Aclivarese Giugno 2011

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varese POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - GIUGNO 2011 - N. 3 PAGINE 4 / 9 FAP [pag. 16-17] Anziani, un valore per la società PIAZZE DEL MONDO [pag. 20] Domenica 26 giugno nel centro di Varese GITA A TORINO [pag. 12-13] Visita alla prima capitale d’Italia LAVORO Come trapezisti senza rete LAVORO Come trapezisti senza rete

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varese

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE

PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - GIUGNO 2011 - N. 3

PAGINE 4 / 9

FAP [pag. 16-17]

Anziani, un valoreper la società

PIAZZE DEL MONDO [pag. 20]

Domenica 26 giugnonel centro di Varese

GITA A TORINO [pag. 12-13]

Visita alla primacapitale d’Italia

LAVOROCome trapezistisenza rete

LAVOROCome trapezistisenza rete

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giugno 2011 - n. 3

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S O M M A R I O

EDITORIALEUn vento nuovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

LAVOROGiovani: una specie in via d’estinzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

Così Varese ringiovanisce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Come trapezisti senza rete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Sindacati e associazioni riflettono sul lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

Alba o tramonto del Concilio Vaticano II? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

Lavoro occasionale accessorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

ELEZIONIAmministrative, tutti i nuovi sindaci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

Volontà di cambiamento anche a Gallarate . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

PRIMO PIANOGita interculturale a Torino, storica capitale d’Italia . . . . . . . . . . . 12

FORMAZIONECorso per dirigenti,operatori e volontari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

FAPTutela e promozione sociale dei pensionati e degli anziani,l’impegno di FAP Acli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Anziani, un valore per la società. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

MIGRANTINovità sul lavoro domestico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Libia: Acli, non alle bombe italiane, sì ai corridoi umanitari . . . . . 19

Immigrazione: doppia bocciatura per il reato di clandestinità . . . . 19

LE PIAZZE DEL MONDODomenica 26 giugno nel centro storico di Varese . . . . . . . . . . . . 23

PRIMO PIANOCon la Palestina nel cuore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21

IV Congresso nazionale CTA. Turismo socialestrumento di conoscenza per un nuovo umanesimo . . . . . . . . . . 22

NEWS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

IL CASOAccolto il ricorso contro il Comune di Gerenzano . . . . . . . . . . . . 24

DAI CIRCOLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 - 26

EVENTILa Romania fa festa a Varese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

SETTIMANA ROM E SINTIUna partita di calcio “a squadre molto miste” . . . . . . . . . . . . . . . . 28

REFERENDUMUna grande voglia di partecipazione e impegno diretto . . . . . . . . 30

CTAOfferte provincia Varese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

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l’editoriale

3varese | giugno 2011 | n. 3 |

appuntamento elettorale del mese di maggio per ilrinnovo di un significativo numero di amministra-zioni comunali e di alcune amministrazioni provin-ciali ha catalizzato l’attenzione della politica italia-na del nostro paese. Il fatto che all’appuntamentofossero interessati Comuni come Milano, Napoli,Bologna, Torino, Trieste, Cagliari, capoluoghi delle

rispettive regioni, ha indotto le forze politiche a vi-vere il confronto elettorale mobilitando tutte le ener-gie possibili, per coglierne elementi di valutazione invista dei possibili sviluppi di una crisi a livello nazio-nale sempre più evidente. Lo stesso presidente del con-siglio si è buttato nella mischia in prima persona, con-vinto di catalizzare su di sè tante preferenze in gradodi rafforzare e far vincere le candidature espresse dal-la sua coalizione, in particolar modo a Milano e a Na-poli. Inoltre ha dichiarato espressamente che il votoassumeva la valenza di un giudizio sul governo. Do-po i risultati delle votazioni negativi per il governo, co-me al solito, ha smentito tutto.

Nelle regioni del Nord Italia non solo il Popolo del-la Libertà, ma anche la Lega Nord ha visto intaccatoil consenso popolare.

L’onda lunga di una rigenerata volontà di cambia-mento ha prodotto i suoi effetti anche nei Comuni del-la nostra provincia nei quali si è votato. È una volon-tà di cambiamento che mette alla prova anche le for-ze politiche che hanno vinto e dalle quali ora ci si at-tende di comprovare con i fatti che la fiducia è meri-tata e che, in questo paese, si può gestire la cosa pub-blica, il bene di tutti in modo diverso, con i cittadini- tutti i cittadini - al centro delle preoccupazioni dichi li governa.

Molti commentatori hanno parlato di un “vento nuo-vo”.

Dentro a questo “vento nuovo” che ha lambito an-che la nostra provincia si possono individuare anchealtri segnali positivi:• l’impegno di molti giovani e anche il successo con-

seguito da diverse loro candidature. Per molti di lo-ro è stata un’occasione importante anche per for-marsi e temprarsi, misurandosi nella fatica di cala-re idealità e valori nella pratica quotidiana di un ser-vizio non sempre facile;

• legato al mondo dei giovani anche la scoperta e l’uti-lizzo, in campagna elettorale, di nuovi strumenti dicomunicazione, di confronto come quelli offerti dainternet (siti, blog, Youtube). È un mondo di rela-zioni, di confronti che si è aperto ai temi della po-litica e che, in modi nuovi, l’ha messa in contatto conle giovani generazioni;

• inoltre si è avuta la sensazione che finalmente, do-po aver toccato il fondo, sia in atto un recupero del-l’Etica, forse lento e silenzioso, ma tangibile. Valo-ri e parole come: trasparenza, legalità, bene comu-ne, tolleranza, solidarietà, attenzione alle minoran-ze, agli esclusi, agli ultimi, sono rientrate senza timo-re nel linguaggio politico e hanno trovato il con-senso fino alla vittoria. Non si tratta di un’ondatadi “buonismo”, ma della riconquistata consapevo-lezza politica che la complessità dei problemi dellaconvivenza sociale, dei fondamentali diritti civili, del-la necessità di dare casa e lavoro dignitoso alle per-sone e di temprare le disuguaglianze economiche,non si affronta a suon di slogan come “fora di bal”,“no ai clandestini”, cavalcando e alimentando pau-re e rancorosità, o insultando il Cardinal Tettaman-zi. La politica è un’altra cosa;

• dentro a questo percorso, da segnalare positivamen-te il ruolo nuovamente più visibile e da protagoni-sta, di quella componente del mondo cattolico chesi richiama al cattolicesimo democratico, al “catto-lico adulto” di prodiana memoria. È una rigenera-zione alla quale ha forse contribuito anche l’appiat-timento ed i troppo lunghi silenzi sul degrado eti-co e istituzionale, sulle continue leggi ad personamche nulla hanno a che vedere con il tanto invocato“bene comune”, a volte presentate da esponenti “cat-tolici” presenti nella compagine di governo e da lo-ro votate senza esprimere almeno il disagio per ciòche stavano facendo.Sta di fatto che abbiamo assistito ad uno scatto di

mobilitazione da parte di molti cristiani impegnatinel sociale, nella fatica quotidiana di stare in mezzo al-la gente in particolare a quella che sta pagando sullapropria pelle gli effetti della crisi economica, occu-pazionale e sociale.

Questi segnali se da un lato rappresentano un even-to di forte rilevanza politica, dall’altro sono realisti-camente solo un significativo primo passo, al quale oc-corre dare seguito con continuità e coerenza, facen-do anche tesoro degli errori commessi nel recente pas-sato.

L’entusiasmo, ma anche la sostanziale compostez-za che hanno accompagnato le vittorie nei principalicapoluoghi e anche nei comini più piccoli, unite alledichiarazioni di essere “sindaci di tutti” e di praticarein ogni circostanza un confronto corretto tra le par-ti, rappresenti l’avvio di una fase nuova nella vita po-litica italiana. Non sarebbe la prima volta che questaspinta avviene dal basso, dai Comuni.

La Presidenza Provinciale

Un vento nuovo

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lavoro

4 varese| giugno 2011 | n. 3 |

Italia continua inesorabilmente ad invec-chiare. A dirlo, è un report realizzato dal Cen-sis per una audizione parlamentare e relazio-nato da Giuseppe Roma, direttore generale delcentro ricerche statistiche, che aveva lo sco-po di analizzare stato e prospettive dell’acces-so al mercato del lavoro. Nei primi anni del

2000 i giovani contavano in Italia il 28% della popolazionetotale, al 2010 la loro quota è scesa al 23%, nel 2030 saran-no il 21%.

L’Italia è il Paese che, assieme alla Germania, ha re-gistrato nell’ultimo decennio il maggiore decremento dipopolazione giovanile (-12,7% contro una diminuzione me-dia a livello UE del 5,1%), e anche quello in cui la quota digiovani sul totale risulta più bassa di tutti: nel 2010 rappresen-tano il 22,9%, contro il 25,8% della media UE, il 26,7% del-la Spagna, il 23,2% della Germania, il 24,8% della Francia,il 26,3% del Regno Unito.

Tra 2010 e il 2030 l’Italia subirà un ulteriore calo di 262

mila giovani (-1,9%): una previsione migliore rispetto allamedia europea (si stima che il calo di persone tra i 15 e 24 an-ni sia del 10,7%), o di Paesi come Spagna (-10,4%) e Ger-mania (-17,1%), ma peggiore di altri che al contrario, stan-no positivamente superando la sfida dell’invecchiamento de-mografico, come il Regno Unito, dove il numero dei giova-ni è aumentato del 3,2% nell’ultimo decennio e crescerà di unulteriore 4,2% nel prossimo ventennio, e Francia, dove le pre-visioni parlano di un +2,5% tra 2010 e 2030.

Continuerà, al contrario, l’incremento della popolazio-ne con oltre 65 anni, la cui incidenza passa dal 18% didieci anni fa, al 20% attuale, fino al 26% del 2030. Sulla sciadelle trasformazioni intervenute nell’ultimo decennio, con-tinuerà quindi a crescere esponenzialmente la popolazioneover 65 (si prevedono 4 milioni 225 mila persone in più, perun incremento del 34,6%), che già oggi rappresenta il 20,2%degli Italiani (in Europa il 17,4%). Nel 2030, i giovani italia-ni tra 15-34 anni formeranno il 21% della popolazione com-plessiva (nel 2000 erano il 27,8%), superati dagli over 65 chearriveranno al 25,5%.

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Giovani: una speciein via d’estinzione?

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Italia invecchia, ma Vare-se ringiovanisce. Anche senon parla più bosino.

