12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

59
MESI N. 5 ANNO I // SETTEMBRE 2012 1,20 EURO TRA BRICS E PIGS BREBEMI, LA PAGELLA DEI SINDACI TUTTI IN MARCIA APPASSIONATAMENTE IMMOBILI DI PRESTIGIO POKER BACHECA TURISMO DENTALE WHAT’S UP? AL CINEMA È SUCCESSO MENSILE DI ATTUALITÀ • ECONOMIA • INCHIESTE • OPINIONI E CULTURA DA BERGAMO E DA L MONDO PE NSIERI DI Luigina Bernini Angelo Domenghini Paolo Ferrazzi Franco Tentorio STRADE E QUARTIERI Borgo Palazzo HINTERLAND Lallio VIAGGIO IN PROVINCIA Albino Cene Gazzaniga Nembro Vertova

Transcript of 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

Page 1: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

MESIN. 5 ANNO I // settembre 2012

€ 1,20

eurotra bricse pigs

brebemi, la pagella dei sindaci

tutti in marcia appassionatamenteimmobili di prestigio • poker • bacheca • turismo dentale • What’s up? • al cinema • è successo

MENSILE DI ATTUALITÀ • ECONOMIA • INCHIESTE • OPINIONI E CULTURA DA bergAmo e DAL moNDo

PENSIERI DILuigina BerniniAngelo DomenghiniPaolo FerrazziFranco Tentorio

StRaDE E quaRtIERIBorgo Palazzo

HINtERlaNDLallio

vIaggIo IN PRovINcIaAlbinoCeneGazzanigaNembroVertova

Page 2: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

DODICI MESI // settembre 2012

3

50

54

58

79

86899699

101105

1314

1718

2122

2526

293136

L’aperitivoFranco Tentorio: Se dovessi darmi

un voto starei sulla sufficienzaOpinioni

Luigina Bernini: “Perché dico sìalle quote rosa”

Prodotto & mercatoPaolo Ferrazzi: Il “motore umano”

non smette mai di stupirmiStrategia d’impresa

Angelo Domenghini: “Troppi interessi,questo calcio non mi piace”

BachecaEuro tra Brics e Pigs

Inchiesta: BreBeMi, la pagella dei sindaci

IN QUESTONUmerO

Registrazione Tribunale di Bergamo n. 10/12 del 16/03/2012

Hanno collaboratoGiuseppe Amato, Silvio Bettini, Donatella Carè,

Laura Ceresoli, Alessandro Cheula, Mario Conserva, Sergio Cotti, Salvatore D’Erasmo, Laura Di Teodoro, Giovanna Dolci, Fulvio Facci, Bruno Forza, Lorenzo

Frizza, Roberto Giulietti, Immanuel, Laura Bernardi Locatelli, Sara Noris, Antonio Panigalli, Lelia Parisi, Massimo Rossi, Giuseppe Ruggieri, Rosanna Scardi,

Daniele Selini, Giordana Talamona, Donatella Tiraboschi, Alessandra Tonizzo.

FotografieSergio Agazzi, Umberto Favretto Agenzia Reporter,

Rolando Giambelli Il Fotogramma,Vincenzo Lombardi, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini,

Archivio Sale’s Solutions

PubblicitàSale’s Solutions Srl

Via Paglia, 26 - 24122 BergamoTel. 035.19903543

[email protected]: [email protected]

MESI

DODICI MESIMensile di attualità, economia, inchieste,

opinioni e cultura da Bergamo e dal mondo.

Settembre 2012Anno I - Numero 5

Rivista mensile - € 1,20

EditoreEdizioni 12 Srl

RedazioneVia Paglia, 26 - 24122 Bergamo

Tel. [email protected]

Sede legale: Brescia Viale Duca degli Abruzzi, 163

Direttore Responsabile

Giorgio [email protected]

CoordinamentoDonatella Carè

Giuseppe Ruggieri

ImpaginazioneSale’s Solutions Srl

StampaTiber Spa - Brescia

Strade e quartieri: Borgo PalazzoHinterland: LallioViaggio in provincia: Valle BrembanaNembro, Albino, Cene, Gazzaniga, VertovaInchiesta: La rivoluzioneche sta togliendo il sorriso ai dentistiPoker: una questione di “azzardo”Sport: Tutti in marcia appassionatamenteWhat’s up: Fatti più in làAl cinema È successoSoluzioni immobiliari di prestigio

Page 3: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

il12_400x260 ISTITUZIONALE-DOMENICA APERTO.indd 2 31/07/12 14.26

Page 4: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012
Page 5: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012
Page 6: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

See more. Live More.Lenti di precisione ZEISS.

www.migliore-visione.zeiss.it

Carl Zeiss Vision Italia S.p.A.Via S. e P. Mazzucchelli, 1721043 Castiglione Olona (VA) Italia

Telefono: +39 0331 851111Fax: +39 0331 850720www.vision.zeiss.it

Capitale Sociale Euro 2.770.248 i.v.Codice Fiscale, Partita IVA e Registro Imprese Nr. 02142330121C.C.I.A.A. Nr. 233369 - N. Mecc. VA 037815

Società con Socio Unico soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Carl Zeiss Vision International GmbH

rolin 303x266.indd 1 03/08/12 10.04

BergamoBergamoBergamoVia XX Settembre, 58Via XX Settembre, 58Via XX Settembre, 58Tel. 035.213292Tel. 035.213292Tel. [email protected]@[email protected]

Villa d’Almé (Bg)Villa d’Almé (Bg)Villa d’Almé (Bg)Via Mazzini, 103Via Mazzini, 103Via Mazzini, 103Tel. 035.541471Tel. 035.541471Tel. [email protected]@[email protected]

[email protected]@[email protected]

Curno (Bg)Curno (Bg)Curno (Bg)Curno (Bg)Curno (Bg)Curno (Bg)C.C. CurnoC.C. CurnoC.C. CurnoTel. 035.462330Tel. 035.462330Tel. [email protected]@[email protected]@[email protected]@otticarolin.com

Esiste una lente ideale per ognuno di noi.Le lenti progressive ZEISS ti garantiscono una perfetta visione a tutte le distanze.

Page 7: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

13L’APERITIVO

IL MONDO È UN POLLAIO

I l racconto di questo numero non è un aneddoto né una bar-zelletta, ma un fatto vero che sto vivendo in questi mesi. An-

che se qualche amico mi ha detto che se lo pubblico mi ricovereranno alla “neu-ro”, correrò il rischio.Qualche mese fa, dopo aver mangiato una porzione di pollo della consistenza di una mozzarella e che sapeva un po’ di pesce e un po’ di crosta di grana ammuf-fito, decisi che avrei dedicato un angolo del mio orto a un piccolo pollaio. Al di là del piacere della quotidiana raccolta di qualche ovetto fresco e del desiderio di gustare di nuovo il piatto che mi ricorda-va le domeniche della mia infanzia, quel pollo al forno con le patate con la pelle croccante e profumata e dalla carne soda saporita, mi divertiva l’idea di questo nuovo hobby, sicuramente adatto a quel sessantenne amante del bricolage che sono. Dovendo affrontare un argomento a me sconosciuto, mi sono documentato a fondo, ho parlato con esperti e fatto molta ricerca su internet, dove ogni ar-gomento è descritto e dettagliato in siti specializzati. Dopo aver scaricato i dise-gni e le istruzioni su come debba essere costruita la casetta e il recinto e i consigli su come allevare e nutrire i futuri ospi-ti della mia tavola, mi dedicai alla scelta degli animali. Mi si aprì un mondo. Cre-devo che le galline fossero galline, per intenderci quelle bianche ibride degli al-levamenti; invece esistono razze di ogni genere e tipo, di tutti i colori dell’arco-baleno, nane, piccole, grandi, giganti, da compagnia, ornamentali, ovaiole e da carne. A quel punto mi orientai su galli-ne di razza pura, perché oltre alla vita ru-spante, all’alimentazione naturale a gran-turco e frutta, la genetica conta anche nei polli. Scelsi una gigantesca “plymouth” di origine americana, una vivace “Am-burgo” di origine tedesca, una bellissima “Ancona” italiana, e come chioccia una “cocincina nana” di origine cinese a cui feci subito covare sei uova di “cornish”,

razza proveniente dalla Cornovaglia dalla carne particolarmente pregiata. Questi ultimi sono animali poco evoluti e forti che, pur di piccola dimensione, raggiun-gono il ragguardevole peso di 3 chili e mezzo. In pochi giorni mi accorsi che, se non di vera e propria personalità, i miei animali sono dotati di forti peculiarità che li diversificano fortemente aldilà del-le differenze estetiche e fisiche. L’ame-ricana è particolarmente vorace e cerca di impedire alle altre, pur senza riuscirci completamente, di mangiare la frutta che ammannivo. Starnazzando e beccando-le, allontana le altre galline che a turno, però, afferrano pezzi del goloso alimen-to. La tedesca, più tranquilla, è molto metodica, depone un uovo al giorno sen-za perdere un colpo e sempre nello stes-so posto. L’italiana è la più socievole, la prima a venirmi incontro quando porto il cibo, non depone le uova proprio tutti i giorni, ma le sue sono le più belle e le più grandi. La chioccia cinese inizialmente era la reietta, viveva isolata e quando si avvicinava alla mangiatoia veniva scac-ciata dalle altre tre riunite. Quando cova, la Cocincina nana non si muove dal suo nido; devi prenderla di forza e spostarla per farla mangiare, se non lo fai, piut-tosto si lascia morire di fame ma non si alza dalle uova fino alla schiusa. Dopo ventuno giorni i “cornisch” sono nati, in pochi mesi sono cresciuti a dismisura e, come previsto, sono diventati i più forti del pollaio. Ora le altre galline non osano più attaccare la mia chioccia cinese che, difesa dai suoi ex-pulcini ora mastodon-ti, gira indisturbata e tranquilla. La mo-rale? Ognuno trovi la sua, ma una cosa è certa: i “cornish” inglesi saranno i primi a finire in padella seguiti, appena smette-ranno di fare le uova, dalle altre tre bel-lissime galline. Cova dopo cova, pulcino dopo pulcino, la cocincina nana, piccola gallina cinese, sarà l’unica a rimanere nel pollaio.

Giorgio Costa

Page 8: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

1514 PEnsIERI dI

Se DOveSSI DArMI UN vOtO StAreI SULLA SUffIcIeNzA

A colloquio con il sindaco di bergamo, Franco tentorio.

di DONAtellA tirAbOschi

A cosa pensa il Sindaco di Bergamo appena sveglio la mattina?“Conto quanti giorni man-

cano all’uscita settimanale in bici del sabato e alla domenica quando riesco a passare con la famiglia un po’ di tempo”. Tutto l’altro tempo?“Lo divido tra lo studio (poco) e il Muni-cipio (tantissimo). Un impegno intenso, 50 ore alla settimana, 150 appuntamen-ti solo nell’ultimo mese”.L’appuntamento più interessante?“L’incontro con il Presidente della Re-pubblica”.Cosa l’ha colpita in lui?“Un uomo di grande intelligenza, un po-litico di spessore che a Bergamo ha det-to cose assai condivisibili: il federalismo demaniale e una grossa testimonianza dell’Unità d’Italia, che abbiamo celebra-to con duecento manifestazioni”. Quali sono le doti di un buon politico?“L’onestà, l’intelligenza e il sapere tro-vare l’equilibrio con gli altri”.

Ci si riconosce?“Le mie doti le conosce mia moglie (ride)”.Il suo difetto principale?“Sono un testone”.Si arrabbia spesso?“Rarissimamente. In tre anni di ammini-strazione non mi è mai successo, con nes-sun assessore, consigliere o interlocutore”.Come esercita la pazienza un sindaco?“Essere paziente mi viene naturale, so che arrabbiarmi non mi rende né più ef-ficace né più felice”.Cosa la rende felice, invece?“La serenità, in particolare quella della mia famiglia”.Che voto darebbe al suo mandato e alla sua giunta fino ad oggi?“Mi darei la sufficienza, ma non è mio compito fare il maestro di me stesso. Sono soddisfatto dei miei assessori e dissento da coloro che la pensano in modo diverso. Alcuni di loro sono ve-ramente molto bravi, ma tutti arrivano all’ampia sufficienza”.Qual è il suo carburante?“Lavorare mi piace, così come mi piace-

va studiare. Faccio il sindaco volentieri, mi dà anche una certa visibilità che mi fa piacere”.Vanesio?“Come tutti i politici. Essere primo cittadino mi ha dato delle emozioni che altrimenti non avrei provato”. Le sue emozioni più grandi?“Laurea, matrimonio e nascita dei figli. Cose che provano tutti, emozioni nor-mali perché io sono una persona norma-lissima”. Tornasse indietro?“Rifarei esattamente tutto e sono grato al buon Dio per la vita che fino ad oggi ho vissuto”. Quando pedala a cosa pensa?“A niente, soprattutto quando faccio fatica. Quando vado adagio, riesco anche a trovare la soluzione a qualche problema; viaggio su medie turistiche: cento km in quattro ore, compresa una puntatina al bar”.Non pensa che, considerato lo stato delle nostre strade, potrebbe finire in una buca?“Effettivamente è un problema rilevante, ma questa è la conseguenza diretta del

Patto di stabilità. La Provincia, così come il Comune, ha cen-to milioni di euro in banca a Roma che il Tesoro si tiene, ci dà l’uno per cento e noi non possiamo fare le manutenzioni stra-ordinarie”.Il problema più drammatico, la man-canza di fondi…“Reso ancor più pesante perché noi quei fondi li abbiamo, sono 99 milioni di euro con i quali potremmo fare molte opere, or-dinarie e straordinarie (penso ad esempio alla manutenzione della Biblioteca Maj). Però con qualche sacrificio dei cittadini e l’Imu siamo riusciti a mantenere i servizi, soprattutto quelli sociali. Bergamo non è una città povera, ma ci sono fasce crescen-ti di povertà che un amministratore della destra sociale non può ignorare”. Il disagio che socialmente avverte di più?“Una certa insofferenza nei confronti degli altri, un po’ di aggressività e indi-sponibilità alla festa, al traffico. Manca-no ottimismo e tolleranza”.Forse dovuti anche alla situazione economica…“Siamo tutti più stressati, una volta era-vamo più tolleranti anche solo nei con-fronti del vicino di casa”.Che cosa la rende orgoglioso?“La mia famiglia, il mio lavoro e, perché no, anche i 35mila voti che mi hanno fatto diventare sindaco della città. Quando sono in giro ci penso e dico: una persona su due di quelle che incontro mi ha voluto bene. Spero che me ne voglia anche oggi”. Ha questa percezione?“Al momento sì, soprattutto quando vi-sito i quartieri. Ho evitato il ballottaggio per 1.500 voti, tutti i consensi sono sta-ti determinanti per la vittoria”.Qualcosa che l’ha delusa?“Il mio vecchio partito politico che è scomparso dalla scena”. Si sente orfano di un ideale?“Un po’ sì, lo ammetto, ma l’impegno in Comune mi consente di non piangere su questo latte versato”.Colpa della casta?“In un’amministrazione locale la casta non esiste. L’unico mio privilegio è la

tessera dell’Atalan-ta”.Auto blu? “Qui non esistono. In città faccio più in fretta a muovermi da solo”.

Che fine hanno fatto i missini della sua gioventù?“Mi capita di incontrarli ancora sui campi di sci, a ballare, a cena. Con nostalgia”.A ballare?“Accompagno mia moglie che ha la pas-sione, ma non ho doti particolari: il mio è il ballo del mattone”.Un personaggio che ha ammirato?“Mirko Tremaglia, il mio riferimento politico. Con i suoi pregi, la sua grande passione e il suo carattere non facile. Si arrabbiava perfino quando gli davo ra-gione”.Come si rapportano con lei i poteri forti della città?“Non ho mai ricevuto pressioni dai cosiddetti poteri forti, né dal mondo dell’industria né da quello bancario, né da quello associativo. Il mio motto con loro è sempre stato questo: ‘tutti i sì quando è possibile’, ma quando non è possibile dico di no”. Amicizie?“Tante, uno dei valori fondamentali della vita. Sarà banale ma un amico si ricono-sce nel momento del bisogno e io cerco di aiutare gli amici così come, credo, loro aiuterebbero me se glielo chiedessi”.Amore?“Unico e grande solo per mia moglie. Mi ha conquistato quasi 50 anni fa su una spiaggia mentre facevo le parole crociate e da quel momento non ci siamo più lasciati”.Il segreto della vostra unione?“Rispetto, comprensione e pazienza. Anche quella di aspettare il marito che cena alle undici di sera”.Aiuta mai sua moglie in casa?“In vacanza vado con lei a fare la spesa e spingo il carrello, ma non saprei nem-meno accendere un aspirapolvere. Non ho mai stirato una camicia e i vestiti, la mattina, me li prepara lei”.Che fanno il suo stesso mestiere…“Sì e ne sono contento. Lavorano nel mio studio ma al piano di sotto. Cerco di non essere un padre invadente, professional-

mente parlando. Mi ritengo fortunato”.Lei che figlio è stato?“Un figlio ligio al dovere, soprattutto quello dello studio, con un padre che ci ha insegnato l’onestà come nessuno”. A lei non sarebbe piaciuto fare il ma-nager per l’Atalanta?“Ci vuole un talento naturale, mio papà era in grado di valutare un giocatore in dieci minuti”. Come si immagina da vecchio?“Come adesso, dietro una scrivania a fare il commercialista e far quadrare i conti”. E a litigare con il fisco per i suoi clienti…“Il rapporto tra Fisco e contribuente non è ancora sereno. Ci si dovrebbe congra-tulare con chi si è comportato corretta-mente, invece succede che dai controlli deve sempre saltar fuori qualcosa, si deve sempre trovare qualcosa da contestare”.A chi farebbe una statua?“La scelta non sarebbe del tutto libera (ride), ma se dovessi scegliere per Ber-gamo, direi Mazzini”. Dove ha passato le vacanze?“Al solito posto, Isola di Sant’Antioco. Ci ero capitato per un motivo preciso, tutta la popolazione votava la Destra. Volevo capire come fosse possibile e come il Comune veniva amministrato. Ho imparato”. La ripresa sarà dura. Cosa dire ai cit-tadini?“Che il sindaco ce la sta mettendo tutta e che vuole continuare con il massimo impe-gno. A tutti chiedo di starmi vicino”.

la scheda

Franco Tentorio, nato a Bergamo nel ’45, spostato e padre di due figli, è dottore commercialista dal 1968. È stato eletto per la prima volta con-sigliere comunale nel 1970. Da allora ha partecipato a tutte le legislature, prima nelle fila del Msi, poi di An, ora del PdL. Ha ricoperto la carica di Ca-pogruppo consiliare, di vicesindaco e assessore al Bilancio. È sindaco di Bergamo dal 2009. Grandi passioni sportive (soprattutto per l’Atalanta), nel tempo libero si dedica al ciclismo e allo sci.

Avverto nei cittadini

mancanza di ottimismo e tolleranza

Page 9: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

17OPInIOnI

di ANtONiO PANiGAlli IL terreMOtO…

f osse successo in qualsiasi al-tro paese civile, non sarebbe stato così. Invece, ancora una volta, e ancora di più, dal mo-

mento che di vittime e di devastazione umana e civile si tratta, un terremoto ha prodotto dei danni irreversibili alla Bella Italia, e proprio nel cuore della pianura Padana (la culla del lavoro, della tecno-logia, della economia…) e nel bel mezzo della più epocale crisi economico-politi-ca europea in atto.Risulta veramente difficile comprendere perché, per favorire una corrente di pen-siero, diciamo “tecnologico” (per non pensare a miopi interessi economico/finanziari), la costruzione delle strut-ture industriali e dei capannoni venga fatta con elefantiache strutture prefab-bricate in cemento armato, quando, se esistesse un’adeguata e chiara normativa, soprat-tutto antincendio (che più di altre condiziona queste scelte), anche in Italia, come d’altronde in quasi tutto il resto del mondo, si sarebbero privilegiate costruzioni e strutture in acciaio e legno (forse in Francia, in Inghilterra, in Germania o in Svezia gli incendi funzionano diver-samente che in Italia?!).Innanzitutto, probabil-mente, si sarebbero ri-sparmiate delle perdite umane, poi si sarebbero ottenuti indubbi vantag-

gi relativamente a: peso, modularità, flessibilità, riciclabilità (i metalli si ri-fondono ed il legno si ricicla al 100 per cento), impatto ambientale (il cemento armato una volta demolito finisce nelle discariche per inerti), estetica (ma quel-la è una questione personale) resistenza sismica…Anche l’Europa è nella morsa sismica, il “terremoto del sistema”. Doveva essere la casa “contenitore” delle più varie iden-tità culturali, doveva svolgere una funzio-ne di integrazione, facilitare l’emersione delle diverse eccellenze ed essere stru-mento per proteggere le singole debolez-ze e le eterogenee criticità, invece fino ad oggi si è dimostrata un gigante con i piedi di argilla, per quello che era un illumina-to progetto politico e sociale, che aveva

e “meritava”, e forse ancora merita, ben altri destini e ambizioni.A partire dalle immagini della caduta del muro di Berlino fino ad arrivare, dodici anni dopo, alla moneta unica, abbiamo fatto storica memoria di eventi, simboli e dichiarazioni che ogni volta avrebbero in-corporato la svolta epocale – tutti nel se-gno dell’Europa e del nostro dover diven-tare e poi essere intimamente europei.Per ora e purtroppo l’Europa si è rivelata solo una formidabile produttrice di buro-crazie, di burocrati e di tecnocrati, mentre, all’epoca della costruzione e del nostro ingresso nell’euro – giusto nella forma e decisamente sbagliato nella sostanza del concambio 1.927,36; un errore costato, al di là della crisi, molto caro (si veda il gra-fico) – gli europeisti promisero che con tedeschi (efficienza) e francesi (ordine)

alla co-guida sarebbe stato tutto diverso.Ci si augura di poter stare in Europa e assistere agli sviluppi, ma, forse il vero tarlo è insito nelle risorse umane – non sufficien-temente intrise di valori europeisti – le quali innan-zitutto dovrebbero privile-giare l’interesse comune (in senso lato) e poi vedere se dentro l’interesse co-mune esista la possibilità di ricavare anche il pro-prio interesse personale/nazionale (come costruire una moneta comune senza una politica comune). Fonte: GaveKal Data

A L L O R IA L L O R IA L L O R I

u l t i m a c e n a ( 1 5 8 2 )

DRIV

EPD Grandi restauri

La Fondazione Credito Bergamasco è lieta di presentare la monumentale opera di Alessandro Allori (“Ultima Cena”) in fase avanzata di restauro, approfondendo la conoscenza dell’opera e delle tecniche di ripristino, alla presenza dei maestri restauratori.

La visione del dipinto, nella sala consiliare della Banca, rappresenterà per il pubblico una scoperta sorprendente: per le dimensioni grandiose del quadro (2,15 m x 7,50 m) e per l’esito eccellente del restauro promosso e finanziato dalla Fondazione Creberg.

Orari:

• sabato 29 settembre, 6 e 13 ottobre, dalle ore 14.30 alle ore 20.30 (per chi lo desidera, visite guidate gratuite con inizio alle ore 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30 - 19.30);

• domenica 30 settembre, 7 e 14 ottobre, dalle ore 10.30 alle ore 19.30 (per chi lo desidera, visite guidate gratuite con inizio alle ore 10.30 - 11.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30).

Ingresso libero www.fondazionecreberg.it

Bergamo, Largo Porta Nuova 229 settembre - 14 ottobre 2012

Page 10: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

19

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

18 PEnsIERI dI

“Perché DIcO SìALLe qUOte rOSA” Parla luigina bernini, presidente di lamiflex e vicepresidente

della Piccola industria di confindustria bergamo.

di sArA NOris

f a della volontà e dell’ottimi-smo il motto della sua vita e, mentre sogna gli Stati Uniti d’Europa, guarda con speran-

za alle “quote rosa”, la chiave per aprire le “porte antisfondamento” che proteg-gono le poltrone di tanti uomini. Luigi-na Bernini, presidente e amministratore delegato della Lamiflex di Ponte Nossa, nonché vicepresidente della Piccola Industria di Confindustria Bergamo, si racconta: l’impegno e la determinazione in azienda, fondata col marito nel 1976 che morì solo dopo sette mesi, l’amore per la sua famiglia e la Valle Seriana, unico motivo per cui si lancerebbe in politica. E mentre glissa sull’età – “non

mi piacciono le date di nascita” – osser-va le donne e, anche se sono già da “10 e lode”, le invita ad essere “eccellenti” perché è ancora difficile farsi largo tra tanti uomini ai posti di comando. Dopo la morte di suo marito, lei si è trovata improvvisamente sola al co-mando dell’azienda… “Sì. Lamiflex è nata nel giugno del 1976 e a gennaio dell’anno successivo mio ma-rito è venuto a mancare. Ho continuato con la stessa determinazione con cui eravamo partiti. Le difficoltà non mi sono mai pesate, sul lavoro non le avverto”. È più dura per una donna farsi largo?“Sì, purtroppo. Dobbiamo sempre esse-re eccellenti, affidarci al talento, che alla fine ti viene riconosciuto. La donna ha una multifunzionalità da 10 e lode, ma

fa molta più fatica ad affermarsi rispetto a un uomo”. Quali caratteristiche deve avere una donna per aprirsi spazi in un mercato sempre più competitivo?“Volontà di raggiungere gli obiettivi ed entusiasmo. È un binomio imprescindi-bile”. Lei come si definisce?“Sono una decisionista e un’entusiasta di natura. Amo la vita, il mio lavoro, la famiglia, ho tre figli e cinque nipoti, e i miei amici”.Cosa ne pensa delle quote rosa?“Sono favorevole, perché in troppi casi le donne si trovano davanti porte antisfondamento, create da un mondo del lavoro ancora troppo declinato al maschile. Le quote sono un’apertura,

la possibilità di entrare in quei caveaux occupati da un potere che spesso fatica a cedere spazi”. Cosa significa oggi fare l’imprendito-re in un paese come l’Italia?“Vuol dire affrontare condizioni difficili, con l’aggravante che l’imprenditore non è sostenuto in modo adeguato. La condi-zione del mercato, poi, ci ha spinti verso un’esasperata piattaforma competitiva”. Chi regge?“Potranno resistere meglio le aziende che hanno innovato e investito, anche sulle risorse umane”.Crede ancora a un’Europa unita poli-ticamente ed economicamente?“Assolutamente sì. Voglio l’Europa Uni-ta. Sono per gli Stati Uniti d’Europa”. Come vede il futuro?“Se guardiamo la storia, ci sono sempre stati momenti facili e difficili. Sono di natura positiva e voglio quindi immagi-nare un futuro più roseo. Certo, finisce un’era”.Monti è il nostro salvatore?“No. È un tecnico rigoroso, serio, re-sponsabile, ma non mi aspetto miracoli perché so quanto sia difficile farli. Monti è arrivato in un momento cruciale, deli-catissimo e sta cercando di migliorare il quadro complessivo del Paese, anche se rischia di mettere in ginocchio un siste-ma: troppi i soldi da versare a uno Stato che prima non è stato rigoroso”. Cosa ne pensa invece di Angela Mer-kel?“Mi piace. Non la critico per il suo rigore, perché trovo corretto che ci sia qualcuno nell’Ue che tenga la barra dritta. Quel che non accetto è invece che i tedeschi, dopo aver speculato, ora dettino le regole”.

I cervelli italiani fuggono all’estero. Intravede qualche colpa anche nelle imprese?“Direi di no. Il problema è che quello che possiamo offrire è meno vantaggioso di quel che offrono altre nazioni. La colpa è del sistema Paese. Basti pensare quanto costa a un’azienda un dipendente e quan-to quest’ultimo si ritrova in busta paga”. Confindustria. Squinzi è stata la scel-ta giusta?“Sì, mi piace. Avevamo in corsa due per-sone egregie e noi bergamaschi punta-vamo su Bombassei, ma posso dire che Squinzi è una persona di qualità. Sono d’accordo con lui per gli Stati Uniti d’Eu-ropa. E poi ha eletto direttore generale in Confindustria a Roma una donna”. La riforma sul lavoro la convince?“Non del tutto. È stato fatto un picco-lo passo positivo, ma senza entrare nel cuore del problema. Noi aziende non ci sogniamo di mandar via un collabo-ratore capace, ma dovremmo avere la possibilità di privarci di un dipendente improduttivo”. Le è mai capitato di dover licenziare qualcuno?“Sì, mi è capitato di chiudere un rappor-to a causa di inefficienze del lavoratore. È comunque sempre un capitolo dolo-roso”. Ha mai pensato alla politica?“Della politica mi piace l’aspetto legato al territorio e alla sua tutela. Finora non ci ho pensato, ma non è escluso che in futuro possa farlo”.La sua azienda da anni guarda al mer-cato estero. Il futuro si gioca sempre più oltreconfine?“Lamiflex guarda al mondo: Europa, Asia, Stati Uniti, Canada, Australia. Là ci sono sempre più occasioni da cogliere per crescere”. La vostra Ciclotte è arrivata anche sul set di “Prometheus”. Se lo aspettava?

“Sì, era in programma due anni fa. È sta-ta una grande soddisfazione e ci sta già dando un riscontro sul mercato ameri-cano. L’ultima novità di questo periodo è che anche la Nike ha scelto la Ciclotte per uno spot dedicato alle Olimpiadi. Non solo. A casa Marzotto vogliono una ciclotte rossa”. Cosa avrebbe voluto realizzare e non ha fatto?“Direi niente. In azienda ogni passo che è stato fatto è stato voluto e scelto. Sono soddisfatta del lavoro e della mia famiglia”. La sua azienda è in Val Seriana, un’a-rea che ha pagato un prezzo alto alla crisi. Dal suo osservatorio che futuro vede per la valle? Ancora manifattu-riero, oppure turistico o altro?“Nella nostra valle il manifatturiero con-tinuerà ad esistere, ma dovrà essere di qualità. C’è la volontà delle aziende di restare, ma il territorio deve fare la sua parte per rendere più facile lo sviluppo del sistema imprenditoriale locale”. Quali consigli dà ai suoi figli?“Ai miei figli ho sempre detto: quello che dai torna. Se ci metti l’impegno poi vedi il risultato. Non viene niente dal niente. Bisogna lavorare con accuratez-za e avere senso di responsabilità per ogni cosa che si fa”. Cosa le piace fare nel tempo libero?“Stare con gli amici, giocare a golf, viag-giare”. Ama cucinare?“Sì molto. Adoro fare il risotto alla mila-nese e coniglio e polenta”.Ristorante preferito…“Sono tantissimi. Penso a Da Vittorio, Lio Pellegrini, Sarmassa e il Balicco”. Ultimo libro letto.“Orgoglio e pregiudizio, e ora sto leg-gendo Gli occhi gialli dei coccodrilli, della trilogia di Katherine Pancol”.La città in cui le piacerebbe vivere“New York e Roma. Prima o poi andrò a Roma a vivere almeno un anno”.Mare o montagna?“Mare. Mi dà molte emozioni. Il tramon-to sul mare è stupendo”.Rinuncerebbe alla sua azienda per….“La famiglia. Rinuncerei solamente se dovessi valutare che questa azienda è causa di dissidi familiari”.

