Cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga - Giugno 2003

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Notiziario della cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga (Savona). Notizie sulla vita della cooperativa e sull'agricoltura ligure.

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Approvato il bilancio: sostanziale pareggioLe scelte fatte hanno ripagato. Aumento dei ricavi: un milione di euro

■ Alpini sempre! Una sculturadi Flavio Furlani per Albenga

Piazza XX settem-bre diventerà ilGiardino dell’ Alpi-no con la posa inopera di un monu-mento commemo-rativo realizzatodallo scultore loca-le Flavio Furlani(vedi foto). Il sin-daco Mauro Zuni-no, valutando giu-stamente positivi ivalori espressi dal-la statua che ritraela cruda morte diun alpino in guer-ra, ha dato la con-cessione ediliziaal Gruppo di Al-benga dell’Associazione Italiana Alpini. Il calco dellascultura (alta tre metri e mezzo in fusione bronzo)sarà esposto dalll’11 luglio al 10 agosto presso lasala conferenze Ester Siccardi in viale Martiri adAlbenga. Furlani, autore fra l’altro della statua difrate Ave Maria e della scultura per la AssocazioneFischia Il Vento, è riuscito a ritrarre in modo reale eprofondo il doloroso mistero di una morte cruentaed ingiusta.

settori che, con il controllo deicrediti e delle scorte, dovràproseguire il miglioramentodella situazione economico-finanziaria.Dovrà continuare inoltre la ri-cerca di sempre maggior effi-cienza già portata avanti negli

scorsi anni.L’incidenza per-centuale del co-sto del lavorosui ricavi, adesempio, è pas-sata dal 13 percento nel 2000al 10 per centonel 2002 pur inun contesto diriduzione delleagevolazionisugli oneri pre-videnziali e conl’aggravio del-l ’ appesant i -mento della ge-stione operati-va del persona-le per il ricollo-

camento degli addetti delCe.Mi.Va. nei vari settori dellaCooperativa.Nell’ambito del piano di svilup-po per la riorganizzazione, è sta-to portato a termine il trasferi-mento delle attività del settore

La Cooperativa G I U G N O · 2 0 0 3 3“ Il Bilancio ”

■ Martedì 13 maggio 2003l’assemblea dei soci ha

approvato il bilancio 2002 chepresenta un risultato di sostan-ziale pareggio (utile pari a 147euro) con un aumento dei ricavidi oltre un milione di euro.Dopo due anni di bilanci passivi,

il 2002 riporta unrisultato positivo,questo ci confor-ta e conferma lestrategie adot-tate, compresescelte difficili eradicali come lachiusura del Cen-tro di Miglio-ramento Varieta-le e del MercatoOrticolo.Un grande ram-marico è causatodal fatto che il ri-sultato avrebbepotuto essere an-cora migliore sela Regione Ligu-ria avesse confer-mato anche per il 2002 il con-sueto contributo per l’attività diLotta Integrata, da noi già svoltadurante l’anno a favore dei soci.Per il 2003 si è fissato comeobiettivo primario un ulteriorerecupero di redditività in tutti i

Notizie flash

Editoriale

Obiettivo primariodel 2003:

ulteriore recuperodi reddività

in tutti i settori concontrollo di creditie scorte al fine di

un miglioramentodella situazione

economico-finanziaria

commerciale ortaggi nella sededi regione Massaretti avviandonotevoli sinergie con il settorecommerciale fiori e con il depo-sito CC.Infatti con la stipula del nuovocontratto con la multinazionaledanese Container Centralen ab-biamo incrementato il depositodei carrelli utilizzando le serre diregione Massaretti e creandocosì il più fornito deposito italia-no. Tale collaborazione ci con-sentirà, anche nel corso del2003, di utilizzare al meglio lastruttura di regione Massaretti.

Non dimentichiamo infatti chele perdite accumulate negli ulti-mi due anni soprattutto dalCe.Mi.Va., sommate a quelle“storiche” negli anni 1991/1992hanno bruciato importanti risor-se finanziarie che devono esserericostituite per mantenere il ruo-lo fondamentale della Coopera-tiva per l’economia agricola al-benganese nelle sempre piùdifficili condizioni di mercatoattuali e future.

Il Consiglio di Amministrazione

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ziali”. Oggi le mar-gherite coltivate adAlbenga sono il 30per cento della pro-duzione totale, unaltro 30 per centoè costituito dallearomatiche e laparte restante dauna varietà di oltre300 articoli.

“Le margherite si sonoevolute per avere piùsuccesso sul mercato – hadetto Stalla – e le varietàbrevettate sono decisa-mente cresciute dinumero. Particolare suc-cesso stanno ottenendo

quelle colorate, moltebrevettate dall’Universitàdi Sidney e altre dall’Istituto di Sanremo. AncheAlbenga vanta il brevettodi ben sette nuove varietà.E’ importante dire infineche le margherite coloratesono precoci rispetto alletradizionali, per cui hannouna propria nicchiadi mercato già a partireda metà febbraio.”.Questo l’elenco dei nuovibrevetti: Aurora, Camilla,Ponticelli, Albina, Roberta,Tesi, Francesca, Ottavia,Europa 92, Fulvia, Veronica,C.Rolando, Marianna,Quadrone, Stella 2000Eleonora.

Silvia Campese

convertito alla floricoltura.Una grande crescita del set-

tore, quindi, cheper parecchi an-ni ha visto perp r o t a g o n i s t eproprio le mar-gherite. Uno svi-luppo che nel2000 ha toccatoil vertice più al-

to, con unaproduzionedi 10 milio-ni di vasi,ma che nel-lo stessom o m e n t oha vistol’avvio deld e c l i n o .“ P r o p r i onel 2000 –ha spiegatoil presiden-te della Col-diretti diAlbenga – è cominciata lacrisi del mercato tedescoe insieme una diminuzionedell’interesse per le mar-gherite. I produttoriingauni hanno così am-pliato la loro produzioneper rimanere concorren-

La Cooperativa G I U G N O · 2 0 0 3 5“ L’intervista ”

■ Una storia che risaleagli anni ’80 quella

delle margherite di Albengaper una coltura che ha co-stituito per lungo tempo ilfiore all’occhiello del mer-cato ingauno e che ancoraoggi incide fortemente sulleesportazioni. Prodotte tra-dizionalmente nella Piana,le margherite hanno fatto illoro ingresso sul mercatoestero in modo casuale peruna pura concomitanza dieventi. “Negli anni ottanta– ha raccontato Franco Stal-la, presidente della Coldi-retti di Albenga – uno deipiù grossi importatori te-deschi di fiori, il signorMammarella, di origineitaliana, casualmente co-nobbe la nostra produzio-ne. Mammarella, infatti,era solito far riferimentoper le importazioni soltan-to alla zona di Bordighera.Un giorno, però, avendobisogno di margherite, fuindirizzato proprio su Al-benga prendendo i con-tatti con Cera-micoli, suocerodi Cattaneo,che oggi è unodei più grandiesportatori dim a r g h e r i t edella Piana. Daqui l’avvio diun mercatoche è cresciutoe si è sviluppa-to negli anni”.Così il primocarico di margherite partìper la Germania agli inizidegli anni ottanta: si tratta-va della vecchia varietà,chiamata “Albenga”, che,per la forma un po’ disordi-nata, era poco consonaall’esportazione. Nel 1985l’Istituto di Sanremo bre-vettò la Camilla Ponticelli,una varietà più compattache ha registrato un enor-me successo sul mercato. “Da quel momento in poi-ha spiegato Stalla- è scop-piato un vero boom dellamargherita ingauna sulmercato tedesco, cosa cheha determinato un grandesviluppo della floricolturaalbenganese” . Oggi leaziende presenti in Albengasono in totale un migliaio ecirca il 70 per cento si è

Margherite: una storia antica sempre attualeDalle importazioni degli anni Ottanta ai nuovi brevetti delle piante colorate

Oggi le margherite

coltivate adAlbenga sono il 30% dellaproduzione

totale

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colturale e l'eliminazionedei costi attinenti alla steri-lizzazione dei terreni; è im-portante, comunque, sce-gliere portainnesti che pos-sano offrire queste caratteri-stiche. La seconda conl’esperienza, che supererà inbreve tempo l'attuale diva-rio di disinformazione, an-che relativo alle operazionicolturali da adottare (conci-mazione e irrigazione) nonsempre simili a quelle tradi-zionali, per l'attualità e l'in-teresse presentato dalla tec-nica dell'innesto. Oltre alle problematiche ge-nerali dell’innesto, occorretenere presente le eventualiconseguenze della tecnicacolturale sulle caratteristi-che qualitative dei fruttiprovenienti da piante inne-state; questo aspetto risultaal momento trascurato daqualsiasi approccio di colti-vazione di piante innestatepresente sul nostro territo-rio. Questa problematicarappresenta un’incognita daverificare, soprattutto perquelle colture e varietà,

una resistenza nei confrontidi:

• Fusarium oxysporumf.sp. lycopersici razza 1 e2 (Fol);

• Fusarium oxysporumf.sp. radicis lycopersici(Forl);

• Meloidogyne spp. (coneccezione per Meloi-dogyne hapla) Pyreno-chaeta lycopersici;

• Verticillium dahliae.Come per ogni innovazionetecnologica, anche in corri-spondenza della diffusionedell'innesto erbaceo, sonopresenti problematiche ri-conducibili prevalentemen-te al prezzo delle singolepiantine ed alla scarsa co-noscenza delle caratteristi-che intrinseche dei portain-nesti più utilizzati. Questesono tuttavia problematichea breve risolvibili. La primacon la riduzione degli inve-stimenti, che risultano di-mezzati perché alcuni deiportainnesti utilizzati deter-minano generalmente unaaccentuazione del vigore(consentendo ad esempiol'allevamento a due bran-che), l'aumento delle rese, ilprolungamento del ciclo

La CooperativaG I U G N O · 2 0 0 36 “ Assistenza tecnica ”

Coltivare il Cuore di bue senza bromuroGli studi dell’Università di Torino e dell’Ortofrutticola di Albenga

continua a pag. 7

■ Risultati del primoanno del progetto

“Crescita, sviluppo, produ-zione e valorizzazione del-le cultivar locali di ortaggicon strategie moderne edecocompatibili: Tecnicheagronomiche per la valo-rizzazione del pomodoro'Cuor di Bue d’Albenga’ etipicizzazione della qualitàpost-raccolta”.