Se, per le analisi delCensis l’Italia negli ul-timi anni sta drastica-mente invecchiando

sembra andare diversamente nella nostraprovincia. I dati elaborati dal Cerst (Cen-tro di ricerca per lo sviluppo del terri-torio) dell’università Liuc di Castellanzasulle indagini Istat relative alla demogra-fia, mostrano, di primo acchito, un anda-mento decisamente in controtendenza:“A fronte di un aumento della popolazio-ne inferiore ai 25 e superiore ai 65 anni- si legge nello studio - una riduzione dioltre il 4,7% della popolazione attiva(25-65 anni), compensata in buonaparte grazie all’incremento di oltreil 132% dal 2003 al 2010 della popo-lazione straniera residente”.

La popolazione è quindi in crescita: trail 2000 e il 2010 “l’intera provincia,ad esclusione del capoluogo e dei co-muni confinanti con il Canton Tici-no” è cresciuta “complessivamente dioltre il 10%. In particolare, alcuni am-biti territoriali, secondo un andamentonord/ovest/sud-est, fanno registrare unaumento della popolazione compreso trail 10 e 15% e oltre il 15%”.

Una provincia, inoltre, più”giova-ne”: i dati sull’evoluzione della popola-zione sotto i 25 anni evidenziano un au-mento “di oltre il 19% dal 2000 al 2010della popolazione “giovane”, nell’ambi-to territoriale caratterizzato dal gruppodi comuni a nord di Varese, lungo il La-go Maggiore e quelli afferenti, ad esclu-sione di Castellanza, alla Valle Olona”.Anche se la variazione tra il 2000 e 2009della popolazione comunale oltre i 65 an-ni evidenzia una crescita di oltre il 20 %

diffusa su tutto il territorio provinciale,ad esclusione del capoluogo e della fasciaalta di comuni lungo il Lago Maggioreche mostrano una variazione positiva del-la popolazione oltre i 65 anni inferiore al15 %. A sostenere invece la fascia dipopolazione attiva - quella dai 25 ai65 anni - contribuisce invece l’aumen-to della presenza straniera in provin-cia.

È molto probabile che a creare que-sta controtendenza abbiano contribuitoi “nuovi residenti”: il saldo comples-sivo della popolazione straniera trail 2003 e 2010 fa infatti registrare unincremento di oltre il 233 %, passandoda 26.456 residenti nel 2003 a 66.469 nel2010. Gli ambiti territoriali che fan-

no registrare la maggior concentra-zione sono quelli lungo l’Asse delSempione del sedime di Malpensa,nonché la grande area urbana carat-terizzata da Busto Arsizio, Gallara-te, Samarate.

Le proiezioni per i prossimi 10 anni(2011 – 2020) relative all’andamento de-mografico della provincia di Varese fan-no pensare a una flessione del tassodi natalità dello 0,4% (dal 9,2 all’8,8),compensato da un tasso un incremen-to della popolazione straniera e rispet-tivamente del 7% per i giovani con età in-feriore a 15 anni, del 12% per età com-presa 14 e 24 anni, dell’8,3% per età com-presa 25 e 34, del 18% per la popolazio-ne attiva compresa tra i 35 e 64 anni.

Così Vareseringiovanisce

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om’è cambiato il lavoro, come è cambiato ilsuo ruolo nella società e come è cambiata lasocietà. Di questo si è parlato nella mattinadi sabato 14 maggio al museo del tessile diBusto Arsizio nel corso del convegno delleAcli “L’evoluzione del lavoro nell’econo-mia di mercato. Dalla retorica alla con-

cretezza”. Un incontro che, grazie alla partecipazione ditre docenti universitari, Lelio Demichelis e Giorgio Gras-so dell’Insubria di Varese e Como e Pietro Cafaro della Cat-tolica di Milano moderati dal giornalista Stefano D’Ada-mo, ha cercato di dare una lettura storica, giuridica e socio-logica prendendo in esame gli ultimi 150 anni del nostro pae-se. L’iniziativa è stata organizzata in occasione dell’anniver-sario dell’unità nazionale ed è stata affiancata da una mo-stra fotografica dedicata ai cambiamenti storici del lavoronel Basso Varesotto realizzata grazie alle immagini dell’ar-chivio Giovara di Gallarate.

Un territorio che soltanto due secoli fa era dedicato «pre-valentemente all’agricoltura, dalla viticoltura al gelso ebaco da seta: una complementarietà che diede spazio alle pri-me filande - ha spiegato Cafaro -. Ma da queste parti si erasviluppata anche una “alternativa eretica”, quella di met-tere il secondario, la lavorazione industriale, prima del prima-rio, l’agricoltura, modificando una gerarchia consolidata in

molte parti d’Europa. Allora pensare di mettere il secondarioprima del primario poteva sembrare cervellotica, lo pareva an-che in Inghilterra: era incredibile pensare di trarre ricchezzadal secondario senza avere risorse energetiche nè un merca-to». Fu proprio l’area di Busto e dell’Alto Milanese a pagarei conti di una prima ondata di globalizzazione, un pas-sato che ricorda ciò che il territorio ha vissuto di recente: «Qui- prosegue Cafaro - si pensava ad un Paese solo agricolo:dopo l’Unità si abbattono le barriere doganali puntando sul-l’esportazione. Ercole Lualdi, allora nel parlamento subalpi-no, poneva il problema in modo disperato: “Qui a BustoArsizio”, ripeteva, “siamo rovinati dai tessuti inglesi”. Nel1870 succede ciò che non si poteva prevedere: l’Europa vie-ne invasa dalle granaglie americane, a bassissimo costo. Unprimo fenomeno di globalizzazione simile a quel che si viveora. E tutto quel sistema agricolo pensato in Italia crollò.L’agricoltura non poteva essere l’unica soluzione: le barrie-re doganali non servirono, ebbero solo l’effetto di aumen-tare i costi del pane. Furono le masse di diseredati a farci usci-re da questa situazione. Tanta gente emigrata all’estero chemandò in Italia valuta pregiata».

I lavoratori allora dovevano fare i conti con condizioni am-bientali disperate e i diritti erano soltanto un miraggio. Og-gi è la Costituzione, la carta fondamentale, a ribadire la cen-tralità del lavoro: «Le norme costituzionali sul diritto la la-

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Come trapezistisenza rete

Da sinistra: Ruffino Selmi, Pietro Cafaro, Stefano D’Adamo, Lelio Demichelis e Giorgio Grasso

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7varese | giugno 2011 | n. 3 |

l 28 febbraio scorso il Circolo Aclidi Gallarate ha organizzato un in-contro dedicato ai dirigenti del Cir-colo e che concentrava l’attenzio-ne sulla questione dei contratti na-zionali di lavoro. L’incontro è sta-to promosso in un momento di par-

ticolare difficoltà del mondo del lavo-ro, a causa della crisi che si protrae e perla scarsa attenzione dell’opinione pub-blica e della politica, concentrata su al-tre questioni, che non consideriamoprioritarie. Si parla di lavoro solo perquando gli operai salgono sulla gru o pergrandi casi a rilevanza internazionale co-me quello della Fiat Mirafiori. ComeAcli in un territorio industrializzato ri-tenevamo fondamentale ripartire nellariflessione proprio da caso Fiat. Dove-roso e in linea con storia delle Acli, ne-cessario far confrontare sensibilità diver-se che esistono e che nel caso di Fiathanno portato addirittura a spaccaturee contrapposizioni. Era importante con-frontarsi sul tema, vista la complessitàdel mondo Fiat

L’introduzione è stata affidata a Gian-ni Cattaneo, mentre il successivo dibat-tito ha coinvolto per la CGIL FiomMaurizio Canepari e per la Fim Cisl Ma-rio Ballante, coordinati nella discussio-ne Vittorino Balzan, vicepresidente del-la zona Gallarate. Riscontro positivo daparte dei due relatori, che vedevano con

favore che si chiamasse ad un confron-to, momento raro nella nostra provin-cia: una sottolineatura importante percapire ruolo delle Acli nell’attenzioneal mondo del lavoro. Entrambi hannopoi sottolineato l’attenzione alla soffe-renza del mondo del lavoro, anche trai singoli lavoratori che sono andati a vo-tare: pur in contesto di grandi tutele alavoratori Fiat rispetto ad altri si rilevala preoccupazione. La correttezza e fran-chezza di esposizione delle diverse po-sizioni difese dai rappresentanti del sin-dacato ha dato il via ad un dibattito vi-vace, che pure ha messo in luce anchepunti di condivisione. Più volte si so-no fatti richiami alla situazione interna-zionale (in particolare alla Germania,

per l’industria automobilistica). Una del-le sollecitazioni fatte al sindacato era nel-la direzione di condivisione e riavvicina-mento tra i sindacati, sulla base di con-dizioni che esistono all’estero: tutela sa-lariale fino al 2020, formazione profes-sionale continua per garantire anche laflessibilità in fabbrica (posti diversi e fun-zioni diverse). Momenti come questi nonsolo occasione di chiarezza e approfon-dimento, sono momenti positivi da ri-proporre per favorire il confronto trale forze sindacali. L’incontro propostoha rappresentato una possibilità dal bas-so di riflettere e stimolare anche i livel-li superiore, grazie alla presenza dei duedirigenti sindacali del territorio e dei di-rigenti dell’associazione.

Sindacati e associazioniriflettono sul lavoro

voro hanno una grande forza - ha spiegato il professor Gras-so proponendo l’analisi delle norme costituzionali che trat-tano l’argomento e parlando in particolare dell’articolo 1che pone in esso il fondamento della nostra repubblica de-mocratica -. Resta uno dei principi fondamentali anche se leforme del lavoro si sono diversificate e il contesto è cam-biato. Qualcuno ha proposto di modificare quel dettato. Per-sonalmente credo molto in una repubblica fondata sul lavo-ro piuttosto che fondata su altro. Non vorrei veder sostitui-ta quella parola con nient’altro tantomento l’illegalità, le ve-line, il bunga bunga». «In questi ultimi anni - ha concluso ilprofessor Demichelis - il lavoro è cambiato perché è cam-

biato il mercato, che è diventato mondiale. L’idea dell’eco-nomia immateriale è forse una retorica che ci accompagna da-gli anni Ottanta: esiste sì il lavoro sulla rete, ma esiste anco-ra la catena di montaggio, lo dimostra la vicenda Fiat. Ab-biamo quasi scoperto come un tuffo nel passato che la ca-tena di montaggio esiste ancora. Un sociologo a cui sono mol-to legato, Zygmunt Bauman, parla modernità pesante e li-quida: modernità pesante significava identità del lavoratore,mentre oggi si vive precarietà. Ci chiedono maggiore flessi-bilità ed è come un grande circo, ci hanno chiesto di fare i tra-pezisti che volano sempre più in alto ma ci hanno tolto lereti di protezione»

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Alba o tramontodel Concilio Vaticano II?

on Roberto è diventato prete durante il Con-cilio ed è stato assistente provinciale delle Aclidal 1966 al 1972. In quegli anni ha deciso dicondividere la vita di lavoro della maggior par-te delle persone e per circa 30 anni ha lavo-rato come infermiere. Ha studiato teologiaecumenica all’Istituto di Studi Ecumenici S.

