MERCATOMOTORI MARZO 2010

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Sede legale Napoli - Centro Direzionale is. G1

Redazione 80128 Napoli - Via D. Fontana, 134 - Is. 12 Tel. 081 379.13.77 - Fax 081 197.22.594 [email protected]

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Coordinamento editoriale, ufficio stampa Mariano & Renato Luchini Pozzuoli Via G.Oberdan 37/A - Tel. 081.341.13.77

Redazione sportiva Racing Team Napoli - Via Ferrandina, 10 Tel. 081.42.21.50 [email protected]

la rivista per gente in movimento! ME.MO. Editore s.r.l.

Reg.Trib. Napoli n. 5166 del 14/12/2000

Iscrizione R.O.C. n. 9602Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

4a edizione del Salone Nautico RomanoBig Blu 2010 9Nuovo catamarano a motoreFountaine-Pajot Cumberland 46 14Vela 33.ma America’s CupLa Coppa torna negli Usa 19Alpine nuovo MC- 10Pieno controllo audio 24Sessa MarineDinamica e propositiva 26Novità CapelliMaggiore vivibilità e comfort 312010 WaveRunner Yamaha serie FX Divertimento sulle onde 34Novità Sacs 2010La modernità dell’Italian style 38Il giardinoÈ l’ora del prato… 40ViaggiPraga 45Ufo RobotEroe senza tempo 52

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Alimentazione > Le FrattaglieLa carne meno nobile 56Musica Litfiba reunion 59Nissan JukeIl nuovo crossover compatto per la città 64Novità Auto > Honda CR-V MY2010Sicurezza prima di tutto 69Porsche Cayenne S HybridIl must in versione “eco” 74Nuova Alfa Romeo GiuliettaLa “leggenda” in chiave moderna 77Salone di Ginevra > Nuova Volvo S60Da far girar la testa 83Cinema > In uscita il 26 marzo 2010Daybreakers 86Vespa LXV 125 ieLa più piccola della famiglia “vintage” 91Videogame > PlayStation 3 e Xbox 360Final Fantasy XIII 95 64

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nauticmemo.fh11 19-02-2010 10:50 Pagina 1

Colori compositi

Gli operatori del settore nautico si stanno impegnando per superare un periodo difficile, ma la crisi non è purtroppo finita. Il salone Big Blu,

che si è svolto presso la nuova Fiera di Roma, è stato il primo evento fieristico del 2010 legato al mare e alla cantieristica. Quest’anno manca-va il settore subacqueo; l’Eudi Show si è infat-ti svolto a Bologna qualche settimana prima. L’assenza degli appassionati di immersione ha contribuito a ridurre l’affluenza di pubblico.

Quarta edizione del Salone nautico romano

Big Blu 2010G

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La scelta di allungare la durata dell’evento, da cinque a nove giorni, è stata poi fatta in un mo-mento poco adatto.

Tra gli espositori di Big Blu vi erano numerosi operatori nautici campani. Abbiamo incontrato Marco Barra, titolare di Italia Mare e presidente dell’Associazione Nautica Regionale Campana. < La crisi in atto è fortissima. - afferma il pre-sidente Anrc - Lo notiamo anche nell’ambito di queste occasioni di incontro con il pubblico, con una diminuzione di visitatori e di vendite. Dobbiamo comunque perseverare in attesa di un risveglio del mercato. Anche il 2009 era ini-ziato male ma alla vigilia dell’estate abbiamo comunque ottenuto dei discreti risultati com-merciali. Ci auguriamo vivamente che ciò si ripeta anche quest’anno. Il pubblico manifesta sempre maggiore attenzione per le novità ed è quindi importante partecipare alle fiere per presentare gli ultimi modelli >.

Questa quarta edizione di Big Blu è stata un’occasione per vedere molte novità e non sono mancati i convegni e le mostre sui vari temi legati al mare e alla navigazione. Ecco il bilancio conclusivo del salone fornito dagli or-ganizzatori: oltre 140.000 visitatori, 90.000 mq di spazio espositivo suddiviso in cinque aree: Boat Show, GommoShow, Sistema Mare, Pe-lagos e World Fishing, il salone tutto dedicato agli appassionati di pesca sportiva. 800 barche esposte, fra cui numerose anteprime mondiali, 600 espositori, oltre 400 giornalisti accreditati e un ricco calendario di convegni realizzato con la collaborazione del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con la prima edizione del “Forum Sistema Mare”.

Grande successo anche della Vela: oltre mille bambini arrivati dalle scuole di tutto il Lazio hanno provato l’emozione di timonare piccole derive nella vasca allestita con enormi ventila-tori, sotto la guida degli istruttori della Federa-zione Italiana Vela. I partner di Big Blu: MIPAF per il Forum Sistema Mare, Assomarinas, Asso-nautica, FIV, Lega Navale Italiana. Con il pa-trocinio di Regione Lazio, Provincia di Roma Comune di Roma, Unioncamere Lazio, Came-ra di Commercio di Latina e Roma.

testo e foto di Giuseppe Farace


ANNI

GARANZIA TESSUTO

nuovo catamarano a motore

Sarà presentato da Cataboat al Nauticsud

Fountaine-Pajot Cumberland 46


opo il grande successo dei catama-rani a vela, che hanno trovato ampia diffusione anche in Italia in questi ultimi anni, si aprono nuovi orizzonti

nel nostro mercato nautico grazie all’arrivo di catamarani a motore. Anche stavolta, la pro-posta viene dalla Francia, patria ormai indi-scussa dei multiscafi. Lungo le coste francesi sono infatti abbastanza diffusi i catamarani a motore, sebbene in misura inferiore rispetto a quelli a vela. Tra le novità di questo speci-fico settore, spicca un modello prodotto dal cantiere Fountaine-Pajot, punto di riferimen-to internazionale per quel che riguarda i cata-marani da crociera. Si tratta del Cumberland 46, lungo mt 13,95 f.t. e largo ben mt 6,55, progettato dagli architetti navali Flahault e Joubert-Nivelt.

I due larghi scafi e la tuga offrono un volume interno degno di un motoryacht di 20 metri. Grazie ai due motori Volvo Penta turbodiesel D4 225 cv si naviga a una velocità di cro-ciera di circa 14 nodi con consumi ridotti (il cantiere dichiara 2x27 lt/ora e un’autonomia di navigazione di 415 miglia). La velocità massima è di poco inferiore ai 20 nodi. Si possono anche richiedere i Volvo Penta D4 300 cv o D6 330 cv. In tal caso aumentano le prestazioni ma anche i consumi. Grazie alla distanza tra i due motori, ogni manovra di-venta più agevole, anche in caso di ormeggio in condizioni complicate con vento laterale. Grazie all’ottima autonomia di carburante e acqua ogni crociera, anche a lungo raggio, diventa semplice senza la necessità di effet-tuare costanti rifornimenti.

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Fountaine-Pajot Cumberland 46Giuseppe Farace


Abitabilità e comfort sono esaltati al massimo, con spazi ampi e bene organizzati, sia negli in-terni, sia in coperta. La versione standard offre 4 cabine doppie, ma è anche disponibile la versione con suite armatoriale che occupa uno degli scafi e due cabine doppie.

Spaziosa e funzionale la tuga con salone, cuci-na e angolo carteggio. La qualità e la robustez-za dello scafo e i due motori garantiscono una sicurezza ottimale. I vantaggi di questo tipo di imbarcazione sono notevoli.

Il rovescio della medaglia, come per tutti i ca-tamarani, è costituito dal maggiore costo del posto barca. Il Cumberland 46 sarà presentato ufficialmente anche a Napoli, nell’ambito del prossimo Nauticsud, dal 6 al 14 marzo.

La società Cataboat (www.cataboat.com) con-cessionaria per la Campania del cantiere Foun-taine-Pajot, esporrà infatti questo modello in acqua al Molo Luise di Mergellina. In tale occa-sione sarà possibile visitare lo scafo e scoprire i pregi del “cat” a motore.

Cumberland 46 Scheda TecnicaLunghezza f.t. - mt 13,95Larghezza - mt 6,55Pescaggio - mt 1,20Motori standard - 2x Volvo Penta D4 225 cvSerbatoi carburante - lt 2x800

Serbatoio acqua - lt 700Interni - 4 cabine doppie oppure una suite armatore + 2 cabine doppieDislocamento - tonn.14


vela 33.ma america’S cup

La Coppa torna negli UsaIl team italiano “Mascalzone Latino” di Vincenzo Onorato sfidante nella prossima edizione

hi avrebbe mai potuto pensare che la prestigiosa America’s Cup sarebbe stata vinta da un team svizzero? Eppure, nonostante

l’inesistente tradizione velica degli svizzeri, il team Alinghi era stato capace di vincere il prestigioso trofeo ed era tornato a Valen-cia quest’anno per tenerselo ben stretto. Nuove barche ipertecnologiche, nuove re-gole e tantissime polemiche; questa 33.ma edizione della Coppa è stata caratterizzata dal duello di due multiscafi fantascientifici, molto più simili a navicelle spaziali che a semplici barche.

A fronteggiarsi nelle acque di Valencia il catamarano defender Alinghi e il trimara-no contender Bmw Oracle. Dopo un avvio caratterizzato da rinvii delle regate a causa delle condizioni meteo avverse (vento as-sente oppure troppo intenso nelle prime giornate), il trimarano Bmw Oracle ha su-bito imposto il ritmo. Due vittorie nettissime consecutive, con un distacco incredibile, e la Coppa torna nuovamente negli Usa.

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Il grande campione Russel Coutts, classe 1962, già vincitore di un’inifinità di regate tra cui ben tre America’s Cup nel 1995, 2000 e 2003, ha dato un contributo fondamentale a questo grande successo ma tutti i membri del team Bmw Oracle Racing meritano senz’altro un elogio. A Valencia era presente anche il ve-lista napoletano Vincenzo Onorato, fondatore del team “Mascalzone Latino”. <Grazie a Dio, questa è la fine di una lunga notte per Oracle > queste sono state le prime parole di Ono-rato dopo che il trimarano USA ha tagliato il traguardo, vincendo così la 33ma edizione del-l’America’s Cup. Dall’Italia gli fa eco la moglie Lara Ciribì Onorato, da pochi giorni divenuta Presidente di “Mascalzone Latino Audi Team”: <Questa vittoria USA arriva al termine di una lunga disputa durata quasi 3 anni. Noi di Ma-scalzone Latino siamo orgogliosi di aver soste-nuto da subito le posizioni di Larry Ellison e Russell Coutts.

