Sportivissimo Siracusa

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m ercoledì 29 settembre 2010 - numero 27- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it COMMOSSI & FELICI IL SIRACUSA NON E' COTTO Il Siracusa vince la sua prima gara e abbandona l’ultimo posto in classifica. DEBUTTO PERFETTO PER GUIDO UGOLOTTI Di Mancino e De Angelis (foto) le reti che abbattono la Nocerina.

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Numero 27 del settimanale dello sport siracusano

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Page 1: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMOmercoledì 29 settembre 2010 - numero 27- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO

il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it

COMMOSSI & FELICIIL SIRACUSANON E' COTTO

Il Siracusa vince la sua prima gara e abbandona l’ultimo posto in classifica. DEBUTTO PERFETTO PER GUIDO UGOLOTTI

Di Mancino e De Angelis (foto) le reti che abbattono la Nocerina.

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Sembrava proprio un’altra squadra il Siracusa visto all’ opera contro la Nocerina, ar-rivata al “De Simone” con l’etichetta di squadra imbattuta e di alta classifica. E si è vista subito la”mano” di un tecnico navigato come Guido Ugolotti. Certo, nel breve spazio di una settimana il nuovo tecnico azzurro non poteva fare mira-coli, ma ha fatto quel che poteva: squadra meglio disposta in campo, più raccolta, at-tenta in difesa e pronta alle ripartenze, capace di raddoppi sistematici di marcature.Ma si è vista anche la duttilità del tecnico che è stato capace di cambiare più volte il modulo di gioco nel corso della gara. E se a questo si aggiungono la grandissima vena di Bufalino e Mancino, la rabbia di De Angelis che, beccato da parte del pubblico, ha cercato il gol con autentica caparbietà, si spiega il perché della grande prestazione of-ferta dalla squadra che dopo cinque sconfitte di fila di colpo ha ritrovato il gioco e la via del gol e soprattutto che ha lasciato l’umiliante ultimo posto in classifica.Ora si apre uno scorcio di calendario che potrebbe davvero mutare in meglio il cam-mino del Siracusa. Domenica si va ad affrontare la Cavese e subito dopo al “De Simone” si affronterà il Barletta. Sono due confronti con dirette rivali, e dai quali la squadra az-zurra potrebbe ricavare quattro punti che la proietterebbero in una posizione di classi-fica più tranquilla. Certo, c’è ancora parecchio da lavorare, ma intanto è arrivata questa meritatissima prima vittoria che costituisce una iniezione di morale per la squadra e per tutto l’ambiente. Ora si deve proseguire su questa nuova strada.

Editoriale

Belli, bravi, bis !di Giuseppe Di Silvestro

ph. valentino cilmi

www.sportivissimosr.it - [email protected] di Siracusa n. 4 del 29.01.2009 - Iscrizione ROC 17994

Edito da EDITORIA ITALIANA s.r.l.REA 137197via Unione Sovietica, 4 - Siracusa

Direttore ResponsabileGIANNI CATANIA

StampaTIPOGRAFIA GENY snc via canale ,75 - Canicattini Bagni

Segretario di redazionePAOLO CATANIA

CollaboratoriGIUSEPPE DI SILVESTRO, ANTONIO MIDOLO, GIUSEPPE BASILE, SEBY GALIZIA

Foto VALENTINO CILMI/Archivio, SIMONA AMATO/Archivio

Impaginazione e graficaEDITORIA ITALIANA s.r.l.

Pubblicità EDITORIA ITALIANA s.r.l. [email protected]

IL SOMMARIO

PG 4 Risultati e Classifiche

PG 5 Tifo & Dintorni

PG 6 Prefisso della felicità

PG 7 Pensieri & Parole

PG 8 Ai tifosi piace Ugolotti

PG 10 Giovanni Abate

PG 12 Chi è Stralungo?

PG 13 Prossimo Avversario

PG 14 Vintage Azzurro

PG 17 Basket Femminile Priolo in Rodaggio

PG 18 Nuoto e Ciak

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JUVE STABIA - FOGGIA 0-2 (0-0)RETI: 69’ Sau (F), 75’ Insigne (F)JUVE STABIA: Fumagalli, Di Cuonzo, Fabbro, Dianda (70’ Mezavilla), Molinari, Pezzella, Raimondi (50’ Davì), Cazzola (86’ Pavoletti), Mbakogu, Danucci, Albadoro - All. Piero BragliaFOGGIA: Ivanov, Caccetta, Regini, Salamon (60’ Laribi), Iozzia, Romagnoli, Varga (65’ Agodirin), Kone, Sau (84’ Rigione), Bur-rai, Insigne - All. Zdenek ZemanARBITRO: Daniele Ceccarelli (Terni)SPETTATORI: 1.781

ANDRIA BAT - FOLIGNO 2-1 (1-0)RETI: 19’ Berretti (A), 50’ Lacarra (A), 69’ Sciaudone (F)ANDRIA BAT: Spadavecchia, Pierotti, Ceppitelli, Fazio, Sibi-lano, Berretti, Arcidiacono (74’ Nulicek), Paolucci, Lacarra (60’ Evangelisti), Chiaretti, Carminati (46’ Doumbia) - All. Aldo PapagniFOLIGNO: Rossini, Della Penna, Severini, Papa, Merli Sala, Bas-soli (91’ Civilleri), Fondi (56’ Castellazzi), Sciaudone, La Mantia (56’ Coresi), Cavagna, Giacomelli - All. Salvatore MatrecanoARBITRO: Andrea Coccia (San Benedetto del Tronto)SPETTATORI: 2.300 ATLETICO ROMA - VIRTUS LANCIANORinviata COSENZA - PISA 0-0 (0-0)

COSENZA: Petrocco, Musca, Di Bari, Raimondi, De Rose, Gia-comini, Roselli, Coletti (55’ Fanucci), Essabr (82’ Gagliardi), Daud (55’ Biancolino), Mazzeo - All. Paolo StringaraPISA: Lanni, Ton, Gimmelli, Obodo, Calori, Bizzotto, Tabbiani (78’ Anania), Passiglia, Mosciaro (82’ Miani), Carparelli, Fava-suli - All. Stefano CuoghiARBITRO: Eugenio Abbattista (Molfetta)SPETTATORI: 4.000 circa

GELA - LUCCHESE 3-0 (1-0)RETI: 23’ Stamilla (G), 70’ Franciel (G), 90’ Bigazzi (G)GELA: Nordi, Petrassi, Alipera, Porcaro, Cardinale, D’Amico, Stamilla, Cruciani (43’ Piano), Franciel (89’ Vegnaduzzo), Cunzi (73’ D’Anna), Bigazzi - All. Nicola ProvenzaLUCCHESE: Pardini, Baldanzeddu, Bertoli, Mariotti (52’ Pera), Lollini, Michelotti (60’ Piccinni), Grassi, Chadi (61’ Marasco), Marotta, Carloto, Biggi - All. Giancarlo FavarinARBITRO: Stefano Del Giovane (Albano Laziale)SPETTATORI: 1.300 circa

TARANTO - CAVESERete: st 15 Ciotola (TA)TARANTO (4-2-3-1): Bremec; Antonazzo, Migliaccio, Cotroneo, Rizzi; Giorgino, Pensalfini; Garufo (41 st Branzani), Rantier (37 Russo), Ciotola (32 st Crovetto); Innocenti. A disp.: Barasso, Panarelli, Ferraro, Sabatino. All.: Brucato.CAVESE (4-3-3): Pane; M. Ciano, Troise (34 pt D’Orsi), Cipriani,

Bacchiocchi; Alfano, Di Napoli (33 st Santaniello), Siano (14 st Zampa); Schetter, Turienzo, C. Ciano. A disp.: Botticella, Car-bonaro, Citro, Sifonetti. All.: Rossi.Arbitro: Gianluca Barbiero di Vicenza (Volpe – Ostuni)SPETTATORI: 8.123 TERNANA - BARLETTA 2-0 (0-0)RETI: 51’ Tozzi Borsoi (T), 83’ Lacheheb (T)TERNANA: Visi, Bizzarri, Borghetti, Giubilato, Imburgia, Vailatti (46’ Lacheheb), Arrigoni, D’Antoni (35’ Fusciello), Nolè, Balis-trieri, Tozzi Borsoi (72’ Noviello) - All. Renzo GobboBARLETTA: Dossena, Perico, Lucioni, Anselmi (80’ Baraldo), Masiero, Bellomo, Agnelli, Menicozzo, Margiotta, Rajcic (67’ Simoncelli), Caccavallo (56’ Infantino) - All. Arcangelo Scian-nimanicoARBITRO: Aleandro Di Paolo (Avezzano)SPETTATORI: 2.500 circa VIAREGGIO - BENEVENTO 1-2 (0-1)RETI: 26’ aut. Massoni (V), 49’ Marolda (V), 76’ Clemente (B)VIAREGGIO: Pinsoglio, Carnesalini, Fiale, Massoni, Bertolucci, Cristiani (77’ Calamai), Kras, Castiglia (77’ Cosentini), Taormina, Longobardi, Marolda (70’ D’Onofrio) - All. Giuseppe ScienzaBENEVENTO: Aldegani, Formiconi, Siniscalchi, Landaida, Zito, Pintori, Bianco, Grauso (89’ Germinale), D’Anna, Clemente (86’ Vacca), Evacuo (71’ Joelson) - All. Agatino CuttoneARBITRO: Simone Aversano (Treviso)SPETTATORI: 1.000 circa

tabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINI

RISULTATIrisultati PROSSIMO TURNOprossimoturno CLASSIFICAclassificaSesta GiornataAndria-Foligno 2-1 Atletico Roma-V.Lanciano rinviata Cosenza-Pisa 0-0 Gela-Lucchese 3-0 Juve Stabia-Foggia 0-2 Siracusa-Nocerina 2-0 Taranto-Cavese 1-0Ternana-Barletta 2-0 Viareggio-Benevento 1-2

03 Ottobre 2010 Barletta-Cosenza Benevento-Ternana Cavese-Siracusa Foggia-Viareggio Foligno-Gela Lucchese-Atletico Roma Nocerina-Andria Pisa-Taranto Virtus Lanciano-Juve Stabia

Atletico Roma 15* Taranto 13Virtus Lanciano 10 *Foggia 10Benevento 10 Cosenza 10Lucchese 10 Gela 9 Nocerina 9 Ternana 8Andria 8Foligno 8 Juve Stabia 7Viareggio 7 Pisa 4 Cavese 3Siracusa 3 Barletta 1

RETI: 14’ Mancino (S), 44’ De Angelis (S)SIRACUSA: Baiocco, Strigari, Capocchiano, Spinelli, Moi, Ignoffo, Bufalino, Mancosu, De Angelis (75’ Di Silvestro), Mancino (47’ Arigò), Abate (80’ Cosa) - All. Guido Ugo-lottiNOCERINA: Gori, Scalise, Di Maio, De Franco (46’ Sardo), Pomante, De Liguori, Catania (60’ Cavallaro), Bruno (47’ Galizia), Castaldo, Negro, Bolzan - All. Loreno CassiaARBITRO: Davide Penno (Nichelino)SPETTATORI: 2.000

COSI’ IL SIRACUSA...

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BAIOCCO

STRIGARI

MOI

IGNOFFO

CAPOCCHIANO

BUFALINO

SPINELLI

ABATE(80’ Cosa)

MANCINO(47’ Arigò)

DE ANGELIS(75’ Di Silvestro)

MANCOSU

4-1-4-1

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TIFO & DINTORNI...

PremioSportivissimo

1. Fornoni 58 voti (36%)2. Moi 57 voti (35.4%)3. Strigari 10 voti (6,2%)4. Capocchiano 9 voti (5,6%)5. Spinelli 8 voti (5%)6. Cosa 6 voti (3,7%)7. Giurdanella 5 voti (3,1%)8. Abate 3 voti (1,9%)

Un pò di Curiosità

SQUADRA PIU’ GIOVANE - E’ il Foggia ad avere l’organico con l’età media più bassa del girone: 23 anni. Seguono Viareggio e Foligno con 23,4. Il Siracusa è settimo, con una media di 25,9.

LA ROSA CON PIU’ CONFERMATI - Ha cambiato poco, e bene, l’Atletico Roma che ha confermato ben 19 elementi della rosa dello scorso anno. La seconda squadra con più conferme è il Vir-tus Lanciano:16.

NOMI PIU’ FREQUENTI - Una pioggia di Andrea (14), Simone (14) e Marco (14) in Prima Divisione Girone B. Giorgio (6) e Giuseppe (6) i nomi meno usati.

SEGNI ZODIACALI -Sono Toro (46), Capricorno (44) e Cancro. Tra i portieri vincono i pesci (5). Tra i difensori, l’acquario (22). Cancro segno più frequente per i centrocampisti (19). E per gli attaccanti, non ariete bensì toro (15).

NAZIONALITA’ - Ovviamente vince quella italiana, con 381 gio-catori made in Italy. Ma ci sono anche Argentini (9), Brasiliani (9), Francesi (6), Nigeriani (5), Ungheresi (3) e persino un maroc-chino.

IL PIU’ PESANTE - Il primato spetta al portiere veneto del Beneven-to Gabriele Aldegani del Benevento, con 91 kg.

IL PIU’ ALTO - E’ sempre Aldegani, che svetta su tutti con i suoi 195 centimetri.

IL PIU’ LEGGERO - E’ il giovanissimo attaccante della Juve Stabia Andrea Raimondi. Il classe 90 pesa 59 chili.

IL PIU’ BASSO - E’ il centrocampista Lorenzo Insigne. Napoletano, classe 91, gioca per il Foggia. E’ alto 163 centimetri.

