Dea Notizie 77

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clienti giocando alla bam-bola e sparivano in taxi perdestinazioni precise.” E an-cora: “Ho 9 anni. Sono sta-ta stuprata con una miacompagna, ma l’uomo ègià morto, si è suicidato incarcere”. “Sono andata alcimitero con delle mie ami-chette per dissotterrareuna bimba neonata appe-na seppellita. Era bella ebianca. La mamma non miha mai comprato una bam-bola.” “Sono incinta di 5mesi. Sto perdendo san-gue. Ho già fatto 4 aborti.Sono una ragazza di stra-da fin da quando ero picco-la. Non voglio che il miobambino nasca in strada”.

Ho avuto modo di legge-re alcunio scritti di padreRenato Chiera, colui chesta dedicando la propriavita terrena combattendolo sfruttamento dei mino-ri. Se padre Renato fos-

sa affiancato da uno, dieci, cento, mille,milioni di persone che la pensano comelui, ebbene su quei volti innocenti dibambini si osservasse il sorriso della fe-licità mentre il menefreghismo di tantepersone ci fa ascoltare in continuazione:“voglio farmi i fatti miei” come se lo sfrut-tamento dei minori fosse da non essereconsiderato. Chi può e non fa commettelo stesso crimine di chi usa quei poveriinnocenti costretti a subire violenze fisi-che e morali. Mi rifiuto credere all’insen-sibilità umana. Ritornando agli scritti dipadre Renato Chiera mi piace riportare:“Lo sfruttamento dei corpi di bambine ebambini rende molto denaro, con prolife-razione del turismo sessuale e di agen-zie specializzate (…) Per paura dell’Aids,l’abuso sessuale si rivolge a bimbi sem-pre più piccoli, basta che pesino più di 30kg (…) Nel mondo, 8,5 milioni di bambi-ni sono direttamente sfruttati in reti che sidedicano alla prostituzione infantile e al-la schiavitù (…) Io non riesco a dimenti-care scene, a Fortaleza (Brasile), dibambine con le ciabatte che aspettavano

Togliamole le mani di dossoFranco Falco - Mani che stringono troppo forte. Mani che sfiorano e non solo. Mani pesanti. Mani armate. Maniche spingono in strada. Mani che costringono in casa. Mani: “Che grande mani che hai”. Mani che scendono. Ma-ni all’improvviso. Mani dalle carezze nascoste. Mani che offendono. Mani che dovrebbero rimanere in tasca, frale mani, in catene. Mani che dobbiamo fermare. Mani che vanno mozzate a quei personaggi squallidi e senzacuore. Persone indegne di vivere.

Chi volesse aiutare questi bambini: per adozioni a distanza, donazioni ed informa-zioni: ONLUS CASA DO MENOR ITALIA - Via Roracco, 25 - 12089 VILLANOVAMONDOVI' (CN) - Partita IVA: 02512960044 - c/c Postale n° 12237129 intest ato a"Casa do Menor Onlus" - c/c bancari: n° 81058 c/o Banca del Piemonte – IBAN IT 08 Z 0304846480000000081058 - n° 2501331/9 c/o Banca Alpi Marittime – IBAN IT 15 O 0845046990000120101331 - n° 4010 c/o Banca Regionale EuropeaSpa - IBAN IT 20 B 0690646990000000004010Qualsiasi altra comunicazione relativa alle attività dell'Associazione, potrà essere fat-ta all'attenzione di Adriano Chiera, all'indirizzo [email protected] oppure [email protected] Conoscendo la sensibilità dei nostri lettori siamo certi che aiuteranno ad aiutare chista dedicando la propria vita con e per gli altri.

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Storia della canzone italiana:Franco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

Dopo il secondo con-flitto mondiale gli ita-liani ritornano a can-tare le canzoni dellaritrovata allegria. Gliautori compongonomotivi spensierati e adoppi sensi come

quello di Renato Rascel che diceva:" E'arrivata la bufera, è arrivato il tempora-le, senza pepe e senza sale la minestranon si fa!". A partire dal 1947 molte can-zoni furono composte sotto il segno diuna esagerata balordaggine e, fra letante, ricordiamo: "I Cadetti di Guasco-gna", del Maestro Armando Fragna,cantata da Clara Jaione, e il motivo Eu-lalia Torricelli che descriveva le doti diuna forlivese proprietaria di tre castel-li:"uno per dormire, uno per mangiare eil terzo per amare la guardia forestaleDe Rossi Giosuè". Se queste erano can-zoni sciocche, bisogna riconoscere, ri-flettendo bene sulle parole, una velataverità. Infatti nella canzone "I Cadetti diGuascogna" essendo costoro tre, si al-ludeva a Churchill, Stalin e Roosevelt, itre Grandi Capi delle Potenze vincitrici.A queste canzoni seguirono altre come:"Papaveri e Papere" e "Aveva un bave-ro" che, dal festival di Sanremo, partiro-no per il mondo facendo conoscere an-che l'interprete, Nilla Pizzi, definita la"regina della canzone italiana". A questemotivi seguirono le "canzoni del cuo-re"che cantavano gli amori perduti di in-namorati prigionieri dei ricordi, come di-ceva la canzone:"Prigioniero d'un so-gno"cantata da Claudio Villa, il reucciodella canzone. Le canzoni romanticheentrarono anche nel cinema diventandoil motivo conduttore. Fra le tante meritaessere ricordata: "La Signora di Tren-t'anni fa, magistralmente interpretata daAchille Togliani, il bello della canzone.Due sono gli Autori considerati i creatoridella canzone romantica italiana: Vitto-rio Mascheroni e Cesare Andrea Bixio,autori fra l'altro di: Portami tante rose,Come le rose, La signora di trent'anni fa,

Torna Piccina mia, Lostornello del marinaio,La canzone dell'amore(meglio conosciuta co-me Solo per te Lucia),Lasciami cantare unacanzone, Serenata aNessuno tutte interpre-tate da Achille Togliani.L'ultimo autore romanti-co della nostra canzonefu Domenico Modugnoche creò un nuovo stileinfluenzando gli altricompositori. Nel frat-tempo, i ritmi sud ame-ricani che si erano diffusi nel mondoraggiunsero anche l'Italia e gli Autori ac-cettarono la nuova moda componendomotivi come: "El Negro Zumbon" (musi-cato da Armando Trovajoli), un baion

ballato dall'indimenticabileSilvana Mangano nel filmAnna. Seguirono altri moti-vi fra cui "Paquito Lindo"nel film Fifa e Arena conTotò ed Isa Barzizza e"Donde vien, Donde Vas ?"ambedue interpretati daNilla Pizzi ed il Duo Fasa-no con l'orchestra Angelini.Da Milano faceva eco il M°Gorni Kramer con unacomposizione spagnoleg-giante: "Caramba, io sonospagnolo" che descrive untorero napoletano dal ca-

rattere violento, ma ridicolo:"Son comeun gallo, se mi pesti un callo io ti sbu-dello e faccio zic zac". Un donchisciotte-sco torero che non fa paura, ma suscitatante risate.

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Il Risorgimento visto dall'altra spondaProf. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore

8) I moti rivoluzionaridel nord della penisolafurono sempre prece-duti da quelli del sud,in modo da rappresen-tare una conseguenzanaturale ed inevitabiledegli analoghi movi-menti meridionali.

9) Non è vero che l'esercito borboniconel 1848 venisse ritirato nella Val Pa-dana senza un ben fondato motivo. Laresponsabilità di tale ritiro risale al go-verno del Regno Sardo che sabotò lacostituzione di una lega tra tutti gli statiitaliani, perché non intendeva legarsi anessuno e avere così mano libera nellesue eventuali conquiste. Cosicché to-scani, papalini e meridionali dovevanosolo dare armati, spendere denaro esacrificare vite di sudditi, senza doverconoscere la meta da raggiungere.Inoltre erano avvenute sommosse aNapoli, dove alcuni facinorosi volevanotrasformare il Parlamento in una As-semblea Costituente, la Sicilia era incompleta rivolta e il rientro delle forzearmate appariva necessario per ristabi-lire l'ordine.10) Non è vero che l'esercito borbonico

nel 1849 si ritirò dai dintorni di Romaperché sconfitto. Si ritirò perché cosìimpose la Francia.11) Non è vero che l'esercito non fossecombattivo e fosse invece indisciplina-to. I meridionali combatterono sempreeroicamente, sia contro i francesi pri-ma, sia contro Napoleone poi. E nel '48furono eroici a Curtatone e a Montana-ra e dovunque entrarono a contatto colnemico. Nel '49 a Venezia presero ladirezione della difesa suscitando gran-de ammirazione nei veneziani. L'eser-cito di Francesco II si sfaldò non permancanza di corag-gio e di disciplinamilitare; le nuoveidee ebbero ragionesui militari. Ma quan-do si ebbero com-battimenti furono co-raggiosi, e valorosis-simi lo furono alla di-fesa di Capua e poia quella di Gaeta,nonostante che fos-sero convinti di com-battere per una cau-sa perduta e quindidi combattere soloper l'onore. 12) Non è vero chel'esercito borbonicofosse male organiz-zato, è vero il con-trario; tanto che nel1866 i generali pro-venienti dall'esercito

Storia d’Italiacontrocorrente

borbonico si distinsero per valore, percultura militare e per capacità direttive.E lo stesso avvenne nella flotta la quale,dopo il 1860, adottò i comandi e le se-gnalazioni borboniche. E iI primo capodi stato maggiore, quello che ancora og-gi è ricordato come il "grande Capo diStato Maggiore", è stato Enrico Cosen-za, che istruito nella celebre scuola del-la "Nunziatella" lasciò l'esercito Borboni-co da capitano. E a lui si deve lo studionegli anni che vanno dal 1888 al 1893,della "linea del Piave", come ha dichia-rato lo stesso Luigi Cadorna. Segue

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benessere" ovvero aumenta il rischio disviluppare una condizione di soprappesoe d'obesità, di sviluppare malattie croni-che: coronaropatia, ipertensione arterio-sa, diabete di tipo 2, osteoporosi e alcuneforme di neoplasie. Al contrario l'efficien-za fisica determina miglioramento dellafunzionalità cardiaca, respiratoria, deiparametri metabolici (glicemia, trigliceridi,colesterolo, ecc.) riduzione del rischio diosteoporosi e di fratture ossee, contri-buendo inoltre alla gestione di manifesta-zione depressive e ansiose attraverso an-che la sensazione di benessere psico-fisi-co. I benefici prodotti dipendono dalla du-

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Attività fisica, aliment azione e stile di vit aD.ssa Ersilia Altieri - Collaboratrice da Capua

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La tecnologia semprecrescente applicata atutte le attività umanenei paesi industrializ-zati ha determinato laprogressiva riduzionedelle opportunità dimovimento con con-seguente degrado

dell'efficienza fisica. Ciò ha realizzato lacronica e prolungata sedentarietà che èfrequentemente associata alle scorretteabitudini alimentari, rivestendo un ruolodecisivo nel diffondersi di quadri patologi-ci, impropriamente definiti "Patologie del

rata e dalla frequenza con cui si pratical'attività fisica piuttosto che dall'intensitàdell'esercizio stesso. Promuovendo unostile di vita attivo ed una corretta-adegua-ta alimentazione rispondente alle proprieesigenze metaboliche. La dieta quotidia-na è costituita dai carboidrati per il 55-65% circa dell'intera quota giornaliera d'e-nergia, che saranno maggiormente zuc-cheri complessi (cereali, tuberi, legumi).Le proteine rappresentano il 10-15% del-le calorie totali assunte nella giornata,provenienti da alimenti d'origine animalee vegetale. I grassi costituiscono la quotavariabile, secondo le circostanze, tra il 25-30% dell'energia totale giornaliera, prefe-rendo le fonti di provenienza vegetale conparticolare riguardo all'olio extra vergined'oliva. Alimentazione comunque variata,composta da alimenti diversi, ricca di frut-ta e di verdure consumate crude e cotteper garantire un adeguato apporto di saliminerali, vitamine e fibre. Altro aspetto im-portante è l'assunzione d'acqua che deveessere abbondante, da distribuire in tuttol'arco della giornata. Abbiamo così trac-ciato, involontariamente, le caratteristichefondamentali della dieta mediterranea, ri-badendo in tal modo che anche gli atleti,se correttamente nutriti non necessitanodi particolari integrazioni dietetiche. Gli atleti possono soddisfare i loro fabbi-sogni nutrizionali, attraverso gli alimentid'uso comune, consumati in quantità,spesso, notevolmente superiori con mo-dalità specifiche in rapporto alle caratteri-stiche del loro particolare impegno sporti-vo. Laddove l'alimentazione non riesca agarantire una soddisfacente condizione dibenessere consiglieremo la giusta inte-grazione dietetica che riequilibri l'alterataomeostasi metabolica dell'atletico ricosti-tuendo la condizione di pieno benessere.

Anche per Giuseppe Altieri“... giunge la maggiore età...”

Il 14 febbraio, San Valentino, festadell'amore, nascevi e, mentre conti-nuiamo a stropicciarci gli occhi di fron-te a cotanta bellezza, giunge la mag-giore età... Papà Alfio, mamma Elena,i fratellini, nonno Peppe e nonna Cri-stina, zia Lia, zio Michele e zia Moni-ca, augurano Buon Compleanno al di-ciottenne che per difendere le proprieconvinzioni è sempre disposto a cor-rere qualche rischio, che con l'innatastraordinaria sensibilità e dolcezzarende speciale le nostre giornate, per-chè, nel manifestare puntualmente lasua innocenza, ci fa innamorare in uncrescendo continuo...Giuseppe, possiamo bussare anchenoi a questa festa? Siamo una fami-glia di 170 componenti, la Grande Fa-miglia di Dea Notizie che all’unisonogridano: Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Riconosci il valore dell'altro... se vuoiprogredire - Dugpa Rimpoce

E' inutile temere, ciò che non si puòevitare. - Proverbio latino

Chi non conosce la verità è uno scioc-co, ma chi conoscendola la chiamabugia è un delinquente.

E' prerogativa della grandezza recaregrande felicità con piccoli doni.

Friedrich Nietzsche

La sconfitta è spesso una condizionetemporanea, darsi per vinti è ciò che larende permanente.

Solo colui che non ha idee, non lecambia.

Auguri da tutti coloro che tivogliono bene: tantissimi

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Giovedì, 21 gennaio u.s., Andrea Amicoda Capua, ancora una volta, ha spentola sua 18^ candelina. A festeggiarlo ungruppo di amici entusiasti di essere con-siderati tali da una persona speciale co-me solo Andrea sa es-sere. La vita è dolore egioia. Quest’ultima siprova solo quando rice-viamo la fortuna di in-contrare persone comete. Solo allora si puòchiamare vita. Auguri,Andrea, auguri dal piùprofondo del cuore.

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Orario e Convenzioni alla penultima p agina

Ente Provincia Casert a

L'idea prima del MuseoD.ssa Rosaria Sirleto – Archeologa – Collaboratrice da S.Maria C.V.

