Bergamo Coldiretti

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MENSILE D’ MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA INFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALE CULTURA RURALE MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALE Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo Anno VIX - n.ro 4 Aprile 2011

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Mensile di informazione agricola e cultura rurale

Transcript of Bergamo Coldiretti

MENSILE D’MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLAINFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALECULTURA RURALEMENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALE

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Anno VIX - n.ro 4Aprile 2011

EditoreColdiretti Bergamo

Direzione e amministrazione24125 Bergamo - via Mangili, 21

AutorizzazioneTribunale di Bergamon. 252 del 15/11/1952

Direttore responsabileLorenzo Cusimano

Responsabile di redazioneAnnamaria [email protected]

Hanno collaboratoa questo numeroLuigi CarminatiRoberto PizzagalliRossana BrembillaCatello Vitaglione

Grafi caStudio Grafi co L’AzzurroTelefono 035 31 53 47

StampaStudio LitoClap di C. Pezzoni e fi glio24126 Bergamo - via Carnovali, 31Telefono 035 31 74 [email protected]

Poste Italiane SpaSpediz. in abb. post. D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo

Pagamento assolto tramite versamento quota associativa

Anno VIX - n.ro 4Aprile 2011

EDITORIALELa strategicità del cibo 04

IMPRESA VERDEBenessere galline ovaiole e distanza fra allevamenti 20

PRIMO PIANOTutti pazzi per il “chilometro zero” 05

CAMPAGNA AMICADebutto del farmers market che coniuga gusto e divertimento 24CAMPAGNA AMICADolce o salato il paneè protagonista nelle aziende agrituristiche 26

ATTUALITÀ SINDACALEDirettiva Nitrati: grazie alla Coldiretti accordopositivo per gli allevatori 06

ATTUALITÀ SINDACALEAl via il festival “Bergamo terra e cibo a km Zero” 09

ATTUALITÀ SINDACALEPARMALAT, conta l’ italianità latte 14

ATTUALITÀ SINDACALEIl vino bergamasco è sempre più “rosa” 16

CAMPAGNA AMICAColdiretti Bergamo: 4.000 famiglie ogni giorno scelgono il latte alla spina 28

2011

CONTINUA LA CAMPAGNA TESSERAMENTO 2011Rinnovare la tessera vuol dire dare più forza alla Coldiretti, ma soprattutto vuol dire dare più forza alle imprese agricole associate.

ATTUALITÀ SINDACALELettera del presidente Sergio Marini ai vertici della Regione Lombardia 07ATTUALITÀ SINDACALEFrancesco Saverio Romano nuovo Ministro dell’Agricoltura 08

Le notizie di Coldiretti Bergamo

si trovano anche sul sito

www.bergamo.coldiretti.it

ATTUALITÀ SINDACALEAziende agricole alleate per il Made in Italy: nasce Agricolturamica 12

ATTUALITÀ SINDACALEAlimentare: Coldiretti, ok a etichetta Origine da Parlamento UE 15

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EDITORIALE

LA STRATEGICITÀ LA STRATEGICITÀ DELDEL CIBO CIBOLA STRATEGICITÀ DEL CIBO

Abbiamo dovuto aspettare una catastrofe nucleare per accorgerci che scienza e tecnologia non sempre sono portatrici di verità assolute, ovvero, la verità rimane tale sino a prova contraria e la storia ci dimostra che è quasi sempre questione di tempo,

poi la prova contraria arriva. Dovrebbe essere allora scontato che, quando le applicazioni della scienza, ovvero le tecnologie, sono di portata tale che eventuali errori avrebbero ricadute globali ed incontrollabili su salute e ambiente, spetti alla gente e non agli scienziati dire l’ultima parola.

Questi ultimi da parte loro dovrebbero saper fare un passo indietro, caricandosi di quel pizzico di umiltà che non guasta. Insomma, per l’energia nucleare cosi come per gli Ogm è la gente che dovrebbe decidere e la precauzione serve, eccome se serve! Allo stesso modo sembra scontato che l’alimentazione e l’agricoltura siano settori strategici per qualsiasi Paese. Senza cibo, infatti, non si prova malessere o disagio sociale, più semplicemente si muore di fame e si generano rivoluzioni.

Ma, anche qui, per ricordarsi della strategicità del cibo non sono bastati né le rivolte del Nord Africa, accese dai rincari alimentari, tantomeno il paradosso di un paese super sviluppato come il Giappone che si trova a

fronteggiare una guerra primitiva, quella per l’acqua e il cibo divenuti radioattivi. È bastato, invece, lo spauracchio di un’industria francese che vuole comperarsi la “italianissima” Parmalat per ricordarci ciò che dovevamo già sapere.

La chiamo “italianissima” perché la Parmalat del nostro Paese rappresenta bene sia i vizi sia le virtù. Nata grazie al genio Italiano, fallita nel modo più italiano possibile e ora risorta e piena di soldi grazie anche a un marchio di latte venduto per italiano, ma comperato per buona parte all’estero. Sia chiaro, tutti siamo pronti a difendere l’italianità del nostro settore alimentare e, anche se con incolmabile ritardo, meno male che ci siamo accorti del suo valore strategico.

Deve essere però altrettanto chiaro che strategici per un Paese sono il cibo e l’agricoltura e, soltanto dopo, il marchio e la trasformazione.

Come dire: senza agricoltura puoi avere tutti i marchi e le industrie che ti pare. Ma sul piatto non metti niente lo stesso!

Insomma, difendere l’italianità di Parmalat non può che signifi care “latte e agricoltura italiani”, diversamente “l’operazione” avrebbe poco di strategico se non la tutela degli interessi dei soliti “ladri di identità”, ma questo non ci piacerebbe affatto né come agricoltori né come cittadini.

A volte i fatti aiutano A volte i fatti aiutano a capire meglio ciò che a capire meglio ciò che dovrebbe essere ovvio. dovrebbe essere ovvio.

A volte i fatti aiutano a capire meglio ciò che dovrebbe essere ovvio.

di Sergio Marini, Presidente della Coldiretti

Mai come in questo periodo nella nostra provincia si è parlato tanto dei prodotti a chilometro zero, cioè dei prodotti del territorio bergamasco. Nascono proprio da questa grande attenzione le manifestazioni “Bergamo terra e cibo a km zero” che stiamo realizzando con i ristoratori di Ascom e Confesercenti

nonché “Mangio locale, penso universale” che ci vede al fi anco del Comune di Bergamo, Bergamo servizi Pubblici e Sercar, l’azienda che distribuisce i pasti alle mense scolastiche. Sono numerose anche le amministrazioni comunali e le realtà private che ci coinvolgono per realizzare mercati dei produttori agricoli e altre iniziative di fi liera corta. Accanto a noi spesso ci sono le principali Istituzioni, dalla Camera di Commercio al Comune di Bergamo, dalla Provincia alla Regione Lombardia e partner prestigiosi come la Banca Popolare di Bergamo o il Consorzio Agrario di Bergamo. Sicuramente questo “fermento” non basta per risolvere i problemi del mondo agricolo, ma è positivo il fatto che molti rifl ettori si sono accesi sulle eccellenze della nostra agricoltura: è un modo per riconoscere il valore che il settore rappresenta per il territorio ed è un modo per fare “sistema”, costruire una rete di alleanze per valorizzare risorse di diversi comparti con ricadute positive per tutti.

