12Mesi - BERGAMO - Maggio 2012

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  M  E  S  I LA CRISI DELLE ADOZIONI  M  E  S  I    1,  2  0  M  E  N  S  I  L  E  D  I A  T  T  U A  L  I  TÀ     E  C  O  N  O  M  IA     I  N  C  H  I  E  S  T  E    O  P  I  N  I  O  N  I  E  C  U  L  T  U  R A   D A   B  E  R  G A  M  O   E   D A  L  M  O  N  D  O N. 2 ANNO I // MAGGIO 2012 LE RETI D’IMPRESA SECONDO BOMBASSEI  LA CRISI DELLE ADOZIONI PENSIERI DI Annamaria Cancellieri Raffaele Ghilard i Simone Moro Luigi Trigona STRADE E QU ARTIERI Boccaleone HINTERLAND Ponte San Pietro  VIAGGIO IN PROVINCIA Boltiere Ciserano Osio Sotto Verdellino Verdello PORTA SUD: LÀ DOVE S’INFRANGE IL SOGNO TAMBURELLO   WHAT’S UP   È SUCCESSO   PRODOTTO E MERCATO   I DERIVATI  STRATEGIA D’IMPRESA   BACHECA

Transcript of 12Mesi - BERGAMO - Maggio 2012

Annamaria Cancellieri Raffaele Ghilardi Simone Moro Luigi TrigonaStRaDE E quaRtIERI

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LA CRISI DELLE ADOZIONI

PORTA SUD: L DOVE SINFRANGE IL SOGNO LE RETI DIMPRESA SECONDO BOMBASSEITAMBURELLO whATS UP SUCCESSO PRODOTTO E MERCATO I DERIVATI STRATEGIA DIMPRESA BAChECA

3 DODICI MESI // maggio 2012

IN QUESTO NUmERoLaperitivo Opinioni Prodotto & mercato Annamaria Cancellieri: Le infiltrazioni mafiose al nord? Un cancro diffuso Raffaele Ghilardi: La politica un male inevitabile Simone Moro: Tutti abbiamo un Everest da scalare Luigi Trigona: Ci sono tre cose che vorrei far sparire Porta Sud: L dove sinfrange il sogno Strategia dimpresa Bacheca Distretti reti e filiere secondo Bombassei 9 11 13 14 17 21 25 29 37 39 41 47 I derivati Armi finanziarie di distruzione di massa? 52 Strade e quartieri: Boccaleone 56 Hinterland: Ponte San Pietro 60 Viaggio in provincia: Osio Sotto, Boltiere, Verdello, Verdellino, Ciserano 81 La crisi delle adozioni 89 Pelo e contropelo 93 Tamburello: La crisi fa calare i trofei, non la passione 96 successo

MESI

Mensile di attualit, economia, inchieste, opinioni e cultura da Bergamo e dal mondo. Maggio 2012 Anno I - Numero 2 Rivista mensile - 1,20 Registrazione Tribunale di Bergamo n. 10/12 del 16/03/2012 Hanno collaborato Giuseppe Amato, Silvio Bettini, Donatella Car, Laura Ceresoli, Alessandro Cheula, Mario Conserva, Sergio Cotti, Salvatore DErasmo, Giovanna Dolci, Bruno Forza, Lorenzo Frizza, Roberto Giulietti, Immanuel, Laura Bernardi Locatelli, Sara Noris, Antonio Panigalli, Massimo Rossi, Giuseppe Ruggieri, Daniele Selini, Giordana Talamona, Donatella Tiraboschi, Alessandra Tonizzo. Fotografie Sergio Agazzi, Umberto Favretto Agenzia Reporter, Rolando Giambelli Il Fotogramma,Vincenzo Lombardi, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini, Archivio Sales Solutions Pubblicit

DODICI MESI

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LGratta e vinci,a ludopatia la malattia che indica la dipendenza dal gioco dazzardo. Fino ad alcuni anni fa questa patologia era, tutto sommato, ristretta ad una numero limitato di persone come i maniaci dei casin o i giocatori delle bische clandestine. Ancora oggi nei locali pubblici italiani sono proibiti giochi di carte come il poker, il ramino, il mazzetto, il mercante in fiera, e tanti altri pi o meno conosciuti, perch vengono considerati con un contenuto dazzardo pericoloso per la societ. Secondo i dati diffusi recentemente dal senatore Pisanu, presidente della commissione antimafia, sono oltre tre milioni gli italiani ammalati di ludopatia. Oggi per la maggior parte di questi non si chiude in casa con amici per una partitella trasgressiva o in ambienti sordidi con rischi ben maggiori, ma si dedica a questo vizio con strumenti legali privati (quasi sempre gestiti da organizzazioni mafiose e malavitose) o addirittura pubblici con cui lo stato drena ulteriormente le quasi sempre misere risorse di questi cittadini deboli e indifesi. Il poker on line, le slot-machine, il superenalotto, il gratta e vinci e tutta una pletora di lotterie invadono la nostra vita. Gioca con moderazione raccomandano con ipocrisia le attraenti pubblicit. Gi, come dare una Ferrari in mano a un diciottenne neopatentato e dirgli di andare in prima. A tutto questo si aggiungono le scommesse di ogni genere e tipo, di facile accessibilit sia in internet sia in locali fisici, autorizzate o illegali. Il nostro esercito di tre milioni di persone, anche quando non trasforma il proprio vizio in tragedia, conduce una vita di rinunce: non risparmia pi, fatica a pagare le bollette, ad andare in pizzeria, a comprarsi un vestito o a fare una vacanza. E in questa situazione spesso trascina, oltre che se stesso, anche congiunti, parenti e amici.

APERITIVO

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in evidenza

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navigated brain stimulationAllospedale di Trescore uno strumento di ultima generazione che rappresenta una vera e propria finestra sul cervello: permette di registrare la comunicazione tra le varie aree, stimolandole.Come dimostrato da studi recenti, questo approccio davanguardia di particolare utilit nello studio di pazienti che emergono dal coma, dove il recupero della connettivit sembra essere un fattore decisivo per il recupero della coscienza. Si tratta di uno strumento completamente innovativo per la neurofisiologia, la neurologia e la psichiatria le cui ricadute nella riabilitazione dei pazienti ricoverati presso le Unit Operative del nostro ospedale potranno essere davvero importanti. E UN PASSO FONDAMENTALE PER LA RICERCA. IL COMA UNO STATO CHE SI CONOSCE ANCORA POCO, QUESTO STRUMENTO PERMETTERA DI REGISTRARE LATTIVITA CEREBRALE PRIMA E DOPO UNA DETERMINATA TERAPIA, COS DA COMPRENDERE SE HA EFFETTI SUL PAZIENTE O SE DEVE ESSERE MODIFICATA.Lo strumento stato presentato il 2 marzo allOspedale di Trescore Balneario alla presenza di Franco Cammarota, Amministratore Delegato di Ferb e Carlo Saffiotti, Vice Presidente della Regione Lombardia. E un investimento che qualifica ancora di pi la struttura, con uno sguardo alla ricerca delle sue potenzialit, ha spiegato Amedeo Amadeo Direttore Generale dellA.O. Bolognini di Seriate.

Finalmente svelati i misteri della mente con:

superenalotto e spread

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Trescore, la Fondazione Europea di ricerca biomedica protagonista della svolta

da sinistra: Gli ideatori dello strumento: i ricercatori M.Massimini e M.Rosanova Carlo Saffioti, Vice Presidente regione Lombardia Amedeo Amadeo, Direttore Generale A.O. Bolognini Seriate - Franco Cammarota, Presidente della Ferb

E poi arriva lo spread. Lo spread? Cos lo spread? Un nuovo gioco dazzardo? No, lo spread delle borse e dei titoli di stato! Ma che cazzecca lo spread con la ludopatia? Centra, centra. I famigerati derivati che tanti danni hanno fatto alleconomia non sono altro che scommesse, vere e proprie scommesse legalizzate della finanza. Si scommette che un titolo vada bene o che un titolo vada male, che un paese crolli e vada in default (fallimento). Dal 2008 le banche non mettono pi nei listini i cosiddetti derivati Otc (over the counter, da banco; proprio come i farmaci senza ricetta), ma li offrono a investitori professionali. Questi prodotti finanziari hanno la caratteristica di farti guadagnare tanto, anche 20/30 volte il valore della scommessa, o di farti perdere tanto e, a differenza dei titoli di borsa e dei titoli di stato con i quali si guadagna quando hai comprato a poco e rivendi a tanto , nel caso dei derivati Otc si possono guadagnare cifre enormi, anche quando un titolo crolla. Proprio cos, da non credere! Assolutamente nello stesso modo di quando si scommette in Inter-Real che lInter perda. E siccome sappiamo quante truffe, quanta illegalit ci siano nelle scommesse su partite di campionato, dietro le bische o le slot machine, possiamo pensare che la finanza ne sia esente? Possiamo pensare che le mafie, pronte a divorare ogni nuova opportunit di guadagno o riciclaggio, stiano discretamente fuori da questo immane business? Solo che in questo caso li chiamiamo pudicamente speculatori; non sono perseguiti, non vanno quasi mai in galera, anzi permettiamo che attacchino e mandino sul lastrico un paese dopo laltro, come fa il banco di un casin di Las Vegas con gli sprovveduti giocatori di un tavolo di roulette. Giorgio CostaMESI 12maggio 2012

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on il termine inglese Credit Crunch viene indicato un calo significativo o un repentino inasprimento delle condizioni dellofferta di credito; questo fatto sintomatico di un trend indirizzato verso la fine della crescita o peggio linizio della decrescita e pu determinare una pericolosa accelerazione delle fasi economiche depressive. Il dubbio era strisciante e lufficializzazione del dato non tardata troppo; infatti, nellultimo Supplemento statistico al Bollettino economico della Banca dItalia (www.bancaditalia.it/statistiche/ stat_mon_cred_fin) emerge in modo netto che, nonostante gli oltre 1.000 miliardi di euro (al tasso preferenziale dell1 per cento a tre anni) immessi recentissimamente sul sistema dalla Banca Centrale EU, il sistema creditizio manifesta la sua elefantiaca miopia e probabilmente poco adeguata capacit di lettura dinamica della realt. Negli ultimi tre mesi del 2011, i prestiti erogati dal sistema bancario alle imprese sono diminuiti dell1,5 per cento e, nellultimo mese dellanno, la contrazione stata addirittura del 2,2 per cento. Questi dati confermano che ci troviamo di fronte ad una vera e propria stretta creditizia: gli istituti di Credito hanno chiuso i rubinetti e in una fase senza dubbio recessiva delleconomia reale e di revisione dei modelli di impresa, come quella attualmente in atto, si corre il rischio che il sistema produttivo del Belpaese costituito prevalentemente da piccole e piccolissime imprese collassi. Oltre alla stretta creditizia, nel 2011, sugli oltre 900 miliardi di euro erogati,

