Fuoriclasse marzo 2010

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Anche quest‟anno, con grande piacere, si sta svol- gendo il Pon di giornalismo. Rispetto agli altri anni, c'è però una grande differen- za: stanno partecipando anche i ragazzi di seconda media, che quindi stanno scrivendo insieme a noi gli articoli. Saranno loro, infatti, che porteranno avanti questo progetto quando noi di terza ce ne andremo. La nostra scuola, come sempre, ci offre esperienze che ci sensibilizzano ai problemi nel mondo (abbiamo l’esempio della Zia Galatea), ci aiuta ad acquisire la consapevolezza dei nostri diritti (La Carta Dei Diritti Dell‟Unicef) e infine ci responsabilizza (negli ultimi tempi la nostra scuola è in ristrutturazione appunto per la nostra sicu- rezza). Così come lo scorso anno (anche se in questo caso saranno tre i numeri), verrà pubblicato il giornale scola- stico con gli articoli scritti da noi grazie al supporto di quattro simpatici esperti che ci hanno sempre segui- to con attenzione. In que- sto numero, in particolare, gli articoli affrontati sono stati quelli che ci coinvolgo- no di più. Come l‟articolo su Sanremo, l‟Unicef, il son- daggio rivolto ai ragazzi di prima media e l‟intervista a una studentessa straniera arrivata qui da poco.... Ci siamo divertiti molto a scrivere gli articoli e a espri- mere i nostri pareri su de- terminati argomenti. Il nostro augurio è di poter suscitare interesse in coloro che leggeranno questo giornale. Silvia Cafaro, Michela Maiorano, Dilini M. Sathrasinghe A. Giornalisti “ABITO NUOVO PER LA A. GALATEO” Sono in corso i lavori di ristrutturazione della scuola L a scuola media A. Galateo si rifà il look. Subito dopo l‟inizio dell‟anno scolastico, sono incominciati i lavori di ristruttura- zione dell‟edificio sia internamente sia e- sternamente. Sono state intonacate e dipinte le mura, sono state messe nuove por- te alle aule e ai bagni. Nonché sono stati rifatti gli impianti idrici. Positivi i commenti degli studenti. “Noi alunni condividia- mo molto questa scel- ta”, affermano alcuni di loro, “perché è un pun- to a favore per chi, nei prossimi anni, verrà in questa scuola seconda- ria di primo grado”. “A nostro avviso”, conti- nuano, “iniziare questi lavori era davvero ne- cessario per la nostra incolumità”. Non da meno però sono altri disagi quali la mancanza di sapone e di carta igienica nei bagni. “Ogni volta”, commenta un ragazzo, “che dob- biamo andare in bagno, dobbiamo chiedere la carta ai bidelli”. Non mancano di fare comunque un mea cul- pa: “Bisogna precisare che la colpa è un po‟ nostra, perché prima alcuni la sprecavano per giocare”. FOTO I lavori dopo molti mesi non sono ancora termi- nati anche se i risultati sono ottimi. “Questa scuola”, affer- ma la vicepreside Rosa Zizzari, “è stata costrui- ta nel 1985, e non è stata mai sottoposta a una ristrutturazione completa, tranne 5-6 anni fa quando hanno dipinto solo esterna- mente i muri”. E conclude: “Inoltre, i lavori che sono stati appena fatti, non hanno portato grossi disagi e la relativa spesa non ha avuto ripercussioni ne- gative sugli altri investi- menti che la scuola ha in programma di effet- tuare”. Corallo Marta Verso Una Suola Amica p. 2 Andiamo in edicola? p. 3 Una Zia Galatea “speciale” p. 4 PON - Fondi Strutturali Europei 2007-2013 Annualità 2009/2010 - “Competenze per lo sviluppo” - Codice C-1-FSE-2009-1381 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “A. GALATEO” - LECCE Intervista a Dilini, ragazza dello Sri Lanka arrivata in Italia sedici mesi fa Q uando hai sapu- to di dover par- tire per l‟Italia, eri dispiaciuta di dover lasciare la tua terra d‟origine o eri felice di conoscerne una nuo- va? Quando ho saputo di dover partire, mi sono subito precipitata per raggiungere i miei genitori. Per questo non ci ho pensato due volte a venire qui in Italia. Arrivata all‟aereoporto i miei amici e tutti i miei cari già mi mancavano. Come mai i tuoi geni- tori erano già in Italia? I miei genitori erano già qua per motivi di lavoro, perché nello Sri Lanka c‟è molta disoccupazione. Quando sei arrivata in Italia, è stato difficile imparare l‟italiano? Tuttora ho qualche difficoltà a compren- dere perfettamente la lingua. Però, grazie ai miei professori e all‟aiuto di una fami- glia molto brava, i signori Faranda, sto superando gli ultimi ostacoli. Come ti sei relazionata con i nuovi compagni e gli insegnanti? Quando sono arrivata in Italia ero un po‟ timida, perché era tutto nuovo per me. In Italia sono stata ben accolta… Bronzo alle olimpiadi p. 6 marzo 2010

