Bergamo Coldiretti, luglio e agosto 2011

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MENSILE D’ MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA INFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALE CULTURA RURALE MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALE Anno VIX - n.ro 7 Luglio-Agosto 2011 “Coldiretti… quella straordinaria Italia del buonsenso” Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo

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mensile di informazione agricola e cultura rurale

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MENSILE D’MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLAINFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALECULTURA RURALEMENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALEAnno VIX - n.ro 7

Luglio-Agosto 2011

“Coldiretti…quella straordinaria Italia del buonsenso”

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EditoreColdiretti Bergamo

Direzione e amministrazione24125 Bergamo - via Mangili, 21

AutorizzazioneTribunale di Bergamon. 252 del 15/11/1952

Direttore responsabileLorenzo Cusimano

Responsabile di redazioneAnnamaria [email protected]

Hanno collaboratoa questo numeroGiuseppe CavallantiLuigi Carminati

Grafi caStudio Grafi co L’AzzurroTelefono 035 31 53 47

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Pagamento assolto tramite versamento quota associativa

Anno VIX - n.ro 7Luglio - Agosto 2011

EDITORIALELavoriamo per il nostro futuro 04PRIMO PIANOAffi nché prevalga l’Italia del Buon Senso 05ATTUALITÀ SINDACALEAssemblea Nazionaledella Coldiretti al Palalottomatica 06

ATTUALITÀ SINDACALEL’agricolturaè un settore dalle grandi potenzialità 12

A PAGINA 17 TROVATE UN BIGLIETTO OMAGGIO PER LA FIERA DI SANT’ALESSANDRO

ATTUALITÀ SINDACALEAlcuni fl ash della relazione del presidente della Coldiretti Sergio Marini 07ATTUALITÀ SINDACALEArrivano le “Botteghe di Campagna Amica” 10

Le notizie di Coldiretti Bergamo

si trovano anche sul sito

www.bergamo.coldiretti.it

ATTUALITÀ SINDACALEMade in Italy: all’estero si vende più cibo che auto 14ATTUALITÀ SINDACALEL’assembleanazionale vista dagli associati 16

ATTUALITÀ SINDACALEI maialirazzolano in Piazza Affari 20ATTUALITÀ SINDACALEI prezzi aumentano di 5 volte dal maiale alla braciola 22ATTUALITÀ SINDACALETre prosciutti su quattro provengono da maiali stranieri 24ATTUALITÀ SINDACALEBene il piano suinicolo ma in tempi rapidi 26ATTUALITÀ SINDACALEIl punto di vista degli allevatori 27IMPRESA VERDEPolizza per i suinicoltori 28CAMPAGNA AMICAA Bergamo la movida è a “chilometro zero” 23

ATTUALITÀ SINDACALECensimento agricolo, nei campi raddoppiano i laureati 18

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altra volta Il bilancio di metà anno è caratterizzato da luci e ombre. Nonostante quasi tutti i settori si stiano confrontando con diffi coltà di ogni genere, non viene meno la voglia di sperimentare, di guardare

avanti e “aggirare gli ostacoli”. Questo non vale solo per le imprese, ma anche per la Coldiretti.Per denunciare le speculazioni sulle materie prime che vengono utilizzate per l’alimentazione di bovini e suini abbiamo portato alcuni maiali in piazza Affari, davanti alla Borsa. È stata una eclatante iniziativa di denuncia realizzata proprio nel cuore della fi nanza italiana, per sottolineare come l’economia di carta stia distruggendo l’economia reale. La nostra però non è stata una protesta fi ne a se stessa, ma un atto ragionato che ha portato alla convocazione del tavolo suinicolo nazionale, un primo passo per il re-

cepimento delle istanze degli allevatori, che purtroppo hanno il fi ato sempre più corto. All’instabilità economica che attraversa non solo l’Europa ma il mondo intero, si aggiungono instabilità politica e sociale che non aiutano certo l’Italia a circondarsi di fi du-cia. Coldiretti, da parte sua, sta caparbiamente portando avanti il progetto di fi liera agricola italiana, un’oasi di speranza in un deserto dove demagogia e qualunquismo sembrano regnare incontrastati.Siamo una forza sociale che prova a dire e a fare qual-cosa, per i propri associati, per il proprio Paese. Riteniamo che in questa fase cruciale, di profondi e re-pentini cambiamenti, tutti si debbano spendere di più e quindi anche noi vogliamo fare la nostra parte. Ed è proprio in questa ottica che si deve leggere il “Mani-festo per la buona politica e per il bene comune” che Coldiretti ha presentato recentemente unitamente a Cisl, Acli. Mcl, Confartigianato, Confcooperative e Cdo.L’obiettivo del Manifesto non è quello di dare vita a un nuovo partito politico, bensì di chiedere alla politica di aiutare a creare le condizioni affi nché le persone possano uscire dall’individualismo e ritrovare la fi ducia, per col-laborare in modo costruttivo con le istituzioni e rendere la società più stabile e governabile. Abbiamo fatto questa scelta perché la coesione sociale può essere la risposta a molte sfi de, un carburante ec-cezionale per affrontare e sconfi ggere una crisi di cui purtroppo non si riesce ancora a vedere la fi ne.

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EDITORIALE

LA STRATEGICITÀ LA STRATEGICITÀ DELDEL CIBO CIBO

Un’

didi Giancarlo Colombi, Presidente Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi, Presidente Coldiretti Bergamo

LAVORIAMO LAVORIAMO per il nostro futuroper il nostro futuro

di Giancarlo Colombi, Presidente Coldiretti Bergamo

LAVORIAMO per il nostro futuro

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futuro deve riaffermare il primato rispetto all’oggi e la strategia deve prevalere sulla tattica di corto respiro. Se il tema della manovra è pagare più o meno tasse, avere più o meno incentivi, fare più o meno tagli non c’è dubbio che la risposta

è scontata. Se invece traguardiamo il futuro e il tema di-venta se accettiamo che il nostro destino sia quello della Grecia oppure se accettiamo che i nostri fi gli debbano an-dare in giro per il mondo a cercare lavoro e vergognarsi di provenire da un Paese in cui i genitori ingordi li hanno caricati di debiti, allora sono sicuro che il popolo italiano sarà disponibile a fare sacrifi ci. Il punto è però un altro e riguarda la capacità della Politica di proporre soluzioni eque che non generano sospetti e soprattutto di avere il coraggio di prendere provvedimenti che nel breve perio-do sono impopolari. La Politica è disposta a fare questa scommessa? Bisogna recu-perare il ruolo della Politica nell’interpretare i bisogni dei cittadini senza farsi condizio-nare dall’economia e dalla fi nanza che spinge verso un modello di sviluppo che ha favorito le speculazione e nuove povertà.” Queste le parole del Presi-dente Sergio Marini rivolte al mondo politico italiano dal palco del Palalottomatica in occasione dell’Assemblea Nazionale della Coldiretti alla presenza di oltre 15.000 soci.Oggi nel mondo la fi nanza nella sua forma più spietata della speculazione governa l’economia reale, la politica, per scelta o per necessità, non regolamenta il merca-to e la gente e le imprese pagano il prezzo di questa anomalia. E per denunciare tutto ciò oltre un migliaio di allevatori della Coldiretti hanno posto sotto assedio

la Borsa di Milano contro i danni provocati dalla specula-zione fi nanziaria internazionale all’economia reale della zootecnia italiana con l’insostenibile impennata dei costi delle materie prime. E negli stessi giorni gli associati della Coldiretti, da Bologna a Torino, da Lecce a Frosinone, sono scesi in piazza e hanno messo in evidenza le stortu-re delle fi liere dell’ortofrutta, delle carni e del latte.Situazioni inaccettabili che mettono a rischio un patri-monio del Made in Italy che ha saputo conquistare nel mondo primati di qualità e sicurezza.“Dobbiamo fare emergere quell’Italia del buonsenso di cui è ricco il Paese che non merita di essere rappresen-tato solo dalla crisi etica della vita pubblica e che deve riportare il cibo e l’agricoltura al centro delle strategie di sviluppo. Esiste un’altra Italia, alla quale ci sentiamo di appartenere, che è tessuto connettivo, intelaiatura del Paese, un’Italia che lavora, si assume responsabilità e ci

permette, nonostante tutto, di stare in piedi. Questa Italia dobbiamo farla emergere affi nché traghetti il Paese verso un futuro migliore”.

PRIMO PIANO

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“Ildi Lorenzo Cusimano, Direttore Coldiretti Bergamo

Affinché prevalga l’Italia del Buon Senso...

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Anche il terzo appuntamento con l’assemblea nazionale al Palalottomatica di Roma resterà nella storia della Coldiretti. L’evento, che si è tenuto il 7 luglio scorso, ha richiamato quindicimila coltivatori da tutte le regioni italiane e ha approfondito alcuni temi cruciali per il settore e per la realizzazione del progetto per la costruzione di una fi lie-ra agricola tutta italiana. All’assise “ Coldiretti... quella straordinaria Italia del buon senso” si è infatti discus-so delle strategie per valorizzare l’agricoltura e il modello agroalimentare italiano nel mondo. Al centro dei lavori è stato messo il “Made in Italy alimentare quale leva compe-titiva in Italia e nel mondo”, per evidenziarne il contributo che può offrire all’economia, all’occupazione e alla sicurez-za alimentare dei cittadini, dopo le recenti emergenze. Un patrimonio del Paese che va difeso dalla concorren-za sleale che mette a rischio la sopravvivenza del sistema

La continua scommessa del mondo agricolo

Assemblea nazionale della Coldiretti al Palalottomatica

agricolo nazionale, la cui importanza è confermata dalle speculazioni sul cibo che hanno generato le recenti tensioni internazionali. All’Assemblea hanno partecipato esponenti del mondo accademico, rappresentanti istituzionali, respon-

sabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere. Sono intervenuti il cardinale Angelo Bagnasco presidente della Conferenza Episcopale Italia-na, Gianni Alemanno sindaco di Roma Capitale, il Mini-stro dell’Economia Giulio Tremonti, il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il Ministro della Salute Ferruccio Fa-zio, il Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano e Enrico Letta vicesegretario del PD. Sono stati circa due-cento gli agricoltori bergamaschi che hanno partecipato ai lavori assembleari, insieme al presidente Giancarlo Co-lombi e al direttore Lorenzo Cusimano.

ATTUALITÀ SINDACALE

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Alcuni flash della relazione del Presidente della Coldiretti, Sergio Marini Manovra: la strategia prevalga sulla tattica Il futuro deve riaffermare il primato rispetto all’oggi e la strategia deve prevalere sulla tat-tica di corto respiro. Se il tema della manovra è pagare più o meno tasse, avere più o meno incentivi, fare più o meno tagli non c’è dub-bio che - ha sostenuto Marini - la risposta è scontata. Se invece traguardiamo il futuro e il tema diventa se accettiamo che il nostro de-stino sia quello della Grecia oppure se accet-tiamo che i nostri fi gli debbano andare in giro per il mondo a cercare lavoro e vergognarsi di provenire da un Paese in cui i genitori in-gordi li hanno caricati di debiti, allora sono sicuro che il popolo italiano - ha continuato Marini - sarà disponibile a fare sacrifi ci. Il punto è però un altro e riguarda la capacità della Politica di proporre soluzioni eque che non generano sospetti e soprattutto di avere il coraggio di prendere provvedimenti che nel breve periodo sono impopolari. La Politica è disposta a fare questa scommessa?

Lavoro: solo in agricoltura i giovani non calanoL’agricoltura è l’unico settore che non ha vi-sto diminuire la presenza percentuale di gio-vani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi quindici anni. Nell’attività manifatturiera tale percentuale si è più che dimezzata. La pre-senza di giovani agricoltori - ha sottolineato Marini - è rima-sta percentualmente stabile a conferma che il ricambio ge-nerazionale in agricoltura è più alto che in altri settori. Il fatto che da decenni si parla di imprese agricole condot-

te da anziani non solo non è vero, ma laddove accade rappresenta un fat-to fi siologico in quanto - ha precisato Marini - i non più giovani nelle cam-pagne rimangono in famiglia a dare una mano fi no alla fi ne, magari anche come titolari di azienda. Non c’è dun-que una contrapposizione generazio-nale frutto di un arretramento cultura-le, ma semplicemente una modernità sociale di cui - ha sottoli-neato Marini - siamo ben orgogliosi.

Crisi: sancire il primato della po-litica sull’economia

Bisogna recuperare il ruolo della Politica nell’interpretare i bisogni dei cittadini senza farsi condizionare dall’economia e dalla fi nanza che spinge verso un modello di sviluppo che ha favorito le speculazione e nuove povertà.