La data del 31 dicembre2004 risulterà fatidica per gliagricoltori, soprattutto perquelli che producono po-modoro in serra. Infatti, daquel giorno, verrà proibitoin agricoltura l'utilizzo delbromuro di metile per lasterilizzazione dei terreni,secondo gli accordi interna-zionali stipulati a Montrealnel settembre 1997. Le ri-percussioni economiche sa-ranno indubbiamente di no-tevole portata e coinvolge-ranno direttamente non so-lo i produttori, che si trove-ranno in una posizionecompetitiva svantaggiatanei confronti dei paesi nonindustrializzati, cui è stataconcessa la proroga fino al2015, ma anche le societàspecializzate nella distribu-zione del bromuro di metile.Al fine di ovviare all’uso del

bromuro di metile, oltre allediverse classiche tecniche(solarizzazione, disinfezionea vapore), un'altra strada dapercorrere è quella di utiliz-zare piante innestate suportainnesti geneticamentetolleranti o resistenti alleprincipali patologie, tecnicain via di diffusione, anche seil costo delle piantine risul-ta attualmente ancora trop-po elevato per il non ricco e

molto aleatorio mercato delpomodoro da mensa. L'innesto erbaceo consistenella simbiosi tra due indi-vidui diversi, uno dei quali(portinnesto) per il pomo-doro è costituito da ibridi dipomodoro o ibridi interspe-cifici, ottenuti dall'incrociotra due parentali (Lycopersi-con esculentum e hirsutum)che apportano alla piante

Tra le opzionipossibili l’uso dipiante innestatesu portainnestigeneticamente

tolleranti

■ Fig. 1. Innesto su ‘Cuor di bue d’Albenga’

■ Fig. 2. Pomodori ‘Cuor di Bue d’Albenga’ su pianta innestata

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Laboratori di Biologia Vege-tale e di Valutazione Quali-tativa Post-raccolta del Di-partimento di Agronomia,Selvicoltura e Gestione delTerritorio si procedeva adeffettuare i rilievi biometrici(fig. 4).In termini di precocità ilCuor di Bue non innestatotrapiantato ad Agosto haemesso i fiori prima, mentreil Cuor di Bue innestato tra-piantato a Dicembre è statopiù precoce del controllo.Dalle analisi qualitative so-no risultati i seguenti dati:come si può osservare in

Tab. 1 , dalle piante di po-modoro innestato si sonoottenute in media bacchecon peso inferiore con unpH più elevato e con gradiBrix inferiori rispetto al non

La Cooperativa G I U G N O · 2 0 0 3 7“ Assistenza tecnica ”

come il pomodoro ‘Cuor diBue d’Albenga’, che si vuolevalorizzare e per il quale sivorrebbe giungere ad unacertificazione di qualità e ditipicità del prodotto per lazona di Albenga.Il progetto, nell’arco dei dueanni di attività, si prefigge,al fine di una futura creazio-ne di un marchio di indica-zione geografica protetta(IGP), di valutare le tecnichecolturali del pomodoro‘Cuor di Bue d’Albenga’ noninnestato ed innestato perla definizione dei caratteridi tipicità del prodotto, del-la produttività della coltura,e di precocità e qualità delprodotto commerciale. L’at-tività ha previsto la presen-za ed il confronto tra parcel-le con piantine innestate suBeaufort e piantine ‘Cuor diBue’ non innestate con fun-zione di controllo (fig. 2).Presso le aziende seleziona-te si sono eseguiti in campoi rilievi fiorali durante la for-mazione dei primi palchi(fig. 3) e le analisi qualitati-ve sul prodotto raccoltopresso il Centro Sperimen-tale della Facoltà di Agrariadell’Università di Torino(Carmagnola, TO), dove nei

G. Bassetti,I. Amprimo,A. Crotti,F. GualcoOrtofrutticola-CoopIntesaVia Dalmazia, 16917031 Albenga (SV)

COOPINTESA

CONSORZIO COOPERATIVE AGRICOLE

ALBENGA

Sono stateselezionate

varie aziende per i rilievi

fiorali e le varie analisi

qualitative

S. Nicola,J. Hoeberechts,E. Fontana,D. SagliettiG. PiovanoDipartimento di Agronomia,Selvicoltura e Gestione delTerritorio Settore Orticoltura eColture Officinali Universita’ degliStudi di Torino, Via Leonardo da Vinci, 44Grugliasco (TO)

Gli autori

Valorizzare con l’IGP il pomodoro ingaunoUn progetto per prendere in esame le varie tecniche colturali nell’arco dei prossimi due anni

innestato.Questo risultato è statoperò influenzato dal fattoche le aziende in cui si sonoallestite e seguite le proveavevano nella stessa serraoltre al “Cuor di Bue” anchela ‘Marinda’, varietà tipicaper la zona di coltivazione.

