Aclivarese Maggio 2010

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varese POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE LAVORO La tempesta è passata? LAVORO La tempesta è passata? COP [pagina 14] Riparte da Milano il futuro delle Acli ELEZIONI 2010 [pagina 19] Regionali: non voto protagonista CIRCOLI [pagina 22] Inaugurazione a Morazzone PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - MAGGIO 2010 - N. 3 PAGINE 5 / 7

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Aclivarese Maggio 2010

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varese

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE

LAVOROLa tempestaè passata?

LAVOROLa tempestaè passata?

COP [pagina 14]

Riparte da Milanoil futuro delle Acli

ELEZIONI 2010 [pagina 19]

Regionali: non votoprotagonista

CIRCOLI [pagina 22]

Inaugurazionea Morazzone

PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - MAGGIO 2010 - N. 3

PAGINE 5 / 7

aprile 2010 - n. 3

www.aclivarese.it

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S O M M A R I O

EDITORIALECi serve un’econimia diversa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

ATTUALITÀDare voce a chi fa bene, ora costa di più . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

LAVOROContro la speculazione di pochi per i diritti di tutti . . . . . . . . . . . . . 5

La protesta dei cantieri: sui ponteggi per lo stipendio. . . . . . . . . . . 6

Veglia per il lavoro,la Chiesa ambrosiana rinnova l’impegno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

PRIMO PIANOLegami di legalità, legami di responsabilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

La piovra che stritola il Nord . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

FAPPresenti e partecipi nelle Acli e nella società . . . . . . . . . . . . . . . . 10

STILI DI VITALa sfida del commercio equo-solidale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Commercio equo, insieme è meglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Le botteghe del mondo in provincia di Varese . . . . . . . . . . . . . . . 13

COPLa politica dovrà ascoltarci,da sola non può cambiare il Paese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

MIGRANTISettimana do Brazil... tra samba e solidarietà . . . . . . . . . . . . . . . 16

Le piazze del mondo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

News . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

ELEZIONI 2010Regionali: il non voto che ci interpella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

MEDIALa farfalla senza ali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21

FAMIGLIAUn “Piano Marshall” per la famiglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

RASSEGNAIl cinema tra ambiente, natura ed esplorazione . . . . . . . . . . . . . . . 24

CIRCOLIIntitolato a don Tonino Bello il circolo Acli di Morazzone . . . . . . . 25

Più attenzione per il problema casa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

CTAIl turismo sociale dei CTA Acli per le famiglie . . . . . . . . . . . . . . . . 28

Offerte provincia di Varese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

IPSIAPortatori d’acqua da Varese al Benin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

l’editoriale

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urante la quaresima in parecchie parrocchie si sonofatte delle Vie Crucis dedicate al tema lavoro e sisono ascoltate diverse testimonianze che ci hannofatto toccare con mano la grave situazione che stia-mo attraversando. E queste non esauriscono le mol-te situazioni oggi presenti anche sul nostro terri-torio. Tramite i nostri aclisti impegnati nei centri

di ascolto per il “Fondo Famiglia-Lavoro” nella nostradiocesi ci pervengono situazioni impensabili per unterritorio molto industrializzato quale quello varesino.Questa situazione coinvolge famiglie, giovani, tecni-ci, lavoratori prossimi alla pensione, immigrati, artigia-

ni, piccole e medie azien-de ma anche quelle gros-se si trovano in difficol-tà.

Lavoratori inseriti in li-sta di mobilità nel 2009sono stati 4.799, 3.735 li-cenziati da aziende dellaprovincia di Varese e 1064licenziati da aziende di al-tre province. Oltre quat-tromilasettecento sonostati invece i lavoratoricollocati in mobilità.

In questi primi mesidel 2010 la situazione èulteriormente peggiora-ta e non si prevedono abreve forti migliora-menti. Questa crisi stacolpendo in particolare i

giovani: molti hanno più di una o due lauree, specia-lizzazioni, esperienze all’estero, ma quando trovanoil lavoro si devono accontentare di posti precari,da 6 euro all’ora, 800 euro al mese, con la certezza chesaranno i primi ad essere mandati a casa, senza soldi,senza futuro, con la sensazione di essere inutili e scon-fitti. Nel 2009 la disoccupazione tra chi ha meno di 25anni è balzata dal 18% al 27%. Una caratteristica diquesta crisi è proprio il licenziamento massiccio dei

giovani. In una società in cui la sopravvivenza stes-sa dipende dal lavoro che si fa, ovvero dal redditoche ad esso è collegato, non riuscire ad offrire ai gio-vani concrete possibilità di lavoro significa negare lo-ro il futuro e umiliarli come persone.

A fronte di tutto questo ci sentiamo tutti impoten-ti, incapaci di trovare soluzioni se non la solidarietà perfar fronte all’immediato. Rimaniamo preoccupati sul-la ricerca di soluzioni capaci di ricreare tutti i postidi lavoro che sono stati e ancora verranno persi. Mi hacolpito una riflessione ascoltata in questi giorni sul pec-cato personale e come questo abbia ricadute anche su-gli altri. La riflessione iniziava da una domanda sem-plice: come è potuto succedere questa crisi?

È ormai accertato che questa discende da un usosconsiderato della finanza, di cui i prestiti per la casanegli Stati Uniti sono stati la causa ultima. Ma que-sto è potuto avvenire perché alcune persone hanno fat-to un uso strumentale della finanza senza curarsi de-gli effetti e della loro ricaduta sulle persone, senza ave-re un’attenzione al bene comune. Ognuno di noi nelcompiere le azioni quotidiane, se non pone attenzio-ne anche alle loro ricadute compie un peccato, a vol-te questi peccati possono avere gravi ricadute qualil’evasione fiscale, il lavoro in nero, l’usura.

Sin dalla prima Enciclica “Rerum Novarum” laChiesa ha sempre indicato la necessità che anche l’eco-nomia e i mercati si facciano carico del bene co-mune sino all’ultima Enciclica “Caritas in Veritate”:«La grande sfida che abbiamo davanti a noi, fatta emer-gere dalle problematiche dello sviluppo in questo tem-po di globalizzazione e resa ancor più esigente dallacrisi economico-finanziaria, è di mostrare, a livellosia di pensiero sia di comportamenti, che non solo itradizionali principi dell’etica sociale, quali la traspa-renza, l’onestà e la responsabilità non possono veni-re trascurati o attenuati, ma anche che nei rapporti mer-cantili il principio di gratuità e la logica del dono comeespressione della fraternità possono e devono trovareposto entro la normale attività economica.

Ci serveun’economia diversa

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Dalla conversione personale al progetto politico,per rilanciare l’economia e il lavoro e offrire un futuro ai giovani

continua a pagina 4

di Sergio Moriggi

attualità

4 varese| maggio 2010 | n. 3 |

al primo aprile spedire il giornale anche quel-lo delle associazioni “no profit” tramite le Po-ste costerà anche il 500% (cinquecento per cen-to) in più.

A sancirlo è il decreto interministeriale del30 marzo 2010 pubblicato a tempo di recordsulla Gazzetta Ufficiale del 31 marzo 2010 n.

75. Due piccoli articoli, poche righe, in cui si dice che: “Letariffe agevolate per le spedizioni di prodotti editoriali di cuiai decreti ministeriali del 13 novembre 2002 e del 1° febbraio2005, continuano ad applicarsi fino al 31 marzo 2010”. E do-po? Dopo quella data, fine degli sconti. Per tutti.Vale a dire peril Sole 24 Ore come per Aclivarese, il periodico che avete trale mani, o per i giornali di decine di altre associazioni più pic-cole. Il decreto è firmato dal ministro dello Sviluppo Econo-mico, Claudio Scajola, in accordo col ministro dell’Economiae delle Finanze, Giulio Tremonti.

Un provvedimento che mette in seria difficoltà tanti, tan-tissimi piccoli editori.

In prima linea quelli delle associazioni di volontariato e dipromozione sociale che da sempre dispongono di poco de-naro e che vorrebbero utilizzarlo per scopi nobili e non per sal-dare i conti con le Poste. A testimonianza del fatto che l’inte-

ro settore è mobilitato per trovare una soluzione è anche l’ap-pello on line lanciato dal settimanale Vita: in pochi giorni è sta-to raccolto un numero altissimo di adesioni. «Auspichiamo –ha commentato Andrea Olivero, portavoce del Forum Na-zionale del Terzo Settore e presidente nazionale delle Acli –che venga immediatamente avviata la verifica di tali disponi-bilità finanziarie e che non venga quindi a decadere l’unicosostegno di cui gode l’editoria del terzo settore, uno tra i seg-menti più importanti della comunicazione sociale del nostroPaese. A tal fine chiediamo un confronto immediato».

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Dare vocea chi fa bene,ora costa di più

Ciò è un’esigenza dell’uomo nel momento attuale, ma an-che un’esigenza della stessa ragione economica». «Nell’epocadella globalizzazione, l’attività economica non può prescin-dere dalla gratuità, che dissemina e alimenta la solidarietà ela responsabilità per la giustizia e il bene comune nei suoi va-ri soggetti e attori. Si tratta, in definitiva, di una forma concre-ta e profonda di democrazia economica».

Aggiungo che attualmente la crisi è prevalente in Lombar-dia e nella Regione Lombardia prevale in Provincia di Vare-se (da sola ha il 25%). È questa anche un’opportunità pertutti di fare una profonda riflessione sul modello sinora impe-rante e sulla necessità di modificare sia il modello economi-co che gli stili di vita.

Per noi cristiani anche un’occasione per pregare, affinchétutti gli operatori economici e finanziari, gli imprenditori si

adoperino per predisporre una ripresa capace di riproporreposti da lavoro duraturi.

«Un lavoro che, in ogni società, sia l’espressione della digni-tà essenziale di ogni uomo e di ogni donna: un lavoro sceltoliberamente, che associ efficacemente i lavoratori, uomini edonne, allo sviluppo della loro comunità; un lavoro che, inquesto modo, permetta ai lavoratori di essere rispettati al difuori di ogni discriminazione; un lavoro che consenta di sod-disfare le necessità delle famiglie e di scolarizzare i figli, sen-za che questi siano costretti essi stessi a lavorare; un lavoroche permetta ai lavoratori di organizzarsi liberamente e difar sentire la loro voce; un lavoro che lasci uno spazio suffi-ciente per ritrovare le proprie radici a livello personale, fami-liare e spirituale; un lavoro che assicuri ai lavoratori giunti al-la pensione una condizione dignitosa» (Caritas in veritate nr. 65).

