The World Of Il Consulente n. 4 - 30 aprile 2011

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THE WORLD OF NUMERO 4 30 APRILE 2011 IL CONSULENTE IL CONSULENTE NUMERO 4 30 APRILE 2011 ADALBERTO BERTUCCI E' la democrazia, bellezza ... ROBERTO DE LORENZIS Liste Ancl: così è, se vi pare ANDREA TOMMASINI Lo hanno chiamato di un paese lontano GIANCARLO COMANDINI Faccia a faccia con Antonio Napoli ALDO FORTE Riscossione Inps a maglie strette Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma THE WORLD OF Foto di cliff1066 by Flickr

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House Organ del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del lavoro di Roma

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T H E W O R L D O F

NUMERO 4 30 APRILE 2011

IL CONSULENTE

IL CONSULENTE

NUMERO 4 30 APRILE 2011 ADALBERTO BERTUCCI

E' la democrazia, bellezza ... ROBERTO DE LORENZIS Liste Ancl: così è,

se vi pare ANDREA TOMMASINI Lo hanno chiamato di un paese lontano

GIANCARLO COMANDINI Faccia a faccia con Antonio Napoli ALDO

FORTE Riscossione Inps a maglie strette Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

T H E W O R L D O F

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IL CONSULENTET H E W O R L D O F

NUMERO 4 30 APRILE 2011

Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

I N D I C E

I n F o c u s

R u b r i c h e

UGCDL ( a cura della)Professionista o Telelavoratore?

E' la democrazia, bellezza ...

Liste Ancl: così è, se vi pare4

6

In copertina: Machinery (Abstract #2), 1933-1934, olio

su tela di Paul Kelpe

Roberto De Lorenzis

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Paese do' sole o delle tasse?11

20Voci dal Territorio

La Consulta QI

23Vita nell'Ordine... Ordine nella Vita

NUMERO 4 30 APRILE 2011

Lo hanno chiamato di un paese lontano...

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22

Andrea Tommasini

Adalberto Bertucci

Alfredo Basili

14Aldo ForteRiscossione Inps a maglie strette

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T H E W O R L D O F

NUMERO 4 30 APRILE 2011

IL CONSULENTE

E ED D

I IT T

O OR R

I IA A

L LE E

registriamo l'enne-sima “intempe-ranza” – per usare un eufemi-smo – della UP Ancl di Roma: in un articolo

apparso nel suo sito Web, firmato dal “Consiglio UP Ancl di Roma” e dal tito-lo “L'isterismo 'bertucciano' si scaglia contro la nostra associazione ", leggia-mo deliranti frasi del tutto non corri-spondenti ai fatti e dal tono, questo lo giudicheranno i legali, gravemente diffamatorio. Più in particolare si dice che il sottoscritto avrebbe pronunciato, nel suo intervento all'ultima Assemblea dei delegati all’Enpacl, l’appellativo “LADRI” (testuale nell’editoriale ci-tato) riferito alla UP Ancl di Roma a motivo del fatto che la quota da me versata per l’iscrizione alla predetta ancora non sarebbe stata restituita. Smentisco categoricamente di aver usato una simile parola ( del resto esi-ste la registrazione sonora dell’intervento già richiesta, in via uffi-ciale, dai miei avvocati) mentre confermo che ad oggi l’importo della quota della iscrizione non mi è stato ancora restituito: è tuttora pendente un mio ricorso ai proibiviri dell’Ancl e pertanto, fino alla loro pronuncia, non vi è motivo per cui la quota mi sia resti-tuita (né ragione per cui il sottoscritto ne accetti la restituzione). Ma non è que-sta l’unica frase a contenuto (in ipote-si) diffamatorio. Si dice che sulla istruttoria dei proibiviri cercherei di “interferire utilizzando una strategia politica di bassissima taglia” ; si dice ancora, più avanti, che “dare seguito, o anche semplicemente tollerare, il pensiero politico caratterizzante la figu-

ra di Adalberto Bertucci” significa in sostanza , essere contrari ai principi “della trasparenza, dell'etica, della rettitudine politica e della conservazio-ne del bene comune”: affermazioni stu-pefacenti, gonfie di cupo livore, che squalificano non già i destinatari di es-se, ma i mittenti. Ma, come spesso succede, il diavolo, dopo aver fatto le pentole, quasi sempre si dimentica di fare i coperchi. Ed un bel coperchio lo sta confezio-nando, con l’amore e la passione che lo ha da sempre contraddistinto, lo straordinario popolo dei consulenti ro-mani. Come ? Semplice: iscrivendosi in massa alla UP Ancl di Roma. Siamo commossi e emozionati nel vedere tantissimi colleghi che non esitano a mettere mano al portafoglio, anche con sacrificio, per conquistare il di-ritto di dire , un giorno e finalmente, la loro verità sui fatti e sulle circostanze di questa brutta storia romana. E quando finalmente quel giorno verrà, ne siamo assolutamente certi, comince-rà una nuova stagione non solo per l’Ancl della nostra provincia ma altresì per l’Ancl di tutta l’Italia. Quel giorno non è lontano. Parafra-sando una delle più felici battute del cinema pronunciata da Humphrey Bo-gart nell’ultima scena del film Deadli-ne, con il sottofondo del rumore assordante delle rotative in stampa, oggi, al rumore altrettanto assordante dei voti che saranno espressi con forza ed altrettanta determinazione dai colle-ghi romani, ci sentiamo di dire: “E’ la democrazia, bellezza ! la democrazia … E tu non ci puoi fare niente! ”

T H E W O R L D O F

E' LA DEMOCRAZIA, BELLEZZA ...

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IL CONSULENTE

Direttore responsabile

Comitato scientifico

Gabriella Di Michele - Aldo Forte - Giuseppe Sigillò

Massara - Pierluigi Matera - Antonio Napolitano - Mauro

Parisi - Vincenzo Scotti - Virginia Zambrano

Antonio Carlo Scacco

Progetto grafico e digitalizzazione

Antonio Carlo Scacco

Editore

NUMERO 4 30 APRILE 2011

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T H E W O R L D O F

House Organ del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma Pubblicazione quindi-cinale.

Redazione

Eleonora Marzani

Massimiliano Pastore

Daniele Donati

Giuseppe Marini

Andrea Tommasini

Aldo Persi

Ordine dei Consulenti del Lavoro - Consiglio Provinciale di Roma

00145 Roma - via Cristoforo Colombo, 456Tel. 06/89670177 r.a. - Fax 06/86763924 -

Segreteria: [email protected] di Diritto Pubblico - Legge 11-1-

1979 N.12

Per contributi e suggerimenti

Questo numero è stato chiuso in redazione il 29 aprile 2011

[email protected]

Care amiche, cari amici

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IL CONSULENTET H E W O R L D O F

