Fuoriclasse aprile maggio 2010

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T orna Fuoriclasse , tornano i fuoriclas- se. Non è un gioco di parole, ma è un modo per spiegare efficacemente che il successo del primo numero è dovuto ai suoi veri protagonisti: una scuo- la fatta di tanti ragazzi, docenti, dirigenti e perso- nale veramente straordina- ri, capaci cioè di dare a queste pagine contenuti che meritano sempre di essere letti. Come la parti- colare storia di „Sicchiana‟, una ragazza colpita da una brutta malattia e aiutata a seguire le lezioni da casa, grazie a un collegamento video con la sua classe. Oppure la nostra indagine sui cambiamenti del look e delle mode fra i ragazzi della “A. Galateo”. Inoltre, un approfondimento sull‟accoglienza dei ragazzi stranieri nel nostro istituto e sul rapporto tra il pericoloso fenomeno del razzismo e la scuola. E poi ancora un‟inchiesta sulla difficile scelta della scuola superiore e gli argomenti leggeri del cinema e della musica di Emma Marrone, neonato talento salentino. Quest'ulti- mo articolo, poi, fa coppia con un'intervista esclusiva al papà di Alessandra Amo- roso. E per sognare a occhi aperti, c'è l'imbarazzo della scelta: un particolareggiato reportage sulla visita d'i- struzione in Liguria o le suggestioni della Twilight Saga. Questi e molti altri i temi del nostro secondo numero di Fuoriclasse . Buona lettura a tutti! La redazione delle 2 e Largo ai fuoriclasse!! UNA VITA SPESA PER LA SCUOLA PON - Fondi Strutturali Europei 2007-2013 Annualità 2009/2010 - “Competenze per lo sviluppo” - Codice C-1-FSE-2009-1381 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “A. GALATEO” - LECCE Intervista alla preside Perrella, prossima alla pensione C ambio alla guida della nostra scuola. Dopo 40 anni di carriera, la Diri- gente Scolastica, la pro- fessoressa Giovanna Perrella, ha deciso di andare in pensione. At- traverso questa intervista abbiamo voluto ripercor- rere con lei le tappe prin- cipali della sua attività scolastica. Come e quando è cominciata la Sua carriera? La mia carriera ha avuto inizio quarant‟anni fa, quando ho incomin- ciato a lavorare nelle scuole e ho vinto un concorso per la scuola di base. Il mio lavoro si è sviluppato sempre tra gli studenti delle scuole primarie e ho esercitato con grandis- simo entusiasmo quest‟attività. Suc- cessivamente ho vinto un altro con- corso per dirigente e ho modificato il mio impegno con nuove competen- ze, che ho applicato per realizzare gli obiettivi che il mio lavoro mi ri- chiedeva. Quando è arrivata in questa scuola? In questa scuola sono arrivata quat- tro anni fa, venendo da Squinzano, dove invece ho lavorato per dodici anni di seguito. Come è stato per Lei l’arrivo nella nostra scuola? Per me l‟approdo alla scuola “A. Galateo” ha significato non solo il momento conclusivo della mia car- riera, ma forse anche la conclusione più bella di tutto il lavoro, in quanto mi metteva alla prova con una realtà abbastanza diversa da quelle che ho gestito negli altri anni. Ha scelto Lei di venire in questa scuola? Ho scelto io di venire a Lecce e quin- di di dirigere questa scuola così pre- stigiosa per gli studenti che la fre- quentano e per la classe docente. Quali cambiamenti ha apporta- to al Suo arrivo? Sicuramente ho prodotto un atteg- giamento più attento e responsabile nei riguardi degli studenti. La mia formazione è molto predisposta verso i docenti in crescita e i giovani e quindi la comprensione dei loro bisogni ha portato anche gli inse- gnanti a una maggiore disponibilità all‟ascolto degli studenti. È felice di essere venuta in que- sta scuola? Sicuramente sì, perché ho provato una felice rispondenza con il collegio dei docenti, gli studenti della mia città e con le persone che lavorano nel mio ufficio. Come molti sanno, il lavoro di un dirigente è rivolto agli studenti, ma si realizza attraverso la collaborazione con gli insegnanti sul piano didattico, principalmente, e con l‟ufficio per tutti gli aspetti am- ministrativi. Devo dire che le perso- ne che lavorano nell‟ufficio hanno rappresentato per me un grande supporto. Cosa Le piace degli alunni? Degli alunni mi piace la proiezione verso la vita: hanno un progetto da realizzare, quindi di loro ap- prezzo la freschezza e a volte an- che la loro ingenuità, intesa come “sbadataggine”, nell‟affrontare i problemi della vita. Perché questa è una fase delicata, importante e- vorrei dire- anche significativa per il loro futuro. Mi piace poter essere presente in questo momento della loro vita. Cosa non Le piace? Non mi piace la mancanza di rispet- to per le regole, perché se non ci fossero vivremmo nel caos assoluto. Come mai ha deciso di pensio- narsi così presto e di lasciare quest’attività? Ho deciso di andare in pensione perché ho raggiunto i quarant‟anni di carriera, che sono indubbiamente un bel traguardo, anche se anagrafi- camente non sono proprio un “rottame”. Martina Nicolì Giuseppe Mazzariello Azzurra Quaranta Esami e scelte future p. 2 Liguria 5 giorni in gita p. 4 Storia di ‘Sicchiana’ aiutata dalla scuola p. 7 In casa di A. Amoroso p. 11 aprile-maggio 2010 IL GIORNALE DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI La preside Giovanna Perrella

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Il giornale delle ragazze e dei ragazzi della scuola media "A. Galateo" di Lecce

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T orna Fuoriclasse, tornano i fuoriclas-se. Non è un gioco

di parole, ma è un modo per spiegare efficacemente che il successo del primo numero è dovuto ai suoi veri protagonisti: una scuo-la fatta di tanti ragazzi, docenti, dirigenti e perso-nale veramente straordina-ri, capaci cioè di dare a queste pagine contenuti che meritano sempre di essere letti. Come la parti-colare storia di „Sicchiana‟, una ragazza colpita da una brutta malattia e aiutata a seguire le lezioni da casa, grazie a un collegamento video con la sua classe. Oppure la nostra indagine sui cambiamenti del look e delle mode fra i ragazzi della “A. Galateo”. Inoltre, un approfondimento sull‟accoglienza dei ragazzi stranieri nel nostro istituto e sul rapporto tra il pericoloso fenomeno del razzismo e la scuola. E poi ancora un‟inchiesta sulla difficile scelta della scuola superiore e gli argomenti leggeri del cinema e della musica di Emma Marrone, neonato talento salentino. Quest'ulti-mo articolo, poi, fa coppia con un'intervista esclusiva al papà di Alessandra Amo-roso. E per sognare a occhi aperti, c'è l'imbarazzo della scelta: un particolareggiato reportage sulla visita d'i-struzione in Liguria o le suggestioni della Twilight Saga. Questi e molti altri i temi del nostro secondo numero di Fuoriclasse. Buona lettura a tutti!

La redazione delle 2e

Largo

ai fuoriclasse!! UNA VITA SPESA PER LA SCUOLA

PON - Fondi Strutturali Europei 2007-2013 Annualità 2009/2010 - “Competenze per lo sviluppo” - Codice C-1-FSE-2009-1381 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “A. GALATEO” - LECCE

Intervista alla preside Perrella, prossima alla pensione

C ambio alla guida della nostra scuola. Dopo 40

anni di carriera, la Diri-gente Scolastica, la pro-fessoressa Giovanna Perrella, ha deciso di andare in pensione. At-traverso questa intervista abbiamo voluto ripercor-rere con lei le tappe prin-cipali della sua attività scolastica.

Come e quando è cominciata la Sua carriera? La mia carriera ha avuto inizio quarant‟anni fa, quando ho incomin-ciato a lavorare nelle scuole e ho vinto un concorso per la scuola di base. Il mio lavoro si è sviluppato sempre tra gli studenti delle scuole primarie e ho esercitato con grandis-simo entusiasmo quest‟attività. Suc-cessivamente ho vinto un altro con-corso per dirigente e ho modificato il mio impegno con nuove competen-ze, che ho applicato per realizzare gli obiettivi che il mio lavoro mi ri-chiedeva. Quando è arrivata in questa scuola? In questa scuola sono arrivata quat-tro anni fa, venendo da Squinzano, dove invece ho lavorato per dodici anni di seguito. Come è stato per Lei l’arrivo nella nostra scuola? Per me l‟approdo alla scuola “A. Galateo” ha significato non solo il momento conclusivo della mia car-

riera, ma forse anche la conclusione più bella di tutto il lavoro, in quanto mi metteva alla prova con una realtà abbastanza diversa da quelle che ho gestito negli altri anni. Ha scelto Lei di venire in questa scuola? Ho scelto io di venire a Lecce e quin-di di dirigere questa scuola così pre-stigiosa per gli studenti che la fre-quentano e per la classe docente. Quali cambiamenti ha apporta-to al Suo arrivo? Sicuramente ho prodotto un atteg-giamento più attento e responsabile nei riguardi degli studenti. La mia formazione è molto predisposta verso i docenti in crescita e i giovani e quindi la comprensione dei loro bisogni ha portato anche gli inse-gnanti a una maggiore disponibilità all‟ascolto degli studenti. È felice di essere venuta in que-sta scuola? Sicuramente sì, perché ho provato una felice rispondenza con il collegio dei docenti, gli studenti della mia

città e con le persone che lavorano nel mio ufficio. Come molti sanno, il lavoro di un dirigente è rivolto agli studenti, ma si realizza attraverso la collaborazione con gli insegnanti sul piano didattico, principalmente, e con l‟ufficio per tutti gli aspetti am-ministrativi. Devo dire che le perso-ne che lavorano nell‟ufficio hanno rappresentato per me un grande supporto. Cosa Le piace degli alunni?

