Sergio Anastasia, Valeria De Filippis, Convegno Mitocon 2015
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La comunicazione Aumentativa
S. Anastasia, V. De Filippis, C. Stracquadanio
Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza
5° Convegno Nazionale sulle Malattie Mitocondriali
La Comunicazione
Qualunque azione attraverso la quale una persona dà o riceve informazioni da un’altra persona sui suoi bisogni, desideri, percezioni, conoscenze o stati affettivi.
La comunicazione può essere intenzionale o non intenzionale, può utilizzare segnali convenzionali o non convenzionali, può prendere forme linguistiche o non linguistiche, e può avvenire attraverso il canale verbale oppure altri canali.
National Joint Committee for the Communicative Needs of Persons with Severe Disabilities
COMUNICAZIONE AUMENTATIVA
Ogni comunicazione che sostituisce o aumenta il linguaggio verbale.
La Comunicazione Aumentativa rappresenta un’area della pratica clinica, che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di individui con bisogni comunicativi complessi attraverso l’uso di componenti comunicativi speciali e standard
Essa utilizza tutte le competenze comunicative dell’individuo, includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale residuo, i gesti, i segni e la comunicazione con ausili.
ASHA 1989-ISAAC2002
ASHA 1991
SVILUPPO DELLA COMUNICAZIONE
necessità di continue “esperienze”- che portino a ricercare la soddisfazione dei bisogni- che incoraggino a comunicare e a fare domande- che diano la possibilità di ricevere risposte e domande
(Centro Benedetta d’Intino 1996)
SVILUPPO DELLA COMUNICAZIONE
un ambiente non ricettivo e che non gratifica gli sforzi comunicativi porta ad un deterioramento della comunicazione
(Centro Benedetta d’Intino 1996)
Breakdown della comunicazione
Avvengono quando l’individuo inizia un comportamento comunicativo e il partner non risponde o risponde in modo non consono all’intento comunicativo
La loro frequenza aumenta il rischio che un comportamento problematico possa essere utilizzato come strategia di recupero
I NON-PARLANTI
Tendono a essere passivi, hanno scarsa iniziativa comunicativa
Rinunciano spesso se non vengono capitiHanno scarsa consapevolezza della loro scarsa
comprensibilitàRiducono il numero degli interlocutori ad alcuni
privilegiati che possono eventualmente fungere da interpreti
(Centro Benedetta d’Intino 1996)
LA GRAVITA’ DELLE CONSEGUENZE DEL CIRCOLO VIZIOSO CHE SI VIENE A
DETERMINARE
RICHIEDEREBBE
MASSIMA PRECOCITA’ E GENERALIZZAZIONE NELL’INTERVENTO
Pregiudizi sfatati sull’intervento di CAAVa messo in atto solo dopo aver
provato tutto il resto
È solo per chi non parlerà mai
Non fa parlare i bambini
Richiede un certo livello cognitivo
Non si può usare nei disturbi primari della comunicazione
Serve solo in uscita
Non è adatto se ci sono problemi di comportamento
Va messo in atto il più precocemente possibile
È per chiunque abbia bisogni comunicativi
Accelera lo sviluppo linguistico
Sostiene lo sviluppo cognitivo
È fondamentale nei disturbi primari della comunicazione
Sostiene la comprensione
Migliora i problemi di comportamento
L’utilizzo di strategie comunicative è connesso alle opportunità fornite dai partners
Le interazioni comunicative rappresentano esperienze significative per entrambi i partner, che sono reciprocamente coinvolti
Il focus dell’intervento è aumentare le competenze comunicative dell’Early Communicator e dei suoi partners
L’ influenza delle componenti fisiche e sociali degli ambienti sulle interazioni comunicative è cruciale
La responsività dei partner rappresenta la migliore strategia giustificata d’intervento per bambini e ragazzi che non mostrano ancora comunicazioni intenzionali
lavorare soprattutto con/nel contesto di vita
Harwood 2002
Early booksharing…
È una tipica attività “genitoriale” Può venire messa in atto molto presto (6 mesi) E’ e deve essere attività piacevole e non prestazionale E’ uno strumento molto potente verso:
Lo sviluppo emotivo L’attenzione condivisa La comunicazione Lo sviluppo del linguaggio (prima di tutto in entrata)
La emergent literacy ……
La narrazione e la condivisione di esperienze precedono il linguaggio verbale,
nei bimbi molto piccoli e preverbali, dipendono dalle capacità dei partner più maturi (genitori, caregiver, bambini più grandi) di facilitarne l’espressione.
