BeneDire Giugno 2011

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26 GIUGNO 2011 Solennità del Corpus Domini ANNO I - NUMERO II C’è bisogno di te Gesù, tu solo puoi donarci la pace! Con questa esclamazione si è aper- to il momento di preghiera che ha fatto da preludio alla Marcia della Pace svoltasi martedì 21 giugno 2011. Organizzata dalle comunità parrocchiali di Santa Venerina in occasione della memoria liturgica di San Luigi Gonzaga la Marcia ha invitato i numerosi fedeli - riuniti- si in Piazza Roma per muoversi in cammino verso piazza Immacolata a Dagala - a riflettere sulla necessi- tà di essere sale della terra e luce del mondo per costruire una civiltà della pace. Come essere operatori di pace? Conditio sine qua non è l’impegno a vivere la nostra specifica santità in famiglia, sul lavoro, a scuola, in tutti gli ambienti di vita. Tutti siamo chiamati alla santità che ci è stata donata nel Battesimo e che dobbiamo mantenere e perfezio- nare con l’aiuto di Dio realizzando così il progetto che Lui ha stabilito per ognuno di noi. E il progetto di Dio è un “progetto d’amore” per- chè Dio è Amore: la santità cri- stiana è la carità pienamente vis- suta. Essere veri discepoli di Cristo significa amare Dio e il prossimo. Sant’Agostino scrive parole bellis- sime a riguardo: "Sia che tu taccia, Parrocchia, famiglia ed emergenza educativa Ringraziamo di cuore Annalisa e Do- menico che, a nome della redazione di questo periodico, ci hanno per- messo di testimoniare la nostra espe- rienza da famiglia laica. Ringraziamo dunque, l’intera equipe redazionale per la stima mostrata nei nostri con- fronti, affidandoci la stesura di questo articolo. E’ lodevole, certamente, la disponibilità al servizio in parrocchia che hanno molti laici sposati, tuttavia restano alcune ombre; si insiste infat- ti sulla necessità di far “..crescere la consapevolezza di una ministerialità che scaturisce dal sacramento del matrimonio..” (Educare alla vita buo- na del Vangelo n. 38). Gli sposi cri- stiani sono chiamati a compiere un servizio (ministerialità) specifico nel- la Chiesa che consiste nell’ “..aiutare la Parrocchia a diventare famiglia di famiglie” (n 38). La partita più im- portante tuttavia si gioca in casa; è innanzitutto all’interno del nucleo familiare che la famiglia è chiamata a svolgere il suo compito educativo, principalmente verso i figli affinché possano diventare buoni uomini e veri cristiani. La Chiesa da parte sua ami e, attraverso itinerari specifici, sostenga la famiglia affinché diventi “Chiesa domestica”. Pertanto il servizio in parrocchia qualora venisse fatto in contrasto col PACE…Via alla Santità! Marcia per la Pace delle Comunità Parrocchiali di Santa Venerina PERIODICO RELIGIOSO - CULTURALE DELLA PARROCCHIA MARIA SS. IMMACOLATA DAGALA DEL RE (S. VENERINA - CT) http://chiesa.dagala.it [email protected] l’ Editoriale CONTINUA ALL’INTERNO SOCIETA’ Il valore del gioco e dello stare insieme...guardare al passato per vivere meglio il presente Pag. 2 CULTURA & RELIGIONE La colonna votiva dedicata all’Immacolata: frutto di una devozione fiorente Pag. 8 CONTINUA A PAGINA 3

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PERIODICO RELIGIOSO - CULTURALE PARROCCHIA MARIA SS. IMMACOLATA DI DAGALA DEL RE (S. VENERINA - CT)

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26 GIUGNO 2011 Solennità del Corpus Domini ANNO I - NUMERO II

C’è bisogno di te Gesù, tu solo puoi

donarci la pace!

Con questa esclamazione si è aper-

to il momento di preghiera che ha

fatto da preludio alla Marcia della

Pace svoltasi martedì 21 giugno

2011. Organizzata dalle comunità

parrocchiali di Santa Venerina in

occasione della memoria liturgica

di San Luigi Gonzaga la Marcia ha

invitato i numerosi fedeli - riuniti-

si in Piazza Roma per muoversi in

cammino verso piazza Immacolata

a Dagala - a riflettere sulla necessi-

tà di essere sale della terra e luce

del mondo per costruire una civiltà

della pace.

Come essere operatori di pace?

Conditio sine qua non è l’impegno

a vivere la nostra specifica santità

in famiglia, sul lavoro, a scuola, in

tutti gli ambienti di vita. Tutti

siamo chiamati alla santità che ci è

stata donata nel Battesimo e che

dobbiamo mantenere e perfezio-

nare con l’aiuto di Dio realizzando

così il progetto che Lui ha stabilito

per ognuno di noi. E il progetto di

Dio è un “progetto d’amore” per-

chè Dio è Amore: la santità cri-

stiana è la carità pienamente vis-

suta. Essere veri discepoli di Cristo

significa amare Dio e il prossimo.