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le imprese hanno dovuto subire anche un forte aumento dei tassi di interesse che si di fatto tramutato in un onere aggiuntivo per lintero sistema produttivo, con un onere stimato da Cgia (Associazione tra artigiani e piccole imprese di Mestre) in oltre 3,5 miliardi di euro. Parallelamente, nel 2011 le insolvenze in capo alle imprese italiane hanno toccato gli 80 miliardi di euro complessivi, con un incremento rispetto allanno precedente di alcune decine di punti percentuali (le stime parlano di circa il 40% di aumento delle insolvenze). Questa situazione ha indotto molti istituti di credito a ridurre la mole di erogazione dei prestiti, ma la sensazione che la stretta sia avvenuta prioritariamente verso soggetti che, non essendo ancora in crisi, hanno rischiato di finirci a causa delle stringenti richieste di rientro dagli affidamenti. Anche questa potrebbe essere una mossa di sopravvivenza del sistema bancario (chiedere il rientro dei soldi a chi li ha per non chiedere nulla a chi sta in agonia), ma in compenso nella seconda met del 2011 le imprese pubbliche, e solo quelle, hanno registrato un significativo aumento degli impieghi, stimato in +4,5% con un incremento in termini assoluti di quasi un miliardo di euro. Il parallelo pi calzante con il credit crunch italiano probabilmente rappresentato dalla crisi che invest i paesi del Nord Europa durante primi anni 90. Anche in quel caso si trattava di sistemi finanziari fortemente nazional-bancarizzati, con limitate alternative per le piccole e medie imprese svedesi, finlandesi e norvegesi rispetto ai prestiti veicolati e spesso negati solo dalle banche locali o

comunque nazionali. Ebbene, gli effetti del credit crunch furono impressionanti; alcuni studi empirici della Banca di Finlandia tenderebbero a dimostrare ad esempio che in Finlandia il credit crunch caus una contrazione del volume di investimento delle imprese tra il 10 e il 15 per cento tra il 1990 e il 1993. Paradossalmente, quello che stato presentato allinizio della crisi nel 2008 come un vantaggio del sistema finanziario italiano diceva Tremonti il suo essere un sistema tradizionale, imperniato su banche focalizzate su attivit standard e quindi assai diverso dal sistema finanziario americano caratterizzato da una miriade di istituzioni finanziarie non tradizionali pu rappresentare il suo svantaggio in questa fase di contrazione ed inasprimento delle condizioni di credito. Scrive Il Sole 24 Ore sulla sua prima pagina di domenica 19 febbraio: Le imprese dovranno cercare nuovi mercati, modificare i paradigmi tecnologici, capitalizzarsi con mezzi propri, ma limportante che nel frattempo non continuino a trovarsi di fronte il muro del rifiuto. Questo auspicio ampiamente condivisibile, ma il ragionamento potrebbe essere ribaltato: se si trovano di fronte il muro del rifiuto le imprese non potranno cercare nuovi mercati, modificare i paradigmi tecnologici, capitalizzarsi con mezzi propri. In effetti, credit crunch significa ridotta capacit delleconomia di riallocare le sue risorse verso le imprese pi efficienti, e a questo punto la parola dovrebbe passare alla politica e non solo al governo della finanza.MESI 12maggio 2012

RLecceLLenza deLLabitaredi SiLVio BETTiNi

UBRICA

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PRODOTTO & MERCATOanticipare la terZa rivoluZione industrialeovvero la via di uscita dalla crisi secondo rifkinhe il nostro mondo, cos come lo conosciamo, sia giunto a una svolta epocale, ormai stato detto cos tante volte che ripeterlo sembra inutile. Meno chiaro prevedere cosa ci attenda dietro questa svolta. Rasserena indugiare sulle teorie di Jeremy Rifkin, economista americano, prolifico saggista e attivista ambientale, che oltre allimpegno oltreoceano vanta numerosi incarichi anche in Europa: una passata consulenza personale a Romano Prodi sulle politiche ambientali della Commissione Europea, una collaborazione con Alemanno per il progetto di Roma Capitale, con il nostro Ministero dellAmbiente, ecc.. Secondo Rifkin, lera della seconda rivoluzione industriale, fondata sui combustibili fossili, enormi quantit di emissioni e grandi centrali elettriche o atomiche al tramonto e lo si comprende da due avvenimenti cruciali. Il primo il crollo della nostra economia e lincremento esponenziale del prezzo del petrolio che si traduce in aumenti generalizzati dei prezzi di tutte le commodities. Il secondo la mancanza di progressi a cui si giunge inevitabilmente dopo la chiusura di ogni conferenza mondiale sul clima. Se entro la fine del secolo la temperatura aumenter di 3 gradi centigradi torneremo al Pleistocene. Da sempre Rifkin teorizza su un forte legame tra regime energetico e tecnologie di comunicazione: allinizio dellera moderna, la convergenza tra utilizzo del vapore e introduzione della stampa ha generato la prima rivoluzione industriale; mentre, verso la fine del diciannovesimo secolo e in quello successivo, lo sfruttamento del petrolio e lintroduzione del motore a scoppio, uniti al proliferare

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delle forme di comunicazione legate alla prima generazione elettrica telegrafo, telefono, radio e infine televisione hanno permesso lavvento della seconda rivoluzione industriale. Oggi, viviamo il proliferare delle tecnologie di comunicazione elettrica di seconda generazione, i personal computer e il web, che ha dato vita alla globalizzazione interconnettendo oltre un miliardo di persone. Questa rivoluzione della comunicazione non ha per avuto il seguito di una analoga rivoluzione energetica. Rifkin dice che la rivoluzione energetica alle porte e ci condurr alla terza rivoluzione industriale; quindi, la prima regione al mondo che riuscir a sfruttarne appieno il potenziale guider lo sviluppo economico per il resto del secolo. Questa rivoluzione poggia su tre pilastri: le energie rinnovabili, le tecnologie di accumulazione dellenergia, le reti elettriche intelligenti. Lutilizzo spinto di energie rinnovabili eolico, idrico, biomasse e solare consente di superare i limiti derivanti dallutilizzo dei combustibili fossili e i rischi del nucleare. In Italia negli ultimi tre anni, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili cresciuta del 48 per cento rappresentando il 24 per cento di tutta lenergia utilizzata. Le energie rinnovabili per hanno il limite della intermittenza: il sole non splende sempre, ci sono periodi di siccit e cos via. Si rende necessario lo sviluppo di metodi di accumulazione dellenergia per convertire le forniture intermittenti in un servizio affidabile. Gi teorizzato nel libro dal titolo LEconomia dellIdrogeno, Rifkin identifica quale miglior veicolo di accumulazione dellenergia proprio lidrogeno.

Testato e utilizzato da anni, lidrogeno rappresenta il miglior combustibile possibile, consente rese elevate e la sua combustione libera quale prodotto di scarico acqua! Il limite alla sua diffusione rappresentato dal costo, utilizziamo pi energia per produrlo di quanta ne otteniamo dalla quantit prodotta, quindi antieconomico. Ma la decrescita dei costi di produzione delle energie rinnovabili e dellidrogeno, unita al costante incremento dei prezzi dei combustibili fossili, ci far giungere al punto di pareggio rendendo conveniente labbandono delle vecchie tecnologie in favore delle nuove. Sar allora necessario realizzare reti elettriche intelligenti, che, proprio sul modello di internet, interconnettano i piccoli produttori di energia, i privati che installano nel proprio giardino una mini pala eolica o un piccolo impianto fotovoltaico sul tetto di casa, perch immettano in rete i surplus di energia generata rispetto ai consumi personali. Il tema non semplificabile in queste poche righe, quindi rimando allampia bibliografia di Rifkin esistente per tutti coloro volessero approfondire. Ci che importa qui per sottolineare che secondo Rifkin la nostra vecchia Europa gi molto avanti nel processo evolutivo, nel 2012 si stima che le nuove energie impiegheranno un milione di persone, 100mila in Italia, con un tasso di crescita del 25 per cento annuo. Inoltre si stima che ogni euro investito in tali settori generi un numero di nuovi posti di lavoro dalle 3 alle 5 volte superiore rispetto alleuro investito in tecnologie sui combustibili fossili. Varrebbe la pena di rimboccarsi le maniche.MESI 12maggio 2012

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le infiltraZioni mafiose al nord?intervista al ministro dellinterno annamaria Cancellieri, gi prefetto a Bergamo.ice di avere Bergamo nel cuore e non difficile crederle. A fine marzo, per una volta libera da impegni istituzionali nella capitale, alla nostra citt ha dedicato addirittura unintera giornata. Per oltre quattro anni prefetto in via Tasso, nel periodo tra il 1996 e il 2000, Annamaria Cancellieri tornata a Bergamo per la prima volta da ministro dellInterno. Si capito subito quanto aspettasse questa rimpatriata e soprattutto quanto tenesse a rivedere i suoi ex collaboratori. Lappuntamento nelle sale della Prefettura era fissato alle 10.30 del mattino; un breve saluto, prima di presenziare ai lavori di un incontro organizzato nellaMESI 12maggio 2012

un cancro diffuso

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di SERgio CoTTi

sede di Confindustria. Ebbene, lei arrivata con quasi mezzora danticipo ed uscita dalla sede territoriale del governo unora e mezza pi tardi, continuando a stringere mani e a ricordare momenti di vita vissuta allombra delle Mura. Poi, tra un incontro e laltro, non si fatta mancare una passeggiata in piazza Vecchia, la visita in Borgo Canale alla casa di Donizetti, e quattro passi sul Sentierone, dopo labbraccio addirittura commosso delle istituzioni a Palazzo Frizzoni, nella sala del Consiglio comunale. Un affetto reciproco, quello tra Annamaria Cancellieri e la citt di Bergamo, ancora oggi che lex prefetto una delle personalit di spicco del nuovo Governo. Se laspettava di diventare ministro? La carriera di un prefetto non ha come orizzonte quello di fare il ministro. sta-

ta quindi una chiamata a sorpresa e, come tale, ancora pi bella. stato il presidente del Consiglio Mario Monti in persona a chiamarmi. Mi ha telefonato alle 9 del giorno stesso in cui ho giurato. Conosceva gi il premier? Il professor Monti lo conoscevo, ma non molto bene. Quando lavoravo a Milano lo vedevo, qualche volta, in universit. Ha avuto dei tentennamenti nellaccettare lincarico? Nessuna esitazione. Ricordo che quel giorno mi trovavo a Bologna. Dopo aver ricevuto la telefonata, ho fatto le valigie e sono partita per Roma. Lho vista come una grande opportunit di servire il Paese. A chi ha rivolto il suo primo pensiero dopo la nomina? Ai miei cari. Poi ho pensato ai prefetti

che ho conosciuto, con cui ho lavorato e sono cresciuta. I miei maestri, insomma. Penso in particolare a Libero Mazza, Enzo Vicari, Carmelo Caruso, Alberto Ruffo. Sono stati tutti dei grandi prefetti e senza il loro esempio non sarei qui. pi difficile il mestiere di prefetto o di ministro? Il ministro, se non altro per la dimensione pi ampia dellimpegno. Si hanno di fronte i problemi di tutto il Paese. Tra questi figurano quelli della sicurezza e della carenza di risorse. Problemi annosi, purtroppo. Si riuscir a trovare un punto di equilibrio? Il momento delle finanze pubbliche, come sappiamo tutti, non dei migliori. Ma per le forze dell`ordine faremo uno sforzo in pi. E comunque i soldi che ci sono dobbiamo farceli bastare e fare al massimo il nostro lavoro. Ai giovani sfigati e bamboccioni che messaggio si sente di lanciare in questi anni di dura crisi? Io non ho mai usato queste espressioni, comunque non una questione di lessico. Io ho fiducia nei giovani, cerco sempre di incoraggiarli e il mio lavoro, negli anni, lo dimostra. Io, alla mia et, penso al futuro. E i giovani sono il futuro. Il Capo dello Stato ha aperto a una donna al Quirinale. Lei, intanto, sta tenendo alta la bandiera delle donne nel governo... Sono due affermazioni distinte, a cui vanno date risposte distinte. Da donna, le parole del Presidente non possono che farmi piacere. Del resto il Capo dello Stato, anche in questa occasione, ha dato dimostrazione di grande saggezza.

