Traumi Dell'App
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I capitoli seguenti, realizzati dal Prof. Antonello De Lisa e dai Medici Specializzandi della Scuola di Urologia, vogliono essere un ausilio per la conoscenza delle principali patologie di interesse urologico e costituiscono una base su cui iniziare lo studio della parte urologica relativa al Corso Integrato di Urologia e Nefrologia.Ulteriori approfondimenti potrebbero essere necessari per quanto non presente in questa trattazione ed essere reperiti nei principali testi di Urologia
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Corso integrato diUrologia e Nefrologia Clinica Urologica di
CagliariProf. Antonello De Lisa
I TRAUMI DELL’APPARATO UROGENITALE
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Nel campo della traumatologia si considerano diversi tipi di lesioni
dell’apparato genito-urinario che vengono classificati come:
TRAUMI CHIUSI ( lesione senza contatto diretto con l’esterno
TRAUMI APERTI ( O PENETRANTI ) ( con contatto diretto con l’esterno )
ma anche come
TRAUMI DIRETTI ( in questo caso il trauma comprime la parete addominale e gli organi che stanno davanti al rene; questo schiacciamento fa si che si formino delle linee di rottura nel parenchima )
TRAUMI INDIRETTI ( per es. quando un soggetto cade per terra e batte il fianco su uno scalino o cade in piedi ). Possono essere dovuti anche a “ colpo-contracolpo”: ciò comporta la migrazione del rene al momento dell’arresto del soggetto sul pavimento, uno stiramento del peduncolo vascolare e quindi l’eventuale rottura del vaso.
Le lesioni più frequenti sono quelle chiuse, cioè traumi dove l’energia esterna
agisce in modo non perforante. Quelle penetranti sono dovute a lama, arma da
fuoco o impalamento.
L’azione della forza può avvenire come: COLPO URTO COMPRESSIONE
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I traumi possono coinvolgere: RENI URETERE VESCICA URETRA GENITALI ESTERNI
Rispetto a tutti i traumi quelli dell’apparato urinario sono l’1%. Al primo posto
quelli renali ( 50 – 60 % ) ( in genere è più colpito il sinistro e soprattutto con
frequenza di 4 ♂:1 ♀ in una età che và soprattutto da 11 a 40 anni.); seguita da
quelli a carico della vescica, dell’uretra maschile e dei genitali maschili. I danni
ureterali sono rari, circa
3 – 5 % rispetto a tutti gli altri danni urologici.
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TRAUMI RENALI:
Le CAUSE più frequenti sono gli incidenti automobilistici, di lotta, da caduta
o da sport da contatto. Nel caso di collisione di veicoli ad alta velocità si
possono avere traumi renali da decelerazione rapida, causa di gravi danni
vascolari.
I traumi renali possono essere classificati in diversi modi:
La classificazione più frequentemente usata è quella di Mc Aninch 1995:
STADIO I: lieve contusione renale: ematoma sottocapsulare, capsula renale intatta
STADIO II: lieve lacerazione del parenchima renale ( < 1 cm di profondità; lesione della corteccia con buona circolazione collaterale ); rottura della capsula, nessuna lesione del sistema caliceale del bacinetto renale.
STADIO III: profonda lacerazione del parenchima renale ( > 1 cm di profondità; lesione della midollare con interruzione dei vasi interlobari ) con o senza frammenti devitalizzati, nessuno stravaso di urina
STADIO IV: lacerazione del parenchima con lesione segmentale dei vasi e rottura del sistema caliceale del bacinetto renale, oppure lesione isolata dei vasi ( urinoma, deficit segmentale della funzionalità )
STADIO V: strappo dell’ilo oppure rene pluriframmentato, spappolamento, lacerazione del peduncolo vascolare, trombizzazione delle arterie renali, devascolarizzazione totale, rene completamente maciullato.
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Altra classificazione importante è quella ANATOMO PATOLOGICA:
TRAUMI RENALI MINORI: ( 85 % dei casi ); sono caratterizzati solitamente da CONTUSIONE: con un ematoma sottocapsulare o lacerazione della corticale superficiale.
