SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 LUGLIO...

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Atti Parlamentari 8479 — Camera dei Depu a% i VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 25 LUGLIO 197 3 145. SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 LUGLIO 197 3 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNIN I INDI DEL VICEPRESIDENTE BOLDRIN I INDICE PAG. Ratifica ed esecuzione dell ' accordo tr a gli Stati membri delle Comunità eu- ropee relativo agli scambi con i paes i e territori d'oltremare di prodotti d i competenza della Comunità europe a del carbone e dell'acciaio (CECA) , firmato a Bruxelles il 14 dicembr e 1970 (approvato dal Senato) (1419) ; Ratifica ed esecuzione dello scambio d i note tra l'Italia e la Jugoslavi a effettuato a Roma il 30 luglio 19(71 , relativo alla esenzione da ogni im- posizione fiscale dei materiali desti - nati alla costruzione, sistemazione e manutenzione dei cimiteri, ossari , cripte e sacrari dei Caduti dei du e Paesi (approvato dal Senato) (1754) ; Ratifica ed esecuzione della convenzio- ne tra l'Italia e il Belgio per evitar e le doppie imposizioni e per regolar e talune altre questioni in materia d i imposte sul reddito, conclusa a Bruxelles il 19 ottobre 1970, (appro- vato dal Senato) (1896) ; Ratifica ed esecuzione della convenzio- ne consolare tra la Repubblica ita- liana e la Repubblica Popolare d i Bulgaria, conclusa a Roma il 21 feb- braio 1968 (1319) ; PAG. Disegni di legge : (Approvazione in Commissione) 851 1 (Autorizzazione di relazione orale) 851 1 Disegni di legge di ratifica (Esame) : Ratifica ed esecuzione della convenzio- ne fra il Governo della Repubblic a italiana ed il governo del Regn o Unito di Gran Bretagna ed Irland a del Nord sulla sicurezza sociale, con- clusa a Londra il 28 aprile 1969 (ap- provato dal Senato) (1379) ; Ratifica ed esecuzione dell'accordo fr a l'Italia e Malta per la cooperazion e economica e la protezione degli in - vestimenti, con scambi di note, con- clusa a La Valletta il 28 luglio 1967 (approvato dal Senato) (1381) ; Ratifica ed esecuzione del protocoll o aggiuntivo all'accordo culturale tr a l'Italia e i Paesi Bassi del 5 dicem- bre 1951, concluso a Roma il 10 feb- braio 1969 (approvato dal Senato) (1383) ;

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Atti Parlamentari

— 8479 —

Camera dei Depu a% i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 25 LUGLIO 197 3

145.

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 LUGLIO 1973

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNIN I

INDI

DEL VICEPRESIDENTE BOLDRINI

INDICE

PAG.

Ratifica ed esecuzione dell 'accordo tr agli Stati membri delle Comunità eu-ropee relativo agli scambi con i paes ie territori d'oltremare di prodotti d icompetenza della Comunità europe adel carbone e dell'acciaio (CECA) ,firmato a Bruxelles il 14 dicembr e1970 (approvato dal Senato) (1419) ;

Ratifica ed esecuzione dello scambio d inote tra l'Italia e la Jugoslavi aeffettuato a Roma il 30 luglio 19(71 ,relativo alla esenzione da ogni im-posizione fiscale dei materiali desti -nati alla costruzione, sistemazione emanutenzione dei cimiteri, ossari ,cripte e sacrari dei Caduti dei du ePaesi (approvato dal Senato) (1754) ;

Ratifica ed esecuzione della convenzio-ne tra l'Italia e il Belgio per evitar ele doppie imposizioni e per regolar etalune altre questioni in materia diimposte sul reddito, conclusa aBruxelles il 19 ottobre 1970, (appro-vato dal Senato) (1896) ;

Ratifica ed esecuzione della convenzio-ne consolare tra la Repubblica ita-liana e la Repubblica Popolare diBulgaria, conclusa a Roma il 21 feb-braio 1968 (1319) ;

PAG.

Disegni di legge:

(Approvazione in Commissione)

851 1(Autorizzazione di relazione orale)

851 1

Disegni di legge di ratifica (Esame) :

Ratifica ed esecuzione della convenzio-ne fra il Governo della Repubblicaitaliana ed il governo del RegnoUnito di Gran Bretagna ed Irland adel Nord sulla sicurezza sociale, con-clusa a Londra il 28 aprile 1969 (ap-provato dal Senato) (1379) ;

Ratifica ed esecuzione dell'accordo fr al'Italia e Malta per la cooperazion eeconomica e la protezione degli in-vestimenti, con scambi di note, con-clusa a La Valletta il 28 luglio 1967(approvato dal Senato) (1381) ;

Ratifica ed esecuzione del protocoll oaggiuntivo all'accordo culturale tral'Italia e i Paesi Bassi del 5 dicem-bre 1951, concluso a Roma il 10 feb-braio 1969 (approvato dal Senato)(1383) ;

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Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 25 LUGLIO 1973

PAG .

Ratifica ed esecuzione della convenzio-ne consolare tra la Repubblica ita-liana e l'Unione delle Repubblichesocialiste sovietiche con protocoll oaddizionale, conclusa a Mosca il 1 6maggio 1967 (1371) 848 1

PRESIDENTE 8481

BORTOT 8482CARDIA 848 4CORGHI 8489DI GIANNANTONIO, Relatore

. 8483, 8486GALLI, Relatore 8487GRANELLI, Sottosegretario di Stato per

gli affari esteri . . . 8482, 8483, 8486, 84878488, 8489, 8493

MARCHETTI, Relatore 8489, 8492SALVI, Relatore 8488, 8489STORCHI, Relatore 8482, 8483, 8487

Disegno e proposte di legge (Discussione) :Norme sul consorzio e sull ' ammasso ob-

bligatorio dell'essenza di bergamotto(approvato dalla IX Commission epermanente del Senato) (1365) ;

FRASCA ed altri : Disciplina dell ' ammass odell'essenza di bergamotto (44) ;

ANTONIOZZI e MANTELLA : Norme sul con-sorzio e sull'ammasso obbligatori odell'essenza di bergamotto (752) 8494

PRESIDENTE 8494

PAG .

ANGRISANI, Sottosegretario di Stato perl'agricoltura e le foreste 8496, 8610

ANTON I OZzI 8495FRASCA 8507GEROLIMETTO, Relatore 8495, 8509

L I GORI 8500TRIPODI GIROLAMO 8503VALENSISE 850 1

VALORI 8497

Proposte di legge :

(Annunzio) 8481

(Approvazione in Commissione) 851 1(Autorizzazione di relazione orale) 848 1

Interrogazioni (Annunzio) 851 1

Commissione permanente (Modi ftcazione nell acostituzione) 851 1

Corte dei conti (Trasmissione) 848 1

Sostituzione di commissari 848 1

Ordine del giorno della seduta di domani 851 1

Trasformazione di un documento del sindacatoispettivo 8513

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Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 25 LUGLIO 1973

La seduta comincia alle 16,30.

ARMANI, Segretario, legge il processo ver-bale della seduta di ieri .

(' approvato) .

Annunziodi proposte di legge .

PRESIDENTE. Sono state presentate all aPresidenza le seguenti proposte di legge da ideputati :

TASSI : « Validità della dichiarazione sosti-tutiva dell ' atto notorio nel campo del dirittoprivato » (2297) ;

QUILLERI e FERIOLI : « Riapertura dei ter-mini per la presentazione dei ricorsi contro l adiscriminazione di cui alla legge 23 febbrai o1952, n . 93 » (2298) ;

RORERTI ed altri : « Tutela della incolumit àfisica dei lavoratori dipendenti degli istitut idi credito » (2299) .

Saranno stampate e distribuite .

Trasmissionedalla Corte dei conti .

PRESIDENTE. Informo la Camera che i lPresidente della Corte dei conti, in adempi -mento al disposto dell 'articolo 7 della legg e21 marzo 1958, n. 259, ha trasmesso la deter-minazione e la relativa relazione della Cort estessa sulla gestione finanziaria dell'Istitut onazionale « G , Kirner » per gli esercizi1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1971 (doc . XV ,n. 39/1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 19'71) .

Il documento sarà stampato e distribuito .

Sostituzione di commissari .

PRESIDENTE . Comunico che, ai sensi del-l 'articolo 5 del regolamento parlamentare pe ri procedimenti di accusa, il deputato GuidoBernardi è entrato a far parte, come membroeffettivo, della Commissione inquirente per iprocedimenti di accusa, in sostituzione del de-putato Renato Dell 'Andro, nominato sottose-gretario di Stato per la pubblica istruzione .

Comunico altresì che il Presidente dell aCamera ha chiamato a far parte della Com-missione parlamentare per il parere al Go -

verno sulle norme delegate relative alla Ii-forma tributaria, prevista dall ' articolo 17 del-la legge 9 ottobre 1971, n . 825, e dall ' articol o1 della legge 6 dicembre 1971, n . 1036, i de-putati Prandini e Sgarlata, in sostituzione ri-spettivamente dei deputati Azzaro e Malfatti ,chiamati a far parte del Governo .

Comunico inoltre che il Presidente dell aCamera ha chiamato a far parte della Com-missione speciale per l ' esame delle propost edi legge concernenti la disciplina dei contratt idi locazione degli immobili urbani il deputat oVenturini, in sostituzione del deputato Lenoci ,chiamato a far parte del Governo .

Autorizzazione di relazione orale .

PRESIDENTE. Comunico che le Commis-sioni riunite IV (Giustizia) e XIII (Lavoro )hanno deliberato di chiedere all 'Assemble al ' autorizzazione a riferire oralmente sulla pro -posta di legge : LosviNoso SEVERINI ed altri :

Disciplina delle controversie individuali d ilavoro e delle controversie in materia di previ-denza e di assistenza obbligatorie » (379-B) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Cos? rimane stabilito) .

Per l'esamedi disegni di legge di ratifica .

PRESIDENTE. Avverto che, per la discus-sione sulle linee generali .dei disegni di legg edr ratifica all ' ordine del giorno, vari grupp ihanno fatto pervenire richiesta di ampliamen-to del dibattito limitatamente ad un oratoreper gruppo, ai sensi del secondo comma del -l'articolo 83 del regolamento .

Discussione del disegno di legge : Ra-tifica ed esecuzione della convenzion efra il Governo della Repubblica italianaed il governo del Regno Unito di Gra nBretagna ed Irlanda del Nord sull asicurezza sociale, conclusa a Londra i l28 aprile 1969 (approvato dal Senato)(1379) .

PRESIDENTE. L 'ordine del giorno reca l adiscussione del disegno di legge, già appro-vato dal Senato : Ratifica ed esecuzione dell aconvenzione fra il Governo della Repubblica

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Camera dei Deputate.

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italiana ed il governo del Regno Unito di Gra nBretagna ed Irlanda del Nord sulla sicurezz asociale, conclusa a Londra il 28 aprile 1969 .

Dichiaro aperta la discussione sulle lineegenerali . Ha facoltà di parlare il relatore, ono-revole Storchi .

STORCHI, Relatoré . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, per quanto concerne il me-rito di questo provvedimento, faccio present eche, pur essendo la Gran Bretagna entrata afar parte della Comunità europea, e, di conse-guenza, essendosi estesa anche a questo paes ela normativa comunitaria in materia di sicu-rezza sociale, il relatore ritiene opportuna l aratifica della convenzione in oggetto, in quant oessa contiene norme particolari, di caratterebilaterale, meritevoli di essere mantenute .

Desidero inoltre richiamare l 'attenzion edel Governo su un problema che si pon ein occasione della ratifica delle convenzion idi carattere internazionale . Come si può ve-dere, quella ,di cui proponiamo la ratificaè una convenzione conclusa a Londra i l28 aprile 1969. Già in sede di Commission eesteri (l 'onorevole sottosegretario, che ne h afatto parte, ne è testimone), è stata rilevat ala lunghezza di certe procedure richieste pe rle ratifiche di convenzioni internazionali, so-prattutto per quanto concerne il concerto fravari ministeri, la predisposizione di testi (spe-cialmente in lingua straniera) ed altre ope-razioni che possono finire talvolta con l 'arre-care pregiudizio alle posizioni ed agli inte-ressi che le convenzioni stesse intendono tu-telare . Colgo quindi questa occasione per farpresente all 'onorevole sottosegretario l 'oppor-tunità di studiare i modi e le forme che pos-sano permettere di accelerare le suddette pro-cedure. Vero è che nel caso particolare h ainfluito la fine anticipata della legislatura ,ma tuttavia non si può non riconoscere ch equattro anni sono molti, troppi per la ra-tifica di una convenzione . Analoghe conside-razioni valgono per altre convenzioni, ancheesse iscritte all'ordine del giorno .

Concludo invitando l 'onorevole sottosegre-tario a considerare la possibilità di miglio -rare la collaborazione fra il Governo ed i lParlamento, per ovviare all ' inconvenienteaccennato .

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlare l'ono-revole sottosegretario di Stato per gli affar iesteri .

GRANELLI, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri . Signor Presidente, onorevol icolleghi, per quanto concerne il merito, con-

siderato anche il fatto che su questa conven -

zione è già stato espresso il parere unanim edella Commissione esteri, il Governo si ri-mette a quanto testé detto dal relatore .

Per quanto concerne invece l 'aspetto sot-tolineato dall'onorevole relatore, abbastanz ageneralizzabile in quanto l ' inconveniente èstato lamentato anche per altre convenzion ied altri accordi internazionali, devo dire ch eobiettivamente il rilievo è fondato : me nefaccio carico riservandomi di informare i lministro degli esteri affinché, tenendo contoanche degli studi che mi risulta siano stat icompiuti presso il Ministero, si possano adot-tare provvedimenti tali da consentire un osnellimento delle procedure per quanto ri-guarda la responsabilità dell 'amministrazio-ne, anche in relazione alle misure di con-certo tra i vari ministeri . Si potrà così ren-dere più spedita e tempestiva l 'approvazion edi accordi e convenzioni internazionali, l acui rapida adozione giova certamente allenostre relazioni internazionali, formuland oproposte per quanto attiene ai rapporti che ,in tal senso, intercorrono tra il Governo edil Parlamento .

Concludendo, concordo, come ho già detto ,col relatore per quanto concerne il merito ,e raccomando al Parlamento l ' approvazion edel disegno di legge di ratifica, in quanto ,nonostante l'estensione alla Gran Bretagn adella normativa comunitaria in materia d isicurezza sociale a partire dal i° aprile 1973 ,il presente accordo bilaterale merita di es-sere mantenuto per norme particolari ch eesso contiene, rilevanti ai fini dei nostri rap-porti con quel paese .

Ripeto che, per l 'altra questione sollevata ,mi faccio carico dei rilievi formulati e m iriservo di informare il ministro degli esteri .

PRESIDENTE. R iscritto a parlare l ' ono-revole Bortot . Ne ha facoltà .

BORTOT. Signor Presidente, onorevol icolleghi, il gruppo comunista si dichiara fa-vorevole alla ratifica ed esecuzione della con-venzione sulla sicurezza sociale tra l ' Italia ela Gran Bretagna, di cui stiamo discutendo ,e concorda con il relatore nella considera-zione che tale convenzione può ritenersi su-perata dopo l ' ingresso della Gran Bretagn anel mercato comune europeo . Noi vorremm otuttavia che fossero fatte salve le condizion idi miglior favore che eventualmente fosser ocontenute in tale accordo .

Non possiamo non denunciare le carenzedei vari governi che si sono succeduti in que-

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sti ultimi anni e dei ministeri che si occupan odi questo settore per il fatto che ci troviam oa ratificare questa convenzione dopo oltrequattro anni dalla sua stipulazione . Vogliam oricordare che lo stesso ritardo si è avuto an-che in occasione della ratifica dell'accordo ita-lo-svizzero (molto più importante, data l aconsistenza della nostra emigrazione nellaConfederazione elvetica), dell 'accordo italo -svedese e di altre convenzioni stipulate dal -l ' Italia con altri paesi, con notevoli danni, su lpiano economico, per i nostri lavoratori .

Nell ' approvare questa convenzione, perciò ,noi chiediamo al Governo : 1) di essere presen-te con maggiore impegno dei governi passat inelle trattative con gli altri paesi sui proble-mi della sicurezza sociale che riguardano i no-stri lavoratori all'estero, affinché essi siano d ifatto tutelati ed equiparati in tutti i sensi a ilavoratori dei paesi ospitanti ; 2) che le ratifi-che di accordi internazionali non avvenganocon così gravi ritardi (lo stesso onorevole sot-tosegretario è stato d 'accordo con il relatorenel rilevare il notevole ritardo con cui i lParlamento ratifica questa convenzione italo-inglese); 3) che le convenzioni e gli accord ivengano rispettati ed applicati con tempesti-vità, superando l ' attuale gravissima situazio-ne che vede, ad esempio, i nostri lavorator irientrati in Italia costretti ad attendere lungh ianni (qualche volta anche quattro o cinqu eanni) prima di poter beneficiare delle presta-zioni previdenziali e assicurative previst edalle convenzioni internazionali, con queidanni che è possibile immaginare . Si tratta ,nella fattispecie, di un problema molto serio ,per cui mi auguro che la Commissione affar iesteri e la Commissione lavoro riescano a tro-vare una via d'uscita da questa gravissimasituazione che va sempre più peggiorando .

PRESIDENTE . Non essendovi altri iscritt ia parlare, dichiaro chiusa la discussione sull elinee generali .

Ha facoltà di replicare il relatore, onore-vole Storchi .

STORCHI, Relatore . Non ho nulla daaggiungere alle considerazioni già espressein precedenza .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicar el 'onorevole sottosegretario di Stato per gl iaffari esteri .

GRANELLI, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri . Non ho nulla da aggiungerea quanto ho detto prima .

PRESIDENTE. Si dia lettura degli articol i(identici nei testi del Senato è della Commis-sione), che, non essendo stati presentati emen-damenti, porrò successivamente in votazione .

ARMANI, Segretario, legge :

ART. 1 .

11 Presidente della Repubblica è autoriz-zato a ratificare la convenzione fra il Go-verno della Repubblica italiana e il Govern odel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irland adel Nord sulla sicurezza sociale, conclusa aLondra il 28 aprile 1969 » .

(È approvato) .

ART . 2 .

Piena ed intera esecuzione è data all aconvenzione di cui all 'articolo precedentea decorrere dalla sua entrata in vigore i nconformità all 'articolo 41 della convenzionestessa » .

(È approvato) .

PRESIDENTE. Il disegno di legge sar àvotato a scrutinio segreto in altra seduta.

Discussione del disegno di legge : Ra-tifica ed esecuzione dell'accordo fra l'Ita-lia e Malta per la cooperazione econo-mica e la protezione degli investimenti ,con scambi di note, concluso a La Vai -

la

letta il 28 luglio 1967 (approvato

del giornodi legge, già

dal

recaap -

Senato) (1381) .

PRESIDENTE .discussione del

L'ordinedisegno

provato dal Senato : Ratifica ed esecuzionedell 'accordo fra l ' Italia e Malta per la coope-razione economica e la protezione degli inve-stimenti, con scambi di note, concluso a L aValletta il 28 luglio 1967 .

Dichiaro aperta la discussione sulle line egenerali .

Ha facoltà di parlare il relatore, onore-vole Di Giannantonio .

DI GIANNANTONIO, Relatore. Mi rimet-to alla relazione scritta .

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlarel 'onorevole sottosegretario di Stato per gl iaffari esteri .

GRANELLI, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri . Il Governo si riserva di in-tervenire in sede di replica .

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PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Cardia . Ne ha facoltà .

CARDIA. Signor Presidente, onorevoli col -leghi, ho chiesto di parlare sulla ratifica del -l'accordo tra Italia e Malta per la cooperazioneeconomica e la protezione degli investiment iperché tale accordo si presta - o almeno sem-bra a me che si presti - a talune considera-zioni di ordine generale nell'attuale momentopolitico e nel trapasso a nuove mani della di-rezione del dicastero degli affari esteri .

La prima considerazione (e vorrei qui ri-collegarmi a quanto è stato detto poco fa insede di ratifica della convenzione tra l'Italiae la Gran Bretagna) riguarda la data in cu il'accordo è stato concluso e firmato, per l'Ita-lia, dall'onorevole Fanfani, allora ministro de -gli affari esteri, ,e per la repubblica di Malta ,dal premier ,di allora, il conservatore Bor gOlivier: il 28 luglio 1967 . Sono cioè passat idalla firma dell 'accordo alla data odierna d iratifica, che condiziona l'entrata in vigore del -l 'accordo, sei anni . Credo, onorevole Storchi ,che con ciò si sia toccato, anche tenendo contodella nota e ormai famosa lentezza delle pro-cedure di ratifica degli strumenti internazio-nali in uso in Italia, un punto limite oltre i lquale non si può andare senza mettere i nquestione l'utilità e la validità costituzional emedesima degli accordi internazionali che s istipulano e senza che si chiami in causa -mi permetta di dirlo, signor Presidente - no nsoltanto l'esecutivo ma anche il Parlamento ,per la tutela, divenuta ormai necessaria, diprerogative e poteri che sono del Parlamentoed ai quali il Parlamento non può abdicare .

Ho parlato di « punto limite » a propositodi questo accordo non perché esso porti ladata più lontana . Infatti, in questa stessa se-duta - e in questo caso la casualità contieneun insegnamento che occorre cogliere - giung ea ratifica una convenzione consolare conl'Unione Sovietica (e tutti comprendiamo o do-vremmo comprendere quale sia l ' importanza ,non soltanto agli effetti civili ma anche a quel -li economici e politici in generale, di tal econvenzione) che porta una data ancora pi ùlontana, quella del 16 maggio 1967 (noi que-sta sera stiamo ratificando prevalentementeaccordi internazionali che risalgono ad oltr esei anni addietro . L'altra convenzione conso-lare che tra poco esamineremo, quella con l aBulgaria, è appena più recente, cioè è de l21 febbraio 1968 ; ma solleviamo la questioneperché nel caso dell'accordo con la repub-blica maltese risulta ancora più evidente ,per il carattere ed il contenuto dell'accordo,

come tale ritardo nella ratifica e quindi nell aentrata in vigore incida negativamente, consvantaggi e danni concreti e direi materia-lizzabili nel tessuto dei rapporti internazio-nali dell 'Italia : nel caso specifico, con unoStato estero e in un'area, quella, mediterra-nea, nei confronti dei quali l 'azione inter-nazionale dell'Italia dovrebbe essere invec eparticolarmente vigile, tempestiva, efficace .

Abbiamo appreso dalla stampa, onorevol esottosegretario, che si è conclusa nei giorn iscorsi la visita a Malta di una delegazione eco-nomica e commerciale promossa dall'Istitut oper il commercio estero su incarico del Mini-stero del commercio estero e che tale delega-zione ha constatato che nei rapporti economic itra l'Italia e la Repubblica maltese vi son opossibilità di interessanti sviluppi . Saremmocuriosi di sapere se nel corso dei colloqui ch esi sono svolti a Malta si sia toccato anch el'argomento dell'esistenza di un accordo cheavrebbe dovuto promuovere la cooperazion eeconomica e proteggere gli investimenti reci-proci e della circostanza, per lo meno singo-lare, che tale accordo attendeva allora, com eattende ancora oggi e da ben sei anni, l aratifica del Parlamento italiano .

Chi porta la responsabilità di tale ritardo ?Possiamo noi, collega Storchi, accontentarc idi continuare a recepire le giustificazioni ch esono state tante volte addotte, fino all 'ultimada lei citata, secondo cui vi sarebbero difficolt àper le traduzioni dall ' inglese e dal francese ?Chi porta la responsabilità dei danni e de iguasti che vi sono connessi ? E non sono, tal iritardi, da porre in relazione con arresti e per-sino regressioni del volume e della qualit àdell ' interscambio, della qualità e consistenz adei rapporti di cooperazione tra l 'Italia e tant ipaesi del mondo ? Non vi è, per esempio - m asu questo argomento interverrà specificamen-te un altro collega - connessione tra il ri-tardo di sei anni ed oltre nella ratifica del -l 'accordo consolare con l 'Unione Sovietica e l aperdita di posizione delle esportazioni italian ein questo paese che si è avuta in questi ultim ianni, sicché l'Italia, che era uno dei prim ipaesi dell'Europa ,e del mondo per volum edi esportazione con l 'Unione Sovietica, è di -ventata in questo torno di tempo uno degl iultimi ?

Credo che - al di là delle ragioni e dell ecircostanze specifiche - la causa vada ricer-cata nella struttura complessiva del dicaster odegli esteri, nella dissociazione grave e orma idiventata intollerabile tra diplomazia, inizia-tiva economica e commercio estero, e nel fatt oche ogni tentativo o sforzo di imprimere un

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indirizzo nuovo, più moderno e democratico ,all 'azione internazionale dell ' Italia, urta con-tro tale struttura del dicastero degli esteri eviene smorzato o annullato o deviato . Non èche manchino, in tale dicastero, le intel-ligenze, le preparazioni individuali adeguat eallo scopo, né che manchino fermenti eimpulsi di rinnovamento : ché anzi, recente -mente, essi hanno preso corpo anche in u nmovimento organizzato di sburocratizzazione ,di svecchiamento, di dibattito democratico edi iniziativa conseguente, che ha suscitato u ncerto interesse anche nell 'opinione politica ita-liana. Ma il fatto è che le migliori energi esono soffocate anch 'esse in una struttura ch eè quanto di più anacronistico, quanto di pi ùattardato e inadeguato si possa immaginare :e ci permettiamo di denunciarlo apertament ein quest ' aula, oggi che forse è possibile affron-tare in modo concreto il problema .