Ho fiducia nei giovani. Sono il futuro del paese. Cerco sempre di incoraggiarli e il mio lavoro, negli anni, lo dimostra

Per quanto riguarda il mio lavoro cerco di farlo bene, a prescindere da questioni di genere. vero che la presenza femminile in questo governo, in dicasteri di peso, un bel segnale. Durante la sua ultima visita a Bergamo, lei era presente alla firma del protocollo di legalit tra il prefetto, Confindustria e Italcementi, contro le infiltrazioni mafiose. Che effetto le fa sentir parlare di questi argomenti anche al nord? I protocolli contro le infiltrazioni della criminalit organizzata nelle attivit economiche sono uno strumento importante di prevenzione. Ero a Bergamo come prefetto dodici anni fa e parlare di mafia al nord, in particolare in questa citt, era inconcepibile, un altro mondo. Oggi c piena consapevolezza che quel cancro si diffuso, ma la cosa positiva proprio questa consapevolezza. Sappiamo che le infiltrazioni mafiose non riguardano solo il nostro sud, ma sappiamo anche che dal sud sono partite iniziative importanti di contrasto da cui prendere esempio. Oltre ai protocolli, servirebbero norme pi aggressive ed efficaci per contrastare il fenomeno. Le leggi ci sono, si possono migliorare e ci stiamo lavorando. Si tratta di una lotta per garantire i principi della libert dimpresa e della concorrenza leale. Da parte nostra ci sono il massimo impegno e la determinazione. Quattro anni di lavoro a Bergamo, come prefetto. Che ricordo conserva della nostra citt? Devo dire che quando lasciai Vicenza, sapevo poco di Bergamo, pur avendo vissuto per anni a Milano. Ho scoperto una citt darte ricchissima e le sono ancora molto legata. Soprattutto, sono orgogliosa di essere considerata un ministro di Bergamo. Ma, per rimanere in Lombardia, sono rimasta molto legata anche a Brescia, altra citt colta e laboriosa. Unaltra delle capitali lombarde dove, da prefetto dal 2000 al 2003, sono stata benissimo. Ci racconta un aneddoto? Quando arrivai, il sindaco Guido Vicentini mi disse che si stava organizzando la mostra di Lorenzo Lotto. Ebbene,

La presenza femminile in questo governo, in dicasteri di peso, un segnale che giudico positivamentequella mostra lavr vista dalle dodici alle venti volte. Alla fine, ero io ad accompagnare i visitatori, ero persino diventata pi brava delle guide. E ogni volta imparavo qualcosa di nuovo. Ogni angolo di Bergamo una scoperta, questa una citt di unarte e di una cultura straordinarie. La provincia, poi, un territorio letteralmente cosparso di opere darte, che nei secoli gli artisti del posto regalavano ai loro paesi. Sono opere meravigliose, la maggior parte delle quali, forse, la gente neppure conosce. Qualche mese fa Bergamo ha presentato la sua candidatura a Capitale europea della Cultura per il 2019. Da ministro, so di dover essere al di sopra delle parti, perch ci sono altre citt che concorrono a questo riconoscimento. Ma da bergamasca adottiva sono in prima fila a sostenere la candidatura; dopotutto nessuna citt merita pi di Bergamo questa prestigiosa candidatura. Ma con il dialetto bergamasco come se la cava? Il vostro dialetto non lho mai imparato, troppo difficile. Per ricordo bene la traduzione di un proverbio che tratteggia bene il carattere dei bergamaschi, che sono come il fuoco sotto la cenere. Il proverbio, in dialetto, recita, cos: Fiama de rar, sta la snder brasca. Ha gi dei progetti per il dopo-governo? No, davvero. Torner a fare la nonna dei miei quattro nipoti. Qual lultimo libro che ha letto? Si intitola Il segreto di Livia, me lo ha regalato mia nipote Benedetta. Racconta di una bambina che, toccando un quadro, entra nel suo mondo. Inizia con lOlanda di Rembrandt e prosegue su questa linea fino a Dal.MESI 12maggio 2012

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un male inevitabileLa situazione nel nostro Paese non diversa da come veniva descritta duemila o duecento anni fa. Ci sono mali cronici, parole di Raffaele ghilardi, fondatore della ims Deltamatic, nonch presidente del gruppo metalmeccanici di Confindustria Bergamo.hi Raffaele Ghilardi? Un metalmeccanico che, da ragazzo, aveva tre sogni: comprare una Porsche, una baita in montagna e diventare industriale, e non come si dice adesso, un imprenditore. Proprio un industriale, un termine vecchio, ma che mi piace. Di questo terzetto, ne ho realizzati due su tre. Detto per inciso, ho comprato la casa al mare, perch a mia moglie non piace la montagna. Come si diventa industriali? Si deve lavorare con determinazione e sperare sempre in un po di fortuna. Spesso capita di trovarsi a un bivio e, scegliere di andare a destra piuttosto che a sinistra, pu risultare decisivo per le sorti dellazienda. Certo, se ti va bene tante volte diventa anche una questione di intuito e di bravura.

la politicaLa differenza tra un industriale e un bravo industriale qual ? Il bravo industriale uno che intuisce e pensa determinate cose prima che queste accadano. Ad esempio, liPhone pensato in California, ma assemblato in Cina, un perfetto caso di bravura industriale, che ha anticipato i tempi e utilizza al meglio le risorse. C qualche suo collega bergamasco che ammira particolarmente? Pierino Persico, che anche mio concorrente nel settore dellautomotive, e Alberto Bombassei. Che non sar il prossimo presidente di Confindustria E mi dispiace. Noi, intesi come Federmeccanica, abbiamo dato il voto a Squinzi, mentre dubito che i chimici abbiano dato la loro preferenza a Bombassei. Uno strano caso di scollamento elettivo determinato dal fatto che il nostro presidente ha dato il suo voto a titolo personale. Squinzi? Mi piace, un ottimo imprenditore, ma avrei preferito Bombassei. Il vero problema che in questa elezione si sono scontrati due grandi. Finisce lera Marcegaglia, la first lady rientra nei ranghi Di lei, come di tutte le donne che lavorano, posso dire solo bene. Ho due figlie, una laureata in ingegneria, di cui vado fiero, anche se devo ammettere che lavorare con gli uomini pi semplice: saremo piatti, banali, ma andiamo al punto in modo concreto. Non siamo conflittuali come le donne. Infatti, ho due generi fantastici, che lavorano con me in azienda e con cui vado daccordissimo. Che cosa le d pi gioia in ambito lavorativo? Chi fa lindustriale considera questo lavoro una malattia. La gioia nel vedere crescere lattivit, nel vederla progredire come un figlio.

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di DoNaTELLa TiRaBoSCHi

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Foto: Pietro Sparaco s

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Immagino che avr passato periodi migliori di questi ultimi due anni La crisi ci ha toccato, ma non abbiamo fatto nemmeno unora di cassa integrazione. Ho voluto ugualmente dare il premio di produzione, anche se ridotto, cercando di ovviare allassenza di ore straordinarie che per i nostri collaboratori sono fondamentali. Lei non li chiama operai ma collaboratori Operaio un termine obsoleto che non rende giustizia ai miei collaboratori tecnici. Mi piace definirli cos, sono 200 persone in grado di far funzionare e mettere in produttivit macchine che costano anche un milione di euro. Loperaio un termine alla Chaplin in Tempi Moderni, un concetto superato e poco rispondente al nuovo concept industriale. Che ne pensa della riforma del lavoro e dellart. 18: non le mai capitato di licenziare nessuno? La riforma del lavoro era necessaria perch ci sono spesso troppa discrezionalit e litigiosit che complicano la vita alle parti in causa. In trentanni ho avuto solo due casi di licenziamento, emblematici per il modo in cui sono maturati. Per il resto, continuo ad assumere. Cosa pensa del Governo Monti? Un sincero apprezzamento per quello che il premier sta attuando. Certo la medicina amarissima ma pur vero che il malato molto grave. O assumerla o morire. E della politica? un male inevitabile. Nel portafoglio conservo due brani di Cicerone e del Belli. La situazione nel nostro Paese non diversa da come veniva descritta duemila anni o duecento anni fa. Ci sono mali cronici.

la schedaRaffaele Ghilardi, 57 anni, un self made man: partito costruendo nel garage di casa piccole macchine su richiesta del singolo cliente, oggi guida il gruppo Ims Deltamatic, leader mondiale nel campo dellautomotive interior e tra i primi in quello del converting, con 5 stabilimenti (4 in Italia e 1 in America). Dal 2009, presidente del Gruppo industriali metalmeccanici di Confindustria Bergamo.MESI 12maggio 2012

Nessuno le ha mai chiesto di scendere in politica? S, me lo aveva chiesto il Pdl. E ho risposto in bergamasco: Frer fa ol t mester. Si riconosce in quellarea? No. Che ne pensa dello scandalo che ha travolto la Lega? Mi viene da ridere, pensando a certi leghisti puristi, gente che quando parla alita purezza verde. Anche il figlio di Bossi voleva la Porsche Un sogno che io ho realizzato in maniera diversa da lui. Del resto lo stesso Renzo Bossi che non si capacitava del fatto che Berlusconi avesse pagato una escort di 30 anni 24mila euro, quando la quotazione di Quattro Ruote la valuta solo 200. Questo il soggetto. Lei lavora in provincia ma vive a Bergamo, cosa pensa della nostra citt? Una citt bellissima abitata da gente capace di buttare gi un muro a forza di capocciate, gente testarda di cui faccio parte e sono fiero. Una cosa che non capisco, per esempio, lassenza del bollino Bg sulle targhe delle automobili. Non capisco questo anonimato automobilistico, anche perch siamo la quinta provincia italiana industriale, mica uno scherzo. Le caratteristiche fondamentali di un bergamasco? Seriet e operosit. Se lei fosse sindaco di Bergamo Metterei le bancarelle a due piani sul Sentierone. Scherzo, naturalmente, ma ho vissuto in ambiti associazionisti (dal Moto club a Confindustria Bergamo) abbastanza per capire che riuscire a mettere daccordo le diverse parti e le diverse esigenze la cosa pi difficile del mondo. Non augurerei al mio peggior nemico di diventare primo cittadino, anche se le motivazioni per cui uno si candida a quella poltrona sono tante. Che cosa cambierebbe della citt? Viabilisticamente parlando, mi spiaciuto che, quando stato eletto, Bruni abbia dimenticato la Tangenziale Est. Ogni intervento di alleggerimento del traffico mi vede favorevole. Dal punto di vista del turismo credo, invece, che la realizzazione di due alberghi prestigiosi sarebbe necessaria per innalzare

