JABADABADOO - marzo 2010

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Mensile gratuito di attualità, informazione e curiosità - Anno VI - Marzo 2010 n. 3 - N 48 LIMPIA L’IMPORTA SO RTECIPARE? OL MPORTA LIM ANTE È ( S L AN MPI SO M S PIA OLO ) PAR PI ADI: RTECIPA AD AR

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Jabadabadoo è un periodico della città di Vittorio Veneto che si occupa di cultura giovanile e di iniziative, azioni, ed eventi che la riguardano.

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Mensile gratuito di attualità, informazione e curiosità - Anno VI - Marzo 2010 n. 3 - N 48

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Roma o Venezia, gladiatori o gondolieri? In attesa di conoscere chi la spunterà nel duello per le Olimpiadi del 2020, la re-dazione di Jaba, dopo duri allenamenti, è scesa in campo per scoprire e conosce-re quei giovani che, nella nostra Vittorio Veneto e oltre, si stanno affermando sempre più nel mondo dello sport. Questa volta però abbiamo fatto le cose in gran-de, coinvolgendo nelle nostre interviste sia gli atleti locali, sia alcuni tra gli sporti-vi olimpionici della Regione, incontrando nelle loro risposte la medesima passione e provando per loro un’ammirazione che va al di là del puro orgoglio patriottico. Tuttavia abbiamo voluto conoscere an-che le opinioni di chi tutela e coordina queste realtà, come ad esempio quelle del Presidente del Coni di Treviso Gio-vanni Ottoni e quelle del Vicepresidente della Regione Veneto Franco Manza-to che ha lanciato l’idea di avere il più importante evento sportivo mondiale in Veneto. Questi ultimi sono stati interpel-lati non solo per la carica che ricopro-no, ma pure perché sinceri amanti dello sport in ogni sua forma. Buona lettura.

Silvia Albrizio

Momenti di gloria.

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203 paesi partecipanti, 10.500 atleti, 16.000 ad-detti della stampa e della televisione (edizione di Sydney 2000) ed oltre 3,8 miliardi di persone da-vanti alla TV per segui-re le gare. Sono numeri importanti, non c’è dub-bio. E pensare che tutto è nato nel 776 a.C. ad Olimpia, in Grecia, dove all’interno dello “sta-dion” si è disputata una gara di corsa alla quale negli anni successivi si sono aggiunti altri sport, come pugilato, lotta e pentathlon. Di certo a quel tempo non era lecito sperare di rag-giungere le cifre di oggi, anche a causa di alcuni vincoli non proprio “etici”. La partecipazione era in-fatti riservata a greci liberi che potessero vantare ante-nati greci, con l’esclusione di schiavi, barbari, omici-di, sacrileghi e... donne. Ad una fase di entusiasmo iniziale, l’avanzare del Cristianesimo e dell’Im-pero Romano in Grecia fe-cero cessare la tradizione: i Giochi Olimpici vennero visti come una festa “pa-gana”, e l’uccisione nel

393 da parte dei soldati di Teodosio di più di 7000 civili nello stadio in cui si svolgevano le gare, spinse il vescovo di Milano Am-brogio, inorridito per la strage, a vietarli, ponendo fine a una storia durata più di 1000 anni. Se i Giochi Olimpici finirono per colpa dell’esercito, fu per merito dell’esercito che vennero riesumati alla fine dell’ot-tocento. Il barone fran-cese Pierre de Coubertin, cercando una spiegazione alla sconfitta francese nel-la guerra franco-prussiana (1870-1871), giunse alla conclusione che i france-si non avevano ricevuto un’educazione fisica ade-guata, e si impegnò per migliorarla. De Coubertin voleva anche trovare un modo di avvicinare le na-zioni, di permettere ai gio-vani del mondo di confron-tarsi in una competizione sportiva, piuttosto che in guerra. La rinascita dei Giochi Olimpici avrebbe permesso di raggiungere entrambi gli obiettivi. Fu così che vennero organiz-zati i primi Giochi Olim-pici Moderni nel 1896 ad Atene. E i 5 Cerchi? Si

videro per la prima volta nel 1920 e stanno a sim-boleggiare con il loro in-treccio l’universalità dello spirito olimpico. I colori scelti erano presenti nelle bandiere di tutte le nazio-ni del mondo.La fiamma olimpica invece, che viene accesa ad Olimpia dai rag-gi del sole e poi portata da una staffetta di tedofori, fu introdotta dall’ edizione di Berlino nel 1936, e viene impiegata per accendere il braciere olimpico durante la cerimonia di apertu-ra. Le discipline praticate sono 26, con novità (be-ach volley e snowboard) e esclusioni importanti (golf e baseball). Ultima novità per i più giovani: a Singapore nel 2010 si terranno i Giochi olimpici giovanili (YOG) saranno una versione “junior” dei Giochi alla quale potranno partecipare atleti dai 14 ai 18 anni di età. Ogni paese partecipante potrà manda-re alle Olimpiadi almeno quattro atleti. Gli sport che si disputeranno a questi giochi saranno gli stessi dei giochi tradizionali, ma con un numero limitato di discipline e eventi.

Giochi Olimpici: un po’ di storia

DI ALBERTO FERRI

DA ATENE NEL 776 AVANTI CRISTO A LONDRA 2012. TRA ALTI E BASSI, ENTUSIASMI E DIVIETI, QUASI 2800 ANNI DI SPORT.

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Gondolieri contro Gladiatori: la sfida per il 2020

DI ALBERTO FERRI

VENEZIA E ROMA IN LOTTA PER UN EVENTO CHE POTREBBE CAMBIARE IL VOLTO DEL TERRITORIO. E DE CUBERTIN C’ENTRA VERAMENTE POCO IN QUESTO CASO.

Venezia l’ha fatto il 16 Ottobre 2009, Roma il 26 Gennaio 2010. Da un lato la forza e le eccellenze del Nordest, trainate dal fascino di Venezia. Dall’altro il magnetismo della “città eterna”, alimentato sia dalla storia che dai “poteri forti” che sembrerebbero già parteggiare per la capitale. Stiamo parlando nientemeno che della candidatura ad ospitare le Olimpiadi del 2020, evento di portata stratosferica, e non solamente sul piano sportivo. Il clima è già tesissimo e dalle dichiarazioni dei candidati alle regionali in Veneto emerge un tasso di competitività stellare. Giuseppe Bortolussi, candidato PD alle prossime elezioni regionali in Veneto, dichiara: “La candidatura di Venezia e’ un’occasione strategica per il Veneto. E il sistema Regione deve battersi unito per vincere questa sfida” Gli fa eco il candidato di Lega e PDL Luca Zaia, il quale afferma che Venezia ‘’deve combattere una grande battaglia, piantando le unghie” aggiungendo sarcasticamente che se ‘’Venezia ha un grande appeal” a livello mondiale, Roma ha “il grande vantaggio” che la proposta di candidatura “passa da

un salotto a una cena”. Il candidato UDC De Poli invece attacca: “Ritengo alquanto ingiusto che in questa ‘gara’ sulla scelta della città per le Olimpiadi 2020, lo Stato si schieri a favore della capitale”. E a Roma come la pensano? Mentre Alemanno sembra gettare acqua sul fuoco, affermando “Guai a lasciarsi trascinare in un dibattito scomposto, sarebbe il modo migliore per precludere le possibilità di successo alla candidata italiana, qualunque essa sia”, altri soggetti molto influenti si sbilanciano decisamente di più. Mentre il Sindaco di Londra Boris Johnson, che ospiterà le Olimpiadi del 2012, ha dichiarato “magnifica” la candidatura di Roma, è lo stesso Coni a dichiarare “debole” il progetto Venezia venti-venti. Motivi? Mancanza di strutture, scarso appeal dell’area di Mestre, difficoltà logistiche legate alla conformazione di Venezia e scomodità legate a quella che può essere definita “olimpiade diffusa”, spalmata tra Venezia, Padova e Treviso. Apriti cielo. E lo Spirito olimpico? Alcuni lo danno per disperso in laguna, altri lo hanno visto vagare senza meta tra i sette colli.

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1. A quanti anni hai iniziato a praticare questo sport? Perché?

2. Cosa ti piace del tuo sport e cosa no.3. Qual è stato il risultato che non potrai mai di-

menticare?4. Come ti concentri prima di iniziare la tua gara?

Hai dei rituali/manie particolari prima, durante o dopo la gara?

5. Ti pagano per fare questo sport? Quanto?6. Quanto ti alleni in una settimana? Che tipo di

allenamenti fai?7. Qual è il tuo peso quando hai gare imminenti?