Degli alunni mi piace la proiezione verso la vita: hanno un progetto da realizzare, quindi di loro ap-prezzo la freschezza e a volte an-che la loro ingenuità, intesa come “sbadataggine”, nell‟affrontare i problemi della vita. Perché questa è una fase delicata, importante e- vorrei dire- anche significativa per il loro futuro. Mi piace poter essere presente in questo momento della loro vita. Cosa non Le piace? Non mi piace la mancanza di rispet-to per le regole, perché se non ci fossero vivremmo nel caos assoluto. Come mai ha deciso di pensio-narsi così presto e di lasciare quest’attività? Ho deciso di andare in pensione perché ho raggiunto i quarant‟anni di carriera, che sono indubbiamente un bel traguardo, anche se anagrafi-camente non sono proprio un “rottame”.

Martina Nicolì

Giuseppe Mazzariello

Azzurra Quaranta

Esami

e scelte

future

p. 2

Liguria

5 giorni in gita

p. 4

Storia di ‘Sicchiana’ aiutata dalla scuola

p. 7

In casa di

A. Amoroso

p. 11

aprile-maggio 2010

IL GIORNALE DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI

La preside Giovanna Perrella

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E sami, esami, esami! È il tormento dei ra-gazzi delle terze. Il tempo stringe, credono di essere abbastanza pronti anche se insi-

curi. La materia che spaventa di più gli studenti di questa scuola, secondo un sondaggio condotto nelle terze classi da Fuoriclasse, è la matematica. Seguono arte e inglese. Ma di cosa hanno più pau-ra i ragazzi in vista degli esami finali? A quanto pare sono terrorizzati dalla commissione esterna, piuttosto che dai propri professori. E chissà cosa faranno i ragazzi nella famosa “notte prima degli esami”. Dalle loro risposte al sondaggio, molti pen-sano che si metteranno a studiare in vista della grande prova, altri invece si metteranno a pregare, altri ancora dormiranno e altri ancora staranno con gli amici per fare festa e distrarsi un po‟. Poi c'è il pensiero ai tre anni trascorsi in questa scuola, tre anni di emozioni e di ricordi che reste-ranno nel cuore dei nostri compagni. C‟è chi non

dimenticherà mai il bidello Luigi, l‟educazione fisica, i compagni di classe, alcuni professori, il/la migliore amico/a, la gita di fine anno, le rivalità, le esperien-ze indimenticabili vissute con i compagni. E c‟è anche chi pensa già che non dimenticherà mai gli esami finali. Sono tanti i ragazzi che sentiranno la mancanza di questa scuola, per i tanti ricordi a essa legati e che rimarranno nella storia di ognuno degli studenti. Ad altri, invece, non dispiacerà la-sciare il “Galateo”, perché sanno già che continue-ranno a studiare. Faranno nuove amicizie, vivranno nuove emozioni e conosceranno nuove persone nella tanto attesa scuola superiore.

Francesca Calogiuri

Benedetta Pirri

P ochi giorni alla fine della scuo-la. Per molti sarà un anno archi-

viato, mentre per altri un vero e pro-prio ricordo che vivrà per sempre nei loro cuori. C‟è chi si prepara agli esami studian-do come non mai e chi pensa ai suoi programmi futuri, all‟estate e a volta-re pagina. Quale scuola superiore sceglieranno i nostri compagni di terza? Secondo il sondaggio che noi di Fuori-classe abbiamo fatto, le prime in clas-sifica sono: liceo scientifico, istituto tecnico, liceo classico e a seguire tutte le altre. Ci sono molti ragazzi determinati e sicuri, ma anche altret-tanti che, purtroppo, non hanno an-cora pensato bene a questo quesito e

che non vogliono fare una scelta af-frettata, che in futuro porterà loro dei ripensamenti.

Il tempo però non si ferma. Gli esami si avvicinano e le decisioni devo-no essere pre-se più in fretta possibile. Quasi tutti non dimenticheran-no gli amici e i compagni, i momenti belli e brutti passati

con loro. Ci sono i ragazzi a cui man-cheranno particolarmente la simpatia e la gentilezza di alcuni professori che li hanno accompagnati in questi tre anni. Per quanto riguarda, invece, le aspi-razioni future, quasi tutti i ragazzi che hanno scelto il liceo scientifico aspira-no a fare il medico, mentre coloro i quali intendono frequentare un al-berghiero o un professionale aspirano a lavori più manuali, come ad esem-pio il cuoco, la parrucchiera, il tecnico dei computer etc… Noi non possiamo fare altro che au-gurare loro buona fortuna e sperare che non dimentichino mai la nostra adorata scuola.

Giulia Rizzello

Irene Pantaleo

Valeria Latino

SCUOLE SUPERIORI, CHE DILEMMA!

aprile-maggio 2010

TRA ANSIE E INSICUREZZE,

ECCO GLI ESAMI DI TERZA

Paure e ricordi, prima

di lasciare il “Galateo”

di Marika De Luca e Sara Liaci

Quest‟anno anche noi alunni frequentanti le classi terze medie abbia-mo dovuto scegliere la nostra futura scuola. Nel periodo messo a disposizione per indicare il nuovo istituto, abbiamo riflettuto molto per non avere ripensamenti. Questo periodo viene definito “Orientamento”, infatti in vari giorni

della settimana, molti istituti sono venuti a esporre il loro piano for-mativo con filmati, cartelloni e opuscoli. Sono stati messi anche a disposizioni dei giorni, nei quali noi alunni potevamo andare a visitare direttamente gli istituti. La scadenza della domanda di iscrizione è stata il 26 marzo 2010 e molti hanno consegnato il modulo all‟ultimo momento. Intanto queste sono le aspirazioni del gruppo del Pon di giornalismo:

La scelta delle superiori

La scelta che vale un pezzo di futuro

Marta Corallo Banzi ricercatrice

universitaria

Enrico Ruggero Galileo Galilei ingegnere

Dilinì Sathra Singhe Banzi medico

Silvia Cafaro Alberghiero caposala

Ilaria Perrone Palmieri pediatra

Chiara Quarta Calasso ragioniera

Marika De Luca Scienze umane psicologa

Giorgia Ferreri Deledda dietologa

Sara Dell’Anna Virgilio giornalista

Cristian Fumarola De Giorgi non sa

Roberta Curri Geometri disegnatrice

Sara Liaci Deledda segretaria

d’azienda

Dominique Franza Calasso non sa

NOMI ISTITUTI IDEALI FUTURI

William Macrillò Scienze umane psicologo carcerario

Michela Mele Palmieri psicologa

Michela Maiorano Scienze umane insegnante

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I PROGETTI FORMATIVI? ALL’ORDINE DEL GIORNO AL GALATEO

Cioccolato, che passione!

R icca l'offerta formativa del “Galateo”, che anche quest'anno ha attivato numerosi Pon.

Si parla di cinque Pon di scienze più uno di mate-matica ("Matematica in gioco") per le classi prime; di due moduli di scienze denominati “Dall'ipotesi alla scoperta", di un Pon di giornalismo intitolato “Fuoriclasse" e di un altro di matematica intitolato “Matematica &Co" per le classi seconde. Infine per i diplomandi vi sono stati il Pon di giornalismo “Fuoriclasse", quello di matematica “Per calcolo o per probabilità”, e infine il Pon di scienze “EUREKA”. La nostra indagine è stata rivolta verso alcuni di questi. Il Pon di matematica per le terze medie, iniziato l‟11 febbraio 2010, ha avuto come tutor la profes-

soressa Caterina De Giorgi e come esperto Massi-miliano Capozza. Le ore complessive sono state 50 e gli obiettivi raggiunti sono stati quelli di conosce-re la geometria solida, le probabilità e la statistica. Il prodotto finale è stato la presentazione di un‟indagine statistica. Il Pon di giornalismo per i ragazzi di 2° media è iniziato il 4 febbraio 2010. La tutor è stata la pro-fessoressa Ignazia Fisco, mentre gli esperti sono stati due: Lucia Carbone Sarinelli e Giuseppe Di-magli. Il progetto (durata complessiva 50 ore) è andato di pari passo con quello di giornalismo per le classi terze. Quest'ultime hanno avuto come tutor la professoressa Giuliana Aralla e come e-sperte Rossella Bufano e Maria Antonella Coppola. “Gli obiettivi che si sono voluti raggiungere”, affer-ma la professoressa Aralla, “sono stati quelli di apprendere l‟uso delle tecniche per realizzare un giornale e il linguaggio giornalistico, di potenziare l‟utilizzo specifico della lingua italiana, di apprende-re l‟uso degli strumenti informatici, di lavorare in gruppo e imparare a collaborare, come in una vera redazione giornalistica, nella stesura e nella pubbli-cazione del giornale. Per i ragazzi è stato molto stimolante, perché hanno potuto manifestare i propri interessi e rendere partecipe tutta la scuo-la”. Il prodotto finale è stata la realizzazione e la distri-buzione di due numeri del giornalino scolastico. Un altro progetto interessante è stato quello di astronomia, iniziato il 4 febbraio 2010. Il tutor è stato il professore Dino Caracuta, mentre l‟esperto è stato Giovanni Maroccia. Le ore complessive sono state 30 e l'obiettivo principale, tra gli altri, quello di osservare le stelle con il telescopio. Le considerazioni degli alunni per ciò che riguarda i pon sono state più o meno le stesse ossia li hanno trovati molto interessanti e molto belli.

