The World Of Il Consulente Numero speciale

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THE WORLD OF NUMERO SPECIALE 26 APRILE 2011 IL CONSULENTE IL CONSULENTE NUMERO SPECIALE 26 APRILE 2011 Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma THE WORLD OF SPECIALE PRESENTAZIONE LISTA ELEZIONI ENPACL 2011 Foto di Edanley by Flick

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T H E W O R L D O F

NUMERO SPECIALE 26 APRILE 2011

IL CONSULENTE

IL CONSULENTE

NUMERO SPECIALE 26 APRILE 2011

Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

T H E W O R L D O F

SPECIALE PRESENTAZIONE LISTAELEZIONI ENPACL 2011

Foto di Edanley by Flickr

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IL CONSULENTET H E W O R L D O F

NUMERO SPECIALE 26 APRILE 2011

Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

I N D I C E

I n F o c u s

R u b r i c h e

Una lista di uomini liberi

Due liste , un pasticcio

8

In copertina: "Solidarietà generazionale"

Roberto De Lorenzis

Contrordine compagni!Forbici o 'ngegno ?

NUMERO speciale 26 APRILE 2011

Il programma della lista "Autonomia e Previdenza"

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AAVV

Adalberto Bertucci

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NUMERO SPECIALE 26 APRILE 2011

IL CONSULENTE

E ED D

I IT T

O OR R

I IA A

L LE E

T H E W O R L D O F

UNA LISTA DI UOMINI LIBERI

IL CONSULENTE

Direttore responsabile

Comitato scientifico

Gabriella Di Michele - Aldo Forte - Giuseppe Sigillò

Massara - Pierluigi Matera - Antonio Napolitano - Mauro

Parisi - Vincenzo Scotti - Virginia Zambrano

Antonio Carlo Scacco

Progetto grafico e digitalizzazione

Antonio Carlo Scacco

Editore

NUMERO speciale 26 APRILE 2011

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T H E W O R L D O F

House Organ del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma Pubblicazione quindi-cinale.

Redazione

Eleonora Marzani

Massimiliano Pastore

Daniele Donati

Giuseppe Marini

Andrea Tommasini

Aldo Persi

Ordine dei Consulenti del Lavoro - Consiglio Provinciale di Roma

00145 Roma - via Cristoforo Colombo, 456Tel. 06/89670177 r.a. - Fax 06/86763924 -

Segreteria: [email protected] di Diritto Pubblico - Legge 11-1-

1979 N.12

Per contributi e suggerimenti

Questo numero è stato chiuso in redazione il 25 aprile 2011

[email protected]

perché una nuova Lista per le prossi-me elezioni del cda dell'Enpacl? le risposte so-

no molteplici. La ragione principale è perché de-gli spiriti liberi e indipendenti (sono ancora la stragrande maggioranza – fortunatamente – nel nostro Ordi-ne) hanno voluto reagire ad un gene-ralizzato quanto soffocante clima di ottundimento e conformismo che, da qualche anno, pervade qualsiasi espressione di libero pensiero prove-niente dalla Categoria. Un tanto re-cente quanto eclatante esempio si è avuto nella recente scelta “unani-me” (una brutta parola per la demo-crazia) dell’Ancl di approvare due liste per le elezioni Enpacl: per il commento vi rinviamo al bell'artico-lo di De Lorenzis a pagina 5. Un altro esempio è rappresentato dalla "sconcertante" realtà romana dove la locale U.P. Ancl continua a rifiutare la iscrizione di colleghi con motivazioni inesistenti e capzio-se, pur rappresentando solo una esi-gua minoranza degli iscritti dell’ordine romano (come le ultime elezioni hanno ampiamente dimo-strato). Il Don Mariano di sciasciana memo-ria divideva l’umanità in cinque categorie: “ gli uomini, i mezz’uomi-ni, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquara-quà…”; ebbene noi, che ci sentia-mo indubitabilmente di