E quando sei lontano dalle gare?8. Qual è la tua bevanda (alcolica e non alcolica)

preferita? 9. Come ti diverti il fine settimana e qual è il tuo

locale preferito?10. Hai mai fatto uso di droghe? E tra i tuoi amici?11. Quale sport farai a settant’anni?12. Cosa pensi della possibilità di avere le Olim-

piadi in Veneto nel 2020?

Marisa Celletti

1. Ho iniziato a 8 anni per seguire mio fratello Andrea.2. Sono troppe le cose belle del judo, invece non

mi piace o meglio, mi dispiace, che sia uno sport ancora poco conosciuto.

3. Ho un bellissimo ricordo del mio terzo titolo ita-liano, è stato tutto perfetto: l’atmosfera, la com-pagnia del mio caro amico Gioi, i combattimenti vinti nel migliore dei modi, i festeggiamenti la sera.. non cambierei nulla!

4. Per concentrarmi cerco di visualizzare mental-mente l’incontro che dovrò affrontare. Prima di salire sul tatami faccio sempre tre salti e sfrego le mani sui lembi della cintura in realtà più per darmi energia che per scaramanzia.

5. Sì, mi pagano e questa è una grande fortuna! 6. Mi alleno due volte al giorno: la mattina ho la

parte di preparazione atletica e la sera judo.7. Sono un caso rarissimo nel judo ma il mio peso è

solitamente stabile.8. Qualsiasi cosa al gusto ananas9. Non ho un locale preferito, nei fine settimana

liberi so che voglio stare con le mie amiche ma non mi interessa più di tanto dove.

10. Oltre alla cioccolata dici?! No non esiste!11. Spero di fare la nonna!12. Sarebbe bellissimo! Le Olimpiadi creano un’at-

mosfera unica e viverla proprio nella nostra re-gione renderebbe tutto ancora più speciale!

Leonardo Dei Tos

1. A 10 anni, per fare attività fisica2. La marcia è una disciplina individuale e ti misuri

con te stesso e, sia che vinci o che perdi, sai di averlo fatto da solo, senza l’aiuto di nessuno

3. La partecipazione ai mondiali e comunque tutte le gare nazionali cui fino ad ora ho partecipato

4. Non ho nessun rituale scaramantico anche se ascol-to sempre musica “che spacca” prima della gara!

5. Sì, mi pagano, ma certo non come un calciatore! Diciamo che tutto varia in base ai risultati e alle prestazioni ottenute durante la stagione. 500€ è l’ultimo mio “stipendio” di una stagione coi fioc-chi

6. 5/6 volte, poi dipende tutto dai periodi e se siamo o no “sotto gare”.

7. Il mio peso non cambia durante l’anno, seguo semplicemente una dieta per evitare cibi pesan-ti, in modo da non affaticare lo stomaco, in quan-

Sportivi vittoriesi!

Vittorio Veneto, 30 05 1988Liceo scientifico175 cm, 70 kgJUDOSocietà: Gruppo Sportivo Fiamme AzzurreMiglior risultato: 1° campionato ITA assolutoMigliore partecipazione: Campionati Europei e varie World Cup

Vittorio Veneto 27 04 1992ITIS indirizzo elettrotecnica176cm, 60kgATLETICA LEGGERA, SPECIALITÀ: MARCIASocietà: Libertas TononMiglior risultato: Nei 5km di marcia 21min e 02 se-condi / nei 10km di marcia 44 min e 24 secondiMigliore partecipazione: (Europei, Mondiali, Olimpiadi, Giochi del Mediterraneo, World Cup…): mondiale allievi (under 18) 10°

DI CINZIA VALLE E ALBERTO FERRI

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to mi limiterebbe molto.8. si può dire l’acqua? No dai, la coca cola soprattutto e, di

alcolico, la birra, ma sempre con moderazione.9. Non esco la sera, o solo rare volte, Durante i raduni

però recupero tutto quello che nei weekend a casa non ho fatto!

10. Non ho mai provato a fumare neanche una sigaretta! Per quanto riguarda i miei amici può anche essere, ma non credo. Sono tutti o quasi fumatori, ma nulla di più, secondo me.

11. Non so che sport praticherò, non so neppure se riusci-rò a praticarne ancora! Ad una certa età basta sem-plicemente accudire i nipoti per rimanere in forma! Se praticherò l’atletica a livello agonistico, di certo non correrò più.

12. Sarebbe una bellissima cosa anche perché sarei di casa! Devo dire però che partecipare ai mondiali, anche a Bressanone, è stata ugualmente una bellissi-ma esperienza! Visitare altri paesi come spero di fare quest’anno grazie alle partecipazioni alla coppa del mondo in Messico ed ai mondiali in Canada sarebbe il massimo. Sono un tipo che ha voglia di viaggiare.

Stefano De Zan

1. Ho iniziato a frequentare i primi corsi di nuoto all’età di 4 anni, spinto dai miei genitori.

2. Del nuoto mi piace un po’ tutto: dall’agonismo con gli av-versari alle varie amicizie che si sono create negli anni. Una cosa che odio del nuoto come in tutti gli sport è il doping.

3. Non c’è un risultato fra tutti a cui sono legato partico-larmente. Tutti i miei risultati sono frutto di un grande lavoro da parte mia e della mia allenatrice. Se devo scegliere, forse è la prima medaglia ai Campionati Italiano Giovanili nel 2006.

4. Prima di una gara ascolto molta musica per concentrar-mi. Non ho risultati particolari, do semplicemente il 5 al mio coach prima di andare alla gara.

5. Non mi pagano per nuotare.6. 6 allenamenti settimanali, più le gare la domenica, inoltre

svolgo 3 sedute di palestra ogni 10 giorni.7. Il peso va dai 77 agli 80 kg a seconda dei periodi dell’anno.8. La bevanda che preferisco è la Monster.9. Il fine settimana mi piace tantissimo andare per locali

con gli amici ma sopratutto andare in discoteca. Un pun-to di ritrovo è sicuramente l’Ami Ami.

10. Mai fatto uso di droghe e mai ne farò.11. Sicuramente a settant’anni passerò le mie giornate al

bar a giocare a briscola ma per ora preferisco pensare agli attuali 18!

12. L’Olimpiade a Venezia nel 2020 penso che sia un progetto tanto ambizioso quanto difficile da realizzare. L’Olimpiade è il mio sogno, disputarla in casa sarebbe semplicemen-te fantastico!

Francesca Segat

1. Ho iniziato a 5 anni perché mio fratello che è più gran-de di me già nuotava

2. Forma il carattere e il fisico, è uno sport individuale e ci vuole molta testa per gli allenamenti e le gare. Quello che può pesare di più, soprattutto quando sei giovane, è il fatto che devi fare molti sacrifici e spesso rinunciare alle uscite serali, ma le soddisfazioni ripagano tutto.

3. Non saprei scegliere perché ogni risultato è importan-te. Forse la medaglia d’oro agli europei di vasca corta perché ho fatto il record europeo!

4. Non sono scaramantica, tra il riscaldamento e la gara ho circa un’ora di tempo dove cerco di rilassarmi e pen-so, non troppo, a come affrontare al meglio la gara.

5. Facendo parte di un gruppo militare vengo stipendiata mensilmente con una normale paga statale.

6. Faccio 9 allenamenti la settimana. Ognuno dura circa 2 ore. Due il lunedì, martedi e giovedì e uno il mercole-dì, venerdì e sabato. Più tre volte la settimana palestra. Gli allenamenti variano a seconda del periodo. Più sono distanti dalla gara che preparo più sono intensi e lunghi. Un mese prima della gara inizia lo scarico, i metri calano, inizio a fare più cose veloci ma brevi.

7. Più meno cerco di mantenere sempre lo stesso peso per tutta la stagione.

8. Bevo raramente e sinceramente l’alcool non mi piace. Piuttosto un buon vino. Analcolica direi l’acqua!!

9. Il fine settimana lo dedico al riposo, quando non ho gare. Quindi rimango a casa a guardare la tv oppure esco a fare un giro. Locale?? Il cinema oppure ultima-mente una sala per ballare la salsa, sto imparando…

10. Nessuna droga e nemmeno mi interessa provare. Che io sappia i miei amici non fanno uso di niente.

11. Mah ancora non ci penso, ma non credo nuoto…12. Sarebbe fantastico e ovviamente sarei curiosa di ve-

derle perché le olimpiadi sono un evento unico.