La riforma dell ' ordinamento giuridico efunzionale del dicastero degli esteri realiz-zata alcuni anni or sono non ha, mi sem-bra, sortito i risultati che si erano sperati : siè ricaduti nell ' improvvisazione, nell ' arbitrioindividuale, negli interessi di gruppo e per -sino di casta . Il bilancio degli esteri di unpaese che si avvia ad avere una popolazion edi 60 milioni di abitanti, che ha oltre 6 mi-lioni di emigrati sparsi nel mondo, con i pro-blemi produttivi, di risorse e di occupa-zione che conosciamo, non raggiunge 1 '1 percento del bilancio complessivo dello Stato, lad-dove il bilancio della difesa supera largament eil 10 per cento .

Con una spesa di un centinaio, o poco più ,di miliardi all ' anno, e con gli indirizzi cheabbiamo denunciato, non si può avere che i ldicastero - cari colleghi della democrazia cri-stiana - e la rete di presenze diplomatiche ch eabbiamo. Che sono poi quel che ritroviamoquando ci muoviamo all ' estero, e di cui cosìspesso tutti quanti ci lamentiamo in quantone scorgiamo la profonda e talvolta umilianteinadeguatezza, e che sono il simbolo di unasovranità ridotta, di una autonomia limitata ,di un ruolo internazionale dell 'Italia che nonpuò non preoccupare chiunque abbia il sensodelle connessioni profonde tra problemi in-terni e problemi dell ' ordine internazionale .

Ora, chi non sa che la Repubblica di Malt aè un piccolo paese, di risorse scarse e di limi -tata potenzialità economica ? Ma esso ha ne lMediterraneo un ruolo politico e militare ch eresta di primaria importanza, come hannoconfermato le vicende recenti relative all ' usoda parte della NATO delle sue basi militari .L'ascesa di un governo laburista e l'avvio da

parte di tale governo di una politica mediter-ranea più autonoma e ricca di iniziative, spe-cie nel collegamento con i paesi del nord Afri-ca e .del medio oriente, hanno fatto inoltredi Malta una stazione obbligata di ogni itine-rario di distensione, di pace, di cooperazion ein quest ' area nevralgica del mondo .

Ad Helsinki, ad esempio, nella prima ses-sione della Conferenza per la sicurezza e l acooperazione, questo piccolo, anzi potremm odire questo minuscolo paese, ha giocato unruolo che ha lasciato traccia nel documentoconclusivo di questa prima sessione, laddov esi è riconosciuta la correlazione esistente tr ala sicurezza in Europa e la sicurezza nell 'areadel Mediterraneo .

Orbene, con questa minuscola repubblic amediterranea, connessa all 'Italia da tanti vin-coli storici, etnici, economici, linguistici, qual irapporti ha intessuto il nostro paese negli ann iche sono seguiti alla conquistata sovranit àmaltese ? Ecco la domanda alla quale dobbia-mo dare una risposta . L ' Italia ha fatto da me-diatrice - se ne parla nella relazione - nell acontroversia per le basi militari . Ha pagato lasua quota, ed è una quota relativamente alt a(oltre 3 miliardi e mezzo), perché quelle bas ifossero mantenute all 'alleanza atlantica. Quel-la mediazione non l 'abbiamo approvata a su otempo, non l 'approviamo oggi . Ma fuori d iquesto terreno, che è militare e resta subal-terno, almeno per quanto riguarda l ' iniziativaitaliana, qual è stata l 'azione italiana perporre su basi solide un rapporto di amicizi ae di cooperazione economica, di cooperazion emultilaterale con questo paese ?

Può darsi che nel luglio del 1967, a poch esettimane di distanza dall 'aggressione israe-liana contro i paesi arabi, questo accordo po-tesse apparire - e forse lo era, nelle condizion idi allora - agli occhi di chi lo promosse, l 'ono-revole Fanfani, un atto di avvedutezza o dilungimiranza. Ma per sei anni questo accordoè rimasto lettera morta, mentre mutavan opaesaggi e profili della situazione mediterra-nea e maltese .

Ed ecco la domanda che ci poniamo, all aquale, oltre le ragioni che noi stessi propo-niamo, riesce difficile dare una risposta com-plessiva ed esauriente . Come mai, nel corsodi questi sei anni, il Governo italiano, ch equell'accordo ha promosso, non ha sentit ola necessità che esso entrasse in vigore ? Nonha avvertito l'urgenza che si pervenisse all aratifica di questo strumento internazionale ?Ed oggi che l ' accordo può finalmente entrare ,con la ratifica, in vigore, se voi lo legget e- e noi non vi chiederemo di ascoltarne la

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lettura degli articoli - esso risulta, se nonproprio un reperto fossile, con le sue preoc-cupazioni incongrue contro i pericoli di ipo-tetiche nazionalizzazioni (noi stiamo oggi ap-provando un accordo con Malta che in unodei suoi articoli avanza l'ipotesi, il sospett oe la paura di ipotetiche nazionalizzazioni ,norma. che io credo sarebbe stata inutile al-lora e che oggi è inutile e controproducent edel tutto), con la genericità dei suoi assunti ,con la fragilità delle sue enunciazioni, ess orisulta - dicevo - certamente incapace d icompiere un passo avanti in una politic aestera che voglia essere vigorosa, viva edefficace, e appare non come il frutto di unaazione lungimirante e autonoma, bensì - ono-revoli colleghi, consentitemi di ripeterlo -come il simbolo di un indirizzo vecchio ,arretrato ed inconsistente di politica interna-zionale, indirizzo che è necessario modificar err .dicalmente e con urgenza . È nell ' interessevitale e nazionale dell'Italia che questo av-venga .

Il compito di operare tale modifica è traquelli che, dopo i guasti gravi recati alla li-nea di politica estera italiana dal govern oAndreotti, questo Governo si è assunto o hapromesso di assumere, anche attraverso l ' af-fidamento del dicastero degli esteri a uomin iche sono conosciuti in questo Parlamento pi ùper volontà di innovare, di cambiare in sen-so positivo, che di conservare rispetto ad u npassato in cui mi sembra assai poco o null asia da conservare .

Abbiamo scelto questo episodio, signo rPresidente, l 'episodio di questo accordo fr aun grande paese, l ' Italia, e uno dei minor ipaesi del Mediterraneo e del mondo, per sot-tolineare che una svolta decisa nella line adella politica estera italiana è non piccola ,anzi, a me sembra, assai condizionante partedella giusta soluzione dei gravi e difficili pro-blemi che travagliano l ' Italia .

Signor sottosegretario, non vorremmo ch eil voto favorevole che purtuttavia daremo all aratifica di qùesto strumento così inadeguatoe così anacronistico, ma pur sempre intito-lato alla cooperazione italo-maltese, togliessenulla all'esigenza di cambiamenti che oggiseno non solo necessari ma possibili, per-ché sono maturi nelle coscienze e nelle cose .

PRESIDENTE . Non essendovi altri iscritt ia parlare, dichiaro chiusa la discussione sull elinee generali .

Ha facoltà di replicare il relatore, onore-vole Di Giannantonio .

DI GIANNANTONIO, Relatore . Non honulla da aggiungere, signor Presidente, all arelazione scritta, alla quale mi rimetto .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicarel 'onorevole sottosegretario di Stato per gl iaffari esteri .

GRANELLI, Sottosegretario di Stato pe rgli affari esteri. Signor Presidente, onorevol icolleghi, l'onorevole Cardia ha sollevato, ne lcorso del suo intervento, un insieme di que-stioni di carattere generale che troverann ocertamente in altre sedi occasioni di appro-fondimento e di confronto, sia per quant origuarda la politica estera generale del no-stro paese, sia per quanto riguarda le proce-dure di approvazione e di ratifica degli ac-cordi internazionali, su cui mi sono già pri-ma soffermato . Devo dire che anche a questoproposito non mancherà occasione, se il Go-verno formulerà delle proposte concrete inordine al riordinamento strutturale, alla mo-difica delle procedure, al miglioramento de irapporti fra l 'esecutivo e il Parlamento, d iverificare il grado di convergenza o di dis-senso in ordine alle procedure medesime .

Per quanto riguarda il merito, invece ,devo ricordare alla Camera che, se è inop-pugnabile il fatto che non siamo più nel 1967 ,che i tempi sono politicamente mutati, v apure detto che l 'oggetto dell 'accordo italo -maltese è per sua natura abbastanza ristretto .Esso, come è noto, riguarda. l 'erogazione d icrediti per la fornitura di merci a pagamentodilazionato, incentivazioni per gli investi -menti di capitali da un paese all ' altro, e, oltrea tutto, come i colleghi sanno, non mancan ostrumenti diplomatici, per entrambi i paesi .per riaprire le conversazioni e per aggiornar eun accordo che fosse in qualche parte anacro-nistico e superato .

Per altro le osservazioni fatte sul ritard osollecitano, mi pare, a non aggravarlo, percui mi permetto di raccomandare alla Cameral ' approvazione di questo disegno di legge d iratifica dell ' accordo italo-maltese .

PRESIDENTE . Si dia lettura degli articol idel disegno di legge (identici nei testi del Se -nato e della Commissione), che, non essend ostati presentati emendamenti, porrò successi-vamente in votazione .

ARMANI, Segretario, legge :

ART . 1 .

Il Presidente della Repubblica è autoriz-zato a. ratificare l'accordo fra l'Italia e Malta

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per la cooperazione economica e la protezion edegli investimenti, con scambi di note, con-cluso a La Valletta il 28 luglio 1967 .

(È approvato) .

ART . 2 .

Piena ed intera esecuzione è data all 'ac-cordo di cui all 'articolo precedente, a decor-rere dalla sua entrata in vigore, in confor-mità all 'articolo 7 dell ' accordo stesso .

(È approvato) .

PRESIDENTE. Il disegno di legge sar àvotato a scrutinio segreto in altra seduta .

Discussione del disegno di legge : Ra-tifica ed esecuzione del protocollo ag-giuntivo all'accordo culturale tra l'Ita-lia e i Paesi Bassi del 5 dicembre 1951,concluso a Roma il 10 febbraio 196 9(approvato dal Senato) (1383) .

PRESIDENTE. L 'ordine del giorno reca l adiscussione del disegno di legge, già appro-vato dal Senato : Ratifica ed esecuzione delprotocollo aggiuntivo all ' accordo culturale tral'Italia e i Paesi Bassi del 5 dicembre 1951 ,concluso a Roma il 10 febbraio 1969 .

Dichiaro aperta la discussione sulle line egenerali .

Ha facoltà di parlare il relatore, onorevol eSterchi .

STORCHI, Relatore . Mi rimetto alla rela-zione scritta .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono-revole sottosegretario di Stato per gli affar iesteri .

GRANELLI, Sottosegretario di Stato pe rgli affari esteri. Concordo con le conclusion idella Commissione .

PRESIDENTE. Non essendovi iscritti aparlare, dichiaro chiusa la discussione sull elinee generali .

Si dia lettura degli articoli del disegno d ilegge, identici nei testi del Senato e dellaCommissione, che, non essendo stati presen-tati emendamenti, porrò successivamente i nvotazione .

ARMANI, Segretario, legge :

ART. I .

Il Presidente della Repubblica è autoriz-zato a ratificare il protocollo aggiuntivo al -

l'accordo culturale tra l'Italia e i Paesi Bas-si del 5 dicembre 1951, concluso a Roma i l10 febbraio 1969 .

(È approvato) .

ART : 2.

Piena ed intera esecuzione è data al pro-tocollo indicato nell 'articolo precedente adecorrere dalla sua entrata in vigore in con-formità al disposto dell'articolo 3 del pro-tocollo stesso .

(È approvato) .

PRESIDENTE . Il disegno di legge sarà vo-tato a scrutinio segreto in altra seduta .

Discussione del disegno di legge: Ra-tifica ed esecuzione dell'accordo tra gl iStati membri delle Comunità europeerelativo agli scambi con i paesi e ter-ritori d'oltremare di prodotti di compe-tenza della Comunità europea del car-bone e dell'acciaio (CECA), firmato aBruxelles il 14 dicembre 1970 (appro-vato dal Senato) (1419) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l adiscussione del disegno di legge, già appro-vato dal Senato : Ratifica ed esecuzione del -l 'accordo tra gli Stati membri delle Comunitàeuropee relativo agli scambi con i paesi eterritori d 'oltremare di prodotti di competen-za della Comunità europea del carbone e del -l'acciaio (CECA), firmato a Bruxelles il 14 di-cembre 1970 .

Dichiaro aperta la discussione sulle line egenerali .

Ha facoltà di parlare il relatore, onorevol eGalli .

GALLI, Relatore . Mi rimetto alla relazionescritta .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono-revole sottosegretario di Stato per gli affar iesteri .

GRANELLI, Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri . Concordo con la relazione scritt adell'onorevole Galli .

PRESIDENTE . Non essendovi iscritti aparlare, dichiaro chiusa la discussione sulle li-nee generali .

Si dia lettura degli articoli del disegno dilegge (identici nei testi del Senato e dellaCommissione), che, non essendo stati presen-tati emendamenti, porrò successivamente invotazione .

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Camera dei Deputa ,

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ARMANI, Segretario, legge :

ART . I .

Il Presidente della Repubblica è autoriz-zato a ratificare l'accordo tra gli Stati mem-bri delle Comunità europee relativo agl iscambi con i paesi e territori d 'oltremar edi prodotti di competenza della Comunit àeuropea del carbone e dell'acciaio (CECA) ,firmato a Bruxelles il 14 dicembre 1970 .

(È approvato) .

ART. 2 .

Piena ed intera esecuzione è data all'ac-cordo di cui all'articolo precedente a decor-rere dalla sua entrata in vigore, in confor-mità all 'articolo 5 dell 'accordo stesso .

(È approvato) .

PRESIDENTE. Il disegno di legge sarà vo-tato a scrutinio segreto in altra seduta .

Discussione del disegno di legge : Ra-tifica ed esecuzione dello scambio dinote tra l'Italia e la Jugoslavia, effet-tuato a Roma il 30 luglio 1971, relativoalla esenzione da ogni imposizione fi-scale dei materiali destinati alla costru-zione, sistemazione e manutenzione de icimiteri, ossari, cripte e sacrari dei Ca-duti dei due paesi (approvato dal Se -nato) (1754) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno reca ladiscussione del disegno di legge, già appro-vato dal Senato : Ratifica ed esecuzione dell oscambio di note tra l ' Italia e la Iugoslavia ,effettuato a Roma il 30 luglio 1971, relativoalla esenzione da ogni imposizione fiscale de imateriali destinati alla costruzione, sistema-zione e manutenzione ,dei cimiteri, ossari ,cripte e sacrari dei Caduti dei due paesi .

Dichiaro aperta la discussione sulle line egenerali .

Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole'Salvi .

SALVI, Relatore . Mi rimetto alla relazionescritta .

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlare l'ono-revole sottosegretario di Stato per gli affar iesteri .

GRANELLI, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri . Concordo con le conclusion idella Commissione .

PRESIDENTE. Non essendovi iscritti a par-lare, dichiaro chiusa la discussione sulle lineegenerali .

Si dia lettura degli articoli del disegno d ilegge (identici nei testi del Senato e dellaCommissione), che, non essendo stati presen-tati emendamenti, porrò successivamente invotazione .

ARMANI, Segretario, legge :

ART . I .

Il Presidente della Repubblica è autoriz-zato a ratificare lo scambio di note tra l'Ita-lia e la Jugoslavia, effettuato a Roma il 30luglio 1971, relativo all 'esenzione dai dirittidoganali e da ogni altra imposizione all'im-portazione di materiali destina.ti alla costru-zione, sistemazione e manutenzione dei cimi-teri, ossari, cripte e sacrari di guerra già esi-stenti o da erigere in Italia e in Jugoslavia ,nei quali sono o saranno conservate rispetti-vamente le spoglie dei Caduti jugoslavi in Ita-lia e italiani in Jugoslavia .

(I' approvato) .

ART. 2 .

Piena ed intera esecuzione è data all oscambio di note di cui all ' articolo precedentea decorrere dalla sua, entrata in vigore previ -sta alla scadenza di un mese dallo scambiodegli strumenti di ratifica .

(È approvato) .

PRESIDENTE. Il disegno di legge sarà

votato a scrutinio segreto in altra seduta .

Discussione del disegno di legge: Ra-tifica ed esecuzione della convenzion etra l'Italia e il Belgio per evitare l edoppie imposizioni e per regolare talun ealtre questioni in materia di impostesul reddito, conclusa a Bruxelles il19 ottobre 1970 (approvato dal Senato )(1896) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recala discussione .del disegno di legge, già appro-vato dal Senato : Ratifica ed esecuzione dell aconvenzione tra l ' Italia e il Belgio per evitar ele doppie imposizioni e per regolare talun ealtre questioni in materia di imposte sul red-dito, conclusa a Bruxelles il 19 ottobre 1970.

Dichiaro aperta la discussione sulle line egenerali .

Ha facoltà di parlare il relatore, onorevol eSalvi .

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SALVI, Relatore . Mi rimetto alla relazion escritta .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono-revole sottosegretario di Stato per gli affariesteri .

GRANELLI, Sottosegretario di Stato pe rgli affari esteri . Concordo con la relazion escritta dell 'onorevole Salvi .

PRESIDENTE . Non essendovi iscritti aparlare, dichiaro chiusa la discussione sull elinee generali .

Si dia lettura degli articoli del disegno dilegge (identici nei testi del Senato e dellaCommissione), che, non essendo stati presen-tati emendamenti, porrò successivamente i nvotazione .

ARMANI, Segretario, legge :

ART . 1 .

II Presidente della Repubblica è autoriz-zato a ratificare la Convenzione tra l'Italia eil Belgio per evitare le doppie imposizioni eper regolare talune altre questioni in materi adi imposte sul reddito, con Protocollo finale ,conclusa a Bruxelles il 19 ottobre 1970 .

(È approvato) .

ART . 2.

Piena ed intera esecuzione è data alla Con-venzione e al Protocollo di cui all 'articoloprecedente a decorrere dalla loro entrata i nvigore in conformità dell'articolo 29 dell aConvenzione stessa .

(È approvato) .

PRESIDENTE . Il disegno di legge saràvotato a scrutinio segreto in altra seduta .

Discussione dei disegni di legge : Ra-tifica ed esecuzione della convenzion econsolare tra la Repubblica italiana ela Repubblica Popolare di Bulgaria,conclusa a Roma il 21 febbraio 1968

(1319) ; Ratifica ed esecuzione della con-venzione consolare tra la Repubblica ita-liana e l'Unione delle Repubbliche socia -liste sovietiche con protocollo addizio-nale, conclusa a Mosca il 16 maggio 1967

(1371) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno recala discussione dei disegni di legge: Ratifi-ca ed esecuzione della convenzione consolare

tra la Repubblica italiana e la Repubblic aPopolare ,di Bulgaria, conclusa a Roma i l21 febbraio 1968 ; Ratifica ed esecuzione dell aconvenzione consolare tra la Repubblica ita-liana e l'Unione -delle Repubbliche socialist esovietiche con protocollo addizionale, conclu-sa a Mosca il 16 maggio 1967.

Se non vi sono obiezioni, la discussion esulle linee generali di questi due disegni d ilegge sarà fatta congiuntamente .

(Così rimane stabilito) .

Dichiaro aperta la discussione sulle line egenerali dei due provvedimenti .

Ha facoltà di parlare il relatore, onorevol eMarchetti .

MARCHETTI, Relatore . Mi rimetto all erelazioni scritte .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono-revole sottosegretario di Stato per gli affar iesteri .

GRANELLI, Sottosegretario di Stato pe rgli affari esteri . Mi riservo di intervenire insede di replica .

PRESIDENTE. Il primo iscritto a parlar eè l'onorevole Gorghi . Ne ha facoltà .

GORGHI . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, i disegni di legge n . 1319 e n . 1371, a lnostro esame, concernenti la ratifica ed esecu-zione delle convenzioni consolari tra la Re-pubblica italiana, la Repubblica popolare d iBulgaria e l ' Unione delle repubbliche sociali-ste 'sovietiche, rivestono senza dubbio un par-ticolare interesse . Si tratta, come giustament edicono le relazioni che li accompagnano, d istrumenti necessari, in vista dei contatti sem-pre più frequenti tra cittadini ed esponent idei paesi interessati nel campo economico ,culturale, scientifico, artistico, turistico esportivo .

Va innanzitutto rilevato che, nonostantel ' Unione Sovietica e la Bulgaria non abbian oratificato, per le note ragioni, la convenzion edi Vienna del 1963 sulle relazioni consolari ,è stato possibile stipulare le convenzioni a lnostro vaglio che, per riconoscimento di en-trambe le parti - e segnatamente dell'Italia -si pongono ad un livello superiore rispetto a deguali convenzioni stipulate dall ' Unione So-vietica con altri paesi come la Gran Bretagna ,la Francia, gli Stati Uniti, il Giappone e l aRepubblica federale tedesca, per aderenza al -l'esigenza dei tempi, perfezione giuridica econtemperamento di interessi . E ciò anche se

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alcune proposte avanzate da parte sovietica ebulgara, che avrebbero certamente migliorat ole convenzioni, non sono state accolte . Ciò d icui ci si deve dolere - cosa che del resto hann ofatto anche altri colleghi che hanno parlat osu questi temi - è che tali convenzioni, stipu-late nel 1967 (quella con l ' Unione Sovietica )e nel 1968 (quella con la Bulgaria), venganosoltanto ora sottoposte all ' esame del Parla -mento rispettivamente con 6 e 5 anni di ritar-do, assolutamente ingiustificabili . Così comeingiustificato ed inspiegabile è il fatto che un aanaloga convenzione consolare con l 'Unghe-ria, stipulata oltre 4 anni or sono, non si aancora stata sottoposta all'approvazione dell aCamera : cogliamo l 'occasione per sollecitar eil Governo a presentare il più presto possibil eil relativo disegno di legge . È questo un punt osul quale è necessario richiamare l ' attenzionedel Governo e del Parlamento . Il ritardo nonè dovuto soltanto alle intollerabili pastoie bu-rocratiche che dannosamente initralciano i lcammino dell 'entrata in vigore di important iaccordi internazionali, anche quando è premi-nente interesse del nostro paese che essi sian operfezionati il più presto possibile, ma è do-vuto anche - come nel caso al nostro esame -alla volontà politica dei governi che si son oavvicendati nel periodo di tempo di cui stiam oparlando. E ciò è estremamente rivelatore edindicativo degli orientamenti che hanno gui-dato la politica estera del nostro paese in que-sti anni . Alla proclamata volontà da parte de lGoverno italiano, dopo tanto ritardo, di stabi-lire con l ' Unione Sovietica e gli altri paes isocialisti proficui e vantaggiosi rapporti d icooperazione economica, culturale e politica ,ha sempre fatto riscontro nei fatti, da part eitaliana, un atteggiamento influenzato d aposizioni di antisovietismo che non ha con -sentito di raggiungere risultati più consistent inei rapporti con i paesi socialisti, e che con -temporaneamente ha imposto all 'Italia unruolo marginale e molto spesso umiliante ne lcontesto dei processi di distensione che carat-terizzano l ' attuale situazione politica interna-zionale. Perciò, chiedere al Governo ed all amaggioranza che lo sorregge l 'abbandono, i lripudio di ogni forma di antisovietismo e d iogni atteggiamento non costruttivo nei con-rfonti dei paesi socialisti, significa tener cont odei nostri interessi nazionali, e consentire con -temporaneamente all ' Italia, adeguando la su apolitica al corso della politica internazionale ,di inserirsi con contributi autonomi ed origi-nali, e di divenire forza propulsiva della poli-tica di distensione e di pace, sottraendosi alla

posizione di paese subordinato alle altrui de-cisioni .

Onorevoli colleghi, la liquidazione dell econseguenze della guerra mondiale in Europa ,le prospettive aperte dalla conferenza sullasicurezza europea di Helsinki, gli accordi d iWashington tra USA ed URSS aprono fors eun 'epoca di pace e di collaborazione tra i po-poli . In questo contesto, anche se le spintecontrarie non mancano, anche se rimangonoaperte situazioni drammatiche come quell edell'Indocina e del medio oriente, anche sela lotta antimperialista dei popoli coloniali ela lotta del terzo mondo per l ' indipendenzaè ancora aperta - come dimostrano le recent iterribili notizie provenienti dal Mozambico -più favorevoli si fanno le prospettive di svi-luppo della cooperazione e della collaborazio-ne tra i popoli, e più particolarmente tra ipaesi occidentali ed i paesi socialisti, tra l 'Eu-ropa occidentale e l ' Europa orientale .

Attualmente, l'interscambio tra i paesi de lComecon (compresa la Jugoslavia) e l'Europ aoccidentale assomma a 18 miliardi di dollari ,pari al 60 per cento degli scambi tra Europ ae Stati Uniti . Se tale rapporto si svilupper ànel futuro secondo i ritmi di incremento giàregistrati, nel 1980 il volume degli scambi po-trebbe raggiungere i 40 miliardi di dollari .Tutto ciò sarà però possibile solo superandobarriere e steccati in campo economico, ne lquadro di un sviluppo deciso e senza ambi-guità della sicurezza di tutti i popoli, grand ie piccoli .

