Cuore Azzurro N. 68 - 10 maggio 2012

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1 9 7 2 A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B COPIA OMAGGIO FOTOAGENZIA MOSCA PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 68 - 13 MAGGIO 2012 Magazine Magazine Luigi Merolla: Tifosi continuate così CLAMOROSO AL CIBALI!!! SAN GENNA’ PIENZECE TU Luigi Merolla: Tifosi continuate così Deli(ri)o Rossi e scandalo Balotelli Napoli Club: nove mesi assieme Deli(ri)o Rossi e scandalo Balotelli Napoli Club: nove mesi assieme

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo.

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U ltimi giri di lancette e poi sapremo se il Napoli dovràanticipare il rientro dalle vacanze o potrà aspettarecon tranquillità i sorteggi

dei gironi di qualificazione dellaChampions League. Sul piano delleprobabilità – e sono 27 le combi-nazioni possibili visto che coinvoltenella lotta per il terzo posto sonoNapoli, Udinese, Lazio e Inter – ilNapoli ha meno del 10 per centodelle probabilità di centrare il tra-guardo. Soprattutto dopo l’harakiriazzurro in quel del Dall’Ara. Un’oc-casione gettata alle ortiche, comegià successo in diverse situazioni in

Max Bonardi

UDINE SOGNA, NAPOLI PREGA

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012SQUADRA P G V N P GF GS

Juventus 81 37 22 15 0 65 19

Milan 77 37 23 8 6 72 32

Udinese 61 37 17 10 10 50 35

Lazio 59 37 17 8 12 53 46

NAPOLI 58 37 15 13 9 64 45

Inter 58 37 17 7 13 57 52

Roma 53 37 15 8 14 57 52

Parma 53 37 14 11 12 53 53

Bologna 51 37 13 12 12 41 42

Catania 48 37 11 15 11 47 50

Atalanta (pen. –6) 46 37 13 13 11 40 40

Chievo 46 37 11 13 13 34 45

Fiorentina 45 37 11 12 14 37 43

Siena 44 37 11 11 15 44 43

Palermo 43 37 11 10 16 52 60

Cagliari 42 37 10 12 15 37 46

Genoa 39 37 10 9 18 48 69

Lecce 36 37 8 12 17 40 55

Novara 32 37 7 11 19 34 63

Cesena 22 37 4 10 23 22 57

S iamo giunti alla fine di un altro campionato di calcio, edè ora che vengano tirate le somme (non solo sottol’aspetto economico), delle centinaia di squadre di tutte

le categorie che affollano il calcio italiano. Risultati ottenuti cheper la loro negatività o positività, mettono regolarmente in mo-to tutto quanto sarà necessario per affrontare il prossimo cam-pionato. E qui ovviamente non si parla solo di calciatori, diri-genti o altro, ma di arbitri che saranno promossi nella categoriasuperiore, confermati nella stessa, o dismessi per carenze tec-niche e/o limiti di età.In questo faraonico mondo del pallone,anche la macchina del Settore Arbitrale è sottoposta a cambia-menti di pelle che incidono a nelle più svariate componenti di-rigenziali, e che vanno anche dai designatori di categoria, allostaff medico e atletico, al Centro Studi del Regolamento etc.Ma tutto ciò ai più sfugge, mentre alla stampa specializzata ead alcuni addetti ai lavori non sfuggono, spesso per coprire ipropri errori, quelli commessi dagli arbitri che ci sono e ci do-vranno essere sempre. Per concludere nel non negare che que-sto campionato ha effettivamente visto una classe arbitrale an-cora claudicante perché in for-mazione, in cui valutazionispesso oggettivamente serenesono state messe in discussio-ne da poca attenzione dei di-rettori di gara sul gioco o di-scrasia nella terna, si dica altre-sì che abbiamo assistito a rei-terati clamorosi episodi, comequelli relativi ai gol fantasma,per i quali si ritiene giunto fi-nalmente il momento di con-cedere un supporto tecnologi-co al calcio e ai suoi giudici.

LE GRADUATORIEGiuseppe Gargiulo (ex arbitro)

Osservatorio arbitrale

13 MAGGIO 2012MILAN - NOVARA

NAPOLI - SIENALAZIO - INTER

JUVENTUS - ATALANTAGENOA - PALERMO

FIORENTINA - CAGLIARICHIEVO - LECCECESENA - ROMA

CATANIA - UDINESEPARMA - BOLOGNA

3 8 ª G I O R N ATA

questa stagione, e non volendo andare indietro troppo con lamente, bastino le ultime prestazioni in casa con Catania e Ata-

lanta e quelle in trasferta con la Ju-ve, due volte a Roma e dulcis infundo quella di Bologna. Un cam-mino zoppicante che ha portatoMazzarri e i suoi ragazzi a sperarea una serie concatenata di risultatiper poter centrare il traguardod’inizio anno. Ma il Napoli meritadavvero di andare in ChampionsLeague. È una domanda che si so-no posti i tifosi nel corso della set-timana e una risposta è giusto dar-la. Se guardiamo l’arco del torneo

nel girone di andata l’Udinese più che la Lazio ha sostato neiprimi tre posti della graduatoria. Il Napoli, complice il doppioimpegno campionato-Champions, dopo un buon avvio ha co-minciato irrimediabilmente a perdere punti rispetto alla vetta,mentre Lazio e Udinese si sono divisi i posti nobili della gra-duatoria, fino a che gli azzurri in occasione della ripresa dellaCoppa hanno inanellato una serie positiva che li ha portati soloalla 30esima giornata ad agganciare il posto Champions. Il re-sto è cronaca, azzurri con alti e bassi e avversari, anch’essi alleprese con problemi, ma più continui nei momenti decisivi.Dunque, se si dovesse guardare la storia del torneo è l’Udineseche merita un posto al sole, anche in rapporto al quoziente in-gaggi, vero Mazzarri? Ma la palla è rotonda, e aspettarsi colpidi scena non costa nulla.

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ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - NapoliAnno VII - n° 68 - 13 maggio 2012

Direttore responsabile: Saverio Passarettihanno collaborato:

Luigi Alvino, Max Bonardi, Lorenzo Crea, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio,Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra,Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Massimo Sparnelli

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l.

