[RIBATTUTA1 - 1] GIORN/INTERNI/PAG … Musa Carla... · liana, contro la tradizione cristiana,...

2
INVIATI DI GUERRA LAURA CESARETTI, EMANUELA FONTANA E ANNA MARIA GRECO ALLE PAGINE 2-3 ADALBERTO SIGNORE A PAGINA 9 TIPI ITALIANI: CARLA PORTA MUSA La partita sbagliata di Santoro ACCORDO SULL’ENERGIA L’agriturismo diventa un lusso: ecco le dimore di charme Parla Ronaldo: «La mia sfida all’Inter» In serie B la Juve va ko M. BARTOCCELLI, F. BILOSLAVO, R. FABBRI E A. NATIVI ALLE PAGINE 6-7 __ Bossi: «Tutti a Roma per difendere il Nord» Il Senatùr: manifesteremo a sostegno delle proposte del Parlamento padano Alla manifestazione organizzata dall’Arcigay a favore dei Dico piovono insulti al Papa («fascista e terrorista») e ai cattolici. Dura la reazione di Mastella: «Se andiamo avanti così il governo cadrà presto». Polemiche anche sulla presenza dei ministri Pollastrini, Pecoraro Scanio e Ferrero. Prodi esprime «perplessità», ma il Guardasigilli lo attacca: «Ha parlato troppo tardi». Molti esponenti dell’Unione al sit-in organizzato dall’Arcigay, Prodi sconfessa i tre ministri presenti. Il leader dell’Udeur: «Troppo tardi» Mastella: io Dico che il governo cade La sinistra in piazza insulta Papa e cattolici. Il Guardasigilli: «Così non s’arriva neanche alle amministrative» LA DOPPIA SCONFITTA Mario Sechi L’Europa non conosce le leggi della fisica Franco Battaglia SEGUE IN PENULTIMA PAGINA L a palla è ovale. Per il mo- mento. C’è il rischio che diventi tonda e che, dun- que, faccia la fine della sua parente. L’Italia ha scoper- to quanto sia bello il rugby, l’ha scoperto vincendo, se- condo (mal)costume popola- re, perché fino all’altro ieri le buscavamo dovunque e comunque e allora chi (...) P er i suoi 105 anni, che fe- steggerà giovedì prossi- mo, Carla Porta Musa ha scritto un nuovo romanzo, Lasciati prendere per mano. Ne pubblica uno a ogni com- pleanno. La stesura di que- st’ultimo le ha portato via qualche mese di troppo. Non che abbia perso in lucidità, anzi. Ma di solito scrive di getto. Il 15 marzo 2005, per i 103 anni, (...) Festeggia105 anniscrivendo un romanzo Maurizio Caverzan SEGUE IN PENULTIMA PAGINA IL CASO RAI N on è solo il Parlamen- to, con le sue maggio- ranze incerte, il luogo do- ve si conducono le batta- glie sui temi etici e i nuo- vi diritti. La frontiera su cui si combatte in modo più cruento, dove in gio- co ci sono i corpi e le vite umane, è quella (...) Legge 194 ignorata in ospedale VACANZE ALTERNATIVE PAOLA BULBARELLI E LAURA OGNA A PAGINA 16 F. ORDINE, A. PARINI E R. SIGNORI ALLE PAGINE 28-29-30-31 Il governo italiano deve an- nunciare entro sette giorni una data per il ritiro dei sol- dati dall’Afghanistan, in ca- so contrario l’inviato della Repubblica Daniele Mastro- giacomo sarà ucciso. Questo il contenuto di una telefona- ta fatta dal comandante dei talebani nel sud dell’Afghani- stan, all’agenzia di stampa francese Afp a Kandahar. Ie- ri sera la Farnesina ha detto di avere informazioni per af- fermare che Mastrogiacomo sia vivo. «Proseguono i con- tatti per verificare le inten- zioni dei sequestratori». INVITO A BERLUSCONI PER LA RIUNIONE DI MAGGIO STIPENDI CHE CONTANO IL CASO FISCO Reporter della Storia Stefano Zecchi U na manifestazio- ne pro è diventa- ta contro. Con- tro la Chiesa ita- liana, contro la tradizione cristiana, contro Clemente Mastella. Il risulta- to della kermesse di piazza Farnese a Roma, visto con gli occhi di un laico, è una doppia sconfitta: del movi- mento che si batte per i dirit- ti delle coppie di fatto e del centrosinistra. Il primo effetto è parados- sale, perché chi accusa la Chiesa di intolleranza, ieri ha espresso una cultura estremista che ostacola il dialogo nella società e co- stringe milioni di cattolici ita- liani - anche quelli più aperti al negoziato - in una posizio- ne di difesa a oltranza della propria identità. Far diventa- re il Papa e la comunità dei credenti oggetto di scherno è un errore, perché quando una cultura si sente attacca- ta, si arrocca nel castello e alza il ponte levatoio. Così l’azione della Chiesa è stata rafforzata proprio da chi puntava a indebolirla. Il secondo effetto è un boo- merang politico, perché al- l’interno dell’Unione si è aperto un conflitto tra cultu- re. Il fossato tra l’Udeur e gli altri partiti dell’Unione si è allargato e le conseguenze si vedranno presto. Nel centro- sinistra