T@G Magazine - N.03 - Agosto 2010

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Il terzo magazine di thinkatgame, ma il primo sotto forma di rivista

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La sindrome da nanismo spettrale. Sì, c'è la rivista nuova, una produzione eccezionale per la nostra redazione, ma io voglio parlarvi della sindrome da nanismo spettrale. È un argomento che mi sta molto a cuore, e non capisco perché nessuno ne parli in giro. Avete presente gli FPS? Gli sparatutto in prima persona? Ormai è uno dei generi più inflazionati, è possibile trovare FPS per tutti i

gusti ed in tutte le salse.

Storici, sci-fi, contemporanei, futuristici, praticamente ogni epoca reale o ipotizzabile è stata rappresentata attraverso un FPS. Qual è allora il problema? Il problema è la visuale da FPS. Cos'è il nanismo spettrale? È una delle cose che più spesso accade negli FPS, ovvero l'assenza di un corpo fisico dietro l'arma (a parte gli arti che la sostengono) e la collocazione stessa della visuale troppo in basso rispetto ad una altezza standard di un uomo o donna di media statura. Nei casi peggiori sembra di giocare con l'arma sospesa a pochi decimetri dal terreno. La cosa si evidenzia in modo particolare quando si è vicino ad un nemico, o meglio ancora, ad un compagno di squadra. Se notate, la vostra visuale è ad altezza petto-pancia rispetto al corpo del vostro amico o nemico.

È chiaro che questo problema in alcuni giochi è più evidente ed in altri meno, per esempio Mirror's Edge non è affetto dal nanismo spettrale in quanto la visuale è collocata alla giusta altezza (nei corpo a corpo si ha la netta sensazione di essere alti quanto gli altri, e non 50 centimetri meno), e se ci si guarda in giro si vedono le gambe e pure la pancia di Faith! In queste pagine potete vedere una immagine tratta dalla demo di Terminator creato su Unreal Engine 3 e

basata sull'art style di Killzone 2.

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Come vedete, i due personaggi pur essendo allo stesso livello è chiaro come il Terminator inquadrato sia molto più alto rispetto alla nostra visuale, tanto da farci sembrare un buon mezzo metro più bassi, se non più. Io spero che prima o poi qualche sviluppatore si accorga della cosa, e faccia in modo di creare uno standard per gli FPS che realmente simuli il camminare con un'arma in mano ed il successivo mirare e sparare, il tutto ad una altezza da terra finalmente onesta. Fino ad allora io continuerò a giocarmi gli FPS con questa orrenda sindrome da nanismo spettrale che non riesco proprio a mandare giù!

E adesso parliamo della rivista!

Non è che ci sia moltissimo da dire

eh, nel senso che ormai è qui, la

state vedendo. Spero ci prendiate

presto le misure con la lettura

perché ve la ritroverete mese per

mese ad ogni nuovo T@G

Magazine! Pagine colorate, tante

immagini, copertina degna di nota,

chicche qua e là. Crediamo di avere

fatto un buon lavoro e vogliamo

sperare che gli sforzi profusi

risultino tangibili ai vostri occhi.

Devo anche ammettere che Agosto non è certo un mese adatto per presentare le novità, ma siamo certi che anche da sotto l'ombrellone ogni tanto una capatina su internet la si faccia volentieri. Quindi, come ogni mese, vi lasciamo alla lettura del T@G Magazine!

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Anteprima: Patapon 3

Produttore: Sony Computer Entertainment

Sviluppatore: Japan Studio e Pyramid

Per la serie “squadra che vince non si cambia”, Patapon 3 non potrebbe rappresentare meglio questa situazione. Con una singola eccezione. Arrivati al terzo episodio, infatti, la serie ritmica esclusiva PSP creata da Japan Studio fa un acquisto di livello, un campione che sulla carta potrebbe fargli fare il salto di qualità. Questo campione è l’aggiunta della modalità multigiocatore. E non parliamo di una modalità in locale, su due o più PSP, ma di un vero e proprio multiplayer online. Il gioco in se è semplice da spiegare, nel senso che è un Patapon. Non vestiremo più i panni del “Dio dei Patapon”, ma di un semplice comandante in capo della ciurma comandata a colpi di ritmo. Essenzialmente identico nella struttura rispetto ai due capitoli precedenti, se la serie vi è sempre piaciuta allora adorerete questo terzo capitolo, viceversa, non c’è un singolo elemento in grado di farvi cambiare idea se proprio Patapon non riuscite a digerirlo. L’arrivo nei negozi è previsto per il periodo autunnale, sia in confezione UMD che scaricabile dal PlayStation Store.