appartenere, per la nostra storia re-cente e passata, alla prima delle categorie elencate, riteniamo di fa-re due promesse. La prima è che non sarà trala-sciato alcunchè per riportare nell’Ancl un vero e genuino spirito democratico, per un sindacato davvero libero e indipendente (a co-minciare da una certa eterodirezio-ne che, come l’araba fenice, che “ci sia ciascun lo dice, ove sia … tutti lo san”). La soluzione della "sconcertante" questione romana, che da oggi diventa una questione all’ordine del giorno nazionale, sa-rà il primo degli appuntamenti in agenda. La seconda promessa riguarda la questione della trasparenza. Si è parlato di una “trasparenza dei pri-mi 100 giorni”: a noi, buoni consu-lenti del lavoro, non piace il tempo determinato. Perciò ci sentiamo di promettere la ferma e determinata richiesta di una trasparenza a tempo indeterminato sulla gestione degli organismi apicali di Catego-ria (inclusi quelli sindacali) che sa-ranno rinnovati nel corso dell’anno corrente e sugli organismi di loro diretta emanazione. I quali, ne sia-mo certi, non avranno alcuna diffi-coltà ad aggiungere, alla loro comunicazione mediatica giornalie-ra, ulteriori comunicazioni (sia pu-re non altrettanto mediatiche) in tal senso.Questa Rivista, come sempre, vi terrà informati su tutto.

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I Care amiche, cari amici

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IL CONSULENTET H E W O R L D O F

NUMERO SPECIALE 26 APRILE 2011

Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di RomaCO

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FORBICIO 'NGEGNO ?

“Chi disputa allegando l’autorità non adopera lo ‘ngegno , ma più tosto la memoria”: è un celebre afori-

smo del grande Leonardo Da Vinci risalente a qualche seco-lo or sono. Antico, ma più attuale che mai.

La frase ci è venuta in mente nel leggere il programma di un ben no-to sindacato di Categoria per le prossime elezioni del Cda dell’Enpacl;

con la piccola differenza, del tutto trascurabile, che ai tempi di Leonardo al posto dello ‘ngegno si preferiva utilizzare la memoria: oggi, stante la chiara e indiscutibile evoluzione dei tempi e dei costumi, all’uso dello ‘ngegno si preferiscono le forbici. Il passo che ci ha fatto sobbalzare è il seguente (tratto dal programma delle liste Ancl “La riforma del sistema previdenziale”): “La gestione dell’Ente dovrà perciò essere basata su un sistema di controllo interno, inteso come l’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture orga-nizzative volte a conseguire, attraverso un adeguato processo di identifica-zione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali risultati, una sana e corretta conduzione dell’Ente, coerente con gli obiettivi prefissati.”. Nel “Codice di Autodisciplina della Borsa italiana” attualmente in vigore, approvato nel 2006 e successivamente modificato, al punto 8.P.1 si legge: “Il sistema di controllo interno è l’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative volte a consentire, attraverso un adeguato pro-cesso di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi, una conduzione dell’impresa sana, corretta e coerente con gli obietti-vi prefissati.”

Esclusa categoricamente la ipotesi che il passo del programma sindacale citato, frutto di una attenta e condivisa elaborazione, sia stato copiato, il nostro primo

pensiero è stato quello di credere che l’onesto estensore del Codice di autodiscipli-na della Borsa italiana, forse a corto di tempo, avesse preferito prendere a prestito, sia

pure con sommesso timore reverenziale, qualche frase dal programma Ancl. E tuttavia qualche dubbio ci è venuto nel constatare che il Codice di autodisciplina della Borsa risa-

le al 2006 e il programma Ancl all’aprile del 2011. E allora ? Il mistero regna sovrano.Nell’attesa che qualche anima pia ci sveli l’arcano, noi, cari lettori, non possiamo che consi-

gliarvi la lettura di quest’altro bell’aforismo del nostro impareggiabile Leonardo: “Questo per isperienza è provato, che chi non si fida mai sarà ingannato.”.

Fandor

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IL CONSULENTE

DUE LISTEUN PASTICCIO

I fatti sono conosciuti: durante l’ultimo Consiglio Nazionale ANCL sono state presentate le candidature espresse da alcune as-semblee regionali; ad un certo punto la presidenza ha chiesto di essere delegata alla formazione delle liste mediante l’inseri-mento di 14 (o 13?) nominativi in due liste composte da 6 candi-dati ciascuna (ma 6 x 2 non fa 12? ), ottenendo con votazione unanime l’incarico a formare le due liste in ordine alfabetico.Solo alla fine della riunione, do-po le varie eventuali, mentre molti consiglieri nazionali erano già in piedi in procinto di andarse-ne, il Presidente ha affermato che la votazione effettuata un’ora prima doveva intendersi equiparata alla firma della lista (ma quale lista, tutte e due ?) e che quindi nessuno degli altri consiglieri nazionali presenti avrebbe potuto firmare altre li-ste; dopo questa affermazione i la-vori sono stati chiusi in tutta fretta, senza dare modo a nessu-no di intervenire.