È preminente interesse del nostro paes enon svolgere un ruolo marginale in questoprocesso. L'interscambio tra Italia e Union eSovietica è stato, nel 1971, di 320 miliardi d ilire, nel 1972 di 260 miliardi, 60 in meno . Se-condo le previsioni, nel 1973 si dovrebbe re-gistrare un aumento del 15 per cento rispett oal 1972 : nella migliore delle ipotesi, cioè, nonsi raggiungerà neppure il volume del 1971 .

È anche da rilevare come ultimamente l eesportazioni complessive italiane verso i pae-si socialisti (Cina compresa) abbiano sostan-zialmente ristagnato, mentre le esportazion idi molti altri paesi hanno registrato notevol iprogressi .

Infatti, nel 1972 - e rispetto al 1971 - l aGermania federale ha aumentato le sue espor-tazioni in questa direzione di 697 milioni d idollari, il Giappone di 231 milioni, la Fran-cia di 158, gli Stati Uniti di 495, la Gran Bre-tagna di 82, il Canada di 245, l'Olanda di GO ,la Svizzera di 75, il Belgio e il Lussemburg odi 86 miliardi di dollari, mentre l 'Italia ha

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fatto registrare un aumento di soli 56 milion idi dollari .

Ciò significa rimanere a livelli nettament einferiori alle possibilità reali esistenti e all eesigenze di sviluppo del nostro paese . Quelloche occorre in questo campo è – ripeto – unmutamento di indirizzo, liberato dagli impac-ci e dalle zavorre antisovietiche che lo hann ocaratterizzato nel passato, e un mutament odegli schemi ormai vecchi e logori che hannoguidato, sul piano economico e tecnico, le rap-presentanze del nostro paese .

L'Unione .Sovietica – e anche, in una certamisura, gli altri paesi socialisti – non è sol -tanto in grado di fornire importanti materi eprime necessarie allo sviluppo economico de lnostro e di molti altri paesi europei, come i lpetrolio e i suoi derivati, il gas, materie pri-me di grande importanza per le industrie chi -miche, metalli ferrosi e non ferrosi, legnami ,amianto e così via. L'Unione Sovietica è oggiin grado di fornire apporti decissamente ai pi ùalti livelli internazionali in settori importanticome la costruzione di centrali atomiche, l eturbine, gli impianti completi per industri emetallurgiche e siderurgiche, la costruzionedi aerei, gli articoli farmaceutici e le attrez-zature sanitarie .

È d'altra parte noto a tutti come nel campodella ricerca ed elaborazione tecnico-scientifi-ca l'Unione Sovietica sia in grado di contri-buire fortemente alla collaborazione con tutti ,avendo raggiunto in questo settore risultat idi grandissimo valore .

Non credo sia necessario aggiungere che ,nello stesso tempo, l'Unione Sovietica e gl ialtri paesi socialisti sono grandi importatoridi macchine, impianti industriali, mezzi d iconduzione di energia e di quantità semprecrescenti di beni di consumo durevoli . L'es-sersi adagiati, da parte italiana, sulle posizio-ni del passato, su schemi angusti e non cor-rispondenti alle possibilità concrete di svilup-po nei rapporti economici e commerciali conl'Unione Sovietica, è stato ed è fortement epregiudizievole per lo sviluppo economico eper l ' indipendenza del nostro paese .

Signor Presidente, credo non sfugga a nes-suno il significato e la portata delle migliorat erelazioni che si sono stabilite fra Unione So-vietica e Francia, Repubblica federale tede-sca, Gran Bretagna, Giappone e Stati Unit ie lo sviluppo crescente della loro collabora-zione economica e commerciale . Grandi pro-spettive si delineano nel campo della solu-zione di problemi che saranno determinant iper il futuro dei popoli europei e di altri con-tinenti : dalla cooperazione spaziale ai pro -

getti di sfruttamento delle ricchezze della Si-beria, ai piani per la difesa dell ' ambiente na-turale, ad altre grandi imprese .

Non si può dire, alla luce di questi grand iproblemi, che l'Italia abbia svolto e svolgail ruolo che le compete anche se, bisogna ri-conoscerlo, è sempre venuta da parte dei paes isocialisti una sollecitazione perché nei rap-porti in campo economico, culturale, scienti -fico, turistico e sportivo si muovessero pass iin avanti, consentiti e sollecitati dalle real ipossibilità e con reciproco vantaggio . Tuttociò nel quadro di una politica generale d iquesti paesi nei quali l'autonomia e l'indi-pendenza del nostro paese trovavano e tro-vano assoluto rispetto ed esaltazione.

Insieme con nuovi indirizzi che consentan oal nostro paese di recuperare il terreno per-duto, occorre anche prestare la massima at-tenzione agli strumenti ed alle iniziative ch econsentano ad un tempo di conoscere adegua-tamente la situazione e di operare con il mas-simo di efficacia e di tempestività, Bisogna ,da parte italiana, dare nuovo impulso all epreziose attività della commissione intergover-nativa per la collaborazione economica e tec-nico-scientifica tra l'Unione Sovietica el'Italia. Occorre dare piena applicazione al -l'accordo commerciale per il 1970-74, firmat oa Mosca nel 1970 . necessario adeguare gl iaccordi creditizi e finanziari, che hanno tantaimportanza nello sviluppo dei rapporti com-merciali . Così come è estremamente utile po-tenziare l'attività della camera di commercioitalo-sovietica sorta nel 1964, che ha dimostra-to la sua validità con iniziative proficue .

Ma occorre oggi attirare l'attenzione de lGoverno sulla necessità, in sede di applica-zione della convenzione consolare che ci ap-prestiamo a ratificare, di un potenziamento edi una estensione della nostra rete consolarenell ' Unione Sovietica e in Bulgaria, natural -mente su basi di reciprocità, allo scopo di con -sentire al nostro paese la più seria e dettaglia-ta ricerca di tutti i canali che possano con-durre ad una conoscenza completa e più ap-profondita di tutte le possibilità di coopera-zione e collaborazione con questi due paesi .

Non si può fare una politica estera autono-ma senza una approfondita, particolareggiat aconoscenza diretta della realtà internazional ee senza una adeguata presenza . Ma non sipuò neanche svolgere, sul piano bilaterale ,una politica di piena utilizzazione di tutte l epossibilità esistenti senza una adeguata rap-presentanza diplomatica e consolare . Questopone anche la questione della qualificazion ee dell'attitudine del personale prescelto .

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Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 LUGLIO 197 3

Con queste osservazioni e con questo spi-rito, noi voteremo a favore dei due disegni d ilegge .

PRESIDENTE. Z iscritto a parlare l'ono-revole Salvatore Urso . Poiché non è presente ,s'intende che vi abbia rinunziato. Non essen-dovi altri iscritti a parlare, dichiaro chius ala .discussione sulle linee generali .

Ha facoltà di replicare il relatore, onore-vole Marchetti .

MARCHETTI, Relatore . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, nel merito delle convenzio-ni concordo con le relazioni ministeriali e del -la Commissione esteri per la più organic acreazione e sistemazione delle sedi consolar inella Bulgaria e nell'Unione Sovietica . Le con-venzioni contengono infatti miglioramenti, de lresto ricordati anche dal collega Gorghi, chesuperano la convenzione-quadro di Vienna de l1963 . Lo sviluppo delle relazioni e dell'inter-scambio economico con i paesi dell'est – conl'Unione Sovietica e con la Bulgaria in parti-colare – e lo sviluppo delle relazioni diplo-matiche, prima ancora che consolari, con altr ipaesi, senza dubbio auspicabili ed urgenti an-che con paesi già coloniali, dovrebbe esser eoggetto di altra discussione, sia in aula che i nCommissione, su iniziativa del Governo o suiniziativa parlamentare. Lascio quindi al rap-presentante del Governo l'eventuale rispost aalle osservazioni dell'onorevole Gorghi .

Sui tempi tecnici necessari per le ratifichedesidero aggiungere alcune osservazioni aquelle già espresse qui, questa sera, dall'ono-revole Storchi, dall'onorevole Cardia, dal-l'onorevole Gorghi, e le affido anch'io al sotto-segretario Granelli e al ministro Moro .

Nella seduta odierna sono all'ordine de lgiorno ratifiche di accordi sottoscritti : unonel 1971, uno nel 1970, due nel 1969, uno ne l1968 e due nel 1967 .

Lo scioglimento anticipato del Parlamento ,come ha ben detto l 'onorevole Storchi, hagiocato in qualche caso per aumentare il ri-tardo, come nel caso, ad esempio, della con-venzione con la Bulgaria, già presentata a lSenato prima dello scioglimento della quint alegislatura; ma determinante, in questi ritar-di cronici e sistematici – l'esempio odierno èper ora l'ultima conferma –, è l'arretratezz aorganizzativa dello Stato burocratico . Dopo25 anni di Costituzione repubblicana il poterepolitico nato dalla Resistenza non può pi ùimputare tale disfunzione allo Stato monar-coliberalfascista .

La Gazzetta Ufficiale ha appena pubblicatola legge di ratifica dell'accordo aggiuntivo

alla convenzione tra l'Italia e la Svizzera, rela-tiva alla sicurezza sociale, concluso il 4 lugli o1969. Gli inevitabili ulteriori ritardi nell'attua-zione, dovuti all'accumulo delle pratiche in at-tesa o in sofferenza, come giustamente in ger-go si dice, aumenteranno il danno e i disag idei lavoratori che hanno dato allo Stato, all acomunità nazionale e internazionale, con il lo-ro lavoro, un contributo al benessere e all osviluppo, e ingiustamente ricevono poco e tar-di, per colpa spesso, troppo spesso, di disfun-zioni che si verificano nella « Roma eterna » .

E si trattava di un provvedimento del Mi-nistero degli esteri, di concerto con quellodel lavoro . Quelli odierni sono di due o treministeri, salvo proprio le ratifiche delle con-venzioni consolari con la Bulgaria e l'URSS ,decise « di concerto » tra ben sei ministeri .

Nel caso specifico delle due convenzion iconsolari i danni e i disagi sono stati finora ,possiamo affermarlo con tutta tranquillità ,irrilevanti o inesistenti . Ma è certo che i ri-schi sono veramente imponenti e la fiducianel rispetto della parola e della firma de igoverni della Repubblica italiana è grave -mente compromessa .

La critica dell'opposizione e del collegaGorghi in particolare è anche la nostra, seintende condannare un sistema politico-buro-cratico così inefficiente e disorganizzato . Sevuol trovare predeterminate scelte o volont àpolitiche di inerzia o di contrasto la critic asconfina nella fantasia .

Possiamo dire che qualsiasi riferimento apersonaggi realmente esistenti (ostili agli ac-cordi) o a fatti realmente accaduti (ritard ivoluti o calcolati intralci) è puramente ca-suale: senza tema di smentita .

Se vogliamo analizzare l ' intera vicenda d iqueste convenzioni consolari per trarre u ngiudizio politico di sintesi, la verità è bendiversa: forse è esattamente vero il contrario .

Sintomatico e istruttivo è invece il grossofatto politico, in questo settore dei rapport iinternazionali, del riconoscimento e della re-golamentazione di principi di diritto interna-zionale riguardanti la creazione e l'azionedelle rappresentanze consolari : quello cio èdell'inequivocabile scelta della Cecoslovac-chia e della Romania, che hanno ratificato ,unici paesi dell 'est europeo, la convenzionedi Vienna . Non per niente sono i due Stat inei quali la volontà di una politica ester acomunitaria, pur nell 'ambito di un blocco ,non giungeva o non giunge a soffocare inizia-tive libere e sovrane al servizio della disten-sione e della pace : una via nazionale al dia-logo e all 'accordo internazionali .

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Camera dei Deputata

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 LUGLIO 1973

In ordine alle convenzioni oggi in discus-sione, il ritardo poteva essere superato . Ba-stava che la. Bulgaria o l 'Unione sovietica ra-tificassero la convenzione di Vienna del 1963perché questa diventasse operante senza at-tendere questi accordi bilaterali, queste con-venzioni, che del resto seguono quella d iVienna., considerata convenzione-quadro nelcampo degli accordi consolari .

Il ritardo di sei anni è tipico, normale ,fisiologico, del sistema, ripeto : non è atipico ,non anormale, non patologico, purtroppo .

La necessità di accordi bilaterali e la cro-nica deficienza burocratica italiana portan oallo spiacevole e condannabile ritardo nell apredisposizione di una rete di uffici consolari ,sempre più necessari per l 'aumento, sempr epiù accelerato, dei rapporti e degli scamb itra l 'Italia, e i paesi dell ' est europeo .

Da Togliattigrad al metanodotto dagl iUrali a Trieste, dalle mostre campionarie a itre grandi impianti, concordati dal presidenteCefis per la . Montedison in Russia, dall ' inter-scambio commerciale e tecnico-scientifico aquello artistico e culturale, turistico e spor-tivo, la presenza e l ' attività di tanti cittadin iitaliani e di tante aziende in Bulgaria e nel -l 'Unione Sovietica portano necessariament ead una organizzazione delle rappresentanz econsolari sempre più estesa ed efficiente .

Di là dal rammarico, e sollecitando, dop ol ' ennesima amara consta.tazione del ritardo ,politicamente non sospetto ma obiettivament econdannabile, una revisione delle norme ch eregolano le istruzioni dei pareri per il con -certo, sia in ordine agli accordi, ai trattati ealle convenzioni internazionali, sia in ordin eall ' attuazione delle direttive della Comunit àeuropea, per evitare i quaranta o i sessantainutili nulla-osta (ne hanno parlato recente-mente in Commissione esteri l ' onorevole Gall ie tutti i giornali quotidiani), rilevo con sodi-sfazione non solo l 'accordo unanime del Par-lamento per la ratifica delle convenzioni con -solari, ma l 'esplicita volontà di sempre pi ùincrementare non solo i rapporti economici eumani, ma . i rapporti politici di comprensione ,di collaborazione, di rispetto e di pace .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicarel'onorevole sottosegretario di Stato per gli af-fari esteri .

GRANELLI, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri . Signor 'Presidente, onorevol icolleghi, devo ribadire, di fronte ai rilievi ch esono stati qui riconfermati in merito alla lun-ghezza delle procedure, l'impegno, che ho as-

sunto all'inizio, di informare non solo il mini-stro Moro, ma di rendermi io stesso partecipedi una iniziativa di approfondimento del pro-blema. Lo sveltimento delle procedure non ècosa semplice : i ritardi sono dovuti a ragion istrutturali, che coincidono con la natura par-ticolare delle diverse amministrazioni che de-vono trovare un accordo, al rapporto tra la di-plomazia, il Governo e il Parlamento, all estesse relazioni internazionali . Quindi la vo-lontà di realizzare uno snellimento delle pro-cedure non può essere affidata soltanto allavolontà politica del Governo, ma deve esser eaccompagnata da una capacità di riorganiz-zazione strutturale di tutti gli organismi ch esono preposti al varo di questi importanti prov-vedimenti .

Comunque, è da ribadire, per quanto ri-guarda la procedura, che al più presto ritengoche il Governo potrà sottoporre al Parlamentodelle proposte concrete . Noi sappiamo beneche nelle relazioni internazionali la rapidit àdei provvedimenti, la tempestività dell ' aggiu-stamento degli accordi tra paesi e paesi costi-tuisce un elemento di successo per la politic aestera . certamente un peso, un inconvenien-te non trascurabile per le relazioni interna-zionali, il fatto che procedure così lunghe ecosì faticose impediscano all 'Italia di coglier eanche il vantaggio positivo degli accordi ch evengono stipulati .

Per quanto riguarda il merito delle ultimedue convenzioni che abbiamo discusso, devodire che tali convenzioni hanno un ' importanzadel tutto particolare . Circa l ' accordo bilate-rale, implicito in esse, il relatore, onorevol eMarchetti, ha fatto riferimento alla convenzio-ne di Vienna del 1963 .E noto che a questaconvenzione non hanno dato adesione né l aUnione Sovietica né i paesi socialisti ; ma lospirito e la lettera della convenzione di Vien-na non impediscono la stipula di accordi bi-laterali, che siano non antagonistici, ma mi-gliorativi di quella stessa convenzione .

E positivo, per il Governo, il fatto che l edue convenzioni bilaterali con l ' Unione Sovie-tica e con la Bulgaria, che la Camera si accin-ge a ratificare, apportino per certi aspetti mi-glioramenti alla convenzione di Vienna del

1963 . Anche da questo punto di vista il Gover-no non può che raccomandare l'approvazion edei due provvedimenti .

Devo aggiungere, anche se non è questa l asede per una discussione politica di caratter egenerale che si potrà fare molto più autorevol-mente alla presenza del ministro degli esteri ,che per il Governo italiano queste due conven-zioni assumono un particolare significato poli-

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VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 LUGLIO 1973

tico, che va assai al di là del fatto contingente .In tutti questi anni la politica estera dell'Ita-lia, pur nella fedeltà agli accordi stipulati su lpiano internazionale, è stata tesa a creare ne lnostro continente condizioni per la distensio-ne, la coesistenza, la collaborazione, la pace .Il fatto che le convenzioni di cui ci stiamo oc-cupando risalgano al 1967 e al 1968 indica chegià l ' azione dei precedenti governi si inserivain una linea tendente a favorire il migliora-mento dei rapporti internazionali .

Siamo ben consapevoli che è importantis-simo creare in Europa condizioni sempre piùfavorevoli alla distensione e al miglioramentodei rapporti fra i popoli, anche se evidente-mente ciò non significa confusione alcun atra regimi sociali e politici diversi, tra poli-tiche estere diverse e fra le quali si instauraanzi un rapporto dialettico, come d ' a .Itrond eè normale nei rapporti internazionali . La sol -lecita approvazione di queste due convenzion i- che mi auguro possano quanto prima con-cludere il loro iter legislativo con l ' approva-zione anche .da, parte del Senato - consentirà ,di favorire e di potenziare l ' aggiornamentodella nostra rete consolare, che rappresent auno strumento concreto e pratico per miglio -rare i rapporti che vengono stabiliti con que-sti due paesi .

Un'ultima osservazione desidero fare a pro-posito della sollecitazione che mi è stata fatt adal collega 'Gorghi per quanto riguarda la ra-tifica della convenzione con l 'Ungheria. Miimpegno, per quanto mi riguarda, a sollecitar egli organi competenti perché anche questa ra-tifica possa venire sottoposta al più presto al -l 'approvazione del Parlamento .

Per le ragioni sopra esposte e per il signifi-cato politico che il Governo attribuisce a que-ste due convenzioni, raccomando alla Camer al 'approvazione dei due provvedimenti inesame .

PRESIDENTE. Si dia lettura degli arti -coli del disegno di legge n . 1319 (identici ne itesti del Governo e della Commissione), che ,non essendo stati presentati emendamenti ,porrò successivamente in votazione .

ARMANI, Segretario, legge :

ART. 1 .

« Il Presidente della Repubblica è autoriz-zato a ratificare la Convenzione consolare tr ala Repubblica Italiana e la Repubblica Popo-lare di Bulgaria, conclusa a Roma il 21 feb-braio 1968 » .

-

(È approvato) .

ART . 2 .

« Piena ed intera esecuzione è data all aConvenzione di cui all 'articolo precedente adecorrere dalla sua entrata in vigore in con-formità all ' articolo 50 della Convenzion estessa » .

(È approvato) .

PRESIDENTE. Si dia lettura degli arti -coli del disegno di legge n . 1371 (identici ne itesti del Governo e della Commissione), che ,non essendo stati presentati emendamenti ,porrò successivamente in votazione .

ARMANI, Segretario, legge :

ART. 1 .

« Il Presidente della Repubblica è autoriz-zato a ratificare la Convenzione consolare tr ala Repubblica Italiana e l 'Unione delle Re-pubbliche Socialiste Sovietiche, con Protocol-lo addizionale, conclusa a Mosca il 16 mag-gio 1967 » .

(È approvato) .

ART. 2 .

« Piena ed intera esecuzione è data all aConvenzione e al Protocollo addizionale d icui all 'articolo precedente, a decorrere dall aloro entrata in vigore, in conformità all ' arti-colo 44 della Convenzione stessa » .

(È approvato) .

PRESIDENTE. I due disegni di legge sa -ranno votati a scrutinio segreto in altra se-duta .

Discussione del disegno di legge : Normesul consorzio e sull'ammasso obbligato -rio dell'essenza di bergamotto (appro-vato dalla IX Commissione del Senato )(1365) e delle proposte, di legge Frasc aed altri : Disciplina dell'ammasso del-l'essenza di bergamotto (44) e Anto-niozzi e Mantella : Norme sul consorzioe sull'ammasso obbligatorio dell'essenz adi bergamotto (752) .

PRESIDENTE . L' ordine del giorno recala discussione del disegno di legge, già ap-provato dal Senato : Norme sul consorzio esull 'ammasso obbligatorio dell ' essenza di ber-gamotto e delle proposte di legge Frasca e daltri : Disciplina dell ' ammasso dell 'essenza d ibergamotto e Antoniozzi e Mantella: Normesul consorzio e sull 'ammasso obbligatorio del -l ' essenza, di bergamotto .

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Alti Parlamentari

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Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 25 LUGLIO 1973

Dichiaro aperta la discussione sulle lineegenerali, avvertendo che i gruppi parlamen-tari comunista e del Movimento sociale ita-liano hanno chiesto che la discussione si svol-ga senza limitazione del numero degli iscritt ia parlare, ai sensi del terzo comma dell ' arti-colo 83 del regolamento .

Ha facoltà di parlare il relatore, onorevol eGerolimetto .

GEROLIMETTO, Relatore . Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, la proposta di co-stituire un consorzio per l 'ammasso obbliga -torio del bergamotto si è resa opportuna, anz inecessaria, dopo che la Corte costituzional eha dichiarato nulli gli effetti dei decreti-legge ,che risalivano al 1936, n . 278 e n . 829, i qual ifacevano obbligo ai produttori di bergamot-to di depositare le essenze da essi ricavat epresso un apposito consorzio. La costituzionedi un consorzio diventa un fatto di estremaimportanza ed utilità anche sociale, data l aparticolare situazione dei produttori di tal eessenza. Trattasi di una schiera abbastanz anumerosa di piccoli produttori e di proprie -tari di appezzamenti molto sminuzzati ubicat iin una parte limitata della provincia di Reg-gio Calabria, la cui economia è appunto ba-sata in larga misura sulla produzione di tal esostanza . Quest 'ultima viene prodotta in zonelimitate non solo in Italia, ma anche in tutt oil mondo: in effetti, oltre che nella region ecalabrese, l 'essenza di bergamotto viene pro -dotta soltanto in un paese africano. Ciò de-termina una situazione estremamente favore-vole per gli acquirenti, e di fatto si è creat auna forma di monopolio dalla parte della do -manda. Si nota quindi la presenza sul mer-cato di alcuni gruppi monopolistici, che s itrovano ad affrontare, in condizioni di asso-luta supremazia, tutta la miriade dei piccol iproduttori . Il monopolio da parte della do -manda, di conseguenza, determina la possi-bilità di far fluttuare i prezzi a convenienzadegli acquirenti e a gran danno dei piccol iproduttori qualora questi ultimi dovesser opresentarsi sul mercato isolatamente e senzale opportune tutele e difese .

Ne deriva la necessità di ristabilire l 'am-masso obbligatorio, attraverso un consorziodi produttori . Il testo del provvedimento d ilegge che esaminiamo è stato studiato i nogni suo aspetto in Commissione, ove ha otte-nuto il favore della maggioranza . Riteng opertanto che il disegno di legge n . 1365 so -disfi ampiamente le richieste e le necessit àdei produttori, nonché l 'esigenza di stabiliz-zare il prezzo e rendere sufficientemente for-

te l ' offerta, in rapporto alla predetta situazio-ne monopolistica da parte della domanda .

Siamo ben lungi dal voler creare istitut icoattivi, tali da limitare la libertà o l ' autono-mia dei singoli produttori, ma operiamo ne lsenso di creare le premesse affinché una di-sparità di situazione tecnica e commercialenon abbia a ritorcersi contro di loro . A ta lfine, ripeto, il disegno di legge n . 1365 operaadeguatamente, e pertanto lo propongo all aapprovazione della Camera .

PRESIDENTE. TTa facoltà di parlare l 'ono-revole sottosegretario di Stato per l'agricol-tura e le foreste .

ANGRISANI, Sottosegretario di Stato perl 'agricoltura e le foreste . Mi riservo di inter -venire in sede di replica, signor Presidente .

PRESIDENTE. Il primo iscritto a parlareè l 'onorevole Antoniozzi . Ne ha facoltà .

ANTONIOZZI . Signor Presidente, onore -voli colleghi, i progetti di legge concernent iil consorzio del bergamotto di Reggio Calabri aoggi all 'esame dell 'Assemblea riguardano ma-teria per cui l ' iniziativa legislativa – corri-spondente alla richiesta urgente di intervent oavanzata dai produttori e dalle autorità dellazona interessata – si muove ormai da circa5 anni in un continuo andirivieni tra Camer ae Senato .

Le due Camere hanno più volte approvat ola nuova legge sul consorzio del bergamott oapportandovi solo marginali modifiche ma con -fermando, proprio con le varie approvazion isin qui intervenute, la volontà politica di for-nire al settore il nuovo importante strument odi difesa economica insieme con il contributoper risanare la complessa situazione derivat adalla disastrosa campagna del 1966-67 .

L 'anno scorso lo scioglimento anticipatodelle Camere bloccò la legge e si dovette ri-correre alle iniziative oggi qui in discussioneper definire, finalmente, la questione .