Le donne devono

abbattere le porte antisfondamento di un mondo del lavoro ancora troppo declinato al maschile

monti è un tecnico

capace, ma con la riforma del lavorosi poteva fare di più

Page 11: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

21RUBRICA

di silViO bettiNi

PRODOTTO & MERCATOPOPULISMO e rISchI cONcretI

D opo che, solo pochi mesi fa, i politici di professio-ne hanno alzato bandiera bianca chinando il capo di

fronte a problemi la cui soluzione, nem-meno definitiva, ha richiesto interventi incompatibili con la ricerca del consen-so a tutti i costi imposta dal nostro mo-dello elettorale, sembra tornato il desi-derio da parte di molti leader di “tornare in campo” e misurare le proprie forze per mezzo dell’ennesima, inutile, torna-ta elettorale.Le manovre del Governo Monti, che, pur scontentando tutti, hanno toccato argomenti spinosi, già ampiamente af-frontati in parlamento negli anni passa-ti senza esito alcuno – mi riferisco per esempio alla revisione della norma sul lavoro (articolo 18) e soprattutto alla riforma del sistema previdenziale, da molti definita la più cruenta d’Europa –, pur perfettibili, impressionano per la velocità con cui sono state portate a ter-mine se poste in confronto con anni di sterili dibattiti. Ma proprio perché invise ai più, tali ma-novre cominciano a risultare indigeste ai politici di professione che già pensano al proprio imminente ritorno, quindi dopo aver sussurrato moniti e avvertimenti cominciano a prendere formale distanza da ulteriori interventi che danneggino i singoli orticelli, rendendo in qualche misura monca l’azione che essi stessi avevano concertato. Eppure una volta identificato il para-fulmine sul quale far convergere gli inevitabili strali di tanto malcontento e accertata la non volontà di “soffiare” il palcoscenico ai professionisti, sarebbe forse più opportuno consentire che lo “scempio” si compia in tutta la sua de-vastazione, anche perché dietro a tale

scempio si intravede una precisa strate-gia. Scrive Sudeep Reddy sul Wall Stre-et Journal: “Anche dopo che le banche europee hanno venduto titoli di stato (di Grecia, Portogallo, Italia e Spagna), la loro esposizione è rimasta a circa 2.600 miliardi di euro, pari al 7,5 per cento del totale degli attivi. Per confronto, il debi-to del Tesoro degli Stati Uniti rappre-senta circa l’1,25 per cento del totale degli attivi bancari”.Il flusso di vendite sui titoli di stato de-gli ultimi periodi è simile a una diga con una crepa al centro che potrebbe cedere da un momento all’altro producendo un diluvio di vendite che, in assenza di domanda, determinerebbe l’esplosione di rendimenti e spread e quindi insoste-nibile il servizio del debito pubblico; si rende indispensabile una fonte di do-manda sostitutiva per il nostro debito, in sua assenza nessuna manovra di fi-nanza riuscirebbe ad impedire il nostro default. Eppure nonostante un pil a meno 3 per cento, ci avviamo verso un avanzo pri-mario del 4-5 per cento quindi siamo un paese solvibile per definizione e l’anno prossimo otterremo il pareggio di bi-lancio strutturale, ovvero al netto delle variazioni del pil. Ancora le esportazioni hanno fatto un balzo del 5,5 per cento mese su mese e di oltre il 14 per cento rispetto ad aprile 2011 portando il saldo della bilancia commerciale, anche grazie alla recessione, in negativo per soli 202 milioni di euro rispetto ai 2,8 miliardi dello scorso anno ad aprile.Da qui la precisa strategia in fase di attuazione, ovvero, una volta tornato credibile, a qualunque livello, il nostro governo intende provare ad aiutare Frau Merkel a convincere il signorotto ba-varese, senza mutui a carico e qualche

soldino da parte, che forse non è così insensato pensare di garantire anche per il meno abbiente italiano, spagno-lo o greco, perché la salvezza dell’euro salvaguarda anche il benessere accumu-lato dal virtuoso popolo tedesco. Ciò è quanto “spiffera” Der Spiegel (citato il 25 giugno dal Corriere della Sera), che messe le mani su un rapporto interno del Ministero delle Finanze tedesche ci dice che la caduta dell’euro podurrebbe anche in Germania una caduta dell’eco-nomia del 10 per cento almeno e il rad-doppio del tasso di disoccupazione.E allora nonostante la superficiale ironia con cui la proposta Monti di usare le ri-sorse del fondo salva-stati Efsf o del suo prossimo successore, Esm, per compra-re sul mercato secondario titoli di stato spagnoli e italiani e piegarne quindi al ribasso i rendimenti, sia stata commen-tata dal portavoce del Commissario agli Affari economici e monetari europei come “paracetamolo finanziario che potrebbe alleviare tensione, dolore e malessere… ma non curare le cause alla radice del male, i problemi struttu-rali delle economie di Italia, Spagna ed altri” ci fa pensare che questo signore, oltre che essere male informato, come abbiamo dimostrato poco fa, dimentica anche che tali fondi sono stati apposita-mente creati per far fronte anche a tali congiunture. Questo intervento, tutt’al-tro che un’aspirina, in realtà consiste-rebbe solo nel primo passo verso la rivi-sitazione del ruolo della Banca centrale Europea e finalmente del varo dei titoli di stato europei.Ma ancora una volta sarebbe opportuno che il populismo con cui sono condite le frasi ad effetto impiegate per ammansire le folle, lasciasse spazio alla sobria cre-dibilità.

Page 12: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

23

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

22 PEnsIERI dI

IL “MOtOre UMANO”NON SMette MAIDI StUPIrMI

Faccia a faccia con Paolo Ferrazzi, cardiochirurgo, autore del primo trapianto cuore-polmoni in italia

di DONAtellA tirAbOschi

P rofessor Ferrazzi, cardio-chirurgo quasi per caso…“In effetti è così, ero già lau-reato in medicina, ma ambivo

a fare carriera nel mondo delle auto, come professionista dei motori, auto da corsa. Erano la mia passione assolu-ta. Anzi ci lavoravo già, ma ad un certo punto i miei datori di lavoro, gente sviz-zera, mi imputarono delle, chiamiamole, ‘inadeguatezze’ professionali. Si scoprì solo dopo che non c’entravo nulla, ma io avevo già preso il treno”. Un treno che l’ha portata a Bergamo…“Erano tempi diversi, le opportunità di carriera in ambito ospedaliero erano aper-tissime, facilissime. Me ne prospettarono alcune anche interessanti, in particolar modo a Milano, ma quando arrivai a Ber-gamo capii che mi sarei fermato qui”.Perché?“In ospedale conobbi Parenzan, gran-de uomo e grande cardiochirurgo. E poi Città Alta. Arrivai a Bergamo in una giornata limpidissima ed era uno spettacolo. Presi casa sotto il Sarpi, una vecchia casa di 700 metri quadrati su un solo piano, senza impianto di ri-scaldamento. Per andare a prendere un bicchiere d’acqua in cucina bisognava percorrere 200 metri. Ci si scaldava con dei camini e i miei figli passavano da una bronchite all’altra. Quando invitavo i colleghi stranieri pensavano che fosse mia e che io fossi miliardario…”.E invece…“Ero in affitto. Mi proposero di acquista-re una casa proprio qui sui colli dell’ospe-dale a sei milioni di lire, una casa che oggi varrà almeno 6 milioni di euro, ma allora

quei soldi non li avevo. La città si trovava in un momento particolare”.Cioè?“Di transizione, tanto per dire i ristoranti erano pochissimi e spesso, dopo il lavoro, era un’impresa trovarne uno aperto dopo le nove di sera. Era una città con gran-dissime potenzialità che, oltre al lavoro, stava scoprendo altri aspetti della vita, ma Bergamo è stata la scelta definitiva”. Anche per una famiglia girovaga

come la sua…“Venezia, Palermo, Napoli e poi Roma erano state fino a quel punto le mie città, al seguito di papà Ferruccio che lavorava per una multinazionale. Anche lui, vecio alpi-no, è diventato bergamasco, ha 94 anni e vive in città con mia mamma 90enne”.Che concezione ha del tempo?“Che bisogna saperlo vivere nel modo giusto, cercando di rimanere critici con se stessi e di non essere vecchi da giova-

ni e giovani da vecchi. In un libriccino nero, con l’elastico, tengo appuntate le cose che non devo fare da vecchio”. Quali?“Non essere tedioso e non limitare la li-bertà dei giovani, anche se non è facile”. Con una professione come la sua, si apprezza di più la vita e si teme meno la morte?“I chirurghi, in genere, sono molto co-raggiosi con i pazienti e un po’ meno con se stessi, una discrepanza che non va bene”. Il suo cuore come sta?“Bene, anche se anch’io ho avuto qual-che problema cardiaco. Da giovane mi tennero a letto per un anno per una dia-gnosi di soffio cardiaco che interruppe una formidabile carriera di tennista”. Era uno sportivo nato…“Adesso faccio solo pesca subacquea, quando posso, ma lo sport mi è sempre piaciuto, ho fatto il tennista, il rugbista nella nazionale giovanile e il pilota di auto da corsa in Formula 3”.In fondo è il cuore il motore della macchina umana…“È una cosa meravigliosa, che riesce anco-ra a stupirmi. A volte, nel corso di un inter-vento, mi soffermo a guardarne la bellezza. Il motore umano ha un’efficacia incredibi-le, anche energetica, è produttore e consu-matore allo stesso tempo di energia. Uni-sce bellezza ad efficacia come nessun’altra cosa al mondo. La natura fa cose semplici e meravigliose allo stesso tempo”. Lei ha un cuore tenero?“Mi commuovono molte cose, ad esem-pio, un malato che versa in gravi con-dizioni, in quel caso mi dispero perché non posso salvargli la vita. Quando, in-vece, riesco a salvargli la vita, allora mi commuovo in altro senso. Mi emoziona vedere rinascere alla vita ragazzi non an-cora trentenni, affetti da miocardiopatia ipertrofica che controlliamo ogni martedì nel nostro ambulatorio, diventato un cen-tro di eccellenza europeo. Io la chiamo la malattia della pizza, perché chi ne soffre

non riesce a mangiarla per l’accumulo di sangue che, nella digestione, non è sup-portato dal cuore. Mi commuove vederli tornare a una vita normale”. Come si definirebbe? “Uno che si è impegnato molto”. Il tratto distintivo del suo carattere? “Esuberante, almeno in gioventù. Anzi per certi versi lo ero troppo. Allegro, mi piaceva scherzare”. Un suo batticuore? “Una delle notti più belle della mia vita, quando feci il terzo trapianto in Italia. Allora avevo 36 anni e Parenzan mi die-de questa grande opportunità. Ricordo le decine e decine di giornalisti che mi aspettavano fuori dalla sala. A quell’epo-ca non esisteva l’ecocardiografia e ope-rare non era facile”. Un colpo al cuore? “Parecchi, non è che nella vita tutto fili sempre per il verso giusto. Direi alcune forme di ingratitudine mi hanno causato colpi al cuore, ma di dispiacere”. Si spieghi… “Il rapporto che il chirurgo ha con il pa-ziente è, come lo definisco io, un innamo-ramento temporaneo. È una cosa bella, che poi giustamente si deve interrompere. Questo feeling si interrompe anche bru-scamente quando il paziente non capisce lo sforzo che il medico ha fatto”. Il giorno più bello della sua vita? “La nascita dei miei due figli e le soddi-sfazioni che mi hanno dato”. Che padre è stato? “Propositivo, e devo ammetterlo, ascol-tato anche negli indirizzi di studio”. Rammaricato che non abbiano segui-to la sua strada professionale? “Forse un po’ all’inizio, ma da loro due ho avuto solo grandi soddisfazioni”. Riconoscimenti da parte di colleghi? “Alcuni mi inviano loro pazienti. Si trat-ta di un riconoscimento indiretto della mia esperienza, lo trovo sincero. Accet-to di buon grado anche le critiche; a 65 anni non ho ancora finito di imparare”. Qualche rimpianto? “Non aver accettato, a suo tempo, la propo-sta di rimanere negli Stati Uniti. Era il 1985 e ricevetti una proposta che mi avrebbe cambiato la vita. Forse sarei rimasto là o for-se sarei tornato e avrei reso più internazio-nale il nostro Centro. Difficile dirlo”.

Che rapporto ha con il Padreterno? “Un rapporto importante, perché se faccio un errore il paziente può rischia-re la vita. Ho sempre pregato per i miei pazienti e mai per me”. Qual è la sua “molla”? “La voglia di tornare in ospedale il gior-no dopo un intervento e vedere come sta il paziente. Sono 40 anni che faccio il chirurgo e quando non ho avuto in me questo desiderio, ho capito che qualcosa non funzionava”. Le è mai capitato di piangere? “Certo, per pazienti che non sono riu-scito a salvare o per la freddezza con cui la mia équipe reagiva a certe situazioni. Mi sono sentito solo in alcuni eventi ne-gativi, mentre in quelli positivi ti fanno tutti compagnia. Io la chiamo la parabola del pomodoro…”. Cioè? “Nel ’95 ero primario a Massa Carrara e avevo affittato una casa molto rustica che guardava il Golfo di La Spezia. Un mio amico mi invita un giorno a casa sua e mi fa assaggiare dei pomodori, si chiamano ‘bistecca’, buonissimi, e io gli chiedo le piantine. Le metto a terra anch’io e mi crescono dei pomodori fantastici. Una sera mi chiama il padrone di casa e mi dice: Venga dottore che le faccio assag-giare i pomodori che ho fatto crescere nel mio orto. Non faccia complimenti, ne prenda pure qualcuno…”.

la scheda

Paolo Ferrazzi, nato a Venezia nel ‘47, è direttore del Dipartimento Cardio-vascolare, nonché dell’Unità Operati-va di Cardiochirurgia degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Sotto la sua dire-zione lavorano circa 280 tra dirigenti medici e infermieri professionali.Dal 1985 al 1995 è stato il Responsa-bile del Programma di Trapianto Car-diaco del Reparto di Cardiochirurgia di Bergamo, effettuando in termini assoluti il terzo trapianto di cuore e il primo trapianto di cuore-polmoni nel nostro Paese. Con decreto ministeria-le del 31 gennaio 2001, è stato nomi-nato Esperto del Consiglio superiore di Sanità.

mi emozionavedere

rinascere alla vita ragazzi non ancora trentenni

Page 13: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

di mAriO cONserVA

STRATEGIA D’IMPRESAPrOPOSte Per IL rILANcIO DeI NON ferrOSILe IDee DI ASSOMet

L a recente assemblea annuale dell’Assomet, l’Associazione italiana industrie metalli non ferrosi, ha portato alla elabo-

razione di una serie di proposte per lo sviluppo delle imprese produttrici e tra-sformatrici di alluminio, piombo, rame, zinco, nichel, stagno, magnesio, metalli preziosi e metalli minori, un settore, con una forte concentrazione nell’area bresciana, che nel 2011 ha prodot-to, con 1.150 aziende e poco meno di 30mila addetti, un fatturato di 23,8 mi-liardi di euro. L’elenco dei problemi si apre con le dif-ficoltà di accesso al credito, aggravate dalla preoccupante finanziarizzazione dei mercati delle materie prime indu-striali; è un fenomeno che penalizza oltre misura l’operatività, perché oggi, a parità di volumi lavorati, per un’impre-sa del settore finanziare il parco metalli costa fino a tre volte più che in passato. Altre questioni trasversali sono quella dell’alta incidenza della tassazione sulle imprese e sul lavoro, e quella scandalosa dei ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, palle al piede per le imprese che hanno meno risorse per investire in innovazione dei prodotti e nell’ammodernamento degli impianti. Tra i punti più specifici, Assomet de-nuncia la sovracapacità e gli eccessivi oneri energetici, specie per le produ-zioni primarie; la sovracapacità produt-tiva endemica è dovuta in larga misura alla crescita stimolata artificialmente da

contributi statali per nuove istallazioni non necessarie, specialmente nei setto-ri dell’estrusione e delle produzioni di metalli secondari, per cui oggi si vanno a soffocare le imprese capaci di miglio-rare le loro performance con investi-menti di ricerca applicata e innovazione. Riguardo agli eccessivi costi energetici, le produzioni metallurgiche non ferrose sono notoriamente dipendenti dal costo dell’energia elettrica, le cui variazioni da paese a paese costituiscono un ele-mento determinante per la sostenibilità economica locale delle produzioni. La mancanza di un vero mercato aperto dell’energia che allinei i costi per i pro-duttori italiani a quelli del resto dell’Eu-ropa, continua a rappresentare un freno alla competitività del settore. Alla luce di queste problematiche, le ri-chieste di Assomet sono basate su alcuni punti essenziali, il primo dei quali deve essere la immediata accelerazione dei pagamenti della Pubblica amministra-zione. Sarebbe un’importante iniezione di liquidità a costo zero, e le imprese riceverebbero nulla di più di quanto contrattualmente dovuto, immediata-mente reimpiegabile per l’operatività, con un enorme effetto moltiplicatore. I 50-70 miliardi stimati dei crediti van-tati dai fornitori dell’apparato pubblico esercitano un impatto frenante di alme-no 5 volte superiore e costituiscono un pesante handicap indiretto anche per le imprese fornitrici di seconda istanza. Inoltre, gran parte di questo debito si

è accumulato nei confronti del compar-to edile e delle costruzioni, già in crisi profonda da anni, che per sua natura sarebbe in grado di generare un vola-no amplificato di domanda in un gran numero di settori di base dell’industria manifatturiera.Come ulteriore intervento qualificante, Assomet propone poi la detassazione del lavoro e delle imprese, secondo una formula, che tenendo conto del profitto generato, vada ad incentivare le iniziati-ve industriali virtuose e capaci di gene-rare valore per sé e per l’intero sistema. Il modello dell’intervento è previsto a costo zero, perché ciò che non viene in-troitato dall’erario dovrebbe ritornare in circolo liberando risorse per investi-menti aggiuntivi e per rafforzare la com-petitività nei confronti della concorren-za estera. Infine, per la grave questione della sovracapacità produttiva, Assomet propone il blocco immediato di ogni incentivo o sovvenzione con denaro pubblico a nuove iniziative industria-li in comparti già sovradimensionati, e l’introduzione di una consultazione preventiva dell’industria, attraverso le organizzazioni di settore, nelle deci-sioni riguardanti l’allocazione dei fondi strutturali che incidono sul comparto. In sostanza, una serie di coraggiosi in-terventi correttivi praticabili con buona volontà e buon senso senza troppi voli pindarici, finalizzati a colmare un gap di competitività prima che sia troppo tardi.

25RUBRICA

www.ovdamatic.com

800-105530Ovdamatic, esclusivista illyper le province di Brescia e Cremona.

Ovdamatic è associato Confida.

Scegli il meglio!È provato che la pausa caffè

migliora la qualità del lavoro. Contattaci per una prova gratuita al numero verde.Contattaci per una prova gratuita al numero verde.

Macchinetta amore mio!Distributore automatico a cialde.

Page 14: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

27

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

26 PEnsIERI dI

“trOPPI INtereSSI,qUeStO cALcIO NON MI PIAce”

di lAUrA berNArDi lOcAtelli

intervista ad Angelo Domenghini, il giocatore di lallio che meglio ha interpretato il ruolo di ala destra.

È un mito del calcio italiano e il giocatore che meglio inter-pretò il ruolo dell’ala destra, “collocazione estetica e ansia

del margine” come poetò Fernando Aci-telli. Nel ’63, Angelo Domenghini firmò la storica Coppa Italia dell’Atalanta con un’indimenticabile tripletta al Torino, poi vinse tutto con l’Inter del mago Her-rera. Nel Cagliari da leggenda del filosofo Scopigno si prese una bella rivincita in coppia d’attacco con Gigi Riva dopo es-ser stato ceduto dai nerazzurri. Il campio-ne europeo di Lallio, sesto di nove fratel-li, scoperto dal parroco del paese come in una favola d’altri tempi, calciatore opera-io diviso tra Atalanta e Magrini agli esordi in serie A, oggi ha detto addio al pallone, dopo aver fatto l’allenatore e l’osservato-re. Ma il calcio inevitabilmente lo inse-gue. Quello che si gioca oggi lo diverte

poco, eccezion fatta per quello straniero, Barcellona in testa. Nonno due volte da poco più di un mese, si racconta dal suo buen retiro di Liscia di Vacca, in Sarde-gna. Dal calcio alla politica, Domingo si toglie qualche sassolino dalle scarpe – è ancora arrabbiato per la “ciabattata” che gli affibbiò di Gianni Brera – e ricorda che per diventare grandi in qualsiasi cam-po bisogna schierare passione, sacrificio ed entusiasmo.Lei è stato un’ala straordinaria, un ruolo che oggi in Italia non esiste più. Quanto ne abbiamo bisogno, visto che i battiti d’ali della Spagna li ricor-deremo ancora per un pezzo?“L’ala destra è un ruolo dimenticato, dal settore giovanile alla serie A. Oggi sulla fascia ci sono i centrocampisti più difen-sivi o i difensori. Oggi il calcio è sempre più difensivo, manca anche un po’ di di-vertimento. Alla fine conta solo vincere, il Chelsea vince la Champions con un cal-

cio difensivo e noi italiani guardiamo solo al risultato. È assurdo che non si possa giocare come il Barcellona. Agli Europei la Spagna ha giocato senza punte, ma con un grandissimo possesso palla, con diver-timento e gioco di squadra…”.Lei è stato un calciatore operaio, di-viso tra Atalanta e Magrini. Quanti sacrifici ha fatto per il pallone?“È stato tutto un sacrificio, da quando ho iniziato a quando, a 38 anni, ho detto ad-dio al pallone. Da bambino non mi ferma-va nessuno, non c’era altro divertimento per me, vivevo nei cortili a rincorrere la palla. Ce l’ho messa tutta per diventare un calciatore professionista. Lavoravo la mattina alla Magrini e il pomeriggio mi allenavo. Poi il direttore della Magrini telefonò all’Atalanta: o lavoravo tutto il giorno o potevano pure tenermi”. Chi schiererebbe in politica a correre infaticabile avanti indietro, per man-dare il Paese in gol?

“È un bel terno al lotto. Siamo l’uni-co Paese ad avere 50mila partiti, ep-pure mi sembra che serietà e senso dello Stato scarseggino come non mai. Siamo ormai sull’orlo del precipizio: trovare uomini e donne che perseguano l’inte-resse dei cittadini sembra diventato im-possibile”. Quindi non convoca nessuno?“Si parla troppo e si fa poco in politica, come nel calcio. In entrambi i campi ci vorrebbero più dirigenti seri”.Cosa cancellerebbe del calcio di oggi?“Troppe chiacchiere dopo la partita e troppi interessi. Tutti si sentono legit-timati a creare miti in un giorno e poi a gettarli nel fango con la stessa facili-tà. Lo stadio dovrebbe essere un posto dove divertirsi tutti, genitori e bambini per primi, invece le guerriglie sono all’ordine del giorno”. Cosa le dà più fastidio? “Manca un calcio vero, costruito con en-tusiasmo. E poi ci sono troppi giochi di potere e interessi, a partire da quelli delle pay tv. Per il bene del calcio, poi, ci sa-rebbe bisogno di un ridimensionamento. Corrono tutti dietro a un pallone eppure c’è chi prende 100mila, chi 100 milioni. Credo proprio che abbia ragione Lotito: bisogna pagare i giocatori di meno”. Il calcio-scommesse?“Mi vengono le lacrime agli occhi. È inconcepibile guadagnare cifre astrono-miche e allo stesso tempo rinnegare la maglia e scommettere per soldi”. Cosa pensa di Doni? Il tradimento di una bandiera?“Cosa posso dire? Di certo non ha dato il buon esempio”. Il buon esempio da dove si costruisce?“Da ragazzini, dal settore giovanile. Vorrei vedere dei ragazzini divertirsi e invece sono tutti già montati”. È stato anche allenatore e osservato-re. Come si scova un talento?“Calciatori non si nasce, ma si diventa. Poi, è chiaro, il talento o c’è o non c’è. Ma prima di tutto vengono la passione e il di-vertimento in quello che si fa, poi il resto”.Diceva che sono tutti montati. Come si tengono a bada i genitori e si frena-

no le aspirazioni dei baby campio-ni?“In troppi pensano di avere dei baby-miliardari a casa e

finiscono quasi sempre col rovinarli. Ol-tre ai genitori, adesso a 12-13 anni i ra-gazzini hanno il procuratore, un’assur-dità. Giocatori si diventa da soli, senza mamma e papà. Ma non c’è tempo di di-vertirsi perché conta sin da bambini solo vincere. Quando allenavo la Primavera dell’Inter mi chiedevano solo risultati”.A proposito di Inter: Moratti padre e figlio a confronto...“Moratti è una persona squisita e intelli-gente che ha dato molto all’Inter. Ma quan-do giocavo io nell’Inter ricordo che avevo paura di parlare con il presidente: erano altri tempi e l’approccio era diverso”. Esistono ancora le bandiere alla Gigi Riva?“Di bandiere ce n’è fin troppe e sono tut-te create e sventolate dalla stampa. Invece nel calcio conta la squadra. Si parla sem-pre dei soliti giocatori, anche all’Atalanta si sentono sempre i soliti tre nomi”. Come ai suoi tempi si parlava sempre di Suarez, Mazzola...“Ho segnato 130 gol, 35 in Nazionale e mi hanno chiamato ‘il carro’. Gianni Bre-

ra dopo il mio gol a Messico ‘70 mi disse: mi parli della sua ‘ciabattata’... Ci ho sof-ferto, non me lo meritavo proprio”.Parliamo di Europei e Nazionale. L’I-talia che perde una finale è una meta-fora del paese?“No. È una partita di calcio e i processi mi hanno sempre infastidito. A suon di ‘se’ siamo sempre campioni. Dopo ogni sconfitta mi domandavo: chissà cosa diranno adesso i giornalisti. A Roma, dopo il Mondiale del Messico 1970, ci presero a bastonate perché Rivera aveva giocato solo sei minuti. Ci siamo presentati con il titolo di vicecampioni e questa fu l’accoglienza”. Italia-Spagna 4-0 agli Europei è come il 4-1 con il Brasile, la “partita del rimpianto”?“Dopo 44 anni si parla ancora di quella partita. La Spagna è forte e credo sarà la favorita ancora ai Mondiali, il Brasile di Pelè però era un’altra cosa. Quest’anno di squadre fortissime agli Europei ne ho viste poche”.Cosa manca a questa Nazionale?“Se Prandelli trova due punte pure, non due mezze punte come Cassano e Balo-telli, l’Italia ha tutte le carte in regola per vincere. Quest’anno – penso a Matri, Quagliarella e Borriello – i centravanti li abbiamo lasciati tutti a casa”.Siamo un paese di vecchi come ha det-to Prandelli?“Non so cosa intendesse esattamente Prandelli. Se parliamo di calcio, all’e-stero schierano in Nazionale ragazzi del 1992 e del 1994, dall’Olanda alla Spa-gna alla Germania. Perché da noi no?”.Qual è l’esempio da seguire?“Torno a dire Barcellona, dove scelgo-no ragazzi di 17-18 anni e li fan giocare in prima squadra. Da noi è impensabile perché è sbagliato l’approccio, perché siamo convinti che si vince sempre con giocatori esperti”. Che campionato sarà?“Con questa Juve credo che da qui a cin-que anni non ce ne sarà per nessuno”. Come vede Bergamo dalla Sardegna?“Lontana. Quando vivo qui, i ritmi sono quelli di una vacanza sull’isola che per me resta la più bella del mondo. La mia città e la mia Lallio li vivo in modo diver-so, con altri impegni e altri tempi”.

È inconcepibile

guadagnare cifre astronomiche e allo stesso tempo rinnegare la maglia scommettendo per soldi

Page 15: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

BAcHEcA 29

Confagricoltura, cinque nuovi ingressi nel Direttivo Il Consiglio direttivo di Confagricoltura Bergamo ha riconfermato

allʼunanimità Renato Giavazzi alla carica di presidente, per il prossimo triennio. Confermatati anche i vice presidenti Giuseppe Rota e Dario Vitali e i 5 membri del Consiglio che, insieme al presidente e ai vice presidenti, vanno a comporre il Comitato di Presidenza. Nel nuovo Consiglio direttivo entrano invece a far parte cinque nuovi componenti. Si tratta di Pietro Lus-sana (per la neo costituita sezione di prodotto dellʼolivicoltura), Giacomo Della Volta (per lʼagriturismo), Giorgio Volpi (per le produzioni boschive); Cristiano Bossardi (per la sezione degli allevamenti equini) e Valentino No-dari (per il sindacato degli affi ttuari conduttori). Completano la compagine i riconfermati Fiorenzo Ardigò, Gianpietro Boieri, Vittorio Capitanio, Luigi Cipolla, Ernesto Gusmini, Fabio Nicoli, Angelo Santinelli, Lorenzo Scarpel-lini, Alessandro Vecchi, Giovanni Venier, Franco Verdelli e Mauro Zanotti.

“Prestito dʼonore” a 15 studenti universitari Nella sede di Confi ndustria Bergamo, quindici studenti iscritti

allʼUniversità di Bergamo, che si sono particolarmente distinti per le vota-zioni ottenute, hanno ricevuto i “Prestiti dʼonore” banditi da Pro Universi-tate Bergomensi e fi nanziati da Ubi - Banca Popolare di Bergamo, Credito Bergamasco e BCC Treviglio. In particolare, hanno ricevuto il prestito gli studenti che hanno frequentato il primo anno di università con una media non inferiore ai 25/30 e conseguito il diploma di scuola superiore con un

Brusco calo (-7%) della produzione industriale Il secondo trimestre dellʼanno registra un peggioramento del ci-

clo della produzione industriale di Bergamo con un arretramento del 3,4% su base trimestrale e del 7% nel confronto con lo stesso trimestre dellʼanno scorso. È un risultato che conferma la persistenza di due vincoli molto stringenti sul ciclo della produzione bergamasca: lʼelevata incertezza del contesto eco-nomico e fi nanziario nazionale ed europeo – che deprime le aspettative e frena gli investimenti degli operatori economici – e una progressiva caduta della domanda e del reddito interni, condizionati anche dal deterioramento delle prospettive occupazionali. La dinamica recessiva della produzione è confermata da altri indicatori: il calo del tasso di utilizzo degli impianti, la diminuzione del fatturato interno (mentre tengono ancora le vendite allʼestero), un indebolimento, tra segnali contrastanti, degli ordinativi, un relativo aumento dei prodotti fi niti che restano in magazzino. L̓ occupazione industriale cala in misura signifi cativa (-0,7 per cento nel trimestre) soprattutto per il brusco abbassamento delle assunzioni in un trimestre dellʼanno, il secondo, generalmente più favorevole rispetto ai primi tre mesi dellʼanno.

I Globi della Mai candidatia “Luogo del cuore” del Fai I Giovani Imprenditori dellʼAscom sostengono la candidatura della

Sala dei Globi della Biblioteca Angelo Mai – con gli antichi “mappamondi” opera del celebre geografo Coronelli – a Luogo del cuore del Fondo Ambiente Italiano. Il Censimento organizzato dal Fai, giunto questʼanno alla sesta edizione, nasce per dar voce alle segnalazioni dei beni più amati in Italia e per assicurarne la tutela. Fino al 31 ottobre, quindi, tutti i cittadini di Bergamo e provincia potranno votare per “La Sala dei Globi” sia sul sito www.iluoghidel-cuore.it sia in una delle fi liali di In-tesa San Paolo. Il Gruppo Giovani Imprenditori intende impegnarsi in prima linea per tutelare i globi del Seicento, uno terracqueo ed uno celeste, e preservarli dallʼine-sorabile incedere del tempo.

voto superiore a 90/100. I benefi ciari avranno lʼopportunità di utilizzare i prestiti nel corso degli anni studio e li potranno restituire dopo il conse-guimento della laurea senza alcun aggravio di tasso dʼinteresse. I Prestiti dʼonore sono stati consegnati dal presidente di Pro Universitate Bergomen-si, Emilio Zanetti, e dal rettore Stefano Paleari.

Trasporti, musei e acquisti:Bergamo vara la “Card 24h” Percorsi giornalieri fra monumenti e musei, quattro itinerari che

spaziano tra natura, arte e scienza ma anche la possibilità di viaggiare sui mezzi pubblici e acquisti scontati nei negozi. Obiettivo: far conoscere Bergamo in poche ore. Dopo la versione da 48 e 72 ore, adesso cʼè anche “Bergamo Card 24h”, nata da una collaborazione tra Comune, Atb, Museo Adriano Bernareggi, Fondazione Bergamo nella Storia, GAMeC, Provincia e Turismo Bergamo. La Card da questʼanno sarà in vendita per la prima volta anche nelle tabaccherie. È rivolta ai turisti, soprattutto stranieri, in virtù dellʼestre-ma facilità dʼu-so. Al solo costo di 10 euro, la tessera permet-terà a quanti arrivano a Ber-gamo di girare la città in una sola giornata.

Trasporti, musei e acquisti:

Page 16: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

di AlessANDrO cheUlA

31EcOnOmIA

eUrOtrA BrIcS e PIGS

Nonostante la buona riuscita dell’ultimo vertice di bruxelles, l’euro senza europa si sta dimostrando un traguardo difficile da raggiungere. Una moneta forte prima della crisi, stretta tra l’incudine dei brics e il martello dei Pigs. Nella speranza che non diventino “Piigs”, con la seconda “i” in rappresentanza dell’italia.

M eglio l’Europa senza euro di ieri o l’euro sen-za Europa di oggi? Una cosa è certa: l’euro non

sopravviverà se l’Europa non riprenderà a crescere. Ma per farlo, l’Europa dovrà rinunciare alla presunta superiorità di un modello sociale non più sostenibile. Un nodello i cui livelli di spesa pubblica, quindi di tassazione, superano la metà del Pil. Fautori della “economia sociale di mercato”, che per mezzo secolo ha distinto il modello europeo rispetto a quello americano, noi europei forse do-vremo scegliere a quale dei due termini rinunciare: il “sociale” o il “mercato”. Come seppe fare trent’anni fa il modello anglosassone con la svolta antikeynesia-na di Reagan e Thatcher, che privilegiò il mercato rispetto allo Stato. Ma l’Euro-pa, a causa della Germania, non ha anco-ra scelto il nemico da battere: inflazione o recessione? Ciò perché la Germania, a differenza degli Stati Uniti, pare temere

assai più l’inflazione della depressione. Da qui la propensione a politiche deflat-tive-depressive (austerità fiscale, rigidi-tà della spesa, scarsità del credito, parità del bilancio) piuttosto che politiche inflattive-accrescitive di tipo keynesiano (spesa pubblica, deficit spending). Ma per spiegare la genesi dell’odierna situa-zione occorre un piccolo passo indietro.