Vittorio Veneto 02 12 91I.T.C. A. Beltrame187 cm 78 kgNuotoSoc. sportiva: Nottoli Nuoto 74Miglior risultato:Secondo posto ai Campionati Ita-liani Giovanili Migliore partecipazione: Europei Juniores Praga 2009

21 01 1983Ragioneria “M. Fanno”1.66, 57kgNuoto - Società sportiva: Fiamme Gialle (società militare) / Ispra Swim Planet (società civile)Miglior risultato:1° posto ai Campionati Europei va-sca corta nei 200 misti con record europeo, nel 2008Migliore partecipazione:Olimpiadi

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A quanti anni hai iniziato a prati-care questa disciplina? Perché?Ho iniziato quando avevo 16 anni, prima giocavo a calcio, ma vedendo nei video musicali questa disciplina mi è subito piaciuta per la sua dina-micità ed esplosività. Semplicemen-te incredibile, dove l’impossibile diventa possibile.Ti senti più sportivo o artista?90% sportivo, 10% artista.Dove ha le sue origini questa di-sciplina?Ha origini in America ma è stata in-fluenzata ed è influenzata tuttora da qualsiasi danza e disciplina acroba-tica (dalla Salsa al Kung Fu).Come ti concentri prima di co-minciare un’esibizione? Facendo stretching e riscaldamento.

Quanto ti alleni in una settimana? Che tipo di allenamenti fai?5/6 gioni alla settimana da un mini-mo di 2 ore ad un massimo di 5 ore al giorno.Nel mio allenamento è previsto sia “allenamento di breakdance” che comprende movimenti specifici di questa danza e sia da un potenzia-mento atletico come flessioni, addo-minali ecc…Sappiamo che hai fatto la con-trofigura in un film. Quale? Cosa hai fatto?Il film si chiama ”Five Hours South” diretto dal regista italo-americano Mark Bacci, che uscirà a fine anno in tutti i cinema d’America. Il film narra la storia di un carabiniere che diventa un ballerino professionista di una famosa compagnia di danza statunitense. Io come controfigu-ra del protagonista giravo, in tutti i sensi, le scene di danza quando Luca (protagonista) ballava. Sei andato in televisione su Cana-le 5 nella trasmissione “Lo Show dei Record” (Guinness dei Prima-ti), qual è il tuo record?Detengo il record del maggior nu-mero di giri di AirFlares (un difficile movimento di breakdance). Ho fatto

42 giri in un minuto.Hai visto belle vallette in televi-sione? Sì, bisogna dire però che la televi-sione e il trucco aiutano molto.Quali sono i tuoi prossimi proget-ti?Tra un mese circa riprenderà Italia’s Got Talent su Canale 5 dove insieme ai New Fighterz faremo del nostro meglio per vincere il programma. Ho ballato nel video del cantante italiano, Emanuel Lo (ragazzo di Giorgia). Il video clip andrà in onda su DeeJay tv e Mtv a fine marzo, e questa estate farò un tour con lui.Hai mai fatto uso di droghe?Assolutamente no, la mia “droga” è l’allenamento.Quando non potrai più volteggia-re per aria che farai?Mi dedicherò al lavoro e alle mie passioni, continuando a tenermi in forma.Cosa pensi della possibilità di avere le Olimpiadi in Veneto nel 2020?Da buon sportivo penso che sareb-be un ottima occasione avere le Olimpiadi in casa, trovo che sia uno splendido evento!

Poi ditemi che non sono uno sportivo…

Massimo BetLuogo e data di nascita: Vittorio Veneto, 22/11/1986Scuola frequentata: Itis Marcantonio FlaminioAltezza e peso: 1.78 m 77 KgSport: Break DanceSocietà sportiva: Sia come singolo sia con 2 gruppi: New Fighterz, Street Warriors CrewMiglior risultato: L’esame di microbiologia perché sono l’unico che ha passato la sessionedi febbraio. Scherzo : ) Essere campione del mondo in Air Flares.Migliore partecipazione:La Botola 2008, Show dei Record 2009, Controfigura in un film 2009, Italia’s Got Talent 2010 DI ANDREA MAROELLI E SARA GRAVA

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DI ANDREA MAROELLEEELLLLLLLLLLLLELLELLLLEELLLLEELLLLLEEELLLLLLLLLLLLLLLEELLLLLLELLLLLEELLLLEELLLLLLLI E SARA GRAVA

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A quanti anni hai iniziato a praticare questa disciplina? Perché?All’età di 6 anni ho cominciato a nuotare. Nel 1990 ho cominciato il Triathlon perché sono rimasto deluso dal nuoto. Nel 1992 ho vinto la prima gara e nel 93 il primo campionato italiano.Spiegaci il triathlon in 3 parole.Sacrificio, costanza, abilità.Come ti concentri prima di fare una gara? Non faccio niente di particolare. L’importante è tenere sotto controllo l’ansia pre gara; quella ti fa andare forte e ottenere il miglior risultato.Quanto ti alleni in una settimana? Che tipo di allenamenti fai?Da 25 a 40 ore alla settimana. Faccio molto allenamento aerobico e uso la tecnica dell’allenamento della forma ritardata in cui si susseguono grandi carichi di lavoro e lunghi periodi di riposo.Qual è la parte più faticosa del triathlon?Per tutti è il nuoto, ma io da ex nuotatore la preferisco. Mi pesa molto di più la corsa.Cos’è il Mondiale XTERRA?Si tratta della finale mondiale alla quale solo gli atleti qualificati possono partecipare. La qualificazione è decisa da una commissione che valuta l’esito

di diverse prove sostenute durante l’anno. Si può partecipare come società, ma anche come singoli in quanto la partecipazione è esclusivamente per bravura.La 14^ edizione si è tenuta alle Hawaii, qual è il tuo ricordo più piacevole?L’ambiente rilassato prima della gara.Mangi la nutella e le patatine fritte?Certo, perché?Quali sono le prossime gare in programma?Circuito europeo e italiano XTERRA.Hai mai fatto uso di droghe? E tra i tuoi amici?No e neanche i miei amici.Quando non potrai fare tutta questa fatica, cosa farai?Sono già inserito nel commercio di biciclette, sviluppo abbigliamento e scarpe da ciclismo oltre all’attività di tecnico federale di Triathlon.Cosa pensi della possibilità di avere le Olimpiadi in Veneto nel 2020?Impossibile!

GianpietroDe FaveriVittorio Veneto, 27/03/1969.183 cm , 75 kg. Sport: Triathlon Società sportiva: G.P. Trathlon Miglior risultato: 2° posto Campionato Europeo a squadre, 4° posto individuale Migliore partecipazione: Mondiali (12 partecipazioni) DI ANDREA MAROELLI E SARA GRAVA

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Quest’anno non ce n’è per nes-suno. Ad oggi (26 Febbraio 2010, ndr) prime in campionato con 17 partite vinte su 17 giocate: nessun’altra squadra italiana dalla Serie A alla serie D, pas-sando per la A2, i 4 gironi del-la B ed i 6 giorni di C ha fatto come loro in questa stagione! E poi 97 gol fatti ed appena 9 gol subiti, 4 ragazze in rappresentati-va Regionale (De Martin Adriana, Da Ros Francesca, Cisotto Giorgia e Mazzola Alice) ed una in pianta stabile in Nazionale Under 17 (Na-tasha Piai), senza contare il prima-to nella classifica marcatori con i 22 goals realizzati da Adriana De Martin. Cosa chiedere di più? In re-altà, una richiesta ci sarebbe e non è cosa da poco conto. “Il Campio-nato di serie B è un altra storia, sia agonisticamente che finanziaria-mente – confessa Paolo Battistella, dirigente del Vittorio Veneto calcio femminile – e dobbiamo attrezzar-ci per il prossimo anno. Avremo trasferte in Lombardia, in Emilia Romagna, oltre che in tutto il Tri-veneto. Per fortuna la federazione ha tolto le squadre sarde dal nostro girone!”. C’è quindi bisogno di uno sforzo da parte del tessuto produtti-vo della nostra Città, che non può permettere che una squadra così giovane e forte fatichi a portare a

termine un campionato di B che si è meritata sul campo a suon di vit-torie. “Va anche considerato – con-tinua Paolo con fierezza – che tutta la rosa che ha ottenuto la promo-zione proviene dalle giovanili del Vittorio Veneto, senza eccezioni! Un tempo si pescava all’esterno, ma in questi ultimi anni abbiamo deciso di puntare sui talenti nostra-ni ed il tempo ci ha dato ragione! Queste ragazze dovrebbero essere un vanto per tutta la città”. Ed allo-ra merito anche alle altre due squa-dre del Vittorio Veneto calcio fem-minile, ossia i serbatoi di talenti: la squadra Under 18 (campionato pri-mavera), che al momento è quarta nel campionato nazionale dietro solamente a 3 squadre giovanili di serie A, e la squadra Esordienti, che milita nel campionato dei colleghi “maschietti”, togliendosi a volte anche qualche soddisfazione. “Sia-mo ovviamente molto contenti di questa stagione, – conclude Paolo – ma ci piacerebbe avere un pò più di considerazione, dati i risultati. Pensate che dobbiamo negoziare ogni anno un campo per la prima squadra, mentre con le giovanili siamo addirittura costretti a “mi-grare” sul primo campo disponibile ad ogni turno di campionato”. Per la “squadra dei record” non è pro-prio il massimo, non credete?

