12Mesi - Ottobre 2010

download 12Mesi - Ottobre 2010

of 67

Transcript of 12Mesi - Ottobre 2010

Angelo Bettinzoli Giovanni Cattina Gino Corioni Giuseppe Pasini Gian Francesco TomasonihINtERlaNDII // N. 9 ANNO OTTOBRE 2010

PENSIERI DI

Botticino

MESI

vIaggIo IN PRovINcIaDO

1,00M EN S IL

E IT TUAL DI AT E

CONO

MIA

INC

EO HIES T

PINIO

NI E C

ULTU

A RA D

CIA BRE S

N L MO E DA

Adro Corte Franca Erbusco Rovato

socializzareMorire Per ViVere?I morti sul lavoro

Dove si incontrano i giovani

lUccHiNi risPoNDeCon la penna di BocchioBacHeca

Pelo e coNTroPelo ViDeoTeca aNTico BorGo saN ViTale QUi e l sUccesso

3 DODICI MESI // oTToBre 2010

IN QUESTO NUMero

Editoriale A Bengodi non tornano i conti Prodotto & mercato Gian Francesco Tomasoni: Troppi cavilli e scarso potere contrattuale Giuseppe Pasini: Riparte la siderurgia Gino Corioni: Sognando lEuropa Angelo Bettinzoli: Ricerca e investimenti per uscire dalla crisi Giovanni Cattina: Dal laboratorio al fashion store Strategia dimpresa Famiglia Gozio: Rinasce lantico Borgo San Vitale Carnevali: Una family card per festeggiare i 70 anni Bacheca Lucchini risponde, con la penna di Bocchio Inchiesta: Morti sul lavoro

5 7 9 10 13 17 23 27 30 33 35 41 43 49

59 Americanismo e calvinismo 63 I luoghi della socializzazione. Dallhappy hour al social network 75 Strade e quartieri: Piazza Arnaldo 79 Hinterland: Botticino 84 Viaggio in Provincia: Rovato, Erbusco, Corte Franca, Adro 101 Tu e il fisco 103 Pelo e contropelo 107 Colpi di frusta & colpi di multa 109 Medjugorje: sospesa tra terra e cielo 112 Qui e l 115 Quello che le donne vogliono 120 Quei poster in camera da letto 122 Gentile Farmacista 124 Specchio delle mie brame 127 Videoteca 128 successo

Mensile di attualit, economia, inchieste, opinioni e cultura da Brescia e dal mondo. Settembre 2010 anno II - Numero 9 Rivista mensile - 1,00 VialeDucadegliAbruzzi,163-25124Brescia tel030.3758435-fax030.3758444 [email protected] Direttore Responsabile RobertoBarucco [email protected] coordinamento DonatellaCar [email protected] hanno collaborato AliceAimo,EvaAlessandri,GiovanniAltuni,Fiorenzo Bandirali,RobertoBarucco,LuceBellori,Nicola Bendinelli,LivioBenassi,EsterinoBenatti,Elizabeth Bertoli,SilvioBettini,PaoloemilioBonzio,Donatella Car,AlessandraCascio,LodovicoCherubini, AlessandroCheula,PaoloCittadini,MarioConserva, EnricoFilippini,BrunoForza,RolandoGiambelli, RobertoGiulietti,ViolaLadi,LucreziaLombardi, RiccardoMaffei,FerdinandoMagnino,SergioMasini, EnricoMattinzoli,CristinaMinini,GiorgioOlla,Antonio Panigalli,LucianoPonzi,MassimoPortolani,Francesco Rastrelli,EmanueleSalvi,SalvatoreScandurra, AlessandraTonizzo.Questo periodico associato allUnione Stampa Periodica Italiana

DODICI MESI

MESI

Editore SalesSolutionssrl VialeDucadegliAbruzzi,163-25124Brescia RegistrazioneTribunalediBrescian.52del24/11/2008 Impaginazione WaveCommunicationSrl Fotografie ArchivioSalesSolutions,UmbertoFavrettoAgenzia Reporter,RolandoGiambelliIlFotogramma,Patrick MerighiBresciainVetrina,CristinaMinini Stampa MediagrafSpa-Padova Pubblicit SalesSolutionsSrl VialeDucadegliAbruzzi,163-25124Brescia tel030.3758435-fax030.3758444 [email protected]

MESI 12oTToBre 2010

Edi roBerTo BarUcco

DItoRIalE

5

BALLATA DAUTUNNOlcuni analisti e commentatori di politica appaiono concordi, in questa met di settembre, mentre scriviamo, nel ribadire che la posizione di Gianfranco Fini rappresenti, comunque, una svolta radicale che ridisegna geografie e geometrie della politica italiana o, per continuare con le citazioni, che Fini varca un confine politico ed entra in una terra incognita sulla quale si pu costruire finalmente unaltra destra. tuttavia altrettanto vero che le prospettive politiche, di qualsiasi genere esse siano, si devono innestare su quelle economiche reali: sul lavoro, sul superamento della crisi strisciante, sul ricorso sempre pi ampio al prestito da parte delle famiglie in difficolt. Insomma, alle scuole di pensiero, a fronte di qualsiasi contorsione politica, qualunque assetto emerga nel futuro prossimo, non pi possibile anteporre una procrastinazione dellintervento diretto e non demagogico, che guardi ad aiutare le famiglie, le aziende, i piccoli imprenditori, i lavoratori. Quelle persone che a Brescia, come in tutto il nostro Paese, sono i veri eroi della quotidianit, della sopravvivenza con mille euro al mese (se va bene), dello svilimento da stage, delle professionalit negate, dellimpossibilit di mettersi in gioco ed essere competitivi perch gi allavvio sono talmente penalizzati dalla vita da non potersi permettere nemmeno di partire. Ecco, alla dittatura del futile, lo abbiamo ribadito tante volte, al ricorso a vecchie contrapposizioni simili a codi-

A

ci decomposti, citiamo Massimo Cacciari, bisogna contrapporre la necessit di risolvere le grandi sfide della nostra epoca. I temi non mancano: il mercato globale, la delocalizzazione (persino il t Twinings, bandiera della vecchia Inghilterra, verr prodotto in Polonia), il futuro governo della societ multietnica, la partecipazione degli immigrati regolari alla cosa pubblica, i confini del commercio e della dignit delle genti e non solo quelli politici o bancari della nuova Europa. Welfare e snellimento dei costi burocratici e amministrativi, il federalismo possibile, le tematiche etiche pi pressanti. Il lavoro e la famiglia. Per affrontare questi temi non c quasi pi tempo. quanto si avverte parlando ogni giorno con la gente, sostando per un caff nei bar dellalba, sulle rotte dei pendolari, ascoltando lamarezza e la disperazione di chi perde il posto, di chi non sa come reintegrarsi in un mondo produttivo che non concede spazi. Eccolo, il tempo dautunno. Il tempo che impone di voltare pagina nella concezione della condivisione, puntando al sostegno convinto delluomo come soggetto delleconomia e non come oggetto, alla necessit di partecipazione dei lavoratori agli utili delle aziende, alla salvaguardia della famiglia come chiave di lettura del Sistema Italia. Sono esigenze reali, concrete, che ripeteremo e analizzeremo spesso sulle nostre pagine, ma che hanno bisogno di farsi sentire grazie al vostro contributo, al vostro stimolo. Come? Con la partecipazione ai nostri sondaggi o attraverso le lettere al direttore che ci arrivano e che inizialmente pubblicheremo sul nostro sito internet, per poi inserire le pi interessanti anche sul mensile cartaceo. Confidiamo in voi, in questa nuova stagione.MESI 12oTToBre 2010

ARRIVATA LA CARDPH. ARMANDOREBATTO&MARINOCOLATO

Odi aNToNio PaNiGalli

PINIoNI

7

CHE METTE DACCORDO TUTTA LA

FAMIGLIA.

A BENGODI

NON TORNANO I CONTIgni cittadino, inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere, ha diritto al mantenimento e allassistenza sociale. Cos recita testualmente il Primo comma dellArticolo 38 della nostra Costituzione, quindi tanto di rispetto per tutti quelli che soffrono (veramente) delle eterogenee forme con le quali si manifesta la condizione invalidante. Ma vi pare normale che la spesa per le pensioni di invalidit sia aumentata di circa il 36% negli ultimi cinque anni (dal 2005 al 2009 fonte Cgia Mestre)? Vi pare normale che in Italia, come risulta dalla Relazione Generale sulla situazione economica del Paese messa a punto dal ministero dellEconomia, relativamente al bilancio 2009, si siano spesi circa 16 miliardi di euro per le sole pensioni di invalidit civile? Vi pare normale che lincremento medio della spesa pensionistica tra il 2008 ed il 2009 sia stato di circa il 18,5%? Vi pare normale che, su circa 2,7 milioni di trattamenti (pare siano circa quattro volte pi che in Francia o Germania), nel mezzogiorno i pensionati di invalidit, rispetto al Nord, siano quasi il 59% in pi (ci sono circa 5,5 pensionati di invalidit su 100 al Sud, 4,5 al Centro e 3,4 al Nord, sar il clima salubre!)? Vi pare normale che lo scorso anno lInps abbia revocato circa il 18% delle pensioni verificate sul campionamento di 200.000 assistiti (con punte del 29% in Basilicata e del 25% in Campania)? Vi pare normale che questanno siano gi state revocate o ridotte 18.840 pensioni, e (per fortuna) le domande per quelle nuove sono contestualmente crollate (-58% nei primi due mesi, da 350 a 150 mila)? Vi pare

O

Chiedi Familycard alla cassa ed entra nel club Carnevali. Avrai sconti e privilegi per tutta la famiglia. w w w. c a r n e v a l i . c o mconvenzionati con:whiteStore

normale che, sempre dalle statistiche dellInps, nelle verifiche 2009 solo l8% delle Asl abbia trasferito le cartelle sanitarie allIstituto (spesso, non disponendo lInps della storia clinica del paziente, sono state organizzate visite di controllo anche su persone palesemente disabili, ma purtroppo, anche nelle verifiche del 2010, solo il 3% delle Asl ha consegnato le cartelle sanitarie richieste)? Sono solo esempi, ma che rendono lidea delle non edificanti abitudini e delle sfaccettate furberie che troppi praticano. Tra il 2005 e il 2009 lincremento della spesa stato del +63,7% in provincia di Sassari, del +56,7% in provincia di Brindisi, del +56,2% in provincia di Piacenza e del + 55,8% in provincia di Roma. In termini assoluti la provincia italiana pi generosa sempre quella di Napoli con una spesa complessiva di oltre 859 milioni di euro spesi nel 2009. Le pensioni di invalidit civile dovrebbero essere erogate ai cittadini con redditi insufficienti e con una riduzione della capacit di lavoro o di svolgimento delle normali funzioni quotidiane superiore al 73%. Nella definizione sono comprese anche le pensioni erogate dallIstituto Nazionale di Previdenza Sociale ai cittadini con redditi insufficienti, di et compresa tra i 18 e i 65 anni, con ipoacusia pari o superiore a 75 decibel e le pensioni erogate, senza limiti di et, ai cittadini non vedenti (nelle pensioni di invalidit civile non sono invece incluse quelle di guerra, quelle di invalidit erogate in presenza di infermit fisica o mentale e quelle erogate per infortuni sul lavoro e per malattie professionali). A fronte di questa situazione necessario rendere pi efficace lattivit di controllo realizzata dagli enti preposti per evitare

sprechi e forme di clientelismo vario che, probabilmente, hanno contribuito ad aumentare in maniera smisurata il numero e gli importi delle pensioni di invalidit erogate. Tutto questo per tutelare il patrimonio comune e coloro ai quali spettano di diritto queste indennit, ma, che spesso ricevono invece contributi molto modesti rispetto alleffettivo disagio. Forse funzioner cos anche nel resto del mondo, ma, in Italia le pensioni di invalidit, come i posti pubblici, sono sempre state usate come strumenti clientelari di cattura del consenso, anzich come mezzi per risolvere problemi reali dei cittadini. Una logica assistenziale che si ulteriormente aggravata quando, nel 2001, la riforma federalista (dellallora Centrosinistra) ha assegnato alle regioni il compito di individuare gli aventi diritto, lasciando allo Stato centrale lonere della spesa. Recuperando anche solo una parte di miliardi investiti nel comparto pensionistico lItalia potrebbe trattare meglio gli onesti aventi diritto e contribuire alla stabile soluzione di una parte degli annosi problemi che la assillano (carenza di asili nido, sottofinanziamento della ricerca e della cultura, ecc.). Considerando che la percentuale di spesa italiana per le prestazioni assistenziali e pensionistiche rispetto al Pil veramente consistente circa il 50% va in pensioni di anzianit e vecchiaia (previdenza); circa il 27% in spese per malattia; circa il 10% in pensioni di reversibilit; circa il 6% in prestazioni economiche o in natura per invalidit (assistenza) , va evidenziato che la spesa per le pensioni di invalidit rappresenta solo una parte della spesa di protezione sociale. C da augurarsi che negli altri comparti le furberie siano meno pervasive.MESI 12oTToBre 2010