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Giornale della scuola media "A. Galateo" di Lecce

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Page 1: Fuoriclasse marzo 2010

Anche quest‟anno, con grande piacere, si sta svol-gendo il Pon di giornalismo. Rispetto agli altri anni, c'è però una grande differen-za: stanno partecipando anche i ragazzi di seconda media, che quindi stanno scrivendo insieme a noi gli articoli. Saranno loro, infatti, che porteranno avanti questo progetto quando noi di terza ce ne andremo. La nostra scuola, come sempre, ci offre esperienze che ci sensibilizzano ai problemi nel mondo (abbiamo l’esempio della Zia Galatea), ci aiuta ad acquisire la consapevolezza dei nostri diritti (La Carta Dei Diritti Dell‟Unicef) e infine ci responsabilizza (negli ultimi tempi la nostra scuola è in ristrutturazione appunto per la nostra sicu-rezza). Così come lo scorso anno (anche se in questo caso saranno tre i numeri), verrà pubblicato il giornale scola-stico con gli articoli scritti da noi grazie al supporto di quattro simpatici esperti che ci hanno sempre segui-to con attenzione. In que-sto numero, in particolare, gli articoli affrontati sono stati quelli che ci coinvolgo-no di più. Come l‟articolo su Sanremo, l‟Unicef, il son-daggio rivolto ai ragazzi di prima media e l‟intervista a una studentessa straniera arrivata qui da poco.... Ci siamo divertiti molto a scrivere gli articoli e a espri-mere i nostri pareri su de-terminati argomenti. Il nostro augurio è di poter suscitare interesse in coloro che leggeranno questo giornale.

Silvia Cafaro, Michela Maiorano,

Dilini M. Sathrasinghe A.

Giornalisti “ABITO NUOVO PER LA A. GALATEO”

Sono in corso i lavori di ristrutturazione della scuola

L a scuola media A. Galateo si rifà il look.

Subito dopo l‟inizio dell‟anno scolastico, sono incominciati i lavori di ristruttura-zione dell‟edificio sia internamente sia e-sternamente. Sono state intonacate e dipinte le mura, sono state messe nuove por-te alle aule e ai bagni. Nonché sono stati rifatti

gli impianti idrici. Positivi i commenti degli studenti. “Noi alunni condividia-mo molto questa scel-ta”, affermano alcuni di loro, “perché è un pun-to a favore per chi, nei prossimi anni, verrà in questa scuola seconda-ria di primo grado”. “A nostro avviso”, conti-nuano, “iniziare questi

lavori era davvero ne-cessario per la nostra incolumità”. Non da meno però sono altri disagi quali la mancanza di sapone e di carta igienica nei bagni. “Ogni volta”, commenta un ragazzo, “che dob-biamo andare in bagno, dobbiamo chiedere la carta ai bidelli”.

Non mancano di fare comunque un mea cul-pa: “Bisogna precisare che la colpa è un po‟ nostra, perché prima alcuni la sprecavano per giocare”.

FOTO

I lavori dopo molti mesi non sono ancora termi-nati anche se i risultati sono ottimi. “Questa scuola”, affer-ma la vicepreside Rosa Zizzari, “è stata costrui-ta nel 1985, e non è stata mai sottoposta a

una ristrutturazione completa, tranne 5-6 anni fa quando hanno dipinto solo esterna-mente i muri”. E conclude: “Inoltre, i lavori che sono stati appena fatti, non hanno portato grossi disagi e la relativa spesa non ha avuto ripercussioni ne-gative sugli altri investi-menti che la scuola ha

in programma di effet-tuare”.