DA PAGINA 3 - E D I T O R I A L E Ci serve un’economia diversa

lavoro

5varese | maggio 2010 | n. 3 |

l lavoro e l’economia reale comebeni fondamentali, come l’acqua,come il pane, come le materie pri-me, mettendole al riparo dalle spe-culazioni finanziarie internaziona-li. È la parola d’ordine che a Va-rese ha guidato la proposta di Di-

ritti in Piazza 2010, la manifestazionecon cui le Acli ogni anno ribadisconoil loro impegno per la promozione deidiritti sociali di tutti i cittadini: quest’an-no gli stand di Diritti in Piazza hannoanimato nella giornata di domenica 21marzo le piazze centrali delle città e deipaesi, davanti alle chiese parrocchiali enel cuore dello spazio comune. Nel belmezzo del guado della crisi, tra una ri-presa economica annunziata dai giorna-li e dalla politica e una situazione di cri-si occupazionale mai così grave, le Aclihanno richiamato l’attenzione sul valo-re del lavoro e dell’economia reale, quel-la che produce manufatti e servizi, con-trapposta alle speculazioni di borsa e delcredito che sono state la miccia che hafatto esplodere, un anno e mezzo fa, lacrisi più grave vissuta dal sistema eco-nomico mondiale. Le Acli hanno chie-sto incentivi allo sviluppo industriale eall’occupazione, una politica che privi-legi i redditi da lavoro e le pensioni del-le fasce più disagiate rispetto alle ren-dite, il potenziamento dello stato socia-

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Controla speculazionedi pochiper i diritti di tutti

le. Le Acli di Varese hanno raccoman-dato anche scelte concrete da attuaresu un territorio fortemente industria-lizzato, chiamato a rinnovarsi nelle pro-duzione e nei prodotti: in particolare sichiede una rinnovata attenzione alla for-mazione e alla riqualificazione profes-sionale dei lavoratori (in particolare perquelli in mobilità o licenziati) e una tu-tela delle aree industriali. L’obbiettivodeve essere il mantenimento della fun-

zione produttiva, orientata possibilmen-te verso tecnologie ecocompatibili, percontrastare la speculazione edilizia e im-mobiliare, che arricchisce pochi, impo-verisce il territorio, non crea occupazio-ne duratura. Con Diritti in Piazza le Aclihanno dato ancora una volta un segna-le forte, fedele alla vocazione di movi-mento di lavoratori: la tutela l’interessedi tutti deve prevalere sull’interesse deipochi.

Il 21 marzo le Acli sono tornate ancora una volta nelle piazze delle città e dei paesi conDiritti in Piazza: nel mezzo del guado della crisi, un impegno per il lavoro e l’economia reale

lavoro

6 varese| maggio 2010 | n. 3 |

n un giorno d’autunno sono sa-liti sui ponteggi, come ogni matti-na. Non per lavorare, come hannofatto per mesi, ma per chiedere i sol-di che spettano loro per i muri giàalzati, per gli intonaci già stesi a re-gola d’arte.

È la fine di ottobre del 2009, quando aGallarate si vive la prima occupazionedi un luogo di lavoro nella nostra provin-cia: non una fabbrica, ma un cantiere edi-le, quello di via Nino Bixio, dove tra le

case del centro storico del rione di Arna-te è sorto un palazzo di lusso, con tan-to di piscina sul tetto. Nell’uso comune– lo si è ripetuto tante volte in questi an-ni di boom edilizio - si dice proprio co-sì: “è venuto su”. Quasi a riconoscere ilvalore delle cose, ma non quello degli uo-mini che le creano.

E invece quegli uomini esistono, recla-mano i loro diritti: in alto sui ponteg-gi stavano i muratori pakistani, con iloro sguardi tristi dietro ai baffi folti e scu-

ri. In basso, legati da catene alla recinzio-ne del cantiere, un paio di pakistani e trerumeni, silenziosi anche loro. Sono sta-ti gli stranieri a mettersi in gioco piùdi tutti, spalleggiati dai colleghi italianie dai titolari delle microimprese, fuori dal-la recinzione.

Le linee di confine tra imprenditore, ar-tigiano, operaio sono quasi impercetti-bili: «Dio sa quante volte ho dovutosalire e scendere quelle scale in que-sti mesi» diceva quasi piangendo il ti-

La protesta deicantieri: sui ponteggiper lo stipendioAd ottobre 2009 la prima occupazione, su un palazzo in costruzione a Gallarate,per reclamare i pagamenti mai arrivati. Una mobilitazione che unisce italianie stranieri, dipendenti e “padroncini”, vittime delle ristrutturazioni del settore

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lavoro

7varese | maggio 2010 | n. 3 |

Il 30 aprile l'appuntamento di preghiera.Continua anche l'esperienzadel Fondo Famiglia Lavoro:in un anno nella zona di Varesesono state aiutate 345 famiglie,per complessivi 702mila euro

Nell'anno che si preannuncia più pesante per la crisioccupazionale, torna il segno di testimonianza dellaVeglia per il Lavoro della Diocesi di Milano, forte-mente sostenuta dall'arcivescovo Dionigi Tettamanzi.Anche quest’anno, si è scelto di organizzare La vegliaper il lavoro in ognuna delle zone pastorali del territo-rio. L'appuntamento, in programma il 29 aprile a BustoArsizio e il 30 a Varese, riveste un'importanza partico-lare per le nostre Comunità cristiane soprattutto in untempo così difficile segnato dalla crisi per l'occupazio-ne e dell'economia mondiale. Lunedì 8 marzo si è co-

stituita la Commissione diocesana che ha coordinato lapreparazione delle celebrazioni, con la partecipazionedei responsabili zonali della Pastorale del lavoro e deiPresidenti delle ACLI di Milano, Varese, Lecco e Como.La Veglia rinnova l'attenzione dell'intera Chiesa am-brosiana per il lavoro, quest'anno particolarmenteorientata alla vicinanza e all'aiuto a chi sta vivendo si-tuazioni di difficoltà. Non va dimenticato anche l'impe-gno del Fondo Famiglia Lavoro, la cui gestione è affi-data a Caritas e Acli: un anno esatto è passato dal-l'elargizione del primo contributo per una famiglia sen-za lavoro. Complessivamente sono state aiutate 2896famiglie, con importi per una cifra complessiva di quasi6 milioni di euro. La zona pastorale di Varese è stata,dopo Milano e la Brianza, una di quelle più colpite dal-la crisi e in cui più forte è stato l'intervento del Fondo:345 le famiglie aiutate con la distribuzione di contribu-ti per 702mila euro.

tolare di una delle piccole imprese arti-giane coinvolte. Con le scarpe sporche diterriccio ha presidiato il cantiere insie-me ai suoi quattro dipendenti, nella spe-ranza di ottenere i compensi arretrati.«Quelli i soldi ce li hanno, con un’altraimpresa di loro proprietà stanno co-struendo un intero villaggio turistico aPantelleria» spiegava sottovoce un anzia-no muratore calabrese.

L’impresa che ha costruito il palazzonon ha pagato i subappaltatori per me-

si, solo il gesto quasi estremo dei mura-tori e l’intervento delle autorità ha sbloc-cato la situazione. Ma il caso non è iso-lato: come nell’industria, nella tempestadella crisi, mente i prezzi degli immobi-li scendono e l’attività edilizia si ferma,alcune aziende del settore hanno decisodi convertirsi ad altre produzioni, dimettere i soldi altrove, di chiudere la-sciando senza paga i dipendenti e met-tendo sul lastrico le piccole imprese. Ungroviglio di rapporti subordinati e di su-

bappalti difficile da districare, speciequando la situazione è già compromes-sa.

A marzo 2010 lo stesso scenario si èripetuto a Legnano, con il titolare e i seidipendenti di una piccola impresa bar-ricati in un cantiere, in sciopero della fa-me per reclamare il pagamento da partedel costruttore capofila. A Legnano i mu-ratori erano egiziani, a Gallarate paki-stani, rumeni, calabresi: italiani e stra-nieri uniti, almeno in questo caso.

V E G L I A P E R I L L AV O R O ,L A C H I E S A A M B R O S I A N A R I N N O VA L’ I M P E G N O

primo piano

8 varese| maggio 2010 | n. 3 |

egami di legalità, le-gami di responsabili-tà” sono quelli cheuniscono i tanti stu-denti, amministrato-ri, rappresentanti delmondo della scuola,

della politica, del sindacato, giovani eadulti che anche quest’anno si sono da-ti appuntamento per la “Giornata dellamemoria e dell’impegno in ricordo del-le vittime delle mafie”. Legami che salda-no il fondamentale lavoro dei magistra-ti e delle forze di polizia all’impegno cul-turale e sociale, altrettanto necessario. Le-gami che avvicinano il Nord al Sud in unadimensione sempre più ampia di consa-pevolezza e corresponsabilità.

Questo hanno voluto dire i tanti grup-pi di studenti, amministratori, associa-zioni e i singoli cittadini, giunti da ogniparte d’Italia che hanno formato il lun-go corteo che da Porta Venezia è giun-to in piazza Duomo. A sfilare anche unadelegazione di familiari di vittime in-ternazionali, come Manuel GonçalvesGranada, argentino, figlio di desapare-cidos che solo anni dopo essere affida-to a un’altra famiglia ha scoperto la suastoria familiare.

Alla testa del corteo, come sempre,c’erano i familiari delle vittime della ma-fia che chiedono il ricordo di chi han-no perso, chiedono che non vengano ag-giunti altri nomi al già lungo elenco del-le vittime, che il 21 marzo sia riconosciu-

“L

Per approfondire: www.libera.it il sito del coordinamento delle associazioni contro le mafie

ta come giornata nazionale così che ilnome di una vittima di mafia sia un qual-cosa di cui non avere paura, da suppor-tare, da ricordare, da portare orgoglio-samente avanti come simbolo di una so-cietà giusta e normale che non si arren-de alla sopraffazione mafiosa.

Giunti in piazza Duomo i tanti par-tecipanti si sono fermati in silenzio adascoltare la lunga e commuovente lettu-ra delle vittime di mafia, dal 1893 ad og-gi. Nomi di cui nessuno parla “ma ricor-dandoli - ha poi detto don Ciotti - si ri-ceve lo stimolo per rafforzare le regoledi una democrazia altrimenti fragile.”

Nel suo lungo intervento il presiden-te di Libera non si è rivolto solo ai pa-renti delle vittime di mafia, a quelle per-

Legami di legalità,legamidi responsabilità

Legami di legalità,legamidi responsabilitàdi Chiara Giuliani

primo piano

9varese | maggio 2010 | n. 3 |

u venticinque omicidi di mafia tra Piemonte e Lom-bardia negli ultimi anni, sette si sono consumati traAlto Milanese e Basso Varesotto: è una delle areea più alta infiltrazione mafiosa della nostra regio-ne. Come conferma il rapporto annuale della Dda

Venticinque omicidi negli ultimi cinque anni co-minciano a preoccupare. I numeri sembrano av-

vicinarsi sempre di più a quelli di territori come Casale di Princi-pe eppure siamo attorno a Milano e non nell’Agro-Aversano.Milano e il suo hinterland che si estende da Buccinasco a Lona-te Pozzolo con Malpensa e tutta l’area interessata dall’esposizio-ne universale del 2015. Dentro c’è anche un bel pezzo di Varesee la lunga scia di sangue arriva a lambire il capoluogo a Cavaria,con l’omicidio di Giuseppe Monterosso nella sua ditta di auto-trasporti.

Le dimensioni della mafia in Lombardia è stata ricordata a mar-zo dal settimanale L’Espresso: sette di quei venticinque corpisono caduti sotto il fuoco della malavita organizzata in una stri-scia di territorio ben conosciuta, l’asse che va da Legnano a Bu-sto Arsizio passando per Lonate Pozzolo e Cavaria. È noti-zia di poche settimane fa, poi, la perquisizione della casa del co-gnato di Matteo Messina Denaro, il super-boss considerato attual-mente a capo della cupola mafiosa di Cosa Nostra, a Busto Ar-sizio. Nella sua abitazione gli inquirenti hanno sequestrato nu-merose carte e documenti che ora sono al vaglio della Questura diVarese. Il legame tra le terre d’origine e i luoghi di residenza, di-segnato nella mappa pubblicata dall’Espresso, è evidente: sono quiper fare gli affari, per moltiplicare e pulire il danaro estorto conminacce e atti intimidatori a imprenditori che con fatica vannoavanti, oppure ottenuto con il traffico di droga e di armi, con lerapine come facevano quelli della locale di ‘ndrangheta di Lonate-Legnano, decapitata da un’operazione che ad aprile 2009 ha por-tato in carcere ventinove persone.