il partito di Mastella è l’unico che rivendica in pie- no l’ispirazione cristiana, il suo manifesto politico è in piena continuità con la tradi- zione della Dc, i suoi dirigen- ti vi aderiscono con convin- zione e considerano «non ne- goziabili» alcuni principi che sono parti fondamentali del magistero della Chiesa. La frattura al centro del- l’Unione è grave perché mentre la Margherita è un partito prismatico, l’Udeur è un monolite. Mentre i «teo- dem» sono al massimo una testimonianza, rappresenta- no una minoranza all’inter- no del partito di Rutelli, non hanno un progetto politico e si ispirano a «categorie mo- rali» (da cui discende l’uto- pia di «convertire la sini- stra»), il partito di Mastella nell’Unione si muove secon- do «categorie politiche», ri- vendica uno spazio di mano- vra che deve poi tradursi in leggi, atti parlamentari, go- verno e potere. Se questo spazio si riduce, se la traduzione in politica del manifesto dell’Udeur di- venta anch’essa poco più di una testimonianza, allora ec- co aprirsi un’altra crepa in una già fragilissima maggio- ranza. Mentre i «teodem» non metteranno mai in di- scussione la loro collocazio- ne a sinistra, per Mastella e il suo partito quella posizio- ne nella mappa politica è sol- tanto una circostanza empi- rica e approssimativa, una scelta che va verificata gior- no per giorno. Ecco perché Mastella ieri evocava lo spet- tro della caduta e la sinistra che «torna al governo nel 2300 dopo Cristo». All’indomani della crisi, Romano Prodi tentò di ane- stetizzare il malessere del- l’Udeur facendo finta di can- cellare i Dico dai dodici pun- ti del memorandum. Opera- zione inutile. Sono bastati pochi giorni per far riemer- gere i Dico e far ripiombare il governo in quello stato feb- brile che fin dalla sua nasci- ta lo sta consumando lenta- mente e inesorabilmente. FRATTURA AL CENTRO M a ha ancora senso, in una società globaliz- zata, l’inviato di guerra? Gli apparati elettronici, le connessioni satellitari non ci inviano una messe di in- formazioni da tutto il mon- do, di cui c’è solo l’imba- razzo della scelta? Cosa ci va a fare un giornalista in un teatro di guerra che è lontano e sperduto soltan- to se lo consideriamo tale con anacronistiche (...) Tutte le buste paga dei potenti della Terra SEGUE A PAGINA 10 «L’ Europa fa il pieno di ener- gia solare» era lo strillo più popolare dei giornali e telegior- nali di ieri. Come? Facilissimo: hanno fatto un accordo. Anzi un accordo «vincolante con tanto di multe». Insomma, hanno fatto una specie di legge. Peccato (...) L ’Italia è ovale, speriamo che lo resti SEGUE A PAGINA 34 PAOLO BUGATTO E ELIA PAGNONI A PAGINA 34 RUGBY, STORICA VITTORIA CONTRO IL GALLES NEL «SEI NAZIONI» Tony Damascelli SEGUE A PAGINA 17 Stefano Lorenzetto G li italiani non sono amici del Fisco per- ché ritengono che il Fi- sco non sia amico loro. Questo è in sintesi quello che dice uno studio di Bankitalia che ha raccol- to le opinioni degli italia- ni sul Fisco negli (...) Paolo Del Debbio SEGUE IN PENULTIMA PAGINA Quella voglia d’evasione dalle tasse C aro Michele, ho pensato a lungo prima di prendere carta e penna, ma un dovere di franchezza per il rappor- to che abbiamo da diver- si anni, mi costringe a far- lo. L'altra sera, dopo la prima puntata della (...) Eugenia Roccella SEGUE IN PENULTIMA PAGINA IL CASO ABORTO MASSIMO M. VERONESE A PAGINA 12 OGGI ALLE 15 IL DERBY Ultimatum per il giornalista rapito I talebani: «Entro 7 giorni l’Italia fissi la data del ritiro». La Farnesina: «È vivo» ANNO XXXIV / NUMERO 60 / 1 EURO* A COPIA / DOMENICA 11 MARZO 2007 www.ilgiornale.it IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + «ENCICLOPEDIA PRATICA - CASA & FAMIGLIA» N. 1 (+ l 1,90) + «STORIA D’ITALIA DEL XX SECOLO + SCHEDE» N. 4 (+ l 9,90) + «EASY CLICK» N. 6 (+ l 7,90) + «BIBLIOTECA STORICA - IL RINASCIMENTO» N. 29 (+ l 5,90) + DVD «STORIA D’ITALIA DEL XX SECOLO» N. 4 (+ l 8,90) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - MOLISE: + NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI: + ROMA t 1,00 - SALERNO: + CRONACHE DEL MEZZOGIORNO t 1,00 - BARI E TARANTO: + CORRIERE DEL GIORNO t 1,00 - REGGIO CALABRIA: + LA GAZZETTA DEL SUD t 1,00 - IN VENDITA OBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER BENEVENTO: + IL SANNIO t 0,90 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