Segue da pag. 6

■ In alto: Fig. 4. ‘Cuor di Bue d’Albenga’

■ A lato: Fig. 3. Pomodoro ‘Cuor di Bue d’Albenga’ in fioritura

TRATTAMENTO PESO FRESCO PH ACIDITÀ RESIDUO SECCO

(G/BACCA) (ML NAOH) RIFRATTOMETRICOM

NON INNESTATO 200 4.5 5.4 4.3INNESTATO 180 4.6 4.1 3.3

Tab.1

Essendo la ‘Marinda’ la colti-vazione principale per leaziende, tutta la gestioneagronomica era finalizzataalla sua produzione, pertan-to è possibile che la diversaconcimazione possa avercondizionato la qualità finaledel ‘Cuor di Bue d’Albenga’.

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La Cooperativa G I U G N O · 2 0 0 3 11“ Comunicazioni ”

DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀVia Dalmazia 169 – 17031 Albenga (SV)

tel. 0182.50374REDAZIONE

I&C Ideazione e ComunicazioneVia Genova 96 – 17031 Albenga (SV)tel. e fax 0182.555.305 / 0182.555.146

E- mail: [email protected] responsabile: Marco StrizioliDirettore editoriale: Romano Strizioli

In redazione: Silvia CampeseSTAMPA

Cooptipograf - 17100 SavonaFOTOCOMPOSIZIONE

Daniele Griggio - 17031 Albenga (SV) - tel. 0182.555.476

Cooperativa“L’Ortofrutticola”Via Dalmazia 169 - 17031 Albenga (SV)

PRESIDENZATel. 0182 50374 • Fax 0182 50312

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SEGRETERIATel. 0182 50374 • Fax 0182 50312

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AMMINISTRAZIONETel. 0182 50374 • Fax 0182 50312

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SETTORE FIORITel. 0182 568109 • Fax 0182 21119e-mail [email protected]

Orario di apertura:

Lunedì – Venerdì8.00 – 12.00 • 14.00 – 18.00

ORTAGGI E DEPOSITO CCTel. 0182 568109 (interno 213) - Fax 0182 21321

e-mail [email protected]

MAGAZZINO PRODOTTI PER L’AGRICOLTURA

Tel. 0182 554944 • Fax 0182 555188e-mail [email protected]

Orario di apertura:

Lunedì – Venerdì8.00 – 12.30 • 14.00 – 18.30

Sabato8.00 – 12.30

COOPERATIVA COOPINTESADirezione e Amministrazione

Tel. 0182 50374 • Fax 0182 50312e-mail [email protected]

UFFICIO COMMERCIALETel. 0182 568109 • Fax 0182 21119e-mail [email protected]

AGENDA

“L’ORTOFRUTTICOLA – LA COOPERATIVA”Bimestrale della cooperativa “L’Ortofrutticola”

Anche in questo numero de “L’Ortofrutticola” è necessarioprestare grande attenzione al nuovo spazio dedicato allecomunicazioni della Cooperativa rivolte ai soci.

ATTENZIONE:IMPORTANTESi svolge alle 20,30 di venerdì 4 luglio (prima convo-cazione giovedì 3 luglio), presso la sede dellaCooperativa Ortofrutticola di via Dalmazia,l’Assemblea per il rinnovo delle cariche sociali peril prossimo triennio.Sono ammessi alla riunione solo i Soci aventi diritto.

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condivisione di questo no-stro importante sforzo.Per il tracciato ferroviarioad esempio proponiamo ri-spetto al pro-getto di mas-sima, un ab-bassamentodelle quote,ed un’ avvici-n a m e n t oall’autostrada,che salvereb-be gran partedella zonaagricola. Pur-troppo nonsempre trovia-mo il sostegno necessarioda parte degli enti pubbliciche si nascondono dietro a“problemi tecnici” senzasforzarsi di trovare altre so-luzioni che diminuirebberodi fatto il danno al settoreagricolo.Quello che chiediamo, èche l’agricoltura venga valu-

■ Per la nostra provinciasembra essere arrivato

il momento decisivo perl’inizio di quelle cosiddette“grandi opere” che sono inprogramma da oltre 10 an-ni, ovvero il raddoppio dellaferrovia Genova - Ventimi-glia, il casello Autostradaledi Borghetto S.S., e nuovitratti di Aurelia bis.Come coltivatori non pos-siamo che essere preoccu-pati dall’impatto che questeopere avranno sull’econo-mia agricola, soprattuttoper il raddoppio della ferro-via il progetto che si sta de-lineando va ad incidere sulterritorio agricolo in manie-ra pesante sia nella Pianaalbenganese,sia nelle zonedi Borghetto, e Andora.Come Coldiretti da temposiamo impegnati a difende-re le zone agricole, maspesso non troviamo neglienti pubblici interessati la

La Cooperativa G I U G N O · 2 0 0 3 13“ Associazioni agricole ”

