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Centro Studi C.N.I. - 3 luglio 2015

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Pagina I

RPT

Ingegneri: il privato deve restare off limits per le società di ingegneriaSole 24 Ore 03/07/15 P. 38 1

PROFESSIONISTI

Stop ai «furbi» della madre-figliaSole 24 Ore 03/07/15 P. 38 Francesca Milano 2

VALORE LEGALE TITOLO DI STUDIO

Se nei concorsi dello stato anche l'ateneo fa punteggioCorriere Della Sera 03/07/15 P. 25 Enrico Marro 3

ANTICORRUZIONE

«Corruzione gelatinosa e sottovalutata»Sole 24 Ore 03/07/15 P. 20 Giorgio Santilli 4

Appalti e «bangla»hanno battuto la crisiSole 24 Ore 03/07/15 P. 7 Mariano Maugeri 5

E Cantone chiede ancora un tagliando alla leggeCorriere Della Sera 03/07/15 P. 11 Dino Martirano 6

Cantone: "La Severino va cambiata ma senza toccare la sospensione"Repubblica 03/07/15 P. 11 Liana Milella 7

APPALTI PUBBLICI

Concessionari aperti al mercatoItalia Oggi 03/07/15 P. 36 Andrea Mascolini 8

GIURISPRUDENZA LL.PP.

La turbativa d'asta non esclude dalla garaItalia Oggi 03/07/15 P. 36 10

RIFORMA CATASTO

Catasto, una riforma tanto attesa quanto disattesaItalia Oggi 03/07/15 P. 38 11

ANAC

Dall'emergenza alla regolazioneSole 24 Ore 03/07/15 P. 1 Giorgio Santilli 13

SIDERURGIA

L'altoforno Ilva appeso a un filoSole 24 Ore 03/07/15 P. 8 Domenico Palmiotti 15

ITALIA DIGITALE

Sette priorità per costruire l'Italia digitaleSole 24 Ore 03/07/15 P. 9 Andrea Biondi 16

ITS

Pronti 13 milioni per le super scuole di tecnologiaSole 24 Ore 03/07/15 P. 39 Claudio Tucci 18

PMI

Pmi penalizzate dal balzo del valore medio dei lottiItalia Oggi 03/07/15 P. 36 19

AVVOCATI

Cnf: serve stabilità dopo sentenza TarSole 24 Ore 03/07/15 P. 40 20

Gli investimenti premiano i conti degli avvocatiSole 24 Ore 03/07/15 P. 40 Patrizia Maciocchi 21

POLITICA ECOMICA

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Ma siamo sicuri che è tutta colpa dell'austerità?Sole 24 Ore 03/07/15 P. 1 Luca Ricolfi 22

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ingegneri: privato deve restareoff limits per le società di ingegneriaLa Rete delle professionitecniche criticala previsionedel Ddl concorrenza cheprevede la possibilità perlesocietà di ingegneria dioperare con la committenzaprivata. Il coordinatore dellaRete, presidente del Consiglionazionale ingegneri,ArmandoZambrano, prende posizionecontro la misura e control'Oice, l'organizazzione dellesocietà di ingegneria.«L'articolo 31, non sollecitatodall'Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato,mira a superare - spiegaZambrano la sentenza del TarTorino del 17 dicembre 2013,

che ha ribadito quello che tuttisanno: le società di ingegnerianon possono operare nelsettore privato»

"L 'articolo 31 del Ddlconcorenza punta a risolvereper via legislativa unaquestione che riguardainteressi di ben individuabilirealtà societarie. Se l'articolo31 venisse approvato - affermaZambrano - ad essere colpitesarebbero in primo luogoproprio le migliaia di societàdi ingegneria che fino ad oggi,correttamente, seguendo ildettato normativo, si sonoastenute dall'operare nelsettore privato».

Rpt Pagina 1

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Approvata ieri definitivamente alla Camera la legge europea 2014: previsto il recepimento di 58 direttive

Stop ai « t :•ï i» della rnaeh-"e-ngiíaL'obiettivo C evitare che gli utili non siano mai tassati - Tessera Ue per i professionisti

Francesca MilanoMILANO

Approvata ieri alla Camera invia definitiva la legge di delega-zione europea 2014 che disponele deleghe necessarie peril recepi-mento di alcune direttive euro-pee, sei delle quali riguardanoprocedure di infrazione aperteche potranno finalmente essereri-solte (si vedano anche gli articoliallepagine23 e25).Inparticolare,leprocedure di contenzioso riguar-dano i trapianti di organi, il risana-mento degli enti creditizi e impre-se di investimento, le attrezzatureapressione, laresponsabilità delloStai ob andiera in materia di lavoromarittimo, i poteri delle Autoritàeuropee divigilanza assicurativa ebancaria, il sistema per la traccia-bilità degli articoli pirotecnici.

In totale, gli articoli del disegnodi legge contengono disposizionidi delega per il recepimento di 58direttive europee, per l'adegua-mento dellanormativanazionalea6 regolamenti e per l'attuazione diio decisioni quadro.

Tra le direttive che l'Italia si im-pegna a recepire c'è anche la2014/86 Ue che modifica la diret-tiva madri-figlie (2on/96/Ue) al

fine di evitare situazioni di doppianon imposizione derivanti da in-congruenze nel trattamento fisca-le delle distribuzioni di utili traStati dell'Unione europea. Con lemodifiche si intende, in pratica,porre un freno alle asimmetrie im-positive esistentitrai diversiordi-namenti nazionali. In particolare,la direttiva modificata prevede

L'istituzione del «pass»permetteràil riconoscimentodelle qualifiche ai finidello stabilimento negli Stati

che lo Stato della società madre (odella sua stabile organizzazione)si astenga dal tassare gli utili solonell a misura in cui tali utili sianonon deducibili nello Stato dellafonte. In sostanza, lo Stato dellaso-cietà madre deve accordarel'esenzione per iprofitti distribuitidalla figlia a condizione che essinon siano deducibili nello Statodella figlia. Questo significa che loStato del percipiente è tenuto a

tassare la parte di utili deducibilenello Stato della fonte.

Così facendo, si sp iega nella r e-lazione illustrativa del disegno dilegge approvato ieri alla Camera,«sineutralizzano eventuali sche-mi abusivi che utilizzano stru-menti ibridi (h1=brid loan structu-res), ossia prestiti da cui derivinoproventi in grado di creare arbi-traggi fiscali tra due o più Stati, inquanto per lo Stato erogante so-no interessi passivi e quindi de-ducibili dal reddito del pagatore(società figlia), mentre per lo Sta-to di destinazione si tratta di divi-dendi e pertanto esenti ai sensidella direttiva in capo al percet-tore (società madre)».

La legge di delegazione euro-pea 2014 riguarda anche altri temi,come quello delle qualifiche pro-fessionali: nell'allegato B sonoelencate 56 direttive da recepire,tra cui la 2013/55/Ue relativa al ri-conoscimento delle qualificheprofessionali e alla prestazionedei relativi servizï.Traleprincipa-li novità c'è l'istituzione della tes-sera professionale europea chepermetterà il riconoscimento del-le qualifiche professionali ai finidello stabilimento del professio-

nistainuno Stato ospitante.Sempre a proposito di lavoro,

tra le direttive da recepire c'è an-che quella (2oi4/36/Ue) relativaalle condizioni di ingresso e di sog-giorno perlavoro stagionale di cit-tadini di Paesi terzi: per quanto ri-guarda l'ammissione per soggior-ni non superiori a 90 giorni, la di-rettiva disciplina i criteri e irequisiti per l'accesso all'occupa-zione, prescrivendo i requisiti perla domanda di ammissione. Per ilavoratori stagionali ammessi persoggiorni superiori a 9o giorni, in-vece, la direttiva definisce sia lecondizioni di ammissione e di sog-giorno nel territorio, sia i criteri e irequisiti per l'accesso all'occupa-zione negli Stati Ue.

Altra direttiva legata ai temi dellavoro è la 2oi4166/Ue che stabili-sce le condizioni di ingresso e dìsoggiorno nell'Ue dei cittadini diPaesi terzi nell'ambito di trasferi-menti intra-societari. Si tratta didirigenti, personale specializzatoe dipendenti in tirocinio in succur-sali, o filiali di società prevalente-mente multinazionali, trasferititemporaneamente per breviinca-richi in altre unità della società.