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ATTUALITÀ SINDACALE

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Oggi - ha sostenuto Marini - occorre re-cuperare il primato della Politica capa-ce di interpretare i bisogni dei cittadini e di fare regole per il funzionamento dell’economia reale alla quale la fi nan-za deve porsi a servizio. Le criticità del mercato del cibo, a partire dalla volati-lità che danneggia imprese agricole e consumatori, è il prezzo che paghiamo per aver invertito questa gerarchia va-loriale. Oggi nel mondo - ha affermato Marini - la fi nanza nella sua forma più spietata della speculazione governa l’economia reale, la politica. per scel-ta o per necessità, non regolamenta il mercato e la gente paga il prezzo per

tutti di questa anomalia. Recenti studi dimo-

strano che nel mondo abbiamo riserve di cibo suffi cienti solo per 116 giorni e che nel 2010 l’arretramento della po-litica e delle regole ha permesso un nuovo colonialismo attuato dalle multi-nazionali e dai fondi sovrani che hanno acquistato terreni in Africa per una superfi cie equivalente alla Francia. Bastano questi due dati - ha detto Marini - per dimostrare che il cibo e l’agricoltura debbono essere ri-portati dalla politica al centro delle strategie di sviluppo del Paese.

Etichetta: l’Italia applichi la legge sul Made in ItalyL’Italia deve avere il coraggio di ap-plicare la legge nazionale sull’ob-

bligo di indicare la provenienza in eti-chetta su tutti gli alimenti approvata dal Parlamento all’unanimità che si è dimostrata lungimirante come dimo-stra l’adozione da parte del parlamen-to Europeo del regolamento sulle in-

formazioni alimentari ai consumatori. Nell’Unione Europea ci sono voluti qua-si sei anni prima di arrivare alle stes-se conclusioni dell’Italia sull’obbligo di indicare l’origine del carne di pollo che in Italia è in vigore dal 17 ottobre 2005 a seguito dell’infl uenza aviaria. Non possiamo attenderne ancora due o tre come prevede l’UE per vedere eti-chettate con l’origine anche le carni e il latte utilizzati in alimenti trasformati, come prosciutti, salami e formaggi in una situazione in cui - ha denunciato Marini - la metà delle mozzarelle e tre prosciutti su quattro sono ottenuti da latte e carne di animali allevati all’este-ro senza alcuna informazione per il consumatore. Il regolamento adotta-to dal Parlamento Europeo prevede l’estensione dell’obbligo di etichetta-tura di origine, già in vigore in tutta Eu-ropa per la carne bovina, ad altre carni

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Il messaggio del CAPO DELLO STATO Ecco il testo del telegramma che il Presidente della

Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al presidente della Coldiretti Sergio Marini in occasione dell’assemblea

al Palalottomatica.

“Rivolgo un cordiale saluto a lei, gentile Presidente, agli organismi direttivi confederali, alle Autorità presenti, ai delegati e a tutti i partecipanti all’Assem-blea Nazionale della Coldiretti che rappresenta un antico patrimonio umano e professionale. Anche l’agricoltura ha attraversato un anno non facile, nel corso del quale, tuttavia, ha registrato importanti innovazioni: mi riferisco, in particolare, al progetto della fi liera agricola interamente italiana, di cui ho se-guito l’avvio due anni or sono e che costituisce oggi un modello organizzativo dalle indubbie potenzialità di espansione e di rafforzamento. Si è consolidata nel nostro Paese una sempre maggiore sensibilità sociale verso la tutela della qualità e della sicurezza del cibo, a conferma della diffusione di un sistema ali-mentare unanimemente riconosciuto come uno fra i più salutari ed equilibrati. Ciò è avvenuto anche attraverso una pluralità di iniziative che hanno avvicinato i cittadini alla realtà della produzione agricola. Agli operatori di questo settore, che lavorano con passione, tenacia e spirito di sacrifi cio il Paese deve saper tributare un giusto riconoscimento sociale ed economico. Sono segnali da cui potranno scaturire positivi e duraturi effetti economici, occupazionali e di sostenibilità del nostro sviluppo. Con questo auspicio e nel formulare l’augurio più fervido di buon lavoro, invio a tutti un cordiale saluto”.

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ATTUALITÀ SINDACALEATTUALITÀ SINDACALE

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(maiale, pollame, agnello e capra) men-tre spetta alla Commissione europea il compito - ha continuato Marini - di esa-minare l’opportunità di estendere un si-stema di etichettatura obbligatoria alle seguenti categorie di alimenti latte, lat-te impiegato come ingrediente, carne utilizzata come ingrediente, alimenti non trasformati, alimenti mono-ingre-diente e ingredienti che rappresenta-no più del 50% dell’alimento.

OGM: la decisione del Parlamento Europeo rafforza il no dell’ItaliaLa decisione del Parlamento Europeo di consentire agli Stati membri di limi-tare o vietare la coltivazione di orga-nismi geneticamente modifi cati (Ogm) per “motivi ambientali” rafforza la deci-sione dell’Italia di chiedere l’applicazio-ne della clausola di salvaguardia a livel-lo comunitario per mantenere il terri-torio nazionale libero da Ogm, come ri-chiesto dalla maggioranza dei cittadini. L’Italia - ha affermato Marini - deve so-stenere il voto del Parlamento euro-peo in plenaria dove una maggioranza schiacciante si è espressa a favore del diritto degli Stati membri (e delle loro regioni) di vietare la coltivazione nel loro territorio di Organismi genetica-mente modifi cati (Ogm), anche se sono autorizzati a livello comunitario. Sulla base dei risultati dell’ultima inda-gine annuale Coldiretti-Swg “Le opinioni di italiani e europei sull’alimentazione”, il 73 per cento dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modifi cati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali.

Lavoro: facciamo emergere l’Italia del buonsensoDobbiamo fare emergere quell’Italia del buonsenso di cui è ricco il Paese che non merita di essere rappresentato solo dalla crisi etica della vita pubblica.

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Il saluto e la Benedizione di Papa BENEDETTO XVI In occasione dell’Assemblea “Coldiretti ...quella straordinaria Italia del buonsenso” il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire al presidente Sergio Marini, attraverso il Segretario di Stato Vaticano card. Tarcisio Bertone, il seguente messaggio:

Il Sommo Pontefi ce “desidera far giungere ai partecipanti all’As-semblea il suo beneaugurante saluto, che volentieri accompagna con l’assi-curazione della sua preghiera e con l’incoraggiamento a proseguire generosa-mente nella testimonianza dei valori del mondo rurale, animati dalla lunga e radicata tradizione di fede e di civiltà cristiana. Sua Santità esorta i coltivatori diretti ad offrire il proprio specifi co contributo per il progresso integrale della società, fondato sulla centralità della persona umana, sulla tutela della famiglia, sulla crescita economica improntata alla solidarietà e posta al servizio della collettività, seguendo il fondamentale insegnamento proposto dalla Dottrina sociale della Chiesa. Mentre formula cordiali auspici per un sereno e profi cuo svolgimento dei lavori congressuali, affi nché contribuiscano a fornire ai nume-rosi associati signifi cative linee-guida per una sempre incisiva presenza nella comunità cristiana e nella società civile, il Santo Padre invoca la celeste inter-cessione di San Giuseppe, Patrono dei lavoratori, e della Vergine Maria, Madre della Chiesa, ed invia a Lei e a quanti prenderanno parte all’Assemblea una speciale Benedizione Apostolica, estendendola volentieri a tutte le componenti di codesta benemerita Associazione. Nell’unire anche i miei personali voti di ogni bene per la prossima Assise e per tutte le attività della Confederazione, profi tto della circostanza per confermarmi con sensi di distinta stima”.