Prima osservazione: non si può chiedere di votare per una cosa, nel caso la delega a formare due liste, e solo successivamente attri-buire a quella votazione un signi-

ficato e conseguenze del tutto diverse.Seconda osservazione: volendo dare a posteriori un significato di-verso alla votazione bisognava, come minimo, riaprire la discus-sione e, semmai, ripetere la vota-zione.Terza osservazione: ma chi ha firmato e quale lista? Come è pos-sibile firmare una lista senza co-noscerne la composizione, senza sapere chi rientra in una lista e chi nell’altra, senza sapere chi rientra e chi rimane fuori?

Mi spiace dirlo ma la tesi sostenu-ta dalla presidenza ANCL non ha alcun fondamento sotto il pro-filo giuridico e non rispetta né la lettera né lo spirito dello Statuto, anzi, per dirla tutta, è l’intera conduzione della formazione delle liste per le elezioni del consiglio di amministrazione ENPACL che è stata condotta in maniera contraria a quelli che so-no i principi ispiratori dell’ANCL.

Un altro aspetto che non ho condi-viso è l’aver totalmente abdicato al ruolo da parte del Consiglio na-zionale ANCL, e mi spiego.

L’art. 38 dello Statuto ANCL

“Compiti del Consiglio Naziona-le” prevede fra questi, alla lette-ra l): “ Predisporre la lista o le liste elettorali necessarie a rappresentare gli iscritti negli organismi istituzionali nazionali di categoria, sulla base delle indicazioni ricevute dai Consigli Regionali”.

Questo articolo va letto in colle-gamento con Art. 25 che preve-de al comma 8: Compiti dell’assemblea regionale sono :g) possono dare indicazione, agli organismi nazionali, di colleghi, con almeno 3 anni di iscrizione al sindacato e con re-golare versamento anno per anno delle quote associative, che potranno essere inseriti nelle liste per concorrere agli appuntamenti elettorali di cate-goria.

Da un semplice esame del testo dell’articolo, al di la di un bana-le “lapsus calami”, si ricava in

Roberto De Lorenzis

La presentazione delle due liste

all'ultimo Consiglio Nazionale ANCL non ha convinto proprio

tutti. Vediamo perchè.

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maniera piena ed evidente che i colleghi indicati dalle assemblee regionali “potranno” essere inse-riti nelle liste.Non vi è pertanto alcun diritto da parte delle assemblee regiona-li né alcun obbligo da parte del Consiglio Nazionale di rece-pirne integralmente le segnalazio-ni, senza svolgere alcun ruolo se non quello notarile di presa d’atto delle segnalazioni.

Predisporre le liste sulla base delle indicazioni pervenute dai Regionali non può significare che il Cons. Naz. ANCL deve ri-nunciare ad ogni sua prerogati-va: non valutare, non escludere né aggiungere, in poche parole, non scegliere ma limitarsi a tra-scrivere i nominativi pervenuti.Ci sarebbe da chiedersi, allora, a cosa serve riunire il Consiglio Nazionale? Per controllare la correttezza delle segnalazioni basterebbe de-legare un componente della presi-denza: è questo il ruolo che abbiamo inteso dare al naziona-le ANCL con il nuovo statuto? un compito di segreteria ammini-strativa? Non credo proprio.Personalmente ritengo che il na-zionale ANCL, pur tenendo conto delle indicazioni pervenu-te dalle Assemblee Regionali, abbia il diritto ed il dovere di esprimere delle valutazioni pro-prie e debba comunque assu-mersi la responsabilità delle scelte da compiere, senza abdica-re completamente al proprio ruo-lo delegando ogni scelta alle assemblee regionali ANCL.Io stesso ho denunciato il fatto che la Liguria non avesse espres-so una candidatura perché si è vo-luta impedire la riunione e si è

voluto rinunciare al confronto ma non intendevo con ciò boi-cottare la candidatura espressa da alcune unioni provinciali ANCL della Liguria, volevo so-lo evidenziare il metodo: inseri-re il collega segnalato in lista rappresenta a mio avviso una fa-coltà che né lo statuto né il buon senso impediscono di esercitare.