ORI PRODUZIONE RISERVATA

Le altre principali direttive da recepire

011 DIRITTI PENSIONISTICILa direttiva 2014f 50/Ue che deveessere recepita stabilisce tenorme minime perla tutela deidiritti pensionisticicomplementari dei lavoratori chesi spostano da un paeseeuropeo all'altro

021 SICUREZZA STRADALELa direttiva 2015/413fUe, che èstata inserita nel provevdimentodurante l'esame al Senato,agevola lo scambiotransfrontalierodi informazionisulle infrazioni in materia disicurezza stradale e t'applicazionedi sanzioni, qualora taci infrazionisiano commesse con un veicoloim matricolato in uno Statomembro diverso dallo Statomembro in cui èstatacommessa l'infrazione

031 PROCEDIMENTI PENALILa direttiva 2014/41/Ue è volta aistituire un unico strumentodenominato «ordineeuropeo d'indagine» (Dei) che

garantisca l'acquisizione detteprove da uno Stato membroall'altro, nell'ambito deiprocedimenti penatitransfrontalieri,al fine di superare laframmentarietà e la complessitàdell'attua le quad ro giuridico

041OGMLa direttiva 2015/4121Ue, inseritadurante l'esame at Senato,apporta dellemodifiche alta direttiva2001/18/Uestabilendo che gliStati saranno liberi discegliere se avere o meno colturegenetica mente modificate su lproprio territorio

05 1 PARTECIPATENetta legge di delegazione siconferma che gli affidamentidiretti ante 1° ottobre 2003restano in essere fino altascadenza contrattuale prevista o,se senza termine, al 31 dicem bre2020. Diverso è il destino degliaffidamenti successivi

Professionisti Pagina 2

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SE NEI CONCORSI DELLO STATOANME L'ATENEO FA PGGI

n Italia ci sono 96 Univer-sità. Sappiamo bene chenon sono tutte uguali. Ep-pure l'ordinamento giuri-

® dico considera equivalen-ti, ai fini dei concorsi pubblici, ititoli e i voti di laurea, indipen-dentemente dall'ateneo di pro-venienza. Con il disegno di leg-ge delega di riforma della pub-blica amministrazione all'esa-me della Camera, il governoprova a rompere il tabù.

E di ieri infatti un emenda-mento, approvato in commis-sione Affari costituzionali che,riformulando una proposta dimodifica presentata da MarcoMeloni (Pd), introduce una no-vità. Nel testo si dice che neiconcorsi pubblici bisogna arri-vare al «superamento del merovoto minimo di laurea quale re-quisito per l'accesso» agli stes-si. In pratica, non basterà piùfissare una soglia. Per esempio,essere laureati in giurispru-denza con un voto di almenoio6 su no. L'amministrazioneche bandisce il concorso potràinvece stabilire di valutare il vo-

to di laurea «in rapporto a fat-tori inerenti all'istituzione chelo ha assegnato e al voto mediodi classi omogenee di studenti». Significa che uno stesso vo-to potrebbe valere di più o dimeno in relazione all'ateneoche lo ha rilasciato, per esem-pio applicando dei correttivisulla base dei punteggi di qua-lità ottenuti dagli atenei. Esiste,vale la pena di ricordarlo,un'agenzia pubblica, l'Anvur,che ha come missione proprio«la valutazione delle Universitàe degli enti di ricerca». Una va-lutazione condotta secondocriteri il più possibile oggettivie verificabili concorrerebbe, tral'altro, a promuovere una sanaconcorrenza tra atenei.

La direzione, quindi, è giu-sta, ma manca una postilla. Im-portante: che il diritto allo studio va garantito in modo daconsentire davvero a tutti i me-ritevoli che non hanno i mezzieconomici di accedere anchealle Università migliori.

Enrico Marro© RIPRODUZIONE RISERVATA

Valore legale titolo di studio Pagina 3

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«Corruzione gelatinosa c sottovalutata»Cantone: a t

di Giorgio Santilli

® i t presi i, servono sanzioni certe sulla Severi o

a corruzione è «un sistema gelatino-soin cui sifapersino fatica adire chi è

- ilcorrotto echiilcorruttore»: sistema«cambiato nella sua struttura», sempre pi iiraramente caratterizzatadalrapportobila-terale corruttore-corrotto di un tempo esempre più emanazione di organizzazioni(a volle di tipo mafioso) in cui si ritrovanofaccendieri, politici, funzionari pubblici eimprenditori. Sistema «per troppo temposottovalutato inltalia». Nell'ultimo anno emezzo, però, si è segnata un'inversione dimarcia con nuovi strumenti di azione pub-blica («ilpresidio dell'Anac atutela dellale-galità e della trasparenza») e risultati im-portanti, sia pure in un quadro legislativoche ha ancorabisogno di essere completa-to emesso apunto suaspettinonirrilevanti.

È questo in sintesi il messaggio con cuiRaffaele Cantone ha tenuto ieri «a battesi-mo ufficiale», con la prima Relazione alParlamento, la sua Autorità nazionale An-ticorruzione: è stata l'occasione per riper-correreirisultatidiquestil4mesidiazionealla guida dell'Anac, ricordare le sfide vin-te (i commissari per gli appalti dell'Expo,l'impulso alle attività ispettive con 51 pro-cedure nei soli lavori pubblici, l'istituzio-nalizzazione della «vigilanza collaborati-va» con gli enti vigilati), le criticità emerse(come i piani anticorruzione delle ammi-nistrazioni pubbliche «interpretati trop-po spesso in senso burocratico»), lebatta-glie ancora da fare (per diffondere il whi-sterblowing o migliorare l'accesso civicoai dati della Pa),i nodi da affrontare (poterisanzionatori in attuazione della legge Se-verinotroppo sbiaditi), prospettive nuoveda aprire. Come quella data dalla legge su-gli appalti che fa dell'Anac «il futuro arbi-tro del sistema» con «poteri di regolazio-ne e di controllo molto significativi». Unarivoluzione - «una sfida da raccogliere fi-no infondo» -perun settore cheresta ilpiùesposto alla piaga della corruzione. O co-

Raffaele Cantone . Presiede ï Mutoritänazionale anticorruzione

me, ancora, le 25 modifiche proposte alParlamento sulla parte della legge Severi-no relativa allaPaperfarneuno strumentoconcretamente applicabile (ma ieri Can-tone si è tenuto alla larga dal "caso De Lu-ca" e ha appena accennato altema della in-compatibilità dei politici).

Una cosa che Cantone havoluto sottoli-neare con soddisfazione è il risultato pro-dotto dai commissariamenti per gli appaltio concessioni ottenuti tramite attività file-cita corruttiva. È, storicamente, la prima,grande vittoria dell'Anac, soprattutto sulfronte dell'Expo, fondata sul primo nucleodi poteri straordinari affidati al supercom-missario anticorruzione. «L'obiettivochiaro del legislatore - ha detto Cantone -era quello di consentire alle opere pubbli-che appaltate di essere ultimate senza, pe-rò, che ivincitori degli appalti medesimi nepotessero trarre gli utili del lavoro, da ac-cantonarsi per le eventuali confische o se-questri». Cantone ha ricordato chelamisu-ra «che hailpregïo di estendersi non all'in-tera impresa ma al solo appalto incrimina-to, è stata accolta con grande scetticismo ecritiche anche dure, paventandosirischi dilimitazione dellalibertà diimpresanonchédi possibili interferenze conle attività dellamagistratura». Ebbene, dice Cantone, nul-la di tutto questo si è verificato: «l'applica-zione concreta a oggi ha dimostrato, perfortuna, che gran parte delle preoccupa-zioni erano ingiustificate». La misura è sta-ta utilizzata solo in undici casi (8 commis-sariamenti veri e propri e 3 monitoraggi) e«ha consentito di portare a termine lavoripubblici complessi, in alcuni casi evitandoanche conseguenzenegative sulpiano del-l'occupazione». Si tratta di due appaltiExpo e un altro sottoposto amonitoraggio,la concessione delMose di Venezia, appal-ti collegati alle indagini di Mafia Capitalefra cui, da ultimo, il Cara di Mineo. Nume-rosi anche i commissariamenti relativi adappalti affidati a imprese raggiunte da in-terdittive antimafia.

Ora, la nuova sfida è la regolazione nelsettore degli appalti, con un'attenzionesempre maggiore posta non solo sui lavorima anche su forniture e servizi. ProprioMafia Capitale el'inchiestasuBuzzie Car-minati hanno evidenziato come ormai lapiagasialargamente estesa ancheinunset-tore «inatteso» come quello delle attivitàsociali affidate al terzo settore. La sfida perCantone è strutturare, sulla base della leg-ge delega approvata dal Senato e ora al-l'esame della Camera, un potere regolato-rio che nel sistema degli appalti nazionali siè andato perdendo nel corso degli ultimidecenni. Cantone ha ricordato lepriorità,apartire da quella di una progettazione diqualità che riduca il rischio di varianti incorso d'opera. Progettazione chegià coniadeterminazione4 2015 si è cercato di apri-re ai giovani professionisti alleggerendo irequisiti di partecipazione alle gare su fat-turato e organico minimo. Poi, comunque,il monitoraggio delle varianti in corsod'opera,veroflagello delsettore,con )oca-si messi sotto osservazione per individua-re le patologie del sistema (si veda il servi-zio sul Quotidiano digitale di Edilizia eTer-ritorio). E soprattutto una disamina di queipoteri di soft law che dovranno essere cen-trali nella nuova regolazione, dalle lineeguida ai bandi tipo.

In conclusione, Cantone si è detto fidu-cioso che la corruzione si possa sconfigge-re, ma la strada da fare è ancora molta. Ser-ve la convergenza di «una burocrazia me-no invasiva e più efficiente, una politicaonesta, autroevole e credibile, un'impresache,cosi comehafatto nella lotta allamafia,scelga di stare dalla parte giusta». E un ri-chiamo al ruolo e alla responsabilità di unapolitica onesta lo ha fatto anche la presi-dente della Camera, LauraBoldrini, quan-do ha detto che «i politici corrotti vannoisolati», rifiutando al tempo stesso « unarappresentazionedicomodo percuilacor-ruzione riguarda solo la politica».

anticorruzione Pagina 4

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La globalizzazione abita a MonfaIcone: il cantiere invaso da operai bengalesi e croati accanto agli italiani

appalti e « bangl^a %,nhanno battuto la crisiMariano Maugeri

MONFALCONE. Dal nostro inviato

Più si scava, più la vicendaFincantieri assume i contorni diuna partita a scacchi tra la magi-stratura goriziana e i vertici delcolosso della cantieristica. Vec-chie ruggini, sussurrano aMon-falcone, tra alcuni sostituti pro-curatori e i vertici aziendali.Con uno schieramento che dauna parte vede pezzi di sindaca-to, la Procura e persino il prefet-to di Gorizia Vittorio Zappalor-to. Quella dei rifiuti sembra unapartita secondaria, quasi unpretesto utilizzato dai magi-strati per sollevare la ben piùcomplessa questione dell'in-treccio tra la società di Stato editte subappaltatrici, un formi-caio di3-400 aziende (ilnumerosegue il ritmo della produzio-ne) che gestisce qualcosa come4mila lavoratori, la stragrandemaggioranza dei quali stranieri.

