Aclivarese Marzo 2010

32
varese POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE La cosa giusta è questione di stile. SOSTENIBILE La cosa giusta è questione di stile. SOSTENIBILE GIUSTI DELL’ISLAM [pagina 8] Quella storia che unisce tre religioni COP [pagina 10] Sentinelle del territorio, costruttori di solidarietà MIGRANTI [pagina 20] Con le Acli alla scoperta del Congo PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - MARZO 2010 - N. 2 PAGINE 4 e 5

description

Aclivarese Marzo 2010

Transcript of Aclivarese Marzo 2010

Page 1: Aclivarese Marzo 2010

varese

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE

La cosa giustaè questione

di stile.

SOSTENIBILE

La cosa giustaè questione

di stile.

SOSTENIBILE

GIUSTI DELL’ISLAM [pagina 8]

Quella storia che uniscetre religioni

COP [pagina 10]

Sentinelle del territorio,costruttori di solidarietà

MIGRANTI [pagina 20]

Con le Acli allascoperta del Congo

PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - MARZO 2010 - N. 2

PAGINE 4 e 5

Page 2: Aclivarese Marzo 2010

marzo 2010 - n. 2

www.aclivarese.it

Registro Stampadel Tribunale di Varese n. 234

Direzione AcliVia Speri Della Chiesa, 921100 VareseTel. 0332.281.204

Direttore responsabileTiziano Latini

Redazione ([email protected])Maria Carla CebrelliRoberto Morandi

Progetto grafico e impaginazioneMassimo Mentasti([email protected])

StampaMagicgraphVia Galvani, 2bisBusto Arsizio

Garanzia di tutela dei dati personali - I dati perso-

nali degli abbonati e lettori saranno trattati nel

pieno rispetto del Dlgs. 196/2003.

Tali dati, elaborati elettronicamente, potranno esse-

re utilizzati a scopo promozionale. Come previsto

dall’art. 7 del Dlgs. 196/2003 in qualsiasi momento

l’interessato potrà richiedere la rettifica e la cancel-

lazione dei propri dati scrivendo a: Acli - via Speri

Della Chiesa, 9 - 21100 Varese

S O M M A R I O

EDITORIALERegionali, un voto importante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

FA’ LA COSA GIUSTAE tu, farai la cosa giusta? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

PROGETTOUna proposta verde per il futuro di Varese . . . . . . . . 6

GIUSTI DELL’ISLAMQuella storia che unisce tre religioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

Una mostra da vivere nel dialogo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

COP PROVINCIALESentinelle del territorio, costruttori di solidarietà . . . 10

MIGRANTICon le Acli alla scoperta dell’Africa Nera . . . . . . . . 13

“Solo il re può mascherarsi da leopardo” . . . . . . . . 15

News . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

In giallo contro il razzismo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Elezioni in Ucraina: il voto momento d’incontro . 20

FRONTALIERIStranieri di giorno. “Non ne possiamo fare a meno” . . 21

LAVOROLa Chiesa non può tacere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

PRIMO PIANOLa mafia si combatte anche al Nord . . . . . . . . . . . . . . 24

SERVIZIO CIVILEIl mio viaggio appena iniziato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

NEWSUboldo: una storia lunga sessant’anni . . . . . . . . . . . . 27

L’uomo, il lavoro e la voce della Chiesa . . . . . . . . . . 28

Gallarate, gli inni poetici di Turoldo . . . . . . . . . . . . . . . . 28

Page 3: Aclivarese Marzo 2010

l’editoriale

3varese | marzo 2010 | n. 2 |

distanza di un mese dalle elezioni regionali leAcli varesine evidenziano tre grandi questio-ni attorno alle quali ritengono doveroso ri-chiamare l’attenzione dei cittadini:

- l’inarrestabile progressione dell’espulsio-ne dal lavoro di migliaia di lavoratrici e la-voratori, nonostante si stiano manifestando

alcuni segnali di recupero economico rispetto alla grave cri-si che ci ha investito;• l’acuirsi dei rapporti tra cittadini nativi e cittadini immi-

grati in diverse regioni del nostro paese, dalla Calabria al-la Lombardia. A Rosarno come in via Padova a Milanosono esplose reazioni non casuali, spesso dentro contestidi inumano degrado o sovraffollamento, conosciuti e nongovernati. Fenomeni che rischiano di alimentare sempre piùdei gesti, individuali o di gruppo, esasperati, che non con-ducono da nessuna parte e danno sfogo a quanto di peg-gio sta dentro di noi. Essi inoltre paralizzano i comporta-menti positivi che abbiamo saputo costruire tante volte,in analoghe circostanze, che restano patrimonio di moltie che è necessario continuare a praticare anche oggi

• l’immoralità nei comportamenti di non pochi uomini del-la politica e delle istituzioni, portati alla ribalta nelle cro-nache da alcuni mesi. Non si tratta solo di questioni pri-vate ma di fatti che svelano la poca considerazione che que-ste persone hanno della cosa pubblica, non “bene comu-ne” da servire, ma appropriazione indebita a uso privato.Con il loro pessimo esempio, essi rischiano di trascinarsidietro, nel discredito, anche migliaia di donne e uominiche vivono l’impegno e le responsabilità politiche e am-ministrative con dignità - in certi contesti anche con unabuona dose di coraggio - e che permettono a tante am-ministrazioni ed istituzioni pubbliche di continuare ad ope-rare nonostante le attuali difficoltà economiche.Le Acli varesine ritengono che il lavoro, la convivenza pa-

cifica e la legalità siano elementi essenziali per la vita demo-cratica. Sono questi i temi prioritari sui quali le forze politi-che dovrebbero impegnarsi, nel corso di questa campagnaelettorale, in un confronto di proposte e di idee nuove sullequali far riflette e discutere. Le Regioni, con la riforma del ca-pitolo V della Costituzione, hanno progressivamente assun-to maggiori poteri legislativi e di governo: la nostra Regionein particolare si è dotata anche di uno Statuto, che – appro-vato a grande maggioranza – favorisce il coinvolgimento an-che dei soggetti sociali nel perseguire il bene comune.

Il voto di fine marzo è importante. È importante andarea votare. Con diverse scuse ci sono cittadini che dichiaranoche non andranno a votare ( ma chi si comporta così – con

aria di superiorità o peggio di menefreghismo - è veramentecittadino a pieno titolo?). Le Acli provinciali invitano ad an-dare a votare, aprendo gli occhi su quali risposte vengono da-te dalle forze politiche e dai candidati sui temi e sui com-portamenti vitali come quelli sopraccitati.

La centralità del lavoro per la dignità della persona, per ilsostentamento delle famiglie, per la solidità economica e so-ciale è fondamentale e si persegue governando l’economia.Il primo articolo della costituzione non si cambia, si mettein pratica. Non tutte le forze in campo la pensano così.

Lo stesso vale nei confronti dell’immigrazione: la conviven-za è stata il cemento della nostra ancor giovane esperienza re-pubblicana. Abbiamo imparato a con-vivere nella compresen-za di accentuate diversità ideologiche che hanno raggiuntoperfino la scomunica, in tempi dove la pratica religiosa era piùsentita e partecipata e meno sbandierata e strumentalizzata.Abbiamo imparato a con-vivere dentro alle impetuose migra-zioni interne con le massicce trasposizioni di “pezzi” di re-gioni del sud nelle periferie delle città del nord e nei paesiindustriali, dove le cronache del tempo raccontavano vicen-de che nuovamente rileggiamo nelle cronache di oggi, conl’unica diversità nei cognomi.

Oggi siamo chiamati a rigenerarci dentro a nuove con-vi-venze. Il mondo intero sta vivendo questo fenomeno. È il-lusorio pensare di poter starne fuori.

L’attività politica infine necessita sempre più di un vero rin-novamento che – lo ha sottolineato in questi giorni il Car-dinal Tettamanzi per l’ennesima volta – deve essere un rinno-vamento dell’etica politica da praticare nell’azione quotidia-na.

Scrive il Cardinale “Anzitutto non ci si può “improvvisare”al servizio degli altri, tanto meno in politica. Non basta –per rinnovare l’ethos politico – mettere in campo semplice-mente “facce nuove”. Occorrono persone serie, preparate,competenti.”. Le “responsabilità personali di chi lavora per la“cosa pubblica” sono, in realtà, grandi e impegnative.

È in questione, anzitutto, il proprio stile di vita. Esso è mo-tivo di credibilità per il politico, fattore di incisività della suaazione, fonte di trasparenza dei valori che lo animano e lo gui-dano: la moralità – specialmente per chi è a servizio dellapolis – non ammette separazioni tra “pubblico” e “privato”.”

Esercitiamo un voto responsabile nella consapevolezza cheil futuro del paese non dipende solo dalla politica, ma lescelte politiche incidono sul futuro del paese e che il votova accompagnato da una partecipazione permanente, com-petente e responsabile. La democrazia, la “fedeltà alla de-mocrazia” ci chiede di mettere in pratica questa “forma altadella carità”, ricordandoci che la scelta degli ultimi, degli esclu-si - e di stare dalla loro parte - è il criterio evangelico chevaglia la coerenza delle altre scelte.

Regionali, un voto importante

ALavoro, convivenza e legalità: tre punti fermi su cui ragionare

di Ruffino Selmi

Page 4: Aclivarese Marzo 2010

fa’ la cosa giusta

4 varese| marzo 2010 | n. 2 |

economia può essere responsabile. Non è una doman-da quella che ci pone la fiera “Fa’ la cosa giusta!” mauna proposta e anche un invito. Perché in questi an-ni e soprattutto dopo aver visto gli effetti di una cri-si nata dal voler arricchirsi il più possibile e nel mi-nor tempo possibile, è necessario riportare questi te-mi in primo piano. L’interesse per il mondo dell’eco-nomia solidale inzia a farsi più forte, ma il suo con-

cetto resta a volte troppo generico e astratto. La fie-ra, che vede le Acli tra i suoi partner ed è in program-ma dal 12 al 14 marzo 2010 a Fieramilanocity, provaa dare dei contenuti, a riempirlo di esempi pratici quel-li che ci permettono di descrivere i comportamenti egli stili di vita davvero “sostenibili”. Fa’ la cosa giu-sta, lo dice il nome stesso, implica una scelta: una de-cisione che pone al centro l’uomo e l’ambiente cercan-do, come dice la nota che presenta la manifestazione“di coniugare sviluppo con equità, occupazione consolidarietà e risparmio con qualità”. La fiera è nata nel2004 a Milano, ed è giunta alla sua sesta edizione na-zionale nel marzo 2009 presso i 22.000 metri quadra-ti dei padiglioni 1 e 2 di fieramilanocity e ha visto lapresenza di 50.000 persone, 5000 studenti e 640 gior-nalisti accreditati, che hanno visitato gli oltre 500 standpresenti.