Michela Maiorano

Silvia Cafaro

C i è venuta la dolce curiosità di visitare il laboratorio di cioccolato, orga-nizzato nell‟ambito del progetto PON "La scienza in cucina", curato dall'esperta, la dott.ssa Maria Barbara Galati, in collaborazione con la

tutor, la prof.ssa Laura Lezzi. I ragazzi di 1° media si divertivano molto, cuci-nando e poi assaggiando deliziose creme di panna, vaniglia, nocciola e ciocco-lato. Abbiamo avuto l‟opportunità di fare qualche domanda ai ragazzi: Vi piace questo PON? Sì, moltissimo.

Vi diverte? Certo, è molto educativo. Perché avete scelto questo PON? Per approfondire le nostre conoscen-ze gastronomiche, divertendoci. Che cosa avete imparato? Abbiamo imparato a cucinare il cioc-colato, a fare la cioccolata calda, a usare le giuste quantità di ingredien-ti. Avete preparato la cioccolata da soli? No, abbiamo avuto l‟aiuto di un adul-

to. Del resto dobbiamo sempre averlo quando utilizziamo i fornelli. Pensate che questa esperienza vi servirà in futuro? Ci servirà domani come potrebbe servirci oggi. La cioccolata che avete preparato è buona? Sì, l‟abbiamo preparata con molta cura. Ma non ve la facciamo assaggiare... perché scotta!

Alessia Guida

Martina Rizzo

T ra i Pon seguiti dai ragazzi di seconda ve ne è stato uno molto interessante di scienze,

dal titolo “Dall‟ipotesi alla scoperta”. Gli argomenti affrontati sono stati le rego-le dell‟alimentazione sana ed equilibra-ta, la trasformazione e la conservazio-ne degli alimenti e le regole da rispet-tare a garanzia dell‟igiene quando si preparano gli alimenti. Abbiamo chie-sto a coloro che vi hanno partecipato di raccontarci qualche esperienza fatta e ci hanno parlato con entusiasmo del laboratorio di “igiene e sicurezza a

tavola”. L‟esperta, la biologa nutrizioni-sta Elisabetta Raganato, con la super-visione della tutor, la professoressa Mazzeo, li ha guidati nell‟incredibile esperienza di fare le analisi ai cibi per verificare se ci sono microbi. La cosa che pochi sapevano è che i cibi posso-no essere contaminati anche dagli abiti di chi li prepara e dal contatto con l‟aria che contiene addirittura batteri, lieviti e muffe. È stato molto istruttivo e divertente al contempo!

La redazione

Igiene a tavola: quante sorprese!

aprile-maggio 2010

Dal giornalismo alle scienze

in cucina, all’osservazione

delle stelle...

Ce n’è per tutti i gusti!

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UN’AVVENTURA DURATA CINQUE GIORNI

L a gita in Liguria? Una bellissima esperienza. Durante il 1° giorno di viaggio ab-

biamo ammirato il mutare del paesaggio: da mediterraneo della Puglia a collinare-montuoso dell‟Appennino. La prima notte abbiamo pernottato in un albergo al confine tra la Toscana e la Ligu-ria, precisamente a “Lido di Camaiore”. Il giorno dopo siamo andati alle Cinque Terre e abbiamo visitato Porto Venere e Monterosso. Non siamo però riusciti a ve-dere granché del paesaggio per via della nebbia abbastanza fitta. Durante il tragitto che abbiamo effettuato a piedi, una guida ci ha illustrato il percorso, nonostante quel giorno piovesse a dirotto. Successivamen-te, chi leggermente infreddolito, chi ba-gnato fradicio, siamo arrivati al ristorante dove abbiamo gustato una squisita pasta al sugo. Poi in pullman siamo tornati in albergo. Il 3° giorno siamo andati a visitare Genova. Ma prima abbiamo pranzato in un

ristorante di nome “Trendy”. Quest‟ultimo era una sorta di Mc Donald‟s. Dopo esserci riempite le pance con quello che “offriva” la mensa, abbiamo visitato l‟attesissimo Acquario di Genova con tutti i suoi bellissimi animali. Abbiamo visto delfi-ni, squali, molluschi, rettili, anfibi e pesci di ogni tipo. Finita la visita all‟Acquario, siamo andati un po‟ in giro ad ammirare la città di Genova. Tra le altre cose abbiamo visto il Duomo,

veramente splendido, del quale la guida, molto eccentrica, ci ha spiegato molte cose. Tornati in albergo come sempre, dopo aver cenato, ci siamo recati nelle stanze e abbia-mo giocato prima di andare a letto.

Il 4° giorno la nostra attenzione è stata attratta dalla città di Nizza. Sempre in gruppo, abbiamo passeggiato per il lungomare e fatto un giro per le vie in cui si alternavano sia a destra che a sini-stra ristoranti, gioiellerie, boutique ecc… Da lì poi via a Montecarlo, nota co-me vero e proprio paradiso fiscale. Qui abbiamo assistito al cambio della

guardia che non è poi tanto speciale come lo si racconta. Dopo abbiamo avuto dai professori un‟ora di tempo libero per fare le nostre compere. Rientrati quindi in albergo, abbiamo cenato e iniziato a fare le valigie per la partenza prevista per il giorno dopo. E così l'avventura è finita.

Cristian Fumarola

Una foto dell’acquario

A nche quest‟anno la nostra scuola ha

organizzato una bellissima gita in Fran-cia e a Genova, durata 5 giorni. Si è

trattato di 5 giorni straordinari, pieni di diverti-mento e di scoperta di posti nuovi. Come si sa, i momenti in cui noi ragazzi possia-mo stare insieme come una vera „„famiglia‟‟ sono quelli del pullman e dell‟albergo. Infatti durante i viaggi di andata e ritorno, che sono durati 14 ore ciascuno, abbiamo discusso, ascoltato musica, cantato, giocato e fatto nuo-ve amicizie. Una volta arrivati in albergo, eravamo tutti molto stanchi, ma non avevamo perso la voglia di divertirci tutti insieme nelle stanze e quindi, tra pigiama party e giochi vari, abbiamo tra-scorso tutta la serata insieme. Così per tutta la durata della gita. Ogni sera ci riunivamo e ci divertivamo tutti insieme, naturalmente sotto il controllo delle professoresse, le quali erano molto contrarie alle nostre “visite notturne”. Un paio di volte ci hanno sorpresi mentre gio-cavamo oltre l‟orario imposto dalla preside. Inoltre abbiamo anche combinato qualche gua-io. Per esempio alcuni compagni hanno perso le chiavi della stanza e la professoressa ha dovuto pagare 20 euro per questo, altri hanno rotto una finestra. Un altro inconveniente che ha “guastato” la gita ad alcuni alunni e ad alcuni professori è stata la febbre “improvvisa” causata dal mal-tempo. Tuttavia, in generale, la gita è stata molto bella e interessante e di certo non è mancato il di-vertimento.

Silvia Cafaro

Michela Maiorano

Il Duomo di Genova

Una veduta di Montecarlo

GENOVA, NIZZA, MONTECARLO...

VITA IN ALBERGO…

FRA GIOCHI E FESTE

Porto di Genova

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DUE RAGAZZE ALLA GUIDA

DEL CONSIGLIO COMUNALE BABY

I l 16 gennaio 2 0 0 9

dello scorso anno si sono tenute le elezioni per la nomina del consiglio

c o m u n a l e dei ragazzi.

C o m e sindaco è

stata eletta Rebecca Metcalft, nata a Lecce il 1° settembre 1999 e frequentante la V classe della scuola primaria dell'istituto comprensivo "Paolo Stomeo - Giuseppe Zimbalo". La giunta risulta formata da: Isabella Guercia Sammarco vicesindaco con delega all'educazione, scuola, vita civica e demo-cratica, solidarietà, amicizia e pace - alunna della II classe della scuola secondaria di 1° grado "Quinto Ennio". Salvatore Marco Valente assessore con delega alla sicurezza, viabilità ed educazione stradale - scuola secondaria di 1° grado "Ascanio Grandi". Giorgia Palano assessore con delega all'am-biente, al verde pubblico, al verde scolastico - scuola secondaria di 1° grado "Antonio Galateo". Federica Russo assessore con delega alla cultu-ra, alla riscoperta della storia e delle tradizioni di Lecce, turismo scolastico - scuola primaria "Edmondo De Amicis. Pietro Paolo Rollo assessore con delega all'i-giene, qualità della vita, sport e tempo libero - scuola primaria dell'istituto paritario "Marcelline".