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Sorpresa, il Siracusa sa ancora vincere. E il campionato è cominciato domenica scorsa. Ne sono certi i tifosi, letteralmente galvanizzati dal debutto della banda affi-data ad Ugolotti. Di sicuro c’è che è rinata la speranza. Il tecnico di Massa non sarà un mago, non avrà la bacchetta magica però ha mostrato di saper arrangiarsi con quello che passa il convento.Ha portato aria nuova, anche in allena-mento. E nuova è anche la classifica. Pri-ma vittoria, primi gol in campionato, pri-ma gara chiusa senza reti al passivo e ciao ciao ultimo posto. Forse Ugolotti non lo sa, ma ha anche regalato un’altra (grossa) soddisfazione al presidente Salvoldi: per la prima volta il “suo” Siracusa ha battuto una formazione allenata dall’ex, Gaetano Auteri. Leggenda vuole che i due abbia-no battibeccato in “antipatia” al termine dell’incontro, nell’area pullman del Nicola De Simone. Quello che questa volta c’è rimasto male pare sia stato proprio Au-teri.La strada verso la salvezza è comunque lunga e le difficoltà non mancheranno. Però adesso il Siracusa ha fiducia. A te-nere la barra a dritta ci penserà il tecnico di Massa. Gran lavoratore, non ha trascu-rato nessun aspetto. Appena arrivato ha chiesto all’ufficio stampa ogni materiale video possibile sul Siracusa e sugli av-

versari. Ha studiato e analizzato i tabel-lini delle gare giocate precedentemente. Dati su dati, analizzati e comparati. Per poi tirare fuori il meglio da ognuno dei suoi, senza stravolgimenti. In campo li ha disposti ordinatamente, con raziocinio insomma.Consegne rigide per i difensori: voi fate i difensori, per cui zero sgroppate in avan-ti. Moi e Ignoffo si sono autobullonati al centro della difesa, lo stesso ha fatto Stri-gari sulla fascia. Capocchiano, invece, si è concesso qualche discesa in più. Il raga-zzo è generoso. A centrocampo bene le due fasi di interdizione e costruzione del gioco. Talmente bene che chi l’aveva mai visto in stagione girare così quel reparto lì. Con Spinelli arretrato a protezione, Man-cosu e Mancino al centro, Abate e Bufali-no a sfiancarsi (e sfiancare) sulle fasce. In avanti, il solo De Angelis in un ruolo non proprio cucito sulle sue caratteristiche. Ma con sacrificio e volontà ha positivamente colpito gli osservatori più critici, imprezi-osendo la sua prova con un gol frutto di grande caparbietà. La squadra, insomma, c’è. Mica brocchi. Questo il Siracusa di Ugolotti.Ok, ma quanto c’è in questo ritrovato Si-racusa del tecnico massese? Le prossime giornate forniranno la risposta. Di certo c’è che è stato deteminante nella scelta e nel-

la disposizione degli uomini. Da esperto condottiero di navi in tempesta, ha sapu-to riportare serenità nel mare di terrore che si era creato dentro e tutto intorno alla squadra. Si è piazzato lì, al limite della sua area tecnica, davanti alla panchina, in piedi, dispensando consigli e richiami. E il Siracusa non ha tremato. La sua figura, imponente, diventa la prima difesa della squadra. Certo, i problemi non sono tutti risolti. Nella previsione di squalifiche ed infortuni bisogna allungare la panchina. Discorso, pare, rinviato a dicembre. Per il momento, i rinforzi più immediati si chia-mano Giovanni Iodice e Giorgio Lucenti.

Gianni Catania

CHIAMATE 4-1-4-1 il prefisso della felicità

Il nuovo, equilibrato Siracusa di Ugolotti “funziona” al debutto. Piace il concreto modulo cucito sugli uomini a disposizione

(p.c.) Dopo la sesta giornata si cominciano a tirare le prime somme. Accade un po’ do-vunque.I vari allenatori dovrebbero ormai aver trovato i giusti equilibri in formazione, ma quanti tentativi completate le rose con gli ultimi interventi di mercato.In media, nel girone B della Prima Divi-sione, ogni squadra ha messo in campo sino ad ora 22,2 giocatori differenti. Pisa e Ternana guidano la classifica delle squadre che hanno “provato” più formazioni, con ben 26 giocatori diversi fatti scendere in campo. Seguono Juve Stabia e Benevento con 24. Quindi Atletico Roma, Barletta e Cosenza con 23. Il Siracusa, insieme a Ca-vese, Foligno e Gela ne ha “usati” 22. Uno in più di Andria, Foggia e Lanciano. Chiudono la classifica sotto i 20 giocatori impiegati Lucchese, Nocerina, Taranto e Viareggio: statisticamente le formazioni più “rodate”.Cala il numero degli “esperimenti”, cioè dei giocatori entrati solo per pochi minuti: Baronio, neo arrivo all’Atletico Roma; Cas-tellazzi del Foligno, Volpe del Lanciano e Thackray dell’Andria.

LO SAPEVATE CHE...Ancora qualche numero sul girone B

ph. simona amato

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(basil) “Mi assumo tutte le responsabilità anche se devo ammettere di avere accettato un progetto a scatola chiusa”. Con queste parole il tecnico Giuseppe Romano ha salutato Siracusa, lasciandosi definitiva-mente alle spalle la sua negativa esperienza in azzurro e cedendo il testimone a Guido Ugolotti. Pragmatico nell’ammettere il momento infelice e le ev-identi difficoltà della squadra, convinto della sua idea di calcio che esige i reparti stretti, l’allievo del barone Nils Liedholm, accettando la proposta siracusana, è costretto a servirsi di ogni mezzo per aprire - o se dove-sse essere necessario, anche scardinare- la scatola chiusa lasciatagli in eredità da Romano. Il primo passo è stato compiuto, ritrovando in un sol colpo 3 punti, fiducia e serenità. Ugolotti è uno che vive alla gior-nata; massese, 52 anni appena compiuti, brizzolato, fisico slanciato, un curriculum da calciatore e tecnico. Nella prima veste Roma, Avellino, Pisa, Campobasso, Arezzo, Latina, Brindisi, Forlì, Potenza e 6 presenze in nazionale under 21; nella seconda, la gavetta ultrade-cennale nelle giovanili della Roma e poi Gela, Acire-ale, Sambenedettese, Arezzo e Foggia, salvato dalla retrocessione nella stagione scorsa. A Siracusa ritrova Moi dopo i trascorsi alla Sambenedettese, e Mancino, ex Foggia. Si è detto assolutamente non preoccupato dall’inefficienza dell’attacco, perchè il vero problema è a monte: la costruzione del gioco. Forse Ugolotti è più impensierito della condizione fisica e atletica dei suoi uomini - che pagano il ritardo con cui è cominciatoil ritiro - e dall’esigenza di dare identità e gioco al suo Si-racusa. “Quando si forma una squadra in corsa cambiano gli obiettivi”, aveva commentato Ugolotti alla sua prima seduta d’allenamento. “C’è qualità nel gruppo e non mi sembra che tante altre squadre dispongano di gioca-tori eccezionali. Ci sono solo da trovare i movimenti giusti, la giusta disposizione, l’amalgama giusta. Ma so-prattutto è un gruppo che deve lavorare insieme, tro-vare la fiducia, chiunque sia l’avversario da incontrare. La squadra di Romano era troppo lunga in campo. E sbilanciarsi molto in periodi difficili come questo, può non essere efficace. Però non ho visto grandi difetti, forse c’è da rivedere la distanze tra i reparti. Dobbiamo imparare a giocare molto corti ma per fare questo lavoro devi pri-ma disporre di una grande condizione da parte di tutti”. Organico. Non ha chiesto la luna: troppo presto per farlo, potreb-be però riparlarsene a dicembre con l’apertura delle liste. Ha an-notato sul taccuino l’elevatonumero di esterni di centrocampo e d’attacco a fronte di una difesa numericamente ridotta. “Col diret-tore stiamo valutando dove intervenire – ha detto in proposito – Abbiamo una rosa sbilanciata con tanti attaccanti esterni, pochi difensori e centrocampisti incontristi. Dobbiamo pensare di gio-care non sei, ma bensì trentaquattro partite. Dobbiamo sederci e capire cosa fare e dove intervenire”. Nessun arrivo nell’immediato, Ugolotti ha mostrato un grande interesse invece, verso i giovani. “Ci sono diverse formazioni che giocano il campionato di Prima Divisione con tanti ragazzi e stanno in classifica davanti al Siracu-sa. Non vedo il motivo per cui non dobbiamo verificare la qualità dei nostri”. Detto fatto, con la collaborazione del suo fedele secondo Fabio An-dreozzi.Già all’indomani dal suo arrivo a Siracusa ha fatto svolgere

