The World Of Il Consulente n. 10 - 31 luglio 2011

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THE WORLD OF NUMERO 10 31 LUGLIO 2011 IL CONSULENTE IL CONSULENTE NUMERO 10 31 LUGLIO 2011 ADALBERTO BERTUCCI Colpi di teatro, colpi di sole e colpi d'ombra GIUSEPPE MARINI In cammino per Santiago ANTONIO CARLO SCACCO La nuova contrattazione aziendale ANDREA TOMMASINI Guida all'Estate Romana Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma THE WORLD OF Foto di cliff1066 by Flickr ophilosummer di T

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House Organ del Consiglio provinciale dei consulenti del lavoro di Roma

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T H E W O R L D O F

NUMERO 10 31 LUGLIO 2011

IL CONSULENTE

IL CONSULENTE

NUMERO 10 31 LUGLIO 2011 ADALBERTO

BERTUCCI Colpi di teatro, colpi di sole e colpi d'ombra � GIUSEPPE

MARINI In cammino per Santiago ANTONIO CARLO SCACCO La nuova

contrattazione aziendale ANDREA TOMMASINI Guida all'Estate Romana

Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

T H E W O R L D O F

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IL CONSULENTET H E W O R L D O F

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

I N D I C E

I n F o c u s

R u b r i c h e

Maurizio VillaniLe nuove iscrizioni provvisorie

Colpi di sole, colpi di teatro e colpi d'ombra

In cammino per Santiago4

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In copertina: Summer, Foto di Theophilos by Flick

Giuseppe Marini

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Sotto assedio20

35Vita nell'Ordine ... Ordine nella Vita

Buone vacanze a tutti !

NUMERO 10 31 LUGLIO 2011

La nuova contrattazione aziendale

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Antonio Carlo Scacco

Adalberto Bertucci

Riccardo Travers

26Andrea TommasiniGuida all'Estate romana 2011

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IL CONSULENTE

E ED D

I IT T

O OR R

I IA A

L LE E

Alla vigilia della meritata pausa estiva, che auguriamo serena e

sgombra di preoccupazioni ai no-stri tantissimi e affezionati letto-ri, non sono poche le vicende che, pubblicizzate dai media co-me dei “colpi di teatro” , ad una analisi più attenta, complice il caldo estivo, sembrano assomi-gliare più a dei “colpi di sole”.

Il primo riferimento non può che essere alla “sceneggiata” in quel di Monza che ha visto protagoni-sti alcuni Ministri ( non osiamo aggiungere della Repubblica), che hanno inaugurato delle sedi distaccate dei Ministeri. Colpo di sole da cui non sono rimasti affatto esenti taluni commentato-ri che hanno giustificato la cosa con la necessità di essere vicini alla gente: così potremmo già co-minciare a spostare il Ministero del Turismo a Capri , il Ministero del Lavoro a Treia e quello della Attuazione del Programma di Go-verno sull’isola che non c’è . Fortunamente esiste in Italia anco-ra un galantuomo (Napolitano) che non ha fatto mancare la pro-pria voce, seppure isolata, di dis-senso. Vedremo come andrà a finire.

Nell’attesa, provenienti dalle lande padane, abbiamo dovuto sorbirci anche parole di apprezzamento per l’opera del si-gnore che ha messo in atto i re-centi fatti di Norvegia: qui, più che di colpi di sole, dovremmo parlare di incipiente demenza se-nile.

Infine una notazione su quello che, più che un colpo di sole, sembra essere stato un vero e proprio colpo d’ombra. Ci rife-riamo al recente appello delle Parti sociali alla “discontinuità” che tanta eco ha trovato sui me-dia: siamo andati a guardare con la lente d’ingrandimento le firme apposte in fondo ma, tra le tantis-sime rappresentative di tutto il mondo produttivo, sindacale e lavorativo, brillava per la sua as-senza la firma (per noi) più importante. Quella dell’organi-smo che dovrebbe rappresentare tutte le professioni: il Cup. E allora ? Per i professionisti non è importante la discontinuità o per il mondo produttivo non sono importanti i professionisti?

Presidente del Cup se ci sei puoi battere un colpo ?

T H E W O R L D O F

COLPI DI TEATRO, COLPI DI SOLE E COLPI

D'OMBRAA

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IL CONSULENTE

Direttore responsabile

Comitato scientifico

Gabriella Di Michele - Aldo Forte - Giuseppe Sigillò

Massara - Pierluigi Matera - Antonio Napolitano - Mauro

Parisi - Vincenzo Scotti - Virginia Zambrano

Antonio Carlo Scacco

Progetto grafico e digitalizzazione

Antonio Carlo Scacco

Editore

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House Organ del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma Pubblicazione quindi-cinale.

Redazione

Eleonora Marzani

Massimiliano Pastore

Daniele Donati

Giuseppe Marini

Andrea Tommasini

Aldo Persi

Ordine dei Consulenti del Lavoro - Consiglio Provinciale di Roma

00145 Roma - via Cristoforo Colombo, 456Tel. 06/89670177 r.a. - Fax 06/86763924 -

Segreteria: [email protected] di Diritto Pubblico - Legge 11-1-

1979 N.12

Per contributi e suggerimenti

Questo numero è stato chiuso in redazione il 30 luglio 2011

[email protected]

Care amiche, cari amici

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Giuseppe Marini

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IN CAMMINO

PER SANTIAGO

ALLA RICERCA DELLA ILLUMINAZIONE

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IL CONSULENTE

Alla morte di mia Moglie, il 12 giugno scorso, non ho retto.

Sono partito verso Santiago per cercare di capire dove ho sbagliato in 65 anni di vita e 41 di matrimonio visto che il Signore mi ha colpito così duramente. Un viaggio lungo il nord della Spagna, lungo oltre 800 chilometri; fatto a piedi, zaino in spalla, sorretto come P. Coelho da una Guida spirituale (mio figlio) e accompagnati solo dalla fiducia in Dio e dall’ ‘amico’ a quattro zampe Poldo, un ‘perro pequeno’ che ha affrontato obtorto collo con noi le difficoltà e le avversità di un viaggio faticosissimo.Un Viaggio che è servito nell’oltre un milione di passi a rivivere e ad analizzare il mio passato, per mette-re a nudo il mio essere, per pervenire alla Consapevolezza. Un caro Amico, in itinere, mi ha pure consi-gliato di tenere un diario degli avvenimenti ma era all’oscuro del mio vero obiettivo: confrontarmi con la Coscienza.Tutto riconsiderando, ripartendo dall’analisi fatta nei giorni del Cammino, sulla mia Vita e le conse-guenze che i miei atti, le mie azioni hanno riflesso in passato, negli Altri, sono arrivato a sintetizzarne i punti che ho racchiuso nella Tabella “Polarità e Consapevolezza”, che il Lettore potrà trovare allegata.Devo premettere che avevo scoperto recentemente che il mio essere un ‘marziale’, secondo il metodo Enneagramma del Prof. E. A. Herskovits della H.K.A., ha legato i miei atteggiamenti nei trascorsi, per la maggior parte dei casi, alla Materialità.

Le diverse conseguenze che sono arrivato a desumere sono che:1) Il punto di vista degli ‘Altri’ - che mutava se legati al Trascendente (spiritualità) o all’Immanente (materialità) - mi ha fatto ottenere risultati alternativi e netti: RISPETTO o RIGETTO/SOPPORTAZIONE; 2) le conclusioni, a cui gli Altri sono via via pervenuti, era-no comunque generate dalla mia Visibilità e non dalla Concretezza, mascherata;3) si è messa in risalto la mia consapevolezza del difetto dei miei atteggiamenti, legati all’Apparire;

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4) godendo della maggioranza dei risultati positi-vi, per lo più legati al Mondo attuale molto mate-riale, ho avversato o sopportato sornionamente chi non mi dava RICONOSCIMENTO; 5) ho emarginato dalla mia attenzione chi non mi considerava secondo le apparenze. Chi non si sottoponeva al ‘controllo’.

Conclusione dell’analisi introspettiva: mi sono re-so conto che nei trascorsi 65 anni ho agito, ho scritto, ho detto, ho insegnato, ho fatto: per appari-re, per ‘piacere’ agli altri (alla pluralità), per ‘controllarli’. Riconosco che pur riuscendo, HO FALLITO L’ESI-STENZA. Fallendo, proprio con chi mi stava accanto o con chi, per spiritualità propria, mi ‘individuava’ per quello che ero realmente, e riu-sciva a ‘liberarsi’ ovvero ha mostrato i ‘sintomi’ della malattia propri della chiusura e di cui non ho saputo decifrarne, a tempo debito, i messaggi. Tutto ciò mi si è reso evidente nel Cammino; sono arrivato a rilevare e riconoscere che:a) da sempre - in cuor mio ‘non mi apprezza-vo’ (se non: disprezzavo) per la carenza di animo sincero, per aver saputo destreggiarmi nell’arte subdola del compromesso. Di essere un Credente non in ‘regola’, non seguendo le parole dello stes-so Gesù: “dite SI se è SI o NO se è NO… tutto il resto è del demonio”; da quel Gesù che disprezza-va i ‘tiepidi’ e gli ‘indecisi’;b) dell’essermi reso conscio della pusillanimi-tà del mio Essere e, purtuttavia, non riconoscere agli altri il diritto di contrariare la mia esigenza di ‘apparire’ ovvero di valutare concretamente la mia pavidità. Decrittare tutte queste emozionanti e sconvolgenti scoperte è stato molto difficoltoso. In questi casi per l’Uomo è più semplice negare. Eppure nel riconoscere i difetti non potevo non ri-chiedere la grazia di un segno divino di conferma.