Matteo Liccardi assessore con delega all'edilizia scolastica, arredi scolastici e al bilancio - scuola primaria "Armando Diaz". Arianna Antonaci, segretario della Giunta dei Ragazzia - scuola secondaria di 1° grado "Quinto Ennio".

Marika De Luca

Chiara Quarta

Dilinì Satharas Snghe

Sopra il sindaco Rebecca Metcalft

I l consiglio comunale si compone di un nu-mero variabile di consiglieri che dipende dal numero degli abitanti della città: 60 oltre un

milione di abitanti, 50 oltre 500.000, 46 oltre 250.000, 40 oltre 100.000, 30 oltre 30.000, 20 oltre 10.000, 16 oltre 3.000, 12 negli altri comu-ni. La durata del mandato è di 5 anni e va di pari passo con quella del sindaco. Per gravi motivi il consiglio può essere sciolto prima della scadenza. Il consiglio comunale è l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune. Le sue materie di competenza sono definite dalla legge. Tra le principali ci sono lo statuto dell'en-te, il bilancio, il conto consuntivo, il piano urbani-stico comunale, il piano delle opere pubbliche e le convenzioni tra gli enti locali. Al consiglio co-munale il sindaco, sentita la giunta, presenta il "Documento programmatico di legislatura" che ha sostituito il ben più generico documento con-tenente gli indirizzi generali di governo. art. 46 comma 3 che ha modificato l'art. 16, l. 81/1993. In questa fase il consiglio prende atto del pro-gramma che intende realizzare il sindaco. I con-sigli comunali sono presieduti da un presidente eletto tra i consiglieri alla prima seduta. Le sedu-te possono essere ordinarie, cioè quelle nelle quali sono iscritte le proposte di deliberazioni relative all'approvazione delle linee programmati-che di go v e r -no, del bilancio di pre-visione annuale e pluri-enna le e del r e n d i -conto di gestione. Sono straordinarie le altre. Possono essere pubbliche oppure segrete (cioè senza pubblico) quando gli argomenti trattati sono par-ticolarmente delicati. Il voto dei consiglieri comu-nali di regola è palese. È segreto nel caso in cui coinvolga persone. La giunta compie tutti gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo, che non siano riservati dalla legge al consiglio e

che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo statuto, del sindaco o degli organi di decentramento; collabora con il sindaco nell'attuazione degli indirizzi generali del consi-glio; riferisce annualmente al consiglio sulla pro-pria attività e svolge attività propositive e di im-pulso nei confronti dello stesso; adotta i regola-menti sull'ordinamento degli uffici e dei servizi, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consi-glio. Ciascun assessore riceve, di norma, una o più deleghe relative a settori specifici dell'azione amministrativa comunale.

Giorgia Ferreri

STRUTTURA E FUNZIONI

DEL CONSIGLIO COMUNALE

DEGLI ADULTI

Intervista ai consiglieri comunali

Giammarco De Giorgi e Giuseppe Mazzariello

C he cos’è il consiglio comunale dei ragazzi? Il consiglio comunale dei ragazzi è simile al consiglio comunale degli adulti. L‟unica differenza è che si vedono i problemi della città dal

punto di vista dei ragazzi. Quale ruolo svolge il consiglio comunale dei ragazzi nell’ambito del-le decisioni dell’amministrazione comunale? Il consiglio comunale dei ragazzi non ha potere esecutivo, ma semplicemente fa delle proposte al consiglio comunale cittadino. Quali sono le proposte che avete portato al consiglio degli adulti? Giorgia Palano, assessore all‟ambiente pubblico, ha proposto da subito

l‟ampliamento del verde pubblico e la delimitazione delle piste ciclabili. Obiet-tivi che sono stati raggiunti con nostra grande soddisfazione.

Dominique Franza

P arla

l’assessore

Giorgia

Palano Qual è il tuo compito? Mi occupo di tutto ciò che riguarda l‟ambiente e il verde pubblico. Vieni convocata spes-so? Sì, vengo convocata più o meno una volta al me-se accompagnata dalla professoressa Bellisario. Ritieni che il ruolo del consiglio comunale dei ragazzi sia fonda-mentale. Se sì per-ché? Sì credo che sia fonda-mentale, perché si ha l‟opportunità di fare nuo-ve esperienze e anche perché si risolvono alcuni dei tanti problemi che coinvolgono ragazzi di giovane età. Quali sono le proposte che hai avanzato du-rante le riunioni a cui hai partecipato? Ho avanzato la proposta di costruire dei parchi in zone isolate della città. Hai mai incontrato il sindaco Perrone di persona? Sì ho incontrato di perso-na il sindaco Perrone che ha suggerito a noi tutti di impegnarci perché que-sta iniziativa è molto importante e deve avere i suoi frutti.

Marika De Luca

aprile-maggio 2010

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PERSONE DIVERSE, MA IN FONDO TUTTE UGUALI

I l mondo è un insieme di “razze”, divise per sesso, etnia, religione e cultura. Il razzismo invece è solo discriminazione e intolleranza.

Nella nostra classe, con l‟insegnante di italiano, pro-fessoressa Giuliana Aralla, abbiamo affrontato que-ste tematiche. Con la lettura di testi sull‟argomento e la visione di film come “Malcolm X” ci siamo resi conto di come questo tema sia ancora molto attuale nel mondo. A noi ragazzi sembra difficile compren-dere queste distinzioni, perché non avvertiamo que-sta differenza, poiché è naturale condividere i mo-menti di svago o relazionarci con persone “diverse” da noi. La distinzione tra ragazzi bianchi e di colore, tra ricchi e poveri o tra gente di diverse fedi religiose per noi non esiste. Il mondo non è che un insieme di persone “diverse”, ma solo esteriormente, in fondo cambia solo il colore della pelle, perché tutti pensiamo, sen-tiamo e crediamo in un Dio, sia esso bianco o nero. O col velo sul capo o a capo scoperto siamo tutti figli della Madre Terra. Ma il razzismo riguarda solo le persone di colore? Il razzismo inteso come intolleranza riguarda anche la diversità fisica e, a volte, le persone sono così crudeli da discriminare i portatori di handicap, gli omosessuali, i senza tetto, ecc. Non è solo un movimento inasprito dalle leggi raz-ziali, ma è soprattutto un atteggiamento, come si usa spesso dire, “vecchio come l‟uomo”. Essendo un argomento di grande attualità, attira

molto l‟attenzione di noi ragazzi e ci spinge alla ri-flessione. Cosa possiamo fare per far cessare questi atteggia-menti razzisti? Sarebbe opportuno che anche la scuola trattasse in modo approfondito la questione, educando al rispet-to e alla multiculturalità. Proprio come fa la scuola media "Galateo" con il progetto "Scuola Amica" (v. Fuoriclasse marzo 2010).

Ilaria Perrone

S pesso si parla dei ragazzi stra-nieri nelle scuole

e dell‟accoglienza loro riservata. Fuoriclasse ha

cercato di capire come si trovano coloro che frequentano il nostro istituto e perché hanno lasciato il loro paese d‟origine. Il numero dei ragazzi stranieri che frequentano il “Galateo” è alto, ben 24. La mag-gior parte proviene dall‟Ungheria, dalla Po-lonia, dallo Sri-Lanka, d a l l a R o m a n i a , dall‟Albania e dalla Bul-garia. Solo una ragazza proviene da una fami-

glia di origine italiana. Il sondaggio che Fuori-classe ha condotto presso questi ragazzi ha messo in evidenza che

molti di loro si trovano bene in Italia e che sin dall‟arrivo nel nostro Paese non hanno avuto problemi di ambienta-mento. Fatta eccezione per un ragazzo, che il suo primo anno di scuo-la è stato bocciato. Lo stesso, però, successi-vamente ha superato tutte le difficoltà. Tante e diverse sono le moti-vazioni che hanno spin-to questi ragazzi e que-ste famiglie a trasferirsi.

Tra le principali: la necessità di trovare un lavoro da parte dei genitori, la scelta di questi ultimi di dare ai figli la possibilità di studiare e di garantire loro un futuro miglio-re. Ma c‟è stata anche la voglia di queste famiglie di stare vicino

ai parenti che già vivevano in Italia o di attenersi a quelle che sono le decisioni dei

servizi sociali o ancora di fuggire dalla guerra. È quest‟ultimo il caso di coloro che provengono dal Montenegro.