La storia delMuseo Campa-no cominciaprima del 1874,anno di apertu-ra dei battentidi Palazzo S.Cipriano e pri-ma del 1869,anno in cui vie-ne nominatauna Commis-

sione Conservatrice, in un altro tempo ein altri spazi, diversi da quelli ormai a noicosì familiari. La "parva favilla", comel'avrebbero chiamata più tardi, sarebbescoccata per vari motivi, ma a volersisoffermare sulla componente capuanache avrebbe materialmente preparato lastrada per una tale rivoluzione, essa siaccese perché un sindaco, lungimirantecome pochi, capì che per portare l'atten-zione sulla propria città sarebbe stato

necessario dimostrareche Capua era prontaad accogliere certespinte, certe innova-zioni, che occorrevacreare 'un preceden-te'. Scrivendo alla Pro-vincia di voler provve-dere alla raccolta delleepigrafi disseminatenella città e sul suoterritorio e proponen-do per lo scopo ancheuna sede, egli avevanutrito, già nel lontano1866, le radici di un'i-dea. Costui, GiacchinoBrandi, primo cittadino dal 1866 al 1869,da uomo modesto e consapevole dellaportata di un tale progetto aveva ribaditoche era sua intenzione solo "di raccoglie-re … monumenti … che trovasi sparsi indiversi siti della città", non aspirava a

realizzare un Museo,"per lo quale - diceva -occorrerebbe una in-gente spesa per im-pianto, mantenimento,e custodia"; eppure ilsuo operato avevacreato il precedente. In-tanto altri fattori sareb-bero entrati in gioco, al-tre figure eminenti diCapua e non: Salazaro,Iannelli... quanto avreb-bero speso in energieper realizzare questoprogetto già all'alba del-la nomina della Com-

missione, molto operando in sinergia coni principali esponenti della scena politicadi quegli anni. Non è forse a tutti noto che il luogo in cuiquella primitiva idea di Museo provò amaterializzarsi per la prima volta fu il Li-ceo Ginnasio cittadino. Si trattava dell'i-stituto intitolato a Pietro della Vigna, oggiscuola 'primaria' sull'attuale Via Roma.Furono quelli i primi locali messi a dispo-sizione da Brandi, il piano inferiore e l'a-bolita chiesa di S. Antonio; quelli i primiambienti in cui trovò sistemazione il pri-mo nucleo della raccolta poi trasferita aPalazzo S. Cipriano. Segue

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Linguaggio fotografico Pietro Ricciardi - Collaboratore da Pignataro Maggiore

Una delle figure retori-che è la Sineddoche. La sinèddoche consi-ste nell'uso in senso fi-gurato di una parola alposto di un'altra, me-diante l'ampliamento ola restrizione del senso.Un esempio lo possia-

mo trovare nel libro "Veracruz" di ValerioEvangelisti, dove leggiamo: "Il 17 marzo1683 Hubert Macary scrutava il mare, inattesa dei vascelli in arrivo. Solo lui e l'a-mico Francis Levert sapevano che al lar-go di Roatán stava per apparire la flottapiù imponente che i Fratelli della Costaavessero mai allestito. Ben diciassette ve-lieri, inclusi vari brigantini da una trentinadi cannoni ciascuno? Appoggiato con ilgomito a una torretta di guardia, la gambasinistra su un cannone arrugginito, Hubertpregustava lo spettacolo. Per assaporarlosi metteva nei panni degli spagnoli diqualche città costiera, quando al largo ap-

parivano i pirati. Ecco decine di vele all'o-rizzonte. Le campane di tutte le chiese suo-navano l'allarme. Le navi sembravano lon-tane ma, se avevano il vento a favore, era-no velocissime. Tempo un quarto d'ora einiziavano a cannoneggiare il forte della cit-tà. Tempo mezz'ora e uomini assatanati,portati a terra dalle scialuppe, sbarcavanourlando in cerca di una preda qualsiasi".La figura retorica della sineddoche apparein maniera evidente nella frase ". Ecco de-cine di vele all'orizzonte". In questo caso levele rappresentano le navi. Con un dettaglil'autore riesce a descrivere il suo totale. Ilveliero. È con lo stessostrumento retorico chein fotografia è possibileriprendere una solaparte di una scena, perrappresentare la suatotalità. Una parte di uncorpo, una mano didonna affusolata, pos-sono descrivere unadonna. Le volte di unachiesa o un dettaglio diuna statua possono ri-condurre immediata-mente al totale da cui lafotografia ha estratto ilparticolare. Nasce ildubbio se la fotografianon ricorra, per sua na-tura comunque e sem-pre, alla figura della si-neddoche, non potendomai rappresentare unarealtà nella sua interez-

za. Il fotografo volge lo sguardo in una di-rezione e fa una valutazione: "ciò che vedoora nell'obiettivo sintetizza la realtà"? escatta. Alle spalle potrebbe esserci altro, oqualcosa che rappresenti una realtà diver-sa… Ma questo ci porta altrove con il dis-corso. Per chi volesse approfondire consi-glio di partire da google dove effettuare unaricerca per "figure retoriche". Una volta ca-pita la figura retorica fare un giro su flickr edindividuare almeno 10 scatti che adottanoquella figura retorica… tenendo presenteche quasi sempre in una foto si trovanocontemporaneamente più figure.

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San ValentinoAuguri V alentina Capuanodalla famiglia Lamberti daBellona. Auguri p articolari

dal fidanzato Carmine ricordandole:

TI AMOOOOOOooooo

COMPLEANNOIl 12 gennaio u.s. Anastasia Iorio daBellona ha spento le prime 4 candeli-ne. Auguri affettuosi da mamma, dapapà, dai nonni e dai cuginetti: Giu-seppe Giovanni e Domenico, dagli zii,dai padrini e dagli amichetti. Aggiun-giamo gli auguri dalla redazione

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Racconta, inoltre, diPoletti Paolo, tenen-te di vascello, fioren-tino venticinquenne.Era stato atroce-mente torturato dal-l'Oss americana e ri-portato a S. MariaC.V. in pessime con-

dizioni, delirava e gridava dalla celladando l'impressione d'essere impazzito.Da radio carcere, dice Damiano, appre-si che nel suo delirio era uscito dalla cel-la e con un morso aveva spezzato un di-to ad una guardia. Un sergente ameri-cano estratta la pistola lo uccise nel cor-ridoio del carcere. L'episodio risalirebbeal 19 maggio 1944, la salma fu lasciatadue giorni tra le mura della cella e solodopo tale tempo fu riposta in una cassaperaltro piccola ed inadeguata alla staz-za fisica del Poletti. Gli atti di questi pro-cessi nonostante ogni ricerca non sonomai stati trovati. Non si conoscono lemotivazioni di queste gravi sentenze.Sono custoditi presumibilmente negli ar-chivi Usa dove si è avuto cura di riporli.Una lapide in marmo posta nella cava diSant'Angelo in Formis ricorda i nomi deitredici fucilati. Nelle nostre ricerche ab-biamo avuto modo di rilevare che tuttimorirono sotto il fuoco degli MP con di-

gnità ed onore, daitaliani convinti d'es-sere nel giusto, ma-nifestando amoreverso la Patria, laBandiera, tenendofede ad un giuramen-to. Avevano vissutoun momento tragicodella storia del nostropaese tra gravi even-ti che avevano vistol'Italia divisa da ungoverno del Sud e del Nord. Gli ex legit-timi alleati divenire nemici e gli ex nemi-ci avviarsi a divenire alleati, molti si tro-varono ad un bivio non riuscendo a co-gliere o individuare la strada giusta dadover imboccare. Non per questo nonfurono degli eroi. Non per questo nonamarono la loro Patria. Avremmo tantoda scrivere ancora. Ci siamo limitati allaessenzialità di quanto abbiamo avutomodo di apprendere e, di più vicino anoi, trascurando di raccontare la crono-logia storica degli avvenimenti nazionalida cui generarono queste tragedie. Per inostri due concittadini condannati amorte e poi a 12 anni di carcere nonpossiamo esimerci dal raccontare, anco-ra, che mentre Damiano Palmesanoscontava solo circa 26 mesi di carcere,

V.P ne scontava circa 36, in Sardegna. Idue venivano invitati ad uscire dal car-cere senza che fossero informati perquale provvedimento e sulla base diquale disposizione, ordine o autorità ciòavveniva. Crediamo che Palmesano egli eredi di V. P. cittadini italiani, ingiu-stamente condannati, ingiustamente de-tenuti, per le pene ed i danni morali emateriali subiti, abbiano diritto al dovutorisarcimento da parte delle autoritàamericane. Forse, qualcuno, a posterio-ri si è reso conto del danno inferto e del-l'errore commesso rimediando, con no-tevole ritardo, senza le doverose scuseoccultando, anzi, colpe e responsabilitàdi quanti contribuirono al verificarsi di ungrave torto.

Fine

Due giovani innocenti condannati a morte Rag. Vittorio Ricciardi - Collaboratore da Pignataro Maggiore

Quarta parte

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plastici. Lo studio, pubblicato sul Public li-brary of science, ha dimostrato come ilBisphenol A svolga un ruolo importantenel provocare malattie cardiovascolari,come obesità e diabete. Il gruppo di ricerca, utilizzando i dati for-niti dal National Health and Nutrition Exa-mination Survey (NHANES), ha analizza-to le concentrazione di Bpa nelle urine suun campione di 1.493 persone tra i 18 e i74 anni. Le conclusioni non sono da sot-tovalutare: i soggetti con un alto livello diBisphenol A hanno più del doppio delle

negativi sull'organismo, tra cui: aumentodella pressione arteriosa, con conse-guente arteriosclerosi, e rischio di infartoo ictus; enfisema polmonare e bronchitecronica, periodontite, prima causa di per-dita dei denti nel mondo occidentale;osteoporosi e sensibilizzazione agli aller-geni. L'alcool che produce quel piacevo-le effetto ansiolitico e di disinibizionecomportamentale, che ne fa aumentare ilconsumo, può provocare: aritmie cardia-che; aumento della pressione sangui-gna, aumento dell'incidenza di infarto;effetti tossici sul pancreas e sul fegato;cirrosi e fibrosi epatica; aumento del ri-schio di impotenza del 50% e comparsadi segni di femminilizzazione testicolaree ginecomastia. Questo breve elenco mostra come l'al-cool e il fumo di sigarette, due droghe le-gali e socialmente accettate, provochino

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Droghe, leggere?… non t antoDott.ssa Antonella Aquaro - Collaboratrice da Pastorano

Spesso si è pensatodi legalizzare la mar-ijuana, usata in alcu-ni paesi anche a sco-pi terapeutici, ritenu-ta molto meno dan-nosa di altre droghelegali, come alcool efumo, che vengonousate quotidiana-

mente e senza alcun imbarazzo da unfolto gruppo di persone. In realtà tutte queste sostanze hannodegli effetti molto negativi sull'organismodelle persone che ne fanno un uso,spesso, smoderato. Il carcinoma polmo-nare, tumore provocato dal fumo di si-garette è considerato la prima causa dimorte per manifestazione tumorale. Il fu-mo non provoca solo un numero incredi-bile di tumori, ma anche molti altri effetti

un notevole numero di morti all'anno.Questo però non dimostra che l'assun-zione di marijuana sia preferibile né tan-tomeno consigliabile. Infatti l'uso prolun-gato e continuato nel tempo di marijua-na può indurre percezioni sensoriali al-terate, calo della concentrazione, deficitdella memoria, ansia e senso di panico,mancanza di coordinamento e difficoltàdi apprendimento, per di più ben l'80%dei cocainomani e degli eroinomani hacominciato con la marijuana. Uno studio prospettico, durato per più di27 anni su circa 50 mila giovani svedesiha dimostrato una correlazione tra inten-sità nell'uso di cannabis e rischio di svi-luppare disturbi psicotici. Altri studi han-no confermato questi risultati. Credo chenulla sia più terrorizzante del pericolo diperdere la ragione, e poi, ne valesse al-meno la pena!

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Salute: studio, bottiglie plastica fanno male al cuoreDr. Alfonso Di Stasio - Farmacista - Collaboratore da Camigliano

(ANSA) - Basta botti-glie di plastica, fannomale al cuore: l'allar-me è stato lanciato dairicercatori del Penin-sula college of medi-cine di Exter, in Inghil-terra, che hanno dimo-strato l'esistenza di

numerosi correlazioni tra malattie cardio-vascolari e il Bisphenol A (BPA), un com-posto organico utilizzato da più di 50 an-ni nella produzione di plastiche e additivi

possibilità di essere colpiti da una malat-tia cardiovascolare. "Nonostante ora sia-no necessarie ulteriori analisi per capirequanto il Bpa stesso o l'esposizione adesso interagisca nello sviluppare malat-tie cardiovascolari - ha commentato ilprofessore di Ecotossicologia dell'Uni-versità di Exeter e principale autore del-la ricerca, Tamara Galloway - il dato cheè emerso da questo studio è molto im-portante perché fornisce una grande op-portunita' per ridurre i rischi sulla salutedell'uomo".

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Frankenstein, or themodern Prometheus(Frankenstein, ovveroil moderno Prometeo)è il celebre romanzogotico di Mary Woll-stonecraft Godwin,scrittrice britannica na-ta a Londra nel 1797,

che nel 1816 sposò il poeta inglesePercy Bysshe Shelley. Victor Franken-stein, traumatizzato dalla dipartita dellamadre e attratto da sempre dalle scien-ze e dall’alchimia, è affascinato dall’am-biziosa idea della creazione: frequentacosì l’Università bavarese di Ingolstadt,riuscendo ad apprendere appieno tuttele sfumature degli insegnamenti imparti-tigli. Di notte, nei cimiteri, viola le sepol-ture, profana i sepolcri, oltraggia le tom-be, studiando così la disgregazione deicorpi, la decomposizione delle salme, ildisfacimento dei cadaveri, e dalla so-stanza inerte delle spoglie mortali riescea generare una creatura, ricomposta ericucita in modo approssimato, che si ri-velerà di indole e natura malvagia, spie-tata, disumana. L’essere fugge via por-tando con se il diario di Victor, che, unavolta terminati gli studi, fa ritorno nella

“Frankenstein, ovvero il moderno Prometeo” di Mary ShelleyProf. Francesco Fraioli - Docente Università Federico II - Collaboratore da Napoli

confederazione elveti-ca. La creatura, dopovarie vicissitudini, ucci-de William, fratello diVictor, e fa in modo chei sospetti ricadano suJustine, domestica deiFrankenstein. Il crimineverrà confessato all’in-ventore in un successi-vo incontro, quandol’orco gli chiederà an-che di creargli una com-pagna. Il Dr. Franken-stein inizialmente acconsente, ma primadi dar vita alla nuova creatura, ci ripensae se ne disfà. Il mostro cerca di vendi-carsi, Victor fugge, e in Irlanda vienemesso agli arresti incriminato del delittodell’amico Henry Clerval. Lo scienziatoviene rimesso in libertà dopo la media-zione del padre, e, giunto in patria, spo-sa Elizabeth, che viene di li a poco ucci-sa dalla creatura. Victor si reca al PoloNord per rivalsa, ma la temperatura ge-lida non gli permette di proseguire: ver-rà salvato dalla nave del Capitano Wal-ton, ma morirà subi-to dopo aver narratola sua inaudita vi-cenda. Evidente èl’eco dell’Émile oude l’éducation rous-seauiano (Emilio odell’educazione), maancor più palese èl’influenza dell’En-quiry concerning po-litical justice (Inchie-

sta concernente la giusti-zia politica) del padre Wil-liam Godwin, scritta innetto contrasto con le tesihobbesiane. Altri influssisono da ricercare ne Laballata del vecchio mari-naio di Coleridge, cheMary ebbe modo di cono-scere personalmente. Ilsottotitolo rievocante il ti-tano della mitologia grecadenuncia le ambizioni e lemire di alcuni uomini di

scienza di tutte le epoche, di quei lumi-nari che, sostituendosi a Dio, si sentonoin grado di realizzare il prodigio della vi-ta in una delirante e sfrenata follia di on-nipotenza. In filigrana traspare l’esorta-zione ad orientamenti scientifici più mo-rigerati, in quanto i caduchi ed effimericonfini deontologici, morali ed etici ren-dono estremamente moderni i temi trat-tati nel romanzo, soprattutto in un mo-mento storico in cui l’ingegneria geneti-ca della clonazione umana solleva dis-pute e discussioni a livello planetario.

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Medaglia d'Onore concessa ad Antimo Ciccarelli(Bellona Franco Va-leriani) - Essere de-portato in un campodi concentramentonazista, dopo una fe-roce rappresaglia ef-fettuata dalle spietateSS germaniche intutta l'Europa, signifi-

cava dare un addio alla vita ed agli af-fetti più cari. Coloro che per un provvidodestino ritornarono tra i loro familiari,oggi possono dirsi fortunati. Fra questiultimi merita una citazione il belloneseAntimo Ciccarelli che, la mattina del 27gennaio 2010, ha provato di certo unprofondo senso di commozione quandoha visto premiate le indicibili sofferenzesubite in un lager nazista dove l'ala del-la morte, fedele amica dei carnefici,mieteva uomini scheletrici riducendoli incenere. L'Associazione Nazionale Re-duci dalla Prigionia (A.N.R.P.), a cui An-timo appartiene, e la Prefettura di Ca-serta, hanno comunicato all'interessato

quanto segue: "Il SignorPresidente della RepubblicaItaliana ha conferito allaS.V., a norma della legge27/12/2006 N°. 296, la Me -daglia d'Onore riconosciutaai cittadini italiani, militari ecivili, deportati ed internatinei lager nazisti e destinati alavoro coatto. La consegnadell'onorificenza è avvenutail 27 gennaio 2010, nella"Giornata della Memoria, al-le ore 11 al secondo pianodel palazzo della Prefetturadi Caserta". I parenti ed icomponenti la famiglia Cic-carelli, particolarmente i figliMaria Antonietta e Carmine,hanno espresso la loro gioianel vedere il loro genitorepremiato con l'alto riconosci-mento concessogli dal Pre-sidente della Repubblica Ita-liana Giorgio Napolitano.

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Oreste Salomone nac-que a Capua (CE) il20-09-1870. Ufficiale diAmministrazione delRegio Esercito mostròinteresse alla nuovaarma dell'aviazione.

Suo compagno d'arme fu il Capitano, diCavalleria, di origine romagnola, France-sco Baracca. Durante la Prima GuerraMondiale, da Capitano pilota dell’aviazio-ne militare italiana, partecipò a diverseazioni di guerra con il suo bombardiere"Caproni". La mattina del 18 febbraio1916 decollò dal campo d'aviazione del-la Cumina (Pordenone) per compiereun'azione di bombardamento su Lubianae subì l'attacco dell’artiglieria contraereaaustriaca. Il suo equipaggio si difese conle armi di bordo e nel combattimento fu-rono colpiti a morte il Capitano pilota Lui-gi Bailo ed il Tenente Colonnello Alfredo

zionante irregolarmente, mano-vrando a bassa quota in mezzo al-le raffiche di artiglierie antiaereenemiche, riusciva a discendere inuno dei nostri campi, ove, con sen-timento elevatissimo di camerati-smo e con profonda coscienza deldovere, si occupava dei compagnie delle bombe inesplose, ancora

sospese all'apparecchio. Ajdussina, 18febbraio 1916." Oreste Salomone vennea mancare all’affetto dei suoi familiari econoscenti a Padova il 3 febbraio 1918.Nel 1968 l’architetto Gigi Di Luca, su in-carico dell’Amministrazione Comunalelocale, realizzò il Monumento all’Aviazio-ne a ricordo dell'azione di guerra delMaggiore Oreste Salomone e dell'equi-paggio del suo bombardiere "Caproni". Ilmonumento si trova nel cortile principaledell’Istituto Scolastico di Secondo Gradoin Gonars (Udine).

Barbieri. Salomone, unicosuperstite, ferito e con il veli-volo gravemente danneggia-to, riuscì a raggiungere il ter-ritorio italiano e ad effettuareun atterraggio di emergenzanel campo di aviazione di Go-nars (Udine). Per questaazione coraggiosa fu insigni-to della prima Medaglia d'Oro al ValorMilitare conferita all'Aviazione MilitareItaliana, il 29 febbraio 1916, con la se-guente motivazione: "Ferito al capo inuna lotta aerea, benché il sangue gli of-fuscasse la vista ed il corpo inerte d'unodei suoi compagni uccisi gli rendesse dif-ficile il governo del velivolo, rifiutava sde-gnosamente di arrendersi alle intimazio-ni degli aviatori nemici e proseguiva, im-perterrito, la lotta, mentre le pallottole dimitragliatrice dell'aeroplano avversariogli grandinavano attorno. Col motore fun-

Oreste Salomone: asso dell'A viazione Milit are ItalianaDr. Domenico Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

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Laurea

Erminio Zona, da Calvi Risorta, il 16 dicembre u.s.ha conseguito, presso la Facoltà di Scienze Turisti-che di Caserta, la Laurea in Scienze Turistiche convotazione di 110/110, discutendo la tesi: "Il TurismoResponsabile: Un'occasione anche per il Sud delMondo". Relatrice la ch.ma prof.ssa Tina Ferraiolo.Al neo Dottore giungano le più vive congratulazionie gli auguri più sentiti da parte delle due figlie: Mi-chela ed Angelica Oriana, dai i familiari, dal Prof. Fa-rina, Rettore dell'Università di Scienze Turistiche,dagli amici e collaboratori dell'associazione Archeo-Club Cales di Calvi Risorta. Auguri anche dalla Re-dazione di Dea Notizie. Erminio, Semper ad majora

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Ricette di NiettaCollaboratrice da Bellona

Pesce Spada alla piastraPer 2 persone: gr 150 dipesce spada, 1 cucchiaiod'olio, 1 cucchiaino diaceto, 1 spicchio d'aglio,il succo di 1 limone, prez-zemolo, sale q.b., 1 pe-

peroncino rosso secco. Mettete il pescespada per 15-20 minuti a marinare in olioemulsionato con 1 cucchiaino di aceto,un po' di limone spremuto, un pizzicod'origano, mezzo spicchio d'aglio a fetti-ne, un po' di prezzemolo tritato, un pizzi-co di sale, il peperoncino pestato al mor-taio. Scaldate la piastra e adagiate soprala fetta di pesce spada scolata. Fatecuocere da ambo i lati e, a cottura ulti-mata, aggiungete la marinata.

Gnocchi sardi con ricotta di bufalaIngredienti: 1 chilo e mezzo di ricotta dibufala, 3 uova, 1 cucchiaio di olio, 4 taz-ze di farina, 4 tazze di semolino, farinagialla. Preparazione: impastate in unaciotola tutti gli ingredienti, quindi trasferi-teli su un piano in legno leggermente in-farinato. Prelevare delle piccole quantitàd'impasto e, su un piano infarinato, for-mate dei bastoncini del diametro di mez-zo centimetro circa, tagliate dei tocchettidi 1 centimetri. Incavate ogni tocchetto dipasta con le dita ricavandone gli gnocchie riponeteli in un vassoio con la base in-farinata. Metteteli a cuocere in abbon-dante acqua salata per pochi minuti.Condite il tutto successivamente con unsughetto di pomodoro fresco e profuma-te con basilico.

Melanzane ripieneIngredienti per 4 persone: 4 melanzanelunghe di media grandezza, 2 uova, 1spicchio d'aglio, pecorino grattugiato,pangrattato, 200 ml. di passata di pomo-doro, olio extravergine d'oliva, basilico esale. Tagliate a metà le melanzane nelsenso della lunghezza e sbollentatelenell'acqua calda. Togliete parte della pol-pa e tagliatela a piccoli cubi. Scaldate ilforno a 180°. Scaldate in un pentolinocon qualche cucchiaio d'olio extravergi-ne d'oliva il basilico fresco sminuzzato ela passata di pomodoro. In una terrina ri-unire 5-6 cucchiai di pangrattato, ag-giungete l'aglio, le uova, il formaggio e lapolpa di melanzana. Salate e riempite lemelanzane con il composto. Friggetelegirando da ambo i lati. Mettere la salsadi pomodoro in una terrina e fate com-pletare la cottura per 15 minuti in forno a150 gradi.

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Tutti soffriamo per amore (o quasi)Dott.ssa Pina Caliento - Collaboratrice da Calvi Risorta

Griffionia Simplicifolia.È un nome che proba-bilmente non ci dicenulla, al massimo pen-siamo che è quasi im-possibile pronunciarlo.Si tratta di una piantadella Costa D’Avoriodai cui frutti vieneestratto un ricavato che

promette miracoli. Questo ricavato “mi-racoloso” è stato trasformato in una pil-lola dall’emblematico nome di “Amorex”che assicura di poter curare il mal d’a-more. Eh sì, questa pillola, come un pic-colo elisir della felicità, promette di far di-menticare le pene d’amore di un inna-morato appena lasciato dal partner, lasofferenza di chi è stato tradito o trascu-rato, lo stress di un divorzio, la frustra-zione di un amore non ricambiato, o ad-dirittura il dolore di un lutto. La pillolaAmorex, messa sul mercato dalla socie-tà farmaceutica Coropharm di Villach, inAustria, agirebbe sui messaggeri chimicidel cervello, alterati dal dolore, influen-zandoli positivamente e integrando quel-le componenti psicologiche necessariein questi momenti difficili della vita, il tut-to senza effetti collaterali. Si potrà, quin-di, dire addio a emicranie, ansia, depres-sione, apatia, insonnia… insomma, ladomanda sembra essere: “Perché soffri-re inutilmente?” Ma a voi farebbe piace-re vedere il vostro partner che si divertecome un matto quando la vostra storia èfinita solo il giorno prima? Oppure riusci-

reste ad immaginare cosa sarebbero lepoesie di Catullo se non si fosse mai tor-mentato per la donna che amava e chelo faceva soffrire da morire? E tutte lebellissime poesie e i romanzi e le canzo-ni frutto delle pene d’amore? Probabil-mente non esisterebbero nemmeno.Quel che è ancora peggio sarebbe l’affo-gare la nostra tristezza in una pillola piut-tosto che chiedere il conforto di una per-sona amica, le cui parole, i cui gesti, il cuiaffetto valgono molto di più di qualsiasisostanza artificiale. Ad ogni modo la pil-

lola Amorex promette di funzionare eprobabilmente può essere utile a tuttequelle persone sole che non riescono aduscire da uno stato di apatia cronica, pe-rò il ragazzino deluso dalla sua primacotta forse è bene che si faccia qualchegiorno di sano mal d’amore, che stia nel-la sua cameretta a fissare inutilmente ilcellulare, magari a maledirsi per averpresentato la sua bella all’amichetto delcuore, e forse solo così, con un po’ disofferenza, potrà imparare dai suoi erro-ri e magari non li ripeterà.

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Durante la manifestazione "Ambiente Cul-tura e Legalità" tenutasi il 23 Dicembre2009 nell'aula consiliare di Bellona, sonostati premiati dieci alunni dell’Istituto Auto-nomo Comprensivo di Bellona per averscritto degli elaborati sul tema : “La salva-guardia dell'ambiente è una necessità del-la nostra vita ma anche un richiamo al ri-spetto della legalità. Descrivi la tua espe-rienza oppure indica cosa faresti se ti tro-vassi di fronte a episodi di mancato rispet-to di un ambiente naturale”

Antonio Carbone I^ AÈ necessario salva-guardare l'ambienteper salvarlo da tutti gliinquinamenti e la pri-ma cosa da fare è non usare molto leautomobili. L'80% dibenzene, che è unasostanza molto tossi-

ca, proviene dai motori a benzina. Dauna serie di analisi risulta che i cittadinihanno una quantità di benzene nel san-gue, molto più alta degli abitanti dellecampagne. Per questo è preferibile usarei mezzi pubblici o, ancora meglio, usare lebiciclette. Nella seconda metà del Nove-cento sono comparse le piogge acide chehanno già rovinato statue e monumenti.Queste piogge sono causate dalle indu-strie che immettono nell'aria molte sostan-ze tossiche che provocano anche lo smoginvernale che è colpa pure del traffico. Poid'estate c'è lo smog fotochimico che è uninsieme di gas nell'aria. L' inquinamentodell' atmosfera causa difficoltà respirato-rie. Anche l'acqua è una risorsa importan-te e di quella dolce ce n'è poca. Gli scien-ziati hanno previsto che ci sarà un au-mento di temperatura e così si scioglie-ranno i ghiacciai, ma questo non vuol direche ne possiamo consumare molta, no,bisogna sempre rispettare l' acqua. Un al-tro inquinamento è quello dovuto all'usodei detersivi. Un altro ancora si ha quandouna nave, carica di petrolio, affonda o faun incidente e tutto il petrolio va a finirenell'acqua; se vi si appoggia un gabbianorimane intrappolato con le ali. Anche le in-dustrie inquinano l'acqua perché, con i lo-ro scarichi di acque calde, favoriscono ilfenomeno dell'eutrofizzazione, che com-promette la vita animale. Quindi bisognarispettare l'ambiente. Se noi lasciamo il ru-binetto che scorre, non rispettiamo l'am-biente; se noi lasciamo delle cartacce aterra o buttiamo delle carte per terra, nonrispettiamo l'ambiente. Anche la camorracontribuisce all'inquinamento del suolo,seppellendo i rifiuti tossici sotto la terra.Se noi rispettiamo l'ambiente, anche lui cirispetta. Quindi dobbiamo diminuire il traf-fico usando meno le auto, dobbiamo ren-

dere le industrie meno inquinanti, nondobbiamo sprecare l'acqua, né buttare ri-fiuti a terra. Solo così potremo costruirciun futuro migliore. Io una volta ho vistodelle persone che buttavano immondizianel prato e mi sono sentito perduto, per-ché così distruggiamo le piante che cidanno ossigeno. Anche io a volte non ri-spetto l'ambiente però man mano che cre-sco mi rendo conto che, se noi buttiamocartacce in un prato , facciamo male a noistessi perché le piante che stanno in quelprato moriranno e noi non avremo ossige-no abbastanza per vivere. Se mi trovassidi fronte ad un episodio di mancato ri-spetto di un ambiente direi a quel ragaz-zo/a che bisogna rispettare l'ambienteperché solo così avremo una vita miglio-re.

Selene Carusone I^ ASi, c'è bisogno di salvaguardare l'ambien-te, tutt'oggi, anche perché l'inquinamentoprovoca gravi malattie infettive per noi,per gli animali e per le piante, già, ancheper le piante, che con l'inquinamento delsuolo non riescono a nutrirsi ed a cresce-re. Animali e vegetali, che vivono nei la-ghi, si estinguono facilmente a causa del-le piogge acide, cioè piogge contenentisostanze acide. È nocivo soprattutto pernoi che con l'acqua inquinata laviamo frut-ta e ortaggi. Quindi dobbiamo rispettarel'ambiente per renderlo più pulito e perrendere più "puliti" anche noi dalle piùgravi malattie infettive. Dobbiamo rispet-tare anche la legge. Anche il minimo ge-sto errato che facciamo, come buttareuna cartaccia per terra o lasciare un rubi-netto aperto, ma anche lasciare una luceaccesa, non è rispetto della legalità. Aicamorristi non importa di rovinare l'am-biente e, gettando la spazzatura sulle rivedei fiumi (o dovunque), guadagnano tantoe a loro non importa niente dell'ambiente.Noi non dobbiamo essere come loro, madobbiamo avere rispetto per l'ambiente enon permettere agli altri di rovinarlo. Ionon ho esperienze dirette riguardantil'ambiente, ma , da due anni circa, la cittàdi Bellona sta effettuando la raccolta diffe-renziata con lo slogan: "Differenziamoli".È stata coinvolta anche la scuola elemen-tare per partecipare ad un concorso su

questo tema a cui abbiamo partecipatoquasi tutti gli alunni. C'è stata anche unafesta, proprio qui, in piazza "D. Alighieri".Abbiamo partecipato anche noi con dei di-segni. Se tutte le persone del mondoavessero questo scopo, magari il pianetamigliorerebbe. Facciamo del nostro me-glio per rispettare l'ambiente!

Alessia D'amato II^ BL'ambiente è il luogo che ci circonda e do-ve la nostra vita si sviluppa; purtroppol'uomo con le sue attività economiche hatrasformato questo spazio mettendo a ri-schio la sua stessa vita. Tanti sono i pro-blemi ambientali di cui si sente parlare:l'inquinamento del suolo, dell'aria e del-l'acqua, il disboscamento, il buco dell'ozo-no ecc…Dunque la nostra natura è mala-ta e alterata! Al posto di un mare o di unfiume limpido e pulito ci sono acque mor-te e conche di rifiuti. L'aria delle città vieneinquinata dallo scarico delle auto e dall'a-nidride degli impianti di riscaldamento. Icampi sono contaminati dai concimi, inset-ticidi e antiparassitari. Molte specie dellafauna stanno scomparendo sia per la cac-cia indiscriminata, sia per le sostanze dan-nose. Un problema come questo, che co-involge tutte le nazioni del Mondo, ha bi-sogno di un progetto che inventi nuovi si-stemi di sviluppo con tecniche innocue perl'ambiente. Il compito più difficile spetta algoverno che deve decidere strategie perl'equilibrio ambientale. In tutte le fabbrichesi dovrebbero installare depuratori e dis-cariche e si dovrebbero studiare al piùpresto fonti di energia più economiche emeno inquinanti. Salvare il Mondo è an-che un gesto di legalità, significa fare unapolitica demografica responsabile soprat-tutto per i Paesi poveri dove c'è bisogno diacqua, cibo, sanità e istruzione. Questosignifica anche che ognuno di noi devecambiare il proprio stile di vita e deve con-tribuire a lottare l' inquinamento e lo spre-co. Per questo motivo io provo a compor-tarmi sempre in modo intelligente e re-sponsabile. Se visito un paesaggio evito dibuttare carte a terra e cerco di rispettare leregole poste nel luogo. Così anche a casauso un comportamento rispettoso: consu-mo razionalmente l'acqua, preferisco la

Ambiente Cultura e Legalità. Ecco i temi

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doccia al bagno, non lascio le luci accesequando non sono in casa ed uso in modoresponsabile computer ed elettrodomesti-ci. Conosco molte associazioni che ope-rano in difesa dell'ambiente, la più grandeè decisamente il W.W.F. Grazie ad essa cisono 300 aree protette e molti animali sal-vati dall'estinzione. Io, da piccola cittadi-na, amo la natura e non voglio che si ro-vini un bene così prezioso. Insomma que-sto grande globo azzurro è la nostra casa,l'unica che abbiamo! Se vogliamo che l'u-manità abbia un futuro dobbiamo avernecura. E' interesse, quindi, di tutti conser-vare la natura agendo sul presente e, perfare ciò, è indispensabile utilizzare al me-glio la risorsa più promettente per il nostrodomani: il nostro cervello! Poiché sonopienamente consapevole del grave pro-blema, in quanto abbastanza informata,d'ora in poi divulgherò le mie conoscenzetra la cerchia di persone che conosco cer-cando di essere persuasiva, specialmen-te se mi dovessi trovare di fronte ad epi-sodi di mancato rispetto di un ambientenaturale. Sono una ragazza di dodici annie per di più molto timida, sinceramentenon penso che potrei fare di più.

Di Monaco Robert a II^ DSalvaguardare l'am-biente è una cosafondamentale per ilfuturo del nostro pia-neta e per il nostrobenessere. Inquinarlonon è assolutamentecorretto; la vita dell'uomo, della Terra e ditutte le risorse, cheessa ci offre , potreb-

bero trovarsi gravemente a rischio. Quin-di, visto che sulla Terra ci viviamo noi, noiabbiamo il compito e il dovere di curarla!Ricordo che l' anno scorso ho partecipato,insieme ad altri compagni, al progetto am-biente. E' stata davvero un' esperienzabellissima, ma anche molto utile. Il pro-getto si svolgeva di pomeriggio e tutti in-sieme, alunni e professori, abbiamo crea-to bellissimi cartelloni e poesie e trattatotemi riguardanti l' ambiente: ci siamo ba-sati soprattutto sulla raccolta differenziatadei rifiuti. Un giorno siamo anche usciti

per Bellona per ispezionare l' ambiente:ognuno ha portato con sé carta e pennaper prendere appunti. Camminando ab-biamo notato che nella maggior parte deibidoni dell' immondizia che si trovavanoin alcune vie di Bellona, i rifiuti non eranostati differenziati correttamente e che al-cuni, come carta sporca, plastica, medici-nali, batterie per auto…, si trovavanosparsi anche per le strade e nei giardiniabbandonati. Quella giornata è stata mol-to significativa per noi: ci ha insegnatoche differenziare evita montagne di rifiutiinutili e a volte tossici, ma soprattutto cheil rifiuto non è più tale ma è da considera-re una vera e propria ricchezza: dalla car-ta usata si può ricavare carta nuova sen-za abbattere nuovi alberi e risparmiandomolta energia; la plastica consente un ri-sparmio di materia prima, come il petrolio; i rifiuti umidi possono essere trasforma-ti in concime naturale Abbiamo capito,inoltre, che, per tenere una città e un' in-tera nazione pulita, dobbiamo impegnarcigiorno dopo giorno sempre di più per cer-care di difendere l' ambiente in cui vivia-mo con il nostro comportamento respon-sabile, cioè rispettando tutte queste rego-line: non buttare rifiuti nei posti inopportu-ni; non usare bombolette spray; evitare glisprechi d' acqua; spegnere il motore diautomobili o di motociclette quando nonce n' è bisogno, come nelle soste più lun-ghe; spegnere gli elettrodomestici quan-do non vengono utilizzati; ridurre i rifiutidifferenziandoli e, se è possibile, riciclar-li… Se rispettiamo queste norme, intornoa noi risulterà tutto più bello e più pulito,noi avremo meno malattie e staremo me-glio e tutti gli altri esseri viventi cresceran-no meglio.

Rita Di Palma. I^ BLa salvaguardia del-l'ambiente è diventa-ta una cosa fonda-mentale. Si ipotizzache il Pianeta Terranel 2050 potrebbescomparire e noi conesso ed è per questoche c'è bisogno di

aiutarlo, e l'unico in grado di poterlo fare èl'uomo, adottando alcune regole di com-

portamento ritenute d'oro per il futuro delPianeta. Il progresso scientifico e soprat-tutto tecnologico hanno posto alla portatadi tutti elettrodomestici di vario tipo, senzai quali non riusciremmo a vivere; noi gio-vani, per esempio, riteniamo quasi indi-spensabili computer, televisione, videogiochi, impianti stereo, cellulari ecc, e nes-suna casalinga penso riuscirebbe a fare ameno di lavatrice, frigorifero, forno, frulla-tori e così via. Tutti questi strumenti peròrichiedono un dispendio di energia eleva-tissimo e, come sappiamo, la correnteelettrica si ricava da risorse naturali di va-rio tipo, impiegate nelle centrali. Spesso imiei genitori mi riprendono per l'eccessivoconsumo di energia, per esempio perchélascio accese troppe luci, o faccio funzio-nare contemporaneamente più strumenti,adesso capisco che, oltre a un discorsoeconomico, altrettanto importante è quelloenergetico e quindi ambientale. Devo direperò che in quest'ultimo periodo sono mol-to più attenta perché ho capito che il pro-blema ambientale è molto serio e che il fu-turo del Pianeta Terra è soprattutto nellenostre mani, risparmiando, consumandosolo il necessario, non rovinando la natu-ra e facendo in modo che tutto possa es-sere riusato. Se dovessi trovarmi di frontead episodi di mancato rispetto di un am-biente naturale farei notare che si stacompiendo un gesto illegale spiegando ilperché.

Federica Iorio III^ ALa rapidità con cui lapopolazione umana stadistruggendo l'ambien-te e impoverendolo dirisorse pone a tutto ilmondo un fondamenta-le problema, cioè quel-lo di intervenire per sal-vaguardare l'ambiente.Infatti, da ogni parte delmondo, si levano voci

allarmanti e preoccupanti, relative alla so-pravvivenza di ogni organismo animale ovegetale. Tutti si domandano cosa ci riser-verà il futuro. Quando i nostri antenati for-mulavano, o meglio si ponevano questadomanda, lo facevano per esprimere i lo-ro timori di malattie guerre, carestie e ter-

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che tutti si allarmino eccessivamente e fa-re tante chiacchiere inutili senza affrontarei problemi in modo proficuo. La necessitàsia sotto l'aspetto legale, sia sotto l'aspet-to salutare di salvaguardare l'ambiente èdiventata di primaria importanza. Riuscirea salvare l'ambiente è una cosa che non sifa solo perché si avranno conseguenze le-gali,ma anche per non rovinare la nostrasalute. Se ognuno di noi continuerà a dis-perdere gas, veleni, spazzatura e quant'al-tro nell'ambiente, senz'altro si arriverà aduna situazione catastrofica ed irreversibile.Nelle nostre scuole hanno fattoprogetti,manifestazioni, cartelloni e dellealtre iniziative che sono servite a sensibi-lizzare noi alunni. La cosa che non trovogiusta è che la scuola e la televisione in unprimo momento hanno promosso tante ini-ziative, poi, ad un certo punto, ne hannorallentato il ritmo. Nonostante tutto,da par-te mia continuo a rispettare le regole disalvaguardia ambientale. Mi è anche capi-tato di assistere a fenomeni di inquina-mento dell'ambiente. La prima volta a cuiho assistito ad una situazione del genere èsuccesso l'estate scorsa, durante una gitascolastica a Sorrento. Stavamo in prossi-mità della spiaggia ad aspettare il pullman.Ad un certo punto arrivano delle personeche,dopo aver pescato hanno gettato inmare tante "robacce". Io sono rimasta abocca aperta,perché mi è sembrato brut-tissimo vedere qualcuno che inquinava ilmare senza che io potessi intervenire inmodo reale,visto eh i pescatori erano dei"brutti ceffi2 ed io solo una ragazzina. Semi fossi trovata io in una situazione del ge-nere,non lo avrei mai fatto,perché poi,chine paga le conseguenze siamo solo e sol-tanto noi. Spero solo che un giorno tuttoquesto si possa risolvere in modo che i no-stri successori possano vivere in un mon-do veramente pulito!!!

Alcune foto mancano perchè non pervenute

I tre temi mancanti saranno pubblicati nel prossimo numero.

remoti; quando ce la poniamo oggi noi, in-vece, pensiamo in primo luogo agli scon-volgimenti provocati dal progresso scienti-fico. Allo stato attuale delle cose, la previ-sione del futuro non è rosea, per il piane-ta. Le acque dei laghi, dei mari, dei fiumisono inquinate. In esse la vita è stata inbuona parte distrutta dalle sostanza vele-nose che giornalmente vi scaricano glistabilimenti industriali, le fogne, le naviecc.. Anche l'aria è inquinata dalle sostan-ze radioattive prodotte dagli esperimentidelle armi nucleari, dallo smog causatodalle innumerevoli ciminiere degli stabili-menti che sorgono, a volte, in pieno cen-tro cittadino e dai gas tossici che emetto-no tanti autoveicoli che quotidianamentecongestionano il traffico stradale. Allora,forse, per salvaguardare il nostro pianetadobbiamo tornare ad una società preindu-striale? Sarebbe impossibile. Secondome, l'uomo è ancora in grado di migliorarele condizioni di vita di tutta l'umanità, è an-cora in tempo per farlo, deve, prima diogni cosa, diffondere un'educazione am-bientale, al fine di costruire una societàperfettamente integrata nella natura e ri-spettosa di essa. Bisogna far capire so-prattutto ai ragazzi che rispettare la natu-ra è un dovere e che difendendo il proprioterritorio con coscienza si può godere almeglio quello che madre natura ci offre.Purtroppo, spesso ho avuto modo di con-statare in prima persona quale sia diven-tato il problema ambientale del nostro ter-ritorio non soltanto per sentito dire o per lelezioni fatte a scuola ma avendone un'e-sperienza diretta, soprattutto nei posti piùisolati e periferici del nostro Paese. Du-rante l'estate, infatti, passeggiando in bici-cletta per le strade di campagna ho potu-to osservare le vere e proprie discariche aibordi delle stradine. Si tratta, purtroppo, dicomportamenti incivili di molte personeche si "liberano" di rifiuti ingombranti enon. Queste persone offendono e degra-dano le nostre campagne, colline che do-vrebbero essere tutelate e rispettate. Nonsi tratta solo di semplici sacchetti ma,spesso, la gente nelle campagne si liberaproprio di tutto (frigoriferi, lavatrici, divanie molto altro) includendo spesso anche ri-fiuti pericolosi per l'ambiente e per la no-

stra salute. Ho provato rabbia e sdegnoper queste forme di inciviltà però, nellostesso tempo, hanno rafforzato ancora dipiù in me la convinzione che bisogna farequalcosa e anche subito. Ma la rispostanon la dobbiamo pretendere dagli altri masicuramente dobbiamo impegnarci nelnostro piccolo, nel nostro quotidiano, bi-sogna partire, secondo me, da una ridu-zione dei rifiuti per passare poi al riciclag-gio di essi. Questo potrebbe essere giàun piccolo passo verso il miglioramentodella salute dell'ambiente. Un altro picco-lo passo, secondo me, potrebbe esserefatto dai commercianti riducendo i conte-nitori di polistirolo e plastica per contene-re gli alimenti e sostituirli con materiali fa-cilmente riciclabili. Anche noi consumato-ri dovremmo evitare di comprare prodotti"usa e getta" e preferire ad essi quelli dilunga durata. La quasi assenza di plasti-ca, polistirolo e metalli agevolerebbe laraccolta differenziata ed eviterebbe gli in-gorghi di spazzatura per le strade. Certo èuna piccola cosa ma se fatta costante-mente e quotidianamente può rendere laraccolta differenziata facile da fare ed effi-cace. Io spero che con una coscienzaecologica più vera si possono convogliaregli sforzi di scienza ed industria per la ri-cerca di soluzioni nuove che permettonodi salvaguardare il "bioma terra".