Parlare di prodotti a chilometro zero non vuole dire solo parlare di una nicchia ristretta dell’agricoltura bergamasca, bensì creare interesse su tutto il nostro patrimonio agroalimentare, della pianura, della collina e della montagna. Questo perché i prodotti a chilometro zero sono un importante biglietto da visita che parla del nostro lavoro e della nostre imprese agricole, stimolando il consumatore a scegliere alimenti locali e a cercarli anche sugli scaffali dei supermercati o al ristorante.

La Coldiretti da tempo sta percorrendo questa strada e ha dato vita a sinergie che vanno in questa direzione. Siamo partiti dai bisogni della gente per cercare di essere diversi e migliori. Con il nostro progetto di “fi liera tutta agricola e tutta italiana” ci siamo presi l’impegno di coniugare gli interessi degli agricoltori con quelli dei consumatori, per il bene delle nostre imprese agricole e per il bene del Paese.

PRIMO PIANO

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TUTTI PAZZI PER IL “CHILOMETRO ZERO”

M

di Giancarlo Colombi, Presidente Coldiretti Bergamo

e Lorenzo Cusimano, Direttore Coldiretti Bergamo

“Il pressing della Coldiretti sulla Direttiva Nitra-ti ha portato a un risultato positivo per le imprese agricole e la zootecnica italiana”. Così il presidente della Coldiretti Bergamo Giancarlo Co-lombi commenta l’approvazione, sia da parte della Con-ferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Provincie auto-nome sia della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome dello schema di accordo che prevede la predisposizione, entro l’an-no, di uno studio sulle zone vulnerabili da nitrati e sulla defi nizione dei carichi inquinanti attribuibili ai diversi settori civili e produttivi (quindi non solo agricolo).

“È stata recepita - sottolinea il direttore della Coldiretti Ber-gamo Lorenzo Cusimano - l’importanza della battaglia portata avanti esclusivamente da Coldiretti per tutelare gli allevamenti e garantire così alcune tra le nostre produzioni di pregio, come salumi e formaggi, che vanno a comporre il patrimonio agroalimentare che tutto il mondo ci invidia.

DIRETTIVA NITRATI: grazie alla Coldiretti accordo positivo

per gli allevatoriLa scelta fatta va nella direzione di assicurare un futuro a tutta la zootecnica italiana e di questo siamo soddisfatti”.Per la Coldiretti bergamasca si sono fi nalmente create le premesse per procedere all’aggiornamento di una disci-plina nata in un’ottica distorta e penalizzante per il nostro Pese e la nostra agricoltura. “Questa è sempre stata la posizione di Coldiretti - conclu-

de Colombi - ed è estremamente positivo il fatto che si sia capita l’importanza di andare oltre la

semplice proroga (come qualcuno vo-leva) e di procedere con uno studio

sulle zone vulnerabili e sull’impat-to che hanno industrie e centri abitati, oltre all’individuazione di risorse per le aziende agricole e per il riciclo dei refl ui. Ringrazio il presidente Formigoni, l’asses-sore De Capitani, gli assessori e

i consiglieri regionali bergamaschi che hanno recepito la lettera inviata

dal nostro Presidente nazionale Sergio Marini e hanno risposto al nostro appello

andando oltre la logica della burocrazia e sce-gliendo la direzione di una revisione della disciplina previ-sta dall’unione Europea in materia di nitrati”.Secondo la Coldiretti bergamasca lo schema di accordo sulla direttiva nitrati è stato un ottimo esempio di coopera-zione fra istituzioni e associazioni di rappresentanza. Ora la partita si gioca a Bruxelles dove tocca allo Stato ita-liano difendere l’accordo raggiunto.

ATTUALITÀ SINDACALE

Lo schema di accordo sulla direttiva nitrati

è stato un ottimo esempio di cooperazione fra

istituzioni e associazioni di rappresentanza

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L’importante risultato “salva stalle” è frutto del pressing esercitato dalla Coldiretti. Nei giorni scorsi in-fatti il presidente nazionale Sergio Marini aveva indirizza-to all’Assessore regionale all’agricoltura Giulio De Capita-ni e al Presidente di Regione Lombardia Roberto Formi-goni una lettera per richiamare con forza l’attenzione sulla questione della direttiva nitrati, una norma della quale da tempo si chiede la radicale riscrittura, evidenziando come a rischio sia il futuro stesso della nostra zootecnia.Ecco il testo della lettera.

“Caro Assessore, come ben saprai l’applicazione della di-rettiva europea sui nitrati determina numerosi adempi-menti a carico delle imprese zootecniche, con evidente compromissione delle aspettative economiche e di reddito degli allevatori tenuti all’osservanza di una serie di vinco-li che, oltre ad apparire eccessivi, risultano in larga parte insuffi cienti a dar soluzione ai problemi di inquinamento in ragione delle diverse e prevalenti cause di vulnerazione delle acque. In particolare, l’esperienza applicativa e i più avanzati studi ed approfondimenti imputano a fonti diverse dalla zootecnia il maggior impatto sull’inquinamento del-le acque, tenuto conto del trattamento dei refl ui urbani in conseguenza del defi cit conosciuto dei servizi di fognatura

Lettera del presidente Sergio Marini ai vertici della Regione Lombardiae depurazione. Al fi ne di avviare a soluzione i problemi evi-denziati è stato proposto di ricorrere alla cosiddetta deroga che sarà oggetto di discussione, presso il Comitato nitrati, il 17 maggio Tale strumento non appare, tuttavia, adeguato a consentire un’assegnazione proporzionale delle respon-sabilità dell’impatto inquinante e degli oneri connessi per i settori coinvolti, condizione preliminare per pervenire ad un legittimo aggiornamento delle zone vulnerabili. Si ritiene, pertanto, irrinunciabile subordinare l’eventuale prosecuzione della discussione della richiesta di deroga alla preventiva stipulazione di un ‘accordo di programma’, da parte delle Regioni interessate e dei Ministeri all’Am-biente, del territorio e del mare e delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che sia comprensivo di misure ade-guate, partendo dall’avvio di studi ed analisi dirette alla ri-cerca delle effettive e concorrenti fonti di inquinamento. Soltanto una rinnovata delimitazione dei confi ni delle zone vulnerabili ottenuta tramite il ricorso a criteri che dimostri-no l’abbattimento delle sostanze inquinanti in ragione del-la reale imputazione rispettivamente al carico agricolo e zootecnico, al trattamento delle acque refl ue, agli scarichi industriali e all’inquinamento atmosferico, potrà essere for-nita una risposta soddisfacente senza ‘svendere’ il nostro patrimonio zootecnico a compromessi poco lusinghieri. Conseguentemente si tratta di prendere in considerazione la necessità di rendere disponibili quelle risorse fi nanziarie suffi cienti a fi gurare gli investimenti strutturali richiesti alle imprese zootecniche per l’adeguamento dei limiti di stoc-caggio richiesti oltre a rimodulare i piani di spandimento secondo le fasi stagionali imposte dalla modifi ca dei fattori climatici. In ragione di ciò, anche se dovesse aver seguito la discussione della deroga, si chiede che, già nei program-mi di azione in corso di defi nizione, siano integrate misure di prevenzione dell’inquinamento in base all’individuazio-ne esatta dei carichi inquinanti fi nora totalmente incentrati solo sull’attività agricola. Cordiali saluti.Anche il presidente Giancarlo Colombi e il direttore Loren-zo Cusimano avevano fatto sentire la voce dei coltivatori bergamaschi tramite la stampa. .