In fiera potrete trovare una sezione speciale si chia-ma Critical Fashion, un vero e proprio “salone nelsalone” dedicato alla ‘moda critica’, bella e giusta. Sa-ranno presentati progetti e prodotti mirati a valorizza-re l’estetica, lo stile e le tendenze insieme alle loro qua-lità etiche. Dall’abbigliamento alle scarpe, dai gioielli altessile casa: questi sono solo alcuni dei prodotti chesaranno in esposizione, scelti per la capacità di valo-rizzare la manualità, la creatività e l’autoproduzione,l’utilizzo di materiali innovativi, ecologici e da riciclo,la riscoperta di metodi di lavorazione tradizionale.

Saranno 14 le sezioni tematiche: dall’editoria indi-pendente all’economia carceraria, dalla casa sostenibi-le al turismo solidale e poi ancora energie rinnovabi-li, ecoprodotti, progetti di educazione alimentare, fi-nanza etica, commercio equo e solidale e molto al-tro.

Tra le novità dell’anno uno spazio per il diritto alcibo, una piazza, dedicata alla sovranità alimentare,chiamata Kuminda, che in una lingua della antille si-gnifica ‘cibo’.

Il progetto “Verde di Tutti’’ punta invece a dare nuo-ve idee e buone pratiche per rendere più verde le no-stre case e città, favorendo l’incontro con gruppi eassociazioni che lavorano per riconquistare gli spazi

L’

E tu,farai

la cosagiusta?

MILANO - 12, 13, 14 MARZO 2010

Page 5: Aclivarese Marzo 2010

fa’ la cosa giusta

5varese | marzo 2010 | n. 2 |

pubblici e abbandonati della città. Infine l’ultima no-vità sarà la Scuola di AltRa amministrazione, in cui ver-ranno presentate le migliori iniziative sperimentate dal-le amministrazioni comunali nel corso degli ultimianni. In Aula i protagonisti delle esperienze più riusci-te metteranno a disposizione dei partecipanti le com-petenze e gli strumenti utili a comprendere, tra le al-tre iniziative, come si possa raggiungere la soglia di ‘’ri-fiuti zero’’ o come possa un comune diventare ener-gicamente indipendente. Gli amministratori locali pos-sono partecipare alla Scuola, iscrivendosi alle giorna-te di lavoro sul sito: http://www.altramministrazione.it/entro domenica 28 febbraio e fino ad esaurimento po-sti.

Ci sarà anche un intenso programma culturale cheattraverso incontri, workshop, laboratori e lectio ma-gistralis darà la possibilità di conoscere da vicino te-mi e protagonisti dell’economia solidale.

Da un’idea di risparmio un grandeprogetto di solidarietà

Sesto Calende - Solidarietà, attenzione ai consumi emeno spreco. Sono questi gli ingredienti che hanno per-messo di dare vita al progetto “Last minute market”, un’ini-ziativa nata dall’università di agraria di Bologna e messa inpratica da alcuni comuni del Basso Verbano. Il progetto sibasa sul convincimento che quanto andrebbe smaltito nelnormale ciclo dei rifiuti possa, almeno in parte, rivelarsi uti-le e consumabile. Si realizza così un sistema virtuoso gra-zie al quale vengono recuperati i prodotti in eccedenza daimprese alimentari - ipermercati,supermercati e bar - facendoli ar-rivare direttamente sulla tavola dipersone svantaggiate. Si posso-no raccogliere così pasta, pane,latticini, riso e prodotti in scatolache entrano nella rete di “Lastminute market” e diventano unpasto da offrire a chi è in difficol-tà. Si promuovono così valori eticie si innesca un’economia solida-le basata su una concreta azionedi sviluppo sostenibile. Dal 1° dicembre 2006 il progetto“Last Minute Market” nel distretto di Sesto Calende è di-ventato operativo e ha dato buoni risultati coinvolgendo di-verse realtà del territorio. Nei mesi successivi l’iniziativa èstata perciò ad altri prodotti. Nel dicembre 2007 è stato av-viato un ampliamento del progetto con “Last minute Toys”che ha l’obiettivo di recuperare, attraverso il canale dellescuole e dei centri commerciali, giocattoli ancora in buonostato che i bambini non utilizzano più, sensibilizzandoli co-si rispetto al tema dello spreco e del consumo consapevo-le. Nel gennaio 2008 un nuovo ampliamento del progetto(“Last minute book”) ha previsto il recupero dei libri, peristituire una piccola biblioteca all’interno del Reparto Pe-diatrico dell’Ospedale Ondoli di Angera e nelle sale di atte-sa degli studi medici.

“Fa’ la cosa giusta!”si terrà a fieramilanocity,viale Scarampo 14, Milano.MM1 Amendola Fiera o Lotto.Padiglioni 1 e 2,ingresso da P.ta ScarampoGiorni e orari di apertura:Venerdì 12 marzo: 9-21Sabato 13 marzo: 9–23Domenica 14 marzo: 10–19Catalogo: 5 euro (valido per l’ingres-so). Ingresso valido anche presentan-do una copia del libro “I mostri nel miofrigorifero”, acquistabile a 10 euro perinformazioni: www.falacosagiusta.org

deve arrivarenuovo testoappuntamentiAcli

Page 6: Aclivarese Marzo 2010

progetto

6 varese| marzo 2010 | n. 2 |

il tema del presente, la Gre-en Economy. Un modellodi economia, strettamentelegato all’ambiente, che se-condo molti potrebbe esse-re la chiave per risollevarel’economia. Ma è davvero

così? Varese Europea ci scommette edice proviamoci. Il primo passo è sta-to quello di far incontrare allo stesso ta-volo alcuni rappresentanti del mondopolitico, economico, scientifico e asso-ciativo ricordando i dati che hanno se-gnato il 2009, uno degli anni più duri perl’economia della provincia.

Il progetto discusso dall’associazio-ne lancia infatti una sfida ambiziosa:mettere insieme le risorse locali per av-viare uno sviluppo basato su un’econo-mia sostenibile e compatibile con le po-tenzialità del territorio. «L’idea - ha spie-gato nella sua relazione Mario Banfipresidente del Gruppo di lavoro “Am-biente e Sviluppo del Territorio” Va-rese e presidente di Acli Anni Verdi.- è di provare a collegare le nostre risor-se, in termini di saperi (Università, En-ti di Ricerca e Istituti di Formazione), didisponibilità di 2 di aree industriali (piùdi 400.000 metri dismesse non utilizza-te) e di mano d’opera (tenendo contoche l’industria manifatturiera sta cam-biando la propria struttura), con le im-prese che vogliano investire nella cosìdetta “Green Economy”, compresequelle che hanno già cominciato a far-lo».

Un invito ad agire attuando politichedi risparmio e incentivando i progettiche vanno in questa direzione e che sirivolge in particolare ai sindaci della pro-vincia di Varese ma anche ad altri sog-

getti come associazioni, enti di ricerca,scuole e stampa locale. All’incontro han-no partecipato come relatori anche Gior-dano Urbini del Dipartimento ambien-te salute e sicurezza dell’Università del-l’Insubria di Varese e Luca Magagnin delPolitecnico di Milano.

La dotazione di VaresePer quanto riguarda Varese, l’associa-

zione, ha offerto un’analisi iniziale del-le risorse a disposizione: «Teniamo con-to - ha aggiunto Mario Banfi - che la pro-vincia di Varese possiede boschi che co-prono il 43% dell’intero territorio pro-vinciale e i l 10% dell’intera superficieregionale. Inoltre la nostra provincia è

divisa in aree strettamente legate al fat-tore ambientale: il 25% al nord è zonamontana con 49 comuni e 300 chilome-tri quadrati di montagne, il 46% al cen-tro è zona collinare con 69 comuni e552 chilometri quadrati di colline, il 29%a sud è zona di pianura con 22 comunie 347 chilometri quadrati di pianura. Masoprattutto è un tessuto ricco di storia,tradizione e imprese un patrimonio chedobbiamo difendere». Come? Attraver-so una combinazione di scelte orienta-te all’innovazione nel suo senso più am-pio: «Green economy, Università e HighTech. solo così possiamo accelerare il rit-mo della ripresa e costruire opportu-nità per il nostro futuro».

È

Una propostaverde per il futurodi Varese

Page 7: Aclivarese Marzo 2010

ono stati dieci giorni di di-battito e di confronto ric-co e approfondito, a vol-te anche franco su alcunipunti controversi: la mo-stra “I giusti dell’Islam” egli incontri collegati, pro-

mossi da Acli provinciali e comunità isla-mica di Gallarate, hanno fatto delle sa-le dell’Aloisianum un luogo di scambiotra comunità, fedi, individui. Ragazzi eragazze, operai e professori, donne mu-sulmane e religiosi cattolici, imam e po-litici hanno affollato tutte e quattro leserate dedicata alla storia dei Giusti e al-l’attualizzazione del messaggio di con-vivenza e incontro. «La mostra riportaa galla quel che è sempre esistito nei se-coli, ma di cui ci siamo dimenticati: lastoria comune e il legame che unisce lecomunità islamica ed ebraica» ha esor-dito il giovane musulmano Ibrahim ‘abdan-Nur, ospite del primo incontro insie-me a Daniele Nahum, suo coetaneo del-la comunità ebraica di Milano. Il primoappuntamento ha visto anche l’interven-to, attesissimo, del cardinale Carlo Ma-ria Martini, che dopo aver visitato la mo-

stra ha parlato brevemente al numerosopubblico composto di italiani e stranie-ri: «Noi tutti abbiamo nel cuore il desi-derio di dialogo. Ho sempre sperato inquesto e nei miei 6 anni trascorsi a Ge-rusalemme questa speranza è cresciutamoltissimo. In Italia, però, - ha notatoMartini - la possibilità di dialogo è piùdifficile da creare. Ma è con iniziative co-me questa che si possono accendere an-cora barlumi di speranza».

E a volte il dialogo deve partire dalbasso, dalla condivisione delle esperien-ze della quotidianità, comprese le diffi-coltà. Grande partecipazione ha così ca-ratterizzato l’incontro che ha visto il dia-logo tra il decano di Gallarate don Fran-co Carnevali e il rappresentante delle co-

S

7varese | marzo 2010 | n. 2 |

Quella storiache uniscele tre religioni

Il cardinale CCaarrlloo MMaarriiaa MMaarrttiinnii apre la prima serata insieme a RRuuffffiinnoo SSeellmmii e al curatore della mostra GGiioorrggiioo BBeerrnnaarrddeellllii

giusti dell’islam

munità islamica cittadina Hamid Khar-taoui. «Sono orgoglioso di essere galla-ratese – ha notato Khartaoui chiudendola serata -, perché nelle difficoltà abbia-mo trovato tanto aiuto dalla comunitàdei cristiani». E in effetti il dialogo diquella sera tra le due comunità che vivo-no fedi diverse, tra uomini e donne chedividono gli stessi luoghi, ha testimonia-to la ricchezza dell’incontro possibile eindicato ancora una volta la via da segui-re. Se un rammarico c’è, di fronte allagrande partecipazione vista nei quattroappuntamenti, è da cercare proprio nel-la scarsa attenzione di chi, alla guida del-le istituzioni locali, ha il compito di co-struire la convivenza. In particolare leforze più critiche sui temi dell’immigra-zione e dell’Islam – Lega compresa, pro-tagonista a Gallarate di un costante brac-cio di ferro sul centro culturale islamico– non hanno ritenuto di dover parteci-pare. Un segnale di disinteresse compen-sato in parte dall’attenzione rivolta da(pochi) politici locali, di maggioranza edi opposizione, che da tempo lavoranosul tema.

Del resto, le serate hanno cercato dav-

Page 8: Aclivarese Marzo 2010

giusti dell’islam

8 varese| marzo 2010 | n. 2 |

vero un confronto che non fosse solosuperficiale (si potrebbe dire “buonista”,usando un’espressione abusata), mafranco e reale, senza evitare i problemiaperti. Così un incontro – ospiti Gior-gio Del Zanna della Comunità Sant’Egi-dio e Mohsen Mouelhi, ConfraternitaJerrahi Haleveti – era dedicato al con-troverso tema del diritto di culto e del-la reciprocità. «Non è una questione re-ligiosa, ma politica» si è ripetuto in piùoccasioni, da più parti. E ad una delleradici dell’attrito tra occidente e Islam– il conflitto israelo-palestinese - erarivolto il secondo incontro, con Gian-luca Solera, che ha raccontato una ter-ra divisa partendo dal suo libro, “Mu-ri, lacrime e za’tar”. Quel muro di ce-mento che divide due popoli è il simbo-lo di una convivenza rifiutata. I volti dicentinaia di giovani e adulti, di musul-mani, cristiani e laici intervenuti all’Aloi-sianum raccontano invece di una con-vivenza che già esiste, che come un al-bero ha radici nella terra, nei quartierie nelle scuole, ma che ha bisogno di cre-scere. Un giorno i suoi rami, i frutti chestanno nascendo, saranno più alti deimuri eretti da chi vuole dividere uomi-ni da altri uomini.

PER APPROFONDIRE

Gianluca Solera“Muri, lacrime e za’tar”Nuova DimensioneUn viaggio in Israele/Palestina, terra divisa damuri fisici e mentali, seguendo le esili traccedel dialogo e delle esperienze di fraternità, trapersone che “sanno ravvivare il cuore, quan-do, caduta la notte, chiusi i check point easciugate le lacrime dietro i muri, si acconten-tano dei piccoli piaceri della vita come lo za’-tar all’olio d’oliva, dentro cui è così buono in-zuppare il pane fatto in casa”.

Geraldine Brooks“I custodi del libro”Neri PozzaUn romanzo ispirato alla lunga storia dell’Hag-gadah di Sarajevo, il più antico documentodell’ebraismo europeo, salvato una prima vol-ta dal Giusto musulmano Dervis Korkut, diret-tore del museo della capitale bosniaca, e poiuna seconda volta durante le guerre jugoslavedegli anni Novanta.

Page 9: Aclivarese Marzo 2010

9 varese| marzo 2010 | n. 2 |

on è una mostra da guardare in silenzio, quella suiGiusti dell’Islam, ma uno spazio che chiama al dia-logo. «Ovunque è andata, la mostra ha creato con-fronto e dibattito» ha spiegato nel primo incontro al-l’Aloisianum il curatore Giorgio Bernardelli, gior-nalista che collabora del Centro Missionario Pimedi Milano. I venti pannelli dell’esposizione raccon-

tano le storie di uomini musulmani, a volte semplici,a volte di cultura o partecipi del potere, accomunatidl coraggio e dal senso di umanità che li spinsero a sal-vare gli ebrei minacciati dallo sterminio nazista. Le lo-ro storie sono molto diverse, non fosse altro che peril contesto in cui s’inseriscono: gli episodi raccontati

Una mostrada viverenel dialogo

nella mostra toccano l’Albania, la Bosnia, la Francia, ilMarocco, paesi molto diversi, dove anche il modo divivere l’Islam era differente. L’Albania, nazione a gran-de maggioranza musulmana, fu l’unico stato in Euro-pa dove vivevano più ebrei di quanti ve ne fossero pri-ma dello scoppio del conflitto: gli albanesi, islamici maanche cattolici, accolsero anche tanti ebrei in fuga dal-la Jugoslavia e dall’Italia occupate, guidati dal Cora-no e dalla Bibbia, ma anche dal Kanun, la legge tra-dizionale secondo cui la protezione dell’ospite è sacra.Nella vicina Bosnia Dervis Korkut, direttore del mu-seo di Sarajevo, salvò una famiglia ebrea e protesse,con la complicità di un imam e di un gruppo di pa-stori, l’Haggadah di Sarajevo, antico documento che èla più antica testimonianza dell’ebraismo in Europa.Ma le storie riguardano anche il mondo arabo e per-sino la lontania Persia, oggi Iran, con la testimonian-za di Abdul Hussaini Sardari, un diplomatico che inFrancia salvò decine di ebrei di antica origine persia-na (ma anche di altre nazionalità) facendoli fuggire dal-la zona occupata dai nazisti. Oggi l’Iran - a dispettodell’incendiaria retorica dei suoi leader politici - ospi-ta una comunità ebraica di 25mila persone, la più gran-de nel mondo musulmano dopo quella turca. Le sto-rie dei giusti aiutano dunque a comprendere il lega-me profondo che unisce ebrei e musulmani e aiuta-no anche a conoscere nel profondo la realtà attuale, al-lontanandosi dai pregiudizi. Per questo è stata partico-larmente importante la presenza dei giovani: nei die-ci giorni di esposizione all’Aloisianum numerose clas-si delle scuole superiori gallaratesi hanno visitato lamostra, guidati dai loro insegnanti e dal catalogo rega-lato dalle Acli. Una attenzione importante, visti an-che gli studi che hanno segnalato l’ostilità e la pauracon cui molti ragazzi e ragazze guardano agli stranie-ri e al fenomeno dell’immigrazione.

N

giusti dell’islam

Page 10: Aclivarese Marzo 2010

COP provinciale

10 varese| marzo 2010 | n. 2 |

are acliste e cari aclisticome da diversi congressi teniamo a metà manda-to una Conferenza Organizzativa Programmatica.È sicuramente un momento importante in quan-to ci obbliga a rileggere quanto fatto, cosa è ne-cessario fare. Proprio per questo la rilettura va fat-ta con serenità e osservando il vissuto quotidiano.

La Cop 2010 ha come tema “Sentinelle del territo-rio, costruttori di solidarietà”: un tema che ci chiede diguardare all’esterno, di diventare protagonisti nel pro-prio territorio. Ci chiede di diventare rappresentantidei bisogni.

Le Acli hanno fatto molta strada, hanno servizi benprofessionalizzati, hanno nuove regole amministrati-ve per Circoli, hanno nuovi progetti (vedi 5 per mille),abbiamo tutte le nostre Associazioni specifiche ma ab-biamo ancora tutti i nostri Circoli coi loro problemima con la voglia di continuare. Anche a livello nazio-nale ci si pone tante domande riguardo all’identità as-sociativa, alla comunicazione, alla democrazia interna,al rapporto tra l’associazione, i servizi e le imprese pro-mosse sul territorio, alla formazione dei quadri, dei vo-lontari, degli operatori. Come mai dopo tante discus-sioni, approfondimenti, proposte queste continuano arimanere “domande aperte”?

Ho cercato di fare una rapida ricognizione dell’in-tero universo Acli e mi sono chiesto se in parte que-sto non dipenda anche da come è costruito questo uni-verso. Abbiamo dei servizi molto professionali e com-petitivi. Domandiamoci: quanto incide il fatto che laloro gestione è generalmente portata avanti da dirigen-ti non pressati dall’impegno associativo e concentratisul proprio specifico servizio? E se è così, quanto que-

sto è un bene e dove può diventare un limite asso-ciativo? Lo stesso quesito vale anche per parecchie no-stre Associazioni specifiche. Permane più attuale chemai un dibattito che ha accompagnato la lunga sto-ria delle Acli sulla relazione tra movimento ed associa-zione: quanto bello e intrigante è il movimento e quan-to è più semplice e identitaria l’associazione. Questisono pensieri personali ma che desidero socializzarecon voi. Aggiungo la particolare situazione di tuttol’Associazionismo e del Terzo Settore. Dall’EAS, cheormai conosciamo bene in quanto ha schedato tuttol’associazionismo, alle campagne giornalistiche ed ul-timamente anche trasmissioni televisive importanti cheprospettano l’equazione associazione-evasore senzadistinguo e senza spazi di replica. Sicuramente, purin presenza di tutte queste difficoltà, ho condiviso l’in-vito del Presidente Olivero a scegliere anche se ci tro-viamo in una situazione di crisi.

Un percorso di legalitàNel corso dei primi due anni di mandato congres-

suale da febbraio 2008 ad oggi, hanno visto una for-te interazione tra circoli di base e segreteria Provincia-le Acli. Abbiamo vissuto in questi due anni un percor-so che possiamo definire di “legalità”, perché gli adem-pimenti legislativi ancorché dovuti per obbligo sonoelementi che chiariscono il proprio agire e definisco-no le proprie azioni, non in senso limitativo ma ogget-tivo e permettono di muoversi in contesti condivisi eesplicitabili verso il mondo esterno e civile con cui permandato siamo chiamati ad un forte confronto, essen-do i circoli le sentinelle che rispetto alla società de-vono vedere per prime i segnali di cambiamento e lenecessità che da essi emergono, trasformando i biso-

C

Sentinelledel territorio,costruttoridi solidarietàRelazione del presidente provinciale Sergio Moriggi

Page 11: Aclivarese Marzo 2010

Cop provinciale

11varese | marzo 2010 | n. 2 |

gni in risposte ed azioni che migliorino la conviven-za tra tutti i cittadini. Siamo chiamati a questo scopodalla prima definizione di circolo Acli, che è quelladi essere Associazione di cittadini (circolo privato) mache svolge il compito di Promozione Sociale .

Nel 1998 quasi tutti i circoli si costituirono formal-mente con Atto Costitutivo registrato all’Agenzia del-le Entrate. Dopo il nostro congresso del febbraio 2008abbiamo intrapreso un cammino di tipo organizzati-vo specifico per tenere in particolare attenzione gliadempimenti legislativi. A dicembre 2008 con provve-dimento collegato alla legge Finanziaria 2009 il Go-verno emanava il cosiddetto pacchetto “ Anti Crisi”,

che all’ art.30 pone sotto particolare attenzione l’atti-vità dei circoli “privati”.

Con un confronto anche con la sede Acli Nazio-nale, ad aprile si conviene sulla tipologia di statutoda adottare: iniziamo quindi con incontri con i Pre-sidenti di Zona, già informati delle attività, a sensibi-lizzare i circoli sull’importanza degli adempimenti. Tramaggio e settembre 2009, le assemblee straordinariedi 66 circoli su 70 hanno adottato lo statuto proposto.Già prima del 15 dicembre, penultima scadenza, lasede Provinciale e il Saf Acli hanno potuto così pro-cedere alla compilazione e consegna dei Mod. Eas aicircoli durante le assemblee di Zona per il tesseramen-to 2010, con la collaborazione dei Presidenti di Zo-na. Tale adempimento è stato svolto anche per le As-sociazioni Specifiche e altre realtà del sistema asso-ciativo dalla FAP ad Anni Verdi e per tutte le societàUS-Acli. Abbiamo anche offerto collaborazione an-che al CESVOV, per tutte le altre Associazioni del ter-ritorio.

Il cammino è arrivato ad una tappa importante, manon è concluso, oltre alle imprevedibili novità fiscali,dobbiamo tenere presente sempre le leggi e le nor-me dell’associazionismo che obbligano a passaggi ri-corsivi, ad esempio nei cambiamenti di cariche, aggior-namento CF e licenze dove sono presenti servizi dimescita. Per queste ultime è importantissimo rispon-dere prontamente agli adempimenti legislativi che pos-sono presentare onerosità non indifferenti in caso diinadempienze. La sede provinciale sta continuando ilcammino di approfondimento e supporto i circoli dibase, ed alle mescite in particolare, valutando gli aspet-ti fiscali (legge IVA 398) e lavorativi come il “con-tratto di associazione in partecipazione” per i gesto-ri. Tutto ciò comunque e sempre in stretto legame coni presidenti e presidenze dei Circoli, che nella loro

Per essere giovani, bisogna stare nella società

Quasi ad ogni riunione, assemblea o convegno delle Acli si parla di giovani, anzi della “carestia” di giovani cheaffligge le Acli. Ed anche all’ultima Cop provinciale non se ne poteva non parlare.In effetti è vero: leggendo i dati relativi ai tesserati Acli in provincia di Varese, i giovani sono proprio pochi. Equi arriva la fatidica domanda: che fare dunque per portare i giovani alle Acli?Aprire bocciofile od organizzare tornei di briscola nei circoli non sono buone idee.E nemmeno cercare disperatamente di fare cose da e per giovani può risultare utile. E’ banale, ma forse vero,che più si cerca qualcosa o, in questo caso, qualcuno e meno lo si trova.Quello che serve, alle Acli e ai giovani, è un nuovo slancio verso la società. Uno slancio fatto di passione, dicondivisione di esperienze di vita, di coraggio nel dire e, soprattutto, nel fare.E (forse) così arriveranno i giovani. Ma come concretizzare queste parole? E’ questo lo sforzo che le Acli de-vono fare per non diventare una vecchia associazione fatta di vecchi (pardon, anziani!) in un mondo nuovocon nuovi bisogni e nuovi cittadini. Quindi, aclisti di ogni età, mettiamoci al lavoro, prima che sia troppo tardi!

Filippo Cardaci,presidente Acli Colf Varese

Page 12: Aclivarese Marzo 2010

COP provinciale

12 varese| marzo 2010 | n. 2 |

autonomia prendono le decisioni sulle proprie gestio-ni, in forte collaborazione con i Presidenti di Zona:una caratteristica particolare della nostra provincia, uni-ca in Italia.

I circoli e la sfidadi coinvolgere i giovani

Se questo percorso e questa sfida hanno caratteriz-zato gli ultimi due anni, non si deve dimenticare chela vita associativa prosegue nel tempo. I circoli nellastragrande maggioranza si sono consolidati su quantoda decenni offrono: gite, bar mescita, feste. Alcuni of-frono solo spazi per i nostri servizi (Patronato e fi-scale). Le Acli dei nostri circoli sono prevalentemen-te ben viste come erogatrici di servizi. Alcuni circolioltre ai servizi si fanno carico dei problemi del loroterritorio o diffondono conoscenze, provocano rifles-sioni su temi più generali o locali. Da ogni parte si con-divide la necessità di un rinnovamento organizzativoall’interno del loro circolo. In questa situazione ri-tengo difficoltoso un intervento diretto sui circoli siaper il numero dei circoli stessi che per il numero didirigenti dei circoli: occorre sperimentare altre solu-zioni intermedie e preparatorie per successivi interven-ti nei circoli. Partendo dalle queste riflessioni si è con-venuto di predisporre un progetto che abbia in pri-mis l’obiettivo di parlare a dei giovani e, nel possibi-le, allargando l’invito al di fuori dei Circoli, quali Par-rocchie, e altre associazioni, al fine di favorire ricam-bi o comunque nuove adesioni motivate. Il progettosarà rivolto a territori ampi, quali le zone.

La tenuta complessiva del tesseramento se-gnala anche un problema anagrafico: pur conuna quota di nuovi iscritti rilevante (il 10%), lacontinuità nel tempo si è tradotta anche inun’età media elevata. La classe d’età più con-sistente è quella degli aclisti tra i sessantunoe i settant’anni, che rappresentano quasi unterzo della base associativa. All’opposto i socisotto i trent’anni sono solo il 2% del totale.

Si osserva però che un 10% di iscritti ricam-bia ogni anno, se si riuscisse a consolidarnela metà la crescita ti tesserati sarebbe cospi-cua. Questo dato è diffuso su tutte le Zone,anche se 10 circoli nel 2009 non hanno avutonuovi tesserati.

La presenza delle donne nelle Acli è semprestata di rilievo, sia sul dato numerico nudo ecrudo (il 40% degli iscritti), sia nella partecipa-zione dirigenziale. I ricambi di Presidenti a se-guito dell’ultimo mandato congressuale del2008 hanno visto infatti un crescente impegnodelle donne nella conduzione dei circoli di ba-se, con una percentuale del 14%.

Età dei soci Acli

Rinnovi e nuovi soci 2009

Presidenti per genere

Le Acli di Varese:i numeri del 2009

Page 13: Aclivarese Marzo 2010

migranti

13varese | marzo 2010 | n. 2 |

e Acli di Varese hanno ospitato la “Settimana delCongo”: sette giorni di iniziative dedicate alla scoper-ta – con immagini, testimonianze, folklore e sapori –di uno dei più grandi Paesi africani, il cuore dell’Afri-ca nera. La settimana, nuovo appuntamento della ras-segna “La cultura genera appetito” è stata organizza-ta grazie alla collaborazione tra Acli Colf Varese, Pa-tronato Acli, Com.Service, Figli del Congo e Asso-ciazione Circolo Aiuto Africa.

Al ristorante Com Service di via Speri della Chiesa

è stata allestita la mostra di maschere africane anti-che e proposto il tipico piatto congolese Makayabu eMakemba.

Gli appuntamenti sono iniziati invece martedì9 febbraio con il dibattito “È possibile la pace nellaRepubblica Democratica del Congo?” al quale han-no partecipato Bitumba, Nhoremie, Mika. Durantel’incontro è stato presentazione il progetto dell’As-sociazione Circolo Aiuto Africa Onlus e di Figli delCongo. Venerdì 12 è stata la volta del cinema con il

L

Con le Aclialla scopertadell’Africa Nera

Con le Aclialla scopertadell’Africa Nera

SETTIMANA DEL CONGO

Page 14: Aclivarese Marzo 2010

migranti

14 varese| marzo 2010 | n. 2 |

Makayabue Makemba

Baccalàe platano

BaccalàIngredienti per 4 persone:2 baccalà1 cipollaMezzo peperone rossoe mezzo giallo.

Lasciare a bagno il pesce in ac-qua tiepida per almeno 18 ore.Al termine lavare bene il pesce efriggere nell’olio.Mettere in una padella un po’ diolio, cipolle e peperoni, aggiun-gere un po’ d’acqua e lasciarebollire per circa 10 minuti.

Banana Platano Scegliere banane mature, taglia-re a fettine e friggere con un po’d’olio di semi per circa 7-8 minu-ti.

SETTIMANA DEL CONGO

film documentario “Furto di Stato”. Sabato 13 alle, al ristorante Com Service, lacultura dell’Africa è stata raccontata da Ornella Pasini che ha parlato della “tradi-zione delle maschere congolesi”, illustrando anche i preziosi esemplari di ma-schere antiche in mostra. Ma il cuore della Settimana è stato come sempre ilpranzo di domenica 14 febbraio con Makemba-platano, Makayabu-baccalà, ri-so, foglia di manioca e fagioli e le frittelle Mikate.

boxdotescuo-la

Page 15: Aclivarese Marzo 2010

migranti

uella di Ornella Pasini è una col-lezione affascinante che racco-glie il volto dell’arte africana.Trecento esemplari di masche-re originarie dei paesi dell’areacentro occidentale del continen-te, ognuna con una storia e un

significato proprio. Molte scultu-re rappresentano animali come illeopardo o l’elefante simboli delpotere regale, il bufalo segno del-la forza fisica, l’ariete della capar-bietà e non solo. Esse provengonodal Congo, dal Mali, dalla Nigeria,dalla Costa d’Avorio e da altri luo-ghi dove la popolazione dei villag-gi ne ha fatto una vera e propria componente dellavita quotidiana: «Ogni maschera - ha spiegato la stu-diosa - è legata a un momento particolare: l’iniziazio-ne dei giovani alla società adulta, il raccolto, la semina,l’insegnamento, la morte. Ne esistono di ogni tipo emateriale e sono legate tra loro da molti aspetti in

comune. La fusione tra popoli, gli sposta-

menti e le guerre hanno messo incontatto etnie diverse e questo haportato alla mescolanza di usanzeo all’affermarsi di riti da un luogoall’altro».

I canoni estetici in questo casosono molto diversi rispetto a quel-li a cui siamo abituati ma il valoredelle creazioni africane dipende daaltro: una maschera con la boccastorta potrebbe infatti far storce-re il naso a chi la osserva eppuretrova molto rispetto tra la sua po-polazione poichè invita a non sot-tovalutare gli insegnamenti e i con-sigli: «Valgono proprio per il loro

potere culturale. Le maschere che ho raccolto negli an-ni sono state testimoni di riti e di passaggi molto im-portanti per il popolo che le ha create. Pensiamo adesempio a quelle che vengono realizzate in occasio-ne delle cerimonie funebri, esse hanno un ruolo mol-to importante, quello di scacciare gli spiriti malvagi. Inquesti paesi Africani il lutto è accompagnato da unacerimonia chiassosa nel quale si vuole appunto accom-pagnare il defunto nel suo viaggio e le maschere so-no proprio utilizzate per allontanare i demoni dallapersona scomparsa». La valenza di sacralità di questioggetti si accompagna a una regola che vale in quasitutti i villaggi africani: «Le maschere - prosegue Ornel-la Pasini - possono essere indossate solo dagli uomini,anche quando rappresentano personaggi femminili.Questo avviene quasi sempre tranne in alcune rare ec-cezioni. La donna inoltre nelle rappresentazioni e neitravestimenti riveste sempre un duplice ruolo, tra la di-vinità e la strega». La collezionista varesina ha apertole porte del suo patrimonio culturale durante la Set-timana del Congo organizzata dalle Acli di Varese nel-la sede di via Speri della Chiesa. L’iniziativa è stataaccompagnata da una sfilata di abiti tipici africani.

“Solo il repuò mascherarsida leopardo”

“Solo il repuò mascherarsida leopardo”

SETTIMANA DEL CONGO

Q

15varese | marzo 2010 | n. 2 |

Page 16: Aclivarese Marzo 2010

migranti

ASSEGNO SOCIALE:I NUOVI MINIMIPER L’ANNO 2010Dallo scorso gennaio è aumentato l’importo del-l’assegno sociale: si tratta di 5.349,89 euro al-l’anno (411,53 euro al mese). L’importo dell’as-segno sociale è il parametro utilizzato per valu-tare la capacità economica dei cittadini stranierie influisce sulla possibilità per uno straniero dirimanere in Italia o a portare qui la sua famiglia.Per rinnovare il permesso di soggiorno per moti-vi di lavoro o richiedere la carta di soggiornoper sé è infatti necessario possedere un redditoannuo non inferiore all’importo dell’assegno so-ciale. Anche per chiedere il ricongiungimento diun familiare (coniuge, figli minorenni, genitori),serve un reddito pari almeno all’assegno socia-le aumentato di metà per ogni parente che sivuole portare in Italia.Il parametro è importante anche per i romeni, ipolacchi e tutti gli altri cittadini comunitari. Infattiper trattenersi in Italia - per più di tre mesi - an-che loro dovranno dimostrare un reddito annuodi almeno 5.349,89 euro.

CHE COS’E’ L’ASSEGNO SOCIALE ?L’assegno sociale è un contributo che viene ver-sato dall’Inps agli anziani meno abbienti. Spettaai cittadini italiani e comunitari che vivono in Ita-lia regolarmente da almeno dieci anni, che han-no raggiunto i 65 anni e hanno un reddito infe-riore all’importo annuo dell’assegno stesso. I cit-tadini extracomunitari sono ammessi solo sehanno in tasca la carta di soggiorno o il per-messo per soggiornanti Ce di lungo periodo.

COLF E BADANTI:DI POCO MA AUMENTANOI CONTRIBUTI L’ Inps ha reso noto i nuovi importi dei contributiper i lavoratori domestici in vigore dal primogennaio 2010. Gli importi 2010 andranno utiliz-zati a partire dai contributi relativi al primo tri-mestre gennaio-marzo, che andranno versati trail 1 e il 10 aprile prossimi. Solo in caso di cessa-zione del rapporto di lavoro il versamento vafatto entro i dieci giorni successivi alla cessazio-ne.

Nella tabella nuovi importi per i prossimi versa-menti, tra parentesi è indicata la quota a caricodel lavoratore.

EffettivaComprensivoquota CUAF (1)

Senza quotaCuaf (1)

Fino a € 7,22 € 1,34 (0,32) € 1,34 (0,32)

Oltre € 7,22fino a € 8,81

€ 1,51 (0,36) € 1,51 (0,36)

Oltre € 8,81 € 1,85 (0,44) € 1,84 (0,44)

Orario di lavorosuperiore a 24ore settimanale

€ 0,98 (0,23) € 0,97 (0,23)

Retribuzioneoraria

Importo contributivo orario

(1) Il contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari) non

è dovuto solo nel caso di rapporto fra coniugi (ammesso

soltanto se il datore di lavoro coniuge è titolare di indennità

di accompagnamento) e tra parenti o affini entro il terzo

grado conviventi, ove riconosciuto ai sensi di legge (art. 1

del DPR 31 dicembre 1971, n. 1403).

E W S • N E W S • N E W S • N E W S • N E W S • N E W S • N E W S

16 varese| marzo 2010 | n. 2 |

Page 17: Aclivarese Marzo 2010

migranti

COLF E BADANTI:I NUOVI ADEGUAMENTI CONTRATTUALI

Dal 1 gennaio 2010 sono entrati in vigore i nuovi minimi retributivi per i lavoratori domestici.Nella tabella gli adeguamenti livello per livello, distinti tra lavoratori a tempo pieno conviventi, lavoratori part-ti-me conviventi, lavoratori non conviventi con paga oraria, presenza notturna, assistenza notturna e indennità divitto e alloggio.

A 572,71

AS 676,84

B 728,91

BS 780,97

C 833,04

CS 885,10

D 1041,30 153,98

DS 1093,36 153,98

LIVELLI

LAVORATORI TEMPO PIENOCONVIVENTI

VALORIMENSILI

INDENNITÀ

BS 898,12

CS 1017,87

DS 1257,37

LIVELLI

ASSISTENZA NOTTURNA

VALORI MENSILI

NONAUTOSUFFICIENTI

AUTOSUFFICIENTI

Pranzo e/ocolazione

Cena Alloggio

1,72 1,72 1,49 4,93

TOTALEINDENNITÀ

VITTOE ALLOGGIO

INDENNITÀ

A

AS

B 520,65

BS 546,68

C 603,95

CS

D

DS

LIVELLI

LAVORATORI PART TIMECONVIVENTI

LAVORATORI DI CUI ART. 15 2° C

VALORI MENSILI

LIVELLOUNICO

601,36

LIVELLI

TABELLA E

PRESENZA NOTTURNA

VALORI MENSILI

A 4,16

AS 4,90

B 5,21

BS 5,52

C 5,83

CS 6,13

D 7,08

DS 7,39

LIVELLI

LAVORATORINON CONVIVENTI

PAGA ORARIA

VALORI ORARI

N E W S • N E W S • N E W S • N E W S • N E W S • N E W S • N E W S •

17varese | marzo 2010 | n. 2 |

Page 18: Aclivarese Marzo 2010

n segno giallo per dire no alle discriminazioni e perribadire la necessità di politiche di integrazione: èpartita da Varese, dall’impegno delle associazioni, lacampagna “Mettiti in giallo contro il razzismo”, cheha chiesto ai cittadini di segnalare con un capo di ve-stiario o uno striscione colorato il rifiuto del razzi-smo e delle politiche di discriminazione. Il 10 dicem-

bre del 2009 - il giorno scelto dalla campagna, ses-santunesimo anniversario della Dichiarazione Univer-sale -, anche le Acli si sono “messe in giallo”: grandidrappi appesi alle finestre sono apparsi sulla sede pro-vinciale di Varese e di alcuni circoli della provincia. Unmodo semplice per chiedere un approccio diverso al-

l’immigrazione, orientato alla creazione di percorsidi integrazione degli stranieri e non dominato dallapaura del diverso: «L’immagine che abbiamo oggi del-l’immigrazione - spiega Antonio Russo, responsabilenazionale Acli sul tema, intervenuto alla presentazio-ne dell’iniziativa a Varese - è profondamente sbaglia-ta, c’è chi soffia sul fuoco della paura per far cresce-re l’ostilità verso gli stranieri. Per questo per combat-tere il razzismo si deve cambiare il linguaggio della po-litica. E per questo dobbiamo portare questi argomen-ti nelle parrocchie, nei circoli, sui luoghi di lavoro».Se il “motore” che ha messo in moto i promotori èstato il dibattito precedente l’approvazione del Pac-

In giallocontro il razzismo

U

migranti

18 varese| marzo 2010 | n. 2 |

Page 19: Aclivarese Marzo 2010

migranti

chetto sicurezza con l’introduzione del reato di clan-destinità, non si devono dimenticare le tante occa-sioni in cui anche la politica locale ha scelto la stradadella divisione e della marginalizzazione degli stra-nieri. Ordinanze creative e provvedimenti-spot si so-no viste anche in provincia di Varese: a luglio un as-sessore di Gerenzano ha chiesto ai suoi concittadini,sulle pagine del periodico comunale, di non affittareagli extracomunitari, anche se regolari, per tutelarel’identità tradizionale del paese. L’episodio è stato se-gnalato nel luglio scorso dalle Acli provinciali di Vare-se all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.Episodi come questo segnalano la necessità di una bat-taglia culturale, prima ancra che su singole scelte po-litiche: «?L’iniziativa del 10 dicembre - spiega FilippoCardaci, presidente del circolo Acli Colf di Varese - hadato continuità anche alla campagna nazionale “Nonavere paura”, che ha raccolto migliaia di firme in tut-ta Italia, anche grazie all’impegno delle Acli». Nonsolo: il colore giallo è stato scelto anche dai promo-tori dello “Sciopero degli stranieri” del 1° marzo, chevuole rendere visibili il contributo dei lavoratori immi-grati nella nostra economia. «Possiamo ormai dire cheil giallo sia ormai diventato il colore dell’antirazzi-smo, il colore che unisce tutti coloro che non hannopaura di incontrare l’altro, italiano o straniero che sia».

19varese | marzo 2010 | n. 2 |

Page 20: Aclivarese Marzo 2010

l giorno 17 gennaio 2010 l’Ucrai-na ha votato per il nuovo presiden-te.

I cittadini Ucraini che vivono nelnord Italia, non avendo potuto vo-tare nel proprio paese si sono radu-nati a Milano, al consolato gene-

rale via Ludovico di Breme.Alla votazione hanno partecipato an-

che i membri dell’associazione “Anna-

Sofia”, che hanno fatto gli auguri alconsolato con il pane nazionale prepa-rato in modo tradizionale, festeggian-do ancora la fine della festa natalizia or-todossa.

Dell’associazione “Anna-Sofia” face-vano parte anche alcuni degli scrutato-ri che hanno contato i voti.

Il candidato che ha raccolto il maggiornumero di voti é stata Yiulya Tymo-

Elezioni in Ucraina:il voto diventamomento d’incontro

Elezioni in Ucraina:il voto diventamomento d’incontro

Ischenko con 116 voti, seguita da Iy-scenko con 102 e Iazenuk con 61.

Domenica 7 febbraio si è votato peril secondo turno: anche in questa oc-casione “Anna-Sofia” ha organizzato unpullman da Varese a Milano per porta-re 25 elettori ucraini al consolato, com-presi due scrutatori

Halina BizhykAssociazione Anna-Sofia

Vestiti con costumi tradizionali gli ucrainidell’associazione Anna-Sofiaportano il loro saluto al consolato

20 varese| marzo 2010 | n. 2 |

Page 21: Aclivarese Marzo 2010

il commento

21varese | marzo 2010 | n. 2 |

i siamo rotti. I fron-talieri non sono eva-sori fiscali”. Cartelli,striscioni e slogan comenon si erano mai visti.Circa mille lavoratoriitaliani si erano ritrova-

ti sotto il consolato del nostro pae-se a Lugano lo scorso 10 dicembre.La protesta era scattata da alcuniprovvedimenti previsti per lo “scu-do fiscale” che di fatto non riguar-davano in nessun modo i fronta-lieri e che prevedevano semplice-mente la compilazione di un modu-lo. Attività che è stata prorogata al30 aprile di quest’anno.

Ma chi sono i frontalieri, quan-ti sono, che cosa fanno? La primaquestione da affrontare riguarda inumeri. Non è affatto un fenome-no marginale da nessun punto di vi-sta. Nel Canton Ticino alla fine disettembre 2009 lavoravano 44.400frontalieri e poco meno della me-tà provenivano dalla provincia di Va-rese. Se consideriamo che in quelterritorio vivono appena 300milapersone si capisce bene come vistocon occhi ticinesi il fenomeno hauna grande rilevanza, ma non dameno affrontato con occhi varesi-ni perché porta sul nostro territoriouna ricchezza significativa.

In termini numerici la realtà delfrontalierato negli ultimi trent’an-ni ha avuto evoluzioni sostanziali.

Nel 1980 erano 30mila i lavora-tori che passavano la frontiera e fi-no al 1990 c’è stata una sostanzia-le crescita fino ad arrivare a 40mi-la unità. Il decennio successivo,complice una profonda crisi econo-mica in Ticino il numero si è ristret-to fino al minimo storico raggiun-to nel 1999 con meno di 28mila la-voratori. Un dato che a partire dal2000 ha iniziato a crescere nuova-mente fino ad arrivare al massimostorico dei mesi scorsi con oltre44mila lavoratori.

L’evoluzione di questa realtà nonsi ferma però al mero calcolo nu-merico.

La figura del frontaliere inquesti trent’anni è cambiata inmodo radicale.

Da uno studio dell’istituto di sta-tistica elvetico, nel 1990 il 62% deilavoratori italiani in Ticino era nonqualificato, il 28% mediamente qua-lificato e per tre quarti i settori incui questi venivano impiegati era le-gato all’edilizia e all’industria mani-fatturiera. Ora siamo in presenza dilavoratori molto più qualificati e isettori trainanti sono quelli della lo-gistica, delle biotecnologie e dell’in-formatica. C’è una sempre crescen-te presenza nel settore della forma-zione dove le tre università elveti-che assorbono centinaia di docen-ti italiani.

Insomma, come afferma Sie-gried Alberton, docente e ricer-catore di scienze aziendali e socia-li alla Supsi, “dei frontalieri non

“C

Frontalieri,stranieri di giorno.“Non ne possiamofare a meno” di Marco Giovannelli

[Direttore di VareseNews]

Page 22: Aclivarese Marzo 2010

il commento

22 varese| marzo 2010 | n. 2 |

possiamo farne a meno”. La suaanalisi risponde a una domanda de-licata perché anche in Ticino la cri-si si fa sentire e ci sono forti tensio-ni sociali e politiche con una Le-ga dei ticinesi che spesso insulta icolleghi di oltre frontiera minaccian-do una serie di ritorsioni pesanti. Siconsideri che il Ticino è uno deipochi cantoni elvetici che bocciaro-no i patti bilaterali perché conside-rati pericolosi per l’economia delterritorio. Di ben altro parere im-prenditori e studiosi perché hannochiaro che l’evoluzione economi-ca e il modello di sviluppo elveti-co non può prescindere da un rap-porto forte con il nostro paese. Ilblocco dei frontalieri si trasforme-rebbe in clamoroso autogol, spiegasempre Alberton. “Il tasso di disoc-cupazione sarebbe probabilmenteancora più elevato, perché se spa-rissero certe attività che funziona-no bene, sparirebbero posti di lavo-ro anche per gli autoctoni”.

Da una parte un quadro norma-tivo meno restrittivo e dall’altra an-che una terziarizzazione dell’econo-mia stanno portando a una diver-sificazione della domanda di perso-nale frontaliero.

Un tema che resterà caldo permolto tempo e a cui in Italia si pre-sta poca attenzione e di cui si cono-sce ben poco. Un errore clamoro-so perché circa ventimila lavorato-ri ogni giorno passano la frontieraper lavorare in varie realtà. Un er-rore però anche da un punto di vi-sta sociale e culturale perché il Can-ton Ticino, come altri paesi stranie-ri, attrae sempre più professionali-tà alte in cui anche la ricerca ha unpeso notevole. A differenza di altrerealtà lontane, qui abbiamo a che fa-re con una nazione territorialmen-te contigua con cui poter svilup-pare relazioni interessanti.

Lasciare questo tema solo alleanalisi dei ticinesi costituisce un gra-ve errore e un perdita di opportu-nità interessanti per il nostro terri-torio al di là della già importante at-tenzione verso quei ventimila lavo-ratori.

Page 23: Aclivarese Marzo 2010

lavoro

23varese | marzo 2010 | n. 2 |

uest’anno la Diocesi ambrosiana,con la Pastorale del Lavoro, ha pro-mosso la “Giornata della Solidarie-tà” incentrata sul tema “Il lavoro:vocazione di ogni persona nel mon-do”.

Anche nelle nostre Parrocchie sisono svolte varie iniziative in collabo-razione con le ACLI, con momenti dipreghiera, di riflessione e di dibattito.Questa tema, peraltro, viene a collocar-si in un momento di particolare difficol-tà, a seguito della crisi economica e oc-cupazionale, con forti perdite di posti dilavoro.

Una crisi che coinvolge molte fami-glie, con molti lavoratori in cassa inte-grazione e una diffusa precarietà. Anchechi ha un lavoro a tempo indetermina-to si sente minacciato per il futuro e igiovani, in particolare, stanno pagandoun prezzo molto elevato anche per l’in-certezza di prospettiva per il domani.

In questo contesto Papa BenedettoXVI nell’Angelus della domenica piùvolte ha fatto proprio l’appello dellaConferenza Episcopale Italiana e ha in-coraggiato a fare tutto il possibile per farcrescere e tutelare l’occupazione, assicu-rando un lavoro dignitoso e adeguatoal sostentamento delle famiglie. Il Pontefice, richia-mando la sua recente enciclica “Caritas in Veritate” sulmondo globalizzato ha sottolineato che «la crisi eco-nomica sta causando la perdita di numerosi posti di la-voro, e questa situazione richiede un grande senso diresponsabilità da parte di tutti: imprenditori, lavorato-ri, governanti». A tale riguardo il documento pontifi-cio è molto chiaro nel richiamare che il lavoro è undiritto per tutti: “La dignità delle persone e le esigen-ze della giustizia richiedono che, soprattutto oggi, lescelte economiche non facciano aumentare, in modo

eccessivo e moralmente inaccettabile, le differenze diricchezza e che si continui a perseguire, quale priori-tà, l’obiettivo dell’accesso al lavoro o del suo manteni-mento, per tutti” (Caritas in Veritate cap. 32).

