Spagine libri 04 in ordine sperso di vito a conte di luciano pagano

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Libri s p a g i n e Periodico culturale dell’Associazione Fondo Verri Un omaggio alla scrittura infinita di F.S. Dòdaro e A.Verri Lecce, dicembre 2013 - anno I Spagine n°0 - Libri 04 In ordine spersodi Vito Antonio Conte , plaquette realizzata in 53 copie da Luca Pensa Editore di Luciano Pagano Del “quando”

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Vito Antonio Conte letto da Luciano Pagano

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Librispagine Periodico

culturaledell’AssociazioneFondo Verri

Un omaggioalla scritturainfinitadi F.S. Dòdaroe A.Verri

Lecce, dicembre 2013 - anno I Spagine n°0 - Libri 04

“In ordine sperso”di Vito Antonio Conte,

plaquette realizzatain 53 copie

da Luca Pensa Editore

di Luciano Pagano

Del “quando”

spagine

che si traduce come forte responsabilitàdella propria scrittura in relazione a ciòche si è vissuto. Ed è così che i “quando”di Conte risultano essere i momenti veri,lucidi, perfetti, “quando riuscii a fotogra-fare / Pino Daniele in concerto / incorni-ciato da un applauso”, “quando mio cugi-no / e la sua alta sposa / (in viaggio dinozze) / vennero a trovarmi / e (io univer-sitario / di soli dieci anni più giovane) /pensai: sono vecchi”, e ancora “quando ilcampo era tondo / il cielo stava oltre larete / insieme a un sorriso / e la terra se-gnata da tacchetti / non scottava”. Ne ru-bo un ultimo: “quando emendai / tutti iquando / da chi mi stava sul cazzo / chése così è / (e così è) / non ha senso / im-mortalare zombi / che si credono vivi”.

Il colloquio dei lettori con i versi di Vi-to Antonio Conte si è sempre giocato sulfilo del tempo, delle attese, dei viaggi edei ritorni. In questa sua ultima raccoltail Poeta si comporta con il tempo come seil tempo fosse spazio materiale, fisico,scolpendone gli attimi, “quando scrivevopoesie edulcorate / per donne mai incon-trate / regalandole a innamorate / appenasfiorate”. È una selezione dei giorni mi-gliori e peggiori, dei momenti migliori epeggiori, degli incontri migliori e peg-giori. Sono le epifanie di una vita chescorrono, una dopo l’altra, in quella che,forse non in modo premeditato, ma riu-scitissimo, diventa una vera e propriabiografia raccontata in versi.

Ne ho contati 47, di questi attimi, e

Il “quando” è un momento terri-bile. Il “quando”, nel discorso, èquasi sempre utilizzato in acce-zione interrogativa, di rado mi èsuccesso di leggerlo, con cosìtanta forza, in accezione affer-mativa, quasi accusatoria, così

come accade nella nuova raccolta di versiche Vito Antonio Conte ha pubblicatocon Luca Pensa Editore, “IN ORDINESPERSO”. Pensa Editore, sodale amico,oltre che editore storico dei versi di Con-te, dieci anni alle porte per un connubioche è tipico nel mondo della poesia e, piùraro, in prosa.

Ma torniamo al “quando”, ad esempioal più forte di tutti, quello contenuto inuno dei titoli secondo me più belli dellarecente letteratura italiana. Mi riferisco aquel “Se non ora, quando?” in cui PrimoLevi raccontava le vicende dei partigianiebrei in fuga. Il “quando” si accompagnaa un sentimento, l’attesa, che è il contra-rio del hic et nunc, il “qui e ora”, che avolte giunge improvviso, inaspettato. Il“quando” è, in sostanza, la petizione diun desiderio. Quando ci vedremo? Quan-do sarai mia? Quando finirà tutto questo?Quando saremo liberi? Quando capire-mo? Quando avrò ciò che mi spetta?Quando riuscirò? Più numerosi sono i de-sideri, innumerevoli quelli nella vita diun uomo, e più si moltiplicano i ‘quando’che li accompagnano, il tempo dell’attesae il desiderio, infatti, sono due volti di-versi di un’identica sofferenza.

Cosa succederebbe, invece, se i “quan-do” fossero tappe cronologiche compiu-te, momenti irripetibili, attimi scolpitinel ricordo?

Vito Antonio Conte sceglie una stradadifferente, controcorrente come la cifrache ha tracciato con la sua produzione,che con garbo e senza finzioni riesce asvelare ciò che spesso altri usano comepretesto per nascondersi, fuggire. Verità,

di Luciano Pagano

Il poeta sul filo del tempospero di leggerne altrettanti in futuro, alpiù presto possibile, perché una cosa cheapprezzo, da sempre, nella scrittura diVito Antonio Conte, è la capacità di nontemere la verità che erompe dalla vita, edi riuscire a diradare, con la propria scrit-tura microscopica, le nebulose baroccheche spesso ammantano la poesia salenti-na, riportando con i piedi per terra il ge-sto creativo e la sua attinenza alla vita.

Un’ultima nota: il libro in questione,IN ORDINE SPARSO, è edito in una ti-ratura limitata di 53 esemplari, come di-re: quanti ne salverà, la poesia, in questifoschi dintorni... 50?

E se fosse per quei 50, a quando la spe-ranza?

E se fossero 40? 30? 20? Quanti sono ilettori che sono disposti, oggi, a immer-gersi capofitto in una scrittura che richie-de di ripercorrere una vita a ritroso, contutti i suoi fantasmi e senza i riguardi del-le buone maniere? John Fante, CharlesBukowski, Louis-Ferdinand Céline, JoséSaramago, Antonio Tabucchi, Corto Mal-tese, assieme a una manciata di amici eamiche che non hanno spedito un emailufficiale per autoinvitarsi prenoterebberovolentieri una di quelle 53 copie. E io conloro.

IN ORDINE SPERSO, Vito AntonioConte, Luca Pensa Editore, CollanaGraffiti, ISBN 978-88-6152-197-1, 7€,edizione limitata 53 copie

Lecce, dicembre 2013 - anno I Spagine n°0 - Libri 04