La maggior parte dei ragazzi conosce e parla più di una lingua. Solo per quattro di loro è stato facile affrontare e superare le differenze che ci sono tra l‟Italia e il loro Paese, mentre per tre di loro è stato difficile riuscire a inte-grarsi alla perfezione. Non tutti, nel trasferi-mento, hanno conser-vato le loro abitudini. Nonostante questo, tutti gli intervistati han-no manifestato nostalgi-a per la loro patria, perché lì hanno lasciato persone a loro care. In ogni caso, la cosa più importante è che tutti i ragazzi sono stati accet-tati per quello che sono.

Marta Quarta

Giorgia Russo

Miriana Suraj

Andrea De Luca

STORIA DI UN MOVIMENTO RAZZISTA:

il Ku Klux Klan

I l ku klux Klan è una confraternita segreta, ancora oggi attiva, che si oppone all‟integrazione delle minoranze, soprattutto a quella dei neri nella società americana. Fu fondato dopo la guerra di Secessione nel

dicembre del 1865 da reduci dell‟esercito degli Stati Uniti del Sud che erano favorevoli allo schiavismo dei neri. Aveva diversi obiettivi: aiutare le vedove e gli orfani di guerra dei Confede-rati, opporsi all‟estensione del diritto di voto ai neri e ad altre azioni intro-dotte dal governo federale volte all‟attenuazione della segregazione razzia-le. Il ku klux klan tornò attivo nel corso della prima guerra mondiale. I bianchi poveri si convinsero che i problemi economici che avevano erano causati da neri, da banchieri ebrei e da altre minoranze, così come venne successiva-mente propagandato dalla Germania nazista. Nel secondo dopoguerra mol-te organizzazioni del ku klux Klan si opposero al movimento civile degli anni Sessanta continuando a uccidere o bruciare le case dei neri o di altre mino-ranze etniche e religiose.

Dominique Franza

IN ITALIA PER COSTRUIRE UN FUTURO I nostri compagni stranieri spiegano le motivazioni di una scelta

6 aprile-maggio 2010

Page 7: Fuoriclasse aprile maggio 2010

P er questa intervista si fa chiamare Sic-chiana. Le piace molto studiare. È dolce, premurosa, buona e altruista. È magra,

ha i capelli lunghi castani e gli occhi verdi. Fre-quentava fisicamente la nostra scuola fino a quando la sua vita è cambiata: ha avuto un tumore al cervello che le ha preso la parte sini-stra. I primi mesi non ha potuto seguire le le-zioni, ma ora grazie all‟intervento degli inse-gnanti e dei compagni, nella sua classe è stata installata una telecamera, che le permette di ascoltare le lezioni da casa, quando è impossibi-litata a venire a scuola. Quanto tempo ti sei assentata da scuola? Da Pasqua fino al 14 dicembre del 2009. Ora sono appena tornata da Milano e ci vado ogni

venti giorni per chemioterapia e mantenimento con iniezioni. Adesso segui le lezioni ogni giorno, in classe? Diciamo di sì, anche se a volte vado via prima perché non mi posso stancare. Infatti non pos-so praticare nessuno sport, almeno fino a quan-do non mi estraggono una placca, posta nel torace. In più, ogni venti giorni vado a Milano per proseguire la terapia. Il rapporto con i tuoi compagni è cambia-to? Assolutamente no. Al mio arrivo ho trattenuto lacrime di gioia per il loro conforto. Com’è cambiata la tua vita dal giorno in cui ti hanno diagnosticato questo male? Segui un’alimentazione particolare? La mia vita è cambiata perché non ho più le stesse abitudini di prima. Per quanto riguarda l‟alimentazione, invece, posso mangiare qualun-que cosa, senza preoccupazioni. Nonostante l’accaduto vivi in modo sere-no? Sì. Nonostante tutto quello che ho passato, posso dire di vivere in modo sereno. Anzi, sono diventata più forte. Com’è stato il tuo ritorno in classe? Passato un po‟ di tempo, ho avuto la possibilità di ritornare a scuola per poter rivedere i miei compagni e i miei professori, che mi hanno accolto benissimo: In poche parole una vera e propria festa!

Marta Quarta

Giorgia Russo

Miriana Suraj

MINORI E MEDIA UN RAPPORTO DIFFICILE

UNA CONQUISTA FONDAMENTALE

PER LA TUTELA DEI PICCOLI:

LA CARTA DI TREVISO

L a Carta di Treviso è un documento firmato nel 1990 da Federazione Nazionale Stampa Italiana, Telefono Azzurro e Consiglio Nazio-

nale Ordine dei Giornalisti. Costituisce una guida per

tutti gli informatori ed è stata redatta per difendere il minore coinvolto in situazioni che potrebbero trau-matizzarlo. Il primo protocollo d‟intesa a tutela dei minori dice che: a) il rispetto per la persona del minore, sia come

soggetto agen-te, sia come vittima di un reato, richiede il mantenimen-to dell'anonima-to nei suoi con-fronti, il che

implica la rinun-cia a pubblicare elementi che anche indiretta-mente possano comunque por-tare alla sua identificazione; b) la tutela della personali-tà del minore si estende anche - tenuta in pru-

dente considerazione la qualità della notizia e delle sue componenti - a fatti che non siano specifica-mente reati, in modo che sia tutelata la specificità del minore come persona in divenire, prevalendo su tutto il suo interesse a un regolare processo di ma-turazione che potrebbe essere profondamente di-sturbato o deviato da spettacolarizzazioni del suo caso di vita, da clamorosi protagonismi o da fittizie identificazioni; c) particolare attenzione andrà posta per evitare possibili strumentalizzazioni da parte degli adulti portati a rappresentare e a far prevalere esclusiva-mente il proprio interesse;

d) per i casi ove manchi una univoca disciplina giuri-dica, i mezzi di informazione devono farsi carico della responsabilità di valutare se quanto vanno proponendo sia davvero nell'interesse del minore; e) se, nell'interesse del minore - esempi possibili i casi di rapimento e di bambini scomparsi - si ritiene opportuno la pubblicazione di dati personali e la divulgazione di immagini, andrà comunque verifica-to il preventivo assenso dei genitori e del giudice competente. La Carta è stata in seguito modificata, col Vademe-cum del 1995, prima, e col nuovo testo della Carta di Treviso del 2006, poi.

Martina Nicolì

I BAMBINI E LA TV

A l giorno d‟oggi moltissimi bam-bini italiani, anzi

la maggior parte, vedono scene violente in televi-sione alle quali non do-vrebbero assistere. Anche al telegiornale o nei film in fascia protetta ci sono espressioni o immagini che per un bambino pos-sono apparire abbastanza forti e quindi diventare diseducative. Ma questo perché av-viene? Mamme e papà, impegnati, lasciano davanti alla televisione i propri figli. Se i bambi-ni trascorrono tutto il giorno a vedere la TV, specialmente se in tene-ra età, sviluppano at-teggiamenti volgari o aggressivi. È necessario che i bam-bini abbiano un‟infanzia tranquilla, che i genitori insegnino ai figli il ri-spetto per gli altri e a discutere senza usare la violenza. Questo può avvenire anche attra-verso la scelta, da parte dei genitori, di program-mi appropriati all‟età dei giovani telespettatori. Magari guardando la televisione, genitori e figli, hanno l‟opportunità di trascorrere del tempo insieme e anche di cre-scere. Ma qualcuno corre già ai ripari. In Australia, con l'aiuto degli esperti del Royal

Children Hospital di Melbourne, sono state scritte le linee guida riguardanti l'utilizzo della TV per i bambini. Queste prevedono il divieto di guardare la televisione per i bambini da 0 a 2 anni e non oltre un'ora al giorno per i piccoli da 2 a 5 anni. Ormai è chiaro che ai più piccoli la TV non fa bene.

Alessia Guida

Martina Rizzo

7 aprile-maggio 2010

Storia di una nostra compagna che nella

scuola ha trovato conforto per lottare

contro la sua malattia

E quando meno te lo aspetti

la vita cambia...

Page 8: Fuoriclasse aprile maggio 2010

L a moda è l‟imposizione di un gusto, di una scelta, di un modello e di un colore. Se noi giovani non prestassimo occhi ed orecchie

alle vetrine, ai giornali, alla pubblicità, la moda non

esisterebbe e verrebbe a mancare.

Si può dire che oggi esistano tre tipi di moda: l‟alta sartoria, riservata alle sfilate di modelle e alle ricche milionarie; la moda “pronta” che si può trovare nei normali negozi come nei più grandi magazzini e la moda giovane. A noi ragazzi, infatti, non piace farci condizionare nelle scelte dal mondo degli adulti e

preferiamo quindi dar vita a uno stile soltanto no-stro, originale, nel quale possiamo riconoscerci e che possiamo personalizzare con colori vivaci, stoffe orientali, lunghi foulard e minigonne. Sotto questo aspetto, quindi, la moda giovane è soprattutto mo-da di libertà, di indipendenza e di originalità.

Molti teenager, però, si fanno condizionare dalle persone che frequentano, a volte anche per il sem-plice fatto di essere accettati dai loro coetanei. “Essere alla moda” significa seguire le tendenze del momento: tutti si devono vestire con pantaloni a vita bassa che lasciano intravedere l‟intimo, jeans strettissimi, maglie, Converse eccetera.