Non mi sembra ragionevole pri-vare le liste di autorevoli candi-dati né mi pare ragionevole che diverse Regioni non siano rappre-sentate; non mi sembra giusto che si facciano calcoli elettorali limitandosi a presentare liste di soli 6 candidati per meglio go-vernare le preferenze e non ave-re sorprese: in questo modo si impedisce ai colleghi ogni scelta nell’ambito della lista e si espone l’Ente al rischio di dover rifare le elezioni se un qualsiasi eletto dovesse rinunciare o deca-dere dalla carica.Perché non fare liste di 9 candi-dati? La democrazia ne guada-gnerebbe.

E, ragionando di democrazia, ve-niamo all’articolo in tal senso più significativo, l’articolo 53 dello Statuto ANCL-SU che, al comma 1 solennemente recita:L’associazione garantisce al pro-prio interno la pluralità d’espres-sione coinvolgendo nei propri organismi elettivi rappre-sentanti delle espressioni minori-tarie;ed al 2° comma aggiunge:Per la elezione degli organismi istituzionali nazionali di catego-ria un numero minimo di 15 consiglieri nazionali di estrazio-ne congressuale può promuove-re la presentazione di altra lista

ANCL-SU che il Consiglio Na-zionale è tenuto a recepire adottando le delibere conse-guenti;

I rappresentanti delle espressio-ni minoritarie vengono solida-mente garantiti: si possono candidare senza problemi, basta-no infatti le firme di 15 consi-glieri nazionali.In questo caso il Consiglio Na-zionale è tenuto a recepire, adottando le delibere conse-guenti.Il Consiglio Nazionale, pertanto, deve semplicemente prendere atto della avvenuta pre-sentazione limitandosi cioè a re-cepire le liste presentate con tale modalità ed adottare le deli-bere conseguenti: il ché non de-ve necessariamente avvenire prima della presentazione della lista, può avvenire anche dopo.Questo prevede lo statuto di cui, evidentemente, si vuole impedi-re la pratica applicazione.

Prima si afferma che le candi-dature sono proponibili solo se pervenute attraverso le As-semblee regionali; poi si dice che il voto di delega e formare le liste equivale alla sottoscrizio-ne di una delle liste (quale non importa, a scelta); dopo si afferma, di conseguenza, che nessuno (a parte gli assenti) può sottoscrivere altre liste, pena il deferimento ai probiviri.E ancora si aggiunge che nessu-na lista può essere presentata se ciò non è stato fatto il 1° aprile al Consiglio Nazionale.

Ma se l’articolo 53 deve servire a garantire l’espressione di una minoranza che non si sentisse

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IL CONSULENTE

rappresentata dai candidati inseri-ti in lista dal nazionale ANCL co-me può concretizzarsi un tale convincimento prima ancora che le liste siano rese pubbliche, cosa che a due giorni dalla sca-denza (il presente articolo è stato scritto il 19 aprile, ndr) non è ancora avvenuta?

Lo Statuto viene stru-

mentalmente interpretato, non so-lo, vengono inventate ed aggiunte regole che non ci sono come quella che non si possano mettere in una lista ANCL colle-ghi che non sono iscritti all’ANCL.

Con questi argomenti si sono condizionati i comportamenti ed il giudizio di molti colleghi.

Alcuni che hanno firmato la 3° lista ANCL sono stati aggrediti verbalmente, intimiditi e co-stretti a ritirare la firma, altri la candidatura: è questa l’ANCL che volevamo dopo “i periodi bui”?

Foto di Nikchick by Flickr

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IL FUTURO

E' ADESSO!

LISTA "AUTONOMIA E PREVIDENZA"

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IL CONSULENTE

photo by EnglishGirlAbroad on Flickr

Un Ente di previdenza privatizzato ha il primario scopo di erogare prestazioni previdenziali obbligatorie nel rispetto del dettato costituzionale. Diversamente dagli altri organi di categoria ha lo scopo di tutelare il patrimonio dei versamenti contributivi dei Consulenti del lavoro e di gestire la struttura operativa affinchè vengano erogati i migliori servizi. E’ per tale motivo che la squadra che si presenta per il rinnovo del Consiglio di amministrazione per il periodo 2011-2015 deve rappresentare ed interpretare il mandato con spirito di servizio, competenza e senso di responsabilità. Nella lista AUTONOMIA E PREVIDENZA si è voluto creare un gruppo che, forte del patrimonio di esperienze e conoscenze”maturate sul campo”, affronti con competenza, serietà e senso di responsabilità questo impegno rappresentando le istanze e la progettualità dell’intera categoria in tutto il territorio nazionale.E’ inoltre assolutamente necessario costruire in Enpacl un sistema di welfare di categoria che ampli e concentri gli sforzi nelle altre funzioni previdenziali e assistenziali, quali l’assistenza sanitaria integrativa, la non autosufficienza, la tutela della maternità e il sostegno in particolare situazioni di crisi o eventi di particolare gravità.