Con questa vittoria l’America’s Cup si avvia a diventare un evento sportivo di altissimo profi-lo, gestito con regole più sportive di quelle che avrebbe voluto imporre il precedente Defen-der>.

Domenica 15 marzo, con la conferenza stam-pa di BMW Oracle Racing, il nuovo Defender dell’America’s Cup, si è conclusa la 33.ma edi-zione e si apre la 34.ma. Russell Coutts, skipper del team di Larry Ellison ha confermato che il Golden Gate Yacht Club accetta la sfida del Club Nautico di Roma in rappresentanza di “Mascalzone Latino Audi Team”.

Il team presieduto da Lara Ciribì Onorato è dunque il nuovo Challenger of Record per la 34ma America’s Cup. Suo marito Vincenzo, l’esperto velista che ha guidato Mascalzone Latino nelle due precedenti campagne di Ame-rica’s Cup, ha dichiarato: “Grazie Larry, grazie Russell, seguirò questo ruolo con onestà, pas-sione e amicizia”.

Il primo sfidante ha il compito di negoziare con il Defender i termini della futura sfida, che sa-ranno basati sul mutuo consenso, come ha ri-badito Russell Coutts, al fine di offrire all’Ame-rica’s Cup un futuro di grande evento sportivo basato su regole eque e condivise con tutti i team partecipanti.

di Giuseppe Farace

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MARINELLI s.r.l.

CENTRO NAUTICO

Pieno controllo audioalpine nuovo mc- 10

lpine Italia ha partecipato al 49° Salone Nau-tico Internazionale di Genova come ospite esclusivo all’interno dell’ampia area esposi-tiva di Italmarine, azienda leader di mercato

nella distribuzione di motori fuoribordo, scafi in vetro-resina, battelli pneumatici ed accessori nautici.

La collaborazione strategica tra Alpine e Italmarine è nata nel gennaio 2009, dando origine a un sodalizio quasi inevitabile tra due aziende da sempre attente alla qualità e all’efficienza. Alpine ha esportato le pro-prie consolidate competenze in materia di car audio di alto livello anche nel settore nautico, realizzando con successo la Linea Marine: un’ampia gamma di prodotti appositamente creati per l’intrattenimento sonoro in mare. Italmarine, dal suo canto, si impegna a soddisfare le richieste dei diportisti più esigenti che desiderano attrezzare e arricchire le proprie imbarca-zioni con prodotti di qualità.

Proprio in occasione del Salone Nautico 2009, Al-pine ha presentato MC – 10, l’esclusivo controller e ricevitore in radio frequenza dotato di display LCD antiriflesso. MC – 10 viene montato esternamente

sulla centralina coman-di dell’imbarcazione e permette di avere il pieno controllo di tutte le fonti audio presenti a bordo.

Il display di cui è dotato consente di visualizzare la fre-quenza radio, il titolo e il numero del brano in ascolto, mostrando anche le informazioni sui file audio memorizzati nell’iPod. MC – 10 è compatibile con tutte le sorgenti Alpine.

MC – 10, come tutti gli altri prodotti della linea Alpine Marine è stato progettato e testato per essere resistente all’acqua, alla corrosione del sale e agli aggressivi rag-gi UV, secondo le direttive imposte dall’ASTM e dalla NEMA.

Aggiungendo il controller supplementare MC-1 si po-trà gestire tutto il sistema da postazioni multiple, come ad esempio tra la zona passeggeri e quella di sotto-coperta.

La qualità e l’affidabilità Alpine sono state scelte da Italmarine anche per l’allestimento audio del battello Sacs S870 Limited Edition, presentato in occasione

del Salone Internazionale della Nautica di quest’an-no.

Italmarine a questo proposito ha scelto l’autora-dio CDE – 9872R Alpine, dotata di lettore CD e Mp3, il copriplancia stagno di Alpine Marine e i diffusori CDX – 165.

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Dinamica e propositiva

SeSSa Marine

stagione nautica 2010 vedrà la presentazione di cinque nuovi modelli che arricchiranno le tre gamme Key Largo, Cruiser e

Yacht, con imbarcazioni tra i 18 e i 68 piedi.

Se esiste un cantiere nato sotto il segno del-la tenacia e della creatività, questo è sicura-mente Sessa Marine. L’anno scorso, in piena “tempesta”, ha mantenuto il programma d’investimenti previsti, presentando ben sei novità al Salone di Cannes e per il 2010 si presenta ancora più forte, preparando cin-que altri nuovi modelli per una stagione al-l’insegna dell’ottimismo.

Nella Linea KL subentrano il KL 27’e KL 30’ mentre la gamma CRUISER presenta il nuo-vo C 38’ che ha vinto al Salone di Londra

l’AWARD quale migliore Cruiser dell’anno entro i 45’, ed il Fantastico C68:infine Sessa Marine ha intrapreso la rotta dei FLY con lo Splendido F 54’.

I capisaldi saranno l’identità stilistica inconfon-dibile, l’attenzione maniacale ai parti-colari ed il forte spirito innovativo. Valori che riceveranno dal mercato i ricono-scimenti che hanno gratificato Sessa Marine negli anni passati.

Apre il 2010 annunciando 5 novità

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Dinamica e propositiva


Tra le novità in preparazione, ci sarà anche una “piccola sorpresa”, un 18 piedi. Un tributo al successo di un’imbarcazione, il Key Largo 18, che negli anni ‘90 è stata prodotta e venduta in più di mille unità. La nuova proposta si pre-senta come un runabout compatto e stilizzato, anticonformista e accattivante, una barca per entrare nel mondo Sessa. Linea slim, carena scolpita e colorata, design nello spirito dei Key Largo 20 e Key Largo 24, console compatta, tendalino stilizzato, frigo-bar, sedile pilota tra-sformabile, motorizzazione a partire dai 40 cv (senza patente). Il KEY LARGO ONE nasce con la voglia di strafare!

Il Presidente di Sessa Marine - Raffaella Braga Radice - si dichiara convinta che il peggio sia passato e rimane piena di fiducia nel futuro gra-zie alle caratteristiche intrinseche del cantiere: un’impresa innovativa, di respiro internazionale, tesa ad un crescente impegno di ricerca e attenta alla competitività che trova la sua origine nella tecnologia e non nella rinuncia alla qualità.

Le qualità del prodotto Sessa Marine si completa-no infine con la collaborazione di Concessionari qualificati e professionali quali ITALIAMARE srl , che da quest’anno ha iniziato nel suo Showroom (Qualiano di Napoli, tel 081 8186615) la distri-buzione in Campania.


Circumvallazione esterna, 16980019 Qualiano (Na)Tel. 081 8186615 - fax 081 [email protected]

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Dal sognoalla realtà

Italmarine e i Cantieri Capelli interpretano la nuova stagione nautica con una rivisitazione di modelli di successo

Novità Capelli

Maggiore vivibilità e comfort


Nuovo CAP 28 WA, progettato e costruito per migliorare la vivibilità a bordo.

Il design di questo nuovo 28 piedi segue la li-nea esterna del famoso CAP 32 WA, reinven-tando originali scelte stilistiche e abbinandole a grande vivibilità e qualità dei materiali.

Otto metri e 15 in cui trovano spazio la zona di guida, caratterizzata da una comoda panca leaning post, e l’ampia console centrale, con doppio accesso al prendisole di prua che si svi-luppa come una comoda chaise longue.

Di grande impatto è la cabina, studiata per po-ter sfruttare al massimo gli spazi interni, offren-do la possibilità di godere di quattro posti letto; due nella prima cabina e due nella dinette rica-vata sotto la console.

Una suggestiva vetrata vista mare sulla parete della seconda cabina arricchisce enormemente l’originalità degli allestimenti.

Sulla scia del CAP 21 WA, modello di grande successo lanciato nel 2008, è nato quest’anno il CAP 21 OPEN.

Dati tecnici CAP 21 OPENLunghezza 6,30 mLarghezza 2,43 mPotenza massima 175 HP Persone a bordo max 7Serbatoio lt 200 caPeso a vuoto senza motore kg. 900 ca

Dotazioni di base CAP 21 openBussola, luci di navigazione, pompa di sentina, tavolo, cuscineria, scaletta, staccabatteria

Dati tecnici CAP 28 WALunghezza 8,15 mLarghezza 2,75 mPotenza massima 298HP Persone a bordo max 10Serbatoio lt 400caPeso a vuoto senza motore kg. 2.000 ca

Dotazioni di base CAP 28 WABussola, luci di navigazione, pompa di sentina, doccia 80 litri, tavolo, portacanne, frigorifero, cuscineria, scaletta, staccabatteria, timoneria idraulica

Una barca tutta aperta, perfetta per trascorrere divertenti giornate in compagnia, grazie alla zona poppiera dove la doppia panca e il tavolo in dotazione si trasformano in una pratica area conviviale

L’ampia dotazione di serie è completata da un serbatoio di circa 200 litri, bussola, pannello elettrico, pompa di sentina e scaletta.


moto d’acqua della serie FX combinano prestazioni incredibi-li, sedute per i passeggeri estre-mamente confortevoli e capacità

di stivaggio notevoli, aspetti tutti che rendono questa moto d’acqua la più indicata per lo ‘sport-touring’.

Tutte sono dotate di un motore di grossa ci-lindrata ad alta resa da 1812 cc ad aspirazio-ne naturale o, nel caso dei modelli FX SHO, turbocompresso, e del rivoluzionario materiale NanoXcel™ per lo scafo e la coperta. Questo materiale leggero e super resistente consente di risparmiare 25 kg, permettendo incredibile agilità ed economia dei consumi.

Il comando elettronico dell’accelerazione offre prestazioni al top e risposta istantanea, mentre la funzione “Cruise-assist” consente di impo-stare una determinata velocità e mantenerla, per garantirvi una comoda posizione nel con-fronti dell’acceleratore. La modalità No-Wake vi mantiene all’interno dei limiti di velocità e il controllo della trazione in retromarcia vi con-sente di manovrare in sicurezza, evitando so-vra-accelerazioni.

2010 WaveRuNNeR Yamaha seRie FX

Divertimento sulle onde

Prestazioni elevate – serie FX (FX SHO, FX Cruiser SHO, FX Cruiser HO, FX HO)

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La sella con imbottitura speciale da crociera dei modelli Cruiser garantisce una corsa conforte-vole per lunghi tratti, mentre i portabicchieri, un cruscotto tipo quello delle auto sportive e un ampio spazio portaoggetti sigillato consen-tono la massima versatilità sull’acqua.