Anteprima: Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm 2

Produttore: Namco-Bandai

Sviluppatore: CyberConnect2

Picchiaduro atipico, questo Ninja Storm. L’universo “Naruto” è ottimo per essere riproposto in un videogioco, e per la prima volta in arrivo anche su Xbox 360, abbandonando l'esclusiva PlayStation 3. In Ninja Storm 2 grande enfasi è posta sulle fasi da picchiaduro vero e proprio. Chiaramente stiamo parlando di un gioco lontano anni luce da uno Street Fighter, ed anche parecchio lontano da un Tekken. Naruto è più un action con visuale in terza persona, e libertà di azione in arene 3D completamente danneggiabili. Tutte le tipiche mosse da ninja presenti nell’anime/manga, sono riproposte in forma giocabile grazie ad un sistema di controllo che non si rivela mai essere particolarmente impegnativo, segno piuttosto evidente che il target di utenza di Ultimate Ninja Storm 2 non è certo quello di Street Fighter. Graficamente bellissimo, forse pecca in un po’ di aliasing di troppo, ma il colpo d’occhio è notevolissimo e gli effetti visivi sono di pregevole fattura. Non c’è dubbio alcuno che tutti coloro i quali seguono le avventure di Naruto ed i suoi amici (e nemici), troverà in Ultimate Ninja Storm 2 un videogioco praticamente eccezionale, che riesce a migliorare ogni singolo aspetto del già ottimo primo capitolo. Gli altri... beh, gli altri magari si orienteranno su produzioni diverse da questa. Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 2 arriverà in Europa il prossimo dicembre, giusto in tempo per gli acquisti natalizi.

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Anteprima: Kane & Lynch 2: Dog Days

Produttore: Square-Enix

Sviluppatore: IO Interactive

Continuano le avventure di due dei personaggi più strani di questa generazione. Questa volta è Shangai a fare da sfondo alle nuove peripezie di Kane & Lynch. In sede di questa anteprima è bene specificare che io non sono un fan del primo capitolo. Giocabile, sì, ma visibilmente grezzo e poco rifinito. Quindi il mio approccio a questo secondo capitolo è stato più per caso che per voglia di provarlo. Onestamente non credevo che IO Interactive potesse migliorare così tanto ciò che è stato visto nel capitolo precedente di Kane & Lynch. Invece con Dog Days è stato un po' amore a prima vista. A partire dall'immagine del menù, infatti, si nota una ricercatezza inattesa. Il filmato che fa da intro alla fase giocata è di ottimo livello, ben realizzato e con abbastanza personalità. Però è proprio quando viene il momento di provarlo che le sorprese arrivano una dopo l'altra. Il gioco c'è, e funziona anche abbastanza bene. Graficamente, seppur non eccelso e non privo di bug, il gioco si presenta molto bello da vedere, soprattutto grazie a filtri grafici che restituiscono una visione d'insieme assolutamente soddisfacente e molto cinematografica. “Effetto cinema” enfatizzato anche dall'utilizzo della telecamera in terza persona che segue i nostri movimenti. Sembra di avere un cameraman munito di steadycam che corre dietro di noi. Buono il sistema di copertura e fantastica l'interazione con lo scenario. Sin da subito violerà moltissimo piombo, da pistole, fucili a pompa, mitragliatrici, eccetera, ed i colpi si comporteranno realisticamente sia che vadano a finire sul corpo poligonale di un malcapitato, sia andando a finire nelle ambientazioni. C'è anche la possibilità di prendere in mano estintori o bombole e tirarli verso i nemici per improvvisare una bomba volante. Non manca nemmeno un sistema di cattura del nemico che permette di fare uso, dunque di scudi umani. Scudi umani non selezionabili nei tanti personaggi di contorno che popolano le zone di lotta, ma solo nei nostri nemici. Ottima la riproduzione di vicoli, vie e viuzze di Shangai. Insomma, ripeto il mio scetticismo a riguardo di questa produzione, ma la prova sul campo mi ha lasciato la voglia di provarne ancora ed ancora. Per quanto riguarda i miei personali sistemi di valutazione, questa è la cosa migliore che un assaggio di Kane & Lynch 2 potesse fare.

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Recensione:

Red Dead

Redemption

Autore:

Stefano Venturini

Produttore:

RockStar Games

Sviluppatore:

Rockstar San Diego

Genere: Azione,

Free Roamin

Versione: PAL

Lingua:

Sottotitolato in

Italiano

Giocatori:Singolo,

Multiplayer online

fino a 16 giocatori

Piattaforma:

Xbox 360

Altre

Piattaforme:

PlayStation 3

Quando la polvere è baciata dal sole

Quando il treno diretto ad Armadillo sbuffa e fischia, attraversando la prateria

selvaggia e soleggiata, siamo nell'America del 1911. Su quel treno viaggia John

Marston. Assorto, guarda fuori dal finestrino, mentre aquile e falchi solcano un cielo

azzurro e dorato. Ogni tanto fa roteare gli occhi, allunga l'orecchio, ascolta il

chiacchiericcio degli altri passeggeri. Nessuno sa chi sia. Nessuno sa perché sia lì.E'

un cowboy, di sicuro. Lo si capisce dal vestito. Cappello sgualcito, cinturone e

pistola. Il viso tirato, leggermente nascosto da una barba incerta, e una cicatrice

profonda che attraversa la guancia. Non si capisce nemmeno se sia buono o cattivo.

Quando il treno rallenta, si intravedono le prime case. Il piccolo villaggio di Armadillo

si avvicina. Qualcuno sfreccia nella polvere con un cavallo, qualcun altro esce dal

saloon ubriaco e claudicante. Il caldo è pungente. John Marston si toglie il cappello e

si asciuga il sudore dalla fronte. Con la mano si dà un colpetto al collo per uccidere

una zanzara fastidiosa. Il treno entra in città. Piano, piano. Fischia. Poi si ferma, in

un rumore di ferraglia tirata, con un ultimo sbuffo con cui tira il fiato. Due tizi civili,

vestiti bene, si avvicinano al nostro uomo. Dicono: “Siamo arrivati”. John Marston fa

sì con la testa. Si alza. Sceso dal treno, quando i piedi di John Marston toccano

terra, la polvere si alza un po'. Dal saloon, una donna lo vede. Dice qualcosa a

qualcuno. Entrambi scoppiano a ridere. Un ragazzino, nel frattempo, si sgola.

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Agita il braccio e grida: “Giornali!” Un carro, invece, entra in città, guidato da

un contadino stanco e assonnato. Quando John Marston dice: “Ok, da qui

faccio io”, inizia Red Dead Redemption. Senza giri di parole, il nuovo gioco

Rockstar San Diego è semplicemente unico. Un'esperienza visiva, uditiva e

percettiva di valore assoluto. Red Dead Redemption è un lavoro enorme. E'

dettaglio, cura, amore per il videogioco. E' la capacità di tramutare in pixel la

vita. Fin dalle prime battute si rimane sconcertati dalla realizzazione a tutto

tondo. La prima volta che cavalcherete, tra arbusti che rotolano al vento, uccelli

che solcano il cielo abbagliati dal sole, cerbiatti che zampettano in gruppo,

mandrie di mucche che si spostano unite, con le cicale che fanno da sfondo e

gli ululati dei lupi, rimarrete incantati ed esterrefatti. La prima volta, e ancora,

che vederete il sole tramontare o sorgere, le nubi avanzare, il vento soffiare tra

i rami degli alberi in fiore, resterete a bocca aperta. Quando cavalcherete a

fianco di un fiume, e un temporale vi sorprenderà con la pioggia battente e i

lampi e i tuoni assordanti, non crederete ai vostri occhi. C'è poco da fare. Da

qualsiasi parte io giri e rigiri questa scatola magica, Red Dead Redemption

regala solo emozioni.

E' la storia semplice di John Marston, ex bandito, ora costretto a lottare per non perdere ciò che ha di più caro al mondo; costretto a combattere, soprattutto, il proprio passato, vile e senza regole. E' una terra vasta, arida, fatta di scorci indimenticabili. Una terra ricca di cose da vedere, ricercati da catturare, animali da cacciare, tesori da scovare e persone da aiutare. E' il semplice cavalcare senza meta, con il sole che picchia l'orizzonte, e la luna che accarezza una stellata. E' un modo di gioco vivo e vero. Così vero da non credere. E' anche, e soprattutto, un “gioco” divertente da giocare. Le sparatorie, che sono a tutti gli effetti il cuore ludico dell'esperienza, sono infatti realizzate ottimamente. Grazie al lavoro di rifinitura svolto sull'eccezionale motore di gioco Euphoria (lo stesso di GTA IV) si assiste ogni volta ad azioni e reazioni veritiere. Sparare a una spalla, al fianco, a una gamba, ad un piede, al cuore o alla testa, determina animazioni sempre diverse e credibili, e posso assicurare che la cosa restituisce una soddisfazione e un appagamento impagabili, per uno shooter. Vedere i corpi che saltano in aria dopo un'esplosione, o vederli cadere da cavallo, impigliandosi nelle redini magari, è fantastico quanto spassoso. Ogni sparatoria assume un gusto diverso, in questo modo. E crea soprattutto nel videogiocatore un coinvolgimento non indifferente. Red Dead Redemption è un gioco sontuoso. Uno dei migliori, se non il migliore, per la mole di lavoro che c'è dietro, di questa generazione. Cappello e pistola. Stivali e speroni. Sellate il cavallo, e correte nel vento. Di polvere da mangiare ce n'è a sufficienza. Da avere, a tutti i costi.

Voto: 10/10

E' il west così come l'abbiamo conosciuto da bambini,

nei film, nei cartoni animati o nei fumetti. E' il west dei

saloon, del whiskey, delle risse e delle partite a poker.

Il west dei cavalli selvaggi, dei duelli all'ultimo sangue,

e delle infinite sparatorie per difendere la legge del più

forte. Il west fatto di banditi e fuorilegge, di politici e

corrotti. E' anche, e soprattutto, il west “made in

Rockstar”. Con la sua irriverenza, i suoi personaggi

scalcagnati, le sue storie di lotta, di amore, di odio, di

perdizione e di redenzione. Fa sorridere, esalta e

commuove.

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Recensione Perfect Dark Zero – Solo sul T@G Magazine Joanna Dark, un nome una garanzia. Dare un seguito al magnifico Perfect Dark su Nintendo 64, per Rare, non deve essere stata cosa facile. Il progetto, infatti, è stato più volte spostato da console a console (da N64 è arrivato ad Xbox 360 passando per la prima Xbox), e probabilmente questo non ha permesso a Rare di potere lavorare in piena tranquillità. Accompagnare l'esordio di una nuova console è, comunque, un grande onore, nonché una bella responsabilità. Scrivere questa recensione in modo postumo, mi dà modo di fare un po' di luce su questo PD0, lontano dalle attese e dagli isterismi che lo accompagnarono circa 4 anni fa. Se ben ricordate, Perfect Dark Zero fu accompagnato da una serie di recensioni entusiastiche che, col senno di poi, dobbiamo ammettere che non centrarono nemmeno lontanamente il punto. Se analizziamo punto per punto questa produzione Rare, oggi come ieri, non riesce ad essere sufficiente. Tecnicamente il gioco è scarso, molto scarso, palesemente legato alle fasi di produzione per console precedenti ad Xbox 360. Ok, c'è qualche tecnicismo da “nextgen”, ma il più delle volte è usato in malo modo, e soltanto come a volere dimostrare una potenza bruta che a conti fatti non si nota mai del tutto. Il problema però risiede anche sotto il profilo giocoso, Perfect Dark Zero non può essere certo descritto come uno di quei giochi che resterà nella storia. Sufficiente e nulla più, con fasi in prima persona intervallate da pochissime situazioni in terza persona (anche quando ci si copre dietro un riparo). Nemmeno la oggettiva bellezza della splendida Joanna riesce a distrarci dalla noia che accompagna le sessioni di gioco. Insomma, Perfect Dark Zero è un gioco insufficiente, lontano da tutto quello che ci si aspettava e pesantemente inferiore al suo predecessore. La speranza è che il futuro della saga, già a partire dal ritorno dell'originale Perfect Dark su Xbox Live Arcade, possa essere segnato da produzioni migliori, senza problemi di travasi da console a console e senza fretta di rispettare il “dayone” di una nuova console. T@G Emotion