il bravo industriale? Quello che intuisce e pensa determinate cose prima che queste accadanola qualit dellospitalit cittadina, fermo restando che non abbiamo nel sangue il dna dellaccoglienza turistica, una dote che non ci appartiene proprio. Non siamo nati albergatori e non lo saremo mai. Lei ha promosso la nostra citt come sede della prossima assemblea di Federmeccanica Ci sto lavorando da due anni, e mi sono convinto ad avanzare la candidatura dopo aver visto Mantova. La nostra citt non ha niente da invidiare ad altre location che hanno ospitato in anni precedenti lassemblea. Lappuntamento per il 22 giugno. Lei ha delocalizzato a Detroit, lavora nellambito dellautomotive; impossibile non pensare a Fiat Con luscita di Fiat da Federmeccanica abbiamo registrato una perdita storica, 80mila iscritti in un colpo solo, l8 per cento, ma siamo andati avanti lo stesso. E la Fiat dove va? una domanda che trova la sua riposta nei numeri, con cali di vendita mai visti ma comprensibili. A Ginevra, allultimo Salone dellauto, sono stati presentati 170 nuovi modelli. Il mondo va avanti e la Fiat cosa ha fatto? Ha presentato la nuova Panda. Se pensiamo poi che la met delle auto Fiat prodotta allestero, come la mia 500 fatta in Polonia. E lindustria manifatturiero-metalmeccanica? In Europa siamo secondi solo ai tedeschi, che sono i primi della classe e come tutti i primi della classe sono antipatici. Per ci sono dati di produzione che ci confortano. Penso a cosa riuscita a fare la Brembo che ha trasformato un piatto di ghisa in unopera darte e ad inciderci sopra il nome. Il complimento pi bello che ha mai ricevuto? quello che mi fanno i miei nipotini e che si riassume nel modo in cui mi chiamano: nonno-Raffa-aggiusta-tutto.

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Parla Simone moro, lunico alpinista ad aver affrontato gli 8mila in pieno inverno. sbagliato pensare che le grandi montagne, quelle vere di ghiaccio e roccia, siano pi ardue di quelle che affrontiamo ogni giorno tra le difficolt della vita. Per entrambe serve lo stesso spirito.

everest da scalareon una novit immaginarlo in quota, n stupisce pensarlo ai confini del mondo impegnato a sfidare i propri limiti, l dove lorizzonte si confonde col cielo. Simone Moro, bergamasco, 45 anni, lalpinista italiano pi conosciuto al mondo dopo Messner, dottore con lode in Scienze motorie, lunico uomo ad aver conquistato tre irraggiungibili vette dai nomi impossibili in pieno inverno, senza sherpa, corde fisse e ossigeno supplementare per poter urlare al mondo che nulla, fino a prova contraria, impossibile. Cosa si prova a vivere met dellanno a 8mila metri e, spesso e volentieri, a meno 30? Gli 8mila danno una sensazione unica di libert, ci si allontana dallordinario, dalle comodit e dalle sicurezze. A quellaltezza si capisce limportanza di cose che

tutti abbiamo untroppo spesso diamo per scontate, di un bicchiere dacqua, di un cantuccio dove dormire Arrivare lass serve a vivere meglio anche a quote pi basse. Perch ha scelto di fare lalpinista? Per un sentimento e una passione forte e incontrollabile come lamore. Chi ha provato a convincermi a cambiare strada non ce lha fatta, pur considerando che a fare lo scalatore non si diventa miliardari e si rischia in ogni momento la vita. Gi, perch correre questi pericoli con le scalate anche dinverno? Solo dinverno si pu vedere lHimalaya con gli stessi occhi di un esploratore di mille, cinquecento anni fa: inanimata, silenziosa, possente, maestosa. come fare un viaggio a ritroso con la macchina del tempo. E poi, gli 8mila in quel periodo sono tutto un altro pianeta. un alpinismo esplorativo Tipo mission impossible? Appartengo a quella cerchia di uomini che non si ferma davanti alla parola im-

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di LaURa BERNaRDi LoCaTELLi

possibile. I miei impossibili Shisa Pangma nel 2005, Makalu nel 2009 e Gasherbrum II nel 2011 in pieno inverno non cambiano certo la vita, come la cura per il cancro, ma regalano sogni. Viviamo in unepoca in cui ne abbiamo un disperato bisogno: c poca voglia di sognare e anche di lottare, di farsi in quattro per inseguire e accarezzare il proprio sogno. pi difficile scalare lEverest o affrontare le sfide di ogni giorno? Non dimentico mai di sottolineare che le vette pi alte del mondo si conquistano con lo stesso spirito con cui si affrontano le difficolt quotidiane. sbagliato pensare che lEverest, quello vero di ghiaccio e roccia, sia pi difficile, pi estremo degli Everest che viviamo tutti i giorni a quote molto pi basse, nelle nostre citt, con tutti i problemi annessi e connessi. Lei spesso allestero: come sono visti lItalia e gli italiani fuori dai nostri confini? Molto meglio di quanto pensiamo.

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gli italiani? Sono il popolo pi amato al mondo. Per dobbiamo imparare ad essere meno ipocriti e a valorizzarci di piPer questo non sopporto la sindrome da Cenerentola tipica di noi italiani: crediamo sempre che gli altri siano migliori di noi e non cos. Se esiste la grandeur francese perch qualcuno ha creato e alimentato questo mito. Noi dobbiamo fare altrettanto, valorizzarci di pi. In giro per il mondo il popolo pi amato, lo posso affermare con certezza, quello italiano. In che cosa ci differenziamo? Beh, se c qualcuno pronto a dividere una mela o un tozzo di pane, pu scommetterci che italiano, se c qualcuno che torna indietro a salvare o ad aiutare qualcun altro, so che un connazionale In medicina, alpinismo, arte e letteratura chi ha dato il maggior contributo al mondo se non noi italiani?. In politica, invece, diciamo che non brilliamo. Chi butta gi dalla montagna? No comment. Sono un alpinista che non inciampa nella politica. Una valutazione generale, suvvia Posso dire che la differenza tra noi e il resto del mondo questa: noi siamo bravissimi a portare in piazza i nostri malcostumi, a tutti i livelli, mentre gli altri sono abili a nasconderli. Qualche esempio? I Verdi che hanno tre automobili in garage, quelli che parlano di risparmio energetico e hanno in casa un impianto da 5 kilowatt le dicono qualcosa? In nessun posto come in Italia c tanta ignoranza e ipocrisia in campo energetico ed economico e tanta assenza di ambizione. Infrastrutture e ambiente: favorevole alla Tav? Per perseguire il bene comune bisogna anche rinunciare a qualcosa. Nessuno vuole mai niente sotto casa, ma cos nonMESI 12maggio 2012

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Simone Moro e Reinhold Messner

si va avanti. Bisogna sacrificare il bene di alcuni per il bene di tutti. Anche bucando una montagna? In Francia hanno praticamente gi scavato il loro tunnel, da noi invece tutto pi problematico. In questo siamo dei fondamentalisti latini: ci lamentiamo senza trovare soluzioni. Per me inconcepibile pronunciare la parola problema: se qualcosa non va penso banalmente a risolverlo. Da noi la parola problema diventato uno slogan. Gli altri trovano soluzioni, noi siamo l a discutere a vita. Cosa blocca il nostro Paese a terra mentre gli altri risalgono in vetta? In primis linvidia. Siamo un popolo che non perde occasione per girare con lauto lussuosa e ostentare lultimo super-telefonino, che gode nello sfoggiare laccessorio pi trendy per essere pi in. Allestero ci deridono per questo, anche se in fondo un po ci invidiano. Anche noi, per, invidiamo sempre quel che c allestero. S, vero, siamo esterofili: abbiamo i mari pi belli del mondo e andiamo alle Seychelles, abbiamo un patrimonio unico e non sappiamo apprezzarlo. Dovremmo imparare a valorizzarci di pi. Anche le montagne, non trova? Certo, le Dolomiti sono ineguagliabili. Che Italia le piacerebbe? Mi piacerebbe vedere quella del Dopoguerra, quellItalia che ha dimostrato di valere e che ha saputo rialzarsi in piedi con orgoglio. La crisi ci aiuter a guardarci dentro un po pi a fondo? Lo spero. Mi auguro rappresenti uno stimolo specialmente per i giovani affinch possano replicare quanto fatto dai loro nonni e vedano nella difficolt attuale unopportunit.

Serve il talento per arrivare ai traguardi della vita? Sono sincero: io non ero talentuoso quando ho cominciato la mia carriera. Per ho capito che per diventare bravi c sempre una seconda strada, quella di farsi il cosiddetto mazzo. Farsene tanto, pensando che ogni ora in meno di allenamento o di studio, o di altro ancora, unora regalata al tuo avversario, nella vita o sulle montagne. Lambizione quindi fondamentale? Senzaltro, a patto che non sia sorda e cieca, altrimenti il rischio di non percepire pi i propri limiti. Se non avesse fatto lalpinista che lavoro avrebbe scelto? Avrei fatto il pilota di elicottero. Lass ho tutto ci che voglio: non sono in coda, intrappolato nel traffico, vedo il mondo dallalto e provo quel senso di libert e quella sensazione di abbracciare il mondo intero che solo la quota mi regala. Ma lelicottero non un po un mezzo da fighetti? No, non un mezzo vip, non serve solo a Berlusconi per andare in Sardegna con le sue amiche. Ricordiamoci che soprattutto un mezzo che salva tante vite e affronta mille emergenze. Ha appena presentato in libreria il suo ultimo libro, La voce del ghiaccio, ed sempre attrezzato per aggiornare ovunque, anche a 8mila metri, il suo blog. Cosa rappresenta per lei la scrittura? un mezzo di comunicazione. Quanto al blog a 8mila metri, forse qualcuno vorrebbe che scrivessi con il lapis su un taccuino come nellOttocento, ma sono figlio del mio tempo e sfrutto la tecnologia. I valori sono gli stessi, cambia solo il canale.

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cHe vorrei far sparirea colloquio con Luigi Trigona, segretario generale della Promoberg, nonch direttore dellascom di Bergamo. Che ammette di detestare gli eccessi del tifo atalantino, alcuni politici non trasparenti e quelli che credono di conoscere il mondo delle fiere e non ci capiscono niente.

ci sono tre cosedi DoNaTELLa TiRaBoSCHi

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uigi Trigona da trentanni direttore dellAscom. Un lungo percorso spiega a 12 Mesi che si andato sviluppando negli anni, con unimpronta di rappresentanza di vari settori sul territorio. Gli aspetti della territorialit, che oggi sono tanto di moda, sono stati la chiave di volta dellattivit dellassociazione. In tempi non sospetti, li ho sviluppati con i miei collaboratori. Abbiamo capito che avvicinare i settori del commercio, turismo e servizi al territorio sarebbe stata unarma vincente. Abbiamo riconosciuto il giusto valore delle Pmi che oggi possono contare su una rappresentanza integrata in sedi istituzionali di rilievo. Qual oggi il valore aggiunto del commerciante? I valori aggiunti sono due; lefficienza della rete distributiva, che in questi anni migliorata moltissimo, e loperosit della categoria.