La Camera ha ricevuto ancora una volt adall ' altro ramo del Parlamento un testo ch eora siamo chiamati ad esaminare .

La settimana scorsa a Reggio Calabri al ' assemblea dei bergamottocultori interessat iha concluso i propri lavori con un vibranteappello rivolto a tutti noi per ottenere l 'ap-provazione del provvedimento prima delle fe-rie estive, ricordando che un ulteriore ritard oaggraverebbe i danni già prodotti dal lun-ghissimo iter che ha ridotto almeno di un terz ola disponibilità del contributo di un miliardo

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VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 LUGLIO 1973

e mezzo, per gli interessi passivi maturati inquesti anni (ogni giorno di ritardo sottra ecirca mezzo milione di lire ai coltivatori), eprecisando che un eventuale rinvio all'autun-no porterebbe alle soglie della campagna d icommercializzazione, per cui ne conseguireb-bero distorsioni di mercato e turbative varie ,mentre è interesse di tutti avere sin da oraidee chiare sul futuro prossimo e sulle pro-spettive di lungo termine .

Non vorrei tediare l 'Assemblea con la lun-ga storia delle ragioni che hanno portato aquesta iniziativa: ne farò quindi solo un brev ecenno, rinviando gli onorevoli colleghi, per i lresto, alle relazioni che accompagnano le pro -poste di legge, ed agli atti, numerosi ed esau-rienti - che ormai formano un poderoso vo-lume - raccolti dalle varie Commissioni de idue rami del Parlamento .

Una prima edizione del consorzio si ebb enel 1938 per ovviare alle ricorrenti crisi i ncui, con particolare frequenza, incorse il set-tore del bergamotto .

L'ordinata commercializzazione assicurò u nreddito certo, fornendo un riparo dalle ma-novre speculative favorite dalla variabilità d aun 'annata all 'altra dei quantativi di prodottodestinato a rifornire un mercato anelastic oquale è quello della profumeria .

I 2 .500 produttori dei circa 3 .000 ettari in -vestiti nelle colture del bergamotto risentironoimmediatamente dei benefici effetti del con-sorzio . Soprattutto ne ritrassero beneficio par-ticolare i piccoli coltivatori di poco più di u nfazzoletto di terra che ricavavano il loro gua-dagno solo dall 'attività agricola, non connessacon quella industriale e commerciale che in -vece, prima, tendevano a scaricare nella ca-tegoria suddetta gli effetti negativi delle cris iricorrenti .

Dopo la guerra il consorzio continuò la suaattività per effetto del decreto ministeriale de l29 maggio 1946 .

Nel 1962 una sentenza della Corte costitu-zionale ritenne inidonea tale fonte legislativa ,che sostanziava la vita del consorzio, pur espri-mendo l'avviso che motivi di interesse pub-blico potessero legittimare norme regolatric idella commercializzazione .

Il periodo successivo diede la prova della .necessità della disciplina assicurata dal con-sorzio : infatti si ebbero effetti negativi ch eculminarono nella grave crisi della campagna1966-67 che accumulò un surplus di 100.000chilogrammi di essenza su cui gravavano 1.500milioni di anticipazioni .

La nuova situazione dette anche luogo anuove attività speculative con la cosiddetta

« vendita sull'albero » che ridusse di parec-chio le remunerazioni dei produttori .

Tale negativa esperienza, che fece arretrar eil settore alla situazione antica, determinò va-ste agitazioni culminate - cinque anni fa -in una grande assemblea, tenutasi in un teatr odi Reggio Calabria, alla quale io partecipai ,come sottosegretario all ' agricoltura, in rappre-sentanza del Governo .

Le richieste allora avanzate furono subit oaccolte dal Governo, che predispose un dise-gno di legge per il ripristino del consorzio ,da ristrutturare su più ampia base democra-tica, ed accolse altresì la richiesta di un con -tributo di un miliardo e 500 milioni .

Ricordo che subito dopo si svolse un am-pio dibattito parlamentare, anche perché s icontestava da alcune parti l 'utilità dell ' ini-ziativa .

In Commissione agricoltura - ed il presi -dente Truzzi ne è buon testimone - si tenner ouna trentina di sedute (comprese quelle de lcomitato ristretto) e si fece una minuziosaindagine conoscitiva, nel corso della qual efurono ascoltate le parti interessate, le cate-gorie, le autorità onde consentire l 'esame pi ùobiettivo e sereno della complessa materia ,giungendo alla conclusione - di cui fann ofede gli atti, - che fosse urgente ripristinare i lconsorzio approvando la sostanza della legge .

Dopo tanti viaggi di andata e ritorno tr ale due Camere, per le ragioni che ho ricordato ,oggi sono dinnanzi all 'assemblea di Monteci-torio il disegno di legge governativo e dueproposte di legge .

È urgente che la sostanza delle propost evenga oggi approvata e siamo lieti di aderir eal testo oggi pervenuto dal Senato anche s enon perfettamente collimante con tutto quan-to si scrive e si propone da più parti .

È un fatto politico importante l ' approva-zione immediata di questa legge .

Perfezionamenti se ne potranno sempre ap-portare in futuro . Chi li chiede ancora oggi s iassume la responsabilità di impedire l 'appro-vazione di uno strumento socialmente neces-sario, economicamente valido, che reca ordin ein un settore tanto minacciato da fenomenispeculativi interni, ma soprattutto da fatt iesterni ed internazionali che creano difficil iprospettive di varia natura . Queste potrann oessere in qualche modo fronteggiate solo co nil chiaro quadro organizzativo del consorzio- in questo periodo saggiamente ammini-strato dal pronto intervento del Ministero del -l 'agricoltura - e che sarà presto amministrat odemocraticamente e prevalentemente dai di -retti interessati del settore .

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Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 LUGLIO 197 3

L ' approvazione della legge è anche un attodi responsabilità verso la città di Reggio Ca-labria ed i comuni vicini, che attraverso que-sti contributi e iniziative trovano nel Parla -mento eco seria e fattiva per le loro esigenz edi promozione sociale, di lavoro, di giustizia .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l'ono-revole Valori . Ne ha facoltà .

VALORI. Signor Presidente, onorevol icolleghi, onorevole rappresentante del Go-verno, credo sia opportuno, specie dop ol ' esposizione dell 'onorevole Antoniozzi, pe rla migliore comprensione della questione ch eè alla nostra attenzione e al nostro esame, ri-fare brevemente la storia delle ultime vicend edi questo provvedimento, per correggere an-che la versione interessata e, direi, per cert iaspetti persino faziosa che il collega Anto-niozzi ne ha dato. Perché esprimo quest ogiudizio duro e persino irriguardoso ? Per-ché si continua anche oggi, in un clima poli-tico che dovrebbe essere radicalmente mutato ,ad adoperare i vecchi argomenti da una part eesortativi, basati su una falsa considerazion edella regione Calabria, dall 'altra, intimida-tivi, giacché chiunque non fosse d 'accord ocon l ' onorevole Antoniozzi assumerebbe, ri-spetto alle popolazioni sempre in allarme se-condo l ' ideologia del « boia chi molla », la re-sponsabilità delle gravi conseguenze che deri-verebbero da questa presunta paralisi o im-pedimento all'approvazione della legge. Lasituazione invece non sta in questi termini, ele ragioni che debbono essere meditate i naula sono di ordine ben più importante d iquanto non sia stato percepito dal rappre-sentante di uno dei partiti di maggioranza .

Nell'ultima fase, quando questo disegnodi legge, approvato dal Senato, venne in Com-missione agricoltura, da parte dei colleghi d imaggioranza si chiese il consenso al trasferi-mento in sede legislativa adducendo appuntoragioni legate allo sviluppo del meridione ,nonché l ' urgenza e la gravità della situazion ee quindi la necessità di approvare rapidamen-te il provvedimento senza modificazioni. Difronte alle nostre obiezioni, alcune nel me -rito, altre su questioni di principio di u ncerto rilievo di cui parlerò nel prosieguo d iquesto brevissimo intervento, ci veniva fatt oosservare che, in fondo, avevamo ragione: loha ammesso, del resto, l 'onorevole Antonioz-zi, quando ha affermato che alcuni aggiorna -menti e miglioramenti potranno sempre esse-re approvati, ma che tuttavia l 'urgenza in-calza e quindi non vi è una posizione precon-

cetta di opposizione del Governo o delle forzedi maggioranza di fronte alle nostre argomen-tazioni (che sono, in fondo, quelle della Co-stituzione) ma piuttosto una impossibilità de-rivante dalla situazione di fatto . Poi, a beffaanche del prestigio degli organismi in cui s iarticola questo Parlamento, si arrivò alla con-clusione della discussione, per cui il provve-dimento, se verrà approvato nel suo testo at-tuale, sarà in parte inoperante, in quant omanca la copertura finanziaria per l ' esercizio1973 . Pertanto, per ammissione dello stess osottosegretario di allora, onorevole Alesi, i lprovvedimento dovrebbe essere emendato erinviato al Senato .

Avremmo allora buon gioco nell ' osservareche, se fosse stata accettata almeno una part edei nostri emendamenti, l ' iter legislativo s isarebbe già concluso ; dunque, le ragioni diurgenza che venivano addotte a pretesto pe rimporre all 'opposizione un atteggiamento pas-sivo e subordinato non 'sussistevano, come nonsussistono tuttora, perché il provvediment odeve comunque tornare al Senato, trattandos idi modifiche che non possono essere introdottein sede di 'coordinamento perché incidono s upunti sostanziali del disegno di legge .

Forse l'onorevole Antoniozzi ignorava unepisodio che è accaduto nell'ultima seduta ,quando l'allora sottosegretario Alesi present òun emendamento e lo ritirò precipitosament edi fronte ai gesti disperati del presidente Truz-zi, il quale si rendeva conto dell ' intollerabi-lità di un simile comportamento . Ciò posto ,ritengo opportuno affrontare i veri motiv idella condotta del Governo di centro-destr ae cercare di capire il perché di questa insi-stenza su una linea che oggi non ha più ra-gion d'essere, per lo meno stando alle dichia-razioni programmatiche dell'onorevole Ru-mor. Noi individuammo, infatti, i motivi d iquesto atteggiamento proprio nella linea poli-tica seguita dal Governo Andreotti-Malagodi ,diretta a colpire l ' autonomia regionale sullabase non tanto di una posizione preconcett aquanto di considerazioni che emergono da pas-sati provvedimenti .

Qual'è questa linea politica e come si ma-nifesta ? In agricoltura, che è poi la materi ain cui la regione ha maggiori competenze, i lGoverno ha colpito i poteri regionali attraver-so una serie di affermazioni di principio ch etendono a svuotare di ogni contenuto la pote-stà legislativa della regione e quindi la sua ca-pacità di agire . autonomamente . Ciò è avve-nuto nel campo delle direttive CEE e dellenorme internazionali che sono vincolanti an-che per l'ordinamento interno : si è detto che

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questa era materia riservata ai trattati inter -nazionali, con compiti meramente esecutiv iper il Governo centrale ; norme rispetto allequali non solo il Parlamento nazionale, m aanche i consigli regionali non dovrebber oavere nessuna possibilità di interferenza . Epoiché il trattato di Roma copre tutta l 'areadell'agricoltura, attraverso questa via - com edel resto si è già in concreto verificato - l eregioni dovrebbero essere ritenute del tuttoestranee alla materia in questione .

La seconda grave questione, in merit oalla quale il Governo ha cercato di colpire ipoteri autonomi delle regioni, è relativa all ariserva legislativa a favore del Parlament onazionale . Si tratta di argomenti che i colle-ghi ed ella, onorevole sottosegretario Angri-sani, conoscono : la materia contrattuale pri-vata, in ordine alla quale le regioni non po-trebbero legiferare ; le questioni inerenti all alibera iniziativa economica, sulle quali pari -menti le regioni non potrebbero avere alcunacompetenza legislativa . È noto, a questo pro-posito, il discorso che si fa in merito all ' ar-ticolo 3, secondo la formulazione presentatadall'onorevole Fracanzani . Vi sono stati poialtri episodi che hanno visto il Governo, conprovvedimenti concreti, tentare di esautorar ele regioni : una serie di « invasioni » legisla-tive, di usurpazioni di competenze riconosciu-te persino nel decreto di delega del 1972, i l

quale peraltro era già restrittivo e lesivo del -le prerogative costituzionali della regione .Tale decreto viene oggi continuamente inter-pretato in senso limitativo dalle iniziative le-gislative ed amministrative dell 'esecutivo .

Vi è poi il mancato esercizio della deleg alegislativa di cui all 'articolo 117 della Costi-tuzione ed il mancato esercizio della deleg adelle funzioni amministrative di cui all 'arti-colo 118 . Tutto ciò mentre - guarda caso ! -di tale delega di funzioni amministrative i lGoverno fa largo uso nei confronti di unaserie di enti locali, costituzionalmente rile-vanti, ma di natura corporativa, quali le ca-mere di commercio . Arriviamo all'assurdo d iavere, in una materia in cui la competenz adella regione dovrebbe essere assorbente eprimaria, il rappresentante della regione po-sto sullo stesso piano di quello della camer adi commercio.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOLDRIN I

VALORI. Questo sarebbe l'ambito di in-gerenza della regione Calabria nella legge d icui discutiamo !

Tralascio il problema del taglio dei finan-ziamenti alle regioni, che costituisce il rubi -netto di ossigeno, chiuso il quale tutti gl ialtri argomenti, pur rilevanti, di carattere po-litico e costituzionale, diventano di seconda -ria importanza . Dicevo, dunque, che è quest ala linea portata. avanti dal Governo Andreotti -Malagodi, e che questa è la ragione per l aquale ci siamo opposti a che venissero con-trabbandate una serie di iniziative legisla-tive, che, anche se apparentemente irrile-vanti, e tali da non meritare una trattazion emolto approfondita o di far scendere in cam-po i principi della Costituzione, facevano s ìche, foglia per foglia, il « carciofo » costitu-zionale venisse mangiato, onorevole Angrisa-ni, dai suoi colleghi della precedente legisla-tura (e forse assaggiato anche da lei, onore-vole sottosegretario O .

Al di là della battuta scherzosa, che ell ami consentirà, onorevole Angrisani, desider osottolineare che contro questa linea ci siam obattuti, con testarda caparbietà, dicendo ch ela nostra posizione non derivava dall ' inten-zione di creare fastidi all'iniziativa legisla-tiva del precedente Governo - iniziativa ch epure si è esercitata in modo striminzito e dabnorme - ma dalla volontà di portare al-l'attenzione del Parlamento e del paese que-stioni riguardanti il rispetto della Costitu-zione e il riconoscimento delle reciproch ecompetenze, sulle quali è sempre più neces-sario discutere . È su tale terreno, infatti, cheil futuro del nostro paese può e deve esser egiocato in una determinata prospettiva poli-tica .

Perché esiste nel disegno di legge che stia-mo esaminando un ambito di discussione ch eriguarda la Costituzione ? Esiste un conflittotra regione e Stato ? Esiste un terreno di di -versificazione tra. la competenza del Parla-mento nazionale e quella del consiglio regio-nale ? Esistono, ed al riguardo desidero sol oricordare alcuni accenni che sono stati fatt inella discussione svoltasi in Commissione .

C'è una prima questione : trattandosi d istabilire un vincolo ad attività privata - l'am -masso obbligatorio - si può discutere se lariserva

legislativa

di

cui

al l ' articolo 41 siauna riserva a favore del reddito nazionale odella legge regionale . Non è una discussion eastratta; è una discussione aspra, difficile, ch edal punto di vista dottrinale è ancora in corsoe che in un caso di specie, come questo no-stro, può avere un rilievo anche concreto . Infondo, si tratta di un problema che per oraè ancora all'interno di una singola regione ,che è addirittura provincializzato, nonostant e

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si affermi che c 'è - ed è vero evidente-rnente - il tentativo di espansione ; ma è unproblema che in ogni caso ha un rilievo d iprincipio. Ebbene, su questo punto non c isiamo attestati, perché è quanto meno u nargomento opinabile . La riserva legislativ ain questo campo è a favore dello Stato odella regione ? Non è facile dare una ri-sposta. Certo è però che, posto che vi siauna riserva a favore dello Stato per stabilireun vincolo sull'attività economica privata ,sull'iniziativa, economica che è libera e chepuò essere vincolata soltanto per fini di uti-lità sociale, c'è da porsi il problema, quan-do ciò avvenga in una materia di competenzaprimaria ed esclusiva della regione : come sta-bilire i rapporti tra questa riserva, che ri-guarda l ' iniziativa economica privata, e l acompetenza materiale spettante alla regione ?Secondo noi, bisogna stabilire un ambito - di-rei così - di cornice, di quadro in cui alloStato spetti di emettere i vincoli che atten-gono alla sua sovranità legislativa, se cos ìè, e alla regione spetti di disciplinare poi ,una. volta che il vincolo sia imposto, la ma-teriale esecuzione di questo vincolo in rela-zione alla sua competenza primaria e ma-teriale .

Ecco una ragione di principio per cui no ici siamo opposti . Qui si finisce per legiferar esu tutto, qui la competenza della regione nonè assolutamente presa in considerazione . Mipare di ricordare che ad un certo punto s istabilisce anche come dover essere fatta l'eti-chetta del prodotto. Ora, voler dire che si arispettata la regione - come diceva l'onorevol eAlesi - semplicemente perché nel nuovo con-siglio c'è un rappresentante della regione, cre-do che sia un assunto insostenibile . E il dan-no è grave . È vero, come dice l 'onorevole An-toniozzi, che al momento in cui fu pubblicat ala sentenza della Corte costituzionale ci fu un asollevazione e che bisognava provvedere . Mada allora ad oggi sono accaduti dei fatti ch enon possono sfuggire ad un parlamentare del -la sensibilità e del prestigio dell 'onorevoleAntoniozzi . Sono state istituite le regioni, ch enon sono un fatto formale né sono, come pia -ce a certa destra e persino ad altri ambient idi questo Parlamento, delle regioni di secondacategoria, per cui ad esempio non ci si può fi-dare della regione Calabria in una question edi urgenza, perché poi si sa come va a finire .Anzi, proprio perché sono delle regioni me-ridionali, se noi vogliamo stimolare la loro ca-pacità di partecipare alla definizione di unapolitica nazionale, la loro capacità di maturar ein modo democratico ed autonomo, è questo

il terreno sul quale noi dobbiamo far eser-citare e crescere la democrazia di quelle po-polazioni, nelle quali noi comunisti abbiam oavuto, abbiamo ed avremo fiducia .

Allora, che risposta date su questo punto ?Potete giustificare come urgenza, posto chesecondo l'iter parlamentare questa urgenz anon vi copre e non c ' è ? Potete rispondere ch esono argomentazioni di tipo giuridico, ch esono infondate ? Non potete rispondere in que-sto modo . Sono fatti di principio, che tra l ' al-tro postulano anche una questione di costitu-zionalità circa questa iniziativa, perché anch enoi, come Parlamento, siamo soggetti a cert equestioni di principio costituzionale . E allo-ra, il rispetto della Costituzione in che modolo esprimiamo ? Esautorando la regione s uuna materia di sua competenza ? No . Dobbia-mo ripristinarla, perché ripristinando - ecc oil punto politico - il potere della regione s uquesta questione, ripristiniamo una serie d iquestioni sostanziali nelle quali si articolan oi nostri emendamenti e rispetto ai quali vi èuna certa paura di affrontare la discussione .

E concludo questo mio intervento dicend oche non voglio affrontare le questioni specifichesulle quali abbiamo proposti gli emendamen-ti; voglio soltanto ricordare in generale cheoggi noi riproponiamo ia questione perché ri-teniamo che se vi è una ragione di coerenza ,rispetto alla quale poi la maggioranza ha cer-cato di definirsi e di trovare la sua entità ,dev 'essere quella del rispetto di se stessi .

Ora, uno dei modi attraverso i quali l amaggioranza si qualifica è quello delle dichia-razioni programmatiche . L'onorevole Rumo rha affermato che uno dei cardini di questo Go-verno sarà il rispetto ed il potenziamento del -l 'autonomia regionale . Mi pare, allora, che i ldiscorso verta su una questione che apparente -mente è di non grande importanza, ma ch erappresenta una cartina di tornasole, una spi adi questa volontà politica . Un buon inizio sa-rebbe quello di essere coerenti con se stessi ,anche per rivendicare la cosiddetta autonomiadella maggioranza, l 'autosufficienza della mag-gioranza, .e di affermare che questa legge deveessere modificata, perché la regione, che erastata esclusa dalla precedente politica deve es-sere reinserita ; giacché a questo proposito esi-ste l 'obbligo di rispettare la Costituzione e ladichiarata volontà politica di questo Govern odi volerlo fare .

Ed allora le ragioni di preoccupazione chesono state manifestate - questa Calabria chesi mette contro il centro, la regione povera con-tro lo Stato - possono venir meno, perché i odico che, secondo il nostro modo di vedere,

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lo sciogliere questo nodo dipende dalla nostr aresponsabilità e capacità politica, dipendeproprio dalla consapevolezza che - nel rispett odella possibilità e della capacità di quella re-gione di inserirsi a pieno diritto nella stori acostituzionale d'Italia - vi è la prospettiva d iun diverso rapporto tra il Meziogiorno e tut-to il resto della nostra società nazionale.

Un 'altra ragione, del resto, postula la ne-cessità di cambiare questa legge e di rimedi -tare i nostri emendamenti : la volontà di pro -cedere attraverso un piano rigido e severo a lrisanamento dell ' economia, al riequilibrio d itutta 'la situazione italiana . Ebbene, mi paredi capire che c 'è un' anticipazione di piano ;si discute a questo proposito, e si dice che un odei soggetti del piano dev'essere la region ela quale, in materia economica, deve aver ela capacità di tradurre in articolazione demo-cratica le previsioni di piano. Questo è quind iun ulteriore motivo per stare dalla parte no-stra, o per lo meno per collocarsi nel giust orapporto, nel rispetto della Costituzione .

Ed allora, per concretare il senso politic odi queste brevi osservazioni, di questa intro-duzione al dibattito e della nostra richiesta ,vorrei concludere a questo punto pregando icolleghi della maggioranza ed il rappresentan-te del Governo di rimeditare la questione, rin-viando questo disegno di legge all'esame de lComitato dei nove, perché si possa trovare u npunto d ' intesa almeno sulle questioni più qua-lificanti, che riguardano il rispetto dell ' auto-nomia della regione Calabria ; una intesa ch enon vuoi dire inquinamento o tracimazione d iuna maggioranza nell 'altra, ma che costituisc eun tentativo di riportare sul giusto binario de lrispetto costituzionale la politica del Governo ,più volte compromessa dalla linea di condottadel precedente Governo ; un tentativo, tuttosommato, di fare giustizia e di rispettare pro-prio le dichiarazioni programmatiche del -l ' onorevole Rumor .

A questo tipo di incontro, nel rispetto d icerte urgenze, con l ' impegno di un lavoro ac-celerato a livello parlamentare, noi siamo di-sponibili e vogliamo partecipare . In caso con-trario - per rispondere all 'onorevole Anto-niozzi - dico che siamo pronti ad assumerc ile nostre responsabilità (lo abbiamo sempr efatto) . Responsabilmente, infatti, diciamo ch enon è con la sfiducia o con i ricatti della sedi-zione che può essere risolto il problema d iquelle genti ; è invece dando loro fiducia, . ri-spettando la loro autonomia e la loro capa-cità di essere parte integrante della nostr anazione che si può sperare di procedere me-glio, di produrre di più . Noi comunisti in que -

sto siamo fiduciosi . (Applausi all ' estrema si-nistra) .

PRESIDENTE. E iscritto a parlare l ' ono-revole Ligori . Ne ha facoltà .

LIGOR1. Signor Presidente, onorevoli col -leghi, mi sembra opportuno sottolineare pre-liminarmente la inderogabile esigenza che i lParlamento approvi senza ulteriore rinvio i ldisegno di legge n . 1365, recante norme su lconsorzio e sull 'ammasso obbligatorio dell 'es-senza di bergamotto. Tale esigenza, ricono-sciuta del resto da tutte le parti politiche ,nasce dal dovere di tutti noi di non deluder eulteriormente le aspettative di quanti sono in-teressati ad una rapida soluzione del proble-ma; si tratta di produttori del bergamotto, i ngran parte identificabili però nelle figure de ipiccoli proprietari, di coloni miglioratari, d imezzadri e compartecipanti . Un ulteriore ri-tardo nell 'approvazione del disegno di legg esignificherebbe un protrarsi ingiusto e ingiu-stificabile, del resto, di una situazione econo-mica del settore già gravemente compromessa ,che trova i piccoli produttori al limite dell aresistenza in un mercato dei prezzi sempre pi ùdominato dall'egoismo e qualche volta anch edall 'arbitrio di pochi commercianti . La cam-pagna di commercializzazione del bergamottoè vicina, ed una qualsiasi variazione che s idovesse apportare al presente disegno di legge ,anche se giustificata - e motivi per migliorar etale disegno di legge certamente non manca -no - provocherebbe un ritardo nella sua ap-provazione, con conseguente grave danno eco-nomico per i produttori; e per molti di ess iil ricavato della vendita del bergamotto costi-tuisce l 'unica fonte di reddito .

Nel merito del provvedimento, desideroconfermare il giudizio di pieno rispetto dell esue norme per i dettami della sentenza n . 54del 14 giu gno 1962 della . Corte costituzionale .I dubbi che al ri guardo sono stati sollevati daalcune parti, dagli industriali in particolare ,non hanno alcun fondamento giuridico . Lasentenza della Corte costituzionale, infatti ,nel dichiarare illegittime le norme del regi odecreto n . 278 del 3 febbraio 1936, e della leg-ge di conversione n . 829 del 23 aprile 1936 .con le quali si faceva obbligo ai produttori edetentori dell 'essenza di bergamotto di deposi -tare annualmente tutto il prodotto nei magaz-zini generali presso il consorzio agricolo d iReggio Calabria, ha inteso, è vero, affermareil principio della libera iniziativa economica ,ma nei limiti fissati dall'intero articolo 4 1della Costituzione, e non con il solo riferi-

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mento al primo comma, che dice che l ' inizia-tiva economica privata è libera . L'articolo 41della Costituzione - giustamente afferma lasentenza - deve essere considerato nel suocomplesso, con l ' indispensabile riferimento atutti e tre i commi, ed in particolare al terzocomma, il quale recita che la legge determi-na i programmi ed i controlli opportuni per -ché l'attività economica pubblica e privatapossa essere indirizzata e coordinata a fin isociali . Ebbene, l'attuale disegno di legge, ne lfissare gli indirizzi, il programma e gli stru-menti del controllo pubblico, ne ha messo i nrilievo i fini di utilità sociale, in perfett aaderenza al dettato costituzionale .

Circa poi la posizione assunta dal grupp ocomunista, relativa al trasferimento alle re-gioni delle funzioni amministrative del con-sorzio sull ' ammasso e dei compiti di vigilanzae di tutela spettanti al Ministero dell'agricol-tura, anche se tale problema meriterebbe u nmaggiore approfondimento, non mi sembrache esso, per le implicazioni di ordine giuri-dico-costituzionale richiedenti un serio e me-ditato esame, possa essere affrontato e risoltoin una circostanza come l'attuale, che è ca-ratterizzata dall'urgenza di approvare il prov-vedimento . D'altronde, soltanto l'esperienza d iun primo periodo di pratica applicazione del-la presente normativa ci potrà suggerire quel-le correzioni o quelle integrazioni utili da ap-portare alla legge, correzioni ed integrazion iche, unite ad eventuali suggerimenti di mer aispirazione politica che nel frattempo matu-rassero, consentirebbero al Parlamento di rea-lizzare in materia nel prossimo avvenire unalegislazione più perfetta e più organica, ri-spondente ad una giusta ed equilibrata tutel adegli interessi di quanti sono interessati al -l'economia .di questo prodotto .

Una tutela che riduca sempre più l 'areadella speculazione commerciale fino ad elimi-narla, e dia invece maggiore spazio ai reddit idi lavoro e di chi produce .

Sono queste le ragioni di fondo che indu-cono, signor Presidente, onorevoli colleghi, i lgruppo socialdemocratico ad esprimere parer efavorevole al disegno di legge in discussione .

PRESIIDENTE .

iscritto a parlare l'ono-revole Valensise Ne ha facoltà .

VALENSISE . Signor Presidente, onorevol icolleghi, la lentezza con cui si è provveduto ariempire, con la ricostituzione del consorzi oobbligatorio per il bergamotto, il vuoto legi-slativo creato dalla Corte costituzionale co nla sua ormai lontanissima sentenza del 14 giu-

gno 1962, rappresenta un fatto emblematicodella mancanza di volontà politica che ha ca-ratterizzato l 'atteggiamento dei governi d icentro-sinistra nei confronti dei problemi vi -tali del Mezzogiorno e, in particolare, dell aCalabria e di Reggio .

Sono dovuti passare undici anni prima ch esi manifestasse la volontà politica di ripristi-nare uno strumento operativo che aveva datobuona prova di sé, che aveva sodisfatto l eistanze dei produttori di bergamotto, difeso ipiccoli produttori dalla aggressione di forz eeconomiche più potenti di loro e difeso la pro-duzione del bergamotto sui mercati interna-zionali, garantendo ai produttori un prezz oremunerativo e dando così tranquillità ad u nimportante settore agricolo .

Ci troviamo oggi di fronte ad un disegnodi legge che deve essere a nostro avviso ur-gentemente approvato, perché vive sono l ' atte-sa e la necessità dei produttori di bergamotto .11-tesa e necessità che convergono nella richie -sta di ricreare urgentemente per il bergamot-to quelle condizioni di normalità che soltant oa rai il ripristino del consorzio si possono ot-enere .

Non ci meraviglia la disquisizione di ca-rattere costituzionale cui ,si dedicano i rap-presentanti del gruppo comunista, come se iproblemi di carattere costituzionale - pu rsempre interessanti - potessero essere premi-nenti rispetto agli interessi immediati e all acondizione di sacrifici e di rinunce che carat-terizza, la situazione attuale dei produttori -in particolare i più piccoli - di bergamotto .

I comunisti scelgono la strada delle astrat-le quanto oninabili affermazioni di principi ocostituzionale, preferendo lasciare, per u ntempo che sarebbe assolutamente indetermi-nabile, al loro destino i piccoli proprietar icoltivatori di bergamotto (che operano su ter-reni che in media non superano l ' ettaro), co-loro cioè che tanto hanno sofferto e soffrono acausa dell ' incertezza e del vuoto legislativ oche si protrae ormai da oltre undici anni .

Circa il merito delle proposte che vengonodai banchi comunisti, ritengo che l ' idea, d iregionalizzare il consorzio sia assolutament einaccettabile : prima di tutto la materia è ri-servata ai massimi organi legislativi del pae-se e non può essere affidata alle regioni . Mavi è di niù . II bergamotto è prodotto nell afascia costiera della provincia di Reggio Ca-labria, ma è prodotto anche in alcune zon edella Sicilia . Con quale criterio allora si do-vrebbe scegliere la regione a cui dovrebbe es-sere devoluto il compito di esercitare le fun-zioni amministrative del consorzio ? Ci rivol-

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geremo alla regione Calabria o alla region eSicilia ? 0 a tutte e due le regioni ? 0 avremoun tertium genus, una sorta di ente ibrido af-fidato alla amministrazione di due regioni d icui una a statuto speciale e l ' altra a statutoordinario ? Sono cose lontane dalla realtà nor-mativa della nostra Costituzione, lontane so-prattutto dagli interessi dei produttori di ber-gamotto che hanno urgenza che questa legg esia approvata .

C'è un dato di urgenza obiettivo che nonriguarda soltanto la popolazione di Reggio Ca-labria, ma tutta la nazione italiana per i ri-flessi sulla bilancia commerciale . Come è noto ,il bergamotto viene in gran parte, se nonnella sua totalità, esportato . L'esportazion edella essenza di bergamotto e del bergapten esta correndo in questo periodo un gravissimopericolo, avvertito nella zona di produzione ,rappresentalo da una campagna allarmisticanei confronti della essenza di bergamotto edel bergaptene. Secondo alcune affermazion i(opinabili - mi dicono - sul terreno scienti -fico) l 'essenza naturale 'di bergamotto e i lbergaptene avrebbero un ' azione fotosensibi-lizzante che suggerisce agli studiosi della ma-teria di chiedere che l ' impiego del bergamot-to nella fabbricazione e nei consumi sia li-mitato al massimo perché addirittura rite-nuto dannoso per la cute umana . Tale cam-pagna è stata lanciata in America, dove haavuto delle manifestazioni ufficiali, ed haprodotto come risultato un pericolo di con -trazione delle nostre esportazioni nei con -fronti dell ' area americana e della svaluta-zione del bergamotto : si impone pertanto un adifesa dell ' essenza naturale di bergamotto .E si impone in termini di urgenza al li -vello di competenza statuale e a livello di ca-pacità statuale . Tale prodotto contribuisce all anostra bilancia commerciale in maniera posi-tiva ; esso viene attaccato all 'estero in nomedi interessi industriali che sono gli interess idi coloro i quali producono gli oli essenzial isintetici . Pertanto questo prodotto deve esseredifeso dallo Stato nella maniera migliore co ntutta l 'autorità di cui Io Stato può essere prov-visto .

Quindi, anche questa situazione oggettiv asconsiglia nella maniera più assoluta la re-gionalizzazione suggerita dai comunisti . Aquello che noi sappiamo, le regioni non han -no poteri in materia internazionale, né hann ocapacità di colloquio internazionale, né han -no attrezzature tali da poter difendere i no-stri prodotti nei confronti delle aggression iche avvengono sui mercati esteri da parte d icolossali potentati economici .

Mi sembra doveroso rendermi interpret edell'allarme che si è manifestato in relazion ealle notizie che vengono dagli Stati Uniti, con-cernenti la prospettata limitazione delle per-centuali di bergamotto e di bergaptene ch edovrebbero essere impiegate nella fabbrica-zione dei cosmetici, percentuali irrisorie ch edovrebbero entrare in vigore addirittura da lprossimo ottobre . In relazione a questo allar-me, si è formato un comitato calabro-siculo -a conferma proprio della non esclusività dell aregione calabrese nella produzione del ber-gamotto - per la difesa del bergamotto e degl ioli essenziali di agrumi . Il comitato è format odai rappresentanti delle camere di commerci odi Reggio e Messina, dell'ispettorato provin-ciale dell'agricoltura, dell'Unione provincial eagricoltori, dell 'Associazione provinciale indu-striali, dell'Associazione provinciale commer-cianti della Federazione provinciale coltivator idiretti, del Consorzio del bergamotto, dal pre-sidente e dal direttore della stazione speri -mentale per l ' industria delle essenze e de iderivati agrumari .

Questo comitato, con larga eco di stampa ,ha lanciato una sua campagna che merita d iessere raccolta, e noi chiediamo che il Go-verno si impegni pienamente. Si tratta di di -fendere il reddito, se non unico, principal edi una depressa, dal punto di vista econo-mico, zona della nostra Calabria e in partico-lare della provincia di Reggio Calabria .

I rappresentanti del comitato calabro-sicul oper la difesa del bergamotto e degli oli essen-ziali di agrumi chiedono, e con ragione, chesi seguano due direzioni di difesa dalla cam-pagna allarmistica scatenata in America con-tro il bergamotto e contro il bergaptene . Chie-dono, in primo luogo, che si ottenga un rinvi odei minacciati provvedimenti degli Stati Uniti ,di restrizione nell'impiego delle percentual idi bergamotto nella fabbricazione dei profum ie dei cosmetici, un rinvio che potrebbe otte-nersi - è una proposta concreta alla quale m isembra ci si possa associare - almeno fino auna data successiva allo svolgimento del VIcongresso internazionale degli oli essenziali ,che si terrà nel corso del 1974 a San Franciscoed al quale è già previsto, per le notizie innostro possesso, che intervenga una nutrit arappresentanza italiana .

Il Governo, quindi, dovrebbe impegnars ia svolgere tutte le azioni possibili, in bas eagli strumenti, ai mezzi, ai canali a sua di-sposizione, per chiedere, quanto meno, ch esia differita ogni limitazione nell'impiego del-le percentuali di bergamotto e di bergapten efino al 1974, quando cioè si svolgerà il VI

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congresso internazionale degli oli essenziali ,nel corso del quale la posizione del bergamot-to e del bergatene potrà essere validament echiarita e sostenuta .

A questo fine il Governo dovrebbe, a mi oavviso, impegnarsi in un'altra linea di difes adel prodotto, col promuovere, suscitare, inco-raggiare e stimolare una serie di studi a li -vello universitario e di ricerche scientifiche ,in vista appunto del VI congresso internazio-nale degli oli essenziali, studi che possan opresentare a detto congresso una documenta-zione indiscutibile e capace di impedire defi -nitivamente il minacciato provvedimento re-strittivo .

È evidente che l'attacco all'olio essenzialeche viene estratto dal cytrus bergamea – daquesto agrume che dal secolo XVIII in poi s icoltiva in talune plaghe del Mediterraneo chene hanno il monopolio naturale – è ispirat oda forze economiche che hanno interesse aprodurre in loco degli oli essenziali sintetic ie che hanno interesse a sgominare i prodott icaratteristici dei pochi monopoli naturali d icui fruisce la povera, eroica agricoltura me-ridionale .

È di tutta evidenza che è dal 1711 che s ifabbrica acqua di colonia a base di bergamot-to. E non c ' è nessuno che abbia mai registrat oche i poteri fotosensibilizzanti dell ' essenza d ibergamotto (che esistono in percentuale ridot-tissima) siano risultati dannosi per la cut eumana. Sono novità emerse da poco, propri onel momento in cui noi dobbiamo difenderc inon dalla purezza dell'aroma del bergamotto ,ma da ben altre sostanze inquinanti e dan-nose, non soltanto per la cute, ma anche pe rtutto l'organismo umano .

Dichiaro che il nostro gruppo voterà a fa-vore di questo provvedimento, pur con tutt ele riserve per talune disposizioni contenute neldisegno di legge, unicamente perché ci ren-diamo conto della necessità e dell 'urgenza diun provvedimento atteso da lunghi anni dall apopolazione di Reggio Calabria e dai produt-tori di bergamotto . Desidero ancora sottolinea -re il carattere emblematico che assume il ri-tardo con cui il vuoto prodotto dalla Corte co-stituzionale viene colmato : ci sono voluti un -dici anni di mortificazioni, di disagio econo-mico, per benemerite popolazioni che no nhanno mai fatto ricatti, ma che hanno dimo-strato con pazienza e umiltà il loro senso dell oStato e che non meritavano e non meritano d iessere emarginate come popolazioni coloniali ,così come è stato facto . (Applausi a destra —Congratulazioni) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l ' ono-revole Girolamo Tripodi . Ne ha facoltà .

TRIPODI GIROLAMO . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, ritengo che fino a questomomento gli interventi dei deputati dell amaggioranza e della opposizione di destr aabbiano tralasciato di indagare le cause pro -fonde della crisi che travaglia questo settoredella nostra agricoltura . Se si cerca di indivi-duare a fondo le cause vere di questa crisi ,emerge che le responsabilità ricadono sull apolitica delle forze che hanno governato i npassato e soprattutto sulle forze della destr ache sono presenti sul piano economico i nquesto settore .

È evidente che occorre tener conto dellostretto collegamento che questo settore ha co ntutto il contesto più generale dell ' agricoltura .La crisi di questo settore è collegata alla cris iche travaglia tutta la nostra economia agri -cola. Di conseguenza il problema della pro-duzione del bergamotto non può essere vistoin modo settoriale, limitatamente alla sem-plice questione dell ' ammasso dell 'essenza, m ava esaminato in modo organico per elimina -re ogni causa di crisi .

Ciò richiede misure concrete per affron-tare il problema in urla visione globale ch emuova dall ' ammodernamento delle coltivazio-ni e dal rinnovamento del settore, per giun-gere a definire il ruolo che le forze sociali de-vono avere nel nuovo assetto che dovrà esser edato alla produzione del bergamotto, in mod oda portare avanti una politica di profondomutamento di rapporti nell ' agricoltura meri-dionale e una nuova politica agraria, solleci-tata dal nostro partito e dalle forze popolar idel Mezzogiorno, dai contadini e dai brac-cianti .

In questa visione va esaminata e affron-tata la crisi che investe il settore del berga-motto, una coltura che è unica in Italia eanzi in Europa, essendo presente soltant onella provincia di Reggio Calabria . Non credoche alcuno possa ignorare questa realtà e no ncomprendo quindi come si possa ignorare i lruolo fondamentale che la regione, in questocaso la regione calabra, dovrebbe assolvere .anche se si comprende che talune forze poli-tiche, le stesse che in passato hanno cercatodi spezzare la stessa regione (mi riferisco i nmodo particolare alle forze fasciste e all 'azio-ne da esse portata avanti durante i moti ever-sivi di Reggio) si ostinino nel rifiutare di ri-conoscere tale ruolo .

La produzione del bergamotto esiste sol -tanto nella zona di Reggio Calabria e in par-

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ticolare sulla, fascia costiera ionica . Tale col -tura interessa una superficie agraria di circa4.000 ettari e determina una produzione lord avendibile per un valore di circa 4 miliard idi lire all ' anno. Sono interessati a questaeconomia circa 3 mila lavoratori agricoli (co-loni parziari, miglioratari, mezzadri impro-pri e compartecipanti) e qualche migliaio d icoltivatori diretti e di piccoli produttori, non -ché decine di piccole aziende industriali inte-ressate all ' estrazione dell 'essenza .

La stragrande maggioranza della produ-zione resta però nella mani della grande pro-prietà terriera . Tutta l 'agricoltura del settor eè condizionata dalla presenza della rendit aparassitaria degli agrari e delle forze piùconservatrici, che hanno imposto in passat oe impongono tuttora la loro egemonia, il lorodominio assoluto sull ' economia del berga-motto e su tutta l'agricoltura, e che si ostina-no a mantenere rapporti feudali di sfrutta -mento dei lavoratori agricoli e soprattutt odei contadini. Problemi, questi, che nel su ointervento l 'onorevole Antoniozzi non ha vo-lutamente affrontato .

Noi dobbiamo dunque denunziare la per-manenza nelle campagne di un determinatotipo di rapporti e la persistenza di situazion iveramente abnormi, di tipo coloniale, colle-gati con il totale assenteismo dei proprietar inei confronti delle necessarie trasformazion inel settore e di un rinnovamento coltural ecapace di consentire al bergamotto di compe-tere sui mercati e di corrispondere alle esi-genze nuove dell ' economia .

In effetti la proprietà fondiaria continuain quella zona a badare soltanto a rastrel-lare tutta la ricchezza proveniente dal ber-gamotto, senza preoccuparsi degli interess idella collettività e dello sviluppo della pro-duzione .

Come se ciò non bastasse, si viene oggi ariproporre, con il presente disegno di legge ,uno strumento che in passato ha notevolment econtribuito a rendere più grave la situazioneeconomica della provincia di Reggio Cala-bria e in particolare delle zone interessat ealla produzione del bergamotto . Il dominio d iclasse degli agrari, ha impedito lo svilupp odel settore che avrebbe potuto avere unaespansione produttiva e un ruolo propulsor edi tutta l ' economia, soprattutto in una pro-vincia in cui gli indici di degradazione eco-nomica e sociale sono particolarmente impres-sionanti . Invece, si tratta di un settore in cuivi è un' egemonia di forze agrarie tra le piùretrive, che hanno determinato la crisi del set-tore stesso e di tutta l 'economia agricola della

provincia di Reggio Calabria. Tali forze han -no rappresentato anche momenti di aggrega-zione reazionaria ai danni delle stesse istitu-zioni democratiche .

Non siamo d'accordo con coloro che, cer-cando adesso di tergiversare, sostengono ch equella di Reggio Calabria sia una popolazion eeversiva: sono state proprio quelle forze agra -rie a strumentalizzare il malcontento deri-vante dalla situazione di emarginazione e su-bordinazione delle masse dei coltivatori di-retti, dei contadini e dei piccoli proprietari ,nonché dei ceti popolari .

Tali forze agrarie hanno infatti assuntoun ruolo rilevante nel tentativo di attacc oalle istituzioni democratiche, nel corso deidrammatici fatti che hanno caratterizzato l avita di Reggio Calabria e della sua provin-cia, negli anni 1970-1971 . Di qui scaturisce l avolontà di quelle forze che hanno animato l arivolta contro le istituzioni, volontà che ten-deva appunto a mantenere questo tipo d isfruttamento, vergognoso nei confronti de icontadini e dei lavoratori e della stessa città .

Basti vedere, signor Presidente, onorevol esottosegretario, il tipo di rapporto colonicoesistente, che veramente suona offesa ad ogn iprincipio di civiltà, di giustizia e di democra-zia : i contadini, essendo stati in questo set-tore gli artefici e i realizzatori della ricchezza ,in quanto sono stati loro a trasformare la ter-ra, ad impiantare i bergamotteti ed a impie-gare capitali, si trovano ora subordinati all escelte della rendita ed esclusi da ogni ade-guata partecipazione alla distribuzione de iredditi . Ella, onorevole rappresentante de lGoverno, deve sapere che questi lavorator ipercepiscono soltanto il 28 per cento dei pro -dotti degli alberi, dopo avere realizzato i ltutto con il lavoro proprio e delle rispettiv efamiglie . Di questa crisi non hanno parlato n él 'onorevole Antoniozzi, né l 'onorevole Ligor i(e ciò non è dovuto a mancanza di cono-scenza del problema da parte loro) . Solo i l28 per cento, attraverso dure lotte, sostenutenel 1964 e 1965, si sono strappati solo ott opunti di aumento, perché i coloni in prece-denza avevano diritto soltanto al 20 per cen-to dei prodotti, mentre 1 '80 per cento di ess icompeteva alla rendita fondiaria e parassi-taria. Ancora oggi a queste forze, alle forz edella grande proprietà terriera va il 72 pe rcento : questa è già una dimostrazione di ch iha interesse, in questo momento, a far risor-gere il consorzio del bergamotto, e diremo i nseguito secondo quali criteri esso è stato ge-stito nel passato e quali ruolo ha svolto .

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La percentuale incassata dagli agrari sfrut-tando i contadini viene poi investita nell aspeculazione edilizia per la creazione di un acittà che deve servire a quelle forze che vor-rebbero certamente colpire le nostre istituzion idemocratiche . Nessuna parte di tale rendit aviene utilizzata a fini di investimento da par -te dei proprietari terrieri ; nessun migliora -mento culturale o agrario viene da loro rea-lizzato .

Vi è quindi un totale assenteismo. Oggi ve-diamo che, da parte di certe forze della de-mocrazia cristiana, che pur sanno che le cos estanno in questo modo, si cerca di difender eancora questo tipo di assetto, questa conce-zione ormai superata . Si tratta di forze chehanno gravi responsabilità nella situazione d idegradazione, di abbandono e di arretratezz adella Calabria e del Mezzogiorno . Sono stati ,infatti, questi rapporti che hanno creato l acrisi, impedendo lo sviluppo del settore ; sonostate queste strutture agrarie arcaiche, unita-mente alla speculazione commerciale, che han -no determinato l'attuale situazione ; sono gl istessi baroni della terra che diventano poi gl iesportatori dell'essenza del bergamotto o de lgelsomino (anche quest'ultimo settore è incrisi) .

Oggi queste stesse forze si battono per ave-re di nuovo uno strumento corporativo, com el ' avevano ieri, e in seno al quale i contadin inon erano rappresentati e quindi non pren-devano parte alle decisioni . Tali forze voglio-no che si mantenga questo tipo di rapportonon solo per difendere la rendita fondiari ao la speculazione, ma anche per impedire u nmutamento dell'articolazione sociale dell astessa città di Reggio Calabria . In questi gior-ni, infatti, dalla stessa fonte fascista viene l aopposizione alla realizzazione di piccole ini-ziative industriali . Sono stati portati a prete-sto i problemi dell 'ecologia per svolgere que-sta azione di opposizione, volta in effetti a lmantenimento di questi arcaici rapporti nell ecampagne, dal cui mutamento si paventa ch epossa crearsi un 'unità di azione tra operai econtadini valida a mettere in discussione i lvecchio dominio dei grossi proprietari terrieri .

Il consorzio del bergamotto è sorto ne l1936 sulla base di una legge fascista che h arafforzato il potere della rendita parassitaria .Questo consorzio ha svolto un'azione di rapi-na, difendendo nel contempo gli interessi de -gli agrari che hanno utilizzato e gestito i lconsorzio stesso per difendere interessi d iclasse. Il consorzio, dopo la sentenza dell aCorte costituzionale, ha ulteriormente consen-tito alle forze padronali di ridurre i redditi

dei contadini . Si può ben dire, infatti, che adessere colpiti dalla crisi in questo momentonon sono i grossi agrari, bensì i coloni, i col-tivatori diretti, i braccianti, e le donne lavo-ratrici che sono rimaste prive dei loro mariti ,costretti ad emigrare .

La crisi attuale, mentre colpisce in mododiretto queste categorie sociali, si ripercuot epoi negativamente su tutta l ' economia, giac-ché l 'agricoltura rappresenta la principalefonte economica della nostra provincia . Noisappiamo come il consorzio per l ' ammassodell 'essenza del bergamotto abbia sempre rap-presentato e rappresenti tuttora uno strumen-to corporativo, uno strumento di classe al ser-vizio delle forze agrarie, com'è dimostrato da lricorso nel passato, al sistema del voto pluri-mo per l ' elezione del consiglio di amministra-zione, nel quale i coloni e i piccoli proprietar isono stati esclusi da ogni partecipazione . In-fatti i presidenti che si sono susseguiti alla di-rezione del Consorzio sono stati sempre i pi ùgrossi agrari, i baroni della terra .

Alcuni vengono a dire che bisogna rico-stituire il consorzio del bergamotto . Ma, ono-revole Antoniozzi, il consorzio del bergamott oesiste. Anche se c ' è stata la sentenza dell aCorte costituzionale del 1962, in questi ann iil consorzio ha operato volontariamente, per òè stato incapace di assolvere ad una funzion edi coordinamento, ad una funzione che potess eimpedire la sofisticazione del prodotto . Anzispesso abbiamo visto alcune delle forze ch epartecipavano al consorzio mettersi in con-correnza o con gli speculatori o tra loro stess eper portare avanti un ' azione speculativa a idanni dell ' economia . Il consorzio cioè non h aassolto alla funzione di strumento di promo-zione del settore, di organizzazione della pro-duzione, di difesa del prodotto ed è stato in-vece di concreto sostegno delle forze nemich edell 'agricoltura e del suo sviluppo ; ha emar-ginato le forze reali, le forze che veramentehanno lavorato e lavorano in agricoltura . (In-terruzione del deputato Antoniozzi) . Onore-vole Antoniozzi, ella sa che i piccoli coltiva -tori non hanno mai partecipato al consorzioe sono stati sempre subordinati ai grossiagrari che lei, sostenendo questa posizione ,vuole ancora ulteriormente difendere .