Agricoltura e grandi opere: ferrovia ed autostradaColdiretti in prima linea nella difesa dell’orto-floricoltura

tata al pari delle altre eco-nomie, ovvero cercando difare tutto il possibile, tro-vando nuove soluzioni, per

d i m i n u i r el’impatto del-la ferrovia sul-la Piana al-benganese.Questa operae’ importante,come lo è an-che la nostraattività.Noi, consci di

questa impor-tanza, rifiutia-mo l’idea di

chi al termine della costru-zione di queste “grandi ope-re”, ci vorrebbe rinchiusinelle “ riserve” come gli In-diani d’America, lontanodall’ultima piana agricoladella Liguria.Noi sappiamo l’indotto,l’occupazione ed il giro d’af-fari che crea la floricoltura

nel Ponente savonese, ed èper questo che proponiamola costruzione di zone di“espansione agricola” perdare un’alternativa ai pro-prietari espropriati, in zonericavate da aree marginali omagari bonificate e livellategrazie ai materiali di risultadel tracciato ferroviario.Questo sarebbe un modoper gli enti pubblici di di-mostrare che credono anco-ra nell’agricoltura della Pia-na Albenganese, e che nonla vedono soltanto come unterritorio di “conquista” perl’edilizia.I prossimi mesi ci dirannochi ha ragione, nel frattem-po la “COLDIRETTI” è in pri-ma linea per la difesadell’agricoltura savonese,come sempre è successo,anche in passato.

Martino Bolla Presidente Coldiretti Savona

Come coltivatorisiamo

preoccupatidall’impatto chele opere avrannosull’agricoltura

■ Con lo sviluppo delprogetto preliminare

da parte di ItalFer per contodi RFI, gli agricoltori dellaPiana di Albenga hannopreso visione per la primavolta del nuovo tracciatoferroviario che prevede iltrasferimento a monte deibinari.Durante i mesi scorsi, perla precisione a settembre2002, durante un incontrocon l’Assessore Regionaleai Trasporti Vittorio Adolfo,le organizzazioni di cate-goria agricole rappresen-tarono le diverse proble-matiche oggi a tutti note:L’esigenza di mantenere iltracciato all’interno del-l’area di rispetto autostra-dale o comunque il più vici-no possibile ad essa, la ne-cessità di studiare un ab-bassamento delle quote deltracciato in arrivo da Geno-va per allunare la previstagalleria oltre delle quotedel tracciato in arrivo daGenova per allungare laprevista galleria oltre Cam-pochiesa sino a Coste di

quindi di apportare modifi-che; nonostante le nostreperplessità; abbiamo datocredito agli amministratoriregionali che hanno insisti-to sulla necessità di starenei tempi della LeggeOBIETTIVO assumendosi laresponsabilità di rimediarein tempi successivi nellaseconda fase del progettodefinitivo.Gli abbiamo dato creditonel senso che, nonostantele differenze di punti di vi-sta non abbiamo interrottoi rapporti nella convinzioneche abbiano parlato in buo-na fede. È di tutta evidenza che nonappena prenderà avvio ilsecondo round (progettodefinitivo) sarà opportunoalzare di parecchio il tonodella voce per richiamaregli amministratori regionalie comunali alle responsa-bilità che si sono assunterinviando la soluzione deiproblemi.

Gianna BenedettiPresidente provinciale C.I.A.

2003, ultimo giorno utile,presentava delle osserva-zioni tecnicamente motiva-te che recepivano buona

parte dellenostre richie-ste. La Regio-ne Liguria pervoce degli as-sessori Giar-dino (agricol-tura), Orsi (ur-banistica ea m b i e n t e )nuovamenteAdolfo (tra-sporti) e so-prattutto pervoce del Pre-

sidente della Giunta Bia-sotti, che ci ha incontratomartedì 3 giugno insiemeal comune ed ai comitati difrazione, ha dichiarato cheterrà da conto delle nostreesigenze durante lo svilup-po della seconda fase pro-gettuale.Ora noi ben sappiamo chenella prima fase, quella delprogetto preliminare, lalegge prevede la possibilitàdi recepire osservazioni e

Leca, l’esigenza di rivederele posizioni delle stazionial fine di renderla più com-patibile con l’abilitato difrazione Ba-stia ed ancoral’opportunitàdi individuarenuove areeagricole dovesistemare lea z i e n d eespropriate.Tutte osserva-zioni che nonsi contrap-ponevano alnuovo proget-to di tracciatoma ragionevolmente pone-vano il problema del minordanno all’agricoltura, mo-tore economico della Pianae del Comune di Albenga. In quell’incontro, così comedurante altri successivi a li-vello di Comune o di Regio-ne sono stati assunti impe-gni e dichiarate disponibi-lità a intervenire per le mo-difiche richieste. Il comune di Albenga in ex-tremis in data 30 aprile

Occorre, nella seconda fase

del progetto,far sì che

il compartoagricolo

sia tutelato

Spostamento FS sì ma non contro l’agricolturaLa C.I.A. : richiamare gli amministratori alle loro responsabilità

Page 8: Cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga - Giugno 2003

La Cooperativa G I U G N O · 2 0 0 3COOPINTESA 15“ Olivicoltori - Viticoltori ”

