12Mesi - Dicembre 2009

download 12Mesi - Dicembre 2009

of 116

Transcript of 12Mesi - Dicembre 2009

Federico Bani Gianni Peroni Luca Roda Sime Simeoni Paola Vilardi 1,00 E 2009 // OTTOBR I I// DICEM N ANNO N. .75ANNO

PENSIERI DI

MESIDAL CIA E

STRADE E QUARTIERI

S. Anna

DO MON

IL M EN S

T TUA E DI A

LIT

NOM ECO

IA IN

CHIES

PIN TE O

IONI

TU E CU L

S A BRE RA D

INCA A BRESCIAIl viaggio ha inizio Visto dai bambini

NATALE

Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Brescia - contiene I.P.

VIAGGIO IN PROVINCIAAgricoltura, industria e societ

FC: IN FESTA PER LA VITA

COLTIVARE ENERGIA BERLINO GRANDE FRATELLO PETER BROOK

PinguinoXmasstyle.

Auguri.BRESCIA, ITALIA VIA V. EMANUELE II, 115 T. 030 41031gelateriadelbiondo.it

3 DODICI MESI // DICEMBRE 2009

IN QUESTO NUMEROEditoriale Le radici cristiane dellEuropa Prodotto & mercato Inca: il viaggio inizia Strategia dimpresa Paola Vilardi: Brescia torner a crescere Federico Bani: Brescia nel mirino della crisi FC: In festa per la vita Il Natale dei bambini Ci vuole un... Babbo per 365 giorni Coltivare energia: nuove idee per lo sviluppo Gianni Peroni: una fashion house bresciana Luca Roda: il nodo della moda Strade e quartieri: S. Anna Tu e il fisco 5 9 11 12 23 24 27 30 34 38 40 45 49 53 57 58 69 79 81 82 87 90 93 97 101 103 104 109 111 112 Sime Simeoni: una vita a fumetti Viaggio in Provincia Lo spirito di Berlino Ti ricordi il Muro? Berlino: la nostra capitale dEuropa Gentile Farmacista Pelo e contropelo GF: voglio una vita da recluso In 160 caratteri Peter Brook interpreta Shakespeare Gruppo Gasp: arte per tutti Qui e l Videoteca Specchio delle mie brame successo

Dicembre 2009 Anno I - Numero 6 Rivista mensile - 1,00 Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 e-mail: [email protected] Direttore Responsabile Roberto Barucco e-mail: [email protected] Editore Sales Solutions srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008 Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Brescia

DODICI MESIMESI

Impaginazione Wave Communication Srl Cover Stefano Vigan Fotografie Archivio Sales Solutions, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Agenzia Reporter, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini Stampa Mediagraf Spa - Padova Pubblicit

Hanno collaborato Eva Alessandri, Pietro Balbo, Roberto Barucco, Nicola Bendinelli, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Lodovico Cherubini, Alessandro Cheula, Alessandro Chizzoni, Mario Conserva, Enrico Filippini, Rolando Giambelli, Viola Ladi, Lucrezia Lombardi, Riccardo Maffei, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Enrico Mattinzoli, Cristina Minini, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Francesco Rastrelli, Guido Sacchetto, Emanuele Salvi, Salvatore Scandurra, Alessandra Tonizzo, Silvia Valentini, Lella Vanetti.

Sales Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 25124 - Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 [email protected]

MESI 12DICEMBRE 2009

Edi ROBERTO BARUCCO

DITORIALE

5

IN RICORDO DI SCROOGE,

DI TUTTI GLI SCROOGEuon Natale, zio! un allegro Natale! Dio vi benedica!, grid una voce gioconda. Era la voce del nipote di Scrooge, piombato nel banco cos dimprovviso che lo zio non lo aveva sentito venire. Eh via! - rispose Scrooge - sciocchezze!... Come, zio, Natale una sciocchezza! - esclam il nipote di Scrooge -. Voi non lo pensate di certo. Altro se lo penso! - ribatt Scrooge -. Un Natale allegro! o che motivo hai tu di stare allegro? Che diritto? Sei povero abbastanza, mi pare. Via, via - riprese il nipote ridendo -. Che diritto avete voi di essere triste? che ragione avete di essere uggioso? Siete ricco abbastanza, mi pare. Sfido io a non esserlo - ribatt lo zio quando sha da vivere in un mondaccio di matti com questo. Un Natale allegro! Al diavolo il Natale con tutta lallegria! O che altro il Natale se non un giorno di scadenze quando non shanno danari; un giorno in cui ci si trova pi vecchi di un anno e nemmeno di unora pi ricchi; un giorno di chiusura di bilancio che ci d, dopo dodici mesi, la bella soddisfazione di non trovare una sola partita allattivo? Se potessi fare a modo mio, ogni idiota che se ne va attorno con cotesto allegro Natale in bocca, avrebbe a esser bollito nella propria pentola e sotterrato con uno stecco di agrifoglio nel cuore. S, proprio!. Nipote!, tieniti il tuo Natale tu, e lasciami il mio. Il resto della storia di Dickens la conosciamo, il suo Cantico di Natale finisce alla faccia di tutti gli Scrooge della terra, che ogni anno stridono e raschiano per

B

mettere a nudo, come un osso spolpato, il senso del Natale e non ci riescono. Situazioni che si ripetono nel mondo, in quello pi grande e in quel mondo piccolo dechi guareschiani che anche il nostro cortiletto, la nostra Brescia, presepio adagiato ai piedi del Castello, costellato di vicende umane, diatribe, polemiche, lotte di potere, solitudini. Statuette di gesso, campionari di varia umanit che sembrano confinati in una bolla di vetro, adagiata per caso sul margine del bosco, nel silenzio solenne della montagna, se solo guardiamo da una prospettiva diversa. Vi risparmio retorica e metafore, che non siamo ingenui o mammole o soggetti da morale e la delicatezza del momento, la crisi, linsidia del domani sono ben chiari e presenti a tutti, almeno quanto la necessit della speranza. Torniamo invece alla notte a cavallo tra il 24 e il 25 dicembre, di un anno qualsiasi, alla memoria dei nostri Natali passati, alla fanciullezza, allet adulta, ai ricordi che ci scaldano il cuore. E chiudiamo queste righe, che ad alcuni suoneranno fuori luogo, desuete, da sorrisetto, proprio con le parole conclusive di Dickens su Scrooge. Risero alcuni di quel mutamento, ma egli li lasciava ridere e non vi badava; perch sapeva bene che molte cose buone, su questo mondo, cominciano sempre col muovere il riso in certa gente. Poich ciechi aveano da essere, meglio valeva che stringessero gli occhi in una smorfia di ilarit, anzi che essere attaccati da qualche male meno attraente. Anchegli, in fondo al cuore, rideva: e gli bastava questo, e non chiedeva altro. Con gli Spiriti non ebbe pi da fare; ma se ne rifece con gli uomini. E di lui fu sempre detto che non cera uomo al mondo che sapesse cos bene festeggiare il Natale. Cos lo stesso si dica di noi, di tutti noi e di ciascuno! E cos, come Tiny Tim diceva: Dio ci protegga tutti e ci benedica .MESI 12DICEMBRE 2009

PER LE FESTE, TUTTI

VESTITI BENE.Tan t i au g u ri d al t u o C.

L

A VIGNETTA

7

inca a bresciaMESI 12DICEMBRE 2009

Odi ANTONIO PANIGALLI

PINIONI

9

LE RaDICI CRISTIaNE DELLEUROpa

N

el 2005 lallora cardinale Joseph Ratzinger lamentava la crisi religiosa e morale che da tempo attanaglia il continente europeo, dove si sviluppata una cultura che costituisce la contraddizione in assoluto pi radicale non solo del cristianesimo, ma delle tradizioni religiose e morali dellumanit. E difatti, nella proposta in itinere della Costituzione europea, manca ogni riferimento alle radici cristiane della sua civilt, vero che nel corso della storia le situazioni politiche, le contingenze sociali e le solite debolezze umane hanno talvolta influenzato non positivamente loperato della Chiesa e la conseguente valutazione che il contesto civile e politico ne ha tratto, ma indispensabile non dimenticare che la struttura profonda di una societ innanzitutto basata su valori (spirituale e culturale prima di tutto) ed in seconda battuta

su logiche e credo di natura politica ed economica. assolutamente importante salvaguardare ogni personalit umana, di qualsiasi razza e/o religione, ma altrettanto indispensabile salvaguardare lidentit culturale che si costituita in millenni di civilt. La Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani riconosce labbandono della propria religione come un diritto umano legalmente protetto dal Patto internazione sui diritti civili e politici, poich la libert di avere o di adottare una religione o credo necessariamente implica la libert di scegliere e il diritto di modificare il proprio credo o religione corrente con un altro o con un pensiero ateo. In particolare, larticolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti delluomo recita: Ogni individuo ha il diritto alla libert di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libert di cambiare religione o credo, e la libert di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nellinsegnamento, nelle pratiche, nel culto e nellosservanza dei riti. Queste buone pratiche non possono per sfigurare lidentit europea e quella delle nazioni che la compongono. Siccome laccento sulle radici cristiane dellEuropa non unoffesa ai non cristiani, cos come ampiamente dichiarato da tutti i referenti delle altre religioni oggi massicciamente presenti nel vecchio continente, ne deriva che il presupposto che soltanto la cultura razionalistica radicale pu costituire lidentit europea decisamente errato.

La dimostrazione deriva peraltro dalla tragica storia dellEuropa del secolo scorso che ha dimostrato come la libert umana, sganciata dai valori primari (spirituali e culturali), conduce a un dogmatismoche, in ultimo termine, umilia luomo, sopprimendone la libert. Le ideologie atee, totalitarie e comuniste, ottime nelle dichiarazioni ideali e pessime nella trasposizione dei fatti, non hanno prodotto paradisi terrestri, ma solo tragici regimi di terrore, che hanno negato dignit e libert allessere umano, alle vittime e agli stessi carnefici. I valori religiosi sono indubbiamente stati la matrice sulla quale stata costruita, difesa, e diffusa nel mondo la civilt europea, dal tempo delle antiche civis (romana e greca) ai giorni nostri. Nel volume Come la Chiesa cattolica ha costruito la civilt occidentale, Thomas E. Woods jr. elenca il molteplice contributo che la Chiesa cattolica ha apportato alla civilt europea, con i monasteri, le universit, la ricerca scientifica, larte, il diritto internazionale, leconomia, la carit, letica, e soprattutto con la diffusione dei diritti di libert. Di conseguenza, lEuropa del futuro non pu essere solo il prodotto di una unificazione politica ed economica, ma anche la sintesi dei valori ereditati da una massiva tradizione che ha le sue origini nella notte dei tempi, anche e soprattutto per questo che siamo oggetto di importanti flussi migratori, non solo perch abbiamo economie evolute ed ammiccanti capacit produttive, ma, perch anche grazie ai valori della nostra religione siamo riusciti a valorizzare la libert e la dignit delluomo sopra ogni cosa. Almeno fino ad oggi...MESI 12DICEMBRE 2009