esercitazioni di tecnica individuale ai vari Petta, Biondo, Rosella, Di Silvestro, Provenzano, Giurdanella, Strigari. Questa forse, al di là dell’atmosfera nuova, conseguenza naturale del cambio tecnico, la novità più rilevante di questo inizio di gestione Ugolotti. Con-quistare la piazza è stato un gioco da ragazzi; non inventerà nes-sun modulo ma certamente piegherà la disposizione dei suoi alle caratteristiche e alle peculiarità che possiedono e tenterà di far giocare a pallone il suo Siracusa. “Dobbiamo essere realisti, siamo ultimi in classifica e perciò dobbiamo guardare con rispetto tutte quelle che ci stanno davanti. Senza portarci in campo la paura. Dobbiamo imparare a rischiare. Il campionato di Prima Divisione è lungo. E’ solo a maggio che capisci di essere salvo. Mi auguro che in quell’occasione tutti possano accorgersi di una discreta classifica. I risultati si guardano sempre alla fine”. Tra Siracusa, Ugolotti e il Siracusa si è fin da subito instaurato un rapporto di fiducia reciproca; e forse grazie ad Ugolotti anche Si-racusa, intesa come pubblico, inizia a fidarsi del Siracusa. Il con-cetto è forse complicato, non quanto l’impresa che attende il nuovo tecnico.

GUIDO UGOLOTTI Pensieri e parole

della sua prima settimana in azzurro

ph. valentino cilmi

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(anto) Termina il 19 settembre, al triplice fischio di Benevento-Siracusa, l’avventura di Giuseppe Romano in azzurro. Arrivato tra i mugugni della piazza, non è riuscito a sov-vertire i pronostici. “Non ha esperienza tra i professionisti” si diceva. Alcune sue di-chiarazioni, poi, fecero scalpore sin da subito. Su tutte “Tra Seconda Divisione, e Prima, non vedo differenze”. I siracusani, dal palato fine, non gradirono. Ma a metterlo spalle al muro, sono stati i risultati. Era una scommessa, si sapeva. E’ andata male. Cinque partite, zero punti, e zero gol fatti. Inevitabile, allora, la decisione di cambiare. La scorsa settimana è arrivato Guido Ugolotti. Conoscitore del campionato, e del girone B, porta con sé tanta esperienza. Forse proprio ciò che mancava da queste parti. Abituato a lottare per non retrocedere, lo scorso anno ha salvato, ai play out, il Foggia. Diverso, e ci mancherebbe, è anche il modo di allenare. La gente apprezza. Non è un caso, che nell’ultima settimana, il numero dei tifosi che assistono alle sedute è aumentato sen-sibilmente. “La società ha fatto bene ad esonerare mister Romano – afferma Gianluca Zito - Magari bisognava prendere questa decisione subito dopo la sconfitta di Castel-lammare di Stabia. Avere o non avere una rosa completa non giustifica le ‘prestazioni’ di un gruppo che agli occhi di tutti si è dimostrato incapace di lottare. Certo, bisogna vedere anche come sta la squadra dal punto di vista atletico”. Condivisa la scelta di affi-darsi ad Ugolotti. “Credo che scegliere un tecnico come Ugolotti è come mettere le basi su una possibile salvezza. In fin dei conti siamo solo alla quinta giornata. Abbiamo tutto il tempo per recuperare. Bisognava dare una scossa e credo che Ugolotti sia la persona più adatta”. Più critico il pensiero di Salvatore Lombardo: “non dovevamo presentarci in Prima Divisione con un mister che non era mai andato oltre la D. Abbiamo perso solo del tempo”. Non sono piaciute, inoltre, le dichiarazioni post-esonero. “Può dire ciò che vuole, squadra incompleta, magari sarà vero, ma in più di un mese non abbiamo visto un briciolo di calcio”. Fiducioso su Ugolotti. “Sicuramente conosce la categoria, gli av-versari. Nel giro di qualche settimana la nostra formazione prenderà la sua fisionomia. Vogliamo una squadra pronta al sacrificio, capace di lottare per un obiettivo importan-tissimo come quello della salvezza. Niente di più”. Sulla stessa lunghezza d’onda Marco Speranza. “Proprio ciò che non si è visto prima. Una squadra che punti al mantenimen-to della categoria, non può prescindere da certe caratteristiche. La corsa, la grinta, la lotta, il saper reagire. Ugolotti dovrà essere bravo proprio in questo. Dovrà far rinascere questo gruppo. Che sinceramente, già a settembre, sembrava aver deposto le armi”. Con Ugolotti al via un nuovo campionato.

IL MISTER E’ GIUSTO !

Parlano i tifosi del Siracusa

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OGNI SETTIMANA TI PORTIAMO LO SPORT SOTTO CASASPORTIVISSIMO DISTRIBUZIONE GRATUITA:

mercoledì 25 agosto 2010 - numero 20- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - COPIA OMAGGIOSPORTIVISSIMOil settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it

FATEVI ONOREDebutto in Prima Divisione con scon�tta casalinga per il Siracusa.

Alla �ne il pubblico applaude la squadra per l’impegno.

Ma c’è da lavorare per completare l’organico.

Si lotta per la salvezza, quanto al resto è tutto nel titolo.

Better Scommesse, Corso TimoleonteBar Cavallino Rosso, piazzale MarconiCaffè Centrale, piazza ArchimedeBar Bonomo, C.so GeloneBar Midolo, C.so GeloneCaffè Adda, Piazza AddaBar Ulma, via TestaferrataPanificio Sapore di Pizza, via G. di NataleBar Dolci Momenti, Piazze EuripideBar Midolo, via PiaveRicevitoria e Tabacchi n° 1, via PiaveBar La Madonnina, viale CadornaBar Little Coffe, viale Teocrito Bar Broadway, via San BassianoCafè del Sol, viale S. PanagiaJolly Bar, viale TicaBar Tiffany, via TisiaBar Dom Perignon, viale Zecchino

Bar Coffè Idol, via S. di GiovanniDennis Bar, via Grottasanta 223New Bar Mourice, via Monteforte Bar Fantasy, viale ZevcchinoCentro Commerciale CarrefourCentro Commerciale AuchanCentro Commerciale Il GiardinoRomano LegnomercatoMiceli Sport, viale TicaDem, via L. SpagnaRodante, via ColumbaToyota Autosport. c.da TargiaCarrozzeria Limpido, via Elorina Better Scommesse, viale TeocritoPanificio Mille Bontà del Vecchio Fornaio, via Re Ierone I° n.76Agenzia Assicurativa Axa, Largo GilippoHobby & Sport, via ArchiaDistributore Q8, viale P. Orsi