Grafica: Mario SuarezEdito dalla A.I.N.C.

chiuso in redazione giovedì 10 maggio 2012 - ore 17,30

Arrivederci e grazie. Cala il sipariosul campionato col Siena ultimo

ospite al San Paolo. La Champions è andata. Impossibilepensare che l’Udinese fallisca il pareggio a Catania che leconsentirà di rimanere da sola al terzo posto inseguito dalNapoli. Arrivederci e grazie. È stato bello sognare non soloin campionato. Le partite europee col Bayern (60.074 spet-tatori, record di pubblico) e il Chelsea (3.052.000 euro d’in-casso, record stagionale) hanno eccitato la passione dell’ec-cezionale popolo azzurro e innalzato il club al vertice dellesocietà calcistiche di maggior richiamo e più in salute (finan-ziaria). In campionato, il Napoli ha fatto il “pieno” con la Ju-ve: 57.402 spettatori, 1.872.096 euro di incasso. Napoli mi-lionario, da tenere a mente per il potenziamento della squa-dra. Fra campionato e coppe, in 25 partite, il Napoli ha in-cassato al botteghino più di 24 milioni di euro (al lordo). Piùdi un milione sono state le presenze nello stadio di Fuori-grotta. Non è finita come doveva finire (preliminari di Cham-pions sfuggiti a Bologna, ma anche prima con le rimonte su-bite da Catania e Roma), però tutto sommato abbiamo avu-to domeniche di entusiasmo. Il Napoli ha i suoi limiti. Forsenon è riuscito a dare il massimo, ma non potrà mancare unapplauso di commiato. Quel che è fatto, è fatto. Per l’analisie le critiche del perduto ci sarà tempo dopo quest’ultimapartita. A prescindere dall’impossibile aggancio al terzo po-sto, la squadra deve al pubblico (diecimila napoletani a Bo-logna!) una ultima esibizione scoppiettante per un “arrive-derci” gioioso. Il “San Paolo” quest’anno non è stata la for-tezza della stagione passata. Ventuno punti su 54 sono stati“elargiti” ad avversari che hanno fatto “muro” e tre di lorohanno fatto bottino pieno (Parma, Roma, Atalanta). In casa32 punti conquistati quest’anno, erano stati 40 nel campio-nato scorso. Okay. Non facciamoci il sangue amaro. Il Sienavorrà fare bella figura (col maestro Sannino, uno di noi, diOttaviano, in panchina). Partita aperta a eventuali sorprese.Non ci saranno Cavani, Aronica, Dzemaili squalificati. Pec-cato, una bottiglia di champagne per il Matador era in fre-sco: altri 23 gol, quasi 50 in due stagioni. Saremo pronti perla Coppa. Ma, attenzione, questa Juve affamata ci salteràaddosso come un tigre. Altro che Zebra!

di Mimmo Carratelli

ROULETTE …AZZURRA!

Saverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI

G li azzurri a Bologna infrangono i sogni dei tantissi-mi tifosi giunti col loro splendido calore al Dall’Araa sostenere la squadra nella corsa alla qualificazio-

ne in Champions. Dopo un primo tempo eccellente con bensei occasioni nitide di gol svanite per la imprecisione degliavanti azzurri o per gli ottimi interventi del portiere bolo-gnese, la situazione è letteralmente precipitata. I segnali negativi si sono infatti concretizzati nel vantaggiodei rossoblù con il gol di Diamanti, lasciato imperdonabil-mente solo al centro dell'area e quindi nella massima liber-tà di poter calciare contro un incolpevole De Sanctis. A cuiè seguito un secondo tempo inguardabile pieno di scontrie risse, culminato col raddoppio dei felsinei. In contempo-ranea l’Udinese ha liquidato il Genoa ridotto in nove uomi-ni, l’Inter ha spedito all’inferno i cugini del Milan e la Lazioha sbancato Bergamo, un vero disastro!!E proprio contro l’Atalanta il Napoli ha lasciato punti in chia-ve Champions. Dunque, speranze ridotte al lumicino doven-do sperare in una serie di risultati favorevoli (pari o sconfittadella Lazio e sconfitta dell’Udinese), fermo restando un ri-sultato pieno contro il Siena, distratto più da Calciopoli. Ilcalcio è uno sport eccezionale proprio per la sua impreve-dibilità, quindi giochiamoci con serenità e determinazionel’ultima gara, poi penseremo ai calcoli confidando nel Ca-tania e nel buon momento dei nerazzurri di Stramaccioni.Volendo analizzare l’annualità calcistica c’è da sottolineareun’ottima performance generale che vede il Napoli anchein finale con la imbattuta Juve, fresca dello scudetto con-quistato. Incrociamo le dita e chissà che questa “rouletteazzurra” non si concluda con una inaspettata quanto meri-tata qualificazione.Auguri Azzurri!!

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N apoli – Siena: gli azzurri giocano per non rovinarsi ilcampionato e l’orecchio è a quello che succederà a Ca-tania e Roma. La partita contro i bianconeri toscani ri-

chiede l’ultimo sforzo di gambe e di volontà e un solo risultato:tre punti per chiudere sopra quota 60. Lo sosteniamo da tem-po: se il Napoli avesse chiuso il campionato tra 60 e 65 puntiavrebbe fatto il “suo” campionato… Nel calcio non si inventa esperare in nuovi miracoli come il terzo osto della stagione scor-sa avrebbe dovuto richiedere ben altro approccio a società, di-rigenza tecnica e squadra. Il fatto stesso che si sia sperato – elo facciamo anche oggi – più sulle disgrazie altrui che sulle pro-prie capacità, significa che qualcosa in questa stagione non ècomunque andata al massimo, e questo pur tenendo conto dellogorio fisico e mentale della partecipazione alla ChampionsLeague. Per evitare fraintesi non diciamo che è stata una sta-gione fallimentare, ci mancherebbe, però visto il passo lentodelle dirette rivali era lecito aspettarsi qualcosa di meglio. E al-lora la domanda sorge spontanea: è il massimo che il Napolipoteva fare? In parte sì se si mettono sul piatto della bilanciagli impegni numerosi e ravvicinati e il fatto che quest’anno, an-che per gli infortuni, la rosa non ha praticamente mai potutotirare il fiato. Certamente no se si considerano momenti pococomprensibili di appannamento, l’integralismo tattico di Maz-zarri e i punti malamente persi in casa o in trasferta (Juve e Ca-tania al San Paolo, Genova e Roma fuori), conseguenza di unmix di stanchezza, scelte tecniche non esaltanti, e di una ca-renza di personalità dei singoli e del gruppo nella gestione dellagara che costituisce il vero limite di questo Napoli. Contro il Sie-na tranquillo e soddisfatto del suo campionato e a sette giornidalla finale di Coppa Italia contro la Juventus, gli azzurri do-vranno dimostrare di esserci ancora, con la testa più che conle gambe. Non ci saranno Aronica, Dzemaili, Campagnaro e so-prattutto Cavani, ma ci sarà Lavezzi e dovrà dimostrare con l’im-pegno il suo reale attaccamento alla maglia e alla gente, al dilà di quello che sarà il suo futuro e di quelle che saranno le suescelte. Contro il Siena di mister Sannino, perciò, con la speranzadi un ulteriore e decisivo aiuto della Dea Eupalla, il Napoli devegiocare soprattutto per chiudere in bellezza davanti ai propritifosi e strappare loro un applauso convinto per ciò che di buo-no ha fatto ma anche per l’impegno profuso, pure quando è

Sergio Curcio

COL SIENA UN ORECCHIO A CATANIA

venuto meno il risultato. L’Europa League conquistata con lafinale di Coppa Italia può anche essere un punto di partenzaimportante ma sotto gli occhi di tutti, Juventus docet, che peril salto di qualità decisivo per una società e una squadra chevogliono essere realmente protagonisti, occorrono investimen-ti importanti e mirati per un Napoli che non sia bello ma fragilee comunque spesso in sofferenza con squadre che si chiudonobene per ripartire pericolosamente verso De Sanctis. Occorrecostruire, pensare un reale progetto di squadra cn competenza,intuito, intelligenza senza necessariamente spendere molto(spesso non bene, vedi acquisti di Britos, Fideleff, lo stesso Var-gas preso a gennaio…), ma mirando ruoli e giocatori per unarosa di 22 titolari veri. Questo ragionamento vale sia che il Na-poli stasera finisca al terzo oppure al quarto o quinto posto,perché ciò che conta sono i numeri e non valgono più nemme-no i ragionamenti sulla poca esperienza in campo internazio-nale di una rosa che conta tredici nazionali. Dovesse avvenireun nuovo… miracolo questo pomeriggio, De Laurentiis, ancorpiù di Mazzarri, oltre che accendere l’ennesimo cero a San Gen-naro, farà bene ad agire in modo adeguato alle attuali possibi-lità economiche del club e alle esigenze della squadra con al-meno 4 titolarissimi; come si dice: “Aiutati che Dio t’aiuta”!!!Buone vacanze!!!

PEGOLO

BELMONTE

VITIELLO

TERZI

D’AGOSTINOGAZZI

GROSSI

BRIENZA

DESTRO

CONTINI DEL GROSSO

BRKICSESTUROSSIVERGASSOLALARRONDOBOLZONIBOGDANI

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NAPOLI - SIENAN. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol

1 MORGAN DE SANCTIS P 1977 ITA 36 –2 GIANLUCA GRAVA D 1977 ITA 5 –3 IGNACIO FIDELEFF D 1989 ARG 4 –4 MARCO DONADEL C 1983 ITA – –6 SALVATORE ARONICA D 1978 ITA 31 –7 EDINSON CAVANI A 1987 URU 35 238 ANDREA DOSSENA D 1981 ITA 32 –

11 CHRISTIAN MAGGIO C 1982 ITA 32 314 HUGO CAMPAGNARO D 1980 ARG 30 215 ROBERTO COLOMBO P 1975 ITA – –16 EDUARDO VARGAS A 1989 CIL 10 –17 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 36 918 JUAN ZUNIGA D 1985 COL 30 220 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 28 321 FEDERICO FERNANDEZ D 1989 ARG 15 –22 EZEQUIEL LAVEZZI A 1985 ARG 29 923 WALTER GARGANO C 1984 URU 32 228 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 31 229 GORAN PANDEV A 1983 MAC 29 631 JACOPO DEZI C 1992 ITA – –83 ANTONIO ROSATI P 1983 ITA 1 –85 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 10 188 GOKHAN INLER C 1984 SVI 35 –90 MAX AMMENDOLA C 1990 ITA 1 –99 CRISTIANO LUCARELLI A 1975 ITA 3 –

N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 ZELJKO BRKIC P 1986 SER 18 –2 ROBERTO VITIELLO D 1983 ITA 32 13 CRISTIANO DEL GROSSO D 1983 ITA 32 26 M. DE ALMEIDA ANGELO D 1981 BRA 13 –7 LUIGI GIORGI C 1987 ITA 12 18 SIMONE VERGASSOLA C 1976 ITA 28 –9 MARCELO LARRONDO A 1988 ARG 13 1

10 GAETANO D’AGOSTINO C 1982 ITA 23 311 EMANUELE CALAIÒ A 1982 ITA 25 1113 LUCA ROSSETTINI D 1985 ITA 31 114 ALESSANDRO GAZZI C 1983 ITA 33 115 NICOLA BELMONTE D 1987 ITA 2 –17 PAOLO GROSSI C 1985 ITA 17 118 PABLO GONZALEZ A 1985 ARG 16 119 CLAUDIO TERZI D 1984 ITA 34 121 ANDREA ROSSI D 1986 ITA 9 –22 MATTIA DESTRO A 1991 ITA 29 1123 FRANCO BRIENZA A 1979 ITA 35 425 GIANLUCA PEGOLO P 1981 ITA 19 –26 EMANUELE PESOLI D 1980 ITA 9 –36 FRANCESCO BOLZONI C 1989 ITA 15 155 F. PARRAVICINI C 1982 ITA 8 –70 DANIELE MANNINI C 1983 ITA 21 –80 MATTEO CONTINI D 1980 ITA 15 –81 ERJON BOGDANI A 1977 ALB 11 4

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Diciamolo, a meno di auspicabili “belle sorprese”, il cam-pionato del Napoli rischia di andare in archivio comequello delle tante, troppe occasioni perdute. Punti get-

tati alle ortiche quando sembravano in cassaforte, vedi i pareggidi Roma e quello con il Cataniaal San Paolo. Sconfitte inopina-te e, forse, nemmeno troppogiuste, vedi Bologna e Lazio,hanno portato la squadra diMazzarri a dover affidare il pro-prio destino alle scarpette di al-tri giocatori. È andata così eadesso, nell’attesa di poterascoltare alla radiolina il famo-so urlo di “Ciottiana” memoria, “clamorosoal Cibali!” (nella foto: Catania - Inter 2-0 escudetto alla Juve), sarà bene rivolgere losguardo al futuro. Quello immediato vuol di-re Coppa Italia. Domenica 20 maggio la storiarecente degli azzurri può avere una svolta de-cisiva. Superare la Juventus, impresa difficile ma non impossibilee mettere in bacheca il primo trofeo dell’era De Laurentiis, fa-rebbe cambiare e non di poco, il giudizio della critica su quantofatto dal Napoli nel corso di questa stagione. Non sarebbe soloun “brodino”, come qualcuno vuole far credere ma il corona-mento di un ciclo destinato, ahinoi, a terminare in tempi moltobrevi. In tal senso anche la vicenda legata alla possibile cessione

Marco Martone

CLAMOROSO AL CIBALI! LA SPERANZAdi Lavezzi, ne è una dimostrazione evidente. Certo c’è da atten-dere ancora i 90 minuti di Catania e quelli di Roma, dove c’è La-zio-Inter, oltre a quelli che Pandev e compagni giocheranno con-tro un Siena, che da qualche giornata sembra aver mollato leredini e che dunque non sembra essere ostacolo insormonta-bile. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, però, un motivo

per essere, se non contenti al-meno sereni, dell’eventuale usci-ta dalla zona Champions c’è. Co-minciare una stagione senza ilprestigioso assillo della competi-zione europea più importante,indurrà certamente la società ariversare tutte le sue ambizionisul campionato. Se De Laurentiismantiene fede ai propri impegni,e l’ha sempre fatto fino a oggi ese meno errori in fase di campa-gna acquisti saranno commessi,c’è da attendersi comunque

un’imponente campagna di rafforzamento della squadra. Ai na-stri di partenza ci sarà, quindi, un Napoli competitivo per le pri-missime posizioni e che, rispetto a Juve e Milan, avrà il “vantag-gio” di non dover disputare la vecchia Coppa dei Campioni. Eallora il boccone di questa mancata qualificazione, che proprionon sembra andare giù, potrebbe essere alla lunga molto menoamaro. Sempre che dal Cibali non arrivi quel famoso urlo…

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PERSONAGGI

Undici anni per tornare a lavorare nel-la sua città. Un ritorno salutato dallacrescita della sua squadra del cuore:

il Napoli. Luigi Merolla, Questore di Napoli,stila un bilancio di questa stagione calcisticasul fronte dell’ordine pubblico e analizza sta-to delle cose e migliorie da apportare.

D. Sul fronte dell’ordine pubblico come sipuò inquadrare questa annata?R. Certamente è una delle migliori, e non so-lo per i risultati calcistici. Non abbiamo regi-strato nessun incidente, anche se abbiamosottoposto a gravosi sacrifici soprattutto glispettatori delle tribune. In occasione dellegare più importanti, per favorire l’afflussodella tifoseria ospite, sono stati creati deicorridoi da piazzale Tecchio a scapito della comodità del pub-blico delle tribune. L’impegno per l’anno prossimo è di noncreare questa specie di imbuto. Certo un ponte dall’Istituto deiMotori risolverebbe ogni problema, ma in periodi i magra talecostruzione è impossibile. Nel complesso va migliorato il pre-filtraggio e soprattutto bisognerebbe impedire la tracimazionedi tifosi dall’anello inferiore a quello superiore. Infine nessunproblema nello smistamento dei tifosi ospiti con base alla Sta-zione Marittima. Il tutto favorito da una bella collaborazionetra le varie componenti e dal buon andamento della squadra. D. Quanto e come sta cambiando il tifo a Napoli?R. Apparentemente è molto più maturo, mi auguro che insiemealla squadra si vada verso una filosofia di assoluta tranquillità.Tuttavia la maturità completa andrà misurata quando e se lasquadra non andrà bene. D. Quanto uno stadio fatiscente peggiora il lavoro delle forzedell’ordine?R. Tanto. Ci piacerebbe vivere in una situazione all’inglese, unostadio nuovo fatto su misura con standard di sicurezza modernie una dinamica di sicurezza interna realizzata attraverso la col-laborazione di steward dotati di grande professionalità.

D. Dunque, lei è favorevole a costruire un altro stadio. Qualidevono essere le prerogative principali?R. Sarebbe una miglioria, il lavoro ne sarebbe agevolato. Qua-lunque progetto andrebbe bene indipendentemente dall’areadove costruirlo. Bisogna riportare il fenomeno calcio a una di-mensione di spettacolo pubblico, noi meno ci siamo meglio è.Il calcio deve uscire da questa anomalia, ci si può riuscire grazieallo sforzo di club, gruppi di tifosi che siano amici e che isolinole azioni violente del branco. Non più gente con le spalle rivolteal campo, dello spettacolo non bisogna perdersi nulla. Se poinon piace, basta non applaudire, come a teatro sarebbe il mag-gior disprezzo.

D. Fenomeno camorra e scommesse, a che punto è la lotta?R. Le scommesse sono un problema enorme, si deve lottarecontro un sistema che subisce l’influenza della normativa eu-ropea più permissiva con l’apertura e la diffusione di centriscommesse. Da noi c’è il rischio che siano punti di riciclaggio edi controllo di organizzazioni malavitose. Sul piano amministra-tivo va intensificata l’azione di forze di polizia e carabinieri con

Max Bonardi

LUIGI MEROLLA: TIFOSI CONTINUATE COSÌ

Luigi Merolla è nato a Napoli il 18 agosto 1949. Laureatoin Giurisprudenza, è coniugato con due figli. Ha iniziato lacarriera nel 1975 a Nuoro.Nel 1980 ha lavorato ad Avellinonel periodo del terremoto. Dal 1981 al 1991 è stato re-sponsabile della sezione antiterrorismo della DIGOS dellaQuestura di Napoli. Dal 1991 al 2000 è stato Dirigente del-la DIGOS di Napoli. Nel 1994 gli è stata conferita l’onorifi-cenza di Commendatore al merito della Repubblica peraver contribuito all’organizzazione e allo svolgimento delvertice G7 tenutosi in quell’anno a Napoli. Dal 2000 al2001 ha svolto l’incarico di Capo Servizio Antiterrorismopresso la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.Negli anni 2002 e 2003 è stato Questore di Salerno. Dalnovembre 2003 Questore di Verona. Dal 21 aprile 2008Questore di Bologna è dal primo marzo 2011 è Questoredi Napoli.

controlli sui centri affinché non ci sia coinvol-gimento di ragazzi sempre più giovani, cosanon più tollerabile, e per nulla educativa. D. In occasione della Coppa Italia quali sa-ranno le misure di prevenzione che mette-rete in atto?R. Non le stabiliamo noi ma sono appannag-gio della Questura di Roma. La nostra saràun’attività di prefiltraggio delle persone chepartiranno da Napoli. Ci sarà nostro persona-le al seguito dei supporter così come cerche-remo di attuare una prevenzione anche sulcampo, vista anche la grande rivalità tra ledue tifoserie. D. Da tifoso la vittoria della Coppa la appa-gherebbe?

R. Compenserebbe qualche delusione di questo finale di sta-gione. Anche se si perdesse non sarebbe una tragedia, comun-que ci sarebbe un posto in Europa League. Se si vincesse, tantomeglio, sarebbe il primo titolo dell’era De Laurentiis in bacheca. D. Riavvolgendo il nastro, quale gara vorrebbe rigiocare? R. Chelsea - Napoli senza alcun dubbio, magari giocandola co-me Di Matteo ha affrontato il Barcellona. Sono sempre statoun seguace di Nereo Rocco. L’indimenticabile Paron diceva“l’importante è non prenderle”. Appunto, avrei fatto un cate-naccio spettacolare. D. Un saluto e un appello ai tifosi del Napoli… R. Continuate così in futuro e siate sempre di sostegno allasquadra. Imprenditori che investono come De Laurentiis ce nesono pochi, i soldi non arrivano dal cielo. Squadra e società so-no in positivo. Sotto questo aspetto lo testimoniano l’entusia-smo nella vendita dei biglietti e il proliferare di contatti televi-sivi. Con queste premesse tutto ciò potrà essere solo migliora-to. Napoli è il quarto bacino di utenza nazionale e la squadradeve puntare a stare sempre tra le prime quattro, poi un annova bene, l’altro un po’ meno, l’altro ancora fa il botto. Cosa fon-damentale è non creare contestazioni e caos. Così facendoqualsiasi imprenditore potrebbe mollare tutto.

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L’originale mozzarella di bufala campana I Sapori del Latte, l’amore per la tradizione

Mi raccomando, compra la mozzarella di Aversa - disse Totò - in una memorabile scena di Miseria e nobiltà. Si riferiva allamozzarella di bufala creata in un fazzoletto di territorio della Campania, dove la produzione avveniva coniugando latte dibufale munte una sola volta al giorno, mani sapienti e antiche tecniche di lavorazione, che davano alla mozzarella un gustounico al mondo. In questo ramo del settore lattiero-caseario, la famiglia Fierro vanta un ruolo di prestigio consolidatosi neltempo, grazie a una tradizione lunga tre generazioni: tecniche di lavorazione che Giuseppe Fierro ha tramandato ai figli Gae-tano e Restituto e che oggi rivivono nei prodotti marcati I Sapori del latte. “Teniamo molto all’artigianalità della produzione- precisa Gaetano Fierro. Abbiamo fatto tesoro degli insegnamenti di nostro padre, che nella sua vita ha ricevuto tanti rico-noscimenti anche internazionali, continuando a produrre la tipica mozzarella di bufala, quella che si mangiava una volta,con latte proveniente esclusivamente dalle zone Dop. La produzione avviene in un caseificio concepito per svolgere al meglioe nella massima igiene e sicurezza tutti i processi di lavorazione, rigorosamente certificati. Oggi la si trova dappertutto, masono pochi coloro che sanno riconoscere la vera mozzarella di bufala campana. Oltre all’aspetto economico, il nostro obiettivoe anche quello di far conoscere, attraverso il gusto, la storia, l’amore e i sacrifici che si fanno per questo prodotto”.

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L a Sindrome di Stendhal rappresenta l’idiosincrasia el’avversione alla bellezza. Una specie di allergia al buongusto. Ed è anche detta Sindrome di Firenze perché pa-

re sia un inconveniente e un disagio che capita spesso ai turistiin visita nel capoluogo della Toscana. I sintomi sono forti e ine-quivocabili: vertigini, confusio-ne, tachicardia, avvilimento. Unpo’ quello che è accaduto a De-lio Rossi non nella Galleria degliUffizi ma al Franchi di Firenze. Incui c’è stato molto poco di belloda ammirare, ma in compensorobe da Sant’Uffizio si sono vi-ste. Il nostro vecchio, adorabile,rassicurante Delio, con la giaccada rifondazione comunista,l’aria da operaio indefesso e losguardo da padre protettivo, gliele ha date di santa ragione aLjajic. Uno che ha un nome che sembra un codice fiscale mache evidentemente non conosce il codice delle buone maniere. Insomma Delio è diventato Rossi di rabbia e lo ha fatto Viola.Come a dire: se non hai attaccamento alla maglia, il colore telo marchio io sulla pelle. Non è stata unascena edificante, perché parliamoci chiaro,bando ai moralismi, Delio Rossi non ce l’ha“le phisique du role” per dare cazzotti. Luicon quello sguardo eterno di mortificazio-ne, quell’andatura caracollante, quella ras-segnazione “inside”, quello sguardo stile“beati gli ultimi che saranno i primi”, te loimmagini in Paradiso con la classe operaia,non all’Inferno con la mano pesante. In-somma in tv i cazzotti te li aspetti nei talk

show, dai fustacchioni di Uomini e Donne ai deliri itineranti diCorona. E invece eccolo qua il Deli(ri)o Rossi sbracciarsi e av-ventarsi su una buca in cui c’è un ragazzino viziato in castigo.Quando si dice che un allenatore ha la squadra in pugno…Ma allora, amici miei, che dovrebbero fargli a Balotelli? Lì sì che

ci saremmo divertiti un bello scontro tra il Rossi e ilNero. Proprio come il romanzo diStendhal. Anche perché il match sa-rebbe stato almeno divertente. E haivoglia di dire che la lingua ferisce piùdella spada, perché con Super Mariosarebbe stato un duello a fuoco. So-prattutto ora che il nostro eroe nerbo-ruto si è ritrovato di nuovo protagoni-sta di uno Scandalo al Sole, meglio tra-dotto come Scandalo al Sun, visto chea beccarlo è stato proprio il tabloid in-glese “The Sun”. La notte prima delmatch che valeva lo scudetto per il Ci-

ty, “Bullotelli e Pupe” ha dato seguito all’ idolatrato machismoe si è fatto beccare con la bellezza di quattro ragazze Escort finoall’alba. Il tutto dopo essersi azzuffato e lasciato con la fidanzata

Raffaella Fico. Che prima pensava di esse-re il frutto dell’amore e poi ha tristementescoperto di essere vittima del frutto delsuo cognome. Ma ha ragione la poveranostra amica e compaesana Raffaella.Nessuno può permettersi di trattarla co-me la ruota Escort…Se questo è il bello del calcio, la Sindromedi Stendhal è solo un malanno di stagio-ne. Puntate pure: Rossi e Nero. Signorimiei, fate il vostro gioco.

Bruno Marra

I cazzotti del Franchi e lo “Scandalo al Sole” di Balotelli

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La Pasticceria Conte nasce nel 1989 nella pic-cola San Marcellino e subito riscuote un grandesuccesso. Il segreto? La grande passione nella

preparazione dei dolci, una tradizione portata avantidi generazione in generazione, estesasi poi al cateringattraverso la Conte Catering. Sempre attenti ai cam-biamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, daun’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolcea forma di ciambella con mandorle, frutta secca ebabbà con spruzzata di rhum e crema con gusto fortee passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio,ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forzad’urto espressa nei confronti delle massime autoritàdella Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milanoin occasione del sorteggio del campio-nato di calcio 2011/2012. Tra le spe-cialità da non dimenticare il PanenzaTorta dedicata alla figlia del proprie-tario nell’occasione della sua nascita.Appellativo che nasce dal connubio trail nome della piccola (Enza) e dal tipodi torta al pan di spagna sfoglini de-licati come la baby.Nel 2012 nasceLounge Bar Conte Pasticceria a Cari-naro che dà spazio alla musica live conserate anche alla scoperta di talenti. Epoi c’è il Napoli con le passioni piùforti per i colori azzurri e in occasionedelle partite di campionato e di Cham-

pions c’è un’ampia sala dove si possono gustare leprodezze di Lavezzi, Cavani e compagni, magari as-sieme a tante specialità come il Maurese Babbà rico-perto di nutella, Limonito Mousse con meringa a gu-sto di limone, Nutellotto, e tanti altri dolci della tra-dizione familiare. A tale proposito la famiglia Contespera di dare sempre nel tempo continue migliorie econtinue novità che il palato desidera, perché

“noi siamo convinti che le persone sono curiose, amanoi cambiamenti e vogliono provare sempre cose nuovee noi gliele offriamo…”

saluti da Luigi Conte e Luigi Guarino

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G li arrabbiati. I vendicativi. Gli ottimisti. I fatalisti. I cal-colatori. Tanti sono i modi dei tifosi di reagire a quelloche è successo a Bologna. Dopo quella mazzata che ci

ha lasciato per ore senza fiato e con la testa vuota, inebetiti eincreduli. Eccoli, allora, quelli che…hanno vissuto così fino astasera e magari da domani ricominciano. Quelli che… la Cham-pions l’abbiamo persa prima. Per loro la tappa di Bologna è solol’inevitabile riflesso del karma di questo Napoli sciupone. Que-sta categoria di tifosi conta e aggiorna sistematicamente tutti ipunti buttati via nella stagione e vive di classifiche virtuali. Seavessimo battuto il Cesena, se non avessimo perso con la Lazio,se avessimo lasciato in campo Cavani. Un mondo di se perl’esaltazione del se. Quelli che… quest’anno si doveva vincerelo scudetto. Per loro anche il terzo posto sarebbe stata una di-minutio. Ma quale Juventus? Perché sono più forti di noi? Senon avessimo messo il campionato in second’ordine questo sa-rebbe stato l’anno buono. Per loro la Champions è stata l’origi-ne di tutti i mali, il serpente che ha tentato il Napoli, la melacattiva che ci ha buttato fuori dal Paradiso. Se non dovessimoarrivare terzi, almeno saranno contenti di non doverla rifarel’anno prossimo.Quelli che… non tutto è perduto. Abili inter-

preti della psiche umana, scommettitori incalliti che ne hannoviste di ogni nelle loro bollette quotidiane, costoro puntano sulriscatto del Catania e inducono a sperare ancora. Il Catania bat-te l’Udinese, l’Inter non può perdere con la Lazio, ed ecco chese battiamo il Siena si può fare ancora. È successo già, può suc-cedere ancora. Ottimisti coraggiosi. Da incoraggiare. Che ci co-sta sperare ancora?Quelli che… non parlatemi più del Napoliper tre mesi. Lo choc della sconfitta di Bologna ha provocatouna reazione violenta in questa categoria di tifosi che, dopoaver sacramentato per giorni sfogandosi con chiunque fosse aportata di tiro, ha deciso di darsi al ciclismo per disintossicarsi.C’è il Giro d’Italia, in fondo. E tocca poco o nulla il Sud. Per unpo’ meglio parlare di Cavendish che di Cavani. Quelli che… ba-sta che battiamo la Juve in finale. Il nemico storico nella testa,il sogno di alzare un trofeo finalmente, la possibilità di entrarenella storia per aver dato un dispiacere all’odioso rivale finoraimbattuto. Per questa categoria di tifosi sono motivi sufficientia poter cancellare l’eventuale delusione in campionato. Il loroslogan è da mesi: tutti a Roma. Mentre nelle orecchie di tuttirimbomba quel coro che ogni volta sentiamo allo stadio: vo-gliamo vincere, vin-ce-re, vin-ce-re. Amen.

Fabrizio Piccolo

CINQUE MODI DI REAGIRE DOPO BOLOGNA

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli

www.radiomarte.it

la radio ufficiale del Calcio Napoli

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FOTOAGENZIA MOSCA

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La realtà che emerge dall’ultimo incontro con il Bolognacostituisce la giusta sintesi di una stagione schizofrenicae altalenante che ha visto il Napoli esibirsi alla stregua

di un pugile molto tecnico, a tratti spettacolari, ma senza il ne-cessario colpo finale da ko. Abbiamo fallito tutti i match-point,è inutile ricordarlo. La squadra nei momenti fondamentali èvenuta meno; tanti buchi nell’acqua hanno accompagnato lastagione quando si era ri-ottenuto il ripristino della condizionepsicologica e della giusta euforia. I tifosi non hanno mai avutoappieno la possibilità di godere di un lungo periodo di serenitào, più precisamente, non hanno visto raggiunto l’obiettivo cheappariva nitido all’orizzonte. Grandi rincorse e puntuali ritorniindietro. Il napoletano oggi soffre maledettamente di “di-stress” che è l’aspetto negativo dello stress stesso, è quellacondizione che antepone il soggetto a una fase di profonda tri-stezza e pessimismo. La verifica di questo stato è di facile attua-zione: basta camminare per strada con un aumentato senso diosservazione. Il sottofondo, la colonna sonora, è sempre lastessa: un grandissimo avvilimento senza ritorno. “I calciatorihanno fallito, devono andare via, il presidente o investe o èmeglio che va via, l’allenatore ha finito il suo ciclo, deve andarevia…”. Allora la domanda sorge spontanea: chi resta? Sbollitala delusione contingente, valutata la fragilità umana alla qualeanche i calciatori (che non sono delle macchine) sono sotto-

posti, e fermati i fotogrammi delle tantissime e intense emo-zioni vissute quest’anno, si potrà ragionare a mente più serena.Basta chiudere gli occhi per rivedere Cavani correre sotto lacurva al gol decisivo contro il Manchester o al suo terzo controil Milan, ricordare i giochetti di prestigio compiuti in quel diSan Siro contro i nerazzurri, o, ancora, le nette vittorie di Firen-ze e Palermo e le goleade contro il Genoa e il Cagliari. I pessi-misti potranno sicuramente ricordare le defaillances, ma il lorobicchiere sarà sempre mezzo vuoto. La tifoseria del Wolver-hampton ha dato una lezione d’amore e di stile al mondo delcalcio intero, alla fine della partita decisiva contro il City - cheha sancito la retrocessione della squadra - persa con tre gol discarto. Tutti si sono alzati in piedi e hanno cantato e applaudi-to, con forza, i “propri” calciatori. Questa reazione apparente-mente stupida e poco realista rappresenta, invece, la forza in-spiegabile di un amore gratuito che va preservato per semprenel cuore. Anche noi siamo felicemente prigionieri di un idillioinfinito con i nostri colori azzurri. Per questo, grazie ragazzi,senza remore o perplessità. Vi aspettiamo, fiduciosi, al prossi-mo successo. Che potrà essere distante nel tempo, a breve o…vicinissimo! P.S. in ogni caso la soluzione alla depressione c’è: basta indos-sare un sciarpa bianconera ed esultare per uno scudetto stra-niero… salvo spiegare, poi, l’accaduto al proprio stomaco…

Carlo Longobardi (Consigliere AINC)

PRIGIONIERI DI UN GRANDE AMORE

Lorenzo Crea

a gennaio più che Vargas avrebbe dovuto regalarci qualche di-fensore. Così come si può affermare che un ciclo, specie se do-vessimo fallire l'ultimo disperato assalto al terzo posto, quellodi Mazzarri al Napoli appare terminato. Occorre dunque unrinnovamento. È probabile che uno dei tre "tenori", a quanto

pare Lavezzi, sia destinato a lasciare il Ve-suvio. Non ne farei un dramma. Ma certoè che questa piazza chiede chiarezza sulfuturo e sull’avanzamento del progettoche la società ha posto in essere. Che, co-munque, ha riportato il Napoli laddovemerita di stare. Insomma De Laurentiisdovrà dire, con la solita sincerità, cosaprevede la seconda parte del suo ciclo allaguida della nostra squadra. Senza dimen-ticare la questione stadio. de Magistris haintenzione di coinvolgere cittadini e CalcioNapoli sull’area dove sorgerà l’impianto.

Al sindaco ricordo che c'è un’altra Napoli dello sport e del cal-cio che regala grandi gioie. Penso al Napoli Calcio Femminileche ha stravinto il campionato di A2 ed è finalmente approda-to nella massima serie. Le "tartarughine" cercano "casa" e sa-rebbe molto bello e significativo che anche loro potessero ave-re la possibilità di giocare la serie A nella città che con grandeonore, e straordinari risultati, rappresentano in giro per il pae-se. Intanto speriamo che Catania e Inter...

E LA CARPISA APPRODÒ IN SERIE A1

Si chiude il campionato del Napoli. Si chiude con l'ama-rezza di aver, forse, sciupato a Bologna l’occasione distaccare il biglietto per la Champions per il secondo an-

no di seguito. Si chiude con la speranza, flebile, di un clamo-roso passaggio dalle stalle alle stelle se Catania e Inter… È diffi-cile fare quindi un bilancio, ma molto di-penderà se si centra il terzo posto. Consi-derando le occasioni sprecate gli azzurrinon meritano l’accesso alla Championsquest’anno, anche se le rivali neppurehanno brillato. Forse, chi più chi meno,Udinese, Lazio e Inter non hanno certo di-mostrato di meritare il massimo palcosce-nico europeo più di quanto abbia fatto ilNapoli. Tuttavia non me la sento dunque,di bollare questa come una stagione falli-mentare. Il Napoli è ormai stabilmente frale prime quattro realtà del campionato. Èuscito disgraziatamente dalla Champions per mano di una del-le due finaliste, l’altra l’ha affrontata con dignità nel propriogirone, non certo di una illustre sconosciuta. E si giocherà diqui a poco la Coppa Italia contro la Juventus neo scudettata.Con la possibilità di conquistare il primo importante trofeo del-l’era De Laurentiis. Non ci sono le condizioni per parlare di fal-limento di una stagione. Si può parlare di delusione. Per i puntigettati inopinatamente via oppure per un calcio mercato che

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NAPOLI - PALERMO 2-0: SPIETATI

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BOLOGNA - NAPOLI 2-0: RANDELLATI

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Bologna-Napoli 2-0, Ma non eravamo tornati? No, era so-lo uno scherzo. Ora però pensiamo a cose positive e ne-gative dell’annata. Tra le prime in senso assoluto è la

grande esperienza che abbiamo acquisito in Champions, era edè sicuramente importante sia per i giocatori, l’allenatore e pertutto lo staff. Ora sappiamo che cosa occorre per diventare unagrande, e son sicuro che qualcuno prenderà i dovuti provvedi-menti, certo si resta male a pensare che con il Bayern potevamoessere noi, è mancato poco, sì molto poco, Chelsea docet! Co-munque vada, domenica prossima, in ogni caso finiremo nei pri-mi cinque a meno di miracoli. Non badiamoci, pensiamo solo abattere il Siena, il resto lo valuteremo poi. Tornando alle cosebelle, siamo in finale di Coppa Italia, e guarda caso, con la squa-dra Campione d’Italia, e anche questo è già un successo. Neidettagli tecnici, siamo il terzo attacco del campionato (64), dopoMilan (72) e Juve (65). Altro dato importante è che abbiamo un

Luigi Alvino

ottimo centrocampo, promossi a pieni voti Maggio, Inler e Gar-gano, da rivedere Dzemaili, svegliatosi a mezzo campionato. Trale note dolenti c’è lo staff di Mazzarri, non all’altezza come loscorso anno. Nelle ultime dieci partite la squadra ha avvertitoun notevole calo come evidenziato da dichiarazioni del tecnico.Tra le dolenti note c’è la difesa e la differenza tra gol fatti e subitiè netta rispetto a Juventus e Milan. Dov’è il problema? Il moduloa 3 di Mazzarri, no, assolutamente no, le grandi d’Europa hannoquel modulo. Forse qualche centrocampista non ha coperto asufficienza, e non solo. Speriamo che il presidente faccia tesorodegli errori di stagione e corra ai ripari. Comunque un grazie atutti, abbiamo comunque passato un anno calcistico più chebuono, ci auguriamo di migliorarlo e di divertirci di più, tutti i ti-fosi del Napoli, anche quelli sparsi nel mondo, meritano qual-cosa di più, soprattutto perché quest’anno hanno dato qualcosadi più, loro sì… l’hanno dato.