Ecco perché in questo momento di crisi ci sembragiusto sottolineare quanto ha espresso in questi gior-ni il vescovo- teologo Bruno Forte: «Una Chiesa chetacesse di fronte al dramma di questo momento, dimolti lavoratore e le loro famiglie, non sarebbe fede-le al Dio che si è fatto uomo per rivelare la dignitàinfinita di ogni essere umano».

di Antonio Carcano[Segretario provinciale

Federazione Anziani e Pensionati]

Lavoro,la Chiesa nonpuò tacere

Q

Page 24: Aclivarese Marzo 2010

primo piano

24 varese| marzo 2010 | n. 2 |

uest’anno tocca a Milano: la XV Giornata della Me-moria e dell’Impegno in ricordo delle vittime del-le mafie si celebrerà infatti nel capoluogo lom-bardo sabato 20 marzo 2010. Perché la Giornatasi è tiene sempre in una zona d’Italia diversa ognianno, ma anche per segnalare l’attenzione sulla re-gione più ricca d’Italia: gli appalti di Expo 2015,

le grandi opere e le realtà produttive fanno gola allacriminalità organizzata. Milano sarà dunque protago-nista dei giorni del 19, con l’incontro tra i familiari del-le vittime e a seguire momento ecumenico di ricordodelle vittime, e del 20, con la marcia al mattino e i se-minari e il concerto al pomeriggio.

Il tema al centro della Giornata sarà la dimensionefinanziaria delle mafie: troppo spesso si licenzia fret-tolosamente ancora oggi il problema mafie come qual-cosa che riguarda solo alcune regioni del Sud Italia.Non è più così: oggi le mafie investono in tutto il mon-do, nel Nord Italia ci sono importanti cellule di fa-migerati clan, che riciclano denaro sporco, investonocapitali nell’edilizia e nel commercio, sono al centrodel narcotraffico, sfruttano attraverso lavoro nero. An-

che in provincia di Varese le inchieste hanno portatoalla luce e in parte fermato gli affari dei clan. La cor-ruzione, oggi nuovamente a livelli altissimi come sot-tolineato dalla Corte dei Conti , è un fenomeno pre-sente in misura crescente dove ci sono maggiori pos-sibilità di business: è dunque il Nord tutto a doversiguardare da questi fenomeni di penetrazione di capi-tali illeciti.

La metropoli è il centro di una vicenda che ormaiha raggiunto una dimensione trentennale: Milano è lacittà in cui fu ucciso nel 1979 Giorgio Ambrosoli, av-vocato esperto in liquidazioni coatte amministrative,che stava indagando sui movimenti del banchiere si-ciliano Michele Sindona. Milano è la città in cui il 27 lu-glio del 1993 ci fu una delle bombe che esprimevanol’attacco diretto allo Stato da parte della mafia: la stra-ge di via Palestro, nei pressi del Padiglione di Arte Con-temporanea, che fece cinque morti. Milano è infine lacittà in cui si terrà l’Expo nel 2015 (nella foto a sini-stra, l’area della fiera di Rho), la manifestazione che at-trarrà ingenti capitali e su cui sarà importante vigilareal fine di non consentire l’infiltrazione delle mafie.

Q

Per approfondire: www.libera.it il sito del coordinamento delle associazioni contro le mafie

Il 19 e 20 marzoa Milanola giornatadella memoriadelle vittimedelle mafiepromossada Libera

La mafiasi combatteancheal Nord

Page 25: Aclivarese Marzo 2010

servizio civile

25varese | marzo 2010 | n. 2 |

el gergo dei velisti augurare “Buon Vento!”signifi-ca augurare che ci sia un vento favorevole affinchéla navigazione proceda nel migliore dei modi; è co-me dire “ti auguro che tutto vada bene”. Mossa dal-l’entusiasmo e dalla voglia di imparare e crescere,dopo Bologna, Torino e il Senegal (eh già, proprionella lontana Africa), ho deciso di intraprendere una

nuova “avventura” chiamata Servizio Civile Volonta-rio . E così, da amante della vela quale sono, forseun po’ scaramanticamente, per la prima volta voglioaugurare “Buon Vento!” a me stessa.

Con me porto una valigia (solo virtuale!) carica diesperienze, ricordi, sogni ed aspettative. La mia “bar-ca” si chiama Acli di Varese e “Il turismo sociale al ser-vizio della solidarietà e dello sviluppo” è il titolo delmio progetto il cui obiettivo incentivare appunto que-sta tipologia di turismo, fronteggiandone e miglio-randone i punti di debolezza. È senza dubbio un set-tore importante che, da un lato, è in grado di con-nettere dimensioni rilevanti della nostra esistenza e dal-l’altro, di conciliare lo sviluppo turistico, la protezio-ne dell’ambiente, il rispetto dell’identità della popo-lazione locale, generando benefici economici, sociali eculturali. Inoltre la sua peculiarità è che si rivolge par-ticolarmente alle categorie più deboli e disagiate, co-me anziani, disabili, immigrati rendendo accessibile lo-

N

Il mio viaggioappena iniziato

ro l’esperienza vacanza. Il CTA (Centro Turistico Acli),sia per la sua consolidata esperienza sia per la sua ca-pillare diffusione sul territorio, occupa sicuramente unaposizione di primo piano in quest’ambito. È infatti unatra le associazioni che ha maggiormente influito in Ita-lia alla promozione di questa tipologia di turismo.

Durante i primi mesi mi preoccuperò di raccoglie-

AL VIA IL PROGETTO DI TURISMO RESPONSABILE DEL CTA

Page 26: Aclivarese Marzo 2010

Nuove sfide per IPSIA Varese:il progetto in Benin

Ipsia (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli) , l’organizzazione nongovernativa promossa dalle Acli che dal 1985 opera nel settore della cooperazione internazionale in alcuniPaesi del Sud del Mondo, nella sua articolazione territoriale di Varese si sta attivando per la realizzazione diun progetto di sviluppo in Benin, stato dell’Africa occidentale.Ipsia Varese finanzierà la costruzione di quattro unità igieniche formate ciascuna da quattro toilette e di alcunipunti d’accesso all’acqua potabile, fino ad ora inesistenti, all’interno dell’area del mercato del villaggio di Aled-jo, situato a 30 km dal confine con il Togo nella regione di Bassila. Obiettivo dell’iniziativa è migliorare le con-dizioni igienico-sanitarie di un’area altamente frequentata, punto nevralgico degli scambi commerciali dell’am-pia zona rurale circostante. Il mercato settimanale che vi ha luogo vede la presenza di circa 5-6mila persone.A fine febbraio sarà effettuata una missione di fattibilità in Benin al fine di verificare le condizioni in loco e fir-mare dei protocolli d’intesa con le autorità locali. Capofila della spedizione Filippo Cardaci, membro di IpsiaVarese nonché Presidente di Acli Colf Varese, accompagnato da Maria Cristina Collini, Architetto, e da Amis-sou Tchani, ragazzo beninese nativo proprio di Aledjo. Amissou Tchani risiede da circa 10 anni in Italia nelComune di Samarate (VA) ed è stato il primo promotore del Progetto. Il suddetto Comune al termine dellamissione di fattibilità finanzierà la maggior parte del Progetto, con fondi provenienti dal disavanzo di Bilanciodell’anno 2009, diventando così partner del Progetto e con l’intenzione in un futuro prossimo di gemellarsi conAledjo.

[Valentina Rescaldani]

re dati ed informazioni al fine di realizzare una map-patura delle realtà che operano nell’ambito del turismosociale nel territorio provinciale di Varese sia all’in-terno delle Acli che non. Inoltre, mi occuperò raf-forzare il coordinamento e la rete dei CTA della pro-vincia.

A livello regionale, inoltre, insieme agli altri volon-tari del Servizio Civile che operano sul mio stesso pro-getto, ci stiamo attivando per realizzare un pacchettodi turismo responsabile in Albania, paese molto caroalle Acli, terra affascinante ed ospitale (nelle foto), maancora sconosciuta più. L’intento è, attraverso la co-noscenza dei luoghi e del suo popolo, di sfatare scioc-chi pregiudizi, lasciando posto a nuove e più vere con-siderazioni.

servizio civile

26varese | marzo 2010 | n. 2 |

Page 27: Aclivarese Marzo 2010

news

27varese | marzo 2010 | n. 2 |

Una storialunga sessant’anni

l Circolo Acli di Uboldo ha celebrato recentemente il60° di fondazione. Una “anzianità di servizio” di tuttorispetto che gli aclisti uboldesi non vogliono certo con-siderare un mero traguardo ma, piuttosto, il trampoli-no di avvio per festeggiare - nei decenni a venire – tan-ti e tanti altri anniversari.

Aperto nell’ormai lontano 1949 per iniziativa di unmanipolo di volenterosi lavoratori, giovani e meno giovani,che seppero raccogliere e tradurre in realtà l’esortazioneche il Cardinale Schuster aveva rivolto agli uboldesi in oc-casione di una visita pastorale, il Circolo Acli di Uboldo è viavia cresciuto grazie alla passione ed all’impegno di tanti mi-litanti che si sono fatti carico di portare avanti lo spirito e lefinalità dell’Associazione superando difficoltà e, talvolta,incomprensioni. Una spinta decisiva è poi arrivata nel 1990con l’inaugurazione del Centro Familiare Parrocchiale rea-lizzato dall’allora parroco don Luigi Meda con l’indispensa-bile supporto economico delle famiglie uboldesi. Alle Aclispettò l’onore e l’onere della gestione del Centro, autenticofiore all’occhiello della comunità uboldese. Negli spazi delCentro Familiare Parrocchiale trovano ospitalità il Circolo edi servizi annessi: la mescita, l’impianto coperto per il giocodelle bocce con tre campi di gara, le sale riunioni e quelleche ospitano gli uffici del Patronato Sociale ( aperto tutti i gio-vedì dalle 14 alle 17 ) e – nel periodo della campagna fiscale– del CAF. E con all’esterno tanto verde ed uno spazioattrezzato antistante la mescita che nella bella stagione ri-sulta particolarmente godibile.