Le capita mai di fare la spesa? Una volta la settimana ed una cosa che mi riporta indietro nel tempo. Quando ero ragazzino aiutavo mia mamma nel fare le polveri e nella spesa. Cosa compra? Generalmente alcuni piatti pronti per il sabato. La domenica, invece, mi piace cucinare. E poi frutta e verdura. Che bambino stato? Non discolo e particolarmente fantasioso, inventavo giochi e cose strane. La domenica, con i miei genitori, andavo da Zogno a San Pellegrino dove i burattini del Bigio mi affascinavano, cos come i giochi di prestigio e gli orologi. Passioni che sono rimaste? S e che cerco di coltivare. Nel corso della giornata, anche lavorativa, cerco di ritagliarmi qualche momento per la meditazione spirituale e per affinarmi nella tecnica dei giochi di prestigio. La mia infanzia stata popolata da giocolieri, mangiafuoco, giullari e ciarlatani che vendevano elisir e polveri magiche.

Chi sono i ciarlatani di oggi? Molti uomini che fanno della comunicazione un bluff, sotto le parole c il nulla. E i burattinai? I politici. Non ha mai pensato di mettersi in politica? Mi piace la politica che ha il senso della collettivit e della conciliazione di pi interessi. Non quella partitica. Posso dire di aver fatto molta politica, ma quella associativa delle categorie. Un politico bergamasco che ha apprezzato? Pandolfi, grande classe, e poi Simoncini. A livello nazionale penso ai due Letta, Gianni ed Enrico. Cosa rimprovera alla politica? La scarsa sensibilit a una visione dinsieme dei problemi e la distanza dalla realt. E poi anche moralit ed eticit sono parecchio traballanti. Quali sono i mali italici da correggere? Il capitalismo rapace, i petrolieri e il fisco, quando oppressivo.

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Chi potr salvare il nostro Paese? Solo Monti. Perch la magia la affascina cos tanto? Perch in un flash e per un breve periodo di tempo rende possibile limpossibile. Che cosa o chi farebbe sparire? Gli eccessi del tifo atalantino, alcuni politici non trasparenti e quelli che credono di conoscere il mondo delle fiere e non ci capiscono niente. Non pensa, invece, che qualcuno farebbe sparire volentieri lei? Sicuramente da un po di tempo sto dando fastidio, ma alla fine, in considerazione dellet, sar io ad uscire dalla scena senza bisogno che ci pensi qualcun altro a farlo. Il decreto Monti sulle liberalizzazioni prevede che un farmacista titolare, dopo i 65 anni, si faccia assistere da un direttore di farmacia Io i 65 anni li ho gi compiuti e sono affiancato da un ottimo vice direttore che mi sostituir. Che cosa serve per comandare? Autorevolezza, duttilit e competenze. Che padre stato, pi autorevole o autoritario? Non sicuramente autoritario, quanto ad autorevolezza bisognerebbe chiedere a mia moglie e a mia figlia. Lei ha origini siciliane Un mix tra la mamma cremonese e il pap siciliano. Riconosce qualche tratto siculo nel carattere? Il senso del mistero. Il pi bel giorno della sua vita? Quando nata mia figlia. Che le ha dato due nipoti. Che nonno ? Un nonno che non ha ancora molta confidenza con i nipotini, aspetto che crescano. Deve qualcosa a qualcuno? A mia moglie e alla mia famiglia. Lei avvocato, mai pensato di esercitare la professione? Non sono figlio di avvocati, non ho ereditato il sacro fuoco dellavvocatura. E poi le occasioni manageriali che ho avuto mi hanno portato da unaltra parte. Se non avesse fatto quello che ha fatto? Avrei fatto il teatrante. Perch? Per la vanit del mestiere. Mi riconosco un po vanitoso.MESI 12maggio 2012

Dunque la Fiera di Bergamo, intesa come la Promoberg di cui segretario generale, la fiera delle vanit? una bella vetrina delleconomia, e lo anche per me, quello fieristico un ambiente vario. Nella carriera mi hanno affascinato due situazioni lavorative: una lAscom e laltra la Fiera che, anche per le mie corde, ha rappresentato un guizzo creativo molto stimolante e divertente. Dovesse scegliere tra Ascom e Promoberg chi sceglie? In questo momento Promoberg senza rinnegare lAscom. Una scommessa che ha vinto? La scommessa pi grande stata lideazione e la realizzazione di Imprese e Territorio. Mettere insieme e far convergere operativamente parlando dieci associazioni era unoperazione di una difficolt inimmaginabile. unassociazione che, dal punto di vista operativo, migliorer ancora ma che ha ribadito con forza come le Pmi dei vari comparti non siano da ritenersi il calimero delleconomia. Una cosa che Confindustria non si sarebbe immaginata. Mai pensato di fare lindustriale? Riconosco che anche la produzione industriale richieda fantasia e creativit, anche se in ambito industriale non c quel rapporto immediato con la gente che, invece, connota il comparto del commercio. Che ne pensa del nuovo presidente? Avrei preferito Bombassei. Le dico tre parole: ci abbini la prima cosa che le viene in mente. La prima, aspirazioni Vorrei aspirare ad avere sempre pi tempo per me stesso e la mia interiorit. La seconda, intuizioni. Vorrei inventare ancora qualcosa di nuovo. La terza, percezioni.

Il capitalismo rapace, i petrolieri e il fisco oppressivo: sono questi i mali italici da correggere

Vorrei percepire una realt, anche bergamasca diversa, con la valorizzazione di una citt come la nostra che antica, chiusa, borghese e abitata da ricchi che fingono di non esserlo. Nei panni di chi non vorrebbe essere? Dei politici. Che consiglio darebbe al sindaco Tentorio? un buon amministratore. Da questo punto di vista nessun consiglio, anche se forse dovrebbe rischiare qualcosa in pi, magari mettendo in gioco la sua popolarit. E al presidente della Provincia, Pirovano? Dovrebbe mantenersi pi in certi binari, anche se riconosco in lui innegabili doti creativo-politiche. Lhanno spesso definita il Richelieu del panorama socio-politico della nostra realt Una sciocchezza. Sar forse per qualche connotazione caratteriale un po curiale. Formigoni va a messa tutti i giorni. Anche lei? Non tutti i giorni, ma spesso. Mi sforzo di essere un buon cristiano. Come si fa ad essere buoni cristiani? Sforzandosi di essere coerenti con i propri principi anche se non sempre ci si riesce. Quali colpe le suggeriscono pi indulgenza? Quelle legate alla fragilit umana, che riguardano tutti, me compreso. Si imputa ai cristiani di dare cattivi esempi, ma sono solo uomini anche loro con debolezze e fragilit con cui devono fare i conti. Come si esce da questa crisi? Lavorando tutti, di pi, meglio e, in certi casi, guadagnando di meno. Giusto per intenderci: ma il suo stipendio com? Decoroso.

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l dove sinfranGe il soGnoDecenni di piani e dibattiti e la costituzione di una societ tra Comune, Provincia, Camera di commercio e Ferrovie dello Stato non sono serviti a far decollare il grande progetto urbanistico per creare il terzo polo cittadino. Con la crisi il quadro ulteriormente peggiorato e si fatica a delineare una nuova prospettiva.

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di SERgio CoTTi

era una volta Bergamo Sud, un sogno proibito pi che un vero e proprio progetto urbanistico di vedere la citt espandersi oltre alla ferrovia. Era la fine degli anni Quaranta, lItalia doveva ancora risorgere dalle ceneri dellultima guerra, quando fu emanato il primo bando di concorso per un progetto di superamento della ferrovia, precisamente nel 1947, su iniziativa della giunta guidata dal sindaco Ferruccio Galmozzi. Quel sogno oggi ancora l, intatto, forse addirittura ancor pi proibito. Poco o nulla, in tutto questo tempo, cambiato aldil dei binari. aumentato il degrado, quello s, e il panorama si fatto, se possibile, pi desolante. Nel 1974 un altro concorso nazionale port alla scelta di un progetto, che fu per abbandonato tre anni pi tardi. La stessa cosa successa tra il 2006 e il 2010

con il progetto del nuovo palazzo della Provincia di Bergamo, prima ideato e poi cestinato. Insomma, ci hanno provato in tanti, ma far rivivere unarea di 388mila metri quadrati, sui quali si potrebbero costruire un milione e mezzo di metri cubi, non un gioco da ragazzi. Non c riuscito nessuno in oltre mezzo secolo, ora nonostante lapprovazione di un Piano di governo del territorio (Pgt) che per la prima volta definisce destinazioni duso e volumetrie esatte, le previsioni dicono che ci vorranno almeno altri 15-20 anni, prima di vedere realizzata la citt del futuro. Perch questo vuole essere Porta Sud: non un quartiere di periferia, ma il terzo grande centro di Bergamo, dopo Citt alta e il Sentierone. Un progetto che parte dalla necessit di recuperare una zona degradata ormai da troppo tempo e che vede coinvolti, nella societ Porta Sud, Comune, Provincia, Camera di Commercio e Ferrovie dello Stato. Lobiettivo di farne innanzitutto uno sno-

do per il trasporto pubblico e privato, in cui dovrebbero trovare spazio parcheggi, una stazione del tram delle valli e una del futuristico collegamento con laeroporto di Orio al Serio. Un polo dinterscambio tra ferro e gomma, come si dice, collegato al resto della citt con una serie di opere viarie che dovrebbero rendere accessibile anche la parte pi a sud dellarea, dove sorgeranno strutture pubbliche, uffici e nuove abitazioni. Nonostante se ne parli da anni, di progetti concreti ancora non ce ne sono. Di certo, lidea quella di creare un prolungamento di Bergamo il pi possibile omogeneo con la citt attuale, risolvendo cos lannoso problema dello scavalco dei binari. Nei prossimi anni sicuramente un ruolo fondamentale lo rivestiranno le Ferrovie, con i loro 258mila metri quadrati di propriet. Ma la sola copertura dei binari costerebbe, secondo le ultime stime, tra i 250 e i 300 milioni di euro. Per la societ Porta Sud, creata nel 2004 con il compito di promuovere e coordinare la riqualificazione urbana

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della zona, e mettere mano a un progetto integrato che dovrebbe prevedere numerosi interventi, affare assai complicato. C da mettere daccordo le istituzioni pubbliche tra loro, e poi il pubblico con il privato, che oggi vista la situazione economica preferisce restare alla finestra e aspettare. In otto anni, la societ ha bruciato due milioni di euro; ora i costi sono ridotti e la compagine stata trasformata da spa a srl. Fin qui la storia e i buoni propositi, da tempo nellaria, ma non ancora convogliati in un piano attuativo in grado di dettare un programma chiaro. Il resto calma piatta. I soci devono decidere, una volta per tutte, se proseguire o meno con questo progetto. E devono farlo in tempi brevi. Per il presidente di Porta Sud, Pierluigi Buzzanca, il tempo gi scaduto. A dire il vero un programma, tanto per iniziare a costruire qualcosa, c e riguarda la realizzazione di 50-60 mila metri quadrati di suolo artificiale e della stazione per lo scambio ferro-gomma. Solo cos si darebbe prova di credere al piano spiega Buzzanca in modo da essere pronti a costruire con la ripresa economica. I soci per devono dire cosa hanno intenzione di fare, perch questa situazione di standby non davvero pi sopportabile. Pubblico e privato: da pi parti ci si aspetta che il primo, decisivo passo verso la realizzazione di Porta Sud sia compiuto dal Comune di Bergamo (proprietario di

Il presidente di Porta Sud, Buzzanca: i soci devono investire e dire cosa vogliono fare, altrimenti tanto vale mettere in liquidazione la societ11mila e 500 metri quadrati), cui spetterebbe il compito, tra le altre cose, di realizzare le opere di collegamento stradale tra le due zone della citt. Il Comune sa che il suo un ruolo di traino dice il sindaco Franco Tentorio . Lapprovazione del Pgt ha resto definitive le volumetrie e questo gi un grande risultato. chiaro, per, che la situazione economica non vede la possibilit a breve di grossi interventi di edilizia abitativa e commerciale. Porta Sud un progetto strategico, a cui noi crediamo, ma che dovr e potr essere sviluppato nei prossimi ventanni. Oggi, dunque, limportante tenere viva la fiammella, aspettando che leconomia abbia quello slancio che aveva nel periodo della ricostruzione. Il progetto grandioso, le volumetrie impressionanti. Da dove si comincia? Questo devono deciderlo i soci dice ancora il sindaco . Coprire i binari potrebbe avere un senso. Lunica disponibilit del pubblico di mettere a disposizione i suoi volumi, che sono un valore, per indurre i privati a realizzare le opere

di urbanizzazione. I Comuni in questo momento non hanno la possibilit di fare investimenti in infrastrutture. Ma mi rendo conto che anche per i privati non un momento facile. Lidea dunque quella di spacchettare gli interventi e andare avanti per gradi. Lunico progetto pronto era quello della nuova sede della Provincia, che per lattuale amministrazione di via Tasso ha riposto nel cassetto. Non mi sembrava il caso di spendere 50 milioni di euro per una sede, non sapendo neppure cosa ne sar tra due anni delle Province spiega il presidente Ettore Pirovano . La verit che va rivisto lintero progetto. Bisogna innanzitutto ridimensionarlo e renderlo pi elastico per limitare i costi. necessario poi discutere coi privati che devono investire, dopodich con gli oneri di urbanizzazione che ne ricaver,

anche il Comune potr realizzare le opere di viabilit, a cominciare dal passaggio da viale Papa Giovanni. Nel frattempo la Provincia sta pensando di affittare a parcheggio i suoi settemila metri quadrati, cominciando cos a raggranellare qualche spicciolo. La proposta di ridimensionare il progetto, per, non trova daccordo il sindaco di Bergamo: A noi adesso non costa niente dice Tentorio . Non serve alcun ridimensionamento, anche perch, finch il mercato cos debole, non parte nessuno. Insomma, la difficolt maggiore, crisi economica a parte, quella di mettere daccordo le anime della societ, che pure sostengono di credere in Porta Sud: Eccome se ci credo prosegue Pirovano , ma bisogna guardare al progetto con unottica diversa. Se restiamo ancorati a come si facevano i grandi lavo-

ri di una volta, non andiamo da nessuna parte. Dobbiamo svecchiarci; servono progetti che vedano un inizio e una fine, sia dal punto di vista delle tempistiche, che degli investimenti finanziari. Porta Sud un sogno bellissimo, che per rischia di rimanere tale, se non si comincia a lavorare. Appunto. E cos si ritorna alla societ costituita proprio per agevolare il tortuoso percorso dellintero progetto: I soci devono investire e dire cosa vogliono fare, altrimenti tanto vale metterla in liquidazione dice Buzzanca . Ci si pu mettere daccordo facilmente, ma bisogna farlo in modo chiaro e definitivo, altrimenti ci rimettiamo la faccia. Se per, dopo tutti questi anni, il progetto venisse accantonato, il rischio che finisca definitivamente nel dimenticatoio. A questo punto la societ non ha pi neppure ragione di esistere taglia corto Pirovano . servita per costruire un progetto che portasse il Comune ad approvare un Piano di governo del territorio, ed quello che stato fatto. Adesso rimasto un simbolo, di cui non c pi bisogno se le persone di buonsenso si mettono intorno a un tavolo e trovano le soluzioni. La Camera di Commercio

Ettore Pirovano

Il presidente della Provincia, Pirovano: La verit che lintero progetto va ripensato. Bisogna ridimensionarlo per limitare i costi

malvestiti: il proGetto va rivisto nella sua inteGritPaolo Malvestiti presidente della Camera di Commercio di Bergamo, uno degli enti della compagine sociale di Porta Sud. Presidente, lei da sempre si dichiarato favorevole al progetto. Oggi, per, serve unaccelerazione per rimettere in moto una macchina che sembra essersi ingolfata. vero. Io continuo ad essere favorevole, ma il progetto va rivisto nella sua integrit, e questo spetta soprattutto al Comune, che deve fare da apripista. Rivisto in che senso? La situazione economica attuale preoccupante. Il progetto deve essere ridimensionato, in funzione delle disponibilit economiche diverse e senzaltro pi contenute, rispetto al passato. Dopodich,

Franco TentorioMESI 12maggio 2012

Il sindaco di Bergamo, Tentorio: Teniamo viva la fiammella, aspettando che leconomia ricrei le condizioni ottimali per ripartire

Paolo MalvestitiMESI 12maggio 2012

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Itutto deve essere organizzato nellottica di un coinvolgimento dei privati. Ci significa che gli enti pubblici devono prima mettersi daccordo. Questo fondamentale, ma io credo che abbiamo gli uomini giusti e preparati per poter affrontare un passo cos importante. Anche la Provincia, che in passato aveva latitato un po, adesso si chiamata dentro. Se i privati vedono che tutte le istituzioni pubbliche lavorano di comune accordo, si rinfrancano e di sicuro saranno pi disposti ad investire. I costruttori edili Cosa dovrebbe rappresentare Porta Sud per la citt? Senzaltro unevoluzione destinata a cambiare limmagine di Bergamo, sotto tutti i punti di vista, dallaspetto sociale a quello economico e di servizio. Io sono ancora ottimista e far di tutto per sollecitare lattenzione degli enti preposti, affinch si possano superare le difficolt. S, ma dove si comincia? La cosa prioritaria che ci si sieda attorno a un tavolo di comune accordo e si inizi a parlare con logica e buonsenso.

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Non dobbiamo dimenticare il periodo che stiamo vivendo; serve dunque avere i piedi per terra, in modo da individuare un processo evolutivo tale, che dia al progetto tranquillit e possibilit di sviluppo, in funzione soprattutto delle esigenze del territorio. Abbiamo gi perso fin troppo tempo e denaro. I tempi adesso sono maturi per passare dalle parole ai fatti. Poi cosa si far nello specifico, lo vedremo. Adesso dobbiamo solo rimboccarci le maniche e metterci a lavorare con estrema determinazione.

pandini: decisivo non perdere un partner come le ferrovie

Giulio Pandini

dare dei punti di riferimento. Vale a dire? Servono segnali forti: il centro di Bergamo bello perch oltre al Sentierone ha il centro piacentiniano. Ecco, bisogna lavorare con intelligenza. difficile che il privato investa in una zona deserta. Non solo, si deve evitare che gli interventi dei privati diventino cattedrali nel deserto: un edificio bellissimo senza strade o attivit tuttintorno, non ha molto senso. Il rischio sarebbe quello di fare operazioni private singole, senza un tessuto di base, che va creato a priori. Inoltre, serve la responsabilit della pubblica amministrazione di accettare progetti che vadano in una certa logica,

altrimenti si rischia di creare una periferia. Questo, al contrario, deve essere un prolungamento della citt, un po come lo stata in passato la citt nuova per Citt alta. Il concetto del palazzo della Provincia, che avrebbe portato altri uffici e una piazza, era giusto. Poi ora vero anche che di soldi non ce ne sono. Appunto. Il pubblico dice di non avere disponibilit economiche per investire. Anche i privati, per, stanno attraversando un periodo di grande difficolt, non dimentichiamoci che nel settore immobiliare, uno dei problemi di oggi rappresentato dallinvenduto. Dubito che se realizziamo subito Porta Sud, alla gente tornino i soldi per comprare

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Giulio Pandini, gi presidente dellAnce Bergamo, un costruttore. Guida lomonimo gruppo e presiede la Cassa edile. Come tutti gli imprenditori edili, guarda con interesse gli sviluppi del progetto Porta Sud. Ingegnere, gli enti pubblici sono pressoch tutti daccordo nel sostenere che Porta Sud si far solo grazie allintervento dei privati. Si tratta di unopportunit enorme per Bergamo, perch pu davvero cambiare il volto della citt. Ma proprio per questo, un intervento molto delicato. Operazioni simili possono essere realizzate solo con un intervento della pubblica amministrazione, in grado diMESI 12maggio 2012

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NcHIEsTA Porta Sud

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case e attivit commerciali. La crisi pu essere stata un pretesto per non iniziare a costruire? Non lo so. Forse in passato non c stata la volont di fare, ora guardando i conti mi chiedo come si pu pensare di realizzare un progetto come questo, con Gli architetti

il Comune costretto a vendere in Piazza Vecchia per pagare i debiti. In una situazione simile, qual la priorit? importante innanzitutto non perdere le Ferrovie, che hanno un ruolo importante per la sistemazione dei binari.

Quello deve essere il primo passo. A quel punto, fra 5-6 anni e con la crisi che si spera sia finita, si potr iniziare a ragionare. Bisogna fare pressione anche a livello politico, affinch le Ferrovie non escano dal progetto e anzi comincino a fare la loro parte.

LoKomaT SyStema medicina riabilitativa ha attraversato negli ultimi decenni profondi cambiamenti nella metodologia di lavoro. Le nuove e recenti conoscenze sulla fisiopatologia delle lesioni del sistema nervoso hanno rilanciato prospettive di un migliore recupero funzionale mediante trattamento riabilitativo, attraverso tecniche e strategie a sostegno della plasticit neuronale. La capacit di un sistema danneggiato di adattarsi e di riacquisire un proprio funzionamento attraverso una serie di adattamenti e di nuovi circuiti viene appunto definitiva plasticit. Osservazioni sperimentali, gi provate sulle specie animali, hanno dimostrato la presenza di un potenziale recupero funzionale, dopo danno indotto del sistema nervoso, per effetto di meccanismi di adattamento. Dalla fase pioneristica in cui si vedeva la tecnologia come lontana da un uso quotidiano siamo ormai giunti alla fase di evoluzione di modelli gi collaudati. Molte tecnologie sono ormai prodotte a basso costo introduce Giovanni Taveggia, Direttore Sanitario di Habilita Ospedale di Sarnico- e limpiego delle risorse tecnologiche in neuroriabilita-

belloni: necessario trovare un nuovo punto di equilibrioPaolo Belloni il presidente dellOrdine degli architetti della Provincia di Bergamo. Presidente, quanto strategico il progetto Porta Sud per la citt? Parliamo innanzitutto di due aree con problematiche e caratteristiche distinte: una compresa tra la stazione ferroviaria e via Gavazzeni e laltra compresa tra questultima via e la circonvallazione. Linsieme di queste aree rappresenta una partita importantissima nel futuro urbanistico della citt, se si pensa che la superficie complessiva pari a circa tre volte il perimetro edificato racchiuso tra le mura di Citt alta. C potenzialmente la possibilit di triplicare la qualit e la complessit urbana di Citt alta e questa una prospettiva fantastica. Le previsioni degli scorsi anni, per, appaiono superate sia dal punto di vista della pianificazione, sia dal punto di vista del modello economico ed imprenditoriale. Sul piano strettamente progettuale, la sfida di Porta Sud quella di trovare un equilibrio tra la necessit di un disegno unico e un margine di libert nel quale possano trovare espressione una pluralit di idee ed iniziative imprenditoriali, immobiliari, pubbliche e private. In che modo dovrebbero essere coinvolte le diverse anime della citt? La citt deve partecipare alla realizzazione di questo importante tassello della propria storia urbana. Dobbiamo guardare a come si evoluto il nucleo storico. La pluralit degli interventi e leterogeneit dei programmi costituiscono la ricchezza di quel modello di citt, che il modello e la bellezza della citt europea. Basti pensare alla ricchezza funzionale, oltre che di linguaggi architettonici, che circonda la storica piazza della nostra citt. Tre chiese, una biblioteca, un palazzo comunale, due torri, un teatro, luniversit, decine di case, uffici, attivit commerciali, scuole, bar, ristoranti, piccoli giardini, fontane, opere darte, il tutto concentrato in uno spazio ridottissimo con un rapporto di grande densit ma anche di grande equilibrio tra spazio costruito e spazio vuoto. Si tratta di una porzione di citt che il risultato del lavoro, della stratificazione, della creativit di decine di costruttori, architetti, artisti, ingegneri e della partecipazione del tessuto economico, che in quella citt vive e ha vissuto e che dalla costruzione di quei luoghi ha anche tratto le ragioni della propria ricchezza. Si tratta di un modello di fare citt di cui ci siamo dimenticati per troppo tempo in un crescendo di dimensioni di scala che non ha funzionato e che la contingenza della situazione economica ci deve portare a riconsiderare con mag-

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zione presenta diversi obiettivi e vantaggi, come ad esempio la precocit di trattamento riabilitativo; lelevata intensivit, l elevata standardizzazione e riproducibilit delle funzioni neuromotorie. Liniziale diffidenza degli operatori tecnici della riabilitazione sulla possibile interferenza dei robot nella qualit e nella metodologia di lavoro, stata ampiamente superata dalla conoscenza delle enormi potenzialit dei sistemi al servizio dei terapisti e non in sostituzione di questi. A Zingonia, dal 2009 sottolinea Umberto Bonassi, Direttore Sanitario della Casa di Cura Habilita di Zingonia- in corso una sperimentazione nazionale avviata in sinergia con lIstituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico IRCCS Eugenio Medea di Bosisio Parini (LC) per limpiego sempre pi intenso e frequente della tecnologia Lokomat nel trattamento delle problematiche neurologiche infantili. I preliminari risultati finora ottenuti nei bambini affetti da Paralisi Cerebrale Infantile dimostrano che il trattamento con Lokomat ha permesso di ottenere un miglioramento delle attivit del cammino documentate con scale di valutazione validate. Il Lokomat pediatrico della Casa di Cura Habilita al momento lunico operativo in Italia. Presso la Casa di Cura Habilita, negli Istituti di Sarnico e Zingonia, sono operativi 3 esoscheletri robotizzati e, probabilmente, vista la grande richiesta e gli importanti risultati ottenuti, verr acquistato un ulteriore dispositivo. Il dispositivo integrato Lokomat costituito da un sistema che comprende un treadmill con barre laterali, un sistema computerizzato, un sistema di allevio del peso corporeo ed un esoscheletro robotizzato composto da quattro ortesi meccanizzate per anche e ginocchia che riproducono uno schema motorio assimilabile alla normale deambulazione. Unitamente ad un sistema di biofeedback, possibile consentire al soggetto trattato di intervenire attivamente nella corretta costruzione dello schema del passo. A questo proposito lutilizzo di Lokomat particolarmente indicato per una serie di trattamenti, quali: pazientimielolesi,ovverocolorochehannosubitolesionidelmidollospinaledi origine traumatica (incidenti stradali, cadute accidentali o incidenti sportivi) o di altra natura; parliamo quindi di pazienti tetraplegici o paraplegici; traumatizzaticranicioemiplegicicolpitidastroke,poichildispositivoattoalla riabilitazione di funzioni, nella fattispecie per la deambulazione; trattamentoriabilitativodellemalattiedegenerativeneurologiche,comelamalattia di Parkinson, la sclerosi multipla o la malattia di Charcot Marie Tooth. Oltre al recupero funzionale, il training con Lokomat pu influire anche sul miglioramento delle funzioni cardiovascolari e respiratorie, sulla riduzione della spasticit, sul mantenimento dellelasticit muscolare e sulla prevenzione di rigidit articolari.

Paolo BelloniMESI 12maggio 2012

giore attenzione per trarne una ricetta che, attingendo dalla storia, sia in grado di elaborare una strategia di assoluta aderenza con la contemporaneit. Come si interpreta il tema della centralit del progetto per Porta Sud? Servirebbero cento idee diverse, cento progetti, cento imprese che li realizzino, con il contributo di quella rete di professionalit che in ogni settore ha fatto delleccellenza lobiettivo del proprio operare. Lo sguardo non deve essere rivolto solo ai grandi operatori immobiliari. La complessit architettonica e la variabilit linguistica rappresentano la forma di citt pi coerente con la sensibilit e la societ contemporanea: plurale, inclusiva, multirazziale e frammentaria, dove prevalgono la valorizzazione delle specificit e la bellezza della pluralit. Il principio della pluralit deve guidare anche il disegno dello spazio aperto con una molteplicit di situazioni ed atmosfere e modalit di utilizzo. Il tema dello spazio aperto e del verde non riguarda un problema di quantit, ma di qualit e di restituzione di una scala umana in cui il tema della mobilit possa facilmente essere risolto ai suoi margini o in un livello inferiore anche questo non pensato come un grande interrato anonimo ma come un luogo ricco e funzionale. La frammentazione, anche operativa, non costituisce un limite ma rappresenta un modello e unopportunit, una regola in grado di determinare lidea stessa di questa nuova porzione di citt. Gli edifici pubblici devono essere realizzati se servono e nelle dimensioni necessarie. Sarebbe sbagliato attribuire valori celebrativi e di sovradimensione che non trovano attinenza con le attuali necessit.

aPPROFONdIMeNTOApprocci integrati alla spasticit: il titolo del congresso organizzato da Habilita sabato 19 maggio 2012 presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo. Una sessione dellevento (gratuito ed accreditato ECM per alcune professioni sanitarie) sar dedicata al trattamento dellemiplegia spastica con Lokomat. Per informazioni visitate il sito www.habilita.it, sezione Congressi e Corsi.MESI 12maggio 2012

in evidenza

UNa NUoVa mEToDoLogia DELLa RiaBiLiTaZioNE

in evidenza

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Filca Cooperative: 10 e lode in innovazioneostenibilit oggi: citt verdi, reti intelligenti e risorse rinnovabili. Su questi temi 160 progetti si sono sfidati nellambito dellundicesima edizione del Premio allInnovazione Amica dellAmbiente 2011, promosso a livello nazionale da Legambiente, Confindustria, Regione Lombardia, Politecnico di Milano e Universit Bocconi, con il sostegno di Fondazione Cariplo, Camera di Commercio di Milano e Fondazione Symbola. Tra i vincitori, Filca Cooperative con la Residenza Verdiana, la casa a consumo zero in costruzione a Clusone. Si tratta del primo edificio residenziale in Lombardia, e tra i di maRio CoNSERVa

Rlestrusione celebra

UBRICA

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STRATEGIA DIMPRESAil cinquantenario di metra

Da sinistra: il professore Giuliano Dall, lingegnere Francesco Biffi, il presidente di Filca Cooperative Giacomo Fumeo e il professore Carlo Signorelli. Sotto: la Residenza Verdiana, la casa a consumo zero in costruzione a Clusone.

Premiati il Progetto BIOCASA e la Casa a consumo zero, che conquistano anche la delegazione di imprenditori cileni in missione di studio in Italia.primissimi in Italia, del tutto autosufficiente dal punto di vista energetico: frutto di una progettazione attenta alla bioclimatica e di tecnologie allavanguardia, garantisce un totale abbattimento dei costi di gestione. Per ottenere questo straordinario risultato, limmobile stato dotato di un impianto centralizzato geotermico-fotovoltaico che utilizza fonti rinnovabili per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria: le sonde geotermiche prelevano il calore a circa 100 metri di profondit, dove si mantiene a temperatura costante per tutto lanno, mentre le pompe terra-acqua installate, azionate dallenergia prodotta dai pannelli fotovoltaici posizionati sul tetto, lo trasferiscono al sistema di riscaldamento e di produzione di acqua calda. Limpianto lavora in interscambio con la rete elettrica locale: il meccanismo di compensazione tra lenergia prodotta in esubero, e ceduta alla rete, e quella prelevata dalla stessa in caso di necessit, consente lazzeramento della spesa energetica, come documenta lanalisi effettuata dal Dipartimento Best del Politecnico di Milano.

Con la Residenza Verdiana, Filca ha addirittura superato lobiettivo della Direttiva Europea 31/2010 con la quale si impone agli Stati dellUE che tutte le nuove costruzioni, entro il 31 dicembre 2020, siano a energia quasi zero. Il Premio allInnovazione Amica dellAmbiente un riconoscimento alle nostre politiche di green building - ha commentato il presidente di Filca Cooperative, Giacomo Fumeo La casa a consumo zero la punta deccellenza del percorso di sostenibilit avviato nel 2005 con il Progetto Biocasa. Da allora abbiamo realizzato 2.000 Biocase e ne stiamo costruendo altre 1.250, delle quali il 90% in classe energetica A, riducendo di 2.000 tonnellate allanno le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Con il Progetto Biocasa 2012, che abbiamo presentato lo scorso 1 marzo al Circolo della Stampa di Milano, tutte le residenze che andremo a realizzare dal 2012 saranno in classe A e A+. Pensiamo che linnovazione sia fondamentale per competere sul mercato e per contribuire a quello sviluppo sostenibile che uno dei punti centrali della nostra strategia aziendale. Il Progetto Biocasa stato indicato come modello deccellenza del costruire e dellabitare sostenibili anche dalla delegazione di imprenditori cileni aderenti alla Corporazione dello Sviluppo Tecnologico del Paese sudamericano, che ha visitato lo scorso 4 aprile la centrale tecnologica della Residenza del Parco, realizzata da Filca nella citt di Milano: il complesso di 423 abitazioni costituisce un esempio tra i pi significati in Italia di geotermia applicata alledilizia residenziale. La missione di studio stata organizzata da Confindustria, Agenzia del Commercio Estero, Fondazione EnergyLab, ANIMA e Politecnico di Milano.

un anno particolare per la Metra, e per il sistema dellalluminio italiano, perch ricorre il cinquantenario dellazienda di Rodengo Saiano, punto di partenza per lestrusione nel nostro Paese. Lestrusione un pezzo importantissimo della storia metallurgica bresciana, insieme allacciaio, alla barra di ottone, alla fonderia, alla pressocolata, al recupero e riciclo del rottame metallico, ed ognuno di questi settori ha avuto i suoi cavalieri bianchi che in diverse epoche hanno fatto da guida e da apripista. Non ci sono dubbi che nel 1962, prima come Imet e poi con il nome attuale, la Metra sia stata un elemento determinante per lo sviluppo di una cultura dellalluminio in Italia, mettendone in evidenza le enormi potenzialit per unindustria moderna, ben oltre le applicazioni specializzate e di nicchia che erano limpronta degli usi del metallo leggero ancora negli anni 50. La Metra fu fondata in un momento di svolta per lalluminio in Italia, con la vera scoperta di questo nuovo materiale, sin ad allora noto quasi unicamente per gli impieghi bellici, in aeronautica e per il pentolame. Le grosse compagnie multinazionali si erano impegnate nellammodernamento delle fabbriche di primario e ci favor lo sviluppo di nuovi impianti per le trasformazioni a valle, specialmente nella laminazione e nellestrusione, sia da parte delle

grandi compagnie che, in alcuni casi, di coraggiosi imprenditori privati; siamo lontanissimi dai numeri attuali, allora poco pi di 100mila tonnellate di semilavorati in Italia, oggi siamo oltre il milione, comunque si stava evidentemente formando una cultura industriale delle leghe leggere, capace di andare oltre il concetto dellacciaio come unico metallo per produrre manufatti e componenti per lindustria e per il consumo. Lidea innovativa di mettere su una fabbrica per lalluminio estruso si inseriva in un contesto gi aperto ai cambiamenti, comunque quelli ai quali cominci a lavorare la Metra sin dagli inizi degli anni 70 furono veramente rivoluzionari e di straordinario impatto per lo sviluppo dellalluminio, non solo in Italia. Valga per tutti la determinazione nel sostenere le cosiddette serie architettoniche, ovvero gli accoppiamenti di diverse sagome di estrusi per realizzare le finestre in alluminio, con lapertura di un mercato di applicazioni edilizie che nessuno poteva immaginare. Il concetto, che si stava pian piano facendo strada nel mondo dellestrusione di allora, era nuovo e geniale, perch ribaltava lidea che si aveva degli estrusi, ritenuti sagome semplici come quelle dei profilati in acciaio, anche se molto pi leggeri e resistenti alla corrosione; il principio di sfruttare invece le eccezionali capacit di forma e di accoppiabilit dellalluminio fu dirompente e riusc a rendere popolare e alla portata di tutti un materiale ritenuto

patrimonio esclusivo delle multinazionali e di impieghi sofisticati. Laltra pietra miliare per Metra e per lintero comparto dellestrusione fu nel 2001 la grande pressa da 6.050 t, una delle maggiori in Europa, che apr nuove possibilit di impiego alle leghe leggere, consentendo di realizzare estrusi di grandi dimensioni per strutture resistenti e sistemi di trasporto, come, tanto per fare un esempio vicino alla realt locale, le vetture della Metro leggera bresciana. In 50 anni Metra ha fatto tanta strada, come lalluminio in Italia: i sistemi di estrusi della Metra sono conosciuti e utilizzati da architetti e progettisti in tutto il mondo, oggi il gruppo conta pi di 15 societ controllate sia in Italia che allestero, ha uno staff di oltre 1.000 persone e un fatturato complessivo dello scorso anno di 260 milioni di euro. Un percorso fatto di attenzione al mercato, di sviluppo di nuovi prodotti ed applicazioni, tecnologia, formazione, disseminazione della cultura dellalluminio attraverso le scuole e le Universit, presidio alle attivit associative, di normativa e di difesa della qualit. Un approccio moderno per un mercato che non pu vivere di rendita, ma che va fatto crescere giorno dopo giorno con cura e attenzione; una forte testimonianza di un sistema industriale, lestrusione dellalluminio, in cui lItalia eccelle qualitativamente e quantitativamente in Europa.MESI 12maggio 2012

BFondazione Legler, banca dati sulla storia delle imprese bergamasche02/04 La storia delle imprese bergamasche sar pi facilmente ricostruibile grazie alla banca dati dal 1848 al 1978 realizzata dalla Fondazione Legler su input della Camera di Commercio di Bergamo. Si tratta di un giacimento informatico come lo ha definito Giuseppe De Luca, dellUniversit degli Studi di Milano, coordinatore dei lavori, che consente anche indagini macroeconomiche raffinate sui 172mila soggetti economici inseriti. Ora c la possibilit che venga allestita una postazione fissa di consultazione alla Camera di Commercio o alla Fondazione Legler, risorse permettendo. La banca dati stata al centro del convegno, organizzato dalla Camera di Commercio e dalla Fondazione Legler, durante il quale stata anche annunciata la conclusione del primo censimento degli archivi storici delle imprese condotta dal Centro per la cultura dimpresa a livello lombardo, che comprende una cinquantina di imprese bergamasche, consultabile sul sito www.culturadimpresa.org.

AcHEcA

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i.lab, inaugurato il Centro ricerche del gruppo Italcementi16/04 stato inaugurato, lo scorso 16 aprile, al Parco scientifico-tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo, il nuovo Centro ricerca e innovazione di Italcementi, li.lab. Progettato dallarchitetto americano Richard Meier, il centro stato sviluppato su uno spazio di 23mila metri quadrati, risponde ai requisiti pi stringenti in materia di risparmio energetico e qualit innovativa della progettazione ed stato certificato Platinum Leed (Leadership in energy and environmental design), il pi alto standard di certificazione energetica e ambientale per ledilizia al mondo. Un luogo di grande architettura, eccellenza tecnologica e responsabilit ambientale. Ospiter oltre un centinaio di dipendenti e ricercatori del Gruppo Italcementi attualmente impegnati in altre sedi.

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IWBank, Gianluca Bisognani nuovo direttore generale06/04 Il Cda di IWBank istituto operativo dal 1999, specializzato nellofferta di servizi finanziari e bancari online e facente capo al Gruppo Ubi Banca ha nominato Gianluca Bisognani nuovo direttore generale. La nomina di Bisognani, gi responsabile Private Banking del Gruppo Ubi, si inserisce nella prospettiva strategica di IWBank di consolidare la posizione di leadership sul mercato italiano del trading on line e di sviluppare ulteriormente i servizi bancari e di investimento, con un approccio innovativo di multicanalit integrata e consulenza personalizzata, e quindi nellottica di una maggiore presenza nel contesto di riferimento. Bisognani, laureato in Economia politica allUniversit di Bologna e Master of Science in Finance alla London Business School, entrato in Ubi Banca nel 2006, come responsabile commerciale private.

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Apprendistato professionalizzante, accordo tra Confindustria e sindacati24/04 Sei aziende bergamasche Same, Abb, Tenaris, N&W, Nolan e Ims Deltamatic sperimenteranno lapplicazione di un nuovo protocollo firmato da Confindustria Bergamo e dai sindacati Cgil, Csil e Uil sullapprendistato professionalizzante. Lobiettivo potenziare lutilizzo di questo strumento che pu rappresentare una risposta importante alla domanda di maggiore stabilizzazione del rapporto di lavoro fra i giovani. Si punta al raddoppio a livello provinciale del numero dei contratti di apprendistato, che sono il 5,6 per cento di quelli previsti per il primo trimestre 2012, per farli arrivare al 10 per cento del totale delle nuove assunzioni nella nostra provincia, con conseguente diminuzione di contratti a tempo determinato o di lavoro in somministrazione. Anche la recentissima riforma del mercato del lavoro ha sottolineato il presidente di Confindustria Bergamo, Carlo Mazzoleni d allapprendistato unimportanza particolare per favorire linserimento dei giovani.MESI 12maggio 2012

La bresciana Lensi acquista il pastificio Annoni12/04 Il Pastificio Annoni di Fara Gera dAdda, attivo dal 1891 36 dipendenti e oltre 11 milioni il fatturato nel 2011 , stato acquistato da Pasta Lensi srl, societ con sede a Verolanuova (Brescia). Le azioni del Pastificio Lensi sono interamente di propriet del pi grande produttore di pasta alimentare del Nord America, Aipc (American Italian Pasta Company), controllato a sua volta dalla multinazionale americana Ralcorp Holdings. Annoni, produttore di riferimento anche dei pizzoccheri, anche uno dei maggiori produttori di private label: in Italia lazienda di Fara Gera dAdda produce, infatti, per i pi importanti gruppi della grande distribuzione.

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cONOMIA

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secondo bombasseiPi si allungano i tempi della ripresa e pi si fa strada lesigenza di clonare casi esemplari di aggregazione come quello tra monchieri e mam, due aziende della eccellenza camuna delle forge. La crisi dei distretti industriali orizzontali, pur benemeriti, va superata nella prospettiva delle filiere verticali e dei contratti di rete.

distretti reti e filiere

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na breve premessa prima di iniziare il discorso sui distretti e dintorni. Si tratta delle novit di Confindustria, di cui lAssociazione industriale bresciana magna pars, o comunque non parva pars. Dal marzo scorso due cavalli di razza, entrambi bergamaschi, sono alla guida di Confindustria, uno di maggioranza (risicata) e laltro di robusta minoranza. Altro non si potrebbe dire di Giorgio Squinzi, neopresidente di Confindustria, fondatore e amministratore delegato della Mapei, gruppo leader mondiale nei prodotti chimici per ledilizia, e di Alberto Bombassei, patron della Brembo, gruppo meccanico leader europeo nellautomotive. La caratteristica co-

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mune ai due imprenditori lessere entrambi, oltre che bergamaschi, quello che si dice due fuoriclasse nei rispettivi comparti di appartenenza. Per questo lindicazione da parte del vertice di Confindustria non stata una decisione agevole o indolore, dovendosi scegliere tra due outsider che hanno illustrato al massimo livello competitivo lindustria italiana nel mondo. Gruppi internazionalizzati, non solo delocalizzati, essendo andati allestero non tanto per aprire nuove fabbriche lucrando su salari minori quanto per aprire nuovi mercati puntando su risorse migliori ( il caso, tra i numerosi che si potrebbero citare, dei bresciani Beretta, Lonati, Camozzi, Pasini, Bonometti, Niboli e via multinazionalizzando). Il connotato che distingue i due imprenditori dato dal fatto che il primo, Squinzi, incarna la continuit con Emma Marcegaglia mentre il secondo, Bombassei, ne rappresenta lelemento di discontinuit. Ma si tratta di caratteri distintivi labili quanto superficiali, dovendosi misurare sul campo quelle che saranno i contenuti reali delle due personalit entrambe, ripetiamo, in grado di ricoprire la massima carica dellimprenditoria italiana.

Giorgio SquinziMESI 12maggio 2012

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nisola. Lasse Brescia-Bergamo in tale materia pu fare scuola come possibile forza centripeta aggregativa. Non un caso infatti che si parli da anni di fusioni o aggregazioni tra i due enti di ricerca il Kilometro Rosso bergamasco e il Csmt bresciano presieduto da Ennio Franceschetti e addirittura tra le due universit statali (Sergio Pecorelli, rettore dellateneo bresciano, ne ha parlato nella sua prolusione alla inaugurazione dellanno accademico). DiSTRETTi BENEmERiTi ma oggi SUPERaTi Non si par