RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX...

66
Atti Parlamentari 1557 — Camera dei Deputat i IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 198 3 RESOCONTO STENOGRAFIC O 21 . SEDUTA DI MARTEDÌ 4 OTTOBRE-198 3 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ODDO BIASIN I INDI DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I INDICE PAG . Missione 155 9 Disegno di legge : (Annunzio) 1560, 158 4 Disegno di legge di conversione : (Assegnazione a Commissione in sed e referente ai sensi dell ' articolo 96 - bis del regolamento) 160 8 (Autorizzazione di relazione orale) . 160 8 (Preannunzio della eventuale trasmis - sione dal Senato) 1608 Proposte di legge : (Annunzio) 155 9 (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 1559, 1570 PAG. Proposta di legge costituzionale : (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 157 0 Interrogazioni e interpellanze : (Annunzio) 1609 Mozioni Almirante ed altri n . 1-00006 , Bozzi ed altri n . 1-00013 e Rodot à ed altri n . 1-00014 concernénti le riforme istituzionali (Seguito dell a discussione) : PRESIDENTE 1561, 1568, 1571, 1578, 1584 , 1588, 1593, 1595, 1600, 1602, 1607, 160 8 BASSANINI FRANCO (Sin . Ìttd .) . . . 1571, 1574, 1583

Transcript of RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX...

Page 1: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1557 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

RESOCONTO STENOGRAFICO

21 .

SEDUTA DI MARTEDÌ 4 OTTOBRE-198 3

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ODDO BIASINI

INDI

DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

INDICE

PAG .

Missione 1559

Disegno di legge:(Annunzio) 1560, 1584

Disegno di legge di conversione :(Assegnazione a Commissione in sed e

referente ai sensi dell 'articolo 96 -bis del regolamento) 1608

(Autorizzazione di relazione orale) . 1608(Preannunzio della eventuale trasmis -

sione dal Senato) 1608

Proposte di legge:(Annunzio) 1559(Assegnazione a Commissione in sede

referente) 1559, 1570

PAG.

Proposta di legge costituzionale :(Assegnazione a Commissione in sed e

referente) 1570

Interrogazioni e interpellanze :

(Annunzio) 1609

Mozioni Almirante ed altri n . 1-00006 ,Bozzi ed altri n . 1-00013 e Rodotàed altri n. 1-00014 concernénti leriforme istituzionali (Seguito dell adiscussione) :

PRESIDENTE 1561, 1568, 1571, 1578, 1584,1588, 1593, 1595, 1600, 1602, 1607, 160 8

BASSANINI FRANCO (Sin . Ìttd .) . . . 1571, 1574,1583

Page 2: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1558 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

PAG.

FELISETTI LUIGI DINO (PSI) 1600FUSARO CARLO (PRI) 1586, 1588GIANNI ALFONSO (Misto-PDUP) 1602GITTI TARCISIO (DC) 1578, 1583MAMMÌ OSCAR, Ministro senza portafo-

glio 1607MELLINI MAURO (Misto-PR)

. . 1561, 1564 ,159 3

NEGRI GIOVANNI (Misto-PR) 159 5PANNELLA MARCO (Misto-PR) . . . 1586, 1588 ,

1589, 1593Russo FRANCO (Misto-DP) 159 5ZANGHERI RENATO (PCI) 1568

Corte costituzionale:(Annunzio della trasmissione di atti) 1560

PA G

Gruppo parlamentare :(Modifica nella costituzione) 1560

Ministro del tesoro:(Trasmissione di documento) . . . . 1560

Relazione previsionale e programma-tica per l'anno 1984 :

(Annunzio) 1560

Richiesta ministeriale di parere parla-mentare ai sensi dell'articolo 1della legge n . 14 del 1978 1584

Ordine del giorno della seduta di do -mani 1609

SEDUTA PRECEDENTE N . 20 — LUNEDÌ 3 OTTOBRE 1983

Page 3: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

- 1559 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 198 3

La seduta comincia alle 11 .

GIOVANNA FILIPPINI, Segretario ff. ,legge il processo verbale della seduta de l30 settembre 1983.

(È approvato) .

Missione .

PRESIDENTE. Comunico che, a norm adell 'articolo 46, secondo comma, del re-golamento, il deputato Fioret è in mis-sione per incarico del suo ufficio .

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE. In data 3 ottobre 1983sono state presentate alla Presidenza l eseguenti proposte di legge dai deputati :

Bozze: «Norme in materia di custodi apreventiva e per la tutela degli imputat idetenuti» (582) ;

FIORI: «Norme concernenti il riordinodella legislazione pensionistica di guerra »(583) ;

ALMIRANTE ed altri: «Applicazione edestensione della legge 24 maggio 1970, n.336, e successive modificazioni, recant ebenefìci per gli ex combattenti ed assimi-lati» (584) ;

PAllAGLIA ed altri: «Attribuzione ai di -rettori di divisione della qualifica supe-

riore in sede di applicazione della legge24 maggio 1970, n . 336, concernentenorme a favore dei dipendenti civili delloStato e degli enti pubblici ex combattenti »(585) ;

ALMIRANTE ed altri: «Interpretazione au -tentica dell 'articolo 3 della legge 2 4maggio 1970, n . 336, e dell 'articolo 4 dell alegge 9 ottobre 1971, n. 824, concernenteil calcolo delle indennità di anzianità afavore degli ex combattenti dipendenti d aenti pubblici economici» (586) .

Saranno stampate e distribuite .

Assegnazione di proposte di leggea Commissioni in sede referente .

PRESIDENTE . A norma del primocomma dell'articolo 72 del regolamento ,comunico che le seguenti proposte d ilegge sono deferite alle sottoindicateCommissioni permanenti in sede refe-rente :

I Commissione (Affari costituzionali) :

FRANCHI FRANCO ed altri: «Norme sullaattività della Corte dei conti nella sua fun-zione di controllo» (306) (con parere dellaIl, della IV, della V. e della VI Commis-sione);

SCOVACRICCHI : «Provvedimenti per l osviluppo della cultura, della lingua e dell etradizioni del Friuli» (350) (con parere

Page 4: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1560 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

della II, della V, della VIII e della X Com-missione) ;

IV Commissione (Giustizia) :

TRANTINO ed altri: «Norme a favoredegli appartenenti al Corpo degli agent idi custodia» (362) (con parere della I, dellaV e della X Commissione) ;

ROSSI DI MONTELERA: «Disciplina delCorpo degli agenti di custodia» (375) (conparere della I, della V e della VII Commis-sione);

VI Commissione (Finanze e tesoro) :

FIORI : «Adeguamento delle pensioni de imutilati ed invalidi per servizio all anuova normativa prevista per le pension idi guerra dal decreto del Presidente dellaRepubblica 30 dicembre 1981, n . 834»

(128) (con parere della I, della Il, della V edella VII Commissione);

VII Commissione (Difesa) :

MICELI ed altri: «Istituzione del serviziomilitare volontario femminile nelle Forzearmate dello Stato» (262) (con parere dellaI e della V Commissione) ;

VIII Commissione (Istruzione) :

FERRI ed altri : «Riforma degli ordina-menti didattici universitari» (442) (con pa-rere della I, della V e della XIII Commis-sione) ;

IX Commissione (Lavori pubblici) :

RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per la prevenzione degliimpatti ambientali» (109) (con parere dellaI, della II, della IV, della V, della VIII, dell aX, della XII e della XIV Commissione) ;

XIII Commissione (Lavoro) :

FERRARI MARTE ed altri: «Norme in ma-teria di collocamento e di trattamento deilavoratori migranti e per la regolarizza-zione delle immigrazioni clandestine »(231) (con parere della I, della III, della IV,della V e della XII Commissione);

IANNIELLO : «Norme in materia di assi-stenza e previdenza per i lavoratori agri-

coli a tempo determinato» (291) (con pa-rere della I, della V e della XI Commis-sione) ;

FIANDROTTI e DIGLIO : «Modifiche dinorme sulla previdenza per i dottori com-mercialisti, i ragionieri ed i periti com-merciali» (334) (con parere della I, dellaIV, della V e della VI Commissione);

XIV Commissione (Sanità):

ZANONE ed altri: «Norme per la tutel adei diritti del malato in condizioni di de-genza ospedaliera» (137) (con parere dellaI e della V Commissione) ;

CRISTOFORI : «Norme concernenti i tito-lari di incarico o di supplenze apparte-nenti alle unità sanitarie locali» (151) (conparere della I e della V Commissione);

FIANDROTTI ed altri: «Nuove norme perl'assistenza e la riabilitazione degli handi -cappati» (327) (con parere della I, della II,della IV, della V, della VI e della XIII Com-missione);

FIANDROTTI ed altri: «Norme in favoredei massofisioterapisti ciechi» (333) (conparere della I, della IV, della V e della XIIICommissione);

Commissioni riunite VII (Difesa) e IX(Lavori pubblici):

SPINI ed altri: «Nuova disciplina del tra-sferimento di uso di aree demaniali a finipubblici e sociali e norme per la program -mazione delle costruzioni militari» (229)

(con parere della I, della V e della VI Com-missione) .

Annunzio di un disegno di legge .

PRESIDENTE. In data 3 ottobre 1983 èstato presentato alla Presidenza il se-guente disegno di legge :

dal Ministro del tesoro :

«Aumento della quota di partecipazion edell'Italia al Fondo monetario internazio-nale» (581) .

Sarà stampato e distribuito .

Page 5: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1561 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

Modifica nella costituzionedi un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE . Comunico che il gruppoparlamentare repubblicano ha procedut oalla variazione di alcune cariche in -terne .

Pertanto gli organi del gruppo repub-blicano sono ora i seguenti : presidente:Adolfo Battaglia ; vicepresidente: MauroDutto; segretario: Gerolamo Pellicanò .

Trasmissione dal ministro del tesoro .

PRESIDENTE. Il ministro del tesoro ,con lettera in data 24 settembre 1983, hatrasmesso, ai sensi dell'articolo 28, primocomma, della legge 24 maggio 1977, n.227, il piano previsionale degli impegn iassicurativi della Sezione speciale pe rl'assicurazione del credito all'esporta-zione (SACE) e dei fabbisogni finanziar idell'Istituto centrale per il credito amedio termine (Mediocredito centrale )nel settore del finanziamento delle espor-tazioni per il 1984 (doc. XLIX, n. 1) .

Questo documento sarà stampato e di-stribuito .

Annunzio della Relazione previsionalee programmatica per l 'anno 1984 .

PRESIDENTE . Il ministro del bilancioe della programmazione economica e i lministro del tesoro, con lettera in data 3ottobre 1983, hanno presentato, ai sens idell'articolo 1 della legge 20 luglio 1977 ,n. 407, e dell'articolo 15 della legge 5agosto 1978, n. 468, la relazione previsio-nale e programmatica per l'anno 1984(doc. XIII, n. 1) .

Questo documento sarà stampato e di-stribuito .

Annunzio della trasmissione di att ialla Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Comunico che nel mesedi settembre sono pervenute ordinanze

emesse da autorità giurisdizionali per l atrasmissione alla Corte costituzionale dìatti relativi a giudizi di legittimità costitu-zionale .

Questi documenti sono depositati negl iUffici del Segretario generale a disposi-zione degli onorevoli deputati .

Seguito della discussione delle mozion iAlmirante ed altri n . 1-00006 e Bozzi edaltri n. 1-00013 e Rodotà ed altri n . 1 -00014 concernenti le riforme istituzio-nali.

PRESIDENTE. L ' ordine del giornoreca il seguito della discussione delle mo-zioni Almirante ed altri n . 1-00006 e Bozz ied altri n . 1-00013 concernenti le riform eistituzionali .

Se non vi sono obiezioni, la mozion eRodotà n . 1-00014, presentata nella se-duta di ieri e vertente sullo stesso argo -mento, sarà discussa con le mozion iall'ordine del giorno .

(Così rimane stabilito) .

Ricordo che la mozione Rodotà n . 1-00014 è del seguente tenore :

«La Camera ,

premesso che la materia delle riformeistituzionali può essere approfondita at-traverso un confronto diretto tra le forzerappresentate in Parlamento

delibera

di costituire una commissione speciale d iventi deputati, ai sensi dell'articolo 22, n.2, del regolamento, nominati dal Presi -dente della Camera su designazione deigruppi parlamentari, in modo da rispec-chiare la proporzione tra di essi . La Com-missione esercita i poteri previsti dagl iarticoli 143 e 144 del regolamento.

La Commissione ha il compito di for-mulare ipotesi, anche alternative, di ri-forme da realizzare attraverso il procedi -mento di revisione costituzionale e con ilprocedimento legislativo ordinario .

Page 6: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

- 1562 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

La Commissione:

a) si riunisce insieme ad analogacommissione eventualmente istituita dalSenato;

b) è presieduta da uno dei suoi mem-bri, eletto dalla Commissione medesima ;

c) presenta le sue conclusioni al Pre-sidente della Camera entro 12 mesi dallasua prima seduta ;

d) esamina in particolare :

1) i problemi delle garanzie sostan-ziali e procedurali da introdurre per l edecisioni che, incidendo in modo determi -nante sull'avvenire della collettività, nonpossono essere sostanzialmente modifi-cate a seguito dell'ordinario mutament odelle maggioranze parlamentari ;

2) i problemi relativi alla traspa-renza delle attività pubbliche e private ,con particolare riferimento all'accessoalle informazioni da parte di soggett ipubblici e privati, ai criteri e alle proce-dure per la designazione e la nomina acariche pubbliche, ai controlli sull'attivit àe l'assetto proprietario di enti ed istitu-zioni nel settore privato e pubblico, all escelte in materia di bilancio e di finanzapubblica ;

3) i problemi delle nuove dimen-sioni delle libertà individuali e collettive ,anche nella prospettiva delle «carte de idiritti» dei cittadini ;

4) i problemi della struttura e deipoteri del Parlamento, nella prospettivadel superamento del sistema bicamerale edella riduzione del numero dei parlamen-tari, della definizione delle competenz enormative tra Parlamento e Governo ,delle innovazioni alla legislazione eletto-rale, del rafforzamento del ruolo parla-mentare di legislazione generale, indi -rizzo e controllo ;

5) i problemi della struttura e de ipoteri del Governo, nella prospettiva de lrafforzamento della sua collegialità, dell aristrutturazione dell'organizzazione perMinisteri, della determinazione della fun -

zione di direzione e coordinamento de lPresidente del Consiglio dei ministri .

(1-00014)

«RODOTÀ, BASSANINI, FERRARA» .

È iscritto a parlare l'onorevole Mellini .Ne ha facoltà .

MAURO MELLINI. Signor Presidente ,colleghi, signor ministro, in tono stanco econ senso di rassegnazione ed assuefa-zione torna all'esame della Camera i ltema delle cosiddette riforme istituzio-nali. Torna dopo che l'anticipato sciogli -mento delle Camere aveva impedito l acostituzione della Commissione previstanella risoluzione approvata il 14 april e1983 e dopo una tornata elettorale ch eavrebbe consentito, anzi avrebbe dovut oimporre ai propugnatori di quell ' inizia-tiva, dalla quale si ripromettevano degl ieffetti politici oltre che sul piano squisita -mente ed immediatamente relativo all estrutture istituzionali e ai procediment ilegislativi, riflessioni e valutazioni sulpiano politico. Viceversa, proprio il ton odi questo dibattito e talune sue considera -zioni fanno pensare che tali valutazion inon siano avvenute oppure che ess estiano operando in senso esattamente op -posto a quello derivante dalla logica, da lbuon senso e soprattutto da una maggioreattenzione per la volontà popolare che m iauguro non debba essere espulsa dallaCostituzione, della quale oggi rappresent ail presupposto fondamentale ed il mo-mento centrale .

Il tono di questo dibattito — dicevo — èripetitivo e la mozione sottoscritta daigruppi della maggioranza, per quel cheriguarda il funzionamento ed i compitidella istituenda Commissione, present aun contenuto integralmente mutuat odalla risoluzione approvata il 14 aprile1983 . Vi sono, tuttavia, dei segni che ca-ratterizzano questo dibattito sul piano po-litico .

Essi sono da una parte l'atteggiamentopiù chiaro e netto con cui affronta i ldibattito il gruppo comunista che nellapassata occasione aveva proposto una

Page 7: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1563 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

propria mozione, manifestando rispett oall'iniziativa di questa intrapresa, chia-miamola così, di riforme istituzionali unaserie di preoccupazioni espresse nell'in-tervento fatto dal collega Spagnoli nell aprima seduta che fu dedicata alla tratta-zione delle mozioni ; tali preoccupazioni,poi, di dissolsero quando il gruppo comu-nista sottoscrisse la risoluzione poi appro -vata. In tal modo il partito comunistapoté apparire come uno dei padri d iquesta fase, non costituente (come qual-cuno la definisce), ma forse «ricosti-tuente» nelle intenzioni, anche se misembra che molto ricostituente per la Re -pubblica e per le istituzioni questo dibat-tito non sia .

Quindi, oggi appare come un dato ac-quisito l'unità di questo arco di forze poli-tiche che costituiscono la maggioranz aeffettiva che governa il paese ; esso, peraltro, appare compatto fin dalle primebattute dì questo dibattito .

Dobbiamo dire che anche l'atteggia-mento assunto dal gruppo del Movimentosociale in questa occasione è del tuttoconforme all'atteggiamento da esso as-sunto già dalle prime battute della legisla-tura, cioè di supporto alla maggioranza.In sostanza, rinunciando ad una sorta diprimogenitura in questa eversione costi-tuzionale, perché questo è il vero signifi-cato dei passi che stiamo compiendo, i lgruppo del Movimento sociale batte all eporte di questa maggioranza per chiedereil riconoscimento della legittimità dellasua partecipazione a questa opera. Talepartecipazione è del resto già avvenuta i nsede di riforma del regolamento e nelcompimento di tutti quei passi diretti amodificare di fatto la Costituzione mate-riale che regge il nostro paese, nonostant ele molte umiliazioni che a questo partit osono state a più riprese inflitte .

Nella scorsa occasione ebbi ad insister esu questo concetto: il passo che ci accin-gevamo allora a compiere, che è stat ocompiuto e che oggi ripetiamo, proprioper la scarsa omogeneità del significat oche nei discorsi dei rappresentanti dell evarie forze politiche assumevano le pa-role rispetto alla questione di fondo,

aveva il significato di porre fine al rico-noscimento comune della necessarietàdella osservanza della Costituzione, anch eperché quella risoluzione, proprio nell asua genericità e — dirò di più — nella suainconcludenza, sottolineava che il nostroordinamento costituzionale veniva messoin quiescenza .

Da quel momento veniva deliberato, co natto formale del Parlamento — e dì formaperò diversa da quella che la Costituzion eprescrive per gli atti del Parlamento d imodifica della Costituzione stessa e quind icon un atto intrinsecamente eversivo —che la Costituzione era messa in quie-scenza, che non era più da considerarsi undocumento attuale e che da quel momentola Costituzione era da considerarsi in di-scussione: il suo valore politico e giuridic oveniva quindi ad essere menomato. Iocredo che dobbiamo formulare questostesso giudizio, perché esso in realtà nondiscende da un dato meramente formale eda un equivoco che potrebbe caratteriz-zare l'atteggiamento assunto dalle forzepolitiche in questa particolare occasione,ma dal coronamento di un atteggiament oche le forze politiche responsabili (cert oanche di questo passo di grande rilevanzanella vita della Repubblica, ma anche diuna serie di passi precedenti e di una ge-stione della vita della Repubblica in quest idecenni) hanno assunto nel corso deglianni . Pertanto la vicenda odierna ha un aforza particolare proprio perché in essanon vi è casualità, trattandosi, al contra-rio, del coronamento coerente di un atteg -giamento di progressiva messa in quie-scenza della nostra Costituzione e di crea -zione di una diversa Costituzione mate-riale che regola dì fatto la vita nel nostropaese. Questa Costituzione materiale difatto oggi ha un nome che è accettato damolte forze politiche — l'abbiamo sentitopronunciare nel corso di questo dibattitodai deputati del Movimento sociale ita-liano — e che non dovrebbe esser eestraneo al nostro dibattito nelle inten-zioni e nelle cognizioni di chiunque soprat -tutto perché, anche se da parte di altr eforze politiche ed in altre occasioni, quest otermine l'abbiamo già sentito .

Page 8: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

- 1564 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

In realtà il nostro paese oggi obbedisc ealla grande legge della partitocrazia ; lasua vita istituzionale è travagliata d aquesto fenomeno che non è affatto esalta -zione eccessiva della funzione dei partiti ,ma rappresenta piuttosto la degenera-zione corporativa dei partiti stessi, chefinisce con l 'avvilire la loro funzione ti -pica dando segnali allarmanti nella dire-zione di una possibile continuazione inde -finita di questo fenomeno, rispetto alquale l'espediente della promessa dell a«grande riforma», che dovrebbe essereimplicita nell'approvazione di questa mo-zione, non rappresenta affatto un oriz-zonte conclusivo .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE

LEONILDE LOTTI

MAURO MELLINI. Esso rappresenta in-vece, sia pure nella grande confusione, u nmomento che lascia intendere che la par-titocrazia vorrà rafforzare le sue caratte-ristiche — senza neppure tentare di tra-sformare i dati istituzionali —, cioè la suavera legge, quella della lottizzazione na-zionale, della democrazia consociativa .Esso rappresenterà il tentativo di trovar espazi più facili per continuare questa viadella doppia verità e della illegalità costi-tuzionale elevata a sistema . Questo è statoil meccanismo fondamentale attraverso i lquale la partitocrazia si è sviluppata e dha posto le radici fino al punto di creare ipresupposti per la crisi dei partiti ed i lloro appiattimento . Questa democrazi aconsociativa finisce certamente col creareun sistema che, di fatto, è quello del mo-nopartitismo imperfetto, con colossali im -perfezioni rappresentate da una strutturadei partiti che naturalmente non è con-forme a questo appiattimento, ma che n erappresenta degli elementi di crisi ri-spetto anche alla funzione monopartiticache i partiti, di fatto, vengono assumend onella loro connotazione corporativa . Leesigenze corporative dei partiti sonoquelle della lottizzazione, della quie-scenza a quelle forme di corruzione dell avita del paese che sempre più difficil -

mente possono essere considerate comeaspetti di uno scadimento del costum emorale per assumere sempre più l aforma di strumento di una scelta politicavera e propria, di un modo di essere isti-tuzionale della politica del paese .

La prima osservazione da fare — e cheviene stimolata da affermazioni comequella secondo la quale noi ci trove-remmo di fronte alla obsolescenza dellestrutture costituzionali ed istituzionali de lpaese — è quella che in realtà ben altra èla crisi che travaglia il paese . E una cris iessenzialmente politica, di assenza d istrutture istituzionali ; è la crisi di abban -dono del criterio dello Stato di diritto ed èla crisi di debolezza che deriva dal fatto dinon essere costretti alla osservanza di re -gole del gioco e di regole costituzionali . Inun regime libero, questo dovrebbe essereun dato di forza per il governo e per l'op-posizione. La debolezza della strutturapolitica del nostro paese è invece rappre-sentata dal fatto che il potere di moment oin momento finisce col travolgere regoledel gioco e norme istituzionali per creareistituzioni diverse che debbono rispon-dere ad esigenze contingenti e quotidianedel potere stesso; proprio per questo essenon possono rappresentare il supporto ela forza per l'azione di governo e per l avita della Repubblica .

Altre considerazioni dobbiamo fare ri-spetto al contenuto di siffatte mozioni erisoluzioni, constatazioni che ci confor-tano nel nostro convincimento di fondo .Se dovessimo dare retta ad una vocazion eper l'analisi dei contenuti dei document ipolitici, vocazione smentita dalla consta-tazione quotidiana della scarsa rispon-denza dì tali documenti alle intenzionieffettive di chi li propone, dovremmo dir eche la più grande confusione regna nellaformulazione di questi stessi documenti .

Vi è confusione, innanzitutto, fra dat ipropriamente costituzionali e dati di altr anatura. Si mettono infatti in discussioneproblemi di grandissimo momento — s ipensi per esempio al sistema bicameral e— e contestualmente si mettono in di-scussione problemi relativi alla gestionedella vita amministrativa. Sono problemi

Page 9: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1565 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

riguardanti livelli diversi, che nella geo-metria e nella sistemazione di un lavor osull'assetto istituzionale di un paese pre-suppongono momenti diversi e soprat-tutto logiche diverse, allorché si tratta d iaffrontarli e di risolverli .

Vengono dunque messi insieme pro-blemi, come quelli dell'adeguament odell'assetto amministrativo e del dettagli oistituzionale ai princìpi e ai lineament idella Costituzione, che sono stati affron-tati (e per lo più non sono stati affrontati )dopo che erano stati tradotti in una for-mulazione, certo non perfetta — comemai è perfetto alcun documento legisla-tivo e soprattutto costituzionale —, masicuramente non delle peggiori, quale è i ltesto costituzionale del 1948 . L 'opera d iadeguamento della legislazione e soprat-tutto delle strutture amministrative e d igoverno, che non ha avuto finora modo d idispiegarsi, viene oggi presentata comeespressione di un medesimo moment odella funzione riformatrice che si va pro-filando, in relazione alla struttura costitu -zionale del paese.