CONSULENTI DEL LAVORO LI-BERI E INDIPENDENTI PER LE ELEZIONI ENPACL 2011

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

I CANDIDATI DELLA LISTA "AUTONOMIA E

PREVIDENZA": ESPERIENZA E PROFESSIONALITA'

Consulente del lavoro dal 1983 e revisore dei conti, ricopre numerosi incarichi quale membro del colle-gio sindacale e del consiglio di amministrazione di primarie società.

Consulente del lavoro dal '93 è componente del Consiglio dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Venezia dal 1999. E’ stata Delegata Enpacl dal 1999 al 2007 ed ha fatto parte della Commissione "Interventi in favore di neo iscritti e pensionati" che ha portato alla istituzione del prestito per l’avvio dell’attività professionale per i giovani. In qualità di esperta di previdenza complementare

E' consulente del Lavoro, commercialista e reviso-re legale dal 1995.Delegato dell'ENPALC dal 1999 ha ricoperto e ricopre diversi incarichi in collegi sindacali di società private ed Enti Pubbli-ci.

RENZO BARTOLI

PATRIZIA GOBAT

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IL CONSULENTE

Consulente del lavoro dal 1977, è attualmente Pre-sidente del Consiglio provinciale di Trapani. E' stato vicesindaco di Marsala dal 2002 al 2007.

delegato Enpacl per 8 anni e in C.d.A. nell’ultima consiliatura, è uno degli artefici del recupero credi-ti, consentendo all’Ente di riportare in Cassa circa 4.000.000 di euro. È stato pesidente dell’Ordine di Genova per 9 anni.

E' consulente del Lavoro, commercialista e reviso-re legale dal 1995.Delegato dell'ENPALC dal 1999 ha ricoperto e ricopre diversi incarichi in collegi sindacali di società private ed Enti Pubbli-ci.

delegato Enpacl dal 2003, eletto in C.d.A. nel 2007, ha svolto in modo determinante incarichi de-licati nell’ultimo quadriennio. Si è battuto affinché la “rateizzazione” diventasse una inconfu-tabile certezza per i colleghi in difficoltà.

VITTORIO VIANELLO

LEONARDO GIACALONE

MARCO BERTUCCI

BRUNO DI FRANCO

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma12

IL FUTU

RO

E' ...

Cosa ha spinto un sicuro candidato come me alla seconda consiliatura a proporre una li-sta alternativa, ove tutto è complicato dalla mancanza della “casa madre” (ogni riferi-mento è puramente casuale) e ove tutto te lo devi organizzare, scrivere, predisporre con una manipolo di amici, è perché credo in questo gruppo, come un musicante di Vasco Ros-si crede nel proprio e del quale tutti apprezzeranno la musica ma che nessuno ricorderà mai.

Questo pionierismo irto di difficoltà, ha cementato il gruppo.

Ci prefiggiamo di offrire la nostra esperienza alla collettività dei C.d.L., con particolare ri-ferimento ai colleghi “non frequentanti”, ai giovani e ai meno giovani, ai quali ci corre l’obbligo morale di garantire una decorosa pensione.

Ma non guardiamo solo alla pensione ma anche a tutti i servizi necessari per costruire una vita fatta di certezze ai consulenti e ai loro familiari.

A seguire il nostro programma che sarà centrato su un solo tema specifico: fare.

Un sentito grazie a chi vorrà sostenere i nostro progetto.

Bruno Di Franco

PRESENTAZIONEDELLA LISTA "AUTONOMIA

E PREVIDENZA"

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UN PROGRAMMA IN 15 PUNTI

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RUOLO CENTRALE DEI DELEGATI

MASSIMA VISIBILITA' NELLA GESTIONE DELL'ENTE

CERTEZZA E SOSTENIBILITA' DEGLI INVESTIMENTI

CONTRIBUZIONE

MODULARITA' CONTRIBUTIVA

ESTENSIONE DELLE GARANZIE SANITARIE

IL TRATTAMENTO FISCALE

RAZIONALIZZAZIONE DEI COSTI

RECUPERO DEI CREDITI E RATEAZIONE DEI DEBITI CONTRIBUTIVI

RAPPORTI CON ADEPP

CENTRI ASSISTENZA INFANZIA E PROFESSIONISTE IN MATERNITA'

CENTRI ASSISTENZA PER COLLEGHI NON AUTOSUFFICIENTI

IL FONDO DI GARANZIA

COPERTURA ASSISTENZIALE DEI PRATICANTI

FORMAZIONE E COMUNICAZIONE

... AD

ESSO

!

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma14

1 RUOLO CENTRALE DEI DELEGATI

Verrà posta particolare attenzione alla valorizzazione del ruolo dei Delegati sia come organo di indirizzo, confronto e verifica dell’attività del Consiglio di amministrazione, sia come promotori della previdenza di categoria nelle proprie realtà, anche attraverso la creazione di coordinamenti territoriali.

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IL CONSULENTE

2MASSIMA VISIBILITA'

NELLA GESTIONE

DELL'ENTE

Il “consigliere di amministrazione” dovrà interpretare il mandato ricevuto dall’Assemblea con il massimo impegno e serietà, dando ampia e puntuale informazione delle attività e dei progetti in corso con report e relazioni indirizzate direttamente ai Delegati attraverso la sezione riservata del sito internet, agli organi nazionali di categoria (Cno e Ancl), agli organi territoriali (Cpo e UP) ed a tutti i Consulenti del lavoro mediante il sito internet e newsletter periodiche.

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

Il 30 aprile del 1998, unitamente ad altri Colleghi del Club Europeo delle Professioni lavo-ristiche, fummo ricevuti dal Papa Giovanni Paolo II. Ricordo che, attraversando il Cortile di San Damaso per arrivare agli appartamenti del Santo Padre, dove era stata indetta l’Udienza riservata, avevamo tutti - uomini e donne, italiani, spagnoli e polacchi - la consapevolezza dell’enorme importanza di ciò che stava accadendo. Un ‘Mito’ ci permetteva di condividere degli attimi di spiritualità immensa; dedicandoci, nello spazio di un incontro, oltre a un profondo messaggio, molto significativo, anche un caloroso saluto individuale e… personale . Ci veniva offerta non solo l’occasione stravolgente di captare il carisma che prorompeva da un Uomo ‘fuori dal comune’, ma anche d’immedesimarci nel ruolo di coloro che avrebbero potuto dire di essere stati… a contatto con un Uomo Indimenticabile, un Uomo che ha cambiato la Storia dell’Umanità!Dopo tredici anni, suffragando le intense parole che in un articolo a firma di Rosario De Luca comparvero su una rivista della Categoria, posso testimoniare: “…la Sua esistenza, e conseguentemente quella dell’intera umanità, accrescono ancor di più la valenza di quell’incontro che ha lasciato segni indelebili in ognuno dei partecipanti.” A me ha impresso la Fede e la necessità di ‘abbeverare’ in Lui il mio spirito conformando, ogni mia azione successiva, alla dottrina della sussidiarietà, a Lui tanto cara.Sono un ‘fortunato’; non a tutti è dato di conoscere la Via… direttamente da un Santo.

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3 CERTEZZA E SOSTENIBILI-TA' DEGLI INVESTI-MENTI

Le ultime vicende che hanno interessato i mercati finanziari internazionali, e la devastante crisi che ne è seguita, hanno dimostrato che la migliore strategia di investimento di un Ente che ha come scopo istituzionale la garanzia del trattamento pensionistico ai propri iscritti, è quella di puntare ad assets ragionevolmente sicuri sotto il profilo delle garanzie patrimoniali e reddituali, in un’ottica di Asset liability management.Proprio lo scopo istituzionale dell’Ente e cioè la garanzia del trattamento pensionistico a medio e lungo termine indica le strade da seguire per una corretta gestione; tenendo conto che, se da un lato garanzia del trattamento significa il non esporsi a particolari rischi e oscillazioni di portafoglio, dall’altro tale garanzia si esplicita, indubbiamente, anche nell’assicurare una prestazione che sia in grado di mantenere nel tempo il giusto potere di acquisto.In questa ottica l’attenzione deve essere duplice:• al breve periodo, ovvero alle prestazioni in corso di erogazione;• al medio e lungo periodo, per le prestazioni che si dovranno garantire corrette in termini reali.

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IL CONSULENTE

4CONTRIBU-ZIONE

Ferma restando la possibilità di consentire la effettuazione di versamenti aggiuntivi facoltativi da parte degli iscritti, è opportuno studiare un sistema a contribuzione basata su una quota fissa ed una quota percentuale del reddito individuale, variabile in ragione dell’entità del reddito (si parla di reddito complessivo, quindi inclusivo dei proventi derivanti dai CED). Naturalmente tale possibilità dovrà essere attentamente vagliata da una Commissione di esperti che ne dovrà studiare gli effetti e la praticabilità.

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5 MODULARITA' CONTRIBUTIVA

L’eleggendo Consiglio di amministrazione, per la promozione dello strumento della modularità contributiva, dovrà far leva sulla capacità di persuasione e sulla disponibilità dei delegati che avranno il compito di informare gli iscritti, anche attraverso specifici seminari, sugli strumenti idonei ad investire in una previdenza su misura, che garantisca un dignitoso reddito anche quando arriverà il momento di terminare la propria avventura professionale.

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IL CONSULENTE

photo by Lawrence OP on Flickr

6ESTENSIONE DELLE

GARANZIE SANITARIE

L’estensione delle garanzie sanitarie (attualmente è garantito in modo automatico il solo Piano Base di Unisalute) anche a possibili eventi interruttivi o sospensivi della attività professionale ( ad esempio con la previsione di una rendita vitalizia a seguito di infortunio invalidante).

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7 IL TRATTA-MENTO FISCA-LE

Le Casse privatizzate sono attualmente soggette ad un regime di tipo ETT (acronimo che sta per: esenzione dei contributi, tassazione dei redditi patrimoniali e delle prestazioni previdenziali), mentre gli Enti pubbilci sono soggetti ad un regime EET (si tassano solo i trattamenti previdenziali). Inoltre, le Casse sono soggette a IRES, alla imponibilità dei ricavi delle gestioni patrimoniali e non possono detrarre l’IVA dalle spese riferite alle gestioni immobiliari dirette. Sarebbe pertanto auspicabile un passaggio a un regime fiscale di tipo EET. Ciò comporterebbe benefici effetti anche su talune scelte gestionali poste in essere per bypassare le norme fiscali ( ad esempio la creazione di società esterne). Il prossimo CDA dovrà mettere all’Ordine del giorno, con la massima urgenza, la questione fiscale, facendosi promotore di iniziative, convegni e quant’altro per sollevare il problema

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IL CONSULENTE

8RAZIONA-LIZZAZIONE

DEI COSTI

Perseguire una rigorosa politica di contenimento dei costi di gestione. Proseguire nel percorso di modernizzazione dei servizi e razionalizzazione degli uffici al fine di tagliare i settori che appesantiscono la struttura puntando sulla informatizzazione avanzata e sulla formazione del personale. Si dovrà puntare alla valorizzazione delle risorse e far leva sulla meritocrazia per mettere in atto un processo di partecipazione attiva e propositiva alla vita lavorativa dell’Ente. E’ necessario potenziare le Deleghe del management affinchè siano elemento trainante e di stimolo per l’intera struttura, in un’ottica di miglioramento continuo dei servizi e della qualità. E’ noto che il personale in forza ha un’anzianità di servizio elevata: sarà necessario continuare nell’analisi della composizione dell’organico e della distribuzione nei vari uffici al fine di individuare un programma di ridimensionamento.

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9 RECUPERO DEI CREDITI E RATEAZIONE DEI DEBITI CONTRIBUTIVI

E’ necessario potenziare al massimo la comunicazione di questo importante strumento, voluto fortemente dal precedente Cda e dall’assemblea dei Delegati. Per la prima volta, nella storia dell’Ente, i Consulenti del lavoro che si trovano in stato di morosità possono accedere alla rateazione dei debiti contributivi sanzioni ed interessi fino all’anno precedente. La procedura, totalmente gestita on line, consente un’agevole definizione della pratica, sospende le azioni di recupero in corso e si può scegliere liberamente in base alle proprie esigenze il tempo di rientro.

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Foto di Jeff Kubina

10RAPPORTI CON ADEPP

Nonostante la peculiarità di ciascun Ente di previdenza e diversi sistemi di contribuzione e di erogazione delle prestazioni è indubbio che il Sistema Casse previdenziali dei liberi professionisti deve trovare un momento di incontro e di discussione al fine di presentarsi nei confronti dello stato e della società come punto di eccellenza nella gestione previdenziale di primo pilastro. E’ necessario, pertanto, intensificare l’azione comune per conseguire quegli obiettivi indispensabili per la sopravvivenza e la sostenibilità del sistema stesso nel medio-lungo periodo.

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11 CENTRI ASSI-STENZA INFANZIA E PROFESSIONI-STE IN MATERNITA'

Non di rado la professionista in maternità non è in grado di gestire direttamente la sua difficile situazione, non riuscendo a conciliare in modo ottimale il ruolo di mamma e professionista. A favore di tali situazioni, particolarmente per le mamme di giovane età, riteniamo possibile costituire dei centri di assistenza per accudire i bambini ad 0 a 3 anni (anche in collaborazione con altri Ordini e Categorie professionali). La singola professionista, infatti, soprattutto se agli inizi della professione, difficilmente riuscirebbe a sopportare il costo della baby-sitter cui affidare il bambino.

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12CENTRI ASSI-STENZA PER

COLLEGHI NON AUTO-

SUFFICIENTI

Allo stesso modo potrebbe essere ipotizzabilie la istituzione di centri di assistenza per colleghi/e non autosufficienti e/o in condizioni di difficoltà.

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13 IL FONDO DI GARANZIA

E' opportuna la costituzione di un Fondo di Garanzia finalizzato alla concessione di garanzie per affidamenti a breve e/o a lungo termine (sotto forma di sottoscrizione di leasing, costituzione di fideiussioni in favore di consulenti del lavoro o altro) per finanziare l'acquisto o la modernizzazione dello studio, la abitazione, ec. Il Fondo di Garanzia agisce da intermediario tra il collega e l'Istituto di Credito convenzionato, che concede il credito a tassi agevolati a fronte della garanzia offerta dal Fondo stesso. All’interno del Fondo dovrebbe essere ricondotto anche l’attuale strumento della concessione del mutuo per l’acquisto della prima casa (aggiornandone l’importo ai valori attuali di mercato).

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Foto di Hosael

14COPERTURA

ASSISTENZIA-LE DEI PRATI-

CANTI

Introduzione dell’istituto della pre-iscrizione all’ENPACL – Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Consulenti Lavoro – dei tirocinanti cd “Praticanti”, finalizzato a consentire, a coloro che si stanno preparando alla libera professione di Consulente del Lavoro, di poter ottenere:a) Copertura Assistenza Sanitaria di base, conformemente alle convenzioni in uso per gli iscritti all’ENPACL titolati;b) Linee di credito per i Giovani professionisti iscritti, con particolari vantaggi per i neoabilitati che abbiano conseguito anzianità contributiva in forza della pre-iscrizione.

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Foto di jorgemejia by Flickr

15 COMUNICA-ZIONE E FORMAZIONE

E’ necessario implementare un sistema di comunicazione e informazione moderno, esteso e funzionante in tempo reale. Gli strumenti utilizzabili sono:a) una rivista esclusivamente digitale, a costo zero perché coperto interamente da fi-nanziamenti di sponsor, eventualmente in collaborazione con il CNO; b) l’eleggendo CDA potrà farsi promotore di una Libera Università telematica per la specializzazione negli studi di diritto del lavoro, eventualmente in collaborazione con gli altri organismi apicali della Categoria, in grado di rilasciare titoli universitari di primo e secondo livello, e di offrire corsi a distanza per tutti i colleghi (e non solo), a costo zero perché coperto interamente dalle quote di iscrizione e da eventuali altri finanziamenti (anche pubblici). I docenti dovrebbero essere scelti prevalentemente, oltre che tra gli stessi consulenti del lavoro, tra esperti di estrazione e chiara fama universitaria;c) è impegno della Lista far predisporre a favore di tutta la community di riferimento (CDA, Delegati, CNO, CPO e sedi territoriali dell’Ancl e, anche, singoli iscritti interes-sati a farne parte) una modalità in più per incontrarsi e fare rete: i Webinars. Cioè mo-menti di aggregazione on line, di breve durata che permetteranno di risparmiare tempo evitando spostamenti e massimizzando il confronto tra i partecipanti.

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