Aclivarese Dicembre 2010

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varese POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE A NATALE SCEGLI LA PACE A NATALE SCEGLI LA PACE PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - DICEMBRE 2010 - N. 6 Dall'annuncio di salvezza all'impegno di ogni giorno SETTIMANA SOCIALE Cattolicesimo sociale, il rischio dell’irrilevanza PAGINE 10/11 ACLI SARONNO Il sessantacinquesimo del Circolo di vicolo Santa Marta PAGINE 13/14 GALLARATE Emergenza casa triplicata. Quando le case popolari? PAGINE 21/22

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Aclivarese Dicembre 2010

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varese

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE

A NATALESCEGLI LA PACEA NATALESCEGLI LA PACE

PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - DICEMBRE 2010 - N. 6

Dall'annuncio di salvezzaall'impegno di ogni giorno

SETTIMANA SOCIALECattolicesimo sociale,il rischiodell’irrilevanza

PAGINE 10/11

ACLI SARONNOIl sessantacinquesimodel Circolodi vicolo Santa Marta

PAGINE 13/14

GALLARATEEmergenza casa triplicata.Quandole case popolari?

PAGINE 21/22

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dicembre 2010 - n. 6

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S O M M A R I O

EDITORIALEIl Natale: l’impegno della solidarietà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

PACE E NON VIOLENZAPer costruire una convivenza possibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

Cristiani nella storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Pace, un bene dimenticato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

ALLA FIERA DEL “DES”Non solo fiera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

PASTORALE SOCIALECattolicesimo sociale, il rischio dell’irrilevanza . . . . . . . . . . . . . . . 10

Cambiare si può, cambiare si deve . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

TESSERAMENTO 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

SESSANTACINQUESIMOAcli Saronno: 1945-2101. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

SARONNOViaggio nel cibo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

NEWSIl sito delle Acli cambia look . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Basta schiaffi ai giovani, diamo un futuroal Servizio Civile Nazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

MIGRANTIUna settimana per conoscere l’Africa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

Mettiti in giallo contro il razzismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Il “Gioco del Clandestino” in piazza a Varese . . . . . . . . . . . . . . . . 18

“Con la Palestina nel cuore” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

GALLARATEEmergenza casa triplicata, quando le nuove case popolari? . . . . 21

ACLICULTURANDO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

SOLIDARIETÀBosnia: Progetto “Adotta una Famiglia” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

BUSTO ARSIZIODopo Gallarate e Varesearriva anche a Busto la “Navetta protetta” . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

Il ricordo di Dante Pozzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

OBIETTIVO SU...Dieci anni di Circolo Acli Colf a Gallarate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

Associazione Volontariato Acli Lombardia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

Lavoro femminile, una sfida da vincere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

Circolo Acli di Bisuschio, un anno di attività . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

COOP EDILIZIA ACLI CISLCasain cooperativa, un progetto da costruire insieme . . . . . . . . . 30

CTAOfferte provincia di Varese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

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l’editoriale

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in arrivo il Santo Natale e viene spontaneo porre a tut-ti gli aclisti l’augurio di un Santo Natale di serenità,di pace e di fraternità.

Ma mentre mi accingo a scrivere questo auguriomi sovvengono molti pensieri che pongono in dubbiola reale possibilità che tutti potranno veramente tra-scorre un sereno Natale.

La crisi in essere ormai da alcuni anni non dimi-nuisce e si teme che possa ulteriormente peggiorare.Sono troppi i giovani che rischiano di non avere un fu-turo lavorativo certo, sono troppe le donne che tro-vano molte difficoltà a reinserirsi nel mondo del la-voro e soprattutto sono molti gli uomini con fami-glia che oltre alle difficoltà economiche provano unprofondo malessere nel sentirsi incapaci di mantene-re la propria famiglia.

In momenti come questi è opportuno che le ACLIe tutti gli aclisti sentano rivolto a loro il messaggio disolidarietà che il Santo Natale rilancia. Ognuno com-pia un gesto concreto nei modi che ritiene opportu-no o che la realtà in cui vive suggerisce. Ricordo a que-sto proposito che continua il sostegno al “Fondo Fa-miglia Lavoro” del Cardinale Tettamanzi e che in mol-te parrocchie si promuovono iniziative specifiche disolidarietà.

Questa crisi pone inoltre a tutti gli aclisti anche altreriflessioni:• Un lavoro dignitoso per tutti deve rimanere il fa-

ro che orienta tutti gli sforzi. Il lavoro non è solouno strumento di guadagno e di sostentamento per

sé e per la famiglia ma è costitutivo della personaumana, di identità personale e sociale, di riconosci-mento e di responsabilità.

• È necessario che la politica con gli imprenditori, isindacati, il terzo settore concorrano attraverso ap-profonditi confronti a trovare sbocchi alla economiae al mercato del lavoro che si trovano in serio affan-no generando nuovi e duraturi posti lavoro.

• Non è più rinviabile l’applicazione di nuove regoleal mercato finanziario, vero colpevole di questa cri-si economica. Occorre inoltre incrementare la lot-ta all’evasione, che da noi ha raggiunto livelli al-larmanti e mina profondamente la possibilità del cor-retto e reale sviluppo.Sentiamo come ACLI in compito di continuare, in-

nanzitutto, a fare bene quello che stiamo già facendocon la nostra presenza sul territorio e nelle parrocchie,coi nostri servizi e le nostre imprese sociali.

Dobbiamo inoltre, dal centro alla periferia, raffor-zare la consapevolezza che non siamo semplici spet-tatori di fronte alle numerose problematiche di ordinesociale e politico in cui ci imbattiamo. Siamo chiama-ti a svolgere azioni tese a ricreare una cultura politicadal basso; superare il distacco tra centro e periferia.Dobbiamo tornare a fare Formazione Sociale par-tendo dalla Dottrina Sociale della Chiesa. Confidandodi condividere con voi un rinnovato impegno, augu-ro nuovamente a tutti un sentito

BUON NATALE E BUON ANNO NUOVO

diSergioMoriggi

È

IL NATALE

l’impegno della solidarietà

IL NATALE

l’impegno della solidarietà

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pace e non violenza

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isentiremo queste parolenelle prossime festivitànatalizie, come ogni an-no. Da un po’ di tempo,però, non sembrano ri-generare in noi una con-vinta volontà di pace, la

cultura della pace.Il venir meno di questa tensione posi-

tiva lascia spazio al sedimentarsi di unacultura alternativa, che parte dal disinte-resse, ma sfocia spesso nella giustifica-zione della violenza a tutti i livelli.

Siamo chiamati ad essere operatori dipace, a compiere gesti di pacificazionenelle relazioni della vita quotidiana, conla pratica della nonviolenza, del rispet-to degli altri, ma anche con prese di po-sizione, ad es. contro le guerre, per sol-lecitare e sostenere percorsi di riappa-cificazione improntati sul diritto, la giu-stizia tra i popoli e la cessazione di tan-ti conflitti, spesso ignorati, in molte par-ti del mondo. Per fare questo recupe-riamo innanzitutto la memoria delle per-sone che con la loro vita e le loro scel-te sono state testimoni e costruttori dipace attraverso un’azione non violenta.

Tra i tanti, ne cito due che, per mo-tivi diversi sono stati ricordati in que-sto anno che volge al termine:• nel 2010 abbiamo celebrato il trente-

simo anniversario della morte dimons. Oscar Romero in Salvador.Pochi giorni prima di essere assassina-

to l’arcivescovo rivolse questo appel-lo: “Vorrei rivolgere un appello speciale, agliuomini dell’esercito e in particolare alle ba-si della Guardia Nazionale, della Polizia,delle Caserme. Fratelli, appartenete al no-stro stesso popolo; uccidete i vostri fratelli con-tadini. E di fronte ad un ordine di uccide-re, che dà un uomo, deve prevalere la legge diDio che dice: NON UCCIDERE!... Nes-sun soldato è obbligato ad obbedire ad un or-dine contro la legge di Dio… Nessuno è ob-bligato ad adempiere una legge immorale…Ormai è tempo che recuperiate la vostra co-scienza e che obbediate alla vostra coscien-za piuttosto che all’ordine del peccato. LaChiesa, difensora dei diritti di Dio, della leg-ge di Dio della dignità umana, della perso-na, non può restare in silenzio di fronte atanta abominazione”.

• Il 13 maggio 2010 è morto a Milano,all’età di 73 anni, Giuseppe Gozzini,un nome che probabilmente non dicegranché alla maggior parte di noi. Loricordiamo invece in modo partico-

lare perché Giuseppe Gozzini è sta-to il primo obiettore di coscienza cat-tolico. Correva l’anno 1962. Nell’au-tunno, quando è chiamato alle armi ri-fiuta di indossare la divisa militare amotivo della sua fede. Fino a quel-l’epoca gli obiettori di coscienza era-no stati anarchici o testimoni di Geo-va. I cattolici – assenti nei movimen-ti per la pace e per il disarmo – nonsi erano posti il problema del rifiutodel servizio militare. Il 18 novembreGozzini è trasferito all’Ospedale Mi-litare di Firenze e, successivamente,il 24 viene internato nel Carcere Mi-litare Giudiziario della Fortezza daBasso, sempre nel capoluogo fioren-tino. Il processo ha una risonanzaenorme, con centinaia di articoli scrit-ti non solo dai quotidiani e periodiciitaliani, ma anche da quelli stranieri.Tra i tanti che prendono posizione asuo favore ci sono il sindaco di Firen-ze Giorgio La Pira, padre Ernesto Bal-

“Pace in terraagli uominiche Dio ama”

R

Per costruireuna convivenzapossibile

I segni visibili lasciati dalla guerra in Afghanistan

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pace e non violenza

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ducci e don Lorenzo Milani, immedia-tamente denunciati da alcuni ambien-ti cattolici per “istigazione a disob-bedire alle leggi” ed altri reati. DonMilani scrive la famosa “Lettera ai cap-pellani militari”, che si ritiene riman-ga il testo antimilitarista più argomen-tato su base storica. L’11 gennaio 1963Gozzini è condannato a sei mesi dicarcere senza condizionale.

Le testimonianze di vita di Romeroe di Gozzini ed il loro richiamo espli-cito alla coscienza ci interpellano e ci sol-lecitano ad agire, con coraggio, in primapersona, qui e ora, per contrastare al-cune nuove ideologie che rischiano didiventare imperanti. Due in particolareminano una sana e civile convivenza:• l’ostilità nei confronti degli immi-

grati: viviamo immersi sempre piùdentro ad un clima e una cultura do-ve paura e violenza si alimentano re-ciprocamente e ci spingono a chiuder-ci nella cerchia delle persone amichee a guardare “gli altri” con diffiden-za; una diffidenza che si trasforma increscente intolleranza e ostilità soprat-

Il messaggio del Concilio riscoperto a Camaldoli

tutto se “gli altri “ sono immigrati erom, fino a sfociare in forme di razzi-smo vero e proprio;

• la giustificazione della guerra: inpalese contrapposizione con quantosancito dall’art. 11 della Costituzio-ne “l’Italia ripudia la guerra come strumen-to di offesa alla libertà degli altri popoli e co-me mezzo di risoluzione delle controversie in-ternazionali...”, la cultura e la praticadella guerra e della violenza sono tor-nate a far parte del discorsi e dei pro-grammi politici del nostro paese. Ci-to due esempi:

- non andando troppo indietro nel tem-po, il primo riguarda quella che inizial-mente è stata presentata come unapartecipazione alla “missione di pace”in Afghanistan; ora si svela, anche nellinguaggio ufficiale, una palese azionedi guerra, con migliaia di morti, per lopiù civili, che aumenteranno se arme-remo i bombardieri, come prospet-tato dal nostro ministro della difesa.Dall’inizio della nostra presenza in Af-ghanistan ci sono stati finora anche 34militari italiani morti, che ci siamo af-frettati a definire “eroi”, per tenerci la

coscienza in pace;- l’altro esempio, il più recente, è un pro-

gressivo passo dentro alla cultura diesaltazione della guerra da diffonde-re tra i giovani: è la sconcertante pro-posta, firmata dai ministri La Russae Gelmini, di effettuare nei licei cor-si particolari denominati “Allenati perla vita”. Si tratta di veri e propri cor-si “paramilitari”, dentro ai quali, perquanto se ne sa finora, gli studenti im-pareranno a sparare con la pistola (adaria compressa), a tirare con l’arco, adarrampicarsi, a eseguire perfettamen-te “percorsi ginnico-militari” e, al ter-mine, daranno prova delle loro capa-cità con “una gara pratica tra pattugliedi studenti”. Così si esprime la Cir-colare: “pattuglie” di studenti!Una nuova coscienza va quindi rico-

struita a livello personale e anche asso-ciativo, per alimentare la speranza e lavisione di un futuro diverso e migliore.“Pace in terra agli uomini che Dio ama”non può essere solo un augurio, ma de-ve essere un nostro impegno priorita-rio per il nuovo anno.

Ruffino Selmi

Cristiani nella storiaivere la Storia. È questo il titolo dato al ter-zo incontro di spiritualità delle ACLI Lom-barde, tenuto, come i due precedenti, pres-so il Monastero di Camaldoli: vivere la storiada Cristiani, si intende, leggendo i segni deitempi, interpretandoli e operando alla lucedel messaggio di salvezza del Vangelo e del-

la fede nell’ Incarnazione e nella Resurrezione del Cristo.Sono state due giornate di lavoro intenso, di ascolto e di

riflessione, ma anche di amicizia e di festa, nel ritrovarsi traamici aclisti vecchi e nuovi e nel godere la premurosa ospi-talità dei monaci Camaldolesi. L’iniziativa di questi incontri,inaugurata con un po’ di audacia e tanta speranza nel 2008,ha preso sostanza e guadagnato in visibilità ed autorevolez-za nel procedere delle varie tappe; così quest’ anno si è uffi-cialmente affiancata alla organizzazione e al patrocinio anchela regione (aclista) Toscana, ed è stata più nutrita la rappre-sentanza del Nazionale, guidata dallo stesso Presidente An-

drea Olivero. E si hanno buone speranze di ulteriore cresci-ta nel prossimo futuro.

Il vivere la storia con cognizione di causa e capacità digiudizio, di critica e di proposta, è sempre stato il “mestie-re” dei profeti, sia quelli ufficialmente accreditati dal Cano-

V

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pace e non violenza

6 varese| dicembre 2010 | n. 6 |

ne delle Scritture o dal Martirologio deiSanti, che i moltissimi più o meno co-nosciuti e riconosciuti che negli ultimitre millenni hanno illuminato con la pa-rola e soprattutto con l’esempio il cam-mino, quasi sempre tortuoso, incerto ericco di ostacoli, dell’Umanità in gene-rale e del nostro popolo in particolare.Oggi questo servizio è ancora più neces-sario e urgente, e purtroppo è divenu-to ancor più complicato, a causa dellacomplessità crescente dei problemi, sem-pre più intricati a livello mondiale, e delcrescere esponenziale del volume di in-formazioni, senza che esistano efficacicontrolli sulla veridicità, la congruenza e la rilevanza dei sin-goli fatti e temi sbattuti in pagina o urlati in TV o in Inter-net.

Di tutto ciò si è ascoltato, meditato e discusso a Camal-doli. Se il “pezzo forte” è costituito dalla poderosa e appas-sionata relazione della teologa Serena Noceti (il testo è re-peribile sul sito delle ACLI provinciali, assieme ad altri in-terventi e commenti), altri contributi essenziali hanno viva-cizzato le giornate e aperto nuovi cammini di riflessione aipresenti. Ci riferiamo alle provocazioni di P. Giordano, unodei monaci ospitanti; al contributo “biblico-sociale” di donRaffaello (che ha sfidato le ancora non perfette condizionidi salute per non mancare all’ appuntamento); delle sintesi deilavori di gruppo, molto partecipati e ricchi di intuizioni e didomande importanti; dei contributi di vari amici che sono ve-nuti a condividere le nostre fatiche e le nostre scoperte. Pernon dire dello stimolo e del fervore provato nel condivide-re in tutto il periodo i momenti liturgici della comunità deimonaci.

Per una sintesi estremamente stringata delle conclusioni (ov-

viamente sempre aperte e non definitive) del convegno, pos-siamo dire che, per essere in grado di far fronte alle sfidedella politica, dell’economia e della cultura post-moderne, aiCristiani impegnati nel sociale - e in specie agli aclisti - è ne-cessario ripassare e aggiornare alcune tra le più importanti einnovative conclusioni del Concilio Vaticano II. In partico-lare i brani che mettono in luce le prerogative e le respon-sabilità del laicato maturo, che pur essendo chiaramente espres-se nei documenti non hanno goduto fino ad oggi duna suf-ficiente attenzione e promozione. Ciò non soltanto per unprogressivo irrigidimento in senso conservatore da parte del-la gerarchia ecclesiale, ma anche per una colpevole inerziada parte degli stessi laici, fatte salve pochissime eccezioni (èchiaro che con “laici” intendiamo qui i Cristiani non ordi-nati).

Ancora più importante è e rimane l’ascolto e la medita-zione attenta della Parola riportata dalle Scritture. Come tut-ti ormai dovremmo aver capito, la Bibbia non è un manualedi catechismo o un prontuario di come ci si deve compor-tare nei vari frangenti della nostra esistenza. È un racconto,una narrazione della progressiva scoperta, da parte di uo-mini e donne particolarmente attenti alla voce dello Spirito,di quanto Dio ha fatto, e continua a fare, per orientare ciascu-no di noi verso un progetto di salvezza e di vera pace pertutto il genere umano. I suoi testi riflettono le progressive ac-quisizioni di una conoscenza sempre più chiara e approfon-dita del progetto di Dio e dei suoi obiettivi; progressi inter-calati a incomprensioni, errori di percorso, cedimenti alle ten-tazioni ispirate dall’ egoismo miope e dalla ingannevole attrat-tiva del male, ribellioni alla presunta “tutela” di un Dio chea volte sembra lontano o ostile. Sono pagine scritte per i con-temporanei degli autori dei testi, ma che, grazie all’ influen-za dello Spirito, possono essere riscoperte e attualizzate peri problemi di oggi: in certi casi sembrano quasi essere statescritte da nostri contemporanei. Continuiamo a ripeterci cheoggi c’ è scarsezza di autentici profeti. Quale modo miglio-re per riconoscere, o anche imparare a diventare, i nuovi pro-feti, che non lo studiare con impegno e intelligenza la nar-razione dei e sui Profeti del popolo di Israele e delle pri-missime generazioni di Apostoli?

m. b.

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pace e non violenza

7varese | dicembre 2010 | n. 6 |

stata una bella serata, in-teramente dedicata a“Parlar di pace”. A360° gradi, come si suo-le dire, non solo di guer-ra. L’evento del 22 otto-bre a Morazzone è stato

organizzato dalle Acli di Morazzone edal gruppo facebook “Pensiamo Poli-ticamente”: ha visto una folta parteci-pazione di pubblico che, dopo gli inter-venti dei tre relatori, ha dato vita ad undibattito ricco di passione civile e tantavoglia di pace, quella quotidiana, vissu-ta in famiglia, tra la gente, a scuola co-me sul lavoro.

Il video con cui si è aperta la serata, unacarrellata di immagini di cronaca degli ul-timi mesi, è servito ad aprire il dibattitocon tre testimonianze che hanno consen-tito di toccare molte delle numerosissi-me tessere che costituiscono il mosaicodella “Pace”: Mario Ballante, segretarioFim Cisl di Varese; Guido Sangiovan-ni, ingegnere aerospaziale; don RenatoSacco, della rivista “Mosaico di Pace”e l’introduzione di Maria Angela Mon-ti, fondatrice di “Pensiamo Politicamen-te”.

Circa tre ore fitte di dibattito (tra gli in-terventi dei relatori e quelli del pubblico)che non sono facilmente riassumibili esintetizzabili, senza far torto a nessunoe a nessuna delle emozioni vissute. Spe-ro anzi che i tre relatori e lo stesso pub-blico vogliano riproporre e continuareanche su questo blog il senso dei loro in-terventi di quella sera.

Se proprio devo sintetizzare, con unsolo aggettivo, il senso di quella serata di-rei che è stata una serata concreta. Per-ché concrete sono state le testimonian-ze dei tre relatori, di Mario, di Don Re-nato e di Guido: concrete, ma non pri-ve di ali, vivificate anzi da una narra-zione di sé, del proprio vissuto, dei pro-pri sogni e dei propri impegni per la pa-

È

Pace,un bene dimenticato

ce, che ha toccato momenti di ferma de-nuncia e di sana utopia.

Ad esempio, come quando Mario - nelcorso del suo articolatissimo intervento- ha ricordato la partecipazione dei la-voratori dell’Aermacchi negli anni ’90 al-la lotta per la riconversione dell’industriabellica.

O quando, Don Renato ci ha parlatodel suo 26 agosto 2010 (così diverso daquello nostro, segnato dalla scomparsa,in realtà l’assassinio, di Sara Scazzi!) tra-scorso in Iraq, per far visita a vecchi ami-ci conosciuti 7 anni prima, in occasionedi un precedente viaggio, ed in particola-re al vescovo di Bagdad Mons. ShlemonWarduni, che gli parlerà dei danni irrepa-rabili fatti dalla guerra al suo popolo (il50 % delle famiglie della sua comunitàsono emigrate in cerca di lavoro e pacealtrove). “La guerra non fa niente di bene,distrugge tutto, famiglie, lavoro, territorio.A Bagdad oggi non c’è libertà, se non di uc-cidere; non c’è democrazia, perché non è pos-sibile camminare sicuri per strada; la guer-ra non ci ha lasciato niente di buono!”. So-no parole di Mons Wuarduni.

Oppure quando Guido Sangiovanni haparlato dei suoi sogni di bambino, sogniad occhi aperti e col naso in su a guar-dare estasiato i caccia che solcavano il cie-

lo con la loro lunga coda tricolore. E poii sogni di giovane studente di ingegne-ria… e il disincanto del servizio civile vo-lontario. Bello il suo invito a “vivere conla testa oltre le nuvole... e i piedi per terra”, cioètra utopia e realtà... Mi è parso un buonconsiglio, perchè ci consente di vivere edoperare nella quotidianità, illuminati dal-la fiducia e un pò ammaliati dai sogni! Co-sì si vive meglio, si vive un assaggio di pa-ce... e più persone vivono così, megliosi vive tutti.

Quel venerdì sera ci siamo lasciati conuna certezza, che ci auguriamo possa ac-compagnarci a lungo nella vita: la certez-za di aver capito che il nostro impegnoper la pace non si esaurisce in una sera-ta, perché la pace si costruisce giorno pergiorno, nel concreto della nostra quoti-dianità: sul lavoro, sul territorio, nelle as-sociazioni, nella vita di partito, nella fa-miglia, nella Chiesa. E ci siamo lasciatianche con un impegno e un appuntamen-to da cui ripartire: la giornata di mobili-tazione a Cameri contro il progetto F-35,i nuovi cacciabombardieri che costano(ognuno!) dai 50 ai 100 milioni di euro!Macchine da guerra che saranno costrui-te proprio a due passi da casa nostra.

Giovanni De RosaAcli Morazzone

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alla fiera del “des”

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stata un grande succes-so la terza edizione de“AllafieradelDES” pro-mossa dal Distretto diEconomia Solidale del-la provincia. Domenica

26 settembre il Villaggio Cagnola alla Ra-sa di Varese, sede del Parco Regionale delCampo dei Fiori, ha ospitato 72 espo-sitori tra associazioni, produttori locali,artigiani, botteghe del commercio equo,cooperative e realtà sociali.

Lungo tutta la giornata si sono sus-seguiti eventi di vario genere: dalle atti-vità per i bambini alle visite guidate dal-le Guardie Ecologiche all’interno del Par-co, dallo spettacolo di giocoleria alla sfi-lata di vestiti equo-solidali.

Alcuni numeri rendono bene la dimen-sione: oltre 3000 visitatori, 500 copiedelle Pagine Arcobaleno (il “catalogo”che raccoglie tutte le realtà dell’econo-mia solidale della provincia) esaurite inmezza giornata, 1500 pasti serviti dalbio-ristoro gestito dalla cooperativa“L’Aquilone”.

«L’obiettivo di questa manifestazioneannuale – ha spiegato Alberto Garibol-di, presidente del DES Varese – è tra-smettere i valori e gli stili di vita che cistanno a cuore: la sobrietà, la solidarietà,la qualità delle relazioni, della vita, deiprodotti e del cibo».

La fiera è stata pensata anche come unmomento in cui offrire contenuti perriflettere e approfondire ciò che il vi-sitatore poteva incontrare visitando glistand.

Tre tavole rotonde si sono infatti alter-nate nella giornata, affrontando temi diforte attualità.

L’incontro sulla finanza, che ha vi-sto intervenire relatori esperti come Ales-sandro di Gregorio, coordinatore GITBanca Etica Varese, Giorgio Cingolani,del comitato etico di Banca Etica, Alber-to Conti, esperto di problematiche mo-netarie, e Marco Servettini del distretto

di economia solidale di Como “L’isolache c’è”, ha permesso di fare il punto sul-le dinamiche del sistema bancario e sul-le alternative etiche che, pur con difficol-tà, son ormai diventate esperienze con-solidate.

Un’altra tavola rotonda ha messo alcentro il tema dell’energia e in partico-lare dei vantaggi legati all’utilizzo delleenergie rinnovabili. Legambiente e Sì-energia (gruppo energia del DES) han-no discusso insieme ai partecipanti del-le prospettive delle fonti fossili e dellepossibili alternative, sottolinenando l’im-portanza dell’impegno personale di cia-scuno nelle scelte. Durante l’incontro Sì-energia ha illustrato un progetto nazio-nale denominato “Co-energia”, di cuifa parte insieme ad altre reti di economiasolidale, che punta a proporre l’uso dienergia da fonti rinnovabili a privati cit-tadini secondo criteri di trasparenza e af-fidabilità.

Infine nell’ appuntamento pomeridia-no è stata presentata un’interessanteesperienza di accoglienza e coabita-zione raccontata dal presidente di AuserComo (che l’ha promossa e seguita in

Non solofiera

Non solofieraÈ

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alla fiera del “des”

9varese | dicembre 2010 | n. 6 |

collaborazione con le istituzioni locali) edal signor Camillo, un pensionato che l’-ha vissuta in prima persona. L’idea difondo è semplice ma a ben vedere “rivo-luzionaria”: a Como, come in tutte le al-tre città sedi universitarie, molti studen-ti sia italiani che stranieri cercano, inva-no, un alloggio ad un costo sostenibile.In città, però, vi sono anche persone so-

le che vivono in appartamenti spaziosi.Perché dunque non unire due bisogni fa-vorendo relazioni altrimenti improba-bili? Superando diffidenze e timori mol-ti anziani hanno deciso di provare que-sta avventura e il risultato è stato così po-sitivo ed arricchente che dopo la primaesperienza alcuni, come il sig. Camillo,hanno continuato. I promotori dell’in-

contro hanno manifestato la volontà diprovare a portare anche a Varese que-sto progetto.

Ma l’intero weekend di fine settem-bre si è svolto all’insegna dell’economiasolidale: venerdì 24 alla sera la compa-gnia teatrale Starfield ha allestito lo spet-tacolo “I signori del debito”, che denun-cia il signoraggio e le politiche banca-rie.

Sabato 25 al pomeriggio produttori,aziende agricole locali, associazioni, GASe amministratori si sono incontrati perconfrontarsi su ambiente, agricoltura econsumo consapevole.

«La fiera – ha concluso alla fine dellagiornata di domenica Gariboldi - è sta-ta ricca di emozioni, di storie e di sti-moli per migliorare il proprio stile di vi-ta e per iniziare ad immaginare che il be-nessere di tutti aumenta il benessere diciascuno».

Chi l’avesse persa però non si facciaprendere dallo sconforto: il DES sta giàlavorando alla prossima edizione, che sisvolgerà molto probabilmente nella pri-mavera 2011.

www.des.varese.it

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pastorale sociale

omenica 7 novem-bre a Busto Arsiziosi è tenuto l’incontroannuale di pastoralesociale. L’incontro,per tutti gli aclisti e

non del decanato di Busto e ValleOlona, incentrato sulle conclusionidella 46ª Settimana sociale dei catto-lici italiani. La presenza di Don Wal-ter Magnoni della Pastorale sociale edel lavoro come relatore dell’incon-tro è servita a dare un respiro an-che diocesano.

Don Walter è entrato subito nel vi-vo della settimana dicendo che duesono state le novità. La prima ungrosso contributo nella preparazio-ne della stessa è stato dato dalle as-sociazioni, dalle diocesi, dalla pasto-rale giovanile. La seconda, la possi-bilità a tutti i partecipanti e delegatidi poter dare il proprio contributonei 5 ambiti di discussione.

Ne è emersa una voglia di cambia-mento, un desiderio di migliorare,ma si è notato anche come i catto-lici siano irrilevanti oramai in poli-tica e ci sia una fatica nella comu-nicazione e mancanza assoluta deimass-media a parte Avvenire.

Nella prolusione del primo giornoil Cardinale Bagnasco, ha parlato didignità dell’uomo di rendere attua-le il Vangelo come qualcosa da pro-porre per costruire una città piùumana, un’agenda di speranza chearrivi a dire una differenza cristia-na in politica che oggi non si vede.

Un desiderio di nuove generazio-ni di cattolici impegnati in politica.

Nuove generazioni che si prepara-no con lo studio della dottrina socia-le della Chiesa, una grossa spiritua-lità per arrivare a delle prassi concre-te.

La seconda relazione era di LucaDiotallevi che si è posto la doman-da su quale sia la posta in gioco: larisposta è stata “l’Italia”. La secon-da provocazione è stata: serve l’Ita-lia al bene comune? “Occorre ritro-vare ancora una volta la dignità del-la persona, occorrono delle nuovecondizioni per arrivare a dire si ser-ve al bene comune e il bene comu-ne serve all’Italia.”

Crescita, giustizia, giovani, federa-lismo, un bene comune di tutti.

Il professore Lorenzo Ornaghi ret-tore dell’Università cattolica di Mi-lano ha parlato di uno spaesamen-to dei cattolici, di un pericolo di im-mobilità, di insignificanza della no-stra presenza nello spazio pubbli-co, di crisi di rappresentatività.

Nelle relazioni ci siamo sofferma-ti sulla relazione del professor Ti-raboschi che ci ha consigliato di ri-prendere anche nei nostri circoli qui

si è parlato del tema del precariato,di diseallineamento tra domanda eofferta di recuperare l’apprendista-to.

Difficoltà del lavoro nero, lavoroflessibile ed irregolare statuto del la-voro flessibilità in uscita.

Per ultimo ci ha proposto alcunipossibili sviluppi futuri: costruire unagenda locale; una pastorale apertae coraggiosa; lavorare sui punti cri-tici; gruppi di animazione sociale.

Molte sono state poi le domandeche hanno arricchito il dibattito, oraresta a noi riprendere e come asso-ciazione cristiana farci carico di que-st’agenda di speranza.

Giuseppina SantinelliPresidente Zona AcliBusto Arsizio - Valle Olona

D

Cattolicesimo sociale,il rischiodell’irrilevanza

10 varese| dicembre 2010 | n. 6 |

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pastorale sociale

Una riflessione sui temi sollevatidurante la Settimana Sociale dei Cattolici Italiani

Cambiare si può,cambiare si deve

ello scorso mese di ottobre si è celebra-ta a Reggio Calabria la 46ª Settimana So-ciale dei Cattolici Italiani, incentrata sultema “Cattolici nell’Italia di oggi.Un’agenda di speranza per il futuro delPaese”. Tale appuntamento ha certamen-

te costituito un evento di enorme valore simbolico, tan-to più svolto a Reggio Calabria, una città assediata dal-la criminalità organizzata e prostrata da livelli di disoc-cupazione impressionanti. Inoltre, in questi tempi di cri-si e di spaesamento diffuso, ragionale sul futuro dell’Ita-lia ha rappresentato uno stimolo ed una responsabilitàmolto forte, con la fermezza di non cedere alla tenta-zione dell’abbandono. Per affermare, invece, nonostan-te tutto, la volontà per il bene comune e per un futuromigliore per l’Italia intera.

Nel suo messaggio Benedetto XVI ha rinnovato l’ap-pello “perché sorga una nuova generazione di cattoli-ci, persone interiormente rinnovate che si impegninonell’attività politica senza complessi di inferiorità”, sol-

lecitando interventi legislativi a favore della vita, dellafamigli, del lavoro e degli immigrati.

Così pure il presidente della Cei (Conferenza Episco-pale Italiana) cardinal Bagnasco ha ribadito che di fron-te alla difesa dei valori come quelli della dignità dellapersona, della vita, della pace, tutti i cattolici devono“assumersi le proprie responsabilità” senza delegaread altri la ricerca di soluzioni, con un metodo di con-fronto basato sull’ascolto e sul rispetto delle regole.

Ecco in sintesi alcuni temi riassunti nelle conclusio-ni della Settimana Sociale.- Lavoro: forte preoccupazione è stata espressa per la

conflittualità in atto tra le parti sociali; alla politicaed alle imprese viene chiesto di mettere al centro lapersona e non il potere o il profitto.

- Fisco: l’evasione fiscale è una colpa grave. Forte è sta-ta la richiesta per inventivi per la famiglia e per l’edu-cazione dei figli, con l’introduzione del quoziente fa-miliare.

- Immigrazione: i tempi sono maturi per la cittadinan-za italiana alle seconde generazioni diimmigrati e loro figli nati in Italia.- Federalismo: è stato preso atto che

dal 2001 è ormai una realtà, ma cheora va declinato in senso sussidia-rio e solidale, anche per evitarenuove ed ulteriori esclusioni traNord e Sud.

In conclusione: dalla Settimana So-ciale dei cattolici italiani emerge unaindicazione forte e molto chiara: la cri-si del nostro Paese è profonda, è eco-nomica ma anche sociale e morale.

Per uscirne occorre cominciare con-cretamente a lavorare sodo per costrui-re un nuovo modello di sviluppo e dicrescita, capace di riconciliare libertà,rispetto reciproco, responsabilità ci-vile e solidarietà.

Ndi Antonio Carcano

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12 varese| dicembre 2010 | n. 6 |

Tessera Sostenitore € 30,00(Se vuoi dare un contributo in più all’attività del tuo circolo)

Tessera Normale/Ordinaria € 20,00

Tessera Famiglia € 16,00(Novità per due o più componenti della stessa famiglia)

Tesseramento 2011Cari amici, iscritti e simpatizzanti,Per l’anno 2011 la Campagna tesse-ramento promuove uno slogan“Chiamati al lavoro” che ci consentiràdi affrontare e approfondire nel pros-simo anno un argomento di forteattualità, di grande interesse e sicura-mente suscettibile di notevoli muta-zioni che poi si riflettono inevitabil-mente nelle nostre famiglie, nei nostrifigli, nei progetti imminenti e futuri,nella speranza di una ripresa econo-mica quanto mai attesa.

L’appuntamento quindi è nel vostrocircolo con una importante novita’.Quest’anno proponiamo di sottoscri-vere, a persone che fanno parte dello stesso nucleo famigliare , la nuova “TESSERA FAMIGLIA”. Porta ituoi figli, porta tua moglie a conoscere il mondo delle ACLI, un’associazione di lavoratori che offre nume-rosi supporti a pensionati, giovani e donne che vogliono costruire il proprio futuro con serenità e cono-scenza degli strumenti a disposizione di noi cittadini per migliorare la qualità della nostra vita. I nostrioperatori ed i nostri volontari sono a vostra disposizione e vi offrono attenzione, competenza ma anchecomprensione. E per continuare nella nostra “MISSIONE” abbiamo bisogno di te, di giovani, di pensiona-ti, di lavoratori e di donne che ci aiutino a confrontarci anche su tematiche di “SVILUPPO SOSTENIBILEE STILI DI VITA” su tematiche del “LAVORO” ed anche su un buon rapporto con le “ISTITUZIONI”.Organizziamo incontri e dibattiti ma anche numerose iniziative culturali e ricreative, a cui vorremmo averesempre una piu’ forte partecipazione per conoscere i vostri dubbi, le vostre paure, ma anche le vostreproposte e I vostri progetti, per poterli realizzare INSIEME. DIVENTA SOCIO ATTIVO NELLA TUAASSOCIAZIONE CRISTIANA DI LAVORATORI ITALIANI.

LE ACLI SONO VICINO A CASA VOSTRA CON PIU’ DI 60 CIRCOLI IN TUTTA LA PROVINCIA

DI VARESE VISITATE IL NOSTRO SITO www.aclivarese.it PER CONOSCERE LA SEDE PIU’

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SERA VI DA DIRITTO, OPPURE CHIAMATE LA SEDE PROVINCIALE ALLO 0332.281204

Q U O T E T E S S E R A 2 0 1 1

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sessantacinquesimo

13varese | dicembre 2010 | n. 6 |

el voler tracciare una bre-ve storia dell’inizio del-l’attività del nostro Cir-colo, mi sono avvalso dellavoro del nostro prof.Nino Villa dal titolo“L’incudine e L’altare”

ed. Monti, i cui brani sono riportati incorsivo. A 65 anni di attività del Circo-lo “è vitale e moralmente doveroso rivivere ilpassato e trarne esperienze utili per il presen-te ed il futuro: rivivere il passato con la freschez-za del realismo critico”.

Il primo documento d’archivio con l’intesta-zione (dattilografata) Circolo ACLI Saron-no porta la data del 28 dicembre 1945 ed hacome oggetto il verbale della riunione in casadi don Luigi Legnani, cappellano dell’ospe-dale: presenti, oltre a don Luigi, Lorenzo Cat-taneo (poi primo presidente eletto), Luigi Fer-rario, Piera Pagani, Paolo Vaghi (poi diventa-to prete). Argomento: costituzione del CircoloACLI. Questo evento deve la sua nascita al-l’opera di Mons. Benetti, prevosto di Saron-no, sensibilissimo ai problemi sociale e convin-to che la presenza del prete accanto ai lavora-tori fosse irrinunciabile: affidò la delega e l’in-carico a don Luigi.

Il circolo ha la sua prima sede in via Cavour

38 nel tratto contiguo alla piazzetta, detta deipolli, che sboccava nel corso Italia, come a di-re nel nucleo centrale della città. Ritagliando-si larghi scampoli dal suo compito pastorale pri-mario, don Luigi si getta nel lavoro aggiunti-

vo con la carica del suo entusiasmo e della suaaccattivante umanità. Quelli sono anni den-sissimi ed entusiasmanti, sicchè don Luigi nelgiugno del 1948, chiede a Mons. Benetti diessere sollevato dall’incarico e sostituito da al-

N

Don LuigiLegnani,primoassistenteACLI

Acli Saronno: 1945 - 2010

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sessantacinquesimo

14 varese| dicembre 2010 | n. 6 |

tro sacerdote nel compito di assistente delleACLI. Il successore è don Cesare Pagani,cheper dieci anni si dedicherà alle ACLI di Sa-ronno e poi anche, contemporaneamente, alleACLI provinciali. Ordinato vescovo, don Ce-sare occupò le sedi di Gubbio e Città di Castel-lo, per concludere la sua vita d’intensissimolavoro apostolico come arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e primate dell’Umbria.

In questi anni vengono attivate diverse ini-ziative: La leva del lavoro - il Patronato –l’ENAIP – la Casa per Ferie - le Coopera-tive edilizie - Centro ACLI per l’assistenza dimalattia ai disoccupati. A fine 1949 la si-tuazione della disoccupazionein città eraangosciosa: si contavano 3000 senza la-voro e si affacciava anche lo spettro diuna condizione peggiorativa per le mae-stranze dell’Isotta Fraschini e dellaCEMSA. Nasce allora il progetto delCentro ACLI per l’assistenza di malat-tia ai disoccupati. Al varo è presente lostato maggiore del Circolo con l’assisten-te, don Cesare, più il Prevosto e don Lui-gi Legnani...

A ottobre del 1949 il Circolo si trasfe-risce in vicolo santa Marta 8; un sognoche si è realizzato come recita un volan-tino informativo ai soci: “Il problema nelgiro di pochi giorni si è risolto per sollecitudi-ne di Monsignore, l’appoggio munifico di al-cuni signori saronnesi, l’opera indefessa di ungruppo di buoni operai. Ma la gioia di sen-tirsi a casa propria non deve far dimenticare glioneri finanziari che gravano sulla costruzionee che impegnano tutto il Movimento”. L’edi-ficio diventerà inagibile sotto il peso degli acciac-chi dei molti decenni pregressi. Verrà in aiu-to il prevosto Mons. Ronchi che offrirà unasistemazione interlocutoria in un appartamen-to della casa parrocchiale in piazza Libertà.L’esilio dura quasi un quinquennio: è la pro-va del fuoco per le ACLI di Saronno: ridot-ta quasi a simbolo la visibilità, esse avrebbe-ro tenuto? Nel 1984 vengono cedute aree e pro-prietà del vecchio immobile ad un’impresa incambio di una superficie di circa 280 metri qua-drati. Il 10 novembre 1985 le ACLI ritorna-no in vicolo Santa Marta al civico n. 7; l’at-tuale sede.

Giovanni Bianchi, già presidente na-zionale delle ACLI e deputato al parla-mento, ha scritto nella prefazione al li-bro già citato del prof. Villa:

“Non è possibile poi parlare delle ACLIdi Saronno, senza parlare di don Cesare Pa-

gani, che fu il padre, la guida, il maestro de-gli aclisti saronnesi in anni indimenticabili difervore e di sviluppo dell’attività associativa. Sidirà che in un Movimento di lavoratori, e quin-di di laici, una simile enfasi attribuita al ruo-lo di un prete sia indice della permanenza diun certo clericalismo di fondo: al contrario noisiamo convinti che le ACLI hanno potuto es-sere un’organizzazione laicale a tutto tondo per-ché hanno bene assimilato la lezione dei lorostraordinari assistenti, ben sintetizzata dallafamosa espressione di don Mazzolari sul “ser-vire in piedi”.

Questi sono gli anni della grande se-mina.

Oggi siamo in una realtà socio-econo-mica diversa da quella dei nostri padri fon-datori, ma purtroppo i problemi del lavo-ro sono ritornati pressanti a seguito del-la crisi. Ancora una volta abbiamo vistol’impegno della Chiesa ambrosiana per aiu-tare le famiglie bisognose con il FONDOFAMIGLIA LAVORO coinvolgendo ivolontari della CARITAS e delle ACLI.

Altri problemi si sono affacciati e ci in-terrogano: Immigrazione - Banca Etica -Non profit (commercio equo e solida-le; gruppo di acquisto solidale) - Salva-guardia del creato - Globalizzazione ecc.

I nostri padri hanno creduto nel mo-vimento e ci hanno messo tanto impe-gno ed entusiasmo. Sta a noi raccoglie-re il loro testimone e coniugare le nostreACLI in questa società e nella nostra cit-tadina.

Ricordo che la dirigenza è attenta esi augura di ricevere dai nostri iscrittile loro sollecitazioni. Pensiamo di cele-brare l’evento, sia per i soci che i non so-ci, il 1° maggio 2011 con la presenza delnostro presidente nazionale Andrea Oli-vero ed una mostra fotografica.

Colgo questa occasione per augurarea tutti i nostri soci di Saronno (nel 2010sono 635) un Santo Natale e un FeliceAnno Nuovo.

Il Presidente del Circolo ACLIMassimo Villa

Mons. Benetti e don Cesare

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saronno

15varese | dicembre 2010 | n. 6 |

Viaggio nel cibo

iaggio nel cibo”è il ti-tolo di una nuova ini-ziativa che si è svoltaa Saronno dal 4 otto-bre al 26 novembre.L’evento rientrava nel-l’ambito della program-

mazione cinematografica “Un posto nel mondo:Percorsi di Cinema e Documentazione Sociale” nella pro-vincia di Varese. Questo ciclo diDocu-films ha proposto di ana-lizzare il legame e le dinamiche,le abitudini e le scelte alimenta-ri che mettono in relazione i no-stri consumi quotidiani di ciboed alcune realtà contadine diAsia, Africa ed America Latina.È la prima volta che l’iniziativaha toccato Saronno e ciò è sta-ta possibile grazie alla collabora-zione organizzativa del CircoloAcli locale con Il Sandalo equo-solidale , l’Associazione L’Isolache non c’è ed il Museo Gianet-ti (COE ong).

E’ stata inoltre attivata e va-lorizzata una rete virtuosa tra As-sociazioni e Gruppi coerenti conil tema del “ben-vivere” in Sa-ronno e nel Saronnese per svi-luppare una iniziativa che nonsarebbe stata neppure pensabi-le né sotto il profilo organizza-tivo, né sotto quello economico da parte dei singoli enti: sipossono realizzare progetti interessanti anche con basse ri-sorse economiche-monetarie, ma con grandi risorse econo-miche-solidali, di “dono”, di autofinanziamento.

Il percorsoDopo le precedenti importanti iniziative cittadine su “Ter-

ra e Uomo” (2008 – 2009) e “Lo Sviluppo Sostenibile” (2009–2010), quest’anno, stimolati anche dalla ricorrenza dell’An-no Internazionale della Biodiversità, è stato utilizzato il “nuo-vo” strumento dei Docu-films per parlare di cibo.

“ll vecchio paradigma di un’agricoltura industriale è anacro-nistico. La piena considerazione delle conoscenze locali eindigene, una ricerca incentrata su metodi di coltivazioneagroecologici in aziende contadine di piccole dimensioni,

sono elementi fondamentali per trovare unavia d’uscita dall’attuale crisi”.

Non è un manifesto di attivisti ecologi-sti, ma è il Rapporto internazionale sull’agri-coltura (International assessment of agricol-

tural science and technology for development, IAASTD), redatto da oltre 300 studiosi desi-

gnati da governi, organizzazioni dell’ONU e ong,per spingere la comunità mondiale a modificare radi-

calmente l’agricoltura.Perché è nell’agricoltura il no-

do centrale per arginare l’esplo-siane dei prezzi, la fame, l’ingiu-stizia sociale e i disastri ecologi-ci.

I cinque incontri con proie-zione – dedicati a contadini eproduttori da tutto il mondo eaperti dalla visione di “TerraMadre” di Ermanno Olmi -hanno permesso di riflettere sutermini come Madre terra, sicu-rezza alimentare (avere cibo pernutrirsi), sovranità alimentare(avere il controllo sulla propriaproduzione di cibo), cibo e sa-lute, cibo e diritti dei coltivato-ri, agricoltura di prossimità edha fatto conoscere prodotti,progetti e problemi di paesi an-che geograficamente lontani,ma di fatto particolarmente vi-cini in quanto come consuma-

tori di tali prodotti agro-alimentari noi abbiamo continuerelazioni con questi coltivatori e queste genti.

Per poter disporre del materiale filmico abbiamo attivatouna amichevole collaborazione con la Cooperativa Mandaca-rù (commercio equosolidale della provincia di Trento) che da2 anni organizza “Tutti nello stesso piatto” Festival Inter-nazionale di Cinema Cibo & VideoDiversità di Trento, e daloro abbiamo avuto in esclusiva anche la possibilità di presen-tare anche nei prossimi anni i migliori films selezionati nellaloro rassegna

Lo spazio del Salone ACLI perfettamente attrezzato perle videoproiezioni ed il patrocinio del Comune di Saronno,che non è stato solo formale ma una condivisione di conte-nuti e programmi anche per il futuro, hanno facilitato la dif-fusione ed il successo dell’iniziativa.

Per far luce sul legame tra quello che accade da noi, in Asia,in Africa, in America Latina e le nostre abitudini e scelte alimentari

“V

Unno degli incontri con produttori del Sud del mondo

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news

16 varese| dicembre 2010 | n. 6 |

l servizio civile, si è più volte detto, naviga in brutte ac-que. Negli ultimi cinque anni il numero delle posizionifinanziate sono diminuite di oltre il 60%. Di questo pas-so a breve l’esperienza quasi quarantennale di servizio ci-vile chiuderà!

Le principali vittime di questa ghigliottina sono i gio-vani, le persone e i beni pubblici che beneficiano del

loro servizio.Il servizio civile, come richiamato dalla corte costituzio-

nale fin dal 1985 ed ai sensi della legge vigente, concorre al-la difesa della patria, con mezzi ed attività non militari. Ep-pure il servizio civile, che ha un bilancio 150 volte più pic-colo di quello del servizio militare, viene mortificato dacontinui tagli che ne mettono a repentaglio l’esistenza stes-sa, mentre si trovano i fondi per la “Mini-naja”. Nonostan-te ogni anno circa 100mila giovani chiedano di prestare ser-vizio civile, momento importante di crescita personale e inparte anche di inserimento nel mondo del lavoro. La Con-

ferenza Nazionale Enti del Servizio Civile ha lanciato una pe-tizione per superare “il completo disinteresse delle Istitu-zioni”: si chiede al governo la previsione di un fondo (per ilperiodo 2011-2013) per almeno 40mila giovani, ma anche ade-guate previsioni da parte di Regioni e Provincia per aumen-tare il numero di ragazzi e ragazze coinvolte.

La petizione si può sottoscrivere sul sito www.cnesc.it/

IBasta schiaffi ai giovani, diamo un futuroal Servizio Civile Nazionale

Stiamo realizzando il restyling del sito www.aclivarese.it.Se avete proposte o suggerimenti, scrivete a aclivareseaclivarese.it

Il sito della Acli cambia look

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17varese | dicembre 2010 | n. 6 |

e associazioni di migranti afri-cani a Varese vogliono far co-noscere la cultura dei loroPaesi ai varesini. Per questo,insieme alle Acli provincialie a Ipsia (la ong delle Acli)

hanno organizzato la settimana “I rit-mi dell’Africa” che si è svolta dal 19 al27 novembre: tante iniziative per far in-contrare varesini e “nuovi italiani”, maanche per celebrare il 50° di indipenden-za di tanti Stati dell’Africa centrale.

La settimana è stata aperta venerdì dal-la presentazione del progetto di gemel-laggio “Adotta una scuola”, tra alcuneclassi della scuola Pellico e una scuoladi Kinshasa in Congo. «Abbiamo crea-to un collegamento diretto tra due real-tà» spiega Nhoremie Masala, dell’associa-zione Figli del Congo. «I bambini dellescuole di Varese hanno mandato dise-gni per far conoscere la loro realtà ai bam-bini di Kinshasa a cui abbiamo fornitomateriale scolastico e pagato la retta an-nuale».

Tra gli appuntamenti, le associazionicoinvolte (Associazione Camerunense,Associazione Congolese, AssociazioneSenegalese, Associazione Africasa-To-go e Movimento Ubuntu) hanno cura-to in particolare la serata “Africa, 50 an-ni di indipendenza?”, con la presen-za del giornalista di Radio PopolareRaffaele Masto, esperto conoscitore del-la realtà africana. Una riflessione a distan-za di 50 anni, appunto, dalle lotte di li-berazione e dall’indipendenza di tanti Sta-ti africani, nati allora in un clima di coo-perazione e di fiducia. Azangue Nkac-keric, dell’associazione camerunense, sot-tolinea l’importanza della cultura «da con-

trapporre alle guerre che dividono l’Afri-ca», mentre Djibril Thiam, senegalese,vuole far conoscere la sua realtà cultu-rale. «Sono stanco di rivendicazioni e pro-teste, non ci sono solo i problemi». Luiha un piccolo sogno: distribuire in Ita-lia il libro “Leuk la lepre”, il testo di fa-vole africane raccolte da Leopold Sen-ghor, uno dei grandi protagonisti dellastagione di rinascita africana e del sogno

panafricano, ideologo della negritude.«I nostri fratelli italiani ignorano il

lato positivo dell’Africa, ci si limita allato folkloristico e ai problemi che ci so-no, alle guerre e alla malattia» aggiungeThierry Dieng, storico esponente dellecomunità africane a Varese e fondatoredel Movimento Ubuntu. Tra gli aspettipiù famosi della cultura africana, c’è il ci-bo, ben rappresentato da una grande ce-na sabato 27 novembre, con piatti dadiversi Paesi. L’impegno di solidarietà del-l’iniziativa è passato - oltre che dal pro-getto Dote Scuola che coinvolge la scuo-la primari “Don Bosco” - anche dal tu-rismo responsabile (con un incontroa Gallarate) e dal progetto finanziato daIpsia, la ong delle Acli “Aledjo e salu-te”, che abbiamo già presentato sulle pa-gine di AcliVarese. Nelle pagine dell’as-sociazione Ipsia trovate un aggiornamen-to del progetto a beneficio del Benin.

L

migranti

Progetti di solidarietà, la grande cena e un incontrodedicato al 50° d’Indipendenza di tanti Stati africanisono stati i momenti principali dell’inziativa

Una settimanaper conoscere l’Africa

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10 DICEMBRE 2010

Mettiti in giallo contro il razzismo!

Il “Gioco del Clandestino” in piazza a Varese

er il secondo anno vogliamocelebrare la dichiarazione deidiritti umani con un segnotangibile della nostra condan-na di ogni forma di discrimi-nazione.

• NOI NON VOGLIAMO un’Euro-pa dove si susseguono campagne xeno-fobecontro le minoranze etniche; un’Italiadove si è introdotto il reato di clandesti-nità,un reato penale per la sola mancan-za dei documenti di soggiorno; una Re-gione e una Provincia dove si discrimi-na l’erogazione di prestazioni sociali perragioni di nazionalità e si ostacola la li-bertà di culto.• NOI NON ACCETTIAMO che nelMediterraneo i respingimenti incondi-zionati neghino il diritto d’asilo; nei luo-ghi di lavoro la mancata “regolarizzazio-ne” esponga i lavoratori immigrati allo sfruttamento e allamancanza di protezione in materia di sicurezza.• PARTECIPA ANCHE TU CON NOIÈ semplice, basta esporre qualcosa di giallo al balcone, sul-

l’auto, nel negozio, in ufficio, indossa-re qualcosa di giallo e/o ancora organiz-zare altri eventi di vostra iniziativa. Tut-to questo deve tenersi il giorno del 62°anniversario della dichiarazione univer-sale dei diritti umani.VENERDÌ 10 DICEMBRE 2010Partecipate numerosi e inviateci una mailall’[email protected] un sms o un mms al 349-4568018, segnalando la vostra iniziativa,con allegata foto, se volete. Questo cipermetterà di misurare il grado di con-senso attivo della campagna. In provin-cia di Varese si terranno iniziative nellepiazze delle principali città tra cui Va-rese, Gallarate, Busto Arsizio e un con-corso creativo nelle scuole.Tutti i materiali raccolti saranno cari-cati sul blog

http://iononsonorazzista.blogspot.com/All’azione si può aderire singolarmente, come associazione,come gruppo, come scuola. Chiediamo inoltre a tutti di sen-sibilizzare e pubblicizzare l’iniziativa nella propria città.

P

migranti

Varese il Clandestino-Day organizzato dalla ri-vista Carta il 24 settembre è stato accompagna-to da una grande giocata collettiva al “Giococlandestino” inventato dall’ivoriano Watti. «Il raz-zismo – spiega - nasce dall’ignoranza. Per que-sto ho pensato che era necessario fare capire co-

sa vive un immigrato». Ecco dunque pronto il gioco, ripro-posto ora in piazza. Essere clandestino è spesso un passag-gio obbligato, imposto dalla legge Bossi-Fini, che non per-mette ingressi regolari. Il senso della giornata è proprio que-sta: essere clandestini è una condizione temporanea, dietrocui sta un uomo o una donna che cercano di costruirsi unavita.

La giornata era sostenuta da tante sigle diverse, dalle Aclialla Uisp, a Cgil e Cisl, riunite nel “coordinamento migrante”.Ma al loro fianco, sempre più attivi e protagonisti, ci sonoproprio gli stranieri, ognuno con la sua identità particolare.Un percorso di confronto che proseguirà proprio con la gior-

nata “Mettiti in giallo contro il razzismo”, che proprio a Va-rese è nata lo scorso anno, grazie all’inventiva delle associa-zioni e delle comunità

A

Iniziativa promossa dal Coordinamento Migrante di Varesenel 62° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

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19varese | dicembre 2010 | n. 6 |

migranti

DAL 9 DICEMBRE TEST DI ITALIANO PER CHIEDERE LA CARTA DI SOGGIORNO

L’ormai famoso “pacchetto sicurezza” del 2009 (L. 94/2009) prevede, fra i requisiti per richiedere la cartadi soggiorno (ora permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo), il superamento di un testdi lingua italiana, che diventerà obbligatorio solo per le richieste presentate dopo il 12 dicembre 2010, da-ta di entrata in vigore del decreto ministeriale che ha stabilito le modalità operative della nuova norma.Innanzitutto è da precisare che NON devono sostenere il test gli stranieri:• figli minori degli anni quattordici propri e del coniuge;• affetti da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico derivanti dall’età, da patologie o da

handicap, attestate mediante certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria;• già in possesso di un attestato di conoscenza della lingua italiana che certifica un livello di conoscenza

non inferiore al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingueapprovato dal Consiglio d’Europa;

• che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di primo o secondo grado presso un istitutoscolastico appartenente al sistema italiano di istruzione o frequentano un corso di studi presso unaUniversità italiana statale o non statale legalmente riconosciuta, o, ancora, frequentano in Italia il dotto-rato o un master universitario;

• entrati in Italia ai sensi dell’art. 27, comma 1, lettere a), c) d), e q), del Testo Unico immigrazione (diri-genti o personale altamente specializzato di società aventi sede, uffici di rappresentanza o filiali in Ita-lia; professori universitari; traduttori e interpreti; giornalisti accreditati).

Tutti gli altri stranieri dovranno invece devono “possedere un livello di conoscenza della lingua italiana checonsente di comprendere frasi ed espressioni di uso frequente in ambiti correnti, in corrispondenza al li-vello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consi-glio d’Europa”.Niente paura, però! Per la preparazione al test ci si può fare aiutare gratuitamente dai Centri territorialiPermanenti (CTP, quello di Varese è in via Zucchi 3) o da altri enti accreditati.

14/12 Acli VareseOre 21.00 - serata dibattito“Palestina ieri, oggi e... domani?”con Khader Tamimi, Presidente dellaComunità Palestinese di Lombardia;Roberto Andervill, Presidente IPSIAVarese e un rappresentantedel Comitato varesino per la Palestina

16/12 Cinema alle Acli di SaronnoOre 21.00: “Miral” (anno 2010)regia Julian Schnabel

17/12 Circolo Acli “People” Busto ArsizioOre 21.00 - Spettacolo teatrale e visivo“Palestina e Israele”di e con Nicola Tosi e Valentina Vannetti

18/12 Ristorante Com Service di VareseOre 20.00Cena con piatti tipici palestinesie presentazionedel Progetto IPSIA legatoall’ “Italian Palestinian Cultural Point”di Betlemme

ORGANIZZANO

“Con la Palestina nel cuore”dal 14/12 al 18/12/2010

ACLI E IPSIA VARESECOMUNITÀ PALESTINESE DI LOMBARDIACOMITATO VARESINO PER LA PALESTINA

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C'è un criterio per sapere

se Dio sta vicino o lontano da noi:

chiunque si preoccupi dell’affamato, del nudo,

del povero, dello scomparso, dello straniero,

del prigioniero, di tutta questa carne che soffre,

ha vicino Dio. "Griderai al Signore e ti ascolterà".

Monsignor Oscar Romero,Vescovo di San Salvador, 5 febbraio 1978

Quest’anno

abbiamo deciso

di portare

i nostri auguri

a tutti gli iscritti

e gli amici delle Acli

usando

un biglietto Unicef:

i proventi

della vendita

contribuiranno

a finanziare

i progetti di assistenza a favore dell’infanzia

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gallarate

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Emergenza casa triplicata,quando le nuovecase popolari?

emergenza casa in 10anni a Gallarate è tri-plicata, ma le case po-polari rimangono alpalo, con una cresci-ta solo del 12%: ilCircolo Acli, insieme

a Caritas, San Vincenzo e sindacati in-quilini Sicet e Sunia, ha ricavato questodato dalle informazioni provenienti daiservizi sociali e dagli sportelli cittadinidelle stesse associazioni che si occupa-no di disagio economico e abitativo. Altema del disagio e alle prospettive in-dicate nel nuovo Pgt (lo strumento cheregola la crescita della città nei prossi-mi 5-10 anni) è stato dedicato un incon-

tro venerdì 5 novembre, partecipato danumerosi cittadini italiani e stranieri.

Le domande per avere un alloggiopubblico oggi sono 700, altrettante so-no le domande di accesso al fondo so-stegno affitti, peraltro già falcidiato daitagli.

La maggior parte degli sfratti sono permorosità, mentre in passato erano pre-dominanti quelli per finita locazione. Lefamiglie faticano a pagare l’affitto, di-venuto insostenibile soprattutto a causadella crisi economica.

Lo conferma l’esperienza sul campodella Caritas, che gestisce anche le do-mande per il Fondo Famiglia-Lavoro

della Diocesi di Milano: la gran parte del-le richieste di aiuto viene da famiglie incui uno o entrambi i coniugi sono sen-za lavoro e per cui la casa rimane il pri-mo problema, sia per gli affitti che peri mutui. Spesso uno dei due stipendi vaa coprire il mutuo, quindi basta che unodei due coniugi perda il posto per crea-re problemi enormi.

Di fronte ai dati allarmanti sulla casa,l’attenzione delle associazioni si concen-tra anche sulle risposte messe in campo.«Oggi ci sono quasi 700 famiglie in at-tesa - spiega Ferruccio Boffi, del circo-lo Acli di Gallarate - ma la previsionedi nuovi alloggi contenuta nel PGT èdi 250 alloggi. Costruzioni previste». Di

L’

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gallarate

22 varese| dicembre 2010 | n. 6 |

questi, inoltre, 100 sarebbero destinati aospitare a rotazione famiglie di altri com-plessi destinati ad essere rinnovati. Ladisponibilità di alloggi per la domandainsorgente sarebbe dunque di 150 allog-gi, una cifra minima rispetto al bisognoesistente.

Per questo le Acli, di concerto con al-tre associazioni, hanno presentato os-servazioni dettagliate al Pgt, chiedendoun impegno certo, nuovi meccanismi perfavorire l’uso dell’esistente (sono più di700 gli alloggi sfitti in città), aree per edi-lizia convenzionata e a canone sosteni-bile, il recupero degli edifici degradatinei centri storici, senza nuovo consumodel territorio.

Inoltre secondo le Acli servirebbe unaprogrammazione che eviti la concentra-

zione di nuove case in zone già margi-nali e la creazione di “ghetti” sociali.«Mentre le aree già identificate nel Pgt- fa notare Boffi - sono proprio areemarginali, strette tra le ferrovie e le au-tostrade o accanto a grandi complessi dicase popolari»

Uno dei complessi più grandi, adesempio, sorgerà in via Curtatone e viaPuglia, accanto alle case popolari deglianni settanta/ottanta che presentano giàalcuni problemi. Altro punto debole del-la strategia per affrontare il problema èil meccanismo di finanziamento dei nuo-vi interventi previsti: in mancanza di al-tri finanziamenti, sono vincolati ad al-tri progetti edilizi in altre aree della cit-tà. Con il rischio che, se non si costrui-sce in alcune zone, si bloccano anche iprogetti di case popolari.

DOVESONO PREVISTE

Comparto ERP1 - Via Aleardi, viaForze Armate

Comparto ERP2 - Via Confalonie-ri (Crenna)

Comparto ERP3 - Vie Gorizia -Montesanto (Cedrate)

Comparto ERP 4 - Via Curtatone(Cascinetta)

Piero Bottini, un amico e un esempio per tuttiÈ scomparso Piero Bottini, una figura storica per le Acli e per la storia cittadi-na. Piero aveva vissuto gli anni duri della guerra, era stato anche trasferito ne-gli Stati Uniti come prigioniero di guerra.Tornato nella sua Gallarate, si era impegnato fin da subito nell’assistenza agliinvalidi e ai reduci in difficoltà dopo il ritorno a casa. Da subito aveva condivisoil percorso delle Acli, lavorando con tenacia alla promozione delle case per fe-rie per i meno abbienti, ma poi anche per accogliere i tanti emigranti che arri-vavano dalle regioni orientali dal Sud.Per aiutare i primi immigrati celibi aveva contribuito a far nascere la Casa Al-loggio di Via Forze Armate, oltre alla Cooperativa Spaccio e al ristorante-men-sa. Realtà di aiuto concreto tra lavoratori che testimoniano la grande solidarie-tà esistente in città, esperienze portate avanti poi negli anni. “Il Pierino” è ricor-dato con tanto affetto dai tanti che hanno condiviso con lui non solo l’esperien-za delle Acli, ma anche un’intera stagione della storia cittadina e nazionale,vissuta e animata a livello locale con amore, tenacia e passione.

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ormai un paio d’anni che è stata costituito un coordinamento che comprende i Circoli Acli di CassanoMagnago, Bolladello, Cairate, Peveranza e Santo Stefano.Tutto è cominciato una sera di ottobre 2008 quando, in quel di Cassano, si sono ritrovate le Presidenze deiCircoli sopramenzionati per cercare di unire le proprie singole forze in un unico progetto, o meglio in tantiprogetti, iniziative, incontri ecc.Probabilmente abbiamo trovato (e al primo colpo) la ricetta giusta!

Creare un gruppo è sempre un’impresa: bisogna conciliare le idee, le tradizioni, gli orari, gli impegni di tutti, ma quandoc’è veramente la voglia di fare, quando “ci si crede” allora si viene a creare quell’alchimia che consente di far decollare iprogetti e di portarli a termine fruttuosamente.Abbiamo alla fine fuso insieme l’esperienza e la memoria storica di “vecchi aclisti” con la freschezza di idee nuove chesempre portano le new-entry (vedi ad esempio il circolo di Cairate di recentissima costituzione).

Sono state davvero tante le iniziative che abbiamo intrapreso e realizzato:• a Cairate a gennaio/febbraio 2009 quattro incontri educativi, con la collaborazione di AIART “Teleforum”• a Peveranza a maggio 2009 incontro “Costituzione e Federalismo” con Giorgio Grasso e Ruffino Selmi• a Cassano Magnago sempre a maggio 2009 con Miriam Ballerini e Pietro Roncari sul tema “Carcerati per scelta –

esperienze di volontariato in carcere”• a Bolladello, in ottobre 2009 serata su “Don Primo Mazzolari, uomo del dialogo e della pace” con la proiezione di

parte del film di G. Squizzato• a Cassano Magnago, a marzo 2010 incontro con i medici varesini per Gaza dove è stato raccontato il dramma di

quella popolazione da chi l’ha vissuta in prima persona• a Peveranza, a maggio 2010 incontro “I cristiani oggi: tra Vangelo e politica” con Mons.Marco Ferrari e Ruffino Selmi• a Santo Stefano, a giugno 2010 incontro sul tema “Lavoro diritto – illusione o sogno” con Carmela Tascone della

CISL, Marco Rossi dell’Ass. Piccole Industrie e Ruffino Selmi Senza contare che si è deciso di condividere “Condividere”, l’informatore storico del Circolo di Cassano (sembra un giocodi parole) in modo che diventi l’informatore di tutta la sottozona.Adesso, un po’ gasati dalle esperienze vissute nel recente passato, ci siamo voluti buttare in un progettino che può appari-re magari un po’ ambizioso, abbiamo anche trovato un titolo: “ACLICULTURANDO” perché vogliamo dare un’im-pronta culturale, oltre che sociale, senza dimenticare la nostra appartenenza al Movimento.Bisogna inoltre sottolineare che per organizzare questi incontri occorrono, oltre la buona volontà, l’impegno ed il coordi-namento, anche i fondi, perché sicuramente servono i soldini per far fronte alle spese.Abbiamo deciso di autofinanziarci in questo modo: il Circolo Acli di Cassano, da ormai un lustro, organizza una “Cam-minata benefica” i cui profitti vengono destinati a realtà presenti sul territorio: Caritas, Fondo del cardinale, ComunitàEmmanuel; quest’anno la “V Camminata benefica”, che è in calendario domenica 27 febbraio 2011, sarà destinata a soste-gno del progetto Acliculturando.

Sono previsti quattro incontri a cadenza più o meno mensile:• 2 dicembre 2010 - presso l’Oratorio di Cairate - incontro con Gilberto Squizzato che presenta il suo libro “Il miracolo

superfluo”• 20 gennaio 2011 - presso il Circolo di Cassano Magnago - serata con Marco Giovannelli di Varesenews sul tema “Gio-

vani e politica”• 19 febbraio 2011 - presso l’Oratorio San Carlo, Parrocchia Santa Maria del Cerro – serata musicale con i “Polver folk”• 21 marzo 2011 - presso il Circolo di Cassano Magnago – incontro con Alessandro Leone e proiezione del documenta-

rio “Portrait, ragazzi venuti da lontano”

Contiamo molto, con questi incontri, di riuscire a coinvolgere i giovani, di solito piuttosto refrattari alle nostre iniziative,infatti i temi che andremo ad affrontare sono stati pensati proprio per un trend sicuramente under 60 anni!E poi contiamo di continuare, di non desistere; per poter, con le nostre iniziative, sensibilizzare la gente, e far sì che si co-minci a sentire più forte la voglia di esserci, di partecipare con una visione più attenta e critica circa i problemi di caratteresociale e politico del nostro Paese e ai bisogni degli “ultimi”… così che le nostre Acli vengano considerate per quello chesono: un Movimento che da sempre è “dalla parte della gente”.

ACLICULTURANDO

È

gallarate

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solidarietà

24 varese| dicembre 2010 | n. 6 |

Bosnia: Progetto“Adotta una Famiglia”

nche quest’anno per completare la fase an-nuale del Progetto “Adotta una Famiglia” Do-nata, Pinuccio, Roberto e Andrea, per IpsiaVarese, si sono recati in Bosnia per portarele donazioni che le famiglie italiane hanno fat-to per quelle bosniache. Eccovi il raccontodel nostro viaggio, da Sabato 30 Ottobre a

Domenica 7 Novembre. Il report di Roberto Andervill, contutte le foto e qualche curiosa indicazione turistica, è dispo-nibile in versione integrale sul sito www.aclivarese.it

Ormai è buio quando il grembo di Bosnia ci accoglie. Sta-volta abbiamo scelto una dogana diversa per entrarvi, quel-la di Novi Grad sopra Bihac. I doganieri serbo-bosniaci ciguardano sospettosi, il furgone stracolmo di ogni cosa nonpassa inosservato. Devo scendere e aprire due volte il retroe aprire anche due scatole. Vestiti per bambini e giocattoli.Ci lasciano passare. Arriviamo a Otoka sul fiume Una , unfiume che oggi come allora divide in due un popolo. Orto-dossi di qua, islamici di là. Francesca ci accoglie nella sua gran-de casa con Una e Eda, le sue figlie ventenni. Francesca haconosciuto Donata e Pinuccio all’ultima Marcai della Pace perSrebrenica. Nel ’92 lei, suo marito Becir e le sue figlie pic-cole sono scappati in Italia. A Torino. Nel ’95 sono rientratia Otoka, purtroppo senza Becir che è rimasto ucciso in Ita-lia. Le tre donne animate da tanta voglia di ricominciare siricostruirono la casa distrutta dai serbi. Parlano correttamen-te italiano e la sera trascorre tra i racconti dei ricordi di Fran-cesca che sembra abbia una gran voglia di sfogarsi e di rac-contare le sue tragedie. Donata al mattino seguente le con-siglia di scrivere tutto quanto, in modo che la sua testimonian-za non vada perduta.

A Odzak incontriamo il Dottor Zelimir dell’Ospedale lo-cale che ha appena ricevuto dall’Italia 7 macchine seminuo-ve per l’emodialisi. IPSIA Varese pagherà il trasporto di que-ste macchine che con le loro 5.000 ore sulle spalle sostituiran-no quelle dell’ospedale con le loro 40.000...

In serata siamo a Maglaj, ospiti della famiglia Kremic. AmirKremic è il nostro referente qua per il gemellaggio che cilega dal 2006 con l’Asilo locale. Lasciamo una piccola do-nazione ai Kremic che ci ospiteranno per tre notti. Azra è unabravissima cuoca e siamo già sicuri che usciremo da questacasa ingrassati! Lunedì mattina visita all’Asilo per un incon-tro con la Direttrice Dzeraldina Delic. Scatto due foto alla sa-la mensa che è stata reimbiancata e sistemata con la nostra ul-tima donazione. Lasciamo giocattoli ed articoli di cancelle-ria per l’Asilo e poi ci salutiamo, direzione Kotorsko.

Kotorsko è uno degli emblemi della stupidità e inutilità del-la guerra. Situato ora all’interno della Republika Srpska di Bo-

snia, prima della guerra era quasi interamente abitato da mu-sulmani. Costretti a fuggire dalle Milizie Serbe che hanno inseguito distrutto tutte le abitazioni, i negozi e la moschea, isopravvissuti sono ora rientrati nelle loro case ricostruite. Ri-creando di fatto l’enclave musulmana in terra ortodossa… Al-l’ingresso del paese sventolano orgogliose due bandiere bo-sniache in un territorio colmo di quelle serbe. Visitiamo i Ko-vacevic e i Kotoric, amici di vecchia data, dai tempi del Cam-po Profughi di Hrastnik, Slovenia. I Kotoric, Omer e Safe-ta, sono due simpatici vecchietti sempre pronti al sorriso. Liguardo e mi sembra di avere davanti due candele consuma-te dal fuoco degli eventi. Ormai non rimane molto da brucia-re e sento quasi la paura di non rivederli più…. Ci abbrac-ciamo forte: “Vidimose drugi godine”... “Ci vediamo l’annoprossimo”... Maglaj ci riaccoglie nella nebbia, appunto...

Martedì mattina andiamo a Sevarlije, un gruppo di casetteaggrappato su una collina sopra il fiume Bosna. La casa di Mi-na Mehinovic è una piccola fattoria che sostenta tutta la fa-miglia. Purtroppo il marito non lavora e una delle figlie stu-dia a Medicina a Tuzla e servono soldi per non farle interrom-pere l’Università. Decidiamo di lasciare una donazione nonprevista e poi andiamo a Sije dalla famiglia Krusko.

In serata siamo a casa Selimovic, che ci ospiterà per duenotti. Hanunka è una vedova del massacro di Srebrenica.Lei e le sue quattro figlie piccole sono state fatte evacuarementre il marito è rimasto nel sacco atto dalle Milizie Serbe.Il cadavere è stato ritrovato 4 anni fa tramite il DNA della

A

Davanti all’asilo di Maglaj: Andrea, la signora Delic, Donata,Amir Kremic e Pinuccio

Page 25: Aclivarese Dicembre 2010

I volontari di Ipsia Varese sono pronti per partire,destinazione: Benin. A fine dicembre un piccologruppo di persone, tra cui Amissou Tchani, ragazzobeninese nonché primo promotore del progetto, el’architetto Maria Cristina Collini, che già avevanopartecipato alla missione di fattibilità di marzo, si re-cheranno ad Aledjo, piccolo villaggio situato a 30km dal confine con il Togo nella regione di Bassila,per avviare, con i primi finanziamenti, la costruzionedelle prime due delle quattro unità igieniche previ-ste dal progetto “Aledjo & Salute” il cui obiettivo è

appunto migliorare le condizioni igienico-sanitarie diun’area altamente frequentata in quanto punto ne-vralgico degli scambi commerciali dell’ampia zonarurale circostante. I nostri volontari si fermerannonel paese africano all’incirca un mese durante ilquale si preoccuperanno di sovraintendere i lavoridi costruzione che sono stati affidati ad un’impresalocale. Il termine dei lavori è previsto per la fine digennaio, quando il gruppo rientrerà in Italia, indub-biamente con un bagaglio carico di ricordi ed espe-rienze.

figlia grande, Minela. Abbiamo la bella notizia che Belma, laterza figlia, ha appena aperto un negozio di parrucchiere inun nuovo centro commerciale. È una bella scommessa per lei,ma la vita continua, la vita migliora. Bice bolije... Sarà meglio...

Giovedì mattina andiamo a trovare l’Associazione “ZenaZrtva Rata”, le Donne Vittime della Guerra. Troviamo la Pre-sidente, Bakira Hasecic e le sue due assistenti. La nuova lo-ro battaglia è contro il nuovo progetto/film di Angelina Jo-lie. L’attrice americana vuole produrre e realizzare questo filma Sarajevo e come tema ha quello delle donne musulmane vio-lentate dai serbi durante la guerra. Ottenuto il permesso di gi-rare dalla Municipalità di Sarajevo, le “Zena Zrtva Rata” si so-no opposte con le motivazioni che nel film i musulmani so-no descritti come talebani e che è assurdo che una donnavittima di stupro si innamori del suo carnefice, come rac-conta la sceneggiatura. Tutto ora è bloccato e la PresidenteHasecic avrà un incontro con la Jolie per chiarimenti. La-sciamo una piccola donazione e una montagna di materialeche servirà per tenere impegnate le donne ancora sotto cu-re psichiatriche dopo le violenze.

Il giorno dopo arriviamo a Tinija, casa Becirovic. Siamo ac-

colti sempre bene dalla signora e dalle figlie, ma c’è qualco-sa di diverso dal solito... Papà Ibro non c’è più. A 53 anniun cancro all’intestino se l’è portato via in tre mesi, a Set-tembre. Ibro, che era sfuggito al sacco di Srebrenica, che ave-va vissuto tre mesi nei boschi con moglie e figlie piccole nu-trendosi di bacche e radici, che non beveva e non fumava, nonc’è più... Lasciamo una consistente donazione, Ibro era l’uni-co che lavorava e forse una piccola pensione arriverà. C’èun fratello più piccolo che ha quasi finito il liceo con ottimivoti da far studiare e le mucche, le galline e il pezzo di terrache coltivano non basterà...

Sabato ritorniamo a Odzak perché il Dottor Zelimir ci aspet-ta. Lui e il proprietario dell’unico albergo ci vogliono offri-re il pranzo per dirci Hvala!, Grazie! Ci sentiamo come del-le persone importanti e tra gli ospiti dell’albergo c’è anche ilginecologo dell’ospedale di Osijek che saputo della nostra pre-senza vuole offrirci da bere... Il pranzo è sontuoso e il Dot-tor Zelimir ci omaggia anche di un Certificato di Ringrazia-mento in carta pregiata da incorniciare... il primo dell’IPSIAVarese! Nel pranzo c’è anche Enida Causevic, una bosniacache abita in provincia di Varese e che ha aperto i primi con-tatti tra Odzak, la sua città natale, e Medicus Mundi, l’Asso-ciazione che ha cominciato a recuperare i macchinari perl’Ospedale.

In serata siamo a Okucani, in Croazia. L’ultima tappa delnostro viaggio, la famiglia Knezevic. Le brutte sorprese nonfiniscono più! Il padre, Nico, è stato appena operato di tumo-re ai polmoni. Il figlio maggiore Goran inoltre ha perso illavoro e manda avanti la piccola fattoria al posto del padre.Nella busta che lasciamo l’indomani aggiungiamo qualcosina.Per fortuna arriva anche una bella notizia, la figlia sposata Go-rana è in attesa del secondo figlio!

Domenica mattina ci apprestiamo a fare il balzo che ci ri-porterà in Italia, si parte alle nove e alle sette di sera siamotutti a casa. Fino all’anno prossimo. Perché se ogni volta cichiediamo se a 15 anni dalla fine della guerra vale la pena con-tinuare la risposta è sempre si. Da esseri umani per esseri uma-ni.

Questo viaggio è dedicato a Ibro Becirovic, 1957 – 2010.

AL VIA LA MISSIONE IN BENIN. . .ALEDJO ARRIVIAMO!

Donata e Bakira Hasecic

solidarietà

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Dopo Gallarate e Varesearriva anche a Busto Arsiziola “Navetta protetta”

Il ricordo di Dante Pozzirande cordoglio a Busto Arsizio per la mor-te di Dante Pozzi, importante guida delleAcli deceduto a 74 anni e considerato unadelle figure di spicco del movimento inprovincia di Varese.

Nato nel 1935, entrò nelle Acli giovanis-simo, a inizio anni Cinquanta, e dagli an-

ni Sessanta fu protagonista del fecondo dibattito in senoal movimento, in costante dialogo anche con la realtà po-litica cittadina. Presidente per molti anni del Circolo cittadi-no “Luigi Morelli” e del Mandamento Acli di Busto Arsizio,favorì lo sviluppo della vita associativa, delle iniziative for-mative, dei servizi, promuovendo in particolare la nascitadel locale Centro Turistico Acli e del centro di formazio-ne professionale Enaip della città,cresciuto e divenuto ne-gli anni punto di riferimento per un territorio più ampio.“Aveva una grande forza di mediazione - ricorda il presiden-te delle Acli Provinciali Sergio Moriggi, che con lui ha vis-suto la realtà aclista di Busto Arsizio -. Cercava sempre dievitare strappi, di ricomporre le differenze nel movimentoattraverso il dialogo, anche negli anni del confronto più ser-rato. Con questa forza aveva saputo far crescere l’esperien-za del Circolo di Busto, conservandola attiva anche in an-ni recenti”.

rriva anche nella zona diBusto Arsizio e ValleOlona la nostra “Navet-ta Protetta” . Grazie al-la destinazione del cin-que per mille dell’anno2008, riconosciuto ad

Acli Provinciali di Varese, a questo pro-getto ed al co-finanziamento della Fon-dazione Comunitaria del Varesotto è orapossibile avviare il servizio di traspor-to dedicato ad anziani, ammalati ,disabi-li e giovani in condizioni post-trauma-tiche.

Sulla base di necessità manifestate giànegli anni passati, soprattutto nella zo-

na di Gallarate, dove il servizio è atti-vo già da diversi anni, ci prefiggiamo dirispondere ai bisogni relativi soprattut-to all’accompagnamento socio-sanitario,nel quale abbiamo avuto fin ora più ri-chieste da parte dei cittadini appartenen-ti a fasce meno abbienti o in situazio-ne di solitudine. Ma ci vogliamo rivolge-re anche ai minori per consentire l’ av-viamento allo sport , consentire l’aggre-gazione di individui che vogliano fare tu-rismo sociale, ai volontari impegnati inprogetti di sostegno in zone ad emer-genza sociale.

Il progetto quindi è finalizzato alla va-lorizzazione e rilancio dell’azione socia-

le delle ACLI attraverso azioni concre-te di solidarietà.

CERCHIAMOVOLONTARISe hai mai pensato di offrirequalche ora del tuo tempo li-bero per un’attività di volon-tariato e di prestare un’attivi-tà di sollievo a persone disa-bili o anziane ed alle loro fa-miglie chiama lo 0332.281204potresti diventare parte attivadi un importante progetto diutilità sociale.

G

A

[Foto Varese Press]

busto arsizio

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obiettivo su...

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10 GIUGNO 2000 - 10 GIUGNO 2010

Dieci anni di Circolo Acli Colf a Gallarate

Associazione Volontariato Acli Lombardia

ono passati anzi, volati ben10 anni da quando abbia-mo fondato il Circolo Aclicolf di Gallarate. Da allo-ra, grazie alla collaborazio-ne del primo esecutivo cioè

la presidente Verdiraimo Rosaria, la vi-ce presidente Marroquin Aida Del Car-men, la consigliera Perera Hemawathiee la segretaria (ma non solo... la veraanima) Rossi Giovanna abbiamo inizia-to a lavorare per farci conoscere sia dalleColf e Collaboratrici familiari che dalla fa-miglie del gallaratese che necessitavanodi assistenza per i loro cari.

Dobbiamo ammettere che i risultati so-no certamente soddisfacenti. Basti pen-sare, a tal riguardo, come in questi dieci an-

ni ben 990 famiglie si sono rivolte a noiper la ricerca, in massima parte, di Colla-boratrici familiari.

È impossibile, rivolgendo un brevesguardo al passato, non ricordare i nume-rosi momenti di gioia, tra i quali rammen-tiamo con un certo orgoglio la richiesta ri-

voltaci dalle nostre Colf di fare da ma-drine al battesimo dei loro figli in par-ticolare Rik, nigeriano, madrina Gio-vanna; Lesli, salvadoregna, madrina Ro-salba; e, proprio poche settimane fa,Alessia, peruviana, madrina Giocon-da e padrino Gianni Cattaneo.

Al tempo stesso, accanto ai momen-ti di maggiore felicità, dobbiamo ricor-dare anche quelli di maggiore tristezza,per questo un commosso pensiero de-

ve essere rivolto alle nostre ragazze defun-te: Rita, Maria, Marta, Maria Elena, Lui-sa e Maria.

Insomma, sono trascorsi 10 anni manon abbiamo certo intenzione di fermar-ci. Avanti ancora, con lo stesso entusia-smo!

S

i è costituita nel 2002, a Varese con la presenza diun gruppo di promotori Sociali in collaborazionecon la Presidenza Provinciale ACLI e del Patrona-to ACLI.

Si ispira ai principi fondanti delle ACLI e in mo-do particolare ai valori di solidarietà,trasparenza e

democrazia.In particolare nella nostra provincia propone progetti con per-

corsi formativi per la promozione della cultura, la valorizza-zione e la competenza dei volontari. Inoltre crea momenti ri-creativi di ritrovo per la messa in rete e scambio di esperienze.

Tra le persone a cui rivolge attenzione possono esservi sog-getti deboli, adulti e anziani per promuovere la loro condizio-ne ed affermare i loro diritti di cittadini.

Le attività sociali sono promosse per i cittadini in raccordocon il sistema organizzativo delle ACLI.

Gli iscritti sono: promotori sociali, volontari nei circoli ACLI,nell’accoglienza, per l’immigrazione e per sanità di frontiera.

Il territorio di riferimento è provinciale. La sede è presso leACLI Provinciali in Via Speri della Chiesa 9.

Nella mattinata del secondo e quarto giovedì del mese sonopresenti in sede alcuni componenti del Comitato a disposizio-ne di chi desidera informazioni sull’attività e/o sugli scopi del-l’associazione.

L’operatività in alcuni periodi è piu’ intensa a seconda dei pro-getti in atto.

Può esservi lavoro di rete con altri soggetti/Associazioni , qua-

li ad esempio;Ipsia Varese, i colori del mondo,Patronato, cir-coli ACLI ed anche qualche Ente locale(comune) per servizidi volontariato per trasporto di persone in difficoltà.

L’Associazione dispone inoltre di un proprio automezzo-Du-cato abilitato al trasporto per persone in difficoltà anziani/ di-sabili.

Concludendo questa breve presentazione riteniamo che l’as-sociazione AVAL possa essere una risorsa per tutto il sistemaaclista . I promotori sociali presenti sul territorio ed i volontarinei nostri circoli Acli possono avere un’oppurtunità in piu’ persentirsi parte di una Associazione che pur avendo molte rami-ficazioni consente di trovare dei momenti comuni.

Una delle iniziative Aval del 2010: la visita al Museodella Scienza e della Tecnica a Milano

S

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obiettivo su...

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COORDINAMENTO PROVINCIALE DONNE ACLI

Lavoro femminile, una sfida da vincereall’esperienza vissuta lo scor-so anno con l’arrivo dell’an-fora UDI a Varese (la campa-gna di sensibilizzazione contro laviolenza alle donne, cui si riferi-scono le donne), il Coordina-

mento provinciale donne Acli di Varese,l’Associazione Albero di Antonia, le rap-presentanti del sindacato donne CISL eCGIL hanno pensato di proseguire il per-corso di confronto avviato al fine di pro-porre e promuovere delle attività rivoltealle e per le donne.

In un periodo di così grande trasforma-zione gli argomenti non mancano certo,ma si è “scelto” di affrontare l’aspetto la-vorativo in quanto è l’attività di maggiorrealizzazione della persona al di fuori delcontesto famigliare.

I numeri: le donne disoccupate residen-ti nelle città di Varese risultano essere4.372, quelle residenti nell’intera Provin-cia sono 18.332 (dati 2009, fonte Centroper l’impiego - VA).

Delle 18.332 donne disoccupate, il 40%sono inattive (di queste il 10% ha un’etàcompresa tra i 25 e 44 anni e il 30% haun’età compresa tra i 45/54) e il 60% del-le rimanenti donne disoccupate, sono incerca di lavoro.

Quotidianamente i media riportano letestimonianze dei giovani che faticano alasciare i contesti famigliari di appartenen-za per insicurezza economica, dell’aumen-to indiscutibile dei disoccupati, della scar-sità di posti di lavoro disponibile in tuttii settori.

Numeri e articoli checonfermano il problemasempre più grande in cui ledonne, si trovano in primalinea (spesso sono le primead essere espulse dalle fab-briche) ad affrontare oltrealla perdita del lavoro, an-che le ricadute di caratteresociale e lo sconforto psi-cologico che l’esclusionedal mondo del lavoro comporta.

Le difficoltà economiche maggiori chetoccano la gran parte della popolazione inrelazione alla crisi economica portano ledonne a farsi carico in maniera spesso to-tale del lavoro domestico, di cura dei fi-gli e degli anziani sottraendo loro ener-gie e tempo da dedicare alla ricerca dellavoro e di quegli spazi e luoghi che pos-sono offrire sostegno ed informazioni uti-li.

Come Associazioni e Sindacato didonne abbiamo ideato due percorsi :• il primo rivolto alla sensibilizzazione del

territorio e dei cittadini/e in riferimen-to alla problematica del lavoro femmi-

nile attraverso una serie di eventi pub-blici: la proiezione del film “ In questomondo libero”di K. Loach; la mostra“Unite nella lotta ”; uno spettacolo tea-trale.

• il secondo percorso è mirato, è rivolto aun piccolo gruppo di donne ex lavora-trici inoccupate e con difficoltà d’inse-rimento, fortemente motivate, che vo-gliono mettersi in discussione e re-in-ventarsi un nuovo ruolo nella società la-vorativa. Attraverso il bando 2010 del-la Fondazione Acli “La Sorgente” il pro-getto idea si sta concretizzando a bre-ve inizierà la selezione delle donne cheeffettueranno il percorso mirato mentreper le attività territoriale vi rimandia-mo al primo trimestre del prossimo an-no. Ognuna di Voi può sostenere le at-tività di cui sopra, assistendo agli even-ti programmati o aderendo di personaalle riunioni ed essere una “donna atti-va” nel volontariato, quindi contattate-ci e rimanete aggiornate attraverso il si-to Acli o con l’indirizzo e-mail: [email protected].

D

LA BEFANA SI FERMA ALLE ACLI DI VARESEDOMENICA IN COMPAGNIA

Domenica 9 gennaio 2011, ore 15.00nel salone del ristorante COM SERVICE di Varese via Speri Della Chiesa 9

giochi, divertimento, spettacolo e golosità e tanta allegria per tuttil'iniziativa va a sostegno di un progetto di carattere sociale promosso dalle Acli

ingresso gratuito - aperto a tutti

per info: 0332.281204

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obiettivo su...

29varese | dicembre 2010 | n. 6 |

Circolo Acli di Bisuschio, un anno di attivitàggregazione, servizi e... bocce! Il circolo di Bisuschio èun riferimento per tutti gli abitanti del paese della Val-ceresio (e non solo del paese). Non solo per il libro spa-zio di ritrovo rappresentato dai locali del Circolo, ma an-che per i servizi di patronato e di dichiarazione dei red-diti che ne fanno un punto importante per la comunità.

E da ultimo, come dimenticare le bocce? Le tante attività vengono quiillustrate dal presidente di Circolo Andrea Fisichella.

Ritorniamo a Voi con il consueto appuntamento con i Socidi questo Circolo e la cittadinanza, pertanto tracciamo un brevebilancio dell’attività svolta da questo circolo ringraziando tutti:Soci Collaboratori e simpatizzanti che hanno prestato la loro pre-ziosa opera per il proseguimento della vita del circolo ACLI, delPatronato, del Bar e l’attività ricreativa del gioco delle bocce, fa-vorendo in tal modo, momenti d’in-contro, aggregazione per i giovanie solidarietà.

In appendice a quanto sopra si de-scrive l’attività svolta durante l’anno:

ATTIVITÀ RICREATIVEQuesta importante attività permet-

te ai Soci d’incontrarsi, socializzarenei locali del circolo, ultimamenterinnovati sia nella struttura che nel-la tinteggiatura, riveste un’importan-za strategica nel contesto della co-munità locale ed è portata innanzicon entusiasmo e dedizione dai Soci Volontari che ringraziamo.

ATTIVITÀ SOCIALE DI PATRONATOProsegue alacremente quest’attività importantissima per il no-

stro Circolo che tra l’altro ha trovato la sua sistemazione defini-tiva nei locali gentilmente messi a disposizione dalla Parrocchia.È un’attività svolta con impegno sociale nel nostro territorio edè gestita da Giuseppe Crugnola, coadiuvato da Franco Zanzi e daaltri volontari. Si tratta di una branca molto importante del no-stro circolo, messa a disposizione di tutta la cittadinanza per ri-solvere le problematiche inerenti a pensioni, frontalierato, sani-tà, ICI, compilazione denuncie dei redditi altro: con la propria ul-tradecennale esperienza costituisce un polo sicuro di riferimen-to per tutti.

BOCCIOFILAAnche quest’anno, per tutta l’estate, si è svolta l’attività boccio-

fila, all’interno del “Minicentro ricreativo per anziani”, che com-prende i campi di bocce realizzati dal movimento delle terza Etàed avuti in concessione dalla Parrocchia dal 1989: questo spazioè stato ideato e sostenuto dal nostro socio Cesare Padovan, que-st’anno abbiamo festeggiato il trentennale dall’inizio della sua rea-lizzazione che durò ben tre anni.

L’attività bocciofila ACLI è iniziata ufficialmente nel 1984 edè gestita da un’apposita Commissione. La manutenzione dellastruttura (dentro e fuori) è affidata ad un gruppetto di volontariche con un impegno gratuito e quotidiano garantiscono che sia

sempre praticabile ed accogliente per gli ospiti.Le Tre Gare individuali in programma quest’estate sono state

disputate in memoria di quattro amici che in questi ultimi anni- come dicono gli Alpini - “sono andati avanti”: Francesco Mar-tinello detto Checo, Mario Aimetti detto Marino, Moretto San-to detto Santino, Zeffirino De Biase detto Rino.

Nel mese di luglio, dopo cinque anni di pausa, si è disputatala 13ma gara fra i quattro rioni di Centro, Piamo, Ravasina, Ros-saga, con una partecipazione di sessanta concorrenti fra uomi-ni, donne e ragazzi.

A vincerla per l’ottava volta , il rione Ravasina seguito da Ros-saga, Centro e Piamo. La gara è stata aperta dalla simbolica sfi-da tra il sindaco Dott. Silvano Pisani e l’assessore allo sport, cul-tura e tempo libero Giovanni Resteghini, terminata in parità duea due.

Nel mese di agosto si sono tenu-te le gare individuale maschile, cate-gorie “big” ed “amatori”, alla qua-le hanno partecipato quaranta con-correnti. Vincitore il giovane Vin-cenzo Bellaviti, seguito da FrancoPravettoni , Fulvio Folador e RinoFavarin. Nella gara individuale cate-goria ”donne”, partecipanti ottodonne, ha vinto Germana Martinel-lo, seguita da Maria Cristina Berto-lini.MESE DI SETTEMBRE

Nel mese di settembre infine la gara individuale “baby” riser-vata ai ragazzi fino a 17 anni ha visto vincitore Stefano Apruz-zese, (il quale ha avuto in premio le quattro bocce “nuove” offer-te dalla vedova), seguito da Andrea Bertazzo. Per i vincitori,consistenti in cestone e cesti alimentari.

La stagione è terminata con il consueto Pranzo di “Fine Sta-gione” tra Bocciofili e non e Soci Acli.

Un grazie a tutti gli amanti di questo gioco stupendo ed al nu-meroso pubblico che ha assistito con entusiasmo, alle varie com-petizioni sottodescritte ed:un ringraziamento sentirto a coloro chehanno offerto i premi.

ALTRE ATTIVITÀIl 1° maggio si è tenuta la consueta manifestazione dei lavo-

ratori ACLI, con partecipazione alla Santa Messa, successivamen-te il 12 e 13 maggio abbiamo promosso la tradizionale venditadi fiori, una simpatica occasione per allietare le case dei Bisuschie-si con un fiore.

Nel mese di dicembre si terrà la consueta Riunione dei Soci perlo scambio reciproco di auguri.

Ringraziamo inoltre tutte le associazioni per la loro collabo-razione, le autorità Comunali ed ecclesiastiche e tutti coloro checi sono stati vicino seguendoci con affetto e simpatia in questonostro cammino.

Il presidenteAndrea Fisichella

A

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coop edilizia acli cisl

30 varese| dicembre 2010 | n. 6 |

Mettersi insieme per costruire casa. Una sfi-da che si può accettare, grazie ai progettidelle cooperative edilizie, quelle vere chemettono insieme le famiglie e i singoli che –come tutti – sognano una casa. L’ultimaesperienza, che prenderà avvio tra pochimesi, è quella di Olgiate Olona. Qui il Co-mune ha individuato un’area, in via De Ga-speri sulla strada per Solbiate. Il bandopubblico per l’assegnazione dell’area è sta-to aggiudicato dalla Cooperativa Acli CislPromo Abita che prevede di realizzare unapalazzina per sedici-diciotto famiglie. «L’edi-lizia convenzionata e l’intervento delle coo-perative – spiega il sindaco Giorgio Volpi– consentono di rispondere al mercatointermedio, quello delle famiglie che non hannoreddito alto, ma non possono accedere alle case diedilizia pubblica». Un tempo frequenti (ad esempionegli anni Ottanta), gli interventi di questo tipo sonodiventati più rari nella nostra provincia per un motivosemplice: i Comuni raramente mettevano a dispo-sizione le aree. «Noi avevamo già a disposizione di-verse aree, una l’abbiamo destinata ad edilizia pub-blica, un’altra per questo tipo di progetto» aggiungeil sindaco. Un terreno che si trova anche accantoad un giardino pubblico. Un scelta che è stata fat-ta anche in altre realtà, ad esempio a Tradate. Gli in-terventi che propongono le cooperative edilizie delconsorzio cooperative dei lavoratori sono catteriz-zati da buona qualità, non solo per la presenza diverde (giardino pubblico e spazi privati), ma anche intermini di risparmio energetico.Come funziona una casa in cooperativa? Si inizia

con la raccolta delle domande, che partirà nell’in-contro di presentazione del progetto previsto que-sta sera al centro parrocchiale di Olgiate. Laconvenzione comunale prevede la precedenzaper alcune categorie: prima le domande di resi-denti disabili, giovani coppie, genitori soli o divorziati,con figli a carico; nella seconda fase, per residentiche già avevano fatto richiesta di accedere all’ediliziaa prezzo calmierato.Esaurita la priorità di disponibilità per queste catego-rie, la possibilità di prenotare gli alloggi è aperta an-che a chi lavora in provincia di Varese o nell’Alto-milanese. Sulla base delle domande raccolte si re-gola il progetto, modificando le dimensioni e il nume-ro di alloggi.Raccolte le domande, la cooperativa parte con lacostruzione, che durerà due anni circa a partire daprimavera 2011.Le famiglie che intendono aderire all’iniziativaseguendone l’intero percorso, possono prenotarel’alloggio versando una quota iniziale del 10% e con-tribuendo poi con altri versamenti concordati. Tra ivantaggi – conclude Boffi – c’è anche la possibilitàofferta dal mutuo unitario gestito dalla Coopera-tiva, con tassi favorevoli.Anche il Comune crede molto al progetto, tanto chenon si esclude in futuro di realizzare ulteriori inter-venti simili.

CASA IN COOPERATIVA,UN PROGETTO DA COSTRUIRE INSIEME

L’ultimo progetto della Coop Edilizia Acli Cislrilancia l’edilizia convenzionata nel basso Varesotto

Info e prenotazioni: Arch. Boffi 347.1624832Consorzio Cooperative Lavoratori 02.77 116 300

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Soggiorni invernali in LiguriaLoano - Hotel Excelsior ***L’ hotel Excelsior è situato apochi metri dal mare e gode diun’incantevole vista panorami-

ca sul porticciolo: camere spaziose, con balcone,vasca da bagno o doccia, aria condizionata, telefo-no diretto e tv color satellitare. C’è un parcheggioprivato a disposizione degli ospiti. L’ambiente com-pletamente ristrutturato e il servizio accurato, ren-

dono piacevole il soggiorno in esso.Soggiorni quindicinali a partire dal 23/12/2010Quota di partecipazione a partire da: € 650,00(servizio pullman A/R compreso!)Informazioni e prenotazioni:C.T.Acli “L. Morelli” Via A.Pozzi, 321052 Busto Arsizio (VA)Tel e Fax 0331/638073Mercoledì e Venerdì dalle 15 alle 17.30

A Genova dal labirinto deiCarruggi...all’appartamento del Dogecon gli ImpressionistiGenova, città da scoprire nei

vicoli e nei musei: partenza verso le ore 7.30 daGallarate per Genova; visita in mattinata al centrostorico, intervallo per il pranzo in un ambiente tipi-co, nel pomeriggio spostamento al Palazzo Ducaleper la mostra “Mediterraneo” che comprende i più

famosi pittori Impressionisti. Rientro a Gallaratecon partenza verso le ore 18.00.Domenica 13 febbraio 2011Informazioni e prenotazioni:C.T.Acli “Luigi Rimoldi”Via Agnelli 33 - 21013 GallarateTel. 0331/776395Martedì dalle 14,30 alle 16,30e giovedì dalle 9,00 alle 11,30e-mail: [email protected]

Insolito capodannoturistico-culturale in UmbriaL’itinerario prevede visite a Cit-tà di Pieve, Orvieto, Assisi, Pe-rugia r Gubbio, con il fiabescoalbero di Natale sul monte Igi-

no, ed infine Cortona. Ovviamente non mancheràil Cenone di San Silvestro con musica dal vivo.

Speciale tour dal 30/12/2010 al 02/01/2011Per informazioni e prenotazioni:C.T.Acli SaronnoVicolo S. Marta 7 - 21047 SaronnoTel. 02/96703870lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10,00 alle 12,00oppure martedì e giovedì dalle 16,00 alle 18,00.

Inverno sulla neveCasa alpinadi Motta di CampodolcinoNel Comprensorio sciistico diMadesimo Motta Val di LeiI su

un ampio pianoro a 1750 mt di altitudine, diretta-mente sui campi da sci si trova la Casa Alpina diMotta, dotata di oltre 50 camere con servizio pri-vato e telefono, televisione, ascensore ai piani, barinterno, sky room, sala soggiorno e chiesetta inter-na. La sala pranzo è a self service sia a pranzoche a cena. La Casa Alpina si raggiunge da Cam-podolcino con la funicolare Sky Express che in po-chi minuti sale a Motta. Un servizio navetta daCampodolcino e da Madesimo permette di salireanche in orari serali ad un costo contenuto

SPECIALE NATALEdal 22/12/2010 al 27/12/2010 (6 giorni/ 5 notti)a partire da € 235,00 (in camera doppia)

SPECIALE CAPODANNOdal 27/12/2010 al 02/01/2011 (7 giorni/ 6 notti)a partire da € 405,00 (in camera doppia)

Per informazioni e prenotazioni:C.T. Acli VARESEVia Speri Della Chiesa 9 - 21100 VareseTel. 0332/497049lunedì dalle 9.00 alle 13.00e giovedì dalle 14.00 alle 18.00e-mail: [email protected]

OFFERTE PROVINCIA VARESE

Page 32: Aclivarese Dicembre 2010

Orari di ricevimentodegli Sportelli SAF

VARESEvia Speri Della Chiesa, 9Lunedì, martedì e giovedì9.00-12.30e 14.30-17.30Mercoledì e venerdì9.00-12.30Sabato 9.00-11.00

ANGERApiazza Garibaldi, 10Giovedì 9.00-12.30

BUSTO ARSIZIOvia Pozzi, 3Lunedì 9.00-12.30(su appuntamento)e 14.30-17.30Giovedì 9.00-12.30 e 14.30-17.30Venerdì 9.00-12.30 e 14.30-17.00(su appuntamento)

CASSANO MAGNAGOvia XXIV Maggio, 1Lunedì 9.00-12.30 e 14.30-17.30

CASTELLANZAvia Vittorio Veneto, 4Lunedì 9.00-12.30

GALLARATEvia Agnelli, 33Martedì 9.00-12.30 e 14.30-17.30Giovedì 9.00-12.30 e 14.30-17.30

LUINOvia Bernardino Luini, 33Lunedì (a settimane alterne)9.00-12.30 e 14.30-17.30

SARONNOvicolo Santa Marta, 7Lunedì 9.00-12.30 e 14.30-17.30Giovedì 9.00-12.30 e 14.30-17.30(pomeriggio solo su appuntamento)

TRADATEvia Santo Stefano, 30Martedì9.00-12.30 e 14.30-17.30(pomeriggio solo su appuntamento)

Servizi fiscaliOltre alla compilazione ed inoltro telematico delle Dichiarazioni dei Redditi (Modello 730e/o Modello UNICO) del calcolo ICI della compilazione della Dichiarazione ICI, siamo avostra disposizione per informazioni di carattere fiscale, soprattutto per quanto riguardala normativa, da sempre soggetta a cambiamenti, innovazioni, implementazioni legislati-ve.

Contenzioso tributario(Avvisi Bonari - Cartelle esattoriali - Avvisi di irregolarità - Dichiarazioni Integrative)Si tratta di un servizio atto ad aiutare il contribuente qualora abbia ricevuto delle comuni-cazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Dopo una disanima del caso, qualora si rile-vasse la non correttezza di detta Comunicazione, viene predisposta la relativa Istanza direttifica/sgravio.Nel caso, invece, in cui il Contribuente si accorgesse di avere omesso redditi o dimenti-cato di inserire Oneri detraibili/deducibili (leggi: spese sostenute) potremo predisporre edinviare una Dichiarazione dei redditi Integrativa che servirà a correggere e quindi sanarela sua posizione.

Servizio ISE - ISEU - FSAOffriamo il servizio di compilazione e trasmissione telematica delle Dichiarazioni Sostitu-tive Uniche (DSU) finalizzate al calcolo dell’ISE/ISEE.Imoltre provvediamo alla compilazione trasmissione telematica delle Domande relative aBonus Gas - Bonus Energia - Assegno di Maternità (per madri casalinghe/disoccupate)e di Assegno al Nucleo.Siamo a vostra disposizione anche per la compilazione e l’invio telematico di praticheinerenti il Fondo Sostegno Affitti (FSA) e Fondo Mutuo Prima Casa in convenzione conla Regione Lombardia.Abbiamo in essere delle convenzioni con alcuni Atenei per la compilazione e relativo in-vio telematico delle richieste ISEU per il calcolo delle Tasse universitarie.

Servizio SuccessioniOffriamo la completa assistenza nella predisposizione e presentazione agli Uffici Finan-ziari delle Dichiarazioni di Successione con relativo calcolo delle Imposte dovute, nonchédelle volture al Catasto di competenza. Offriamo inoltre il servizio di “riunione di usufrut-to” con le relative Volture.

Servizio Contratti di LocazioneIl servizio consiste nella stesura di contratti di locazione (canone libero - convenzionale -transitorio ecc.) e/o di comodato gratuito con la relativa registrazione presso l’Agenziadelle Entrate.Provvediamo a tenere monitorate le scadenze dei rinnovi contratto dei nostri utenti, pre-disponendo i Modelli F23 per il pagamento delle tasse inerenti.Inoltre provvediamo al calcolo dell’Imposta di Registro nel caso di recesso anticipato.

Servizio di contabilitàIl servizio consiste nella gestione della contabilità semplificata (ma anche per regimiagevolati e contribuenti minimi) dei titolari di partita IVA e comprende: la tenuta dei regi-stri IVA, le liquidazioni IVA trimestrali/annuali, elaborazione del modello Unico, dichiara-zione IVA, dichiarazoni IRAP, Studi di Settore, modello 770. Provvediamo inoltre agli invititelematici delle dichiarazioni e dei modelli F24.

Altri servizi• Modelli RED• Modelli Detrazioni (per Enti Pensionistici)• Modelli EAS• Destinazione 5 e 8 per mille

SAF ACLI VARESE SRLServizi Fiscali

Tel. 0332.281357 (solo informazioni)fax 0332.230938Via Speri Della Chiesa, 9Varese