E così dati urgenti — lo ricordava ieri i lcollega Rodotà — che sono nelle atteseimmediate, perché certamente rientranofra quelle attività legislative per le qualiscadenze precise sono poste al Governo eal Parlamento, vengono conglobatinell 'opera di riforma e quindi nell'oper apropedeutica di riassetto costituzionale .Pensiamo, innanzitutto, ai problemi dellagiustizia : mentre battono alle porte que-stioni impellenti di riforma della giusti -zia, legati a progetti in discussione, a spe -ranze del paese, ad atteggiamenti d igrande trepidazione, qui, con notevole di-sinvoltura, i problemi della giustizia ven-gono conglobati con quelli della grand eriforma, da attuare attraverso la costitu-zione della Commissione alla quale do-vrebbe poi seguire un'opera riformatric eglobale .

Tale osservazione — che ieri è stata svi -luppata molto puntualmente anche dalcollega Rodotà — denota che forse inrealtà qui la ricerca degli alibi è il puntoprimario dell'intenzione dei proponenti ,più di quanto non sia la ricerca dei mo -

menti di orientamento e di effettiva solu-zione dei problemi attraverso l'operadella Commissione e, poi, dei due ramidel Parlamento nella funzione di revi-sione costituzionale e di adeguamento le -gislativo.

Vi è quindi una confusione dei piani su iquali si dovrebbe svolgere questa fun-zione istituzionale . Ma soprattutto questaconfusione, che si rivela dalla semplicelettura dell 'elencazione dei punti rappre -sentati nelle varie mozioni all'attenzioneed alla discussione della Camera, ri-sponde in realtà ad un dato di fondo, all amancanza sul piano politico di una qual -siasi attenzione per quella che è l'originevera dì questa crisi . In realtà, nessuno hapotuto affermare con chiarezza che leforze politiche — che altrimenti avreb-bero avuto la possibilità di attuare i lor odisegni e la loro opera di governo edeventualmente di riforma nel paese — s itrovino costrette da strutture che impedi -scono lo spiegamento della loro azione ela chiarezza della loro condotta, che costi-tuiscono quindi l'abito stretto entro ilquale sarebbero impacciate.

Nel discorso di ieri del collega Bosco ,chiaramente problemi politici della suaparte politica, della maggioranza all aquale egli appartiene, sono apparsi com-misti a problemi di carattere istituzionale .Ed io credo che allora noi possiamo fareuna prima considerazione :si continua qu ia cercare di risolvere, attraverso la consu -mazione dei dati istituzionali, quella che èl 'esigenza di soluzione di problemi quoti -diani della vita politica . Invece di dare untaglio netto con questo modo di proce-dere, invece di stabilire quegli accorgi -menti istituzionali che rendano le istitu-zioni più credibili, per costringere nelproprio alveo, nelle norme delle regoledel gioco, con maggiore limpidità e conmaggiore fermezza le forze politiche, perdare ad esse la forza che deriva, appunto,dalla necessità e dalla consapevolezza d idover osservare tali regole e quindi, so-prattutto, quella forza che deriva dallacapacità di affrontare nella durata i pro-blemi del paese, viceversa ancora unavolta si cercano alibi, si cercano i mezzi

Page 10: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1566 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

che si traducono, appunto, in prim oluogo, nella possibilità di considerar eanche le norme esistenti — quelle ancoraesistenti — come norme da mettere insoffitta, come norme in quiescenza. Si uti -lizza quindi lo spazio offerto oggi d aquesta cosiddetta nuova fase costituenteper potere in realtà mandare ad effetto ,ancora con maggiore libertà (se è lecit ousare questo termine rispetto adun'azione così poco commendevole )questa azione di sopravvivenza delle forzepolitiche nell ' assenza delle regole de lgioco e nella consumazione di dati istitu-zionali .

Un'altra considerazione vorrei fare : intutto il dibattito e pure nella latitudinedelle questioni che vongono poste comeoggetto della ricognizione o dell'esamepreliminare da parte di questa Commis-sione precostituente o ricostituente (o no nso come altro potremmo definirla), il pro-blema delle regioni finisce per essere trat -tato assai marginalmente. Si parla di pro-blemi locali e regionali, di completa-mento dell'ordinamento regionale ; di de-centramento legislativo, che dovrebbe si-gnificare affrontare il problema dellafunzione legislativa da parte delle regioni .Oggi, nell ' intervento di questa forza ch ebussa alle porte della grande maggio-ranza istituzionale, o meglio bussa ad unaporta già aperta dal Movimento social eitaliano, si parla di riscrivere il titolo dell aCostituzione che riguarda le regioni, s iaccenna anche al dato fallimentare dell ariforma regionale, ma, da parte dellegrandi forze politiche di questa Assem-blea, ci si riferisce ben poco al problemadella vita delle regioni.

Altre volte ho avuto occasione di espri-mere il mio parere a proposito della cen-tralità della questione regionale nellacrisi politica ed istituzionale del paese,nella stessa crisi dei partiti, ma credo chequi sia il caso di affermare in manieraferma e decisa che il Parlamento e l eforze politiche vogliono oggi intenzional-mente chiudere gli occhi di fronte all abancarotta della riforma regionale . Lo af-fermo da regionalista convinto e credoche, se essere regionalisti significa chiu-

dere gli occhi di fronte a tale bancarotta ,sia questo un gran brutto modo non solodi essere regionalisti, ma anche di espri-mere convincimento e fiducia in qua-lunque strumento istituzionale .

La riforma istituzionale è fallita, le re-gioni sono oggi uno dei centri fondamen -tali della corruzione della vita politica de lpaese. L'alleggerimento della funzione le -gislativa del Parlamento non ha funzio-nato, perché le regioni non vogliono legi-ferare, dovendo amministrare denaro ,potere e sottogoverno . I partiti sono inca-tenati al potere che deriva dal sottogo-verno che, meglio assai di quanto nonavvenga nelle sedi centrali, può essereposto in essere con grande scioltezza pro -prio nelle sedi regionali . Nei partiti, chiha il potere nella macchina delle region iconta sempre di più .

Le regioni sono gli interlocutori del Go-verno nella formazione dei bilanci; le re-gioni sono al di sopra delle leggi . Qui si èparlato molto della sessione di bilancio,dei termini costituzionali ; si è ripetuto, invarie occasioni, che se non si approvano ibilanci si ferma la vita dello Stato . Ma leregioni ci insegnano che se i bilanci nonsono approvati nei termini stabiliti dallalegge non si ferma affatto la vita regio-nale. Vi sono anzi regioni che non hannomai presentato un conto consuntivo, altreche non hanno mai presentato un bi-lancio nei termini stabiliti dalla legge . Eche cosa è successo? Non è successoniente. E le forze politiche che si dividonoil potere nelle regioni e lo lottizzano me-glio di quanto non facciano in altre sedi ,in realtà hanno accettato tali situazioni ene condividono pienamente le responsa-bilità .

Nelle regioni si realizza quella demo-crazia consociativa della quale qui ve -diamo il segno (perché il segno della vit adel Parlamento è certamente l'accetta-zione della democrazia consociativa), m aqueste regioni, che erano il dato più rile-vante della novità istituzionale e costitu-zionale del 1948, sono oggi al centro diuna grande crisi che si ha paura di af-frontare .

Le regioni sono cronologicamente mo-

Page 11: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1567 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

derne, la loro struttura è modernissima,non possiamo dire che si tratta di strut-ture che risalgono al secolo scorso. Ep-pure sono le strutture dello sfascio . Edallora le regioni, sono anche le struttur eistituzionali della partitocrazia, le figli epredilette della partitocrazia. E questapartitocrazia viene oggi a chiederci di af-frontare una grande riforma (non si sabene se di adeguamento a dati costituzio -nali, di struttura, di funzionamento, poli-tici); in realtà viene a chiederci di toglier edi mezzo quel tanto che resta di una strut -tura, di una Costituzione formale, chepuò ancora risultare d'impaccio nell apretesa di vivere attraverso l 'utilizzazionedello sfascio di ogni istituzione .

Dicevo che qualcosa è pur avvenut odall'ultima occasione in cui dibattemmoquesti problemi. Le elezioni non hannorappresentato soltanto l'interruzionedella normalità della vita palamentare o ilmotivo per il quale la Commissione non siè potuta costituire e non si è potuto cos ìnominare presidente chi era già stato pro -clamato tale dalla partitocrazia (oggi par esorgano problemi in ordine al perpetuarsidi questa nomina, effettuata in altro mo-mento); non hanno rappresentato solo unaltro aspetto della crisi della partitocraziae non già quella endogena, quella chederiva dalla necessità di trovare via viaaltri momenti di crisi della vita istituzio-nale per poter rafforzare le proprie ra-dici, estendere il proprio sottogoverno ,estendere il potere esterno alle istituzion isulle istituzioni : le elezioni hanno invecerappresentato un momento in cui il paeseha dimostrato dì accorgersi dell'esistenzadella partitocrazia . Le forze politichesono state costrette in qualche modo agiustificarsi di fronte al paese, ed il paeseha, in larga misura, attraverso astensioni ,con la sua obiezione di coscienza nei con-fronti delle elezioni stesse e di quest eforze politiche, manifestato di non condi-videre, in misura certamente più rile-vante di quanto non fosse avvenuto i npassato, simili metodi e sistemi .

Noi oggi dobbiamo constatare che l eragioni della nostra obiezione di co-scienza, come quelle di tanti cittadini,

debbono essere confermate anche nellapresente occasione. Qui si stanno ripe-tendo, dall'inizio della legislatura, situa-zioni nelle quali abbiamo dovuto consta -tare che la presa di coscienza nei con-fronti del Parlamento, di questa Camera ,di queste forze politiche del momento d ivita parlamentare che si sta vivendo, checi ha portato ad assumere una posizioneconforme alla obiezione di coscienza ditanta parte (una parte considerevole cer-tamente) dell'elettorato, a farcene addirit-tura promotori, a venire qui in una con -dizione diversa da quella nella quale era-vamo stati in passato, a dichiararci fuor idel giuoco possibile all'interno del Parla -mento, viene rafforzata (parlo della no-stra analisi e del nostro convincimento)dalle scadenze particolari, dalle scelte ch evengono fatte e dal modo in cui vengon oportate avanti .

Credo che in questa fase del dibattitoancora una volta potremmo portare ,certo, il contributo della nostra osserva-zione, dei nostri ammonimenti — se cos ìci è lecito esprimerci — delle nostre con-siderazioni . Ma ritengo che le forze poli-tiche che gestiscono la vita della Repub-blica, le forze di questa maggioranza isti-tuzionale (non solo della maggioranza d igoverno), abbiamo molteplici motivi pe rriflettere. La loro scelta per i momentiextraistituzionali, come momenti decisividella vita del paese, sta dando i suoifrutti, si ritorce addirittura contro i par-titi stessi .

Affermavo prima che i problemi dell amoralità pubblica — quelli che si dicon oessere tali — sono in realtà problemi isti-tuzionali . Hanno la rilevanza e le dimen-sioni, nella vita del paese, che vengonoloro riconosciuti ormai da tutti, hanno leconseguenze che tutti conosciamo, hannole connivenze, le coperture che proven-gono e che saranno fornite, nelle manier epiù clamorose, dalle istituzioni ; produr-ranno probabilmente addirittura riform ee certo hanno già suscitato velleità di ri-forme, ad esempio per quel che riguardala struttura della magistratura, comunqu esono espressioni della vita istituzionale, d iqueste istituzioni della partitocrazia .

Page 12: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1568 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

Ma potremmo dire cose analoghe perun altro fenomeno, che viene considerat otale da dover essere combattuto da partedelle istituzioni: quello dei poteri occulti .Ma anche questo fenomeno è esso stessoil frutto, l'immagine e lo specchio de imetodi decisionali che la partitocrazia ,(questa mostruosità che finisce per river-sarsi ed operare contro le stesse prospet-tive di vita autonoma dei partiti politici )sta determinando nel paese . Sottogo-verno, decisioni in sedi extraistituzionali ,avvilimento delle sedi istituzionali, lottiz-zazioni: che cosa sono, se non gli stru-menti che le cosiddette sedi del potereocculto hanno mutuato dalle struttur edella partitocrazia? La P2 che cosa è, s enon un'organizzazione semmai concor-renziale con quella struttura corporativ apartitocratica in virtù della quale sonostati inventati i metodi con cui ha poi pro -sperato, in connivenza con la partito-crazia e con uno dei suoi momenti piùessenziali, quello dell 'unità nazionale, laloggia di Gelli? Gelli cos 'è, se non un per-sonaggio forse scomodo, perché da unaparte precursore e dall'altra concorrente ,in qualche modo sleale nei metodi, d iquella partitocrazia della quale da un aparte si cerca oggi qui di consumare unmomento essenziale nell'appropriazion edel potere, nell'eliminazione degli osta-coli rappresentati dai residui della nostraCostituzione ; mentre dall 'altra risulta evi-dente l 'annaspare in una situazione di in -governabilità determinata non certo dallaproporzione delle forze politiche e ,quindi, dalla mancanza di possibilità d idelinearsi di maggioranze, perché avet etutte le maggioranze che volete, com emaggioranza di Governo o maggioranzaistituzionale: se qui si dubitasse che il pro-blema sia realmente quello di dare vigore ,attraverso queste riforme, a meccanism idi maggioranza e minoranza e di contrap-posizione, credo che immediatamente sa-rebbe bloccata ogni velleità di porr emano a tali riforme .

La verità è un'altra : è che i meccanism idi lottizzazione, i meccanismi che voleteperpetuare per la sopravvivenza di istitu-zioni di fatto nello sfascio delle istituzioni

di diritto, che avete sempre perseguito erealizzato, hanno i loro limiti, determi-nano una effettiva ingovernabilità de lpaese. La lottizzazione crea fasce diemarginati; potrete limitarne la rappre-sentanza parlamentare, tappare la boccaa chi cerca dì rappresentarle, potrete tro-vare i metodi perché non si esprimano ,non si colleghino, non si rendano contodelle situazioni che voi create nel paese .Ma la realtà è che avete scelto la stradadella vostra sopravvivenza nello sfascio ; ecredo che questo gesto che andiamo acompiere non si discosti da tale esigenza .Non ha neppure la dignità del tentativo d idare legalizzazione e una struttura d inuovo diritto che nasca dallo sfascio; daquesto vostro sfascio non nasce che sfa -scio.

Abbiamo inteso il dovere di far sentir ela nostra voce e le nostre considerazioni ,ma credo che purtroppo le considerazioniche abbiamo già fatto all'inizio di questalegislatura anche in questa occasione tro-veranno piena conferma dai particolariquotidiani della vita del Parlamento edall'atteggiamento delle forze politiche.

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel'onorevole Zangheri . Ne ha facoltà .

RENATO ZANGHERI . Signor Presidente,colleghi deputati signor ministro, siamoconvinti, non da oggi, dell'urgente neces-sità di intraprendere una incisiva revi-sione e riforma istituzionale e legislativain rapporto ad esigenze sia di completa -mento e attuazione del disegno costituzio-nale, sia di adeguamento a sviluppi dellasocietà e a mutamenti di ruoli che si sonoverificati in 35 anni di vita democratica.

Ne siamo convinti; prestiamo una vivaattenzione, che per noi è tradizionale, agl iaspetti costituzionali della lotta politica e ,non per esibire carte di nobiltà, ricorde-remo le nostre posizioni recenti e menorecenti in questa materia . Ma ancoraprima mi sia consentito di sottolineare gl iobiettivi generali che ci proponiamo diconseguire con questa iniziativa. Nonsono obiettivi neutrali, di astratta raziona-lità e modernità. non è un lavoro da con-

Page 13: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1569 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

durre in un laboratorio isolato dall egrandi questioni che agitano il paese ; par-tiamo, anzi, dallo stato del paese, dallacrisi di funzionamento delle istituzioni edi sfiducia nelle istituzioni, che è un fatt oinnegabile e da tutti riconosciuto, anchese divergono i giudizi sulle cause ch el 'hanno prodotto.

Non si tratta però di una crisi princi-palmente tecnica e amministrativa ; essa èdi ordine politico e morale ed investe i lnesso tra gli organi dello Stato e tra loStato e i cittadini . Basti accennare, pe rconvincersene, al rapporto tra Parla -mento e Governo, che è oggi tra i piùcomplicati, e al tormentato rapporto traorgani centrali dello Stato, regioni e co-muni. Sulla sofferenza, poi, della fiduciapubblica e della discussa funzione de ipartiti c'è oramai tutta una letteratura evi sono i risultati elettorali ricchi di signi-ficato anche sotto questo riguardo .

Il principale obiettivo nostro è dunqu edi rafforzare le libertà dei cittadini e diricostituire il credito dello Stato democra-tico o almeno di contribuirvi in quest asede parlamentare, in altre sedi elettive ,nei partiti, nel dibattito e nella battagli aculturale; è questo uno spazio che no npossiamo e non vogliamo invadere e nelquale ognuno si presenterà in modo auto -nomo.

Per ricostruire la fiducia nello Stato enei principi di sovranità e di rappresen-tanza sui quali si basa il nostro ordina -mento è necessario innanzitutto saper or-ganizzare una risposta tempestiva ed effi-ciente ai bisogni che sorgono dalla societàe che mutano e si rinnovano .

Le istituzioni debbono poter accoglierl isenza freni, valutarli senza pregiudizi . Lalegittimità delle istituzioni si riconoscecertamente nella loro fonte originaria ,che è per noi italiani la rivoluzione demo-cratica attraverso la quale uscimmo da lfascismo e dalla guerra. Ma la legittimitànon è data una volta per tutte : può sca-dere o attenuarsi, se non è sorretta e rige-nerata da nuovi apporti di consenso . Perquesto vogliamo al tempo stesso tenereferme le radici, le motivazioni prime de lpatto costituzionale ed innovare quanto è

necessario per garantire l 'adeguamentodi questo patto alla realtà e alle esigenz edi una fase ulteriore, diversa per aspett inon secondari della vita democratica .

Sappiamo che la crisi della quale hoparlato è, al di là dei modi particolari ,determinata principalmente dalla diffi-coltà di assicurare un ricambio di indi -rizzi e di personale politico alla guida de lpaese. Questo è ciò che sostiene l'odiernascienza politica. Di qui provengono, a no ipare, le cause di ristagno, la mancanza d ìdecisioni vere ed il senso di insoddisfa-zione e talvolta dì estraneità che cogliel'opinione pubblica ed i singoli cittadini .Noi ci muoviamo, per quanto ci è con -cesso, per combattere queste cause d icrisi e per aprire la via alle trasforma-zioni progressive delle quali il paese h abisogno e che la nostra Costituzione pre-vede.

Altri gruppi vorranno opporsi a quest aprospettiva, e in questo confronto escontro consiste propriamente la dialet-tica parlamentare democratica . In partele condizioni di questa dialettica vannorinnovate.

E nostra opinione che il problema cen-trale di questo rinnovamento -- non certol'unico — sia quello del Parlamento. In sél'assetto parlamentare non è più corri-spondente alle attuali esigenze legislative ,di controllo e di ispezione, e richiede mo-difiche profonde dì strutture e di compo-sizione, senza diminuire, anzi accre-scendo, con l'efficienza, il grado della suarappresentatività. Ma è altresì insoddisfa -cente, come ho detto, il rapporto col Go-verno, da un lato, e d'altro lato con learticolazioni regionali e locali dello Stato .Debole è la capacità di conoscenza e diintervento nella vita economica, nell aquale tuttavia operano forze potenti e in-controllate, private e pubbliche . Chi viparla è convinto della necessità di salva -guardare il carattere che ha il nostro or-dinamento e che ne garantisce la dina -mica, il suo carattere pluralistico . Ma nelquadro di un pluralismo istituzionale nonvi è dubbio che un luogo centrale occup iil Parlamento ; e da questa considerazionetraiamo la conseguenza che una priorità

Page 14: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1570 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

debba essere accordata, nei lavori dell aCommissione che ci proponiamo di isti-tuire, alla riforma delle Camere .

Ma voglio anche dire, senza anticiparein alcun modo gli orientamenti e le deci-sioni che saranno assunti in Commis-sione, che a noi sembrano da porre tra ipiù acuti i temi relativi alla diffusione de lpotere, alle libertà dei cittadini ed a imezzi per rendere efficaci i diritti dellepersone all'informazione ed alla parteci-pazione. La Commissione non potrà evi-dentemente dar fondo all'universo de iproblemi che in qualche modo attengon oai suoi compiti e che furono enumerat inella risoluzione approvata al terminedella passata legislatura . La mozione pre-sentata ora dai colleghi Bozzi ed altri ,opportunamente, non ripete quella enu-merazione, che sarebbe suscettibile, adun esame più attento, di osservazioni e danche di critiche . Ma allora, si sa, si èvoluto compiere lo sforzo di raggiungereun accordo tra le forze fondatrici dellaCostituzione, e qualcosa si è dovuto sacri-ficare delle opinioni di ognuno, avendod'altra parte i gruppi presentatori dell amozione riconosciuto essenziale il nostroconcorso, nello spirito delle dichiarazion idel Presidente della Repubblica. Il nostroimpegno sarà comunque pieno e sincero ,a cominciare appunto dall'ordine dell epriorità, non solo nei lavori della Com-missione, ma pure su quei problemi giàmaturi ed urgenti che la mozione affid aad una rapida soluzione da parte del Par -lamento.

La discussione è aperta, e già ha acqui-sito molti notevoli contributi sui quali nonmancheremo di riflettere .

Il collega Amato ha supposto, in unasua recente dichiarazione, che noi comu-nisti saremmo ostacolati, nell'affrontar equesti problemi di riforma istituzional eda un perdurante ossequio al pensiero diAntonio Gramsci. Ma se l 'amico Amatoriuscirà, nonostante le assidue cure de lGoverno, a trovare il tempo per consul-tare e rileggere le note dei «Quaderni da lcarcere», troverà un 'attenzione, insolitaalla cultura del movimento operaio de ltempo, per i problemi degli Stati, delle

forme istituzionali e delle costituzioni . Alpartito socialista del periodo prefascist aGramsci muoveva precisamente la critic adi un debole senso dello Stato, e nel terz oquaderno dal carcere si legge a quest oproposito una frase significativa: «Scarsacomprensione dello Stato significa scars acoscienza di classe». Da allora abbiamocompiuto molti passi avanti, alla Costi-tuente e dopo, fino ai nostri ultimi con-gressi, nei quali abbiamo adottato accu-rati programmi di riforma delle istitu-zioni. Non dovevamo dunque attendere l asveglia; ma, se l'interesse recente dei com -pagni socialisti per tale fondamental equestione ci spingerà ad un maggiore im-pegno, ne saremo lieti. E ci auguriamoche questo impegno, insieme con quellodegli altri gruppi democratici, possa por-tare a proposte e soluzioni utili al rinno-vamento delle istituzioni e al progressodel paese .

A questo fine saranno ricercate da no itutte le convergenze possibili, nel rispettorigoroso della distinzione tra questo la-voro di riforma e l'attività del Governo ,verso la quale non mancheremo di svol-gere l 'opposizione che abbiamo annun-ciato e che riteniamo conforme all'inte-resse nazionale (Applausi all'estrema sini-stra e dei deputati del gruppo della sinistraindipendente - Congratulazioni) .

Assegnazione di proposte di leggea Commissioni in sede referente .

PRESIDENTE . A norma del primocomma dell'articolo 72 del regolamento,comunico che le seguenti proposte dilegge sono deferite alle sottoindicateCommissioni permanenti in sede refe-rente :

I Commissione (Affari costituzionali) :

PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE ALMI -

RANTE ed altri: «Modifiche al decreto de lPresidente della Repubblica 31 agosto1972, n . 670, recante il testo unico delle,leggi costituzionali concernenti lo Statut ospeciale per la regione Trentino-Alto

Page 15: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1571 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

Adige» (241) (con parere della II, della IV,della VII e della VIII Commissione) ;

REGGIANI ed altri: «Esercizio del dirittodi voto deì cittadini italiani all'estero »(504) (con parere della II, della III, della IVe della V Commissione);

Il Commissione (Interni) :

BALESTRACCI ed altri: «Istituzione ed or-dinamento dei Corpi di polizia munici-pale» (475) (con parere della I, della IV,della V, della VI e della X Commissione) ;

VI Commissione (Finanze e tesoro):

MINERVINI e VISCo : «Modificazioni dell alegge 23 marzo 1983, n. 77 concernenteistituzione e disciplina deì fondi comun id'investimento mobiliare, e della legge 3maggio 1955, n. 428, concernente la emis-sione di azioni e di obbligazioni di socie-tà» (425) (con parere della I, della IV, dell aV e della XII Commissione);

X Commissione (Trasporti) :

Susi ed altri: «Istituzione di un nuovocompartimento delle ferrovie dello Stat oavente sede a Pescara ed uffici a Sul-mona» (232) (con parere della I e della VCommissione;

XIV Commissione (Sanità) :

ZANONE ed altri: «Modifiche agli articol i33, 34, 35 e 64 della legge 23 dicembre1978, n. 833, e nuove norme in materia d iassistenza psichiatrica» (135) (con pareredella I, della Il, della IV e della V Commis-sione) .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel'onorevole Bassanini. Ne ha facoltà .