Giuseppe Bono, il padre-pa-drone di Fincantieri al qualeanche i sindacati meno conci-lianti con l'azienda riconosco-no di aver portato in acque si-cure il gruppo cantieristico diStato nel bel mezzo di una tem-pesta senza precedenti, lo teo-rizzò pubblicamente rivolgen-dosi alla triplice: «Non avetevoluto che trasferissi la la- fra-zione degli scafi all'estero? E io

porto la globalizzazione aMonfalcone».

La globalizzazione, in realtà,sta per Asia e Balcani. Ci sonoore della giornata in cuiMonfal-cone appare come un cantieredi Manila, Taiwan o Dacca. Unasituazione simile a quella deigrandi cantieri tedeschi, dove ibengalesi di Monfalcone, chequi chiamano i bangla, sonorimpiazzati da polacchi, lituanie turchi. Lo scafo è la lavorazio-ne più labour intensive di unanave da crociera. Un guscio chesi assembra con chilometri disaldature, lavoro in cui eccello-no ancora gli italiani ma anche icroati. Il sindacato si oppose al-la fiele alizzazione di questa

produzione, ma l'azienda presele sue contromisure facendo le-va sempre più massicciamentesulla flessibilità dei terzistidellacantieristica, cioè le ditte su-bappaltatrici. Le accuse di ca-poralato si sprecano, e non èinusuale che i bangla, come lichiamano a Monfalcone, ven-ganolicenziati eriassunti nelgi-ro di qualche mese da un'azien-da amica per lucrare sugli sgravifiscaliprevisti dalla mobilità, al-meno fino a quando c'era la leg-ge 35. Alcune società subappal-tatrici nascono e muoiono nelgiro di qualche mese. I bangla,conunapaga oraria dia euro,so-no l'anello debole di una catenachehaincimalasocietàarmato-riale che commissiona la naveda crociera e cerca di strappareilprezzopiùfavorevole, inmez-zo l'azienda cantieristica e inbasso i lavoratori direttamenteassunti da Fincantieri: da unaparte gli italiani con diritti e sti-pendi nella media metalmecca-nica, in fondo i paria dei Paesibalcanici e asiatici.

Fincantieri, attraverso il suoportavoce Antonio Autorino,assicura di essere stata semprein prima linea nella denuncia diqualsiasi fenomeno di illegalità.Tanto è vero che nel 2007 e nel2011 si sedette al tavolo prefetti-zio e controfirmò un protocollo

di trasparenza. Due i punti sa-lienti dell'intesa: che appaltato-ri e subappaltatori venissero ac-creditati dall'azienda e che Fin-cantieri trasmettesse alla dire-zione provinciale del lavoroinformative mensili sui nuoviappalti. Un accordo rimasto let-tera morta: il protocollo preve-deva la costituzione di un grup-po dimonitoraggio che inrealtànon è mai nato per mancanza dipersonale. E i rapporti con lamagistratura? A Monfalconeraccontano di quella volta in cuiil pm Valentina Bossi, l'autricedella querelle sulle aree provvi-sorie di smaltimento rifiuti, ri-mase chiusa in auto 45 minutinell'attesa che la sbarra dei can-tierisi alzasse. Una sosta forzatache certo non le è piaciuta.

A tornare alla carica su questitemi è stata la Cgil. Il segretarioregionale Franco Belci, che sul-la vicenda rifiuti sta senza se esenza ma dalla parte dell'azien-da, ha chiesto a Fincantieri di

dotare tutti i lavoratori di un ba-dge, compresi quelli dei subap-palti, e di consentire ispezioni asorpresa delle forze dell'ordinee dei magistrati. Due richiesteavallate dall'attuale prefetto diGorizia, Vittorio Zappalorto, inprocinto di essere trasferito aUdine. Da alcuni processi èemerso che diversi operaiben-galesi stavano in cantiere anche16,18 ore al giorno. E a parecchidi loro, raccontavano ieri glioperai di Monfalcone, non vie-ne neppure consentito di scen-dere dalla nave in costruzioneper raggiungere le toilette per-ché il viaggio in banchina sot-trarrebbe troppo tempo. Ovvia-mente, nessuno se la sente dimettere in discussione i subap-palti. Un tema sul quale Bono unanno fa andava all'attacco:«Uno studio mette inluce chelacantieristica navale crea il mag-gior numero di ricaduta, di cre-scita e indotto in un rapporto di ia 5,5. Senza gli appalti e senzal'indotto noi non potremmo co-struire le navi. Tra dieci anniperderemo tantissimi maestriartigiani che non sapremo co-me rimpiazzare: ormai tutte lescuole di mestieri sono state di-strutte». L'amministratore de-legato diFincantieri è un mana-ger calabrese che non amale pe-rifrasi. E sul badge richiesto dal-la Cgil ringhia: «Verifiche sulleentrate e sulle uscite? Dipen-desse da noi metteremmo an-che imicrochip dentro le scarpedei lavoratori per monitorarliquando lavorano sulle navi: sa-rà una rivoluzione che come alsolito ci contesteranno, ma pri-ma o poi ci arriveremo».

Anche i sindacati menoconcilianti con l'aziendariconoscono al managerGiuseppe Bono di aver portatoilgruppo in acque sicure

Il caso friulano assumei contorni di una partitaa scacchi tra magistraturae i vertici del colossodella cantieristica navale

I due fronti . Si gioca su due tavoli la partita perla riapertura del cantierenavale di Fincantieri a Monfalcone. Nella città f riu la na quasi 5mila lavoratorisono in attesa di notizie (nella foto a sinistra) e in ansia perla ripresa dellavoro, dopo il sequestro deciso dalla magistratura (al terzo grado digiudizio) di alcune aree destinate allo stoccaggio dei residui dellelavorazioni. A Roma si è svolto un tavolo al ministero dello Sviluppoeconomico (foto sopra) e per oggi è atteso, salvo imprevisti, in Consiglio deiministri, il testo del decreto che dovrebbe sbloccare la situazione

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E Cantone chiede ancora un tagliando alla leggeROMA L'Autorità anticorruzione (Anac)ha goduto di «un'ampia esposizionemediatica» ma il suo presidenteRaffaele Cantone non si fa grandiillusioni sull'efficacia della forza d'urtoche lo Stato ha fin qui messo in campocontro il malaffare dei colletti bianchi. Apartire dalla legge Severino, vecchia ditre anni, che merita un tagliando:«Rispetto la, decisione del giudice (sulgovernatore campano De Luca, ndr).Quanto alla legge Severino, è da rivederema le modifiche necessarie nonriguardano tanto la sospensione quantoaltri aspetti... Abbiamo chiesto allapresidenza del Consiglio di costituirsi adifesa della, sospensione che riteniamoutile; sarà, la Consulta a definire gliambiti in cui si applica». Nelle 18cartelle della relazione al Parlamento,

letta davanti ai presidenti di Senato eCamera, Cantone ha illustrato le millecriticità della lotta alla corruzione vistedal timone dell'Anac. Lo Stato vara leleggi ma nel frattempo la corruzione hacambiato il suo Dna: «Penalmente la,corruzione si caratterizza come un reatocontratto, caratterizzato da un pubblicoufficiale che promette un atto o,persino, la sua funzione in cambio delladazione... Ma ora la corruzione è unfenomeno sistemico... che fa capo epromana da organizzazioni, in qualchecaso di tipo mafioso, nel cui ambito siritrovano, con interessi comuni,pubblici funzionari, imprenditori efaccendieri in un "sistema gelatinoso" incui si fa persino fatica a dire chi è ilcorrotto e chi il corruttore». Davanti aquesta abbuffata di appalti e forniture, il

go% delle amministrazioni pubbliche hasì adottato il Piano di prevenzionecontro la corruzione ma «comeadempimento burocratico»: senza«un'analisi del contesto esterno» e ilcalcolo della «ponderazione delrischio». Sul vuoto causato da unapolitica debole, la presidente dellaCamera Laura Boldrini ha detto che nel2017 andrà ad esaurirsi il finanziamentopubblico diretto dei partiti: «Rimarràquello per iniziativa dei privati, uncondizionamento che produrrebbeun'ulteriore perdita di autonomia dellapolitica che deve avere a cuorel'interesse generale del Paese e nonquello di ristretti ma potenti gruppi diprivati».