Cafè del Mare, via Lido SacramentoSavà forniture per l’ediliziaRevolution Bar, viale TeracatiBar La Dolce Sosta, viale S. PanagiaBar Renoir, viale S. PanagiaCaffetteria del Viale, viale Scala GrecaLinea Ufficio, piazza S. GiovanniCassia Materiali Edili, viale ErmocrateAll 4 Fitness, via SomaliaBar Fusibile

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Giovanni AbatE

CAPACE e lo dimostreremo”il nostro è un gruppo

“Non siamo SCARSI

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Aveva vent’anni quando lasciò Siracusa per approdare al Palermo del dg Peri-netti. In città veniva chiamato il “Totti are-tuseo”. Era il beniamino di casa. In quel campionato di Eccellenza (2000-01), col-lezionò 31 presenze e realizzò 8 gol. Nella sfida play off contro l’Alcamo, nonostante il risultato sfavorevole, il momento della sua sostituzione -a pochi minuti dal ter-mine - fu salutato da una standing ova-tion. Tribuna interamente in piedi. Un gesto spontaneo che il pubblico siracu-sano volle regalare al giovane attaccante in procinto di passare in rosanero. “Al ‘De Simone’ ho iniziato a fare il calcia-tore professionista – ci racconta Abate - andando poi in Serie B al Palermo. Ho fatto 5 anni a Siracusa tra giovanili e pri-ma squadra, imparando tanto. Sono stato in una società che in quella categoria faceva la differenza. Poi il grande salto al Palermo, grazie al Siracusa e ai Lanza che mi lasciarono andare. Cinque anni molti belli, sofferti per via dei risultati, vedi play off persi, ma che ricordo con affetto. Sono stati importanti”. Poi una carriera in Lega Pro, girando l’Italia. Sulle sue tracce sempre formazioni di prima fascia. Avellino, Taranto, Viterbese, Gela, Portogruaro. In queste ultime due società ha pure vinto due rispettivi cam-pionati. L’anno scorso esperienza in Serie B con la maglia del Mantova. Quest’estate la chiamata del Siracusa. Quasi da co-pione. Troppo forte il legame tra Abate e la ‘sua’ città. “Da due anni ne parlavo con mia moglie. Speravo un giorno di giocare nuovamente qui. So cosa può dare ques-ta piazza e il suo tifo. Il calore che può dare Siracusa, difficilmente lo trovi da altre parti. Quindi avevo davvero voglia di tornare. Quest’anno il contatto è stato più serio degli altri anni, e siamo riusciti a trovare l’accordo”. Non un problema la categoria. Sarebbe tornato anche in Seconda Divisione. “Assolutamente sì. Sono andato a Por-togruaro in Serie C2, sposando quel progetto, figuriamoci a Siracusa”. Di pro-getti se ne intende. La società veneta nel frattempo è finita in B. Che sia di buon auspicio? Qui, però, l’avventura è iniziata male. E’ sincero Abate quando ammette che una partenza così in salita non se l’ha aspettava. “No, così difficile no. Però mi aspettavo un inizio complicato. Perché la squadra è stata costruita in ritardo. Abbiamo fatto pochissime amichevoli,

siamo stati catapultati in Prima Divi-sione il cinque agosto. Immaginavo le difficoltà. Non questa classifica. I risul-tati sono stati negativi, a parte Castel-lammare, che è una cosa che non suc-cederà più, per il resto sono tutte state partite decise da episodi. Speriamo di cambiare la rotta, perché è arrivato il momento di fare punti”. A pagare, come da prassi nel calcio, è stato l’allenatore. Inevitabile. “E’ sempre stato così. Il presidente non può man-dare via venti giocatori, e manda via l’allenatore. Romano ha lavorato benis-simo, stava lavorando bene, tra mille difficoltà. Non è facile partire il 30 luglio con le altre squadre già in ritiro da quindi-ci giorni. E fare soltanto due amichevoli. Non era facile assemblare una squadra in queste condizioni. I risultati sono andati contro l’allenatore”. Mister Ugolotti porta con sé la giusta esperienza. “Lo conosco perché ho giocato contro di lui diversi anni. Le sue squadre sono state sempre toste, difficili da battere. Un bravo allena-tore che in queste condizioni si esalta. Ha già vissuto certe situazioni, speriamo che la sua esperienza ci possa aiutare ad uscire da questo tunnel. Capisco tutte le critiche di questo mondo, giustissime. Ma siamo solo all’inizio. Naturalmente dob-biamo cominciare a fare punti su punti. Le vittorie portano fiducia, entusiasmo, e fanno lavorare meglio. Sia chiaro, noi siamo i primi ad essere tristi, arrabbiati nel vedere questa classifica”. Anche quella dei gol realizzati non scher-za. Da attaccante poi. “Si vive male. Non mi era mai capitato. Ci siamo messi noi giocatori in questa situazione e noi dob-biamo uscirne. Siamo capaci, siamo un gruppo valido, non siamo scarsi come qualcuno può pensare, o ha già senten-ziato. Siamo una buona squadra, i risul-tati ad oggi dicono tutt’altro, ma presto dimostreremo di avere ragione”. Abate fuori ruolo? Contro l’Andria, ad esempio, sembrava più un centrocampista che un’attaccante. “No, con mister Romano abbiamo fatto due moduli. Il 4-3-3 e il 4-4-2, in carriera li ho fatti entrambi. Ho giocato da esterno, e mi sono mosso pure da seconda punta. Purtroppo la condiz-ione fisica per noi è fondamentale. Ma siamo partiti in ritardo. Le altre squadre hanno quindici giorni in più di preparazi-one. Non siamo al 100% ma grazie al preparatore atletico stiamo cercando di recuperare il tempo perduto”. Quando gli

chiediamo un parere sulla rosa o un com-mento sui possibili nuovi arrivi, mostra tutta la sua esperienza, difendendo a spada tratta i propri compagni. “Io faccio il calciatore e penso a fare il calciatore. Vedo che siamo 22. Ci sono tanti giovani. Ma i giocatori di esperienza ci stanno. La squadra è al completo, dobbiamo solo dare di più di quello che stiamo dando. I risultati sono quelli che mancano. Vincere aiuta a crescere. La squadra per me è buo-na così, e poi non sta a me decidere se manca qualche pedina o meno. Ci pens-eranno l’allenatore e il direttore sportivo. Per quanto mi riguarda i miei compagni sono tra i migliori della categoria”. Proviamo a parlare di futuro. Salvoldi nelle sue ultime dichiarazioni è stato ab-bastanza chiaro: salvezza quest’anno, per poi costruire qualcosa d’importante la prossima stagione. Naturalmente con il “Totti aretuseo” in campo, aggiungiamo noi. “Speriamo! Il presidente è molto am-bizioso. Io, infatti, ho sposato il suo pro-getto perché, quando sono andato a par-lare con lui, mi ha elencato le sue idee. È stato chiaro, sincero, molto determinato. Ha sempre lottato per vincere. Adesso è normale puntare alla salvezza, per tanti motivi. Manteniamo la categoria, difen-diamola e poi l’anno prossimo se si vorrà fare qualcosa in più, i primi ad essere con-tenti e a provarci saremo noi”. Sono passati nove anni, e si vede. E’ tor-nato da uomo. Sposato e con due figli, Francesco e Carlotta. Adesso ha voglia di dimostrare tutto il suo valore, in campo, e di ripagare la fiducia della gente (è l’unico dei nuovi a cui è già stato dedicato un coro, ndr) a suon di gol e di giocate. E al-lora, che l’idillio Abate-Siracusa continui.

