SEDUTA DI LUNEDI 19 FEBBRAIO 197...

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.-liti Parlamentari 5015 — Camera dei Deputat i VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 19 FEBBRAIO 197 3 86 . SEDUTA DI LUNEDI 19 FEBBRAIO 197 3 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LEONILDE IOTT I INDICE PAG . PAG . Interpellanze e interrogazioni sul rispetto dell e autonomie regionali e comunali (Svolgi - mento) : Missione . . 5017 PRESIDENTE 501 8 FABBRI SERONI ADRIANA 5022, 5043 Disegni di legge : LODI FAUSTINI FUSTINI ADRIANA 5024, 5044 MASCHIELLA 5026, 5045 (Annunzio) . . 5017 . . . . . . . . . NIccoLI 5032 (Approvazione in Commissione) . . 5017 SULLO, Ministro senza portafoglio 5034, 5051 (Presentazione) 5018, 5052 TANI 504 9 (Trasmissione dal Senato) . . 5017 TRI VA 5029, 5047 Corte dei conti (Trasmissione di documenti) 501 7 Proposte di legge : Risposte scritte ad interrogazioni (Annunzio) . 5018 (Annunzio) 5017 Sostituzione di un Commissario , . . 501 7 (Approvazione in Commissione) . . 5017 Ordine del giorno della seduta di domani 5052 Interrogazioni, interpellanze e mozione nunzio) (An- . . 5052 Trasformazioni di documenti del sindacat o ispettivo , , , 5053

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.-liti Parlamentari

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Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 19 FEBBRAIO 1973

86.

SEDUTA DI LUNEDI 19 FEBBRAIO 197 3

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LEONILDE IOTT I

INDICE

PAG .

PAG .Interpellanze e interrogazioni sul rispetto delle

autonomie regionali e comunali (Svolgi -mento) :

Missione .

. 5017 PRESIDENTE 501 8FABBRI SERONI ADRIANA 5022, 5043

Disegni di legge : LODI FAUSTINI FUSTINI ADRIANA

5024, 5044

MASCHIELLA

5026, 5045(Annunzio) .

. 5017.

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.NIccoLI 5032

(Approvazione in Commissione) .

. 5017 SULLO, Ministro senza portafoglio

5034, 5051(Presentazione) 5018, 5052 TANI 5049

(Trasmissione dal Senato) .

. 5017 TRI VA 5029, 5047

Corte dei conti (Trasmissione di documenti) 501 7Proposte di legge: Risposte scritte ad interrogazioni (Annunzio) . 5018

(Annunzio) 5017 Sostituzione di un Commissario, .

.501 7

(Approvazione in Commissione) .

. 5017 Ordine del giorno della seduta di domani 5052

Interrogazioni,

interpellanze

e

mozionenunzio)

(An-.

. 5052Trasformazioni

di

documenti

del

sindacatoispettivo

,

,

, 5053

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

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La seduta comincia alle 17 .

D 'ALESSIO, Segretario, legge il process overbale della seduta del 14 febbraio 1973 .

(É approvato) .

Missione.

PRESIDENTE . Comunico che, a norm adell 'articolo 46, secondo comma, del regola -mento, il deputato Natali è in missione perincarico del suo ufficio .

Annunziodi proposte di legge .

PRESIDENTE. Sono state presentate all aPresidenza le seguenti proposte di legge da ideputati :

ARNAUD ed altri : « Nuove norme in ma-teria dell ' attività di doganalista » (1689) ;

CARIGLIA ed altri : « Riduzione dei limit idi età per il conseguimento della pensionedi vecchiaia da parte dei lavoratori autono-mi » (1692) ;

ANDREONI : « Modificazioni alle norme legi-slative disciplinanti l 'Ente nazionale di pre-videnza e assistenza dei veterinari » (1694) ;

PoLI : « Inchiesta parlamentare sugli epi-sodi di violenza che hanno turbato l 'ordinepubblico e sulle cause che li hanno deter-minati » (1695) ;

POLI : « Estensione della legge 9 ottobre1942, n . 1328, agli insegnanti di ruolo dei lice imusicali pareggiati, vincitori di concors o(1696) .

Saranno stampate e distribuite .

Annunziodi disegni di legge.

PRESIDENTE . Il Presidente del Consigliodei ministri, con lettera in data 15 febbrai o1973, ha presentato, a norma dell ' articolo 77della Costituzione, il seguente disegno dilegge :

Conversione in legge del decreto-legge 1 2febbraio 1973, n . 8, recante ulteriori provvi-denze a favore delle popolazioni dei comun idella Sicilia colpiti dal terremoto nel gennai odel 1968 » (1693) .

Sarà stampato e distribuito .

Il Ministro del tesoro ha presentato all aPresidenza il seguente disegno di legge :

Autorizzazione all 'emissione di obbliga-zioni da parte dell 'Istituto regionale di cre-dito agrario per l 'Emilia Romagna » (1690) .

Sarà stampato e distribuito .

Trasmission edalla Corte dei conti .

PRESIDENTE. Informo la Camera che i lpresidente della Corte dei conti, in adempi -mento al disposto dell'articolo 7 della legg e21 marzo 1958, n . 259, ha trasmesso la de -terminazione e la relativa relazione dell aCorte stessa sulla gestione finanziaria dell'En-te nazionale delle casse rurali, agrarie ed ent iausiliari, per gli esercizi dal 1969 al 197 1(doc. XV, n. 23/1969-1970-1971) .

I1 documento sarà stampato e distribuito .

Sostituzione di un commissario.

Trasmissione dal Senato.

PRESIDENTE . Il Presidente del Senatoha trasmesso alla Presidenza il seguente dise-gno di legge, approvato da quella X Commis-sione permanente :

Potenziamento e razionalizzazione del -l 'attività di promozione del turismo all ' estero »(1691) .

Sarà stampato e distribuito .

PRESIDENTE . Il Presidente della Camer aha chiamato a far parte della Commission eparlamentare di vigilanza sulle radiodiffu-sioni il deputato Reggiani in sostituzione de ldeputato Righetti .

Approvazioni in Commissioni .

PRESIDENTE. Nelle riunioni del 15 feb-braio 1973 delle Commissioni, in sede legisla-

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Alti Parlamentari

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Camera dei Deput a

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tiva, sono stati approvati i seguenti provve-dimenti :

dalla I Commissione (Affari costitu-zionali) :

« Disposizioni relative alla durata del bi-lancio di previsione per l'anno 1972 delle re-gioni a statuto ordinario » (1450), con mo-dificazioni;

dalla XIV Commissione (Igiene e sa-nità):

FOSCHI ed altri : « Disposizioni particolar ia favore degli aiuti dirigenti di servizi ospe-dalieri di diagnosi e cura » (456) ;

CERRA ed altri : « Disposizioni concernent igli aiuto dirigenti di servizi ospedalieri d idiagnosi e cura » (1442), in un testo unificat oe con il titolo : « Disposizioni per gli aiut idirigenti ospeda.lieri » , (456-1442) .

Annunziodi risposte scritte ad interrogazioni .

PRESIDENTE. Sono pervenute 'alla Pre-sidenza dai competenti ministeri rispostescritte ad interrogazioni .

Saranno pubblicate in allegato al reso-conto stenografico della seduta odierna .

Presentazionedi un disegno di legge .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Chie-do di parlare per la presentazione di un di -segno di legge .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Mionoro presentare, a nome del ministro d igrazia e giustizia, il disegno di legge :

« Modifica alla legge 10 ottobre 1962 ,n . 1494, sul riordinamento dei ruoli organic idel personale addetto agli istituti di rieduca-zione dei minorenni » .

PRESIDENTE . Do atto della presentazio-ne di questo disegno di legge, che sarà stam-pato e distribuito .

Svolgimento di interpellanze e di interro-gazioni sul rispetto delle autonomie re-gionali e comunali .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno recalo svolgimento delle seguenti interpellanze :

Lodi Faustini Fustini Adriana, Fabbr iSeroni Adriana, Caruso, Chiovini Cecilia,

De Sabbata, Triva e Venturoli, al Pre ;dente del Consiglio dei ministri, « per saper (come giustifica il rinvio delle leggi region eper gli asili nido delle regioni Emilia e Tstana e, in particolare, la contestazione de lpotestà regionale a stabilire orientament ilinee in materie che non sono in contrasto c (gli orientamenti fissati nell'articolo 1 de llegge 6 dicembre 1971, n . 1044, ma li apprfondiscono e precisano nel rispetto del pri ncomma dell'articolo 117 della Costituzione rpubblicana ; come motiva la contestazioidello sviluppo da parte delle regioni di un'o pra di formazione professionale che non pretede in alcun modo di interferire nella discip :na di professioni attualmente riservata a lStato, ma è rivolta a realizzare le condizioindispensabili alla corretta applicazione d El'articolo 6 della legge citata che prevedepersonale addetto agli asili nido con caratte istiche polivalenti e non solo sanitarie ; infinle ragioni per cui viene contestato alle regioil diritto, previsto dall 'articolo 6 della citalegge nazionale, a fissare con proprie nor ncriteri generali valevoli per tutti i comunigli enti indipendentemente dai contributi rgionali » (2-00072) ;

Lodi Faustini Fustini Adriana, Tri vSaldassi, Bottarelli, Talassi Giorgi RenatCaruso, Flamigni, 'Giadresco e Carri, ai nnistri della pubblica istruzione e della san ie al ministro per i problemi relativi all'attuzione delle regioni, « per sapere se sono a enoscenza : che nel mese di ottobre 1972 tu tle province e i comuni capoluogo della reg ine Emilia-Romagna hanno incaricato l'assesore regionale alla sanità ad intraprend etrattative con il sovraintendente regional eprovveditorati agli studi per regolamentar econvenzioni tra Ministero della pubblica ist rzione ed enti locali per l'attività medico p :copedagogica nelle scuole ; che, nel corso de lstesso mese di ottobre, dopo l'incontro avucon il sovraintendente regionale ai provveditrati agli studi, l 'assessore regionale alla snità, in accordo con tutte le province e i cmuni capoluogo della regione, nonché co ncomuni di Lugo, Conselice e Massalombar dha provveduto ad inviare a detto sovraint edente una bozza di convenzione tendentedefinire sia i modi di intervento della meccina scolastica nel suo insieme sia la costitzione di équipes medico psicopedagogicoche, anziché rispondere alle proposte avanz adalla regione, i provveditori agli studi d icune province emiliane hanno stipulato c ovenzioni con équipes private, escludendo

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Camera del Deputai ;

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comuni ; che, di fronte all'atteggiamento re-sponsabile della regione e dei comuni emi-liani di assicurare comunque, anche nell emore di un accordo, l 'assistenza medico psi-copedagogica nelle scuole, il provveditore agl istudi di Bologna, con una circolare, ha addi-rittura intimato ai direttori e agli ispettor iscolastici di impedire l 'accesso nelle scuole el ' incontro in ambienti scolastici di operator isanitari, sociali e psicopedagogici comunali ,provinciali e regionali . Per chiedere : a) se i lministro della pubblica istruzione non riteng aopportuno intervenire con urgenza nei con-fronti delle autorità scolastiche emiliane ond eevitare l ' ulteriore deterioramento dei rapport ifra le stesse e gli enti locali e quali provvedi -menti intende assumere affinché in sede regio-nale siano concordate le modalità di collabo-razione fra enti locali e autorità scolastichecirca l 'attività medico psicopedagogica ; b)quali provvedimenti intende assumere il mi-nistro della sanità per fare rispettare la legg esulla medicina scolastica (titolo terzo del de-creto del Presidente della Repubblica n . 264dell'U febbraio 1961) che affida alla compe-tenza dei comuni la tutela sanitaria, compresal'igiene mentale e lo sviluppo psicofisico dell apopolazione scolastica ; c) se, al trasferiment oalle regioni delle funzioni amministrative inmateria di medicina scolastica (articolo 1, de-creto del Presidente della Repubblica 14 gen-naio 1972, n . 4), il ministro per l 'attuazionedelle regioni non intenda far seguire anche i ltrasferimento alle regioni dei capitoli di spesadel bilancio dello Stato destinati a tale scopo ,compreso il capitolo di bilancio 1401 dell apubblica istruzione » (2-00084) ;

Maschiella, D'Alema, Ciuffini, Bartolin ie Coccia, al Presidente del Consiglio dei mi-nistri e al ministro per i problemi relativi al -l ' attuazione delle regioni, « per sapere - pre-messo che, come ha riferito Il ministro Sullo ,il Governo ha rinviato (a fine novembre 1972)ben 115 leggi regionali su un totale di 699leggi approvate ; che negli ultimi due mes ialtre 21 leggi approvate dalle regioni nel corsodella loro attività legislativa tesa a realizzar ei propri compiti istituzionali sono state da lGoverno o rinviate o respinte ; che, in partico-lare, il Governo ha sospeso o rinviato (tral'altro) le seguenti leggi approvate dalla regio -ne Umbria : assegnazione di fondi per la rea-lizzazione di centri per l'infanzia - program-ma 1972 per lo sviluppo della zootecnia - co-stituzione di una società finanziaria regional e- fondo speciale per studenti bisognosi - fon -do di intervento a favore degli emigranti, ecc . ;

che, infine, le regioni, nello spirito della Costi-tuzione e come risposta alle esigenze reali de lpaese, debbono non solo avere piena capacit àlegislativa ed operativa per realizzare i lorocompiti istituzionali ma debbono, soprattutto ,diventare gli organismi promotori di un pro-fondo rinnovamento delle strutture dello Sta-to, della vita economica e sociale del paese ,della creazione di un tipo nuovo di rapport otra cittadino e Stato - se il Governo non riten-ga che il suo atteggiamento verso l ' attività le-gislativa delle regioni tenda in pratica a com-primere e mortificare la vita dei nuovi ent irespingendoli al ruolo di meri esecutori dell edecisioni del Governo centrale ; se la sospen-sione o il rinvio di leggi come quelle appro-vate dalla regione Umbria non solo tenda atogliere poteri reali alla regione su materie d isua pertinenza (assistenza scolastica, agricol-tura, artigianato, ecc.), ma tenda soprattutt oad annullare lo sforzo durissimo che il nuov oente ed i lavoratori umbri stanno compiend oper dare respiro e prospettive nuove ad un aregione depressa come l 'Umbria, creando stru-menti adatti (società finanziaria, intervent oper lo sviluppo della zootecnia) per interveni-re proprio in quei settori che più durament esono stati colpiti dal meccanismo di svilupp oin atto nel nostro paese ; se, infine, il Governonon intenda ascoltare e mettere in atto le sol-lecitazioni che unitariamente le regioni han-no avanzato soprattutto in merito : alla pienae completa attuazione del dettato costituzio-nale per quanto riguarda le competenze - all ainstaurazione di un metodo costante di collo-quio, di collaborazione e di rapporto dialetti-co per quanto riguarda i problemi della pro-grammazione economica, dei programmi d iinvestimento, delle attività delle partecipazio-ni statali, delle creazioni di grandi infrastrut-ture viarie, ferroviarie, portuali, aeroportuali ,problemi che, per la loro importanza sono de-stinati ad incidere profondamente sulla vit ae lo sviluppo delle singole regioni e dell'inter opaese » (2-00146) ;

Triva, D ' Alema, Lodi Faustini Fustin iAdriana, Buzzoni, Carri, Bottarelli, Baldassi ,Flamigni e Giadresco, al Presidente del Con-siglio dei ministri e al ministro per i proble-mi relativi all ' attuazione delle regioni, « pe rsapere - premesso : che, come ha riferito i lministro Sullo, il Governo, alla data del 3 0novembre 1972 aveva rinviato ben 115 leggiregionali su un totale di 699 approvate ; chesuccessivamente a tale data il rinvio di legg iregionali, spesso con osservazioni speciose einconsistenti, è diventato metodo costante nel

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comportamento del Governo così da assumer eil valore di una precisa scelta politica ; checon tale scelta politica il Governo si proponedi usare il potere di rinvio – esercitandolo pe-raltro in modo difforme al dettato costituzio-nale – al fine di contrastare e condizionare ,con una inammissibile " giurisprudenza del-l 'esecutivo ", l ' affermarsi della piena compe-tenza legislativa delle regioni e di ridurne l acredibilità intaccandone i poteri di intervent opropri o di attuazione di leggi della Repub-blica ; che tale scelta trova la sua conferma si anel numero, e spesso nella illegale ripetizione ,dei rinvii, sia nella natura delle osservazioniche derivano sempre da una concezione cen-tralistica ed autoritaria del potere, sia nell eprocedure e nei metodi, assunti con la volont àdi affermare, nel concreto, un rapporto fr aassemblee regionali ed esecutivo di tipo su-bordinato e gerarchico ; che una siffatta volon-tà politica, chiaramente antiregionalista, h atrovato una ulteriore testimonianza, inammis-sibile ed inaccettabile nel metodò e nel me -rito, nella recente " circolare " che i commis-sari di Governo hanno inviato alle presiden-ze dei consigli regionali e laddove è scrittoche : " La Presidenza del Consiglio dei mini-stri, al fine di un più esauriente e spedito esa-me delle leggi regionali, ha chiesto che l esiano trasmessi, a corredo di tali provve-dimenti, tutti gli atti preparatori che ad ess isi riferiscono e cioè : gli schemi di disegni d ilegge, le deliberazioni del Consiglio o dell agiunta regionale relative all'iniziativa legisla-tiva, i verbali delle votazioni, le relazioni dell ecommissioni ed ogni altra documentazion eutile al riguardo " . Che il Governo nei con-fronti della regione Emilia-Romagna, oppo-nendosi ad un tempo al potere legislativo ead importanti interventi nella economia regio-nale e nei servizi sociali, ha rinviato tra l'al-tro: la legge sui tributi propri ; la legge sugliasili nido (due volte) ; la legge sulle comunit àmontane ; la legge sui finanziamenti nelle zon edepresse del centro-nord ; la legge di sostegnoalle aziende agricole (due volte) ; la legge d iinterventi a favore dei comuni per iniziativedi medicina preventiva ; quante e quali leggisono state rinviate e quante e quali leggi sonostate, illegittimamente, rinviate più di unavolta; se è vero che nella maggior parte deicasi si tratta di rinvii operati per motivi d imerito mascherati nella forma della osserva-zione di legittimità ; se è vero che il rinvio d italune leggi viene fatto sulla base di princip ifondamentali che vengono ricavati da legg inon più in vigore come ad esempio il rinvi odella legge emiliana a sostegno delle aziende

agricole; se le procedure che il Governo segu enelle decisioni di rinvio sono conformi al di -sposto dell ' articolo 127 della Costituzione; senon ritengano di intervenire per modificaretale comportamento che offende e mortifica l apotestà legislativa delle regioni ; che tende aridurre il ruolo della istituzione regionale ne lprocesso di riforma democratica dello Stato ;che rinvia continuamente investimenti, prov-vedimenti e spese destinate ad intervenire afavore di gravi esigenze economiche e sociali ;che tende a vanificare il valore ed il signifi-cato, anche di leggi della Repubblica, com enel caso della 1044, per gli asili nido quas iinapplicata a causa degli ostacoli e delle resi-stenze posti in essere dal Governo » (2-00152) ;

Galluzzi, D'Alema, Niccoli, Tani, Raf-faelli, Bernini, Bianchi Alfredo, Bonifazi ,Ciacci, Di Puccio, Faenzi, Giovannini, Lom-bardi Mauro Silvano, Monti Renato, Niccola iCesarino, Raicich, Tesi e Vagli Rosalia, a lPresidente del Consiglio dei ministri e al mi-nistro per i problemi relativi all'attuazionedelle regioni, « per conoscere – premesso chesono in atto, da parte del Governo, iniziativ etendenti_ a svuotare le regioni del loro poteree a mortificarne il significato democratico eautonomistico, come risulta dall'impostazion edel bilancio dello Stato, dalle decisioni ch eaziende autonome prendono al di fuori di ogn irapporto col Parlamento e con le regioni (ul-timo il caso del rilancio della politica auto -stradale) e dal rinvio di diverse, important ileggi regionali, duali, ad esempio, per quantoriguarda la Toscana la legge sugli asili nido ,la legge concernente provvedimenti straordi-nari a favore dell'agricoltura e la legge gene-rale di delega – se questi fatti non costitui-scano una pesante controffensiva del poter eburocratico e centralistico e una seria minac-cia alla riforma dello Stato . Al riguardo, sonopreoccupanti le motivazioni addotte per il rin-vio della legge generale di delega della regio-ne Toscana, nelle quali appaiono particolar-mente gravi i richiami alla legge comunale eprovinciale per contestare la legittimità degl ienti comprensoriali come soggetti di delega ,com'è previsto dallo statuto (articolo 68) ap-provato dal Parlamento, e i riferimenti all alegge 10 febbraio 1953, n . 62, in materia d icontrolli sugli atti dei soggetti della delega .Tali motivazioni non rappresentano solo unattacco alla autonomia della regione Toscana ,ma pongono una seria ipoteca su tutti gli sta-tuti regionali e rappresentano una minacciaal rinnovamento statuale e alle autonomie lo-cali . Gli interpellanti chiedono di conoscere se

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il Governo non intenda porre fine a questa li-nea che nella pratica paralizza l'attività legi-slativa delle regioni ; ne riduce il ruolo istitu-zionale, ne ostacola l'esercizio di funzioni edi interventi a favore delle pressanti esigenz eeconomiche e sociali ; per procedere invecealla creazione di un rapporto e di un corrett ometodo democratico che si fondi sul pieno ri-spetto delle competenze proprie delle regioni ,per affrontare i problemi della programma-zione e 'dello sviluppo economico, delle rifor-me e del rinnovamento democratico dello Statoin modo da corrispondere adeguatamente a ibisogni delle classi lavoratrici e dell ' interopaese » (2-00153) ;

e delle seguenti interrogazioni :Scotti, al Presidente del Consiglio de i

ministri, « per sapere se è a conoscenza del -l ' impostazione data al proprio lavoro da part edella commissione di controllo sugli atti dell aregione Campania che sembra trascurare l asecolare distinzione fra sindacato di legitti-mità e di merito sull ' azione amministrativa einterpreta il sindacato di legittimità com eazione intesa a reprimere violazioni mai rico-nosciute come tali dalla legislazione o dall agiurisprudenza; se il " ministro dell ' internoabbia emanato circolari che tendano alla va-nificazione dell 'autonomia regionale " ; se i lrapporto con gli enti infraregionali debba su-bire il pesante condizionamento, che rasentail politico, della commissione di controll oparticolarmente frenante dell 'attività ammini-strativa della regione Campania ; e se infinepuò annullarsi una deliberazione della giuntaregionale con la motivazione che essa non pu ò

esaminare atti dispositivi in assenza di un alegge regionale, non ritenendo possibile l aestensione (sic) analogica di norme in camp opubblicistico " e che volendo disciplinare or-ganicamente la materia, la stessa giunta h afatto uso dell ' iniziativa legislativa, e quind i" proprio tale scrupolo rende illegittima l adelibera " e che " la materia di cui all 'artico -lo 144 del testo unico 30 giugno 1967, n . 1523 ,non è suscettibile di estensione analogica, néè prevista dallo statuto della regione campan a(sic), per cui occorre l ' approvazione di un alegge regionale che indichi i limiti ed approv igli strumenti per l 'attuazione dei compiti pre-visti dalla legge " come ha operato la già dett acommissione per la Campania a proposito d icontrollo sugli atti dei consorzi delle aree e inuclei di sviluppo industriali da oggi immo-bilizzati » (3-00263) ;

Gargani, Mazzola e Rende, al President edel Consiglio dei ministri e al ministro del -

l'interno, « per sapere se sono a conoscenz adell 'annullamento, operato dal commissafiodel Governo nella regione Campania, del de-creto n . 608 del presidente della stessa, reso i ndata 2 settembre 1972 e pubblicato sul bol-lettino ufficiale della regione in data 5 settem-bre 1972. Il decreto del presidente della re-gione Campania, dopo che la giunta regional eaveva deliberato il riconoscimento di enteospedaliero zonale dello stabile costruito dall aCassa per il mezzogiorno, per dotare una zon adell 'alta Irpinia dei servizi necessari all 'as-sistenza sanitaria e dopo che il consiglioregionale aveva assegnato a quel nosocomiola somma di lire 300 milioni per attrezzature ,a complemento di quelle finanziate dall aCassa stessa, mirava a dichiarare la composi-zione del consiglio di amministrazione che ,come detta la legge 12 febbraio 1968, n . 132 ,per gli ospedali zonali non aventi interess ioriginari – e uno stabile costruito ex novo nonpuò avere interessi originari – restava fissat ain 4 rappresentanti, di cui 3 eletti dal consi-glio comunale ove è situato lo stabile, ed un oeletto dal consiglio provinciale . Il decreto de ]presidente della regione era, pertanto, formal-mente e sostanzialmente dichiarativo e, essen-do corrispondente alla norma, non poteva es-sere annullato . La commissione di controllo ,invece, ha adottato una decisione gravissima ,che è necessario censurare duramente, conprocedura strana : dopo 2 mesi dalla pubblica-zione sul bollettino ufficiale della regione Cam-pania, interviene tardivamente – come se nonavesse l 'obbligo di conoscere, come ogni cit-tadino invece ha, un decreto reso pubblicodallo strumento di conoscenza previsto dallalegge – e annulla il decreto. Purtroppo non èla prima volta che la commissione esercit asimili abusi, perché per altri provvedimenti èstata adottata la stessa procedura . Ad avvisodegli interroganti, nessuna commissione d icontrollo sull 'amministrazione regionale pu òutilizzare l ' arma 'degli annullamenti di prov-vedimenti dei presidenti delle giunte regio-nali legittimi, come quello in questione, e de -finitivi anche – ma è ancora discutibile i ndottrina se siano soggetti a controllo – pe rdecorso del termine utile per l 'esercizio de lsuo sindacato . Intanto non si può non sotto -lineare che il ministro per le regioni ha riven-dicato a merito di un suo personale e dirett ointervento sulle commissioni di controll ol ' annullamento del decreto di cui alla present einterrogazione . Gli interroganti sono del pa-rere che la composizione della commissione d icontrollo, a malgrado di astratte garanzi ecirca la sua autonomia, proprio per la pre-

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valenza di elementi togati, condiziona e sof-foca le regioni anche quando queste assolvonole funzioni dovute . La presidenza della stessa ,affidata a un prefetto, completa il quadro pervia del rapporto gerarchico esistente tra Go-verno centrale e prefetto stesso . Gli interro-ganti chiedono quali provvedimenti il Presi -dente del Consiglio e il ministro dell ' internointendano adottare in riferimento al caso de-nunziato, e se non ritengano che sia necessariauna nuova regolamentazione in merito all acomposizione delle commissioni di controllo ,attuando propositi e iniziative già rassegnat ealla attenzione del Parlamento nella passat alegislatura, e se non ritengano altresì di affi-dare la funzione di commissario di Govern oa persona di chiara fama e di assoluta indi -pendenza, come avvenuto in alcune regioni ,i cui atti non sono appesantiti nella fase d icontrollo dal grave sospetto di interferenzedall ' alto » (3-00612) .

Queste interpellanze ed interrogazioni ,relative ad argomenti strettamente connessi ,saranno svolte congiuntamente .

L 'onorevole Adriana Fabbri Seroni h afacoltà di svolgere l ' interpellanza Lodi Fau-stini Fustini Adriana n . 2-00072, di cui ècofirmataria .

FABBRI SERONI ADRIANA. Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, già nel corso de ldibattito sul bilancio dello Stato l'onorevoleIngrao denunciò il carattere gravemente anti-regionalista dei rinvii ai rispettivi consigli re-gionali delle leggi regionali relative agli asil inido. Questi rinvii, come è noto, hanno colpitoregioni a maggioranze politiche assai diverse ,come la Toscana, l'Emilia, la Puglia, la Lu-cania e la Calabria . Per quanto riguarda l aToscana e l ' Emilia, tali regioni, dopo la ne-cessaria consultazione con i comuni, appro-varono queste leggi regionali rispettivament enel settembre e nell 'ottobre 1972 e vollero giu-stamente specificare con esse che il nido dev econtribuire insieme con la famiglia al process oeducativo e formativo del bambino e alla suasalute psico-fisica e predisporre le misure att ead assicurargli personale capace e qualificato .Ambedue le leggi hanno subito un primo e u nsecondo rinvio . I punti contestati sono appun-to questi : il fatto che le regioni vogliono unnido che non sia un semplice posteggio e l agaranzia di un personale effettivamente quali-ficato . Con quali argomentazioni, onorevol icolleghi ? Secondo le motivazioni dei second irinvii – si tratta quindi delle motivazioni piùrecenti – si sostiene che la precisazione ulte-

riore da parte della regione del carattere de lnido violerebbe la potestà legislativa stataleche in materia di princìpi è esclusiva . Nellemotivazioni del rinvio della legge emilian atrovo testualmente scritto che vi è la riserv astatale in materia di definizione del nido . Èlo stesso argomento, voglio ricordarlo, soste-nuto in una trasmissione alla radio dal cap odell 'ufficio regioni della Presidenza del Con-siglio, prefetto Gizzi, che se non sbaglio è l ostesso Elio Gizzi che nel 1966, prima che s ifacessero le regioni, pubblicò uno studio sull oscioglimento dei consigli regionali .

Noi desideriamo che il Governo ci spiegh iquesta incredibile interpretazione dell ' articol o117 della Costituzione .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Se i lPresidente lo consente, vorrei dire che le de-cisioni del Governo sono autonome e, anch ese consiglieri autorevoli come Gizzi esprimon oi loro punti di vista, noi assumiamo la total eresponsabilità delle nostre impostazioni . Nonc ' è bisogno-quindi di tirare in ballo il prefettoGizzi .

FABBRI SERONI ADRIANA. Io mi stavosemplicemente riferendo alla coincidenza frale motivazioni addotte per questi rinvii ed unadichiarazione pubblica fatta alla radio da unfunzionario del Governo ; e questa sarebbe ma-teria sulla quale forse dovremmo riflettere .Comunque mi riferivo ad una interpretazion eincredibile in cui non sembra neppure affio-rare la percezione dell ' esistenza di punti d iapprodo diametralmente opposti cui sono giun-ti anche valentissimi studiosi di diritto .

L 'articolo 117 recita che la regione eman anorme legislative nei limiti dei princìpi fon-damentali stabiliti dalle leggi dello Stato ; ne i« limiti » e quindi senza contraddirli . Ma viè forse contraddizione, domando, fra l 'arti-colo 1 della legge n . 1044 del 1971, che parl adi temporanea custodia del bambino nel qua-dro di un compiuto sistema di sicurezza so-ciale e quanto affermato in materia di defini-zione del nido dalle regioni ? Vi è contrast ofra questa definizione e quanto affermato nel -l'articolo 6 della legge nazionale che impon eil reclutamento di personale capace di garan-tire assistenza sanitaria psico-pedagogica a lbambino, nell 'evidente presupposto di un acerta funzione e di una certa finalità del nido .A noi sembra, signor Presidente, che quantodisposto dalle regioni rientri nell'ambito de iprincipi fondamentali della legge nazionale eal tempo stesso positivamente sviluppi e inter -preti tali princìpi, tenendo conto anzitutto

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della precisa volontà di popolazioni altament eevolute quali quelle della Toscana e dell 'Emi-lia, che non vogliono un « nido-posteggio » ,come risulta, del resto, daì voti di numerosiconsigli comunali espressi nel corso di quest igiorni, e che manifestano un 'esigenza civile ,responsabile e positiva, che sembra essere lar-gamente diffusa, se è vero che queste norm esi rinvengono anche in numerosissime legg iregionali anche del sud d ' Italia .

Voglio ricordare, d 'altronde, che tale civil eesigenza è lungi dall'essere in qualche mod odi parte, se è vero che nel dibattito in sed elegislativa sulla citata legge n . 1044 il relatoreper la maggioranza, l 'onorevole Amalia Miott iCarli, affermava, fra l'altro, che il nido offr eal bambino strutture, momenti educativi e as-sistenza igienico-sanitaria . Vorrei aggiungerequalcosa di più : nelle motivazioni dei rinvi iè fortissimo il richiamo ai decreti delegati ,senza che si sappia bene a quale settore debb aessere ascritto l ' istituto dell ' asilo nido, se aquello assistenziale o a quello sanitario . Vorre iricordare, e non mi meraviglia che di quest osi taccia, che i poteri della regione derivanoda una precisa legge, la n. 1044, con il su oduplice carattere di legge di piano e di quadro :una legge che supera, quindi, la logica dei de-creti delegati, che ha fatto nascere un servizi onuovo, il nido comunale, facendo perno su lpotere legislativo e programmatorio della re-gione .

Non sono io soltanto, si badi, a dire quest ecose: voglio ricordare che un altro relatore pe rla maggioranza sulla stessa legge, l 'onorevoleGiannina . Cattaneo Petrini, affermava, nell astessa sede, che la legge n. 1044 assume l 'aspet-to di una legge-quadro, o meglio cornice, nel -l 'ambito della quale i problemi connessi co nla salute pubblica trovano la più adeguata ri-sposta, tesa alla tutela della salute come garan-zia dello stato di benessere non solo fisico, m aanche psichico e come premessa dello svi-luppo della personalità di ogni individuo .Questo è il carattere della legge, che più volt eè stata indicata, giustamente, come anticipa-trice della riforma complessiva : un caratter eche sembra sfuggire completamente a color oche hanno operato il rinvio, -tutti presi dall alogica costrittiva dei decreti delegati .

Infine, signor ministro, alcune question isul problerna del personale. L'articolo 6 dell alegge nazionale afferma che la regione, fis-sando le proprie norme legislative, deve tene rconto del fatto che gli asili nido devono es-sere dotati di personale qualificato sufficient ee idoneo a garantire l 'assistenza sanitaria epsico-pedagogica del bambino. Leggo nelle

motivazioni dei secondi rinvii che da partedel Governo si accusa di illegittimità quant odisposto dalle regioni perché « non si rispett ala preferenza per il diploma di vigilatric ed ' infanzia e puericultrice previsto dalla leggedel 1940 » . A parte il fatto che questo diritt odi preferenza non mi pare risulti affatt odalla legge citata del 1940 per quanto riguar-da le puericultrici (ed è un lapsus abbastanzagrave in una motivazione di rinvio), vogli oosservare che siete dovuti andare a ripescareuna legge del 1940 per negare alla region el'esercizio non di un diritto, ma di un dover ederivante, appunto, dalla legge n . 1044 . Vo-glio domandare, d'altronde, se ritenete dav-vero che la qualifica di puericultrice, un aqualifica che si ottiene dopo un anno di cors oa cui si può accedere dopo la quinta elemen-tare, basti a garantire l'assistenza sanitaria epsico-pedagogica al bambino, come è richiestodalla legge nazionale . Avete anche impu-gnato la riserva statale del decreto delegat oin materia di disciplina delle professioni sa-nitarie ausiliarie . Vi è sfuggito qui che nonsi tratta di personale meramente sanitario ,ma di personale che deve avere una prepara-zione interdisciplinare ed anche pedagogica .E si badi soprattutto ad una cosa : che il po-tere accentrato dello Stato, nel passato e nelpresente, è un potere che ha lasciato intattala ,_ situazione al punto in cui era nel 1940 ,che non ha colto e non vuole cogliere l ' in-sorgere di nuove esigenze anche nel campodella formazione professionale .

La riserva che il Governo vuole mantener enon è solo di un potere, ma di una politica ,vecchia anche in questo campo, superata e dincapace di rispondere alle esigenze nuove .Oggi, onorevoli colleghi, con questi rinvii -sono passati già cinque mesi dalla prima ap-provazione delle leggi regionali - si pongonole regioni di fronte ad un preciso ricatto ,quello cioè di dovere scegliere tra la difes adelle loro giuste prerogative e la necessit àdi avviare subito la realizzazione del pianodegli asili nido e di utilizzare, quindi, i finan-ziamenti previsti . È un ricatto odioso . Le re-gioni sceglieranno la loro risposta, ma no ichiediamo conto, in Parlamento, al Governodel suo operato, giacché si tratta di esigenzeper diversi aspetti ugualmente vitali : il ri-spetto dei diritti delle regioni ed il rispett odi quelli dei nostri bambini, ivi compres iquelli - onorevole ministro - della Calabria .di quei bambini cioè che sono stati colpit idalla alluvione ed i cui diritti sono stati davoi disconosciuti con il rinvio alla regionedella legge sugli asili nido .

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PRESIDENTE . L'onorevole Adriana Lod iFaustini Fustini ha facoltà di svolgere la suainterpellanza n . 2-00084 .

LODI FAUSTINI FUSTINI ADRIANA .Signor Presidente, onorevoli colleghi, signo rministro, dopo una lunga serie di silenzi, d imancate risposte e di rifiuti di incontri tr aautorità scolastiche ed organi regionali, m iauguro che, nonostante il notevole ritard ocon il quale il Governo si presenta a rispon-dere ad una interpellanza presentata il 29 no-vembre 1972, si riesca finalmente ad aver erisposte puntuali alle precise domande i nessa contenute .

Per comprendere meglio l ' atteggiamentoassunto dal Governo nei confronti della re-gione Emilia-Romagna e nei confronti de icomuni e delle province della stessa regione ,è bene precisare alcuni punti . In base allalegge sulla medicina scolastica del 1961, erelativo regolamento, sono i comuni e i con-sorzi fra comuni che debbono provvedere all avigilanza igienica di tutte le scuole e istitut ipubblici e privati di ogni ordine e grado, edalla tutela della salute degli alunni che fre-quentano le scuole . Nell 'ambito del territori ocomunale o consorziale responsabile dell apromozione e del coordinamento di quest iservizi è l ' ufficiale sanitario . I comuni, i nbase a quella legge, debbono provvedere a icompiti loro assegnati non soltanto con ser-vizi di medicina scolastica di base, ma co nservizi specialistici, compresi quelli dell ' igie-ne mentale . Le amministrazioni comunalidebbono quindi provvedere alla istituzionedell ' intero servizio di medicina scolastica, edovendo rispondere in base alla legge de lcomplesso dei servizi, esse all 'occorrenza -nell ' impossibilità di farlo in proprio - pos-sono stipulare convenzioni con privati .

Poiché l ' interpellanza non riguarda gene-ricamente la medicina scolastica, ma una ra-mificazione specifica della stessa, quella del -l ' igiene mentale, è bene precisare che anch enei confronti degli alunni che presentasseroanomalie o anormalità somato-psichiche, ano-malie di comportamento e disadattamento am-bientale, tali da consigliarne l'avvio in scuol especiali o in classi differenziali, la legge as-segna in modo preciso al medico scolastic o(che ne risponde al comune) il compito di av-valersi della collaborazione dei centri medico-pedagogici degli istituti specializzati, nonchédi servizi specialistici .

Una legge chiara, quindi, nell 'assegnazionedei compiti ai comuni e nella definizione de isoggetti cui deve essere diretto l'intervento

sanitario di base e specialistico : tutta la po-polazione scolastica . Ma, a differenza di quan-to è avvenuto per altre leggi, la legge cui m iriferisco è nata « monca » : ha assegnato molt icompiti ai comuni senza fornire loro i neces-sari fondi per farvi fronte . Infatti, per prov-vedere a tutti i servizi specialistici, per ga-rantire un medico ogni 2 mila bambini, unaassistente sanitaria ogni mille alunni, la leggeha stanziato 500 milioni per più di ottomilacomuni ; niente per i comuni al di sopra d i25 mila abitanti, ed i fondi per pagare unamezza mensilità di stipendio ad un medicoper qualche piccolo comune . Così che molt icomuni non sono riusciti - non per colpa loro- ad istituire efficienti servizi di medicina sco-lastica . Una successiva legge dello Stato h astanziato, invece, notevoli fondi per il razio-nale reperimento degli alunni da avviare all escuole speciali ed alle classi differenziali eper l ' assistenza igienico-sanitaria ; una leggefinanziaria che non ha soppresso i compiti inprecedenza affidati ai comuni e dalla qual eera giusto aspettarsi che, sia pure limitata-mente agli scopi cui il finanziamento è desti -nato, ci si avvalesse innanzi tutto delle strut-ture dei comuni . Invece, no ; con una sem-plice circolare ministeriale annuale, il Mini-stero della pubblica istruzione ha esautorat otutti dai compiti affidati dalla legge . Forte de lfatto che i fondi sono assegnati al Minister odella pubblica istruzione, il ministro non h arispettato la legge che demanda ai comuni ,se del caso, di convenzionarsi con servizi spe-cialistici esterni, ma ha provveduto a stipu-lare direttamente convenzioni con privati, pre-scindendo dalla esistenza del servizio di me-dicina scolastica nel comune . Ma in Emilia -Romagna il Ministero della pubblica istru-zione ha dovuto fare i conti con una realtà ch eforse ha disturbato i piani di qualcuno . InEmilia-Romagna - e non solo in quella re-gione, ma ora è di quella che stiamo parlan-do - la maggioranza dei comuni e dei con-sorzi di comuni, anche senza che la leggefosse finanziata, si sono dati efficienti serviz idi medicina scolastica, di base e specialisti-ca, compresa quella di igiene mentale . Iprovveditorati agli studi, pur avendo tentatopiù volte di escluderli, hanno dovuto conven-zionarsi anche con i comuni .

Debbo dire che sin dall ' inizio, pur accet-tando lo schema di convenzione che veniv apresentato dal Ministero della pubblica istru-zione, i comuni hanno sempre fatto rilevar eche era sbagliato curarsi di « un pezzo d ibambino », ma l 'assistenza medico-psicopeda-gogica ha un senso se opera per là tutela glo-

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baie della salute dell'età evolutiva, e ha u nsignificato se è intesa quale atto unitario, im-perniato non solo sulla individuazione e ri-mozione delle cause patogene primarie di ca-rattere organico, ma anche sulle situazion isocio-ambientali .

I comuni, poi, hanno più volte pubblica -mente denunciato le assurdità contenute nell aconvenzione proposta dal Ministero . La con-venzione tuttora vigente, infatti, determina l aretribuzione delle équipes medico-psicopeda-gogiche in funzione dell ' istituzione di class idifferenziali o di scuole speciali, oppure del -l 'assistenza prestata a classi del genere gi àistituite . In altri termini, la selezione è dat apreventivamente per scontata e necessaria, ese una équipe svolgesse per tutto un anno l asua opera nelle scuole senza trovare bambin icon anomalie, o ritenesse comunque che pe rla cura di tali anomalie non gioverebbe lorola frequenza di classi differenziali, in questocaso l 'équipe non avrebbe diritto ad alcunaretribuzione per il suo compito . Per il Mini-stero della pubblica istruzione debbono tro-varsi a tutti i costi dei bambini deficienti, esi debbono trovare in fretta . Nel giro di 10-1 5giorni l ' alunno che dia l ' impressione di es-sere lievemente ritardato o disadattato, dev eessere segnalato dall ' insegnante . Il direttoredidattico trasmette tutto all'équipe ed entr oun mese l ' équipe deve effettuare gli esamidiagnostici sul bambino, sul suo ambient efamiliare, in modo da decidere immediata -mente la sorte del bambino stesso, perché en-tro il 20 dicembre il Ministero della pubblic aistruzione deve istituire le classi differenziali .

Per questa serie di ragioni ed in conside-razione del fatto che tutta la materia dovev aessere trasferita alle regioni in modo organi-co, con i relativi mezzi finanziari, già ne l1971 gli amministratori comunali e provin-ciali o l 'assessore regionale tentarono di met-tersi in contatto con il Ministero della pub-blica istruzione . In quella occasione, il Mini-stero rispose che se ne sarebbe riparlato in se-guito all 'approvazione dei decreti delegati .Questi ultimi ora ci sono, e nell 'ambito del -l 'esercizio dei poteri delegati l 'assessore re-gionale competente ha convocato per temp otutti i rappresentanti dei comuni, delle pro -vince emiliane e dei consorzi di comuni . Inquella occasione, tutti gli enti locali hann oriaffermato il loro diritto-dovere di gestire iservizi di medicina scolastica nel loro com-plesso . L 'assessore regionale alla sanità venn eincaricato di incontrare il sovrintendente sco-lastico regionale, allo scopo di dar vita a u nrapporto organico nell ' ambito del quale, rico-

noscendosi la legittimità dell ' intervento deglienti locali, si giungesse anche ad una conven-zione di massima, applicata specificatamentealla realtà regionale, che si riferisse all'ero-gazione dei contributi ministeriali ai comuni ,in quanto prestavano i servizi di base all apopolazione scolastica servita e non al nume-ro di casi che venivano « depistati » per la de-stinazione a classi differenziali o speciali .L'incontro fra assessore regionale e sovrain-tendente avvenne e si concluse con l'intesache l'assessore regionale avrebbe preparatouna bozza dell'accordo proposto, cosa che l'as-sessore regionale ha fatto . A questa bozza d iaccordo e alle esigenze che la motivavano nonè mai stata data alcuna risposta.

La regione, in attesa della risposta dell eautorità scolastiche, con alto senso di respon-sabilità nel frattempo invitava comuni, con-sorzi di comuni e le province a garantire co-munque, anche nelle more di un accordo, iservizi specialistici nelle scuole ; e, in consi-derazione dell'importanza dell 'attività pre-ventiva e riabilitativa e dei relativi oneri fi-nanziari che i comuni avrebbero incontrato,la regione metteva a disposizione dei comun iun fondo di 110 milioni (preciso che è più d iquanto lo Stato ha concesso a tutti i comun iemiliani da quando è in vigore `la legge sullamedicina scolastica) . La regione ha atteso in -vano una risposta da parte dei provveditori ,i quali piuttosto che rispondere, hanno assunt oun atteggiamento alquanto scorretto . Anzichéprestare particolare attenzione per le conven-zioni stipulate con gli enti locali al fine d ievitare ritardi, come raccomandava la circo -lare del Ministero della pubblica istruzione, iprovveditori ponevano scadenze ultimative agl ienti locali, e con scadenze più dilazionate prov-vedevano invece a stipulare convenzioni conenti privati .

Per denunciare questa situazione, i rap-presentanti degli enti locali, il 14 novembre ,hanno inviato un telegramma-lettera al mini-stro della pubblica istruzione, al quale il mi-nistro non ha mai risposto . La risposta è stat adata ancora dai provveditori, ed è stata arbi-traria, unilaterale e settaria, tendente a mor-tificare il diritto della regione, dei comuni edelle province di esercitare le funzioni loroaffidate dalla legge. Senza comunicare nullaai veri interlocutori del caso, e cioè al comun ee all 'ufficiale sanitario, il provveditore agl istudi di Bologna – e negli ultimi giorni quel -lo di Reggio Emilia – ha ordinato ai direttor ididattici di vietare l 'accesso alla scuola e tantomeno l ' incontro in ambienti scolastici di ope-ratori comunali, provinciali e regionali, psi-

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cologi, assistenti sanitari e pedagogisti co nalunni di qualsiasi classe statale e relativi in -segnanti ; e ha imposto ai direttori didattici d ivietare incontri negli ambienti scolastici an-che degli operatori sanitari comunali, pro-vinciali e regionali, lasciando invece operar eil servizio di medicina scolastica soltanto negliambulatori . Il provveditore agli studi di Bo-logna, insomma, vorrebbe limitare il servizi odi medicina scolastica al compito, precedent ealla legge del 1971, di somministrare soltant ole vaccinazioni agli alunni o di fare le visit eambulatoriali per constatare la guarigione de lbambino da una malattia infettiva .

Mi pare che la cronaca dei fatti basti d asé a denunciare la scorrettezza di alcuni fun-zionari dello Stato nei rapporti con lo Statomedesimo, perché la regione è un ' articola-zione dello Stato . La cronaca dei fatti giusti -fica, credo ampiamente, la preoccupazione chei deputati comunisti della regione emilianahanno espresso in questa interpellanza . A ch igiova, a chi ha giovato inasprire in quest omodo i rapporti fra autorità scolastiche edenti locali ? Il Ministero conosceva il tono d iquesto Diktat del provveditorato agli studi .Come è possibile che un ' autorità scolastica pro-vinciale, per fare ponti d 'oro ad una organiz-zazione privata, non sappia valutare il signifi-cato, per una popolazione, del vedere trattat oin questo modo un servizio altamente apprez-zato da tutti ? Ora ., a causa del ritardo con cu iil Governo si presenta finalmente a dire qual -cosa su questa vicenda, la situazione è molt ocompromessa, nel senso che i provveditorat iagli studi hanno già stipulato le convenzionicon enti privati . Ma poiché i comuni non pos-sono rinunciare ai loro poteri e ai loro diritt iné possono delegare ad altri i compiti che l alegge affida solo ad essi, cosa pensa di fare i lGoverno ? Non è forse il caso che, anziché asuon di circolari del Ministero della pubbli-ca istruzione, quello stesso Ministero, il Mini-stero della sanità e quello per l'attuazione del -le regioni intervengano con urgenza a livell odegli organi regionali affinché, senza disdirele convenzioni ormai inopportunamente sti-pulate, si giunga ad una soluzione della ver-tenza che gli organi del Ministero della pubbli-ca istruzione hanno voluto fare scoppiare ? Neigiorni scorsi, gli assessori alla sanità dei co-muni emiliani e romagnoli hanno inviato a irappresentanti del Governo un documento i ncui riaffermano la disponibilità degli enti lo -cali ad operare congiuntamente con altri ent ie associazioni nel campo degli interventi d imedicina psico-pedagogica, ed hanno prospet-tato una possibile soluzione,

PRESIDENTE. Onorevole Lodi Faustin iFustini, la prego di concludere .

LODI FAUSTINI FUSTINI ADRIANA .Concludo, signor Presidente .

Non chiediamo per il futuro la modific adello schema di convenzione, perché riteniamoche, se altre convenzioni devono essere fatt ein base alla legge, devono decidere i comun ie non il Ministero della pubblica istruzione .

Chiediamo invece quali intenzioni abbia i lministro per il 1974. In considerazione dei con-trasti sorti a causa di un decreto delegato ch eha trasferito funzioni e non mezzi finanziar idello Stato ; in considerazione del fatto chetali contrasti sono sorti anche perché chi si èriservato i fondi ha pensato bene di conservar eanche competenze che non erano sue ; al finedi sollecitare una maggiore coscienza regio-nalistica in tutti, e quindi anche nei funzionar idegli organi periferici del Ministero, chiedia-mo al ministro per l'attuazione delle region ise non ritenga per il 1974 di dover decentrar ealle regioni tutti i fondi 'dello Stato per la me-dicina scolastica .

Le ricordo, onorevole Sullo, che risponden-do a questa interpellanza ella dovrà dare un arisposta non soltanto ai deputati comunisti ch el 'hanno presentata ma anche a centinaia d iassemblee di cittadini, a consigli comunali edi quartiere che all'unanimità si sono schie-rati dalla parte del diritto e cioè da parte de icomuni e della regione.

PRESIDENTE . L'onorevole Maschiella h afacoltà di svolgere la sua interpellanza numero2-00146.

MASCHIELLA. Signor Presidente, onore-vole ministro, permettetemi per prima cos adi leggere i titoli delle leggi regionali che i nquesti ultimi tempi sono state rinviate da lGoverno. Si tratta di provvedimenti attinent ia due grandi gruppi di problemi : quello del-l 'assistenza e beneficenza (generica o specifi-ca: scolastica, operaia, per gli emigranti, ecc . )e quello dello sviluppo economico .

La prima legge prevedeva l ' erogazione d icontributi per l 'assistenza agli operai dell efabbriche Nardi e Pozzi, costretti a occupar egli stabilimenti nel corso della loro lotta i ndifesa degli ambienti di lavoro : tenga conto ,signor ministro, che i fatti hanno purtroppodimostrato che questi operai avevano mille ra-gioni di condurre questa battaglia, visto ch enon appena è ripreso il lavoro uno di essi èmorto folgorato da un cavo dell 'energia elet-trica. E pensare che proprio questo era uno

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dei punti di fondo della lotta dei lavoratori ,alcuni dei quali sono stati addirittura punit i(tre componenti del comitato di fabbrica son ostati allontanati dal posto di lavoro) .

Ecco i titoli di altre leggi regionali : « Con-sulta regionale dell'emigrazione e immigra-zione »; « Fondo regionale di solidarietà, i nfavore dei lavoratori emigrati e immigrati edelle loro famiglie » (si tenga presente che l ostatuto regionale umbro prevede all'articol o14 la creazione di organismi per aiutare que-ste categorie di cittadini) .

Un'altra legge regionale prevedeva l ' ado-zione di provvedimenti in materia di assisten-za scolastica e precisamente l ' istituzione di unfondo speciale per gli interventi assistenzial ia studenti di famiglie bisognose . Un'altra leggeancora recava: « Provvedimenti per la pro -mozione di centri per l ' infanzia a integrazion edella legge statale 6 dicembre 1971, n . 1044 » .

Vi sono poi due leggi riguardanti i proble-mi dello sviluppo economico ed una per l acostituzione di una società finanziaria regio-nale per la promozione dello sviluppo econo-mico dell 'Umbria. Vi è infine un provvedi -mento che prevede uno stralcio del programm aregionale di sviluppo, sotto il titolo: « Inter -venti finanziari a favore degli impianti zoo -tecnici » .

Come ho già detto, tutti questi provvedi -menti interessano due settori che sono di spe-cifica competenza regionale. Il primo potrem-mo catalogarlo sotto il titolo generico dell'as-sistenza e beneficenza (con particolare riguar-do all 'assistenza scolastica) ; il secondo attien eai problemi dello sviluppo economico, con par-ticolare riguardo al settore agricolo e alla pos-sibilità (prevista dalla legge finanziaria regio-nale) che le regioni istituiscano società finan-ziarie . Orbene, tutte queste leggi sono staterespinte dal Governo .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Rin-viate, non respinte. La differenza è di fondo .

MASCHIELLA . Una è stata respinta e lealtre rinviate .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Onore-vole Maschiella, le faccio presente che respin-gere è una cosa, rinviare è un ' altra .

PRESIDENTE. Onorevole ministro, ell aavrà modo di replicare su questo punto .

MASCHIELLA . Il ministro dice che si tratt adi una differenza di fondo . Sì, formalmentesi tratta di concetti molto diversi . Però, onore-vole ministro, quello che colpisce leggendo le

motivazioni dei rinvii è innanzitutto l'atteg-giamento a dir poco distaccato, ma sostanzial-mente ostile, quasi ringhioso, che il Governo ,la burocrazia ministeriale hanno voluto usarenell'esaminare queste leggi, le forzature inter-pretative, il bizantinismo cavilloso, il forma-lismo esasperato. L'applicazione mortificantedella norma giuridica risalta in tutti i giudiz iche sono stati dati . Gliene leggo uno solo :« Per quanto riguarda i provvedimenti in ma-teria di assistenza scolastica alle famiglie bi-sognose, ai sensi e per gli effetti dell'articol o127, terzo comma (leggeremo poi questo com-ma !) della Costituzione, si notifica che, i nordine alla legge indicata in oggetto, il Gover-no ha rilevato che gli interventi in essa pre-visti, fondati sullo stato di bisogno e non su lmerito scolastico, sono da inquadrarsi più nel-l'ambito della beneficenza pubblica che nonin quello della assistenza scolastica ». Perchéquesta forzatura ? Il provvedimento è dirett oagli alunni bisognosi e chiunque abbia seguitoin questi giorni, onorevole ministro, i dibat-titi che vi sono stati tra psicologi, tra pedago-ghi, tra tutti quelli che si interessano dell'in-fanzia, sa che vi è una differenza sostanzial enon nella natura ma nel modo in cui vive ilbambino, nell'influenza dell'ambiente su lbambino, nel fatto che il bambino provengada una famiglia facoltosa, che abbia la possi-bilità di educarlo in un certo modo dandoglicerti sussidi, ovvero sia figlio di un disoccu-pato, di un emigrato, di genitori insomma ch enon abbiano alcuna possibilità economica .Ebbene, dare un aiuto a questi bambini costi-tuisce una forma di assistenza generica, o nonè invece la più specifica e giusta forma di as-sistenza per mettere il bambino nella condi-zione di frequentare la scuola ? Voi li aveteinvece privati di questo aiuto e che cosa èquesto se non un cavillo, l'applicazione mor-tificante di una norma, ma soprattutto un bor-bonismo applicato ad un atto con cui le re-gioni avevano compiuto una scelta modernae coraggiosa ?

SULLO, Ministro senza portafoglio . Poichésono napoletano, sono anche borbonico .

MASCHIELLA . Onorevole ministro, possoanche capire che questa osservazione la facciaun funzionario, un burocrate, un prefetto ch eè stato preposto a dirigere quel certo ufficio ,ma il fatto è che dietro tutta questa serie d iatti di rinvio appare una ben precisa volont àpolitica .

Spesso ci si richiama a questo articolo 12 7della Costituzione, per giustificare la linea

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politica adottata dal Governo in sede d icontrollo degli atti legislativi delle regioni ,ma si dimentica che il terzo comma di tal earticolo fornisce un parametro, un giudi-zio obiettivo sui contenuti delle leggi regio-nali . Il terzo comma dell 'articolo 127, infatti ,recita: « Il Governo della Repubblica, quan-do ritenga che una legge approvata dal con-siglio regionale ecceda la competenza dellaregione » (e abbiamo visto che nessuna dell eleggi rinviate esorbita dall ' ambito di tale com-petenza) « o contrasti con gli interessi nazio-nali o con quelli di altre regioni, la rinvia » ,ecc. Bene onorevole ministro, ecco il pro-blema politico . Ella mi dovrebbe spiegar econ quali interessi nazionali contrastano que-ste leggi o se invece non sia proprio l'atteg-giamento del Governo contrastare con gl iinteressi nazionali o con quelli regionali .È infatti tutto l 'atteggiamento del Governo aporsi in contrasto con gli interessi nazionali ,morali, economici della nazione e dei cittadin idell ' Umbria. Contrasta con questi interess iquando voi, ad esempio, respingete quell enorme legislative regionali che aiutano gl iemigranti ad inserirsi nei paesi dove lavo-rano o a reinserirsi in Italia quando ritornan onel nostro paese ; contrasta con gli interess inazionali impedire alle regioni di portareavanti la politica per gli asili nido o pe raiutare gli alunni bisognosi, ma soprattutt ocontrasta con gli interessi nazionali impedirealle regioni di utilizzare nel modo più serio,razionale, antidemagogico, i fondi che ave -vano a disposizione . Soltanto 600 milioniaveva a disposizione la regione umbra, e nonli ha voluti disperdere, li ha utilizzati sol oper la zootecnia . Ma tutto è stato rinviato .Volete spiegarmi se gli interessi nazional isono stati favoriti e protetti dal rinvio danoi operato dalle leggi regionali, o se invec equegli interessi si sarebbero potuti megli otutelare secondo l'assetto che ne avevano datole regioni ?

Questo per ciò che riguarda il settor ein cui l ' Italia deve spendere 750 miliardi al -l 'anno per importare carne, quella carne ch eè arrivata ad un costo ormai proibitivo per l amaggior parte delle famiglie italiane .

E deve anche dirmi, onorevole ministro, dauomo politico, se è nell ' interesse nazional eimpedire alle regioni di creare un organism oche era previsto dal primo piano dì svilupporegionale ed accettato dal Governo con tre suc-cessive deliberazioni, che è stato previsto dall alegge finanziaria regionale, che è stato appro-vato all 'unanimità dal consiglio regional eumbro, e cioè un organismo finanziario che

non ha lo scopo di sostituire i normali istitut idi credito, bensì quello di dare la possibilit àalla regione, agli organi pubblici, di incenti-vare, di spingere, di promuovere l'attivit àindustriale in una zona che ha infinito biso-gno di una tale promozione, una zona depres-sa come l 'Umbria, emarginata dal processoeconomico, dal meccanismo di sviluppo eco-nomico in atto, e che quindi ha tutto il biso-gno di riprendersi .

Ebbene, vi sono organismi che indubbia -mente rappresentano un mezzo di promo-zione, un mezzo atto a dare la possibilità all aregione di rimettersi in piedi, ma il Gover-no ha tutto rinviato .

Risponde forse agli interessi nazionali ,così come previsti nell 'articolo 127 dell aCostituzione, l ' azione positiva della regione oinvece l'azione di rifiuto da parte del Go-verno ? Ecco il punto . Il Governo avrebbepotuto non sollevare mille cavilli giuridici ,tenendo conto anche del periodo di rodaggi oche stanno attraversando le regioni ed aiutan-dole anzi nelle loro iniziative legislative ; mavi è a monte un preciso disegno politico d ifondo, che è costituito da un insieme di atti ,dai ritardi con cui vengono concesse le dele-ghe, dalla parzialità delle deleghe stesse, da lmancato adeguamento di tutte le leggi statal ialla realtà del nuovo istituto regionale, da icontinui tagli e diminuzioni dei poteri delleregioni, dalla mancanza di fondi a dispo-sizione e, in ultimo, dal rinvio delle leggiregionali operato ad ogni pie ' sospinto da lGoverno .

Da qui emerge una volontà politica ed èquesto il fatto politico più serio che il ministr odeve considerare .

Onorevole Sullo, ella è stato in Umbria eha potuto vedere con quale spirito gli umbr iportano avanti una dialettica politica, a volt eanche aspra, ma con quale spirito e conquale serietà hanno affrontato il problemadella costituzione della loro regione . E l'han-no affrontato, certo, non perché vedono nell aregione uno strumento miracolistico che pos-sa risolvere tutto, ma perché hanno due con-vinzioni fondamentali : in primo luogo, cheoggi lo spirito civile richiede a tutti i cittadinidegni di questo nome uno sforzo per salva -guardare le -istituzioni, per avvicinare il cit-tadino alle istituzioni democratiche repub-blicane e per dare a queste istituzioni unoscopo, una vitalità, una finalità che non puòessere che quella legata alle esigenze dellosviluppo delle popolazioni ; in secondo luogo ,che le regioni come l 'Umbria, il mezzogior-no d 'Italia, le zone depresse, che hanno su-

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bito dal meccanismo di sviluppo economicoin atto una emarginalizzazione, che sono stateprofondamente colpite dalla crisi economica ,dalla crisi che ha investito l'agricoltura, cheha scompaginato i vecchi centri, che ha crea-to lacerazioni profonde anche nel tessutocivile, hanno bisogno di questi istituti pe rridarsi una finalità, una funzione, un equi-librio nel quadro delle istituzioni repubblican ee nel quadro della vita nazionale. Queste sonostate le spinte di fondo .

Onorevole ministro, occorre riflettere ben esu questo.

In Italia è già avvenuto, al momento dell acreazione dello Stato unitario, un processo ch eabbiamo pagato a lungo, il processo, cioè ,della creazione dell 'unità non attraverso l acrescita e la nascita di forze vive espresse dall erealtà regionali, ma attraverso l'ampliament oin tutto il territorio nazionale di un cert otipo di Stato, quello piemontese, e dunque at-traverso la « piemontesizzazione » dell'Italia .

Stiamo attenti, onorevole ministro ! Nonrifacciamo adesso, nella seconda occasione ch eal nostro paese si offre, nel momento in cu ii l nostro paese, applicando la Costituzione, dàautonomia alle popolazioni, dà alle popola-zioni gli strumenti per autogestire e autogo-vernare i loro interessi, la stessa esperienz anegativa. Evitiamo di fare un'altra volta l eregioni a immagine e somiglianza dello Stat ocentralizzato e burocratico, ormai fatalmenteestraniato dalle esigenze della vita delle po-polazioni .

Su questo tema politico, onorevole mini-stro, noi richiamiamo la sua attenzione . E poi-ché questo è il problema di fondo, non m idilungo nei dettagli, perché ritengo che si aquesto il tema su cui il Governo deve pro-nunziarsi, sia questo il punto sul quale debb aavvenire lo scontro : perché tutte le osserva-zioni da legulei, tutti i bizantinismi cavillosi ,tutte le sottigliezze giuridiche alle quali ci s irichiama, possono anche essere compresi, s enon giustificati, se posti in essere dai buro-crati ma non da un Governo che si rispetti .E il Governo che cosa intende fare in tutt aquesta vicenda ? Questa è la domanda all aquale attendiamo ancora una risposta .

PRESIDENTE . L'onorevole Triva ha fa-coltà di svolgere la sua interpellanza nume-ro 2-00152 .

TRIVA . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, signor ministro, la Costituzione preve-de, all 'articolo 127, che il Governo della Re-pubblica, di fronte ad una legge regionale

che « contrasti con gli interessi nazionali » ,confermata dopo un primo rinvio, può pro-muovere la questione di merito « per contra-sto di interessi » davanti alle Camere .

una situazione, questa, che non si è maiverificata. Non è mai accaduto, cioè, che ilGoverno ravvisasse in una legge regionale in-dirizzi, scelte o norme in contrasto con gli in-teressi nazionali o quelli di altre regioni .

Noi siamo lieti di constatarlo sia perch éciò conferma le nostre convinzioni, mentre de-nunzia la pretestuosità delle tesi antiregiona-liste, o meglio della scoperta vocazione auto-ritaria, contraria agli interessi nazionali, ch esi nascondeva dietro le profezie delle « di-sordinate concorrenze territoriali » e dell a« insidia all'unità nazionale » che avrebb eprovocato, con le regioni, lo scatenarsi incon-trollato di macromunicipalismi regionali ; siaperché documenta quanta potenzialità positi-va è stata conquistata, con le regioni, per l asoluzione dei problemi generali del paese, ovenon intervenga contro le regioni un'opera d isvuotamento e di mortificazione .

Siamo lieti di questo, dunque, ma non ri-teniamo che il mancato ricorso alle Camer eda parte del Governo e le rare impugnativ edavanti alla Corte costituzionale siano di persé sufficienti a garantirci che, dopo che sonostate costituite le regioni, nei rapporti tra re-gioni ed esecutivo non vi siano stati danni eattentati « all'interesse nazionale » .

La nostra interpellanza, onorevole mini-stro Sullo, intende sollevare questo grave pro-blema .

Se non vi è dubbio che la norma costitu-zionale riconosce al Governo il potere di impe-gnare il Parlamento di fronte ad un « contra-sto di interessi » che nasca da una legge regio-nale, è egualmente certo che incombe sull eCamere il diritto-dovere di intervenire quan-do ritengano che il comportamento del Gover ;no o di un suo ministro nei confronti del po-tere legislativo e delle prerogative regional i« contrasti », come detta la Costituzione, « co ngli interessi nazionali » . l egualmente indub-bio che compete alle Camere il diritto potesta-tivo di promuovere un giudizio politico sutale comportamento e di ristabilire in mod ocostituzionalmente corretto, secondo gli « in-teressi nazionali », il rapporto fra Governo eregione .

L ' interpellanza che insieme con altri colle-ghi del gruppo comunista ho presentato su lrinvio da parte del Governo o di un suo mi-nistro di molte, troppe leggi regionali in ge-nerale e in particolare di leggi della region eEmilia-Romagna muove dalla constatazione,

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quanto mai seria e grave, che il comporta -mento dell'attuale Governo nei confronti del -l 'attività legislativa delle regioni si presenta ,nel metodo e nel merito, in aperto e pesantecontrasto con gli interessi nazionali .

L ' interpellanza muove altresì dall 'urgentenecessità che la Camera e le forze regionali-stiche in essa presenti si facciano carico d iquesta situazione ed impongano al Governo ,contro inaccettabili « vocazioni gerarchiche »e contro inammissibili « giurisprudenze del -l 'esecutivo », il rispetto pieno e assoluto dell eautonomie regionali e dei poteri legislativ idelle regioni .

L'interpellanza, quindi, che abbiamo rivol-to al Governo per chiedere conto del suo ille-gittimo comportamento contro le leggi regio-nali, investe un - grosso problema politico eproprio per questo si rivolge anche, partico-larmente, a quelle forze regionaliste che, in-sieme con noi, nella legge sui fitti agrari hann oimposto i rappresentanti della regione controle presidenze « prefettizie » e, contro mecca-nismi centralistici, hanno deciso per la com-petenza legislativa regionale .

All'onorevole Sullo, per quanto attiene almerito dell ' interpellanza, vorrei dare due sug-gerimenti . Il primo è di non lasciarsi trarr ein inganno, nel valutare ai fini della rispost aquale sia il significato che noi attribuiamo aquesto problema, dallo strumento parlamen-tare che, per ora, abbiamo scelto per solleci-tare una risposta da parte del Governo e pe rsollevare la grave questione di fronte alla Ca-mera e di fronte al paese .

Il tema aperto dal vostro comportamento ,onorevole ministro (e penso che lei se ne rendaconto), non rientra tra quelli che voi potet epensare si concludano con una risposta secon-do la quale tutto sarebbe regolare, e con unadichiarazione di insodisfazione; dopo di cheda parte vostra si continua come prima . L ' in-treccio esistente tra l 'azione corrosiva e mar-ginalizzante che viene condotta dall'attual eGoverno contro i poteri legislativi regionali ,e le « sanzioni » economico-finanziarie ch eavete deciso contro le regioni (con l 'ultimatestimonianza del bilancio dello Stato per i l1973) ; ,fra le motivazioni dei rinvii e la logicacentralistica della legge per Venezia ; fra i ri-tardi imposti agli investimenti per gli asil inido e l ' antiregionalismo dei decreti ex arti -colo 8 della legge n . 865 sulla casa ; fra il rifiutodella- legge emiliana a favore dei lavorator idella terra e la sostanza conservatrice del testogovernativo sui fitti agrari ; l ' intreccio che esi-ste fra tutti questi aspetti della vostra politica

è così stretto ed è così illuminante del disegn ogenerale che tentate di imporre al paese, dafar assumere ai telegrammi di rinvio - ch espesso inviate nottetempo, nelle ultimissim eore del trentesimo giorno - il valore, sul pianoregionale, di quei « decreti di Governo » coni quali tentate di svuotare e di contestare, su lpiano nazionale, il ruolo ed i poteri delle As-semblee legislative .

Solo una modifica sostanziale di questodisegno può dare credito ad eventuali difficoltàproprie della « prima fase » che potete anch eincontrare, e può dare spazio alla complessitàdi un rapporto « tutto da costruire » ; può al-tresì dare credibilità alla « resistenza » ch eopporrebbe ad un coerente disegno di riformal'alta burocrazia, che sembra per altro dipen-dere da misteriose « entità astrali », quando s itratta di portare avanti la riforma dello Statoiniziata dalle regioni, mentre invece dipend eda voi, da entità quanto mai terrestri, rispet-tate ed ascoltate, quando assicurate alla diri-genza, con la austerity dei pensionati, ricch eprebende ed offensivi privilegi .

Solo da una modifica sostanziale di questodisegno può derivare un nostro atteggiament odiverso da quello dettato dalla più dura ed in -transigente opposizione. L ' interpellanza quin-di, per il problema che solleva, è solo un mod oed un tempo: dipenderanno dalla rispost a- ma soprattutto dai comportamenti concreti -i modi, le forme ed i tempi successivi .

Il secondo suggerimento che vorrei darle ,onorevole ministro, è di escludere dalla rispo-sta ove non abbia deciso di farlo - nel ten-tativo di « legittimare » gli interventi gover-nativi, il « racconto » di quante e quali osser-vazioni, che hanno motivato il rinvio di legg iregionali, siano state poi accolte ed accettatedalle regioni nei testi definitivamente appro-vati . Una tale argomentazione non ha valor eper il Governo, e non è accettabile per noi .Vale se mai, per il nostro giudizio sulle re-gioni, ad ulteriore testimonianza del loro sens odi responsabilità, della loro capacità di fars icarico di urgenti provvedimenti, per dare un arisposta alla domanda economica e sociale de lpaese, e del loro apprezzabile e consapevolerifiuto a cadere nella trappola del « braccio d iferro » che di continuo tendete per impedir eil funzionamento delle regioni, per fermar ei loro investimenti (la maggior parte dell eleggi rinviate è rappresentata da leggi di spe-sa), per intaccare la credibilità ed il ruolodell ' istituto regionale, per far diventare l eregioni, onorevole ministro, quello che gli an-tiregionalisti - quando vi si opponevano - af-fermavano che sarebbero state .

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Alti Parlamentari

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L'articolo 115 della Costituzione (è sempr ebene ricordarlo) recita testualmente : « Le Re-gioni sono costituite in enti autonomi con pro-pri poteri e funzioni secondo i princìpi fissat inella Costituzione » ; l 'articolo 117 recita fr al'altro: « La Regione emana per le seguent imaterie norme legislative nei limiti dei prin-cipi fondamentali stabiliti dalle leggi dell oStato . . . » . I rapporti con i poteri centrali sonodisciplinati, per quanto attiene all'attività am-ministrativa e legislativa, da altri due arti-coli della Costituzione, l 'articolo 125 per il con-trollo .di legittimità e di merito sugli atti am-ministrativi (ma questo non ci riguarda) el'articolo 127, che i costituenti hanno formu-lato in modo da evitare ogni invasione od in-terferenza dell ' esecutivo nella sfera dei poter ilegislativi regionali, ed in modo da attribuir eal Governo il solo potere di chiamare in causasull 'attività legislativa regionale le Camere ola Corte costituzionale, e anche questo per òin due soli casi : 1) quando il Governo ritengache una legge regionale « ecceda la competenz adella regione » (ed è la competenza previst adalla Costituzione) ; 2) quando ritenga che un alegge regionale « contrasti con gli interess inazionali e con quelli di altre regioni » .

In nessun altro caso il Governo può inter-venire; per nessun 'altra ragione e per nessu naltro motivo, di legittimità o di merito, il Go-verno può rinviare alla regione una legge ap-provata .

Questo è il primo dato dal quale muovere .Il secondo riguarda la forma del rinvio o dell eimpugnative e l'autorità che vi è preposta .L ' articolo 127, terzo comma, non consent edubbi su questo aspetto, con un testo che ri-vela l ' importanza, il valore e, vorrei dire, l aeccezionalità della norma e della procedur aannessa : « Il Governo della Repubblica, quan-do ritenga che una legge approvata dal con-siglio regionale . . . la rinvia . . . » .

L'articolo 92 della Costituzione recita : « I lGoverno della Repubblica è composto del Pre-sidente del Consiglio e dei ministri, che costi-tuiscono insieme il Consiglio dei ministri » .Deriva .da questo che non solo l'impugnativa ,ma anche il rinvio sono limitati ai casi tassa-tivamente indicati e richiedono, perché sian olegittimamente posti in essere, un atto colle-giale del Governo della Repubblica (e nonquello di un ministro o magari di un direttor egenerale) ? Accade questo, onorevole mi-nistro ?

SULLO, Ministro senza portafoglio . No

TRIVA. Vengono iscritti all'ordine de lgiorno del Consiglio dei ministri i suoi tele-grammi ? Vengono collegialmente discussi edecisi con atto formale di cui vi sia traccia ?Vuole e può trasmettere alla Camera la foto -copia di tutti gli atti formali assunti dal Con-siglio dei ministri ?

Le anticipo, onorevole ministro, che no ncredo che ella possa dare seguito a questa ri-chiesta, che comunque – risposta a parte –formalizzerò a nome del gruppo comunista, anorma dell'articolo 143 del regolamento, i nsede di Commissione interni . Non è mai acca-duto, onorevoli colleghi, dopo una seduta de lConsiglio dei ministri, che la radio, la televi-sione, la stampa) così solleciti a comunicarci ,magari per vostra informazione, ogni trasfe-rimento prefettizio, abbiano dato notizia .di unsolo rinvio di una legge regionale . Ma se neavevate discusso, perché avete giudicato cosìirrilevante, da non dirlo a nessuno, il fatto ch euna regione eccede la sua competenza o appro-va leggi contro gli interessi nazionali o quell idi altre regioni ?

La verità, onorevole Sullo, è che non avet epotuto dare la notizia per due ragioni : in pri-mo luogo, perché collegialmente non avet ediscusso e deciso un ben niente ; in second oluogo, perché le leggi regionali non eccedon ola competenza che la Costituzione riconosc ealle regioni, né contrastano con gli interess inazionali, e voi non avete potuto e non potet eaddurre contro di esse motivazioni che tro-vino conforto nella Costituzione repubblicana .La verità è che voi avete assunto verso le re-gioni la stessa funzione contestatrice e repres-siva che la Commissione centrale per la finan-za locale ha sempre svolto e svolge tuttora con-tro i comuni e le province. La verità è che vo iconcepite il rapporto con le regioni in modogerarchico e subordinato . Voi volete, contro lalegge, costruire la regola del « meglio parlarn eprima », volete inquinare la libera volontà po-litica delle assemblee regionali con l'autocon-dizionamento preventivo . Voi ponete i respon-sabili della vita regionale di fronte all'alterna-tiva (che, per chi vive vicino ai problemi espesso alle urgenze umane, è grave e nient eaffatto normale) : reagisco all'intervento as-surdo e mortificante e non faccio l'asilo-nido ,o mi adatto per questa volta, onorevole'Adria-na Fabbri Seroni, e appalto i lavori ?

Ecco perché ho chiesto di non aggiunger eoffesa e beffa al danno di non citarci le osser-vazioni che le regioni hanno accolto . La veritàè che voi volete nei fatti affermarvi comeun organo di controllo sulla potestà legisla-

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Atti Parlamentare

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Camera dei Deputat i

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tiva regionale per centralizzare l'effettivo eser-cizio di quel potere ; utilizzate per questo ille-citamente l'arma del rinvio, contestate piùvolte la stessa legge, chiamate principi fonda -mentali norme legislative non più in vigore ,come nel caso della legge regionale emilian aper gli interventi a sostegno delle aziende del -le cooperative agricole o istruttorie tecnico-eco-nomiche, come nel caso della legge di attua-zione della legge n . 912, o contestate la dimen-sione quantitativa delle agevolazioni credi -tizie . E quando gli argomenti vi mancano ela copertura della legittimità non vi consent epiù di nascondere il dissenso sul merito de lprovvedimento, chiamate in causa la riservastatale in materia di credito per ostacolare gl iaiuti ai contadini o la competenza sulle profes-sioni paramediche per ostacolare il decollo del -la legge n . 1044 del 1971 .

La stragrande maggioranza, la totalità di -rei, delle osservazioni formulate alla region eEmilia-Romagna non rientra nei rigorosi li -miti che la Costituzione prevede e ho buonmotivo per ritenere che non si tratta di untrattamento speciale . Non lo giudichi però que-sto un titolo di merito, perché l'obiettivo piùimportante oggi nella vostra azione di centro-destra è quello di invalidare le istituzioni com etali, ancor più che discriminare singole mag-gioranze regionali di sinistra . Ed è a questoobiettivo, onorevole Sullo, che ella contribui-sce con la pioggia dei suoi rinvii . E non rien-tra in quei limiti, nei limiti della Costituzione ,anzi tradisce e stravolge la lettera e lo spiritodella Costituzione, l'incredibile circolare pre-fettizia che avete inviato ai presidenti dei con -sigli regionali .

SULLO, Ministro senza portafoglio .. Laprego di prendere atto, se il Presidente lo con -sente . . .

PRESIDENTE . Onorevole Sullo, tra pocoella risponderà alle interpellanze ed avrà mod odi manifestare ampiamente il suo pensiero .

SULLO, Ministro senza portafoglio . SignorPresidente, se tacessi consentirei . I rinvii, ono-revole Triva, sono operati dal Consiglio de iministri .

TRIVA. Ci presenti la documentazione . Iol'ho chiesta a lei .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Ma suquale norma lei fonda la sua richiesta ? Miciti una norma di legge . . .

TRIVA. Le decisioni del Consiglio dei mi-nistri devono essere formalizzate in atti . . .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Il Con-siglio dei ministri adotta deliberazioni riser-vate .

TRIVA. Ma non in questo caso, cioè quan-do si tratta di rinviare una legge regionale .Altrimenti si invade un settore riservato allacompetenza legislativa di una assemblea re-gionale .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Ma èsempre il Consiglio dei ministri che decide .Mi dimostri che vi è stato qualche ministrodissenziente . La prova me la dia lei .

TRIVA. Lei mi deve dimostrare l'assensoe mi deve' fornire la documentazione, onore-vole Sullo .

Dicevo della incredibile circolare prefetti -zia che avete inviato ai presidenti dei consigliregionali, con la quale chiedete tutti gli att ipreparatori che si riferiscono alle leggi, cio ègli schemi di disegni di legge, le deliberazion idel consiglio e della giunta regionale relativ ialle iniziative legislative, i verbali delle vota-zioni, le relazioni delle commissioni .

Signor Presidente., onorevoli colleghi, i lproblema che solleva l ' interpellanza è quantomai grave e serio, investe il modo di esser edel potere e del fare politica, interessa il qua-dro dell 'ordinamento, il ruolo delle regioni equindi da una parte l ' intero sistema dell eautonomie e la riforma dello Stato e dall ' altrai caratteri ed i contenuti della nostra demo-crazia, interessa l 'autorità delle istituzioni, l aloro credibilità, che viene per larga parte dellaloro capacità di intervenire a favore dei pro-blemi delle comunità locali, interessa quind ila lotta contro le forze della sfiducia, del qua-lunquismo e della eversione fascista . Ecco per-ché ho detto che la vostra azione, onorevol eministro, contro i poteri regionali è corrosiva ,ecco perché è il vostro comportamento e non l alegislazione regionale che contrasta con gl iinteressi nazionali . L'invito che vi abbiamorivolto è di cambiare linea radicalmente e conurgenza. Il nostro atteggiamento dopo questainterpellanza è interamente legato alla vostrarisposta .

PRESIDENTE. L'onorevole Niccoli ha fa-coltà di svolgere l ' interpellanza Galluzz in. 2-00153, di cui è cofirmatario.

NICCOLI . Signor Presidente, onorevolicolleghi, onorevole ministro, non sono tra-scorsi molti mesi da quando, conclusasi l afase della sua istituzione, la regione ha potu-

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

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to iniziare la propria attività legislativa, e no-nostante la brevità del tempo in cui la lor oattività si è esplicata, siamo oggi davanti asegni avvertibili e preoccupanti di una vo-lontà politica diretta a comprimere, ridurre ,mortificare ruolo e competenze proprie dell eregioni . Tutto questo non è casuale . Abbiam osempre saputo come all ' interno di quelle forzepolitiche che compongono la maggioranza go-vernativa vi fossero striscianti opposizioni ne iconfronti della riforma regionalistica ; sapeva-mo che avremmo dovuto lottare contro quest eresistenze, ma l ' insorgere più palese di att ie di misure controriformatrici getta oggi unallarme perché si intervenga subito a impe-dire che si vada oltre . Certo, sono anche que-sti i segni di un clima politico, sono espres-sioni, queste sì coerenti con la politica de lGoverno Andreotti ; sono atti e iniziative di -retti a privare le regioni dei loro poteri, a com-primere il contenuto democratico e autonomi-stico, come risulta, del resto, dall'imposta-zione del bilancio dello Stato, dalle decisioniche aziende statali prendono al di fuori diogni rapporto con il Parlamento e con le re-gioni, dal rinvio di diverse e importanti legg iregionali .

Per quanto riguarda la Toscana mi riferi-sco in particolare alla legge che reca provve-dimenti straordinari a favore dell 'agricolturae alla legge di delega generale . L 'atteggiamen-to politico di questo Governo suggerisce, i nfondo, anche ad altri il modo di comportarsi ,orienta dal centro alla periferia questa line acontroriformatrice . Allora non si abbia scan-dalo se nella commissione presieduta dal com-missario di Governo si fa avanti la tattica deirinvii e dei controlli esasperati e risorge l ospirito delle vecchie giunte provinciali animi =nistrative. Questo non appare all ' esterno, mac'è, ed è pesante, costoso, direi, per le regioni .La denuncia al riguardo non viene soltantodalla Toscana. Tutte le regioni soffrono d iquesta pratica esasperata . È stato faticoso, pe rla Toscana, varare la legge sui controlli ; e ,anche quando su alcune leggi la regione h apotuto, tenendo ferma la propria scelta . farretrocedere il Governo - come è accaduto, delresto, non solo alla Toscana, ma anche all aLombardia circa la legge che aboliva le borsedi studio - il tutto si risolve sempre con un aperdita di tempo notevole, con un danno ma-teriale . So bene che ci si può rispondere chenon sono poi tante le leggi rinviate, e la To-scana è tra le regioni che ne contano di. meno .Ma non è il numero, non è la quantità, l asola base di valutazione: è il tipo di legg eche viene rinviato, sono soprattutto le moti -

vazioni, le argomentazioni, del Governo ch edestano gravi preoccupazioni .

E vengo al punto centrale : il rinvio dellalegge-delega generale della regione Toscana .Con essa la regione Toscana ha inteso com-piere, e compiere fino in fondo, una scelta d igrande valore autonomistico . In un quadrodi pesanti difficoltà degli istituti rappresenta-tivi, in una situazione in cui l'insieme dell amacchina statale è sempre più logorato dacontraddizioni acute, in un contesto in cuile autonomie locali sono soffocate dal centra-lismo burocratico, la scelta della Toscana nonpoteva non essere altro che la scelta di unalinea schiettamente autonomistica, per no nriproporre un nuovo centralismo burocratic oa livello regionale . Si è puntato così, con lalegge-delega, sul trasferimento di gran part edelle funzioni regionali ai comuni, alle pro-vince, alle comunità montane, ai consorzi ,agli enti comprensoriali e agli altri enti lo -cali, emanazioni esclusive delle assemble eelettive locali . Si sono fissate modalità del-l'esercizio del potere delegato tutte ricavat eda una interpretazione coerente con lo spiritoe la lettera della Costituzione e dello statutoregionale. Su questa legge (voglio fornire sol-tanto un dato all'onorevole ministro) hann odiscusso e votato 180 consigli comunali e pro-vinciali . Non è - lo si riconoscerà - un datoornamentale: su questa legge si è avuta un alarga convergenza di consensi . Ebbene, il Go-verno ha rinviato la legge e criticando parti-colarrnente l'articolo 3, che individua com edestinatari della delega gli enti locali elettivi ,sostenendo che esso è contrario alla Costitu-zione, perché, dice il telegramma del Gover-no, l 'articolo 118 della Costituzione « preved edelega funzioni regionali a favore enti local isenza distinzione » ; il che è quanto meno unaforzatura, poiché nell'articolo 118 della Costi-tuzione sono indicati in modo esplicito co-muni e province, « o - si dice - altri enti lo -cali » . Nel sistema giuridico italiano manc auna compiuta definizione degli enti locali .Ora, avendo la regione Toscana individuatocome destinatari della delega gli enti local ielettivi, si è, è vero, di fronte ad una scelta ,ma non ad una scelta in qualche modo discri-minatoria; anzi, per il fatto che viene esaltat ala funzione dell ' assemblea elettiva, ci si muo-ve nello spirito della Costituzione, senza pe raltro chiudere l 'avvenire a nuove esperienze .Altro che impugnativa per incostituzionalità

Ma non è su questo che occorre soprattuttosollevare l 'allarme e la denuncia più ferma .Il Governo ha motivato il rinvio della legg edi delega della regione Toscana con una piog-

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gia di obiezioni che rivelano - queste sì -una concezione profondamente arretrata e pro-positi gravi . Indicherò, onorevole ministro ,due sole obiezioni contenute nel telegramm adel Governo .

La prima è la seguente : gli enti compren-soriali - si dice - non sono attualmente pre-visti dal vigente ordinamento comunale e pro-vinciale, e quindi non possono essere ritenut idestinatari della delega . Onorevole ministro ,lo statuto della regione Toscana prevede l acostituzione di enti comprensoriali e precisache « tali enti dovranno avere struttura asso-ciativa di comuni e province, o comunque es-sere loro emanazioni ». Mi riferisco - ella sabene, onorevole ministro - all'articolo 68 dellostatuto. E lo statuto, come del resto tutti gl istatuti, è stato approvato da questo Parlamen-to, giudicato in questa sede in armonia conla Costituzione con legge della Repubblica .Lo statuto è dunque legge dello Stato ; non èaffatto una legge degradata, di seconda o d iterza categoria . Non si può imporre, con unatto di questo tipo, alle regioni di ignorare oseppellire il loro statuto, perché prevede entinon figuranti nelle leggi precedenti . A menoche non vi sia davvero nell 'animo di qualcu-no l'intento di portare avanti un'operazion epiù sottile, tendente a porre un'ipoteca nonsolo sullo statuto toscano, ma su tutti gli sta-tuti regionali, ponendo nello stesso temp oun'ipoteca sulla riforma dello Stato e sulleautonomie locali . Vogliamo subito dire ch eun'operazione simile non sarà consentita . Seun urgente bisogno oggi esiste - ed esiste - èquello di varare, e rapidamente, una nuov alegge comunale e provinciale .

L'altra obiezione del Governo (ve ne son odiverse di questo tipo) è che la legge prevedeche gli atti compiuti in virtù della delega re-gionale siano sottoposti al controllo della com-missione regionale e non invece di quella sta-tale, come è previsto - è vero - dalla legg eScelba . Ecco il punto, ecco anche qui la col-pa, ecco l'animo centralistico e burocratico ,pronto a riproporre ai comuni, alle province ,ai destinatari della delega, non uno ma undoppio controllo . Ma anche in materia, ono-revole ministro, lo statuto della Toscana, com equello delle altre regioni (dal Lazio alla Basi-licata), prevede che il controllo debba esser edell'organo regionale e non di quello statale .Certo, tali norme degli statuti regionali sonoin contrasto con la legge Scelba, o con alcun eparti di essa . Ma è vero o non è vero che i lnostro Parlamento ha approvato questi statu-ti, superando pertanto le norme di legge ch esono con essi in contrasto ? Il Governo no ; il

Governo si richiama alla legge Scelba, com ese nulla fosse accaduto . Come può il Governomettere « sotto i piedi » la volontà espress adal Parlamento della Repubblica ? Le obiezio-ni formulate sono talmente gravi che il gior-nale Il Sole-24 Ore, che ha dissentito forte -mente dalla legge delega della Toscana, hascritto le seguenti cose : sorprende la pesan-tezza delle motivazioni che ne hanno accompa-gnato il rinvio, al punto che anche il non ad-detto ai lavori non riesce a sottrarsi ad unsenso di perplessità. Ci dirà il ministro se èstato lui a scrivere questo, o se altri lo hannofatto, d'accordo con il ministro .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Nonsono un collaboratore di Sole-24 Ore !

NICCOLI . Ebbene, la pratica che questoGoverno suggerisce e la linea politica che vien eesprimendo anche nei confronti delle region idimostra chiaramente dove si vuole andare ,e fa ritenere chiaramente legittime le nostr epreoccupazioni . Con la regione si è riapertoun tema di fondo dalla politica italiana : unnuovo modo di fare politica, non in astratto ,né distante dai problemi, ma nel vivo dell alotta, entro necessità antiche e recenti. Alleregioni, onorevole ministro, devono esser edate tutte - fino in fondo - le competenz e(senza reticenza alcuna) che la Costituzione a desse assegna . Questo chiediamo noi oggi i naula al Governo; ma questo chiede il paese ,questo chiedono tutte le regioni d 'Italia .

PRESIDENTE . L 'onorevole ministro senzaportafoglio per i problemi relativi all 'attua-zione delle regioni ha facoltà di risponder ealle interpellanze testé svolte e alle interroga-zioni Scotti n . 3-00263 e Gargani n . 3-00612 .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Sonomolto grato ai colleghi deputati che hannoproposto temi così interessanti, e che lo diven-teranno ancor più in futuro . Ho avuto mod odi constatare lo scarso numero dei presenti :tra le 13 e le 14 persone. Mi rammarico d iquesta prova di scarso interesse per un tem adi tanto rilievo, e mi auguro che maggioreattenzione si dimostri - se e quando ne discu-terà - in Senato . Anche il tono piuttosto pole-mico usato nel corso del dibattito è giustifi-cato dalla grande importanza dell 'argomentoall 'ordine del giorno . La segreteria generaledella Camera mi ha fornito le cifre più aggior-nate in materia : se penso al rapporto nume-rico tra leggi regionali e leggi nazionali, ere-

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do che successivi dibattiti su questo argo -mento saranno seguiti con maggiore atten-zione .

Quando penso che, dall'inizio dell'attivit àdelle regioni a statuto ordinario, le leggi ema-nate sono state ben 530, di cui 132 rinviate ;quando penso che le regioni a statuto special enello stesso periodo hanno promosso ben 82 4leggi (naturalmente, essendo più « anziane » ,riescono ad utilizzare meglio le proprie espe-rienze), di cui solo 63 rinviate ; quando pens oche il numero totale delle leggi regional iapprovate dal 1970 assomma a 1 .423 (conappena - e spiegherò il perché - 195 rinvii) ,devo ritenere che tra qualche anno le legg iregionali saranno numericamente di granlunga superiori a quelle approvate dal Par -lamento. Quindi, sarebbe giusto che su que-ste leggi il Parlamento discutesse a lungo ,rendendosi conto di ciò che di positivo o d inegativo può essere stato prodotto . Pertanto ,al di là del tono (che, per altro, è stató estre-mamente cortese) dei colleghi dell 'opposizioneche hanno presentato le interpellanze - sen-tiremo poi le repliche per le interrogazion ipresentate dai colleghi della maggioranza -non posso che ringraziare e dare atto di que-sta volontà di discussione, che rappresent aun elemento certamente positivo . Che, poi ,sussistano divergenze legate alle varie posi-zioni politiche, è cosa che non mi meraviglia ,anche per la mia lunga esperienza di parla-mentare. Quindi, sono grato dell ' occasion eche mi si offre per discutere di problemi par-ticolari, ma anche di problemi più generali .

Per ciò che mi concerne, risponderò pri-ma congiuntamente ai quesiti posti nelle in-terpellanze, riferendomi successivamente all einterrogazioni ad esse collegate .

Devo parlare di problemi, anzitutto, d icarattere generale, poiché l 'occasione è rara ,anche se i presenti sono pochi, per metterea fuoco alcune questioni secondo me moltoimportanti . Devo però riaffermare una cosa ,in polemica con qualche collega interpellante :nessuno ha il diritto di mettere in dubbio l acollegialità delle decisioni governative . Nellosvolgimento delle mie funzioni assumo delledecisioni, di massima o specifiche (e comun-que anche quando sono di massima sono sem-pre sostanzialmente specifiche), in pieno ac-cordo con il Presidente del Consiglio de iministri .

Vorrei dire che la tesi dei colleghi di sini-stra è prevalsa . Non volevano che il ministrodell ' interno fosse il ministro delle regioni ; eoggi a decidere è il Consiglio dei ministri, ch eha nel suo seno il ministro per il coordina-

mento, il quale però riceve il « do » dal Pre-sidente del Consiglio dei ministri, attravers ouna impostazione collegiale del Consigliostesso. Ad ogni modo, quando qualcuno as-serisse che rinvii o impugnative sono fruttodi un'azione privata, personale, del President eAndreotti o mia, allora ne discuteremmo :non mi risultano, fino ad ora, posizioni in talsenso .

A questo punto bisogna pur dire che c 'èun grosso equivoco sul contenuto dei ter-mini rinvio e impugnativa. Sono termini giu-ridici, ma molti colleghi, presenti e assenti ,sono giuristi . Il rinvio è semplice atto d iconsiderazione sul provvedimento da parte de lConsiglio dei ministri, con cui si invita il con-siglio regionale a maggioranza assoluta aconfermare una deliberazione. Non è quindiun atto polemico . Assolutamente. Sapestequante leggi regionali - gli stessi legislatori °regionali ammettono sovente la loro inespe-rienza - devono essere ristrutturate, aggiu-state, portate sulla giusta strada, proprio perevitare che poi il cittadino, all'atto dell'ap-plicazione della legge stessa, attraverso lamagistratura possa contestarne il valore giu-ridico. Per quanto riguarda i rinvii, poc 'anz ivi ho dato notizia di alcune statistiche : essisono assai rari per le regioni a statuto spe-ciale, più frequenti per quelle ordinarie . Male regioni a statuto speciale, almeno alcune d iesse, esistono da 25 anni ; quelle a statuto ordi-nario sono assai recenti. Quindi è perfetta-mente logico che gli uffici legislativi delle re-gioni a statuto ordinario incontrino difficoltà ,anche per la complessità del sistema giuri -dico istituzionale nell 'ambito del quale devecollocarsi la normativa regionale .

Ringrazio a questo proposito la Camera deideputati ed il Senato, che hanno fornito valen-tissimi consulenti alle regioni : questo significaperò che le regioni hanno sentito la necessitàdi attrezzarsi adeguatamente .

In ogni caso, ritengo che quelli citati sianosoltanto fatti episodici che potranno essere i nfuturo per buona parte superati . È evidentecomunque che la percentuale dei cosiddett irinvii (che può anche considerarsi piuttostoelevata) deriva per lo più dalla frettolositàcon cui si svolge questo inizio di attività le-gislativa delle regioni .

Bisogna però parlarci chiaro : il rinvio èuna cosa, l ' impugnativa un 'altra .

Il rinvio è qualcosa di molto simile al -l'atto che compiamo noi deputati quando ri-mandiamo al Senato una legge che non c iconvince interamente, invitando i collegh idell 'altro ramo del Parlamento a rivederne

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alcuni aspetti . Così, il Consiglio dei ministr i- tramite il Presidente del Consiglio ed ilministro per il coordinamento - ritiene i nalcuni casi con regolare delibera che un adeterminata legge non sia costituzionale ela rinvia quindi alla regione perché decidadiversamente oppure, se lo ritiene, vi insista .

L'impugnativa rappresenta invece l'att oformale che eleva conflitti tra Governo e re-gioni . A mio titolo di onore (anche se qual-cuno non lo considera tale), posso dirvi che ,da quando sono ministro per il coordina -mento, soltanto una legge regionale è stat aimpugnata : non- si trattava per altro di un aregione a maggioranza di sinistra, ma di un aretta da un governo di centro-sinistra (lePuglie), che aveva deciso di concedere agl iemigranti, in aggiunta a quanto stabilitodalla legge statale, anche il rimborso delviaggiò per il tratto in territorio straniero .Personalmente sarei stato estremamente favo-revole, ma sarebbe stato giusto semmai in-trodurre una norma del genere a favore d itutti i cittadini italiani e non soltanto deipugliesi . Pensate quale contenuto di giustizi apotrebbe avere una norma che attribuisc ecerte facilitazioni di viaggio ai pu gliesi enon, per esempio, ai campani o ai siciliani .Abbiamo concluso che una norma del gener esarebbe stata contraria al principio costitu-zionale di uguaglianza di tutti i cittadini .

Comunque, da quando sono ministro peril coordinamento, soltanto questa legge regio-nale è stata impugnata davanti alla Corte co-stituzionale; i rinvii invece sono stati molt ie di essi assumo in pieno la responsabilità .Ricordiamo però che rinviare una legge si-gnifica soltanto invitare la regione ad un ri-pensamento : se poi non intende modificar enulla, la regione può sempre adire la Cort ecostituzionale .

Per quanto riguarda i casi specifici, se l aregione Emilia-Romagna, oltre ad avere cosìvalidi fautori in questa Assemblea, avesse an-che avuto la volontà politica di approvar enel . suo primo testo inviato al Consiglio deiministri la legge sugli asili-nido, avrebb epotuto farlo anche in presenza del nostro pa-rere difforme. Ha invece preferito modificar eparzialmente la legge e rimandarcela comelegge nuova, volendo evidentemente evitaredi porsi in conflitto con il Governo centrale .

_ Sbaglia quindi grossolanamente chi affer-ma che il rinvio rappresenta un atto di ri-pulsa della legge regionale : è soltanto laespressione del desiderio di far rivedere al-cuni aspetti della legge .

In proposito, emergono alcuni problemi d ifondo. Quando sono stato chiamato a. questoincarico ministeriale, mi sono trovato in pre-senza d 'una prassi che all ' inizio mi era parsanon troppo sodisfacente : successivamente dev odare atto al dottor Gizzi - che vedo nelle tri-bune e che merita un elogio - che aveva ra-gione lui .

TRIVA. È contestato, non lo deve citar enessuno .

SULLO, Ministro senza portafoglio . E per-ché non lo posso citare ? L'avete citato voi eposso farlo anch ' io .

Il dottor Gízzi sostenne - in presenza dell alegge della regione emiliana sugli asili nido -che ad un « no » senza mezzi termini era pre-feribile un « sì » con alcune raccomandazion iper le commissioni di controllo dello Stat osulla regione. Per quanto io propendessi ini-zialmente, da buon neofita, per una posizioneintransigente, ho potuto constatare la validit àe l 'opportunità di questo atteggiamento, di-ciamo così, « al l ' italiana » . Proprio ieri è sorto ,in ordine ad una legge della regione Campani aistitutiva di due comuni, il problema se ess adovesse essere o meno vistata dal commissariodel Governo. C'erano molte perplessità d'or-dine giuridico: una di queste riguardava l'ef-fettuazione del referendum (ma ricordo che ,quando ero presidente della Commissione in -terni, non abbiamo mai fatto referendum percreare nuovi comuni) ; c'era poi il problemadella capacità socio-economica dei due comuni(ma non abbiamo mai affrontato alla Cameraquesti problemi) ; un altro problema era se leregioni dovessero fare una legge-quadro pri-ma di passare all 'applicazione concreta diprovvedimenti . Ho superato questi problemi ,ma li ho superati per volontà politica, com eho superato per volontà politica - onorevol icolleghi, lo sapete molto bene - il problemadegli enti del turismo . Voi adesso, in base all alegge-delega, pretendete che gli enti local isiano di un certo tipo, ma è esattamente l 'op-posto di quello che dicevate per gli enti delturismo. Gli enti del turismo, su un pianostrettamente giuridico, sono enti locali e do-vrebbero essere soggetti alla stessa normativadegli enti locali . In quel caso abbiamo supe-rato questo problema. Non potete adesso pre-tendere di fare esattamente l 'opposto in basealla legge-delega .

Entrando ora nel merito dei problemi, pre-ciso che il comportamento del Governo è statorispettoso del l ' autonomia delle regioni . Luned ìprossimo rivedrò i presidenti delle regioni,

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con cui abbiamo stabilito di fare una riunion eogni ultimo lunedì del mese . Certo, non s ideve pretendere di defraudare il Parlamentonazionale delle sue funzioni . Credo che voi ,che giustamente difendete i nostri amici rap-presentanti regionali, non pensiate che dob-biamo demandare ai sindacati e alle regioniogni potere . Esistono, sì, il Governo, le regio-ni, e í sindacati, ma c ' è il Parlamento nazio-nale, che è arbitro supremo e a cui noi tutt ici sottoponiamo . Proprio per intimo convinci-mento, io sono regionalista serio, ma un regio-nalista che si è convinto di due fatti : che cisono i regionalisti strumentali da un lato egli antiregionalisti ideologici dall 'altro. E ogg ila regione è a una stretta : da un lato c'è chinon ne vuoi sentir parlare, che pensa si tratt idi una superfetazione, e dall 'altro lato c ' è chi ,per ragioni politiche, non politiche o per que-stioni di potere, nulla vede al di fuori dell eregioni .

Noi abbiamo il dovere di dare al paese l adimostrazione che siamo regionalisti seri su lpiano ideologico, sul piano pratico, e non ab-biamo fatto delle regioni un feticcio . Credoche questo sia anche nell ' interesse di coloroi quali, non partecipando alla maggioranz adi Governo, oggi guardano alla regione comea un ente politico che discute sul piano poli-tico ; mi riferisco a voi comunisti e, almen ofinché non tornano al Governo, ai socialisti .Ritengo che noi abbiamo il dovere di vigilar eaffinché questo istituto non decada. Ricordateche se la regione non cammina, a un cert omomento non i comunisti, che hanno altreleve e altri strumenti, ma molti altri regiona-listi si pentiranno di avere esagerato .

Dobbiamo fare dunque quello che possia-mo. Perciò questo problema del rapporto trail rinvio e l ' impugnativa, è a mio avviso im-portante . Ho detto infinite volte in seno a lConsiglio dei ministri che per il rinvio è benenon preoccuparsi : il rinvio – ripeto – signifi-ca dare alla regione la possibilità di un ripen-samento. Per l'impugnativa, stiamo attenti .Molti rinvii, dicevo, non mi preoccupano : me-glio una legge regionale fatta bene, anzichéuna. approvazione che potrebbe creare la con-testazione, la conflittualità anche da parte de lcittadino, attraverso il magistrato, nei con -fronti della Corte costituzionale . Le impugna-tive mi preoccupano, e quindi è opportun amolta prudenza .

Vi ripeto, comunque, che c ' è stata una sola.impugnativa, e si è riferita ad una legge ema-nata da una regione non comunista, di centro -sinistra; il motivo, lo ripeto, era la discrimi-nazione che essa creava tra i cittadini pugliesi

e gli altri italiani, pur se il contenuto del prov-vedimento in sé era pienamente condividibile .

Io sono stato personalmente incaricato dalPresidente Andreotti di rispondere agli in-terpellanti e agli interroganti – io sono sol-tanto un ministro senza portafoglio – e ciò èstato possibile solo in virtù della. perfetta coin-cidenza tra la mia posizione e quella del Pre-sidente del Consiglio e dell'intero Consigli odei ministri .

Ricordo come recentemente il Consigliodei ministri, all'unanimità, su richiesta de lPresidente Andreotti abbia appoggiato un amia proposta in favore di un provvedimentodelle regioni Toscana e Lombardia in ordineai problemi degli enti del turismo . Sono pie-namente responsabile, ovviamente con un acorresponsabilità giuridico-politica del Presi -dente del Consiglio dei ministri e del Con-siglio dei ministri .

Vediamo cosa c'è di positivo in questo pro-blema delle regioni .

Vi sono tre aspetti che vanno considerati .Ci sono le regioni, specialmente le più povere ,le più piccole, purtroppo quelle del Mezzogior-no, che pensano soltanto di poter sottrarre aideputati e ai senatori nazionali alcuni poteri ,e quindi sperano nel trasferimento di una at-tività di gestione . questo il punto più peri-coloso . Vi sono oggi delle regioni le quali, vo-lendo altro denaro, affermano di spendere i l25 per cento delle somme a disposizione per i lpersonale : si superano, quindi, le disposi-zioni statali ! Dobbiamo stare molto attenti anon procedere su questa strada .

Vi è poi un secondo aspetto, che è positi-vo, ma è in progressione : quello di comin-ciare a dare ai nostri legislatori regionali l ac&pacità di fare delle leggi regionali .

Noi qui approviamo le leggi, che però spes-so sono elaborate dalla burocrazia, qualchevolta dagli uffici politici dei partiti ; ma so-stanzialmente noi parlamentari siamo più abi-tuati alle interrogazioni e alle interpellanzeche non a una vera produzione legislativa . Inuovi legislatori regionali, invece, stanno co-minciando ad acquistare una capacità ed unaesperienza che forse gran parte della classepolitica parlamentare non ha ancora .

Vi è inoltre da tenere presente un terz oaspetto . Il Governo oggi è costretto a condur -re quasi soltanto con i sindacati il dialogo i nordine alle leggi sulla casa, sulla sanità, all eriforme in generale . Ora non intendo conte-stare le benemerenze dei sindacati (fra l'altr ola « corrente » alla quale appartengo nacqu eproprio per una iniziativa dell 'onorevoleScalia . . .), ma devo fare osservare che i sinda-

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cati finiscono talora per considerare i proble-mi da un punto di vista settoriale. Viceversale regioni, discutendo sul piano legislativo ,pre-governativo e pre-parlamentare, possonooffrire forse una visione più unitaria di que-ste grandi questioni .

Il Presidente del Consiglio Andreotti, in-contrando lunedì 29 gennaio scorso i rappre-sentanti delle regioni, ha avuto modo di espri-mere il suo compiacimento per queste prese d icontatto, in quanto esse avrebbero consentitouno scambio di idee su problemi come quell odella. riforma della casa e della sanità, dandocosì al Governo la possibilità di comprender ele posizioni diverse, alternative, che si posso -no assumere su questi grandi problemi . Noncapisco dunque perché questo Governo, od u naltro governo che verrà dopo, debba rinun-ciare ad un dialogo proficuo con le region isui problemi più importanti .

Del resto, come a tutti gli onorevoli colle-ghi è ben noto, non vi è in sede regionale al -cuna formula di maggioranza analoga a quel-la su cui poggia il Governo Andreotti : perfinonella regione Piemonte, in cui i liberali fannoparte della maggioranza, essi non partecipa-no a quella giunta regionale . Siamo dunqueperfettamente consapevoli che l ' avvenire de lpaese dipende da questa capacità di collabora-zione fra il Governo, qualunque governo d idomani, e le regioni e i sindacati . Nessun go-verno potrà prescindere dallo stabilire con isindacati, unitari o non, confederati o non ,rapporti di dialogo e di collaborazione . Allostesso modo nessun governo di domani potràdimenticare che almeno i due terzi del paes esono retti da amministrazioni di centro-sini-stra e comunque da maggioranze nelle qual ila formula del governo centrale non viene ri-petuta meccanicamente . Conosciamo moltobene come stanno le cose e sarebbe sciocc ofingere di ignorarlo .

Non voglio qui ricordare le mie prese diposizione regionalistiche degli anni fra il 1945e il 1947, del resto registrate agli atti dell' As-semblea Costituente, perché credo che sareb-be di cattivo gusto ripetere certe cose . Sap-piamo comunque che oggi la realtà regional eè costituita da enti politici che sono in vari oe diverso rapporto rispetto al Governo nazio-nale .

Si .è sostenuto che da parte del Governovi sarebbe « tolleranza » verso le iniziativ edelle regioni . Non si tratta di tolleranza, bens ìdi comprensione . Se il Governo avesse volutoassumere un atteggiamento strettamente le-gittimista, ad esempio, avrebbe dovuto impu-gnare una legge della regione Lombardia con

la quale si è stabilito di dare un contributo d icento milioni di lire per la stagionatura de lformaggio « parmigiano », in quanto in ta lmodo si sarebbe potuta esercitare una sorta d iconcorrenza nei confronti di un'altra regione ,in questo caso dell ' Emilia-Romagna, i cui in-teressi si sarebbero potuti ritenere lesi da unsimile intervento. Ma vi pare, onorevoli colle-ghi, che per cento milioni si potesse portarela questione in Parlamento, non per motiv id'ordine costituzionale ma per un presuntomomento concorrenziale nei confronti di un 'al -tra regione ? Non lo abbiamo fatto : in ognicaso, abbiamo sempre proceduto al rinvio, all arichiesta di riesame e mai all'impugnativ aalla Corte costituzionale . Da parte di collegh idi gabinetto mi è stato chiesto se per casonon mostriamo troppa debolezza : io credo d ino, perché nei confronti di una creatura ch enasce bisogna usare quella comprensione ch ele permetta un adeguato sviluppo . Ritengo chesia corretta la nostra posizione, e penso chenessun governo dovrebbe, domani, disatten-derla .

Ci troviamo di fronte ad una serie di pro-blemi veramente delicati ed importanti ; nelfuturo l 'attività delle regioni dovrà rifarsi aduna visione più larga ed aperta, e meno le-gata ad un modo di impostare i problem iin termini strettamente giuridici . Io ho ten-tato di istituire, e ho pregato il professor Ric-cardo di assumerne la guida, un ufficio d icoordinamento per la programmazione regio-nale; ritengo che il ministro per il coordina -mento regionale non debba essere soltanto i lministro del visto, bensì un ministro di pro-pulsione, diciamo così, un ministro che cer-chi di conciliare tra di loro le posizioni de ivari dicasteri nelle attività di interesse regio-nale ed anche quelle delle regioni tra di loro .Inizialmente da parte delle regioni vi è stat oil tentativo di costituire una sorta di confede-razione : ritengo che questa strada sia assolu-tamente erronea . Bisognerebbe invece aiutarele regioni a stabilire un colloquio permanen-te : un colloquio mensile con tutte le regionirappresenterà un fatto ancor più positivo s ead esso collegheremo il colloquio con i var icommissari del Governo .

I rapporti tra lo Stato e le regioni dovreb-bero essere risolti senza lasciare residui, nel -l 'ambito di un discorso molto aperto . Cono-sciamo le carenze legislative, esistenti in ma-teria ma stiamo tentando di realizzare u nobiettivo che mi auguro di conseguire effetti-vamente .

Per otto settori il Governo ha istituitodelle commissioni cosiddette paritetiche per-

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ché composte di membri designati dal Gover-no e dalle regioni il cui compito è di predi-sporre degli schemi di legge-quadro, che poisaranno sottoposti all 'esame del Consiglio de iministri . Per l 'urbanistica, la sanità, l 'agri-coltura, la contabilità regionale, i trasporti ,il turismo, l 'ambiente, l ' assistenza - sono que-ste le otto materie cui facevo riferimento - gl ischemi dei disegni di legge non vengono pi ùpredisposti soltanto da un direttore generale ,ma da rappresentanti dei vari ministeri inte-ressati previo accordo con esperti delle regioni ,con assessori o presidenti delle regioni stesse .Perché facciamo questo ? Innanzi ' tutto, per -ché vogliamo capire che cosa vogliono in real-tà le regioni : quando valutiamo le prese d iposizione dei comunisti, dei socialisti, dei li-berali, dei democristiani e delle altre forma-zioni politiche a livello regionale, già possia-mo prevedere le nostre obiezioni ed anche leloro ; il Consiglio dei ministri può arbitrar eal di là delle commissioni ministeriali di vec-chio tipo, con la possibilità di una intesa su-gli scabrosi temi della vicenda regionale .Sono stato in particolare veramente content odell 'accettazione di questo modo di procedereattraverso le commissioni paritetiche da part edel ministro Natali ; l 'agricoltura è infatti unodei settori nevralgici, e ad esso bisogna guar-dare nell 'ambito di una riconsiderazione de irapporti con la CEE. Si dice che noi siam oi sovventori finanziari della CEE : ascoltiamoil parere in merito dei nostri regionalisti, e ve -diamo che cosa può essere modificato . Perquanto ci riguarda, ed a questo proposito ri-tengo di parlare anche per conto dei govern iche potranno succedere all 'attuale, consideria-mo fondamentale il problema di stabilire unrapporto nuovo con le regioni .

Farò l 'ultima citazione del mio intervento .Proprio oggi ho avuto notizia del desiderio d iclassificare il bacino dell 'Arno come bacinodi prima categoria . Personalmente sono d 'ac-cordo, perché tutto sommato l 'Arno è molt oimportante per il paese (non interessa infatt isoltanto la Toscana), però non ho voluto chepassasse in Consiglio dei ministri un siffattoprovvedimento . Non vorrei, infatti, che la bu-rocrazia statale, per sottrarre alle regioni cert icompiti, apprestasse provvedimenti che puresembrano a prima vista allettanti . Preferiscoche si discuta con le regioni ed è mia inten-zione consultarmi con la regione Toscana .

TANI . Questo è molto grave ; ma non esistegià una convenzione tra la regione toscana eil Ministero del bilancio per il progetto del -l 'Arno ?

SULLO, Ministro senza portafoglio . Nellafattispecie si tratta di un passaggio di catego-ria nella classificazione dei corsi d'acqua:tale passaggio è a mio parere= obiettivamentelogico perché non so quale altro bacino - i lPo, l'Adige, il Volturno - possiamo conside-rare di prima categoria, se non l'Arno . Nonvoglio, però, che siano approvati provvedi -menti di questo genere senza aver ottenutoil consenso della regione più interessata .D'altra parte, se la regione avoca a sé il di-ritto di provvedere circa il bacino dell'Arno ,finisce con lo spendere di più e con il declas-sare il bacino dal punto di vista geografico .Ora, la classificazione di un bacino in unacategoria anziché in un'altra può essere utile ,solo però che ciò deve avvenire sempre, com emetodo, con il consenso delle regioni interes-sate e non per un atto clientelare che, sì, puòportare ad aumentare di uno o due miliardil'intervento del Governo, ma poi in effett inon risolve niente . Dico questo dal punto divista metodologico, che è l'unico che del restodeve interessarci .

TANI . Vogliamo difendere Firenze dalpericolo costante delle alluvioni, anche conl'intervento della regione .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Rite-nete che il problema di evitare una nuova al-luvione a Firenze sia esclusivamente toscano ,da addossare, quanto agli oneri, soltanto a itoscani ? Io preferirei che tali oneri fosseroaccollati allo Stato .

Ad ogni modo, non credo che voi possiat efare una battaglia di fondo contro il metodoche il Governo ha seguito in materia di attua-zione dell'ordinamento regionale, specie te-nendo presente che, in realtà, davanti a tutt ii provvedimenti di cui vi ho riferito, soltantouna volta, nel corso del secondo Governo An-dreotti, si è giunti all ' impugnativa dinanz ialla Corte costituzionale . Voi non volete checi siano rinvii di leggi regionali : ma alloraper tutte le inesattezze che talvolta si rinven-gono in esse, anche sul piano formale, dovrem-mo dire un « no » reciso ed assoluto di front ea quelle, di tali leggi, che il Governo ritien eche sarebbe opportuno modificare ?

Voi sapete quale importanza abbia oggi i lproblema della individuazione dei princìp ifondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato ecome la giurisprudenza della Corte costitu-zionale sia stata in materia molto rigida, an-che se logica . Ma tutto ciò impone che ponia-mo mano a fare seriamente e presto leggi nuo-ve di principio, e che si cerchi di farle discu-tendo con le regioni .

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Fino al prossimo maggio probabilmente l evarie commissioni paritetiche costituite a que-sto scopo non avranno ultimato i loro lavori .Per il momento li ha ultimati solo la Commis-sione per i controlli sugli atti amministrativ inelle regioni che, a mio avviso, è una delle pi ùimportanti .

TRIVA. I risultati non sono stati molt obuoni, però !

SULLO, Ministro senza portafoglio . Nonho voluto presiederla, preferendo che l ofacesse il sottosegretario onorevole Deriu .D'altra parte, di questa commissione ha fatt oparte anche il professor Massimo Severo Gian-nini, che è un uomo che gode della fiduciadelle sinistre e che ha convenuto su moltedelle conclusioni cui la commissione è perve-nuta. Mi riservo pertanto di esaminare i lprogetto che costituirà il risultato di questilavori : del resto non ho voluto presiedere que-sta commissione esclusivamente per non im-pegnarmi personalmente, così che mi sar àpiù agevole specificare la validità delle vari etesi sostenute . Non si può negare, comunque ,che è indubbiamente positivo il fatto che ogg isiamo in possesso di un testo predisposto d auna commissione governativa, che possiamogiudicare e sul quale possiamo anche discu-tere. Ad ogni modo finanza locale, controll idello Stato sulle regioni, controlli dell 'enteregione o dell 'organismo regionale sui comun ie sulle province, contabilità regionale, rappre-sentano i temi più importanti tra quelli su ltappeto . Gli altri sono : l ' agricoltura, l 'urba-nistica, l 'ambiente, il turismo e i trasporti . Aquesto proposito, al di là delle posizioni stret-tamente di partito, vorrei mettere in luc el'azione dei colleghi Bozzi, Romita e BadiniConfalonieri che hanno accettato di consul-tarsi con le regioni su questi temi .

Ci sono state doglianze di vario genere suargomenti specifici ! A questo proposito biso-gna essere franchi . Quando noi rinviamo unalegge regionale, non è che decidiamo qualesarà la nuova legge . Può anche darsi, adesempio, che una regione riapprovi a mag-gioranza assoluta la legge nello stesso testo .Quindi il rinvio di per sé non rappresenta u nfatto ostativo, ma solo un fatto interlocuto-rio, rappresenta un mezzo di colloquio co nun altro ente politico, rappresenta, in u ncerto senso, qualcosa di analogo alla navettache si stabilisce talvolta tra Camera e Senato .Le decisioni del Governo in materia son ocomunque politiche, esclusivamente politicheanche se noi siamo molto grati ai nostri col -

laboratori giuristi che da un punto di vist atecnico ci espongono le loro valutazioni operplessità .

Vi sono alcune materie alle quali si son oincontrate difficoltà nei rapporti con le regioni .Una di queste è quella degli asili-nido . Pergli asili-nido si tratta più di una questione d iprincipio che di sostanza . Infatti c 'è la ten-denza ad adottare una polemica speciosa suquestioni che sono ideologiche, ma non sostan-ziali . Vi dirò, onorevoli colleghi, che ho unalettera dell'onorevole La Malfa contro l'atteg-giamento dell 'amministrazione regionale ve-neta, monocolore, per gli asili-nido che somi-glia – in parte è diversa, ma il metodo è lostesso – alla polemica che fanno l'Emilia -Romagna e la Toscana su questa materia .Le competenze in materia di asili-nido sonostate delegate alle regioni e non si tratta diuna materia propria delle stesse ex articolo 117della Costituzione . Siccome su questo puntovi sono non tanto delle questioni di applica-zione, le quali, d'altra parte, possono esser efacilmente superate, quanto delle question ipratiche di indirizzo sull ' atteggiamento che leregioni possono assumere in ordine agli asili -nido, noi abbiamo dovuto opporci a certe ri-chieste delle regioni . _D 'altra parte, le region ihanno la strada ben aperta : riapprovano nell ostesso testo la loro legge ed eventualmentevanno dinanzi alla Corte . Perché non lo fan -no ? Non lo fanno per una sola, ragione, per -ché sanno benissimo che su un piano stretta-mente costituzionale avrebbero torto .

TRIVA. No, non è così .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Il di-scorso è allora prettamente politico .

Su molte altre questioni penso che non v isiano grossi problemi e che i rapporti tra i lGoverno e le regioni siano abbastanza buoni .Le regioni che cosa desiderano soprattutto ?La partecipazione alla elaborazione delle legg inazionali . Questo lo possiamo fare in du emodi : o aiutando anche noi le regioni a trat-tare con il Parlamento – e ciò dipende sol -tanto dalle Presidenze delle Camere, all equali possiamo dire soltanto una parola d iraccomandazione – oppure trattando noi di -rettamente con esse, ancor prima di presen-tare i nostri disegni di legge in Parlamento .

Desidero tuttavia mettere in luce due fatti .Anzitutto, le regioni, per la prima volta nell astoria del costume italiano, sono riuscite adottenere una variazione del bilancio delloStato . Ciò significa che il Governo non er acontrario alle loro richieste . I colleghi ben

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sanno, infatti, che quando il Governo assumedeterminate posizioni, di norma riesce a farl evalere. In questo caso, evidentemente, vi èstato un gradimento del Governo per la par-tecipazione delle regioni ad una nuova im-postazione delle leggi di bilancio. Vi è poila legge sulla casa. La materia è complessa .ma resta il fatto che l 'ultimo disegno di legg eapprovato dal Consiglio dei ministri fu frutt odi una serie di contatti avuti con le regioni .

Sono state fatte presenti questioni specifi-che : l'onorevole Triva, ad esempio, ha par -lato di una legge regionale relativa all'istitu-zione dei tributi regionali propri . Pesta i lfatto che quella legge venne successivament emodificata dallo stesso consiglio regional eche l'aveva emanata e che accolse in pieno irilievi del Governo . Ne siamo contenti . Voglioqui difendere apertamente le regioni ; anchequelle più lontane dalla formula dell'attual eGoverno assai difficilmente assumono posi-zioni ostative permanenti. Ciò significa chenon vi è quella conflittualità permanente d icui si è parlato da alcuni .

Per quanto riguarda gli asili-nido, con-viene attendere di conoscere quale posizion eassumerà la regione Emilia-Romagna . Unodei problemi di fondo, tuttavia, resta quell odella qualificazione del personale . Non pos-siamo ammettere che vi siano limitaz ioni di-verse da regione a regione per le persone ch egestiscono gli asili-nido. Ecco perché son omolto più ottimista di quanto non siano ap-parse le colleghe intervenute nel dibattito .

Vi è poi la questione dei rapporti interre-gionali . A questo riguardo con il President eAndreotti e con il ministro Medici siam ogiunti alla conclusione che sarebbe assurdoconcedere ad ogni regione il diritto di trat-tare con organismi analoghi esistenti in altr ipaesi europei, come potrebbero essere iLiinder della Germania federale, i quali, pe raltro, non sono autorizzati ad intrattenere sif-fatti rapporti . Sarebbe però altrettanto assur-do chiudere in clausura le regioni italiane .Possiamo ad esempio autorizzare le region ialpine ad aprire un dialogo, con la presenzadel rappresentante del Ministero deg li ester io del ministro per il coordinamento . evi-dente che gli interessi di una regione alpin asono diversi da quelli di una regione medi-terranea, e non possiamo precludere la pos-sibilità di incontro e confronto tra le re-gioni alpine dei vari paesi europei . Occorr eperò un ' autorizzazione, altrimenti l'Ita l ia di-venta un insieme di staterelli e il regiona-lismo italiano, che già presenta aspetti de-

licati, potrebbe incontrare insuperabili dif-ficoltà .

Un altro punto di dissenso è quello rela-tivo alle comunità montane . Noi non ascoltia-mo solo la voce della opposizione politica, dob-biamo sentirle tutte, e quando rinviamo unalegge regionale non vogliamo che le region ientrino in guerra l'una con l'altra . Quandorinviamo una legge regionale, noi in sostanzaaffermiamo la volontà di cercare di trovar eun ' intesa di ordine politico .

Quanto alle valutazioni sulla costituziona-lità o non di una norma, si tratta di giudiz imolto soggettivi . Anche la Corte costituzional emuta talvolta avviso . Immaginate dunque se ipolitici non possano avere opinioni diverse !Per decidere, però, .che cosa è costituzionalee che cosa non lo è, abbiamo il dovere ed i ldiritto di mettere a confronto le varie parti .Con un rapporto civile, diciamo « italiano(che è un fatto molto positivo), tra le varie co-munità si possono raggiungere certi risultati .Quanto ad una maggioranza regionale che si acontro il---Governo, se essa esiste, si facciaavanti, ed abbia il coraggio di andare fino infondo utilizzando, ove possibile, anche lo stru-mento del ricorso alla Corte costituzionale.

Taluno - anche del mio partito - ha chie-sto perché non si portino in Parlamento que icasi in cui sia promovibile la questione di me -rito per contrasti tra gli interessi della regionee quelli nazionali e tra gli interessi delle varieregioni . Dirò che tutto è possibile . Per altro ,su tale eventuale conflitto, la parola definitiv aspetta in ultima analisi alla Corte costituzio-nale, la quale decide sempre comunque inordine alla competenza, secondo quanto di-spone l'ultimo comma dell'articolo 127 dellaCostituzione . In secondo luogo, è pericolos oporre troppo l'accento sui conflitti di interessitra le regioni e lo Stato e tra le varie regioni .Io non escludo che un giorno o l'altro il Par -lamento possa entrare in questo tipo di arbi-trato, e non me ne spaventerei ; ritengo, anzi ,che sarebbe utile . Ma desidero sottolineare i lduplice pericolo esistente . Siccome chi decide ,in ultima analisi - ripeto - se si tratti di que-stione di legittimità ovvero di merito, è laCorte costituzionale, mi pare che si debba far eparticolarmente attenzione alla soluzione chesi adotta. Come a mio avviso si deve stare at-tenti a non attizzare il fuoco delle rivalità tr auna regione e l'altra (e per ora, in verità, que-sto pericolo non esiste), oppure a contrapporr el'interesse nazionale a quello delle singole re-gioni .

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Sono state fatte dall'onorevole Maschiell amolte affermazioni sulle cinque leggi della re-gione Umbria che sono state rinviate . Il pro-blema della assistenza a favore degli emigrat iall'estero è stato già da me toccato ed è u nproblema che va risolto tenendo conto delleattribuzioni proprie del dicastero degli esteri .Personalmente, ritengo che dovremmo forsefare degli sforzi a favore degli emigrati, no ndi quelli umbri o pugliesi, ma di tutti . Oggicome oggi, per altro, non penso che ciò possacostituire oggetto di leggi regionali .

Esiste poi tutto il grosso problema dei rap-porti con la CEE, soprattutto nel settore agri -colo. Dirò che in proposito stiamo mettendoa fuoco, non senza discordanze tra i nostr iesperti, un disegno di legge che traduca l adirettiva comunitaria del 17 aprile 1972 inmaniera che la stessa non sia una direttiva-ca-pestro per le regioni, ma una direttiva di in-dirizzo per lo Stato . Prima di dire alle re-gioni che vi sono cose che esse non possonofare, stante la esistenza di questa direttiva, noidobbiamo dare a tutti gli agricoltori italian ila possibilità di imboccare una determina-ta via .

Si è discusso, alla regione Umbria, dell equestioni inerenti agli studenti bisognosi, co-me pure della costituzione di una società fi-nanziaria . Non ritengo che queste siano ca-paci di dividerci veramente. Se ci divide i lclima politico e l ' aspettativa politica, stiamoattenti a non coinvolgere in questa situazion ele regioni, che rappresentano un elemento d istabilità nell'equilibrio politico .

Per quanto riguarda la legge generale sull edeleghe della regione Toscana cui fa riferi-mento l ' interpellanza dell'onorevole Galluzzi ,ho l'impressione che, sul piano regionale, i lnostro rinvio costituirà l 'occasione per riapri-re in quella regione un colloquio tra maggio-ranza ed opposizione su questo provvedimen-to, a meno che la maggioranza non ritenga d iavvalersi della sua facoltà di procedere ad un anuova approvazione del testo rinviato .

Comunque, una cosa è certa : questo Go-verno non è chiuso, ma è un Governo apert oalle regioni ; sa che le regioni rappresentanoun elemento fondamentale di equilibrio . In-fatti, mentre in passato l'unico interlocutoredel Governo era il Parlamento, oggi il Gover-no deve tener conto anche dei sindacati e dell eregioni . C'è così un equilibrio di forze che c iconsente di essere più ottimisti per quant origuarda l ' avvenire .

A questo punto, dovrei rispondere alle in-terrogazioni sull 'operato della commissione d icontrollo sugli atti della regione Campania .

Sarò molto chiaro, perché non è lecito usareespedienti : tutti gli atti amministrativi degl iorgani della regione debbono passare per l acommissione di controllo, così come è stabi-lito dalla Costituzione . Ebbene, nella mia pro-vincia di origine, e per l 'esattezza nel mio col-legio elettorale, ho dovuto un bel giorno con-statare che, mentre in Lombardia si era prov-veduto in materia di caccia con una legge, i nCampania il presidente della regione avevaprovveduto ad emanare un decreto . Ma checos'è un decreto, e a chi spettava il controll osu di esso ? Non era una legge, e non era per-tanto sottoposto al controllo del commissariodel Governo; si riteneva atto monocratico, enon era pertanto andato alla commissione d icontrollo. Eppure si trattava di un atto moltoimportante perché prevedeva anche la com-minazione di sanzioni penali (dal momentoche anche l'ammenda è sanzione penale) !

MASCHIELLA . Forse pensava di essere i lPresidente del Consiglio, e ha detto : se lo fal'onorevole Andreotti, lo faccio anch'i o

SULLO, Ministro senza portafoglio . Questaè una battuta un po ' cattiva, perché il Presi -dente Andreotti certe cose non le fa !

In tale materia, dunque, bisogna esser epiuttosto fermi e chiari . Mi dispiace che nonsia presente l 'onorevole Scotti, presentatore d iuna di queste interrogazioni .

Ad ogni modo, onorevoli colleghi, non vo-glio dilungarmi, anche perché credo di ave rrisposto a tutte le questioni sollevate . Credo ,in definitiva, che dobbiamo avere fiducia nell eregioni . Se c'è una cosa per la quale debb oelogiare i presenti è che essi hanno volutoassistere a questo dibattito ; al contrario, an-che se non posso rimproverare gli assenti, per -ché ciò sarebbe di cattivo gusto da parte diun ministro, debbo affermare con uguale fran-chezza che avrei gradito una maggiore pre-senza in aula . Con ciò, ripeto che non intendofare rimproveri a nessuno. Le situazioni po-litiche, le formule governative passano. Voipotete star certi che io non sono prigioniero a ldi là della mia volontà e che sto portand oavanti un'opera che si colloca nel contesto d iun 'azione cominciata molti anni fa. Non de-sidero il vostro « sì », perché capisco di nonpoterlo ottenere (spero di avere quello degl iassenti), ma l ' importante è capire che, sedanneggiamo questo istituto regionale in unmomento così delicato, si potrà trovare il tem-po per rimediare anche a questi danni, m asi tratterà di una opera molto difficile .

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Per concludere voglio esprimere la speran-za che al di là di tutto questo, senza alcunademagogia, potremo continuare a lavorare ,quale che sia la nostra posizione, per la va-lorizzazione dell ' istituto regionale e per i ltrionfo di un serio e sano regionalismo.

PRESIDENTE. L'onorevole Adriana Fab-bri Seroni, cofirmataria dell ' interpellanza Lod iFaustini Fustini Adriana n . 2-00072, ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatta .

FABBRI SERONI ADRIANA . Sono inso-disfatta, signor Presidente, perché, è vero, no iamiamo molto la discussione e il dibattito, maamiamo anche ricevere una risposta precisa ,netta e chiara, risposta che francamente, perquanto riguarda la nostra interpellanza, nonho ricevuto .

Ella, onorevole Sullo, ci ha detto che que-sti rinvii sono decisi collegialmente dal Con-siglio dei ministri : ne prendo atto e per quest oconsidero questi rinvii tanto più gravi . Inoltre ,tutte le argomentazioni che ella ha sviluppat oin materia di rinvio e di distinzione fra rinvi oe impugnativa - e si tratta, di una distinzion esenza dubbio reale - tendevano a presentarc iquesto rinvio come una specie di atto amiche-vole, improntato a fair play, nei rapporti fr aGoverno e regioni, il che corrisponde assa ipoco alla realtà. Anzitutto perché - resto sol -tanto nell 'ambito della nostra interpellanza -le regioni, con questi rinvii, sono poste d ifronte ad un ricatto: o non accettano le osser-vazioni del Governo oppure si piegano e rie-scono in tal modo ad accelerare l 'iter delleleggi regionali che ad esse vengono rinviate .

SULLO, Ministro senza portafoglio . 0 ac-cettano le osservazioni o replicano .

FABBRI SERONI ADRIANA . Ma ci son oanche altri problemi . C'è il problema di at-tuare rapidamente la legge n . 1044 del 1971 .

Forse questo a lei, onorevole Sullo, sembr aproblema non rilevante, mentre è invece pro-blema fortemente sentito dalle popolazioni ,soprattutto dalle masse femminili del nostr opaese .

Signor ministro, tutte le argomentazion iche ella ha sviluppato non rispondono al que-sito che avevamo posto : come riuscire ad im-pedire al Governo questa politica dei rinvii ,che blocca in pratica le riforme che debbonoessere realizzate nel nostro paese, come im-pedire che il Governo insista in questa su aazione che non consente alle regioni di realiz-zare una politica rinnovatrice .

D'altra parte, le abbiamo posto la domand adi come si giustifichi siffatta politica anch ealla luce dell 'articolo 127 della Costituzione ,che configura le circostanze del rinvio . Ora ,anche a tale quesito, signor ministro, ella nonha risposto . Le ho domandato, ad esempio, s elei veramente ritiene possibile che la configu-razione dell 'asilo-nido sia considerata princi-pio fondamentale, cosa che mi sembra com-pletamente assurda . Non abbiamo avuto rispo-sta . 0 meglio, ella ci ha risposto su un punto ,quello relativo al personale degli asili-nido .Se lei mi consente, però, vorrei dire che l arisposta che ci ha dato è completamente di-versa dai motivi addotti a sostegno del rinvi o- ad esempio - della legge regionale emiliana ,che ella ha citato . Tale rinvio, infatti, non èbasato sull 'argomentazione che la legge atten-terebbe alla libertà di circolazione dei citta-dini fra regione e regione, ma si fonda su un alegge del 1940 (voglio richiamare ciò alla su aattenzione, e poi lei potrà procedere ad un averifica) oltretutto con una erronea interpreta-zione dell ' articolato. Ho sotto mano il test odella legge e spero poi di poterglielo mostrare .

Signor ministro, questo suo silenzio ci sem-bra quanto mai sintomatico, perché ci fa ca-pire che se ella avesse avuto buone ragion iper, sostenere questi rinvii, per dimostrarne l avalidità dal punto di vista politico e giuridico ,senza dubbio ella le avrebbe addotte .

Ella poi ha definito la legge n. 1044 de l1971 legge di delega . Signor ministro, non èuna legge di delega. 1 una legge di piano edè una legge-quadro .

SULLO, Ministro senza portafoglio .

unalegge di attribuzione .

FABBRI SERONI ADRIANA. Intanto ècosa diversa, se mi consente, dalla legge d idelega . Però vorrei che lei andasse a rileggerequanto fu affermato in Parlamento, in Com-missione in sede legislativa, quando fu varataquesta legge ; e non da noi comunisti, ma da lvostro relatore per la maggioranza che giusta -mente, come poi del resto è stato riconosciutonel dibattito che è seguito, ha attribuito aquesta legge appunto il carattere di una legge-quadro e di piano e quindi non soggetta a imeccanismi tipici della legge-delega . Ho ap-prezzato, signor ministro, la bonomia, con cu iella ha risposto alle nostre argomentazioni .Tale bonomia, però, si accompagna ad un in-dirizzo che di fatto pretende di contestare all eregioni diritti che solo ad esse spettano in basealla Costituzione e ad una esatta visione dell osviluppo democratico del nostro paese . E po-

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trei aggiungere che si accompagna anche adaltro .

Noi abbiamo, ad esempio, condannato i lfatto che quest'anno siano stati aumentati gl istanziamenti in favore dell'ONMI attribuendoa tale ente altri miliardi aggiuntivi . Operandoin questo modo, con l'unico scopo di dequa-lificare le leggi regionali su punti essenzial i(perché se salta l'articolo 1 della citata leggeregionale dell'Emilia, salta anche il diritto d ifare accedere a queste scuole i bambini sub -normali), voi impedirete che si giunga ad un aconcorrenza fra il vecchio e il nuovo tipo d iasilo-nido, cioè fra un'istituzione superata e duna riformata in senso moderno. E mi per-metta di dirle che cose del genere sono molt ogravi .

Ella ci ha criticato per quelle che ha defi-nito battaglie di metodo : io affermo inveceche non sono tali . Dalla risposta che ella c iha dato questa sera, le popolazioni saprann oche questo Governo ha detto coraggiosament e« no » al diritto ad avere un asilo-nido ch esia veramente centro di educazione e di for-mazione ; sapranno anche che questo Govern oha detto « no » all'utilizzazione di personal everamente qualificato e capace come era pre-visto dall 'articolo 6 della legge nazionale su-gli asili-nido. Questo sapranno le popolazioni ,anche perché noi provvederemo a far sì chelo sappiano .

PRESIDENTE . L'onorevole Adriana LodiFaustini Fustini ha fa .coltà di dichiarar ese sia sodisfatta per la sua interpellanz an. 2-00084 .

LODI FAUSTINI FUSTINI ADRIANA .Signor Presidente non posso dichiararmi so -disfatta della risposta, in quanto il ministr onon ha detto assolutamente niente in merit oa. quanto facevo presente nella mia interpel-lanza. Infatti ella, signor ministro, ha parlat oa lungo del rinvio delle leggi regionali, m anon ha fatto cenno ai problemi specifici ch eho sollevato. È vero che l ' interpellanz an. 2-00084 era rivolta a . tre ministri e che gra nparte della materia affrontata era di compe-tenza del ministro della pubblica istruzione ;però è anche vero che lei qui parla in nom edel Governo, e credo pertanto che avrei avut odiritto a una, -qualche risposta .

Devo comunque dire che non mi dispiac eche il dibattito su queste mie interpellanze s isia svolto nel corso di una seduta in cui s itratta principalmente del rinvio delle leggi re-gionali . E non mi dispiace perché il fatto ch eil Governo non abbia dato risposta alle mie

domande conferma che il Governo stesso ènato dalla negazione di un processo di rinno-vamento che aveva tra i suoi cardini fonda -mentali l ' avvio, con le regioni, di un nuov orapporto tra Stato e cittadini .

Come hanno dimostrato i miei colleghi nel -l ' illustrare le altre interpellanze, questo Go-verno non si limita infatti a seguire gli ordin io le direttive di quel noto antiregionalista ch eè l'onorevole Malagodi (che al recente congres-so del partito liberale ha detto apertament eche occorre fare un lavoro di lima sulle legg iregionali) ; ma, facendo proprio anche l'orien-tamento dello stesso Malagodi, sta sferrandoun attacco aperto alle regioni, e tenta- anch edi togliere ad esse perfino alcuni degli spez-zoni di competenza che erano stati loro asse-gnati dai decreti delegati . E poiché quandosi scende sulla china dell'attacco alle istitu-zioni democratiche poi non si riesce più a fer-marsi, in questo caso si è giunti ad intaccareaddirittura, compiti di indiscussa competenzadegli enti locali territoriali, e cioè dei comuni .

Infatti, pur con i limiti più volte denun-ciati, il decreto delegato che riguardava l amedicina scolastica era ed è potenzialment efavorevole ad uno sviluppo dell'autonomia lo-cale, a, condizione che vi sia una volontà po-litica indirizzata in questo senso . Il ricorso atrucchi, a prevaricazioni, a tentativi di conser-vare l ' accentramento dello Stato rifiutando difondarlo sulle autonomie, ha però finito pe rmutilare anche un decreto di questo genere .

Ella., onorevole Sullo, ha presieduto nell aquarta legislatura, se non erro, una Commis-sione d ' indagine sui problemi dei comuni .Vorrei quindi ripeterle alcune delle cose ch eho detto prima, nel caso non mi abbia seguìto .Poiché poc'anzi ci ha detto che intende es-sere nei confronti dei suoi colleghi il solleci-tatore di interventi in favore delle regioni ,voglio chiederle questo: le pare un interventoa favore delle autonomie locali l'episodio ch eriferivo nella mia interpellanza a titolo d iesempio ? Si tratta di questo : in comuni com eBologna, Modena, Reggio Emilia, dove percentomila alunni esiste un servizio con 129medici e personale specializzato, il ministrodella pubblica istruzione ha. preferito rifiutarel 'accordo con i comuni stessi per l 'assistenzamedico-psico-pedagogica, accordo che era sta-to proposto dall'assessore regionale alla sa-nità; e stipulare convenzioni con un ente pri-vato la cui denominazione è da sola tutto u nprogramma: ente nazionale per la protezion emorale del fanciullo, un ente privato i cu iscopi sono quelli di provvedere alla assisten-za dei minori che si trovano in stato di peri-

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colo morale e di traviamento e che siano espo-sti ad attività antisociali in genere . Il ministrodella pubblica istruzione cioè non ha, vo-luto stipulare una convenzione con il comune ,organismo che - oltre che fornire, nei casi i nesame, ogni garanzia di capacità tecnica pe rl 'assolvimento del compito - è amministratoda uomini politici democraticamente eletti daipropri cittadini, ed ha scelto invece l'accordocon l 'ente il cui presidente ha tutti i poteri e dè rappresentante del ministero dell ' interno eil cui consiglio di amministrazione è formatoda un rappresentante del ministero della pub-blica istruzione, da un rappresentante del mi-nistero di grazia e giustizia, da un rappresen-tante del ministero della sanità, da un rappre-sentante dell 'ONMI, da un rappresentante del -la Croce rossa italiana, e via di questo passo .

Ho voluto rivolgermi a lei, onorevole mi-nistro Sullo, perché ricordo che in quella oc-casione manifestò sensibilità nei confronti de icomuni e constato che non solo i comuni ave-vano pochi poteri, ma, anche quando li ave-vano, disponevano di scarsi mezzi per eser-citarli . Ebbene, nel caso del decreto delegatoconcernente la medicina scolastica ci trovia-mo nella stessa condizione, con l'aggravant eche mentre con il decreto delegato è stato de -legato alla regione il settore della medicinascolastica, un suo collega, con una circolar eministeriale, vuole eliminare una parte di que ldecreto .

Pertanto io, pur dichiarandomi insodisfat-ta, la prego di non considerare chiuso questoargomento, e di intervenire nel senso da m eesposto perché la situazione è piuttosto grave ,e se non si giungerà rapidamente al supera-mento degli ostacoli finora frapposti dalle au-torità scolastiche regionali, provinciali e na-zionali (perché debbo dire che anche il mini-stro non ha mai risposto alla regione che hasollevato i problemi) non solo la regione e gl ienti locali esperiranno, come è loro diritto ,tutte le azioni opportune per la difesa dei lorodiritti, ma ciò non avrà unicamente il signi-ficato di contrapporre gli avvocati della re-gione a quelli dello Stato .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Sonoretribuiti meglio gli avvocati della regione .

LODI FAUSTINI FUSTINI ADRIANA .Non mi occupo di questi profili venali . Di-cevo che non si tratta soltanto di una contrap-posizione tra avvocati, ma in questo caso s itirano in ballo e saranno inseriti nel con-flitto, che avete voluto creare con la regione

emiliana, i cittadini che con i loro mezzi, co nla loro partecipazione democratica, a livell oancora più decentrato dello Stato, cioè a li-vello dei quartieri, hanno voluto che i comu-ni fossero dotati di servizi per i loro bambi-ni, che nessuna circolare ministeriale di que-sto Governo o di quelli che verranno riuscir àsicuramente a togliere o a menomare .

PRESIDENTE. L'onorevole Maschiella h afacoltà di replicare per la sua interpellanz an. 2-00146 .

-MASCHIELLA. Signor Presidente, onore-voli colleghi, io ringrazio l'onorevole ministr oSullo per il linguaggio cortese che ha usat oe per il suo tono disteso . Però il linguaggio eil tono non possono essere ritenuti sufficienti . . .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Carmi-na non dant panem .

MASCHIELLA . Certamente, e anch'io quin-di, andando alla sostanza, debbo dichiararmiinsodisfatto delle sue dichiarazioni .

Ella ha insistito in modo particolare su du econcetti . Il primo è che le iniziative di rinvi odelle leggi regionali non le ha assunte perso-nalmente, ma sono state prese collegialmentedal Consiglio dei ministri . Questo nessuno l omette in dubbio, però vale a sottolineare u nfatto politico, cioè le responsabilità del Go-verno in questa vicenda ; se fosse stato altri-menti avremmo infatti potuto denunciare un asua personale responsabilità .

Noi non mettiamo in dubbio il suo orienta -mento personale a favore delle regioni ; quellodi cui discutiamo è la politica generale, i ltono, il clima in cui è maturata questa vi-cenda. Ed è indiscutibile che al di là dei nuo-vi dati statistici si avverte che le regioni, fors eanche per loro natura, per il fatto di esser enate in un corpo vecchio - un vino nuovo ch edeve essere contenuto in questo vecchio otreche è lo Stato - per forza di cose si pongon orispetto allo Stato non in un rapporto dia-lettico, come sarebbe stato giusto ed auspi-cabile, ma in termini di un vero e propriocontrasto, perché la natura stessa delle leghi ,delle ispirazioni, della struttura dello Statocosì come si è andato via via formando, e ch enon è ancora stato riformato secondo lo spi-rito della Costituzione e della Resistenza, con-trasta evidentemente con la natura del nuovoistituto regionale, che è invece sorto sull abase dello spirito della Costituzione e dell aResistenza .

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Di qui l 'altro concetto su cui ella, onore-vole Sullo, ha insistito, allorché ha voluto spie-garci la differenza tra rinvio e reiezione . Manon si trattava di questo : avevamo capito be-nissimo quale fosse la differenza . La solu-zione, però, non si trova nel fatto che ell arinvia la legge alla regione la quale ha l alibertà di emendarla o di approvarla nuova-mente senza modificazioni, salva sempre i nquest ' ultimo caso la facoltà del Governo d ipromuovere la questione di legittimità davantialla Corte costituzionale - con cui quindi, indefinitiva, dovrà vedersela la regione - o quel -la di merito per contrasto di interessi davantialle Camere .

Questa è ancora forma, è ancora proce-dura : guardiamo invece alla sostanza dell ecose. E alla sostanza, onorevole Sullo, h aguardato lei stesso quando ha detto che pe ralcune leggi regionali non si è tanto preoc-cupato di questa procedura, di queste forma-lità, quanto piuttosto della sostanza politica- e ha fatto bene - esprimendo appunto al-cuni giudizi politici .

Ebbene, è giusto usare questo metodo o ègiusto usare l 'altro ?

Onorevole ministro, non sono così sciocc oda non pensare che nel quadro degli interess inazionali è compreso anche il rispetto dell eleggi, perché è interesse nazionale non sol -tanto promuovere le istituzioni scolastiche ,sanitarie, la cultura, non soltanto far pro-gredire la società civile, ma anche portareavanti le leggi a ciò necessarie . Sarebbe peròsciocco pensare che quando si crea una si-tuazione storica, economica, politica, sociale ,istituzionale nuova, questa si possa regger esu leggi antiquate, che rispondevano ad esi-genze ed orientamenti ormai superati .

Il discorso è tutto qui, onorevole mini-stro ! Fermarsi soltanto alla forma, alle isti-tuzioni, agli organi di controllo, che sono i ngran parte frutto anche di vecchie leggi, si-gnifica voler giudicare questa nuova realtà re-gionale con mezzi sbagliati . Il dramma poli-tico in cui si trovano oggi le regioni e gli entilocali è proprio questo ! Gli enti locali devo -no operare oggi, nell 'anno di grazia 1973, edebbono operare per generazioni che già guar-dano ed hanno aspirazioni verso gli anni ' 80 ,verso il 2000 ; operano, però, con leggi molt edelle quali risalgono all 'epoca della forma-zione dello Stato unitario, molte alla fine de lsecolo, moltissime al periodo fascista, tra cu iil testo unico delle leggi comunali e provin-ciali .

Può dirmi, onorevole ministro, come l ' an-sia di libertà, di partecipazione, di giustizia

possa. trovare eco in leggi siffatte ? Questo èil problema fondamentale, che si può e s ideve risolvere esclusivamente con una volont àpolitica che si esprima anzitutto attravers ouna rapida approvazione delle nuove leggicomunali e provinciali, delle leggi che deman-dino i poteri alle regioni, cancellando le an-tiche ed applicando finalmente la Costituzione ;e, in secondo luogo, guardando a questa nuo-va struttura, che veramente può rappresen-tare l'inizio di un nuovo Stato italiano, co ngli occhi del politico e non con gli occhi de lburocrate .

Ci troviamo di fronte a tre fatti impor-tanti . Il primo è la crisi dello Stato accen-tratore, ormai riconosciuta da tutti e pe rsuperare la quale si affaccia l 'esigenza d ilarga partecipazione popolare, per rinnovarele strutture statali nello spirito della Costitu-zione e della Resistenza . In secondo luogo s imanifesta la volontà di superare lo scetti-cismo, di rimuovere i numerosi ostacoli cheancora permangono, per dare alle masse un avoce, una capacità di partecipazione . Infinesi pone il problema dell ' esaltazione dell eautonomie regionali per promuovere - i nuna situazione come quella italiana, così dif-ferenziata storicamente, socialmente, economi-camente, per effetto di strutture che risalgonoa molti secoli addietro - la mobilitazionedelle risorse materiali, delle energie morali ,delle capacità imprenditoriali, in modo daconvogliarle tutte in uno sforzo grandioso ri-volto a dare al nostro paese la capacità e l aforza di superare la crisi economica in cu isi dibatte, di darsi le necessarie riforme, d ifare quello che il Risorgimento non ha fattoe quello che il fascismo ha fatto male, di rea-lizzare cioè quelle riforme che i governi ch esi sono succeduti dalla liberazione ad oggi -tutti guidati dalla democrazia cristiana -hanno sempre promesso e mai attuato, va-nificando così le attese e le aspettative dell epopolazioni .

Se consideriamo il problema in questaprospettiva, occorre riconoscere che una rispo-sta da parte del Governo alla nostra interpel-lanza non vi è stata .

Non vi è stata, in particolare, una rispostaal discorso da noi fatto sulla situazione del-l 'Umbria. Non si tratta di un piccolo paesema di una regione che, come tante altre, h asubìto le conseguenze del ben noto mecca-nismo di sviluppo economico verificatosi ne lnostro paese e che vuole uscire da questo stat odi cose. Per questo la regione ha approvat odelle leggi, che tuttavia non hanno incontrat oil favore del Governo .

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Non si può dimenticare che ili Governo h adato alla regione umbra appena 600 milion iall ' anno per l 'agricoltura. Data l ' esiguitàdegli stanziamenti disponibili, invece dì sper-perarli per mille rivoli, la regione ha decis odi concentrare i finanziamenti esclusivament ein un settore, quello della zootecnia, che d 'al-tronde è il più delicato e sul quale è già inter -venuto il « piano verde D . Vi sono, in materia ,anche regolamenti della Comunità economic aeuropea e appunto ad essi il Governo s iappella, senza tener conto del fatto che gi àè stato emesso, in sede comunitaria, un giu-dizio positivo nei confronti del « piano ver-de », al quale nella sostanza la legge regio-nale si ricollega, nel momento in cui preved enon indennizzi a fondo perduto ma aiuti percostruire stalle, per potenziare allevamenti ,per dare vita a forme associative fra i pro-duttori .

La domanda che noi poniamo è la seguen-te : rispondeva, quella legge regionale, all eesigenze del nostro paese e della region eumbra ? Se la risposta è positiva, la sceltapolitica da farsi non poteva che essere i nsenso favorevole alla legge in questione . Ana-loghe considerazioni possono essere fatte perl 'altra legge della regione Umbria riguar-dante la realizzazione di centri per l ' infanziae a favore dei ragazzi bisognosi .

Invece di ispirarsi ad un arido spirito le-galistico e in luogo di ricorrere a cavilli bizan-tini, il Governo avrebbe dovuto avvertire l ' esi-genza di non contrastare l ' azione di una regio -ne nella quale il potere centrale non giunge oarriva soltanto con il pretore, con le tasse ocon le cartoline di richiamo alla leva militare .Ebbene, quando di fronte ad una situazionedi questo genere un consiglio regionale appro-va all 'unanimità (le due leggi in questione ,infatti, sono state approvate da tutti i grupp ipolitici) determinate leggi, il Governo nondovrebbe contrastarle . Di qui i motivi del no-stro dissenso .

Mentre ringraziamo – ripeto – per lo stil econ il quale è stato risposto alla nostra inter-pellanza, dobbiamo dunque ribadire il nostr odissenso e riaffermare l 'esigenza che questodiscorso venga ripreso e approfondito ne lquadro di un più ampio contesto politico .

PRESIDENTE. L'onorevole Triva ha fa-coltà di replicare per la sua interpellanz an. 2-00152 .

TRIVA . Onorevole ministro, sono d 'accor-do su una sua osservazione, e cioè che il pro-blema sollevato dalle nostre interpellanze è di

tale importanza e rilevanza da meritare un bendiverso livello di affluenza e di presenza de icolleghi deputati a questa seduta ; e quantoall'auspicio da lei formulato che su tali que-stioni si possa ritornare, ella può stare certoche, per quanto ci riguarda, non mancheremodi ritornare sulla questione . . .

SULLO, Ministro senza portafoglio . È sem-pre possibile presentare una mozione .

TRIVA. Discuteremo ancora di questi pro-blemi, dunque, in Commissione e in altra sede .

Ho l ' impressione, onorevole ministro, cheella – parlando per la prima volta in questaaula, se ben ricordo, nella sua nuova veste eper incarico del Presidente del Consiglio An-dreotti – abbia colto l'occasione di questa di-scussione per intrattenersi in generale sui pro-blemi delle regioni e non abbia saputo resiste -re al desiderio di presentare un quadro glo-bale della sua azione politica . Quindi, ella dev ericonoscere che non ha risposto alle interpel-lanze da noi presentate, se non nella misurain cui tali interpellanze rientravano in undeterminato discorso . . .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Ellami ha chiamato in causa in merito ai rinvii ,ed io ho risposto ad argomenti che sono stat iportati .

TRIVA. Si, mi lasci concludere : in un di -scorso, dicevo, di carattere generale .

Sono profondamente insodisfatto della ri-sposta, a parte la cortesia e l'urbanità dell astessa. Infatti, dal suo intervento emerge un aconcezione del rapporto fra Governo e regioneche è del tutto estranea ad una corretta inter-pretazione delle norme costituzionali . Quandolei, per illustrare il rapporto tra Governo eregioni, cita quello fra Senato e Camera, faun paragone assolutamente fuori di luogo . I lGoverno è l 'esecutivo, l ' assemblea regionaledelibera un provvedimento, e la Costituzion estabilisce tassativamente i termini, i modi ela materia in cui il Governo può intervenire ; elei, onorevole Sullo, è venuto a farci il discors oche ha fatto, in questa sede : forse vi è statoindotto proprio dall 'aula vuota . Le faccio pre-senté, onorevole Sullo, in merito alle perples-sità cui ella precedentemente ha accennato, ch edi fronte ad una legge regionale, comunque s iconfiguri, comunque violi la competenza dell aregione o invada quella di altre regioni, ourti interessi nazionali, voi non potete, in pri-ma sede, non procedere al rinvio : solo questodovete fare, e, pertanto, non attuate così fa-

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tendo alcuna concessione. Non mi spiego per -tanto i dubbi in merito all'alternativa o men odel rinvio, dal momento che voi dovete rinvia-re tali leggi .

Le regioni, come lei ha ricordato, in bas eai rinvii apportano modifiche più o meno par-ziali alle leggi da esse già approvate, e questole fa dire che quello ripresentato è un test onuovo, diverso da quello precedente . A questopunto, se voi non volete fare altre osservazio-ni, dovete operare un ulteriore rinvio, e l aCorte costituzionale può decidere solo nel casoin cui nel Governo si crei un dubbio . Onore-vole Sullo, ho meno dimestichezza di lei incampo di parlamenti e di governi, ma presu-mo di conoscere anch ' io lo Zanichelli . « Ove i lconsiglio regionale la approvi di nuovo a mag-gioranza assoluta dei suoi componenti, il Go-verno della Repubblica può, nei 15 giorni dall acomunicazione, promuovere la questione d ilegittimità davanti alla Corte costituzionale ,o quello di merito per contrasti di interess idavanti alle Camere » . Il soggetto è il Gover-no: la Corte decide di chi sia la competenza ,ad iniziativa di chi ha il dubbio, di chi ha i lpotere di promuovere l'iniziativa davanti all aCorte costituzionale o davanti alle Camere .La Corte costituzionale non interviene d'uffi-cio: essa si pronuncia solo se sollecitata .

Il discorso delle concessioni (e mi dolgodella limitatezza del tempo a disposizione) hail suo corrispondente in quello che lei ha fatt osui rapporti con le regioni, nel terzo luned ìdi ogni mese .

SULLO, Ministro senza portafoglio . L'ul-timo lunedì, per la precisione .

TRIVA. Normalmente è il terzo lunedì .Onorevole ministro, è chiaro che non pu ò

non esistere un rapporto tra le regioni ed i lGoverno, ma il dato fondamentale che no idobbiamo sottolineare (ed in questo sensocolgo anche la sua sollecitazione alla Presi-denza della Camera) è che deve stabilirsi unrapporto ai diversi livelli legislativi . Ella ,onorevole ministro, non ha un r. apporto conle regioni, bensì un rapporto con l ' esecutivoregionale e con i presidenti delle regioni . Sobene che ella visita spesso varie reg ioni epartecipa anche ai dibattiti dei consigli re-gionali, conosco questa sua diligenza : però,in termini istituzionali, il rapporto è fra gl iesecutivi. questo il discorso che noi no npossiamo accettare sul piano metodologico eche, come tale, condanniamo. E, evidente che ,se non interviene qualche altro meccanismo,

le regioni sono costrette a scivolare e a slit-tare verso questi tipi di rapporti .

Devo dire che non sono molto d'accordocon il mio collega di gruppo onorevole Ma-schiella (vede, onorevole ministro, che anch eall ' interno del nostro gruppo esiste una cert adialettica) ; non sono cioè molto convinto ch esia proprio il Consiglio dei ministri a do -vere deliberare formalmente gli atti di rin-vio e gli atti di impugnativa . Non credo al-lora, onorevole Sullo, che ella abbia. il diritt odi meravigliarsi se il presidente di un con-siglio regionale emani un decreto per la cac-cia, visto che ella non si meraviglia del fattoche il Consiglio dei ministri impugni o rin-vii (il meccanismo deve essere nfatti iden-tico), senza atti formali, una legge regionale .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Sonocostretto ad interromperla, onorevole Triva ,per dirle che tutti i rinvii e le impugnativ esono adottati con delibere del Consiglio de iministri .

TRIVA. Allora, onorevole ministro, per -ché prima ha detto che, se le richiedo, no nposso avere le fotocopie di queste decisioni ?

SULLO, Ministro senza portafoglio . Per-ché sono atti riservati e non spetta a me di-vulgarli .

TRIVA. E perché sono atti riservati quell iche il Consiglio dei ministri assume per im-pugnare e per contestare il potere legislat ivodi un organo previsto dalla Costituzione ? Lacertezza del diritto, onorevole Sullo, è u ndato che deve essere assunto come fonda -mentale .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Pre-sentate allora una proposta di legge in questosenso, che non riguardi soltanto i rinvii e l eimpugnative, ma anche tutti gli altri delibe-rati del Consiglio dei ministri .

TRIVA. Non presenterò una proposta d ilegge, onorevole ministro, ma in sede d iCommissione formulerò la richiesta specific adi acquisire agli atti della Commissione iverbali del Consiglio dei ministri, dai qual ideve risultare che lo stesso ha deciso « col-legialmente » . La questione, come ella com-prende, non è di secondaria importanza .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Ono-revole Triva, benché la conosca da poco, soche ella è una persona molto intelligente . Eb-

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bene, stia tranquillo, perché il problema prin-cipale non è quello dei verbali .

TRIVA. Può essere importante anche i lproblema dei verbali, onorevole ministro .perché i governi non sono eterni e si succe-dono l'uno all'altro . Inoltre, se il provvedi-mento di rinvio di una legge regionale foss ereso pubblico, con conseguente possibi l ità d icontestazione immediata, le cose assumere bbero un ben diverso aspetto . Le ricordo, airiguardo, quanto è accaduto per una leggedella regione Emilia-Romagna, nei confront idella quale si è proceduto ad impugnativ ae rinvio in nome di un principio general econtenuto in una norma del « piano verden. 1, non più vigente. È vero che le region idevono rispettare le leggi esistenti, ma - e l odico anche all'onorevole Maschiella - è altret-tanto vero che devono rispettare anche i prin-cipi fondamentali della legislazione vigente .

La verità è, onorevole ministro (e anch eil suo atteggiamento lo ha dimostrato), chevoi concepite il rapporto con le regioni i ntermini che stanno tra il paternalismo ed i lrepressivo, un po ' come il bastone e la carota .

Per questi motivi, onorevole ministro, m idichiaro insodisfatto della risposta, che riteng odel tutto insufficiente e inadeguata, e - com eho già anticipato in sede di svolgimento del -l ' interpellanza - non sarà questa l 'ultima voltache solleveremo, nei confronti suoi e del Go-verno, questo importante problema .

PRESIDENTE. L' onorevole Tani ha fa-coltà di replicare per l ' interpellanza Galluzz in. 2-00153 .

TANI . Signor Presidente, onorevoli colle-ghi, al di là del tono cortese usato dall ' onore-vole Sullo, anch ' io non posso dichiararm isodisf atto della risposta del ministro, che raf-forza tutti i nostri motivi di preoccupazione .L ' aver sostanzialmente ribadito tutte le moti-vazioni che stanno alla base dei rinvii di legg iregionali da parte dei commissari del Govern oma anche l 'aver ricordato tutta una serie d iatti, di fatti, di comportamenti e di rapport inei confronti delle regioni - che mi permetter òpoi qui di richiamare, senza limitarmi al rin-vio di tre leggi della regione Toscana - evi-denzia il radicale antiregionalismo, la lineaantiautonomista di questo Governo . Mi sembraveramente una battuta quella per cui certi suo icolleghi affermerebbero che in fondo lei, ono-revole Sullo, ha un atteggiamento, un com-portamento troppo debole nei confronti delle

regioni. Credo che lei non debba propri opreoccuparsi di questa osservazione e di questorilievo perché nella sostanza, come è stato con-fermato dalla stessa discussione odierna, lasua azione è perfettamente intonata a quellache il Governo ha portato avanti su una seri edi piani e particolarmente a proposito dellosviluppo della attuazione delle regioni nell 'or-dinamento regionale del nostro paese .

L'onorevole Niccoli ha illustrato, per quan-to riguarda la nostra interpellanza, il valor edella legge generale di delega della region eToscana . Con essa quella regione ha fatto cen-tro - si è . detto - sui comuni, sulle province ,sulle comunità montane, sugli enti comprenso-riali, per delegare le proprie funzioni ammi-nistrative . Voi vi opponete, il Governo rinvia .È vero - lei dice - il consiglio regionale proce-derà ad un riesame. Certo, noi siamo tuttiinsieme d'accordo al consiglio di valutare l 'op-portunità e di discutere su queste motivazion ie su queste osservazioni . Ma a me preme con-fermare qui il giudizio, che già era present enello svolgimento che ha fatto l'onorevole Nic-coli della nostra interpellanza, delle motiva-zioni politiche che stanno alla base di questorinvio, che lascerà perplessi, preoccupati e i nparte turbati anche quelli che hanno sostenutouna strenua battaglia contro la regione, perchéuna parte di quelle motivazioni non possonoessere accolte nemmeno dagli stessi democra-tici cristiani, perfino da una parte dei demo-cratici cristiani del gruppo regionale della To-scana. Perché, secondo, noi così facendo si cal -pesta lo statuto di quella regione e di tutte l eregioni, se ne mortifica l 'autonomia, si colpi-scono le prerogative e l ' autorità dello stessoParlamento che ,quegli statuti ha approvati .Mentre da un lato il Governo si appella a lprincipio della successione nel tempo delleleggi, ecco che d 'altro lato esso preferisc erichiamarsi alla legge comunale e provincial ee alla legge Scelba, piuttosto che agli statutiapprovati recentemente dal Parlamento . Cosìla mancata riforma della legge comunale eprovinciale e il mancato superamento dell alegge Scelba si trasformano, da ritardi nel -l ' azione riformatrice, come affermavano al -meno i precedenti governi, in assunzione con-sapevole di una linea di arroccamento, d irifiuto di ogni reale apertura verso una con-cezione costituzionale delle autonomie, di di -fesa di uno Stato accentrato e burocratico .

Quanto al rinvio della legge toscana perinterventi in agricoltura, approvata all 'unani-mità, c ' è intanto il problema del rispetto de itempi di approvazione previsti dal l 'articolo 127della Costituzione e più in generale dei corretti

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rapporti tra CEE, Governo nazionale e regione .Ma ciò che è grave, soprattutto, è il motivo ,a cui lei non ha fatto riferimento, addotto pe ril rinvio della legge ; se anche esso è statoforzatamente costruito, come si dice, per gua-dagnar tempo nei confronti della CEE, esso èegualmente il peggiore che si poteva trovare.Qui si è detto che spesso i legislatori regional isono in difficoltà perché si trovano nella faseiniziale, di rodaggio della loro attività legi-slativa. Ebbene, qui c ' è proprio il caso, a cu iella ha accennato, di assessori e consiglier iregionali che si sono rivolti al Ministero del -l 'agricoltura per tentare di discutere e di esa-minare il testo di questo provvedimento, l 'ur-genza del quale consigliava di cercare di evi -tare un rinvio . Ebbene, invocare l 'articolo 3della Costituzione per difendere gli agrari, pe rimpedire che si stanzino a favore dei coltiva-tori diretti, rimasti esclusi dai precedenti fi-nanziamenti, i pochi fondi disponibili, dop oche si era discusso, contraddice gli impegn ipresi con il ministro Natali, con il quale i ltesto era stato esaminato proprio per eliminar eil possibile ritardo determinato da un rinvio .Questo, infatti, è il costo che ci preoccupa, an-che se ella, signor ministro, mostra di nonpreoccuparsene minimamente : la tecnica delrinvio è una tecnica ricattatoria, come le iben sa .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Onore-vole collega, ho detto questo ieri mattina a lcapo di gabinetto Thompson, che ha parteci-pato al convegno nazionale nel quale si sonotrattati i problemi della CEE . Ho usato esatta -mente questi argomenti, perché ne sono con-sapevole. Pertanto, se ella vuole polemizzar econ me, faccia pure, ma sappia che io ne sonoperfettamente consapevole .

TANI. Io polemizzo su posizioni che ell aha rivendicato in proprio, facendosi caricodelle motivazioni che sono state alla base de lrinvio . Al di là del problema dei tempi nel -l ' ambito della CEE, esiste un argomento gra-ve, che dovrebbe far riflettere : quello del-l ' articolo 3 della Costituzione per quanto ri-guarda la difficoltà di intervenire, come scelt aprioritaria della regione, a favore dei con-tadini . Il richiamo all 'articolo 3, infatti, ri-vela significativamente la propensione de lGoverno a favore dei grandi agrari, come delresto è confermato dalle scelte per i finanzia-menti della nona tranche del FEOGA, non-ché dall 'articolo 9 del secondo « piano verde »per impianti collettivi . Dopo ampie consulta-zioni, anche nella nostra regione erano state

avanzate richieste per 45 miliardi, e il consi-glio regionale aveva predisposto una gradua-toria. La disponibilità è stata di soli 17 mi-liardi. Ebbene, come si è comportato il Go-verno ? Come nella parabola evangelica : beatigli ultimi perché saranno i primi ! E infatt igli ultimi, nelle proposte della regione, eran ogli agrari, ma nelle decisioni del Governo son odiventati i primi e sono stati gli unici benefi-ciari del contributo .

Tutte le indicazioni della regione sono stat erovesciate, tenute in nessun conto . Si è par-lato di invito a collaborare, ma tale invito urt acon questa impostazione della politica gover-nativa . I contadini del Mugello e della Valdi-chiana, riuniti in cooperative per dar vita astalle sociali, con buona pace del tanto invo-cato articolo 3 della Costituzione, sono rimast ifuori . Il risultato a cui mira l ' azione del Go-verno è la paralisi e il discredito delle regioni .Ciò appare evidente non solo dagli intervent isulle leggi regionali, ma anche dal comporta -mento nei confronti di provvedimenti ammi-nistrativi . Troppo lungo sarebbe fare l'elenc odi questi provvedimenti . A me preme soltantosottolineare alcuni casi . Tipico è l 'atteggia -mento del Governo in materia di trasferiment odelle foreste demaniali, dei lavoratori fore-stali . Mentre le foreste demaniali non son ostate ancora trasferite, in Toscana se ne vor-rebbero passare alla regione addirittura 37mila ettari in meno . E intanto sono stati trasfe-riti alla regione i la.voratori forestali, senzaerogare alla regione stessa i mezzi per poterl iretribuire. Non si è ancora assegnato niente d iquanto è stanziato dalla legge sulla montagna.Si è dovuta rastrellare ogni disponibilità da lmagro bilancio regionale per garantire, inquesti mesi, i livelli di occupazione dei lavo-ratori forestali .

Altro capitolo poco edificante, ma indica-tivo di certi orientamenti, è quello che riguar-da il sodisfacimento degli impegni di contri-buti governativi per opere pubbliche . Comunie province ricevono una pioggia di lettere co nle quali si comunica che gli impegni prece-dentemente assunti dal Ministero dei lavor ipubblici rientrano nelle competenze trasferitealle regioni e si invitano comuni e provinc ea rivolgersi ad esse . A parte l 'elemento di de-teriore clientelismo che traspare nell'assunzio-ne vertiginosa di molti impegni (la solita gi-randola di telegrammi) assunti dal Minister onel febbraio e nel marzo, quando era già not oil trasferimento di quelle competenze alle re-gioni (si tratta cioè di promesse fatte dopol ' approvazione del decreto delegato n . 8 del 15gennaio 1972), il fatto più grave è che alle re-

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gioni, per il 1972, sono stati erogati solo i nov edodicesimi delle somme stanziate in bilancio ,sufficienti soltanto per le spese correnti . È notoche Ie « promesse » degli anni precedenti, nonimpegnate formalmente al 31 dicembre 1972 ,vanno ad accrescere la montagna dei residu ipassivi . Nella migliore delle ipotesi, se nonsi accoglierà la proposta nostra e di una part edei colleghi democristiani per un immediatotrasferimento dei residui passivi relativi all eopere pubbliche, tali somme saranno erogat ealle regioni tra un biennio . Come possono, al-lora, le regioni oggi far fronte a questi im-pegni ? Perché non si scrive che alle region isono state sì trasferite le competenze, senz ache siano stati loro trasmessi i necessari fon-di ? Il motivo, o almeno il risultato di quest aazione, è quello di spingere ad un general erivendicazionismo degli enti locali nei con-fronti delle regioni, ingenerando un clima d iconfusione e di sfiducia .

E che dire del recente episodio, che ci ri-guarda da vicino, dell 'annunciato raddoppi odell'« autostrada del sole » ? Non si tratta d ileggi ; ma ella, onorevole ministro, ha fatt oriferimento al quadro generale esistente, almodo di comportarsi del Governo e di certicorpi separati dello Stato nei confronti delle re -gioni . Lascio da parte, proprio perché intendoconcludere, signor Presidente, il nostro giudi-zio fortemente negativo sul rilancio della poli-tica autostradale, sul mancato rispetto di un alegge del Parlamento (la n. 287) che bloccanuovi interventi in materia fino all 'adozionedel nuovo piano economico nazionale .

È sufficiente limitarsi ad una questione d imetodo, al modo di procedere da parte dell asocietà Autostrade e dell 'ANAS. Metodo da.« corpi separati », come l 'ha definito, in unrecente convegno della regione Lazio, persin ol ' onorevole Petrucci . Che senso ha ripetere so-lennemente, come si è potuto leggere alcun igiorni fa su Il Popolo — a proposito di un in -contro alla regione Campania, cui ella, ono-revole ministro, ha partecipato — che spettaalle regioni, come compito prioritario e pri-mario il riequilibrio, l 'assetto del territorio ,se poi le regioni sono costrette ad apprender edai giornali notizie come quella dell ' avvenut aapprovazione da parte dell 'ANAS del progett odi raddoppio dell'« autostrada del sole », convarianti, che non possono non avere impli-cazioni rilevanti sull ' assetto del territorio divarie regioni ? Come è pensabile porre le re-gioni di fronte al fatto compiuto, portar eavanti decisioni di questa rilevanza senza, di-scutere con le stesse, con la Toscana, l 'Emi-

lia, il Lazio e le altre regioni interessate ?Come si fa a non stabilire un rapporto — chein effetti è mancato in questi anni — da part edell 'ANAS con le regioni, per discutere i pro -grammi di investimento e di intervento ch einfluiscono sull'assetto del territorio dellestesse ?

I motivi della nostra insodisfazione parto -no da questi fatti, da questa pratica, da que-sta l i nea antiregionalista, cui fa riferimentola lotta che in questi giorni vanno sviluppan-do 'e popolazioni e le regioni meridionali, col-pite dall'alluvione, per modificare radical-mente il decreto governativo in materia . Nonsolo per avere più fondi — ella lo sa, onorevol eministro — ma, anche per affermare in quest iinterventi il ruolo, le prerogative delle regioni ,che risultano invece completamente emargi-nate nelle proposte del Governo .

Ecco i punti essenziali, i nodi da sciogliereper dimostrare davvero fiducia — come ella ,onorevole ministro, ha detto, per altro sol -tanto a parole — nelle regioni. Vi è bisogno,bisogno urgente di porre fine a questa line apolitica, assicurando finanziamenti adeguat ialle regioni, garantendo ed esaltando le auto-nomie locali, introducendo un rapporto di col-laborazione, di rispetto pieno delle funzioni ,della potestà legislativa delle regioni e pe rportare avanti con queste la decisiva lott aper la. riforma in senso democratico delloStato .

PRESIDENTE . Poiché nessuno dei presen-tatori delle interrogazioni Scotti 3-00263 e Gar -gano 3-00612 è presente, si intende che abbia -no rinunciato alla replica .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Chiedodi parlare per una breve precisazione .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Perquanto attiene alle ragioni che hanno portat oil Governo a respingere le leggi sugli asili -nido, desidero precisare che non è possibil eaccettare che Ia definizione normativa degl iasili-nido — definizione che attiene a materi anon rientrante tra. quelle elencate dall 'arti-colo 117 della Costituzione — avvenga region eper regione. Questo è il punto fondamentale ;tutto il resto è secondario .

Prego I ' onorevole Adriana Lodi Faustin iFustini di scusarmi se non mi sono dilungat osu problemi che riguardano per altro la com-petenza del ministro Scalfaro . Mi sono limi-

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ta.to ad accennarvi per quanto di mia com-petenza .

Ringrazio inoltre tutti i colleghi intervenut iper il modo con cui hanno manifestato la loroinsodisfazione, anche se non sono certo sodi -sfatto del contenuto delle risposte . Comunqu eterrò conto di quanto emerso in questo dibat-tito nella mia azione futura . Desidero, infine ,fare una precisa dichiarazione : due grossequestioni sono state affrontate in questa sede ,pure esulando dal tema in esame . La prima ,relativa ai rapporti con la Comunità econo-mica europea . Sarei lieto che si facesse unariunione, con i responsabili dei Ministeri del -l 'agricoltura e degli esteri, cui potessi anch 'iopartecipare, in cui si potesse mettere a fuocoquesta complessa problematica. Dichiaro inol-tre di essere a disposizione del Parlamentoqualora si ritenga opportuno approfondire ul-teriormente i problemi connessi con quest afase dell 'attuazione dell 'ordinamento regio-nale, sul quale l 'opinione pubblica deve aver eidee chiare. Se si ritiene opportuno che ciòavvenga in Commissione affari costituzionali ,sono pronto ad intervenire al più presto inquella sede il giorno che la Presidenza, dellaCamera vorrà fissare . Sono del pari disponi-bile ad approfondire questi argomenti anch eeventualmente in qualsiasi altra sede previstadal regolamento .

PRESIDENTE. E così esaurito lo svolgi -mento delle interpellanze e delle interroga-zioni all 'ordine del giorno .

Presentazionedi un disegno di legge.

SULLO, Ministro senza portafoglio . Chiedodi parlare per la presentazione di un disegn odi legge .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

SULLO, Ministro senza portafoglio . Mionoro presentare, a nome del ministro dell ' in-terno, il disegno di legge :

Modifiche alle leggi 11 marzo 1958 ,n. 208, 9 . febbraio 1963, n . 148 e 2 aprile 1968 ,n. 491, sulle indennità degli amministrator idelle province e dei comuni . Attribuzione diun gettone di presenza ai consiglieri regional ie comunali » .

PRESIDENTE . Do atto della presentazionedi questo disegno di legge, che sarà stampat oe distribuito .

Annunzio di interrogazioni,di interpellanze e di una mozione .

D 'ALESSIO, Segretario, legge le interro-gazioni, le interpellanze e la mozione perve-nute alla Presidenza .

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE . Comunico l'ordine de lgiorno della seduta di domani .

Martedì 20 febbraio 1973, alle 16 :

1 . — Discussione dei disegni di legge :

Aumento del fondo di dotazione del -1 'EFIM – Ente partecipazioni e finanziament oindustria manifatturiera (677) ;

— Relatore : Carenini ;

Conferimento di un fondo di dotazioneall 'Ente nazionale per l ' energia elettrica (762) ;

— Relatore : Aliverti ;

Aumento del fondo di dotazione del-l 'Ente autonomo di gestione per le aziend etermali – EAGAT (675) ;

— Relatore : Carenini .

2 . — Discussione del disegno di legge:

Norme integrative della legge 27 dicem-bre 1953, n. 967, sulla previdenza dei diri-genti di aziende industriali (Approvato dall aXI Commissione permanente del Senato )(1110) ;

— Relatore : Cuminetti .

3. — Seguito della discussione del disegnodi legge :

Disciplina dei rapporti tributari sort isulla base del decreto-legge 2 ottobre 1972 ,n . 550 (Approvato dal Senato) (1512) ;

- Relatore : Frau .

4 . — Discussione delle proposte di legge(ai sensi dell'articolo 107, comma 2, del Re-golamento) :

BOFFARDI INES : Estensione dell ' indennitàforestale spettante al personale del ruolo tec-nico superiore forestale a tutto il personale

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delle carriere di concetto ed esecutiva dell 'am-ministrazione del Corpo forestale dello Stat o(Urgenza) (118) ;

- Relatore : De Leonardis ;

BOFFARDI INES e CATTANEI : Contribut oannuo dello Stato alla fondazione Nave scuo-la redenzione Garaventa con sede in Genova(Urgenza) (211) ;

GALLONI e GIOIA : Provvidenze a favor edegli istituti statali per sordomuti e del per -sonale (Urgenza) (120) ;

— Relatore: Salvatori ;

e della proposta di legge costituzionale :

PICCOLI ed altri : Emendamento al terzocomma dell'articolo 64 della Costituzione (Ur-genza) (557) ;

— Relatore : Lucifredi .

La seduta termina alle 20,10.

Trasformazioni di document idel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati così tra -sformati su richiesta dei presentatori :

interrogazione con risposta scritta Ro-meo n . 4-03711 del 6 febbraio 1973 in inter-rogazione con risposta orale n . 3-00946 ;

interrogazione con risposta, scritta Alo in . 4-02794 del 30 novembre 1972 in interroga-zione con risposta in Commissione n . 5-00299(ex articolo 134, comma 2°, del Regolamento) ;

interrogazione con risposta, scritta Alo in . 4-02511 del 15 novembre 1972 in interroga-zione con risposta in Commissione n . 5-00298(ex articolo 134, comma 2°, del Regolamento) .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONT I

Dott. MARIO BOMMEZZADR I

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . MANLIO ROSSI

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INTERROGAZIONI, INTERPELLANZ EE MOZIONE ANNUNZIATE

INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSIONE

GALLUZZI, CARDIA E SEGRE . — Al Mi-nistro degli affari esteri . — Per conoscerequali passi siano stati compiuti per ottener eche l 'Italia sia ammessa a partecipare - suun piano di parità - ai negoziati di Vienn aper la riduzione degli armamenti in Europa ,partecipazione non prevista dalle intese rag-giunte in sede NATO o prevista in forme li-mitate tali che offendono il prestigio interna-zionale e la sovranità dell ' Italia e costituiscon oun serio impedimento alla equilibrata tratta-zione, nell 'ambito dei negoziati, delle que-stioni che riguardano la, capacità dell ' Italiadi contribuire a un processo di riduzione degl iarmamenti destinato ad aprire, anche nel -l'area del Mediterraneo, una fase politicanuova fondata sulla fine della intensificazionein atto degli armamenti e delle basi militarinell ' area del Mediterraneo .

(5-00296 )

ALIVERTI, BORGHI, CHIOVINI CECI -LIA, COLUCCI E GORGHI. — Ai Ministri del -l ' industria, commercio e artigianato e de llavoro e previdenza sociale . — Per sapere qua -li iniziative intendano adottare, con l 'urgen-za che il caso richiede, per fronteggiare l agrave situazione in cui vengono a trovarsi i1 .200 lavoratori dipendenti dalla a Manifattur aTosi spa », in maggioranza personale femmi-nile ; ciò in relazione alla richiesta di concor-dato preventivo già inoltrata dal legale rap-presentante della società.

A tale proposito gli interroganti fanno ri-levare che l 'eventuale liquidazione di que lcomplesso industriale, che comprende quat-tro stabilimenti dislocati nei comuni di Vit-tuone, Lomazzo, Busto Arsizio e Castellanza ,avrebbe gravi ed irreparabili ripercussion isulla manodopera impiegata, oltre a crearenotevoli difficoltà economiche e sociali d ' ordi-ne generale nei confronti delle comunità lo -cali, già duramente provate dalla smobilita-zione di altre aziende .

(5-00297 )

ALOI. — Al Ministro della sanità . — Persapere :

se è a conoscenza che gli ospedali riunit idi Reggio Calabria (Ospedale regionale) han-

no recentemente creato un reparto di nefro-logia in locali presi in affitto per una somm acomplessiva di centoventi milioni di lire i ndieci anni, senza che la relativa amministra-zione ospedaliera avvertisse la doverosa, ne-cessità di indire una trattativa pubblica, dat al ' ingente somma impegnata ;

se risponde a verità che l ' amministra-zione degli ospedali suddetti ha recentementestipulato un contratto d 'affitto per locali nelleadiacenze del nosocomio, che risultano es-sere accatastati, e quindi di proprietà di u ncomponente dell 'amministrazione medesima ;

se è a conoscenza di una inchiesta e d irelativi provvedimenti presi nei confronti d istimati primari senza che risultassero prov edi effettive responsabilità a carico degli stessi ;

se è a conoscenza delle assunzioni pe rincarico distribuite tra sanitari, amministra-tivi e personale ausiliario con una alchimi apartitica sindacale e perfino familiare ch etrasformano il nosocomio in un centro di po-tere e di conquista elettorale .

Per sapere infine - considerate tutte questeiniziative non rispondenti alle reali esigenzedel nosocomio, che, a malgrado della meri-toria opera svolta dai sanitari dei reparti d imedicina, pronto soccorso, otorino, ostetricia ,oculistica, radiologia, spesso in condizioni d iattrezzatura primitiva e precaria, vede la fugadegli assistibili verso ospedali di altre re-gioni - se non ritenga doveroso, urgente enecessario prendere decisi provvedimenti, sol-lecitando il competente assessore regionale all anomina di un commissario, come d 'altrondeprevede la legge, e di una commissione d iinchiesta che esamini gli atti dell 'amministra- .zione in carica .

(5-00298 )

ALOI. — Ai Ministri dell ' interno e dell asanità e al Ministro per i problemi relativ iall'attuazione delle Regioni . — Per sapere sesono a conoscenza che in Reggio Calabria ,dove tutto è possibile, a oltre due anni di di -stanza dalla istituzione dei Consigli Regio-nali, l ' amministrazione degli Ospedali riuniti ,qualificati Regionali, è composta dagli stes-si membri designati a suo tempo dall aprovincia .

Se non ritengano opportuno ed urgentepromuovere l ' intervento del Presidente dell agiunta regionale Calabria, quale responsabil edi tale esecutivo, affinché intervenga, ai sens idella legge n. 132 del 12 febbraio 1968, al finedi procedere alla nomina del nuovo consigli odi amministrazione dell ' ospedale regionale ed

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alla elezione dei sei membri di pertinenza de lconsiglio regionale stesso .

Se non ritengano necessario sollecitare i lPresidente della regione Calabria alla nomi-na di un commissario straordinario per prov-visoria gestione dell 'ente (a norma del terzocomma, articolo 17, legge n . 132), ad esten-dere analoga sollecitazione agli organi pre -

1 visti dalla fattispecie per la designazione de irelativi rappresentanti .

Se non ritengano infine di dovere annul-lare tutti gli atti straordinari compiuti dal -l 'amministrazione in carica, da intendersi il -legittimi dalla data di emissione del decret odi riconoscimento del nosocomio reggino qua-le ospedale regionale .

(5-00299)

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INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

BUTTAFUOCO. — Al Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell 'artigianato, al Mi-nistro per gli interventi straordinari nel Mez-zogiorno e nelle zone depresse del centro-norde al Ministro delle partecipazioni statali . —Per sapere se da parte del CIPE è stat adisposta la realizzazione dello stabiliment oSALCIM-GRILL da ubicarsi in territorio d iVillarosa, in provincia di Enna .

Poiché l ' opera è stata promessa da tantotempo, si desidera in modo particolare cono-scere quali sono stati e quali sono gli ostacoli ,per cui si rimanda la data di inizio dei lavori .

L'interrogante richiama l'attenzione de lGoverno sulla grande importanza. sociale edeconomica che la realizzazione dello stabili -mento assume per le popolazioni interessate ,in modo assolutamente vitale per Villarosa ,che stanno pagando il prezzo più caro ch ela storia dell 'emigrazione ricordi, al loro bi-sogno di lavoro per sopravvivere .

(4-03933 )

ALOI. — Al Ministro del lavoro e dell aprevidenza sociale . — Per sapere :

se è a conoscenza dello stato di gravedisagio in cui si trovano numerosi enti emolti privati cittadini di Reggio Calabria pe ril frequente disservizio dell 'ENPI nel collaud odi ascensori, nonché nella revisione e ne inormali collaudi degli impianti già esistenti .In particolare, ascensori, già da mesi instal-lati, mancano ancora del collaudo ; numeros ialtri, poi, funzionano discontinuamente pe rcarenza di manutenzione e per continui guasti ;

se non ritenga opportuno ed urgenteacché venga istituita nella città di Reggio Ca-labria la sede provinciale del menzionat oENPI, dal momento che l'attuale sede regio-nale, in altra città della Calabria, è del tutt oinsufficiente a- sodisfare le continue richiestedegli abitanti di Reggio Calabria .

(4-03934 )

ALOI . — Al Ministro per gli interventistraordinari nel Mezzogiorno e nelle zone de -presse del centro-nord. — Per sapere :

se è a conoscenza che il tratto stradaleArchi-Orti, in provincia di Reggio Calabria ,non è stato ancora realizzato, nonostante i lrelativo progetto sia stato trasmesso con not an. 24760 dell '8 ottobre 1969, alla Cassa per i lMezzogiorno per il suo finanziamento ;

se non ritenga opportuno ed urgente pro -muovere tutte le iniziative atte a superare gl iostacoli, che si frappongono alla costruzionedell'importante arteria stradale, la quale do-vrebbe collegare la città di Reggio Calabriaalla località montana di Gambarie . (4-03935)

ALOI. — Al Ministro dei lavori pubblicie al Ministro per gli interventi straordinarinel Mezzogiorno e nelle zone depresse del cen-tro-nord . — Per sapere :

se sono a conoscenza, che a seguito dell erecenti alluvioni, la strada provinciale Sa nFerdinando-Nicotera, in provincia di Reggi oCalabria, è interrotta per la caduta del pont esul Mesima, nei pressi di San Fardinando ;

se non ritengano opportuno ed urgentedisporre adeguati interventi, nel quadro d iprovvedimenti approvati a favore della Cala-bria, al fine di procedere alla immediata riat-tivazione dell ' importante arteria stradale .

(4-03936 )

ALOI. — Al Ministro della sanità . — Persapere :

se è a conoscenza dello stato di diffusomalcontento della popolazione di Acri (Co -senza) e delle zone viciniori, per la mancat amessa in opera dell 'attrezzatura dell 'ospedal edi Acri ;

quali sono gli ostacoli che impediscon ol ' istallazione delle attrezzature sanitarie de lmenzionato nosocomio, il quale non è in grad odi funzionare ;

se è a conoscenza dell ' insufficienza degl i80 posti letto, in atto previsti, rispetto all eesigenze della popolazione di Acri e dellezone vicine;

infine, quali iniziative e provvediment iil Ministro intenda adottare al fine di dareuna pronta risposta alle legittime richiest edelle popolazioni interessate .

(4-03937 )

ALOI. — Al Presidente del Consiglio de iministri ed al Ministro per i problemi relativ iall'attuazione delle Regioni . — Per sapere :

se sono a conoscenza della situazione ,concernente il riassetto delle carriere degl iimpiegati del comune di Cinquefrondi, la cu ideliberazione della Giunta municipale è stataannullata dalla Sezione decentrata di controll odi Reggio Calabria, nonostante fosse scaduto i ltermine di 20 giorni, di cui alla legge 10 feb-braio 1953, n . 62;

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se sono a conoscenza che deliberazioni d iriassetto di carriera di altri comuni ed ent idella stessa provincia (Consorzio veterinario d iCinquefrondi, di Anoia, di Laureana ; comunidi Laureana e di Polistena) che presentavanoanalogo contenuto alla deliberazione annullata(superamento dei limiti di spesa), sono stat iregolarmente approvati ;

quali sono stati i criteri che hanno in -dotta la Sezione decentrata di controllo adoperare in termini discriminatori e sperequa-tivi, specie per quanto riguarda il comune d iCinquefrondi, ove si sono verificate situazion idi evidente disparità di trattamento giuridico ;

infine, se non ritengano che ricorrano gl iestremi dell 'annullamento di ufficio ai sensidell 'articolo 6 della legge comunale e pro-vinciale .

(4-03938 )

LO PORTO. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere se nonritenga opportuno intervenire presso l ' ENPASal fine di provvedere alla rivalutazione dell ' ir-risorio contributo per spese funebri che vien ecorrisposto agli eredi nel caso di morte del -l 'assistito .

Poiché l 'attuale contributo, immutato damoltissimi anni, è assolutamente inadeguat oanche in virtù del diminuito potere di acquist odella lira sopravvenuto nel frattempo, l ' inter -rogante chiede di sapere quali provvediment iintenda prendere in tale materia il Ministro .

(4-03939 )

ROBERTI, TREMAGLIA, CASSANO, NI-COSIA E ROMEO. — Ai Ministri degli affariesteri e della pubblica istruzione . — Per cono-scere quali provvedimenti intendano adottar eper consentire agli insegnanti italiani in ser-vizio presso le scuole italiane all 'estero o in-caricati dell ' insegnamento della lingua e dell acultura italiana presso scuole di paesi stranie-ri, la partecipazione ai corsi abilitanti ordinar ie ai corsi abilitanti speciali .

Per conoscere, a tal uopo, se non si intend apromuovere l ' istituzione di appositi corsi abi-litanti nelle principali sedi all 'estero ove gl iinsegnanti anzidetti prestano servizio . (4-03940 )

COTECCHIA E PALUMBO. — Al Presi-dente del Consiglio dei ministri e ai Ministr idell ' interno e della sanità. — Per conoscere :

se risulti loro che l 'ENPAS ha negato enega agli ex appartenenti delle disciolte miti -

zie portuale e stradale, attualmente in congedo ,la corresponsione dell 'indennità di buonauscita ad essi spettante in virtù della legge27 febbraio 1873, n. 225, che all ' articolo 2 ,secondo comma, recita così : « Per il personal eproveniente dalle soppresse Milizie portuale estradale, la carriera si intende mai interrotta ,e ai fini del computo del l 'effettivo e degli scattidi stipendio di anzianità di servizio del per-sonale stesso è determinata dal congiungi -mento del servizio prestato nelle soppresseMilizie e nel Corpo delle guardie di pubblicasicurezza senza soluzione di continuità per i lpersonale delle due disciolte Milizie, la car-riera sì intende mai interrotta » . Giova altresìriportare in proposito un importante parer edel Consiglio di Stato, Sezione I, n . 2126 de l1° dicembre 1965 fornito al Dicastero dell ' in-terno: « La ricostruzione della carriera, ai finidel trattamento di quiescenza, prevista dall 'ar-ticolo 5, legge 2 febbraio 1963, n . 225, ne iconfronti del personale di pubblica sicurezzaproveniente dalle soppresse Milizie portuale estradale è valido anche ai fini dell ' indennitàdi buonuscita . In detto parere del Consiglio d iStato, vi è un'ampia motivazione, che mette inrilievo i motivi giuridici e legali, per l ' obbligodell 'Ente (ENPAS) a liquidare agli avent idiritto la sopraddetta indennità di buonuscita .A distanza di circa anni 10, dalla promulga-zione dalla legge dello Stato n . 225 e di circaanni 8, del parere n . 2126 del Consiglio diStato, la Direzione generale dell ' ENPAS, con-tinua ancora oggi a negare agli appartenent idelle due soppresse Milizie (in congedo) l aliquidazione reale per le loro spettanze ine-renti la liquidazione della indennità di buonu-scita, prevista dalla citata legge n . 225 non-ché dal parere espresso dalla prima Sezion edel Consiglio di Stato n . 2126 » ;

se intendano richiamare gli organi del -1'ENPAS all ' adempimento dei propri obblighi ,disponendo per i pagamenti dovuti e noneffettuati .

(4-03941 )

TRANTINO . — Al Ministro di grazia egiustizia . — Per conoscere le ragioni dell amancata normalizzazione del funzionament odella pretura di Vittoria (Ragusa), che, pe rcarico di ruoli, necessiterebbe di almeno trepretori, ed invece è ancora sede vacante .

L'interrogante chiede una doverosa sensi-bilità verso la civiltà di un importante centr osiciliano, impedito per le indicate e gravi ca-renze, nelle attese di giustizia, già lentissim a

i per fatti propri .

(4-03942)

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fitti Parlamentari

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Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI ,- SEDUTA DEL 1.9 FEBBRAIO 1973

PALUMBO. -- Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per conoscere :

a) per quali motivi non siano state an-cora liquidate la pensione e l ' indennità spet-tanti a Fortino Maria da Salerno, vedova delprofessor De Martino Vincenzo, preside del-l ' Istituto alberghiero di Stato di Salerno, pu ressendo stata la relativa documentazione ri-messa dal provveditore agli studi di Salernosin dal 19 febbraio 1970 ;

b) se e quando il competente ufficio po-trà provvedervi tenendo conto dell 'urgenzadel caso, trattandosi di un diritto di natur aalimentare spettante al coniuge superstite .

(4-03943 )

PALUMBO. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per conoscere :

a) quali siano i motivi per i quali no nsia stata ancora evasa l ' istanza di pensioneavanzata il 16 aprile 1970 da Campiglia Ma -ria da Sala Consilina (Salerno) quale vedovadel docente professor Iannone Gerardo ;

b) se e quando il competente ufficio po-trà provvedere alla liquidazione, tenendoconto che si tratta di un diritto di naturaalimentare spettante alla richiedente che èvenuta a trovarsi in gravi difficoltà finan-ziarie per l ' immatura scomparsa del capofa-miglia .

(4-03944 )

ROMUALDI . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale. — Per conoscere :

1) quale è stata sino ad oggi l'attivit àsvolta dalla « Commissione per lo studio de iproblemi familiari dei lavoratori » istituitacon decreto ministeriale 8 gennaio 1972 e qua-li sono stati gli studi e le ricerche espletatein adempimento ai compiti istitutivi dell astessa Commissione ;

2) con quale criterio sono stati scelt isoltanto taluni enti ed organismi di estra-zione politicà o confessionale (con l ' esclusionedi altri che hanno, sul piano organizzativ oe di rappresentanza sindacale maggiore im-portanza) per la partecipazione alla suddett aCommissione per lo studio dei problemi fa-miliari dei lavoratori .

(4-03945 )

ROMUALDI, SACCUCCI, TURCHI E CA-RADONNA. — Al Ministro della marina mer-cantile . — Per conoscere quali sono le ragion iche sino ad oggi hanno impedito la costruzio-ne dei porticcioli turistici, alla foce del Te -vere e se non si ritenga urgente l 'approvazio-

ne dei progetti presentati recentemente dagruppi privati che potrebbero fornire l'occa-sione per una realizzazione sperimentale ch eassicurerebbe nuove fonti di lavoro e di im-piego per centinaia di lavoratori specializzat inella motonautica e nelle riparazioni del pic-colo naviglio .

(4-03946 )

ROMUALDI. — Al Ministro dei trasportie dell 'aviazione civile . — Per conoscere se in-tende porre allo studio, da parte dell'Aziend adelle ferrovie dello Stato, l 'adozione di age-volazioni particolari, in favore dei giovan idai 12 ai 21 anni, onde facilitare i loro viaggiin ferrovia incrementando in tal modo il tu-rismo giovanile e facilitando il loro access oalla cultura ed alle esigenze della ricreazion ee del tempo libero .

(4-03947 )

DAL SASSO . — Al Ministro della pubblic aistruzione. — Per sapere :

se gli risulti che un numero rilevantedi insegnanti immessi nei ruoli ancora in bas ealla legge 27 luglio 1966, n . 603, non godonotuttora del servizio meccanizzato dello stipen-dio con la conseguenza di non vedere ricono-sciuti gli avanzamenti di carriera e di trovars icreditori dello Stato dei relativi migliora -menti di stipendio ;

se non ritiene necessario intervenir etempestivamente per eliminare tale situazione ;

se non ritiene giusto riconoscere a tal iinsegnanti l ' interesse legale sulle somme ma-turate a loro credito .

(4-03948 )

TASSI, ROMEO, BORROMEO D'ADDA ,SERVELLO E PETRONIO. — Al Ministrodell 'agricoltura e delle foreste . — Per cono-scere se sia stata esaminata dal Ministro l agrave situazione verificatasi in Lombardia enell ' Emilia e generalmente nell 'alta Italia, aseguito della crisi che ha colpito il settoredella produzione della carne e del latte .

Se sia vero che tale situazione dipenda d amassicce importazioni (fatte anche dalla cen-trale del latte di Milano, che importa dallaGermania il prodotto a lire 100 il litro, men -tre offre ai produttori italiani solo il 95/96IVA compresa) . Se sia vero che anche il set-tore della carne sia colpito da un grave disa-gio e quali saranno i provvedimenti e gli in-terventi in merito che il Governo intend eprendere .

(4-03949)

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Atti Parlamentari

— 5059 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI

SEDUTA DEL 19 FEBBRAIO 197 3

MANCUSO. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere se gli uffici prepost ialla tutela del patrimonio monumentale sici-liano sono a conoscenza della gravissima mano-missione e conseguente alterazione dei valor iarchitettonici della importante chiesa di Sa nFrancesco d 'Assisi in Enna, a seguito ai lavor iattualmente in atto, per la creazione di u ntunnel scavato sotto le fondamenta rocciosedella suddetta chiesa e per la trasformazion edel cinquecentesco portico, già abbruttito negl iscorsi anni da casematte adibite a cucine peri frati minori conventuali che badano al culto .

da premettere che mentre da tempo er ain progetto la rimozione delle casematte edelle tompagnature degli archi del chiostro ,con i lavori odierni si è proceduto allo svuo-tamento di un quarto del cortile del chiostr oed all ' innalzamento di grossi ed enormi pilon idi cemento armato che dovranno permettere l acreazione di una monumentale anacronistic ascala di accesso alla chiesa .

L'interrogante desidera conoscere qual iprovvedimenti urgenti si intendano adottareper garantire l ' insigne opera cinquecentesc ache sorge nel centro storico di Enna . (4-03950 )

MANCUSO . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere se èa conoscenza che l ' INAIL di Enna ha com-pletato un immobile (all ' angolo tra la via Li-bertà e la via Diaz) e poiché Io stesso immo-bile deve essere concesso in affitto, l ' interro-gante desidera chiedere al Ministro se no nritenga opportuno intervenire presso la Dire-zione generale dell ' INAIL affinché siano pre-feriti quali locatari, prima che i privati, gl ienti pubblici che ne hanno fatto o ne farannodomanda .

(4-03951 )

TRIPODI ANTONINO, VALENSISE EALOI. — Al Ministro di grazia e giustizia .— Per sapere quale connessione sia intercors atra I ' interrogazione presentata da due senator idel PCI contro il pretore di Cropani e contr oil vicebrigadiere dei carabinieri comandant eil locale nucleo della polizia giudiziaria, accu-sati il primo di avere indebitamente proce-duto all ' arresto del comunista Ritrovato Fran-co presidente dell 'ECA e il secondo di averlodenunciato per il reato di peculato commess oin concorso con il sindaco e con il vicesin-daco di Cropani anch 'essi comunisti, e il te-legrafico richiamo degli atti da parte dell aProcura della Repubblica Idi Catanzaro ch eha immediatamente dopo Concesso la libert àprovvisoria. al Ritrovato .

(4-03952)

GUARRA. — Al Ministro del tesoro . —Per conoscere i motivi per i quali non è stat oancora definito il trattamento di quiescenzadell'ex dipendente del comune di Pagani (Sa-lerno) Lancini Giustino, il quale collocato ariposo nel settembre del 1970, non ancora per-cepisce la pensione .

Per sapere quali provvedimenti intend aadottare onde ovviare al lamentato incon-veniente .

(4-03953 )

LAFORGIA . — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale e della pubblica istruzione .— Per conoscere quali iniziative è possibil eadottare per estendere i benefici previsti dal -l ' articolo 1 della legge 17 ottobre 1961, n . 1038 ,anche per gli allievi delle Accademie di bell earti .

L ' articolo 1 della suddetta legge infatt iprevede la corresponsione degli assegni fami-liari fino al 21° anno di età per i figli a, caric ofrequentanti una scuola media o professio-nale e sino al 26° anno di età per gli uniyer-sitari .

Purtroppo nessuna delle due norme vieneal momento applicata agli allievi delle Acca-demie di belle arti, non essendo i suddett iistituti considerati né scuole medie, né pro-fessionali, né universitarie, con grave dannoper i genitori .

(4-03954 )

COLUCCI . — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere – in considerazion edel notevolissimo ritardo, destinato ad aggra-varsi nel tempo, con cui i provveditori agl istudi procedono alla formulazione delle deli-bere relative agli aumenti biennali di stipen-dio dei docenti medi, ai sensi dell ' articolo 7della legge 28 luglio 1961, n . 831, nonchédell ' articolo 6 della legge 13 giugno 1969 ,n . 282 – se non ritenga opportuno insisteretempestivamente presso i provveditori agl istudi perché si attui quanto disposto dall acircolare ministeriale del 1° gennaio 1955 ,n. 3634, ribadito dalla circolare ministerial edel 27 dicembre 1972, n . 354, in modo ch esia attribuita la competenza di deliberare a iconsigli di amministrazione degli istituti adamministrazione autonoma, tecnici e profes-sionali, nonché ai presidi, siano o no ti-tolari .

(4-03955 )

FRASCA E SALVATORE. — Al Ministrodei lavori pubblici . — Per sapere quali son ole ragioni per le quali l 'ANAS non ha ancoraappaltati i-lavori per la . costruzione della va-

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Atti Parlamentare

— 5060 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 FEBBRAIO 1973

riante alla strada statale n . 481 (tronco fr ala strada statale n . 106 fonica e l ' abitato diOriolo Calabro), nonostante il consiglio d iamministrazione di detta azienda abbia ap-provato il relativo progetto esecutivo sin dalmaggio 1970 .

Si fa presente che la costruzione della va-riante sopra indicata è oltremodo importanteperché essa dovrà determinare il collegament ofra gli abitati Iucani della Valle del Sar-mento (Terranova del Pollino, San Costantin oAlbanese, San Paolo Albanese, Cersosimo ,Noepoli e San Giorgio Lucano) e la zona del -l 'alto Jonio calabrese fra Sibari e Rocca Im-periale. Per altro detto collegamento sta perassumere maggiore rilevanza e funzione, datoche esso si inserisce, da un versante, ne lnuovo sistema viario lucano in attuazione confondi della Cassa per il Mezzogiorno (strad edi scorrimento veloce della Valle del Sinnie della Valle del Sarmento) e dall ' altro, nel -l 'autostrada Bari-Metaponto-Sibari, il cui tron-co Bari-Metaponto è già in corso di attua-zione .

Si aggiunga . che la frana prodottasi recen-temente sulla strada statale n . 106, nel tratt oMontegiordano-Rocca Imperiale e l 'assolutaintransitabilità della provinciale Amendolara -Oriolo-Nocara: Canna-Rocca Imperiale hann oprodotto l ' isolamento dei predetti comuni percui la costruzione della suddetta ' variante di-venta più che mai urgente .

(4-03956 )

FRASCA. — Al Ministro della pubblic aistruzione. — Per sapere, al fine di perveniread un esauriente ed obiettivo accertamento de -gli avvenimenti verificatisi nell 'Istituto supe-riore di educazione fisica di Napoli e che por-tarono allo scioglimento del consiglio di am-ministrazione dell ' Istituto ed alla nomina de lcommissario governativo (decreto President edella Repubblica 25 giugno 1969) ; nonché d ivedere tutelata la figura morale del professor eMichele Bartoli, che promosse la fondazionedi tale istituzione, e stroncato l ' ignobile ten-tativo di linciaggio morale posto in atto contr otale docente dai dirigenti nazionali dell 'UNIEFcon la non disinteressata collaborazione d ialcuni funzionari del Ministero della pubblic aistruzione :

1) se risponde al vero che il professoreMichele Bartoli, con nota del 7 ottobre 196 8chiede la nomina di un commissario gover-nativo per l 'Ente morale che, in virtù dell ' arti-colo 1 del decreto del Presidente della Re -pubblica 1° febbraio 1960, ha a carico l'Isti-tuto superiore di educazione fisica di Napoli .

E se è vero che a fondamento di tale richiestasegnalò una serie di fatti perseguibili in sedeamministrativa e penale ; in caso affermativo ,se l'autorità tutoria adottò tempestivamenteprovvedimenti, sia per ripristinare la legalitàdemocratica dell 'ente, sia per impedire che i lpresidente Gaetani attuasse una serie di att idi rappresaglia contro il predetto professore ,provvedimenti caratterizzati da eccesso di po-tere e sviamento di potere ;

2) se è a conoscenza che la procura dell aRepubblica del tribunale di Napoli, al termin edi un' indagine durata un anno, affidò il 27novembre 1969, n . 9567/44 alla XIV sezioneistruttoria penale un procedimento formal econtro il professore Guglielmo Mendia e l adottoressa Anna Pulici Balzerano, componentidei consigli di amministrazione del Centrostudi e dell'ISEF di Napoli, per il reato di in-teresse privato in atti di ufficio, e che co nsentenza istruttoria del 14 novembre 1972 ipredetti sono stati rinviati a giudizio per talereato (Tribunale di Napoli, 3a Sezione penale ,n . 4522/9 del 1° dicembre 1972) ;

3) se risponde al vero che il professoreMichele Bartoli, nelle sedute del consiglio d iamministrazione dell 'ISEF di Napoli del 20luglio e del 3 settembre 1962 e nell'assembleadei soci del Centro studi del 3 febbraio 1963 ,prospettò la necessità di un riordinamento am -ministrativo e funzionale dei due enti, muo-vendo fondate critiche nei confronti del pre-sidente Gaetani (Hermes, anno XVI, pp . 109 -131) . Nel caso affermativo si desidera cono-scere quando l ' ispettore ministeriale rilevò « i lgrave stato di confusione amministrativa » edin che data il presidente Gaetani fu invitatodal Ministero ad ovviare al « grave inconve-niente » ;

4) se risponde al vero che nella sedutadel consiglio direttivo dell 'ISEF di Napoli del15 ottobre 1968 il professore Michele Bartoli ,senza che gli fossero state specificate le accuseformulate dal fratello del segretario general edell'UNIEF e da . cinque altri allievi dei cors iestivi di cui alla legge n . 932, chiese la nomin adi una commissione d ' indagine, presieduta d aun magistrato e costituita da elementi estraneial Centro studi ed all 'Istituto, che accertassegli addebiti contenuti nell 'esposto inoltrato daipredetti al presidente Gaetani ; se è vero cheil presidente Gaetani attribuì alla commis-sione un più ampio mandato ; se è vero chela commissione non rilevò nei confronti de lprofessore Bartoli « materia soggetta a denun-zia all ' autorità giudiziaria » ; se è vero che lerisultanze e gli atti della commissione furon oportati a conoscenza del professore Bartoli solo

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Atti Parlamentare

— 5061 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 FEBBRAIO 197 3

il 27 febbraio 1969 e, infine, se è vero che ne iconfronti del predetto professore non fu ma iinstaurato un regolare procedimento discipli-nare, che assicurasse all ' incolpato il dirittoalla difesa ;

5) se risponde al vero che il professor eMichele Bartoli inoltrò il 14 febbraio 1969regolare ricorso gerarchico al Ministro dell apubblica istruzione avverso ai provvediment iadottati dal presidente Gaetani e che avrebberodovuto essere « convalidati e ratificati » da lconsiglio di amministrazione, convocato pe ril giorno 24 marzo 1969 ; e se è vero che i lpredetto professore Bartoli sollecitò con att ostragiudiziale di interpellanza al Ministro del -la pubblica istruzione del 4 dicembre 1970 ,che venisse deciso tale ricorso ;

6) se risponde al vero che il consiglio d iamministrazione dell 'ISEF di Napoli nella se-duta del 24 marzo 1969 deliberò come segue :

11 consiglio, preso atto del dichiarato vot ocontrario del professore Mendia, con tutti gl ialtri membri delibera di rinviare l ' adozionedei provvedimenti nei confronti del professoreMichele Bartoli, dopo regolare convocazione d itutti i membri del consiglio di amministra-zione con apposito ordine del giorno, non ri-tenendo di potere ratificare per vizio di form ala deliberazione del 9 gennaio relativa all ' og-getto » ;

7) se risponde al vero che il consiglio d iamministrazione dell 'ISEF di Napoli nellaseduta del 3 aprile 1969 con il voto contrari odel presidente Gaetani e del professore Mendiae l 'astensione dei professori Balzerano e Cac-curi, approvò la proposta del professore D eGennaro di « provvedere con apposito ordin edel giorno alla convocazione del consiglio, in-vitando il professore Michele Bartoli a pre-sentarsi al consiglio di amministrazione ed amettersi a disposizione per tutti i chiariment inecessari » ; e se è vero che una comunicazion ein tal senso fu notificata all ' interessato da ldirettore dell 'ISEF professore Gastone Lam-bertini, con lettera datata 5 aprile 1969 ;

8) se risponde al vero che il professoreMichele Bartoli, a seguito del decreto di scio-glimento del consiglio di amministrazion edell 'ISEF di Napoli, chiese al commissari ogovernativo dottore l'ovino, con istanza del-l ' li settembre 1969 la definizione giuridica de lsuo caso e con istanza del i0 ottobre 1969 l ' at-tribuzione degli incarichi d ' insegnamento ri-coperti nel decennio 1957-68 .

In merito si desidera conoscere quali prov-vedimenti si intendono adottare nei confront idel predetto funzionario della direzione gene-rale universitaria che non evadendo la nota

del l 'U settembre 1969 ha arrecato al professor eBartoli i] perdurare di un danno ingiusto erilevante di ordine morale e non notificandoal l ' interessato le motivate ragioni del mancatoconferimento degli incarichi d ' insegnamentoper l 'anno accademico 1969-70 non gli ha con -sentito di potere nei modi e nei termini pre-visti dalla legge tutelare i propri diritti edinteressi .

L ' interrogante chiede che venga fatta la pi ùampia luce sul contraddittorio comportamentodi questo funzionario ministeriale il quale ,peraltro, in data 18 novembre 1969 fece per -venire al predetto professore Bartoli la se-guente lettera riservata personale : « mio pa-rere, nel quadro della pacificazione general eche tento di portare, che ella debba tornareall ' insegnamento presso l ' ISEF di Napoli. Laprego, perciò, di indicarmi con cortese ur-genza, se accetterebbe l'incarico ed in caso po-sitivo quale sarebbe la materia prescelta . Coni migliori ossequi . F.to: Il commissario stra-ordinario lovino

9) quali provvedimenti intende adottar eper il sollecito ripristino degli organi statutar idel Centro studi e dell'ISEF di Napoli, non -ché quali provvedimenti ha predisposto l ' Ispet-torato generale per l 'educazione fisica e spor-tiva nei confronti del professore GuglielmoMendia, ordinario di educazione fisica nell escuole di Napoli e direttore tecnico dell ' ISEF ,imputato del reato di cui all 'articolo 324 de lcodice penale .

(4-03957 )

FERRI MARIO, ACHILLI E BENSI . —Al Presidente del Consiglio dei ministri . —Per sapere se risponde a verità che nell aripartizione degli utili INGIC in favore de icomuni per l 'esercizio 1971 il Ministro dellefinanze avrebbe, con suo decreto n . 9/3910del 16 dicembre 1972 così suddiviso gli util istessi :

provincia

d ilire 1 .000.000 ;

provincia di

Alessandria : 1 comune

comuneAscoli Piceno :

1lire 2 .000.000 ;

provincia

di Asti :

1 comune lire1 .000.000 ;

provincia

di Avellino : 1 comune lire1 .000.000 ;

provincia

di Belluno : 1

comune

lire1 .500.000 ;

provincia di Bergamo : 9 comuni lire17 .000 .000 ;

provincia

di Bologna: 3 comuni lire7.000.000;

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Atti Parlamentari

— 5062 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 FEBBRAIO 197 3

di Caserta: 1 comune lire

di Catania : I. comune lire

di Catanzaro : 1 comune lire

di Como : 1 comune lire

di Cuneo: 1 comune lire

di Frosinone : 14 comuni lire

di Genova: 1 comune lire

di Imperia: 2 comuni lire

dell 'Aquila : 2 comuni lire

di Lecce: 1 comune lire

di Lucca: 1 comune lir e

di Macerata : 1 comune lir e

di Napoli: 2 comuni lir e

di Novara : 5 comuni lire

di Palermo: 14 comuni lire

di Parma: 3 comuni lir e

di Perugia: 1 comune lire

di Pesaro : I. comune lire

di Potenza: 1 comune lir e

di Reggio Emilia : 1 comune

di Rieti : 4 comuni lire

di Roma : 1 comune lir e

di Salerno: 3 comuni lire

di Savona : 1 comune lir e

di Sondrio : 55 comuni lir e

di Teramo: 1 comune lir e

di Torino: 16 comuni lir e

provinci a3 .000.000;

provinci a4 .000.000 ;

provincia4 .000.000 ;

provincia1 .000 .000 ;

provinci a1 .000.000 ;

provincia14 .000.000 ;

provinci a1 .000 .000 ;

provinci a1 .500 .000 ;

provincia2.000 .000 ;

provinci a1 .000.000 ;

provinci a1 .500.000;

provincia2.000.000 ;

provinci a2 .000.000 ;

provinci a2 .500.000 ;

provincia17 .000.000 ;

provinci a10 .500.000 ;

provinci a1 .000.000;

provinci a3 .000.000 ;

provinci a4 .000.000;

provincialire 4.500.000 ;

provinci a3 .000.000 ;

provinci a2 .000.000;

provinci a3 .500.000 ;

provinci a1 .000.000 ;

provinci a156 .000.000 ;

provinci a2 .000.000 ;

provinci a8 .000.000:

di Trento : 1 comune lire

di Treviso : 2 comuni lire

di Vercelli : 9 comuni lire

sia quanto meno stranoche su 165 comuni beneficiati 55 siano dellaprovincia di Sondrio ai quali tra l 'altro suun totale di 295.000.000 distribuiti ne son ostati assegnati 156 .000.000 ingenerando così i lsospetto che la ripartizione sia stata fatta concriteri di chiaro favoritismo trattandosi, l aprovincia di Sondrio del collegio senatorial edel Ministro interessato .

(4-03958 )

BORROMEO D'ADDA. — Ai Ministri del -l' interno, dei lavori pubblici e di grazia egiustizia . — Per conoscere se risulta ver oche in comune di Casargo (Como) nella fra-zione di Codesino è stata concessa licenz aedilizia al signor Bernardino Galluzzi su pro -getto e con la direzione dei lavori del signorAlfredo Pasquini, geometra comunale e fra-tello del sindaco socialista di Casargo . Inol-tre se è vero che la licenza edilizia preve-deva l'ultimo piano a mansarda mentre i nrealtà è stato costruito senza tale accorgimen-to; infine, se 'risponde a verità, che in ta lguisa si sono ampiamente superate le volu-metrie concedibili sia dal programma di fab-bricazione sia dalla licenza edilizia stessa .

(4-03959 )

BORROMEO D'ADDA. — Ai Ministri del-l ' interno, dei lavori pubblici e di grazia egiustizia . — Per conoscere se risponde a ve-rità che nel comune di Casargo (Como) si astata concessa licenza edilizia a Tagliabue Ma -risa in Casartelli, essendo progettista e di -rettore dei lavori il signor Alfredo Pasquin ifratello del sindaco socialista di Casargo ein pari tempo geometra comunale .

Si chiede quindi se non siano stati am-piamente superati in questa costruzione i li -miti volumetrici e di altezza stabiliti - nell azona B residenziale intensiva del programm adi fabbricazione di Casargo approvato i ndata 2 dicembre 1970 .

(4-03960 )

BORROMEO D'ADDA. — Ai Ministri del-l ' interno, dei lavori pubblici e di grazia e giu-stizia . — Per sapere se risponde a verità chenel comune di Casargo (Como) nel program -

provinci a1 .000.000 ;

provinci a3 .600.000;

provinci a4 .500.000 .

Se non ritiene

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Atti Parlamentari

— 5063 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 FEBBRAIO 1973

ma di fabbricazione del 2 dicembre 1970 ,n. 18386, risultino già costruite sui segrpentimappali della zona C3 3752, 2210, 5121, 2212 ,5120, 5765, 5008, 3767, 4251, 4250, 3775, 2235 ,3809, 2211, 1395, 475, 477, 478, 1401 almen o9 case di abitazione .

Si chiede quindi se risponde a verità chedelle 9 case ve ne siano in realtà soltanto 3 ,costruite ultimamente dal geometra Alfred oPasquini, tecnico comunale e fratello del sin-daco socialista di Casargo .

(4-03961 )

BORROMEO D'ADDA . — Al Ministro del -le poste e delle telecomunicazioni. — Pei co-noscere le ragioni per cui in Val d 'Igjtelv i(Como) non si può captare il secondo canaledella televisione italiana .

Si chiede quindi quali provvedimenti' sia -no previsti per l'installazione di un ripetitorein detta zona .

(4-0962)

NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Ministro de -gli affari esteri . — Per conoscere i motivi peri quali l'ambasciata d'Italia a Sofia, incari -cata dalla signora Zinka Stefanova vedov aMugnaini di vendere il proprio appartament osito in Pleven (via Sredna Gora n . 25) ie d itrasferire il ricavato in Italia, non ha ancor afatto conoscere a quali risultati si è giunti .

(4-03963 )

POLI . — Al Ministro della marina mer-cantile . — Per sapere se è informato delle ri-chieste delle società petrolifere GULF eSAICIL intese ad ottenere la concessione de-maniale per trenta anni della superficie sù cu iinsistono alcuni loro depositi di olii nella zon aovest del Canale dei Navicelli in Livorno, ecosa lo stesso Ministro intenda fare per evi -tare che quelle aree, direttamente interessatedalla realizzazione della Darsena Toscana,, sia -no distratte per altri scopi .

Con l'occasione desidera richiamare 'l'at-tenzione del Ministro sul fatto che, la pro-gettazione esecutiva della Darsena Toscana èterminata da tempo e che per sollecitarne l arealizzazione si sono mossi gli enti economic ie amministrativi locali e regionali nonch élutti i partiti politici rappresentati nel con-siglio comunale dì Livorno, in quanto trattas idi un ' opera di interesse locale, regionale enazionale .

Il CIPE, infine, convinto dell'importanzadi allestire moderni servizi portuali, a dispo-sizione dell 'economia regionale e nazionale,

consigliava di dare alla Darsena Toscana ogn iprecedenza realizzativa, inserendone il finan-ziamento tra i primi che lo Stato dovrà asse-gnare ai principali porti nazionali . (4-03964)

ALESSANDRINI . — Ai Ministri della pub-blica istruzione e della sanità . — Per cono-scere - premesso che recenti notizie di stam-pa hanno evidenziato in modo allarmantel ' insufficienza delle condizioni di igiene nell escuole romane « Mauri » di via Foscari e

Aporti » di via Pico a causa della mancanz adi un adeguato personale addetto ai lavori d ipulizia, tanto che risulterebbero essersi col àsviluppati casi di epatite virale - se non riten-gano opportuno aprire una inchiesta ammi-nistrativa per accertare le eventuali respon-sabilità di questo stato di cose e se non rav-visino la necessità di intervenire con la mas-sima urgenza sugli organi competenti affin-ché le scuole suddette siano agibili al fin eanche di tranquillizzare le famiglie sulla sa-lute dei propri figli .

L ' interrogante chiede inoltre di conoscere- in relazione a contraddittorie notizie trape-late circa la destinazione della costruend ascuola sita in località Borgata Fidene - s ele aule di tale edificio saranno utilizzate pe rla scuola elementare ovvero per la scuol amedia e se esista un piano particolare di svi-luppo tendente a soddisfare le esigenze dell acrescente popolazione scolastica della zona .

(4-03965 )

CATTANEO PETRINI GIANNINA . — AlMinistro della pubblica istruzione . — Per co-noscere se risponda a verità che nella facolt àdi scienze politiche dell 'università di Bologn avenga da oltre tre anni applicato un cosiddettoOrdinamento della facoltà, non approvato dal -le superiori istanze accademiche e ministeriali ,in virtù del quale deliberazioni, riguardant inomina del preside, ripartizioni di cattedre ,incarichi di insegnamento, sono adottate daun consiglio allargato (comprendente profes-sori di ruolo, incaricati, assistenti e borsisti )riadottando poi le deliberazioni stesse, ormaipredeterminate, nel consiglio vero e propri oristretto ai professori di ruolo .

L ' interrogante desidera conoscere : se talemodo di procedere possa giudicarsi legittimo;sa lo stesso possa ritenersi genuinamente de-mocratico o non piuttosto utile al potere deci-sionale (o almeno di condizionamento dell edecisioni) di alcuni professori di ruolo ; se nonritenga opportuno aprire accurata inchiesta

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non solo sulla segnalata situazione dell ' ateneo ,ma più in generale sulla larga attribuzione d iposti e personale ad alcuni istituti di facoltàumanistiche dell 'università italiana e sull arealtà di una sottolineata minare dotazion econcessa ad istituti di facoltà scientifiche e tec-niche italiane .

(4-03966 )

CHIACCHIO. — Al Ministro della pubblicaistruzione . — Per conoscere se trovi conferm ala notizia diffusa da qualche agen ia di stamp adi un eventuale, prossimo trasferimento i naltra sede, fuori della Campania, dell 'univer-sità agraria di Portici .

Nell 'affermativa l ' interrogante desidera co-noscere i motivi che consiglierebbero tale as-surda decisione che priverebbe Napoli e l aCampania, già defraudate di molte realizza-zioni, di un istituto che trova proprio nell ' at-tuale sede, oltre che nella valentia scientific adei docenti, il suo notevole ed indiscusso svi-luppo .

(4-03967 )

SANTAGATI E TRANTINO. — Al Mini-stro dell ' interno. — Per conoscere se corri -sponda a verità che la prefettura di Catani adal mese di novembre 1972 ad oggi non è stat aposta in grado di procedere al pagamento del-l 'assegno agli invalidi civili ;

qualora questa disperata situazione do-vesse corrispondere a verità, chiedono di cono-scere quali siano i motivi che hanno determi-nato la impossibilità della regolare correspon-sione dell ' assegno agli invalidi civili e qual iprovvedimenti si siano già presi o si intendanoprendere per consentire la regolarità dei paga-menti .

(4-03968 )

SALVATORI . — Al Ministro del tesoro . —Per sapere quali siano le ragioni o cause di-scriminanti che hanno indotto la Banca popo-lare di Novara, per interessamento della Banc ad 'Italia, ad escludere soltanto il ragionier Et-tore Liguori dall ' impegno formalmente espres-so, con lettera agli interessati, di assumerein servizio tutti gli impiegati della Banca po-polare di Foggia - in liquidazione - sottopost ia procedimento penale, a condizione che ven-gano assolti dalle imputazioni loro ascritte .

da rilevare che al Liguori sono stati con-testati reati, per numero e gravità inferior ia quelli contestati agli altri impiegati che han -no ottenuto la promessa di assunzione i nservizio .

(4-03969)

SALVATORI . — Al Ministro delle finanze .— Per sapere se non intenda prorogare il de-creto del Presidente della Repubblica 26 otto-bre 1972, n. 642, recante norme concernent ii servizi ed il personale delle abolite impost edi consumo.

L 'articolo 23 del decreto delega consente ,al personale dell ' imposta di consumo, di chie-dere su domanda l'anticipata risoluzione delrapporto di lavoro entro il 31 dicembre 1972 .

A tale proposito è da rilevare che, data l abrevità dei termini imposti, una buona part edel personale non si è reso perfettament e

' conto dei benefici indicati nel decreto delega ,per cui il personale stesso non ha avuto i ltempo necessario per una decisione così im-portante, nel senso di presentare la domandaper l 'esodo, tenuto presente, ovviamente i nmodo particolare, il fattore psicologico predo -minante prima di abbandonare il posto d ilavoro. Da ciò si deduce che è venuta men ol ' intenzione del legislatore che mirava all 'eso-do di tutto il personale che si trovava nell econdizioni e con i requisiti richiesti nel decret ostesso .

Si renderebbe perciò necessario e utile ria -prire i termini, per la presentazione dell adomanda almeno fino al 31 dicembre 1973 .

(4-03970 )

MARIOTTI . — Ai Ministri del bilancio eprogrammazione economica, dell ' industria ,commercio e artigianato e della sanità . — Perconoscere - premesso che :

1) il decreto-legge 26 ottobre 1970, n . 745 ,convertito nella legge 18 ottobre 1972, incaricòil CIP di un'indagine da effettuare ogni tr eanni sul rapporto tra costo di produzione eprezzi di medicinali ;

2) il CIP entro il termine del 31 dicem-bre 1971 non poté attuare la revisione di tutt ii prezzi dei medicinali, sulla base delle diret-tive in data 27 luglio 1971 formulate dal CIPE ,che prevedevano tra l'altro adeguate riduzion idi spesa di propaganda, l'abrogazione dellosconto del 19 per cento al fine di adeguare i lprezzo finale ai reali costi, e la liberalizzazion edei prezzi dei prodotti di bando, la cui pub-blicità doveva essere rigorosamente ridotta ,con l ' intento di diminuire i prezzi per effett odel gioco della domanda e dell'offerta ;

3) che secondo talune notizie la revision edei prezzi da parte del CIP, non possa conclu-dersi per ostacoli di indole tecnica, compor-tanti tra l 'altro, nella prima fase di revision el'abolizione dello sconto di cui attualment egodono gli enti mutualistici sui prodotti far-

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maceutici nella misura del 25 per cento (19 pe rcento a carico dei produttori e il 6 per cent oa carico delle farmacie) - -

a) entro quale periodo verrà effettuatala revisione dei prezzi dei medicinali ;

b) se, in caso di esistenza di ragioni osta-tive di carattere tecnico, risponda al vero l anotizia della predisposizione da parte del Mi-nistro dell'industria e commercio di un appo-sito schema di legge che prevede un dirittospeciale (cioè un onere sull'intera produzion edi tutti i medicinali italiani e stranieri inclus ii medicinali di banco) in base alla considera-zione che il meccanismo della determinazionedei prezzi è identico per tutti i farmaci indi-pendentemente dalla loro immissione al con-sumo mutualistico ;

c) se il Governo nelle more della revi-sione generale dei prezzi non intenda appor-tare una riduzione del prezzo dei medicinal idi banco nella stessa misura di quella attuai.-

mente prevista per le specialità medicinaliammesse a prescrizione mutualistica ;

d) quali altri provvedimenti nel settoreintenda adottare che determinino una disin-centivazione dall'ascendente spinta al consum odei farmaci, anche di quelle specialità medi-cinali quali gli psicofarmaci per gli effetti col-laterali che possono produrre, o dei prodott ifarmaceutici la cui efficacia terapeutica è dub-bia, ma reclamizzati dalla TV e dalla stampa ,pur di incrementarne il consumo. (4-03971 )

ANDERLINI . — Al Ministro della difesa .— Per sapere quale orientamento intenda as-sumere di fronte alla decisione della commis-sione prevista dagli articoli 3 e 4 della legg esull'obiezione di coscienza, decisione che ap-pare chiaramente restrittiva e discriminatori arispetto alla lettera e allo spirito della legg esu richiamata .

(4-03972)

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INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

Il sottoscritto chiede d ' interrogare i Mi-nistri dell 'agricoltura e foreste e dell ' indu-stria, commercio e artigianato, per conoscere ,in riferimento al disgraziato episodio dell ' im-missione in commercio in Italia di alcuniquantitativi di vino adulterato :

a) quali danni l ' evento abbia prodottosui mercati particolarmente importanti per l enostre esportazioni ;

b) quali misure il Governo abbia messoin atto per controbattere la campagna scan-dalistica sottilmente promossa contro il vinoitaliano ;

e) quali misure siano state o sarannoadottate dal Governo per garantire la purezz adel nostro prodotto ;

d) quale risulta essere la situazione delleaziende vinicole italiane in mano a capital eestero .

(3-00941)

« MERLI » .

Il sottoscritto chiede d ' interrogare il Mi-nistro dell'industria, del commercio e dell'ar-tigianato, per sapere quali sono le ragioni pe rle quali il Governo non ha ancora provvedutoalla nazionalizzazione dell'impresa elettricaSocietà immobiliare Calabria (SIC), nonostan-te essa non sia in grado di soddisfare mini-mamente l 'utenza .

L'interrogante fa presente che le riserv ea suo tempo avanzate dal Governo (vedansiatti parlamentari Camera dei deputati del 14luglio 1971), non hanno più alcun fondamentoin quanto, da dati ora in possesso, risultache la SIC ha prelevato dall'ENEL, nel sol operiodo 17 agosto-17 dicembre 1970, ben 550 .800chilowattore di energia elettrica e, nel perio-do 5 agosto-5 dicembre 1972, circa 600.000 chi-lowattore .

A seguito delle recenti alluvioni in Ca-labria, che hanno fortemente danneggiato gl iimpianti, la SIC assorbe ora tutto il fabbiso-gno di energia elettrica dall ' ENEL; ciò nonostante, non è in grado di fornire spesse volt ela normale energia .

L ' interrogante, concludendo e facend oesplicito riferimento ad altre sue interroga-zioni ed interventi in Aula su questo proble-ma, rileva ancora una volta che la mancatanazionalizzazione della SIC rappresenta un aseria remora allo sviluppo economico di una

importante zona della Calabria, qual è quell adelle Serre, in quanto predetta società no nsolo non riesce a soddisfare i bisogni di con-sumo di energia elettrica ma non svolge nean-che alcuna azione di costruzione di nuovi im-pianti pur essendo presenti nella zona alcunibacini imbriferi .

« Tutto ciò spiega ovviamente il profondomalcontento esistente nelle popolazioni inte-ressate che non riescono a comprendere l esegrete ragioni per le quali lo Stato italianonon riesce a far valere il rispetto della leggee degli interessi di ben 7 comuni .

(3-00942)

« FRASCA » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri dell ' industria, commercio e artigianatoe del lavoro e previdenza sociale, per saper equali sono le ragioni per le quali l 'ENEL di-sattende la richiesta, più volte avanzata dall eorganizzazioni sindacali calabresi (FIDAE-CGIL; FLAEI-CISL; UILSP-UIL) e ribadit aanche di recente, di copertura delle unit àlavorative vacanti (circa 500) sia in base a ldisposto della legge 2 aprile 1968, n 482, cheprevede, appunto, l 'assunzione delle categori edi lavoratori collocabili ex lege, sia in rap-porto agli impegni assunti nei confronti dell eorganizzazioni sindacali medesime .

Si fa presente che l ' inadeguatezza degl iorganici attuali, come viene rilevato da un anota dei sindacati, non consente di realizzar ei programmi di elettrificazione già approvat ie di mantenere, in maniera idonea, gli im-pianti esistenti . Ci si spiega, così, da una par-te, il ritorco alla pratica degli appalti (be n1 '85 per cento dei lavori viene affidato ad im-prenditori) e dall'altra, l'inadeguatezza deiservizi (sono in molti i comuni calabresi arimanere, soprattutto nelle serate d'invernosenza luce) e la mancanza di un minimo d igaranzia della sicurezza del lavoro . Grave èpoi l ' abbandono degli impianti che provoc aconseguenze economicamente molto pesanti ,come è avvenuto ultimamente per la central edi Timpagrande che è andata completamentedistrutta .

Si aggiunge che i 370 bacini naturali esi-stenti in Calabria possono offrire all 'ENELconcrete occasioni per l ' incremento della pro-duzione dell'energia elettrica per la Calabri aed altre regioni meridionali, un più sollecitoed adeguato intervento nello sviluppo socio -economico della regione, nonché per la difesadel suolo calabrese .

(3-00943)

a FRASCA n .

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« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro delle finanze per sapere come in -tende risolvere il grave stato di agitazione de lpersonale dei ruoli aggiunti del lotto . Comeè noto il personale in questione è ormai d adiversi anni che ha impostato una azione sin-dacale per ottenere :

a) un trattamento assistenziale simile aquello degli altri impiegati dello Stato ;

b) un periodo di congedo retribuito pe rferie e la riduzione per i viaggi in ferrovia ,nella misura e con le modalità stabilite pe rtutti gli impiegati dello Stato;

c) la responsabilizzazione diretta dellapersona che nei periodi di assenza del ricevi-tore assume la dirigenza della ricevitoria ;

d) riconoscimento ai fini della pensionee della liquidazione del fondo di previdenz adelle anzianità acquisite durante il servizioprestato nei ruoli aggiunti .

«< L'interrogante chiede inoltre che veng aaffrontato con tutta urgenza il problema rela-tivo all 'abolizione del " ruolo aggiunto " l acui esistenza è fonte di ingiustizie e di spe-requazioni .

« A questo proposito basta pensare che ne l" ruolo aggiunto " sono inclusi impiegati conquindici e più anni di anzianità, che pur es-sendo professionalmente preparati e ottima -mente qualificati, vengono superati dai nuov iassunti, vincitori di concorso o appartenentia categorie speciali, anche se questi hanno ,almeno al momento dell 'entrata in servizio ,scarsa conoscenza dei compiti da svolgere .

(3-00944)

« POLI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i Mi-nistri della difesa e di grazia e giustizia, pe rconoscere i motivi ed i criteri che hanno con-sigliato gli uffici dell'Autorità ministeriale, d inon procedere alla assunzione, nella misur aminima di un decimo rispetto ai posti mess ia concorso dai candidati dichiarati idonei del -la partecipazione al concorso a 100 posti d iconsigliere in prova nel ruolo organico dell acarriera direttiva, bandito dal Ministro dell adifesa con decreto ministeriale 5671 .

« Per conoscere ancora, se siffatte decision inon siano in contrasto, non solo con tutti iprecedenti assunti ormai ordinariamente ne idiversi settori della Amministrazione dell oStato, ma anche con la urgente assoluta neces-sità di personale che non può di certo riteners isoddisfatta dal bando di eventuali concors ipresenti o futuri, la cui definizione impegne-

rebbe, come è ovvio, tempi notevolmentelunghi .

« Se non si ritenga, infine, che i candidatiche si trovino nel decimo del numero dei po-sti che seguono quelli occupati dai vincitor inon conservino, per ragioni di opportunità edi diritto, posizioni di assoluta priorità ne iconfronti degli stessi candidati a futuri con -corsi che possano anche essere considerati vin-citori .

(3-00945)

« MANCO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per sapere se siano a lu inoti i gravi fatti ed episodi di violenza post iin essere in Milano e in tante altre città d 'Ita-lia da elementi di sinistra e della cosiddett a

ultrasinistra ", culminati nei gravi disor-dini del 3 febbraio 1973, in Milano ove è stat oanche ferito da colpi di arma da fuoco, esplos idai criminali e teppisti di sinistra, un agentedi pubblica sicurezza in borghese che si tro-vava in un'auto civile in sosta fatta segno d idiversi altri colpi .

« E per sapere altresì, per quale motivo ,come al solito, sono stati fermati – per esser esubito rilasciati – gli aggrediti dalla numero -sa banda della sinistra, forte di circa 150 per-sone tutte mascherate e armate, come risult aanche dai resoconti stampa, ma non uno deipredetti aggressori, i quali dopo la violent ae sanguinosa aggressione suindicata, hann opotuto comodamente ritirarsi nei locali dell auniversità statale di Milano: loro covo abi-tuale e notorio .

« Si chiede infine quali provvedimenti sia-no stati presi o siano per essere presi in me-rito per riportare la tranquillità nelle vit edelle città .

(3-00946) « ROMEO, SERVELLO, PETRONIO, BOR-

ROMEO D 'ADDA, TASSI, TREMAGLIA » .

INTERPELLANZ E

« Il sottoscritto chiede di interpellare i lMinistro della sanità per sapere se è a cono-scenza che gli ospedali riuniti di Roma d aoltre quattro anni si servono in modo illegal edi medici volontari, cosiddetti " ventinovisti(attualmente in numero di 210), per far fron-te alle esigenze dei servizi ospedalieri, con

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Atta Parlamentari

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mansioni e doveri identici al personale d iruolo; a questi sanitari, non solo non vien eattribuita alcuna qualifica giuridica, ma ri-sultano all ' interpellante privi di :

1) retribuzione pari al personale ch esvolge identiche mansioni ;

2) copertura assistenziale ai familiari incaso di malattia ;

3) copertura assicurativa per le radia-zioni ionizzanti ;

4) ferie o altri congedi previsti dallalegge ;

5) tredicesima mensilità .

(( Detto personale inoltre risulta soggett oad essere licenziato senza preavviso e con ef-fetto immediato a discrezione dell 'ammini-strazione del Pio Istituto di Santo Spirito .

« Risulta infine all ' interpellante che sul -l 'argomento è stata svolta un 'inchiesta daparte dell ' Ispettorato del lavoro di Roma .

« L'interpellante chiede quindi al Ministro :

a) se è a conoscenza di questa assurd asituazione;

b) se ritiene legittimo che questi sani -tari, al pari di quelli incaricati e mantenut itali oltre i limiti di legge per comodo delleamministrazioni ospedaliere e per inadem-pienza del Ministero della sanità alle scaden-ze legali, si trovino oggi esposti all 'assurd orischio di essere retrocessi dal posto che occu-pano da anni ;

e) se ritiene qualora siano confermati ifatti sopraelencati, che tali cittadini godan odei diritti sanciti dalla Costituzione della Re -pubblica ;

d) quali provvedimenti intende suggerirein merito, tenendo in debito conto i diritt ilegali acquisiti dai ventinovisti ed incaricati ,per lo stato di fatto nel quale essi si trovan oda anni .

(2-00157)

« BELLUSCIO » .

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro del tesoro, per conoscere con chiarezz aquali sono i veri motivi che hanno indotto i lGoverno a prendere la grave decisione dell alibera fluttuazione della lira e quindi della su aeffettiva e sostanziale svalutazione .

« Tale decisione, infatti, che ha portat ol ' Italia a discostarsi bruscamente e disinvol-tamente, dall'orientamento della politica va-lutaria comunitaria finora concordemente se-guita, può solo occasionalmente ricondursi

alla contemporanea svalutazione del dollaro ,dal momento che già la precedente decision epresa dal Governo il 23 gennaio 1973 di isti-tuire il doppio cambio della lira poneva - comeera stato da più parti rilevato - la chiara pre-messa della effettiva svalutazione della nostr amoneta .

(, Ciò premesso, gli interpellanti chiedon odi conoscere. anche quali urgenti misure i lGoverno intenda prendere :

a) per fronteggiare l 'aumento del prezzodi acquisto delle materie prime necessarie pe rla nostra industria di trasformazione e dei ge-neri alimentari occorrenti per le esigenze vi -tali della cittadinanza ;

b) per bilanciare e risarcire i danni del -la perdita del potere di acquisto dei salari -conseguenza inevitabile della svalutazione -e quindi per contenere la spinta inflazioni-stica che potrebbe provocare, a breve distanz adi tempo, una nuova e maggiore svalutazion edella nostra moneta ;

c) per distribuire equamente fra tutte l ecategorie sociali ed economiche, anche me-diante opportuni ritocchi fiscali, il carico dellasvalutazione in atto ; ciò per evitare che loeventuale vantaggio derivante dalla svaluta-zione a taluni gruppi economici per la ridu-zione dei loro oneri debitori interni ed inter -nazionali vada a gravare prevalentementesulle categorie dei lavoratori a reddito fisso ,che già sopportano il maggior carico tributa-rio diretto e indiretto .

(2-00158) « DE MARZIO, ROBERTI, ABELLI, DEL -

FINO, PAllAGLIA, ROMUALDI ,

SANTAGATI, SERVELLO, TRE-

MAGLIA » .

I sottoscritti chiedono di interpellare i lMinistro della sanità, per conoscere - pre-messo che :

a) il comitato scientifico costituito da lconsiglio di amministrazione dell ' INAM hariconosciuto che delle 16 mila confezioni d ifarmaci presenti nel prontuario terapeutic odell ' istituto circa 10 mila sono da consi-derarsi inutili o sconsigliabili e che percirca 350 di esse il rischio di danno è note-volmente superiore alle scarse proprietà tera-peutiche ;

b) che tale valutazione, secondo le di-chiarazioni di alcuni membri di questo comi-tato scientifico, sono basate sulle più recent iacquisizioni dell ' esperienza farmacologica eclinica dei paesi più avanzati ;

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c) che la documentazione relativa a tal icirca 350 preparati è stata assunta dalla magi-stratura per accertare eventuali responsabilit àpenali – :

1) perché il Ministero della sanità inve-stito della questione dall 'INAM sin dall 'ago-sto 1972 e che è a conoscenza oltre che dell evalutazioni del comitato scientifico del l ' INAM ,dell'indagine disposta dalla magistratura, no nha ritenuto opportuno sospendere in via cau-telativa l 'autorizzazione a vendere detti pro -dotti ;

2) quali sono i quesiti posti dall'INA Mal Ministero della sanità in merito ai farmac idannosi e dal Ministero posti, a sua volta, a lConsiglio superiore di sanità, nonché il test ointegrale del parere da quest ' ultimo espresso .

Infine gli interpellanti chiedono di sa -pere :

a) quali iniziative intende prendere i lGoverno in merito alla pubblicazione del pron-tuario terapeutico dell 'INAM di cui era stat agià stampata un ' edizione che escludeva i far-maci dannosi e che successivamente, il 3 1gennaio 1973, il consiglio di amministrazion edell'istituto ha deciso di annullare stabilend odi pubblicare nei prossimi mesi una nuov aedizione del prontuario reintegrandovi le con-fezioni già escluse ed aggiungendovi 1 .60 0nuove confezioni di cui la gran parte è costi-tuita da medicinali superflui ;

à) qual è l ' atteggiamento del Governo d ifronte alle dichiarazioni di alcuni membri de lcomitato scientifico dell'INAM che, contro i lparere del Consigio superiore di sanità, riaf-fermano la validità delle loro valutazioni sinoa dare le dimissioni, come ha fatto il profes-sor Garattini, dal consiglio scientifico stesso ,in ragione del contraddittorio atteggiamentodel consiglio di amministrazione dell ' INAM ;

e) se esso non ritenga che invocare l'ado-zione della brevettibilità dei procedimenti pe rla produzione dei farmaci non sia che un ' espe-diente per sfuggire alla grave responsabilitàdel fatto che medicinali considerati autorevol-mente nocivi o inutili siano in circolazione co ndanno per la salute e la spesa pubblica (mu-tualistica) . L 'eventuale introduzione della bre-vettibilità, infatti, non muterebbe in nulla l aattuale situazione del mercato farmaceutic operché produrrebbe i suoi effetti solo ex nunce quindi non eliminerebbe la presenza di que ifarmaci che invece vanno eliminati .

(2-00159) « D ' ALEMA, LA BELLA, VENTU-ROLI, CASAPIERI QUAGLIOTT ICARMEN » .

MOZION E

« La Camera ,

considerato che da alcuni mesi a questaparte va svolgendosi in Italia una preordinat aazione delittuosa ai danni dell ' organizzazion esindacale dei lavoratori CISNAL, attraversobestiali e selvaggi atti di violenza compiuticontro le persone dei lavoratori e sindacalist iad essa aderenti, contro i loro beni, e persinole loro abitazioni private, nonché contro l esedi e gli uffici sindacali ed assistenziali dellaCIISNAL, come è dimostrato, fra gli altrimolti, dai seguenti più clamorosi episodi :

assalto e devastazione delle sedi CI-SNAL di Sesto San Giovanni, Cusano Milani-no, Pavia, Brescia, Bergamo, Bologna, Villal-ba di Tivoli (Roma), Verona, Milano, Firenze ,Carrara, Torino ; -

distruzione delle automobili dei lavo-ratori aderenti alla CISNAL : laschi (Trento) ,Gemignani (Lucca), Pedrini (Bologna), Roma-gnoli, Spinelli, Obino, Novarino, Tancredi eGuicciardino (Torino), nonché dell ' abitazionedel segretario della unione CISNAL di No -vara, Iddas ;

aggressione ai lavoratori Pietro Carduc-ci di Roma, Michele Gualtieri di Bovisio (Mi-lano), Domenico Polito di Torino ; aggressio-ne, percosse e sequestro di Bruno Labate d iTorino ;

rilevato che detta sistematica azione de-littuosa non può neppure rientrare nella co-moda formuletta governativa degli " oppost iestremismi ", dal momento che tutte le ag-gressioni e violenze suddette si sono sempreesercitate a danno di pacifici lavoratori e sin-dacalisti, senza che nessuno abbia potuto fino-ra addurre, non diciamo il motivo, ma nep-pure il pretesto, di provocazione o di atti d iviolenza da parte dell'organizzazione sinda-cale o dei singoli suoi appartenenti ;

considerato che l'azione di violenza me-desima condotta ai danni della CISNAL e de ilavoratori ad essa aderenti ha un dichiarat ofine di intimidazione e tende a sopprimere l alibertà di associazione sindacale e di lavor oper costringere, attraverso la brutale applica-zione della violenza, tutti i lavoratori italian iad uniformarsi ad un regime di dittatura e dimonopolio sindacale che le tre organizzazionifrontiste (CGIL, CISL, UIL) oggi riunite inuna unica federazione marxista, pretendon oesercitare all'interno ed all 'esterno delle fab-

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputa r

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 19 FEBBRAIO 197 3

briche nei confronti di tutto il mondo del la-voro in Italia ;

rilevato che le azioni di violenza sopr adenunziate, appaiono attuate non in modo epi-sodico e sporadico, ma, al contrario, tutt ecoordinate con identiche modalità e second oun unico schema, ed eseguite da elementi di-chiaratamente appartenenti ad organismi chesi presentano sotto vari nomi - come " Lott acontinua ", " Brigate Rosse ", ecc . - ma chetutti dichiarano di agire per i fini di lotta vio-lenta e armata del comunismo e del marxi-smo, e che, perciò, assumono il carattere pre-ciso di associazioni a delinquere, con fini ever-sivi o comunque di delinquenza politica ecomune, e pertanto rientrano nelle precise fi-gure di reato previste dagli articoli 270 e se-guenti del codice penale ;

constatato che le autorità di governo cen-trali e periferiche, nonché numerosi impren-ditori ed associazioni imprenditoriali deplore-volmente incoraggiano ed appoggiano tale il -legittimo ed inammissibile tentativo di mono-polio, pretendendo di mantenere i rapportisindacali ufficiali soltanto con la suddetta tri-plice marxista e di escludere, invece, dai rap-porti medesimi le altre organizzazioni di lavo-ratori che non obbediscano agli ordini dell a" triplice " ;

impegna il Governo :

a) a voler anzitutto esso per primo ri-spettare i princìpi costituzionali e le leggi vi-genti (statuto dei lavoratori) che vietano qual-siasi tentativo di monopolio sindacale e puni-

scono tutti gli atti tendenti a determinare di-scriminazione di trattamento fra lavoratori efra organizzazioni sindacali, ristabilendo cos ìin IItalia quella indispensabile eguaglianza d idiritti fra i cittadini ed i gruppi sociali, cheil Governo medesimo quotidianamente viol acon i suoi atteggiamenti e con i suoi provve-dimenti ;

b) a voler perseguire e reprimere, attra-verso tutti gli organismi, istituti e mezzi d icui dispone, le suddette associazioni a delin-quere e quindi non soltanto i materiali auto-ri degli atti di violenza sopra denunciati, m aanche tutti coloro che, per la semplice loro ap-partenenza a dette associazioni, sono colletti-vamente corresponsabili dei reati di volta i nvolta commessi, oltreché del reato specifico d icostituzione ed appartenenza alle associazion istesse ;

c) a voler tutelare con azione preventivala vita, l'incolumità ed i beni dei cittadini ita-liani ed in specie dei lavoratori e sindacalisti ,i quali vengono fatti oggetto alle odiose formedi violenza sopra denunciate, proprio per im-pedir loro di esercitare quei diritti sindacal iche il nostro ordinamento loro riconosce e chelo Stato è tenuto a garantire .

(1-00024) « ROBERTI, ABELLI, SERVELLO, MAI -NA, GASSANO, DE VIDOVICH, TRE-MAGLIA, DE MICHIELI VITTURI ,FRANCHI, GOTECCHIA, ALFANO n .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO