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varese POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - DICEMBRE 2012 - N. 6 IL NATALE È FONTE DI SPERANZA LEGALITÀ [ 10 ] Un ciclo di incontri per discuterne LAVORO [ 4 / 6 ] Nuove iniziative di Acli, Fondazione e Insubria CONCILIO [ 7 e 7 ] La Chiesa dei poveri

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varese

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE

PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - DICEMBRE 2012 - N. 6

IL NATALEÈ FONTEDI SPERANZA

LEGALITÀ [ 10 ]

Un ciclo di incontriper discuterne

LAVORO [ 4 / 6 ]

Nuove iniziative di Acli,Fondazione e Insubria

CONCILIO [ 7 e 7 ]

La Chiesadei poveri

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dicembre 2012 - n. 6

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S O M M A R I O

EDITORIALEUn augurio di speranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

LAVOROCurare gli altri, un lavoro a tempo pieno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4Essere “choosy” ma con buone idee. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5Premio “Acli per il lavoro” a due tesi dell’Insubria . . . . . . . . . . . . . . 6

CONCILIOQuell’intuizione rimasta fuori dall’aula. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

MIGRANTIElezioni amministrative, una direttiva UEper il voto agli immigrati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

INIZIATIVALegalità, un ciclo di incontri per discuterne . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

PUBBLICAZIONILibera Chiesa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

VIVI CON STILEEccedenza di cibo e spreco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

INCONTRO“Etica e bene comune nella transizione italiana” . . . . . . . . . . . . . 14

PATRONATOLa Riforma Fornero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

SAFAvvisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

FAPCon l’istituzione del “super I.N.P.S.”le pensioni sono ancora al sicuro? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

DAI CIRCOLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 - 25

CTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

LUOGHI

La Comunità Monastica di Camaldoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

LIBRIConsigli di lettura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

PRIMO PIANOGaza, c’è una politica che non vuole la pace . . . . . . . . . . . . . . . . 30

TESSERAMENTO ACLI 2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

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l’editoriale

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Questo augurio di speranza è quelloche abbiamo scelto per questo Natale,un augurio che rivolgiamo a tutti i no-stri iscritti, ai collaboratori ed agli uten-ti dei nostri servizi.

Il perdurare della crisi economica stamettendo a dura prova la coesione so-ciale, ma nutriamo la speranza di po-terla superare. Ci sostiene la consapevo-lezza di essere amati da chi è nato perriannodare i legami di fraternità tra gliuomini e le donne di buona volontà eper testimoniare i valori su cui si fon-da la convivenza sociale.

Tra questi valori primari, le Acli, neglioltre sessant’anni della loro storia, col-locano il lavoro che deve tornare a“scandire il tempo” del nostro essere, adessere un fattore di realizzazione dell’uo-mo, ma anche di equilibrio del vivere so-ciale ed una fonte di serenità e sviluppo.

Le Acli sono nate nel 1944 dentro unpaese in ginocchio prostrato dalla guer-ra, per dare dignità alle lavoratrici ed ailavoratori. Esse hanno contribuito a sug-gellare tale impegno anche dentro allaCostituzione perché, come ricordava inquegli anni Giuseppe Dossetti (uno deipadri costituenti assieme ad AchilleGrandi, fondatore delle Acli) “Non ba-sta la libertà, ci vuole la giustizia sociale edeconomica […]. Facendo anzitutto appello atutte le risorse disponibili e a tutte le forze so-ciali, lo Stato deve bandire per sempre lo spet-tro della disoccupazione. Non il sussidio, ma il lavoro è laquestione essenziale”. Questo è il senso dei primi artico-li della nostra Costituzione.

Questo è il compito che riterremo prioritario an-che per il prossimo anno, in continuità con quanto ab-biamo tentato di realizzare nel corso del 2012, insie-me alla Fondazione la Sorgente e ad Enaip Lombar-dia, per contribuire a rigenerare speranza e fiducianei nostri territori. Cercheremo di promuovere, nel

campo del lavoro, anche azioni tese a superare il di-stacco tra le diverse realtà economiche. Contempo-raneamente sentiamo l’urgenza di una intensa azioneformativa per educarci ed educare ad un sistema nuo-vo dove diversi stili di vita possano ricreare una veracoesione sociale, dove il lavoro venga valorizzato ela Legalità ritorni al centro del vivere quotidiano.

A Tutti gli Aclisti rinnovo gli Auguridi un Sereno Natale e di un Buon 2013

Un augurio di speranza

di

FilippoPinzone

Presidente

provinciale

Acli Varese

«In questa condizione di crisi il Natale è fonte di speranza: esso ci dice che le cose di questo mondo valgonopoco e sono soggette al giudizio di Dio».«Dobbiamo credere che ci sono nel mondo tante forze buone che agiscono per la costruzione di una società piùgiusta».

(Card. Carlo Maria Martini)

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ducare un figlio, curare un malato, accudi-re un anziano. Lavori a tutti gli effetti che ri-chiedono tempo ed energia. Al lavoro di curadella persona, in tutte le fasi della vita, è stato de-dicato il convegno “Oltre la crisi” organizza-to dalle Acli di Varese con la Fondazione la Sor-gente Onlus e l’università dell’Insubria. Nume-

rosi i relatori, moderati dal presidente delle Acli varesine,Filippo Pinzone. «Curare gli altri non ha solo un significa-to fisico ma anche mentale, implica stati d’animo come lapreoccupazione, l’attenzione, la necessità di organizzazione- spiega Giuliana Costa, Ricercatrice in Sociologia del Po-litecnico di Milano -. Nel nostro Paese il “care regime” è unsistema centrato ancora unicamente sulle famiglie, dan-do per scontato che le famiglie esistano e siano in grado difarlo. Ma questo appunto non è scontato». Siamo in una fa-se storica e inedita della storia, osserva la ricercatrice: «La po-polazione sta invecchiando e l’età media si sta alzando co-me mai era avvenuto prima. La società deve cominciare ainterrogarsi seriamente sui sistemi di welfare o correrà un gros-so rischio sociale. E in questo momento non siamo prepa-rati e non abbiamo compreso il cambiamento».

E

lavoro

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Curare gli altri,un lavoroa tempo pieno

Curare gli altri,un lavoroa tempo pieno

Attorno alla cura della persona, dalla nascita alla morte, eattorno a tutti i suoi famigliari si stanno sviluppando dellepossibilità di occupazione e di lavoro professionale. «Ab-biamo voluto concentrarci su questo segmento particolare

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lavoro

hoosy, schizzinosi. Dav-vero è questo l’approc-cio dei giovani di oggi almercato del lavoro? Oforse insistere per trova-re un lavoro che piace èqualcosa che contribui-

sce alla costruzione di una migliore qua-lità della vita? Anche di questo si è par-lato nel corso dell’incontro “Oltre la cri-si” promosso da Acli Varese, Fondazio-ne la Sorgente Onlus e Università del-l’Insubria. «Le suggestioni che emergo-no dai nostri lavori di ricerca - spiega Al-fredo Biffi, docente del Dipartimentodi ecnomia dell’ateneo - ci dicono cheoggi come non mai c’è bisogno di idee.Facilmente concretizzabili ma comun-que di novità, di rottura col passato. Peruna volta lasciamo stare i dati che fo-tografano una situazione superata e con-centriamoci sul presente: quando pen-siamo alle nuove opportunità di lavorodobbiamo farlo dimenticando gli stereo-tipi, in una logica di discontinuità. Nelcaso specifico, della cura delle personead esembio, abbiamo individuato mol-tissimi bisogni. Lì si collocano le nuo-ve possibilità di impiego costruite sullediverse necessità dell’individuo e delle

persone che gli ruotano attorno». La cri-si, per il professor Biffi, non chiude lepossibilità ai giovani, anzi: «Occorre so-stenere nuovi approcci mentali: dobbia-mo riportare le persone a convincersiche sono loro a crearsi il proprio fu-turo professionale. Devono pensarea questo, essere attivi e non pensare che

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gli altri costruiscano la propria carrier-ra».

“Essere imprenditori di se stessi”,un’espressione che ricorre spesso di que-sti tempi. «Uno stimolo interessante èvero - ha commentato Lelio Demiche-lis, sociologo e professore dell’Insubria-. Trovo che sia giusto puntare sulle ca-

perché siamo certi che qui ci sia spazio per nuove possibili-tà di occupazione per i giovani e non solo - ha osservato Ruf-fino Selmi, vicepresidente delle Acli varesine -. Il lavoro diassistenza alla persona e spesso interpretato come un lavo-ro di serie B e ha innanzi tutto bisogno di recuperare la digni-tà. Successivamente va analizzato, con logiche nuove, percapire quali sono le opportunità di impiego in senso con-creto».

«Le ricerche mostrano l’esistenza di buone prospettive oc-cupazionali nel privato sociale» ha sottolineato RossellaLocatelli, direttrice del crentro Creares dell’università dell’In-

subria. E lo mostrano anche le esperienze. Come quella rac-contata da monsignor Franco Agnesi, vicario episcopale diVarese: «Solo nella nostra parrocchia ci sono oggi più di cin-quanta giovani che hanno avviato in modo professionale l’at-tività della formazione. Nell’ambito dell’educazione anchela Chiesa ha bisogno di figure lavorative oltre a quelle che sipotrebbero definire le “risorse clericali”. Sta crescendo sem-pre di più la necessità di altre figure come gli educatori pro-fessionali o i direttori di oratorio. Lavori a tutti gli effetti enuove professioni che stanno prendendo forma all’internodel clero ma aperte anche agli altri».

Essere “choosy”ma con buone idee

OPINIONI A CONFRONTO

C

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lavoro

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Le Acli di Varese in collaborazione con la Fondazione la Sorgente Onlus e la Banca di credito cooperativoBcc di Busto Garolfo e Buguggiate hanno consegnato all’università dell’Insubria i due premi di laurea “Acliper il lavoro”. Il tema scelto nel bando di concorso di questa seconda edizione era dedicato a “La gestio-ne del personale: ricerca e utilizzo delle competenze nel contesto della flessibilità, della sostenibili-tà, della responsabilità sociale”. Sono due le tesi che hanno ricevuto un assegno del valore di 1.000 eurociascuna oltre ad una serie di libri dedicati all’economia.Le studentesse premiate sono Laura Cattaneo e Noemi Viola.

Nella foto un momento della cerimonia che si è svolta nell’aula magna della sede di via Monte Generoso

pacità e il talento degli individui ma at-tenzione, il singolo da solo non produ-ce nulla. Se non si coopera con gli al-tri, se non si ha un contesto sociale è dif-ficile riuscire ad andare avanti. Carica-re tutti i rischi sul singolo inoltre è pe-ricoloso e inefficiente. Purtroppo abbia-mo disimparato la collaborazione, la no-stra società è basata sull’individualismomentre occorre sempre di più recupera-re i valori di condivisione. Pensiamo almodello della rete e di internet che vi-

ve di condivisione, di ciò che vienemesso in comune». Qualità del lavo-ro e qualità della vita per Demichelisvanno di pari passo: «Dobbiamo riflet-tere sul modello di lavoro che voglia-mo inseguire: veniamo da vent’anni diinterventi che hanno confuso la flessi-bilizzazione del lavoro con la precariz-zazione. Precarizzazione significameno qualità del lavoro e di cosne-guenza meno qualità della vita. Inqueste settimane il governo sta ragionan-

do sulla produttività del lavoro. Dal 2009in Italia è diminuita dello 0,9 per centoall’anno. Perché? Ci sono tesi diverse:il costo del lavoro alto, le imprese trop-po piccole, poca innovazione. Ma si puòdire che dipende anche dal modello?Precarietà non va d’accordo con stimo-lo a migliorare la qualità. In Italia c’è il35 per cento di disoccupazione giovani-le, solo nella vicina Svizzera 3,5 per cen-to. Che cosa è successo? Forse abbiamosbagliato qualche cosa».

Premio “Acli per il lavoro” a due tesi dell’Insubria

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concilio

l Concilio Vaticano II fu un evento epocale, estremamen-te radicato nel modo di essere e di agire di GiovanniXXIII. Un esempio significativo fu ciò che il papa dis-se un mese prima dell’apertura del Concilio: «La Chiesaoggi è soprattutto la Chiesa dei poveri». Questa conce-zione della Chiesa, tuttavia, non si affermò in modogeneralizzato nell’aula del Concilio, così che, due mesi

dopo il suo inizio, il cardinale Giacomo Lercaro (arcivesco-vo di Bologna) si vide obbligato a dire: «Sentiamo tutti cheal Concilio finora è mancato qualcosa». E lo esplicitò ripeten-do le parole di Giovanni XXIII: «Oggi la Chiesa è soprat-tutto la Chiesa dei poveri». (…)

DALLE CATACOMBE A MEDELLIN

Nell’aula conciliare diversi vescovi percepirono subito chela maggioranza era lontana dall’idea di una Chiesa comple-

tamente orientata verso i poveri, anzi essa stessa povera e sen-za potere. Questi vescovi, concordi con l’ispirazione di Gio-vanni XXIII, si riunirono in via confidenziale, senza alcun set-tarismo e con regolarità, nella Domus Mariae alla periferiadi Roma. Rifletterono a fondo sulla «povertà della Chiesa»e, pochi giorni prima della chiusura del Concilio, circa qua-ranta padri conciliari celebrarono un’eucarestia nelle catacom-be di Santa Domitilla. Chiesero di «essere fedeli allo spirito diGesù», e al termine della celebrazione firmarono quello chedefinirono «Patto delle catacombe: impegnarsi a condurre una“vita di povertà” e a forgiare una Chiesa serva e povera». I fir-matari si impegnavano a vivere in povertà, a rifiutare tutti isimboli o privilegi del potere e a porre i poveri al centro delloro ministero pastorale. (…)

Nel capitolo «Povertà della Chiesa», i vescovi, parlando inprima persona, si interrogano sulla propria povertà e su quel-la della Chiesa. E tenendo conto della miseria reale dei po-veri, nei primi due documenti affrontano immediatamente

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Quell’intuizionerimastafuori dall’aula

IEstratto di un articolo del numero di novembre 2012 della rivistaPOPOLI.Il testo integrale è consultabile sul sito www.popoli.infoJon Sobrino SAN SALVADOR

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concilio

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la domanda su che cosa puòsalvare i poveri da questa mi-seria.Nel primo documentosi cita la giustizia, nel secon-do la pace. Con parole del-l’epoca, oggi dimenticate,esprimono la liberazione deipoveri che la Chiesa devepromuovere. Medellin fuun’altra «irruzione» fonda-mentale. A differenza diquanto avvenuto nel Conci-lio, per mettere al centro i po-veri e la lotta per la giustizia,sin dal principio la Conferen-za si mise contro i poterieconomici, militari e mediati-ci del continente. (…) A que-ste campagne si unì a volteparte della gerarchia dellaChiesa istituzionale. La mag-giore novità, e ciò che fecesomigliare la Chiesa a Gesùdi Nazareth, furono la perse-cuzione e il martirio checolpirono numerose persone.L’istituzione sentiva vacilla-re il potere della gerarchia, co-sa che fu giudicata come ungrave male. Arrivò quindi lareazione. Vari vescovi furonoosteggiati e la teologia dellaliberazione combattuta.

ELLACURIAE ROMERO

Intanto però la Chiesa dei poveri, anche se non si usavasempre necessariamente questo termine, si faceva realtà. Igna-cio Ellacuria (gesuita della Università Centro americana di SanSalvador, ucciso dai militari nel 1989, ndt), compì un passoteorico importante precisando concettualmente che cosa sidebba intendere con questa Chiesa: «Non è quella che, stan-do fuori dal mondo dei poveri, le offre generosamente il suoaiuto»: questo sarebbe un approccio etico insufficiente, per-ché la Chiesa non è costituita a prescindere dai poveri per poichiedersi che cosa debba fare con loro. E insufficiente era an-che l’approccio locale, come se i poveri fossero «una parte»della Chiesa. Ellacuria insisteva sul fatto che la questione èteologica nel suo fondamento: «L’unione di Dio con gli uo-mini, come avviene in Gesù Cristo, è storicamente una unio-ne di un Dio “svuotato” con il mondo dei poveri». (…)

In uno scatto evangelico, monsignor Oscar Romero dichia-rò che la persecuzione è beatitudine: «Mi rallegro, fratelli, chela nostra Chiesa sia perseguitata, proprio per la sua opzione

preferenziale per i poveri eperché cerca di incarnarsi ne-gli interessi dei poveri» (15 lu-glio 1979). E ancora: «Sareb-be triste se in una patria in cuisi sta uccidendo in modo tan-to orribile non contassimo trale vittime anche i sacerdoti.Sono i testimoni di una Chie-sa incarnata nei problemi delpopolo» (24 giugno 1979).

OLTRE IL CONCILIO:“IL POPOLOCROCIFISSO»

Non si parlò così nel Con-cilio, né tanto meno si parlòdi una Chiesa crocifissa a cau-sa della giustizia. I tempi nonerano maturi per rendere ipoveri e le croci reali l’ele-mento centrale per la Chiesa,insieme al suo Signore. IlConcilio parlò dei poveri, main modo moderato. Ed è sta-to molto triste che, dopo ilConcilio, una parte della ge-rarchia abbia voluto sminui-re la «Chiesa dei poveri» chia-mandola «Chiesa popolare».L’espediente è assurdo, per-ché «popolo» non ha nientedi male, anzi: è un concettocentrale nel Concilio, nell’An-tico e nel Nuovo Testamen-to. Ma nel rifiuto della Chie-

sa dei poveri non c’era una logica, ma una decisione di met-tere fine a quella Chiesa, quella di monsignor Romero, diSamuel Ruiz, di Leonidas Proano ... E alla Teologia della li-berazione.

Il Concilio parlò di «popolo di Dio» quasi come di un con-cetto teologico, non guardò davvero alla sua realtà storica. Co-sa che invece avvenne in El Salvador. Sia Oscar Romero siaIgnacio Ellacuria videro il popolo - di contadini, oppressi erepressi - nella sua condizione di «crocifisso». Ellacuria, nel1978, forgiò per la prima volta l’espressione «popolo crocifis-so», paragonandolo al «servo sofferente » di Jahvé. Nel suoesilio a Madrid del 1981 lo definì «il segno dei tempi». (…)

Forse possiamo dire che, con il Concilio Vaticano II, la Chie-sa sentì l’impulso di umanizzare il mondo e di umanizzarsi in-sieme ad esso, senza vergognarsi di fronte alla modernità esenza usare la modernità per rendere più credibile il Dio cri-stiano. A Medellin la Chiesa sentì l’impulso di non vergognar-si dei poveri. E con umiltà cominciò a «pulire il volto di Dio».

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migranti

Elezioni amministrative,una direttiva Ueper il voto agli immigratiUna direttiva dell’Unione europea per concedere ildiritto di voto nelle elezioni amministrative ai cit-tadini stranieri stabilmente residenti nei Paesi mem-bri.È la richiesta che viene da Palermo dove le Associa-zioni cristiane dei lavoratori italiani sono state impegna-te in una quattro giorni sul tema del lavoro e dell’im-migrazione in Europa (La migrazione nell’Unione euro-pea tra mercato del lavoro, diritti e sicurezza).

Sono circa 20 milioni gli immigrati non comunitarilegalmente residenti in Europa (oltre 3 milioni e mez-zo in Italia, secondo l’Istat). Ma solo alcuni Paesi eu-ropei concedono il voto agli stranieri che non proven-gano dai Paesi membri. La Svezia dal 1975. La Dani-marca dal 1981. L’Olanda dal 1985. La Norvegia dal1993. E poi la Svizzera, l’Irlanda, il Belgio e il Lussem-burgo. In altri Paesi, tipo la Francia, la questione è di-battuta da decenni. In altri ancora, l’Italia tra questi,«è forte l’azione di ostruzionismo da parte di alcune for-ze politiche», affermano le Acli, che con altre organiz-zazioni della società civile sostengono la campagna“L’Italia sono anch’io”, per il riconoscimento della cit-tadinanza ai figli degli stranieri che nascono in Italia eil voto alle elezioni amministrative agli immigrati sta-bilmente residenti.«È tempo di costruire finalmente una politica comu-ne europea sul tema dell’immigrazione – afferma ilpresidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero – cheporti i singoli Paesi a favorire l’integrazione sociale eil riconoscimento dei diritti dei cittadini migranti, a par-tire dal lavoro e dalla cittadinanza.Le istituzioni europee stanno tentando da tempo di rea-lizzare a questo scopo un’armonizzazione delle norma-tive e degli strumenti di intervento.Ma fino ad oggi gli Stati dell’Unione hanno coniu-gato la questione immigrazione soprattutto sul pia-no della sicurezza, allontanando di fatto il raggiungi-mento dei diritti di cittadinanza».Già da oggi in tuttal’Unione europea è valido il “permesso di soggior-no Ce per soggiornanti di lungo periodo”.

È un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, in-trodotto per forza di una direttiva europea, che vieneconcesso dopo cinque anni di residenza e a fronte diun reddito minimo di sussistenza. «Ora occorre fare unpasso in avanti – afferma Olivero – ed emanare unanuova direttiva per arrivare in tutti i Paesi dell’Unione al

riconoscimento del diritto di voto alle elezioni ammini-strative».

In Italia, secondo l’Istat, i cittadini non comunitari re-golarmente presenti sono 3.637.724 (+102mila dal2011), di cui oltre la metà (1.896.223, 52%) “soggior-nanti di lungo periodo” (erano 1.638.734 nel 2011). I Pae-si di cittadinanza più rappresentati sono Marocco(505.369), Albania (491.495), Cina (277.570), Ucraina(223.782) e Filippine (152.382). I minori non comuni-tari presenti in Italia rappresentano il 23,9% degli stra-nieri non comunitari regolarmente soggiornanti.

Assistenza sanitariaper i cittadini stranieriin fase di regolarizzazione

Il Ministero dell’Interno, con circolare n. 6561, del25 ottobre 2012, ha diramato istruzioni in merito al-l’assistenza sanitaria da erogare ai cittadini stranie-ri per i quali sia in corso la procedura di emersionedal lavoro irregolare.In particolare la circolare ministeriale ha disposto cheper tali cittadini sia possibile l’iscrizione al Serviziosanitario nazionale purchè essi siano in possesso delcodice fiscale. I cittadini non ancora in possesso delcodice fiscale, e che lo riceveranno al momento del-la convocazione presso lo “sportello unico” per l’im-migrazione, avranno comunque diritto all’assisten-za sanitaria come “stranieri temporaneamente pre-senti”.

I numeri della Sanatoria 2012dati sanatoria aggiornati al 17 ottobre 2012 (fontewww.interno.gov.it)Riepilogo numero di domandeinviate su scala nazionale:Domande inviate totali: 134.576Domande di emersione da lavoro domestico 115.969Domande si emersione da lavoro subordinato 18.607

Riepilogo numero di domande inviateper la Provincia di Varese:Domande inviate toali: 1897Domande di emersione da lavoro domestico: 1.730Domande di emersione da lavoro subordinato: 167

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iniziativa

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GALLARATEQuanto è presente la criminalità or-

ganizzata nella nostra provincia? Comemette a punto i suoi affari? Come ri-cicla il denaro sporco? Di questo si èdiscusso nel corso dell’incontro: “Unaprovincia nella nebbia: finanza ma-lata tra banche e riciclaggio di de-naro sporco”. L’iniziativa è stata orga-nizzata da Acli Varese, Libera e Fi-ba Cisl all’interno di un ciclo di dibat-titi dedicati al tema della legalità. «Sia-mo partiti dall’analisi dei dati sui beniconfiscati in Italia, in Lombardia e inprovincia di Varese per raccontarequanto sta accadendo anche sul nostroterritorio - spiega Filippo Pinzone, pre-

sidente delle Acli varesine -. Ne abbia-mo discusso con don Marcello Coz-zi, vice presidente di Libera naziona-le, Antonio Russo, responsabile lega-lità delle Acli Nazionali, Giacinto Pal-ladino, della segreteria nazionale FibaCisl e responsabile del progetto “SanFrancesco” e con il Colonnello Anto-nio Morelli, comandante provincialedella guardia di finanza di Varese».

TRADATEDopo il primo incontro dedicato ai

rapporti tra mafia e finanza che si è te-nuto a Gallarate, è stato approfonditoil tema dell’evasione fiscale. Hanno par-

tecipato Gianfranco Garancini del-l’Università degli Studi di Milano cheha approfondito “Il principio giuridicodell’Art. 53 della Costituzione” e Al-berto Pagani, Revisore Legale che haillustrato le più comuni frodi fiscali. AMons. Eros Monti, Direttore di Vil-la Cagnola di Gazzada, il compito diguidarci nella riflessione, partendo dal-l’etica: “pagare le imposte è un dove-re morale?”.

Al convegno ha partecipato inoltre ilcomandante provinciale della Guardiadi Finanza Antonio Morelli. L’inizia-tiva è stata organizzata con il patroci-nio dei comuni di Tradate, Carnago, Ve-negono Superiore e Venegono Inferio-re.

Legalità,un ciclo di incontriper discuterne

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pubblicazioni

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ove sta andando la Chiesa italiana? C’è un’al-ternativa all’opposizione inconciliabile fra an-ticlericali e devoti? Forse è possibile trovarlariascoltando le voci di un cattolicesimo cri-tico che percorre la storia più recente del no-stro paese. È quello che propone GilbertoSquizzato, seguendo le vicende di coloro che

hanno scelto non solo di stare dalla parte degli ultimi maanche di esercitare il diritto cristiano alla parresia, alla paro-la libera, dentro e fuori la Chiesa. Dal precursore Mazzolarialla Scuola di Barbiana di don Milani, dai preti operai allecomunità di base alle femministe cristiane a chi oggi apre adivorziati e gay: “Libera Chiesa” è la controstoria di chi halottato per una Chiesa rinnovata spiritualmente, non compro-messa con il potere politico, e capace di criticare, di volta involta, il fascismo, il Concordato, la Democrazia Cristiana, ilberlusconismo, il Vaticano conservatore di Ruini e Bertone,l’iperliberismo. Un libro di testimonianze e di provocazioniintellettuali, che mostra a credenti e non credenti come la Chie-sa cattolica possa essere, tornando alla fedeltà evangelica, nonun fortino assediato dalla modernità, ma un presidio per la li-bertà di chiunque.

Da questi spunti è stata avviata una riflessione con Gilberto Squiz-zato. L’autore è stato ospite del circolo Acli di Gallarate lo scorsomercoledì 14 novembre.

Libera ChiesaSTORIE DI CRISTIANI A CUI NON È MAI PIACIUTO IL POTEREdi Gilberto Squizzato2012, Minimum Fax editore

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Gilberto Squizzato (Busto Arsizio, 12novembre 1949) è un giornalista, registae autore televisivo italiano. Oltre a LiberaChiesa ha pubblicato: La mania di non mo-rire, poesie, edizioni Freeman, 1970, pre-mio San Benedetto; I linguaggi dell’uomo,antologia scolastica (3 volumi), Le Stelle,1976 (con Gianni Paganini e Carlo Magni);Il cantiere della storia, corso di storia perla scuola media (3 volumi), Fabbri Bom-piani, 1980 (con Gianni Paganini e CarloMagni); La TV che non c’è (come e perchériformare la RAI), saggio, Minimum Fax,2010; Il miracolo superfluo (perché pos-siamo essere cristiani), Gabrielli Editori,2010;

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e eccedenze alimentari sono una conseguen-za inevitabile dei cicli di produzione, trasforma-zione e distribuzione dell’agrindustria: la ragioneprincipale sarebbe “il disallineamento tra domandae offerta e la non conformità del prodotto a standard dimercato” ha spiegato Alessandro Perego, profes-sore ordinario di Logistica e Supply-chain al Po-

litecnico di Milano e curatore della ricerca “Dar da mangia-re agli affamati, le eccedenze alimentari” (Giugno 2012): “Emer-ge che quasi il 50% delle eccedenze generate nella filiera agroalimenta-re è recuperabile per l’alimentazione umana con relativa facilità” in-dividuando in circa 3,2 milioni di tonnellate annue quelledefinite “ad alta e media fungibilità”, ossia rapidamente e per-fettamente recuperabili per il consumo umano.

Tuttavia solo il 6% delle eccedenze è recuperato per esse-re donato alle food banks e agli enti caritativi che lo ridistri-buiscono a chi ne ha bisogno.

In Italia le eccedenze generate nella filiera agro-alimenta-re sono di 6 milioni di tonnellate (pari a 13 miliardi dieuro) , il 17% dei consumi alimentari annui e costituisconoun affronto ed una sfida per chi si interroga su come alle-viare la povertà alimentare ed aiutare quanti ne soffrono. Sitratta di un numero di persone in continua crescita, che ren-de ancora più drammatica la situazione a fronte di una crisi

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vivi con stile

12 varese| dicembre 2012 | n. 6 |

Eccedenza di ciboe spreco

che non sembra destinata a risolversi in tempi brevi.Quando le eccedenze non sono recuperate per soddisfare

le esigenze alimentari delle persone, diventano spreco, al-meno dal punto di vista sociale. Al tempo stesso, non tuttele eccedenze sono eliminabili all’origine (sul punto di pro-duzione); esse dunque potrebbero essere un’opportunità percontribuire a ridurre l’insicurezza alimentare.

Si affianca a questo aspetto quello dello smaltimento di que-ste derrate che significa costi, movimentazioni di mezzi, spa-zi e forse inquinamenti dei suoli.

In Italia ogni anno una famiglia butta 42 Kg di cibo procapite pari al 6,5 % della propria spesa per un valore totalenazionale di 6,9 miliardi di euro o, se si preferisce, di 117 eu-ro a persona.

In Italia solo il 6,4%delle eccedenze alimentari viene ri-distribuito. l’1,1% va ai discount, l’11,5% è trasformato in con-cimi o alimenti per animali il resto (oltre 80%) è distrutto.

Nel Mondo, paradossalmente, le statistiche alimentari con-tinuano a mostrare dati positivi tanto sulla produzione quan-to sulla quantità di cibo disponibile sui mercati. Ciononostan-te il Miliardo di persone che soffre di insicurezza alimenta-re a causa della povertà, non decresce, malgrado questo siala priorità tra gli Obiettivi del Millennio. Non solo ma per que-

ste persone che hanno limitato ac-cesso al cibo disponibile per la man-canza di denaro e di potere contrat-tuale, normalmente si affianca an-che l’indisponibilità di altri beni diprima necessità e di servizi prima fratutte l’acqua (spesso strettamente le-gata ai sistemi produttivi agricoli edal tipo di alimentazione, anche delnostro Nord).

Nel Mondo ogni anno circa 1,3miliardi di tonnellate di cibo pro-dotto vengono perse e sprecate neipassaggi fra il campo e la tavola. Sitratta di circa a un terzo dell’interaproduzione mondiale, pari 170-180kg pro capite. Dall’altro lato i datisull’obesità forniscono numeri al-trettanto “pesanti”: circa 1,5 miliar-di di persone di età superiore ai 20anni risultano in sovrappeso.

Borse vuote, ma cibo buttato. L’Italia è terza nel mondo!

CHE COSA SI «GETTA VIA» IN CASALa ripartizione dello spreco complessivo per tipologiadi prodotto. Percentuale del valore totale in tonnellate

Generi lungaconservazione17%

Frutta everdura14%

Carnee pesce6%

Surgelato2%

Pane4%

Bevande40%

Fresco25%

Fonte: Sole 24 ore

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vivi con stile

13varese | dicembre 2012 | n. 6 |

Nel mese di gennaio 2012, è stata approvata dal Parla-mento Europeo una Risoluzione che chiede agli Statimembri dell’UE di dimezzare lo spreco alimentare en-tro il 2025, di dedicare il 2014 come Anno Europeo controlo spreco alimentare e di adottare misure che impediscanola produzione di rifiuti quali, ad esempio, la revisione del-l’etichettatura riguardante la data di scadenza e l’adozionedi sistemi di recupero sostenibili come Last Minute Market,Banco Alimentare, Caritas.

ANCHE LE FORSE POSSONO DIRE LA LORO.L’incredibile spreco di cibo del nostro tempo di crisi non

è dunque una scelta sensata per un futuro desiderabile. Ilnostro futuro sostenibile deve essere senza spreco.

Piccole conclusioni:1. Riflettiamo bene circa la qualità e la quantità del cibo

da mettere nella borsa della spesa quando programmiamo inostri acquisti per cercare di evitare gli sprechi

2. Attiviamoci nelle nostre città per sensibilizzare e trova-

re soluzioni al contenimento degli sprechi, specie alimentari

Per approfondire.Tristam Stuart – Sprechi.Il cibo che buttiamo,chedistruggiamo,che potremo riutilizzare – B.Mondadori – 2009Guido Viale - La civiltà del riuso - riparare, riutilizzare, ridurre– Ed. Laterza – 2010A. Segrè – Last Minute Market – Pendragon – 2010A. Segrè - Basta il giusto (quanto e quando) - Altreconomia – 2011A. Segrè, L. Falasconi – Il libro nero dello spreco in Italia: il ci-bo - Ed. Ambiente – 2011A. Segrè, L. Falasconi - Il libro blu dello spreco in Italia: l’acqua- Ed. Ambiente – 2012P. Garrone, M. Melacini, A. Perego - Dar da mangiare agli affa-mati. Le eccedenze alimentari come opportunità - Guerini e As-sociati - 2012

Giorgio Pozzi

Paesi sviluppati Paesi in viadi sviluppo Differenze PS-PVS

a) Cibo disponibile a monte 1.190 605 +585 kg

b) Perdite (media) ® 290 145 (a/b) 24% versus 24%

c) Cibo disponibile a valle (a-b) 900 460 +440 kg

d) Spreco (media) ® 105 9 (d/c) 12% versus 12%

Cibo consumato (d/c) 795 452 +344 kg

Impatto delle perdite e degli sprechi sulla quantità di cibo disponibile per il consumo (kg pro capite all’anno).Confronto tra Paesi sviluppati (Europa e Nord America) e Paesi in via di sviluppo (Africa Subsahariana e Asia Meridionale)

15 FAO (2011) Global Food losses and food waste. Extent, causes and prevention, pagina 5

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incontro

14 varese| dicembre 2012 | n. 6 |

iviamo giorni disordina-ti e attraversare il disordi-ne è una necessità dell’at-tuale fase storica. Assi-stiamo a farse della poli-tica locale che messe in-sieme costituiscono la

tragedia nazionale. Come orientarsi? Ilminimo dell’attrezzatura necessaria èrappresentato da un punto di vista –meglio se custodito in gruppo – dal qua-le provare a guardare alle cose e alle lo-ro trasformazioni. Solo così ci è con-sentito di affrontare il nodo rappresen-tato dal rapporto tra etica e bene comu-ne nella transizione infinita del nostroPaese.

Il cardinale Martini, recentementescomparso, ci consegna un pensiero de-stinato a durare a lungo e che su que-sti temi ha avuto il coraggio di confron-tarsi più tra la gente che sui libri, met-tendosi in discussione e ponendosi do-mande per le quali non abbiamo anco-ra risposte.

Il rapporto tra etica e bene comunenon è dunque un punto fermo, ma uncammino lungo il quale il credente è in-vitato a incamminarsi illuminato dallaParola di Dio e dal magistero della Chie-sa.

Martini si mette in ricerca e chiede chela ricerca resti aperta: questo il messag-gio di fondo per un “discernimento”che muove dalla centralità della coscien-za e del dialogo su una delle frontierepiù rischiose non soltanto per chi dicedi credere. Che non si proceda dedu-cendo soltanto dai principi. Che la po-

litica dunque a sua volta non si riparie non rimandi nel tempo e ad altri.

E il consenso politico? Martini an-che in questo caso non risulta reti-cente: “Il consenso può essere cor-rettamente ed efficacemente pro-mosso partendo dalla testimonian-za. Solo essa – specialmente quan-do richiede un prezzo in termini di

carriera, di prestigio, di successoeconomico, ecc. – rende credibile ilvalore proclamato. Non si può atten-dere, per essere coerenti con le con-vinzioni etiche professate, che si mo-difichino la mentalità, il costume, leregole vigenti”.

Detto fuori dai denti: se vuoi esse-re etico (e politico) devi correre i tuoirischi.

“Etica e bene comunenella transizione italiana”

Il circolo Acli di Busto Arsizio ha avviato una serie di riflessioni sul-l’etica e il bene comune. Tra le iniziative segnaliamo l’incontro conGiovanni Bianchi, già Presidente nazionale Acli, all’incontro di Pa-storale Sociale. Vi proponiamo un estratto del suo interessante inter-vento (la versone integrale è disponibile sul sito www.aclivarese.it)

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patronato

15varese | dicembre 2012 | n. 6 |

Il 18 luglio 2012 è entrata in vigore la Legge 92/2012, at-tuativa della famosa “Riforma Fornero“.Molto consistente la portata normativa di tale Legge (an-che se molte disposizioni non saranno immediatamenteattuative), destinata a provocare dei veri e propri stravol-gimenti nel mondo del lavoro.Vediamo ora le principali novità, in merito alla disoccu-pazione, in vigore dal 2013.

L’ASPILa legge di riforma del mercato del lavoro (L.92/2012)ha introdotto per gli eventi di disoccupazione involontariasuccessivi al 1° gennaio 2013 l’istituto dell’AssicurazioneSociale per l’Impiego, abbreviato con la sigla ASPI.L’ASPI estende la platea dei potenziali beneficiari, rico-noscendo il sostegno del reddito a tutti i lavoratori dipen-denti del settore privato, (inclusi gli apprendisti, il persona-le artistico, teatrale e cinematografico ed i soci lavoratoridi cooperativa, precedentemente esclusi) e del settore pub-blico con contratto a termine.

LA DOMANDA E LA DECORRENZA

Per fruire dell’indennità i lavoratori aventi diritto devono,a pena di decadenza, presentare apposita domanda,esclusivamente in via telematica, all’INPS, entro il ter-mine di due mesi dalla data di inizio della disoccupazio-ne indennizzabile.L’indennità spetta dall’ottavo giorno successivo alla da-ta di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro ovvero dalgiorno successivo a quello in cui sia stata presentata ladomanda.

REQUISITI

• almeno due anni di anzianità assicurativa;• almeno 52 contributi settimanali utili nel biennio prece-

dente la data di licenziamento;• trovarsi in condizione di disoccupazione involontaria (ave-

re perso una precedente occupazione) e conservarelo status di disoccupato (ossia essere immediatamen-te disponibili allo svolgimento di un’attività lavorativa).

Sono esclusi dalla fruizione dell’indennità i lavoratori chesiano cessati dal rapporto di lavoro per dimissioni o perrisoluzione consensuale del rapporto, fatti salvi i casi incui:• le dimissioni siano state rassegnate per giusta causa

(il lavoratore è indotto a dimettersi per gravi inadempien-ze del datore di lavoro, che rendono impossibile la con-tinuazione del rapporto di lavoro);

• oppure la risoluzione consensuale sia intervenuta nel-l’ambito di una procedura di conciliazione attivata pres-so la Direzione Territoriale del Lavoro (il lavoratore è

indotto a dimettersi in seguito a notevoli variazioni del-le condizioni di lavoro).

MISURA

L’importo dell’indennità è calcolato a partire dalla som-ma delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali dei dueanni precedenti, comprensiva degli elementi continuativi enon continuativi e delle mensilità aggiuntive; tale valoreviene quindi diviso per le settimane coperte da contribu-zione e il risultato infine moltiplicato per un coefficiente.Se la retribuzione di riferimento così ottenuta è pari o in-feriore a 1.180 euro (per l’anno 2013), l’Aspi è pari al75% (fino ad un massimo di 885 euro); nel caso in cuisia superiore ai 1.180 euro, l’importo dell’indennità è pa-ri al 75% di1.180 euro incrementato del 25 % della diffe-renza tra la retribuzione di riferimento e 1.180 euro.In ogni caso l’importo da corrispondere non potrà supe-rare l’importo mensile massimo della cassa integrazione(pari a 1.119,32 euro per l’anno 2012).All’indennità si applica una riduzione del 15% dopo i pri-mi sei mesi di fruizione ed è ulteriormente decurtata del15% dopo il dodicesimo mese.

CONTRIBUZIONE FIGURATIVA

Per i periodi di fruizione dell’indennità sono riconosciuti icontributi figurativi (calcolati sulla base della media delleretribuzioni imponibili ai fini previdenziali degli ultimi dueanni): tali contributi sono utili ai fini del diritto e della mi-sura dei trattamenti pensionistici, tranne che nel caso incui la normativa richieda espressamente il raggiungimen-to del requisito contributivo mediante contribuzione effet-tivamente versata.

DURATA

Per gli anni 2013, 2014 e 2015 - in fase transitoria - ladurata massima dell’ASPI varia in base all’età del lavo-ratore disoccupato.A partire dal 1°gennaio 2016, la durata a regime saràdi 12 mesi per i lavoratori con meno di 55 anni e di 18mesi per quelli di età pari o superiore a 55 anni.

NUOVA OCCUPAZIONE E DECADENZA

La fruizione dell’indennità è condizionata alla permanen-za dello stato di disoccupazione: è pertanto rilevanteun’eventuale attività lavorativa sia di tipo subordinato cheautonomo, che intervenga nel corso del periodo inden-nizzato.- Nel caso di nuova occupazione del lavoratore con con-

tratto di lavoro subordinato, l’indennità è sospesa d’uf-ficio fino ad un massimo di sei mesi.Al termine di un periodo di sospensione di durata infe-riore ai sei mesi, l’indennità riprende a decorrere dal mo-

La Riforma Fornero

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patronato

16 varese| dicembre 2012 | n. 6 |

mento in cui era rimasta sospesa.- Nel caso, invece, la sospensione per lavoro subordina-

to superi i sei mesi, la prestazione precedente si estin-gue e, una volta cessato il rapporto di lavoro, il lavora-tore potrà presentare nuova domanda facendo, comun-que, valere anche i periodi di contribuzione versati du-rante la sospensione.

- In caso di svolgimento di attività lavorativa in forma au-tonoma, dalla quale derivi un reddito inferiore al limiteutile ai fini della conservazione dello stato di disoccu-pazione, il soggetto beneficiario, pena la decadenza dal-la prestazione, deve informare l’INPS entro un mese dal-l’inizio dell’attività, dichiarando il reddito annuo che pre-vede di trarre da tale attività.

L’Istituto, qualora il reddito da lavoro autonomo sia infe-riore al limite utile ai fini della conservazione dello statodi disoccupazione, provvede a ridurre il pagamento dell’in-dennità di un importo pari all’80 per cento dei proventi pre-ventivati, rapportati al tempo intercorrente tra la data di ini-zio dell’attività e la data di fine dell’indennità o, se ante-cedente, la fine dell’anno.La riduzione dell’indennità è poi conguagliata d’ufficio almomento della presentazione della dichiarazione dei red-diti; nei casi di esenzione dall’obbligo di presentazione del-la dichiarazione dei redditi, è richiesta al beneficiario un’ap-posita autodichiarazione concernente i proventi ricavatidall’attività autonoma.Per gli anni dal 2013 al 2015, in via sperimentale, la Leg-ge prevede, previa pubblicazione di un decreto apposito(all’oggi non ancora definito) la possibilità di richiedere laliquidazione unica delle mensilità Aspi residue per avvia-re un lavoro autonomo o in forma di auto impresa/microimpresa o per associarsi in cooperativa.

DECADENZA

Si decade dalla fruizione delle indennità nei seguenti ca-si:a) perdita dello stato di disoccupazione;b) inizio di un’attività in forma autonoma senza che il la-

voratore effettui la comunicazionec) raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di

vecchiaia o anticipata;d) acquisizione del diritto all’assegno ordinario di invalidi-

tà, sempre che il lavoratore non opti per l’indennità ero-gata dall’ASPI.

LA MINI ASPINell’ambito della legge di riforma del mercato del lavoro,il legislatore è intervenuto abrogando l’istituto della disoc-cupazione con requisiti ridotti e condizionando que-sta forma di tutela “minore” della disoccupazione alla pre-senza e alla permanenza dello stato di disoccupazio-ne involontaria.Dal 1° gennaio 2013 l’erogazione dell’indennità è quindicontestuale allo stato di disoccupazione involontaria e nonsuccessivo come nel caso della disoccupazione con re-

quisiti ridotti.Sono beneficiari della mini Aspi tutti i lavoratori dipen-denti del settore privato (esclusi gli operai agricoli a tem-po determinato o indeterminato) e del settore pubblico concontratto a termine, che:• abbiano perduto involontariamente la propria occupa-

zione e conservino lo status di disoccupati;• che possano far valere almeno tredici settimane di con-

tribuzione di attività lavorativa negli ultimi dodici me-si.

DOMANDA

Per fruire dell’indennità i lavoratori aventi diritto devono,a pena di decadenza, presentare apposita domanda,esclusivamente in via telematica, all’INPS, entro il ter-mine di due mesi dalla data di inizio della disoccu-pazione indennizzabile.L’indennità spetta dall’ottavo giorno successivo alla datadi cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro ovvero dal gior-no successivo a quello in cui sia stata presentata la do-manda.È allo studio del Governo una soluzione per chi halavorato nel 2012 e avrebbe dovuto chiedere entro il31 marzo 2013 la disoccupazione con i requisiti ri-dotti.

MISURA

La prestazione ha lo stesso importo dell’ASPI ed è cor-risposta mensilmente per un numero di settimane parialla metà delle settimane di contribuzione nell’ultimoanno, detratti i periodi di indennità eventualmente già frui-ti nel periodo, in altri termini per un periodo massimo disei mesi.

NUOVA OCCUPAZIONE

In caso di nuova occupazione con contratto di lavoro su-bordinato durante il periodo di fruizione, l’indennità è so-spesa d’ufficio fino ad un massimo di cinque giorni; altermine del periodo di sospensione l’indennità riprendea decorrere dal momento in cui era rimasta.In caso di svolgimento di attività lavorativa in forma auto-noma si applicano le stesse disposizioni previste per l’ASPI.

CONTRIBUTI

Dal punto di vista contributivo come per l’indennità mag-giore, anche per la mini ASPI i periodi di fruizione dell’in-dennità sono riconosciuti con contribuzione figurativa.

INDENNITÀ CO. CO. PRO.Con la legge 92/2012, il legislatore è intervenuto nuova-mente a favore dei lavoratori parasubordinati istituendoa decorrere dall’anno 2013, un’indennità a sostegno delreddito per coloro i quali negli anni 2013, 2014 e 2015 sod-disfino in via congiunta le seguenti condizioni:a) abbiano operato, nel corso dell’anno precedente, in re-

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patronato & saf

A v v i s i

gime di monocommittenza;b) abbiano conseguito l’anno precedente un reddito lor-

do complessivo soggetto a imposizione fiscale non su-periore al limite di 20.000 euro, annualmente rivaluta-to;

c) con riguardo all’anno di riferimento sia accreditato, pres-so la Gestione separata almeno una mensilità ;

d) abbiano avuto un periodo di disoccupazione ininterrot-to di almeno due mesi nell’anno precedente;

e) risultino accreditate nell’anno precedente almeno tre( quattro dal 2016) mensilità presso la predetta Gestio-ne separata.

MISURA

L’indennità è pari a un importo del 7% (5% dal 2016) del

minimale annuo di reddito imponibile ai fini previdenzialiper le gestioni degli artigiani e dei commercianti (€ 14.930per il 2012), moltiplicato per il minor numero tra le men-silità accreditate l’anno precedente e quelle non coperteda contribuzione.L’importo dell’indennità è liquidato in un’unica soluzione separi o inferiore a 1.000 euro, ovvero in importi mensili pa-ri o inferiori a 1.000 euro se superiore.I collaboratori che hanno maturato il diritto all’una tan-tum al 31 dicembre 2012 percepiscono il trattamento conle regole precedenti

Approfondiremo sicuramente nei prossimi numeri questoargomento anche alla luce dei decreti che devono anco-ra essere pubblicati.

UNICO TARDIVOIl Modello Unico / 2012 – redditi 2011, sepresentato all’Agenzia delle Entrate opresso un CAF ha avuto come scaden-za il 30 settembre 2012.Tuttavia è data possibilità ai contribuen-ti di presentare un Modello Unico “tardi-vo” entro novanta giorni dalla scaden-za naturale, e quindi entro il 29 dicembre2012.Questa operazione comporta il paga-mento di una sanzione per la ritardatapresentazione pari a Euro 26,00, oltre na-turalmente a quanto eventualmente do-vuto come Irpef – Addizionale Comuna-le e Regionale, imposte che a loro vol-ta saranno aumentate dell’importo parialle sanzioni e agli interessi per ritarda-to pagamento.Oltre la sopracitata data del 29 dicembre2012 NON sarà più possibile presenta-re una dichiarazione dei redditi valida.Nel caso quindi che non si è potuto prov-vedere per tempo ad esplicare questodovere civico (la dichiarazione dei red-diti) abbiamo ancora a disposizione qual-che settimana.I nostri sportelli di Varese – Angera - Bu-sto Arsizio – Cassano Magnago – Castel-lanza – Gallarate – Luino – Saronno - Tra-date i nostri operatori saranno a vostradisposizione per ogni chiarimento.

IMUNei prossimi giorni verranno recapitati i modelli F24riguardanti il saldo IMU 2012 che va pagato entro il17 dicembre 2012.Si tratta dei nuovi modelli F24 – semplificati, adattiproprio per il pagamento dell’IMU.Nel caso comunque ci siano stati dei cambiamentidurante l’anno in corso, contattateci aln. 0332/241241che sarà attivo a partire dal 20/11/2012.

IL REDDITESTÈ una notizia fresca di stampa, pubblicata su tutti igiornali in questi giorni: è arrivato il REDDITEST!Il redditest è un software che è possibile scaricaredal sito dell’Agenzia delle Entrate che ha lo scopo dipotersi auto valutare il reddito del proprio nucleo fa-migliare sulla base delle spese sostenute e dei be-ni posseduti.Si tratta quindi di una sorta di autodiagnosi dove idati inseriti saranno noti solo al contribuente e di cuinon ne rimane traccia nel Web.Non si ci deve, quindi sentire, OBBLIGATI a proce-dere a tale controllo, perché esso rappresenta unaopportunità per il contribuente di poter verificarela coerenza fra quanto dichiarato ed il proprio te-nore di vita.Nel prossimo numero di AcliVarese, sarà pubblicatoun articolo che avrà lo scopo di approfondire questatematica.

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saf & fap

18 varese| dicembre 2012 | n. 6 |

egli scorsi mesi, com’ènoto, con il Decreto go-vernativo cosiddetto de-creto “Salva Italia” è sta-ta deliberata la confluen-za nell’Inps dell’INPDAP(Istituto Nazionale di

Previdenza Dipendenti Pubblico Impie-go) e dell’ENPALS (Ente Nazionale Pre-videnza Lavoratori Spettacolo).

Ora, a parere del CIV (Consiglio di In-dirizzo e Vigilanza) dell’Inps, con 23 vo-ti su 24, risulta che segnatamente il de-ficit dell’ex Inpdap – i cui bilanci sonosempre stati passivi - avrà ricadute forte-mente negative sul bilancio del SuperInps.

Infatti, proprio a causa delle perdite ac-cumulate del soppresso Istituto di pre-videnza dei dipendenti pubblici, il Su-per Inps potrà avere un disavanzo di qua-si 6 miliardi nel 2012, destinato a sfio-rare i 7 miliardi nel biennio successivo.

Tenuto conto che dopo le pesanti ma-novre governative dei recenti periodi inmateria pensionistica, fatti pagare peral-tro pesantemente ai lavoratori ed ai pen-sionati, per oltre 140 miliardi di euro dirisparmi nei prossimi dieci anni, la soste-

nibilità del sistema previdenziale era sta-ta assicurata e garantita, anche con la pre-sentazione di bilanci dell’Inps in attivo.

Di fronte alla nuova situazione deter-minatasi, il Presidente dell’Inps Mastra-pasqua ha tuttavia dichiarato che comun-que non sussiste alcun allarme al riguar-do. Aggiungendo che i passivi di bilancio“in nulla possono modificare le presta-zioni previdenziali dovute a tutti i pen-sionati pubblici e privati. Inoltre gli effet-ti delle riforme degli scorsi anni e quellidella Monti-Fornero, che si produrrannocompiutamente dal prossimo anno, han-no messo definitivamente in sicurezza iconti della previdenza italiana”. Ma saràvero tutto ciò?

Anche la stessa Fornero – Ministro dellavoro – ha assicurato che “il disavanzodell’Inpdap è conosciuto dallo Stato equindi sarà comunque coperto”.

Ebbene se lo dice la Fornero, la qualeperaltro con le manovre sulle pensionidei mesi scorsi ha procurato una serie

di “pasticci” non indifferenti – vedasiil bubbone mai finito degli esodati – condecine di migliaia di persone rimaste sen-za salario e stipendio, possiamo esseretranquilli per il domani? Qualche dubbionon può che permanere.

Comunque, per quanto ci riguarda co-me FAP (Federazione Anziani Pensiona-ti) ACLI, non possiamo quindi che pro-seguire senza sosta e con maggior forzae determinazione la nostra battaglia, uni-tamente alle altre Organizzazioni Sinda-cali dei Pensionati, su alcuni punti essen-ziali fra cui:

la difesa del potere d’acquisto delle pen-sioni con il ripristino della rivalutazionee della perequazione automatica annua-le al costo della vita, sancita da specifichenorme di legge;

la riduzione delle aliquote e della pres-sione fiscale sulle pensioni e sui salari;

l’istituzione del Piano Nazionale e delFondo per la non autosufficienza e perle persone fragili.

Su queste linee e per questi obiettiviognuno di noi deve sentirsi coinvolto edimpegnato con la FAP-ACLI.

Antonio CarcanoSegretario Provinciale F.A.P. - ACLI

ATENEO primascadenza

ultimascadenza Note

Università degli Studi di Brescia 30/11/2012 dal 1/12 al 31/12/12 solo ISEU cartaceida consegnare in segreteria dagli studenti

Università Statale degli Studidi Milano 15/11/2012 01/02/2013 dopo 1/02/2013 solo ISEU cartacei

da consegnare in segreteria dagli studenti

Politecnico di Milano 10/12/2012 25/03/2013 dopo il 25/03/13 solo ISEU cartaceida consegnare in segreteria dagli studenti

Università degli Studidi Bergamo 31/01/2013 dal 1/02/2013 al 28/06/2013 solo ISEU cartacei

da consegnare in segreteria dagli studenti

Università dell’Insubria di Varese eComo 28/02/2013 dopo il 28/02/2013 solo ISEU cartacei

da consegnare in segreteria dagli studenti

Università degli Studi Bicocca 14/12/2012 28/02/2013 dopo il 28/02/2013 solo ISEU cartaceida consegnare in segreteria dagli studenti

Università degli Studi di Verona 30/04/2013

SCADENZIARIO ISEU

Con l’istituzione del “super I.N.P.S.”le pensioni sono ancora al sicuro?

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dai circoli

19varese | dicembre 2012 | n. 6 |

Alla scoperta di Viterbo e dintorniome ormai consuetudine, anche quest’anno il Cir-colo Acli ha organizzato nei giorni 7 / 8 / 9 Set-tembre, una gita aperta ai soci. Non starò a de-scrivervi i bellissimi posti visitati, vorrei inveceraccontare sensazioni, stati d’animo ed ancheaneddoti o vicende apprese dalle bravissime gui-

de che ci hanno accompagnato. Venerdì 7, partenza per lacittà di Viterbo, situata sulle prime pendici dei Monti Cimi-ni. Viterbo è nota come la “Città dei Papi” perché fu sede pon-tificia per circa 24 anni. La città di origine medievale è cinta damura, dove si estendono zone archeologiche e termali ed hacome monumenti più importanti e storici, il Palazzo dei Pa-pi e il Duomo.

Sabato; partenza per visita-re il territorio della Ciocia-ria, millenario ponte geogra-fico tra Roma e Napoli. Laterra che vediamo oggi èquella che ha preso forma neiprimi secoli del Medioevo,con l’opera civilizzatrice del-le Abbazie Benedettine. Ab-biamo conosciuto un territo-rio attraverso un viaggio nelpassato tra storia mito e leg-genda sulle orme di Cicero-ne, di S. Benedetto e di S.Tommaso. All’interno dellaCiociaria la guida ci ha portato a visitare la Cittadina di Ana-gni posta su uno sperone roccioso a dominio della valle delSacco e cinta da imponenti mura poligonali. La città è famo-sa soprattutto perché residenza e patria di 4 Papi, tra cui Bo-nifacio VIII, che al culmine del suo pontificato nel 1300, isti-tuì il primo Giubileo della storia. Sull’area della antica Acro-poli, abbiamo visitato la Cattedrale e la Cripta definita la “Cap-pella Sistina del Medioevo” con i suoi preziosi affreschi, ope-ra di artisti di scuola Bizantina.

Dopo il pranzo ad Anagni, il viaggio è proseguito verso laCittadina di Alatri sorta su un colle fitto di ulivi. Entro lemura poligonali uniche nel genere, che tolgono il fiato per im-ponenza e grandiosità, come una gemma ben celata, c’era l‘Acropoli del IV sec. a. C., oggi sepolta sotto il Duomo. Ala-tri conserva tutt’ora una fisionomia intatta e perfetta di anti-co borgo medievale con un centro storico ricchissimo di te-stimonianze.

Il viaggio continua visitando l’Abbazia di Casamari una del-le più importanti Abbazie italiane di architettura gotico Cister-cense, immersa in una ridente conca a 297 m.s.l.m. L’armo-nia dell’insieme colpisce l’occhio del visitatore, che si soffer-ma volentieri in preghiera.

Si prosegue per l’Isola del Liri piccola perla della Ciociaria.

Un’isola senza mare e che ci si può arrivare benissimo via ter-ra. E’ infatti un lembo di terra racchiuso come una perla nellasua conchiglia, dai due bracci del fiume Liri. Il Liri si divide indue rami, uno saltellando di roccia in roccia forma una carat-teristica cascata. L’altro ramo, invece, precipita giù in pieno cen-tro abitato, ed è detta la cascata grande, alta 30 metri. E serasi ritorna stanchi a Fiuggi ma, conservando dentro di noi tan-ta bellezza gustata, che l’Italia sa dare in ogni suo angolo.

Domenica, partenza per Subiaco situato a 408 m.s.l.m. nel-l’alta valle dell’Aniene Con la guida visitiamo il Monastero diS. Benedetto partecipando alla S. Messa celebrata allo SacroSpeco. La suggestiva bellezza del Santuario formato da due

chiese sovrapposte, da cappel-le, da volte, da scale che s’im-medesimano con la roccia eda pitture che rivestono tut-te le superfici , danno a que-sto complesso, mille riflessie popolano d’immagini la pe-nombra delle grotte. Qui Be-nedetto iniziò e gradualmen-te perfezionò quel tipo di vi-ta monastica presentato nel-la sua Regola “Ora et Labo-ra”.

Verso mezzogiorno comeultimo gioiello della giornatavisitiamo il Monastero di S.

Scolastica.Veramente in questi luoghi si è respirato la santità di S. Be-

nedetto e di S. Scolastica, fondatori del Monachesimo Occi-dentale.

Prima del ritorno, una fermata fuori programma, è stata lacittadina di Tivoli con la splendida veduta di Villa D’Este conle sue oltre cento fontane, una più caratteristica dell’altra.

Come tutti gli anni precedenti, anche questi giorni sonostati caratterizzati dal bel tempo…ci sarà un accordo tra Tar-cisio e qualcuno lassù???!!! Queste passeggiate sono ogni an-no momenti che accrescono la nostra cultura e la nostra ami-cizia. Per concludere, un grazie sincero da parte di tutti i par-tecipanti a Tarcisio, che con il suo impegno, soprattutto prima,ma anche durante la gita ci ha organizzato un bellissimo iti-nerario.

Uno dei partecipanti

Viterbo, è anche famosa per il trasporto della Macchina diS. Rosa, tradizionale e spettacolare manifestazione chesi svolge ogni anno il 3 Settembre in onore della Santapatrona. È una struttura alta 30 metri e del peso di 52 quin-tali che viene portata a spalla da cento uomini per le vie del-la Città.

CDAL CIRCOLO ACLI DI MADONNA REGINA

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dai circoli

20 varese| dicembre 2012 | n. 6 |

La gita a Genova è stata bella perché la città è ricca di monumenti ma anche di vicende umane forse per-ché è una città di mare con un grande porto che abbiamo avuto anche l’occasione di visitare con il battello.Stare insieme un giorno intero con tante persone mi ha arricchita e l’incontro con la comunità di Don Gallo

mi ha fatto fermare e riflettere sulla vita e su come la comunità stessa riesce ad autogestirsi (seppur con dif-ficoltà) ma garantendo alle persone che ne fanno parte solidarietà, un luogo in cui stare e soprattutto amici-zia.

Mhret Beyan - Circolo Acli Colf di Varese

CIRCOLO ACLI COLF DI VARESEGITA A GENOVA: UNA RICCA ESPERIENZA

ui nostri splendidi campi di bocce realizzati dalmovimento delle terza Età ed avuti in concessio-ne dalla Parrocchia dal 1989 e ultimamente rin-novati con opportuna nuova recinzione realiz-zata con grave impegno finanziario e lavorativodei Soci, e sistemazione della parte antistante i

campi, si è svolta un’ intensa e stupenda stagione bocciofilaestiva, grazie alla collaborazione di una specifica commis-sione e di tanti volontari

Un grazie a tutti gli amanti di questo gioco stupendo edal numeroso pubblico che ha assistito con entusiasmo, alle va-rie competizioni sottodescritte: “Gara Individuale memorialMORETTO SANTINO”.

* * *Il giorno 5 e 6 maggio abbiamo promosso la tradizionale

vendita di fiori, una simpatica occasione che con lo slogan“Regala un fiore” ha allietato le case dei Bisuschiesi con unfiore.

* * *

Nel mese di ottobre si è svolta la consueta Riunione dei So-ci per l’elezione del nuovo consiglio di cui vi diamo i risul-tati:Presidente: Andrea FisichellaVice Presidente: Angela Marazzi

Un anno con noi

SDAL CIRCOLO ACLI DI BISUSCHIO

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dai circoli

21varese | dicembre 2012 | n. 6 |

DAL CIRCOLO ACLI DI SARONNO

“Viaggio in poltrona”: Giappone

Amministratore: Maria Vittoria CaverzasioConsiglieri: Franco Conti, Damiano Franceschina, TizianaMeneghetti, Gianfranco Monti, Gianfranco Panneri, EmiliaTerno, Dario Giacomo Valeri, Marco Zanzi.Vi è stato un notevole ricambio sia generazionale che di quo-te rosa, a tutti gli eletti i più fervidi auguri per un sereno e pro-ficuo cammino.

* * *

IL 4 NOVEMBRE abbiamo partecipato alla giornata del-la commemorazione della vittoria e delle forze armate,un gra-zie di cuore a tutta la nostra migliore Gioventù che ha sa-crificato la propria esistenza per il bene supremo della Pa-tria, inoltre un pensiero ed un ringraziamento a tutte le for-

ze armate che con il loro impegno e sacrificio tengono altoil nome dell’ITALIA

* * *

Il 25 novembre si terrà presso il ristorante” La Nuova Fat-toria” il Pranzo sociale occasione di ritrovarsi tutti assiemee di scambiarci gli auguri per le prossime festività.

Ringraziamo inoltre tutte le associazioni per la loro colla-borazione, le autorità Comunali ed ecclesiastiche e tutti co-loro che ci sono stati vicini seguendoci con affetto e simpa-tia in questo nostro ultradecennale cammino.

A tutti i nostri migliori auguri di Buone Feste!

Il presidente Andrea Fisichella

opo la torrida estate… e ilmeritato riposo, mercoledì26 settembre, ci siamo ritro-vati nel salone del nostro cir-colo, per il primo incontrodel “Viaggio in Poltrona”.

Il relatore, signor Agostino Centeme-ri, ci ha introdotto alla visione delle dia-positive del nostro viaggio nel “Paese delSol Levante”, raccontandoci delle contra-dizioni che vive il paese. Nella “terra deifiori di loto”, si passa con facilità da un se-colo all’altro: dai templi millenari, ai mo-dernissimi grattacieli.

Accompagnati, da musica adeguata e dastraordinarie immagini, abbiamo inizia-to, così a viaggiare tra i templi e i santua-ri, situati in parchi bellisimi di Tokyo, Kyo-to e Nara.

La nostra attenzione, è stata, in seguito,catturata, da una sucessione di interessan-ti diapositive sulle pratiche devozionali deigiapponesi. Le immagini ci hanno accom-pagnato così, verso la conoscenza delle re-ligioni maggiormente diffuse in Giappo-ne: Buddismo, Scintoismo.

Il giro è continuato alla scoperta dell’at-tuale capitale Tokyo, situata sulla costaorientale dell’isola di Honshun. La visi-ta, ha preso in considerazione la città mo-derna, i grattacieli con ardite costruzioniantisismiche, le strade e i moderni mezzi

di trasporto con i treni ad alta velocità.Davvero incredibile!

Il nostro “andare” ci ha condotto aKyoto, l’antica capitale imperiale. È un’an-tica città storica che, conserva numerosetestimonianze del suo passato, con oltre2000 templi, santuari, palazzi e musei chene fanno un centro turistico e religioso.

Ed eccoci ad ammirare le suggestive im-magini del monte Fuji, il monte più altodel Giappone, formatosi a causa di mo-vimenti sismici e vulcanici.

Il viaggio è terminato, con le diaposi-tive della grande esposizione internazio-nale delle tecnologie e robottistica, a te-

stimonianza di come il Giappone abbiasaputo diventare una tra le grandi poten-ze economiche del mondo, raggiungen-do livelli tecnologie e di benessere mol-to alti.

Intorno ad un tè, ad un caffè, ad un pa-sticcino, si è concluso in allegria, e tantaconvivialità il nostro bellissimo pomerig-gio.

Vi apettiamo tutti gli ultimi mercoledìdel mese (escluso dicembre) al circoloACLI di Saronno per altri “viaggi” tra cul-tura e divertimento.

Graziella BesozziCircolo Acli Saronno

D

Il Monte Fuji

L’iniziativa s’inserisce nell’ambito del progetto: “Anziani meno soli, più sani”

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dai circoli

22 varese| dicembre 2012 | n. 6 |

Un pomeriggio manzonianol Circolo Acli di Saronno, la FAPAcli (federazione anziani e pensio-nati), con il patrocinio del Comu-ne di Saronno, nell’ambito del pro-getto “Anziani meno soli, più sani”,organizzano un’altra serie di incon-

tri dal titolo“Una pagina di storia e at-tualità”. Si è voluto sottolineare, con que-sto titolo, come alcune delle grandi per-sonalità, italiane e straniere, abbiano sa-puto, attraverso la loro storia persona-le e le loro opere letterarie, essere digrande attualità.

Il professor Massimo Tallarini ha ini-ziato il primo dei tre incontri con la fi-gura di Alessandro Manzoni.

Il “Manzoni”, cognome assolutamen-te temuto durante il periodo scolasticoed ora “personaggio” a cui abbiamo ri-volto un’attenzione curiosa per la sua ca-pacità di analizzare l’uomo.

Abbiamo iniziato, con queste premesse, il primo pome-riggio manzoniano. Il nostro professore ci ha spiegato co-me non sarebbe stato possibile attualizzare un profilo stori-co-culturale di un tale “personaggio” senza conoscerne lavita e il momento storico della sua esistenza. «Si può, senzaombra di dubbio, dire che la “vita” al Manzoni non ha con-cesso nulla – ha spiegato il professor Tallarini -. La sua esi-stenza, è sempre stata stimolata dalla cultura del momento. AMilano, nel periodo Napoleonico, il giovane Manzoni acce-de ai salotti culturali della città, avendo l’opportunità di fre-quentare poeti già affermati come Foscolo e Monti».

L’attenzione dei presenti è stata stimolata dalle coinvolgen-ti spiegazioni del relatore, professor Massimo Tallarini: «..l’usci-ta dai collegi significò, per il giovane uomo Manzoni, reagi-re assumendo idee razionalistiche e libertarie».

A Parigi , quando fu chiamato dalla madre, frequentò am-

bienti intellettuali popolati da personaggi di forte rigore mo-rale e di posizioni liberali (Cabany, Thierry, Tracy). «Il rappor-to più importante nel periodo parigino – ha proseguito il pro-fessore - fu quello stretto con Claude Fauriel: questi diven-ne per “Alessandro”un importante punto di riferimento nel-la sua attività di scrittore (sostituita successivamente da An-tonio Rosmini – filosofo cattolico)».

Queste spiegazioni, chiare e leggere, pur mantenendonela profondità di pensiero, continuano e ci dicono che Manzo-ni è stato il precursore della formazione della lingua italianaparlata. Ancora oggi preso a modello dalla cultura e dalla scuo-la italiana (caposaldo nei programmi scolastici).

Il letterato Manzoni, ha sentito la necessità di unificare lalingua italiana, quella letteraria scritta e quella parlata, in unveicolo di comprensione per tutti.

Abbiamo concluso l’incontro del30 ottobre con la lettura della “in-compiuta” scritta da Manzoni nel1833 tormentato dalla morte dellamoglie, avvenute la notte di Nataledel ‘33: appunto “Natale del 1833”.

Nonostante le tematiche trattate,non pare vero, ma tutti siamo stati en-tusiasti di aver incontrato il Manzoniattraverso le spiegazioni del profes-sor Massimo Tallarini.

Vi aspettiamo, per gli altri due in-contri di novembre, nel salone delCircolo Acli

Circolo Acli di Saronno Graziella Besozzi

I

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dai circoli

23varese | dicembre 2012 | n. 6 |

DAL CIRCOLO ACLI DI BUSTO ARSIZIO

I mercoledì delle donneal Circolo Acli Madonna Regina

Il mercatino di Natale del Circolo Acli Madonna Regina

stato davvero un mercoledìinsolito e proprio non pen-savo di chiudere la solitastancante giornata lavorativatrovando un tesoro moltoprezioso.

Partendo da una conviviale “pizzata”,ho scoperto una trentina o forse più diattivissime “nonne a tempo pieno” (co-sì definiscono) che ogni mercoledì se-ra si trovano per ricamare, giocare a car-te, chiacchierare e produrre lavoretti in-cantevoli che poi vendono al mercati-no di natale (8 dicembre) e al mercatinoper la festa della mamma ( 1 domenica

di maggio) il cui ricavato è destinato aprogetti di sostegno locali e/o parroc-chiali e internazionali (adozione a distan-za).

Non ci crederete ma ecco alcuni deiprogetti sostenuti in questi anni:• sostegno ad un orfanatrofio in Bo-

snia• l’adozione a distanza di due bambi-

ni del progetto “Gemma”• sostegno al centro di ascolto parroc-

chiale• i giochi dell’oratorio• alcuni progetti parrocchiali

Ma non si fermano a questo, organiz-

zano anche la festa della donna quest’an-no si svolgerà il 7 marzo, …ho strap-pato qualche posticino per le donne Acli(che vorranno scoprire questa fantasti-ca esperienza), ed inoltre sono la colon-na portante dei turni di mescita del cir-colo e del gemellaggio con il circolo diVoldomino .

Che dire, condividete con me che hotrovato un tesoro, e soprattutto le ACLInella loro mission: fare circolo stare in-sieme e fare solidarietà .

Con orgoglio dico W le donne delmercoledì del circolo Madonna Reginadi Busto Arsizio.

È

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dai circoli

24 varese| dicembre 2012 | n. 6 |

Il caro amico Dante Cermesoni è recentementescomparso dalle fatiche terrene ma si è ricon-giunto ai suoi cari ed all’amico Cesare Montal-betti con cui ha collaborato negli ultimi anni alFondo Famiglia Lavoro, presso le Acli Provin-ciali.Sono stati molti i momenti di confronto con ledifficoltà quotidiane delle famiglie che hanno estanno vivendo questa lunga crisi economica edi sistema sociale. Ho condiviso con Dante eCesare molti momenti di sconforto e fatica cer-cando di dare un aiuto concreto ai bisogni attra-verso questo strumento messoci a disposizionedalla Diocesi. Tenace è stato il loro impegno nel

cercare di offrire aiuto al prossimo in difficoltà eammirabile il modo di accompagnarli nella ricer-ca di soluzioni a problemi sempre più stringentie complessi come la ricerca del lavoro o la ca-sa, pur vivendo essi stessi momenti difficili acausa delle loro personali malattie.Dante e Cesare hanno sempre avuto come rife-rimento il Vangelo testimoniando come la co-munità cristiana possa rendersi attiva e disponi-bile all’aiuto verso tutti senza alcuna distinzio-ne.Un caro abbraccio da tutti noi alle famiglie, conla certezza che il loro esempio non sarà dimen-ticato.

DALLA ZONA DI VARESE

Dante e Cesare esempi di carità cristiana

La morte del nostro amico e Presidente di Zo-na, Pugni Giovanni ci ha lasciato un vuoto im-menso.Giovanni Pugni era impegnato da anni comePresidente del Circolo Acli di Cadero. In questiultimi tempi era diventato anche Presidente diZona e faceva parte del Consiglio Comunale di

Veddasca.Il bene voluto, il bene compiuto, la voglia di vive-re, pure nella sofferenza di questo ultimo perio-do, la passione per gli amici e per il suo Circololascia in noi un vuoto ed un rimpianto:Ci mancherà la sua disponibilità e la sua parola.

Gli amici del Circolo Acli di Cadero

DALLA ZONA DI LUINO

Grazie Pugni!

Fare il Presidente di Circolo Acli non è un’attivi-tà isolata. Il Presidente ha il compito di accom-pagnare e guidare una piccola comunità ren-dendo concreto il richiamo alla socialità e la te-stimonianza dei valori aclisti verso i propri socie nei confronti di tutto il territorio vicino. L’amicoGiovanni Savoia, recentemente scomparso èstato per tanti guida ed esempio per il CircoloAcli di Cavagnano grazie alla sua presenza e

all’impegno di tutta la sua famiglia. Ha lasciatoquindi un grande il vuoto in tutti gli amici aclistie nel suo territorio. Forti del suo esempio, augu-riamo ai dirigenti che lo sostituiranno di far te-soro del suo esempio e della sua grande dispo-nibilità nei confronti della sua comunità.

Il Presidente di ZonaMarco Quadri

Giovanni Savoia

Le Acli ricordano gli amici scomparsi

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dai circoli

25varese | dicembre 2012 | n. 6 |

Stiamo lavorando per rinnova-re il nostro nuovo sito inter-net. Troverete tutte le notiziesul mondo Acli, sui circoli esui nostri servizi ma anche fo-to, video ed elementi da condi-videre. Le Acli di Varese sonoanche su Facebook, seguiteci!

UN NUOVO SITO PER LE ACLI DI VARESE

DAL CIRCOLO ACLI DI GORLA MINORE

Fischiava il trenol mondo nel treno dell’inte-grazione” è stato il tema del-la manifestazione tenutasi nelfondovalle del Parco Durinidi Gorla Minore; è stata la se-sta edizione, a cui hanno par-

tecipato anche le ACLI di Gorla Minore.In collaborazione con l’associazione

Amici della Ferrovia Valmorea nell’ ar-co della giornata si sono potute visitaree conoscere le esposizioni di costumi d’epoca, il treno della solidarietà, un’espo-sizione di plastici e reperti ferroviari, me-stieri antichi, mercatini, giochi e trucchiper i più piccoli, un viaggio sulle rotaiedella Ferrovia Valmorea in draesina.

Nonostante il tempo non promettes-se nulla di buono, c’è stata una buonaaffluenza di persone, che ingolosite da un

piatto di polenta e contorni vari hannopartecipato al buon esito della festa e al-la sua riuscita.

È stato bello avere sulle “nostre carroz-ze” come vicine di viaggio dolci di pro-duzione brasiliana, specialità nigeriane,

stuzzichini peruviani ed anche produzio-ni italiane: abbiamo condiviso con loroquesta bella esperienza... con l’ augurio diuna BUONA INTEGRAZIONE!

Giuseppe Colleoni

“I

Coordinamento Donne Acli - Circolo Acli Colf di Varese - Circolo Acli di Azzate - AVAL-Aclivi invitano domenica 13 gennaio 2013 alle ore 15.00 alla

GRANDE FESTA DI INIZIO ANNOPresso l’oratorio di Azzate in via V. Veneto, 4

LA BEFANA SI FERMA ALLE ACLI DI AZZATE!Giochi divertimento, golosità, ricchi premi e... SORPRESE!

Venite tutti a passare un bel pomeriggio con noi.Al termine una gustosa merenda per tutti i partecipanti.

INGRESSO LIBEROPer informazioni contattare la Segreteria Provinciale delle Acli allo 0332.281204 (orario ufficio)

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26 varese| dicembre 2012 | n. 6 |

LIGURIA - ARMA DI TAGGIADal 22/12 al 01/01/2013Quota giornaliera: € 59,00Supplemento singola: € 11.00

Dal 02 al 05 gennaio 2013Quota giornaliera: € 48,00Supplemento singola: € 9.00

Dal 06 gennaio al 29 marzoQuota giornaliera: € 45,00Supplemento singola: € 9.00

Dal 30 marzo al 05 aprileQuota giornaliera: € 56,00Supplemento singola: € 11.00

Dal 06 aprile al 31 maggioQuota giornaliera: € 48,00Supplemento singola: € 9.00

LIGURIA – DIANO MARINA

Dal 01 al 21 dicembreQuota giornaliera: € 46,00***Supplemento singola: € 10,00

Dal 22 dic. al 01/01/2013Quota giornaliera: € 65,00Supplemento singola: € 14,00

Dal 02 gennaio al 29marzoQuota giornaliera: € 49,00Supplemento singola: € 10,00

Dal 30 marzo al 05 aprileQuota giornaliera: € 57,00Supplemento singola: € 14,00

Dal 06 aprile al 31 maggioQuota giornaliera: € 51,00Supplemento singola: € 10,00

(***) dal 6/12 al 8/12 alta stagione supplemento€ 5,00 per pax e per giorno

TOSCANA - RONCHI DI MASSA

Dal 22 dicembre al 01 gennaioQuota giornaliera: € 48,00

Dal 02 gennaio al 24 maggioQuota giornaliera: € 40,00 (***)

Dal 06 gennaio al 24 maggioQuota giornaliera: € 28,00 - BB (***)

Dal 06 gennaio al 24 maggioQuota giornaliera: € 35,00 - HB (***)

(***) alta stagioneBB: Bed & breakfastHB: mezza pensione

LOMBARDIA, MONTAGNAMOTTA DI CAMPODOLCINO

1 / 5 e 9 / 21 dicembreQuota giornaliera: € 38,00 HB

Dal 06 al 08 dicembreQuota giornaliera: € 53,00 HB

Dal 22 al 26 dicembreQuota giornaliera: € 62,00 FB

Dal 27 dicembre al 1 gennaioQuota giornaliera: € 80,00 FB

Dal 02 al 05 gennaioQuota giornaliera: € 77,00 FB

Dal 6 al 24 gennaioQuota giornaliera: € 47,00 FB

Dal 25 gennaio al 03 aprileQuota giornaliera: € 54,00 FB

PROPOSTE INVERNO-PRIMAVERA 2012-2013

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cta

27varese | dicembre 2012 | n. 6 |

Dal 04 al 30 aprileQuota giornaliera: € 38,00 HB

FB: Pensione completa – HB: mezza pensione

Quote relative al solo soggiorno: sono esclusespese di viaggio, assicurazioni, bevande (ove pre-visto), supplementi singola, quote di iscrizione.Sconti per adulti e bambini in terzo e quarto lettocon due adulti

SARDEGNA, RASCIADA CLUBCASTELSARDO

Aperto dal 10 maggio al 4 ottobre 2013Bassa Stagione – solo soggiorno, quote settima-nali, valide per minimo due persone, a partire €270,00 a € 480,00 in base alla settimana scelta;Possibili pacchetti viaggio: nave o volo a partireda € 90,00 a € 220,00 Sconti per adulti e/o bambini in 3°- 4° letto condue adulti.

ALTRE PROPOSTE

DAL 24 DICEMBRE AL 07 GENNAIO 2013 (confermato)LIGURIA - HOTEL SVIZZERAQuota di partecipazione: € 780Quota iscrizione: € 30

DAL 09 AL 28 GENNAIO 2013(confermato)DJERBA - HOTEL CASTILLEQuota di partecipazione: € 745Quota iscrizione: € 30

DAL 28 GENNAIO AL 18 FEBBRAIO 2013 (confermato)DJERBA - HOTEL CASTILLEQuota di partecipazione: € 910Quota iscrizione: € 30

DAL 29 DICEMBRE AL 02 GENNAIOBERLINO - TOURQuota di partecipazione: € 480Quota iscrizione: € 30

DAL 02 AL 6 GENNAIO 2013(confermato)NAPOLI, POMPEI E COSTIERA AMALFITANA -TOURQuota di partecipazione: € 785Quota iscrizione: € 30

DAL 20 FEBBRAIO AL 10 MARZOCROCIERA OCEANICA - MSC LIRICAQuota di partecipazione: da € 1.720Quota iscrizione: € 30

DAL 21 FEBBRAIO AL 2 MARZO 2013BIRMANIA (MYANMAR) - TOURQuota di partecipazione: € 2.220+ Tasse apt € 380Quota iscrizione: € 30

DAL 17 AL 24 MARZO 2013DA PETRA a GERUSALEMME - TOUR Quota di partecipazione: € 1.520Quota iscrizione: € 30

DAL 22 AL 26 APRILE 2013MINICROCIERA - MSC OPERAQuota di partecipazione: da € 500Quota iscrizione: € 30

DAL 27 APRILE AL 01 MAGGIO 2013PARIGI E LA LOIRA - TOUR Quota di partecipazione: € 528Quota iscrizione: € 30

DAL 28 APRILE AL 04 MAGGIO 2013SCOZIA - TOURQuota di partecipazione: € 1.560Quota iscrizione: € 30

Per informazioni e prenotazioni:C.T. ACLI VARESE - Via Speri Della Chiesa, 9 - 21100 Varese

Tel. 0332/497049 - E-mail: [email protected]ì e Giovedì dalle 09.00 alle 13.00

C.T. ACLI Gallarate - Via Agnelli, 33 - GallarateTel. 0331776395

Martedì 14.30-17.30 - Giovedì 9.30-12.30

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luoghi

28 varese| dicembre 2012 | n. 6 |

ondati mille anni fa da San Romualdo, mona-co benedettino ed eremita (+ 1027), il SacroEremo e il Monastero di Camaldoli sono im-mersi in una suggestiva foresta dell’appenninotosco-romagnolo. Uno scenario di straordina-ria bellezza che infonde quiete e dilata lo spiri-to.

Questa realtà monastica affonda le sue radici tanto nell’an-tica tradizione dell’Oriente cristiano, quanto in quella del-l’Occidente che si riconosce in San Benedetto. Inoltre essaconiuga la dimensione comunitaria e quella solitaria della vi-ta del monaco, espresse rispettivamente nel Monastero enell’Eremo, che formano una sola comunità.

Per naturale vocazione, perciò, Camaldoli ha svolto e svol-ge una funzione di “ponte” fra le tradizioni monasti-che di Oriente e di Occidente. Con il Concilio VaticanoII è poi tornata ad essere luogo privilegiato di incontro nel

dialogo ecumenico e interreligioso, nonché più in generalecon la cultura contemporanea, aperto a tutti gli uomini e ledonne in sincera ricerca interiore.

Camaldoli intende così configurarsi come comunità indialogo e ospitale. La sua ricchezza è rappresentata infattianche dai tanti ospiti che hanno frequentato, specialmente da-gli anni Trenta in poi, la Foresteria del Monastero, intreccian-do con la comunità monastica percorsi di preghiera e spiri-tualità, ma anche di elaborazione culturale e impegno civile.

A Camaldoli si sono susseguiti generazioni di monaci, tracui alcuni anche negli ultimi decenni dall’eccezionale cari-sma spirituale, come Don Anselmo Giabbani (+2004) e DonBenedetto Calati (+2000), che hanno dato alla comunità ca-maldolese e a tanti amici un grande respiro di rinnovamen-to e di speranza.

http://www.monasterodicamaldoli.it

La Comunità Monasticadi Camaldoli

F

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libri

29varese | dicembre 2012 | n. 6 |

Consigli di lettura

Umberto AmbrosoliQUALUNQUE COSA SUCCEDASironi editore

Questa è la storia di Giorgio Ambrosoli, per cinque anni commissario liquidatoredella Banca Privata di Michele Sindona, ucciso a Milano da un killer la notte tra l'11e il 12 luglio 1979. La racconta a trent'anni di distanza il figlio Umberto, che ai tempiera bambino, sulla base di ricordi personali, familiari, di amici e collaboratori e attra-verso le agende del padre, le carte processuali e alcuni filmati dell'archivio RAl. Sul-lo sfondo, la storia d'Italia in quel drammatico periodo. Nell'indagare gli snodi di unsistema politico-finanziario corrotto e letale, Ambrosoli agiva in una situazione diisolamento, difficoltà e rischio di cui era ben consapevole. Aveva scritto alla moglie:"Pagherò a caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi la-mento affatto perché per me è stata un'occasione unica di fare qualcosa per il Pae-

se [...] Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo". Il raccon-to illumina il carattere esemplare delle scelte di Giorgio Ambrosoli, la sua coerenza agli ideali di libertà e re-sponsabilità e, insieme, sottolinea il valore positivo di una storia ancora straordinariamente attuale. Con la prefa-zione di Carlo Azeglio Ciampi.

Chiara FrugoniSTORIA DI CHIARA E FRANCESCOEinaudi editore

Quella di Chiara e Francesco è la storia di due giovani che, volgendo lo sguardo almondo che li circondava, decisero di cambiarlo. Lo fecero dedicandosi agli ultimi:perché nel volto degli ultimi videro il volto di Dio.

Marco VergottiniPERLE DEL CONCILIO. DAL TESORO DEL VATICANO IIEdizioni Dehoniane Bologna

Cardinali, vescovi, teologi, filosofi, biblisti, storici, giornalisti, scrittori, donne e uomi-ni di cultura: più di 200 nomi autorevoli, del mondo ecclesiale e non, hanno aderitocon sollecitudine all’invito di commentare succintamente, a partire dalla propria sin-golare prospettiva, 365 citazioni brevi tratte dai documenti del Concilio Vaticano II.Ne è scaturita una “collana di perle” - una perla al giorno per un intero anno -, lacui luce testimonia il fascino e la bellezza del messaggio del Concilio per l’uomocontemporaneo.A 50 anni di distanza, siamo di fronte a un evento che continua a segnare la vitadella comunità cristiana, un albero ancora carico di frutti copiosi da saper cogliere.In ascolto del magistero, occorre propiziare un ritorno alle fonti del Vaticano II, perrecuperarne lo spirito e riassaporarne la lezione. Le “perle” sono occasione per ri-

consegnare al popolo di Dio questo patrimonio prezioso e aiutarlo a riscoprirne l’attualità

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30 varese| dicembre 2012 | n. 6 |

a sensazione è che tutte le volte chela politica ha bisogno di consensoesplode la guerra a Gaza. Una po-litica che non vuole la pace ed usa lavita delle persone, persino dei bambi-ni, con un cinismo senza limiti».

Alfredo Cucciniello, responsabiledel dipartimento pace delle Acli, è appena tornato da una mis-sione in Israele e Palestina con la Tavola della Pace. «Ci sia-mo trovati di fronte ad un’autentica polveriera – commenta– pronta ad esplodere e a procurare nuovi bagni di sangue.Passati pochi giorni, i tristi presagi si sono trasformati intragica realtà».

«Non si tratta ora di stabilire chi ha ragione e chi hacominciato – continua – ma di fare ciascuno quanto in pro-

prio potere per fermare una guerra che in pochi giorni ha mie-tuto decine di vittime, spesso bambini in tenera età. Non pos-siamo permetterci che il conflitto degeneri e si estenda nel-l’area circostante».

«Israele – spiega Alfredo Cucciniello – ha le responsabi-lità che gli derivano dal fatto di essere un Paese democrati-co. La comunità internazionale deve farsi garante della treguama soprattutto del riavvio di un processo di pace colpevol-mente interrotto. Stati Uniti ed Europa agiscano con deter-minazione in questo senso. Anche l’Italia può e deve affer-mare un suo ruolo strategico e propositivo nell’ambito delMediterraneo.

La prospettiva dei “due Stati per due popoli” apparel’unica idonea a garantire a israeliani e palestinesi di viverein pace in questa terra».

Gaza, c’è un politicache non vuole la pace

«L

(tratto da www.acli.it)

Di ritorno da una missione in Israele e Palestina:«Ci siamo trovati di fronte a polveriera:presagi sono diventati realtà»

Mentre andiamo in stampa è stata dichiarata la tregua, ci auguriamo che sia rispettata in futuropregando per un percorso di costruzione della pace

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31varese | dicembre 2012 | n. 6 |

Tessera Normale/Ordinaria €20,00Tessera Sostenitore €30,00Tessera Famiglia €16,00

Tessera Giovani * €10,00

TESSERAMENTO ACL I 2013

Per l’anno 2013 la Campagna tesseramento che ha al centro il tema:

“Protagonisti per il bene comune”VALIDITÀ DELLA TESSERALa tessera ACLI ha validità dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013

CALENDARIO CAMPAGNA TESSERAMENTO 2013La campagna tesseramento 2013 avrà il seguente calendario:

15 dicembre 2012: apertura Campagna Tesseramento presso i Circoli

30 settembre 2013: chiusura della Campagna provinciale Tesseramento 2013

Il tesseramento 2013 conferma la TESSERA FAMIGLIA,riservata ai componenti lo stesso nucleo familiare (stessa residenza)di un socio ordinario o sostenitore (capofamiglia).

*sottoscrivibile dai giovani fino ai 29 anni di età

Q U O T E T E S S E R A 2 0 1 3

N O V I T À 2 0 1 3

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