Antonio Midolo

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Quando lo chiamavano

Stralungo

Un racconto curioso sul nuovo allenatore del Siracusa

(r.s.) Di Guido Ugolotti vi hanno racconta-to quasi tutto in questa prima settimana. Conoscete a memoria la sua carriera da allenatore, snocciolando squadre e risul-tati. Sapete che in Sicilia è quasi di casa, avendo allenato a Gela e ad Acireale. Vi hanno spiegato in tutte le lingue che è uno tosto, abituato a lottare con i gomiti alti in situazioni difficili, proprio come quella che stiamo vivendo a Siracusa. E, ovviamente, vi hanno ricordato che è sta-to un giocatore della Roma negli anni di Nils Liedholm. E proprio in quel periodo lì, il Guerin Sportivo coniò per lui il sopran-nome di “Stralungo”. Per la veirtà, quel nickname se lo gua-dagnò immediatamente, al suo debutto in giallorosso. Di alto, è alto. E con i piedi ci sa fare. Alla prima presenza sigla il gol

vittoria (2-1) sul Torino. Era l’11 settembre del 1977. E tutti ad elogiare la nuova star capito-lina, uno senza fronzoli e “con lo stipendio di un metalmec-canico”, riportavano arguti i giornali. “Il gol al Torino resta uno dei migliori ricordi della mia carriera da calciatore, insieme alla convocazione in Nazionale Under 21 e Olimpica”, raccontava poco tempo fà. Bruno Conti, De Nadai e Manichini gli amici di sem-

pre. Si sentono ancora, di tanto in tanto. Ed ovviamente parlano di calcio. Chissà che “Stralungo” non abbia già accennato loro qualcosa della sua nuova avventura al Siracusa. Quella da calciatore sembrava destinata al successo. Debutto con gol a 19 anni. Altre due reti nei successivi due incontri e Roma era ai soi piedi. Ma si sa che il desti-no è beffardo, e infatti un grave infortunio ed un successivo lungo stop lo fecero sparire dalle prime pagine dei giornali. E dai campi. A riparlarne oggi, Ugolotti mostra una grande serenità nell’accettare gli strani scherzi del fato, senza rimpianti. Sarà forse merito delle sue origini “mon-tanare”. E’ nato a Massa, si, ma da genitori di Ligonchio.Pensare che con il calcio aveva pen-sato di smettere. Via le scarpette, via i ricordi. A 32 anni, dopo una stagione in

C2 con il Potenza, Guido Ugolotti decise infatti di chiudere con quel mondo. Aveva persino aperto una sua agen-zia immobil-iare, tanto era deciso ad al-l o n t a n a r s i dalla divina Eupalla. La passione, però, si ripresentò sotto forma di un vecchio amico: Efrem Dotti, ds dell’Udinese che gli pro-pose un incarico da osservatore. Di talenti Ugolotti se ne intende. Ha saputo fare tes-oro degli insegnamenti del Barone, che con i giovani - come lui - era solito passare molto tempo. Il ritorno a “casa” si completa quando, pochi anni dopo quando, per seguire il figlio Diego, che giocava negli allievi della Roma, rivide Bruno Conti. Fu lui a convincerlo ad entrare nello staff tec-nico delle giovanili giallorosse. Otto anni dopo, la Roma di Capello vinse lo scudetto (2002/03) e Ugolotti provò il brivido della panchina in serie A, accanto all’uomo di Pieris. Una giornata appena, ma fu suf-ficiente. Stralungo capì che voleva fare l’allenatore. Il resto è storia recente e am-piamente raccontata nei giorni scorsi.

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C’è un’altra squadra della Campania, la quarta consecutiva, sulla strada del Siracusa, che domenica prossima andrà a giocare al “Simonetta Lamberti” di Cava dei Tirreni contro la Cavese.La squadra campana è affidata quest’anno alle cure di Marco Rossi, che nel campionato scorso fu alla guida della Scafatese in Seconda Divisione. Sono parecchi gli elementi della squadra della passata stagione che sono stati riconfermati: il portiere Pane (90), i difensori Carbonaro (86), D’Orsi (91) e Cipriani (80), i centrocamp-isti Schetter (82) e Bacchiocchi (87), e gli attaccanti Bernardo (86), Turienzo (83) e Siano (91). Sono andati via il portiere Russo al Pergocrema, i difensori Santarelli (all’Ascoli per fine prestito), Bac-chi e Rapino (al Celano), Di Stani al Perugia e Nocerino all’Avellino, i centrocampisti Spinelli (Siracusa), Prevete (Poggibonsi) e Favasuli (Pisa).Ed i volti nuovi sono parecchi: il portiere Botticella (76) proviene dall’Arezzo, i difensori Sirignano (85) dal Rieti, Pepe (91) dalla “primavera” del Bari e Michele Ciano (86) dal Real Marcianise, i centrocampisti Quadrini (89) e Troise (79) dal Foggia, Di Na-poli (80) e Alfano entrambi dal Marcianise, e Sifonetti (82) che il tecnico ha voluto portarsi via dalla Scafatese. In attacco, infine, l’unico elemento nuovo è Camillo Ciano, classe ’90, arrivato in prestito dal Napoli ma che nel campionato scorso ha giocato con il Lecco. E quello di Camillo Ciano, che è fratello del difen-sore Michele, si è arrivato un acquisto molto azzeccato, perché il giovane attaccante si sta imponendo a suon di gol. Tatticamente la Cavese si schiera con il modulo 4-3-3 che pre-

vede il giovane Pane tra i pali (dopo le prime partite viene prefer-ito all’esperto Botticella), Cipriani, Troise, Bacchiocchi e Michele Ciano in difesa, a centrocampo giostrano Alfano, Di Napoli e Quadrini. In avanti, infine, il tridente è composto da Bernardo (oppure Turienzo) punta centrale, e Siano (oppure Schetter) e

Camillo Ciano sulle fasce. Nelle tre partite finora giocate in casa, la Cavese non ha ancora vinto, ed ha registrato una scon-fitta (0 – 3 con il Foggia nella prima giornata) e due pareggi (2 a 2 con il Cosenza e 0 – 0 con la Ternana). Un solo risultato positivo è stato conquistato in trasferta, il pareg-gio sul campo della Nocerina.La Cavese, insomma, ha proble-mi evidenti di classifica ed è una squadra di levatura tecnica non certamente superiore a quella del Siracusa. Ma a differenza della

squadra azzurra nelle sue fila c’è qualcuno che bene o male ri-esce a mettere la palla dentro la porta avversaria, e questo qual-cuno risponde al nome del giovane Ciano autore di tutte e tre le reti messe a segno dalla squadra campana.C’è comunque il sostegno del pubblico, perché quello del “Si-monetta Lamberti” è notoriamente uno dei più caldi della terza serie, ed il suo apporto spesso risulta decisivo. E resta da aggiungere che la società, che ha avuto grossi prob-lemi per iscriversi al campionato, riuscendovi per il rotto della cuffia, è sempre alle prese con difficoltà finanziarie e già i calcia-tori si agitano per il mancato pagamento delle spettanze.

Giuseppe Di SIlvestro

IL PROSSIMO AVVERSARIO

IN VISITA ALLA CAVESE,SI GIOCA IN UN “CATINO”

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VINTAGE AZZURRO

Compiuto il salto in C, dopo il “Vome-ro”, il presidente del Siracusa - era al-lora Graziano Verzotto - voleva pro-cedere per vette più importanti. Ah, questa serie B, sempre presente nei pensieri dei tifosi azzurri, oggi come trent’anni addietro. Sperare, in fondo, non costa nulla.Il presidente – che non badava a spese – reinventò la squadra facendo arrivare un portiere (Reali), il ‘nostro’ Crippa insieme a due difensori già in odore di serie A (Alario e Savian, dal Palermo), i centrocampisti Bella, Carraro, Campagna e gli attaccanti Sperotto e Losio. La squadra non si amalgamò, nonos-tante gli ulteriori sforzi con l’innesto a gennaio di altri giocatori. Singolar-mente erano tutti bravi. Tra loro vo-gliamo ricordarne uno in particolare: Luciano Savian, un ragazzone veneto dai capelli biondi lunghi, come anda-vano di moda allora. A 23 anni aveva alle spalle un bel curriculum. A 18 anni aveva esordito a Jesolo, in serie D, come titolare. Mezzala di mov-imento. Lo aveva scoperto l’allenatore Callegari proprio nei pressi di casa. Savian è nato a Caorle, ed iniziò in Seconda Categoria a San Giorgio di Livenza. Per venti milioni fub acquistato dal Palermo. Accettò di buon grado, era pur sempre serie A. Sperava in qual-che presenza ma finì tra le riserve. Essendo ancora giovane - aveva appe-na vent’anni all’epoca -dopo qualche

mese di panchine in massima serie vi-ene dirottato a Monfalcone, per fare la serie C. Ha ottime caratteristiche : vede bene il gioco, magari qualche giornata gli riesce abulica, ma tutto sommato la serie C la regge benis-simo. Rientra a Palermo certo di poter giocare, ora in serie B. L’allenatore del Siracusa, Benedetti, che al Palermo lo aveva avuto tra i giovani della Prima-vera e che quindi lo conosceva bene, chiese il suo ingaggio al presidente Verzotto. Dopo mille tentativi, il Paler-mo acconsentì. La formula era quella del prestito con diritto di riscatto. L’inserimento di tutti i nuovi arrivati, furono tanti quella stagione, non era facile. Luciano alla sua prima uscita col Si-racusa incantò. Giocò a tutto campo, un regista che non si limitava a dare il suggerimento ai compagni con un passaggio indovinato, ma che sapeva unire anche grinta e mobilità. Quanta corsa e quanti chilometri macinati! Durante il campionato giocò 26 gare. Non venne riconfermato. Ma non tornò neanche a Palermo. Fu girato prima al Pisa e poi alla Reggiana, con-cludendo lì la sua carriera.In una intervista qui a Siracusa, gli fu chiesto se, appese le scarpe al chiodo, avrebbe poi iniziato la carriera di al-lenatore. La sua risposta fu semplice. “No. Perché si tratta di un mestiere incerto e carico di responsabilità“. Ma col tempo cambiano anche i punti di vista. Lo abbiamo, infatti, trovato al-

lenatore fino a qualche anno addi-etro. L’ultima sua squadra è stata l’Opitergina , in Eccellenza veneta. Per la precisione

in provincia di Rovigo. Si fidava poco dei giornalisti e dice-va “meglio averli amici…”. A forza di farseli amici, ha ‘rubato’ loro il mest-iere. Oggi, infatti, fa il commentatore sportivo su una televisione locale (La 8, ndr ) visibile anche via satellite. Nonostante Savian, e gli altri signori giocatori che il Siracusa acquistò, la promozione rimase un miraggio. Fu un campionato difficile, non all’altezza delle premesse e degli investimenti. Se dovessimo trarne una lezione, è chenel mondo del calcio torna sem-pre utile una componente che si chia-ma amalgama. Non la si trova sul mer-cato, ma solo sul campo. I nomi non fanno i risultati.

Paolo Catania

le grandi spese di verzotto non valsero la “b”pero’ che giocatore quel Luciano savian

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Maurizio

UN PENSIERO AFFETTUOSO ALL’AMICO MAURIZIO

La scorsa settimana è venuto a mancare il papà di Maurizio De Pascale, “colonna” difensiva del Siracusa per quattro anni. A Maurizio, le condoglianze e l’affetto della redazione di Sportivissimo.A Siracusa è un ragazzo amato da tantissimi sportivi. Il bravo difensore di Eboli, che è stato anche capitano azzurro, questa estate ha salutato la “sua” città accettando in estate le of-ferte del Messina, in serie D. Vi rimase pochissimi giorni a luglio, rescindendo il contratto. Poche certezze e soprattutto società da interpretare. Oggi è all’Ebolitana, sempre in D, dove è ancora una volta il capitano. Squadra scelta anche per restare vicino a casa ed al padre.

Dove e’ finito...?

De Pascale Inviate le vostre domande e curiosità a [email protected]

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In ordine d’arrivo sono Buccianti, Corbani, Rickeviciute, Slavecheva e Mitov i volti nuovi di casa Priolo. Gli esiti dell’ennesima difficoltosa campagna acquisti, condizio-nata dal budget ristretto ma affidata alla solita bacchetta magica di coach Coppa. Sarà lui a dare personalità, carattere, sche-mi di gioco ad una Priolo profondamente rinnovata nelle componenti ma come al solito pronta a dimostrare tutto il suo valore. E magari vogliosa anche regalarsi qualche bella soddisfazione. “Non possiamo permetterci giocatrici di prima fascia, così è bene puntare su atlete che abbiano voglia di lavorare e di miglio-rare. E tutte le nuove rientrano in questa filosofia” , racconta Santino Coppa. Dopo sette splendidi anni, non ci sarà Roberta Meneghel. La bergamasca ha scelto a malincuore Venezia. Impossibile dire di no all’offerta delle lagunari. An-che l’americana Kristin Haynie, dopo una stagione da incorniciare, si è trasferita nel milanese, in casa Geas Sesto San Giovan-ni. Gli uomini di mercato bincoverdi non si sono persi d’animo e sempre facendo tesoro del motto che vuole la forza delle idee contare più dei soldi, si sono messi alla ricerca dei nuovi innesti. Da Livorno è arrivata Elisa Buccianti, play-guardia alla stregua di Elena Fabbri, che si porta dietro la voglia e l’entusiasmo tipici dei 24 anni. Pronta a crescere tecnicamente sotto la guida di Santino Coppa anche Laima Rickeviciute,cognome impronunciabile, lituana classe ’88, prevalentemente pivot ma secondo l’esigenza anche ala grande. Claudia Corbani, ala 32enne, e Gergana Slavecheva, bulgara, non hanno bisogno di presentazioni particolari, visti i prec-edenti italiani tra le file di Taranto, Parma e Lucca la prima, Como la seconda. E infine Zorica Mitov, centro e ala grande di 24an-ni, di scuola slava, subentrata in squadra dopo la tegola Mckay. Rispetto alla passata stagione, in cui l’eterna sfida ai play-off con Venezia fu condizionata dalla scarsa disponibilità di alternative, Priolo oggi ha allestito un

roster che offre senza dubbio maggiori soluzioni in entrambe le fasi di gioco. Cresciuto numericamente il gruppo, ora tocca alla famosa “cura Coppa”. Quella che negli anni ha trasformato giocatrici poco conosciute in campionesse corteggiate. L’ultima in ordine di tempo è Silvia Faven-to, talento mai esploso che a Priolo ha ri-trovato le condizioni ideali per sciorinare

la sua pallacanestro. L’esempio più noto, invece, è Susanna Bonfiglio. Per il capitano biancoverde si nu-trono buone speranze di rientro dopo i cicli di cura con le staminali.Intanto, lo scorso 25 agosto è com-inciata in sede la preparazione pre-campionato. La stagione prenderà il via il 24 ottobre e propone, per Priolo, subito in apertura le sfide alle favorite Schio e Taranto. La prima vera uscita stagion-ale contro l’Alcamo (superato di 25 lunghezze, ndr) e il trofeo dell’Angelo Custode, iniziato ieri con Ragusa, Pozzuoli e Alcamo, stanno già fornendo le prime utili indicazioni a coach Coppa. Senza troppi proclami ed eccessive ambizioni - in fondo il titolo tricol-ore è un affare a due - e mentre Um-bertide ha rinforzato notevolmente

i ranghi, Faenza e Venezia pur con roster di qualità paiono essersi legger-mente indebolite, siamo certi che Priolo riuscirà come a sorprendere. C’è sempre aria di play-off da queste parti. Lo scorso anno fu quinto posto. Eguagliamo?

Giuseppe Basile

B A S K E T

A1f e m m i n i l e

Ancora calcio. AicsSiracusa due volte tricolore(rs) Un trionfo con dedica. Ai campionati nazionali Aics di Lignano Sabbiadoro, selezioni siracusane sul gradino più alto del podio. La dedica è tutta per Jano Batt-aglia, per quarant’anni presidente del comitato provinciale, recentemente scom-parso. Nel calcio a 5, la rappresentativa guidata da Pippo Lombardo ha battuto in finale per 5-3 un coriaceo Salerno, favorito del torneo. Ma i siracusani si sono rivelati più forti di tutti, con Alessandro Ietta in stato di grazia. Non a caso è stato premiato come miglior giocatore e capocannoniere del torneo (18 gol). Ricono-scimento anche per Antonio Todaro, miglior portiere. La selezione Giovanissimi di calcio a 11 ha bissato il titolo nazionale ottenuto cinque anni fa a Cervia. In finale, vittoria di misura sul Bergamo. Di Margiotta, su rigore, la rete decisiva.

PRIOLO, INIZIA ILRODAGGIO

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(gct) Qualcuno magari si domanderà che c’entra questa storia con lo sport. Abbiate fede, c’entra, c’entra. Perchè l’avventura cin-ematografica di due giovanissimi siracusani accanto al mostra sacro Raoul Bova comincia in piscina. Ma andiamo con ordine. Intanto, vi presentiamo i protagonisti di questa storia: Gigi e Nanni Perricone. Sono due fratelli di 12 e 13 anni. Da quattro praticano il nuoto ago-nistico, sono tesserati infatti per la Pantanelli. Gigi è un collezionista di titoli e medaglie. Già campione regionale nei 200 e 400 stile e tosto con i misti. Nanni, invece, è un fondista. Brac-ciate decise e grandi polmoni per affrontare i 1500. Succede che, ad un certo punto, il loro allena-tore Peppe Incremona riceve una telefonata. “Stiamo cercando dei ragazzini che sappiano nuotare, che abbiano gli occhi azzurri e as-somiglino a Raoul Bova”. Incremona riflette un istante. “Ce l’ho”, dice alla sua interlocutrice, incaricata dei casting in tutta Italia. Il pensiero corre subito a Gigi, occhioni azzurri profondi, capello lungo, espressione furba. E’ lui. La ma-dre, Daniela, finisce coinvolta dall’entusiasmo di Incremona. E decidono di inviare una foto. Pochi giorni e arriva la chiamata per i casting a Catania. Gigi sbaraglia la concorrenza, che pure è agguerrita. Lo vedremo, allora, presto in tv nella minise-rie “Come un delfino”. Dedicata al nuoto, sarà trasmessa da Canale 5. Bova veste i panni di Alessandro, ex nuotatore professionista che diventa allenatore di un gruppo di giovani ospiti di una casa famiglia sorta su un terreno confiscato alla mafia. E il siracusano Gigi sarà un giovane Bova che ricorda in continui flash-back la sua infanzia.Il fratello Nanni, invece, è stato coinvolto in corso d’opera. “Ed è stata una sorpresa. Mentre eravamo sul set, hanno deciso di puntare su di lui come controfigura del fratello nelle scene in apnea”. Da buon fondista, ha più fiato. Sono rientrati da pochi giorni da Alicudi e Sali

na, set delle riprese. Durante gli allenamenti in piscina o a scuola - vanno entrambi alla Paolo Orsi, classe seconda e terza - tutti a doman-dare loro di quell’esperienza, di Raoul Bova, del mondo del cinema. Ma Gigi e Nanni sono quasi intimiditi. Di carattere schivo, non amano gloriarsi. “Ed a fare gli attori non ci pensano ancora”, assicura mamma Daniela. Per la verità, Gigi un pensiero a quel mondo lì lo farebbe. “E’ stata una bella esperienza, mi è proprio piaciuta. Magari da grande...Però il nuoto non lo lascio”. Di Raoul Bova ricorda “i modi gentili. Ha scherzato molto con me. E quando è andato via ci siamo salutati. Mi ha fatto ridere perchè mi ripeteva spesso col sorriso di non fargli fare brutta figu-ra, visto che facevo la parte di lui da piccolo”. Anche Nanni conserva ottimi ricordi. “Tutti gentili, tutti disponibili. Emozionato? Non ne ho avuto il tempo. Ho messo il costume e giù in acqua a girare”. Una scena drammatica, a dieci metri di profondità. Nel blu, lui e l’operatore subacqueo. “Ero più preoccupato io che loro”, confessa Daniela. Che ha seguito le “imprese” cine-matografiche dei suoi figli da una barca di ap-poggio. Qualche ciak c’è pure stato sulla ter-raferma. E Gigi ha dovuto recitare un paio di battute. “Impararle a memoria è stato difficile, quasi quanto dirle nel modo giusto davanti alla telecamera”, spiega lui prima di tuffarsi di nuovo in piscina. E’ tempo di allenamenti, sempre insieme al fratello. Una bracciata dopo l’altra, verso i prossimi traguardi.

“Abbiamo fattoun film con

Raoul Bova”

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