■ Si è appena concluso adArnasco l’ottavo conve-

gno “Arnasca d’argento”, conun impegno che è andato benoltre la cultura e la civiltàdell’olivo. Contemporanea-mente è stato avviato il corsosulle tecniche di costruzionedei muretti a secco col capo-mastro Badoino. Il titolo scel-to per l’edizione di quest’an-no, “Vino Olio e Territorio”, haindicato l’estensione delGruppo Amici dell’olivo di Ar-nasco anche al settore del vi-no. L’Enoteca del Piemonte e iproduttori di vino della “Stra-da del vino e dell’olio” hannogratificato gli affezionati visita-tori con degustazioni e (permolti) ripetuti assaggi! La pri-ma presentava i titolati vinirossi, il bianco Arneis e il Bra-chetto d’Acqui, la seconda of-friva i quattro classici Doc Pi-gato, Vermentino, Ormeasco eRossese. Il mattino del sabatogli ospiti hanno visitato lecantine storiche del Castellodi Garlenda, completamenteristrutturate. Nel pomeriggio,invece, si è svolto l’incontro

sul tema “Piemonte e Liguria,storie secolari di coltivazioni,scambi di prodotti e manodo-pera” con un’introduzione delsindaco di Arnasco e la rela-zione dello storico e ricercato-re Franco Noberasco sul temaviabilità e commercio tra Pie-monte e Liguria. Raul Molina-

ri, presidente dell’associazio-ne dei Cavalieri di Aleramo, haauspicato la ripresa della sto-rica tradizione di scambi eco-nomici, culturali e politici traPiemonte e Liguria. RobertaMarcenaro, responsabile delprogetto “Strada del vino edell’olio dalle Alpi al mare” edella cartellonistica lungo lestrade dalle Manie al Col diNava, ci ha spiegato che inquattro anni il numero degliassociati ha raggiunto i centoproduttori. L’insegnante Giu-seppina Cotta ha poi raccon-tato, come una fiaba, episodidell’immigrazione delle donnenell’Ottocento, secolo di famee povertà. Da qui la necessitàdell’emigrazione stagionale inFrancia, nelle valli del Var perla raccolta di frutta e fiori e in

autunno da noi per le olive.Non poche le donne che si so-no sposate qui, introducendonella nostra cucina i loro pro-dotti, come le nocciole. Lucia-no Gallizia, infine, ha ricordatoagli ospiti le positive esperien-ze della Cooperativa nel parti-colare contesto climatico di

Panero, i coniugiFantini-Ascoli e

Burton Andersoni premiati

Arnasca d’argento 2003: un successoUn’edizione all’insegna dell’unione tra due prodotti, l’olio e il vino

■ Da sinistra: Pierdomenico Garrone, presidente dell’Enoteca del Piemonte e d’Italia,Luciano Gallizia, presidente della Cooperativa Olivicola e Giuliano Negrino, amministratoredella Cooperativa.

Arnasco. Abbiamo avuto inol-tre il piacere di festeggiare quila recente nomina di Pierdo-menico Garrone, presidentedell’Enoteca del Piemonte, apresidente dell’Enoteca d’Ita-lia, voluta dal Ministero dellepolitiche agricole. Ottima scel-ta, si capisce subito che Garro-ne possiede “una marcia inpiù”, idee chiare, proprietà dilinguaggio, padronanza delletecnologie e carisma. Ha por-tato in visione una videocas-setta, come esempio di unmodo moderno per pubbliciz-zare i prodotti. In Liguria èprevisto un progetto di enote-ca ligure e il Piemonte è pron-to a mettere a disposizione iprogetti di sviluppo. Ma veniamo ai premi della se-rata, presentata con la “verve”di sempre dal professor Fran-co Gallea. Il premio intitolatoa Gianni Alberti è stato asse-gnato a due maturandi del-l’Istituto di Agraria, autori didue tesine: Alex Berriolo, pro-duttore e “consumatore” delRossese di Campochiesa, ov-viamente tema della ricerca, eMattia Piccoli, dianese, conuno studio sull’introduzione ela coltivazione della Taggiascain Liguria. Questi, invece, i no-mi dei vincitori dell’Arnascad’Argento 2003: Paolo Panero,coltivatore diretto e ammini-stratore, prima vice-presidentedell’Ortofrutticola e poi presi-dente della CooperativaViticoltori Ingauni negli anni

dello sviluppo della sede,della crescita del numero deisoci e dell’affinamento evalorizzazione in camporegionale e nazionale dei no-stri vini Doc. Panero ha ricevu-to la targa dal giornalistaVirgilio Pronzati, premiatol’anno scorso. Arnasca d’ar-gento anche a FerdinandaFantini, autrice di raffinati e li-rici racconti, e al marito Gian-carlo Ascoli, sommelier, pro-duttore di Pigato e olivicolto-re, impegnato nel direttivodell’Istituto Internazionale diStudi Liguri. Ferdinanda “ce-sella” splendidi testi, Giancar-lo cerca la luce più adatta inore e stagioni impossibili perla realizzazione di foto dedica-te al paesaggio ligure a cui ab-binano splendidi brani di mu-sica per la colonna sonora. In-fine l’Arnasca d’argento a Bur-ton Anderson, nativo di Min-neapolis, Laureato in giornali-smo e storia, già cronista digiornali internazionali si tra-sferisce in Toscana nel 1977,dove scrive testi di gastrono-mia con massima e indiscussaautorità.Veramente azzeccate, applau-dite e condivise dal pubblicole tre scelte. Non resta cheattendere l’edizione 2004.