Tutto questo è bene rappresentato nell’ultima relazione an-nuale della Direzione distrettuale antimafia di Milano che descri-ve il territorio che abbiamo definito come la nuova frontiera del-la ‘ndrangheta in Lombardia. “Qui - scrive il magistrato Ro-berto Pennisi - diverse decine di associati di ‘ndrangheta, at-traverso estorsioni, usura, riciclaggio, omicidi e ferimenti, deten-zione illecita e porto di armi comuni da sparo, stupefacenti, ra-

pine sono riusciti ad ottenere il controllo completo del territoriodell’area geografica, imponendo, fra l’altro, regole imprescindibi-li – quali il pagamento di quote sui ricavi di azioni delittuose – econferendo agli associati facoltà di mutuo soccorso dirette adassicurare, con qualunque mezzo, il sostentamento dei sodali an-che in caso di detenzione. Il tutto per conservare la gestione mo-nopolistica non solo delle attività criminose, ma anche di interi set-tori produttivi della zona, commissionando a tale scopo reati con-tro la persona di estrema gravità e realizzati con modalità esecu-tive spettacolari, anche nei confronti di appartenenti alla stessa or-ganizzazione”.

La relazione continua collegando tutti gli omicidi della zo-na ad un’unica matrice criminale che è il controllo dell’orga-nizzazione criminale ‘ndranghetista: Cataldo Murano, Giusep-pe Russo, Alfonso Murano, Carmelo Novella, Cataldo Aloi-sio. La Dda definisce questa realtà decisamente grave, che susci-ta particolare allarme specie se si considera che il territorio in que-stione sarà interessato dalle grandi opere che si eseguiranno in fun-zione dell’EXPO 2015.

La mappa, infine, è completata dalla spartizione del territorioattorno a Milano da parte delle cosche. Monza, Como e Lecco so-no divise tra le cosche Coco-Trovato, Mancuso e Morabito.La zona nord-ovest di Milano compresa tra Legnano, Lonate Poz-zolo, Busto Arsizio è divisa tra elementi delle cosche di Cirò Ma-rina appartenenti alla famiglia Farao Marincola e le cosche ge-lesi dei Rinzivillo, legati ai più potenti Madonia. A ovest, nella zo-na di Buccinasco, dominano incontrastati i Barbaro-Papalia.

Orlando Mastrillo - VareseNews

SLa piovra che stritola il Nord

sone che con la vita hanno affermatoil loro rifiuto all’illegalità e all’ingiustizia.Le sue parole, gridate con forza dal pal-co in piazza Duomo, sono state un in-vito al cambiamento e all’impegno pertutti, dai magistrati ai familiari, dai po-litici alla Chiesa, dagli studenti ai disoc-cupati. “Impegniamoci tutti i giorni dipiù, tutti. Il rispetto e la pratica delle leg-gi devono essere di tutti. Questa non èuna piazza per creare consenso, ma una

piazza per incontrarsi e costruire, per-ché la giornata di oggi sia per ciascunodi noi la tappa di un cammino socialeche dura 365 giorni l’anno. E’ il nostroimpegno quotidiano a sostituire l’ “io”con il “noi”,la disoccupazione con il la-voro, l’esclusione con l’accoglienza, losfruttamento con la giustizia sociale.” Eha concluso: “Continuiamo il nostro fa-re e fare insieme perché con voi ci siaimpegno e giustizia. Il morso del più ci

appartenga veramente a tutti. Nessunosi senta a posto, nessuno si senta arri-vato.

E allora forza, forza tutti insieme.Dobbiamo ribellarci all’impotenza, fa-re in modo che a diventare normale nonsia la corruzione, l’illegalità diffusa, masia l’onestà, la trasparenza, il rispetto del-le leggi. Forza amici, tiriamo fuori di piùla nostra voglia, il nostro impegno, la no-stra passione, la nostra speranza.”

fap

10 varese| maggio 2010 | n. 3 |

di Antonio CarcanoSegretario Provinciale Fap Acli

in pieno svolgi-mento la stagio-ne congressualedella Federazio-ne Anziani Pen-sionati Acli, chesi articolerà con

un percorso di appuntamen-ti molto importanti, con l’ef-fettuazione dei Congressi pro-vinciali, regionali e naziona-le, in programma per il pros-simo mese di giugno. L’ap-puntamento congressuale della Fap rappresenta un salto diqualità nell’iniziativa associativa dei pensionati e degli anzia-ni Acli. La conferma della serietà dell’impegno profuso in que-sti ultimi anni per lo sviluppo della struttura e dell’organiz-zazione della Fap, ai vari livelli, è evidenziata dal tema del con-gresso “Presenti e partecipo nella Acli e nella società”. Ciòcostituisce un momento essenziale per sviluppare le analisie le elaborazioni politiche e progettuali sui diversi aspettidella condizione dei pensionati e degli anziani nella società.

In tale ottica, la FAP avverte l’esigenza di valorizzare le no-tevoli risorse umane e sociali, costituite dallo sviluppo deidiritti di cittadinanza attiva e dalle preziose esperienze di vo-lontariato sociale della terza età. Non a caso la finalità pri-maria della Fap è appunto quella di sviluppare adeguatamen-te la rappresentanza sociale e sindacale, anche nei confrontidelle istituzioni, dei pensionati e degli anziani, in una visio-ne di operante solidarietà intergenerazionale fra giovani e an-ziani, fra lavoratori e pensionati, nel quadro della strategiacomplessiva delle Acli.

In tal contesto si colloca, pertanto, l’azione e l’impegno del-la FAP della provincia di Varese che , in un breve lasso di tem-po, ha sviluppato e portato avanti, ai vari livelli, una profi-cua ed intensa attività. Infatti a Varese la realtà associativa del-

la FAP è abbastanza giovane:nel giro di quattro anni dallacostituzione ufficiale, ha so-stanzialmente operato e lavo-rato in una duplice direzione,sul piano organizzativo e suquello dei contenuti socio-po-litici. Ciò si è concretizzatocon un forte e articolato im-pegno in molteplici direzionie con la programmazione diappositi piani di lavoro, coniniziative formative, cultura-li, ricreative, del tempo libe-ro – anche con AVAL -, peruna concreta presenza aclista,

segnatamente nell’ambito dei pensionati e della popolazio-ne anziana sul territorio.

Tuttavia non ci nascondiamo che c’è ancora molta stradada percorrere, soprattutto per indirizzare sempre di più il no-stro movimento a cogliere quella risorsa umana e sociale cheè rappresentata dagli anziani che sono in grado di rendereattiva “quella fase della loro vita” per se stessi, per la famiglia,per la società e per le Acli stesse.

Non v’è dubbio che la Fap ha davanti a sé notevoli po-tenzialità di sviluppo, di espansione e di iniziativa politicaper le stesse Acli, anche sul piano della rappresentatività alivello istituzionale, politico e sociale. Ciò sarà possibile nel-la misura in cui crescerà una maggiore consapevolezza circala validità del progetto della Fap, in particolar modo fra i di-rigenti aclisti ai vari livelli.

È

FAPACLI

FEDERAZIONEANZIANI EPENSIONATI

APERTA LA STAGIONE CONGRESSUALE

Presenti e partecipinelle Aclie nella società

Gli appuntamenti congressuali FAP

Mercoledì 28 aprile Varese Congresso Provinciale

Mercoledì 19 maggio Milano Congresso Regionale

4 e 5 giugno Ostuni (Brindisi) Congresso Nazionale

stili di vita

11varese | maggio 2010 | n. 3 |

a Giornata mondiale delcommercio equo e solida-le è una celebrazione inter-nazionale lanciata dallaWorld Fair Trade Organi-zation (Organizzazionemondiale del commercio

equo e solidale, WFTO), che rappresen-ta oltre trecentocinquanta organizzazio-ni del commercio equo e solidale in ol-tre settanta Paesi. Oltre un milione dipiccoli produttori e lavoratori sono or-ganizzati in più di tremila organizzazio-ni di base con le loro strutture principa-li in più di cinquanta Paesi nel Sud delmondo. I loro prodotti sono venduti so-prattutto in migliaia di Botteghe delMondo.

Il commercio equo è una partnership

L

La sfidadel commercio equoalla povertà

La sfidadel commercio equoalla povertà

commerciale basata sul dialogo, la tra-sparenza e il rispetto, che mira ad unamaggiore equità nel commercio interna-zionale. Contribuisce allo sviluppo so-stenibile offrendo migliori condizionicommerciali a produttori svantaggiatie lavoratori, particolarmente nel Sud delmondo, e garantendone i diritti. E’ quin-

di un modo efficace per contribuire al-la riduzione della povertà, e per rispon-dere alla crisi alimentare ed economicae al cambiamento climatico.

Il Commercio Equo e Solidale in Ita-lia è arrivato nella seconda metà degli an-ni Ottanta, ad opera di associazioni chelavoravano a sostegno dei Paesi del Ter-

Il prossimo 8 maggio si celebrala giornata mondiale del mercato equo,un’opportunità unica per far conoscerea sempre più persone questa realtàin continua evoluzione

AcliVarese inaugura un nuovo spazio dedicatoagli stili di vita e all’economia solidale: ai contenutiche abbiamo proposto nei mesi scorsi ne aggiungeremodi nuovi, graziealla collaborazionecon il Distrettodi EconomiaSolidale e con altrerealtà del territorio,come ad esempiola “Retedelle bottegheequosolidalivaresine”che presentiamoa pagina 12

stili di vita

12 varese| maggio 2010 | n. 3 |

zo mondo e che hanno deciso di orien-tarsi verso un rapporto commerciale piùequo tra produttori del Sud e compra-tori del Nord del mondo.

In questo modo sono nate le Botte-ghe del Mondo, nelle quali si trovanoin vendita prodotti alimentari e di arti-gianato. Contemporaneamente alle Bot-teghe sono nate le Centrali di Impor-tazione, cooperative che si occupano del-l’importazione e la distribuzione dei pro-dotti, instaurando rapporti diretti con iproduttori del Sud del mondo.

Le Botteghe sono luoghi di vendita,ma anche luoghi di formazione-infor-mazione-dibattito sui temi del

commercio equo e dell’economia al-ternativa, sulle sue prerogative, sui pro-getti che stanno dietro a tutti i prodot-ti in vendita. Sono moltissime le asso-ciazioni e i gruppi che in Italia si occu-pano di promuovere il commercio equo

e solidale, solo in provincia di Varese nel2010 siamo arrivati a diciassette botte-ghe, diffuse su tutto il territorio da Sa-ronno al luinese, gestite per lo più da vo-lontari.

Vogliamo condividere con te la gior-

nata mondiale del CeS, perché puoi ave-re un impatto positivo con le tue scel-te quotidiane. Diventa la voce di un cam-biamento positivo! È un’occasione mon-diale per dare il tuo contributo adun’economia sostenibile!

Commercio equo, insieme è meglioLe botteghe della provincia di Varese camminano insieme: nate da pochi o mesi o presenti nelle città daquindici anni, le associazioni e le cooperative si sono incontrate ufficialmente – tutte insieme – per darevita alla “Rete delle botteghe varesine”. «Coglieremo l’occasione della giornata mondiale del com-mercio equo dell’8 maggio per presentare la rete delle botteghe della nostra provincia: tutte le botteghesono state invitate ad attivare iniziative specifiche».Quali sono gli obbiettivi che vi proponete? «L’iniziativa si inserisce nello sforzo del Distretto di EconomiaSolidale della provincia di Varese, che sta cercando di riunire tutte le realtà, i gruppi e i produttori che fan-no economia solidale e sostenibile nel nostro territorio, dai gruppi di acquisto solidali agli agricoltori biolo-gici, a chi fa commercio equo, a chi lavora per il risparmio energetico. L’obbiettivo è la collaborazione trale associazioni del commercio equo, creando una rete che permetta di condividere eventi, visite dei pro-

duttori dal sud del mondo, incontriformativi». Al di là della condivi-sione di appuntamenti, quali sonoi progetti per il futuro? «L’idea èdi preparare un grande appunta-mento varesino per la prossimaGiornata Mondiale del CommercioEquo, coinvolgendo tutte le botte-ghe presenti sul territorio». Qualisono i numeri del commercioequo in provincia di Varese? «Og-gi sono attive diciotto botteghe sututto il territorio provinciale, dallapianura al luinese. I volontari im-pegnati complessivamente sonocinquecento, una grande ricchez-za di partecipazione e impegno».

stili di vita

13varese | maggio 2010 | n. 3 |

Equoteca sas via Matteotti 1521010 Besnate

Mar – Sab 9.00-12.3015.30-19.00 [email protected] 0331.

274703

Migrandovia A. Pozzi 321052 Busto

Arsizio

Lun - Ven 15:30 - 19:30Sab 9:30-12:30 / 15:30 -

19:[email protected] 0331.

622700

Amici dell'Africavia della Prava 321010 Cardano al

[email protected] 0331.

263106

Bottega del SoleEquosolidale

via Matteotti 4121012 Cassano

Magnago

Sab 15:00 - 18:00Dom 10:00 - 12:00

[email protected]

0331.280866

Equomondovia San Giulio 206

21012 CassanoMagnago

Mer-ven 15.30 - 18.30Sab 16.00-19.00Dom 8.30 - 12.00

[email protected] 349.4688964

Bottega del CeSass. Sir Jhon

via Roma 1721043 Castiglione

Olona

Sab10:00-12:00 / 14:30-19:00

Ogni 1ª dom mese 9:[email protected] 328.

4329206

L'Angolo del Mondo via Ronchetti 32521044 Cavaria

Mer-Sab 9:00-12:30 / 15:30 - 19:30

BottegaEquosolidale

via Ambrosoli 721013 Gallarate

Mar - Ven 16:00 - 19:30Sab 9:30-12:30 / 15:30 -

19:[email protected] 0331.

798799

Bottega del MondoGIM

via Gerli Arioli 721026 Gavirate

Mer-Sab9:30-12:30 / 15:30- 19:00

0332.839031

Bottega del MondoGIM

via Mameli 521010 Germignaga

Mar-Ven-Sab 15:00-19:00Giov 9:30-12:30 [email protected] 338.

8270761

Bottega del MondoGIM

via Confalonieri 1721016 Luino

Lun 15:00-19:00Mar / Sab 9:30-12:30 -

15:00-19:[email protected] 0332.

530412

Bottega del Mondo"Agorà"

GIM

P.za Sangiorgio 121037 Ponte Tresa

Mer-Ven 9:00-12:00 /15:00- 19:00

Sab 9:00-18:[email protected] 348.

9192647

La Bottequa via Roma 1521017 Samarate

Mar-Sab 9:00-12:00 / 16:00 - 19:30 [email protected] 0331.

720230

Il Sandalo equosolidale

Corso Italia 5821047 Saronno

Lun 16:00-19:00Mar-Sab 9:00-12:30 /

16:00 - 19:[email protected] 02.

96280295

Bottega La Tendavia Agnelli 3

21048 SolbiateArno

Mer - Sab 9:00 - 12:00 / 16:00 - 19:00 [email protected] 338.

1341409

Bottega Macondo piazza Braschi 321049 Tradate

Mer - Sab 9:30 - 12:30 / 15:30 - 19:00 [email protected] 0331.

811550

Bottega L'AltromercatoAgo della bilancia

via Garibaldi 2721100 Varese

Lun 16:00-19:15Mar-Sab 9:15-12:15 / 16:00

- 19:[email protected] 0332.

288383

CERCA LA BOTTEGA DEL MONDO A TE PIÙ VICINA E VIENICI A TROVARE

COP

14 varese| maggio 2010 | n. 3 |

ltre 986mila iscritti inItalia e all’estero. 8100strutture territoriali, tracui 3500 circoli, 106 se-di provinciali e 21 re-gionali. Con questi nu-meri le Associazioni

cristiane dei lavoratori italiani si presen-tano alla Conferenza organizzativa e pro-grammatica che ha preso il via giovedì 8aprile, a Milano, presso l’Università Cat-tolica del Sacro Cuore, alla presenza delministro della giustizia Angelino Alfano,in rappresentanza del governo.

L’appuntamento ricorre ogni 4 annicome momento di verifica sull’operatoassociativo e di programmazione per ilfuturo.

Rispetto al 2006 il sistema Acli – checomprende le associazioni Acliterra, An-ni Verdi, Cta (Centro turistico Acli), Fai(Federazioni Acli internazionali), FapAcli (Federazione anziani e pensiona-ti), Unione sportiva Acli e Unasp (Unio-ne nazionale arti e spettacolo) – ha regi-strato un aumento del 13% (870mila era-no i tesserati in occasione dell’ultimaConferenza di Bari) e sfiora quota 1 mi-lione.

L’indagineSecondo un’indagine realizzata dall’Ip-

sos “conoscono” le Acli 6 italiani su 10(58%). Nel 2006 erano meno di 1 su 2(49%). L’immagine delle Acli è quella diun’organizzazione “prevalentemente so-ciale” per il 46% degli intervistati, “sia

politica che sociale” per il 34%. La col-locazione “politica” è al Centro per il26%, sinistra/centrosinistra per il 24%,centrodestra/destra per il 16%, assolu-tamente “trasversale” e “non colloca-

bile” per il 13%. I maggiori beneficiaridell’azione delle Acli, nell’opinione de-gli intervistati, sono soprattutto i po-veri e i bisognosi (68%), i cittadini italia-ni in generale (64%), quindi i lavorato-

O

La politicadovrà ascoltarci,da sola non puòcambiare il Paese

COP

15varese | maggio 2010 | n. 3 |

ri italiani e cittadini immigrati (61%).Quanto al rapporto con il mondo eccle-siale, l’immagine delle Acli è quella diun’organizzazione “attenta alle indica-zioni della Chiesa, ma autonoma” (56%).Chi milita nelle Associazioni cristiane deilavoratori italiani, secondo gli intervista-ti, lo fa soprattutto per “ragioni ideali”(39%), quindi “religiose” (17%) e poli-tiche (15%).

Una nuova “social card”133 euro mensili di media contro i 40

attuali. Nessun limite di età e nessunapreclusione verso i cittadini stranieri sta-bilmente residenti, per un totale di 2 mi-lioni e 400 mila potenziali destinatari,quante sono le persone in condizione di“povertà assoluta” in Italia. Integrazio-ne della prestazione monetaria con i ser-vizi alla persona gestiti dai Comuni. So-no queste le caratteristiche principali del-la “nuova” social card, nella propostache le Associazioni cristiane dei lavo-ratori italiani hanno presentato a Mila-

no. Nell’Anno europeo della lotta allapovertà e all’esclusione sociale, le Aclisollecitano un accordo bipartisan tra leforze politiche per introdurre finalmen-te in Italia – unico Paese dell’Unione,con Ungheria e Grecia, ad esserne pri-va – una misura universale di contrastoalla povertà assoluta. Spesa prevista: 665milioni di euro all’anno per tre anni, dal2011 al 2013, secondo un percorso diprogressiva estensione dei destinatari.

La proposta delle Acli per un “pianotriennale contro la povertà assoluta” èstata elaborata da un gruppo di esperticoordinati da Cristiano Gori, docente dipolitiche sociali alla cattolica di Milano.L’aumento del contributo da 40 a 133euro medi, 1600 annui, consentirebbeun incremento medio del 23% del red-dito per le famiglie beneficiarie. Impor-to e soglie di accesso variano in base alreddito delle famiglie e al costo dellavita nell’area geografica di residenza. Lagestione dei servizi e l’integrazione conla Social Card sarebbero di responsabi-

lità dei Comuni, con il coinvolgimentodel terzo settore, secondo i principi diun welfare locale e sussidiario perfetta-mente in linea con la riforma “federa-lista” dello Stato. 665 milioni di euro pertre anni costituiscono “un volume dirisorse contenuto rispetto agli abitualiflussi di spesa pubblica. Una spesa age-volmente sostenibile se c’è una scelta po-litica in questa direzione”.

Riforme atteseda troppo tempo

«Cambieremo il libro primo del co-dice civile a sostegno del terzo settoree delle persone». È l’impegno annuncia-to dal ministro della giustizia Angeli-no Alfano. «Il governo - ha sottolinea-to il guardasigilli- non dimentica l’im-portanza e il ruolo che le associazionicome le Acli svolgono ogni giorno. Laforza di questo movimento è sempre sta-ta quella di nutrire un sentimento di so-lidarietà sociale e di rispondere ai biso-gni anche dove lo stato non può arri-vare». Alla platea riunita nell’aula magnaha spiegato le ragioni che hanno spin-to l’esecutivo a proporre la modifica deitempi della giustizia e dell’organizzazio-ne delle carceri. Ma le riforme attese dalnostro paese sono anche altre: le ha ri-cordare il presidente delle Acli, AndreaOlivero: «Il lavoro, per dare comple-tamento a un disegno avviato da Mar-co Biagi che non è stato portato a ter-mine come era prospettato, i giovani:dimenticati spesso dalla politica e dal-l’economia, la fiscalità con un più equosistema di tassazione per le famiglie ingrado di riconoscere il valore sociale diesse ma anche riduzione della burocra-zia e la revisione della legge elettora-le».

Sentinelle del territorioIn questo processo di cambiamento il

volontariato e più in generale il terzo set-tore, rivestono un ruolo di grande im-portanza: «Chi sta realmente a contat-to con le persone - ha continuato Olive-ro - nei bisogni più concreti deve esse-re preso in considerazione come inter-locutore politico. Le riforme condivi-se non sono quelle che nascono nei pa-lazzi della politica e la politica da solanon ce la può fare».

16 varese| maggio 2010 | n. 3 |

n Paese in bilico tra di-vertimento e drammisociali, ma comunqueanimato da una straor-dinaria vitalità, espres-sa anche con la musicae il ballo: tutto questo è

il Brasile, l’ultima “tappa” del progetto“La cultura genera appetito”, promossoda Acli provinciali di Varese, Acli Colfe associazioni di migranti a Varese. La“settimana del Brasile” per la prima vol-ta ha superato i confini del capoluogo,grazie ad alcuni appuntamenti anche nelsud della provincia, a Gallarate e BustoArsizio.

Ad accompagnare alla scoperta dellagrande nazione sudamericana sono sta-te - come sempre - gli stessi brasilianie le realtà attive nella solidarietà: il pri-mo appuntamento, a Varese, con “L’as-sociazione Umanitaria Maria Flos Car-meli”, che opera con poche risorse emolta attenzione ed entusiasmo nella dif-

ficile realtà delle favelas di San Paolo,la grande metropoli brasiliana che viveprofondi contrasti sociali. Eliseo Valen-ti ed Emanuela Pelligrò hanno presen-tato il progetto, che punta a ricostruireun percorso educativo che coinvolga ibambini, ma anche le madri, spesso se-gnate dalla difficile vita nella favela. Nelcorso dell’altra serata, a Gallarate, so-no state invece alcune donne brasilia-ne a presentare il loro Paese. Ma una set-

timana del Brasile non sarebbe statacompleta senza i ritmi, la musica e ledanze tipiche, al centro di una serata alcircolo Acli Unasp People di Busto Ar-sizio, nel corso della quale è stato pre-sentato anche un progetto di turismo re-sponsabile (vedi la sezione CTA a pa-gina 26).

Gran finale con la cena di sabato 17aprile, con piatti tipici ed esibizione dicapoeira.

U

Settimana doBrazil... tra sambae solidarietà

migranti

I proventi dell’iniziativa in programma dall’11 al 17 aprilefinanzieranno un progetto educativo nella città di San Paolo del Brasile

migranti

LE PIAZZE DEL MONDOnneellllee ppiiaazzzzee ddeell cceennttrroo ssttoorriiccoo ddii VVaarreessee

Dopo la grande settimana di festa del 2009 le Acli provinciali e l’associazione “I colori delmondo” onlus, le associazioni e le comunità di stranieri organizzano una grande giornata de-dicata ai temi dell’integrazione e dell’intercultura, che toccherò le principali piazze della città

Sabato 5 giugno 2010 dalle 9 alle 13 - Ville PontiSeminario nazionale

“Se da grande sarò italiano.Diritti di cittadinanza e nuove generazioni nella comunità globale”

Interverrà Andrea Olivero, presidente nazionale delle Aclioltre ad altri relatori di rilievo nazionale

Domenica 6 giugno 2010Domenica 6 giugno 2010

17varese | maggio 2010 | n. 3 |

migranti

Flussi: sì a 80mila stagionali, 4milaautonomi e 2mila formati in patria

Il governo ha firmato il decreto flussi per gli stagio-nali che permetterà l’ingresso regolare in Italia di80mila lavoratori extracomunitari per attività stagio-nali dell’ agricoltura e del turismo.Le domande di assunzione per gli stagionali si pre-sentano via internet, da soli o con l’aiuto delle asso-ciazioni di categoria.Non ci sarà bisogno di corse: 80 mila ingressi sonopiù che sufficienti a soddisfare le richieste di tutti idatori di lavoro.Le associazioni accreditate che raccolgono le do-mande sono le seguenti: CNA, CONFAPI, CON-FCOMMERCIO, CONFERSERCENTI, FEDERAL-BERGHI, CONFCOOPERATIVE, LEGA COOPERA-TIVE, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CON-FSAL – FISALS, CIA, COPAGRI, CONFARTIGIANA-TO, INFORMAFAMIGLIA, ITAL UIL, UNSIC, UGLCOLTIVATORI, UNCI, FENAPI, ANPA, CIDEC, EU-ROCOLTIVATORI, EPASA, ALPA, UNIMPRESA,FIACA, FEDERAGRI.Oltre agli 80mila ingressi per stagionali il nuovo de-creto flussi dà il via libera anche a 4mila ingressi perlavoro autonomo e a 2mila ingressi per lavoratori su-bordinati che hanno frequentato programmi di for-mazione in patria.I quattromila ingressi per lavoro autonomo riguarda-no “imprenditori che svolgono attività di interesseper l’Italia, liberi professionisti, soci e amministratoridi società non cooperative”, ma anche “artisti dichiara fama internazionale e di alta qualificazioneprofessionale ingaggiati da enti pubblici e privati”. Sìanche agli artigiani, ma solo se arrivano da “Paesiextracomunitari che contribuiscano finanziariamenteagli investimenti effettuati dai propri cittadini sul terri-torio nazionale”.All’interno di questi quattromila ingressi, fino a millecinquecento saranno destinati alle conversioni dipermessi per studio e formazione in permessi perlavoro autonomo.Mille sono invece riservati a cittadini libici.Ci sono poi le 2mila quote per cittadini stranieri che“abbiano completato programmi di formazione eistruzione nei Paesi d’origine”. Si tratta di programmiavviati all’estero da associazioni ed enti italiani, ap-provati dal governo, che secondo il Testo Unico sul-l’Immigrazione garantiscono a chi li frequenta un ca-nale preferenziale per entrare in Italia.

In attesa di primo rilasciodi permesso: per viaggiarein Europa ora basta il visto

Secondo un nuovo regolamento visti approvato dal-l’unione Europea d’ora in poi i visti di soggiorno dilunga durata dovranno essere tutti uguali, e ai titolarideve essere riconosciuto lo stesso diritto alla liberacircolazione di chi ha un permesso di soggiorno incorso di validità.Ciò significa che chi entra in Italia con un visto persoggiorni di lunga durata superiore ai tre mesi (co-me quelli che vengono rilasciati a seguito di ricon-giungimento famigliare o di decreto flussi), potrannofinalmente muoversi liberamente nei 24 Paesi del-l’area Schengen. In questo modo, chi attende il pri-mo rilascio di permesso potrà fare il turista in Euro-pa per tre mesi, ma anche attraversarla per tornarein patria, facendo scali aerei o viaggiando in macchi-na o in pulmino.Attualmente fanno parte dell’area Schengen, insie-me all’Italia anche Belgio, Francia, Germania, Lus-semburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Austria,Grecia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Islanda, Nor-vegia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia,Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta eSvizzera.Questa novità non riguarda però chi ha già un per-messo di soggiorno scaduto ed è in possesso dellaricevuta delle Poste attestante il rinnovo.

Rilascio dei Visti d’ingresso: entranoin vigore le nuove regole europee

Lunedì 5 aprile è entrato in vigore il codice UE deivisti, un corpus che riunisce tutte le disposizioni nor-mative che disciplinano le decisioni sui visti.Il codice dei visti riunisce tutte le disposizioni vigentiin materia di visti e introduce norme comuni sullecondizioni e sulle procedure di rilascio. Contiene di-sposizioni generali e norme per la determinazionedello Stato membro competente per l’esame delledomande di visto. Inoltre armonizza le disposizioniriguardanti il trattamento delle domande e le decisio-ni.Il codice aumenta la trasparenza e la certezza deldiritto. Tra le novità impone l’obbligo di motivare il ri-fiuto del visto e riconosce il diritto di ricorso contro ledecisioni negative.

E W S • N E W S • N E W S • N E W S • N E W S • N E W S • N E W S

18 varese| maggio 2010 | n. 3 |

elezioni 2010

19varese | maggio 2010 | n. 3 |

i eravamo lasciati pri-ma delle elezioni ri-chiamando l’attenzio-ne su tre questioni cheritenevamo e ritenia-mo tuttora importan-ti e prioritarie per la

vita democratica, sociale ed economicadel paese e delle regioni. Lavoro, con-vivenza e legalità dovevano, a nostro pa-rere, essere al centro del confronto po-litico. La conoscenza delle proposte del-le forze politiche, la condivisione di quel-le di un schieramento rispetto alle altreera auspicato come elemento determi-nate per convincere i cittadini ad anda-re a votare.

Il risultato è conosciuto da tutti, richia-mo brevemente i dati principali.

Un elettore su tre non è andato a vo-tare. Dalle elezioni del 1948 non si eramai verificata un’astensione così massic-cia, scesa per la prima volta sotto il 70%toccando il alcune regioni il 63,5 %.

Complessivamente sono andati a vo-tare l’ 8% in meno rispetto alle regio-nali del 2005 ma, nelle regioni dove siè votato, il 6% in meno anche rispettoalle lezioni europee del 2009. Tenendoconto che le elezioni europee hannosempre segnato una flessione di votan-ti, il segnale che lancia questa tornataelettorale è forte.

Esprime disagio, distacco, rifiuto e sfi-ducia rispetto all’azione politica di que-sti ultimo anno.

Le percentuali calcolate sui voti espres-si indicano chi a vinto e chi ha perso, de-

C

Elezioni regionali:il non votoche ci interpelladi Ruffino Selmi

Palazzo Lombardia, nuova sede di Regione Lombardiapresentata ai cittadini alla vigilia delle elezioni amministrative

terminano il numero dei consiglieri elet-ti oltre che il vincitore come governato-re della regione.

La Lega Nord ha vinto, nel Veneto ha

stravinto, è percentualmente aumenta-ta ovunque e la sua presenza è ormaiconsistente anche in regioni sotto il fiu-me Po a partire da alcune province del-

elezioni 2010

20 varese| maggio 2010 | n. 3 |

l’Emilia Romagna, estendendosi nellaToscane e nelle Marche.

Questo è il responso più chiaro delconfronto elettorale ed è talmente forte

che inciderà anche sulla linea della po-litica nazionale nei prossimi due anni. Inquesti giorni già si registrano i primi se-gnali.

Ma ritornando agli effetti della mas-siccia astensione il raffronto dei dati trale lezioni europee del 2009 e quelle re-gionali del 2010 mette in risalto che:

PDL perde 2.494.660 consensi passando da 9.114.012 a 6.649.352.

PD perde 1.029.830 consensi passando da 6.880.630 a 5.850.800.

Lega Nord perde 147.305 consensi passando da 2.897.179 a 2.749.874.

UDC perde 364.836 consensi passando da 1.612.666 a 1.247.830.

IDV perde 456.706 consensi passando da 2.021.492 a 1.564.786.

Sinistra Radicale perde 291.716 consensi passando da 1.727.405 a 1.435.689.

fonte Cise (Centro italiano studi elettorali) sui dati del Ministero dell’interno

Complessivamente tutti hanno perso consensi, anche chiha stravinto percentualmente.

Due considerazioni: innanzitutto a scaletta delle priorità cheil governo indica non include il lavoro, la convivenza e la le-galità. La mancata condivisione non è solo del governo ma èdella maggioranza dei votanti che ne riconfermano il soste-gno. Qui non si tratta di vedere chi ha torto o ragione, ma diprendere atto per esempio che “chi perde il lavoro, son ca-voli suoi”: gli si dà, fin che è possibile - e non per tutti - , unpo’ di cassa integrazione e via. Avanti così. Il piegar la testada parte di tanti, tra gli uomini politici, tra i sindacalisti (nontutti per fortuna) e anche tra gli aclisti di fronte a quell’ob-brobrio di Legge in materia di lavoro numero 1167/B ap-provata definitivamente dal Senato il 3 marzo Scorso e rin-viato provvidenzialmente alle Camere dal Capo dello Stato peruna nuova deliberazione, la dice lunga sul sostanziale abban-dono dei lavoratori. I rilievi mossi dal Capo dello Stato do-vevano essere innanzitutto nostri e di coloro che stanno dal-la parte dei lavoratori.

Il risultato elettorale, in particolare il balzo dell’astensio-nismo, ci chiama in causa.

Noi siamo quell’associazione che nell’ormai lontano 1981visse il quindicesimo Congresso nazionale a Bari (7/10 di-cembre 1981) ripensandosi come un “movimento della socie-tà civile per la riforma della politica”. Un congresso all’inse-gna di un suo necessario ricollocamento nel contesto socia-le e politico, per contrastare anche le avvisaglie di un progres-sivo distacco, scollamento tra la società civile e la politica.

Se nel 1981 cominciava a piovere, oggi diluvia sul bagna-to e diventa più che attuale la mobilitazione intuita allora. L’im-pegno si presenta arduo, richiede preparazione e convinzio-ne

Non si tratta solo di ricucire un rapporto tra società civilee la politica ma di rigenerare in noi, negli italiani, residenti enuovi arrivati, lo spirito e i principi della Carta Costituzio-nale, quale fondamento sul quale ricostruire il paese. Oc-

corre ridare visibilità e slancio a quanto di meglio il nostroterritorio sa ancora esprimere, la sua sensibilità sociale e so-lidale, paralizzate sempre più dalle paure e dalla cultura in-dividualista diffusa.