Dino Martirano© R!PR©UUZ;ONE RsGRVaTA

anticorruzione Pagina 6

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CORRUZIONE

Cantone: "La Severino va cambiatama senza toccare la sospensione"LIANA MILELLA

ROMA. La Severino? Raffaele Canto-ne non esita: «Una legge utile». Darivedere? «Non tanto sugli aspettidella sospensione, ma su molti al-tri». Nella sala della Regina, a Mon-tecitorio, il presidente dell'Anticor-ruzione presenta la relazione delprimo anno di vita dell'Authoritymentre a Napoli i giudici decidonosu De Luca. Conclusione giusta osbagliata? «Da rispettare, cometutte quelle giudiziarie». Ancora:«Sulla Severino bisogna aspettarela Consulta che deciderà non a di-stanza di anni, ma di mesi». Ad ot-tobre. E comunque, proprio perchénon ci siano equivoci, Cantone rive-

la «di aver chiesto al governo di co-stituirsi in giudizio per sostenere

la sospensione, poi sarà la Corte astabilire quali sono gli ambiti».Dunque la posizione dell'ex pm diNapoli è chiara, tagliando alle «cri-ticità» della legge, «obblighi sem-plificati, potere sanzionatorio rivi-sitato, conseguenze punitive perchi non osserva gli ordinidell'Anac». Modifiche anche deipunti «incerti e contraddittori» intema di inconferibilità e incompati-bilità per gli incarichi dei pubblicifunzionari. Ma la sospensione perchi è condannato non è nell'agen-da dei punti da cambiare.

Una relazione di 329 pagine, un

discorso di 18, un parterre che rac-coglie Grasso, Boldrini, Bindi in pri-ma fila, Gianni Letta, De Gennaropoco dietro, ministri e capi delle po-lizie, Squitieri della Corte dei conti.l'ad di Autostrade Castellucci. DiceBoldrini: «I politici corrotti vannoisolati e va tolto loro ogni riconosci-mento, come abbiamo fatto per i vi-talizi». Analisi e dati di Cantone so-no sconsolanti: «Le indagini dellamagistratura, che va ringraziata

I piani anticorruzionesono "burocratici", enel complesso si dimo-strano insufficienti

per l'impegno profuso, evidenzia-no come la corruzione sia sistemi-ca e alberghi soprattutto negli ap-palti pubblici, ma anche in altri"inattesi" come le attività sociali af-fidate al terzo settore». La corruzio-ne sta cambiando struttura, «sem-pre più raramente è caratterizzatadal rapporto bilaterale tra chi dà echi riceve e promana da organizza-zioni, in qualche caso mafiose, do-ve si ritrovano pubblici funzionari,imprenditori e faccendieri, un si-stema gelatinoso in cui si fa perfi-no fatica a dire chi è il corrotto e chi

ANTICORRUZIONERaffaele Cantoneguida l'autoritàAnticorruzione. Per ilmagistrato è a questopunto necessariomodificare la leggeSeverino voluta dalgoverno Monti

il corruttore». Serve una politica«onesta, autorevole, credibile», eun'impresa «che scelga di stare dal-la parte giusta».

Nel futuro ci sono sfide «da fartremare i polsi», a partire dall'ulti-mo voto sul codice degli appalti.Nel passato c'è la fotografia di quel-lo che l'Authority ha riscontrato fi-nora. Innanzitutto «il risultato inchiaro scuro» dei piani anticorru-zione. Controlli su 1.300 ammini-strazioni, voto di «insufficienza»perché la risposta è «burocratica.Flop per le rotazioni obbligatorie,l'hanno fatte le Regioni per il32%,40% le università, 45% le Asl. Vapeggio per il whistlerblower, i pen-titi della pubblica amministrazio-ne, «solo il 61 % ha avviato la proce-dura». All'Anac sono arrivate 20 se-gnalazioni. Giudizio positivo diCantone sui cittadini che, nel 68%dei casi, hanno scritto all'Anac a ti-tolo personale.

Soddisfatto per il lavoro sugli ap-palti, a partire da Expo e Mose.Chiusi i controlli in 51 casi, Metro Cdi Roma, alta velocità di Firenze,autostrada A4. Nato l'ufficio che vi-gila sulle varianti. Decollata la "vi-gilanza collaborativa" per cui lestesse stazioni parlano con 1'Anac.Undici gli appalti commissariati,571 le sanzioni pari a un milione dieuro.

3 RICftODULIGNE RISENVAIA

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Si apre alla Carnera la discussione sulla possibilità di (z ffi dare appalti (li lavori e forniture

Concessionari a erti al mercatopPiu po teri allAu torita naziona le

Pagina a curaDI ANDREA MASCOLINI

iù mercato con gliappalti dei conces-sionari da affidaresempre in gara e non

più riservati alle società inhouse; rafforzamento dei po-teri dell'Autorità nazionaleanticorruzione; limitazioniall'appalto integrato, revi-sione del sistema di qualifi-cazione delle imprese basatosu criteri reputazionali; rifor-ma degli affidamenti a con-traenti generali. Sono questialcuni dei temi più caldi suiquali alla Camera si torne-rà a discutere a breve dopoche il 18 giugno il Senato haapprovato il disegno di leggedelega per il recepimento del-le tre direttive europee sugliappalti pubblici e sulle con-cessioni e per la riforma delcodice dei contratti pubblicie del relativo regolamento diattuazione. In questi giornisi sta infatti avviando l'esa-me in sede referente pressola Commissione ambiente,territorio e lavori pubblici e

i relatori designati sono Raf-faella Mariani (Pd) e AngeloCera (Ap-Ncd-Udc) e il lavorodella Commissione dovrebbeconcludersi più rapidamentedi quanto avvenuto in Senato,dove un lungo ciclo di audizio-ni ha consentito di svisceraremolti problemi e di arrivareal varo d un testo ben piùricco di quello presentato dalgoverno nell'agosto del 2014.Forse anche troppo ricco, sesi pensa che sono 56 i crite-ri di delega che il legislatoredelegato dovrà rispettare, no-nostante il cosiddetto «divietodi gold-plating» (cioè di intro-duzione di norme di maggiorelivello di dettaglio di quelleeuropee) che, pur espressa-mente indicato nel disegno dilegge, potrebbe essere violatoproprio da una serie di indi-cazioni restrittive. Vi sono poialcuni temi molto delicati,come quello della disciplinadegli appalti dei concessio-nari (autostradali in primis),sui quali alla Camera si ri-aprirà la discussione rispet-to alla scelta di costringeretutti i concessionari (attuali

anti-corruzioneo di «nuova aggiudicazione»)ad affidare a terzi, con garaanche semplificata, lavori,forniture e servizi di importosuperiori a 150 mila euro. Inquesto modo i concessionarinon potrebbero più utilizzaresocietà controllate e dovreb-bero mettere in gara tutti gliinterventi; sarebbero esclusedall'obbligo le concessioni infinanza di progetto e quelleaffidate con gara europea.L'impatto della norma e lasua applicabilità riguardasoprattutto, ma non solo,Autostrade per l'Italia, chegestisce interventi copiosi inbase a programmi di investi-mento di rilievo che però fini-scono in larga parte a propriesocietà. Il dubbio di alcuni èse la norma possa interveni-re, con un periodo transitoriodi dodici mesi, rivoluzionandomodalità organizzative e pro-grammi di investimento giàavviati da tempo.

C'è poi il tema del raffor-zamento dei poteri dell'Auto-rità nazionale anticorruzio-ne presieduta da RaffaeleCantone che diventa il vero

regolatore del mercato conpoteri di indirizzo dellestazioni appaltanti trami-te linee guida, bandi-tipo econtratti-tipo «anche dotatidi efficacia vincolante, fattasalva l'impugnabilità degliatti». In sostanza l'Authori-ty dovrebbe implementarenotevolmente la già utileattività di regolazione, nelpresupposto che codice e re-golamento siano molto piùsnelli di quelli attuali. Nonsolo. L'Anac dovrà gestire unalbo dei commissari di gara efornire alle stazioni appaltan-ti l'elenco da cui sorteggiarei commissari, compito non dapoco dal punto di vista dellamoralizzazione del settore; atale compito si affianca anchequello di gestione di un appo-sito sistema di qualificazionedelle stazioni appaltanti fina-lizzato a valutarne l'effettivacapacità tecnica e organizza-tiva. Una grande sfida perl'Autorità, chiamata anche agestire l'introduzione di nuo-vi elementi di qualificazionedegli operatori economici chefaranno riferimento anche a

Appalti pubblici Pagina 8

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criteri reputazionali e, con-seguentemente, anche al ra-ting di legalità delle impresestesse.

Altro tema sul quale èprobabile che si riaccendala discussione alla Cameraè quello della limitazionedell'appalto integrato (diprogettazione costruzione)introdotta al Senato: da set-tori vicini al mondo delleimprese di costruzioni qual-che malumore già serpeggiarispetto all'ipotesi di usarel'appalto integrato soltantose la componente innovativao tecnologica superi il 70%del valore dell'appalto e allaregola generale di appaltare ilavori sulla base del progettoesecutivo. Maggiore chiarezzaandrà poi fatta sul tema dellalegge obiettivo: acclarato chela direzione lavori non potràpiù essere affidata al con-traente generale, occorreràstabilire se e in che misural'affidamento a contraente ge-nerale, previsto a livello euro-peo, dovrà essere mantenutonel nostro ordinamento.