André Suarès scriveva che “la moda è la migliore delle farse, quella in cui nessuno ride, poiché tutti vi partecipano”. La moda di oggi tende a creare un'u-nica “razza” di ragazzi, che per farsi accettare dagli altri devono seguire le tendenze del momento, fa-cendosi condizionare. La moda dei ragazzi è influen-zata soprattutto dalla televisione, che crea innume-revoli novità che affascinano la mentalità dei giova-ni. “É molto importante per noi, essere alla moda, proprio per la nostra reputazione” affermano molti di loro.

Giorgia Ferreri

Michela Mele

Marta Corallo

LA MODA RENDE UGUALI

I GIOVANI

Esistono diversi tipi di moda:

dall’alta sartoria a quella teenager

La raccolta differenziata approda

alla scuola media “Galateo”

A ttuare la raccolta differenziata è un grande contributo che si dà all'ambiente, perchè riutilizzare i prodotti attraverso il riciclaggio permette di non sprecare dei beni che alcune volte derivano da

materie prime naturali (ad esempio la carta e il legno derivano dagli alberi) o possono inquinare l'ambiente. I rifiuti vengono solitamente divisi in tre tipi di contenitori: vetro e lattine, plastica e carta e rifiuti organici. In Puglia la raccolta differenziata viene attuata in vari modi: in alcuni paesi vengono disposti (per ordine del comune), tre piccoli contenitori dove divi-dere i prodotti utilizzati e ogni settimana passano gli addetti a svuotarli. Nella città di Lecce la raccolta differenziata non è obbligatoria ma sono co-munque presenti i bidoni per attuarla e nelle aziende e negli ospedali sono presenti dei contenitori particolari. Anche nella nostra scuola è stato deciso di aderire alla raccolta differenziata: entro breve tempo su ogni piano dell‟edificio scolastico verranno disposti due contenitori dove separare carta e plastica. Si auspica che tutti parteciperanno, impegnandosi a dividere questi due tipi di beni riutilizzabili.

William Macrillò

Titolo: I sogni fanno rima Autore:Pierdavide Carone Casa editrice:Mondadori

I l libro è il diario di un ragazzo che ha partecipato all‟ultima edizione di Amici e spiega i meccanismi, i retroscena e le

emozioni dei giovani partecipanti alla trasmis-sione, dando anche informazioni sulla vita dell‟autore prima del talent show. Si tratta di un ventunenne nato a Roma, ma praticamen-te vissuto da sempre in un paesino della Pu-glia (Palagianello), che si è presentato alla trasmissione nella categoria “cantautori”. Du-rante la sua permanenza nella scuola ha col-lezionato numerosi successi, tra cui la vittoria a Sanremo come autore della canzone “Per tutte le volte che” cantata da Valerio Scanu, l‟incisione di un cd (una canzone pop) e la realizzazione del libro. Carone nel corso della trasmissione è stato più volte lodato per le sue doti di scrittura.

Il libro di Amici è solitamente scritto, da oltre tre anni, dagli autori del pro-gramma Chicco Sfondrini e Luca Zanforlin e questo, dunque, è il primo an-no che è realizzato interamente da uno dei ragazzi partecipanti alla trasmis-sione. Si tratta di un evento, secondo me, molto importante, perché l‟autore ha dato l‟immagine personale e realistica di chi scrive di qualcosa che sta vivendo in prima persona. È un libro molto interessante ed emozionante, in quanto fa capire le sensa-zioni di chi uscendo dall‟anonimato riesce a realizzare il proprio sogno strin-gendo peraltro rapporti molto forti con alcuni dei suoi compagni. È una let-tura per tutte le età.

Sara Dell’Anna

I SOGNI FANNO RIMA

IL LIBRO DI “AMICI”

8 aprile-maggio 2010

Page 9: Fuoriclasse aprile maggio 2010

Q uest‟anno nelle sale italiane è uscito un nuovo

film intitolato “Genitori e Figli: Agitare bene

prima dell‟uso!”. Di seguito ne riportiamo la trama e i nostri commenti. Una mattina il professore d‟italiano Alberto, redu-ce da una furibonda lite con il figli, assegna alla classe un tema del tito-

lo “Genitori e Figli: i-struzioni per l‟uso”. Per la quattordicenne Nina è l‟occasione per parla-re, per la prima volta a cuore aperto, della sua famiglia: i genitori Lui-sa, caposala d‟ospedale, e Gianni che ha lasciato la famiglia per vivere su una barca, dell‟amicizia che lega la madre a Clara e di quella un po‟ particolare con il collega Mario, dell‟inspiegabile razzismo del fratellino Ettore e di una miste-riosa nonna che ricom-pare all‟improvviso do-po vent‟anni. Ma soprattutto Nina racconta di sé: delle sue amiche, della prima tragicomica serata in discoteca, delle uscite con i ragazzi più grandi e del suo primo inna-moramento per Patrizio Cafiero. La penna di Nina riserverà non po-

che sorprese anche al professor Alberto e a sua moglie Rossana che, dalla lettura del tema, scopriranno del

Gigio, cose che in vent‟anni, non avevano mai nemmeno sospetta-to”. A parere nostro se i ruoli si scambiassero, la faccenda sarebbe pro-prio divertente!! Provia-

mo a pensare se noi figli fossimo nei panni dei nostri genitori e viceversa. Di sicuro i comportamenti da parte nostra non cambiereb-bero molto, ma i nostri genitori cambierebbero totalmente il loro modo di pensare. Cioè sareb-bero più simili a noi: si comporterebbero esat-tamente come noi oggi. Di sicuro però se glielo chiedessimo, la loro risposta sarebbe ben diversa. Direbbero, in-fatti, che sarebbero più responsabili, meno “stupidi“ e più „„svegli‟‟!! Riteniamo che questo film abbia riscosso mol-to successo e abbia fatto capire e cambiare molti atteggiamenti al pubblico giovane e an-che a quello adulto. Per esempio se noi ragazzi chiedessimo ai nostri genitori di andare in

discoteca o di stare fuori casa fino alle undi-ci di sera la risposta sarebbe automatica-mente “NO”, perché

direbbero: “Siete troppo piccoli per andare in discoteca” e cose del genere. Non capiamo p e r c h é s i a m o “CHIAMATI” piccoli quando dimostriamo ai nostri genitori che a

volte possiamo es-s e r e p i ù “responsabili” di loro e m o l t o p i ù “intelligenti”. I nostri genitori dovrebbero farci fare più cose e non tenerci stretti in un pugno come tanti piccoli mosceri-ni: non dovrebbero più trattarci come bambini. Lo sappia-mo che è difficile ma si dovranno abi-tuare, perché ormai stiamo crescendo e

un supporto in più ci farebbe comodo, per-chè la nostra età, cioè l‟ adolescenza, è un peri-odo molto difficile da superare e loro dovreb-bero aiutarci il più pos-sibile e non farci cadere il mondo addosso con certi comportamenti che assumono .

Silvia Cafaro

Michela Maiorano

Genitori e Figli che miscela !!

P revenzione. Questa è la parola chiave che ci aiuta a sconfiggere diversi virus. Dal 25 Febbraio 2007, è entrato in circola-

zione il vaccino per l‟HPV, o Papilloma, un virus che infetta per la maggior parte le zone genitali e provo-ca danni soprattutto a quelli femminili come l‟utero. Si trasmette principalmente per via sessuale e le maggiori vittime sono proprio le donne. I più frequenti sintomi causano verruche genitali o

condilomi, chiamati comunemente “creste di gallo”. Nel tempo, il virus si può sviluppare in peggio, arri-vando a causare gravi tumori alla cervice uterina. Questi sono molto diffusi, ma proprio grazie alla prevenzione oggi si può evitare di contrarli. Come prevenzione, oltre al vaccino facoltativo, è consiglia-bile un‟adeguata igiene intima, sottoporsi almeno una volta all‟anno a una visita ginecologica (pap-test, ecografie ecc.) e, naturalmente, evitare rap-porti sessuali non protetti. Molte persone si sono subito allarmate e hanno richiesto di sottoporsi al vaccino. A questo proposito la nostra scuola ha deciso di

venirci incontro, offrendoci l‟anno scorso (naturalmente solo alle ragazze), un vaccino gratui-to, ma pur sempre a nostra scelta. La prevenzione, soprattutto a questa età, offre maggiore sicurezza e riduce i rischi anche nelle età successive. A chiarirci di più le idee è stata la vice preside, pro-fessoressa Rosa Zizzari, che ci ha rilasciato un‟intervista. Perché è stato avviato nella nostra scuola il programma di prevenzione contro l’hpv? Perché questa infezione sta colpendo sempre più le giovani d‟oggi che in età adulta rischiano di ritrovar-si un tumore. Il vaccino evita questo rischio. Lo facciamo come azione preventiva. La scuola come ha risposto a questa iniziati-va? Favorevolmente, l‟anno scorso abbiamo fatto uno screen creato per le ragazze a scopo informativo. Più o meno, si ricorda quante ragazze si sono sottoposte al vaccino? Ma insomma non troppe. Le famiglie come hanno risposto? Con interesse.