RViaggiuna volta nella vitascelti e rmati AMERIGO VIAGGISETTEMBRE IRLANDA dautore Tour COLOMBIA Mosaico el Dorado Classic Tour BHUTAN Gran Tour la culla della civilt orientale... LAOS e THAILANDIA Gran Tour KENYA FOTOSAFARI Gran Tour AUSTRALIA Mosaico Tour TIBET - le montagne Sacre Gran Tour PORTOGALLO Tour del Nord SUDAFRICA Mosaico Gran Tour EGITTO il Grande Nilo e Crociera MAROCCO dei Berberi PER Gran Tour

UBRIca

9

OTTOBRE AUSTRALIA Mosaico Tour NEPAL e le sue culture VIETNAM e CAMBOGIA CILE AUTENTICO Gran Tour NAMIBIA Mosaico Tour INDIA Passaggio del Nord BRASILE dAutore CUBA Gran Tour SUDAFRICA per tutti Tour BIRMANIA e le Pagode

OMAN: la Terra del Sultano INDIA le Perle del Nord con Calcutta EGITTO Ramses Programma Crociera e Tour MAROCCO Gran Tour EGITTO le Oasi occidentali e il Mare di sabbiadi silVio BeTTiNi

PRODOTTO & MERCATOMONETE COMPLEMENTARIO RITORNO ALLAUTARCHIA?periodi di crisi economica manifestano sempre gli stessi tratti comuni: disoccupazione, sovrapproduzione, concorrenza dei paesi emergenti, globalizzazione della produzione e via di questo passo. Leffetto immediato sui ceti meno abbienti consiste nelle solite difficolt: arrivare alla fine del mese, trovare un lavoro stabile, pagare affitti e bollette, accedere alla scuola avanzata, alla cultura, allo svago Eppure crisi non significa carenza, gran parte delle imprese produttive, nei periodi bui, ha magazzini colmi di merce invenduta, e la disoccupazione, altro tema dominante, pu essere considerata come eccesso di offerta di lavoro, in altri termini crisi spesso uguale a surplus. Leconomista e banchiere Bernard Lietaeri, sostiene che il denaro un anello di ferro che ci siamo messi al naso. Abbiamo dimenticato di averlo progettato noi, ed ora esso che ci trascina. Secondo Lietaer, non vero che imprese e persone competono per i mercati e le risorse, essi competono per il denaro, usando i mercati e le risorse per ottenerlo. Da questo postulato discenderebbe la finanziarizzazione delleconomia con tutte le conseguenze negative che abbiamo vissuto nei mesi scorsi. Perch allora, sempre seguendo Lietaer, non progettare monete complementari che centrino di nuovo lattenzione delle persone sulla produzione e sul lavoro? Strumenti di opposizione fattiva alla delocalizzazione produttiva, alla perdita di posti di lavoro locali e alla loro precarizzazione? Margrit Kennedyii, la nota economista tedesca promotrice delle monete locali in Germania, solita raccontare questa storiella: una donna va in un hotel e consegna un biglietto da 100 euro per prenotare una camera per la notte. Con quella banconota lalbergatore paga il panettiere, la cui moglie esce e va a comprarsi un vestito, il sarto porta la macchina a riparare, e il meccanico, sempre con la stessa banconota, paga un venditore di cellulari, che poi va in albergo a prendere una camera per la notte e paga con la stessa banconota da 100 euro. Proprio in quel momento arriva la donna dellinizio della storia, che dicendo di non volere pi la camera, si riprende i 100 euro e la banconota torna quindi nelle sue mani. Appena esce dallalbergo, le d fuoco perch, dice, era falsa! Quindi per mezzo di una sola banconota da 100 euro, peraltro falsa, si sono scambiati in un solo giorno almeno 500 euro di beni e servizi. In effetti, il denaro non ha un valore intrinseco, il valore che attribuiamo al denaro dato dalla fiducia che riponiamo in esso; essendo il denaro una misura di valore, misura tanta pi ricchezza, tanto pi velocemente circola. Di fatto gi esistono molte monete complementari in uso: i buoni pasto o i coupon dei frequent flyer delle compagnie aeree, spesso addirittura scambiati, pi o meno legalmente tra i loro possessori. Possiamo quindi definire come complementare una moneta che non si sostituisce alla moneta nazionale, ma che la affianca permettendo lo scambio nella comunit in cui si diffonde. Pensate come potrebbe essere interpellare un amico contadino chiedendogli di darvi un po delle pere che non raccoglier perch nessuno le vuole; senzaltro vorreste dargli qualcosa in cambio, ma se questo qualcosa sono monete scarse (euro), tanto vale andare al supermercato e pagarle meno. Cos le pere del contadino marciranno e, comprando le pere del supermercato importate chiss da dove, contribuiremo a mandare in rovina i produttori locali ed a distruggere posti di lavoro sul nostro territorio. Disponendo invece di una moneta locale abbondante, comprare le pere dal vicino diventa una scusa per interagire. Si potrebbe innescare una esplosiva economia locale in grado di dare lavoro a tanti che non lhanno, mantenendo in loco la ricchezza prodotta dalle ore di lavoro precedentemente perse, che per di pi non inquina il pianeta con gli scarichi di lunghe file di Tir e tonnellate di imballaggi. Nel mondo oggi esistono circa 5.000 monete complementari, di esse 700 solo in Giappone. Alcuni di esse si basano sul tempo (attribuendo un valore alle ore lavoro dei partecipanti al circuito), altre funzionano come sistemi di credito reciproco, altre sono coperte da un riferimento esterno (un bene o un servizio). La prima ragione per cui sono nate le monete complementari stata la lotta alla disoccupazione. Le prime monete contemporanee nascono, infatti, nellInghilterra della de-industrializzazione della signora Thatcher, come risposta dal basso dei disoccupati allimpossibilit di procurarsi reddito sufficiente per i propri bisogni. Per concludere, quindi, le monete complementari possono essere uno strumento per superare, o almeno mitigare, i fattori negativi delleconomia globalizzata, e possono, nel farlo, generare nuove forme di socialit coesa che riesce ad autoprodurre e ad autogestire molti dei servizi essenziali. Senzaltro il tema affascinante magari anche solo per farci pensare che nellera della globalizzazione spinta, un parziale ritorno a una forma di economia autarchica parallela, potrebbe in parte correggere le distorsioni del mondo che abbiamo imparato a conoscere.MESI 12oTToBre 2010

I

DICEMBRE MESSICO Maya Mosaico Tour BRASILE OVERLAND ltra dune e lagune

NOVEMBRE YEMEN un sogno color ocra Tour LIBIA Tour: le Meraviglie del Sahara

EGITTO le Oasi del Nord PATAGONIA OVERLAND Explorer ROVANIEMI per piccoli Viaggiatori

www.amerigoviaggi.it

BRESCIA SEDE: Piazza Cesare Battisti, 2 - Tel. 030.396161 BRESCIA - BORGO WHRER: Viale Bornata, 45 - Tel. 030.360580 BRESCIA: Via Pusterla, 6/c - Tel. 030.3753765 CONCESIO c/o EMMEBIESSE TRAVEL: Viale Europa, 337 - Tel. 030.2186083 GARDONE V.T. c/o EMMEBIESSE TRAVEL: Via G. Matteotti, 288 - Tel. 030.8913845 REZZATO c/o VOYAGER 125: Via G. Matteotti, 125 - Tel. 030.2596141 TRAVAGLIATO c/o VOYAGER 125: Via G. Marconi, 37 - Tel. 030.6864641 PONTEVICO c/o VOYAGER 125: Via XX Settembre, 15 - Tel. 030.9306135 PONTOGLIO c/o SUB MARINE VIAGGI: Viale G.B. Orizio, 6 - Tel. 030.7471080 COLOGNE c/o SUB MARINE VIAGGI: Via Roma, 27 - Tel. 030.7157325

10

P

ENSIERI DI

Gian Francesco Tomasoni.

11

imprese e sviluppo: il rapporto con la grande distribuzione organizzata e la burocrazia. Ne parliamo con lassessore provinciale allagricoltura, Gian Francesco Tomasoni.

E saltano potenzialit di sviluppo, indotto economico, posti di lavoro. E tutto per una stretta burocratica che poteva essere evitata.alla trasformazione e alla modernizzazione, viene negato. Per un solo parere negativo e senza che siano magari concessi il preavviso e il tempo allimpresa per la sistemazione anche di questo dettaglio. Capisco la legge e la sicurezza, ma un minimo di elasticit.... E lagricoltore che fa a questo punto? Spesso non ricomincia da capo liter. Molla tutto. Non ammoderna nulla, non pratica ulteriori sistemazioni per la sicurezza, insomma, involve, invece di evolvere. E saltano potenzialit di sviluppo, indotto economico, posti di lavoro. E tutto per una stretta burocratica che poteva essere evitata. Queste vicende si ripetono spesso, a volte approdano ai ricorsi al Tar (il Tribunale amministrativo regionale, ndr.), che spesso rivaluta positivamente e interviene a porre giustizia. Ma possibile avere, oggi, nellera della globalizzazione, ancora simili lentezze e intoppi quando dobbiamo competere con il mondo? Come possiamo sviluppare una politica di sensibilizzazione e sostegno, se a livello intermedio la burocrazia diviene soffocante e i metri di valutazione, spesso per lo stesso caso, sono diversi e in contrapposizione? O se ci sono ispezioni di enti diversi per la stessa cosa, spesso con norme in contrasto tra di loro? evidente che non la strada giusta. Dalla disamina sui colletti bianchi pi che mai irrigiditi su posizioni dottrinali alle difficolt degli agriturismo, lassessore Tomasoni prosegue senza incertezze. Abbiamo una struttura elastica, cerchiamo di valorizzare le imprese agrituristiche, che spesso si basano sul lavoro familiare. Eppure anche in questo caso veniamo rallentati, verifiche continue, controlli esasperati significano ulteriori difficolt aggiunte a un sistema che paga gi pesantemente dazio alla globalizzazio-