FRANCO BASSANINI . Signor Presidente,colleghi, signor ministro, «la riform adelle istituzioni è come il tempo atmosfe-rico: molto se ne discute, nulla si fa permigliorarlo». Così scriveva vent'anni fa

un noto studioso delle istituzioni britanni -che; e aggiungeva che il modo miglioreper parlarne, e non fare alcunché di con-creto, è istituire una commissione .

Nel paragone meteorologico emerge ,com'è evidente, il disincantato pessi-mismo di chi, in realtà, è convinto chenulla si possa fare e l'antica esperienza diun ordinamento come quello britannico ,che è venuto evolvendo per modificazion itacite, e di una cultura istituzionale che èsempre riuscita a coniugare in modo pe-culiare continuità ed innovazione. Mal'Italia non è l'Inghilterra. E anche oltreManica gli ultimi ven t 'anni non sono pas -sati invano.

Da noi una impegnativa riflessionesulla crisi delle istituzioni, nel quadr odelle trasformazioni economiche, social ie politiche in atto, non è più rinviabile . Ela stessa istituzione di una Commissionebicamerale — su cui pure abbiam oespresso, senza drammatizzare, perples-sità regolamentari e riserve di metodo —può per altro contribuire ad impostare lariflessione e l'elaborazione sul terren ogiusto. Ad alcune condizioni .

Si tratta innanzitutto di capire se, isti-tuendo questa Commissione, si intendadar corpo lealmente e correttamente aquella che fino a due mesi fa (come cam-biano le terminologie politiche!) si chia-mava la metodologia dei due tavoli . A giu -dicare dagli interventi dei colleghi Bozzi eLabriola, la risposta sembrerebbe posi-tiva; e questo è anche il significato, digaranzia costituzionale e democratica ,che si deve dare, pare a me almeno ,all'adesione comunista ad una mozione ,che pure non credo che il gruppo comu-nista possa condividere integralmente .

A giudicare dall'intervento del collegaBosco, alla questione, viceversa, si do-vrebbe dare una risposta negativa . El 'opinione di Bosco è appoggiata, a benvedere, dal programma del Governo i ncarica. Ora, in linea di principio, a m epare che la distinzione tra i due tavoli siaimplicita nel nostro ordinamento costitu-zionale, e forse in qualsiasi sistema demo -cratico: riforme ed innovazioni che con-cernono le regole del gioco, l'assetto e la

Page 16: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1572 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

funzionalità dei meccanismi democratici ,l'organizzazione della convivenza, i diritt ie le libertà dei cittadini — insomma, l'ori -ginario patto costituzionale — non pos-sono non essere adottate con il concorsodi tutte le forze politiche democratiche, esu una base di consenso assai più ampiadi quella necessaria per le ordinarie scelt edi Governo. Le disposizioni costituzional iche impongono, in alcuni di questi casi ,maggioranze qualificate (per la revision edella Costituzione e l'approvazione d ileggi costituzionali, per l'adozione e l amodificazione deì regolamenti parlamen-tari, per l'elezione del Presidente dell aRepubblica, garante della Costituzione, edei giudici costituzionali di derivazion eparlamentare) esprimono in realtà u nprincipio generale . Là dove si discutedell'assetto delle istituzioni e delle su emodificazioni, non è sufficiente garanzi adi democrazia e di libertà l'applicazion edel metodo del libero formarsi delle mag-gioranze, sulla base di un confronto de-mocratico in Parlamento . È il patto costi-tuzionale, in effetti, che stabilisce (e deli-mita) i poteri ed i diritti delle maggio-ranze, così come le garanzie ed i diritt idell'opposizione e dei cittadini, singoli edassociati . Ogni modifica al patto costitu-zionale esige, dunque, la collaborazione ,l'accordo di un arco di forze sufficiente-mente ampio da garantire alle nuove re -gole del gioco un grado di legittimità ,dunque di consenso, ben più alto di quell oche legittima, in forza delle regole costi-tuzionali date, le decisioni di governodella maggioranza .

Non è quindi dubbio che impegnativ ipropositi di riforma istituzionale devonoessere discussi e concertati ad un tavoloal quale seggano, con pari dignità e con l alegittimazione che a ciascuna di esse de -riva dal consenso elettorale, tutte le forz edemocratiche, di maggioranza come diopposizione .

Ma questa conclusione — che è, pare ame, imposta come obbligatoria dallostesso patto costituzionale, che fonda l aconvivenza democratica — comporta al-cuni corollari ovvi . E cioè: che il tavoloistituzionale sia effettivamente separato

dal tavolo della maggioranza di governo ;che, dunque, il tavolo istituzionale nonrappresenti soltanto il luogo nel qualevengono registrate e convalidate decision iconcordate intorno al tavolo di maggio-ranza; che il tavolo istituzionale non siastrumentalizzato per offrire al tavolo tra -ballante di una maggioranza di govern oeterogenea e rissosa il puntello di artific istabilizzatori inventati dalla fertile fan-tasia degli ingegneri istituzionali .

Le diffidenze e le perplessità che ,anche nella nostra parte, anche nella sini -stra, sono insorte, non possono concer-nere quindi, ed in effetti non concerne -vano e non concernono, l'opportunità disedersi al tavolo separato delle riformeistituzionali. Se da parte nostra, se a sini -stra sono emerse in passato diffidenzeverso i banditori di una grande riform adelle istituzioni, è perché spesso non neerano chiari — a giudicare dall'inter-vento di Manfredi Bosco non ne sono tut -tora chiari — intenzioni, obiettivi, princi-pi . È perché lo stesso termine «granderiforma» fa pensare non già alle riformenecessarie per far funzionare questa Re-pubblica e per dare attuazione ai princìp ied ai valori di questa Costituzione, ma a dinquietanti ipotesi di una seconda Repub -blica, retta da una nuova Costituzione diispirazione decisionistica o autoritaria .

Ma la sinistra — mi pare incontestabile— non soltanto non ha mai avversato ,anzi ha concorso in modo determinante,spesso vincendo resistenze ostruzioni-stiche nelle file della maggioranza, a va -rare le riforme necessarie a realizzare ilmodello democratico voluto dalla Costitu -zione repubblicana e ad adeguare le isti-tuzioni alle trasformazioni della società .Basterebbe pensare, per non andar etroppo indietro nel tempo — lo ricordavagià ieri Rodotà — alla attuazione dell eregioni, allo statuto dei lavoratori, all alegislazione sul divorzio e sull'aborto, all ariforma dei regolamenti parlamentari de l1971, alle riforme della polizia, dell'ordi-namento militare, della RAI-TV, dell'edi-toria, del bilancio e della contabilità dell oStato. E mi pare incontestabile tuttor al'impegno nostro e 'dell'intera sinistra —

Page 17: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1573 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

un impegno troppo spesso frustrato dall eintese dilatorie della maggioranza — perla riforma della pubblica amministra-zione, delle autonomie locali, della Presi-denza del Consiglio e dell'organizzazion edel Governo, per la nuova disciplina de isuoli, per la legge contro la violenza ses-suale, per la riforma dell'Inquirente e delcodice di procedura penale, e via elen-cando. Dì qui la nostra ferma richiesta —accolta dalla mozione Bozzi — che l'isti-tuzione della Commissione bicameralenon sia pretesto per rimandare riformemature, o anche soltanto possibili, ne lcontesto del confronto parlamentare .

Ignorava la storia politica e parlamen-tare o travisava la realtà, allora, quell aparte del programma dell'attuale Go-verno che, soltanto due mesi fa, rivendi -cava ai governi pentapartitici dell'ottav alegislatura il merito di aver posto la que-stione delle riforme istituzionali controchi, non avendo avvertito «i segni di unadecadenza delle istituzioni . . . se ne sta o s ene stava con la testa semplicemente ri-volta all'indietro». A meno che questa no-tazione non sia sintomatica di una impo-stazione della tematica delle riforme isti-tuzionali divergente e contrapposta ri-spetto a quella tradizionale della sinistra ,imperniata sulla espansione del governodemocratico dei processi economico-so-ciali, e delle libertà e dei diritti dei citta-dini; o non sia addirittura sintomaticadell'intenzione di ricondurre anche la ela-borazione delle riforme istituzionali al ta-volo della maggioranza, sperando magar idi poterne trovare pretesto in un rifiut opregiudiziale da parte del maggior partit odi opposizione.

Questo rifiuto non c'è stato . La stessaadesione del gruppo comunista alla mo-zione Bozzi esprime la volontà di parteci-pare al processo di riflessione ed elabora -zione delle riforme istituzionali second ola logica di libero dibattito e di ricerca d iampie convergenze ed ampio consensoche la Costituzione vuole .

Sul rispetto dei corollari che prima ri-cordavo, però, qualche dubbio può sor-gere, sentito l'intervento del collegaBosco e ripercorrendo le parti del pro -

gramma di Governo dedicate proprio adillustrare, in punto dì metodo, i processidì elaborazione delle riforme istituzio-nali .

Per le grandi riforme, che «implicanopossibili revisioni della stessa Costitu-zione», il Governo riconosceva ovvia -mente la competenza del Parlamento —sancita dalla Costituzione —, ne indicavala sede nella Commissione bicamerale cheandiamo a costituire, ma richiamavaanche la maggioranza di governo alla ne -cessità di operare, in tale sede, «con inten -dimenti coerenti con gli obiettivi di stabi -lità e modernizzazione, in vista dei qual i(la maggioranza) dà il suo sostegno, concontinuità dì intenti, al programma di go -verno» .

Una affermazione del genere tende anegare espressamente l'autonomia del ta-volo istituzionale, al quale la maggio-ranza dovrebbe presentarsi compatta ,avendo predeterminato e concordato alproprio interno le linee e le proposte d aapprovare; cosicché il confronto al tavoloistituzionale assumerebbe un caratteremeramente rituale, al solo fine di pre-stare formale ossequio ai principi costitu-zionali . Nella sostanza, l'opposizion eavrebbe ben scarsa possibilità di incideresu proposte preconcordate e coerenti conobiettivi di stabilità e modernizzazioneche già esprimono una filosofia, una ideo -logia della riforma istituzionale .

Con la mozione Bozzi si volta pagina, s icambia davvero musica, come sembre-rebbe da alcuni degli interventi che ab-biamo ascoltato in quest'aula (in partico -lare quelli degli onorevoli Bozzi e La-briola), e come sembrerebbe anche da lfatto che nella mozione Bozzi è richia-mata — con il rinvio ricettizio dì cui par -lava ieri Rodotà — la risoluzione La-briola, ma si eliminano espressamente iriferimenti a quella ideologia decisioni-stico-efficientistica che nelle premessedella risoluzione Labriola era espressa -mente ricordata?

In un altro passaggio molto significa-tivo del programma di Governo si indi-cano le questioni attinenti all'organizza-zione dell'esecutivo e dei suoi apparati,

Page 18: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1574 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

alla ripartizione dei poteri normativi traParlamento e Governo e alle autonomi elocali (comprese le autonomie regionali ,ordinarie e speciali), come questioni sullequali il Governo rivendica la sua primari aresponsabilità .

Quale sia il fondamento giuridico-istitu -zionale di questa rivendicazione non è ,per la verità, affatto chiaro . Si tratta, in-fatti, come è evidente, di questioni chefanno parte a pieno titolo della materi aistituzionale . Per alcune (la disciplin adelle autonomie speciali) la Costituzioneprescrive addirittura il ricorso a leggi co-stituzionali; per altre, come la disciplin adelle regioni a statuto ordinario o l'ordi-namento della Presidenza del Consiglio odei ministeri, la Costituzione dispone unariserva di legge, che è stata interpretat a— credo giustamente -- nel senso dell'at-tribuzione al parlamento di un ruolo, ri-spettivamente, arbitrale od ordinatore, i nsituazioni nelle quali l'esecutivo è neces-sariamente parte in causa .

Quanto alla ridefinizione della riparti-zione delle competenze normative tr aParlamento e Governo (la cosiddetta dele-gificazione, di cui anche il programm aelettorale del partito comunista riconosc el 'opportunità), questa è infine, quan t 'altremai, una delle questioni-chiave del dibat-tito sulla riforma istituzionale. Infatti, in-tesa correttamente, essa esige un com-plesso lavoro del Parlamento per la ride-finizione della legislazione di settore, perseparare l'indicazione di principi, obiet-tivi, parametri, procedure (che devono re-stare di competenza del Parlamento) ,dalla normazione meramente attuativa ,che può essere attribuita all'esecutivo, oalle autonomie locali, secondo la rispet-tiva competenza .

Allorché invece decisioni in quest ecomplesse materie vengono semplice-mente delegate al Governo, come espres-samente si prevedeva nel programma diGoverno, legittimando il Governo ad ope -rare come giudice in causa propria, sipossono determinare effetti istituzionalisconvolgenti, tali da investire a macchiad'olio l'intero sistema istituzionale, fino amodificare la stessa forma di Governo

(come insegna la Costituzione dell aquinta Repubblica francese) .

Ora, se incerto (inesistente, per la veri-tà) è il fondamento giuridico di questaimpostazione, ben chiara, e certamentenon condivisibile, è la ragione politica diquesta rivendicazione di competenza alGoverno e alla maggioranza . Quale chesia l'autonomia riconosciuta al tavolodelle riforme istituzionali, il programm adi Governo ne stralcia comunque unaparte assai cospicua, che comprendebuona parte del sistema delle fonti, i lriordinamento della Presidenza del Consi -glio e deì ministeri, la riforma dell'ammi -nistrazione, della dirigenza e dei procedi -menti amministrativi, la riforma dei con-trolli, le autonomie regionali e speciali, l afinanza locale, i rapporti tra amministra-zione e cittadini .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENT EODDO BIASIN I

FRANCO BASSANINI . Non solo, dunque ,il tavolo istituzionale rischia di registrar edi seconda mano decisioni adottate al ta-volo della maggioranza di Governo, e no nsoltanto rischia di essere utilizzato comepuntello di quest'ultimo, ma alla fine ri-schia anche di restare un tavolo semi -vuoto, intorno al quale non verranno nep -pure discusse questioni che pur rappre-sentano il nucleo di ogni riforma istituzio -nale .

Sia ben chiaro, io . non dico che tutt equeste questioni debbano essere affron-tate in sede di Commissione bicamerale;anzi, mentre noi sosteniamo e ribadiamo,come è stato sostenuto ieri anche dal col -lega Labriola, che le riforme istituzional isi devono affrontare in Parlamento, di-ciamo anche che buona parte di questematerie possono e debbono essere di-scusse negli organi parlamentari a ci òdeputati, che sono la Commissione e poil'Assemblea, legittimate ad approvare l esingole riforme istituzionali ; quel che ècerto è che non possono essere delegat ealla responsabilità del Governo .

Anche su questo noi chiediamo ai pre-

Page 19: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1575 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

sentatori della mozione Bozzi, e in parti-colare al collega Bozzi che replicherà, secon la presentazione di questa mozione sivolta davvero pagina, si mette da part el'inammissibile impostazione metodolo-gica contenuta nel programma di Go-verno, si intende veramente aprire u ncorretto confronto tra le forze politich edemocratiche, così come la Costituzionevuole, senza precostituire o predetermi-nare posizioni di maggioranza (pur s ualtro piano legittime) .

Vi è però un'ulteriore e più compless aragione sostanziale per cui a noi pare chequesto principio metodologico vada riaf-fermato. Noi siamo di fronte — ed io l odico con molta convinzione — ad un acrisi istituzionale di vasta portata .L'espressione «malessere istituzionale» ,utilizzata ieri anche dal collega Bozzi, èforse riduttiva; non vi è solo infatti unatteggiamento diffuso di disagio, di di-stacco dalle istituzioni democratiche, mavi è anche la realtà di un processo didegrado della funzionalità delle nostreistituzioni che è profondo, ed è connessoa problemi generali di governabilità dell edemocrazie industriali dell'Occidente ch esono il riflesso, sul sistema istituzionale ,di una crisi più generale di un modello d isviluppo di cui sono venute meno alcun edelle condizioni strutturali e costitutive . Iproblemi istituzionali di fronte a noi sonoconnessi a quelli che derivano dall anuova divisione internazionale del lavoroe dalla crescente complessità e frammen-tazione della domanda sociale, dai pro -cessi di innovazione tecnologica, dall acrisi finanziaria dello Stato del benessere ,dalle ripetute fiammate inflazionistiche edall'emergere di nuovi soggetti e di nuov ibisogni .

L 'esaurirsi delle condizioni struttural idi quel compromesso tra accumulazionee ridistribuzione del reddito, che ha carat-terizzato per decenni l'esperienza dell egrandi democrazie europee, non può nonavere effetti anche sul funzionamento esull'assetto delle istituzioni. Esse, per ef-fetto di questi processi di trasformazionestrutturale, si trovano a dover fronteg-giare problemi nuovi, domande nuove,

tensioni nuove, nuovi conflitti e nuove esi -genze di governabilità. Esigenze che inItalia sono accentuate, proprio perché danoi sono più marcati i tratti patologici d iquesta crisi, evidenti nelle anomalie pecu -liari del nostro sistema .

Noi viviamo in una democrazia senzaalternanza, quindi senza ricambio, ovelarga è l'impunità per il malgoverno, e latraslazione dei poteri di decisione versosedi occulte, quando non criminose . Noiviviamo in un sistema contrassegnato d aun esteso assistenzialismo di Stato, senz aprogrammazione e con poco benessere ,dove la promozione dello sviluppo e l estesse istituzioni del benessere sono sosti -tuite dallo scambio politico tra erogazioniclientelari e consenso elettorale . L'im-presa pubblica e l'amministrazione delloStato divengono spesso oggetto, e stru-mento, della negoziazione spartitoria . Viè quindi da noi, come non mai altrove, lanecessità di affrontare i problemi dell acrisi e coglierne i riflessi istituzionali i nun rapporto stretto tra crisi istituzionale ecrisi del modello di sviluppo . Regge dav-vero il modello istituzionale connesso alvecchio modello di sviluppo, o addiritturaa modelli ancora precedenti all'epoc adella redazione della Costituzione repub-blicana?

Io continuo a ritenere — il colleg aBozzi ha espresso un 'opinione contraria ,ma forse dimentica che i principi dell anostra democrazia rappresentativa sonotutti rinvenibili nella prima parte dellaCostituzione, e per esempio negli articol i1, 3, 21, 48 e 49 — che nella nostra Costi-tuzione vi sia un dualismo tra una prim aparte, di indicazione di obiettivi e di va -lori, che è sicuramente aggiornata e mo-derna (anche se il collega Rodotà ponevacon forza il problema del riconoscimentodi nuovi valori, di nuovi diritti e di nuov elibertà) ed una parte strumentale ed orga-nizzativa che, per molti versi, si ispira aun modello costituzionale superato, con-nesso com'è a situazioni economico-so-ciali, ad un assetto complessivo della con-vivenza, precedente addirittura all'epoc ain cui la Costituzione fu scritta .

Noi dobbiamo tener presente, intrec-

Page 20: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1576 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

ciandole con i problemi generali di gover-nabilità delle democrazie industrial idell'Occidente, alcune peculiarità ita-liane. L'Italia non è solo l'unico paese, tr aquelli industriali dell'Occidente, ad avereun indebitamento pubblico ormai larga -mente superiore al 50 per cento del pro -dotto interno lordo, non è solo l'unico adavere un disavanzo annuo superiore al 1 5per cento del prodotto interno lordo, èanche l'unico paese, tra i grandi paesiindustriali dell'Occidente, che ha un si-stema parlamentare ispirato a un modellodi bicameralismo paritario; l'unico che haun sistema elettorale proporzionale concollegi plurinominali; l'unico che vedeuna altissima concentrazione delle deci-sioni formali, anche di quelle a carattereprovvedimentale ed amministrativo, nell ostrumento della legge, con una conse-guente forte fuga verso sedi non istituzio-nali dell'esercizio dei poteri reali ed effet-tivi di decisione; soprattutto è l'unico deigrandi paesi industriali dell'Occidente nelquale restano irrisolti due nodi fonda-mentali che qui non ho ancora sentitoricordare. Due nodi che occorre conside-rare, anche se so di dire cose vecchie ,considerate ovvie . Ma dobbiamo evitare ilrischio di prenderci in giro; o di nascon-dere la testa nella sabbia .

Il primo nodo è quello della demo-crazia bloccata. Il nostro è l'unico paesedell'Occidente nel quale la regola dell'al-ternanza al potere tra maggioranza e dopposizione, tra forze progressiste e mo-derate, non ha ancora mai funzionato dal1947 ad oggi. Non ne vengono paralizzatisoltanto i meccanismi fisiologici di ri-cambio della classe dirigente, con la con-seguente tentazione di cercare scorciatoi emafiose od occulte; ma la paralisi invest edi conseguenza anche i canali fondamen -tali di partecipazione e decisione del si-stema della democrazia rappresentativa ,quelli che consentono, in primo luog oall'elettorato, di far valere l'esigenza de lcambiamento, mediante la sostituzion enel Governo di forze politiche portatric idi progetti alternativi ; ed anche quelli checonsentono, più semplicemente, dì punir eil malgoverno e la corruzione, mandando

all'opposizione gli incapaci ed i malversa-tori .

Non si può galleggiare all'infinito nell acondizione anomala della democrazi abloccata; a lungo andare rischia di dive-nire inarrestabile il processo di distacco edi estraneità tra elettorato ed istituzionirappresentative. In altre parole, rischia diatrofizzarsi la capacità di innovazion edella classe politica e di governo, rischi adì verificarsi la paralisi dei meccanismi d iverifica del consenso reale . Nessuna de-mocrazia occidentale può funzionar emuovendo dal presupposto della delegitti-mazione a governare, dalla esclusion epregiudiziale dal Governo della rappre-sentanza politica di un terzo dell'eletto -rato. È una situazione che i meccanism idella democrazia parlamentare no nhanno previsto e che sono inadeguati afronteggiare. E una situazione che alterairrimediabilmente la funzionalità d iquesti meccanismi .

Certamente è un nodo politico e nonpropriamente costituzionale o legislativo;ma è essenziale affrontarlo e scioglierlose vogliamo davvero avviare una rifles-sione seria sui problemi della nostra cris iistituzionale .

Anche il secondo nodo non è stato qu iconsiderato, pur essendo a tutti noto: è unnodo che cresce e si sviluppa proprio sulterreno di coltura della democrazia bloc-cata, della sostanziale irresponsabilitàdella maggioranza di governo . Mi rife-risco alla occupazione partigiana delleistituzioni da parte di forze politiche ch edelle istituzioni si servono per feudaliz-zare la società . Mi rendo conto che ildiscorso riguarda soprattutto la demo-crazia cristiana; ma vi è stato successiva -mente un processo imitativo che ha inte-ressato molti degli alleati della demo-crazia cristiana.

Il partito subisce così una specie d imutazione biologica : da fondamentalestrumento di aggregazione della do-manda politica, da strumento di forma-zione delle scelte di indirizzo, diventa or-ganizzazione affaristica o mafiosa, ente d igestione delle partecipazioni statali, uf-ficio di collocamento, opera pia, ban-

Page 21: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1577 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

chiere, ente di promozione industriale ,procacciatore di affari e di appalti sulmercato italiano ed internazionale . Nonvoglio fare riferimenti di cronaca; sononoti a tutti .

Gli effetti di questa mutazione inve-stono di nuovo i problemi della demo-crazia bloccata . Nelle democrazie rappre-sentative, di norma, il potere logora e ,prima o poi, cresce la spinta al cambia-mento; nel nostro paese — come ricordasempre l'onorevole Andreotti — vige l aregola opposta: il potere logora chi non loha! Tutto ciò accade proprio perchéquesta penetrazione cancerogena del par -tito-Stato nelle istituzioni e nella societàaltera profondamente i meccanismi diformazione della volontà politica che ca-ratterizzano un sistema democratico .