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TRAUMI RENALI MAGGIORI: ( 15% dei casi ): profonde lacerazioni cortico midollari possono estendersi nel sistema caliceale causando uno stravaso urinario nello spazio perirenale e formazione di grandi ematomi retroperitoneali e perirenali
TRAUMI VASCOLARI: ( 1% di tutti i casi di traumi chiusi ): le lesioni vascolari del peduncolo renale si possono avere nei traumi chiusi. L’arteria o la vena possono avere una avulsione parziale o totale oppure uno stiramento della arteria renale principale che può causare una trombosi dell’arteria stessa. Tali lesioni vascolari sono difficili da diagnosticare e portano ad una distruzione totale del rene se non si interviene precocemente.
CLINICA:
Nella ricerca di lesioni che pongono il sospetto di lesioni renali è fondamentale
valutare i SEGNI e i SINTOMI.
I SEGNI E I SINTOMI del trauma addominale sono rappresentati da:
- DOLORE localizzato al fianco o diffuso a tutto l’addome (le lesioni di altri organi addominali possono dare addome acuto e mascherare una lesione renale)
- EMATURIA: può essere micro o macroscopica.
- SEGNI DI ABBONDANTE SANGUINAMENTO retroperitoneale: . ecchimosi al fianco o ai quadranti superiori dell’addome . dolore addominale diffuso o “ addome acuto” . massa palpabile da grosso ematoma o da stravaso urinario.
- DOLORE LOCALE ALLA PRESSIONE- ATONIA INTESTINALE- NAUSEA- VOMITO- PERITONITE- SHOCK EMORRAGICO O SETTICO
DIAGNOSI:
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Se il paziente è cosciente deve essere effettuata l’ANAMNESI che ci fornisce
dati sull’evento lesivo.
Immediatamente dopo l’esame obiettivo è FONDAMENTALE : è necessario
cercare eventuali contusioni delle regioni lombare o del fianco e l’eventuale
presenza di frattura delle ultime coste, la presenza di ferite penetranti in
prossimità del rene. Un segno importante è comunque l’EMATURIA perché la
presenza di sangue nelle urine è legato ad uno stiramento o una lacerazione dei
vasi della via escretrice urinaria oppure in seguito ad una rottura di parenchima
e via escretrice o direttamente dal parenchima renale.
Per instaurare una terapia è fondamentale stabilire lo stadio di malattia o lo
stadio di lesione, visto che la diagnosi è già stata effettuata per cui è necessario
praticare alcuni accertamenti strumentali tra cui:
ECOGRAFIA ( permette di evidenziare eventuali versamenti perirenali )
ECOCOLORDOPPLER ( fornisce notizie sulle caratteristiche temporo spaziali del flusso sanguigno. Potrebbe evidenziare la rottura del peduncolo con chiusura dell’arteria e quindi rene devascolarizzato )
Rx BACINO e COSTE: importante per eventuale frattura che può causare lesione renale o di altre parti dell’apparato urinario
UROGRAFIA : ci permette di vedere la via escretrice e l’uretere . Permette di evidenziare lesioni ed eventuali stravasi come ad esempio un urinoma ( è fondamentale; se il rene non si visualizza, ad es. per avulsione totale del peduncolo, per trombosi arteriosa, per spasmo vascolare)
TC ( ci dà dati morfologici e funzionali oltre che informazioni su tutti gli altri organi addominali )
ARTERIOGRAFIA ( utile nei casi in cui si sospetta lesione a carico dei vasi renali ); talvolta può anche essere usata per embolizzare dei vasi)
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URETROGRAFIA ( da eseguire se si sospetta che la lesione abbia coinvolto anche l’uretra )
CISTOGRAFIA ( da eseguire se il trauma ha coinvolto altre zone dell’addome come ad esempio l’ipograstrio che potrebbe aver causato anche una lesione vescicale )
Se i traumi non vengono trattati precocemente si possono avere delle
complicanze importanti che possono essere divise in:
► PRECOCI: la più importante è l’emorragia; può essere così grave da portare velocemente allo shock emorragico. E’ necessario monitorizzare la pressione arteriosa e l’ematocrito. Molto frequente anche lo stravaso urinario che può presentarsi come una “massa” in espansione nel retroperitoneo.