La conseguenza, il proposito, l’aspirazione è - al termine del lungo Percorso di analisi per la ri-cerca del Sé - divenire un ESSERE personale, nuo-

vo, che possa essere non solo rispettato ma AMATO, soprattutto da se stesso. Di essere in unione con TUTTI, rispettando TUTTI. Il Creato, che il Signore mi ha fatto conoscere, ri-badendomelo in ogni tratto nel peregrinare, è bello. Io sono parte del creato e devo essere ‘bello’ anche io. Se amo il Creato, devo per forza cambiare.I 28 giorni di sacrificio, di lotta alle avversità, mi sono serviti per farmi apprezzare, al di sopra di ogni immaginazione, anche un piccolo refolo di vento al termine di una salita accaldata, o il ri-chiamo di un rapace nel suo librarsi nel cielo, o il volo di una cicogna, o la pioggerellina – che nella quotidianità avrebbe urgenziato l’uso di un ombrello o la ricerca di un riparo – invece, umettando il corpo, è stata molte volte ristoratri-ce dei caldi affanni del Viaggio: DEVO CAMBIA-RE. DEVO SENTIRMI PARTE DEL CREATO, DEVO AMARE E AMARMI!Nelle letture che ho potuto approfondire conclu-dendo il mio Pellegrinaggio ho colto degli spunti che ho tradotto in metodo per arrivare alla Cono-scenza della mia Coscienza, alla Consapevolezza del mio essere, che mi hanno liberato dalle scorie accumulate da anni di marziale azione piena di compromessi che mi hanno abbrutito fino a farmi riconoscere, lo confesso, coscientemente: ODIO-SO A ME STESSO.

Oggi 25 luglio 2011 – San Giacomo, ho cercato il Segno, ho seguito un saggio detto che afferma: se la mattina apri a caso un giornale, un libro, un te-sto qualsiasi; leggi attentamente nella pagina che ti si è posta davanti, vi potrai leggere quello che il destino ti riserva nel prossimo futuro. Credendo fermamente nelle coincidenze e nelle intuizioni, stamane ho prestato ascolto al consi-glio, ho aperto il libro del Rabbì Levi Meier “Il Mistero della vita quotidiana” un trattato, del consacrato ebreo, sul Vecchio Testamento, del Pentateuco applicato alla vita di ogni giorno. Nella pagina casualmente attenzionata dal desti-no, impressionante, trattava in merito al co-

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PUR RIUSCENDO, HO FALLITO L'ESISTENZA !

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mandamento di amare il prossimo, c’era scritto: "E’ pos-sibile obbedire a que-sto impegnativo comandamento solo se prima riesci ad amare te stesso… In altre paro-le devi cominciare con l’amare e accettare te stesso, solo così potrai amare il tuo prossimo co-me te stesso, solo così avrai un punto di paragone… sfatare il mito dell’egoismo che non è amore di se stessi ma l’attenzione verso di se da chi è incapace di amarsi" pro-seguendo spiegava come fare: "innanzi tutto devi riconoscere

tutte le cose buone o cattive che so-no parte di te… in poche parole, tutto ciò che fa di te quello che sei, devi accettarle accogliendole in te. … devi rispettare te stesso. Solo allora sarai in grado di accogliere, accettare e rispettare allo stesso modo il tuo prossimo. … devi assumere una dimensione nuova, speciale."La coincidenza perfetta di quanto re-

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cepito, con giorni e giorni di faticosa meditazione. Una riprova della bontà dell’insegnamento acquisi-to. Il segno divino richiesto.

Un segno che mi ha confermato: la bontà delle conclusioni a cui ero pervenuto con il percorso meto-dico che avevo seguito, e l’azione studiata per il futu-ro che sarà centrale nel mio nuovo ESSERE, la lettura sistematica dei tre libri che ci hanno accompagnato nel Cammino, apparentemente un pe-so nello zaino ma rivelatisi un sollievo anziché un aggravio: “Malattia e Destino” di Thorwald De-thlefsen e Rudiger Dahlke, “La Profezia di Celesti-no” di J. REDFIELD, “La parola di Dio ogni giorno – 2011” di V. Paglia.

Strumenti significativi che mi ha dato la possibilità di rendermi consapevole: dei miei errori del pas-sato, su come affrontare il presente e come approcciarmi a vivere il futuro. Vi ho trovato la chiave di volta: affrontando le diverse fasi dell’ipote-tico implemento della Illuminazione di ogni Uomo, uno degli AA. asserisce che gli Esseri Umani vivo-no in funzione di Energia positiva che direttamente generano ‘assaporando’ (non ‘fagocitando’) il cibo o scambiandola con le persone con cui sono in sinto-nia ovvero che rubano agli altri umani ‘inconsapevo-li’ di cui si circondano, siano essi parenti, collaboratori, sottoposti, o semplici spettatori della loro esistenza.

Dice, infatti, che: " esiste una fonte alternativa [ è l’energia vitale che viene dal Creato, che si assume

dall’apprezzamento della bellezza delle co-se e delle creature che ci

circondano] ma noi non potre-

mo mantenere il contatto con essa finché non sare-mo consapevoli del modo in cui cerchiamo di controllare gli altri e smetteremo di farlo – perché ogni volta che ricadiamo in questa abitudine il collegamento si interrompe. Liberarsi di questa abi-tudine non è facile poiché inizialmente appartiene alla sfera dell’inconscio. L’unica via è l’attuazione di un processo di consapevolezza che comporta il riconoscimento del meccanismo infantile della ri-cerca di attenzione altrui di cui non ci saremmo ancora liberati. Questo è il nostro dramma del controllo inconscio. Lo chiamo dramma perché si tratta di una scena familiare, la scena di un film di cui noi, da giovani, abbiamo scritto le battute. Poi la ripetiamo più volte nella nostra vita quotidiana senza rendercene conto. Sappiamo solo che lo stes-so tipo di avvenimenti continua ad accaderci. Il pro-blema è che se ripetiamo in continuazione una certa scena allora le altre che compongono il film della nostra vita reale, la grande avventura segnata dalle coincidenze, non possono proseguire. Quando ripetiamo questa singola scena per impossessarci di energia [leggi: dagli altri ‘inconsapevoli’] in pratica blocchiamo il film.”

Secondo l’A. la necessità è, quindi, di riuscire a su-perare la tendenza umana a impossessarsi dell’energia degli altri simili controllandoli e impa-dronendosi delle loro menti e delle loro azioni, sia-no essi volenti o nolenti. È evidente che è un vero e proprio crimine, che commette chi si sente privo dell’energia e quindi è emarginato. Naturalmente, nel frangente, ognuno può porre rimedio a questa mancanza stabilendo contatto con una forza superiore: l’Universo, cioè Dio, che può fornirci tutto ciò, se solo sappiamo aprirci.

Chi non sa aprirsi, che è egoista ovvero è un ‘povero’ di

energia

Foto di Franco Tours by Flick

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Burgos - pellegrino stanco sul Cammino di Santiago Foto di lancierebianco by Flick

E' CAMBIARE.

E' MORIRE.

PER RINASCERE.

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propria, e che – per orgoglio o vanità - non volendo riconoscere di essere un ‘incapace’ a generarsela ovvero non voglia lottare per adeguarsi, ha necessità di un numero sempre enorme di altri ‘inconsapevoli’ da governare. Per cercare i ‘Seguaci’, utili solo per potersi alimenta-re dell’energia che gli manca… entra in giuoco la poli-tica, il tornacontismo, la materialità dell’attuale modo/Mondo in cui si vive, con aggregazioni create alla bisogna o con l’inserimento artato nei vertici, nelle posizioni di comando di quelle già in essere.

A esempio, alcune persone si esaltano eccessiva-mente quando si trovano all’interno di un gruppo, se sentono il potere di un’idea e riescono in qualsiasi mo-do a esprimerla ricevendo in contraccambio consenso e conseguentemente l’energia, senza dover ricambiarla; il che li fa sentire in forma e continuano a chiederne per elevarsi sempre di più e… monopo-lizzano il gruppo.

Parlano sempre loro o fingono di agire sempre loro, per il tramite degli ‘inconsapevoli’, a cui però ruba-no l’energia accumulandosela. In effetti il beneficio dei messaggi, che gli ‘inconsapevoli’ lanciano in no-me e per conto, non fluisce verso essi stessi, perché perdendo il vantaggio delle idee e l’energia positiva che promana dalle loro azioni, è fagocitata dal vora-ce ‘controllore’.Il ‘controllore o manipolatore’, vanificando la reale profonda bellezza dell’’inconsapevole’ - data dalla di lui personalità e per l’essere anch’egli creatura perfetta -, lo danneggia perché egli non ricevendo più l’energia dalle sue azioni, si prosciuga e si sente imperfetto ed insicuro, in confronto a colui che lo mo-nopolizza che è invece tronfiamente ricolmo di energia, per averla convogliata egoisticamente esclusi-vamente su di sé.Il circolo perverso si potrà bloccare solo se i supposti ‘inconsapevoli’ formeranno un gruppo che per essere veramente funzionale deve comportarsi in modo di-verso. Tutti i partecipanti si alimentano reciproca-mente emanando tutti energia. Tutti uniti i campi di energia dei singoli formano un corpo unico dalle molte teste. A volte una testa parla per conto del corpo, a volta tocca a un’altra, ma in un gruppo che funziona ogni individuo sa quando parlare e cosa di-re perché vede la sua vita, la sua appartenenza, con chiarezza. Ogni elemento supporta chi ha la parola con la propria energia, questi ricolmo agisce al me-glio e ricambia il gruppo convogliandogli tutta

l’energia che riceve dal miglioramento. Il Gruppo diventa quindi una Realtà Superiore. Chiunque del gruppo sia che agisca o sia che stia mu-to, partecipando con Consapevolezza all’azione dell’insieme, beneficia dell’energia che gli deriva dall’Appartenenza.A questo si deve mirare.