Transcript of [RIBATTUTA1 - 1] GIORN/INTERNI/PAG … Musa Carla... · liana, contro la tradizione cristiana,...

INVIATI DI GUERRA

LAURA CESARETTI,EMANUELA FONTANA E ANNA MARIA GRECO ALLEPAGINE2-3

ADALBERTO SIGNORE A PAGINA9

TIPI ITALIANI: CARLA PORTA MUSA

La partitasbagliatadi Santoro

ACCORDO SULL’ENERGIA

L’agriturismodiventaun lusso:ecco le dimoredi charme

Parla Ronaldo:«La mia sfida

all’Inter»In serie B

la Juve va ko

M. BARTOCCELLI,F. BILOSLAVO,

R. FABBRI E A. NATIVI ALLE PAGINE6-7

__

Bossi: «Tutti a Roma per difendere il Nord»Il Senatùr: manifesteremo a sostegno delle proposte del Parlamento padano

Alla manifestazione organizzata dall’Arcigay a favoredei Dico piovono insulti al Papa («fascista e terrorista») eai cattolici. Dura la reazione di Mastella: «Se andiamoavanti così il governo cadrà presto». Polemiche anche

sulla presenza dei ministri Pollastrini, Pecoraro Scanio eFerrero. Prodi esprime «perplessità», ma il Guardasigillilo attacca: «Ha parlato troppo tardi».

Molti esponenti dell’Unione al sit-in organizzato dall’Arcigay, Prodi sconfessa i tre ministri presenti. Il leader dell’Udeur: «Troppo tardi»

Mastella: io Dico che il governo cadeLa sinistra in piazza insulta Papa e cattolici. Il Guardasigilli: «Così non s’arriva neanche alle amministrative»

LADOPPIASCONFITTAMario Sechi

L’Europa non conoscele leggi della fisica

Franco Battaglia

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

L a palla è ovale. Per il mo-mento. C’è il rischio che

diventi tonda e che, dun-que, faccia la fine della suaparente. L’Italia ha scoper-to quanto sia bello il rugby,l’ha scoperto vincendo, se-condo (mal)costume popola-re, perché fino all’altro ierile buscavamo dovunque ecomunque e allora chi (...)

P er i suoi 105 anni, che fe-steggerà giovedì prossi-

mo, Carla Porta Musa hascritto un nuovo romanzo,Lasciati prendere per mano.Ne pubblica uno a ogni com-pleanno. La stesura di que-st’ultimo le ha portato viaqualche mese di troppo. Nonche abbia perso in lucidità,anzi. Ma di solito scrive digetto. Il 15 marzo 2005, per i103 anni, (...)

Festeggia 105 anni scrivendo un romanzo

Maurizio Caverzan

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

IL CASO RAI

N onè solo il Parlamen-to, con le sue maggio-

ranze incerte, il luogo do-ve si conducono le batta-glie sui temi etici e i nuo-vi diritti. La frontiera sucui si combatte in modopiù cruento, dove in gio-co ci sono i corpi e le viteumane, è quella (...)

Legge 194ignorata

in ospedale

VACANZE ALTERNATIVE

PAOLA BULBARELLI E LAURA OGNA

APAGINA16F. ORDINE, A. PARINI E R. SIGNORI

ALLEPAGINE28-29-30-31

Il governo italiano deve an-nunciare entro sette giorniuna data per il ritiro dei sol-dati dall’Afghanistan, in ca-so contrario l’inviato dellaRepubblica Daniele Mastro-giacomo sarà ucciso. Questoil contenuto di una telefona-ta fatta dal comandante deitalebani nel sud dell’Afghani-stan, all’agenzia di stampafrancese Afp a Kandahar. Ie-ri sera la Farnesina ha dettodi avere informazioni per af-fermare che Mastrogiacomosia vivo. «Proseguono i con-tatti per verificare le inten-zioni dei sequestratori».

INVITO A BERLUSCONI PER LA RIUNIONE DI MAGGIO

STIPENDI CHE CONTANO

IL CASO FISCO

Reporterdella Storia

Stefano ZecchiUnamanifestazio-nepro èdiventa-ta contro. Con-tro la Chiesa ita-liana, contro la

tradizione cristiana, controClemente Mastella. Il risulta-to della kermesse di piazzaFarnese a Roma, visto congli occhi di un laico, è unadoppia sconfitta: del movi-mento che si batte per i dirit-ti delle coppie di fatto e delcentrosinistra.