Sciogliere questi due nodi è particolar-mente necessario nelle condizioni di cris ifinanziaria dello Stato del benessere, inuna situazione nella quale le risorse son osempre meno adeguate a far fronte all acomplessità e alla crescita della domandasociale, ed è sempre più difficile pagare i lduplice prezzo degli sprechi, delle ruberi ee delle malversazioni dovute alla negozia-zione spartitoria, e dell'incapacità di sce-gliere, di selezionare le domande, che de -riva dal fatto che la democrazia bloccat agenera l'impossibilità di far prevalere erealizzare senza mediazioni paralizzant iun progetto politico-sociale chiaro e de -terminato. In questa situazione diventaquasi impossibile affrontare in positivo lenuove sfide che le trasformazioni econo-mico-sociali — e in particolare la crisifiscale dello Stato — propongono.

Anche per questo noi abbiamo espressoperplessità e critiche nei confront idell'originaria risoluzione Labriola ; essain realtà ignora tranquillamente i nodipolitico-istituzionali che ho ricordato .Anche per questo noi riteniamo che, neldare l'avvio a questo processo di rifles-sione sulle istituzioni, occorra affrontarepreliminarmente il problema della gerar-chia degli oggetti, dell'ordine dei lavori ,che il compagno Zangheri ricordav aprima. Occorre dunque affrontare preli-minarmente le questioni fondamentali, e

inevitabilmente il discorso si sposta sull acultura che la mozione di maggioranz aesprime.

La nostra polemica — lo ricordava ieriil collega Rodotà — non riguarda esclusi-vamente, e neppure primariamente, l 'at-tenzione portata soprattutto sui «ramialti» rispetto ai cosiddetti «rami bassi» .Noi siamo convinti che il problema si aassai più sostanziale e riguardi — comedire? — le radici della crisi istituzionale ele radici del sistema istituzionale nellasocietà .

La cultura istituzionale, che l'originariarisoluzione di maggioranza esprimeva, èuna cultura che tende a dare alla com-plessificazione e alla frammentazion edella domanda sociale, alle esigenze com -plesse e impegnative di governabilità ch equesti processi provocano, al progressivoesaurirsi della crescita quantitativa dellosviluppo, una risposta in termini di com-pressione della domanda, nel tentativo d iingessare in qualche modo il sistema dell eistituzioni, di fornire ai partiti di maggio-ranza, nei vecchi o nei nuovi equilibriespressi il 26 giugno, una sorta di legitti-mazione forfettaria (c'è chi preferisce ivecchi equilibri, come il collega Bosco, echi preferisce i nuovi!) .

Noi crediamo invece che l'obiettivodebba essere profondamente diverso . Ilproblema non è comprimere la domanda ,ma selezionarla sulla base del consenso ; ilproblema è pluralizzare e responsabiliz-zare i centri di decisione ; mobilitare leenergie diffuse che esistono nella societ àitaliana; inserire nel sistema nuove regoledi funzionamento ed anche nuove formedi rigore, come impegno a costruire nuovivalori collettivi, nuove regole di demo-crazia sostanziale adeguate alla comples-sità della società contemporanea .

Insieme, noi crediamo che si debba rea-gire ad un processo di strisciante imbar-barimento del nostro ordinamento costi-tuzionale, di cui ci sono molteplici segni :dalla legislazione di emergenza, che staerodendo le garanzie dello Stato di dirittoe delle libertà costituzionali, all 'occupa-zione delle istituzioni da parte di poter iocculti e di bande di truffatori, che tal-

Page 22: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1578 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 198 3

volta occupano prima alcuni partiti poli-tici e poi si servono di queste etichette pertruffare lo Stato e i cittadini .

Significa, questo, sottovalutare il pes odel problema della decisione, della gover-nabilità, per porre solo il problema dell egaranzie, delle libertà, della trasparenza ,della rappresentatività, del consenso equindi della legittimazione delle istitu-zioni? No, certamente. Noi riteniamo chesia da affrontare anche e soprattutto ilproblema della decisione, ma in mod ocorretto, evitando di accentuare il sovrac -carico delle domande al centro, pluraliz-zando responsabilità e poteri nella ri-sposta delle istituzioni alle domande so-ciali, valorizzando il ruolo di legislazione ,di indirizzo, di controllo delle assembleeelettive.

Per questo, collega Labriola, non d aoggi, non dalla scorsa settimana noi ab-biamo proposto (per primi, io credo, e miriferisco all'accenno di Labriola alla di-sciplina della sessione di bilancio) regol eche consentissero al Parlamento di assu-mere democraticamente, nel confronto li-bero delle opinioni, le decisioni in tema d iripartizione delle risorse (che sono oggi ledecisioni più delicate e impegnative), at-traverso strumenti che garantiscano ra-zionalità, approfondimento, serietà, m aanche la necessaria tempestività di quest edecisioni (con l'accettazione del principiodel contingentamento dei tempi nell'am-bito di una sessione di bilancio rigorosa-mente organizzata) .

Per questo noi abbiamo proposto (ed i lmaggiore partito della sinistra, il partitocomunista, lo ha scritto nel suo , pro-gramma di governo) di affrontare il deli-cato ma fondamentale problema della de-legificazione ; per ridare effettivamente alParlamento, sgombrandolo dall'ingolfa-mento di microdecisioni e dal peso dell espinte e delle pressioni corporative o cate -goriali, il suo ruolo fondamentale di deci-sione democratica sulle grandi scelte ,sulle scelte che riguardano i diritti e l elibertà dei cittadini, l'organizzazione dell aconvivenza, la ripartizione delle risorse ,le direttive ed i criteri dell'interventodelle autorità pubbliche .

Ma questo è un processo complesso,impegnativo, tendente a ricostruire capa-cità di decidere e di governare democra-ticamente, con il consenso della gente ,facendo emergere dalla società le esi-genze ed i valori, quindi anche i nuov ivalori, le nuove esigenze, i nuovi bisogn iche si traducono in nuovi diritti e i nnuove libertà, (lo ricordava ieri Rodotà),per ridare legittimazione al nostro si-stema democratico .

Sono dunque, innanzitutto, l'ideologia,l'impostazione, gli obiettivi di fondo dellariforma istituzionale che vanno, proprioper questo, sottoposti ad un confront oampio, libero ed estremamente spregiudi -cato. Non potremmo prestarci qui, probono pacis, a nessun inganno e a nessunamistificazione, data la rilevanza fonda -mentale, nella nostra democrazia ,dell'opera cui ci accingiamo (Applausi deideputati del gruppo della sinistra indipen-dente e all 'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel'onorevole Gitti . Ne ha facoltà.

TARCISIO GITTI. Signor Presidente, col -leghi deputati, onorevole ministro, dic osubito che non entrerò nel merito dell eproposte che sono enunciate nella mo-zione a firma Bozzi ed altri ed anche nellamozione a firma Rodotà ed altri, cui inmodo particolare intendo fare riferi-mento, innanzitutto perché credo che nonsarebbe proprio e non sarebbe conformeallo spirito che anima la propost adell'istituenda Commissione bicameraleuna prospettazione, tanto più in termin irigidi, di contrapposizione, sulle propost eche dovranno, invece, essere oggetto didibattito, di confronto, di approfondi-mento e di proposta alla sede competenterappresentata dalle Camere ; questo — seconsentite — anche perché ritengo cheun contributo del gruppo parlamentaredella democrazia cristiana si sia manife-stato già nella scorsa lagislatura in ripe-tute occasioni ed in diverse sedi, non solonel dibattito che accompagnò nell'apriledi quest'anno l'approvazione della risolu-zione Labriola ed altri, ma anche nel la-

Page 23: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

- 1579 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

voro legislativo, di impegno politico, nellediscussioni su quelle leggi importanti chepure nella passata legislatura hanno af-frontato alcuni dei nodi decisivi della pro-blematica istituzionale .

Pare a me sia importante soprattuttooggi, in questo dibattito, chiarire il sensoe la prospettiva del lavoro che stiamo pe riniziare. Certamente tale dibattito è i nlinea di continuità con quello che ab-biamo già svolto nel marzo e nell'aprilescorsi. Sottolineare la continuità è u ndato importante; credo tuttavia che, sedicessimo che sì tratta soltanto di un di -battito puramente ripetitivo di quello cheallora abbiamo svolto non coglieremmo idati di novità che sono presenti sia in Par -lamento sia — e soprattutto — nel paese .Un dato di novità è quello — lo vogli oricordare al collega Bassanini — dell apresentazione, fin dall'inizio, di una mo-zione che unisce le firme di rappresen-tanti dei partiti di maggioranza con quell edi rappresentanti del maggior partito diopposizione .

Nel marzo e nell'aprile scorsi avevam oauspicato un documento comune e vi era -vamo giunti in sede finale ; il fatto cheoggi si parta già con un documento co-mune credo stia a testimoniare proprio lavolontà di convergenza, di apertura sullegrandi questioni generali, che non cono-scono distinzioni di maggioranza, di indi -rizzo dì Governo e che non confondono lereciproche responsabilità in uno sforzocomune nell'interesse delle sorti della de-mocrazia nel paese .

Un altro dato di novità lo riconosco aicolleghi della sinistra indipendente enella mozione che essi hanno presentato ,che io ho letto ed i cui contenuti no nritengo affatto incompatibili, al di là dell eproposte metodologiche, con quelli ch esono, a giudizio del gruppo della demo-crazia cristina, il senso, la filosofia ispi-ranti le proposte contenute nella mozioneBozzi.

E anche questo un dato di novità posi-tivo perché, amici, il nostro dibattito nonè ripetitivo, non è una reiterazione . Loscioglimento anticipato delle Camere e ,dico di più (non perché la democrazia cri-

stiana ha avuto una forte flessione eletto-rale), lo stesso risultato elettorale hannoposto in primo piano la questione istitu-zionale. Vedremo in che modo e in chetermini. È chiaro comunque che il fattoche un Parlamento per la quarta volt avada alle elezioni anticipate sta a signifi-care che vi è qualcosa nel sistema che no nfunziona. Un dato elettorale interpretat ocon i voti positivi e negativi, con i voti d iastensione e di non partecipazione, certa-mente registra un momento di forte in-soddisfazione, di forte critica rispetto a lsistema statuale nel suo complesso e aquanto corre intorno al sistema statuale .Tale dato elettorale non poteva e non pu ònon determinare un'urgenza di intervent ie, soprattutto, una consapevolezza, un amaturità da parte di tutte le forze poli-tiche che hanno a cuore le sorti dell ademocrazia nel nostro paese .

Non a caso questa legislatura si èaperta con alcuni richiami: la nona legi-slatura aprirà una nuova stagione costi-tuente . . ., c'è bisogno di una riforma, anzidi una grande riforma delle istituzioni . . .Amici, colleghi, al di là dell'enfasi ch emagari accompagna queste cose (ma tutt ele cose che si definiscono grandi sonosempre un poco vaghe), dovremmo far echiarezza. E lo strumento che ci indica lamozione Bozzi ci aiuterà a fare chia-rezza .

Si coglie qui l'aspetto centrale dellaquestione istituzionale, non intesa in ter-mini astratti, puramente tecnici, di mo-dellistica: la questione istituzionale è i ltema che riassume il momento del rap-porto fra potere e libertà, autorità espazio di garanzia per i cittadini, è unpunto di vista nel quale si intrecciano econvergono, come in una sorta di croce -via, fondamentali nodi politici e social iche sono dentro la profonda trasforma-zione del nostro paese . Però la questioneistituzionale non va intesa come una que-stione accademica o da tavole rotonde ,ma come lo strumento, il mezzo attornoal quale far crescere le soluzioni politich ee sociali che si richiedono . Non credo ch ela governabilità del sistema possa esser el'automatico e meccanico risultato di isti-

Page 24: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1580 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

tuzioni che siano state riformate, perchéla riforma delle istituzioni non sostituiscecerto le riforme politiche e le riformesociali necessarie. Ritengo, però, chel'aver colto tutti, compresa la sinistra —le citazioni di Gramsci che ho sentito sonoindubbiamente pertinenti, ma fanno rife-rimento ad una cultura dello Stato e aduna cultura della democrazia profonda -mente diverse — la centralità del punto d iriferimento rappresentato dal tema istitu -zionale, anche per quanto riguarda l'evo-luzione politica e sociale, i temi della de-mocrazia bloccata, della necessità di ren-dere compiuta la democrazia nel nostropaese, sia un fatto importante. Questi ul -timi argomenti non richiedono modificheper funzionare; l'incompiutezza della de-mocrazia di cui parlava — ne ha parlato alungo — l'onorevole Moro, che oggi è u ntema che viene ripreso da tanti, non è taleperché le norme regolanti l'impianto co-stituzionale o democratico del nostropaese non consentano le alternanze, omeglio, le alternative . L'alternativa è undato politico da far crescere, da far matu-rare. Il sistema in sé è compiuto. Si pos-sono trovare strumenti che siano in grad odi agevolare una ridefinizione di regol eche possa, a sua volta, favorire questocompiuto sviluppo del nostro sistema de-mocratico .

Ritengo che la mozione offra un me-todo di lavoro secondo me apprezzabile ,perché è una sede contigua al Parla-mento, che riporterà al Parlamento — no ici auguriamo — precise proposte; ed èapprezzabile anche perché, rispett oall'andamento a corrente alternata, con-giunturale (come altre volte lo ha definitoil collega Rodotà) o stagionale del dibat-tito sulle istituzioni, noi costringiamo fi-nalmente tutte le forze politiche, tutti igruppi politici presenti nel Parlamento, asedere attorno ad un tavolo, in una sedein cui approfondire i problemi ed elabo-rare delle indicazioni . Tutto questo, senz acongelamenti rispetto ai problemi che gi àriteniamo maturi, che sono stati espressa -mente indicati nella mozione che racco-glie la firma dei gruppi del pentapartito ecomunista. Nello stesso tempo, si tratta di

uno sforzo per dare organicità, per indi-viduare anche una direzione di marciaentro cui le riforme vanno inserite .

Noi sappiamo che qualunque ritocc oistituzionale incide immediatament esull'insieme, soprattutto a livello della or -ganizzazione dei poteri e degli spazi d ilibertà nel nostro sistema. Di qui l'impor -tanza di vedere nel suo complesso talesforzo.

A me pare di dover registrare la pre-senza di condizioni politiche certamentemigliori, certamente più consapevoli .L'auspicio è che nel paese vi sia una ri-spondenza a questo riguardo . Ritengo siaimportante ribadire in questa sede, anchecon riferimento ad alcuni accenni pole-mici che ho sentito fare poco fa all'inter-vento dell'onorevole Bosco, quale sia ilmodo con il quale la democrazia cristian aguarda a questi problemi . Lo abbiamodetto e ripetuto, abbiamo anche trovatosignificative convergenze, che ho avutooccasione di citare nella precedente di-scussione. Noi desideriamo che questogrande tema istituzionale, questo grandetema di riordino delle regole di una nuovastatualità, significhi anche nuova mora-lità e nuova trasparenza nella vita demo-cratica, che non sia avulso dalla vita delpaese ma penetri nella crisi sociale, eco-nomica e politica che lo stesso attraversa ,che non è solo la crisi di un partito, ma diuna società che si è trasformata profon-damente, ad un ritmo sconosciuto a qua-lunque altra società occidentale. Vi sonocerte caratteristiche comuni a tutti i paes ioccidentali nella crisi in questione : tut-tavia le istituzioni, i meccanismi istituzio -nali nazionali, così capaci di rappresen-tare, di esprimere qualunque fremito,qualunque pulviscolo si muova dentro lasocietà, proprio perché mancano d iqualche altro requisito, rendono più com -plesso e difficile affrontare quella cris iche in altri paesi si affronta in divers imodi, magari discutibili, ma certo conmaggiori risultati . Siamo, con tale di -scorso, su un ampio piano culturale epolitico, perché nella profonda trasfor-mazione dello Stato del benessere, nellacrisi fiscale dello Stato, emerge — e tutti

Page 25: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1581 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

lo hanno sottolineato — una grande cris idi valori, una caduta di politicità, ne lsenso etimologico della parola, che nonriguarda solo i grandi soggetti, i partit iche hanno unificato tutti i poteri, le orga -nizzazioni sindacali che rischiano di per-dere legittimità e rappresentatività, mache riguarda anche la società civile, per -ché sì è smarrito il senso della comuneappartenenza ad una comunità, il sens odel vincolo solidale, che tra l'altro è unodei principi cardine sanciti nella prim aparte della Costituzione .

Ma allora, se ci troviamo in questa crisi ,debbo dire, collega Rodotà, che non m ipiace la distinzione tra chi ha una cultur adecisionistica e chi ha una cultura garan -tista: i due aspetti, nella complessità dellacrisi, non possono essere disgiunti . Lacrisi del rapporto fiduciario tra cittadini ,partiti e istituzioni tocca insieme il mo-mento della rappresentatività e della le-gittimazione e quello dell'efficacia,dell'efficienza delle decisioni, della capa-cità di adottare decisioni, attuarle e con-trollarne l'attuazione. Non creda il col -lega Rodotà che a lungo andare anche l acrisi della capacità decisionale e di Go-verno in senso stretto non sia anche essaun fattore estremamente important edella crisi di di rappresentatività . Ciò nonriguarda solo e tanto i partiti che oggisono al Governo, ma tutte le forze politi-che, che in un sistema democratico sonocandidate a governare il paese .

Ora, se questa è la consistenza e la com-plessità del problema — espressa in ter-mini molto sommari e sintetici, anche peri limiti dì tempo che mi sono dato quandoho preso la parola —, credo che ne con -seguano alcuni dati . In primo luogo i lrifiuto di analisi e di interpretazioni sem-plificanti. Davvero si vuole ridurre la si-tuazione di crisi. politica, sociale ed istitu-zionale che attraversa lo Stato agli effett idella conventio ad excludendum contro i lpartito comunista? Ora, a parte che tal econventio ad excludendum non è stata ecomunque non è una pregiudiziale di na-tura ideologica nei confronti del partitocomunista, io dico ai comunisti che sequesta è la loro tesi interpretativa, cui si

ricollega la polemica sul sistema di poteredella democrazia cristiana, essa pu òavere solo un significato consolatorio,contraddicendo per altro gli stessi apport iche sul tema del Welfare State sono ve-nuti proprio da esponenti significativi de lpartito comunista. Non è possibile sempli -ficare e schematizzare in questo modo .Certo, 'vi è un problema di sblocco dellademocrazia, collega Bassanini, ma taleproblema non è legato a momenti di mo-difica istituzionale: è piuttosto un pro-cesso culturale e politico che deve na-scere dentro la società, dentro la gente .Pretendere, allora, di interpretare la te-matica istituzionale, o di darle una pro-spettiva in funzione di nodi politici chemagari non si ha il coraggio di affrontaree di risolvere, significa fare un cattivo us odel discorso sulle istituzioni .

Ma nello stesso tempo ribadisco che ,proprio per la complessità del contesto incui si colloca il tema istituzionale, l'am-bito di questa crisi, questa fase di passag-gio, non possono essere risolutive terapied'urto, terapie semplificanti, terapie dipura compressione della domanda . Lo di-ceva poco fa il collega Bassanini, mi ri-cordo che lo hanno detto in altre occa-sioni altri colleghi del gruppo comunist ao della sinistra indipendente . Il rifiuto disoluzioni semplificanti e di pura com-pressione della domanda non deve però— è questo il limite, secondo me (lo dic omolto rispettosamente, con tutta l'atten-zione che ho sempre prestato a quei con -tributi) delle posizioni espresse da lgruppo della sinistra indipendente — elu -dere quello che è il problema centrale d iquesta fase storica dello Stato democra-tico, della crisi dello stato del benessere ,cioè la necessità di restituire nelle sedilegali una effettiva capacità di decisione edi governo.

Questo non è in contraddizione conl'esigenza di rafforzare la rappresentati-vità, la legittimazione, gli spazi, gli ambit idi diffusione del potere ricongiungendo i lbinomio potere-responsabilità che è stat odistrutto a tutti i livelli, a partire da quell opiù alto, dai rami alti, nel rapporto Go-verno-Parlamento, prima ancora di giun-

Page 26: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1582 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

gere ai rami bassi delle USL, dei comuni ,delle province, delle regioni .

Quindi, la convergenza sulle analisi e s uquello che di negativo potrebbe rappre-sentare una cultura puramente decisioni -stica non può far eludere il tema centraledella difesa degli spazi di libertà dei cit-tadini, soprattutto in una fase di crisi ch eè resa acuta dalla gravità e dalla intensit àdella crisi economica .

La terza conseguenza che deriva daquesta analisi complessa è il fatto cheovviamente l'azione deve muoversi s upiani molteplici. Il tema istituzionale, l emodifiche, i perfezionamenti, gli adegua -menti indispensabili delle istituzioni pe rrispondere alle esigenze di stabilità, d irappresentatività, di efficienza, di capa-cità operativa, non raggiungeranno il lor orisultato se non saranno accompagnati dauna azione politica di autoriforma de igrandi soggetti — i partiti — protagonist idella vita politica .

Quando chiediamo un'autoriforma de ipartiti (ma anche altri oltre a noi chie-dono questo) non chiediamo certo ai par-titi di non fare politica, ma di non faregestione, cioè di non invadere la sfer ariservata ai momenti istituzionali e di tor -nare a svolgere il loro compito politic oessenziale, quello cioè, di interpreti dellasocietà .

Credo che tutto ciò sarà possibile se —mi pare sia significativo questo conver-gere al di là di maggioranze di indirizzo edi opposizione su documenti comuni —riusciremo a recuperare la logica propriadel momento istituzionale, che non puòcoincidere mai con la logica di parte e dipartito, che non può mai coincidere conle ambizioni, anche legittime, di questa odi quella parte politica: l ' istituzione non èsolo un momento dove si organizza e s iesercita un potere, è anche un punto d iriferimento ideale per tutti i cittadini .Quindi, recuperare in questo lavoroquesta logica credo sia essenziale .

Per concludere, ritengo di dover accen-nare in modo particolare a due temi suiquali mi pare siano emerse alcune novit àrispetto al dibattito svoltosi nello scorsomese di aprile .

Ciò soprattutto con riguardo al primo,il tema elettorale . Questo non è una inven -zione, un espediente — collega Rodotà —della democrazia cristiana per trovare u nnuovo architrave alla sua centralità ch esarebbe stata minata e venuta meno.Vorrei dirle, collega Rodotà, che se lademocrazia cristiana vuole continuare amantenere la sua centralità non ha altroda fare che mantenere il sistema propor-zionale .

Se poniamo oggi una riflessione s uquesto tema lo facciamo con la precisaconsapevolezza che su questo metodoelettorale i cattolici democratici, i popo-lari di don Sturzo, hanno legato la lorogrande battaglia verso lo Stato . Il sistemaproporzionale è stato prima dell'espe-rienza fascista, così come in questi 35anni, lo strumento principale di immis-sione delle masse popolari nello Stato de-mocratico garantendo ad ogni forza poli-tica, anche alla più piccola — alludo inquesto momento in modo particolare a igrandi partiti popolari e di massa —, lapossibilità di affermarsi in modo auto-nomo, senza condizionamenti, e di acqui -sire maturità e consapevolezza democra-tica.

Siamo legati al sistema proporzionaleperché è quello che ci ha consentito d icrescere e di diventare quelli che siam odiventati . Se oggi poniamo una riflessionedentro un sistema politico-istituzionalecome il nostro, che per un verso è carat-terizzato, sul terreno elettorale, dal mas-simo possibile di rappresentatività, e peraltro verso, sul terreno degli organi digoverno, dal massimo di labilità e fragili-tà, è perché non riflettendo seriamente suquesti problemi si rischia di coniugaredue debolezze .

Noi non diciamo di abbandonare il sì-stema proporzionale; diciamo che peròanche questo è un tema su cui occorr eriflettere . Le soluzioni saranno quelle ch epiù opportunamente saranno definite . Edel resto, proprio nel corso di questacampagna elettorale, noi abbiamo avan-zato innanzitutto una proposta politica, enon di modifica del sistema elettorale,relativa alla convenzione elettorale, un

Page 27: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

'Atti Parlamentari

— 1583 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

patto elettorale, cioè, che salvaguardandol 'autonomia di tutti i gruppi politici pre-senti nel paese consenta però al cittadino ,vivaddio, quando va a votare, di saper eche vota per un governo, per una maggio -ranza, e che a quel governo, a quella mag -gioranza è legato il suo voto . Colleghidella sinistra indipendente, questo accad ein tutte le democrazie occidentali .

FRANCO BASSANINI . Su questo siamod'accordo !

TARCISIO GITTI. Perché non accade i nItalia? Ora io dico che, se le risposte poli-tiche non verranno, su questo tema, pro-prio le esigenze di funzionamento del si-stema ci dovranno portare anche ad un ariflessione sul sistema elettorale .

Tralascio — perché il tempo è tirannonei miei confronti, dati gli impegni as-sunti — il discorso molto importante, chesi potrebbe fare già in via di sperimenta-zione, a livello amministrativo .

Io non ho alcuna difficoltà a dire chela polemica che si è aperta in quest itempi, in questi mesi, tra democrazia cri-stiana e partners di Governo sulla ripeti-zione della formula del pentapartito i nperiferia mi lascia non dico indifferente,perché di fronte a tradimenti o a com-portamenti scorretti reagisco anch'io ,ma abbastanza sereno, abbastanza tran-quillo. Credo infatti che, se c'è un pro-blema che ci deve preoccupare oggi, alivello, per esempio, della dimension epolitica degli enti locali, è quello dì riu-scire a spoliticizzare gli enti locali e a farrecuperare ad essi più aderente qualifi-cazione politica . Non dividere o gover-nare gli enti locali in termini di purescelte di schieramento, bensì in termin idi proposte sui problemi locali; questa èla via d'uscita, e questa via d'uscita puòanche risolversi attraverso alcuni corret-tivi di modifica del sistema elettorale ,che potrebbero essere sperimentati .

Altro tema al quale volevo solo accen-nare, molto rapidamente, è il mecca-nismo Governo-Parlamento. Noi nonsiamo per l'attenzione esclusiva ai ramialti ed ai rami bassi . A me preme, per

esempio, che molta attenzione sia portat aalle formazioni sociali, al pluralismo so-ciale, che in questi trentacinque anni èstato completamente ignorato, quandonon tradito, dalle leggi emanate dal no-stro Parlamento; ed è un tema essenziale ,perché il pluralismo sociale, oltre che i lpluralismo istituzionale, è uno dei dat icostitutivi del nostro ordinamento costitu -zionale . In una forte ripresa delle forma-zioni sociali e del pluralismo sociale staanche la capacità di riuscire a dominar ela complessità delle trasformazioni nellavita economica e nella vita sociale delpaese; e quindi un momento di governodiffuso della realtà sociale . Ma certo l'im -passe, la disfunzione, direi, che opera ne irapporti Governo-Parlamento, è sotto gl iocchi di tutti . Io credo che possiamo direqualunque cosa, ma credo anche che nes-suno possa negare che, se un'ampia tutelaè garantita alle minoranze, alle opposi-zioni, qualunque sia la loro dimensione ,dentro il Parlamento, non vi è nel regola-mento della Camera — ma anche in altrimeccanismi, nelle leggi che potrebberoattuare ancora in parte la nostra forma d ìGoverno — uno statuto che consenta a lGoverno di esigere il voto sulle proposteche discendono dal contratto fiduciari ostipulato con le Camere e, quindi, di ga-rantire ad esso una possibilità effettiva diportare innanzi le proprie iniziative. Ionon so se sia necessario modificare l aCarta costituzionale; mi pare interessanteandare all'attuazione, attraverso l'appro-vazione di una apposita legge sulla Presi -denza del Consiglio, proporre altri inter -venti di accorpamento dei ministeri, pro -cedere nel lavoro di modifica del regola -mento della Camera, che certamente nonviene espropriato da questa Commis-sione. Però è chiaro che occorre recupe-rare un momento di distensione tral'azione e la responsabilità del Governo equello che è il ruolo di controllo, severo erigoroso, del Parlamento. Ho detto altr evolte che una forma parlamentare di Go -verno, qual è la nostra, non può esser econfusa con un Governo assembleare ; edè anche per questa ragione, colleghi co-munisti, che io sono contrario all'ipotesi

Page 28: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

- 1584 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 198 3

monocamerale, perché mi sembra moltofunzionale all'idea di un Parlamento go-vernante, ed io penso che un Parlament ogovernante fa un cattivo uso delle stesseprevisioni costituzionali, pur costruit econ molti compromessi e, direi, anchecon qualche punto oscuro .

Credo, per altro, che il tema dei rap-porti Governo-Parlamento, di un recu-pero di distinzione dei ruoli, in un rap-porto che deve essere di collaborazione ,di controllo da parte del Parlamento, manon di contrapposizione degli organi d ivertice, sia possibile anche nell'ambitodelle attuali norme costituzionali . Comun-que, insieme valuteremo se novità aquesto riguardo potranno essere recate .

Ho sottolineato questi due aspett ianche per indicare un senso ed una pro-spettiva, in ordine alla quale ci muove -remo nel lavoro nella Commissione inter -camerale che stiamo per costituire . Sevolessi riassumere il discorso in una frase— che ho già usato, ma che a me pareestremamente significativa —, è che i cit-tadini reclamano quello che non vedon oin questo paese, cioè una identificazion eprecisa degli aspetti di potere legale, col -legati e qualificati in un insieme di re-sponsabilità e di controllo sull'eserciziodel potere .

Questo criterio vale, sia che affron-tiamo i rami alti, sia che affrontiamo irami bassi . Entro tale criterio si possonocollocare anche quelle esigenze di traspa-renza e di tutela degli spazi di libertà, chesono sollecitati e sottolineati dalla mo-zione del gruppo della sinistra indipen-dente. Credo che, se questa tensione visarà, se questa chiarezza di prospettive v isarà, potrà ridestarsi un momento di ten-sione anche nel paese; perché la battagli aper rendere le istituzioni democratichepiù adeguate ai tempi e ai problemi d iuna società complessa — che è irreversi-bilmente mutata, e quindi occorre ade-guarsi a tale mutamento non per assecon -darlo, ma per interpretare quello che d ipositivo c'è e nello stesso tempo contra-stare quanto vi è invece di negativo —potrà essere condotta anche con quel con -tributo di consenso nel paese e nella so-

cietà, che è indispensabile per affrontareuna grande prospettiva di riforma com equella che ci sta a cuore (Applausi al cen-tro) .

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Gitti .Sospendo la seduta fino alle 15,30 .

La seduta, sospesa alle 13,10 ,è ripresa alle 15,30 .

Annunzio di un disegno di legge .

PRESIDENTE. È stato presentato allaPresidenza il seguente disegno di legge:

dal Ministro dell'industria, del com-mercio e dell'artigianato :

«Modifiche al decreto-legge 30 set-tembre 1982, n. 688, convertito, con modi -ficazioni, nella legge 27 novembre 1982,

n . 873, concernenti disposizioni sullescorte dei prodotti petroliferi» (587) .

Sarà stampato e distribuito .

Richiesta ministeriale di parere parla-mentare ai sensi dell 'articolo 1 dellalegge n. 14 del 1978.

PRESIDENTE. Il Presidente del Consi-glio dei ministri ha inviato, a' termin idell'articolo i della legge 24 gennaio1978, n. 14, la richiesta di parere parla-mentare sulla nomina del professor Giu-seppe Rossini a presidente della Qua-driennale di Roma .

Tale richiesta, a' termini del quartocomma dell'articolo 143 del regolamento ,è deferita alla VIII Commissione perma-nente (Istruzione) .

Si riprende la discussione delle mozioniconcernenti le riforme istituzionali .

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel'onorevole Fusaro. Ne ha facoltà .

Page 29: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1585 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

CARLO FUSARO. Onorevole Presidente ,onorevoli colleghi, credo non sia un casoche, a distanza di pochi giorni, la nostr aAssemblea sia chiamata ad esprimersi s uproposte che in un caso come nell'altroattengono alla materia fondamentale delfunzionamento delle istituzioni .

La settimana scorsa sono state varate leprime modifiche regolamentari dì u npacchetto più ampio di misure per la fun-zionalità della Camera ed oggi affron-tiamo la discussione sulla mozione Bozziche, dopo lo scioglimento delle Camere el'avvio della nuova legislatura, riproponela costituzione di una commissione bica-merale con il compito di formulare pro-poste per riforme legislative, costituzio-nali e ordinarie, che per comodità e rapi-dità definiamo riforme istituzionali .

Non è neppure un caso che la mozion eBozzi rechi le firme di altri cinque capi -gruppo, tra i quali quello del maggiorpartito di opposizione . Del resto, anche l ealtre mozioni all'ordine del giorno, purnella difformità dei contenuti, si trovanoin qualche misura d'accordo su un punto .Questi documenti, infatti, confermano laparticolare consapevolezza che caratte-rizza questa nona legislatura sulla ur-genza e necessità di apportare alle nostr eistituzioni modifiche e correttivi ; urgenzae necessità — noi diciamo — di rendereoperanti quelle previsioni già contenutenella Costituzione, che non hanno trovat oancora attuazione .

In questo intervento mi limiterò adesprimere il convinto sostegno dei parla-mentari repubblicani alla mozione Bozzi ,sottolineando alcuni punti di particolaresignificato politico ed istituzionale e ri-chiamando l'attenzione dell'Assembleasul modo come ì repubblicani si avvici-nano a questa tematica, cioè sui princìpi esugli elementi di fondo ai quali conforme -ranno il loro impegno per assolvere i lcompito che tutti ci stiamo responsabil-mente prefissando.

Si tratta di sottolineature riguardant iper un certo verso il metodo e per unaltro il merito delle questioni in discus-sione .

Sul metodo il nostro è un «Sì» senza

reticenza alla formazione della Commis-sione bicamerale. I chiarimenti e le pic-cole modifiche introdotte rispetto all aproposta della scorsa legislatura elimi-nano, infatti, ogni possibilità di dubbio odi perplessità .

Siamo favorevoli, ed in questo senso cibatteremo in Commissione, ad una sele-zione attenta dei temi da affrontare. Aquesto riguardo non vi è dubbio che forseavremmo preferito che il programmafosse più limitato rispetto a quello pre-visto nella risoluzione approvata nell ascorsa legislatura ed oggi richiamat anella mozione Bozzi .

In punto di metodo devo ancora direche siamo d'accordo sull'impegno di av-viare il lavoro della Commissione senz ache ciò costituisca interferenza o rallenta-mento dell'ordinaria attività legislativa inrelazione ad alcuni fondamentali pro-blemi istituzionali che sono, ad avviso no-stro ed anche di altre forze politiche, giàmaturi per un intervento del Parlamentosenza ulteriori fasi di approfondimentoquale quella della Commissione bicame-rale. Mi riferisco alla riforma delle auto-nomie locali e della finanza locale, all alegge sulla Presidenza del Consiglio (i ldisegno dì legge fu presentato dal prim oGoverno Spadolìnì e il Presidente del Con -siglio Craxi si è impegnato a riproporlo i ntempi accelerati), alla tematica della giu-stizia penale costituzionale, alle immunitàparlamentari .

Infine, sempre in punto di metodo, irepubblicani sono del parere — e suquesto sono lieti di trovare d'accord olarga parte di quest'Assemblea — che ,data la natura istituzionale intrinseca allamateria oggetto del lavoro della Commis-sione, sia opportuno coinvolgere i gruppipolitici al di là dell'ordinario rapport omaggioranza-opposizione . Le materie ch ela Commissione tratterà non sono d iquelle che è opportuno o possibile defi-nire senza l'apporto di quelle forze ch esono state, ormai quasi quaranta anni fa,alla base del patto costituzionale sul qualesì è costruita la Repubblica.

Nel merito mi soffermerò rapidamente ,fissando però alcuni punti che caratteriz-

Page 30: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1586 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

zeranno l'impegno dei repubblicani nellaCommissione bicamerale ed anche i nquesta Assemblea riguardo alle materi eche stiamo trattando .

Il primo punto di fondo che voglio sot-tolineare è che la Costituzione del 1948 hadato sostanzialmente buona prova di sé :solo una forma grave di miopia potrebbeindurci a conclusioni diverse . Ha ragionel'onorevole Bozzi quando sostiene ch enon si deve parlare assolutamente di se-conda Repubblica. L'impostazione dei re -pubblicani è che si tratta oggi di indivi-duare le linee di un restauro, di un rinno -vamento, di una attuazione costituzio-nale, non certo di una revisione drasticadella Costituzione del 1948 .

In particolare, non siamo disposti aprendere in considerazione proposte cheintacchino alcuni dei principi di fondodella Costituzione del 1948 : mi riferiscoalla separazione e all'equilibrio dei poteri ;mi riferisco al sistema bicamerale, anchese piccole modifiche possono essere adot -tate nel modo di attuarsi del bicamerali-smo; mi riferisco all'indipendenza del po-tere giudiziario, per quanto riguarda si ala magistratura giudicante, sia la pub-blica accusa ; mi riferisco all 'imparzialitàdella pubblica amministrazione .

Signor Presidente, onorevoli colleghi ,non possiamo che ribadire con energia ilnostro rifiuto a seguire chicchessia s ustrade che abbiano come obiettivo lo stra-volgimento dell 'impianto proporzionali-stico del nostro sistema elettorale ; esso,semmai, va rivisto in modo che non si apiù penalizzato, come oggi è, il risultatoelettorale delle formazioni minori .

Sotto questo aspetto, noi abbiamo rile-vato con qualche preoccupazione dichia-razioni sulla stampa, e forse anche alcunipassi dell'intervento del collega Bosco, i nparte corretto dall'intervento odierno de lcollega Gitti, che abbiamo ascoltato co ngrande attenzione . Bosco diceva ieri ch e«diventa sempre più difficile mantenere ivantaggi del proporzionalismo elettoral esenza dare efficaci risposte ai problem idella costruzione di maggioranze e di coa -lizioni durature». Aveva parlato, inoltre ,di «necessarie correzioni delle disfunzioni

che derivano da un proporzionalismo ch enon facilita il coagulo delle forze piùomogenee e che finisce per aumentare ,conseguentemente, le spinte di autonomiaincontrollata dei partiti rispetto all'eletto -rato». A parte che con tutta la mia pa-zienza non sono riuscito a comprenderecosa significhi l'ultima parte della frase,cioè il riferimento alle spinte di auto-nomia incontrollata dei partiti rispettoall'elettorato, certo è che non siamo di -sposti a correzioni manu militari del pro-porzionalismo. Naturalmente mi esprimoin termini che vogliono costituire un'im-magine.

MARCO PANNELLA. Fino ad un certopunto !

CARLO FUSARO. Su questo punto nes-suna esitazione e nessuna incertezza : nonsiamo disposti a seguire alcuno sull astrada che porta a modificare l'impiant oproporzionalistico del nostro sistema ; ilquale è strettamente connesso a quell'as-setto costituzionale del quale parlavo . Ciònon vuoi dire, signor Presidente, che noidisconosciamo la necessità di rafforzare edi potenziare la capacità del Governo edel Parlamento nel compiere scelte ade-guate e tempestive, nonché la necessità digarantire una sollecita attuazione dellescelte compiute . Noi siamo per conciliareil proporzionalismo di composizione, checonsideriamo elemento caratterizzant edel nostro regime parlamentare, co nquello che qualcuno ha chiamato il mag -gioritarismo di funzionamento . Ecco dadove deriva il nostro convinto appoggio ,energico come abbiamo già dimostrato, aquelle innovazioni regolamentari sullastrada delle quali la Camera si è avviata .Il problema che abbiamo di fronte è i naltre parole quello di realizzare in con-creto il regime parlamentare razionaliz-zato e stabilizzato del quale parlavanoalla Costituente Mortati e Perassi . Questoè il riformismo istituzionale che i repub-blicani perseguiranno . A questo riguard onon posso non richiamare l'impostazion edi fondo dei singoli contenuti del progettoistituzionale del secondo Governo Spado-

Page 31: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1587 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

lini, il cosiddetto «decalogo», ch enell'agosto 1982 fu addirittura alla base ,per la prima volta, di un patto di maggio-ranza, e che guardava ben inteso assa ioltre un ristretto indirizzo politico dimaggioranza.

In un sistema a base proporzional ecome il nostro, proprio perché questabase proporzionale ci sta a cuore, l'assi-curazione data da meccanismi idonei agarantire la possibilità di decisione intempi certi per il Governo ed il Parla -mento, costituisce una vitale necessità, es -senziale anche per l'efficienza dell'inter oordinamento. D'altra parte, tale assicura-zione è altrettanto indispensabile per ga-rantire l'autonomia dell'istituzione de lGoverno rispetto agli stessi partiti politici .In questo si risolve il nostro decisionismo :vedere se l'effettività e l'autonomia deipoteri di direzione e di promozione de lPresidente del Consiglio in Italia possonodiventare contrappeso valido al feudale-simo ministeriale ed all'ingovernabilit àdei governi di coalizione .

Non riteniamo opportuno pensare d iabolire ì governi di coalizione: il pro-blema è quello di farli funzionare, di far ein modo cioè che l'esecutivo recuperi, in-sieme al Parlamento, la capacità dì perse-guire gli interessi generali della collettivi-tà, senza dover costantemente subire leinterferenze, i veti, i rallentamenti, i millepagamenti di pedaggio delle corpora-zioni, sostenitrici di interessi specifici esettoriali intensissimi e tenacemente di-fesi, che sembrano trovare sempre i lmodo di farsi sentire . Si tratta di recupe-rare la possibilità di tutelare gli interess icollettivi diffusi contro quelli corporativ ie settoriali .

Questo è il senso del nostro impegno, econ tali propositi vogliamo ritornare s uquelle riforme che non devono, a nostroavviso, attendere il lavoro della Commis-sione. La legge sulla Presidenza del Con-siglio già citata, le modifiche regolamen-tari che garantiscono un iter preferen-ziale per i disegni di legge di particolarerilievo, e in particolare per quelli attuativ idel programma di Governo (questione delvoto segreto, del contingentamento dei

tempi, tutta materia regolamentare fon-damentale, anche in collegamento conl'assoluta esigenza di evitare il proliferaredella decretazione d'urgenza, di cui ogginon sappiamo fino a che punto vi sianecessità), la questione della immunitàparlamentare e quella della giustizia pe-nale costituzionale, delle autonomie local ie della finanza locale, la questione dellaresponsabilità dei magistrati (responsabi -lità disciplinare, non civile, che rischie-rebbe di paralizzare l'attività dell'ordina-mento giudiziario), anche qui secondo u ndisegno di legge presentato dal GovernoSpadolinì .

Invece, per quanto riguarda le que-stioni che saranno oggetto del lavor odella futura Commissione bicamerale, irepubblicani si permettono di indicareall'attenzione dell'Assemblea alcuni temi :innanzitutto la questione della delegifica-zione. Anche essa deve servire a stabilirenel nostro ordinamento una più congruaripartizione tra quello che i francesi chia-mano il domaine de la loi e quello che è ildomaine du règlement. Evidentemente, ilnostro non è l'ordinamento transalpino ,ma il nostro è un Parlamento impegnatoa legiferare su troppe materie incredibil-mente minute, che vanno dalla legge sull aregolamentazione dell'allevamento deipiccioni da tiro a volo fino a questioni d iben altro rilievo.

Additiamo all'Assemblea l'opportunitàdi valutare con attenzione e prudenza lapossibilità — al di là della legge sulla Pre -sidenza del Consiglio — di un rafforza -mento del ruolo del Presidente del Consi -glio, dell'ipotesi della fiducia al Presi -dente del Consiglio, incaricato dal Presi -dente della Repubblica, prima che vengafatta la scelta dei ministri . Corrisponden-temente a questa logica, che vuole il Go-verno in Parlamento ed il Parlamento co nil Governo maggiormente in grado di per -seguire il proprio indirizzo politico, noisegnaliamo la possibilità di un ricorso ,diverso da quelli attualmente previsti, di -retto alla Corte costituzionale da parte dicongrue minoranze di membri della Ca-mera e del Senato . Possiamo citare an-cora la normativa sui referendum, la rior-

Page 32: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1588 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

ganizzazione dei ministeri, ma a mepreme soffermarmi in particolare su lgrande tema che porremo a fondament odi una battaglia politico-istituzionale si aalla Camera sia al Senato, ossia il rap-porto tra partiti ed istituzioni da un lato etra partiti e società dall'altro. È una ma-teria ampia, che riguarda il nuovo regim edei controlli sull'attività amministrativa ;che riguarda i possibili limiti all'iscri-zione ai partiti politici per determinat ecategorie (abbiamo già presentato un di -segno di legge in proposito alla Camera) ;che riguarda limiti alla possibilità di can-didature e di ritorno al medesimo inca-rico per determinati tipi di funzionar ipubblici di alto livello, dopo una even-tuale mancata elezione ; che riguarda l amateria delle nomine .

Per quanto concerne il rapporto trapartiti e cittadini, occorre valutare la pos-sibilità di una normativa-quadro sul par-tito politico che costituisca garanzia pe rgli iscritti e quindi per tutti i cittadini, inrelazione all'azione di un fondamental estrumento attraverso il quale si esplica lapartecipazione alla politica nazionale se-condo l'articolo 49 della Costituzione ,nonchè la necessità di introdurre modi -fiche alla normativa sul finanziamentopubblico dei partiti, con particolare rife-rimento all'esigenza di avere bilanci con-solidati che tengano conto non solo delbilancio della struttura centrale del par-tito, ma anche di quello delle struttureperiferiche, la cui somma è sicuramentepiù rilevante (almeno per molti partiti )rispetto al bilancio stesso dell'organizza-zione centrale .

Cari colleghi, in qualche misura siamoin quest'aula quasi tutti uomini di partito ;noi tutti riconosciamo il ruolo fondamen-tale del partito nella nostra democrazia ,ma proprio per questo abbiamo l'obblig omorale verso le istituzioni, per l'amoreche portiamo a questa democrazia, di la-vorare per il rinnovamento del partit opolitico, per la sua trasparenza, per allen-tare quella presa sulla società e sulle isti -tuzioni che si è fatta eccessiva, per resti-tuirlo al suo ruolo fondamentale, ma ch enon deve essere troppo invadente, di stru-

mento di partecipazione dei cittadini all agestione della cosa pubblica, e con ciò perrestituirlo alla fiducia e al rispetto dellacollettività e dell'uomo della strada. Sitratta di individuare i baluardi istituzio-nali contro l'usurpazione partitocratica .È un «no» all'occupazione della societ àcivile su cui la nostra posizione è molt oferma.

Concludo ricordando i punti fonda-mentali del nostro impegno che sarà i nquesta Commissione per garantire poter ie decisioni del sistema, per rivedere ilrapporto partiti-istituzioni e partiti-socie-tà, per dare al paese gli strumenti di u nGoverno dell'economia proprio di una so-cietà moderna e industrializzata . Sono itre punti prioritari da affrontare nelquadro di una Costituzione che repu-tiamo vitale e forte e intoccabile nella su asostanza. Rivedere tutto quello che c'è darivedere ai livelli subcostituzionali per re-alizzare, a quarant'anni di distanza, quelmodello di regime parlamentare raziona-lizzato in cui crediamo e che volevano iMortati e i Perassi e dal quale ci siam oallontanati fin troppo .

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel'onorevole Pannella . Ne ha facoltà .

MARCO PANNELLA. Signor Presidente ,colleghi, io credo che questa Camera e icolleghi deputati presenti (7 per l'esat-tezza, o 8 oltre a lei, signor Presidente)diano in questo momento la misura e i lriconoscimento esatto che merita la ri-forma che state preparando . Rappresen-tate la cifra che merita (7 su 630) quelloche state architettando. E se dico archi-tettando, credo di parlare in modo ancheproprio: siete grandi architetti dell'uni-verso politico a livello dei Salvini, deiGelli, delle cosche mafiose o massonicheche in tanta parte uniscono i vostri partit i(Interruzione del deputato Fusaro) . Il tuoconsigliere politico è Paolo Ungari, ban-diera della P2 e gli altri .

CARLO FUSARO. Non confondiamo lecose .

Page 33: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1589 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

MARCO PANNELLA. Appunto, non con-fondiamo le cose, non c'è un radicale ,malgrado le nostre tradizioni vere anticle-ricali, che si sia confuso con questa coscaclerico-massonica di cui tutti quanti rap-presentate in gran parte qui i portavoc einutili e flebili.

Signor Presidente, leggevamo in de-cenni lontani (Benedetto Croce, o Guid oDe Ruggero, o Omodeo) che forse i guaidella nostra storia erano quelli di unpaese che aveva vissuto la Controriformasenza vivere la Riforma. Di nuovo, in 30anni, in 40 anni, noi vedremo riassumer equesto maledetto destino di secoli del no -stro paese. La riforma dei Mortati e de iPerassi, dei Calamandrei, degli Orland o— perché no? —, dei Dossetti, quella ri-forma ha ceduto il passo alla Costituzion emateriale della controriforma degli epi-goni dei Perassi, deì Mortati ed anch edegli Antonio e fratello Rocco.

Dunque la grande riforma, leggevo sula Repubblica e su altri quotidiani. Granderiforma di che? E secondo quali princìpi ?Piccola controriforma di velleitari impo-tenti e violenti. A che cosa vi accingete adar corpo voi della partitocrazia ,dall 'MSI al PCI, della maggioranza istitu-zionale, se non a quello che prefigurategiorno dopo giorno in questi 30 anni? Senon a quella Costituzione materiale all aquale si sono ispirati i vostri giuristi, lavostra Corte costituzionale, fellon aanch'essa, rispetto alla Costituzione de iPerassi, dei Mortati, dei Calamandrei, deiTerracini e di tutti coloro che onoraron ola Costituente con l'unico tentativo diquesto secolo di grande riforma istituzio-nale e costituzionale in senso democratic odel nostro Stato, ispirato ai grandi prin-cìpi di democrazia, di Stato di diritto ,anche ai grandi princìpi cristiani, contro iclericalismi e i diritti materiali?

