Alpaca Magazine Italia 2014

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S.I.A. SOCIETA’ ITALIANA ALPACA ALPACA MAGAZINE ITALIA Il periodico ufficiale della Società Italiana Alpaca foto di: Bari Padget - Allevamento A Paca Fun Farm, Stati Uniti

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S.I.A.SOCIETA’ ITALIANA ALPACA

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foto di:Bari Padget -

Allevamento A Paca Fun Farm, Stati Uniti

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Il 2014 è stato per la Società Italiana Al-paca un anno difficile sotto tutti i punti di vista, ma è anche l’anno del rilancio dell’as-sociazione.Il 2014 “è” l’anno della capacità giuridica, dell’organizzazione del 3° campionato ita-liano alpaca, l’anno dell’avvio ufficiale del registro L.A.R. in collaborazione con l’ente certificatore 3Cert, l’anno della partecipa-zione ai bandi per l’assegnazione dei finan-ziamenti europei ricadenti nell’ambito del PSR 2014-2020 spettanti alle associazioni, l’anno del rilancio della rivista in formato digitale.La richiesta della capacità giuridica ci permette di partecipare ai bandi per l’as-segnazione dei finanziamenti del PSR 2014-2020, ci permette di detenere i libri genealogici e di emettere i pedigree degli alpaca miglioratori. Si sta organizzando il terzo campionato italiano alpaca per aprile 2015, una due giorni dedicata interamente agli alpaca, italiani e internazionali. Ennesima novità in questa edizione lo show della fibra, con partecipanti da tutta Europa.Una Società Italiana Alpaca in pieno ri-lancio dopo un avvio di anno turbolento, un anno prossimo ad essere archiviato con l’aspettativa di un 2015 ricco di novità e di certezze per il futuro che non fanno altro che rimarcare che gli obiettivi della SIA sono a portata di mano nonostante le av-versità incontrate, avversità superabili solo con la collaborazione di tutti i soci.

Il presidenteDomenico Buccini

Un saluto ai lettori

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4 525 Alpaca entrarono in Cina 8 Le tinture naturali15 L'importanza dell'Ecografia18 L'Alpaca in Norvegia22 Un gregge di Peluche24 I vantaggi della specializzazione30 Vitamina D, fosfati e rachitismo36 Capire la fibra41 Semplice maschio o... vero stallone44 La gazzetta dell'Alpaca

SOMMARIO

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Sapevo che l’apertura di nuovi mercati internazionali per l’industria dell’Al-paca non è facile e il mercato cinese non sarebbe stata l’eccezione.

Tanti allevatori in tutta l’Australia ne-gli ultimi anni stanno rispondendo alle richieste provenienti dalla Cina, alcuni desiderano semplicemente qualche animale, altri grandi abba-stanza consistenti. La conoscenza dell’alpaca in Cina era limitata.

L’interesse è aumentato nel 2012 con molte richieste di persone che real-mente volevano sapere qualcosa in più dell’alpaca, di come prendersi cura di loro, le caratteristiche del vello, l’al-levamento, ed era palpabile la voglia di creare un’industria sostenibile sul lungo termine. Coltivare e sviluppare i rapporti era della massima impor-tanza. Chi ha avuto rapporti d’affari con i cinesi sa che la fiducia nel rap-porto è la chiave per la sua longevità.

Una richiesta è arrivata circa 18 mesi fa dalla Cina, precisamente dal Pro-fessore di agraria (Mr Dong) che era

desideroso di importare un grande gruppo di alpaca per l’allevamento e per scopi di ricerca genetica, è qui che è iniziato il nostro rapporto e che ha aperto le porte della Cina all’alpaca.

Mr Dong ci aveva dato un compito, quello di fornire oltre 500 capi, con rigorosi criteri di selezione (età, ses-so, diametro della fibra). La sfida lo-gistica non ea solo quella di garantire il numero di alpaca, ma anche quella di aderire ai requisiti sanitari rigorosi e introdurre questi in un aeroporto non di routine, per cui la Cina aveva intenzione di creare un paio di osta-coli da superare lungo il cammino.

Sue, mia moglie e collaboratrice, ed io stesso abbiamo davvero pensato molto a come questo sarebbe stato visto nel settore, alla qualità di alpa-ca che stavamo andando ad offrire, ai benefici per il settore se questo lavoro sarebbe andato in porto, e per finire abbiamo anche pensato “perchè dia-volo stiamo accettando di fare questo lavoro!? “.Le discussioni iniziali con l’importa-

tore sono state per accertare la loro conoscenza e la comprensione dei principi fondamentali dell’allevamen-to dei camelidi, l’alimentazione, la ge-stione dei pascoli e la destinazione fi-nale sono stati davvero in prima linea nelle discussioni iniziali.

Come per la Cina – anche il proto-collo australiano era ormai decaduto molti anni fa, per cui abbiamo iniziato le trattative con DAFF e AQSIQ (l’au-torità per la quarantena in Cina) per stabilire un protocollo tra i due paesi. Siccome alcuni test sanitari non erano certificabili per l’alpaca, le discussioni con i laboratori statali hanno avuto luogo per trovare metodi alternativi di sperimentazione. Le discussioni si sono svolte con DAFF che a sua vol-ta ha iniziato il dialogo ed i negoziati con AQSIQ. Ci sono voluti 8 mesi d discussioni per risolvere molti aspetti dei requisiti sanitari per questa spedi-zione. Il nuovo protocollo è ancora in fase di discussione tra i 2 Paesi per le spedizioni future.

Un test in particolare (paratuberco-

La strada nascosta per la Cina

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525 Alpaca entrarono in ...525 Alpaca entrarono in ...CINA

losi) era il bastone tra le ruote, tutte le prove infatti devono essere certifi-cabili da parte DAFF, i test necessario CFT non era specie specifico(cioè ideato per la famiglia dei camelidi) e questo test aveva la reputazione di dare molti risultati falsi positivi nell’ alpaca, quindi questo metodo di pro-va non è stata una scelta ideale per noi.Dopo molti mesi di discussione è sta-to concesso di utilizzare un metodo più specifico utilizzando il kit com-merciale Paratuberculosis ELISA per piccoli ruminanti, sia DAFF e AQSIQ hanno decido che sarebbe stato con-cesso il permesso alle esportazioni Wildflower Alpaca per questa impor-tazione, ma solo sotto la guida rigo-rosa dalle autorità veterinarie cinesi (CIQ).

Il processo di selezione degli anima-li non sarebbe stato facile, abbiamo deciso di coinvolgere il maggior nu-mero possibile di allevatori (logi-sticamente) per soddisfare i criteri richiesti in prossimità dei due im-pianti di quarantena in Australia. Le

ragioni che stanno dietro la creazio-ne di due strutture erano logiche per poter mantenere la bio sicurezza. La selezione iniziale nel sud Australia e nella regione Victoria hanno avuto luogo con l’aiuto di Softfoot alpacas e Surilana Alpaca. Entrambi hanno sperimentato i benefici del coinvolge-re altri allevatori per aumentare la di-versità genetica e iniettare nuova vita nella comunità di allevatori di alpaca nelle loro zone. Aderendo al progetto gli allevatori sono rinati.

Il gruppo di selezione iniziale fu mo-strato al signor Dong, capire ciò che l’acquirente voleva e tradurlo in quel-lo che abbiamo pensato che voles-se sarebbe potuto essere un enorme ostacolo. Durante l’ispezione iniziale in presenza del sig Dong, siamo sta-ti in grado di dimostrare il metodo di selezione utilizzato e questo gli ha permesso di visualizzare quello che avevamo discusso nel corso di molti mesi di chiamate in conferenza. Sia-mo rimasti soddisfatti, avevamo in-contrato con successo le sue aspetta-tive. 567 alpaca erano stati selezionati

per avviare il processo. Abbiamo tenuto una riunione tra noi, come esportatore, e Daff e CIQ, a Melbourne per mettere in essere un contratto per il programma di test uf-ficiale e iniziare. Sono stati nominati i Veterinari governativi australiani per controllare i test e i trattamenti per questa spedizione.

La prima tornata di test cominciò per gli alpaca selezionati. Le prove svolte sono state per la malattia Bluetongue, malattia emorragica epizootica, pa-ratubercolosi, rinopolmonite equina e la vaccinazione per la leptospirosi. Paratuberculosi doveva essere testata con 2 metodi: ELISA analisi del san-gue e test cutaneo della tubercolina. i test cutanei per la tubercolina non erano disponibili in Australia, ma il nostro veterinario li ha ottenuti con successo da oltreoceano. Solo gli al-paca che sono risultati negativi a tutti i test sono entrati con diritto in qua-rantena. Nei giorni in cui sono sta-ti effettuati i test erano presenti sia i veterinari australiani sia i veterinari ufficiali cinesi (CIQ).

Scritto da Steve Ridout - Traduzione Noemi Gambini

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540 alpaca sono rimasti presso le strutture in Sud Australia e nella re-gione Victoria e sono stati isolati per altri 30 giorni, poi ha avuto luogo una seconda tornata di test.

L’aeroporto di destinazione (Taiyuan) non aveva mai visto un aereo di tipo 747 prima di allora essendo un pic-colo aeroporto in Cina in cui operano per lo più aerei per semplici passeg-geri. Alcuni controlli dovevano essere eseguiti anche sulla capacità delle pi-ste, maneggevolezza della pista e per-sonale esperto sufficiente per assistere a terra. Una volta che l’idoneità dello scalo è stata approvata, la Singapore Airlines Cargo ha dovuto chiedere il permesso di atterrare in questo aero-porto. Un aereo della serie 747 400 è stato poi noleggiato dall’aeroporto di Melbourne all’aeroporto Taiyuan Wusu, in Cina.