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Non ci stiamo a che la rappresentazio-ne del nostro Paese si esaurisca nel defi cit di etica nella vita pubblica, esiste un’altra Italia, alla quale - ha afferma-to Marini - ci sentiamo di appartenere, che è tessuto connettivo, intelaiatura

del Paese, un’Italia che lavora, si assume respon-sabilità e ci permette, no-nostante tutto, di stare in piedi. Questa Italia dob-biamo farla emergere af-fi nché -ha concluso Mari-ni- traghetti il Paese verso un futuro migliore.

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ATTUALITÀ SINDACALE

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Nasce la prima catena di vendita diretta organizzata degli agri-coltori italiani “Le botteghe di Cam-pagna Amica” dove saranno offerti solo prodotti nazionali ottenuti dalle aziende agricole e dalle loro coopera-tive. Lo ha annunciato il presidente na-zionale della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’Assemblea annuale che si è tenuta al Palalottomatica a Roma. Si tratta di un nuovo e moderno cana-le commerciale di vendita diretta dei prodotti agroalimentari che si affi anca alla grande distribuzione e ai negozi di prossimità e che va ad integrare la rete già attiva di quasi diecimila frantoi, can-

tine, malghe, cascine e aziende agrico-le trasformate in punti vendita e i quasi mille mercati degli agri-coltori di Campagna Amica già presenti su tutto il ter-ritorio nazionale. “Da luglio a settem-bre - ha annunciato il presidente della Coldi-retti Sergio Marini - si apriranno centinaia di “Botteghe” con un uni-co format in tutte le pro-vince italiane dove sarà possibile acquistare una vasta gamma di prodotti degli

Arrivano le “Botteghe di Campagna Amica”

Nasce la prima catena di vendita degli agricoltori

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agricoltori esclusivamente con il mar-chio Campagna Amica. Le arance della Sicilia, per esempio, saranno in “vendi-ta diretta” nel cuore di Milano mentre il Parmigiano Reggiano potrà essere acquistato nel centro di Roma anche se non sarà presente personalmente il produttore. E così per i vini, l’olio, i salumi, le conserve, le verdure e tut-ti gli altri prodotti dell’agricoltura che completeranno la gamma offerta in ogni bottega. Il piano prevede la possi-bilità di “esportare” le Botteghe anche

all`estero”. “Un vantaggio per i produttori

- ha spiegato Marini - che po-tranno fi nalmente vendere

al prezzo giusto e con-cordato, ma anche per i consumatori che in ogni bottega di Campagna Amica potranno acqui-stare l’intera gamma di prodotti garantiti al cen-

to per cento come italiani, con le intermediazioni dal

campo alla tavola ridotte al minimo”.

L’architettura commerciale si fonda su quattro perni: Campagna Amica, la Fondazione che dispone del marchio omonimo; il Consorzio Produttori (so-cietà cooperativa agricola di cui è socia Coldiretti), lo strumento per realizzare la “catena”; l’imprenditore agricolo che offre il proprio prodotto; e il titolare del-la “Bottega” che può essere un impren-ditore agricolo singolo o associato o una cooperativa. L’agricoltore che vuole rifornire il punto vendita deve accredi-tarsi presso la Fondazione Campagna Amica e associarsi al Consorzio Produt-tori. Quindi entra nel portale web dove

avviene la gestione della domanda e dell`offerta. Il quadro è completato da un meccanismo di controlli a cui sovrintende la Fondazione Campagna Amica, avva-lendosi anche di un ente terzo. “L’obiettivo - ha affermato il presi-dente della Coldi-retti - è di creare una rete organiz-zata per riportare reddito agli agricol-tori, contrastando l’in-sostenibile furto di iden-

tità e di valore che subiscono i prodotti nel passaggio dal campo alla tavola”.

Una iniziativa che si inserisce nel progetto più ampio

della fi liera agricola tutta italiana nel

quale rientrano anche le socie-tà di scopo già avviate per ce-reali, olio, orto-frutta ed ener-gia che vedono

tra i protagonisti anche i Consorzi

agrari.

ATTUALITÀ SINDACALE

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L’AGRICOLTURA è un settore dalle grandi

POTENZIALITÀ

ATTUALITÀ SINDACALE

L’agricoltura è l’unico settore che nel 2011 vede aumentare il valore aggiunto (+1,2 per cento), il nume-ro di dipendenti (+6 per cento) e il valore delle esportazioni (+11 per cento), in netta contro-tendenza rispetto all’andamento generale dell’economia. Lo ha annunciato, durante i lavo-ri assemblari, il presidente della Coldiretti Sergio Marini sulla base di una analisi su dati Istat relativa al primo trimestre del 2011, nel sottolineare che “per-mangono aree di grave diffi coltà come ad esempio quelle dell’al-levamento dei maiali e dei bovini e si stanno scontando gli effetti dell’emergenza del batterio kil-ler sull’ ortofrutta, ma il setto-re dimostra grande vitalità e ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità. Il Made in Italy alimentare è una leva competitiva in Italia e nel mondo è può offrire un grande contributo all’economia, all’occupa-zione e alla sicurezza alimentare dei cittadini. Un patrimo-

nio del Paese che - ha sottolineato Marini - va difeso dalla concorrenza sleale che mette a rischio la sopravvivenza del sistema agricolo nazionale, la cui importanza è confermata

dalle speculazioni sul cibo che hanno generato le recenti tensio-ni internazionali”. Il modello agricolo italiano è vin-cente nel mondo dove ha con-quistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle pro-duzioni, ma anche nel valore ag-giunto per ettaro di terreno ovve-ro la ricchezza netta prodotta per unità di superfi cie dall’agricoltu-ra italiana, che è oltre il triplo di quella Usa, doppia di quella in-glese, e superiore del 70 per cen-to di quelle di Francia e Spagna. Leadership per i prodotti tipici, record di longevità grazie alla die-ta mediterranea, top di presenze per il turismo enogastronomico, i sistemi di controllo più effi caci

del mondo per garantire la salubrità dei prodotti, sono alcu-ni dei primati del Made in Italy agroalimentare. Un settore -