Bernardino di Venezia con la tesi di licenza su Bonhoeffer.Dal 1995 è consulente teologico del SAE di Mantova. Attual-mente è responsabile di redazione della rivista PRETIOPE-RAI e, dallo scorso anno, è stato di nuovo incaricato all’ac-compagnamento delle Acli di Mantova.

Di fronte ad una cinquantina di persone ha dedicato laprima parte della relazione alla sua esperienza di prete ope-raio e al ruolo svolto dai preti operai nella Chiesa, in parti-colar modo in Francia, dove l’esperienza è nata, e in Italia do-ve si è sviluppata a partire dal dopoguerra.

Ha esordito dicendo: “Io sono contento di essere prete edi essere andato a lavorare”.

Il senso e l’esperienza dei preti operai viene sintetizzatarichiamando le parole di padre Balducci che nel suo libro “l’uo-mo planetario” parla di un cambiamento del cristianesimo, inun contesto di trasformazioni che riguardano la Chiesa, maanche il mondo. La nascita e l’esperienza dei preti operai so-no viste da Balducci come una delle componenti di questocambiamento.

Negli anni ‘40 in Francia i preti operai entrano nelle fabbri-che e nei cantieri navali. Balducci scrive “può anche darsiche secondo i promotori della “discesa all’inferno” i preti ope-rai dovessero semplicemente portare Cristo in una fascia so-ciale ormai remota dalla Chiesa, come se si trattasse di unatribù della Nigeria. E invece molti di essi scoprirono e ne det-tero pubblica testimonianza che c’era più vangelo vissutotra gli operai atei che non nei seminari”

E così si aprirono degli interrogativi nella Chiesa stessa: nonè che il Regno di Dio sia fuori dal Regno di Dio? Sia là do-ve non si nomina neppure Dio? È possibile questo ?

La storia dei preti operai penetra questi interrogativi.Don Roberto ha poi dedicato la seconda parte della rela-

zione all’importanza del Concilio Vaticano II, visto con losguardo, con le attese e le speranze di chi stava in mezzo ailavoratori. L’esperienza dei preti operai ha avuto una pre-

senza anche nei lavori del Concilio. I preti operai francesi man-darono una dettagliata lettera con appunti e osservazioni aipadri conciliari.

Don Roberto ha confessato che l’esperienza del Concilioè stata inizialmente per lui questa: pur avendo appena finitogli studi di teologia si è reso conto che non aveva le catego-rie per leggerne i documenti. Doveva ricominciare a studia-re da capo, leggendo i teologi che non aveva approfondito du-rante la teologia, con un aggiornamento continuo.

Ha proseguito sostenendo che tra le principali innovazio-ni che il Concilio ha portato nella sua esperienza di creden-te e di prete c’è quella del rapporto tra la Chiesa e il mon-do: “Per me essere nel mondo è essere semplicemente cre-dente, starci dentro, superare la distinzione di stare dentrola Chiesa e poi andare nel mondo come se fosse una realtà se-parata. La Chiesa di Cristo è più grande della Chiesa cattoli-ca”.

In questa visione le varie confessioni religiose possonoessere vissute come arricchimento reciproco anzichè elemen-ti di divisione. Il Concilio ci ha insegnato che le chiese pos-sono imparare le une dalle altre, invece di contendersi laprimogenitura le une sulle altre.

Inoltre dal Concilio Vaticano II esce una Chiesa che sipresenta come la Chiesa di tutti, particolarmente dei poveri,rafforzando l’idea che una chiesa che è di tutti solo se è la chie-sa dei poveri, non perché i ricchi sono esclusi, ma perchè la

DMartedì 24 maggio il circolo Acli di Gallarateha ospitato don Fiorini

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lavoro

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La Legge 30 del 2002 ha introdotto lapossibilità di usufruire di un particola-re tipo di contratto di lavoro, il cosid-detto Lavoro Occasionale Accessorio.La finalità è quella di regolamentare leprestazioni occasionali, cioè i lavorisvolti in modo saltuario.Lo scopo è quello di garantire sia lacopertura previdenziale presso l’INPS,sia la copertura assicurativa presso l’INAIL. La copertura previdenziale avviene con l’iscrizione nellaGestione Separata.Bisogna inoltre precisare che tutti i compensi percepiti sotto questa forma sono esenti da imposi-zione fiscale, non incidono sullo stato di disoccupazione e sono totalmente cumulabili con i tratta-menti pensionistici.Le attività per le quali è ammesso il lavoro accessorio sono parecchie. Le più importanti sono: i la-vori domestici, di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, lavori di emergenza e di solidarietà,attività agricole di carattere stagionale e la consegna porta a porta di stampa quotidiana e periodica.Tutti possono essere impiegati nel lavoro accessorio, anche coloro che esercitano già un’altra attivi-tà lavorativa regolare. Ci sono particolari norme che regolano l’impiego delle varie categorie e chevanno valutate caso per caso.L’attività lavorativa non deve dare luogo a compensi superiori ad € 5000 nette, nel corso di un annosolare e per ciascun committente. Ogni committente non può erogare prestazioni totali superiori ad€ 10000.Il committente interessato deve richiedere all’INPS (anche tramite internet) l’emissione dei buoni la-voro indicando tutti i dati richiesti dalla procedura. Dovrà poi versare, prima dell’inizio della presta-zione, l’intero importo dei buoni che verranno utilizzati. Ogni buono di valore nominale pari a 10 corrisponde ad un corrispettivo per il lavoratore di € 7,50.Il lavoratore potrà riscuotere il relativo importo presso tutti i tabaccai che espongono la vetrofaniadel Lavoro Occasionale Accessorio.

LAVORO OCCASIONALE ACCESSORIO

Chiesa, solo se accoglie prima di tutto i poveri, può essere ve-ramente universale.

Ma come può la Chiesa presentarsi di fronte ai popoli sot-tosviluppati?

Nel discorso di apertura del concilio, l’11 ottobre del 1962,papa Giovanni XXIII ha espresso questa sintesi mirabile:“al genere umano oppresso da tante difficoltà essa (la Chie-sa) - come Pietro al povero che gli chiedeva l’elemosina -dice:”Io non ho né oro né argento, ma ti do quello che ho.Nel nome di Gesù Cristo Nazzareno levati e cammina”.

Il primo miracolo negli Atti degli Apostoli è quello di di-re all’uomo: “Levati e cammina!” Alzati, rimettiti in piedicome persona e cammina...

Questo il messaggio, la Buona Novella, la speranza che laChiesa, attraverso il Concilio Vaticano II, porta al suo po-polo, “Popolo di Dio”, e al mondo intero.

Altro aspetto da sottolineare, tra quelli richiamati da donRoberto, è il nuovo linguaggio del Vaticano II rispetto a quel-li dei precedenti concili, nei quali il punto fisso di riferimen-to erano i “canoni”, intesi come delle bolle imperiali con

tanto di anatema finale, di minacce e di pene per i trasgres-sori.

Nel Concilio Vaticano II non c’è nessuna minaccia. Il lin-guaggio è totalmente diverso: Da comando a invito, da leg-ge a ideale, da definizione della Chiesa a mistero della Chie-sa, da minaccia a persuasione, da coercizione a coscienza.

Alba o Tramonto? Questo era l’interrogativo iniziale.Alla luce delle riflessioni che don Roberto ci ha portato

rimangono ancor più attuali le parole introduttive della se-rata: credo che la “forza propulsiva” del Concilio non sia esau-rita e, riprendendo Raniero La Valle mi domando: “Che co-sa sarebbe stata la Chiesa senza il Concilio?”

In realtà “il tempo si è fatto breve”. Quelli che prima era-no processi secolari ora avvengono in pochi anni. “Cam-bia la figura del mondo e, nonostante tutto, cambia an-che la figura della Chiesa.

Per fortuna ci è stato donato il Concilio. Le intuizio-ni di fondo rimangono ancora dinanzi a noi, riposte nel-le nostre mani, in attesa di adempimento”.

Ruffino Selmi

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elezioni

10 varese| giugno 2011 | n. 3 |

Varese, Busto Arsizio, Gallarate e Malnate

Erano quattro le grandi città (superiori ai 15mila abitanti) che sono andate al voto nella scorsa tornata

amministrativa. Ma soltanto a Busto Arsizio il sindaco è stato deciso al primo turno. Si tratta del candidato

del centrodestra e sindaco uscente Gigi Farioli che si è riconfermato alla guida della città. Varese, Galla-

rate e Malnate sono invece andate al ballottaggio. Nel capoluogo ha vinto il sindaco uscente Attilio Fon-tana, candidato del centrodestra sull’avversaria Luisa Oprandi. A Gallarate invece ha avuto la meglio il

centrosinistra di Edoardo Guenzani che ha strappato la vittoria a Massimo Bossi. Centrosinistra vincen-

te anche a Malnate dove è diventato sindaco il giovane Samuele Astuti al ballottaggio contro la candida-

ta della Lega Nord Elisabetta Sofia.

I sindaci eletti negli altri comuni

Albizzate: Francesco Sommaruga di Noi InsiemeAngera: Magda Cogliati di Per AngeraBarasso: Antonio Braida di Vivere BarassoBesano: Salvatore Merlino di Merlino 2006Brebbia: Domenico Gioia di Viviamo Brebbia con GioiaBrenta: Gianpietro Ballardin di Uniti per BrentaCadegliano Viconago: Arnaldo Tordi di Unione Popolare DemocraticaCairate: Paolo Mazzucchelli di Lega Nord - Cristiani PopolariCaronno Pertusella: Loris Bonfanti di Per Caronno PertusellaCasale Litta: Graziano Maffioli di Amministriamo InsiemeCastellanza: Fabrizio Farisoglio di Per Castellanza Farisoglio Sindaco - Lega NordCislago: Luciano Biscella di Vivi CislagoCittiglio: Fabrizio Anzani di Lega Nord, Centrodestra e IndipendentiClivio: Ida Petrillo di Concretezza per il futuro - Clivio InsiemeCocquio Trevisago: Mario Ballarin di Tradizione, sviluppo e territorio per CocquioComerio: Silvio Aimetti di il Gelso - Vivere ComerioCremenaga: Domenico Rigazzi di Unione Democratica CremenagaCugliate Fabiasco: Roberto Chini di Cugliate Fabiasco, Il paese che si rinnovaDaverio: Alberto Tognola di Star Bene a DaverioDuno: Giovanni Damia di Lista civica DunoInarzo: Mauro Montagna di Inarzo FuturoLavena Ponte Tresa: Pietro Roncoroni di Insieme si puòLeggiuno: Adriano Costantini di Amministrare InsiemeLuvinate: Alessandro Boriani di Tre torri LuvinateMesenzana: Anna Vonini in Nicolodi di Liberamente MesenzanaOggiona con Santo Stefano: Andrea Malnati di Insieme per voiPorto Ceresio: Giorgio Ciancetti di Continuità e rinnovamentoSaltrio: Giuseppe Franzi della Lista IndipendentiVergiate: Maurizio Leorato di Uniti per Vergiate

Amministrative, tutti i nuovi sindaci

SSaammuueellee AAssttuuttii,sindaco di Malnate

EEddooaarrddoo GGuueennzzaannii,sindaco di Gallarate

GGiiggii FFaarriioollii,sindaco di Busto Arsizio

AAttttiilliioo FFoonnttaannaa,sindaco di Varese

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elezioni

11varese | giugno 2011 | n. 3 |

esito del confronto elet-torale per l’elezione delsindaco ed il rinnovo delConsiglio comunale aGallarate è certamenteun risultato non sconta-to, anche se le premes-

se, il numero dei candidati e delle liste,la frammentazione degli schieramenti,aprivano possibili scenari alternativi unoall’altro, come raramente era capitato neiprecedenti confronti elettorali.

Viva è stata la soddisfazione del Nuo-vo sindaco Edoardo Guenzani e dellacoalizione che lo ha sostenuto.

Il desiderio di cambiamento che ha ca-ratterizzato le scelte in molti Comuni hasenz’altro influito e prodotto i suoi effet-ti anche a Gallarate. Questo non toglienulla ai meriti che vanno riconosciuti alcandidato sindaco, al lavoro di squadrache ha saputo attivare con l’apporto ditutte le liste che lo hanno sostenuto, conil non scontato successo dalla lista civi-ca, raggiunto senza troppo scalfire il ruo-lo portante del Partito Democratico.

La coalizione di Centro Sinistra è giun-ta al ballottaggio grazie ad una ritrova-ta vivacità partecipativa di tanti militan-ti ed amici che ci hanno creduto e di unasignificativa presenza di giovani. Inoltrel’elettorato ha ben recepito i contenutidel programma, i toni usati nei confron-ti politici e nel dialogo con i cittadini.Nell’esito del ballottaggio finale hannoanche decisamente influito le scelte “pu-nitive” espresse da diversi esponenti del-la Lega Nord nei confronti della coali-zione politica e della giunta uscente.

Quello che inizialmente poteva esse-re un sogno è diventato realtà.

Ora occorre rendere concreta la spe-ranza che la svolta avvenuta produca unautentico “voltar pagina” almeno in dueambiti:nel modo di fare politica, con menopersonalismi e occupazioni di potere al-l’insegna del “comando io”. Gallaratenon ha bisogno di un padrone, ma di

partecipazione, di confronti veri con icittadini, di crescita della corresponsa-bilità, di rispetto delle regole;nei contenuti. Le Acli cittadine han-no espresso - con documenti e in oc-casione di incontri con tutti i candidatiche hanno accettato il confronto - al-cune priorità, in particolar modo in cam-po sociale sollecitando interventi a fa-vore dei più deboli e a rischio e a favo-re di coloro che attendono una rispo-sta al bisogno primario della casa. Han-no ribadito la necessità di nuove scelteper favorire la convivenza pacifica, l’in-clusione sociale, all’insegna della pari di-gnità delle persone, dell’esercizio dei di-ritti e dei doveri nel rispetto delle di-versità. Non sono state le sole a sotto-lineare questi aspetti e questo rafforza lesperanze che qualcosa si riesca a realiz-

zare. Le Acli ritengono che anche quan-do si tratta di dedicare prioritaria atten-zione a delle minoranze a forte rischiodi esclusione e di abbandono, le soluzio-ni cercate abbiano di sicuro una forte va-lenza per le persone coinvolte e un gran-de valore qualitativo sul tipo di città chesi intende realizzare. La qualità della vi-vibilità si misura a partire dalla soluzio-ne dei problemi dei più emarginati e dicoloro che sono in difficoltà.

In questo contesto le Acli non si limi-tano solo a fare gli auguri alla nuova am-ministrazione, ma continuano a mette-re a disposizione le proprie competen-ze, i servizi offerti alla città e la presen-za attiva e responsabile della propriaesperienza, quale associazione di pro-mozione sociale.

Ruffino Selmi

Volontà di cambiamentoanche a Gallarate

L’

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primo piano

12 varese| giugno 2011 | n. 3 |

i incontriamo la mattinapresto in stazione a Va-rese pronti per partirealla volta di Torino. Nonsiamo in molti, però sisa come si dice, “pochima buoni”, no? Effet-

tivamente la maggior parte di noi è ormaiun gruppo di amici che si ritrova spessoa collaborare per le varie iniziative pro-mosse dalle Acli e quella di oggi è un’ul-teriore occasione per trascorrere un’inte-ra giornata insieme. Le aspettative sonotante, siamo tutti curiosi rispetto a quel-lo che andremo a scoprire e conoscere,non solo la “solita” Torino, quella inse-rita nei classici percorsi turistici, ma an-che la Torino “migranda” , quella più na-scosta e meno conosciuta però altrettan-to bella ed interessante.

Il viaggio in pullman trascorre veloce-mente, allietato dalle battute del nostrosimpatico autista Antonio e dall’estrazio-ne a premi organizzata dalla nostra mi-tica Nadia a cui tutti partecipano speran-zosi di accaparrarsi almeno uno dei “fan-tastici” premi messi in palio.

Arriviamo intorno alle 10. L’impattoè forte, ci ritroviamo nel bel mezzo almercato, tra il caos delle bancarelle e deicarretti che ci attraversano la strada…sembra di essere in un souq arabo!

Con qualche piccola difficoltà riuscia-mo ad incontrare la prima guida migran-te, Mirela, una giovane signora rumenache fa parte di una delle numerose asso-ciazioni di comunità migranti che lavora-no a Porta Palazzo con l’obiettivo di ri-qualificare e migliorare questa zona del-la città diventato ormai un centro multiet-nico nel quale convivono decine di comu-nità straniere. Sarà lei ad accompagnarci

nella scoperta del quartiere durante lamattinata.

Ci immergiamo subito nel cuore pul-sante di Porta Palazzo: nell’aria si respi-rano profumi ed odori insoliti, risuonanomille voci che parlano lingue diverse edimmediatamente è come se venissimo ca-tapultati in un paese lontano dell’Africa,dell’Asia, dell’America Latina o del Me-dio Oriente, eppure siamo sempre qui,a Torino.

Ogni tanto, lungo il percorso, rischia-mo di perdere qualcuno per strada: c’èchi, preso dalla frenesia dello shopping,si ferma ad acquistare qualche spezia oqualche prodotto tipico e chi si ferma perimmortalare qualche scena o soggettoparticolare in vista del concorso foto-grafico “la foto più bella della gita” masubito Nadia con il suo megafono richia-

ma tutti all’ordine.Mirela ci racconta come Porta Palazzo

sia stata scelta dai tanti migranti comecasa o luogo di lavoro così, come a lorovolta, avevano fatto altri migranti, arri-vati sui treni dal Sud Italia alla ricerca difortuna e di un posto in fabbrica e, pri-ma ancora, dai contadini delle campagnee delle valli piemontesi. Ancora oggi ritro-viamo questi migranti lavorare fianco afianco: ci sono le botteghe storiche, comequella del sig. Rinaldi, le macellerie islami-che, come quella del sig. Rachid, i vendi-tori di pesce siciliani che urlano “pesce,pesce fresco!”, i formaggiai rumeni… In-somma, riusciamo veramente a fare il gi-ro del mondo in una piazza!

Terminata la visita della zona del mer-cato, ci dirigiamo di corsa verso l’Arse-nale della Pace, dove ci aspetta un respon-

C

Gita interculturalea Torino, storicacapitale d’Italia

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primo piano

13varese | giugno 2011 | n. 3 |

sabile del Sermig (Servizio MissionarioGiovani). Lungo il cammino attraversia-mo l’area del Balôn il pittoresco merca-to delle pulci di Borgo Dora ma purtrop-po non abbiamo né tempo per visitarlo néper dedicarci a qualche acquisto.

Arrivati alla sede del Sermig ci accolgo-no subito, la scritta “Pace” contornata dalmille bandiere, sulla facciata dell’ingresso,e Lorenzo, un giovane volontario, che ciconduce all’interno della struttura. Con isuoi modi garbati e un linguaggio sempli-ce, ci racconta l’incredibile storia di que-sta associazione, nata nel lontano 1964 dalsogno di Ernesto e Maria Olivero e di ungruppo di giovani, il sogno di sconfigge-re la fame con opere di giustizia e di svi-luppo, di vivere la solidarietà verso i piùpoveri e di dare una speciale attenzione aigiovani cercando insieme a loro le vie del-la pace. Questo sogno si realizza ogni gior-no da ormai quasi 50 anni grazie al lavo-ro di mille volontari che dedicano il lorotempo e le loro risorse, non solo econo-miche, al servizio dei poveri. Volontariche, grazie alla loro tenacia, sono riuscitia trasformare un vecchio arsenale mili-tare ridotto ormai ad un rudere, in unagrande casa accogliente per tutti i biso-gnosi e a diffondere il loro messaggio nelmondo costruendo altre due case, una inBrasile ed una in Giordania.

Ancora colpiti dalla straordinaria atti-vità del Sermig ci dirigiamo affamati e conle pance brontolanti verso il ristorante.Abbiamo deciso di pranzare presso il cen-tro culturale Italo-Arabo “Dar al Hikma”.Mirela ci saluta e ci affida nella mani displendidi e disponibili giovani che ci sfa-mano con ottimi piatti italiani e della tra-dizione araba. Concludiamo con un ot-timo thè alla menta, una deliziosa fetta ditorta e siamo pronti a rimetterci in mar-cia alla volta di Piazza Castello dove ci at-tende la seconda guida migrante di og-gi, Daniela, una giovane ragazza rumenache nel corso del pomeriggio ci guideràalla scoperta del centro storico della pri-ma capitale d’Italia.

Accompagnati da Daniela, in solo po-co più di 2 ore, ripercorriamo la storia delnostro Paese, in particolare del Risorgi-mento, proprio nell’anno in cui si celebrail 150° anniversario dell’Unità d’Italia: Pa-lazzo Reale, Palazzo Madama, Piazza SanCarlo, Palazzo Carignano…

La sua preparazione, la sua passione ealcuni curiosi aneddoti su Cavour, i Savo-ia e alcuni personaggi dell’epoca, rendo-no la nostra visita assolutamente piacevo-le ed interessante. Infine, un veloce bi-cerin in uno degli storici caffè e via ver-so la stazione di Porta Nuova dove l’au-tista Antonio ci attende per riaccompa-gnarci a casa. Ultimi scatti fotografici, ungrazie alla guida e un saluto a questa cit-tà, con la promessa di ritornarci presto.

Durante il viaggio di ritorno non po-teva certo mancare un’altra lotteria. Asse-

gnati gli ultimi premi in palio, però, perqualcuno la stanchezza si fa sentire tan-to che si abbandona tra le braccia di Mor-feo. Qualcun’altro, invece, ha ancora vo-glia di condividere le proprie impressio-ni sulla giornata e chiacchiera con i vicini.

Rientriamo a Varese entusiasti di que-sta bella giornata, carichi di emozioni e ri-cordi e ci diamo appuntamento al pran-zo rumeno del 12 giugno in occasione delquale si terrà la premiazione del concor-so fotografico. Chi vincerà?

Valentina Rescaldani

La foto di Silvia Internò vincitrice del concorso "La foto più bella della gita"

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formazione

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Corso per dirigenti,operatori e volontari

Le ragioni del percorso

Le caratteristiche di particola-re asprezza del contesto sto-rico che stiamo vivendo, ab-binate alla necessità di affron-tare il prossimo periodo pre-congressuale, rende neces-saria una fase di coinvolgi-mento e preparazione rivoltaa persone che potranno e vor-ranno assumere in vari livelliruoli attivi e di gestione all’in-terno dell’Associazione e, piùin generale, nel sistema ACLI.Nel solco già tracciato dalleesperienze sviluppate negliscorsi anni, il lavoro previstoper il 2011 viene proposto concaratteristiche prettamenteeducative, rivolte più allo svi-luppo delle risorse individua-li che alla realizzazione di unpercorso didattico e ideolo-gico. Pur se presenti, i con-tenuti di formazione politicaed organizzativa verranno svi-luppati soprattutto come stru-menti di lettura della realtà edi sviluppo di adeguate pras-si di promozione e cura socia-le, utilizzabili sia all’internodelle ACLI che nell’azione dimovimento popolare.

In particolare, verrà posto l’ac-cento su tre aspetti, interdipendenti fra loro:• acquisizione e sviluppo di un pensare e fare politico e organizzativo mirato al locale• la necessità di affrontare la natura complessa della società contemporanea• la promozione di socialità e protagonismo dei soggetti sociali più deboli.

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Sviluppo

I contenuti del percorso formativo riguarderanno:• la storia delle ACLI, con particolare attenzione agli sviluppi ed alle mutazioni delle originariematrici culturali del movimento• l’approccio e la comprensione all’idea ed alla pratica della “rete”• le competenze di base per la gestione e la cura di un ambito organizzativo e di promozione so-ciale;• lo sviluppo delle capacità di:- lettura del contesto sociale- relazione fra persone e gruppi- gestione dei conflitti- promozione dell’azione socia-le e politica.

Obiettivi

Gli obiettivi perseguiti sono ri-volti a stimolare una concretamotivazione all’impegno socia-le e associativo, con particola-re attenzione allo sviluppo neipartecipanti di una efficace con-sapevolezza nel divenire ele-menti attivi del sistema ACLI.Non ultimo, presente l’obiettivodi sviluppare capacità organiz-zative centrate sulla gestionedei processi.

Follow-Upe Supervisione

È previsto un successivo perio-do di accompagnamento, indi-viduale o di gruppo, allo scopodi verificare gli apprendimenti ele possibilità di concretizzarli neimodi più opportuni e praticabi-li nel tempo. Tale accompagna-mento avverrà a richiesta degliinteressati, sotto forma di collo-qui, consulenze e/o attività diapprofondimento delle situazio-ni critiche.

formazione

15varese | giugno 2011 | n. 3 |

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fap

16 varese| giugno 2011 | n. 3 |

nche i pensionati e glianziani della provinciadi Varese stanno viven-do, sulla propria pelle,le difficoltà ed i disa-gi, legati al rapido venirmeno delle sicurezze

del tradizionale Stato Sociale, garante delparziale welfare del recente passato.

La qualità media della vita sta peggio-rando, per le difficoltà di soddisfare i bi-sogni essenziali delle persone e delle fa-miglie, per gli alti costi da affrontare, perle risorse sempre più insufficienti, in spe-cial modo per i pensionati che devonosopravvivere con le misere pensioni mi-nime, per il deterioramento delle rela-zioni e dei legami di solidarietà.

Stanno diventando un sogno svani-to, per molti, per troppi, il diritto ad unavita dignitosa, alla previdenza, alla sa-lute, ai servizi sociali, all’assistenza in ca-so di bisogno.

* * *In tale contesto il fattivo impegno so-

ciale della FAP (Federazione AnzianiPensionati – Acli) è finalizzato alla tute-la della cittadinanza attiva ed alla pro-mozione dei diritti del vasto mondo deipensionati e della popolazione anziana.

Ciò, in particolare come cittadini com-ponenti attivi della società, come por-tatori di valori sociali, etici e spirituali.Ed infine, come destinatari legittimi diservizi, assistenza e sostegno quotidiani.Tutto ciò in una visione di operante so-lidarietà intergenerazionale, fra lavorato-ri e pensionati, fra giovani ed anziani.

La recente stagione congressuale del-la FAP (nazionale, regionale e provincia-le) ha rilanciato gli obiettivi prioritari su

cui la FAP intende muoversi ai vari livel-li:

rappresentanza sociale-sindacale neiconfronti degli organismi pubblici e pri-vati che operano nei campi della previ-denza, salute, sanità, assistenza sociale,fisco, servizi sociali;

la programmazione di attività cultura-li e sociali che favoriscano la presa di co-scienza dei propri diritti di cittadinanza,la valorizzazione delle competenze, mo-tivazioni ed esperienze, il mantenimen-to di un ruolo attivo e protagonista nel-la vita sociale e politica;

l’organizzazione, in collaborazionecon il sistema Acli, di attività e serviziinerenti in particolare: alla difesa civi-ca, il patrocinio sociale e previdenziale,l’assistenza domiciliare, l’educazione mo-

toria e sportiva, l’animazione culturale,spirituale, la consulenza fiscale ed assi-curativa.

Il socio FAP ha inoltre la possibilità dipartecipare alla articolata vita associa-tiva del movimento, usufruire di servizi,facilitazioni, convenzioni e sconti, peral-tro recentemente perfezionate anche insede provinciale, con la pubblicazionedi un’apposita pubblicazione diffusa intutte le strutture FAP.

Alla FAP sono invitati ad aderire, tra-mite i Circoli e le Zone Acli più vicinia casa, i pensionati e gli anziani che necondividono la proposta associativa, leidee e le motivazioni che sono alla ba-se della FAP Acli.

Antonio CarcanoSegretario Provinciale FAP ACLI

A

Tutela e promozionesociale dei pensionatie degli anziani,l’impegno di FAP Acli

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fap

17varese | giugno 2011 | n. 3 |

Anziani, un valoreper la società

l 4 giugno la sede delle Acli di Varese ha ospitato il con-vegno provinciale degli iscritti alla FAP (Federazione an-ziani e pensionati).

La giornata ha visto la partecipazione di diversi ospi-ti tra cui: Don Giorgio Maspero, della Pastorale socialee del lavoro, il dottor Giuseppe Calveri, Direttore Car-diologia II, Sergio Moriggi, presidente provinciale del-

le Acli, Antonio Carcano, segretario provinciale della Fap eMassimo Villa, vice presidente della Fap provinciale.

La discussione si è articolata in due momenti specifici:uno a carattere formativo-culturale sul tema della “Salute eterza età”, l’altro riguardante “Il ruolo e il progetto della FAPAcli”.

«In un momento di grave crisi come l’attuale – spiega ilsegretario provinciale della FAP, Antonio Carcano – questi

momenti di incontro vogliono rappresentare una significati-va occasione di amicizia e di vicinanza, anche per costruireassieme iniziative e proposte per l’azione della FAP in pro-vincia di Varese».

La FAP, com’è noto si batte per una migliore qualità dellavita, dedicando in particolare una speciale attenzione ai pro-blemi che nascono dalla condizione quotidiana dei pensiona-ti e degli anziani, fra cui quelli legati al “welfare”, alle politi-che sociali , previdenza, sanità, assistenza, fisco e così via. Inol-tre, alla tutela dei diritti dei pensionati e degli anziani, l’im-pegno della FAP consiste anche nella promozione di varie at-tività (culturali, tempo libero, turistiche, ecc.), nonché l’acces-so e la fruizione – a condizioni scontate o gratuite – relati-ve alla varietà dei servizi promossi dalle ACLI, dalle pubbli-che amministrazioni ed enti convenzionati.

I

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18 varese| giugno 2011 | n. 3 |

Novità sul lavoro domesticoCOMUNICAZIONE ON-LINELAVORATORI DOMESTICICon la recente circolare n. 49 dell’11 marzo 2011 l’INPSha stabilito le nuove modalità attraverso cui devono essere pre-sentate le comunicazioni obbligatorie di assunzione, mo-difica, proroga e cessazione dei rapporti di lavoro domesti-co, nonché le modalità di pagamento dei contributi trime-strali.

LE DENUNCE DI ASSUNZIONE -TRASFORMAZIONE - PROROGA - CESSAZIONE

A partire dal 1° aprile 2011 l’Istituto ha previsto che lecomunicazioni obbligatorie possono essere presentateutilizzando solo tre canali specifici:• Attraverso i servizi telematici accessibili dal portale dell’isti-

tuto con l’inserimento del PIN personale di cittadino/dato-re di lavoro;il servizio è disponibile sul sito internet dell’Istitutowww.inps.it, nella sezione SERVIZI ONLINE attraversoil seguente percorso:- servizio al cittadino

autenticazione con PIN/Autenticazione con CNS - servizi rapporto di lavoro domestico (Iscrizione/Varia-

zione rapporto).• Attraverso il Contact Center al numero verde 803164;

l’identificazione del soggetto dichiarante tramite PIN e codi-ce fiscale è necessaria anche per le comunicazioni effettua-te utilizzando il Contact Center.Per un periodo transitorio, fino al 30 settembre del cor-rente anno, saranno acquisite anche le comunicazioni di sog-getti sprovvisti di PIN, ma contestualmente all’accettazionedella comunicazione, l’operatore del contact center attiverà ilpercorso per l’assegnazione del PIN al soggetto.Dal 1° ottobre non saranno, pertanto, accettate comu-nicazioni da soggetti non identificabili tramite PIN.

• Ricorrendo agli intermediari abilitati dall’Inps ai sensi dellaL. 12/79 (consulenti del lavoro iscritti all’albo; dottori com-mercialisti…).

MODALITÀ DI PAGAMENTO DEI CONTRIBUTISempre a partire dal 1° aprile i contributi domestici si posso-no versare esclusivamente:• Tramite circuito «Reti Amiche»;

dichiarando il codice fiscale e il codice del rapporto di lavo-ro (che viene fornito dall’Inps) il pagamento può essere ef-fettuato anche attraverso gli sportelli del circuito Reti amiche,vale a dire tabaccherie che espongono il logo “Servizi Inps”e sportelli bancari Unicredit.

• OnlineSul sito internet www.inps.it nella sezione Servizi on line (uti-lizzando la carta di credito per perfezionare il pagamento).

• Telefonando al Contact Center

Numero verde gratuito 803.164 (utilizzando la carta di cre-dito).• Utilizzando il bollettino MAV

Il pagamento mediante avviso.Il vecchio bollettino postale prestampato è stato sostituito dalbollettino Mav (il bollettino il cui pagamento segue una pro-cedura interbancaria standard), che si potrà pagare pressola propria banca. Il prestampato sarà inviato solo la prima vol-ta, per i pagamenti successivi i Mav dovranno essere scari-cati dal sito dell’Inps.

COME OTTENERE IL CODICE PINALCUNE INDICAZIONI TECNICHEPer ottenere il codice va fatta una richiesta dallo stesso sito (clic-cando alla voce: “Richiedi il tuo Pin on line”, nella homepage). A questo punto si apre una pagina dove appare una sche-da da compilare con i propri dati anagrafici, più indirizzo,mail e numero di telefono.L’invio del Pin non è immediato, una parte del codice vie-

ne spedita nel giro di poche ore sul proprio cellulare o via e-mail,l’altra è necessario bisogna attenderla per posta ordinaria. Pas-seranno quindi alcuni giorni prima che si possa davvero ope-rare.Per avere il proprio Pin c’è anche la possibilità di contattare ilcontact center: modalità più semplice ma non più immediata.I propri dati possono essere comunicati all’operatore del nume-ro verde (803. 164), ma anche in questo caso bisognerà attende-re che il pin arrivi nella casella di posta elettronica.

A cura di ACLI Colf

migranti

Per maggiori informazioni:SPORTELLO LAVORO DOMESTICO

COLF – BADANTITel. 0332.497035

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Libia: Acli, no alle bombe italiane,sì ai corridoi umanitari

Immigrazione: doppia bocciaturaper il reato di clandestinità

19varese | giugno 2011 | n. 3 |

migranti

l via libera ai bombardamenti italiani in Libia annuncia-to dal presidente del Consiglio trova contrarie le Associa-zioni cristiane dei lavoratori italiani, «per ragioni di oppor-tunità oltre che di principio», spiega il presidente nazio-nale Andrea Olivero.

«L’Italia non è infatti un Paese come gli altri rispettoalla Libia. Da ex potenza coloniale dovremmo avere mag-gior cautela a intraprendere direttamente operazioni mili-tari dopo gli eccidi compiuti nel secolo scorso. Impegnia-moci semmai con maggiore generosità nell’accoglienzadei profughi, manifestando concreta amicizia al popolo libi-co. Un compito non meno gravoso che lanciare dal cielo bom-be che intelligenti non sono mai».

«Né ci tranquillizza – aggiunge Olivero – la promessa chei nostri saranno bombardamenti “mirati”. Un’affermazioneche getta semmai un’ombra nefasta sui bombardamenti de-gli “altri”. Qualunque operazione che non fosse “mirata”sarebbe infatti un atto indiscriminato di guerra che porte-rebbe l’intera operazione fuori dal diritto internazionale».

Per il presidente delle Acli «l’impegno militare italianosarebbe invece accettabile per l’apertura di corridoi uma-nitari». «Da tempo – afferma Olivero - chiediamo con altre

organizzazioni un intervento urgente per la protezione e l’eva-cuazione dei rifugiati provenienti dall’Africa Sub-Sahariana,in particolare dal Corno d’Africa, che si trovano intrappola-ti in Libia e minacciati da tutte le parti in conflitto, così co-me per quelli che hanno già raggiunto il confine libico-tuni-sino e che non hanno possibilità di ottenere una effettiva pro-tezione in Tunisia».

iformare la legge 94 del2009 ed abolire il reato diclandestinità. È quantochiedono le Associazionicristiane dei lavoratori ita-liani dopo la bocciatura da

parte della Corte di giustizia di Lus-semburgo della normativa italiana inmateria di immigrazione, giudicata incontrasto con la direttiva europea sui rim-patri dei clandestini.

Una bocciatura – segnalano le Acli -che segue di poche ore la sentenza16453 della Cassazione a sezioni unite,depositata ieri, che sancisce a sua voltala sostanziale inapplicabilità della normaintrodotta dal Pacchetto Sicurezza, chepunisce con l’arresto fino ad un anno el’ammenda fino a 2000 euro i cittadinistranieri che vivono in Italia senza il per-messo di soggiorno o senza un docu-mento di riconoscimento attestante la re-

golare presenza sul territorio italiano.«A due anni dall’emanazione del fami-

gerato Pacchetto Sicurezza – spiega An-tonio Russo, responsabile immigrazio-ne delle Acli - aumentano le crepe in unanorma che non tardammo insieme ad al-tri a definire discriminatoria oltre che

di improbabile applicazione. Dopo que-sta doppia e ravvicinata bocciatura, sirende ancor più urgente riformare la leg-ge 94 del 2009 e abolire il reato di clan-destinità, che ha alimentato in questi dueanni un inutile contenzioso».

«Ci auguriamo – continua Russo – chequeste sentenze spingano il Governo ariprendere in considerazione nuove po-litiche per l’accesso dei cittadini stra-nieri in Italia. Il nostro Paese, anche aseguito dei nuovi flussi migratori pro-venienti dal Nord Africa, ha bisogno dinorme capaci di accompagnare il proces-so di integrazione degli stranieri e non dileggi ostili, che spesso costringono all’ir-regolarità. Riconsiderare l’ipotesi di unpermesso di soggiorno per ricerca dilavoro può essere la strada giusta da se-guire per riscrivere le regole relative al-l’arrivo e alla permanenza dei lavorato-ri stranieri in Italia».

I

R

Page 20: Aclivarese Giugno 2011

20

ORGANIZZA

In collaborazione con:

NNeell cceennttrroo ssttoorriiccoo ddeellllaa cciittttàà ddii VVaarreesseeDomenica 26 giugno 2011

“dei popoli e delle associazioni”chi siamo, dove siamo, promozione sociale,welfare e servizi ai cittadini

Ore 12.00Per tutti: aperitivo dal mondo

Durante tutta la giornata animazioneitinerante per i più piccoli e giocoleriaacrobatica con i“MACEDONIA TZIGANI”e il “FOLLETTO GIRAMONDO”

Piazza PodestàCorso Matteotti

LE BOTTEGHE DEL MONDOIN UNA PIAZZAil Commercio Equo & Solidale a cura della Rete delle Botteghe Varesine

Piazza Monte Grappa“delle culture, delle tradizioni,dell’arte e dei laboratori”

Ore 11.00Folklore e colore: spettacoli, musica ,danze e sfilate (prima parte)

Ore 14.00Folklore e colore: spettacoli, musica ,danze e sfilate (seconda parte)

Ore 16.30Tavola rotondaL’EUROPA E LE RIVOLTE DEL MAGHREBNuovi scenari di cooperazioneed integrazione nel Mediterraneo

Ore 18.30Concerto con i “Back in Choir”,jam session e “TUTTINFESTA”

Conil patrociniodi:

P e r i n f o r m a z i o n i : w w w . i o n o n s o n o r a z z i s t a . b l o g s p o t . c o m

e

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primo piano

21varese | giugno 2011 | n. 3 |

l C.T.A. di Varese in collaborazione con l’I.P.S.I.A. Va-rese organizza un viaggio di turismo responsabile e so-lidale in Palestina/Israele. “Con la Palestina nel cuore”nasce dall’idea di organizzare un viaggio che oltre a por-tare i turisti nei luoghi usuali dei pellegrinaggi, li facciaincontrare con la realtà della vita di tutti i giorni degli abi-tanti.

Le continue tensioni create soprattutto dall’Ocupazione mi-litare israeliana e la costruzione del Muro di separazione han-no creato una situazione di non-incontro e quindi di non-dia-logo tra le due realtà coinvolte. Chi prova a rompere questasituazione va incontro a mille difficoltà.

Il viaggio si svolgerà dal 26 Dicembre 2011 al 7 Gennaio

2012, all’interno delle visite e dei viaggi ci saranno incontricon i rappresentanti di Associazioni che lavorano per il dia-logo e la pace, di entrambe le parti. Inoltre si visiterà un cam-po di profughi palestinesi del 1948 e un sito archeologicorestaurato da un team diretto da un’archeologa italiana.

Le città toccate dal viaggio saranno Gerusalemme, Betlem-me, Hebron, Ramallah e Jenin in Cisgiordania; Nazareth, Hai-fa e Tel Aviv in Israele. Ci saranno anche le visite ai luoghisanti, come la Chiesa della Natività e il Santo Sepolcro. Co-me ciliegina sulla torta il Cenone di Capodanno si terrà nel ri-storante più caratteristico di Betlemme, a due passi dal Cam-po dei Pastori.

Particolare attenzione è riservata alla sicurezza, c’è un re-

Gerusalemme: il Muro del Pianto, luogo sacro per gli Ebrei, sorregge su un lato la Spianata delle Moscheecon la Cupola d’Oro, luogo sacro per Musulmani e Cristiani

IPER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:C.T.A. VARESEVia Speri Della Chiesa, 9 - 21100 VareseTel. 0332/281204 - lunedì dalle 9.00 alle 13.00 e giovedì dalle 14.00 alle 18.00E-mail: [email protected]

Con la Palestinanel cuore

Con la Palestinanel cuore In viaggio

con Acli e Ipsiaper un turismo responsabile

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primo piano

22 varese| giugno 2011 | n. 3 |

ferente locale a Betlemme che tiene sempre aggiornati sullasituazione gli organizzatori. Il gruppo verrà guidato da re-sponsabili che hanno già effettuato vari viaggi in quei luo-ghi e che sanno come muoversi.

Si è scelto di portare un piccolo gruppo, massimo 12 per-sone, per facilitare gli spostamenti. Tassativo per chi si iscri-ve è la partecipazione ad almeno un incontro di preparazio-ne e di formazione sui luoghi che si andranno a visitare esul modo di comportarsi consono alle persone che si incon-treranno.

Il costo dell’intero pacchetto (volo a/r, spostamenti, per-nottamenti, pranzi e cene) si aggira intoro ai 1.100 Euro. Siè cercato di mantenere i costi più bassi possibili, in mododa permettere a più persone di partecipare. Benvenuto/a achiunque verrà!

Valentina Rescaldani per CTARoberto Andervill per IPSIA

Sopra l’ufficio dei Christian Peacemaker Team a Hebronsventola orgogliosa una bandiera della Pace…

nno di congresso per il Centro Turi-stico Acli, dalla piccola struttura di ba-se al CTA nazionale; nonostante l’as-sociazione esista fin dagli anni ’60,quello svoltosi quest’anno è solamen-te il IV° Congresso. E’ un evento che,come per il movimento Acli, si svol-

ge ogni 4 anni e comporta il rinnovo delle cariche edegli organi direttivi.

Anche nella provincia di Varese si sono svolti dap-prima i Congressi dei 5 CTA presenti sul territorio(“L.Morelli” di Busto Arsizio, Cassano Magnago, “L.Ri-moldi” Gallarate, Saronno e Varese) e poi della strut-tura provinciale che ha visto l’elezione di un nuovopresidente, Dario Cecchin, aclista e già vice presiden-te del US Acli, che ha sostituito lo storico presidenteGuido Ermolli.

Dopo il Congresso Regionale del CTA Lombardiatenutosi a Milano, si è svolto a Napoli il 10 e l’11 giu-gno il Congresso Nazionale che ha visto la parteci-pazione di 4 delegati dalla nostra provincia. Durantequeste due intese giornate, oltre all’elezione della ca-rica di presidente nazionale, che ha visto riconferma-to Giuseppe Vitale, e del comitato nazionale, gli ol-tre 100 delegati presenti hanno ampiamente dibattu-to sul tema del congresso ribadendo l’importanza dilavorare insieme e fare rete con le altre associazionispecifiche delle Acli affinché il turismo sociale si affer-mi veramente come strumento di conoscenza.

Turismo sociale strumentodi conoscenza per un nuovo umanesimo

IV CONGRESSO NAZIONALE CTA

A

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news

23varese | giugno 2011 | n. 3 |

L’economia solidale è stata protagonista a Saronno dal 4 all’8 mag-gio scorsi nella settimana dedicata “Alla fiera del Des”.Il tutto nel parco dell’ex Seminario e nella Biblioteca civica. Molti glieventi organizzati tra convegni, dibattiti, esposizioni e bancarelle.

Alla fiera del Des(Distretto di Economia Solidale)

Le due sponde del Verbanoa confronto sul sociale

Quest’anno è il 50° anniversario del gesto dipace che si rinnova. Anche le Acli provincialistanno organizzando la presenza all’eventoPer informazioni:segreteria provinciale, 0332/281204

25 settembre 2011

w w w . p e r l a p a c e . i t

Marcia PERUGIA-ASSISIper la pace e la fratellanzatra i popoli

Nel corso dell’Assemblea del Fo-rum Provinciale di Varese del TerzoSettore è stato effettuato il rinnovodelle cariche con l’intento non solo di allargare la condivi-sione e il coinvolgimento di nuovi soggetti del mondo del-l’associazionismo, della cooperazione del volontariato, maanche di ridare slancio all’operatività e alla presenza delForum: «Siamo tuttora immersi in un momento delicato acausa della persistente crisi economica e sociale e dei ri-petuti tagli alle risorse pubbliche destinate alla prevenzionee all’assistenza socio sanitaria - si legge nella nota diffusadal Forum . Al termine dell’assemblea al momento del votosi è pertanto convenuto di allargare e potenziare la presen-za dei portavoce per raccogliere e mettere a frutto l’impe-gno di quanti si sono resi disponibili a collaborare per ga-rantire un’azione più incisiva del Forum provinciale».Si è pertanto dato forma ad una equipe di portavoce com-posta da Giampaolo Bonfanti (Ascovova),Anna Castiglioni (Anffas Varese), Dario Cecchin (U.S.Acli), Rosalia Chendi (UILDM Varese).Gli incarichi sono stati completati con le seguenti designa-zioni: alla segreteria Ruffino Selmi (Acli) e Franco Zanel-lati (UISP), amministratore Alberto Minazzi (Legambien-te).

Forum terzo settore,le nuove cariche

ivia Turco, a Varese lo scorso 17 dicembre,aveva lanciato l’invito a costruire un nuovofuturo, o meglio “una nuova primavera” allepolitiche sociali del territorio. E proprio daquell’invito sono partiti i soggetti del terzo

settore che, con il patrocinio del Comune di Taino,si sono fatti promotori di una giornata di confrontoe riflessione sulla Legge 328, il testo che ha rivolu-zionato, o meglio che avrebbe dovuto rivoluzionare,la rete del sociale nel nostro paese. L’incontro è sta-to un’occasione per fare un punto sullo stato di at-tuazione della normativa a dieci anni dall’entrata invigore ma anche per riflettere sulle problematiche esui risultati raggiunti finora.L’iniziativa, dal titolo “L’applicazione della legge328 sulle due sponde del Lago Maggiore: buoneprassi, criticità e prospettive”, è stata organizzatada una pluralità di soggetti appartenenti a realtà di-verese: Spi-Cgil Varese, Cooperativa sociale l’Aquilo-ne di Sesto Calende, Fnp Cisl, Anffas Varese, Fon-dazione Piatti, Forum Terzo Settore Varese, Uilpen-sionati, Confcooperative e Acli. L’incontro si è tenu-to venerdì 10 giugno al Centro Francesco Bielli(viale Europa 5, Taino).

TAINO

L

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il caso

24 varese| giugno 2011 | n. 3 |

on affittate agli stranieri”. Così scrive-va sul giornalino del Comune CristianoBorghi, assessore a Gerenzano. Quel-le frasi - ha stabilito la sentenza dellasezione civile del Tribunale di Milano- «sono di carattere discriminatorio».Il Tribunale «ordina la cessazione del

comportamento antidiscriminatorio» nonché «la rimozionedell’articolo dal sito web». Le spese legali saranno divise trale parti, in quanto non era stato raggiunto un accordo.

Si è conclusa così la lunga vicenda denunciata anche dalleAcli Provinciali di Varese, che avevano anche segnalato l’epi-sodio allo sportello dell’UNAR (Unione Nazionale Antidi-scriminazioni Razziali, dipendente dal Ministero Pari Opp-portunità) e alla stampa locale e nazionale. Sul giornalinocomunale l’assessore Cristiano Borghi si rivolgeva direttamen-te agli abitanti del paesone alle porte di Milano: «Vi aiutia-mo a risistemare i cortili, ma voi non affittate agli ex-tracomunitari», diceva, lamentando la tendenza dei ge-renzanesi a dare in locazione le vecchie case del cen-tro storico. Sotto accusa anche la frase «altrimenti avremoil paese invaso da stranieri e avremo sempre più paura ad usci-re di casa». Dopo la denuncia sulla stampa portata avantidalle Acli, le associazioni locali si erano mosse in sinergia: ilricorso giudiziario era stato presentato dalle associazioni Far-si Prossimo e Avvocati per niente ed era condotto dall’av-vocato Alberto Guariso, Come motivazione, nelle otto pa-gine della sentenza si legge anche che «il contenuto discri-minatorio debba essere valutato in considerazione del pregiu-dizio, anche potenziale che una categoria di soggetti potreb-be subire in termini di mero svantaggio o di maggiore diffi-coltà di reperire beni o servizi rispetto ad altri». E ancora:«Il comportamento dell’assessore Borghi era certamenteespressione della qualità di pubblico ufficiale. Si tratta pertan-to di un’esternazione effettuata allo scopo di incidere nellospazio giuridico riservato all’autonomia negoziale di cittadi-

ni proprietari di immobili nel comune di Gerenzano e di cit-tadini stranieri interessati a risiedere in quel territorio». Sen-tenza chiara, che non lascia spazio a dubbi. Resterà facoltà delComune e dell’assessore Borghi scegliere se presentare ricor-so o meno. Per ora, quelle frasi sono state ritenute discrimi-natorio e, secondo il tribunale, sono state rimosse dal sitodel comune nei giorni successivi.

“N

Accolto il ricorsocontro il Comunedi GerenzanoL’assessore Cristiano Borghi aveva chiesto ai gerenzanesidi non affittare case agli stranieri. Il tribunale: “Quelle frasisono discriminatorie, devono essere rimosse dal sito del Comune”

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dai circoli

25varese | giugno 2011 | n. 3 |

CASSANO MAGNAGO

150 anni di solidarietà e lavorocircoli Acli di Cassano Magnago, Gallarate e della Zo-na di Gallarate hanno organizzato una serie di iniziati-ve nell’ambito delle celebrazioni per il 150esimo anniver-sario dell’Unità d’Italia. Gli eventi (svolti tra il 19 e il22 maggio) hanno previsto una mostra fotografica e deimomenti di riflessione sul tema del lavoro e della soli-

darietà. Ospite del convegno, accanto al vice presidente pro-vinciale Ruffino Selmi, è stato Roberto Ghiringhelli, docen-te di storia moderna e contemporanea all’Università Catto-lica di Milano.

Dopo Cassano la mostra fotografica itinerante delle Acli,organizzata in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, ha fat-to tappa anche a Saronno e Uboldo.