Appuntamento per il 4-5-6luglio per la “Sagra dell’olioextravergine d’oliva”.

Giacomo Bonifazio

■ Da sinistra: Giancarlo Ascoli, Ferdinanda Fantini, Paolo Panero e Burton Anderson con il premio“Arnasca d’Argento” 2003

Page 9: Cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga - Giugno 2003

■ Dal 24 maggio al 2 giu-gno a Novi Ligure si è

tenuta la seconda edizionedella manifestazione "DolciTerre di Novi in Fiore". L'e-vento si è svolto nella nuovastruttura recuperata dall'exfabbrica I.L.V.A. (adiacente almuseo del ciclismo, il Museodei Campionissimi, dedicatoalla memoria del grandeFausto Coppi e di Girarden-go, con la presenza di tutti ipiù grandi campioni del cicli-smo). Oltre al passaggio delGiro d’Italia, le numerosissi-me persone che sono inter-venute alla rassegna di NoviLigure hanno potuto ammi-rare lo spazio dedicato allaFlo.ra.s. Per l'occasione, nelcentro del salone delle con-ferenze, l’Associazione ha al-lestito un'aiuola fiorita, conuno splendido manto erbo-so, piante aromatiche e fiori-te. Atmosferasuggestiva eun bellissimopezzetto di ver-de interamenteda ammirare,ricreato nelcentro di unedificio, pro-prio come l'In-fiorata di Al-benga che dal19 aprile haravvivato ilcentro di piaz-za San Michele, quasi da fardimenticare per un poco lecolate di cemento da cui sia-

giorni in più rispet-to al previsto, machissà che un do-mani si decida dimontarla definitiva-mente. A Novi Li-gure sono stati visi-tati dalle 10.00 alle20.00, nei giorni disabato 24 e dome-nica 25 maggio, glistand delle ditteassociate Flor.A.S,montati attornoall'aiuola per farammirare i prodotti floricoliche la terra ligure riesce a re-galare. Con i deliziosi profu-

mi e gli splendi-di colori degliesemplari di or-chidee, la gam-ma dei sola-num, veronica,ibiscus, fucsia elantana; le variespecie di gerani;le tradizionalimargherite, gliaromi, le piantegrasse; e infine,non ultima perimportanza, lagamma di aro-mi biologici cheper alcuni gior-ni hanno ralle-grato la salacatturando l’at-tenzione deimolteplici visi-tatori della ras-segna.

Le aziende che hanno fornitole piante per l’allestimentodell’aiuola sono: AntonioBruzzone, Martino Bolla,Giardino dell’Orchidea, Vin-cenzo Enrico, C.G. Floricoltu-ra, Massimo Rebella, Anto-nietta Damiano, Marco Otto-nello, Giuseppe Berra e figli,Ines Damiano, Emma RosinaDamiano, Mario Damiano,Paolo Montanari, ClaudioFrison, Delflor, Gerolamo Vi-go, Silvana Vella e VivaiMontina. Per l'occasione laFlo.ra.s. ringrazia il comunedi Novi Ligure per l’acco-glienza davvero calorosa:gratuitamente le è stato as-segnato lo spazio espositivoe fornito il materiale per l'al-lestimento della rassegna.Inoltre, cartelloni e striscionicon apprezzamenti per la flo-ricoltura ligure hanno tap-pezzato i muri della città.

Arianna Pinto

mo circondati. Varicordato che, perAlbenga, moltesono state le ri-chieste per il pro-lungamento deitempi dell'espo-sizione, tantopiaciuta ai visita-tori che si è addi-rittura pensato eproposto di la-sciare l’infioratain modo perma-nente per abbel-

lire la città. Richiesta accet-tata solo in parte, l’aiuola èstata lasciata per diversi

Dal 24 maggioal 2 giugno si è tenuta la secondaedizione di

“Dolci Terre diNovi in Fiore” ■ Alcuni dei partecipanti

Flor.A.S. alla manifestazione

La Cooperativa G I U G N O · 2 0 0 3 17“ Flor.A.S. ”

Flo.ra.s.: successo a “Dolci Terre”Dopo Albenga l’Associazione raddoppia a Novi Ligure

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La Cooperativa G I U G N O · 2 0 0 3 19“ Cultura ingauna ”

Il fonte battesimale misteriosoRinvenuto nei recenti scavi del Centa, a 200 metri da quello del Battistero