Squadra schiacciasassiPronta per la Serie B

VITTORIO VENETO CALCIO FEMMINILE: DOMINANO IL CAMPIONATO DI SERIE C, MA PER LA SERIE B SERVONO PIÙ SPONSOR ED UN CAMPO SICURO SU CUI GIOCARE ED ALLENARSI

DI ALBERTO FERRI

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Oltre 3500 tesserati divisi in una cinquantina di società e club a coprire tutti gli sport conosciuti e meno noti, ma almeno altrettanti – e la stima è per difetto in mancanza di dati ufficiali – sono i cosiddetti amatori, che affollano le marce non competitive, le varie palestre e centri di benessere cittadini, che a loro modo sono degli sportivi veri, che lo fanno per passione e per stare bene pur se non facenti parte di

gruppi organizzati. Significa che oltre il 10 per cento della popolazione vittoriese pratica sport a diverso livello e che Vittorio Veneto anche per le grandi manifestazioni che ospita nell’arco dell’anno, è un punto di riferimento importante. Che a Vittorio Veneto ci siano ben cinque società di atletica leggera e cinque di ciclismo non è quindi un caso, anche se la parte del leone la fa il calcio con una decina di società

iscritte ai vari campionati e con un alto numero di praticanti. Mentre seguono le arti marziali, con quattro sodalizi, tra cui lo storico Judo Vittorio Veneto con i suoi oltre duecento tesserati. Per il resto dall’alpinismo allo sci, dall’ippica alle bocce, dalla pesca sportiva alla ginnastica artistica, dall’automobilismo al tiro a segno, le offerte non mancano di certo, e per tutte le età. Basta iniziare.

Vittorio Veneto una città per lo sport

L’Assessore allo Sport, il sindaco Gianantonio Da ReAnni, luogo di nascita e titolo di studio.Ho 57 anni, sono nato a Vittorio Veneto, ho con-seguito il diplo-ma di congegna-tore meccanico, e sono entrato

giovanissimo nel mondo del lavoro.Pratica o ha praticato qualche sport? A che livello?Pratico nel tempo libero il ciclismo, sport che amo in modo particolare. Sono stato in gioventù corridore nella squadra dell’Uc Vit-torio Veneto, fino alla categoria dilettanti. Mi piace ricordare in particolare la vittoria nel Gran Premio dell’Assunta a Ceneda, a Fer-ragosto del 1971.Qual è lo sport che guarda con più inte-resse?Ovviamente il ciclismo, di cui conosco per-sonalmente molti protagonisti, ma pure il calcio, sono milanista. Ammiro molto chi pratica l’atletica e il mezzofondo. Comunque

mi interesso un po’ di tutto quanto è sport, soprattutto gli sport di fatica, dove la bravura nasce dal sacrificio e dalla fatica, tipo lo sci da fondo.Quali sono i prossimi progetti importanti in favore dello sport per la nostra città?A fronte delle migliaia di praticanti, siamo un po’ carenti in effetti di qualche struttura, e mi riferisco ad un palasport che possa diventa-re centro di attività anche più importanti. In ogni caso abbiamo in progetto un’illumina-zione regolamentare per la pista di atletica leggera. La pista è stata risanata e messa a nuovo di recente, come pure il palasport, che per quanto piccolo ora è a norma. Poi c’è in programma la palestra quartierale di San Giacomo, abbinata alla nuova scuola Sauro.Se un giovane interessato di sport, deside-rasse contattarla per darle qualche idea o proporle qualche iniziativa come può fare?Non c’è problema, io sono sempre a dispo-sizione, ricevo tutti coloro che si presentano negli orari di ricevimento e senza appunta-mento. Le idee sono sempre ben accette. Non scarto nulla a priori.

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Anni, luogo di nascita e titolo di studio. 43 anni, Oderzo, laureato in Filosofia.Il lavoro prima di diventare Vicegovernatore della Regione del Veneto. Studente… In effetti ho iniziato a far politica di giovanissimo sempre nella Lega Nord.Pratica o ha praticato qualche sport? Sì, quand’ero più giovane sono stato un calcia-tore.Qual è lo sport che guarda con più interesse? Seguo molto il calcio ma in generale mi appas-sionano tutti gli sport in cui lottino per la vittoria i nostri atleti veneti.Il Veneto è davvero così “calciofilo”? Credo lo sia meno di altre regioni d’Italia che hanno quasi esclusivamente grandi squadre di calcio. Da noi invece c’è una cultura sportiva più diffusa, e penso ad esempio a realtà come la Be-netton Basket e la Sisley o la Reyer Venezia, ma anche la Spes di Conegliano, la PMP Oderzo,e il ciclismo che negli anni hanno prodotto moltissi-mi campioni investendo sui giovanissimi. Per quale squadra tifa? Da sempre per la Juventus. È un piacere e un onore sapere che il suo capitano è trevigiano e che rappresenta la Marca nel mondo. Cosa non dovrebbe fare mai uno sportivo? Cadere in episodi di razzismo, violenza o pro-teste contro gli arbitri. Lo sport è una scuola, e

È L’IDEATORE DELLA CANDIDATURA DI VENEZIA E DEL VENETO ALLE OLIMPIADI 2020. HA SAPUTO METTERE INSIEME UNA SQUADRA SIA TECNICA CHE POLITICA TRASVERSALE A SOSTEGNO DELLA CAN-DIDATURA. HA COLTO L’OPPORTUNITÀ SPORTIVA, MA ANCHE ECONOMICA E DI SVILUPPO DEL TERRITORIO CHE LE OLIM-PIADI PORTEREBBERO ALLA TERRA VENE-TA CHE OGGI È GIÀ LA PRIMA REGIONE TURISTICA D’ITALIA, CON OLTRE 60 MI-LIONI DI PRESENZE ALL’ANNO, OLTRE 14 MILIONI DI ARRIVI E UN GIRO D’AFFARI DI 12 MILIARDI DI EURO, CORRISPONDEN-TE AL 5,5 DEL PIL. E HA PENSATO AD UN PROGETTO SOSTENIBILE CHE PREVEDE IL RISPETTO DEL TERRITORIO E STRUTTURE SIA SPORTIVE CHE VIABILISTICHE CHE RI-MARRANNO AD USO DEI CITTADINI, DEGLI SPORTIVI E DELLE LORO TANTE SOCIETÀ.

Vice Presidente della Regione Veneto

Franco Manzato

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quando diventi un campione devi esserlo anche di fair play perché rappresenti un esempio da imitare. Lei ha spesso parlato di “sostenibilità dei grandi eventi”, che cosa intende? È chiaro che l’Olimpiade non può essere affron-tata penalizzando un territorio già fortemen-te urbanizzato come il nostro. Non vogliamo costruire stadi in mezzo alla campagna o alla laguna, per intenderci, né colate di cemento o opere a pesante impatto ambientale. Dobbiamo ormai progettare in maniera soste-nibile, per i veneti e per il territorio: credo che questo sia possibile senza compromettere la riuscita dell’evento, e in un certo senso rappre-senta la Sfida con l’iniziale maiuscola. Per il Veneto a 5 cerchi penso ad impianti tecnologici a basso impatto ambientale, ad un programma di viabilità intelligente che non deturpi ulterior-mente il territorio, a villaggi per gli atleti che contem-plino la bioedilizia. Questo, per noi, dev’esser il primo obiettivo.Perché il Veneto dovrebbe ospitare le Olim-piadi nel 2020?Le Olimpiadi sono la festa di tutti gli sport e il Veneto li rappresenta perfettamente. Noi siamo una realtà territoriale che è al crocevia d’Euro-pa, e che vive di eccellenze. Inoltre quando si discute di “Veneto” c’è la sicurezza che le risorse olimpi-che saranno usate senza sprechi e in maniera proficua, creando strutture che serviranno al territorio per decenni.