NUMERO 4 30 APRILE 2011

Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

La ricerca di presentatori e candi-dati è stata così "affannata e raffazzonata" che la c.d. “terza li-sta”, in realtà, è stata presentata per prima ed è la Lista n° 1 ; la sensazione che ci fosse un certo affanno l’hanno data, piuttosto, le c.d. “liste Ancl”, cioè le Liste n°2 e n°3, quelle che, a dire della presi-denza Ancl, sono state espresse in modo chiarissimo dalla catego-ria(?), “con designazioni regio-nali libere e democratiche”. A parte il fatto che avrei qualcosa da eccepire sulle de-signazioni dei regionali che in diverse regioni non ci sono state per nulla ed in altre non sono state né li-bere né democratiche, osservo che, co-munque, proprio quelle indicazioni

non sono state rispettate, così co-me, allo stesso modo, non è stato rispettato l’impegno assunto in forza della delibera del Consiglio Nazionale, e neppure è stato ri-spettato lo Statuto.Ricordiamo in breve i fatti: il Consiglio Nazionale Ancl del 1° aprile scorso ha dato mandato

alla presidenza di presenta-re due liste, in

stretto ordi-ne

alfabetico, escludendo i candidati non proposti dai rispettivi regio-nali.Tale delibera è stata successiva-mente e forzosamente equiparata alla sottoscrizione delle liste con una capziosa ed arbitraria interpretazione a posteriori del vo-to, come se si potesse dichiarare per cosa si è votato a votazione avvenuta e come se si potessero firmare liste in bianco.Bene, le liste presentate dalla pre-sidenza Ancl sono diverse da quelle proposte all’approvazione del Consiglio Nazionale e quindi, anche a voler seguire la fuorviante logica proposta, i

consiglieri nazionali hanno “firmato” due liste, modifi-cate a posteriori (comincia a diventare un’abitudine). Secondo la delibera del

Consiglio Nazionale, infatti, i nominativi di

tutti i candidati ammessi doveva-

no essere

LISTE ANCL: COSI E', SE VI

PARERoberto De Lorenzis

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IL CONSULENTE

elencati in ordi-ne alfabetico, i primi 6 inseriti in una lista, i successivi in un’altra: ebbene, la delibera non è stata rispettata: si sono infatti create una lista “principa-le”, ed una lista “secondaria” (le de-finizioni non sono mie, le leggo nelle mail diffuse dai sosteni-tori di queste liste). Alcune delle candidature pre-sentate ed ammesse il 1° aprile so-no scomparse dalle liste, peraltro senza motivo, considerato che c’era spazio per tutti i proposti, vi-sto che le liste ben avrebbero potu-to essere composte da nove candidati ognuna, offrendo così la possibilità di esercitare anche con il voto di preferenza la tanto sbandierata democrazia, ma forse ciò avrebbe potuto mettere a ri-schio l’elezione di qualcuno che ci deve essere per forza.Il collega segnalato da alcune pro-vince liguri, escluso dal novero dei candidati il 1° aprile, è magica-mente rientrato in lista. Mi si dice che il Regionale Ancl Li-guria, ricostituito a tempo di re-cord, avrebbe in tutta fretta, evidentemente dopo il 1° aprile, “ratificato” a posteriori (ma allora si puo?) la candidatura del collega: uso il condizionale perché, se c’è stata, la riunione è avvenuta in gran segreto, forse chiudendo un occhio sui tempi di convocazione, questa volta non così importanti, ri-fiutando in tal modo ogni confronto ed ogni dibattito con i consiglieri di amministrazione uscenti di Genova.Intendiamoci, non ho nulla contro il collega di Savona, ne faccio solo una questione di metodo. Se la presidenza nazionale Ancl fos-

se coerente con quanto essa stessa ha affermato, e rimarcato in più occasioni, dovrebbe convocare il Consiglio Nazionale (ci sarebbe tutto il tempo) e chiedere la ratifica delle decisioni assunte in deroga a quanto deliberato in precedenza: mi stupisce che le vestali delle regole statutarie non lo abbiano chiesto.Ci sarebbe poi una ragione ulteriore per questa convocazione: consenti-re al consiglio nazionale di recepire l’altra lista Ancl.Abbiamo letto con attenzione lo Statuto, senza farci abbagliare ma anche senza inventare quello che non c’è: emerge in modo chiaro che la lista formata ai sensi dell’arti-colo 53 deve essere semplicemente “recepita” dal Consiglio Nazionale e ciò può avvenire anche dopo la presentazione e prima delle votazio-ni, il problema vero è che non lo si vuole fare.Allo stesso modo non abbiamo tro-vato scritto nello Statuto che i candi-dati devono essere unicamente iscritti Ancl; a maggior ragione, aggiungo, quando a quegli stessi colleghi, che hanno da tempo pre-sentato domanda, l’iscrizione all’Ancl è stata pretestuosamente quanto ingiustificatamente negata: questo nei “periodi bui” della mia presidenza non accadeva.Nessun bluff comunque, nella lista 1 ci sono qualificati candidati, equa-mente divisi tra neofiti e veterani

del consiglio di amministrazione, ci sono i presentatori di lista, c’è un capolista che ha 4 anni di espe-rienza nella complessa gestione del nostro Ente di previdenza, c’è un programma serio, non scopiazzato da internet, ispirato alla massima concretezza, testimoniata proprio dalle cose fatte dal consiglio uscente, e quindi anche dai tre colleghi che si ripropongono per un secondo mandato (i libri dei so-gni li lasciamo agli esperti di que-sto genere di pubblicazioni).Quanto al C. d A. uscente non ve-do in quale occasione sia avvenuta la “bocciatura” visto che la presi-denza del sindacato si è limitata a battibeccare con il presidente Enpa-cl e non ha mai voluto o potuto organizzare un dibattito serio sul bi-lancio di questo mandato, e consi-derato che l’Assemblea dei Delegati, malgrado tanti e pesanti tentativi di condizionamento, ha sempre e comunque approvato a larga maggioranza l’operato del Consiglio di Amministrazione: que-sti sono i fatti e le opinioni non do-vrebbero prescinderne.

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

Andrea Tommasini

LO HANNO CHIAMATO

DI UN PAESE LONTANO..

Il primo maggio 2011, nella II do-menica di Pasqua o della Divina Mi-sericordia, Roma è stata onorata, nella sua lunga tradizione di convi-venza con la storia dei Papi e di Santa Romana Chiesa, della cerimo-nia di Beatificazione del Servo di Dio SS Giovanni Paolo II. Alla Cappella Papale presieduta da Sua Santità Benedetto XVI in Piazza San Pietro, sono convenuti milioni di Pellegrini da ogni parte del mondo. Le immagini e le informa-zioni che noi tutti abbiamo visto e vedremo ancora da tutte le parti, so-no state vissute e si ricorderanno con grande commozione e coinvolgimento. Tutti noi, credo, abbiamo vissuto sentimenti e sensa-zioni forti, seppur nella distinzione delle vedute e del rispettivo sentire, nei confronti di un Uomo e di un Servo di Dio che con tanti anni di Pontificato e tante fasi dello stesso, ha comunque lasciato una forte impronta nei nostri cuori, tracciando e scolpendo profonda-mente nei cuori della gente, un pro-fondo cammino di Fede e di Spiritualità.

Ci piace ricordare la Sua storia ed i numeri del Suo Pontificato e della Sua vita cosi’ ricca e densa di espe-rienze di vita, con la Sua Biografia Ufficiale, così come la Santa Sede lo ricorda nella Celebrazione liturgi-ca della Sua Proclamazione al Rango di Beato.Karol Józef Wojtyła, eletto Papa il 16 ottobre 1978, nacque a Wadowi-ce (Polonia), il 18 maggio 1920. Era il secondo dei due figli di Ka-rol Wojtyła e di Emilia Kaczorow-ska, la quale morì nel 1929. Suo fratello maggiore Edmund, medi-co, morì nel 1932 e suo padre, sottufficiale dell’esercito, nel 1941. A nove anni ricevette la Prima Co-munione e a diciotto anni il sacra-mento della Cresima. Terminati gli studi nella scuola superiore di Wa-dowice, nel 1938 si iscrisse all’Uni-versità Jagellónica di Cracovia. Quando le forze di occupazione na-ziste chiusero l’Università nel 1939, il giovane Karol lavorò (1940-1944) in una cava e poi in una fabbrica chimica Solvay per po-tersi guadagnare da vivere ed evita-re la deportazione in Germania. A

partire dal 1942, sentendosi chia-mato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall’Arcivescovo, il Cardi-nale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del “Teatro Rapsodico”, anch’esso clandestino. Dopo la guerra, conti-nuò i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuova-mente aperto, e nella Facoltà di Teologia dell’Università Jagellóni-ca, fino alla sua ordinazione sa-cerdotale, a Cracovia, il 1° novembre 1946. Successivamente, fu inviato dal Cardinale Sapieha a Roma, dove conseguì il dottorato in teologia (1948), con una tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce.