Per aumentare la stabilità dinamica e le pre-stazioni di corsa in linea retta, all’interno dello spazio limitato dello scafo, la pedana di guida è stata spostata ulteriormente verso poppa per allungare efficacemente la linea di galleggia-mento. Anche la posizione della pompa è stata spostata verso poppa, allo scopo di fornire pre-stazioni stabili della pompa anche in condizioni di mare increspato.

Divertimento sulle onde


collaborazione tra Italmarine e i cantie-ri SACS, ha portato alla creazione della nuova linea di battelli YOUNG, sportiva e spartana, caratterizzata da quel guizzo

inconfondibile di modernità che rende i battelli Sacs tra i più brillanti interpreti dello stile italiano. E in più da un ottimo rapporto qualità/prezzo, decisamente invitante per giovani e neofiti.

Come tutti i battelli SACS anche i nuovi YOUNG sono offerti in package con i rivoluzionari motori fuoribordo 2 tempi a iniezione diretta Evinrude E-TEC, che unisco-no prestazioni brillanti a bassi consumi e facilità d’uso.

La nuova linea esordisce con due gommoni di taglia en-try level: SACS 490 YOUNG e SACS 540 YOUNG che si aggiungono agli otto battelli della gamma tradi-zionale.

SACS 540 YOUNGLunghezza 5,40 m

Larghezza 2,40 m

Potenza massima 66,19HP

Persone a bordo max 10

Albero lungo

Peso a vuoto senza motore kg. 300 ca

SACS 490 YOUNGLunghezza 4,88 m

Larghezza 2,10 m

Potenza massima 52,2HP

Persone a bordo max 8

Albero lungo

Peso a vuoto senza motore kg. 220 ca

Novità saCs 2010

La modernità dell’Italian style

Entrambi, in una lunghezza contenuta, offrono massima comodità ed elevate prestazioni, con un look che esalta la qualità dei materiali. La raffinata livrea bianco ghiac-cio evidenzia gli sportelli hi tech in argento metallizzato e gli inserti grigi dei tubolari. Il 490 è motorizzabile con 40, 50, 60 HP, mentre il 540 sopporta anche potenze da 75 e 90 HP.

Le linee di carena ottimizzate conferiscono eccellente marinità e confort in navigazione, che si traducono in maggiore sicurezza sul mare formato e alta velocità in acque calme.

Un vantaggio non indifferente per chi acquista un packa-ge Italmarine è il capillare ed efficiente servizio vendita e assistenza su tutto il territorio nazionale e soprattutto lungo le coste, garantito dagli oltre 250 concessionari/of-ficine Italmarine.

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DOTAZIONI per i due modelli: Anelli di traino - Pannello elettrico - Impianto autosvuotante con saracinesche d’intercettazione a norma CE - Pompa di sentina automatica - Prolunga prendisole -Tamponi prendisposizione tendalino - Kit riparazione - Gonfiatore.


Il gIardIno

Tappeti diversiTappeto “inglese”: è quello forse più noto. Usa-to per i campi da golf e per altri sport, questo tappeto erboso è uniforme e lucente. Richiede costante manutenzione e per essere fitto e uni-forme, va rinnovato spesso. I tagli annui, infatti, possono arrivare a essere anche quaranta. Va seminato il loietto inglese o lolium perenne.

Tappeto rustico: è un prato che viene taglia-to molto di rado (5 volte in tutta la stagione). Consigliato per i giardini molto grandi per ri-durre fatiche e costi di manutenzione, è com-posto da un miscuglio di piccole piante fiorite e di griminacee, tipiche dei prati naturali. Non è particolarmente adatto se ci sono bambini piccoli, in quanto l’altezza dell’erba è di circa 6 cm.

Prato da calpestare: è il classico prato davanti casa. Deve poter resistere al caldo estivo e alla rigidità del freddo invernale. Per ottenere un colore verde intenso e un tappeto omogeneo si deve seminare il Poa pratensis o l’agrostide; il primo richiederà tagli più radi del secondo (circa 25 l’anno).

I prati non sono tutti uguali. I tappeti erbosi differiscono tra loro, infatti, sia nell’aspetto che nelle cure richieste. È importante quindi conoscere tutte le particolarità del proprio prato per averlo sempre in perfetto ordine e senza negare un pizzico di civetteria, anche per farlo ammirare dal nostro vicinato.

È l’ora del prato…


Cure generaliConcimazione: produce gli elementi nutritivi che l’erba perde durante lo sfalcio ed è utile per una crescita più sana e vigorosa. Se una prima concimazione viene fatta in autunno, in primavera è meglio utilizzare concimi blandi.

Annaffiatura: quando il clima è asciutto, è ne-cessario annaffiare ogni giorno, altrimenti ogni due o tre giorni curando che l’erba non ingial-lisca. L’acqua deve ricoprire uniformemente tutto il prato, senza preferenze!

Trattamento antimuschio: è utile per mantene-re omogeneo e verde il prato. Si può utilizzare uno dei tanti prodotti che si trovano in com-mercio.

Diserbo: operazione necessaria solo se la cre-scita di erbacce è massiccia, altrimenti si rischia di sciupare il prato. Nell’utilizzo di un diserban-te comune, accertarsi dei suoi effetti su una piccola porzione di prato.

Quando e come tagliarloLo sfalcio del prato comincia in primavera e termina in autunno; la sua frequenza dipende dal tipo di prato. In genere, il primo taglio si fa alla ripresa vegetativa e i successivi ogni due o tre settimane.

Bisogna fare attenzione a non tagliare troppo: mai più di un terzo, perché un taglio eccessi-vo può indebolire la pianticella. Con un buon taglio si rende più fitto il prato, si facilita la cre-scita di nuovi germogli e soprattutto si migliora l’aspetto estetico.

C.L.

È l’ora del prato…


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ittà dal glorioso passato e dal luminoso futuro, Praga è nata con la vocazione da capitale, sia politica che culturale, e tale è rimasta nei secoli. Centro principale del

Regno di Boemia prima, e capitale del Sacro Ro-mano Impero poi, Praga ha guidato il paese sia nel periodo d’unità che dopo la divisione con la Slovacchia. La posizione strategica l’ha collocata fin dall’antichità al centro di una rete di scambi commerciali e culturali, che hanno arricchito la città creando una cultura particolare, creata dalla mescolanza tra differenti religioni, filosofie e generi artistici.

Praga è unica ma con tante facce diverse: lo di-mostrano i suoi quartieri (hradcany, Mala Strana, Stare Mesto, Nove Mesto) che si adagiano intorno alla Moldava e che fino alla fine del Settecento erano città tra loro indipendenti. Praga è culla di artisti e scenario di opere tra le più importanti: si pensi al Don Giovanni di Mozart o al Faust di Goe-the o ancora alle trame di Franz Kafka. Praga è la città del “socialismo dal volto umano” che durante la guerra fredda fu fermato solo dai carri armati russi, ma è anche il teatro della “rivoluzione di vel-luto” che ha portato il paese fuori dal comunismo ed ha aperto con una ventata di libertà le porte della città.Pr

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Praga è una città che si presta alle lunghe cam-minate e consigliamo quindi di portare con voi delle scarpe comode e di immergervi nelle sue vie. Tre giorni sono un minimo sufficiente per poter visitare i principali luoghi d’interesse di Praga. Le principali aree turistiche sono sepa-rate dalla Moldava, sulle cui acque si stende il Ponte Carlo, che congiunge la Città Vecchia e la Parte piccola. Il cuore del centro storico di Praga è la Piazza della Città Vecchia. La Piazza è stata magnificamente restaurata ed è un buon punto di partenza per iniziare la vi-sita della città. Qui sono visibili le guglie goti-che della Chiesa del Tyn, che si ergono sopra la piazza, la statua del riformatore Jan Hus e, sul lato opposto, l’orologio astronomico sul Municipio della Città Vecchia. Arrampicatevi in cima alla torre del Municipio e godrete di una magnifica vista della piazza ed anche oltre. Questo insieme di monumenti è certamente il luogo più turistico della città. La notte, quando la piazza è illuminata, ci si immerge in un am-biente romantico da favola.

Camminate lungo le strade che escono dalla piazza, la grande Panzska, l’affascinante Tyn-ska oppure la sempre trafficata Melantricho-va che vi porterà a Piazza Venceslao...Questa piazza è una delle 2 principali piazze di Praga ed è il cuore della Città Nuova. Quando, circa 600 anni fa la Città Nuova venne edificata, fu concepita come principale centro commerciale di Praga ed ancora oggi questa rimane la sua caratteristica: vi si trovano numerose aziende, hotel, banche, grandi magazzini, boutiques ed alcuni piccoli centri commerciali. Il viale che porta alla piazza, chiamato strada Venceslao, con i suoi 750 metri di lunghezza e 60 di lar-ghezza venne realizzato durante il Regno di Carlo IV e venne usato in origine anche come mercato dei cavalli. In seguito, e tutt’oggi, viene

utilizzato per qualsiasi genere di manifestazio-ne o parata, data la sua dimensione in grado di ospitare anche 400mila persone. Alla cima della Piazza svetta la statua di San Venceslao sul suo cavallo.

Da piazza Venceslao scendete fino alle Tor-re delle Polveri, una delle storiche porte della Città Vecchia. Collegata alla torre troverete la Casa Municipale, il più prestigioso edificio Art Nouveau di Praga. Il quartiere Ebraico non è lontano dalla Città Vecchia ed ospita, tra le cose da vedere, la Sinagoga “vecchionuova”, le cui origini risalgono intorno al 1270, cosa che fa di questa Sinagoga il più vecchio san-tuario Ebreo in Europa. Sopravvissuta agli stermini, agli incendi, resta per la comunità religiosa Ebrea di Praga, il centro per eccel-lenza. Numerose leggende la circondano: una dice che gli angeli sono venuti con le pietre ser-vite alla sua costruzione e da allora questi stessi angeli proteggono la Sinagoga. Tra le principali cose da vedere:

CASTELLO DI PRAGA: Simbolo della città e meta irrinunciabile di ogni vacanza a Praga, il Castello sorge su un’altura sulla riva sinistra della Moldava. La maestosa fortezza, rimo-dernata da Maria Teresa d’Austria alla fine del settecento, è praticamente una città nella città. Suddiviso in tre cortili, il Castello comprende numerosi edifici tra cui il Palazzo Reale, resi-denza dei Sovrani della città e la maestosa Cat-tedrale di San Vito, che raccoglie le spoglie dei governanti. Della residenza reale, ora dimora del presidente della Repubblica, merita una visita l’enorme Sala Vladisao, con i suoi trofei di Cavalleria; della Cattedrale, costruita in stile gotico a partire dal Trecento, sono bellissimi il coro e la Cappella di San Venceslao. Sugge-stiva la passeggiata nel Vicolo d’Oro, graziosa sequenza di case piccole e colorate e dimora prediletta degli artisti di un tempo e, si dice, degli alchimisti.