KOhl e mitterANDAveva ragione il saggio Kohl, colui che unificando la Germania ha salvato e ri-lanciato vent’anni or sono, insieme a Mitterand, il processo di unificazione comunitario, poiché senza la Germania unita l’Europa unificata era una nobile finzione (non che non lo sia ancora, ma almeno la finzione è caduta per lascia-re il posto alla cruda realtà dei fatti). La questione dell’unità europea, dice-va Kohl, è tout court la questione della pace, poiché la storia d’Europa è stata per 1500 anni una storia di guerre. Ga-rantire l’unione europea significa dun-que assicurare al vecchio Continente la pace perpetua, pace di cui la moneta unica – l’euro – è prezzo e pegno ad un tempo. Un prezzo che agli europei è costato e costerà ancora molto, ma un pegno che non ha alternative se non il ritorno a conflitti ben più violenti e de-vastanti di quelli monetari. Poiché in un’Europa senza guerre mantenere la pace costa più che fare la guerra. Una terza guerra mondiale sarebbe costata

meno, in termini economici, della gran-de crisi che da quattro anni stiamo viven-do. È questo infatti uno dei due grandi portati (regali?) della globalizzazione, di cui l’integrazione europea è parte fondante. La prima, come già detto, che in un mercato globale mantenere la pace costa, in termini economici, più che fare la guerra; la seconda che la globalizza-zione dello scambio è l’unica alternativa alla planetizzazione della guerra. La ter-za, conseguenza diretta delle prime due, è data dal fatto che la dura crisi finanzia-ria che stiamo attraversando – crisi che, proprio grazie all’unificazione europea e allo scambio globale, non porterà a una guerra mondiale come avvenne dopo la crisi del 1929 quando la rispo-sta fu il protezionismo – è il prezzo che dobbiamo pagare alla pace.

eUrOPA seNZA GermANiA?Eppure una domanda, per quanto para-dossale, alla luce delle attuali tensioni inter-europee è oggi pertinente: senza la Germania l’Europa starebbe meglio? Domanda che ne pone una speculare: cosa sarebbe la Germania senza l’Eu-ropa? L’Europa, comunque, può fare a meno della Germania? No, l’Europa non può fare a meno della Germania. Non l’Europa economica, poiché la Germa-nia ne è la motrice insostituibile; ma nemmeno l’Europa politica, poiché sen-za la Germania l’Europa federale non potrebbe essere tale. È vero che i pro- s

Collettiva Alfa con abbondanze.pdf 1 27/07/12 14:35

Page 17: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

La Germania, a differenza

degli Stati Uniti, pare temere assai più l’inflazione della depressione

33EcOnOmIA32

blemi indotti dall’egemonia germanica, come in passato sono stati costosi (e san-guinosi) sono tuttora numerosi, ma for-se, questo il dubbio, lo sarebbero ancora di più in assenza di una locomotiva con-tinentale trainante come quella tedesca. Il fatto è che la Germania, come per altri versi la Francia, nonostante il processo di unificazione e omologazione europea è ancora un Paese “diverso” per un sem-plice fatto: l’essere tuttora uno Stato-nazione nel senso storicamente pieno del termine, ovvero uno Stato molto for-te e una nazione molto coesa. Diciamo Stato-nazione “pour cause”, a ragion veduta, anche se in tempi di integrazioni ed equalizzazioni sovranazionali parlare di Stato-nazione può sembrare anacro-nistico o quantomeno fuori luogo. Ma non nel caso della Germania, poiché il modello ottocentesco di Stato-nazione, analogamente a quanto si potrebbe dire per la Francia, le si attaglia ancora per-fettamente. Al punto da rendere diffi-cile, benché irreversibile e ineluttabile per le ragioni che poi diremo, non solo l’attuale unione monetaria ma anche la futura unione politica federale. Assetto tanto lontano quanto futuribile cui la Merkel rinvia ambiguamente qualsiasi decisione in materia di eurobond (uni-ficazione ed europeizzazione, ovvero sostenibilità europea, dei debiti sovrani dell’eurozona).

iNFlAZiONe O recessiONe? Tutto ciò premesso, un fatto comunque è certo. Lo ribadiamo perché siamo con-vinti che sia il dato di fondo da cui sca-turisce l’origine degli attuali problemi. L’Europa, a causa della Germania, non ha ancora scelto il nemico da battere: in-flazione o recessione? La Germania, eco-nomia trainante del vecchio Continente, al contrario degli Stati Uniti, teme di più l’inflazione della recessione. Traumatiz-zata dall’esperienza di Weimar – quan-do alla fine degli anni Venti del secolo scorso la grande crisi del ’29 aggravò una situazione già drammatica a causa del pa-gamento dei debiti di guerra imposto alla Germania dalla pace di Versailles, tanto che per acquistare un chilo di pane occor-reva un miliardo di marchi, dramma che di lì a poco fu concausa di una tragedia ancora più grande, il nazismo e la guerra – la Germania ha fatto della lotta all’infla-

zione un must assoluto al quale preferire, se necessario, la recessione e addirittura la depressione. Non si spiega altrimenti il suo pervicace “nein” non solo agli eu-robond e ad una qualsivoglia “interna-zionalizzazione” del debito, ma pure ad un sia pur timido allentamento del “fiscal compact”, il patto la cui austerità fiscale e rigidità di bilancio sono visti dai partner più deboli, inclini a preferire l’inflazione alla recessione, come una indebita forma di miope politica deflattiva di controllo della spesa e dei conti pubblici.

stAtO e mercAtOiN itAliA Nemici“Grande è il disordine sotto il cielo, la situazione è eccellente”. Non sono parole di un anarchico dell’Ottocento ma lo slogan maoista della rivoluzione culturale del 1966, dal cui fallimento è nata alla fine degli anni ’70, per merito di Deng, la grande Cina che oggi co-nosciamo. Ebbene, parafrasando quel-lo slogan, potremmo dire che l’attuale scenario, sia nazionale che europeo, è di grande disordine ma proprio per questo non è affatto eccellente. La prima emer-

genza è quella economica congiunturale (il mercato) cui in Italia si aggiunge una seconda emergenza strutturale di natura politica (lo Stato). Nasce da qui la pre-carietà profonda e diffusa che investe il sistema-Paese, ossia tutta la società nel suo complesso sia pubblica (lo Stato) che privata (il Mercato). Dal fatto che Stato e Mercato in Italia sono nemici, l’un contro l’altro armati. Avversari, non solo separati in casa come dovrebbe essere in un Paese normale. Ciò perché Stato e mercato sono figli non solo di epoche diverse ma soprattutto di due culture diverse. Mentre il mercato è stato forgiato dalla cultura del Nord, lo Stato è stato plasmato dalla cultura del Sud. Si tratta, sia detto senza adombrare alcun discorso separatista, di due cultu-re geneticamente inconciliabili. Sta qui la madre di tutti gli errori, e di tutti gli orrori, che imprenditori e operatori la-mentano da sempre nel nostro Paese.

ciNQUe emerGeNZePremessa tale “madre di tutti gli er-rori”, cioè la conflittualità tra Stato e mercato quale prima emergenza nazio-

nale, sono cinque le altre emergenze pratiche conseguenti e concomitanti che nel caso italiano aggravano la cri-si sistemica. Si tratta di fisco, credito, burocrazia, welfare, mercato del lavo-ro. È a queste cinque emergenze che devono rivolgersi i nostri sforzi, nella consapevolezza che occorre un livello di coesione all’altezza della gravità del-le questioni che dobbiamo affrontare. Ai problemi nuovi, infatti, non possia-mo rispondere con metodi vecchi, ma con il coraggio di nuove intuizioni e la lungimiranza di innovative missioni. Se in passato, all’epoca dei mercati nazio-nali, la risposta ai problemi stava in una maggiore conflittualità e quindi, per converso, in un maggiore protezioni-smo, oggi la soluzione sta in una mag-giore competitività del sistema econo-mico (il mercato) accompagnata però ad una maggiore cooperazione (solida-rietà) dei sistemi politici. Ossia in uno scambio più libero e meno protetto ma nello stesso tempo più regolato. Lo ha ribadito Jacques Delors, uno dei padri dell’Europa di Maastricht, in un recen-te intervento pronunciato in una sede internazionale. Delors sostiene che, stante le attuali profonde differenze e disparità tra i Paesi dell’eurozona, prima di approdare all’Europa politica (federale) c’è un passaggio intermedio che si chiama Europa economica. Vale a dire l’armonizzazione delle politiche economiche – fisco, lavoro, welfare, energia, oltre alla moneta già attuata – senza le quali non si può parlare di unificazione del Continente. Insom-ma, tra l’attuale Europa monetaria e la futuribile Europa politica federale c’è una possibile tappa intermedia data dall’Europa economica. Europa non ancora attuata stante il macigno del debito, anzi dei debiti “sovrani” (eufe-mismo per esorcizzare la insostenibile pesantezza dei vari debiti statali) la cui gestione comune è il primo passo di una politica economica comunitaria degna di questo nome.

il PrOteZiONismO NON PAGAIn un contesto di abolizione delle fron-tiere, di dilatazione del mercato e di glo-

balizzazione dello scambio il protezio-nismo non paga, essendo non solo una contraddizione in termini ma pure un elemento di squilibrio economico forie-ro prima o poi di tensioni politiche, poi-ché ogni azione protezionistica provoca una reazione uguale e contraria da parte del Paese che ne viene colpito. Certo deve essere un libero scambio concor-dato e regolato, cioè bilanciato e pari-tetico, onde evitare squilibri e disparità che penalizzano i Paesi più corretti e virtuosi. Il libero scambio senza barrie-re è la diretta conseguenza del mercato globale senza frontiere. Non solo, ma la storia d’Europa nel secolo scorso, con due devastanti conflitti mondiali a vent’anni di tempo l’uno dall’altro, ci ha insegnato, è il caso di ripeterlo, che la globalizzazione dello scambio si è rive-lata l’unica alternativa alla planetizzazio-ne della guerra.

eUrO, simbOlO e PeGNO L’euro è il simbolo ideale, oltre che la garanzia reale, della pace europea. Una pace che costa e costerà ancora cara ma alla quale non c’è alternativa se non il ri-torno ai conflitti del passato. Poiché non bisogna dimenticare, questa la seconda caratteristica della globalizzazione, che nel mercato globale mantenere la pace può costare, in termini economici, più della guerra guerreggiata. Una terza guerra mondiale guerreggiata sarebbe costata meno, in termini economici, della crisi che attanaglia l’Occidente dal settembre 2008. Ma una crisi econo-mica senza sangue, per quanto dispen-diosa, è sempre preferibile a una guerra sanguinosa.La crisi che stiamo attraversando, trat-tandosi di un fenomeno in atto ormai da un quadriennio, non è solo economica ma anche politica, poiché le incom-prensioni a livello inter-europeo hanno provocato ritardi nell’avvio di un’ef-

Helmut Kohl e François Mitterand

In un mercato globale

mantenere la pace costa, in termini economici, più che fare la guerra s

Page 18: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

ficace e tempestiva azione anti-crisi. Le cause principali, che si aggiungono al contesto recessivo che stiamo vivendo, sono di due ordini. La prima, endo-gena, è data dalle difficoltà incontrate dal progetto di integrazione europea; la seconda, esogena, è generata dalle tensioni nel processo di globalizzazione mondiale con l’emersione di nuovi com-petitori che hanno profondamente mo-dificato relazioni intercontinentali fino a ieri consolidate. Una crisi nella crisi, dunque, la cui “exit strategy” impone un nuovo approccio a un comune pro-gramma di crescita da parte dei governi di Eurolandia. Ecco perché il recente avvicinamento tra Germania e Italia, con l’adesione anche della Francia, in ordine ad un condiviso “patto di crescita” euro-peo lascia bene sperare in una positiva ricaduta a livello dei singoli Paesi di eu-rolandia.

bresciA, PrODOtti mAtUricON PrOcessi mODerNiMentre a Brescia i prodotti maturi re-sistono alla crisi perché sono rimasti competitivi grazie a processi moderni, a livello nazionale l’economia, dopo un rigido inverno che ha segnato una flessione dell’1 per cento del Pil, ha visto tra gennaio e febbraio 2012 una caduta netta di produzione, fatturato e ordini del manifatturiero, del 2,3 per cento. Per non dire di altri settori quali l’edilizia, la più colpita dalla contrazione del credito, e per non parlare della forte riduzione degli investimenti. L’aumen-to della Cassa integrazione, inoltre, è la conferma che l’occupazione è destinata ancora a diminuire. Province importan-ti per la metallurgia stanno soffrendo: a Brescia, capitale dei metalli ferrosi e non ferrosi, il calo dell’occupazione è quantificabile in mille posti di lavoro al mese. Un salasso di manodopera mai vi-sta in passato che pone problemi anche per un’area a forte intensità industriale come quella bresciana. In questo conte-sto non può mancare un cenno alle que-

stioni energetiche e a quelle ambientali, in particolare le emissioni di Co2, fattori cruciali di competitività per le nostre aziende. L’Italia ha assoluto bisogno di diversi-ficare le fonti ener-

getiche. Siamo l’unico Paese al mondo che dipende dal gas per oltre il 60 per cento della produzione di energia elet-trica. Abbiamo rinunciato al nucleare e per le rinnovabili i cittadini italiani sono costretti a pagare oltre 9 miliardi di euro l’anno in bolletta. Si tratta di un onere eccessivo che penalizza non solo le fa-miglie ma anche le imprese e quindi la nostra capacità competitiva.

NUOVi sceNAriPer quanto attiene allo scenario mondia-le, stiamo assistendo a nuovi riposizio-namenti nei rapporti intercontinentali con l’emergere di grandi protagonisti quali Cina, India, Brasil e Korea. Per non parlare della Russia, la quale però segue un suo percorso atipico non as-similabile ad altre situazioni: la ragione sta nel fatto che, essendo il maggiore forziere di materie prime e il più grande giacimento di energia (gas oltre a petro-lio) al mondo, il futuro non fa paura ma può essere preparato senza fretta. La Cina è in frenata poiché sta attraversan-do un momento congiunturale di calo degli acquisti, con un import di metalli sceso del 20%, mentre la domanda in-diana e koreana continuano ad essere sostenute. D’altra parte, le miniere di rame in Cile nel 2011 hanno lavorato a pieno ritmo rispetto al 2010, tanto che un gruppo ristretto di imprendito-ri bresciani sta pensando ad accapar-rarsi diritti di estrazione del pregiato (prezioso?) metallo. Ma la novità più importante, anche per una economia “rottamivora” come quella bresciana, è il sorgere del Sudamerica come nuova fonte di approvvigionamento per i rot-tami. La conseguenza più probabile è una nuova corsa all’acquisto di materie prima verso i Paesi di questo continente, con l’insorgere di una nuova concorren-

za tra i principali buyer mondiali e quin-di un ulteriore tensione sull’andamento dei prezzi. Il problema esiste. È pensa-bile quindi che ci sarà una forte concor-renza in Sudamerica nell’esportazione dei rottami, un fenomeno che creerà in Europa e in Italia (Brescia compresa, ca-pitale del rottame ferroso e non ferroso) una accentuata competizione per l’acca-parramento della materia prima.

brics cONtrO PiGsQuali risposte nell’immediato? Tra l’Europa monetaria di Draghi e Monti e l’Europa politica della Merkel c’è per ora una terza opzione, l’Europa econo-mica di Delors. Con tre misure imme-diate: garanzia europea, non più solo nazionale, sui depositi bancari dell’eu-rozona (affiancare alle garanzie naziona-li un’assicurazione europea) per evitare una corsa al ritiro dei depositi bancari come è avvenuto in Grecia e come sta avvenendo in Spagna (ma per fare que-sto è necessario che anche la vigilanza sulle banche diventi essa pure europea); trasformazione del Fondo salva-Stati in Fondo salva-banche, come di fatto sta già avvenendo nella pratica quotidiana; unificazione (leggi europeizzazione) dei debiti “sovrani” (leggi statali) eu-ropei, una misura incompleta senza gli eurobond cui la Germania è fermamente contraria poiché su di essa graverebbe il peso maggiore di tale misura. Sarà questo, con ogni probabilità, lo scenario con cui dovremo misurarci nel breve termine. Una situazione pesante che tuttavia, pur nelle nostre condizioni di aziende bresciane generalmente me-die e medio-piccole, non deve intimo-rirci. Per il semplice fatto che la compe-titività di un’impresa non dipende dalle sue dimensioni ma dalla sua efficienza. Oggi la competizione non è più tra real-tà nazionali ma tra sistemi continentali. L’augurio che formuliamo all’Europa, e all’Unione europea che ne è l’espressio-ne istituzionale, è di saper far fronte alla competizione dei Paesi emergenti come i Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa). Purché i Pigs (Portogallo, Irlan-da, Grecia, Spagna), i Paesi più deboli dell’eurozona, non diventino Piigs (ol-tre all’Irlanda anche l’Italia).

A Brescia, il calo

dell’occupazione è quantificabile in mille posti di lavoro al mese

35EcOnOmIA

È TUTTAUN’ALTRA

STORIA!

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

MuseoStorico_PalazzoPodesta_inserzioni_corriere.pdf 31/07/2012 18.13.20

Page 19: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

BreBemILA PAGeLLA DeI SINDAcI

sarà pronta nel 2013 e promette il decongestionamento del traffico nella bassa e lo sviluppo di nuove attività produttive. ma la nuova

arteria, che collegherà brescia a milano, è anche “ladra” di territori. e allora abbiamo interpellato i comuni interessati dal passaggio della

Direttissima per conoscere i loro pareri.

di rOsANNA scArDi e rObertO GiUlietti

36 IncHIEsTA 37

L’hanno battezzata l’autostrada delle opportunità: è la BreBe-Mi, la nuova arteria Brescia-Bergamo-Milano concepita

per viaggi veloci e sicuri, i cui lavori si concluderanno entro il 2013. Un’infra-struttura che favorirà le connessioni tra le più importanti realtà socio-economi-che lombarde, pensata per migliorare la mobilità spesso difficile della regione. Benché il collegamento tra il capoluogo lombardo e Brescia sia già assicurato dal-la Serenissima, la necessità di un’alterna-tiva si è dimostrata impellente fin dagli anni Novanta, causa il crescente traffico sull’A4, spesso congestionata, dove me-diamente transitano oltre 100mila veico-li al giorno (e molti sono i mezzi pesanti) con picchi critici in particolari momenti della giornata o periodi dell’anno di 140mila veicoli. E così dal primo studio di prefattibilità, nel 1996, si è passati a uno d’approfondimento, due di fattibilità nel 1999 e 2000, per arrivare al progetto preliminare, base per la gara d’appalto. Ad assicurarsi progettazione, costruzio-ne e gestione dell’opera è stata la società BreBeMi, la prima in Italia a realizzare una nuova autostrada senza pesare sulle tasche dei contribuenti, ovvero realiz-zando l’infrastruttura grazie al project financing. Così le risorse (2 miliardi 420 milioni di euro) sono arrivate attraverso il finanziamento bancario e i mezzi messi a disposizione dai soci, ripagati dai futuri pedaggi. I lavori sono iniziati il 22 luglio del 2009. L’unico freno è arrivato dai sequestri, lo scorso novembre, di alcuni chilometri per la presunta presenza di materiale inqui-nante nei terreni interessati dal materiale deposto dalla ditta Locatelli, coinvolta nell’inchiesta della Procura di Brescia su un presunto giro di tangenti, in cui la società BreBeMi si è dichiarata parte lesa. Comunque, i lavori della direttis-sima, a fine luglio, hanno raggiunto una percentuale di realizzo del 50 per cento, in perfetta linea con la tabella di marcia. L’arteria, lunga 62 km, è caratterizzata da sei caselli intermedi completamente automatizzati (Chiari, Calcio-Ante-

Foto

Mat

teo

Mar

ioli

lunghezza complessiva della tratta autostradale: 62,1 km

Viabilità ordinaria 34,6 km di cui:• Viabilità di connessione: 17,5 kmBrescia: riqualificazione tangenziale Sud; riqualificazione della 510; varian-te ex SS 11 e MandolossaMilano: riqualificazione della SP 103 Cassanese; riqualificazione della SP 14 Rivoltana • Viabilità compensativa: 17,1 Km Brescia: variante alla SP 17 tra gli abitati di Chiari e CologneBergamo: collegamento tra il casello di Fara Olivana/Romano di Lombardi e Camisano-Ricengo; collegamento tra il casello di Bariano e la SP 129; collegamento tra il casello di Treviglio Ovest/Casirate e la ex SS 11

Province interessate: 5Bergamo - Brescia - Cremona - Lodi - Milano

comuni interessati: 43(compresa la viabilità di connessione e la viabilità compensativa):• Provincia di Bergamo: Calcio - Antegnate - Covo - Fara Olivana - Forno-vo San Giovanni - Bariano - Caravaggio - Calvenzano - Treviglio - Casirate - Pagazzano - Morengo - Isso• Provincia di Brescia: Brescia - Travagliato - Cazzago San Martino - Rova-to - Castrezzato - Chiari - Urago d’Oglio - Cologne - Gussago - Roncadelle - Castegnato - Ospitaletto - Rudiano• Provincia di Cremona: Camisano - Ricengo - Casale Cremasco - Castel Gabbiano • Provincia di Lodi: Comazzo• Provincia di Milano: Pozzuolo Martesana - Truccazzano - Cassano d’Ad-da - Liscate - Settala - Rodano - Pioltello - Segrate - Melzo - Cassina de’ Pecchi - Vignate - Cernusco sul Naviglio

Parchi interessati: 5Parco Oglio Nord • Parco del Serio • Parco Agricolo Sud Milano • Parco Adda Nord • Parco Adda Sud

corsi d’acqua attraversati: 4Fiume Oglio - Serio - Adda - Canale della Muzza

caselli: 6Chiari - Calcio-Antegnate - Fara Olivana-Roma-no di Lombardia - Bariano - Caravaggio-Tre-viglio Est - Treviglio Ovest-Casirate d’Adda

investimento complessivo incluso oneri finanziari: 2,438 milioni di euro. Divisi in: project financing 1,918 mi-lioni, mezzi propri 520 milioni

barriere acustiche: 62.000 m cubi

Ore di code risparmiate all’anno: 6,8 milioni

Flussi giornalieri previsti: 40.000 veico-li all’apertura e quasi 60.000 a regime

incremento annuo Pil: 382 milioni di euro

I NUMeRI del PROGeTTO

s

Page 20: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

solo marginalmente dai lavori dell’arte-ria. “Ricordo i protocolli con la società, la Regione, Confagricoltura e Coldiretti con la consapevolezza che l’intervento sarebbe stato forte. A Treviglio c’era un’altra Giunta, io avrei concesso un dialogo maggiore in cambio di una mi-gliore compensazione ambientale”. Una paura, che è quasi certezza, infatti, Pez-zoni ce l’ha: un aumento del traffico con conseguente inquinamento atmosferico e acustico, se non si creerà al più presto la tangenziale ovest di Autostrade Berga-masche per l’interconnessione tra Pede-montana e Brebemi. “Abbiamo bisogno di una valvola di sfogo – assicura –. Per questo aprirò un tavolo interistituzionale per dare il via ai lavori della grande varian-te che eviterà a coloro che sono diretti a Milano, Crema Lodi e zona industriale di entrare nella nostra città”. s

gnate, Fara Olivana-Romano di Lombar-dia, Bariano, Treviglio Est-Caravaggio, Treviglio Ovest-Casirate d’Adda), tre viadotti (funzionali al guado dei fiumi Oglio, Serio e Adda) e una galleria (per il superamento del Canale della Muzza). Da Brescia si accede dal raccordo di Ospita-letto-Montichiari, in corso di realizzazio-ne da Società Autostrade Centro Padane, per mezzo dello svincolo a ovest di Trava-gliato o dalla Tangenziale sud di Brescia attraverso una bretella di collegamento. Si prosegue verso ovest attraversando le province di Brescia, Bergamo e Milano. L’autostrada è dotata di tre corsie per senso di marcia, più quella d’emergenza, un impianto d’illuminazione lungo tutto il tracciato, necessario per le frequenti nebbie che investono il territorio pada-no, quattro aree di servizio (Chiari nord e sud, Caravaggio nord e sud), due di parcheggio, caselli automatizzati, nonché centri di manutenzione e uno operativo della BreBeMi spa. Ma veniamo ai prin-cipali benefici: secondo i progettisti, la direttissima attrarrà parte del traffico di lunga percorrenza che si concentra sulla A4 e decongestionerà i centri abitati delle pianure bergamasche e bresciane. Si cal-cola che transiteranno quotidianamente 40mila veicoli all’apertura e 60mila a re-gime. Ne conseguirà una riduzione fino al 60 per cento del traffico pesante sulla viabilità locale, il che si traduce in 6,8 mi-lioni di ore in meno perse dai cittadini in coda, calo delle emissioni di Co2 nell’a-ria, incremento del Pil di 382 milioni di euro annui nei territori attraversati. Altro effetto importante, a maggior ragione in tempo di crisi, è sul lavoro: sono 3mila gli occupati in modo diretto o indiretto nella costruzione dell’autostrada e, una vol-ta aperte le aree di servizio, si calcolano 10mila persone impiegate a regime. Altra sfida riguarda la ricaduta sul turismo nel-la pianura padana. Il tracciato interessa 43 comuni con 400 siti archeologici e culturali che potrebbero richiamare l’at-tenzione dei turisti. La BreBeMi, tuttavia, è “ladra” di terreni per il consumo del suolo che comporta. Tra benefici e punti deboli, abbiamo voluto sondare i sindaci dei comuni bergamaschi maggiormente interessati all’arteria per conoscere i loro pareri.

la bRebeMI Nel sIsTeMa INfRasTRUTTURale lOMbaRdO

Riqualificazione viabilità locale non compresa nel progetto BreBeMi

Tratto autostradale Brescia Milano

Riqualificazione viabilità locale compresa nel progetto BreBeMi

Tratto tem funzionale a BreBeMi

Barriera autostradale

Casello autostradale

Intersezioni con altre viabilità

Altre infrastrutture autostradali in progettoAutostrade e tangenzialiesistenti

Linea ferroviaria AV/AC Milano Verona

Metro dopo metro, la BreBeMi ha su-perato i 31 km ed è oltre il 50% del suo tracciato totale. “Si sta procedendo nel sostanziale rispetto del crono programma e al momento non si vedono criticità tali da comportare il rinvio del termine di en-trata in esercizio dell’autostrada previsto per la seconda metà del prossimo anno”. Così il presidente di BreBeMi, Francesco Bettoni, ha fatto il punto sull’avanzamento dei lavori della nuova arte-ria che collegherà Brescia a Milano, sottolineando che “la Brebemi è la dimo-strazione che non abbiamo niente da imparare o da copiare dagli altri Paesi. Quest’opera è l’esempio di come sa andare avanti il Paese reale, così diverso da quello finanziario”. Nell’illustrare i dettagli del lavoro fatto, il presidente ha messo in evidenza come “molti dei punti più impegnativi sono ormai prossimi alla conclusione”. Così i viadotti fluviali (sull’Oglio, Adda e Serio) sono all’83,6%; i sottovia stradali e i passaggi idraulici al 49,1%; le trincee, i rilevati, le aree di servizio al 40% e le altre opere al 21,97%. Non solo. A com-pletamento dell’opera sono previsti 34,6 km di viabilità ordinaria, di cui 17,5 di viabi-lità di connessione (Brescia: ri-qualificazione tangenziale sud, riqualificazione della 510, va-riante ex SS 11 e Mandolossa; Milano: riqualificazione della SP 103 Cassanese, riqualifica-zione della SP 14 Rivoltana) e 17,1 di viabilità compensativa (Brescia: variante alla SP 17 tra gli abitati di Chiari e Cologne; Bergamo: collegamento tra il casello di Fara Olivana/Roma-no di Lombardi e Camisano-Ricengo, collegamento tra il casello di Bariano e la SP 129,

collegamento tra il casello di Treviglio Ovest/Casirate e la ex SS 11). Lavori che, per quanto riguarda il territo-rio bresciano, hanno comportato investi-menti per 453 milioni di euro, di cui 160 per la viabilità locale (solo 60 per gli in-terventi che partono in questi giorni sulla tangenziale sud, la sistemazione dell’ex statale 510 fra lo svincolo dell’ippodro-mo e la Metra, e la costruzione di una bre-

tella di collegamento fra a tangenziale Sud e la “510” alla Mandolossa in territo-rio di Gussago) mentre il resto ha riguardato i lavori per la costruzione del via-dotto sul fiume Oglio, già concluso a parte l’asfalta-tura, i cordoli e le barriere laterali. “Opere – ricorda il presidente – che senza la BreBeMi non si sarebbero

potute fare” e che hanno l’obiettivo di-chiarato di favorire una “efficace integra-zione tra la viabilità ordinaria e la nuova autostrada”.

PARLA IL PRESIDENTE FRANCESCO BETTONI

“LA BreBeMI È L’eSeMPIO DeL PAeSe reALe”

TREVIGLIO

PezzONI: “UN’OPPOrtUNItà, MA OrA Serve LA BerGAMO-trevIGLIO”

La Brebemi modificherà il territorio di Treviglio con due caselli attraverso i qua-li si integrerà con il territorio e servirà il centro abitato, creando una nuova zona a sud della ferrovia, un’ansa a forma di mezzaluna, dove si concentrerà gran parte del traffico. “Nonostante sia un intervento dal forte impatto ambientale, è prima di tutto un’innegabile opportu-nità di sviluppo. Un’opera che ci mette in una condizione felice, un po’ com’è successo con il quadruplicamento della rete ferroviaria – afferma il sindaco di Treviglio, Giuseppe Pezzoni –. Molto spesso si critica chi basa la modernità di un Paese sulla costruzione di nuove strade, ma è proprio con le infrastrutture che si crea una rete di prosperità per la comunità. E BreBeMi è un’occasione per tutta la pianura bergamasca di essere an-cora più competitiva”. Il primo cittadino ha già seguito i lavori quando era a capo della giunta di Pagazzano, paese toccato

38 IncHIEsTABreBeMi

39

In apertura, viadotto Adda carreggiata sud e pile carreggiata

nord, provincia di Milano.Qui, galleria di Treviglio, direzione

Milano, provincia di Bergamo.

Page 21: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

s

CARAVAGGIO

PreveDINI: “AvreMO DUe Aree DI ServIzIO e qUeStO vUOL DIre LAvOrO”

Non c’è autostrada senza aree di servizio. E Brebe-mi ne avrà due a Ca-r a v a g g i o e saranno le uniche, insieme a quelle di

Chiari, che si incontreranno percorren-do l’arteria. Avranno una superficie di 46mila metri quadri e saranno realizzate nell’attuale area agricola fra l’abitato e la frazione di Vidalengo. Il bando è già stato reso pubblico. Per ora si sa solo che ciascuna area avrà una pompa per il rifornimento del carburante e una zona ri-storo con parcheggio (251 i posti). “Sarà un’occasione di occupazione per i molti ragazzi che saranno impiegati nelle aree di ristoro – spiega Giuseppe Prevedini, sindaco di Caravaggio –. Ma il guadagno maggiore sarà dato dai caselli, uno nel nostro territorio, in prossimità del Centro Verde, e uno al confine con Bariano, che aumenteranno il valore degli insediamen-ti produttivi e delle attività”. Prevedini fa anche parte del Comitato di controllo Brebemi in Regione Lombardia, ne-cessario per tenere le lacune (leggasi il suolo prettamente rurale sottratto) sotto controllo: “Ho speso un milione e mezzo di euro per costruire la Riserva naturale fontanile del Brancaleone, l’importante è avere la testa sulle spalle e agire nell’inte-resse dei cittadini di tutti i comuni berga-maschi, senza badare solo ai propri inte-ressi – afferma –. Hanno sempre criticato la viabilità sul nostro territorio, con poche strade che ci collegano a Milano e Brescia e costi esagerati per il trasporto delle mer-ci. Finalmente abbiamo una nuova arteria. Dobbiamo guardare al prossimo obietti-vo, l’alta capacità dell’autostrada quando entrerà a pieno regime”.