Giorgia Magliocca III^ BL'ambiente in cui noioggi viviamo,è moltocambiato rispetto alpassato. Questi cam-biamenti che ha subi-to l'ambiente non so-no stati in verità posi-tivi. In Campania,adesempio, dove io vi-

vo,qualche tempo fa ci sono stati proble-mi con la spazzatura. Con l'industrializza-zione,come si sa,si vive meglio,ma nonsempre è così,poiché spesso comportagrandi conseguenze. Oggi è evidente che l'uomo non vuole ri-nunciare a tutte le comodità a cui ormai èabituato,ma ci si lamenta sempre che siinquina troppo. Questo problema,dura or-mai da troppo tempo. Tuttavia è inutile

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Rifiuti zero: una scelt a intelligenteDr.ssa Simona Patierno - Collaboratrice da Vitulazio

Da qualche tempo misto interessando dellaquestione rifiuti, in par-ticolare del "riciclo" de-gli stessi attraverso lapartecipazione a forum,manifestazioni e letturepersonali, che, confes-so non senza stupore,mi hanno aperto sul te-

ma "tutto un mondo" ricco di implicazionidi carattere non solo ambientale, ma an-che economico-sociale. Secondo le direttive dell'Unione Euro-pea, il "problema rifiuti" che oggi affliggeil nostro Paese, con picchi altissimi alSud, può essere risolto, da un lato, attra-verso un'attività di prevenzione che pre-ferisce l'utilizzo di prodotti con vuoto arendere e/o liquidi alla spina, che miranoad una riduzione del rifiuto "all'origine";dall'altro lato bisognerebbe attivare unacampagna di differenziazione del rifiuto,che permette un nuovo riutilizzo dellostesso, nonché la progettazione di mercia loro volta più facilmente riciclabili. InItalia molti Comuni, piccoli e grandi, han-

no superato l'80% di raccolta differenzia-ta attraverso il sistema del "porta a por-ta" spinto; sistema che ha permesso nonsolo di differenziare i materiali a monte,facilitandone lo smaltimento, in alcunicasi, ha permesso di ridurre il costo delservizio, non più legato alla superficiedell'abitazione, bensì, attraverso la "tarif-fa puntuale", legato alla quantità di rifiu-to "indifferenziato", e dunque non ricicla-bile, prodotto (meno rifiuti prodotti=menoimposte). Il vantaggio della raccolta differenziatadeve leggersi non solo nell'ottica di inno-vazione tecnologica, ma anche di una"economia verde" che mira alla creazio-ne di nuovi posti di lavoro. Basti pensare che se il Governo inve-stisse un solo miliardo di euro nella rac-colta differenziata, questo servirebbe agarantire il servizio a 45 milioni di italiani,creando ben 200 mila posti di lavoro, ri-spetto a 10 miliardi investiti in discaricheed inceneritori che danno lavoro soltantoa 3mila persone! Qualche parola vorreispenderla anche sulla questione "termo-valorizzatori", termine volutamente fur-

besco per definire gli inceneritori. Una in-formazione sbagliata ci porta a credereche i termovalorizzatori riutilizzano il rifiu-to per ricavarne energia dalla sua com-bustione; in realtà l'energia che se ne ri-cava è veramente bassissima, senzapensare che le scorie liberate nell'arianon sono solo "dannose", ma anche can-cerogene, ad un altissimo livello di peri-colosità, specie nelle donne e nei bambi-ni! Dai documenti europei risulta che il64% delle diossine è liberato dagli im-pianti di incenerimento, per cui la produ-zione di CDR (combustibile da rifiuto)non è che un mezzo mirato a legittimarei grandi affari legati alla realizzazione de-gli inceneritori o, in alcuni casi, alla ricon-versione di vecchie centrali termoelettri-che dismesse; operazioni puramentespeculative, che in Italia vengono incenti-vate con i soldi pubblici attraverso il mec-canismo perverso dei cosiddetti "certifi-cati verdi", o "CIP6", che in parte paghia-mo noi nella nostra bolletta elettrica.Questa la questione, a voi le riflessioni.Educhiamoci alla raccolta differenziatasarà un bene per il Pianeta.

Capua - Conferenza - incontro sul tema Sana aliment azione = equilibrio di vit a

(Franco Fal-co) - Venerdì,29 gennaiou.s., alle ore18,00, pressoil Circolo Ap-pio di Capua,in Corso Ap-

pio, si è tenuta una Conferenza sul tema:Sana alimentazione = Equilibrio di vita.L'argomento è stato trattato, con profon-da professionalità dalla dott.ssa ErsiliaAltieri, dietologa presso l'Azienda Sani-taria Locale di Caserta. L'incontro è sta-to organizzato dalla Sezione di Capuadella F.I.D.A.P.A. (Federazione ItalianaDonne Arti Professioni Affari) di cui èpresidente la dott.ssa Nunzia Pozzuoli

Iocco. Era presente lafolla delle grandi occa-sioni in una sala ospi-tale e gremita in ogniordine di posto. L’inter-vento ha suscitato mol-to interesse tra i pre-senti che, per oltreun’ora hanno attenta-mente seguito l’esposi-zione del tema propo-sto. Al termine, dalpubblico, prevalente-mente femminile, erano rivolte alla dotto-ressa Altieri domande inerenti la giustaalimentazione necessaria per un sanoequilibrio della vita. Al termine, gli organizzatori hanno offer-

to un sontuoso buffet composto da preli-batezze che “costringevano” i presenti aviolare le rigide regole della dieta, sotto ilbenevole e comprensivo sguardo dellaconferenziera.

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ria, caratterizzato daun’atrocità senzaprecedenti? Comespiegare che bambi-ni della loro età, co-stretti ad un viaggiosenza ritorno, veni-vano portati diretta-mente sotto le docceletali? Come spiega-re che si uccidevanoinnocenti senza unmotivo valido, soloperché di razza diversa, non ariana?Come spiegare che i campi di sterminioerano il luogo orribile in cui al di là dellavita e della morte, l’uomo si trasformavain non – uomo? Come spiegare! Qual-che bambino ha parlato di lupo cattivo,della strega di Biancaneve, ma questesono favole, hanno sempre un lieto fine,la realtà, purtroppo triste e amara, è co-stata troppe vite umane. Quanti bambininon sono diventati mai grandi e quantivedevano nella morte il loro ritorno a ca-sa. Ricordare serve a non far riaccade-re, a non ripetere quegli errori che vedo-no violata la dignità umana. Ognuno dinoi, nel nostro piccolo, dobbiamo fare inmodo che episodi di intolleranza non av-

Mai piùIns. Luciana Antinolfi - Collaboratrice da Calvi Risorta

La Repubblica italia-na riconosce il gior-no 27 gennaio, datadel l 'abbatt imentodei cancelli diAuschwitz, "Giornodella Memoria", al fi-ne di ricordare losterminio del popolo

ebraico, le leggi razziali, la persecuzioneitaliana dei cittadini ebrei, gli italiani chesubirono la deportazione, la prigionia, lamorte durante la seconda guerra. Infattimilioni di persone, uomini, donne, bam-bini, furono deportate e smistate nei varighetti, in Polonia, in Germania, in Bulga-ria, private di tutto anche della loro stes-sa identità, persone senza nome diven-tate solamente un numero. Costrette alavorare senza sosta come bestie, e co-me bestie venivano portate al macellonelle camere a gas, nei forni crematori echi era più “fortunato” ad essere rispar-miato moriva di stenti, di fame, di fatica.Persone che hanno pagato un prezzo al-tissimo, fatto di orrore, di sangue, di dub-bi e di interrogativi atroci. Qualcosa chenessuno di noi, pur facendo uno sforzosovrumano, può avvicinare nella sua in-terezza, qualcosa che lacera indelebil-mente quella “normalità” che è la condi-zione essenziale della nostra vita quoti-diana. Alle ore 12,00 si è osservato unminuto di silenzio, un minuto di raccogli-mento per non dimenticare. Ma comespiegare ai bambini soprattutto ai piùpiccoli la crudeltà di questo pezzo di sto-

vengono “Mai più”. Mai più” significa chela Giornata della Memoria non è unasemplice “gita” ad Auschwitz, non è solola testimonianza di un filmato che rac-conta l’immagine di un uomo che ha vi-sto e toccato l’inferno in un campo diconcentramento, “Mai più” significa agirein coerenza con la consapevolezza ma-turata, significa visitare un campo diRom, aree abitate da lavoratori migrantiche vivono ammassati come bestie in at-tesa di un lavoro, case fatiscenti doveitaliani meno fortunati muoiono per crolliinevitabili. Occorre tener presente chequelle vittime che oggi celebriamo con laGiornata della Memoria sono lì dove al-tre vittime continuano ad essere.

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cia biologica. Perché nel sottosuolo del-l'Albero-Casa c'è un materiale preziosoper risolvere la crisi energetica della Terra.Insieme ai nemici, un eroe scende dal cie-lo, Jake Sully è il guerriero chiamato a ri-pristinare la Pace, un marine reclutato perinfiltrarsi tra i Na'vi, conoscerli e convin-cerli a farsi da parte per l' azione coloniz-zatrice. Tramite coesione neurologica si teletra-sporta nel suo avatar guidandolo col con-trollo remoto ed è per lui, questa, la libe-razione dalla condizione paralitica che loaffligge nel suo corpo di terrestre. L'amo-

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Signore e signori, benve-nuti su Pandora, il Pianetaincontaminato dei Na'vi,luogo mistico dell'innocen-za, dell'interconnessioneneurale e spirituale tra gliindigeni blu, animali epiante tramite filamenti ful-genti. La quiete, la sacrali-

tà, l'ordine, fiori volteggianti, creature ala-te e maestose, montagne sospese. Pan-dora è un mondo in equilibrio, ma poi ar-riva l'uomo, i marines agguerriti con bull-dozer, mitra, bombe, distruzione e minac-

Avatar - Ai primordi dell'innocenzaLe recensioni di Fabiana Salerno - Collaboratrice da Bellona

re per la bella Neytiri e la sua terra crescee si intensifica durante il percorso emoti-vo verso la rinascita, la reincarnazionedefinitiva nel corpo Na'vi. Nonostante unaprobabile debolezza drammaturgica enarrativa, l'opera si qualifica un capolavo-ro visionario, incanto ottico di un universoin pixel con figure corpose, prodotto del-l'arte digitale. L'avatar si configura anchecome il doppio dello spettatore, quasiconsacrando un superamento dell' imme-desimazione, artificialmente coinvoltonella magia filmica. James Cameronsfrutta bene i sensori della performancecapture, per la nostra esperienza senso-riale, tecnica con cui volti, espressioni,azioni e movimenti degli attori sono tra-sposti sui corpi alieni. Il tribale nel futuribi-le (la vicenda è ambientata nel 2154) de-riva da una riscrittura mitologica fondanteun nuovo simbolismo che si impone nellacornice tecnocratica, campo di scontro tradue civiltà, tra scienza e militarismo, in-sieme al tema del doppio e dell'ibrido dnaNa'vi e dna umano). Tutto questo è lacreazione di Cameron, il suo mondo, lanostra proiezione, tra voli prospettici e ac-cumulo iconografico di magnificenza cro-matica che produce piacevoli vertiginispaziali. Tutto questo non può non lascia-re un riverbero emotivo. E di questa Na-tura così perfetta ci portiamo dietro unaflebile percezione, perché "Ogni cosa èbuona mentre lascia le mani del Creatoredelle cose; ogni cosa degenera nelle ma-ni dell'uomo" (Rousseau)

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Ciao INES(F. Valeriani) - Da Melrose (Mass. USA) è giunta a Bellona la tri-ste notizia che annunciava la dipartita di Ines Della Cioppa, mo-glie del carissimo Michele Caruso meglio conosciuto come "Mi-ke". Chi scrive frequentò con Ines l'Istituto Magistrale "S.Pizzi"diCapua e ricorda la compostezza e la distinzione della compagna

di studi, doti che facevano di lei una studentessa modello. Emigrata a Melrose, negliStati Uniti, Ines ritornò a Bellona per convolare a nozze con il giovane Michele Caru-so, militante nel Corpo della Polizia di Stato. Dopo la cerimonia nuziale, i novelli spo-si si recarono in viaggio di nozze negli Stati Uniti e decisero di stabilirsi a Melrose do-ve risiedevano i parenti della sposa. In occasione delle festività in onore della SantaPatrona di Bellona, Maria SS di Gerusalemme, i coniugi Caruso ritornavano "al loropaesello" bene accolti da parenti ed amici. Ormai era diventata una piacevole occa-sione incontrare e stringere le mani a due amici di vecchia data. Gli anni sereni e lagioia del ritorno ora hanno subito una sosta. Ines ha lasciato questa vita ed il suoadorato Michele ha stabilito di riportarla a Bellona e tumularla nella tomba di famiglia.Domenica 24 gennaio 2010, alle ore 15, una immensa folla accolse in Largo Santel-la, le spoglie di Ines per accompagnarle all'ultima dimora.

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gli apre le porte adun mondo tutto nuo-vo, in cui riesce ascoprire se stesso ela vita, e che gli offrel'opportunità di en-trare a far parte dellaprestigiosa Societàdegli Apostoli, doveincontra i futuri componenti del gruppo diBloomsbury. Con questi giovani intellet-tuali Forster stringe una profonda edeterna amicizia, e grazie alla spregiudi-cata franchezza con cui i suoi amici dis-cutono di ogni sorta di argomento, For-ster si rende consapevole della suaomosessualità. Terminati gli studi univer-sitari, viaggia con la madre in Grecia e inItalia, trascorrendo poi diversi mesi in

Uno degli ultimi rap-presentanti del liberali-smo vittoriano, E. M.Forster nasce a Lon-dra nel 1879 da una fa-miglia gallese dellamedia borghesia. Per-de il padre all'età di un

anno e si ritrova a vivere in una piccolacasa di campagna, trascorrendo un'in-fanzia solitaria, dominata da un piccoloesercito femminile di zie, cameriere enonne, fino al suo esordio scolasticoche sarà per lui doloroso perché per laprima volta immerso in universo tuttomaschile. Nel 1897 entra al King's Col-lege di Cambridge, dove sceglie gli stu-di classici e storici, dedicandosi anche algiornalismo. La cittadella universitaria

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Germania come insegnante. Ritorna inInghilterra per la pubblicazione del suoprimo romanzo Where angels fear totread (1905), ambientato in Italia, cosìcome pure A room with view (1908), Ho-ward's end (1910). Il ritorno in Inghilterraregistra tra l'altro un evento importante:l'incontro con lo scrittore Edward Car-penter e il suo amico George Merrill, concui Carpenter vive un'aperta relazioneomosessuale. Forster rimane profonda-mente colpito dalla forza serena cheemana dal loro rapporto e questo sarà lospunto per la scrittura del romanzo Mau-rice (1914), una storia di omosessualitàin un college maschile che, per voleredell'autore, uscirà postumo. Narratoredallo stile impeccabile, in tutti i suoi ro-manzi descrive ambienti e situazioni tipi-camente borghesi, esprimendo al tempostesso il proprio rifiuto per le convinzionivittoriane e la simpatia per la generosità,l'istintività e la passionalità. Tema princi-pale delle sue opere è la difficoltà nellerelazioni umane che si fa insormontabilequando i protagonisti appartengono agruppi etnici e mentalità diversi. Esem-plare in questo senso è il romanzo A pas-sage to India (1924), considerato il suocapolavoro, che tratta dei difficili rapportitra coloni inglesi e popolazione indianaagli inizi degli anni venti. Dopo questo ro-manzo, la sua vena di romanziere siesaurisce, continuando a scrivere rac-colte di racconti e saggi. Circondato dal-l'affetto di Bob Buckingham e sua moglieMary, due dei suoi più cari amici, muoreil 7 giugno del 1970, dopo un ictus che loha colto durante la notte.

Edward Morgan ForsterD.ssa Ylenia Galluccio – Lingue, culture e letterature moderne - Collaboratrice da Capua

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violinista a questo importante evento cul-turale, eseguendo insieme il Concerto“L’Inverno” di A.Vivaldi, e la Suite “Musi-ca sull’acqua” di G.F.Haendel.Erano presenti oltre duecento personeche hanno onorato i musicisti con lunghie sentiti applausi, con profondo apprez-zamento artistico-culturale, e ottime re-censioni della stampa televisiva e scritta.Il Concerto è stato ospitato dalla ChiesaSpirito Santo, dal Parroco Don FrancoManzo, dalla Diocesi di Aversa, e orga-nizzato alla grande dal M° Robert a Ca-poluogo.

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Musica pict a: Caravaggio ed il tema musicalePagina a cura della M° Cecilia D’Iorio – Musicist a - Collaboratrice da Santa Maria C. V.

Numerosi studisull’iconografiamusicale hannoconfermato lapassione ed ilculto della musi-ca di Michelan-gelo Merisi. Neisuoi dipinti va

notato il realismo con cui raffiguraperfettamente gli strumenti musi-cali, soprattutto la riproduzionedelle tecniche di costruzione liuti-stiche dell’epoca, e anche la parti-colarità di riportare sulla tela lepartiture musicali con note chiara-mente leggibili a tal punto da poterne in-dividuare gli autori. Sono proprio questi iparticolari della pittura musicale merisia-na a far la differenza nel campo icono-grafico-strumentale, materia assai ambi-

ta dai ricercatori organologici internazio-nali. È il caso de “Il Suonatore di Liuto”,conservato a San Pietroburgo, nel Mu-seo dell’Ermitage. Il quadro è di unastruggente bellezza e crea un’atmosfera

che invita ad “entrare” nel quadro.Nel dipinto si ritrovano i temi carat-teristici della produzione giovaniledel Caravaggio: la gioventù spen-sierata, la musica e il canto, temispesso ricorrenti nella pittura musi-cale del Cinquecento. Il giovane,assorto nel canto mentre pizzica lecorde del liuto, con la camicia aper-ta sul petto e una fascia di tela bian-ca annodata tra i capelli, è di unabellezza femminea al punto che al-cuni biografi del Caravaggio tendo-no a scambiarlo per una fanciulla.Data la perfetta riproduzione delLiuto, le ricerche iconografiche han-

no attribuito l’origine dello strumento mu-sicale al liutista Francesco da Milanodetto il Divino, che portò il ricercare asomma perfezione, distinguendosi tra iliutisti del Cinquecento.

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Gran concerto di musica classica(Casal di Principe) - Il 3 Gennaio si è te-nuto un concerto straordinario che haproposto importanti composizioni di mu-sica classica, e le più belle e importantimelodie del repertorio natalizio. L’eventoha avuto come protagonisti il Coro Polifo-nico della Parrocchia Spirito Santo di Ca-sal di Principe, formato da oltre trenta va-lorosi elementi, diretto dal M° AnnamariaCapoluogo, e la pianista M° Robert a Ca-poluogo che ha eseguito brani di Giovan-ni Allevi, L.V. Beethoven, Einaudi, G.F.Haendel. “…ringrazio il M° Robert a Ca-poluogo che mi ha ospitato in qualità di

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L'artist a come cronist aD.ssa Graziella Rispoli - Conservazione dei Beni Culturali - Collaboratrice da Capua

Notizie storiche sicureci vengono dall'osser-vazione di quelle ope-re d'arte che l'artistacreò inconsciamente oaccidentalmente. Det-te testimonianze assu-mono grande impor-tanza per i posteri poi-

chè, ad esempio, ci è stata trasmessa lastoria ufficiale dei re, dei popoli, degliegizi, degli assiri... Così veniamo a sa-pere moltissimo della vita di quei tempi.Gli egizi indossavano costumi attillati,tessuti fini, lucidi e trasparenti mentre gli

assiri preferivano tessuti pe-santi, adorni di frangi e di na-stri. Era al filosofo e allo studio-so che interessava una pitturadi natura contemplativa e rive-latrice delle verità del mondoesterno mentre i massimi espo-nenti della Chiesa richiedevanodipinti atti a rendere gloria aDio. James Tissot, nel XIX, sipropose di documentare i conti-nui mutamenti della moda fem-minile (Foto) e lo fece con tan-ta cura che ci è possibile datare l'operasua in base alle caratteristiche dei vesti-

ti riprodotti. Si dedicò allacronaca raccontata cheera di gran voga nella pit-tura sdel tempo, ricercatasul mercato, e tale da tra-sformare i quadri in veri epropri aneddoti. La reazio-ne che si ebbe nei con-fronti di questa pittura cro-nistica fu determinata daun atteggiamento critico eostile assunto verso unamoda precedente. Uno tra

i primi dipinti intesi come veri e propri ri-tratti è "Gli Arnolfini" di James Each, cheoggi potrebbe anche sembrarci l'autori-tratto di un pittore fiammingo con suamoglie. E' un ritratto coniugale, ossiauna documentazione ed il pittore scrissesul quadro "Io ero qui e li vidi". Vi è unrapporto diretto tra il dipinto e chi loguarda, infatti ci troviamo in una stanzainsieme alla coppia e ad un cagnolino,con un letto rosso sullo sfondo ed unlampadario di ottone al soffitto. Si puòanche intravedere la coppia dei coniugiriflessa da tergo in uno specchio roton-do e convesso posto sulla parete dietrodi loro. L'interno della stanza è in stilefiammingo e si ha una esatta riproduzio-ne delle vesti, degli oggetti e dei gioielli.Oggi la pittura realista viene consideratacome il frutto di una determinata ideolo-gia politica e sociale. Il realismo socialetrova le sue origini nei princìpi banditi sindall'Ottocento. Probabilmente il maggiorrappresentante di una tendenza è l'ita-liano Renato Guttuso.

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Ciao Anna Rit a(Bellona. Franco Valeriani) Unaferale notizia, giunta da Cort-landt Manor (N.Y.) ha sconvoltola comunità bellonese. Un cru-dele destino ha tolto all'affettodei suoi cari una giovane mam-ma ed una moglie devota. Davi-de Calise ed Anna Rita Ingiccoavevano coronato, negli StatiUniti, il loro sogno d'amore trala gioia di tutti i parenti e la loro unioneera stata allietata da tre figli ed una bam-bina venuta al mondo lo scorso dicem-bre 2009. Per nonno Enzino e nonna An-nette Parisi, essere circondati da festan-ti nipotini era una indicibile gioia partico-larmente durante le festività ricordevolicome il S. Natale quando, seduti ai piedidell'albero, i piccoli si divertivano a scar-tocciare i regali dei genitori e dei nonni;

e la felicità sprizzava da tutti ipori! L'improvvisa scomparsadella trentaduenne Anna Ritaha distrutto la serenità dellafamiglia e cancellato ognigioia. Ora il pianto di coloroche non smetteranno mai diamarla si aggiungerà al pian-to sommesso del Cielo e le la-crime si fonderanno facendo

impallidire il sole. Un grigio velo scende-rà su tutte le cose e sul mondo dei pic-coli che non diranno più: "mamma!" Il lo-ro mondo apparirà vuoto e la solitudine ela tristezza avvolgeranno i loro giorni,come spesso accade. Quelli colpiti datanta tragedia cammineranno per le viedel mondo e solo in sogno rivedranno ildolce volto della cara mamma e dellamoglie tanto amata.

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Buon Natale

L’incontro con unapersona è sempreil presentarsi di unmondo già storica-mente costruito. Quando allo psi-cologo si presentauna persona in

cerca di aiuto, sembra che il disturbo e ilmalessere sia un fatto accidentale, colle-gato cioè ad un evento apparentementeepisodico o comunque a qualche fatto piùo meno immediato. In realtà il malesserespesso attraversa le generazioni è legatoa fattori che vanno al di là del singolo in-

dividuo che ci sta davanti. Noi, pur es-sendo individualizzati da caratteristicheparticolari apparteniamo tuttavia alla sto-ria, di cui siamo soltanto un momentodella “vita infinita”. Per questo al fine diaccedere al “problema” di chi ci sta difronte, occorre trasferirsi nella temporali-tà dell’altro che, come noi vive immersonella storicità della vita . “Chi tace con lelabbra chiacchiera con la punta delle di-ta, si tradisce attraverso tutti i pori” (S.Freud, 1905). Lo psicologo che cura,vuole trasmettere al paziente che, nell’ar-co del nostro ciclo di vita, costruiamo unaversione di noi stessi e della nostra sto-

ria. Il compito della psicoterapia è di ri-mescolare tutto, al fine di mostrare al pa-ziente, che quella è solo una versioneche ha di sé, ma vi sono altre versioni al-le quali può accedere. Questo è l’obietti-vo più importante da raggiungere duranteuna psicoterapia, perché in questo modosi riesce a rendere consapevole il sog-getto della visione rigida avuta fino a quelmomento del proprio sé. Così si mette ilsoggetto in grado di attuare un cambia-mento,in una visione più plastica dellapropria personalità. L’obiettivo finale èquello di far emergere le risorse indivi-duali, fino a quel momento latenti.

Lo psicologo e una persona in cerca di aiutoDott.ssa Letizia Ippolito - Psicologa - Esperta in Psicologia Giuridica - Collaboratrice da Sparanise

Ancora successi esoddisfazioni al bravoregista caleno AntonioAllocca che nei giorniscorsi, a Giano Vetu-sto, con la sua ultimacommedia ha registra-to il tutto esaurito ed il

plauso dei presenti. Non si erano mai vi-sti tanti gianesi ad una rappresentazioneteatrale. La commedia in tre atti, intitolata"Chisti so' i patti!", è l'ultima scritta dalbravo regista -autore Tonino Allocca e siispira alle tradizioni popolari, alla parlatacalena, a situazioni che appartengono alnostro passato e che l'attenzione vigile diAllocca ci permette di rivivere in caratterie quadretti di vita quotidiana: c'è la bravaRenata, sua figlia, (Rosalia); c'è Marghe-rita Capuano (Giuseppina); c'è Lina Ca-

Scene di vita familiare rivivono grazie al regista Tonino AlloccaProf. Paolo Mesolella - Giornalista - Collaboratore da Parma

puano, (Concetta); c'è Ni-colina Izzo (Annetta) cheè uno spasso di bravura.Un incidente mette la fa-miglia in agitazione: tuttipreoccupati per l'ereditàdi Giovanni. Quest'ultimosopravvive e rivela la sueultime scelte a propositodell'eredità. Inaspettata-mente esce fuori una ve-dova, Carmela, mentre le sue tre sorellerimangono a bocca aperta. Una lotta perl'eredità che si definisce all'ultimo dell'an-no, con la voglia di cambiare e soprattut-to, di porre fine all'ipocrisia di ogni giorno.Una commedia della solitudine e delladifficoltà di vivere su una sedia a rotelle,tra persone ipocrite ed interessate. Nellacommedia ci sono tutte le contraddizioni

di oggi con le ipocrisie chenascono a proposito della"roba" e la necessità di unavita autentica, più umana edisinteressata. Il teatro di To-nino Allocca non si ferma allasola funzione documentaria,ma ha il merito di scoprire at-tori molto bravi sui quali co-struisce "la parte". Come Giu-seppe Ventriglia (Gennaro) e

Loredana Palmieri (Carm'luccia), peresempio. Ma anche gli altri non sono dameno: Antonietta Vagliviello (nel ruolo diCarolina), Giuseppe Martino (Marco), Te-sia Fuoco (Teresa), Roberta Cipro (Cristi-na), Fabio Borrelli (Giovanni), Carla DeFusco (Gigliola), Lina Cipro (Lidia), Ales-sandro Riccio (Andrea), Federica Taffuri(la piccola Carmen).