PONTE CARLO: Altro emblema di Praga è il Ponte Carlo, voluto dall’omonimo Imperatore nel XVI secolo. Lungo i 516 metri del ponte si incontrano una trentina di statue e alle estremi-tà si innalzano possenti torri. Luogo di artisti e venditori il ponte è sempre affollato di turisti. Nello storico quartiere di Mala Strana, di an-tiche origini ma dall’attuale aspetto barocco, sicuramente merita una visita la Chiesa di San Nicola.

CIMITERO EBRAICO: Il cimitero è un gro-viglio di tombe e di lapidi in un parco, nel pie-no centro di Praga. Risalente al 1478, fu per tre secoli l’unico luogo di sepoltura autorizzato per la comunità Ebraica di Praga. La mancanza di posti costrinse a sovrapporre fino a 12 strati di tombe. Si ritiene che 100mila persone sia-no sepolte nel cimitero, l’ultima persona delle quali sepolta nel 1787. La tomba più vecchia data 1439 ed è quella dell’autore Rabbi Avig-dor Kara.

Le numerose strutture espositivea Praga sono le più prestigiose del paese e presentano un ricco parìtrimonio artistico nazionale ed inter-nazionale. Eccone alcune:

MUSEO NAZIONALE: E’ il più grande del paese e si trova in Piazza Venceslao: all’interno si trovano collezioni di mineralogia, zoologia, paleontologia e preistoria. Il museo espone an-che nelle sale di Palazzo Lobkovic.

MUSEO DELLE ARTI DECORATIVE: Mi-gliaia di pezzi: mobili, arazzi, cristalli, porcella-ne e altro ancora, sono la dotazione di questo museo che espone cinque secoli di artigianato ceco e dell’Europa centrale.

GALLERIA D’ARTE DI PRAGA: Nell’im-portante complesso di edifici del Castello di Praga è ospitata una collezione permanente di arte Ceca dell’Ottocento.

MUSEO DELLA CITTA’: Da non perdere il plastico della città, realizzazione ottocentesca in legno e cartone, che offre la bella visione di una Praga Barocca.

MUSEO DELLE MARIONETTE: Dalla ma-rionetta tradizionale a quella più moderna, il mu-seo ospita pezzi provenienti da tutto il mondo.

MUSEO FRANZ KAFKA: Kafka è stato uno scrittore Ceco considerato uno dei maggiori au-tori del XX secolo. Questo museo presenta, in un’ambientazione piuttosto scura che si adatta all’atmosfera delle opere dell’autore, fotocopie di alcuni manoscritti di Kafka e delle riproduzio-ni delle proprie fotografie. Il museo non è molto

ricco e probabilmente è meglio leggere le opere dell’autore per carpirne il suo pensiero. Questa esposizione, preparata dal centro di Cultura Contemporanea di Barcelona, è stata presen-tata per la prima volta a Barcellona nel 1999 e poi al Museo Ebraico di New York tra il 2002 ed il 2003. E’ presente a Praga dal 2005.

Per quanto riguarda i mezzi pubblici, la metro-politana mette a disposizione tre linee e un nu-mero complessivo di 41 stazioni. Con la linea sotterranea si viaggia tutti i giorni dalle 5 del mattino a mezzanotte verso le più importanti attrazioni turistiche. Per chi preferisce il tram, la rete tranviaria è ben articolata e spesso col-legata ai percorsi della metropolitana. Questo mezzo è una valida alternativa per chi attraver-sa la città di notte, visto che esistono corse an-che dopo la mezzanotte. Il servizio di autobus opera prevalentemente nelle aree suburbane e fornisce anch’esso alcune linee notturne.

I biglietti per il trasporto si acquistano presso le edicole, i centri d’informazione ed anche i gran-di magazzini. Oltre ai biglietti a tariffa normale che consentono di viaggiare per un’ora dalla convalida su tutti i mezzi della rete, esistono ta-gliandi turistici che hanno validità plurigiorna-liera.Esiste anche la Praga Card che è una tes-sera che permette di percorrere gratuitamente la città e di visitarne i maggiori monumenti: la “Praga Card” è la soluzione ideale del turista che voglia conoscere al meglio la capitale ceca. Per la durata di tre giorni la Card garantisce l’utilizzo gratuito della rete dei trasporti pubblici e l’entrata libera o con sconto sul biglietto d’in-gresso nelle più importanti attrazioni della città: tra le tante si segnalano le agevolazioni per la visita della Cattedrale di San Vito, del Palazzo Reale, del Museo Nazionale e di quello delle Arti Decorative.

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Per quanto riguarda lo shopping, il cristallo di Boemiaè certamente il souvenir più rappresen-tativo. Forte di di una tradizione artigianale di oltre 7 secoli, il cristallo si compra sia nei negozi storici che nei grandi magazzini. Chi ama gli oggetti preziosi non rinuncerà neppure all’ac-quisto di un granato mentre i collezionisti di orologi possono trovarne in città di tutti i tipi e di tutte le epoche. I libri e le stampe antiche si trovano in numerosi negozi del centro e sulle bancarelle della Karlova, mentre nel quartiere

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Ebraico si vende soprattutto antiquariato. Altro insolito acquisto, adatto sia ai grandi che ai più piccini, è quello delle maionette di legno: Praga offre molti negozi che ne espongono, sia anti-che che moderne. Chi ama passeggiare tra le bancarelle dei mercatini ed acquistare chinca-glieria può apprifittare di “Havelska Namesta”, il mercato gioranliero di fiori, frutta e verdura della città vecchia o di “Prazska Trznice”, mer-cato delle pulci ad Holesovice nel fine settima-na.

Insieme alla Praga Card, che si compra negli uffici del Turismo Ceco, c’è il “Passaporto di Praga”, che comprende buoni sconto per i partner dell’iniziativa, una mappa della città ed una sorta di assicurazione infortunistica per i turisti.

Per quanto riguarda la gastronomia locale, questa è basata su ingredienti semplici e con ricette tradizionali che si tramandano da seco-li, offrendo piatti dal sapore insolito: dalle nu-merose varietà di pane, alle classiche zuppe di cipolle e patate. Tra i piatti più conosciuti si se-gnalano gli gnocchetti (knedliky), preparati con impasti diversi di pesce e carne ma anche di frutta. E’ molto richiesta dai Praghesi anche la carpa, pesce nazionale per eccellenza. Le por-tate a base di carne comprendono soprattutto anatra e oca, preparate secondo svariate ricet-te ed accompagnate da delicate salse a base di aneto e rafano. A bagnare queste pietanze ci pensa in genere una bottiglia di birra, bevanda nazionale di un paese dall’antica tradizione che è tra i primi al mondo in fatto di consumi.

Praga è una città vivace e culturalmente mol-to attiva ed offre ai suoi abitanti ed ai turisti numerose possibilità per trascorrere piacevol-mente il tempo libero. La serata può comincia-re o concludersi in birreria, teatro suggestivo del rito irrinunciabile che produce “bionde e scure” tra le più famose. Per godersi boccali di Pilsner e delle altre “sorelle” meno note si può scegliere uno dei locali storici della città oppu-re sperimentare le birrerie più recenti. Jazz e Rock Club accolgono invece gli appassionati di musica alla ricerca di vecchie sonorità e nuove tendenze. Valida alternativa a concerti ed esi-bizioni sono gli spettacoli sperimentali allestiti dalle molte compagnie teatrali della città; non solo la prosa e il balletto ma anche pantomima e le tradizionali esibizioni di marionette.


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Eroe senza tempoicoletta Artom scopre il cartone animato giap-ponese “Ufo Robot Grendizer” ad una mo-stra-mercato dedicata ai programmi televisi-vi. Si tratta di 74 episodi, prodotti dalla Toei

Animation dal 1975 al 1977, basato su un soggetto di Go Nagai.

Ne resta talmente affascinata che, insieme al collega Sergio Trinchero, decide di proporla ai dirigenti Rai. I vertici della televisione nostrana, seppur inizialmente scettici, acconsentono e danno il via alla versione italia-na dell’eroe spaziale. Si sceglie di chiamarlo ““Atlas Ufo Robot”, quanto ai nomi dei personaggi, buona parte vengono ereditati dei creatori dell’edizione francese (Actarus, Alcor, Venusia, Rigel, Mizar, Hydargos…).

Protagonista della serie è il principe Duke Fleed, in fuga dalla guerra che sta distruggendo la sua stella natale. Le Forze di Vega hanno annientato la resistenza e distrutto ogni cosa. Duke sfugge agli invasori e giunge sulla Ter-ra in fin di vita, a bordo di Goldrake, tecnologicissimo robot da guerra. Qui viene salvato dal dottor Procton e diventa “Actarus” per nascondere la sua vera identità.

Ma otto anni più tardi le truppe di Vega attaccano anche il pianeta Terra. Con l’aiuto del giovane Al-cor, Actarus lotta contro gli invasori per impedire al nostro pianeta la stessa sorte toccata a Fleed.

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Eroe senza tempoIl 4 aprile del 1978 andava in onda su Rete 2 la celebre serie animata di Goldrake

Goldrake diventa così il difensore del genere umano e il principale ostacolo alla conquista del Terra da parte dei veghiani.

In seguito, farà la sua apparizione Maria (Ma-ria Grace Fleed), sorella di Actarus. Anche lei arrivata sulla Terra grazie ad un abitante del pianeta Fleed.

Intanto, la Stella Vega, contaminata dalle ra-diazioni del Vegatron, finirà per diventare una stella morta e la Terra apparirà agli alieni come l’unica speranza per la sopravvivenza. Inevita-bile conseguenza, la guerra si farà più aspra.

Dopo numerose battaglie le Forze di Vega sa-ranno distrutte e Actarus e Maria decideranno di tornare sulla loro stella natale per ricostruire il regno perduto.

Il finale della serie vede un commovente addio di Actarus e Maria in partenza per Fleed (ormai rifiorito).

In Italia la serie viene trasmessa per la prima volta alle 18.45 di martedì 4 aprile 1978 sul-l’allora Rete 2 (oggi Raidue). È la prima serie robotica giapponese ad essere trasmessa nel nostro paese e scatena una vera e propria Gol-drake-mania.

