[RIBATTUTA1 - 19] GIORN/INTERNI/PAG17 14/10/08 · 2010-01-29 · il termine “Italia” è come la...

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Interniil Giornale � Martedì 14 ottobre 2008 19

Marco Zucchettida Milano

�«Siam pronti alla morte,l’Italiachiamò».Sì,maMame-li ha trovato occupato. Alme-nostandoalproliferaredimo-vimenti che in questo Paese dibello ci trovano poco e che diquestoPaesecercanodidisfar-si come di un peso.

Indipendentisti, regionali-sti, autonomisti e secessionistiper cui la Lega è solo una Dctruccata. Nostalgici di regni eComuni,quandoaldi làdel fiu-megiàabitavalostraniero.De-cinedi formazionipolitico-cul-turali che combattono il cen-tralismo in nome dell’autode-terminazione o di maggiore li-bertà. Partiti radicati come laSüdtirolerVolkspartei, ilPar-tito Sardo d’Azione o la LigaVeneta Repubblica. Ma an-che soggetti giovani, dal NordAutonomo alle Valli Unite.

In principio furono le Regio-ni a Statuto speciale. La Valled’Aostadovesibruciavanotri-coloridurante la festa degli al-pini, dove si parla patois e sivota per Union Valdôtaine,FederationAutonomiste,Val-lee d’Aoste Vive e RenoveauValdotain. L’Alto Adige dovesi va dagli Amisc dla LadiniaUnidaallaUnionfurSüdtirol,da Die Freiheitlichen al Süd-Tiroler Freiheit di EvaKlotz.Quella che facevaaffig-gere cartelli con scritto«Südtirol ist nicht italien».Più Vienna che Roma. Cosìcome più Lubiana che Trie-ste è il movimento Sloven-ska Skupnost della comuni-tà slovena in Friuli. Un parti-

to che se la vede con FuarceFriul e l’anima bifronte dellaregione: il Fronte Giuliano eil Fronte Friulano, con tantodi crociato nel simbolo.

Nelle isole, poi, le istanzeanti-italiane sono ataviche.In Trinacria si va dal FronteNazionale Siciliano (fonda-to nel 1964) alla Nuova Sici-lia, fino al Movimento perl’Indipendenza della Siciliadi Musumeci. Ma è la Sarde-gna la zona a maggior inten-sità secessionista. Motivi geo-grafici e soprattutto linguisti-ci, come ricorda Erricu Ma-dau, portavoce di A Mancapro s’Indipendentzia (sim-bolo falce, pugnale nuragicoe benda dei mori): «La storia

di liberazione sarda è statanegata, come nei Paesi Ba-schi». Il movimento di sini-stra indipendentista propo-ne un’isola libera e socialistae guarda alla Corsica e allaPalestina, tanto da finire nelmirino del «sistema repressi-vo italiano», che sta proces-sando alcuni affiliati per as-sociazione sovversiva con fi-nalità di terrorismo. Nella lo-ro ottica è lotta di liberazio-ne, diffusione della coscien-za anti-centralista. La stessaper cui combattono Indipen-dèntzia Repùbrica de Sardi-gna, il Movimento Sardistae Sardigna Natzione Indi-pendentzia.

Ma l’autonomismo non

sempre è estremo. Che direper esempio del MovimentoAutonomista Valsesiano,guidato dall’elettricista Mar-co Giabardo, che ha comeidolo Frà Dolcino (un ereticonovarese del Trecento)? «LaValsesia era libera fino al1848 e combattè con gli au-striaci, non è Piemonte. E poiil termine “Italia” è come lasvastica: un simbolo in origi-ne positivo ma che ormai èportatore di negatività».

Il principio è uno: solidarie-tà ai popoli ma si combatte lapropria battaglia da soli. An-che in regioni centrali: si vadal Movimento Autonomi-sta Toscano a Legittima Di-fesa: movimento di libera-zione umbro, fino al Masl,gli autonomisti del Sud La-zio. Certo, poi gli obiettivi so-no diversi. Per esempio lemacroregioni storiche nonhanno mai smesso di affasci-nare: il Parti de la Nation Oc-citana vorrebbe unire le gen-ti da Andorra a Torino, Al-pazur e l’Uniùn de li tradi-siun brigasche quelle dalleAlpi Marittime a San Remo ealla Provenza. Mentre DomàNunch propugna l’econazio-nalismo della «Madre TerraInsubria» contro «gli anacro-nistici confini statali».

Ironici, documentati e ag-guerriti sono infine gli espo-nenti del Movimento Indi-pendentista Ligure, guidatodal professor Franco Bampi.Quelli che hanno chiesto aiSavoia 70 miliardi di risarci-mento: «La Liguria era indi-pendente al momento delCongresso di Vienna e nessu-no ha firmato l’annessioneplebiscitaria al Regno di Vit-

torio Emanuele II. Per cui sia-mo militarmente occupatidagli italiani fin dall’Ottocen-to». Cosa chiedono? «Il rico-noscimento dell’indipenden-za, così da creare poi una Re-pubblica Mediterranea daNizza a Piacenza, con capita-le Genova, lingua ufficiale ildialetto e autonomia fiscalesui porti. Abbiamo pure giàdue inni nuovi. Perché “Mase ghe pensu” è bella, ma ètroppo triste». E se sullo sco-glio di Malu Entu un 65ennepuò autofondare una repub-blica e a Seborga (Imperia)c’è il Principe, mica vorremometterci a piangere, no?

MACROREGIONI

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Il casodel movimento

ligure cheha chiesto

il risarcimentoai Savoia

Tutti rappresentatidai Ladini agli Sloveni

MOV. TOSCANA LIBERA

AUTONOMI SUD LAZIO

SICILIA INDIPENDENTE

MINORANZE

Insubria e Occitania,confini «anacronistici»

Un Paese di paesiDa Nord a Sud è un continuo proliferare di piccoli partiti e formazioni che sono contro il centralismo e puntano all’autodeterminazione dei popoli

I fratelli d’Italia... che tifano per l’indipendenza

Agguerriti e documentati, si aggrappano alla storiaper rivendicare l’autonomia geografica e linguistica

LADINS DOLOMITES

FRONTE FRIULANO

MOV. LIBERAZIONE UMBRA

RENOUVEAU VALDÔTAIN

MOV. AUT. VALSESIA

PARTI NATION OCCITANE

MOV. INDIPEND. LIGURIA

DOMÀ NUNCH (INSUBRIA)

FRONTE LOMBARDIA

LIGA VENETA REPUBBLICA

SÜD-TIROLER FREIHEIT

MANCA PRO S’INDIPENDENTZIA

SLOVENSKA SKUPNOST

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