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Appalti pubblici Pagina 9

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a turbativa d'astanon esclude dalla gara

Non può essere esclusa da una gara l'impresa il cui rappresen-tante legale è stato condannato con sentenza di primo grado perturbativa d'asta; ai fini dell'esclusione rileva la grave negligen-za o malafede accertata nella fase di esecuzione del contrattoe non nella fase di trattativa contrattuale. È quanto affermail Consiglio di stato, sezione quinta, con la pronuncia del 18giugno 2015, n. 3107 che affronta il tema della rilevanza di unacondanna disposta nei confronti del legale rappresentante diuna impresa per turbativa d'asta, riformando la sentenza diprimo grado che aveva visto legittimare l'esclusione del concor-rente disposta dalla stazione appaltante. I giudici affermano inparticolare che non può ritenersi che dalla condanna in primogrado riportata dal legale rappresentante dell'aggiudicatariaper il reato di turbativa d'asta possa desumersi che sia stataintegrata una delle ipotesi di cui all'art. 38, comma 1, lettera f),dlgs n. 16312006. La norma prevede infatti che debbano essereesclusi dalla gara i soggetti che secondo motivata valutazionedella stazione appaltante, abbiano commesso grave negligenzao malafede nell'esecuzione delle prestazioni affidate dalla sta-zione appaltante che bandisce la gara; o che abbiano commessoun errore grave nell'esercizio della loro attività professionale.Per il Consiglio di stato la norma fa riferimento a fattispeciepregresse maturate durante lo svolgimento della prestazioneaffidata in relazione alle quali la stazione appaltante può de-durre un deficit di diligenza odi professionalità in capo al con-corrente. In altre parole l'operatività della causa di esclusionesi estende anche a prestazioni non espressamente dedotte incontratto, ma che derivino dal rispetto dei principi di lealtà con-trattuale pur sempre nell'ambito dell'esecuzione delle presta-zioni assunte. Soltanto in questi casi viene meno quell'elementofiduciario che deve connotare il successivo rapporto negozialeche intercorrerà fra l' aggiudicatario del contratto e l'ammini-

ione.Da ciò i giudici deducono che la nonna non può esseredilatata sino ad accogliere un'interpretazioneche abbraccia anche fattispecie nelle quali ilcomportamento scorretto del concorrente sisia manifestato in fase di trattativa (parteci-pazione alla gara). Pertanto, stante il rigidoprincipio di tassatività che ispira le cause diesclusione il concorrente non andava estro-messo dalla gara.

Giurisprudenza ll.pp. Pagina 10

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Catasto, una riforma tantoattesa quanto disattesa

Il punto di partenza era quello di rendere operativa unavera riforma estimativa del catasto, tale da riportarenell'alveo della perequazione fiscale situazioni di sottosti-ma o di sovrastima delle rendite catastali con l 'obiettivo ditrasferire equità fiscale al settore impositivo immobiliare.La revisione , di cui alla legge delega n. 23/2014, doveva, infase operativa , passare attraverso la determinazione dinuovi parametri e la rivisitazione degli elementi fondantidel vigente catasto , su tutti , il valore patrimoniale medioe la rendita catastale media.

Eppure, il secondo e cruciale decreto attuativo non arri-verà almeno per ora sul tavolo del consiglio dei ministri. Èda un decennio che la riforma viene annunciata ma anchestavolta, a pochi giorni dalla scadenza della delega (27giugno scorso), è stata nuovamente bloccata. Decisive intal senso , le simulazioni dei valori degli immobili calcolatidall'Agenzia secondo le nuove regole, che fanno registrareaumenti medi dal 30 al 180 %. Sotto accusa, gli algoritmicontenuti nel restyling della rendita catastale (valori loca-tivi annui a mq, dedotti delle spese generali sostenute perl'immobile , moltiplicato per la superficie) e nella determi-nazione del valore patrimoniale (valore al mq rettificatodall'algoritmo che deve tener conto dell'anno di costruzio-ne, piano ecc). La pubblicità delle funzioni statistiche e ladiscutibile tracciabilità del mercato delle locazioni hannorappresentato , come da molti prospettato , i punti dolentidella riforma. Sotto la lente di ingrandimento , la funzione

Riforma Catasto Pagina 11

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di stima, ovvero la relazio-ne statistico -matematicatra la variabile (valore./reddito) e le caratteristi-che dell'immobile (super-ficie, piano ecc.)

E risaputo , però, chesono spesso i dettagli afar la differenza. Infatti,ancor più preoccupantenella predetta analisi, èun dettaglio di non pococonto , caposaldo della de-lega, con particolare inci-denza economica e socia-le: l'invarianza di gettito.Se le rendite aumentano,le aliquote delle due pa-trimoniali (Imu-Tasi) perforza maggiore devonoscendere , pena ulteriorerischio salasso per i con-tribuenti . Da rischio acertezza, il passo come sisa è breve e le simulazionipredette l'hanno confer-mato. A Napoli , il valoredi una casa popolare alcentro sale di sei volte, dicinque a Venezia, di quat-tro a Roma. Rivalutazionesacrosanta, per un catastovecchio di 70 anni, ma chein ogni caso farà discute-re se, come sembra, il fiscoseguirà l'impennata dellerendite. A Palazzo Chigihanno deciso di rinviareogni decisione «politica-mente» sensibile , un «con-gelamento» in attesa delvero caldo autunnale, chedisegna all'orizzonte l'en-trata in scena della localTax e dell'Imus. I prossimimesi costituiranno provaincontrovertibile.

Gzanluca Russoresponsabile servizio

fiscalità locale del Comunedi Sant'Antirno (Na),

docente esclusivo Anutel

Riforma Catasto Pagina 12

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Daii 'emergenza 11 regolazionedi Giorgio Santilti

affaele Cantone ha ricordato i genza.Lavera sfida,però, perl'Au-successi (non solo di legalità torità Anticorruzione è ora saper

ma anche di efficacia) garantiti dai garantire al settore degli appalti lecommissariamenti dell'Expo. In certezze di una regolazione < )rdi-fondo,ilsuo lavoro ècominciatoda narìa» che gli consenta di ripartire.lì, da quella straordinaria emer-

anac Pagina 13

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Dai poteri straordinari anti-patologie alla riforma del codice varata da[ Senato che fa dell'Anac il centro del sistema

Appalti, ora la «sfida» della regolazionedi Giorgio Santilli

1 richiamo di Cantone al successodei commissariamenti è legittimo epressoché inevitabile. Anzitutto

perché da quel successo concreto arri-va la legittimazione sostanziale di Can-tone a rivestire i panni dell'alfiere dellalegalità anti-corruzioneinltalia. Canto-ne lo ha ricordato infatti come la primasfida vinta contro il «sistema gelatino-so» della corrruzione.

Ma il presidente dell'Anac ha battutosoprattutto su un altro aspetto di quellavi-cenda: non c'è stata solo la difesa della le-galità, ma anche la capacità di dare una ri-sposta efficace - per quanto straordinariain quel momento - al tema non nuovo per

l'Italia del completamento delle opere le-gate aun grande evento. Non si è spinto fi-no a dire di aver salvato l'Expo, ma delgrande contributo in quella direzione piùvolte gli ha dato atto il premier Renzi. C'èuna terza ragione per cui Cantone ieri harichiamato l'esperienza dei commissaria-menti: ha voluto dire che, a dispetto dellepaure diffuse, l'intervento non ha penaliz-zato imprese sane e comunque l'uso dellostrumento è stato puntuale, mirato, sem-pre orientato all'efficacia, mai poliziesco.

Le parole di Cantone vanno lette insie-me aquellechehanno concluso la suarela-zione, là dove accoglie «fino in fondo» lasfidacheglilancia lariformadelcodice de-gli appalti: diventare il regolatore in regi-me ordinario, il futuro arbitro del sistema.La rassicurazione ex post sui commissa-

riamenti data da Cantone vale anche co-me rassicurazione ex ante rispetto a que-sta nuova sfida e a questi nuovi poteri. Ilprimo a capire che il sistema deve usciredal regime straordinario per passare a unregime ordinario di regole sane e certe èCantone che vuol dare un contributo fon-damentalein questa direzione. Qui è la sfi-da. Senza abbassare il presidio dellalegali-tà, certo, ma tenendo benpresentel'obiet-tivo di far funzionareil sistema, rimetterloin moto, consentirgli di correre.

Non c'è solo l'idea chela legalità può es-sere un motore di sviluppo. Qui c'è l'esi-genza impellente (se ci vuole ripartire) dicoprire il "buco di regolazione" che durada decenni e che ha generato anarchia in-terpretativa delle norme, esplosione delcontenzioso, paralisi delle opere pubbli-che. Perché la regolazione (con poteri disoftlaw) garantisce certezza delleregole epone le premesse per il superamento del-l'anomalia italiana dell'eccesso dileggi.

0 NIPRO D OZIO NE PISERti ATA

anac Pagina 14

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La procura invia per competenza al gip la richiesta dell'azienda di dilazionare lo spegnimento dell'impianto

L'altoforno uva appeso a un ficoTempi strettissimi per l'iter tecnico: a Taranto rischia di fermarsi lo stabilimento

Domenico Palmiotti

TARANTO

L'altoforno 2 dell'Ilva resta aun passo della fermata a seguitodel sequestro senza facoltà d'usodisposto dallaProcuradopol'inci-dente mortale e convalidato dalgip lunedì scorso. Il 6 luglio è ilgiorno fatidico. Quel giorno l'Ilvapotrà effettivamente fermarel'impianto perchè non ci sono piùmargini, oppure aver guadagnatoun po'di tempo, unadecina digior-ni. Lo spazio necessario per pre-sentare alla Procura una nuovaistanza di facoltà d'uso dell'im-pianto, vincolata però all'attua-zione di ulteriori miglioramentiimpiantisticie di sicurezza. Ma an-che, probabilmente, per aggan-ciarsi ilpiù possibile alriav-vio del-l'altoforno i - in programma peragosto - in modo da non restarescoperti sul fronte produttivo.