"Non abbiate paura !" sono le ultime Parole di SS Giovanni Paolo II

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IL CONSULENTE

In quel periodo, durante le sue va-canze, esercitò il ministero pasto-rale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda. Nel 1948 ritornò in Polonia e fu coa-diutore dapprima nella parrocchia di Niegowić, vicino a Cracovia, poi in quella di San Floriano, in città. Fu cappellano degli universitari fino al 1951, quando riprese i suoi studi filoso-fici e teologici. Nel 1953 pre-sentò all’Università Cattolica di Lublino una tesi sulla possibilità di fondare un’etica cristiana a partire dal sistema etico di Max Scheler. Più tardi, divenne profes-sore di Teologia Morale ed Eti-ca nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teolo-gia di Lublino.Il 4 luglio 1958, il Papa Pio XII lo nominò Vescovo Ausiliare di Cracovia e titolare di Ombi. Rice-vette l’ordinazione episcopale il 28 settembre 1958 nella cattedra-le del Wawel (Cracovia), dalle mani dell’Arcivescovo Euge-niusz Baziak.Il 13 gennaio 1964 fu nominato Arcivescovo di Cracovia da Pa-pa Paolo VI, che lo creò Cardina-le il 26 giugno 1967.Partecipò al Concilio Vaticano II (1962-1965) dando un contri-buto importante all’elaborazio-ne della costituzione Gaudium et spes. Il Cardinale Wojtyła pre-se parte anche alle 5 assemblee del Sinodo dei Vescovi, anterio-ri al suo Pontificato.Venne eletto Papa il 16 ottobre 1978 e il 22 ottobre ebbe inizio il suo ministero di Pastore Uni-versale della Chiesa.Papa Giovanni Paolo II ha compiuto 146 visite pastorali in Italia e, come Vescovo di Roma, ha visitato 317 delle attuali 332 parrocchie romane. I viaggi apo-stolici nel mondo, espressione della costante sollecitudine pasto-

rale del Successore di Pietro per tutte le Chiese, sono stati 104.Tra i suoi documenti principali si annoverano 14 Encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costi-tuzioni apostoliche e 45 Lettere apostoliche. A Papa Giovanni Paolo II si attribuiscono anche 5 libri: “Varcare la soglia della spe-ranza” (ottobre 1994); “Dono e mistero: nel cinquantesimo anni-versario del mio sacerdozio” (no-vembre 1996); “Trittico romano”, meditazioni in forma di poesia (marzo 2003); “Alzate-vi, andiamo!” (maggio 2004) e “Memoria e Identità” (febbraio 2005).Il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro ha subito un grave attentato. Salvato dalla mano materna della Madre di Dio, do-po una lunga degenza, ha perdo-nato il suo attentatore e, consapevole di aver ricevuto una nuova vita, ha intensificato i suoi impegni pastorali con eroi-ca generosità.La sua sollecitudine di pastore trovò espressione, inoltre, nella erezione di numerose diocesi e circoscrizioni ecclesiastiche, nella promulgazione dei Codici di Diritto Canonico latino e delle Chiese Orientali, del Cate-chismo della Chiesa Cattolica. Proponendo al Popolo di Dio mo-menti di particolare intensità spi-rituale indisse l’Anno della Redenzione, l’Anno Mariano e l’Anno dell’Eucaristia nonché il Grande Giubileo del 2000. Avvi-cinò le nuove generazioni indi-cendo la celebrazione della Giornata Mondiale della Gio-ventù.Nessun Papa ha incontrato tante persone come Giovanni Paolo II. Alle Udienze Generali del mercoledì (oltre 1160) hanno partecipato più di 17 milioni e 600mila pellegrini, senza conta-

re tutte le altre udienze speciali e le cerimonie religiose (più di 8 milioni di pellegrini solo nel corso del Grande Giubileo dell’anno 2000). Ha incontrato milioni di fedeli nel corso delle visite pastorali in Italia e nel mondo. Sono state numerose anche le personalità governative ricevute in udienza: basti ri-cordare le 38 visite ufficiali e le altre 738 udienze o incontri con Capi di Stato, come pure le 246 udienze e incontri con Primi Mi-nistri.È morto a Roma, nel Palazzo Apostolico Vaticano, sabato 2 aprile 2005, alle ore 21.37, nella vigilia della Domenica in Albis o della Divina Misericordia, da lui istituita. I solenni funerali in Piazza San Pietro e la sepoltura nelle Grotte Vaticane sono stati celebrati l’8 aprile con il Sacro Rito, presieduto dall’allora Cardinale S.E. Joseph Ratzinger, oggi S.S. Benedetto XVI.Il ricordo più dolce di un grande Uomo che ha segnato la storia dell’Umanità sono le ultime parole che prima di ritornare alla Casa del Padre ci ha la-sciato quale profonda eredità spirituale per le nostre esi-stenze: “Non abbiate paura !”.

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IL CONSULENTET H E W O R L D O F

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma8

Giancarlo Comandini

FACCIAA

FACCIADirettore, può

commentarci l’andamento infortunistico ?

Tutta la crisi da sola non basta a spiegare l’andamento decre-scente degli infortuni. Il Centro-Italia, ri-

spetto al Nord e al Sud, ha retto meglio la congiuntu-ra negativa, tanto da registrare un + 0,4 di occupati rispetto al 2009. Inoltre, se consideriamo il dato na-zionale, si è delineata una diminuzione degli incidenti mortali pari all’11%, mentre gli infortuni generali si sono ridotti del 5%. Anche nell’edilizia, gli infortunati sono sempre di meno: segno che, nonostante le diffi-coltà,anche economiche, oggi si fa sicurezza.

Qual è dal Suo punto di vista la ”leva” per combattere la piaga degli infortuni?

L’INAIL, negli ultimi anni, ha promosso corsi di tutti i ti-pi, allo scopo di coinvolgere tutte le categorie di lavoratori. Oggi, non ci accontentiamo più di formare: stiamo promuo-vendo soprattutto l’informazione sul problema della sicu-rezza lo stiamo facendo a partire dalle scuole, senza contare

Il Presidente della II Consulta romana, Giancarlo Comandi-ni, intervista Anto-nio Napolitano, direttore regionale di Inail Lazio.

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IL CONSULENTE

photo by EnglishGirlAbroad on Flickr

le decine di iniziative dedicate alla comunicazione e alla sensibilizzazione del grande pubblico. In questo modo,stiamo promuovendo la cultura della sicurezza presso una platea molto vasta, raggiungendo migliaia di persone. Il prossimo appuntamento è l’avvio di una campagna informativa sugli ambienti confinati non è un caso se abbiamo ricevuto 170 adesioni da tutte le Regioni d’Italia. Evidentemente siamo intervenuti laddove si avverte il bisogno di informazione e dove non si trovano risposte. Senza dubbio è stato fatto molto, anche se resta tanto da fare.

Come giudica il rapporto tra l’INAIL Lazio e il mondo dei Consulenti del lavoro?

Siamo aperti da sempre alla collaborazione con tutti. Finora, le peculiarità del ruolo del professionista della sicurezza hanno fatto sì che Ordini e associazioni provvedessero autonomamente alle esigenze formative della categoria. Credo però che sia tempo di condividere l’impegno a favore della salvaguardia del lavoratore, quindi anche del libero professionista. INAIL Lazio è disponibile, in tal senso, a collabora-re con le associazioni di settore e a lavorare insieme ad un progetto comune sulla sicurezza.

Quali sono, secondo Lei, i settori ancora da esplorare per diffondere la cultura della Sicurezza?

Non parlerei di settori ma di persone. Dobbiamo infatti riuscire a radicare in ogni cittadino la cultura della sicurezza e del rispetto delle regole. Occorre apprendere ed esercitare nel vivere quotidiano

ciò che è rischio e ciò che invece è sicuro. Poi, col tempo, certi comporta-menti diventeranno naturali. Ecco, il mio obiettivo è rendere “norma-

le” la sicurezza.

E per gli stranieri?

L’immigrato, il più delle volte, giunge da Paesi che non hanno ancora scoperto la cultura della sicurezza. Però, l’approccio

non cambia, quello a favore della salvaguardia del lavorato-re, dipendente o professionista, deve basarsi su una

campagna di valori. Siamo impegnati su questo fronte da sempre: per venire incontro ai bisogni dei lavoratori

immigrati abbiamo già tradotto un opuscolo, sulla si-curezza nei cantieri edili, settore dove svolgono pre-

valentemente la loro opera, in ben 7 lingue, in considerazione della presenza multietnica di que-

sti lavoratori sul nostro territorio.Inoltre, da ben 4 anni realizziamo la Festa

Interculturale per l’Edilizia dove riuniamo i lavoratori stranieri, con le loro famiglie, nella zona storica di Piazza Vittorio per

parlare di sicurezza all’intero nucleo familia-re accompagnandolo così a muoversi nel lavo-

ro e nella vita quotidiana con comportamenti sicuri distinguendo ciò che rischioso da ciò che

non lo è. Infine, da circa 1 mese, ha preso l’avvio una serie di incontri con singole comunità

di stranieri organizzati dalla CARITAS, ai quali parteci-piamo dando informazioni sull’andamento infortunistico che li

interessa per settori di attività. Sono convinto che infatti è stato tanto fatto in via generale e che ora dobbiamo dedicarci loro “in particolare” : comunità per comu-

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nità per studiare con loro le strategie di sicurezza mirate.

Una critica ricorrente riguarda gli ispettori del lavoro: ce ne sarebbe-ro troppo pochi rispetto alla mole di controlli da effettuare.

E’ un luogo comune da smentire. Anche laddove ce ne fossero 10mila, non basterebbero ad evitarci i pesanti costi sociali degli infortuni in cantie-ri, che dipendono da ben altri fattori. Il vero costo che incide è quello dell’impresa irregolare: l’80% delle aziende che hanno avuto problemi di infortuni non paga gli oneri assicurati-vi e non fornisce ai lavoratori la dota-zione per la sicurezza, stabilita per legge. Se, al contrario, le aziende as-solvessero correttamente ai loro obbli-ghi, si abbatterebbero sia gli incidenti che il costo sociale complessivo. Ogni anno, nel Lazio,spendiamo in media 3 miliardi di euro per far fronte agli incidenti sul lavoro: non è poco. Sono le imprese “fellone” che ingigantiscono la spesa sociale, a co-minciare dalle ore non lavorate a cau-sa dell’incidente. Mi piacerebbe pensare ad un mondo con infortuni zero. Non è ancora così, ma ci stiamo lavo-rando, e ci arriveremo.

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IL CONSULENTE

I giudici tributari hanno definitiva-mente sancito l’illegittimità della Tassa di Concessione Governativa sui servizi di telefonia mobile, stabi-lendo la fondatezza della richiesta dello stesso presentata dall’associa-zione di consumatori e sancendo in maniera chiara che il rimborso è ri-chiedibile da qualsiasi persona che abbia sottoscritto negli ultimi anni un abbonamento per la fruizione e l’accesso ai servizi offerti dagli ope-ratori di telefonia.E’ stata così considerata illegittima la richiesta di 5,16 euro al mese per privati e di 12,91 euro per tutte le aziende, anche per quelle individua-li.La tassa fu introdotta nel 1995 con l’intento di colpire i consumi legati al telefono cellulare, il quale aveva appena cominciato a diffondersi ed era considerato un bene di lusso anziché uno strumento di comunica-zione. Questo ha comportato la diffusione delle utenze prepagate, su cui invece non grava alcuna tas-sa poiché difettano i vincoli tra utente ed operatore di telefonia mo-bile.Da tempo il presupposto di esazio-ne della tassa è decaduto poiché questa è contraria ai principi stabili-ti dalla Direttiva 2002/21/CE. Infatti la Tassa di Concessione Go-vernativa italiana, determinando un incremento dei costi in capo agli uti-

lizzatori del servizio di te-lefonia mobile che sottoscri-vono contratti di abbonamento, scoraggia l’ingres-so nel mercato italiano dei gestori comunitari ed impedisce di conse-guenza, a danno dei consumatori na-zionali, la formazione di un mercato concorrenziale.A norma dell’art. 13 del D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 641 si può richiede-re il rimborso degli ultimi tre anni di Tassa di Concessione poiché gli anni precedenti sono ormai pre-scritti. A tal proposito è stato stabili-to anche il massimale per detto rimborso che è pari a ben 464,76 eu-ro se riferito ovviamente a grandi realtà come aziende e enti locali e per privati è di 186 euro. Diverse as-sociazioni di consumatori stanno studiando un piano per attivare una richiesta collettiva di rimborso.A questo punto potremmo dire me-glio tardi che mai…ma non è anco-ra così!Infatti per le solite stranezze buro-cratiche e normative della obsoleta legislazione italiana la Tassa di Concessione Governativa non è stata abolita e va tuttora corrispo-sta; infatti si tratta di sentenze che valgono solo per i casi per cui sono state emesse e non costituiscono norma per tutte le fattispecie analo-

ghe. Pertanto dal momento che nell’ordinamento giuridico italiano un precedente giurisprudenziale non è assolutamente vincolante per un altro giudice, attualmente siamo ancora tenuti a versare questo stra-no balzello.La Commissione Tributaria Regio-nale del Veneto ha precisato come “rimane necessaria soltanto l’auto-rizzazione governativa per i gestori del servizio, mentre il cliente che si abbona non è soggetto a provvedi-menti amministrativi di concessio-ne o autorizzazione”, di conseguenza l’imposta andrebbe pagata dal gestore e non dall’utente finale. In realtà fintanto che non ci sia un intervento legislativo (legge ordinaria o decreto) da parte del Governo che sancisca l’abolizione della Tassa di Concessione saremo costretti a vedere sulle nostre bollette l’importo di € 25,82 per ogni utenza. La certezza del diritto e la piena trasparenza degli atti forse ci aiuterebbe a vivere meglio, anche perché l’Italia è il “paese do’ sole” e non, come sembra essere di-ventato, il paese delle tasse!

PAESE DO' SOLEO DELLE

TASSE ?Alfredo Basili

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La situazione è ormai chiara e non si presta più ad ambiguità: dopo circa un decennio quello che ini-zialmente era l’utilizzo di un semplice canale informatico da o verso la Pubblica Amministrazione ora è uno strutturato sistema che attraverso il WEB vede il Consulente ovvero il Professionista, in gene-rale, impegnato assiduamente e giornalmente, con mezzi e strumenti propri, da per aggiornare e manute-nere continuamente gli archivi delle Amministrazio-ni di riferimento. Non è più il semplice rapporto

routinario Cliente-Professionista, ma una attività imponente che il professio-nista, volente o nolente, svolge per la Pubblica Amministrazione, nel rapporto con l’Ente di turno, e che viene sottaciuta rispetto a quella che è la sua ormai vera natura: telelavoro. Mai termine è più appropriato per classificare il lavoro insostituibile svolto da un qualsiasi intermediario per l’Ordinamento. Se ciò è incontrovertibile allora è ormai giunto il momento, nella nostra organizzazione e non solo, di parlarne apertamente, sia dal punto di vista ordinisti-co ma soprattutto sindacale, dato è in quest’ultimo ambi-to che la tutela dei diritti collettivi, perché di questo si tratta, trova la sua naturale collocazione. L’intermedia-zione telematica non può più essere liquidata, come la fase fi-nale di un semplice invio di dati, ma deve si-gnificare quello che realmente è divenuta e oggi rappresenta: un insieme di atti e prestazioni intellettuali, nell’interesse del Cliente e della Pubblica Amministrazione. Un inte-resse, soprattutto, della Pubblica Amministrazione, che, al riparo della sua po-sizione dominante, elude una contrattazione sui diritti che sarebbe costretta a

PROFESSIONISTA O TELELAVORATORE ?Ormai il professionista si è trasformato in un telelavoratore per la Pubblica Amministrazione. E' ora di dire basta !

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Francesca ProiettiEmiliano DrazzaAntonella Cersosimo

riconoscere al ‘prestatore‘ in condizione di telelavoro. Una seria riflessione, al nostro interno e nell’intero mondo professionale, è matura – visti i ri-sultati del sondaggio - per preparare la strada alla discussione: lo stru-mento che individuiamo è la predisposizione, da parte degli organismi di rappresentanza o, se non loro, da chi si ammanterà di ‘buona volontà’, di una proposta articolata di richieste o, se si preferisce, si potrà utilizzare il termine “piattaforma rivendicativa” cui, entro un determinato e ben individuato lasso di tempo, dovranno essere sollecitati a contribuire fattivamente tutti gli associati e gli organismi interni dell’Ordine, per poi propagarsi – con il coinvolgimento di tutti gli Ordini Professionali interessati - come un vero Tsunami negli ambiti istituzionali preposti. In effetti la discussione dovrà esser quanto più allargata e articolata possibile, coinvolgendo chiunque voglia prendere posizione sul te-ma. Ci sarà poi l’Azione vera e propria, che non bisogna na-scondercelo sarà lunga, lenta, faticosa; bisognando individuare i giusti interlocutori, considerando che alla controparte pubblica so-no correlati più Enti che utilizzano la prestazione degli Intermedia-ri; ma l’azione e l’impegno alla fine ci ripagherà, perché è l’idea finora sottaciuta di questa nuova realtà che, trovando oggi concre-tezza, tramite l’UGCDL e l’appoggio del C.P.O. di Roma, si pro-pagherà all’interno del mondo professionale sin’ora sfruttato per

essere condivisa, sostenuta, spesa da parte di chi ci rappre-senta o che ci rappresenterà in futuro nei confronti di una

Pubblica Amministrazione distratta (se non vessatoria) e che, alla fine, darà i suoi frutti: uno status giuridico certo

per i doveri ma anche per i diritti dell’Intermediario Te-lematico.

Cristiano Marini

PROFESSIONISTA O TELELAVORATORE ?

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Diventano sempre più rigide le re-gole di riscossione dei crediti INPS nei confronti dei contri-buenti.Infatti, dal 1° gennaio 2011 è entrato in vigore l’art.30 del DL 78/2010, convertito in L.122/2010, che prevede l’intro-duzione dell’avviso di addebito. Inoltre, sono cambiate le modali-tà per accedere alla rateazione dei debiti contributivi; infatti, dal 3 agosto 2010 l’INPS non è più competente in merito alle di-lazioni per i crediti contenuti nelle cartelle esattoriali.Tenuto conto delle novità, sembra utile fare un riepilogo sulla materia in base a quanto pre-visto dalla normativa e dalle istru-zioni emanate dall’Istituto di previdenza sociale.

La normativa

Sulla materia è intervenuto l’art.30 della legge 122/2010, di conversione con modificazioni del decreto legge 78/2010, che ha stabilito che a decorrere dal 1° gennaio 2011, l'attività di ri-scossione relativa al recupero delle somme a qualunque titolo dovute all'INPS, anche a seguito di accertamenti degli uffici, è effettuata mediante la notifica di un avviso di addebito con valore di titolo esecutivo.L'avviso di addebito deve conte-nere, a pena di nullità:1. il codice fiscale del soggetto tenuto al versamento; 2. il periodo di riferimento del credito;3. la causale del credito;4. gli importi addebitati ri-partiti tra quota capitale, sanzio-ni e interessi ove dovuti;5. l’indicazione dell’agente della riscossione competente in base al domicilio fiscale pre-sente nell'anagrafe tributaria alla data di formazione dell'avviso.Inoltre, l’avviso dovrà contenere l'intimazione ad adempiere l'obbligo di pagamento degli importi nello stesso indicati entro il termine di sessanta giorni dalla notifica nonché l'indi-cazione che, in mancanza del pa-

gamento, l'agente della riscossione procederà ad espro-priazione forzata, con i poteri, le facoltà e le modalità che discipli-nano la riscossione a mezzo ruo-lo. L'avviso deve essere sotto-scritto, anche mediante firma elettronica, dal responsabile dell'ufficio che ha emesso l'atto.L'avviso di addebito è notificato in via prioritaria tramite posta elettronica certificata all'indi-rizzo risultante dagli elenchi pre-visti dalla legge, ovvero previa eventuale convenzione tra Co-mune e INPS, dai messi comuna-li o dagli agenti della polizia municipale. La notifica può esse-re eseguita anche mediante invio di raccomandata con avviso di ri-cevimento.Quando vi sia mancato o ri-tardato pagamento delle somme richieste con l'avviso di addebi-to, le sanzioni e le somme aggiuntive dovute sono calco-late fino alla data del paga-mento. All'agente della riscossione spettano l'aggio, interamente a carico del debitore, ed il rimborso delle spese relative alle procedure esecutive, previ-ste dall'articolo 17 del D.lgs n. 112/99.E’ da sottolineare, che la norma

Le nuove regole per la riscossione dei crediti Inps sono molto più rigide rispetto al passato

Aldo Forte

RISCOSSIONE INPS

A MAGLIE STRETTE

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precisa che i riferimenti contenu-ti in norme vigenti al ruolo, alle somme iscritte a ruolo e alla cartella di pagamento, si intendo-no effettuati ai fini del recupero delle somme dovute a qua-lunque titolo all'INPS al titolo esecutivo emesso dallo stesso Istituto, costituito dall'avviso di addebito contenente l'intimazio-ne ad adempiere l'obbligo di pa-gamento delle medesime somme affidate per il recupero agli agenti della riscossione.

Ricorsi amministrativi e so-spensione cartelle esattoriali

Particolare attenzione merita ta-le argomento; l’art.30, comma 10, della Legge 122/2010, ha pre-visto l’abrogazione dell’art.25, comma 2, del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46, che sta-biliva che “Dopo l'iscrizione a ruolo l'ente, in pendenza di grava-me amministrativo, può so-spendere la riscossione con provvedimento motivato notifi-cato al concessionario ed al contribuente. Il provvedimento può essere revocato ove so-pravvenga fondato pericolo per la riscossione”.La previsione di cui al comma 10, dell’art.30, con la quale è stata disposta l’abrogazione dell’art. 25, comma 2, del D.lgs 26 febbraio n. 46/99, era imme-diatamente applicabile. L’intervento abrogativo ridefini-sce gli effetti della presentazio-ne del ricorso con riferimento ai tempi di affidamento per il recu-pero dei crediti agli Agenti della Riscossione e alle attività da es-si poste in essere.Tali aspetti, sono stati discipli-nati, nell’ambito del predetto DLgs n.46/99, dall’art. 24, co. 4 e dalla norma in esame. L’art. 24, co. 4, nel regolare il ca-

so del ricorso amministrativo contro l’accertamento effettuato dall’ufficio, proposto prima dell’iscrizione a ruolo, ha stabili-to che l’iscrizione stessa può es-sere effettuata solo dopo la decisione dell’organo ammini-strativo adito (comitati regionali o centrali), fatta salva la necessi-tà di garantire il rispetto dei termini di decadenza fissati al comma 1, del successivo art. 25. L’art. 25, comma 2, in pendenza di gravame amministrativo pro-posto dopo l’iscrizione a ruolo,

prevedeva una mera in ordine alla possibilità di sospendere l’attività di recupero“facoltà” discrezionale degli Enti previ-denziali dell’A.d.R. subordinata-mente alla notifica, a quest’ultimo ed al contribuente, della motivazione posta a base del provvedimento stesso. L’abrogazione dell’art.25, comma 2, ha comportato che, con effetto dal 31 maggio 2010, per i crediti affidati per il recupe-ro agli Agenti della Riscossione, l’INPS non può più disporre provvedimenti di sospensione conseguenti alla presentazione di un ricorso amministrativo, ovvero riguardanti ricorsi ammi-nistrativi ancora pendenti.In ogni caso, continueranno ad essere gestite con le consuete mo-

dalità, le comunicazioni agli ADR dei provvedimenti di so-spensione dell’attività di recupe-ro dei crediti relativi a causali contabili (es. pagamenti già effettuati e non ancora contabi-lizzati, etc.), amministrative (es. crediti in dilazione iscritti a ruo-lo e non ancora cartellati e/o no-tificati, etc.) o giudiziarie (es. ordinanze di sospensione dell’esecutività della cartella etc.).Si puo’ notare, senza dubbio, co-me l’abrogazione di tale stru-mento indebolisca sempre piu’ il contribuente nei confronti de-gli enti di riscossione; se per ca-so, vi erano dei fondati motivi per la sospensione, ora non sarà più possibile; infatti, l’unico strumento sarà quello di pre-sentare ricorso giudiziario entro 40 giorni dalla notifica della cartella o avviso di addebito.Modifiche ai termini di deca-denza - L’art. 25, comma 1, del, più volte citato, D.lgs 46/99, prevede che gli Enti Previ-denziali, in via generale, debba-no procedere all’iscrizione a ruolo dei contributi o premi non versati entro il 31 dicembre dell’anno successivo al termine fissato per il versamento. In caso di contributi o premi de-nunciati, comunicati tardiva-mente o riconosciuti, tale termine decorre dalla data della loro conoscenza da parte degli Enti impositori.Il comma 12, dell’art. 38, della legge 122/2010, ha stabilito che le disposizioni contenute nell’art.25 del D.lgs 46/99 non si applicano, limitatamente al periodo compreso fra il 1 genna-io 2010 ed il 31 dicembre 2012, ai contributi non versati e agli accertamenti notificati dall’Ente creditore successivamente alla data del 1° gennaio 2014.

L’INPS non può più disporre provvedimenti di sospensione conseguenti alla presentazione di un ricorso amministrativo

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Ne deriva, che tale previsione che sospende, nel predetto perio-do, gli effetti della decadenza di cui al citato art. 25, consente all’INPS di procedere all’iscrizio-ne a ruolo di tutti i crediti, anche riferiti a periodi di competenza precedenti, omessi, accertati e no-tificati, nel rispetto dei termini di prescrizione, a decorrere dal 1 gennaio 2014. Anche tale strumento affida agli enti maggiore facoltà di gestione dei loro crediti; infatti, so-spendendo i termini di deca-denza, di fatto si attribuisce loro la possibilità di iscrivere a ruolo, non entro l’anno successivo ma con un lasso di tempo ben più ampio.

Circolare 168 del 30 dicembre 2010

Vediamo ora quali sono state le istruzioni fornite dall’INPS con la circolare 168/2010. In prima battuta, dobbiamo rileva-re che rimane in vita l’invio dell’avviso bonario; infatti, sia in caso di omissione contributi-va che in caso di accertamento, gli stessi saranno oggetto di avvi-so bonario o diffida precedente l’avviso di addebito. Come fatto cenno in precedenza, l’art. 30 del D. L. 31 maggio 2010, n.78, come modificato in sede di conversione dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122, prevede che dal 1° gennaio 2011, l’INPS provvede al recupero dei crediti contributivi di propria compe-tenza attraverso la notifica al contribuente di un avviso di adde-bito con valore di titolo esecuti-vo.Esso, sarà utilizzato sia per le somme dovute a titolo di contri-buti previdenziali e assistenziali non versati alla scadenza mensi-le o periodica, sia per le somme

accertate come dovute dagli uffi-ci o dagli organi di vigilanza, anche di altri Enti.

Elementi essenziali a pena di nullità.

In merito agli elementi essenzia-li, cui si rimanda a quelli accennati in precedenza, il comma 2 dell’art. 30, individua gli elementi che l’avviso di adde-bito deve contenere, precisando che la loro assenza è causa di nullità dell’avviso emesso. In seguito alla notifica dell’avvi-so di addebito, il contribuente po-trà chiedere la dilazione all’ADR, che potrà concederla se ricorrono le condizioni previ-

ste dalle vigenti disposizioni.E’ da sottolineare, che dal 3 ago-sto 2010 la competenza per le di-lazioni su cartelle esattoriali, ed ora sull’avviso di addebito, è de-gli agenti di riscossione, dato che l’INPS si è spogliato della competenza che aveva esercitato fino ad allora (circolare 106 del 3 agosto 2010).Continuano ad applicarsi gli stes-si termini previsti fino ad oggi per le cartelle: in particolare, nell’ipotesi in cui non si provve-de al pagamento entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di adde-bito, l’ADR potrà iniziare le pro-cedure di espropriazione forzata, con i poteri, le facoltà e le modali-tà che disciplinano la riscossione a mezzo ruolo.Al riguardo, il comma 14

dell’art. 30 in esame, ha dispo-sto che tutti i riferimenti conte-nuti in norme vigenti al ruolo, alle somme iscritte a ruolo e alla cartella di pagamento devono intendersi effettuati all’avviso di addebito emesso dall’istituto con valore di titolo esecutivo.Il successivo comma 15 dell’art. 30, infine, specifica che i rapporti con gli Agenti della Ri-scossione continueranno ad esse-re regolati secondo le disposizioni vigenti.In relazione a ciò, l’avviso di addebito potrà essere opposto entro il termine di 40 giorni dalla notifica (art. 24, comma 5, D.Lgs. 26.02.1999, n. 46), da-vanti al Tribunale, in funzione di Giudice del Lavoro, nella cui circoscrizione ricade la Sede Inps che ha emesso l’avviso stes-so.E’ da ricordare, che tale termine deve essere considerato perento-rio con l’effetto di rendere inammissibile, nel merito, l’opposizione proposta dopo la sua scadenza (principio affermato dalla Corte di Cassa-zione, Sezione Lavoro, con la sentenza n.4506 del 27 febbraio 2007).

Modalità di consegna dell’avvi-so di addebito agli ADR

La modalità e i termini di conse-gna sono stati definiti con la De-terminazione del Presidente n. 72 del 30 luglio 2010, allegata alla circolare 168/2010. Il nuovo sistema determina il su-peramento, con effetto dal 1 gennaio 2011, dell’attuale moda-lità di gestione del credito sotto due ordini di profili:a. abolizione della forma-zione e consegna del Ruolo all’Agente della Riscossione b. abolizione della cartella

La competenza sulle dilazioni esattoriali è degli agenti della riscossione

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di pagamento come titolo per l’attivazione del recupero da parte dell’Agente della Riscossio-ne. In ogni caso, per i crediti per i quali la formazione e la conse-gna dei ruoli è stata effettuata entro il 31 dicembre 2010, l’ADR continuerà a procedere al recupero coattivo attraverso la cartella di pagamento, ancorché notificata nel corso dell’anno 2011.

Avviso di addebito da omissione contributiva

L’avviso di addebito da omissio-ne contributiva, riguarda la contribuzione denunciata e non versata, in tutto o in parte alle scadenze di legge, ovvero versata in ritardo. Il tipico esempio potrebbe essere quello del mancato versamento alle sca-denze mensili della contribuzio-ne denunciata con l’Uniemens . L’INPS fa presente, tenendo conto di quanto previsto dall’art. 24, comma 2, del D.Lgs. 26.02.1999, n. 46, che continue-rà ad avvalersi della facoltà, pri-ma di emettere l’avviso di addebito, di richiedere il paga-mento al debitore mediante avvi-so bonario.Di conseguenza, la formazione e la notifica dell’avviso di addebi-to avverrà solo dopo che il debi-tore non abbia provveduto al pagamento nei termini fissati nell’avviso bonario.Non saranno oggetto di avviso di addebito i crediti rientranti in un piano di rateazione; lo stesso discorso vale per i crediti inseri-ti in un piano di rientro, che, co-me noto, interessa soltanto la contribuzione dovuta dalle aziende che operano con il siste-ma UniEmens ( mess. 19684/2010).

Avviso di addebito da accerta-mento

L’avviso di addebito da accerta-mento, riguarda i crediti accertati a seguito di verifica ispettiva dell’INPS o di altri Enti o a seguito di accertamento d’ufficio notificato con lettera di diffida. Per la formazione dell’avviso di addebito, in entrambe le fattispe-cie, al contribuente verrà inti-mato di adempiere il pagamento della contribuzione dovuta, entro 90 giorni dalla notifica

dell’atto di accertamento o della lettera di diffida.Al soggetto, viene data la possibi-lità di proporre ricorso ammini-strativo avverso l’atto notificato, entro lo stesso termine per il pa-gamento, cioè 90 giorni.In caso di presentazione di ri-corso amministrativo, si avrà la sospensione dell’azione di recu-pero fino alla decisione da parte del competente organo ammini-strativo. A tal proposito, bisogna tener conto del fatto che nel caso in cui la decisione del ricorso non intervenga nei termini di deca-denza fissati dall’art. 25, comma 1, del D.Lgs. 26 febbraio 1999, n. 46, l’INPS procederà alla formazione e alla notifica dell’avviso di addebito riferito

ai crediti oggetto di gravame .E’ da ricordare, come fatto cenno in precedenza, che tale disposizione, limitatamente al periodo compreso fra il 1 genna-io 2010 ed il 31 dicembre 2012, non si applica ai contributi non versati e agli accertamenti notifi-cati dall’Istituto successiva-mente alla data del 1° gennaio 2004. Nell’ipotesi in cui il ricorso venga respinto, il contribuente sarà invitato a pagare le somme dovute entro 10 giorni dalla noti-fica dell’esito del ricorso stesso, altrimenti si darà luogo alla formazione e notifica dell’avvi-so di addebito.Se il ricorso viene accolto parzialmente, si ridetermina l’importo addebitato e l’INPS richiederà al debitore il paga-mento della somma ridetermi-nata, che dovrà essere versata entro 10 giorni dalla notifica della lettera di diffida.In caso di mancato pagamento nel termine assegnato, come pre-visto per il caso della reiezione, per gli importi ancora dovuti verrà formato e notificato al de-bitore l’avviso di addebito. Nel caso in cui sia decorso il termine di 90 giorni dalla notifi-ca dell’atto di accertamento o della lettera di diffida e non venga inoltrato ricorso e il debi-tore non provveda al pagamento della contribuzione richiesta, verrà formato e notificato l’avvi-so di addebito che, scaduti i termini per il pagamento (60 giorni dalla notifica) ed in as-senza di opposizione (40 giorni dalla notifica), consentirà all’Agente della Riscossione di procedere all’attivazione delle azioni di recupero coattivo.

Rateazioni in fase amministrati-va

Ricorso amministrativo avverso l’atto notificato, entro lo stesso termine per il pagamento, cioè 90 giorni.

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Infine, l’istituto fa presente che il nuovo sistema di riscossione effettuato, in luogo dell’iscrizio-ne a ruolo, dal 1° gennaio 2011 con l’avviso di addebito avente valore di titolo esecutivo, richie-de la regolamentazione della mo-dalità di gestione della rateazione dei crediti concessa dall’Istituto e disciplinata, da ulti-mo, dalle circolari n. 106 del 3 agosto 2010 e n. 148 del 24 no-vembre 2010. A tal proposito, veniva fatta ri-serva di fornire apposite istruzio-ni.Con circolare 4 del 13 gennaio 2011, l’Istituto sciogliendo la ri-serva di cui fatto cenno, ha illu-strato le nuove modalità di accesso alla rateazione ammini-strativa, intendendosi per tale quella dei crediti per i quali l’INPS deve ancora procedere alla formazione dell’avviso di addebito e alla contestuale conse-gna ad Equitalia.Infatti, come fatto cenno in prece-denza, avvenuta la consegna dell’avviso di addebito ad Equita-lia i crediti potranno essere richie-sti in dilazione solo e direttamente al competente Agente della Riscossione indivi-duato in base al domicilio fiscale del debitore alla data di formazio-ne dell’avviso di addebito.Per quanto concerne la dilazione amministrativa, l’Istituto fa pre-sente che in seguito alla definizio-ne della gestione della domanda di rateazione con la sottoscrizio-ne del piano di ammortamento da parte del contribuente che alla stessa data deve avere già versato la prima rata con mo-dello F24, il piano medesimo non verrà più trasferito ad Equita-lia con le modalità adottate fino al 31 dicembre 2010.; di conse-guenza, non ci sarà più il ruolo

spontaneo. Il versamento delle rate successi-ve alla prima, sarà effettuato mensilmente, sempre con mo-dello F24, riportando la causale ed i codici già utilizzati per il versamento della prima rata; in particolare, il pagamento di ogni rata mensile, successiva alla pri-ma, dovrà avvenire entro i 30 giorni successivi alla scadenza del pagamento della rata prece-dente.Nell’ipotesi in cui il contri-buente non provveda al versa-mento di due rate consecutive, l’INPS procederà alla revoca della dilazione ed i crediti resi-dui verranno affidati all’Agente della Riscossione per il recupe-ro coattivo.E’ importante sottolineare, che ta-li crediti non potranno essere oggetto di successivi provvedi-menti di concessione di rateazio-ni da parte dell’Agente della Riscossione. Con messaggio 1484 del 21 gennaio 2011, vengono spiegate le modalità di gestione della nuo-va rateazione amministrativa, evi-denziando che per consentire la corretta canalizzazione dei versa-menti delle rate, la lettera di acco-glimento della domanda emessa dalle procedure, riporterà le mo-dalità di compilazione della sezio-ne INPS del modello F24. Viene ricordato, che il regolare versamento della contribuzione corrente alla data di presentazio-ne della domanda con il ricono-scimento incondizionato del debito richiesto in rateazione, so-no requisiti necessari per l’acco-glimento della stessa. A tal proposito, viene ribadito, che l’accertata irregolarità del versa-mento dei contributi correnti e/o il mancato versamento di due rate consecutive comporterà la re-voca della rateazione ed il resi-

duo credito sarà richiesto con l’avviso di addebito con valore di titolo esecutivo che verrà contestualmente consegnato all’Agente della Riscossione. Infine, viene precisato che la nuova modalità di gestione delle dilazioni trova applicazione oltre che per le domande pre-sentate dal 1 gennaio 2011 anche per quelle già definite con l’accoglimento anteriormente alla stessa data ed in attesa di es-sere gestite con le pregresse mo-dalità.

Considerazioni

E’ da sottolineare come le novità introdotte in tal senso hanno creato non pochi problemi, so-prattutto alle piccole aziende.L’Inps, fino all’emanazione della circolare 106/2010, si era distinto, ad esempio rispetto all’INAIL, in quanto con la legge 31/2008, non si era spo-gliato della competenza in meri-to alla dilazione dei debiti contenuti in cartella, ma aveva lasciato l’alternatività, cioè era possibile dilazionare i debiti pre-videnziali in cartella o presso l’Istituto o presso Equitalia.Questa scelta, aveva permesso, come si diceva in precedenza, in particolare alle piccole aziende, di mantenere in vita l’attività attraverso ad esempio il rilascio del DURC per ottene-re i pagamenti, magari per picco-li lavori fatti per le Pubbliche Amministrazioni. Ci riferiamo alla possibilità di di-lazionare presso l’Istituto di pre-videnza sia i debiti in fase amministrativa che iscritti a ruo-lo e contenuti nella cartella; in questo modo, se il contribuente aveva degli altri debiti iscritti a ruolo, evitava il DURC non re-golare, dato che poteva dilazio-

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IL CONSULENTE4nare la cartella INPS presso lo stes-so Istituto.Ora, con le nuove regole, questo non sarà più possibile, in quanto la dilazione su cartella esattoriale – avviso di addebito, essendo di esclu-siva competenza di Equitalia, Agente di riscossione, la dilazione dovrà comprendere tutti i debiti contenuti nelle cartelle esattoriali e non soltanto quello dell’INPS.Infatti, se un contribuente, in diffi-coltà, non ha pagato quanto dovuto all’Agenzia delle entrate, la dilazio-ne dovrà comprendere oltre che i debiti INPS anche questi debiti e co-si via; se ad esempio, ha anche debi-ti verso il Comune per l’immondizia, o per l’ICI, ecc.Fra l’altro, è da considerare che nel caso in cui non si riesca a rispettare la dilazione amministrativa INPS, il debito relativo, in caso di revoca della dilazione, non potrà essere più oggetto di nuova rateazione presso Equitalia.E’ da considerare che si è cercato di compensare attraverso il pagamento delle rate della dilazione ammini-strativa presso l’INPS, con il paga-mento tramite F24 e non più con il ruolo spontaneo. In questo modo si fa risparmiare al contribuente le spe-se inerenti al ruolo stesso.Certo il contribuente che non paga quanto dovuto allo Stato, nel suo complesso, deve essere “sanzio-nato” adeguatamente, ma se si fa in modo che lo stesso sia messo in gra-do di pagare il dovuto conviene a tutti.

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LA CONSULTA QIVO

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IL TERRITORIOLa consulta ha sede in Fonte Nuova ( Rm ) Via G. Boccaccio, 35. Comprende l’area del Nord Est di Roma e precisamente i seguenti Comuni: Anguillara Sa-bazia, Bracciano, Campagnano di Roma , Canale Monterano, Capena, Ca-stelnuovo di Porto, Civitella San Paolo, Fiano Romano, Filacciano, Fonte Nuova, Formello, Magliano Romano, Manziana, Mazzano Romano, Mentana, Monterotondo , Nazzano, Ponzano Romano, Riano, Rignano Flaminio, Sacro-fano, Sant’Oreste, TorritaTiberina, Trevigiano Romano .Frutto del decentramento del Consiglio Provinciale di Roma, costituisce oggi un nuovo punto di riferimento tra i Consulenti del Lavoro, Pubblica Ammini-strazione, Imprenditori e Cittadini, nei comuni interessati e non, avvicinando sempre piu’ la realta’ sociale che ci circonda a quella professionale .E’ un territorio molto esteso: conta circa 275.890 abitanti ricco di storia antica gia’ rilevabile dal 400-300 a.C. dominato dai Capenati e dai Falisci , fino ad arrivare ai nostri tempi dove non a caso l’ultimo comune nato il 15 Ottobre del 2001 e’ Fonte Nuova (Rm), gia’ comune di Mentana , dove si ricordano nel 1867 i primi movimenti di volontari garibaldini.Ricordiamo il lago di Bracciano con i suoi graziosi paesi di Trevignano, Bracciano ed Anguillara Sabazia, mentre a Martignano lo specchio d'acqua è immerso in una splendida solitudine tra i campi.Per quanto i centri storici non sempre sono compresi all'interno dei confini, ben dieci sono i Comuni interessati dal territorio del parco. Il territorio protetto si estende infatti tra la provincia di Roma e quella di Viterbo, e comprende anche i Comuni di Campagnano, Bracciano, anguillara sabazia, Campagnano, Manziana, Trevigliano. Si tratta di piccoli centri, con una popolazione tra i 1000 e 15000 abitanti accresciutasi rapidamente negli ultimi anni a causa della vicinanza con la Capitale. Luoghi densi di storia e tradizione, caratterizzati da una profonda comunione con la natura di quest'area Molte sono le zone Etru-sche sparse sul territorio , le famiglie che si sono insediate come gli Odescalchi , gli Orsini, Anguillara, i Colonna , i Malatesta, i Grimaldi, i Salvati, i Casilli e i Duranti, artisti come Francesco di Giorgio Martini e Giacomo del Duca ( allie-vo di Michelangelo ) .Gli obiettivi preposti sono :- creare una rete di comunicazione coinvolgendo l’intera categoria di Professio-nisti e trovare insieme una soluzione a problemi specifici sul territorio;- rendere vicini gli utenti tramite un uso intelligente e razionale delle risorse disponibili;- promuovere un occupazione utile e conforme alle esigenze di mercato;- consentire sviluppo per piccole e micro imprese.

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LA CONSULTA QI

LA COMPOSIZIONE DELLA CONSULTA QI

Presidente

FEROCE UMBERTO

Altri componenti

RICOTTI EMANUELE ARCANGELI ROBERTO

BUONOCORE LUIGIGIROLIMETTI SABRINA

D'ERCOLE ANTONIOPAGNOZZI SABRINA

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"Parco degli acquedotti" foto di Marco Cocceio Nerva

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