Quali sono i punti forti e quali le debolezze di questa candidatura? Il punto di forza è certamente il fatto di essere una realtà uniforme, con picchi di eccellenza. In

150 km il Veneto ha tutto, infrastrut-ture incluse. La debolezza di cui ci accusano è di non avere già pronte molte strutture per grandi eventi, ma

abbiamo già i progetti per costruirle a brevissi-mo. La sfida olimpica sarà una grande prova per un Veneto che dimostrerà a tutti quella capacità organizzativa che ci appartiene. Il progetto che abbiamo presentato ha come fulcro una città

che è cuore di una cultura millena-ria che nei secoli non ha mai esclu-so, ma semmai integrato, com’è nello spirito olim-

pico.Cosa pensa del logo di Roma 2020? Penso che racchiuda le caratteristiche della loro città, i colori che la contraddistinguono. Il nostro è più proiettato al messaggio, con i quattro ponti

di Venezia che raf-figurano appunto i legami tra le cultu-re e i Paesi. Dica qualcosa ai concorrenti ro-mani. Avete già avuto

l’opportunità di organizzare le Olimpiadi nel 1960: Venezia e il Veneto sono una grande realtà che porterà in alto il nome dell’Italia.Dica qualcosa ai giovani sportivi veneti. Non rinunciate a puntare in alto ma con la te-nacia e lo spirito di sacrificio che contraddistin-guono il Veneto e i veneti.

Nelle foto di questa pagina: il Vicepresidente della Regione del Veneto Franco Manzato, il 5 marzo scorso a Villa Molon (Salgareda) alla presentazione della candidatura di Venezia ai giochi olimpici del 2020. Con lui Militello, da Striscia la Notizia, per scegliere il miglior striscione pro Olimpiadi in Veneto.

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Quanti anni hai dedicato all’agonismo? Dal 1964 al 1972.Il ricordo più bello della tua carriera spor-tiva. Vittoria ai mondiali di Saint Moritz all’ultima discesa con record della spinta e della pista.Come hai festeggiato i tuoi titoli? Subito dopo l’Oro Olimpico fra interviste e spo-stamenti non c’è stato molto tempo. Poi dopo due notti insonni l’arrivo a Cortina è stato fe-steggiato con un bagno di folla in Piazza Ve-nezia insieme ad Eugenio Monti e Gianfranco Gaspari ed il collegamento televisivo con Roma e il compagno Luciano de Paolis.Com’è cambiato lo sport in questi anni? Ha perso la freschezza e genuinità di un tem-po soffocato dagli enormi interessi e pressioni (sponsor, soldi, ecc) Quali sono al giorno d’oggi le qualità fonda-mentali che deve avere un ragazzo per diven-tare un campione? Talento, spirito di sacrificio, determinazione e grande umiltà.Che lavoro fai oggi? Marescallo del Corpo Forestale dello Stato in pensione, allenatore della squadra dei super baby dello Sci Club Nottoli Vittorio Veneto.Fai ancora sport oggi? Quale? Sci alpino .

Quando esci a cena, dove ti piace andare? A mangiare il pesce.Se potessi rinascere, in che parte del mondo ti piacerebbe vivere? Perché? In montagna, dove sono nato, non cambierei il mio paese d’origine perché lo amo.Hai mai fatto uso di droghe? No, la mia droga era il Cebion (pastiglie di vi-tamina c)Un personaggio pubblico o un atleta in attivi-tà che stimi in maniera particolare?Armin Zoeggeler (slittinista pluriolimpionico).Cosa pensi della possibilità di avere le Olim-piadi in Veneto nel 2020? Un sogno purtroppo soffocato dalla politica ro-mana come la candidatura di Cortina alle Olim-piadi 2006 fu soffocata dalla supremazia Fiat-Agnelli.

DI CINZIA VALLE

Roberto ZandonellaUn oro olimpico tutto vittoriese

Comelico Superiore, 14/04/1944Altezza e peso: 185 cm. 98 kgSport: bob a quattroMiglior risultato: Medaglia d’Oro alle Olimpiadi di Grenoble 1968 Medaglia d’Oro Mondiali di Saint Moritz 1970Migliore partecipazione: Olimpiadi

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Marzio Bruseghin

Conegliano, 15 giugno 19741.82, 70 kg - Ciclismo su strada Soc. Sportiva: Caisse d’EpargneMiglior risultato: 3° posto al Giro d’Italia 2008Migliore partecipazione: Olimpiadi di Pechino 2008

A quanti anni hai iniziato a fare agonismo? Perché?Ho cominciato a fare gare a 16 anni, anche perché c’era la passione in fa-miglia. All’inizio giocavo a calcio e ho voluto provare a correre pensando di farlo come preparazione calcistica. Poi sono arrivati discreti risultati e ho capito che con i piedi a banana tanto lontano non andavo..Che cosa significa per te andare in bicicletta?È come stare sul lettino dello psicolo-go senza lo psicologo.Come descriveresti il tuo sport, il ciclismo, in poche parole?Penso sia lo sport in assoluto più simile alla vita. C’è sofferenza, gio-ia, vittoria, sconfitta, dolore, a volte lotta, a volte gesti di grandissimo altruismo, a volte umanità o anche disumanità. Tutto.Quanto ti alleni in una settimana? Dove?Di solito mi alleno7 giorni su 7, mi-nimo 2 ore, massimo 6. Quindi…mah ..non ho mai fatto i calcoli.. sulle 36/40 ore a settimana. Mi alleno qua nelle nostre zone che sono adatte come percorsi e come clima.Cosa vuol dire fare il gregario?Principalmente che c’è gente con delle qualità superiori alle tue. Signi-fica mettere le proprie capacità a di-

sposizione degli altri. La vittoria del capitano dà un senso anche al proprio lavoro. Essere un gregario è un onore, purtroppo il termine è stato un po’ in-flazionato, sembra quello che porta le borracce, in realtà è un professionista nel suo campo. È come il ruolo del centrocampista nel calcio, poco evi-dente ma estremamente pratico.Qual è il momento della tua car-riera che non potrai mai dimenti-care?La tappa che non dimenticherò mai nella mia vita è la penultima tappa del Giro d’Italia del 1999, l’anno in cui è stato squalificato Pantani. È sta-to il momento di ciclismo più brutto che abbia vissuto in tanti anni, inteso come stato d’animo, dal punto di vi-sta morale.Il tuo miglior pregio e il tuo peggior difetto?Il pregio: l’autoironia. Il difetto: non sono mai puntuale (infatti non arrivo mai primo perché son sempre in ri-tardo!)Qual è il tuo peso quando hai le corse? E quanto pesi lontano dalle competizioni?69.5/70 kg. D’inverno arrivo anche a 75Kg.Hai mai fatto uso di droghe?No.. l’unica sigaretta che ho fumato in vita mia, l’ho provata a 29 anni..poi nella vita non si sa mai, ma è roba che non fa per me.Che tipo di locali frequenti?Io sono più un tipo da osterie.Che cosa fai quando non corri in bicicletta?Ho un’azienda agricola con gli asi-ni e altri animali. D’inverno vado a caccia.Che cosa pensi della possibilità di avere le Olimpiadi in Veneto nel 2020?Credo sarebbe un’occasione da non perdere, a parte a livello emozionale che sarebbe il massimo, ma anche a livello di promozione del territorio non ha eguali, sarebbe un palcosceni-co unico. Vuol dire avere gli occhi del mondo puntati per quattro anni e per un mese 24 ore su 24. Credo che il Veneto abbia tutte le potenzialità per

onorare questo impegno. Secondo me sarebbe una grande Olimpiade.

Alvise De Vidi

Treviso, 30 aprile 1966Nuoto, atletica leggera, tennis ta-volo. Società sportiva: ex Aspea Padova – attuale H81 VicenzaMiglior risultato: Oro nella maratona di Atene 2004Migliore partecipazione: 5 Paralimpiadi

Come hai iniziato a svolgere l’atti-vità sportiva dopo l’incidente?Ho conosciuto un atleta in un cen-tro di riabilitazione e mi ha indicato l’Aspea Padova. Ho conosciuto il presidente (Ruggero Vilnai) e mi sono iscritto.In quante e quali specialità hai ga-reggiato alle Paralimpiadi?A Seoul nel 1988 ho fatto nuoto e atletica, da Barcellona 1992 fino ad Atene 2004 solo atletica leggera.Come ti concentri prima di iniziare la tua gara? Hai dei rituali/manie particolari prima, durante o dopo la gara?Pensavo alla gara e a come si poteva svolgere, cosa avrebbero fatto i miei avversari. No, nessun rito, magari usavo abbigliamento usato, ma più per comodità e sicurezza che per sca-ramanziaHai vinto il tuo ultimo oro olimpico nella maratona, perché hai smesso di competere su questa distanza? L’età non è più verde. Ma anche per dei regolamenti internazionali che hanno cancellato la mia categoria da-gli eventi più importanti.