Dunque il consorzio ha dimostrato la su atotale incapacità a portare avanti una politic adiversa, soprattutto una politica di calmie-ramento e di garantire prezzi adeguati . Inpratica ha esercitato una, concorrenza tesa al -l'aumento dei prezzi, finendo così per aiutarequelle stesse forze che a un certo punto han-

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no messo in discussione la genuinità stess adel bergamotto e lasciando la possibilità a ldilagare della. speculazione e della sofistica-zione. La sofisticazione in questi anni haraggiunto indici spaventosi, tali da met-tere in crisi il settore del bergamotto ; l 'azio-ne dei sofisticatori, unitamente a quella de-gli stessi agrari, ha inferto il colpo de-cisivo .

Riteniamo che quanto è avvenuto nel 1966e nel 1967, in cui si è registrata una produ-zione invenduta di oltre 100 mila quintal idi essenza, sia dovuto soprattutto a quest otipo di politica che il consorzio ha portat oavanti . Il consorzio, come abbiamo detto, èstato strumento delle forze agrarie e delle for-ze della speculazione .

La situazione sopra descritta ha contribuitoalla cacciata dei contadini dalle campagn e- purtroppo ancora oggi ci accorgiamo che èpresente la volontà di eliminare, anche forza-tamente, i contadini, soprattutto i coloni dall ecampagne - così che molte zone in quest ianni sono state abbandonate .

Se siamo tutti convinti che vi è questacrisi è evidente che non basta presentare u nprovvedimento volto semplicemente a disci-plinare l 'ammasso dell 'essenza. e a conceder euna certa somma al consorzio per pagare de-biti che sono stati contratti dai dirigenti de lconsorzio e quindi dagli stessi agrari, ma sononecessarie misure organiche che incidano sul -la struttura del settore, misure che lo proiet-tino in avanti . Altrimenti, anche con il prov-vedimento in esame non si risolverà nulla ,ma anzi si aggraverà la situazione dei piccol iproduttori, dei contadini .

Occorre innanzitutto mutare i ra .pport inelle campagne, individuando le forze pro-duttive, che possono dare impulso e slanci oal settore . Si deve realizzare una program-mazione democratica . I colleghi della demo-crazia cristia.na e del partito socialdemocra-tico si sono ben guardati dal porre il pro-blema centrale, che è quello della liquida-zione del consorzio - e che costituisce un pun-to fondamentale della nostra battaglia - qual estrumento di potere economico e politico dell eforze conservatrici e reazionarie . Inoltre com esi può mantenere il rapporto del 28 per cent oa favore dei coloni e del 72 per cento a favoredei .grossi agrari ? Non si può affrontare i lproblema limitandosi ad erogare un miliard oe mezzo, senza affrontare questo problem acentrale che è la questione del reddito de icontadini e l 'avanzata democratica nelle cam-pagne .

ANGRISANI, Sottosegretario di Stato pe rl'agricoltura e le foreste . Questo è un altroa.rgomento .

TRIPODI GIROLAMO . È un argoment ocollegato, perché non riteniamo che la que-stione possa essere risolta soltanto con un aelargizione o disciplinando la commercializ-zazione dell ' essenza senza incidere nelle strut-ture agrarie . Il problema della commercia-lizzazione è collegato con quello di un nuo-vo rapporto tra la programmazione del set-tore collegata al rinnovamento profondo del -l ' agricoltura e la collocazione di questo pre-zioso prodotto .

È in questi termini che riteniamo possaessere affrontato anche il problema dell ' am-masso del bergamotto, per sconfiggere quell eforze che hanno notevolmente contribuito a daggravare la situazione della qualità stessa del -l 'essenza : ma l 'ammasso inteso come difes adella genuinità e del calmiera.mento del pro-dotto. Il problema dell ' ammasso dev ' essereperò distinto da quello dell 'attività dell ' attualeconsorzio, che nel passato ha svolto un ruol onegativo e ha contribuito alla crisi del settore .Occorre attuare il passaggio di queste sue fun-zioni alla regione, con la costituzione di u nnuovo ente che abbia un ruolo davvero demo-cratico e gestisca in modo diverso la produ-zione del bergamotto . Attraverso tale ente, l aregione potrà gestire l 'ammasso dell 'essenz adel bergamotto, commercializzare all ' internoe all ' estero l 'essenza stessa, gestire gli im-pianti di trasformazione attualmente in pro-prietà del consorzio, predisporre programm idi organizzazione produttiva e commercial edel settore, definire e realizzare piani di svi-luppo agricolo del settore, far eseguire stud ie ricerche e prendere iniziative atte a tutelaree migliorare la coltivazione del bergamotto ela produzione e il commercio dell ' essenza; sol-lecitare lo sviluppo dell 'organizzazione dell ecooperative di coltivatori diretti e coloni perla difesa e il miglioramento del reddito conta-dino; intervenire per sollecitare e aiutare ini-ziative industriali singole e associate nel set-tore .

Un siffatto ente dovrebbe poter assolvere aquesto compito, ed io credo che, quando v'èla volontà politica, poca importanza abbia i lfatto che dal 1969 il problema non sia stat oaffrontato. Certo che nel 1969, quando non eraancora stato realizzato l 'ordinamento regio-nale, il problema si poneva in modo divers oe diversamente doveva essere affrontato . Oggiriteniamo che le regioni abbiano tutte le cart ein regola per poter risolvere il problema in

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questione, fornendo un effettivo aiuto per i lsuperamento dell 'attuale crisi . Riteniamo intal modo che possa essere sviluppato l ' associa-zionismo e salvaguardata la presenza dei con-tadini sulla terra ; che possa essere aiutat al ' iniziativa dei piccoli produttori, combattut ala rendita parassitaria e la politica di rapinaportata finora avanti in tutta la provincia d iReggio Calabria e nel Mezzogiorno . Crediamoche debba esservi uno strumento verament edemocratico : negli organi di gestione del-l ' ente deve essere assicurata la prevalente pre-senza dei contadini, dei rappresentanti dell aregione Calabria, nonché delle organizzazion idei contadini e coltivatori diretti .

Pur indicando, dunque, quale deve esser ela via da seguire, riteniamo che il problem ain oggetto debba essere affrontato dalla re-gione . Da parte nostra, siamo disponibili perfare questo tipo di discorso : lo abbiamo svoltoin Commissione ed è stato anche ribadito nel -l'ordine del giorno votato dalla Commissioneagricoltura del Senato, nel punto in cui i ldocumento sollecita il Governo a prenderemisure concrete per superare l 'ormai sorpas-sato consorzio del bergamotto .

Se vogliamo che il problema sia risolto, i tGoverno deve assumersi determinate responsa-bilità. In caso contrario, queste ultime rica-dranno sulle forze che vogliono mantenerel 'attuale situazione, ai danni delle forze vera -mente produttive, delle forze democratiche .

I compagni socialisti ricorderanno com enegli anni passati sia stata combattuta un agrande battaglia unitaria attorno a questi pro-blemi, e siano stati indicati i responsabil idella politica che hanno condotto alla crisi .Credo che non sia possibile oggi accettare ,da parte socialista, ciò che determinate forze ,che hanno tutto l'interesse che sia mantenut al'attuale situazione, spingono ad accettare, d irimettere così in piedi il consorzio del berga-motto . Ci batteremo per modificare la situa-zione cui faccio riferimento e perché le vereforze produttive, le forze sociali che hann ocontribuito alla creazione della produzione i nesame, possano divenire elemento di rinnova -mento del settore e dell 'agricoltura .

Noi, che già nel 1969 assumemmo un cert oatteggiamento, votando contro il provvedi -mento che è stato ricordato, ed individuandoquelle cause che oggi abbiamo ancora unavolta sottolineato, riteniamo che in questo mo-mento, più che mai, occorra risolvere il pro-blema nella sua generalità . Diversamente ,tutto si ridurrà a concedere 1 .500 milioni agl iagrari, e non certo a risolvere la crisi esisten-te. È problema sul quale deve riflettere tutto

il Parlamento prima di adottare un provvedi-mento del genere di quello proposto . Oggi ch esi parla di un nuovo indirizzo politico nei con -fronti dell ' agricoltura e del Mezzogiorno, nonsi può tornare a proporre una politica vecchiapropria del Governo di centro-destra .

Siamo d'accordo con la proposta avanzat adall ' onorevole Valori, di riunire il « Comitatodei nove » per esaminare le modifiche da ap-portare al testo legislativo per dare un orien-tamento nuovo al settore, al ruolo che lo stes-so deve svolgere, affidando alla regione le com-petenze che alla stessa spettano . In questomodo sarà possibile contribuire ad avviare asoluzione questo problema, che è di rilevant eimportanza per tutta l'economia calabrese eitaliana . Diversamente, fra poco ci troveremodi fronte ad una situazione ancora più grave ,causata dalla volontà di ostacolare ogni av-vio di rinnovamento dell 'agricoltura meridio-nale e che toglie ogni possibilità di superarela crisi che travaglia le nostre campagne . (Ap-plausi all ' estrema sinistra) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l'ono-revole Frasca . Ne ha facoltà .

FRASCA. Signor Presidente, onorevol icolleghi, onorevole sottosegretario, noi socia -listi voteremo a favore di questo disegno d ilegge, che si discute per altro congiuntamentead una proposta di legge presentata da me e d aaltri colleghi del partito socialista italiano e a danaloga proposta di legge presentata dai colle-ghi Antoniozzi e Mantella . Voteremo a favor edi questo disegno di legge perché in tal mod ointendiamo coronare tutta una battaglia ch enoi socialisti abbiamo combattuto intorno aquesto fascinoso tema del bergamotto, nel cor-so della precedente legislatura, in questa sede ,al Senato e soprattutto nella regione calabrese .

Questa del bergamotto, signor Presidente ,stava per divenire, anzi ritengo che sia dive-nuta una vexata quaestio, perché del berga-motto il Parlamento si è già interessato in al -tre legislature, ed esattamente nella terza enella quarta, senza pervenire ad un risultat oconcreto . Il Parlamento si è interessato dell 'ar-gomento del bergamotto anche nel corso dell aquinta legislatura, e riuscimmo a varare i lprovvedimento di legge ; sennonché – come hogià avuto occasione di ricordare – in una dell eultime sedute della Camera dei deputati, esat-tamente nella seduta del 3 dicembre 1971 – ela seduta anche allora era presieduta propri oda lei, signor Presidente – per una strana pro-cedura che era stata adottata al Senato dellaRepubblica, ciò che era già una legge, po-

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tremmo dire, approvata dai due rami del Par -lamento, venne degradata, con la scusa di ap-portarvi alcune modifiche sul piano tecnico,a disegno di legge e quindi rispedita qui allaCamera dei deputati, dove è rimasta in gia-cenza per il sopraggiungere dell'anticipat oscioglimento delle Camere . Così che io, com-mentando lo sviluppo della vicenda del prov-vedimento sul bergamotto nel corso di tutt ol ' arco della quinta legislatura, dinanzi ai mie ielettori calabresi potevo affermare, senza tem adi essere smentito, che in tre anni gli inte-ressi di pochi speculatori erano riusciti a pre-valere sul Parlamento, sul Governo e sulleesigenze dei bergamottocultori .

Giova qui ricordare che sul disegno d ilegge, presentato dal Governo di centro-sini-stra di allora, noi del gruppo del partito so-cialista italiano, pur facendo parte della mag-gioranza parlamentare, ci astenemmo ; e c iastenemmo dopo aver condotto anche una co-raggiosa battaglia che venne coronata dall'ap-provazione di alcuni nostri emendamenti ch emodificarono la stesura del disegno di leggeproposta dal Governo . E tuttavia rimanemmoinsodisfatti per il fatto che non erano state ac-cettate due grosse questioni di principio .

La prima questione di principio era rap-presentata dal fatto che il disegno di legg enon prevedeva la scissione fra la vecchia ela nuova gestione (cosa che per noi dovevaessere fatta), essendo stata discussa la prece -dente gestione del consorzio, facoltativo e no nobbligatorio. L'altra questione di principioera rappresentata dal fatto che non si volevaintrodurre il principio del voto pro capite ,anche se riconoscevamo allora, come ricono-sciamo tuttora, che si erano compiuti dei pass iin avanti, dal momento che da circa 40 vot idi cui poteva disporre un singolo produttore s ipassava a 4 voti .

Volevamo però – sia pure con queste nostreriserve – l 'approvazione del disegno di leg-ge, per cui noi socialisti, come dicevo, ciastenemmo dalla votazione, nonostante i lprovvedimento fosse presentato da un Go-verno che aveva avuto la nostra fiducia . Mail disegno di legge, che dopo il voto dell aCamera aveva ottenuto anche quello del Se -nato, come precisavo, non ebbe fortuna e ri-mase a giacere negli archivi della Cameradei deputati, nonostante quanto ebbi a dir enella già citata seduta del 3 dicembre 1971 ,quando fui richiamato dal Presidente di tur-no, che era proprio il Presidente di questaseduta. Proprio a causa dell'iter che avevaavuto il provvedimento e per il fatto, soprat-tutto, che sulle esigenze dei piccoli produt -

tori fossero prevalsi gli interessi degli spe-culatori, all ' inizio di questa legislatura no isocialisti facemmo nostro il provvedimento ,che pure era stato approvato con la nostr aastensione nella precedente legislatura, e l opresentammo al Parlamento con l ' invito adapprovarlo, facendo riferimento anche all'ar-ticolo 107 del regolamento della Camera de ideputati .

Alla proposta presentata dal gruppo so-cialista fece seguito un disegno di legge de lGoverno, e la discussione ebbe inizio al Se -nato della Repubblica . In quella sede, edesattamente in Commissione agricoltura, i ldisegno di legge venne approvato con l'asten-sione dei senatori del gruppo socialista e de lgruppo comunista . Presso la Commission eagricoltura della Camera dei deputati sareb- _be stato magari opportuno adottare la stess aprocedura e pervenire ad un identico voto ;ci trovammo invece di fronte ad una richie-sta dei colleghi del partito comunista i quali ,nell ' intento di ottenere un miglioramento de ldisegno di legge, ne chiesero la rimession eall ' Assemblea. Di qui la perdita di altri mesi ,di qui il rischio che anche la presente annat aagraria passi senza che si riesca ad adottar ei provvedimenti necessari per affrontare unacrisi che diventa sempre più drammatica ,e che colpisce soprattutto i piccoli e med iproduttori, i mezzadri ed i coloni .

Come dicevo all ' inizio, noi desideriamoche il disegno di legge venga approvato . Com-prendiamo anche le ragioni dei colleghi co-munisti : siamo un partito regionalista, evorremmo anche noi demandare alle regioneCalabria tutta questa materia così complessa ,che rispecchia interessi notevolmente contra-stanti; non vogliamo però correre il rischiodi far passare altro tempo, e magari ancoraun anno, senza che si raggiungano risultat iconcreti, seppure parziali . È appunto all aconcretezza dei risultati che noi socialisti in-tendiamo dedicare tutto il nostro impegno etutta la nostra attenzione . Per questo motiv oin Commissione agricoltura avevamo prega-to i colleghi ,del gruppo comunista di assu-mere il medesimo atteggiamento tenuto alSenato dai loro colleghi di partito . Questasera abbiamo ascoltato anche degli ammoni -menti : soprattutto voi socialisti, si è detto ,dovete cercare di non confondere i vostri vot icon quelli della destra, che si accinge a vo-tare a favore del provvedimento. Ci consen-tano però, i colleghi del gruppo comunista ,di far loro rilevare che non vorremmo che ,per il fatto che esiste un centro-sinistra e chei socialisti sono al Governo, i comunisti, an-

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ziché astenersi come hanno fatto quando c 'eraun Governo di centro-destra, quello dell 'ono-revole Andreotti, arrivassero addirittura avotare contro . Noi, ripeto, riteniamo valid ealcune delle loro osservazioni .

BARDELLI . Ma noi al Senato abbiamovotato contro .

FRASCA. No, voi vi siete astenuti ; eccoil testo del verbale da cui risulta quanto dico :« Infine, con l'astensione dei senatori del PC Ie del PSI, la Commissione approva il dise-gno di legge » . Anche noi ci siamo allor aastenuti, e ho detto che l'avevamo fatto an-che durante la precedente legislatura, pu rfacendo parte del Governo . Se ora voterem oa favore di questo disegno di legge è perch écon il nostro comportamento vogliamo sotto-lineare - è questa l'importante questione d iprincipio che vogliamo porre - che è assurd oche in quindici anni il Parlamento italianonon sia riuscito a disciplinare la materia de lbergamotto, mentre la crisi del settore incal-za sempre di più, e mentre tale crisi colpisc euna regione spaventosamente arretrata da lpunto di vista economico e sociale, quale ap-punto la Calabria .

Ed ecco perché noi siamo favorevoli a que-sto provvedimento : noi riteniamo che la di-sciplina nell 'ammasso dell 'essenza sia lo stru-mento più valido per risolvere la crisi che d aanni ha investito il settore del bergamotto ,con grave danno soprattutto per l 'economiadella provincia di Reggio Calabria, ove ess oviene coltivato . Ci riserviamo ovviamente d iriesaminare, d ' intesa con il Governo e con l aregione Calabria, tutto il problema, in mod oda poter suggerire provvedimenti che sian opiù rispondenti ai tempi nuovi e, soprattutto ,alla dinamica della nostra economia agricola .

Da questo punto di vista, il gruppo socia -lista della Camera fa suo l 'ordine del giornopresentato dal senatore Rossi Doria a seguit odel dibattito che si è svolto su questo proble-ma al Senato, ed approvato all 'unanimitàdalla Commissione agricoltura dell 'altro ramodel Parlamento, ordine del giorno con il qual esi raccomanda al Governo ed alla regione cala-brese di accertare in modo definitivo l'entit àcomplessiva dei debiti contratti dal consorzio ,in modo da prospettare la loro totale liquida-zione; di predisporre un programma per l osmaltimento del prodotto invenduto ed in par -te deteriorato, tale da non arrecare danni al -l ' economia del settore ; di fare seguire un esau-riente studio delle prospettive del mercato de lbergamotto, tale da consentire l ' impostazione

di un razionale piano di riorganizzazione de lsettore su basi competitive ; di mettere all ostudio una organizzazione di mercato divers adall 'attuale sorpassata forma del consorzioobbligatorio .

Questo ordine del giorno che - come h odetto - è stato approvato all ' unanimità dall aCommissione agricoltura del Senato, noi l ofacciamo nostro, invitando il Governo a te-nerlo nella dovuta considerazione, ed intanto ,nella piena consapevolezza di servire gli inte-ressi della parte più umile della gente ch econtribuisce alla coltura di questo pregiat oprodotto unico al mondo, ed in crisi per leragioni sulle quali abbiamo discusso per tant ianni - e sulle quali non torno per non tediar eulteriormente i colleghi - preannunciamo i lnostro voto favorevole a questo disegno d ilegge, che ci auguriamo sia sollecitamente ap-provato .

PRESIDENTE . Non essendovi altri iscrittia parlare, dichiaro chiusa la discussione sullelinee generali .

Ha facoltà di replicare il relatore, onore-vole Gerolimetto .

GEROLIMETTO, Delatore . Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, non mi resta checonfermare l ' opinione già espressa dai colle-ghi appartenenti a quei gruppi che in Com-missione hanno votato a favore del prov-vedimento, e riba.dire che lo scopo della co-stituzione del consorzio obbligatorio per ilbergamotto è quello di difendere la massa d ipiccoli produttori che altrimenti sarebber opraticamente alla mercé del monopolio dell adomanda, che viene esercitato esclusivament eda alcuni grossi speculatori . Stante la situa-zione di mercato, e la fluttuazione dei prezz iche può essere determinata dalla stessa do-manda, ciò verrebbe a colpire in maniera in-cisiva (negativa agli effetti del reddito, e dell asopravvivenza, quindi, della coltivazione delbergamotto) quella coltivazione che è unica ,quasi, al mondo .

dunque estremamente opportuno colmar eil vuoto creato dalla nota sentenza della Cort ecostituzionale, ed approvare il disegno di leggen. 1365, che - e ribadisco quanto ho già dettonella relazione - ritengo sodisfacente, tale d adeterminare in questo settore dell 'agricoltur aitaliana, e calabrese in particolare, benefich econseguenze.

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicar el ' onorevole sottosegretario di Stato per l 'agri-coltura e le foreste .

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ANGRISANI, Sottosegretario di Stato perl 'agricoltura e le foreste . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, il disegno di legge che det-ta le norme sul consorzio e sull'ammasso ob-bligatorio dell ' essenza di bergamotto, nell asua stesura originaria torna oggi alla Camera ,dopo che la stessa, sin dal 4 dicembre 1969 ,lo aveva approvato senza opposizione alcuna ,a seguito di un minuzioso esame effettuato ne lcorso di ben 22 sedute, in cui si articolò un aindagine conoscitiva condotta a larghissim oraggio, mediante incontri tenutisi a Roma coni rappresentanti di tutte le forze sindacali edeconomiche interessate al settore .

Il Senato della Repubblica, senza alcun aopposizione, lo approvò a sua volta il 17 no-vembre 1971, solo apportandovi in sede dicoordinamento alcune modifiche che la Ca-mera non fu in condizioni di recepire per i lsuo anticipato scioglimento .

Con la procedura di urgenza prevista da lnuovo regolamento, il disegno di legge d icui trattasi, riproposto dal Governo, è statodi nuovo approvato dal Senato, ed ora vien equi ripresentato in aula, non essendo stat opossibile ottenerne l 'approvazione in Com-missione in 'sede legislativa . Ciò in quant oil gruppo comunista ha subordinato la suaadesione all ' accettazione di un emendament oin virtù del quale, ferme restando tutte l ealtre norme, l 'amministrazione del consorzi odovrebbe essere sottoposta al controllo dell aregione anziché a quella del Ministero del -l 'agricoltura, emendamento, per altro contr oil quale si sono pronunciati tutti gli altr igruppi .

A tale riguardo occorre premettere innan-zitutto che, in sede di discussione del dise-gno di legge al Senato, il gruppo comunist aaveva avanzato analoga richiesta, limitandol aperò alla sola inclusione di un rappresentant edella regione nel consiglio di amministrazion edel consorzio, richiesta che venne da tutti ac-colta e quindi inserita nel testo trasmesso all aCamera .

Di ben diversa portata appare, invece, l anuova richiesta, da un duplice punto di vi -sta, costituzionale e funzionale . In primo luo-go, infatti, non sembra costituzionalment ecorretto sottoporre al controllo di una region euna materia che riguarda tutto il territori onazionale, in quanto l 'ammasso obbligatorioche si intende istituire non ha per oggetto i lfrutto (il bergamotto), la cui produzione èquasi tutta concentrata nella regione calabra ,bensì l ' essenza che da esso si ricava e ch epuò essere estratta in un qualsiasi stabili -mento del territorio nazionale .

In secondo luogo, qualsiasi modifica al te-sto del disegno di legge in esame comporte-rebbe il rinvio dello stesso al Senato, dove po-trebbe riaprirsi una discussione che, ormai .per il lunghissimo iter già percorso, non chie-de che di essere chiusa . Anche perché, es-sendo tutti d 'accordo fino a questo momentoalmeno sulla sostanza delle norme che si in -tende emanare, un ulteriore ritardo avrebb eun solo pratico effetto : l 'aggravarsi di un asituazione già pericolosamente critica e l 'ul-teriore continuo, lento, inesorabile depaupe-ramento delle provvidenze di carattere eco-nomico che il disegno di legge contempla, so-prattutto tenendo conto che già un terzo dell asomma che si intende erogare è stato nel frat-tempo assorbito dal progressivo aumento de -gli interessi che, al ritmo di mezzo milion eal giorno, si vanno accumulando sul sospesoverso le banche per l 'essenza rimasta inven-duta .

Nonostante il fatto che, in tutti gli stad iin cui si sono svolte le discussioni, nessun oabbia mai sollevato obiezioni sulla opportu-nità del ripristino delle norme sull'ammass oobbligatorio dell ' essenza (che rappresenta i lpunto cardine del provvedimento), dubbi eperplessità vengono ugualmente adombrati ,sotto la spinta, sempre più penetrante, de isettori che speculano a danno dei piccoli pro-duttori che con questo disegno di legge si vuo idifendere in quanto più vulnerabili .

Ebbene, nel momento in cui la Camera èchiamata a pronunciare la sua parola defini-tiva su questo tormentato provvedimento è i lcaso di chiarire una volta per tutte, ove ancor aoccorra, due punti, e cioè : 1) che nessunaturbativa può arrecare la nuova disciplina a lsettore produttivo delle essenze ; ciò in quanto ,non è praticamente ipotizzabile un monopoli odel consorzio nella fase della lavorazione de ifrutti, sia perché lo stesso non dispone affatt odelle attrezzature per farlo, sia perché – è ben ericordarlo – l'ammasso riguarda l'essenza enon i frutti . Per cui, ogni produttore di ber-gamotto potrà liberamente continuare a fa restrarre la sua essenza dallo stabilimento in-dustriale ritenuto più idoneo e più conve-niente . 2) Parimenti, nessuna turbativa pu òarrecare la nuova disciplina al settore com-merciale, perché il consorzio – onerosità a par -te – non ha alcun pratico interesse a sostituir -si ad una secolare organizzazione, tanto feli-cemente operante . Lo dimostra non solo l atrentennale esperienza fatta nel passato, m aanche quella recentissima, effettuata in sede d iammasso volontario, nella quale il settore com-

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merciale ha trovato il . consorzio sempre prontoa fornire tutta l'essenza richiesta .

D'altra parte, l'interesse del consorzio èrivolto verso una sola direzione : quella delladifesa della genuinità dell ' essenza esportatae della stabilità del suo prezzo di vendita. Pertutte queste ragioni, ritengo di poter solleci-tare, a nome del Governo, l'approvazione d iquesto disegno di legge .

PRESIDENTE. Il seguito del dibattito èrinviato ad altra seduta .

Autorizzazioni di relazione orale .

PRESIDENTE. Comunico che la Commis-sione speciale in materia di locazioni, nell aseduta odierna, in sede referente, ha delibe-rato di chiedere l 'autorizzazione a riferir eoralmente all'Assemblea sul seguente disegnodi legge :

« Conversione in legge del decreto-legg e24 luglio 1973, n . 426, concernente provvedi -menti urgenti sulla proroga dei contratti d ilocazione e di sublocazione degli immobil iurbani » (2294) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Il disegno di legge sarà iscritto all'ordin edel giorno della seduta di domani .

La XII Commissione (Industria), nella se-duta odierna, in sede referente, ha deliberatodi chiedere l'autorizzazione a riferire oral-mente all 'Assemblea sui seguenti disegni d ilegge :

« Conversione in legge del decreto-legge24 luglio 1973, n . 427, concernente la disci-plina dei prezzi di beni di largo consumo »(2295) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

« Conversione in legge del decreto-legge24 luglio 1973, n . 428, concernente norme perl'adeguamento dei servizi del Ministero de lbilancio e della programmazione economica ,del Comitato interministeriale dei prezzi e de icomitati provinciali dei prezzi » (2296) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Anche questi disegni di legge sarann oiscritti all'ordine del giorno della seduta d idomani .

Modificazione nella costituzion edi una Commissione .

PRESIDENTE. Comunico che nella riunio-ne di oggi, la IV Commissione (Giustizia) h aproceduto alla elezione di un vicepresidente edi un segretario .

Sono risultati eletti : vicepresidente, il de-putato Castelli ; segretario, il deputato Ste-fanelli .

Approvazioni in Commissione .

PRESIDENTE. Nelle riunioni di oggi dell eCommissioni, in sede legislativa, sono stat iapprovati i seguenti progetti di legge :

dalla 11 Commissione (Interni) :

« Disposizioni per la nomina dei compo-nenti delle commissioni e dei comitati ope-ranti nel settore dello spettacolo » (1628), conmodificazioni;

« Abrogazione dell'articolo 4-bis della legg e22 dicembre 1956, n . 1452, riguardante l'ac-quisto delle armi Flobert e relative munizio-ni, delle armi ad aria compressa e delle mu-nizioni da caccia » (2117) ;

dalla IX Commissione (Lavori pubblici) :

Senatori SAMMARTINO ed altri : « Concessio-ne di contributi per opere ospedaliere » (ap-provato dalla VIII Commissione del Senato )(1447), con modificazioni .

Annunzio di interrogazioni.

ARIVIANI . Segretario, legge le interroga-zioni pervenute alla Presidenza .

Ordine del giorn odella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno della seduta di domani .

Giovedì 26 luglio 1973, alle 10,30 :

1 . — Discussione dei disegni di legge:

Conversione in legge del decreto-legg e24 luglio 1973, n . 428, concernente norme pe rl ' adeguamento dei servizi del Ministero de lbilancio e della programmazione economica,

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Alti Parlamentari

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Camera dei Deputati

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del Comitato interministeriale dei prezzi e de iComitati provinciali dei prezzi (2296) ;

— Relatore: Girardin ;

Conversione in legge del decreto-legge24 luglio 1973, n . 427, concernente la disci-plina dei prezzi di beni di largo consumo(2295) ;

— Relatore : Erminero .

2. — Discussione del disegno e della pro -posta di legge:

Conversione in legge del decreto-legge24 luglio 1973, n . 426, concernente provvedi -menti urgenti sulla proroga dei contratti d ilocazione e di sublocazione degli immobil iurbani (2294) ;

SPAGNOLI ed altri : Blocco dei canoni e de idei contratti di locazione e di sublocazione d iimmobili urbani fino al 31 dicembre 1974(2269) ;

— Relatore: Revelli .

3. — Votazione a scrutinio segreto dei di -segni di legge :

Ratifica ed esecuzione della convenzion efra il Governo della Repubblica italiana. edil governo del Regno Unito di Gran Bretagnaed Irlanda . del Nord sulla sicurezza sociale ,conclusa a Londra il 28 aprile 1969 (appro-vato dal Senato) (1379) ;

Ratifica ed esecuzione dell ' accordo fr al 'Italia e Malta per la cooperazione econo-mica e la protezione degli investimenti, conscambi di note, conclusa a La Valletta il 28 lu-glio 1967 (approvato dal Senato) (1381) ;

Ratifica ed esecuzione del protocollo ag-giuntivo all ' accordo culturale tra l 'Italia e iPaesi Bassi del 5 dicembre 1951, concluso aRoma il 10 febbraio 1969 (approvato dal Se -nato) (1383) ;

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tragli Sta.ti membri delle Comunità europee re-lativo agli scambi con i Paesi e Territori d 'ol-tremare di prodotti di competenza della Co-munità europea del carbone e dell 'acciaio(CECA), firmato a Bruxelles il 14 dicembre1970 (approvato dal Senato) (1419) ;

Ratifica ed esecuzione dello scambio d inote tra l'Italia e la Iugoslavia, effettuato aRoma i .l 300 luglio 1971, relativo alla esenzion eda ogni imposizione fiscale dei materiali de-stinati alla costruzione, sistemazione e manu-tenzione dei cimiteri, ossari, cripte e sacrari

dei Caduti dei due Paesi (approvato dal Se-nato) (1754) ;

Ratifica ed esecuzione della Convenzionetra l 'Italia e il Belgio per evitare le doppi eimposizioni e per regolare talune altre que-stioni in materia di imposte sul reddito, con-clusa a Bruxelles il 19 ottobre 1970 (appro-vato dal Senato) (1896) ;

Ratifica ed esecuzione della Convenzio-ne consolare tra la Repubblica italiana e l aRepubblica Popolare di Bulgaria, conclusa aRoma il 21 febbraio 1968 (1319) ;

Ratifica ed esecuzione della Convenzioneconsolare tra la Repubblica italiana e l 'Unio-ne delle Repubbliche socialiste sovietiche conProtocollo addizionale, conclusa a Mosca i l16 maggio 1967 (1371) .

4 . — Seguito della discussione del disegn oe delle proposte di legge :

Norme sul consorzio e sull 'ammasso ob-bligatorio dell 'essenza di bergamotto (appro-vato dalla IX Commissione permanente de lSenato) (1365) ;

FRASCA ed altri : Disciplina dell 'ammassodell ' essenza di bergamotto (44) ;

ANTONIOZZI e MANTELLA : Norme sul con -sorzio e sull ' ammasso obbligatorio dell 'essen-za di bergamotto (752) ;

— Relatore : Gerolimetto .

5. — Discussione del disegno di legge :

Istituzione del Fondo di previdenza de lclero e dei ministri di culti diversi dalla re-ligione cattolica e nuova disciplina dei rela-tivi trattamenti pensionistici (778) ;

— Relatore : Monti Maurizio .

6 . — Discussione della proposta di legge :

LOSPINOSO SEVERINI ed altri : Disciplinadelle controversie individuali di lavoro e del -le controversie in materia di previdenza e d iassistenza obbligatorie (modificata dal Senato )(379-B) ;

— Relatori : Lospinoso Severini e Del Pen-nino, per la maggioranza; di Nardo, di mi-noranza .

7 . — Discussione delle proposte di legge(ai sensi dell' articolo 81, comma 4, del Re-golamento) :

MACALUSO EMANUELE ed altri : Trasfor-mazione dei contratti di mezzadria, di colo-nia ed altri in contratto di affitto (467) ;

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SALVATORE ed altri: Norme per la tra-sformazione della mezzadria, colonia parzia-ria e dei contratti atipici di concessione difondi rustici in contratti di affitto (40) ;

SALVATORE ed altri : Norme per la rifor-ma dei contratti agrari (948) ;

ALMIRANTE ed altri : Inchiesta parlamen-tare sulle « bande armate » e sulle organiz-zazioni paramilitari operanti in Italia (21) ;

Tozzi CONDIVI : Norme di applicazionedegli articoli 39 e 40 della Costituzione (243) ;

— Relatore : Ma.zzola ;

ANDERLINI ed altri: Istituzione di unaCommissione di indagine e di studio sui pro-blemi dei codici militari, del regolamento d idisciplina e sulla organizzazione della giusti -zia militare (473) ;

ANDERLINI ed altri : Norme sul commis-sario parlamentare alle forze armate (472) ;

TRIPODI ANTONINO ed altri : Istituzion edella corte d ' appello di Reggio Calabria (476) ;

RAFFAELLI ed altri : Modifiche alle nor-me relative all ' imposta sui redditi di ric-chezza mobile e all'imposta complementar eprogressiva sul reddito complessivo derivant eda lavoro dipendente e da lavoro autonom o(1126) ;

— Relatore : Pandolfi ;

e della proposta di legge costituzionale :

ALMIRANTE ed altri : Modifiche degli ar-ticoli 56 e 57 della Costituzione per l ' eletto-rato passivo degli italiani all 'estero (554) ;

— Relatore: Codacci-Pisanelli .

8. — Discussione delle proposte di legg e(ai sensi dell 'articolo 107, comma 2, del Re-golamento) :

BOFFARDI INES : Estensione dell'indennitàforestale spettante al personale del ruolo tec-nico superiore forestale a tutto il personaledelle carriere di concetto ed esecutiva dell'am-ministrazione del Corpo forestale dello Sta-to (urgenza) (118) ;

— Relatore : De Leonardis ;

BOFFARDI INES e CATTANEI : Contributoannuo dello Stato alla fondazione Nave scuo-la redenzione Garaventa con sede in Genov a(urgenza) (211) .

La seduta termina alle 19,40.

Trasformazione di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato così trasfor-mato su richiesta del presentatore : interroga-zione con risposta orale Luraschi n . 3-0142 1del 16 luglio 1973 in interrogazione con ri-sposta scritta . n . 4-06176 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Dott . MARIO BOMMEZZADRI

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . MANLIO ROSSI

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INTERROGAZIONI ANNUNZIATE

INTERROGAZION IA RISPOSTA IN COMMISSION E

DI GIESI . — Ai Ministri dei trasporti eaviazione civile e della difesa e al Ministr oper gli interventi straordinari nel Mezzogior-no e nelle zone depresse del centro-nord . —Per conoscere quali urgenti e definitivi prov-vedimenti intendano prendere per rimuover etutti gli ostacoli che si frappongono al sol -lecito completamento ed utilizzazione dellanuova pista dell 'aeroporto di Bari-Palese, ri-tardi che privano la Puglia di un aeroportotecnicamente efficiente ed adeguato alle cre-scenti esigenze economiche, sociali, commer-ciali e turistiche della Regione .

L ' interrogante chiede, altresì, di conoscer ese sia possibile – in attesa che tutte le infra-strutture siano ultimate – avviare a com-pletamento alcune opere urgenti quali l ' illu-minazione ed il collegamento con le piste de lvecchio aeroporto onde assicurare, a brev etermine, la utilizzazione e l ' incremento de ltraffico aeroportuale .

L ' interrogante infine desidera conoscere ,in base allo stato attuale dei lavori, qual isiano i tempi tecnici previsti per l 'ultimazio-ne dell 'opera, l ' ammontare dei finanziamentiutilizzabili e di quelli ancora necessari ond efugare i timori e le preoccupazioni di tuttii pugliesi .

(5-00497 )

CASTELLI, CASSANMAGNAGO CER-RETTI MARIA LUISA, GARGANI, LOSPI-NOSO SEVERINI, MARTINI MARIA ELET-TA, MAllOLA, PATRIARCA E PADULA .— Al Ministro di grazia e giustizia . — Per co-noscere cause e modalità di attuazione dell eagitazioni che hanno gravemente turbato nu-merosi penitenziari italiani ; per sapere in par-ticolare :

a) quali provvedimenti, anche di natur apreventiva, atti ad evitare il dilagare degl iepisodi siano stati adottati ;

b) se corrispondano al vero notizie, lar-gamente diffuse, su trasferimenti punitivi d idetenuti in stabilimenti praticamente non agi -bili e senza fornire informazioni ai parent iche chiedevano notizie sulla sorte dei con-giunti ;

c) quali conclusioni siano state raggiun-te dalle varie inchieste giudiziarie ed ammini-strative di cui è stata annunciata l'apertur anell 'ultimo anno ;

d) se il Governo ritenga superata la po-litica penitenziaria che ha portato alla creazio-ne di vasti falansteri, nell ' ambito dei quali ,ad onta di ogni perfezionamento delle attrez-zature e della preparazione del personale, ap-pare illusorio il proposito di attuare concreta-mente una azione rieducativa ;

e) se sia possibile ovviare sollecitament ealla mancanza di personale negli uffici giudi-ziari che diviene giustificazione od alibi pe runa durata eccessiva delle istruttorie penali l acui inevitabile conseguenza è la prolungat adetenzione in attesa di processo con lesion edei diritti di libertà ed abnorme affollamentodi alcuni istituti carcerari, nel momento incui paradossalmente il numero di detenut iper espiazione di pena tocca nel nostro paes elivelli minimi .

(5-00498 )

CASTELLI, CASSANMAGNAGO CERRET-TI MARIA LUISA, GARGANI, LOSPINOSOSEVERINI, MARTINI MARIA ELETTA ,MAllOLA, PADULA E PATRIARCA . — AlMinistro di grazia e giustizia . — Per sapere ,a seguito del preoccupante verificarsi di cas idi suicidio o di decesso in non chiare circo -stanze di detenuti :

a) se negli stabilimenti penitenziari enelle carceri giudiziarie i servizi sanitari edassistenziali siano ovunque adeguati alle esi-genze di chi, pur limitato nella sua libertàper decisione dell'autorità giudiziaria, con -serva inalienabili diritti ;

b) se siano sempre state scrupolosamenteosservate le norme vigenti in materia di invi odi rapporti e relazioni all'autorità giudiziari ada parte delle direzioni delle carceri ;

c) se siano state aperte indagini in rela-zione a fatti ampiamente pubblicizzati e ch ehanno gravemente turbato la pubblica opi-nione .

(5-00499 )

CASTELLI, CASSANMAGNAGO CER-RETTI MARIA LUISA, GARGANI, LOSPI-NOSO SEVERINI, MARTINI MARIA ELET-TA, MAllOLA, PATRIARCA E PADULA . —Al Ministro di grazia e giustizia. — Per sa-pere in relazione al grave episodio di tentataevasione dal carcere di Fossano :

a) come sia stato possibile ad un dete-nuto entrare con tanta facilità in possesso

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di armi da fuoco ed usarle contro il perso-nale di custodia ;

b) se siano state adottate misure di pre-venzione per evitare il ripetersi di analoghifatti criminosi ;

c) quali iniziative siano state assunte osi pensi di assumere in relazione alla esi-genza, che l'episodio sembra confermare, d iuna migliore strutturazione dei servizi d icustodia ;

d) se ritenga che il ritmo stressante d ilavoro cui è sottoposto in generale il perso-nale di custodia ed il trattamento economico ,assolutamente inadeguato alla delicatezza de icompiti ed ai rischi connessi, siano di graveostacolo alla qualificazione del servizio .

(5-00500 )

ALDROVANDI, TALASSI GIORGI RE -NATA, CARRI, CERRI, MARTELLI, SGAR-BI BOMPANI LUCIANA, GIADRESCO, VE-SPIGNANI E FLAMIGNI . — Al Ministro del-le poste e delle telecomunicazioni. — Persapere cosa intenda fare per modificare l ostato di caos regnante nella organizzazionee distribuzione postale nella regione Emilia-Romagna . Ecco i dati del disservizio :

1) a Bologna sono fermi 600 quintali d istampa, 700 quintali di stampe voluminose ,70 carri ferroviari contenenti ognuno 100 pac-chi postali, 10 carri di stampe, 1.500 racco-mandate voluminose ;

2) la carenza di personale a livello re-gionale è di circa 1 .000 unità sul fabbisognominimo, questa situazione porta nella sol aprovincia di Bologna a fenomeni come questi :i dati si riferiscono all ' intero anno 1972 :

6.000 giornate di riposo settimanale equasi 50 mila giornate di ferie non godute ;

turni di lavoro raddoppiati con punt edi 14-15 ore giornaliere, al riguardo per la pro-vincia di Bologna per l 'anno in esame sonostati spesi per straordinari 1 miliardo e mezz odi lire .

Nella riviera romagnola nel periodo estiv oil disservizio ha proporzioni impensate cau-sando gravi danni ai turisti ed alla economi arivierasca .

Si chiede inoltre le intenzioni del Mini-stero sulla applicazione della legge n . 325 de lmarzo 1968, la quale prevedeva la costituzionedei compartimenti entro 2 anni ; per la regio-ne emiliana-romagnola non è ancora costituito .

Sull'affidamento ai compartimenti dei ban-di di concorso su basi regionali così da garan-tire il rapido smaltimento degli atti burocra-tici, in riferimento si sollecita il Ministro aprendere impegni per risolvere al più prest oquesta grave situazione .

(5-00501 )

DI GIANNANTONIO, SALVI, MARCHET-TI E ZAMBERLETTI . — Al Ministro degliaffari esteri . — Per conoscere :

a) quali ulteriori informazioni dirette i lGoverno abbia acquisite in merito al denun-ciato massacro di Wiriyamu in Mozambico ;

b) in quali modi intenda manifestare a lgoverno portoghese, una volta accertata la ve-rità, e senza che facciano da remora i tradi-zionali rapporti di amicizia col popolo lusi-tano, i sentimenti della più viva deplorazion edel popolo italiano per un eccidio colonialistache getta un particolare allarme sulle propor-zioni della guerriglia in corso sia in Mozam-bico sia nelle altre colonie portoghesi del -l'Africa ;

c) quali passi diplomatici intenda com-piere e coordinare al fine di poter collaboraread impedire il ripetersi di così sanguinos ieventi, in un quadro internazionale orientatosecondo la politica generale e le risoluzionispecifiche dell'Organizzazione delle Nazioniunite per favorire il compimento della deco-lonizzazione in Africa, nonché l 'affermazion edella libertà e della indipendenza di tutti ipopoli, nel pieno godimento dei diritti civil iancora così conculcati sia in tante parti del -l 'Africa sia di altri continenti .

(5-00502)

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INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

MANCINI GIACOMO . — Ai Ministri dell apubblica istruzione e dei lavori pubblici . —Per sapere se e quando procederanno alla no -mina degli esperti da inserire nella commis-sione per l'esame dei progetti per la costru-zione dell ' università di Cosenza .

Per sapere se non ritengano opportuno sen-tire, prima di passare alle nomine, anche irappresentanti del CTA dell'università e ci òal fine di evitare nuovi ritardi nell 'espleta-mento del concorso .

(4-06173 )

D'ANIELLO. — Al Ministro dell'industria ,del commercio e dell'artigianato; — Per cono-scere quali decisioni abbia preso o quali prov-vedimenti intenda adottare in rapporto ai ra-zionamenti di energia elettrica attuati nei gior-ni scorsi dall 'ENEL ed a quelli da detto entepreannunciati .

La stampa ha dato notizia che per la zon arientrante nelle competenze del distretto ENE Ldi Firenze si è avuto al riguardo l'intervent odel pretore .

L'interrogante ritiene che non possa esserelasciata all'ENEL la scelta delle zone, dei set -tori e dei tempi in cui dette riduzioni dell'ero-gazione dell 'energia elettrica – qualora si ren-dano inevitabili – debbano essere attuate .

Come risulta chiaramente esposto nella re-lazione dell ' indagine conoscitiva sugli impian-ti di centrali termo-elettriche, svolta dall aCommissione sanità della Camera, il compitodi decidere quali zone o settori debbano esser eassoggettati al razionamento dell 'energia elet-trica deve essere di pertinenza del Governo edelle Regioni, che decideranno sulla base d iscelte ispirate alla valutazione delle esigenz esecondo criteri di priorità . Ovviamente Gover-no e Regioni avranno ben presenti prevision ied indicazioni che sul piano tecnico sarann ofornite dall 'ENEL.

(4-06174 )

D'ANIELLO . — Al Ministro dell'interno .— Per conoscere quali provvedimenti intendaadottare in merito ad una decisione assuntadalla commissione che gestisce l 'amministra-zione provinciale di Avellino nei riguardi delnosocomio di Materdomini sito in Nocera Su-periore (Salerno) .

Detta commissione, con l'avallo del presi-dente della Regione Campania onorevole Ser -

vidio, al tempo già ufficialmente, anche se no nformalmente dimissionario ed alla vigilia diabbandonare la carica, ha stipulato una con-venzione con i « gestori privati » del predetto ,tristemente noto nosocomio, di cui era stat adecisa e si stava preparando la pubblicizza-zione. A questa scelta si era pervenuti pe rporre riparo alle documentate, gravi deficien-ze organizzative e strutturali, comportant idrammatici, vergognosi aspetti assistenzial idenunciati da tutta la stampa nazionale e ch esono attualmente oggetto di esame da part edell 'autorità giudiziaria, inteso ad individuar eeventuali responsabilità penali .

La pubblicizzazione, sollecitata dalle rap-presentanze politiche e sindacali, dall'ordin edei medici e ad unanimità dallo stesso consi-glio provinciale di Salerno, da realizzare pre-vio decreto di requisizione del nosocomio d aparte del prefetto di Salerno, provincia nel cu iterritorio si trova il nosocomio, risulta or adifficoltata se non vanificata per la spregiudi-cata ingerenza di bene individuate forze poli-tiche che hanno operato una specie di invasio-ne di campo .

Si è trattato di un'azione scorretta, ispirat aa soli fini di potere e clientelari, al di fuor idei reali interessi assistenziali, con l'aggra-vante che si è indotta la commissione di ge-stione della provincia di Avellino a renders iresponsabile di un atto discutibile sotto variaspetti .

L'interrogante chiede di conoscere qual iprovvedimenti il Ministro intenda adottare ,con la dovuta urgenza, nei riguardi dei rap-presentanti dell'amministrazione provincial edi Avellino, resisi responsabili e direi complic idi un grave atto che si sostanzia di prepoteree di bassa furbizia .

Quanto verificatosi infatti può valere sol oal raggiungimento di due obiettivi di certopoco nobili : la protezione di interessi di pri-vati pubblicamente accusati di condannevol especulazione sui malati di mente ricoverati inquel nosocomio e la prospettiva, per il citatogruppo di potere avellinese, di monopolizzar ele programmate assunzioni di centinaia di di -pendenti in un nosocomio che è sito fuori dell aloro provincia .

(4-06175 )

LURASCHI . — Al Ministro dei trasporti edell'aviazione civile . — Per sapere se è a co-noscenza dei gravissimi inconvenienti che s iregistrano a danno dei lavoratori pendolar idella linea ferroviaria Como-Milano nelle pri-me ore del mattino. Infatti, nello spazio d iun'ora, vengono avviati sulla detta linea di-

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versi convogli nazionali ed internazionali, che ,a causa dell ' inefficienza della rete ferroviaria ,si ostacolano reciprocamente, incolonnandos iin fila indiana .

Gravissimo, quindi, il disagio per i lavo-ratori pendolari, gli emigranti, i turisti, ecc .

Ciò premesso, l'interrogante si permette d ichiedere al Ministro quale provvedimento in -tenda adottare, per ovviare agli inconvenient iinnanzi descritti .

(4-06176 )

GIOMO, MALAGODI E BIGNARDI . — AlPresidente del Consiglio dei ministri ed a lMinistro degli affari esteri . — Per conoscerese risultano vere le notizie riportate recente-mente dalla stampa nazionale ed internazio-nale circa il massacro, nel dicembre 1972, d i400 civili indigeni in Mozambico da parte d itruppe portoghesi .

In caso affermativo si chiede di conoscer ese e quali iniziative il Governo abbia promoss ood intenda promuovere presso l 'ONU affinch évenga effettuata un' inchiesta internazionaleper mettere in luce le reali condizioni dell epopolazioni africane ancora soggette a regimecoloniale .

(4-06177 )

BALLARIN . — Ai Ministri della marinamercantile, dell 'agricoltura e foreste, degli af-fari esteri, del commercio con l 'estero e dell asanità . — Per sapere se non ritengano neces-sario ed urgente intervenire per il rispetto daparte della Francia degli accordi CEE relati-vamente ai prodotti ittici e particolarmenteper assicurare agli ostricultori italiani e spe-cificatamente a quelli operanti nella lagun aveneta e nel delta padano, l ' esportazione delleostriche .

L ' atteggiamento « protezionistico » dell aFrancia a favore della propria produzion eostricola, non può essere mascherato da prov-vedimenti, come quelli adottati, di caratter esanitario e di difesa del prodotto locale n éda affermazioni unilaterali secondo le qual igli ostricultori italiani sarebbero « riprodut-tori » e non produttori delle ostriche Cras-sostrea gigas .