I

GALLARATE

I “nuovi italiani” scoprono il Lago Maggiore

na bella giornata per una gi-ta scolastica molto partico-lare: il 29 maggio gli iscrittialla scuola d’italiano pro-mossa dal Circolo di Galla-rate sono andati alla scoper-

ta dell’Isola Madre e del lago Maggiore.La giornata festosa ha rappresentato

il momento conclusivo della scuola, inse-

rita all’interno del progetto d’integrazio-ne finanziato dalla Fondazione La Sor-gente: anche la scoperta del territorio incui si vive, delle bellezze naturali e dellastoria, fa parte del percorso di integrazio-ne in Italia.

L’evento è stato allargato anche alle fa-miglie della scuola d’arabo che si tiene nel-la sede Acli di Gallarate ed è promossa da

un’associazione animata in particolare dadonne.

Un gruppo di 63 persone hanno trova-to il modo di stare insieme: l’iniziativaha avuto un successo tale da far pensareanche ad un suo allargamento nel pros-simo anno, rendendo protagonisti e or-ganizzatori gli stessi migranti dell’inizia-tiva.

U

Una gita scolastica molto particolare: la giornataera il momento conclusivo della scuola d’italiano di Gallarate

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dai circoli

26 varese| giugno 2011 | n. 3 |

C I R C O L I I N F E S T A

Domenica 5 giugno ungruppo di “giovani” amicidel Circolo Acli di Voldo-mino ha organizzato unagiornata Km Zero per fareriscoprire i sapori ed i lavo-

ri artigianali che vengono preparati a po-chi passi da casa. Il programma dellagiornata ha previsto una passeggiata peril mercatino a KM 0 nel Parcheggio diVia Martiri di fianco al circolo Acli diVoldomino Superiore.

Durante la giornata è stato possibile:ammirare i taglieri in legno o i giochi deinostri nonni di Andrea Minervino (Ca-ravate); indossare e provare le collane edi braccialetti fatti in resina di Kientz Gre-ta(Montegrino); odorare e provare le cre-me Bio di Bruno Giordano(Montegri-

no); ammirare le vetrate artistiche diCherchi Giuseppe(Voldomino) apprez-zare i lavoretti preparati e decorati a ma-no dai bambini della sezione Anfass diLuino; scoprire i sapori biologici dellaBottega del Gym(Luino); ammirare ifantastici colori dei fiori e piante di Rab-

biosi Sara(Montegrino-Fraz.Cucco)I prodotti da degustare: Il miele ed i

frutti di bosco di Insilvis (Pianazzo); Iformaggi di capra e la formaggella delLuinese DOP di Gatta Albino (Curiglia)La verdura biologica di Gemmo (Lui-no); Il gustoso e dietetico gelato di Ca-pra di Toletti Roberto (Germignaga) Lefantastiche pesche sciroppate di Mona-te dell’azienda Agricola i Perzegat (Tra-vedona Monate) La birra ed i prodottidi castagne di Giovannoni (Azzio) I for-maggi vaccini, gli yougurt ed il gustosogelato di Torresan Maurizio(Carvate) Leuova bio di De Ambrosi Fabio(Monte-grino) Il pane Bio fatto con pasta madre(a lievitazione naturale) cotto nel for-no a legna di Corrado Alberti (Monte-grino).

VOLDOMINO

Pranzo a Km Zero

D

SARONNORicorrono inquesti giornigli anniver-sari di alcunicircoli dellap rov inc ia .Partiamo daSaronno checelebra isuoi 65 annidi vita. Perl’occasione è stata organizzata una mostra fotograficache ripercorre alcuni dei momenti più significativi del-la storia del circolo.

CARONNO VARESINOSi festeggiaanche a Ca-ronno Varesi-no. La sedecompie 50 an-ni: “Tanti i vol-ti che l’hannopercorsa, tan-te le storie chel’hanno attraversata, tanto l’impegno che l’ha tenuta

aperta ai bisogni di tutti, senza distinzioni.” Anche il cir-colo di Caronno per festeggiare questo traguardo haorganizzato una mostra fotografica alla sede di Via Ga-ribaldi.

PEVERANZA

Peveranza compie invece 20 anni. Il circolo della fra-zione di Cairate lavora in grande collaborazione con lesedi di Cairate e Bolladello. Oltre che con Oggiona San-to Stefano e Cassano Magnago: l’attività più recentesi è concentrata sui temi dell’informazione, del lavoroe della solidarietà.

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eventi

27varese | giugno 2011 | n. 3 |

La Romaniafa festa a Varese

cli Colf e Comunità della Romania di Va-rese hanno organizzato domenica 12 giu-gno una festa rumena al Ristorante ComService di Via Speri Della Chiesa. L’inizia-tiva è stata un’occasione per conoscere i luo-ghi la vita e le tradizioni del popolo rumen-to. Perché come sostiene Silvia Craciun «La

Romania è terra di grande tradizione e di musica. Spesso l’im-magine dell’immigrato rumeno è legata ai fatti di cronaca. Mail nostro popolo non è come ci viene descritto dalla televisio-ne». Momento centrale della giornata è stato il pranzo conil menu tipico rumeno al quale hanno partecipato più di 170persone arrivate anche da Gallarate e Milano. Interessante egradita la presenza di tante altre comunità etniche (ne ab-biamo contate una decina) alla festa che è terminata con ledanze della tradizione. Nel pomeriggio una rappresentantedella comunità rumena ha commentato un filmato e presen-tato la storia e le curiosità del suo paese. L’iniziativa è stata ar-ricchita dall’esposizione di costumi e manufatti rumeni. Ilricavato della giornata è devoluto all’organizzazione di “Lepiazze del mondo”.

Nadia Cucchi

A

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settimana rom e sinti

28 varese| giugno 2011 | n. 3 |

i hanno pensato l’alle-gria dei bambini e i co-lori di clown e giocolie-ri ad animare il sabatodel “Party-tone” cheha concluso la setti-mana delle Acli dedi-

cata a rom e sinti. L’evento conclusi-vo ha fatto divertire insieme bambini eadolescenti del campo sinti di Gallara-te e dei rioni circostanti, riuniti sul cam-

po dell’oratorio di Cedrate. «È stata unagiornata divertente e colorata, con unagrande partecipazione sia dei piùpiccoli che dei ragazzi più grandi, an-che adolescenti» spiega Nadia Cucchi,responsabile Acli del progetto “La cul-tura genera appetito” che cerca di crea-re integrazione a partire dalla conoscen-za reciproca. La giornata è stata promos-sa dalle Acli provinciali e cittadine, dal-la Uisp (Unione italiana sport per tut-

ti) e dall’associazione Vivere in Po-sitivo Verbano Onlus: queste ultimedue associazioni si sono occupate so-prattutto delle partite e della animazio-ne per i più piccoli. «Tra i risultati po-sitivi - dice ancora Nadia Cucchi - c’è si-curamente il fatto che la giornata hamigliorato l’incontro tra la comuni-tà sinti e i rioni, con un interesse daparte della parrocchia di Cedrate per ilcoinvolgimento anche in futuro dei bam-

C

Una partita di calcioUna partita di calcio

“a squadre molto miste”“a squadre molto miste”All’oratorio di Cedrate lo scorso mese di maggio si è tenuto il torneo“Party-tone”, che ha coinvolto i bambini e i ragazzi delle parrocchie e delcampo sinti di via Lazzaretto. Un evento organizzato da Acli Varese e Gallaratee Associazione “I Colori del Mondo”in collaborazione con Uisp, ComunitàPastorale San Cristoforo, Scout di Gallarate, Enaip Busto Arsizio e Ctp Eda

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bini e dei ragazzi della comunità». I sin-ti gallaratesi - un tempo stanziati in via2 giugno, tra centro e Madonna in Cam-pagna - oggi risiedono in via Lazza-retto, in territorio della parrocchia diCedrate. «Per questo ringraziamo inparticolare le associazioni e le parroc-chie» conclude Nadia Cucchi. Un con-

tributo fondamentale è venuto anche da-gli scout dell’Agesci “Gallarate 1”, chegià da tempo frequentano il campo sin-ti.

La giornata di festa sportiva con il rio-ne e la parrocchia non è stato l’unicomomento della Settimana che ha coin-volto il campo sinti: le Acli hanno de-

dicato una giornata specifica a scuo-la e formazione professionale: il Cen-tro EDA e Enaip (l’ente di formazioneAcli) hanno portato il loro “open day”fin dentro al campo, per far conoscereai ragazzi la possibilità di imparare unmestiere andando a scuola, per favori-re così anche l’inserimento lavorativo.

settimana rom e sinti

29varese | giugno 2011 | n. 3 |

Page 30: Aclivarese Giugno 2011

referendum

30 varese| giugno 2011 | n. 3 |

approvazione dei quattroquesiti referendari da partedel popolo italiano è un ri-sultato straordinario, per la

presa di coscienza dei cittadini e per lastraordinaria partecipazione dimostrata.Gli italiani hanno dato un segnale di gran-de attenzione all’acqua bene comune e al-l’ambiente, con il rifiuto dell’energia nu-cleare, e hanno confermato che la Legge deve essere uguale per tutti, rifiutando il legittimo impedi-mento. La campagna referendaria e l’esito del voto hanno confermato poi la grande voglia di parteci-pazione e impegno diretto di molti italiani, che hanno voluto contare e dire parole chiare su temi benprecisi: per la prima volta, dopo 16 anni, la strategia dell’astensione che aveva fatto fallire le prece-denti consultazioni è stata sconfitta, con il superamento del quorum del 50% più uno degli elettori.Un dato eccezionale, che supera le divisioni politiche e manda un segnale significativo a tutti i partiti:soprattutto a quelli al governo (che avevano più o meno esplicitamente contestato l’utilità dei referen-dum e contrastato la partecipazione), ma anche ad alcune forze dell’opposizione, che solo tardiva-mente hanno fatto propria la battaglia referendaria promossa soprattutto dalle forze della società civi-le, tra cui le Acli.Anche la provincia di Varese ha dato il suo contributo, con una affluenza che è stata complessiva-mente intorno al 52,5% (più alta per acqua, un po’ più bassa per legittimo impedimento e nucleare): ilquorum è stato raggiunto nella quasi totalità dei Comuni, con l’unica eccezione significativa della cittàcapoluogo.

L’

Una grande vogliadi partecipazionee impegno diretto

Page 31: Aclivarese Giugno 2011

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Page 32: Aclivarese Giugno 2011

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