E’ stato calcolato il numero di casse sul velivolo, e pianificata tutta la con-figurazione del carico (casse singole su due livelli), il peso e l’equilibrio del velivolo è fondamentale! Sono state ordinate al nostro usuale fornitore di box 22 doppi box a più piani e 4 box ad un singolo piano. Ogni box e piano aveva 2 punti di abbeveraggio per ga-rantire che gli alpaca avessero la pos-sibilità di bere lungo il percorso. Tutte le casse dovevano essere fatte di legno trattato e con pavimenti assorbenti. La densità del bestiame costituisce una parte dell’equazione soprattutto quando si ha un mix di maschi, fem-mine (alcune anche gravide) e cria. La gestazione per le alpaca femmine re-gola anche la loro capacità di viaggia-re. I regolamenti IATA permettono di viaggiare solo alle femmine che sono a non più di 250 giorni di gestazione. Il giorno della partenza, per viaggiare legalmente, siamo tenuti ad esegui-re tramite veterinario delle ecografie a tutte le femmine, per stabilire l’età embrionale.

L’ostacolo successivo è stato quello di trasportare questa quantità di alpaca dalle strutture di isolamento all’ aero-porto di Melbourne per caricarli. Ab-

biamo usato 4 semirimorchi a 2 piani per questo viaggio. Tenendo conto del tempo di caricamento, il tempo di guida e lo scarico all’aereoporto di Melbourne. Parte del protocollo per gli alpaca è che devono essere esami-nati entro 24 ore dalla partenza, i tem-pi erano molto stretti.

Il giorno del carico abbiamo usato la mattina per i controlli finali, sia alle strutture che all’attrezzatura prima del loro trasporto verso l’aeroporto. 525 alpaca avevano passato tutti i test necessari. Il caricamento in aeroporto doveva essere completato 4 ore prima della partenza del volo per fornire i pesi fi-nali per la compagnia aerea per poter calcolare il carico. i gestori esperti in entrambe le strutture e presso l’aero-porto hanno reso questa fase molto agevole. Sei ore dopo aver caricato le 21 casse a due piani e le 4 casse singo-le tutte con acqua a sufficienza all’in-terno, ha avuto inizio parte del volo per la Cina.

Il velivolo è stato caricato e partito alle 02:38 di Lunedi 29 settembre 2014. Lo stress è un importante fattore che contribuisce alla perdita di bestiame e questo è il motivo per cui abbiamo sempre accompagnatori nei voli che si assicurano che tutto è regolare, che gli animali hanno un sacco di acqua fre-sca e che l’impostazione della tempe-ratura delle stive sia giusta e la simu-lazione tramite l’illuminazione simuli il giorno / notte.

All’ arrivo all’aeroporto di Taiyuan siamo stati accolti sulla pista da un folto gruppo di ministri, Veterinari, funzionari doganali, Media e il nuo-vo proprietario. Lo scarico e trasporto al loro impianto di quarantena era di priorità al fine di garantire acqua suf-ficiente e cibo ai nuovi arrivati. L’im-pianto di quarantena appositamente costruito, di proprietà e gestito dalla Università dello Shanxi Agricultural, era ben allestito, con grandi recinti aperti, con mangiatoie e stazioni di abbeveraggio. Gli Alpaca trascorre-ranno i prossimi 45 giorni prima di essere rilasciati in azienda. Ulteriori

test verrannoeseguiti entro questo lasso di tempo. Dopo un lungo volo e altre ore di scarico sia Ben Schmaal ed io eravamo desiderosi di vedere un letto per la notte. I nostri padroni di casa cinesi hanno mostrato il loro ap-prezzamento portando tutti noi fuo-ri per cena alle 9 di sera! Siamo stati entrambi felici di cenare e alle 11:00 finalmente siamo arrivati in albergo.

La mattina dopo abbiamo fatto cola-zione e poi siamo tornati alla stazione di quarantena, dove abbiamo mostra-to e consigliato ai gestori i principi fondamentali della gestione dell’al-paca per tutta la giornata. Soddisfatti della loro preparazione, della qualità dei mangimi e della loro competenza abbiamo finalmente salutato i nuovi proprietari e naturalmente gli alpaca.

Un Enorme grazie va a entrambi Su-rilana (Ian, Angela e Chris) e Softfoot (Sandy, Gary e Ben Schmaal) per il loro aiuto e l’uso delle loro proprietà come strutture di quarantena. DAFF per la loro persistenza nel mantenere il dialogo, La grande squadra di Vet e di personale che ha gestito i nostri test in modo efficiente e professionale, e i due laboratori per i test, e tutti colo-ro che hanno reso questo viaggio un vero e proprio successo.

“ Ogni box e piano ave-va 2 punti di abbeverag-gio per garantire che gli alpaca avessero la pos-sibilità di bere lungo il percorso. Tutte le casse dovevano essere fatte di legno trattato e con pa-vimenti assorbenti. ”

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Australia’s Finest

Contact: Karen Caldwell

760 Mines Rd, Thuddungra, NSW, Australia Ph: +61 (02) 6383 3531 Mob: +614 28 333 857

E: [email protected] www.wyonaalpacastud.com.au

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LE TINTURE NATURALI:la cipolla e le altre erbe

Puoi mangiarli, puoi usarli come cosme-tici e puoi anche tingere la tua fibra di alpaca in modo totalmente ecologico e naturale! Esatto, i nostri amati ortaggi/frutti/cortecce/fiori sono pieni di risorse e proprietà, non solo quelle nutritive. Ba-sta seguire alcune semplici regole e potrai tingere a tuo piacimento con qualsiasi co-lore a tua scelta. Infatti i colori che si pos-sono ottenere sono davvero tanti grazie ai prodotti come le noci, i mirtilli, il sambu-co, il ligustro, l’edera.

Come tingere la lana di alpaca

Scritto da Noemi Gambini - Allevamento Alpaca della Foglia

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toni di giallo/arancio

toni di beige/marrone

toni di rosa

toni di blu/viola

toni di rosso

cipolle dorate (buccia), crespino, curcuma, fico d’india (frutto), sanguinaria (radice) (toni di rosso/arancio), sassofrasso

avena (crusca), caffè (macinato), castagne (ricci), ghiande, ginepro (bacche), henné, noce (mallo), romice, tè, scotano (foglie)

amarene, ciliegie, fragole, lamponi (rossi), lavanda, rose

acero rosso (corteccia), cavolo rosso, cedro rosso (radice), ciliegio (radici), guado (fo-glie del primo anno), indigofera, mirtillo, mora, papavero (fiori), sambuco,uva rossa

barbabietola, foglie rosse in genere, karkadè, robbia, rosa (cinorrodo), scotano (frut-ti) (rosso leggero), tarassaco (radice)

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toni di grigio/nero

toni di rosso/viola

toni di rosa pesca/salmone

toni di verde

toni di giallo

iris (radici), scotano (foglie), carruba (baccello)

fitolacca (bacche), ibisco (fiori) (rosso scuro o viola)

artemisia, cipolle rosse (buccia), crespino (radice), erba (giallo/verde), melograno (frutti) (giallo/verde), ortica, piantaggine (radice), salvia, spinaci

annatto (povere), ginestra, susino (radici)

arancia (scorza), bardana, calendula, cartamo, cipolle (buccia) dalia, eucalipto (foglie), paprika, reseda, ruta siriana, salice (foglie), scotano (corteccia), sedano,

solidago (verga d’oro) (fiori), tarassaco (fiori)

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L’elenco riporta solo alcune delle piante che si possono utilizzare. In realtà si possono utilizzare anche gli scarti di verdure come melanzane, cavolo, insalata, carciofi e spezie come cannella, curcuma, peperoncino, cacao, paprika, tè, ma ancora più divertente sarà uscire per boschi e racco-gliere da soli bacche, radici, foglie e provare ogni volta a creare un colore nuovo e unico!

Quantità indicative delle materie prime da utilizzare:

Le quantità che seguono sono approssimative, giusto per farci un’idea grossolana su quanti vegetali dobbiamo rac-cogliere. Le quantità possono essere modificate sulla base della gradazione di colore che si vuole ottenere.

100 gr. di fiori, foglie o bacche per ogni 100 gr. di tessuto da colorare.200/250 gr. di scorze o cortecce per ogni 100 gr. di tessuto da colorare.60 gr. di spezie coloranti, tè o caffè per ogni 100 gr. di tes-suto da colorare.

Occorrente:

-Piante e fiori in piena fioritura, radici, noci, foglie, ver-dure, bacche, frutti maturi, tè, caffé ecc. nelle quantità de-scritte sopra e in base alla quantità di tessuto da tingere;-sale grosso da cucina-vecchie pentole(almeno due o tre), cucchiaio di legno o acciaio inox -guanti di gomma-l’allume (invece per tingere le fibre vegetali come cotone e lino si usa la soda solvay)-bilancino da cucina-termometro-un secchio-recipiente graduato per liquidi

La prima fase: La mordenzatura

La mordenzatura è la preparazione di cui tutte le fibre na-turali necessitano prima di essere tinte.Il termine deriva dal fatto che con questa operazione ciò che vogliamo tingere va prima bollito con sostanze dette mordenti: queste verranno assorbite dalla fibra e consen-tiranno ai pigmenti di fissarsi indelebilmente su di essa. Il mordente più comune e più utilizzato è senz’altro l’allume di rocca, un sale naturale che possiamo acquistare in dro-gheria o in farmacia e il cremortartaro, un comune lievito per ciambelle.

La fibra di alpaca ha un grande vantaggio, non deve essere trattata per togliere la lanolina! La lana quindi sarà già abbastanza pulita per procedere.