Rdi SILVIO BETTINI

UBRICA

11

PRODOTTO & MERCATOCRISI E NUOVI COSTUMIri sulle vendite al consumo, leggiamo lennesima contrazione di vendite, di margini sul venduto, la flessione delle quantit ordinate cos come il numero degli occupati nel settore. In Italia tali contrazioni durano oramai da trenta mesi; la fatica tanta. Va un po meglio nellEurozona, soprattutto in Francia, dove per il secondo mese consecutivo crescono i volumi venduti, peraltro ad un tasso di crescita che il pi elevato dallagosto 2008; un raggio di sole tra le nuvole. Purtroppo per la Francia il solo paese in cui per ora si canta fuori dal coro, in tutti gli altri limperativo ridurre le perdite. Cosa pu fare in mezzo a questo triste scenario luomo, se non dimostrare di essere un animale straordinario in grado di adattarsi pressoch a qualunque situazione? Semplice, inventa un passatempo che assecondi le pulsioni pi vive di questo nostro strano mondo: moda, eco style, etica: nascono e proliferano gli swap party. Titola La Stampa dell11 settembre scorso: Niente soldi, si baratta. Le fa eco il Corriere delle Sera del 24 settembre: Swap party, il baratto diventa chic Contro la crisi si scambia la moda. Chiude Repubblica il 6 ottobre: swap party: la festa del baratto. Addirittura l11 ottobre a Milano stato presentato il libro consigliato dal Corriere: I Love Swapping, che fa eco ad I Love Shopping best seller della Wickham in arte Kinsella. Ma di cosa si tratta? Della nuova tendenza al consumo ecosostenibile. un fenomeno con mille sfaccettature: rappresenta lultima moda nellupper class e nel mondo dello spettacolo, ma anche una pratica in crescita tra i comuni cittadini che hanno fatto proprio il rifiuto etico del consumismo, si battono per il rispetto dellambiente e cercano nuovi modi per risparmiare. Cosa si pu barattare? Di tutto! Dai capi dabbigliamento agli accessori, dagli articoli darredamento alle case per le vacanze, dai film agli strumenti elettronici... ma si barattano anche prestazioni professionali, attivit artigianali e, perfino, ore del proprio tempo. Barattare un modo nuovo per riutilizzare, riciclare, risparmiare e, non ultimo, pu avere valenze terapeutiche come antidoto alla solitudine. Che dire, per uno che ha fatto del baratto la propria professione, ogni giorno riserva una meravigliosa opportunit !MESI 12DICEMBRE 2009

C

onvivendo con il pudore che inevitabilmente coglie (o che dovrebbe cogliere) chi ripete in continuo gli stessi argomenti parlo, tanto per (non) cambiare, di crisi. I dati di analisi nella loro perdurante monotonia non facilitano il buon umore, se giungono poi in unuggiosa giornata autunnale ecco che preferirei evitare di scriverne. La sensazione che gran parte degli imprenditori siano accomunati da un certo non so che di rassegnazione negli occhi, tutti prendiamo atto dellammontare mensile dei mancati pagamenti come elemento ineluttabile del fare impresa quotidiano, quando solo un anno e mezzo fa accoglievamo queste notizie con incredula indignazione, quasi stupore. Viviamo questa congiuntura e con questa congiuntura ci confrontiamo ogni giorno, quasi durasse da sempre senza accennare a finire. I dati campione confermano landamento lento in Italia dei principali indicato-

Fonte: Centro studi BexB spa

12

E

VENTI

La nostra citt alla prova della nuova generazione delle grandi mostre, che racconta il passato per guardare al futuro.

INCa

IL VIaGGIO Ha INIZIOdi SERGIO MASINI

salpata la grande mostra che traghetter Brescia oltre lAtlantico, per toccare con mano limmenso patrimonio dun impero troppo a lungo dimenticato e spesso mal conosciuto. Inca. Origine e misteri delle civilit delloro e la sua ideale continuazione Plus Ultra. Oltre il Barocco, si dipanano nello splendido contenitore di Santa Giulia sino al prossimo 27 giugno. Interpretano la volont di fare del cittadino museo lombelico di cultura di una regione che guarda con orgoglio al proprio patrimonio darte e, al tempo stesso, mira a proiettarsi nel mondo grazie alla chiave universale della bellezza. Cos saliamo sulla nave della storia che ha varato per

noi il Comune, sotto lalto patronato del Presidente della Repubblica e grazie al contributo dun Comitato dOnore corposo quanto illustre. Ci immergiamo nella conoscenza dun popolo spesso vittima di eccessi europacentrici, luoghi comuni e false credenze.

MESI 12DICEMBRE 2009

Archeologia e leggenda, spiritualit e tecnologia sintrecciano.

13

.LA CIVILT INCAArtematica, la societ di Treviso che ha organizzato la mostra, propone, sulla scorta di un unico percorso espositivo, lepopea di una delle maggiori civilt precolombiane, e lo fa in modo innovativo e originale: nessun inanellarsi statico di teche o minute didascalie, niente faretti al neon puntati su centinaia di piccoli monili o verbosi pannelli. La mostra coinvolge tutti e cinque i sensi e giochi di luce e colori, manichini, proiezioni e musiche la rendono unesperianza a 360, di grande impatto e suggestione. In Inca archeologia e leggenda, spiritualit e tecnologia sintrecciano. E attraverso riti, manufatti, credenze e tradizioni, rivive lo spirito dei veri signori delle Ande. Le prime dieci sezioni ci proiettano nel quotidiano della civilt delloro, dove lo splendente metallo si fa tacito testimone della nascita delle culture peruviane, oltre 3500 anni fa, incarnando per noi, oggi, il vero filo conduttore di tutta la mostra: 270 reperti, per la prima volta nel vecchio continente, ci raccontano di un tempo in cui oro e argento non erano un mero oggetto di scambio, ma rappresentavano un tramite per lultramondo. Per gli Inca la vita del metallo rappresenta il ciclo delle stagioni e la stessa perfezione del divino. Essi riposano nella madre terra, dalla quale sono strappati perch liberino la loro essenza ancestrale, sono manipolati dal lavoro delluomo ma, come gli uomini, anchessi sammalano, si ossidano e muoiono. Tornano infine al mondo altro, presso gli spiriti degli antenati e, accanto ai loro corpi sepolti, nuovamente nel ventre della terra. Scopriamo cos che gli Inca non usavano il metallo per migliorare la resa delle armi, ma per impreziosire la vita e cercare in essa la perfezione dello spirito che nellintimo di tutte le cose. Durante la visita si pu ammirare il cielo cos come appariva ad un qualunque abitante del grande impero migliaia danni fa, ci si pu immedesimare col suo stupore di fronte a una natura suggestiva e maestosa e ai tessuti intrecciati doro, piume e perle dei grandi sacerdoti inca. Dopo lo spazio dedicato alla penetrazione dei conquistadores, si apre la galleria dei maestri del Barocco latinoamericano, con sculture, paraventi, grandi tele dalle cornici sontuose. questo un periodo

Quella inca , con lazteca e la maya, una delle maggiori civilt precolombiane. Costru un impero che, al suo culmine, si estendeva dal Cile alla Colombia, dalla foresta amazzonica allOceano Pacifico, contando pi di 15 milioni di sudditi. La loro lingua era il quechua (riconosciuta, accanto allo spagnolo, lingua ufficiale del Per), la loro scrittura i quipus, un sistema di fili annodati che ancora oggi attende di essere decifrato. Lenorme rete stradale, i ponti, i terrazzamenti, i canali per lirrigazione e perfino lingegneria navale e tessile ne fanno un popolo che nulla ebbe a invidiare ai pi grandi imperi del mare Mediterraneo o del Sol levante. La societ, rigidamente piramidale, vedeva al vertice un unico Inca, il protettore dei poveri, con potere assoluto in ragione della sua presunta origine divina. Seguivano per importanza la ricca casta nobiliare e i veneratissimi ministri del culto (tra i quail erano presenti anche le donne). Uno dei modi per differenziare le classi sociali, oltre ladornarsi doro, era la pratica della deformazione del cranio, che port in passato alla nascita di bizarre teorie circa la possibilit dun potenziamento (o asservimento), tramite essa, delle capacit mentali. artistico controverso quanto sconosciuto, che fonde le mode provenienti dalle colonne dErcole con il riverbero degli antichi rituali legati al colore, alla magia e ai tempi e luoghi della natura. Grazie ad esso il viaggio non finisce, ma si propone per attraversare i secoli fino a noi, narrando un mondo ancora tutto da scoprire. Un mondo, quello del Per di oggi, che si racconta con gioia. Inca rappresenta anche un valore aggiunto per latteso appuntamento milanese della IV Conferenza mondiale Italia-America Latina e sar madrina deccezione dei festeggiamenti per il Bicentenario dellIndipendenza delle Colonie americane dalla Spagna.

.CRONOLOGIA DELLIMPERO INCA1250 (c.a) d.C. gli Inca si stanziano nella valle di Cuzco 1438 nasce lImpero delle quattro regioni 1463 lintera regione andina sotto legemonia Inca 1492 scoperta dellAmerica 1527 muore lImperatore. Il trono conteso tra i figli Atahualpa e Huscar 1529 Francisco Pizarro inizia linvasione 1532 massacro di Cajamarca (Atahualpa preso in ostaggio) 1536 caduta di Cuzco 1548 inizia la colonizzazione spagnola vera e propria 1572 muore Tpac Amaru, quindicesimo e ultimo re IncaMESI 12DICEMBRE 2009

.COSMOVISIONE E RELIGIONETre erano le regioni e le nature del mondo inca: quella superiore, del futuro e di tutto ci che era alto (compreso il cielo e gli astri); la superficie terrestre, il presente, con ogni abitato; e il regno sotterraneo, rappresentante il passato. Virachoca era il Dio degli inizi, luovo primordiale, il creatore del sole (Inti). Questultimo, poi, divinit suprema e indiscussa, cui quasi tutti i templi erano dedicati, avrebbe preso in sposa la sorella Mama Quilla (la luna). Non mancavano dadorazione certe stelle e, essendo una civilt agricola, la stessa terra (Pachamama). Per gli Inca ogni cosa era comunque dotata di uno spirito per riflesso divino e dove pi questo si avvertiva forte, tanto pi quel luogo o quelloggetto erano da considerarsi sacri (huaca) e, quindi, oggetto di culto. Huaca erano anche le spoglie dei defunti: per conservarle si praticava limbalsamazione totale o parziale, e quindi venivano inumate sedute, raccolte in posizione fetale. I defunti pi nobili erano collocati presso i palazzi, accuditi da appositi servi, portati di tanto in tanto a trovarsi lun laltro e condotti in piazza in occasione delle feste pi importanti.

E

VENTI

15

.LE QUATTRO ET COSMICHE SECONDO GLI INCAEt dei giganti sacri Et dei giganti Et degli uomini numerosi come granelli di sabbia Et degli uomini della guerra

1 2 3 4

.PLUS ULTRA: IL BAROCCO ANDINOAl seguito dei conquistadores giunsero nel nuovo continente molti artisti impiegati per adornarvi chiese ed abitazioni. Fondamentale, soprattutto per la cristianizzazione, era la portata comunicativa ed educativa esercitata dallimmagine dipinta. Lelevata richiesta port alla creazione in Cuzco di unimportantissima scuola darte dove formare artisti locali, che si ispir da principio a nomi italiani del tardo Rinascimento e quindi al nuovo gusto Barocco. Vegetazioni rigogliose ed irreali, prospettive distorte e uccelli tropicali cominciarono a fare la loro comparsa nonostante i divieti tra dellinquisizione e ne deriv la trasmissione sotterranea dantichi que culti e credenze. Fu cos che questi sopravvissero, ammantandosi se di duplici valenze, sfidando i segiun coli e la colonizzazione, per giungere fino a noi: era nato lo Stile Meticcio o Barocco Andino. Ancora oggi, in Cuzco, piccole botteghe darte portano avanti questa tradizione riproducendo ed interpretando liconografia classica del passato.

Tutte queste et avrebbero avuto termine per cataclismi provocati dallindegnit dei loro rappresentanti e gli Inca sarebbero stati inviati dal Sole per dare origine a una nuova et.