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Recensione Phoenix Wright – Solo sul T@G Magazine Tribunali, Avvocati, Pubblici Ministeri, omicidi, imputati, testimoni, elementi mistici. La serie Phoenix Wright non è una esclusiva Nintendo DS, ma è proprio su questa console che riesce a rendere alla perfezione. Protagonista assoluto della trilogia (questa recensione si occupa di valutare l'intera trilogia nel complesso, e non i singoli giochi) è Phoenix Wright, ma sarebbe riduttivo indicare soltanto il ragazzo dai capelli a porcospino, visto che Miles Edgeworth, il detective Gumshoe, Maya Fey e tutti gli altri personaggi che entreranno prepotentemente nella nostra vita virtuale da Avvocato in carriera, sono caratterizzati in maniera assolutamente splendida. Ogni gioco è diviso in capitoli, ogni capitolo rappresenta un caso specifico. Con la trama generale che si dipana caso dopo caso, non senza colpi di scena inaspettati. Fondamentalmente ogni caso si può riassumere in due distinte sezioni di gioco. Abbiamo innanzitutto le fasi investigative, in cui dovremo recarci presso il luogo del delitto ed altre ambientazioni d'interesse per trovare indizi, prove e cercare di ottenere informazioni da quante più persone possibile. In seguito alle investigazioni comincia il vero e proprio lavoro al Tribunale, in cui dovremo “combattere” a colpi di obiezioni il Pubblico Ministero di turno, cercando di smontare le false testimonianze dei testimoni. Il tutto procedendo con estrema cautela in modo da non indispettire troppo il Giudice. Giocare con Phoenix Wright è un po' come leggere un romanzo giallo, ma grazie al fattore “videoludico”, l'interazione rende il tutto decisamente più accattivante e, perché no, divertente. Non esiste multigiocatore, non esistono minigiochi, Phoenix Wright sta tutto nel racconto di una serie di storie da affrontare una dopo l'altra. Certo, fra i tre capitoli presi in esame, Ace Attorney e Trials and Tribulations sono sicuramente i migliori, ma anche Justice for All riesce a proporre dei casi appassionanti, ed è fondamentale nell'economia di gioco complessiva, visto che fa luce su dei tasselli di trama indispensabili. Sono bellissimi i disegni di tutte le ambientazioni e molto azzeccate le animazioni dei personaggi. Phoenix Wright è in pieno stile manga, riesce a prendersi sul serio ed essere totalmente ironico senza che questo risulti un problema. Molto buono il lavoro svolto anche in fase di localizzazione in italiano, che gode di un adattamento eccellente. Esistono altri giochi della saga, c'è Apollo Justice o l'imminente videogioco incentrato su Miles Edgeworth. Il mio consiglio è quello di entrare nell'universo giuridico Capcom attraverso i tre giochi della serie Phoenix Wright. Accendete il cervello e fate sfoggio di tutte le vostre capacità deduttive. Phoenix Wright non vi deluderà.

T@G Emotion:

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Test Drive Unlimited 2

sarà rilasciato il...

Post by Lux310

Grandioso... sole, mare,

giorno, notte, pioggia,

vento, piscine, yacht,

luci, sterrato...

TOTALE

Recensione Final Fantasy

XIII

Post by [P]erfo

E' un gioco che fa

cagare a chi si

aspettava un'esperienza

tradizionale

Recensione Final

Fantasy XIII

Post by Bluforce

Però voi fan di FF

siete stranissimi.

Video: Mafia II - Trailer "Il

lavoro di tutti i giorni"

Post by Auron2002

Il primo è stato

memorabile, per me,

all'epoca.

E3 2010: Gran Turismo 5

in Video

Post by Bluforce

Quando si decidono di

fare le cose in

grande, le sanno

ancora fare :D

Recensione Red Dead

Redemption

Post by Auron2002

Per me è una produzione che

li vale tutti fino all'ultimo

filo d'erba.

Recensione Gears of War 2

Post by Auron 2002

Alla fine si ha la

sensazione di aver fatto

parte di un evento

eccezionale, in pieno stile

colossal.

Video: PES 2011 - Mechanics

Trailer

Post by Bluforce

Secondo me fino a che

non cambiano

struttura di gioco, c'è

poco da fare.