Il procedimento della mordenzatura:

(questo procedimento può essere effettuato anche con sale o aceto!)-pesare il filato/tessuto asciutto e metterlo a bagno in ac-qua tiepida;-pesare l’allume di rocca che deve essere il 20% sul peso del filato/tessuto asciutto (alcuni fanno al 10, 15 o 25%, trovate voi la vostra ricetta!). -sciogliere l’allume nella pentola con un po’ di acqua calda; quando si sarà perfettamente sciolto si potrà riempire la pentola con acqua tiepida (per ogni etto di filato/tessuto asciutto io calcolo 3-4 ltd’acqua) a parte sciogliere cremor-tartaro al 6% e poi aggiungerli nella pentola;-a questo punto è possibile immergere nella pentola il no-stro filato/tessuto. Mescolando di tanto in tanto si porte-rà il bagno a ebollizione in un’ora; giunti alla temperatura giusta, che per la lana è al massimo 90° e per la seta ancor meno, il bagno va mantenuto a temperatura costante per

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un’ora. Tenere la pentola chiusa col coperchio;spegnere il fuoco e far raffreddare il filato/tessuto nel-la pentola;A questo punto ci sono varie possibilità: o si tinge su-bito, prima sciacquando (ma non troppo), oppure si chiude il filato/tessuto umido in un sacchetto e si tin-ge in un secondo momento, oppure si sciacqua il tutto e lo si fa asciugare.

La seconda fase: La preparazione della tinta naturale

Mettete il frutto o radice o qualsiasi cosa abbiate scel-to per la tintura in una pentola con acqua sufficiente poi a immergere tutta la lana che volete tingere e a rimescolarla.Fate bollire a fuoco lento il composto per un tempo che va da mezz’ora a un’ora, fino ad ottenere acqua co-lorata della tonalità che volete. Fate riposare il com-posto tutta la notte con all’interno i vegetali scelti per ottenere una tonalità più intensa.

La terza fase: la tintura della lana

Il giorno dopo filtrate il composto e immergete la lana nell’acqua fredda colorata, facendo attenzione che sia ben coperta dall’acqua.Accendete il fuoco e sempre a fuoco lento portate ad ebollizione(massimo 90°-95° altrimenti infeltrisce!)Girate di tanto in tanto per far prendere colore alla lana in tutti i punti e fate bollire lentamente per circa due ore o per il tempo che occorre per raggiungere la tonalità che desiderate. Di solito però in un’ora e mez-za circa si raggiunge la tonalità massima che potete ottenere con il composto scelto.

Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare l’acqua con la lana all’interno(almeno 7-8 ore) tenendo presente che quando il tessuto sarà asciutto il colore risulterà più chiaro. Con questo metodo, però non si può preten-dere di ottenere colori molto scuri, quindi persevera-re nella bollitura per tempi eccessivamente prolungati non serve a niente.

Una volta freddata, estraete la lana e sciacquatela fino a fare in modo che l’acqua risulti limpida.Per accelerare il raffreddamento, terminata la fase di colorazione, vuotare gradualmente il colore bollente dalla pentola e aggiungere dell’acqua fredda in modo da abbassare la temperatura. Pian piano sostituire tut-ta l’acqua, sciacquare il tessuto con acqua fredda fin-ché non uscirà più colore. Mettere ad asciugare su un ramo/bastone o comunque appesa, in modo da non fare toccare la lana in qualche superficie rovinando l’uniformità del colore.

E’ preferibile utilizzare sempre acqua fredda in tutti i lavaggi successivi affinché il colore tenga più a lungo.

Sarà una grande soddisfazione tingere la lana dei vo-stri alpaca, aggiungerà grande valore al vostro filato e potrete sfruttare la vostra creatività per creare colori e textures sempre diverse e nuove!

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Unsere Herden umfassen eine große genetische Vielfalt.

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Wir bieten Ihnen sowohl herausragende Verkaufstiere aus internationaler und eigener Zucht, als auch einen Deckservice mit exzellenten Hengsten in allen Farben.

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L’importanza dell’ecografia nella sfera riproduttiva degli alpaca

Il monitoraggio ecograficoSpesso negli alpaca sfuggono le problematiche di salute, sia per il loro carattere diffidente sia per la loro sensibilità allo stress. Quindi ci possiamo trovare di fronte a un sogget-to apparentemente sano ma che in realtà cela patologie in atto. Questa esperienza riguarda in particolare la sfera ripro-duttiva di un alpaca: Cartier, una femmina di 7 anni che nel luglio 2013 ha partorito un bellissimo cria femmina (Ishtar). Il protocollo prevede di sottoporre a monta la mamma dopo tre settimane dal parto, riprovare la monta a distan-za di 1 settimana per il primo mese fino a quando rifiuta lo stallone, e quindi una volta al mese per 2/3 mesi per con-trollare che mantenga la gravidanza. Nel caso di Cartier è stato seguito il protocollo, dopo tre settimane dal parto viene portata allo stallone Alario e avviene la copertura. Dopo una settimana vine effettuata una seconda monta , e una settimana dopo una terza monta, ma in quel perio-do era stata curata per un problema all’occhio e quindi si giustificava l’eventuale assorbimento della gravidanza per lo stress subito durante la manipolazione per poter met-tere i colliri. Le settimane successive finalmente rifiuta il maschio, per cui abbiamo ipotizzato che fosse finalmente gravida. Riprovata anche a distanza di un mese e poi di un altro, il rifiuto era sempre più evidente, a questo punto abbiamo cominciato a fare i conti … il futuro cria sarebbe dovuto nascere a fine agosto/inizio settembre. Ad Aprile 2014 un’altra femmina dell’allevamento parto-risce, e dopo le classiche tre settimane dal parto portiamo

Alario nel recinto per l’accoppiamento, lo stallone passa casualmente vicino a Cartier, lui la annusa e lei si accuc-cia (segnale positivo per l’accoppiamento), l’alpaca non era più gravida. A questo punto si doveva capire cosa era successo e quindi con la veterinaria Romana Stecco deci-diamo di fare un’ecografia transaddominale per escludere un aborto o peggio un’infezione. L’esame ecografico non evidenzia la presenza di un feto, ma bensì di liquido all’in-terno dell’utero: a questo punto la diagnosi è endometrite o piometra chiusa, ossia un’infezione uterina. L’animale in tutto questo periodo di sospetta gravidanza aveva sempre goduto di un ottimo stato di salute, aveva mantenuto l’ap-petito, la richiesta dell’acqua non era aumentata, il mantel-lo sempre lucido e morbido, non si evidenziava dimagri-mento, ma soprattutto non si erano viste perdite vaginali e anche la temperatura era nella norma. Per scrupolo era stato sottoposto anche ad analisi del sangue e le alterazioni erano al limite della normalità …. apparentemente l’ani-male stava bene. Questa patologia in qualsiasi altra spe-cie animale porta a un aumento della richiesta dell’acqua (polidipsia), aumento della diuresi (poliuria), inappeten-za , dimagrimento e infine la perdita della lucentezza del mantello nelle forme croniche. Anche la veterinaria in questa fase non era in grado di capire se la femmina fosse rimasta gravida e avesse sviluppato in seguito l’infezione, o se semplicemente si fosse creata l’infezione con i ripetuti accoppiamenti.. La cosa importante in quel momento era però salvaguardare l’integrità dell’utero per poi poter avere futuri cria da questo riproduttore. Quindi Cartier è stata

Scritto da Chiara Zauzik -Allevamento Athletic Alpaca

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sottoposta a una terapia antibiotica e quindi ricontrollata ecograficamente. Dopo circa una settimana di terapia l’e-cografia evidenziava una notevole riduzione del liquido in utero e quindi il trattamento terapeutico è stato prolungato di qualche altro giorno. Dopo una settimana dalla sospen-sione dell’antibiotico finalmente l’ecografia era negativa, l’utero era apparentemente perfetto, ora si trattava solo di sperare che questa infezione non avesse pregiudicato la fertilità di Cartier. Quindi è stata sottoposta nuovamen-te all’accoppiamento con il maschio (dopo 20 giorni dalla sospensione della terapia antibiotica) e dopo due tentativi finalmente rifiuta. Aspettiamo un mese per fare la diagnosi ecografica e finalmente vediamo la vescicola embrionale e al secondo mese il battito cardiaco del piccolo cria all’in-terno dell’utero di Cartier. Alcuni veterinari non utilizzano la diagnostica ecografica, fortunatamente non è il caso di Romana Stecco; altri consigliavano addirittura di insistere con gli accoppiamenti alla cieca e di aspettare senza aiuta-re in alcun modo l’animale, ma questo non avrebbe fatto altro che peggiorare la patologia danneggiando la fertilità del soggetto. Indubbiamente il mascheramento apparente della patologia da parte di questa specie non aiuta e a volte può portarti sulla cattiva strada.Devo ringraziare molto anche il Dr. Thijs Flahou, per la disponibilità, la professionalità e la conoscenza di questa specie, che insieme all’esperienza ecografica e veterinaria di un buon numero di specie animali della Dott.ssa Roma-na Stecco, sono riusciti a salvare Cartier e la sua possibilità di riprodursi.

Fig. 2 - Feto con doppler Fig. 1 - Feto

Fig. 3 - Vescicola embrionale

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L’Alpaca inNORVEGIA

Norvegia: Partire con il piede giusto Gli alpaca non sono nuovi in Norvegia, ma non sono stati molto noti al pubblico fino agli ultimi anni. Gli allevatori norvegesi di oggi sono ancora dei pionie-ri in un settore in crescita. Un settore che apporterà la tanto agognata biodiversità al paesaggio agricolo Norvegese. Ma il mercato norvegese degli alpaca sta cambiando, sia per gli alpaca e sia per l’interesse del-le persone in generale. Questo è un grande beneficio in quanto stiamo lavorando alla costruzione di una nuova industria in un paese con una lunga tradizione artigianale. Sentiamo che la Norvegia merita l’alpaca e che l’alpaca è perfetto per il nostro piccolo paese col-linare.