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ATTUALITÀ SINDACALE

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sottolinea Coldiretti - che rappresenta il 15% del Pil naziona-le, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro, e che anche in tempo di crisi fa segnare un andamento positivo. Il valore dell’export agroalimentare italiano nel 2010 è sta-to di circa 27,7 miliardi di euro. In Italia - spiega Coldiretti - il 17 per cento delle imprese attive si occupa di agricoltura: una realtà che conta 900mila aziende pre-senti sull’83,5 per cento del terri-torio nazionale. Le produzioni italiane hanno poi il primato della sanità e della si-curezza alimentare, con un re-cord del 99 per cento di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con residui chimici al di sotto dei limiti di legge. Nel nostro Paese si trova un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superfi cie bio dell’Unione superando il milione di ettari. L’agricoltura italiana van-ta inoltre la leadership nei prodotti tipici con 228 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti

dall’Unione Europea di cui 143 Dop e 85 Igp (91 prodotti or-tofrutticoli, 40 oli extravergini di oliva, 43 formaggi, 34 pro-dotti a base di carne, 6 prodotti da panetteria, 4 spezie o essenze, 3 aceti, 3 carni e frattaglie fresche, 2 prodotti della

pesca e 2 miele). Senza contare le 4.511 specialità tradizionali censite dalle regio-ni, mentre sono 509 vini a deno-minazione di origine controlla-ta (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografi ca tipica (331 vini Doc, 59 Docg e 119 Igt). L’Italia, infi ne, vanta un paesaggio unico che - conclude Coldiretti - è meta di un crescen-te fl usso turistico nei 871 parchi e aree protette presenti in Italia che coprono ben il 10 per cento del territorio nazionale. Una tendenza confermata dalla crescita dell’agriturismo che può contare su 19.000 aziende agri-cole. E il nostro paese è anche

leader europeo per il turismo enogastronomico, con un mo-vimento annuo di circa 5 milioni di appassionati.

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MADE IN ITALY: ALL’ESTERO

SI VENDE PIU’ CIBO CHE AUTO

All’estero nel 2011 sono stati venduti più cibo e vini che auto, moto e altre vetture Made in Italy a conferma del primato conquistato dall’agro-alimentare nazionale che ha visto crescere il valore delle esportazioni dell’11 per cento nel corso del primo trimestre. È quanto ha affermato Sergio Marini presidente nazionale della Coldiretti nel corso dell’Assemblea annuale Nel primo trimestre dell’anno le esportazioni di cibo e bevande sono state pari a 7,1 miliardi di euro mentre quelle di automobili, motocicli,

trattori e altri veicoli si sono fermate a 6,6 miliardi di euro. Un risultato non occasionale che parte da lon-

tano poiché negli ultimi cinque anni il valore delle esportazioni di prodotti agroalimen-

tari Made in Italy è aumentato del 23 per cento a fronte di una riduzione dell’11 per cento di quello dei veicoli. “Il Made in Italy alimentare - ha affermato Marini - è una leva competitiva in Italia e nel

mondo che offre un contributo insosti-tuibile all’economia, all’occupazione e alla

sicurezza alimentare dei cittadini”.

ATTUALITÀ SINDACALE

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Page 15: Bergamo Coldiretti, luglio e agosto 2011

Si tratta di un successo che ha peraltro aspetti sorpren-denti come l’invasione dei formaggi italiani sulle tavole dei francesi, con un aumento del 21 per cento delle esporta-zioni (da 57 a 69 milioni di euro). E nei bicchieri transalpini cresce anche il vino (+ 26 per cento, per un totale di 24 milioni di euro), con lo spumante che, addirittura, va quasi a raddoppiare gli ordini (+78 per cento, pur se all’interno di un mercato ancora di nicchia). Il made in Italy a tavola contagia anche la Gran Bretagna, terra dei pub, con la birra italiana che va a sfi orare i 10 mi-lioni di euro, grazie a un balzo in avanti del 27 per cento. Aumentano anche le esportazioni di grappa in Russia (+76 per cento) e di pasta in Cina (+43 per cento), rispettivamente il paese della vodka e dell’invenzione degli spaghetti, almeno secondo alcune fonti. Da un’analisi di Coldiretti su dati Istat, nel primo trime-stre del 2011 il valore delle esportazioni di prodotti agroa-limentari italiani è aumentato complessivamente in valore dell’11 per cento, raggiungendo quota 7,1 miliardi di euro e

confermando il trend positivo fatto segnare lo scorso anno, quando è stato registrato il valore massimo di sempre a 27,7 miliardi di euro. Ad affermarsi all’estero sono tutti i

principali settori del Made in Italy, ma il prodotto più esportato è diventato l’or-tofrutta fresca che raggiunge gli 1,1 mi-liardi di euro (+5 per cento) e sorpassa il vino diventando la principale voce positiva della bilancia agroalimentare. Aumenta peraltro anche il vino che fa segnare un incremento del 14 per cento, con un valore di 935 milioni di euro, mentre l’olio di olio sale del 21 per cento a 300 milioni e i formaggi e latticini crescono addirittura del 24 per cento per un valore di 428 milioni di euro. Incrementi più contenuti per le esportazioni di pasta che rappresenta una voce importante del Made in Italy sulle tavole straniere con 466 milioni. Tra i diversi prodotti le performance migliori sono quelli dei prodotti più

legati al territorio come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano le cui esportazioni crescono del 37 per cento nel mondo.

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ATTUALITÀ SINDACALE

All’estero nel 2011 sono stati venduti

più cibo e vini che auto, moto e altre vetture

Made in Italy

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Dario Bettoni, allevatore di Vigolo

Anna Tiraboschi, produttrice di vino di Locate

Fabio Bonzi, allevatore di San Giovanni Bianco

Gasolio agricoloLubrifi canti - GPL

È stato senza dubbio un appuntamento molto stimolante. Mi ha colpito in modo positivo il dato relativo ai giovani in agricoltura, non mi aspettavo fossimo così tanti. Ho trovato molto interessante anche il progetto delle Botteghe di campagna Amica, perché mi sembra un’importante opportunità per il mondo agricolo.

È la prima volta che parteci-po a una assemblea nazionale e vedere così tanti agricoltoririuniti mi ha entusiasmato. Ritengo che siano molto importanti le iniztive che la Coldiretti sta re-alizzando per valorizzare e far conoscere il Made in Italy e i prodotti locali.

Mi è piaciuto molto l’intervento del presidente Marini perche ha dato nuovi spunti a chi vuole fare attività agricola, in modo parti-colare a chi ha prodotti che si prestano per la vendita diretta. Il progetto delle Botteghe di Campa-gna Amica va però nella direzione

di creare maggiori opportunità per tutti e questo è certamente molto

positivo.

