Scintilla 56 - febbraio 2015

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Proletari di tutti i paesi, unitevi! Scintilla La ricchezza sociale è sempre più appannaggio di un ristretto gruppo di monopolisti. Nel 2014, l’1% più ricco della popolazione mondiale possedeva il 48% della ricchezza globale. Nel nostro paese, in sei anni di crisi (2008-13), le dieci famiglie più ricche hanno aumentato il loro patrimonio di quasi il 70%, mentre il 30% più povero, circa 18 milioni di persone, ha perso circa il 20% di quel poco che aveva. Concentrazione della ricchezza a un polo della società e della miseria al polo opposto, ampliamento del fossato fra le classi: la tendenza è destinata a crescere con le criminali politiche dei governi borghesi. In questa situazione gli antagonismi di classe si accentuano, emerge con forza la necessità del cambiamento. Le classi subalterne sentono di non poter più andare avanti così, vogliono affrontare e sconfiggere gli ultramiliardari, la maledetta oligarchia finanziaria. A chi spetta la direzione della lotta? Il proletariato avrà la funzione di aiutante della piccola borghesia impoverita e radicalizzata, ma politicamente impotente ad affrontare i problemi che sorgono come risultato delle contraddizioni tra lavoro e capitale? Oppure svilupperà la sua influenza politica sugli altri elementi della popolazione, per svolgere la funzione di egemone? Da ciò dipenderà l’esito delle battaglie che ci attendono. Noi comunisti diciamo che il proletariato, la classe sociale più rivoluzionaria della società, dev’essere alla testa della lotta rivoluzionaria contro gli sfruttatori e gli oppressori capitalistici, per assolvere la funzione storica di costruttore della nuova società. Superare lo squilibrio fra premesse materiali favorevoli e debolezza soggettiva (frutto della temporanea sconfitta internazionale subita), dando impulso all’organizzazione e alla mobilitazione politica della classe contro l’offensiva capitalista, realizzando il suo fronte unico di lotta, conquistando gli elementi migliori al comunismo, è il compito dell’oggi. Un compito che si chiama Partito! La borghesia riesuma la DC per tutelare i suoi privilegi e portare avanti un programma antipopolare e reazionario Il proletariato deve esprimere il suo Partito comunista per tornare ad essere forza politica rivoluzionaria Febbraio 2015 Numero 56 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro Manifesto elettorale della DC - 1948

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Organo di Piattaforma Comunista - per il Partito Comunista del Proletariato d'Itlaia

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Proletari di tutti i paesi, unitevi!

ScintillaLa ricchezza sociale è sempre piùappannaggio di un ristretto gruppodi monopolisti. Nel 2014, l’1% piùricco della popolazione mondialepossedeva il 48% della ricchezzaglobale. Nel nostro paese, in sei annidi crisi (2008-13), le dieci famigliepiù ricche hanno aumentato il loropatrimonio di quasi il 70%, mentre il30% più povero, circa 18 milioni dipersone, ha perso circa il 20% diquel poco che aveva. Concentrazione della ricchezza a unpolo della società e della miseria alpolo opposto, ampliamento delfossato fra le classi: la tendenza èdestinata a crescere con le criminalipolitiche dei governi borghesi. In questa situazione gli antagonismidi classe si accentuano, emerge conforza la necessità del cambiamento.Le classi subalterne sentono di nonpoter più andare avanti così,vogliono affrontare e sconfiggere gliultramiliardari, la maledettaoligarchia finanziaria. A chi spetta la direzione della lotta?Il proletariato avrà la funzione diaiutante della piccola borghesiaimpoverita e radicalizzata, mapoliticamente impotente adaffrontare i problemi che sorgonocome risultato delle contraddizionitra lavoro e capitale? Oppure svilupperà la sua influenzapolitica sugli altri elementi dellapopolazione, per svolgere lafunzione di egemone? Da ciò dipenderà l’esito dellebattaglie che ci attendono. Noi comunisti diciamo che ilproletariato, la classe sociale piùrivoluzionaria della società,dev’essere alla testa della lottarivoluzionaria contro gli sfruttatori egli oppressori capitalistici, perassolvere la funzione storica dicostruttore della nuova società. Superare lo squilibrio fra premessemateriali favorevoli e debolezzasoggettiva (frutto della temporaneasconfitta internazionale subita),dando impulso all’organizzazione ealla mobilitazione politica dellaclasse contro l’offensiva capitalista,realizzando il suo fronte unico dilotta, conquistando gli elementimigliori al comunismo, è il compitodell’oggi. Un compito che si chiamaPartito!

La borghesia riesuma la DC per tutelare isuoi privilegi e portareavanti un programma antipopolare e reazionario

Il proletariato deveesprimere il suo Partito comunista per tornaread essere forza politicarivoluzionaria

Febbraio 2015 Numero 56 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro

Manifesto elettorale della DC - 1948

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Il cardinale SergiuzzuMattarella è stato eletto papa dalconclave della borghesiaitaliana. La classe dominantedopo sette anni di crisieconomica, alle prese con unagrave crisi politica eistituzionale affida così lasuprema direzione dello Stato aun uomo del vecchio regimeDC, devoto a santa romanachiesa e alla NATO. E’ un tentativo di stabilizzazionedel sistema politico, ma di cortorespiro; allo stesso tempo è unascelta utile a ricompattare il PDattorno alla figura di unmoralista conservatore dellostatus quo. L'elezione del demitianoMattarella (fra tradimenti,imbrogli, colpi di mano,minacce, ecc.) ha segnato unavittoria dell’ex democristianoMatteo Renzi, che ha deciso pertutti, amici, alleati, e avversari.Bersani si era già arreso; dopo dilui gli altri pecoronisocialdemocratici delle“minoranze interne” del PD e diSEL hanno issato bandierabianca. La capitolazione deltristo Alfano è stata pietosa. Mail vero sconfitto è Berlusconi,politicamente agonizzante. I "poteri forti" possono esseresoddisfatti: non per nulla, dopol'ascesa del bulletto fiorentino aPalazzo Chigi, Marchionnedisse: “l'abbiamo messo lì noi".