La situazione alla fine del 2014

Alcuni anni fa ci fu un lento progresso nella forma-zione degli allevatori di alpaca nel nostro paese. Alcu-ni appassionati sono molto legati a questo animale e hanno continuato a spingere l’alpaca nel mercato nor-vegese. Questi primi pionieri sono ancora in attività

e ora sono insieme ad un certo numero di nuovi ap-passionati focalizzati sui risultati nel lungo periodo. All’inizio del 2009 c’erano circa quindici proprietari di alpaca in Norvegia. Nessuno aveva più di dieci-quindici alpaca. Le cifre esatte sono difficili da trova-re, ma pensiamo che fossero tra i 100 e i 150 alpaca in totale, ma alcune importanti importazioni erano in corso. Ora abbiamo più di 1000 alpaca e un Registro in costruzione che produrrà statistiche più accurate. L’associazione nazionale ha attualmente più di 100 membri. Gli sforzi per cominciare nel modo giusto

Le Importazioni Molti hanno visto la necessità di guardare avanti e concentrarsi sulla qualità. Non saremo mai un settore di rilievo se non ci concentriamo su animali di qualità per fondare il nucleo del nostro gregge nazionale. Per questo due importanti importazioni sono avvenute nel 2009, con alpaca di alta qualità e con buone linee di sangue. Un certo numero di importazioni vengono fatte ogni anno. Alcuni da paesi vicini come la Svezia,

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NORVEGIA

altri da lontano, come la Nuova Zelanda, l’Australia e con la nostra importazione nel 2014 perfino dagli Stati Uniti. Il nuovo gregge nazionale ha ora dei buone Stallo-ni. Le loro linee di sangue comprendono vincitori di show nazionali nei loro rispettivi paesi, e in alcu-ni casi addirittura hanno vinto una serie di titoli in Australia e negli Stati Uniti stessi. Questo migliora le nostre possibilità di costruire una base fertile per tutti gli allevatori. È stato istituito finalmente un mercato per i servizi di monta.

L’Associazione Norvegese

L’incontro dei fondatoriStabilire un punto di incontro per gli allevatori di alpaca, soprattutto in un paese piccolo come la Nor-vegia, è molto importante, e tutti gli allevatori hanno capito quanto sia importante tanto che abbiamo avuto un ottimo inizio con l’associazione. Nell’autunno del 2009 abbiamo avuto la nostra riunione per fondare l’Associazione Norvegese di allevatori di alpaca. Al-

cune piccole modifiche all’organo direttivo sono state fatte, ma nulla di controverso e tutto ciò che è avve-nuto alla riunione ci ha lasciato con il senso di quanto fosse necessario proseguire.

I comitati

La riunione per fondare l’associazione ha visto anche la creazione di diversi comitati importanti. L’associa-zione ha istituito il sito-, una registrazione e il primo comitato per lo show. Questi ultimi hanno ora uno show organizzato ogni anno in varie località. Il comi-tato del Registro ha creato il nostro attuale Registro degli alpaca, costruito su una soluzione proposta da Knapper Alpakka. Come andare avanti

Il primo showAnche se abbiamo un piccolo numero di allevatori di alpaca e alpaca, abbiamo sentito il bisogno di avere uno show dove mostrare e far conoscere i nostri alpa-ca, la nostra associazione e i suoi membri. Il comitato

Gli show fin dal primo momento sono stati di grande successo. Siamo tutti d’accordo che dovremmo avere uno show nazionale ogni anno.“ “

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show ha trovato un partner locale in una fiera annua-le e attività all’aria aperta. Questa fiera ha anche una mostra canina dove abbiamo potuto mostrare i nostri alpaca tra le sessioni dello show di cani di razza. Ab-biamo ottenuto la sede gratuitamente, e considerando le migliaia di visitatori che hanno visitato la fiera è sta-to un inizio perfetto! Con il giudice internazionale Rob Bettinson è stato davvero interessante, divertente e un’esperienza di ap-prendimento sia per gli allevatori di alpaca che per il pubblico. Tutti noi abbiamo avuto numerose richieste di informazioni e parlato quasi ininterrottamente nei giorni in cui eravamo lì, e ci auguriamo che in molti abbiano appreso che un alpaca non è un lama! L’even-to ha una copertura TV e sui giornali, oltre ai nume-rosi blog, siti web, social media e altro ancora. L’organizzazione era professionale e l’associazione ha imparato molte cose su come creare uno show di al-paca.

Concentrarsi sulla qualità

Anche se il settore ha bisogno di appassionati di alpa-ca di tutti i tipi, da allevatori di alta qualità a gruppi di persone che vogliono semplicemente godere di una bella vita con i loro alpaca e hanno un agriturismo o un B&b, abbiamo bisogno di attenzione alla quali-tà come obbiettivo centrale per il miglioramento del gregge nazionale . Questo obiettivo non è minorita-rio, vediamo sempre più persone che vogliono con-centrarsi sull’allevamento di alpaca di alta qualità, comprese le importazioni. Abbiamo ancora un piccolo numero di alpaca rispetto a molti altri paesi , ma partendo dalla qualità prima di tutto, speriamo di essere in grado di raggiungere l’obbiettivo velocemente. Non abbiamo bisogno di effettuare vent’anni si selezione e allevamento, come hanno fatto i paesi e allevatori pionieri all’estero, ma possiamo approfittare del lavoro già fatto e possiamo iniziare direttamente con qualità elevata. Noi sentia-mo di avere una buona base per il nostro gregge , ma bisogna rendersi conto che abbiamo bisogno di alpa-ca sempre migliori. Nuove importazioni sono già in corso.

Cooperazione

Per costruire un settore abbiamo bisogno di prodotti e costruire un mercato, e molti allevatori hanno già ini-ziato a lavorare su entrambi. Alcuni hanno prodotti propri e altri hanno formato cooperative. Altri ancora importano prodotti in alpaca. Immettendo prodotti “là fuori” e facendo marketing sulle qualità dell’al-

paca abbiamo costruito interesse attorno all’alpaca . Molti sono venuti da noi e ci hanno detto che a loro piace l’alpaca perché cercano la qualità e sono ansio-si di vedere i prodotti realizzati dal gregge nazionale. Lo sviluppo del prodotto è alla base del successo della nostra industria.

Il nostro futuro

Il Registro Gestire un gregge nazionale necessita di un registro, e per essere considerato un settore dell’allevamento serio abbiamo bisogno di qualche controllo sugli ani-mali e le linee di sangue che li compongono. Allevare efficacemente significa per lo meno registrare i vostri alpaca e le loro relazioni familiari al fine di evitare la consanguineità e animali di scarsa qualità. Siamo arrivati presto alla consapevolezza che abbiamo bi-sogno di un registro nazionale nostro, che possiamo controllare.

Altri show

Gli show fin dal primo momento sono stati di grande successo. Siamo tutti d’accordo che dovremmo avere uno show nazionale ogni anno. Potrebbe essere, nel-lo stesso luogo e tempo, ma ci sono altre opzioni che potrebbero soddisfare coloro che vivono in altre par-ti della Norvegia, e pensiamo che potrebbero esser-ci show più piccoli sparsi per il paese. Sono previsti anche show esclusivamente della fibra. Vediamo gli show come grandi eventi per fare pubbliche relazio-ni per la nostra industria, e li vediamo come punti di controllo per verificare quale tipo di alpaca abbiamo e la loro relativa qualità.

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L’associazione e i suoi membri

L’associazione di alpaca norvegese ha alcuni compiti importanti per le mani e ha già iniziato. Alcuni di que-sti compiti hanno a che fare con il rendere più facile per gli appassionati di alpaca iniziare il loro lavoro. Il governo ha alcune limitazioni riguardo i movimenti di alpaca nel nostro Paese e c’è ben poco sostegno fi-nanziario, a differenza degli aiuti che le altre industrie di bestiame ricevono. Noi ancora crediamo di avere una squadra adatta a lavorare su questi e altri compiti per gli attuali e futuri allevatori di alpaca, e siamo an-siosi di vedere i risultati, ma sappiamo che è un lavoro in cui i risultati sono visibili sul lungo periodo.

Circa l’autore

Rolf e sua moglie Nina si trasferirono nella campa-gna della Norvegia nel 2007, dopo una carriera come consulenti IT e project manager a Oslo. Oggi sono importatori e allevatori di un gregge di alpaca di qua-lità in un piccolo posto chiamato Vaaler circa 200 km nord-est di Oslo, e la loro azienda agricola si chiama Knapper Alpakka. Entrambi si considerano appassio-nati di alpaca, e sono desiderosi di combinare la loro attività di IT con l’alpaca. La loro conoscenza IT ha portato anche ad aiutare gli altri e l’associazione nor-vegese con i siti web e il lavoro sullo sviluppo di un Registro Norvegese per l’alpaca. Essi hanno eseguito cinque importazioni in Norvegia fino ad oggi da Au-stralia, Europa, Cile e Stati Uniti.

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UN GREGGEDI . . .PelucheUna giovane artista appassionata di alpaca

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Il mio nome è Cat e ho trasformato un hobby in un business, realizzo giocattoli di peluche con le tecniche del feltro e dell’infeltrimento ad ago. Ho cominciato a fare gatti e conigli e poi ho ampliato a faccio molti diversi tipi di animali come bradipi, leoni, elefanti e, naturalmente, alpaca, i miei preferiti!.

Mi sono appassionata agli alpaca in giovane età, quan-do intravedevo gli alpaca dalla mia finestra, dove sono cresciuta, in Tasmania. C’era un uomo con un alpaca che camminava intorno al mercato locale a Salaman-ca, offrendo coccole all’alpaca per 1 dollaro.

Ho iniziato a realizzarli nel 2013 e non sono stata più in grado di fermarmi!E’ una sfida cercare di catturare le loro molte bellissi-me caratteristiche e fare loro giustizia! Più di recente ho trovato divertente dare delle occupazioni ai miei personaggi alpaca, come lavorare allo stand del gelato e alla consegna della pizza.