I nostri olimpionici…A CURA DELLA REDAZIONE

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Qual è stato il risultato che non po-trai mai dimenticare?Sicuramente le due maratone vinte alle Paralimpiadi di Sydney 2000 e Atene 2004Che ruolo hai nel CIP (Comitato Italiano Paralimpico)? Sono stato eletto come rappresentan-te degli atleti in Consiglio Nazionale e da questo, eletto in Giunta Naziona-le CIP, sempre come rappresentante degli atleti. inoltre faccio parte degli esecutivi delle Commissioni Nazio-nali Atleti del CIP e del CONILe strutture sportive della marca trevigiana sono adatte alla pratica dello sport da parte dei ragazzi di-versamente abili? Che cosa si po-trebbe fare per migliorarle? Credo di si, ho praticato le mie atti-vità sempre lontano da Treviso. Co-munque per quello che conosco si ab-bastanza. Meglio che da altre parti.Quanto è importante lo sport per i ragazzi diversamente abili?Direi fondamentale. Anche se le opportunità di un buon inserimento nella società si sono ampliate negli ultimi decenni, fare sport porta dei benefici in salute e forma fisica che sono la base per la qualità di vita di chiunque, ancor di più per un disa-bile.Quanto ti alleni/allenavi in una set-timana?Mi allenavo 5 / 6 volte la settimana nei periodi più intensi e importanti Attualmente pratichi altri sport? A che livello?Tennis tavolo, a livello nazionale, anche se faccio qualche torneo inter-nazionale, ma con scarsi risultati.Che cosa fai nel tempo libero? (sempre che tu ne abbia)Le solite coseCosa pensi della possibilità di avere le Olimpiadi in Veneto nel 2020?Sarebbe una grande opportunità per tutto il territorio veneto. Una olim-piade / paralimpiade porta per anni entusiasmo oltre che soldi e infra-strutture.

Matteo Tagliariol

Treviso, 07 gennaio 1983189 cm per 80 kgScherma (specialità spada)Soc. sportiva: Circolo Scherma Aeronautica Militare RomaMiglior risultato: Oro Individuale a Pechino 2008 Olimpiadi di SpadaMigliore partecipazione: Olimpiadi A quanti anni hai iniziato a fare agonismo? Perché?Ho iniziato l’agonismo a 11 anni, perché avevo iniziato scherma a 6 ed erano 5 anni che rompevo a tutti per fare una gara... Sono sempre stato molto competitivo, il mio maestro ha cercato di aspettare un po’ ma poi ha dovuto cedere.Come descriveresti il tuo sport, la scherma, in poche parole?La scherma sono “gli scacchi in mo-vimento” é uno sport dove fisico, tecnica e tattica devono andare di pari passo perché la prestazione sia positiva.Quanto ti alleni in una settimana? Dove?In una settimana mi alleno circa 25 ore, divise tra la parte tecnica in sala scherma (che é anche fisica) e una parte di preparazione atletica divi-sa tra palestra pesi e corpo libero o corsa.Cosa dici al tuo avversario alla fine di una gara in caso di vittoria? E in caso di sconfitta?E’ difficile che si parli con un avver-sario soprattutto di scherma, sia in caso di vittoria che di sconfitta, con molti siamo amici al di fuori della gara, ma la scherma é uno sport in-dividuale, e in pedana siamo tutti nemici, avversari, come se fosse una vera battaglia.

Differenze tra spada, fioretto e sciabola?Da fuori sono tre discipline simili, le peculiarità principali, al di là di rego-le diverse (che sarebbe troppo lungo spiegare), sono che nella spada non c’é la convenzione, cioé fondamen-talmente non ci sono regole. Non necessitiamo di un arbitro per “rico-struire” un’azione: basta toccare, in qualsiasi modo, in qualsiasi parte del corpo per fare punto. La spada é la più simile al duello vero e proprio.La sciabola e il fioretto invece hanno molte più regole quindi si é più vin-colati e soggetti all’interpretazione di un terzo cioé l’arbitro che decide a chi assegnare il punto.Qual è il momento della tua carrie-ra che non potrai mai dimenticare?Il momento più importante della mia carriera é la mia prima vittoria im-portante: cioé il campionato italiano “giovanissimi” che ho conquistato a 13 anni. E’ importante perché non c’era troppa pianificazione dietro, in sintesi non mi aspettavo di vincere e penso quelle siano le conquiste più belle, quelle inaspettate.Il tuo miglior pregio e il tuo peggior difetto?Schermisticamente il mio miglior pregio é anche il mio più grande di-fetto: rendo bene se sotto pressione. E’ un pregio perché nei momenti clou tendenzialmente rendo meglio e quindi gestisco bene le situazioni di pressione dove altri atleti si fanno sopraffare dai sentimenti.È anche un difetto perché se non c’é “quella tensione” rischio di sottova-lutare la gara o l’avversario e non ren-dere come dovrei, infatti vado sempre meglio in competizioni importanti piuttosto che in minori. Sto lavorando comunque con il mio staff per arginare il difetto e renderlo solo pregio.Qual è il tuo peso quando hai com-petizioni importanti? E quanto pesi lontano dalle competizioni?Tra i 79 e gli 80 kg in forma e sugli 82 lontano dalle gare.Hai mai fatto uso di droghe?Droga e sport non si conciliano mol-to. Sono sempre stato contrario anche a provare. Preferisco un bicchiere di Merlot e un po’ di persone care attor-no che sono meglio della droga.

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Che tipo di locali frequenti?Ultimamente ho smesso di girare per discoteche e simili, cosa che facevo fino a poco tempo fa, mi diverto più a esplorare nuovi ristoranti, magari et-nici o provare cucine di altre regioni. Per quello che riguarda la notte di so-lito mi fermo all’aperitivo e magari se non vado a casa preferisco il cinema.Che cosa fai quando non ti alleni?Quando non mi alleno ascolto mu-sica, leggo, navigo in internet alla ricerca di novità (mi piace molto la tecnologia e sperimentare per primo le novità che offre), vado al cinema e cerco di stare il più possibile con la mia ragazza.Che cosa pensi della possibilità di avere le Olimpiadi in Veneto?Le Olimpiadi in Veneto sono (per ora) un bel sogno che Franco Manza-to ha instillato in tutti noi. Penso che per come stanno le cose ora non sia-mo ancora pronti a livello di strutture e organizzazione per accogliere un evento di tali dimensioni, ma credo molto nel popolo e nelle istituzio-ni venete e spero riescano a creare quello che non c’é per riuscire ad ospitarle. In questo verso, ho molto apprezzato il progetto tecnico che il Comitato ha presentato al Coni e che prevede un dettagliato piano di realiz-zazione dell’impiantistica necessaria senza , peraltro, creare cattedrali nel deserto, ma edifici rispettosi dell’am-biente e anche ridimensionabili dopo le Olimpiadi, cosicchè rimangano a disposizione delle effettive necessità degli sportivi e delle società venete.

Alberto Cisolla

Treviso, 10 ottobre 1977 198 cm – 99 kg Pallavolo - Soc. sportiva: A.S. Vol-ley Lube Banca Marche Macerata Miglior risultato:Argento olimpico ad Atene 2004