► TARDIVE: alcune lesioni +/- profonde non riparate possono dare lesioni caratterizzate dalla comparsa di:
- URINOMA: conseguente ad uno stravaso urinario persistente con formazione di una grande massa perirenale.
- IDRONEFROSI: può essere secondaria a coinvolgimento del giunto pielo ureterale da grossi ematomi o fibrosi retroperitoneale cicatriziale reattiva.
- FISTOLA ARTERO- VENOSA: sono frequenti nei traumi aperti.
- IPERTENSIONE RENO-VASCOLARE: il flusso ematico del tessuto reso non vitale dalla lesione è alterato: ciò porta ad ipertensione reno vascolare nell’1% dei casi.
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VESCICA:
Anche la vescica può essere coinvolta dai traumi e anche in questo caso possono essere:
- APERTI
- CHIUSI ( di solito si tratta di un colpo in regione ipogastrica che arriva diretto sulla vescica. E’ necessario tener conto del fatto che per avere una rottura è necessario che la vescica sia distesa in modo da avere un elevato aumento della pressione intravescicale. )
La sua rottura è spesso associata a fratture pelviche ( 15% delle fratture
pelviche sono associate a rottura vescicale o per diastasi ), o a cause iatrogene
( interventi chirurgici ).
La vescica è protetta dalle ossa pelviche ma quando queste si fratturano
possono facilmente lesionarla producendo una rottura extraperitoneale. Se
l’urina è infetta si possono formare degli ascessi pelvici e grave infiammazione
pelvica, quindi immediato peritonismo.
Le lesioni da trauma diretto su vescica piena causano invece lacerazione
intraperitoneale dato che la riflessione del peritoneo pelvico ricopre la cupola
vescicale.
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DIAGNOSI:
L’Anamnesi è fondamentale per capire la metodica del trauma e conoscere gli
eventuali sintomi che il paziente può riferire.
Talvolta i pazienti non sono in grado di urinare e quando lo fanno spesso si ha
ematuria macroscopica. Se è presente un addome acuto è segno di rottura
intraperitoneale della vescica. Se il paziente non riesce a mingere può essere
necessario cateterizzare il paziente con trauma pelvico a meno che non sia
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presente uretrorragia segno di lesione uretrale per cui non si deve praticare
cateterismo.
Quindi si procede con l’esecuzione di esami radiologici che ci permettono di
stabilire lo stadio di lesione o smentire la lesione stessa.
1. Rx per ricerca fratture pelviche
2. UROGRAFIA per escludere lesioni delle via escretrice
3. CISTOGRAFIA per confermare lesioni vescicali
URETERI:
Sono lesioni rare. Le cause sono solitamente:
- Iatrogene ( lesioni durante interventi chirurgici; Può essere inavvertitamente legato e tagliato durante un delicato intervento di chirurgia pelvica. La sua mancata ricanalizzazione,in caso di taglio, causerà stravaso urinario e formazione di un urinoma ( raccolta di urine ). Può avvenire anche uno stravaso intraperitoneale di urina con il verificarsi di una peritonite; in caso di legatura darà anuria post operatoria. )
- Penetranti ( da arma da fuoco o bianche )
- Incidenti
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I SINTOMI saranno differenti a seconda se la lesione è stata di tipo iatrogeno o in seguito a trauma:
Se l’uretere è stato legato il paziente lamenterà:
► Dolore al fianco e ai quadranti bassi► Talvolta lamentano ileo paralitico con nausea e vomito.
Se la lesione è bilaterale si avrà anuria post-operatoria.
SEGNI:- IDRONEFROSI ( può essere acuta da legatura di entrambi gli
ureteri,e si avrà: grave dolore al fianco e all’addome con nausea e vomito).
DIAGNOSI:
- ECOGRAFIA: permette di evidenziare eventuali dilatazioni della via escretrice ed eventuale raccolta ruinosa perirenale.
- UROGRAFIA: permette di evidenziare eventuali lesioni ureterali in quanto il passaggio del mdc sarà interrotto in caso di legatura con comparsa di idronefrosi a monte oppure potremo vedere stravaso periureterale nella sede della lesione a causa di lesione parziale o totale.
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Ultimi ma non meno importanti le lesioni dei genitali esterni.