Traslare lo spirito dell’azione di generare energia consapevole. In tutte le Realtà, in tutti gli Insiemi (i vari elementi che compongono il ‘conglomerato’ chiamato Universo) a cui apparteniamo. Nessuno escluso. Sia esso coppia, famiglia o realtà collettive di riferimento (Tribù, Enti Locali, Stato, Partito, Sindacato, Associazione, Ordine Professionale, ecc.).In un punto di ristoro della Confraternita di San Gia-como, retta da un simpatico ‘hospitaliero’ italiano, ta-le Mario da Cuneo. Un candido, irsuto, confratello Camminatore, ho trovato scritto:“… Voglio andare a Santiago, uscendo di casa, ma non deve essere una fuga. Dovrò frugare più a fondo di dentro, per decidere.Il pellegrino è il vero cercatore di verità, perché solo la morte gli può impedire di giungere alla meta.Abbandona tutto. Rischia e paga di persona con lo spirito e con il corpo. Con la persona tutta intera. Soprattutto il pellegrino è colui che cerca accettando l’incalcolabile rischio di trovare vera-mente.A differenza di tutti gli intellettuali che cercano per cercare, ma in fondo hanno paura di trovare.Perché trovare significa non essere più quello che si era prima. E’ cambiare. E’ morire. Per rinascere. …”Il Vecchio Marini è morto, dalle sue scorie ne è ri-nato un altro, che si ama, che incita con tutto il cuore i suoi Amici: Tocca agli ‘Uomini di Buona Volontà’ - scevri dal peso del tornaconto - iniziare il Cammino e andare “ultreya”, un pò più in là, di dove si pensa non si possa fare a meno di fermarsi .Quando riusciremo – sono consapevole che ci si po-trà pervenire, lo sento - dove vivremo, dove agiremo, dove espanderemo la nostra energia: le cose miglio-reranno, colmando le polarità perseguendo l’Unità, ‘i sintomi’ della malattia si diraderanno.

Inutile tergiversare, presto o tardi, Il Cammino Jaco-beo me lo ha insegnato, “Todo se cumple!”, tutto si compie, non c’è alternativa.

Drum Josephus Marini

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Antonio Carlo Scacco

Lo scorso 28 giugno è stato firmato un importante Accordo interconfederale che introduce rilevanti novità nel panorama delle relazioni industriali italiane ma che non sembra essere esente, al contempo, da critiche

e rilievi. Salutato come una “importante fase nuova” (Camusso) o “un segnale” a fronte delle difficoltà del paese (Marcegaglia), ma anche “un cedimento o un arretramento della Cgil” (Landini), la lettura complessiva dell’Accordo non può essere disgiunta dalle recenti vicende legate alla stipula degli accordi cd. “derogatori” o “separati” sottoscritti dalla Fiat e duramente contestati dalla Fiom (l’ala “dura” della Cgil).

L’esigenza (di Confindustria) era quella da un lato di evitare la “secessione” della più

importante industria italiana che rimane pur sempre la maggior contribuente di Federmeccanica (un rischio che, come vedremo, non pare del tutto scongiurato), dall’altro (della Cgil) di ricondurre alla ragione una variabile ormai “radicalizzata” e fuori controllo (la Fiom). Sostanziale accelerazione di un processo storico che vede ormai la contrattazione aziendale assurgere ad una nuova ed insperata dignità nel panorama delle relazioni industriali, in una sorta di nuova “democrazia industriale” o “company bargaining”[1]. Ed infatti la “nuova” contrattazione

LA NUOVA CONTRATTAZIONE

AZIENDALE

Il 28 giugno è stato firmato un importante Accordo interconfederale che innova profondamente in tema di contrattazione aziendale

[1] Sotto il profilo politico si vedano le indicazioni contenute nel pamphlet “Liberare il lavoro - Lavora-re, guadagnare, crescere in una società attiva” di Maurizio Sacconi (attuale Ministro del lavoro), laddo-ve si parla di spostare il baricentro delle relazioni industriali “nell’azienda e nel territorio”; sotto il profilo giurisprudenziale la vecchia teoria del “mandato discendente” secondo la quale i contratti aziendali non potevano modificare in pejus la contrattazione nazionale, ha ormai ceduto il passo alla pari dignità dei contratti di diverso livello espressione di autonomia collettiva in quanto espressione dell’autonomia negoziale delle organizzazioni sindacali. Ne segue che la contrattazione aziendale può derogare in pejus ( ed in meljus) alla contrattazione nazionale (non si applica l’articolo 2077 c.c. che ri-guarda esclusivamente i rapporti tra contrattazione collettiva e contratto individuale).

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aziendale, assieme alle nuove regole della rappresentatività sindacale , rappresenta – senza dubbio – il punto qualificante dell’Accordo[2]. La ragione reale del processo, sul quale si innestano le sovrastrutture giuslavoristiche, sta nella incipiente delocalizzazione e destrutturazione dei fattori produttivi nonché nella “globalizzazione” (per usare un termine abusato ma di moda) dei mercati. Ciò che funzionava in una economia chiusa a garanzia di condizioni di lavoro uniformi (il contratto collettivo nazionale), non funziona più (o non funziona altrettanto bene) in una economia sostanzialmente aperta, dove ciascuna azienda ha necessità di adottare specifiche forme di organizzazione industriale per competere sui mercati internazionali[3] .

Indubbiamente la tematica dell’affrancamento dalla centralità del contratto collettivo nazionale è stata da ultimo riproposta con forza, sino ad eleggerla a dignità di evento mediatico, dalla strada intrapresa dalla Fiat con la creazione di nuove imprese ( le newco) che, non essendo vincolate agli impegni contrattuali assunti dalle

precedenti, hanno stipulato un nuovo contratto aziendale cd. di “primo livello”. La strada alternativa, la disdetta del contratto collettivo (quello del 2008 e quello, separato, del 2009) avrebbe comunque vincolato la Fiat fino alla fine del corrente anno. Con qualche rischio in più: la possibilità che la costituzione delle newco, nonostante le enunciazioni contrattuali, rientri nella

fattispecie di cui all’articolo 2112 c.c. (trasferimento aziendale), con tutte le conseguenze connesse. La Fiat rappresenta certamente, per le dimensioni ed il numero dei lavoratori coinvolti, il caso più eclatante; ma numerose sono le aziende, soprattutto nelle zone più industrializzate del paese, che stanno intraprendendo strade similari al punto che si comincia

già a parlare di una vera e propria “fuga” dal contratto collettivo nazionale.

La nuova contrattazione aziendale

Recitano il punto 2 e 3 dell’Accordo: “2. il contratto collettivo nazionale di lavoro ha la funzione di garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori del settore ovunque impiegati nel territorio nazionale; 3. la contrattazione collettiva aziendale si esercita per le materie delegate, in tutto o in parte, dal contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria o dalla legge;”.

Tra la tesi di un alleggerimento del contratto collettivo nazionale a favore dell’aziendale, e la tesi della introduzione di un potere di “deroga” (dicotomia sulla quale si consumerà la rottura con l’Accordo dell’aprile 2009[4]), l’Accordo attuale riconferma la strada della deroga.

Con qualche – rilevante – novità. Intanto il contratto aziendale si muove sempre nell’alveo dei “demandi” (ossia le materie delegate) della

[2] E’ sufficiente leggere la premessa: “fermo restando il ruolo del contratto collettivo nazionale di lavo-ro, è comune l’obiettivo di favorire lo sviluppo e la diffusione della contrattazione collettiva di secondo li-vello per cui vi è la necessità di promuoverne l’effettività e di garantire una maggiore certezza alle scelte operate d’intesa fra aziende e rappresentanze sindacali dei lavoratori”.

[3] Sul punto v. G.Tria . “Sfide globali, contratti aziendali”, in www.cuore&critica.it

[4] Carinci, “Accordo interconfederale 28 giugno 2011: armistizio o pace?” in http://www.lex.unict.it/eu-rolabor

In atto una "fuga" dal contratto collettivo nazionale a favore di una "company bargaining"

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contrattazione nazionale ma, prima importante novità, viene meno il principio del “ne bis in idem” in base al quale il contratto aziendale non poteva disciplinare materie già oggetto di regolamentazione da parte della contrattazione nazionale[5].

Inoltre, seconda rilevante novità, “i contratti collettivi aziendali possono attivare strumenti di articolazione contrattuale mirati ad assicurare la capacità di aderire alle esigenze degli specifici contesti produttivi.” Non c’è più il richiamo, presente nell’Accordo del 2009, “all’andamento del mercato del lavoro, ai livelli di competenze e professionalità disponibili, al tasso di produttività, al tasso di avvio e di cessazione delle iniziative produttive, alla necessità di determinare condizioni di attrattività per nuovi investimenti ec.”: si parla, molto più sinteticamente, di ” esigenze degli specifici contesti produttivi.”. Il vestito della contrattazione aziendale, pertanto, viene cucito sulle specifiche esigenze aziendali (come è giusto che sia) e non su parametri “oggettivi” (e generici) di difficile valutazione e percezione.

Terza novità, forse la più rilevante, è la efficacia del contratto aziendale.