Migliore partecipazione:miglior giocatore del torneo agli Europei del 2005

A quanti anni hai iniziato a fare agonismo? Perché?Ho iniziato a giocare a 12 anni a Tre-viso nella mia città ma possiamo dire che ho iniziato con l’agonismo a 14 anni quando sono stato convocato per la prima volta nelle giovanili della Nazionale, li ho capito cosa volevo fare nel mio futuro, cioè giocare a pallavolo.Come descriveresti il tuo sport, la pallavolo, in poche parole?La pallavolo è uno sport dai grandi valori, che ti insegna molto perché sei totalmente dipendente dai compagni di squadra, potendo toccare la palla un’unica volta ti devi fidare di loro. La pallavolo ti insegna a vivere in gruppo e poi è uno sport molto tecni-co quindi anche chi non ha forti doti fisiche può sopperire con la tecnica.Quanto ti alleni in una settimana? Dove?Mi alleno a Macerata la città della squadra dove gioco ora. Di solito ci alleniamo tutti i giorni alla mattina più tre pomeriggi la settimana.Qual è stato il tuo ruolo nella squadra nazionale alle ultime Olimpiadi?Schiacciatore… e poi ero il capitano!Conquista più donne un calciatore o un pallavolista?Questo non lo so, ma sicuramen-te le conquiste dei calciatori fanno molto più scalpore mediaticamente confronto a quelle dei pallavolisti. Comunque so che più di qualche mio collega si difende molto bene…Il pubblico più acceso, quello che ha dimostrato più affetto?Il pubblico della pallavolo è abba-stanza competente, quindi è tutto un buon pubblico. Molto “caldi” sono gli spettatori di Brasile e Giappone e anche in Polonia dove la pallavolo sta prendendo sempre più piede. In Ita-lia soprattutto le squadre del sud, ma comunque il pubblico delle grandi occasioni è veramente positivo.Qual è il momento della tua carrie-ra che non potrai mai dimenticare?Nella mia carriera ho vinto molte cose, ma il 2005 è stato un anno cre-do ineguagliabile. Oltre ad aver vinto

gli Europei e anche il titolo di miglior giocatore del torneo ho vinto con Treviso lo scudetto, la coppa Italia e la Coppa dei Campioni e anche qui premiato come miglior giocatore nel-la finale. Inoltre sono stato premiato anche dalla CEV come miglior gio-catore europeo, una specie di pallone d’oro della pallavolo.Il tuo miglior pregio e il tuo peggior difetto?Ho una peculiarità che può essere vista sia come un pregio che come di-fetto: parlo poco e lavoro tanto! Può essere un pregio ma a volte è visto come un difetto perché faccio fatica anche a lamentarmi se le cose non vanno molto bene, gioco e basta! Cosa farai tra venti anni?Devo ancora decidere cosa farò nel futuro, al momento ho in piedi dei progetti, due che esulano dalla palla-volo, altri invece che sono basati sul mio sport. Valuterò la situazione a fine carriera e poi deciderò.Cosa dici al tuo avversario sotto rete?Sotto rete molto spesso si scherza con l’avversario per stemperare la tensio-ne, anche perché ormai ci conoscia-mo tutti quindi più che avversari sia-mo amici. Anche a livello internazio-nale ormai è così visto che l’80% dei giocatori stranieri della Nazionali che incontriamo giocano in Italia.Che cosa fai quando non ti alleni?Abbiamo pochi momenti di svago e quei pochi momenti li passo con la mia famiglia, soprattutto negli ultimi due anni cioè da quando è nata la mia bambina.Che cosa pensi della possibilità di avere le Olimpiadi in Veneto nel 2020?Sarebbe una cosa fantastica avere le olimpiadi a Venezia, il problema è che probabilmente sarà troppo tardi per me per giocare, ma farò di tutto per esserci! Ho partecipato già a due Olimpiadi e sono il massimo per uno sportivo ma averle a 10 minuti da casa sarebbe il sogno di tutti! Penso che comunque il Nordest abbia un sacco di potenzialità per poterle ospi-tare! Mi complimento con Franco Manzato,Vicepresidente e Assessore al turismo della Regione che ha avu-to l’idea di candidare il Veneto alle Olimpiadi!

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Anni, luogo di nascita e titolo di studio.69; Degnano d’Istria; laurea in inge-gneria meccanicaPratica o ha praticato qualche sport?Ho praticato atletica, sci, orienteering ed equitazione; attualmente, compa-tibilmente con gli impegni istituzio-nali, corro ancora qualche maratona.Qual è secondo lei lo sport più strano?Non riesco a considerare strano nes-suno degli sport riconosciuti dal CIO o dal CONILa “cultura dello sport” è diffusa nel trevigiano? In che misura?La cultura sportiva si sta sempre più diffondendo nel nostro territorio gra-zie alla sinergia con gli Enti locali e con le altre agenzie educative, tut-tavia ancora troppi sono coloro che confondono la sportivo con il tifoso. Quali sono le eccellenze sportive che la provincia può vantare? (at-leti, strutture, società...)La vera eccellenza della nostra pro-vincia, considerata a pieno titolo tra le prime in Italia, sono le nostre so-cietà sportive che con serietà ed ab-negazione curano il settore giovanile, permettendoci di emergere in quasi tutte le discipline sportive sia per or-ganizzazione che per risultati.La provincia dispone di strutture adeguate?L’attuale dotazione d’impianti può essere ritenuta soddisfacente, even-tuali carenze sono riscontrabili negli impianti di eccellenza, cioè negli im-pianti idonei ad ospitare grandi even-ti. Sicuramente risultano carenti gli impianti per l’attività scolastica.

Nella candidatura di Venezia alle Olimpiadi 2020, la provincia di Treviso è stata scelta come sede delle gare di ciclismo e canoa, quali sono i pro e i contro?La vocazione ciclistica di Treviso è riconosciuta a livello mondiale, come pure la bontà del sito scelto per ospi-tare la canoa ed il canottaggio, se a questo aggiungiamo i riconoscimenti unanimi della capacità organizzati-va dimostrata in occasione di eventi mondiali, risulta difficile individuare dei contro. Cos’ha Venezia più di Roma?Rappresentare una novità positiva nel concetto di città olimpica (non una megalopoli, ma un area metropolita-na). Aver sviluppato un progetto che riporta l’atleta e non lo spettacolo al centro dell’evento olimpico, con conseguente drastica riduzione dei costi; avere saputo inserire il progetto olimpico in quanto è già stato pro-grammato per i prossimi anni in fatto di infrastrutture, viabilità, impianti, eccetera. Essere a livello mondiale una città unica, che tutti vorrebbero visitare. Cos’ha Roma più di Venezia?Roma è la capitale d’Italia e come tale ha sempre goduto e gode di una situazione privilegiata anche in cam-po sportivo.Lanci un messaggio ai giovani che non fanno sport.Molti sono i benefici per chi pratica attività sportiva, ma quello che la rende “unica” è che prima di tutto è e deve essere divertimento. Provate-la con tale spirito e….. benvenuti in famiglia.

Giovanni Ottoni PRESIDENTE DEL CONI DI TREVISO

A CURA DELLA REDAZIONE

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Campi di lavoro: si tratta di esperienze di breve durata (fino a 1 mese) che prevedo-no diverse tipologie di atti-vità a stretto contatto con la comunità locale. Una specie di vacanza, ma piena di atti-vità e di valore umano.

Servizio volontario inter-nazionale: è un’opportunità offerta da Ong e associazio-ni non profit locali a coloro che vogliono vivere un’espe-rienza di cooperazione inter-nazionale. Si tratta di pro-grammi impegnativi, per la durata e il contesto in cui si svolgono. Per questo richie-dono spesso una formazione specifica preventiva, offerta talvolta dalle stesse organiz-zazioni promotrici.

Servizio civile nazionale all’estero: anche in questo caso si tratta di un’attività molto impegnativa. Consen-te di dedicare un anno della propria vita a favore di un progetto di solidarietà nei

Sud del mondo o nell’Eu-ropa occidentale. Prevede un compenso base mensile di 433,80 euro (integrato da un’indennità di 15 euro al giorno e un contributo per le spese di alloggio e manteni-mento). I progetti, presentati ogni anno da associazioni non profit riconosciute dal Governo del nostro paese, comprendono attività negli ambiti previsti dalla legge: assistenza, prevenzione, pro-mozione culturale, salvaguar-dia del patrimonio artistico e ambientale, cooperazione allo sviluppo, interventi in situazioni di post-conflitto.

Servizio volontario euro-peo: è un progetto del pro-gramma “Gioventù in azio-ne” dell’Unione Europea che incoraggia i giovani dai 18 ai 30 anni a partecipare a progetti di volontariato di diversa natura: dall’ambiente ai servizi sociali, dalla lot-ta al razzismo allo sviluppo urbano e locale. Chi aderisce

viene finanziato in tutto e per tutto dall’Unione Europea, che mette a sua disposizione vitto, alloggio, formazione linguistica, viaggio andata e ritorno, assicurazione me-dica e corsi di formazione specifici. Lo SVE è uno dei principali strumenti europei per rendere i giovani parteci-pi del processo di integrazio-ne europea.

Esperienze con istituzioni internazionali: le Nazioni Unite promuovono la parte-cipazione di volontari, quali-ficati e motivati, negli ambiti relativi alla cooperazione allo sviluppo. I candidati devono avere almeno 25 anni, ma non esiste limite massimo d’età. Il COCIS (Coordina-mento delle Organizzazioni Non Governative per la Coo-perazione Internazionale allo Sviluppo) ha l’incarico di se-lezionare i volontari italiani interessati ai progetti gestiti dall’Agenzia dei Volontari delle Nazioni Unite.