PENE:
Una rottura della tunica albuginea del pene ( frattura peniena ) può aversi
durante il rapporto sessuale, o per caduta da bici o equestre o lesioni penetranti
( amputazione, scorticamento ) o anche per autoerotismo ( uso di aspirapolvere,
o legatura con anelli metallici ).
Il paziente riferisce:
- Dolore penieno - Ematoma
E’ facile evidenziare:
1. Ematoma ( che dai rivestimenti penieni può estendersi nella regione perineale, nello scroto, o all’addome inferiore )
2. Incurvamento dell’asta peniena
3. Edema
4. Gangrena ( segno tardivo )
E’ necessario verificare l’assenza di lesioni uretrali associate con l’esecuzione
di una uretrografia retrograda nonché eseguire palpazione ed ecografia.
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La Diagnostica fondamentale è basata sull’ECOCOLORDOPPLER E
CAVERNOSOGRAFIA
( permettono di evidenziare le lesioni dei corpi cavernosi )
SCROTO ( tegumenti ):
Le cause più frequenti sono gli incidenti con macchinari.
Un trauma chiuso può causare ematoma locale ed ecchimosi. Le lesioni
superficiali possono essere medicate eliminando i tessuti devitalizzati.
Bisogna essere certi che si tratti esclusivamente di lesione dei tegumenti e non
siano presenti lesioni dei testicoli.
TESTICOLI:
Sono lesioni rare condizionate dalla mobilità, dalla contrazione del cremastere e
da una tunica albuginea resistente.
I più frequenti sono traumi contusivi diretti con schiacciamento contro la sinfisi
( es. calcio ).
Possono essere: APERTI
CHIUSI
I traumi chiusi dei testicoli causano:
- un grave dolore ( da distensione della tunica albuginea ) spesso associato a nausea e vomito.
- Ematocele: tumefazione scrotale estesa, molle, tesoelastica.
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I traumi aperti sono caratterizzati da diretto contatto dei didimi con l’esterno.
In questi casi è fondamentale praticare immediatamente una ecografia che
permette di valutare l’entità del danno testicolare e programmare eventuali
terapie.
URETRA:
Queste lesioni sono più frequenti nell’uomo a causa della lunghezza dell’uretra.
Anche in questo caso si parla di:
► Traumi APERTI
► Traumi CHIUSI
E’ facile, in caso di schiacciamento, per esempio nello scavalcare un ostacolo,
avere la compressione tra l’ostacolo e il pube. La parte più colpita è quella in
corrispondenza della sinfisi mentre è più difficile la lesione dell’uretra pendula
perché il pene si muove e quindi più difficile comprimerla fra 2 corpi duri.
Potremmo avere lesioni dell’uretra Posteriore ( o membranosa ) o dell’uretra
Anteriore ( o bulbare ).
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La più frequente è quella dell’uretra posteriore ; è la parte che attraversa il
diaframma urogenitale che contiene buona parte dello sfintere uretrale esterno
volontario. E’ attaccato ai rami pubici inferiormente e in caso di traumi chiusi
viene disinserita dall’apice prostatico.
Le lesioni dell’uretra Posteriore o membranosa si hanno soprattutto in
occasione di fratture pelviche. Viene lesa solitamente prossimalmente al
diaframma urogenitale e la prostata viene spiazzata in alto a seguito della
formazione di un ematoma nello spazio peri prostatico e perivescicale , se i
legamenti pubo prostatici vengono spezzati.
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La rottura può essere:
COMPLETA ( sezione netta a 360°)
INCOMPLETA ( sezione non a 360° )
All’Anamnesi i pazienti riferiscono solitamente la modalità del trauma, il
DOLORE nella regione ipogastrica e non sono in grado di urinare. Un segno
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fondamentale è l’URETRORRAGIA ed è importante tenerne conto ed evitare
un tentativo di cateterismo che potrebbe essere causa di una infezione nella
sede dell’ematoma periprostatico e perivescicale o trasformare una lacerazione
da incompleta a completa.
E’ necessario eseguire:
Esplorazione rettale che può far apprezzare la presenza di un ematoma pelvico di grandi dimensioni
Rx bacino ( per evidenziare le eventuali lesioni ossee)
L’uretrografia ( che permette di evidenziare l’entità della lesione uretrale e la sede dello stravaso a carico della giunzione prostato membranosa. )
Urografia: viene eseguita nei casi in cui si tema di aggravare la situazione eseguendo una uretrografia che può favorire le infezioni ed ulteriori danni uretrali.