L’Italia diventa il maggiore acquirente occi-dentale dei cartoni animati made in Japan e l’immagine di Goldrake finisce su centinaia di prodotti diversi: fumetti, libri, dischi, maschere di carnevale, tatuaggi lavabili, modellini…

Ora, a più di 30 anni di distanza dal suo esor-dio in Italia, sono moltissimi che sognano di rivedere il mitico eroe robot in un film al cine-ma, curato con la potente tecnologia attuale, magari in 3D! Sarebbe un successo superiore a quello di Avatar… Speriamo si avveri presto…

Roberto Errante


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alimentazione > le fRattaglie

La carne meno nobileSpesso dimenticate in cucina, le interiora degli animali hanno la loro importanza dal punto di vista nutritivo.

termine carne è riferito di solito alla parte muscolare degli animali, in particolare a quella dei bovini, dei suini e degli ovini. Di essi, in ogni

caso, si mangiano anche altri parti, le frattaglie, il cosiddetto quinto quarto.

Esse spesso sono suddivise in frattaglie rosse (fegato, reni o rognoni, cuore, milza, polmone, lingua) e in frattaglie bianche (cervella, animel-le, trippa).

IL


La carne meno nobileQualcuno considera frattaglie anche la testa e la coda.

Nel caso del pollame, i visceri vengono deno-minati interiora o regaglie.

Nella cucina di molti Paesi le frattaglie hanno grande considerazione; in Italia, invece, sono poco apprezzate, forse perché si sottovaluta la loro importanza dal punto di vista nutritivo. Eppure, pur con differenze notevoli fra una frattaglia e l’altra, esse apportano proteine, vi-tamine e ferro in quantità discreta o, talvolta, abbondante.

Il loro difetto principale è che contengono mol-te basi puriniche e dunque vanno evitate da chi tende ad avere alti livelli di acidi urici e, in ogni caso, è preferibile per tutti non consu-marle per più di poche volte al mese. Il fegato può contenere residui di medicinali (compresi, in qualche caso, antibiotici e ormoni) e di altre sostanze chimiche date all’animale; è dunque sempre preferibile mangiare quello di vitello piuttosto che quello di manzo, del resto carat-terizzato da sapore piuttosto forte.

LE VARIETàFEGATOApporta moltissime proteine (oltre il 20%) e vitamine, non solo tutte quelle del gruppo

B, ma anche la A e la D. Fornisce anche ferro, zinco e rame in forma proteica, dunque

molto assorbibili.

CERVELLAHa meno proteine delle altre frattaglie (circa il 10%), ma è ricchissima in fosfolipidi,

utilissimi ai bambini per la completa maturazione del loro sistema nervoso centrale.

CUORERicco di proteine, in vitamine e in ferro, ha un valore nutritivo abbastanza simile a quello

della carne. E’ però meno tenero e, dunque, è adatto soprattutto ai tipi di cottura piut-

tosto prolungati.

ROGNONEVa lavato a lungo e privato dei vasi sanguigni e di canali urinari di dimensioni maggiori.

E’ ricco di proteine (circa il 20%), vitamine e ferro, ma determina anche la produzione

di molto acido urico.LINGUAFornisce una quantità un po’ inferiore di proteine rispetto alla carne (17%) e un po’ più

grassi (oltre il 15%). Si cucina in umido, lessata o brasata; può essere anche affumicata

o salmistrata.

TRIPPAE’ costituita dallo stomaco e dalla prima parte dell’intestino tenue. Apporta una discreta

quantità di proteine e pochi grassi. Diventa più digeribile e tenera solo se cotta piuttosto

a lungo.


irenze 1980. La musica punk è al suo tramonto e cede il passo al prepotente avvento della malinconica new wave. Intanto nella cantina di via de’ Bardi,

al numero civico 32, cinque ragazzi danno vita ai “Litfiba”. Il nome corrisponde all’indirizzo telex della loro sala prove: “L”, prefisso telex; “IT”, Italia; “FI”, Firenze; “BA”, via de’ Bardi.

Incontrati grazie ad un annuncio pubblicato da Federico “Ghigo” Renzulli, i cinque ragazzi esplorano il sound di quegli anni e ne danno una personalissima interpretazione. Sono Fran-cesco Calamai alla batteria, Gianni Maroccolo al basso, Antonio Aiazzi alle tastiere, Ghigo Renzulli alla chitarra e Piero Pelù alla voce.

L’esordio discografico è nel 1982 con la pub-blicazione dell’EP “Guerra”. L’anno seguen-te i Litfiba incidono il 45 giri Luna/La preda, partecipano alla compilation Body Section con il brano “Transea” e pubblicano “Eneide di Krypton”. Nel 1984, con Ringo De Palma (vero nome Luca de Benedictis) alla batteria, esce l’EP “Yassassin” e la band partecipa con due brani inediti, “Versante est” ed “Onda ara-ba”, alla compilation “Catalogue Issue”.

Il primo vero LP vede la luce nel 1985 con il titolo “ Desaparecido”, seguito dall’EP “Tran-sea” pubblicato nell’anno seguente e dal se-condo LP, un vero pezzo da collezione, il favo-loso “17 Re” registrato in soli tre mesi!

MusIca

Litfiba reunionPace fatta tra Piero Pelù e Ghigo Renzulli e la storica band fiorentina torna ad esibirsi nella formazione che l’ha resa famosa

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Il 12 maggio 1987, al Tenax di Firenze, viene registrato il primo disco dal vivo “Aprite i Vo-stri Occhi”. L’anno seguente, a chiudere il ciclo di un’ideale “trilogia del potere” iniziata con “Desaparecido”, vede la luce “ Litfiba 3” che conferma i Litfiba come miglior gruppo rock italiano.

La consacrazione definitiva avviene con “Pira-ta” nel 1989, un album realizzato dal vivo e in studio. Anni prima sembrava impossibile che un gruppo italiano potesse sfuggire agli stereo-tipi della musicalità italiana, acquisire il sound maturo del rock inglese e raggiungere un simile livello di popolarità. In questo va riconosciuto un grande primato alla band fiorentina, la pri-ma in assoluto a oltrepassare le barriere com-merciali della discografia italiana ed acquistare un simile successo.

Il 1999 è l’anno di “Infinito”, si chiude la tetra-logia degli elementi con la dedica all’elemento Tempo, e termina la collaborazione Ghigo-Pelù. Il vocalist decide di abbandonare il gruppo per intraprendere un percorso musicale da solista. Bagni, Terzani e Caforio lo seguono.

Ghigo Renzulli rinnova i Litfiba inserendo Gianluca Venier e Ugo Nativi dei Malfunk ri-spettivamente a basso e batteria, e Gianluigi Cavallo, detto “Cabo” alla voce. Pubblica-no “Elettromacumba” (2000), “Insidia” con Gianmarco Colzi alla batteria (2001), il singolo “Larasong” (2002), “The Platinum Collection” (2003), “Essere o sembrare” (2005).

Nel 2007 i Litfiba si presentano con una nuova formazione: torna Roberto Terzani al basso, e arrivano Filippo Margheri alla voce e Pino Fi-danza alla batteria. Ghigo Renzulli, titolare del nome Litfiba, sceglie di diffondere il nuovo la-voro, l’EP dal titolo “Five on line “, in formato digitale mediante download in rete.

Non è un gran successo e, due anni più tardi, l’indifferenza dei media e della case discografi-che spingono il manager della band ad annun-ciare lo scioglimento ufficiale del gruppo.

Ed eccoci arrivati ai giorni nostri. Nel dicembre 2009 Ghigo Renzulli e Piero Pelù dichiarano l’inarrestabile desiderio di tornare a suonare in-sieme dal vivo e fissano cinque date live per il 2010: Milano, 13 aprile - Mediolanum Forum; Firenze, 16-17 aprile - Mandela Forum; Roma, 19 aprile – Palalottomatica; Acireale, 21 apri-le – PalaTupparello; precedute da tre concerti all’estero il 19 marzo a Losanna (Les Docks), il 23 marzo a Monaco di Baviera (Backstage Halle) e il 24 marzo a Zurigo (Härterei Club).

Ma i fans, che non hanno mai smesso di so-gnare la pace Renzulli- Pelù, si aspettano molto di più: un nuovo album a celebrare il rinnovato sodalizio tra il chitarrista e il cantante! Un so-gno durato dieci anni e ad un passo dal diven-tare realtà! Coraggio Piero, coraggio Ghigo… raccogliete l’affetto del pubblico di primavera e regalateci un nuovo disco!!!

Roberto Errante

L’inizio del 1990 vede una mutazione nella formazione. Gianni Maroccolo abbandona il gruppo, Ringo de Palma lascia per problemi di salute e muore nello stesso anno. A Ghigo, Piero e Aiazzi si uniscono Roberto Terzani al basso, Daniele Trambusti alla batteria e Can-delo Cabezas alle percussioni.

Nel 1990 esce “El Diablo” dedicato all’elemen-to Fuoco. Nel 1992 l’antologia “Sogno ribelle” e l’anno seguente è la volta di “Terremoto” (con Franco Caforio alla batteria al posto di Trambusti) dedicato all’elemento Terra.

Nel 1994 i Litfiba pubblicano “Colpo di coda” e l’anno seguente arriva la dedica all’elemento Aria con l’album “Spirito” (con Daniele Bagni al basso). “Mondi sommersi” pubblicato nel 1997 celebra l’elemento Acqua. Aiazzi esce dalla band, Terzani si divide tra tastiere e chi-tarra.


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Il nuovo crossover compatto per la cittàNissan presenta Juke, innovativo crossover per la città, che conferma il ruolo pionieristico del marchio in questo segmento di mercato.

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Il nuovo crossover compatto per la città

Il suo compito è portare una ventata di aria fresca nel segmento B. Per questo Juke fonde la robustezza di SUV con il dinamismo di una vera sportiva. Dietro una mascolina imponenza, le linee anticonvenzionali di Juke racchiudono una serie di apparenti contrad-dizioni.

“Il design è espressione di un reale ottimismo. Metten-do insieme gli elementi di due generi automobilistici, abbiamo creato un crossover dalla spiccata personali-tà, elegante e sicuro di sé.

Dal punto di vista del design, la porzione inferiore di Juke ha l’impostazione di un SUV: ruote massicce e gomme larghe, buona altezza da terra e assetto vi-goroso.

A metà tra il SUV e l’auto sportiva, perfetta incar-nazione dello spirito dei tempi, Juke rompe gli schemi del segmento B per offrire ai clienti un’al-ternativa originale alle solite berline urbane.

“Juke è spirito di avventura... è leggero, agile e reattivo, perfettamente a suo agio in città. Si rivolge a un pubbli-co giovane e ribadisce la voglia di Nissan di continuare a stupire con prodotti inediti e ‘diversi’, infrangendo le convenzioni del segmento B.” Andy Palmer, Senior Vice President, Product Planning, Nissan Motor Co., Ltd.

