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PICCOLALUDO
Le creazioni diCinzia Cinotti
GRANDI EVENTIVALENTINO
Il principedelle torte
DEPURCASAIl Progetto Italia
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SPECIALE PITTI IMMAGINE BIMBO 76: EUROPEAN CULTURE, UNICA, JUNIOR G, PICCOLA LUDO, LADIA
Anno VIII Numero 1 - GENNAIO / FEBBRAIO 2013
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NUMEROSPECIALE
L’Abruzzo alPitti Bimbo
Il Cavaliere del LavoroDonato Lombardi
(amministratoredelegato di Presider)con la figlia Susanna
pronta a guidareil Gruppo
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BARCHE A VELA - BARCHE A MOTORE - CATAMARANI
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MARZO 2013
APRILE 2013
Oltre agli ormai classici corsi sui primi piatti, secondi e pasticceria, proponiamo di seguito alcune delle lezioni in programma:
02-03-2013
03-03-2013
09-03-2013
10-03-2013
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LA CUCINA ORIENTALETUTTO SELVAGGINACUPCAKES
CREME E GANACHEDIETA ED ARTE CULINARIA - LA CUCINA PER CELIACIPASTICCERIA MIGNON
DOLCI AL PIATTOFACCIO UN PASTICCIO CON MAMMA E PAPÀSPECIALE “JOUR DU MACARON”IL MENÙ DI PASQUAIL MENÙ DI PASQUADIETA ED ARTE CULINARIA - LA CUCINA PER CELIACI
05-04-2013
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SERVIZI OFFERTI> Chef professionisti di fama internazionale.> Personalizzazione degli obiettivi dell’evento> Corporate Coach incaricato di evidenziare le dinamiche della brigata come metafore della vostra realtà aziendale.> Sala all’avanguardia tra le meglio equipaggiate in Italia, con 9 postazioni completamente accessoriate per sperimentare direttamente le ricette proposte.> Location ad uso esclusivo.> Possibilità di servizio alloggio e tranfer, aula riunione, materiali da conferenza (su richiesta).
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8 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
SOMMARIO
DIRETTORE RESPONSABILEDonato Parete
VICEDIRETTORELoris Di Giovanni
CAPOREDATTOREANDREA BEATO
REDAZIONERosella CiampoliValeria RadiconciniDaniele Marsili (grafica)Svieta Boyko (foto)
DIRETTORE COMMERCIALELeo Di Girolamo
HANNO COLLABORATOMaurizio O. DelfinoIda PagnottellaMonica Di PilloRoberta VilliniMatteo FrancavilleseLorenzo DolceRaffaella SciarraAndrea SistiLuca Di Evangelista
SEGRETERIA DI REDAZIONEWivian IacobucciMichele PirroEmanuela Scarfone
STAMPAPrinter Group Italia S.r.l.
Abruzzo MagazinePeriodico bimestraleRegistrazione del Tribunaledi Pescara n. 3 del 01/02/10
Editore VACANZECULTURA.IT
Redazione, direzione, sede legale, amministrazione e abbonamentiVia Carlo Poerio n. 365122 PescaraTel. 085 799 81 90redazione@abruzzomagazine.it
Anno VIII Numero 1 (nuova edizione)Gennaio / Febbraio 2013
Abruzzo Magazine è un marchio registratodi proprietà di VacanzeCultura.it. Il periodico è stato fondato, nella sua prima edizione del 1993, da Donato Parete e Sergio Di Tillio.Il numero è stato chiuso in redazioneil 11/02/13 e tirato in 18.300 copie.
La foto di copertina è di Matteo Francavillese
www.abruzzomagazine.it
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Le creazioni diCinzia Cinotti
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DEPURCASAIl Progetto Italia
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Anno VIII Numero 1 - GENNAIO / FEBBRAIO 2013
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L’Abruzzo alPitti Bimbo
Il Cavaliere del LavoroDonato Lombardi
(amministratoredelegato di Presider)con la figlia Susanna
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EditorialeAbruzzo Magazine 2013
Cover StoryGruppo Presider
ImpresePiccola Ludo
Università Europea del Design
Il Progetto Italia
Grandi Eventi Valentino
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Passione FinanzaStonehenge
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EDITORIALE
Abruzzo Magazine, il programma 2013Seminari e occasioni di incontro, di conoscenza e di business. I beni in trust e la finanza d'impresa primi argomenti. È il programma 2013 di Abruzzo Magazine presso la costituenda Trading Room Pescara, al servizio di chi vuole operare direttamente in Borsa e non solo...
attere al pc queste righe che inaugurano l'ottavo anno della nuova edizione di Abruzzo Magazine è una grande soddisfa-zione. Se la nostra redazione e la nostra piccola editrice sono arrivate a questo traguardo in tempi difficili per la raccolta
pubblicitaria (il nostro giornale vive di questo), vuol dire che siamo riusciti nell'intento di rendere presenti ovunque, e godibili, le pagine di Abruzzo Magazine. La nostra formula editoriale prevede la massiccia diffusione delle copie presso le imprese e i professionisti di tutto Abruz-zo. Grazie a ciò i nostri inserzionisti, e le pagine in cui essi mostrano quel che producono e che vendono, sono letti da tantissimi colleghi abruzzesi. Dai loro potenziali clienti. Dunque con la loro comunicazione attraverso Abruzzo Magazine raggiungono l'obiettivo. E ci premiano assicuran-doci risultati in controtendenza: il nostro giornale cresce ed aumenta la notorietà e l'effettiva presenza sulle scrivanie abruzzesi. Come sempre dev'essere, questo non ci basta. Ci è sorto il desiderio di mettere ulterior-mente a frutto una diffusione così vasta. Facendoci veicolo di occasioni di incontro, di conoscenza e di business. Questo è il programma 2013 di Abruzzo Magazine. Abbiamo iniziato a fine 2012, con il primo convegno, dedicato al trust. Il video integrale dei lavori è ancora visibile sul sito www.studiomarsicanocorporate.com, vi invitiamo a guardarlo. Il tema è rilevante e attuale, lo abbiamo affrontato con un avvocato d'affari a vocazione internazionale, Gerardo Marsicano, e abbiamo voluto avviare con lui una partnership. Il passaggio generazionale nelle aziende merita sempre accortezze, così come prevedere per tempo la successione o le destinazioni dei propri beni, immaginando scenari a favore di benefi-ciari presenti e futuri. Il concetto stesso di “separazione” dei beni che si tramandano attraverso le generazioni dalla vita individuale e dai rischi imprenditoriali che si assumono non è insito nella nostra cultura, ma è un fine lecito e perseguibile e ci torneremo nel seminario che stiamo organizzando, sempre con l'avvocato Marsicano, per partecipare al quale vi invitiamo a contattarci alla mail donatoparete@abruzzomagazine.it o allo 0857998190. Altra cosa, naturalmente, è dire che fare impresa necessita a propria volta di adeguate risorse finanziarie e che non può esistere sempre l'adagio italiano “impresa povera, imprenditore ricco”.
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Fare impresa vuol dire disporre dei capitali necessari, o tutto non quadra. È un tema affrontato più volte da Abruzzo Magazine, anche nella declina-zione dei rapporti con le banche, attraverso le interviste ai manager ban-cari del nostro Maurizio Delfino (riprenderanno dal prossimo numero). La finanza d'impresa è strategica, è l'unica garanzia di successo (o se si vuole, alternativa a insuccesso certo), e dunque l'abbiamo posta al centro del seminario successivo. Per il quale, anche, vi invitiamo a contattarci. Si terranno nella sala conferenze della Trading Room Pescara (box qui sotto), la nuova casa degli appassionati al trading online.
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COVER STORY
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l Cavaliere del lavoro Donato Lombar-di, fondatore, presidente e amministra-tore delegato di Presider, è uomo d’altri tempi. Di quella generazione che, in una giornata fredda, ti accolgono con un buon caffè caldo e, quando piove, scor-
tano una signora, tenendo l’ombrello con pre-mura. L’intervista che Abruzzo Magazine ha avuto con lui e con la figlia Susanna, avviene nell’ufficio privato presso la sede di Avezzano (L’Aquila). Mentre Lombardi enuclea la genesi e l’evoluzione di Presider, l’occhio va intorno, incuriosito e affascinato, e si posa sulla grande stampa de “Il cavaliere, la morte e il diavolo” di Albrecht Dürer, che campeggia dietro la scri-vania; libri e foto d’arte riscaldano l’ambiente
L’AZIENDA DI AVEZZANO(L’AQUILA) PRONTA ALPASSAGGIO GENERAZIONALE PER CONTINUARE A ESSEREIL PIÙ GRANDE CENTROSERVIZI PER L’ACCIAIO…
di Roberta Villini e Andrea Beatofoto di Matteo Francavillese
GRUPPOPRESIDER
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PATTO D'ACCIAIOPER IL FUTURO
COVER STORY
GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 21
DA DESTRA IL CAVALIERE DONATO LOMBARDI, FONDATORE PRESIDER, LA FIGLIA SUSANNA, OGGI AI VERTICI DEL GRUPPO, E LUIGI DEL PIZZO, DIRETTORE
AREA AMMINISTRAZIONE E FINANZA
COVER STORY
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e alcune fotocamere d’epoca tradiscono una passione adolescenziale non del tutto sopita. «L’idea Presider - esordisce il Cavaliere - è nata dopo aver assistito a una colata di acciaio, nel-le acciaierie bresciane: gli elettrodi fondevano col rame, dando vita a una scena quasi apoca-littica. Prima di questa azienda era nata la Fra-telli Lombardi, nel '59-'60: mio padre faceva il commerciante di materie prime di recupero, di rottami. Nel giro di una decina di anni arrivam-mo a una dimensione d’interesse nazionale. Da qui il bisogno di dare il cosiddetto “valore ag-giunto”: nel 1972 ad Avezzano prese il via il progetto Presider, prelavorazioni siderurgiche. Già allora lo stabilimento impiegava tecnolo-gie moderne, con macchine automatiche a con-trollo numerico, con un magazzino in grado di soddisfare qualsiasi esigenza con estrema rapi-dità di esecuzione. Non è stato facile proporre alle varie carpenterie il progetto; c'è voluta una grande opera di convincimento e soprattutto la dimostrazione pratica del risparmio di tempo e denaro che ne derivava». Da allora l'Abruzzo è passato gradualmente da un consumo margi-nale per la prelavorazione dell’acciaio in Italia nel 1972 ad oltre un 10% di oggi. Tutto que-sto, e ne siamo orgogliosi, anche grazie a noi. «Presider ha permesso intorno a sé lo sviluppo di una serie di realtà che, utilizzando la nostra tecnologia, hanno potuto cimentarsi in lavori di sempre maggiore importanza». Non è stato facile imporre in Italia il consumo dell’acciaio, scardinare la forte cultura del cemento arma-to anche per la formazione universitaria degli ingegneri. La proporzione dell’Italia rispetto al resto d’Europa è di uno a quattro, lontanissima poi dagli Stati Uniti dove tutto viene eseguito in acciaio. Dalla nascita la crescita è stata espo-nenziale. Molti dei prodotti Presider sono stati
GRANDE ESPERIENZA SULAVORAZIONI COMPLESSE,
COSTANTE DISPONIBILITÀ DITRAVI E PROFILI DI QUALSIASI
TIPO, GESTIONE RAPIDA,PUNTUALE E FLESSIBILE
DI OGNI COMMESSA…
I NUMERI DEL GRUPPO
90.000 mq di area produttiva(45.000 coperti)
150.000 tonnellate lavorateogni anno
180 addetti
1.000 clienti attivi
COVER STORY
GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 17
Settantasette anni e una salute, è proprio il caso di dirlo, d’acciaio. Donato Lombardi era studente di
Filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma quando la sua avventura imprenditoriale è iniziata.