Recita il punto 4 dell’Accordo

che “i contratti collettivi aziendali per le parti economiche e normative sono efficaci per tutto il personale in forza e vincolano tutte le associazioni sindacali firmatarie del presente accordo interconfederale operanti all’interno dell’azienda se approvati dalla maggioranza dei componenti delle rappresentanze sindacali unitarie elette secondo le regole interconfederali vigenti;”. Il

successivo punto 5, assai più articolato: “in caso di presenza delle rappresentanze sindacali aziendali costituite ex art. 19 della legge n. 300/70, i suddetti contratti collettivi aziendali esplicano pari efficacia se approvati dalle rappresentanze sindacali aziendali costituite nell’ambito delle associazioni sindacali che, singolarmente o insieme ad altre, risultino destinatarie della maggioranza delle deleghe relative ai contributi sindacali conferite dai lavoratori dell’azienda nell’anno precedente a quello in cui

avviene la stipulazione, rilevati e comunicati direttamente dall’azienda. Ai fini di garantire analoga funzionalità alle forme di rappresentanza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, come previsto per le rappresentanze sindacali unitarie anche le rappresentanze sindacali aziendali di cui all’articolo 19 della legge 20 maggio 1970, n. 300, quando presenti, durano in carica tre anni. Inoltre, i contratti collettivi aziendali approvati dalle rappresentanze sindacali aziendali con le modalità sopra indicate devono essere sottoposti al voto dei lavoratori promosso dalle rappresentanze sindacali aziendali a seguito di una richiesta avanzata, entro 10 giorni dalla conclusione del contratto, da almeno una organizzazione firmataria del presente accordo o almeno dal 30% dei lavoratori dell’impresa. Per la validità della consultazione è necessaria la partecipazione del 50% più uno degli aventi diritto al voto. L’intesa è respinta con il voto espresso dalla maggioranza semplice dei votanti;”.

Una notazione: si ripropone la non sopita questione della dualità rsu – rsa. Il protocollo del ’93 aveva previsto la progressiva sparizione delle rsa[6] che tuttavia, sono tuttora ben vive e vegete ( ed anzi in alcuni settori, quale quello del credito, rappresentano la

[5] Punto 3.2 : “La contrattazione di secondo livello si esercita per le materie delegate, in tutto o in parte, dal contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria o dalla legge e deve riguardare materie ed istituti che non siano già stati negoziati in altri livelli di contrattazione, secondo il principio del “ne bis in idem”.”

[6] Anche l’Accordo del 2008 prevedeva una “generalizzazione” delle rsu

Il contratto aziendale si muove sempre nell’alveo dei “demandi” ( ossia le materie delegate) della contrattazione nazionale

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regola). Anzi l’Accordo pare assegnare alle rsa un rilevanza addirittura maggiore laddove prevede la applicabilità della procedura di cui al punto 5 anche al solo verificarsi della (semplice) esistenza della rsa (quindi anche se, contestualmente, esiste la rsu). E’ interessante notare che la UIL nella lettera del 13 giugno 2011 ha disdettato il Protocollo del’93[7]. Dopo la disdetta[8], quindi, il Protocollo del luglio ’93 non esisterà più a partire dal 13 ottobre 2011[9] e con esso verrà meno la possibilità di costituire rsu [10]. Sul punto, peraltro, l’Accordo attuale dispone con un laconico “Le categorie definiranno, inoltre,

regole e criteri per le elezioni delle RSU e per la consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici per gli accordi di II livello.”: non ci sono termini temporali di

attuazione né alcuna indicazione sulle regole da adottare. E, inoltre, il punto 4 dell’Accordo

dice espressamente che la efficacia degli accordi aziendali è subordinata alla approvazione dei componenti delle rsu elette “secondo le regole interconfederali vigenti” (quindi solo quelle già elette essendo le future di origine “categoriale” e non “interconfederale”). Quindi, a meno di ulteriori Accordi di regolamentazione o novità che interverranno in futuro, il ruolo delle rsu, lungi dall’essere valorizzato[11], è destinato irrimediabilmente e progressivamente a scemare e, con esso, il paradigma elettivo di una rappresentatività dal basso (le rsu) a favore di una designazione dall’alto ( le rsa).

[7] Vedi http://www.uil.it/stampa/stampa721.htm

[8] Secondo F. Scarpelli “Una nuova pagina nel sistema delle relazioni industriali: l’accordo sulle regole della rappresentatività e della contrattazione” , la disdetta, a seguito della firma dell’Accordo, è “implici-tamente” revocata. A noi non sembra che una disdetta formalizzata ( anche a mezzo stampa) alla Presi-denza del Consiglio dei ministri, al Ministero del lavoro ed alle parti sociali possa essere revocata “implicitamente”.

[9] Può essere interessante riportare il giudizio del ministro Sacconi sul valore dell’Accordo del luglio ‘93 (in www.adnkronos.it ): " D'altronde l'accordo del '93, a mio avviso, nasce morto", dice ricordando come già nel '97 la stessa Commissione Giugni lo considerasse esaurito e "largamente svuotato". Una scelta "condivisa" anche se comunque l'ultima parola, spiega ancora, "spetta alle parti sociali". Ma l'accordo, ribadisce, "ha generato bassi salari, bassa produttività e un alto costo del lavoro per unità di prodotto. Non ne ha beccata una"

[10] L’accordo quadro (endosindacale) per la costituzione delle rsu è del 1 marzo del 1991 ma solo con il Protocollo del luglio ’93 si arriva alla formalizzazione della necessità di una generalizzazione delle nuove rappresentanze oltre il settore industriale ( da cui il fenomeno era nato). Ad esempio le procedure per la costituzione delle rsu nel settore industria sono contenute nell’Accordo del dicembre 93 il quale ultimo , però, all’articolo 1 dice chiaramente che “Rappresentanze sindacali unitarie possono essere co-stituite nelle unità produttive nelle quali l'azienda occupi più di 15 dipendenti, ad iniziativa delle associa-zioni sindacali firmatarie del Protocollo 23 luglio 1993.” . L’Accordo interconfederale per il settore commercio è del 27 luglio 1994, quello per le cooperative del 13 settembre dello stesso anno ec.

[11] La valorizzazione del ruolo del rsu nell’Accordo è sostenuta, ad esempio, in “Un accordo insperato” di G. Cazzola, in www.cuore&critica.it

La disdetta del Protocollo del luglio '93 da parte della Uil quali conseguenze avrà sul futuro delle rsu?

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Per le rsu, quindi, la maggioranza è data dalla maggioranza dei componenti; per le rsa si procede (annualmente) a misurare la rappresentatività di ciascuna sigla, attraverso la conta delle deleghe. Eguale è la durata degli organismi (triennale) per garantire “analoga funzionalità alle forme di rappresentanza dei lavoratori nei luoghi di lavoro”. Considerata altresì la natura non elettiva delle rsa, le parti hanno stabilito che gli accordi approvati a maggioranza di queste devono essere sottoposti al voto dei lavoratori (l’unico caso previsto di democrazia diretta) promosso dalle rsa a seguito di una richiesta, avanzata entro 10 giorni dalla conclusione dell’accordo, da almeno un’organizzazione sindacale firmataria dell’Accordo o almeno dal 30% dei lavoratori dell’impresa. Per la validità della consultazione è previsto un quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto, mentre per respingere l’intesa occorre che si esprima la maggioranza semplice dei votanti.

Sul piano dell’efficacia, altra novità rilevante, l’Accordo dispone che “i contratti collettivi aziendali per le parti economiche e normative sono efficaci per tutto il personale in forza e vincolano tutte le associazioni

sindacali firmatarie del presente accordo interconfederale operanti all’interno dell’azienda se approvati” con le procedure di cui ai punti 4 e 5.

La problematica dell’efficacia dell’accordo collettivo ( anche aziendale ) è risalente: già nel Protocollo del ’93, per limitarsi agli ultimi decenni, si era espresso l’auspicio per un intervento legislativo volto ad

una generalizzazione dell'efficacia soggettiva dei contratti collettivi aziendali ed il Governo, a sua volta, si era impegnato ad emanare un apposito provvedimento legislativo per garantirne l’efficacia in determinati settori necessitanti di una normalizzazione delle condizioni concorrenziali delle aziende. Auspici rimasti, come noto, lettera morta ( anche per gli evidenti problemi di compatibilità con l’articolo 39

della Costituzione[12]).

L’orientamento prevalente in giurisprudenza è quello di affermare l’efficacia limitata di un accordo aziendale sottoscritto da alcuni soltanto dei soggetti rappresentativi presenti in azienda, ovvero solo a chi l’ha concluso; tuttavia l’affermazione e la condivisione di un innovativo principio “maggioritario” potrebbe essere considerato ( magari da un nuovo indirizzo giurisprudenziale) vincolante per tutti i lavoratori[13].

Problema connesso è quello relativo alla applicabilità di tale Accordo alle note vicende che hanno interessato la Fiat. All’indomani della sua approvazione l’amministratore delegato di Fiat, Marchionne, ha indirizzato una cortese, ma ferma, lettera alla Presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, affermando che l'accordo raggiunto sui contratti è "sicuramente un risultato di grande rilievo". Ma non basta: in assenza di "ulteriori passi che ci consentono di acquisire quelle garanzie di esigibilità necessarie per la gestione degli accordi raggiunti per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco”, Fiat e Fiat Industrial "saranno costrette a uscire" da Confindustria "con decorrenza dal primo gennaio

[12] Sul punto v. Carinci, cit.

[13] Carinci, cit. :” Ma non è affatto da escludere che, domani, una dottrina, ma soprattutto una giuri-sprudenza, tentata dal “premiare” una autonomia collettiva rivelatasi matura, possa farla propria, do-tandola di quella efficacia di cui è attualmente sprovvista.”

Già nel Protocollo del '93 era stato auspicato un provvedimento legislativo per garantire l'efficacia della contrattazione aziendale

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2012". Le preoccupazioni di Marchionne non sono soltanto dettate dalla mancata retroattività[14] dell’Accordo ma anche dalla mancanza di garanzie di “esigibilità necessarie per la gestione degli accordi”. Il che, tradotto in parole più comprensibili, significa che, sussistendo gli attuali limiti alla efficacia soggettiva degli accordi aziendali, applicabili solo ai sindacati aderenti alle organizzazioni firmatarie dell’Accordo, con particolare riguardo alle cd. clausole di tregua, nulla può vietare che ad uno sciopero indetto, ad es., dai Cobas, possano aderire tutti i lavoratori[15]. La soluzione non potrebbe che essere una norma di legge ad hoc[16]: il Governo ha già dato la disponibilità in proposito ma solo a fronte di una precisa richiesta delle parti formalizzata in un avviso comune. Una soluzione peraltro che assai difficilmente potrebbe essere adottata prima della fine del corrente anno, considerata anche la resistenza delle principali organizzazioni

sindacali[17].

Altra importante novità è contenuta nel punto 7 dell’Accordo dedicato alla cd. contrattazione aziendale “in deroga”: “i contratti collettivi aziendali possono attivare strumenti di articolazione contrattuale mirati ad assicurare la capacità di aderire alle esigenze degli specifici contesti produttivi. I contratti collettivi

aziendali possono pertanto definire, anche in via sperimentale e temporanea, specifiche intese modificative delle regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro nei limiti e

con le procedure previste dagli stessi contratti collettivi nazionali di lavoro.”. Questa la disciplina a regime. Quella transitoria è invece la seguente: ”Ove non previste ed in attesa che i rinnovi definiscano la materia nel contratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell’azienda, i contratti collettivi aziendali conclusi con le rappresentanze sindacali operanti in azienda d’intesa con le organizzazioni sindacali territoriali firmatarie del presente accordo interconfederale, al fine di gestire situazioni di crisi o in presenza di investimenti significativi per favorire lo sviluppo economico ed occupazionale dell’impresa, possono definire intese modificative con riferimento agli istituti del contratto collettivo nazionale che disciplinano la prestazione lavorativa, gli orari e l’organizzazione del lavoro. Le intese modificative così definite esplicano l’efficacia generale come disciplinata nel presente accordo” [18]. Si noti la

[14] Secondo il Ministro Sacconi “l’intesa pur non avendo una efficacia retroattiva produce una oggetti-va e sostanziale sanatoria politico-sindacale dei contratti di Pomigliano e Mirafiori che domani mattina, con le nuove regole, sarebbero comunque possibili”

[15] Sul punto vedi P. Ichino, “Quel passo in più che vorrebbe la Fiat” in www.pietroichino.it

[16] “Senza una base legislativa, a nostro avviso, la previsione di efficacia generale del contratto aziendale, si riduce ad un mero effetto obbligatorio che riguarda solo le parti contraenti”. P.Alleva, “Me-rito e prospettive dell'accordo interconfederale 28/06/2011” in http://www.cgil.it/Archivio/Giuridico

[17] V. Corriere della sera del 2 luglio 2011: alla legge ” È contraria la Cgil (Susanna Camusso: «Non ne vedo la ratio»). Per la Cisl «non serve». Per la Uil, però, non sarebbe un problema.”

Il contratto aziendale sarà "cucito" sulle specifiche esigenze aziendali

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previsione indubbiamente più generica della disciplina a regime: i contratti aziendali possono sostanzialmente derogare, in pejus ed in meljus, a tutte le regolamentazioni contenute nella disciplina nazionale, anche soltanto in via sperimentale e temporanea e avuto riguardo alle esigenze dei singoli contesti produttivi (qualunque esse siano). La disciplina transitoria regolamenta solo casistiche concernenti situazioni di crisi o investimenti significativi ed è limitata solo alla modifica/deroga degli istituti che concernono la prestazione lavorativa, l’orario di lavoro e l’organizzazione del lavoro. Un altro punto che vale la pena sottolineare, che sembra evidenziare il carattere restrittivo della disciplina temporanea, è la circostanza che “le rappresentanze sindacali operanti in azienda” firmano i contratti aziendali “d’intesa con le organizzazioni sindacali territoriali firmatarie del presente accordo interconfederale”: tale intesa, dunque, pare necessaria “senza che venga prevista alcuna entrata in funzione del principio di maggioranza, sì da richiedersi alla fin fine l’unanimità”[19].

Come tutte le opportunità anche questa, tuttavia, presenta dei rischi. Poche e tante che siano le materie sulle quali si eserciterà la contrattazione aziendale “i limiti” e “le procedure” dovranno sempre essere previste dalla contrattazione nazionale. Il rischio è (in un futuro a medio-lungo termine visto che parliamo della disciplina a regime) che quest’ultima possa in futuro,

omettendo o negando la regolamentazione, addirittura azzerare la contrattazione aziendale[20]. E’ pur vero, tuttavia, che il punto 2 dell’Accordo assegna alla stessa legge la possibilità di definire le materie nelle quali si esercita la contrattazione aziendale: in caso di inerzia della contrattazione nazionale il legislatore potrà, sia pure eccezionalmente, intervenire.

Ultima notazione. Sul fronte retributivo l’Accordo dell’aprile 2009, al punto 4, prevedeva un “elemento di garanzia retributiva” per i dipendenti di aziende “prive di contrattazione di secondo livello e che non percepiscono altri trattamenti economici individuali o collettivi oltre a quanto spettante per contratto collettivo nazionale di categoria». Tale elemento era stata previsto dai sottoscrittori in considerazione della scarsa estensione della contrattazione decentrata, a mò di rete di garanzia a favore dei lavoratori dipendenti non coperti dalla contrattazione di secondo livello. Con effetti, paradossalmente, contraddittori : la previsione dell’assorbimento, da parte dell’elemento di garanzia retributiva, di quei trattamenti che i lavoratori individualmente percepiscono sotto forma di erogazioni concesse dall’impresa lo rende, in definitiva, un elemento alternativo alle componenti della contrattazione aziendale, scoraggiando quest’ultima a favore della contrattazione individuale[21]. Nell’Accordo non vi è alcun cenno alla garanzia retributiva.

L'Accordo non fa menzione della clausola di garanzia retributiva che pure era presente nell'Accordo dell'aprile 2009

[18] “Si potrebbe pensare, con un po’ di ironia, che almeno all'apparenza il guinzaglio è stato allungato ma che il cane è ancora alla catena e tuttavia sarebbe davvero imprudente sottovalutare la possibile capacità dirompente della competenza così riconosciuta alla contrattazione aziendale”: v. di P. Alleva , cit.

[19] Carinci, cit.

[20] E’ un rischio paventato da P.Ichino, cit.

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Un esempio di contrattazione flessibile: il caso spagnolo.

Lo scorso 10 giugno il governo spagnolo ha approvato un decreto reale[22] contenenti misure urgenti per la riforma della contrattazione collettiva (già approvato il 22 di giugno dal Congreso de los Diputados). Con la riforma, il contratto stipulato dalla impresa avrà la priorità sul contratto provinciale di settore, per il quale si prevede, anzi, una progressiva funzione residuale come effetto indiretto della riforma[23]. Le materie che potranno essere negoziate a livello aziendale sono, tra le altre, la retribuzione base, l’orario di lavoro incluso il lavoro a turni, l'organizzazione del lavoro, gli straordinari, le procedure di assunzione ec. Le aziende potranno derogare alla retribuzione stabilita dai contratti collettivi (la clausula de descuelgue salarial) in caso di crisi dell’impresa e comunque per un periodo non superiore a 3

anni. E’ riconosciuto il potere di contrattazione ai gruppi di imprese (grupos de empresa o de empresas vinculadas organizativamente): per esempio una società madre e le sue controllate potranno stipulare un unico accordo per tutte le società del gruppo.

All’interno di un processo storico che, come si è visto,

propende verso la valorizzazione di una “company bargaining” e nelle more di una (auspicata) regolamentazione legislativa di taluni ambiti della contrattazione

aziendale, alcune soluzioni adottate in ambito spagnolo, particolarmente quelle che esaltano la flessibilità della contrattazione, potrebbero essere opportunamente mutuate, con tutte le cautee del caso, nel nostro ordinamento lavoristico.

[21] Sugli aspetti economici dell’elemento di garanzia retributiva v. “La riforma della contrattazione: re-distribuzione perversa o produzione di reddito?" di Nicola Acocella e Riccardo Leoni

[22] Real Decreto ley 7/2011 (BOE 11-06-2011)

[23] V. “La Reforma de la Negociacion Colectiva” di Ricardo Moron Prieto

In Spagna è in corso di approvazione una riforma della contrattazione collettiva ispirata ai criteri di prevalenza della contrattazione aziendale

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma20

SSOOTTTTOOAASSSSEEDDIIOO

Vista l’età ed i 44 anni d’iscrizione all’albo, potrei beata-mente sorvolare sulle sconcertanti vicende di questi giorni riguardanti la così detta liberalizzazione delle professioni. Non lo faccio perché, se è vero che la cosa personalmente, come professionista, m’interessa poco, è altrettanto vero che mi interessa molto come cittadino.Sono sedici anni, da quella lontana indagine conoscitiva dell’Autorità garante della concorrenza, che le categorie professionali vivono come in una cittadella assediata, con il rischio perpetuo ed immanente di vedere azzerate le loro

specifiche riserve e di trovarsi improvvisamente a navigare nel burrascoso mare aperto della concorrenza sleale legalizzata. La concorrenza leale è sempre esistita e non preoccupa i professionisti; anche la concorrenza sleale illegale esiste da sempre, con il fenomeno dell’abusivismo che coinvolge tutte le categorie professionali, ma se l’abusivismo non fosse più reato è asso-lutamente certo che il numero di coloro che si lancerebbero sulla professione, come branchi di lupi su una preda indifesa, sarebbe assolutamente strabocchevole.Vogliamo effettuare qualche riflessione, peraltro intuitiva, o preferiamo negare l’evi-denza?Il cliente profano è la preda indifesa, cui è facilissimo procurare dei danni anche irrepara-bili; l’abusivo, che non sarebbe più tale, sarebbe quel soggetto che inutilmente sciorina la propria sconfinata ignoranza agli esami di Stato dove, per fortuna della società civile, viene spesso respinto. E’ vero che la Costituzione della Repubblica non parla di ordini o di albi, ma per fortuna dei cittadini condiziona “l’abilitazione all’esercizio di una profes-sione” ad un esame di Stato e lo fa ovviamente per garantire l’”interesse generale”:Chi ha partecipato alle sessioni di esame sa bene che, lungi dall’erigere barriere d’ingres-so, le Commissioni si comportano con un’indulgenza ai confini della tolleranza, eppure le percentuali di promossi sono sempre largamente al di sotto della metà dei candidati.Pratica ed esame di Stato sono assolutamente irrinunciabili in presenza di una scuola, inferiore e superiore, sulla cui incapacità a fornire preparazione sono già state scritte e

Sono sedici anni, da quella indagine cono-scitiva dell’Autorità ga-rante della concorrenza, che le categorie professionali vivono come in una cittadella assediata

ORDINE PROFESSIONALE: UNA ABIETTACORPORA-ZIONE ?

di Riccardo Travers (*)

(*) già Presidente del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del lavoro di Torino

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dette valanghe di parole, al punto che non neces-sita soffermarsi. E’ certo che se il titolo di stu-dio garantisse una preparazione, anche di natura pratica, allo studente, il discorso po-trebbe seriamente riaprirsi, ma così non è e non si vede ancora come potrà esserlo in un prossi-mo futuro. Qualcuno asserisce che la domanda e l’offerta sono sufficienti ad espellere dal mercato gli inca-paci, ma i danni saranno già stati provocati ed a soffrirne sarà stato l’ignaro cittadino: evitare questo evento costituisce l’“interesse generale” cui uno Stato civile deve provvedere.La pubblicità, che da più parti si invoca, potrà anche dimostrare le disponibilità economiche del professionista che è in grado di sostenerne il costo, ma non certo la qualità della sua presta-zione professionale. Per la naturale mancanza di disponibilità economiche da parte dei giova-ni professionisti l’apertura alla pubblicità non fa-rà che danneggiare le ultime generazioni di iscritti. L’Ordine, per i pretestuosi denigratori, sembra costituire un’abbietta corporazione. In realtà il suo compito è anzitutto quello di tenere l’albo degli esercenti la professione, in stretta analo-gia con il registro delle imprese. Essendo gli iscritti, checché se ne dica, deposita-ri del sapere nella materia di competenza, appa-re essenziale che sia esso a vigilare sulla deontologia e sulla formazione continua degli iscritti stessi. Se in qualche caso ciò non viene fatto si intervenga sulla patologia, ma non sul si-stema che è perfettamente razionale.Le tariffe dei notai, così come il numero chiuso di qualche categoria professionale possono costi-tuire anomalie? Le si corregga, ma, vivaddio, non si getti il bambino con l’acqua sporca!Le tariffe sono necessarie in caso di contro-versia. Così come il lavoratore subordinato, anche l’autonomo dovrebbe avere il diritto costi-tuzionale ad una “retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro ed in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé ed alla fami-glia un’esistenza libera e dignitosa”. I professionisti costituiscono, in ogni settore

della conoscenza, il trait d’union fra lo Stato ed una cittadinanza che spenderà meglio il pro-prio tempo se si occuperà delle materie in cui è preparata. Se un cittadino è in grado di effettua-re gli adempimenti burocratici o tecnici che lo interessano, senza perdere tempo e con la ne-cessaria maestria e competenza, lo faccia e farà benissimo a farlo. Piuttosto sarebbe bene che i governi attingessero maggiormente al sapere dei professionisti allorché si accingono ad ogni genere di riforma: eviterebbero figuracce e continue correzioni di rotta.Gli ostacoli, le leggi complesse, gli adempi-menti macchinosi non sono certo voluti dai pro-fessionisti che per primi soffrono di questo stato di cose e da anni predicano semplificazio-ne.Si vorrebbe che i professionisti diventassero “imprese”, ma l’impresa ha e deve avere un so-lo obbiettivo: il massimo profitto. Qualcuno sorriderà, ma è il principio del disinteresse a permeare, invece, la natura stessa della libera professione. Poco importa che il cliente non sia abbiente: il professionista è tenuto a mettere a sua disposizione il suo sapere e ciò, non di ra-do, accade realmente.Ancora una riflessione, tutt’altro che seconda-ria, sulle conseguenza della liberalizzazione selvaggia che al momento appare sventata, ma che indubbiamente tornerà alla ribalta. Tutte le Categorie professionali hanno una Cassa di pre-videnza autonoma, che si basa sul sistema della ripartizione: ciò significa che il turnover - me-glio se crescente - degli iscritti è essenziale alla sopravvivenza della stessa. Una riduzione del numero dei soci determinerà un rapido collasso delle Casse e lo Stato dovrà farsi carico delle pensioni con altri ingenti oneri.In conclusione: quanto avvenuto in occasione di questo provvedimento di carattere stretta-mente finanziario dimostra che certe “corpora-zioni” tentano di prevalere sugli interessi generali travalicando senza scrupoli sia la perti-nenza del tema, sia l’opportunità del momento.

ORDINE PROFESSIONALE: UNA ABIETTACORPORA-ZIONE ?

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PROFESSIONI: IL COMUNICATO DELLA

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma24

Con le recenti manovre economi-che, il legislatore fiscale ha adottato nei confronti del contri-buente il bastone e la carota.Il “bastone” è rappresentato sostanzialmente dall’accertamento

esecutivo e dalla paralisi della giustizia tributaria, con l’as-surdo allargamento delle ipotesi di incompatibilità previste dall’art. 8 D.Lgs. n. 545 del 31 dicembre 1992.La “carota”, invece, anche se non attenua il bastone di cui so-pra, è rappresentata dalla riduzio-ne ad un terzo, dal precedente cinquanta per cento, delle iscri-zioni provvisorie per le imposte dirette e per l’IVA.Infatti

, l’art. 7, comma 2-quinquies. D.L. n. 70 del 13 maggio 2011, convertito con modificazioni dalla Legge n. 106 del 12 luglio 2011 (in G.U. n. 160 del 12 lu-glio 2011), testualmente dispo-ne:“All’articolo 15, primo comma, del de-

Bastone e carota: è ciò che ha adottato nei confronti dei contribuenti il Legislatore fiscale con l'ultima manovra economica

Maurizio Villani (*)

LE NUOVE ISCRIZIONI

PROVVISORIE

(*) Avvocato tributarista in Lecce

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creto del Presidente della Re-pubblica 29 settembre 1973 n. 602, e successive modificazioni, le parole:”la metà” sono sostitui-te dalle seguenti: “un terzo”.Di conseguenza, la nuova formu-lazione dell’art. 15 cit. è la se-guente:“Le imposte, i contributi ed i pre-mi corrispondenti agli imponibi-li accertati dall’ufficio ma non ancora definitivi, nonché i relati-vi interessi, sono iscritti a titolo provvisorio nei ruoli, dopo la no-tifica dell’atto di accertamento, per un terzo degli ammontari

corrispondenti agli imponibili o ai maggiori imponibili accertati”.A tal proposito, si precisa che:- Il suddetto comma era stato sostituito, con effetto dall’01 gennaio 1999, dall’art. 4 D.Lgs. n. 462 del 18 dicembre 1997;- la suddetta disposizioni è applicabile anche ai fini dell’IVA, ai sensi e per gli effetti dell’art. 23 D.Lgs. n. 46 del 26/02/1999 (articolo così so-stituito dall’art. 1, comma 5-ter, lett. b), numero 1, D.L. 17 giu-gno 2005 n. 106, modificato dalla legge di conversione).Il nuovo art. 15 cit. è entrato in vigore il giorno 13/07/2001, successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 160 del 12/07/2011.Di conseguenza, tutti i ruoli provvisori formati dagli uffici dal 13/07/2011 devono tenere conto della novella legislativa, e quindi calcolare un terzo, e non più la metà, della maggiore impo-sta accertata, oltre gli interessi, indipendentemente dal periodo d’imposta accertato.Infatti, l’art. 12, comma 4, DPR n. 602 del 29/09/1973 te-stualmente dispone:“Il ruolo è sottoscritto, anche me-diante firma elettronica, dal tito-lare dell’ufficio o da un suo delegato. Con la sottoscrizione il ruolo diviene esecutivo” (arti-colo così sostituito, con effetto 01 luglio 1999, dall’art. 4 D.Lgs. n. 46 del 26 febbraio 1999).Oltretutto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 25, comma 2-bis, DPR n. 602 cit.:“La cartella di pagamento contie-

ne anche l’indicazione della data in cui il ruolo è stato reso esecutivo” (comma aggiunto dall’art. 8, comma 1, lett. b), D.Lgs. n. 32 del 26 gennaio 2001).In definitiva, dalle prossime cartelle esattoriali bisogna stare attenti a leggere la data in cui il ruolo è stato reso esecutivo perché, se formato dal 13/07/2011 in poi, l’iscrizione provvisoria deve essere fatta con la nuova misura del terzo, pena la nullità del ruolo stesso da far valere dinanzi la Commis-sione tributaria provinciale, indi-pendentemente dal periodo d’imposta in contestazione.Infatti, la normativa in questio-ne fa riferimento soltanto alla fa-se della riscossione (DPR n. 602 del 1973 cit.) e non anche alla fase dell’accertamento (DPR n. 600 del 29 settembre 1973 e successive modifiche ed integrazioni).Oltretutto, l’illegittima iscrizio-ne a ruolo può convincere i giu-dici tributari a concedere la sospensiva, anche tramite decre-to (art. 47, comma 3, D.Lgs. n. 546/1992) e ciò è importante so-prattutto in previsione dell’as-surda ed incostituzionale normativa dell’accertamento esecutivo, che entrerà in vigore il prossimo 01 ottobre 2011.

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IL CONSULENTET H E W O R L D O F

NUMERO 10 31 LUGLIO 2011

Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma26

Andrea Tommasini

ROMA NUN FA LA STUPIDA STASERA...

CHE GUEVARA FOTOGRAFO”FINO ALL’11 SETTEMBRE 2011“CUBA. UNA STORIA ANCHE

ITALIANA”FINO AL 2 OTTOBRE 2011

MUSEO DI ROMA IN TRASTEVEREPIAZZA SANT’EGIDIO 1b

“UNICITÀ D'ITALIA. MADE IN ITALY E IDENTITÀ NAZIONALE”

FINO AL 25 SETTEMBRE 2011PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI

VIA NAZIONALE, 194

“IL PALAZZO DELLA FARNESINA E LE SUE COLLEZIONI”

MUSEO DELL'ARA PACISLUNGOTEVERE IN AUGUSTA, ANGOLO

VIA TOMACELLI,FINO AL 4 SETTEMBRE 2011

“IL SOGNO FOTOGRAFICO DI FRANCO ANGELI 1967-1975”

MERCATI DI TRAIANOVIA 4 NOVEMBRE, 94

FINO AL 4 SETTEMBRE 2011EST

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Il mitico Renato Rascel cantava nella sua canzone “Roma nun fa' la stupida stasera” … damme nà mano a faie dì de si… scegli tutte le stelle piu' brillarelle

che c'hai e 'n friccico de luna … tutta pè noi… faje senti' ch'e' quasi primavera… manna li mejo grilli pe fa' cri cri… prestame er ponentino… piu' malandrino che

c'hai "

Ebbene per coloro i quali per motivi vari ed eventuali potranno o dovranno trascorrere i mesi di agosto e settembre a Roma, moltissime le proposte culturali

a tutti i livelli e nella piu’ totale interdisciplinarietà.

Al fine di aiutarvi a scegliere al meglio le proposte culturali alle quali voler aderire nella vostra estate Romana, abbiamo raggruppato per voi le proposte culturali in corso di validità dal’1 agosto p.v. per argomenti e poi per luoghi.

Con l’augurio di una buona estate per voi tutti e per le vostre famiglie.Un pensiero particolare di attenzione intendiamo rivolgerlo a chi è o sarà solo

ed a chi soffre, perché ciascuno di noi sappia trovare un piccolo istante da dedicare anche a loro perché il nostro sorriso possa diventare anche il loro.

La nostra professione non puo’ prescindere dal valore umano che tutti i giorni rappresentiamo. Buone vacanze dovunque le trascorrerete.

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NUMERO 10 31 LUGLIO 2011

IL CONSULENTE

“ROMA IN SCENA”CIRCUITO SISTEMA MUSEI CIVICI

25 GIUGNO – FINE SETTEMBRE 2011

CHE GUEVARA FOTOGRAFO”FINO ALL’11 SETTEMBRE 2011“CUBA. UNA STORIA ANCHE

ITALIANA”FINO AL 2 OTTOBRE 2011

MUSEO DI ROMA IN TRASTEVEREPIAZZA SANT’EGIDIO 1b

“MACRO SUMMER 2011”2011 GIOVANNI DE ANGELIS: WATER DROPS

2011 MACROWALL: EIGHTIES ARE BACK! VITTORIO MESSINA25 GIUGNO - 15 SETTEMBRE 2011

TOMAS SARACENO: CLOUDY DUNES. WHEN FRIEDMAN MEETS BUCKY ON AIR-PORT-CITY

FINO AL 9 OTTOBRE 2011LA COLLEZIONE E I NUOVI ARRIVI

ESTHER STOCKER: DESTINO COMUNEROOMMATES / COINQUILINI: GUENDALINA SALINI /

MARINELLA SENATOREMACRORADICI DEL CONTEMPORANEO: BICE LAZZARI.

L’EQUILIBRIO DELLO SPAZIOADRIAN TRANQUILLI: ALL IS VIOLENT. ALL IS BRIGHT1900-1959: I LUOGHI DELL’ ARTE “CONTEMPORANEA” A ROMA DALLE COLLEZIONI DEL CRDAV. UNA SELEZIONE.

FLAVIO FAVELLI: L’IMPERATRICE TEODORARICCARDO DE MARCHI: FORI ROMANI

PIETRO FORTUNA: GLORY II. LE LACRIME DELL’ANGELOGIUSEPPE STAMPONE: SALUTI DA L’AQUILA

CARLO BERNARDINI: LA RIVINCITA DELL’ANGOLOVITTORIO CORSINI: XENIA

SHE DEVIL25 GIUGNO - 30 OTTOBRE 2011

MACROVIA NIZZA, 138 ANGOLO VIA CAGLIARI

“UNICITÀ D'ITALIA. MADE IN ITALY E IDENTITÀ NAZIONALE”

FINO AL 25 SETTEMBRE 2011PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI

VIA NAZIONALE, 194

“IL PALAZZO DELLA FARNESINA E LE SUE COLLEZIONI”

MUSEO DELL'ARA PACISLUNGOTEVERE IN AUGUSTA, ANGOLO

VIA TOMACELLI,FINO AL 4 SETTEMBRE 2011

“IL SOGNO FOTOGRAFICO DI FRANCO ANGELI 1967-1975”

MERCATI DI TRAIANOVIA 4 NOVEMBRE, 94

FINO AL 4 SETTEMBRE 2011 “FORATTINI. VIVA L'ITAGLIA”MUSEO CARLO BILOTTI

ARANCIERA DI VILLA BORGHESEVIALE FIORELLO LA GUARDIA

23 GIUGNO - 18 SETTEMBRE 2011

“ALL'ALTARE DI DIO”“RITRATTI. LE TANTE FACCE DEL

POTERE”MUSEI CAPITOLINI

PALAZZO CAFFARELLIPALAZZO DEI CONSERVATORIPIAZZA DEL CAMPIDOGLIO,

FINO AL 25 SETTEMBRE 2011

AARRTTEE

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IL CONSULENTET H E W O R L D O F

NUMERO 10 31 LUGLIO 2011

Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma418

“L'IMPREVEDIBILE LEGGEREZZA DELLA MATERIA.

L'ARTE DELLA GHISA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO”FINO AL 25 SETTEMBRE 2011

CASINA DELLE CIVETTEMUSEI DI VILLA TORLONIA

VIA NOMENTANA, 70

“POESIA DELLA NATURA ACQUERELLI DI ONORATO

CARLANDI DALLE COLLEZIONI DELLA GALLERIA COMUNALE

D'ARTE MODERNA”FINO AL 3 LUGLIO 2011

“MUSEO DI ROMA OPERE MAI ESPOSTE”

FINO AL 2 OTTOBRE 2011MUSEO DI ROMA

PALAZZO BRASCHIVIA DI SAN PANTALEO

“QUESTI OCCHI HANNO VISTO.IL DIARIO DI UN MEDICO

VOLONTARIO”CASA DELLA MEMORIA E DELLA

STORIAVIA SAN FRANCESCO DI SALES, 5

8 LUGLIO – 7 SETTEMBRE 2011

“SACRO E PROFANO.INSTALLAZIONE DI DIEGO

SANTANELLI”5 - 9 SETTEMBRE 2011

“CINA 1981.FOTOGRAFIE DI SILVANO LODI”16 SETTEMBRE - 4 OTTOBRE 2011

SALA SANTA RITA(VIA MONTANARA

“UNICITÀ D'ITALIA.MADE IN ITALY E IDENTITÀ

NAZIONALE”MACRO TESTACCIO

PIAZZA ORAZIO GIUSTINIANI, 4FINO AL 25 SETTEMBRE 2011

VISITE ALLA “CASA MUSEO ALBERTO MORAVIA”

CASA MUSEO ALBERTO MORAVIALUNGOTEVERE DELLA VITTORIA, 1

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NUMERO 10 31 LUGLIO 2011

IL CONSULENTE4

BBAAMMBBIINNII“CENTOCINQUANTALA GALLINA CANTA”

VILLA PAMPHILJARCO DEI QUATTRO VENTI

(INGRESSO VIA DI SAN PANCRAZIO 10)3 LUGLIO – 18 SETTEMBRE 2011

CCIINNEEMMAA“CINEPORTO 2011”

PARCO DELLA RESIDENZA UNIVERSITARIA

VIALE DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

14 LUGLIO – 31 AGOSTO 2011

“ I GRANDI FESTIVAL”:“NOTTI DI CINEMA A PIAZZA VITTORIO” – XV EDIZIONEARENA PIAZZA VITTORIO

8 LUGLIO – 11 SETTEMBRE 2011“LOCARNO A ROMA”

ARENA PIAZZA VITTORIO6 – 11 SETTEMBRE 2011“DA VENEZIA A ROMA”VARI CINEMA DI ROMA

12 – 19 SETTEMBRE 20118 LUGLIO – 19 SETTEMBRE 2011

“LE ARENE DI ROMA 2011…E DINTORNI”ARENA DI GARBATELLA

PIAZZA BENEDETTO BRIN22 GIUGNO – 4 SETTEMBRE 2011

ARENA DI MONTEVERDEVIA FONTEIANA 125

23 GIUGNO – 28 AGOSTO 2011ARENA DEL CHIOSTRO DI SAN PIETRO IN VINCOLI

PIAZZA DI SAN PIETRO IN VINCOLI 4a1° LUGLIO – 28 AGOSTO 2011

ARENA CINEMUNIXc/o SCUOLA “VINCENZO BELLINI”