ATTUALITÀ SINDACALE

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ATTUALITÀ SINDACALE

“Condividiamo e soste-niamo la strategia indicata dal nuovo Ministro per la difesa dell’identità ter-ritoriale del Made in Italy nei confronti della disinformazione in etichetta, della contraffazione e dell’omologazione da Ogm, che minano prima di tutto la no-stra capacità competitiva che si fonda

sulla tradizione, sulla qualità e sulla diversità delle nostre produzioni”. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’espri-mere apprezzamento per i contenuti dell’intervento programmatico al Parla-mento italiano neo Ministro delle Politi-che Agricole Saverio Romano.

“È positivo - ha sotto-lineato Marini - l’impe-gno per la tutela del Made in Italy agroali-mentare con la pros-sima defi nizione dei decreti applicativi per l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti a partire dal latte e dai formaggi

sulla base della legge approvata dal Parlamento italiano all’inizio dell’an-no. Dell’intervento del Ministro - ha continuato Marini - abbiamo anche apprezzato il suo incoraggiamento nei confronti della fi liera corta e della ven-dita diretta nei mercati degli agricoltori che la Coldiretti con Campagna Amica ha promosso in tutte le regioni e il suo impegno per il sud e per i giovani”. “Sul piano internazionale - conclude Marini - va infi ne salutata positivamen-te l’azione per la difesa del budget nell’ambito della riforma della Politica Agricola Comune e la volontà di pre-miare i comportamenti virtuosi delle imprese sul piano della multifunzio-nalità mentre, per quanto riguarda gli accordi sul commercio, l’importanza di assicurare la piena reciprocità in tema di tracciabilità, sicurezza e salu-brità e regole nell’ambito degli accordi bilaterali con il Mercosur e i Paesi del Mediterraneo”.

Francesco Saverio Romano è il nuovo Ministro delle Politiche Agricole. È nato a Palermo nel 1964 è laureato in Giurisprudenza.

Francesco Saverio Romano nuovo Ministro dell’Agricoltura

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ATTUALITÀ SINDACALEATTUALITÀ SINDACALE

È stato presentato nei giorni scorsi nella Sala Giunta della Camera di Commercio il Festival enogastrono-mico “Bergamo Terra & Cibo a Km Zero” ideato da Ascom, Coldiretti e Confesercenti per valorizzare la fi liera corta del territorio bergamasco.La manifestazione, patrocinata da Regione Lombardia - Assessorato all’Agricoltura; Provincia di Bergamo - Assessorato Urbanistica e Agricoltura; Co-mune di Bergamo, Turismo Bergamo, e che vede tra i Partner Camera di Commer-cio di Bergamo, UBI Banca - Banca Popolare di Bergamo e Consorzio Agrario di Bergamo, coinvolge 35 ristoranti di Bergamo e provincia che dal 10 maggio al 10 giugno proporranno menu a Km Zero preparati in prevalenza con prodotti tipici locali, forniti da 24 produttori bergamaschi aderenti all’iniziativa. Il Festival nasce per valorizzare la fi liera cor-ta produttore - ristoratore - consumatore e, quindi, i prodotti genuini e tipici che bene si prestano ad esaltare la creatività dei ristoratori bergamaschi.Mangiare a Km Zero vuol dire accorciare le distanze, pre-diligere i cibi del territorio apprezzandone la stagionalità, la

AL VIA IL FESTIVAL “BERGAMO TERRA E CIBO A KM ZERO”Dal 10 maggio al 10 giugno, in 35 ristoranti di Bergamo e provincia, golose occasioni per degustare menu del territorio.

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ATTUALITÀ SINDACALE

genuina bontà, la laboriosità di chi li produce e di chi li trasforma in piatti appetitosi. Scegliere “Bergamo Ter-ra & Cibo a Km Zero” signifi ca preferire qualità, fre-schezza e ricchezza della nostra terra valorizzate in piatti gustosi, nostrani, unici proposti dalla nostra ristorazione. Gli abbinamenti tra ristoratori e produttori, i menu proposti e i relativi prezzi sono riportati nella Guida al Festival, strumento indispen-sabile per scegliere dove e cosa mangiare a Km Zero.La Guida, in formato car-taceo, è disponibile, ol-tre che nei ristoranti che partecipano all’iniziativa e nel-le sedi delle As-sociazioni pro-motrici, all’Uf-fi cio Relazioni con il Pubblico del Comune e della Provincia di Bergamo e della Camera di Commercio; Turismo Bergamo (Urban Center); Uffi ci di Informazione e Ac-coglienza Turistica (IAT) di Città Alta e Aeroporto Orio al Serio; in tutte le fi liali cittadine di UBI – Banca popolare di Bergamo e nelle principali fi liali della provincia; nella Sede territoriale della Regione Lombardia.

Parola d’ordine: assaggiare!Stimolare la curiosità, far conoscere i prodotti della nostra terra e le tante, varie preparazioni che con l’abilità degli chef si possono realizzare con ingredienti a Km Zero. Assaggiare tutti i 35 menu “à la carte” è l’obietti-vo della fi delity card del Festival. Allegata alla Guida cartacea, la tessera fedeltà è da riempire con i timbri Bergamo Terra & Cibo a Km Zero: ogni menu a Km Zero

dà diritto a un timbro. Al raggiungi-mento di cinque timbri la card va riconsegnata al ristoratore (quello che con il quinto timbro la comple-

ta), per ritirare un gustoso omaggio a Km Zero, offerto dai produttori che

partecipano al Festival e dall’Azienda Belotti, conserve alimentari.

La Giuda, i ristoranti e tutti i menu, i pro-duttori e i prodotti del Festival sono anche

on-line su ww.bergamoterraecibo.it, il sito del Festival a Km Zero dove scoprire i vantaggi della fi liera

corta e valutare l’iniziativa compilando il questionario di gradimento (solo on-line).

35 Ristoranti (11 in città e 24 in provincia) e 24 Produttori aderentiBergamo città: Bernabò, Da Mimmo, Il Cortile di Franz, Il Tito, I Sapori... di Terra e Mare, La Marianna, Ol Giopi’ e la Margì, Osteria Al Gigianca, Sarmassa, Tratto-ria Santambroeus, Vox Restaurant e Lounge Bar.Provincia di Bergamo: Il Beccofi no (Albino), Trattoria Come una volta (Albino), Antica Osteria Giubì dal 1884 (Almenno San Bartolomeo), Al Km Zero (Alzano Lom-

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ATTUALITÀ SINDACALE

bardo); Bonanza (Bianzano), Villa Cavour (Bottanuco), Osteria da Mualdo (Capriate San Gervasio), Ponte del Costone (Casnigo), Al Sorriso (Curno), Millaenya (Entra-tico), Hop’s! By Fabio (Grumello del Monte), Il Salotto Hotel Spa Castello (Lovere), Opera Restaurant (Mozzo), Parco dei Colli (Ponteranica), Miranda Albergo Risto-rante (Riva di Solto, Fraz. Zorzino), Sloppy & Go (Rogno), Posta (Sant’Omobono Terme), Villa Canton (Trescore Balneario), Da Nisio (Torre dè Roveri), La Lepre (Tre-viglio), Villa Giavazzi (Verdellino); La Corte del Noce (Villa d’Adda), Cadei (Villongo), Al Vecchio Tagliere (Zanica).Produttori: SETTIMO CIELO di Sangalli Alberto, BON-ZI FABIO, DELBONO MARCO, SACCHI NOEMI, CASA EDEN di Lucia Morali, BERTOLI ANGELO, MARCHETTI EMILIO, FLORICOLTURA GAMBA, LA ROVERE di Vincen-zo Magri, LE FRAGOLE DI SABRINA di Sabrina Turini, CROTTI EMILIO, SALERA PIERLUIGI, VISMARA di Testa Liliana, LE TRUBINE di Mirian Pulcini, CASCINA CASTEL-LO di Simone Locatelli, BELLONI GIOVANNI, SOC. AGR. MIRIAM di Jonn Brignoli, SOC. AGR. MONTIZZOLO di Merigo Do-natello, SOC. AGR. ANDREINI MARINO, TENUTA DEGLI ANGELI, LATTERIA SOCIALE DI VALTORTA, COOPERA-TIVA MONTI E LAGHI, LA BRATTA di Bettoni Dario, COLLINA DEGLI ULIVI Di Marinella Sora.

La Campagna di comunicazione “Mangia a Km Zero”La Campagna di comunicazione, curata da Servizi C.E.C. di Bergamo, propone come visual tre scorci tipici della città: Porta Nuova che “fi orisce” come un campo coltivato a insalata; Porta S. Giacomo, dove scorrazza libero un gruppo di galline, e il Sentierone dove pascolano fl oride mucche. L’asfalto, in tutti e tre i soggetti, lascia il posto all’erba dei campi e ad allegre

tavolate che evocano il “cuore nostrano” del nostro territorio. Insa-lata, uova e formaggi arrivano “a Km Zero”, all’ora di pranzo o cena, “appena colta”, “fresche

di giornata” e “nostrani”, nei ristoranti di Bergamo

e provincia, come recita il testo della Campagna.

La fotografi a di Porta S. Giaco-mo è stata concessa da Turismo

Bergamo. Il logo “Bergamo Terra&Cibo a Km Zero”, realizzato ah hoc per promuo-

vere la fi liera corta, accompagna tutta la Campa-gna di comunicazione del Festival. La manifestazione sarà promossa in città e in provincia attraverso annunci stampa, affi ssioni, totem, locandine e spot radio.Tutte le informazioni su www.bergamoterraecibo.it.

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ATTUALITÀ SINDACALE

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Aziende agricole alleate Aziende agricole alleate per il Made in Italy, nasce per il Made in Italy, nasce AgricolturamicaAgricolturamica dal campo alla tavoladal campo alla tavola

Aziende agricole alleate per il MADE IN ITALY, NASCE AGRICOLTURAMICA dal CAMPO ALLA TAVOLA Nasce la grande alleanza per il Made in Italy. A Milano è stata fondata la cooperativa “Agricolturamica” che gestirà la raccolta dei prodotti dalle aziende agricole e le for-niture per mense scolastiche, ospedaliere, pubbliche e private, società di self service, distributori automatici e ristoranti. I soci fondatori sono le aziende Scotti di Mediglia (ortofrutta), Spoldi di Cremona (salumi), Colombo di Gorgonzola (formag-gi di capra), Guerci di Casteggio (vino), Zanotti di Casciago (formaggi), Andreini di Antegnate (carne), Cappelloni di Got-tolengo (carne), Bonacina di Inverigo (car-ne), Groppelli di Monzambano (conserve), Mapelli di Cassano D’Adda (formaggi) e Andi di Montù Beccaria (vino), insieme alla COOP Uno Valtellina di Tirano (mele) e alla Coldiretti Lombardia. Agricoltu-ramica sarà la referente per la raccolta e la consegna dei prodotti delle aziende agricole socie, accorciando la fi liera e rendendo tracciabile e trasparente l’origine italiana di ogni alimento. “Vogliamo creare un sistema unico di fi liera in grado di va-lorizzare sia il complesso delle produzioni che le specifi cità delle singole aziende, in modo da sfruttare i punti di forza qualitativi di ciascuno attraverso nuove forme di commercializzazione” spiega Giorgio Scotti, orticoltore di Mediglia e Presidente della cooperativa.“Le eccellenze che metteremo in campo saranno una vera e pro-pria forza d’urto dal punto di vista

della qualità e dell’organizzazione, rappresentando una risorsa per noi e per il territorio” aggiunge Ettore Cappelloni, produttore di carne bresciano e socio di Agricolturami-ca. Per Romeo Andreini, bergama-sco, anche lui produttore di carne, la neonata cooperativa “vuole essere uno strumento al servizio degli agricoltori e dei consumatori per rendere più effi ciente sia la raccolta che la commercializzazione”. A maggior garanzia dei consuma-tori gli agricoltori hanno chiesto e ottenuto che al loro fi anco ci fosse anche la Federconsumatori, che infatti avrà un proprio rappresen-tante all’interno del consiglio di amministrazione. “Aggiungiamo così un altro tassel-lo a quella fi liera agricola italiana che stiamo

costruendo in tutto il Paese” spiega Nino Andena, Presidente della Coldiretti Lombardia.

Romeo Andreini

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PARMALAT, conta l’ italianità latte È prioritario un progetto industriale che valorizzi veramente il latte e gli allevamenti italiani e si impegni su un Made in Italy che oltre al marchio contenga materie prime nazionali, cosa che purtroppo non è avvenuta nel passato. E quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini che, in riferimento al lancio di un’opa su Par-malat da parte di Lactalis, ha sottoline-ato l’importanza di garantire l’acquisto di latte italiano e di valorizzarne le qualità. “C’è bisogno di mettere un po’ di Italia vera dentro i marchi del Made in Italy soprattutto se - ha sostenuto Marini - si chiamano Parmalat e fanno esplicito riferimento ad un territorio che esprime una realtà produttiva gastronomica famosa nel mondo. E la discriminante dell’italianità parte dalla valorizzazione del latte italiano. Questo fi no ad ora non è avvenuto in

Parmalat, ma ci auguriamo che - continua Marini - dietro la sfi da fi nanziaria per la sua conquista, ci sia veramente la volontà di valorizzare con il marchio il valore aggiunto del latte italiano, del vero Made in Italy e il lavoro necessario per realizzarlo. Complessivamente in Italia - rileva la Coldiretti - sono arrivati in un anno 9 miliardi di chili in equivalente latte (fra latte liquido, panna, cagliate, polveri, formaggi, yogurt e altro) utilizzati in latte a lunga conservazione, latticini e formaggi all’insaputa dei consuma-tori italiani e a danno degli allevatori perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta. In altre parole tre litri di latte a lunga conservazione sui quattro venduti in Italia con marchi del Made in Italy sono in realtà già stranieri senza indicazioni per il consu-matore come pure il latte impiegato

in quasi la metà delle mozzarelle sugli scaffali, secondo l’analisi della Col-diretti. Servono dunque un progetto industriale che si impegni su un Made in Italy che, oltre al marchio, acquisti materie prime nazionali, ma è anche determinante - conclude la Coldiret-ti - rendere obbligatoria l’indicazione in etichetta dell’origine territoriale del latte a lunga conservazione e di quello impiegato per le produzioni casearie, come peraltro previsto dalla legge ap-provata all’unanimità dal Parlamento all’inizio dell’anno.