DI ANDREA CONDOTTA

Volontari nel mondo

OGNI ANNO MOLTISSIMI GIOVANI ITALIANI SCELGONO DI FARE UN’ESPERIEN-ZA ALL’ESTERO. ALCUNI SFRUTTANO LE POSSIBILITÀ DATE DAL PROGETTO ERA-SMUS, ALTRI SI ALLONTANANO ALLA RICERCA DI NUOVE ESPERIENZE DI LAVO-RO. TRA CHI SI LASCIA L’ITALIA ALLE SPALLE VE NE SONO ANCHE MOLTI CHE SI DEDICANO AL VOLONTARIATO E SCELGONO DI METTERSI ALLA PROVA IN ATTI-VITÀ DI CARATTERE SOCIALE E UMANITARIO. JABA HA VOLUTO OFFRIRVI UN PA-NORAMA DI QUELLE CHE SONO LE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI CHE SCELGO-NO DI PERCORRERE QUESTA STRADA E DI RIPORTARVI ALCUNE LORO ESPERIENZE. CHI CREDE CHE NON VI SIANO POSSIBILITÀ O OFFERTE PER FARE VOLONTARIATO ALL’ESTERO SI SBAGLIA. ESISTONO INFATTI ALMENO CINQUE DIVERSE POSSIBILI-TÀ, CHE SI DISTINGUONO PER LA NATURA E LA DURATA DELL’IMPEGNO RICHIESTO.

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1. Cosa studi? 2. Dove sei stata e perché?3. Cosa facevi? 4. Quanto sei stato lì? 5. La prima cosa che ti hanno detto quando

sei arrivato. 6. Un errore che hai compiuto. 7. L’esperienza ha soddisfatto le tue aspetta-

tive o hai dovuto ricrederti su qualcosa? 8. Quando sei tornata in Italia, cosa ti man-

cava del paese che hai lasciato? 9. Nel campo in cui hai lavorato, hai notato

differenze con l’Italia? Se sì, quali? 10. In cosa invece hai trovato affinità? 11. Tornerai all’estero?

Hanna Genuzio, 24 anni

1. Cooperazione Interculturale allo Svi-luppo2. Sono stata a Nairobi, in Kenya, per frequentare Studying Africa in Africa, un corso sull’Africa Subsahariana, e per svol-gere un tirocinio in un dispensario.3. Ho lavorato in un dispensario, in par-

ticolare nel progetto che segue i malati di AIDS. Ho partecipato alle home visits, ai gruppi di supporto per le donne malate di AIDS e alla distribuzione di farmaci e beni di prima necessità.4. 1 mese e mezzo5. Karibu! (Benvenuto! in swahili)6. Spero nessuno! Ma è un mondo tal-mente diverso che si possono commettere errori senza accorgersene.7. Ha soddisfatto pienamente le mie aspettative, ora faccio parte del popolo che soffre di “Mal d’Africa.”8. La musica, i colori, i sorrisi.9. Non esiste un campo simile in Italia, facciamo parte della parte “fortunata” del pianeta.10. Vedi sopra.11. Vorrei, ma pole pole! (con calma!)

Elena Resera, 25 anni1. Interpretazione di conferenza.2. A Londra, per la tesi di Laurea Specia-listica.3 Il mio progetto era analizzare il la-voro degli interpreti nel campo della sa-lute mentale. Perciò ho studiato la teoria sull’argomento, poi ho intervistato inter-preti e psichiatri che lavorano nei centri di accoglienza per rifugiati.4. 2 mesi.5. Raccontaci tutto del tuo progetto! 6. A volte cedere alla pigrizia e non sfrut-tare appieno ogni singolo giorno, visitando una mostra, o esplorando una nuova via, o

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semplicemente uscendo per una birra con gli amici. 7. Direi che ha più che soddisfatto le mie aspettative, sia a livello universitario che personale.8. La vivacità culturale.9. In ambito universitario esistono diffe-renze abissali. Il sistema italiano, a con-fronto, tarpa le ali ai giovani, perché li mette in una condizione di “inferiorità” intellettuale. In Inghilterra invece quello che mi ha maggiormente colpita è stata la disponibilità autentica ad ascoltare le idee degli studenti, i loro progetti e a dare loro tutti gli strumenti necessari per svilupparli.

10. Mi viene in mente una somiglianza abbastanza negativa. Al contrario di quel-lo che si pensa, neanche la multiculturale Inghilterra ha un sistema di integrazione efficace per gli immigrati. Lo stesso cen-tro per rifugiati ad esempio si trova in una zona molto ghettizzata.11. Ovviamente sì!

Angela Bernardi 25 anni1. Laurea Specialistica in Linguistica (Facoltà di Lettere e Filosofia di Padova).2 Malta, per motivi di studio.3. Seguo i corsi universitari di Scienze dell’Educazione, per capire qual’è la pre-parazione universitaria dei futuri insegnanti di lingua italiana; raccolgo dati durante le lezioni e direttamente dai docenti univer-

sitari; seguo le lezioni che i tirocinanti di Scienze dell’Educazione fanno nelle scuo-le medie (Secondary School, qui); preparo interviste e questionari per raccogliere dati dai docenti di ruolo di lingua italiana. Ah: non ultima cosa, vivo.4. 3 mesi...ci sono tutt’ora.5. “Look left!”(c’è la guida come in In-ghilterra. Mi stavano per investire)6. Farmi emozionare da tutto ciò che è nuovo. 7. Non l’ho ancora terminata ma sì, penso mi stia soddisfacendo: il gio-co sta nell’accettare il nuovo e se questo non rispecchia le aspettati-ve, trasformarlo in qualcosa di utile e positivo in qualche misura per la propria esperienza.8. Quando tornerò...mi brucerà non ve-dere il mare uscendo di casa la mattina. Guardare le persone per le strade non per quello che dicono (il maltese è incompren-sibile) ma per le espressioni che hanno di-pinte in volto. Il profumo del pane maltese appena sfornato.9. Sicuramente, nel campo dell’insegna-mento un’estrema disponibilità e cordiali-tà. E soprattutto la mancanza di arroganza che talvolta si trova in alcuni docenti per il fatto di ricoprire incarichi prestigiosi.10. In parte nella mentalità, nella cucina, nella religiosità viscerale tipica special-mente del sud Italia.12. Sicuramente. Ogni viaggio insegna qualcosa del mondo e di se stessi.

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Page 24: JABADABADOO - marzo 2010

Età? 29.Dove vivi? Paese Tv.Colore preferito? Verde smeraldo, rosa, rosso,viola, nero.Opera preferita? Colonna rotta (Frida Kahlo 1944).Qual è il tuo indumento preferito? Giubottino in pelleLa persona più strana che hai incontrato? Lista troppo lunga!Stai curando una mostra a Riccione di cosa si tratta? Si tratta di una mostra collettiva di pittrici donne nazionali ed internazionali. Il ricavato andrà devoluto in beneficenza per poter far costruire un lavatoio a Malindi (Kenya).Che genere di opere realizzi? Caricature, illustrazioni, opere di arte figurativa su tela e carta.Da cosa prendi ispirazione? Dai miei pensieri, dalle immagini che si formano nella mia mente, dalle vicende che mi capitano nella vita reale.Qual è la tua paura più grande? Perdere le persone a cui sono legata.E il tuo sogno nel cassetto? Fare il giro del mondo....in più di 80 giorni.Lancia un messaggio a tutte le donne. Amate e rispettate voi stesse, siate libere!

Sono nata disegnando, piangevo talmente tanto che le mie lacrime creavano immagini fatate sul mio cuscino. Da allora non ho più smesso di disegnare e fantasticare. Ho dipinto muri, stoffe, libri e quando questi non mi hanno più soddisfatto ho dipinto anche la mia pelle. Quando disegno, non ho più interessi, perdo la cognizione del tempo e di ciò che mi circonda. In questo mio spazio mentale si materializzano le emozioni, i ricordi, i dolori che attraversano la mia anima. Il mio disegnare può essere definito: figurativo – onirico – ironico; fantastico sulle persone che incontro, rivivo le situazioni vissute, rielaboro e dipingo trasformando molto spesso le immagini in caricature. Rappresento anche me stessa in un mondo irreale dove vivo la mia libertà. In questi scorci di sfuggente umanità che provo ad afferrare e affermare, nelle mie opere, vorrei che le parole tacessero e lasciassero allo sguardo il libero sentire.

JABADABAD’ARTE: LARA FRANCESCATO

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