Per la terza volta, Nissan rivoluziona la città. Dopo il suc-cesso del grande Murano e di Qashqai – l’auto che tre anni fa lanciò l’idea del crossover come alternativa alle tradizionali berline di segmento C – oggi nasce il fratelli-no minore, Nissan Juke.


La parte superiore, invece, è inconfondibil-mente da sportiva: alta linea di cintura, finestri-ni laterali rastremati e tetto discendente, quasi da coupé. L’effetto coupé è sottolineato anche dalle porte posteriori, con le maniglie “nasco-ste” nel telaio degli sportelli.

All’interno si respira ancora sportività nell’abi-tacolo costruito intorno al guidatore e domina-to da una consolle centrale la cui forma ricorda quella del serbatoio di una motocicletta. La finitura lucida aggiunge un che di inusuale e divertente. Il pratico portellone dà accesso a un vano bagagli molto capiente, con tanti com-parti versatili dove riporre gli oggetti.

Juke è basato sulla piattaforma B dell’Alleanza Renault-Nissan e ha un passo di 2530 mm. Le versioni a trazione anteriore hanno sospensioni McPherson sull’avantreno e con barra di torsio-ne sul retrotreno; i modelli a trazione integrale adottano un’architettura multi-link al posterio-re, ispirata alle sospensioni di Qashqai.

L’ALL-MODE 4x4-i di Juke è una nuova tappa evolutiva del sistema di trazione integrale a ge-stione elettronica di Nissan, che si arricchisce della tecnologia Torque Vectoring per ottimiz-zare l’agilità e ridurre i fenomeni di sottosterzo in curva.

Al via alle vendite in Europa, previsto per fine anno, saranno disponibili tre motorizzazioni: un diesel e due unità benzina da 1,6 litri, tutti Euro 5. La variante top di gamma sarà il nuovo motore benzina turbocompresso (MR16DDT)

a iniezione diretta, uno dei più potenti della categoria, capace di 190 CV (140 kW) e 240 Nm. Il binomio turbo-iniezione diretta esalta le prestazioni ai livelli di un motore 2.5, con l’eco-nomicità tipica delle cilindrate inferiori.

La seconda opzione benzina, identificata dal codice HR16DE, è una nuova messa a punto dell’acclamata famiglia di motori HR di Nissan. È un 16 valvole leggero e a basso attrito, do-tato di un esclusivo sistema a doppio iniettore, in grado di calibrare con precisione le iniezioni del carburante per migliorare la combustione. Sviluppa 117 CV (86 kW). Il diesel dCi 1.5 common rail da 110 CV (81 kW), codice K9K, vanta un’eccellente guidabilità – anche grazie ai 240 Nm di coppia – unita a basse emissioni e a una buona economia di esercizio.

Il motore turbo benzina 1.6 con la trazione an-teriore è abbinato a una trasmissione manuale a sei rapporti.

Il cambio Nissan XTRONIC CVT a variazione continua con modalità manuale a sei rapporti sarà disponibile con la versione top di gamma, il turbo benzina nei modelli a trazione integrale.

Per il motore benzina aspirato da 1,6 litri sono previsti invece un cambio manuale a cinque rapporti o il nuovo XTRONIC CVT; il diesel 1.5 avrà un cambio manuale a sei rapporti.

Versioni e allestimenti si declineranno sempre nelle tre linee Visia, Acenta e Tekna, cui si ag-giunge una lunga serie di accessori per chi vor-rà personalizzare ulteriormente Juke.

“Juke non è un’auto di segmento B nel senso tradizionale del termine. È fatta per l’ambiente urbano e deve vivere la maggior parte del suo tempo in città. Qui, infatti, può esprimere al meglio il suo potenziale... quell’esclusiva com-binazione di agilità e solidità che la distingue da tutte le altre.


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rriva in questi giorni sul mercato italiano la nuova Honda CRV che, con pochi sapienti tocchi estetici, si presenta al pubblico in forma smagliante e con tante

novità sotto pelle. La rivisitazione del look ha riguardato il frontale con una calandra più moderna con la griglia in colore della carrozzeria sui cui spicca il logo cromato, i nuovi paraurti, e su tutta la gamma sono montati cerchi in lega da 17 o 18 pollici di nuovo design. Anche gli interni hanno subito un pic-colo restyling, e spiccano i nuovi rivesti-menti disponibili con una ampia gamma di colori.

Novità auto > HoNda CR-v MY2010

Sicurezza prima di tutto

Il 4X4 giapponese, aldilà di alcune piccole modifiche estetiche, si arricchisce di dotazioni per la protezione dei passeggeri, crescendo inoltre in termini di comfort e rinnovandosi “sotto pelle”, con nuove motorizzazioni più potenti ed ecologiche

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Ma al di là di piccole, piacevoli, modifiche este-riori, la Honda CRV è una vettura completa-mente cambiata sotto pelle.

Sul nuovo modello è infatti disponibile il nuo-vo 2,2 litri Diesel che guadagna in potenza, economia di marcia e rispetto dell’ambiente. L’unità ora dispone di 150 cavalli e 350 Nm di coppia e risponde alle normative Euro 5. Il 4 cilindri giapponese, dopo la cura, ha diminuito l’emissione di Nox e di particolato in maniera sensibile, e ha portato le emissioni di CO2 a soli 171 g/km per la versione con cambio ma-nuale. Leggermente più alte le emissioni per la versione con cambio automatico, un’altra delle novità della Honda CRV- 2010 che è ora di-sponibile con un sovrapprezzo di 1.600 euro. In alternativa al Diesel c’è il 2,0 litri benzina, anch’esso rivisitato per rispondere alle più se-vere norme antinquinamento e disponibile sia con il cambio manuale a 6 marce che con l’automatico a 5 rapporti.

Sul 4x4 giapponese si è la-vorato tanto per il comfort e per la sicurezza. Nuovi pannelli fonoassorbenti e tamponi antivibrazione hanno abbassato la rumorosità di ben 5 decibel, regalando ai passeggeri un abitacolo estremamente ac-cogliente. Ridotto anche il livello di ruvidezza (NVH) rendendo la guida della CRV particolar-mente piacevole e rilassante. L’abitacolo è equipaggiato con un nuovo impianto audio che, su alcune versioni, offre la possi-bilità di collegamento di I-pod ed altri let-tori multimediali.

Ma è sulla sicurezza che i tecnici Honda hanno dato il meglio. La nuova CRV è equipaggiata di serie con il sistema di avvertimento sgonfiaggio pneumatici (Deflation Warning System) per ri-durre il rischio di incidenti dovuti al cedimento delle gomme. Inoltre sul 4x4 Honda è disponi-bile l’ACC (Adaptive Cruise Control) che rego-la la marcia in funzione di che ci precede sulla strada, mantenendo sempre la distanza di sicu-rezza, e il CMBS (Collision Mitigation Braking System), il nuovo dispositivo che segnala al guidatore il rischio imminente di collisione e che provvede a frenare automaticamente, tenendo in tensione le cinture di sicurezza, in caso di pericolo immediato.

Sono 5 gli allestimenti previsti dalla Honda per la CR-V 2010: per la motorizzazione a benzina si parte dalla versione base con prezzo di in-gresso di 27.500 euro fino ai 39.350 Euro del-la versione Advance con cambio automatico; il Diesel parte da 31.050 Euro per la versione Elegance fino ai 41.900 della versione auto-matica Advance al top di gamma.

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Art 3 auto

saloNe di GiNevRa 2010 > PoRsCHe CaYeNNe s HYbRid

Il must in versione “eco”ra le novità più ammirate al Salone dell’Auto di Ginevra, uno dei model-li destinati a far crescere l’attesa per il suo lancio commerciale: in questi

anni la Porsche Cayenne è stata un punto di riferimento importante nel segmento dei grandi SUV, oltre a rivelarsiun successo com-merciale che, all’inizio dell’avventura, non era stato previsto nè dal marketing nè dagli appas-sionati del glorioso marchio tedesco.

A Ginevra 2010 si levano i veli alla Cayenne S Hybrid, dotata del sistema Full-Hybrid paral-lelo, il nuovo concetto di trazione che è stato capace di far scendere i consumi dei potenti motori a benzina fino ad una media di 8,2 litri ogni 100 km secondo i nuovi parametri euro-pei NDEC e portando le prestazioni del 6 cilin-dri alla pari con quelle dell’8 cilindri a fronte di soli 192 g/km di emissioni di CO2.

Ma c’è da dire che tutti i modelli della nuova generazione Cayenne hanno subito un mi-glioramento delle performance a fronte di una diminuzione di consumi di ben 23% secondo il principio “Porsche Intelligent Performance”.

Le prestazione dell’Hybrid sono paragonabili a quelle del V8 della S.

La gestione dei due motori è affidata all’Hy-brid Manager tramite due frizioni che permet-tono di usare uno o l’altro propulsore, oppure entrambi. Il motore elettrico garantisce una spinta fino ai 60 Km/h, riducendo così emis-sioni, consumi e rumorosità nei centri abitati. Per un’accelerazione sportiva possono essere usati entrambi. Il tutto in maniera autonoma senza creare problemi al guidatore. Il sistema a combustione interna può essere disattivato fino ad una velocità di 156 Km/h (chiaramen-te sulle autostrade tedesche dove non vige il limite di velocità) consentendo alla Cayenne Hybrid di “veleggiare” nel più assoluto silen-zio riducendo così i consumi.

I prezzi della Porsche Cayenne Hybrid partono da circa 80.000 Euro, mentre quelli delle ver-sioni esclusivamente endotermiche vanno dai 57.000 euro della versione V6 fino ai 117.000 della Cayenne Turbo.

Marina Federico

Il tutto ottenuto grazie anche all’impiego del nuovo Tip-tronic a 8 rapporti con funzione Stop and Start, un nuovo sistema di gestione termica e di recupero di energia e alla “costru-zione leggera”. Il nuovo SUV tedesco infatti pesa ben 180 Kg in meno, guadagnando chia-ramente sui consumi ma anche sulla maneg-gevolezza e sul piacere di guida.

La nuova Cayenne è migliorata anche come comfort di bordo, con maggior spazio per pas-seggeri e bagagli. Il passo è stato allungato di 40 mm e la vettura è ora più lunga di 48 mm. Gli interni rispecchiano la tradizione Porsche con elementi ben riconoscibili che contribuiscono a regalare al SUV un aspetto ancora più sportivo.

Quattro i motori disponibili: il V6 3,0 litri da 300 cavalli, il V6 Diesel da 240 cavalli, il V8 da 400 cavalli ed il V8 Biturbo da 500 cavalli tutti con un miglioramento dei consumi di ol-tre il 20%. La Cayenne Hybrid si avvale sul V6 da 3,0 litri di un compressore volumetrico e di un motore elettrico da 47 cavalli che por-tano la potenza complessiva a 380 cavalli e la coppia di 580 Nm disponibile già a 1000 giri.

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Art 3 auto

saloNe di GiNevRa 2010 > PoRsCHe CaYeNNe s HYbRid

Il must in versione “eco”Grande protagonista alla rassegna elvetica il possente SUV tedesco in veste “verde”: al top le performance ma a fronte di una sensibile diminuzione dei consumi e delle emissioni nocive

Grande protagonista alla rassegna elvetica il possente SUV tedesco in veste “verde”: al top le performance ma a fronte di una sensibile diminuzione dei consumi e delle emissioni nocive


saloNe di GiNevRa 2010 > Nuova alfa RoMeo Giulietta

La “leggenda” in chiave modernaDestinata a sostituire la 147, l’affascinante sportiva di Arese rievoca un mito dell’automobilismo mondiale, ridefinendo gli standard tecnologici ed i valori emozionali del Marchio

Salone di Ginevra debutta, in antepri-ma mondiale, la nuova Alfa Romeo Giulietta che, a partire da maggio, sarà commercializzata progressivamente in

tutti i principali mercati. Nell’anno del Centenario, il nome è un tributo ad un mito dell’automobile.

La Giulietta è la vettura che, negli anni Cinquanta, ha fatto sognare gli automobilisti di tutto il mondo, rendendo per la prima volta accessibile il sogno di possedere un’Alfa Romeo e unendo fruibilità e comfort di alto livello all’eccellenza tecnica.

Oggi nasce dal Centro Stile Alfa Romeo una nuo-va Giulietta, una sportiva capace di esprimere sia grande agilità sui percorsi più impegnativi che doti di abitabilità e comfort sulle strade di tutti i giorni.

AL

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sintetizza perfettamente il modo in cui l’Alfa Romeo interpreta la leggenda della Giulietta.

Non un semplice mezzo di trasporto, ma un’au-to capace di regalare sensazioni vere, con una ripresa sempre vigorosa grazie alla disponibilità di coppia anche ai bassi regimi, una risposta fluida che minimizza l’uso del cambio grazie “all’allungo” tipico dei moderni propulsori a

La Giulietta mostra infatti un’architettura, de-nominata “compact”, completamente nuova, progettata per grandi performance dinamiche, grazie alle raffinate soluzioni scelte per le so-spensioni, accanto ad un sistema sterzante di nuova generazione e alla struttura rigida e leg-gera realizzata utilizzando materiali come allu-minio e acciai alto resistenziali.

Il piacere di guida ed il comfort possono essere adattati alle esigenze di ogni cliente grazie al selettore Alfa DNA, il dispositivo che persona-lizza il comportamento della vettura in base ai differenti stili di guida o alle diverse condizioni stradali.

Sintesi di sportività ed eleganza, l’Alfa Giulietta ridefinisce gli standard tecnologici ed i valori emozionali del Marchio. Il frontale si sviluppa a partire dal “trilobo” con un’inedita interpreta-zione del classico scudetto. Da qui, idealmente, si sviluppa l’intera vettura che combina perso-nalità grintosa e raffinatezza delle forme. Le misure disegnano una silhouette compatta e fluida e, al tempo stesso, garantiscono un’ot-tima abitabilità ed un bagagliaio capiente, di 350 litri.

La cura del dettaglio e l’alta qualità dei mate-riali impiegati negli interni rappresentano, ieri come oggi, l’espressione più evoluta dello stile “made in Italy”. L’Alfa Romeo Giulietta è di-sponibile in una gamma motori che rappresen-ta il massimo in termini di tecnica, prestazioni e rispetto dell’ambiente. Al lancio sono dispo-nibili 4 motori Turbo, tutti omologati Euro5 e dotati di serie del sistema “Start&Stop” per la riduzione dei consumi e delle emissioni: due benzina, 1.4TB da 120 CV e 1.4TB MultiAir da 170 CV, e due diesel, 1.6 JTDM da 105 CV e 2 lt JTDM da 170 CV, entrambi MultiJet di seconda generazione. Al top di gamma c’è il brillante 1750 TBi da 235 CV abbinato al-l’esclusivo allestimento Quadrifoglio Verde che

benzina, ed un “sound” coinvolgente ma mai invasivo. Tutti i propulsori sono abbinati ad un cambio meccanico a 6 marce di nuova gene-razione. L’Alfa Romeo Giulietta è stata inoltre progettata per ottenere il massimo rating Euro NCAP in modo da offrire una protezione totale per guidatore e passeggeri.

La nuova creatura di Arese è offerta in due allestimenti, Progression e Distintive, ai quali

si aggiungono due pacchetti di persona-lizzazione, Pack Sport e Pack Pre-

mium.

Marina Federico


Brilla una stella al’Expò svizzero: la neonata berlina svedese è un gioiello di design e tecnologia, ai massimi livelli di dinamicità, comfort, spazio, prestazioni e sicurezza

Salone di Ginevra > nuova volvo S60

Da far girarla testa

Brilla una stella al’Expò svizzero: la neonata berlina svedese è un gioiello di design e tecnologia, ai massimi livelli di dinamicità, comfort, spazio, prestazioni e sicurezza

ata per emozionare: questa è l’intenzione dello staff di designer ca-pitanati da Peter Horbury di Volvo Cars. E la nuova Volvo S60, svelata al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra, riesce in pieno nell’impresa. Del resto ci aveva già emozionato il concept

da cui deriva e a cui somiglia in modo impressionante. La nuova linea trac-ciata dagli svedesi è ormai chiara: “Quello che vi proponiamo in anteprima sarà quello che avrete”.

E così ci troviamo di fronte ad una berlina proporzionata con linee da coupé: 4 porte, buon comfort per 5 passeggeri, ottimo bagagliaio. Ma il punto è sulle due porte posteriori, praticamente nascoste (non solo per l’assenza di mani-glie) da un design decisamente all’avanguardia per la categoria di vetture. La nuova Volvo S60 ha un design muscoloso ma al tempo stesso elegante, con linee morbide ma decise, moderne nella classicità del family feeling svedese.

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Il telaio è completamente nuovo ed attraversa territori mai esplorati da Volvo. Di-sponibili due versioni: una standard per il mercato europeo ed una comfort per i mercati nordamericani ed asiatici dove, in opzione, è disponibile la versione Sport (cioè quella Europea). La differenza la fanno gli ammortizzatori e le geometrie, più “morbide” per i gusti ed i fondi stradali di altri mercati. In sostanza lo chassis rimane invariato con valori di resistenza alla torsione altissimi che regalano alla nuova Volvo S60 una dinamicità sconosciuta ai modelli precedenti.

Disponibile anche a 4 ruote motrici la nuova vettura svedese si avvale del software All Wheel Drive che permette di sfruttare al meglio le caratteristiche dell’auto. Il si-stema è una derivazione evoluta di quanto già visto sulla Volvo S60-R: regolazioni elettroniche delle sospensioni in millesimi di secondo in modo da adattare comfort, prestazioni e sicurezza allo stile di guida.

Anche il design interno rispecchia il pragmatismo della casa svedese, pur dando una sensazione di grandissima innovazione. La plancia e gli strumenti sono “driver-orien-ted” per offrire il massimo controllo ed ergonomia al pilota. Inoltre è aumentato lo spazio interno per i passeggeri con quelli posteriori che ora hanno 30 mm in più per le gambe ed un accesso all’abitacolo più ampio.

Crescono ancora i sistemi di sicurezza a bordo della Volvo S60. Così il radar anticolli-sione City Safety, verificato sulla recente XC-60, si evolve e diventa un dispositivo in grado di riconoscere anche i pedoni azionando la frenata di emergenza fino a 35 Km/h se il guidatore non agisce in tempo. A velocità più elevate il sistema rallenta note-volmente la vettura. Ciò significa ridurre i rischi di lesioni sui pedoni dal 20 all’85%.

Vasta la gamma di motorizzazioni previste per la S60, sia Diesel che benzina. Al top c’è il V6 Turbo benzina da 304 cv in grado di spingere la berlina svedese da 0 a 100 in soli 6,5 secondi e ad una velocità autolimitata di 250 Km/h.

Ma la novità è rappresentata dal 2,0 litri Gtdi ad iniezione diretta capace di 203 cavalli e di una coppia di 300 Nm: le prestazioni sono di 235 Km/h di velocità ed accelera-zione a 0 a 100 in soli 7,7 secondi. I consumi per que-sta unità sono di 7,9 litri ogni 100 km secondo le nuove normative europee e dovrebbero rappresentare il nuovo standard della categoria. Arriveranno presto un 2.0 litri da 240 cavalli ed un 1,8 litri con due standard, 180 e 150 cavalli, sempre ad iniezione diretta.

A gasolio disponibili il D5 Biturbo da 205 cv ed il 2,4 Diesel da 163 cv. Nel corso dell’anno arriverà sul mercato il D3, con cilindrata ridotta e consumi pari a 5,2 litri ogni 100 chilometri, ed un 1,6 D con consumi di 4,3 litri di gasolio ogni 100 chlometri ed emissioni inferiori ai 115 g/km.

I prezzi della nuova Volvo S60 verranno annunciati nelle prossime settimane ma il marketing svedese già traccia la linea con una previsione di 90.000 vetture a regime pieno. L’avveniristica berlina svedese è costruita in Belgio ed i primi esemplari saranno consegnati al pubblico nel-l’estate 2010.

Ilio Ascione


nno 2019, il misterioso virus epidemi-co che tramuta in vampiro ha ormai contagiato il 95% della popolazione mondiale. Il mondo intero piomba

nella notte buia di questi misteriosi e oscuri es-seri. Abitano il pianeta con disinvolta abitudi-ne, lavorano, svolgono attività ma necessitano sempre di sangue umano per nutrirsi.

Hanno adattato il mondo esterno alle loro esi-genze, viaggiano su veicoli speciali dotati di tecnologiche protezioni contro la luce del sole, e si spostano attraverso un sistema di collega-mento basato su una fitta rete metropolitana.

Vengono ideate delle vere e proprie “ blood farms”, fattorie del sangue, con grandi com-pagnie industriali che si occupano della pro-duzione e promozione del loro cibo/prodotto con tanto di allettanti confezioni e chioschi di vendita dove potersi rifornire.