In verità, la richiesta di dilaziona-

re di dieci giorni la fermata, le cuimanovre preliminari sono incorso,l'Ilval'hagiàpresentatal'altro ierial-la Procura. Sinora, però, non è arri-vata risposta. La Procura avrebbegiratol'istanzaalgip Mari ìnoRosati-lo stesso magistrato dellaconvali-da - affinchè la valuti. E il gip forsepotrebbe decidere oggi. Ma fonti

Forse oggi la decisioneda parte del giudiceMa un'eventuale prorogasarebbe in contrastocon le disposizioni dei magistrati.............................................................................

giudiziarie osservano che ottenerediecigiomi diprorogaconl'impian-to ancora in marcia, contravviene adue punti disp o sti dai magis Irati neiloro provvedimenti. Il primo ri-guarda l'urgenza della fermata es-sendoci un pericolo, il secondo, in-vece, la non facoltà d'uso.

«L'altoforno 2 - ha scritto il gipnell'atto di convali da- è sprovvisto

dei più elementari dispositivi de-stinati e idonei alla protezione deilavoratori in caso di fiammate o didispersioni di gas o solidi incade-scenti». E all'Ilva che ha fatto pre-sente come sull'altoforno 2 sianogià state attuate, prima della sca-denza dei 6o giorni, le prescrizionidi sicurezza ordinate dallo Spesaldell'Asl dopo l'incidente, e che so-no stati tecnicamente individuatiulteriori interventi per aumentarela protezione dei lavoratori, il giprisponde che proprio questo atte-sta «la perdurante assenza sull'al-toforno 2 di dispositivi efficaci etecnologicamente realizzabili».Quindi, sottolineailgip, finchénonverranno realizzati i sistemi pro-tettivi, «nonché quelli ulteriori edeventualmente necessari per ade-guare l'impianto alla migliore tec-nologia disponibile, l'altoforno 2non può essere restituito nella di-sponibilità dell'azienda e non puòrimanere infunzione».

Malgrado una valutazione cosìnetta, l'Ilva non ha abbandonato lastrada delconfronto conla Procura.Anche ieri i legali dell'azienda han-

La débâcle dell'acciaio nazionale

Periodo gennaio-marzo. Dati in migliaia di tonnellateEsportazioni Importazioni

.;. .: 3,,

Saldo+372

Z/

Saldo-879

no incontrato i magistrati. Cercarein ogni modo un possibile punto diconvergenza, anziché impugnare ilsequestro, èlalinea chel'Ilva,inam-ministrazione straordinaria e gesti-ta da commissari di Stato, sta privi-legiando in questi giorni. Ed è pro-prio perché è continuo il dialogocon Palazzo di Giustizia, che almo-mento non è stata presentata allaProcura ulna nuova istanza di facol-tà d'uso - la prima è stata rigettatadalgip-,nè avanzataimpugnazi oneal Tribunale delRiesame.

Se l'altoforno 2 dovesse effetti-vamente essere spento, a ruota loseguirebbe anche l'altoforno 4 co-me da cronoprogramma predi-sposto dall'azienda. Che ieri hachiarito che l'altoforno 4verrebbespento più che per motivi di sicu-rezza, per ragioni di impatto am-bientale e di costo economico. Unsolo altoforno inproduzione-co12spento e l'i e il 5 fermi per lavori -determinerebbe problemi am-bientali a monte, con fenomeni dimaggiore polverosità delle coke-rie, ed economici avalle.

RIPROOUZ NERISI RVATA

1,1. -"

Siderurgia Pagina 15

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I[ manifesto Assinform

Sette prioritàper costruirel'Italia digitaleAndrea Biondi

MILANO

Lo stupore di Bianca dice tut-wzzOto. Basterebbe pensare a quello,allo stupore di questa bimba nelvideo in cui viene ripresa mentregioca con il tablet, rimpicciolen-do e ingrandendo immagini masenzariuscire afare lo stesso conle pagine di un periodico, per ca-pire la portata della sfida legataalla digitalizzazione che è davan-ti atutti.

È stato uno dei momenti del-

l'assembleaAssinform, l'associa-

zione nazionale che riunisce le

principali aziende dilnformation

technology, tenuta ieri all'Audi-

torium di Expo. Un'assemblea in

cui sono stati innanzitutto riper-

corsi gli ultimi dati del mercato

nel 2014 e previsioni nel 2015: do-

vrebbe salire a poco meno di 65

miliardi di euro con crescita dei-

l'i,ioo in virata rispetto aicali deglianni precedenti. All'inversione

hanno contribuito soprattutto il

cloud computing, con vendite (in

valore) salite del 37,50 a 1,03 mi-

liardi di euro, ma anche ilmerc ato

delle app (448 milioni di euro,

+12%), come il cosiddetto "Inter-

net delle cose" (lot) con oggetti

indossatili, domotica, fabbriche

intelligenti, in crescita del 13,3%, a

1,62 miliardi.

Le assise di ieri hanno comun-que anche consegnato come con-clusione un manifesto program-matico e di proposte messo nerosubianco daAssinforme Confin-dustria digitale. «Il manifesto"Digitale per crescere - Manife-sto per l'Italia che ci crede" vuoleessere un'esplicito sostegno al-l'Italia che sta puntando sull'in-novazione per cambiare e ripren-dere laviadella crescita», ha spie-gato il presidente Assinform,Agostino Santoni. E in questoquadro che si inserisce il manife-sto con le sue «sette priorità, dallacultura digitale alla sicurezza».

11documentoriassumeleindi-cazionideigruppidilavoro diAs-sinform e Confindustria digitaleper dare più rapida attuazione al-la Strategia perla crescita digita-le messa a punto dal Governo. Lepriorità indicate riguardano cosìla cultura digitale diffusa; lo svi-luppo di ecosistemi digitali; la

"vita digitale", con la valorizza-zione dell'IoT;laPa digitale;l'Im-presa digitale; il "valore digitale"basato sulla produzione di dati econtenuti; la Sicurezza digitale.«Creare oggivalore con il digita-le significaaprirel'Italiaalfuturo,costruendo un Paese più effi-ciente, semplice, trasparente,c omp etitiv o, inclusivo, c apac e dioffrire opportunitàatutti»,ha ag-giunto Santoni.

Queste considerazioni si inse-riscono in un quadro in cui le im-prese italiane hanno ricomincia-to a investire nell'Ict anche se allachiamata sull'innovazione nonsembra ancora averrisposto laPaper la quale è proseguita la con-trazione degli investimenti». Ecosì si legge del +o,6°i,, di investi-mentiinlct dapartedell'industriamanifatturiera (-7% a fine 2013),ma anche del +i,1% delle banche;+1,5% delle assicurazioni; +1,8%i"delleutility;+o,9%> di'l`le emedia;+o,8°/<> di viaggi e trasporti. I dati

Nel 2015 torneràil segno pi û (1,1%)Maggiori investimenti in Ictnei settori produttivima non all'interno della Pa

relativiallaspesa digitale nel2014

della Pa centrale (-2,6%),Paloca

le (-2,1%) e della Sanità (-2,24%),

seppur migliorati rispetto al pas-

sato, mostrano invece ancora più

di qualche difficoltà.

A tirare le conclusioni dell'as-semblea Assinform - alla qualehanno preso parte fra gli altri an-che Paolo Barberis, consigliereper l'innovazione di Palazzo Chi-gï eAntonio Samaritani, direttoreAgid-è stato ilpresidente di Con-findustria digitale Elio Catania.«Il 2015-ha detto Catania-può es-sere l'anno della svolta digitaledelPaese».È anche vero però che«senzaunsalto digitalenelnostroPaese la crescita non avverrà. Ilnostro auspicio è che il digitalesalga fra le priorità attuative nel-l'agenda del Governo».

An_5ron

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Italia digitale Pagina 16

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Il mercato digitale in Italia

Le previsioni. In milioni di euro e variazione % 2015 su 2014

2014 2015

64.234 64.951Contenuti .e pubblicitàdigitale

Servizidirete TLC

Servizi ICT I

Software i >e soluzioni ICT

Dispositivi ï.?3'l•."e sistemi

Fonte.Assinform / NetConsulting , Marzo 2015

Italia digitale Pagina 17

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Riparto con premialità

Pronti 13 milioniper le super scuoledï tecnologiaClaudio TucciROMA

Pronti 13 milio nï di euro p er fi-nanziare ipercorsiformativide-glilts,le superscuoleditecnolo-gia post diploma, alternative al-l'università, di durata biennale. Ilministero dell'Istruzione ha co-municato ieri alle Regioni ilripar-to2o15 dell e risorse nazionali, conuna novità assoluta: il io°io di que-sti fondi, pari cioè a 1,3 milioni, sa-rà assegnato subito "a titolo dipremialità", sulla base degli esitidel monitoraggio, realizzato a fi-ne maggio assieme all'Indire, suicorsi conclusi l'anno precedente(e chehanno ottenuto unpunteg-gio pari o superiore a 70 - i criteridi valutazione utilizzati hanno ri-guardato il numero di diplomati,illoro esito nelmondo dellavoro,ma anche la qualitàdell adidatticaeglistageeffettuati).Intutto,han-no superato l'esame 42 corsi, aciascuno dei quali arriverà, neiprossimi giorni, una "gratifica" di30.726,14 euro.