Mentre si possono anche accettare per vali -de le argomentazioni relative alla proibizion edell'importazione in Francia della Crassostreaangulata, secondo le quali questa qua-lità di ostrica potrebbe essere la causa (no nancora provata) della forte mortalità dell eostriche francesi, si deve respingere comeassolutamente falsa e in nessun modo pro-vata la qualifica, affibbiata ai nostri operatori,

di « riproduttori » della Crassostrea gigas .Questa ostrica si trova allo stato naturale eallo stato naturale si riproduce e si svilupp anelle acque della laguna di Venezia e de ldelta padano e in modo particolare nelle lo-calità di Chioggia, Pellestrina, Malamocco ,Porto Levante, Scardovari e Goro .

L ' interrogante ritiene, poiché dalla cor-retta o meno applicazione dei regolament iCEE in materia, dipende la possibilità d ilavoro e di guadagno di oltre un migliaio d ipescatori e altri lavoratori e operatori econo-mici, qualora la Francia persistesse nel su oatteggiamento negativo, doveroso da parte de lGoverno italiano, il ricorso alla Corte di giu-stizia del Lussemburgo .

(4-06178 )

BALLARIN . — Ai Ministri della marinamercantile, dei lavori pubblici e dell' interno .— Per sapere – premesso :

che l'isola di Albarella trovasi nel delt apolesano, una delle zone più depresse del -l ' alta Italia ;

che in detta isola, ove si è installato unturismo lussuoso e d ' élite, è inibito l 'accessoe la sosta a tutti coloro, compresi i carabi-nieri, gli agenti di pubblica sicurezza e danche ai parlamentari (come è capitato al -l'interrogante) che non hanno permessi edautorizzazioni dei

proprietari » ;che i pescatori della zona non posson o

approdare e stendere le reti in detta isola, népescare nelle vicinanze – :

1) quali sono i titoli di proprietà degl iattuali occupanti e se in detta proprietà sonoinclusi anche i circa 4 mila metri di arenile ;

2) chi e a quale titolo ha costruito oautorizzato la costruzione di un ponte o ter-rapieno che unisce l ' isola alla terraferma ,ostruendo così un accesso dal mare alla la-guna di Caleri attraverso la quale, in cas odi pericolo, i pescatori si mettevano al riparo ;

3) chi ha sopportato la spesa di tal eponte o terrapieno e della strada che dall aRomea, seguendo l ' argine di Po di Levanteporta all ' ex isola di Albarella .

L ' interrogante, richiamandosi anche agl iimpegni assunti e finora non rispettati davari Ministri in merito all 'uso del demani omarittimo, ritiene sia doveroso un immediat oe drastico intervento per mettere fine all aserie di abusi che nella zona, e quindi nonsolo ad Albarella, se ne fa del suolo pub-blico, ripristinando innanzitutto il diritto d iaccesso e di sosta nelle zone demaniali, al -meno in quelle non soggette a concessione eche per disposizioni ministeriali dovrebbero

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essere « zone

libere » .

Nel caso specifico si tamento dell'intendenza di finanza di Belluno ,darebbe

prova,

soprattutto agli abitanti di se attuato, costituirebbe un atto chiarament equelle zone depresse,

che nel nostro paese in contrasto con la giusta politica governativa .non si favoriscono ulteriormente i privilegi . (4-06181 )

(4-06179 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Ai Ministri de lbilancio e programmazione economica, dellefinanze e del tesoro . — Per conoscere se èesatto che l'Istituto di studi per la program-mazione economica (ISPE),

creato nel 1967con un bilancio di 250 milioni, è stato por-tato nel 1973 a due miliardi, quando lo stess oConsiglio nazionale dell'economia e del lavor o(80 consiglieri), organo costituzionale, è vis-suto, fino a ieri, con 500 milioni ;

per conoscere nome e cognome dei 94ricercatori dell'ISPE, « come », « perché » eda « chi » sono stati nominati ;

se intendano su questo autentico sper-pero del denaro pubblico aprire una severainchiesta .

(4-06180)

ORSINI. — Al Ministro delle finanze . —Per sapere se non ritenga di dare disposizion iall'intendenza di finanza di Belluno perchéprovveda a concedere mediante trattativa pri-vata, da esperirsi con gli attuali utenti, il terre -no demaniale in località Lungardo, distinto incatasto con i mappali 400, 401, 402 del fogli o71 allegato 7 del comune di Belluno, attual-mente in uso all'ENEL e ad altre impres eprivate .

Dette imprese si sono installate su tali per-tinenze a seguito di stipula di fittanza con u nprecedente concessionario, ritenendo il tutt olegittimo e regolare .

Poiché è stato accertato che tale atto di sub -concessione non risponde ai requisiti di legit-timità, l ' intendenza di finanza ha manifestatoil proposito di provvedere alla concessione de lterreno demaniale citato, mediante asta pub-blica .

Ciò potrebbe provocare l ' intervento di ope-ratori economici di una qualche capacità finan-ziaria con la conseguente impossibilità per l eattività artigianali attualmente insediate, d icompetere nella gara e quindi, soccombenti ,di essere costrette a cessare la propria attivit ào, quanto meno, sospenderla in attesa di pote rsistemare altrove i propri impianti .

Sembra all ' interrogante che proprio men-tre il Governo è impegnato, anche con stru-menti speciali, alla tutela della produzione edelle attività economiche con particolare ri-guardo alle minori e alle artigianali, l'orien -

TESI E MONTI RENATO. — Al Ministrodel lavoro e della previdenza sociale . — Persapere se è a conoscenza della grave situazio-ne che si è determinata alla sede provincialeINPS di Pistoia, dove sono giacenti circa 3 .500domande di pensione di invalidità presentateda lavoratori di vari settori produttivi, i qual iprima di essere chiamati a visita medica son onecessari tempi lunghissimi di 13-14 mesi .

Ciò è dovuto in particolare al fatto ch el'organico del gabinetto diagnostico il qual edovrebbe avere almeno 7 medici è attualment escoperto del 50 per cento .

Inoltre si registrano ritardi molto preoc-cupanti per la liquidazione delle pensioni d icoloro che hanno raggiunto l'età di quiescenzacreando così ulteriore disagio economico all efamiglie degli interessati .

Pertanto gli interroganti chiedono di pote rconoscere quali misure urgenti il suo Mini-stero intenda adottare al fine di poter garan-tire un servizio più celere per soddisfare leattese degli assicurati .

(4-06182 )

GIOVANNINI . — Al Ministro della di-fesa. — Per sapere quali difficoltà hannoimpedito, fino ad oggi, una positiva defini-zione della pratica per il riconoscimento deibenefici agli ex-combattenti della guerra1915-18, di cui alla legge 18 marzo 1968 ,n. 263, concernente il signor Tasselli Umber-to, nato a Prato il 17 novembre 1889, la cu idomanda è stata avanzata, per il tramite de lcomune di Prato, in data 30 settembre 1968 ,protocollo 885, elenco 39 .

(4-06183 )

GIOVANNINI. — Al Ministro della di-fesa . — Per sapere, in riferimento alla legge18 marzo 1968, n . 263, concernente il rico-noscimento dei benefici disposti in favor edegli ex-combattenti della guerra 1915-18 .in quale stato di trattazione trovasi la pratic adell'ex-combattente Del Vita Pietro, nato aPrato il 16 luglio 1899, e residente a Pratoin via San Paolo n . 117, la domanda de lquale venne avanzata, per il tramite del co-mune di Prato, una prima volta, nell'anno1968, rinnovata, allo stesso mezzo, in data17 gennaio 1973, protocollo 42/73, elenco 83 .

(4-06184 )

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GIOVANNINI . — Al Ministro della difesa .— Per sapere per quali motivi non è statadata, fino ad oggi, una definitiva soluzione po-sitiva alla pratica per il riconoscimento deibenefici agli ex-combattenti della guerra 1915 -1918, di cui alla legge 18 marzo 1968, n . 263 ,concernente il signor Castagnoli Fortunato ,classe 1889, la cui domanda è stata avanzata,per il tramite del comune di Prato, in data5 novembre 1968, protocollo 1005, elenco 57 .

(4-06185 )

BORTOT. — Ai Ministri del lavoro e pre-videnza sociale e dell'industria, commercio eartigianato. — Per sapere se non intendan ointervenire verso i proprietari della società .Pastalegno di Taibon (Belluno) affinché ven-gano revocati i licenziamenti dei lavorator ifinora occupati in detta fabbrica, e per cono-scere se l'ENEL sia stato autorizzato ad ac-quistare la centrale elettrica dalla società Pa-stalegno e a quale prezzo e se in deroga all alegge istitutiva dell'ENEL.

(4-06186 )

BINI, CARDIA, CERAVOLO, D'ALEMA E

GAMBOLATO . — Ai Ministri dell'interno edegli affari esteri. — Per sapere se sono a co-noscenza che il patriota eritreo A . J. Gabre-maskel si trova in carcere a Genova dal no-vembre 1972; che il governo etiopico ne h achiesto l'estradizione contestandogli i reati d itruffa, falso e abuso di fiducia, reati che egl inega d'aver commesso, affermando di essereperseguitato in quanto militante nella lotta d iliberazione del suo popolo contro l'oppressio-ne etiopica ; se sono al corrente che all'estra-dizione seguirebbe immediatamente l 'esecu -zione capitale ; che il Gabremaskel ha chiestoasilo politico al nostro paese ;

per sapere se non ritengano che l 'asilopolitico debba essere concesso, e l'interessat oposto in libertà, nello spirito e nella letter adella Costituzione italiana e delle solenni di-chiarazioni dell 'ONU .

(4-06187 )

PATRIARCA . — Al Ministro dell'interno .— Per conoscere quali provvedimenti si in-tende adottare per sanare una evidente spe-requazione in danno dei segretari comunal idi i a classe collocati a riposo .

Con decreto del Presidente della Repub-blica 23 giugno 1972, n . 749, è stata riqualifi-cata la carriera dei segretari comunali e pro-vinciali prevedendo uno sviluppo analogo ri-spetto a quello determinato per i dirigenti

dello Stato ed al nuovo trattamento econo-mico ad essi connesso (decreto del Presidentedella Repubblica 30 giugno 1972, n. 748) .

Tale nuova carriera, fra l'altro, disciplin al 'attribuzione della qualifica di dirigente e leimplicazioni di carattere economico ad essainerenti .

In particolare i segretari comunali, a iquali era attribuita la qualifica, ora soppres-sa, di segretario capo di i° classe, sono statiinquadrati nella nuova qualifica di segretari ogenerale di 2a classe e nel trattamento econo-mico di primo dirigente (articoli 23 e 25 de ldecreto del Presidente della Repubblica 2 3giugno 1972, n . 749) .

È da rilevare però, che mentre per le sop-presse qualifiche di segretario capo di 2a clas-se, di segretario comunale di i' classe e d isegretario comunale di 2' classe, che si tro-vavano in servizio alla data del 30 giugno1970, sono stati attribuiti il parametro e l anuova qualifica di segretario capo, a decor-rere dal 1° luglio 1970 (articolo 2i del citatodecreto del Presidente della Repubblica nu-mero 749), differente ed inspiegabile tratta -mento è stato riservato, invece, ai segretar icomunali con la soppressa qualifica di segre-tario capo di P classe . Per essi, infatti, anzi -ché far riferimento, per il nuovo inquadra -mento, alla data del 30 giugno 1970, ci si rife-risce alla data di entrata in vigore del de-creto, e cioè al 1° dicembre 1972 (articolo 2 3del citato decreto presidenziale) .

• del tutto evidente che così operando ne iconfronti di quest'ultima categoria di segre-tari comunali si è, forse involontariamente ,perpetrata una discriminazione che comportaun grave danno economico, specificatament eper quelli collocati a riposo successivament eal 1° luglio 1970.

L ' interrogante chiede di conoscere, in vi adi urgenza, quali provvedimenti perequativ isi intendono adottare per sanare la rilevantedisparità di trattamento economico perpetrat oin danno dei segretari in servizio alla dat adel 1° luglio 1970 con la soppressa qualific adi segretario capo di 1° classe collocati a ri-poso successivamente alla predetta data .

(4-06188 )

CATALDO . — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni . — Per sapere se è aconoscenza del grave stato di disagio in cu iversa la popolazione che abita le campagn edell'agro di Pisticci nella circoscrizione del -l 'ufficio postale di Marconia .

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Infatti in dette zone la distribuzione dell acorrispondenza avviene una volta alla setti-mana con grave malcontento dei cittadini inte-ressati che si vedono recapitare le missive adistanza di diversi giorni da quando legitti-mamente spetterebbe, con conseguenze anch egravi quando trattasi di inviti a comparirepresso uffici per un dato giorno e l'avvis oviene recapitato addirittura in data successiv aal giorno fissato .

Per sapere quali sono le cause di così gravedisfunzione di un servizio tanto delicato, ese non ritenga il Ministro che debba esserepotenziato l 'ufficio con aumento del personale ,ove mai che il tutto sia da addebitare a ca-renza del personale e non solo di quello addet-to alla distribuzione, tanto più che il proble-ma interessa migliaia di persone ed è di di-mensioni tutt'altro che limitate .

L'interrogante chiede comunque di saperequali provvedimenti intenda adottare o sug-gerire a chi di competenza perché anche nell ezone rurali la corrispondenza venga recapi-tata quanto meno una volta al giorno .

(4-06189 )

MAGGIONI. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere - pre-messo che:

il consiglio d ' amministrazione del -l ' ENPAS ha respinto l ' iscrizione al Fondo d iprevidenza gli ufficiali ed i sottufficiali d icomplemento in servizio attivo nelle Forz earmate ;

la decisione contrasta con l ' articolo 3della Costituzione e con le sentenze più volt eemesse dalla Corte costituzionale -

quali iniziative si intendono adottar eperché questo personale, che è al servizio de lPaese, abbia ad ottenere il giusto riconosci -mento dei propri diritti .

(4-06190 )

MAGGIONI . Al Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell 'artigianato . —Per sapere - premesso che :

con il 1° luglio 1973 circa 50 segretari ge-nerali delle camere di commercio hanno usu-fruito della legge sulla dirigenza lasciand ovacanti i posti ;

il Ministero ha provveduto alla loro so-stituzione mediante lo « scavalco » dei segre-tari generali rimasti in servizio, affidand oloro la reggenza di altre tre segreterie di ca-mere di commercio anche in regioni diverse ,causando un notevole disagio anche fisicodegli interessati, sottoposti a vero stress ;

altri Ministeri, in analoghe situazioni ,hanno affidato incarichi per i posti vacant iai rispettivi vice (così a Pavia per il prefetto ,il provveditore agli studi, l ' intendente di fi-nanza, il direttore delle poste) conoscitor idell 'ambiente e delle situazioni delle rispet-tive province -

quali iniziative si intendano adottare pe rporre, con urgenza, fine ad una tale assa iprecaria situazione che viene, oltretutto esa-sperata dal fatto che, ancora oggi, dopo 1 8mesi che è stato espletato l ' ultimo concors oal ruolo statale dei segretari generali (chenon copre neppure la metà dei posti vacanti )non sono noti i risultati .

(4-06191 )

SALVATORI . — Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno e nell ezone depresse del centro-nord e al Ministrodei lavori pubblici. — Per conoscere gli inten-dimenti della Cassa per il Mezzogiorno in or-dine alla realizzazione della strada a scorri -mento veloce tra la media valle dell'Ofantoe Foggia .

L'opera iniziata nel 1969 non ancora ha tro-vato ultimazione in nessuno dei lotti su cui èstata prevista .

Il primo lotto, infatti, fu aggiudicato all aimpresa CIA che pare sia fallita senza ave rportato a compimento l'opera .

Il secondo lotto, per un importo di oltr e3 miliardi e mezzo, pare sia stato aggiudicato ,con un « ribasso record » del 34,85 per cent oall'impresa Franco Malatesta di Roma .

Il terzo lotto, invece, è al centro di unalunga e complessa disputa che tutto lascia pre-vedere comporterà molto tempo prima che sipossa pervenire alla formulazione del proget-to definitivo .

L'interrogante, pertanto, chiede di conosce-re i tempi tecnici necessari per l'esecuzion edefinitiva dell'opera, e in particolare chied ese sia possibile tollerare che un capoluogo d iprovincia, già emarginato dal tracciato del-l'autostrada Bari-Napoli, possa sopportare chea distanza di oltre 5 anni dall'entrata in eser-cizio di detta autostrada, non si trovino le so-luzioni idonee per garantire la rapida esecu-zione di un'opera già finanziata, di vitale im-portanza per il rapido collegamento stradal etra Foggia e la capitale .

(4-06192 )

PEZZATI. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se il Ministro intendeintervenire per garantire, con assoluta urgen-za e priorità, la tanto sospirata costruzione

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da parte dell 'ANAS della superstrada Firenze -Livorno .

L 'attuale strada statale n . 67 registra in -fatti un traffico veicolare e di automezzi pe-santi davvero insostenibile ed estremament epericoloso ; il tracciato di detta strada corre ,si può dire, senza soluzione di continuità fr aFirenze e Livorno, attraverso centri abitati ,ove incidenti gravissimi, spesso mortali, s iverificano con un 'intensità impressionante ,provocando la inevitabile esasperazione degliabitanti .

Da anni comuni, province, regioni, ent ipubblici, istituti di credito, associazioni e distituti economici ed urbanistici, hanno ri-chiesto unanimemente, in convegni, riunioni ,ordini del giorno, la più sollecita costruzion edella superstrada. assolutamente inconcepi-bile ed assurdo che, di fronte a tale pressanteed unanime richiesta e soprattutto di front eai pericoli, anche mortali, che l 'attuale situa-zione presenta, non si sia ancora riusciti atrovare le poche decine di miliardi per co-struire un 'arteria stradale così importante evitale, mentre spesso si sono reperiti centi-naia di miliardi per strade di grande comuni-cazione, non sempre rispondenti a necessit àurgenti o prioritarie ;

per conoscere inoltre quali sono gli in-spiegabili motivi che ritardano l ' appalto deilavori nei tratti della superstrada fra Firenz ee Ponte a Elsa, non ancora realizzati, ch erisultano da vari mesi già regolarmente finan-ziati e la cui realizzazione consentirebbe al -meno intanto di utilizzare un più rapido esicuro collegamento fra Firenze ed Empoli .

(4-06193 )

D'ALES-SIO E BOLDRINI . — Ai Ministridella difesa, del tesoro e del bilancio e pro-grammazione economica. — Per conoscere, te-nuta presente la parziale risposta alla interro-gazione n. 4-05700, quanti sono gli ufficiali ge-nerali e superiori per ciascuna forza armatatrattenuti in servizio oltre i limiti di età, o ri-chiamati dal congedo, per lo svolgimento d icompiti, funzioni, incarichi negli uffici cen-trali del Ministero della difesa e nel gabi-netto del ministro, nelle direzioni generali ,presso gli enti, gli istituti, le scuole interforzee di ciascuna forza armata ;

per conoscere inoltre, qualora – come gl iinterroganti suppongono – il numero dei dett iufficiali sia molto elevato, se si concorda ne lritenere non pertinente la giustificazione pre-sentata dalla amministrazione militare chespiega i numerosi richiami e trattenimenti

« con la necessità di conferire particolari in -carichi intuitu personae » ;

per conoscere infine in che cosa consist ela « situazione deficitaria di personale in ta-luni settori » atteso che, come è noto, esisteun gran numero di militari senza impiego ,collocati a disposizione .

(4-06194 )

MONTI RENATO. — Al Ministro delladifesa. — Per conoscere le ragioni per le qualiancora non è stata concessa l'onorificenza del -l'Ordine di Vittorio Veneto e l'annesso asse-gno vitalizio all'ex combattente Guastini Gen-naro nato a Pistoia il 14 agosto 1895 ed iv iresidente in località Capostrada – via Bolo-gnese, n . 102 –, nonostante che l ' interessatoabbia inoltrato domanda con lettera racco-mandata con ricevuta di ritorno n . 3090 in data10 novembre 1971 .

(4-06195 )

TANI. — Al Ministro delle partecipazionistatali . — Per conoscere quali piani e tempila società « Lebole » del gruppo Eni-Lanerossi ,ha previsto per lo sviluppo dell 'occupazionenello stabilimento di Terontola-Cortona (Arez-zo), sorto da alcuni anni con l 'obiettivo di rag-giungere i mille dipendenti e comunque gi àstrutturato per dar lavoro a 500 operai, m ache a tutt'oggi occupa soltanto 286 lavoratori ;

per sapere, in considerazione della preoc-cupante crescita della disoccupazione, del per-manere dello spopolamento e di uno stato d icronica difficoltà dell ' economia dell ' interazona, se non ritenga di dover intervenire pe runa sollecita definizione del programma ten-dente ad aumentare l 'occupazione nello stabi-limento « Lebole » di Terontola ed in quest oquadro accogliere la richiesta unitaria dell eorganizzazioni sindacali e dell 'Amministra-zione comunale per l ' assunzione immediatadelle 19 ex dipendenti della fallita ditta « Con-fezioni Toscana Tessili » di Cortona, rimast eda tempo disoccupate e tra l 'altro specializzat ein lavorazioni del settore confezioni . (4-06196 )

MONTI RENATO . — Al Ministro della di-fesa . — Per sapere quali difficoltà perman-gono ancora per provvedere ad una positiv asollecita definizione, mediante il conferimen-to dell ' onorificenza dell 'Ordine di VittorioVeneto e dell'annesso assegno vitalizio, ri-chiesto dagli ex combattenti :

Bartolozzi Guido, nato a Montecatin iTerme il 23 giugno 1892 ed ivi residente invia Bolognola ;

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Atti Parlamentari

— 8522 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 LUGLIO 1973

Tagliaferri Emilio, nato a Borgo SanLorenzo il 28 luglio 1893 e residente nel co-mune di Lamporecchio, via La Pineta, nu-mero 189 ;

Vettori Tommaso, nato a Pistoia il 4maggio 1890 ed ivi residente in Via Caste ldei Guidi, n . 32 .

(4-06197 )

PEGORARO E BUSETTO. — Al Ministrodel lavoro e della previdenza sociale . — Persapere :

se è a conoscenza della grave situazioneche si sta determinando in provincia di Pa-dova causa le posizioni di netta intransigenzae le inaccettabili pregiudiziali poste dall'unio-ne agricoltori nelle trattative per il rinnovodel contratto provinciale di lavoro dei salariat ie braccianti agricoli, posizioni di chiusura ch ehanno già portato alla rottura delle trattativ ee che se dovessero continuare provocherebberogravi danni all'agricoltura della provincia co nripercussioni economiche più generali ;

se di fronte a tale preoccupante situazio-ne non ritenga di dover intervenire con la mas-sima sollecitudine allo scopo di avviare ad un aequa soluzione la vertenza come è nelle ri-chieste sia delle organizzazioni bracciantil isia della federazione coltivatori diretti e del -l'alleanza contadina che si sono chiarament edissociate dall 'atteggiamento provocatorio de -gli agrari dichiarandosi pronte alla discus-sione .

(4-06198 )

CESARONI . — Al Ministro dei lavori pub-blici. — Per sapere se è a conoscenza del ri-petersi di incidenti, quasi sempre mortali ,l 'ultimo dei quali avvenuto il 24 luglio 1973 ,all'incrocio tra la statale Pontina con la pro-vinciale Campoleone-Ardea .

Soprattutto nel periodo estivo sulle suddet-te strade si svolge un intenso traffico di auto-mezzi che si recano nelle zone balneari .

Se non ritiene opportuno, in attesa di unasistemazione definitiva di tale incrocio, adot-tare subito misure atte ad evitare il ripetersi di

così gravi incidenti, come ad esempio la instal-lazione di un semaforo oppure la permanenz adella pattuglia della polizia stradale . (4-06199)

NIGCOLAI GIUSEPPE . — Al Ministro dellavoro e della previdenza sociale . — Per co-noscere quale è stato l'ammontare delle in-dennità attribuite dalla GESCAL (Gestion ecase per lavoratori) all'avvocato Mauro Bub-bico, nella sua veste di direttore generale, perl ' anno 1972 (millenovecento settantadue) .

(4-06200)

NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Presidentedel Consiglio dei ministri e ai Ministri del te-soro e delle finanze . — Per sapere se sono aconoscenza che il redattore della Stampa d iTorino, Giulio Mazzocchi, in un convegno digiornalisti socialisti sulla « libertà di informa-zione », ha reclamato la necessità di conosce-re « quale banca ha dato il denaro per l'ope-razione Messaggero », chiedendo, nel contem-po, di imporle l 'altolà, facendole fare mac-china indietro ;

per conoscere se questa pratica, illustrat anel corso di un dibattito in cui si aveva l apretesa di parlare in nome della libertà, ditagliar fuori i concorrenti facendo loro man-care il fido, pratica che certi monopoli usan ospesso, facendo pesare il loro potere intimi-datorio sotto banco, viene a far parte del pro-gramma economico della delegazione sociali -sta al Governo ;

in caso affermativo conoscere a qual ecommissione mista verrà affidato il compito d irilasciare, o negare, il nulla osta monopolisti -co-correntocratico per le operazioni creditizie .

(4-06201 )

NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Ministro deltesoro. — Per conoscere quando intenda pre-sentare al Parlamento il « vero » Libro bian-co della spesa pubblica .

(4-06202 )

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO