inPiazza n° 6

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Dai dati della Ca- mera di Commercio di Chieti sono circa 120 le aività econo- miche con sede nel centro storico di San Salvo. La maggior parte sono aività di commercio al dea- glio, ma vi è una si- gnificativa presenza di aività artigia- nali, specie del com- parto alimentare, rappresentato pre- valentemente da pa- nifici, pasticcerie, gastronomie, gelate- rie, pizzerie da asporto e assimilati. Un centro storico che vanta una pre- senza importante di operatori economici (anche se molte ai- vità vi hanno solo la sede legale) che fati- cano a trovare solu- zioni adae a garantire la loro so- pravvivenza. . Segue a pagina 3 Editoriale Non è necessario cambiare, la so- pravvivenza non è obbligatoria E’ incredibile, ma più si annun- ciano cambiamenti e, come la pro- fezia che si avvera, più accade l’esao contrario: si annuncia la ri- duzione delle tasse e queste au- mentano; si annuncia una politica meritocratica e, non è solo una mia sensazione, incarichi, ruoli e assunzioni rispondono a logiche “non proprio meritocratiche”; “maggiori opportunità per le donne!” e giù nella classifica sulle pari opportunità, mentre l’Italia scende al 74° posto su 134 Paesi (meglio di noi anche il Vietnam, il Ghana e il Malawi); “spazio ai giovani” e qui il livello di retorica è preoccupante dato che i più ta- lentuosi “meritocraticamente” guadagnano l’estero. Esempi più locali?; “faremo la grande area metropolitana del Vastese!” Risul- tato? Un irrefrenabile stato di per- manente conflio tra i decisori locali del Vastese. Riformiamo i Consorzi Industriali perché inutili e costosi (apostrofati spesso come carrozzoni) Segue a pagina 3 www.sansalvoinpiazza.it www.abruzzoinpiazza.it Periodico bimestrale gratuito [email protected] Numero 6, Anno II - Luglio/Agosto 2011 - tratura 3000 Identikit del turista balneare C hi è il turista di San Salvo? Lo cono- sciamo attraverso 900 interviste con cui si è chiesto: la provenienza, la durata del soggiorno, il tipo di alloggio scelto ed il perché a San Salvo. Iniziamo subito con l’evidenziare che al primo posto troviamo famiglie provenienti dalla Regione Campania, con una percentuale pari al 15% del campione intervistato; Segue a pagina 2 all’interno a Giovani VS San Salvo a pagina 4 a Incentivi Lavovare in Abruzzo a pagina 4 a La Cooperazione nel futuro a pagina 5 a Come evitare le offerte a pagina 5 a L’omeopatia a pagina 6 a Goodbye sacchei di plastica a pagina 6 a Costituzione Art. 97 a pagina 7 a Il funzionamento della Borsa a pagina 7 “Indaginiamo”. Parola agli operatori del Centro Storico 900 interviste ai turisti che hanno scelto San Salvo per le loro vacanze E’ ripartito il di bat- tito sulla sostenibi- lità d e g li op e r a t o r i economici nel cen- tro storico di San Salvo. Li abbiamo incontrati per capire le loro aspeative. Ritorno al passato Lo scorso febbraio si è svolta a Roma la prima Assemblea nazionale di Agrimercato di Campagna Amica, nel corso della quale è stato presen- tato un dossier dal titolo “I cibi del passato salvati dall’estinzione”, che proprio grazie ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori, i cosiddei “Farmers Market”, sono stati recuperati. Negli ultimi cinquant’anni sono scomparse dalle tavole degli italiani tre va- rietà di frua su quaro (nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà di frua, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000) e una larga percen- tuale di quelle rimaste rischia l’estinzione;. Segue a pagina 2 Maurits-Cornelis-Escher Via Roma Numero 6:inPiazza 21/08/2011 21.12 Pagina 1

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http://www.abruzzoinpiazza.it In questo numero del periodico inPiazza abbiamo affrontato la problematica del centro storico di San Salvo che in questo periodo come non mai sta attraversando con grande difficoltà il periodo di crisi che incombe sulle nostre vite.