ATTUALITÀ SINDACALE

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ALIMENTARE:Coldiretti,

ok a etichetta Origine da Parlamento UE

Il Parlamento europeo ha votato a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pollame, latte, prodotti lattiero caseari, or-tofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero), e per quelli trasformati che hanno come ingrediente la carne, il pollame ed il pesce. È quanto afferma la Coldiretti nel rendere noto l’esito della votazione, in Commissione Ambiente in seconda lettura, della Relazione dell’On. Renate Sommer relativa alla proposta di regolamento sulle indicazioni alimentari ai consumatori. “Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di un pronunciamento che riconosce l’importanza della legge sull’etichettatura approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno che di fatto ha anticipato e solle-citato la norma comunitaria. Una indicazione che trova il consenso della stragrande maggioranza dei cittadini ed è necessario dunque che quan-to deciso quest’oggi sia confermato dal Parlamento Europeo in Seduta Plenaria fi ssata per giugno e fatto proprio dallo stesso Consiglio Europeo che sarà chiamato ad esprimersi successivamente”.A tal riguardo va ricordato che la delegazione italiana, guidata dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, si era fatta promotrice di una dichiarazione, sostenuta anche da altri Stati membri, dove si ribadiva l’importanza di indicare il Paese di origine e del luogo di produzione al fi ne della trasparenza del mercato.

ATTUALITÀ SINDACALE

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care il eari, or-e (che e,

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care il rcato.

La vitivinicoltura é un’attività che vede sempre più in primo piano le donne. In provincia di Berga-mo oltre il 20% delle aziende del settore sono guidate da imprenditrici.Appassionate, vivaci e professionali oltre che sensibili, cre-ative e determinate. Sono queste alcune delle qualità che fanno emergere le componenti dell’altra metà del cielo enologico bergamasco, produttrici molto preparate che negli ultimi anni si sono affrancate e hanno dimostrato non solo di essere capaci nella vigna e in cantina, ma anche di saper gestire con abilità gli aspetti legati al marketing e all’immagine del vino che producono. “Le imprenditrici - sottolinea il direttore di Coldiretti Berga-mo Lorenzo Cusimano - riescono a conferire un’impron-ta personale al loro vino, raggiungendo risultati signifi cativi. Sono diverse infatti le aziende vitivinicole al femminile che si sono aggiudicate premi prestigiosi e che hanno saputo portare il vino bergamasco ai massimi livelli. Molte di loro provengono da altri settori e si sono avvicina-te a questo mondo proprio per pura e autentica passione, altre ancora invece hanno continuato la tradizione di famiglia”. A livello provinciale sono circa 20 le aziende vitivinicole associate a Coldiretti con donne titolari, quasi tutte imbottigliano vino Igt o Doc e sono concentrate nella fascia tra Bergamo e Sarnico. Diverse le esperienze che ben rappresentano il protagoni-smo delle “vignaiole” bergamasche. A Foresto Sparso, nel “Podere della Cavaga”, Nicla Acerbis, con i suoi 8 ettari di vigneto produce produzio-ne vini Doc e spumanti, valorizzando un vitigno storico a bacca rossa (passato recentissimamente Doc Terre del Colleoni), il Franconia detto anche Imberghem. Sono ben 4 le donne che gestiscono “La Tenuta degli Angeli”, un’azienda vitivinicola di Carobbio degli Angeli. La titolare

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ATTUALITÀ SINDACALE

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IL VINO IL VINO BERGAMASCO BERGAMASCO è sempre più “rosaè sempre più “rosa”

IL VINO BERGAMASCO è sempre più “rosa”

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ATTUALITÀ SINDACALE

2009 GILETTA UH4000D

2 – 2005 NEW HOLLAND TM140

3 – 2005 NEW HOLLAND TM1202002 JOHN DEERE 6620

1 / 2 – JOHN DEERE 6400

4 / 5 – FIATAGRI F115

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NEW HOLLAND M160

JOHN DEERE 6410

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ASTA PUBBLICA SENZA MINIMO NÉ RISERVA

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Manuela Ghidini e le fi glie Roberta, Laura e Maria Testa non solo collezionano premi prestigiosi con l’eccellente qualità dei loro vini, ma sono molto attente anche all’aspetto della promozione.

I loro vini infatti fanno bella mostra in ristoranti stellati. Dopo aver sondato il mercato americano, nei giorni scorsi sono state in Cina per valuta-

re altri sbocchi commerciali. La Società agricola “La Rocchetta”, con 16 ettari di vigneto tra Villongo e Sarnico, è guidata da Giovanna Balestreri che nel

corso degli anni si è specializzata nella produzione di spumante meto-do classico e vini rossi Doc Valcalepio di gran pregio.

Marta Mondonico della tenuta “Le Mojole” di Tagliuno di Ca-stelli Calepio nella scorsa stagione ha fatto debuttare il suo

vino alla Scala. Il “Donna Marta 2006” infatti è stato servito durante il Gran Galà, curato da chef famosi, che si è tenuto in occasione della “prima” al prestigioso teatro milanese. Nel 2005 le è stato conferito l’importante riconoscimento nazionale di “Signora delle vigne”. Le imprenditrici del settore vitivinicolo sono sempre più competenti anche al di fuori dei confi ni aziendali. Recentemente, Domizia Frattini di Adrara San Martino è stata eletta alla guida dell’Associazione Viticoltori Monte Bronzone, una realtà

nata nel 1984, che raggruppa 70 soci vitivinicoltori profes-sionisti ed hobbisti dell’area Basso Sebino Lago d’Iseo con

una superfi cie totale a vigneto pari a circa 40 ettari.

A Bergamo i prodotti a “Km Zero” diventano

materia di studio

Dopo aver assaggia-to i prodotti a chilometro zero gra-zie ai menù proposti nelle mense scolastiche, gli alunni bergamaschi si apprestano a studiare l’agricol-tura locale e a rafforzare il proprio impegno nel diventare consumato-ri attenti e consapevoli. Il progetto “Mangio locale, penso universale” infatti per il prossimo anno scolastico propone un per-corso didattico aperto a 20 classi delle scuole primarie di Bergamo, con abbinato un concorso a premi. Promosso da Comune di Berga-mo, Bergamo Servizi Pubblici, SerCar e Coldiretti, il progetto, che è stato recentemente pre-sentato ai dirigenti scolastici, si propone di avvicinare il mondo della scuola a quello dell’agricol-tura con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini più giovani sui valori del benessere, della sana alimentazione, della tutela ambienta-le, della scoperta del territorio come

luogo di appartenenza e di identità, coinvolgendo anche gli insegnanti e le famiglie. Con “Mangio locale, penso universale” - sottolinea Danilo

Minuti, Assessore all’Istruzione, Politiche giovanili, Sport e Tempo Libero del Comune di Bergamo - abbiamo in un primo tempo voluto arricchire e qualifi care l’offerta delle nostre mense scolastiche, ora vogliamo sostenere gli alunni nella conoscenza del territorio in cui vivono e dei prodotti della no-stra agricoltura”. Oltre a materiale didattico specifi co “Mangio locale, penso universale” darà la possibi-lità agli alunni coinvolti di usufruire di interventi con esperti in classe e visite guidate in fattorie didattiche selezionate.“Ai giorni nostri - spiega Marco Carrara dell’azienda Sercar - ci troviamo sempre più ad affrontare gravi problematiche riguardanti l’alimentazione che si sviluppano a partire già dalla giovane età, è quindi di fondamentale importanza

far acquisire ai ragazzi delle conoscen-ze sui cibi che consumano e promuo-vere comportamenti alimentari corret-

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ATTUALITÀ SINDACALE

PRESENTATA LA PARTE DIDATTICA DEL PROGETTO “MANGIO LOCALE, PENSO UNIVERSALE”

di Annamaria Fortini

ti”. Il progetto prevede anche una mostra con gli elaborati fi nali e la creazione di un libro di ricette a “km zero” elaborato dalle singole classi partecipanti. Le migliori ri-cette potranno essere presentate, previo accordo dell’Asl di Berga-mo, nel menù 2011/2012 della mensa scolastica.“Questa iniziativa è importante - evidenzia Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti Bergamo - perché permette far conoscere alle giovani generazioni lo sforzo che le aziende agricole stanno compiendo verso la qualità e la sostenibilità ambientale e terri-toriale. L’esperienza della visita nella fattoria didattica permette di vedere lo spaccato di un’attività rappresentativa del territorio, ma anche di educare a un consumo consapevole e al rispetto dell’am-biente”. Le insegnanti delle classi che aderiranno al progetto avranno anche la possibilità di accompagnare i ragazzi

ai mercati di Coldiretti “Campagna Amica” che si svolgono in diversi pun-ti della città di Bergamo per compren-dere come avviene la commercializza-zione dei prodotti a fi liera corta e quali

sono le caratteristiche dei farmers market a “km zero”. “Con questo nuovo tassello di “Mangio Locale, penso universale”- dice Stefano Rovetta, presidente di Bergamo Servizi Pubblici - vogliamo dare un impulso alla conoscenza che i bambini hanno dei prodotti della terra bergamasca, stimolando la loro curiosità verso la nostra cucina e facendo crescere il loro rispetto per l’ambiente e il territorio”.Il concorso mette in palio premi utili, gustosi e divertenti: un perso-nal computer portatile, una vide-ocamera digitale, un ingresso per una classe a Minitalia Leolandia , una macchina fotografi ca digitale e alcuni cesti di prodotti tipici. Con tutti gli elaborati fi nali verrà allestita una mostra.

Le adesioni al progetto dovranno pervenire entro il prossimo 30 settem-bre all’Assessorato all’Istruzione del Comune di Bergamo.

La fattoria didatticapermette di far

conoscere alle giovani generazioni lo sforzo

che le aziende agricole stanno compiendo

verso la qualità

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ATTUALITÀ SINDACALE

Le autorità a un pranzo a KM 0 servito in una scuola

PremessaIl mercato italiano delle uova è uno dei pochi mercati autosuffi cienti, con un settore che lungo tutta la fi liera impie-ga più di 30.000 addetti. Il 2011 sarà l’ultimo anno nel quale sarà consentito allevare ancora le galline in gabbie tradizionali, in quanto dal 1° gennaio 2012 scatterà il divie-to defi nitivo previsto dalla direttiva comunitaria in questione e dal relativo regolamento attuativo.Il settore delle uova e del pollame pur non ricevendo sovvenzioni nell’ambito della PAC ha dovuto affrontare una grave crisi di mercato nel corso degli ultimi anni, e si trova a fare i conti an-che con i recenti e consistenti aumenti dei prezzi dei mangimi, e dei generali costi di esercizio.Il Decreto Legislativo 267/2003, se applicato da subito determinerebbe pesanti effetti economici, fi no alla

chiusura di molti allevamenti per l’im-possibilità di una loro trasformazione. L’adeguamento immediato comporterà un calo della produzione naziona-le , non più in grado di soddisfare il consumo interno, con il corollario della perdita di migliaia di posti di lavoro e la necessità di approvvigionarsi di uova in grandi quantità dall’estero, magari da Paesi extracomunitari che produco-no con sistemi convenzionali e utilizza-no farine animali per l’alimentazione. L’unico fondo al quale le imprese pos-sono ricorrere è il PSR, quindi insuffi -ciente e spesso inesistente visto che il benessere animale non è una priorità nei programmi nazionali. Queste tematiche sono emerse nel confronto tecnico svoltosi fra le Col-diretti di Brescia, Bergamo e Mantova con la partecipazione di un gruppo di allevatori e dei relativi responsabili economici.

Le richieste emerse da sottoporre alla Conferenza Stato/Regioni in conside-razione che ad oggi più del 80% delle galline vengono allevate in gabbie tradizionali installate sino al 2003, per-tanto con investimenti fatti al tempo in piena regola e non ancora comple-tamente ammortizzati riguardanola possibilità che gli impianti convenzio-nali in essere possano continuare a operare fi no alla fi ne naturale degli stessi. Si tenga conto che il costo dell’attrez-zatura copre circa il 65% dell’intero allevamento. Nella misura 121 del PSR prevedere un capi-tolo di risorse specifi co per gli investimenti ne-cessari all’adeguamento delle gabbie. Prorogare i tempi di adeguamento di un triennio, fi no a tutto il 2014.

BENESSERE GALLINE OVAIOLE

E DISTANZA FRA ALLEVAMENTI

20

IMPRESA VERDE

di Luigi Carminati

Per evitare concorrenze penalizzanti per i nostri produttori, è necessario pensare ad un sistema di etichettatura più semplice ed in grado di evidenziare meglio l’origine. Per questo tutte le uova dovrebbero essere timbrate in allevamento, e non nei centri di imballaggio come succede ora.- Garantire la possibilità di ampliamento dell’alleva-mento prevedendo deroghe alle norme attualmen-te in uso sulle distanze. L’intervento deve essere considerato a tutti gli effetti un ampliamento e non una nuova attività produttiva.

Più a carattere generale, alla luce dell’attuale situazione sanitaria, valutare l’opportunità di

rivedere le “Linee guida per la prevenzione e il controllo dell’infl uenza aviaria in

Lombardia” del 2007: sicuramente condivisibile l’atteggiamento di tenere alta la guardia (nell’interesse principale degli allevatori), si tenga però conto che ad oggi, di fatto, in

molte aree della nostra Regione è pressoché impossibile ogni sorta di

ampliamento produttivo.

IMPRESA VERDE

21PER LE AZIENDE ISCRITTE ALL’ALBO GESTORI AMBIENTALI

Rinnonnovo delle iscrizioni effettuate prima del 14 aprile 2008

Il nuovo Decreto Legislativo n. 205 del 2010 preve-de per le aziende iscritte all’Albo Gestori Ambientali (aziende autorizzate al trasporto di rifi uti) prima del 14 aprile 2008, l’obbligo di aggiornamento delle iscrizioni. Tale aggiornamento consiste nell’integra-zione della domanda in precedenza presentata con l’introduzione delle informazioni riguardanti i rifi uti trasportati e gli estremi della targa dei veicoli o rimorchi utilizzati per il trasporto. Gli aggiornamenti devono essere effettuati entro e non oltre il 30 giugno 2011.

Con la Risoluzionen. 27/E del 7 marzo, l’Agenzia delleEntrate si è espressa in merito allapossibilità da parte di un professionistadi applicare il regime dei minimi, anche se in presenza di una quota di parte-cipazione in una società semplice che esercita attività agricola e producereddito fondiario. Il regime dei mini-mi (art. 1 commi 96-117 della legge 244/2007) è applicabile ai soggetti la cui attività d’impresa, artistica o profes-sionale sia riconducibile alla nozione di “attività minima”, assoggettando i redditi da essa prodotta ad una imposta sostitutiva del 20%. Il comma 99 della stessa norma disciplina i casi in cui il regime dei minimi non possa essere adottato ed in particolare esclude:a- Le persone che si avvalgono di regimi speciali ai fi ni Iva;

d- Gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni in forma individuale che contestualmente partecipano a società di persone o associazioni di cui all’art. 5 del Tuir e a Srl di cui all’art.116.Per quanto riguarda l’esclusione previ-sta alla lettera a), è stato chiarito chegli imprenditori agricoli, anche se inregime speciale Iva, possono usufruiredel regime dei minimi in relazione adun’altra attività d’impresa o professiona-le eventualmente esercitata, a condizio-ne che l’attività agricola sia svoltanei limiti dell’articolo 32 del Tuir e siaquindi produttiva ai fi ni Irpef di redditifondiari e non d’impresa (Circolare 7/Edel 28.1.08, paragrafo 2.2). L’Agenziadelle Entrate esclude pertanto tuttequelle attività cosiddette eccedentarie.Per quanto concerne invece il contri-buente che ha una quota di partecipa-