CAMPIONATO NUOVO… O SQUADRA NUOVA?

Massimo Sparnelli

COMUNQUE VADA È UN SUCCESSO

Una stagione positiva, comunque vada. Una crescita co-stante, con la ciliegina della splendida prima esperienzain Champions League. Il Napoli contro il Siena chiude il

suo campionato che ha suscitato notevoli polemiche tra pubbli-co e addetti ai lavori. In caso di vittoria contro i toscani gli azzurriarriverebbero a quota 61 punti, nove in meno rispetto al prece-dente torneo. Nonostante questo indice negativo, il progetto diDe Laurentiis cresce. E non solo per la finale di Coppa Italia oper l’exploit nella massima competizione continentale. Il parcogiocatori si è ulteriormente valorizzato. Cavani si è confermatotra le più forti punte europee, Hamsik tra i migliori centrocam-pisti di serie A, così come Maggio, mentre Lavezzi, seppur a cor-rente alternata, è vicinissimo ad andare in doppia cifra. E se ladifesa ha fatto segnare qualche passaggio a vuoto di troppo, la

società sarà pronta a intervenire nel prossimo mercato. Perchéil Napoli migliora la qualità della rosa di anno in anno. Quella at-tuale è di sicuro la più competitiva dai tempi di Maradona. E lagestione De Laurentiis rappresenta l’unica luce dell’ultimo ven-tennio azzurro. I complimenti del ct Prandelli, in visita ai papabiliazzurri a Castelvolturno, che vede il Napoli più avanti anche dellasua Fiorentina che pure ha raggiunto anni fa gli ottavi di Cham-pions League, sono l’ennesima prova del grande lavoro svoltoda società, allenatore e calciatori. E che sarà perfezionato neiprossimi mesi, anche in caso di cessione di uno dei tenori. Pro-babile Lavezzi, quasi impossibile Hamsik o Cavani. Arriverannoun paio di rinforzi importanti per competere con Juve e le mila-nesi nel prossimo campionato. E per affrontare l’Europa League.A meno che l’ultimo turno non si colori d’azzurro…

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Primavera ormai fuori dai playoff, dopo la débacle (4-1) sul campo del Palermo. Stessa sorte, in semifinale, anche per la Berretti chevince 1-0 contro l’Inter, dopo la sconfitta rimediata a Milano per 4-0. Gli Allievi, che non parteciperanno ai playoff, hanno da dispu-tare l’ultima gara di campionato, mentre i Giovanissimi sono in attesa di giocare l’andata dei sedicesimi di finale contro il Bari.

Attilio Marchionne

La Primavera, dopo la splendida rimonta per conquistare la zonaplayoff, si è dovuta arrendere al Palermo che l’ha sconfitta per4-1. Il risultato, però, è bugiardo. Il Napoli era riuscito a passareanche in vantaggio, grazie ad uno splendido gol, da notevole di-stanza, di Fornito. In chiusura di primo tempo pareggio dei ro-sanero. Secondo tempo dai ritmi blandi ed ecco i supplemen-tari. Dopo pochi minuti del primo extra time ecco la svolta. L’ar-bitro espelle Allegra e gli azzurri vanno in blackout e in 5 minuti,subiscono ben 3 gol (doppietta di Bollino e Verdun). Qualcherecriminazione da parte di Sormani e dei suoi ragazzi resta, an-che se la stagione è stata comunque positiva, soprattutto nellafase finale, con una rimonta davvero incredibile. Speriamo cheper l’anno prossimo si possa lottare per traguardi più elevati.

Il campionato degli Allievi è ancora in corso. Manca l’ultimagara che vedrà gli azzurri impegnati, in casa, contro il Cro-tone (penultimo in classifica). Nell’ultimo match i ragazzidi Liguori hanno vinto sul campo della Juve Stabia per 3-1.Partita iniziata male, con la rete dopo pochi minuti di Far-riciello. Ma al 26’ Barone impatta sull’1-1 e nella ripresa siscatena Tutino che sigla il vantaggio e si procura il rigoredel 3-1, trasformato da Palmiero. Il Napoli tenterà di ono-rare al meglio anche l’ultima di campionato, anche se nonci sono obiettivi da raggiungere, dato che la squadra è alsettimo posto ed è a ben 12 punti dal Palermo (quinto). Prossimo turno, Napoli – Crotone (13/5)

AGGRAPPATI AI GIOVANISSIMI

I ragazzi di Mollo erano chiamati all’impresa nella semifinale delcampionato Berretti di A e B, dopo aver perso la gara d’andata,in casa dell’Inter, per 4-0. Gli azzurrini sono riusciti a vincere ilmatch di ritorno per 1-0 con rete di Esposito, ma le occasioni ela spinta non sono stata tali da poter permettere di accenderela piccola speranza del ribaltone. L’annata, comunque, non puòessere considerata deludente, anzi. Girone superato con facilità,primi turni vinti senza grossi problemi ma, alla fine, la differenzafisica e tecnica con la Berretti nerazzurra è stata troppo evidentee all’andata si è notata in modo palese. Grande plauso, però, almister che, anche quest’anno, ha svolto un lavoro eccellentecon questi ragazzi giocando anche un bel calcio.

Dopo aver chiuso al primo posto il girone G, con ben8 punti di vantaggio sulla seconda (Juve Stabia), lasquadra azzurra si sta preparando in attesa deimatch dei sedicesimi di finale, contro il Bari, che sidisputeranno il 13 maggio (andata a Bari) e il 20maggio (ritorno). Bari che ha disputato il girone H,classificandosi al quarto posto con 52 punti. I baresihanno un’ottima solidità interna, con ben 7 vittorie,5 pareggi e 1 sola sconfitta e un buon record esternocon 7 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte. Sarà una dop-pia sfida avvincente, ma sicuramente alla portatadegli azzurri.

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UN MIX DI VOLTI

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NOVE MESI DI

NAPOLI CLUB BATTIPAGLIA

NAPOLI CLUB CENTOLA - PALINURO

NAPOLI CLUB VALDINIEVOLENAPOLI CLUB LATINA

NAPOLI CLUB SHANGHAI

NAPOLI CLUB ROMA CAPITALE

NAPOLI CLUB DE LAURENTIIS - VENEZIA

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NAPOLI CLUB TOLEDO

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NAPOLI CLUB GUARDIAGRELE

NAPOLI CLUB CERCOLA

NAPOLI FANS CLUB LONDON

NAPOLI CLUB LAGONEGRO

NAPOLI CLUB BAIANO

NAPOLI CLUB ABRUZZO AZZURRO

NAPOLI CLUB NEW YORK

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