12Mesi - BRESCIA - Aprile 2012

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MESIMENSILE DI ATTUALIT ECONOMIA INCHIESTE OPINIONI E CULTURA DA BRESCIA E DAL MONDOI LOVE MY DOGLA CRISI DELLE ADOZIONIPENSIERI DIFlavio GandolfNarcisa Brassesco PaceDaniela SabatinoDario SpiniStRaDE E quaRtIERIMompianoHINtERlaNDBorgosatollovIaggIo IN PRovINcIaCarpenedoloCastiglione delle StiviereMontichiariHIV, IL PRIMATO DI BRESCIAMESIN. 4 ANNO IV // ApRILE 2012 1,20METTETE DEI fIORI NEI VOSTRI BALCONI DRAGON BOAT CALCETTO WHATS uP? BSNEWS.IT PRODOTTO & MERCATO 12MESIaprile 2012DODICI MESI // aprile 201239599102104106108111115120123127128130133137140143144111315172125293436373841475359667076LaperitivoOpinioniProdotto & mercatoNarcisa Brassesco Pace: Sessantesimo prefettoo prima governatrice?Dario Spnini: Edicolanti, liberalizzazioni allitalianaFlavio Gandol: Si pu ancora partire da zeroDaniela Sabatino: Elettricit in area di rigoreStrategia dimpresaLavoro BachecaFinanza e impresaDistretti reti liere, da Bonomi a SquinziI derivati: Armi nanziarie di distruzione di massa?Quando la pasticceria fa sognareLa crisi delle adozioniStrade e quartieri: MompianoHinterland: BorgosatolloViaggio in Provincia. La Bassa orientaleMontichiari, Carpenedolo, Castiglione delle StiviereIN QUESTONuMerO EditoreEdizioni 12 SrlViale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 BresciaRegistrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008ImpaginazioneSales Solutions SrlFotografeArchivio Sales Solutions, Umberto Favretto Agenzia Reporter, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina MininiStampaTiber Spa - BresciaPubblicitSales Solutions SrlViale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Bresciatel 030.3758435 - fax [email protected] MESImensile di attualit, economia, inchieste,opinioni e cultura da Brescia e dal mondo.Aprile 2012Anno IV - Numero 4Rivista mensile - 1,20Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Bresciatel 030.3758435 - fax [email protected] ResponsabileGiorgio [email protected] Donatella [email protected] collaboratoAlice Aimo, Giovanni Altuni, Stefano Anzuinelli, Davide Bacca, Fiorenzo Bandirali, Luce Bellori, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Michela Bono, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Alessandro Cheula, Mario Conserva, Enrico Filippini, Bruno Forza, Lorenzo Frizza, Emanuela Gastaldi, Rolando Giambelli, Roberto Giulietti, Immanuel, Viola Ladi, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Enrico Mattinzoli, Fedele Morosi, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Irene Panighetti, Francesco Rastrelli, Libero Rosellini, Federico Rossi, Massimo Rossi, Salvatore Scandurra, Alessandra Tonizzo, Andrea Tortelli, Camilla Zampolini.QuestoperiodicoassociatoallUnioneStampaPeriodicaItalianaLe rinnovabili salveranno lItalia?Se conosci, compri bene e vendi meglioTu e il fscoPolitica e societPelo e contropeloBrainstormHiv: il primato di BresciaMettete dei ori nei vostri balconiBSNews.it/Il sondaggio: Il cane? Non un animale, ma uno di famigliaI love my petThe little black dressWhats up? Ridi che ti passa!Qui & lDragon Boat, quando a paiagare sono le donneCalcetto: Gli Anta, quando et e risultati non contanoGentile FarmacistaAl cinema successoTrattamentiu Igiene e Prevenzioneu Estetica Dentale u Sbiancamentou Conservativa Adultiu Conservativa Bambiniu EndodonziauProtesi fsse e mobiliu Ortodonzia Adultiu Ortodonzia Bambiniu Implantologia u Chirurgia OraleOrario continuato: luned-venerd 8,00/20,00 - sabato 8,00/14,00Via O. Fallaci, 24 - Strada Prov. 235 - 25030 Castel Mella (Brescia)Tel. 030 2582204 (4 linee r.a.) - Fax 030 [email protected] - www.belsorrisogroup.itAMBULATORI DENTISTICI BELSORRISO GROUP SrlPRENOTA LA TUA VISITA AL NUMERO GRATUITO800 570 999Direttore SanitarioDott. Aldo Albaneseiscritto allalbo Medici-Odontoiatri di Brescia n 2804Autorizzazione Pubblicit Sanitaria n5/anno 2010 Igiene e SicurezzaAbbiamoparticolarmentecuratolaspetto delligiene e dellasicurezzaatuteladellutente,realizzandounrepartoperlasterilizzazionedegli strumenti odontoiatrici dotatodelle mi-gliori attrezzature. Siamoingradodi garantire la tracciabilitdellostrumentariosterile utilizzatoper ogni intervento. Inoltre tutta lacqua utilizzatatrattata in ingresso mediante raggi UV.Personale LanostraEquipeMedicacompostadaquali-ficatiProfessionistichecoaudiuvatidaesperto Personale di Assistenza sapranno consigliare edattuare le cure pi adatte ad ogni singolo caso.Qualit Abbiamoprogettatoe realizzatounamodernaed efciente strutturaodontoiatricaorganizzatain16Ambulatorituttidotatidellemiglioriattrezzature e di moderni servizi radiologiciedabbiamoselezionatoimigliorimaterialiper fornire trattamenti di eccellenza.PrezziAbbiamo defnito un Listino Prezzi particolarmenteinteressante poich il nostro obbiettivo quello diaiutare le famiglie ad afrontare le spese per le curedentaliofrendounserviziodiqualitaprezzisostenibili, citiamo ad esempio : Igiene orale40,00 Otturazione semplice( I classe )48,00 Corona in metallo-ceramica420,00 Impianto endosseo520,00 Ortodonzia bambini600,00Finanziamenti ancheatasso zero Mediante convenzioni con Societ Finanziarie.Per anno per arcataAmbulatori DentisticiLa soluzione ai problemi dentali di tutta la famiglia.Ambulatori Dentistici12MESIaprile 201211LAPeRItIVOIL POkER, LA PETROLIERA E CESARE BATTISTII lpokervasemprepidimoda. Ininternetinnumerevolisiti promettonodivertimentoevin-citeeintelevisionesipossono seguiretorneidovefolcloristiciperso-naggisicontendonoricchissimimon-tepremi.Duemodidiversidigiocare: online si osservano pi le carte e le stati-stiche, con lavversario di fronte si cerca di intuire di pi cosa si nasconde dietro glisguardieipiinsignificantigesti; ma,perentrambelemodalit,larma vincenteilbluff.Selofaibene,fai scappare laltro, se ti viene a vedere ogni tantovincieognitantoperdi.Mano dopomanoacquisiscipiinformazioni sullecapacitelapsicologiadeigioca-torisedutialtavoloeintantovedicre-scerelasicurezzadichitidifronte, proporzionalmenteallacrescitadelle pile di fiches colorate davanti a ciascuno. Duranteunapartita,queimucchiettidi soldi salgono e scendono molte volte e, fino a che hai un solo gettone, puoi vin-cere tutto. Ma c un tavolo dove si gioca ancora pi forte, dove i giocatori non sono campio-nidiTexasHoldem,comePhilIvey, DanielNegreanuoGusHansen,masi chiamanoObama,Putin,Lula,Singh sueWenJiabao,questiultimiprimi ministriindianoecinese.Questicam-pionigiocanoincontinuazione.Alcuni prediligonoleallintuttosultavolo, puntategrosse,comegliamericaniin AfghanistanoinIraqeifrancesiinLi-bia, altri amano il bluff, quel sottile pia-cerepsicologicodichihainmanouno scartino, e portano a casa tutta la posta. Ilpokernonungiocopergliitaliani, che preferiscono la briscola o il tresette; tuttelevoltechecisediamoauntavo-lostrizziamounocchio,citocchiamo lorecchiopermandareunsegnaleal compagno. E quello che compagno non ,cisparaunallinenoimolliamole carte. Cesare Battisti uno scartino con cuiilBrasilecihafattocedereilpiatto innomedellapartitasugliinterscambi commerciali,bensapendocherischia-vano pi loro; lIndia sta giocando con i due mar indebitamente sequestrati sul-la nostra petroliera e noi continuiamo a strizzarci lorecchio e strofinarci il naso. Nella migliore delle ipotesi allunghiamo qualchefichessottoilbanco,comeper laOrruoglialtricooperanticheven-gonoregolarmentepresiinostaggio. Quantemanidovremmoancoraperde-re,primadiandareavederelecartedi questi signori? Ormai il Texas Holdem ilgiocouniversalmenteutilizzatoe probabilmentemoltialtrinuovigioca-tori,nelvederequantopocolItaliasia tagliata per il poker, si preparano a lan-ciarci altre sfide. Forse arrivato il mo-mento,invecechecontinuareagiocare atresette,diprenderelezionidipoker edilanciareanchenoiqualcheall-in e magari, fra qualche anno, ci pensereb-bero di pi prima di sedersi al tavolo con lItalia per una partitella. Giorgio CostaVia V.EmanuElE ii 52/D - FlEro - TEl. 030 2761055 - www.igussago.itRivista 12 mesi 2012.indd 2 21/03/12 17.3212MESIaprile 201213OPINIONIdi aNTONiO paNiGalliCREDIT CRUNCH ALLITALIANAC on il termine inglese Credit Crunchvieneindicatoun calosignificativoounre-pentinoinasprimentodelle condizioni dellofferta di credito; questo fatto sintomatico di un trend indirizza-to verso la fine della crescita o peggio li-nizio della decrescita e pu determinare unapericolosaaccelerazionedellefasi economiche depressive.Ildubbioerastriscianteelufficializza-zione del dato non tardata troppo; in-fatti, nellultimo Supplemento statistico al Bollettino economico della Banca dI-talia(www.bancaditalia.it/statistiche/stat_mon_cred_fin)emergeinmodo nettoche,nonostanteglioltre1.000 miliardidieuro(altassopreferenzia-ledell1percentoatreanni)immessi recentissimamentesulsistemadalla BancaCentraleEU,ilsistemacrediti-zio manifesta la sua elefantiaca miopia e probabilmentepocoadeguatacapacit di lettura dinamica della realt. Negli ul-timi tre mesi del 2011, i prestiti erogati dalsistemabancarioalleimpresesono diminuiti dell1,5 per cento e, nellulti-mo mese dellanno, la contrazione sta-taaddiritturadel2,2percento.Questi dati confermano che ci troviamo di fron-teadunaveraepropriastrettacrediti-zia:gliistitutidiCreditohannochiuso irubinettieinunafasesenzadubbio recessivadelleconomiarealeedirevi-sione dei modelli di impresa, come quel-la attualmente in atto, si corre il rischio che il sistema produttivo del Belpaese costituito prevalentementeda piccole e piccolissime imprese collassi.Oltreallastrettacreditizia,nel2011, sugli oltre 900 miliardi di euro erogati, leimpresehannodovutosubireanche unforteaumentodeitassidiinteresse chesidifattotramutatoinunonere aggiuntivo per lintero sistema produtti-vo, con un onere stimato da Cgia (Asso-ciazionetraartigianiepiccoleimprese di Mestre) in oltre 3,5 miliardi di euro.Parallelamente,nel2011leinsolvenze incapoalleimpreseitalianehannotoc-cato gli 80 miliardi di euro complessivi, conunincrementorispettoallanno precedentedialcunedecinedipunti percentuali(lestimeparlanodicircail 40% di aumento delle insolvenze). Questa situazione ha indotto molti isti-tuti di credito a ridurre la mole di eroga-zione dei prestiti, ma la sensazione che la stretta sia avvenuta prioritariamente verso soggetti che, non essendo ancora in crisi, hanno rischiato di finirci a causa delle stringenti richieste di rientro dagli affidamenti. Anche questa potrebbe esse-re una mossa di sopravvivenza del siste-ma bancario (chiedere il rientro dei soldi a chi li ha per non chiedere nulla a chi sta in agonia), ma in compenso nella secon-da met del 2011 le imprese pubbliche, e solo quelle, hanno registrato un signi-ficativo aumento degli impieghi, stimato in +4,5% con un incremento in termini assoluti di quasi un miliardo di euro.Il parallelo pi calzante con il credit crunch italiano probabilmente rappre-sentato dalla crisi che invest i paesi del Nord Europa durante primi anni 90. Anche inquel casosi trattava di sistemi fi-nanziari fortemente nazional-bancariz-zati, con limitate alternative per le pic-cole e medie imprese svedesi, finlandesi e norvegesi rispetto ai prestiti veicolati e spesso negati solo dalle banche locali o comunque nazionali. Ebbene, gli effetti del credit crunch furono impressionan-ti; alcuni studi