Con chi avete collaborato e in che struttura sono stati svolti i vaccini? Ci ha aiutato l‟Asl. I vaccini sono stati fatti nelle sue strutture. Cosa pensa di questa iniziativa? Per me è molto importante la prevenzione e mi au-guro che anche le giovani ragazze ne comprendano il valore.

Claudia Promutico

Marzia Maiella

Francesca Rossetti

Chiara Mariano

LA SCUOLA GALATEO PUNTA

ALLA PREVENZIONE

CONTRO L’HPV

9 aprile-maggio 2010

Un rapporto diventato un film

Page 10: Fuoriclasse aprile maggio 2010

TWILIGHT MANIA:

I VAMPIRI PIÙ A MATI DALLE TEENAGER

Twilight Saga.

Istruzioni per l’uso

L a Twilight saga è una serie composta da quattro libri, scritti da Stephenie Meyer, che hanno appassionato milioni di giovani in tut-

to il mondo. Nel primo capitolo, Twilight, Bella, la giovane protagonista, arriva a Forks, dove vive il padre. Bella fa amicizia con molti ragazzi. Tra questi Jacob Black ed Edward Cullen, l'unico figlio single di una misteriosa famiglia. E-dward in prin-cipio la odia, ma poi capisce che non può vivere senza di lei. Bella gli si avvicina e scopre che l‟odio era un‟attrazione “disumana”: Edward è un vampiro e ha sete del suo sangue. Cerca di non ucciderla perché non è un mostro. Edward e Bella continuano a frequentarsi e tra di loro nasce un amore profondo. A un certo punto, entra in scena James, un vampiro “cattivo” che vuole uccidere Bella. Edward gli dà la caccia e lo uccide. Victoria, la compagna di James, giura di vendicarsi. Nel secondo capitolo, New Mo-on, l’unione della coppia entra in crisi: il giorno dopo il 18° compleanno di Bella, Edward la lascia. Bella scivola in una depressione cronica da cui esce solo dopo molti mesi. Rafforza il suo legame con Jacob, giovane licantro-po, e inizia a fare azioni spericolate per avere adre-nalina, l‟unica cosa che la fa sentire viva, dopo la separazione da Edward. Ma a causa di una delle sue azioni spericolate, Edward pensa che sia morta. Allora decide di andare in Italia, a Volterra, dai Vol-turi, una famiglia di vampiri potente e antica, per mettere fine volontariamente alla sua vita. Ma Bella va a Volterra e lo salva. In Eclipse, Bella ed Edward tornano insieme. Bella non dimentica del tutto Jacob: un po‟ lo illude, an-che se non volontariamente. Nella notte in cui la famiglia Cullen lotta contro Vic-toria, Bella rimane con Jacob. Complice il freddo, per tutta la notte dorme tra le sue braccia e scatta anche un bacio. Nonostante tutto, lei vuole diventa-re una vampira. Edward però le pone una condizione: quella di spo-sarlo. Nell‟ultimo capitolo, Breaking Dawn, avvengo-no molti avvenimenti: il matrimonio di Bella e E-dward, il viaggio di notte in Brasile, la gravidanza di Bella e, dopo il parto, la trasformazione e la visita dei Volturi.

Francesca Calogiuri

Un fenomeno

che non ha età

N ovembre 2008: Twilight sbarca su l grande

schermo. Da allora la saga ha ottenuto una

fama mondiale, diven-tando un vero e proprio culto per gli adolescenti di tutto il mondo. La serie ha colpito mag-giormente i giovani per vari motivi: piace per-ché parla di una storia d‟amore, come le adole-scenti desiderano, ma con una differenza: quest‟amore supera la natura stessa di chi ne

è soggetto (vampiresca e umana). Appassiona poi perché vi è una lotta contro il “male”, la bat-taglia tra i cosiddetti “vampiri vegetariani”, che bevono solo sangue animale (i Cullen), e i comuni vampiri, bevitori di sangue umano. E anche perché presenta una possibilità di scelta tra due facce della me-

daglia: l‟ombra, la not-te, come nelle normali storie di vampiri, ma anche la luce, il sole, il licantropo Jacob Black. Insomma, la Twilight saga piace a molti (se non proprio quasi a tut-ti), e ciò si può riscon-trare anche con semplici ricerche on-line: la rete trabocca di siti dedicati alla saga. Da segnalare

il forum italiano ufficiale “Twilightersitalia” e “La Gazzetta di Forks”, dove è possibile rintracciare tutte le ultime notizie al riguardo. Adolescenti e non portano la Twilight saga al secondo posto nella categoria “libri” del sito “Efpfanfic”, sito dedicato alle fanfictions (più di 4000 racconti in continuo aggiornamen-to).

Benedetta Pirri

Eva Ferrari

I l sogno di ogni ragazza, fino a pochi anni fa, era lo Scamarcio perfetto che la portas-se tre metri sopra il cielo. Da un paio

d‟anni, i cuori di molte teens battono invece per Robert Pattinson (alias Edward Cullen), il vam-piro protagonista della Twilight saga. Occorre però non dimenticare che, prima che un film, la Twilight saga è una serie di quattro libri di Ste-phenie Meyer, che certamente prima di mettersi a scrivere ha letto molta letteratura inglese, poiché nei suoi libri sono espressamente citati Cime tempestose di Emily Bronte, Romeo e Giulietta di Shakespeare e i romanzi di Jane Austen. Non mancano analogie con altri classici, come la poesia Il vampiro di Baudelaire, nella quale l‟autore parla di un amore senza il quale non può vivere, anche se per lui è pericoloso, con-cetto ripetuto più volte in Twilight. Un atro pa-ragone può essere fatto con Amleto di Shake-speare: la protagonista, Bella, è molto simile a Ofelia. Entrambe sono innamorate di un ragaz-zo irraggiungibile e incostante e tentano di an-negare. Perfino le poesie di Poe, di tanto in tanto, fanno capolino nei romanzi: l‟atroce struggimen-to del poeta per la per-duta Lenora è simile a quello per E d w a r d , scomparso dalla vita di Bella, e Ula-lume, situa-ta in luoghi oscuri, umidi e pieni di vampiri ri-corda molto la cittadina di Forks. Amore e morte sono i temi fondamen-

tali anche di moltissimi scritti, molto vicino a Twilight. Come L‟immortale di Edward Everett Evans, che narra di due giovani che continuano ad amarsi, anche dopo essere diventati esseri senza anima. Continuando così possiamo tro-vare confronti con molti libri, film e canzoni, perché di ciò di cui parla la Twilight saga se ne è già parlato per secoli. Ma non smetteremo di amarla, perché la Meyer risulta originale, pur riprendendo quanto gli altri hanno già scritto. E poi… tutte noi ragazze vorremmo incontrare un Edward Cullen nell‟aula di biologia.

Martina Nicolì

Tutta la letteratura “vampirizzata”

da Stephenie Meyer

10 aprile-maggio 2010

Page 11: Fuoriclasse aprile maggio 2010

DALLA TRASMISSIONE “AMICI” AL SUCCESSO:

IL SALENTO AI PRIMI POSTI CON AMOROSO E MARRONE

Parla papà Amoroso:

«Non tutto è vero nei talent»

A lessandra Amoroso ha 21 anni ed è nata a Galatina (Lecce). Molti i lavori svolti

prima del successo: cameriera, bari-sta e animatrice. Ma il suo vero so-gno è stato sempre quello di canta-re. Dice di aver capito che il canto fosse la sua strada sin dal primo giorno di vita. Prima di vincere l'8° edizione di "Amici", ha partecipato a due competizioni nelle province di Brindisi e Caserta, ottenendo discreti risultati.

Noi di Fuoriclasse, siamo riuscite a intervistare il padre, Walter Amoroso. Signor Amoroso, a quanti anni A-lessandra ha ini-ziato a cantare? Aveva 7 anni! Ha partecipato ad altri concorsi?

Sì, ha partecipato a due concorsi svolti a Brindisi e a Caserta.

Come ha affrontato l’esperienza nella scuola? All‟inizio stava male, perché stando chiusa nella scuola, aveva perso la sua libertà e le sue abitudini. Come si è trovata con i ragazzi della scuola?

Bene, anche se ogni tanto discuteva con qualcuno.

E con i professori? Si è trovata bene, specialmente con il vocal coach Luca Jurman. Le piace questa nuova “vita”? Sì, le piace moltissimo! Pensava che alla fine vincesse qualcuno in particolare?

Sì, il cantante Valerio Scanu. Quanto di vero c’è e non c’è nel

talent show? Bisogna crederci dopo la sua e-sperienza. Se Alessandra non avesse parteci-pato a questo programma, non sarebbe arrivata a questo punto.

Gli autori pro-grammano le discussioni e i fatti oppure accade tutto naturalmente? Secondo me non è tutto naturale, c‟è qualcosa di falso. Vengono mandate in on-da solo le scene

che fanno più audience. Le discus-sioni tra la commissione sono pro-grammate dagli autori. Alessandra è d’accordo sulla vittoria di Emma Marrone? Per-ché? Sì è d‟accordo, perché è brava ed è una sua compaesana. Quando si reca in locali pubblici è accompagnata da una guardia del corpo? No, nei locali viene accompagnata solo da amici. Tutti noi fan siamo in attesa del suo nuovo disco… esistono già idee per la realizzazione? Sì, vi sono già idee per il nuovo di-sco, ha iniziato a inciderlo e molto probabilmente uscirà a ottobre!.

