[NAZIONALE - 4] GIORN/INTERNI/PAG02 04/07/09 · 4 ILFATTO ilGiornale Sabato 4luglio2009 Èunanorma...

1
4 IL FATTO il Giornale Sabato 4 luglio 2009 È una norma che darà più sicurezza ai cittadini Ora lavoreremo per lo sviluppo dell’Africa: è la ricetta migliore Maria Sorbi Milano «Il pensiero di un arcivescovo non è quello di tutta la Chiesa». Mette i puntini sulle «i» il presidente della Regione Lombar- dia Roberto Formigoni e sgonfia la polemi- ca nata attorno alle affermazioni di monsi- gnor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio dei migranti, che si è detto «dispiaciuto» per l’approvazione del pacchetto sicurezza e della linea dura con- tro i clandestini. Presidente Formigoni, la Chiesa quindi non boc- cia il pacchetto sicurezza? «Quando la Chiesa vuole prendere posi- zioni ufficiali lo fa in ben altro modo, con altri mezzi. Non certo con le dichiarazioni di un arcivescovo». Pensa che ci siano state strumentalizzazioni? «Come sempre quando al governo c’è Ber- lusconi. La sinistra prende le affermazioni di un monsignore, le trasforma in quelle di tutta la Chiesa e le cavalca come più le fa comodo». Scene già viste? «Eccome, è il solito meccanismo. Per cari- tà, la sinistra è liberissima di dire no al pac- chetto sicurezza ma non può usare la Chiesa in questo modo». La Cei parla di accoglienza nel segno della lega- lità. È d’accordo? «Sì, è una posizione più cauta, che non appoggia le affermazioni di monsignor Mar- chetto, così come non le condivido io». Quindi secondo lei il pacchetto sicurezza non vìola nessun diritto umano? «Assolutamente no, nemmeno quello, fon- damentale, alla migrazione». Una legge necessaria? «La metterei così: una legge dolorosamen- te necessaria. È chiaro che tutti noi vorrem- mo tendere una grande mano a chi arriva nel nostro Paese, ma non lo si può fare in modo indiscriminato». Questione di numeri? «Oggi i numeri dell’immigrazione sono ec- cessivi. Bisogna porre fine al fenomeno dei clandestini. La sinistra ha fatto credere per anni a mezzo mondo che chiunque in Italia poteva trovare lavoro». E invece? «E invece non ce la facciamo con i nostri cittadini. Prima di tutto dobbiamo pensare a dare lavoro a loro». E poi si penserà agli immigrati. «Sì, certo. Ma nelle sedi opportune, con strategie ampie. Non basta questa legge». In che senso «non basta»? «Il problema della sofferenza dei Paesi po- veri va affrontato a livello globale. Se ne parlerà al G8, al G14, al G20. Quelli sono i luoghi giusti dove impostare delle politiche efficaci. La questione è urgente e indispen- sabile». Altrimenti? «Altrimenti rischiamo di perdere un conti- nente come l’Africa, messo in ginocchio da dittature, fame e guerre. Non restiamo insen- sibili davanti a così tanta sofferenza ma lo sforzo deve essere unanime, di tutti i Paesi». Cosa propone? «La vera soluzione non è solo l’ac- coglienza degli immigrati qui da noi. Sta nell’avviare politiche di sviluppo là, in Africa. Altrimen- ti un’immigrazione eccessiva danneggia tutti: gli italiani e chi arriva. Non basterà una semplice elemosina, ogni Paese dovrà compiere uno sforzo consistente». Intanto qui ci si arrangia con le ronde. «Servono anche quelle. Ma non si chiamino più così. Il ter- mine ronda è sbagliato». Come le chiamiamo? «Servizio volontario civile». Così non sembrerà più una sicurezza fai-da-te, giusto? «È un servizio organizzato, è una bel- la iniziativa che non nasconde nulla di violento o di aggressivo. Anzi, tanto di cappello ai cittadini che decidono di mettere il loro tempo a disposizione degli altri, per infondere sicurezza nella gente e prevenire le azioni dei malintenzionati». Verrà esteso a tutta Italia il modello già sperimentato a Milano e in Lombardia. «Bene, tutti i cittadini avranno la possibilità di dare una mano al con- trollo del proprio territorio». Claudio Pompei Roma Gianni Alemanno, sindaco di Roma, che co- sa ne pensa delle norme contenute nel cosiddet- to «pacchetto sicurezza» approvato due giorni fa in via definitiva dal Senato? «Dalle anticipazioni che ne sono state da- te, non posso che esprimere soddisfazione. Si tratta di provvedimenti che erano in lar- ghissima parte attesi dalla cittadinanza e che contribuiranno a dare maggiori garan- zie alle fasce più deboli della popolazione e permetteranno alle forze dell’ordine di ope- rare con più tranquillità». Ma Roma è anche la città italiana dove vive la comunità di immigrati numericamente più rile- vante. «Questo è uno dei motivi per cui, insieme con il ministro dell’Interno Roberto Maro- ni, faremo in modo che la capitale d’Italia faccia da battistrada e divenga il laborato- rio di applicazione delle nuove norme ap- provate dal Parlamento». Intende dire che l’introduzione del reato di clan- destinità e l’allungamento a 180 giorni della permanenza nei centri di identificazione e di espulsione renderà le cose più facili? «Non ho detto questo. Ma credo che la no- stra principale preoccupazione debba esse- re quella di coniugare i principi di acco- glienza e di integrazione con il necessario rigore nell’applicazione delle leggi. Gli im- migrati che decidono di venire a Roma per lavorare e integrarsi troveranno tutta la no- stra comprensione. Ma quelli che scelgono la scorciatoia dell’illegalità o, peggio anco- ra, del crimine, devono sapere che non la faranno franca». In questi giorni una parte dell’opposizione sbandiera stupri e rapine per attaccare la sua giunta sul fronte della sicurezza. La accusano di aver usato strumentalmente il tema sicurez- za in campagna elettorale. «Lasciamo stare le polemiche, che servo- no a poco, a meno che non siano costrutti- ve. Tutti insieme dobbiamo darci da fare per migliorare le condizioni di vita dei citta- dini. Proprio per questo l’approvazione del “pacchetto” al Senato è un passaggio molto importante. Oggi abbiamo norme nuove, nuovi strumenti per garantire la sicurezza urbana dei quali intendiamo avvalerci con molta responsabilità e attenzione. Voglia- mo dare una risposta alla domanda di sicu- rezza dei cittadini». Lei è molto attento alle aspettative dei cattolici. Alcuni esponenti della Chiesa, però, sono abba- stanza critici nei confronti delle possibili conse- guenze del “pacchetto”. «Se si riferisce alle dichiarazioni del segre- tario del Pontificio consiglio dei Migranti e degli Itineranti, monsignor Agostino Mar- chetto, credo che i suoi timori siano infon- dati perché nel testo del ddl c’è tutto il ri- spetto della dignità della persona umana. Per noi, i diritti della persona vengono pri- ma di ogni altra cosa, come dimostrano gli interventi che si sono susseguiti al conve- gno di stamattina (ieri, ndr) all’Audito- rium». Anche per quanto riguarda gli inasprimenti re- lativi all’immigrazione? «Certamente. La sicurezza si concilia con il rispetto dei diritti umani. La ne- cessità dei respingimenti, per esem- pio, fa parte di una politica che non appartiene solo al nostro Pa- ese, ma a molti Stati dell’Occiden- te. Dobbiamo quindi fare in mo- do che queste politiche di respin- gimento permettano il rispetto del- la persona umana e il rispetto del dirit- to di asilo. E queste condizioni sono contenute nel provvedimento». Le ronde, però, non fanno certo pensare alla solidarietà... «Nel Ddl non ci sono ronde, al di là della propaganda a volte fatta anche dal centrodestra. È prevista una forma di volontariato territoriale che deve col- laborare con le forze dell’ordine, non far- si giustizia da sé. Invece siamo favorevo- li al volontariato territoriale e proporre- mo che questa forma di controllo del terri- torio sia legata anche al volontariato socia- le che aiuti le persone che non hanno un’autosufficienza. Questa sicurezza ter- ritoriale sarà legata a quella sociale. Cioè i volontari opereranno ovunque non so- lo segnalando problemi di sicurezza alle forze dell’ordine, ma per risolvere i problemi sociali, di abbandono e di isolamento sul territorio». «Roma sarà il laboratorio I criminali sappiano che non la faranno franca» Tutti vorremmo aiutare gli altri ma non in modo indiscriminato La sinistra ha fatto credere che chiunque poteva entrare «Basta strumentalizzazioni Provvedimento doloroso ma purtroppo necessario» Condivido la definizione Cei: «Accoglienza e legalità» È un termine sbagliato, è «servizio civile volontario» Sosterremo chi vuol venire nella Capitale per lavorare Mi attaccano su stupri e rapine? Polemiche che servono a poco Chi teme che il testo vìoli la dignità umana si sbaglia Il «volontariato territoriale» avrà anche un ruolo sociale Integrazione Opposizione Cattolici Ronde Soddisfatto Integrazione Opposizione Cattolici Ronde Determinato LE POLEMICHE SULLA SICUREZZA IL SINDACOGIANNI ALEMANNO IL GOVERNATOREROBERTO FORMIGONI il Colle

Transcript of [NAZIONALE - 4] GIORN/INTERNI/PAG02 04/07/09 · 4 ILFATTO ilGiornale Sabato 4luglio2009 Èunanorma...

Page 1: [NAZIONALE - 4] GIORN/INTERNI/PAG02 04/07/09 · 4 ILFATTO ilGiornale Sabato 4luglio2009 Èunanorma chedarà piùsicurezza aicittadini “ “ “ “ “ “ “ “

4 IL FATTO il Giornale Sabato 4 luglio 2009

È una norma

che darà

più sicurezza

ai cittadini

“““““

“““““

Ora lavoreremo

per lo sviluppo

dell’Africa: è la

ricetta migliore

Maria Sorbi

Milano «Il pensiero di un arcivescovo non èquello di tutta la Chiesa». Mette i puntinisulle «i» il presidente della Regione Lombar-dia Roberto Formigoni e sgonfia la polemi-ca nata attorno alle affermazioni di monsi-gnor Agostino Marchetto, segretario delPontificio consiglio dei migranti, che si èdetto «dispiaciuto» per l’approvazione delpacchetto sicurezza e della linea dura con-tro i clandestini.

Presidente Formigoni, la Chiesa quindi non boc-cia il pacchetto sicurezza?«Quando la Chiesa vuole prendere posi-

zioni ufficiali lo fa in ben altro modo, conaltri mezzi. Non certo con le dichiarazionidi un arcivescovo».

Pensa che ci siano state strumentalizzazioni?«Come sempre quando al governo c’è Ber-

lusconi. La sinistra prende le affermazionidi un monsignore, le trasforma in quelle ditutta la Chiesa e le cavalca come più le facomodo».

Scene già viste?«Eccome, è il solito meccanismo. Per cari-

tà, la sinistra è liberissima di dire no al pac-chetto sicurezza manon può usare la Chiesain questo modo».

La Cei parla di accoglienza nel segno della lega-lità. È d’accordo?«Sì, è una posizione più cauta, che non

appoggia le affermazioni dimonsignorMar-chetto, così come non le condivido io».

Quindi secondo lei il pacchetto sicurezza nonvìola nessun diritto umano?«Assolutamenteno, nemmenoquello, fon-

damentale, alla migrazione».Una legge necessaria?«La metterei così: una legge dolorosamen-

te necessaria. È chiaro che tutti noi vorrem-mo tendere una grande mano a chi arrivanel nostro Paese, ma non lo si può fare inmodo indiscriminato».

Questione di numeri?«Oggi i numeri dell’immigrazione sonoec-

cessivi. Bisogna porre fine al fenomeno deiclandestini. La sinistra ha fatto credere peranni a mezzo mondo che chiunque in Italiapoteva trovare lavoro».

E invece?«E invece non ce la facciamo con i nostri

cittadini. Prima di tutto dobbiamo pensarea dare lavoro a loro».

E poi si penserà agli immigrati.«Sì, certo. Ma nelle sedi opportune, con

strategie ampie. Non basta questa legge».In che senso «non basta»?«Il problema della sofferenzadei Paesi po-

veri va affrontato a livello globale. Se neparlerà al G8, al G14, al G20. Quelli sono iluoghi giusti dove impostare delle politicheefficaci. La questione è urgente e indispen-sabile».

Altrimenti?«Altrimenti rischiamo di perdere un conti-

nente come l’Africa, messo in ginocchio dadittature, fameeguerre.Non restiamo insen-sibili davanti a così tanta sofferenza ma losforzo deve essere unanime, di tutti i Paesi».

Cosa propone?«La vera soluzione non è solo l’ac-coglienza degli immigrati qui danoi. Sta nell’avviare politiche disviluppo là, in Africa. Altrimen-ti un’immigrazione eccessivadanneggia tutti: gli italiani echi arriva. Non basterà unasemplice elemosina, ogniPaese dovrà compiere uno

sforzo consistente».Intanto qui ci si arrangia con le

ronde.«Servono anche quelle. Ma

non si chiamino più così. Il ter-mine ronda è sbagliato».

Come le chiamiamo?«Servizio volontario civile».

Così non sembrerà più una sicurezzafai-da-te, giusto?«Èun servizioorganizzato, èunabel-

la iniziativa che non nasconde nulla diviolento o di aggressivo. Anzi, tanto dicappello ai cittadini che decidono dimettere il loro tempo a disposizionedegli altri, per infondere sicurezzanella gente e prevenire le azioni deimalintenzionati».

Verrà esteso a tutta Italia il modello giàsperimentato a Milano e in Lombardia.«Bene, tutti i cittadini avranno la

possibilità di dare una mano al con-trollo del proprio territorio».

Claudio Pompei

Roma Gianni Alemanno, sindaco di Roma, che co-sa ne pensa delle norme contenute nel cosiddet-to «pacchetto sicurezza» approvato due giornifa in via definitiva dal Senato?«Dalle anticipazioni che ne sono state da-

te, non posso che esprimere soddisfazione.Si tratta di provvedimenti che erano in lar-ghissima parte attesi dalla cittadinanza eche contribuiranno a dare maggiori garan-zie alle fasce più deboli della popolazione epermetterannoalle forze dell’ordine di ope-rare con più tranquillità».

Ma Roma è anche la città italiana dove vive lacomunità di immigrati numericamente più rile-vante.«Questo è uno dei motivi per cui, insieme

con il ministro dell’Interno Roberto Maro-ni, faremo in modo che la capitale d’Italiafaccia da battistrada e divenga il laborato-rio di applicazione delle nuove norme ap-provate dal Parlamento».

Intende dire che l’introduzione del reato di clan-destinità e l’allungamento a 180 giorni dellapermanenza nei centri di identificazione e diespulsione renderà le cose più facili?«Non ho detto questo. Ma credo che la no-

stra principale preoccupazione debba esse-re quella di coniugare i principi di acco-glienza e di integrazione con il necessariorigore nell’applicazione delle leggi. Gli im-migrati che decidono di venire a Roma perlavorare e integrarsi troveranno tutta la no-stra comprensione. Ma quelli che scelgonola scorciatoia dell’illegalità o, peggio anco-ra, del crimine, devono sapere che non lafaranno franca».

In questi giorni una parte dell’opposizionesbandiera stupri e rapine per attaccare la suagiunta sul fronte della sicurezza. La accusanodi aver usato strumentalmente il tema sicurez-za in campagna elettorale.«Lasciamo stare le polemiche, che servo-

no a poco, a meno che non siano costrutti-ve. Tutti insieme dobbiamo darci da farepermigliorare le condizioni di vita dei citta-dini. Proprio per questo l’approvazione del“pacchetto” al Senato è un passaggio moltoimportante. Oggi abbiamo norme nuove,nuovi strumenti per garantire la sicurezzaurbana dei quali intendiamo avvalerci conmolta responsabilità e attenzione. Voglia-mo dare una risposta alla domanda di sicu-rezza dei cittadini».

Lei è molto attento alle aspettative dei cattolici.Alcuni esponenti della Chiesa, però, sono abba-stanza critici nei confronti delle possibili conse-guenze del “pacchetto”.«Se si riferisce alle dichiarazioni del segre-

tario del Pontificio consiglio dei Migranti edegli Itineranti, monsignor Agostino Mar-chetto, credo che i suoi timori siano infon-dati perché nel testo del ddl c’è tutto il ri-spetto della dignità della persona umana.Per noi, i diritti della persona vengono pri-ma di ogni altra cosa, come dimostrano gliinterventi che si sono susseguiti al conve-gno di stamattina (ieri, ndr) all’Audito-rium».

Anche per quanto riguarda gli inasprimenti re-lativi all’immigrazione?

«Certamente. La sicurezza si conciliacon il rispetto dei diritti umani. La ne-

cessità dei respingimenti, per esem-pio, fa parte di una politica chenon appartiene solo al nostro Pa-ese,maamolti Stati dell’Occiden-te. Dobbiamo quindi fare in mo-do che queste politiche di respin-

gimento permettano il rispetto del-la persona umana e il rispetto del dirit-to di asilo. E queste condizioni sonocontenute nel provvedimento».

Le ronde, però, non fanno certo pensarealla solidarietà...«Nel Ddl non ci sono ronde, al di là

della propaganda a volte fatta anchedal centrodestra. È prevista una forma

di volontariato territoriale che deve col-laborare con le forze dell’ordine, non far-si giustizia da sé. Invece siamo favorevo-li al volontariato territoriale e proporre-moche questa forma di controllo del terri-torio sia legata ancheal volontariato socia-le che aiuti le persone che non hannoun’autosufficienza. Questa sicurezza ter-ritoriale sarà legata a quella sociale. Cioèi volontari opereranno ovunque non so-lo segnalando problemi di sicurezza alle

forze dell’ordine, ma per risolvere iproblemi sociali, di abbandono e diisolamento sul territorio».

«Roma sarà il laboratorioI criminali sappianoche non la faranno franca»

Tutti vorremmo

aiutare gli altri

ma non in modo

indiscriminato

La sinistra ha

fatto credere

che chiunque

poteva entrare

«Basta strumentalizzazioniProvvedimento dolorosoma purtroppo necessario»

Condivido la

definizione Cei:

«Accoglienza

e legalità»

È un termine

sbagliato, è

«servizio civile

volontario»

Sosterremo

chi vuol venire

nella Capitale

per lavorare

Mi attaccano su

stupri e rapine?

Polemiche che

servono a poco

Chi teme che

il testo vìoli la

dignità umana

si sbaglia

Il «volontariato

territoriale»

avrà anche

un ruolo sociale

Integrazione

Opposizione

Cattolici

Ronde

Soddisfatto

Integrazione

Opposizione

Cattolici

Ronde

Determinato

LE POLEMICHE SULLA SICUREZZAIL SINDACO∫GIANNI ALEMANNOIL GOVERNATORE∫ROBERTO FORMIGONI

ilC

olle