Il primo effetto è parados-sale, perché chi accusa laChiesa di intolleranza, ieriha espresso una culturaestremista che ostacola ildialogo nella società e co-stringemilioni di cattolici ita-liani - anche quelli più apertial negoziato - in una posizio-ne di difesa a oltranza dellapropria identità. Far diventa-re il Papa e la comunità deicredenti oggetto di schernoè un errore, perché quandouna cultura si sente attacca-ta, si arrocca nel castello ealza il ponte levatoio. Cosìl’azione della Chiesa è statarafforzata proprio da chipuntava a indebolirla.

Il secondo effetto è un boo-merang politico, perché al-l’interno dell’Unione si èaperto un conflitto tra cultu-re. Il fossato tra l’Udeur e glialtri partiti dell’Unione si èallargato e le conseguenze sivedranno presto. Nel centro-sinistra il partito di Mastellaè l’unico che rivendica in pie-no l’ispirazione cristiana, ilsuo manifesto politico è inpiena continuità con la tradi-zione della Dc, i suoi dirigen-ti vi aderiscono con convin-zionee considerano «non ne-goziabili» alcuni principiche sono parti fondamentalidel magistero della Chiesa.

La frattura al centro del-l’Unione è grave perchémentre la Margherita è unpartito prismatico, l’Udeur èun monolite. Mentre i «teo-dem» sono al massimo unatestimonianza, rappresenta-no una minoranza all’inter-no del partito di Rutelli, nonhanno un progetto politico esi ispirano a «categorie mo-rali» (da cui discende l’uto-pia di «convertire la sini-stra»), il partito di Mastellanell’Unione si muove secon-do «categorie politiche», ri-vendica uno spazio di mano-vra che deve poi tradursi inleggi, atti parlamentari, go-verno e potere.

Se questo spazio si riduce,se la traduzione in politicadel manifesto dell’Udeur di-venta anch’essa poco più diuna testimonianza,allora ec-co aprirsi un’altra crepa inuna già fragilissima maggio-ranza. Mentre i «teodem»non metteranno mai in di-scussione la loro collocazio-ne a sinistra, per Mastella eil suo partito quella posizio-ne nella mappa politica è sol-tanto una circostanza empi-rica e approssimativa, unascelta che va verificata gior-no per giorno. Ecco perchéMastella ieri evocava lo spet-tro della caduta e la sinistrache «torna al governo nel2300 dopo Cristo».

All’indomani della crisi,Romano Prodi tentò di ane-stetizzare il malessere del-l’Udeur facendo finta di can-cellare i Dico dai dodici pun-ti del memorandum. Opera-zione inutile. Sono bastatipochi giorni per far riemer-gere i Dico e far ripiombareil governo in quello stato feb-brile che fin dalla sua nasci-ta lo sta consumando lenta-mente e inesorabilmente.

FRATTURA AL CENTRO

M a ha ancora senso, inuna società globaliz-

zata, l’inviato di guerra?Gli apparati elettronici, leconnessioni satellitari nonci inviano una messe di in-formazioni da tutto il mon-do, di cui c’è solo l’imba-razzo della scelta? Cosa civa a fare un giornalista inun teatro di guerra che èlontano e sperduto soltan-to se lo consideriamo talecon anacronistiche (...)

Tutte le buste pagadei potenti della Terra

SEGUEA PAGINA10

«L’Europa fa il pieno di ener-gia solare» era lo strillo

più popolare dei giornali e telegior-nali di ieri. Come? Facilissimo:hanno fatto un accordo. Anzi unaccordo «vincolante con tanto dimulte». Insomma, hanno fattouna specie di legge. Peccato (...)

L’Italia è ovale, speriamo che lo resti

SEGUEA PAGINA34PAOLO BUGATTO E ELIA PAGNONI

APAGINA34

RUGBY, STORICA VITTORIA CONTRO IL GALLES NEL «SEI NAZIONI»

Tony Damascelli

SEGUEA PAGINA17

Stefano Lorenzetto

G li italiani non sonoamici del Fisco per-

ché ritengono che il Fi-sco non sia amico loro.Questo è in sintesi quelloche dice uno studio diBankitalia che ha raccol-to le opinioni degli italia-ni sul Fisco negli (...)

Paolo Del Debbio

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

Quella vogliad’evasionedalle tasse

C aro Michele,ho pensato a lungo

prima di prendere cartae penna, ma un dovere difranchezza per il rappor-to che abbiamo da diver-si anni, mi costringe a far-lo. L'altra sera, dopo laprima puntata della (...)

Eugenia Roccella

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

IL CASO ABORTO

MASSIMO M. VERONESE A PAGINA12

OGGI ALLE 15 IL DERBY

Ultimatumper ilgiornalistarapitoI talebani: «Entro 7 giorni l’Italia fissi la data del ritiro». La Farnesina: «È vivo»

A N N O X X X I V / N U M E R O 6 0 / 1 E U R O * A C O P I A / D O M E N I C A 1 1 M A R Z O 2 0 0 7 w w w . i l g i o r n a l e . i t

IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + «ENCICLOPEDIA PRATICA - CASA & FAMIGLIA» N. 1 (+ l 1,90) + «STORIA D’ITALIA DEL XX SECOLO + SCHEDE» N. 4 (+ l 9,90) + «EASY CLICK» N. 6 (+ l 7,90) + «BIBLIOTECA STORICA - IL RINASCIMENTO» N. 29 (+ l 5,90) + DVD «STORIA D’ITALIA DEL XXSECOLO» N. 4 (+ l 8,90) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - MOLISE: + NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI: + ROMA t 1,00 - SALERNO: + CRONACHE DEL MEZZOGIORNO t 1,00 - BARI ETARANTO: + CORRIERE DEL GIORNO t 1,00 - REGGIO CALABRIA: + LA GAZZETTA DEL SUD t 1,00 - IN VENDITA OBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER BENEVENTO: + IL SANNIO t 0,90 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

(...) presentò La ribelle incatena-ta, buttato giù in soli 37 giorni eristampato nel 2006. «Lasciatiprendere per mano ne è il segui-to», spiega. «La storia di padre,madre e figlio divisi dalla vita eriuniti dalla morte: cremati, si ri-trovano vicini nelle urne cinera-rie».

La trama non inganni. Dopo unsecolo e un lustro, la scrittricenonè affatto stanca della vita. For-se tenta solo di metterci a parte diun pentimento, lei che a 45 annivoleva cercare proprio nella mor-te l’estrema solitudine. «Nel 1947attraversavo un momento un po’brutto. Allora mi dissi: come neesco? Nella tomba Musa non pos-so andare, nella tomba Porta nonvoglio andare. Meglio che mi com-pri un loculo tutto mio, almeno stoda sola. Così scrissi al parroco diPortofino, dove da ragazza sver-navo con mia madre e mia sorel-la. M’invitò a pazientare: stavanoultimando una nuova ala del cimi-tero. Dopo due mesi andai in mu-nicipio e mi comprai la tomba:15.000 lire. Mi sentii liberata, co-me se più nulla avesse importan-za. Feci scolpire anche la lapide,“Carla Porta Musa, scrittrice”, ela sola data di nascita, ovviamen-te, 1902. Anni dopo, Piero Chiaravisitò per caso il camposanto conla moglie ed ebbe un tuffo al cuo-re: “Oddio, guardaMimma, è mor-ta la Carla! E noi non lo sapeva-mo”. Figurarsi la sorpresa del ro-manziere quando a settembre mirivide alle terme di Montecatini».

La vegliarda non si reca sullapropria tomba da 37 anni, daquando la trovò circondata da lu-mini e vasetti della marmellatacolmi di fiori freschi. «Andai in Co-mune a protestare. Il sindaco Ve-lio appariva quasi seccato: “Lei èancora viva? La cre-devamo morta datempo e sepolta chis-sà dove. Il suo loculol’abbiamo occupa-to”. E chi ci avete se-polto?, chiesi stizzi-ta. “Denaro”, rispo-se. È brutto dirlo, mascoppiai a ridere. Ildenaro,proprio l’uni-ca cosa di cui nonm’è mai importatonulla, nella mia tom-ba! Pietro Denaro,un marinaio, fu tra-slato altrove. Peruna beffa del destinonel loculo accanto almio è poi finito il sin-daco, poveretto».

Carla Porta Musaabita a Como, la cittàche le ha dato i nata-li, in una casa del pri-mo ’900 avvolta finoal tettodallaviteame-ricana. Per coerenzacon la biografia del-l’inquilina sarebbestata più appropriata l’edera. Sulcampanello d’ottonesi leggeanco-ra «Dott. Giovanni Porta». Era ilmarito, un noto pediatra. Furonofidanzati per 14 anni e si sposaro-no nel 1935. È morto nel 1984.Hanno avuto un’unica figlia, Livia,anche lei pediatra.

Maria Casella, la madre dellascrittrice, era una ticinese di fami-gliapatrizia, discendente dai Mae-stri Comacini, cresciuta a Pana-ma. Enrico Musa, il padre, era uningegnere milanese, proprietariodi filande e setifici. A Como fondòl’Istituto Carducci, dove una setti-mana fa è stato presentato l’ulti-mo libro di sua figlia («ma sì, met-ta pure “ultimo”, non credo cheriuscirò a scriverne altri»). Diquel salotto artistico-letterario leistessa è stata per decenni instan-cabile animatrice a partire dal

1924. I suoi ospiti, ma sarebbepiù giusto dire i suoi amici, eranoBenedetto Croce, Salvatore Quasi-modo, Riccardo Bacchelli, Gior-gio De Chirico, Felice Casorati,Maria Callas, Piero Bargellini, In-dro Montanelli, Dino Buzzati, Ma-rino Moretti, Giovanni Papini, Gui-do Piovene, solo per citarne alcu-ni in ordine sparso.

«Carla Porta Musa è un donoper chi la legge e per chi la avvici-na», affermava Giuseppe Pontig-gia. Oltre che con i romanzi dicompleanno, lei ha sempre cerca-to di raggiungere il suo pubblicoanche con i giornali. Rispondevaalla posta del cuore sul primo nu-mero di Amica, poi passò a Evacon le Lettere ad Alessandra,quindi alla Domenica del Corrie-re. Si considera tra gli orfani fon-datori («sia pure con una solaazione») della Voce di Montanelli.

Collabora tuttora alla Provincia,il quotidiano di Como.

S’affaccia nello studiolo ben sal-da sulle sue gambe, seguita con losguardo da Clorinda, la colf peru-viana. Non le si dà più di 85 anni.Voce squillante, occhio vivace,eloquio spedito, battuta pronta,mai un vuoto di memoria. Un pro-digio della natura. Sul tavolo dalavoro tiene una lente d’ingrandi-mento con l’impugnatura d’avo-rio, un flacone d’integratore vita-minico Multicentrum, quaderniPigna a righe («l’ispirazione miviene di notte, al mattino li riem-pio»), forbici, terze pagine, unacartella rossa con un’etichettavergata a mano: «Alla bibliotecacomunale di Como. Documentidal 9 febbraio al...», non siamoche al 5 di marzo ed è già gonfia diritagli. In una cornice d’argento

sorride Alberto Falck, scomparsoprematuramente nel 2003 per unincidente d’auto. «Un anno primaaveva dato una festa di due giorniper il mio centesimo genetliaco. Ilprimo uomo che ho baciato da ra-gazza fu suo cugino Nanni, chenel 1920 voleva sposarmi. Sonostata molto amica del nonno, Gior-gio Enrico Falck, fondatore delleacciaierie: pretendeva che lo chia-massi “papà Giorgio”».

Anticonformistacome lasuama-estra Colette, con la differenza chela morbinosa romanziera france-se riposa in pace al Père Lachaiseda più di mezzo secolo, l’ultracen-tenaria veste di viola, scialle com-preso, enonattribuisce risvolti iet-tatorii al fatto che la lampadinaac-cesasopra lenostre teste s’affievo-liscaall’improvviso finoasmorzar-si nel bel mezzo dell’intervista. Eharagione,perché di lì a poco suo-

na il campanello ildottorAntonioRada-elli per la visita dicontrollo settimana-le. «Pressione 155su 80», lo sento sen-tenziare dalla stan-za accanto. Il medi-co di fiducia saluta ese ne va, visibilmen-te sollevato. Saràper un’altra volta.Sta benone.«Come testa, entu-siasmoe voglia di fa-re non mi sembrad’avere 105 anni.Solo mi stanco piùfacilmente». (Peròquando ha ospiti cu-cina ancora lei).Qualè il segretodel-la sua longevità?«Lasobrietà. Mai fu-mato, mai bevuto al-colici, mangio poco.Da60 annivado a di-sintossicarmia Mon-tecatini».Hapauradella mor-

te?«No, la aspetto con serenità. Unbel momento arriverà».Un bel momento?«L’estate scorsa ci sono andata vi-cino. Mi sono presa un colpo disole e ho passato quasi tutto ago-sto in ospedale. Non respiravo,non parlavo, non mi muovevo pe-rò potevo sentire. Ho udito i medi-ci che dicevano: “Tentiamo l’ulti-macarta”, un’iniezione che di soli-to viene praticata ai ciclisti. Erotranquilla. Ho visto mio maritoche mi veniva incontro. Mi ha tesola mano e mi ha detto: “Carla, per-ché ci hai messo tanto tempo? So-no anni che ti aspetto”».L’ha visto.«Sì, proprio visto, col suo metro e90 di statura, e ricordo anched’aver pensato fra me e me: biso-gna che qualcuno vada subito a