Giorgia Russo

Miriana Suraj

Marta Quarta

Sharon Rizzello

Francesca Fiorentino

Sopra Alessandra Amoroso

Se Salento fa rima

con talento

Emma Marrone, un’altra voce

di casa nostra

C ‟è uno slogan che recita così: “Il talento è del Salento”. Questa espressione è nata dopo la vittoria della cantante Emma Marro-

ne al programma televisivo “Amici” di Maria De Fi-lippi. Dopo lo straordinario successo di Alessandra Amo-roso nell‟edizione del 2009, è il secondo anno con-secutivo che il talent show di Canale 5 proclama vincitrice una salentina. Una vittoria che ha portato, però, anche a delle polemiche. Dopo il successo della cantante di Aradeo sono nate, infatti, parec-chie discussioni, che riguardavano la rivalità di Em-

ma e Alessandra per contendersi il primato nei cuori della gente. Si dice, però, che queste siano solo delle voci , perché le due hanno dichiarato ai gior-nali che tra loro corre simpatia e stima recipro-ca. Sarà forse per la provenienza? Fuoriclasse ha pensato di concentrare l‟attenzione sulla vincitrice di quest‟anno, Emma. Un sondaggio che abbiamo con-dotto tra i ragazzi d e l l a n o s t r a s c u o l a , tutti di età com-presa tra i 12 e 13 a n n i , r i v e l a che tutti (o quasi) h a n n o seguito il programma “Amici” con molto interesse. La maggior parte ha tifato per Emma, ma solo il 20% ha televotato per lei. Le motivazioni sono state varie: da chi non voleva spendere inutilmente soldi per programmi televisivi a chi pensava che il televo-to fosse solo una truffa. Tanti però hanno deciso di votare per Emma. Le motivazioni? "È bravissima e volevo da sempre che vincesse"; "perché è salenti-na e ha una voce fantastica". C‟è stato però anche chi ha preferito il cantautore Pierdavide Carone, anche lui salentino. Dopo gli Aram Quartet (vincitori dell‟edizione 2008 del talent show “X-Factor”), dopo Alessandra Amoroso, dopo Emma Marrone e Pierda-vide Carone il termine “terrone” può ancora essere utilizzato con tono dispregiativo?

Claudia Promutico

Francesca Rossetti

Marzia Maiella

Chiara Martano

In alto Emma Marrone

Le nostre redattrici con papà Walter

11 aprile-maggio 2010

Page 12: Fuoriclasse aprile maggio 2010

12

I ragazzi delle terze

Silvia Cafaro Maria Naomi Chittani Dominique Conz Franza Marta Corallo Roberta Curri Marika De Luca Vanessa De Luca Sara Dell’Anna Giorgia Ferreri Cristian Fumarola Rebecca Lezzi Sara Liaci William Macrillò Michela Maiorano Michela Mele

Ilaria Perrone Enrico Ruggero Dilini M. Sathrasinghe Ara-chchige Chiara Quarta

La redazione di Fuoriclasse Scuola media “A. Galateo”

Via Fontana 1 - Lecce Fuoriclasse è anche online: www.scuolamediagalateo.lecce.it

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I ragazzi delle seconde

Francesca Calogiuri Giammarco De Giorgi Andrea De Luca Eva Ferrari Francesca Fiorentino Alessia Guida Valeria Latino Marzia Maiella Valentina Malazzini Chiara Mariano Giuseppe Mazzariello Francesco Natale Nicolò Negro Martina Nicolì

Irene Pantaleo Benedetta Pirri Claudia Promutico Azzurra Quaranta Marta Quarta Giulia Rizzello Sharon Rizzello Martina Rizzo Francesca Rossetti Giorgia Russo Antonio Scarnera Miriana Suraj

Tutor... Giuliana Aralla Ignazia Fisco

...ed esperti

PON

Rossella Bufano Maria Antonella Coppola Lucia Carbone Sarinelli Giuseppe P. Dimagli

P er noi ragazzi Facebook è tutto, è un modo per

svagarci, sfogarci e co-municare con gli altri e inoltre ci mette in con-tatto con il mondo inte-ro. È un social network in cui puoi ritrovare vec-chi amici di scuola, colle-ghi e conoscenti. È un

sito completamente gra-tuito e gli utenti possono registrarsi, indicando alcune informazioni co-me il cognome, il nome, la scuola, gli anni di stu-dio, i luoghi e non solo... Queste notizie consento-no agli altri utenti di cercare nel database vecchi compagni di scuo-la, inserendo nella ricer-ca il proprio anno di stu-

dio e la scuola frequen-tata, per cui trovare la persona che ci interessa diventa davvero molto semplice. Soltanto gli amici, ossia gli utenti riconosciuti come tali, possono visua-lizzare le informazioni dettagliate di profili al-trui. Questo social network è stato fondato negli USA

da Mark Zuckerberg il 4 febbraio 2004 durante gli studi universitari. È di-

ventato molto popolare in Italia, tanto da sostitu-ire e abbattere tutte le altre community. Dall‟1 settembre 2006 chiun-que abbia più di 13 anni può parteciparvi. Facebook è nato con lo scopo principale di far mantenere i contatti tra studenti di università e di

licei di tutto il mondo. Adesso è diventato una rete sociale che abbrac-cia trasversalmente tutti gli utenti di internet.

Rebecca Lezzi

Naomi Chittani

Roberta Curri

Sara Liaci

L e mie amiche parlano per codici fiscali. Tra “il

fenomeno GF” (che sem-bra una grave malattia), “fb”, “msn” e quant‟altro è tutta una strana aller-gia alle vocali. Sono sta-ta costretta, nel tempo, a capirci qualcosa, ma in compenso le ho obbliga-te a conoscere il mio gergo: ora appena parlo di fan fictions, invece di chiedermi cosa sono si allontanano direttamen-te. Cosa che per me è una conquista, perché il loro mondo mi sembra inquietante. Inquietante è il fatto che mi guardi-no storto quando accen-no a un nuovo libro. Che sbuffino quando parlo di poesia. E che dicano che leggere è noioso. Ho provato a mettermi nei loro panni. Ho provato a guardare “GF”, ma sin-ceramente trovo un insulto all‟intelligenza di tutti un programma dove l‟ignoranza è un biglietto per il succes-so. Ho dato un’occhiata, dal profilo di un‟amica, a “fb”, ma non ci trovo niente di interessante. So di ragazze che passa-no la giornata sempre incollate al computer, chat-dipendenti. E penso

che non sia possibile, umanamente, passare la giornata su una tastiera a chiacchierare. Ora, non voglio condannare in assoluto questo compor-tamento, poiché spesso anche io mi fossilizzo davanti a uno schermo. Ma non è strano che ci si conosca in chat, ci si frequenti in chat, ci si innamori in chat, che non si abbia, in definiti-va, una vera vita? Forse si preferisce questa, fin-ta, probabilmente perché la vita al giorno d‟oggi non è che una copia di quella online e quindi quella online diventa la vera. Tornando al discor-so degli amici di carta, preferire una chat a un libro è quello che fanno molto spesso i miei ami-ci. Ed è proprio quello che io non capisco. Forse non riesco a cogliere qualcosa, forse sono immune dall‟incantesimo. Fatto sta che non trovo niente di affascinante nei reality, nelle chat, nei social network. SALVIA-MO I LIBRI! È il messag-gio che mando a tutti quelli che sono disposti a prestarmi ascolto. Fer-miamoci a guardare do-ve stiamo andando.

FACEBOOK: UN NUOVO MODO

PER INTRATTENERE I GIOVANI...

L’OPINIONE di Martina Nicolì Torneo di pallavolo

2010

A nche quest‟anno presso la scuola media “A. Gala-

teo” si è svolto il torneo misto di pallavolo. Obiet-tivo: favorire la parteci-pazione di tutti gli alunni. Tre set, 25 punti e 5 punti di penalizzazione se la squadra non è mista... queste sono solo tre delle

regole del gioco, ma ne esistono molte altre. Il 21 aprile si è svolta la prima partita tra la II C e la II F. Il risultato finale è stato 2 a 0 per la II C. L‟incontro è stato emo-zionante per i punti e per la grande voglia di gioca-re delle due squadre. La seconda partita si è gio-cata il 30 aprile. Si sono affrontate la classe II B contro la II A. È stata quest‟ultima a vincere. La terza e la quarta partita si sono svolte il 13 mag-gio. Le prime due squa-dre che si sono scontrate sono state: la II H e la II D. La partita è finita 2 a 0 p e r l a r e g o l a dell‟inferiorità numerica. Poi II G contro la II E. La partita è stata a senso unico per la II E vista la sua grande superiorità, e la poca concentrazione della II G.

Giammarco De Giorgi

aprile-maggio 2010