Sant’Agostino scrive parole bellis-

sime a riguardo: "Sia che tu taccia,

Parrocchia, famiglia ed emergenza educativa

Ringraziamo di cuore Annalisa e Do-

menico che, a nome della redazione

di questo periodico, ci hanno per-

messo di testimoniare la nostra espe-

rienza da famiglia laica. Ringraziamo

dunque, l’intera equipe redazionale

per la stima mostrata nei nostri con-

fronti, affidandoci la stesura di questo

articolo. E’ lodevole, certamente, la

disponibilità al servizio in parrocchia

che hanno molti laici sposati, tuttavia

restano alcune ombre; si insiste infat-

ti sulla necessità di far “..crescere la

consapevolezza di una ministerialità

che scaturisce dal sacramento del

matrimonio..” (Educare alla vita buo-na del Vangelo n. 38). Gli sposi cri-

stiani sono chiamati a compiere un

servizio (ministerialità) specifico nel-

la Chiesa che consiste nell’ “..aiutare

la Parrocchia a diventare famiglia di

famiglie” (n 38). La partita più im-

portante tuttavia si gioca in casa; è

innanzitutto all’interno del nucleo

familiare che la famiglia è chiamata a

svolgere il suo compito educativo,

principalmente verso i figli affinché

possano diventare buoni uomini e

veri cristiani. La Chiesa da parte sua

ami e, attraverso itinerari specifici,

sostenga la famiglia affinché diventi

“Chiesa domestica”.

Pertanto il servizio in parrocchia

qualora venisse fatto in contrasto col

PACE…Via alla Santità! Marcia per la Pace delle Comunità Parrocchiali di Santa Venerina

PERIODICO RELIGIOSO - CULTURALE DELLA PARROCCHIA MARIA SS. IMMACOLATA DAGALA DEL RE (S. VENERINA - CT) http://chiesa.dagala.it [email protected]

l’ Editoriale

CONTINUA ALL’INTERNO

SOCIETA’

Il valore del gioco e dello stare insieme...guardare al passato per vivere meglio il presente

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CULTURA & RELIGIONE

La colonna votiva dedicata all’Immacolata: frutto di una devozione fiorente

Pag. 8

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Il valore del gioco e dello stare insieme La dimensione ludica come presupposto per un’amicizia reale

nità locale. Mi chiedo se quella virtuale può essere

considerata un’amicizia reale, visto che si sviluppa in

modi molto facili che non richiedono fatica.

“L’amicizia reale – sostiene Roger Scru-

ton – si mostra nell’azione e nell’affetto.

L’amico reale è quello che viene in aiuto

nel momento in cui hai bisogno; è colui

che c’è come conforto nelle difficoltà e

che condivide con te i tuoi successi. Fare

questo davanti a uno schermo è difficile

… Le amicizie che vengono praticate

primariamente attraverso lo schermo non

possono decollare facilmente e, quando ci

riescono, non vi è la garanzia che possa-

no sopportare ogni tensione”. Non è mia

intenzione, tuttavia, di demonizzare

internet e i vari social work, che, bene

utilizzati, aiutano molto, semplicemente

voglio mettere in evidenza che i giochi di

una volta, senza tecnologie o con minimo apporto

tecnologico, incrementavano la socialità, contribuiva-

no notevolmente alla crescita e allo sviluppo delle ca-

pacità sociali, etiche e relazionali in genere. La nostra

società ha bisogno di recuperare la piazza, il contatto

diretto tra le persone, non solo dei ragazzi, ma anche

degli adulti perché nel gioco, nella conversazione,

nell’aggregazione ci si scopre sempre più persone reali

e non soltanto “virtuali”. I giochi di una volta ci aiuta-

no, allora, a riscoprire non solo il passato, ma la nostra

stessa identità psico-fisica e il valore “persona” nella

sua integralità. Giovanni Vecchio

L’iniziativa del Comitato dei festeggiamenti di Maria

SS. Immacolata di Dagala del Re di far rivivere nella

piazza del paese i giochi dei ragazzi di diversi decenni

fa non deve essere interpretata soltanto

come un’ “operazione nostalgia” o una

mera rievocazione “storica” della società

prevalentemente rurale siciliana che ca-

ratterizzò il nostro territorio fino al co-

siddetto “boom” economico degli anni

Sessanta-Settanta. Volendo rilevare i

valori intrinseci del progetto e la sua

“ricaduta” positiva nella realtà odierna,

dobbiamo evidenziare subito come la

vita dei fanciulli, dei preadolescenti e

degli adolescenti (e in parte anche degli

adulti) del nostro tempo è immersa in

contesti nei quali (a parte la scuola) pre-

valgono i mezzi audiovisivi, i social

network, i giochi “tecnologici”, insomma

prevale la “realtà virtuale” nella quale le relazioni ven-

gono intrattenute e comprese in modo diverso rispetto

al passato. Oggi c’è un’inedita facilità per entrare in

contatto con un’altra persona attraverso lo schermo,

cioè senza alzarsi dal proprio tavolo per recarsi in casa

del proprio amico o partecipare a riunioni settimanali

o a giochi in piazza o in cortile assieme ai coetanei.