L’interlocutore adulto ha un ruolo essenziale nel co-costruire la narrazione.
Il partner cioè conosce e condivide almeno in parte il contesto e lo scenario spaziotemporale, attraverso la conoscenza che ha del piccolo e delle sue “routines” e attraverso questo può riconoscere, raccogliere ed allargare quanto il bimbo dice, dando parole.
(Ellis, 2007)
07 PAPà LEGGE IN TEDESCO
06 MAMMA DI STELLA LEGGE
ma…
I libri condivisi devono essere “su misura” per i bisogni di quello specifico bambino in quella specifica fase della sua vita
e
i bambini con disabilità e complessi bisogni comunicativi sono quelli che avrebbero più vantaggi dall’essere esposti alla lettura ad alta voce non prestazionale, anche molto precocemente, e che più hanno bisogno del “su misura”
spesso sono invece quelli a cui meno si legge, più tardi, e per i quali non si trovano mai libri adatti…..
Libro personalizzatoUn libro completamente nuovo, creato proprio per uno specifico bambino
Trasforma in storia un’esperienza emotiva importante, positiva o negativa (la vacanza al mare, il ricovero in ospedale), interessi specifici (I pompieri, le ruspe…) o una grande passione (Spiderman…).
L’argomento ha un elevato livello motivazionale per il bambino, e spesso è il primo aggancio possibile per bimbi molto piccoli, con disabilità complessa, con gravi problemi in comprensione linguistica, difficoltà attentive o con range di interessi minimi….
Libro modificatoparte da un libro esistente in commercio, e lo modifica per
renderlo pienamente accessibile…..
…la storia di Cappuccetto Rosso, a cui sono tolte o aggiunte pagine, il testo viene semplificato o arricchito, o ne vengono modificate parti per renderle più vicine all’esperienza del bambino….. Cannoli anzichè frittelle nel cestino…
Ha il vantaggio di poter esporre il bambino a un linguaggio più ricco e strutturato, in cui si gioca con le ripetizioni e con le emozioni come in tutti i libri per bambini, e di potersi far leggere le stesse storie che leggono gli altri bambini…. Spesso condividendole con loro in classe….
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In-Book?
….libri illustrati per bambini con il testo in simboli….
Modeling…
nel leggere, si indicano uno per uno i simboli con il dito mentre si sta leggendo
nella parte inferiore del simbolo, in modo da lasciare libero e ben evidente sia il simbolo che la parola scritta
senza interferire con la vivacità del racconto senza chiedere ritorni o dare istruzioni
Modeling valeria
Il libro su misura è uno strumento per l’intervento precoce molto efficace per il bambino e il suo ambiente
E’ piacevole, va a ruba e viene utilizzato con naturalezza da tutti coloro che sono vicini al bambino
Nei bambini con BCC….
10 MEGLIO PRIMA CHE TARDI Emanuele lettura in
simboli con i compagni
Grazie al supporto della narrazione e ai simboli, gli IN-Book espongono il bambino a un ampio vocabolario ricettivo e a frasi ricche sul piano morfosintattico e pragmatico, prima di introdurre altri strumenti di CAA che necessitano di maggiore training dei partner comunicativi
Nei bambini con BCC….
02 Gabriele legge
scelte
simboli singoli
tabelle a tema
tabella principaleVOCA a più caselle
VOCA a messaggio singolo
striscia delle attività
organizzazione degli spazi
vocabolario dei gesti
libri “su misura”
scrittura in simboli
VOCA in sequenza
facilitazione delle interazioni
controllo ambientale
selezione e aggiornamento del vocabolario
etichettatura
lettura in simboli
passaporto
quaderno dei resti
modifica e adattamento dei giochi