Portofino a smurare la mia tom-ba. Poi ha aggiunto: “Ti ho traditamolte volte, ma in tutte le donnecercavo qualcosa di te, e non lotrovavo. Che stupido! Ce l’avevogià: eri tu che mi aspettavi a casa.Ora non ci lasceremo mai più”. Miha cinto le braccia al collo: “Stare-mo insieme per l’eternità”».Non le dispiaceva separarsi dal-la vita?«La amo molto, sono contentad’esser qui. Ma la vita è stata fintroppo generosa con me. Mio pa-dre morì a 72 anni, mia madre a74. Avevo tre fratelli e nessuno diloro è arrivato ai 70».Non si farebbe staccare la spina.«Sono contro l’eutanasia e control’aborto. Dio sa quand’è il momen-to di chiamarci a sé. Non forzia-mogli la mano».Che cosa si aspetta «dopo»?«Questo è un mistero. Un premioperò ci dev’essere.Io mi sono semprecomportata comese ci fosse. Convivo-no due Carle in me:quella che riceve ap-plausi e quella vera,la donna più sempli-ce che esista al mon-do. Non mi ritengoniente. Ancor oggiho un solo deside-rio: imparare daglialtri. Claudio Ma-gris viene a trovar-mi perché sostieneche sono una perso-na dalla quale impa-ra molto. Fosse ve-ro.Èche è troppoca-rino con me. Mi haanche scritto: “Gra-zie di esistere, Car-la. Rimani comesei”. Lui ed Erri DeLuca sono i miei mi-gliori amici».Ha capito almenoperché si nasce?«Non me lo sonomai chiesta. Ma sono felice d’esse-re venuta al mondo da mio padree da mia madre. Per il sesto com-pleanno papà regalava a noi figliuna piccola biblioteca. “Con un li-bro fra le mani non sarete mai so-li”, ci diceva. Oggi scopro quant’èvero. Alle sette di sera sono già aletto, soffro d’insonnia e la notte èlunga. Così mi sono messa a legge-re l’opera omnia di D’Annunzio.In pochi mesi ho già divorato 14volumi. E pensare che da giovaneil Vate non mi piaceva per nulla».Suo padre ci teneva alla cultura.«Sì. Sono ancora in corrisponden-za col collegio di Losanna dove mispedì da bambina, a Natale man-do il panettone agli allievi e a 90anni ho voluto rivedere la came-retta dove dormivo. Poi con miasorella fummo mandate in un col-lege inglese, Caldecote Towers.

Completai gli studi a Groslay, vici-no a Parigi, nell’antica dimora del-l’imperatrice Josephine de Be-auharnais, moglie di Napoleone.Tornata a Como, papà mi chiese:“Che cosa vuoi fare adesso?”. Im-parare l’italiano, gli risposi. Miscelse quattro professori. Uno eraCarlo Linati, lo scrittoreche ha fat-to conoscere David HerbertLawrence e James Joyce, vale adire L’amante di Lady Chatterleye l’Ulisse. Fu Linati a insegnarmicome si diventa romanzieri: “Di’quello che pensi, Carla, non preoc-cuparti di far bella figura”».Con quale scrittore del passatoha avuto più confidenza?«Con Bacchelli. Nei giudizi era ta-gliente.Diunfamosocritico lettera-rio diceva: “Ha il cervello più cortodel cognome”. Danoi era di casa.Afine pranzo voleva sempre il gor-gonzola che acquistavo in una bot-

teguccia.Unavoltahodovutoman-dargliene a prendere due chili e hainsistito per pagarmelo».Che cosa rimpiange del ’900?«La buona educazione. A me han-no insegnato che la forchetta valasciata nel piatto con i rebbi al-l’insù, mai all’ingiù. I ragazzi d’og-gi non sanno stare a tavola. Man-giano con le mani. Sul tram non sialzano per cedere il posto agli an-ziani. Quando esco con la badan-te, ci capita di dover scendere instrada perché sfrecciano sul mar-ciapiede in motorino. Non diconomai grazie. Ma non è colpa loro».E di chi?«Non hanno la famiglia. Purtrop-po non esiste più, la famiglia».Invece lei che rapporto avevacon i genitori?«Straordinario. Mio papà era uneducatore nato. Quando combina-

vo una marachella, mi prendevasulle sue ginocchia: “Ora ti spiegoperché hai sbagliato”, e io ero si-cura che non avrei ripetuto maipiù l’errore, magari ne avrei com-messi altri, ma non quello».Qual è il suo primo pensiero almattino?«Oh Dio, sono ancora al mondo».E la sera?«È ancora Dio. La mia amica Mar-gheritaSarfatti, ispiratrice del pri-mo Mussolini, morì nel sonno.Passai con lei l’ultimo giorno del-la sua vita».Non vuole andarsene con le tene-bre.«Ho con la notte lo stesso rappor-to che aveva Anita Loos, l’autricedi Gli uomini preferiscono le bion-de. Ordinava alla governante Gla-dys, un donnone nero: “A letto!”,e poi si metteva a scrivere. Due-cento delle sue commedie aveva-no visto la luce in quel modo. Co-minciò all’età di 12 anni. “Quan-do gli editori m’invitavano a pran-zo per conoscermi, trovavo le scu-se più incredibili per non andare:chi pubblicherebbe una bambi-na?”, mi raccontò. La Loos eraconvinta che le due persone piùintelligenti del pianeta fossero Al-bert Einstein e Marilyn Monroe,“talmente intelligente da poter fa-re la stupida”, diceva».A proposito di cinema. Ho sapu-to che lei è parente del registaDino Risi, che ha da poco compiu-to 90 anni.«Sì, sua madre era una Mazzoc-chi, prima cugina di mio padre».L’ho intervistato l’estate scorsa.Mi ha confidato che è stufo di vi-vere.«Perché non sta bene, gli hannoimpiantato un pacemaker».Che cosa pensa di certi suoi film aepisodi, come Vedo nudo, Sesso-matto, Sesso e volentieri?«Non vado al cinema da tanto diquel tempo... Dino ha la fissa delsesso. Ha amato parecchie don-ne. Un giorno ha detto alla mo-glie: “Voglio andare due settima-ne in albergo, da solo”. Sono pas-sati più di trent’anni e vive ancoraall’Aldrovandi di Roma».Mi ha detto che il sesso «sarebbestato un esercizio noiosissimo seDio non ci avesse regalato l’orga-smo per renderlo più piacevole»e che la sua funzione «è la conti-nuazione della specie».«Io sono sempre stata più portataper lo spirito che per il corpo».

Non tradì mai suomarito?«Mai. Il conte CarloParravicini, diretto-re del Credito italia-no, s’invaghì di me aun ballo in casad’amicia Cortina.Do-po qualche tempo miconfessò: “Carla, tupiaci molto, ti si fa lacorte, ma quando tisi conosce a fondo siha paura di farti delmale”. Da allora, tut-ti gli anni, il 1˚ mag-gio m’inviò un maz-zo di mughetti, per-ché a Parigi è cosìche i gentiluominiusano fare con le si-gnore».Ricorda il giornopiùbellodellasua vi-ta?«Come ieri: la nasci-ta di mia figlia».E il più brutto?«La morte dei mieigenitori. Si erano co-

nosciuti quando lui aveva 8 anni elei9. “Vuoi che dagrandi ci sposia-mo?”, le chiese mio padre. “Va be-ne”, rispose lei. Così fu. La mam-ma era terziaria francescana evenne sepolta col cilicio. Riuscì aconvertire papà, che era ateo. “Èmorto da santo”, mi disse don Val-li, il prete che lo confessò quandoormai era in fin di vita per un tu-more alla gola. Lei lo seguì 11 me-si dopo, stroncata dal crepacuore.Chiedeva a Dio di farla morire perpotersi ricongiungere a lui. Nonbastò l’affetto di quattro figli e 27nipoti a trattenerla. Mamma, per-ché fai così?, qui ti vogliamo tuttibene, le dicevamo. Lei scuoteva ilcapo: “Ma nessuno di voi è pa-pà”».

Stefano Lorenzetto(366. Continua)

[email protected]

, ,

TIPI ITALIANI

‘ ‘Nel ’47 passavo un brutto momentoCosì decisi di acquistare un loculonel cimitero di Portofino. Piero Chiaranotò la lapide e mi credette defunta.L’estate scorsa stavo per morire. Hovisto mio marito venirmi incontro:«Perché ci hai messo tanto tempo?»

Sono parente del regista Dino RisiMi corteggiavano, ma non ho maicommesso adulterio. I miei miglioriamici sono Claudio Magris ed ErriDe Luca. Del ’900 rimpiango la buonaeducazione. La famiglia non esistepiù. Papà era ateo e morì da santo

Festeggia con un romanzo i 105 anni«Da 60 ho la tomba che mi attende»

A LEZIONE DI ITALIANOCarla Porta Musa,

105 anni giovedì prossimo,col suo nuovo romanzo«Lasciati prendere per

mano». Ha studiatotra Svizzera, Regno Unito

e Francia. «Tornata a casa,mio padre mi disse: “E ora

che cosa vuoi fare?”.Imparare l’italiano, risposi.

Mi mandò a lezionedallo scrittore Carlo Linati»

[FOTOSERVIZIO: CARLO POZZONI]

Nel suo salotto Croce, Quasimodo, Bacchelli,De Chirico, Montanelli, Buzzati, la Callas.A ogni compleanno pubblica un libro. Se haospiti a pranzo, cucina lei. «E pensare chenessuno dei miei tre fratelli arrivò ai 70...»

CARLA PORTA MUSA

� DALLA PRIMA

La scrittriceapparecchiaper gli ospiti.Ha pubblicatoanche un librodi ricette. Piattoforte: arrozseco con lomo,riso al forno confiletto, che lamadre cucinavaa Panama

Carla PortaMusa daragazza. Il suoprimo amorefu Nanni Falck,cugino diAlberto, mortonel 2003, «chediede duegiorni di festaper il mio 100˚compleanno»

il Giornale � Domenica11marzo2007 Cronache 17