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Dai dati della Ca-mera di Commerciodi Chieti sono circa120 le attività econo-miche con sede nelcentro storico di SanSalvo. La maggiorparte sono attività dicommercio al detta-glio, ma vi è una si-gnificativa presenza

di attività artigia-nali, specie del com-parto alimentare,rappresentato pre-valentemente da pa-nifici, pasticcerie,gastronomie, gelate-rie, pizzerie daasporto e assimilati.Un centro storicoche vanta una pre-

senza importante dioperatori economici(anche se molte atti-vità vi hanno solo lasede legale) che fati-cano a trovare solu-zioni adatte agarantire la loro so-pravvivenza. . Segue a pagina 3

EditorialeNon è necessario cambiare, la so-pravvivenza non è obbligatoriaE’ incredibile, ma più si annun-ciano cambiamenti e, come la pro-fezia che si avvera, più accadel’esatto contrario: si annuncia la ri-duzione delle tasse e queste au-mentano; si annuncia una politicameritocratica e, non è solo unamia sensazione, incarichi, ruoli eassunzioni rispondono a logiche“non proprio meritocratiche”;“maggiori opportunità per le

donne!” e giù nella classifica sullepari opportunità, mentre l’Italiascende al 74° posto su 134 Paesi(meglio di noi anche il Vietnam, ilGhana e il Malawi); “spazio aigiovani” e qui il livello di retoricaè preoccupante dato che i più ta-lentuosi “meritocraticamente”guadagnano l’estero. Esempi piùlocali?; “faremo la grande areametropolitana del Vastese!” Risul-tato? Un irrefrenabile stato di per-manente conflitto tra i decisorilocali del Vastese. Riformiamo iConsorzi Industriali perché inutili ecostosi (apostrofati spesso comecarrozzoni)

Segue a pagina 3

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Periodico bimestrale gratuito [email protected] Numero 6, Anno II - Luglio/Agosto 2011 - tiratura 3000

Identikit del turista balneare

Chi è il turista di SanSalvo? Lo cono-

sciamo attraverso 900interviste con cui si èchiesto: la provenienza,la durata del soggiorno,il tipo di alloggio sceltoed il perché a San Salvo.Iniziamo subito conl’evidenziare che alprimo posto troviamofamiglie provenientidalla Regione Campania, con una percentuale pari al 15%del campione intervistato; Segue a pagina 2

all’internoa Giovani VS San Salvo a pagina 4 a Incentivi Lavovare in Abruzzo a pagina 4

a La Cooperazione nel futuro a pagina 5

a Come evitare le offerte a pagina 5

a L’omeopatia a pagina 6

a Goodbye sacchetti di plastica a pagina 6

a Costituzione Art. 97 a pagina 7

a Il funzionamento della Borsa a pagina 7

“Indaginiamo”. Parola agli operatori del Centro Storico

900 interviste ai turistiche hanno scelto SanSalvo per le loro vacanze

E’ ripartito il di bat-tito sulla sostenibi-lità degli operatorieconomici nel cen-tro storico di SanSalvo. Li abbiamoincontrati per capirele loro aspettative.

Ritorno al passatoLo scorso febbraio si è svolta a Roma la prima Assemblea nazionale diAgrimercato di Campagna Amica, nel corso della quale è stato presen-tato un dossier dal titolo “I cibi del passato salvati dall’estinzione”, cheproprio grazie ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degliagricoltori, i cosiddetti “Farmers Market”, sono stati recuperati. Negliultimi cinquant’anni sono scomparse dalle tavole degli italiani tre va-rietà di frutta su quattro (nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà difrutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000) e una larga percen-tuale di quelle rimaste rischia l’estinzione;.

Segue a pagina 2

Maurits-Cornelis-Escher

Via Roma

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Page 2: inPiazza n° 6

segue dalla primaa seguire troviamo il turista Lom-bardo, con il 12% e il turista La-ziale, con una percentuale del 9%.La percentuale più alta tra i turististranieri è rappresentata da Tede-schi e Francesi, con una percen-tuale rispettivamente dell’8 e del6%. Un dato più netto emerge perla scelta della tipologia di alloggioutilizzato per il soggiorno: quasiil 50% degli intervistati dichiara dialloggiare in casa di proprietà ecirca il 30% dichiara di utilizzare

una casa in affitto. In altre parolecirca l’80% del turista che fre-quenta abitualmente la marinasansalvese per le proprie vacanze,

usufruisce della seconda casa;solo una piccola percentuale siavvale di alberghi, residence edaltre soluzioni della ricettività tu-ristica. La permanenza risulta es-sere abbastanza lunga se siconsidera che il 45% degli inter-vistati dichiara di rimanere per 2settimane e un 25% dichiara dipermanere per un mese intero.Perché hanno scelto San Salvo? Sepossedere una casa diventa lamotivazione principale, quelloche sembra essere maggiormenteapprezzato è la qualità dei servizi

turistici, unitamente alla tranquil-lità della località e ad un mare diqualità. Una località appuntod’A... mare .

Silvio Calice

segue dalla primamancano all’appello una trentina di

razze tra mucche, maiali e pecore e il

95% delle antiche varietà di grano è

andato perduto, anche per effetto dei

moderni sistemi di distribu-

zione commerciale, che pri-

vilegiano le grandi quantità

e la standardizzazione del-

l'offerta, che non solo impo-

verisce la scelta a tavola, con

la rinuncia a determinati

prodotti, ma fa perdere defi-

nitivamente un patrimonio

di biodiversità e di identità

ambientale e culturale di un

territorio. Un’importante azione di re-

cupero, in tal senso, è svolta dai nuovi

sbocchi commerciali creati dai mercati

degli agricoltori, i Farmers Market, at-

tivi in tutte le Regioni, che hanno of-

ferto nuove opportunità economiche

agli allevatori e ai coltivatori, prima fra

tutte la vendita diretta dal produttore

al consumatore, favorendo la filiera

corta, dando al consumatore la possi-

bilità di acquistare direttamente dai

produttori del territorio, ma soprat-

tutto rispondendo ad una nuova espe-

rienza, che è quella di dare vita ad un

contesto nel quale il consumatore si re-

laziona con il produttore, creando un

rapporto di fiducia circa la qualità dei

prodotti, le metodologie colturali se-

guite dal contadino e quant’altro. Il va-

lore di tutto questo è maggiore se si

considera che i prodotti ortofrutticoli

venduti nei mercati degli agricoltori si

conservano in media una settimana in

più perché non devono subire i lunghi

trasporti e questo consente

di mettere in vendita anche

varietà più deperibili. In Ita-

lia sono oltre 10 mila le fatto-

rie e le cantine dove rifornirsi

di frutta, verdura, olio, for-

maggi e salumi e si stima che

almeno 100 varietà vegetali

definite minori, tra frutta,

verdura, legumi, erbe selva-

tiche trovino sbocco nell’at-

tuale rete dei mercati degli agricoltori.

In questo modo, in Abruzzo ad esem-

pio, si è recuperato il Vino Pecorino,

che si ricava dalla varietà di uva Peco-

rino, così chiamata perché presente

nelle zone storiche di transumanza dei

pastori. Vania Perrucci

Identikit del turista balneare

R i t o r n o a l p a s s a t o

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Numero 6:inPiazza 21/08/2011 21.12 Pagina 2

Page 3: inPiazza n° 6

segue dalla prima

A loro abbiamo sottoposto alcunedomande (a mo’ di intervista a testi-moni privilegiati), per raccogliere illoro pensiero e le loro aspettative. Laprima cosa che si è evidenziata è stataun’autocritica legata alla mancanzadi una loro coesione. M. ad esempiosostiene che quando sono stati fattidei tentativi per trovare una solu-zione, ha prevalso la logica persona-listica rispetto agli interessi collettivi.C’è poi il problema dei parcheggi, col-legato ad una viabilità mal gestita che fa

dire “se non si è fortunati a trovare unparcheggio al primo colpo, si può giraremezza San Salvo”. A. sostiene che“l’isola pedonale impedisce l’acquistoquotidiano dei prodotti, perché le per-sone non possono accedere diretta-mente ai negozi”. Molti denunciano lamancanza di iniziative di animazione edi attrazione; altri ancora ripropongonoil problema della sicurezza: “ad una certaora non ci si sente più sicuri” dice M. “e

la gente preferisce stare a casa”. Le pro-poste più ricorrenti riguardano la viabi-lità; D. ad esempio chiede diristrutturare ed utilizzare il parcheggiocoperto di via Montegrappa; l’isola pe-donale va bene, ma con orari stabiliti,come si fa a Termoli; manca una ade-guata programmazione di manifesta-zioni estive in grado di arrestare l’esodoverso la marina; mancano bus navettache dalla marina accompagnino i turistiin centro, almeno nelle ore diurne. O.dice “manca un’area wireless gratuitaper tutto il centro storico e la casa dellacultura non è aperta tutti i giorni”. Infine,molto successo riscuote l’idea e la pro-posta di istituire un centro commercialeall’aperto, dove le persone possano pas-seggiare, fare acquisti, degustare prodottitipici che difficilmente troverebbero al-l’interno della grande distribuzione.

Massimiliano GabrieleVideo su:

www.sansalvoinpiazza.it

www.abruzzoinpiazza.it

“Indaginiamo”. Parola agli operatori

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segue dalla prima

e intanto si approva un bel regola-mento che, di fatto, introduce unanuova tassa, mentre di servizi mi-gliorativi nemmeno l’ombra. E separlassimo della sanità? Beh, quisono certo che qualsiasi lettore hauna propria paradossale situazionea cui pensare, nel mentre siamosempre più poveri, più precari, piùconfusi, meno informati, più igno-ranti (nel senso di ignorare) e piùqualunquisti. Per questo dice beneEdwards Deming “Non è necessa-rio cambiare, la sopravvivenza nonè obbligatoria”. Ma allora solo homohomini lupus (tutti contro tutti) o èpossibile impegnarsi attivamente,con coscienza e responsabilità e conun orientamento al risultato? E se si,come? Quali sono le vere leve delcambiamento? Quanto il cambia-mento è condizionato/frenato daisoliti volti e dalle solite ridondantiidee? Si può intaccare questo climadi sfiducia nei confronti della poli-tica e delle Istituzioni? Certo l’attualeclima di rassegnazione è frutto oltreche di “paradossi”, anche dell’avertradito la fiducia (per esempio delcittadino/elettore). E questo è stu-pido! Perché, al di là delle conside-razioni etiche, non tradire la fiduciaconviene a chi la da e a chi la riceve,come sostiene Carlo M. Cipolla nelsaggio “Le leggi fondamentali dellastupidità umana”. Provo a sintetiz-zare: definiamo intelligente colui cheassume comportamenti che gli re-cano vantaggio e stupido colui chereca svantaggio a se e agli altri. Inmezzo troviamo il “furbo” (manipo-latore, bandito, ecc.), colui che perprodurre un proprio vantaggio ca-giona uno svantaggio ad altri. Que-sto atteggiamento, però, nel lungoperiodo porterà svantaggio anche achi lo attua (mi puoi fregare unavolta, due, ma non per sempre). Nellungo periodo, quindi, conviene fa-vorire la fiducia cercando di crearevantaggi reciproci: costa meno e nonè stupido. Le condizioni per farequesto? Al di là della retorica occor-rono: una condotta esemplare,competenza nel ruolo e considera-zione degli altri. Carlo Cipolla sotto-linea come “i grandi personaggicarismatici/demagoghi moltipli-cano/attirano gli stupidi trasforman-doli da cittadini pacifici in masseassatanate”.

Silvio Calice

Nostra elaborazione su dati Infocamere

C.so Umberto I

Immagine Satellitare del Centro Storico di San Salvo

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Page 4: inPiazza n° 6

G i o v a n i V S

S a n S a l v o ?

Nel 2012 a San Salvo si terrannole elezioni amministrative e leaspettative di noi giovani sonotante. Non occorre una innatamaestria per captare le utopiedei giovani: ciò che interessa èdare colore e vitalità alla città diSan Salvo, perché da troppotempo si va ripetendo “SanSalvo è un paese per vecchi”, eribadirlo non fa onore; ma dovesono gli spazi per i giovani? Ladomanda non è ardita e la ri-sposta non giunge nuova. Nonsi vogliono attribuire colpe alleautorità locali, perché bisogna

anche essere riconoscenti difronte ai mutamenti sociali chehanno interessato la nostracittà. Ora, però, tocca a noi gio-vani: tocca a noi far conoscere lanostra parola, le nostre ragioni,i nostri interessi e anche le man-canze nei nostri confronti. Noigiovani non abbiamo affinitàcon il centro storico di SanSalvo perché non si respira di-vertimento, armonia, socialità,opportunità. Vogliamo un cam-biamento ambientale, vogliamoriscoprire la nostra città per vi-verla a pieno ritmo, con la di-gnità di appartenerle e in unambiente multiculturale quale èdiventato San Salvo in questi

anni, vogliamo anche il rispettodella nostra cultura, nella qualeidentificarci e confrontarci, per-ché noi giovani siamo aperti aicambiamenti, ma vogliamoanche riconoscerci. Ed ecco chenascono nuove associazioni digiovani, che vogliono dire laloro, anche sulla politica locale,ma con priorità sul turismo,sulla cultura, sul lavoro. Non cibasta più la rinascita della cittànelle feste patronali e nei pro-grammi estivi, che offrono undivertimento statico e fotoco-piato da generazioni, lontanodai tempi del wi-fi libero e deisocial network. Noi giovaniparliamo tante lingue e tantilinguaggi, siamo certi che la no-stra città ha tante altre capacità:siamo pronti ad apprezzarle,anche con il nostro impegno!

Ilario d’Alanno

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Incentivi :

Lavorare in Abruzzo 2Fino al 20 settembre (salvoproroghe), potranno esserepresentate le candidature, daparte dei datori di lavoro, perbeneficiare di incentivi per leassunzioni a favore delle cate-gorie di lavoratori con diversogrado di svantaggio. Il bando,disponibile sul sito della Re-gione, ha una dotazione di 15milioni di euro, di cui 9 milioniriservati alle nuove assunzioni,1 milione riservato alle trasfor-mazioni di rapporti flessibili e15 milioni per “grandi investi-menti”, esclusivamente per

nuove assunzioni. Ciascun da-tore di lavoro potrà vedersi ri-conosciuto al massimo 10mila

euro per ogni lavoratore as-sunto, fino ad un massimo di1milione di euro. Per accedereal bando occorre presentare undossier di candidatura costi-tuito dalla seguente documen-tazione: scheda di sintesi persede operativa; istanza per l’am-

missione agli incentivi; copia diun documento di identità; certi-ficato d’iscrizione alla CCIAA;certificato di attribuzione Par-tita Iva; D.U.R.C.; autocertifica-z i o n e i n c r e m e n t ooccupazionale. www.regione.abruzzo.it

Barbara Marchetti

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Page 5: inPiazza n° 6

L’ONU ha proclamato il 2012“Anno Internazionale delle Coo-perative”, definendo il modelloimprenditoriale cooperativo unodei principali fattori di sviluppoeconomico e sociale: 100milionidi posti di lavoro, 800milioni disoci in 100 Paesi. In Italianon si può ancora contaresu un’offerta formativauniversitaria capillare,anche se sono stati attivatidiversi master, i cui titoliriguardano soprattutto ilnon profit e la coopera-zione sociale, ma ilmondo della coopera-zione resta ancora unmondo poco conosciuto,perché pochi conosconole cooperative e spesso ne hannoun’idea sbagliata. I profondicambiamenti delle economie in-ternazionali e la crisi dei tradi-zionali sistemi di welfare, sonofattori che possono spiegare ilcrescente interesse verso formedi impresa rivolte al benesserecollettivo. Per questo, più di 400docenti universitari di 29 Paesieuropei hanno firmato l’appello

“Dalle parole ai fatti, sostegnoalle cooperative e imprese socialiper un’Europa più inclusiva, so-stenibile e prospera”. La letteraaperta è stata inviata alla Com-missione europea. Promotoredell’iniziativa il prof. Carlo Bor-

zaga, ordinario di Politica Eco-nomica presso l’Università diTrento, che nell’appello ricordala rilevanza che cooperative eimprese sociali hanno già inmolti Paesi europei e ancor piùpotranno avere a seguito dellacrisi in corso. La recessione chestiamo vivendo ha posto l’atten-zione sul lavoro, nei suoi milleaspetti. Il lavoro non è solo uno

dei fattori della produzione: èconoscenza e relazione e pone lapersona al centro, soprattuttonell’impresa cooperativa. Con-centrarsi sulla qualità delle per-sone aggiunge valore, non soloeconomico. Una persona lau-

reata, afferma l’OCSE,produce nella sua vitalavorativa circa 120miladollari di imposte sulreddito e contributi inpiù di chi ha solo il di-ploma superiore. Al ri-torno economico siaggiungono benefici ditipo sociale: livelli piùelevati di istruzione cor-rispondono ad un mag-giore impegno civile e

politico, ad una migliore capa-cità di costruire relazioni sociali.Ma concentrarsi sulle persone ri-chiede metodo, linguaggio, stilee… qualche maestro. I maestriincoraggiano, responsabilizzanoe, soprattutto, sanno esercitarequella rara arte del delegare, chevuol dire sapersi mettere daparte al momento giusto.

Vania Perrucci

La cooperazione nel futuro

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Come evitare le offerte

commercialiL’articolo 20 bis della leggen.166/2009 e il D.P.R. n.178/2010hanno introdotto incisive modi-fiche al trattamento dei datidegli elenchi pubblici di abbo-nati, da parte degli operatori ditelemarketing. Rispetto al prece-dente impianto normativo ba-sato sull’opt-in, che permettevail contatto telefonico per campa-gne di telemarketing solo a co-loro che avessero preventivamentefornito il proprio consenso, il le-gislatore ha privilegiato il si-

s t e m ad e l l ’ o p t -out: l’abbo-nato dovràiscriversi al“RegistroP u b b l i c o

delle Opposizioni” per non rice-vere più chiamate a fini promo-zionali e pubblicitari da parte dioperatori di telemarketing. Apartire dal 31 gennaio 2011 l’ab-bonato agli elenchi telefonicipubblici, che si sarà iscritto alRegistro Pubblico delle Opposi-zioni, non potrà più essere con-tattato dagli operatori ditelemarketing, i quali dovrannonecessariamente consultare il

Registro prima di avviareun’operazione promozionale,pena le sanzioni stabilite dal Co-dice della Privacy. Chiunquepuò iscriversi gratuitamente alRegistro Pubblico delle Opposi-zioni attraverso cinque moda-lità: modulo elettronico sul sitoweb; telefono; raccomandata;fa x ; p o s t a e l e t t r o n i c a ; www.registrodelleopposizioni.it

Barbara Marchetti

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Il 1° gennaio 2011 è entrata in vi-gore la normativa che vieta lavendita dei sacchetti in materialeplastico, che saranno sostituiticon borse di tela, canapa e bio-degradabili. I nuovi sacchettiecologici saranno prodotti conestratti di amido di mais, patatee olii vegetali e, quindi, degrada-bili nell’ambiente in circa 3mesi e riciclabili al 100%.La norma soddisfa le esi-genze delle associazioniambientaliste che quoti-dianamente lottano per lasalvaguardia del pianeta, esecondo cui, finalmente, siè fatto un importante passoavanti di responsabilità,considerato che un sac-chetto di plastica impiega,in media, circa 200 anni per de-gradarsi completamente e chesolo lo scorso anno sono stateprodotte oltre 250 tonnellate disacchetti, con un consumo di pe-trolio pari all’alimentazione di

160mila automobili. Ma una do-manda sorge spontanea: “Comemai si è atteso il 2011 per delibe-rare la tanto attesa norma?”. Inaltre parti del mondo, già datempo sono state attivate misureper l’eliminazione dei sacchetti,

come ad esempio in Francia, Ir-landa, Inghilterra, Cina e per-sino in molte regioni africane. Epoi: “Dove sono finite le scortedi sacchetti di plastica? Qualealtro business si sta costruendodietro lo smantellamento dei

sacchetti da parte delle attivitàcommerciali e, soprattutto, delleaziende produttrici?”; pensareche i sacchetti potrebbero esserevenduti a basso costo, magari aiPaesi in via di sviluppo o smal-titi per conto terzi, con azioni

dannose per l’ambiente,vuol dire non avere la con-sapevolezza che ormai citroviamo ad un punto dinon ritorno e che ormai èarrivato il momento di re-stituire alla natura ciò cheindebitamente ci siamopresi per tanto tempo. Nelnostro futuro ci sono leenergie rinnovabili, sole,

mare, vento, da sempre presentisul nostro pianeta: alle istitu-zioni e istituti di ricerca il com-pito di promuovere e incentivarei nuovi sistemi.

Giuliano Noè

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Goodbye sacchetti di plastica

.L'omeopatia è un controverso me-todo terapeutico i cui principi sonostati formulati dal medico tedescoSamuel Hahnemann e alla cui basevi è il cosiddetto “principio di simi-litudine del farmaco”, in virtù delquale il rimedio appropriato peruna determinata malattia è dato daquella sostanza che, in una personasana, induce sintomi simili a quelliosservati nella malata. La sostanza,detta anche principio omeopatico,una volta individuata, viene som-ministrata al malato in una quantitàfortemente diluita, definita dagliomeopati potenza. L'opinione degliomeopati, infatti, è che diluizionimaggiori della stessa sostanza nonprovochino una riduzione dell'ef-fetto farmacologico, bensì un suopotenziamento. I farmaci adoperatiin omeopatia derivano esclusiva-mente da prodotti naturali, appar-tenenti ai tre regni della natura:vegetale, animale e minerale. La

preparazione dei rimedi omeopaticisegue procedimenti codificati cheosservano precisi protocolli, tali dagarantirne l’assoluta assenza di tos-sicità, la sicurezza e la preserva-zione dell’efficacia e sonoconfezionati in vario modo: granuli,globuli, gocce, fiale orali, com-presse, capsule, ovuli, supposte,creme, pomate, colliri, dentifrici,ecc. Le cure omeopatiche, oltre cheai sintomi, sono legate alle caratte-ristiche della persona, in quantoognuno di noi è differente dall’altronell’aspetto, nel carattere, nel com-portamento e questo comporta unospecifico e caratteristico dinamismomorboso rispetto alla “legge di si-militudine”. L'omeopatia, infatti, èun modello di medicina che hacome obiettivo la stimolazione dellacapacità di reazione dell'organismoalle malattie, sia fisiche che psicolo-giche. Questo risultato è raggiuntosomministrando all'organismo dosidi sostanze, che producono nellesperimentazioni (i cosiddetti pro-ving), sintomi simili alla malattia

che si intende curare. Da qui, infatti,il nome dal greco omoios = simile /pathos = sofferenza. E' stato ormaiinconfutabilmente dimostrato a li-vello clinico (meta-analisi di J.Kleij-nen 1991 British Medical Journal)che la somministrazione di dosi dirimedi che contengono informa-zioni simili alla malattia da curare,siano in grado di stimolare la rea-zione dell'organismo alla malattiain atto e quindi portare alla guari-gione. La medicina omeopatica e lemedicine alternative, tuttavia, nonpossono intervenire su patologiegravi come il cancro, rispetto alquale in verità, anche la medicinaufficiale non ha ancora trovato unarisposta globale efficace.

Daniele Leone

L'omeopatia...

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La trasparenzaIl dettato dell’art. 97 della Costi-tuzione contiene l’essenza delcorretto funzionamento dellaPubblica Amministra-zione, rafforzato in nu-merosi dettati normativi,in particolare nella leggen.241 del 1990 “Nuovenorme in materia di pro-cedimento amministra-tivo e di diritto di accessoai documenti ammini-strativi”, che di fatto haintrodotto il principio della tra-sparenza. Questo principio per-mette la verifica concreta, daparte dei cittadini e dalle assem-

blee rappresentative, del buonandamento e all’imparzialitàdelle istituzioni pubbliche equindi il controllo democratico

del loro comportamento. Per es-sere concretamente applicato ènecessario avere, però, un’infor-mazione completa, comprensi-

bile e ampiamente diffusa neiconfronti dei destinatari. Solo inquesto modo è possibile facili-tare la valutazione e il giudizio

completo. L’importanza ditale principio in ambito eu-ropeo è stata sancita dallaCommissione Europea findal trattato di Maastricht(art.1) e fortemente raffor-zato per la gestione dei fondistrutturali europei. In questaevoluzione, il principio ditrasparenza, consentendo

un controllo diffuso, rappre-senta un passo avanti nell’ideadella necessaria democraziapartecipativa.

Vania Perrucci

Art. 97. “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati

il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione. Nell'ordinamento degli uffici sono determi-

nate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari. Agli impieghi

nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”.

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Il funzionamento della Borsa

Ad un certo punto Randolph e Morti-mer Duke, nel film “Una poltrona perdue” spiegano a Ballantine il funziona-mento della Borsa: “alcuni dei nostriclienti stanno ipotizzando che il prezzodell’oro sia destinato a crescere nel fu-turo e altri clienti invece prevedono cheil prezzo dell’oro cadrà e… la partebella è che a prescindere dal fatto che inostri clienti guadagnino o perdanodenaro, la Duck&Duck prenderà unapercentuale”. Le Borse sono nate perfare incontrare la domanda e l’offerta

delle merci. Quando c’è tanta offerta iprezzi si abbassano e, viceversa, sal-gono quando aumenta la domanda. Inpassato il mercante, programmava leproprie attività comperando la merceprima di averne la disponibilità, assi-

curandosela così ad un prezzo presta-bilito e abbattendo il rischio di rialzo oil rischio di rimanerne senza; simmetri-camente il venditore piazzava in anti-cipo la merce, al prezzo stabilito.Questa fu la prima forma contrattuale,che oggi chiame-remmo “derivati”,cioè scommetteresull’andamento diattività sottostanti(Future, Option,Swap, ForwardRate Agreement,Interest RateSwap,ecc.). Siamonel campo dellaspeculazione ad alto rischio, roba dagiocatori di poker. In Borsa ci sonodegli indici, indicatori sintetici di qua-lità dei titoli, di diversi tipi (ad esempioil DowJones della Borsa americana, ilMibtel della Borsa Italiana, il Nasdaqdelle nuove società con forti tassi di cre-scita, il Nikkei della Borsa di Tokyo,ecc.). Il valore dell'indice è pari allasomma dei valori delle azioni. La ca-

duta degli indici è causata da condi-zioni di rischio generale di mercato,quali la recessione del ciclo economico,l’aumento inatteso del petrolio, la crisidi governo o altri shock come, adesempio, la crisi dei mutui americani

(subprime con-cessi a soggetticon elevato ri-schio di rim-borso) che hainnescato l’at-tuale crisi eco-nomica. Perchési chiamaBorsa? I primimercanti si in-

contravano in Belgio, in una piazzadove sorgeva un palazzo sulla cui fac-ciata erano scolpite 3 borse: l’appunta-mento era “alle Borse”. Oggi, nell’eradell’accesso (come la definisce Rifkin),le transazioni avvengono attraversouna fitta rete di computer interconnessitra di loro da ogni parte del mondo: laBorsa telematica.

Massimiliano Gabriele

“Una poltrona per due”

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