CASIRATE D’ADDA

PAveSI: “StrAvOLtI DALLe OPere, MA cerchIAMO DI cOMPeNSAre”

41IncHIEsTABreBeMi

Accanto a quello di Treviglio, il terri-torio del comune maggiormente “se-gnato” dalla Brebemi è quello di Casi-rate d’Adda, “con un impatto maggiore contando solo 4mila abitanti ed essendo a vocazione agricola”, puntualizza il vi-cesindaco Marco Pavesi. Non solo è pre-visto il casello dell’autostrada Treviglio Ovest-Casirate, ma anche l’intercon-nessione con la Pedemontana e, nello stesso corridoio, l’alta velocità. Dunque una triplice infrastruttura che si va ad aggiungere al recente quadruplicamen-to ferroviario. A farne le spese un’area agricola tra le più pregiate in Lombar-dia. Va ricordato che, in complesso, per realizzare l’arteria sono state effettuate occupa-zioni di terreni per 9,7 milioni di mq. Di questi, 6,2 milioni riguardano espropri. Il Comune di Casirate è riuscito a spuntarla su alcune con-cessioni. “Abbiamo otte-nuto la costruzione di un sottopasso in via Brolo che collega il nostro co-

mune con Treviglio, passando per l’area di campagna del Roccolo, dove transi-teranno macchine agricole, biciclette e mezzi leggeri – aggiunge Pavesi –. Inoltre, attraverso il Parco Adda Nord, abbiamo concordato una pista ciclabile che sarà finanziata dalla Regione. Col-legherà l’area delle infrastrutture con la nostra foresta di pianura incorniciata da 36mila alberi autoctoni. Per noi, un polmone verde necessario per il bilan-ciamento”. La preoccupazione maggio-re è l’aumento del traffico, ma anche in questo caso si è pensato a una soluzione, una bretella che dirotti fuori dalla statale per Bergamo e Lodi il traffico pesante.

“Il progetto, finanziato da Tav e realizzato dalla Provincia di Bergamo, c’è. Se tutto dovesse andare secondo i piani sarà appaltato a breve, altra cosa se dovessimo aspettare anni. Allora subiremmo davvero tutti i danni dall’aumento di traffico”, conclude Pa-vesi.

Viadotto Oglio, direzione Brescia, provincia di Bergamo.

Page 22: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

sera passano per il centro, diretti a Mi-lano”. Una nuova tangenziale che passa a sud dell’abitato taglierà, infatti, il traf-fico fuori da Calcio. Ma la particolarità del Comune bergamasco è l’aver ottenu-to non solo una mitigazione ambientale, ma anche visiva: “Ci saranno piantuma-zioni di alberi per rendere il paesaggio più gradevole – racconta il primo citta-dino, attento anche all’aspetto estetico dell’infrastruttura –. Siamo stati agevo-lati dal Parco naturale dell’Oglio, di cui facciamo parte, e che ha contribuito a questo nuovo progetto”.

43IncHIEsTABreBeMi

42

ROMANO DI LOMBARDIA

LAMerA: “Per NOI SOLO vANtAGGI e chANce DI SvILUPPO”

Solo vantaggi dalla Brebemi per il terri-torio di Romano di Lombardia, che non viene toccato direttamente dalla diret-tissima. Il casello Romano-Fara Olivana si trova, infatti, a un chilometro e mezzo di distanza dal paese, il cui abi-tato sarà collegato al trac-ciato da una tangenziale. A realizzarla Cepav 2, il Con-sorzio Eni per l’Alta veloci-tà. “La bretella – commenta il sindaco Michele Lamera – creerà un anello di circo-lazione attorno alla città, facendo diminuire notevolmente il traf-fico nel nostro centro urbano, concen-trandolo a nord e sud. Accanto a questo aspetto di importanza fondamentale, ci aspettiamo un rilancio delle attività negli insediamenti produttivi attualmente pre-senti, un incremento della loro rendita e un’organizzazione logistica più consona per tutti quegli artigiani e commercianti

BARIANO

BerGAMASchI: “IMPAttO trOPPO INvASIvO, AGrIcOLtOrI SchIAccIAtI”

“A Bariano la Brebemi è un intervento invasivo che si aggiunge a quello per l’Alta velocità ferroviaria. Troppo per noi, se si considera che il nostro è un paese densamen-te abitato, ma che si estende su un territorio di soli sette chilometri quadrati”. A par-lare è il sindaco Fiorenzo Bergamaschi, sicuro da un lato che si tratti di un’opportunità – “il mondo – dice – va avanti, non si può rimanere indietro” –,

ma preoccupato per i danni ambientali, “per gli espro-pri ripagati da una com-pensazione in denaro che ripaga ben poco”. “Quando un’autostrada ti passa sopra la testa – aggiunge Berga-maschi – e spazza via i sogni di una vita, c’è ben poco da esser contenti. Com’è acca-

duto ai proprietari di due aziende agricole tagliate letteralmente a metà”. Eppure anche il primo cittadino di Bariano è ri-

CALCIO

qUArtINI: “OrA cerchIAMO DI SALvAGUArDAre IL PAeSAGGIO”

Anche il territorio di Calcio, che si estende su sedici chilometri quadri, viene modificato sostanzialmente dal ca-sello della nuova autostrada e dai lavori per l’Alta velocità. Qui, infatti, sono sta-te più forti che altrove le proteste di Legambiente per le colate di cemento nei cantieri. “L’agricol-tura, nostra risorsa prin-cipale e di qualità, viene messa a dura prova, con situazioni compromesse, mi riferisco agli espropri,

alle aziende frazionate con tutti i disagi che ne conseguono per i titolari delle attività”, è la constatazione del sindaco Pietro Quartini. Il quale vede, però, an-che il bicchiere mezzo pieno: “In tempo

di crisi, la Brebemi darà una grossa opportunità che è impossibile non voler cogliere. E poi sa-remo sollevati dal traffico pesante, oggi consisten-te, caratterizzato da quei camion che in particolari ore del mattino e della

che devono poi mettere i loro prodotti su gomma o ferro per portarli a destina-zione, talvolta fuori dall’Italia”. Ma, non

solo trasporto merci. La Brebemi soddisferà un bisogno di mobilità per i tanti lavoratori. “Roma-no è un paese che si basa sul pendolarismo verso le città maggiormente produttive, Brescia e Mi-lano, oltre che Bergamo. Con la nuova arteria, per i nostri cittadini sarà più facile raggiungere i posti

di lavoro. Risparmieremo in termini di ore spese in viaggio”. È innegabile che la nuova autostrada comporta un costo legato all’impatto ambientale, ma ”si spe-ra sia mitigato dalle barriere ecologiche previste sulla carta. Per quanto ci riguar-da, tuttavia, il saldo sacrifici-benefici è nettamente positivo”, conclude il primo cittadino.

s

uscito a portare a casa qualche piccola vittoria. “Siamo stati bravi a strappare qualche mitigazione, come una bretella di congiunzione che passa all’esterno del territorio e aiuta a smaltire il traffico, la-sciando la vecchia statale più tranquilla”, evidenzia Bergamaschi, precisando che i lavori sono in fase di realizzazione. Ma c’è un’altra conquista: “Abbiamo fatto sì che i lavori per la bretella e l’Alta velocità fos-sero i più vicini. Se così non fosse stato, quella in mezzo sarebbe stata terra di nes-suno”. E gli effetti positivi? “Sicuramen-te saranno sulla mobilità di passeggeri e merci, ma tanto ottimismo è da prendere con le pinze – afferma il sindaco scettico –. E non sono la cura per i nostri problemi di economia”.

Page 23: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

tenuti in-vece per gli agricoltori della zona. “I terreni non sono dei contadini, ma quasi tutti di proprietà della Misericordia Maggiore di Berga-mo – ricorda il vicesindaco –. L’obietti-vo della congregazione è lo sviluppo del territorio. E come tale ha agito”.

IncHIEsTABreBeMi

44

s

ANTEGNATE

LANzINI: “ teMIAMO GLI effettI DeLL’INqUINAMeNtO”

Una parte del tracciato si trova al con-fine con le prime costruzioni di An-tegnate, tanto da poter affermare che Brebemi fa parte dell’abitato. “Siamo convinti dell’opportunità economica che l’infrastruttura offra, sia in ter-mini di livelli occupazionali, sia di incremento per il Pil locale, tuttavia l’impatto da noi è più forte che altro-ve” commenta il sindaco Andrea Maria Lanzini, che in questi anni si è rimboc-cato le maniche lavorando sodo per mitigare e governare il colpo sull’am-biente. “Rumore e polveri sottili au-menteranno – aggiunge, preoccupato per la salute dei propri cittadini –. Per questo stiamo lavorando a più mani, insieme agli ingegneri di Brebemi, per trovare un piano che quantomeno riduca gli effetti negativi dell’inquinamento”. Al-cune modifiche sono già sul tavolo: si tratta della schermatura degli effetti acustici, ottenuta con la creazione, attraverso ri-modellamenti morfologici, di dune anti-rumore associate ad ampie fasce di boschetti.

FARA OLIVANA CON SOLA

PezzettI: “cON LA NUOvA ArterIA I DUe ceNtrI tOrNANO AD eSSere DIvISI”

Con i suoi 1.167 abitanti, Fara Olivana con Sola è il comune più piccolo tra quelli attraversati dalla Brebemi, con l’avvento della quale i due centri vengono divisi: Fara Olivana da una parte, Sola dall’al-tra. “Un sottopasso, già avviato, mette i due abitati in comunicazione, ma non è la stessa cosa – ammette il vicesindaco, Gregorio Pezzetti –. E non è il solo disa-gio. La nuova arteria passerà a sei-sette metri dal cimitero, che si trova a metà fra

i due territori, con tutte le difficoltà con-seguenti. Per questo l’ingresso dovrà essere spostato su un altro lato”. Pezzet-ti è consapevole che si tratta di un’opera importante, e come tale imposta, ma la-menta la mancanza di lavori di compen-sazione ottenuti da altri comuni. “Chi ci ha preceduti era contrario – afferma con amarezza – e forse, al posto di un no a prescindere, avrebbe dovuto portare a casa qualche vantaggio”. Disagi con-

Viadotto Serio Varo Campate, provincia di Bergamo.

Page 24: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

IncHIEsTABreBeMi

s

Giuseppe ColleoniPresidente Colpack S.r.l.

luCiano BonettiPresidente Foppapedretti S.p.A.

LA GRANDE ENERGIA DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE.

035 242564 / bergamoenergia.it

sara ColaniTrainer Sportpiù Health & Sport Clubs

le nostre imprese hannoENERGIA DA VENDERE.

www.m

ulti-cons

ult.co

m

ADV Bergamo Energia 200x260_02.indd 1 23/07/12 10:03

TRAVAGLIATO

BUIzzA: “DALL’AUtOStrADA NON cI ASPettIAMO GrANDI cOSe”

Alcuni vantaggi, tante perplessità. Così vede la Brebemi Dante Daniele Buizza, sindaco di Travagliato, che apprezza i vantag-gi che ne potrà trarre la viabilità generale ma ammette anche: “non ci aspettiamo grandi cose”. Le preoccupazioni nascono dal fatto che l’autostrada taglierà in due il territorio comunale:

“La parte nord del nostro Comune non sarà più servita come prima. Abbiamo chiesto inutil-

mente di ripristinare tutti gli attraversamen-ti esistenti che l’opera interrompe, ma non è stato concesso nulla se non il sottopasso su via Tremola e nessun altro”. Il sindaco ricorda che dopo l’ok del Cipe al progetto “non è più possibile fare nulla” e “che la

passata amministrazione non aveva valu-tato alcuni aspetti del progetto e di conse-

guenza non aveva fatto le richieste dovute. Il dato di fatto è che oggi gli agricoltori colpiti subi-

scono un danno non irrilevante”. E se l’aspetto economico è im-portante a preoccupare il sindaco sono anche i danni ambientali, “risultato di un progetto che non ha trascurato niente per quello che riguarda il traffico a pagamento mentre ha certo sottovalu-tato alcune conseguenze negative per i tratti liberi”. I rischi che vede il sindaco sono riferiti ai lavori per la variante della SS 235 (Lodi-Crema) “che porteranno molto traffico sul nostro territo-rio, ma soprattutto la realizzazione del raccordo da Roncadelle allo svincolo di Travagliato Ovest a una sola carreggiata con una corsia per senso di marcia che dovrà raccogliere tutto il traffico della tangenziale Sud da e per Brebemi”. Ma Buizza non sembra voler mollare ed è tuttora alla ricerca di “soluzioni migliorative da realizzare contemporaneamente al resto del progetto”.

ROVATO

MArtINeLLI: “tANtI DISAGI che StIAMO AffrONtANDO”

“Sono stata eletta da pochi mesi e la nuova amministrazione si è fatta subito carico dei disagi che la Brebemi ha portato in Paese”. Così il sindaco Roberta Marti-nelli presenta la nuova autostra-da pur sottolineando la necessità dell’opera. “Da subito abbiamo cercato il dialogo con Brebemi per tamponare le opere già eseguite ma non idonee”: il ri-ferimento specifico è al sottopasso Grumetto costruito ex novo “ma con dimensioni ridotte, due corsie che sono di poco superiori a una corsia e una doppia curva a gomito, appena usciti dal tunnel, molto pericolose e che hanno già procurato degli incidenti”. A metà luglio, il sopralluogo dei tecnici della società appaltatrice ha favorito la parziale so-luzione dei problemi: “Sarà predisposto un semaforo che farà transitare le auto a senso alternato – ricorda il sindaco – e la generosità di un nostro concittadino che ha ceduto gratuitamente il proprio terreno, consentirà di togliere la seconda curva”. Più in generale, “a Rovato l’autostrada non sta portando molto, soprattutto in termini occupazionali – precisa il sindaco –. La zona direttamente interessata è a sud del Comune e l’agricoltura non subirà particolari dan-ni. Per quanto riguarda gli espropri mi riferiscono che le indennità erogate sono circa a metà del totale”. Nessuna indicazione reale sulla possibile crescita dell’inquinamen-to. “Adesso – ammette il sindaco – non possiamo saperlo, monitoreremo la situazione quando l’opera sarà a pieno re-gime e ne trarremo le dovute considerazioni”.

47IncHIEsTABreBeMi

Page 25: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

48

CHIARI

MAzzAtOrtA: “tANtI vANtAGGI e POchISSIMe OMBre”Nel comune di Chiari sarà presente l’unico casello di entrata/uscita e area di servizio della Brebemi in terra bre-sciana e il suo sindaco, Sandro Maz-zatorta, elenca i vantaggi dell’opera. “Per prima cosa l’autostrada garantirà un collegamento veloce con Milano, un collegamento atteso da decine di anni dai nostri cittadini e da molte im-prese della zona e non solo, che hanno rapporti lavorativi nel capoluogo regionale e nel suo hinterland. In secon-do luogo, gli interventi previsti sulla viabilità ordinaria garantiranno collegamenti rapidi con Brescia e con il nuovo trat-to di tangenziale. Con la va-riante alla SP62, eliminando finalmente l’infelice passaggio a livello di Cologne, sarà più faci-le raggiungere la zona del lago di Iseo mentre con il tratto in Chiari di tangen-ziale nord, finanziato per 4 milioni di

euro da Brebemi, si chiuderà l’anello delle tangenziali. Terzo, e non ultimo vantaggio, la notevole quantità di de-naro arrivata sul territorio grazie alle indennità di esproprio. Consideriamo, per una stima fatta, che la cifra pagata dalla società agli espropriati si aggiri attorno ai 50 milioni di euro”. Poche

le ombre di questo proget-to: “Il prezzo pagato ri-

guarda soprattutto le aree agricole cedute

all’infrastruttura. Circa 1 milione e 200mila mq com-plessivamente a fronte però di una

strada indispensa-bile per il territorio

e delle indennità certa-mente eque che la società

ha corrisposto agli espropria-ti. Per quanto riguarda l’inquinamento – aggiunge Mazzatorta – il traffico di altre strade si sposterà sull’autostrada

e paradossalmente potrebbe diminui-re anche in considerazione del minor tempo che servirà per raggiungere le mete. Per quanto poi riguarda il terri-torio, Chiari non si trova divisa dall’in-frastruttura perché l’autostrada taglia la città sul confine a sud. Poche aree cla-rensi restano “sotto” l’autostrada”. Ma la soddisfazione per l’opera resta tanta, e principalmente per due motivi: “Le osservazioni avanzate dal nostro Co-mune, in fase di approvazione del pro-getto definitivo, sono state accolte dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr.) e il rapporto con la società, che si è sempre resa disponibile a trovare soluzioni alle numerose richieste che arrivavano dal territorio, è stato ottimo sin dal primo giorno”. Ora non resta che aspettare. “I lavori proseguono nonostante alcune difficoltà – conclude il sindaco – e per le tempistiche ci auguriamo che l’ope-ra sia completata entro la fine del 2013 come da programma”.

IncHIEsTABreBeMi

BRESCIA

PArOLI: “UNA GrANDe OPPOrtUNItà che POrterà SvILUPPI POSItIvI”

Il comune di Brescia non è diretta-mente interessato dal tracciato della Brebemi ma “accorciare” percorso e tempi ed avvicinare le due principali città lombarde è stato uno dei motivi principali per la realizzazione di questa autostrada. “La Brebemi è una grande opportunità perché un collegamento più rapido, più facile e più sicuro tra le due principali realtà della Regione Lombardia porterà una serie di sviluppi sicuramente positivi”. Ne è certo il sin-daco di Brescia Adriano Paroli, che nel-la nuova autostrada vede i “risparmi” in termini di tempi e le grandi potenziali-tà future. “Le previsioni della Brebemi ci dicono che l’autostrada consentirà un risparmio sui tempi di percorrenza di circa 20 milioni di ore in un anno mentre saranno oltre 6 milioni le ore di code risparmiate – ricorda il sinda-co di Brescia –, inoltre è previsto un incremento del prodotto interno lordo

delle zone interessate dall’autostra-da, di circa 380 milioni l’anno. Anche questi numeri ci dicono l’importanza dell’opera”. Inoltre, grandi prospet-tive si potranno aprire anche in ottica turistica perché “oltre a migliorare la mobilità dell’intera regione e la com-petitività delle realtà economiche pre-senti nell’area – aggiunge Paroli – la nuova autostrada consentirà di portare nella nostra città, e in tutta la provincia, nuove opportunità: penso al turismo ma anche e soprattutto all’Expo del 2015”. Da Brescia l’accesso alla Brebemi po-trà avvenire dal raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari (realizzato dalla società autostradale CentroPada-ne), attraverso lo svincolo di intercon-nessione situato ad ovest di Travaglia-to, oppure dall’attuale Tangenziale Sud di Brescia attraverso un apposito tratto di autostrada e una bretella di colle-

gamento alla SP19 con due svincoli intermedi (Travagliato Est/Castegna-to e Ospitaletto/Travagliato Ovest). Dall’interconnessione con la Ospita-letto-Montichiari fino alla barriera di Chiari-Castrezzato, la Brebemi sarà a circolazione libera e servirà la principa-le viabilità provinciale (SP16, SP106, ed ex SS11) attraverso due svincoli a rotatoria a livelli sfalsati (SP16 e SP62 a Rovato) e un terzo svincolo con ram-pe dirette sulla ex SS11 (Tangenziale Ovest di Chiari).

49

Viadotto SP 16, comune di Rovato, provincia di Brescia.

Page 26: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

51

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

STRAdE E QUARTIERI50

BOrGO PALAzzODOve ANtIcO e MODerNO vANNO A BrAccettO È la via con più negozi, ben 300. Un’ampia offerta che risponde alle esigenze dei residenti e mantiene viva la comunità. ben inseriti i nuovi arrivi, anche stranieri. Pulizia carente del morla, parcheggi e scarsa illuminazione tra i problemi segnalati.

di sArA NOris

P er essere un borgo – con le sue tradizioni, le sue carat-teristiche, le regole del “ci si conosce davvero tutti” – lo è

a tutti gli effetti. Anche se negli ultimi anni un buon numero di stranieri, nuovi negozi e anche “giovani” locali hanno portato una ventata di cambiamento nella via. Borgo Palazzo, poco più di un chilometro di asfalto nel tratto il ponte della circonvallazione e via Camozzi, è tra le vie più popolose della città e, soprattutto, quella con la maggior pre-senza di negozi. Ci sono 300 attività, per oltre 1.200 addetti. Un borgo dove, soprattutto da piazza sant’Anna verso via Camozzi, vuoi per la concentra-zione di negozi e di servizi, vuoi per le case d’epoca e i negozi storici, è facile

respirare un’atmosfera da paese, dove gli anziani trovano tutti i negozi per la spesa di ogni giorno (dal macellaio al fruttivendolo, dal fornaio al piccolo su-permercato, dalla sarta alla merceria) e pure il bar-ritrovo vicino a casa, dove ci si conosce e ci si saluta tutti. Ma le tra-dizioni, in questi ultimi anni, si sono incontrate e mescolate con gli stranieri che vivono e lavorano in Borgo Palazzo (diversi i kebab che hanno aperto vici-no a viale Pirovano, verso la Celadina, ma anche negozi gestiti da cinesi) e con giovani commercianti che hanno aperto nuove attività, soprattutto bar e locali alla moda. “È proprio così, Borgo Palazzo offre di tutto”, dicono in coro i commercianti della via elencando non solo i negozi di prima necessità, ma anche i ristoranti e i locali, le scuole (dal nido alle Medie),

il nuovo parco Galgario, la polisportiva Olimpia, un punto di riferimento per i piccoli del quartiere. Il tutto a due passi dal Sentierone. Non mancano, purtroppo, le note do-lenti, come l’illuminazione, che dal-le parti di viale Pirovano e via Serassi aspetta di essere cambiata e intensifi-cata, o la striscia d’asfalto che da piazza sant’Anna corre verso via Camozzi e che nel borgo tutti aspettano venga rimossa, o, ancora, la pulizia del torrente Morla, che d’estate crea qualche disagio. “Un quartiere dove complessivamente si vive bene”, ammette Francesca Pedroni, ti-tolare da quarant’anni de La casa della borsa. Un borgo che, con i suoi pregi e i suoi difetti, nel centro della città mantie-ne il legame con le tradizioni ma apre le porte al nuovo, giovane o straniero che sia, che avanza.

OrNellA cAlDArA(ArticOli reGAlO, cAsAliNGhi)

Qual è un pregio di Borgo Palazzo?“Sicuramente il fatto di essere un borgo storico, piacevole, a dimensione d’uo-mo. Un pregio è anche il fatto che c’è un ricambio generazionale continuo. Ci sono tanti giovani tra i residenti”.Cosa non le piace, invece? “Direi che non c’è nulla che non mi pia-ce. Se proprio devo cercare qualcosa di

negativo, mi piace poco l’idea di restare troppo legati alle tradizioni. Io sono per il cambiamento e il rinnovamento”.Come si lavora qui?“Forse è meglio dire come si lavorava perché ora si cerca di resistere. Però, possiamo dire che si è sempre lavorato molto bene perché chi veniva in Borgo Palazzo a fare acquisti di qualsiasi gene-re aveva i suoi negozi di riferimento. E per qualcuno è ancora così”.Secondo lei Borgo Palazzo è una via sicura?“Sì, non è mai accaduto nulla, se non qualche episodio di reato rimasto per fortuna isolato. Ci sono sempre stati controlli”.Ci sono molti stranieri nel borgo?“Sì, in questi ultimi anni sono aumentati.

Sono soprattutto sudamericani che vivono qui e che lavorano nel borgo e che si sono perfettamente integrati nel quartiere”.

rObertO riGOli(AbiteX)Ci sono buoni servizi nel quartiere?“Sì, direi di sì. C’è un po’ di tutto. È un quartiere vivibile”. Cosa manca invece?“In questo momento credo che non manchi nulla. Forse potrei dire che sa-rebbe necessario rifare il manto stradale e togliere l’asfalto. Fino a poco tempo fa mancavano i parcheggi, ma ora per for-tuna no”. Cosa trovano i giovani in Borgo Pa-lazzo?“Sicuramente tanti ristoranti, anche se non sono specificatamente pensati per loro, e comunque anche alcuni bar e lo-cali che hanno aperto da poco”.È cambiato il quartiere negli ultimi anni?“Sì. Fino a qualche anno fa si potevano trovare anche molte attività all’ingrosso, ora il borgo è più residenziale. Sono sta-te fatte molte ristrutturazioni. Il quartie-re si sta rinnovando”. Che futuro avrà Borgo Palazzo? Come lo vede?“Credo che molto dipenderà da come verrà regolato il traffico. C’è chi vuo-

CI RACCONTANObOrGO PAlAZZO

Ornella Caldara

Roberto Rigoli

PAESE CHE VAI…LE NOSTRE IMPRESSIONI

Il borgo ci è parso vivace e dinamico. È curato e, a parte la zona del Morla, abbastanza pulito. Piazza sant’Anna è un piccolo gioiello nel cuore della via antica: da qui le case d’epoca si mostrano in tutto il loro fascino. Unico neo la striscia d’asfalto che ha coperto l’acciottolato andando a stridere con l’at-mosfera antica del borgo.

s

Page 27: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

le realizzare una zona a traffico limitato con l’intenzione quindi di chiudere la via alle auto dei non residenti. Così fa-cendo, però, senza realizzare ulteriori parcheggi, il borgo morirebbe”.

ANNAmAriA bresciANi(Nessi PANiFiciO)Le piace il quartiere?“Assolutamente sì. Ci abitiamo anche. È un quartiere vivo, dove ci conosciamo tutti e si vive bene”.Allora riaprirebbe il suo negozio qui?“Sicuramente. Abbiamo aperto il 26

giugno dell’86 e quest’anno festeggia-mo i ventisei anni di attività”. I tempi sono cambiati...“D’accordo, non sono più quelli di allo-ra. Però continuiamo a trovarci e a lavo-rare bene qui in Borgo Palazzo”. Cosa cambierebbe della via? “Sinceramente nulla. Anzi, forse i par-cheggi”. C’è carenza?“Per i residenti credo di sì. Ma anche per i commercianti i posti auto non sono poi tanti”.

lUciANA lONGhi(smOKbAr)La sua clientela vive nel quartiere?“In larga parte sì, ma non mancano quel-li che arrivano da fuori”. È un quartiere vivibile?“Sì, è molto vivace. Ci sono tanti negozi e la gente si ferma a fare acquisti ani-mando la via”.Cosa le piace di più di Borgo Palazzo?“Senz’altro il fatto che è rimasto un bor-

go tradizionale, nel senso che ci sono ne-gozi di servizio, di ogni genere, e questo aiuta a mantenere vivo il tessuto sociale”. Quali sono i problemi più avvertiti?“Direi la presenza di troppi immigrati, venditori abusivi che hanno campo li-bero per la carenza di controlli. Poi sa-rebbe ora di sistemare la via togliendo la striscia d’asfalto che copre il porfido”. C’è qualcosa in particolare che chie-derebbe al Comune?“Più sicurezza, maggiori controlli e an-che parcheggi per i residenti del quar-tiere”.

STRAdE E QUARTIERIBorgo Palazzo

52

Le nostre domande a…

FRANCESCA PEDRONI, PRESIDENTE ASSOCIAZIONE BOTTEGHE DI BORGO PALAZZO

“I difetti del quartiere? Ci sono cer-to, però per favore diciamo prima che siamo la via più lunga della città e anche quella che ospita il maggior numero di commercianti e, cosa im-portante, la metà sono donne. Se non è controtendenza questa…”. Francesca Pedroni, presidente delle Botteghe di Borgo Palazzo, mette il quartiere su una bilancia: su un piatto i problemi di una via popolosa e piena di negozi che negli ultimi anni ha visto aumentare anche i residenti stranieri, dall’altra le caratteristiche di un bor-go che più storico non si può con i suoi negozi che si tramandano di ge-nerazione in generazione. Una bilan-cia, alla fine, in perfetto equilibrio. ma allora borgo Palazzo va bene così?“Beh, i problemi ci sono, certo. Ad esempio l’illuminazione stradale: da piazza sant’Anna a viale Pirovano non è più stata rifatta. Manca solo quel tratto. Oppure il torrente Mor-

la che non viene pulito da 11 anni e d’estate, con il caldo e le zanzare, causa diversi problemi. Per non par-lare dei parcheggi, che potrebbero essere di più. Nel 2009 avevamo presentato all’amministrazione co-munale e all’Atb una proposta per riorganizzare i parcheggi ma non si è mai fatto nulla”.e la striscia d’asfalto da piazza sant’Anna a via camozzi? “Assolutamente da eliminare. Nel 2001 era stata rifatta la strada con i cubetti di porfido, che tuttavia si usura. Così qualche anno fa è stata posizionata questa striscia d’asfal-to. Il Comune ci aveva detto che nel 2011 avrebbe rimosso l’asfalto, ma a quanto pare non ci sono soldi nem-meno per sistemare le strade”. e in fatto di sicurezza com’è il quar-tiere?“Non si vive male. Fino a qualche anno fa la sicurezza era un po’ un problema, anche perché la via è lun-

ga: la zona di viale Pirovano era criti-ca. Ma adesso, no. Ci sono anche più controlli”.Quindi è un quartiere vivibile?“Assolutamente sì. Ci sono tutti i servizi. Abbiamo anche una nuova scuola materna e il nuovo parco del Galgario. C’è tutto per vivere bene”. Organizzate eventi o feste partico-lari?“Da quattro anni abbiamo un appun-tamento fisso a settembre: ‘La festa lunga un chilometro’ organizzata dai commercianti con il contributo della Circoscrizione”.

Annamaria Bresciani Luciana Longhi

200x260.indd 1 30/07/12 09.24

Page 28: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

55

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

54 HInTERLAnd

LALLIOLA ztL DeLLA DIScOrDIA introdotta di recente dal comune, la Zona a traffi co limitato ha creato non pochi malumori tra i commercianti. in via di defi nzione il nuovo Pgt che dovrebbe “tutelare” i negozi di vicinato.

di lAUrA Di teODOrO

D a una parte la città e dall’altra una delle zone più industrializzate della Bergamasca. Il paese di

Lallio, anello di congiunzione tra Ber-gamo e Dalmine, è cresciuto parallela-mente allo sviluppo industriale dell’a-rea. Un paese che nel giro di trent’anni ha lasciato definitivamente alle spalle la propria vocazione di territorio agricolo e contadino e ha visto i propri abitanti raddoppiare di numero, passando dai 2mila degli anni Ottanta ai più di 4mila attuali. Nel mezzo sono aumentati i servizi, le abitazioni e naturalmente le attività commerciali che oggi come oggi stanno attraversando un periodo non fa-cile. Complice la crisi e il proliferare di centri commerciali, infatti, negli ultimi anni hanno chiuso una decina di negozi. Per arrestare il fenomeno, che preoccu-pa molti commercianti, da poco meno di due anni è nato il Distretto del Com-mercio 525 che unisce Dalmine, Lallio, Osio Sopra e Treviolo, e potrebbe por-tare una boccata di ossigeno per quanto

riguarda contributi e aiuti. Il nuovo Pia-no di governo del territorio, in via di ap-provazione da parte dell’amministrazio-ne comunale, ha messo inoltre un freno alla nascita di strutture commerciali di media entità che potrebbero causare la chiusura dei negozi di vicinato. Intanto, però, non sono pochi gli esercenti che hanno storto il naso dinnanzi alla Ztl in-trodotta a giugno dal Comune in alcune vie: “Rischi di complicare l’accesso in paese – dicono – e di scoraggiare l’arri-vo dei clienti”.Nonostante la crescita urbanistica, Lal-lio non ha perso la propria vocazione “verde” e amica dell’ambiente, come dimostra la recente apertura del nuovo parco e la realizzazione di due piste ci-clabili. Sul fronte della cultura, il fiore all’occhiello del paese resta la chiesa di San Bernardino, la più antica costruita in onore del grande Santo senese nel 1450. La chiesa è diventata monumen-to nazionale per l’importanza storica ed artistica ed è considerata un pregevole documento del manierismo lombardo ed una delle rarissime rimaste in Lom-bardia.

un’ulteriore difficoltà di accesso ad al-cuni esercizi, soprattutto negli orari di punta. La gente non può pretendere di avere il negozio a portata di mano e allo stesso tempo chiedere la chiusura di una strada. È necessario trovare una soluzio-ne che accontenti tutti”.Il paese ha subito una forte crescita in questi anni?“Stiamo vivendo un certo inurbamento legato al Nuovo Ospedale di Bergamo che potrà essere un’occasione sia sul fronte della forza lavoro sia come mi-glioramento della qualità della vita”. Cosa manca secondo lei a Lallio?“Manca una vera e propria centralità. La piazza attuale, davanti alla chiesa, è vivi-bile ma non fruibile”. Come attività sul territorio riuscite a fare rete?“Diciamo che ci uniamo sui problemi. Facciamo parte del Distretto del com-mercio insieme a Dalmine e questo do-vrebbe rappresentare un’opportunità che ad oggi risulta essere ancora poco conosciuta e quindi viene utilizzata in modo inappropriato. Si potrebbe sicu-ramente fare di più”.