Il mio processo di produzione è diverso ogni volta. Di solito disegno il personaggio e poi lo ‘scolpisco’ con la lana, non uso un modello, mi piace che ogni pezzo a sia unico. Taglio le forme che assomigliano a quelle che ho disegnato e a quel puntoo tagliare e cucire è un processo più scultoreo e organico. L’infeltrimento ad ago è piuttosto una nuova tecnica per me, ed è un ot-timo modo di catturare l’idea di morbidezza del vello degli alpaca. Recentemente ho visitato l’allevamento di alpaca Eco-rin a Hokkaido e ho avuto modo di in-contrare alcuni bellissimi alpaca nella vita reale, ven-dono anche bella lana e forniture di aghi per infeltri-mento e organizzano workshop su come trasformare la lana di alpaca in feltro, è stato di grande ispirazione!

Potete trovare il lavoro di Cat a questo sito : www.catrabbit.com.au

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I vantaggi dellaspecializzazione

Allevare per colore per velocizzare la crescita qualitativa del greggeAllevamento Alpaca della Foglia - di Noemi Gambinbi

La specializzazione può essere ad ampio spettro o meno, il grado di specializzazione dipende dai nostri obbiettivi, da quello che si vuole raggiungere e da cosa servirà per arrivarci.

Se si vuole competere a più alti livelli è necessario avere un gregge con una qualità profonda che combaci perfetta-mente con il meglio dell’allevamento nel mercato del pro-prio paese.Con il termine “competere” non si intende necessariamen-te la partecipazione agli show di bellezza, ma anche alla qualità intrinseca della fibra prodotta dal proprio gregge per produrre filato di qualità migliore di quello della con-correnza.Per arrivare a questo è necessario avere un obbiettivo mol-to mirato , quindi bisogna avere uno spettro limitato.

Sicuramente un vantaggio e svantaggio dell’alpaca è la nu-merosa scelta di colori naturali tra cui scegliere, questo in-fatti può stordire inizialmente un nuovo allevatore, per cui una persona che deve iniziare ad allevare potrebbe sentirsi spaesata, ma se si cerca di osservare con razionalità la si-tuazione ci si accorgerà che questo è un enorme vantaggio!Altri animali da fibra solitamente hanno un solo colore, le pecore in tutto il mondo sono bianche, le vigogne hanno fibra unicamente fawn, come anche i cammelli, l’alpaca ha invece ben 22 tonalità di colori naturali e la domanda di prodotti naturali realizzati nel rispetto dell’ambiente è in crescita.

Sfruttiamo questo vantaggio!E’ necessario perciò, nella mia visione delle cose, scegliere uno o due colori principali dell’allevamento e concentrarsi nel portare la selezione di quei colori a livelli più alti.Questo perché l’investimento per costruire un gregge mul-ticolore sarebbe proibitivo per la maggior parte degli in-vestitori e inoltre richiederebbe una conoscenza che una persona inesperta non può avere. Concentrarsi su un ob-biettivo, che poi può essere modificato nel tempo in base alle conoscenze acquisite, è vitale e necessario.

Alcuni degli allevamenti più famosi al mondo sono co-nosciutissimi al grande pubblico grazie proprio alla scelta

della specializzazione.Canchones per esempio è il più grande allevamento di al-paca di colore nero al mondo, Hidden lake seleziona esclu-sivamente suri neri, NZ summerhill si concentra su alpaca appaloosa, e così via.Perché molti allevatori fanno questa scelta?Immaginate l’acquisto degli stalloni, sarebbe un problema selezionare e acquistare ogni volta stalloni di tutti i colo-ri, mentre concentrarsi sull’acquisto e la selezione di uno stallone bianco da usare come riproduttore nei proprio allevamento costituito da femmine bianche concederebbe all’allevatore il privilegio di avere il meglio che quel colore può concedere, scegliendo un maschio magari di qualità maggiore e concentrando le proprie finanze per l’acquisto di un solo maschio. In secondo luogo la genetica del colore non è uno scherzo e gli errori si pagano a lungo andare. Per allevare colorati è necessaria una buona dose di sapere, concentrarsi su un colore ci permetterà di andare a fondo

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alla genetica del colore dei nostri animali e a standardizza-re i risultati degli accoppiamenti avendo un’alta percentua-le nella prevedibilità del colore e nella qualità dei cria.

Tenete a mente che allevare colori rari o alpaca di razza suri sarà più difficile in quanto la disponibilità di quel colore o quella razza è limitatissima e soprattutto gli alpaca saranno più costosi.Gli alpaca suri per esempio non sono presenti sul territo-rio italiano e l’accesso a nuove genetiche vi vedrà costretti ad importare dall’estero. Se questo non vi spaventa avanti tutta!

La mia scelta personale è stata di quella di allevare alpaca di colore grigio, molto rari e poco selezionati.In Italia esemplari di qualità grigi non erano presenti nel 2009 e perciò sono stata costretta ad acquistare in Austra-lia, Nuova Zelanda.Grazie però a questa scelta sono ormai conosciuta in tutto il mondo, gli allevatori sanno cosa faccio, conoscono e ap-prezzano i miei animali, tanto che credo di essere stata tra i primi allevatori italiani ad esportare alpaca all’estero come riproduttori.Anche se in realtà allevare alpaca grigi è veramente arduo e necessita di una base di genetica

foto di Robert Gane

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Capite il vantaggio di focalizzare gli sforzi su un obbiettivo preciso?

Disperdere le nostre energie e le nostre finanze non ha senso, abbiamo tutto da guadagnare met-tendo le nostre energie per raggiungere un ob-biettivo solo.

Specializzandoci acquisiremmo conoscenze su quel tipo di colore e animale che altri allevatori si sognano, si ha potenzialmente la possibilità, se si investe nella maniera giusta, di imporsi nel mer-cato, negli show e potreste diventare il punto di riferimento anche per la collaborazione con altri allevatori per la raccolta di fibra di quel colore, per effettuare la lavorazione della fibra insieme ad altri che allevano lo stesso colore.

Non solo siamo convinti che la specializzazione sia la strada giusta, ma che concentrarsi su uno o due colori sia la strategia giusta per allevare con successo animali di qualità ed avere successo nel mondo degli alpaca.

foto di Robert Gane

foto di Robert Gane

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La mia scelta personale è stata di quella di allevare alpaca di colore grigio, molto rari e poco selezionati.In Italia esemplari di qualità grigi non erano presenti nel 2009 e perciò sono stata costretta ad acquistare in Australia, Nuova Zelanda.Grazie però a questa scelta sono ormai conosciuta in tutto il mondo...

foto di Robert Gane

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VITAMINA D FOSFATI E RACHITISMOElizabeth Paul dell’allevamento Erewhon Alpacas, è conosciuta per il suo libro ” La chiave del co-lore negli alpaca”(the alpaca color key). Lei ha aggiornato questo libro e ne ha scritti altri due libri “la salute dell’alpaca” e “rachitismo: il killer nascosto”.L’articolo che segue è stato estrapolato dall’ultimo suo libro, appunto, incentrato sul rachitismo.

Scritto da Elizabeth Paul - traduzione di Marco Carletti

Introduzione :

Una delle prime cose che ho sentito a proposito de-gli alpaca quando sono entrata in questo mondo 14 anni fa era il fatto che hanno bisogno di vitamina D. In quel periodo non ponevo molta attenzione su que-sta cosa, vivevo in città e i miei alpaca erano tenuti in gestione, per cui non mi occupavo giornalmente di loro. Fino a che un mio alpaca si è ammalato, di quello che sapevo, essendo biologa, essere rachitismo. L’alpa-ca soffrì molto fino a che non sopraggiunse una morte molto dolorosa, e da quel momento il mio interesse su questo argomento aumentò moltissimo.Tuttavia ero piu interessata ai bassi livelli di fosfato, perche pensavo che tutti usassero un adeguato livello di vitamina D, quindi i fosfati erano l’argomento di principale problema, soprattutto dato dal fatto che in Australia c’è stata una forte siccità per anni.Alla vitamina D fu data la colpa di malattie, zoppia e morte in caso di sovradosaggio o overdose. Io però al tempo non potevo saperne piu di tanto perche c’era-no pochissime informazioni al riguardo, ma c’erano tanti casi di gambe storte nei cria. Il Rachitismo può colpire gli animali di tutte le età, ma i piu alti tassi di mortalità si possono notare alla fine della gravidanza e nelle fattrici che allattano! Questo quasi sicuramen-te perche in questo gruppo, i segni sono più difficili da vedere, perche si attribuiscono le cause a tutti i pro-blemi tranne che al problema reale. Da tutte queste informazioni ne è emerso che glia allevatori di alpaca

conoscevano molto poco riguardo la vitamina D e il rachitismo.

Cos’è il Rachitismo

Il rachitismo è la condizione per cui le ossa non si mineralizzano bene e si demineralizzano nel tempo. Questo produce piegatura delle ossa lunghe. Il rachi-tismo può portare ad una stentata crescita, senza la presenza delle classiche gambe storte. Il rachitismo fa si che le ossa diventino più morbide, cosa che porta a fratture, cambiamenti nel sangue, anemia.

Vitamina D

La composizione della VITAMINA D è vitale per la salute, la mancanza di essa porta a seri problemi. Le vitamine di solito sono ingerite e non costruite nel nostro corpo. Ma la vitamina D non è come le altre vitamine, essa viene prodotta dal corpo quando i rag-gi UV colpiscono la pelle dell’animale. Va detto che la vitamina D non agisce da sola, ma è una parte di un complesso sistema di minerali, calcio, fosfato, che sono richiesti non solo per le ossa ma anche per il si-stema sanguigno.

Produzione della vitamina D

I raggi UV del sole colpiscono la pelle e attivano il processo della vitamina D, che è completamente auto-

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matico. Il corpo non può andare da solo in overdose di vitamina D, ma può andare in deficienza in caso di poca assunzione di raggi UV. La riduzione di essa può essere causata da: tempo nuvoloso, stare al chiuso per troppo a lungo, copertura con cappottini per troppo tempo (per esempio nei cria appena nati) oppure la pelle scura.