Signor Presidente, credo valga la pen adi leggere nei fatti quello che farete do -mani. Perché mai domani dovreste esser ein grado di fare altro che quello che avetefatto fino ad oggi? La vostra grande ri-forma è quella che avete compiuto i nquesti trenta anni, anno dopo anno ,giorno dopo giorno, di fellonia rispetto

alla Costituzione, alla Repubblica ed a lpopolo italiano. Quando mai avete tentatodi attuare la Costituzione dei Perassi e deiMortati? Quando mai? Da quaran t 'anni eper quaranta anni avete tenuto crocifissae inchiodata la Repubblica italiana ai co-dici fascisti, peggiorandoli nei momentinei quali, invece, avrebbero dovuto esser eaboliti, per far fronte al nuovo imbarba-rimento della politica della quale eravate ,nello stesso tempo, causa e conse-guenza .

Andiamo a vedere quante di quelle cosesono state attuate, quanto di quell'inge-gneria, di quell'assetto repubblicano, cherisentiva non solo di Perassi ma anche d ìConti, non solo di . Mazzini ma anche d iCattaneo, non solo dei giacobinismi vellei -tari, impotenti e violenti della sinistra edella destra italiana, che risentiva, invece ,dei grandi ammaestramenti della destr astorica e della sinistra ragionevole, diquella riformatrice e non dì quella pseu-doriformista, delle tradizioni repubbli-cane finite, appunto, negli anatemi controConti e non nelle trasmigrazioni di mass adel partito repubblicano nel partito fasci -sta, come quello dell'anarcosindacalismoe degli altri. La storia si ripete, i nparte .

Di che cosa era fatto il nostro assettocostituzionale, se non del tentativo di arti -colare la rappresentanza della volontà po -polare e il processo formativo della vo-lontà popolare attraverso gli alvei del di -ritto, della tolleranza, del dialogo di Mon -tesquieu, di Tocqueville, dei grandi prin-cipi della democrazia politica, che re-stano l 'utopia per il 2000, e non quel chevoi ritenete qualcosa dì superato e di poc omoderno, come tutti i vecchi, come tutticoloro che non sono all'altezza dei temp ie non sanno dar corpo al nuovo e all'an-tico, non sanno dar corpo agli ideali?

Cos 'è accaduto? Facciamo un piccoloesempio: in quarant 'anni i referendum po-polari, questa caratteristica anche teoric adi straordinaria importanza . . . Aveteaspettato per realizzarli che il mondo cle -ricale si illudesse di poter usare il popoloitaliano come vandea, contro una riformacivile. Gliel'avete mollata: in quaranta

Page 34: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1590 --

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

anni, non uno di voi, dall'MSI al PCI, a lPDUP, non uno di voi ha una sola volt apromosso un referendum per attuarequelle cose che si rimproverava all'avver-sario di non aver attuato . Quella Costitu-zione, giorno per giorno, l 'avete negatanon esercitandola . E che cosa, invece,avete inverato? Di che cosa è fatta la vo-stra Costituzione materiale? Dei codici fa -scisti, dei codici militari, dei quali vi siet edovuti sbarazzare sotto il ricatto dei no-stri referendum! O, ancora, di quella giu-risprudenza fellona della Corte costituzio-nale, che abrogava diritti referendari ereferendum, stabilendo per esempio chela Guardia di finanza dei Lo Giudice o de iLo Prete (non ricordo bene i nomi d iquesti distinti vostri signori) doveva es-sere militarizzata per tutelare la giustizia ,il benessere fiscale della patria, come sap-piamo, attraverso le vostre cosche.

Diritto materiale: ma è una vecchia sto-ria! I vostri giuristi si sono affannati adire «Costituzione materiale», «Costitu-zione ordinatoria e non perentoria» . Checosa dietro queste parole, in realtà, si èverificato? Il diritto materiale, ma non ledroit coutumier francese, non la CommonLaw britannica . No! Il diritto materialedella mafia, ma quello delle mafie nuove ,e nemmeno di quella dei giardini, m adelle mafie della droga e delle armi, ch eusano contro il vecchio diritto mafioso ,profondamente ancorato nelle tradizion idella società; addirittura, invece, il nuov odiritto mafioso, che ha bisogno di sbaraz -zarsi perfino di quel diritto coutumierche, in fondo, ha la sua base nel diritt omafioso, selvaggio e duro, ma in contest istorici che un'analisi anche liberale d iclasse e di stati potrebbe aiutare a com-prendere anche nelle sue potenzialità po-sitive oltre che nelle sue tragiche inade-guatezze a rappresentare la difesa del di -ritto, della cultura e della civiltà di u npopolo e di un territorio .

Giorno dopo giorno, reati di opinione . . .In quattro ci avete accusato di avervi im-pedito di legiferare come volevate nell alegislatura 1976-1979 ; in 300 i socialisti ecomunisti italiani, in questa Camera, ch edicevano di volere l'abolizione dei reati di

opinione, non sono riusciti a strappare l ariforma dei codici fascisti almeno su ireati di opinione .

In che cosa nel diritto materiale, se noncon quelle norme di procedura e di diritt openale che oggi tutti riconoscete esserevergogna? Con la vergogna di una Cortecostituzionale casuistica, controriformi-stica, preriformatrìce, prerepubblicana ,che ha l'impudicizia casuistica, controri-formistica, clericale, prerisorgimentale d istabilire che in certi momenti della stori asi possono restringere le libertà costitu-zionali . . .

La distanza tra voi e Churchill, un con-servatore democratico, è immensa. Hogià ricordato in quest'aula che, quando leV-2 erano su Londra, quando sembravaormai imminente lo sbarco delle truppetedesche e naziste in Gran Bretagna,Churchill convocò il Parlamento e gl ichiese di aumentare i diritti degli obiet-tori di coscienza contro il servizio militaree la guerra, ricordando che la grandeforza storica che poteva battere gli inva-sori che erano sul punto di arrivare, fort idel loro carico dì barbarie, era alzare lebandiere della civiltà anglosassone, dellaciviltà della democrazia politica, della ci -viltà fondata sulla riforma, della civilt àfondata sul puritanesimo civile e reli-gioso, per il quale la coscienza e l'affer-mazione di coscienza, un sistema politic ofondato sulle affermazioni di coscienza ,potevano sperare di affermarsi, nella sto -ria, nelle varie congiunture, contro l'illu-sione dei vili e dei violenti, contro le illu-sioni plebee dei potenti di sempre.

Allora alzarono la bandiera dell'obie-zione di coscienza contro il nemico e fu l ìche accadde il miracolo della resistenzainteriore, della resistenza vera, della resi-stenza dell'intelligenza, della resistenzacontro il panico, della resistenza nei prin -cìpi che non si devono comporre, cometutti pensano (da Capanna, a Toni Negri ,a voi), nelle congiunture politiche, ma de -vono dar vita ad altre storie e ad altreavventure . . .

Siete gli uomini ed i cavalieri del nulla,nemmeno del male (o del male solo inquesto); il vostro diritto materiale non ha

Page 35: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1591 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

teoria: di volta in volta, per il quieto vi-vere, per il meglio vivere, avete detto un acosa e il contrario di essa, avete tartufe-scamente additato la stella, il sole dell aCostituzione repubblicana per meglio lì-sciare le cosce plebee del diritto reale ,fatto invece di volgarità, fatto invece, ognigiorno, di storia vecchia e sporca, ipocrit ae ambigua, di tartufi .

Quale grande riforma andrete a fare s enon quella della quale avete bisogno percoprire, di diritto, il diritto materiale e laCostituzione materiale che vi siete dati ?Gli amici repubblicani, un momento fa ,senza pudore ancora una volta o cre-dendo che siamo tutti ciechi, hanno dett oche bisogna riformare gli statuti dei par-titi . Certo, come ha fatto il partito repub-blicano nell'ultimo anno! Il partito repub -blicano vedeva scritto nel suo statuto, se -condo vecchi princìpi repubblicani, ch el'uomo di partito non poteva confonders icon l'uomo di Stato e di Governo . E dive-niva Presidente del Consiglio un uomo d ipartito, mentre consigliere giuridico di-ventava Ungari, massone non della P2 m adi un'altra cosca, pronto da uomo di cort ea suggerire al principe che, in realtà, l ostatuto repubblicano impediva forse il cu -mulo degli incarichi se il ministro avevaun portafoglio . Ma il Presidente del Con-siglio non aveva portafoglio . Veramentelo aveva: continuiamo, insieme a Crivel-lini, a chiedergli conto di quel miliardo elui non ci vuoi dire come se l'è mangiato .Quindi il portafoglio ce l'aveva! Altro ch eportafoglio repubblicano, Presidente, de lquale lei ed io cì ricordiamo, sempre vuot idi miliardi e pieni dì speranze e di po-vertà forte, non già di questo aggiusta -mento ai tempi che corrono . Questi sareb-bero stati tutt'al più radicali di destra nonrepubblicani, in tempo monarchico, si-gnor Presidente! Si sarebbero acconciat ialla ragion di Stato, di partito, di carriera,di massoneria ed altro! Conosco ancora ,signor Presidente, qualche repubblicano«altro»; in questo momento mi sembraanche di guardarlo e non me ne di-spiace .

Si stabilisce, dunque, che nel partit orepubblicano c'è incompatibilità tra Pre -

sidenza del Consiglio — dice lo statuto —ed altro. . . No, non più! E si stabilisce cheil Presidente del Consiglio non ha porta -foglio. Subito dopo il Presidente del Con-siglio diventa ministro della difesa . . . Oh,che portafoglio! Portafoglio con il 15 percento dì intermediazioni, portafoglio —di qui al 1990 — di 120 mila miliardi diacquisto di armi, mentre si taglia la pos-sibilità di vivere ai malati, ai pensionati, a ilavoratori dipendenti! Questa è la politic adi riforma che voi state compiendo, alivello sociale e del diritto, oltre che dell afiscalità, giorno dopo giorno ; e adesso sistabilisce grazie al consigliere giuridicoUngari, che nel partito repubblicano l'in-compatibilità non c'è . Come lo si stabili-sce, signor Presidente? Con una circolareai segretari delle sezioni ai quali si comu-nica che gli stessi non hanno figura sta-tutaria nel PRI, che il ministro della dì -fesa ha sì il portafoglio, ha sì l'incompa-tibilità, ma che per il bene della patria s isacrifica e continua ad essere segretari odel partito, ministro della difesa, Presi -dente del Consiglio, futuro President edella Repubblica, non rispondente mai ,nemmeno per quel miliardo . . . Passano lecose sulle quali pure dovrebbe rispon-dere .

Sto parlando di cose troppo piccole, d icose minimé? Eh no! La riforma è questa .L'articolo 4910 avete gonfiato, è divenutoun articolo centrale della vostra Costitu-zione materiale: i partiti, la partitocrazia ,dicono i rappresentanti repubblicani, ìquali poi, così come difendevano qui iloro diritti per essere, in quest'aula ,gruppo anche con quattro deputati nel1958, con eleganza tutta piccolo borghesee di parvenus, non appena diventano 29,vogliono invece la preclusione assoluta. Èil diritto delle nuove mafie, Presidente . Levecchie mafie hanno eleganza più sostan -ziale. È diritto coutumier quello della vec-chia mafia, feroce ma antica nelle su eregole. I suoi feroci amministratori son onon solo capibastone ma anche capifami -glia ed hanno il senso della giustizia, nonil senso della legge della giungla, come l enuove mafie, come il partito repubbli-cano, che viene qui dentro, adesso, a

Page 36: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1592 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

sfrattare chi ha meno di 20 deputati ,avendo per vent 'anni vissuto in questaCamera grazie — appunto -- ad un cert otipo di norma .

Allora parliamo, in realtà, della riform ache sarà possibile, parliamo, per esempio,della riforma che «missini» e PSI, sempr eassieme, vogliono . Oh come sono demo-cratici e popolari! Vogliono, «missini» ePSI, assieme, sia pure diversamente, l'ele -zione del Presidente della Repubblica d aparte dei cittadini . Che cosa c'è di piùbello, di più democratico, diretto? Il po-polo va, sceglie, vota per uomini con i lloro volto, senza belletti, con le loro sto -rie . . . Truffatori, missini e socialisti! Truf-fatori! E dov'è la garanzia che gli elett isaranno gli eletti del popolo invece che diCanale 5, della P2, o di Rete 4, o diquell'associazione per delinquere, pro-pria e caratterizzata, che è la RAI-TV diStato? Servizio di Stato, associazione pe rdelinquere contro le leggi dello Stato !

Signor Presidente, saranno eletti quell iche potranno mettersi più belletti! Sa -ranno eletti, sarebbero eletti quelli i cu icontratti con Calvi, i cui contratti conGelli, danno loro nell 'immediato più po-tere! Questa è l'elezione . . . E viene fuoril'altro massone, il massone Manfredi Bo-sco. Lo statuto della DC . . . Per carità, in-compatibilità! Anche quello missino : in-compatibilità! Giulio Caradonna, incom-patibilità; Miceli, incompatibilità! Nell aDC, incompatibilità. Chi è lo speaker dellaDC per la riforma delle incompatibilità ?Manfredi Bosco! Piazza del Gesù, ma no nDC, piuttosto anche DC : piazza del Gesù,largo Argentina, canale confluente di for-mazione della razionalizzazione del re-gime che si chiama P2. Speaker d'aulasenza pudore, De Mita! Perché può no naver pudore? Perché la stampa italiana ,peggio che negli anni '30, nei quali Inter-landi rappresentava il fascismo razzista,ma poi c 'era chi rappresentava Bottai (edunque la dialettica c'era), è tutta d'ac-cordo per coprirsi . Abbiamo i moralisti didestra e i moralisti di sinistra, i longane-siani di destra, i maramaldi, i boss, exgiornalisti, come Montanelli e Scalfari, iquali poi tacciono sul fatto che la DC ha

come speaker un massone . . .! Ci occu-piamo di cose non pertinenti? Ma, signorPresidente, quando si è gente che nellavita di ogni giorno si fa strame e strage d iogni regola del gioco, quale credibilità sipuò avere? Che interesse abbiamo dì starl ia sentire sulle nuove regole del gioco ch epretendono di seguire, dopo aver violat ole vecchie?

Se ci fosse — lo confesso, signor Presi -dente — la possibilità di un rientro nellalegalità di questa Assemblea di deputat idei partiti, anziché della Repubblica odella nazione, grazie ad una legiferazioneche costituzionalizzi davvero la Costitu-zione materiale, forse saremmo addirit-tura favorevoli: purché ci sia una regoladel gioco, anche cattiva, la loro . . . Ma no,non la seguiranno, non sono in condi-zione di seguirla: siamo al livello di unParlamento usurpato dai partiti, che nonriescono a trovare nelle loro enunciazionidi grande riforma che dei piccoli tentatividi escamotage, da gente di mala daquattro soldi . Manfredi Bosco: desinit inpiscem! Alla fine, bisogna cambiare lalegge elettorale. Ma noi saremmo favore -voli anche al sistema uninominale secc o(neppure corretto, come quello francese):lo si faccia, ma ad una condizione, cio ènell'ambito di un sistema che garantiscaalle varie forze concorrenti pari condi-zioni !

Vedete, sicuramente il fascismo eramolto più vicino di voi allo Stato liberal ee di diritto. Il fascismo, con tutte le dege-nerazioni e le accentuazioni tipiche di ch icrede allo Stato etico anziché a quello didiritto, in realtà ha praticato ferreament ela legalità che aveva conquistato ed impo -sto. Voi no. Nel fascismo sono rimaste,per le elezioni (in realtà divenute unatruffa), tutte le garanzie che cento anni d idemocrazia politica europea avevan ofatto iscrivere nelle leggi elettorali . Se loricorda, signor Presidente? Non si puòbere, non possono essere aperti i bar a200 o 300 metri dalle sezioni elettorali ,sono vietate le insegne . . . Pensate d iquanta minuzia ed umiltà era fatto l'eser -cizio della democrazia! Tutto questo pe revitare che l'elettore fosse turbato nel

Page 37: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1593 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

processo di formazione della sua scelta ,che l'eguaglianza tra i candidati potesseessere violata dal candidato più ricco, chemagari anche il sabato avrebbe potuto ,nella mescita di vino più vicina al seggio ,offrire gratis del vino all'elettore. Che belmonumento di diritto, quella legge eletto-rale! L'affissione di manifesti vietatadopo una certa ora, gli spazi circoscritti ,per impedire che il ricco possa fare cen-tomila manifesti ed il povero solo cento .Queste norme sono state mantenute per -fino per le «elezioni» dei consultori nazio-nali di quella Camera dei fasci e delle cor-porazioni delle quali state discutendo d inuovo. Oggi, giornali, mass media, net-works, tutti pagati dallo Stato: tutti i gior-nali, anche la Repubblica, anche Il giornoche ogni giorno, come un giornale di par-tito, insulta i radicali . Libertà di stampa ,si dice: l'unica cosa che non mi convinc emolto è che nel vostro regime truffaldin oe violento io sono un contribuente, ognigiorno, de Il giorno, dello Zucconi diturno, del giornale di regime e debbo pa-garlo perché diffonda a trecentomila per-sone la denigrazione sistematica nei mie iconfronti. E per Il Messaggero lo stesso, ecosì via. Questa è la costituzione mate-riale! Ecco, allora, l'elezione diretta : per-ché a quel punto sarebbero eletti quell iche le multinazionali del crimine e degl iattentati alla Repubblica farebbero eleg-gere. Avremo il generale tal dei tali, i lsocialista tal altro ; devo dire che a tuttoquesto non siamo interessati e non n efarete nulla, d'altra parte, perché v ipreoccuperete solo di vedere quanto i li-berali e i repubblicani assieme, alle ele-zioni europee, possono sicuramente rag-giungere per fissare come sbarramentouno 0,1 in meno per far fuori i radicali .

Tutte le ciambelle che avete fabbricatocontro di noi non sono riuscite con i lbuco, anzi, il contrario . State tentando direalizzare quella che si chiama la grand eriforma, ma sarà la piccola, volgare, ver-gognosa controriforma che verrà fuor isecondo le esigenze di un momento .

Signor Presidente, nella giurisprudenz aitaliana, che risente del non valore giuri -dico delle nostre leggi, avvengono delle

cose interessanti . Ad esempio, nella sen -tenza contro Toni Negri, non quella de l«teorema Calogero», ma del giudice Spa-daro di Milano, c'è una grande scopert ain termini di diritto materiale, di dirittoreale: la segreteria soggettiva. Si dice : èvero, l'Autonomia non aveva organizza-zione, l 'Autonomia non poteva eleggereun segretario, ma Toni Negri era il capo equindi in realtà c'era la segreteria, la se-greteria soggettiva .

PRESIDENTE. Onorevole Pannella ,non mi obblighi a richiamarla all'argo-mento.

MARCO PANNELLA. Signor Presidente ,se noi parliamo di associazioni di fatto, d isegreterie soggettive che dominano nell acostituzione materiale di questo paese ,che sono responsabili dell'assassinio d iMoro, siamo in tema. Infatti, la riformache tentate di realizzare è quella di dar ea posteriori veste di legalità a quella se-greteria soggettiva che per 55 giorni, du-rante il rapimento di Moro, ha escluso, h ausurpato i poteri del Parlamento tenend oa contatto continuo Berlinguer, Bodrato ,Piccoli e gli altri per sequestrare i poteridella direzione della DC, del Parlamento edecidere secondo diritto materiale.

Siamo, signor Presidente, purtroppoper lei oltre che per me, in tema; se dob-biamo riformare c'è la costituzione mate-riale e se lo statuto del suo partito, signorPresidente, è trattato da 12 mesi come ètrattato, siamo in tema. E siamo in tem ase diciamo che qui c'è una associazioneper delinquere!

PRESIDENTE. Onorevole Pannella inquesto momento presiedo l'Assemblea,non sono qui in rappresentanza di un par -tito; questo dialogo mi sembra veramenteinopportuno .

MAURO MELLINI. Per carità!

MARCO PANNELLA. Signor Presidente,credo di essere chiarissimo, altriment inon mi rivolgerei con questo tono a lei . Èchiarissimo che lei per me non rappre-

Page 38: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1594 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

senta qui il partito repubblicano, ma l'As-semblea, ma è altrettanto chiaro che le iper me rappresenta dei principi ed unastoria che ritengo contrapposta a quelladi un certo partito di quest 'aula. E questodiritto di aggiungere all'ossequio che l edevo come Presidente della Camera deipartiti anche ad un uomo, che per me èun repubblicano, ce l'ho, lo esercito econtinuo ad esercitarlo.

Certo, fa male sentire parlare di questecose, sentire dire da chi costantemente h adimostrato di volere socraticamente ri-spettare il diritto quale che esso sia, d achi ha predicato nei momenti difficili trale vostre P2 e le P38 degli altri che èmeglio qualsiasi legge piuttosto che lalegge della giungla, per poi poterla mu-tare e farla crescere rendendone demo-cratico il giudizio e il sostegno .

Ebbene, noi oggi siamo qui a dirvi chela vostra costituzione materiale, che statecercando di nuovo di legittimare a poste-riori, e che neppure la Corte costituzio-nale è riuscita a realizzare, non riusciretea realizzarla nemmeno voi .

In realtà, sentite il bisogno di dareun'oncia di legittimità formale alle vostreprassi, al potere reale che rappresentate ;avete paura perché sapete che la P2 non èstoria di delinquenti, la P2 è storia anch edel delinquere e del crimine . Ma se fossestata questa, Minucci non avrebbe colla-borato per anni con Tassan Din; se fossestata storia di criminalità, Pecchioli no navrebbe per anni collaborato con lo stat omaggiore militare della P2 !

La P2 era null'altro, al di là delle gravistorie che conosciamo, che il tentativo d ianticipare la grande riforma nella grossa«marmellata» del centro-sinistra italian oper dargli un assetto più razionale. Forseche nell'intervista di Gelli a Costanzoc'erano principi diversi da quelli di Bozzie degli altri, sui quali in realtà vi dite d'ac -cordo? Perché se lo dice Gelli è una cosabrutta e se lo dice Bozzi è una cosa bella?Devo dire francamente che questo signi-fica avere un senso, poco laico del valor edelle opere e delle parole !

Ma non vi basta, perché in tutta questastoria il fatto che voi siete i continuatori

dello Stato corporativista deriva dall'averscelto una dimensione clientelare, una di -mensione non liberale, non democratica ,dell'organizzazione dell'economia, del fi-sco, dello Stato. E quindi i motivi vostri dicrisi non sono il fatto che la Costituzionerepubblicana era poco buona, era ottimaper dei democratici . Ma come potete cer-care di sopravvivere alla De Mita? Comepotete cercare di sopravvivere come sivive e si sopravvive politicamente ad Avel -lino o a Roma, senza cercare appunto dicambiare legge, di cambiare le regole delgioco?

Tutto questo apparterrà davvero, si-gnor Presidente, alla storia delle sovra-strutture? Noi abbiamo cercato di inve-rare il diritto praticando i referendum,praticando le leggi di iniziativa popolare ,praticando le petizioni, praticando —come in tutti i paesi puritani di demo-crazia politica — il voto come diritto el'astensione dal voto come dovere, ne lgiorno in cui non è onesto e leale il gioc odemocratico al quale si è invitati . Noisiamo qui testimoni per dire, dopo ivecchi ed i nuovi anni di piombo, a coloroche sorbiscono le loro sbronze esistenzia-liste, a coloro che leggendo male la scuoladi Francoforte o la quarta risposta d iMarx a Feuerbach o Lenin o altro, noisiamo qui per dire che l'utopia vera, per-corribile, è quella pura, chiara, dei Silvi oSpaventa, è quella di Montesquieu, mairealizzate, della democrazia politica vera ,deì parlamentari repubblicani, magari bi-camerali .

Cosa volete riformare? Cosa avete fatt odel nobile, napoleonico Consiglio di Stat oo della Corte dei conti? Ne avete fatto l acamera — nemmeno di compensazione— di sgombero dei vostri capi gabinetto osegretari particolari o di coloro che pe rmancanza di tempra, potendo essere ma-gari qui dentro e divenire dei grandi com-mis d'Etat hanno preferito invece andarein Consiglio di Stato a guadagnare il di-ritto di divenire maitres à penser sui gior-nali della FIAT o sui giornali delle P2, adestra e a sinistra.

Cosa volete riformare voi che siete staticapaci di disfare persino quel tanto di

Page 39: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1595 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

solido che la continuità dello Stato avevalasciato nel nostro paese dal 1900 al 1945?