ANDreA DONiZetti(il FrUttetO)Piazza Vittorio Veneto Da quanto lavora a Lallio?“Da 15 anni e devo dire che da quando sono arrivato il paese è molto cambiato: la popolazione nel giro di trent’anni è raddoppiata, le condizioni sono miglio-rate ma resta molto su cui lavorare”.I residenti si sentono ancora legati ai negozi di vicinato?“Da quando sono qui ho sempre man-tenuto la mia clientela affezionata. I rapporti si conservano nel tempo, per fortuna anche con quelli che arrivano da fuori. Spero che quest’ultimi non venga-no frenati dalla Ztl”.Come sono cambiate le esigenze dei clienti?

“Nonostante la crisi, ricercano maggior-mente la qualità. Anche se un prodotto costa di più, preferiscono spendere bene i loro soldi. Ed è proprio la qualità quella che ci differenzia dai centri commerciali”. Per quanto riguarda la sicurezza?“Lallio da questo punto di vista è un paese tranquillo dove la gente si sente libera di far girare i proprio ragazzi e i bambini per strada, a piedi o in bici”.

rObertO mArchesi (cArtOleriA) Piazza Vittorio VenetoCome si vive a Lallio?“Si sta bene. Non mi posso lamentare dell’amministrazione e di come sta lavo-rando. L’unico problema al momento è rappresentato dalla nuova Ztl – nelle vie

San Carlo e Rossini, Mascagni e Pesen-ti – che rappresenta per noi commer-cianti un’ulteriore penalizzazione in un momento non facile, soprattutto per i clienti che arrivano da fuori paese. Non contesto il fatto che quelle strade doves-sero essere messe in sicurezza ma si po-tevano attivare altre soluzioni”.Da quanti anni ha l’attività qui in pa-ese?“Da sette anni e in questo periodo ho visto purtroppo chiudere diverse attività commerciali”.Lallio è un paese attivo?

CI RACCONTANOlAlliO

mAriO micheli (FArmAciA DeGli sPeZieri) Via I MaggioCome vede la situazione del commer-cio a Lallio?“Il momento non è dei migliori perché non è facile trovare il giusto equilibrio tra quelle che sono le esigenze della ca-tegoria e le esigenze dei cittadini. Perso-nalmente ritengo che l’istituzione della Ztl in alcune vie del paese abbia creato

PAESE CHE VAI…LE NOSTRE IMPRESSIONI

Lallio è rimasto un paese legato ai valori di un tem-po: solidi rapporti, una vita sociale declinata anche all’esterno, con incontri al bar, al negozio sotto casa, in piazza. Valori rimasti tali nonostante la crescita de-mografi ca, urbana ed economico-industriale che ha caratterizzato il territorio negli ultimi decenni. An-che l’impegno verso l’ambiente, dai parchi alle piste ciclabili, vanno nella direzione di favorire l’incontro tra le persone.

Mario Micheli

Roberto Marchesi

s

Page 29: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

56 HInTERLAndLallio

“Sì. Le iniziative per i giovani non man-cano, c’è una forte attenzione alla cultu-ra, hanno aperto un parco nuovo e vedo un certo impegno da parte del Comune nel cercare di rendere ancora più vivi-bile il paese. Purtroppo Lallio soffre il fatto di essere vicino a realtà industriali quali l’inceneritore”.

steFANO VAleNZA(tAbAccheriA cArPe Diem)Via I Maggio

Come si lavora a Lallio?“Ho l’attività da circa tre anni e devo dire che va piuttosto bene. Per quanto mi ri-guarda, il lavoro è anche aumentato”. Niente crisi per le tabaccherie? “La clientela è sempre stata molto varia, di tutte le età e non solo di Lallio, forse questo aiuta”.Lo percepisce come un paese sicuro?“Personalmente, pur essendo noi ta-bacchi spesso nel mirino della crimina-lità, non mi è mai successo nulla quindi posso dire che la sicurezza c’è. Hanno istituito la videosorveglianza e l’illumi-nazione è buona. Su questo fronte direi che è stato fatto un buon lavoro”.

eleNA mANDelli(teNtAZiONi) Via Monte Grappa

Le nostre domande a…

MASSIMO MASTROMATTEI, SINDACO DI LALLIONegli ultimi anni, una decina di esercizi commerciali ha abbassato la saracinesca. cosa fate per aiuta-re i commercianti in un periodo non facile?“Sono molti i progetti in corso. Primo tra tutti il Distretto del Commercio, a cui abbiamo aderito insieme a Dalmi-ne, Osio Sopra e Treviolo, che contri-buirà a riqualificare il commercio loca-le. Sul fronte economico, partecipando a un bando della Regione, insieme agli altri Comuni, abbiamo spuntato 400mila euro di contributi che an-dranno a sostegno proprio di questo settore. È poi in via di approvazione il nuovo Pgt in cui sono state fatte scelte coraggiose a sostegno soprattutto del commercio: abbiamo tutelato i negozi esistenti, mettendo un freno alle nuo-ve aperture di strutture di media entità che metterebbero in crisi alimentari, macellerie e fruttivendoli”. A giugno è partita la sperimenta-zione della Ztl in alcune vie del Pae-se. Alcuni commercianti lamentano un mancato confronto con la cate-gorie da parte del comune. cosa risponde?“Non sono d’accordo perché il con-fronto c’è stato. Abbiamo organizza-to un’assemblea pubblica con tutto il paese in cui non ho sentito alcu-na obiezione e nei giorni successivi ci sono stati altri due incontri con i commercianti. Fortunatamente con l’andare del tempo gli esercenti si sono resi conto delle nostre moti-

vazioni e dell’impegno nel tutelare i negozi di vicinato. La Ztl è stato istituita per rendere il paese ancora più sicuro, più vivibile e salutare. In quella fascia oraria, dalle 7.30 alle 8.30 del mattino, transitavano più di mille auto in quelle vie”. Quali progetti avete in cantiere?“A livello generale stiamo rivedendo l’arredo urbano e sono state realizza-te due piste ciclabili, una in prossimi-tà della Scuola Media e un’altra che collega Lallio a Treviolo. Stiamo poi organizzando molti eventi, tra piazza, parchi e teatri per ridare al paese la sua centralità. Uno degli ultimi eventi è stata la Notte Bianca, grande mo-mento di aggregazione. Mi è spiaciu-to non vedere la partecipazione di tutti i commercianti. Con il nuovo Pgt inoltre abbiamo azzerato l’occupazio-ne delle aree libere per cui non sono previste nuove edificazioni”. come definirebbe il paese di lallio?“Un bel paese. È una realtà a cui non manca nulla sotto il profilo dei servizi. Il merito va all’attenzione dimostrata sia da questa che dalle passate amministrazioni comunali che sono state capaci di tenere mo-nitorati tutti i settori”.Elena Mandelli

Stefano Valenza

57

in e

vid

en

za

riAbilitAZiONe NeUrOmOtOriA cON lA rObOticA

e ntrando nel mondo della riabilitazione neuromoto-ria si possono incontrare molteplici tecnologie pro-

gettate per migliorare l’efficacia della riabilitazione tradizionale, con lo scopo di rieducare al movimento finalizzato attraverso esercizi mirati e personaliz-zati. Fra le tecnologie a nostra disposi-zione la robotica è sicuramente la più affascinante, avendo i robot riabilitativi trovato negli ultimi anni ampia applica-zione in diverse patologie neurologiche. Nell’ambito del Progetto RAR (Riabili-tazione Avanzata Robotica), promosso e sviluppato nelle strutture Habilita, tra gli strumenti più interessanti figurano Armeo Power ed Armeo Spring.Armeo Power è un esoscheletro, com-posto da un braccio robotizzato e da una colonna elettrica di sollevamento che permette la regolazione dei parametri adattandosi ad ogni singolo paziente. È progettato per pazienti neurologici con gravi limitazioni di movimento e che non hanno ancora alcuna attivazione vo-lontaria della muscolatura. Questo particolare strumento può esse-re impiegato nel trattamento di pazienti affetti da esiti di ictus, in lesioni cerebra-li traumatiche, disturbi neurologici con conseguente compromissione dell’arto superiore, ma anche con endoprotesi di spalla e gomito. L’assistenza di 3 motori permette il

coinvolgimento della spalla, del gomito e del polso nel rispetto della biomeccanica del movimento. La personalizzazione della terapia riabilitativa permette di impostare la tipologia di funzione: il sistema può funzionare in modo passivo, parzialmente o totalmente attivo. La macchina ha inoltre la capacità di calibrare il peso dell’arto con-sentendo un efficace sostegno: Armeo riconosce quando il paziente non è in grado di effettuare un movimento e lo assiste sino al raggiungimento dell’obiettivo.Il Robot è stato specificamente progettato per la fase iniziale di trattamento, per-mettendo quindi una precoce riabilitazione. Il dispositivo permette anche a pazienti con gravi disabilità di movimento di eseguire gli esercizi con un elevato numero di ripetizioni con feedback confrontabili e di fondamentale importanza per la funzione del riapprendimento motorio. Per ultimo, Armeo registra l’esecuzione degli esercizi svolti ma soprattutto il grado di assistenza durante ogni sessione di terapia: attraver-so tale metodo i risultati ottenuti possono essere utilizzati per analizzare e documen-tare lo stato del paziente e il progresso terapeutico.Armeo Spring è un esoscheletro ergonomico che lavora in allevio di carico con un braccio meccanico per la rieducazione dei movimenti legati alla funzionalità dell’arto superiore in realtà aumentativa: controlla i fulcri articolari di spalla, gomito e polso offrendo alla mano un ulteriore sensore in grado di rilevare anche minime pressioni delle dita. Gli attuatori del dispositivo consentono di muoversi con completa com-pensazione della forza di gravità.I sensori presenti permettono di combinare il training della mano e del braccio:il pa-ziente non subisce il movimento, ma ne è attivo protagonista. L’esercizio fornisce al paziente uno stimolo ripetitivo che migliora il controllo motorio tramite la ripetizio-ne assistita di movimenti finalizzati associati a feedback visivi e sensitivi. Attraverso la presenza di uno schermo il paziente si esercita ed apprende in scenari ludici. Armeo Spring stimola il recupero di funzioni residue della mano (afferrare e rilasciare ogget-ti) e funzioni complesse del braccio (spostare oggetti, eseguire con destrezza compiti specifici). La terapia è personalizzabile, scegliendo l’appropriato livello di difficoltà per un’interazione stimolante ed individualizzata. La personalizzazione deve essere accu-rata anche a livello strumentale: ogni paziente necessita di una preliminare regolazione del sistema in funzione delle varie esigenze fisiche e del livello di partecipazione al trat-tamento. Gli esercizi individuali che stimolano la massima attenzione e partecipazio-ne del paziente piuttosto che programmi standard a bassa compliance. Anche Armeo Spring registra le tracce degli esercizi svolti e il grado di assistenza durante ogni sessio-ne di terapia per monitorare i progressi del paziente.

Per informazioniCasa di Cura Habilita - Zingonia di Ciserano - Tel: 035.4815511Habilita Ospedale di Sarnico - Tel: 035 9181www.habilita.it

Riaprirebbe qui la sua attività?“Sì, mi trovo bene. Quando ho rilevato il negozio, dieci anni fa, è stata dura par-tire, lo ammetto. Ma poi, pian piano, ho creato la mia rete di clienti grazie al pas-saparola e ora non posso lamentarmi”. Il segreto del successo in tempi di cri-si?“Seguire bene e con attenzione i propri clienti e offrire un prodotto di qualità”.

Se potesse chiedere qualcosa all’am-ministrazione comunale cosa chiede-rebbe?“Di prendere più in considerazio-ne i commercianti. A volte agiscono in funzione della cittadinanza senza ascoltare le nostre esigenze o le nostre proposte. Il commercio è indispensa-bile, se i negozi chiudono muore an-che il paese”.

Page 30: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

58 VIAGGIO In PROVIncIA

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

59

LA DIffIcILe StAGIONeDeLL’eX “vALLe D’OrO”

Nembro, Albino, cene, Gazzaniga e Vertova: la chiusura di molte aziende, soprattutto del settore tessile, sta facendo sentire i suoi

effetti. Anche il commercio deve fare i conti con la crisi. e nel mirino finiscono spesso parcheggi, zone 30 e Ztl

di GiOrDANA tAlAmONA

c on oltre 18mila abitanti, Albino è uno dei paesi più importanti della Val Se-riana, avamposto di quella

Valle d’Oro che, grazie all’industria del tessile, ha creato ricchezza nel recente passato della zona. Interessato per anni dalla questione viabilità, Albino e tutti i paesi della media-bassa valle hanno vi-sto risolversi questo annoso problema solo nel 2007, dopo l’ultimazione della strada Statale 671 che ha ridotto del 58 per cento il traffico intenso verso Berga-

mo. Nel frattempo, però, molte grandi aziende hanno delocalizzato altrove le proprie produzioni, altre hanno chiuso e oggi, complice la crisi, quella che era la Valle d’Oro si è trasformata in una valle con sempre più disoccupati e cas-sintegrati. Il commercio al dettaglio, di conseguenza, langue, anche a causa dei numerosi centri commerciali e super-market che in pochi anni hanno fatto la loro comparsa in tutta la valle. Anche per questo il Distretto “Insieme sul Se-rio”, che comprende i paesi di Albino, Nembro, Alzano, Pradalunga e Ranica, ha pensato di rilanciare il settore grazie

all’istituzione di una card, che permet-terà di avere degli sconti nei negozi che aderiranno al progetto. Il bel centro storico di Albino, da poco riveduto ne-gli orari e nelle modalità di accesso alla zona a traffico limitato ha, nella via Maz-zini, il cuore pulsante di un’economia che sta battendo sempre più lentamente e che lotta per non fermarsi. Anche il commercio di Nembro, 11.600 abitanti, non se la passa bene. La riqualificazione del centro storico, su cui la pubblica amministrazione ha puntato in questi anni, lo ha reso più vivibile e gradevole, ma di contro c’è s

Valle Seriana

Page 31: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

chi lamenta una considerevole riduzio-ne del flusso dei clienti, sia a causa della zona 30, che dei numerosi parcheggi a pagamento. Inoltre, per la sua partico-lare conformazione, allungata e stretta, Nembro è un paese contraddistinto da più centri storici minori, con esigenze e realtà commerciali diverse, difficilmente integrabili gli uni con gli altri. A pochi chilometri di distanza si entra nel nuo-vo Distretto del Commercio di Honio, che comprende Cene, Colzate, Fiorano, Gazzaniga e Vertova. Approvato dalla Regione Lombardia nel 2010, il Di-stretto non è ancora entrato nel merito profondo della strategia che questa zona dovrà seguire, a causa dei soliti tempi elefantiaci della burocrazia. Cene, poco più di 4.200 abitanti, sem-bra una realtà a sé stante grazie all’alta vivibilità del centro storico dovuta sia ai numerosi parcheggi, che alla viabi-

lità scorrevole. La popolazione è più che raddoppiata negli ultimi vent’anni, con un sensibile aumento dei servizi alla persona e dell’associazionismo, che rendono questo paesino piuttosto viva-ce. Di contro, l’aumento demografico di questi anni, non è stato accompagnato da un altrettanto significativo sviluppo delle attività commerciali, nonostante il paese manchi, caso isolato nella zona, di un grande supermercato sul proprio territorio. Gazzaniga, poco più di 5.100 abitanti, è un paese nel quale il commercio regge ancora molto bene, grazie alla sua con-formazione che permette di avere, nel centro storico, un buon flusso viabili-stico e numerosi parcheggi a un tiro di schioppo dai negozi. Punto di forza del paese sembra essere l’Agacop, l’associa-zione dei commercianti, che sta lavoran-do su più fronti per creare iniziative che

vivacizzino il paese, in stretta collabora-zione con la pubblica amministrazione. A poca distanza Vertova, quasi 4.800 abitanti, è un paese medievale molto affascinante su cui si innalza, maesto-sa, la Chiesa neoclassica di Santa Maria dell’Assunta. Il centro storico ha subito, in questi anni, una riqualificazione che ne ha migliorato l’estetica e modificato, in parte, la viabilità. Le vie del commer-cio sono animate di giorno, ma quasi completamente deserte nel pomeriggio, cosa che probabilmente scoraggia l’en-tusiasmo degli esercenti che, a fatica, parlano con estranei del proprio grazio-so paesino. La vicina Val Vertova, piccolo e sugge-stivo angolo naturalistico che chiama tu-risti anche da fuori provincia, potrebbe essere una risposta alla crisi del territo-rio, se solo si avesse il coraggio di crede-re fino in fondo al suo potenziale.

60 VIAGGIO In PROVIncIAValle Seriana

Nelle pagine precedenti, una panoramica di Albino. Sopra, Vertova.

Page 32: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

63

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

62 VIAGGIO In PROVIncIAValle Seriana

CI RACCONTANONembrO

ANtONiO DAscAri(PArAFArmAciA) Via Roma

Le piace Nembro? “Sì, è migliorato molto, esteticamente parlando. Direi che per otto anni, l’am-ministrazione pubblica ha funzionato molto bene”. E sul fronte viabilità? “È un paese molto difficile a causa della sua struttura, lunga e stretta, con molti centri poco integrati tra loro”. E le attività commerciali? “C’è una carenza assoluta. Negli anni molti commercianti sono stati costretti a chiudere, per la concorrenza dei centri commerciali. Pensi che su una popola-zione di 12mila abitanti circa, abbiamo ben quattro supermercati”. Criminalità? “Non ne abbiamo e, anzi, mi sembra che l’integrazione con gli immigrati sia mol-to buona”.

GiANcArlO cArrArA(PArrUcchiere) Via GaribaldiLei è il presidente dell’associazione commercianti, Delesco Nembro. Cosa state facendo?

“Siamo inseriti nel distretto “Insieme sul Serio”, con Alzano, Albino, Pradalunga e Ranica. Con questa associazione stiamo per attivare una card di distretto che per-metterà di avere degli sconti nei negozi dei cinque paesi che aderiranno al progetto”. Com’è cambiato il paese negli ultimi dieci anni? “L’amministrazione ha investito mol-to nella sua riqualificazione, tanto che adesso è molto più gradevole. Purtrop-po, di contro, la questione parcheggi e viabilità sono peggiorati”. Cosa manca? “A mio avviso il paese andrebbe comple-tato, perché gli interventi più significa-tivi hanno riguardato principalmente la parte centrale. Ci sono altre zone, anche semicentrali, che avrebbero bisogno di alcuni interventi”. La conformazione di Nembro influisce? “Senza dubbio, perché è un paese lungo e stretto, con molte realtà diverse”.

ciNZiA VAlOti (FOtO OtticA) Via GaribaldiCosa manca al paese? “Abbiamo già chiesto all’amministrazio-ne pubblica di ridurre i parcheggi a pa-gamento, perché disincentivano il flus-so degli utenti. Se uno deve comprare il litro di latte, non paga trenta centesimi di parchimetro, piuttosto va nel vicino centro commerciale”. Sono molti i supermercati? “Ne siamo letteralmente circondati”. Una soluzione?

“Altri paesi, come Albino e Gazzaniga, hanno i parchimetri con il quarto d’ora o la mezz’ora gratuiti. L’abbiamo già chiesto al comune, ma ci hanno risposto picche”. Un pregio del paese? “Non manca niente, il nostro è un paese grazioso e vivibile. Abbiamo molti ser-vizi, l’asilo nido, le scuole, quello che manca è un incentivo reale al commercio nel centro storico”. mArcellA mOrOtti(PrOFUmeriA e PelletteriA) Via GaribaldiLe piace il paese? “Sì, molto”.Com’è cambiato in questi anni? “Per la viabilità è stata creata nel cen-tro storico la zona 30, cosa che agevola chi si sposta in bici o a piedi, ma per il commercio si è rivelata un danno. Non girano più macchine, i parcheggi vicino ai negozi sono stati eliminati, mentre ne sono stati realizzati altri a pagamento. Così, tutto si è fermato”.

Un altro problema? “I paletti bassi, più di un cliente non li ha visti in fase di parcheggio, rovinando la propria automobile”. iVANA bOmbArDieri (eDicOlA) Via GaribaldiCosa manca al paese?

“I parcheggi, soprattutto nel centro sto-rico. La riqualificazione ha certamente giovato alla via, ma per noi commercian-ti è stata dannosa”. Prima della riqualificazione, come commercianti, avete fatto delle pro-poste alternative? “Certamente, ma ce le hanno cassate tutte. Un esempio poteva essere quello di lasciare dei parcheggi a disco orario nella piazza, ma così non è stato”. Cosa vi hanno risposto? “Che c’era già un parcheggio libero vi-cino al cimitero, ma la gente, piuttosto che lasciare la macchina lì e venire a pie-di nel centro storico, rinuncia a venire in centro. Io stessa non nascondo di avere paura a parcheggiare in quel parcheggio durante l’inverno, mi sembra troppo isolato”.

Le nostre domande a…

CLAUDIO CANCELLI, SINDACO DI NEMBRO

la questione dei parcheggi nel cen-tro storico è un problema molto sentito. cosa risponde? “Che negli ultimi dieci anni abbiamo fatto il possibile per aumentarli in maniera signifi cativa, tanto che oggi ne abbiamo 195. È vero che sono stati tolti alcuni parcheggi nel cuore del centro per garantire una migliore vivibilità di quelle vie, ma credo che gli altri parcheggi realizzati possano garantire molto bene la sosta a chi desideri accedervi”. molti parcheggi a ridosso del cen-tro storico sono, tuttavia, a paga-mento. Avete mai pensato di intro-durre il quarto d’ora o la mezz’ora gratuita, come hanno fatto altri pa-esi della zona? “La richiesta ci è già stata fatta dai commercianti e ne stiamo verifi can-do la fattibilità. Uno dei possibili

rischi di questa misura, infatti, po-trebbe essere l’aumento del traffi co nel centro storico, senza contare la questione degli introiti per il Comu-ne. So per certo, inoltre, che alcuni paesi che hanno adottato il quarto d’ora gratuito, l’hanno potuto fare perché applicano una tariffa oraria più alta della nostra. Non dimenti-chiamo, poi, che il parcheggio sot-to il Comune ha già il quarto d’ora gratuito e che i commercianti hanno a disposizione dei ticket scontati sul parcheggio, che potrebbero dare ai loro clienti. Cercheremo, in ogni caso, di venire incontro alle esigenze di tutti, per quanto ci sarà possibile”. la particolare conformazione di Nembro ha creato una serie di centri storici minori. Quali sono i prossimi lavori che interesseranno quelle zone?

“È appena stato ultimato l’interven-to di riqualifi cazione nella piazza centrale di Viana, davanti alla Chie-sa di San Rocco, mentre abbiamo messo in progetto, e già fi nanziato, un intervento nel centro di Gavarno, legato al rifacimento dei marciapiedi attorno alla piazza Rinnovata. Abbia-mo, inoltre, all’ordine del giorno la riqualifi cazione della piazza di Lon-no, anche se in quel caso dobbiamo recuperare le risorse per poter pro-cedere agli interventi”.

Antonio Dascari

Giancarlo Carrara

Cinzia Valoti

Ivana Bombardieri e Giovanni Cancelli

Un aspetto positivo? “La riqualificazione del paese lo ha reso molto più bello”. Cosa manca? “Una segnaletica che permetta di indivi-duare chiaramente l’area 30, per chi viene da fuori. Qualcuno, infatti, la scambia per un’isola pedonale o ciclabile, con tutto ciò che ne comporta in termini di sicurezza”.

PAESE CHE VAI…LE NOSTRE IMPRESSIONI

Una zona 30 che sembra una Ztl, dove chi giunge per la prima volta crede di poter camminare tran-quillo nel mezzo della strada, salvo doversi spostare all’ultimo momento per l’arrivo di una macchina. Nel complesso un bel paese, con cittadini accoglienti e molto disponibili.

s

Page 33: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

65VIAGGIO In PROVIncIAValle Seriana

CI RACCONTANOAlbiNO

cOriNNe mAFFeis (il cANNetO bOmbONiere) Via Roma

Cosa non le va di Albino?“Che la via Mazzini, con la chiusura al traffico durante la mattinata, si è com-pletamente svuotata di gente”. Cosa manca? “Iniziative comunali”. Il paese le piace? “Sì, collocandosi nella media Valle ha una buona posizione strategica, com-mercialmente parlando”. E per le industrie? “Qui abbiamo il cotonificio Albini, ma in realtà tutta la zona, soprattutto la parte alta, era un tempo chiamata la Val-le d’Oro del tessile. Oggi le cose sono molto cambiate, purtroppo”. Riaprirebbe qui? “Certamente, dopo 26 anni di attività non lascerei Albino per nessun altro po-sto. Lavoriamo ancora molto bene”.

FiliPPO milAZZO(PArrUcchiere) Via Roma Nessuno straniero viene a farsi ta-gliare i capelli? “Qualcuno, perlopiù marocchini che vivono qui da almeno vent’anni e che si sono integrati bene nel tessuto so-ciale”. Trova che la maggior parte degli im-migrati si sia integrata? “Non mi sembra, fanno vita a sé. Negli ultimi cinque anni, poi, sono arrivati molti cinesi che hanno acquistato delle attività commerciali”.Cosa andrebbe migliorato? “I servizi di base, le attività per gli an-ziani e i giovani”. Un’innovazione riuscita? “Il trenino che fa la spola, tutti i giorni, dalla nostra stazione sino a Bergamo”.

DelFiNA FAlcONi(ANimAl ceNter) Via Roma

Le piace vivere qui? “Sì, molto, sono nata e cresciuta qui”. Organizzate delle manifestazioni per animare il paese? “Sì, ma noi poveri commercianti dob-biamo sempre pagare di tasca nostra, mai un aiuto economico dal Comune. Mi chiedo se anche negli altri paesi sia lo stesso”. Cosa vorrebbe? “Maggiore supporto dall’amministra-zione pubblica”. L’apertura dei centri commerciali ha sfavorito il suo settore merceologico? “Non più di tanto. Tengo dei prodotti di alto livello e credo che la professionalità sappia fare la differenza”. Se domani potesse svegliarsi con qualcosa in più?

Corinne Maffeis

PAESE CHE VAI…LE NOSTRE IMPRESSIONI

Passeggiare lungo la via Mazzini, arrivando sino alla

zona periferica del paese, è l’ideale per scoprire le

bellezze di questo paese, che regala angoli di sicu-

ro fascino. Un caffè veloce, scambiando due chiac-

chiere con gli abitanti, può essere un bel modo per

iniziare la giornata.

Delfi na Falconi

Filippo Milazzo

s

www.filca.it Tipologie con materiali e finiture

Progetto BIOCASA Filca

Dettaglio condizioni mutuo con calcolo rata

BERGAMO Residenza I Cedri

tREviOlOResidenza Nel Verde

Via del Cerlone - Via degli Alpini.Prossimo avvio dei lavori per un nuovo intervento residenziale in edilizia convenzionata con appartamenti di diverse

tipologie, anche con giardini privati. PREVISTA CLASSE ENERGETICA A.

SARNiCOResidenza Sul FiumeVia A. Manzoni

In pregevole contesto residenziale con vista panoramica, nuo-vo intervento immobiliare composto da luminosi appartamenti di due e tre locali con autorimessa, giardino privato con por-

tico o ampi terrazzi. La residenza, dotata di piscina, si contraddistin-gue per l’elevata efficienza energetica e la raffinatezza delle finiture. PRONTA CONSEGNA. CLASSE ENERGETICA A - 25,98 kWh/mqa.

SORiSOlEResidenza Degli Assonica

80%di risparmio

sulla bolletta energetica

Bergamo, via A. Piatti, 6 - Tel. 035 [email protected] - www.filca.it

Via San Giuseppe.In ottima posizione panoramica, collegata ai principali ser-vizi, realizzazione di un’elegante palazzina di soli tre piani

fuori terra e 18 appartamenti esclusivi di 2 e 3 locali, con cantina. Le unità al piano terra sono dotate di giardino privato, quelle ai piani superiori di ampi balconi. CLASSE ENERGETICA A - 27,61 kWh/mqa, valore di progetto.

Via F. CorridoniIl nuovo intervento immobiliare, dalle linee architettoniche moderne, piacevoli e funzionali, ben collocato all’interno del-

la città per servizi e viabilità, propone appartamenti di 2 e 3 locali, spaziosi e ben vivibili negli spazi interni, caratterizzati da ampie logge e dotati di cantina e autorimessa. Edilizia convenzionata. CLASSE ENERGETICA A - 27,29 kWh/mqa, valore di progetto.

BERGAMOResidenza Al Parco

Via F. Guerrazzi - Via Moroni.In zona tranquilla e immersa nel verde, palazzina con ultimo trilocale disponibile, € 218.000, box doppio e cantina inclusi.

Edilizia convenzionata. PRONTA CONSEGNA. CLASSE ENERGETICA A - 28,20 kWh/mqa.

ClUSONEResidenza Moroni

Via S. RicciIn zona residenziale e nelle immediate vicinanze del centro cittadino, nuovo intervento immobiliare con appartamenti

di 2, 3 e 4 locali spaziosi, luminosi, anche con giardino privato. Prezzi convenzionati con l’Amministrazione Comunale. CLASSE ENERGETICA A - 21,55 kWh/mqa, valore di progetto.

AbitAre in classe energetica A

iniz

iati

ve e

dit

ori

ali

lec

co

Page 34: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

66 VIAGGIO In PROVIncIAValle Seriana

“Eh, vorrei vedere più negozi, purtroppo molti hanno chiuso. Albino sta morendo”.

emANUelA POli(cAFFetteriA mAZZiNi) Via Mazzini

Da quando la via è stata chiusa al traf-fico di mattina, cos’è successo? “Abbiamo perso la maggior parte dei clienti, e questo ben prima della crisi, parlo di almeno otto anni fa”. Come mai? “Chiudendola di mattina, dalle 9.30 alle 11.30, parte della clientela si è persa. Di pomeriggio il paese è fermo, quindi si fi-guri lei come facciamo ad andare avanti”. Un altro problema? “Mancano i parcheggi, quindi la gente pre-ferisce andare altrove. Per non parlare delle multe salate della polizia locale che si piazza a metà via, così anche lo sprovveduto o il clien-te occasionale ci casca e non torna più”. Ma almeno gli albinesi la vivono que-sta via? “No, perché ormai i negozi sono pochi, oltretutto mancano le panchine, quindi le persone sono sempre meno”. Una soluzione? “Finalmente abbiamo ottenuto che l’iso-la pedonale venga spostata nel pomerig-gio. Temo, tuttavia, che sia troppo tardi”. cOriNNe sUAGher (NicO ANtiQUAriO) Via Mazzini Ha aperto da un anno e mezzo. Perché proprio qui? “Rispetto a Bergamo gli affitti sono an-cora accettabili”. La via è ancora strategicamente rile-vante per il commercio? “Una volta lo era, prima che la chiudes-sero al traffico”. Cosa manca?

“Un supporto vero da parte del Comu-ne, sia per la nostra via che per il com-mercio in generale”. I parcheggi? “Continuano a metterne a pagamento, cosa che sfavorisce la nostra clientela che si indirizza più volentieri verso i

centri commerciali”. E gli eventi? “Cerchiamo di farne, ma è sempre più difficile, senza un vero supporto dal par-te del Comune”. E la card “Insieme sul Serio”? “Pochi hanno aderito”.

Le nostre domande a…

LUCA CARRARA, SINDACO DI ALBINOQuali sono le prossime novità che riguarderanno il centro storico? “L’amministrazione sta valutando, assieme ai commercianti, la revisione della Ztl per la modifica degli orari e dei criteri di accesso alla zona com-prendente le vie Mazzini, S. Anna, Vittorio Veneto e Gasparini. Il piano di revisione, che prevede due tele-camere per l’accesso alle suddette vie, diventerà operativo dal mese di settembre 2012”.trova che la chiusura al traffico del-la via mazzini, otto anni fa, sia stata una scelta vincente? “Assolutamente, perché quella via si trova nel cuore del paese e deve diven-tare il salotto dei cittadini. Chiaramente perché questo si realizzi fino in fondo, anche per agevolare i commercianti, occorre che il centro storico sia ben servito dai parcheggi. A tal proposito ne sono stati realizzati molti tutt’intor-no alla via ed è stato completato, re-centemente, l’ultimo intervento per il parcheggio vicino all’asilo nido”. c’è chi si lamenta, però, che siano tutti a pagamento. cosa risponde? “Che come in tutte le città, i par-cheggi a ridosso del centro storico, devono essere a pagamento per favorire il flusso dei cittadini. Per

agevolare il commercio, tuttavia, ab-biamo introdotto dapprima il quarto d’ora gratuito che, dopo pochissimo tempo, è stato portato a mezz’ora”. come amministrazione cosa avete fatto a favore dei commercianti? “Grazie al Distretto del Commercio, abbiamo potuto dare un reale aiuto economico a 17 commercianti che hanno potuto beneficiare del contri-buto della Regione, per un importo complessivo di 72mila euro, al fine di effettuare dei lavori di ammoder-namento e di ristrutturazione delle loro attività. Inoltre ci tengo a dire che la nostra amministrazione ha un rapporto di confronto costante con l’associazione dei commercianti, con la quale prende accordi sugli inter-venti fattibili e sull’organizzazione delle manifestazioni. Sono una cate-goria ‘difficile’ da coordinare, spesso anche tra di loro, tenuto conto che Albino ha nove frazioni con realtà commerciali molto diverse”.

Emanuela Poli

s

Page 35: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

6968 VIAGGIO In PROVIncIAValle Seriana

CI RACCONTANOceNe

mAssimiliANO mAFFeis(PiZZeriA DA PiNcOPAlliNO) Via Vittorio Veneto

Come giudica il paese? “Abbastanza vivo di giorno, molto meno la sera”. Ha chiuso qualche attività a causa del-la crisi? “No, a parte un negozio di abbigliamento. La crisi si sente, ma per ora resistiamo”. Il paese è cambiato negli anni? “Sì, mi sembra migliorato. È stato co-struito un parco giochi per bambini e il centro è stato abbellito”. Cosa servirebbe? “Una bella piscina, un cinema, ma ca-pisco che il periodo non consenta la costruzione di strutture di questo tipo, purtroppo”. La criminalità? “Non c’è, a parte qualche raro caso. Il paese è tranquillo e vivibile”. WAlter bAZZANA(cicli mOtO) Via Vittorio Veneto

Da quanti anni siete aperti? “Trentasette anni”. Com’è cambiato il paese? “È migliorato molto, la gente ha comincia-to a stare bene, sino all’ultimo periodo”. Da allora? “Le aziende del tessile, che qui davano lavoro, hanno cominciato a chiudere, con tutto ciò che ne segue. Rimangono ancora delle piccole e medie aziende, ma siamo tutti sul ‘chi va là’”. Viabilità? “Con la superstrada, siamo messi bene adesso. Peccato che nel frattempo le aziende siano andate fuori. Bisognava che arrivasse prima!”.

mANUelA mAssieri (tAbAccheriA sAlUmeriA) Via Vittorio VenetoUn errore del passato? “La nostra zona, compresa la Val Gandi-no, ha perso un’occasione straordinaria per sviluppare il proprio turismo. Nel pas-sato si è pensato a costruire solo fabbriche, senza sviluppare anche la parte ricettiva”. Perché? “È mancata una mentalità aperta, im-prenditoriale”. Oltre alla crisi, cosa ritiene che abbia sfavorito il settore tessile? “Prima di questa attività, ho lavorato vent’anni in fabbrica e posso dire senza paura di essere smentita che le aziende tessili di questa zona hanno investito poco nella ricerca e nell’innovazione dei

propri prodotti. Se qualcuno, ad esem-pio, inventava il lenzuolo con gli angoli, noi la copiavamo. Non a caso, oggi, le aziende che vanno avanti, nonostante la crisi, sono quelle che hanno dei prodotti propri di alto livello”. Riaprirebbe nuovamente qui? “No, andrei a Lovere, un paese che può dare ancora molto e che consiglio ai giovani che vogliano aprire un’attività commerciale”.

mOirA PettiNi(OrtOFrUttA) Via Vittorio VenetoCom’è cambiato il paese? “Negli ultimi dieci anni ha avuto un in-cremento demografico, supportato da un ampliamento dei servizi. Abbiamo tutto, dai parcheggi, alle scuole”. Trova che gli stranieri si siano inte-grati? “Sì, abbastanza. Molti frequentano l’o-ratorio, cosa che dimostra che l’integra-zione è possibile”.

Quanto ha inciso la crisi sul territo-rio? “Per alcuni molto, noi per fortuna la-voriamo ancora bene. Penso dipenda dall’attività, dalla qualità dei prodotti e dai prezzi onesti”. Gli abitanti di Cene vivono appieno il paese? “Sì, la mentalità è quella di andare an-cora nel negozietto di alimentari sotto casa. Nonostante i centri commerciali, dunque, Cene è ancora viva”.

lOrettA FUriA(il birbANte AbbiGliAmeNtO) Via Matteotti Un giudizio sul paese? “Di giorno c’è un po’ di movimento, nel pomeriggio poco e niente. È un paesino un po’ isolato dagli altri centri, con una mentalità un po’ chiusa”. Avete un’associazione dei commer-cianti?

“No, ma vedo che il Comune cerca di tenere vivo il paese con qualche manife-stazione”. La sua clientela? “È tutta locale, per lo più signore anziane”. E per i giovani?

“L’oratorio è molto attivo. Durante l’e-state, ad esempio, organizza un ricco programma di eventi per i ragazzi”. Riaprirebbe nuovamente qui? “Non credo proprio. In dialetto si dice: ‘Qui, taca ni got’”.

Le nostre domande a…

CESARE MAFFEIS, SINDACO DI CENEla popolazione di cene, negli ulti-mi vent’anni, è più che raddoppia-ta, mentre le attività commerciali non sono cresciute seguendo lo stesso trend. “Questo, infatti, è uno dei problemi di Cene, che se da un lato è uno tra i paesi più vivibili della zona, sia per parcheggi che per viabilità, dall’altro soffre molto della carenza di attività commerciali. Sia noi, che l’amministrazione prece-dente, tra l’altro, non abbiamo aperto il nostro territorio ai centri commer-ciali, proprio per favorire il commercio del territorio, ma nonostante questo, anche a seguito della crisi, non c’è sta-to un aumento sensibile delle attività commerciali nel paese”. Quali altre strategie avete messo in campo, per rispondere alla crisi? “Abbiamo lavorato molto nell’am-bito sia associativo sia aggregativo, attraverso la creazione di manifesta-zioni che potessero creare coesio-ne tra la popolazione, richiamando pubblico anche da fuori. È un modo come un altro per rispondere alla crisi, utilizzando sinergie diverse, che possano creare le condizioni per muovere l’economia locale”. e pensare all’incremento di una vo-cazione turistica? “Ci credo poco. È dura paragonare

la Val Seriana alle Dolomiti o pensare che i milanesi o i tedeschi preferisca-no venire da noi, piuttosto che recar-si in villeggiatura sul lago di Garda”. Quali sono i prossimi interventi ur-banistici nel paese?“Investiremo risorse per la riquali-fi cazione della zona adiacente alla Chiesa e per il restauro di un ponte romano. Cene, infatti, non ha un vero e proprio centro storico, al contrario di molti paesi della zona, quindi con questi lavori intendiamo riqualifi car-la urbanisticamente anche da questo punto di vista”. cosa si aspetta dal dopo crisi, per il territorio? “Innanzitutto non credo proprio che questa crisi passerà. Gli economisti più noti, alcuni dei quali conosco per-sonalmente, sostengono che prima o poi si uscirà dalla crisi, ma sinora non hanno ancora detto come. Non si può uscire da un sistema che è in crisi con se stesso, questo è il punto”.

Massimiliano Maffeis

Walter Bazzana

Manuela Massieri Sergio Gusmini, Angela Cocchi, Moira Pettini

Loretta Furia

PAESE CHE VAI…LE NOSTRE IMPRESSIONI

Un centro piccolissimo, dove ci si aspetta una men-talità chiusa, poco incline al confronto. Niente di più sbagliato. I cittadini si sono rivelati molto aperti e in taluni casi, persino gioviali e allegri. Un paese ancora a misura d’uomo.

s

Page 36: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

71VIAGGIO In PROVIncIAValle Seriana

CI RACCONTANOGAZZANiGA

mAriAGrAZiA GUeriNi(bOtteGA eQUOsOliDAleArPillerAs) Via Cesare Battisti

Il punto di forza del paese? “È piuttosto vivace dal punto di vista as-sociativo. Abbiamo associazioni sporti-ve, ricreative, l’oratorio e una biblioteca che crea diversi incontri culturali”. Parcheggi? “Direi che non mancano”. Le scuole? “Abbiamo un asilo nido privato e tutti i livelli delle scuole pubbliche. Da questo punto di vista non ci possiamo lamentare”. E rispetto al passato? “Trovo che molte cose siano cambiate, forse in passato c’erano più iniziative. Quest’anno, tuttavia, con la Festa dei Rioni ho notato una partecipazione che non c’era da anni”.

GrAZiellA mAGONi (AlimeNtAri Fm) Via Cesare BattistiLa crisi si sente? “Sì, ho notato che la gente sta più atten-ta. Guarda i prezzi e se prima acquistava un etto di prosciutto, adesso chiede il mezzo etto”. Le piace il paese? “Sì, è carino”. Avete una vocazione turistica? “Non propriamente. Direi che c’è un turismo mordi e fuggi per chi ama fare passeggiate in montagna”. Appassionati della zona? “Non solo, vengono anche da Milano”.

PAOlO PeZZerA(OreFiceriA) Via RoncalliSi sente la crisi? “Sì, molto. Il sabato era un giorno di

grande lavoro, mentre oggi, complice la presenza dei centri commerciali, si lavo-ra poco”. Un pregio del paese? “Ci si conosce tutti. C’è solidarietà e, tra noi commercianti, ci si dà sempre un occhio, cosa che in una grande città non può accadere”. C’è qualcosa che l’amministrazione pubblica potrebbe fare per migliora-re il paese?

Mariagrazia Guerini

Paolo Pezzera

PAESE CHE VAI…LE NOSTRE IMPRESSIONI

Bello il centro storico, curato e pieno di persone. Un paese da scoprire, anche per le numerose manife-stazioni organizzate durante tutto l’anno. Uno tra i più vivaci della zona.

s

Contract: 035.572506 - Show room: 035.570281www.lucein.it

RIVENDITORE UFFICIALE

Page 37: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

72 VIAGGIO In PROVIncIAValle Seriana

“Mah, credo che sia molto condizionata dal patto di stabilità. Da quel che ne so, in cassa i soldi ci sono, ma non si posso-no usare”. C’è un’associazione dei commercianti? “Sì, con la quale organizziamo parec-chie iniziative. Una che ha avuto molto successo è la Notte rosa: tanta gente, bancarelle e ‘pane e strinù’”.

ANselmO cOrtiNOVis(PArrUcchiere) Via Benedetto MaffeisLei è il responsabile eventi dell’asso-ciazione commercianti Agacop. Cosa state facendo? “Oltre a dare un supporto reale ai no-stri iscritti per ciò che riguarda i corsi di formazione, da qualche tempo ci stiamo concentrando sul rilancio del commercio, attraverso numerose manifestazioni”. Il Comune collabora? “Sì, tantissimo. Oltre che per i permes-si, quando può ci supporta anche eco-nomicamente. Il rapporto tra l’associa-zione e l’amministrazione pubblica è di continuo confronto. Non a caso su tutti i nostri volantini il logo comunale è sem-pre presente”.

Ce la state facendo? “È dura, ma il nostro impegno è massi-mo. L’idea è quella di riportare il cittadi-no a vivere il proprio paese, riducendo la corsa ai centri commerciali”. Qualche novità? “Siamo nel distretto di Honio, con Cene, Colzate, Fiorano e Vertova, e vorrem-mo creare una card per la fidelizzazione del cliente. Il distretto è appena partito, quindi ci dovremo ancora lavorare”.

clAUDiO cOlOtti (FiOristA) Piazza XXV AprileLei è il presidente dell’Agacop. Il di-stretto di Honio cosa potrà dare alla vostra zona?

“È difficile dirlo perché è stato istituito da un paio d’anni, quindi molti non lo conoscono neppure. Vorremmo, tutta-via, creare della iniziative integrate con gli altri comuni che creino un maggior flusso commerciale”. Manca qualcosa nel paese? “Una struttura per gli eventi, come un auditorium. Avevamo la biblioteca, at-tualmente non agibile, che si pensa di ristrutturare”. Il commercio resiste? “Penso di sì, a fatica, ma regge ancora. Forse grazie anche a come è struttura-to il paese, che permette il parcheggio vicino ai negozi, che crea continuità tra un’attività e l’altra. Il corso è anche bello da visitare”. Quindi parcheggi ne avete? “Sì, per esempio c’è quello del mercato che è bello grande. Questo permette, chiaramente, di agevolare chi viene a fare shopping”. Hanno chiuso dei negozi? “Sì, ma altri ne sono stati aperti, quindi significa che, nonostante la crisi e tutti i problemi, il nostro paese riesce ancora ad andare avanti”.

Anselmo Cortinovis

s

Centro di Radiologia e Fisioterapia S.r.l. Via Passo del Vivione, 7 - 24125 Bergamo Via Roma, 28 - 24020 Gorle (BG)

Tel. 035/295718 - 035/290636 - Fax 035/290358 www.centroradiofisio.it - [email protected]

Direttore Sanitario: Dott. R. Suardi

CONVENZIONATO A.S.L. POLO ODONTOIATRICO

da 25 anni al tuo servizio: prevenzione, diagnostica e cura

Sistema Sanitario

RADIOLOGIA - ECOGRAFIE - ELETTROMIOGRAFIE - MOC - TAC - RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE

SERVIZIO DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

TERAPIA FISICA

FISIOTERAPIA E RIABILITAZIONE

RIABILITAZIONE DOMICILIARE (EX ART. 26)

CHIROPRATICA

SERVIZIO PER LA CURA DELLE ULCERE

POLO ODONTOIATRICO TEL 035/295718

CHIRURGIA

CARDIOLOGIA

PUNTO PRELIEVI

NEUROLOGIA

FISIATRA

Visita con DIAGNODENT PENe preventivi GRATUITI

SBIANCAMENTO DOMICILIARE

35€IGIENE A

80€

Page 38: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

Ristorante Villa ManzoniCologno al Serio

L’arte della cucina e della buona tavola

Per info e prenotazioni: 035.41.83.152P.zza Garibaldi, 2/a

24055 Cologno al Serio (BG)www.villamanzoni.net • [email protected]

75VIAGGIO In PROVIncIAValle Seriana

CI RACCONTANOVertOVA

VAleNtiNO mistri(bAr cAFFÈ stAZiONe) Via StazioneLei ha l’attività da circa trent’anni. Com’è cambiato il paese? “C’è stato un decremento demografico, credo che negli anni se ne siano andate almeno mille persone. Il paese, per me, si sta spegnendo”. Manifestazioni, che creino aggrega-zione tra i cittadini, ne fate? “Poco e niente. Organizziamo la Notte bianca, ma fatta una volta l’anno non cambia certo la situazione”. Un problema? “Siamo circondati dai centri commer-ciali, tra poco ne apriranno uno anche qui vicino”. E per i giovani? “Ci sono molti gruppi sportivi”. Attrazioni turistiche? “Abbiamo la Val Vertova che è bellissi-ma, ricca di flora e fauna piuttosto rare. Peccato non ci sia abbastanza promo-zione turistica. L’unica cosa che è stata fatta è l’istituzione dei pulmini che nei weekend fanno la spola. Niente di più”.

VerONicA ANDriOletti(bAr itAliA) Via San RoccoLa crisi ha inciso sulla sua attività? “Sì, la gente ha ridotto le spese, va di meno anche al bar”.

Cosa c’è per i giovani? “Poco e niente, ho solo vent’anni, quin-di so quel che dico. La sera non c’è mo-vimento, poi se si propone qualcosa di carino, che ne so, un karaoke, la gente si lamenta perché c’è rumore. Si dice che il

paese di Vertova sia morto, che i giova-ni non ci vengono, ma se ogni proposta viene cassata, sarà così per sempre”. E nel centro storico? “Stanno facendo, sulla nostra via, dei la-vori di riqualificazione che la trasforme-ranno in senso unico, aggiungendo nuovi parcheggi. Nel frattempo la strada è chiu-sa e un certo disagio c’è. Vedremo…”. Un pregio? “Abbiamo un bel centro storico e una chiesa importante”.

bArbArA cAmPANA(GiOielleriA) Via PogeroliÈ cambiato molto in questi dieci anni? “Sì, molto, sia a livello urbano, sia nella gestione di alcuni negozi”.

Veronica Andrioletti

PAESE CHE VAI…LE NOSTRE IMPRESSIONI

Il paese è piccolo e la gente mormora. Questa è la

sensazione che si percepisce cercando di parlare, a

fatica, con gli abitanti di questo grazioso paesino

medievale, tutti attenti evidentemente a ciò che il

vicino potrebbe dire o pensare. Per fortuna qual-

che rara persona dal sorriso aperto e dall’animo

illuminato, la si trova ancora.

s

Page 39: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

77

in e

vid

en

za

UNA stOriA sOliDA Per UN FUtUrO iNNOVAtiVO

mAGNetti PAVimeNtAZiONi mUrAtUre

A lle spalle una storia cen-tenaria, davanti un futuro all’insegna dell’innovazio-ne. Magnetti Pavimenta-

zioni Murature è l’azienda del Gruppo Magnetti di Carvico (Bergamo) specia-lizzata in soluzioni per pavimentazioni e murature dalle alte prestazioni tecniche e dalla grande resa estetica. Una produzione che ha le proprie origini alla fine del Settecento quando a Pontida, un piccolo paese della provincia di Ber-gamo, un Magnetti sviluppò un’attività artigianale dedicata alla produzione di vasellame, tegole e laterizi vari. Al 1810 risale invece la documentazione che at-testa l’esistenza, nei pressi di Cisano Bergamasco, di una fornace di proprietà della famiglia. Una lunga esistenza che ha

valso all’azienda bergamasca l’inserimento nel registro nazionale delle imprese stori-che. Non un mero titolo, ma la testimonianza concreta della capacità di questa realtà imprenditoriale di adattarsi al mercato e radicarsi al territorio.Oggi Magnetti Pavimentazioni Murature è azienda leader per soluzioni a tecnologie avan-zate al servizio dell’architettura e dell’ambiente esterno. Da sempre impegnata nell’idea-zione di nuovi prodotti per la riqualificazione degli spazi residenziali, commerciali, indu-striali e urbani, propone soluzioni sostenibili e di grande impatto estetico. Tra i prodotti più innovativi spicca la pavimentazione brevettata Renova®, svilup-pata per la prima volta in Italia da Magnetti. È realizzata con un particolare tipo di cemento, il TX Active®, brevettato da Italcementi, dalle forti capacità fotocatalitiche in grado di abbattere naturalmente gli inquinanti da gas di scarico degli autoveicoli e di migliorare l’aria delle città.Sempre nell’ottica di una maggior sostenibilità ambientale è nata anche Albedo®, l’innovativa soluzione di Magnetti Pavimentazioni Murature che, grazie all’elevata capacità di riflettere l’irradiazione solare incidente, abbatte l’effetto “isola di calo-re”, un fenomeno diffuso nelle città e nelle aree urbane che porta a temperature am-bientali mediamente superiori di 2°- 4°C rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali. La superficie ultra bianca del massello Albedo® evita il surriscaldamento e permette di risparmiare energia abbassando la domanda di condizionamento d’aria, grazie alla sua elevata riflessione solare.L’azienda bergamasca inoltre non teme sperimentazioni e ama osare anche nel pro-porre design originali e di tendenza. Con queste premesse è nato il progetto “Con-crete Mission” che ha firmato il connubio tra Magnetti e il designer Ronen Joseph. Dalla sinergia tra i due sono nati gli innovativi blocchetti per il rivestimento archi-tettonico che consentono di interpretare le superfici come dei grandi puzzle su cui comporre infinite immagini con giochi di altorilievo e chiaroscuro.Dal 2012 Magnetti Pavimentazioni Murature è socio Green Building Council Italia, promotore del Leed (Leadership in energy and environmental Design) il principale sistema internazionale di valutazione della sostenibilità in edilizia. Un riconoscimen-to che consente a chi sceglie prodotti Magnetti di ottenere crediti per la certificazio-ne Leed grazie all’impegno dell’azienda nell’utilizzo delle risorse locali e di materiali riciclati, nonché nel garantire comfort e salubrità.

l’AZieNDA berGAmAscA PrOPONe sOlUZiONi ArchitettONiche AD AltA tecNOlOGiA Per PAVimeNtAZiONi esterNe, mUrAtUre e cONteNimeNtO terrA

DAlle ecceZiONAli PerFOrmANce. cON UN PAssAtO PlUriceNteNAriO È eNtrAtA Nel reGistrO NAZiONAle Delle imPrese stOriche.

MaGNeTTI PavIMeNTazIONI MURaTUReVia Don A. Pedrinelli, 118 - 24030 Carvico (BG) - Tel. 800.906.320 [email protected] - www.magnettipavimentazionimurature.it

76 VIAGGIO In PROVIncIAValle Seriana

Come ha inciso la crisi? “Avevamo aziende che producevano nel settore tessile che purtroppo oggi non ci sono più, ma questa non deve essere una scusa per fermarsi”. Cosa vede nel futuro? “Voglio vedere impegno da parte di tut-ti, dobbiamo lavorare assieme per uscire da questo difficile momento di crisi”. DANilO mArchetti (PArrUcchiere) Via AlbertoniCos’è successo in questi anni? “Il paese si è calmato molto, complice la

chiusura dei negozi e la crisi”. Un pregio di Vertova? “È caratteristico e antico”. C’è turismo? “Una volta ce n’era, adesso pochissimo”. Come sono i vertovesi? “Come tutti gli abitanti della Val Seria-na, la mentalità è un po’ chiusa”. Questione parcheggi. “Direi che ne abbiamo. Poi, si sa, le per-sone prendono l’automobile e vanno nei grandi centri commerciali, anche perché i negozi non sono moltissimi nel paese”.

lOrellA AbbADiNi (OreFiceriA) Via San RoccoCom’è cambiato il centro storico? “Dal 2000 si è svuotato completamente di persone, gira pochissima gente e il lavoro si è almeno dimezzato. Di contro la parte centrale è abitata, oggi, in preva-lenza da immigrati”. Gli stranieri si sono integrati? “Direi di sì, abbastanza”. Problemi? “Io contesto la riqualificazione urbani-

stica fatta nel 2007, con la quale è stato modificato l’accesso al paese. Crean-do due ingressi laterali, ed eliminando quello principale a doppio senso, si è ri-dotto il flusso all’interno del paese, cosa deleteria per il commercio. C’è un po’ di gente solo la mattina, mentre il pome-riggio il paese è deserto”. Cosa potrebbe fare l’amministrazione? “In primis, ripristinare il vecchio in-gresso al paese e poi darci un maggiore sostegno economico per le manifesta-zioni. Quando se ne organizza una, chi paga è sempre il commerciante”.

Le nostre domande a…

RICCARDO CAGNONI, SINDACO DI VERTOVA

Pensa che la riqualifi cazione urba-nistica del centro storico, che tra le altre cose ha reso via roma a senso unico, sia stata vincente? “Credo di sì, visto che il nostro obiet-tivo era quello di migliorare la qualità di vita di chi abita, transita o passeggia per il centro storico. Prima di rendere la via a senso unico, infatti, è stato re-alizzato uno studio dei fl ussi di traffi co delle auto, in entrambi i sensi di marcia nelle ore di punta, che ha dimostrato un’emissione maggiore in uscita dal paese. Da qui la decisione di renderla a senso unico. Inoltre l’obiettivo di ri-qualifi cazione del centro storico è pro-seguito con un miglioramento com-plessivo dell’estetica del paese: sono state posate delle lastre di porfi do e granito in tutte le strade e le piazze; abbiamo realizzato dei marciapiedi a raso, ci siamo occupati del rifacimento dei sottoservizi, oltre che della realiz-zazione di nuovi parcheggi”.

Un problema rilevante del vostro centro sembra essere proprio quel-lo dei parcheggi. “È vero, il nostro è un centro storico medievale che, per sua conformazio-ne, soffre molto per la mancanza di parcheggi. Proprio a tal proposito, ultimati i lavori della via San Rocco, verranno realizzati altri parcheggi, oltre a quelli già in fase d’opera, ac-canto al Comune, per quarantasette posti auto interrati”. il turismo della Val Vertova potreb-be rilanciare l’economia del paese e della zona? “È diffi cile che questo proposito si possa realizzare per tutta una serie di motivi, prima di tutto viabilistici. Proprio per evitare il parcheggio selvaggio e il traffi co intenso su strade di montagna, concepite per un fl usso contenuto, abbiamo mes-so a disposizione dei pulmini che, la domenica, partono dal paese per

raggiungere la Val Vertova. Da anni si pensa di potenziare la vocazione turistica di questa zona, tuttavia, ol-tre alla questione della viabilità, la mancanza di strutture ricettive, che possano fare fronte a un considere-vole aumento di turisti, è un altro dei problemi che ne limita la realiz-zazione. Nonostante questo, la Val Vertova è diventata meta di turisti che vengono anche da lontano, in-curiositi dalle immagini che trovano su internet o grazie al più classico passaparola”.

Danilo Marchetti Lorella Abbadini

Page 40: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

79IncHIEsTA

LA rIvOLUzIONeche StA tOGLIeNDO

IL SOrrISO AI DeNtIStI

Gli studi in franchising che spuntano come funghi, il turismo dentale in crescita: è una svolta epocale quella che ha investito il mondo odontoiatrico. molto è cambiato anche per gli utenti, che devono imparare a orientarsi nel nuovo contesto.

di GiOrDANA tAlAmONA

L a professione odontoiatrica è a una svolta epocale. Non solo negli ultimi due anni si è regi-strata una drastica riduzione

degli accessi, ma l’aumento del turismo dentale e l’entrata in scena di nuove for-me di esercizio professionale sul merca-to, hanno eroso parte dei pazienti ai pic-coli studi dentistici che oggi faticano ad andare avanti. Quella che, per decenni, è stata la libera professione dorata, fatta di innumerevoli studi mono professio-nali all’avanguardia rispetto alle strut-ture sanitarie pubbliche, si appresta

Uniacque S.p.A. nasce nel 2006accorpando i principali gestori delservizio idrico della provincia diBergamo e raccogliendo la loroeredità carica di esperienze ecompetenze. Da quest’ anno, grazieall’aggregazione di BAS – ServizioIdrico Integrato storico gestore delservizio nel Comune capoluogo e deiComuni limitrofi, Uniacque è arrivataa gestire direttamente almeno unodei tre segmenti del servizio idrico in176 Comuni dell’ ATO bergamasco,servendo ben 835 mila abitanti.

Gli acquedotti della Societàimmettono in rete annualmente circa125 milioni di metri cubi di acquapotabile, attraverso una rete didistribuzione di oltre 5.400chilometri. Uniacque gestisce anche ilsistema di depurazione fognaria, checomprende 58 impianti didepurazione, con una potenzialitàcomplessiva di 1,3 milioni di abitantiequivalenti. Il sistema fognario ècostituito da 3.700 chilometri di reti,tra “nere” e “miste”, che conduconole acque reflue agli impianti didepurazione.

www.uniacque.bg.it

… perché in ogni goccia c’è molto di più!

s

Page 41: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

81

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

80 IncHIEsTAOdontoiatria

ad un fisiologico ridimensionamento. Un’indagine promossa l’anno scorso dall’Andi, l’Associazione nazionale den-tisti italiani, ha registrato nel 2010 un calo di 2,5 milioni di accessi, concen-trato prevalentemente nel triangolo Bergamo-Brescia-Milano, con il 30% di dentisti pronti alla chiusura. I primi dati dell’anno in corso, secondo un’in-dagine dell’Osservatorio Sanità di Uni-Salute, la compagnia del gruppo Uni-pol, fotografano una realtà in continuo peggioramento. Secondo l’indagine, il 51% degli intervistati non ha fatto alcun controllo odontoiatrico negli ultimi 12 mesi, mentre il 32% di questi ha dichia-rato che si recherà dal dentista solo se costretto dal mal di denti. Il destino dei 56mila dentisti iscritti all’Albo naziona-le, di cui 864 nella provincia di Bergamo e 1.200 in quella di Brescia, è a un bivio: o sapranno fare gruppo per mantenere la libera professione, come qualcuno già sta facendo, o molti di loro, soprattutto

giovani, verranno assorbiti dalle grandi cliniche odontoiatriche. Quella che può sembrava una mera questione profes-sionale, come naturale evoluzione della liberalizzazione del mercato, lascia tut-tavia in bilico anche il destino di milioni di famiglie che, nel tentativo di salvare il salvabile, rischiano di lasciarsi ammalia-re da prezzi discount e dalle nuove affa-scinanti carovane dell’est. Se la crisi sta dando il colpo di grazia a questo modello professionale, è anche vero che le prime preoccupazioni della classe odontoiatrica si sono registrate con la liberalizzazione del pacchetto Bersani, che ha permesso l’introduzione di nuove forme di esercizio professiona-le che hanno cambiato radicalmente, non solo il mercato, ma anche il marketing e l’approccio alla cura. In pochissimi anni sono fioriti centri dentistici in franchi-sing, supportati da grandi capitali, che hanno offerto un ampio ventaglio di pre-stazioni, alcune persino gratuite, veico-late da un battage pubblicitario che in passato le regole ordinistiche vietavano. “Si tratta di un gruppo di industriali che oggi sta investendo capitali nella salute, sia nelle grandi cliniche convenzionate,

In netta controtendenza rispetto al periodo, la nuova frontiera dell’o-dontoiatria in franchising non sem-bra risentire della crisi, tutt’altro. “Stiamo continuando a incrementare i pazienti ogni mese in modo consi-derevole – spiega Christian La Mo-naca, ad di Bistar Srl, –. Attualmen-te sono già diverse migliaia i nostri pazienti nella provincia di Bergamo e Brescia. Il nostro target principale è fatto di pazienti che si rivolgeva-no, abitualmente, agli studi mono professionali, più una piccola parte di persone che non andavano spes-so dal dentista”. Facciamo parte di un vero colosso, di origine spagnola, con oltre 100 cliniche in tutta Euro-pa a cui si rivolgono, mediamente, 100mila pazienti all’anno, in grado di calmierare le tariffe grazie al rispar-mio ottenuto, sul materiale e sugli strumenti odontoiatrici, dal gruppo d’acquisto europeo. Ma in una clini-ca in franchising, il rapporto odonto-iatra-paziente è diverso? “Il rappor-

to umano non cambia – precisa La Monaca –, i nostri medici hanno la caratteristica di essere specializzati in una particolare branca dell’odon-toiatria. Secondo noi la specializza-zione dei singoli medici è un gran-de vantaggio, non un difetto. Nelle nostre cliniche si trovano tutte le più moderne tecnologie diagnostiche, i medici sono esperti e operano per specializzazione, i protocolli di lavo-ro sono standardizzati e controllati da supervisori competenti”. Sulla tanto dibattuta questione della pub-blicità, La Monaca non ha dubbi: “La pubblicità informativa, fatta secondo i canoni di serietà e veridicità, è ciò che i pazienti hanno sempre cercato. La trasparenza è alla base dei nostri messaggi pubblicitari e il nostro slo-ga è ‘Cure dentistiche di alta qualità, al giusto prezzo’. Mentre quando si parla di low cost, inteso come prez-zi e qualità estremamente bassi, si veicola un messaggi sbagliato per il paziente”.

IL FRANCHISING la fORza della sPecIalIzzazIONe

che nell’odontoiatria – sottolinea Luigi Veronesi, presidente della Commissio-ne odontoiatri dell’Ordine dei medici di Brescia –. Sono riusciti ad ottenere il via libera anche alla pubblicità”. La legge Bersani ha quindi previsto l’equi-parazione dello studio professionale del medico chirurgo e dell’odontoiatra a un’impresa “ai fini dell’applicazione – si legge – della normativa antitrust comu-nitaria e nazionale”, abrogando la leg-ge 21/2/1963 n. 244, che prevedeva l’obbligatorietà di tariffe fisse o minime. Questo ha moltiplicato le tariffe a prez-zi calmierati e, al contempo, i messaggi pubblicitari. “Stiamo assistendo ad una pubblicità, nel mondo professionale, che tende indirettamente a favorire una calmie-razione delle tariffe, trasformando il rapporto con il paziente in un rapporto economico – spiega Stefano Almini, presidente della Commissione odon-toiatri dell’Ordine dei medici di Berga-mo –. Compito dell’Ordine è valutare che i messaggi pubblicitari siano veri e trasparenti, in modo che il cittadino sia in condizioni di scegliere, avendo compreso in modo chiaro e trasparen-

te quale sia l’obbiettivo contenuto nel messaggio pubblicitario, che dovrà a sua volta realizzarsi nella realtà vera di chi ha lanciato il messaggio. Inol-tre, compito dell’Ordine è mantenere il decoro della professione medica e odontoiatrica, la quale, rispettando il suo aspetto di professione intellettua-le, rispetta prima di tutto il paziente, basando il valore della diagnosi e tera-pia sulla capacità della coscienza pro-

fessionale di orientare le decisioni, le parole, i gesti, il comportamento, sen-za che gli aspetti economici e impren-ditoriali possano prevalere. Gli iscritti all’Ordine devono rispondere ad un codice comportamentale, definito de-ontologico proprio perché costituito da articoli capaci di indirizzare l’etica della professione medica la quale, in definitiva, è a difesa del paziente, lon-tana da logiche commerciali”.

L’AFFILIAZIONEl’alTeRNaTIva PeR ResTaRe lIbeRI PROfessIONIsTISe lo spauracchio degli studi denti-stici si chiama centri in franchising, c’è chi ha deciso di correre ai ripari creando un network che mantenga l’autonomia della libera professione odontoiatrica, calmierando al con-tempo i prezzi grazie a una filosofia del tutta nuova. È il caso del nuovo gruppo nato nel marzo di quest’an-no, dall’idea di Marcello Botti e di dieci odontoiatri, che hanno deciso di far fronte alla difficile congiuntura economica, abbattendo i costi del 30-35% rispetto alla media nazio-nale. “La nostra filosofia – spiega Marcello Botti – è quella di venire incontro ai pazienti, senza scendere a compromessi col low cost, perché sotto una certa soglia non si può fare qualità”. Presenti oggi nelle

province di Bergamo, Brescia, Mila-no, Lodi, Lecco, Pavia e Monza, que-sto network conta di raggiungere, per fine anno, il centinaio di affiliati, tutti con lo stesso listino calmierato. Ma come fanno a contenere i prez-zi? “Innanzitutto abbiamo creato un gruppo d’acquisto – prosegue Botti – che ci permette di ottenere un’al-ta percentuale di sconto sui prodotti odontoiatrici che incidono conside-revolmente sul costo di una presta-zione. Ad oggi, il gruppo d’acquisto conta su sessantasette odontoiatri che stanno credendo nell’esigen-za di fare gruppo. In questo modo riusciamo ad ottenere degli sconti dalle case produttrici che arrivano al 30-50%, riduzioni impensabili per un solo odontoiatra”.

s

Page 42: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

83IncHIEsTAOdontoiatria

Com’è cambiata la professione odon-toiatrica in questi anni? “Fino a pochi decenni fa l’odontoiatria era fatta da professionisti che seguivano il proprio paziente nel tempo, il cui un rapporto era quasi equiparabile a quello del medico di famiglia. Oggi lo studio dentistico si sta trasformando, a tutti gli effetti, in un’azienda, termine tanto caro al Garante sulla Concorrenza, che nel 2000 aveva già dichiarato che gli odon-toiatri sarebbero dovuti essere equipa-rati a delle imprese”. I nuovi centri in franchising stanno letteralmente cambiando il rapporto paziente-odontoiatra? “Direi di sì, perché spesso si tratta di un rapporto mordi e fuggi, ben diverso da quell’odontoiatria classica che seguiva il paziente negli anni, al quale si racco-

mandavano prestazioni strettamente necessarie”. Il paziente che accorgimenti deve prendere? “Quello che io consiglio è di non la-sciarsi attirare solo dalla pubblicità o dai cosiddetti ‘prezzi civetta’, ma di fare una valutazione più attenta sul tipo di pre-stazione che viene offerta”. E i nuovi odontoiatri? “È chiaro che sono proprio i giovani odontoiatri a cercare lavoro in questi nuovi centri, sia per la difficoltà di reperire pazienti sia per l’impossibi-lità di sopportare gli alti costi di uno studio”. Il futuro delle professione? “Ho la sensazione, a titolo personale, che passeremo inevitabilmente attraver-so un’industrializzazione del nostro la-

voro e parimenti avremo un grosso stop della crescita qualitativa, per lo meno a livello medio. Verranno probabilmen-te tutelati gli studi odontoiatrici di alto livello, che potranno prestare cure a chi, economicamente, se lo potrà anco-ra permettere. La maggior parte degli odontoiatri, inevitabilmente, andrà a lavorare come dipendente”.

IL tUrISMO DeNtALe fA BOOMe OrA cercA APPOGGI IN ItALIAQuello del turismo dentale è un fenome-no che risponde, oggi, alla crisi e alla ri-dotta capacità economica delle famiglie che, sempre più spesso, guardano ai pa-

esi dell’Est come al nuovo Eden dell’o-dontoiatria low cost. Secondo i dati elaborati da Codacons, sono almeno 50mila gli italiani che ogni anno si reca-

PARLA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI DELL’ORDINE DEI MEDICI DI BRESCIA

LUIGI verONeSI: “ANDIAMO verSO UN’INDUStrIALIzzAzIONe DeL NOStrO LAvOrO”

no all’estero per curare i propri denti, un fenomeno che è cresciuto del 150% nel giro degli ultimi 5 anni, a causa di tariffe più basse, sino al 60%, rispetto a quelle italiane. I corsi e ricorsi storici, riporta-no oggi alla ribalta un fenomeno che si era già manifestato negli anni Ottanta e che, in pochi anni, si era sgonfiato come una bolla di sapone, lasciando dietro di sé un alto numero di pazienti insoddi-sfatti. L’Olanda era stato il primo Paese che aveva dato il via al turismo dentale: migliaia di pazienti accettavano di farsi estrarre tutti i denti, persino quelli sani, per tornare in Italia con una protesi mo-bile nuova di zecca, che regalava loro un sorriso splendente. Tutto era fatto in tempi da record, tre giorni appena e la dentiera era fatta. L’entusiasmo però si spegneva in poco tempo, quando la protesi cominciava a non aderire più alle gengive, obbligando i malcapi-

s

Page 43: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

84 IncHIEsTAOdontoiatria

tati a tornare dal dentista, questa volta italiano. Sulle ceneri dell’ex Jugoslavia, verso la fine degli anni Novanta, è il no-stro Triveneto a cominciare ad affidarsi a dentisti croati, trasformando in pochi decenni città come Zagabria e Fiume in centri dentali su cui sono fiorite decine di studi odontoiatrici. Oggi, complice la crisi e i viaggi low cost, il turismo dentale è tornato di gran moda, con qualche preoccupazione in più come spiega presidente del Coda-cons, Carlo Rienzi: ‘’Cresce a forte rit-mo il numero di utenti che decidono di realizzare impianti, ponti e protesi den-tarie in paesi dell’Europa dell’Est come Ungheria, Croazia, Romania, Slovenia. Alla base del turismo dentale, vi sono i costi ridotti, inferiori fino al 60% rispet-to alle tariffe praticate in Italia per i me-desimi interventi, la possibilità di acqui-stare pacchetti completi, comprendenti viaggio, alloggio e trattamenti, nonché l’abbattimento delle liste d’attesa, che nel nostro paese rappresentano una vera e propria piaga sociale’’. Il fenomeno, tuttavia, non è esente da rischi: “All’in-terno del business generato dal turi-smo dentale si celano anche operatori improvvisati – prosegue Rienzi –, che fiutando l’odore dei soldi propongono offerte vantaggiose senza garantire l’a-deguata sicurezza e qualità degli inter-venti. Altra criticità riguarda i materiali utilizzati dai dentisti di tali paesi, spesso prodotti scadenti e a basso costo che a lungo termine possono determinare l’insorgere di problemi nei pazienti’’. A tutto questo si aggiunga una nuova tendenza, che risponde a un modello di riferimento di turismo dentale che, ne-gli anni, si è rivelato fallimentare, sia per queste strutture, che per i pazienti. Se è vero che tra le cure dentali più richieste all’estero ci sono gli impianti fissi, è al-trettanto vero che la falla che aveva fatto affondare in passato il turismo dentale, era la necessità di cure postoperatorie che obbligavano i pazienti a ritornare dal dentista italiano di fiducia. Alcune strutture si stanno attrezzando per ave-re delle cellule in Italia che permettano loro di seguire il paziente nel pre e post intervento, grazie a degli studi italiani di appoggio.

Come inquadra il turismo dentale alla luce della crisi?“Tutte le volte che, storicamente, dimi-nuisce la capacità di spesa dei pazienti e si pubblicizzano le cure odontoiatriche italiane con un rapporto sfavorevole tra prezzo e qualità si incentiva indiretta-mente l’importazione di cure, soprat-tutto nei pazienti che devono affrontare terapie economicamente rilevanti”.Come si è riorganizzato il turismo dentale?“Per quanto riguarda l’organizzazione del turismo dentale, alcuni odontoiatri stranieri, regolarmente abilitati all’eser-cizio professionale in Italia, si appoggia-no a studi dentistici italiani per visitare pazienti, richiedere esami radiografici e,

nel caso, organizzare le cure più costose all’estero”.È illegale?“No, se si rispettano le norme nazionali e regionali. Certamente nulla può fare l’Or-dine per ciò che accade all’estero”.

PARLA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI DELL’ORDINE DEI MEDICI DI BERGAMO

StefANO ALMINI: “IL cALO DI fIDUcIA INceNtIvA Le cUre OLtrecONfINe”

Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Per info: 035 30 12 20 - 035 29 11 55

[email protected]

Ricchi si nasceo si

AA

MS

VI5

6000

0544

diventa!!!

Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193Gaming Hall Bergamo: Via Borgo Palazzo, 193

AA

MS

VI5

6000

0544

Page 44: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

87

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

POKerUNA qUeStIONe DI “AzzArDO” lo si può giocare online, lo si vede in televisione, è giocato anche da tante donne ed è uno dei giochi più in voga in questo momento: è il texas hold’em.

di rObertO GiUlietti

L o si vede in televisione, lo si gioca soprattutto su internet, giocatori di calcio famosi ne sono testimonial pubblicita-

ri ed è sicuramente uno dei giochi più in voga in questo momento: è il poker Texas Hold’em che ormai ha sostituito il classico poker all’italiana, quello, per intenderci, a 5 carte. Una “mania” che ha colpito milioni di appassionati nel mondo, tra cui molte donne. Così tanti che in molte città, e la nostra non poteva essere da meno, sono nati locali dedicati proprio al Texas Hold’em. In uno di questi accompagno Ric 89 (nickname con il quale gioca online), 30 anni, impiegato, per la prima volta alle prese con una partita “live” in un torneo che, mi spiega, è “a montepremi dove vincono i primi cinque classificati”. Il locale è in un capannone industriale con due stanze, poco arredate, la prima

dedicata al bar, la seconda al gioco con tavoli da poker e slot machine. Di gio-catori ne conto circa trenta e una sola ragazza. “L’iscrizione (25 euro) è stata un regalo di un amico e forse questa è stata la spinta decisiva per affrontare dal vivo altri giocatori”, dice Ric 89, che aggiunge: “sono agitato, devo confron-tarmi con giocatori magari più esperti di me in questo gioco”. Non è come si vede in televisione, non c’è pubblico ma solo qualche amico dei giocatori. Intanto è arrivato il momento di prendere posto al tavolo. Il Texas Hold’em ha una “struttura” di-versa dal poker all’italiana, in sintesi dal mazzo di 52 carte vengono distribuite due carte per ogni giocatore (private) e cinque carte in tavola (comuni), prima tre carte (flop), poi una quarta (turn) infine una quinta (river) intervallate da “puntate” e “rilanci”. La miglio-re combinazione tra le carte private e quelle comuni (si escludono quindi le

due carte peggiori) dice qual è il reale “valore” della mano di ogni giocatore (scala reale, scala colore, poker, full, colore, scala, tris, doppia coppia, cop-pia, carta alta). Comincia la partita, Ric 89 racconta: “la prima preoccupazione è cercare di conoscere, capire, uno per uno, i giocatori che siedono al tavolo. È una consuetudine di quando ho iniziato a giocare. Ho conosciuto il poker circa 10 anni fa, quando tra le immancabili pause universitarie, mi sono interessato a quel tavolo di ragazzi seduti in sala bre-ak. Ricordo ancora quel giorno, i vetera-ni dell’università, alcuni forse più anzia-ni dei bidelli, erano concentrati in quel gioco di cui avevo solo sentito parlare e, mentre con un mio compagno di corso prendevamo un caffè, ci siamo avvicinati incuriositi a quella piccola folla assiepa-ta intorno al tavolo. Fatta conoscenza con i leader del tavolo e chiesto infor-mazioni sul gioco (poker all’italiana), salutammo e rientrammo nella nostra

86 TEndEnzE

aula con la promessa di tornare. Il gior-no dopo si ripropose la stessa scena, con l’unica differenza che partecipammo alla partita e vincemmo. Così è inizia-ta la passione per questo gioco che col tempo si è trasformato in uno dei miei hobby preferiti. Le serate organizzate tra amici cominciarono a trasformarsi in lunghe partite di poker, momenti nei quali confrontarsi, discutere del gioco e delle strategie migliori da adottare. Abitualmente eravamo sempre gli stessi 5-6 giocatori, in poco tempo non fu dif-ficile fare l’identikit di ognuno di loro, studiando sia i comportamenti al tavolo sia le strategie usate. Questo approccio al gioco credo mi abbia sempre dato un buon vantaggio sugli altri giocatori e i risultati lo hanno confermato”. Troppe vincite e quindi “emarginato” dai tavoli. “Con l’arrivo del Texas Hold’em mi sono avvicinato immediatamente al gio-co online, studiando prima le regole e le strategie per poi applicarle direttamente al tavolo verde. Dopo la legalizzazione dei siti di poker in Italia – racconta Ric 89 – ho iniziato ad investire piccole somme di denaro nel gioco che subito mi ha appassionato tantissimo anche perché era un’occasione che stimolava la mia voglia di imparare”. Eppure il gioco “live” è un’altra cosa, e le differenze sono molto evidenti: in una

partita online cambiano le dinamiche; non si ha la percezione fisica delle per-sone che stanno giocando al tuo tavolo; i tempi sono molto più rapidi (circa 15 secondi per decidere la mossa da fare) e soprattutto ci sono tantissime tipolo-gie di giocatori con i quali confrontarsi. Che però possono essere raccolte in tre macro categorie. Gli esperti, giocatori che hanno un bagaglio tecnico consi-derevole soprattutto nel gioco online: in questa categoria vanno compresi i semi-professionisti, quelli per i quali il poker non è un vero e proprio lavoro ma un hobby con fonte di reddito. Gli inesperti: giocatori alle prime armi, che vogliono imparare direttamente giocando, investono piccole somme e magari non hanno fatto nessuno appro-fondimento sul gioco. Infine, i “donk” o barbari (donk in gergo deriva da asino): quei giocatori che “fondamentalmente non sono degli incapaci, ma che, dando poco valore ai soldi, vanno in cerca della fortuna”. Nel poker online sono questi ultimi i più numerosi, “l’abilità è saper trasformare questa loro attitudine a no-stro vantaggio”. Che tipo di giocatore è Ric 89? “Cre-do di essere un giocatore discreto. Ini-zialmente preferivo tornei con pochi partecipanti (sit’n go) dove solitamente vincono i primi due classificati men-

tre in seguito ho optato per il “cash game” che mi appassiona di più. Anche in questo caso, le strategie cambiano e di parecchio: nei tornei è importante “fare” fiches (accumulare gettoni) con l’obiettivo di arrivare al premio, men-tre nel “cash” ogni mano che si decide di giocare è un investimento e quindi l’obiettivo è guadagnare su ogni singola mano giocata”. È impaziente di raccontarmi la gioca-ta sul tappeto verde di pochi minuti prima perché, in pratica, ha giocato una sola mano, la prima. “Ho guardato le mie due carte: 9 di cuori e 9 di fiori ed ho pensato che come inizio non era male. Superata la prima fase di puntate e rilanci siamo rimasti in tre a giocare. Il “dealer” (chi distribuisce le carte) gira sul tavolo le tre carte comuni (flop) che sono: 9 di quadri, 2 di fiori e donna di cuori: uno dei migliori flop che potevo augurarmi. Dopo una serie di sguardi, una successione di puntate e rilanci, restiamo in due a giocare e comincio a pensare alle possibili carte del mio avversario. Mentre sto facendo ipotesi scende la quarta carta comune (turn) che è un 3 di picche, altra carta decisa-mente poco pericolosa per me. Punto. Mi guarda, controlla nuovamente le sue carte e sembra molto sicuro, mi riguarda e rilancia. Questa mossa mi ha spiazzato ma rilancio. Non ho ancora messo tut-to l’importo sul tavolo che va “all-in” (punta tutto), come se aspettasse solo quel momento. Ormai non posso che chiamare (pagare per vedere la mano dell’avversario, ndr.) e gira Asso di cuo-ri e Asso di fiori. Ottimo: coppia d’assi contro tris di nove, solo due “outs” per lui e quindi sono favorito per vincere l’intero “piatto”. Tutto questo prima dell’ultima carta comune (river) che è un asso di picche. Incredibile ma vero. Non credo ai miei occhi: ho perso tutto e giocato una sola mano”. La serata, almeno per noi, è finita e tutto sommato Ric 89 non è arrabbiato. Forse deluso per non aver potuto giocare di più. Ma in fondo c’è sempre la possibili-tà di una rivincita, anche se mi assicura: “Nessuna frenesia, del poker ho capito la cosa più importante: quando fermar-si”.

Page 45: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

89SPORT

tUttI IN MArcIAAPPASSIONAtAMeNte

con quasi 160mila presenze alle 120 manifestazioni organizzate nel 2011 il settore delle non competitive a bergamo è secondo in italia, dopo Vicenza. Danesi (Fiasp): “sono soprattutto momenti di aggregazione. i partecipanti? Ultraquarantenni che si tengono in forma”.

di FUlViO FAcci

uando ci si occupa della realtà locale, il rischio – e il timore allo stesso tempo – di cadere nel provinciali-smo è forte. Si può infatti

quasi dare per scontato che chi viene in-terpellato per narrare di queste vicende finirà in modo pressoché inevitabile per celebrarle, per farne una sorta di spot.In questo caso, e parliamo di camminate o marce non competitive che dir si vo-glia, sono i numeri a far cadere qualsiasi dubbio. Con i suoi 156.997 parteci-panti, distribuiti sulle 120 manifesta-zioni organizzate in provincia nel 2011, Bergamo, in sede nazionale, è seconda solo alla provincia di Vicenza. Non sarà l’equivalente di un premio Nobel, ma visto che, in ultima analisi, si tratta di attività dai sicuri risvolti positivi sia sul

piano fisico che su quello della socializ-zazione la soddisfazione e quel pizzico di orgoglio da parte di chi si occupa di queste iniziative appaiono legittimi.E se la Strabergamo e più recentemente la camminata dell’Atalanta rappresen-tano gli eventi di maggior richiamo nel settore, non bisogna certo dimenticare che questo movimento viene da molto lontano. La decana di queste “non com-petizioni” è infatti la marcia della Valle Seriana che si svolge a Semonte e che è giunta al 39° edizione, seguita dal tritti-co delle Tartarughe, Malpensata, giun-to a quota 37 mentre di Teremotade a Terno d’Isola se ne sono svolte 35 tante quante la Strabergamo.Sono dunque 120 gli appuntamenti in un anno nella nostra provincia: più di due per settimana e la statistica, per quel che può valere in questo caso, dice che ad ogni camminata partecipano più di

1.300 persone. Ma chi sono?“La platea dei partecipanti alle non com-petitive è cambiata molto rispetto ai pri-mi tempi – racconta Renzo Danesi, pre-sidente della sezione di Bergamo della Fiasp –. Nei primi anni, con la partenza di tutti nello stesso momento, finiva an-cora per emergere lo spirito agonistico, diversi cercavano insomma di fare una specie di gara. Ora le partenze sono libe-re in orari determinati, normalmente si va dalle 7.30 e alle 9. Sono agevolate quindi le famiglie ma le statistiche ci dicono che la maggior parte dei partecipanti sono ul-traquarantenni che si tengono in forma. Ci sono spesso anche dei competitivi, se possiamo chiamarli così, e cioè degli atleti che approfittano delle camminate per fare i loro allenamenti. Questi appun-tamenti vanno intesi comunque come momenti di aggregazione, ci si dà appun-tamento di settimana in settimana da

q

s

Località Figara, 40 - Bussolengo Verona - Tel. 045 7170113 - [email protected]

• 38 ettari di Collina Morenica 38 ha of Morainic Hills

• 2000 animali 2000 animals

• 278 specie 278 different species

• percorso Safari auto Safari park car tour

• percorso Pedonale Fauna Park

MADAGASCARMADAGASCARMADAGASCAR

AUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIA

MADAGASCAR

AUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAAUSTRALIAPARCO NATURA VIVAa pochi minuti dal Lago di Garda - a few minutes from Garda Lake

Tutti i fine settimana di ogni mese attività e laboratori didattici.Activities and educational labs every week-end of every month.

Un anno di eventi - Event

SETTEMBRE / SEPTEMBER Naturalmente…arte! - Simply ART!

Scopri l’artista che c’è in te! - Do you know you are an artist?

OTTOBRE / OCTOBERUn animale per amico! - My pets friend

Attività e laboratori per conoscere i nostri animali domesticiTo know better our animals

NOVEMBRE / NOVEMBERFacciamo due passi - Let’s take a walk

Brevi percorsi nel Parco a contatto con la naturaShort walks close to Nature

DICEMBRE / DECEMBERIl Natale degli Animali - Animal’s Xmas

Un Natale speciale tra gli animali - Let’s celebrate a tailed Xmas

••

• •

• •

• •

• •

Centro Tutela Specie MinacciateBreeding Center for Endangered Species

BAMBINI GRATISEvery adult ticket one CHILD FREE (3-12 years old)

DAL 1 AGOSTO AL 9 SETTEMBRE BAMBINO FINO A 12 ANNI ACCOMPAGNATO DA UN ADULTO PAGANTE INTERO - OFFERTA NON CUMULABILE

THE OFFER CANNOT BE COMBINED WITH OTHER ONGOING PROMOTIONS

Per questa ed altre offerte visita il sito www.parconaturaviva.it

Page 46: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

91SPORT90

una località all’altra”. In tema di cambia-menti, anche le lunghezze dei percorsi si stanno progressivamente modificando. “I sei/sette chilometri e in alternativa i dodici/tredici rimangono – prosegue Danesi – mentre stanno scomparendo i percorsi più lunghi: quelli attorno o oltre i venti chilometri. Per queste distanze si riaffaccia l’agonismo e quindi alcuni pre-feriscono partecipare alle mezze marato-ne se non addirittura alle maratone”.E per quanto riguarda la provenienza? “Fatta eccezione per la Strabergamo e per la marcia dell’Atalanta che attingono in termini di partecipanti a serbatoi di-versi dal consueto, in particolare l’even-to nerazzurro che chiama a raccolta so-prattutto i tifosi, nelle altre camminate – dice Danesi – ci sono buone presenze dei residenti nelle zone dove si svolgono e poi c’è sicuramente uno zoccolo duro che partecipa un po’ ovunque. È inte-ressante sottolineare che esistono an-che delle specie di movimenti migratori su base provinciale. Sono dei ritmi sta-gionali, si fugge dalla nebbia o dall’afa a seconda dei momenti dell’anno.”E se alle origini di questi appuntamenti lungo vie e sentieri (spesso scelti anche in base al loro fascino paesaggistico e natu-ralistico) tutto si poteva fare con una cer-ta approssimazione, bastavano tre amici al bar per organizzare la camminata del paese, l’evoluzione e lo sviluppo dell’at-tività hanno finito col richiedere maggior organizzazione e attenzione anche nel rispetto di norme specifiche.Ecco perciò che ogni società o grup-po sportivo quando organizza uno di questi eventi deve affiliarsi a un ente

che si occupi di questo tipo di attività e nello specifico, quindi, al Csi o alla Fiasp. La realtà che si è profilata nella nostra provincia fino a quest’anno era di manifestazioni affiliate solo alla Fia-sp o solo al Csi o contemporaneamente ad entrambi gli enti. Dall’anno nuovo i due calendari saranno invece distinti. Le non competitive poste sotto l’egida della Fiasp, in particolare, consentono di partecipare a classifiche cumulative anche su base extra provinciale mentre il Csi esaurisce la propria competenza sul territorio. La maggioranza degli eventi in Berga-masca è affiliata Fiasp, “Federazione italiana amatori sport per tutti”, che è un ente di propaganda non riconosciuto dal Coni, Comitato olimpico nazionale, ma che in pratica si occupa solo di non competitive. La Fiasp ha insomma una vocazione specialistica visto che su base internazionale aderisce all’IVV, una federazione tedesca che organizza non competitive, alla quale aderiscono enti sportivi di 34 nazioni.

L’IDEATORE DELLA STRABERGAMO

“eccO cOM’È NAtA LA PIù cLASSIcA DeLLe cAMMINAte”

Renzo Danesi

Quella andata in onda lo scorso anno, la numero 35, è stata l’ultima edizione della Strabergamo targata Olimpia, la società sportiva di Borgo Palazzo. Per il 2012 i diritti sono stati infatti ceduti a un nuovo soggetto sportivo costituitosi ad hoc. Considerando il costante eleva-to numero dei partecipanti e lo sviluppo dei classici tre percorsi si può comun-que affermare che la più classica delle camminate bergamasche di strada ne ha già fatta parecchia. E se più o meno tutti i marciacontinui sanno che la Straber-gamo è nata in Borgo Palazzo, non tutti sanno che ad “inventare” quello che per molti è diventato il primo appuntamen-to al rientro dalla vacanze è stato Gian Mario Colombo, giornalista sportivo ed editore. “Frequentavo già il mondo del-le marce – racconta Colombo – ed ero rimasto affascinato dalla Stramilano alla quale avevo partecipato. Era il 1976 e

proposi all’editrice de L’Eco di Berga-mo di patrocinare una manifestazione analoga: la Strabergamo appunto. Ma la società declinò l’offerta. Allora mi ri-volsi a un grande uomo di sport e cioè al compianto Alessandro Mazzoleni, appassionato dirigente dell’Olimpia di Borgo Palazzo. Era un momento il cui il Palio, il torneo notturno di calcio che aveva riscosso grandissimi successi, era in declino. I ricavi del Palio erano servi-ti a lungo in precedenza per finanziare alcune attività dell’oratorio di Borgo Palazzo, la Strabergamo arrivava quindi a proposito e Mazzoleni sposò subito l’i-niziativa”. “Fin dal debutto – continua Colombo – la Strabergamo ha avuto il patrocinio di Sportnove, il settimanale sportivo di cui ero direttore responsabi-le. Poi, verso la 22° edizione, Mazzoleni disse di essere stanco per questo impe-gno organizzativo, probabilmente cer-

cava solo di stimolare gli altri dirigenti della società. Comunque in seguito furono altri dirigenti ad occuparsi della manifestazione. Io non me ne sono per-sa una, così come continuo a correre, o a camminare, domenica dopo domenica in una delle tante marce che si svolgono nella nostra provincia”.

QUEST’ANNO IN PROGRAMMA LA 39° EDIzIONE

trevIGLIO, “GIGIBrUSAferrI” UNO DeI GrUPPI PIù NUMerOSIDa soli è bello ma in gruppo è meglio. Questo sembra essere il motivo condut-tore di quelli che ogni domenica affollano il doppio appuntamento proposto su stra-de, sentieri e piste ciclabili della nostra provincia. La consuetudine vuole che siano i gruppi a organizzare annualmente almeno una marcia per poi partecipare a tutte le altre manifestazioni analoghe. Un impegno che dura quindi tutto l’anno. Per capire meglio il meccanismo non faccia-mo il censimento ma puntiamo diritti su un gruppo storico, che quest’anno man-derà in onda la 39° edizione della Stratre-viglio, manifestazione che per anzianità in provincia non è seconda a nessuna e fa il paio con l’appuntamento di Semonte: la

camminata della Valle Seriana. Si tratta dell’ “A.S.D. Avis Treviglio Gigi Brusa-ferri”, al quale è stata intitolata dopo la sua scomparsa. Un gruppo costituito in forma giuridica e che comprende anche una sezione agonistica affiliata alla Fidal, la Federazione di atletica leggera. La pre-sidentessa è Maddalena Brusaferri, un’at-leta visto che partecipa alle maratone. “Le camminate della domenica sono un’altra cosa rispetto alle maratone – racconta Brusaferri – ci sono delle chiare diversità ma entrambe hanno il loro fascino. Noi abbiamo uno dei gruppi più numerosi in provincia con circa 200 iscritti che han-no un’età compresa tra i 35 e i 70 anni e oltre. Questo si traduce in un’ottantina di marciatori in scena ogni domenica. Di norma in provincia ci sono due appunta-menti per settimana e teniamo in consi-derazione anche qualche manifestazione fuori provincia. All’inizio del mese stilia-mo un nostro calendario che prevede due appuntamenti per ogni data e ognuno sce-glie dove andare soprattutto in base alle caratteristiche dei percorsi”. “Direi che filo comune che unisce i soci è la passione per il movimento e per la natura – conti-nua –. È evidente che si tratta di momenti di aggregazione e che si coltivano rappor-ti. Interessante è però scoprire che i grup-petti all’interno della nostra associazione nascono sulla base di simpatie, ma il deno-minatore comune è rappresentato dal pas-so: si uniscono persone che marciano allo stesso ritmo e condividono tutti i passaggi dei percorsi”. s

Page 47: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

93SPORT

IL PRESIDENTE DELLA SEzIONE DI BERGAMO DEL CSI

BOSIO (cSI): “SettOre IN fASe DI rILANcIO GrAzIe A UNA MIGLIOre OrGANIzzAzIONe”Ente per la promozione dello sport di base per eccellenza, il Csi, Centro Spor-tivo Italiano, nel settore delle non compe-titive si trova a condividere l’attività con la Fiasp, ente di propaganda specifico per questo tipo manifestazioni. Dal punto di vista numerico sono di più le iniziative affiliate a quest’ultima realtà, per il Csi si tratta comunque di un’attività importante coltivata negli anni e da valorizzare ulte-riormente anche introducendo qualche novità, tanto da decidere di proporre dal prossimo anno un calendario esclusivo, senza più cioè la possibilità della doppia affiliazione. “Siamo ben presenti anche in questo settore – afferma Vittorio Bo-sio, presidente della sezione di Bergamo del Csi – nel quale contiamo su base an-nua una quarantina di manifestazioni af-filiate solo al nostro ente. Ai gruppi che organizzano forniamo supporto, patroci-nio e assicurazione. Il movimento sta at-traversando un momento di forte crescita soprattutto rispetto a una certa flessione che si era iniziata a registrare cinque o sei anni or sono. Il rilancio è passato attraverso miglioramenti reali nell’orga-nizzazione, nei punti ristoro, nei servizi in genere. Un impulso importante è ar-rivato anche dalle partenze flessibili che hanno agevolato quanti partecipano col vero spirito di questi appuntamenti che per definizione sono non competitivi”.

DA 22 ANNI SEMPRE CON L’OBIETTIVO PUNTATO

BUrINI, L’OPerAtOre tv che NON PerDe UNA DOMeNIcALe tecniche le ha studiate tutte per non seguire l’intero percorso e farsi però trovare puntuale nei “momenti” impor-tanti. Proprio per questa sua capacità Giuseppe Burini, operatore televisivo da ripresa, è riuscito a cogliere e docu-mentare gli aspetti caratteristici di tan-te marce non competitive proposte poi settimanalmente in una trasmissione su “Bergamo Tv”. “Seguo le non competi-tive ormai da 22 anni – racconta – e si tratta di un appuntamento che si svilup-pa senza interruzioni, estate e inverno. In genere ogni domenica ci sono due manifestazioni ma posso seguirne una

sola. Pur senza partecipare alle marce, dopo tutto questo tempo credo di fare anch’io un po’ parte del movimento”.Lavorando per la tv la sua è una caccia alle immagini più suggestive, più emozio-nanti: “Certo l’obiettivo è quello – spiega Burini –, ma il compito è per certi versi facilitato dal fatto che tutte queste cam-minate hanno più o meno lo stesso cliché. È bello vedere l’emozione prima della partenza, i punti di ristoro e poi comun-que l’esplosione di gioia dopo l’arrivo. È senz’altro il momento più intenso, vorrei dire più spumeggiante. Nella bella stagio-ne il ristoro finale è costituito da angurie e meloni mentre, quando fa più freddo abbiamo il brodo, i bolliti, la gallina lessa, il pane e salame. Variano le proposte ma l’entusiasmo è sempre lo stesso”. Sembra di capire che al di là del camminare o cor-rere più o meno simile su tutti i percorsi le variabili siano tante e non solo legate alla stagionalità. “Con la telecamera rie-sco spesso a documentarlo. Secondo me l’aspetto di maggior fascino è il contatto con la natura. Abbiamo splendidi percorsi che si snodano in pianura, in montagna, nei boschi, sulle piste ciclabili e pedona-li o in riva ai laghi. Attraversare un bosco ed ascoltare il cinguettio degli uccelli val bene una camminata.”

CORRIERE-MENSILE.indd 4 11/04/12 12.13

Page 48: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

sPeciAle eNerGie riNNOVAbili

P er chi intende presentare progetti di effi-cienza energetica e di promozione delle fonti rinnovabili è una vera e propria boc-cata d’ossigeno. Grazie al “Fondo Kyoto”

sono stati infatti sbloccati 600 milioni di euro, sotto forma di finanziamento agevolato, per l’Italia intera. Di questi, 60 sono stati destinati alla Lombardia.Il Fondo, nel caso specifico della nostra regione, ha una dotazione complessiva di poco più di 60 milioni di euro per i prossimi 3 anni (2012 - 2014), divisi in tre tranche equivalenti annuali di circa 20 milioni di euro. “Tre annualità – ha commentato l’assessore regiona-le all’Ambiente, energia e reti Marcello Raimondi, presentando la misura a Bergamo – che vogliamo condividere con tutti coloro, e sono tanti, che nutro-no interesse elevato verso la green economy in ge-nerale e verso gli investimenti in energie rinnovabili.

Anche per questo siamo soddisfatti che nella riparti-zione a livello nazionale la Lombardia sia quella che ha beneficiato del plafond più alto, con stanziamenti almeno doppi di quelli di qualsiasi altra Regione del Nord e comunque superiori a tutte le Regioni”.Il Fondo dà molto valore, destinandovi la mag-gior parte delle risorse, agli interventi di efficienza energetica, la chiave strategica della futura politica energetica regionale e nazionale. Proprio in quella direzione si sta orientando il nuovo Programma ener-getico ambientale regionale (Pear), che quest’anno vedrà l’ente fortemente impegnato sia nell’ascolto dei soggetti energetici che nella interlocuzione con le diverse realtà coinvolte anche sui territori.Non può infatti essere sottovalutato l’impegno lom-bardo a proseguire e approfondire le politiche sul fronte dell’edilizia sostenibile e dell’efficienza energe-

iNceNtiVi DAl “FONDO KYOtO” Per chi iNVeste

eFFicieNZA eNerGeticA e riNNOVAbili,

tica, su cui la regione è all’avanguardia, come ad esempio con i provvedimenti sugli impian-ti per la climatizzazione delle abitazioni e dei luoghi di lavoro. L’impegno della Regione Lombardia su questo tipo di politiche è da tempo chiaramente indirizzato a valorizzare le importanti ricadute sulla qualità dell’aria. Lo scopo è quello di anticipare gli obiettivi di risparmio energetico entro il 2015.Il “Fondo Kyoto” nasce dalla Legge Finan-ziaria 2007. Negli anni successivi si è artico-lato in un complesso percorso di attuazio-ne, che ha portato alla sottoscrizione delle Convenzioni operative con il Ministero per l’Ambiente e la Cassa Depositi e Prestiti. Lo scorso primo marzo è stata poi pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la Circolare attuativa, che ha disciplinato le modalità di presenta-zione. Dal 16 marzo è scattata la possibili-tà di inviare le domande, che si possono inoltrare esclusivamente online sul sito della Cassa depositi e Prestiti. In poche ore, come prevedibile, il sito è stato preso d’assalto a conferma di come nel paese e tra le imprese ci sia una grande voglia di economia verde.I finanziamenti a tasso agevolato (0,50 per cento annuo) hanno una durata di 6 anni per i soggetti privati e di 15 anni per i soggetti pubblici. Le percentuali di agevolazione ri-conosciute ai beneficiari di natura pubblica o privata sono: 90 per cento per i soggetti pubblici, 70 per cento per i soggetti privati.Tre gli ambiti in cui vengono ripartiti i fondi:• “Misura micro-cogenerazione diffusa”, che

comprende impianti di generazione com-binata di energia elettrica e/o termica e/o meccanica fino a 50 kW elettrici);

• “Misura rinnovabili”, che riguarda il solare fotovoltai-co fino a 40 kW, idroelettrico fino a 200 kW, eolico fino a 200 kW, impianti termici a biomassa tra i 50 e i 450 kW termici, impianti solari termici fino a 200 mq);

• “Misura usi finali”, relativa al risparmio e incremen-to dell’efficienza energetica.

Come già anticipato dal ministro Corrado Clini, ci si aspetta un effetto moltiplicatore da questi finanzia-menti, che possano quantomeno raddoppiare il volu-me degli investimenti in rinnovabili. Per la Lombardia in tre anni si potrebbero generare 120 milioni di euro di investimenti aggiuntivi. Come ha sottolineato an-che il ministro dell’Economia Corrado Passera, se la misura avrà successo si potranno avere 1 o 2 milioni di occupati in più: “Questo significa – ha sintetizzato – che in Lombardia potranno esserci 100mila nuovi posti di lavoro”.

Page 49: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

9796 WHAT’s UP?

faTTI PIÙ IN lÀ!È sOlO QUesTIONe dI… PROsseMIca.

di AlessANDrA tONiZZO

A vrete avuto tutti il singolare piacere di “entrare in collisio-ne” con il conoscente di turno che non vede l’ora di afferrarvi le braccia, battere pacche sulle spalle e, soprattutto, parlar-vi a pochi centimetri dal viso. O ancora, avrete pregustato il

sottile imbarazzo che si sprigiona quando un gesto rituale – banale come stringersi la mano – diventa, per chi abbiamo di fronte, fon-te d’incalcolabile insofferenza. Insomma, passando attraverso gli osteggiati buffetti sulle guance da parte di nonne e zie (a volte, veri e propri stritolamenti), e arruffamenti inaspettati della chioma (ore di

styling buttate), arrivati all’età adulta non abbiamo potu-to tirare un sospiro di sollievo: ad entrare nella nostra sfera personale, infatti, senza esserne assolutamente au-torizzati, non sono più (soltanto) volti noti – retaggio di un’adolescenza per superare la quale abbiamo sudato le classiche sette camicie –, ma qualsiasi sconosciuto abbia l’opportunità di sedercisi accanto sulla metropolitana.Diffi cile o meno da accettare, non dobbiamo sentirci fuori luogo se, mentre il macellaio c’impacchetta il petto di pol-

lo direttamente sul nostro, di petto, ci chiediamo “ma cosa gli prende a questo qui?”, perché sicuramente qual-cuno l’avrà pensato anche di noi (magari il tizio sull’au-tobus cui sbirciavamo la pagina dello sport): insomma, è tutta questione di amigdala, o meglio, di prossemica.

I fans della serie tv statunitense Lie to me – in cui l’impareggiabile Tim Roth impersona un (singolare) esperto in comunicazione non verbale – avranno già capito. Per tutti gli altri, l’amigdala è un insieme di cellule cerebrali che, tra i tanti ruoli, calcolano le distanze tra gli indivudui in modo da po-ter attivare l’ancestrale fi ght or fl y (“combatti o fuggi”), comportamento ereditato nella notte dei tempi dagli animali, ma ancora ben radicato in noi. Aggressività o paura, infatti, sono le emozioni principali che proviamo quando qualcuno si avvicina alla nostra sfera privata, defi nita dall’antropo-logo Edward T. Hall secondo precisi standard: tra 0 e 45 centimetri rispetto a noi si estende l’area intima, dai 45 ai 120 quella personale, la distanza so-ciale va da questo punto ai 3,5 metri, mentre oltre c’è la distanza pubblica. Ebbene, qui entra in gioco la prossemica, quella disciplina semiolo-gica che studia gesti, comportamenti, nonché lo spazio e le distanze, appun-to, all’interno di una comunicazione, sia essa verbale o meno. Perché, se lo studio di Hall avesse una validità uni-voca, basterebbe attenersi al suo “co-dice” per non incappare nelle situazioni di cui sopra, le quali, invece, ci coinvolgo-no puntualmente nel quotidiano, poco impor-ta se l’istintivo “combatti o fuggi” si sia evoluto in un più diplomatico “discuti o... fatti più in là”.

La verità, difatti, è più complessa di quanto si pensi, ma anche molto affascinante. Se è indiscutibile che ognuno di noi abbia una propria personalissima amigdala – dotata di sensori autono-mi –, esistono usi e costumi tipici che coinvolgono vasti gruppi di persone, le quali condividono una prossemica simile. Un esem-pio? Provate a prendere l’ascensore in una città europea, e poi in una metropoli statunitense: da noi la maggior parte si dispone in maniera circolare, con le spalle al muro, mentre in America vige la “fi la indiana”, tutti a guardarsi la nuca, fronte all’uscita. È un uso che la dice lunga sul beep dei nostri distanziatori, ed è ancora più palese se ci si sposta in Giappone – noi proveremmo un forte senso di claustrofobia o disorientamento all’interno di una tipica folla nipponica –, o nella Penisola Arabica – ove è con-suetudine stare “gomito a gomito”, mentre in Occidente il raggio di separazione è lungo, più o meno, quanto un braccio –.

Questione di cultura, certo, come in India, dove tutt’oggi i paria (la casta più bassa) devono distanziare i bramini di almeno 39 metri, ma anche di sesso. Ci avete fatto caso? Gli uomini preferiscono colloquiare tra loro affi ancandosi, mentre le don-ne stanno più volentieri l’una di fronte all’altra, per non parlare dei gesti di complicità tra le categorie: una carezza da donna a donna viene decodifi cata allo stesso modo che tra uomini? La bella notizia è che, in Italia, i maschietti godono di maggior libertà, sotto questo aspetto: mo-venze goliardiche e at-teggiamenti affettivi in pubblico non sono così osteggiati – perché tra-dotti inequivocabilmen-te come omosessuali, e dunque, ahinoi, attivanti ancora biasimo – come oltreoceano, ove le uniche deroghe si hanno durante una

parita di Super Bowl o... sul-la Luna.Misteri della prossemica, magie dell’interazione.

Tutte, perché no, da prova-

re sulla propria pelle.

Allora, avete già scelto con chi fare il saluto dell’Hongi? Siate

cauti, però, perché esprime-re gioia e gratitudine alla maniera del popolo Maori – il famoso “naso contro naso” – non è cosa da tutti!

Page 50: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

a cura di eliZAbeth bertOli

Regia: Simon CurtisCast: Michelle Williams, Eddie Redmayne, Julia Ormond, Kenneth Branagh, Pip TorrensGenere: biografi coDurata: 99 minutiProduzione: USA, Gran Bretagna 2011Uscita nelle sale: 1 giugno 2012Trama: Il fi lm è tratto dal libro di memorie di Colin Clark, che nel 1957 era un giovane di 23 anni incaricato di tenere d’occhio la diva mentre era impegnata nelle riprese de “Il principe e la ballerina”. Il fi lm mostra Marylin, appena sposatasi con Arthur Miller, attraverso gli occhi del suo giovane collaboratore e ammiratore: una donna bellissima e corteggiata ma fragile, stanca e isolata dal mondo.

Regia: Larry CharlesCast: Sacha Baron Cohen,

Anna Faris, Ben Kingsley, Jason Mantzoukas, Megan Fox

Genere: commediaDurata: 83 minuti

Produzione: USA 2012Uscita nelle sale: 15 giugno 2012

Trama: Haffaz Haladeen è il dit-tatore dell’immaginario stato nor-dafricano di Wadiya. Capriccioso, volubile, amante delle armi, delle

belle donne e delle pene capitali, si risente quando le Nazioni Unite lo invitano a dimettersi e decide

di andare negli Stati Uniti per spiegare le sue malefatte al mondo intero. Durante la sua assenza si scatena una congiura a palazzo

e viene sostituito da un sosia ancora più ottuso di lui…

Gessica, 31 anni, operaia: “Michelle è bravissima, sembra di vedere la vera Marylin”.carla, 45 anni, casalinga: “Un bellissimo fi lm interpretato molto bene dalla protagonista”.enrico, 39 anni, meccanico: “Non male, l’attrice che interpreta Marylin è molto brava e la storia è interessante”.Andrea, 44 anni, imprenditore: “Un bel ritratto malinconico di una stella che conoscevo solo per la sua bellezza”.luana, 35 anni, commessa: “Ho fatto bene a vederlo, è una storia toccante e profonda”.Alessandra, 56 anni, scrittrice: “Ero scettica ma mi sono ricreduta, un fi lm delicato e toccante”.

Valeria, 23 anni, stagista: “Mi sembra un fi lm inutile, non dice niente di nuovo rispetto a quello che già si sapeva su Marylin”.elisa, 32 anni, impiegata: “Marylin è un mito e la sua storia colpisce, ma il fi lm è mediocre”.marco, 37 anni, cuoco: “È noiosissimo e prevedibile, peccato perché la Williams è bravissima”.Nicoletta, 22 anni, studentessa: “È melenso, noioso, poco credibile”.

mArYliN

a cura di

Anna Faris, Ben Kingsley, Jason

Uscita nelle sale:Trama:

tatore dell’immaginario stato nor-dafricano di Wadiya. Capriccioso, volubile, amante delle armi, delle

belle donne e delle pene capitali, si

AL cINeMA

99TEMPO LIBERO

USA, Gran Bretagna

Nicolas, 23 anni, elettricista: “Non è un capolavoro ma fa abbastanza ridere”.marina, 26 anni, ballerina: “È divertente e politicamente scorretto, forse solo un po’ volgare ma ci sta”.Giovanni, 32 anni, agente immobiliare: “Sotto l’ironia e le battutacce nasconde una forte critica al sistema politico mondiale”.maikol, 25 anni, impiegato: “È un fi lm semplice e un po’ trash ma più intelligente di quello che pensassi”.

laura, 43 anni, casalinga: “Terribile, uno dei peggiori fi lm che abbia mai visto”.mario, 52 anni, tecnico di laboratorio: “Un fi lm da dimenticare, battute stupide e una volgarità esagerata”.Paolo, 39 anni, disoccupato: “Che brutto, è rozzo e banale, soldi buttati via”.Giulia, 21 anni, studentessa: “Secondo me è mediocre, poche risate e troppe allusioni sessiste”.Valentina, 28 anni, commessa: “Ci si fa qualche risata ma è troppo esagerato, è molto meglio Borat”.

il DittAtOre

PrOMOSSO

PrOMOSSO

BOccIAtOBOccIAtO

I PArerI DI chI L’hA vIStO

I PArerI DI chI L’hA vIStO

200x260.indd 1 08/08/12 11.38

Page 51: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 2012

ÈsUccEssO 101

//18.giugno

2012

2012 //17.giugno //24.maggio2012

//8.novembre

//27.maggio

2012

//28.maggio2012

2012

MONDOsuccesso...èPechino. Un’indagine, cominciata nel 2007, e promossa

dalla cinese State Administration of Cultural Heritage, ha scoperto che la muraglia cinese è lunga più del doppio

rispetto a quanto stimato finora: l'opera più lunga mai costruita dall'uomo raggiungerebbe i 21.196,18 chilome-

tri, contro gli 8.850 fino ad ora valutati.

Francia, trionfo socialista alle legislative. Dopo l’elezione

all'Eliseo di François Hollande, la gauche conquista anche la mag-

gioranza assoluta in parlamento al secondo turno, con il 50,34%

dei consensi. Ma Segolene Royal, ex moglie del presidente Hollan-

de, non viene rieletta.

2012 //25.giugnoEgitto, Mohammed Morsi è il nuovo presidente. L’esponente

dei Fratelli Musulmani vince le elezio-ni con il 51,7% dei voti, contro Ahmed

Shafik (48,3%). Decine di migliaia di islamisti scendono in piazza per fe-

steggiare il nuovo presidente, dopo 30 anni di governo Mubarak, nonostante

l'esercito abbia minacciato d'imporre il coprifuoco in caso di disordini.

//17.giugno

Elezioni in Grecia, Nea Democratia, il movimento conservatore pro-euro, è il primo partito con il 30% dei

consensi. La sinistra radicale di Syriza è all’opposizione (con circa il 27% dei consensi). Pasok, il partito

socialista (13%), è fondamentale per le future alleanze in chiave governativa. In Parlamento eletti anche

esponenti di Alba dorata (7%), l'estrema destra neonazi. Il leader conservatore Samaras: “Vince l’Europa”.

Festival di Cannes. Matteo Garrone, quattro

anni dopo Gomorra, torna a vincere il secondo pre-mio più prestigioso della

kermesse parigina del cinema, il Gran Prix, con Reality. Palma d’Oro per il miglior film a Michale

Haneke con Amour.

2012 //01.luglio

Euro 2012. Dopo il Mondiale, la Spagna vince anche il secon-do Europeo a Kiev contro l’Italia, 4-0. Il ct degli Azzurri Pran-

delli. “Abbiamo fatto sognare, ma siamo un paese vecchio. È stato comunque un torneo straordinario”. Il presidente Monti:

“Dobbiamo essere fieri di loro”. Buffon: “Non c’è stata partita. La Spagna era troppo superiore a noi”.

//18.giugno2012

Facebook fa flop. A soli cin-que giorni dalla quotazione

in Borsa, per il social net-work è già tempo di class ac-tion: Zuckerberg e le banche sono accusati di avere rive-lato soltanto ad una stretta cerchia d’azionisti le stime

negative sui ricavi di Facebo-ok, contribuendo al vertigi-

noso al crollo del titolo.

Los Cabos, G20. I potenti della Terra, riuniti in Messico,

impegnandosi a prendere “tutte le misure necessarie”

per salvaguardare l’integrità dell’Unione monetaria, hanno stimato che la soluzione della crisi dell’Eurozona passa dal

rilancio della crescita.

Siria, strage degli innocenti. 32 bambini uccisi nell'ultimo attacco delle forze filo gover-

native a Hula, nella provincia di Homs. Mentre si verifica

un esodo di massa, il governo siriano annuncia la costitu-

zione di una commissione d'inchiesta sulla strage.

VIDEO LOTTERYVIDEO LOTTERY

Viale Europa, 28/B - TREVIOLOVia De’ Medici, 2 - SAN PELLEGRINO

Sala VLT - Slot Machine - Sala Fumatori

NON SOLO SLOT!

VINTI JACKPOT NAZIONALE16 aprile 284.691 euro 23 aprile 62.715 euroJACKPOT SALA1 maggio 19.747 euro

Page 52: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

12MESIsettembre 201212MESI

settembre 2012

2012

ITALIAsuccesso...è//27.maggio

2012 //07giugno

2012 //08.giugno

//29.maggio2012

//27.maggio2012

//01.giugno2012

2012 //23.giugno

2012 //02.giugno

2012 //24.giugno

Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, sotto inchiesta da parte della procura

di Milano con l'accusa di corruzione e finanziamento illecito per 70 milioni di euro, che il polo privato della sanità Fondazione Maugeri avrebbe pagato negli anni

al consulente-mediatore Daccò. La notizia è apparsa sul Corriere della Sera. Formigoni: “Notizia falsa, non ne so

nulla. E in ogni caso non mi dimetterei”.

Giro d’Italia: per la prima volta nella storia vince un canadese, Ryder Hesjedal,

che si è aggiudicato la maglia rosa della 95a edizione. Sul

podio Rodriguez, secondo, e il belga Thomas De Gendt. La

cronometro è andata all’italiano Marco Pinotti.

Festa della Repubblica, festa della discordia. Ricordato più per le polemiche che per le celebrazioni, con la sfilata

in forma sobria e ridotta in segno di lutto per le vittime del terremoto in Emilia, il 2 giugno è stato momento di

controversie. Assente il sindaco Alemanno. Di Pietro: “Sagra dello spreco”, Napolitano: “Non sa di che parla”.

Milano, incontro mondiale delle famiglie. Per l’evento, è arrivato il

Pontefice in Duomo, mobilitando una macchina organizzativa composta da

innumerevoli vigili e volontari per tutto il suo straordinario soggiorno di 3 giorni. Dopo aver pronunciato

i suoi discorsi, Benedetto XVI ha presenziato ad un concerto alla Scala.

Rai, le nomine del governo fanno discutere. Il vicediretto-

re generale di Bankitalia è stato posto al vertice dell’emittente

pubblica, mentre Luigi Gubi-tosi, proveniente da Bank of

America, è diventato il nuovo dg. Santoro: “Monti ha la banca

al posto del cervello”.

Scandalo in Vaticano: iniziate indagini circa la

fuga di documenti riservati che avrebbe portato alla

pubblicazione del libro di Gianluigi Nuzzi Sua Santità. Sotto accusa Paolo Gabriele,

aiutante di camera di Benedetto XVI.

Bomba a Brindisi, tro-vato colpevole. Giovanni Vantaggiato, il 68enne di Copertino già accusato di aver fatto esplodere l’or-

digno alla scuola Morvillo Falcone, ha motivato l'at-

tentato con i problemi eco-nomici della sua azienda.

Nuova forte scossa di terremoto nel modenese, di 5,8 gradi della scala

Richter. La zona devastata dal sisma si è ampliata ed ha investito altri comuni:

tragica la situazione a Mirandola, Cavezzo, Medolla. Altri caseifici sono

stati colpiti subendo perdite ingenti con le scalere di parmigiano cadute e il

prodotto rovinato a terra.

Il Dalai Lama per i terremotati. Il leader spirituale tibe-tano si è recato a Mirandola, uno dei paesi più colpiti dal sisma. “Questo è il momento di lavorare duro, cercando

di non pensare alle cose perdute con il terremoto” ha detto il Dalai Lama, donando 100mila euro in favore delle

popolazioni terremotate. Poi si è spostato in Basilicata per conoscere la realizzazione della città della pace per i

bambini dei Paesi in guerra.

ÈsUccEssO102 ÈsUccEssO 103

BERGAMOsuccesso...è

2012

2012

2012 //19.giugno

2012 //28.giugno2012

2012

//10.giugno

2012

Assegni falsi per auto di lusso. Compravano auto di un certo valore pagandole con assegni circolari falsi e poi

le spedivano all’estero. Così cinque persone, residenti in provincia di Bergamo, avrebbero messo a segno decine di

truffe ai danni di venditori d’auto. A sgominare la presun-ta organizzazione è stata la squadra di polizia stradale di

Firenze, che ha anche recuperato vetture de l valore com-plessivo di 300 mila euro.

Romano, fiaccolata di solidarietà. L’Associazione artigiani ha organizzato a Romano di Lombardia una piccola fiaccolata

“silenziosa” per manifestare solidarietà ai colleghi artigiani dell’Emilia e ai loro collaboratori che hanno perso la vita a

causa del sisma. Un modo per essere vicini agli artigiani e alle loro famiglie che si trovano in particolare difficoltà a causa

della grave crisi economica.

Zogno, la banda compie 160 anni. Le dodici bande della

Valle Brembana organizzano un concertone per celebrare

l’anniversario della banda di Zogno, una tra le prime

ad essersi costituite verso la metà del 1800 sul territorio

bergamasco.

Un treno “nuovo” per i pendolari. Dal 2 luglio entra in servizio sulla linea Bergamo-Milano via Carnate il terzo dei

cinque nuovi treni completamente ristrutturati e dedicati a questa direttrice. La ristrutturazione ha riguardato gli

impianti idrici, di condizionamento e riscaldamento. Negli interni sono state sostituite tutte le sedute, le plafoniere, gli accessori dei bagni, le tendine parasole e anche i pavimenti.

//01.luglio

Valle Brembana, stangata Imu sulle se-

conde case dei luoghi di villeggiatura. È la linea

d’azione di tanti comuni della valle che hanno

deciso di applicare tariffe superiori al 9 per mille

sulle seconde abitazioni.

//29.giugno

//01.giugnoExpo 2015. Oltre 10mila

mq di nuove superfici e ristrutturazione di altri

3.600 mq dell’aerostazio-ne. Così l’aeroporto di Orio

al Serio si adeguerà in vi-sta di Expo. L’investimen-

to per queste opere è di 24 milioni di euro.

//30.giugno

2012 //17.giugnoVolontariato al Parco

delle Orobie. Al via la 2° edizione del Campo di volon-

tariato internazionale, frutto della sinergia tra il Parco

delle Orobie Bergamasche e Legambiente. 15 ragazzi, dai 18 ai 25 anni, provenienti da

Messico, Corea, Francia, Rus-sia, Repubblica Ceca e Italia,

fino al 1° luglio sono impegna-ti in attività di censimento

della fauna selvatica presente nel comune di Valbondione.

//24.giugno2012

Bergamo, emergenza sfratti. Secondo i dati del mi-nistero dell’Interno nel 2011,

rispetto al 2010, le nuove sentenze emesse (1.234) sono aumentate del 19% (Bergamo quarta città in Lombardia), le

richieste di esecuzione forzata (1.459) del 17% (quinta in

Lombardia) e gli sfratti ese-guiti con la forza (481) sono

cresciuti del 4% (quarta in Lombardia).

Pari opportunità nella Cciaa di Bergamo. Il

consiglio della Camera di Commercio ha modificato il proprio statuto inseren-do l’articolo con il quale la rappresentanza di genere

diventa obbligatoria.

Page 53: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

soluzioni immobiliari di prestigio

Page 54: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

Soluzioni immobiliari di prestigio Soluzioni immobiliari di prestigioII III

12MESIsettembre 2012 12MESI

settembre 2012

Come un vino superbo ed elegante

S ettembre è il mese dei cambiamenti. Nelle campagne è il momento in cui i grappoli d’uva si lasciano cogliere con un rito antico, quello della vendemmia, profondamente legato alla fertilità della terra. C’è qualcosa di magico nel rito della vendemmia che si tramanda di generazione in generazione e pur nella sua ripetitività si rinnova ogni volta

con una originale fragranza. Si ripete nel tempo un circuito virtuoso tra qualità dell’ambiente, della produzione e delle relazioni sociali che partendo dal vino si irradia in ciascun elemento della condizione del vivere, in un angolo immaginato, un habitat vissuto prima ancora di abi-tarlo. Proprio come riusciamo a rappresentarci il bouquet di un buon vino che conosciamo, prima ancora di prendere il bicchiere in mano, ogni casa di prestigio esprime la personalità di chi la abita, l’atmosfera che abbiamo immaginato di respirare prima di andarci ad abitare, tutto traspare in ogni minimo particolare. L’aspetto emozionale è importante sia nella scelta di un buon vino che nell’acquisto di una casa, fa parte di ciò che abbiamo immaginato, è un pezzo del nostro sogno, una parte importante della nostra vita e dei nostri affetti. E quando il vino è d’autore i sorsi sono tutti da raccontare, uno a uno, lentamente, proprio come la casa di prestigio racconta il mondo e le fantasie di chi l’ha immaginata... fortemente voluta.Parlare di ricette, sapori, fragranze, profumi, irrompe nella vita di milioni di italiani, tanti si convertono al vino che diventa sempre più compagno della tavola italiana, ma oggi guada-gnano credito nell’immaginario collettivo solo i prodotti di qualità. La distanza tra consumo edonistico e di massa rimane, ma si accorcia. Proprio come succede per gli immobili, quando si può si sceglie la casa di prestigio o di lusso con un profumo e un retrogusto particolari, eccezionali, sempre unici.Ma oggi non basta produrre soltanto vini, bisogna realizzare progetti che diano un senso a ciò che si realizza e si commercializza per il pubblico e gli appassionati, proprio come succede per gli immobili di lusso che realizzano progetti e sogni immaginati da chi, scegliendoli, consente di proseguire ancora meglio sulla strada della qualità. Si riconosce subito un vino superbo con estratti superiori che gli donano quel pregio che sorprende per la sua eleganza, proprio come un angolo di paradiso incanta l’osservatore attento e appassionato. Si riconosce subito l’immo-bile di prestigio: la location, la facciata, il giardino, tutto ha un aspetto impeccabile e singolare, tutto è curato nei dettagli, nulla è lasciato al caso.È una dolce melodia, il vino e le sue analogie con la musica dei cantastorie, consola, solletica la fantasia, fa emergere quanto di intimo conserviamo, le stesse sensazioni che ci assalgono quando acquistiamo una casa di prestigio, è parte del nostro sogno, un lungo respiro della no-stra vita e dei nostri affetti. Un’annata indimenticabile e leggendaria che ci ripaga degli affanni quotidiani. Le mille geometrie dei vigneti ci colpiscono per il fascino di un paesaggio incante-vole, ceppi centenari color ruggine, giochi di vitigno che si intrecciano, chiaroscuri impagabili, proprio come ci lascia senza fiato una casa prestigiosa con le sue originali architetture pensate per soddisfare palati sopraffini da veri intenditori, mai sazi. Immobili prestigiosi e vino, un connubio culturale spesso tenuto in gran considerazione dallo staff immobiliare che, con un servizio personalizzato, riserva una cura attenta ai clienti, specie se si tratta di bei casali, ville di lusso, prestigiose tenute, residenze d’epoca nei luoghi più incantevoli ed esclusivi che non temono la stretta creditizia.

Cosimo Malagnini

Com

fortcasa

Giardini privati al piano terra e ampi balconiRiscaldamento e produzione di acqua calda di tipo centralizzato con contatoriPredisposto per il tele-riscaldamento e per l’impianto di climatizzazioneBox con apertura motorizzataPredisposizione impianto di allarmeClasse Energetica B da 32,00 a 57,84 Kwh/m2a

• • • •••

CARATTERISTICHE DEGLI APPARTAMENTI

Mutuo Agevolato al tasso del 2,20* compreso spread

Spese Atto di mutuo comprese nel prezzo

Allacciamenti e spese catastali comprese nel prezzo

Minimo anticipo alla prenotazione (euro 5.000)

E’ UN’OCCASIONE UNICAvia Daste e Spalenga - via G. da Verrazzano

in zona Borgo Palazzo

Ufficio Vendite 24124_Bergamo_via A. Berlese, 2_035 346006_www.noriscase.it

è una realizzazione

* RIFERIMENTO EURIBOR A SEI MESI AL 15/05/2012

visite su appuntamento telefonicoCOMFORTCASASRL

CON MUTUO AGEVOLATO FINO ALL’80-90%CON SPREAD FISSO DELL’1,20% E DURATA FINO A 30 ANNI

UNA CASA IN CITTÀ

In un nuovo quartiere con aree verdi, pista ciclabile e dotato di tutti i servizi

edilizia libera senza alcun vincolo

ai prezzi di edilizia convenzionata

inserto corriere 188x235:Layout 1 16-05-2012 19:24 Pagina 1

In copertina: Residenze “i molini”

Una casa prestigiosa va assaporata, come un buon vino, per non perderne la fragranza dei sapori…

Page 55: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

Soluzioni immobiliari di prestigio Soluzioni immobiliari di prestigioIV V

12MESIsettembre 2012 12MESI

settembre 2012

Riz

zett

i Im

mob

iliar

e

Riz

zett

i Im

mob

iliar

e

Page 56: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

Soluzioni immobiliari di prestigio Soluzioni immobiliari di prestigioVI VII

12MESIsettembre 2012 12MESI

settembre 2012

C&S

C&S

Page 57: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

Soluzioni immobiliari di prestigio Soluzioni immobiliari di prestigioVIII IX

12MESIsettembre 2012 12MESI

settembre 2012

BSB

Bon

fant

i

BSB

Bon

fant

i

Perchè l’unione fa

la forza...

NEL NOSTRO LAVORO METTIAMO PASSIONE...La tua casa in mani

ESPERTE...

BSB Bonfanti opera da quarant'anni nel settore dell’edilizia. Un significativo periodo di tempo in cui gli innumerevoli servizi si sono fatti apprezzare grazie agli “elevati” standard di competenza erogata. Una professionalità estesa in ogni tratto della complessa filiera esecutiva ed in ogni relativa maestranza impiegata.

UN solido RAPPORTO

Di FIDUCIA

Via Trimagna, 9 - Almenno San Salvatore - (BG) Tel. +39 035 64 34 .90 - [email protected]

COSTRUZIONI EDILI w w w . b s b b o n f a n t i . i t

a gamma dei servizi offerti:- nuove costruzioni

- ville- ristrutturazione appartamenti

- ristrutturazione fabbricati- ristrutturazione immobili d'epoca

- Recupero conservativo- ampliamenti

- sopralzi- coperture ventilate e non

QuB

i Pao

lo B

iava

- t.

035

.270

989

Page 58: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

consiglia

Residenze “i molini”pag. VI

Bergamo 24 Maggiopag. IV

Zona Borgo Palazzopag. III

Page 59: 12Mesi - BERGAMO - Settembre 2012

NOVITÀ

12 mesi_Bergamo.indd 1 02/08/12 14.58