zione in una delle società richiamatedal comma 99, lettera d) della legge 244/2007 (fra queste le società sempli-ci), Agenzia delle Entrate, con la richia-mata Circolare 27/E del 2011, ritieneche non ci siano preclusioni circal’assoggettamento al regime dei minimidi un’eventuale attività professionalesvolta in forma individuale, purché lasocietà eserciti attività agricola e cheproduca solo reddito fondiario.Questo vale anche nel caso in cuila società semplice eserciti attivitàconnesse di cui all’articolo 2135 c.c.e che producano reddito agrario (peres. l’attività di produzione di ener-gia elettrica qualora siano rispettati i parametri di prevalenza e connessione previsti nella Circolare 32/E del 6.7.09). Si ritiene invece esclusa la possibilità di assoggettare al regime dei minimi un’eventuale attività professionale svolta in forma individuale nel momento in cui la società agricola eserciti attività connessa a quella agricola la cuideterminazione dei redditi è forfettaria,in quanto trattasi di reddito d’impresa(prestazioni di sevizi, agriturismo,…).

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IMPRESA VERDE

IL REGIME DEI MINIMIIN AGRICOLTURA

di Pizzagalli Roberto

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IMPRESA VERDE

PUBBLICATO IL DECRETO PUBBLICATO IL DECRETO IN MATERIA DI IN MATERIA DI COMPENSAZIONE COMPENSAZIONE DEI DEBITI ERARIALI DEI DEBITI ERARIALI ISCRITTI A RUOLO.ISCRITTI A RUOLO.

PUBBLICATO IL DECRETO IN MATERIA DI COMPENSAZIONE DEI DEBITI ERARIALI ISCRITTI A RUOLO Come noto l’art. 31 comma 1 D.L. n, 78/2010, c.d. “Mano-vra correttiva”, ha ampliato i limiti alla compensazione dei crediti erariali. In particolare, tale norma pone un limite alla compensazione dei crediti relativi alle imposte erariali precludendo al contribuente la possibilità esercitarla in presenza di debiti per imposte erariali e relativi accessori iscritti a ruolo, se di importo superiore a 1.500 euro e per i quali sia scaduto il termine di pagamento.In altri termini, a decorrere dall’1.1.2011, la cd. Compensazione “orizzontale”, prevista dal’art. 17, comma 1 del D.Lgs. 9 luglio 1997, dei crediti relativi alle imposte erariali, è vietata fi no a concorrenza dell’importo dei debiti iscritti a ruolo:- di ammontare superiore a euro 1.500;- per i quali è scaduto il termine di pagamento.Con la pubblicazione dei DM 10.2.2011, pubblicato sulla G.U.

18.2.2011, n. 40, sono state defi nite la modalità di estinzione dei debiti iscritti a ruolo. In particolare, si precisa che fi nché il contribuente presenti somme iscritte a ruolo scadute e non

pagate non potrà utilizzare in compensazione even-

tuali crediti d’imposta a disposizione.

Tale disposizione, contrariamente a quanto indicato in precedenza (ov-vero la possibilità

per il contribuente del mantenimento di

una “riserva” di credito a copertura del debito

iscritto a ruolo per poter com-pensare il restante credito disponibile) precisa che, anche in presenza di un credito di importo superiore a euro 1.500, lo stesso non può essere utiliz-zato in compensazione se prima non risultano estinti i debiti erariali iscritti a ruolo. Per cui, solo dopo la totale estin-zione dei debiti erariali iscritti a ruolo e scaduti il contribuente potrà utilizzare in compensazione l’ulteriore credito disponibile.

La disposizione in esame, come confermato dall’Agenzia della Entrate nella circolare 15.2.2011, n. 4/E riguar-da la sezione erario del modello F24 di versamento e quindi risulti circoscrit-ta ai crediti e debiti relativi alle sole imposte erariali e relativi accessori (ad esempio, IRPEF, IRES, IVA ed altre im-poste indirette) non riguardando altre tipologie di imposte ed esclude i tributi locali, i contributi previdenziali, i premi INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e le sanzioni am-ministrative riscosse tramite suolo (es. per violazioni al Codice della strada).Inoltre, sciogliendo dubbi interpretativi al riguardo, nella relazione di accom-pagnamento al citato DM 10.2.2011, viene precisato che rientrano tra le imposte erariali anche l’IRAP e la addi-zioni IRPEF.

Tale norma pone un limite

alla compensazione dei crediti relativi

alle imposte erariali

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24

CAMPAGNA AMICA

DEBUTTO DEL PRIMO FARMERS MARKET CHE CONIUGA GUSTO E DIVERTIMENTO Un nuovo mercato dei produttori agricoli rafforza le iniziative di fi liera corta proposte dall’Agrimer-cato di Campagna Amica in provincia di Bergamo. Da sabato 16 aprile, dalle 14,00 alle 19,00, sul piazzale d’in-gresso del Parco Minitalia Leolandia a Capriate S. Gervasio (BG), 12 produttori propongono una vasta sele-zione delle produzioni agricole locali. “Con questo nuovo farmers market - afferma il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi - si consolida il nostro impegno nel valo-rizzare e promuovere le eccellenze della nostra agricoltura, rispondendo alle esigenze di produttori e consuma-tori. Il successo dei mercati di Campa-gna Amica è dimostrato anche da una recente indagine dalla quale risulta un elevato grado di soddisfazione per oltre l’80 per cento degli intervistati. Il giudizio positivo è confermato dal fatto che ben il 91 per cento dei clienti è propenso a consigliare questa forma di acquisto ad altri, con il passaparola che è stato fi no ad ora l’unica forma di “pubblicità” adottata per far cono-scere queste iniziative”. La Coldiretti bergamasca evidenzia che nei mercati di Campagna Amica si trovano prodotti locali che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricol-tore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifi ca di un rigido sistema di controllo. “I mercati di Campagna Amica - sottolinea la pre-sidente dell’Agrimercato di Campagna Amica Lucia Morali - sono sempre

più apprezzati dai consumatori e sono lo specchio di un’agricoltura attenta al territorio, all’ambiente e al consumato-re, capace di fornire alimenti genuini e sani, dall’origine certa, fi rmati diretta-mente dai produttori che ne garanti-scono la qualità “mettendoci la faccia”.

Oltre alle produzioni tipiche, rigoro-samente a chilometro zero, come salumi tradizionali, formaggi vaccini e caprini, marmellate, vini, confetture, miele e fi ori, al mercato dei produttori di Capriate, così come in tutti gli altri farmers market di Campagna Amica, si potranno anche trovare golosità di nicchia, come formaggi e salumi di bufala, salumi di cinghiale e di capra, cotognate o salse di verdura, marmel-late di frutti antichi.

“Siamo felici di essere il primo par-co italiano a lanciare un’iniziativa di questo tipo - spiega Massimiliano Freddi, direttore di Minitalia Leolandia - per una realtà dall’identità così mar-catamente italiana e molto radicata nel territorio lombardo, qual è Minitalia

Leolandia, e’ importante promuovere la spesa a km 0 e, al contempo, le ec-cellenze e i prodotti tipici del territorio bergamasco in un anno così importan-te come quello del nostro quarantesi-mo compleanno”. Il farmers market di Capriate si è aggiunto a quelli di Bergamo (in p.zza Pontida, in p.zza S. Spirito, in via Borgo Palazzo 207 presso l’ortomercato, in piazza Mascheroni in Città Alta) e a quello di Seriate in piazza Alebardi.

L’Agrimercato di Minitalia Leolandia

DOLCEDOLCE O O SALATOSALATO il pane è protagonista il pane è protagonista

nelle aziende agrituristichenelle aziende agrituristiche

CAMPAGNA AMICA

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Reinterpretare il pane in chiave agrituristica affi nché diventi sempre più protagonista sulle tavole delle aziende che offrono ospitalità rurale. Con questo obiettivo 17 ope-ratori agrituristici hanno partecipato a un corso di formazione di 12 ore, promosso dall’Azienda Bergamasca di Formazione in collaborazione con Terranostra Bergamo, incentrato sulla preparazione e la produzione dei

prodotti di panifi cazione. Guidati dall’esperto Elio Finardi gli imprendi-tori agrituristici non solo hanno studia-to le varie fasi produttive del pane, ma si sono anche cimentati in impasti di ogni tipo: dal pane con il pomodoro, al pane con il cioccolato, dal pane con le verdure al pan brioche. È stata dedicata una particolare atten-zione anche alla preparazione della Garibalda, il nuovo pane tipico di Ber-gamo. “Abbiamo realizzato questa iniziativa - spiega Lucia Morali, presidente di Terranostra Bergamo, l’associazione della Coldiretti che promuove l’agri-turismo - perché il pane ha un ruolo importante in tavola e riteniamo che anche nelle aziende agrituristiche debba essere proposto come un protagonista dei menù, dalla colazio-

ne alla cena. Per questo con il corso che si è appena concluso abbiamo realizzato anche ricette innovative, in

modo da rivalutare il ruolo del pane e riproporre con originalità un alimento insostituibile della nostra cultura e delle tradizioni alimentari della nostra provincia. Nelle aziende

agrituristiche inoltre si possono trovare gli ingredienti neces-sari per fare tipologie di pane dai sapo-ri veramente inconfondibili”.Le aziende agrituristiche aderenti a Terranostra Bergamo sono circa 80.

DOLCE O SALATO il pane è protagonista

nelle aziende agrituristiche

“Negli ultimi anni - sottolinea Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti Berga-mo - l’agriturismo bergamasco è cresciu-to molto non solo dal punto di vista dei numeri, ma anche per quanto riguarda la qualità e la varietà dei servizi offerti per andare incontro alle esigenze di chi è sensibile alle bellezze naturalistiche del nostro territorio e di chi ama assaporare prelibatezze tipiche della nostra tradizio-ne rurale. Proprio per migliorare questo aspetto dell’offerta agrituristica propo-niamo ogni anno qualifi cate opportunità di formazione”.Al termine del percorso formativo sulla panifi cazione si è svolta la consegna uffi -ciale degli attestati di partecipazione alla presenza della presidente del presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi, della presidente di Terranostra Lucia Mo-rali, nonché del direttore e del presidente dell’Azienda Bergamasca di Formazione Osvaldo Roncelli e Demetrio Cerea.

Le aziende agrituristiche

aderenti a Terranostra

Bergamo sono circa 80

CAMPAGNA AMICA

Ai bergamaschi piace il latte alla spina. Secondo le stime di Coldiretti Bergamo sono mediamen-te 4.000 le famiglie che ogni giorno acquistano questo prodotto presso i circa 40 distributori posizionati in vari punti della provincia, che danno la possibilità di portare in tavola un latte di ottima qualità e a chilometri zero.Installati nelle piazze, nei parcheggi e nei cortili delle cascine, i distributori di latte self service sono apparecchia-ture molto sofi sticate e controllate, che permettono di acquistare in tutta sicurezza, con grande facilità e a un prezzo conveniente, latte fresco che non ha subito alcun tipo di trattamen-to, praticamente appena munto.“È questo il modo più diretto per consumare con certezza un prodot-to bergamasco - spiega Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti Bergamo; il latte appena munto è un alimento fresco e deperibile che deve essere trattato secondo regole ben

precise, ma è veramente ottimo e può essere consumato senza timore. La diffusione dei distributori automatici di latte fresco è il frutto di un interesse comune di allevatori e consumatori poiché rappresenta un concreto esem-pio di fi liera corta e quindi permette di ridurre le intermediazioni, combattere le speculazioni e garantire una remu-nerazione adeguata a chi produce con prezzi convenienti per chi consuma”. Coldiretti Bergamo ha realizzato anche l’opuscolo “Riscoprire il latte appe-na munto” per spiegare con chia-rezza le caratteristiche di un prodotto di cosi alto pregio e suggerire alcuni semplici ma utili consigli per favorirne un consumo ottimale.“I distributori di latte self service - sot-tolinea Lorenzo Cusimano, direttore di Coldiretti Bergamo - sono un’oppor-tunità signifi cativa per far conoscere e apprezzare il latte delle stalle berga-masche, che ha una qualità eccellente; sono inoltre una parte essenziale del

progetto per la costruzione di una fi liera agricola tutta italiana promosso dalla Coldiretti per promuovere e valo-rizzare l’agricoltura del territorio”. Tra i consumatori del latte alla spina ci sono persone che vogliono riaccende-re ricordi legati a momenti passati, al sapore e al profumo del latte appena munto che mamme e nonne porta-vano in tavola a colazione, ma anche persone con responsabilità sociale ed ambientale, che ad ogni acquisto sono attente al rapporto tra cibo e territorio, riconoscendo il valore che ha l’identità territoriale delle produzioni. L’elenco dei distributori di latte self service di Coldiretti e l’opuscolo “Riscoprire il latte appena munto” si possono trovare sul sito www.berga-mo.coldiretti.it.

Coldiretti Bergamo:4.000 famiglie ogni giorno scelgono il latte alla spina

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VITA ASSOCIATIVA

Più attenzione e assistenza per gli anziani. Lo ha chiesto a gran voce l’Associazione Pensionati Coldiretti della Lombardia (44 mila iscritti) nell’assemblea annuale che si è tenuta a Lodi alla presenza dei vertici dell’organizzazione. Oltre al Presidente regionale Pensionati, Giovanni Rota e al Presidente Nazionale Antonio Mansueto, c’erano il Segretario Nazionale Pensionati, Danilo Elia, il Presidente Regionale di Coldiretti Lombardia, Nino Andena e il Presidente Provinciale Coldiretti di Milano-Lodi, Carlo Franciosi.I pensionati bergamaschi sono stati rappresentati da presidente Giovan-ni Cressi e dalla vicepresidente Rosanna Rondi”.

Anziani: “troppo basse le pensioni”

Pensionamenti in Coldiretti

Antonio Mansueto

Pinuccia Fugalli, stimata Addetta Epaca presso l’uffi cio Coldiretti di Ponte San Pietro e Danio Tonetti, apprez-zato collaboratore presso gli uffi ci Coldiretti di Treviglio e Romano, hanno raggiunto il fatico traguardo della pensione. Il consiglio della federazione, unitamente al direttore Lorenzo Cusimano e al pre-sidente Giancarlo Colombi, li ha salutati e ringraziati per il prezioso lavoro svolto a favore del mondo agricolo e non solo.

Da sinistra: Lorenzo Cusimano; Pinuccia Fumagalli, Giancarlo Colombi e Danio Tonetti.

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