Corallo Marta

Verso

Una Suola

Amica p. 2

Andiamo in

edicola? p. 3

Una Zia

Galatea

“speciale” p. 4

PON - Fondi Strutturali Europei 2007-2013 Annualità 2009/2010 - “Competenze per lo sviluppo” - Codice C-1-FSE-2009-1381 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “A. GALATEO” - LECCE

Intervista a Dilini, ragazza dello Sri

Lanka arrivata in Italia sedici mesi fa

Q uando hai sapu-to di dover par-tire per l‟Italia,

eri dispiaciuta di dover lasciare la tua terra d‟origine o eri felice di conoscerne una nuo-va? Quando ho saputo di dover partire, mi sono subito precipitata per raggiungere i miei genitori. Per questo non ci ho pensato due volte a venire qui in I t a l i a . A r r i v a t a all‟aereoporto i miei amici e tutti i miei cari già mi mancavano. Come mai i tuoi geni-tori erano già in Italia? I miei genitori erano già qua per motivi di

lavoro, perché nello Sri Lanka c‟è molta disoccupazione.

Quando sei arrivata in Italia, è stato difficile imparare l‟italiano? Tuttora ho qualche difficoltà a compren-dere perfettamente la lingua. Però, grazie ai miei professori e all‟aiuto di una fami-glia molto brava, i signori Faranda, sto superando gli ultimi ostacoli. Come ti sei relazionata con i nuovi compagni e gli insegnanti? Quando sono arrivata in Italia ero un po‟ timida, perché era tutto nuovo per me.

In Italia sono stata ben accolta…

Bronzo alle

olimpiadi p. 6

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Ma, a scuola, mi hanno fatta sentire subito a mio agio e la docente di italiano (la profes-

soressa Cristofalo), nelle ore in cui era libe-ra, mi ha aiutato ad apprendere la lingua. Come sei stata accolta durante questo tuo periodo di “soggiorno” a Lecce? Durante questo mio soggiorno a Lecce a volte mi è capitato di sentirmi un po‟ diversa dagli altri. Prima di tutto per il colore della mia pelle e poi perché fino a quel momento avevo avuto una vita completamente diver-sa. Hai fatto nuove conoscenze ? Se sì, quali compagni preferisci: quelli del tuo paese o quelli di adesso? Durante questo anno ho conosciuto tantissi-me persone, non saprei dire chi preferisco se i miei compagni dello Sri Lanka o quelli di adesso, perché sono entrambi simpatici. Come andavate vestite a scuola? Nello Sri Lanka noi avevamo una divisa bianca a maniche corte con una cravatta a righe bianche e blu, inoltre dovevamo avere i capelli legati. Quali tradizioni diverse avete rispetto a noi? Abbiamo molte tradizioni che ci differenziano da quelle italiane come per esempio la festa del “Vesak”. Si tratta di una festa buddhista

che ricorda i tre momenti fondamentali della vita di Buddha. Cioè la nascita, l‟illuminazione e la morte. In quel giorno i giovani e gli anziani indossano vestiti bianchi e vanno ai templi portando fiori e bastoncini d‟incenso e molti di loro portano del cibo da offrire ai monaci, ai poveri e ai bisognosi. Quali sono i piatti tipici della tua isola? Il piatto tipico è il riso con cocco macinato: il kiribath. Ti piacerebbe tornare alla tua realtà o vuoi continuare quello che hai iniziato qui da noi? Vorrei continuare lo studio che ho appena iniziato qui in Italia, ma appena avrò

l‟occasione non ci penserò due volte a rag-giungere la mia terra, perché mi mancano molto i miei parenti.

Naomi Chittani Roberta Curri

Sara Liaci

SEGUE DALLA PRIMA

P er avere una scuola migliore, gli studenti devo-

no riconoscere i loro diritti e i loro doveri che stabiliscono ciò che per i ragazzi è giusto fare e ciò che è per loro giusto r i c e v e r e dagli adulti. Tutti gli s t u d e n t i dovrebbero avere, in-fatti, il dirit-to di parla-re, esporre i propri p rob lem i , magari in delle as-semblee di classe dove i professori devono lasciare ai ragaz-zi lo spazio per discutere tra di loro di problemi scolastici o di difficoltà nello studio. Altri diritti che gli studen-ti devono avere sono il rispetto e l‟aiuto dei do-centi in attività, appunto, scolastiche. Però ci sono anche i do-

veri che spesso vengono sottovalutati. I ragazzi dovrebbero, infatti, mo-strare rispetto verso il personale scolastico e studiare di più. Propr io su i dir it t i d e l l ‟ i n f a n z i a e dell‟adolescenza è stata a p p r o v a t a d a l -l‟Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 una

Convenzione ratificata poi in Italia il 27 maggio 1991. La Convenzione com-prende 42 articoli. Si tratta di articoli che tute-lano i ragazzi dai 0 ai 18 anni. Ogni bambino ha diritto a un nome, a co-noscere i propri genitori e non deve essere sepa-rato da loro contro la sua volontà. Deve avere il

diritto di professare la religione che più preferi-sce e non deve essere

costretto a cambiare cultura e religione se appartiene a una mino-ranza etnica. Non deve essere sottoposto ad abusi sessuali, deve es-sere aiutato in caso di invalidità, ha il diritto

all‟istruzione, al gioco e non deve essere sfrut-tato. Nessu-no ha il dirit-to di punire, umiliare o ferire il ra-gazzo, che deve avere il diritto di di-fendersi se è stato accusa-

to. La nostra scuola, Anto-nio Galateo di Lecce, per sensibilizzare su questi temi organizza mercatini con raccolta fondi, con-corsi di disegni e distri-buisce volantini nelle classi. L‟istituto, aderendo al p r o g e t t o p i l o t a nell‟ambito del program-

ma “ Verso una scuola amica dei bambini e dei ragazzi”, ha accettato il protocollo attuativo. In particolare la nostra pre-side, Giovanna Perrella, è ormai da quattro anni, la presidente del comita-to provinciale dell‟Unicef di Lecce (associazione decentrata il cui il coordi-namento è avvenuto a Ginevra). “I miei incari-

chi”, afferma, “sono fon-damentalmente di carat-tere organizzativo per sensibilizzare le scuole su quelli che sono i diritti dei bambini e dei ragaz-zi”. E precisa: “Nella mia scuola non credo si siano mai verificati episodi di discriminazione verso studenti di etnie diver-se”.

Ilaria Perrone

Dominique Franza

Verso Una Scuola Amica

La preside Giovanna Perrella,

presidente del comitato provinciale

Unicef

In alto la preside Perrella

Tutti in visita alla

Biblioteca

“Bernardini”

È iniziato nei pri-mi giorni di feb-braio il ciclo di

visite alla Biblioteca Provinciale del Museo Castromediano di Lec-ce, con le classi prime

e alcune seconde. La biblioteca provinciale “Nicola Bernardini” è stata edificata sotto il museo più antico della Puglia, fondato nel 1868 da Sigismondo Castromediano. Un museo che conserva numerose testimonian-ze della civiltà messa-pica e degli insedia-menti romani.

La biblioteca contiene numerosi tesori. Circa 1000 fra giornali, libri, riviste ecc. Quel cena-colo di cultura e sape-re, nato nel 1863, che trovò dimora presso la biblioteca del Convitto Palmieri e lì vi rimase fino al 1979 (quando fu provvisoriamente spostato a palazzo Argento, in viale Galli-poli), si riappropria della sua storica sede, grazie a un poderoso lavoro di restauro che s t a i n t e r e s s an do l ‟ intero complesso dell‟ex Convitto Pal-mieri, finanziato per lotti dalla Provincia di Lecce.

Chiara Mariano Marzia Maiella

Claudia Promutico

Francesca Rossetti

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I l telegiornale a scuola. Una singolare inizia-tiva è quella che noi alunni della 3 D stiamo sperimentando quest‟anno con la nostra

professoressa di italiano. In cosa consiste? È presto detto. In alcuni giorni della settimana, durante la prima ora di lezione d‟italiano, leggia-mo a turno una notizia ascoltata nei vari tele-giornali la sera precedente o a volte la mattina stessa. Fino a oggi è emerso che gli argomenti scelti sono vari e ognuno di noi riporta una noti-zia in base al proprio interesse: politica, econo-mia, cronaca nera, gossip, spettacolo, cultura e sport. Ogni notizia, induce alla discussione dell‟argomento ed ognuno esprime il proprio parere a riguardo. Gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono

quelli di stimolare nei ragazzi l‟interesse per la notizia, rinforzare le abilità dell‟ascolto, della comprensione e della lettura. Di recente, ha acceso un vivace dibattito la noti-zia del voto in condotta. Si parla infatti, nel pri-mo quadrimestre di quest‟anno di una pioggia di 5 in condotta per gli studenti italiani. Secondo i primi dati del ministero dell'Istruzione, sono 63.525 le insufficienze in condotta ma sono au-mentati anche i voti negativi nelle singole mate-rie. I dati riguardano l'80% delle scuole. Lapida-rio il commento del ministro alla Pubblica istru-zione, Gelmini: “Non fa piacere quando a un

ragazzo viene assegnata un'insufficienza. Spero che possa essere recuperata nel secondo qua-drimestre. Ma una scuola che promuove tutti non fa l'interesse dei ragazzi”. Il nostro istituto, fortunatamente, fa parte del restante 20% delle scuole che non hanno nes-sun caso di 5 in condotta. I professori, infatti, affermano (chissà se sarà vero!) di essere stati buoni e comprensivi nei riguardi di noi alunni!

