RESOCONTO STENOGRAFICO -...

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Atti Parlamentari 1781 — Camera dei Deputat i IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 7 OTTOBRE 198 3 RESOCONTO STENOGRAFIC O 24 . SEDUTA DI VENERDÌ 7 OTTOBRE 198 3 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALDO ANIAS I INDIC E PAG. Missione 178 3 Proposte di legge : (Annunzio) 178 3 (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 181 7 (Ritiro) 178 4 Interrogazioni e interpellanza : (Annunzio) 181 8 Interpellanze e interrogazioni sui fatt i di Comiso del 26 settembre 198 3 (Svolgimento) : PRESIDENTE 1785, 1792, 1794, 1796, 1799, PAG . 1804, 1805, 1808, 1809, 1810, 1812, 1814 , 1815, 1816, 181 7 BOTTARI ANNA MARIA (PCI) . . . . 1796, 1810 , 181 1 CICCIOMESSERE ROBERTO (PR) . . 1794, 180 9 CODRIGNANI GIANCARLA (Sin . Ind .) 181 6 CORVISIERI SILVERIO (PCI) . . . . 1796, 18f 2 CRUCIANELLI FAMIANO (Misto-PDUP) 1789 1)I BARTOLOMEI MARIO (PRI) 181 5 GIANNI ALFONSO (Misto-PDUP) 180 5 GIOVANNINI ELIO (Sin . Ind .) 180 8 MASINA ETTORE (Sin . Ind) 1792 PATUELLI ANTONIO (PLI) 181 4 RONCHI EDOARDO (DP) 1812, 181 3 SCÀLFARO OSCAR LUIGI, Ministro dell'in - terno 1799, 1804, 1811, 1813

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Atti Parlamentari

— 1781 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 7 OTTOBRE 1983

RESOCONTO STENOGRAFICO

24.

SEDUTA DI VENERDÌ 7 OTTOBRE 198 3

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALDO ANIAS I

INDICE

PAG.

Missione 1783

Proposte di legge:(Annunzio) 1783(Assegnazione a Commissione in sed e

referente) 181 7(Ritiro) 1784

Interrogazioni e interpellanza:(Annunzio) 1818

Interpellanze e interrogazioni sui fatt idi Comiso del 26 settembre 1983(Svolgimento) :

PRESIDENTE 1785, 1792, 1794, 1796, 1799,

PAG .

1804, 1805, 1808, 1809, 1810, 1812, 1814 ,1815, 1816, 181 7

BOTTARI ANNA MARIA (PCI) . . . . 1796, 1810 ,181 1

CICCIOMESSERE ROBERTO (PR) . . 1794, 180 9CODRIGNANI GIANCARLA (Sin . Ind .) 181 6CORVISIERI SILVERIO (PCI) . . . . 1796, 18f 2CRUCIANELLI FAMIANO (Misto-PDUP) 17891)I BARTOLOMEI MARIO (PRI) 181 5GIANNI ALFONSO (Misto-PDUP) 180 5GIOVANNINI ELIO (Sin . Ind .) 1808MASINA ETTORE (Sin. Ind) 1792PATUELLI ANTONIO (PLI) 1814RONCHI EDOARDO (DP) 1812, 181 3SCÀLFARO OSCAR LUIGI, Ministro dell'in -

terno 1799, 1804, 1811, 1813

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PAG.

Nomina ministeriale ai sensi dell 'arti-colo 9 della legge n. 14 del 1978(Comunicazione) 1784

Per un richiamo al regolamento :

PAG .

PRESIDENTE 1784, 1785

NICOTRA BENEDETTO (DC) . . . . 1784, 178 5

Ordine del giorno della prossima sedu-ta 181 8

SEDUTA PRECEDENTE N . 23 — GIOVEDÌ 6 OTTOBRE 1983

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La seduta comincia alle 9,30 .

FILIPPO FIANDROTTI, Segretario, leggeil processo verbale della seduta del 4 otto -bre 1983.

(È approvato) .

Missione.

PRESIDENTE. Comunico che, a norm adell'articolo 46, secondo comma, del re-golamento, il deputato Zamberletti è i nmissione per incarico del suo ufficio .

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE. In data 6 ottobre 1983sono state presentate alla presidenza leseguenti proposte di legge dai deputati :

ZosO e MALVESTIO : «Modifica all'articolo8 del decreto del Presidente della Repub-blica 20 dicembre 1979, n. 761, concer-nente lo stato giuridico del personale del-le unità sanitarie locali» (604) ;

QUIETI ed altri: «Modifica degli articol i27, 31 e 38 della legge 20 maggio 1982, n.270, concernente la sistemazione del per-sonale docente precario» (605) ;

FORMICA ed altri: «Proroga del contribu-to dello Stato a favore dell 'Associazionenazionale «Italia Nostra» (606) ;

GUERRINI ed altri : «Autorizzazioneall 'Amministrazione autonoma dei mono-

poli di Stato a vendere al comune di Chia -ravalle l'immobile della ex agenzia tabac-chi» (607) ;

LODA ed altri: «Norme in materia di ora-ri e durata delle operazioni di voto nelleconsultazioni elettorali politiche, ammini -strative e referendarie» (608) ;

MACERATINI ed altri: «Modifiche al codi-ce di procedura penale in materia di arre -sti domiciliare» (609) ;

VISCARDI : «Modifica dell'articolo 11 del-la legge 24 aprile 1980, n . 146, relativa-mente alla composizione del comitato d icoordinamento del corpo degli ispettor itributari» (610) ;

ANSELMI ed altri: «Integrazione all'arti-colo 82 del decreto del Presidente dellaRepubblica 29 dicembre 1973, n. 1092,

concernente l'approvazione del testo uni-co delle norme sul trattamento di quie-scenza dei dipendenti civili e militari del-lo Stato» (611);

CORSI ed altri: «Norme per il colloca-mento in aspettativa degli amministrator ilocali . Modifiche ed integrazioni alla leg-ge 12 dicembre 1966, n. 1078, concernen-te posizione e trattamento dei dipendentidello Stato e degli enti pubblici eletti acariche presso enti autonomi territoriali »(612);

CALONACI ed altri: «Norme concernent iun'azione complementare per la profilas-si e la bonifica degli allevamenti dallabrucellosi e dalla tubercolosi . Modifiche

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ed ulteriore finanziamento della legge 28

maggio 1981, n. 296, recante norme perl ' accelerazione della bonifica sanitari adegli allevamenti dalla tubercolosi e dall abrucellosi» (613) ;

ARMELLIN : «Modifica dell'articolo 5 deldecreto legge 30 dicembre 1982, n . 953,convertito in legge con modificazioni dal -la legge 28 febbraio 1983, n. 53, recantemisure in materia tributaria» (614) ;

FIORI: «Modifica all 'articolo 1 della leg-ge 31 dicembre 1962, n. 1778, concernen-te il limite di età per l 'esercizio della pro-fessione d'agente di cambio» (615);

ZANIBONI ed altri: «Disciplina della tra-sfusione del sangue e dei servizi di immu -noematologia e trasfusionali» (616) ;

,ZANIBONI ed altri: «Modifica dell 'artico-lo 79 del testo unico 15 giugno 1959, n.393, concernente il limite minimo di et àper la guida di macchine agricole »(617) ;

ZANIBONI ed altri: «Modifiche dell'arti-colo 1 della legge 2 luglio 1957, n. 474,

concernente la denuncia di depositi perolii combustibili» (618) ;

ZANIBONI ed altri: «Modifica della legg e8 aprile 1976, n . 278, concernente normesul decentramento e sulla partecipazion edei cittadini nella amministrazione del co -mune» (619) ;

CORSI ed altri: «Istituzione della Soprin-tendenza archeologica della Maremma »(620) ;

TREBBI ALOARDI ed altri: «Aumento delcontributo previsto dalla legge 5 marzo1961, n. 212, a favore dei comuni e dell eprovince insigniti di decorazione di meda -glia d'oro e al valor militare» (621) .

Saranno stampate e distribuite .

Ritiro di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunico che il depu-tato Garavaglia ha chiesto, anche a nom edegli altri firmatari, di ritirare la seguen-te proposta di legge :

GARAVAGLIA ed altri : «Riconosciment odel valore sociale del lavoro casalingo »(90) .

Questa proposta di legge, pertanto, saràcancellata dall 'ordine del giorno .

Comunicazione di una nomina ministe-riale ai sensi dell'articolo 9 della leggen. 14 del 1978 .

PRESIDENTE. Il ministro della marin amercantile, a' termini dell'articolo 9 dell alegge 24 gennaio 1978, n. 14, ha dato co-municazione della nomina del l 'Assembleadel Consorzio autonomo del porto di Civi -tavecchia .

Tale comunicazione è stata trasmessaalla X Commissione permanente (Tra-sporti) .

Per un richiamo al regolamento .

BENEDETTO NICOTRA. Chiedo di parla-re .

PRESIDENTE. A quale titolo?

BENEDETTO NICOTRA. Signor Presiden-te, desidero richiamare la sua attenzionesulla prassi, ormai consolidata di relegaresistematicamente in un dimenticatoio l einterrogazioni sia a risposta scritta che arisposta orale . È un impatto, questo, spe-cie per chi è nuovo alle aule parlamenta-ri, che determina sfiducia. La mia è, dun-que, una mozione d 'ordine sulle modali-tà . . .

MARIO POCHETTI. Dopo, dopo !

BENEDETTO NICOTRA. Il mio è un ri-chiamo al regolamento .

PRESIDENTE. Mi consenta, onorevolecollega. La Conferenza dei presidenti d igruppo ha stabilito che questa mattin adebbano essere discusse le interpellanze ele interrogazioni all 'ordine del giorno. . .

BENEDETTO NICOTRA. Sì, il mio è unrichiamo al regolamento proprio con rife-

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rimento all 'ordine del giorno della sedut adi oggi . Anzi serve — credo — a tutelarele prerogative parlamentari . Se poi tuttociò dispiace a qualche parte politica . . .Non credo che un richiamo al rispettodelle funzioni del Parlamento e quindi anon essere espropriati di una funzione . . .

PRESIDENTE. Se lei vuole ascoltare ilmio consiglio, anche per evitare equivoci ,le preciso che non c'è nessun problemapolitico. Al termine della seduta lei potr àsollecitare lo svolgimento di quelle inter-rogazioni che le interessano e fare le sueosservazioni. Le darò la parola al terminedella seduta .

BENEDETTO NICOTRA. Non è che io ab-bia una specifica interrogazione . Intende-vo sollevare un richiamo al regolamento .Chiedo, cioè, che il Presidente della Ca-mera, nella salvaguardia dei diritti deiparlamentari, e nello spirito della Costitu-zione e del regolamento, si faccia tramitecon il Governo perché i ministri risponda-no tempestivamente, come il regolamentoprescrive, alle interrogazioni a rispost ascritta e orale . Se così non avviene —come noi constatiamo — siamo espro-priati della nostra funzione di parlamen-tari. Questo è il mio richiamo .

PRESIDENTE . Le posso dire che èprassi costante della Presidenza della Ca-mera quella di segnalare al Governo leinterrogazioni presentate e di raccoman-dare ad esso la massima puntualità nell erisposte.

Comunque, se lo ritiene, qualora inten-da sollecitare lo svolgimento di sue inter -rogazioni, può prendere la parola, secon-do prassi, a fine seduta .

Svolgimento di interpellanze e di inter -rogazioni sui fatti di Comiso del 26 set-tembre 1983 .

PRESIDENTE . L'ordine del giornoreca lo svolgimento delle seguenti inter-pellanze :

«I sottoscritti chiedono interpellare il

Presidente del Consiglio dei ministri ed iministri dell'interno e della difesa, persapere — in relazione alle brutali e immo-tivate cariche con cui le forze dell'ordinepresenti dinnanzi all'aeroporto militaredi Comiso il 26 settembre 1983 hanno di -sperso i pacifisti che, in modo assoluta -mente non violento, manifestavano con-tro la prevista installazione dei missil iCruises — :

1) chi abbia avuto la responsabilit àdel gravissimo comportamento delle for-ze dell'ordine, che si sono accanite concieca violenza anche contro i parlamenta-ri presenti, che si erano qualificati cometali proprio allo scopo di evitare inutil iincidenti ;

2) se il Governo abbia disposto unainchiesta sull'accaduto o se intenda assu-mersi la piena responsabilità dei fatti ;

3) se, per il futuro, il Governo ritengadi dover confermare per la zona di Comi-so una sorta di «status speciale», dove sia -no interdetti i diritti costituzionali dei cit-tadini ;

4) quali disposizioni il Governo abbi aimpartito affinché la tutela dell'ordinepubblico nei pressi delle più delicate in-stallazioni militari non si trasformi in ar-bitraria soppressione di ogni diritto di ci -vile e pacifica manifestazione, e come ilGoverno intenda garantire il diritto d imanifestazione dei cittadini a Comiso ,come in ogni parte del paese .

(2-00087)«CASTELLINA, CRUCIANELLI, SERA -

FINI, GIANNI» .

«I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i lministro dell'interno, per conoscere —

in relazione alla brutalità usata il 2 6settembre 1983 dalle forze dell'ordine neiconfronti dei giovani pacifisti che, nell apiù assoluta inermità e non-violenza, ma-nifestavano contro il riarmo dei due bloc-

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chi davanti ai cancelli della costruendabase missilistica di Comiso, brutalità ch eha provocato feriti e contusi, tra i qualiuna parlamentare già violentemente per-cossa 1 '8 agosto scorso ;

in relazione al clima intimidatorio cre -ato a Comiso dai funzionari prepost ial l 'ordine pubblico mediante blocchi stra-dali, intralci all 'attività dei parlamentaripresenti (tra i quali alcuni dei firmataridella presente interpellanza), perquisizio-ni di viaggiatori, fermi di polizia, cui èstato assoggettato per molte ore, tra altri ,un gruppo di giovani donne sottopostenell 'occasione anche a odiose ispezion iintime — :

se ritengano che tale comportamentodelle forze dell'ordine, che è parso dipen-dere da direttive di autorità non solo loca-li, corrisponde agli intenti espressi dalPresidente del Consiglio nella sua replic adel 12 agosto scorso ;

se, ove tali fatti non risultassero loro ,non credano di doverli urgentemente ve-rificare, adottando poi le necessarie misu-re, disciplinari e di altra natura, nei con -fronti dei responsabili di qualunque livel-lo e dando disposizioni perché in futuro ipacifisti possano manifestare le propri eidee liberamente e senza gravi rischi per-sonali, come dovrebbe essere naturale pe ri cittadini di un paese democratico .

(2-00078)

«MASINA, GIOVANNINI, RODOTÀ ,

BASSANINI, MANNUZZU, MAN-

CUSO, LEVI BALDINI, BARBATO ,

BALBO CECCARELLI, NEBBIA ,

FERRARA, GUERZONI, VISCO ,

CODRIGNANI, ONORATO, MINER-

VINI» .

«I sottoscritti chiedono di interpellare i lministro dell'interno per conoscere pre-messo che:

a) il Presidente del Consiglio affer-mò, nel corso dell 'illustrazione del pro-gramma di Governo alla Camera, il 1 2agosto 1983, che «le azioni non violentenon possono in nessun caso subire violen -

ze, che certe forme d'intervento delle for-ze dell'ordine debbono costituire l'ultimarisorsa per evitare danni più gravi e i nquesto senso saranno impartite le diretti -ve più opportune perché questi fatti no nsi verifichino in una località che prevedi-bilmente sarà luogo di pellegrinaggio d imolte manifestazioni di chi intende libe-ramente esprimere la propria opinione suuna determinata tesi politica»;

b) successivamente alla proclamazio-ne dei citati principi la polizia ha fatt ouso della violenza per disperdere un mi-gliaio di pacifisti che bloccava simbolica -mente l'accesso alla base NATO di Comi-so;

c) il ministro dell 'interno ha vanifi-cato completamente le citate affermazio-ni di principio equiparando il manifestan-tenon violento che pur viola la legge inobbedienza a principi e leggi che ritieneprevalenti e superiori, assumendosen etutte le responsabilità e conseguenze, eche, nel caso di Comiso, «impedisce aqualcuno l'esercizio dei propri diritti ol'adempimento dei propri obblighi» con i lmanifestante che si oppone con la violen-za alle leggi e alle istituzioni dello Sta-to;

d) sarebbe saggio che la polizia utiliz-zasse nel confronto con manifestanti pa-cifici che attuano la resistenza passiva el'obiezione di coscienza le più diverse for-me d'intervento escludendo tassativamen-te l'impiego della «carica» e delle armiproprio per disinnescare la tentazione apossibili reazioni violente e per testimo-niare che lo Stato è capace di tutelare gl iinteressi generali e di far rispettare la leg -ge senza cedere a sua volta alla tentazionedi usare tutta la sua forza e tutti gli stru-menti di coercizione in modo assoluta -mente sproporzionato, brutale e contro -producente —

gli intendimenti del Governo al fine d iattuare i chiari indirizzi sulla politicadell'ordine pubblico espressi nella dichia-razione programmatica e di ricondurrealla ragionevolezza e al rispetto reciproco

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i rapporti fra manifestanti non violenti eforze dell 'ordine .

(2-00086)«CICCIOMESSERE, NEGRI GIOVANNI ,

MELLINI, TEODORI, AGLIETTA ,

PANNELLA, CRIVELLINI, SPA-

DACCIA, RUTELLI, MELEGA» .

«I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri, persapere se non ritenga opportuno riferireurgentemente sulle brutali violenze subì -te, per la seconda volta, a Comiso dai par -tecipanti a una manifestazione pacifist acontro l ' installazione della base missilisti -ca.

Gli interroganti fanno rilevare che no nè in alcun modo giustificabile l 'ordineimpartito alle forze di polizia rispetto a lmodo in cui si veniva svolgendo, senz aesasperazioni di alcun genere, la manife-stazione .

In particolare gli interroganti chiedonodi sapere quale valutazione ha portato ilGoverno a decidere di reprimere con l aforza l 'espressione a Comiso di un dissen -so fortemente sentito nel paese, e ciò no-nostante le affermazioni fatte dal Presi -dente del Consiglio in sede di replica su ldibattito sulla fiducia .

(2-00090)«BOTTARI, POCHETTI, ROSSINO, CA -

NULLO, PETRUCCIOLI, CORVI -

SIERI, TRABACCHI, MANNIN O

ANTONIO» .

«I sottoscritti chiedono di interpellare i lministro dell ' interno, per sapere — in re-lazione alle cariche di polizia avvenute aComiso l'8 agosto e il 26 settembre —:

1) se non ritenga illegittimo ordinarecariche di polizia e lanci di lacrimogen icontro manifestanti non-violenti, inermi eseduta a terra ;

2) se non ritenga che la protesta de ipacifisti contro l'installazione dei Cruisesin Italia sia giustificata, oltre che da ele-vate idealità politiche e morali, anche dal

fatto che la prassi dei governi italiani dinon sottoporre mai alla ratifica del Parla -mento gli accordi presi in sede NATO ,anche quando questi limitano la sovranitànazionale, sia una prassi illegittima damodificare al fine di rispettare l 'articolo80 della Costituzione.

(2-00091)«CORVISIERI, SPATARO, CERQUETTI ,

ZANINI» .

e delle seguenti interrogazioni :

Cafiero, Magri, Castellina, Crucianelli,Gianni e Serafini, ai ministri dell'intern oe della difesa, «per sapere — premessoche il 26 settembre 1983, alle prime oredel mattino le forze dell'ordine present idinnanzi all'aeroporto militare "V . Ma-gliocco" di Comiso hanno brutalmente eimmotivamente caricato un gruppo di pa -cifisti, che si apprestava a manifestaredavanti alla base destinata ad ospitare imissili Cruises a testata nucleare, colpen-do con inaudita violenza tutti i presenti ,compresi numerosi parlamentari de lPDUP, di DP e del PCI, e in particolareprovocando il ricovero in ospedaledell 'onorevole Luciana Castellina e di u naltro giovane, feriti dai colpi delle forz edell 'ordine a cui non opponevano la mini -ma resistenza —:

1) se il Governo si assume la respon-sabilità del gravissimo accaduto, avendoimpartito disposizioni specifiche alle for-ze dell 'ordine presenti a Comiso;

2) se il Governo ritenga di dover ri-muovere i responsabili dell'ordine pubbli -co a Comiso, che hanno ormai dato ripe-tutamente prova di irresponsabilità e dimmotivato ricorso alla violenza contromanifestazioni pacifiche, ed addiritturacontro parlamentari rappresentanti delpopolo italiano;

3) se il Governo ritenga che la bruta -le e cieca violenza siano il modo più effi-cace per convincere la popolazione italia -na sulla giustezza e razionalità delle re-

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centi scelte in materia di politica delladifesa dell'Alleanza atlantica ;

4) se il Governo intenda pubblica-mente assumere l'impegno di adoperarsiin ogni modo affinché sia restaurato, an-che in provincia di Ragusa e nel comunedi Comiso, il diritto di manifestazione ga-rantito dalla Costituzione, avviando im-mediatamente le opportune indagini pe rindividuare e colpire i responsabili deigravissimi episodi di oggi e dello scorsoagosto» .