■ L'Istituto Internazio-nale di Studi Liguri,

creazione del compiantoprofessor Nino Lamboglia,ha la sede centrale a Bordi-ghera, ma sono attive alcu-ne sezioni nell'area litora-nea che si estende dal fiu-me Ebro, oltre Barcellona,e, passando per la Provenzafrancese, Monaco e la Ligu-ria, arriva fino a Roma. La sezione di Albenga vantail primato di soci iscritti el'avvocato Costa è da lungotempo presidente della no-stra sezione ed anche dellasede centrale di Bordighera.Multiformi gli impegni del-l'Istituto: ricerche archeolo-giche in Italia ed all'estero,anche sui fondali marini,seguendo le metodiche delLamboglia, che mise a pun-to l'archeologia subacqueaed il metodo stratigraficonegli scavi. Ad Albenga, nelpalazzo Peloso Cepolla dipiazza S. Michele, si può vi-sitare il museo navale, conle anfore ed i reperti recu-perati dal relitto della gran-de nave oneraria, affondataal largo di Albenga nel pri-mo secolo avanti Cristo; lacollezione di vasi da farma-cia in ceramica "Vecchia Sa-vona"; la sala recentementeallestita con reperti preisto-rici scavati e studiati neldopoguerra dalla signoraMilli Leale Anfossi. Docenti,studenti e cultoripossono consul-tare, per ricerche,tesi o studio ilmateriale dell'Ar-chivio Storico In-gauno, costituitoin gran parte dadocumenti nota-rili o di antichicasati. Si attendeil restauro delcomplesso costi-tuito dall'ex chie-sa e dal conventodi S. Domenicoper una più ido-nea esposizionedei reperti e ge-stione delle mol-teplici attivitàconnesse. Spiccala pubblicazione della Rivi-sta Ingauna ed Intemelia edè in dirittura d'arrivo il volu-me a più mani sulla Catte-drale. Si è concluso un ciclo

di conferenze nei pomeriggidel sabato di febbraio emarzo, tenute da docentidell'Università di Genova,da specialisti della Soprin-tendenza e dell'Istitutostesso. Negli anni passati siè parlato dei Liguri nellapreistoria, nell'età dellapietra, del rame, del bronzo,del ferro e nella romanità.Quest'ultimo ciclo riguardail tardo-antico, cioè dalquarto al sesto secolo e quiAlbenga primeggia. Il poetaRutilio Namaziano intornoal 415 rientra via mare daRoma alla nativa Gallia. So-stando al porto di Albengaresta colpito dalle possentimura che il console Costan-zo ha ricostruito a difesadella città, distrutta dai Go-ti. Il testo della lapide mar-morea, custodita nell'atriodell'odierno palazzo vesco-

vile, forse è stato dettatodallo stesso Namaziano,amante della mitologia gre-ca e latina e quindi ancoracultore del paganesimo. Ma

da vasca a 200 metri daquella del Battistero? Forseil sito fuori dalle mura nonera più sicuro o è stato di-strutto dai Goti e si è co-struito il Battistero entro lemura, al centro della città,vicino alla cattedrale ed allacasa del vescovo? Godia-moci l'unicità del nostro belBattistero, risalente almenoal 451, anno in cui il vesco-vo ingauno Quinzio sotto-scrive la partecipazione alsinodo di Milano: infattidalle origini e per alcuni se-coli il vescovo di Albengadipendeva dal metropolitadi Milano, ed è per questomotivo che i santi milanesiGervasio e Protasio sono ri-portati, con altri santi esimboli cristiani trinitari,sullo splendido mosaicodella foto. Anche il tetto delBattistero ha una storia cu-riosa: fino ad un secolo faera l'unico a conservare an-cora la copertura originale,costituita da un innestocollo-piede di tante anforea costituire un sostegnoleggero per la copertura, alposto delle travi. Purtropponel corso del restauro, perincapacità, incuria o nonconoscenza di quell'anticatecnica, in concomitanzacon l'assenza del direttoredei lavori d'Andrade, quel-l'originale ed unico metododi sostegno non è statoconservato nè ripristinato.

Giacomo Bonifazio

la voce di quei tempi stanelle pietre: compaiono leprime lapidi, un semplicetegolone in terracotta, conuna croce già tracciata, do-ve sotto è riportato in corsi-vo il nome del defunto, l'etàe l'eventuale titolo: chieri-co, diacono, presbiter (pre-te), episcopus (come Bene-dictus, su lapide rinvenutaad Albenga). Per il cristianola vita comincia in quel mo-mento. Per il pagano tuttoinvece finisce con la mortee sulla lapide sono riportatii titoli, le cariche, le opere

realizzate ocommissionateed il nome deidue consoli incarica, l'unicoelemento chepermette agliesperti di risali-re alla data deldecesso. Ed ec-coci ai battiste-ri, che sorgeva-no nelle cittàsedi episcopali,perché solo ilvescovo potevasomministrareil battesimo,per immersionenella vasca ot-tagonale. Neirecenti scavi

sulla sponda destra delCenta è comparsa una va-sca battesimale, in seguitoutilizzata come sepoltura.Come si spiega una secon-

Il tetto delBattistero fino ad un secolo

fa era l'unico aconservare la copertura

originale con uninnesto di anfore

■ Mosaico del Battistero