«Volevo fare il regista cinematografico, il giornalista, tutte quelle cose che si sognano fino a venti,
trent’anni. Ho lasciato gli studi e mi sono gettato nel campo industriale». Oltre alla “creatura” Pre-
sider, Lombardi è diventato padre di sei figli, di cui cinque impegnati nell’azienda di famiglia e una,
Donata d’Annunzio Lombardi, cantante lirica conosciuta in tutto il mondo. Nel ’98 ha ricevuto dal
presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro il cavalierato del lavoro; nel 2003 l’Università
dell’Aquila l’ha insignito della laurea honoris causa in Ingegneria meccanica. Presidente di Confindu-
stria L’Aquila e in seguito di Confindustria regionale, il cavaliere è ancora in prima linea nella
sua attività, anche se ultimamente si sta compiendo il “passaggio del testimone” verso la figlia Su-
sanna. Appassionato d’arte, di fotografia, di cinema e di auto d’epoca, citiamo la Targa Presider,
manifestazione giunta ormai alla sesta edizione, nel tempo libero ama andare in bicicletta o a cavallo.
VIRTÙ DI UN CAVALIERE
Arte e cinema tra le passioni del cavaliere.Il Gruppo è impegnato anche nel sociale: sponsorizza la scuola “Marsica Calcio 2006”, con circa duecento ragazzi tesserati e il Trofeo ciclistico Matteo Massimiani
LA FAMIGLIA LOMBARDIAL COMPLETO. DA SINISTRAI FIGLI DAVID, GAIA, DONATA,
IL CAVALIERE CON LACONSORTE, RITA D’ANNUNZIO,
I FIGLI MASSIMO, LORETTAE SUSANNA
COVER STORY
18 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
«SIAMO IL PARTNER DI PROGETTISTI, IMPRESE DI COSTRUZIONI E CARPENTERIE METALLICHE.I PRODOTTI PRESIDER SONO IMPIEGATI PERPICCOLE E GRANDI OPERE IN TUTTO IL MONDO»
e vengono utilizzati nelle grandi infrastrutture e per le opere più svariate nel mondo intero. L’ampliamento dello stadio di Johannesburg dei Mondiali di calcio 2010 in Sudafrica, solo per fare un esempio, è stato realizzato con otto-mila tonnellate di travi in acciaio fornite da Pre-sider. Oggi Presider è un gruppo di cui fanno parte anche Nuova Presafer, azienda che si oc-cupa della prelavorazione e sagomatura del fer-ro tondo per cemento armato, nonché della rac-colta di rottame ferroso, e da Di.Sider, società di distribuzione di prodotti siderurgici. Donato Lombardi è affiancato, con un ruolo sempre più da protagonista, dalla figlia Susanna, quinta in
ordine di età dei figli del Cavaliere; Susanna Lombardi, amministratore delegato della Nuo-va Presafer, consigliere di amministrazione di Presider, cura personalmente le strategie azien-dali del gruppo. Predestinata fin da giovanis-sima, quando per seguire il padre sul posto di lavoro, al ritorno da scuola, si nascondeva nella sua auto e solo una volta arrivati a destinazio-ne rivelava la sua presenza. A quel punto papà Donato non potendo, ma forse non volendo tor-nare indietro, prendeva per mano la piccola e la portava nello stabilimento. «L’odore del fer-ro di cui era innamorata inebriava la “piccola peste”». Nel '90, finiti gli studi, non ha perso
LE GRANDI FORNITURE PER...
SOCCER CITY STADIUM JOHANNESBURG - SUD AFRICA
REPARTO LOGISTICA FERRARIFIORANO (MODENA) - ITALIA
La logistica gestione sportiva del cavallino rampante, il moderno
centro operativo per tutto ciò che concerne i gran premi.
Lo stadio dove si è giocata la finale dei Mondiali 2010:
8.000 tonnellate di acciaio per l’involucro della struttura.
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GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 19
tempo dedicandosi a pieno a Presider, dove ha fatto la salutare “gavetta”, lavorando in tutte le aree operative. Nel 1996 poi, sentita l'esigenza di industrializzare il settore del ferro tondo per cemento armato, che, fino ad allora, era un’a-rea prettamente commerciale, ha portato alla nascita della Nuova Presafer. L'acciaio viene approvvigionato in nord Europa: una distanza per l'Abruzzo svantaggiosa dal punto di vista dei costi di trasporto. «Abbiamo però sopperito a questo gap - prosegue il Cavaliere - con una produttività più alta e più rapida rispetto agli stabilimenti meglio posizionati logisticamen-te». La materia prima è un qualcosa di finito,
ma grezzo, che richiede una lavorazione e che arriva per ferrovia. «Le travi sono lunghe fino a ventiquattro metri, perché partendo dalla barra di questa dimensione si può ottimizzare il ta-glio: ci serviamo dei binari dell'ex zuccherificio di Torlonia, che partono da Avezzano e arriva-no fino allo stabilimento. Il trasporto su gomma avviene invece per pezzi di dodici, quattordici metri. Dalla fabbrica esce un prodotto tagliato su misura esecutiva, più o meno un millimetro, forato, scantonato, sabbiato e preverniciato: la sabbiatura toglie la calamina, la barra viene su-bito rivestita da antiossidante e questo fa sì che, ulteriormente verniciata, possa resistere alle intemperie». «Il futuro è quello di potenziare ancor di più l'attività che ci ha visti sempre pro-duttivi e redditizi in quarant’anni di storia. Il passaggio alla nuova direzione significa mag-giore incisività nella parte commerciale, più attenzione alla produzione, al dimagrimento di tutti i costi aggiuntivi non necessari e anche un'eventuale diversificazione degli investimen-ti, sia come lavorazione che come sbocco». Il prossimo aprile il gruppo al completo sarà pre-sente a Milano, al Made in Steel, la fiera eu-ropea di riferimento per il settore dell'acciaio, con uno stand dedicato dove incontrare clienti, partner e stakeholder.
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di Firenze, per l’Eurosky Tower di Roma, l’Hotel De Las Arte a Barcellona…
AL MADE IN STEEL 2013
Un appuntamento dove Presider è pro-
tagonista ormai da anni. Una tre giorni
(l’edizione 2013 ci sarà i prossimi 3, 4 e 5
aprile, presso la Fiera di Milano) dedicata
alla filiera dell’acciaio. Non solo la classica
vetrina per le aziende, anche un polo
culturale con convegni e forum per
favorire la diffusione di nuove conoscenze.