.DOVE E QUANDO

MUSEO DI SANTA GIULIA - VIA MUSEI 81/B, BRESCIA Inca. Origine e misteri delle civilt delloro Plus Ultra. Oltre il Barocco 4 dicembre 2009 - 27 giugno 2010Orari di apertura: Da luned a gioved ore 9.00 - 19.00 Da venerd a domenica ore 9.00 - 20.00 Aperture speciali: 7 e 8 dicembre 2009 ore 9.00 - 20.00 1 gennaio 2010 ore 13.00 - 20.00 5 aprile 2010 (luned di Pasqua) ore 9.00 - 20.00 Info e prenotazioni: Numero verde 800 775083 (lun-ven: 9.00 - 13.00/ 14.30 - 18.00) www.incabrescia.it [email protected] Biglietti: Intero 12,00 (audioguida inclusa) Ridotto 9,00 (audioguida inclusa) Ridotto gruppi 8,00 (audioguida inclusa) Ridotto speciale 6,00 (audioguida inclusa)MESI 12DICEMBRE 2009

Istinto di protezione.

Showroom ottica Belleri a BreScia via Dante, 2/a - tel. 0303752565 via Diaz, 36 - tel. 03045008Vedi meglio, vivi meglio.

w w w.o ttico b elleri.it

EIntervista ad Andrea Arcai, assessore alla Cultura e al Turismo.

VENTI

17

UNa NUOVa STaGIONE pER

LE GRaNDI MOSTRE

di SERGIO MASINI

Assessore, com nata la collaborazione che ha portato alla mostra? Eravamo un po dubbiosi se fare ancora delle grandi mostre, una sfida complessa in cui non volevamo essere relegati a soggetti meramente passivi. Linea dOmbra non ha lasciato alcun know-how alla citt, colpa che imputo alle scelte dellallora sindaco Corsini. Dopo aver colloquiato con persone del calibro di Sgarbi, Cortenova, Daverio e altre associazioni e societ di promozione della cultura, ero piuttosto amareggiato e deluso. Quando Artematica ha proposto allAmministrazione comunale il suo progetto, ho ripensato sia a una mostra della Fondazione Civilt Bresciana sui nostri concittadini che hanno contribuito a fare grande lAmerica, sia a una mostra che era stata fatta tempo fa dallAmministrazione comunale di Brescia, anche su indicazione del bresciano prof. Orefici, che tanto ha fatto negli ultimi trentanni per la riscoperta dei tesori del Per, scavando a Nasca. Ho capito subito che quella era la strada che faceva per noi e mi sono adoperato, insieme al sindaco e al direttore generale, per intraprendere questa grande avventura. Brescia al via con una nuova e rinnovata stagione di grandi mostre. Quali i van-

rio, fungere da richiamo e promozione per il turismo. Per questo, con Inca, abbiamo studiato appositi percorsi che inducano i visitatori ad inoltrarsi e conoscere la citt. Cos pure, contrariamente a quella che fu la posizione di Goldin, siamo stati favorevoli alla chiusura del ristorante allinterno del museo, in modo da avvantaggiare anche i luoghi di ristoro cittadini. Ma, torniamo a ci che qualifica le grandi mostre: non devono essere necessariamente solo di carattere figurativo, ma possono spaziare dal-

Andrea Arcai e, a destra, una delle opere esposte.

Mettere insieme oggetti provenienti da musei diversi, consente di apprezzarli anche a chi non pu permettersi di girare il mondo.

taggi e gli errori delle passate edizioni e quali i principali obiettivi per Inca e le future mostre? Bisogna fare un distinguo tra mostre semplicemente grandi, per il numero delle opere in esposizione, e vere e proprie grandi mostre per la qualit delle opere stesse. America appartiene a mio giudizio alle prime, mentre Van Gogh, disegni e dipinti, per quanto pi modesta come dimensioni, ha diritto dessere ricordata come una grande mostra. Non sono i centinaia di pezzi esposti che fanno la qualit, ma, oltre a quanto sopra detto, il carattere didattico e la capacit di dare qualcosa alla citt che le ospita. Devono saper coinvolgere il territo-

le arti applicate allarcheologia. Inca, per esempio, offre lopportunit di aprire una finestra sul mondo sudamericano; questo il senso duna mostra: portare anche chi non pu permettersi viaggi costosi e difficili alla scoperta di arte, saggezza e cultureMESI 12DICEMBRE 2009

sapere italiano incontra sapore Japponese

la rotta ad oriente di Cucina Mediterranea & Ispirazioni JapponesiVia C. Beccaria, 11/D - 25121 Brescia - 030 40073Piazza Duomo aperta al traffico dalle 16,00 alle 24,00 con parcheggi per non residenti.

www.saporiesapere.com

Etegoria e le Fondazioni cittadine e, ancora, le fondazioni e le associazioni a noi vicine, come Brescia Musei e Brescia Mostre, e naturalmente i dipartimenti comunali dei civici musei e della promozione culturale: una squadra che con Maurizio Bernardelli Curuz in primis, curatore della mostra, Paola Faroni, Francesca Morandini, Elena Ragni, Alessandro Bianchi, Giuseppe Mazzadi, Paola Serena, Bernadette Caruso e altri, insieme con Artematica, si subito messa al lavoro, comprendendo limportanza di questa alleanza. Non voglio dimenticare inoltre il grande apporto che stanno dando costantemente gli assessori Mario Labolani, Mau-

VENTI

19

lontane nel tempo e nello spazio. Ci non significa naturalmente dimenticare le bellezze della propria terra, ma anzi stimolare il desiderio di qualificarla e riscoprirne il valore. Per questo mi prefiggo di sottrarre alla polvere lenorme e splendido patrimonio artistico che per anni rimasto chiuso nei nostri depositi, opere che devono tornare ad offrirsi ai figli di quei bresciani che qui le hanno volute e raccolte. Non dico che la vecchia Giunta non abbia fatto buone cose per la cultura, ma Brescia merita che sia fatto tanto e di pi. Ho letto le dichiarazioni dellex sindaco Corsini su 12Mesi e sono pronto a dimostrare in un dibattito pubblico che ci che asserisce sullabbandono di Goldin non corrisponde a verit. Da parte mia sono pronto a costruire con chi voglia proporre nuove idee, incontri e dibattiti, il futuro culturale di Brescia, mettendo a disposizione il mio impegno e le risorse necessarie, compatibilmente con i bilanci del Comune. Abbiamo gi dimostrato, ad esempio, che le Dieci Giornate potevano essere fatte senza alcun contributo di natura economica da parte del Comune e credo che i cittadini e lo stesso maestro Alberti debbano essercene grati. Anche il Festival Internazionale del Circo, fermo restando il valore artistico di Cristofoletti, non poteva basarsi esclusivamente sui finanziamenti del Comune e di realt a lui legate. Centinaia di migliaia di euro offerti o recuperati di volta in volta da Corsini... erano troppi!. Chi, oltre a Lei, partecipa attivamente ai nuovi progetti culturali? Sicuramente il sindaco, da subito entusiasta, il direttore generale Danilo Maiocchi, che anche il capo area degli assessorati Cultura e Turismo, le organizzazioni di ca-

rizio Margaroli e Nicola Orto oltre a tutti gli altri colleghi della giunta. Continuer la collaborazione con Artematica? Proprio in questi giorni ho ricevuto una proposta per un nuovo ciclo di grandi mostre sulla gioia di vivere, unidea splendida nel solco di quanto gi stavamo progettando. Il proposito per il futuro la celebrazione del 900, non solo come secolo delle grandi guerre o dellolocausto, ma anche come testimone di bellezza e di grande arte. questo il 900 che vorremmo raccontare, e non escludo che Artematica sar della partita.

.ADRIANO PAROLI, SINDACO DI BRESCIALimportanza di uno stretto coordinamento con le realt territoriali. Io e lattuale amministrazione amiamo pensare che i bresciani visiteranno Inca e Plus Ultra pi di quanto non fecero con le trascorse mostre di Santa Giulia. un evento organizzato e voluto a Brescia perch sia pi vicino a Brescia stessa e a tutti noi. Sbagliando simpara: i limiti delle precedenti esperienze ci fanno considerare oggi la necessit di tener conto di nuovi fattori. Tra questi: limportanza di un coordinamen-

Prolungare lapertura stategicamente intelligente.to stretto con le realt territoriali, a partire dalle associazioni per il commercio e il turismo, per laccoglienza e di servizi, che con gli organizzatori stanno lavorando per offrire le soluzioni migliori.

Importante cambiare registro nellapproccio alle mostre stesse: perch non siano pi una semplice visione dellesposizione, ma strumento di conoscenza e approfondimento. Credo inolte vincente lidea di prolungare lapertura sino a ridosso dellestate, una scelta strategicamente intelligente per due motivi: da un lato potr favorire il turismo dei tre laghi e della provincia tutta, dallaltro intersecarsi con altri grandi eventi del nostro territorio a partire dalla Mille Miglia. Lobbiettivo coordinare pi tasselli al fine di rendere il territorio bresciano maggiormente uniforme nelle proposte. importante dare e offrire continuit, e fare che le mostre portino i visitatori a vivere, oltre alla splendida cornice di Santa Giulia, anche citt e provincia nella loro interezza.MESI 12DICEMBRE 2009

. ANDREA BRUNELLO, AMMINISTRATORE DELEGATO DI ARTEMATICASar un evento del territorio bresciano. la prima volta che Artematica realizza un evento in collaborazione con un ente pubblico, anche sul piano pi squisitamente organizzativo. Pur avendo lavorato a pi riprese con amministrazioni comunali, questesperienza si distingue dalle altre come una sfida particolarmente appassionante che abbiamo accolto con gioia e che ci auguriamo possa avere un seguito. un impegno che portiamo avanti da mesi perch le due mostre siano un evento di portata internazionale, fortemente sentito anche nel territorio bresciano. Due mostre uniche e straordinarie, capaci di dare lustro alla citt tutta. Indipendente dalla durata, e dalle possibilit offerte ad Artematica di permanere e operare in futuro nel bresciano, nostro primario obiettivo restituire alla citt ci che le appartiene. Non a caso si sempre parlato di un evento del territorio bresciano, che porter i visitatori ad affezionarsi a Brescia, citt dove la mostra allestita, apprezzandone lospitalit e gli ottimi servizi. questo lobiettivo che ci siamo posti e la meta a cui stiamo mirando. Lunione tra impegno pubblico e privato, con competenze e ruoli diversi ma complementari, si sta rivelando di grande resa e qualit. Ora resta da dimostrare ad albergatori, ristoratori e commercianti che possono fidarsi di Artematica e perfezionare con noi un ultimo ma importantissimo tassello: quello della ricettivit. Noto un crescente entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco, il farsi protagonisti da parte di molte categorie; ma ancora non basta. Una mostra dovrebbe essere portata allocchiello da tutti i cittadini, percepita e vissuta con orgoglio. Mi auguro che il nostro impegno riesca a radicare questi sentimenti di fiducia e fierezza nel cuore dei bresciani e che il territorio tutto percepisca Inca come un evento, orgogliosamente, suo.

E

VENTI

21

.CHI ARTEMATICANata solo cinque anni fa, a Treviso, da unidea di Andrea Brunello, Artematica si nel tempo strutturata come societ capace di concepire e realizzare grandi eventi culturali. Alle mostre di Treviso alla Casa dei Carraresi dedicate alla pittura Veneta, si sono aggiunte importanti rassegne a Milano, a Palazzo Reale, al Castello Sforzesco e al PAC, a Gorizia e, da questanno, anche a Brescia. Ogni rassegna curata da un comitato scientifico autonomo a cui Artematica si affianca per gli aspetti organizzativi, lasciando quelli pi squisitamente curatoriali a chi ne ha le competenze.