Giorgia Ferreri Michela Mele

ANDIAMO IN EDICOLA?

NO GRAZIE, LE NOTIZIE VE LE

DIAMO NOI! S i sta parlando tanto del voto in condotta e, soprattutto, del famigerato 6. Ma nella nostra

scuola, come vanno le cose? Moltissimi sono i 6 in condotta, soprat-tutto tra i ragazzi, ma anche tra le ragazze non si scherza. La preside, la professoressa Giovanna Perrella, ha spiegato il motivo per cui, secondo lei, si è creata questa situazione. “Gli ele-menti che determinano il voto in con-dotta”, ha affermato, “sono fonda-mentalmente due: il comportamento scorretto e il mancato impegno nello studio”. Ha anche aggiunto che il 6 viene dato soprattutto con “l‟obiettivo di stimolare i ragazzi a migliorarsi”. Per dare spazio alle opinioni degli inte-ressati, è stato chiesto ad alcuni ra-gazzi il perché, secondo loro, sulle pagelle si fossero ritrovati questo voto. Le motivazioni sono state varie: dai rapporti con i professori ai comporta-menti scorretti nei confronti degli stes-si, dal continuo fare caciara alla man-canza di rispetto, dal non partecipare correttamente alla vita scolastica al rispondere maleducatamente ai do-centi. Non mancano poi altre motiva-zioni quali: il mancato svolgimento dei compiti assegnati a casa, l‟essere viva-

ci in modo eccessivo e, infine, il man-cato impegno e la maleducazione, fino ad arrivare all‟essere “eccessivamente spiritosi”. Da parte di tutti comunque si è notata una certa predisposizione a voler risol-vere la situazione al meglio, anche perché, in un modo o nell‟altro, gli i n te ressa t i sono consapevo l i dell‟importanza data quest‟anno al voto in condotta.

Andrea De Luca

Marta Quarta

Giorgia Russo

Miriana Suraj

6 in condotta alla Galateo.

Analisi di un fenomeno

preoccupante

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I l famoso 6 in condotta è il massimo smac-

co per una pagella: vanifica quattro me-si di fatica (per chi si impegna). Eppure dovrebbe servire a interrompere un

comportamento di continuo fastidio da parte degli alunni nei confronti dei martoriati professo-ri. Non capisco per-ché molti scapestra-ti che quasi si com-piacciono del loro c o m p o r t a m e n t o , dopo aver ricevuto il 6, si lamentano per-ché si sentono

“innocenti angeli del paradiso”. Ma sape-re il perché del loro

comportamento non si può? Se veramente una persona ci tiene a fare bene, si impegna anche nei fatti, non solo con le parole. Nella mia classe ci sono stati due 6 in condotta. Uno riguar-

da un mio compagno di classe piuttosto vivace in ogni occasio-ne e l‟altro è stato assegnato a una ra-gazza che risponde sempre in modo irri-verente ai professori. Mio malgrado, io do ragione ai docenti. A questo punto mi chiedo: se i malcapita-ti miglioreranno po-

tranno partire anche loro in gita? O saranno esclusi? È una doman-

da che si pongono anche gli stessi con-dannati al 6: riusciran-no ad andare in gita? Se lo domandano per-ché con i regolamenti in corso tutti i 6 non possono partecipare ai viaggi d‟istruzione.

Alla fine dei conti, penso che chi miglio-rerà e farà mea culpa potrebbe essere gra-ziato e riammesso alla gita.

Giuseppe Mazzariello

L’OPINIONE. Un mea culpa per recuperare

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P rofessoressa Beatrice Chiantera, come e quando è nata la zia Galatea? La zia Galatea è nata 10 anni fa da un‟idea

delle insegnanti di sostegno che volevano trovare un‟attività che coinvolgesse tutta la scuola e anche le famiglie degli allievi. Lo scopo principale era quello di imparare divertendosi. Il nostro slogan è: “La zia Galatea: un progetto di ricerca/azione tra testi da assaporare e pietanze da leggere”. In cosa consiste la zia Galatea? È un‟attività che si svolge periodicamente. Qualche giorno prima i ragazzi e le rispettive famiglie della sezione scelta vengono avvertiti e preparano le pietanze per la data stabilita. Nel frattempo viene scelto un racconto tra quelli inviati alla zia Galatea e viene distribuito in tutte le classi. Il giorno dell‟evento il racconto viene letto nelle classi. All‟intervallo poi i ragazzi delle classi vanno al tavo-lo dove sono poste le pietanze (e ce n‟è uno per

ogni piano) e con un euro acquistano un pezzo di focaccia o torta ecc. Appunto per questo i ragazzi assaporano i racconti e leggono come libri il cibo cucinato dai parenti e cioè la tradizione. Perciò questa è un‟attività che coinvolge tutti. Ogni quanto tempo si svolge questa attività? Dapprima l‟iniziativa si svolgeva ogni settimana, il mercoledì. Poi ogni 15 giorni e infine (per problemi di organizzazione) una volta al mese. La periodicità dell‟iniziativa si è diradata, perché la zia Galatea ha bisogno di una preparazione molto complessa che richiede il coinvolgimento di molte persone.

Sappiamo che il ruolo della zia Galatea è stato sempre „interpretato‟ da lei. Ma chi è la zia Galatea? La zia Galatea è in realtà la metafora della scuola che ha a cuore il benessere del ragazzo sia a livello psicologico che fisico. Comunque sono i ragazzi che oramai hanno associato alla mia persona il perso-naggio della zia Galatea. C‟è sempre stata un‟intensa partecipazione all‟attività? Da parte dei genitori e degli allievi sempre! C‟è da parte loro un aiuto costante che ha permesso che questa iniziativa continuasse a vivere e arrivasse a compiere 10 anni.

Sara Dell‟Anna

La storia della zia Galatea

Intervista alla professoressa Chiantera

I l terremoto che ha colpito Haiti nel gennaio scorso ha provocato molte vittime: molti

non ce l'hanno fatta, molti sono rimasti invalidi a vita e tanti altri invece, non hanno subito alcun danno fisico, ma sono morti den-tro. Mi riferisco ai poveri bambini orfani e a tutte le famiglie che hanno perso uno o più cari. In-somma, secondo me, le ferite più grandi le ha avute chi non è deceduto. Tra sfollati, lutti e morti la “bestia” del terremoto abbattutasi su Haiti non ha risparmiato proprio nessuno. Però qualcosa di positivo c'è sta-to: tutto il mondo ha manifestato solidarietà, mandando aiuti con-creti. L'Italia ha inviato i volontari della Croce Rossa, per soccorrere i ma-lati, ha favorito le adozioni di mol-ti bambini rimasti orfani e si è impegnata a raccogliere i soldi e a inviarli ad Haiti.

E anche la scuola media “A. Ga-lateo” di Lecce si è veramente data da fare per aiutare i terre-motati. Infatti il 26 e il 28 gen-naio scorsi è stata organizzata una ZIA GALATEA SPECIALE che ha utilizzato i fondi raccolti per devolverli ad Haiti attraverso l‟U.N.I.C.E.F, una delle tante associazioni che ha aiutato i ter-remotati concretamente, soccor-rendoli sul posto. È stato chiesto ai ragazzi dei

corsi “A” e “B”, che hanno parteci-pato felicemente, di portare una grande varietà di prodotti da ven-dere agli altri studenti. Grazie alla partecipazione in massa di docen-ti, di alunni e soprattutto dei geni-tori, la nostra scuola è riuscita a raccogliere ben 650 euro. Siamo quindi veramente soddisfatti di poter affermare che, nel nostro piccolo, siamo stati sensibili al terremoto che ha colpito Haiti!

William Macrillò

Una zia Galatea “speciale”

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D a sempre distintasi nel

nelle attività sportive, la scuola “A. Galateo” anche

quest‟anno parte-

ciperà alle gare, con l‟intenzione di arricchire la pro-pria bacheca di trofei. Queste le discipline nelle quali saranno im-pegnati i nostri atleti: corsa cam-pestre, pallacane-stro, atletica leg-gera e orienteering.

Quest‟ultima, nata nei paesi

scandinavi e ancora non molto conosciuta in Italia, ha come

Una scuola appassionata di sport In gara con corsa campestre, pallacanestro,

atletica e la novità orienteering

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S ono vari i mo-tivi per cui i ragazzi, dopo

la quinta elementare, scelgono la scuola media “A. Galateo”. Da un sondaggio, infatti, effettuato tra gli studenti che at-tualmente frequenta-no la prima media, è emerso che nel pas-saggio dalla scuola elementare a quella media non vi è nessu-na difficoltà anzi i ragazzi si sono mera-v i g l i a t i dell‟accoglienza rice-

vuta. Il tutto è facili-tato dal fatto che già in precedenza i ragaz-zi possono visitare la scuola e conoscere quello che offre: lava-gne interattive nelle aule; laboratorio di scienze; due aule multimediali; aula magna per le varie iniziative come la pro-iezione di film, rap-

presentazioni teatrali. Inoltre sono stati convinti anche da amici e parenti che hanno frequentato il Galateo. Un ruolo importante giocano anche la vicinanza della scuola alla pro-pria abitazione e l‟eventualità di ritro-varsi nella stessa classe con gli stessi

compagni della scuola elementare. Alcuni studenti però hanno avuto da ridire riguar-do alla pulizia delle aule, dei bagni, dei muri e anche per il fatto che le classi sono troppo piccole per il numero di alun-ni ospitati (in media 29 unità). Tutti, fin da subito, hanno so-

cializzato con i nuovi compagni. Alcuni di loro giudicano i loro

Indolore il passaggio dalla scuola elementare a quella media

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professori simpatici, ma anche severi, pre-parati e disponibili ad aiutare gli alunni nei momenti di difficoltà. Solo pochi hanno e-spresso dei giudizi negativi. Le iniziative proposte dalla scuola come ad esempio i Pon (cioé i rientri pomeridiani che offrono ai ragazzi l‟opportunità di appro-fondire materie ben precise) e la zia Gala-tea, sono molto ap-prezzate dagli alunni che le ritengono molto

creative. Ovviamente alcuni ragazzi ritengo-no i compiti assegnati eccessivi, anche se facili. Infine possiamo con-cludere dicendo che i ragazzi sono rimasti soddisfatti dell‟ istituto “A. Galateo” e sono pronti ad affrontare questo cammino impe-gnativo mettendoci

tutta la volontà e l‟impegno possibili.

Marika De Luca Silvia Cafaro

Michela Maiorano Chiara Quarta

Enrico Ruggero

L’OPINIONE. Il festival tra

contestazioni e applausi...

A nche quest‟anno si è svolto il 60º Festival della Canzone Italiana la cui conduzione è stata affidata ad Antonella Clerici, quarta

donna presentatrice principale della rassegna canora. Vi hanno partecipato venticinque inter-preti che hanno proposto altrettanti brani, suddi-visi in due sezioni: Artisti (big), in cui erano in gara quindici cantanti affermati, e un‟altra sezio-ne chiamata Nuova Generazione, composta dai restanti dieci artisti. Ad aggiudicarsi la vittoria della sezione Big alla sua prima apparizione al Festival di Sanremo do-po il talent show „„Amici‟‟, è stato Valerio Scanu con il brano „„Per tutte le volte che‟‟. Inoltre sul teatro dell'Ariston si sono esibiti ospiti molto celebri fra cui Jennifer Lopez, Bob Sinclair e la regina di Giordania. Nella terza serata i 6 Artisti esclusi nel corso del-le prime due serate hanno eseguito la propria canzone in versione riadattata, affiancati da ospiti italiani e/o stranieri (come Alessandra Amoroso e Belen Rodriguez). Nella penultima serata, invece, gli Artisti rimasti in gara alle semifinali hanno rieseguito la propria canzone con altrettanti artisti italiani e stranieri. La sessantesima edizione del festival è stata con-

traddistinta da fischi e forti contestazioni in occa-sione di tutte le esibizioni del trio composto da Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canoni-ci. Il massimo è stato raggiunto nella serata finale del 20 febbraio quando, con la proclamazione dei tre finalisti, il pubblico in sala ha gridato slogan contro il meccanismo di selezione del vincitore e gli orchestrali, che avevano anche svolto il ruolo di giuria, all'annuncio della non ammissione alla finalissima di Malika Ayane e di Noemi hanno accartocciato e gettato per aria i propri spartiti in segno di disaccordo. Solo l‟invito alla calma di Antonella Clerici è valso a riportare la tranquillità.

A nostro avviso, quest‟anno il festival di Sanremo ci ha coinvolto di più grazie anche alla partecipa-zione di Antonella Clerici e di molti altri artisti di nostra conoscenza, anche se doveva essere vinto da Noemi o da Irene Fornaciari. Non siamo inoltre d‟accordo con coloro che giudi-cano Valerio un „„raccomandato‟‟ dal talent show „„Amici‟‟, perché in fin dei conti ha un buon talen-to che potrà sfruttare per avere sempre più suc-cesso. Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canonici non dovevano arrivare nemmeno in fina-le perché non sanno cantare molto bene ed erano fischiati da tutti.

Silvia Cafaro Michela Maiorano

I nuovi arrivati… più pronti

che mai!!!

Una scuola appassio-nata di sport… (segue dalla quarta)

obiettivo quello di rag-giungere una meta esclusivamente grazie all‟aiuto del sole, dell‟orologio e della bussola. Saranno ne-cessari velocità, agilità e abilità nel leggere la mappa del terreno di gara. Il totale degli alunni impegnati negli sport è di 88 ragazzi: 30 nella corsa campestre, 13 per la pallacanestro, 37 nell’atletica leggera e 8 nell‟orienteering. Tutte le gare si terran-no a Calimera, presso la masseria San Luca. La speranza di vincere le gare e quindi di avere l‟onore di alzare le coppe seguirà una serie di duri, ma utili allenamenti, che sono già iniziati presso le

strutture del C.O.N.I. a Lecce. L‟attenzione sui nostri atleti sarà alta, poiché lo sport appassiona anche quando non è praticato. Abbiamo fatto, infatti, un son-daggio tra alcuni alun-ni non partecipanti, con il quale abbiamo rilevato un notevole interesse, riuscendo a

sapere anche che lo sport preferito è l‟atletica leggera, se-guita da pallacanestro e corsa campestre.

Nicolò Negro Giammarco De Giorgi

Antonio Scarnera

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L o scorso 26 feb-braio si sono svolte le Olimpiadi

di Matematica, presso la scuola superiore “E. Fer-mi” di Lecce. Dalla media “Galateo”, 5 rappresen-tanti della 3^A si sono fatti onore, classificandosi terzi. Anastasia Altamura, Emanuele Erroi, France-sco Merenda,Giulio Rispo-li e Andrea Schifa hanno risposto alle nostre do-mande. Chi vi ha preparato o aiutato per l‟esame? “La nostra professoressa di Matematica, Benedetta Mazzeo, che ci ha aiutato con tanti consigli utili” (Anastasia). Come vi sentivate prima di iniziare? “Eravamo preparati e

quindi abbastanza tran-quilli” (Andrea). L‟esame era difficile? Siete riusciti a svolgere tutti i quesiti della prova? “Erano problemi di alge-bra e di geometria abba-stanza complicati, ma abbiamo risposto a tutto” (Giulio). Come vi hanno organiz-zato il giorno della prova? “Eravamo divisi in gruppi e ci dividevamo il lavoro da fare” (Emanuele). Alla notizia del terzo po-sto siete rimasti soddi-sfatti o un po‟ delusi? “Eravamo abbastanza contenti, perché comun-que non è male” (Francesco). Eravate contenti di essere stati scelti come rappre-sentanti? “Ovviamente, ma un po‟

ce lo aspettavamo, per-ché abbiamo tutti una media molto alta, tra l‟otto e il nove” (Anastasia). Le premiazioni sono av-venute il 14 marzo alle ore 10.00, nell‟Aula Ma-gna dell‟Istituto tecnico-industriale “E. Fermi”. Alla 3^ A è stata asse-gnata una coppa più un diploma di terzo grado, mentre agli alunni delle medaglie e degli attestati di merito. Siamo tutti molto soddi-sfatti del risultato ottenu-to. I ragazzi se lo sono davvero meritato.

Eva Ferrari Benedetta Pirri

Bronzo alle Olimpiadi per la 3^ A

Ma lo sport è quello dei numeri

marzo 2010 6

I ragazzi delle terze

Silvia Cafaro

Maria Naomi Chittani

Dominique Conz Franza

Marta Corallo

Roberta Curri

Marika De Luca

Vanessa De Luca

Sara Dell’Anna

Giorgia Ferreri

Cristian Fumarola

Rebecca Lezzi

Sara Liaci

William Macrillò

Michela Maiorano

Michela Mele

Ilaria Perrone

Enrico Ruggero

Dilini M. Sathrasinghe Arachchige

Chiara Quarta

La redazione di Fuoriclasse

I ragazzi delle seconde

Francesca Calogiuri

Giammarco De Giorgi

Andrea De Luca

Eva Ferrari

Francesca Fiorentino

Alessia Guida

Valeria Latino

Marzia Maiella

Valentina Malazzini

Chiara Mariano

Giuseppe Mazzariello

Francesco Natale

Nicolò Negro

Martina Nicolì

Irene Pantaleo

Benedetta Pirri

Claudia Promutico

Azzurra Quaranta

Marta Quarta

Giulia Rizzello

Sharon Rizzello

Martina Rizzo

Francesca Rossetti

Giorgia Russo

Antonio Scarnera

Miriana Suraj

Tutor...

Giuliana Aralla

Ignazia Fisco

...ed esperti

PON

Rossella Bufano

Maria Antonella Coppola

Lucia Carbone Sarinelli

Giuseppe P. Dimagli

Due momenti della premiazione