Il ruolo della vitamina D e del Calcio

Il calcio è la componente principale delle ossa e quasi tutto il calcio nei mammiferi è immagazzinato nel-le ossa. La vitamina D è responsabile per l’aumento dell’assunzione del calcio dall’intestino, fino a cir-ca 10 volte il livello base. Questo evento è innescato dal rilascio dell’ormone paratiroideo, o PTH, dalla ghiandola tiroidea. La produzione di PTH è stimolata dall’incremento della circolazione o dal livello di siero di calcio. come scende il livello del calcio il livello del PTH si riduce, cosi il livello del calcio è mantenuto entro i limiti. Questo è parte del normale funziona-mento del sistema.Il sistema comincia a perdere: in mancanza di calcio nella dieta, poca vitamina D o una sovrapproduzione di PTH. Questi problemi fan si che il corpo cominci ad utilizzare il calcio presente dai maggiori magazzini corporei (ossa) per far si che si mantengano gli ordi-nari livelli di calcio. L’altra funzione del calcio è quella di mantenere una giusta contrazione dei muscoli e il muscolo più importante è naturalmente il cuore.

Fosfati

I fosfati sono un altro componente principale delle ossa e l’ 80-85% del calcio è immagazzinato nelle ossa.I fosfati si disperdono tramite vari fluidi corporei, come il latte, il sudore, l’urina e dalle feci, ma viene riassorbito attraverso i reni e la saliva. Il sero fosfato non è strettamente controllato come come il livello del sero di calcio, e la riduzione del sero fosfato non innesca la produzione del PTH. Infatti, il PTH, blocca la riassunzione dei fosfati nei reni. Se la produzione del PTH va fuori controllo i fosfati posso uscire tran-quillamente fuori dal corpo.

Note riguardo l’integrazione dei fosfati

I fosfati come da medicazione veterinaria sono dispo-nibili come soluzione iniettabile e spesso si iniettano con la vitamina B 12 che rende la soluzione di colore rosa. C’è anche la roccia o il minerale di fosfato, chia-mato DCP, usato anche per l’uomo, ed è un medici-nale che si può utilizzare tranquillamente. E’ del tutto

sconsigliata la farina di ossa, perchè potrebbe portare ad altri problemi. Lo stesso il fertilizzante fosfato non dovrebbe essere utilizzato perche potrebbe diventare velenoso per gli alpaca

Come si manifesta il rachitismo

Nei cria, i primi segni sono le gambe storte e la schie-na arcuata (gobba), i Cria potrebbero anche smettere di crescere. Negli adulti i primi segni sono la perdita di condizione, la zoppia e l’anemia. Bisognerebbe con-trollare le palpebre per vedere se è presente l’anemia (colore pallido delle membrane). Negli adulti è diffi-cile notare il rachitismo perché non mostrano gambe storte e la magrezza viene ricondotta soprattutto alla possibile presenza di parassiti intestinali.

Trattamento del Rachitismo

E’ importante somministrare la vitamina ADE ma stando attenti che la parte della vitamina D, che è la piu importante per curare il rachitismo, non sia a li-velli troppo bassi, cioè sotto 75,000 ui per ml di pro-dotto. La vitamina A è meno importante della vitam-na D per gli alpaca.

Alpaca con grave forma di rachitismo

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Usare alte dosi di vitamina D

Quando persi un animale per rachitismo, e dopo aver ascoltato altri allevatori che avevano problemi di ra-chitismo nei loro animali, io e altri allevatori abbiamo cominciato a fare ricerca sulle giuste dosi di vitamina D nel industria del bestiame.In base a delle ricerche effettuate sulle mucche, ho de-dotto che la dose raccomandabile di vitamina D3 è di 0.5 ml per una alpaca di (55-65 kg) per le femmine bianche e fawn, mentre è raccomandabile una dose superiore di 1 ml per alpaca scuri o neri. Questa solu-zione di vitamina D3 pura fornisce 7500-9000 ui per kg di peso corporeo per i colori chiari, mentre per gli animali scuri o neri 15,000-18,000 ui per kg. Per i cria preferisco abbassare la dose, mentre aumento un pò per i maschi grandi. Nelle emergenze aumento un po’ la dose e fornisco sempre degli integratori di fosfati.

Conclusioni

Capisco la preoccupazione del sovradosaggio e di li-velli tossici di vitamina D . Non sto dicendo che non sia tossica ad alti livelli, ma con le dosi sopra menzio-nate non ho mai avuto nè sentito parlare di problemi di tossicità o di effetti collaterali importanti. Va ricor-dato inoltre che la vitamina D risolve il problema del rachitismo nei cria se esso non è troppo avanzato. La vitamina D può essere data via orale ( fa effetto più rapidamente ma dura meno) o via iniettabile ( passa più tempo prima dell’effetto ma poi resta per più tem-po in circolo nel corpo). Tutti gli allevatori di alpaca dovrebbero avere a disposizione la vitamina D3 e i fo-sfati per un possibile programma di integrazione.

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THE PROOF IS IN THE

PROGENY

Photo courtesy of Robert Gane-Canchones

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CAPIRE LAFIBRA

Di Noemi Gambini - Allevamento Alpaca Della foglia

L’analisi della fibra viene usata dagli al-levatori come strumento per il monito-raggio e il miglioramento della qualità della fibra nel proprio gregge.Gli allevatori usano le analisi anche per determinare quali accoppiamenti è necessario fare per ottenere una fi-bra sempre migliore dai propri alpaca e quindi migliorare la fibra nelle genera-zioni di nuovi nati. L’analisi della fibra è una guida che ci aiuta a determinare la variazione di micron e di tutte le altre caratteristiche di fibra di ogni singolo animale, di anno in anno.

L’utilizzo di questo importante stru-mento è davvero fondamentale. Quan-do un animale mantiene e trasmette le

sue buone caratteristiche di fibra alla prole, l’impatto sul gregge è sicuramen-te positivo e otterremo potenzialmente una progenie che a sua volta manterrà queste caratteristiche di fibra positive. Quando un alpaca non mantiene carat-teristiche buone, l’impatto che ha sul gregge è negativo, soprattutto se stallo-ne, in quanto lo stallone viene accop-piato con tante femmine e trasmetterà le sue qualità a tutta la progenie. L’im-patto di una femmina è minore sulla qualità generale del gregge per cui sulle femmine non eccellenti si può comun-que migliorarne la fibra utilizzando uno stallone con qualità migliori.Ci sono diversi laboratori specializzati nell’analisi della fibra sparsi in tutto il

L’industria e gli artigiani parlano una lingua molto chiara per quanto riguarda la fibra da utilizzare per la produzione di filato o manufatti in lana di alpaca.Se la fibra dei nostri animali non rispetta le loro ri-chieste, il nostro lavoro non è proficuo, anzi è inutile.Come facciamo a capire che tipo di fibra hanno i nostri alpaca?

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mondo, con prezzi che partono dai 5 euro ai 7 euro per ogni campione di fi-bra analizzato.Il prezzo dipende da quale macchina-rio verrà usato per l’analisi. L’analisi più completa è fatta tramite OFDA 2000 e OFDA 100 insieme, ma si effettua an-che con microscopio e con metodo La-serscan.

Il momento migliore per prendere i campioni di fibra è il momento della tosa. Il campione deve essere preso pri-ma di iniziare la tosa vera a propria, dal fianco dell’animale, tagliando la fibra alla base, vicino alla pelle dell’alpaca, perché l’analisi OFDA 2000 terrà con-to del diametro della fibra lungo tutta la lunghezza del pelo, per determinare anche i livelli nutrizionali durante le stagioni dell’anno. Questo vi aiuterà a capire come gestire al meglio l’alimen-tazione dei vostri animali. Le variazioni

troppo eccessive a livello alimentare, in-fatti, causano un indebolimento lungo il pelo, che può causare la rottura del fila-to. Buona norma sarebbe effettuare tre analisi per ogni alpaca, prendendo un campione dalla spalla, uno dal fianco e uno dalla coscia. Questo aiuterebbe a verificare l’uniformità di micronaggio e di lunghezza su tutto il vello dell’anima-le. Dividendo infatti la fibra per colore e per micronaggio in diversi sacchi, avre-mo sacchi con fibra uniforme, come ri-chiede l’industria.

Identificate sempre ogni campione con tutte le informazioni richieste per non rischiare di confondere i campioni e spedite tutto in laboratorio.Quello che vi tornerà indietro è l’isto-grammaSembra più complicato di quello che è in realtà.I valori che troverete sono:

- MEAN FIBER DEAMETER(MFD) o anche detto AVERAGE FIBER DIAMETER(AFD): MICRONAGGIO MEDIOE’ la misurazione che esprime la misura media della fibra nel campione, ovvero il micronaggio medio del campione. Un micron è un milionesimo di un metro.

- STANDARD DEVIATION(SD): DEVIAZIONE STANDARDLa deviazione standard indica quanto varia il diametro della fibra rispetto al dia-metro medio nel campione.Più semplicemente, più bassa è la deviazione standard, più l’alpaca è uniforme in micronaggio.E’ quindi preferibile avere alpaca con un basso SD

- COEFFICIENT OF VARIATION(CV): COEFFICIENTE DI VARIAZIONEIl coefficiente di variazione è più complesso da comprendere.Si esprime in percentuale e si calcola dividendo la deviazione standard (SD) per il micronaggio medio(AFD), moltiplicandolo per 100

La formula quindi è SD : AFD X 100= CV%

E’ un valore che si usa per analizzare il livello di variazione in un campione.E’ bene quindi considerare buono un campione con un basso coefficiente di varia-zione.Un valore molto buono è intorno 20% di CV, un valore considerato medio potreb-be essere 25% di CV e un valore non ottimale potrebbe essere sopra il 30% di CV.Si considera il CV come anche “l’altezza della campana”, in poche parole il CV si presenta con un valore basso, quando le code dell’istogramma sono strette.Possiamo concludere quindi che SD e CV sono due valori che indicano la varia-

elasticità della fibra

esempio di fibra lucente

esempio di struttura e crimp

fibra di alpaca suri

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zione di micron nel campione di fibra, ovvero l’uniformità di micron, per cui più questi valori sono bassi più è uniforme la fibra del nostro alpaca.