Un cittadino su tre guarda anche a noi. Non siamo chia-manti ad essere un’alternativa rispetto ai partiti, ma una pre-senza associativa capace di esprimere anche azioni politichee responsabili dal basso, di farsi portavoce di chi non ha rap-presentanza e tutele. Lo richiede la fedeltà alla nostra mis-sione, la memoria dei momenti più significativi ed incisivi del-la storia delle Acli.

Una nostra significativa presenza e capacità di azione po-litica e formativa, accanto all’offerta di validi servizi sociali,non può che far bene anche ai partiti, spronandoli al neces-sario recupero della loro credibilità e del loro ruolo nella vi-ta democratica.

media

21varese | maggio 2010 | n. 3 |

er i ragazzini sarà diverso, ma nell’immaginariocollettivo di intere generazioni la Rai è la televi-sione. Un po’ come l’Enel per l’energia elettri-ca o la Telecom per i telefoni.

Poi tutto è cambiato, o quasi. Gilberto Squiz-zato con un libro poderoso, La tv che non c’è,edizioni minimum fax, si chiede come e perché

riformare la Rai. «L’urgenza più immediata e vitale è oggiper la Rai quella di svincolarsi dalla presa soffocante della po-litica partitica, e prima ancora quella di sapere finalmente checosa ci sta a fare, in un paese come il nostro, un servizio pub-blico televisivo».

Due questioni mica da poco. E Squizzato con “un’inchie-sta da insider”, vista la sua trentennale esperienza da gior-nalista, autore e regista Rai, ci entra dentro con coraggio. Nonsi limita a raccontare cosa non va, ma nella seconda partedel suo saggio azzarda una serie di idee e proposte molto con-crete.

«Alla Rai, - racconta l’autore, - serve il coraggio e l’umiltàdi rimettersi in gioco come fabbrica di innovazione, di cul-tura radiotelevisiva popolare e insieme anche alta, liberan-dosi dal complesso di inferiorità che forse nutre nei con-

fronti di tv e net-work ben più agilinell ’approntarenovità stilistiche,espressive e narra-tive».

Per far questoperò è «necessarioche la Rai diventiuna società auten-ticamente pubbli-ca, anzitutto do-tandosi di un rigo-roso sistema di se-lezione della pro-pria dirigenza e delproprio corpuseditoriale, secondo l’unico criterio accettabile: quello dellacompetenza specifica e settoriale». Insomma fuori le ingeren-ze politiche che ben sono raccontate in diverse parti del li-bro e in modo straordinario nel capitolo che narra «l’incre-dibile anomalia italiana» dove «i vincitori delle elezioni con-

siderano la Rai come bottino di guerra im-padronendosene per consolidare il propriopotere».

Squizzato soffre per questa situazione.È una sofferenza di chi conosce, analizza,studia e ha una forte passione civile per latv pubblica.

Non si ferma qui però e negli ultimi ca-pitoli del libro disegna «la mappa possibiledi una nuova Rai». Riflette sulle ragioni diuna televisione di stato, sui contenuti, sul-l’organizzazione, sui prodotti. Crede si pos-sa ancora salvare l’immenso patrimonio che,anno dopo anno, è stato depauperato. Nonsi ferma alla sola attività di denuncia o adalzare barricate che garantisca una o l’altraprofessionalità, ma ragiona dalla parte delcittadino e anche dei tanti professionisti chehanno voglia di continuare a credere alla Rai.

È un libro importante per tutti, ma certa-mente utile per gli addetti ai lavori.

P

La farfallasenza ali

di Marco Giovannellidirettore di VareseNews

“La tv che non c’è”di Gilberto Squizzato analizzala salute della Rai. Ne raccontai problemi, gli errori, l’ingerenzadella politica. Formula poi diverseproposte per il futuro dell’azienda

redditi

22 varese| maggio 2010 | n. 3 |

RED 2010IMPORTANTE!

Da quest’anno, a seguito del Decreto-Legge 1 luglio 2009 – n. 78, è stabilito che“… al fine di semplificare le attività di verifica sulle situazioni reddituali (…), l’Am-ministrazione Finanziaria e ogni altra Amministrazione, che detengono informazio-ni utili a determinare l’importo delle prestazioni previdenziali ed assistenziali colle-gate al reddito dei beneficiari, sono tenute a fornire all’INPS e agli altri Enti di pre-videnza e assistenza obbligatoria, in via telematica (…) le predette informazionipresenti in tutte le banche-dati a loro disposizione, relative a titolari e rispettivi co-niugi e familiari, di prestazioni pensionistiche o assistenziali in Italia”.

La conseguenza è che la rilevazione dei dati reddituali (leggi Modello RED) è rife-rita a tutti quei redditi che non sono presenti nella Dichiarazione dei redditi (Mo-dello 730 o Modello Unico) eventualmente presentata dal pensionato all’Agenziadelle Entrate.

I soggetti che sono tenuti a compilare il Modello RED sono:• Coloro che Presentano il Modello 730 (o Modello UNICO) e sono in pos-

sesso di redditi che non vanno indicati nella Dichiarazione dei Redditi (cosìdetti redditi esenti) come ad esempio le Pensioni svizzere e gli interessibancari.

• Coloro che NON Presentano il Modello 730 (o Modello UNICO) ma sonoin possesso di redditi che non vanno indicati nella Dichiarazione dei Reddi-ti (redditi esenti) come ad esempio le Pensioni svizzere e gli interessi ban-cari, ecc.

• Coloro che NON Presentano il Modello 730 (o Modello UNICO) e nonhanno altri reddito oltre la pensione (ancorchè si tratti di redditi esenti)

Si ricorda che la mancata compilazione dei modelli RED potrebbe bloccare la pre-stazione erogata dall’INPS e inoltre che le pratiche possono essere sottoposte alcontrollo sia da parte dell’INPS che dell’Agenzia delle Entrate

È quindi opportuno che i pensionati che hanno ricevuto o stanno ricevendo da partedell’INPS una comunicazione, recante la data del 28 febbraio 2010, dove viene richiestoil modello RED, devono controllare la seconda pagina della comunicazione in cui c’èscritto “RED – RICHIESTA DICHIARAZIONE REDDITI, ed è opportuno che si rechinopresso i nostri sportelli di CAF o Patronato per far controllare se è dovuta o no lacompilazione di tale modello.I nostri operatori saranno a vostra disposizione per ogni chiarimento, dubbio e per for-nirvi tutte le indicazioni necessarie per produrre la documentazione utile per compilarecorrettamente il modello RED.

famiglia

ultimo rapporto Onu sul-l’invecchiamento dellapopolazione (World Po-pulation Ageing 2009)evidenzia come il nostropaese conferma la secon-da posizione tra i paesi

piu’ anziani al mondo dopo il Giappo-ne con una percentuale di ultrassessan-tenni pari al 26,4% della popolazione.

Nel 2050 salirà ancora l’età media del-la popolazione e soprattutto due anzia-ni su tre saranno al di fuori del mondoproduttivo a carico della comunità na-

zionale conil previstoraddoppiodal 31% al62% del“rapporto di

dipendenza”, cioè l’indice degli ultra 65enni sulla popolazione in età produtti-va.

All’invecchiamento si unisce la ridu-zione della fertilità (1,37 figli per donna)del bel paese, largamente al di sotto delcosiddetto “valore di sostituzione” (2,1figli per donna).

A ciò si intreccia la dilatazione del nu-mero delle separazioni e dei divorzi cheha superato la barriera dei 50.000 con-tro i 45.442 del 2003, un trend che nonmostra segnali di inversione.

Il mix di denatalità ed invecchiamen-to insieme alla crisi della famiglia sta

già provocando seri ef-fetti sugli equilibri so-ciali e sulla capacità disviluppo del nostropaese, attenuati manon cancellati dai flus-si migratori provenien-ti principalmente dal-l’Europa dell’est e dal-l’Africa.

Tali dinamiche so-

cio-demografiche sono causa di impo-verimento e non sono estrenee all’attua-le crisi economica. L’Italia ha fondatoil suo benessere nel dopoguerra sulla na-scita di migliaia di imprese familiari dipiccola-media dimensione, sorte graziead una società che coltivava il valore del-la famiglia ed era in grado di assicurarel’equilibrio tra le generazioni ed un po-sitivo “indice di sostituzione”.

I mutuamenti culturali ed antropolo-gici dell’ultimo trentennio hanno mo-dificato radicalmente la situazione. «Ladiminuzione delle nascite - afferma il Pon-tefice nella Caritas in Veritate - mette incrisi anche i sistemi di assistenza sociale,ne aumenta i costi, contrae l’accantonamen-to di risparmio e di conseguenza le risorsefinanziare necessarie agli investimenti, ri-duce la disponibilità di lavoratori qualifi-cati, restinge il bacino di “cervelli” a cui at-tingere per le necessità della Nazione». «Di-venta così - continua il Papa - una “ne-cessità sociale, e perfino economica, propor-re ancora alle nuove generazioni la bel-lezza della famiglia e del matrimonio, larispondenza di tali istituzioni alle esigen-ze piu’ profonde del cuore e della dignitàdella persona umana». (Civ nr. 44).

La massima autorità religiosa del pia-neta avrebbe potuto evocare ampi rife-rimenti evangelici e biblici per richiama-re la gioia della promozione della vitae della famiglia, invece ha preferito sot-tolinearne la valenza civica, sociale edeconomica ispirandosi alla ragione, ri-chiamando tutti,cattolici e non, alla suapromozione.

È possibile dunque nell’attuale situa-zione storica e culturale varare un “Pia-no Marshall per la famiglia”, che sap-pia trarre dalla tavola valoriale della Co-stituzione repubblicana forti motivazio-ni civiche per orientare a questo impe-gno la comunità nazionale?

Gianni Vernocchi

L’Punto Famiglia,dalle Acliun aiuto per voiLe Acli varesine, sviluppando la lo-ro esperienza associativa e l’offer-ta di molteplici servizi, promuovonospazi e proposte aggregative nuo-ve, per e con le famiglie. C’è un filorosso che attraversa da sempre lastoria aclista e la vita delle fami-glie. Nella società italia-na odierna, in una real-tà multiculturale, si ac-centuano le difficoltàper le famiglie, alle pre-se con la precarietà dellavoro, la fragilità dei legami, losmantellamento dello stato socialee dell’accesso ai fondamentali dirit-ti sociali, sanitari, previdenziali.L’anima popolare delle Acli, orien-tata alla fedeltà al lavoro, alla de-mocrazia e al Vangelo, spinge l’as-sociazione alla ricerca di nuoveproposte a sostegno delle famiglie:attraverso l’attività dei Circoli, la vi-ta associativa, i servizi offerti sulterritorio. E anche attraverso il no-stro periodico Aclivarese, che ri-serverà sempre uno spazio alla fa-miglia e alle politiche famigliari.

Un “Piano Marshall”per la famiglia

23varese | maggio 2010 | n. 3 |

rassegna

24 varese| maggio 2010 | n. 3 |

onostante anche nel no-stro territorio non man-chino proposte a tema-tica ecologica, è semprepiù importante sviluppa-re progetti culturali mira-ti, in grado di sensibiliz-

zare su questo argomento grandi e picci-ni, cercando di coniugare spettacolo, cul-tura, informazione.