La scena ricorda quella di Matrix: centrali di estrazione di sangue umano, uomini e donne da “coltivazione”, imprigionati in una gigante-sca struttura che preleva, con ritmi da fabbrica, il vitale liquido rosso dalle loro vene e dai loro corpi. Gli esseri umani, appesi a tubi aspiranti e prosciugati del loro sangue vengono munti come mucche fino alla morte.

Cinema > in usCita il 26 marzo 2010

DaybreakersGirato in Australia alla fine del 2007 dai fratelli Michael e Peter Spierig. Nel cast: Ethan Hawke, Willem Dafoe, Sam Neill ed Isabel Lucas

A


Tuttavia, anche nel mondo dei vampiri è tem-po di crisi! Gli esseri umani stanno scomparen-do, le scorte di “cibo” si stanno esaurendo: oc-corre trovare un sostituto artificiale del sangue umano.

La situazione precipita quando, per sopravvi-vere, i vampiri mordono e succhiano sangue dai loro simili o addirittura il proprio stesso sangue. Questo scatena una nuova mutazione, trasformandoli in bestie feroci e rendendoli in-capaci di vivere in una società organizzata.

Edward Dalton (Ethan Hawke), un ricercatore alle dipendenze di uno spietato uomo d’affari, si adopera per cercare una sostanza alternati-va al sangue che possa soddisfare il bisogno di emoglobina dei vampiri.

Viene a conoscenza di un movimento di resi-stenza antropica, capeggiato da Lionel ‘Elvis’ Cormac (Willem Dafoe), il quale è riusciuto a guarire dal vampirismo anni prima. Nel tentati-vo di trovare una via di salvezza per l’umanità intera, Edward si unisce ai fuggiaschi e ne spo-sa la causa, ma viene fortemente ostacolato dal capo della più grande multinazionale del san-gue, il malvagio Charles Bromley (intepretato da Sam Neill), che per ambizione di potere e ricchezza, vuole impedire a tutti i costi la diffu-sione della cura.

Intanto nel mondo si moltiplicano i disordini causati dalla ferocia dei vampiri afflitti da asti-nenza e mutati in mostri.

Il finale è tutto splatter accontentando i cultori del genere e deludendo un po’ gli spettatori che hanno invece apprezzato lo stile horror futuri-stico che ha accompagnato i primi tre quarti del film!

Roberto Errante


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ai come su Vespa LXV innovazione e gu-sto retrò si fondono armoniosamente per dar vita a un oggetto dal design unico e inconfondibile, con soluzioni tecnologiche

d’avanguardia.

Nata nel 2006, insieme alla “sorella maggiore” GTV 250, per celebrare il sessantesimo compleanno di Ve-spa, Vespa LXV 125 è il modello che ha recuperato gli elementi più caratteristici degli anni ‘60 nella loro forma e nella loro funzione.

La più piccola della famiglia “vintage”

Vespa lXV 125 ie

Si arricchisce di un nuovo, sofisticato sistema di iniezione elettronica. Più attenzione all’ambiente, minori consumi, più fluidità di marcia e maggior piacere nella guida. Vespa riafferma così la superiorità tecnologica che ne ha decretato un successo senza tempo, anche nella versione ispirata agli eleganti stilemi degli anni ‘60.

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Vespa LXV è stata infatti concepita come un tributo alla generazione Vespa degli anni ’60: un decennio entrato nel mito, culla di rivolu-zioni sociali e culturali che hanno plasmato la società nella quale oggi ci muoviamo; un de-cennio segnato anche dall’esplosione dei gio-vani come soggetto sociale e in cui Vespa fu il simbolo della conquistata mobilità individuale che è il segno della libertà.

Lo stile ineguagliabile e il successo commer-ciale ottenuto hanno posto Vespa LXV tra i modelli che hanno fatto la storia di Vespa, un brand globale che si è sempre contraddistinto per un costante miglioramento tecnologico.

Fedele a questa continua ricerca dell’eccellen-za, Vespa LXV abbandona oggi l’alimentazione a carburatore a favore di un nuovo e tecnologi-co sistema di iniezione elettronica.

Con l’adozione dell’iniezione elettronica il robusto e affidabile propulsore 125 4T, due valvole, raffreddato ad aria - già rispondente ai più avanzati standard antiemissioni e pro-verbialmente parco nei consumi e nei costi di esercizio - migliora ulteriormente le sue perfor-mance: crescono i valori di potenza e coppia che si raggiungono a un livello più basso di giri motore.

Il monocilindrico, grazie all’iniezione elettro-nica che gestisce in modo sempre ottimale la quantità di miscela aria/benzina immessa nel-la camera di scoppio, riprende dai regimi più bassi con fluida progressione. Il risultato più evidente per chi guida è un’accresciuta morbi-dezza di marcia nelle continue accelerazioni e

ripartenze che caratterizzano soprattutto i per-corsi metropolitani.

Nello stesso tempo, grazie all’iniezione si ri-ducono ulteriormente anche i consumi e le emissioni inquinanti. Vespa LXV si rafforza così nella sua missione di scooter urbano per eccellenza, migliorando le sue doti di rispetto ambientale.

La nuova versione a iniezione elettronica del motore 125 cc che spinge Vespa LXV è stata inte-ramente progettata, sviluppata e industrializzata a Pontedera, dove ha a sede il quartier generale del Gruppo Piaggio e uno dei

più importanti centri di ricerca nel campo dei motori a livello mondiale. Il Gruppo Piaggio è impegnato nella sfida di offrire, a un clien-te sempre più attento ed evoluto, prodotti che garantiscano non solo prestazioni, affidabilità e sicurezza, ma anche la certezza di guidare un veicolo rispettoso dell’ambiente.

Vespa LXV 125 ie è già disponibile nell’ele-gante colorazione Verde Portofino al prezzo

di € 3.990,00 (Iva inclusa – franco con-cessionario).


Il gioco, distribuito da Halifax e parte del progetto noto come “Fabula Nova Crystallis Final Fantasy XIII”, nasce dai creatori di Final Fantasy X e Kin-

gdom Hearts.

Il nuovo capitolo, di notevoli caratteristiche grafi-che, è stato definito come “rivoluzionario” rispet-to alle versioni precedenti, ed è stato presentato dalla Square Enix come punto di partenza verso una nuova generazione nel mondo di Final Fan-tasy.

Videogame > playstation 3 e XboX 360

Final Fantasy XIIIUscita il 9 marzo “La Nuova Favola del Cristallo”, il tredicesimo

capitolo del famoso videogioco di ruolo giapponese

IL

➠➠


L’universo di FF XIII è stato dilatato per acco-gliere lo sviluppo contemporaneo e parallelo di altri videogiochi, con storie e personaggi diver-si, ma sempre collegati al mondo della celebre saga giapponese.

Ritorna lo storico sistema ATB (Active Time Battle), punto di forza della serie nei Final Fan-tasy IV,V,VI,VII,VIII e IX. Gli scontri sono diven-tati molto più intensi e dinamici ed il menu di selezione degli attacchi è diventato molto più veloce. È stata prevista la possibilità di cambia-re arma nel corso di un combattimento e, per la prima volta nella storia della saga, è stata introdotta la lotta corpo a corpo. Novità che vanno a compensare la scelta degli sviluppatori di impedire la possibilità di sottrarsi agli scontri man mano che si verificano!

Al termine della battaglia viene assegnato un voto da 1 a 5 al giocatore. Questa classificazio-ne consentirà di modificare la difficoltà del gio-co, così da evitare noiosi combattimenti contro nemici troppo deboli.

Il sistema di combattimento è stato abilmente integrato al contesto narrativo con l’obiettivo di far vivere ai giocatori le stesse emozioni dei personaggi.

La trama vede gli abitanti del pianeta orbitante Cocoon vivere in pace ed armonia in un mon-do che credono perfetto. Ma un fal’Cie nemico, giunto dal tanto odiato Pulse, viene a turbare la loro serenità. Il fal’Cie ha il potere di male-dire gli esseri umani e assoggettarli alla sua vo-lontà. La maledizione è segnata da uno stigma tatuato sul corpo. Ora le sue vittime hanno solo una strada per sfuggire al loro destino di morte: compiere la loro missione! 13 giorni e la bat-taglia ha inizio. I nostri eroi partiranno per un viaggio ricco di emozioni, esplorando mondi e ambientazioni mozzafiato.

L’uso del motore grafico “Crystal Tools” ha consentito agli sviluppatori di sfruttare al mas-simo le moderne tecnologie audio/video in alta definizione, offrendo uno scenario di gioco dal-l’ambientazione squisitamente fantasy, seppure “incattivita” dalla presenza di una forte compo-nente di tecnologia fantascientifica.

Il designer Tetsuya Nomura ha dato vita a per-sonaggi incredibilmente realisti. Vi presentiamo le figure principali.

“Lightning” è lo pseudonimo della giovane ra-gazza dai capelli rosati. Il suo vero nome rima-ne avvolto nel mistero, così come il suo passa-to. Ha una spada per arma, che all’occorrenza può essere usata anche come pistola.

“Snow Villiers” è il coraggioso ragazzo biondo che ama lanciarsi a capofitto nel pericolo. Ha un profilo psicologico caratterizzato dall’emoti-vità ed istintività.

“Oerba Dia Vanille” è la ragazza dolce e solare armata di bastone con quattro speroni all’estre-mità. Ha un carattere spensierato ma nasconde un’oscura determinazione.

“Sazh Katzroy” è l’uomo di colore, simpatico e cordiale. Anche se ama scherzare è una perso-na matura e riflessiva. È armato di pistole.

“Serah Farron” è la sorella minore di Light-ning. Ha un ciondolo a testimoniare il legame affettivo che la lega a Snow. Si caratterizza per un’innata forza d’animo.

“Hope Estheim” è il più giovane del gruppo. Di carattere impulsivo ed immaturo, ma cam-bierà nel corso del gioco. Usa uno strano boo-merang.

Ogni aspetto tecnico del gioco sembra ben riu-scito, dalla costruzione dei personaggi alla mi-mica facciale, dagli effetti di luce agli ambienti, dal doppiaggio fino all’accompagnamento so-noro.

I musicisti giapponesi hanno utilizzato una grande varietà di strumenti a seconda dei con-testi: toccanti note di piano nella schermata iniziale, stupende melodie a far da sottofondo agli scontri, temi orchestrali ad accompagnare l’epico scontro finale.

La colonna sonora è stata composta da Ma-sashi Hamauzu, che aveva già collaborato a quella di Final Fantasy X e creato quella di Dir-ge of Cerberus.

Pronti per la nuova avventura?

Roberto Errante


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MERCATOMOTORI MARZO 2010

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