Tutto distrutto, tutto in putrefazione! Al-lora, siamo facili profeti nel dirvi : sapeteperché dovete votare domani la costitu-zione di questa Commissione? Come l eleggi che votavate, non era importantequello che votavate : votavate la «184» inmodo ignobile, ma bastava che votast einsieme per dar corpo alla vostra maggio-ranza di unità nazionale. Adesso dovet efare la legge sulla maggioranza istituzio-nale, in cui il Movimento sociale italian odiventa la democrazia nazionale degl ianni dell'unità nazionale; e avete sentito ilcollega Franchi dire tutta la gratitudine,l'ottimismo e l 'amicizia nei confront idella maggioranza della grande riforma,che va dal PCI alla DC, passando da Man -fredi Bosco al compagno Zangheri .

Siete di nuovo uniti! Quello che vi im-porta, alla vigilia (speriamo di due anni )delle elezioni della Presidenza della Re -pubblica, è cominciare a fare le provedelle varie maggioranze, per le quali do-vete cercare di occupare e spartirvi il po-tere! Questa è la riforma : volete spartirvianche il Quirinale, volete che il Quirinalediventi quello che è stato il Virninale du-rante gli anni di piombo, volete che il Qui -rinale diventi quello che questo Monteci-torio è divenuto in questi anni di rinunci aal funzionamento dello Stato di diritto ?Sono queste le cose che aspettate ?

Fuori di qui, fuori di tutto questo au-menta lo sfascio morale, civile ed econo-mico. Fuori si chiedono i pensionati, fuorisi chiedono i lavoratori dipendenti, fuorisi chiedono gli elettori del Movimento so-ciale, fuori si chiedono gli elettori delPDUP, fuori si chiedono che mai diritto èquesto, quale riforma, che passa attra-verso il togliere sempre più il diritto all aqualità della vita, il diritto a essere citta-dini, il diritto a notti e giorni decenti, sesempre di più vengono i condoni demago-gici, ogni giorno, per coloro che distrug-gono il nostro territorio, le amnistie per igrandi ladri, le amnistie per i grandi «pa-lazzinari», le amnistie per i grandi eva-sori, le amnistie per i Di Salvo, e nonmagari le amnistie per i 24 mila in attesa

di giudizio, che sono lì, divenendo forsedelinquenti mentre prima non lo erano ,ad opera dell 'unica università di Stat oche funzioni, che è quella delle carceri ,dei teoremi di Calogero e connessi .

Lei quindi non si meraviglierà, signorPresidente, se diciamo che ancora unavolta di più il nostro codice di comporta-mento sarà confermato in questa occa-sione. Vediamo una volta di più che ladecisione di principio alla quale diamoquotidianamente corpo dall ' inizio dellalegislatura — quella di non onorare co nla nostra partecipazione il vostro gioco, levostre votazioni non repubblicane, le vo-stre votazioni non democratiche — corri -sponde alla scelta che avremmo co-munque praticato, anche se non l'aves-simo compiuta dinanzi al vuoto, al null ache state ancora una volta aprendo . E,signor Presidente, nella vita e nella storiail contributo del nulla è il contributo de lmale (Applausi dei deputati radicali) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel'onorevole Guerzoni . Poiché non è pre-sente, s'intende che vi abbia rinunziato .

È iscritto a parlare l'onorevole Teodori .Poiché non è presente, s'intende che viabbia rinunziato .

È iscritto 'a parlare l'onorevole Gio-vanni Negri. Ne ha facoltà .

GIOVANNI NEGRI. Rinunzio a parlare ,signor Presidente .

PRESIDENTE . È iscritto a parlarel'onorevole Franco Russo . Ne ha facol-tà.

FRANCO RUSSO . Signor Presidente, nes-suno può negare l'esistenza di una vast acrisi delle strutture del potere statale, d aquelle legislative a quelle dell'esecutivo edella pubblica amministrazione . C'è unagenerale crisi della rappresentanza, c' èuna delegittimazione da parte dell emasse, dell'elettorato, verso queste istitu -zioni. Lo dimostrano i risultati elettorali ;la crescita dell'astensionismo, delleschede bianche, è segno della disaffe-

Page 40: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1596 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

,zione generalizzata verso le strutture de lpotere politico .

La sinistra dunque, soprattutto la sini -stra, dovrebbe essere molto accort aquando ad- invocare la riforma delle isti-tuzioni, ad invocare la 'grande riforma 'sono ancora una volta i governanti, i go-vernanti di ieri e i governanti di oggi .Quando i partiti di potere richiedono unagrande riforma è segno che vogliono an-cora più potere . Questo è un primo mo-tivo di diffidenza verso chi invoca oggi l a'grande riforma' . Vi è poi un secondomotivo: la sinistra ha da sempre indicat onella frattura fra Costituzione materiale eCostituzione formale uno dei nodi dell'or -ganizzazione della società capitalistica.Tra la sede di elaborazione della legge e larealtà dei rapporti di potere sociale, eco-nomico e politico c 'è sempre stata unafrattura. Diceva Bassanini, nel suo inter -vento, che c 'è sempre più una concentra -zione del potere formale nel Parlamento .L'uso dello strumento legislativo èsempre più diffuso e regola zone semprepiù vaste della società. Si è parlato inquesto senso anche di uno Stato ammini -strativo che si è andato instaurando nelnostro paese, ma tutti sappiamo — com egiustamente rilevava Bassanini — che ilpotere reale è altrove.

L'idea della grande riforma è sol oun'idea politica che, con il suo caricoideologico tutto concentrato sull'efficien-tismo e sul decisionismo, vuole suggellarecon una sanzione istituzionale i mutat irapporti materiali di forza tra le classi ;tra il padronato e la classe operaia, innan -zitutto, ed in generale tra governanti egovernati .

Il decisionismo e l'efficienza sono ledue grandi parole utilizzate negli ultim ianni. Decisionismo ed efficienza stanno asignificare che la gestione della vita so-ciale deve essere affidata ai manager, aidirigenti, ai grandi apparati legittimaticome gli unici in grado di governare, d igarantire il buon andamento delle strut-ture sociali, da quelle produttive a quell edell 'assistenza .

Vi è, insomma, un tentativo di legitti-mare uno spostamento del potere verso il

vertice nella nostra società. Questa èl'idea della grande riforma .

Dietro il discorso dell'efficienza e de ldecisionismo vi è poi l'idea di controllar eil conflitto sociale . A questo proposito èda apprezzare l'intervento del collega Ro -dotà che ieri, illustrando la sua mozione ,ricordava come vada recuperato in ter-mini positivi il discorso sul conflitto so-ciale, non come fatto traumatico nellaevoluzione della società, ma come fattodinamico e fisiologico di tale evolu-zione .

Vi è poi un altro discorso che vorreirivolgere ai compagni comunisti, i quali ,analogamente, a quanto fecero il 1 4aprile 1983, hanno firmato la mozioneper l'istituzione della Commissione per l eriforme istituzionali . Il PCI è ancora unavolta chiamato semplicemente ad una so -lidarietà istituzionale che lo coinvolgenella responsabilità degli equilibri del po-tere, oggi determinati dal pentapartito, econtemporaneamente lo inchioda ad u norizzonte che non dovrebbe assoluta-mente appartenergli . L'idea della granderiforma, e della commissione istituzio-nale, infatti è tutta interna ad un discors odi democrazia governante, alla necessit àcioè di dare sempre più potere all'esecu-tivo, ai vari livelli della vita politico-so-ciale; è quindi implicitamente dentro undiscorso di democrazia autoritaria e fuor idal discorso, che pure il PCI o per lomeno suoi consistenti settori hanno por-tato avanti negli ultimi anni, di demo-crazia che si organizza dal basso e spezzale rigidità istituzionali, e che concepisc equindi il conflitto come momento dina-mico.

Nella organizzazione di una pluralità d isoggetti all'interno della società il PCI hasempre detto di riconoscere il modo incui è possibile organizzare la democrazia .Accenti in questa direzione sono venutiquesta mattina nell'intervento di Zan-gheri quando ha accennato alla diffu-sione dei poteri e all'esigenza di ripren-dere in mano il discorso delle libertà deicittadini . Nel PCI, accanto all 'anima sta-talista, ce n'è un'altra che si muove versoil superamento dello statalismo, che ha

Page 41: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1597 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

conosciuto il suo massimo splendor enegli anni della solidarietà nazionale .

L'ottica della Commissione è tutta in -terna alle istituzioni, a quelle istituzion ida cui pure il potere è fuggito . Per questo,non possiamo che commisurarci con iprocessi reali .

L'ottica della risoluzione del 14 aprileperò non mi sembra che faccia i cont icon l'organizzazione reale del potereall'interno del paese . Infatti, quelle chesi continuano a porre, e che la sinistracontinua ad accettare, sono le question idella governabilità dei meccanismi pro-duttivi, sociali ed istituzionali . Quindi, lariforma delle istituzioni, la ristruttura-zione delle imprese, la flessibilità de ifattori organizzativi : tutto questo miraad una soluzione autoritaria e tecnocra-tica dei problemi politici e sociali de lnostro paese.

In verità, a fronte del pullulare dì au-torganizzazioni, di organismi nati dalbasso alla fine degli anni '60 e nei prim ianni '70, ci troviamo oggi di fronte ad un arisposta che accentua l'istanza del co-mando, e dei valori della gerarchia cuianche i partiti della sinistra storica e ilsindacato si piegano. In sostanza, noistiamo assistendo ad una grande rivolu-zione dall'alto, come l'avrebbe definitaGramsci; mentre tra le masse popolari èemersa con forza un'istanza di libertà euna richiesta di democrazia, è venuta daparte delle forze politiche moderate unarisposta che tende ad accentuare l'esi-genza del comando .

Ciò vuoi dire che a dirigere devono es-sere chiamate le grandi strutture e so-prattutto i vertici di queste strutture .Sono d'accordo con tutti coloro che par-lano di clandestinizzazione della politica ,di poteri occulti, di P2; ma dobbiamotener conto che i grandi centri di poteresono nuovamente nelle mani dei grand imanager dello Stato, dei grandi apparat idelle partecipazioni statali, dei managerdelle imprese private . Quindi, non s itratta solo di combattere la clandestiniz-zazione della politica e ì poteri occulti,ma, oltre a questo, di redistribuire il po-tere, che si è nuovamente concentrato

all'interno delle nuove strutture produt-tive e sociali .

Siamo pertanto in presenza di unaspinta verso una democrazia autoritaria,che tende a cancellare gli sforzi e le ten-sioni per l 'organizzazione invece — perusare ancora una volta un'espressione d iGramsci — del cervello collettivo, ingrado cioè di organizzare dal basso l agestione dei grandi meccanismi sociali epolitici .

Nel dibattito cui abbiamo assistito inquesti giorni questi temi sono stati de ltutto assenti . Con questo non voglio direche gli interventi non siano stati d igrande interesse, e cito in particolarequelli di Rodotà, di Bassanini e di Zan-gheri; e non si può non riconoscere lagrande tensione presente nell'intervent odi Silvano Labriola; però i problemi dellacrisi dello Stato sociale e quelli che s ipongono rispetto alla legittimazione dell esue strutture sono stati completamenteignorati . In generale, è stato ignorato —lo ribadisco — il riferimento all'organiz-zazione sociale del potere .

Non è vero che le democrazie occiden-tali vanno verso un allargamento deglispazi di libertà e di democrazia . In verità,ci troviamo di fronte ad un grosso tenta-tivo, partito dalla Trilateral, di ridurre i lsovraccarico della domanda sociale edell'eccesso di democrazia ; in particolare ,in Italia ci troviamo di fronte al tentativodi svincolare le istituzioni statali dallepressioni politiche e sociali delle masse .Di qui ha origine, secondo me, l'irrigidi-mento autoritario delle strutture delloStato .

Se è vero che c'è un tentativo di cancel -lare quanto le masse hanno ottenuto negl ianni '70 per farle divenire il supporto d iun blocco di potere moderato, allora noidobbiamo comprendere che i problem idelle riforme istituzionali non si posson olimitare a quelli della Presidenza del Con -siglio, delle immunità parlamentari odell'inquirente (che sono importanti, e l iho citati apposta), ma, soprattutto d aparte della sinistra, deve essere messo indiscussione questo blocco di questioni at -tinenti al potere reale nella società .

Page 42: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1598 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

Si dice che ormai è superato l 'orizzontedella lotta di classe, intendendo co nquesto dire che il problema del potereall'interno delle fabbriche e nella societ àè il frutto di una visione ottocentesca;eppure credo che ci sia una stretta corre -lazione tra il modificarsi dei rapporti d iforza all'interno della società e la tema-tica delle riforme istituzionali : alla basedella grande riforma c 'è la lotta, e lasconfitta dei 35 giorni alla FIAT o l'anda-mento negativo della contrattazione na-zionale dell'ultimo anno . Là dove si gio-cano fette di potere reale ed effettivo, l ìaffonda le radici il discorso della granderiforma. Il padronato è stato in grado d irovesciare i rapporti di forza all ' internodella società: a questo fatto debbono cor-rispondere mutamenti nell'assetto istitu-zionale . Qui la sinistra ancora una volta èarretrata e sbaglia, perché non fa i cont icon questa grande modifica molecolaredei poteri .

La sinistra non può accettare l'otticache le viene proposta con l 'istituzione d iquesta Commissione per motivi politici, eper motivi giuridici che anche Bassanin ienunciava molto bene questa mattina . In-fatti, si tratta di stabilire un tavolo in cuisi discute di riforme istituzionali, nel cu iambito si tenta di coinvolgere la sinistra ,ed un altro tavolo — quello del pentapar-tito — in cui si prendono le grandi deci-sioni, nel cui ambito si fanno dei patteg-giamenti che incidono sull 'organizza-zione della società e sulle grandi scelt eeconomiche . Dietro il discorso dellagrande riforma viene portato avanti undiscorso sul patto sociale, sulla politicadei redditi, sullo stravolgimento del ruolodel sindacato all'interno del nostro paese :questo è il disegno di Craxi, della demo-crazia cristiana e di tutte le forze mode -rate .

Tutte le riforme che vengono annun-ciate o proposte e che io ho potuto leg-gere negli atti della Commissione stessa onei programmi dei grandi partiti (pe rl 'elezione diretta del Presidente della Re-pubblica, o quella del sindacato) rappre-sentano soltanto dei segnali per dire cheormai nel paese devono riprendere il co-

mando determinate forze, affinché gl ispazi di organizzazione dal basso sian oeliminati e la conflittualità sia control-lata .

Per questo l'ottica nella quale ci sì stamuovendo è ristretta e mistificatoria . Cisono differenziazioni tattiche in relazionealle proposte tra le varie component idella maggioranza, comunque il terren osu cui ci si muove è quello indicato nellaassemblea nazionale democristianadall'allora ministro del tesoro Andreatta .È un punto che vorrei sottolineare, poi-ché indica pienamente l'orizzonte entr ocui i partiti della maggioranza si muo-vono. Disse Andreatta: «Se è vero che c 'èla necessità di una intesa tra le forze poli -tiche, vi è pur sempre il momento diforza, vi è pur sempre la politica comerapporto nemico-amico ; la politica in cuisi esprime una capacità di deterrenza,una capacità di far sentire agli altri il pro -prio peso se le regole del gioco non son orispettate». Quindi il pluralismo, l'ac-cordo sociale, la triangolazione di cu itanto si parla necessitano di un mecca-nismo decisionale: questo è il terreno po-litico vero di cui le riforme istituzionalinon sono che un «cappello»! In verità, l aconflittualità tra i partiti della maggio-ranza è su chi guiderà questo blocco mo-derato, chi saprà imporre la propria ege-monia su questo terreno . Tuttavia, finoranon si è mai discusso di questioni con -crete; alcune le ho citate, altre le ha ri-chiamate Rodotà. Ad esempio, i problem idella legislazione speciale sono problemiistituzionali di alto o basso livello, oppuresono problemi impellenti che stanno d ifronte ai nostri occhi e che abbisognanodi scelte?

Labriola ieri diceva che esiste l'esigenz adi ripensare agli spazi ed alle garanzi eper il soggetto individuale e per quellocollettivo, essendoci una nuova tension etra questi due poli.

Ebbene, vorrei fare alcune esemplifica-zioni di questa tensione per vedere fino ache punto di involuzione siamo arrivati .Parlerò di un campo cruciale, vale a direquello del diritto del lavoro, che ha alcentro la difesa della parte contraente più

Page 43: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1599 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

debole, cioè del lavoratore . Abbiamo assi-stito ad una serie di scelte politiche, e d inatura giuridica ed istituzionale, che in-taccano profondamente il diritto del la-voro che si è elaborato in Italia e ch eaveva trovato la sua sanzione, come di-ceva Rodotà, nello Statuto dei lavoratori .Ebbene, noi abbiamo assistito a due fatt iapparentemente secondari che stravol-gono completamente il diritto del lavoro .Il primo è il concetto di «norma relativa -mente inderogabile» che diviene impera-tiva nei confronti dell'autonomia privataed invece pienamente disponibile nei con -fronti di quella collettiva. Dietro questeespressioni tecniche si celano conflitt icome quelli dell'Alfa Romeo o della Mon-tedison: infatti in un momento di granderistrutturazione industriale, che coin-volge centinaia di fabbriche, si intaccanoi diritti dei lavoratori, riguardo alla mobi-lità, alle qualifiche o ai livelli salariali . I ltipo di interpretazione che viene orma idato delle norme contrattuali e giuslavo-ristiche è che la norma può essere dero-gata dall'autonomia collettiva, cioè il sin-dacato può stipulare degli accordi ch eintaccano diritti acquisiti dei singoli lavo-ratori . Non ci troviamo quindi più con u ndiritto del lavoro che protegge il con -traente più debole, non ci troviamo pi ùcon l'autonomia collettiva, che fa u ntutt'uno con la difesa e la protezione degl iinteressi dei singoli, ma ci troviamo in -vece con una tensione, che si risolve asvantaggio dei singoli, tra organizzazionesindacale e lavoratori . Questo è il pro-blema di riforma istituzionale e di potere ,cioè di come si organizza il sindacato,questa grossa istituzione che coinvolg emilioni e milioni di lavoratori . Rispetto atutto questo la sinistra si limita solo a far eil discorso sulla Presidenza del Consiglio ,oppure affronta oggi il problema dell'or-ganizzazione del sindacato e della su astruttura consiliare che si è andata dete-riorando nel tempo? Accettiamo passiva -mente che dietro il discorso della riform aistituzionale passi la politica dei redditi ,la triangolazione, l'istituzionalizzazion edel sindacato come soggetto pubblico ?Questi sono i temi che non sono stati toc -

cati e che alla sinistra interessano, altri -menti ci limitiamo semplicemente all aforma del potere e non alla sostanza . Nonci domandiamo come mai è avvenuto ildepotenziamento delle strutture sindacal idi base, perché è avvenuta la centralizza-zione della contrattazione perché son ostati stabiliti i «tetti» massimi? Anche quiuna piccola espressione che inchioda i lsindacato alle compatibilità generali .

Questo è il discorso sull'organizzazionedella società e perciò l'ottica delle riform eistituzionali non ci convince . Soprattuttola mozione presentata dall'onorevol eBozzi non ci convince, in quanto c isembra molto limitativa. Non solo, maabbiamo assistito, in questo primo scorciodella legislatura, a fatti anche internidella Camera (la costituzione dei gruppi ,la modifica delle norme regolamentariconcernenti i poteri dei presidenti de igruppi) che vanno nel senso dì un accen-tramento delle capacità del potere deci-sionale: piccolo specchio, anche se signi-ficativo, dei grandi processi che stann oavvenendo all'interno della società .

Siccome la mozione presentat adall'onorevole Bozzi, ripeto, non ci con -vince, noi siamo interessati all'ottica conla quale i colleghi Rodotà, Bassanini eFerrara hanno affrontato i problemi. Se èvero che esiste un processo di rafforza-mento del potere, di quello vero, checonta e incide sulla pelle della gente, al-lora dobbiamo riaprire una stagione deidiritti degli individui, di controllo e di tra -sparenza del potere stesso. Quindi un'ot-tica opposta a quella della grande ri-forma, un'ottica opposta a chi vuole spin -gere l'acceleratore sul potere decisionale .A noi interessa ristabilire una serie di di -ritti, non solo degli emarginati, ma anch edì tutti coloro che sono per esempio i ncassa integrazione. Chi difende questi cit -tadini lavoratori? Possiamo allora dir eche in Italia deve finire la stagione de idiritti — come afferma la democrazia cri-stiana richiamando una frase di Moro —per lasciare il posto a quella dei doveri?Mi pare che i cittadini, i lavoratori, d idoveri ne hanno molti ; pochi e incontrol-lati ne ha invece il potere . Per questo la

Page 44: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1600 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

mozione di Rodotà in alcuni punti soprat-tutto (i problemi delle garanzie sostan-ziali e procedurali per quanto riguarda i lprocesso decisionale, il problema dell atrasparenza delle attività pubbliche e an-che, terzo punto, una nuova stagione cheapra nuove dimensioni alle libertà indivi-duali e collettive anche nella prospettivadelle carte dei diritti dei cittadini) ci trov aconsenzienti e quindi saremo favorevol ialla sua proposta, con tutti i limiti cheanche Rodotà indicava .

Voglio concludere, signor Presidente ,sul problema della costituzione dell aCommissione, sui problemi della riform aistituzionale . Noi come democrazia prole-taria, rimettendoci pur sempre alle deci-sioni della Presidenza come prescrive ilregolamento, sottolineiamo però l 'esi-genza di far parte di questa Commissione ;speriamo che non si prendano scuse dallamancata costituzione dei gruppi pe rescludere ancora una volta le forze mi-nori, perché questo sarebbe già un brutt osegnale .

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel 'onorevole Felisetti . Ne ha facoltà .

LUIGI DINO FELISETTI . Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, camminandolungo i sentieri della esperienza parla-mentare, che mi trovo, come del restoparecchi dei presenti, a calcare da più didieci anni, capita talvolta di riflettere tr asé e sé sui passi che si stanno facendo : aquesto riguardo desidero portare un pic-colo contributo, centrato esclusivament esu uno dei tanti argomenti che formanol'oggetto delle competenze conferite allaistituenda Commissione, proprio con rife-rimento alle osservazioni che mi è capi-tato di fare lungo la strada e l 'esperienzapercorsa . Premetto — come è ovvio ,anche perché credo che l'atto di batte-simo della questione cosiddetta della ri-forma istituzionale sia del gruppo alquale appartengo — di essere d'accordosull'impostazione generale, così come lofui (e lo fummo) a suo tempo nella pas-sata legislatura a proposito della risolu-zione del 14 aprile 1983, della quale la

mozione che stiamo attualmente discu-tendo non è che l'ulteriore sviluppo . Ep-pure desidero portare un contributo s uun punto particolare . Il punto 3) dellarisoluzione 14 aprile 1983, interamenteriproposto in questa sede, parla, tra lealtre cose, della «esigenza di esaminare iproblemi attinenti alle forme di ispezion epolitica». Io credo che con questo termin eci si riferisca a tutta la materia di compe-tenza ispettiva che ha la Camera, ed i nparticolare e comunque anche alla speci-fica competenza che la Costituzione conl 'articolo 82 le attribuisce in tema di Com -missioni di inchiesta. Poiché abbiamo vis-suto e viviamo una stagione (la prece -dente legislatura e l'attuale) in cui son ostate istituite molte Commissioni d'inchie-sta, ecco l'esperienza della quale parlavoall'inizio, quando dicevo che cammi-nando si trovano momenti di riflessione emomenti di interrogativo sui passi ch estiamo muovendo. Mi spiego meglio : finoa qualche tempo fa, quando era ancorafunzionante la Commissione Sindona,erano in funzione in Parlamento cinqu eCommissioni d'inchiesta, tutte istituitemediante legge ordinaria . Tutte questeCommissioni di inchiesta erano format ein modo da rispecchiare la proporzion edei gruppi. Tradotta in termini più sem-plici, la cosa diventa così : ognuna diquelle Commissioni d'inchiesta era com-posta da quaranta parlamentari .

La Commissione Sindona, la Commis-sione P2, la Commissione Moro, la Com-missione antimafia e quella sulle armi sonoCommissioni di inchiesta per così dir estraordinarie. Ad esse dobbiamo aggiun-gere altre Commissioni di tipo per così direordinario, che pure trattano materia ana-loga, come la Commissione inquirente,composta da venti parlamentari (questavolta non quaranta) e le due Giunte per l eautorizzazioni a procedere, che trattanosempre materia analoga, cioè materia pa-ragiudiziaria. Tali Commissioni, ai sens idell'articolo 82 della Costituzione, e soprat -tutto le Commissioni speciali di inchiesta,hanno funzioni di indagine e di esame, co ngli stessi poteri e con le stesse limitazion idell'autorità giudiziaria .