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Il castelloDr.ssa Angela Izzo - Collaboratrice da Calvi RisortaA partire dal X secolo, iprotagonisti della vitapolitica, amministrativae militare divennero ifeudatari, i quali per di-fendere i propri posse-dimenti dalle continueincursioni delle popola-zioni, come Ungari, Visi-

goti, Vichinghi, circondarono di massiccefortificazioni le città, i villaggi, i monasterie, soprattutto iniziarono a costruire nume-rosi castelli in posizioni strategiche, inparticolar modo su alture, da cui era pos-sibile controllare più facilmente il territoriocircostante. Inizialmente il castello era co-stituito semplicemente da una torre di le-gno circondata da palizzate e fossati; poi,a partire dall’XI secolo, divenne un impo-nente edificio di pietra, cinto di mura mer-late e di torri con passerelle e luoghi di ve-detta, dove le sentinelle erano appostateper vigilare sulla sicurezza del castello edei suoi abitanti. Molte volte, per renderel’accesso più difficoltoso, il castello pote-va esser circondato da un fossato colmodi acqua, munito poi di un ponte levatoio.Le mura, poi, erano dotate di pochissimeaperture e finestre proprio per una mag-giore sicurezza dagli assalti dei nemici.All’interno l’ampia corte poteva essere di-visa in due cortili: quello più interno rac-chiudeva il ‘mastio’, la dimora del feuda-tario; nell’altro cortile c’erano le case de-gli artigiani, la cappella, i granai, il forno,le stalle, le baracche dei soldati e il depo-sito delle armi necessarie per la difesa. Ilcastello diviene, quindi, il centro del pote-re feudale e della vita sociale, tipico sim-

bolo del Medioevo. Questa imponentestruttura architettonica ha funzione difen-siva fino al tardo XVI sec. quando i ca-stelli medievali vengono fortemente tra-sformati, a causa delle mutate strategiedi guerra e del massiccio utilizzo di armida fuoco. Le torri alte e svettanti divengono piùbasse e larghe fino a divenire bastioni aforma di punta, per meglio deviare i colpid'artiglieria. La struttura del castello,quindi, cambia di fisionomia fino a diveni-re residenza signorile per le famiglie no-bili. Il territorio italiano è costellato di ca-stelli che svettano un po’ in tutte le sueRegioni; non fa ovviamente eccezione laCampania con i suoi circa 300 castelli divarie epoche storiche. La nostra provin-cia, Caserta, ne conta una cinquantina:dal castello di Caserta Vecchia al quellodi Vairano Patenora solo per citarne alcu-ni. Anche Calvi Risorta possiede il suobel castello, sito al Km 187 della SS Ca-silina e ben visibile da chi percorre que-sta strada con i suoi torrioni e la sua strut-tura imponente. La sua costruzione si de-ve, secondo lo storico Erchemperto, adAtenolfo che nell’887 proprio da Calvi si

mosse per ottenere la contea di Capua.L’attuale struttura è comunque il risultatodei continui rifacimenti avvenuti nel corsodei secoli e in particolare al periodo ara-gonese. Il castello a pianta quadrangolareha ai vertici torri cilindriche, ben conser-vate e delimitate da una cornice a toro perquestioni difensive. La struttura è statacostruita esternamente con blocchi rego-lari di piperno, la tipica roccia magmaticadella nostra zona.

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Il giorno 23 gennaio u.s., Salvato -re Criscione da Bellona ha festeg -giato il 60° compleanno. Auguridalla moglie Orsola, dai figli: Anto -nio, Angela e Gabriele, parenti edamici. Auguri particolari dai nipotiche nutrono verso il nonno tantoaffetto in particolare quando sbor -sa la “mazzetta”. A Salvatore sinceri auguri anchedalla nostra Redazione.

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che vanta un glorioso passato politico adopera di indimenticaticomponenti fedeli alcredo socialista. Nelcampo amministrati-vo locale il Prof. Ro-velli ha ricoperto lacarica di Vice-Sinda-co, Assessore, Presi-dente del ConsiglioComunale, Capo-gruppo Consiliare e,per un breve periodo,la carica di Sindacopro tempore. Laurea-to, è docente nellascuola secondaria diprimo e secondo gra-do. Attualmente inse-gna presso la scuolamedia di Vitulazio do-ve, per il suo caratte-re gioviale e familia-re, è considerato unpadre dai suoi nume-rosi alunni.

Bellona - In occa-sione delle prossi-me scadenze elet-torali che vedran-no, oltre al rinnovodel Consiglio Re-gionale, anchequello di diverseamministrazionilocali ed in partico-

lare dell'Amministrazione Provinciale diCaserta, tutti i partiti sono in fermentoper proporre i loro candidati. A Bellona nelle fila del P.S.I. locale siparla già di una probabile candidatura al-le prossime elezioni provinciali e tutticonvengono nel proporre una figura sto-rica: il prof. Giuseppe Rovelli che, dasempre, è stato un esponente socialistadi primo piano, sia a Bellona che in pro-vincia, ricoprendo incarichi di prestigio:da segretario di sezione a componentedel Direttivo Provinciale e dell'EsecutivoProvinciale. Attualmente il prof. Rovelliricopre la carica di segretario della se-zione del P.S.I. di Bellona, una sezione

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La detersione infantileDott. Fiorenzo Di Girolamo - Dermatologo - Collaboratore da Calvi Risorta

I principi della detersio-ne infantile sono note-volmente cambiati daitempi passati quandovenivano proposti stranimetodi di detersione(due terzi di acqua edun terzo di vino) o ad

esempio pochi giorni dopo la nascita siusava fortificare la pelle con acqua fred-da di sorgente. La detersione oggi ha loscopo di pulire la cute, asportando sia lesostanze che derivano dall'ambienteesterno che le nostre cellule desqua-manti e le secrezioni sudorali. La puliziadella pelle comporta quindi la rimozioneanche di parte del film idrolipidico (un'e-mulsione composta da acqua (hydro) elipidi (lipos) che ricopre la pelle agendocome barriera esterna contro agenti pa-

togeni e sostanze irritanti) che la rivestecon possibili effetti collaterali quando ladetersione risulti essere aggressiva otroppo frequente. I principali problemi dermatologici con-nessi alla detersione sono: le modifica-zioni del pH, le possibili azioni sulla floracutanea, la disidratazione, l'azione irri-tante e la possibilità di diventare intolle-ranti o allergici a quel determinato pro-dotto. Per una corretta detersione dellacute infantile si devono considerare lecaratteristiche della pelle in questo pe-riodo della vita (epidermide più sottile emaggiore vasodilatazione). I prodotti dermocosmetici indicati per ladetersione della cute del bambino devo-no rispettare l'acidità della sua pelle, es-sere estremamente delicati consideran-do la facile irritabilità e fragilità cutanea e

devono essere preferibilmente privi diprofumi e di tensioattivi troppo aggressi-vi, che sono potenzialmente irritanti esensibilizzanti (in grado cioè di indurreallergie). La detersione della cute infan-tile ha come obiettivo la pulizia e l'anti-sepsi. Il sapone è stato il primo deter-gente utilizzato; in genere oggi si preferi-scono i detergenti sintetici o syndet liqui-di in quanto presentano un basso pH ca-pace di riacidificare la cute. Anche taliprodotti, però, possono essere irritanti acausa della presenza di tensioattivi.Un'attenzione particolare deve essere ri-volta alla detersione del bambino condermatite atopica, che presenta una cu-te iper-reattiva ed irritabile, spesso colo-rizzata dallo stafilococco aureo, usandoidonei prodotti in commercio per tale pa-tologia. La temperatura dell'acqua delbagnetto, infine, deve essere media-mente di 36°C, in quanto l'acqua troppocalda peggiora il prurito e dopo il bagnosu cute ancora umida, è preferibile appli-care prodotti emollienti allo scopo di otti-mizzare l'idratazione.

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Nell'azzurro del cielo,più alto dei tetti, più al-to di quanto volino gliuccelli, in quelle sofficinuvole bianche; lì, unaereo stava solcandoil cielo a circa 900km/h. Era di martedì

ed aveva preso il volo alle 8 di quellamattina da Milano per Parigi. A bordo vierano pochi passeggeri, nemmeno lametà di quanti ne avrebbe potuto conte-nere. Simona era tra quei passeggeri. Ilsuo finestrino restava chiuso. Era sfinitadallo stress della città e dal suo lavoroottenuto da due mesi, e ancora non siera abituata a quei ritmi. Le serviva quel-la vacanza, durata fino al prossimo lune-dì, per recuperare la serenità che avevaperso. Prima di quel giorno aveva avutotantissime occasioni per viaggiare in ae-reo ed era sempre stata affascinata daquel panorama che si estendeva metri emetri al di sotto di lei. Quella volta non lesuscitò un minimo di allegria, quasi la in-nervosiva stare con tutta quella gentesconosciuta. Eppure doveva attendere

solamente un'ora. Provò ad addormen-tarsi nella speranza di non essere soffo-cata da quel nervosismo. Ma non appe-na i suoi occhi si chiusero sentì un timi-do picchiettio sulla sua mano. Aprì gliocchi. Una bambina sui 4 anni dai ca-pelli nero corvino e dagli occhi azzurri laosservava timidamente. Era identica. Lechiese di recuperare la bambola di pez-za che era andata a finire ai suoi piedi.Simona si chinò e la raccolse, ma quan-do si voltò per porgergliela non vide piùnessuno accanto a sé. Si alzò in ginoc-chio sul sedile e iniziò a scrutare intornoper cercarla. Era scomparsa. Si risedet-te. Rigirò tra le mani quella bambolinaper osservarla meglio, era piena di pol-vere e impronte, poteva essere lì da an-ni. Una ventina precisamente. A 4 anniin un aereo simile a quello aveva persouna bambola simile. Aveva perso quellabambola. Una lacrima rigò la sua guan-cia. Si accorse in un attimo di quanto inventi anni era cambiata senza nemmenorendersene conto. Nel corso di quei po-chi anni si era sempre ripromessa di noncambiare mai; di non diventare una di

quelle donne in tailleur, eleganti sì, manoiose e stressate; di divertirsi in ognimomento. Il lavoro se l'era ormai man-giata. La Simona simpatica e allegra erascomparsa. Al suo posto era apparsauna Simona noiosa e stressata. Ciò che non voleva era successo. Guar-dò di nuovo la bambolina e strinse queglistraccetti umidi tra le mani. Si guardò in-torno, la maggior parte delle personeparlava tra di loro, pochi dormivano. Aprìla tendina del suo finestrino. Un'inconte-nibile luce spruzzò sul suo volto. Questavolta non chiuse gli occhi infastidita, matenne testa allo sguardo del sole con unpizzico di sfida. Non ricordava che le in-fondesse tanta allegria. Spostò gli occhie con il naso appiccicato al vetro guardòin basso. Quel panorama. L'aveva vistoun milione di volte, ma mai le era parsocosì spettacolare. Quando scese quellagiovane donna era ridiventata la bambi-na di una volta. Capelli neri, occhi azzur-ri, bambola alla mano, col sole negli oc-chi, sguardo timido, ma felice.

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Pagina 28 Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla RegioneMettiamo a disposizione sp azi autogestiti

L'educazione scolastica come base per la conservazione del patrimonio culturale (Angela Izzo) - L'Italia possiede unostraordinario Patrimonio culturale: un in-sieme di opere, monumenti, musei, ca-se, paesaggi, città, costumi, tradizioni equant'alto rientra nei beni culturali. Lanostra Repubblica ha inteso tutelare giu-ridicamente tale patrimonio, codificandotale protezione giuridica attraverso l'arti-colo 9 della Costituzione, che così recita:"…la Repubblica promuove lo sviluppodella cultura e della ricerca scientifica.Tutela il paesaggio e il patrimonio stori-co-artistico della nazione…". Ma in chemodo è possibile salvaguardare questoimmenso patrimonio? Ritengo sia neces-sario applicare un semplicissimo concet-to che renderebbe molto più facile l'atti-vità di protezione e conservazione delricchissimo e stratificato patrimonio stori-co-artistico del nostro Paese: la cono-scenza è la base della tutela, dal mo-mento che non si può tutelare, e di con-seguenza conservare, divulgare ed ade-guatamente valorizzare ciò che non siconosce. Se non si è consapevoli, infat-

ti, del valore e del significato di un qual-siasi bene, sia esso un paesaggio, un si-to archeologico o un edificio storico, èimpossibile che il bene stesso sia corret-tamente compreso quale portatore di unmessaggio e di un significato superiore,meritevole di apposita ed attenta salva-guardia. La funzione educativa, quindi,assume un ruolo fondamentale in talepercorso di conoscenza-apprezzamen-to-conservazione. Il luogo da sempre de-putato ad informare e ad educare è laScuola. Penso si debba operare nella scuola findal primo ciclo, tentando di infondere,nelle menti giovani e assetate di cono-scenza, alcuni semplici concetti di basein relazione al valore ed al significato deibeni culturali. Avvalendosi dell'entusia-smo giovanile per la ricerca e per la sco-perta, non dovrebbe essere difficile ri-uscire ad avvicinare i ragazzi alla cono-scenza e, di conseguenza, alla consape-volezza dell'importanza del nostro patri-monio culturale. Si potrebbero utilizzare

delle semplici guide illustrate che, conparole ed immagini efficaci, li guidi attra-verso la storia e il modo di vivere di que-gli uomini che hanno prodotto, nel corsodei secoli, tali manufatti, definiti oggi be-ni culturali. Un altro percorso obbligato èquello di servirsi di lezioni pratiche, concui apprendere l'uso di quei manufatti,che visti nei libri o guardati nelle vetrinedei musei, restano solamente dei vasi,dei pesi per filare, o delle asce a cui èdifficile attribuire un ruolo reale. Sperimentati dal vero, costruendo un te-laio, plasmando un vaso in argilla o pre-parando una cena secondo le ricette ro-mane di Apicio, i muti oggetti da vetrinariacquistano il loro reale valore pratico,immediatamente verificabile. Il far capireche su tali dati di conoscenza si basa lanostra consapevolezza di apparteneread un certo mondo e la conseguente ca-pacità di riconoscerci in un ben determi-nato ambito culturale, è il vero fine di tut-ti gli sforzi per la conservazione del no-stro patrimonio.