Queste modalità di stare in contatto, oggi sempre me-

no frequenti, richiedevano un confronto attivo con gli

altri, anche attraverso la dimensione ludica, e talora

uno sforzo di comprensione nonché l’esigenza di un

adattamento sociale corroborante per lo sviluppo della

personalità di ciascuno e per la vita stessa della comu-

CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA

26 GIUGNO 2011 SOCIETA’

nostri i suoi atteggiamenti, i suoi

pensieri, i suoi comportamenti.

"Quelli che egli da sempre ha cono-sciuto, li ha predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo" (Rm 8,29).

Non dobbiamo temere di aspirare

alla perfezione, perché è Dio che ci

guida in ogni azione quotidiana

mediante lo Spirito Santo.

La Chiesa, durante l’Anno Liturgi-

co, ci invita a fare memoria di una

schiera di Santi e Beati, semplici

taci per amore; sia che tu parli, par-la per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdo-ni, perdona per amore; vi sia in te la radice dell'amore, poiché da que-sta radice non può procedere se non il bene" (cit. Omelia 7, inter-

pretazione della Prima Lettera di

Giovanni).

Per vivere la santità non è necessa-

rio compiere imprese straordinarie,

ma vivere come Cristo, facendo

uomini come noi che però hanno

vissuto pienamente lo spirito delle

Beatitudini amando e seguendo Cri-

sto nella loro vita quotidiana.

Poveri in spirito, puri di cuore come

fu Luigi Gonzaga che il Beato Gio-

vanni Paolo II definì <<eroico apo-

stolo della carità>>: a lui possiamo

guardare come modello per spende-

re la nostra vita nella costruzione

del Regno di Cristo, regno d’amore e

di pace. Cristina Cantarella

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26 GIUGNO 2011 IL PARROCO RISPONDE

ti ad essere, nella Chiesa e nel mondo,

segno della tenerezza di Dio che attra-

verso il sacrificio di Cristo ci mostra

l’Amore col quale ci ama e col quale

vuole che gli sposi si amino; vivendo tale

capacità di donazione reciproca, mentre

si riconoscono figli amati nella preghiera

e nei sacramenti e nel sigillo della comu-

nione tra loro e col parroco, i laici sposa-

ti diverranno davvero corresponsabili

dell’azione evangelizzatrice della Chiesa.

Antonino e Antonella Operatori pastorali della Parrocchia di Zafferana

coniuge (cristiano) o anche soltanto non

in comunione con lui, non sarà mai real-

mente fecondo almeno non nel senso di

quella fecondità che la grazia del sacra-

mento del matrimonio ci abilita ad offri-

re e cioè: la testimonianza di un amore e

di una comunione che scaturisce dalla

stessa natura della Trinità (a tal proposi-

to, sublime testimonianza è data dalla

fedeltà al sacramento da parte di coloro

che subiscono una separazione) infatti,

per grazia gli sposi cristiani sono chiama-

CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA

«...Salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: “Salvaci, Signore, siamo perduti!” Ed egli disse loro: “Perché avete paura, gente di poca fede?”» (Mt 8, 23-25). La piccola barca della famiglia cristiana vive l’ardua missione di solcare il mare in tempesta dell’attuale contesto storico, provocato dai venti e dalle onde del relativismo etico culturale, che alimenta l’individualismo, l’egoismo e l’egocentrismo. L’attuale cultura relativista non parla più di famiglia, intesa come relazione tra un uomo e una donna, fon-data sul matrimonio, ma di famiglie al plurale, e quin-di di diversi modi di incarnare la realtà familiare, po-nendoli tutti allo stesso livello. In questa situazione culturale, la famiglia cristiana, solo se sarà veramente e pienamente se stessa, potrà testimoniare la verità della famiglia fondata sul sacramento del matrimonio. La coppia cristiana, per vivere questa missione e acco-gliere l’invito di Gesù, rivolse a Pietro: “Duc in al-tum”, “prendi il largo”, e cioè il largo nel mare della storia, per evitare di naufragare negli scogli dell’infedeltà, del divorzio o dell’essere “separati in casa”, dovrà fare continuo riferimento ad una spiritua-lità eucaristica. Nell’Eucarestia che è essere “pane spezzato” per gli altri, troviamo l’essenza più vera del-la vocazione matrimoniale. I coniugi hanno come vo-cazione, infatti, proprio quello di affidarsi l’uno

L’Eucarestia Scuola di vita familiare

Sulle strade della fede

all’altro nella verità e nell’amore di Dio; in altri termi-ni, i coniugi sono chiamati a farsi eucarestia l’uno per l’altro, per essere insieme “pane spezzato” per i propri figli e per il prossimo. Questo amore eucaristico costi-tuisce la più bella ed efficace testimonianza ed educa-zione che i genitori possono donare ai figli. Il farsi eucarestia esige un particolare stile di relazioni familiari. È lo stile della cordialità e della fiducia reci-proca. Cordialità è una parola composta da due parole COR - DIALITA’ , e significa dare il cuore all’altro. La stessa etimologia di cordialità è presente nel verbo credere: COR - DO, dare il cuore, mettere il cuore su qualcosa, su qualcuno. Cordialità e credere, quindi, significano mettere il cuore nell’altro, donare il cuore all’altro. Essi sono due atteggiamenti che devono sem-pre accompagnare le relazioni e i comportamenti della famiglia, perché costituiscono lo stile dell’Amore di Dio. Solo così sarà possibile trasformare la vita fami-gliare in un altare vivente del banchetto eucaristico. Inoltre, per non meritarci il rimprovero di Gesù “gente di poca fede”, nei momenti di prova e di fati-che che la vita non risparmia a nessuno, con fiducia e umiltà attraverso un insistente preghiera bisognerà

sempre “svegliare “ il Gesù eucaristico pre-sente in questa barca che è la Chiesa.

Sac. Giuseppe D’Aquino

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26 GIUGNO 2011 LA RIFLESSIONE

L’attualità sotto i riflettori

L’acqua, bene comune, dono di Dio, non mercificabile, è una risorsa indispensabile da gestire

in modo “solidale”, il cui accesso va garan-tito a tutti, soprattutto ai più poveri e in-digenti. La Chiesa si è schierata nettamen-te ed adoperata con grande vigore per in-dirizzare il voto degli elettori. La riposta degli Italiani, credenti e non, è stata forte e matura. Oltre il 95% di coloro che si sono recati alle urne, con il proprio Sì, ha detto No, tra l’altro, alla privatizzazione dell’oro blu e al ritorno del nucleare in

Italia. Prova di grande maturità e responsabilità nei con-fronti dell’ambiente di cui siamo stati nominati tutori. Forse, in un mondo segnato da grandi catastrofi, stiamo prendendo finalmente coscienza della grande reciprocità tra noi, il Creato e Dio e «nel prenderci cura del Creato, noi constatiamo che Dio, tramite il Creato, si prende cura di noi» (BENEDETTO XVI, Se vuoi coltivare la pace, custodisci il Creato, n.13).

M.F.

«In principio Dio creò il cielo e la terra» (Gen 1,1). La Creazione è l’inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio. Lo sforzo degli uomini nel corso dei secoli di migliorare le proprie condizioni di vita corrisponde al progetto dell’Onnipotente. L’uomo, posto da Dio “nel giardino dell’Eden, perché lo coltivas-se e lo custodisse” (Gen 2,15) deve, però, esercitare la custodia del Creato osservan-do quelle leggi morali, compendiate nella proibizione di “mangiare il frutto dell’albero” (Gen 2,16), che ne impedisco-no uso e abuso. Ciò che Dio ci ha donato con assoluta gratuità non può essere monopolizzato né costituire merce di scambio. Il Referendum del 12-13 giugno è servito da spunto per riflettere con grande serietà su te-mi estremamente delicati e di vitale importanza per le generazioni presenti e future. In particolare, è stata og-getto di una vera e propria “campagna evangelica” la questione riguardante la privatizzazione dell’acqua.

Il creato, dono di Dio nelle mani

Evangelizzazione e discernimento

“Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”

Quante volte in ginocchio, durante l’esposizione del Santissimo abbiamo ripetuto con fede: “sia lodate e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento! ” Non c’è gioia più grande e profonda, che stare un po’ di tempo ai piedi di Gesù Eucarestia. Nell’ultima cena Gesù prende il pane, lo benedice, lo spezza e lo distribuisce facendo del “pane spezza-to” il segno della sua vita donata, per amore, in sacrificio sulla croce. Il vino è scelto da Gesù come il segno del “sangue dell’alleanza, versato per tutti in remissione dei peccati”. Anche gli amici di Gesù, gli apostoli, hanno subito capito che questa è una cena diversa dalle altre, ne hanno conservato il ricordo dentro il loro cuore e, quando Gesù non era più con loro, dopo il suo ritorno al padre, hanno continuato a celebrarla come aveva chiesto lui: “Fate questo in memoria di me”. Oggi la liturgia della chiesa trova il suo centro e la sua più densa e espressione nella celebrazione di questo che è il “sacramento dei sacramenti”. La Chiesa ha scelto la domenica per celebrare l’Eucarestia perché in questo giorno Cristo è risorto ma è anche il giorno in cui, Dio Padre, ha mandato il suo Spirito sugli apostoli e Maria riuniti nel cenacolo. Nel momento della consacrazione è lo Spirito Santo a trasformare (transustanziazione), i segni del pane e del vino, in anima e divinità di nostro Signore Gesù Cristo. Il segno sacramentale del corpo e del sangue non è solo un ricordo di Gesù, ma è la presenza viva e salvifica del ministero della sua passione, morte e resurrezione. “Io sono il pane vivo disceso dal cielo” Gesù offre se stesso, la sua persona, come alimento della vita di ogni uomo, perché vada nel mondo aperto alla condivisione e pronto a rendere ragione della propria speranza. L’Eucarestia ci ricolmi di ogni grazia e benedizione dal cielo, ci fortifica per il pellegrinaggio di questa vita e ci fa desiderare la vita eterna. Nella sua casa Gesù ci accoglierà così: “Venite benedetti dal Padre mio, nella casa preparata per voi fin dalla creazione del mondo”. Noi cristiani abbiamo la certezza assoluta che solo attingendo a Gesù Eucarestia possiamo camminare sulla via della santità con più facilità. Allora, sta a noi, nel nostro piccolo, dare la riparazione, l’amore, l’adorazione, la lode e il ringraziamento per un così sublime dono d’amore: Eucarestia. G.V.

Page 5: BeneDire Giugno 2011

26 GIUGNO 2011 IL TERRITORIO

combente sull’abitato si fermò miracolosamente ai

piedi del simulacro della Madonna. Una lapide mar-

morea, collocata ai piedi del simulacro della Madon-

na, così recita: “A pie di questo simulacro dell’Augusta

Vergine della Madonna della Provvidenza la lava Et-

nea del 1792 prodigiosamente qui ristette i fedeli que-

sto monumento vi eressero nel 1861”.

Francesco Leonardi

Come di consueto ogni anno il 31 di Maggio, una pro-

cessione che parte dalla chiesa Madre si reca nella

cappella votiva della Madonna della Provvidenza, po-

sta all’ingresso del Paese.

Quest’anno la ricorrenza è stata solennizzata perché

ricorrevano i 150° anni della costruzione dell’altarino

e la comunità di Zafferana Etnea tutta, si è stretta in

preghiera per festeggiare questo evento in un momen-

to di grande fede e devozione. Al termine della messa

è stata distribuita un’immaginetta sacra a tiratura li-

mitata realizzata dalla preposta commissione dei fe-

steggiamenti. Lo storico altarino della Madonna della

Provvidenza fu costruito nel 1861 ad opera dei fedeli

per ringraziare la Vergine del miracoloso arresto della

colata lavica dell’eruzione del 1792 alle porte del Pae-

se. Il fronte lavico dell’eruzione dell’Etna, ormai in-

Zafferana Etnea

31 maggio tra fede, devozione e rievocazione

bloccati gli ingressi. Il dato più allarmante è che nes-

suno dei 58 comuni della provincia ha gettato le basi

per la costruzione di un rifugio sanitario per animali

abbandonati. Il fenomeno dunque, ha bisogno di es-

sere contrastato in modo lungimirante ed efficace da

parte delle amministrazioni locali perché gli animali

sono creature da rispettare e rappresentano, purtrop-

po, un pericolo per la salute dei cittadini. Annalisa Coltraro

A quanto pare non c’è più bisogno dell’imminenza

della stagione estiva per vedere cani abbandonati per

strada. Oramai il fenomeno continua a dilagare e le

statistiche parlano chiaro. Puntiamo l’attenzione sul

catanese: le associazioni, LAV in testa, sono già al col-

lasso e non hanno più disponibilità per accogliere i

cani abbandonati. Ma allarghiamo il raggio tenendo in

mente la ben nota

legge regionale N°

15 del 2000. Essa

contiene cinque

mosse: iscrizione

dei cani presso

l’anagrafe canina,

sterilizzazione, co-

struzione di rifugi

canili (cioè i famosi

canili), promozione di adozioni e sensibilizzazione del

rapporto uomo – animale. Nella realtà catanese accade

questo: pochi i cani iscritti all’anagrafe; solo 2 gli am-

bulatori sanitari su 58 che svolgono il servizio di steri-

lizzazione con file d’attesa interminabili; e se non ba-

stasse sono soltanto 5 i canili presenti nella zona, pri-

vati sia chiaro! Per giunta sono strapieni e hanno

Emergenza cani randagi

Esiste una legge ma...

Feste religiose nel nostro comune

La festa in onore della Madre delle divine Grazie, che si

venera nella comunità parrocchiale del Sacro Cuore di

Gesù, inizierà con un triduo di preparazione (30/06-2/07).

Venerdì 1 luglio sarà celebrata la solennità del Sacro Cuore

di Gesù con una processione eucaristica lungo le vie del

paese. Domenica 3 luglio è la volta della festa della Ma-

donna delle Grazie: alle ore 8,30 svelata e S. Messa e alle

ore 18,30, al termine della S. Messa, solenne uscita e pro-

cessione del fercolo per le strade di Santa Venerina.

Ricco programma religioso quello della festa di Maria SS. del Carmelo, patrona della comunità parrocchiale di Bon-

giardo. Sabato 16 luglio, solennità della Madonna del Car-

melo, alle ore 7 tradizionale svelata e a seguire S. Messa.

Alle ore 19 Solenne Pontificale presieduto da S.E.R. Mons.

Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania. A seguire so-

lenne processione con il simulacro della Madonna per le

vie del paese. Il 17 luglio, festa cittadina della Madonna.

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26 GIUGNO 2011 LA PARROCCHIA

Eucarestia: dono d’amore

In occasione della solenne festività del Corpus Domini non possiamo non ricordare che nella nostra parrocchia in

occasione della conclusione del mese di Maggio abbiamo festeggiato la prima comunione dei bambini di quarta ele-

mentare, i quali, avendo portato a termine il cammino catechistico di preparazione, guidati dal parroco, dai catechi-

sti e dagli educatori Acr, sono finalmente giunti a una tappa fondamentale della loro vita spirituale: l’incontro con il

loro amico Gesù. Per noi cristiani l’eucarestia è il sacramento istituito da Gesù la vigilia della sua passione e morte

durante l’ultima cena. Il termine deriva dal greco “eucaristo” cioè rendimento di grazie. Oggi il momento

dell’eucarestia è l’azione sacrificale durante il quale il sacerdote offre il pane e il vino a Dio, che, per opera dello Spi-

rito Santo, diventano realmente Corpo e Sangue offerti da Gesù stesso sulla croce. L’altare è quindi la croce sulla

quale in ogni Santa Mesa si avvera lo stesso ed identico sacrificio. Nella chiesa cattolica viene chiamata prima comu-

nione il momento in cui i fanciulli, ma anche le persone di età più mature, si accostano per la prima volta al sacra-

mento dell’eucarestia.

Tutta la redazione augura

ai bambini che hanno

ricevuto la prima comu-

nione e alle loro famiglie

di vivere un’estate inten-

sa di emozioni e un arri-

vederci a settembre! Ecco

i nomi dei dodici amici di

Gesù: Brischetto Valenti-

na, Casella Giuseppe, Ca-

sella Salvo, Contarino

Rita, Corvaia Giuseppe,

Ferlito Ludovica, Grasso

Kevin, Lo Castro Giusep-

pe, Murtas Sara, Palermo

Massimiliano, Patanè A-

lessia, Trovato Giuliana.

Rosetta Scalia

Approvato lo statuto della Confraternita di Dagala del Re

È stato approvato lo scorso 27 maggio dal Vescovo diocesano di Acireale il nuovo statuto della Confraternita Maria

SS. Immacolata di Dagala. Di cosa si tratta? Lo statuto è un insieme di norme, obbligatorio per ogni associazione di

fedeli (qual è una confraternita), nel quale sono definiti il fine, la costituzione, il governo e il modo di agire (cann.

94 e 304 del Codice di diritto canonico). Lo statuto non è certo un adempimento formale ma il fondamento giuridi-

co e pastorale per l’azione di qualunque associazione. Nello statuto, pertanto, i membri della Confraternita potranno

sempre ritrovare i criteri e le finalità della loro associazione; in questo modo lo statuto diventa come il custode dello

spirito della Confraternita stessa. Inoltre, lo statuto serve a regolamentare i momenti importanti della vita associati-

va (come la scelta delle cariche sociali) e anche quelli della quotidiana azione pastorale. Con lo statuto, infine, la

Confraternita risponde pienamente al “principio della ecclesialità” perché esso la vincola al Vescovo diocesano, al

suo progetto pastorale e alle sue disposizioni.

Con il valido aiuto di questo strumento giuridico la Confraternita Maria SS. Immacolata possa svilupparsi e adem-

piere la sua missione nella parrocchia di Dagala come nella Chiesa intera. don Alfio Privitera

Vice cancelliere curia di Acireale

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26 GIUGNO 2011 LA PARROCCHIA

LA DIOCESI

Dal 25 al 29 luglio 2011 si svolgerà il

campo scuola per i ragazzi dell’ACR del-

la nostra parrocchia, presso “Casa Beta-

nia” di Montargano di Mascali. Sarà

l’esperienza del popolo d’Israele ad ac-

compagnare i ragazzi durante il campo,

per accogliere l’invito ad essere Chiesa e

a sentirsi parte di questo popolo chiama-

to a camminare verso la salvezza e la

gioia. Il campo ACR è sicuramente una

tra le occasioni formative più significati-

ve per aiutare i ragazzi a fermarsi e met-

tersi in dialogo con Gesù, affinché la sua

amicizia illumini e orienti la loro vita.

L’AGENDA PARROCCHIALE DI LUGLIO A cura della Redazione

Insieme pronti a cose grandi!

AZIONE CATTOLICA DEI RAGAZZI

“Cotto e condiviso” Incontro diocesano ACR

L’equipe ACR diocesana invita tutti i ragazzi e gli e-

ducatori della diocesi di Acireale ha partecipare alla

“Festa degli incontri Acr” domenica 3 luglio 2011

presso la parrocchia “M. SS. Assunta” di Fiumefreddo,

all’insegna dello slogan: “cotto e condiviso”. Come in

un noto programma televisivo l’ACR da il benvenuto

ai ragazzi in cucina, luogo di condivisione, collabora-

zione e comunione che si sperimentano a tavola. E

proprio su questo che i ragazzi rifletteranno: affidare a

Gesù il tutto che, per quanto possa apparire poco per

molti, diventa, nelle mani del Maestro, sazietà per

ciascuno e condivisone con il prossimo. Questa è la

vera comunione. In questo stile, visibile nella presen-

tazione dei doni della liturgia eucaristica, si scopre la

bellezza di fare parte di una comunità che si sforza di

essere attenta ai bisogni di tutti; nella collaborazione,

l’impegno condiviso di annunciare, insieme agli ami-

ci, che Gesù è risorto, che rende più nuova e più bella

la vita di ciascuno e ci conduce a creare relazioni au-

tentiche. Gabriele Sciuto

g.s.) Anche quest’anno a fare da eco alla 48° Giornata

Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, si svolgerà la

Giornata Diocesana dei Ministanti di Acireale, che si

terrà a Macchia di Giarre martedì 28 Giugno 2011.

I ministranti sono chiamati a vivere una giornata in-

tensa , scandita da diversi momenti che richiamano il

tema proposto dal Centro Nazionale Vocazioni:

”Quanti pani avete? Andate e vedete …”.

Culmine della giornata è la celebrazione Eucaristica

presieduta dal Vescovo Mons. Pio Vittorio Vigo, pre-

ceduta da una solenne processione di tutti i mini-

stranti , che partirà dall’Istituto “Casa dell’Addolorata”

alla Chiesa “M. SS. Provvidenza” di Macchia. La gior-

nata si concluderà nel pomeriggio con giochi a squa-

dre presso la villa comunale.

Incontro dei ministranti Il 28 giugno a Macchia di Giarre

Inizierà lunedì 4 luglio 2011 alle ore

20.30 il torneo di briscola a coppie pres-

so la piazza “M. SS. Immacolata” di Da-

gala del Re. È una delle tante attività

che il comitato propone per trascorrere

insieme gioiosamente le serate estive e

ritrovarsi in piazza. L’iscrizione al torne-

o è di € 20 a coppia.

Torneo di briscola a coppia

COMITATO DEI FESTEGGIAMENTI

Mercoledì 6 luglio 2011 prima della S.

Messa si reciterà il rosario per la vita.

L’iniziativa viene dal Centro Aiuto alla

Il Santo Rosario per la vita

SPIRITUALITA’

Campo scuola per giovani catechisti

L’ufficio Catechistico Diocesano propone con entusiasmo il

campo che si svolgerà presso il Centro di accoglienza “S.

Gerardo” di Piedimonte Etneo dal 25 al 29 luglio 2011. Il

campo, sarà guidato da alcuni membri dell’equipe

dell’Ufficio Catechistico Diocesano. Il campo scuola è rivolto

principalmente ai giovani catechisti alle prime esperienze di

catechesi ma resta aperto anche a tutti i catechisti che voles-

sero approfondire le loro conoscenze o soltanto passare alcuni

giorni di fraternità in montagna.

Mercoledì 29 giugno, ultimo mercoledì

del mese, si terrà l’Adorazione Eucari-

stica alle ore 21. Nei prossimi mercoledì

si terrà la “Lectio Divina” alle ore 21.

Vita che propone il “Progetto Gemma”.

È un servizio per l’adozione temporale a

distanza di madri in difficoltà, tentate di

abortire il proprio bambino. Il progetto

nasce nel 1994 e da allora ha adottato

oltre 15.000 mamme, sostenute nei pri-

mi 18 mesi di maternità. Con la forza

della preghiera e un piccolissimo soste-

gno di 50 centesimi, raccolte proprio

ogni primo mercoledì del mese, si posso

salvare delle vite. Un’idea in più in di-

fesa della vita!

Page 8: BeneDire Giugno 2011

26 GIUGNO 2011 CULTURA & RELIGIONE

una nuova piazza entro il 1957 e all’innalzamento di una

colonna votiva. In realtà la piazza vide la luce solo alla

fine degli anni ’60 e ciò fece slittare la montatura della

colonna che rimase, insieme alla statua, per quasi due

decenni “posteggiata” nei locali della sacrestia. Nel frat-

tempo il Comitato continuava a raccogliere offerte an-

che rivolgendosi ai tanti dagalesi (in gergo daaloti) emi-

grati all’estero. Finalmente costruita la nuova piazza

(1968-1969), i lavori ripresero e nel 1972 l’evento inau-

gurale mise fine al lungo iter iniziato nel 1954.

L’inaugurazione si tenne la domenica delle palme con

una ricca celebrazione liturgica alla presenza delle auto-

rità civili (era sindaco all’epoca il dott.

Giovanni Pappalardo, padre dell’attuale

sindaco Enrico), militari (era presenta il

comandante Vadalà, padre di Grazia

che collabora con questo periodico) e

religiose. Due sono i momenti indi-

menticabili legati a quella domenica

che ancora oggi sono rievocati con tan-

ta enfasi. Il primo di questi è legato alla

svelata della statua (quella in piazza!) il

cui gesto, abbiamo ragione di credere,

riempì di immensa gioia i tanti devoti

presenti in piazza. Un piccolo incidente

tecnico provocò nell’occasione il blocco

della tendina creando un clima ancora

più fervido e pieno di emozione. A tira-

re la tendina fu la sig. Maria Ferlito che

all’epoca aveva appena nove anni.

L’altro momento è stato il discorso con-

clusivo del professore Giuseppe Macca-

rone che servì non tanto a ricordare fatiche e gioie avute

lungo diciotto anni ma a celebrare l’opera come un risul-

tato di una tenace ambizione e devozione del popolo di

Dagala del Re. Per omaggiare l’opera, domenica 19 giu-

gno a termine della Santa Messa vespertina, l’Arciprete

Parroco Giuseppe D’ Aquino ha benedetto una targa ri-

cordo che recita: “Il popolo di Dagala del Re eresse nel

1972 per devozione a ricordo del 1° centenario della de-

finizione dogmatica dell’Immacolata”.

Domenico Strano

Nell’ambito della manifestazione ricreativa “Jochi di nà

vota”, tenutasi lo scorso 19 giugno in piazza Immacolata

a Dagala del Re, il Comitato per i festeggiamenti in ono-

re di Maria SS. Immacolata e la comunità tutta, hanno

voluto ricordare una delle opere più significative che nel

passato hanno accresciuto la devozione all’Immacolata.

Stiamo parlando della colonna votiva dedicata

all’Immacolata posta sulla piazza omonima. Vediamo

quali sono stati i principali eventi che hanno scandito il

lungo “iter” durato diciotto anni. Nel 1954 fu istituito il

“Comitato per l’erigenda colonna votiva a ricordo del 1°

centenario della definizione dogmatica”. Il Comitato,

istituito dall’allora Arciprete Parroco

Salvatore Savoca, annovera fra i suoi

membri personaggi tanto cari al paese

di Dagala del Re; citiamo a tale propo-

sito l’ing. Alfio Cutuli (1907-1969) che

fu uno dei propositori principali

dell’opera dando un personale contri-

buto alla progettazione dell’opera. Nel

comitato troviamo pure i professori

Vincenzo Grasso e Rosario Costa e tan-

ti devoti della Vergine Santissima, uno

su tutti il tanto amato Tomasino

(Tommaso Pulvirenti) che, così come

raccontano le persone che lo ricorda-

no, di mattina presto durante il nove-

nario di preparazione radunava gli abi-

tanti del quartiere “Dagala sotta-

na” (oggi parte di via Trieste e Stabili-

menti) per giungere insieme alla nove-

na che, come sappiamo, si celebrava la

mattina per ovvie esigenze di lavoro! Questa breve fine-

stra ci ha permesso di capire quanto fosse fiorente quella

devozione che ha condotto alla realizzazione di un’opera

straordinaria come la colonna votiva. Torniamo all’iter.

L’anno dopo, nel 1955, così come si apprende dai docu-

menti d’archivio, furono acquistati i blocchi marmorei

della colonna e il blocco che venne in seguito modellato

abilmente dallo scultore Sig. Serafino, autore qualche

anno prima della statua della colonna votiva di Milo. Il

trasporto, effettuato tramite il mezzo treno, fu organiz-

zato dal compaesano sacerdote Cirino Maccarone (1926-

1990), fratello del professore Giuseppe che più avanti

torneremo a citare. Tutto sembrava procedere con cele-

rità. Ma non fu così! Appare interessante citare a tale

proposito, l’articolo giornalistico di un periodico locale

degli anni ’60 dove si fa riferimento alla costruzione di

La colonna votiva in onore dell’Immacolata Un risultato di una tenace ambizione e devozione

Benedire Tutti i diritti riservati © In attesa di registrazione. Vietata qualsiasi riproduzione mediante

fotocopia o riproduzione. Uscita prevista ogni ultima domenica del mese esclusivamente

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