Le complicanze più frequenti sono:
► Stenosi
► Impotenza
► Incontinenza
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L’uretra anteriore ( o bulbare ) è quella situata distalmente al diaframma
urogenitale e la sua rottura può essere dovuta a caduta a cavalcioni ma anche
per cause iatrogene ( autocateterismi o le manovre strumentali ).
La lesione dell’Uretra anteriore o bulbare in caso di caduta a cavalcioni può
essere responsabile o di una lacerazione dell’uretra o di una contusione ( segno
di danno traumatico senza sezione uretrale ).
Una lacerazione può coinvolgere una parte della parete uretrale causando uno
stravaso urinario. Se non si interviene immediatamente questo può estendersi e
raggiungere lo scroto, lungo la fascia peniena ed in alto verso la parete
addominale.
La DIAGNOSI è basata sull’Anamnesi che porta solitamente il sunto della
caduta, sulla presenza di uretrorragia, sempre presente e la presenza del dolore
localizzato lungo il decorso dell’uretra.
Se la minzione è possibile, ed è presente uno spandimento urinario, viene
notata una tumefazione improvvisa nell’area interessata.
Il perineo appare molto teso ed è presente una massa palpabile. Il paziente
riferisce lo stimolo minzionale, ma la minzione dovrebbe essere evitata finchè
non si ha a disposizione una completa valutazione dell’uretra.
La diagnosi deve essere accertata con l’esecuzione di una uretrografia. Se con
questo esame non si visualizza la fuoriuscita del mezzo di contrasto, si può
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eseguire un cateterismo uretrale, ma la presenza dello spandimento sconsiglia il
cateterismo.
Se non si interviene precocemente è possibile avere delle complicanze tra cui:
Sepsi
Infezione
Stenosi della zona lesionata
CASI CLINICI:
1°) Fra due amici:
Ciao ieri mentre giocavo a pallone ho ricevuto un calcio sul fianco. Ho sentito
un dolore violento dentro la pancia, ma poi è andato tutto bene. Stanotte mi
sono alzato per fare pipì ed è uscita tutta rossa. Pensi sia grave?
ITER DIAGNOSTICO:
1. ANAMNESI: (conferma la metodica del trauma e permette di evidenziare i sintomi fondamentali per la diagnosi)
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2. ES. OBIETTIVO: ( ricerca di eventuali contusioni delle regioni lombari o del fianco e l’eventuale presenza di frattura delle ultime coste )
3. VISIONE DELLE URINE: ( la presenza di sangue nelle urine è legato a lacerazione di vasi della via escretrice o del parenchima ).
4. ECOGRAFIA ( permette di evidenziare eventuali versamenti perirenali
5. ECOCOLORDOPPLER ( fornisce notizie sul flusso sanguigno )
6. Rx COSTE ( per ricerca eventuali fratture costali )
7. UROGRAFIA ( permette di evidenziare la via escretrice e l’uretere ed eventuali stravasi )
8. TC ( ci fornisce dati morfologici dei reni e degli altri organi addominali )
2°) Sai l’operaio che lavorava sulla scala per dipingere il soffitto? È caduto
fortunatamente in piedi. Stava bene ma poi all’improvviso è crollato a terra e
l’abbiamo portato al Pronto Soccorso:
ITER DIAGNOSTICO:
1. ANAMNESI se il paziente è vigile
2. ESAME OBIETTIVO: presenza di eventuali ematomi lombari
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3. ECOGRAFIA RENALE: permette di evidenziare eventuali versamenti perirenali
4. ECOCOLORDOPPLER: permette di evidenziare lesioni vascolari piuttosto frequenti nei traumi per “ contraccolpo” dove si può avere la migrazione del rene al momento dell’arresto del soggetto sul pavimento con stiramento del peduncolo vascolare e quindi l’eventuale rottura del vaso.
5. TC ADDOME: permette di evidenziare l’estensione dell’ematoma 6. ARTERIOGRAFIA: permette di evidenziare le lesioni a carico dei vasi
renali.
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