.ROBERTO FORMIGONI PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIAInca e Plus Ultra sono due facce della stessa medaglia: un omaggio alla Civilt dellAmerica Latina e dei Caraibi, ma anche uninedita, importantissima operazione culturale. Sar il cuore pulsante della IV Conferenza mondiale Italia-America Latina e interpreta perfettamente il sodalizio che da anni Regione Lombardia intrattiene con queste zone del mondo. Siamo lieti che Brescia si faccia portatrice, grazie al fondamentale strumento della cultura, di un rinnovato messaggio di crescita e profondo rispetto per lamicizia che gi da tempo ci lega loro.

Unimportantissima operazione culturale.

.LA FONDAZIONE BRESCIANA DI MONS. FAPPANILAmerica non cos lontana. Per marzo 2010 vedr la luce, accanto a Inca. Origine e misteri delle civilit delloro la mostra collaterale Brescia x lAmerica x Brescia. Allestita presso gli ambienti di palazzo Martinengo, questa mostra, fortemente voluta da Fondazione Civilt Bresciana, si propone di gettare un ponte di conoscenza e curiosit oltre quelloceano che, nei secoli, numerosissimi nostri concittadini hanno attraversato inseguendo un sogno. La curatrice Marcella Quaranta, con i molti collaboratori (tra i quali la dott. sa Bossini e il prof. Bernardo Scaglia), guider i visitatori attraverso le due sezioni dei Personaggi e dei Nuovi Cibi alla scoperta dei Bresciani che hanno contribuito a far grande lAmerica e dei profondi cambiamenti da quella derivati alla cultura della nostra tavola. A fianco dellemozione per i misteri del popolo delle Ande, si potr apprezzare dessere figli di quegli artisti, missionari, storici, artigiani e imprenditori che hanno lasciato tangibile memoria di s nel Nuovo Mondo. E imparare come la nostra vita cambiata grazie allincaico mais, alla patata, al pomodoro o allimportazione del tabacco.MESI 12DICEMBRE 2009

Rdi MARIO CONSERVA

UBRICA

23

STRATEGIA DI IMPRESApERCH SERVE UN SISTEMa ENERGIa COMpETITIVOdella trasparenza; i fornitori sono in una oggettiva posizione di forza preponderante, non c chiarezza sulle regole per negoziare acquisti di energia a lungo termine. Per questo gli utenti, in modo particolare quelli energy intensive, non riescono ad ottenere tariffe in grado di metterli in posizione competitiva sul mercato globale. In questi delicati settori la mancanza di contratti di fornitura di energia di lungo periodo pu prefigurare diverse conseguenze, tutte molto rischiose per il complesso delle attivit industriali nel nostro paese: ne citiamo alcune, come la estrema difficolt di rinegoziare i contratti a condizioni globalmente competitive, limpossibilit per molte tipologie produttive di continuare a operare in condizioni di non economicit, la delocalizzazione praticamente irreversibile di diverse tipologie produttive in paesi che si sono dotati di politiche energetiche funzionali agli obiettivi industriali predefiniti. Per evitare che questi scenari divengano realt, sar indispensabile intervenire per eliminare le distorsioni del mercato dellenergia, ponendosi il chiaro obiettivo di adeguare in tempi rapidi le condizioni di fornitura a quelle della concorrenza internazionale; per fare questo sar necessario da un lato rafforzare le interconnessioni con lestero in modo da accrescere le capacit di importazione, e dallaltro migliorare i criteri che destinano le risorse disponibili preferibilmente ai consumatori pi sensibili, rendendo magari possibili assegnazioni pluriennali anche per gli utenti non interrompibili. Considerata lenorme sproporzione tra domanda e capacit (oggi lenergia di importazione di gran lunga la meno costosa nel panorama dellofferta e rappresenta la fonte preferita per tutti gli operatori) la situazione attuale decisamente insoddisfacente. In realt il problema non tanto quello di avere due ex monopolisti come Enel e Snam in posizione dominante, quanto il rischio che essi possano abusare di tale posizione, quindi su questo punto che bisogna vigilare; sarebbe in effetti del tutto inopportuno nellinteresse della struttura industriale italiana pensare di ridurre la dimensione e la capacit di competere a livello internazionale di tali aziende, che costituiscono un patrimonio comune e che, se profittevoli, certamente investiranno risorse nel mercato interno per dare agli utenti servizi migliori e meno costosi. In sostanza, la questione energetica italiana un nodo fondamentale da sciogliere, se, come logico ed augurabile attendersi, si intende puntare sulla permanenza nel territorio di quellindustria di base energy intensive che alimenta il tipico network italiano fatto di tante piccole medie aziende di trasformazione e di manifattura; se c convinzione su questa scelta di fondo, non sar difficile per il Governo esplicitare chiari indirizzi di politica industriale, in modo da programmare non solo con gli scenari di lungo termine, ma anche con le scelte quotidiane, le necessarie iniziative per la diversificazione delle fonti energetiche e la flessibilit negli approvvigionamenti.MESI 12DICEMBRE 2009

el quadro di una seria politica industriale, con obiettivi e conseguenti strategie di medio-lungo termine adeguate al nostro Paese, che arrivato al sesto posto al mondo tra gli industrializzati, il problema del costo dellenergia rappresenta un nodo di fondamentale importanza. noto che purtroppo partiamo con lo svantaggio, perch lItalia ha i costi energetici tra i pi alti in Europa (che a sua volta ha il primato a livello mondiale sia nei valori assoluti che negli incrementi delle tariffe energetiche). Le imprese italiane, in particolare quelle dei settori industriali ad alta intensit energetica, come il comparto metallurgico, si lamentano da tempo; e hanno ragione a lamentarsi perch, nonostante le ottimistiche premesse e le altisonanti dichiarazioni ufficiali, la liberalizzazione del mercato dellenergia non ha portato a risultati apprezzabili, e comunque resta uniniziativa incompiuta dal momento che la dinamica del processo molto lenta e poco incisiva. Il costo dellelettricit ha subito negli anni notevoli incrementi che ci portano fuori competitivit e non si vedono allorizzonte condizioni o segni di inversione di tendenza; il mercato interno va tuttora avanti in regime di oligopolio, non si contraddistingue per il massimo

N

24

P

ERSONAGGI

BRESCIA TORNERA CRESCEREColloquio con Paola Vilardi, assessore allUrbanistica, Ambiente ed Edilizia: Un progetto politico che non pu trascurare la centralit delluomo.

I

di ROBERTO BARUCCO

l rapporto con il cittadino si vive quotidianamente, anche attraverso lo snellimento del sistema burocratico, la velocizzazione delle pratiche e non solo: bisogna essere tra la gente, non perdere il contatto con la realt. Paola Vilardi, assessore allUrbanistica, Ambiente e Edilizia del

Comune di Brescia, indica con chiarezza i fondamentali della sua azione allinterno dellamministrazione. Quella parte del programma che ognuno porta dentro di s, staccato dal progetto politico, rivolto invece alluomo e alla sua centralit. Un passaggio importante per chiarire anche le procedure e i metodi che ven-

gono utilizzati, ad esempio in tema di edilizia, mentre si avvicina la scadenza primaverile per la presentazione del Pgt. Abbiamo recepito nellarco di due mesi la legge regionale n. 13, compiendo una serie di azioni straordinarie per lo sviPaola Vilardi.

MESI 12DICEMBRE 2009

25

luppo e la riqualificazione, muovendoci in tempi ristretti (la decisione doveva essere presa entro il 15 di ottobre scorso, ndr.) e non applicando in maniera passiva la legge sulla Casa, che consente aumenti del 20% delle volumetrie edificate e del 30% per demolizione e ricostruzione secondo i criteri dettati dalle normative sul risparmio energetico. Una scelta che stata ben recepita e contempla anche una riduzione degli oneri che va dal 10 al 50 per cento. Penso, ad esempio, a via Milano, dove con il piano di recupero sar possibile intervenire a costo zero, per quanto riguarda gli oneri, ovviamente, su immobili fatiscenti. Un beneficio dal quale saranno esclusi, per ovvii motivi, quanti hanno contribuito al degrado della zona. Sono temi importanti, che riguardano il benessere della collettivit e guardano anche alla riqualificazione delle aziende, certo non tutte, ma quelle che hanno una realt precisa, consolidata, Pmi che sono parte del tessuto produttivo. E ci sembrato corretto nel Piano Casa prevedere pure lintervento di ampliamento sulle case a schiera, una risposta concreta a chi ha la necessit, ad esempio, di creare una stanza in pi, ovviamente nel rispetto della legge, per quanto riguarda pertinenze esclusive, diritti di terzi, distanze. Insomma, proprio nellottica di vicinanza al cittadino e della riqualificazione urbana che stiamo cercando di incentivare gli interventi sul patrimonio esistente. Vogliamo che Brescia ritorni ad essere un polo attrattivo. Un piano, ci sembra, strutturato su pi livelli dintervento. S, c la volont di fornire risposte di tipo economico, sociale e ambientale, garantendo e tutelando il verde, il risparmio energetico. Contiamo sulla potenzialit dei vari tavoli di incontro che abbiamo previsto, con categorie, associazioni, sindacati e ordini professionali, per arrivare a scelte condivise. Dal canto nostro dobbiamo informare in modo corretto. Del resto, lo ribadisco, il primo passo linformazione che arriva dai nostri uffici, ed un passaggio importante. E il Musil, assessore, stato concepito correttamente?

Francamente lavrei visto in modo diverso, non cos. Il Comparto Milano, per come stato approvato, non lo condivido. Ritengo che a breve servir un incontro con la Fondazione Musil. Parliamo di sport, vuole? La Cittadella, ad esempio, progetto che ricordiamo dallinfanzia, dai tempi del sindaco Bruno Boni. passato qualche anno da allora. Diverr finalmente realt? un progetto ambizioso, entusiasmante. Vogliamo che diventi realt. C lok dal punto di vista tecnico, possibile costruire tutti gli impianti previsti nellarea individuata, nel futuro parco delle Cave, che una delle aree pi degradate della citt. Noi vogliamo riqualificare realmente: impianti sportivi e area verde sono idee concrete. Nella realizzazione della futura Cittadella dello Sport ci sono diversi assessorati coinvolti, un gruppo di lavoro intersettoriale per avviare un piano di intervento integrato. ovvio che in questo contesto non possiamo non pensare anche allo stadio. A San Polo si possono realizzare tutti gli impianti sportivi, stadio compreso, con una possibilit di recupero ambientale. E il Rigamonti? L che accadr? Per il Rigamonti valuteremo, ma ci muoveremo serenamente, con una decisione condivisa. Vede, sono convinta che, nel recente passato, le diverse anime politiche che costituivano la vecchia Giunta ponessero un limite pratico, impedendo, proprio per i differenti approcci ideologici, la realizzazione di molti progetti. Noi invece siamo particolarmente coesi nelloperare per il bene della citt. Questo ci consente di lavorare meglio e, grazie anche allaccorpamento degli assessorati, accelerare i progetti, muovendoci in sinergia.

Inoltre, fatto non trascurabile, superata la vecchia compartimentazione, ora i funzionari dei vari uffici dialogano tra di loro, creando un clima di confronto molto positivo. Dal superamento delle barriere comunicative a quelle architettoniche, che citt Brescia, in questo senso? Il delegato del sindaco, Mariachiara Fornasari, sta compiendo un lavoro

Piano casa: previsto lintervento di ampliamento sulle case a schiera.straordinario. Io ho la delega politica e sui problemi intervengono anche gli assessori Labolani, Orto, Maione, ma lei che raccoglie e prepara il terreno alle decisioni. Devo per riconoscere che su questo tema la precedente amministrazione era molto sensibile e ha compiuto un lavoro positivo. Noi faremo del nostro meglio, dobbiamo contribuire tutti a far crescere la cultura in questo senso. Che fine faranno le caserme abbandonate? Vorremmo che venissero trasformate in spazi per i giovani: ad esempio un campus universitario, moderno e fruibile. Tuttavia dobbiamo confrontarci con le procedure e i tempi del Demanio. una vicenda che sta seguendo, con grande determinazione, il vicesindaco Rolfi. E quella croce, l, appesa alle sue spalle? Il dibattito aperto dalla sentenza europea ancora troppo vicino, esacerbato, violento, per non alzare lo sguardo al sacrificio damore che rappresenta quellimmagine inchiodata al muro. Il Crocifisso me lha regalato padre Ielpo, il rettore francescano dellIstituto Luzzago. Proprio lo stesso padre che venuto a benedire, credo per la prima volta, gli uffici dellUrbanistica, queste stanze di lavoro, dopo il passaggio di consegne tra la precedente amministrazione e la nostra. l. E non si tocca.MESI 12DICEMBRE 2009

venissero trasformate in spazi per i giovani.

che le caserme abbandonate

Vorremmo

La crisi ti minaccia?

Noi vediamo in ogni cosa unopportunit.

wavegroup.it

A G E N Z I A D I P U B B L I C I T E C O M U N I C A Z I O N E

P

ERSONAGGI

27

pER aNDaRE OLTREA colloquio con Federico Bani, vicepresidente Ascom di Brescia.di ALESSANDRA TONIZZOFederico Bani.

BRESCIa NEL MIRINO DELLa CRISI

ederico Bani, classe 1962, ci parla dellaria che tira a Brescia, e nel mondo, con locchio di un imprenditore la cui sensibilit va oltre le roccaforti del commercio.

F

Come si pu esprimere letica in unattivit imprenditoriale e, in particolare, ci sono differenze tra industria e commercio nel dar seguito a questa scelta? Letica professionale importante, non solo come tradizione personale tramandata dalla propria famiglia, ma anche come componente della politica aziendale. Purtroppo oggi etica una parola difficile, nonch una realt critica, tanto nel commercio quanto nellindustria: ci sono molti modi di fare commercio, compresi quelli di negozi e stock house che fanno circolare centinaia di migliaia di capi falsi in Italia, modalit combattute ma dilaganti. Brescia, negli ultimi anni, ha perso la banca, le multi utilities, laeroporto; anche luniversit un settore in crisi, secondo le classifiche. Stiamo assistendo a un declino o possiamo ritornare grandi? vero: negli ultimi 15 anni Brescia ha perso molto del suo potere, in tanti campi. Una recente stima della Camera di Commercio di Brescia riporta che il saldo attivo dei primi quattro mesi dellanno, tra aperture e chiusure di aziende che erano sempre state positive, invece negativo per circa 350 realt sul territorio: questo sicuramente un segnale di crisi, da stemperare per con la fiducia che la citt ritrovi il vigore dei tempi passati. Brescia ha sempre avuto una percentuale molto alta di attivit commerciali, secondo lei dovr ridimensionarsi? SeMESI 12DICEMBRE 2009

28

P

ERSONAGGI

s, che effetti avr questo sulleconomia locale prima e sulloccupazione poi? Per la diffusione dei centri commerciali, rispetto alla densit della popolazione, Brescia la prima citt in Italia e la terza in Europa in una classifica che ci porta inevitabilmente a riflettere. Mirare a far lavorare bene i centri esistenti auspicabile, aprirne di nuovi porterebbe ad una spirale negativa, di caos totale, consapevoli dellinevitabilit di una sorta di selezione naturale delle realt in atto, di un comprensibile turn over. I dati attuali rincuorano in merito ai posti di lavoro, per ora mantenuti.

A Brescia, nel 1 quadrimestre, tra aperture e chiusure di aziende, il saldo negativo per circa 350 realt.Si discute sugli orari dei commercianti tradizionali: lorario continuato nei giorni feriali e le aperture festive sono aspetti diversi, o sono da percorrere congiuntamente? Brescia non una grande citt, n una meta che vive di turismo, tolto lafflusso estemporaneo evocato dalle mostre, entrambe ragioni che motivano linapplicabilit dellorario continuato. I bresciani, poi, non hanno la tradizione della pausa pranzo gestita come ritaglio per gli acquisti, per questo esperimenti in tal senso, in passato, sono falliti. Le aperture festive, invece, sono un servizio aggiunto che si d alla clientela, anche se hanno maggior valore per i centri commerciali che sono, per natura, polifunzionali. Per le altre realt, le domeniche aperte vanno benissimo, ma hanno senso una tantum, come nel richiamo delle festivit natalizie e pasquali. Problema credito: che strategia stanno tenendo le banche? Sono solo prudenti o hanno altri obiettivi nel ridurre cos drasticamente la fiducia alle piccole e medie imprese? Questo un problema fondamentale perch, in un periodo di crisi come questo, le banche sono determinanti e, negliMESI 12DICEMBRE 2009

ultimi 3 anni, hanno gestito una politica solo ed esclusivamente mirata alla raccolta di denaro. Si dovrebbe invece capire che un ottimo impiego del credito sulle imprese determinante per il rilancio. Con una battuta: guardare meno i rating dietro la scrivania senza conoscere i clienti ed il territorio e tornare a fare le banche. Il made in Italy sotto attacco dai concorrenti americani e francesi, cosa si deve fare per mantenere alti i nostri brand? A mio avviso, America e Francia non sono due realt preoccupanti, in grado di scalfire il primato del made in Italy, e ce ne accorgiamo passeggiando nelle strade pi importanti del mondo, dove i nostri marchi dominano, pur essendo innegabile linnato spirito di competizione con la Francia, una querelle sempre viva. Un discorso a parte meriterebbero la contraffazione del made in Italy, poich i falsi italiani nel mondo sono tantissimi e, nonostante la pubblicit indiretta al marchio, sono soltanto nocivi, e la forzata dislocazione della produzione allestero a causa dei costi stellari. Abbassare un po i prezzi delle merci ed agevolare le aziende italiane a produrre sul proprio territorio sarebbero strategie da tenere in considerazione. La crisi ha toccato la moda cos come

.LA SCHEDA

FEDERICO BANI

Federico Bani, bresciano di nascita, ha affiancato fin da giovane la famiglia nella gestione di un importante negozio di abbigliamento a Brescia. Nel 1988 apre con la famiglia la prima attivit, Il Passatempo, che oggi conta nove unit tra Lombardia e Veneto. Gestisce sempre con la famiglia, con successo, il department store Carnevali tanto che, nel 1994, la sede storica di Via Cremona viene ampliata e trasferita in via Cefalonia. Nel 2003 acquista lo storico marchio Johnny Lambs e rilancia il brand. Sponsor ufficiale del Brescia calcio e di varie attivit calcistiche nel settore giovanile, promuove lo sport e leducazione dei giovani.

molti altri settori: siamo di fronte ad un cambiamento sociale, di costume o, passata questa contingenza, si ritorner al gusto dello shopping? Il gusto dello shopping non mai scemato, nemmeno durante la crisi: sono le donne, soprattutto, a non rinunciare al piacere degli acquisti. Vero che, in un periodo di magra, ne ha risentito il portafoglio. I mass media hanno fatto del terrorismo psicologico in questo periodo, ingigantendo una realt difficile, ma non cos tragica, responsabili, dunque, di una flessione nel commercio specialmente attorno a gennaio-febbraio scorsi. Oggi, nonostante tutto, possiamo dire di essere in discreta ripresa. Ha riscontrato delle oscillazioni sensibili, nei diversi reparti di vendita (uomo, donna, bambino, casa) del suo Family Department Store, che possano registrare il tenore dei nostri tempi? Sicuramente s, specialmente nei reparti classici uomo-donna over 50, mentre per quanto riguarda il settore giovane c anzi stato un leggero incremento: mi riferisco ai reparti di tendenza moda, pronto moda e jeanseria. Un bilancio reale verr per fatto a fine anno. Nel 1990 lei ader allassociazione CdO di Brescia, ne stato Vicepresidente ed tuttora nel consiglio direttivo, cos come per la Fondazione San Benedetto. Cosa pu dire in merito a questa scelta? La Compagnia delle Opere unassociazione che, credo, non abbia bisogno di presentazioni. Io vi ho aderito allinizio, quando erano davvero in pochi a conoscerla, poi stata frutto di tante amicizie, fino ad arrivare alliscrizione di 1.500 aziende: una vera famiglia che non abbandona nel momento della difficolt, a differenza di altre associazioni bresciane e non. da sfatare la credenza che CdO sia legata ad un discorso politico, che implichi obblighi e sottoscrizioni: questo esula totalmente dalla sua realt fatta di scambio e confronto, anche sul terreno politico. La Fondazione San Benedetto, nata in seno a CdO, pensata e voluta dal presidente Graziano Tarantini, invece mirata alleducazione dei giovani, secondo me il futuro reale, la sfida pi importante, fatta di valori veri, non solo cristiani. Scuole di sussidiariet, di formazione di alto livello per giovani a partire dai 19 anni si rivelano, oggi, un successo.

Mercedes-Benz un marchio Daimler.

Nuova Classe E 4MATIC. Attrazione integrale. Ovunque e comunque.Nessuna superficie pu resistere al sistema di trazione integrale permanente pi evoluto della categoria: 3 differenziali effettivi che interagiscono con il sistema 4 ESP per uneccezionale dinamica di guida, massima sicurezza e comfort in qualunque condizione. Nuova Classe E station wagon 4MATIC: entra nel mondo della trazione integrale Mercedes-Benz. Consumo combinato (l/100 km): 10,3 (E 350 SW 4MATIC) e 7,7 (E 350 SW CDI 4MATIC BlueEFFICIENCY). Emissioni CO2 (g/km): 241 (E 350 SW 4MATIC) e 203 (E 350 SW CDI 4MATIC BlueEFFICIENCY).

Lasciatevi attrarre.

Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz Brescia, Viale S. Eufemia 28, tel. 030 37185.1 Lonato Del Garda (BS), Via per Mantova snc, tel. 030 9912669 Sarezzo (BS), Via Don Antonio Siracusa 1, tel. 030 8901551

30

A

PPUNTAMENTI

IN FESTapER La VITaL11 dicembre al Museo Mille Miglia, serata di gala a favore dellAssociazione Lombarda per la Fibrosi Cistica Onlus. Raccolta fondi a favore del Centro di Supporto per la FC presso la Clinica Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia.MESI 12DICEMBRE 2009

di ROBERTO BARUCCO

nsieme, per sorridere alla vita, comunque. Insieme, per lottare contro la malattia. Senza arrendersi, con il cuore e la generosit della gente bresciana. Sono questi i temi conduttori, la sintesi di intenti del grande evento che, l11 dicembre, accomuner un pezzo di storia della nostra terra allimpegno entusiasta dellAssociazione Lombarda Fibrosi Cistica Onlus. Una grande festa per raccogliere fondi da destinare allOspedale civile di Brescia, dove esiste il Centro di supporto per la Fibrosi Cistica, diretto dalla dott.sa

I

31

SAVE THE DATEVenerd 11 dicembreGRANDE FESTA AL MUSEO MILLE MIGLIAPer informazioni:335 84 77 327 - 335 25 93 73 - 335 71 06 947

Da sinistra Emanuela Agosti, Barbara Vallaperta, Daniela Vezza, Umberta Gussalli Beretta. Alla guida il dr. Giuseppe Vallaperta.

Partecipare alla festa di beneficenza e vivere una serata davvero affascinante.

Rita Padoan, che dipende dal reparto di Clinica Pediatrica di cui responsabile il prof. Alessandro Plebani. Dove la lotta alla malattia si combatte in prima linea. Una battaglia quotidiana che, in questa particolare occasione, i volontari dellassociazione condurranno invece negli spazi del Museo della Mille Miglia di via delle Rimembranze. l, nel monastero benedettino del XII secolo, ora deputato a ospitare il passato recente della storia automobilistica dItalia, che la serata dell11 dicembre, divenuta speciale per atmosfera e obiettivi, trover la migliore delle collocazioni possibili. Fascino evocativo della Freccia Rossa, tradizione e futuro si incontreranno nel segno della beneficenza, grazie alla di-

sponibilit della dirigenza del Museo, dal presidente Vittorio Palazzani al vicepresidente Attilio Camozzi, che hanno offerto spazi e risorse e ai tanti sponsor che hanno sostenuto quellidea, tramutata in realt, nata dai componenti dellassociazione. Sono tanti i bambini malati nel Bresciano ricorda il dottor Giuseppe Vallaperta, vicepresidente del consiglio direttivo lombardo , oltre un centinaio, ed un dato che deve far riflettere. Lassociazione si propone di finanziare lattivit di ricerca, per migliorare la qualit della vita nei pazienti e una rinnovata attenzione inoltre posta su tutti i problemi che caratterizzano la prevenzione e la cura della fibrosi cistica. Gli obiettivi sono chiari e nel centro di supporto nato nel 2003 nella clinica pediatrica degli Spedali Civili divengono traguardi da raggiungere e superare: far compiere un salto di qualit alle strutture e al personale che seguono il paziente. Incrementare i posti letto per le degenze periodiche e acquistare attrezzature pi idonee alla terapia. In questo caso continua il dottor Vallaperta , reperire fondi destinati alle macchine per rilevare la densit ossea. Un traguardo, da raggiungere quanto quelli della competizione sportiva, la maratona, che GLI SPONSOR DELLA SERATA Concessionaria Bmw e Mini - Nanni Nember Whitford srl Guber Spa Richard Ginori Spa Fasoli Gioiellerie Multisala OZ Daniela Vezza Luxury Designer

MESI 12DICEMBRE 2009

32

A

PPUNTAMENTI

LA FIBROSI CISTICALa fibrosi cistica una malattia genetica ereditaria; la sua diffusione in Italia di circa un malato ogni 2.500 nati vivi. Il difetto genetico una mutazione del gene CF che porta a unalterazione di una proteina chiamata CFTR, presente in tutti gli organi, che regola gli scambi di sodio, cloro e acqua attraverso le membrane cellulari. Gli organi pi colpiti sono i polmoni e il pancreas; nei primi si osserva la presenza di secrezioni dense e vischiose, che facilitano linsorgere di infezioni batteriche. La cura della fibrosi cistica, tramite farmaci convenzionali e non, ha fatto passi da gigante e la sopravvivenza e qualit di vita dei pazienti in costante miglioramento. Il numero di casi in Lombardia circa 700 e in Italia 5.000 circa.

accomuna il gruppo che guida i volontari. Vogliamo costruire un evento che WWW.FCLOMBARDIA.IT dimostri tutta la sua efficacia nella raccolta dei fondi dice Umberta Gussalli Beretta, nellanticipare i contenuti di questa particolare corsa per la vita che sta affrontando con tante sfilata di abiti da sera, creazioni esclusive altre donne simbolo della brescianit, disegnate personalmente dallamica Daimpegnate come lei nella lotta alla fibrosi niela Vezza. E non tutto: abbiamo in cistica . Una festa di grande livello, che programma ancora una serie di sorprese, dimostri come sia possibile raccogliere prima di proseguire la serata con musica fondi divertendosi e sfruttando nel mi- e danze. I premi estratti sono davvero gliore dei modi le potenzialit e le risorse allettanti, vanno dalla vestizione completa dei bresciani. Bisogna muoversi in grande messa a disposizione da Luca Roda, alle stile sul nostro territorio, perch qui pos- lampade Flos, senza contare un gioiello di Fasoli, una bici da corsa, un ulteriore presiamo trovare grandi risposte. Ed ecco che le amiche di sempre, unite mio a sorpresa messo a disposizione da dalla passione e dallo spirito pi autenti- Beretta, e tanto altro ancora. Insomma, co dello sport concretizzano lintuizione una notte magica, che avr il suo prologo iniziale. Lidea nata proprio durante lottava maratonina Citt di Brescia, partita dal Museo Mille Miglia, e labbiamo trasformata in realt, conferma Emanuela Agosti, evocando quella forza di volont e determinazione che le donne sanno dedicare a un progetto, quando le tocca nellanimo. La festa di gala sar davvero un bel momento continua Umberta Gussalli Beretta , ci stiamo impegnando a fondo:MESI 12DICEMBRE 2009

non ceneremo soltanto, nelle splendide sale del monastero, ma chi partecipa potr visitare anche il Museo della Mille Miglia e toccare con mano le sue meravigliose auto depoca. E se non bastasse abbiamo anche previsto una ricca lotteria, con lestrazione di splendidi premi e una affascinante

Da sinistra Daniela Vezza, Emanuela Agosti, Attilio Camozzi, Umberta Gussalli Beretta e Barbara Vallaperta.

alle 20, con laperitivo, prima del buffet e dellapertura riservata del museo. Aiutare divertendosi sottolinea Umberta Gussalli Beretta , acquistando al costo di 70 euro il biglietto per partecipare alla festa di beneficenza e vivere una serata davvero affascinante, con ospiti brillanti, simpatici e anche alcuni nomi celebri del mondo dello spettacolo. Ma non sveliamo troppo. Ci rivolgiamo ancora alla generosit dei bresciani: siamo certi che non mancheranno allappello. ASSOCIAZIONE LOMBARDA FIBROSI CISTICA ONLUSCentro di supporto per la Fibrosi Cistica di Brescia Clinica Pediatrica Ospedale dei Bambini Piazzale Spedali Civili, 1 - 25123 - Brescia Tel. 030 399 6287 - Fax 030 399 6028 C/C postale N46750204 C/C bancario: Banca Prossima IBAN IT43K0335901600100000003216 Versamento 5 per mille: Cod.Fisc.97218860159

Chi partecipa potr visitare anche il Museo della Mille Miglia. Previste anche una ricca lotteria e una sfilata di abiti da sera.

34

a cura di AlessAndrA Tonizzo, AlessAndrA CAsCio, sergio MAsini

IL NATALEDEI BAMBINI

Tempo di luci e di balocchi, di dolciumi e di propositi. in occasione delle feste, 12mesi ha voluto dare voce ai veri protagonisti per diritto det di questo natale 2009, raccogliendo le testimonianze di otto bresciani deccezione. con laugurio che in ognuno di noi continui a vivere la voglia di sognare e la gioia di riscoprirci ancora bambini.

35

GIADA, 5 AnniChe cosa fate per Natale, lalbero o il presepe? Lalbero di natale e il presepe. Che cosa rappresenta per te il presepe? La nascita di Ges. Noi lo mettiamo nel presepe la notte di Natale. Chi ti porta i regali Babbo Natale o Santa Lucia? Prima porta i regali Santa Lucia e poi Babbo Natale. Hai gi scritto la letterina per Santa Lucia? La scriverai con la mamma o a scuola, con la maestra? Lho scritta con la mamma e lho conservata dentro casa. Prima lavevo messa sul balcone, ma avevo paura che veniva il vento e la portava via. Quali regali desideri per Natale? Il Ciccio Bello amore puppucacca, la Sbrodolina parrucchiera e la Sbrodolina ballerina. Come ti portano i regali Santa Lucia e Babbo Natale? Santa Lucia col suo asino volante, entra dalla finestra e in cucina trova la tazza di latte con i biscotti, mentre allasinello lasciamo sotto lalbero di natale il cestino con il fieno. Babbo Natale, invece, entra dal camino con le sue renne che volano solo la notte di Natale. Babbo Natale e Santa Lucia come fanno a sapere se sei stata brava? Loro lo sanno perch sono magici! Se non sono stata brava mi portano il carbonenon lho mai preso!.

Quali regali desideri per Natale? La casa delle bambole e una chitarra con il microfono pecch voglio cantae. Hai gi scritto la letterina per Santa Lucia? La scriverai con la mamma o a scuola con la maestra? Lho gi scritta con la nonna e lho messa in cucina. Santa Lucia gi passata a ritirarla. Generalmente per Natale fate il presepe o lalbero? Facciamo lalbero di Natale e batta. Cos la cosa pi bella di Natale? La casa delle bambole ma anche la neve e i pupazzi di neve che li faccio con la mamma, il pap, Fede e Marta. Cosa rappresenta per te il Natale? La neve, il freddo e batta. Meglio i giocattoli o i dolci? I dolci! Come ti porta i regali Santa Lucia? Entra dal camino dopo aver volato con la slitta sul tetto. Sul terrazzo lasciamo il pane, il mandarino, i biscotti e per lasinello il pane e il fieno.

GIULIA, 4 Anni

MARCO, 6 anni(nella vita, un domani, falegname o contadino) Quali regali desideri per Natale? Una pista del trenino Thomas e la Nintendo DS. Qual la cosa pi bella del Natale? Il presepio e lo snowboard. Come nato il Natale secondo te? Sono gli uccellini che hanno inventato il Natale, anche se a Natale fa freddo!. Farai lalbero o il presepe? Secondo te perch si fanno? Bisogna fare sia lalbero che il presepe, tutti e due per ringraziare Ges. Ma dipende anche dallo spazio. Come fa Babbo Natale a portare i doni? Usa una slitta con mille renne, e sono renne normali fino a che lui non gli d una caramella magica per farle volare. Va velocissimo e gira per tutto il mondo, ma deve stare attento, quando passa sul mare, che non gli cadano i regali. Se succede pu essere che lo aiutino i pinguini che vivono dove ha casa lui, al Polo Nord. Scriverai la letterina a babbo Natale? Con la mamma ogni tanto ritaglio le foto dei giochi che desidero dai volantini e faccio un collage da spedire a Babbo Natale, cos se non parla litaliano capisce lo stesso. Penso che per portargli tutte le letterine usino un aereo o un elicottero: il pericolo se finiscono fuori dalla cassetta, perch se sono bianche si possono confondere con la neve.

(prossimamente giornalista)Quali regali desideri per Natale? Sicuramente dei videogames. Qual la cosa pi bella del Natale? La neve e i regali. Scriverai la letterina a Babbo Natale? Io gliela scrivo sempre, mi aiuta la mamma, per certo adesso si potrebbe anche mandargliela via mail, ma bisogna stare attenti che non gli si rompa il computer. Esiste anche una Mamma Natale secondo te? Quella non credo, per lui ha sicuramente una ragazza. lei che lo aiuta a vestirsi perch lui troppo grasso. Per Natale meglio giocattoli o dolci? Pi giocattoli e pi dolci!.MESI 12DICEMBRE 2009

STEFANO, 5 anni

CAMPIONATI ITALIANI Assoluti PATTINAGGIODI FIGURAsu ghiaccio

BRESCIAPalazzo EIB

17-20 dicembre 2009w w w . b r e s c i a s u l g h i a c c i o . i t

LUCREZIA, 3 anni e (futura dottoressa)Quali regali desideri per Natale? Le bambole delle fatine Winx e la borsa di Hello Kitty. Qual la cosa pi bella del Natale? Fare i pupazzi di neve. Come nato il Natale secondo te? Lhanno inventato le nuvole. Come fa Babbo Natale a sapere se sei stata brava? Durante lanno lui, Santa Lucia e qualche volta anche la Befana, volano sugli aerei per guardare gi e vedere chi sta facendo il buono. Cos si regolano. Farai lalbero o il presepe? Tutti e due, sono belli. Scriverai la letterina a babbo Natale? Ti farai aiutare dalla tua maestra? La letterina la scriver con la mamma, ma non so dove spedirgliela. Come fa Babbo Natale a portare i doni? Arriva con le renne, le parcheggia in cielo e scende dal camino, che per deve essere spento senn si brucia tutto!

37

LORENZO, 10 anni(da grande veterinario) Quali regali desideri per Natale? Un pappagallo, un cane e un criceto ma va bene anche se cominciamo col pappagallo, e uno skateboard. Vorrei anche il videogioco dei Pokemon. Come nato il Natale secondo te? Ges ad aver inventato Natale. Farai lalbero o il presepe? Secondo te perch si fanno? Il presepe piace a Ges ed importante perch Babbo Natale gli vuole bene. Lalbero gli serve un po come satellitare. Come fa Babbo Natale a portare i doni? Parte dal Polo Nord con tutti i regali ma non pu fare come santa Lucia che ferma il tempo, lui cerca di essere super-veloce. Una volta dicevano che entrava dal camino, ma in realt riesce a passare attraverso i muri. Usa otto renne, o almeno sono otto quelle che si vedono di solito in televisione, quando poi non le usa le fa andare in unaltra dimensione.

FRANCESCO, 4 anni

(aspirante camionista)Quali sono i tuoi desideri per realizzare un felice Natale? Io voglio una macchina telecomandata che va su tutti i terreni, anche le rocce. Come mettersi in contatto con Santa Claus? Scrivo la letterina con mia sorella Cristina e la mettiamo in cucina, poi il giorno dopo sparisce. Come nasce il Natale, a cosa lo si deve? Alla neve, ai regali!. Come immagini Babbo Natale? Come un vecchio che vola con la barba e il cappello rosso. Meglio il presepe o lalbero? A me piacciono i presepi. Ne facciamo uno vicino alla lampada e uno sulla panchetta. I doni li ricevono solo i bambini meritevoli: come si fa a sapere quali sono? Babbo Natale, insieme a Santa Lucia, ha un occhio grandissimo che dallalto osserva tutti i bimbi e sa se sono buoni o no.

PIETRO, 7 anni (futuro muratore)Cosa desideri per Natale? Per Natale vorrei i libri di Mucca Moka e anche un bel quadro con la fotografia di tutta la famiglia. Lhai fatto sapere a Babbo Natale? Gli ho scritto una letterina e lho appoggiata sul ripiano della cucina. A cosa risalgono le origini del Natale? Natale legato alla nascita di Ges. La figura di Babbo Natale cosa ti suscita? Babbo Natale lo immagino come un vecchio con la barba bianca, vestito di rosso, con un cappello e il pon-pon. Il presepe e lalbero sono due tradizioni contrastanti? No: a casa nostra li facciamo tutti e due. Io faccio il presepio con la mamma mentre il pap e i miei fratelli fanno lalbero. il pap che lo monta perch il pi alto di tutti.

MESI 12DICEMBRE 2009

38

I

NDAGINE

CI VUOLE UN...Bdi VIOLA LADI

BaBBO pER 365 GIORNIabbo Natale entra nelle nostre case solo una volta lanno. Lo fa di notte, di soppiatto, quasi fosse un ladro, ma perfino Robin Hood, di fronte a lui, dovrebbe levarsi il cappello. Gi, perch Babbo Natale dona senza ricevere e nei suoi gesti non c la bench minima macchia. Dona semplicemente per il gusto di donare, per vedere, alle prime luci dellalba lo sguardo acceso di stupore dei bambini di tutto il mondo. lui il pi bel simbolo pagano di questa festa cristiana che, come si suol dire, dovrebbe renderci tutti pi buoni. Ma c un ma. Il problema, infatti, arriva quando la magia del Natale svanisce e il nostro Babbo se ne torna al Polo Nord, dando il via ai lavori per la costruzione dei doni dellanno che verr. tanto indaffarato da non accorgersi che, intanto, ogni notte dellanno, nelle nostre case entra Babbo Feriale, un vecchio ossuto dalle unghie lunghe e ingiallite. Babbo Feriale non porta doni, il suo unico intento sottrarre dalle nostre case ci che lo spirito natalizio sa infondere. Cos porta via nel suo sacco nero il senso di ospitalit, lunione familiare, il tepore domestico, larmonia e la solidariet, rendendo le abitazioni, i palazzi e le citt in cui riesce a intrufolarsi pi fredde e anonime. Babbo Feriale non ha scrupoli. Solo una volta tornato a casa a mani vuote. Si era appena introdotto in una scuola per fare suo quel senso di amicizia che lega gli alunni della stessa classe. Stava per aprire il suo grande sacco quando,

MESI 12DICEMBRE 2009

39

ad un tratto, il suo sguardo si pietrific. Per qualche istante rest immobile a guardare quella croce appesa al muro poi, in un attimo, fugg impaurito fuori dalla finestra. In questi giorni Babbo Feriale continua a saccheggiare a destra e a manca, ogni notte arricchisce in fretta e furia il suo bottino prima del ritorno di Babbo Natale che, con il suo carico di doni, render, ancora una volta, tutti pi buoni. Non ci resta che aspettare il suo ritorno, capace di illuminare i cuori. Non da Natale a Santo Stefano, ma da Santo Stefano a Natale.

.SONDAGGIO SUL NATALE 1. IN CHE MODO VIVI IL NATALE? 23,5%

DA PAGANO

76,5 50

%

DA CRISTIANO

2. QUAL IL MOMENTO CHE 26 24%

PREFERISCI DELLE FESTE NATALIZIE?VIGILIA%

6. COSA AMI DEL NATALE? 40 LATMOSFERA 35 UNIONE FAMILIARE 15 CLIMA DI FESTA 5 LIPOTESI NEVE 5 ALTRO% % % % %

11. IN QUALE LUOGO DIVERSO 5DA BRESCIA TI PIACEREBBE TRASCORRERE IL NATALE?

NATALE S.STEFANO

%

3. SE PENSI AL NATALE QUAL LA PRIMA COSA CHE TI VIENE IN MENTE?% %

15 LUCI 11 MUSICHE NATALIZIE 5 FAMIGLIA 4 ALTRO 4. COME ADDOBBI LA TUA CASA? 12,5 SOLO ALBERO 0 SOLO PRESEPIO 81 TUTTI E DUE 6,5 NESSUNO DEI DUE% % % % % % % %

34 ALBERO DI NATALE 31 NEVE

7. COSA ODI DEL NATALE? 35 IL BUONISMO A TUTTI I COSTI 10 CERTI PARENTI 35 CONSUMISMO 6 CATENE DI SMS 10 NIENTE 4 ALTRO% % % % % %

15 gROENLANDIA 22 NEW YORK 22 PARIgI 25 LUOgHI MONTANI 11 ALTRO% % % % %

%

LAPPONIA

12. SE BABBO NATALE ESISTESSEVERAMENTE COSA GLI CHIEDERESTI QUESTANNO?

8. VINCE NATALE O PASQUA? 62,5 1 X 25 2 12,5% % %

10 BENI MATERIALI 5 gIUSTIZIA 5 ALTRO% % %

32 SOLDI 28 LAVORO 20 ARMONIA E SERENIT% % %

9. VINCE PANDOROO PANETTONE?

5. UN VOTO DA 1 A 10 A: 5,5 SHOPPINg NATALIZIO 7,5 PRANZI E CENE COI PARENTI 7 MESSA DI MEZZANOTTE 7 VIN BRUL

12,5

25

62,5

%

1 X 2

%

%

10. NATALE CON I TUOI? 2 98NO%

SI

%

MESI 12DICEMBRE 2009

40

P

ROGETTI

COLTIVaRE ENERGIaProgetto Aewa Agri Energy West Africa. Una grande iniziativa che ha come protagonista una pianta, la Jatropha Curcas, e come obiettivo lautosostentamento e lo sviluppo economico delle popolazioni dei piccoli villaggi africani.di GUIDO SACCHETTO

NUOVE IDEE pER aIUTaRE LO SVILUppO:

oltivare energia? Un sorriso nasce spontaneo, ma lagroenergia, cio le forme di energia rinnovabile che possono essere prodotte, e quindi coltivate nelleconomia del settore agricolo e agroforestale, tra le fonti di energia rinnovabili pi interessanti del momento. Ed diventato uno degli elementi fondamentali di alcuni progetti che la Ong Fondazione Sipec e ExSo stanno sviluppando, con la collaborazione e il supporto di Sales Solutions, in tre dei paesi pi poveri dellAfrica Sub-sahariana: Burkina Faso, Togo e Zambia.

C

Lagro-energia una fonte di energia pulita su cui lintero pianeta dovr investire sempre pi nel futuro. Nelle prossime settimane, al vertice di Copenhagen sui cambiamenti climatici, i grandi del mondo definiranno le sfide impegnative del futuro, ma noi europei abbiamo gi definito i primi obiettivi: produrre, entro il 2020, almeno il 20% dellenergia da fonti rinnovabili. Tutto ci permetter di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, fonti esauribili, aiutando nel contempo a contribuire alla riduzione delleffetto serra, e permettendo un recupero sostenibile di diverse risorse derivanti da

attivit produttive con un conseguente vantaggio economico e sociale: gli anglofili la definirebbero una win-win situation, che innesca un circolo virtuoso di sviluppo. Perch non anche per il grande continente africano? Coltivare energia con le risorse esistenti, garantire unentrata economica alle popolazioni rurali dei piccoli villaggi africani, portare le competenze e il knowhow per trasformare le coltivazioni in energia, e finalmente utilizzarla per garantire acqua ed elettricit, le basi necessarie per uno sviluppo. Questi i punti fondamentali dei progetti che sono in corso, e che sembrano poter favorire quel necessario legame tra cooperazione a volte forse troppo artificiale e limitato alla fase di implementazione dei progetti e sviluppo che deve essere reale e che pu inoltre permettere un diverso approccio nei confronti dei flussi migratori. Le politiche che affrontano le questioni migratorie devono infatti riguardare forme autentiche di partenariato e cooperazione con i paesi terzi, e devono essere pienamente integrate nella cooperazione allo sviluppo e nelle altre politiche di relazioni esterne di ogni Stato. Laugurio che, in un

Garantire unentrata economica alle popolazioni rurali, portare il know-how per trasformare

le coltivazioni in energia.

MESI 12DICEMBRE 2009

41

La Jatropha Curcas una potenziale fonte di energia alternativa, perch una pianta dai semi oleosi che cresce su terre poco fertili.vicinissimo futuro, si possa contribuire ad aumentare limpatto positivo sullo sviluppo dei trasferimenti delle rimesse degli emigrati, consentendo alle diaspore di contribuire allo sviluppo del loro paese di origine e al ritorno volontario dei migranti nelle proprie aree di origine, con innovate possibilit di sviluppo e crescita. Non sono solo parole; questi alcuni fatti, su cui ExSo e Ong Fondazione Sipec stanno da anni lavorando. Si chiama Jatropha Curcas, un cespuglio delle euphorbiacee che produce semi oleosi e cresce in climi semiaridi e su terreni impoveriti e marginali. Per questo una pianta molto popolare tra i fautori di una via locale e sostenibile ai carburanti di origine vegetale.

La strategia adottata nei progetti in corso prevede di incentivare la coltivazione del cespuglio dai semi oleosi, quindi la produzione di olio, lutilizzo domestico per avere fornelli che non utilizzino legnami, la sua

trasformazione in biocarburante (biodiesel) ed infine la creazione di reti diffuse di distribuzione di questo carburante. E tutto questo senza togliere terre buone, cio fertili e ben irrigate, allagricoltura: quindi senza minacciare la produzione alimentare, uno dei punti da mantenere in una corretta strategia di sviluppo. proprio per questo che la Jatropha indicata come una potenziale fonte di energia alternativa: poich cresce, appunto, su terre poco fertili, e non in competizione con la produzione alimentare come invece la canna da zucchero, la soja, il mais, la palma da olio, tutte coltivazioni che si stanno sviluppando in modo intensivo per farne le basi per nuovi bio-carburanti. La Jatropha Curcas una pianta originaria dei Caraibi, con crescita endemica in Africa, per nulla commestibile per luomo e gli animali anzi leggermente tossica, e molto utilizzata per recintare i terreni coltivati che raggiunge la piena maturit in cinque anni e pu garantire raccolti commercial gi in uno o due anni. Un ettaro coltivato a Jatropha Curcas pu produrre 8.000 kg di semi (che contengono fino al 39% di olio) e pu fornire 2.200 chili di olio e circa 5.000 chili di fertilizzante e sotto-derivati. La Jatropha Curcas presenta quindiMESI 12DICEMBRE 2009

in tutti i paesi prevede miglioramenti a ogni livello: - ambientale: il rimboschimento del territorio protegge, infatti, il terreno dallerosione ed evidenzia la possibilit di ricavare bio-combustibili e fertilizzanti da fonti naturali rinnovabili, che producono inoltre fertilizzanti naturali per lagricoltura; - sociale: si sviluppa un miglioramento delle condizioni di vita per le famiglie rurali e con un focus specifico per le donne, che potranno accedere ad un reddito autonomo; - tecnico: si pongono le basi per autoprodurre risorse energetiche (bio-combustibili ed energia elettrica); diversi punti a suo favore: non inquina - educativo: la formazione agli agricoltolambiente, cresce fino a 50 anni in terreni ri riavviciner le famiglie e i giovani alle semiaridi, in presenza di scarse precipita- scuole. zioni, partecipa alla lotta alla desertifica- Sono state quindi proposte ed attivate, in zione ed utilizza molto meno acqua e molto Burkina Faso, Togo e Zambia, azioni di menofertilizzanti promozione rurale delle colture tratese a supportare dizionali: unotlautosostentamento WWW.FONSIPEC.IT tima prospettiva e lo sviluppo econoper i paesi in via mico della popoladi sviluppo. zione, per migliorare La logica di progetto che stata adottata la condizione socio-economica ed elevare il livello di vita. Fondamentale risultato dei progetti sar .FONDAZIONE la disponibilit di energia elettrica con SIPEC ONLUS gruppi elettrogeni alimentati ad olio vewww.fonsipec.it getale per lo svolgimento di attivit a scoFondazione Sipec opera senza po comunitario, quali lilluminazione di fine di lucro ed ha lo scopo di spazi comuni, il sollevamento di acqua o promuovere ed attuare ovunque la macinazione dei cereali. siano necessari, in Italia ed allestero, La possibilit di produrre olio vegetale interventi mirati a sopperire carenze per bio-diesel permetter in futuro a quenel livello di vita (salute, istruzione, ste regioni una crescita dal punto di vista strutture sociali e recupero emartecnico e socio-economico, rendendo ginazioni), che compromettano i possibile lautonomia dallapprovvigiobisogni primari e la persona stessa. namento di combustibili minerali. Lo Attiva dal 1989, FonSipec riconosviluppo di Piattaforme multifunzionali sciuta dal 1991 come organizzazione comunitarie nelle aree interessate pernon governativa (Ong) dalla UE metter inoltre uno sviluppo autosostenie dal ministero degli Affari Esteri; bile delle comunit, che a sua volta concome Ente Morale dal ministero sentir lo sviluppo delle basi necessarie degli Interni. per uno sviluppo: acqua ed elettricit. Le piattaforme potranno, infatti, essere do.EXSI . EXPERTS tate, in base alle esigenze delle comunit, IN SOLIDARITY di un mulino per macinare sementi o di www.exso.eu un generatore per produrre elettricit o, Esperti in Solidariet, passione autentica per la ancora, di un pozzo per pescare acqua da valorizzazione delle qualit umane. falde profonde.

Un ettaro coltivato a Jatropha pu produrre 8.000 kg di semi e pu fornire 2.200 chili di olio e circa 5.000 chili di fertilizzante e sottoderivati.Che altro dire? Le idee ci sono, sono state seminate e stanno crescendo. I team sono solidi e motivati, sia in Italia che nelle aree africane. Ultimo punto, in co-

P

ROGETTI

43

WWW.EXSO.EU

stante sviluppo, la raccolta di fondi: non solo una raccolta di fondi umanitari, per sostenere situazioni di crisi, ma un investimento sul futuro, per fornire strumenti e formazione che possano innalzare il livello di vita e creare le condizioni per un sano sviluppo locale.

.LE COORDINATE PER SUPPORTARE IL PROGETTOIntestatario dei C/C Bancario e Postale Fondazione SIPEC Via Collebeato, 26 - 25127 BRESCIA cod. fisc. 96006440174 C/C Bancario presso UBI BANCA Corso Martiri della Libert, 13 Brescia IBAN IT 94 R 03500 11200 000000027960 C/C postale n.13229257 Causale per i versamenti: AEWA Coltivare energia Cinque per Mille Firma nella casella: sostegno del volontariato Codice fiscale FONDAZIONE SIPEC: 96006440174

MESI 12DICEMBRE 2009

B

RESCIA E I BRESCIANI

45

UNa FaSHION HOUSEGianni Peroni, titolare di G&B Negozio, ci racconta la moda.

TUTTa BRESCIaNaimprinting, nonch dalla concentrazione di marche prestigiose, si rivelato una piacevole sorpresa. Inizialmente stato il fattore novit ad attrarre, tramite il tam-tam. Poi, sono arrivati i buyer, italiani e stranieri, cio le persone che si occupano di moda, che hanno iniziato ad interessarsi di G&B, compiendo la magia.... Esiste Il diavolo veste Prada? Ne esiste pi di uno, in verit. Si parla spesso di Anna Wintour, direttrice di Vogue America, ma noi abbiamo conosciuto da poco Susy Menkes, celebre critico che scrive per lHerald Tribune, presente alla settimana della moda milanese, e non ci parsa affatto meno diavolo: secondo lei i marchi italiani starebbero diventando sempre pi inconsistenti quando noto che lItalia produce pi dell80% del business mondiale della moda , non solo, ha attaccato gli stilisti del Made in Italy, tra cui anche Giorgio Armani, accusandoli di aver realizzato capi esagerati, poco

2

di ALESSANDRA TONIZZO

.000 mq di superficie lussuosa, distribuita su due piani, risultante da una villa padronale del 700 ristrutturata da Renato Corsini e Leonardo de Carlo. G&G Negozio, lenclave del fashion di stanza a Flero creata da Gianni Peroni. Unazienda ben pensata e strutturata, che lavora infaticabilmente, in una cornice deccezione, con pezzi di autentico design e un ampio giardino retrostante. Cosa distingue la sua fashion house dagli altri esercizi che propongono la moda delle firme esclusive delle Grandes Maisons? La vera novit stata il poter attuare, in un unico grande contenitore, decentrato rispetto ai percorsi rutinari dello shopping, un ampio ventaglio di scelte per i bresciani. Cos come a Cremona, qualche anno fa, a Flero ho lavorato puntando sul mio stato danimo del momento, legato alle influenze francesi, a Philippe Starck, esprimendo me stesso, secondo esigenze per diverse. Altezze, profondit, orizzonti liberi, respiro: questi sono stati i nuovi parametri che hanno fatto s che G&B si avvicinasse pi ad una dimora che ad un semplice negozio. La scelta rispondeva alla volont di costruire un esercizio che, riunendo tutti i marchi pi importanti in Italia e allestero, che proponesse un look completo a bresciani e non. Oggi abbiamo rivisto il contenitore mantenendone lidentit, quindi i marchi, ma ampliando il target dei clienti: prima ci rivolgevamo ai 30-55enni, oggi ci occupiamo volentieri anche dei ventenni. Vips, personal shopper e affini: chi realmente frequenta G&B e perch? Il nostro zoccolo duro composto dagli abitanti di Brescia e provincia anche se, negli ultimi tempi, lafflusso di stranieri, allettati dalle fattezze architettoniche di G&B, dal suo

MESI 12DICEMBRE 2009

B necessario essere eccelsi in tutto.adatti alla ragazze per bene, confezionati invece per veline ed escort. Qual da G&B lapporto di francesi e americani al mondo della moda? A livello di mercato, facendo delle stime, direi che le marche italiane coprono l80% del business reale, quelle francesi il 15% mentre da oltreoceano proviene, per ora, solo il 5%. Crede che esistano ancora personalit forti, capaci di fare da trend setter, nella variegata societ contemporanea? Restando nellambito della moda, le persone che oggi lasciano il segno sono poche perch vuole, cerca ci che ha gi visto e che conosce, ma si affida comunque alle nostre preparate consulenze che, tra laltro, contraddistinguono la nostra identit in maniera forte. A chi vuole unicamente il marchio noi accostiamo altro, merci sulle quali abbiamo fatto ricerca; una delle nostre caratteristiche anche mettere a disposizione del cliente prodotti che ha potuto visionare in vacanza, da Porto Cervo, a Londra, a New York, e che G&B mette a disposizione perch conscio che sono quelli giusti, spesso anticipando in Italia nuovi trend. In un certo senso, prima diamo delle certezze, delle conferme per creare fiducia, poi ci permettiamo di andare oltre, di far osare. Quanto conta, per costruire unimpresa importante, la caratura personale e quanto invece i sussidi esterni, come quelli di grandi consulenti? Dieci anni fa, quando mi si chiedeva di valutare limportanza di tre fattori chiave come il cliente, la mia persona e i collaboratori, rispondevo con delle percentuali: rispettivamente 70%, 10% e 20%. Oggi devo dunque dire che questi ultimi contano pi del 60%: sono loro che fanno lazienda. Io sono lequilibratore di questa macchina che G&B, sempre conscio che necessario tenere un profilo basso, avere umilt ed essere al servizio di tutti. Acquisti, vendite e pubblicit sono i tre settori caldi di ogni impresa. Come li ha gestiti, nel tempo, per ottenere risultati che annoverano oggi G&B nellelenco dei cento negozi pi belli al mondo? Ci che serve non disporre di un leader negli acquisti, uno nelle vendite ed un altro nelle public relations: oggi c bisogno di unimpre-

RESCIA E I BRESCIANI

47

esistono sempre meno personaggi, quelli che, un tempo, facevano la moda stessa. Armani, Ferr, Krizia, Fiorucci, Moschino prima di essere marchi erano persone, erano lo stile. Oggi rimasto uno sparuto gruppo di stilisti, come Miuccia Prada, Armani, John Galliano, Tom Ford, Dolce&Gabbana il resto stato sostituito da abili fashion director, preparatissimi consiglieri del progettista, certo, ma legati ad organizzazioni, strutture ed aziende che costituiscono la vera personalit in gioco, come nel caso della celebre maison Valentino. Tuttavia, persone come Frida Giannini, a mio avviso, oggi possono fare la differenza: prendendo in mano un marchio come Gucci con passione e capacit creativa e imprenditoriale, Giannini fa parlare di s. Nel suo negozio, lei a proporre determinate marche ai clienti o questi si recano da G&B con le idee gi chiare? La gente che viene da G&B in parte sa gi cosa

Un brand capace di non subire passivamente la moda, ma di fare a sua volta tendenza.

sa totale guidata da un imprenditore. Non pi sufficiente comprare bene, vendere con successo ed avere una bella immagine nellambito della comunicazione perch necessario essere eccelsi in tutto. La pubblicit oggi mantiene un ruolo importante, ma nettamente inferiore rispetto agl