23 spagine magazzino di poesia giuseppe semeraro

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magazzino di poesia Monologo Giuseppe Semeraro * spagine per un senza nome

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"la gente non vuole niente, non vuole neanche il resto la gente non vuole la rivoluzione vuole lo spettacolo che si traveste da rivoluzione" Nel magazziono di poesia di Spagine, Giuseppe Semeraro

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magazzino di poesia

MonologoGiuseppe Semeraro

*spagine

per un senza nome

spagine - magazzino di poesia 23

Spagine è un periodico di informazione culturaledell’Associazione Culturale Fondo Verri di Lecce

Monologoper un senza nome

Giuseppe Semeraro

Spagine Magazzino di poesia

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spagine Magazzino di Poesia 23

Si lo so, lo so benissimosembrerà strano ma è vero, tutto verola gente vuole un gelato da ciucciarevuole la bella voce la gentevuole violentare le principesse la gentevuole dimenticare il peggiovuole partorire metafore divertentila gente vuole piangere con le scimmievuole Shakespeare la gente

“Sfidiamo i presagi. Anche nella caduta di un passero c'è la mano della provvidenza. Se è ora non è dopo; se non è dopo sarà ora; se non è ora dovrà pur succedere. Essere pronti è tutto. Visto che nessuno, di ciò che lascia, sa nulla, che importa andarsene un po' prima ?”

la gente vuole poltrone comodevuole luci soffuse la gentee magari vuole incontrare il farmacistavuole darsi appuntamento la gentela gente vuole inaugurare qualcosaun reparto dell'ospedale, qualche padiglione, un asilola gente vuole sempre inaugurare qualcosaun bar, un enoteca, una galleriauna lavanderia, un cessola gente vuole inaugurare i cimiterivogliono inaugurare le cappelle di famiglia

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Giuseppe Semeraro Monologo per un senza nome

vogliono la marcia funebre per il cagnolino

La gente vuole pompare sangue nel mio cuorevuole gonfiare il mio cuorelo vuole annegare nel sanguedal mio cuore vuole un'esplosionela gente vuole farsi una crostata col mio sangue.Si vi sembrerà stranoil mio sangue per loro vale quanto un veleno per topi.

Si so recitare, so cavarmelaso imitare benissimo il mio parrocoso fare il verso del topomi hanno anche detto che sono credibile semprema la gente non vuole cose credibilivuole cose incredibili la gentela gente vuole masturbarsi a sanguevuole i giardini puliti la gentevuole tosare l'erbavuole organizzare un partyla gente vuole ballare schiacciando i mortisi, la gente vuole ridere vuole mostrare le dentierevuole dimenticare il tempo mutevoleci vuole morti

anzi per l'esattezza mi vuole morto

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mi vuole pacifico e arrendevoleprofumato di leggerezzacon cuore artificialecon poesie al microonde con un teatro senza assassinicon un'arte senza crimini.

Io amo il mio egoismo (provocatorio)amo quella lotta tra cotto e crudocerco di essere verosolo così sarò gentileper essere gentile devi essere crudelecome le formicheche nella loro gentilezza sono crudelissimequasi spietateè cosi che devo farmi, spietato come le formicheperché ?Mi chiedete perché ?

Perché la gente vuole un sogno carinoun tramonto carino, un paesaggio carinoe magari un funerale carinovuole costruire la gente vuole incementare, vuole incriminare, vuole denunciarela gente vuole chiudere il dolore in un librovuole chiudere la bellezza nelle banche svizzere.

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Giuseppe Semeraro Monologo per un senza nome

Cominciamo, cominciamocominciamo a fare un piccolo discorsocominciamo con gli innamoraticominciamo con gli ottimisti, con i fiduciosicon i fedeli, con i credenticominciamo con testimoni di geovanon so cominciamo da qualcunoanche con le guardie svizzerecominciamo con le guardie svizzere,che loro di tempo per ascoltarci ne hanno,facciamo un discorso per le guardie svizzere.

Cominciamo da qualcosa (urla)cominciamo da sputare, da maledirecominciamo da pettinarci i capelliecco partiamo da qualcosa di concretofacciamo qualcosa di concretovendiamoci un rene un polmonevendiamoci il culo l'ombeliconon so, vendiamoci l'intimitàvendiamoci la nostra collezione di intimovendiamo il nostro culoil nostro culo pubblicoperchè di pubblico in questo paeseè rimasto solo il culo degli artisti

Ridono di noi ?Si ammazzano dalle risate pensando a noi?Va bene, va bene, qualcosa abbiamo fattoabbiamo fatto ridere.

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Abbiamo mentito a noi stessi fino a questo punto?Cos'altro potevamo fare?Falsa partenza?Non va bene vero? (Piange)Non c'è più speranza?Non c'è più equilibrio?Non so neanche più tra cosa dovrei trovareil mio equilibrio.Come sarà la caduta?Cosa vuole veramente la gente?Potete anche ridere, potete pregarepotete fare quello che volete

la gente non vuole niente, non vuole neanche il restola gente non vuole la rivoluzionevuole lo spettacolo che si traveste da rivoluzione.

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Giuseppe Semeraro Monologo per un senza nome

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Dicembre 2014

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Giuseppe Semeraroè nato a Pezze di Greco (Brindisi)

il 20 maggio del 1973vive a Lecce