Su questi propositi, in occasione del-l’Anno Internazionale della Biodiversità,continua il necessario lavoro di rete percostruire nuove manifestazioni, comequesta iniziativa legata al binomio cine-ma e natura, “Di terra e di cielo. Cinema,ambiente, natura, esplorazione”, chegiunta alla terza edizione, prenderà il viail prossimo 15 aprile e si concluderà il 28maggio, per un totale di 35 appuntamen-ti. La rassegna, promossa da Filmstudio’90, ACLI - Anni verdi e tante altre si-gle associative, fa parte di un progetto cheha avuto il patrocinio di Provincia di Va-rese e dei Comuni di Varese, Brinzio,Cantello, Carnago, Venegono Inferiore edell’Ente Parco del Campo dei Fiori.

La manifestazione coinvolge le locali-tà di Varese, Rasa di Varese, Brinzio, Can-tello, Carnago, Busto Arsizio, Venego-no Inferiore, Balerna e Salorino (CantonTicino). Proporrà film in prima visione edocumentari premiati ai maggiori festi-val; saranno organizzati incontri, invita-ti registi e professionisti in campo am-bientale. Pochi sanno che anche nella no-stra provincia operano con passione ecompetenza alcuni documentaristi esper-ti in campo ambientale: parliamo di Eu-genio Manghi, Marco Tessaro, FrancescoUboldi, di cui saranno presentati gli ul-timi film e che partecipano attivamente

N

Il cinema traambiente, naturaed esplorazione

con la loro esperienza all’organizzazionedi questo progetto.

Nella rassegna trovano posto serate de-dicate alla montagna, proiezioni dedica-te ai parchi naturali, grazie alla collabo-razione del Centro DocumentazioneAree Protette di Sondrio, che organizzada anni anche un festival internazionalededicato ai documentari sui parchi na-turali del mondo. Da Cinemambiente diTorino viene invece uno dei più lucidilungometraggi di scottante attualità, Thenuclear comeback di Justin Pemberton,vincitore nel 2008, mentre applaudito intutto il mondo arriva a Varese anche Theage of stupid di Franny Armstrong, cheracconta il global warming in termini dilotta di classe e di logica dello sfruttamen-to.

Documentari scientifici realizzati contecniche d’avanguardia sono il fulcro dialcuni incontri all’Auditorium Ex Rivo-

li: si va da La stagione degli squali diOsvaldo Ballabio a Invasori a sei zam-pe di Eugenio Manghi, prodotto da Fon-dazione Minoprio e Fondazione Comu-nitaria del Varesotto, dedicato agli inset-ti alieni nel nostro territorio. Da non per-dere alcuni film a soggetto capaci di coin-volgere anche il pubblico più vasto comeLa terra nel sangue di Giovanni Ziberna,film friulano di grande spessore poeti-co, interpretato dall’attrice luinese SarahMaestri, Focaccia Blues di Nico Ciraso-la, racconto sulla storia vera del negoziet-to che sconfisse il fast food, e Nord delnorvegese Rune Denstad Langlo. Ai piùpiccoli sono riservate proposte mirate,inserite anche nella rassegna Cinemara-gazzi, mentre per le scuole sono previsteproiezioni in orario scolastico.

L’ingresso a gran parte delle proiezio-ni è gratuito, essendo il progetto quasi to-talmente autofinanziato dalle associazio-ni promotrici, convinte della necessità dispingere alla conoscenza della natura edella salvaguardia ecologica.

Per informazioni: Filmstudio ’90,tel. 0332.830053,[email protected]

Segnaliamo in particolarel’appuntamento al circolo AcliPeople di Busto Arsizio,via Concordia

Venerdì 21 maggio – ore 21THE AGE OF STUPIDdi Franny ArmstrongG.B. 2008, 85’

circoli

25varese | maggio 2010 | n. 3 |

uella della “titolazione” è una tappa impor-tante nella storia di un Circolo Acli, soprat-tutto se sono trascorsi già molti anni dallasua fondazione e se negli ultimi decenni nonha potuto certo contare sul consenso diun numero considerevole di iscritti. C’è co-me una voglia di riaffermare con forza il di-

ritto alla propria esistenza nel nome dei valori che stannoalla base del patto associativo, pur nella consapevolezza del-l’esiguità del numero degli iscritti e - alle volte - del clima diindifferenza (quando non si tratta di manifesta diffidenza) checaratterizza il contesto civile e politico in cui si trova inseri-to. E tuttavia, sull’onda di un desiderio che si è fatto più in-sistente e maturo negli ultimi mesi, è giunto per il Circolo Aclidi Morazzone il tempo opportuno per compiere il gesto si-gnificativo che segnerà la propria storia associativa: la titola-zione a Don Tonino Bello (il compianto Vescovo di Mol-fetta, stroncato dal cancro nell’aprile del 1993), una voce pro-fetica ed una testimonianza esemplare della Chiesa contem-poranea.

La serata di Sabato 10 aprile ha avuto inizio con la S. Mes-sa nella Parrocchiale di Morazzone, seguita da una cena con-viviale nei locali dell’Oratorio e da una toccante “Memoriadi Don Tonino Bello”. Nella sala riunioni dell’Oratorio, gre-mita di aclisti e gente comune è stata proposta una rievoca-zione affettuosa ed essenziale della figura di Don Tonino, vol-ta a cogliere i tratti salienti del suo operato e della sua testi-monianza limpida e luminosa di Vescovo innamorato del Van-gelo, fino all’apice del suo ministero episcopale quando nel1985 fu chiamato alla guida di Pax Christi, movimento cat-tolico internazionale per la pace. In un percorso che si èsnodato tra lettura di scritti e proiezione di filmati, è stataofferta un’antologia di testi tra i più toccanti e conosciuti: lacommossa preghiera per il dono della vita (“Dammi, Signo-re, un’ala di riserva”), la folgorante riflessione sul ministerodella S.S. Trinità, il racconto appassionato di “Mohamed il di-verso”, il pensiero intriso di devozione a “Maria, donna ac-cogliente”. Da ultimo, il celebre discorso pronunciato all’Are-na di Verona il 30 aprile 1989: “In piedi costruttori di pa-

ce”. Ad accompagnare la serata una presenza graditissima especiale, quella di Don Renato Sacco (consigliere nazionaledi Pax Christi e redattore della rivista Mosaico di Pace), che,avendo conosciuto personalmente e condiviso per alcunianni il percorso spirituale di Don Tonino, ci ha condotti permano nella comprensione delle motivazioni profonde chehanno ispirato la sua opera e i suoi scritti.

In chiusura, a suggellare una serata davvero intensa e tra-boccante di riconoscenza, la semplice quanto convinta ceri-monia di titolazione del Circolo Acli. A questo proposito, val-ga il seguente commento a nome della Presidenza: «Da og-gi il nostro operato diventerà più gravoso: perché sarà impro-babile, a fronte delle nostre fragilità e numerosi difetti, me-ritarci un riconoscimento di coerenza alla figura e all’ispira-zione genuina di un Vescovo in odore di santità. Ma nutria-mo fiducia che sul nostro futuro operato potremo fare affi-damento all’intercessione e all’affetto di Don Tonino: affin-ché ci aiuti e ci sproni, in ogni occasione, a non sottrarci al-la missione che si sono date le ACLI del terzo millennio. Pro-muovere lo sviluppo integrale di ogni persona e accoglierel’uomo (creato a immagine e somiglianza di Dio), con rin-novata fedeltà al Vangelo, alla dottrina sociale della Chiesa, al-la convivenza civile secondo democrazia e giustizia».

Luca Giudicisegretario Circolo Acli “Don Tonino Bello” di Morazzone

Q

Intitolatoa don Tonino Belloil nuovo circolo

MORAZZONE

circoli

26 varese| maggio 2010 | n. 3 |

Più attenzioneper il problema casaL’emergenza abitativa non può aspettare: le Acli,insieme ai sindacati degli inquilini Sunia e Sicet e alla Caritaspongono la questione a partire dal livello locale, dai Comuni

uecentosessanta fami-glie a rischio sfratto aVarese, settanta a Gal-larate, almeno un cen-tinaio a Busto Arsizio:le Acli di Zona delletre principali città del-

la provincia, insieme con Caritas e sin-dacati inquilini, hanno posto il proble-ma in una serie di documenti rivolti aisindaci. «La crisi economica – spiega-no le associazioni - ha messo in difficol-tà la generalità delle famiglie dei lavo-ratori e dei pensionati, ma sono mag-giormente colpite quelle che vivono inaffitto, i cui redditi sono nel 66% dei ca-si inferiori ai 20 mila euro annui». La dif-ficoltà a pagare affitti e spese si sta ag-gravando, nella maggior parte dei casia causa della perdita del lavoro o dellariduzione del reddito a causa della cas-sa integrazione. E sempre più il fenome-no coinvolge anche strati di popolazio-ne finora esclusi dal disagio abitativo, co-me del resto è segnalato anche dalle do-mande presentate per l’accesso ai con-tributi anticrisi messi in campo da variComuni.

Gli sfratti per morosità riguardano inlarghissima parte il settore privato de-

gli affitti, ma il fenomeno si sta esten-dendo anche al pubblico, dove, anchese viene applicato il canone sociale in ba-se alle condizioni socio-economiche, au-mentano le famiglie che non sono in gra-do di corrispondere canoni e spese ac-cessorie richiesti dall’Aler o dal Comu-ne. Preoccupante è la situazione di alcu-ni nuclei famigliari con sfratto esecuti-vo dalle case Aler: chi viene allontana-to per morosità da una casa Aler perdeinfatti per cinque anni il diritto a presen-tare domanda. Così spesso le famiglie sidisgregano, con il rischio anche di ag-gravare situazioni di disagio sociale che

spesso si accompagnanoa quello economico.

Alle amministrazionicomunali le Acli chiedo-no risposte immediate: unrafforzamento dell’assi-stenza abitativa con risor-se aggiuntive oltre la quo-ta obbligatoria che il Co-mune deve versare al Fon-do di Sostegno all’Affitto,compensando i tagli dellaRegione Lombardia; un“bonus” a favore delle fa-miglie a basso reddito

(sotto i 14mila euro) sottoposte a sfrat-to, per aiutarle ad esempio a coprire ildeposito cauzionale; una maggiore inte-grazione con l’operato delle associazio-ni. Sindacati e associazioni chiedono an-che il rinvio delle esecuzioni di sfratti da-gli alloggi comunali per le famiglie cheabbiano reali difficoltà economiche e «laprevisione di aree da destinare alla rea-lizzazione di edilizia residenziale pubbli-ca», per affrontare strutturalmente il pro-blema. E infine l’istituzione di un’Agen-zia per la casa che coinvolga tutti i sog-getti, sindacati, parrocchie, Comuni, as-sociazioni della proprietà edilizia.

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7 maggio “I cristiani oggi, tra Vangelo e politica”con mons. Marco Ferrariintroduce Ruffino Selmiore 21, Circolo Acli di Peveranza,presso l’oratorio

12 giugno“In mezzo al guado: crisi occupazionalee situazione del lavoro”Incontro di approfondimento Ore 21, all’oratorio di Santo Stefano

LA SOTTOZONA CASSANO-CAIRATE-PEVERANZA-SANTO STEFANO

com service

27varese | maggio 2010 | n. 3 |

Cucina regionale italiana, piatti specialidal mondo, catering e uno spazio per fe-ste e ricorrenze: il menu delle novità delristorante Com.Service è quanto mai ric-co. Non più solo la vecchia “mensa Acli”,ma un locale con tante proposte, in unambiente accogliente. Tra le novità mes-se in campo dalla cooperativa di lavora-tori promossa dalle Acli ci sono i nuovi

piatti unici, una selezione di primi, secondi e contorni propo-sti in un’unica portata, per un pranzo completo e convenien-te.