(3-00143) ;

Gorla, Calamida, Capanna, Pollice, Rus-so Franco e Ronchi, al Presidente delConsiglio dei ministri ed ai ministr idell ' interno e della difesa, «per sapere —premesso :

che ancora una volta una pacifica di-mostrazione davanti all 'aeroporto «Ma-gliocco» di Comiso, per protesta control ' installazione dei missili e per propugna-re una politica di pace in grado di bloc-care la corsa al riarmo sia all 'Est siaall 'Ovest, è stata brutalmente caricatadalle forze dell'ordine provocando il feri-mento di pacifisti, compresa l'onorevol eCastellina che ha dovuto fare ricorso all ecure dei sanitari ;

che il questore Borgese non può ch eaver agito su indicazioni del Governo, chein questo modo restaura un sistema re-pressivo contro il movimento della pace ,testimoniando così una sudditanza allescelte politiche americane —:

se non ritengano di dover allontanar eil questore Borgese, a testimonianza che ilGoverno non vorrà più ricorrere a metod irepressivi ;

se non ritengano lo sviluppo del movi-mento pacifista una componente impor-tante per impedire alle due superpotenz el 'ampliamento dell'arsenale missilistic oatomico;

se il Presidente del Consiglio dei mini-stri non ritenga che solo una politica au-tonoma dagli Stati Uniti possa dare un

ruolo all'Italia sulla scena internaziona-le ;

se non ritengano che un Presidentesocialista non possa autorizzare metod iscelbiani contro movimenti di massa de-mocratici e pacifici»

(3-00144);

Patuelli, al ministro dell ' interno, «perconoscere :

quali atti di prevaricazione siano stat iposti in essere dai manifestanti a Comisoil 26 settembre 1983 per spingere la forzapubblica ad effettuare più cariche ;

quali iniziative di prevenzione si inten-dano assumere per evitare che a Comisosi ripetano scontri violenti e per garantireil normale funzionamento della base, acominciare dall 'accesso degli addetti, evi-tando ogni rischio di interferenza sull avita e sui compiti della base medesima »

(3-00150);

Di Bartolomei e Battaglia, ministr odell'interno, «per sapere — in relazione airecenti fatti di Comiso, premesso :

che il rispetto della legge e delle regoledella vita democratica costituisce princi-pio ineludibile da parte di chiunque ;

che ogni tentativo di bloccare fisica-mente, cioè con violenza, l'attuazione d iqualsiasi decisione legittimamente assun-ta nella sede competente deve essere riso-lutamente impedito, nella stessa misur ain cui va tutelata ogni manifestazionepubblica legittima, che non intacchi il ri-spetto della legge e delle regole democra-tiche —:

1) se il gruppo dei manifestanti da-vanti alla base di Comiso abbia o no cer-cato di impedire fisicamente l'accessoalla base stessa delle maestranze e delpersonale addetto al l 'attuazione del pianodi lavoro prestabilito ;

2) quale sia stata la reale dinamic adegli incidenti ;

3) quale sia l'orientamento del Gover-no in ordine ad eventuali nuove manife-stazioni» (3-00161);

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Codrignani e Rodotà, al ministrodell ' interno, «per conoscere — in relazio-ne all ' incredibile intervento di repressio-ne operato dalla polizia nei confronti dicittadini che pacificamente partecipava-no ad una preannunciata manifestazion econtro l ' installazione dei missili nucleariCruise nella base militare di Comiso —:

come sia giustificabile la gravità delleperquisizioni intime su un gruppo di ra-gazze provenienti dal Veneto e fermatelungo la strada di accesso al paese;

quali siano le ragioni che hanno indot-to a condurre al posto di polizie un grup-po di donne straniere negando loro l apossibilità di ottenere assistenza legale, edi espellere "per indigenza" una di esse ;

se non ritenga di dover aprire una in-chiesta al proposito e di intervenire neiconfronti dei responsabili»

(3-00175) ;

Gianni, al ministro dell ' interno, «per sa-pere: se risponde a verità che la cittadinainglese Jane Oldbury, militante pacifistache partecipava ad uno dei campeggi neipressi della base di Comiso in Sicilia, siastata fermata dalla polizia e successiva -mente espulsa dal nostro paese con lamotivazione di "indigenza" ;

se non ritenga assolutamente arbitra-rio tale provvedimento, non essendo fon -data la motivazione;

se non ritenga pertanto opportun auna inchiesta sull 'operato della polizia ,che solleva più di una perplessità in pre-senza di numerosi casi del genere, tutt icaratterizzati dall 'impegno politico e pa-cifista delle persone che con le medesimemotivazioni vengono rimpatriate »

(3-00178) .

Queste interpellanze e queste interroga-zioni, che riguardano lo stesso argomen-to, saranno svolte congiuntamente .

L'onorevole Crucianelli ha facoltà di il-lustrare l ' interpellanza Castellina n. 2-00087, di cui è cofirmatario.

FAMIANO CRUCIANELLI . Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, signor ministro,

le violenze che le forze dell'ordine hannooperato nei confronti di manifestanti pa-cifisti e non violenti, davanti ai cancell idella base di Comiso, sono molto gravi .Richiamerò molto brevemente alcuni fat-ti, accaduti nel luglio, agosto e settembrescorsi. Ed intanto muovo una prima obie-zione: non comprendo perché oggi, con letante interrogazioni presentate sul ripe-tersi delle violenze, discutiamo soltanto leinterpellanze e le interrogazioni relativeai fatti di settembre . Comunque, a partireda luglio, voglio richiamare un solo episo-dio accaduto in quel mese, premettendoche parlerò di fatti dei quali sono stat odirettamente testimone: un episodio chegetta luce su un protagonista delle vicen-de di Comiso, il questore Borgese . Stavoappunto parlando con lui, di fronte aduno dei quattro cancelli della base, discu-tendo di varie vicende, di pace, guerra ,militarismo e così via . Ad un certo mo-mento, il questore Borgese ha letteral-mente aggredito un fotografo per strap-pargli la macchina fotografica . Ciò haovviamente eccitato le forze dell'ordinepresenti e sono seguiti degli incidenti . Cu-riosamente, durante questa aggressioneperpetrata dal questore Borgese, quest 'ul-timo riportava una abrasione alla mano .Ebbene, il giorno successivo il questoredichiarava di essere stato ferito da pacifi-sti!

Questo per dire chi sono i tutori dell'or -dine, le autorità dello Stato, anche dalpunto di vista della moralità, che son opresenti a Comiso!

Vengo ora alle vicende di agosto, chesono già molto più gravi e più amare.Eravamo sul finire della manifestazionedi blocco davanti ai cancelli — richiamoquesti fatti perché di menzogne ne sonostate distribuite molte: ma qui vi son omolti testimoni di quei fatti —, tra ledodici e le tredici; ormai la manifestazio-ne era praticamente conclusa, i lavoratorinon erano entrati nella base, che quindinon funzionava, le stesse forze dell'ordin estavano smobilitando. Il questore Borge-se, ancora una volta, uscito dalla base, h aordinato la carica . Non sto qui a descrive-re le violenze che sono state compiute,

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alcune delle quali hanno testimonianzedirette ed anche fotografiche, pur se mol-to materiale è stato distrutto per ordin edello stesso questore . Dico solo che, com eanche altri testimoni possono assicurare ,è stato uno dei pochissimi casi, forse ilprimo che io ricordi, in cui persone asso-lutamente inermi, sedute a terra, hann osubìto delle violenze spesso inaudite, sen-za che vi fosse un minimo cenno di resi-stenza. Posso anche assicurare, perch éero testimone diretto, che non vi è stat aalcuna provocazione da parte di alcuno ,prima delle cariche, e che la famosa scrit-ta sulla camionetta della polizia, com econfermano testimonianze che provengo-no persino dall 'interno delle stesse forzedi polizia, in realtà c'era fin dal mattino(questo per dimostrare come certe versio-ni dei fatti vengano costruite) .

Se cinque parlamentari sono stati coin-volti e feriti durante le cariche della poli -zia e dei carabinieri ( e non lo dico certoper rivendicare dei diritti alla corporazio-ne!), se tale violenza si è potuta realizzare ,se il questore ha potuto esercitare unasimile iniziativa, tutto ciò implica unacomplicità, diretta o indiretta, del Gover-no. Ù. un punto che va chiarito : se il que-store ha le sue responsabilità (e ne ha tan-te; ed è grave che sia ancora al suo posto) ,altrettante ne ha l'organo politico, cioè i lGoverno. Ed è facile immaginare, se tal iviolenze sono state subite da parlamenta-ri, quali violenze abbiano potuto subire ipacifisti che non avevano alcun tesserin oda mostrare !

Vengo all'ultimo episodio, quello acca-duto a settembre. Dopo che, fin dalle4,30-5, le cariche della polizia, eseguitecon l 'ausilio di idranti e lacrimogeni, sisuccedevano, con la rimozione, per la ve-rità spesso non violenta, dei dimostranti ,a mattinata avanzata c'è stata una carica«stile agosto», molto violenta, che ancorauna volta ha colpito duramente un parla-mentare, l 'onorevole Castellina . Ora, an-che per questo caso voglio dire che leobiezioni che sono state avanzate sul fatt oche i parlamentari non si sarebbero fatt iriconoscere sono delle bugie, perchél'onorevole Castellina è personaggio suffi -

cientemente noto, perché l'onorevole Ca-stellina era presente ai blocchi di agosto ,perché le trattative con le forze dell 'ordi-ne, condotte dai parlamentari, duravanocome media da quattro o cinque a sei osette ore. Quindi, anche questa è u n'ulte-riore menzogna che conferma le cose ch edicevo prima e cioè la copertura politicache evidentemente ogni volta veniva forni -ta a queste iniziative assunte davanti allabase di Comiso e alla violenza gratuita ch elì veniva distribuita . Ma per i fatti di set-tembre c'è un'aggravante, signor ministro:essi infatti, seguono le dichiarazioni resealla Camera dal Presidente del Consigli oCraxi; dichiarazioni non esplicite, ma suf-ficientemente chiare, che indicano un aqualche responsabilità rispetto al metodoseguito dalle forze dell 'ordine .

Evidentemente i casi sono due: o il Pre-sidente Craxi una cosa diceva in Parla-mento e un'altra cosa consigliava poi all eforze dell 'ordine, oppure ci sono altri cen -tri decisionali per fatti di questa gravità,che rendono ancora più oscura e più gra-ve tutta la vicenda.

Ho richiamato brevemente questi fattiperché mi pare essenziale signor mini-stro, che su questa cose, sulle quali moltosi è scritto, siano fornite testimonianzedirette da parte di parlamentari qui pre-senti . Vorrei però spendere anche qual -che parola sul l 'intervista che lei stesso harilasciato al Corriere della sera, sul signi-ficato politico di questa intervista; a mesembra infatti che essa rappresenti un aprima risposta alle varie interpellanze einterrogazioni presentate su questo temae al dibattito politico che si è aperto sull avicenda Comiso .

Non mi soffermerò sul quanto da le idichiarato circa il credito che fornisce alsindaco Catalano; non mi soffermerò sul -la cristallina figura di questo sindaco elet -to l'ultima volta perché comprato . Lì lecompere, signor ministro, avvengono indue modi: con la moneta e con la minac-cia; questo caso non è isolato ed invitere iil ministro ad occuparsi anche di quest evicende che a Comiso diventano sempr epiù gravi. Il ruolo che realtà oscure emafiose stanno giocando in quella situa-

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zione è infatti estremamente grave e fa-remmo male, e farebbe male il ministro, anon occuparsene.

Ma non è questo quello che mi interes-sa: mi interessa più direttamente la que-stione politica che lei ha sollevato in que-sta intervista . Lei nella sostanza dice —questione ripresa anche dal President eCraxi, evidentemente in parte pentito del-le cose che aveva detto (nelle dichiarazio-ni rese alla Camera) — : al di là del meto-do saranno anche non violenti, sarannoanche pacifisti, ma in realtà sono dei sov-versivi, in realtà sono degli eversivi per-ché compiono degli atti illegali, che mina -no i regolamenti fondamentali dello Sta-to, la stessa Costituzione e quindi unaqualche misura nei loro confronti deveessere presa .

Ora, non mi soffermo sull'aspetto me-todologico, sul quale ho già detto, macontesto le sue affermazioni . Io non sonod'accordo sulla considerazione, che vien efatta da lei, dal Presidente Craxi e da altri ,che i pacifisti che bloccano — rivendic oquesto termine — la base di Comiso stia -no compiendo un atto di illegalità, un att odi violazione di quelle che sono le regol efondamentali della nostra convivenza edel nostro Stato .

In primo luogo cos'è la base di Comiso ?E una base nucleare, cioè una base nell aquale dovrebbero essere installati i missil iCruise che poi dovrebbero navigare pe rtutta la Sicilia. E una base nucleare equindi attrezzata per un conflitto nuclea-re sia che il conflitto ci veda come attac-canti, sia che il conflitto ci veda comedifensori .

Ora, quali sono le modifiche che quest onuovo tipo di metodologia militare com-porta? Sono modifiche sostanziali, signorministro. Un conflitto nucleare, sia chenoi ci troviamo sul versante degli attac-canti sia su quello della difesa, è un con-flitto — questa volta il buon senso e l ascienza vanno insieme — che si svolge i npochissimi minuti e che avviene nel mas-simo della segretezza, anzi, che gioca tut-to sulla sorpresa .

A questo punto le chiedo, visto che laCostituzione viene continuamente chia -

mata in causa : che fine fa in questo nuovoordine logico-militare l'articolo 78 dellaCostituzione il quale ricorda che le Came -re deliberano lo stato di guerra? E prati-camente distrutto, questo capitolo dellanostra Costituzione.

Ecco allora — e questa è la prima con-siderazione — che i manifestanti ch ebloccano la base, in realtà, non fann oaltro che riaffermare concretamente ilproprio diritto di fronte a chi rappresentail popolo italiano e può decidere delle sor -ti di una tragedia come la guerra.

Ma vi è una seconda considerazione ,ancora più grave, signor ministro, chemette in gioco questioni ancora più deci-sive, che concernono l'immagine stessadel nostro paese, della nostra comunità ,del nostro Stato. All 'intevistatore di la Re-pubblica, che gli chiedeva chi avrebbe di -sposto dei missili, Weinberger risponde :«Noi abbiamo offerto agli italiani ed aglieuropei la possibilità di comprare i missi-li, di comprare i Cruise . Non avete accet-tato questo mercato, quindi i padroni deiCruise siamo noi; noi gestiremo i Cruisenella base di Comiso» .

Ed allora, chi disporrà dei missili nell abase di Comiso? So bene che si dirà che ilGoverno verrà consultato, che ci sarannodei rapporti, e così via . Ma nella sostanz ala base di Comiso, tecnicamente e politi-camente, è a disposizione di uno Statostraniero, di un paese straniero. Sarannocioè i militari americani — o se volete, i lGoverno americano — a dire l 'ultima pa-rola su quello che dovrà essere l 'uso deimissili Cruise . Viene pertanto messa i ndiscussione la nostra stessa sovranità na -zionale, la nostra identità nazionale .

Ecco perché i pacifisti che sono li da -vanti non solo non violano, ma sono anzigli assertori fondamentali di quello che èun diritto elementare per un paese, quelloall'autodeterminazione, il diritto alla li-bertà nazionale .

Vi è poi un altro elemento, più squisi-tamente politico, che rende illegittim ol'intervento delle forze dell 'ordine; ed èche il Parlamento — fatto scandaloso inEuropa — dal 1979 non discute sull ' in-stallazione dei missili Cruise a Comiso. È

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un fatto assolutamente eccezionale, per -ché non solo in tutto il mondo si discutedì questo argomento, ma praticamentetutti i parlamenti europei hanno più vol-te dibattuto tale materia, si sono con-frontati, fino ad arrivare anche a modi -fiche di orientamento, come quella ulti -ma del parlamento olandese, a proposi-to della necessità o meno dell 'installa-zione dei Cruise .

Sono tutte ragioni che, sia dal punt odi vista del metodo, sia dal punto di vist adel contenuto, ci portano ad essere for-temente critici rispetto all 'operato delGoverno e delle forze dell 'ordine.

Voglio infine porle un ultimo quesito ,estremamente grave . Il Presidente Cra-xi, nell'ultima intervista rilasciata aL'Espresso, ha dichiarato che tra i mani -festanti vi sono degli infiltrati dei paes idell 'Est, in Europa come in Italia. Ora,io non so chi abbia fornito questa infor-mazione al Presidente Craxi, se venga d alei, se venga dal Ministero . Si tratta co-munque di un'affermazione molto gra-ve, perché bisognerebbe provarla . Perquanto ci riguarda, le posso dire che sia-mo in buona compagnia. Non siamo a lcorrente di fatti di questo tipo, altrimen-ti li denunceremmo. Quelli che noi cono-sciamo sono i quaranta socialdemocrati-ci tedeschi che hanno bloccato la base i nGermania: è il Governo greco che vuoleil rinvio, è il parlamento olandese, sono isocialdemocratici dei paesi del Nord ,sono i vescovi americani, sono le chies eprotestanti in Europa. Questa è la nostracompagnia ; e non siamo neanche pochi ,signor ministro : lo vedrà il 22 ottobre ,quando in tutto il mondo milioni di uo-mini manifesteranno contro la guerranucleare. In Europa, in particolare, simanifesterà contro l'installazione deglieuromissili; e vedrà che anche a Roma ,in quell'occasione, ci sarà la manifesta-zione di moltissima, moltissima gente ,che rifiuta la scelta irresponsabile e sui-cida del Governo italiano (Applausi de ideputati del PDUP, dei deputati dei grup-pi di democrazia proletaria e dellasinistra indipendente e all'estrema sini-stra) .

PRESIDENTE. L'onorevole Masina hafacoltà di svolgere la sua interpellanza n .2-00078 .

ETTORE MASINA. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, signor ministro dell 'in-terno, l'interpellanza che ho l'onore diillustrare si basa su un'indagine che il col -lega Elio Giovannini ed io abbiamo con -dotto il 26 settembre scorso a Comiso enei giorni seguenti in altre sedi . Vogliodire che siamo stati in parte testimoni de ifatti che abbiamo citato nell'interpellan-za; sugli altri abbiamo raccolto testimo-nianze del tutto univoche, nella loro mol-teplicità .

Comincerò con il rilevare che ciò che èavvenuto a Comiso quel giorno, come già1'8 agosto precedente, ha ben pochi para -goni con quanto abitualmente avviene ne ipaesi democratici, dove alla disobbedien-za civile non violenta si risponde sì, si-gnor ministro, restaurando la legge delloStato, ma non con l'uso della forza, tan-tomeno con quello più degradante, per -ché più sottile, dell'intimidazione vessato -ria; creando cioè un clima psicologico d itensione nervosa e di paura per scorag-giare i cittadini ad esprimere le propri escelte civili e morali .

E ciò è tanto più grave in una occasio-ne, come quella di Comiso, in cui tra talicittadini prevalgono numericamente igiovani . E inutile, ed io credo ipocrita ,lamentare la disaffezione dei giovani perlo Stato e per la politica, se poi ai giovan isi offre lo spettacolo di uno Stato che achi cerca di opporsi, del tutto pacifica-mente, a certe gravissime scelte del Go-verno si risponde con gli idranti, i lacri-mogeni, gli sfollagente .

A Comiso è avvenuto proprio questo :ostentazione di uomini e di mezzi delleforze dell 'ordine; blocchi stradali ovun-que (è stata fermata a lungo anche un acorriera di linea), perquisizione di baga-gli, richieste di documenti, prolungati in-terrogatori . Tutto ciò ha preceduto le ca-riche ai cancelli dell'aeroporto Maglioc-co. Una sapiente regia (che a molti, com ea noi, è sembrata orchestrata non dall elocali autorità di polizia ma — e vorrei

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dirlo anche al signor Presidente del Con-siglio — dalla lunga mano di Roma) ten-deva ad intimidire, a indebolirne i propo-siti .

A sottolineare questa che a me pare un agrave deviazione dal costume democrati-co, ecco gli intralci posti ai parlamentari .Non mi riferisco, non ancora, alla gravit àdi ciò che è avvenuto davanti alla bas emissilistica: mi riferisco invece alla chia-ra intenzione di rendere difficile ai parla-mentari presenti a Comiso la loro funzio-ne ispettiva. Io stesso ed il collega Giovan -nini, per esempio, siamo stati fermati lun -gamente a due posti di blocco della poli -zia; del tutto altezzoso il comportamentodegli agenti (ma si trattava, a nostro pare -re, di giovani che avevano evidentementericevuto disposizioni in proposito) . Le no-stre tessere di riconoscimento sono stat esottoposte ad un esame quasi comicamen-te diffidente e prolungato ; poi c'è statovietato di proseguire in automobile e sia-mo stati invitati a farlo a piedi, sotto unapioggia scrosciante, per i due chilometr iche ci separavano dalla base. Nessunaspiegazione al riguardo se non che si trat-tava di «ordini superiori» . Solo più tardi ,al locale commissariato dove ci siamo re-cati per protestare, siamo stati informatiche in realtà avremmo potuto percorrerealtre strade, non bloccate, come quelle danoi tentate, da un'ordinanza prefettiziache comunque il reggente di quel com-missariato non era in grado di esibire .

Di quanto è avvenuto ai cancelli de lMagliocco vi ha già parlato l 'onorevoleCrucianelli . Io mi limito a tre constatazio-ni . La prima: abbiamo visitato il camp odell'IMAC, luogo di raduno dei pacifisti, eabbiamo, come molte altre volte, riscon-trato in essi una grande varietà di prove-nienze geografiche e politiche . Ma non v' èdubbio che se pure, come il ministrodell ' interno ha sostenuto in altre sedi ,erano fra loro degli estremisti o addirittu-ra degli infiltrati, queste persone risulta -vano, dalla forza morale dei non violenti ,costrette ad osservare un rigido codice d icomportamento . Ed io voglio aggiungerequi, con ammirato rispetto, che le condi-zioni di vita del campo, di una povertà

materiale più che francescana, testimo-niavano nei giovani che vi soggiornavanouna capacità di sacrificio per fedeltà agl iideali che tutti desidereremmo, credo, piùdiffusa nella generazione dei nostri fi-gli .

Seconda constatazione: è indubbio checontro giovani siffatti e contro gli altr ipacifisti si è usata una brutalità tanto piùriprovevole quanto meno necessaria . Nonè impossibile, e la polizia lo ha dimostrat oaltre volte, rimuovere pacificamente daun luogo qualche centinaia di personeche fanno soltanto una resistenza passiva :basta trasportarli altrove. Ma c 'è eviden-temente chi pensa — ed io non credo chesiano soltanto le autorità locali di polizi a— che ai pacifisti debba essere impartit aqualche dura lezione, perché essi impari -no quella «pazienza» che il signor Presi -dente del Consiglio domandava loro nelsuo discorso sulla fiducia ; e c'è chi pens ache agenti e carabinieri non debbano es-sere trasformati in «portantini», quas ifosse meglio trasformarli in picchiatori diinermi.

Terza constatazione . Abbiamo dibattutogiorni e giorni in quest 'aula se vi fossefumus persecutionis nei confronti di undeputato; ma io mi domando ora se non visia «fumus verberationis» nei confrontidella nostra cara collega Luciana Castel-lana, per la seconda volta duramente per-cossa davanti ai cancelli del Magliocco, ealla quale esprimo la mia, la nostra com-mossa solidarietà . Perché delle due l 'una:o chi dirige le cariche è così inetto da no nsaper identificare una parlamentare no-tissima o chi dirige le cariche non è estra-neo all 'intenzione di una vera e propriaaggressione continuata nei confronti diquesta parlamentare .

Che il comportamento della polizia l amattina del 26 settembre a Comiso sia sta-to inutilmente brutale lo hanno dimostra-to gli stessi operai della base, i quali han-no dichiarato che se, per accedere al can-tiere, dovevano essere causa involontari adi tali violenze, preferivano rinunziarealla propria giornata di lavoro ; e vi hannodi fatto rinunziato, raggiungendo poi, al-cuni, i pacifisti nel campo IMAC, dove il

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collega Giovannini ed io abbiamo potut oincontrarli . Io credo che un Presidentedel Consiglio che fa professione di socia-lismo dovrebbe essere attento a quest ogiudizio che viene non da giovani borghe-si, ma da esponenti della classe operaia .

Ma non è tutto . C'è un episodio che, fr atanti, appare particolarmente odioso, ed èquello che riguarda un gruppo di pacifi-ste, le quali né indiziate di terrorismo nédi traffico di stupefacenti né, ovviamente ,di contrabbando, sono state assoggettat edalla polizia a umilianti ispezioni corpo-rali, spinte sino alla più intima investiga-zione. Io sono abbastanza anziano per ri-cordare che lei, signor ministro del l ' inter-no, si rese, anni fa, protagonista di u nepisodio di — come dire? — vivace difesadella verecondia femminile; non crede ,adesso, di dover prendere provvediment iper quello che appare un episodio di sadi-smo maschilista contro la dignità di gio-vani donne?

E concludo rivolgendomi ancora al si-gnor ministro . Onorevole Scàlfaro, lei èfra le pochissime persone che entrano inquest 'aula ove tutte le fedi, religiose o lai -che, sono onorate, portando un distintivoall 'occhiello . Su quel distintivo vi è unacroce, simbolo di un maestro (ma, per leie per me, del figlio di Dio) che fu consi-derato un sovversivo e che proclamò lasua predilezione per gli operatori di pace .Mi consenta allora di ricordarle che lapace e i pacifici non si onorano con i lgetto degli idranti e dei lacrimogeni, tantomeno con le manganellate (Applausi de ideputati del gruppo della sinistra indipen-dente e all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. L'onorevole Cicciomes-sere ha facoltà di svolgere la sua interpel -lanza 2-00086 .

ROBERTO CICCIOMESSERE . SignorPresidente, signor ministro, signor sotto -segretario Corder, debbo innanzitutt opremettere che la presentazione della no-stra interpellanza che è iscritta all 'ordinedel giorno della seduta odierna non rap-presenta una deroga al codice di compor-tamento che regola la nostra attività di

eletti radicali, non di rappresentanti dell anazione. Non crediamo, infatti, che il po-tere ispettivo possa essere esercitato com-piutamente in ques t 'Assemblea. Non sia-mo stati noi ad avere attivato questo di-battito, che invece è stato deciso autono -mamente della Conferenza dei capigrup-po. Partecipiamo invece, come abbiamoannunciato, ad ogni tipo di dibattito, a dogni tentativo di dialogo e, in questo caso ,con lo strumento idoneo per farlo e cio èattraverso un 'interpellanza. Ma a tuttociò devo aggiungere, signor ministro Scàl -faro, che non credo a questa discussione ,che ha come spunto gli incidenti di Comi -so, ma che invece spero possa e debbainvestire i problemi del rapporto fra i cit-tadini, i diritti costituzionali dei cittadini egli interessi collettivi e le responsabilità d ichi deve far rispettare le leggi dello Stato ;spero, credo che non si riduca, comespesso è accaduto in quest 'aula, quas isempre, ad un rituale confronto tra posi -zioni rigide, preconcette, immobili ed im -modificabili . Ho troppa stima e tropp orispetto per lei, ministro Scàlfaro, pe rcrederlo. Cercherò, quindi, di convincerl adella piena disponibilità da parte mia adessere convinto.

Due sono le domande che intendo rivol -gerle. La prima riguarda i principi che —come dice il segretario del mio partit oMarco Pannella — debbono principiarequalche cosa per essere tali, altriment isono chiacchiere .

Non voglio porre qui alcuna contrappo-sizione tra la sua azione e quella del Pre -sidente del Consiglio ; debbo semplice -mente prendere atto delle importanti af-fermazioni del Presidente del Consiglio ,che sono certo lei condivide pienamente ,fatte nella seduta del 12 agosto 1983 .

In quella occasione il Presidente de lConsiglio Craxi affermò che «Le azion inon violente non possono in nessun casosubire violenze» e che «certe forme d iintervento delle forze dell'ordine debbonocostituire l'ultima risorsa per evitare dan-ni più gravi; in questo senso — aggiunse— saranno impartite le direttive più op-portune perché questi fatti non si verifi-chino in una località che prevedibilmente

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sarà luogo di pellegrinaggio di molte ma-nifestazioni di chi intende liberamenteesprimere la propria opinione su una de -terminata tesi politica» .

Si tratta di affermazioni chiare, preci -se, nette che non possono essere sotterra -te dai «ma» e dai «se». Allora, signor mini-stro, io cerco di comprendere perché leiha ritenuto di mettere in discussione que-sti princìpi, a partire dagli eventi di Comi-so, in una intervista pubblicata sul Corrie-re della sera .

Il mio tentativo è quello di convincerl adell 'errore delle sue affermazioni . Checosa dice lei nella sostanza e cosa ha dett osuccessivamente il Presidente del Consi-glio? Questo è, a mio avviso, il punto cen-trale di tutta la questione. Voi sosteneteche le manifestazioni di Comiso non era -no non violente e che, quindi, era interes-se prevalente dello Stato respingerle, per -ché chi impedisce a qualcuno l 'eserciziodei propri diritti o l 'adempimento deipropri doveri compie una violenza. Chiviola la legge compie una violenza e quin-di le affermazioni di principio prima ri-chiamate non valgono. Mi chiedo alloracon chi debbano valere . I principi servo-no e sono importanti quando si ha lacapacità di applicarli anche nei momentidifficili, non solo in quelli facili .

Certo, di fronte al cittadino che tran-quillamente passeggia con il cappello èdifficile pensare, anche se in passato èaccaduto anche questo, ad un intervent obrutale. Di fronte, però, a più cittadiniche manifestano in modo non violento ,bisogna porsi il problema della difficile ,signor ministro — so che è difficile —applicazione dei principi .

A questo punto debbo ricordare — nonso se in dissenso con il collega Crucianell i— che il non violento viola la legge, si-gnor Presidente; la viola in nome di altr eleggi. Il non violento non è un passivo ,non accetta passivamente la realtà . Il nonviolento è innanzitutto un obiettore di co-scienza che viola consapevolmente la leg-ge e subisce in sé le conseguenze di questaviolazione; subisce e riporta in sé la vio-lenza, che subisce interamente, in nom edi leggi che ritiene superiori, di principi

che ritiene prevalenti . L'obiettore di co-scienza ritiene che siano prevalenti altr iprincipi rispetto al servizio militare, i lnon violento che manifesta a Comiso, cheviola la legge bloccando l'entrata del can-tiere, ritiene che esistano principi supe-riori in base ai quali è necessario violarela legge, assumersi pienamente la respon-sabilità di questa violazione, perché l acollettività modifichi certe decisioni chevanno contro leggi più generali, forse an-che contro la Costituzione.

Ma il problema non è questo ; il proble-ma è di stabilire un punto fermo: non èvero che il non violento non viola la legge ,e quindi non è vero — come lei afferma,signor ministro dell'interno, e come h aaffermato successivamente il President eCraxi — che questi principi non possan oessere applicati nei confronti di questecategorie di manifestanti .

Capisco perfettamente quali sono le dif-ficoltà, a partire non soltanto dalle strut-ture di polizia esistenti ma anche dall acultura prevalente all'interno delle forzedi polizia, che si incontrano per reagirenei confronti di manifestanti non violentiin modo diverso da quello in cui è neces-sario reagire contro manifestanti che lan-ciano sassi .

Signor ministro, lei ritiene possibil emettere sullo stesso piano chi lancia ilsasso, chi insulta le forze dell'ordine, chilancia monetine, chi grida slogan violenti ,chi spara, e chi invece manifesta in mod onon violento un suo dissenso politico purviolando la legge ?

Tale è il problema di fondo, che si ricol-lega poi alla storia di anni, che lei, signorministro, ha vissuto qui come vicepresi-dente della Camera. Vorrei ricordare il 1 2maggio 1977, quando la stupidità (non èun insulto) volle che contro cittadini iner-mi che volevano raccogliere firme per de ireferendum si accanisse la violenza . Ri-cordiamo anche quali sono state successi -vamente le conseguenze dell'aver messosullo stesso piano il cittadino pacifico ,non violento, che si voleva opporre inmodo duro al regime, e chi, sfruttand ol'alibi, si è opposto allo Stato con la vio-lenza.

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Signor Presidente, in quella occasione i lclima dell 'Assemblea era diverso . Ricordoche per le violenze esercitate nei confron-ti del collega Pinto e di altri la Cameranon espresse la solidarietà che invec eoggi ho ascoltato dal collega Masina e ieridal Presidente del nostro Consesso . Il col -lega Bernardi disse in aula nel 1977 : «Sevolete la rivoluzione prendetevi anche laficozze». Queste erano le espressioni pre-valenti! Quando i deputati radicali in altr emanifestazioni furono colpiti, le attualigiuste e sacrosante espressioni di solida-rietà non intervennero . Così come, signorPresidente, signor ministro dell ' interno,tutti ricorderanno i miei interventi solita-ri qui in Assemblea, quando elencavo l edecine e decine di cittadini uccisi per sba-glio, per incidente, per scivolone e cos ìvia; quando inutilmente dicevo che eraimpossibile pensare ad un rapporto diver-so tra cittadini e polizia ed affermavoquindi che bisognava trattare tutti allostesso modo. Se il ladruncolo che rubal 'autoradio viene ucciso, viene colpito da lmandato di morte immediata, allora cosabisogna fare di fronte alla criminalità ?Questo innesca una spirale che purtroppotutti sappiamo a cosa porta . Signor mini-stro, mi rendo perfettamente conto delladifficoltà di applicare il principio, ma seesso è importante è ovviamente difficil eda applicare. È certo facile applicare iprincipi quando non costa nulla ; qui, in-vece, costa ad un'amministrazione, costaa chi si trova di fronte a problemi tecnici :sollevo tutti e mille i manifestanti?

La risposta che abbiamo avuto a Comi-so non ha tentato minimamente di affron-tare questi problemi che riguardano no nsolo quella specifica manifestazione . Ame non interessa nulla della dinamica diquegli incidenti, a me interessa solo sape-re in che modo e se nel futuro questi prin -cìpi verranno attuati ; se si riuscirà ad in-staurare un rapporto diverso tra cittadin ie forze di polizia e se quest'ultime no nsaranno costrette ad assumere comporta-menti spesso imbecilli, cioè se non saran -no costrette ad essere solo dei manganel-latori . Questo è il problema che mi inte-ressa. Se riusciremo a dare speranza alla

gente, ai giovani, a far capire a questi ulti -mi che è possibile dissentire, in mododurissimo e rigoroso, senza ricorrere allaviolenza, allora avremo compiuto un pas-so avanti .

Se è uguale — secondo le leggi incivil iche abbiamo approvato — usare o men ole armi, se è uguale la sanzione tra i lmanifestare pacificamente e no, è eviden-te che le conseguenze sono scontate . Si-gnor ministro (sono sicuro che da lei ver-rà una risposta chiara), le chiedo di for-nirci una risposta; che sia «sì, sì», oppure«no, no» !

PRESIDENTE. L'onorevole Bottari hafacoltà di svolgere la sua interpellanza n .2-00090.

ANGELA MARIA BOTTARI. Rinunzio, adillustrarla signor Presidente, e mi riserv odi intervenire in sede di replica .

PRESIDENTE. Sta bene, onorevoleBottari . L'onorevole Corvisieri ha facolt àdi illustrare la sua interpellanza n . 2-00091 .

SILVERIO CORVISIERI. Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, vorrei richia-marmi alla forte e giustificata preoccupa-zione che c 'è nel nostro paese, in Europa ,nel mondo, per i pericoli di una guerranucleare. E da qui che dobbiamo partireper valutare i fatti di Comiso . In tuttal 'Europa gran parte della gioventù, quas itutte le organizzazioni sindacali, quas itutti i partiti comunisti, socialisti e social-democratici, grandi settori delle chieseprotestanti e cattoliche hanno dato vit aad un ampio movimento per la pace . Sialternano manifestazioni di massa gran-diose ad altri tipi di iniziative, attorno a iluoghi in cui si intendono installare glieuromissili . Manifestazioni si sono svoltein Germania ed in Gran Bretagna, ma inquelle occasioni non abbiamo mai assisti-to a nulla di paragonabile, per quantoriguarda le reazioni dei governi e dell apolizia, e quanto è accaduto in Italia .

In Germania abbiamo avuto in questemanifestazioni la presenza di uomini

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come Willy Brandt, che aveva lo scopo diattirare l 'attenzione dell 'opinione pubbli-ca e delle forze politiche sulla gravità deipassi che si stanno compiendo in direzio-ne di una corsa, al riarmo nucleare sem-pre più pensato per fare la guerra e nonper evitarla. A Comiso la protesta si èsvolta in forme pacifiche fino a quando l apolizia non è intervenuta, ma anche dopola reazione da parte dei manifestanti èstata del tutto pacifica . La protesta eralegittima e giustificata anche nella form aavanzata che essa ha assunto, del blocc odei lavori per uno o due giorni perché ,oltre alle motivazioni ideali, politiche emorali che più volte sono state ricordate ,c'era anche un problema di difesa dellaCostituzione. Mi associo a quanto ha giàdetto il collega Crucianelli per quanto ri-guarda la possibilità per il nostro paes eed il nostro Parlamento (questo vale ingenerale per le questioni relative all aguerra nucleare) di mantenere nelle loromani il potere di decisione sulla guerra esulla pace. Io credo che l'Italia sia l 'unicopaese nel quale, violando l 'articolo 80 del-la Costituzione, gli accordi che vengonopresi in sede NATO sono automaticamen-te recepiti senza sottoporli alla ratificaparlamentare.

In Parlamento si è votata soltanto, quat -tro anni fa e con la nostra opposizione ,una mozione di indirizzo ; non si è maidiscusso sulle modalità concrete che limi-tano la nostra sovranità nazionale a Comi -so. Questo vale per tutti gli accordi pres iin sede NATO. Si tratta di una cosa grave,poiché avviene in violazione dell 'articolo80 della Costituzione.

Ebbene, la legittimità della protesta pa-cifica discende dalla stessa Costituzione :di tutto questo avrebbe dovuto tenereconto il Governo, per ben valutare le for-me scelte dai manifestanti .

Come è possibile pensare di procederecontro gente seduta a terra ed inerme co ngli stessi metodi con cui si sciolgono ma-nifestazioni violente o armate? Perché s iusa lo stesso sistema nonostante le dichia -razioni fatte da Craxi nel giorno del su oinsediamento alla Presidenza del Consi-glio? Una risposta sconcertante è venuta

proprio da lei, signor ministro . In unaintervista al Corriere della sera lei ha dettonon soltanto che costituisce violenza ope-rare il blocco a Comiso, ma ha detto an-che che, in regime democratico, un gover-no non ha mai interesse a che si verifichi -no degli incidenti : pertanto, la colpa èsempre dei manifestanti o di una lor ocomponente che punta al disordine pe renfatizzare la protesta .

Non starò a ricordarle tutta la storiadell'Italia prefascista e dell'Italia repub-blicana. Nei regimi democratici è accadu-to esattamente il contrario di quanto le iasserisce. I governi, che più volte hann ofatto ricorso alla repressione contro ilmovimento dei lavoratori, contro i movi-menti per la pace e contro le forze demo-cratiche, ritenevano di acquisire un van-taggio dalla repressione .

Desidero ricordare brevemente che nel1949, Pietro Nenni, prendendo la parol ain quest'aula, denunciò il comportament odi quasi tutti i Questori, i quali — su ordi -ne dell'allora ministro dell ' interno, Scel-ba — vietarono di raccogliere delle firmein calce ad una petizione per la pace per -ché, se fosse avvenuta in luogo pubblico ,si sarebbe turbato l'ordine pubblico; sefosse accaduto a domicilio o nelle azien-de, si sarebbe configurata una indagineillecita sulle opinioni dei cittadini . Nel1958 vi fu un'altra ondata di denunce pe runa nuova raccolta di firme . In quel casosi propagavano notizie false e tendenzioseatte a turbare l 'ordine pubblico, e cos ìvia !

A me pare, pertanto, che certi governianche in regime domocratico (parlo de igoverni conservatori o comunque subal-terni nel quadro dell 'alleanza atlanticaallo Stato dominante) hanno dimostrat opiù volte la volontà di reprimere . In que-sto caso la dimostrazione è proprio nellacronaca degli avvenimenti . Le cito soltan-to un fatto di cui sono stato testimone l'8agosto e che non è avvenuto contro mani -festanti seduti a terra, né di fronte ai can-celli della base, ma sulla strada che con -duce al campo di Comiso, quando alcunedecine di giovani che tornavano al cam-po, mezz'ora dopo le cariche, sono stati

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improvvisamente e selvaggiamente aggre-diti da agenti che si sono catapultati fuor idagli automezzi con i quali erano venuti ;alcuni di questi agenti avevano in manoanche fili di ferro intrecciati ed altre arm iimproprie. Questo l'ho visto con i mie iocchi, perché mi ci sono trovato in mezz oe c 'erano anche altre persone che posso -no testimoniarlo . Nel pomeriggio mi son orecato in questura, assieme ad altri parla-mentari, ed ho chiesto la spiegazionedell ' accaduto ; mi è stato detto chequell 'intervento della polizia era dovut oalla circostanza che i manifestanti avreb-bero fatto un blocco stradale, che in que-sto blocco stradale era incappato un com-missario, che questo commissario era sta -to sequestrato assieme ad alcuni agenti .Tutto questo è pura invenzione e lo pos-sono testimoniare tutte le persone che fu-rono presenti. Dico questo perché la su aaffermazione, signor ministro, che vi er auna componente del movimento che h aprovocato gli incidenti e le cariche dell apolizia, è destituita di ogni fondamento .

Allora sorprende molto — ed anzi scon-certa — la dichiarazione fatta ad un'altr arivista dal Presidente del Consiglio, secon -do la quale una componente del movi-mento — non sappiamo se sia la stessache secondo il ministro Scalfaro provocagli incidenti — sarebbe di diretta deriva-zione dall'Est : individuo o un gruppo d iindividui, ma addirittura una componen-te del movimento sarebbe di diretta deri-vazione dall'Est! E Craxi in quella intervi-sta dice che affiorano le prove .

Mi auguro che lei, signor ministro, c iporti qui le prove di questa diretta deri-vazione, perché altrimenti le affermazio-ni fatte sono veramente allarmanti ; nonvorrei che con un sistema di illazioni e difalse deduzioni si arrivasse a criminaliz-zare il movimento per la pace, a giustifi-care a posteriori ogni tipo di violenza, perintimidire quella parte del moviment oche è ferma ai principi della non violenz ae per provocare altri ad abbandonare l anon violenza, a reagire e, quindi, a met-tersi dalla parte del torto, arrivando cos ì— attraverso questa via — alla disinte-grazione del movimento per la pace, ma

anche, però, al rifiorire di gruppi violent ied eversivi .

Spero che non sia questo il calcolo de lGoverno, perché allora sarebbe doppia-mente miope, non solo perché non rece-pisce la spinta che può venirgli dal movi-mento per la pace per giocare un ruol ointernazionale a favore del disarmo, maanche perché riporterebbe indietro agl i«anni di piombo» la situazione del nostropaese .

Voglio concludere rivolgendomi a lei ,signor ministro, che in passato, per tant ianni, è stato apprezzato vicepresident edella Camera e che in quella veste ha sem -pre tutelato, in modo serio ed impegnato ,la figura e la dignità del parlamentare . Mimeraviglio che lei sinora non abbia trova-to le parole adatte per condannare quegl iabusi che sono stati compiuti a più ripre-se a Comiso contro i parlamentari : insulti ,provocazioni, bastonate ed ogni tipo d iviolazione del comportamento che si ri-chiede ai rappresentanti dello Stato . Dicoquesto non perché pensi che il parlamen-tare debba avere un trattamento divers orispetto agli altri manifestanti, ma perchéin quel caso la presenza dei parlamentar istava anche a testimoniare la volontà de lmovimento per la pace e dei manifestant idi Comiso di avere un rapporto con leistituzioni, di non contrapporsi alle istitu-zioni, ma di difendere la Costituzione .

I comportamenti, gli abusi e gli eccessiche si sono avuti a Comiso da parte d ialcuni funzionari di polizia possono esse -re spiegati in vari modi e fatti risalire siaa responsabilità individuali, sia ad inter-pretazioni delle direttive venute da Roma.Non dobbiamo dimenticare che la poliziaè stata attraversata nell'ultimo decenni oda un grande processo di democratizza-zione, ma è anche vero che alcuni settor iall'interno della polizia si sono opposti aquesto processo di democratizzazione ; lohanno in qualche modo ostacolato e pos-sono ora pensare di passare al contrattac -co, ma sempre all'interno di direttive cheincoraggino questa reazione e di direttiveche vengano dal centro, da Roma, dalGoverno, dal ministro dell'interno (Ap-plausi all'estrema sinistra) .

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PRESIDENTE. L 'onorevole ministrodell 'interno ha facoltà di rispondere all einterpellanze svolte ed alle interrogazion idi cui è stata data lettura .

OscAR LUIGI SCÀLFARO, Ministrodell 'interno . Onorevole Presidente, onore -voli colleghi, soprattutto loro, interpellan-ti ed interroganti, con le interpellanze e leinterrogazioni all 'ordine del giorno sichiede al Governo di dar conto degli inci-denti avvenuti il 26 settembre scorso, neidintorni dell'aeroporto «Magliocco» d iComiso, tra le forze dell 'ordine e gruppidi manifestazioni contro l 'installazionedella base missilistica della NATO e di fa rpalesi quali siano gli orientamenti del Go -verno stesso in tema di ordine pubblico i ngenerale e, in particolare, di comporta-menti nell 'occasione di manifestazioni as-seritamente «pacifiche» .

Da tali accadimenti taluni degli inter-pellanti e degli interroganti ritengono ,poi, di poter trarre giudizi negativ isull 'autonomia della politica estera italia -na e sulla volontà del Governo di contri-buire concretamente al mantenimentodella pace mondiale .

Prima di rispondere in dettaglio, desi-dero esprimere il più vivo rincrescimento ,a nome di tutto il Governo, ai collegh ideputati, ed in modo particolare all 'ono-revole Castellina, che sono stati coinvolt inei tafferugli, assicurando che nulla sar àtralasciato per l 'approfondimento dell ecircostanze in cui tale coinvolgimento hapotuto verificarsi .

Riferisco, anzitutto, quanto, in fatto, ri-sulta al Governo sulla base degli accerta -menti compiuti (compiuti più di una voltae ripetutamente) .

Il 22 settembre scorso perveniva allaquestura di Ragusa un preavviso di svol-gimento, davanti ai cancelli dell'aeropor-to «Magliocco» di Comiso, di due manife-stazioni di protesta, programmate da lcampo IMAC (International Meetin gAgainst Cruise) .

Le manifestazioni avrebbero avuto luo-go nei giorni 26 e 27 dello stesso mese ,alle ore 6 del mattino.

Il firmatario, Bruno Gabrieli, esponente

del campo, precisava nella stessa comuni -cazione che la manifestazione avrebbeavuto carattere pacifico e avrebbe com-portato l'attuazione di sit-in .

Nel prendere atto di tale avviso, la que-stura di Ragusa avvertiva, ai sensi del l 'ar-ticolo 18 del testo unico delle leggi di pub -blica sicurezza, con regolare notific aall'interessato, che non sarebbero stat econsentite azioni volte ad impedire la cir-colazione delle persone e dei mezzi sull estrade di accesso all'aeroporto Magliocco ,in quanto ciò avrebbe configurato gl iestremi del reato di blocco stradale .

Gli stessi avvertimenti venivano ribadit ial segretario provinciale e ad un funzio-nario della federazione regionale del par-tito comunista italiano, i quali, nell 'occa-sione di un incontro col questore di Ragu -sa, dagli stessi sollecitato, avevano prean -nunziato la partecipazione alle manifesta -zioni di esponenti del partito comunistaitaliano e di gruppi della federazione gio-vanile comunista, assicurando, tuttavia ,che non sarebbe stata ostacolata, in alcu nmodo, la libera circolazione delle forze dipolizia e del personale della base .

Il mattino del 26 settembre invece, idimostranti iniziavano ad affluire davant iall'aeroporto con circa due ore di antici-po rispetto al previsto, al fine evidente d ioccupare, prima dell'arrivo delle forze d ipolizia, le zone nevralgiche circostanti edi attuare il blocco totale della base .

Il questore, avendo avuto sentore, nellatarda sera del giorno precedente, de lcambiamento di programma, aveva di-sposto servizi di polizia sul posto alle or e3,30, in modo da prevenire il verificarsi d isituazioni non facilmente controllabili .

Per effetto di tale mossa, i circa milledimostranti, affluiti nei pressi dell'aero-porto fra le 4,15 e le 4,45, potevano solodisporsi in parte nelle vicinanze dei can-celli e in parte lungo la strada che fian-cheggia l 'aeroporto .

Per oltre un 'ora la situazione si mante-neva tranquilla . Alle 5,50 però, allorchéalcuni automezzi con a bordo operai chelavorano nella base raggiungevano l astrada di accesso alla zona aeroportuale ,circa 250 manifestanti si sedevano sulla

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stessa strada bloccando la circolazione ,per cui il funzionario preposto al servizi od'ordine doveva intervenire, rivolgendocol megafono ripetuti inviti ai manife-stanti a desistere da tale comportamen-to.

Rimasti senza esito gli inviti, intimava ,nei modi prescritti dalla legge, lo sgombe -ro della sede stradale . Risultato vano an-che tale tentativo, si vedeva costretto adordinare, dandone preventivo avverti-mento ai dimostranti, l'impiego degl iidranti, prima a pioggia e poi a getto, e larimozione a braccia di coloro che conti-nuavano ad occupare la strada .

Ciononostante, tra le 6 e le 9,30 si veri-ficavano altri cinque blocchi da parte d idimostranti i quali, di volta in volta, appe -na allontanati tornavano ad occupare lasede stradale.

Nel contempo altri manifestanti, nasco-sti nei vigneti che costeggiano la stradadell'aeroporto, prendevano a lanciare pie -tre contro gli automezzi in transito e l eforze dell 'ordine mentre altri ancoragiungevano a tagliare i pneumatici di al-cuni autobus, come è stato documentatofotograficamente .

Di fronte a tali atteggiamenti, la mani-festazione non poteva più considerars i«pacifica» ed era inevitabile agire conmaggiore decisione per ripristinare l'or -dine di fronte ad inammissibili azioni cheandavano ben oltre il pacifico dissenso .

Le forze di polizia dovevano, quindi ,far ricorso, nei confronti dei più riottosi ,all'uso degli sfollagente ed all ' impiego diartifici lacrimogeni, finché verso le ore 1 2i manifestanti desistevano da ulterior itentativi di blocco e si riunivano in assem -blea al campo IMAC .

Debbo precisare che, in ogni caso, gl iinterventi sono stati preceduti da formaliingiunzioni ai dimostranti, rivolte col me-gafono, dai funzionari preposti al servi -zio, i quali indossavano la prescritta sciar -pa tricolore.

Preciso pure che gli interventi stessisono stati effettuati con gradualità inmodo da consentire, a coloro che lo aves-sero voluto, di allontanarsi in tempo dallasede stradale e che in nessun caso la forza

pubblica, dopo aver rimosso i blocchi, hainseguito i dimostranti fuori dalla sedestradale o nei campi circostanti .

La manifestazione del giorno successi-vo, 27 settembre si è svolta senza inciden -ti .

Negli incidenti del 26 mattina sono ri-masti contusi tre dimostranti, tra i qualil'onorevole Luciana Castellina, che vers ole 8,40 è stata accompagnata al CampoIMAC , con un'autombulanza della poli -zia, da un medico della polizia di Stato ,intervenuto in suo aiuto su segnalazionedi un dimostrante .

Il sanitario, che non conosceva l'onore-vole Castellina, si è anche offerto di ac-compagnarla in ospedale . Ella ha peròrifiutato, recandosi più tardi al pront osoccorso dell'ospedale di Comiso, dove i lmedico di turno le ha riscontrato un«ematoma alla regione occipitale da colp ocontundente, una trauma contusivo allaspalla destra e un trauma cranico», giudi -candola guaribile in giorni 7 .

Ripartita il giorno stesso e giunta i nserata a Roma, l 'onorevole Castellina s isottoponeva ad una nuova visita medicapresso l'ospedale San Giacomo. La dia -gnosi veniva confermata e le contusion ivenivano giudicate guaribili in giorni 4 .

E da tener presente che, prima dell'at-tuazione degli interventi, mediante mega-fono era stato rivolto invito specifico atutti i parlamentari presenti ad allonta-narsi, per non rimanerne coinvolti .

Fra le forze di polizia sette sono stati iferiti : un funzionario, cinque agenti ed uncarabiniere, colpiti da sassi scagliati daimanifestanti e giudicati guaribili in perio -di di tempo variabili tra i 2 e i 10 gior-ni .

Ma, oltre a ciò, vi è seriamente da dubi-tare che le programmate manifestazion iavessero, nelle intenzioni di tutti i promo-tori, carattere pacifico .

Il dubbio è legittimato dal ritrovament odi un piano di blocchi delle strade adia-centi l 'aeroporto Magliocco, ritrovament oavvenuto in occasione di un grave inci-dente stradale verificatosi in provincia d iCaserta il 24 settembre scorso, in cui ri-manevano coinvolti tale Adolfo Maglia e

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altri due giovani che si recavano da Pia-cenza a Comiso.

È da notare che il Maglia, appartenent ead Autonomia operaia, è stato riconosciu -to, attraverso le fotografie scattate a Co-miso dalle forze di polizia durante le pre-cedenti manifestazioni del 6, 7 e 8 agosto,come uno dei principali fomentatori dell eviolente azioni che allora ebbero a verifi-carsi .

Nel contesto delle questioni sollevate i nordine ai fatti e alle circostanze che hoillustrato, alcuni colleghi hanno mossospecifici rilievi relativamente a presunt eperquisizioni intime effettuate su due gio -vani ed al rifiuto di consentire l 'assistenzalegale ad alcune donne di nazionalitàstraniera che erano state fermate per ac-certamenti .

Nel rispondere premetto che, nell ' im-minenza delle manifestazioni di cui ci oc-cupiamo, diverse questure avevano se-gnalato a Ragusa la partenza per Comis odi estremisti di varia tendenza e di nume -rosi appartenenti ad Autonomia operaia .Per misura precauzionale erano stati ,quindi, predisposti sin dal 24 settembre ,posti di blocco sulle principali arterie perimpedire l 'eventuale infiltrazione di per-sone indiziate di reati contro l'ordine pub-blico .

Nel corso di tali servizi, tra sabato 24 edomenica 25 settembre, venivano accom-pagnate in questura, per l ' identificazione ,cinque persone che viaggiavano in grup-po e si accertava che una di esse, Ald oRomano, di Padova, risultava indiziato d iappartenenza a banda armata con finalit àterroristica e denunciato per reati comu-ni .

Tra i compagni di viaggio del Roman oerano due donne: Mara Chionne di 2 3anni, da Cannobio (Novara), e Ines Berna -delli di 27 anni, da Asola (Mantova), l equali, come gli altri, venivano sottoposte anormale perquisizione da parte di perso-nale femminile della questura . Si escludeche nei loro confronti siano state effettua -te le denunciate ispezioni corporali .

Come viene puntualizzato nel rapport oin proposito inviato all'autorità giudizia-ria, la falsa notizia è stata tendenziosa -

mente propalata, per generare un climadi tensione fra i dimostranti, dal profes-sore Giacomo Cagnes, presidente del Co-mitato unitario per la difesa della pace ,nel corso di un comizio tenuto la sera de l25 settembre a Comiso.

Il secondo rilievo attiene ad un episodi oavvenuto nel pomeriggio del 27 settem-bre, in cui veniva fermata, per normal econtrollo, un'autovettura sulla quale viag -giavano, assieme all 'italiana Anna LuisaLeonardi, le cittadine inglesi Janet Le eBrocklehurst, Victoria Lucy Giles, Sophi eJane Oldbury e la cittadina svizzeraEsther Duplin.

Poiché le straniere risultavano privedella prescritta dichiarazione di soggior-no, venivano accompagnate nell'ufficio d ipolizia di Comiso per verificare la loroposizione e per accertare l ' identità perso-nale. La cittadina Leonardi le accompa-gnava spontaneamente. Si accertava ,quindi, che la Brocklehurst era in posses -so di carta di soggiorno CEE rilasciatadalla questura di Roma e resa valida fin oal 1985 per motivi di lavoro e che la Gilesera in possesso di foglio di soggiorno ,rilasciato dal l 'ufficio di polizia di Comiso,reso valido fino al 18 ottobre 1983 .

La cittadina svizzera, sebbene priva d ifoglio di soggiorno, provava, mediantel'esibizione del biglietto ferroviario, di es-sere entrata in Italia il 25 settembre 1983e di possedere sufficienti mezzi finanzia-ri .

Le due inglesi e la svizzera venivan opertanto rilasciate, ma tutte preferivan orestare negli uffici del commissariato perconoscere i provvedimenti che sarebberostati presi nei confronti della Oldbury,che poteva essere infine identificata allor -ché veniva esibito il suo passaporto, con-servato presso una associazione aderenteal campo IMAC, chiamata «La Ragnate-la».

Tuttavia la Oldbury, non avendo potutodimostrare di disporre di mezzi finanzia-ri, veniva trasferita a Ragusa e, successi-vamente, veniva adottato nei suoi con -fronti il provvedimento di espulsione dalterritorio nazionale, ai sensi dell 'articolo271 del regolamento di esecuzione del te-

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sto unico delle leggi di pubblica sicurez-za .

Quanto al l 'asserzione che alla stranierasia stata negata l 'assistenza legale, devodichiarare che su sua specifica richiestala polizia non si è opposta a che veniss eaccompagnata dal legale di sua fiducia ,avvocato Salemi di Comiso .

Occorre osservare che la potenzialità d iturbativa del l 'ordine pubblico, desumibil edal programma della manifestazione ,avrebbe potuto indurre organi di polizia ,che fossero stati animati da prevenzioni,ad adottare un provvedimento di diniego ,anche per l 'esperienza precedente dell '8agosto, che non poteva non far preventi-vare, pertanto, il ricorso a blocchi dellacircolazione stradale. Né si può oggettiva-mente parlare di pretesa atmosfera vessa-toria a proposito di controlli stradali, daconsiderarsi d 'obbligo quando in una pro-vincia di piccole dimensioni confluisca u ninconsueto numero di persone provenien-ti dalle più varie parti d'Italia e dall 'estero(Commenti dei deputati del PDUP e de lgruppo di democrazia proletaria) . L'inter-pretazione del concetto di ordine pubbli-co che si è andata sempre più afferman-do, se implica per i responsabili della tu -tela di tale valore costituzionale una co-stante attenzione alle matrici delle mani-festazioni in cui esso può venire in cris inonché un'opera duttile di composizionedelle tensioni sociali, ha tuttavia un inva-licabile limite nell'esigenza di contrastar equelle azioni che siano palesemente diret-te ad infrangere le regole di una civileconvinvenza .

Tutto ciò è in assonanza con le dichia-razioni programmatiche del President edel Consiglio, cui si rifanno alcuni deglionorevoli interroganti. Basterà riportaretestualmente il seguente passo, in cui allapremessa che «le manifestazioni non vio-lente non possono subire violenza e cert eforme di intervento delle forze dell'ordin edevono costituire l'ultima risorsa per evi -tare danni più gravi», il Presidente de lConsiglio ha fatto seguire l 'affermazioneche «a nessuno, tuttavia, può essere con -sentito di esercitare la violenza, anch esotto la specie di impedire agli addetti ai

presidi militari di accedere ad una bas emilitare». Tali i criteri cui si è ispirat al'azione dei responsabili dell 'ordine pub-blico, nella circostanza ricordata .

Devo aggiungere che, dopo le prim emanifestazioni a Comiso, ho inviato su lposto il vicecapo della polizia, per far esa-minare ogni fatto ed ogni circostanza ido-nea a prevenire sia il turbamento di ordi-ne pubblico, sia la necessità di intervent idi forza che si volevano ad ogni costo evi -tare. A questo fine, il capo della poliziainviò a Comiso due alti funzionari dellaquestura di Roma, particolarmente pre-parati e capaci, dando ogni direttiva util ea consentire il normale svolgimento d iuna manifestazione che risultasse, comeannunziato, del tutto pacifica .

Desidero, a questo punto — e chiedoscusa all'Assemblea — aggiungere talun econsiderazioni, che non hanno alcunapresunzione di perfezione e che ho giàavuto modo di esprimere . Desidero inol-tre chiarire qualche mio pensiero, e ripe-to ciò che credo di aver detto in diverseoccasioni. A me pare evidente l'interessedel Governo a che le manifestazioni paci -fiche si svolgano serenamente e senza in-cidenti. Dagli incidenti, certo, il Govern onon può trarre vantaggio . Il Governo saanche che molte delle forze qui rappre-sentate hanno lo stesso interesse . Pur -troppo, rimane la fondata preoccupazio-ne che vi sia chi invece ha altri scopi e daltri fini . Onorevole Corvisieri, volevo sol -tanto far cenno a quanto ho indicato ,come risulta dagli accertamenti delle au-torità di polizia, relativamente a talun eprese di posizione di movimenti di Auto-nomia operaia. Bisogna che nessuno, néGoverno né forze politiche, si lasci stru-mentalizzare al fine di turbare gravemen-te l'ordine pubblico. Rimane sempre i lserio timore che vi sia, purtroppo, ch ipunta sul peggio. E questa frase nascesoltanto da una dichiarazione che un col -lega di questa parte (Indica i banchi dellaestrema sinistra), con molta attenzione emolto senso di responsabilità, ebbe mododi riferimi, per averla raccolta in alcun iambienti, qualche giorno prima, avver-tendo: «può darsi che la frase abbia un

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significato di poco peso e di poco valore ,ma sento lo scrupolo di doverla dire, pe rnon dover sentire domani della responsa-bilità, non avendola detta» E non dice nul-la di più. Per quanto riguarda quegli ac-cenni più specifici fatti dal Presidente de lConsiglio essi non provengono da quest aparte, e il Presidente avrà avuto certa-mente le sue buone ragioni per poterl ifare (Commenti dei deputati del gruppo didemocrazia proletaria) .

Sottolineo inoltre la grave diversifica-zione anche nella presentazione dei fatti .Io non posso, come uomo, come magi-strato, come uomo politico, non essereturbato dal fatto, da tale enorme diversi-ficazione dei fatti, così come sono presen-tati. Non penso mai (in nessuna responsa -bilità che ho avuto, compresa questa, ch eè la più specifica sul tema) che la relazio-ne della polizia, e quindi del Governo, si ainfallibile. Ma neppure posso accettar eche debba essere falsa per principio : pon-go a confronto con cura, come è miodovere, le relazioni delle parti politiche ,specie di quei colleghi che, essendo stat ipresenti, possono dare un apporto ad un averità del tutto particolare, e cerco di esa-minare tali relazioni con assoluta oggetti-vità, quella oggettività di cui sono capa-ce.

E certo che tra la relazione della poliziae quelle di talune parti politiche che lacontestavano totalmente si è collocat aquella puntuale del sindaco di Comis o(Interruzione del deputato Franco Russo) .

Onorevoli colleghi, è un sistema che siusa anche nelle aule giudiziarie, e cio èche quando una persona dice una cosa s icerca di demolirla; bisogna dimostrarenon già che eventualmente il sindaco d iComiso in quanto tale meriti censura, m ache il sindaco di Comiso, quando ha fatt oquella relazione, pubblicata dal quotidia-no Avanti!, citando giorni ed ore di tutto,abbia voluto dire il falso .

Questo è il discorso, altri discorsi nonservono molto .

FAMIANO CRUCIANELLI . Non era pre -sente! (Commenti del deputato FrancoRusso) .

OscAR LUIGI SCÀLFARO, Ministrodell'interno. . . .il quale smentiva la relazio-ne delle parti politiche confermandoquella della polizia (Interruzione del depu-tato Franco Russo) .

Inoltre, non si può non evidenziarecome fatto singolare e qualificante i lcomportamento di tutta la popolazione d iComiso, che è di più di 28 mila abitanti ,con la presenza di tutte le forze politiche ;una popolazione che non può non essereinteressata fortemente alla installazion edei missili, per evidenti ragioni assoluta -mente essenziali e vitali . Ebbene, la popo-lazione non partecipa a queste manifesta -zioni .

Ora, è fondamentale aver chiaro cosa s iritene per violenza e per non violenza ; equi mi incammino, onorevole Cicciomes-sere, su una strada dove forse non riusci -rò ad esser chiaro, ma cercherò di met-tercela tutta. Violenza si ha quando s ipone in essere un comportamento cheinveste la sfera di vita e di azione degl ialtri impedendo a qualcuno l'esercizio de ipropri diritti o l 'adempimento dei propr idoveri. E evidente che questa invasionenella sfera dei diritti altrui può essereattuata con atti in sé violenti o con atteg-giamenti in sé non violenti, ma che, i nquanto violano o calpestano i diritti al-trui, sono sempre atti, azioni, atteggia-menti che «tendono a far violenza sugl ialtri». E qui interviene . . . (Interruzione deldeputato Magri) . Mi lasci proseguire, ono-revole .

LUCIO MAGRI. Allora, ci vogliono le ca-riche anche per i picchetti di sciopero.Lei sostiene che bisogna caricarli .

OSCAR LUIGI SCÀLFARO, Ministrodell'interno. E qui interviene la doveros avalutazione . . .

LUCIO MAGRI. Volevo dire che i pic-chetti di sciopero vanno caricati, secondolei!

OSCAR LUIGI SCÀLFARO, Ministrodell'interno . Non mi faccia dire quello ch enon ho detto; lei ha la brutta abitudine di

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voler far dire ciò che uno non ha detto ,per poi scagliarsi contro quello che unonon ha detto . E un sistema clericale chenon condivido .

PRESIDENTE. Onorevole Magri, pe rcortesia non interrompa !

OSCAR LUIGI SCÀLFARO, Ministrodell 'interno. E qui interviene la doverosavalutazione di tali comportamenti . Impe-dire alla polizia di muoversi, impedir eagli operai, ai militari americani di giun-gere sul luogo del loro impegno, del lorolavoro, con una manifestazione politicapacifica, è atteggiamento che incide nellalegge .

Lei, onorevole Cicciomessere, con mol-ta onestà ha già risposto a questo, a dif-ferenza, liberamente, di pareri diversiespressi.

Se lo Stato, per impedire ogni inciden-te, consentisse che la polizia rimaness ebloccata, che gli operai e i soldati no npotessero arrivare al luogo del loro impe-gno, adempirebbe ad un suo compito es-senziale che sta nel garantire a tutti e aciascuno il proprio spazio di libertà ?

Che Stato è, quello che lascia al più for-te la possibilità di conculcare i diritti de lpiù debole? Se si pensa che per impediregli incidenti lo Stato debba ritirarsi e dessere assente, occorre aver chiaro che sitratta di una scelta politica che non pu ònon avere pesanti conseguenze politiche .Quando poi le forze dello Stato stann otutelando la realizzazione di quanto i lParlamento previde, discusso e approvò,il discorso diventa ancora più grave .

Ma ora vorrei ancora maggiormentetentare di chiarire . Mi pare evidente usa -re il termine «violenza» soprattutto pe rindicare l'invasione della sfera dei diritt ialtrui, anche se compiuta da non violenti .Se si preferisce, si può parlare soltanto diatteggiamento illecito o illegale ; e sia . Mail problema rimane e deve essere affron-tato. Lo Stato democratico sta a guarda -re, o deve — dico deve — togliere, inter -rompere ciò che è illecito, ripristinando i ldiritto conculcato? Uno Stato che stesse aguardare avrebbe finito di essere Stato .

Si obietta: certo che lo Stato non puòstare a guardare; ma non deve usare me-todi violenti, non deve, diciamo più esat-tamente, usare la forza . E ciò perché, selo Stato usa la forza, finisce per trattarealla stessa stregua violenti e non violenti ,scoraggiando questi ultimi, anzi renden-do vana di fronte a chi crede nella violen-za la loro azione di non violenti . Lo Stato ,cioè, che interviene duramente finisce pe rdare ragione ai violenti .

Ma il discorso, che può presentare —ed io lo riconosco — una sua ragione su lpiano della dimensione della discussioneteorica (non dico accademica), divent agrave, difficile, ben faticosamente attua-bile sul piano pratico; e rimane, anchedoloroso, ma certo chiaro e fermo un pro -blema: lo Stato democratico è tale se ga-rantisce ad ogni cittadino il libero eserci-zio dei diritti e il necessario adempiment odei doveri . E ciò che lo Stato democratic onon può consentire è che un cittadino ,per esercitare o difendere un suo diritto ,impedisca ad un altro cittadino di eserci-tare il proprio diritto . Un diritto che, perfarsi valere, dovesse necessariamente vio -lare il diritto altrui certamente non puòessere diritto .

Fatte queste precisazioni, confermo chele direttive del Governo, e perciò del mini -stro dell'interno, sono di consentire ogn ispazio per le manifestazioni pacifiche,perché si svolgano liberamente ed effica-cemente: unico limite, il rispetto delle leg -gi. Per ottenere ciò si consiglia ogni pre-cedente intesa tra autorità a responsabil idella manifestazione, poiché ogni collabo -razione è essenziale . E cito qui le paroledel Presidente del Consiglio, che già altr ihanno ripreso, in una recente intervista .

«Ora, in Italia tutti hanno diritto d iesprimere liberamente le loro opinioni edi manifestarle, a Comiso come altrove» ;sono dichiarazioni del Presidente . «Ciòche non è possibile è dare vita a manife-stazioni illegali dirette ad ostacolare obloccare il lavoro di una base militare ,così come di qualsiasi altra sede e instal-lazione che attengano all'ordine pubblicoo alla sicurezza del paese . I diritti saran-no rispettati e le leggi saranno fatte ri-

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spettare. Le direttive impartite in quest ocampo sono ispirate alla massima pru-denza. Ancora dopo i recenti incident isono tornato a precisarne la portata ed i lsignificato, discutendo la questione sin oal dettaglio. Tuttavia sarebbe atto di ipo-crisia ignorare che mentre molti pacifistisono del tutto pacifici, e non si propongo -no di uscire dal terreno della legalità ; al-tri invece sembrano animati solo dal pro-posito opposto: agiscono e si organizzanoin modo da creare le condizioni delloscontro, di cui hanno bisogno per ampli-ficare l'eco della loro azione» .

Fino a qui la citazione del President edel Consiglio . Ma aggiungo: quando siparla di Stato democratico, non si intend esolo il Governo, né solo il Parlamento .Stato democratico è tutto un popolo, dovechi ha maggiori responsabilità deve an-che saper assumere atteggiamenti ch enon mettano in inutile e dannosa difficol-tà i poteri dello Stato, ma aiutino a con-ciliare le diverse responsabilità e i divers idiritti in una sintesi degna della Cartacostituzionale e dei principi e dei valor iche la ispirano. Un ministro dell ' interno,in questi casi, è sempre un po' imputato .O paga il penoso prezzo di scaricare leresponsabilità sui funzionari, e forse rac-coglie una parvenza di effimero consen-so; o se ne assume la responsabilità ,com'è normale suo dovere, e com'è con-sono alla sua dignità di uomo, prima ch eministro; e allora può essere accusato d ichiudere gli occhi su ogni cosa per dover ed 'ufficio. Per questo — mi illudo, forse —io vorrei cercare una base comune di di-scussione e di chiarimento . Io offro que-sto desiderio di chiarimento a chi sia di -sposto ad accoglierlo senza prevenzioni .

Non è pensabile che su temi uman icome la fame, la giustizia, la pace, l alibertà dello spirito, del pensiero e dell avolontà, che è bene sommo, non si debb atrovare un comune linguaggio umano ,una comune intesa . Non è possibile che ,di fronte al convincimento profondo chel 'uomo ha il diritto di dire ciò che pensaed in particolare di dissentire da comepensa ed opera una maggioranza — l ademocrazia si misura da due presenze

essenziali : lo spazio di libertà e di rispettoche ha diritto di occupare l'opposizione ela possibilità della maggioranza di decide -re e di governare —, non è possibile, dico ,che l ' espressione di questo dissenso di -venti motivo, ragione, causa di un urt oviolento e quindi determini maggiori sof-ferenze, maggiori angosce .

E dunque pensabile, accettabile, chenon troviamo, pur nella differenza delpensiero, delle radici culturali, delle scel-te, un modo di coesistenza nel diritto diciascuno e di tutti? Che non troviam ocome tutelare insieme l'essenza stess adello Stato democratico, come suprem ogarante di ogni libertà e di ogni giustizia ?Non giova ad alcuno che creda veramentenella democrazia l'esistenza di uno Statoche rinunci ai suoi doveri e si arrenda achi in quel momento è o pare il più forte oil più violento ; che rinneghi i suoi doveri ,cercando così di superare un moment odifficile e sia pronto a pagare questo scar -to dello Stato con la rinuncia ad essere loStato di diritto, lo Stato della democrazia ,lo Stato della Costituzione repubblicana .

Guai se il concetto dello Stato dovess emutare, non a seconda delle diverse ideo-logie, ma a seconda di chi c'è a rappre-sentarlo e ad esprimerlo! Questo Statodemocratico è di tutti : deve, vuole esserelo Stato di tutti, ma occorre che tutti, nel-la libera diversità di pensiero e di schie-ramento politico, sentiamo viva e respon-sabile questa partecipazione, e siamo di -sposti a pagarne quella parte di sacrificioche è essenziale per costruire ogni giornoqualcosa di più vero e di più giusto . Gra-zie .

PRESIDENTE. Passiamo alle repliche .L'onorevole Gianni ha facoltà di dichiara -re se sia soddisfatto per l 'interpellanzaCastellina n . 2-00087 e l ' interrogazioneCafiero n . 3-00143 delle quali è cofirma-tario, nonché per la sua interrogazione n .3-00178.

ALFONSO GIANNI. Signor Presidente, si-gnor ministro dell'interno, noi siamo, piùche insoddisfatti, sconcertati dalla rispo-sta che lei ha dato alle nostre interpellan-

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ze e alle nostre interrogazioni . E questonon è sminuito dal rincrescimento che le iqui ufficialmente, a nome personale e de lGoverno, ha espresso nei confronti de iparlamentari feriti, e segnatamente neiconfronti dell'onorevole Castellina, si aperché noi non abbiamo sollevato soloquesta questione, né principalmente que-sta questione, sia perché (poiché è già l aterza volta che questi fatti si ripetono) no iconsideriamo questo rincrescimento nonsolo tardivo, ma ormai ipocrita .

Nella sua risposta, signor ministr odell ' interno, lei ha detto cose non vere o,se preferisce, false, e ha fatto delle consi-derazioni sulle quali non siamo d 'accor-do . Circa il comportamento delle forzedell 'ordine, posso ribadire che ciò che le ichiama eufemisticamente «gradualità» s iè manifestato con questa successione, in-durendosi di volta in volta man mano chele ore passavano: idranti, candelotti lacri-mogeni, carica e manganellate . Questo èquello che lei chiama «gradualità»! Nelcorso della successione di questi atti sonoaccaduti gli incidenti per esclusiva re-sponsabilità della polizia, come abbiamoricordato .

Non è vero che c'è stata una rimozionea braccia. L 'unica volta che ciò è accadu-to per la prima fila è avvenuto alle 6 delmattino, nel primo scontro provocato dal-le forze di polizia, quando — l'ho vistopersonalmente — un graduato della poli -zia ha chiamato un operatore, il quale hafilmato questo primo atto ; dopo di che siè passati direttamente alla carica vera epropria e alla manganellatura .

C'è stata reazione di manifestanti, cheha provocato questa insistita violenza daparte delle forze dell 'ordine? No, signorministro dell'interno! Questa reazion enon c'è stata né 1'8 agosto né il 26 settem-bre. Nego che siano state lanciate pietr econtro le forze dell'ordine o contro auto-mezzi. Ciò corrisponde ad una falsità .Nego che i manifestanti fossero nascosti ,come lei ha detto, nelle vigne circostanti .Semplicemente i manifestanti venivan ocacciati nelle vigne dalla polizia, che l iinseguiva. Quindi è falso quello che lei hadetto, cioè che non vi è stato inseguimen-

to dei manifestanti, nelle vigne, dopo l ecariche. Infatti anche questo si è verifica-to. Come pure è falso che il blocco opera-to dai manifestanti fosse nei confrontidelle forze dell'ordine. Non è vero! Le for-ze dell 'ordine potevano muoversi a loropiacimento. Gli idranti, quelli che serviva -no per bagnarci, si muovevano a loro pia -cimento. La gente si apriva quando arri-vava l'idrante, lo lasciava mettere in posi-zione. Dopo, ovviamente, si stendeva sullastrada ed aspettava che l 'idrante facesseil proprio compito . Addirittura lo si aiuta-va se le ruote si bloccavano nel fango ,vista l 'enorme fanghiglia che si era crea-ta. Nessuno ha impedito alle forze dell'or-dine di agire con la massima libertà .

Certo, l'obiettivo della manifestazioneera il blocco dei lavori per la base d iComiso. Ma questo è il punto politico,signor ministro dell ' interno. Se lei diceche qualunque picchetto operaio, chequalunque manifestazione di sciopero,che qualunque atto teso a bloccare il lavo-ro per una ragione che ha dei valori pro -fondi, è suscettibile di essere vista comeattacco alle forze del l 'ordine, bene, alloraritorniamo indietro rispetto allo stess oScelba, con il quale mostra di avere qual -che consonanza e qualche rapporto idealeancora oggi. Per giunta in questo casosarebbe più grave, perché qui non sono indiscussione semplicemente il posto di la-voro o il salario, già valori costituzional-mente protetti — da qui il diritto di scio-pero e, conseguente, i modi di esplicarlo—, ma qui sono, erano e saranno in gioc ovalori ancora più grandi : il diritto allavita di fronte al pericolo derivante da lnuovo insediamento nucleare che fa delnostro paese un ancor più facile bersaglioatomico. Questo è il punto .

E poi: che cosa ha poi bloccato vera -mente i lavori della base di Comiso? Per -ché questo i giornali non lo hanno detto .Che cosa ha impedito che si lavorass edentro la base di Comiso il 26 ed il 27settembre? Non certamente o solamente i lfatto che ci si sdraiasse in mezzo alla stra -da, ma il fatto che i lavoratori di Comiso, ilavoratori italiani si sono riuniti e, a mag-gioranza, in assemblea hanno deciso di

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non andare al lavoro . Questo è successoin quei giorni di settembre e questo è i lmotivo per il quale la base di Comiso no nha lavorato. Ne parla il sindaco Catalanonella sua relazione. A parte ogni conside-razione su come con svariati milioni e co nla distruzione delle proprietà si sia com-prato un consigliere comunale per regge -re una traballante giunta favorevole aimissili, a parte il fatto che la maggioranzadella popolazione di Comiso ha firmat ouna petizione contro l ' installazione dell abase missilistica. Ma soprattutto questobenedetto sindaco quando avvengon oquesti fatti non c'è mai, non si fa vedere .Quali relazioni può fare!? Siamo d'accor-do che il problema non è semplicement equello di valutare l 'atteggiamento, in ge-nerale, del sindaco Catalano, bensì quell odi valutare l 'attendibilità specifica dell esue azioni: ma perché allora fa premioquello che lui dice rispetto a quello ch ediciamo noi, che eravamo fisicament epresenti durante tutto lo svolgersi dei fat-ti? E la responsabilità del Governo da que -sto punto di vista è molto chiara . L'haammessa lo stesso ministro dell'internoScàlfaro nella sua replica — ed è un pun-to importante —, quando parla dell'in-chiesta, quando parla degli ispettori e de ifunzionari mandati da Roma. Infatti cisiamo accorti anche noi che la responsa-bilità non è più solamente del questoreBorgese di Ragusa, uomo che, certament eper difetto di doti, non sarebbe in grad odi dominare il traffico in un incrocio diuna città di provincia. Ci siamo accortianche noi che il questore è stato dimissio-nato sul campo, ma questo rafforza l anostra denuncia politica sulle responsabi-lità del Governo. Chi ha provocato que-sto? Il ministro Scàlfaro sa benissimo ch eil questore Borgese 1'8 agosto — ritornan-do a quella data — era dentro la bas emissilistica ed era in contatto telefonicocon il capo della polizia, e che, dunque, èda Roma che è venuta evidentemente l'in-giunzione o comunque il «via libera» aduna carica di proporzioni bestiali ; ed inquesto caso addirittura, dunque, i rappre-sentanti diretti del Governo hanno guida-to, ed in questo modo, le operazioni di

polizia. Quindi si delinea, da agosto adoggi, negli atti concreti del Governo unaresponsabilità politica tesa a cercare d iintimidire, di spezzare le forme del movi-mento per la pace, i suoi modi di espri-mersi. Noi siamo convinti che non ci riu-scirà. E difatti è per questo che questomovimento per la pace segna, malgrad ole cariche della polizia, malgrado le falsi-tà dette qui ed altrove, malgrado le inter -viste rilasciate, una grande vittoria, per-ché dimostra che un atteggiamento di co-raggio e di dedizione ad una causa, cheuna coerente azione non violenta hannosaputo spezzare la volontà opposta ed es-sere un esempio per una crescita del mo-vimento stesso nel paese, in tutte le formepossibili . Di qui il richiamo fatto anchedal collega Crucianelli alla prossima ma-nifestazione che si terrà a Roma ed intutto il mondo il 22 ottobre prossimo . Inquella sede misureremo le nostre conce-zioni sulla vita, sulla democrazia e sùlloStato .

Ella, signor ministro dell 'interno, si èdiffuso sul concetto dello Stato e si è do-mandato che Stato sia quello che nonapplica le decisioni prese . Ebbene, nonpossiamo fare altro che accettare la sfidadi questo contrasto ideologico, ideale, po-litico e financo giuridico, e chiederle cheStato sia quello che non garantisce l'ap-plicazione della Costituzione relativamen-te al problema che abbiamo sollevato nel -la nostra interpellanza e che Stato si aquello che non garantisce l 'autonomia edindipendenza del nostro paese .

Questo è il problema: chi viola la Costi-tuzione, chi viola lo Stato di diritto, i ma-nifestanti non violenti di Comiso che sisdraiano sulla strada, o la polizia che ese-gue ordini impartiti secondo una volontàtesa a tagliare alla radice, senza pur riu-scirvi, questo crescente movimento per lapace e l'opposizione ad un insediament onucleare e missilistico che non può cheesporre la vita della popolazione del no-stro paese a nuovi e più gravi pericoli ?

Riproporremo questi interrogativi i nfuturo nei modi e nei termini dovuti (Ap-plausi dei deputati del PDUP, all 'estremasinistra e dei deputati dei gruppi della sini-

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stra indipendente e di democrazia proleta-ria) .

PRESIDENTE. L'onorevole Giovannin iha facoltà di dichiarare se sia soddisfattoper l 'interpellanza Masina n . 2-00078, dicui è cofirmatario .

ELIO GIOVANNINI . Debbo dirle, fran-camente, signor ministro, che anch'iosono abbastanza turbato come lei . Losono per lo meno per tre ragioni. La pri-ma attiene alla enorme divaricazione tr ala versione data concordamente non soloda varie parti politiche, ma da un numerorilevante di giornalisti ed osservatori, e l adescrizione testé fatta dal Governo degl iavvenimenti del 25, 26 e 27 settembre.Debbo rilevare inoltre la assoluta igno-ranza di un cambiamento importante, gi àsottolineato, nel rapporto fra la popola-zione civile di Comiso ed i manifestant iper la pace, rilevabile non solo dal com-portamento già ricordato dei lavoratorisiciliani della base di adesione maggiori-taria alla manifestazione pacifista, ma an-che dal consenso espresso dalla popola-zione alla pacifica manifestazione di mas-sa svolta dai pacifisti il giorno successivonelle strade di Comiso.

I fatti, signor ministro, vengono altera -ti, nel momento in cui lei avalla la singo-lare idea di un complotto premeditato diAutonomia operaia rilevato dalla questu-ra già qualche giorno prima della mani-festazione: un complotto singolare, ch eavrebbe avuto l 'effetto di produrre un ri-sultato totalmente diverso da quello volu-to. L'effetto sarebbe stato, infatti, lo svi-luppo di una manifestazione che nessunopuò negare fosse assolutamente pacificaed espressione di uno schieramento in cu ierano largamente dominanti le posizionipolitiche e culturali di giovani cristiani, d igiovani pacifisti rispetto a quelle di for-mazioni che avrebbero avuto, secondo lafantasiosa ipotesi del complotto, la re-sponsabilità di predisporre una congiuranazionale ai danni della base di Comiso .Siamo turbati per la descrizione dei fatti ,in cui riesce estremamente difficile rinve-nire in chicchessia dei presenti alla mani -

festazione un atto di violenza quali quell iindicati : un lancio di pietre, l ' interventooffensivo nei confronti della forza pubbli-ca .

Il secondo motivo di turbamento pro-fondo nasce da una espressione, che spe -riamo di avere totalmente frainteso, cheporta ad una quasi totale identificazion edi manifestazioni di violenza con forme d idisobbedienza civile non violenta, che pe raltro non si sono prodotte a Comiso, dovenon si è verificata disobbedienza civile ,ma si è semplicemente esercitata la liber-tà di manifestazione, quella sancita pe rtutti i cittadini italiani dalla Costituzione edalle leggi della Repubblica .

Si tratta di una confusione grave, che c ipreoccupa, e ci porta ad indicare — e conquesto concludo — il terzo motivo di pro -fondo turbamento . Ci pare che nella re -plica che abbiamo ascoltato vi sia un agrande attenzione agli incidenti avvenut ila mattina del 26 intorno alla base, ma v isia una profonda sottovalutazione politi-ca degli incidenti (così li chiamo), molt opiù gravi, che sono avvenuti nei due gior-ni precedenti la manifestazione davantialla base, che non possono in nessu nmodo essere imputati all'arbitrio di undirigente della DIGOS o alla responsabili-tà del questore di Ragusa .

Nei due giorni precedenti la mattina del26 si è verificato un isolamento della pro-vincia circostante Comiso, ponendo in es -sere una vasta opera di intimidazione neiconfronti di migliaia di cittadini italiani .La domenica precedente sono stati fer-mati autobus di linea, sono state fatt escendere persone, si è creato un incredi-bile clima di diminuzione delle libertà col-lettive per migliaia di persone. E ciò innome del fatto che, secondo notizie pre-cedentemente ricevute, ben mille persone(di questo in effetti si trattava) avrebberoinvaso la provincia, e quindi subentrava -no esigenze di ordine pubblico che richie -devano la presenza di un grande spiega -mento di forza pubblica chiamata da tut-ta l'Italia.

Su questo punto, che noi riteniamo pi ùgrave e più lesivo per le libertà personal idelle bastonate distribuite dalla polizia al

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picchetto di presidio alla base di Comiso ,noi abbiamo registrato un assoluto disim-pegno del Governo, la mancanza assolutadi assunzione di responsabilità, che sonodel Governo e del ministro dell'interno i nparticolare .

Da questo punto di vista non possiam oche dichiarare la nostra forte preoccupa-zione non solo per ciò che è avvenuto, m aanche per quello che in base a tali pre-messe il Governo ci minaccia possa avve-nire; una forte preoccupazione che vo-gliamo vedere dissipata non solo con pa-role di buone volontà, quali quelle pro-nunciate dal signor ministro, ma con fatt iche rendano praticabile per tutti i cittadi-ni — e io aggiungo anche per i parlamen-tari, perché anche il collega Masina ed ioabbiamo dovuto subire intimidazioni dal -le forze di polizia — l 'esercizio dei propridiritti .

Su tale questione, che non riguarda ilpassato ma l 'avvenire, nel chiedere al Go-verno una maggiore assunzione di re-sponsabilità, non possiamo non rimarca-re oggi una maggiore distanza fra la no-stra posizione e quella del Governo, diver-sa da quella espressa dal Presidente delConsiglio nel suo discorso del 12 agostoscorso (Applausi all 'estrema sinistra e de ideputati del gruppo della sinistra indipen-dente) .

PRESIDENTE. L'onorevole Cicciomes-sere ha facoltà di dichiarare se sia soddi-sfatto per la sua interpellanza n . 2 -00086.

ROBERTO CICCIOMESSERE. Non sonoqui per dichiarare se sono soddisfatto oinsoddisfatto; come lei sa, signor mini-stro, la mia è una generale insoddisfazio-ne rispetto alla praticabilità degli istitut idi democrazia nel nostro paese . Ma vogliocorrere il rischio — che anzi spero possaessere corso più spesso — del dialogo su lterreno che lei propone. Quindi, la primaquestione, di estrema rilevanza, è quelladell ' informazione . Lei ha riconosciuto, si-gnor ministro, che la discrepanza tra l einformazioni che ha ricevuto dai suoifunzionari e quelle fornite da altri colle-

ghi è preoccupante. Anche io condividoquesta sua preoccupazione e vorrei solofare alcune considerazioni rispetto aquanto è accaduto in questi anni, nell asperanza che lei voglia intervenire . Si-gnor ministro, lei era presente a quellefamose sedute del maggio 1977 quandol'allora ministro disse : la polizia non h afatto uso di armi da fuoco . Fotografie, fil-mati di quelle manifestazioni dimostraro-no che i poliziotti avevano sparato. Io mipongo il problema dell'informazione chelei riceve: è sicuro che le notizie prove-nienti dalla sua amministrazione sian ocorrispondenti alla realtà? Questo m ipreoccupa, signor ministro, non solo aifini dell'accertamento della . realtà, ma an -che perché un ministro, un uomo di Go-verno, che non sa come stiano in realtà ifatti, non può decidere in un senso o in unaltro. Se esiste un filtro, un velo, una bar-riera che le impedisce — come ha impe-dito agli altri ministri dell'interno di co-noscere la realtà delle cose, in quanto noncredo che il ministro Cossiga o il ministr oRognoni venissero in quest 'aula a direconsapevolmente il falso — di conoscerela verità, allora occorre intervenire . Iocredo che esista questo filtro che impedi-sce a lei, e in generale a tutti noi, di com-piere delle scelte . Questa discrepanza èpreoccupante da questo punto di vista . Lainvito quindi a verificare se le fonti infor-mative del Ministero dell'interno sono l estesse che hanno consentito ai precedent iministri di dire il falso in questa Assem-blea, di dire che la polizia non ha sparatoo, da ultimo, che non ha torturato, quan-do abbiamo avuto un processo che è giun -to a sentenza, anche se non definitiva, i nsenso contrario . Signor Presidente, io ac-cetto il terreno del dialogo, però ciò com-porta l'approfondimento di questi proble-mi .

La seconda questione riguarda l ' inten-sità delle forze impiegate. Prendo attodella differenza tra azione non violenta eazione legale, ma rimane il fatto che no nvi è risposta al problema dell'intensit àdella forza da impiegare di fronte ad un amanifestazione violenta e ad una non vio-lenta. È inammissibile che non vi siano

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altri strumenti che non quelli che lei ci haindicato: idranti, manganelli, artifici la-crimogeni .

Vi è poi un altro punto che ritengo mol -to importante e cioè la fissazione di rego-le certe di comportamento . Vi è stato qu iun accenno a questo aspetto: un picchettodavanti ad una fabbrica, signor ministro,impedisce ad altri lavoratori di esercitareil proprio diritto al lavoro, così come lamanifestazione di alcuni operai dell ' indu-stria bellica ha bloccato alcune strade pe rprotestare contro una certa mancat aapertura di un ponte sotto cui dovevanopassare dei cacciamine .

Signor ministro, questo è un problem ache lei deve risolvere in modo univoco ecerto, poiché altrimenti è evidente chel ' intervento nei confronti del picchett odavanti a Comiso è stato persecutorio ri-spetto ad una certa parte, su un certo pro -blema, che non trova alcuna giustificazio-ne nella prassi nell'intervento della poli-zia. Tutto ciò pone altri problemi che, evi-dentemente, non chiedo siano risolt iestendendo la pratica della carica anch eai picchetti .

L'ultima questione è quella più impor -tante: mi riferisco a quello che potrebbeessere sintetizzato con l'espressione mili-tare della «classificazione della minac-cia». Non credo personalmente alla teori edei complotti di fronte alla base di Comi-so. Se noi impieghiamo cinquecento omille agenti di polizia per una manifesta-zione a Comiso, così definibile o assimila-bile al picchetto davanti ad una fabbrica ,mi chiedo che cosa si faccia rispetto atutti gli altri problemi . Non starò a rifarele solite polemiche, spesso demagogiche ,sulla criminalità politica, ma intendo por -re i problemi quotidiani della gente . Tutt isanno con certezza che il furto di un'au-tomobile, quello consumato all ' interno diun appartamento o lo scippo non com-porta nemmeno l'avvio di un qualsiasitipo di indagine da parte della polizia ,dato che non esistono sufficienti forz edisponibili . Senza toccare i grandi tem idella criminalità e della mafia, si tratt aanche di un problema di vita: ci sono stat inel nostro paese per incidenti stradali cir -

ca 10 mila morti . Questi incidenti sarannodovuti a mille ragioni, ma sicuramenteanche all'insufficienza dell'organico dellapolizia stradale. Quindi, se rileggiamo lavicenda di Comiso alla luce di queste con -siderazioni ed alla luce dei problemidell'informazione, dell'intensità della for-za, della fissazione di regole certe nonch édella necessità di classificare la minacciaper adeguare la forza da impiegare ri-spetto alla gravità della minaccia in cor-so, dobbiamo constatare che a Comisosarebbe stato sufficiente inviare un solobrigadiere. Dico questo non per offenderela funzione del brigadiere, ma perché benaltri sono i nostri problemi che riguarda -no l'ordine pubblico .

L'argomento secondo il quale in que lcaso lo Stato, con quelle modalità, abbi atestimoniato tutta la sua forza mi sembra— se riletto alla luce delle considerazion iche ho appena fatto — rispecchi un com-portamento tipico dello Stato che è fortecon i deboli e che è debole con i forti .

Queste sono le considerazioni che riten-go di doverle affidare .

PRESIDENTE. L'onorevole Bottari hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatta perla sua interpellanza n. 2-00090.

ANGELA MARIA BOTTARI . Signor Presi-dente, signor ministro, i parlamentari ,nelle interrogazioni che in precedenzahanno presentato e questa mattina, senz apolemiche, hanno descritto i fatti avvenu-ti a Comiso il 26 settembre e prima anco-ra 1 '8 agosto, quei fatti di cui i parlamen -tari sono stati testimoni . Ella, signor mini-stro, invece, ha dato una risposta che no nha tenuto conto di questa testimonianza.

Esiste dunque discordanza — ed io col-go quanto ha detto a conclusione dell asua relazione — tra le sue dichiarazioni equanto affermato da noi parlamentari . Cidomandiamo perché non abbia volut oprendere in considerazione la nostra te-stimonianza; era necessario fidarsi fino infondo delle indagini condotte dal sindac odi Corniso e del rapporto delle forze d ipolizia?

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Non sappiamo chi il sindaco di Comis oabbia sentito: se avesse voluto svolger edelle indagini forse avrebbe potuto senti -re anche noi parlamentari presenti a Co-miso !

Siamo insoddisfatti, signor ministro, eriteniamo che alla Camera debba essereresa ancora una risposta più approfondi-ta e più rispondente ai fatti, che teng aconto anche della nostra testimonianza .

Signor ministro, a Comiso, già alle 6 de lmattino del 26 settembre, i pacifisti che s ierano radunati davanti all ' ingress odell 'aereoporto Magliocco erano bagnat ie già a quell'ora erano avvenute le primecariche dirette dal dirigente le operazion idi polizia che, come lei ha ricordato, co nla fascia tricolore ha intimato di anda rvia e poi ha ordinato la carica .

Quella di Comiso del 26 settembre —come pure quella dell'8 agosto — era un amanifestazione pacifica, che avev al 'obiettivo di una simbolica sospension edei lavori di costruzione della base; eraappena iniziata e già al suo inizio ha avu-to una risposta brutale .

La manifestazione del 26 settembre siandava svolgendo pacificamente, senzaesasperazioni di alcun genere, e mai havisto reazioni di violenza da parte de imanifestanti ; perché dunque, in quellagiornata si è voluta scrivere un'altra pagi-na così brutta nella storia della nostrademocrazia?

I fatti gravi avvenuti a Comiso sono ungrave segnale negativo ed hanno un chia-ro significato: il Governo ha deciso chequella manifestazione, nonostante le au-torizzazioni, non doveva svolgersi e dove -va essere stroncata dall ' inizio. Il Governoha voluto mostrare subito, sin dall ' iniziodella manifestazione, tutta la sua capacit àed efficienza repressiva . In sostanza a mepare che il Governo abbia operato un ascelta politica grave, perché stroncandola manifestazione ha scelto la strada d iintimidire, di impaurire e di disperdere ipacifisti, con lo scopo evidente di scorag-giare l'ulteriore sviluppo di un movimen-to per la pace, che può coinvolgere grand imasse di donne, di uomini, di giovani emeno giovani, nel nostro paese così come

in Europa. È questo l 'aspetto politico pi ùgrave dei giorni che Comiso ha vissuto, apartire dai fatti di luglio sino a quelli del26 settembre, che hanno tra loro un fil oconduttore ed una strategia comune e chenon possono essere addebitati solo alcomportamento di questo o di quel fun-zionario, di questo o quel questore . Certo ,il questore di Ragusa non brilla, probabil -mente, per adeguatezza e piuttosto brillaper arroganza ; ma è certo che le forze dipolizia e il questore, da soli, non avrebbe -ro potuto decidere di tenere un similecomportamento (anche in considerazionedell'atteggiamento assunto nei confrontidei parlamentari) se non vi fosse stataun'indicazione, una decisione del Gover-no, alla quale si sono uniformati i com-portamenti del questore e delle forzedell'ordine.

È veramente inquietante il significatopolitico che discende da questi comporta -menti. E trovo inquietante, onorevole mi-nistro, anche la risposta che ella ha datooggi, per le cose dette ed anche per lecose non dette. Infatti, signor ministro, leioggi ha detto che la gente a Comiso nonpartecipa. Ma io vorrei ricordare i nquest 'aula, innanzitutto, che la gente d iComiso ha massicciamente sottoscritt ouna petizione contro l ' installazione dell abase missilistica . Vorrei ricordare che lapopolazione di Comiso ha dato un con -senso elettorale del 40 per cento ad unpartito, il partito comunista, che ha costi -tuito e costituisce grande parte in questabattaglia. Voglio anche ricordare chedopo i fatti di Comiso, dopo le aggressio-ni, una grande solidarietà della popola-zione si è espressa nel fornire viveri eindumenti ai manifestanti bagnati . Io cre -do che questo sia un grande modo di par -tecipare a questa battaglia .

OSCAR LUIGI SCÀLFARO, Ministrodell'interno . È un grande modo, ma molt odiverso !

ANGELA MARIA BOTTARI. Non è vero nep-pure che i cittadini di Corniso non fosseropresenti alla manifestazione . E se tutta lapopolazione non era presente, non dobbia-

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mo dimenticare neppure le intimidazion iche in quel comune i cittadini vivono .

Signor ministro, c'è un altro punto del -le sue dichiarazioni che vorrei riprende -re. Ella ha detto (ed io considero quest auna insinuazione) che il professor Giaco-mo Cagnes, che è un cittadino stimato cheha condotto e continua a condurre un abattaglia per la pace, avrebbe quasi avut ouna funzione (non ricordo bene le paroleda lei usate) sobillatrice parlando delmodo in cui le forze di polizia avevan ofatto le perquisizioni anche sul corpo didonne e di uomini . Il professor GiacomoCagnes, in un comizio in piazza svoltos idomenica prima della manifestazione, h adetto quello che tanti avevano denuncia-to, facendo riferimento a cose di cui aComiso si parlava . Quindi, non ha fattoaltro che riferire pubblicamente ciò chetutti avevamo sentito a Comiso .

Un altro punto riguarda gli autonomiche partecipavano alla manifestazione edai quali sono addebitate le violenze svilup-patesi in quei giorni . Ma, proprio perchésiamo stati presenti in quei giorni a Comi-so, vorrei dire con chiarezza che gli auto -nomi sono stati messi dai pacifisti in con -dizione di non nuocere. Al contrario, dob-biamo aver chiaro che la brutalità polizie-sca ingiustificata rischia di dare a questiautonomi uno spazio che essi non han -no.

Allora, diciamo chiaramente che i fatt iavvenuti a Comiso, le modalità di inter -vento decise dal Governo, la risposta de lministro a nome del Governo mal si con-ciliano non solo con quanto oggi abbiamoaffermato noi parlamentari presenti a Co-miso, ma anche con le dichiarazioni (an-che altri lo hanno fatto rilevare) rese da lPresidente del Consiglio nella sua replicain occasione del dibattito sulla fiducia a lGoverno. Non voglio ripetere quella di-chiarazione; è agli atti ed è riportata daalcune interrogazioni .

Pericolosi interrogativi restano aperti :nello Stato democratico, nello Stato didiritto è assolutamente ingiustificabile larisposta che è stata data a Comiso. Quan -to differente è stato l 'atteggiamento d ialtri governi europei, a partire da quello

tedesco e da quello inglese, di fronte a danaloghe manifestazioni pacifiste !

Onorevole ministro, rivolgendomi a le ivorrei rivolgermi a tutto il Governo e all ostesso Presidente del Consiglio. Nell'epo-ca in cui viviamo, per il modo in cui ogg isi pongono i problemi della pace e dell aguerra, nonché della corsa agli armamen -ti, un grande movimento per la pace èuna grande risorsa, di cui è necessari oessere fieri . E guai a quel Governo chenon coglie quale potenziale positivo ,quanta idealità esprima e rappresenti ungrande movimento per la pace !

Restano aperti, oggi, tanti interrogativ ie in particolare, uno, che non mi sembrachiarito. Lo voglio porre: come il Governoaccetterà, da qui in avanti, un confront oreale, sul piano ideale e politico, con tuttele forze presenti nella società italiana, chesono contrarie alle decisioni prese circal ' installazione dei missili nucleari e son ointenzionate a proseguire, attraverso imetodi democratici e civili che il movi-mento pacifista si è dato, l ' iniziativa na-zionale per la distensione e la pace? Que-sto è un grande interrogativo al qualebisognerà fornire risposta . (Applausiall'estrema sinistra e dei deputati del grup-po della sinistra indipendente) .

PRESIDENTE. L'onorevole Corvisieriha facoltà di dichiarare se sia soddisfattoper la sua interpellanza n . 2-00091 .

SILVERIO CORVISIERI . Rinuncio all areplica, associandomi alle considerazion isvolte dalla collega Bottari .

PRESIDENTE. Passiamo alla replicaper le restanti interrogazioni.

L 'onorevole Ronchi ha facoltà di di-chiarare se sia soddisfatto per l ' interroga -zione Gorla n . 3-00144, di cui è cofirma-tario .

EDOARDO RONCHI. Credo che, intanto,occorrerebbe sgombrare il dibattito dadue questioni . Si dice: un presidio di mas-sa, in forma pacifica, che abbia l 'obiettivodichiarato di interrompere i lavori di uncantiere, commette un atto illegale. Bene,

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la prima conseguenza che si dovrebbetrarre da siffatte affermazioni è un'azio-ne di denuncia presso la magistratura diquanti — cioè noi — hanno qui pubblica -mente ammesso e dichiarato la propriafisica partecipazione a quel tipo di inizia-tiva. Fin quando questa azione si intra -prenda, esiste per lo meno il sospetto che ,in fondo, non ci sia tanta convinzione nel-la stessa autorità pubblica circa l ' illegali-tà di un 'azione di presidio di massa —ripeto, pacifica — di un cantiere in cui sista costruendo una base missilistica .

Questo criterio potrebbe allora essereesteso ad altre forme di lotta, a qualsiasimanifestazione pubblica e di massa che s isvolge nel paese, perché qualsiasi manife-stazione interrompe il traffico, impediscead una parte di lavoratori, ai tassisti o aitranvieri, di svolgere la propria attitivà ;qualsiasi sciopero operaio impedisce a duna piccola o grande minoranza di parte-cipare al lavoro .

Dico quindi che siffatta affermazion edi illegalità è solo presunta, del tutto indi -mostrata e non applicata né in quest ocaso né in altri . Se fate una simile affer-mazione, siate coerenti : denunciatec ipresso la magistratura, denunciate i de-putati che qui hanno dichiarato la loropresenza all ' iniziativa. Si stabilirà in giu-dizio se l 'azione è veramente illegale, cos ìcome si è stabilito in molte altre situazio-ni .

(Rivolto al ministro dell'interno Scàlf a-ro) Non c 'è molto da ridere . . .

OSCAR LUIGI SCÀLFARO, Ministrodell 'interno . Non rido, onorevole, stavosolo pensando che esiste un principio af-fermato dalla Costituzione per cui ciascu-no di noi non può essere chiamato a ri-spondere di ciò che dice qui dentro. Manon avevo alcuna intenzione di ridere .

EDOARDO RONCHI . Sì, ma il problema èche non abbiamo affermato tali cose sol oqui: ci sono dichiarazioni pubbliche, fatt eaddirittura ai responsabili dell 'ordinepubblico, della partecipazione all'iniziati-va, ove siamo stati fisicamente presenti .

Seconda questione. Di fronte a leggi

che affermano o tutelano diritti diversi econtrastanti tra loro, mi risulta che laCostituzione e il nostro ordinamento ga-rantiscano la possibilità di disobbedire, d inon applicare, di non accettare imposizio -ni quando queste siano ingiuste o in con-trasto con altri principi ed altri diritt iugualmente sanciti dalla Costituzione edalla legge .

Ora, io credo che ci si trovi di fronte aduno di tali casi; sarebbe tuttavia troppolungo entrare specificamente nel merito .Quindi, non ritengo affatto ammissibile ladichiarazione di illegittimità dell'iniziati-va del presidio presso l 'aeroporto in co-struzione a Comiso, almeno fino a provacontraria, che qui non è stata data .

Seconda questione . E legittimo — s idice — usare la violenza anche quand oquesta non è necessaria . Si rafforza cosìuna legittimazione dell'uso della violenz ada parte delle forze dell 'ordine attravers ouna presunta necessità di far rispettare l alegge, come se tutte le volte che non esistala necessità di usare la violenza ma occor-ra rispettare la legge, sia legittimo il ri-corso alla stessa. Si afferma tranquilla -mente: si usano prima gli idranti a piog-gia, poi a spruzzo . Lo spruzzo di un idran -te alle sei del mattino, contro giovani edanche meno giovani, ad una pression eche va dalle sei alle otto atmosfere, puòprovocare danni abbastanza gravi . Pertutto questo ci si limita a dire : beh, si dàuna spruzzata a 6-8 atmosfere! Quindi ,l 'uso, reiterato, dei manganelli . E non èche lo si smentisca! Non è che si dica : nonè vero che sono stati utilizzati i manganel -li. E non si afferma neppure che non s ipoteva fare altrimenti !

Anche gli «appelli» ad Autonomia ope-raia, che anche quando non c'è bisognainventarla, sono di un certo tipo . Autono-mia operaia è ormai un fenomeno politi-camente chiuso, per fortuna . Ma neppuretutto ciò può giustificare lontanamente i lcomportamento delle forze dell'ordinegovernative ed è, anzi, la riprova dell adebolezza politica di tale tipo di opera-to .

Concludo affermando che avremmogradito anche il parere del Presidente del

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Consiglio dei ministri, e non già perchéquello del ministro dell'interno non si aautorevole, ma per il fatto che qui no nstiamo trattando di una questione essen-zialmente di ordine pubblico . Certo c'è undeterminato specifico interesse che, evi-dentemente, comportava una presenz adel ministro dell 'interno, ma i fatti sonodi tale gravità che non hanno precedent iin Europa, e sono così rilevanti sul pianopolitico e su quello giuridico che avrebbe-ro dovuto avere, quanto meno, una rispo-sta della Presidenza del Consiglio . Ancheper questa ragione, ci dichiariamo insod-disfatti . Lo siamo doppiamente, per il me -rito della risposta che ci è stata data e pe rla caratterizzazione che la stessa ha as-sunto (Applausi) .

PRESIDENTE. L'onorevole Patuelli hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto pe rla sua interrogazione n . 3-00150 .

ANTONIO PATUELLI. Signor Presidente,onorevoli colleghi, onorevole ministro, m itrovo ad essere l 'unico interrogante nonfacente parte dello schieramento dei pre-senti alla manifestazione di Comiso, di cu isi parla questa mattina . E un fatto — pen -so — sorprendente che un deputato ap-partenente alla maggioranza di Governointerroghi il ministro dell'interno su que-sto argomento. La volontà che mi muovenon è una volontà polemica nei confront idel Governo, quanto piuttosto qualcos ache nasce da una duplice esigenza: innan-zitutto quella di verificare nel concretoquali siano stati i fatti, anche perch équando si crea nella pubblica opinioneuna serie di sospetti, di preoccupazioni e dangosce sullo svolgimento normale ed or-dinario di manifestazioni che sono defini-te pacifiche, si produce, anche nei depu-tati della maggioranza di Governo, un in-teresse al chiarimento.

Ebbene, nessun deputato del gruppo li-berale essendo stato a Comiso, il giornodella manifestazione, non abbiamo chia-ramente delle esperienze dirette da sotto -porre al ministro dell'interno in polemicacon quella che è stata la sua risposta .

Mi voglio, invece, soffermare soprattut-

to sul secondo punto della interrogazioneche abbiamo presentato, quello relativo aquali iniziative di prevenzione si intenda -no porre in essere perché si evitino scon-tri violenti in caso di manifestazioni ne iluoghi circostanti la base di Comiso .

Il Presidente del Consiglio — citatissi-mo questa mattina — nella replica all aCamera nel dibattito sulla fiducia al nuo-vo Governo, sottolineò il fatto che l'autun-no sarebbe stato particolarmente «caldo»di manifestazioni attorno alla base di Co-miso. Ebbene, tutta l'Europa e tutto i lmondo occidentale, che è il mondo liber oin cui si possono fare delle manifestazionicontro chiunque si vogliano fare e perqualsiasi cosa, vede in questo autunnomanifestazioni molto numerose . Ebbene ,penso che il Governo italiano e le forzeche lo sorreggono abbiano tutto l'interes-se politico — come lei stesso, signor mini-stro, ha sottolineato — a che queste mani -festazioni si svolgano nella maniera piùpacifica possibile. Penso quindi che l'im-pegno del Governo debba essere indiriz-zato soprattutto alle forme di prevenzio-ne, da attuarsi in modo corretto ed effi-ciente. Ora, sulla prevenzione lei, signorministro, non è stato molto dovizioso d iindicazioni concrete . Verificheremo quin-di questo effettivo impegno di prevenzio-ne nelle prossime manifestazioni .

Entrando questa mattina in aula dicev oad alcuni colleghi interpellanti che quell oche si sarebbe svolto questa mattina ap-pariva come un dibattito tra esponenti d iuna generazione, quella che dalla fine de -gli anni '60 in poi si è trovata a discutereanche sul modo in cui le manifestazion idovevano svolgersi. Ecco, da qualcheanno questo dibattito sulle violenze degliuni e degli altri, sulle prevaricazioni ipo-tizzate delle forze dell'ordine e sulle pre-varicazioni poste in essere dai manife-stanti, era calato di interesse rispetto aigrandi livelli di interesse che tale dibattit oaveva purtroppo raggiunto alla fine deglianni '60 e nei primi anni '70. Il mio auspi-cio è che, dunque, il dibattito di questamattina non debba ripetersi, e quindi cheil Governo ponga in essere iniziative effi-caci di prevenzione, da un lato, e che

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dall 'altro tutte le manifestazioni siano ef-fettivamente pacifiche .

Debbo dire inoltre che dissento da cri-teri relativi al pacifismo di cui parlav apoco fa l 'onorevole Cicciomessere : pensoinvece che le manifestazioni debbano es-sere pacifiche anche dal punto di vista delrispetto della legge, perché il vero pacifi-co dimostrante è quello che ottemper aagli obblighi che la legge impone a tutti icittadini . E con questo, signor Presidente ,riferisco che attenderò i comportament ispecifici nelle prossime manifestazioni ,innanzitutto quelle di fine ottobre (Ap-plausi dei deputati del gruppo liberale —Applausi polemici dei deputati del gruppodella sinistra indipendente) .

PRESIDENTE. L'onorevole Di Bartolo-mei ha facoltà di dichiarare se sia soddi-sfatto per la sua interrogazione n . 3-

00161 .

MARIO DI BARTOLOMEI . Signor Presi -dente, neppure io ero presente a Comiso ,al momento degli incidenti, ma quest onon mi esime dal dovere di entrare nelmerito dei fatti. Noi prendiamo atto consoddisfazione delle dichiarazioni del Go-verno, delle delucidazioni fornite, dell eassicurazioni circa la volontà di metter ein atto ogni vigilanza possibile perché infuturo le manifestazioni non violente ab-biano a svolgersi in modo ordinato e sen-za esiti violenti da alcuna parte . Non cre-do che si possa coinvolgere in questa di-scussione la legittimità di liberament emanifestare, che nel nostro paese è ga-rantita a tutti; neppure credo che sia que -sta l 'occasione per rimettere in discussio -ne, come ha fatto l 'onorevole Crucianelli ,la scelta di fondo operata dal Governo edal Parlamento per i missili a Comiso, ne lquadro degli impegni e delle alleanze in-ternazionali del nostro paese, e quindi i ldiritto-dovere del Governo di garantirn el 'attuazione. Dobbiamo, ai fini di questodibattito, restare ai fatti di Comiso, che i lministro ci assicura avere più volte verifi -cato .

Purtroppo, Comiso è diventato — e nonpoteva non diventare — un simbolo di

valori diversi e antitetici, eppure tutti ri-spettabili : come la sicurezza nazionale, dauna parte, e il sentimento pacifista ,dall 'altra; valori che tutti, io credo, condi -vidiamo. Eppure la difesa di questi valori ,in sé non violenti, ha già dato luogo adincidenti, a comportamenti brutali, a ten -sione politica . La dinamica dei fatti dimo -stra, certo, che per difendere valori nonviolenti sono state usate varie forme diviolenza, perché se è certamente violentala carica della polizia è violenta anchequella forma sottile di «non violenza» chesi esprime nell 'impedire l ' ingresso allabase militare delle maestranze e del per -sonale addetto all 'attuazione del piano dilavoro prestabilito, come ha riconosciuto ,nel suo intervento molto onesto, l 'onore-vole Cicciomessere pochi momenti fa .

Le conseguenze delle leggi e delle deci-sioni democraticamente assunte vann oaccolte socraticamente anche quando c isi batte per modificarle .

Ci sembra scontato, eppur doveroso, si -gnor Presidente, il richiamo al diritto de icittadini che qui è stato levato da parte d itutti gli interpellanti ; il diritto di esercita -re le libertà costituzionali in tutte le for-me che non intralcino il rispetto delle leg-gi e delle regole democratiche . Ma ci sem-bra altrettanto giusto che chi ne ha ildovere faccia rispettare leggi e regole del-la vita democraticamente assunte, che gl iorgani competenti hanno il compito dieseguire .

In presenza di questi punti fermi, i di-ritti e i doveri rispettivi dei cittadini sin-goli da una parte e dei rappresentanti del-lo Stato dall'altro degli interessi e de lbene comune, il riprodursi a distanza d ipoche settimane di episodi come quell iavvenuti davanti alla base di Comiso pon-gono interrogativi certamente inquietanti ,come abbiamo rilevato all'indomani stes -so dei fatti .

L'interesse comune sembrerebbe infatt iquello di garantire che le dimostrazioni aComiso, come ovunque, non degenerino enon abbiano risvolti violenti. A questoproposito rivolgo un pensiero cordiale diaugurio alla collega Castellina e ai colle-ghi coinvolti dolorosamente negli inci-

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denti, ma non posso non domandarmi achi giovano gli episodi di Comiso. C'èqualcuno che vuole trasformare un dis-senso, in ogni caso minoritario, in unaprova di forza contro lo Stato democrati-co? Oppure, viceversa, qualcuno lavoraper buttare allo sbaraglio il moviment opacifista, per sua natura non violento e d inobili finalità? Oppure, infine, si tentasoltanto di forzare la mano a questo Go-verno, appena nato da una coalizione d iforze tutte sicuramente democratiche ,sensibile ed esposto sul fronte del pacifi-smo proprio perché ha una guida sociali -sta, al fine di etichettarlo come violento erepressivo?

Sono interrogativi inquietanti cui nean -che le considerazioni, pure analitiche, de lministro hanno dato una risposta com-piuta; e quasi certamente non potevanodarla, almeno per ora, perché non pote-vano avventurarsi su un terreno così deli -cato sul quale tuttavia il ministro ha fattoqualche cauto, consapevole e molt opreoccupato accenno. Perché allora simanifesta stupore che il Governo vengaqui con una posizione ferma sulla que-stione, vitale per gli interessi nazionali, diComiso?

Noi ben sappiamo che è tanto più fortequella democrazia che non ha bisognodella forza e non la usa per imporre lalegge. Siamo tuttavia ben convinti ch equando sono in gioco valori contrapposti ,l 'unica certezza risiede nelle leggi che loStato democratico si è dato e nelle deci-sioni che un libero Parlamento assume .

PRESIDENTE. L'onorevole Codrignaniha facoltà di dichiarare se sia soddisfatt aper la sua interrogazione n . 3-00175 .

GIANCARLA CODRIGNANI. Onorevoleministro, lei si è detto turbato, a conclu-sione del suo discorso, e io ho l'onest aintenzione di aumentare il suo turbamen -to insinuando qualche dubbio sulla credi -bilità delle fonti di informazione del mini-stro dell 'interno.

Infatti, se anch'io condivido quanto èstato detto dai colleghi — esprimo la soli-darietà ai presenti che hanno subito, a

livelli diversi, forme di violenza —, vogli operò attenermi al merito dell ' interroga-zione .

Per quello che lei ha replicato circa i lfermo dell 'auto con le quattro donne stra -niere, più una italiana, devo dirle chequest 'ultima non era Anna Luisa Leonar-di, la quale arrivò al posto di polizia pe rdare il proprio sostegno alle cinque don -ne fermate .

In secondo luogo la Oldbury aveva ne lsuo passaporto 140 mila lire e la Leonard ie l'avvocato Salemi si erano detti dispost iad aiutarla al di là di quella cifra che ,forse lei non ha sentito, avevo citato comein possesso della Oldbury al posto di poli -zia. Sono forme che disgraziatamente i ltesto unico delle leggi di pubblica sicurez -za consente nel nostro paese, sì chel'espressione «per indigenza» è diventatauna formula convenzionale . Credo che suquesto si debba riflettere, e che si debbariflettere per il futuro circa l'applicazionedella giustizia nel nostro paese, per quan -to riguarda le manifestazioni pubbliche .

Lei, signor ministro, ha negato che siastata effettuata una perquisizione intim aalle donne fermate ; però ha ammesso chec'è stato un ricorso alla polizia femminileper controlli. Io vorrei sapere di qual icontrolli si sia trattato . Data l'irrilevanzadei fatti addebitati, mi sembra che giàquesto attesti una forma di violenza e d ivolontà di umiliazione. Se assumiamoquel che lei ha sottolineato, e cioè cheogni forma «illegale» è violenza, io credoche dovremmo ammettere la irriformabi-lità della legge. Se esprimere dissenso coni modi civili di una contestazione non vio-lenta è violenza, allora quale concetto disovranità popolare possiamo avere, tantopiù che il fatto in oggetto è da riferirs inon a leggi ma ad azioni di governo, ascelte di governo, e quindi al l 'ambito poli -tico?

Questa manifestazione era pacifica . Ionon ero a Comiso, come lei ; non ho alcu-na ragione di credere meno ai miei colle-ghi che ai funzionari di polizia . Ma anchedal semplice ascolto della sua relazion e— e vorrei pregarla di rileggersela, signorministro — credo sia estremamente chia-

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ro che quantitativamente gli atti di forza ,gli atti di prevaricazione, gli atti di violen -za da parte della polizia — anche pren-dendo per buone le dichiarazioni lì conte -nute di reazioni non propriamente pacifi-che da parte dei contestatori — sono stat icertamente superiori .

Su questo piano credo che ci stiam omuovendo verso forme estremament egravi e pericolose . In Italia stiamo parlan -do dei problemi della giustizia : ebbene ,anche questo fa parte del contenzioso.Noi non vogliamo che ci siano applicazio-ni distorte della corretta previsione, i ncaso di manifestazioni pubbliche, del ri-spetto dovuto alla manifestazioni del libe-ro pensiero del cittadino . Credo che aquesto proposito sia in gioco l ' interesse ditutti, e soprattutto — come rilevava an-che il collega Patuelli — la volontà, per i lfuturo, di portare avanti insieme un di -scorso che dia veramente garanzie di si-curezza e di giustizia al nostro paese, d ivolontà costruttiva nella ricerca dell apace. Credo che altrimenti sarebbe estre-mamente labile la possibilità di difenders idi fronte alle accuse persecutorie nei con -fronti del movimento della pace che sonovenute questa mattina in quest'aula e che ,dall 'andamento dei fatti, mi sembran odifficilmente contestabili . Grazie (Applau-si dei deputati del gruppo della sinistraindipendente) .

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgi -mento delle interpellanze e delle interro-gazioni all'ordine del giorno della sedutaodierna .

Assegnazione di proposte di leggea Commissioni in sede referente .

PRESIDENTE. A norma del primocomma dell'articolo 72 del regolamento ,comunico che le seguenti proposte di leg-ge sono deferiti alle sottoindicate Com-missioni permanenti in sede referente:

I Commissione (Affari costituzionali) :

FIORI : «Interpretazione autentic adell 'articolo 152 della legge 11 luglio

1980, n. 312, concernente la valutazionedell'anzianità pregressa al personale civi-le e militare dello Stato collocato in pen-sione dalle date di decorrenza giuridic adella predetta legge» (478) (con parere del -la V Commissione);

FIORI : «Riliquidazione del trattamentodi quiescenza ai pubblici dipendenti ces -sati dal servizio per effetto del decreto -legge 8 luglio 1974, n. 261, convertito inlegge, con modificazioni, dalla legge 14agosto 1974, n. 355, recante norme per ipubblici dipendenti ex combattenti ed as -similati» (479) (con parere della V Com-missione) ;

VI Commissione (Finanze e tesoro) :

SCAIOLA : «Limite massimo per l'esoner odalla registrazione dei contratti di appal -to verbali e di corrispondenza commer-ciale» (239) (con parere della I, della IV edella V Commissione);

XIV Commissione (Sanità) :

SCAIOLA: «Modifica dell'articolo 24 dellalegge 22 novembre 1962, n. 1646, concer-nente modifiche agli ordinamenti degl iistituti di previdenza presso il Minister odel tesoro» (236) (con parere della I, dellaII e della V Commissione);

SCAIOLA: «Estensione alle vigilatrici diinfanzia dei benefici previsti dall'articolo24 della legge 22 novembre 1962, n. 1646 ,concernente modifiche agli ordinamentidegli istituti di previdenza presso il Mini-stero del tesoro» (238) (con parere della I edella V Commissione);

Commissioni riunite XII (Industria) eXIII (Lavoro):

ZOPPETTI ed altri: «Nuove norme in ma-teria di procedure relative alla liquidazio-ne delle indennità di anzianità dovute agl iex dipendenti di imprese sottoposte allaprocedura di amministrazione straordi-naria» (496) (con parere della I, della IV,della V e della VI Commissione) .

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Annunzio di interrogazionie di una interpellanza.

PRESIDENTE. Sono state presentat ealla Presidenza interrogazioni ed una in-terpellanza. Sono pubblicate in allegato a iresoconti della seduta odierna .

Ordine del giornodella prossima seduta .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno della prossima seduta :

Lunedì 10 ottobre 1983, alle 17 :

Interpellanze e interrogazioni .

La seduta termina alle 12,5 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIODEI RESOCONTI

DOTT. CESARE BRUNELL I

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALEDOTT. MANLIO Ross i

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 14 .45.

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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZAANNUNZIATE

INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

LIGATO, PERUGINI E QUATTRONE .— Al Ministro del tesoro. — Per conosce-re le linee di politica creditizia alle qualiil Governo intende uniformare le propri evalutazioni sulle iniziative di ricapitalizza •zione assunte e decise dalle Casse di ri-sparmio e, in particolare, come siano sta -te valutate le proposte di modifica dell ostatuto deliberate dal consiglio di ammi-nistrazione della Cassa di risparmio d iCalabria e di Lucania, con sfide in Co-senza.

Per sapere :

a) se la nomina, prevista, di quattrorappresentanti dell 'ACRI e dell 'ICCRI nelconsiglio di amministrazione non ponga inpericolo il concetto di istituto locale con icaratteri di intervento della Cassa rispar-mio nelle regioni Calabria e Lucania ;

b) come si possa decidere di riserva-re al consiglio di amministrazione i poter idi indirizzo e controllo, con convocazionitrimestrali, delegando ad un comitato d igestione i più ampi poteri di amministra-zione, con appena tre componenti elettidal consiglio tra i propri membri o tr aesterni per i quali il mandato si rinnove-rebbe automaticamente ;

c) se questa ridistribuzione di com-piti non configuri una posizione giuridicadel presidente della Cassa più vicina a

quella dell'amministratore delegato, congrave confusione di poteri e gravissim alimitazione dei poteri dei rappresentantidegli organi istituzionali ;

d) se il Ministro e la Banca d'Italianon intendano tener conto, in sede diesame delle riforme, dei criteri seguiti perl'approvazione dei nuovi statuti di altreCasse di risparmio ;

e) se la politica delle partecipazioniattuata dal consiglio di amministrazionedella Cassa di risparmio di Calabria e Lu-cania, con una modestissima remunerazio-ne del capitale e con inevitabili rischi ,non determini di fatto un ridimensiona -mento dei compiti primari delle Cassa eduna politica di immagine non proprio fi-nalizzata ai compiti primari dell'istituto enon rispondente ad esigenze delle regioniCalabria e Lucania .

(5-00137)

MACIS, BERNARDI ANTONIO, BOC-CHI, MANNINO ANTONINO, BOTTARI E

RINDONE. — Al Ministro dei trasporti. —Per sapere :

quali accertamenti abbia disposto inordine alle dichiarazioni rilasciate dal co-mandante dell'aereo DC9 della compagniaAlisarda in volo di linea da Bologna aCatania secondo il quale, alle ore 14 del26 settembre 1983, in prossimità della cit-tà siciliana, un caccia dell'aviazione mili-tare statunitense invase l'aerovia impegna-ta dal DC9 sfiorando la collisione ;

quali misure intenda adottare pergarantire la sicurezza del volo assicurandola rigorosa separazione del traffico civileed evitando qualsiasi interferenza derivan-te dalle esercitazioni militari .

(5-00138)

* * *

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

CARDINALE E CURCIO. — Al Ministrodelle partecipazioni statali. — Per cono-scere le motivazioni che ostacolano la co-stituzione della società consortile « Meta-pontum Agrobios » tra la Cori SpA, so-cietà dell 'ENI, e la regione Basilicata, perla creazione di un centro di ricerca e spe-rimentazione agrobiologica a Pantanell onel Metapontino .

La creazione di detto centro era unpunto qualificante dell'accordo quadro del-l 'aprile- 1981 tra ENI e organizzazioni sin-dacali per la ristrutturazione e parzialericonversione degli stabilimenti di Pisticci(ANIC) e Ferrandina (ex Liquichimica) .

L'accordo, occorre ricordarlo, è statoquasi totalmente disatteso da parte del-l 'ENI, mentre continuano a permanere i nCIGS, da più di due anni' e mezzo, oltremille lavoratori, , in un'area dove la disoc-cupazione supera di oltre sei punti per-centuali la media nazionale.

Per la costruzione del centro i finan-ziamenti sono a totale carico dello Stat oe deliberati già da un anno da parte delMinistro per gli interventi straordinari nelMezzogiorno e nelle zone depresse del cen-tro-nord .

Il comune di Bernalda (Matera) hadato la concessione da oltre un anno ela CASMEZ ha già completato la istrutto-ria tecnica .

Gli interroganti chiedono quali provve-dimenti intenda adottare per il giusto ri-spetto degli impegni assunti .

(4-00750)

DEL ' DONNO. — Al Ministro del te-soro. — Per sapere se è possibile ottenereil sollecito disbrigo della pensione defini-tiva del signor Grandolfo Giuseppe, natoa Bari il 5 gennaio 1905, ivi residente invia Sicilia n. 20, rione San Paolo .

La pensione provvisoria, di lire 620 .555 ,ha il numero d'iscrizione 6806083 ed ilnumero di posizione 227344 .

(4-00751)

DEL DONNO. — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per sapere :

1) quali stono i motivi per cui il pro-fessor Lorenzo Vessichelli, dimorante aBenevento, laureato in lettere classiche conpunti 110 ed abilitato ,all'insegnamento co npunti 95, .dal 1979 va insegnando ancoracome supplente peregrino di paese i npaese ;

2) se la mancata nomina da partedel provveditorato debba attribuirsi a ca-renza di posti o ad errori di omissione.

(4-00752)

CAFARELLI . — Al Ministro di grazia egiustizia. — Per sapere - premesso che :

il Ministero di grazia e giustizia connota n . 689715/1 . 7-bis del 295/81 delladirezione generale degli istituti di preven-zione e di pena, rendeva noto che la citt àdi Foggia era stata inclusa nel nuovo pro-gramma di edilizia penitenziaria per lacostruzione di una nuova struttura carce-raria per minori e che il relativo decretoera in corso di perfezionamento ;

a seguito di ciò, la commissione pre-vista dall'articolo 6 della legge n . 1033del 1971 provvedeva ad individuare l'are asulla quale fa sorgere la struttura ;

con successiva nota del 10 giugno1983, n. 65 .81 .25/1 . 7-bis la citata direzionegenerale comunicava che il finanziament oriservato alla costruzione del carcere mi-norile, per l 'importo di lire 3 miliardi ,era stato distratto al completamento d ialtre strutture -

quali provvedimenti intenda adottareperché il finanziamento a suo tempo con-cesso venga riproposto, in modo da poteressere utilizzato per la . finalità a cui èdestinato dalla nota n . 689715/1. 7-bis delMinistero di grazia e giustizia e al fine d ipoter attuare nella città di Foggia l 'inse-diamento di una struttura la cui presenz asi fa sempre più pressante .

(4.00753)

MACIS E MANNUZZU. — Al Ministrodi grazia e giustizia. — Per sapere:

quali accertamenti abbia disposto perstabilire le cause del decesso del dete-

Atti Parlamentari

- 1821 —

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 7 OTTOBRE 1983

nuto Antonello Foddis avvenuto nella cas acircondariale di Cagliari a distanza di po-che ore dall'ingresso nel carcere ;

se siano stati effettuati prima del-l'inizio della detenzione esami diagnosticisulle condizioni di salute del Foddis e sesiano state assicurate tutte le forme diassistenza necessarie .

(4-00754)

MUNDO. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. — Per sapere -premesso che:

ad Acri (Cosenza) comune molto este-so e con più di 30 mila abitanti, nontrovano ricezione i programmi del terzocanale televisivo (RAI) con notevole di-sagio per le migliaia di utenti ;

nei comuni di Bianchi (Cosenza), Co-losimi (Cosenza), Panettieri (Cosenza) eCarlopoli (Catanzaro), non solo non haluogo la ricezione dei programmi del terz ocanale televisivo, ma anche quella del pri-mo e del secondo canale avviene in ma-niera intermittente e non chiaramente vi-sibile ;

i cinque comuni citati, pur ricadendoin diversi bacini territoriali, interessanouna popolazione di circa 50 mila abitant ie conseguentemente migliaia di utenti chepure versano il canone richiesto nono -stante la non fruizione del servizio tele-visivo pubblico -

quali iniziative intenda assumere perfare in modo che l'esistente ripetitore RA Iad Acri consenta la ricezione dei program-mi del terzo canale e per promuovere l ainstallazione di un nuovo ,ripetitore sulmonte Reventino onde permettere al se-condo gruppo di comuni la ricezione de iprogrammi dei tre canali televisivi .

(4-00755)

SPATARO, BARACETTI, CERQUETT IE ANGELINI VITO . — Al Presidente delConsiglio dei ministri. — Per sapere -considerato che:

il Governo dell'URSS ha dato, recen-temente, ufficiale comunicazione alle au-

torità italiane dell'esistenza, nel cimiterointernazionale di Kirsanov, di 64 sepol-ture di militari italiani dei quali è statapossibile la identificazione;

a seguito di questa comunicazionesi è riaccesa nelle migliaia di famiglie deicaduti la speranza di reperimento e ditrasferimento delle salme in patria, no npotendosi escludere le possibilità d'indi-viduare altri cimiteri campali dove si tro-vano raccolti i resti delle migliaia di mi-litari italiani caduti o dichiarati dispersi -

quali passi sono stati compiuti o sipensa di compiere nei confronti del Go-verno dell'URSS affinché, nel quadro diun fattivo rapporto di collaborazione, s ipossa giungere ad una proficua azione d iricerca delle salme o dei resti dei mili-tari italiani morti o dispersi durante l ecampagne di guerra in territorio sovieti-co, per ciò avvalendosi di tutte le infor-mazioni utili ed anche dell'opera di entied organismi umanitari.

(4-00756)

SPATARO, RINDONE, CERQUETTI ,CORVISIERI E ZANINI. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere - premesso che :

il comandante del DC-9 della com-pagnia Alisarda, in servizio sulla linea Bo-logna-Catania, ha denunciato, in data 2 6settembre 1983, il pericolo di collisione frail sopradetto vettore civile e un cacciaamericano, improvvisamente sbucato da u nbanco di nubi mentre era iniziata la ma-novra di avvicinamento verso l'aeroportodi Catania ;

la gravità dell'episodio è stata, altresì ,ribadita e documentata dalla compagniaaerea Alisarda agli investigatori della di-rezione civile del Ministero dei trasporti ;

episodi di questo genere si sono ve-rificati, negli ultimi anni, con una fre-quenza sempre più allarmante nella zon asud dello spazio aereo italiano, con par-ticolare riferimento ai voli civili da eper la Sicilia - .

1) se corrisponde al vero quanto de-nunciato dal comandante del DC-9 Anto-

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— 1822 —

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 7 OTTOBRE 1983

nio Pisano in data 26 settembre 1983 ein caso affermativo si chiede di conoscer el'esatta identità del velivolo militare in -crociato e se era stato garantito e comu-nicato il necessario coordinamento deipiani di volo militari con quelli civilioperanti nella zona ' interessata;

2) se non ritiene, onde evitare il ri-petersi di altri, gravissimi episodi che soloper caso hanno evitato catastrofiche scia-gure, di adottare misure idonee di rigo-roso controllo e coordinamento, di con -certo con le autorità ed enti interessati ,affinché sia garantita al massimo la sicu-

rezza dei voli di linea (e anche di quellimilitari) nella zona sud dello spazio aereoitaliano, con particolare attenzione perquelli operanti da e per la Sicilia.

(4-00757)

DEL DONNO. — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per sapere :

1) se risponde a verità che granparte del personale aggiuntivo non vieneutilizzato nella normale attività didattica ;

2) quali provvedimenti intende pren-dere il Governo onde ovviare agli inutilie dannosi aggravi della spesa pubblica.

(4-00758 )

DEL DONNO. — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per conoscere lo statodella pratica per la corresponsione della

liquidazione all'insegnante di religione pro-fessoressa Cota don Vincenzo, nato a SanSevero il 12 febbraio 1916. La Corte deiconti ha emesso il decreto di cui peròil Provveditorato di Foggia non tiene contoperché ha preteso contare gli anni di ser-vizio e non le ore, con grave danno econo-mico dell'interessato.

(400759 )

NICOTRA. — Al Ministro delle finanze .— Per conoscere - premesso :

che con l'articolo 147 del decreto delPresidente della Repubblica 28 dicembre

1970, n . 1077, le soppresse carriere spe-ciali sono state trasformate in apposit ecarriere direttive ordinarie ;

che ai livelli funzionali sono statiinquadrati gli impiegati aventi qualificafino a direttore di prima classe aggiunto;

che la disciplina delle funzioni diri-genziali di cui al decreto del Presidentedella Repubblica 30 giugno 1972, n . 748,prevede all'articolo 22 che la nomina aprimo dirigente si consegue mediante cor-so di formazione dirigenziale con esamifinali ed all'articolo 23 prevede la duratadel corso in quattordici mesi ;

che nessun corso di formazione èstato espletato e che le promozioni, me-diante apposite leggine, sono state attri-buite a seguito di scrutinio per meritocomparativo per cui non consentono alpersonale avente diritto di partecipare alcorso di formazione di concorrere allepromozioni, mediante esami finali ;

che la maggioranza di detti impiegat iè rimasta bloccata in un ruolo ad esauri-mento senza possibilità di accedere allacarriera dirigenziale, mortificando la pro-fessionalità e la specificità delle funzioniche di fatto vengono svolte da detto per-sonale, tanto più che buona parte sonoaddetti alla direzione dei vari uffici connotevoli responsabilità anche di natura pa-trimoniale ed altri alla direzione dei re-parti di uffici importanti ;

che sia necessaria quindi ! 'urgente ap-provazione di una legge onde consentirela possibilità di sviluppo di carriera adimpiegati che svolgono una meritoria ope-ra nell'interesse dello Stato specie in unperiodo in cui si rende necessaria una piùincisiva lotta all'evasione fiscale;

che altre categorie di impiegati han-no già ottenuto un simile trattamento (ve-dasi al riguardo i vice questori collocatinel ruolo ad esaurimento entro la datadel 1° luglio 1980 che con legge 1° aprile1981, n. 121, articolo 36, n. 23, sono statiinquadrati nella qualifica di primo diri-gente in soprannumero) -

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— 1823 —

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 7 OTTOBRE 1983

quale sia il suo pensiero in ordinealle ingiuste sperequazioni create tra gl iimpiegati dello Stato ed alla ingiustiziache viene a determinarsi nei confronti d iuna categoria esposta a grosse responsa-bilità senza però un adeguato sviluppodi carriera e se non ritenga opportun oporre allo studio apposite iniziative legi-slative al riguardo.

(4-00760)

ALOI, RAUTI, AGOSTINACCHIO, MA-CERATINI E MANNA. — Al Ministrodella pubblica istruzione . — Per saperese è a conoscenza delle illegittime opera -

zioni che il provveditore, agli studi di La-tina ha effettuato consentendo al direttoredidattico Gente di Cisterna di non lasciarelibera la sede, pur non prestando attual-mente servizio, in quanto si trova in po-sizione di esonero sindacale (Sinascel) pe rl 'anno scolastico 1983-84.

Per sapere, inoltre, se non ritenga d idover intervenire al fine di consentire l'as-segnazione provvisoria deI direttore didat-tico Calise presso la sede di Cisterna, inquanto la stessa spetterebbe a quest'ulti-mo, non dovendosi penalizzare lo stessoperché appartenente a sindacato di orien-tamento diverso rispetto a quello del di -rettore didattico Gente.

(4-00761)

* * *

Atti Parlamentari

— 1824 --

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 7 OTTOBRE 1983

INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

BATTISTUZZI . — Al Presidente delConsiglio dei ministri. — Per sapere -alla luce di un recente articolo del Mini-stro degli affari esteri - :

se i servizi di sicurezza di cui s iparla debbano ritenersi quelli degli Stat iUniti come da interpretazione di stamp ae come la presenza di Bordoni in que lterritorio farebbe pensare ;

quali prove siano state fornite ditale pesante tentativo di condizionamentodi un Ministro della Repubblica ;

se le motivazioni di tali tentativi d icondizionamento possono considerarsi rea-zioni ad alcune recenti iniziative di poli-tica estera.

(3-00201)

DEL DONNO . — Al Ministro dellasanità. — Per sapere :

1) se è al corrente della increscios asituazione in cui versano i medici-veteri-nari i quali sono stati assunti, parte aconvenzione con USL, e parte come vete-rinari coadiutori del comune ai sensi dell avecchia normativa del 1961 ;

2) se, essendo il numero dei veteri-nari insufficiente, per il blocco delle as-sunzioni, non convenga o immetterli diret-tamente nei ruoli o espletare per essi unconcorso riservato . La maggior parte deiconvenzionati non hanno usufruito delleferie perché è vietata la sostituzione ;

3) se, considerato che i veterinaricoadiutori sono retribuiti tramite la USL ,ma con i versamenti delle ditte private ,non convenga definire subito, ed a parte,

la sorte di tali veterinari non incidendoessi a carico del fondo nazionale .

Essendo le USL centri politici si temegiustamente, dal personale medico-veteri-nario, la possibilità di non vedere rinno-vato il contratto .

(3-00202)

DEL DONNO. — Al Ministro di gra-zia e giustizia. — Per sapere :

1) se è a conoscenza dell'intervistaconcessa da un magistrato al Corriere del-la Sera (1° ottobre 1983) relativamente alcaso Tortora;

2) quale sia il pensiero del Ministrosu tale episodio, verificatosi mentre èancora in corso l 'istruttoria .

(3-00203)

SERVELLO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri . — Per sapere - a pro-posito di quanto registrano i giornali conservizi degli inviati a Giulino di Mezze-gra e di quanto personalmente constatatodomenica scorsa, presenti numerosi scon-certati cittadini - :

se non ritenga ipocrita, come osser-va un quotidiano, l'iniziativa di quel co-mune che ha fatto esporre una targa sulmuricciolo presso il quale vennero uccisisommariamente Benito Mussolini e ClaraPetacci, con questa scritta anonima, inminuscolo: « fatto storico del 28 aprile1945 » ;

se, a parere del Governo, non siaumiliante per ogni italiano, a qualunquefede politica si ricolleghi, il fatto chedopo quarant'anni circa dalla scomparsa ,non si abbia il coraggio civile e intellet-tuale di ricordare un evento tragico, con-cluso barbaramente in Piazzale Loreto ,con il rispetto e l'obbiettività che ormaidedicano al personaggio storici e scrittor iitaliani e stranieri, in ogni parte delmondo .

(3-00204)

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— 1825 —

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 7 OTTOBRE 1983

INTERPELLANZ A

I sottoscritti chiedono di interpellareil Ministro della sanità, per conoscere -

premesso che:

le questioni sottoelencate sono giàstate, nella precedente legislatura, solle-vate e rimaste senza risposta ;

il « Tribunale dei diritti del ma-lato » di Messina ha denunciato, in un aseduta pubblica, episodi di corruzione emalcostume nel settore delle analisi cli-niche, che sono stati oggetto di notizienon smentite sulla stampa nazionale;

lo stesso « Tribunale del malato »in particolare ha affermato che dall'en-trata in vigore della riforma sanitaria c'èstata una vera e propria corsa alla costi-tuzione di nuovi gabinetti privati di ana-lisi ad assetto societario che hanno im-mediatamente ottenuto le convenzioni conle SAUB;

alcuni gabinetti di analisi privati,ha sostenuto il « Tribunale », al fine diaccaparrarsi il mercato versano ai me-dici che indirizzano gli ammalati unatangente non . inferiore al 20 per centodel prezzo di ciascuna analisi ; inoltre v isono gabinetti costituiti in forma societa-ria che hanno concesso una partecipa-zione azionaria a medici dipendenti dallestrutture pubbliche e di medicina di baseche sono, così interessati a convogliarenumerosi malati nelle strutture privat econvenzionate con le SAUB per ricavareutili;

rilevato che tali episodi di malco-stume, per altro denunciati alla magistra-tura che ha disposto indagini giudiziari enon sono fatti isolati, ma analoghi com-portamenti sono stati accertati in altricomuni della Sicilia e presumibilmentesi verificano in tutto il territorio nazio-nale, come dimostrano i recenti mandat idi cattura spiccati dalla magistratura di

Reggio Calabria nei confronti di alcunianalisti;

considerato inoltre che i suddetti epi-sodi e comportamenti costituiscono unapalese violazione dello spirito e della let-tera della riforma sanitaria e delle normelegislative che regolano il rapporto diimpiego dei medici pubblici dipendenti conparticolare riferimento a quelle contenutenel decreto del Presidente della Repubblican. 761 del 1979 ed altresì delle norme con-tenute nelle convenzioni che regolano ilrapporto tra i medici di medicina di base,le USL e le SAUB

1) se è a conoscenza dei fatti ;

2) quali iniziative - in relazione agliepisodi denunciati a Messina e a Reggi oCalabria - sono state assunte dalle SAUBe dalle regioni interessate a cui istitu-zionalmente spetta la responsabilità delcorretto esercizio del servizio sanitariopubblico;

3) se e come è intervenuto l'ordinedei medici, in relazione alle palesi viola-zioni delle norme deontologiche .

In particolare 'gli interpellanti chiedonodi conoscere :

a) se e come il Governo intendeintervenire per quanto di sua competenzae come intende vigilare sulla corretta ge-. stione e applicazione della legge di rifor-ma sanitaria ;

b) quale sia stato l'incremento asso-luto e relativo dei laboratori privati intutto il territorio nazionale e nelle singoleregioni in particolare in Sicilia e inCalabria - dopo l'entrata in vigore dellariforma sanitaria, e quanti dei nuovi la-boratori hanno ottenuto convenzioni co lservizio sanitario nazionale;

c) se il Governo non ritiene di svol-gere una indagine in merito e di infor-mare il Parlamento .

(2-00094) « BoTTARI, PALOPOLI, FANTÒ, MAN-NINO ANTONINO, GIOVAGNOLI SPO-SETTI, LODI FAUSTINI FUSTINI ,

SPATARO » .

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— 1826 —

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 7 OTTOBRE 1983

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