«Per la prima volta in un seg-mento della scuola italiana siva-lorizza il merito, e non solo a pa-role - sottolinea il sottosegreta-rio,Gabriele Toccafondi-. Sipor-ta a compimento un percorsocondiviso in conferenza Stato-Regioni ad agosto 2014.I1 Gover-no ci crede e nella riforma del-l'istruzione, ora all'esame dellaCamera, si prevede che già dal2016 la percentuale di risorse as-segnatesubase premiale allefon-dazioni Its salgano dal 1o% al30%io, tenendo conto del numerodi diplomali e del tasso di occu-pabilità a 12 mesi dal titolo».

I contributi economici «do-vranno servire per potenziare ipercorsi formativi attivati dagliIts, e quindiper favorirei servizi avantaggio deglistudenti-spiegaildg per gli Ordinamenti scolasticie lavalutazione delMiur, Carme-la Palumbo -. Dagli Its ci aspettia-mo un reale raccordo tra forma-zione elavoro.Anchelafuturaoc-cupazione dovrà essere coerente

con le competenze acquisite».La parte da leone nella riparti-

zione delle risorse incentivanti èfatta dall'Its, Accademia italianadellamarinamercantile,di Geno-va, che si conferma un centro dieccellenza, con ben nove corsi"premiati" per un totale di pocopiù di 276mila euro assegnati. Si-gnificativi anche i risultati otte-nuti dall'Its «Cuccovillo» Mec-canico-Meccatronico di Bari edall'Its dellenuove tecnologie delmade in Italy Comparto Mecca-ironico di Vicenza.

113 milioni, comprensivi dello%io premiale, non esaurisconole fonti di finanziamento di que-ste super scuole di tecnologia, inlarga misura partecipate dalleaziende. Dalle Regioni arriverà

Bonus del 10 per cento dellerisorse che sarà assegnatosubito a 42 corsi che hannosuperato la valutazioneministeriale

un co-finanziamento di almenoil 30% (pari a circa 5 milioni); epoi possono decidere di dare uncontributo anche privati e altrisoggetti pubblici.

Del resto, gli Its, nonostantenumeri ancora di nicchia (181corsi attivi per circa 4mila fre-quentanti) e tanta burocrazia dasconfiggere, a partire dalla go-vernance, stanno dimostrandodi essere un formidabile lascia-passare per il lavoro, con quasil'8ooio dei diplomati che trova ra-pidamente un'occupazione. Duele chiavi del successo: formazio-ne "on the job" (sono 1.055 le im-prese chenel2o14hanno ospitatostage) e la presenza di docentiche provengono dal mondo dellavoro (1171"io degli insegnanti ar-riva dalle aziende ei129%sono li-beri professionisti).

C R!PRODUnoN E RPHRVATN

La distribuzione

I fondi assegnati per Regione, compresa la quota di premio

Re !Í./ri'I

-te, r

11 .1 Re".

Abruzzo--------------------------Calabria

30.726,14---------------------------------------------

0

352.234,85---------------------------

391.645,85Campania 30.726,14 654.427,60

Emilia Romagna 245.809,10 1.645.870,43Friuli V.G. 92.178,41 599.393,29Lazio 92.178,41 1.114.248,71

Liguria---------------------------Lombardia

276.535,24---------------------------------------------

61.452,28

1.055.445,62------------------

1.793.411,90Marche 92.178,41 559.951,93Molise 0 50.353,52Piemonte 61.452,28 833.225,58Puglia 92.178,41 589.825,19Sardegna

---------------------------Sicilia

0---------------------------------------------

0

187.542,65----------------------------

554.428,68Toscana 30.726,14 525.822,05

Umbria 30.726,14 260.477,28Veneto 153.630,69 1.690.473,07P. A. Bolzano 0 23.487,06P. A. Trento 0 22.712,76

ITS Pagina 18

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In 3 anni cresciuto del 33%, più difficile accedere alle gare

Pmi penalizzate dal balzodel valore medio dei lotti

Difficoltà di accesso alle gare di appaltopubblico per le piccole e medie impresecon il valore medio dei lotti aumentatodel 33% nell'ultimo triennio; sempre in

aumento le procedure negoziate che cresconodel 20% in media; calano, nel complesso, le pro-cedure di gara soprattutto quelle inferiori allasoglia di applicazione della normativa comuni-taria. Sono questi alcuni dei dati che emergonodalla lettura della copiosa relazione al parla-mento predisposta dall'Autorità nazionale an-ticorruzione, presentata ieri alla Camera dalpresidente Raffaele Cantone. Dal documento sipuò chiaramente dedurre un complessivo calodella domanda pubblica e quindi del numerodelle procedure di affidamento, specialmente diquelle di importo inferiore alle soglie comuni-tarie, e un aumento del valore soprattutto pereffetto di alcuni appalti di importo particolar-mente elevato. A ciò va aggiunto che le minoriprocedure bandite dalle amministrazioni hannoavuto ad oggetto lotti di importo mediamentepiù elevato, che hanno raggiunto nel 2014 il va-lore medio più alto degli ultimi cinque anni. Ilcontesto generale non è quindi favorevole allapartecipazione delle piccole e medie impreseal mercato degli appalti pubblici. In particola-re la relazione evidenzia che nel quadriennio2011-2014 il valore medio dei lotti è passatoda circa 601 mila euro a 800.300 euro con unincremento del 33%. Un altro elemento di rilievoevidenziato dalla relazione attiene al numero ealla tipologia delle procedure di gara utilizzatedalle stazioni appaltanti. Focalizzando l'atten-zione sui settori ordinari (e quindi non su quellirelativi ai settori acqua, trasporti e telecomu-nicazioni), rispetto al 2013 la relazione registrauna riduzione di tutte le tipologie di procedure,ad eccezione della categoria «altre procedure»

(in crescita di oltre l'8%) nella quale rientranosistemi di selezione dell'afiidatarïo utilizzati perappalti particolarmente rilevanti o complessiquali il sistema dinamico di acquisizione e ildialogo competitivo. A fronte della generaliz-zata contrazione in termini di numero, appareevidente però anche un aumento del valore ditutte le procedure ad eccezione degli acquistiin economia, che si riducono fortemente anchein ragione della diminuzione dei contratti diimporto compreso tra 40 mila e 150 mila euro.In particolare, rileva il dato di un aumento dicirca il 20% medio delle procedure negoziate,con le procedure negoziate senza bando checrescono di poco meno del 7% e le negoziate conbando che registrano una crescita pari a oltreil doppio rispetto al 2013. Su questo fenomenol'Anac sottolinea che la scelta della procedurada adottare «ben potrebbe essere indirizzata,anche per le procedure di minore entità, versoprocedure aperte o ristrette al fine di ottenereun maggiore grado di concorrenza e miglioricondizioni tecnico-economiche». Considerazio-ni che nascono anche da specifiche attività divigilanza poste in essere dall'Authority che,per l'attività contrattuale 2011-2014 oggettodell'indagine «Mafia Capitale», ha rilevato«un generalizzato ricorso alle procedure ne-goziate al di fuori dei presupposti normativirichiesti, con violazione dei limiti di importo econ artificiosi frazionamentidi appalti». Praticamente lestesse anomalie rinvenutenell'indagine sugli appaltidei principali comuni italianiche, per oltre il 50% dei casi,hanno fatto ricorso alla pro-cedura negoziata nell'80% deltotale degli appalti affidati.

PMI Pagina 19

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Cnf serve stabilitàdopo sentenza Tar

Garantire stabilità alsistema ordinistico forensetrovando una soluzionedifinitiva per il problemacreato dalla sentenza delTar. Questa la richiestaespressa dall'Agorà degliOrdini, al termine dellaprima riunione operativa,promossa dal Cnf che si ètenuta ieri. Dopo ladecisione dei giudiciamministrativi di annullareparte del regolamentoelezioni perla mancataprevisione del votolimitato, c'è grandeconfusione: ioi ordinihanno già fatto le elezioniper 20 delle quali pende unreclamo davanti al Cnf,mentre il resto degli Ordinisono in regime di prorogache limita l'attivitàamministrativa. Lapreoccupazione è stataraccolta dal Cnf che si èimpegnato a esporla a viaArenula.

Avvocati Pagina 20

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Via libera al bilancio

Gli investimentipremiano i contidegli avocatiPatrizia MaciocchiROMA

kSA La Cassa forense chiude ilbilancio consuntivo del 2014con un avanzo di 840,9 milionidi euro: valore che supera del-l'1,2% quello del 2013. Segnopiù anche per il patrimoniocomplessivo che cresce oltrela soglia dei 9,026 miliardi,con investimenti soprattuttosul fronte mobiliare (85,8%io) e,in misura minore, sull'immo-biliare (14,2%).

Per il presidente di Cassa fo-rense, Nunzio Luciano, ilbilan-cio, approvato all'unanimitàdal comitato dei delegati, è po-sitivo in assoluto, ma lo è anco-ra di più se letto in rapporto aitempi. «Siamo soddisfatti sen-zatrionfalismi - spiega Luciano-. Abbiamo adottato criteriprudenziali, perché il risultatoè stato calcolato senza consi-derare la rivalutazione del no-stro patrimonio immobiliare.Ci premia anche la politica de-gli investimenti messa in attonegliultimi anni, il rendimentodel patrimonio è stato superio-re ala per cento».