Mattarella è un uomo che nonfarà ombra a Renzi in ambitointernazionale. E, se passeranole controriforme istituzionali incorso di approvazione, i poteridel Presidente della Repubblicasaranno ancor più diminuitirispetto a quelli del premier chelo ha messo al Quirinale. Di cosa dovrà essere garante persette anni il notabile cherappresentava il “volto pulito”del corrotto partitoanticomunista che ha oppressoper quasi mezzo secolo il popoloitaliano ? Più che della Costituzionedemocratico-borghese, saràgarante del prosieguo dellatrasformazione reazionaria delloStato e della società, dellosvuotamento graduale dellademocrazia borghese (loricordiamo artefice di unamostruosa legge elettorale chesostituì il sistemaproporzionale). Più che dell’unità nazionale,sarà garante del vassallaggioagli USA e alla NATO, all’UEdei monopoli e al Vaticano (eccoquel che si dice un presidente"sub partes”). Più che ad emanare decreti afavore del popolo, sarà chiamatoa promulgare misure e leggi concui i governi di turnorimborseranno il debitopubblico con i sacrifici deilavoratori, le privatizzazioni, i

tagli a quello che resta dellaspesa sociale, da rimpiazzarecon la carità cattolica. Più che garantire i diritti deilavoratori, rappresenterà quellidella trinità economica profitto-rendita-interesse, sostanza delpotere borghese. Insomma, tutto lascia pensareche Mattarella sarà un uomo ditransizione dentro un processoreazionario tutt’altro checoncluso. Di sicuro la sua elezioneesprime l’obsolescenza e ladecadenza della classedominante, le incongruenze e lecontraddizioni dell’indebolitaborghesia italiana e delle suestrutture politico-istituzionali. L’Italia nel regime capitalista èun paese storicamente morto e senza futuro, dominato da forzeche hanno cessato di assolverela propria funzione storica e non

sono più in grado di far avanzarela società; mentre le masselavoratrici, i giovani, nonpossono andare avanti, nonpossono vedere soddisfatte leloro esigenze vitali, se le cosenon cambieranno radicalmente.In queste condizioni, stabilità epacificazione sociale, restanoutopie. Contro le miserabili manovreparlamentari della borghesia ilgrido di riscossa deve partire dalproletariato! La classe più rivoluzionariadella società, con il suo fronteunico di lotta può e deve tornareprotagonista, fino a elevarsi aclasse nazionale conquistando ildominio politico, per farla finitacol sistema attuale, tirar fuori ilpaese dal fossato in cui si trova,trasformarlo e rinnovarloprofondamente in sensosocialista.

Un conservatore per puntellare il sistema2 Febbraio 2015

Il Senato ha compiuto un altropasso avanti versol’approvazione dell’Italicum, lalegge elettorale scaturitadall’osceno accordo fra Renzi eBerlusconi. Il voto bipartisan al“lodo Esposito” ha rifondatosotto le spoglie del “partito dellanazione” la vecchia DC. L'Italicum è anticostituzionalecome il Porcellum. Prevede 100collegi elettorali con relativi capilista bloccati, per dare vita a unParlamento composto dinominati. Stabilisce un abnormepremio di maggioranza per lalista vincente, che combinatocon lo sbarramento d'accesso,distorce profondamente lavolontà popolare. La nuova legge elettorale daràvita ad un inedito ordinamentopolitico, trasformandoradicalmente la forma dello

Stato e della democraziacostituzionale borghese. Come denunciamo da tempo, ilprecedente storico dell’Italicumè la Legge Acerbo che,attribuendo un enorme premio dimaggioranza alla lista che avesseottenuto un voto in più di tutte lealtre, determinò la formazionedel listone con cui Mussoliniliquidò i piccoli partiti e feceeleggere alla Camera 355deputati (più altri) da luidirettamente nominati.La borghesia sente oggi la stessanecessità di allora: concentrare ilsuo potere nelle mani dell’“uomo della provvidenza”,sbarazzarsi del bicameralismoperfetto per approvarerapidamente le misureantioperaie e antipopolaririchieste dal grande capitale,disorganizzare il movimento

operaio e sindacale. L’Italicum dimostra che lacorrotta classe dominante non èpiù in grado di governare con ivecchi metodi della democraziaborghese e deve perciò ricorrerea metodi autoritari,antidemocratici e repressivi,sopprimendo una a una le libertàe i diritti democratici conquistatidalle masse lavoratrici. Dimostra anche a quale livello didegenerazione sono arrivati iliberal-riformisti del PD, cheormai rinnegano apertamente lastessa Costituzione e si pongonoal servizio esclusivo deimonopoli capitalistici.Basta con le false illusioni e gliattendismi! Opponiamoci inmassa e manifestiamo in ognioccasione contro latrasformazione reazionaria delloStato, i piani antidemocratici e le

misure antipopolari delcapitalismo, contro i capireazionari, liberal-rifomisti esocialdemocratici che lisostengono! Realizziamo una vastacoalizione popolare, imperniatasulla classe operaia, in cuiconvergano tutte le forze cheresistono e lottano contro lareazione politica, ilneoliberismo, la politica diausterità e di guerra, perspezzare l’arbitrario potere deicapitalisti, dei ricchi, deiparassiti e realizzare decisivicambiamenti sociali edeconomici.Per avanzare su questa strada èindispensabile l’unità dei sincericomunisti e dei migliori elementidella classe operaia in un solopartito indipendente erivoluzionario del proletariato!

Italicum, fogna della democrazia borghese

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3Febbraio 2015

Il pescecane Marchionne hastrombazzato 1000 nuoveassunzioni a Melfi, col nuovocontratto a “tutele crescenti”(sarebbe meglio parlare di profitticrescenti e zero tutele). Applausi dai sindacati complici,che fanno finta di dimenticare chein un decennio Marchionne hacancellato in Italia 21.000 posti dilavoro e abbia ancora più di12.000 operai in cassaintegrazione. Questi servi delcapitale sono gli stessi che hannoaccettato l'aumento dei ritmi e deicarichi di lavoro, la cancellazionedelle pause, e che recentementehanno firmato accordi per i turniaggiuntivi di otto ore il sabatosenza neanche un'assembleainformativa.”I ringraziamenti vengono anchedai fans di Renzi, secondo cuiquesta sarebbe una prova che ilJobs Act crea posti di lavoro.Davvero? A quanti ancoraabboccano all’esca avvelenata diMarchionne ricordiamo che afronte di 1000 nuovi schiavisalariati assunti a Melfi, siperdono più di mille posti dilavoro al giorno!Non lasciamoci ingannare dagliannunci pubblicitari del governo edei padroni. Il tasso didisoccupazione nel nostro paese èin salita, un’intera generazione èsenza futuro e l’abolizione delle

nostre tutele non creerà un soloposto di lavoro in più, ma renderàtutti più sfruttati e ricattabili. Diciamo basta a licenziamenti,disoccupazione e precariato!Esigiamo un lavoro regolare pertutti e un salario al 100% a spesedei padroni e dello Stato in caso disospensione della produzione! Riduzione della giornatalavorativa, dei ritmi e dei carichidi lavoro, con veri aumentisalariali!Difesa ed estensione dei diritti edelle libertà per chi produce tuttala ricchezza: la classe operaia!Dobbiamo darci un programma dilotta che può essere accettatodall’intera classe operaia, controla borghesia e i collaborazionisti. Solo con la lotta e l’unità, soloorganizzandoci in Comitati difronte unico – nei quali siraccolgano gli operai e i lavoratoridi tutte le tendenze, leorganizzazioni che sonod’accordo a sviluppare l’azionecomune nelle fabbriche e nellestrade contro il capitalismo -potremo sviluppare con successosia le lotte di carattere immediato,sia le azioni politiche di portatapiù generale. Che in ogni posto di lavoro, inogni quartiere, in ogni assemblea,in ogni organizzazione di massa sifaccia sentire la parola del fronteunico! Organizziamoci, lottiamo!

I padroni non si ringraziano, si combattono

I primi effetti perversi del Jobs ActDecine di lavoratori dellaPiaggio di Pontedera e dellaSevel di Atessa hanno ricevutolettere che minacciano illicenziamento se nonridurranno il numero delle loroassenze per malattia. Ai lavoratori non vieneimputata alcuna violazionecontrattuale, né vengonocontestati i certificati dellesingole assenze. Brutalmente, le aziendedichiarano la loro volontà dicacciare chi non si adegui acriteri di produttività e arapporti di “affidabilità” da lorodecisi.Ciò avviene in un quadro didiffusione crescente tra glioperai delle patologie generatedagli aumenti dei ritmi dilavoro negli ultimi anni.Lo scopo reale delle lettereminatorie e inquisitorie è

chiaramente quello diintimidire tutti gli operai deglistabilimenti, mettere indiscussione diritti conquistati(in particolare quello relativoalle assenze per malattia), farlisentire alla mercé del poterepadronale, indebolire la lorocapacità di resistenza,dimostrata in anni di lotte, peraumentare lo sfruttamento infabbrica.Questo attacco - che riguardatutta la classe operaia - è unodelle prime conseguenzenefaste della demolizione delloStatuto dei diritti dei lavoratori,portata avanti con il Jobs Actdel governo Renzi-Berlusconi.Esso è stato favorito anchedalle complicità delleburocrazie sindacali, che dadecenni vanno ripetendo chetutto deve essere subordinatoalla competitività capitalista.

Quello che accade alla Piaggioe alla Sevel è di una gravitàinaudita, ma è solo la puntadell’iceberg sotto al qualeprolifera ulteriore barbarie (es.pedinamenti dei lavoratori,spionaggio, clima da galera…). Gli scioperi contro il Jobs Actsono ripartiti e vanno estesi inpiù fabbriche, bisogna esigere

che vengano immediatamenteritirate le lettere minatorie . Il regime della ricattabilità dellavoro non deve passare! Agli attacchi del padrone sideve rispondere con lasolidarietà, l’unità e la lotta diclasse, che va scatenata nelmomento e nei modi piùfavorevoli agli operai.

47 attivisti del movimento sono condannati per un totale di143 anni e 3 mesi di carcere per gli scontri avvenuti alcantiere Tav di Chiomonte nel 2011. Una vera e propriavendetta di Stato giunta al termine di un processo tuttopolitico. La sentenza è stata accolta dai militanti No Tav al canto di“Bella ciao” e con l’occupazione dell’autostrada del Frejus.Questa condanna esprime la volontà borghese di colpire lepratiche di lotta espresse da un intero movimento diopposizione e mette in luce il tentativo di schiacciarlo.Le politiche e le scelte antipopolari, come la TAV, vengonosempre più cementate con la militarizzazione del territorio, lacriminalizzazione e la repressione delle lotte che lecontrastano. Sono tutti aspetti della trasformazionereazionaria a livello politico e istituzionale e sociale. Ma tutto ciò - come ha giustamente affermato uno degliattivisti condannati - ”conferma la giustezza della nostralotta e la volontà di proseguirla”. Invitiamo alla massima solidarietà con tutti i condannati e gliimprigionati del movimento NO TAV e delle altre lottepopolari contro il capitalismo e i suoi governi.La lotta contro la repressione e la criminalizzazione checolpisce i movimenti di opposizione alle politiche neoliberistee di austerità, è tutt’uno con la lotta per la difesa dei diritti edelle libertà dei lavoratori, che sono attaccate dal governopadronale di Renzi e dall’UE dei monopoli.La brutale repressione antipopolare è intrinseca al caratteredi classe delle istituzioni borghesi. Essa sarà dunque abolitasolo quando verrà eliminata dalla rivoluzione socialista laloro stessa esistenza. La formazione di un solo, forte e combattivo Partitocomunista basato sul marxismo-leninismo è dunque lamigliore risposta che possiamo oggi dare alla borghesia.

NO alla TAV! NO alla alla criminalizzazione ealla repressione della lotta!

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Febbraio 20154

La vergogna della legge Lupi sulla casa

Gli ultimi mesi hannoevidenziato lo stato diconfusione e di crisi in cui versala burocrazia sindacale dellaCGIL. Scioperi proclamati in ritardo esenza dare continuità alla lottacontro il Jobs Act, isolamentodelle lotte dei settori piùcombattivi, scoraggiamento diqualsiasi seria discussione emobilitazione e fra i lavoratori,crisi dell’organizzazione e delgruppo dirigente, marcatoautoritarismo al suo interno,balbettii di fronte all’offensivadi un governo apertamenteneoliberista, guidato dal partitodi riferimento, il PD.La CGIL è oggi in mezzo alguado, incapace di prendere lastrada del conflitto eimpossibilitata a ritornare allastagione della concertazione.Un sindacato orfano, che guardaindietro, non alle battaglie chedobbiamo mettere in campo,che guarda all’unità con i verticicapitolardi di CISL e UIL, noncon le realtà che resistono elottano duramente.Nessun operaio avanzato ecosciente può nutrire dubbi sul

fatto che i vertici della CGILesprimono la politica borghesedentro il movimento operaio.Camusso, Landini, etc.esprimono gli interessidell’aristocrazia operaia, disettori piccolo borghesi, dellaburocrazia sindacale, contro gliinteressi della massa deglisfruttati, specie degli stratiinferiori, più intensamentesfruttati o disoccupati delproletariato.La crisi economica e lenecessità di competizione deldecadente imperialismo italianohanno messo in luce tutti i limitidella loro politica riformista ecollaborazionista. La crisi della CGIL se da un latooffre spazi all’attacco padronalee delle forze reazionarie chedipingono il sindacato come un“freno allo sviluppo” e voglionomettere all’angolo i lavoratori,dall’altro crea spazi più ampiper una politica di classe erivoluzionaria. Per compiere dei passi avantidobbiamo cercare la massimaunità anzitutto a partire dailuoghi di lavoro, fra tutti imilitanti sindacali, i delegati, gli

iscritti , i lavoratori, ovunquesiano collocati, che voglionoresistere e lottare di fronteall'attacco capitalistico.L’unità e le posizioni deilavoratori si consolidanosoprattutto attraverso ilrafforzamento delle posizionipiù coerenti e battagliere dentroi posti di lavoro, negliorganismi di fronte unico(Comitati, Consigli,Coordinamenti, etc.), per lottarenon solo all’interno della CGIL,ma con tutto il movimentooperaio e sindacale, confederalee non, organizzato o meno. Nel particolare è il sindacalismodi lotta di classe che deve esseresviluppato, il rapporto vivo congli sfruttati, giammai la ricercadi accordi e compromessi con igruppi dirigenti persalvaguardare la collocazione ditaluni funzionari nell'apparatodel sindacato o tentare la“gestione unitaria” dellestrutture con chi l’unità vuolfarla con i collaborazionisti.Va costruito un segmentopermanentemente organizzatodel movimento operaio esindacale, composto da operai e

militanti sindacali avanzati ecombattivi. Non per ridurlo acomponente di minoranza inCGIL, non per separarlodall'insieme, ma affinché,agendo con una direzionecomunista, possa incidere sututta la classe operaia alzando lebandiere più conseguenti,classiste e rivoluzionarie.

Crisi profonda dell’apparato CGIL

La legge del ministro Lupi sullacasa, oltre a mettere in vendita lecase popolari a prezzi dimercato, oltre a permettere laderegolamentazione dellanormativa urbanistica perl’Expo di Milano, e a concederevantaggi fiscali alla renditaimmobiliare, contiene unanorma semplicemente infame. L’art. 5 infatti stabilisce che“chiunque occupa abusivamenteun immobile senza titolo nonpuò chiedere la residenza nél’allacciamento a pubbliciservizi in relazione all’immobilemedesimo e gli atti emessi inviolazione di tale divieto sononulli a tutti gli effetti di legge”.E’ un attacco senza precedenti adecine di migliaia di famiglieimpoverite dalla crisi, costrettead occupare per necessitàimmobili sfitti, spesso di grandiproprietari privati. Con l’art. 5 si giunge a negarel’ottenimento della residenza,dunque della cittadinanza, deidiritti politici e civili, del diritto

alla salute, allo studio, alleutenze, che trovano tutela efondamento nei principi dellaCostituzione, del Codice civilee del diritto internazionale.Ma l’art. 5 della legge Lupi nonsolo è un attacco ai dirittiinviolabili della persona comeessere sociale. E’ soprattutto unattacco contro le lotteorganizzate per il diritto allacasa! Con la legge Lupi – gemella delJobs Act - le famiglie povere, ilavoratori licenziati, icassintegrati, i disoccupati, chesi organizzano e occupano lecase sfitte, non potranno piùvotare, non potranno piùiscrivere i figli a scuola, nonpotranno più accedereall’assistenza del SSN, nonpotranno più ottenere, sestranieri, la cittadinanza italiana,non potranno avere piùl’allaccio all’acqua, alla luce, algas. Inoltre saranno estromessi dallagraduatoria per l’assegnazione

di alloggi popolari per 5 anni. Tutto ciò senza che sia previstaper essi nessuna alternativaalloggiativa, se non quella ditrasferirsi sotto un ponte. Nei confronti questa di questalegge di stampo fascista, che vaa favore dei palazzinari e controla povera gente, va praticata ladisobbedienza e la resistenza. Mettiamo al centro delle lottel’abolizione della legge Lupi!Costruiamo Comitati popolari inogni quartiere! Requisizione e assegnazione

delle case vuote degli entiecclesiastici e di societàimmobiliari pubbliche e privateai senza casa e ai senza lavoro, aprezzi popolari! Affitto nonsuperiore al 15% del salario!Blocco degli sfratti permorosità, dei mutui e affitti perlavoratori licenziati o in CIG,colpiti da riduzioni salariali,precari, disoccupati e famiglie indifficoltà economica.Pratichiamo la solidarietà attivacon gli occupanti delle case! Cacciamo via Renzi e Lupi!

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

- per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Mensile. Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

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La profonda crisi disovrapproduzione in cui si trovaintrappolato il sistemacapitalista ha inasprito icontrasti tra le principalipotenze imperialiste eintensificato la loro aggressività.Assieme alle disputeeconomiche e politiche simoltiplicano i focolai di guerra,accelera la corsa al riarmo, sirafforzano le alleanze militari. Sebbene gli Stati Uniti sianoancora la principale potenzaeconomica e militare, la loroegemonia è scossa dall’avanzatadi altre potenze imperialiste ecapitaliste. La Cina, la Russia, ilBrasile, l'India cercano disottrarsi al dominio dellevecchie potenze imperialiste, diinfrangere il dominio deldollaro, di guadagnare influenzasu scala globale e regionale. LaGermania e la Francia simuovono in maniera piùindipendente, entrando spesso incontrasto di interessi con gliUSA. Il mutamento dei rapporti diforza, la feroce concorrenza peri mercati e le materie prime, peril controllo delle fonti di energiae delle sfere di influenza, hacome logica conseguenza uncambiamento delle strategiebelliche delle potenzeimperialiste. In questo contesto, si spiega lariorganizzazione delle forzemilitari USA in Europa,funzionale allo spostamentodegli interessi strategicinordamericani verso est, asostegno dei loro alleati nelBaltico, in Polonia, in Ucraina,in Georgia, in Moldova, perstringere d’assedio e minacciarela Russia, così come perbloccare le ambizioni tedesche. Questa riorganizzazioneinteressa anche l’Italia, dove ilnumero dei militari statunitensiè destinato a salire: sono inarrivo altri 200 soldati, che siaggiungeranno ai 10.700presenti.Questo progetto godedell'appoggio del governoRenzi, fedele lacchè degli USA. Il nostro paese – consideratodagli USA una piattaformageostrategica per le loroaggressioni - continua ad essereun tassello fondamentale della

strategia militare che punta a unaumento del confronto militarecon Russia e Cina. Da quando furono firmati gliaccordi e i protocolli segreti congli USA, l’Italia ha vistoipotecata la sua sovranitànazionale e la sua sicurezza perla presenza di basi e forzemilitari statunitensi nel nostroterritorio. L'appartenenza alla NATO -un'organizzazione di guerra e diterrore - è l’espressione di unapolitica di vassallaggio e disottomissione agli Stati Uniti,con gravissimi riflessi in politicainterna (ad es. i condizionamentipolitici, la strategia dellatensione). Allo stesso tempo, lapartecipazione delle truppeitaliane alle missioni di guerracontro paesi con i quali nonabbiamo mai avuto il minimoproblema, comportaripercussioni disastrose. Le contraddizioniinterimperialiste possonosboccare, come avvenuto inpassato, in un conflitto militareper una nuova ripartizione delmondo, con incalcolabiliconseguenze. La politica di guerra e lapresenza militare statunitense inItalia va contro gli interessioperai e popolari, ci trasforma inun obiettivo militare diprim’ordine in caso di guerra trale grandi potenze. Noi comunisti (marxisti-leninisti), assieme a tutte leforze rivoluzionarie,democratiche, agli amanti dellapace, denunciamo la presenzamilitare statunitense in Italia,esigiamo lo smantellamentodelle centinaia basi USA eNATO, l'uscita dalla NATO e lasua dissoluzione. Chiamiamo a intensificare lalotta contro la politica di guerradell'imperialismo, per il ritiroimmediato delle truppeall’estero, per dire no agli F-35 eal MUOS, per la drasticariduzione delle spese militari el’aumento di quelle sociali, perla solidarietà ai popoli in lottacontro l'imperialismo e lareazione. Chiamiamo alla realizzazione diun ampio Fronte popolarecontro i pericoli di guerra

imperialista, l'offensiva delcapitalismo e le trasformazionireazionarie, sulla base dell'unitàdi lotta della classe operaia.La libertà, l’indipendenza, lasicurezza e sovranità popolaresono incompatibili con lapermanenza inun'organizzazione militareaggressiva, il cui unico obiettivoè servire agli interessid a l l ' i m p e r i a l i s m onordamericano. La lotta contro la minaccia di

una nuova guerra imperialista èinseparabile della lotta per ilsocialismo. La borghesia non hamai voluto mettere indiscussione le basi militaristraniere e l'appartenenza allaNATO. Senza una rotturarivoluzionaria da cui scaturiscaun Governo degli operai e deglialtri lavoratori sfruttati non saràpossibile avere una politicaestera basata sulla pace, lasolidarietà e l'amicizia con ipopoli.

Aumenta la presenza militare statunitense in Italia

Febbraio 2015 5

La politica monetaria decisadalla BCE per evitare ladeflazione e stimolare la ripresa,che si traduce nell’iniezione di1080 mld. in 18 mesi nel mercatofinanziario, tramite l’acquisto dititoli del debito pubblico, hadegli indiscutibili beneficiari: lebanche e le altre istituzionifinanziarie, che saranno ripulitedi grandi stock di titoli e di"crediti inesigibili", ovvero delleperdite sicure. Chi pagherà questa operazione“non convenzionale”? Il grossoverrà sborsato dai singoli Stati,ai quali viene chiesto di coprirele perdite. Chiaramente, gli Statidell’UE, strumenti dellaborghesia per tenere sottomessae per sfruttare la classe operaia,induriranno le loro politicheeconomiche e fiscali allo scopodi far ricadere sui lavoratoritutto il peso della manovra.Ma le banche sgravate dei lorobuchi neri offriranno più crediti

alle aziende per favorire la“crescita”? Non lo crediamo,perché stante la caduta delsaggio di profitto la più altaremunerazione del capitaleviene dalle attività finanziarie,dai giochi dai borsa, dallaspeculazione. In tali attivitàparassitarie fluiranno i capitalidel “Quantitative Easing”! Conclusione: la manovra nonrisolverà la profonda crisicapitalistica, ma aggraverà lecondizioni della classe operaia edei popoli. L’oligarchia finanziaria ha fattoi suoi conti, però senza l’oste: lalotta di classe degli sfruttati edegli oppressi.La questione di far convergerenell’UE la lotta operaia epopolare su obiettivi comuni e disviluppare la solidarietà al di làle frontiere, è più che maiall’ordine del giorno.Rifiutiamoci di pagare la crisi ei debiti della borghesia!

Chi pagherà la manovra della BCE?

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Unire le forze marxiste-leniniste!Riproduciamo la parteconclusiva della dichiarazionedel Comitato Nazionale di UnitàMarxista Leninista per il 94°anniversario della costituzionedel Partito Comunista d’Italia –sezione della III Internazionalecomunista.

(....) Il Comitato Nazionale diUnità Marxista-Leninista(CONUML), rigorosamentecostituito sulla base dei principie della strategia del marxismo-leninismo, è nato, con le primeadesioni del Partito ComunistaItaliano Marxista-Leninista ePiattaforma Comunista, propriocon l’obiettivo di unire tutte leforze sinceramente ecoerentemente marxiste-leniniste oggi esistenti in Italia,allo scopo di formare un unico eforte Partito Comunista di classee rivoluzionario per lavorareall’obiettivo della rivoluzionesocialista e della costruzionedella società socialista nel nostropaese. Un appello che in questaricorrenza rivolgiamonuovamente e con forza aisinceri comunisti e all’interoproletariato italiano per usciredalle tragedie quotidianedell’attuale ordine sociale.Il sistema capitalista-imperialista, basato sullosfruttamento dell’uomosull’uomo, sulla divisione dellasocietà in classi contrapposte e incostante conflitto tra loro, sulcarattere sociale dellaproduzione esull’appropriazione privata dellaricchezza prodotta, sulla rovina el’impoverimento delle masselavoratrici e il saccheggiosistematico dei popoli, stavivendo una profonda e

prolungata crisi disovrapproduzione di merci ecapitali. E’ oramai decrepito evive la sua fase storica didecadenza, preludio dellarivoluzione socialista. E’immerso in una crisi generaleche procedendo nel suo continuoaggravamento genera condizionidi vita popolare sempre piùdrammatiche e insopportabili,crescenti pericoli di guerra,terrorismo, devastazioniambientali, ignoranza eoscurantismo. L’evoluzione della crisi dimostrache il capitalismo è maturo peressere abbattuto e sostituito dalsocialismo. Vi sono tutte le condizionimateriali affinché ciò avvengarapidamente, ma occorre lavolontà soggettiva della classeoperaia, guidata da un forte ecoerente Partito ComunistaMarxista-Leninista perché ciòavvenga attraverso la rotturarivoluzionaria col sistemaeconomico e conl’organizzazione statale esistenti.Il CONUML è nato e lavora perquesta svolta storica. Larivoluzione socialista è unanecessità del momento come loera nel 1921, quando fu fondatoil PCd’I. Solo con essa ilproletariato italiano potràliberarsi dalle catene secolaridello sfruttamento padronale,dalla precarietà del lavoro e dalleapprensioni sociali della vitaquotidiana conquistandosiun’esistenza dignitosa per laquale vale la pena vivere, liberada patemi e umiliazioni d’ognigenere. Il CONUML, forte degliinsegnamenti del marxismo-leninismo, continuerà il suolavoro politico sull’esperienza

del PCd’I, della gloriosaRivoluzione Socialistad’Ottobre, della dittatura delproletariato, della costruzionedel socialismo in UnioneSovietica e in altri paesi,d e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario, della lotta alnazifascismo condottaeroicamente dai popolidell’Unione Sovietica e daiPartiti Comunisti di tutto ilmondo, della lotta senzaquartiere contro il trotskismo, ilrevisionismo di tutte le speciedei principi del marxismo-leninismo, l’opportunismo,l’economicismo e tutte ledeviazioni socialdemocratiche,riformiste e borghesi dai principidi classe e rivoluzionari dellalotta comunista per il socialismo.Il CONUML fa proprie leragioni che furono alla base dellafondazione del PCd’I il 21gennaio 1921 a Livorno e leaddita al proletariato italiano perla sua lotta rivoluzionaria dioggi. Denuncia e condanna conestrema severità tutte quelleorganizzazioni politiche italianeche hanno sistematicamenteusurpato e utilizzatoopportunisticamente quel nome

glorioso e fa appello aicomunisti e a tutti i lavoratoriemancipati a unirsi presto in ununico, forte, coerente erivoluzionario PartitoComunista, rigorosamentefondato sui principi delmarxismo-leninismo e sulpensiero e l’opera di Marx,Engels, Lenin e Stalin, che con lasua ideologia d’avanguardia, ilsuo programma rivoluzionario,la sua linea ed azione politica trale masse, prepari e guidi ilproletariato e i suoi alleati allarivoluzione e alla conquista delpotere politico. E’ questo il modo migliore perricordare la fondazione delPCd’I e per recuperarla al lavororivoluzionario di oggi in vistadella Rivoluzione e dellacostruzione del Socialismo inItalia e nel mondo.Roma, 21 gennaio 2015.

COMITATO NAZIONALEDI UNITA’ MARXISTA-LENINISTAPartito Comunista ItalianoMarxista-LeninistaPiattaforma Comunista – peril Partito Comunista delProletariato d’Italia

6 Febbraio 2015

Rottura con l’opportunismo e organizzazione comunistaLo sviluppo dell’unità marxista-leninista e della lotta per ilPartito è intimamente legato alrafforzamento della nostraOrganizzazione politica.Il CONUML tende infattiall'unità organica di tutti icomunisti che si riconoscononel patrimonio teorico e politicodi Marx, Engels, Lenin e Stalin,ma non prevede nell'immediatolo scioglimento delle realtà cheattualmente ne fanno parte.Da ciò deriva che è della

massima importanza dareimpulso al processo diaccumulazione dei migliorielementi proletari. Il reclutamento di nuovimilitanti, la loro formazioneteorico-politica e il legame conla classe operaia, sono lacondizione e la garanzia perporre su un livello più elevato esolido l’unificazione dei sincericomunisti. Più cresceremo, più avanzeremosulla strada del Partito leninista!

La situazione obiettiva spingeverso scelte chiare, non piùrinviabili, nè surrogabili contattiche dilatorie o con l’usoipocrita di nomi e simbolicomunisti da parte dei vecchimaneggioni socialdemocratici.Compagni, rivoluzionariproletari, giovani ribelli,rompete con l’opportunismo eil revisionismo, organizzatevicon noi! Aderite a PiattaformaComunista - per il PCPI!

Piattaforma Comunista - per il Partito Comunistadel Proletariato d’Italia

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7Febbraio 2015

Il popolo greco ha respinto l’austeritàMa Syriza è un’alternativa reale?

In 22 fabbriche di 10 cittàturche, più di 15 mila operaimetalmeccanici organizzati dalsindacato Birlesik Metal-Ishanno cominciato uno scioperocontro il contratto triennaleimposto dal MESS,l’associazione dei padroni e daun sindacato collaborazionista,che obbliga gli operai a lavorarein condizioni di schiavitú. Ma il governo turco ha proibitolo sciopero con il logoro

pretesto della “sicurezzanazionale”! Lo sciopero iniziato il 29gennaio è effettivamente unaminaccia, ma per lo stessogoverno che si è dimostrato unnemico dei lavoratori, cheterrorizza tutti coloro chereclamano i propri diritti, cheprotestano. Lo sciopero operaio punta arompere il divieto di lottaimposto anche ad altri

lavoratori, come quelli delvetro, del tè, delle linee aeree,quelli organizzati da altrisindacati classisti. I metalmeccanici sipropongono, inoltre, di rifiutare,a nome di tutta la classe operaia,il salario degli operai menopagati, che è a livelli di fame. Questa lotta ha dunqueun’importanza notevole per laclasse operaia, per il movimentodei lavoratori e più in generale

per conquistare la democraziain Turchia. Il diritto di sciopero degli operaiè inviolabile, la sua proibizioneè inaccettabile! L’azione di lotta decisa daglioperai metalmeccanici inTurchia è la lotta di tutti noi! E’ fondamentale che anche nelnostro paese la classe operaia ele sue organizzazioni appogginoattivamente la lotta deilavoratori sfruttati in Turchia!

Nonostante gli allarmismi e leingerenze della CommissioneEuropea, Syriza ha stravinto leelezioni in Grecia, raccogliendola volontà di cambiamento divasti settori sociali massacratidalle politiche di austerità, chenegli anni scorsi hanno dato vitaa grandi lotte, decine di scioperigenerali. E’ stato un voto di massa controla troika UE-BCE-FMI che haannullato le conquiste deilavoratori con i “memorandum”,contro i vecchi partiti borghesiche hanno applicato per anni leinfami ricette neoliberiste. Ora il partito di Tsipras, che si sidefinisce di "sinistra radicale" haun ruolo fondamentale nelgoverno, sorto sulla base di unaalleanza con un partitonazionalista di destra a cui èandato il ministero chiave delladifesa, e che potrà ricattareSyriza in qualsiasi momento.Tale scelta di Syriza è stataindubbiamente agevolata dalsettarismo e dal divisionismo delKKE revisionista.Per capire quali sviluppi politicipotranno verificarsi in Greciadobbiamo chiederci: qual è lanatura di classe di Syriza? Syriza ha un appoggio da parte disettori di classe, ma lacomposizione sociale dei suoicirca 30 mila iscritti è amaggioranza piccolo-borghese,con molti giovani e intellettuali.Per quanto concerne il suogruppo dirigente, è espressione diuna parte della borghesia nonoligarchica greca e della piccola-borghesia socialdemocratica disinistra, erededell'"eurocomunismo" (unavariante del modernorevisionismo).

Diamo uno sguardo al suoprogramma: ristrutturazione deldebito greco, varo di un piano diinvestimenti pubblici, sostegno apiccole e medie imprese,riduzione delle imposte checolpiscono gli strati popolari,graduale ripristino di stipendi epensioni, aiuti per le famiglie indifficoltà economiche, elettricitàgratis ai poveri, ricostruzione delwelfare state, ecc. Si trattaevidentemente di un programmaminimo democratico eriformista, di tipo neo-keynesiano, volto ad alleviare leconseguenze della crisi e dellapolitica di rigore antipopolare,non a reciderne le cause. Per tranquillizzare i creditoriinternazionali e gli elettorimoderati greci, l’ingegnerTsipras ha assicurato che Syriza“non vuole il crollo, ma lasalvezza dell’euro”, chiarendoche il suo obiettivo non è liberareil popolo greco dal giogo deldebito illegittimo, ma soloallungare la corda dell’impiccato. Peraltro, Tsipras ha affermatoesplicitamente: "Apparteniamoall'Occidente [...] all'UE e allaNATO. Questo è indiscutibile".Le dichiarazioni di “sintonia”con il neoliberista Renzi,rilasciate dopo la vittoriaelettorale, completano il quadro. La leadership di Syriza non puntaa staccare la Grecia dalladominazione imperialista, ma arinegoziare la sua dipendenza.Non rappresenta un'alternativarivoluzionaria al capitalismo, maè un'alternativa interna alsistema. Questo deve esserechiaro, a scanso di bruciantidelusioni.Altrettanto chiaro è che nelloscenario attuale la vittoria di

Syriza impatta con la politicafinora seguita dall’oligarchiafinanziaria, mette in luce ilcarattere antidemocraticodell’UE, solleva speranze e puòcreare un ambiente piùfavorevole allo sviluppo dellamobilitazione popolare, anchequi da noi (dove tantiopportunisti si arrampicano sulcarro di Tsipras…). Di ciò i comunisti debbono tenerconto e saperne approfittare perfar avanzare, una tappa dopol’altra, la lotta di classe deglisfruttati e degli oppressi,rappresentando l’avvenire delmovimento. In che modo Syriza governerà, see come potrà realizzare seriemisure a favore delle massepopolari senza risolvere ilproblema della dipendenzaeconomica-politica-militaredall’imperialismo, senzarifiutarsi di pagare l’interodebito, senza uscire dall’UE edall’euro, senza distruggere ilpotere dei monopoli finanziari, sefinirà logorata nei negoziati diBruxelles, quali condizionamentisubirà, lo valuteremo secondo iprincìpi e la tattica elaborati dalmarxismo-leninismo. In ogni caso, metteremo sempreal primo posto gli interessiproletari, considerando anche i

pericoli derivanti dallafrustrazione della masse dopol’esperienza di governo di forzesocialdemocratiche (nondimentichiamo che i neonazistidi Alba Dorata sono il terzopartito).Una cosa però va detta subito: ilcambiamento dipenderà dallacapacità di mobilitazione e diorganizzazione rivoluzionariadella classe operaia e degli altrilavoratori sfruttati. In tal senso èfondamentale una politica diunità e di lotta con gli operai e lemasse organizzate e influenzatedalla socialdemocrazia, dalriformismo, di differenziazione econtrasto con i loro capi. Allo stesso tempo, èindispensabile offrire tutto ilnostro appoggio internazionalistaalla classe operaia e al popolo diGrecia contro le intromissioni, leminacce e i ricatti dellaCommissione Europea e dellepotenze imperialiste, contro itentativi reazionari interni. Vanno difese da questi nemici lasovranità, l’indipendenza e lalibertà del popolo greco, chepotranno essere pienamenteconquistate solo con una lotta dimassa e una politicarivoluzionaria diretta adabbattere la dominazioneimperialista e la borghesia locale.

Turchia: inaccettabile divieto di sciopero

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A Kobane la gioventù curda, lefiglie e i figli del popolo curdo,hanno scritto una pagina distoria. La vittoriosa resistenza delleforze di autodifesa popolare, acui hanno partecipato moltedonne e internazionalisti, è statauna battaglia dell'umanità controla selvaggia banda islamista ditipo fascista del Daesh. La grande forza del popolo curdoe la solidarietà ricevuta da tutto ilmondo, danno alla liberazione diKobane un significatoimportante per tutti i popolioppressi. Con la liberazione di Kobanecresce e si sviluppa la speranzaper un futuro democratico e laico

per tutti i popoli oppressi dalleforze islamiste e dal fanatismoreligioso, che è utilizzato dallepotenze reazionarie regionali edagli imperialisti.Gli aspetti nazionali einternazionali di questaesperienza sono preziosi. Ora siapre una seconda fase. Con laliberazione della città e di moltivillaggi si possono gettare le basiper la costruzione di un governodemocratico e autonomo nellaRojava, cacciando viaimperialisti e forze reazionarie,basandosi sulle proprie forze. Ciòpuò rappresentare un'alternativaall’ordine imposto dagli USA,basato sulla guerra e il caos.I progressi nell’area giocano un

ruolo rilevante anche per i curdidi Turchia sulla viad e l l ’ a u t o d e t e r m i n a z i o n enazionale.Sappiamo che la polarizzazione eil conflitto che si verificanonell’area sono un aspetto dellepolitiche per ridisegnare ilMedio Oriente. Le forzereazionarie regionali, inparticolare la Turchia, l'Arabia

Saudita, il Qatar, coordinanoqueste politiche sotto la direzionedegli imperialisti nordamericanie francesi, che mirano a unanuova guerra.La solidarietà con i popoli dellaregione deve dunque continuare.Difendiamo la lotta perl’autodeterminazione del popolocurdo e di quello palestinese!Gloria ai combattenti caduti!

Il Partito Comunista MarxistaLeninista dell'Ecuador ha svoltocon successo, nello scorsodicembre, il suo VIIICongresso. Il Congresso ha approvato ilRapporto Politico del ComitatoCentrale, ha apportatomodifiche alla Dichiarazione diPrincipio, al Programma e alloStatuto del Partito, nei quali ilPCMLE ribadisce le sueconcezioni marxiste-leniniste ei suoi principi rivoluzionari. Inoltre, il Congresso ha decisodi eleggere una nuova leva dicomponenti del ComitatoCentrale che hanno laresponsabilità di realizzare imandati del Congresso, dirigereal Partito nelle nuove battaglieper la rivoluzione ed ilsocialismo. La politica promossa nel VIII

Congresso del PCMLE èespressione dell'applicazionedel marxismo-leninismo e dellaLinea Politica ai momenticoncreti nei quali si sviluppa lalotta dalla classe operaia e delpopolo, è una guida per l'azione.I rivoluzionari proletari delPCMLE assumono ora laresponsabilità di divenireportabandiera di tale politica, diapplicarla con iniziativa eaudacia nel lavoro diorganizzazione delle classilavoratrici, nel percorso dicostruzione dell’unità delmovimento popolare e deipartiti e organizzazioni disinistra, nel compito di educarepoliticamente le masse, dismascherare le falsità della"rivoluzione cittadina" e del"socialismo del secolo XXI", didemarcare posizioni con la

destra tradizionale, didenunciare e combattere ilrevisionismo e l'opportunismonel movimento popolare, didare battaglia rivendicativa epolitica e di avanzare nelprocesso di accumulazionedelle forze rivoluzionarie, peravvicinare le battaglie finali perla presa del potere. L’VIII Congresso del PCMLEha riaffermato le concezioniproletarie del Partito, la suaadesione militante al marxismo-leninismo, la disposizione e lavolontà di continuare senzariserve nel processo diorganizzare e di fare larivoluzione, di proseguire nelcompimento delle sueresponsabilità internazionaliste.Il Congresso del PCMLE hacontato sulla partecipazionediretta dei Partiti e

Organizzazioni marxisti-leninisti dell'America Latina, edha ricevuto il saluto dellaConferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti, e di tutti isuoi membri. L’VIII Congresso consegna allaclasse operaia e ai popolidell'Ecuador una veraavanguardia rivoluzionaria,uomini e le donne organizzati inun distaccamento agguerrito edisciplinato, per lo sviluppo dinuove battaglie per larivoluzione ed il socialismo. Allo stesso tempo il proletariatointernazionale ha nel PCMLEun suo reparto d’avanguardiamobilitato ideologicamente,disposto ad assumere le sfideche richiede la lottarivoluzionaria. Viva il PCMLE! Viva il marxismo-leninismo!

Ecuador: Congresso di Unità e di Vittoria

Febbraio 20158

Kobane ha vinto sulla reazione islamista

Lo scorso 15 gennaio hasegnato il tredicesimoanniversario dell’arresto diAhmad Sa’adat, il segretariogenerale del Fronte Popolareper la Liberazione dellaPalestina. Manifestazioni diprotesta si sono svolte in diversipaesi, tra cui il nostro. Sa’adat, che fu arrestato dalleforze di sicurezza dell’AutoritàPalestinese, sarebbe dovutorimanere nel carcere di Jerichofino al 2006, sotto sorveglianzaanglo-americana. Ma laprigione fu attaccata dalle forzedi occupazione israeliane, che

hanno preso in consegnaSa’adat e altri prigionieripolitici palestinesi. Sa’adat èstato condannato a 30 anni conun processo illegittimo. I sionisti da tempo stannocercando di fiaccare laresistenza dei prigionieripaelstinesi. Il rifiuto delle visitedei familiari (Sa’adat non puòvederli da lunghi anni),l’allungamento del periodo trauna visita e l’altra, itrasferimenti arbitrari, lanegligenza medica e leincursioni notturne di unitàspeciali, il permesso di vedere

solo canali Tv israeliani, etc.,fanno parte dell’offensivasionista. La repressione ha peròsolo aumentato la fermezza deiprigionieri e la loro volontà dilottare per la vita e la libertà.Perciò negli ultimi mesi hannointensificando la loro protesta.

Assieme a loro chiediamo ilritiro delle misure repressive epunitive, cure mediche, la finedella detenzione amministrativasenza né accusa né processo, lalibertà per Ahmad Sa’adat e pertutti i prigionieri politicipalestinesi!

Libertà per i prigionieri politici palestinesi!