La sede del Gruppo si trovaad Avezzano (L’Aquila) e siestende su una superficie dioltre novantamila metri quadri
IMPRESE
La moda passa, lo stile re-sta”, diceva Coco Chanel. E se questo vale per il vestire degli adulti vale anche per i giovanissimi e le giovanissi-
me. L’idea che sta alla base dei capi Pic-cola Ludo è proprio un’eleganza semplice e sempreverde in cui il piacere di vestire bene si associa anche all’attenzione per la portabilità dei capi. Perché i bambini sono e devono restare bambini, desidero-si di muoversi e di giocare. Cinzia Cinotti “20 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
è l’anima creativa dell’azienda, dalla sua mente e dalla sua matita escono le idee per gli abiti, gli accessori, le linee e i colori. Un’azienda che nasce quindi dalla voglia di fare e di mettersi in gioco. Cinzia Cinotti ha assecondato appunto un interesse e un amore personale per la moda e lo stile, in particolare per quella branca particolare che è l’abbigliamento per bambini. Laure-ata in Scienze Politiche a Teramo, nel pro-gettare il suo futuro aveva pensato anche al giornalismo, ma la vita l’ha portata su vie
CINZIA CINOTTI È LAFONDATRICE E L’ANIMA
CREATIVA DI PICCOLA LUDO
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GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 21
Le creazioni di
PICCOLALUDO
in conto vendita, come sempre si fa agli ini-zi, ma non tornò indietro nulla e con questo buon segnale iniziale l’attività si è avviata. Porto Cervo è stata una vera e propria fine-stra sul mondo: da lì passa il jet set inter-nazionale tanto che proprio Sharon Stone ha comprato alcuni nostri capi per fare dei regali a figlie di amici». Il primo serio pas-so è arrivato cinque anni fa, nel 2008, dopo qualche anno di prova prima di affrontare il mercato. La linea si definisce da subito: eleganza dolce, garbata ed equilibrata per esprimere una femminilità non aggressiva. La prima collezione fu tutta dedicata ai co-stumi, facendo la scelta di utilizzare il puro cotone senza adoperare fibre sintetiche o lycra. «Evitare il prodotto sintetico è una scelta ragionata, vestendo bambine dai 2 ai 12 anni abbiamo la volontà di prediligere tessuti comodi, gradevoli a contatto con lapelle e che comunque conservano vesti-bilità e praticità non avendo bisogno, per
DALLA PERSONALE PASSIONE PER LA MODA CINZIA CINOTTI HA
CREATO LA SUA AZIENDA. OGGIÈ UN PUNTO DI RIFERIMENTO
PER L’ABBIGLIAMENTO JUNIOR
di Valeria Radiconcini
diverse. Le sue prime creazioni sono nate si potrebbe dire insieme alla figlia Ludovica, il cui nome è stato di ispirazione anche per l’ideazione del marchio. È per lei che Ci-notti decide di mettersi all’opera in prima persona, realizzando pezzi unici e senza immaginare minimamente il futuro. Dopo un po’ nascono i primi abitini per le figlie delle amiche. Proprio le amiche più vicine cominciano a proporle di rendere un lavoro quello che fino a quel momento era stata una pura espressione di creatività. In parti-colare Laura Salsi, giornalista della presti-giosa rivista di moda Elle, la incoraggia si-gnificativamente. «In quel periodo abitavo a Pescara e la prima esperienza sul mercato fu con il negozio Bebé in piazza della Ri-nascita. Poi c’è stata anche la possibilità di entrare nella boutique Didi di Porto Cervo e per questo un tramite importante è stato Danilo Cascella (l’imprenditore pescarese delle boutique Cascella, ndr). Mandai i capi
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22 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
esempio, di essere lavati a secco o stirati con tecniche particolari». Anche le colle-zioni seguenti saranno primavera/estate, dagli abitini ai costumi, partendo da subito con un total look in stile bon ton, sempre in cotone, seta e fibre naturali. Toni fre-schi, dal pastello al rosso veneziano al blu oltremare al glicine. «È cominciato tutto con due sarte in un piccolo laboratorio di Sulmona (L’Aquila) e due rappresentanti. Era passato un po’ di tempo dai miei primi tentativi, Ludovica era cresciuta e potevo mettermi in questa cosa per me del tutto nuova. Un grande passo è stato ottenere uno spazio espositivo al Pitti Immagine Bimbo. La selezione degli organizzatori dell’evento è molto severa, vengono chiesti capi in visione e solo se vengono giudicati in linea con lo standard Pitti si viene inseriti tra gli espositori. Dal primo Pitti in poi la crescita è stata esponenziale: se su una mia collezione all’inizio lavoravano appunto due persone, in seguito, ce ne sono volute venti e oggi sono impegnati circa quaranta fasonisti esterni, tutti qui in Abruzzo e tutti di solida esperienza. Del resto l’impegno materiale è consistente perché la collezione estiva prevede circa 150 pezzi tra abiti e accessori. Quest’anno poi abbiamo lancia-to la prima collezione invernale e anche in questo caso ci aggiriamo sui 130 pezzi». Una caratteristica di Piccola Ludo è la cura del dettaglio, dei particolari in ma-glia, tutti rigorosamente realizzati a mano, che siano i fiorellini per decorare le gonne o le applicazioni più grandi per le borse, i cappelli o i cestini. Anche gli accessori
SULLA STAMPA…I capi e le collezioni Piccola Ludo
trovano spazio sulle più importanti
riviste di settore: «Cinzia Cinotti -
scrive Laura Salsi, collega di Elle
- gioca con i tessuti e i pizzi antichi,
inventando una collezione sempre
diversa. Civettuoli i costumi di puro
cotone, tenerissima la linea per il
bebè. Ma anche accessori bon chic,
come i cestini di paglia che ricordano
la Capri anni Sessanta».
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GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 25
vengono infatti creati per essere abbinati e riprendono colori e fantasie, sempre rispet-tando lo stile che riattualizza e rinfresca la moda anni Cinquanta. Se la mente creati-va da cui nascono le idee è principalmente Cinzia Cinotti, all’impresa partecipa tutta la famiglia e alcune decisioni scaturiscono da quelli che si potrebbero definire brain storming di famiglia. Le due giovani figlie sono infatti già propositive. «Ludovica, la maggiore, sta completando l’ultimo anno di scuola superiore e poi andrà all’univer-sità, ha optato per Scienze Politiche, la stessa facoltà che ho frequentato io. Lei si impegna sin da ora in azienda, ma come obiettivo futuro vorrei che diventasse am-ministratrice. Anche la piccola Lavinia dà il suo contributo nonostante la giova-nissima età e devo ammettere che è molto brava soprattutto a trattare con le persone e conosce benissimo tutte le collezioni». L’esclusività dei punti vendita rappresenta una precisa scelta del marchio. In Italia i capi Piccola Ludo si trovano nelle bouti-que delle strade del centro e dei quartieri dell’upper class: Corso Trieste a Roma, via Senato a Milano, Corso Vittorio Emanuele II a Torino, la galleria Cavour di Bologna. «La strategia è quella di entrare esclusiva-mente in store di fascia alta. Stiamo anche valutando come possibile l’apertura di un punto vendita diretto, forse perfino a Ca-pri. I capi Piccola Ludo sono già presenti negli store del Capri Palace di Anacapri, ma chiaramente un negozio nostro sarebbe un’altra soddisfazione e poi Capri è magi-ca». Il vero lato di espansione commerciale è però il mercato estero, che regge l’impat-
to con la crisi molto meglio del mercato in-terno. Emirati Arabi e Russia costituiscono paesi promettenti. «La moda deve assolu-tamente guardare verso l’esterno, l’aper-tura è vitale. In questo periodo abbiamo avuto l’opportunità di entrare in contatto con un buyer di Dubai, che ha comunque base a Milano e curerà i clienti dell’area Medio Oriente. Per quanto riguarda l’Eu-ropa vorremmo rafforzare la presenza in Russia, anche se abbiamo alcune boutique che già da due stagioni sono nostre clienti». Un lavoro che aumenta, anche grazie ai 5 rappresentanti che curano irapporti con i clienti. Per supportare questa espansione, Cinotti sta progettando la costruzione di una nuova struttura. Una contenitore di circa 5.600 metri quadri in cui raccogliere l’area amministrativa e gli uffici con una parte dedicata alla produzione e forse una zona outlet. «Tutto restando qui a Sulmo-na. Del resto le professionalità presenti in Abruzzo mi consentono di andare sul sicu-ro, dalla maglieria al capospalla».
PICCOLA LUDO ANCHEPER I CESTINI DI PAGLIA,CON RICHIAMI ANNI ‘60
SEMPRE PIÙ ROSALe donne italiane? Imprenditrici! I dati
diffusi a fine 2012 da Confartigianato,
infatti, confermavano per l’Italia un posto
di tutto rispetto nella classifica europea dei
paesi con più imprese “rosa”. Le impren-
ditrici e le lavoratrici autonome sono ben
1.565.400, pari al 16,4 delle donne occu-
pate, una percentuale buona rispetto alla
media europea del 10,3%. Il dato italiano
è interessante anche alla luce del fatto che
l’occupazione femminile è paradossalmente
al di sotto della media europea, soprat-
tutto per la difficoltà di conciliare lavoro e
famiglia. La propensione al lavoro in proprio
segna quindi la volontà di scendere in cam-
po trovando, autonomamente, soluzione
tra equilibri familiari e impegno lavorativo,
anche trasformando in lavoro una passione.
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GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 27
Logo ed etichetta nuovi, oltre alla progetta-
zione e alla realizzazione dello stand per il
Vinitaly 2013 di Verona. È questo uno dei
lavori più significativi di cui si stanno occu-
pando, nell’ultimo periodo, i ragazzi dell’U-
niversità Europea del Design di Pescara. Il
cliente è la storica azienda vitivinicola Citra
di Ortona (Chieti), che ha deciso di rinnovare
l’immagine della Casal Thaulero, acquistata
nel 2001. In particolare si sta lavorando
sulla storia della Casal Thaulero: la nuova
immagine è fresca e innovativa, sia pur man-
tenendo vivo il concetto di tradizione.
RESTYLING THAULERO
Siamo un vivaio per aziende che cercano nuove idee e nuovi profes-sionisti». Il direttore dell’Università Europea del Design di Montesilva-
no (Pescara), Maurizio Lepore, riassume così l’essenza dell'istituto di formazione che in oltre trent’anni di attività si è affermato al punto da attirare allievi provenienti non solo da tutta Ita-lia, ma anche da paesi esteri. L’Università Euro-pea del Design, i cui ambiti di riferimento sono Grafica Pubblicitaria, Design di Interni e Moda, nasce nel 1980 dall’intuito di un affermato im-prenditore pescarese. L’Università ha sede in un moderno e ampio complesso che, progettato da due docenti assieme agli allievi migliori del corso di Design di Interni, ospita anche part-ner importanti per la formazione degli iscritti. I corsi, tutti post-diploma, triennali, a numero chiuso e con obbligo di frequenza, consentono di ottenere degli attestati professionali e i ragazzi che escono dall’Università sono formati rispetto
« alle reali esigenze di mercato, tanto da riuscire a trovare lavoro facilmente, anche in tempi di crisi. Nove in tutto le classi attive composte da circa venticinque allievi. I docenti, abruzzesi e non, sono tutti professionisti, appassionati all’insegnamento, che vengono dal mercato del lavoro. Un’impostazione di questo tipo consente di offrire ai ragazzi corsi costantemente aggior-nati, in un giusto mix di concretezza e teoria. I dipartimenti sono coordinati da Maurizio Le-pore (Comunicazione), Angelo Bucci (Architet-tura e Design) e Angela Di Girolamo (Moda). «Avendo eseguito diversi lavori importanti per aziende locali, nazionali ed internazionali - evi-denzia Lepore - i potenziali clienti hanno iniziato a guardarci con attenzione e sono nate proficue collaborazioni che ci consentono di offrire agli allievi una formazione pratica. Generiamo idee fresche e facciamo molta ricerca - conclude -, tanto da disporre da qualche anno di un “Rese-arch Lab” innovativo e di qualità».
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na rete di imprese per far fronte alla crisi. Stefano Pulcini e Francesco Olivieri di Depurcasa ci racconta-no com'è nato “il Progetto Italia”. «”Il Progetto Italia”
- spiega Stefano Pulcini - è un consorzio di utilità: raggruppa un pool di imprese che aderiscono a un patto deontologico, che ha regole dettate da uno standard di fornitura improntato alla correttezza e alla continuità. Si chiama così perché ha l'obiet-tivo di abbracciare tutto il territorio italiano entro tre anni». Alla base, lo scambio di know how e di fatturazione. Le ditte che aderiscono devo-no far parte della stessa categoria merceologica che, nella fattispecie, è quella della ristorazione, dei grandi alberghi, dei ristoranti, dei bar e del-le industrie alimentari e devono condividere il pacchetto clienti. «Il vantaggio è che formando questa rete riusciremo a condividere i servizi. L'obiettivo finale è quello di far aumentare il volume di affari delle singole imprese». Depur-casa fa parte del polo edilizio sulla ricostruzione dell'Aquila: non è nuova all'esperienza, dunque conosce bene vantaggi e svantaggi. Partito con il nuovo anno, “il Progetto Italia”, nome ambi-
U
L'ATTIVITÀ IN SINTESI
Depurcasa nasce nel 1989, due sono attual-
mente i soci che la portano avanti: Stefano
Pulcini e Francesco Olivieri. Il settore in cui
opera è quello della distribuzione di detergenti
e attrezzature per la pulizia professionale. Le
categorie merceologiche di riferimento di De-
purcasa sono detergenti professionali, prodotti
cartacei, macchinari e attrezzature per la pulizia
professionale. Nel tempo si sono aggiunti nuovi
rami d'azienda: per conto di Vaportecnic, azien-
da marchigiana impegnata nel settore dell'idro-
lavaggio self service, si occupa della commer-
cializzazione delle idropulitrici professionali.
Per conto di Electrolux, leader nelle cucine
professionali, è agente e concessionario per le
aree di Ascoli e Teramo. Da sempre, Depurca-
sa si occupa di commercializzare detergenti
professionali molto compatibili con l'ambiente,
a base di tensioattivi vegetali, prodotti dalla
ditta Euro Kem Italiana. Un progetto futuro,
sempre legato alla salvaguardia dell'ambiente,
è riuscire a recuperare gli imballi che devono
Da Depurcasa prende il viaIl Progetto Italia
Da sinistra Stefano Pulcinie Francesco Olivieri, soci Depurcasa
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GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 29
zioso ma adeguato, vuole rilanciare il made in Italy e sostenere le aziende contro la crisi. «In un momento come questo bisogna fare gruppo - aggiunge Pulcini -. I vantaggi sono notevoli, insieme si riesce a fare ciò che non si potrebbe mai fare da soli. Del resto, attualmente, anche i bandi regionali finanziano i progetti di rete». L'idea nasce da Pulcini e Olivieri: la loro azienda, Depurcasa è realtà capofila del progetto. Attual-mente del consorzio fanno parte cinque realtà:
oltre a Depurcasa, tra queste citiamo Euro Kem Italiana e West Paper Line. Progetto Italia è in divenire: qualunque azienda interessata può con-tattare gli ideatori e promotori. «Far parte del con-sorzio - conclude Stefano Pulcini - comporta la condivisione dei costi organizzativi e un minimo gettone iniziale. Non c'è nessuna quota annuale da corrispondere, perché si prevede di rifinanziarlo tramite i movimenti. Non è escluso che le aziende consorziate si uniscano in modo più strutturato».
"Il Progetto Italia", partito a inizio anno, mira a
riunire sotto di sé imprese di analoga categoria
Progetto Italia è un consorzio d’mprese. L'idea
nasce dall’abruzzese Depurcasa, azienda capo-
fila, che si occupa della vendita di detergenti e
attrezzature per la pulizia professionale.
Per entrare a far parte o per ricevere informazioni
sull’intero progetto si può contattare Depurcasa
al seguente numero di telefono, 0861 76150, o
mandare un’email a info@depurcasa.it.
essere smaltiti, a bonificarli adeguatamente per
poi riutilizzarli. Tra le novità, nell'immediato, la
realizzazione di nuove linee di dispenser, che
entreranno in produzione prima dell'estate, e
avranno la garanzia di essere più igienicamente
a norma. Trentatré persone, tra reparto vendita
e distribuzione, lavorano in azienda: «La risorsa
primaria di qualunque impresa sono le persone
che vi lavorano - sottolineano Pulcini e Olivieri
-. Nell'azienda ci sono risorse storiche, in ruoli
chiave, sia nel settore commerciale che in
quello tecnico, nell'organizzazione e nel reparto
amministrativo: è un segno di affidabilità». Oltre
al consorzio d'imprese, Depurcasa ha in serbo
un progetto strettamente legato al suo busi-
ness: la creazione, nel corso di quest'anno, dei
Depurcasa Point. Si tratta di mini piattaforme,
strutturate secondo uno standard, situate in aree
strategiche: uffici con personale di riferimento
di zona uniti a un magazzino con giacenza mini-
ma. L'obiettivo è di riuscire a fornire il servizio
entro le ventiquattro, massimo quarantott’ore.
di Roberta Villini
Un pool di aziende,abruzzesi e non, percondividere una seriedi servizi. La rete è prontaa ricevere nuove adesioni…
I PRODOTTI
ATTREZZATURE PER LAPULIZIA PROFESSIONALE
DETERGENTIPROFESSIONALI
LINEA BAGNOACCESSORI E DISPENSER
FARE RETE SI PUÒ
COS'È? AZIENDE PARTECIPANTIINFO
merceologica, nella fattispecie il settore della
ristorazione, i grandi alberghi, le industrie ali-
mentari, di tutto il paese. Sotto questo marchio-
ombrello sono riunite aziende che condividono
i servizi in vista del raggiungimento di un più
ampio volume d’affari per ogni singola impresa.
È possibile partecipare condividendo il pacchetto
clienti e con un minimo gettone iniziale.
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di Andrea Beato
Dieci anni fa Valentino Tontodonati ha portato in Italia e in Abruzzo il cake design. Oggi, con Grandi Eventi Valentino, propone le sue creazioni per cerimonie, buffet, meeting…
IL PRINCIPE DELLE TORTE
ono nate pubblicazioni, siti internet, corsi, fiere e programmi televisivi inte-ramente dedicati. Il cake design è ormai una moda diffusa in tutto il mondo,
ma anche un vero e proprio business. Lo sa bene Valentino Tontodonati. Sulla personale capacità di creare dolci sculture ha costruito la sua fortuna e la sua impresa, Grandi Eventi Valentino. È stato tra i primi, un decennio fa, a introdurre in Italia questo nuovo modo di fare pasticceria, quando tutti erano legati a una con-cezione tradizionale. Originario di San Valenti-no (Pescara), all’età di soli tre anni è emigrato con la famiglia a Toronto, tornando poi nella nostra regione nel 2001. «In Canada - dice - i parenti gestiscono ancora un negozio storico, “Irresistible Cakes”, e un’azienda che produce la pasta di zucchero “Virgin Ice”, tra le migliori in commercio. Devo molto a mio zio, Johnny Vetere, per avermi insegnato il mestiere». Alla
Sbase c’è però un’indiscussa dote naturale. Ci vuole molta bravura e un senso artistico fuo-ri dal comune per inventarsi torte multipiano, dalle dimensioni extralarge, decorate in ogni dettaglio e che possono perfino riprodurre un intero stadio, i personaggi più amati di fumetti e cartoni animati o un corpetto da donna. Non ci sono limiti, qualunque richiesta del cliente viene accolta e allo stupore visivo si associa, una volta provato l’assaggio, quello legato al sapore. «In Abruzzo - ricorda Tontodonati - ho iniziato a lavorare per Mas, come maestro pa-sticcere. Poi ne sono diventato socio, insieme ad Adamo Di Natale e Stefano Mezzazappa, gestori delle location più suggestive per ceri-monie ed eventi, a cominciare dal Parco dei Principi. Lo scorso anno ho deciso di metter-mi in proprio, dando il via a questa realtà». La grande sede, con annesso punto vendita, è a Pescara, a pochi passi dall’Università d’An-nunzio, e rappresenta un biglietto da visita che, da subito, cattura l’attenzione.
VALENTINOTONTODONATI
CON LE SUE TORTEALL’INTERNO DI GRANDI EVENTI
VALENTINO
A Toronto (nella foto), i parenti di
Tontodonati gestiscono la pasticceria
“Irresistible Cakes” e con l’azienda
Liberty Group producono la pasta di
zucchero “Virgin Ice”. Il prodotto,
presto in commercio anche in Italia e
in Europa, è utilizzato anche da Bartolo
“Buddy” Valastro, il famoso “boss delle
torte” (nella foto in basso). A Pescara
Valentino Tontodonati supporta anche
l’attività “Forever Lasting Gifts”,
bomboniere personalizzate.
IN CANADA...
30 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
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32 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
La nostra attività principale è quel-la dell'acquisto di oro usato; inol-tre, siamo iscritti in Banca d'Italia nell'albo degli operatori professio-nali in oro dal 2011 e trattiamo on line la vendita di lingotti e monete
da investimento - spiega Primiterra -. Operiamo da sempre all'insegna della massima trasparenza e professionalità». Nel 2004 l'apertura del primo punto vendita a Giulianova (Teramo); dal 2010 Royal Gold è presente anche a Roseto (Teramo), con un elegante punto vendita arredato all'inse-gna di uno spiccato gusto per l'arte. «Per il mo-mento, la vendita di lingotti e monete avviene on line, attraverso il nostro sito www.bancometal-lipreziosi.com, poiché questo tipo di commer-cio, qui in Italia, è stato liberalizzato da agosto 2012. Attualmente, si sta recependo la legge: tra breve, sarà possibile acquistarli direttamente in loco. Spediamo l’oro ovunque voglia il cliente. Tramite il sito e il numero verde abbiamo con-tatti da tutta Italia: il nostro oro viaggia sempre assicurato a nostro rischio». Sul sito sono ri-portate tutte le normative in materia per avere informazioni riguardo questo particolare tipo d’investimento. «Uno dei primi vantaggi per chi acquista oro da investimento è l'esenzione iva.