Cucina tradizionale italianae piatti internazionaliDa maggio si parte poi con i piatti della cucina regionale:ogni mese si va alla scoperta di una zona d’Italia attraverso ipiatti della tradizione. Alla proposta si alterna quella di cuci-na internazionale, con i sapori di tutto il mondo, anche attra-verso la collaborazione con il progetto “La cultura genera ap-petito” promosso da Acli Colf e associazioni degli stranieri aVarese: dalla Mauritius al Brasile, dall’Albania al Congo, dalBangladesh all’Argentina, il giro del mondo in 80 piatti!

La buona cucinacomodamente a casa tuaDa marzo 2010 il ristorante Com.Service offre anche servi-zio catering e spazio per rinfreschi e pranzi per gruppi e fa-miglie: negli spazi di via Speri della Chiesa 7, allestiti in mo-do curato e originale per ogni singola occasione, potrete or-ganizzare il vostro pranzo o il vostro momento di festa, sce-gliendo tra un’ampia selezione di piatti o proponendo nuoveportate. La sala ha a disposizione un massimo di 150 coper-ti. E se preferite festeggiare a casa, potete approfittare delservizio catering, a disposizione anche per ordini limitati: peruna cena in famiglia come per una festa di battesimo o dicompleanno!

MENU da 18 euroPatè con crostiniTagliere di salumi e pane casereccioInvoltini di verduraPane al latte con mousse digongorzola e mascarponeQuenelle di prosciuttoQuadrucci di pizzaPiadina a rondelle con pomodorini,cotto e mozzarella

* * *Lasagne classiche gratinate al fornooppureCrespelle

* * *Melone al portooppureMousse cioccolato e pere

MENU da 14 euroVeneziana ai più saporiFocaccia al prosciuttoTorta salata allo speckTartine al salmonePane a cassetta con zucchine e robiolaTreccine con bresaola e caprinoSpiedini di mozzarella e pomodorini

* * *Sorbetto al limoneoppureLatte in piedi con dadolata di fragole

Ristorante COM SERVICEVARESEVia Speri Della Chiesa, 9(nel cuore della città)tel. 0332.239080

Tutti i sapori d’Italia,al ristoranteo a casa tua

Su catering, pranzi e altri serviziCONDIZIONI SPECIALIPER I CIRCOLI ACLI

a sempre a Varese ci sioccupa di turismo socia-le, forma di turismo ditutti e per tutti, mirato al-l’incontro e alla socializ-zazione: le famiglie rap-presentano un segmento

strategico di questa tipologia di turismo,al quale sono destinate sostanzialmen-te vacanze di tipo ricreativo - al mare, inmontagna, nelle città d’arte, così comein campagna e nei contesti rurali - capa-ci di integrare e soddisfare gli interessi ele necessità di tutta la famiglia, genitorie figli.

Le Acli varesine, sviluppando la loroesperienza associativa e l’offerta dei mol-teplici servizi, attraverso il Punto fami-

glia cercano di promuovere spazi, servi-zi e proposte aggregative nuove, per econ le famiglie. Quindi, anche nell’am-bito del turismo si stanno sviluppandoinnovative proposte per le famiglie co-me case per ferie autogestite, che favo-riscano l’incontro, l’aggregazione e la so-lidarietà tra diversi nuclei familiari, che

saranno disponibili in futuro presso di-verse sedi della provincia.

Attualmente, i CTA presenti sul terri-torio provinciale, propongono comun-que offerte diversificate, (soggiorni almare, in montagna, viaggi, pellegrinag-gi e gite giornaliere) adatte a tutti, anchealle famiglie, a prezzi vantaggiosi e con-venienti. Tutte le proposte sono presen-ti e consultabili sul nostro sito internet(www.aclivarese.it) .

In questo numero di Acli Varese si èdeciso di dare spazio e visibilità a tuttii CTA, ciascuno con una propria propo-sta, sempre in linea con l’obiettivo checi siamo prefissati di rafforzare il coor-dinamento e la rete dei CTA della pro-vincia.

D

cta

28 varese| maggio 2010 | n. 3 |

Il turismo socialedei Cta Acliper le famigliedi Valentina Rescaldani

Turismo responsabile, il CTAporta il Brasile... a Busto Arsizio

Alle Acli di Varese si continua anche a parlare di turismoresponsabile.In concomitanza con la Settimana del Brasile, nuova tap-pa del progetto “La cultura genera appetito”, è stata orga-nizzata mercoledì 14 Aprile una serata al Circolo Acli Peo-ple di Busto Arsizio per affrontare i temi del turismo re-sponsabile con uno sguardo particolare rivolto al Brasileattraverso le fotografie e il racconto di una viaggiatrice. Èstata un’occasione importante per promuovere e far cono-scere questo modo di viaggiare equo e solidale.Speriamo sia solo il primo di una lunga serie di appunta-menti che diano la possibilità al grande pubblico di com-prendere che ci sono nuovi ed alternativi modi di fare turi-smo.

A bordo del leggendarioTrenino Rosso del BerninaDomenica 6 Giugno escursione col treninorosso del Bernina per uno spettacolare ed indi-menticabile percorso tra panorami mozzafiato.Inoltre, in mattinata visita al Santuario della Ma-donna di Tirano e pomeriggio libero a Saint Moritz,rinomata località sciistica.Quota di partecipazione individuale: € 48.00Quota di partecipazione Soci CTA: € 44.00

N.B. Il pranzo sarà libero, a carico dei parteci-pantiInformazioni e prenotazioni:C.T.Acli “Luigi Rimoldi”Via Agnelli 33 - 21013 GallarateTel. 0331/776395Martedì dalle 14,30 alle 16,30e giovedì dalle 9,00 alle 11,30E-mail: [email protected]

Soggiorno a Molveno (Dolomiti del Brenta)Hotel Zurigo***L’hotel Zurigo è situato in una posizione tranquillae soleggiata nelle vicinanze del lago e degli im-pianti ricreativi e sportivi. Dispone di camere dota-te di tutti i comfort. La cucina è sempre ben curatae varia, con specialità anche regionali; il menù è ascelta, con ampia disponibilità ad accontentareogni esigenza alimentare.

Speciale soggiorno dal 16/06/2010 al07/07/2010Quota di partecipazione individuale: € 915,00Informazioni e prenotazioni:C.T.Acli “L.Morelli” Via A.Pozzi, 321052 Busto Arsizio (VA)Tel e Fax 0331/638073Mercoledì e venerdì dalle 15 alle 17.30

Tour Lisbona, Fatima e SantiagoUn tour dedicato a chi, alla scoperta delle princi-pali città del Portogallo, come Lisbona e Porto,vuo-le abbinare una visita culturale e religiosa di San-tiago de Compostela e Fatima proprio nell’annoComposteliano.Speciale tour dal 18 al 24 agostoQuota individuale di partecipazione: € 995,00

Supplemento camera singola: € 200,00Informazioni e prenotazioni:C.T. Acli - Via XXIV Maggio121012 Cassano Magnago (VA)Telefono e Fax 0331-206444Lunedì e giovedì dalle 14.00 alle 16.00 oppuremartedì e venerdì dalle 20.00 alle 21.30.

Estate sulla Riviera RomagnolaPinarella di Cervia - Hotel Roxy***L’hotel è situato di fronte al mare a pochi passidalla spiaggia. Ha un ampio giardino privato om-breggiato di fronte alla pineta. Le camere sono tut-te dotate di servizi privati, telefono, TV e aria con-dizionata. Il ristorante è climatizzato con un’ampiaveranda sulla pineta.

Quota di partecipazione settimanalea partire da € 335,00Per informazioni e prenotazioni:C.T.Acli “Il Viandante” - Vicolo S. Marta 721047 SaronnoTel. 02/96703870Lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10,00 alle 12,00oppure martedì e giovedì dalle 16,00 alle 18,00.

Soggiorni al mare in ItaliaSoggiorni al mare presso hotel convenzionati e lenostre case per ferie in Liguria nelle più rinomatelocalità quali Varazze, Diano Marina, Arma di Tag-gia e Bordighera. Inoltre, soggiorni a Ronchi diMassa in Versilia, A Marciana Marina all’Isola de-l’Elba, a Senigallia nelle Marche, a Torre Canne inPuglia e a Scanzano Ionico in Basilicata.

Speciale soggiorno a Scanzano Ionicodal 6 al 13 giugno (8 giorni/7notti)Quota di partecipazione individuale: € 590,00

Supplemento singola: € 85,00

Speciale soggiorno a Torre Cannedal 19 giugno al 3 luglio ( 15 giorni/14notti)Quota di partecipazione individuale: € 1.195,00Supplemento singola: € 210,00Per informazioni e prenotazioni:C.T. Acli VARESE - Via Speri Della Chiesa 921100 VareseTel. 0332/497049tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00.

OFFERTE PROVINCIA VARESE

30 varese| maggio 2010 | n. 3 |

ra il 28 febbraio e il 6 marzo si è svolta la Missionedi Fattibilità in Benin per il progetto “Aledjo & Sa-lute” promosso da IPSIA Varese, l’OrganizzazioneNon Governativa delle Acli, che prevede la costru-zione di quattro unità igieniche e di alcuni punti d’ac-cesso all’acqua potabile nell’area mercatale del vil-laggio di Aledjo.

Obiettivi della missione: firmare dei protocolli d’intesa conle autorità locali, verificare la fattibilità tecnica del progettoe valutarne l’utilità, nonché la sostenibilità ambientale e tem-porale.

Protagonisti di questa “spedizione” l’architetto Maria Cri-stina Collini, referente tecnico del progetto, Filippo Cardaci,membro di Ipsia Varese, e Tchani Amissou, ragazzo benine-se originario di Aledjo ma che ormai risiede in provincia di Va-rese da circa 10 anni, primo promotore del progetto, non-ché intermediario per i contatti con le comunità locali.

In generale, la missione si è svolta senza particolari osta-coli e i tempi, seppur ristretti, sono stati sufficienti al rag-giungimento degli obiettivi preposti. Si è rilevata l’ef-fettiva necessità dei bagni pubblici in quanto il mer-cato è altamente frequentato. Durante la mis-sione si è potuto inoltre costatare la pre-senza di ulteriori servizi igienici già esi-stenti ma fuori uso. Si sta così attenta-mene valutando se, durante la realizza-zione del progetto, effettuare dei lavoridi manutenzione per renderli nuova-mente agibili. Si è potuta verificare lapresenza in loco delle competenze tec-niche per la realizzazione dell’opera.Infine, per quanto riguarda invece la

sostenibilità del progetto, sia tecnica che economica, è asso-lutamente necessaria una manutenzione futura, anche se perora non prevista dal progetto.

Il progetto “Aledjo e Salute” è stato presentato il 30 Apri-le 2010 alla sede delle Acli di Gallarate in Via Agnelli 33,con la partecipazione dei ragazzi che hanno partecipato allamissione di fattibilità. A questa prima serata seguiranno al-tre presentazioni, anche a richiesta, per chi fosse interessatoall’iniziativa.

Valentina Rescaldani

T

Portatori d’acquada Varese al BeninA inizio marzo una missione di fattibilità ha raggiunto il Paese africanoper preparare il progetto “Aledjo & Salute”, per la sicurezza sanitariae l’accesso all’acqua nell’area del mercato di un villaggio

ipsia

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