Lucia Morali, allevatrice di San Giovanni Bianco

Rosanna Rondi, allevatrice di Pedrengo

Finalmente si è dato il giusto peso al settore agricolo e alle opportunità di occupazione che può presentare se adeguatamente sostenuto. Il fatto che il presidente Marini ci abbia dato appuntamento all’anno prossimo signifi ca che c’è determinazione e volontà di portare avanti il

nostro progetto per la costruzione di una fi liera agricola tutta italiana.

Mi è piaciuta l’idea di far intervenire

ospiti così illustri. Ho seguito con molta attenzio-ne il cardinale Bagnasco e Tremonti. Il presidente

Marini è sempre molto coinvolgente

e diretto ed entra nel cuore dei problemi.

Vedere cosi tante persone provenienti da tutta l’Italiami ha fatto capire quanto conta la Coldiretti. Mi ha entusiasmato il senso di orgoglio e di appartenenza che è respirato.

ATTUALITÀ SINDACALE

L’assemblea nazionale vista dagli associati

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Fabio Bonalleva

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Assessorato Urbanistica e Agricoltura

AGRICOLTURA

ARREDO URBANO E ARREDO GIARDINO

EQUITAZIONE

FLOROVIVAISMO/GIARDINAGGIO

PRODOTTI ALIMENTARI TIPICI

TUTELA E PROMOZIONE DEL TERROTORIO

ZOOTECNIA

ALTRO.........................................................

Page 18: Bergamo Coldiretti, luglio e agosto 2011

Censimento agricolo, nei campi raddoppiano i laureatiAumentano le dimensioni aziendali e cresce la multifunzionalità

“Negli ultimi dieci anni sono più che raddoppiati i laureati alla guida delle aziende agricole a conferma di un processo di professionalizzazione che ha riguardato anche l’aumento della superfi cie media aziendale del 44,4 per cento e soprattutto la straordinaria crescita degli agricoltori impegnati in attività multifunzionali di trasformazione e vendita di

prodotti e nell’offerta di servizi innovativi”. È il commento della Coldiretti ai primi dati relativi al censimento agricolo. L’aumento della superfi cie media aziendale a 7,9 ettari è il frut-to di una riorganizzazione del sistema impren-ditoriale fi siologica che ha determinato l’uscita delle aziende marginali (-32,2 per cento) che ha intaccato però marginalmente la superfi cie

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ATTUALITÀ SINDACALE

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agricola utilizzata in Italia, che nei dieci anni si è ridotta solo del 2,3 per cento ed è pari a 12,8 milioni di ettari nel 2010. È importante sotto-lineare che del 6,6 per cento dei capi azienda laureati la grande maggioranza ha frequentato facoltà diverse da quelle di agraria a dimostra-zione del fatto che il settore ha allargato i propri ambiti di operatività. I nuovi dati del censimento arrivano a dieci anni esatti dall’approvazione della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti che ha allargato i confi ni dell’attività agricola e ha di fatto rivoluzionato l’attività d’im-presa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali. Gli imprenditori agricoli oggi si possono occu-pare di attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla loro vendita in azien-da o nei mercati degli agricoltori (è nata la prima rete di vendita diretta gestita dagli agricoltori), ma anche della fornitura di servizi a privati e alla pubblica amministrazione. Per non parlare della produzione e vendita della birra ottenuta dalla coltivazione di orzo in azien-da o del pane dal grano, ma anche dei prodotti cosmetici a base di vino, olio o latte di asina. E ancora delle fattorie didattiche convenzionate con le scuole, degli agriasili e degli agriospizi.

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ATTUALITÀ SINDACALE

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Il 26 luglio dall’apertura della Borsa i maiali hanno razzolato davanti a Piazza Affari a Milano dove quasi un migliaio gli allevatori della Coldiretti della Lombardia, con alcune delegazio-

ni del Veneto, dell’Emilia Romagna, del Piemonte, della Toscana,

delle Marche e del Friuli hanno manifestato per

denunciare le specu-lazioni internazionali sulle materie prime, dall’oro al petrolio fi no ai mangimi, che hanno fatto impenna-re i costi per l’alimen-tazione degli animali

e messo in ginocchio migliaia di allevamenti

di suini e bovini nonché la vera salumeria e la vera car-

ne Made in Italy. Le speculazioni su materie pri-me ed energia - stima la Coldiretti - sono costate in un anno almeno 300 milioni agli allevatori di maiali italiani con migliaia di aziende che hanno chiuso o stanno per farlo.Gli allevatori hanno consegnato piccoli maiali con coccarda tricolore agli operatori della borsa perché non sono più in grado di farli crescere anche per la concorrenza sleale dei prodotti stranieri che vengono spacciati come Made in Italy. “La speculazione è servita a tavola”, “Voi controllate le borse noi il cibo”, “Meno fi -nanza e più stalle”, “Globalizzazione senza regole tratta il cibo come i frigoriferi”, “Giù le mani dal Made in Italy”, “Più trasparen-za in borsa e al mercato”, “Vogliamo solo salumi italiani” sono alcuni degli slogan urlati dai manifestanti “armati” di cartelli e colorate bandiere gialle.

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ATTUALITÀ SINDACALE

I maiali  razzolano in Piazza Affari

Blitz della Coldiretti per denunciare

che l’economia di carta uccide quella reale

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Anche oltre 150 allevatori bergamaschi hanno preso parte al presidio che si è tenuto nel cuore della fi nanza italiana.

“È inaccettabile - sottolinea il pre-sidente della Coldiretti di Bergamo Giancarlo Colombi - che gli allevatori si trovino nella condizione di dover chiudere le stalle a causa dell’aumen-to vertiginoso dei costi di produzione.

La nostra presenza in Piazza Affari è la testimonianza del valore del Made in Italy e dell’economia reale che si contrappone all’economia di carta e alle speculazioni che stanno giocando senza regole sui prezzi delle materie prime agri-cole, con gravi ripercussioni sul futuro delle stalle”.Quella davanti alla Borsa è stata

un’iniziativa a sostegno alla vera economia che è alla base del successo del Made in Italy nel mondo, ma che subisce gli effetti delle manovre fi nanziarie internazionali che rischiano di far sparire dalla tavola salami e prosciutti italiani già pesantemente danneggiati dalla concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati come italiani.“Con questa manifestazio-ne - evidenzia il direttore della Coldiretti di Bergamo Lorenzo Cusimano - prosegue anche il nostro dialogo con il consumatore, perche abbiamo voluto denunciare che le distorsioni nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola colpi-

scono con forti rincari i prezzi a danno di tutti. La diffi cile situazione che stanno affrontando gli allevamenti lascia inol-tre spazio alle importazioni di prodotti stranieri che vengono spacciati come italiani anche se italiani non sono”. In Piazza Cordusio invece i giovani del-la Coldiretti hanno offerto ai passanti degustazioni dei prodotti Made in Italy che stanno rischiando di scomparire e hanno spiegato i motivi della mobilita-zione. Al termine della manifestazione è arrivata la notizia della convocazio-ne del tavolo suinicolo da parte del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, per la defi ni-zione delle linee attuative del piano di settore della fi liera.