«Investire in oro? Con l’esperienza di Royal GoldGabriele Primiterra ci parla della sua attività e in particolare dei vantaggi per chi vuole investire, in tutta sicurezza, nel metallo prezioso…
di Roberta Villini
L'AZIENDAÈ ATTIVA
FIN DAL 2004IN QUESTOSETTORE
I PUNTI VENDITA
Royal Gold è a Giulianova (Teramo), con il punto vendita "storico", aperto nel 2004 in un elegante palazzetto in via Turati 11, e a Roseto (Teramo), con un negozio più grande, aperto nel 2010 in via Nazionale. Gabriele Primiterra, amministratore unico e socio, condivide l’attività con sua moglie e una collaboratrice, che gestiscono il punto ven-dita di Giulianova: a lui la gestione del negozio di Roseto. Iscritto nell’albo operatori professionali in oro della Banca d’Italia dal 2011, Primiterra si occupa per conto di Royal Gold dell’acquisto di oro usato in loco e della vendita on line di lingotti e monete d’oro, garantendo ai clienti la massima trasparenza e professionalità. Nel sito www.banco-metallipreziosi.com, oltre alla normativa di riferi-mento in materia, alle indicazioni per raggiungere i due punti vendita, e ai numeri telefonici, ci sono un indirizzo mail - info@bancometallipreziosi.com - e un numero verde, 800 090550, per con-tattare gratuitamente gli operatori Royal Gold. A breve sarà possibile trattare la vendita di lingotti e monete direttamente in sede.
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GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 33
Quando ho iniziato, nel 2004, eravamo in pochi a occuparci di questa attività: da allora a oggi il valore dell'oro puro in borsa è quadruplicato. Attualmente, c'è stata una leggera flessione nelle quotazioni, relativamente al fatto che il dolla-ro, moneta usata per negoziarlo, si è svalutato rispetto all'euro, ma a breve è previsto un forte rialzo». A disposizione della clientela, ci sono
monete di tutti i paesi, alcune delle quali tutt’ora in corso, e di tutti i pesi, per soddisfare qualsi-asi volume di investimento. Ci mostra monete da un'oncia, mezz'oncia, un quarto di oncia, un decimo e un ventesimo di oncia. «Di solito le serie più gettonate sono prodotte secondo questi tagli - puntualizza -». E fornisce qualche dritta su come investire oculatamente. «Per l'investi-
GUIDA ALL'ACQUISTO DELL'ORO
• INVESTIRE IN ORO FISICOL'investimento più sicuro è quello in lingotti
e monete d'oro, definiti oro fisico da investi-
mento. Avviene acquistandoli direttamente
tramite Royal Gold o servendosi delle com-
petenze legali e professionali degli operato-
ri, che si occupano della trasformazione dei
preziosi del cliente in lingotti d'oro 999,9‰
(fine gold, oro puro).
• IL BENE RIFUGIOL'oro è sempre stato il bene di rifugio per
eccellenza: non soffre la svalutazione della
moneta, in qualsiasi parte del mondo ha lo
stesso valore, indicato dalla borsa ameri-
cana e dal Fixing di Londra, viene venduto
sempre a un valore certo ed è "intracciato".
Inoltre, l'acquisto di oro da investimento
non è soggetto al pagamento di iva.
• LINGOTTI E MONETE D'OROA disposizione della clientela, ci sono
monete di tutti i paesi, alcune delle quali
tutt'ora in corso, e di tutti i pesi, per soddi-
sfare qualsiasi volume di investimento. Per
l'investimento di forti somme, conviene ac-
quistare i lingotti. Se l'obiettivo è rivendere,
convengono le monete: tagli più piccoli si
vendono con più facilità.
mento di forti somme, conviene acquistare i lingotti: a parità di prezzo rispetto alle mone-te, se ne acquista un quantitativo maggiore. Se l'obiettivo è rivendere, convengono le monete: tagli più piccoli si vendono con più facilità e possono essere appetibili anche per un numi-smatico». Sia le monete che i lingotti sono pro-dotti dall'azienda svizzera Argor Heraeus, che rappresenta un marchio a garanzia di qualità e serietà nel mondo. «Si può anche non saggiare il lingotto con questo marchio, è come se fosse al portatore». Non il solito compro oro: Royal Gold offre la possibilità di un investimento sicu-ro e garantito. «L'oro è sempre stato il bene di ri-fugio per eccellenza, non soffre la svalutazione della moneta e in qualsiasi parte del mondo ha lo stesso valore, indicato dalla borsa americana e dal Fixing di Londra, viene venduto sempre a un valore certo - sottolinea Primiterra -». Un altro servizio fornito è il riacquisto garantito: «Significa che tutto l'oro che il cliente acqui-sta da noi, dopo circa un mese lo riacquistiamo tranquillamente». Non trattano la rivendita di oro usato: tutto quello che acquistano viene rimesso sul mercato dopo apposita lavorazio-ne per riportarlo a oro puro. Al momento della vendita, la bilancia è a vista così che il cliente possa controllare il peso effettivo dell'oggetto. Inoltre, ogni vendita è accompagnata da relati-vo atto con i dati del cliente e del negoziante e la descrizione dettagliata dell’oggetto venduto, all'insegna della massima trasparenza. Il signor Primiterra ci saluta con un'importante racco-mandazione: «I compro oro normali chiedono solo il documento di chi vende. Diffidare di chi vuol dare in contanti più di mille euro».
Gabriele Primiterra e il negozio Royal Gold di Roseto (Teramo). Un altro punto vendita si trova a Giulianova (Teramo)ed è gestito dalla moglie
Dal 2000 a un risparmiatore privato italiano è permesso detenere anche oro fino. L’investimento più comune è in lingotti o monete
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Panda diventa davvero inarrestabi le graz ie a l la t raz ione integra le con inser imento
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unica per l ’off- road 5 post i p iù compatta su l mercato. Sarà per i l suo assetto r ia lzato,
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Lo staff di Astra fotografato all’esterno della sede teramana. Nella prima fila in basso, al centro e senza camice,i tre soci: da destra Alfio Di Domenico (chimico), Valter Zeppillo (perito chimico) e Michele De Berardis (chimico)
Astra, la chimica al primo postoStudio chimico e società di gestione d’impianti di depurazione
di Andrea Beato
i appresta a tagliare il traguar-do dei trentatré anni di attivi-tà. Stiamo parlando di Astra, azienda fondata nel 1980 a Teramo. I protagonisti sono tre chimici Alfio Di Domeni-
co, Michele De Berardis e Valter Zeppillo. «Sia-mo partiti - ricordano i tre - specializzandoci come studio chimico, dotato di un laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche, capaci di offrire anche consulenze ambientali e nel campo della sicurezza sui luoghi di lavoro». Tematiche, allora, che a poco a poco iniziavano a diffonder-si e ad essere tenute in considerazione. «Poi, nel 1987, abbiamo dato vita alla società di servizi Astra, impegnata nella gestione di impianti di depurazione, con personale e attrezzature pro-prie». Un’anima aggiuntiva, completamente
Sintegrata con la prima, che ha permesso di arric-chire l’offerta. «Oggi rappresentiamo una realtà che è ulteriormente cresciuta, ampliando com-petenze, servizi e personale specifico, diventan-do un punto di riferimento per il territorio». I clienti sono enti pubblici, privati, imprese, tra cui anche big player nazionali del settore agro-alimentare, chimico, metalmeccanico, che si ri-
volgono ad Astra sapendo di trovare un partner serio e affidabile. Lo staff raggruppa quindici dipendenti più alcuni collaboratori esterni. «Il nostro laboratorio - continuano i tre soci - rispet-ta la norma Iso 17025 e ha circa duecentocin-quanta prove accreditate “Accredia”. Vengono eseguite analisi su tutte le matrici ambientali, alimentari ed esami qualificati sugli ambienti di vita e di lavoro, ricercando la presenza di inqui-nanti chimici e la misurazione di agenti fisici. Garantiamo i più moderni strumenti: gas massa, liquido-massa, Icp, sistema “purge and trap”, solo per fare qualche esempio». Per il prossimo futuro Di Domenico, De Berardis e Zeppillo hanno in mente di potenziare il settore alimen-tare e quello dei siti contaminati, rafforzamento che porterà ad impiegare nuove attrezzature e ad assumere ulteriore personale.
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36 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
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« L’unione fa la forza!». Devo-no averlo pensato Cosimo Ci-rasino e Massimo Ciarcelluti quando, tre anni fa, hanno deci-so di dar vita alla Stonehenge, agenzia Fondiaria-Sai Divisio-
ne Sai di Pescara Sud. Cirasino, cinquantadue anni, vanta una lunga esperienza in Sai, dal 1987 nella direzione territoriale, poi, dal 1997, come agente generale a Pescara; Ciarcelluti, trenta-quattro anni e una laurea alla Luiss, è figlio di Fernando, storico agente Sai di Francavilla al Mare, con oltre trentacinque anni di successo nel campo assicurativo. «Tutto nasce - ci spiegano - dall'esigenza di assumere una dimensione quan-titativa e qualitativa atta a fronteggiare le sfide di un mercato sempre più complesso e in rapida evoluzione». Il nome scelto rimanda al famoso sito neolitico inglese, che evoca concretezza e solidità. «Sono le stesse caratteristiche che ci contraddistinguono nel lavoro di tutti i giorni».
DA SINISTRA COSIMOCIRASINO E MASSIMOCIARCELLUTI, SOCIDI STONEHENGE
L’agenzia generale Fondiaria-Sai Divisione Sai di Pescara Sud, con sede in Piazza Pierangeli 45, è il frutto della nostra integrazione e vanta una squadra di ottimo livello, oltre tremila clienti con un’operatività che dalla città dannunziana si estende verso le aree limitrofe fino al punto ven-dita di Tollo (Chieti), gestito da un professionista di lunga esperienza. Le nostre proposte assicu-rative si rivolgono alle persone, alle famiglie, ai professionisti, ma sopratutto alle Pmi. La nostra specializzazione è nel settore “corporate”, dove possiamo esprimere le nostre competenze in aree ad alto contenuto consulenziale relativamente ai rischi tipici dell'impresa (incendio e danni ai fabbricati, macchinari, impianti, apparecchiatu-
Una copertura assicurativa dedicata al
rischio di terremoto, valida per le imprese
e ora anche per le abitazioni private. È la
soluzione, estensione della polizza Retail
Più Casa Classic, pensata e proposta dalla
compagnia. Il premio varia in funzione della
tipologia di fabbricato: antisismico, tradizio-
nale o di altro genere. Un valido strumento
per tutelarsi di fronte agli eventi sismici e
catastrofali che, in questi anni, si stanno
verificando con sempre maggiore frequenza
nel nostro paese.
PASSIONE FINANZA
GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 37
Nei momentiche contano,noi ci siamo:il partnera cui affidarsiLe proposte assicurative per persone e aziende di Stonehenge, agenzia Fondiaria-Sai Divisione Sai di Pescara Sud, diretta da Cosimo Cirasino e Massimo Ciarcelluti…
di Andrea Beato
re elettroniche e responsabilità civile) fino ai co-siddetti ”rischi tecnologici”, che comprendono le coperture di impianti fotovoltaici ed energie alternative in genere o relative alle esigenze delle imprese edili (come la polizza Car - Contractor’s all risks - per la realizzazione di opere civili, la conseguente postuma decennale e le fideiussio-ni collegate al settore). Il nostro staff offre vere soluzioni assicurative attraverso una gamma completa e attuale di prodotti, dalla tutela della famiglia alle professioni, al risparmio e alla pre-videnza integrativa. Attraverso Finitalia, gruppo Unipol, disponiamo di un servizio finanziario che permette di rateizzare i premi assicurativi anche a tasso zero, importante in un periodo di forte crisi di liquidità. Il nostro è un approccio mirato, con la logica dell'analisi e gestione del ri-schio. Cerchiamo di costruire delle coperture non standardizzate, ma “tailor-made”, confezionate su misura. Siamo un partner per i nostri clienti. Noi ci siamo nei momenti che contano».
Nel 2012 Unipol Gruppo Finanziario ha
assunto il controllo di Fondiaria-Sai, contri-
buendo così a creare, con le sue persone e
i suoi clienti, uno dei più importanti gruppi
assicurativi e finanziari operanti in Italia e,
per dimensione, tra i primi in Europa.
UNIPOL/FONDIARIA SAI
La squadra di professionisti dell’agenzia. 1. Enzo Di Pentima (subagente Francavilla al Mare - Chieti) 2. Marianna Alleva (responsabile ufficio sinistri, amministrazione e controllo) 3. Gianfranco Pellegrini (subagente filiale di Tollo - Chieti) 4. Emilio Tobia (responsabile commerciale e customer care) 5. Monica Leonzio (responsabile front office)
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38 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
SPECIALE PITTI BIMBO
dalla nostra inviata a Firenze Valeria Radiconcini
Tante le aziende della nostra regione chesi sono rese protagoniste della kermesse
dedicata al childrenswear. Il nostroresoconto da Firenze…
na tre giorni per esplorare i trend e le prospettive della moda bambino per la prossima stagio-ne autunno/inverno nella corni-ce di una poderosa fortezza ri-
nascimentale. Il Pitti Immagine Bimbo, giunto alla sua edizione numero 76, dal 17 al 19 gen-naio ha permesso come ogni anno a centinaia di aziende e migliaia di visitatori di incontrarsi, confrontarsi e concludere affari in previsione dell’arrivo sul mercato delle nuove collezioni. Un appuntamento che per due volte l’anno ac-cende i riflettori. Un’occasione d’affari ma anche una vera fashion week. Tanti gli appun-tamenti della tre giorni, dalle sfilate, in cui i giovanissimi modelli percorrono la passerella in una atmosfera colorata e scanzonata, a coc-ktail party, brunch, e spettacoli. Il tutto all’in-terno dei padiglioni in cui l’architettura moder-na si armonizza con le massicce strutture della Fortezza da Basso. A dare un tocco di colore il tema scelto per questa edizione: i libri. Libri
Il Pitti Bimbosi veste con le
abruzzesi
U
SPECIALE PITTI BIMBO
GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 39
7.200 compratori • 2.700 buyer esteri • 10.000 visitatori in totale 475 tra collezioni e marchi • 177 di questi sono stranieri 47.000 metri quadrati di superficie espositiva
I NUMERI DI QUESTA EDIZIONE
Russia primo Paese meta per le esportazioni:
l’export verso la grandefederazione euroasiatica ha registrato un +11% che vale 21,3 milioni di euro e copre
il 18% dell’export
che pendono dal soffitto del padiglione centra-le, che formano una turbinosa scultura, che ri-coprono la ghiaia delle aree esterne. A definire il respiro internazionale di questa manifesta-zione sono i numeri. Pitti Bimbo vede parteci-pare più di 475 tra collezioni e marchi e di questi 177 sono stranieri. L’importanza di es-sere presenti è segnalata anche dai 60 marchi che sono tornati o per la prima volta sono giun-ti all’appuntamento fiorentino. Tra essi si nota-no Avirex, New Balance. Dr. Martens e Sivi-glia. A confermare Pitti Bimbo come un punto di riferimento su scala globale del childrenswe-ar ci sono però soprattutto le migliaia di buyer e visitatori che popolano i 47.000 metri quadra-ti di superficie espositiva. Tra essi si annovera-no compratori italiani e internazionali di primo livello, dalle più esclusive boutique ai colossi come Rinascente, i britannici Harrods e Sel-fridges, i francesi Le Bon Marché e Galleries Lafayette, El Corte Inglés dalla Spagna e Il Giardino dei Ciliegi dalla Russia, Lollypop dagli Emirati Arabi, fino ad arrivare ai buyer asiatici e dal Sud America. Una presenza im-portante se si conta che le catene rappresentano il 42% del mercato consumer. Questa forte pre-senza straniera è un’ancora di salvezza in un
momento di mercato particolarmente difficile. Anche nella moda 0-14 anni, infatti, la crisi incide sulle scelte dei consumatori. Benché i prodotti di alta gamma tendenzialmente non vedano variare molto la domanda in base alle congiunture, il settore vede il fatturato com-plessivo calare dell’1,1%. Un andamento nega-tivo dato soprattutto dall’indebolimento del mercato interno, che vede infatti diminuire le importazioni e chiudere il 2012 con un -3,6% dei consumi nazionali. I dati raccolti da Sita Ricerca, per conto di Sistema Moda Italia (fe-derazione che rappresenta gli interessi di 60 mila aziende del fashion italiano), evidenziano come per l’Autunno/Inverno 2011/2012 si sia
dovuto affrontare un calo del 5,8% del sell-out, un arretramento della spesa che ha col-pito nella medesima maniera tutti e tre i settori della moda junior: bambino, bambi-na e neonato. A risentire della congiuntura sono sia le catene (-3,7%) sia il dettaglio indipendente (-5,2%). Nuova tendenza per l’Italia è la crescita delle vendite online. Se il consumatore italiano è stato lento ad ac-cettare l’acquisto via web, l’e-commerce sta prendendo ormai piede sia per la possibilità di trovare prezzi vantaggiosi sia per la co-modità di fare un ordine che arriva diretta-mente a casa. La situazione non proprio rosea viene però bilanciata dalla tenuta del
EUROPEAN CULTURE JUNIOR
NELL’AREA INDUSTRIALE DI SANTA SCO-
LASTICA (TERAMO) TROVANO SPAZIO I DUE
STABILIMENTI DI EUROPEAN CULTURE,
MARCHIO DI PROPRIETÀ DI DFP
INTERNATIONAL, CHE HA INOLTRE
FASHIONPROOF, ECU E AVANTGARDENIM.
OLTRE ALLA LINEA UOMO E DONNA C’È
ANCHE LA LINEA JUNIOR CHE È APPUNTO
QUELLA CHE ANCHE QUEST’ANNO È STATA
PRESENTATA AL PITTI IMMAGINE BIMBO
DI FIRENZE. I CAPI SONO PENSATI PER
AVERE UNA BUONA VESTIBILITÀ E, COME
QUELLI PER ADULTO, SONO CARATTERIZ-
ZATI DA TESSUTI AD ALTA RESISTENZA
ALL’USURA. CARATTERISTICA SPECIFICA
DI EUROPEAN CULTURE È LA TECNICA
DEL “TINTO CAPO”. ALLA BASE C’È LA
SCELTA DI TESSUTI COMPOSTI DA FIBRE
NATURALI DIVERSE E CHE, PER LE LORO
CARATTERISTICHE, DANNO ANCHE DIVER-
SA RISPOSTA AL BAGNO DI COLORE. LA
COLORAZIONE AVVIENE INFATTI IN VASCHE
IN CUI I TESSUTI VENGONO TENUTI PER
CIRCA 4 ORE ALLA TEMPERATURA DI 95°,
CON UN AGGIUNTIVO EFFETTO STERILIZZAN-
TE. UN SIMILE TRATTAMENTO CONFERISCE
AI CAPI LA CARATTERISTICA DI ESALTARE I
TONI DI COLORE NEL TEMPO, ATTRAVERSO
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40 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
mercato estero. I paesi più promettenti per capacità di acquisto si confermano essere la Russia, alcune repubbliche ex sovietiche, i paesi arabi come gli Emirati e Dubai. A ri-servare sorprese è la moda bebè. Anche in questo caso la Russia al primo posto: l’ex-port verso la grande federazione euroasiati-ca ha registrato un +11% che vale 21,3 mi-lioni di euro e copre il 18% dell’export del comparto. Per quanto riguarda i paesi dell’Unione segnali favorevoli provengono dalla Gran Bretagna, che con un +4,6% di distingue positivamente rispetto a molti altri membri Ue. Un altro caso particolare è la Cina. Se infatti la Repubblica Popolare for-nisce il 45% dell’abbigliamento per i picco-lissimi, la si trova anche tra i primi 20 paesi di export, segno che la crescita economica e la politica del figlio unico stanno creando un mercato per piccoli nuovi ricchi che i
I PRIMI VENTI MERCATI DIRIFERIMENTO DEL SETTORE:
RUSSIA (404 BUYER), GERMANIA (199), SPAGNA (186), TURCHIA (170), GRAN BRETAGNA (158),FRANCIA (145), BELGIO (111), OLANDA (88), GIAPPONE (84), UCRAINA (76), SVIZZERA (64),GRECIA (59), STATI UNITI (58),
POLONIA (55), CINA (54), COREA DEL SUD (48), BRASILE (47),PORTOGALLO (43), EMIRATIARABI (42) E ISRAELE (41)
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GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 43
genitori vogliono coccolare con il meglio della moda baby. La produzione per l’estero è la car-ta vincente per le aziende della moda junior abruzzese. Molti sono i compratori russi e dei paesi arabi che premiano la qualità e la cura di un made in Italy attento anche ai particolari. In una prima fase questi importanti buyer esteri cercavano il marchio o il brand rinomato anche come status symbol. Negli ultimi tempi la loro ricerca si è affinata, andando a scoprire marchi meno conosciuti ma caratterizzati da una forte italianità del prodotto, capaci di fornire capi pensati e lavorati totalmente in Italia con ma-nodopera qualificata, di fatto pezzi unici con inserti realizzati interamente a mano e una for-te impronta sartoriale. Si tratta spesso di azien-de nate dalla creatività di donne che comincia-no con realizzazioni per i figli o danno semplicemente spazio a un lato di creatività tipicamente femminile. Dall’ambito familiare le attività sono cresciute coinvolgendo mariti e figli per poi diventare una vera impresa. Un frutto tipico della struttura economica italiana, che ha il suo motore nella piccola e media im-presa, spesso a conduzione familiare, in cui vita personale e vita imprenditoriale si intrecciano. Aziende come la sulmonese Piccola Ludo e le corropolesi Eupean Culture e Ladia si affaccia-no sul mercato internazionale consapevoli del fatto che la nicchia di mercato in cui vanno a inserirsi premia soprattutto chi riesce a garan-
IL LICENSING DI UNICA
CON SEDE A SAN GIOVANNI TEATINO
(CHIETI), UNICA È UNA DELLE AZIENDE
ABRUZZESI CHE HA COLTO LE OPPORTU-
NITÀ DEL LICENSING. CON LE PROFES-
SIONALITÀ USCITE BRILLANTEMENTE
DALLO SFALDAMENTO DEL GRUPPO
BURANI, UNICA HA IL SUO CENTRO
NELLA COMPETENZA MANAGERIALE E
ARTISTICA DI ROBERTA MARTINICCHIO,
STILISTA DA PIÙ DI VENT’ANNI NEL
SETTORE DELLA MODA BAMBINO E CHE
SI È ADOPERATA IN PRIMA PERSONA
AFFINCHÉ GRANDI BRAND INTERNA-
ZIONALI RESTASSERO IN ABRUZZO,
TUTELANDO COSÌ ANCHE L’OCCUPA-
ZIONE DI MAESTRANZE ALTAMENTE
SPECIALIZZATE. DI FATTO PRODOTTI
NATI E CREATI IN ABRUZZO FINISCONO
SUGLI SCAFFALI DEI MIGLIORI NEGOZI
DI TANTE PARTI DEL MONDO, FACEN-
DOSI APPREZZARE PER LA QUALITÀ E
LA CURA. ATTUALMENTE TRA I MARCHI
CHE SI AFFIDANO A UNICA PER DE-
CLINARE LA LINEA BAMBINO CI SONO
PATRIZIA PEPE E DIRK BIKKEMBERGS.
IN ENTRAMBI I CASI SI TRATTA DI MAR-
CHI GIÀ LEGATI AI DUE IMPRENDITORI
CHE HANNO DATO VITA A UNICA NEL
2010: CLAUDIO ORREA, PRESIDENTE DI
TESSILFORM, AZIENDA A CUI FA CAPO
IL MARCHIO PATRIZIA PEPE, E MAU-
RIZIO PIZZUTI, PRESIDENTE DI ZEIS
EXCELSA, CUI FANNO CAPO I MARCHI
DI PROPRIETÀ DOCKSTEPS, CULT E
VIRTUS PALESTRE, OLTRE ALLA LICENZA
BIKKEMBERGS. TRA I MARCHI SU CUI
LAVORA UNICA STA AVENDO UNA NUOVA
VITA VIRTUS. PER QUESTO BRAND, IN
QUESTA EDIZIONE DI PITTI IMMAGINE
BIMBO, VIENE PROPOSTA UNA FELPERIA
CHIC, CON APPLICAZIONI E RICAMI CHE
TRASFORMANO LO SPORTSWEAR IN
CAPI GLAMOUR PER LE BAMBINE E IN
UN CASUAL UN PO’ DANDY GLI ARTICOLI
PER IL BAMBINO, CON FOTO STAMPE E
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GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 45
JUNIOR G E I GRANDI MARCHI
Junior G, azienda ortonese da trent’anni nel
settore della moda bambino, punta tutto sul-
le licenze: sia che si tratti di creare la linea
bambino nel rispetto della filosofia del mar-
chio, sia che si tratti di inventare ex novo la
linea partendo da un brand che vuole affac-
ciarsi per la prima volta nel campo dell’ab-
bigliamento ma è già noto per produzioni di
altro tipo. L’azienda è nata quasi tre anni fa,
in seguito ad un accordo tra Giuseppe Bevi-
lacqua e la piemontese famiglia Monasterolo,
proprietaria della Mistral, per la realizzazio-
ne dei capi della linea Brooksfield Junior.
Da allora Junior G ha ampliato i confini del
suo lavoro e attualmente produce anche per
Cristinaffe e Jucca e ha realizzato una linea
di abbigliamento per la Panini, la famosa
casa editrice degli album e delle figurine del
campionato di calcio. Anche in questo caso
un’impresa di famiglia: Giuseppe Bevilacqua
è titolare e marito di Antonietta Imbastaro, la
stilista che cura le collezioni Cristinaeffe e Juc-
ca, ossia il femminile junior «Possiamo parlare
di un vero e proprio polo della moda a Ortona
(Chieti), dove abbiamo i nostri uffici, i magazzini
e i laboratori esterni a cui ci rivolgiamo - spiega
Bevilacqua -. Lì abbiamo la nostra sede storica,
e arriviamo a coinvolgere circa 200 persone tra
dipendenti e indotto. Facciamo questo lavoro da
più di vent’anni. Solo per fare esempi, già anni fa
producevamo e distribuivamo come licenziatari
per Benetton e Laura Biagiotti» . La differenza di
mercato interno e mercato estero è significativa
anche per Junior G. Se infatti l’Est Europa, la
Russia e la Turchia sono mercati promettenti per
le linee bambino soprattutto di fascia alta, l’Italia
è un'altra realtà. «Sul versante interno - precisa
Bevilacqua - un buon posizionamento del brand
nell’adulto è imprescindibile. È la linea adulto
che fa da traino. Chiaramente anche una selezio-
ne critica delle boutique in cui far trovare i nostri
abiti ci aiuta a definirci di fronte al cliente».
GIUSEPPE BEVILACQUA, TITOLARE DI JUNIOR G.
LA MOGLIE, ANTONIETTE IMBASTARO,
È LA STILISTA CHE CURA LE COLLEZIONI
CRISTINAEFFE JUCCA BROOKSFIELD
Brooksfield è un marchio che già da decenni
propone abbigliamento uomo di alta gamma.
Circa tre anni fa l’accordo tra la casa ortonese
e l’azienda piemontese ha portato Junior G a
declinare lo stile del marchio per i giovanissimi.
«Dedicarci alla linea bambino - racconta Luca
Di Santo (in foto), Export manager - è una sfida
in cui ci stiamo impegnando ». Di Santo ha
curato il progetto Panini: una linea più sportiva
dedicata allo storico album di figurine.
Il marchio Jucca è affidato a Junior G da tre
stagioni. Si tratta di una linea donna che trova
un buon successo soprattutto al Nord. «Siamo
ancora in una fase iniziale e anche all’estero
non siamo ancora fortemente presenti, fatta
eccezione per Russia e Turchia - chiarisce
Alessandra Bevilacqua (in foto), responsabile
commerciale Italia -. Siamo consapevoli del fat-
to che la fascia di prezzo su cui ci posizioniamo
è piuttosto alta. Lavoriamo sulla qualità».
Una femminilità fatta di pizzi e merletti.
E poi il tulle che fa capolino nel quotidiano,
stampe floccate, strass e perline. «L’idea
è quella di far sognare le bambine - dice
Antonietta Imbastaro, la stilista -. Anche per
questa collezione la scelta del rosa non è solo
dovuta alla femminilità classica di questo
colore, ma al fatto che le tonalità del rosa
sono molto care a Cristina (Cristina Bertelli,
titolare e stilista di Cristinaeffe, ndr)».
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46 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
tire la qualità totale. Questo significa sia una attenta selezione dei materiali da utilizzare, privilegiando i filati made in Italy, sia assu-mersi la responsabilità di un intero ciclo produttivo, dalla progettazione in poi, per poter procedere a controlli step dopo step. Asso nella manica di queste realtà è anche la politica di marketing che le porta a privi-legiare le boutique alle catene, assicurando una certa esclusività al prodotto e andando a inserirsi così nella fascia più alta del mer-cato internazionale, dal Giappone al Cana-da. Un’altra faccia del fashion bambini è il licensing. Le prestigiose griffe internazio-nali spesso nascono per l’abbigliamento uomo o donna, l’esigenza della linea kids interviene in un secondo momento, frequen-temente dopo che l’identità della firma si è
Pitti Bimbo racchiude un alto contenuto creativo:dagli eventi ai cataloghi, dal layout degli stand alle
collezioni, tutto èfonte d’ispirazione
PICCOLA LUDO
È a Sulmona (L’Aquila) che si trova il nido da
cui nascono le creazioni Piccola Ludo. Motore
propulsore dell’impresa sono la fantasia e la
passione di Cinzia Cinotti, titolare e stilista.
«All’inizio è cominciato tutto dal divertimento,
dalla soddisfazioni di creare realizzazioni per
la mia prima figlia, Ludovica. Sarebbe stato
appunto il suo nome a ispirarmi quando do-
vevo scegliere che nome dare all’azienda. Al-
lora non immaginavo ancora una dimensione
imprenditoriale. Poi ho fatto delle creazioni
per le amiche e anche dal loro stimolo è venu-
ta l’idea di portare su un piano professionale
questa mia passione». Sul mercato Piccola
Ludo arriva cinque anni fa, nel 2008. L’atten-
zione è concentrata sulla moda bambina e in
particolare sulle collezioni estive, dagli abitini
al beachwear, passando per gli accessori. Da
cinque anni al Pitti, Piccola Ludo presenta in
questo 2013 la prima collezione autunno/in-
verno. «Si è trattato di una scelta importante
- spiega Cinzia Cinotti - soprattutto perché ci
ha portato a confrontarci con nuovi aspetti del
lavoro. Nuove linee, nuovi materiali, con tutto
ciò che ne consegue. Bisogna tenere presente
che dietro i capi c’è un lavoro che seguo perso-
nalmente dall’inizio alla fine, anche material-
AL CENTRO CINZIA CINOTTI, TITOLARE
E STILISTA DI PICCOLA LUDO, CON LE DUE
FIGLIE LUDOVICA (A DESTRA) E LAVINIA
mente, perché procediamo in modo artigianale.
Quanto allo stile, come già per i capi primavera/
estate, la scelta è caduta sulle linee pulite, stile
bon ton. Un total look, dagli abiti agli accessori
è tutto coordinabile, in cui si esprime un classico
rivisitato per un’eleganza romantica e femminile».
Pur presenti nelle boutique di quasi tutta Italia,
anche per Piccola Ludo l’internazionalizzazione
è una parte importante del business. I capi sono
infatti presenti nei negozi più esclusivi: a Parigi
a due passi da rue de Rivoli, a Deira a Dubai tra
i grattacieli sul Golfo Persico, a Dnipropetrovs’k
la città dell’industria spaziale ucraina, a Valencia
vicino Calle Poeta Querol ossia il Golden Mile va-
lenzano, che ospita le migliori griffe internazionali.
SPECIALE PITTI BIMBO
GENNAIO/FEBBRAIO 2013 ABRUZZOMAGAZINE 49
LADIA E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Sulla costa abruzzese, ad Alba Adriatica (Tera-
mo), Ladia da dodici anni si dedica all’abbiglia-
mento e gli accessori bebè. Al centro ci sono gli
abiti per i piccolissimi e le culle, ma anche gli
abiti da cerimonia per bambine e ragazzine. «All’i-
nizio eravamo io, mia moglie, che è la creatrice
dei modelli, e un operaio. Ci siamo presentati sul
mercato abruzzese e marchigiano, siamo cresciu-
ti e ci siamo spostati da Alba Adriatica a Corro-
poli - spiega Luciano Antenucci, amministratore
e marito della stilista Ladia Di Ubaldo - Ora il
nostro stabilimento è di 1.600 metri quadri e ab-
biamo 27 dipendenti. Nell’azienda sono coinvolti
anche i figli, uno si occupa del mercato interno e
l’altra del comparto estero». Una crescita passata
attraverso l’internazionalizzazione. Il primo passo
è stato partecipare al Baglioni Bimbo, manifesta-
zione fiorentina dedicata alla moda junior e orga-
nizzata al Grand Hotel Baglioni, per poi approdare
al Pitti dieci anni fa. La partecipazione a questi
appuntamenti di peso internazionale ha permesso
di affacciarsi sui mercati esteri, soprattutto extra-
europei che si sono poi rivelati promettenti: «La
Russia, le repubbliche ex sovietiche e asiatiche
LUCIANO ANTENUCCI, AMMINISTRATORE
DELL’AZIENDA DI CORROPOLI (TERAMO) E
MARITO DELLA STILISTA LADIA DI UBALDO
sono un nostro punto di riferimento. Ci sono poi
i paesi Arabi. Il mercato Ue è invece più difficile,
anche per la sfortunata congiuntura economica
degli ultimi anni, ma resta comunque un fatto che
per noi l’export vale il 70% circa del fatturato».
Gli stranieri premiano soprattutto la garanzia di
un prodotto 100% made in Italy. «Facciamo a
mano tutti i capi e i materiali che scegliamo ba-
diamo che siano autoctoni. Per fare un esem-
pio adoperiamo solo la lana Zegna, per scelta.
Quanto al filato, poi. lo smacchiniamo noi. Per
la realizzazione dei capi si procede un pezzo
alla volta, si tratta di un lavoro praticamen-
te artigianale, realizzato da sarte qualificate
che realizzano a mano anche i ricami e le
applicazioni».
ben consolidata. La forza del marchio è fonda-mentale per creare nel consumatore quella ten-denza a vestire in tandem genitori e figli: il bimbo come il papà e la bimba come la mamma, stimolando la parte ludica dell’acquisto per i genitori e soddisfacendo la voglia dei piccoli di somigliare ai grandi. Di qui l’esigenza di declinare in versione junior la linea adulto e di affidarsi quindi a chi ha il know how per farlo, essendo già sul mercato e conoscendo le speci-ficità dei capi bambino. Qui entrano in gioco le aziende abruzzesi che meglio hanno saputo cogliere l’importanza del licensing, come Uni-ca e Junior G. In entrambi i casi si tratta di aziende nate dopo il fallimento del gruppo Bu-rani e che sono quindi riuscite a non disperdere un patrimonio di professionalità esistente ma all’epoca a rischio. Il declino dell’azienda di Cavriago era cominciato, complice la crisi in-ternazionale, nel 2008 con il crollo in Borsa del titolo Burani e la chiusura del bilancio in rosso,
per avere poi il suo punto di non ritorno nel 2012, quando il tribunale di Reggio Emilia, dopo due anni di amministrazione straordi-naria, presentava istanza di fallimento alla Mariella Burani Fashion Group. Nei burra-scosi anni tra il 2008 e il 2010 quindi dalla Junior Fashion Group, la controllata che si occupava del settore bambino, sono nate nuove aziende che sono riuscite a evitare l’annegamento di un’esperienza decennale e professionalità mature nel campo del fashion junior. Tornate sul mercato, le azien-de abruzzesi hanno puntato ancora sul licen-sing come nella loro vita precedente, conti-nuando a far vivere il polo ortonese del moda 0-16. Non si tratta infatti di isole nel nulla, ma di imprese che con l’indotto cre-ano una filiera produttiva che resiste alla innegabile crisi del settore e costituisce una realtà interessante anche dal punto di vista occupazionale.
SPECIALE PITTI BIMBO
di Raffaella Sciarra
Raffaella Sciarra
PESCION,Luca Mastromatteiinterpreta il maresulle orme del papà
50 ABRUZZOMAGAZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2013
ABBIAMO CENATO PER VOI
N el logo del ristorante Pescion, un nome che non lascia dub-bi circa la materia prima usata in cucina, una motocicletta guidata da un ardito centauro sembra prendere la rincorsa sul ponte formato dalle singole lettere, per poi gettarsi tra le curve delle onde stilizzate. Non ci vuole molto per capire
che Luca Mastromattei ha desiderato omaggiare anche in questo modo l'indimenticabile figura paterna, un'icona per tutti i pescaresi. La foto in bianco e nero di Eriberto, che negli anni '60, a cavallo di una moto, si lancia impavido dal ponte del comune dritto nelle gelide acque del fiume Pescara, domina sulla parete color ocra del ristorante. È figlio d'arte Luca, anche nell'idea di imprenditorialità legata al territorio. Sin da giovanissimo, e molto giovane lo è ancora, si è consacrato all'arte culinaria, studiando da chef e aprendosi per diversi anni ad esperienze lavorative internazionali, in Francia, Spagna e Regno Unito. Poi la decisione di rientrare in Italia e aprire un ristorante insieme a Piera, aspirante sommelier, che con il suo know how completa la professionalità del servizio. Un successo annun-ciato quello di Mastromattei, che da aprile avrà anche la direzione del Castello Marcantonio di Cepagatti (Pescara), prestigiosa dimora storica oggi splendida location di matrimoni e cerimonie. Il ristorante Pescion è intimo ed elegante, la cucina originale e raffinata, il servizio puntuale ed impeccabile: il posto ideale per celebrare un'occasione speciale o anche solamente per gustare dell'ottimo pesce. Semplicità, freschezza dei prodotti e stagionalità sono le parole chiave di una formula vincente in cui il prodotto viene esaltato, spesso in maniera insolita, senza mai essere alterato. Mastromattei, come suggerisce lo slogan del suo sito web, interpreta il mare, con originalità e creatività. Le specialità sono rappresentate dai crudi, disponibili anche su richiesta, dalla pasta fatta a mano e condita dai succulenti frutti del mare, e dai secondi cucinati al carbone, con la semplice aggiunta di un filo d'olio.
Noi abbiamo assaggiato dell'ottimo baccalà in pastella di polenta, condito da un'emulsione di olive in pasta e lime, seguito da un eccellente piatto di rigatoncelli fatti in casa, con seppioline, olio al basilico e crema di lentic-chie, roba da gourmet. Lo stesso può dirsi del particolarissimo trancetto di salmone scottato alla piastra, accompagnato da patate viola, crema di olive e arachidi tostate. Ricca la scelta dei vini, soprattutto regionali per mantenere uno sguardo sul territorio, come il Trebbiano d'Abruzzo che ha allietato serata, ma anche nazionali ed esteri. Pescion mantiene alto il li-vello anche sulla selezione di dolci e sorbetti, tutti rigorosamente preparati in loco: per noi limon passé, una delizia realizzata con due ingredienti in apparenza inconciliabili, panna e succo di limone, e riequilibrata dal gusto dolce delle amarene. Il prezzo medio per una cena completa si aggira sui 35, 40 euro, vini esclusi. Nel ristorante si organizzano periodicamente anche serate degustazione a tema, come quella dedicata al "crudo con bollicine", o ad altri prodotti del mare in particolare. Giorno di chiusura: lunedì (la domenica è aperto solo su prenotazione). Bon appétit!
Via Dei Pretuzi 1965127 Pescara (Pe)Tel. 085.62942
RISTORANTE PESCION
www.pescion.it