- %> 30 Questo mostra in che percentuale sono presenti nel campione fibre con un diame-tro superiore a trenta micron.Anche in questo caso, più la presenza di fibre sopra i 30 micron è bassa, meglio è.

Ci sono anche altre caratteristiche che non vengono calcolate esplicitamente nelle classiche analisi della fibra come: lucentezza, morbidezza. Anche queste caratteri-stiche sono fondamentali per la riuscita di un buon filato e incidono non poco nel-la qualità di un prodotto, anche se la ricerca continua e le analisi disponibili sono sempre di livello più avanzato.

- MEDULLAZIONE:Una fibra medullata è una fibra animale che nel suo stato originale comprende un midollo. Il midollo dei peli dei mammiferi è il midollo più o meno continuo all'in-terno dello strato corticale nelle fibre di alpaca più grossolane. Per definizione una fibra medullata è quella in cui il diametro del midollo è del 60% o più del diametro della fibra.La misurazione della medullazione può essere eseguita utilizzando un microscopio proiezione o la OFDA 100. Il OFDA100 però ha un limite, solo fibre bianche o di colore chiaro possono essere misurate. Un'ipotesi ragionevole è che le fibre colora-te hanno livelli simili di fibre medullate come le loro controparti bianche e chiare.

- AVERAGE FIBER CURVATURE(AFC): CURVATURA MEDIALa Curvatura è legata al crimp. La Curvatura media (AFC) è determinata dalla mi-surazione di frammenti di fibra di due millimetri (2 mm) in gradi per millimetro (deg / mm). Maggiore è il numero di gradi per mm, più fine è la crimpatura. Una bassa curvatura può essere considerata come meno di 50 gradi / mm, una curvatu-ra media come un intervallo di 60-90 gradi / mm e una curvatura alta è maggiore di 100 gradi / mm.

Esempi pratici: una fibra di 30 micron ha una curvatura generalmente bassa con una frequenza di circa 2crimp / cm. Al contrario, una fibra merinos di 21 micron tipicamente ha una curvatura media e un crimp con una frequenza di circa 4crimp / cm. Una fibra merinos superfine di 16 micron ha tipicamente un’ elevata curvatura e un crimp con una frequenza di 7crimp / cm

Si può dedurre quindi che più alta è la frequenza del crimp per cm quadrato, mi-gliore è la fibra e meglio manterrà le sue caratteristiche nel tempo.

- COMFORT FACTOR: FATTORE DI COMFORTE’ un valore che si esprime in percentuale e indica il fattore “confort a contatto della pelle” che ha quel determinato campione. Il punteggio massimo è 100% di CFFattore comfort è la percentuale di fibre oltre 30 micron sottratti dai 100%. 10% di fibre oltre 30 micron corrisponde ad un fattore di confort del 90%.

- SPIN FINESS(SF): FINEZZA DI FILATURAÈ il valore che determina il potenziale risultato, in micron, che si otterrebbe filan-do il vostro campione

foliage fleece

foliage fleece

fibra medullata

fibra non medullata

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Molto importante è anche scrivere il peso della fibra tosata di ogni animale e tener-ne conto per programmare al meglio i futuri accoppiamenti.

Tutti questi valori sono importanti per gli allevatori di animali da fibra, è necessa-rio analizzare il proprio gregge tutti gli anni. Dopo il settimo anno di vita la fibra dell’animale può degenerare in modo esponenziale, mostrando il cosiddetto “blow out”, ovvero un forte calo della qualità della fibra. Tramite la selezione però, si può arrivare ad avere alpaca molto fini anche in età avanzata. Un alpaca di 10 anni, ben selezionato, può avere potenzialmente una fibra migliore di un alpaca giovane allevato senza criterio.

Dobbiamo sempre avere in mente che stiamo allevando un animale, che per quan-to bello, socievole, simpatico, è un animale da fibra, e gli allevatori con la fibra degli alpaca ci devono guadagnare. Se il mercato richiede fibra uniforme, fine, lucente e con pochi peli primari, allora è il caso di attrezzarsi e iniziare a ricercare queste caratteristiche, in fondo è il nostro lavoro.

rocca di filato di alpaca

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Semplice Maschio o...Vero StalloneUna delle decisioni più impor-tanti che un allevatore o aspirante tale deve prendere è la scelta dello stallone per la sue femmine. Dopo aver scelto un buon gruppo di fem-mine su cui fonderà il suo alleva-mento, la scelta del maschio sarà quella che determinerà la qualità futura del suo gregge e il successo o meno del suo programma di al-levamento.Dopo circa 6 anni di allevamento mi sono imbattuto in diversi tipi di stalloni di diverse qualità. Quello che ho potuto constatare è che lo stallone incide tantissimo sul tipo

di allevamento che si vuole intra-prendere. Molto importante è ave-re la possibilità di scegliere tra due o 3 stalloni nel proprio allevamen-to per potere migliorare la qualità in base alle proprie esigenze di mi-glioramento e in base alle qualità della femmina.Che cosa è uno stallone?Qualunque Alpaca maschio fertile può essere considerato uno stallo-ne e la definizione può variare se-condo di chi ne parla.Pertanto sta nelle mani dell’aspi-rante allevatore fare la scelta, e secondo me deve essere fatta con

Allevare non significa riprodurre animali a caso ma significa ri-produrre e migliorare una razza. Abbiamo quindi una grande responsabili-tà.

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Scritto da Marco Carletti

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estrema calma e cautela, essere affrettati riguardo la scelta di un alpaca maschio porterebbe sicura-mente ad errori per cui poi occor-rerebbero anni di lavoro per porgli rimedio!Alcuni allevatori sembrano avere una capacità in-nata per capire quale maschio incrociare con successo per avere il risultato desiderato. Co-nosciamo queste persone perché sono quelle che hanno creato le linee di sangue che oggi ammiria-mo. È impossibile trovare la for-mula del loro successo, poiché essa è tanto soggettiva come lo sono quelle persone. Il successo di un allevatore è anche frutto di intui-zione, dati scientifici, capacità di selezionare stalloni mirati alle pro-prie esigenze, ma un fatto è certo, ci sono alcuni caratteri che i grandi stalloni condividono: la trasmis-sibilità delle loro ottime caratteri-stiche, che quindi saranno visibili nella progenie.Qual è la regola affinché uno stal-lone abbia successo? Nel passato, nell’era dei grandi allevamenti, una su tutte la linea di sangue Accoyo, il successo non consisteva neces-sariamente nell’avere affermazioni personali in esposizione, bensì nel creare una linea di alpaca eccellen-te riguardo la solida conformazio-ne fisica,la densità della fibra e la relativa copertura, finezza e uni-formità nella progenie.

Uno stallone deve essere decisa-mente maschile, con buon peso e sostanza, deve essere un “im-magine complessiva importante”. Lo stallone deve rappresentare quell’orgogliosa immagine di ele-ganza, proporzione, fierezza e por-

tamento orgoglioso. Questo è come dovrebbe essere uno stallone, ed allevare al di fuori di questa imma-gine significa rischiare di perdere l’essenza della qualità che il mer-

cato degli alpaca ora richiede.Uno stallone deve avere equi-librio. Non solo equilibrio del corpo, bensì un equilibrio com-plessivo, senza eccessi. La testa deve essere bi-lanciata per inse-rirsi nel corpo e bilanciata rispet-

to a se stessa. Un alpaca che ha la schiena eccessivamente lunga o il collo eccessivamente corto, mostra eccessi. Dobbiamo costantemente riferirci allo standard ed alla no-stra interpretazione dello stesso: La correttezza morfologica è di primaria importanza: il collo deve essere i 2/3 della lunghezza della schiena, le gambe anteriori e po-steriori devono essere dritte, ben piazzate, a piombo perfetto.I denti devono essere allineati con le gengive, infatti problemi dentali potrebbero nascondere difetti im-portanti nell’intera struttura ossea dell’animale.La schiena deve essere dritta, non arcuata nè gobba, la coda deve es-sere unica e diritta, non curva nè biforcuta, le orecchie non devo-no essere a forma di banana ma a punta di freccia, dritte e piccole in-serite perfettamente nella testa.

Per quanto riguarda la fibra il di-scorso è molto piu vasto, perchè a prescindere dalla correttezza mor-fologica perfetta, la lana dello stal-lone dovrebbe essere, per qualità, migliore di tutte le femmine pre-senti nel proprio allevamento, per far si che ci sia la possibiltà di avere cria sempre migliori delle madri e

quindi avere un visibile migliora-mento nella progenie e nel gregge, costruendo le basi per il successo del proprio allevamento. In ogni caso è necessario testare ogni anno la fibra dei propri alpaca, tutti, compreso stallone, fattrici e pro-genie. Questo è l’unico modo per monitorare l’impatto dello stallone nella fibra dei suoi figli e allo stesso tempo capire se si sta procedendo sulla giusta via.

Capite il mio punto di vista? In ogni caso, un vero grande stallone è raramente creato per adeguar-si ad una moda. Esso deve essere ben equilibrato, che sia conforme allo standard italiano ed interna-zionale ma che porti qualcosa di extra, qualche qualità che manchi alla qualità delle femmine in quel momento; in altre parole dovrebbe avere “l’effetto WOW”!!!Ci sono certi caratteri che sono es-senziali in qualunque stallone e la

Uno stallone deve essere de-cisamente ma-schile, con buon peso e sostanza, deve essere un “immagine com-plessiva impor-tante”.

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“ Il tronco si presenta con pro-fonda circonferenza toracica, con costole ben cerchiate. La schiena è forte e la linea superiore è legger-mente convessa.La regione lombare è larga, forte e piatta la groppa si presenta lunga e larga. “

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mancanza di questi farà sì che esso non abbia successo come riprodut-tore.C’è tuttavia un’altra qualità che un buon stallone dovrebbe possedere e che credo sia di vitale importan-za: lo stallone deve essere esente da malattie e/o difetti genetici. In-crociare soggetti di cui si conosco-no difetti genetici provocherà seri problemi di salute nei cria, o peg-gio ancora, riprodurre con alpa-ca che abbiano malattie essi stessi porterebbe al disastro per la razza

e per il vostro allevamento. Se uno “stallone” trasmette un problema di salute nei cria, i suoi cria successivi dovrebbero essere accuratamente monitorati, e se fosse necessario, lo stallone dovrebbe essere ritirato dalla riproduzione.Questa è la nostra responsabilità verso l’ alpaca!La sincerità verso ognuno di noi, come allevatori, ed il nostro sen-so di onestà, devono impedirci di offrire o usare questi animali. Il futuro della razza sta nelle nostre

mani e le decisioni che prendiamo possono ritorcersi contro di noi, distruggendo i nostri sforzi e rovi-nando i nostri amatissimi alpaca.

Allevare non significa riprodurre animali a caso ma significa ripro-durre e migliorare una razza. Ab-biamo quindi una grande respon-sabilità.

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“ La testa ha un aspetto forte ma non rozzo. E’ ben disegnata, di media lunghezza con muso quadrato.Gli occhi sono di forma ovale at-tenti e ben distanziati; sporgono leggermente dalle orbite, apparendo larghi e rotondi. “

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LAGAZZETTAL’industria australiana dell’alpaca ha appena completato la più gran-de esportazione di alpaca di superba qualità per la produzione di fibra mai conosciuta al mondo!In un piano sapientemente eseguito e di enorme importanza nel mondo dell’alpaca internazionale, un prezioso carico di qualità premium di 525 ma-schi riproduttori e femmine gravide è atterrato nella provincia dello Shanxi dopo un volo di dieci ore e mezza dall’aeroporto di Melbourne su un charter Singapore Airlines 747 Cargo Aircraft.

La spedizione è stata imponente, la più grande ad aver mai lasciato l’Australia, e formerà un gregge per l’allevamen-to alla Shanxi University, dove la Cina sta creando un mercato per l’alpaca in gran parte fondato sulle linee di sangue australiane così ampiamente ricercate in tutto il mondo per miglio-rare la qualità di molti allevamenti. Il gregge importato in Cina verrà usato anche per la ricerca genetica sulla tra-smissibilità dei colori nell’alpaca.

Il presidente dell’ Australian Alpaca Association, Michelle Malt evidenzia la capacità dell’Australia di mettere insieme una grande e fortunata espor-tazione in un risultato di impatto glo-bale.

“La Cina è il maggior produttore tessi-le nel mondo e stanno iniziando que-sta nuova avventura nella fibra di alpa-ca in un momento in cui la domanda di fibra di alpaca di qualità e prodotti

in fibra di alpaca non è mai stato più alta,” ha detto la signora Malt. “C’è un enorme potenziale per ulteriori scam-bi commerciali.Il contributo dell’Australia nella fon-dazione e nello sviluppo del gregge cinese è una spinta enorme per la no-stra industria ed è la testimonianza di come in due decenni siamo stati le-ader mondiali nell’allevamento dell’al-paca con tratti di fibra elite nella fascia alta del settore mondiale. I nostri programmi di allevamento hanno creato una tale radicata qualità nel nostro gregge nazionale che siamo perfettamente in grado di continuare a soddisfare tutte le future richieste di genetica in Cina e in altri mercati.”

Nel progetto gestito dalle esportazio-ni specializzate Wildflower Alpaca, il gregge Cinese è stato accuratamente selezionato in molti mesi in tutta l’Au-stralia e la sig.ra Malt dice che rappre-senta il lavoro di alcuni dei migliori allevamenti dei proprietari australiani degli ultimi anni. Gli alpaca sono stati trasportati in Cina in più di 20 box per bestiame ap-positamente progettati ed è stato no-leggiato un 747-400 cargo da Wildflo-wer di Steve Ridout, esportatore e allevatore di alpaca, e un altro esperto di alpaca al suo fianco, in un regime di trasporto animali vivi che ricorda quelli usati per trasportare cavalli da corsa purosangue.

“L’accoglienza in Cina è stata abba-stanza schiacciante”, ha detto Ridout. “Il nostro aereo è stato accolto da una

folla di centinaia di persone, compresi i media, dignitari e funzionari cinesi.

“C’era così tanto entusiasmo all’arrivo di quella che crediamo fosse la loro più grande importazione di alpaca di sempre, perché la Cina ha attualmen-te così pochi alpaca e le persone sono completamente affascinate da loro. L’intero gregge esportato è ora ben si-stemato in impianti di quarantena ap-positamente costruiti e siamo riusciti a stare con loro durante il periodo di ambientamento, avvenuto con grande successo”, ha detto Ridout.

L’esportazione della Cina segue quella effettuata all’inizio dell’anno quest’an-no dalla Turchia, che ha scelto di ini-ziare il suo gregge nazionale con linee di sangue australiane, e ci sono già nuove opportunità commerciali con la Corea, seguendo i protocolli recen-temente annunciati per l’esportazione degli alpaca in questo paese.

Con questa crescita del mercato delle esportazioni, la sig.ra Malt dice che non c’è mai stato un momento mi-gliore per essere coinvolti nel mercato dell’alpaca.

“Questi mercati sono interessanti op-portunità di business immediati per gli australiani, e si estendono i tradi-zionali mercati di esportazione che abbiamo stabilito con l’Europa, il Re-gno Unito e Nuova Zelanda per le no-stre linee di sangue premium.”

LA CINA IMPORTA UN PREZIOSO CARICO DI 525 ALPACA

Ci lascia la figlia d Don Julio Barreda Si è spenta il 17 ottobre 2014 la figlia di Don Julio Barreda, Elena Barreda.Dopo la morte del padre ha continuato ad essere coinvolta nel mercato dell’alpaca. Lascia un vuoto nel mondo dell’alpaca in Perù.

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GAZZETTADELL’ALPACADopo 30 anni di attività nel mondo dell’alpaca e in età pensionabile, Mike e Julie Saffley hanno deciso ridurre gli impegni e di rilassarsi un po’. Mentre Mike ha piacere ad essere ancora coinvolto nel settore alpaca, ha iniziato quel-lo che è diventato poi un lavoro aggiuntivo a tempo pieno come volontario per Quechua Benefit ed i bambini di Casa Chapi, il programma di aiuto e sostegno in Sud America per i bambini che vivono sotto la soglia di povertà.Mike Saffley è e sarà sempre uno dei più grandi allevatori di alpaca del mondo. E’ stato in Perù ai tempi di Don Julio Barreda e ha selezionato e importato i preziosi alpaca Ac-coyo dal gregge di Barreda ai tempi d’oro dell’alpaca in Sud America.E’ stato il promotore dell’alpaca in America fin dagli albori e ha supportato l’industria dell’alpaca nel mondo, scrivendo numerosi libri bestseller per gli allevatori, diventando giudice e diffondendo il suo sapere prezioso circa questi animali.Mike ha deciso di dedicarsi a qualcosa di più tranquillo e meno impegnativo. Il suo ritiro dalle scene come allevatore, lascia in tutti noi la sensazione che un’era sia finita ma che molto altro debba ancora venire, e ci auguriamo che Mike sia disponibile ad essere ancora coinvolto nell’alpaca per aiutare e sostenere questo mondo.Che dire Mike, buona nuova vita a te e alla tua famiglia!

CHIAVI IN MANO: NORTHWEST ALPACAS È IN VENDITA!

RECORD IN AUSTRALIA: ALL’ASTA UN ALPACA VENDUTO PER 66.000 DOLLARI!

SNOWMASS FA INCETTA DI PREMI CON I SUOI STALLONI

L’ANNO DEI GEMELLI

Si tratta di Grand Flowerdale GP Toros ET, un maschio “leopard appaloosa”, ovvero di colore fawn con tantis-sime macchie più scure, appunto tipo leopardo.Il colpaccio è stato fatto dall’allevamento Flowerdale Alpacas, Australia, che ha venduto il suo maschio leopard appaloosa al programma di allevamento NEO Alpacas in collaborazione con NZ summerhill alpacas, Nuova Zelanda.I generale i prezzi all’asta nazionale Australiana sono schizzati altissimi.Moltissime femmine sono state vendute per cifre superiori a 20.000 dollari.La femmina però che ha battuto il record dei prezzi per le femmine è stata una femmina light fawn di nome Ambersun Pure Exception, venduta per 55.000 dollari all’allevamento Merrijig Alpacas.Si può dire che sia un grande momento per l’alpaca in Australia.Che il mercato cinese e le nuove opportunità all’orizzonte gli abbiano conferito nuova e più vivace spinta?

Dopo due anni di pausa dagli show, l’allevamento Snowmass torna sulle scene con un gran colpo di mano.Si è aggiudicato infatti ben quattro i premi per i “migliori stalloni huacaya dell’anno 2014” negli Stati Uniti…e i premi erano quattro i tutto per i hua-caya!Congratulazioni!

Il 2014 sembra essere stato l’anno dei gemel-li! Dalla Germania agli Stati Uniti, dall’Au-stralia all’Inghilterra i parti gemellari negli alpaca sono stati moltissimi.Seppur i parti gemellari siano rarissimi ne-gli alpaca, stanno aumentando i casi di ge-mellini alpaca.Molti purtroppo non superano le prime settimane di vita, ma alcu-ni allevatori stanno riscontrando un buon successo nella crescita di questi rari cria gemelli.

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