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ATTUALITÀ SINDACALE

Page 22: Bergamo Coldiretti, luglio e agosto 2011

I prezzi aumentano I prezzi aumentano di 5 volte da maiale di 5 volte da maiale a a braciolabraciola

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Dal maiale alla braciola i prezzi aumentano di almeno cinque volte per effetto delle distorsioni che si verifi -cano nel passaggio dalla stalla alla tavola con gli allevatori che sono costretti a chiudere le stalle e i consumatori a rinunciare alla carne. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti che ha portato i maiali davanti a Piazza Affari a Milano per denunciare le speculazioni sul cibo. Gli allevatori di maiali, ma anche quelli dei bovini, sono stretti nella morsa dell’aumento dei costi di produzioni con le speculazioni sulle materie prime che hanno determinato rincari del 17 per cento dei mangimi e delle distorsioni di fi liera che sottopagano il nostro prodot-

to ad appena 1,4 euro al chilo mentre la braciola di maiali viene venduta mediamente a 6,85 euro al chilo, secondo le elaborazioni sui dati sms consumatori. Il risultato è che per ogni euro speso per l’acquisto di carne di maiale appena 15,5 centesimi arrivano all’allevatore, 10,5 al macellatore, 25,5 al trasformatore e ben 48,5 alla distribuzione commerciale. Una analisi che dimostra come nella forbice tra prezzi alla produzione e al consumo c’è un

suffi ciente margine per garantire una adeguata remunerazione agli allevatori e non aggravare i bilanci delle famiglie. C’è un rischio di estinzione concreto per gli allevamenti italiani e con essi dei prelibati prodotti della norcineria nazionale dalle tavole degli italiani con ben 33 prodotti che hanno ottenuto dall’Unio-ne Europea il riconoscimento di denominazione di origine: dal prosciutto di Parma al san Daniele fi no culatello di Zibello. La carne di maiale fresca o trasformata è la più acquistata dagli italiani che ne consumano ben 37,2 chili a testa ma in dieci anni si è praticamente dimezzato il numero delle stalle italiane (-85 per cento) che è passato dai 193mila del 2000 alle 26mila attuali dove si allevano 9,3 milioni di maiali soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna,

ATTUALITÀ SINDACALE

I prezzi aumentano di 5 volte dal maiale alla braciola

Page 23: Bergamo Coldiretti, luglio e agosto 2011

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CAMPAGNA AMICA

Piemonte e Veneto ma anche l’Umbria e la Sardegna sono regioni vocate. Nel 2010

l’Italia ha importato quasi un milione di maiali dall’estero (+22 per

cento rispetto al 2009) ed oltre un milione di tonnellate di carne di maiale (+12 per cento). Questo signifi ca che oltre un terzo (34 per cento) della carne di maiale, salumi o prosciutti

consumati in Italia è stata in realtà ottenuta da maiali alleva-

ti all’estero. Una situazione che rischia di aggravarsi con effetti anche

occupazionali nella fi liera della carne suina dove - conclude la Coldiretti - lavorano

in Italia circa 120mila gli addetti tra allevamento, macellazione, trasformazione e distribuzione.

Page 24: Bergamo Coldiretti, luglio e agosto 2011

Tre prosciutti su quattro Tre prosciutti su quattro provengono provengono da da maiali stranierimaiali stranieri

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Tre prosciutti su quat-tro venduti in Italia sono in realtà ottenuti da maiali allevati all’este-ro, ma i consumatori non lo sanno perché non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienzaLa Codiretti sottolinea che l’Italia ha importato 62 milioni di cosce di maiale destinate, con la trasformazione e la stagionatura, a diventare prosciutti “Made in Italy” con un inganno nei confronti dei consumatori e danni per i produttori che subiscono una concorrenza sleale. Anche perché mentre negli allevamen-ti italiani i maiali sono alimentati con prodotti di qualità sulla base di rigorosi disciplinari di produzione “Dop”, all’estero si usano spesso sottoprodot-ti se non addirittura sostanze illegali come è accaduto nel recente scandalo dei mangimi alla diossina prodotti in

Tre prosciutti su quattro provengono da maiali stranieri

ATTUALITÀ SINDACALE

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Germania e utilizzati

negli allevamenti di polli e maiali. Sul mercato è facile acquistare prosciutti contrassegnati dal tricolore, con nomi accattivanti come prosciutto nostrano o di montagna che in realtà non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale. Una situazione favorita dall’inerzia dell’Unio-ne Europea che dopo i recenti allarmi sanitari ha deciso di estendere con un regolamento l’obbligo di indicare in etichetta la provenien-za della carne di maiale, al pari di quanto è stato fatto con quella bovina dopo l’emer-genza mucca pazza, ad esclusione però degli alimenti trasformati come salami e prosciutti dove più spesso si nasconde l’inganno. Gli allevatori della Coldiretti chiedono che vengano emanati i provvedimenti applicativi previsti dalla legge nazionale sull’etichetta-tura di origine approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno che prevede l’obbligo di indicare l’origine per tutti gli alimenti.

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ATTUALITÀ SINDACALE

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Maggiori controlli all’importazione e l’appro-vazione dei decreti applicativi della legge nazionale sull’eti-chettatura che consenta di ren-dere riconoscibile al consumatore italiano non soltanto la provenienza della carne fresca di maiale, ma anche quella dei trasformati che rappresentano il 70 per cento della produzione suinicola del nostro Paese. È quanto ha richiesto la Coldiretti in occasione del tavolo suinicolo pro-mosso dal ministro per le Politiche agricole Saverio Romano, nel corso del quale sono state illustrate le li-nee del piano di settore che a metà settembre dovrà essere valutato dalla Conferenza Stato-Regioni. Per la Coldiretti è indispensabile partire con un piano di ristruttu-

razione che preveda, tra l’altro, disposizioni per il congela-mento, per due anni, della situazione debitoria delle imprese

di allevamento, misure per evitare azioni speculative sulle materie prime anche in relazione all’utilizza-zione del mais nella produzione di biogas, l’attivazione di un piano per la produzione di suini leggeri alleva-ti in Italia e contratti per la fornitura di suini all’industria prevedendo prezzi che tengano conto dei costi di produzione. Infi ne - conclude la Coldiretti - occorre alzare i livelli di controllo alle frontiere delle carni di maiale di provenienza non solo extraco-munitaria, ma anche comunitaria in modo da evitare i ricorrenti, e più volte denunciati, fenomeni di agropirateria.