CIRC.NE TUSCOLANA 592 LUGLIO – 28 AGOSTO 2011

ARENA DI CASTEL SANT’ANGELOCASTEL SANT’ANGELO

5 LUGLIO – 4 SETTEMBRE 2011ARENA SAN SABA

c/o SCUOLA “LEOPOLDO FRANCHETTI”P.ZA GIANLORENZO BERNINI, 153

7 LUGLIO – 28 AGOSTO 2011ARENA VILLA LAIS

VIA PAOLO ALBERA’ (ZONA TUSCOLANO)7 LUGLIO – 4 SETTEMBRE 201122 GIUGNO – 4 SETTEMBRE 2011

“L’ISOLA DEL CINEMA”ISOLA TIBERINA

16 GIUGNO – 4 SETTEMBRE 2011

“E…STATE IN TERZA”VILLA MERCEDE

VIA TIBURTINA, 113FINO AL 30 AGOSTO 2011

“9 SETTIMANE E ½ AL TEATRO ALL’APERTO DELLA CASA DEL CINEMA”

CASA DEL CINEMATEATRO ALL’APERTO

LARGO MARCELLO MASTROIANNI, 1(VILLA BORGHESE)

11 LUGLIO – 12 SETTEMBRE 2011

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IL CONSULENTET H E W O R L D O F

NUMERO 10 31 LUGLIO 2011

Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

MMUUSSIICCAA“AR CORE NUN SE COMANNA, ROMANI

DI ROMA CAPITALE, SERENATE ROMANE”

XXXII EDIZIONEGIARDINO DEGLI ARANCI

AVENTINO23 GIUGNO – 28 AGOSTO 2011

“ARTESCIENZA 2011 - DARSI IDENTITA': DIVENIRE ARTISTICO - AVVENIRE SOCIALE”

PARCO TECNOLOGICO TIBURTINO, GIARDINI DELL'ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA SALA

CASELLA, CASA DELL'ARCHITETTURA27 GIUGNO – 24 OTTOBRE 2011

“A ROMA È SEMPRE PRIMAVERA”CARCERE REBIBBIA, COMUNITA' TERAPEUTICHE

VIA APPIA NUOVA E VIA ATTILIO AMBROSINI, CENTRO ANZIANI CASAL BRUCIATO

1° AGOSTO – 1° SETTEMBRE 2011

“ CASA DEL JAZZ FESTIVAL”CASA DEL JAZZ

VIALE DI PORTA ARDEATINA 5521 GIUGNO – 15 SETTEMBRE 2011

“I CLASSICI IN VILLA”TEATRO VILLA PAMPHILJ

AREA ANTISTANTE LA CASA DEI TEATRI(INGRESSO VIA DI SAN PANCRAZIO 10)

3, 18 LUGLIO E 2 AGOSTO 2011

“LUGLIO SUONA BENE”IX EDIZIONE

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICAVIALE PIETRO DE COUBERTIN 30

23 GIUGNO – 2 AGOSTO 2011

“MADE IN ROME BLUES”

LUOGO DA DEFINIRE21 LUGLIO – 4 SETTEMBRE

2011

“NOTTI ROMANE AL TEATRO DI MARCELLO”

XXIII EDIZIONEPARCO ARCHEOLOGICO DEL TEATRO DI

MARCELLOVIA DEL TEATRO DI MARCELLO, 44

FINO AL 2 OTTOBRE 2011

“OPERA SOTTO LE STELLE”TEATRO VILLA PAMPHILJ

AREA ANTISTANTE PALAZZINA CORSINI17 LUGLIO E 6 AGOSTO 2011

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NUMERO 10 31 LUGLIO 2011

IL CONSULENTE

“LUGLIO SUONA BENE”IX EDIZIONE

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICAVIALE PIETRO DE COUBERTIN 30

23 GIUGNO – 2 AGOSTO 2011

“NOTTI ROMANE AL TEATRO DI MARCELLO”

XXIII EDIZIONEPARCO ARCHEOLOGICO DEL TEATRO DI

MARCELLOVIA DEL TEATRO DI MARCELLO, 44

FINO AL 2 OTTOBRE 2011

“OPERA SOTTO LE STELLE”TEATRO VILLA PAMPHILJ

AREA ANTISTANTE PALAZZINA CORSINI17 LUGLIO E 6 AGOSTO 2011

“PENSIERI MUSICALI”CLINICA S. ALESSANDRO DIPARTIMENTO DI

PSICHIATRIA E PSICOLOGIA DELL'UNIVERSITÀ DI TOR VERGATA - UNIVERSITÀ GREGORIANA

10 SETTEMBRE 2011

“POPOLI DEL MEDITERRANEO”

PARCO ROSATIVIA DELLE TRE FONTANE, 24

EUR7 E 8 SETTEMBRE 2011

“SANTA CHIARA MUSIC FESTIVAL” I EDIZIONE

PIAZZA DI SANTA CHIARA 14FINO ALL’11 SETTEMBRE 2011

“SERATE DI GRANDE MUSICA AL CORTILE DI SANT’IVO”

CORTILE DI S.IVO ALLA SAPIENZACORSO RINASCIMENTO N. 40 (PIAZZA

NAVONA)

“SOTTO IL CIELO STELLATO DI VILLA TORLONIA” XII EDIZIONEGIARDINO DELLA CASINA DELLE

CIVETTEDI VILLA TORLONIAVIA NOMENTANA 70

STAGIONE ESTIVA DEL “TEATRO DELL’OPERA”

TERME DI CARACALLATEATRO ALL’APERTO VIA ANTONIANA

142 LUGLIO - 10 AGOSTO 2011

“VILLA CELIMONTANA FESTIVAL CIRCUS”

XVIII ED.VILLA CELIMONTANA

VIA DELLA NAVICELLA1° LUGLIO – 12 AGOSTO 2011

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IL CONSULENTET H E W O R L D O F

NUMERO 10 31 LUGLIO 2011

Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

SSEERREE DD''EESSTTAATTEE,, LLIIBBRRII,,TTEEAATTRROO

“ALLA SCOPERTA DI ROMA/DISCOVERING ROME”

LUOGHI VARI21 GIUGNO – 28 SETTEMBRE 2011

“ALL’OMBRA DEL COLOSSEO”XXII EDIZIONE

PARCO DEL CELIOINGRESSO VIA DI SAN GREGORIO

FINO AL 4 SETTEMBRE 2011

“APPUNTAMENTI D'AUTORE”

ISTITUTO NAZIONALE STUDI ROMANI

PIAZZA DEI CAVALIERI DI MALTA 2

1 – 10 SETTEMBRE 2011

“ASTROSUMMER”PLANETARIO E MUSEO

ASTRONOMICOPIAZZA AGNELLI, 10

1° LUGLIO – 31 AGOSTO 2011

“DI NOTTE PER I VICOLI DI ROMA ANTICA”

VARI RIONI DI ROMA25 GIUGNO – 3 SETTEMBRE 2011

“GAY VILLAGE SHOWS & MOVIES” X EDIZIONE

PARCO DEL NINFEO EUR23 GIUGNO – 25 SETTEMBRE

2011

“GREEN POLO CLUB”GALOPPATOIO DI VILLA

BORGHESEFINO AL 17 SETTEMBRE 2011

“IL CIELO DI ROMA A 360°”MECENATE PALACE HOTEL, HOTEL MARCELLA

ROYAL, TERRAZZA DEL PALAZZETTO MATTEI A VILLA CELIMONTANA

7 LUGLIO, 18 AGOSTO, 7 SETTEMBRE 2011

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IL CONSULENTE

SSEERREE DD''EESSTTAATTEE,, LLIIBBRRII,,TTEEAATTRROO

“IL CIELO DI ROMA A 360°”MECENATE PALACE HOTEL, HOTEL MARCELLA

ROYAL, TERRAZZA DEL PALAZZETTO MATTEI A VILLA CELIMONTANA

7 LUGLIO, 18 AGOSTO, 7 SETTEMBRE 2011

“8TTAVO RISORGIMENTO”PARCO DELL'ACQUA E DEL VINO

1 – 8 AGOSTO 2011

“ROMA VINTAGE”PARCO DI SAN SEBASTIANO

VIA DI PORTA SAN SEBASTIANO(P.LE NUMA POMPILIO)FINO AL 15 AGOSTO 2011

“SAN LORENZO IN PIAZZA 2011”PIAZZA DELL'IMMACOLATA

(QUARTIERE SAN LORENZO)1° LUGLIO – 31 OTTOBRE 2011

“SOTTO IL CELIO: ARCHEOLOGIA E TEATRO ALLE DOMUS ROMANE”

CASE ROMANE DEL CELIOCLIVO DI SCAURO

GIUGNO – SETTEMBRE 2011Ogni giovedì, venerdì, sabato

“ARTESTATE 2011TEATRO AL SALOTTO ROSSO”

TEATRO STABILE DELLO HUMOURIL SALOTTO ROSSO VIA TARO, 14

FINO AL 16 OTTOBRE 2011

“FESTIVAL TEATRALE PIGNETO – IV EDIZIONE”CORTILE EST. SCUOLA A.

DIAZ28 AGOSTO – 5 SETTEMBRE

2011

“ROMA CHE RIDE” XIII EDIZIONE

VILLA SCIARRAingresso Via Calandrelli

2 LUGLIO – 21 AGOSTO 2011

“W...IALE DELLA CULTURA 150”

STAZIONI METROPOLITANE DELLA LINEA B DI ROMA:

MONTI TIBURTINI, PIETRALATA, S. MARIA DEL

SOCCORSO, REBIBBIA22 – 27 AGOSTO 2011

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Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma34

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IL PRESIDENTE, IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI ROMA E LA REDAZIONE DI THE WORLD OF IL CONSULENTE AUGURANO BUONE VACANZE A TUTTI !