Particolarmente rilevante,per quanto riguarda ilpatrimo-nio netto contabile (8,119 mi-liardi di euro) è sia la quota de-stinata a riserva legale (3,733miliardi di euro) sia l'ammon-tare degli avanzi portati a nuo-vo (3,184 miliardi di euro). Laspending review incide sui co-sti di funzionamento dell'enteche sono stati pari a 27,187 mili-ni di euro, con una diminuzio-ne in termini precentuali di in-cidenza sui ricavi dall'1,5°io del2013 all'1,4°io del 2014.

Risultati importanti conse-guiti in un contesto che peròconferma il trend negativo, ini-ziato ormai da 4 o 5 anni, deiredditi degli avvocati, scesiquest'anno del20percento. Undato che non è però compara-bile con quello degli anni scorsiperché tiene conto dell'ingres-so dei circa 45mila avvocati,prima "esclusi" dalla Cassaperché sotto il tetto dei lomilaeuro previsto per l'iscrizione.«Sul meno 20010 evidenziato, il

Il presidente . Nunzio Luciano

Luciano: «Siamo soddisfattisenza trionfalismianche perchéabbiamo adottatocriteri prudenziali»

numero dei nuovi iscritti pesaper circa il15%io - spiega il diret-tore generale di Cassa forense,Michele Proietti - ma certa-mente la tendenza negativa de-gli ultimi anni si conferma inmaniera anche più decisa».

Anche per questo Cassa fo-rense, assicuratala stabilità, fa-rà seguire alla presentazionedel bilancio consuntivo, quelladelbilancio sociale e l'occasio-ne sarà l'undicesima conferen-za della Cassa a Rimini dal 24 al26 settembre. «Alla conferen-za sull'assistenza parleremodeInostro progetto di coesionesociale - afferma Nunzio Lu-ciano -. Non ci interessa solol'assistenza passiva ma anche ilwelfare attivo che accompagnil'avvocato dall'iscrizione allaprofessione. Per questo abbia-mo pensato alle convenzioni,ai progetti per intercettare i fi-naziamenti europei, alla for-mazione con la business scho-ol del Sole24Ore, per materieche vanno dal diritto fallimen-tare alla mediazione».

ORI PROO UZIO NE RISERVATA

Avvocati Pagina 21

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LA GCIAEIPIIGS

Masiamosicuri che etutta colpadell'austerità?di Luca Ricolfi

parare sull'Europa è diven-tato uno sport nazionale,anzi sovranazionale,vistala

crescente popolarità dei movi-menti anti-euro nella quasi tota-lità dei Paesi del Vecchio Conti-nente. E le ragioni per essere cri-tici con l'Europa, non come idea-le ma come insieme di istituzioniche ci hanno governati negli ulti-mi vent'anni, non mancano cer-to. Dell'Europa non piacciono lamancanza diunavoce comune inpolitica estera, l'impotenza e ledivisioni di fronte ai flussi migra-tori, la tendenza a sommergere ilmercato interno di regolamenti,l'incapacità di difendere le im-prese dai marchi contraffatti (so-prattutto dalla Cina). Dell'Euro-pa, soprattutto, non piace l'im-pronta germanica, quellavisioneun po' ragionieristica e staticadella politica economica, per cuile regole su debito e deficit pub-blici sono sacre, mentre manca-no regole altrettanto stringenti,

ad esempio, sugli squilibri com-merciali. L'Europa, in altre paro-le, sarebbe ostaggio del mercan-tilismo della sua economia piùforte (quella della Germania),che come un usuraio accumule-rebbe crediti e condurrebbe allarovina i suoi debitori.

Ma l'accusa principe all'Euro-pa, quella su cui convergono tut-ti, dagli anti-europei doc alla sini-stra più o meno assennata, è diaver imposto l'austerità ai propripopoli, una ricetta che chiara-mente non ha funzionato, e anziavrebbe contribuito a ridurre inmiseria un popolo come quellogreco. Ebbene, personalmentecondivido la sostanza di quasitutte le critiche rivolte all'Euro-pa, ma su quest'ultima, quella diessere responsabile delle soffe-renze di interi popoli, o anchesemplicemente del loro essereintrappolati nella stagnazione,ho qualche dubbio. E questo perdue ordini di motivi.

Il primo è un motivo di naturalogica, già evocato in passato daAlberto Alesina, se la memorianon mi inganna. E cioè: il merofatto che una politica non sorti-sca i risultati desiderati non pro-va che la politica opposta liavrebbe ottenuti, ononne avreb-be ottenuti di ancora peggiori. tilcaso di ricordare che, nel 2007-2008,i cosiddetti Piigs (Portogal-lo,Italia, Irlanda, Grecia, Spagna)avevano accumulato ogni sortadi squilibrio macroeconomico.

Politica ecomica Pagina 22

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LucaRicolfi

Ma sfamosicuri c

etutta colpadell'austerità?

danda e Spagna eranoafflitte da una gigantesca

t. bolla immobiliare, l'Italia daun debito pubblico superiore al1000 , il Portogallo da unenorme deficit degli scambi conl'estero, la Grecia da tutti e tre imali precedenti. L'idea che unapolitica espansiva, magaripromossa e guidata dallaGermania, sarebbe stata ingrado di correggere squilibricosì imponenti, senzaprovocare gravi effetticollaterali (o meglio: senzaampliare alcuni ditali squilibri),mi pare leggermente azzardata.

11 secondo, e piùfondamentale, motivo per cuitrovo poco convincente lademonizzazione dell'austeritàeuropea è che, di fatto, non

esistono né un'unica politicaeconomica dell'austerità, nétantomeno un unico esito ditale politica. Se guardiamo aquel che effettivamente èavvenuto nei cinque Piigs èarduo non constatare due fatti:primo, ogni Paese hainterpretato le direttiveeuropee a modo suo, taloradeviando significativamentedalle prescrizioni; secondo, irisultati delle politiche attuatenei vari Paesi sonoradicalmente diversi.

L'Irlanda, ad esempio, harifiutato di innalzare l'impostasocietaria (come invece leveniva consigliato, peraumentare il gettito fiscale), hadiminuito la pressione fiscalecomplessiva, ha ridotto la spesapubblica corrente: in breve, hanotevolmente diminuitol'interposizione pubblicanell'economia. Per il 2015 l'Ocseprevede un tasso di crescita delPil irlandese del3-4°io, il più altodella zona euro (e fra i più alti ditutta Europa).

Correzioni in parte similisono avvenute in Spagna, con iltaglio dell'imposta societaria eil contenimento dell a pressionefiscale (ma con un aumentodella spesa pubblica corrente).Per il 2015 l'Ocse prevede untasso di crescita del3%io.

Più pigri nell'aggiustamentosono risultati Portogallo e Italia.L'interposizione pubblica,diminuita in Irlanda eaumentata di poco in Spagna, èaumentata di 6 punti inPortogallo e di 8 in Italia.Quanto agli scambi con l'estero,il saldo è tornato positivo inentrambi i Paesi fin dal 2012-2013. L'Ocse prevede unacrescita 2015 un po' sopral'1% inPortogallo e un po' sotto l'1%in Italia.

E in Grecia?Si, è vero, l'austerità è fallita.

Mabisogna anche capire in chesenso, e fino a che punto.Perché, per molti aspetti, lepolitiche attuate dai governigreci sono l'esatto opposto diquelle messe in atto da Irlanda eSpagna: oggi in Grecia l'impostasocietaria è più alta cheall'inizio dell a crisi, la pressionefiscale complessiva èaumentata di 5 punti, la spesapubblica corrente di altrettanti,il che significa chel'interposizione pubblica èsalita di circa 1o punti, ovveropiù che in Italia e Portogallo,che già si erano mosse in modopiù statalista di Irlanda eSpagna. Per non parlare delsaldo dei conti con l'estero: fra i5 Piigs la Grecia è l'unico checontinua ad avere un saldo

negativo. In concreto significache si continua a produrremeno di quanto si consuma o siinveste. Era così quando laGrecia è entrata nell'Ue, ma èsconcertante che sia ancoracosì oggi, quando tutti gli altriPiigs hanno riportato inequilibrio i conti con l'estero.Coerentemente con quel che(non) si è fatto in questi anni,l'Ocse prevede, perAtene, untasso di crescita vicino allo zero.

Forse, sul nodo bruciantedell'austerità, dovremmocominciare a considerare unachiave di lettura diversa, menosemplicistica. C'è un'austeritàche ha funzionato e puòfunzionare, quella dell'Irlanda,e c'è un'austerità autolesionistae che non può funzionare,quella della Grecia. Ledifferenze sono molteplici, mail loro nucleo è semplice: chiriesce aridurre la presenzadello Stato, fatta di tasse, spese eburocrazia, può sperare ditornare a crescere, chi non ha ilcoraggio di farlo e punta tutte lesue carte sul prolungamentoindefinito della solidarietàeuropea, difficilmente potràraccogliere i fruttidell'austerità, per quantograndi sian o i sacrifici cheimpone ai propri cittadini.

ORI PROO UZIO NE RISERVATA

Politica ecomica Pagina 23