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La storia di san V alentino Mariella Bovenzi - Collaboratrice da Pignataro Maggiore

Cioccolattini, gioielli,peluche, libri, se nonci avete ancora pen-sato, beh, sbrigatevichè il tempo scorre etra pochi giorni è SanValentino. Non siamai che la vostraamata o il vostro ama-

to non tornino a casa e trovino un donoad aspettarli. C'è chi dice che è la festadel consumismo per eccellenza. Ma nesiamo proprio sicuri? In realtà dietro SanValentino c'è molto di più… Sono tantis-sime le storie che si tramandano sulgiorno degli innamorati. La leggenda delcenturione Sabino, narra che, egli inna-morato della giovane Seràpia la chiesesubito in sposa, ma non essendo di reli-gione cristiana i due innamorati per con-vertire il ragazzo alla religione cattolicainvocarono l'aiuto del vescovo Valentinoche, nel giorno del battesimo di Sabino

fu chiamato alcapezzale diSeràpia, am-malata di tisi. Ilvescovo spo-sò i due giova-ni che subitodopo si addor-mentarono persempre. Inun'altra storiaSan Valentinovedendo duegiovani litigareregalò loro una rosa in senso di riconci-liazione ed i due il giorno 14 febbraio fu-rono uniti matrimonio. Nella stessa datasi stabilì di festeggiare San Valentino eda allora il suo sepolcro divenne meta dipellegrinaggi. Secondo altre fonti stori-che la festa di San Valentino risalirebbeal quarto secolo a.C. quando si festeg-giava il dio Lupercus. Durante questo ri-

to venivano posti in un'urna nomi di don-ne e uomini e sorteggiate le coppie sidava inizio al rito di fertilità che duravaun intero anno. Successivamente laChiesa pose fine a questo rito pagano,sostituendo il dio con un santo cristianoe fu scelto San Valentino. Ma la leggen-da più conosciuta e bella è attinta dal re-pertorio cristiano. Si racconta che il 14febbraio del 270 d.C., il vescovo Valenti-no fu decapitato per ordine dell'impera-tore Claudio II. Durante la prigionia si in-namorò di Asterius, una fanciulla ciecache riacquistò la vista per merito dell'a-more della fede. Le storie sull'amore nonmancano, ma la storia più bella è quellache giorno per giorno scrivono gli inna-morati di tutto il mondo. Alla continua ricerca dell'amore in tuttele sue forme e sfumature ricordandosempre che, come cantavano i Beatles:“All we need is love!” (Tutto ciò che de-sideriamo è amore).

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Lettera al DirettoreCaro Franco, tra pochi giorni si festeggia il Carnevale, ma a Bel-lona non se ne parla, anzi corrono voci che i bambini non avran-no la loro festa. E’ sempre vivo in noi il ricordo dei carnevali or-ganizzati dalla Dea Sport poi, inspiegabilmente, vi siete tirati in-dietro consentendo ad altri di celebrare la vera morte del Car-nevale. E’ mai possibile che voi di Dea Sport siete tanti insensi-bili? Lettera firmata.Cara amica, non ci tirammo indietro ma furono altri a proporsi diorganizzare un Carnevale più bello di quello che organizzava-mo noi. Altro non conosciamo per cui sappi che non ci interes-

siamo dei programmi altrui anche se non crediamo si abolisca la festa dei bambini per-chè, conoscendo lasensibilità, particolar-mente verso i bambi-ni, di coloro che cihanno sostituiti, siamocerti che si celebreràla festa del Carnevalea Bellona, magari concortei a piedi, ossiameno pericolo e piùdivertimento. FrancoFalco

Pagina 29Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla RegioneMettiamo a disposizione sp azi autogestiti

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Ciak si gira, chi è di scena?Chiara Dell’Aversano - Collaboratrice da Pastorano

Il famoso e originaleartista Andy Warhol,diceva che: “tutti gliesseri umani, hanno ildiritto di avere 15 mi-nuti di celebrità” e maicome in questo perio-do, la frase è stata

presa alla lettera. Il mezzo per goderepiù velocemente di questo acquisito dirit-to è quello di apparire in televisione.Questa nuova "Grande Madre" non sisottrae affatto al desiderio di esibizioni-smo che c'è in noi. Sono state createdelle trasmissioni che soddisfano piena-mente questa esigenza. La prima tra tut-te è sicuramente quella in cui, una mas-sa eterogenea di vitelloni, di fellinianamemoria, bivaccano giorno e notte sucomodi divani, oppure, spaparanzati inpromiscue camere da letto, sparandostupidaggini a tutto spiano, sotto le tele-camere che li riprendono giorno e notte,a tutto vantaggio di guardoni che passa-no tantissime ore ad osservarli. Manco adirlo questa trasmissione ha un succes-so enorme. Poi qualsiasi problema dallavicina che ti fa cadere le briciole sul da-vanzale, al più bieco dei misfatti, vienenarrato davanti alle telecamere, i pannisporchi non si lavano più in famiglia, co-me si diceva una volta, ma davanti a mi-lioni e milioni di telespettatori. Ad esem-pio non riesci più a parlare con tuo figlio?La logica suggerirebbe di agguantarlomentre esce dalla doccia, farlo sedere e

sviscerare iproblemi chevi affliggono.Invece no, og-gi non è di mo-da fare così, èpiù corretto re-carsi di corsain uno studio televisivo, e sotto lo sguar-do di una comprensiva presentatrice,esporre il doloroso caso. A questo an-dazzo, non si sottopongono però solocomuni mortali, ma anche personaggifamosi, infatti è capitato ultimamente,

che anche una famosa e focosa ministra,per smentire una sua scappatella, timi-damente ipotizzata da un giornale, hafatto il giro di tutte le trasmissioni televi-sive, facendo piazzate peggio di una la-vandaia, così che, chi non aveva lettol'articolo, non ha potuto evitare di venirea sapere dell'eventuale tresca della gen-til signora. Siamo arrivati al colmo non ri-esco a pensare che possa peggiorare,però c'è un detto che dice che al peggionon c'è mai limite, perciò armiamoci disanta pazienza, ma non è detto che dob-biamo per forza stare a guardare.

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Pagina 30 Comunicazione ai Candidati alla Provincia ed alla RegioneMettiamo a disposizione sp azi autogestiti

le così piccolo come il comune di CalviRisorta, questo progetto sta riscuotendonumerosi successi e consensi grazie al-l'impegno profuso dai suoi soci nel cer-care di diffondere cultura non attraversola sola sterile vendita di libri, ma anchegrazie alla possibilità di prendere i libri inprestiti vista la disponibilità di una biblio-teca multitematica con libri che trattanoi temi più disparati; inoltre si adoperanonell'organizzazione di eventi che vannodalla presentazione dei libri stessi, allapiù moderna "battaglia rap" tanto in vo-ga tra i giovani, senza tralasciare poieventi di carattere cinematografico e

che separatamente. Il gestore dei buonivacanza sarà l'associazione no profitBuoni Vacanza Italia (BVI) che ha sigla-to la convenzione con il Dipartimento del

Turismo: dal 20 gennaio è possibile prenotare i Buoni VacanzaDr.ssa Giusy Vastante - Avvocato - Collaboratrice da Bellona

Dal 20 gennaio2010 è possibileprenotare i buoni va-canza, validi fino al30 giugno 2010.Possono presentarela domanda i cittadi-ni italiani che rientra-no nei limiti di reddi-

to stabiliti dall'art.4 del DPCM 21 ottobre2008. Il contributo può essere erogatouna sola volta per nucleo familiare e finoall'esaurimento dei fondi disponibili sullabase del criterio di priorità cronologica diinoltro della richiesta e al versamentodell'importo residuo a carico del richie-dente. I buoni vacanza sono nominativi e distri-buiti in tagli da 20 e 5 euro spendibili an-

turismo il 3 luglio 2009. La richiesta avviene attraverso una pro-cedura on line. Occorre compilare sia ilmodulo anagrafico sia l'autodichiarazio-ne sulle condizioni anagrafiche e reddi-tuali per il calcolo della percentuale dicontributo pubblico e la richiesta dell'im-porto dei buoni. A procedura on line completata verrà ri-lasciato in automatico dal sistema un co-dice di prenotazione che dovrà esserepresentato entro 10 giorni - pena la de-cadenza della prenotazione - ad unaagenzia della Banca Intesa-Sanpaolo.La banca, a sua volta, ordina i buoni cheverranno recapitati al beneficiario diretta-mente a domicilio. L'elenco delle struttu-re turistiche convenzionate può essereconsultato sul sito www.buonivacanze.it.

La cultura ti alza la voce Pietro Di Girolamo - Collaboratore da Calvi Risorta

"Una notte d'amoreè un libro letto inmeno"; così affer-mava Honoré deBalzac in uno deisuoi famosi afori-smi, sottolineando,dato la sua propen-sione per il reali-

smo, la forza della cultura e il suo po-tenziale nella vita sociale di ogni giorno.La cultura, intesa nella sua accezioneumanista e non antropologica, rappre-senta il punto di partenza di ogni indivi-duo nella sua scalata nella società. In al-tri termini la cultura, intesa come forma-zione individuale, è l'unico strumentoche ci permette di combinare insieme larealizzazione sociale di se stessi con lasoddisfazione personale. Questo è quel-lo che, nel loro piccolo, si propongono difare i ragazzi della "Piccola libreria 80mq", cioè cercare di avvicinare quantepiù persone al mondo della cultura, inmodo da farne comprendere l'importan-za sociale e umana. Nato come unesperimento sociale in un contesto loca-

teatrale. Musica, letteratura, teatro, ci-nema, tutte sfaccettature dell'arte, cioècultura. L'impegno nel promuovere ogni formapossibile di cultura da parte di questi ra-gazzi, poco più che ventenni, è statoben accolto dai cittadini e soprattutto damolti associazioni presenti sul territorio,ma anche da singole persone, che pro-pongono collaborazione o semplice-mente vogliono sostenere il fine chequesto progetto intende perseguire; nona caso si è scelta come data per l'inau-gurazione il 25 aprile, data storica cherappresenta la "liberazione" italiana dalgiogo nazista nella seconda guerramondiale, a cui i ragazzi hanno volutodare anche un altro significato: la "libe-razione" dell'uomo dalle catene dell'i-gnoranza e il trionfo della cultura!!! A quasi un anno dalla nascita di questoprogetto molte catene sembrano essersispezzate…

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Ambulanza 118 Anziani 800.911.315 contro le truffeAuto clonate 800 400 406.Avis - Bellona 339 7386 235 Carabinieri Vitulazio 0823 967 048Carabinieri Capua 0823 961 010Carabinieri Allievi BN 0824 311 452Carabinieri Pignataro 0823 871 010Centro antiveleni Na 081 545 3333Centro Ustioni Roma 06 59 041Corpo forestale 1515Droga ed alcool - 800 178 796Droga Recupero - 081 553 4272Guardia Forestale 0823 279 099Guardia medicaPignataro 0823 654 586Osp. Santobono Napoli 081 747 5563Prefettura CE 0823 429 111Protezione Civile Bellona telefax 0823 965 263 - 338 143 3675Rangers d'Italia - 333 103 4804Reg. Campania 081 796 1111Rifiuti ingombranti (Bellona) 800 519 787Sangue 339.738 6235 - 339.774 2894SOS aereo Napoli 081 780 4296Telefono azzurro 081 599 0590Usura - racket 800.999.000Vigili del Fuoco 115 - 0823 466 666Violenza donne 1522

Ospedali: (P .S.=Pronto Soccorso)Arienzo P.S.- 0823 803 111Aversa P.S.- 081 500 1111Capua - 0823.996 222Caserta - Militare - 0823 469 588Caserta P.S.- Civile - 0823 231 111CUP 800 911 818 Castelmorrone - 0823 391 111Marcianise P.S.- 0823 518 1111NA - Cardarelli P.S. - 081 7471111CUP - 800 019 774S. Maria C.V. P.S.- 0823 891 111Prenotaz.: 0823 795 250Sessa P.S. -0823 934 111 Venafro - 0865 903 974

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Capua Turno festivo e prefestivo

06.02.10 - Apostolico07.02.10 - Corvino13.02.10 - Costanzo14.02.10 - Russo20.02.10 - Vecchione21.02.10 - Apostolico27.02.10 - Corvino28.02.10 - Costanzo05.02.10 - Russo06.02.10 - Apostolico07.02.10 - Corvino

S. Maria C.V. Antonone via Lavoro, 141 0823 812260Beneduce via G. Paolo I 18 0823 843701Bovenzi via Mazzocchi 48 - 0823 846520Tafuri via Avezzana, 0823 846803

Iodice viale Kennedy, 58 - 0823 589137Merolla via A. Moro, 43 - 0823 841758Salsano S. Francesco - 0823 798583Simonelli via Anfiteatro 78 0823 845383

S. Maria C.V. Turno notturno05.02.10 - Beneduce06.02.10 - Bovenzi07.02.10 - Iodice08.02.10 - Salsano09.02.10 - Bovenzi10.02.10 - Merolla11.02.10 - Tafuri12.02.10 - Simonelli13.02.10 - Iodice14.02.10 - Bovenzi15.02.10 - Beneduce16.02.10 - Antonone17.02.10 - Iodice18.02.10 - Merolla19.02.10 - Tafuri20.02.10 - Simonelli21.02.10 - Salsano22.02.10 - Iodice23.02.10 - Antonone24.02.10 - Simonelli25.02.10 - Beneduce26.02.10 - Bovenzi27.02.10 - Tafuri28.02.10 - Merolla01.03.10 - Iodice02.03.10 - Simonelli03.03.10 - Bovenzi04.03.10 - Salsano05.03.10 - Antonone

Avis - Calendario delle raccolte 2010Bellona

Febbraio 20 - 21Marzo 20 - 21 Aprile 17 - 18 Maggio 15 - 16 Giugno 19 - 20 Luglio 10 - 11Agosto 7 - 8 Settembre 4 - 5 Ottobre 9 - 10 Novembre 13 - 14 Dicembre 11 - 12

CamiglianoAprile 25 Luglio 29 Dicembre 5

FormicolaMaggio 9 Agosto 22 Novembre 28

LiberiMarzo 14 Luglio 18 Novembre 7 Sono previste anche raccolte occasionali

per sagre e feste varie che saranno comunicate di volt a in volt a

Orario dei treni T riflisco - Napoli05:04 triflisco 05:57 na c.le06:02 triflisco 07:00 na c.le07:17 triflisco 08:20 na c.le09:12 triflisco 10:08 na c.le12:12 triflisco 13:16 na c.le13:45 triflisco 14:47 na c.le14:27 triflisco 15:25 na c.le15:33 triflisco 16:27 na c.le17:34 triflisco 18:31 na c.le19:07 triflisco 20:03 na c.le19:56 triflisco 21:17 na c.le

Napoli T riflisco06:20 na c.le 07:27 triflisco 07:43 na c.le 08:41 triflisco

Numeri ed indirizzi utili10:56 na c.le11:52 triflisco12:28 na c.le 13:24 triflisco13:48 na c.le 14:48 triflisco15:14 na c.le 16:09 triflisco15:49 na c.le 16:42 triflisco17:06 na c.le 18:02 triflisco19:11 na c.le 20:06 triflisco

Per alcuni contenuti ci siamo avvalsidella collaborazione di

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Ritorner emo in edicola05 marzo 2010

Inoltr e SPECIALE ELEZIONI 19 febbraio - 19 marzo

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Museo Campano di Capua (CE).Orario di aper tura al pubblico

A causa dell'esecuzione dei lavori diriqualificazione, fornitura servizi,catalogazione beni ed archiviazione,servizi multimediali e comunicazio-ne presso il Museo Campano, laProvincia di Caserta ha disposto, permotivi di sicurezza, la temporaneasospensione della fruizione al pub-blico del patrimonio artistico-cultu-rale dell'Istituto dal 16 Giugno 2009a data da destinarsi.Indirizzo: Via Roma 68 81043 Capua (CE)Telefono: 0823 620035; - 0823-620076 Fax: 0823 620035 E-Mail: [email protected] www.provincia.caserta.it/mu-seocampano

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