TROPPI CAVILLIE SCARSO POTERE CONTRATTUALErezzi troppo bassi, funzionari cavillosi ed eccessiva burocratizzazione. Non ha dubbi, lassessore provinciale allAgricoltura, Gian Francesco Tomasoni, nel puntare lindice sui mali di questo 2010 per quanto riguarda il comparto produttivo bresciano e togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Non si tratta, a suo avviso, solo di schierarsi dalla parte di quelle seimila imprese agricole che sono degli assi portanti della nostra economia, ma di costruire una serie di opportunit di crescita e trasformazione che siano davvero reali e concrete, e senza leffetto rallentante di alcuni passaggiMESI 12oTToBre 2010

P

di roBerTo BarUcco

tecnici interni alle strutture regionali. Paradossalmente, se ai livelli pi alti hanno ben compreso e sostengono le necessit bresciane, a livello intermedio che troviamo le maggiori difficolt e lungaggini ed oggi questo non pi accettabile. Ad esempio? Ad esempio penso al Piano di Sviluppo Regionale, il cosiddetto Psr. Non ha senso che noi lavoriamo per assistere le imprese nelle varie fasi di progettazione e innovazione, controlliamo che sia tutto a posto e a norma, esprimiamo valutazioni positive e poi, al momento della conclusione delliter, finanziamenti importanti che possono davvero trasformare unimpresa agricola si bloccano e vengono rifiutati, sulleffetto del parere negativo di un

funzionario che trova un giunto in plastica, dal valore di trenta euro, che copre il cardano di una macchina, deteriorato. Sa cosa significa? Significa che tutto il finanziamento, del valore di 200 o 300 mila euro, che la Regione avrebbe potuto erogare tramite noi allagricoltore, destinato

Verifiche continue, controlli esasperati... Non possibile arrivare alla vessazione, limprenditore agricolo non pu fare il passacarte.

ne. Non possibile arrivare alla vessazione, limprenditore agricolo non pu fare il passacarte. Ma c qualcosa di positivo in questo primo bilancio danno? Certo, la forza e la voglia di lavorare della nostra gente: questa che porta a timidi segnali di ripresa per i prezzi, rispetto al 2009, per il latte e i cereali. La produzione conferma ancora una volta Brescia come luogo importante, una provincia di riferimento. Noi puntiamo alla massima qualit e questo lunico modo per sopperire alleccesso, alla quantit che inonda i mercati. C di positivo, inoltre, che cambiato lapproccio delle aziende agricole al lavoro. La visione ora a 360, si diversifica, si produce energia pulita, si tutela lambiente. E quando dico energia, intendo fotovoltaico, a sostegno e integrazione dellimpresa, per, e non come fonte unica di reddito e speculazione, spesso invasiva e deturpante. Sono due cose diverse. Cio? Niente abusi. I pannelli solari, per intenderci, devono essere parte della struttura agricola, appunto unintegrazione. Il territorio non va usato per produrre energia senza sostenere lagricoltura. Il core business deve rimanere lagricoltura. E la qualit. Per forza. Da noi non deve esistere la vicenda delle mozzarelle blu, scherziamo? Deve esserci la totale certezza, letichettatura chiara fin dalla produzione. Chi acquista, a livello di grande distribuzione, deve avere la massima certezza. ovvio che cos i prezzi sono pi alti, ma la qualit e la sicurezza alimentare non hanno prezzo, per lutente finale, il consumatore. La tracciabilit garantita, innanzitutto. La certezza del prodotto e del produttore. Questo deve avvenire anche se lagricoltura, nella filiera produttiva, una parte debole, che deve cedere spesso alla forza

al bilancio della Provincia contribuiamo noi, girando la quota di denaro che la Regione ci conferma.

della concorrenza straniera. E il rapporto con la Gdo (la grande distribuzione organizzata, ndr.) molto difficile. Arrivare disuniti al tavolo della trattativa commerciale porta a questi risultati. La battaglia va condotta di pari passo sullunione delle forze e sulla qualit, sulla salvaguardia delle nostre produzioni tipiche, perch si riconoscano come davvero italiane. Una battaglia da vincere partendo dai banchi di scuola. S. Gli istituti agrari della nostra provincia sono una bella realt formativa. Noi, qui di fronte alla sede (in viale Bornata, ndr.), abbiamo listituto Pastori, un pezzo della nostra storia. Con queste realt la collaborazione deve essere stretta. I ragazzi vanno formati, specializzati nel migliore dei modi. Non si tratta solo di farli lavorare alla vendemmia. Esempio concreto, visto che dalle finestre dellassessorato se ne vedono una decina intenti a raccogliere luva in cesti e cestelli. Proprio come quelli l sotto. Il terreno in concessione allistituto, ma non si tratta solo di produrre vino, sia pur sperimentale e non particolarmente eccelso ma, a mio avviso, di portare i ragazzi ad utilizzare questi terreni per una reale crescita formativa, per applicare la sperimentazione a tutto campo, magari sottraendo spazio alle vigne. Sono convinto che il nuovo preside ci seguir in queste esigenze. E la Facolt di Agraria? In una provincia come quella bresciana manca da sempre, eppure la vocazione non assente. Temo che rimarr, per ora, un sogno nel cassetto. Le difficolt sono troppe e i tempi non adatti. Almeno per un po. A proposito di denaro, come ve la cavate con i tagli decisi in Provincia e con la conseguente indisponibilit finanziaria? Non bene. Siamo molto a corto di mezzi. Anzi, al bilancio della Provincia contribuiamo noi, girando la quota di denaro che la Regione ci conferma, senza trattenere nulla, perch , in questo momento, impossibile. I margini operativi sono molto stretti, cerchiamo di lavorare al meglio, con quanto rimane, in attesa di tempi migliori.MESI 12oTToBre 2010

PUn incontro con Giuseppe Pasini.di Mario coNserVa

ENSIERI DI

13

LA SIDERURGIA

RIPARTE

bbiamo incontrato Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi, nonch presidente di Federacciai e di Confindustria Metalli, per scambiare qualche idea sullandamento del settore e sui riflessi per leconomia in generale. Cominciamo partendo dai numeri del comparto, con uno sguardo al mercato, dallItalia al quadro globale. Ci servir per capire subito come possiamo posizionarci in questa fase ancora incerta di uscita da una crisi che pi certa di cos non poteva essere. Quindi, vediamo i dati pi recenti sulla produzione di acciaio da forno elettrico in Italia nel 2010, se possibile a confronto con altre situazioni interessanti. I dati di mercato attualmente disponibili fanno riferimento ai primi 7 mesi del 2010. LItalia registra una crescita di +35,6% rispetto ai primi 7 mesi del 2009 (15 milioni e mezzo di tonnellate contro i precedenti 11 milioni e mezzo). La crescita dellItalia quindi buona, anche se minore rispetto alla media europea (+41%). I Paesi che hanno registrato le performances migliori sono stati: Belgio (+67%), Francia (+39%), Germania (+59%), Olanda (+52%), Romania (+63%). A livello nazionale la produzione prevista a chiusura del 2010 di circa 24 milioni di tonnellate. Il dato senzaltro positivo rispetto al 2009, ma ancora inferiore al 2008, che aveva chiuso con una produzione di 30,5 milioni di tonnellate. I numeri peggiori li registrano i prodotti lunghi: +7,4% contro il +32% dei prodotti piani. Vi sono materiali che vanno molto bene, si pensi agli acciai speciali o allinox, mentre i prodotti lunghi, magMESI 12oTToBre 2010

A

14

P

ENSIERI DI

Gli stabilimenti della Feralpi.

io ne ho una nuovagiovanile, 29%. qui che le aziende devono intervenire, e in questo Feralpi abbraccia una politica aziendale orientata ai giovani, prevedendo vari strumenti di formazione professionalizzante in azienda. Secondo lei, la classe politica ed istituzionale, in Italia e in Europa, percepisce limportanza dellindustria metallurgica come un comparto essenziale per dare al nostro vecchio continente la giusta importanza negli anni a venire? Partendo dal contesto pi ampio, a livello europeo ci sono tante contraddizioni sui temi di politica industriale, sullindustria manifatturiera, quindi sulle produzioni metallurgiche che ormai dovrebbe essere chiaro a tutti rappresentano la chiave di volta del comparto, e questo perch i percorsi della la burocrazia sono complessi e spesso poco chiari e difficili da interpretare. Possiamo dire schematicamente che in Europa si contrappongono due modelli, da una parte abbiamo Germania, Italia e Francia come nucleo di Paesi che hanno fatto del manifatturiero la vera crescita nazionale, nei quali quindi importante fare sforzi per sostenere e sviluppare questo tipo di industria; dallaltra parte stanno altri Paesi, principalmente quelli nordici, che cercano di orientare le loro economie verso i servizi, il settore terziario, e che sono tipicamente caratterizzati da un atteggiamento critico a priori sullindustria cosiddetta pesante, specialmente per motivi ambientali. Io sono convinto che il manifatturiero sia ancora il vero patrimonio, di un Paese come lItalia, che potr fare da traino per uscire dalla crisi, e come me la pensano tanti illustri economisti che non si sono fatti incantare dalle sirene della nuova economia. opportuno ricordare che lexport della meccanica sta segnando buoni risultati, per questo sono certo che Brescia, con la sua fisionomia industriale, uscir bene dalla crisi. fondamentale che le istituzioni recepiscano questa situazione e che su queste certezze basino le strategie di sviluppo del futuro che alle porte. Chiudiamo parlando di riciclo. Questa pratica, che solo alcuni decenni fa era ancora vista come unindustria da poveri, oggi il tema dominante per lo sviluppo sostenibile dellindustria, in particolare quella dei metalli e, in unarea carente di materie prime e ricca di trasformazioni come lEuropa, inequivocabilmente destinata a crescere di importanza per il futuro. Sappiamo che il riciclo dei metalli vecchio come i metalli stessi, per si pu dire, con una battuta, che la concezione moderna della pratica del riciclo metallurgico su scala industriale per lacciaio, i metalli rossi, lalluminio e sue leghe, sia stata reinventata a Brescia, e che da questo contesto produttivo sia iniziato un cammino virtuoso fatto di razionalizzazione logistica della raccolta e perfezionamento tecnologico di macchine ed attrezzature per rendere il rottame riutilizzabile come fosse metallo vergine. Sullimportanza del riciclo per la nostra industria c poco da aggiungere; voglio sottolineare che Feralpi crede molto nel riciclo e ha creato un piccolo business con lavvio dellimpianto per lo smaltimento del car-fluff, cio il rifiuto non metallico che resta dopo lo smaltimento delle vetture. difficile portare avanti questi processi a causa degli ostacoli burocratici, ma procediamo con convinzione in quanto per noi unattivit parallela alla siderurgia, che la coinvolge sia direttamente che indirettamente. Riciclo vuole anche dire attenzione allambiente, e al riguardo vorrei concludere dicendo che a mio avviso il discorso da fare su questo argomento va rivisto. Come produttori non siamo contrari al Protocollo di Kyoto, ma bisogna considerare che il problema CO2 appartiene maggiormente ai Paesi in rapido sviluppo quali Brasile, Cina, India, e che quindi lEuropa non deve atteggiarsi a paladina della causa ambientalista perch sarebbe la prima a rimetterci.Tailor Made Communication

giormente impiegati nelle infrastrutture, faticano ancora. Lanalisi dei numeri ci d questa chiave di lettura: una ripresa c, anche se innegabile che stiamo faticando pi di altri. In sostanza, se vero che lItalia uscita dalla crisi, la ripresa non quindi cos veloce e totale. Come si pu commentare il peso del distretto bresciano in questo fondamentale comparto delle produzioni metallurgiche, con straordinarie competenze che poche altre aree al mondo possono vantare? Il fatto che a Brescia ci sia un patrimonio consolidato di know-how imprenditoriale e tecnico su questo fronte indiscutibile, la domanda se lindustria locale e le istituzioni stiano giocando bene questa carta. Qual la sua opinione in merito? Il patrimonio tecnologico di Brescia nella siderurgia e nella metallurgia in generale indiscutibile. Brescia stata al centro del successo del forno elettrico e la siderurgia bresciana non ha nulla da invidiare al resto del mondo come tecnologia, impatto ambientale, sostenibilit, riciclo. Resta da combattere quel sentimento ancora troppo diffuso, in Italia e non solo, che associa la siderurgia a un ambiente poco curato, quellaccezione negativa che si attribuisce alle industrie dellacciaio e dei metalli in genere. Brescia stata colpita al cuore dalla crisi in quanto resta legatissima alla metallurgia (settore che ha subto un grosso colpo). Negli ultimi mesi Brescia, se pur faticando, sta reagendo bene. Le contromisure delle aziende sono state rapide ed efficaci, anche grazie allaiuto dato dagli ammortizzatori sociali, e la provincia sta riconquistando la sua importanza a livello nazionale. Lexport della meccanica sta segnando ottimi risultati e sono certo che la citt uscir bene dalla crisi. Forse la provincia di Brescia non al top come strutture e logistica, ma molto competitiva grazie agli investimenti imprenditoriali in ricerca e innovazione su macchine, sostenibilit, formazione del personale. Questultimo punto fondamentale, bisogna formare le nuove generazioni per garantire un futuro alle aziende. I dati italiani sulla disoccupazione sono preoccupanti: non tanto quello generale (8,4%, sotto la media europea), quanto quelloMESI 12oTToBre 2010

ogni 24 mesi.

Scegli quella che preferisci, allaltezza delle tue aspettative: marca, modello, allestimento e goditela come fosse tua. Risolveremo noi ogni eventuale problema, rapidamente e personalmente. Nel frattempo ti garantiremo una sostituzione. Stesso livello, direttamente a casa tua. Non limitarti a desiderare. Noleggio a Lungo Termine

Brescia - Via della Volta, 183 - Tel. 030 3533354

P

ENSIERI DI

17

l

SOGNANDO LEUROPAPassato, presente e futuro delle rondinelle.di BrUNo Forza

GINO CORIONIfacendoti sentire vivo. Ricordo partite del Brescia con 30.000 spettatori in cui almeno met hanno pianto di gioia. Ma i bresciani amano veramente la loro citt e la loro squadra? Quando arrivai a Brescia mi feci la stessa domanda e commissionai a degli esperti unindagine che mi cost 50 milioni di lire. Lesito fu stupefacente. Risultava che al fischio finale della partita 350 mila bresciani sapevano il risultato. Magari allo stadio venivano in 5.000, ma quella moltitudine di persone conosceva lesito della gara. Una bella responsabilit. Vero, ma per vivere la vita felicemente bisogna affrontare le responsabilit. Pensare che tante persone la domenica sera sono pi contente o pi tristi in base al risultato della tua squadra d una grande gioia di vivere. Se non avessi avuto questa passione forse sarei pi ricco ma sono soddisfatto della vita che ho fatto, nono-

l calcio lultima rappresentazione sacra del nostro tempo. rito nel fondo, anche se evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la Messa, sono in declino, il calcio lunica rimastaci. Il calcio lo spettacolo che ha sostituito il teatro. Questa lode allo sport pi amato dagli italiani porta la firma di Pier Paolo Pasolini, ma se lavesse scritta Gino Corioni, presidente del Brescia Calcio, non ci sarebbe da stupirsi. Presidente, cos per lei il calcio? uno sport che d emozioni come poche cose nella vita: quando ti sposi, ti innamori o hai un figlio, specialmente il primo. Sono occasioni rare e straordinarie. Il denaro non d emozioni. Le emozioni sono quelle che fanno provare brividi e sgorgare lacrime. Il calcio d tutto questo

I

stante le tribolazioni e gli errori. In questi 18 anni di presidenza del Brescia Calcio quale stato il momento pi bello e quale il pi difficile? Siamo reduci da 5 stagioni in serie B, una categoria inaccettabile per una citt come Brescia. La promozione dello scorso giugno stata una liberazione. Quanto ai momenti duri sono stati molti. Le retrocessioni sono sempre brutte e ne ho vissute tantissime. La frattura tra serie A e serie B sempre pi ampia La serie cadetta si impoverita molto, mentre la A sempre pi sostenibile economicamente. 20-25 anni fa l80% del fatturato dipendeva dalla vendita dei biglietti. Oggi per il Brescia questa fetta rappresenta solo il 5%. Il grosso viene dalle televisioni. cambiato tutto. Dopo Calciopoli cambiato anche il settore arbitrale? Calciopoli stato qualcosa di alluciMESI 12oTToBre 2010

Nuova BMW Serie 5 Touring

19

www.bmw.it

Piacere di guidare

Non sono riuscito a dare grandi soddisfazioni ai bresciani perch non mi hanno fatto lo stadio e non ho trovato sostegno.nante, ma la nostra societ zeppa di fattacci di questo tipo. Nel mondo arbitrale ci sono sempre stati arbitri bravi e meno bravi. Grazie alloperato di Collina oggi sono meno condizionati dal grande nome e arbitrano per quello che vedono. Ricordo un nostro 2-2 con la Juventus in cui vennero dati sette minuti di recupero per far pareggiare i bianconeri. Cose di questo genere non accadono pi. Quando ha messo piede per la prima volta al Rigamonti avrebbe mai pensato che sarebbe stato ancora il numero uno del Brescia nel 2011, lanno del centenario? Pi che altro non pensavo di restare solo per tutto questo tempo. Speravo di venire a Brescia e costituire una societ importante, visti i tanti imprenditori di livello presenti sul territorio. Il mio sogno sempre stato quello di dare grandi soddisfazioni ai bresciani. Non ci sono riuscito perch non mi hanno fatto lo stadio e perch non ho trovato sostegno. Sono uno degli industriali pi modesti della provincia e pensavo che gente pi ricca capisse i miei intenti. Avere una squadra in serie A dovrebbe essere un orgoglio, ma questa missione ha entusiasmato solo me. Probabilmente non sono stato abbastanza bravo a convincerli. Ci sta provando ancora? Certamente s. Ha accennato allannosa vicenda stadio. Non voglio neanche parlarne, una vergogna della politica bresciana. Mi sono state fatte tante promesse mai mantenute e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In questi anni, tra le mura del Rigamonti, non si sono verificati numerosi episodi di contestazione nei suoi confronti. Forse oggi pu vantare qualche credito nei confronti dei suoi detrattori. Ci sono tifosi che mi hanno accettato fin dallinizio, altri no. In tutte le citt se vinci sei bravo, se perdi sei asino, ma a volte sei criticato perfino quando le cose vanno

il MoviMeNTo a iSPirarci.La nuova BMW Serie 5 Touring la perfetta unione del lavoro integrato dei nostri designer e dei nostri ingegneri. Il risultato un design unico, che coniuga stile e performance. Lesperienza di guida amplificata dalle innovazioni tecnologiche come lIntegral Active Steering, che assicura pi stabilit a velocit elevata e pi agilit a velocit limitata.

bene. Penso che se uno d troppo peso alle contestazioni non pu fare il presidente. Contestano perfino il papa, non vedo perch non dovrebbero contestare me. A proposito di tifosi, si respira un clima di grande avversione verso la tessera del tifoso imposta dal ministro Maroni. inutile, perch tutte le questure italiane sono efficienti e sanno benissimo chi sono le teste calde, ovvero una decina di persone per citt, non di pi. Fermati quei dieci si risolvono i problemi dei disordini negli stadi, ma non si riesce a farlo. La tessera del tifoso un deterrente in pi, ma il rovescio della medaglia che induce tante persone a non fare labbonamento e allontana parecchi appassionati dallo stadio. Dalle tribune alla panchina. Qual stato il migliore allenatore che ha avuto? Lucescu. un grande maestro. Anche Mazzone un buon allenatore. Iachini credo che sia bravo. Limportante per un tecnico capire il gruppo e guidarlo nel migliore dei modi. Solo cos si possono ottenere risultati. Quelli bravi veramente, comunque, sono pochissimi. Lucescu era bravo veramente. Chi avrebbe voluto vedere, invece, sulla panchina del Brescia? Prandelli. Ritengo sia tra i migliori in assoluto. Anche lui un maestro di calcio. Lavevo gi preso per il dopo Mazzone, ma mi telefon dopo un paio di giorni e mi disse: Con questi tifosi non me la sento. Non voglio mettere in difficolt i miei fi-

gli. Voglio che vivano sereni. Per questo motivo non accett e and a Parma. Passando al campo quali giocatori lhanno fatta sognare di pi? Beh il pi grande per fascino e bravura stato senza dubbio Baggio, ma ne abbiamo avuti tanti. Toni stato per anni tra i migliori bomber a livello mondiale. Poi come dimenticare gente come Hagi e

lannosa vicenda stadio una vergogna della politica bresciana. Mi sono state fatte tante promesse mai mantenute.Guardiola? Fenomeni. Ora ci sono Eder e Diamanti. Non avrei mai pensato di poter ingaggiare giocatori di questo calibro per questa stagione. Sono pezzi da novanta. Poi c Sereni, che stupir tutti. Lei invece ha stupito tutti parlando di Europa League. Abbiamo una grande squadra. Ovviamente il primo obiettivo salvarsi, ma se a marzo saremo al sicuro potranno aprirsi nuovi scenari. LEuropa League nellanno del centenario sarebbe un sogno, ma

NUova BMW Serie 5 ToUriNG. BelleZZa Da eSPlorare.veNiTe a ScoPrirla Nella NoSTra coNceSSioNaria.

BMW Financial Services: la pi avanzata realt nei servizi finanziari. BMW e . Incontro al vertice della tecnologia. Consumi gamma BMW Serie 5 Touring (dalla motorizzazione 520d alla 535i) ciclo urbano/extraurbano/misto (litri/100km): da 6,2 (6,5)/4,5 (4,6)/5,1 (5,3) a 11,9 (11,9)/6,7 (6,5)/8,6 (8,5). Emissioni CO2 (g/km): da 135 (139) a 201 (197). I valori tra parentesi si riferiscono alle vetture con cambio automatico.

concessionaria BMW Dinamica - Via Breve, 4 - Tel. 030 3696011 - BRESCIA

MESI 12oTToBre 2010

20

P

ENSIERI DIla festa per lultima promozione in serie a.

la tessera del tifoso imposta dal ministro Maroni inutile, perch tutte le questure sanno benissimo chi sono le teste calde.sono convinto che questo Brescia possa permetterci di sognare. Ha gi fatto uno squillo a Pirlo per quando sar a fine carriera? Se Prandelli lha chiamato in nazionale significa che progetta di tenerlo con s per quattro anni. Bisogner vedere se a 35-36 anni avr voglia di tornare indietro. Dipender dal suo entusiasmo. Fare una scelta come quella di Antonio Filippini non da tutti. Il suo pensiero su Balotelli? un grande giocatore. Il problema che non so se riuscir a fare quello che potrebbe fare in virt di un carattere di un certo tipo. Sono tanti gli atleti che nello sport si sono espressi al 50% perch non avevano la testa. Cassano maturato allalba dei 28 anni, era ora. Dopo la promozione in A del Brescia ha dato la sua benedizione a Tassi (gioiellino del settore giovanile) paragonandolo a Baggio Confermo. Tassi pu diventare il nuovo Baggio. Ha qualit straordinarie, ma. C un ma? del 1995. Ci vuole tempo. Intanto deve fare bene con le giovanili e alla prima giornata ha fatto il suo dovere con la Primavera in cui militano i nati nel 91 e 92 segnando il gol decisivo. Abbiamo tantissimi giovani di qualit, ma dovremmo dare loro pi fiducia facendoli debuttare e giocare stabilmente in prima squadra. Non cos e questo non mi piace, uno dei limiti del nostro allenatore, anche se ammetto che in A non facile. Nel nostro Paese e Brescia non fa eccezione il calcio lo sport pi gettonato tra i giovani. Quale messaggio vuole dare ai ragazzi che corrono dietro a un pallone? Il calcio ha una grande valenza perch spinge il 35% dei ragazzi dai dieci anni in su a fare atletica. In qualsiasi sport, in-

fatti, lallenamento in gran parte atletica e permette di crescere pi sani e forti rispetto a chi non fa movimento. Il calcio, poi, trasmette limportanza del gioco di squadra. Ti insegna a vivere e ad essere parte di un gruppo, dove i solisti non sono ben accetti. A tal proposito vi racconto un aneddoto. Prego. Quando sono venuto a Brescia, Clerici mi disse: C un campione, ha dieci anni. Suo pap vorrebbe conoscerti. Ma lascia stare gli dissi i pap hanno tutti figli fenomeni. Un anno dopo, vista linsistenza del padre, accettai ed incontrai il signor Pirlo e suo figlio Andrea. Lo guardai negli occhi e gli dissi: Ma tu, ti senti bravo?. Lui rispose: Io sono il pi bravo del mondo. Se non ci fosse stato l il pap, gli avrei dato uno scappellotto. La fiducia nei propri mezzi importante, ma bisogna essere anche umili, cos gli dissi: Siccome tu hai queste doti naturali dovrai essere sempre desempio. Sai come?

Arrivando per primo allallenamento, proteggendo il gruppo, evitando di lamentarti con i compagni quando sbagliano ma incoraggiarli, perch non tutti sono baciati dalla fortuna come te. Se hai qualit e ti comporterai in questo modo farai una grande carriera. Alla fine andata cos. stato un professionista modello, ha fatto una grande carriera ed diventato il migliore al mondo nel suo ruolo. Tassi ha gi avuto un faccia a faccia con lei? Tassi ha una storia diversa. Forse pi bravo di Pirlo perch fa gol ed pi rapido. un Baggio, ma per ora solo una promessa. Un po come lEuropa League, un sogno di inizio stagione che Corioni insegue da una vita e che spera di realizzare per provare unaltra emozione. La pi grande, la pi vera da donare alla sua Brescia. Gi lo vediamo, con una lacrima sul viso nata dalla gioia di circa 350.000 persone. Lui compreso.

12

MESI oTToBre 2010

gioiellieri a FleroVia V.EmanuElE ii 52/D - FlEro - TEl. 030 2761055 - www.igussago.it

P

ENSIERI DI

23

RICERCA E INVESTIMENTI PERQuesta la ricetta di angelo Bettinzoli, amministratore delegato della sabaf.di roBerTo GiUlieTTi

USCIRE DALLA CRISIngelo Bettinzoli, a. d. della Sabaf di Ospitaletto, lazienda bresciana produttrice di bruciatori e quotata alla Borsa di Milano, guarda a tutto campo allo scenario economico che stiamo vivendo e, rispondendo a 12 Mesi, vede una ripresa ma debole e incerta, un Sistema Italia che guarda prevalentemente a obiettivi di breve periodo e un Sistema Brescia dove la cooperazione tra imprese insufficiente. Come uscire da questa fase? Le idee sono chiare: Solo la capacit di innovazione pu proteggere lindustria locale dallassalto dei Paesi low-cost, se a questo poi si aggiungesse un sistema di relazioni industriali pi moderno sarebbe ancora meglio perch Non c futuro se alla logica del conflitto non si sostituisce la logica della convergenza degli interessi. Crisi: le aziende vedono finalmente la ripresa o luscita ancora lunga? La ripresa c ma debole e incerta, i segnali che percepiamo sono ancora contrastanti. Sembra che la ripresa stia avvenendo a macchia di leopardo. Le aziende con forte vocazione allexport verso i mercati extraeuropei stanno beneficiando della

A

A Brescia il livello degli investimenti, sia nella ricerca, sia nei mezzi di produzione, insufficiente.MESI 12oTToBre 2010

STUDIO FUTURO SAS Via Fabio Filzi, 2 (Borgo Trento) Tel. 030.305373 e-mail: [email protected]

SPECIALE IMMObILI COMMERCIALI

Pi che di un sistema Brescia parlerei di un insieme, poco sinergico, di mille sistemi individuali rappresentati dalle singole aziende.debolezza delleuro e dei trend di crescita pi sostenuti delle Americhe e dellAsia. I settori dei beni di consumo durevoli e semidurevoli vedranno luscita dalla crisi solo successivamente. Essere unazienda quotata in Borsa ha aiutato ad affrontare/superare la crisi? Le imprese quotate devono necessariamente dotarsi di sistemi di controllo, di gestione, di risk management e di governance avanzati. In tal modo, le aziende quotate dovrebbero essere in grado di reagire con tempestivit alle condizioni avverse. In generale mi sembra di potere affermare che molte imprese quotate abbiano dimostrato unottima capacit di reazione alla crisi: non ho per dati che mi permettano di affermare che le imprese quotate abbiamo fatto meglio di quelle non quotate. Per Sabaf la crisi si manifestata in modo improvviso a partire da novembre 2009, ma siamo stati in grado di adottare immediatamente importanti contromisure, come linternalizzazione di alcune operazioni per meglio sfruttare la capacit produttiva, che ci hanno permesso di mantenere un sostanziale equilibrio economico anche con un fatturato in calo di oltre il 40%. Nel frattempo abbiamo rilanciato sugli investimenti in nuovi prodotti, certi che Sabaf sarebbe uscita dalla crisi prima e meglio dei suoi concorrenti. Sistema Italia: quali carenze/urgenze sono ancora irrisolte? Secondo me manca una visione alta che accomuni le parti sociali. Le sfide che si sono aperte con la globalizzazione dei mercati hanno posto sul tavolo problemi che poi si sono accentuati con la crisi. Invece di agire insieme verso la ricerca di competitivit e di crescita, si continuano a perseguire interessi particolari e obiettivi di breve periodo che impediscono un salto di qualit al sistema industriale italiano. Lindustria italiana gravata da problemi cronici, noti a tutti, per i quali non ci sono scorciatoie, ma serve un contributo unanime e una convergenza di intenti: il costo anomalo della Pubblica Amministrazione rispetto al valore dei servizi offerti, il peso del debito pubblico, le carenze infrastrutturali, un sistema energetico non competitivo sono tutti elementi che sottraggono risorse agli investimenti e alla ricerca. Il settore pubblico investe poco in ricerca, la ricerca da parte dei privati condizionata da dimensioni aziendali spesso troppo ridotte: il rischio, ormai molto concreto, quello di essere un Paese al traino di altri nello sviluppo delle tecnologie pi avanzate. Esiste un sistema Brescia? Se s, quali sono i punti di debolezza e quelli di forza? esiste ancora un ruolo della politica (locale e nazionale) nelle scelte imprenditoriali? Lantropologica vocazione imprenditoriale che caratterizza il territorio bresciano non venuta meno, ma lo spirito di sacrificio si forse attenuato. A mio avviso la cooperazione tra imprese insufficiente, pi che di un sistema Brescia parlerei di un insieme, poco sinergico, di mille sistemi individuali rappresentati dalle singole aziende. Ho sempre pensato che non sia corretto attribuire alla politica una responsabilit superiore a quello che pu e deve essere il suo ruolo. Non la politica che deve dettare le scelte imprenditoriali; oggi ci troviamo per allestremo opposto, economia e lavoro non hanno la giusta priorit nelle agende politiche. Come vede il futuro dellimprenditoria bresciana; su cosa si dovrebbe puntare per migliorare la situazione economica della provincia? Per lindustria manifatturiera purtroppo non sono molto ottimista. Esistono alcune realt eccellenti, ma molti settori su cui Brescia ha costruito la sua prosperit sono oggi maturi e le posizioni acquisite appaiono spesso poco difendibili. Il livello degli investimenti, sia nella ricerca, sia nei mezzi di produzione, insufficiente: oggi solo attivit a forte intensit di conoscenza e ad

25

la sede della sabaf ad ospitaletto.

Inserita sullarteria principale della zona Nord, adiacente alle due massime Universit di Brescia, collegata con la futura metropolitana, vicinissima alla tangenziale Ovest, la soluzione quindi in una posizione strategica e di alta visibilit. Il contesto nuovissimo, aveneristico, costruito con tecnologie molto avanzate: domotica con pannello Q-Touch, cablatura a fibre ottiche, banda larga, intonaci fotocatalitici, riscaldamento a soffitto radiante. Queste sono solo alcune delle caratteristiche che rendono questo prodotto unico ed esclusivo. Lufficio, unico disponibile nelledificio, presenta una metratura di 135 m ca. con doppio ingresso a due livelli diversi.

TRIUMPLINA PALAZZO bIC

alta intensit di capitale possono continuare a crescere. Non da ultimo, Brescia penalizzata da relazioni industriali tra le pi conflittuali, che condizionano lo sviluppo del territorio. Un discorso diverso pu valere per lindustria dei servizi, ma in questo campo non ho unesperienza diretta. Unimpresa come Sabaf come vive il glocale? Sabaf ha seguito una strategia ben delineata: focalizzazione su un settore specialistico e massicci investimenti (in media il 15% delle vendite negli ultimi 10 anni)

Euro 540.000

Solo la capacit di innovazione pu proteggere lindustria locale dallassalto dei Paesi low-cost.fino a creare una posizione di leadership mondiale e barriere allingresso difficilmente scalabili dai concorrenti. Lottica di fondo sempre stata la sostenibilit nel lungo periodo. Il nostro modello industriale ci ha permesso di continuare ad aumentare la produzione in Italia e di internazionalizzarci senza delocalizzare. La produzione allestero finalizzata esclusivamente a fornire quei mercati dove i dazi e la logistica non ci permettono di essere competitivi con esportazioni dallItalia. Quali le prospettive per il futuro? Banale, ma non c alternativa alla ricerca e agli investimenti. Solo la capacit di innovazione pu proteggere lindustria locale dallassalto dei Paesi low-cost. Il sistema di relazioni industriali va profondamente rivisto. Auspico da tempo la partecipazione azionaria dei dipendenti come forma di diretto coinvolgimento nella vita dellimpresa. Anche laddove ci sia di difficile attuazione, come per le societ non quotate, la parte di remunerazione variabile (legata ai risultati aziendali, a indici di qualit e di produttivit) deve avere un peso maggiore. Non c futuro se alla logica del conflitto non si sostituisce la logica della convergenza degli interessi.MESI 12oTToBre 2010

PORTA TRENTOIn condominio anni 70, elegante con portineria, si inserisce al primo piano questo ufficio di 120 m ca. Ottima la sua luminosit. La soluzione necessita di una ristrutturazione interna dei locali. Interessante lubicazione per la vicinanza alla fermata della futura metropolitana.

AD.ZE VIA VENETOIl contesto realizzato nel 2005 rende questa soluzione elegante e di pregio. Lufficio ha una metratura di circa 175 m con spazi esterni di propriet. Oggi si presenta come due unit gi distinte che permettono la vendita frazionata. Lingresso completamente indipendente. Posti auto la completano.

COMPLESSO LEONARDOInserito in un contesto direzionale alle porte del centro e allimbocco del quartiere Veneto, lufficio completamente ristrutturato di circa 90 m, gode di unottima luminosit e visibilit. Ottimo il collegamento veloce alla tangenziale Ovest.

Q.RE VIA VENETOSu strada di forte passaggio si inseriscono due unit adiacenti di 60 m ca. luna. Vengono proposte gi a reddito e quindi risultano essere interessanti per investitori. Il contesto di recente costruzione e internamente sono in ottime condizioni. Adatto sia ad uso ufficio che ad uso negozio.

Euro 230.000

Euro 400.000

Euro 185.000

A partire da Euro 140.000

bRESCIA NORD TRIUMPLINAOpen space di 978 m ca. con doppio ingresso indipendente e privilegiato. Rampa daccesso di propriet che facilita carico e scarico. Adatto ad uso deposito/laboratorio, ma anche show room in quanto presenta uno spazio commerciale. Le altezze hanno consentito anche il realizzo di soppalchi adatti a magazzino. Possibilit di frazionamento.

VIA SOLFERINOLelegante ristrutturazione di questo edificio degli anni 20/30 rende questa soluzione di prestigio. Oltre ai 90 m ca. lufficio gode di una bella terrazza. Sicuramente di rappresentanza la soluzione viene completata da un posto auto coperto con possibilit del secondo.

STAZIONESoluzione di circa 120 m in contesto anni 60 con portineria. Laffaccio su due strade al piano terra, rende limmobile molto visibile sia ad un passaggio pedonale che automobilistico. Lufficio necessita di ristrutturazione ma lottima distribuzione interna e lampiezza dei locali lo rendono interessante.

VIA TRENTOLa soluzione di circa 138 m ca. si trova a piano terra di edificio stile Liberty. Gli alti soffitti, pavimenti in maiolica, riscaldamento autonomo lo rendono singolare. Interessante la vicinanza al centro.

Euro 690.000

Euro 265.000

Euro 200.000

Euro 200.000

www.tecnocasa.it

P

ENSIERI DI

27

AL FASHION STOREGiovanni cattina, amministratore delegato di Giemme Brandscorporate, parla dello sviluppo e dei progetti della sua azienda.marchi Caliban, Caliban Women e Le sarte pettegole non sono soltanto simbolo di stile, eleganza, creativit e qualit, ma racchiudono in s tutta la storia e lesperienza di Giemme BrandsCorporate Spa, il gruppo di Pontevico affermatosi sulla scena internazionale. Un gruppo dinamico che ogni anno produce 1.200.000 capi di abbigliamento, distribuiti in 50 Paesi, e che ha al suo attivo, oltre ai marchi aziendali citati, prestigiosi marchi in licenza, come Guglielminotti, Ungaro, Carlo Pignatelli, New England, Island e Dnl.

DAL LABORATORIO

I

di alessaNDra cascio

il primo ad arrivare in fabbrica rimane sempre nostro padre che, con i suoi preziosi consigli, continua a portare buonumore e voglia di crescere allinterno dellazienda.Nata negli anni 50 come piccolo laboratorio sartoriale, oggi Giemme BrandsCorporate una realt consolidata e di successo, guidata dai fratelli Giovanni e Maurizio Cattina. Nei 1.600 mq di superficie espositiva dedicata a un

alcuni scatti tratti dalle collezioni di Giemme Brandscorporate.MESI 12oTToBre 2010

28

P

ENSIERI DI

il progetto pi ambizioso quello di riportare in auge il marchio New England che era molto in voga negli anni 70-80.pubblico preparato e attento ai dettagli del momento, il fashion store Caliban di Pontevico offre ai suoi clienti anche la possibilit di trovare un prodotto sartoriale unico nelle sue fattezze attraverso il servizio su misura. Lazienda nasce negli anni 50 come laboratorio artigianale, ci racconta brevemente la vostra storia? La nostra azienda nasce come piccolo laboratorio sartoriale di camiceria gestito da mio padre Angelo e mia madre Teresa. Grazie al loro impegno e allintenso lavoro, il laboratorio in pochi anni si trasforma in unazienda in grado di produrre pi di 300 capi al giorno. La crescita prosegue esponenzialmente nel corso degli anni e, nel 1993, lattivit trova uno sbocco sui mercati esteri. Da qui nasce lesigenza di delocalizzare la produzione per poter offrire ai nuovi clienti un prodotto in grado di garantire un giusto rapporto qualit/prezzo. Con il passare del tempo, levoluzione del mercato, della produzione aziendale e lacquisizione di nuovi importanti brand ci ha spinto nel 2008 a trasformare lazienda nella Giemme BrandsCorporate per creare un gruppo capace di porsi con incisivit sul mercato globale. Oggi, infatti, siamo presenti in 50 paesi nel mondo e siamo in grado di produrre 5.000 capi dabbigliamento al giorno. Qual lapporto della famiglia allattivit aziendale? Allinterno del gruppo occupa una posizione chiave mio fratello Maurizio, anche se il primo ad arrivare in fabbrica rimane sempre nostro padre che, con i suoi preziosi consigli, continua a portatore buonumore e voglia di crescere allinterno dellazienda. Chi si occupa del settore sartoriale?MESI 12oTToBre 2010

Abbiamo tre uffici stile, ognuno dei quali dotato di un team di lavoro coordinato da tre stilisti diversi che si occupano rispettivamente della linea uomo, della linea donna e della linea di total look maschile. I vostri capi sono total made in Italy? Buona parte delle nostre collezioni prodotta in Italia, dove eseguiamo anche il taglio, la campionatura, il su misura e il controllo di qualit dei prodotti prima che siano immessi sul mercato. In che cosa consiste il servizio su misura? un servizio aggiuntivo che diamo o direttamente ai clienti del nostro store o ai nostri be to be, affinch i clienti finali possano scegliere il tessuto, il collo, i polsi, i bottoni, le asole, le iniziali, le ribattute del filo e il modello di camicia per avere un capo unico prodotto in esclusiva per loro. Il vostro settore di punta rimane quello della produzione sartoriale di camicie: a quale target di clienti si rivolge? Il nostro target diversificato a seconda dei marchi che trattiamo. Ognuno, infatti, ha un proprio posizionamento sul mercato e un proprio prezzo. Producendo e commerciando capi, sia con marchio in licenza sia con marchio proprio, riusciamo ad accontentare le esigenze pi svariate. A Brescia dov possibile trovare i vostri capi? E allestero? A Brescia i nostri clienti pi importanti sono Carnevali, Kilto, Olivari e Giancarlo Abbigliamento, a Desenzano. Allestero, invece, siamo presenti: in Inghilterra, in Germania negli store Loden Frey e Ludwig Beck, in Spagna nel El Corte Ingles, in Francia nella Gallerie Lafayette, in Giappone nel Seibu, e ancora, in Grecia, Belgio e Medio Oriente. LAmerica per ora non tra le nostre priorit, perch su quel mercato bisogna andare con una collezione studiata ad hoc. Quali sono i vostri obiettivi? Sicuramente quello della qualit al giusto prezzo, e questo possibile grazie alle grandi dimensioni aziendali, poi la professionalit e la competenza. Nellultimo anno il settore abbiglia-

mento in Italia ha risentito fortemente della crisi economica, ci conferma questo dato? La vostra azienda com andata? Siete riusciti ad affrontare e a superare la crisi? La crisi da un lato ha tolto dal mercato quelle realt che non avevano delle basi solide e dallaltro ha indotto il consumatore a spendere pi oculatamente prediligendo quelle realt che offrivano un maggior vantaggio nel rapporto qualit-prezzo. Il nostro gruppo ha avuto una leggera flessione nelle vendite, che per questanno gi stata recuperata. Siamo proiettati al futuro, con molto ottimismo. A proposito di futuro, quali sono i vostri progetti? Il progetto pi ambizioso quello di riportare in auge la linea New England che era il marchio per il quale disegnava Remo Ruffini ed era molto in voga negli anni 70-80. Per anni il marchio era stato accantonato, ma fortunatamente non era stato svenduto sul mercato. Noi labbiamo acquisito e, da tre anni, stiamo lavorando intensamente per rilanciarlo. Con New England ci piacerebbe anche sviluppare una catena di punti di vendita, propri o in franching, sia sul territorio nazionale sia su quello internazionale.

studioimpronta.it

Giovanni cattina, amministratore delegato di Giemme Brandscorporate.

hotelfieradibrescia.it 84 nuove camere per ospitare i vostri affari.

LHotel Fiera di Brescia una nuovissima struttura, che unisce efficienza, modernit ed eleganza. E situato a poche centinaia di metri dal casello A4 Brescia Ovest. e a pochi minuti dal centro citt. LHotel propone 84 camere, dalla tipologia Classic alla Deluxe, dotate di ogni confort. Disponibile accesso riservato: sappiamo darvi il benvenuto con la massima discrezione. Assicuriamo un servizio superiore, a prezzi da 3 stelle.

Via Orzinuovi, 135/139 | 25125 Brescia tel. 030.3530285 - fax 030.3541867 www.hotelfieradibrescia.it

30

R

UBRIca

STRATEGIA DI IMPRESAdi Mario coNserVa

PER IL POST-CRISI DETERMINANTE

IL MANIFATTURIEROa crisi che ci ha tenuto sotto pressione per oltre due anni sembra finita, anche se non tutti ci mettono la mano sul fuoco; la certezza che lorigine sia stata una enorme bolla economico finanziaria, di dimensioni mai viste prima, cresciuta su un debito privato di famiglie, banche ed imprese, del tutto fuori controllo. Nei paesi di origine della bolla, Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Irlanda, tanto per citare in ordine sparso i pi importanti, aveva preso corpo un modello di sviluppo insostenibile, con la crescita del debito aggregato pubblico e privato dei pi importanti paesi avanzati nel periodo 2000-2008 di oltre 40 mila miliardi di dollari US.

L

Come era inevitabile, la crisi finanziaria diventata crisi economica, per cui il mondo al quale eravamo abituati cambiato di colpo, con il crollo dei consumi e del commercio mondiale, la perdita di posti di lavoro, il calo generalizzato della ricchezza delle famiglie, tutte cose percepibili con facilit perch incidono in modo diretto sullo stile di vita quotidiano di ognuno di noi. Immaginando che il peggio sia passato, possiamo soffermarci a riflettere su alcuni effetti e cambiamenti che la crisi ha portato al nostro sistema, a livello globale e locale. Il primo pensiero che la Cina, nonostante i tempi difficili, non si mai fermata, con un Pil 2010 in crescita intorno al 10%; leconomia cinese si colloca di fatto al secondo posto mondiale, superando il Giappone che conferma i ventennali problemi del proprio sistema economico. Nello scenario globale la Cina ora alla ruota degli Stati Uniti, e secondo le stime di molti analisti, gli americani potrebbero perdere lo scettro di prima potenza finanziaria del mondo entro i prossimi cinque anni. Il biennio di crisi non ha in sostanza ostacolato pi di tanto la marcia della Cina, che solo dieci anni fa era al decimo posto tra le economie mondiali, e si sbarazzata velocemente di Italia, Regno Unito e Francia, faticando un po di pi con la Germania, che ha superato nel 2007. LItalia, come riportato in uno studio recente della fondazione Edison, ha realmente assorbito molto meglio di altri paesi gli effetti della crisi, anche perch, insieme alla Germania, eravamo stati gli unici negli anni scorsi a contrapporsi alla Cina nellexport mondiale di manufatti, consolidando le quote di mercato e non regredendo come tutti gli altri; ed infat-

ti da noi lo sviluppo della crisi ha avuto una articolazione diversa, in quanto si innescata non con la riduzione dei consumi delle famiglie ma piuttosto con il calo delle esportazioni che ha poi portato ad un calo degli investimenti delle imprese esportatrici. Siamo ancora alle prese con gli strascichi della grande crisi, ma abbiamo uneconomia reale che in sostanza ha tenuto, e che fa annoverare oggi lItalia, insieme appunto alla Germania, tra i paesi in minor difficolt. C una solidit di fondo del sistema paese con la forza di un settore manifatturiero che vale intorno al 18% del Pil e che, insieme alla moda, allarredo ed allabbigliamento, fa perno sulle eccellenze della meccanica, dalle valvole e rubinetteria alle macchine per il legno, dai forni per metalli e ceramiche alle attrezzature frigorifere, dalle macchine per il caff alle apparecchiature domestiche, tanto per ricordare alcune delle pi note aree competitive. Sono settori che gravitano nel contesto mondiale, che hanno sofferto dei due anni difficili trascorsi, in particolare per le piccole e micro imprese, e che dovranno ora reggere alla competizione sempre pi esasperata proveniente dal Far East. Dal nostro osservatorio vediamo negli aumenti delle materie prime industriali, come i metalli, i segnali di uneconomia che sta migliorando, per serve che le imprese vengano messe nelle condizioni di cogliere il treno della ripresa. C urgenza di una strategia politica, europea e nazionale, pensata per valorizzare il binomio metallurgia-meccanica, che deve essere considerato come un patrimonio da salvaguardare, perch dallo stato di salute di questa accoppiata dipende in larga misura il nostro futuro industriale.

MESI 12oTToBre 2010

Via Genova, 93 - 25125 Brescia - Tel. 030.3513000 - Orari: Lun. - sab.: 9.00 - 20.30

expomateriali tecnologie subfornituraPER LINDUSTRIA DEI TR ASPOR TI

P

RogEttI

33

Facciata di Borgo antico san Vitale.

BORGO ANTICO SAN VITALEUn antico borgo medievale dedicato al culto di san Vitale stato recuperato a Borgonato di corte Franca grazie alla famiglia Gozio, proprietaria delle Distillerie Franciacorta. ospita un centro di ricerche destinato ai distillati.

RINASCE

20-22 ottobre 2011 Fiera di Brescia www.teknomotive.com

di lUcrezia loMBarDi

E un evento organizzato da

In partnership con

i sono voluti otto anni di intensi lavori in indagini archeologiche e in studi architettonici e un investimento di circa 6 milioni di euro per ridare vita ai ruderi di Borgo Antico San Vitale collocato sulle colline moreniche di Corte Franca. Un complesso di edifici di epoche diverse, che vanno dal IX al XVII secolo, tra cui una chiesa con canonica, un cimitero medievale, un palazzetto medievale e una cascina. La sensibilit e lintuito di una famiglia di viticoltori e distillatori lo hanno trasformato in un luogo prestigioso, un nuovo luogo di cultura, che oggi ospita il Forum Acquavitae, primo centro internazionale

C

per la ricerca sui distillati e sulle grappe (presieduto da Mario Fregoni, ordinario dellUniversit Cattolica di Piacenza, e coordinato da Luigi Odello, presidente del Centro studi e formazione assaggiatori); un auditorium (inaugurato da Daniele Alberti), che ospiter iniziative

Segreteria organizzativa: Edimet Spa, via Brescia, 117 - 25018 - Montichiari (Brescia) - Tel. 030 9981045 - Fax 030 9981055 - [email protected] - www.teknomotive.com

il complesso ospita il centro studi Forum Acquavitae, un auditorium, una distilleria e un ristorante.

legate alla musica, allarte, al teatro, alla poesia; una distilleria artigianale, sede anche di un percorso museale ed esperienziale sulla distillazione, con reperti storici e attrezzature allavanguardia, che consentono al visitatore di seguire passo passo tutto il percorso della grappa, dallalambicco alla bottiglia; e, per finire, un ristorante, il Due Colombe di Rovato (una stella Michelin), che a breve sposter qui la propria sede. Lintento principale consisteva nel restituire al territorio un complesso carico di storia e di significati, legato alla vite, al vino, alle vinacce, alla distillazione, ha detto Giuliano Gozio, mastro distillatore dellazienda, nelMESI 12oTToBre 2010

34

P

RogEttIi fratelli Gozio: da sinistra antonio, Giuliano e luigi. sotto, luigi Medani, direttore commerciale di Distillerie Franciacorta.

corso dellinaugurazione avvenuta lo scorso 10 settembre, alla presenza di numerose autorit politiche, militari, esponenti della cultura e della societ civile bresciana. Accanto a Giuliano, i fratelli Antonio e Luigi, rispettivamente presidente e responsabile vendite di Distillerie Franciacorta, unazienda che affonda le sue radici allinizio del 1900 a Gussago, il paese dove ancora oggi ha la sede, in via Mandolossa, e opera con la Cantina Castello di Gussago, adagiata ai piedi della Santissima. Borgo Antico San Vitale avr un positivo riflesso sullintera Franciacorta, attirando lattenzione di ricercatori, enoturisti ed appassionati e favorendo la valorizzazione del territorio spiega a 12 Mesi Luigi Medani, direttore commerciale di Distillerie Franciacorta . Il carattere innovativo del Forum Aquavitae non risiede solamente nella realizzazione di un centro di ricerca storica e scientifica nel settore delle acquaviti. Quello che rende questo progetto unico a livello europeo il Comitato scientifico, che gestisce le attivit delle specifiche aree del centro di ricerca, ha carattere internazionale e si compone di membri scelti tra esperti accademici, ricercatori, tecnici del settore. Dai nuovi impianti di distillazione di Corte Franca (attivi dal 2007) e dalle attivit di ricerca sui distillati di frutta, nata anche una nuova linea di grappeMESI 12oTToBre 2010

di qualit per il canale della ristorazione, denominata Borgo Antico San Vitale e presentata in unelegante bottiglia ispirata alle forme dellalambicco Charentais, ed altri prodotti innovativi, come lacquavite di castagne, che suscita grande interesse tra gli appassionati, lacquavite di pere Williams di Franciacorta e la grappa di Franciacorta alla liquirizia. Una produzione di alta qualit, destinata a diventare un fiore allocchiello di Distillerie Franciacorta, che, grazie a una crescita costante nel tempo e a una politica di acquisizioni mirate, oggi si pone tra le marche pi conosciute e consumate a livello nazionale, con una notevole variet di marchi di distillati e di liquori in portafoglio. Il ruolo di Distillerie Franciacorta significativo anche nella

produzione di liquori cremosi, con prodotti come Whiskream, Lemonel e la linea Eclisse alla liquirizia, al cioccolato, al caff e alla crema cappuccino spiega Medani . Recentemente, oltre allacquisizione dei marchi storici Grappa Piave e Brandy Ren Briand, lazienda divenuta il distributore in tutto il mondo del Ron Cubano Mulata. Inoltre, sta registrando un notevole interesse per lAnesone Triduo, un liquore allanice che lazienda ha rilanciato di recente. Rilevante anche lo spazio acquisito dalla divisione vini con il brand Le Franzine per la grande distribuzione e la linea superiore Castello di Gussago La Santissima, prodotta da uve selezionatissime. Per questultima prestigiosa produzione si prospetta uninteressante crescita legata allo sviluppo di un apposito progetto afferma il direttore commerciale . Si tratta di unattivit guardata con particolare interesse dalla famiglia Gozio, anche in considerazione della tradizione vitivinicola e del forte legame delle distillerie con le cantine del territorio, fornitrici di vinacce. Un periodo particolarmente felice, dunque, per lazienda di Gussago. Nemmeno la difficile congiuntura economica generale e le particolari problematiche scontate dal settore dei distillati hanno influito negativamente sullattivit: Siamo particolarmente soddisfatti conclude Luigi Medani nel verificare che anche in questa fase difficile, sottolineata dai dati Nielsen che indicano un calo generale per il settore spirits di oltre il 3%, la nostra realt mostra un incremento di pi di tre punti percentuali. Una realt che oggi copre l8% dellintera produzione di grappa in Italia, ponendosi al secondo posto nella graduatoria nazionale dei produttori. Oggi Distillerie Franciacorta (32 milioni di fatturato e oltre 200 collaboratori sparsi su tutto il territorio nazionale) distribuisce oltre quattro milioni di bottiglie di grappa lanno insieme alla vasta gamma di distillati e di liquori, che fanno salire a 84 i profumi che nascono a Gussago, per un totale di nove milioni di bottiglie: un dato, questultimo che ha portato Distillerie Franciacorta ad essere leader nel mercato.

e credo che lo rifar.Tailor Made Communication

mi ha viziata

Tu scegli il modello che preferisci, al resto pensiamo noi: tagliandi, manutenzione, documenti non saranno pi un tuo problema. Una squadra di professionisti al tuo servizio per garantirti serenit e sicurezza. Faremo di tutto per viziarti.

Brescia - Via della Volta, 183 - Tel. 030 3533354

A

NNIvERSaRI

37

UNA FAMILY CARDPER FESTEGGIARE I 70 ANNI

Galletto BEFeD unico e originale. un galletto di bellaspetto non troppo grosso n grasso cotto a puntino, servito con patate e una salsina speciale, simpatico e allegro. Beve birra artigianale di produzione propria. BEFeD vive in un ambiente allegro, simpatico e adatto a tutti. Lo potete trovare solo nelle birrerie BEFeD.

di roBerTo GiUlieTTi

Scegliete solo loriginaleBEFeD brew pub n. 8 via Nikolajewka, 37 Concesio (BS) Tel. 030 2185145 Chiuso il luned BEFeD Take Away c/o Centro Commerciale Freccia Rossa Viale Italia, 31 Brescia Tel. 030 2807461 BEFeD Take Away c/o Centro Commerciale Le Due Torri via Guzzanica Stezzano (BG) A4 uscita Dalmine Tel. 035 4541162

Vantaggi concreti per i clienti, allinterno e allesterno del department store. anche 12 Mesi partecipa alliniziativa.

arnevali, il noto negozio cittadino di abbigliamento, per festeggiare i settantanni di attivit, da poco meno di un mese propone a suoi clienti che la richiederanno, una Family card speciale. Non prettamente commerciale precisa Federico Bani, presidente della Carnevali Spa . Dopo tanti anni abbiamo voluto fare qualcosa di diverso.MESI 12oTToBre 2010

C

38

ALa sede di Carnevali in citt e Federico Bani con due collaboratrici.

MESI 12OTTOBRE 2010

Grande festa in casa YouniGIlmarchioYounig,il17settembre,inoccasionedella settimanadellamodabresciana,haorganizzatouna serata-eventopressoilcityloungeiSilvani. Il giovane marchio bresciano di abbigliamento sportivo ha offerto ai suoi ospiti un grande evento, chehavistoperlaprimavoltainItaliaspecialguests deccezione: The Human Beat Box, Break Dancers Free Style Phanatix, campioni mondiali di danza acrobatica. Younig, inoltre, dal 18 settembre, e per 13 serate a seguire, diventato lo sponsor ufficiale dellopening actAttackandPartydelVascoRossiEuropeIndoor 2010.

B

achEca

41

Presentata la carta dei servizi della circoscrizione centroLobiettivo quello di offrire un servizio di informazione accurata ai cittadini, come afferma il presidente Flavio Bonardi, riordinando in una carta dei servizi le attivit presenti sul territorio (le scuole, gli istituti scolastici, le parrocchie, i parchi, i musei etc.), per offrire un elenco precisofacilmenteconsultabilediquantooffreilterritorio. La Carta dei Servizi stata realizzata in circa mille copie disponibilipressogliufficidellaCircoscrizioneCentroepu esserescaricataanchedalsitoweb: www.comune.brescia.it/circoscrizionecentro //bacheca.002

farco festeGGia 25 anni di attivitNuovo traguardo per Farco, il gruppo di Torbole Casagliaattivonelsettoredellasicurezzaaziendale, cheil17settembrescorsohafesteggiatoil25anno diattivit.OggiilgruppofondatodaRobertoZini, oggipresidentedellasociet,BeppeZonieGraziano Biondistrutturatointredistinterealt:Farco, sistemiantincendioeprodottiperlasicurezzasul lavoro,Sintex,centrodiformazioneeconsulenzain materiadisicurezza,igienedellavoroeambiente,e SinerMed,centrodimedicinadellavoro.presente su un vasto territorio che comprende anche le province di Bergamo, Cremona, Trento, Milano, Verona,MantovaeReggioEmilia,grazieallafiliale mantovanadiMarmirolo.Il2009sichiusoconun fatturatodi5,6milionidieuro.

//bacheca.001

matisse al museo di santa Giulia11 febbraio - 12 giugno 2011 La nuova grande mostra Matisse. La seduzione di Michelangelo, organizzata da Artematica e Fondazione BresciaMusei,analizzalarelazionefrasculturaepittura nellarte del maestro francese partendo dalla studio delloperadiMichelangelo. Una chiave di lettura innovativa per raccontare la straordinariaartediMatisse. //bacheca.004

le imPrese hanno riPreso a investire

meeting convention wedding qualit stile professionalit eccellenza

Lo dicono i dati sulle richieste di finanziamento ricevute dal Confidi dellAssociazione Artigiani. LAssociazione Artigiani e Artfidi Lombardia hanno fatto il punto sulle richieste di credito pervenutedalleaziendenellaprimametdel2010,raffrontandole conquellepervenutenellostessoperiododel2009.Lemotivazioni delle domande di finanziamento presentate registrano un +14% di richieste per permettere allimpresa di investire e quindi rinnovarsiecrescere.Lindicatorestrettamentecollegatoaquesto ilnumerodirichiestedifinanziamentipernecessitdiliquidit di cassa: prima le imprese chiedevano in gran parte denaro per sopravvivere,oggilofannosempredipipercrescere.

//bacheca.003

Gli eventi Promossi da Wave GrouPIl gruppo di Bedizzole ha sponsorizzato due eventichesisonotenutigioved23settembre pressoVillaFenaroliaRezzato(BS).Sitratta delPrimoConvegnoinItaliadedicatoalRisk ManagementdelleCommoditiesedelleValute; e della prima Conferenza nazionale dedicata allascuoladigitale. //bacheca.006

www.altopalato.com

[email protected]

bacheca

//bacheca.005

MESI 12oTToBre 2010

Salone internazionale delle tecnologie per il recupero e il riciclo dei metalli ferrosi e non ferrosi

Salone internazionale delle tecnologie per il recupero e il riciclo dei materiali industriali, la qualit dellambiente, lefficienza energetica

L

a cItt

43

LUCCHINI RISPONDEd vita a nasce la fiera delle tecnologie per il riciclo industrialeEgregio Dott. Cheula, faccio seguito al recente contatto telefonico cui sono stato spinto da puro amore di verit. Ho fatto riferimento allarticolo che Lei ha dedicato al Cav. Lucchini sulla rivista che per caso mi recentemente capitata fra le mani. Le ho gi accennato alle sgradevoli sensazioni che ne ho tratto, soprattutto perch sono diretto testimone di quanto in certi punti alcune assunzioni e asserzioni, nei confronti del Cav. Lucchini, siano ingenerose se non talvolta prive di fondatezza e di corrispondenza al vero. Su tutte ne scelgo due. La prima: il Cav. Lucchini avrebbe inteso autocelebrarsi o autobeatificarsi in vita? Sono, ripeto, testimone delle sue resistenze e dei suoi garbati quanto decisi rifiuti a penne, anche nazionalmente rinomate, che negli ultimi 10-15 anni hanno insistito con lui e con chi gli vicino per convincerlo a lasciarsi dedicare un libro (biografico o di qualunque altra natura). Se alla fine ha ceduto al libro-intervista del prof. Chiarini stato per una serie di circostanze personali e famigliari che non ritengo qui il caso di esporre. Durante la revisione delle bozze, ho visto invece con i miei occhi le chiose e cancellazioni del Cavaliere a diverse frasi o commenti che potevano avere il sapore di celebrazioni (comunque mai autocelebrazioni e semmai semplici riferimenti a fatti veri di una vita vera di autentici e grandi successi personali). Da diverse qualificate parti ho sentito invece commenti al libro del prof. Chiarini a sostenere che sarebbe riduttivo, o non sufficientemente rappresentativo, della statura del Cavaliere (altro che beatificazione). La seconda: trovo ingiusto e infondato quello sconfitto che Lei ha voluto attribuire alla figura del Cavaliere, definito perfino ex imprenditore. Alla fine a cosa si riferisce? Non vedo possibili riferimenti se non alla presunta perdita del suo impero siderurgico. Si pu pensare che a questa Sua conclusione abbiano influito fattori quali: non buona conoscenza di fatti e circostanze; distorta e malevola interpretazione degli stessi. ConoscendoLa, voglio considerare solo la prima. E allora desidero contribuire a darLe qualche informazione su fatti e circostanze che conosco bene perch le ho vissute. Per non dilungare questo messaggio, Le metto tale informazione in una pagina allegata. Alla luce di ci, vedr come la cosiddetta cessione dellimpero, non pu obiettivamente essere considerata una perdita n tanto meno una sconfitta perch stata invece una

CON LA PENNA DI BOCCHIO

riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera e il testo allegato di severo Bocchio, dirigente della lucchini, in risposta al servizio dal titolo luigi lucchini, un vincente sconfitto, pubblicato in due puntate sui numeri di aprile e maggio della nostra rivista, a firma di alessandro cheula. segue la replica di cheula.

Due eventi un grande appuntamento4a edizione

19 - 21 Maggio 2011Centro Fiera del Garda - Montichiari - Brescia

Edimet Spa Via Brescia, 117 - Montichiari, Brescia Tel. 030 9981045 - [email protected]

www.metalriciclo.com - www.recomatexpo.comMESI 12oTToBre 2010

Campagne pubblicitarie Organizzazione fiere ed eventi Immagine coordinata Web design Adesivi Stampa grandi formati Duplicazione cd Cd multimediali Gadget Archiviazione dati Hardware software

L

a cItt

45

Web design

Stampa digitale

intelligente e saggia decisione strategica di ampio respiro della famiglia Lucchini, che rimane una famiglia di imprenditori di successo (quante aziende di questi tempi stanno andando bene come la Lucchini RS di Lovere?). E allora perch quellex imprenditore? Conclusione. Si sa, pi un personaggio ha successo pi facilmente suscita intorno qualche invidia e conseguenti sentimenti negativi. Non mi dovrei stupire di ci, soprattutto alla mia et (classe 39). Ma la penna che ha scritto che mi ha sorpreso, una buona penna che ho sempre considerato qualificata. Quellarticolo, mi creda, non ha fatto bene a questa penna cui ha fatto pi ombre di quante ne possa aver procurato al Cavaliere. E, infine, non mi sono piaciute le ultime due (non felici) frasi (A noi il compito E soprattutto) che non posso qualificare altro che una sorta di excusatio non petita. La saluto cordialmente. Severo Bocchio

CESSIONE DEL GRUPPO LUCCHINI:

SCELTA STRATEGICA VINCENTE (ALTRO CHE SCONFITTA)

L

impero, nato dagli iniziali embrioni di Casto, Mura, Sarezzo, si sostanzialmente ingrandito con gli acquisti fatti nei primi anni 90 degli stabilimenti di Lovere, Piombino, Lecco, Trieste e Varsavia, cui si poi aggiunto il gruppo francese Ascometal. evidente la strategia perseguita: uscire gradualmente dal settore ormai maturo dei laminati mercantili e portare il Gruppo Lucchini ad essere attore internazionalmente quotato nei settori delle cosiddette specialties ovvero nicchie di mercato con clientela sofisticata e di alto standing (dalle principali case automobilistiche europee, alle industrie meccaniche, alle ferrovie avanzate, ecc.). Nel frattempo, a cavallo del nuovo secolo, lo scenario europeo e mondiale del settore siderurgico mutava radicalmente e si assisteva ad una concentrazione esasperata nella quale perfino gli attori delle siderurgie pi forti (quella statale francese di Usinor, quella Belga-Lussemburghese, e molte altre) lasciavano la scena scegliendo di uscire dal settore attraverso operazioni di cessione-concentrazione. In tale contesto la competizione diventava insostenibile per realt particolari come quella del Gruppo Lucchini basata sulla sola forza di una famiglia; in particolare lo stabilimento di Piombino, dopo aver assorbito risorse per investi-

menti di circa 1.000 miliardi di lire nel decennio 90, era sempre pi affamato di ulteriori investimenti per fronteggiare la concorrenza. E questo in un momento, come quello dei primi anni 2000, in cui le crisi di Gruppi nazionali rilevanti avevano spiazzato il sistema bancario, che invertendo la tendenza e la generosa profferta del decennio precedente, tirava i remi in barca limitando drasticamente il supporto e sostegno agli investimenti. Diveniva perci necessario accasare il Gruppo presso una realt internazionale pi forte, in grado di garantire nuove rilevanti risorse finanziarie. Ecco quindi la decisione della famiglia Lucchini di cercare un partner internazionale che fosse in grado di assicurare un futuro al Gruppo Lucchini e avesse le potenzialit finanziarie per sostenere la competizione nel nuovo difficile scenario globale. Nel 2005 arrivarono cos nel Gruppo gli oltre 400 milioni di euro che diedero al Gruppo russo Severstal la maggioranza mantenendo la famiglia al 30%. Ci ha creato le condizioni per cui cinque anni pi tardi la famiglia ha potuto constatare, a conti fatti, che il 30% del gruppo aveva un valore patrimoniale di molto superiore al 75% posseduto nel 2004. Ma ci che pi significativo il fatto che nel 2007 la famiglia Lucchini ha deciso di continuare ad essere imprenditore in modo diretto acquisendo dal Gruppo Se-

verstal il 100% delle aziende del settore ferroviario facenti capo allo stabilimento di Lovere. stata una decisione molto ponderata: significava lasciare definitivamente il settore della siderurgia classica, sostenibile in prospettiva solo per i mega gruppi internazionali che hanno il controllo di tutta la filiera produttiva (ovvero dalle miniere ai network di commercializzazione del prodotto finito). Il settore che la famiglia Lucchini ha scelto per continuare ad essere imprenditore, un settore che ha la siderurgia solo come base di partenza, in quanto il processo produttivo molto pi verticalizzato fino alloutput finale caratterizzato da una produzione altamente tecnologica ed innovativa. Subito dopo lacquisizione partito un importante piano di investimenti e di internazionalizzazione finalizzato a rendere ancora pi competitiva e tecnologicamente avanzata la Lucchini RS che oggi in posizione di primissimo rilievo sul mercato mondiale e punto di riferimento imprescindibile per tutti gli operatori internazionali del settore. Un Gruppo aziendale di successo, un ennesimo vanto dellimprenditoria bresciana. Ad un attento osservatore come Lei, non sar sfuggito che i bilanci della Lucchini RS dal 2007 ad oggi hanno continuato ad avere risultati molto positivi nonoMESI 12oTToBre 2010

www.bsmedia.com

ve ba

Lstante la crisi globale che ha attanagliato tutti gli operatori industriali e non solo quelli del settore siderurgico. Per dimostrare, ammesso ce ne sia bisogno, quanto sopra detto, la famiglia Lucchini nei primi mesi di questanno avrebbe potuto riprendere la maggioranza della Lucchini SpA con un investimento veramente molto limitato ma ci non stato fatto proprio perch la famiglia ha preso strateg