Bene il piano suinicolo ma in tempi rapidi

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ATTUALITÀ SINDACALE

Mario Facchinetti, 54 anniallevatore di Brignano Gera d’Adda

Gianpietro Ceribelli, 49 anni allevatore di Romano di Lombardia

“Gli allevamenti di bovini da carne sono in crisi profonda a causa della bassa remunerazione che viene corrisposta agli al-levatori e del vertiginoso aumento dei fattori di produzione, a partire dai mangimi. I costi delle materie prime per la razione alimentare negli ultimi tempi sono moltiplicati. Per cercare di recuperare reddito stiamo sperimentando la vendita diretta con i “pacchi famiglia” che contengono vari tagli di carne. Abbiamo una buona risposta perché i consu-matori hanno capito che con questa formula si risparmia pur acquistando una carne di qualità, ma se i costi di produzione continuano ad aumentare anche questo sforzo verrà vanifi cato. La situazione è tutt’altro che rosea anche per l’allevamento dei bovini da latte. Gestisco l’azienda con mio fratello da oltre 20 anni, ma non è mai stato così diffi cile come adesso”.

“Ho un allevamento di suini all’ingrasso, ho iniziato vent’anni fa prendendo le redini dell’azienda dalle mani di mio padre. Nel corso degli anni ho superato con grande fatica le emergenze sanitarie che si sono susseguite e con l’intenzione di ampliare

l’allevamento, ho adottato il ciclo chiuso per avere i suinetti in azienda e non dover dipendere dal mercato.

Ho puntato sulla qualità, ma oggi questa non ci viene riconosciuta e con l’aumento vertiginoso dei costi di produzione ho diffi coltà a far

quadrare i conti”.

Il punto di vista degli allevatori

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Qualsiasi tipologia imprenditoriale per commercializzare i propri prodotti si deve confrontare con il mercato. A questa regola non si sottraggono gli imprenditori agri-coli indipendentemente dall’indirizzo produttivo. Nella fattispecie i suinicoltori nel corso degli ultimi decenni hanno visto i prez-zi della carne subire sbalzi notevoli di prezzo: ad intervalli quasi regolari i prezzi si sono impennati per poi ridiscendere paurosamente. Pertanto, facendo tesoro di queste dinamiche, si regolavano di conseguenza. Mettevano fi eno in cascina (per usare

un termine vicino al mondo agricolo) che sarebbe diventato utile negli anni di magra.È purtroppo successo che gli anni di magra si stanno protraendo oltremodo ed i costi delle materie prime salgono ogni giorno. Tant’è che attualmente il costo di produzione è maggiore di quello di vendita.Intervenire sui prezzi dei mercati non è possibile. Allora Coldiretti cerca di venire incontro ai propri allevatori cer-cando di eliminare il costo dello smal-timento delle carcasse e, di concerto con FATA Assicurazioni, ha confezio-nato una polizza che mette al riparo i

suinicoltori dalle seguenti epizozie:

- vescicolare dei suini- afta epizootica- peste suina classica- peste suina africana

La polizza, che gode di un contribu-to statale e comunitario, (il premio a carico dell’azienda è di circa il 50% del totale) si paga praticamente da sola in quanto lo smaltimento delle carcasse è totalmente a carico della compagnia.Per saperne di più è possibile contat-tare Giuseppe Cavallanti subagente FATA (tel. 035/4524011).

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Polizza per i

suinicoltori

Elanco Animal Health è una società globale basata sulla ricerca che sviluppa e commercializza prodotti e soluzioni in più di 100 paesi, offrendo impiego a più di 2.300 persone nel mondo e con uffi ci in più di 30 nazioni. Elanco è una divisione di Eli Lilly and Company, azienda leader nel settore dell’innovazione in campo farmaceutico.Le soluzioni Elanco accrescono la salute ed il benessere degli animali, aiutando così l’industria alimentare a produrre alimenti sicuri e di qualità.

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IMPRESA VERDE

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I prodotti del territorio forniti dalle aziende agri-cole associate a Campagna Amica Coldiretti sono protagonisti di due iniziative della movida estiva della città di Bergamo: il punto ristorazione del Parco della Trucca e quello degli Spalti di San Michele.

“L’attenzione ai prodotti del territorio - sottolinea il direttore della Coldiretti di Bergamo Lorenzo Cusimano - è sempre più marcata non solo da parte dei consumatori ma anche dei ristoratori e delle amministrazioni locali; il loro utilizzo infatti oltre ad essere visto come uno stile di vita viene ritenuto un valore aggiunto da promuovere e valo-rizzare. Questa considerazione è un riconoscimento all’impegno profuso dagli imprenditori agricoli per garantire la qualità e la tipicità delle produzioni, uno sforzo che va a vantaggio anche dell’economia, dell’occupazione e della sicurezza alimentare dei cittadini”.

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A Bergamo la movida è a “chilometro zero”

CAMPAGNA AMICACAMPAGNA AMICA

di Annamaria Fortini

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CAMPAGNA AMICA

A Bergamo la movida è a “chilometro zero”

Ed è proprio con questo spirito che i pro-dotti a “chilometro zero” delle imprese agricole provinciali sono stati scelti per rendere più “gustose” le serate estive dei bergamaschi, in particolare dei giovani.

“Riteniamo che gli “Spalti San Michele” siano una location rappresentativa e ca-ratteristica della città di Bergamo - spiega Ivan Brambilla che con il consorzio LO.CO. costituito tra tre locali gestisce gli Spalti di San Michele sulle mura di Bergamo - da qui l’idea di realizzare un locale all’aperto, legato alle tradizioni, ai prodotti e al nostro territorio. L’obiettivo che ci siamo posti sin da subito è stato quello di esaltare le tipicità cittadine e sensibilizzare la nostra clientela al consumo di prodotti locali. Quindi ab-biamo dato vita non più una semplice festa della birra o discoteca all’aperto, ma a un evento capace di coniugare sostenibilità, tradizione e rispetto per l’ambiente”.

Il paniere di prodotti proposto dalle azien-de di Campagna Amica Coldiretti è parti-colarmente ricco e variegato e si presta per essere interpretato in modi diversi.

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