Il 60° anniversario è stato ricordato con una manifesta-zione che ha visto come graditi ospiti il presidente provincia-

le Sergio Moriggi ed il presidente del Circolo di Saronno Mas-simo Villa mentre il parroco don Giancarlo Cogliati ha svol-to una breve riflessione religiosa ed impartito la benedizio-ne. Nel suo intervento il presidente Piero D’Amico ha vo-luto rimarcare il ruolo in ambito locale del Circolo “che tan-to ha rappresentato e continua a rappresentare nel tessuto ci-vile della nostra Comunità in termini di servizio, impegno eattenzione nei confronti di tutti, in particolare dei cittadini ap-partenenti alle fasce più deboli della popolazione” concluden-do con l’invito rivolto agli iscritti di “ affermare anche infuturo le ragioni della nostra militanza nelle Acli e l’impe-gno a portare avanti i valori che scaturiscono dal messag-gio evangelico”.

A solennizzare ulteriormente la manifestazione celebrati-va del 60°, la cerimonia di consegna del Premio Aclino 2009che ogni anno viene assegnato ad uno o più aclisti che si so-no distinti per particolari meriti. Quest’anno il riconoscimen-to è stato attribuito all’attuale segretario del Circolo signorPierino Merlini con questa motivazione che ben riassumeun impegno al servizio delle Acli che si protrae ormai da qua-si 40 anni: “All’amico Pierino Merlini per la lunga e fedele mi-litanza nella Famiglia Aclista, impreziosita dal servizio qualePresidente del Circolo di Uboldo dal 1995 al 2003, servizioche ha svolto con grande capacità, concretezza e dinami-smo operativo. Tutte qualità che continua ad evidenziarecon immutato spirito di servizio anche nell’espletamento del-l’attuale incarico di Segretario e nel quotidiano impegno a so-stegno dell’attività e delle iniziative del Circolo. Con rinno-vata stima ed apprezzamento all’Uomo ed all’Aclista”.

Circolo Acli Uboldo

I

UBOLDO

Page 28: Aclivarese Marzo 2010

news

28 varese| marzo 2010 | n. 2 |

GALLARATE

L’uomo, il lavoroe la voce della Chiesa

La poesia di Dio: gli inni poeticidi Turoldo risuonano all’Aloisianum

Al centro di tre incontria febbraio organizzatidalla Zona di Busto Arsizio

uale ruolo per il lavoro e per l’economia nellasocietà di oggi? Se n’è parlato a Busto Arsizio ne-gli incontri dedicati alla pastorale sociale, promos-si dalle Acli di Zona di Busto Arsizio in colla-borazione con Cisl, Ucid e con i decanati di Bu-sto Arsizio e della Valle Olona. La centralità dellavoro nell’esperienza umana e nella costruzio-

ne della società è stata affrontata attraverso tre pro-spettive diverse: il primo dei tre incontri ha visto l’in-tervento di Monsignor Eros Monti, vicario episco-pale per la vita sociale, che ha offerto una panorami-ca sul tema partendo dalla “Caritas in veritate”, la pri-ma enciclica sociale di Benedetto XVI, che indica nel-

l’accesso al lavoro e nel suo mantenimento la priori-tà che deve guidare l’economia. Nel secondo incontro,martedì 9 febbraio, è stata ospite delle Acli CarmelaTascone, segretario provinciale della Cisl di Varese,mentre nell’ultimo appuntamento il professor Davi-de Maggi, docente di economia aziendale all’Universi-tà degli Studi del Piemonte Orientale. Il ciclo d’in-contri, che ha sollecitato ancora una volta l’attenzio-ne al tema del lavoro in un momento di crisi, antici-pa anche la Veglia dei Lavoratori.

I suoi testi erano il canto dell’uomoche legge e fa risuonare dento di sè laparola di Dio: per ricordare David Ma-ria Turoldo nel diciottesimo anniversa-rio della scomparsa le Acli Provinciali,in collaborazione con i padri gesuiti, ilgruppo vocale InCanto e il decanato diGallarate, hanno proposto una seratastraordinaria di musica e poesia. Nellespoglie navate della chiesa dell’istitutoAolisianum i salmi, gli inni e i cantici nel-la versione poetica di padre Turoldo so-no tornati a risuonare grazie alle vocidi undici diversi cori riuniti dal gruppoIncanto. L’evento ha voluto ricordare unprotagonista del cristianesimo italianodel Novecento, che seppe cantare inpoesia il Dio dei poveri e degli ultimi.

Q

IPadreDavidMariaTuroldo

Page 29: Aclivarese Marzo 2010

primo piano

29varese | marzo 2010 | n. 2 |

Diritti in piazza

Page 30: Aclivarese Marzo 2010

PASQUA – dal 3 al 10 aprile – 7 giorniDIANO MARINA – VILLA GIOIOSA ***Quota di partecipazione € 360,00 – supplementosingola € 98,00 – bus € 52,00

ARMA DI TAGGIA – VILLA SACRA FAMIGLIA ***Quota di partecipazione € 402,00 – supplementosingola € 77,00 – bus € 56,00

Speciale gruppo – dal 10 al 24 aprile – 14 gior-niDIANO MARINA – VILLA GIOIOSA ***Quota di partecipazione € 640,00 – supplementosingola € 140,00 – bus € 52,00

Turni di 14 giorni – fino al 28 maggioDIANO MARINA – VILLA GIOIOSA ***Quota di partecipazione € 640,00 – supplementosingola € 10,00 al giorno – bus € 52,00

ARMA DI TAGGIA – VILLA SACRA FAMIGLIA ***Quota di partecipazione € 640,00 – supplementosingola € 11,00 al giorno – bus € 56,00

La quota comprende:- trattamento di pensione completa dalla cena del

primo giorno alla colazione dell’ultimo giorno (ilpranzo è previsto al sacco)

- programma di intrattenimento diurno e serale- garanzia annullamento e spese apertura praticaLa quota non comprende:- bevande ai pasti- servizio pullman da Varese e Busto Arsizio al

raggiungimento di minimo 10 partecipanti

SARDEGNA – CASTELSARDO - Villaggio RasciadaPONTE DEL 1° MAGGIOdal 28 aprile al 5 maggioQuota di partecipazione € 495,00

Bambini/ragazzi fino a 18 anni € 240,00La quota comprende: volo, trasferimenti, tasse ae-roportuali, pensione completa, tessera club, spiag-gia, piscina, animazione, serata con cena tipicasarda e Gruppo Folkloristico

BASILICATA – località SCANZANO JONICOVillaggio Porto Greco****Dal 6 al 13 giugno - 7 giorniQuota di partecipazione € 590,00 - supplementosingola € 85,00La quota comprende: volo, trasferimenti, tasse ae-roportuali, pensione completa (comprese bevan-de), tessera club, spiaggia, piscina, animazione,PARTENZA GRUPPO DA UBOLDO

PUGLIA - TORRE CANNEVillaggio Oasi Le Dune****Dal 16 giugno al 3 luglio - 15 giorniQuota di partecipazione € 1.195,00La quota comprende: viaggio pullman da Milano,pensione completa (comprese bevande), 2 cene ti-piche pugliesi, tessera club, spiaggia, piscina, ani-mazione, escursione alla Grotte di Castellana,Ostuni, Martina Franca, Polignano a Mare, Albero-bello, Lecce.

LOURDES in bus27 aprile – 2 maggio14 – 19 settembreQuota di partecipazione € 520,00

CROCIERA SUL NILOdal 18 al 25 aprile (8 giorni)Partenza del gruppo da MilanoQuota in camera doppia € 1.325,00

NORMANDIA E BRETAGNAdal 30 maggio al 6 giugno (8 giorni)Partenza del gruppo da MilanoQuota in camera doppia € 1.250,00

VIAGGI E PELLEGRINAGGI

ANTEPRIMA ESTATE

SOGGIORNI IN RIVIERA LIGURE

Presso la nostra sede saranno disponibili a giorni i prezzi per l’estate per località mon-tane, marine, terme... e tanto altro ancora!

I SOGGIORNI SONO RISERVATI AI SOCI C.T.ACLI – costo tessera € 12,00 – costo opzione (per i tesserati Acli) € 6,50 -comprensiva di copertura assicurativa

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:

C.T.ACLI VARESE – Via Speri Della Chiesa 9 -Tel. 0332/497049 – da lunedì a venerdì dalle 9,00 alle 13,00

C.T.ACLI GALLARATE – Via Agnelli 33 – Tel. 0331/776395 – Martedì dalle 14,30 alle 16,30 - Giovedì dalle 9,00 alle 11,30

Page 31: Aclivarese Marzo 2010

FONDAZIONE

di solidarietà sociale

OnlusSScegliper i l tuo 5 PER MILLE

Contro il disagioin ambitidi degradoo isolamentosociale

Progetti di sostegnoalle famiglie in difficol-tà in particolare quellegiovani con figli colpitedalla crisi occupazio-nale e quelle di anzia-ni o con anziani e di-sabili a carico con co-sti difficilmente soste-nibili.

Sostegnoall’integrazionescolastica

Progetti promossi darealtà che intervengo-no per formare docen-ti, associazioni di pro-mozione sociale e divolontariato, docenti,istituzioni per la ge-stione di scuole di ita-liano per gli stranieri,adulti e giovani.

Per la qualitàdi vita sociale,formazione umanae professionalee il lavoro

Progetti di formazionee sensibilizzazione ri-volti in particolare aigiovani, con un’atten-zione rivolta soprattut-to alla dignità del lavo-ro e alla costruzione dipercorsi di consapevo-lezza del ruolo nellasocietà.

I l 5 p e r m i l l e a l l a F o n d a z i o n e L a S o r g e n t e O n l u sè u n g e s t o c o n c r e t o ! E N O N T I C O S TA N U L L A

Il 5 per mille non avrà alcun costoaggiuntivo per il contribuentee NON è alternativo all’8 per mille

FONDAZIONE PROMOSSA DALLE ACLI PROVINCIALI DI VARESE

Il testo completo dei bandi sul sito www.fondazionelasorgente.org

Page 32: Aclivarese Marzo 2010