empirici della Banca di Finlandia tenderebbero a dimostrare ad esempio che in Finlandia il credit crunch caus una contrazione del volume di in-vestimento delle imprese tra il 10 e il 15 per cento tra il 1990 e il 1993. Paradossalmente,quellochestato presentato allinizio della crisi nel 2008 come un vantaggio del sistema finanzia-rio italiano diceva Tremonti il suo es-sere un sistema tradizionale, imperniato su banche focalizzate su attivit standard e quindi assai diverso dal sistema finan-ziarioamericanocaratterizzatodauna miriadediistituzionifinanziarienon tradizionalipurappresentareilsuo svantaggioinquestafasedicontrazio-needinasprimentodellecondizionidi credito.ScriveIlSole24Oresullasuaprima paginadidomenica19febbraio:Le impresedovrannocercarenuovimer-cati,modificareiparadigmitecnologi-ci,capitalizzarsiconmezzipropri,ma limportantechenelfrattemponon continuinoatrovarsidifronteilmuro delrifiuto.Questoauspicioampia-mente condivisibile, ma il ragionamento potrebbeessereribaltato:sesitrovano difronteilmurodelrifiutoleimprese nonpotrannocercarenuovimercati, modificareiparadigmitecnologici,ca-pitalizzarsiconmezzipropri.Ineffetti, creditcrunchsignificaridottacapacit delleconomia di riallocare le sue risorse versoleimpresepiefficienti,eaque-stopuntolaparoladovrebbepassare allapoliticaenonsoloalgovernodella finanza. BRESCI A Piazza Cesare Battisti, 2 - Tel. 030.396161 Borgo Whrer - Viale Bornata, 45 - Tel. 030.360580 www.amerigoviaggi.itVIAGGIdiPRIMAVERASRI LANKADALTour Mare10 giorni - partenza da BresciaDal 18 al 27 AprileTOUR CONFERMATOGrantour delLADAKHPer il Festival diYuru Kabgyat e di Hemis19 giorni - partenza da BresciaDal 13 Giugno al 1 LuglioTOUR CONFERMATORUSSIACrociera sul Volga11 giorni - partenza da BresciaDal 16 al 26 GiugnoTOUR CONFERMATOMARE e TERMESicilia - Sciacca mare18 giorni - partenza da BresciaDal 16 Maggio al 1 GiugnoGRUPPO GI CONFERMATOMARE e SUBSHARM EL SHEIKH15 giorni - partenza da BresciaDal 5 al 19 MaggioGRUPPO GI CONFERMATOGIAPPONEUn Mosaico TourTOKYO-AKONE-KYOTO-OSAKA-KANSAI9 giorni - 8 nottiPartenza da MilanoDal 22 al 30 LuglioCANADASogno Grantour10 giorni - 9 nottiPartenza da MilanoDal 30 Luglio al 9 Agosto12MESIaprile 201215RUBRICAdi SilViO BeTTiNiPRODOTTO & MERCATOANTICIPARE LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE OVVERO LA VIA DI USCITA DALLA CRISI SECONDO RIfkINC heilnostromondo,cos comeloconosciamo,sia giuntoaunasvoltaepoca-le,ormaistatodettocos tante volte che ripeterlo sembra inutile. Meno chiaro prevedere cosa ci attenda dietro questa svolta.RasserenaindugiaresulleteoriediJe-remyRifkin,economistaamericano, prolificosaggistaeattivistaambientale, che oltre allimpegno oltreoceano vanta numerosiincarichiancheinEuropa: una passata consulenza personale a Ro-manoProdisullepoliticheambientali dellaCommissioneEuropea,unacolla-borazione con Alemanno per il progetto di Roma Capitale, con il nostro Ministe-ro dellAmbiente, ecc..Secondo Rifkin, lera della seconda rivo-luzione industriale, fondata sui combusti-bili fossili, enormi quantit di emissioni e grandi centrali elettriche o atomiche al tramonto e lo si comprende da due avve-nimenti cruciali. Il primo il crollo della nostra economia e lincremento esponen-ziale del prezzo del petrolio che si traduce inaumenti generalizzati dei prezzi di tutte le commodities. Il secondo la mancanza di progressi a cui si giunge inevitabilmen-te dopo la chiusura di ogni conferenza mondiale sul clima. Se entro la fine del se-colo la temperatura aumenter di 3 gradi centigradi torneremo al Pleistocene. Da sempre Rifkin teorizza su un forte le-game tra regime energetico e tecnologie di comunicazione: allinizio dellera mo-derna, la convergenza tra utilizzo del va-pore e introduzione della stampa ha ge-neratolaprimarivoluzioneindustriale; mentre, verso la fine del diciannovesimo secolo e in quello successivo, lo sfrutta-mentodelpetrolioelintroduzionedel motoreascoppio,unitialproliferare delle forme di comunicazione legate alla prima generazione elettrica telegrafo, telefono,radioeinfinetelevisione hanno permesso lavvento della seconda rivoluzione industriale. Oggi, viviamo il proliferare delle tecno-logiedicomunicazioneelettricadise-conda generazione, i personal computer e il web, che ha dato vita alla globalizza-zioneinterconnettendooltreunmiliar-do di persone. Questa rivoluzione della comunicazionenonhaperavutoil seguito di una analoga rivoluzione ener-getica.Rifkindicechelarivoluzione energetica alle porte e ci condurr alla terzarivoluzioneindustriale;quindi,la primaregionealmondocheriuscira sfruttarne appieno il potenziale guider losviluppoeconomicoperilrestodel secolo. Questa rivoluzione poggia su tre pilastri: le energie rinnovabili, le tecno-logiediaccumulazionedellenergia,le reti elettriche intelligenti.Lutilizzospintodienergierinnova-bilieolico,idrico,biomasseesolare consente di superare i limiti derivanti dallutilizzodeicombustibilifossiliei rischi del nucleare. In Italia negli ultimi treanni,laproduzionedienergiaelet-tricadafontirinnovabilicresciutadel 48percentorappresentandoil24per cento di tutta lenergia utilizzata.Leenergierinnovabiliperhannoil limitedellaintermittenza:ilsolenon splendesempre,cisonoperiodidisic-citecosvia.Sirendenecessariolo sviluppodimetodidiaccumulazione dellenergiaperconvertireleforniture intermittentiinunservizioaffidabile. GiteorizzatonellibrodaltitoloLE-conomiadellIdrogeno,Rifkinidenti-ficaqualemigliorveicolodiaccumula-zionedellenergiapropriolidrogeno. Testatoeutilizzatodaanni,lidrogeno rappresentailmigliorcombustibile possibile, consente rese elevate e la sua combustioneliberaqualeprodottodi scaricoacqua!Illimiteallasuadiffu-sionerappresentatodalcosto,utiliz-ziamo pi energia per produrlo di quan-ta ne otteniamo dalla quantit prodotta, quindi antieconomico. Ma la decrescita dei costi di produzione delleenergierinnovabiliedellidro-geno,unitaalcostanteincrementodei prezzideicombustibilifossili,cifar giungere al punto di pareggio rendendo convenientelabbandonodellevecchie tecnologie in favore delle nuove.Saralloranecessariorealizzarereti elettricheintelligenti,che,propriosul modellodiinternet,interconnettanoi piccoliproduttoridienergia,iprivati cheinstallanonelpropriogiardinouna minipalaeolicaounpiccoloimpianto fotovoltaicosultettodicasa,perch immettanoinreteisurplusdienergia generata rispetto ai consumi personali.Iltemanonsemplificabileinqueste pocherighe,quindirimandoallampia bibliografiadiRifkinesistentepertutti colorovolesseroapprofondire.Ciche importaquipersottolinearechese-condo Rifkin la nostra vecchia Europa gi molto avanti nel processo evolutivo, nel2012sistimachelenuoveenergie impiegherannounmilionedipersone, 100mila in Italia, con un tasso di cresci-ta del 25 per cento annuo.Inoltresistimacheognieuroinvestito in tali settori generi un numero di nuovi posti di lavoro dalle 3 alle 5 volte supe-riore rispetto alleuro investito in tecno-logie sui combustibili fossili.Varrebbelapenadirimboccarsilema-niche. RISCOPRITINELLABELLASTAGIONE.12MESIaprile 2012PeNsIeRI dI 17SESSANTESIMO PREfETTOO PRIMA GOVERNATRICE?Narcisa Brassesco pace larchetipo di uninedita applicazione evolutiva dellistituto prefettizio: non solo garante dellordine pubblico e mediatore delle vertenze sindacali ma pure governatore del tavolo anti-crisi per le questioni socioeconomiche.di aleSSaNDrO CheulaP i manager che burocrate, pi sostanza che forma. Ma sempre nellambito di due capisaldi irrinunciabili, la moralit e la legalit, che insieme forma-no la legittimit. Tanto che si potrebbe citare, parafrasandolo, il noto epigram-ma di Kant: la legge morale dentro di me, la norma legale sopra di me. Narci-sa Brassesco Pace, prefetto di Brescia, al formalismo burocratico preferisce il pragmatismo manageriale, ma sempre nel rigoroso rispetto dei limiti e delle responsabilit che derivano dallautorit che ricopre, quella di pi alto rappre-sentante del governo centrale a livello provinciale. Autorit che oggi si arric-chita rispetto al passato di nuovi compiti indotti dallevoluzione della societ e dalla conseguente crescita della com-plessit sociale. Compiti che nella co-stituzione materiale dello Stato, cio nella sua prassi quotidiana, assommano in s requisiti e competenze che vanno molto al di l dei contenuti strettamen-te istituzionali come lordine pubblico per includere ruoli di coordinamento e/o composizione dei conflitti sociali. Massime in un momento nel quale tali conflitti sono aggravati dalla recessione economica, minacciando la stessa pace sociale che per i prefetti costituisce bene primario e prioritario. Ma ammesso e non concesso che sia possibile, levolu-zione da prefetto a governatore sconta la trasformazione culturale, oltre che funzionale, da burocrate e manager delle persone che ne incarnano la funzione. Ebbene, a Brescia pare esistere di fatto, nella prassi dello Stato periferico, una tipologia prefettizia che si avvicina pi al modello di governatore che non di burocrate nel senso tradizionale del ter-mine. Sessantesimo prefetto di Brescia o prima governatrice della provincia?Governatori di fatto,dunque,non pi solo prefetti?Guardi che i prefetti, in quanto rappre-sentanti dellautorit politica centrale s12MESIaprile 201218PeNsIeRI dIciodelgovernoincarica,sonofun-zionaripoliticiessistessi,siapure insensononpartitico.Seperpolitica intendiamolagestionedellapolisedei suoiproblemi,nellastoriadItaliaci sonostatiperiodiincuiiprefettihan-no assolto anche al ruolo di governatori periferici, basti pensare ai primi decenni del Regno e alle drammatiche emergen-ze che ne erano il quotidiano corollario, dallalottaalbrigantaggioallemilledif-ficoltdelprocessounitario.Perparte mia aggiungo che, in quanto provenien-te anche da esperienze aziendali che mi portanoaprivilegiarelaspettoecono-micodeiproblemisociali,facciopoliti-ca nel senso che creo le opportunit e le occasionidiincontrotraimprenditori eoperatoripermetterliinrelazionee scambiarsileideeinvistadipossibili soluzioni. Una sorta di matchinganalogoaquelloistituitodalla Compagnia del-le Opere. Ma qual oggi la priorit in una provincia come Brescia,ordinepubblicooquestioni economico-so-ciali cio tavolo anti-crisi?Lordinepubblicononalsecondo posto ma allo stesso posto delle questio-nieconomiche.Noncunprimaeun dopopoichiduemomentisonocolle-gati, nel senso che la soluzione dei pro-blemi socioeconomici una condizione fondamentaledellapacesociale,eque-stalapremessaessenzialepergaran-tirelordinepubblico.Perquantori-guarda il tavolo anti crisi chiamiamolo pure come vogliamo, ma certo un utile momento di incontro tra le parti sociali. Vogliodirechedapartedellaprefettu-ra non c alcuna velleit di sostituirsi a poteriocompetenzealtrui,masolola volontdicontribuireallasoluzionedi questioni che interessano la societ civi-le nel suo complesso.Ma ilpattosocialedi cui la prefet-tura si fatta promotrice stato visto come una indebita invasione di cam-po, o nel migliore dei casi un modo diesorbitare dagli ambiti istituzionalidel prefetto.Cosnon,nessunaintenzionedile-derecompetenzealtruioricercadiun consensofineasestesso.Ilpattoso-ciale che ho istituito come tentativo di contribuire ad una prospettiva condivisa staprocedendobene.Certoilquadro generaledevepoiarticolarsiintavolini e tavoletti ossia in temi specifici e risvol-tispecialistici,masempresecondoun modellooperativochevedelaprefettu-raqualeparteattivaepropositiva,non semplice stanza di compensazione. Pro-va ne sia che il primo tavolino quello dedicato alla illegalit, cio alla contraf-fazione e concorrenza sleale, una critici-t che non riguarda solo la manifattura e il commercio ma anche lagricoltura, per non parlare della tutela dei brevetti. Un obiettivoperilqualeprevistoabreve unaccordoformalesottoscrittodalle associazioniimprenditoriali,accordo che verr integrato successivamente con una intesa sullautotrasporto.E ilcredito,lemergenza piavver-tita inquestomomentodalla piccoleaziende?Anche questo punto del patto sociale andatobenissimo,devoringraziarele banche bresciane che mi hanno aiutato, BancadItaliainprimoluogo.LAbi, lAssociazionebancariaitaliana,stata molto collaborativa fornendo tutti i dati di accesso al credito.Unaccessomoltolimitato,a giudica-re dalle vibrate critiche delle impreseal sistema bancarioNo, il credito a Brescia c stato.Nessuna restrizione? Nessunfamige-rato credit crunchcomelamentagran parte delle aziende?LAbisostiene,datiallamano,cheil creditostatoerogato;cstatainvero unamaggioredomandadicreditodo-vutaallacrisi,malerogazionedaparte degliistitutidicreditostatainlinea conglialtrianni:dal2006al2011il creditoaumentatodel48percento, mentrelincrementoperleaziende statodel37.Lesofferenzenellostesso quinquenniosonoaumentatedel206 percento,aBresciadel70.Ciche aumentatainmisurapichefisiologi-castatalarichiestadidenarocausata dalla crisi, ma lofferta non diminuita. Una cosa invece da rilevare.Quale?LAssociazionebancariaitalianari-mastamoltosorpresadallecarenti,per nondiremancate,relazionitrabanche eaziende:pichiaramente,ilrapporto banche-aziendepiavanzatoinaltre province che a Brescia. Sempre intema di economia, vero che vuole convincere i siderurgicibresciani a mettersi insieme per ri-levare lostabilimentosiderurgicodiPiombino,dismessodai russi dopo averlo rilevato dallebanchein seguito alla crisi del gruppo Lucchini?Avevobisognodicapireseceranole condizioniperuninteressecomune, cos come ho fatto in altre occasioni per quanto riguarda il problema dellenergia essendo Brescia la provincia pi energi-voradItalia:Piombinononcertouna priorit,maperlasiderurgiabrescia-napotrebbeessereunopportunitda prendereinconsiderazione,siapure conledovutecautele,comeglistessi imprenditoridelsettoremihannofatto saggiamente capire.Dalle questioni socioeconomiche allapolitica industriale: nonle pare un salto ardito?Cichecontasonoirisultati,ovvia-mentenelrispettodellalegge.Faccio quello che posso per un possibile rilan-ciodelleconomialocale,neilimitidi quanto mi compete e di quanto in mio potere,senzaillusioninvelleit.Del restosonolestesseassociazioniacon-dividere tali proposte: lApi tra queste, comeconfermaunconvegnocuiparte-ciper a breve.ElAib?SarpresenteanchelAssociazione industrialebresciana;quantoallascel-tadellApi,dovutasemplicemente alfattochequestastatapiprontaa coglierelopportunitdiunconfronto. Ci che conta, ripeto, sono risultati.Per lordine pubblicoilpotere diintervento,per i problemi socioeco-nomici la moralsuasion,ossia laconcertazione e il coordinamento?Piomenocos,manonchiamiamola concertazione,questastroppopoli-tica,bastaeavanzailcoordinamento, miratoadaccordispecificisuisingoli punti del patto sociale. Lesperienza che fa la differenzaVia Triumplina 75/77, Bresciatel. 030-2003041fax 030-2002388www.autoferrari.comSRLConcessionario, Assistenza, RicambiCreo le occasioni di incontro tra imprenditori e operatori12MESIaprile 2012PeNsIeRI dI 21EDICOLANTILIBERALIZZAZIONI ALLITALIANAintervista a Dario Spini, presidente provinciale dei giornalai del Sinagi/Cgil: Nessun vantaggio per i cittadini.di rOBerTO GiulieTTiG liedicolantiguardano avantipercapirequa-lesarilfuturodelloro mestiere.Equalcheidea celhannoanchesullasciadellelibe-ralizzazionipropostedalGoverno.In attesa della versione definitiva che dovr essereapprovataallaCamera,intanto ilSenatohafattosaltarelamisurache consentivaagliedicolantidirifiutarei prodotticomplementari,comedvdo libri,fornitidaglieditoriedaidistribu-tori. In compenso i giornalai avranno la possibilitdirendereanticipatamentei prodottiricevuti.Scelteimportantiche possonovalerelasopravvivenzadi molteedicole,mapergliedicolantile liberalizzazioni non sono un tab: Non letemiamo,siamosolomoltoperplessi su quelle allitaliana precisa Dario Spi-ni, segretario generale provinciale degli edicolantidelloSinagi/Cgil;credia-mosiasbagliatointerveniresullultimo anello della filiera, e cio solo sugli edi-colanti.Cheinaltreparolevuoldire: okallaliberalizzazione,seper,poi, non si chiede agli edicolanti di avere vin-colisullequantitdegliacquistiesulle tipologiediprodotto(chespessopoco hanno a che fare con leditoria) e non si impediscelorodidecidereriguardoa orari,turnieferie.Peraltrosenzavan-taggi per i cittadini.La liberalizzazione delsettore voilavete gi provata,quali sonostati irisultati? vero, la nostra categoria ha gi spe-rimentato le liberalizzazioni 7-8 anni fa quando per dare ossigeno alleditoria si pensato di aumentare i punti di vendi-ta dei giornali inserendoli nella grande distribuzione, nelle stazioni di servizio di carburante, nelle tabaccherie. I risul-tati sono stati disastrosi, con un aumento dei costi fissi da parte degli editori per il maggior onere dovutoa una crescita della distribuzione, le vendite sono comunque calate e i cittadini non hanno avuto nes-sun beneficio, se non una maggior como-dit nellacquisto di una certa tipologia di giornali, non certo dei quotidiani. Spesso,quandosi discute di certi ar-gomenti, si portano ad esempio espe-rienze di altri Paesi. stato cos ancheper voi?s12MESIaprile 201222PeNsIeRI dISe cos fosse stato, non si sarebbe scelta questa impostazione anche perch lespe-rienza di altri Paesi ha dimostratocheque-sta non la via vincente. AParigi, dopo le liberalizzazioni, molti punti di vendita hanno dovuto chiudere e il Comune stato costretto ad incentivare la riapertura delle edicole. Il problema che spalmare il poco porta alla crisi di tanti.Coniltestosulle liberalizzazioni ap-provatoalSenatoche conseguenze cisaranno sulla categoria?Nonsifaunpassoavanti.Ledicolan-te,nonpotendorifiutarelaforniturain basealprincipiodiparitditrattamen-todelletestatequotidiane,riceveuna quantit di prodotti editoriali potenzial-menteillimitatachedevepagareantici-patamentealmomentodellaconsegna. Lagrandedistribuzione,itabaccai,i distributori di carburante tengono quel-lochevogliono,nonhannoturni,non devonogarantireilservizio365giorni lanno.questalaliberalizzazione,il libero mercato che si vuole?.Intuttoquesto,ilcittadinocosa ciguadagna?Il cittadino non ci guadagna nulla. I pos-sibili sconti sui prodotti editoriali non si possono fare perch non abbiamo la pos-sibilit di contrattare il prezzocongli edi-tori e i distributori, che, al contrario, non sono stati toccati dalle liberalizzazioni.Che suggerimentosi sentirebbe didare allegislatore per migliorare lasituazione attuale e far funzionaremeglio la filiera delleditoria?Credosiafondamentaleguardarecon moltapiattenzionealmondodelledi-toria. Per fare un esempio, a mio avviso oggi si sta attuando una truffa legalizza-talegataalpagamentodellIvadaparte dipseudoeditori.Funzionacos:al tribunalesiregistraqualunquetipodi prodottocometestataeditorialepa-gando cos lIva forfetaria, agevolata per leditoria al 4 per cento ; e cos accade che ad esempio degli accendini possono esserevendutiinedicola,pagandolIva al4percentoanzichal21percento, perch mascherati da mensile di attua-lit e tempo libero.Come sta andandoilmercatoedito-riale visto dal vostro punto di vista?Negliultimicinqueannisonostati chiusi, in Italia, circa 8mila punti vendi-te, 15 tra Brescia a provincia (le edicole incittsono110,chediventano730 conquelledellaprovincia)enegliulti-mi tre anni abbiamo registrato una con-trazionedelredditocheharaggiuntoil 35percento.Oggiancheunpiccolo ulteriorecalopusignificarelasoprav-vivenzaomenodegliedicolanti.Se-condoidatinazionali,indiecianni,tra quotidianieperiodici,ilgirodaffaria prezzo di copertina sceso da quattro a tre miliardi; inoltre da anni si assiste alla chiusuraealfallimentodidistributori locali che si sono ridotti da 350 a 120. Quali sonoallora le prospettive del vostro lavoro?ChiediamocheloStatociconcedadi diventareuncentroserviziperpagare lemulte;averecertificatidellaPubbli-caamministrazione,lotterieegiochi; faredarecapitoperleconsegnedegli acquisti online. Insomma un centro ser-viziadisposizionedeicittadinicontre vantaggi:orari,sempreapertidurante lanno e capillarit sul territorio.E per quantoriguarda pistretta-mente i prodotti editoriali?Mi piacerebbe che le edicole diventas-serostrumentiperdivulgarelenotizie in tempo reale con la possibilit di stam-pare articoli, pagine di giornali o notizie deisiti.Questesonolerealistichepos-sibilitdisviluppodellacategoria:non stando ai margini del mercato ma caval-cando le tecnologie e le innovazioni che da questa possono derivare.Crede che tra i suoi colleghi possano prendere piede questi cambiamenti?Tra i giornalai molti sono giovani e cre-do siano pi attenti e sensibili ai cambia-menti. Apropositodi giovani,per loro,le-dicola pu ancora essere una prospet-tiva di lavoro?Credocheperigiovaniledicolanon siaunasceltamaunripiego.Apriamo alleseidimattinaedobbiamotene-reapertominimododiciore.Nelmio chiosco,induepersone,lavoriamo mediamente 100 ore la settimana. Tan-teancheperungiovane.Epoi,come rappresentantedellacategoriamelo ricordobenecomeerailmercatodelle licenze: fino a cinque anni fa non facevo intempoadirecheceraunedicolain vendita che subito si trovava un compra-tore. Oggi non pi cos.Indicativamente,quantopucostareoggi aprire una nuova edicola?Comelealtreattivitcommerciali:tre anni di reddito oltre al valore del chiosco che nuovo va dai 50mila in su. A questo proposito i Comuni dovrebbero incenti-varelaristrutturazionideichioschiper renderlipiadeguatialleesigenzedel mercato.Quali sono i criteri con i quali si stabi-lisce lapertura di una nuova edicola?Oggilaleggeconsentelapertura diunnuovopuntodivenditaquando cambiailrapportotrailnumerodifa-miglie di un certo territorio e le edicole presenti,tenendoinconsiderazioneil servizioaicittadinieilredditodegli edicolanti.Nessuna sperimentazione invistaanche inconsiderazione delle nuovepossibilit di apertura delle attivitcommerciali? Nonesageriamo,gioggileoredi apertura sono tantissime e poi c unal-tra considerazione da fare: a Brescia ab-biamogisperimentatolorarionottur-no ma stato un fallimento a causa della troppa delinquenza e in definitiva, per il prodotto che vendiamo, non c merca-to. A Milano, in galleria c un h24 ma proprio un caso isolato. ledicola dovrebbe diventare un centro servizi dove pagare multe, giocare alla lotteria, ecc.Brescianiper storiae pertradizione.1.300 persone in 165 punti operativi al servizio delle famiglie e delle aziende della nostra provincia. Messaggio pubblicitario con finalit promozionale.www.bancodibrescia.it - 800.500.20012MESIaprile 2012PeNsIeRI dI 25di rOBerTO GiulieTTiCON LE IDEE GIUSTESI PU ANCORA PARTIRE DA ZEROlesperienza personale e lavorativa di Flavio Gandolf che da impiegato della ex Baribbi diventato presidente della Bai, azienda leader nella produzione di veicoli antincendio.I mpiegato,industriale,mana-ger,industriale.Nonsitratta diquattropersonediversema dellastorialavorativadegliulti-miventicinqueannidiFlavioGandolfi, presidente della Bai (Brescia Antincendi International) di Bagnolo Mella. La strada che ha compiuto ancorapercorribile per un giovane di oggi?Avendoleideegiustesipuancora partire da zero.Quale ritiene sia la difficolt mag-giore che i giovani si trovanoa doveraffrontare per sviluppare le proprieidee imprenditoriali?Credosialaccessoalcreditochein una fase di crisi come quella attuale og-gettivamentedifficile,anchese20anni fa non era certo pi facile. Per i giovani, costituire una nuova societ al costo di 1 euro, come proposto dal Governo Mon-ti, sicuramente uniniziativa importan-te, ma se poi le banche non sostengono le nuove attivit ci saranno tante impre-secheilgiornodopononavrannogli strumenti finanziari per andare avanti. E per le piccole e medie imprese questo un rischio concreto. Un rischio che anche la Bai ha corso ven-ti anni fa quando quattro dipendenti tra commerciali,tecnicieimpiegatidella exBaribbi(veicoliantincendio)sisono trovaticoinvoltinellecrisidellazienda: Erano mesi che non prendevamo lo sti-pendio, sapevamo delle difficolt della-ziendaecisiamoguardatiinfacciaper capirecomedovevamocomportarci.La scelta ricorda Gandolfi non stata fa-cile: i dubbi, i timori, le difficolt finan-ziarieeranotantemaabbiamocreduto che lesperienza acquisita in quegli anni non dovesse andare dispersa e abbiamo fatto il salto. Nasce cos la loro azienda che sostanzialmente colma il vuoto la-sciato dal fallimento della Baribbi.Com statopassare da dipendente aimprenditore?Complicato ma entusiasmante. Nessu-no dei quattro soci aveva unesperien-sVERONAFIEREDA QUESTA EDIZIONE IL GRANDE APPUNTAMENTO CON LINDUSTRIA DEI METALLI SI SPOSTA A VERONAESTRUSIONE - PRESSOCOLATA-FONDERIA- LAMINAZIONE -FINITURE - LAVORAZIONI MECCANICHE - SALDATURA- RICICLO18 - 21 APRILE 2012METEF - FOUNDEQExpoInternazionaledeiMetalliMETALRICICLO-RECOMATFIERA DEL RICICLO INDUSTRIALE DEI MATERIALImetalriciclo.com - recomatexpo.comIn contemporanea conSegreteria Organizzativa: Alfn-Edimet Spa - Tel. +39 030 9981045 - Fax +39 030 9981055 [email protected] - METEF.COM - [email protected] - FOUNDEQ.COMSponsor: INTERNATIONAL FOUNDRYEQUIPMENT EXHIBITION6th editionINTERNATIONALALUMINIUM EXHIBITION9th editionMetef(Arena ITA 2011-11-25)200x260.indd 1 25/11/11 09.4512MESIaprile 2012zaimprenditorialemalaconvinzione nellenostrecapacit,laconoscenzadel mercatodiriferimento,lecompetenze tecnicheacquisiteneglianni,unaserie dicondizionianchefortunate,cihanno consentitodiiniziarequestaavventura imprenditorialecheallinizioharegi-stratounacrescitadifficilemaimpor-tante.Tantoimportante da diventare una-zienda leader inItalia e da suscitarelinteresse di una multinazionaleamericana.Nel2004abbiamofattounascelta difficile,volevamocresceree,conla OshkoshCorporationchenelfrattem-po aveva acquistato il 75 per cento della Bai,abbiamocondivisoilprogettodi diventareiprimiproduttorieuropeidi veicoliantincendioattraversounaserie di acquisizioni.Com stata quellesperienza?Importante, con tanti aspetti positivi e qualche elemento negativo.Ci pu spiegare meglio?Con lingresso degli americani, stata introdotta in azienda una mentalit pi professionale nella gestione con le pre-visioni di budget, i report mensili per monitorare landamento dellazienda, maggiori controlli, una razionalizzazione della produzione e la possibilit di lavora-re in rete con altre aziende del gruppo.Egli svantaggi?Uncertoappesantimentodellastrut-tura che ha portato a poca flessibilit sia decisionale sia produttiva.Come si conclusa quella pagina della Bai?Nel2008lacrisiamericanahaspinto lamultinazionaleadismettereleparte-cipazioni europee e lanno successivo io e Giacinto Savoldi abbiamo riacquistato il 100% della societ comprese le quote dei due vecchi soci. Quali sonostate le motivazioni diquella scelta?Si potr far fatica a crederlo ma fonda-mentalmentesonostateragionidicuo-re.Sapevamochesefosseentratauna privateequityavrebbetagliatoperso-nale e questazienda labbiamo costruita con laiuto di tanta gente che ha creduto innoi.Noncelasiamopropriosentita dinonpensareanchealoroealleloro famiglie.Avete quindi ripresoda dove avevatelasciato?Nonproprio,laziendaerapiappe-santita e si cominciavano a sentire anche inItaliaglieffettidellacrisi.Nel2010, ilfatturatostatoancorabuono(36 milioni di euro) ma lo scorso anno ca-lato del 40% (20 milioni) soprattutto in conseguenzadellapesantecrisicheha coinvolto Paesi per noi commercialmen-te importanti, come la Grecia, la Tunisia e lEgitto.Un bel filotto? vero ma anche noi abbiamo commes-sodeglierroricomequellodinonleg-gere per tempo i primi segnali della crisi esoprattuttodinonesserestatisuffi-cientemente veloci a reagire. Siamo stati commercialmentepocoaggressivinon puntandosunuovimercati.Abbiamo sottovalutato che la crisi avrebbe spinto altreaziendesunuovimercati,facendo crescerelaconcorrenzaconunconse-guente calo dei prezzi. Eoggi come sta andando il mercato?Si registrano segnali di uninversione di tendenza. Ci crediamo, conosciamo il mercato e abbiamo continuato ad investi-re in ricerca. Abbiamo venti anni di storia alle spalle e ancora una grande voglia di guardare avanti e di rimetterci in gioco. Con quali obiettivi?Di certo lexport ancora una grande opportunit ancheperchsappiamobene la crisi che sta vivendolItalia e per questo nel 2012 puntiamo ad avere un fatturato per 80 per cento rivolto allexport.Econ quale strategia?Conlanostratradizionalequalitche cistatariconosciutaanchedallaMer-cedes.Dal2009,infatti,modifichiamo eforniamocabinedoppieperiveicoli antincendiodelmarchiotedescoesia-modiventatiloroconversionpartner avendosuperatotuttigliesamidei controlliMercedes.Nelmondosiamo soloinseidicuicinquesonotedeschi. Oltreaquestopuntiamosuunprodot-to pi flessibile e meno costoso e, come ho gi detto, guardiamo ad una interna-zionalizzazionepispintamaconuna strategiadimarketingpiscientifica che tradotto vuol dire: puntare su Paesi che hanno disponibilit economiche ma anche stabilit politica. Nuovi mercati?Qatar, Algeria, Giordania, Kuwait, Irak. Senza tralasciare lItalia dove abbiamo in produzione 11 mezzi per il ministero della Difesa e quattro veicoli antincendio molto sofisticati per la societ che gesti-sce il traforo del Montebianco.Ela nuova frontiera? La Cina?Ci siamo andati nel periodo degli ame-ricanimasiamoscappati.unmercato protetto con 27 produttori locali; tanta, troppa concorrenza.Comunque si ragiona suunmercato globale?Certamente s, anche perch questo lo scenario in cui ci troviamo a lavorare. Tra le sue passioni giovanili c stato anche il rugby, uno sport che recente-mente statospessopresoa modello per rappresentare uncertomododifare impresa.Condivide questa simi-litudine?Il rugby mi ha insegnato tanto, soprat-tutto a non mollare e a metterci la faccia anche a rischio di prendere qualche bot-ta. In questo sport, viene esaltato il con-cetto di squadra, si vince o si perde ma sempre tutti insieme. In questo vedo una similitudine conil mondodelle imprese. IlGovernodei tecnici,come sta lavo-rando?NonsoseMontistiafacendotutto bene ma limpostazione che ha data alla risoluzione dei problemi quella che va nella giusta direzione.Come vede il futuro dellazienda?Inmodopositivo,ancheseilrischio delcreditcrunchreale.Senzafinanza le aziende muoiono soprattutto se sono piccole e medie. il rugby mi ha insegnato a non mollare e a metterci la faccia anche a rischio di prendere qualche botta26PeNsIeRI dIUnoccasione speciale, un capriccio o una reale esigenza. Molti modelli a tua disposizione, dal pi sobrio al pi lussuoso:ti offriamo solo i lati positivi della passione.il vero amoredura anche un solo giorno.Non limitarti a desiderare.Noleggio a Breve Termine Tailor Made CommunicationMERCURYTRAI ANPROREG.TREBUCHETBrescia - Via della Volta, 183 - Tel. 030 353335412MESIaprile 2012PeNsIeRI dI 29ELETTRICITIN AREA DI RIGOREDaniela Sabatino, lattaccante molisana del Brescia femminile, sogna lapprodo in Champions league.di BruNO FOrZauando gioca ricorda Pippo Inzaghi, quando segna e lo fa spesso esulta alla Pazzini portando indice e medio agli occhi. Il mix fa storcere il naso ai tifosi di Milan e Inter, ma a pensarci bene lacco-stamentoineccepibile. Il dna di Daniela Sabatino lo stesso dei grandi rapinatori darea del calcio maschile. Determina-zione, fiuto, senso del gol e quei guizzi fulminei che spingono gli spettatori a balzare in piedi allimprovviso, come se il gol diventasse una scarica elettrica dif-fusa in tutto lo stadio. Questa Daniela, soprannominata Alta Tensione proprio come il bomber rossonero, con cui con-divide linsaziabile fame di gol. Un vizio irrinunciabile, sbocciato allet di 11 anni, quando prefer i tacchetti ai tacchi, sfidando i pregiudizi ed entrando a far parte di una squadra di calciogiovanile in cui era lunica bambina. Lallenatore la trattava come tutti gli altri, ma gli sguardi e gli sfott dei compagni la costrinsero a cambiare aria per sbarcare al Campobas-so femminile. A quei tempi il suo primo tifoso era il pap, ex calciatore che le ha trasmesso la passione per il pallone. La sua figura stata molto importante per me ci racconta . Finiva di lavorare e mi portava agli allenamenti. Doveva sorbirsi unora di strada, due ore di allenamen-to e il ritorno, ma era sempre presente. Consigli? sempre stato molto critico nei miei confronti. Danielamangiamoltapolvereeversa parecchiosudore.DaCampobassoad Ascoli, da Isernia a Bojano passando per Casalnuovo,poilesperienzainSvizze-ra,alLugano,finoallaconsacrazione nelle fila della Reggiana.Quando ha capito che poteva avere un futuro nel calcio?Noncstatounmomentopreciso. Diciamo che la costanza nei sacrifici primo fra tutti quello di allontanarmi da casa e la voglia di giocare ad alti livelli sono state le chiavi per emergere.InEmilia arrivata la sua consacra-zione nel grande calcio femminile.S, la Reggiana una squadra che porto nel cuore. L sono cresciuta tantissimo e mi sono tolta grandi soddisfazioni. Ora sono a Brescia e ci sto benissimo. senza dubbiouna dellemigliori societ italiane.Qual lallenatore che le ha datodipi?QFoto: Pamela Rovarissdal 20 aprile al 5 maggioAppAssionati per lescursionismoAppAssionati per lescursionismoforclAz 40schienale aerato in meshescurs_200x260_12 mesi.indd 1 27/03/12 12:1112MESIaprile 2012Devo tantissimo a Milena Bertolini del-laReggiana.NazzarenaGrilligliasso-migliamolto,hannolostessocarattere forte, per questo mi ci trovo bene.Apropositodi Nazzarena Grilli,se-condo lei ha le carte in regola per alle-nare ad alto livello anche gli uomini? pronta, ma spero che resti qui a Bre-sciailpialungopossibile.bravissi-maadinsegnarecalcio,hapassionee metodo. Non le manca nulla.Veniamo al Brescia. Il presidente Ce-sari punta al massimo. La squadra prontaper otteneregrandi traguardi?Negliultimidueannilasocietsta facendoilmassimoperpiazzarsista-bilmenteaivertici.Siamounasquadra giovanechedeveancoracresceremol-to. Fino ad ora abbiamo dimostrato che celapossiamogiocarecontrotuttiela classificaladimostrarlo.Nonsose riusciremo a stare lass fino alla fine, ma di certo ci proveremo.Aquale avversaria bucherebbe legomme?Credo che la Torres sia sempre la rivale pi temibile.Pensa anche alla classifica marcatori?Sono in corsa e quindi ci penso perch sarebbe una bella soddisfazione, ma la priorit vincere con la squadra. Se se-gner pi gol di tutte, poi, i meriti saran-noda condividere conle mie compagne.Lannoscorsolei e la Panicoguarda-vate tutte dallaltodei vostri 25gol, poi cos successo?Che le hanno assegnato un gol in pi e alla fine ha vinto lei. A dire la verit non so nemmeno come sia andata la cosa ma non mi interessa. Ci che mi dispiace di pi che i miei 25 gol non sono bastati per centrare il secondo posto.Parliamo della Nazionale. Cosa signi-fica per lei vestire quella maglia?La realizzazione di un sogno e un gran-de motivo dorgoglio. Gi far parte del gruppo importante, poi se riesco ad avere pi spazio non posso che essere contenta. Sto facendo presenze e gol, poi vestendo la maglia azzurra ho la possibi-lit di confrontarmi con le atlete pi forti del mondo e fare esperienze di livello. Nel2013ci sarannogli Europei. Dove potete arrivare?Adoggisiamounpolontanedalle squadrepifortidEuropa,mastiamo facendoimportantipassiinavanti.Al torneo di Cipro siamo arrivate terze da-vanti a selezioni che sulla carta erano pi quotate di noi, ma se pensiamo a compa-gini come Germania e Svezia c ancora tantissima strada da fare.Chi la giocatrice italiana pi forte?Melania Gabbiadini del Verona Bardo-lino. Ha una tecnica impressionante. La vorrei al Brescia. Recentemente inBrasile ha potuto vedere da vicinola verdeoroMarta, considerata la pi forte del mondo.Adire la verit nonha brillatoinquelloc-casione, marestalanumerouno. Potrebbe tranquillamente giocare congli uomini.Cosa manca al calcio femminile italia-noper fareil saltonel professionismo?Visibilit, sponsor epersonechecredano in questa disciplina e possano amplificar-ne il seguito. La parte del leone la dovreb-bero fare i media, soprattutto le televisio-ni. Allesternolacassadi risonanzamolto pi estesa. In Germania ci sono tifosi che seguono perfino gli allenamenti.Dunque siete giocatrici part time.Per forza, almeno mezza giornata dob-biamo lavorare. Laltra met la dedichia-moallallenamento.Ilcalciononbasta per vivere.Capitolofamiglia.Se ne parla a finecarriera?Disolitofunzionacos.Perquantomi riguardaalmomentononcipenso.Ho 26 anni e c ancora tempo.Quanto difficile per 18donne faregruppo?Nonsemplice,eloscreziosempre dietro langolo, ma io penso che un po di pepe faccia anche bene. Se non ci fos-sesignificherebbechenonsitienealla maglia.Noisiamounbelgruppo.Sap-piamocheserestiamounitepossiamo superare tutte le difficolt. Nella vostra squadra di sonoottimegiocatrici.Aquale compagna nonri-nuncerebbe mai?Preferiscononfarenomi,possosolo dire che in difesa, un reparto sul quale stiamo costruendo le nostre fortune.E la sua gemella delgolValentinaBoni?fortissima,maquellochefacciamo ldavantisarebbeinutilesenzasolidit difensiva.Quando stata soprannominataAlta Tensione?Il primo a chiamarmi cos stato il pa-dre di Zizioli (capitana del Brescia, ndr), quantoallesultanzaallaPazzinicun retroscena che non posso svelare perch sono molto scaramantica.Con il Firenzehatagliato il traguardo dei 100golinserie A.Qual statoil pi importante?Quellochehofattoconlamagliadel-laReggiananellafinaledicoppaItalia contro la Torres che vincemmo ai rigori. Fu il mio primo titolo, quindi non posso dimenticarlo.Adessosperodipoterne fareunodecisivoperlaccessoaipreli-minaridiChampions.Ilmiosognonel cassetto sentire quella musichetta. Magari sul campo del RigamontiDa un lato sarebbe bellissimo, ma dallaltro non vorremmo giocarci e ve-dere quattro gatti sugli spalti. Serve loc-casione giusta, anche se per ora il Club Azzurri va pi che bene, c unatmosfera splendida nelle partite casalinghe.Lestate scorsa il suo telefono squil-lato parecchio. Pensa mai a un futuro lontano da Brescia?Lechiamatesonoarrivate,maquesta unamagliaprestigiosaeiononho nessunaintenzioneditoglierla.Ilmio unicopensierovincereconquesta squadra. 30PeNsIeRI dIper 18 donne fare gruppo non semplice, ma penso che un po di pepe faccia beneC M Y CM MY CY CMY KCome to Brescia,come and make shopping in BresciacentroKomm nach Bresciaund gehe shopping im Zentrum von Brescia. Ven a Brescia,vayas de compras por Bresciacentro !Vieni a Brescia, fai shopping inC o n s o r z i o C e n t r o C i t t www. consorzi obresci acent ro. i tfacebook: consorzio brescia centro12MESIaprile 2012di MariO CONSerVaSTRATEGIA DIMPRESA34RUBRICALESTRUSIONE CELEBRA IL CINQUANTENARIO DI METRA un anno particolare per la Me-tra,eperilsistemadellallu-minioitaliano,perchricorre ilcinquantenariodellazienda diRodengoSaiano,puntodipartenza perlestrusionenelnostroPaese.Le-strusioneunpezzoimportantissimo dellastoriametallurgicabresciana,in-siemeallacciaio,allabarradiottone, allafonderia,allapressocolata,alrecu-peroericiclodelrottamemetallico,ed ognunodiquestisettorihaavutoisuoi cavalieribianchicheindiverseepoche hanno fatto da guida e da apripista. Non ci sono dubbi che nel 1962, prima come Imet e poi con il nome attuale, la Metra siastataunelementodeterminanteper losviluppodiunaculturadellallumi-nioinItalia,mettendoneinevidenza leenormipotenzialitperunindustria moderna,benoltreleapplicazionispe-cializzateedinicchiacheeranolim-prontadegliusidelmetalloleggeroan-cora negli anni 50. LaMetrafufondatainunmomentodi svoltaperlalluminioinItalia,conla verascopertadiquestonuovomateria-le,sinadalloranotoquasiunicamente pergliimpieghibellici,inaeronautica eperilpentolame.Legrossecompa-gniemultinazionalisieranoimpegnate nellammodernamentodellefabbriche diprimarioecifavorlosviluppodi nuoviimpiantiperletrasformazioni avalle,specialmentenellalaminazio-neenellestrusione,siadapartedelle grandi compagnie che, in alcuni casi, di coraggiosiimprenditoriprivati;siamo lontanissimidainumeriattuali,allora poco pi di 100mila tonnellate di semi-lavoratiinItalia,oggisiamooltreilmi-lione, comunque si stava evidentemente formandounaculturaindustrialedelle legheleggere,capacediandareoltreil concetto dellacciaio come unico metal-lo per produrre manufatti e componenti per lindustria e per il consumo.Lidea innovativa di mettere su una fab-brica per lalluminio estruso si inseriva in un contesto gi aperto ai cambiamenti, comunque quelli ai quali cominci a lavo-rare la Metra sin dagli inizi degli anni 70 furono veramente rivoluzionari e di stra-ordinario impatto per lo sviluppo dellal-luminio, non solo in Italia. Valga per tutti la determinazione nel sostenere le cosid-dette serie architettoniche, ovvero gli ac-coppiamenti di diverse sagome di estrusi per realizzare le finestre inalluminio, con lapertura di un mercato di applicazioni edilizie che nessuno poteva immaginare. Il concetto, che si stava pian piano facen-do strada nel mondo dellestrusione di al-lora, era nuovoe geniale, perch ribaltava lidea che si aveva degli estrusi, ritenuti sagome semplici come quelle dei profilati in acciaio, anche se molto pi leggeri e resistenti alla corrosione; il principio di sfruttare invece le eccezionali capacit di forma e di accoppiabilit dellalluminiofu dirompente e riusc a rendere popolare e alla portata di tutti un materiale ritenuto patrimonio esclusivo delle multinaziona-li e di impieghi sofisticati. Laltra pietra miliare per Metra e per lintero compar-to dellestrusione fu nel 2001 la grande pressa da 6.050 t, una delle maggiori in Europa, che apr nuove possibilit di impiego alle leghe leggere, consentendo di realizzare estrusi di grandi dimensioni per strutture resistenti e sistemi di tra-sporto, come, tanto per fare un esempio vicino alla realt locale, le vetture della Metro leggera bresciana. In50anniMetrahafattotantastrada, comelalluminioinItalia:isistemidi estrusidellaMetrasonoconosciutie utilizzatidaarchitettieprogettistiin tutto il mondo, oggi il gruppo conta pi di 15 societ controllate sia in Italia che allestero,haunostaffdioltre1.000 persone e un fatturato complessivo del-loscorsoannodi260milionidieuro. Unpercorsofattodiattenzionealmer-cato,disviluppodinuoviprodottied applicazioni,tecnologia,formazione, disseminazionedellaculturadellallu-minioattraversolescuoleeleUniver-sit,presidioalleattivitassociative,di normativaedidifesadellaqualit.Un approccio moderno per un mercato che non pu vivere di rendita, ma che va fat-to crescere giorno dopo giorno con cura eattenzione;unafortetestimonianza diunsistemaindustriale,lestrusio-nedellalluminio,incuilItaliaeccelle qualitativamenteequantitativamentein Europa. 12MESIaprile 2012 12MESIaprile 2012di eMaNuela GaSTalDiLAVOROLA MERITOCRAZIA CHE NON CUN PERICOLOSO RETAGGIO CULTURALE36RUBRICAU n recente sondaggio pub-blicatodaIlSole24Ore rivelachegliItalianinon sifidanogliunideglial-tri.Sarebbequestalamotivazionepi eclatante,eforselapipreoccupante, per la quale la meritocrazia stenta ad im-porsi nel nostro Paese. Anni, forse seco-li,dimalcostume,clientelismiecattive abitudinicihannoconvintichedietro adognisuccessodebbaesserciperfor-zauncompromesso,unaspinta,la raccomandazionegiusta,ilfavoritismo. Da qui la sfiducia nella possibilit che il successosiaconseguitosolosullabase dellepropriecapacit,dellecompeten-ze abbinate ai propri sforzi personali. In breve,questomeccanismodisfiducia ciimpediscediriconoscere,dietroil successo,ilpuroesemplicemerito.E naturalmentecitrattienedalpremiarlo. Nonsolo,primadipremiareoccorre valutare,occorredefinireuncriterioin base al quale formulare il giudizio. E se in partenza e per principio non ci si fida degli altri, non ci si fider nemmeno del criteriopremiantecheglialtrisceglie-ranno, perpetuando il circolo vizioso.Un secondo elemento distintivo il ruo-lo atipico che la famiglia ha sempre avuto in Italia rispetto agli altri Paesi, non solo nel tessuto antropologico e non solo per il valore sociale che riveste (sicuramente positivo), ma per il peso che ha tuttog-gi nelle modalit di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. un dato di fatto cheinItaliailprincipalemotorediri-cercadellavorosonoleconoscenze, nonintesecomeknow-how,macome relazione,rapportointerpersonaledi favore.Nulladimaleins,senonfos-sechelaretediconoscenzeancheed ancorailmeccanismodicollocamento di maggior successo, ben oltre il sistema diselezionedapartedeiprofessionisti delsettoreelavalutazionedellereali competenzeedabilit:5lavoratorisu 10 trovano lavoro con il passaparola tra famigliarieconoscenti.Troppi.vero chenellasocietglobaleeinformatiz-zatapermuoversicontasoprattuttochi siconosce,macomenododiunarete checollegaisaperiecomeponteverso autostradecheportinoprestolontano, nonperrestarechiusiedabbarbicatial proprio orticello, visto che c.E se ci vero in Italia soprattutto nel settore della Pubblica amministrazione, il mondo dellimpresa non se la passa meglio. Il mercato, per effetto del mec-canismo della competizione, dovrebbe premiare e far avanzare automaticamen-te chi eccelle. Ma in Italia non sempre la competitivit sul mercato fruttodel solo merito. Talvolta, lo addirittura di siste-mi di incentivi statali pensati per dare fia-to a interi settori in crisi, senza spingere tali settori ad una seria revisione dei mo-tivi per i quali si andati in crisi. E se questa la cultura aziendale con la quale si sta sul mercato, questosar anche il cri-terio con il quale si valuta e si premia chi ci lavora dentro. Un vero peccato, perch la vera meritocrazia assicura persino lo status che tutte le organizzazioni aspira-no ad avere: quello di efficiente ed effica-ce. Nel Regno Unito, per esempio, sta-to introdotto un sistema di assegnazione di risorse aggiuntive ai reparti di Pronto soccorso che riducono i tempi di attesa, e questi ultimi sono crollati. In Spagna, invece, incentivando opportunamente il merito e la performance, lIstituto na-zionale di Sicurezza sociale ha abbassato drasticamente la media di disbrigo delle pratiche: da sei mesi a sette giorni.Secondo la World Value Survey, che fo-tografa lo stato morale e socio-culturale delle nazioni, il 90% degli americani, fi-gli della cultura meritocratica per eccel-lenza, ritiene che chi ha maggiori abilit debbaguadagnaredipi.Il60%degli italiani pensa invece che tutti dovrebbe-ro guadagnare nello stesso modo. Come nel 68: mentre in America ci si batteva per luguaglianza nei diritti civili, in Ita-liainmoltisibattevanoperil6politi-coascuola.Ugualepertutti,macon obiettiviassolutamentediversi.Questo retaggioculturaleforte,questecon-vinzioni sono dure da sradicare, se come pareinmezzosecolononcambiato niente,nonostantetuttointornosia cambiato.Ilrischiogrossoperilfuturo delnostroPaesecheun6politico oggi equivalga alla mediocrit assicurata per tutti. E pensare invece che, in un si-stema veramente meritocratico, il genio, la creativit, la capacit intellettuale de-gliitalianiavrebberogambeperandare davvero lontano. BaCHECa 37Incidenti stradali: un trend in risalita Secondo il rapporto sulla sicurezza stradale stilato dallOsservato-rioprovincialesullincidentalit,nel2009ilnumerodiincidenti con lesioni a persone ammontano a 3.719, con 5.189 feriti e 115 morti. Il 51% dei decessi ha coinvolto lutenza pi debole: motociclette, pe-doni,biciclette,scootereciclomotori;il48%leautovettureel1%imezzi pesanti.Teatrodi1.850incidenti,parial50%deltotale,risultaesserela viabilit comunale, seguita da quella provinciale, con il 29%, statale (15%) e autostradale (5%). La mortalit maggiore interessa le strade provinciali, con 56 decessi, seguita da quelle comunali (35 decessi), da quelle statali (15) e dalle autostrade (8). In particolare, le tre strade della provincia sulle quali si vericato il maggior numero di morti sono la 345 Delle tre valli, la 235 Or-ceana e la 237 Del Caffaro. I Comuni nei quali stato registrato il maggior numero di incidenti in rapporto alla popolazione sono: Sal, Manerba sul Gar-da, Sirmione, Iseo, Castegnato, Ro Volciano, Lonato, Padenghe sul Garda e Anfo. Gli orari maggiormente critici risultano essere quelli di punta, mattutini e serali, mentre il giorno e il mese peggiori sono il gioved e luglio. Dal 2000 al 2010 il numero degli incidenti mortali sulle strade bresciane pressoch dimezzato ha commentato lassessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Brescia Mariateresa Vivaldini ; il biennio 2010-2011 segna invece un trend in risalita. E pi della met di chi perde la vita sulla strada appartiene allutenza debole: pedoni, ciclisti e motociclisti.22/02Eredi Gnutti, lesercizio 2010-2011 chiude in positivoNonostante la crisi in atto, che ha coinvolto anche il mercato siderur-gico, la Eredi Gnutti Metalli spa specializzata nella produzione di barre di ottone e laminati di rame ha chiuso lesercizio 2010-2011 in positivo. Con lacquisizione (settembre 2010) del 54 per cento di Ilnor, societ veneziana cheproducelaminatiindustrialidiottone,bronzoerame,laErediGnuttiha prima ampliato la sua offerta di prodotti e redatto il primo bilancio consolidato di gruppo, con un fatturato pari a 331,7 milioni di euro e un utile di 3,7 milioni.Dovendo affrontare una fase congiunturale connotata da un mercato in dif-colt, lazienda ha agito su pi leve al ne di ridurre il punto di pareggio con un migliore equilibrio tra costi e ricavi. Nel febbraio 2011 stato rinnovato il contratto di solidariet per la durata di un anno a tutela dei livelli di im-piego ed allineando il costo del lavoro ai ridotti volumi produttivi. Inoltre la societ ha destinato investimenti allottimizzazione produttiva ed energetica degli impianti (ultimato limpianto di recupero e trattamento delle acque e installatounimpiantofotovoltaicoatettoda5Mwpdestinatointeramente allautoconsumo). Il primo trimestre 2011-2012 conferma le criticit emerse nellanno precedente lasciando intravedere ancora un anno incerto a causa di una domanda debole e, soprattutto, della stretta creditizia.29/02I pi amati dai bresciani questo il titolo con cui Buonissimo lo store del gusto di Corso Mameli,incitthavolutopremiareifornitorichenel2011si sono distinti per qualit e gradimento del pubblico. Il primo ricono-scimento stato assegnato alla Centrale del latte di Brescia rappresentata dal presidente Franco Dusina. La Forneria Salvetti di Malonno stata premiata per i suoi grissini, ma anche per la campagna Salviamo la spongada (dolce tipicobresciano)lanciatasuisocialmedia.Mentreunterzoriconoscimento stato assegnato a Tradizioni padane di Gottolengo per la riscoperta del grano monococco. Lultimo dei trofei realizzati dal Laboratorio artistico Poisa di Fobapp Anffas andato alla Cooperativa Pinocchio di Rodengo Saiano (im-pegnata quotidianamente nel recupero dei tossicodipendenti) per il suo vino Campo dei miracoli, il pi venduto del 2011. Nel corso dellevento, inoltre, sonostatipresentatiCortoBio(serviziochesioccupadelladistribuzionedi frutta e verdura a chilometri zero), ArcLinea (per i suoi corsi della cucina) e lassociazione Arnaldo Da Brescia (per i numerosi incontri letterari realizzati nello store). Ospite donore della cerimonia - oltre al presidente di Buonissimo Valter Martini - Francesco Amadori, fondatore dellomonimo gruppo.10/03Alfa Acciai sigla laccordo con il colosso Usa Harsco MetalsIl gruppo siderurgico bresciano Alfa Acciai ha siglato un accordo con Harsco Metals, multinazionale Usa, quotata alla Borsa ameri-cana, specializzata in servizi per imprese minerarie e siderurgiche. Si tratta di un accordo di lungo termine (durata prevista 6 anni, rinnovabile per altri 08/034) a fronte del quale, da un lato Harsco Metals svilupper per Alfa Acciai un nuovo parco rottame e nuove soluzioni per la valorizzazione dei sottoprodotti da forno elettrico, dallaltro si occuper della gestione diretta di queste attivi-t, presenti allinterno dello stabilimento Alfa Acciai di S. Polo. Sono previsti importanti investimenti, che complessivamente superano i 13 milioni di euro. Saranno infatti installate 3 grandi gru ad equilibrio equipaggiate con motore elettricoeintrodottaunanuovagenerazionedimezzidimovimentazione, volti al pieno controllo della gestione del rottame e un capannone di lavora-zione dei sottoprodotti con sistema di abbattimento delle polveri. Sono attesi recuperi sia in termini di efcienza energetica, sia, grazie a questo ed alla recente installazione dei sistemi a carboni attivi, in termini di ulte-riori abbattimenti dei livelli emissivi.Associazione Azionisti Ubi-Jannone: Pronti alla conta in assembleaNella conferenza stampa indetta dalle principali associazioni degli azionisti di Ubi Banca di Cuneo e di Bergamo, i presidenti Dario AlferoeGiorgioJannonehannoillustratoilpianocomunestrategicovolto alla gestione delle prossime assemblee dei soci, annunciando la volont di presentare liste comuni per il Consiglio di Sorveglianza e di Gestione. Molte, secondo i presidenti, le criticit del gruppo, una su tutte il progressivo scol-lamento della banca con il territorio la Capogruppo non comunica con le banche-rete , motivo di uninsoddisfazione cronica della clientela. Uniti si vince e la banca dei soci sono i due slogan di Bergamo e del gruppo cuneese Tradizione in UBI Banca, che auspicano unitamente a un nuovo modello federale di banca, con pi unit e meno sprechi. Sicure, inne, le parolediGiorgioJannone:Siamocertidiaverormaiinumerinecessari per conquistare tutte le maggioranze assembleari. Da qui alla prossima As-semblea del 2013, assise in cui tutte le cariche statutarie giungeranno a ne mandato, o meglio ancora, da qui alla prima scadenza assembleare, saremo comunque pronti alla conta, anche per garantire latteso ricambio. 12/0312MESIaprile 2012di alBerTO BerTOlOTTiFINANZA E IMPRESAMORATORIA SUI DEBITI DELLE PMI 2012: ISTRUZIONI PER LUSO38RUBRICAU naziendasucinquea Bresciarischialacrisi. Questiidatidiunare-centericercacondot-tadaACFspasupidi650aziende manifatturierebresciane.Ilcampione selezionatononrifletteapienolare-altdelcomplessotessutoeconomico bresciano,maquestidatinonpossono esseresottovalutati.Nellimmaginario comuneilterminecrisidiventato unsinonimoperdefinireilfallimento diunazienda,interministrettamente tecnici,per,essereincrisivuoldire nonesserenellecondizionidiassol-vereaipropriimpegnifinanziari,ed propriodaquestoeccessivoindebi-tamentochepossononascerelepro-blematichecheconduconodallostato dicrisifinanziariaallachiusuradei cancelli.Nellattualecongiunturaeconomica, chehacolpitogravementeilmondo dellaltafinanzacoscomeilmerca-toreale,leccessodiindebitamento unaproblematicacheaccomunamolte aziende che, a causa dellattuale stretta creditizia,nonriesconoadaccederea lineedinuovafinanza.Dapartedelle associazioniimprenditoriali(Confin-dustriatratutte),sisonolevatealtele richiestediunmaggiorsupportoalle imprese,aiutochestentava,per,ad arrivare. Unprimosegnaledidisgelosembra esseregiuntoloscorso28febbraio, inseguitoallafirmadellattesoaccor-dochesanciscelamoratoriasuidebiti perlePmi.Questamisurarappresenta un primo e fondamentale supporto per leaziendeindifficolt,dalmomento chepermetterdiridurrelatensione finanziariaediliberareliquiditutile alla gestione di cassa o, ancora meglio, agliinvestimentiperlacrescita.Li-niziativarivoltaallepiccoleemedie impresediognisettoreeprevedetre interventi: sospensione dei pagamenti, prorogadeiterminidirimborsodelle rateeconcessionedinuovafinanzain seguitoadoperazionidiaumentodi capitale,validisolosufinanziamentie leasing(ancheseagevolatie/ogaran-titidacambiali)chenonabbianogi usufruitodellaprecedentemoratoria del 2009. Per quanto riguarda la prima misura, sar possibile fruire di una sospensione di pa-gamento fino a 12 mesi per mutui e lea-sing immobiliari, ridotta a 6 mesi per lea-sing mobiliari; in caso di proroga, invece, la moratoria permetter di riscadenziare i finanziamenti fino al 100%, allungando la vita residua fino ad un massimo di 2 anni per i finanziamenti chirografari e di 3anni per quelli ipotecari. Per i prestiti a breve termine sar possibile posticipare fino a 270 giorni le scadenze del credito, libe-rando liquidit utile alle esigenze di cassa. Il terzo intervento si discosta dai preceden-ti, dal momento che si rivolge alle Pmi che investono sullo sviluppo: per tutte quelle imprese che avvieranno processi di raffor-zamento patrimoniale, le banche aderenti garantiranno, infatti, finanziamenti diretta-mente proporzionati allaumento di capita-le. Inconclusioneimportantesottolineare che ladesione alla moratoria, pur garan-tendo una boccata dossigeno per le Pmi, non risolve i problemi legati ad un eccesivo indebitamento, per i quali lazienda neces-sita di una piintensa opera di risanamento finanziario, che non pu per prescindere dal supportodel mondodel credito.Manda la tua domanda a:[email protected] Casa di Cura PoliambulanzaDott. Ing. Enrico ZampedriProf. Dott. Giovanni TroiseDr. Antonio MessinaDott.ssa Elena ContiProf. Dott. Renzo RozziniProf. Dott. Claudio CucciaProf. Dott. Tony SabatiniProf. Dott. Giovanni MorandiDott. Vittorio PostiglioneProf. Dott. Michelangelo TosanaDr. Roberto RosiniGentili Signori,hovissutocircaunmeseallinternodellaVostrastruttura,tantovistatonecessarioper salvareunapersonapermemoltoimportante.laprima(esperoultima)oltanella mia vita che mi sono trovato ad usuuire, seppure attraverso una struttura privata come la Vostra, del sistema sanitario nazionale di cui, in passato, ho sempre e solo sentito parlare nei talk show televisivi.Ho scoperto allinterno della Poliambulanza un centro di eccellenza, ad ampio perimetro, che merita ben altri riconoscimenti rispetto a questa mia testimonianza, che tuttavia con-sidero dovuta. La Vostra forza certamente e in primis la professionalit e la preparazione tecnica, rico-nosciuta a livello nazionale e internazionale, che si accompagna allassenza di protagoni-smo,alladisponibilittrarepartiacondividereinformazioninellesclusivointeressedel paziente, allumilt necessaria per un vero contraddittorio, al necessario mix tra prudenza e coraggio, al rigore del controllo e del comando.LaVostraforzailVostrocuoreepensoaisorrisieincoraggiamentidiElisa,infermiera della Terapia Intensiva, e di Maura della Cardiochirurgia (che in ferie va in Aica), pen-so alla Dott.ssa Meggy che passa Capodanno in Sala Operatoria e poi si ferma in ospedale per assistere il pazienteGrazie! Questo bellissimo Paese ha tremendamente bisogno di persone come Voi, che resti-tuiscono ducia a chi sembra rassegnarsi ad una italianit percepita come mediocre anche per eetto di una classe dirigente spesso non allaltezza della responsabilit loro assegnata.Grazie! Chi rende un servizio al Paese, come fate Voi, restituisce ai contribuenti onesti lor-goglio di essere tali.Grazie! Chi sa trattare la soerenza altrui, come avete dimostrato di saper fare Voi, ci ren-de pi duciosi nei cononti di unumanit che a olte sembra aver imboccato un declino senza speranza.Fatti, non chiacchiere.Grazie!Francesco GuarneririNGraZiaMeNTO12MESIaprile 201241ECONOmIAdi aleSSaNDrO CheulaDISTRETTI RETI fILIEREDA BONOMI A SQUINZIpi si allungano i tempi della ripresa e pi si fa strada lesigenza di clonare casi esemplari di aggregazione come quello tra Monchieri e Mam, due aziende della eccellenza camuna delle forge. la crisi dei distretti industriali orizzontali, pur benemeriti, va superata nella prospettiva delle fliere verticali e dei contratti di rete.U na breve premessa prima diiniziareildiscorso suidistrettiedintorni. Sitrattadellenovitdi Confindustria,dicuilAssociazione industrialebrescianamagnapars,o comunquenonparvapars.Dalmarzo scorsoduecavallidirazza,entrambi bergamaschi,sonoallaguidadiCon-findustria,unodimaggioranza(risica-ta) e laltro di robusta minoranza. Altro non si potrebbe dire di Giorgio Squin-zi,neopresidentediConfindustria, fondatoreeamministratoredelegato dellaMapei,gruppoleadermondiale neiprodottichimiciperledilizia,edi Alberto Bombassei, patron della Brem-bo,gruppomeccanicoleadereuropeo nellautomotive.Lacaratteristicaco-mune ai due imprenditori lessere en-trambi,oltrechebergamaschi,quello che si dice due fuoriclasse nei rispettivi compartidiappartenenza.Perquesto lindicazionedapartedelverticedi Confindustrianonstataunadeci-sioneagevoleoindolore,dovendosi scegliere tra due outsider che hanno il-lustratoalmassimolivellocompetitivo lindustriaitaliananelmondo.Gruppi internazionalizzati, non solo delocaliz-zati, essendo andati allestero non tan-to per aprire nuove fabbriche lucrando su salari minori quanto per aprire nuovi mercati puntando su risorse migliori ( il caso, tra i numerosi che si potrebbe-ro citare, dei bresciani Beretta, Lonati, Camozzi,Pasini,Bonometti,Nibolie via multinazionalizzando). Il connotato che distingue i due imprenditori dato dalfattocheilprimo,Squinzi,incarna lacontinuitconEmmaMarcegaglia mentreilsecondo,Bombassei,nerap-presenta lelemento di discontinuit. Masitrattadicaratteridistintivilabili quantosuperficiali,dovendosimisu-raresulcampoquellechesarannoi contenutirealidelleduepersonalit entrambe,ripetiamo,ingradodirico-prirelamassimacaricadellimprendi-toria italiana.Giorgio Squinzis12MESIaprile 2012ECONOmIA 42BreSCia-BerGaMOSeMpre piu ViCiNe Ladifferenzache,mentreMapei cresciutaaMilanodovehasedelegale, BrembonataecresciutaaBergamo. Maleduerealtsonoaltrettanteeccel-lenze di cui lindustria italiana e lombar-dadevonoandareorgogliose,inparti-colareintempineiqualilamanifattura invocata come la risposta pi efficace e attendibile ai problemi indotti, o non ri-solti, dalla finanza. Ma lascesa di Squin-zi alla carica che fu del genovese Angelo CostaedelbrescianoLuigiLucchini, avvenuta con una maggioranza molto ri-sicata rispetto a Bombassei, avr di fron-te nellimmediato unagenda quanto mai ardua e complessa. Non solo ovviamente i mille problemi economici sollevati dal-larecessione,maanchequellipolitici indotti dal macigno della riforma del la-voroedeisuoicompromessialribasso (articolo 18 compreso) e puredallo svi-luppo delle reti e delle filiere,fenomeni aggregativicheinprospettivasaranno destinati,comegistaaccadendo,a prendere il posto dei distretti territoriali nelpanoramageoeconomicodellaPe-nisola.LasseBrescia-Bergamointale materiapufarescuolacomepossibile forzacentripetaaggregativa.Nonun caso infatti che si parli da anni di fusioni oaggregazionitraidueentidiricer-cailKilometroRossobergamascoe ilCsmtbrescianopresiedutodaEnnio Franceschettieaddiritturatraledue universitstatali(SergioPecorelli,ret-tore dellateneo bresciano, ne ha parlato nellasuaprolusioneallainaugurazione dellanno accademico). DiSTreTTi BeNeMeriTiMa OGGi SuperaTiNon si parla pi, o si parla sempre meno, didistrettiindustrialimasemprepidi filierefunzionali.Eancorpidiretie contrattidirete,ilcuinumeroharag-giuntoalivellonazionalele300unit, secondoidatifornitirecentementeda AldoBonomi,imprenditorebresciano vicepresidente di Confindustria con de-lega ai distretti e alle reti di impresa. Per inciso, con la designazione di Squinzi, il mandato di Bonomi giunto a scadenza insiemeaquellodiEmmaMarcegaglia, dellacuisquadralindustrialelumezza-nesehafattoparteconpositivirisulta-ti.LaeventualericonfermadiBonomi dipenderdallasquadracheilnuovo presidenteformeramaggioprossimo, mesenelqualeavverrlasuaformale investitura. Ferma restando, per quanto riguarda il toto-nomine di cui si parla in questigiorni,larealisticapossibilitdi approdo ad una vicepresidenza o ad una delega operativa per un altro bresciano, GiuseppePasini,imprenditoretitolare dellaFeralpidiLonatononchpresi-dente di Federacciai, lassociazione che rappresenta gli imprenditori siderurgici italiani,ilcuimandatoverrascadenza nelgiugnoprossimodopodieciannidi apprezzata leadership. le reTi DiMpreSail CaSO MONChieri-MaMLacrisiintantocontinuaamordere penalizzandoleperformancesdelle impresedistrettualibrescianeeberga-masche,icuiultimireportmostrano segni di deterioramento: il fatturato dei distretti industriali ha subito un calo del 4percento,superioreaquellodelle Silvestro NiboliGiuseppe PasinisAlberto Bombassei12MESIaprile 2012 12MESIaprile 201245ECONOmIA 44aree non distrettuali.Nelcorsodellul-timotriennioleprestazionidelleim-prese distrettuali si sono sensibilmente deteriorate, in particolare nei comparti pi penalizzati dalla crisi come la sider-metal-meccanica.Sullabasediattendi-bili proiezioni, nel 2012 la ripresa delle Pmidistrettualisarparzialeeinsuffi-ciente.verochenellostessoperiodo unnucleodiimpresecompetitiveha ottenutoottimeperformances,inpar-ticolarequelleconpochidebitiepi orientateaimercatiesteri,manelcon-tempounnumerorilevantediaziende, stimabile nel 20 per cento del totale, ha dimezzatolattivit.Ilcheportaapen-sare che il modello distrettuale del Nord Est, benemerito per la crescita culturale e competitiva delle stesse imprese di cui stato per un ventennio incubatore, sia giuntoamaturazione.Cheabbiaesau-ritolaspintapropulsivaLavvenire nellefiliereenellealleanzeverticalidi filiera,eilfuturoprossimonellereti diimpresa,ossianelleaggregazioni mirateenellealleanzeoperativefina-lizzate. Un caso istruttivo e nello stesso tempoesemplarevienedadueaziende camune,laMonchierielaMamdiCi-vidate Camuno, due imprese che fanno parte di quella eccellenza bresciana la forgia che in Valle Camonica conta la pattugliapiavanzataeomogenea(le cosiddettequattroemme,valeadire Monchieri-Mam-Morandini-Metal-cam,cuivaaggiuntalaeffediFedriga). PerchesemplareilcasoMonchieri-Mam?Nonsoloperchsitrattadel primoorganicoesempiodiaggrega-zionedegnadiquestonome,unaalle-anzachedarvitaaungruppoditutto rispettocirca250milionidieuroa regimemercatopermettendomaan-cheperchavvienenelcompartopi individualista della manifattura brescia-na, quella forgia che, in quanto camuna, condivide con Bergamo la mentalit pi solista ma insieme pi lavorista, fabbri-chistaeindustrialistadellamanifattura lombarda (e dunque, in una parola, pi efficientista).Filiere prODuTTiVeBreSCiaNO-BerGaMaSCheLanalisirealistica,eperalcuniaspetti impietosa,cheemergedalRapporto annualedel2011delServizioStudidi BancaIntesaSanPaolosuEconomia efinanzadeidistrettiindustrialielo-quente quanto istruttiva. Si tratta della-nalisirelativaaoltre50milaaziende,di cui 11mila appartenenti ai 104 distretti industrialiitalianideiqualialcuniloca-lizzatinelBresciano(Abbigliamento-CalzaturedellaBassabresciana,Rubi-netti-ValvolameePosateria-Pentolame diLumezzane,Meccanicastrumentale eMetalli)enellaBergamasca(gomma eguarnizioni).Scenariodalqualesi evinceche,perunaimpresa,farparte diundistrettoindustrialenondiper sgaranziadiriparodallacrisi.Anzi,il fatturato dei distretti industriali come precisalacitataricercahasubtonel periodoconsideratounacalosuperio-reaquellodelleareenondistrettuali. Significachelesperienzadeidistretti statainutile?No,semplicementeche idistretti,epureimetadistrettichene hannocostituitolestensionefunziona-le(nonterritoriale)nonsonopistru-mentalmenteidoneimavannosuperati nella logica delle reti e delle filiere. Unesigenzachesievinceanchedalla situazione bresciana. E una necessit di cui Aldo Bonomi si fatto ulteriormente interpreteinoccasionediunseminario confindustriale nazionale. le reTi DiMpreSa OlTre i DiSTreTTiLeretilocali(diterritorio)elereti aziendali (di filiera) non sono una novi-t, essendo una declinazione degli stes-si distretti. In cosa si differenziano? Le reti locali sono realt trans-territoriali, le filiere aziendali sono trans-settoriali. Pichiaramente:leretiterritoriali sonoentitorizzontali,lefilieresetto-rialisonorealtverticali.Ilproblema, diceBonomi,farleinteragire.Cio fare squadra, sistema, sinergia. Come? Non pi con le alleanze orizzontali di prodottobensconlealleanzeverti-cali di filiera. Un esempio? Prendiamo lafiliera(distretto)dellaMeccanica strumentaledelBrescianoanalizzato nella citata ricerca di Banca Intesa. Nel-lafattispeciesitrattadellafilieradella robotica-automazione formata dalla se-quenza di quattro fasi di un unico pro-cesso(stampo-pressa-transfer-robot) tuttepresentinellamanifatturabre-sciana, ad eccezione dellultima fase, la robotica, presente a Brescia nella forma dellaautomazioneindustrialepiche nellaversionedelrobotantropomorfo adassicartesianilacuileadershipap-partieneaTorino(Comau).Ebbene,a Bresciasiduncaso,forseilprimoo traiprimissimiinItalia,diconsorzio oalleanzadifiliera,giricordatoin altreoccasionisuquestecolonnema chevalelapenadirammentareperil suocarattereesemplareedunqueclo-nabile o esportabile, tanto quanto lag-gregazioneMonchieri-Mam.lItg (Italiantechnologygroup)formatodai forniMaestridiCalcinato,dallepres-seHydromecdiGussago,daitransfer BtbdiBovezzoedallaAutomazioni IndustrialidiGussago.Malastessa formulapotrebbeessereapplicataad altrefiliereoprocessiproduttivicom-plessicomelimpiantisticadellallumi-nio, dellottone, del biomedicale, della rubinetteria-valvolame.Compresoil riuscitoesempiodelleforgeMonchie-ri-Mamcuiguardanoconcrescenteinteressealtriconcorrentidelsettore qualiGiampieroFranchini,fondatore etitolareinsiemeconifigliAlbertoe AlessandradellaForgiaturaBresciana diMairano,holdingdicontrollodella FranchiniAcciaidiPievedizioedel-laLavorazioniMeccanichediFlero. AnalogamenteaicamuniMonchieri, MameMorandinichenegliultimi annihannoeffettuatomassicciinvesti-menti per centinaia di milioni comples-sivi,Franchinihaincorsoinnovazioni tecnologicheper120milionidieuro dopoaverrealizzatounanuovapressa da8milatonnellateperuncostodi25 milioni di euro. reTi COrTereTi luNGheLinterazionetraleretiterritoriali orizzontali e le filiere settoriali verticali il superamento coerente dei distretti, storicamentebenemeritimasuperati. Passareinsommadallereticortedi prossimit alle reti lunghe trans-set-torialietrans-territoriali.Manonba-sta. Occorre supportare tali interazioni ealleanzeconstrumentifinanziarie industrialiallaltezzadeiproblemi. sempreBonomiadaverloricordatori-petutamenteneiconvegninazionalidi Confindustria. Il primo il rating am-bientale,cioilvotodidistrettoo di filiera. Vale a dire un rating per le aziende che, con lentrata in vigore dei rigidicriteridiBasilea3oggipipe-nalizzantidiieriacausadellacrisi,va integratoesupportatoconununpi ampioearticolatoratingdidistretto odifiliera,ambientaleappunto.Ci perchanchelafilieradicuifaparte limpresahaunsuovalorechedeve esserericonosciuto.Ilsecondouno strumento,purtroppoprecocemente eimmotivatamenteabbandonato,che Banca Intesa e Unicredit avevano esco-gitatoalcuniannifapersoccorrerele aziende:ibonddidistretto.Oggipi attualieauspicabilichemaiproprioa causa della crisi.Da BreSCia uN NuOVOSpiriTO aGGreGaTiVOMa ancora non tutto. Che lo spirito aggregativovengadalleprovincepi individualistedItaliapuessereanno-verato come una positiva quanto inedita forma di eterogenesi dei fini. Eppure si sta facendo strada da qualche tempo una maggioresensibilitaggregativa,non soloalivellodisistemaPaesemaprima ancoraalivellodisistemilocali,intesi comeprovinceoareegeoeconomiche omogenee.BresciaeBergamosonotra queste.Intendiamoconsulte,omeglio ancoracostituentieconomiche,dove possanofunzionarenuovealleanzetra imprese,banche,universiteistituzio-ni, ovvero tra economia, finanza, ricerca epolitica.Lesigenzadiunamaggiore aggregazioneoperativapostaanche dallacitataricercadiIntesaSanPaolo, senzaadombrarnelepossibilirisposte sulpianoistituzionale.Maproprioa livellodistrumentiorganizzativieope-rativi pubblico-privati che vanno trovate le soluzioni. Poich questo il modo pi efficacedifaresistema.Unostrumento di politica industriale pi che mai auspi-cabileintempicomequellichestiamo vivendo,madicuinonsiscorgeanco-ratraccianelprogrammadelgoverno Monti. Andrea Mam e Gaia MonchieriAldo BonomiGiampiero Franchini12MESIaprile 201247FINANzAI DERIVATIARMI fINANZIARIE DI DISTRUZIONE DI MASSA?i derivati non regolamentati hanno svolto un ruolo di primo piano nella crisi economica mondiale, essendosi enormemente diffusa oltre che tra gli Stati, anche tra le imprese e gli enti pubblici.di GiuSeppe aMaTOuandoMorganStanleylo scorsogennaioannun-cidiavertagliatolasua esposizione netta verso lItaliadi3,4miliardidi dollari, non spieg agli in-vestitori che il nostro Paese aveva pagato lintera cifra alla banca per uscire da una scommessasuitassidinteresse,ossia per sciogliersi da contratti derivati. Lentitdellesborsoimpressionante: si pensi che equivale alla met di quanto lItaliaincasserconirecentiaumenti dellIVA,ilchesottolineairischiori-ginatidaiderivaticheipaesiutilizzano perabbassareicostidiindebitamento emettersialriparodaglialtiebassidei tassidinteresseedeimercativalutarie di come questi contratti possano creare un onere per i contribuenti. LItaliahapersopidi31miliardidi dollariagliattualivaloridimercatosui suoiderivati.MorganStanleyinveceha registratoprofittiper600milioninel quartotrimestredel2011,graziealla risoluzione dei contratti con lItalia.Questa situazione ha avuto origine nella met degli anni Novanta, quando i debiti contratti dallItalia hanno sfondato la so-gliadeimillemiliardidieuroeilpaese ha iniziato ad utilizzare gli swap sui tassi dinteresse, tramite la stipula di contrat-tiderivati,pertagliareicostiaservizio del debito.Sennonchquandoitassidegliswap, chetipicamenteseguonoirendimenti dei bond tedeschi, sono iniziati a crolla-re dopo il 2008, lItalia si trovata a do-verpagareallepropriebanchesoldisui derivatimanoamanochelesuescom-messe andavano a rotoli. Perch parliamo di scommesse? Cosa sono e da dove vengono i contratti de-rivati, che nella crisi finanziaria giocano un ruolo di primo piano e che sono in grado di mettere in difficolt interi paesi?lOriGiNe Dei DeriVaTiDerivatoconsideratoognistrumen-tofinanziariochederivadaunaltra operazione e il cui valore basato sul QsFINANZAFORMAZIONEAMBIENTEENERGIASICUREZZALe strade della consulenza conducono allArea di Servizi Saef.QuiAziende,ProfessionistiePubblicheAmministrazionitrovanosoluzioniefficaciperla crescitaelosviluppo,conilvantaggiodiavereununicopartneringradodigarantire personalizzazione, economicit e rapidit.Benvenuti in Saef. Sempre pi servizi, sempre pi al vostro servizio.Palazzolo sullOglio via Cortevazzo, 2 Tel. 0307302333Bresciavia G.B. Cacciamali 61/i Tel. 0303776990 www.saef-fin.comSaef. Area di Servizi.12MESIaprile 2012FINANzA 48valore di mercato di altri beni. Lorigine dei derivati risale alla met dellottocen-to, quando furono creati a supporto del commercioconlobiettivodiridurreil rischio collegato alla variabilit del prez-zo di acquisto o di vendita di un prodot-toqualsiasichedovevaconsegnarsinel futuro. Si consideri che a quellepoca la merce impiegava molto tempo per viag-giare da un parte allaltra del globo. Per prevenireeassicurarequestirischi, gliimprenditoriinventaronoicontrat-tiderivati,cheespletavanoquindiuna funzione di copertura.Direcenteiderivatihannoraggiunto perunadiffusioneenormenelmondo grazieallaglobalizzazionedeimerca-tiedallacontestualeintroduzionedei sistemiinformaticiperlatrasmissione degliordini.Oggiesistonoderivati strutturati per ogni esigenza e basati su qualsiasi variabile, perfino la quantit di neve caduta in una determinata zona. La fantasiacreativanonhalimitielafun-zione di copertura spesso lascia il posto alla mera speculazione, soltanto che non sempre linvestitore ne a conoscenza.i DeriVaTi OVER THE COUNTER Nonsidevonoconfondereiderivati regolamentati,chesonoscambiatisu borse controllate nelle quali sono ogget-to di contrattazione come titoli qualsiasi con un prezzo e una quantit, con quelli non regolamentati.I derivati non regolamentati sono stru-menti finanziari non standardizzati, frutto della finanza creativa di societ tra le pi disparate, il cui scambio non sot-toposto ad alcun controllo ma si svolge a livello mondiale con un semplice ac-cordo tra chi compra e chi vende, senza verifiche sui rischi di insolvenza e senza che se ne versi preventivamente il valore. Ci significa che possibile scommette-re somme importanti senza anticiparne alcuna, il che di per s solo evidenzia la pericolosit dello strumento. Sitrattadeicosiddettiderivatioverthe counter,cioletteralmentedabanco. Iderivatioverthecounter,dettianche Otc,sonotrattatisumercatialternativi alle borse vere e proprie e sono la forma distrumentofinanziariopiinnovati-va,speculativaerischiosacheimercati mondiali abbiano mai conosciuto. questa tipologia di derivati che svolge unruolo di primo piano nella crisi econo-mica mondiale, essendosi enormemente diffusa oltre che tra gli stati, anche tra le imprese e gli enti pubblici. In Italia quantomeno, posto che nel Regno Uni-to ad esempio il loro utilizzo per legge escluso per gli enti pubblici e limitato per le imprese, nonostante a Londra se ne creino la gran parte. Il che la dice lunga. CiriferiamoanzituttoaiCreditDefault Swaps(Cds),ormaifamosinellecrona-chedellacrisi.InventatiaWallStreet allafinedel1990,iCdsconsistevano originariamenteinstrumentifinanziari destinati a coprire le perdite di banche, societ,maancheStati,quandoquesti ultimi vanno in default, cio non riesco-nopiadonorareilrimborsodelpre-stito.I Cds sono nati dunque come una formadiassicurazione.Tuttaviailmer-catodeiCdsdivenutoinbrevetempo enorme: nel mondo si contano quasi 30 trilioni di dollari di questi strumenti, pi dellintero Pil mondiale, cosicch la spe-culazione ben presto arrivata anche su questiprodotticheperlemodalitcon le quali oggigiorno sono utilizzati, inve-ce di disperdere il rischio, di fatto ampli-ficanoleperditenelcasodiinsolvenza. WarrenBuffett,unodegliuominipi ricchidelmondo,hadefinitoinunafa-mosa frase i Cds come armi finanziarie di distruzione di massa.la BOlla iTaliaNaInquestiultimiannidicrisifinanziaria gliinvestitori,bancheegrandicompa-gnieprincipalmente,sisonoassicurati maggiormente contro il default dellIta-lia, a causa dellenorme debito pubblico delnostroPaese.Inuncertosenso correttodirechegliinvestitoriistitu-zionalihannoscommessosulfallimen-todellItalia.IlnostroPaesehareagito emettendograndiquantitatividititoli distatoe,perrenderlipiattraenti, hapromessoelevatiinteressi,conci contribuendoadeterminarelaumento dellospreadsuibondtedeschiedegli interessi da pagare sul debito pubblico. Cos, per assicurarsi rispetto ai rischi di oscillazionedeitassi,lItaliahaacqui-statoaltriderivati.Ilproverbialecane che si morde la coda. Malabollaitalianadeiderivatihacoin-volto anche gli imprenditori, tra i quali si sonoenormementediffusinelloscorso decenniointuttiisettori,tuttelere-gioni e per tutti gli ordini di grandezza. Leterogeneit degli ambiti e dei settori colpitiilsegnopievidentechec stataunamassicciacampagnadidistri-buzione di derivati, non sempre dunque focalizzatisullespecificheesigenzedel singolocliente,cheintalunicasisi determinatoallastipuladelcontratto credendo di assicurarsi contro le oscilla-zioni dei tassi, per poi scoprire, quando itassisonoandatiincontrotendenza, che la presunta assicurazione si risolta in una perdita crescente e di avere in-Limprenditore che ha sottoscritto derivati over the counter speculativi, ha assunto i rischi di uno scommettitoresQuando piccolo diventa grande.Scopri tutti i prodotti che Volkswagen Financial Services ha ideato per te. Volkswagen raccomandaValori massimi: consumo di carburante, ciclo comb. 4,7 l/100 km - CO2 108 g/km.www.volkswagen-up.itShowroom VolkswagenVia Triumplina, 4925123 Bresciatel. 030 2019711fax 030 [email protected] 2012FINANzA 50consapevolmentespeculatoinmaniera complessa.Inaltreparole,limprendi-toreavevasottoscrittoderivatioverthe counterspeculativi,assumendoirischi (il pi delle volte inconsapevolmente) di uno scommettitore.A questo punto le banche, anzich spie-gare a quale tipo di gioco