Page 45: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1601 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

Pertanto, abbiamo in piedi contempo-raneamente cinque Commissioni speciali,due Commissioni ordinarie, la Commis-sione inquirente e le Giunte, per un totaledì 260 parlamentari, esattamente u nquarto di tutto il contesto plenario, traCamera e Senato . Siffatte Commissioni,dovendo essere formate secondo un cri-terio di rappresentatività di tutti i gruppi,finiscono per essere pletoriche, propri ovolendo rappresentare tutti i gruppi e ,nello stesso tempo, anche la proporzionefra i gruppi . Così, infatti, si arriva ad u nnumero di 40 commissari .

La materia è completamente diversa ,ed io non intendo lontanamente includerela Commissione di cui stiamo discutend otra quelle di cui ho parlato ora . Ma, peresempio, il collega Russo, che ha parlatopoco fa, ha appena finito di chiedere che ,pur non essendo il suo gruppo ricono-sciuto come tale, un rappresentante didemocrazia proletaria sia ospitato all'in-terno della Commissione per la riform aistituzionale . Quindi, è chiaro che le Com-missioni aumentano il numero dei propricomponenti proprio per effetto della mol-tiplicazione dei gruppi . Più si frantumanoi gruppi e più si rispetta il criterio dellaproporzione ed anche della presenza, pi ùaumenta il numero dei rappresentanti .

La mia osservazione è molto semplice :è chiaro che non contesto il principi odell 'esistenza di Commissioni di inchiesta ;mi domando — e lo sottopongo all'atten-zione di tutti noi — se non sia il caso d iriflettere su due argomenti . Uno riguardal'ordinaria gestione, e bisogna chiedersise veramente sia produttivo degli effettidesiderati il formare tante Commission idi inchiesta ed il farle funzionare contem-poraneamente, con la conseguenza ch emolti di noi, venuti qui, essendo stati elett iper fare i legislatori, finiscono per tro-varsi molto spesso a fare, viceversa, i giu-dici istruttori o i pubblici ministeri all'in-terno di Commissioni, esercitando quind iun potere giudiziario, svolgendo qualch evolta attività certamente improprie pernoi, quali quelle di fermare dei testimon icon l 'ammonizione e la minaccia dell acattura o dell 'arresto o addirittura prov -

vedendo ad arresti nel contesto di questeCommissioni .

Quindi, la mia prima osservazione at-tiene alla necessità di riflettere su questaquestione sotto un profilo . . . Mi inter -rompo per spiegarmi meglio. Secondome, non era a questo che pensavano icostituenti nel redigere questa normadell'articolo 82, in relazione ai poter iispettivi e alla formazione di Commission idi inchiesta . Evidentemente, essi si riferi-vano a situazioni eccezionali e straordina-rie, per le quali si potevano usare stru-menti eccezionali come appunto le Com-missioni d'inchiesta, che oltre tutto re-cano una specie di deroga, perché no nsono più le Camere nel loro complesso alavorare, ma una loro organizzazione par-ticolare: appunto la Commissione d'in-chiesta .

Un altro punto sul quale riflettere è senon sarebbe opportuno, in un'ipotesi d imodifica dell'articolo 82 della Costitu-zione, rivedere i criteri della composi-zione delle Commissioni di inchiesta, cuipotrebbero partecipare anche non parla-mentari e che potrebbero essere format eda un numero di componenti più ri-stretto, come avviene per i giuri d 'onore .Perché? Lo spieghiamo subito. Non credodi sbagliare se sottolineo che la Commis-sione parlamentare d'inchiesta sul casoMoro, ultimando i propri lavori, ha inanimo di presentare quattro o cinque re-lazioni. Senza sospettare — perché sa-rebbe malizia gratuita — che queste rela-zioni siano presentate solo in relazionedella forza politica alla quale si appar-tiene, la presentazione di quattro o cinqu erelazioni a conclusione dei lavori finisc eper dire che dai lavori della Commissionesono emerse quattro o cinque verità .Quindi una certa Commissione parlamen;tare, che avrebbe dovuto pervenire aduna certa soluzione, viceversa ve ne pro-pone quattro o cinque . La gente si troveràdi fronte a quattro o cinque verità e nonsaprà a quale credere .

Se, poi, poniamo mente al fatto chesulla identica materia o su materia ana-loga (ho parlato della Commissione Sin-dona: c'è un processo; parliamo della

Page 46: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

--1602 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

Commissione P2: ci sono e ci sono stat ialcuni procedimenti ; abbiamo parlat odella Commissione Moro : la sentenzadella corte d'assise di Roma è di quest igiorni; lo stesso dicasi per la Commis-sione sulla mafia e dell'inchiesta sullearmi) finisce anche per pronunciarsi l'au -torità giudiziaria, che ha competenza afarlo (io non confondo il potere d'in-chiesta che ha il Parlamento, che è d inatura politica, con quello del potere giu -diziario; tuttavia, in fondo, la verità o èuna oppure non è), la conseguenza è chealle tre o quattro verità che vengono fuor inelle Commissioni d'inchiesta come ri-sposta del Parlamento sul punto sul qual efar luce se ne aggiunge un'altra, quelladella magistratura, che qualche volta èaddirittura diversa da tutte le altre .

Porto soltanto questo elemento di ri-flessione affinché ci si chieda se questodelle Commissioni d'inchiesta non sia unodegli argomenti (enunciato nella risolu-zione del 14 aprile 1983 e ripreso neglistessi termini, almeno per quanto ri-guarda questo argomento, particolar-mente delicato in questo momento, dallamozione Bozzi ed altri) sul quale appun-tare un momento la nostra cauta atten-zione. Dico cauta per l 'argomento in sé edanche con riferimento al tipo di espe-rienze che abbiamo condotto fin qui .

PRESIDENTE . È iscritto a parlarel'onorevole Gianni. Ne ha facoltà .

ALFONSO GIANNI . Signor Presidente ,colleghi, molti degli interventi che m ihanno preceduto hanno ampiamente ri-chiamato il dibattito che avevamo affron-tato, su identiche questioni, nel marzoscorso. In effetti, non è francamente fa-cile sfuggire ad un fastidioso senso di déjàvu, ascoltando tanti interventi, in miraco -listica fiducia nell'attività dell'istituenda«supercommissione» .

Mi pare che la differenza tra quest odibattito e quello che lo ha preceduto nonstia affatto, come hanno affermato l'ono-revole Gitti ed altri, nel partire allora conuna risoluzione a cinque che arrivò poi a

sei, e nell 'avere oggi, in partenza, unamozione con sei firme, cioè anche quelladel partito comunista . D'altro canto,anche se differenza c'è tra i documentipresentati, è poi poco rilevante il fattoche il buon senso abbia consigliato d imettere ordine in alcuni degli argoment iche dovrebbero essere sottoposti alla co-stituenda super Commissione e in alcun icasi si siano fatte ritornare ad un loro pi ùlegittimo ambito talune questioni . No, ladifferenza, se c'è (ed io direi che, anche s emolti interventi ricordano assai da vicinoil passato dibattito, essa c'è), non sta inquel che finora alcuni colleghi hannodetto. Io non credo, infatti, che si sia d ifronte ad una piatta ripetizione della pre-cedente discussione, per la ben solida ra -gione che il quadro politico ed istituzio-nale di riferimento è senza dubbio cam-biato e merita una nuova attenta ana-lisi .

Per uno deì paradossi della politica, cheper altro frequentemente avvengono ,l'approvazione, nell'aprile scorso, dell arisoluzione Labriola che doveva istituirela Commissione per le riforme istituzio-nali ha preceduto di pochissimo, come icolleghi ricorderanno, l'apertura dell agrossa crisi che doveva poi portare all afine traumatica dell'ottava legislatura . Eil dibattito odierno si apre, dunque, dopouna conferma della fragilità degli attualiassetti politici e di governo e, soprattutto ,dopo un voto popolare, quello del 26 giu-gno, che ha sottolineato l'apertura di u nprocesso accelerato di disgregazione dìquel blocco sociale e culturale che ha ga-rantito per oltre un trentennio la centra-lità democristiana nel quadro politico enelle istituzioni statuali .

Ma il problema è proprio questo : nono-stante, cioè, che tale processo si sia veri-ficato e si sia fortemente innescato, stentaancora a definirsi nel nostro paese unoschieramento di alternativa, la cui ur-genza obiettiva è invece ogni giorno mag-giore, sotto l'incalzare della crisi econo-mica e politica del paese . Talché, al crolloelettorale democristiano non si è contrap-posta una trionfale avanzata della sini-stra, ma piuttosto una distribuzione cor-

Page 47: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1603 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

porativa di nuove rappresentanze poli-tiche alla sua destra .

Siamo di fronte, nella nostra discus-sione, all'aggravarsi drammatico — e l odobbiamo ben tener presente — della si-tuazione internazionale, proprio perché ildiretto coinvolgimento dell'Italia in pi ùacuti focolai dì tensione, dalla question edel Libano a quella degli euromissili, h aposto nuovamente l 'esigenza di garanziecostituzionali — come altri collegh ihanno opportunamente affermato — af-finché decisioni che possono, e in effettilo fanno, coinvolgere in misura tanto rile-vante i destini dell'intero paese non sianoaffidati a risicate, mutevoli, talvolta addi-rittura occasionali, maggioranze di go-verno. E nello stesso tempo questi fatt irichiamano l'esigenza di decisioni forti ,ma il cui segno sia di carattere opposto aquello cinico assunto, ad esempio, con laconferma della costruzione della basemissilistica di Comiso, per fare appunt oun esempio a tutti molto noto .

C'è, dunque, un complesso di ragion iche ci induce ad affrontare questo dibat-tito con uno scetticismo politico che èaddirittura maggiore di quello che mani-festammo nel marzo scorso, non certoperché riteniamo — lo ripetiamo ancorauna volta a scanso di equivoci — l'attual equadro istituzionale perfetto o immuta-bile; non si può certo imputare a noi unatteggiamento dì difensori ad oltranzadegli assetti di democrazia bloccata ch ehanno fin qui reso lettera morta granparte degli stessi principi fondamental idella Costituzione del 1948 ; come non puòessere imputata a noi la cecità nei con -fronti di quei cambiamenti, anche in posi -tivo, ma frutto delle lotte di massa che inquesti anni, e particolarmente agli iniz idegli anni '70, si sono verificati anche ne lquadro istituzionale . Né cì sfugge oggi, i nquesti anni '80, la drammaticità dellostato comatoso delle istituzioni, Anzi, no ipossiamo rivendicare una coerenza dilunga data, da quando denunciammol'occupazione dello Stato da parte dell ademocrazia cristiana come la principal eleva del corrompimento delle istituzioni ,da quando sottolineammo l'esigenza dì

profonde trasformazioni nella società enello Stato, per garantire nuovi canali d ipartecipazione democratica e soprattuttodi protagonismo di massa .

Non neghiamo, dunque, che esista unaemergenza istituzionale, ma ci pare che ipresupposti da cui parte questa discus-sione siano profondamente errati. I nprimo luogo, è a mio parere ipocrita e dillusorio affidare le speranze che il paeseesca dalla crisi che lo travaglia ad unariforma istituzionale che esalti il mo-mento decisionale, liberando, per cos ìdire, l'esecutivo da lacci e lacciuoli entr ocui lo costringerebbe un presunto eccessodi garantismo parlamentare . È infatt ioggi sotto gli occhi di tutti la constata-zione della grave crisi che travaglia l amaggior parte dei paesi occidentali (e no nsolo occidentali), a prescindere dai pu rdiversissimi sistemi istituzionali che li go-vernano. Se è vero che la crisi aggredisce ,con diverse conseguenze ma con indubbi aintensità, la Francia come la Repubblic afederale di Germania , gli Stati Unit id'America come la Gran Bretagna, è al-lora difficilmente sostenibile che quellache travaglia il nostro paese abbia unanatura esclusivamente o prevalentement eistituzionale . O, almeno, non è questionedi efficienza del sistema, ma di una suaormai comprovata ed oggettiva incapa-cità di affrontare la drammaticità e laprofondità della crisi, anzitutto sul pian odel governo dell'economia e del governodemocratico di un profondo processo d itrasformazione che si rende necessario .

Il secondo presupposto che ci sembraprofondamente errato riguarda la pre-sunta neutralità ed astrattezza della que -stione istituzionale . Se infatti la crisi ita-liana ha ragioni profonde e caratteri-stiche di rapida precipitazione, all ' internodella crisi internazionale, non si può pen-sare di separare la riflessione sulle possi-bili nuove regole istituzionali dal progettodi una radicale alternativa che avvii u npiù profondo processo di trasformazionedella società civile . D'altronde, i mecca-nismi garantistici, che a volte possonoanche aver raggiunto degli eccessi, sonostoricamente giustificati, nel nostro

Page 48: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1604 —

Camera deì Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

paese, proprio dall'occupazione perma-nente e soffocante del potere ad opera d iun partito e di determinati gruppi sociali,con una conventio ad excludendum aidanni del principale partito dell'opposi-zione e delle forze organizzate del movi-mento operaio . Certamente, onorevoleGitti (anche se ella non mi ascolta), non èquesta la causa principale della crisi isti-tuzionale, ma si tratta di un fatto vero,che perdura tuttora !

In tale contesto, le lotte democratichedelle masse dei lavoratori hanno sempr eavuto l'obiettivo di accentuare le possibi-lità di controllo sull 'operato del Governo,anche quando le parole d'ordine pote-vano essere o infantili o diverse, di raffor -zare i poteri delle assemblee rappresenta -tive, e segnatamente dell'opposizione, e d iimpedire contemporaneamente (perch équesto è sempre stato un problema co-stante) colpi di mano da parte di chi dete -neva le principali leve del potere centrale .Porre oggi il problema del superament odi alcuni di questi istituti, a livello costi-tuzionale come a livello di regolament iparlamentari, è un'operazione pericolosa-mente astratta se non la si lega immedia -tamente alla necessità di voltare paginanella gestione dello Stato .

Esistono, è vero, delle riforme di sem-plice buon senso, di ovvia razionalizza-zione, che — ma solo in teoria — potreb-bero inquadrarsi in molti progetti politic ialternativi tra loro, ma abbiamo ragion edi dubitare che le stesse forze e gli stess ipersonaggi che hanno gestito lo sfasci odelle istituzioni democratiche per più d itrent 'anni siano oggi disponibili e capacidi operare efficacemente perché siano eli -minate quelle incongruenze e disfunzioni ,quegli sprechi di tempo e di risorse ch epure è semplice poter individuare . Siamoinfatti convinti che anche l'inefficienzapuò essere — e lo è stata, per moltotempo — una scelta ; anche il non govern oun metodo di governo, che certamenteapprofondisce la crisi, e per tutti, ma sucui qualcuno può — ed ha dimostrato d ivolerlo — cinicamente giocare . Eccoperciò che istituzioni più efficienti e fun-zionali possono essere solo parte di un

più generale processo di rifondazionedella democrazia italiana che parte certa -mente da basi solide, ma che ha bisogn odi impulsi in avanti e così anche il pro-blema della governabilità muta di segno.Non si tratta di astratto mito della rapi-dità di decisione, ma di ridefinizione delleregole del gioco affinché schieramenti al-ternativi possano misurarsi sui pro-grammi dinanzi agli elettori e sia possi-bile attraverso ciò definire anche u nnuovo intreccio tra il Governo centrale emomenti di democrazia diretta e di parte-cipazione articolata a diversi livelli .

Non saltiamo il problema della rapidit àdella decisione né il tema della governa-bilità; non vogliamo saltare il problemadell'autorevolezza del Governo, ma vo-gliamo riproporlo su basi solide. È a par-tire da questo ragionamento che noi, d asinistra, abbiamo insistito sulla necessit àdi riflettere sulla questione istituzionale ,cominciando dalla legge elettorale, cioèdal momento di legittìmazìone degli as-setti di governo, affinché i processi d icrisi del blocco dominante, cui facevoprima riferimento, non abbiano com eesito un ulteriore grave deterioramentodel quadro costituzionale, ma l'avvio d iun'alternativa politica e di governo .

Se permettete, onorevoli colleghi, i lproblema è ben diverso da come lo ponela democrazia cristiana, come ha fatt ol'onorevole Bosco, parlando di riformadella legge elettorale o rispetto all'ultimauscita del Presidente del Consiglio, ch epare abbia accennato ad una sua inten-zione di proporre lo sbarramento del 5per cento in occasione delle prossime ele -zioni europee . È cosa ben diversa perchénoi pensiamo ad un sistema elettorale adue turni, per così dire alla francese, ch epermetta da un lato gli apparentamenti equindi la definizione trasparente su pro -grammi confrontabili e verificabili daglielettori di schieramenti alternativi e nell ostesso tempo non il soffocamento delleminoranze o delle piccole forze politicheo anche dei singoli uomini, ma anzi l'esal -tazione del loro apporto al processo ed aun progetto collettivo .

Tutti questi problemi ci portano ad un

Page 49: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1605 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

altro nodo, che è il vero nodo di rilevanz astrategica: cioè, la questione del consensoin un'epoca di crisi. Comunque vogliamogirare intorno al problema con linguagg ianche più sofisticati, mi pare che questosia il nocciolo sul quale molti giustament eragionano .

Lo stesso caso francese merita di esserestudiato anche da questo punto di vista: l ìla crisi marcia nei margini di manovra, euna politica di scelte, quali che esse siano,di trasformazione o anche di semplic erisanamento seleziona brutalmente l ebasi di consenso. Credo che di ciò si rendaconto il Governo italiano quando consi-stenti settori della maggioranza insor-gono in difesa degli interessi corporativiminacciati da qualche provvedimento oquando — ne discuteremo tra poco inquest'aula — i paladini del rigore si sco-prono improvvisamente difensori de ipensionati, degli invalidi se temono con-traccolpi nel proprio collegio elettorale .

Ecco dunque la difficoltà a conservare ipropri margini di consenso in un'epoca diforte crisi politica, economica e socialegeneralizzata e che quindi riguarda tutti ,la sinistra forse più che la destra, se vuol eevitare le collaudate strade del naziona-lismo seguite dalla Thatcher o da Begin,che credono di sanare le loro contraddi-zioni interne e la loro mancanza di con-senso con avventure guerresche interna -zionali, o dal più nostrano clientelismo ,ancora possibile nelle pieghe del defici-tario bilancio statale, e vuole al contrari oavviare, proprio perché è sinistra e nondestra, una profonda e realistica politicadi trasformazione .

Occorre dunque sfuggire, onorevoli col -leghi, alla tentazione (che pure aleggiava ,almeno mi è parso, in molti degli inter-venti che ho sentito) di una drastica sem -plificazione autoritaria del sistema aggi-rando il nodo del consenso senza risol-verlo, semplicemente attraverso nuovimeccanismi che consentano di farne ameno, mettendo Governo e maggioranz aal riparo del giudizio del paese .

Per la sinistra poi una scelta astratta-mente efficientistica sarebbe esiziale siaper la «passivizzazione» del blocco-sociale

.che ne deriverebbe e per la perdita diimmagine di credibilità del progetto ditrasformazione democratica, sia perchénon si metterebbe comunque al riparodall'efficace azione disgregatrice perse-guita dai settori piu corporativi e conser-vatori della società .

Credo quindi che, accanto al tema dell ariforma elettorale, che noi ribadiamo es-sere terreno di ricerca per la sinistra, nonper la destra, come momento essenzialeper costruire delle istituzioni disponibiliall'alternativa, si debba lavorare per esal-tare, non per emarginare gli spazi di par-tecipazione e di protagonismo di massa.Si tratta insomma di affiancare un esecu-tivo dotato di adeguati strumenti e raffor-zato politicamente da uno schierament oprogrammatico, che abbia avuto la possi -bilità di affermarsi come tale in un con-fronto elettorale aperto e senza infingi-menti, con la massima articolazione deimomenti di partecipazione nella societàcivile, per rendere effettiva e tangibile lagestione collettiva del processo di alterna -tiva: il senso dello Stato, infatti, è cosadiversa per la sinistra e per la destra .Efficienza, dunque, solo come parte di u ntrinomio in cui questo valore si rapporti aquello di partecipazione democratica e d itrasparenza istituzionale. Sempre più evi -dente è infatti lo svuotamento delle sed idecisionali costituzionalmente previste avantaggio di circuiti paralleli, più o men oocculti, di effettivo potere. Le paroledette dal collega Rodotà valgono quianche per noi, e non sto a ripeterle .

Ma non mi riferisco solo ai macrosco-pici casi della P2 o dell'intreccio perma-nente tra criminalità mafiosa ed impor-tanti settori degli apparati politici ed am-ministrativi ; bensì mi riferisco al più ge-nerale processo di estraniamento dell ostesso Parlamento da decisioni di vitaleimportanza per tutto il paese . L'esempiopiù vistoso — a parte il problema de idecreti-legge — l'abbiamo proprio i nquesti giorni sotto i nostri occhi a propo-sito dell'installazione di nuovi missili nu-cleari a Comiso. Da quando la NATO, in -fatti, assunse la famosa doppia decisioneche doveva portare all'installazione dei

Page 50: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1606 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

Cruise e dei Pershing in Europa, tutti iParlamenti dei paesi interessati hann oavuto più volte la possibilità di discutere afondo la questione, di sospendere le pre-cedenti decisioni, di cambiarle . Tutti iParlamenti hanno potuto discutere circ al'opportunità di concorrere o meno all aspesa prevista per il programma di am-modernamento delle forze nucleari di te -atro; anzi alcuni di essi — quello norve-gese, quello danese — hanno ad un tratt oassunto la decisione di non contribuire aquesto finanziamento . Lo stesso Con-gresso statunitense si è impegnato nume -rose volte in aspri dibattiti circa l'oppor-tunità dì mantenere i singoli programm idi rinnovamento dell'arsenale nucleareoccidentale . Tutti i Parlamenti, tranne ilnostro. Al contrario, il Parlamento ita-liano, invece, ha avuto negata la stessapossibilità di discutere e di decidere. Nonè questa certo la sede per entrare ne lmerito di tali questioni ; ma non possiamonon sottolineare anche in questa sede loscandalo di un Parlamento che da dueanni è messo nell'impossibilità di affron-tare la questione politica più rilevante ,quella dell'attuale fase delle relazioni in-ternazionali . Non posso tacere, mentreparliamo di trasparenza delle istituzioni(a meno che non vogliamo parlarne inmodo un po' romantico e un po ' tecnicoassieme), del fatto che il bilancio delloStato italiano, unico tra quelli dei paesidell'Alleanza atlantica, è redatto in ter-mini tanto oscuri da impedire all'opi-nione pubblica, allo stesso Parlamento, divalutare se concorrere, ed in quale mi-sura, al programma di rafforzamento de ldeterrente nucleare dell'Alleanza .

Ecco allora, da questo esempio — ch enon è un esempio, ma l 'argomento prin-cipale della politica di questi giorni e deiprossimi mesi —, un'altra fondata ra-gione, politicamente fondata, di scetti-cismo e di sospetto per un'impostazionedei problemi istituzionali che si fermaalla soglia dell'efficienza e della astrattagovernabilità . Le maggioranze di govern oche, con formule variamente denominate ,hanno sorretto l'esecutivo durante glì ul-timi anni, hanno già dato prova di come

intendano la governabilità . Hanno rifiu-tato il confronto con il Parlamento e conil paese sulle decisioni politiche più im-portanti . Per questo, anche quando rico-nosciamo la necessità di garantire all'ese-cutivo adeguati strumenti, siamo ferma -mente convinti che non si potranno coe-rentemente raggiungere risultati i nquesta direzione unendo l'impegno dell asinistra con chi porta per intero la re-sponsabilità dì questa situazione . Ancheoggi, con meccanismi istituzionali chevengono criticati per eccesso di garanti-smo, la maggioranza sfugge regolar-mente al confronto con l'opposizione sututti i temi politici più rilevanti .

E allora ribadiamo la nostra perplessi-tà, che già manifestammo in occasionedella risoluzione votata in aprile, suquelle sei firme: non perché noi non ve-diamo la possibilità nel precipitare dell acrisi di punte di intersecazione tra pro-grammi tra loro molto differenti, che pos-sono costruire anche intese su argomentimolto limitati — anzi, auspicheremm ouna possibilità di questo genere —, m anon vediamo la possibilità che, som-mando visioni, prospettive, ipotesi moltodiverse, o che devono necessariamente re -stare diverse, possa sorgere un pro-gramma complessivo di riforma istituzio-nale.

Ecco perché noi siamo scettici nei con -fronti di questa Commissione bicamerale .Non ci tiriamo indietro rispetto al pro-blema della riforma istituzionale, ma ab-biamo preferito portare le nostre conce-zioni nel comitato dì studio presiedutodall'onorevole Riz nella scorsa legisla-tura. Ci siamo battuti in quella sede per -ché non si pretendesse di sommare sem-plicemente i titoli delle riforme proposte,ma perché ognuno avesse la possibilità d iesprimere la propria filosofia, la propriavisione, il proprio ordine, in base ai qual iquesti titoli potevano essere messi in-sieme e dovevano essere esaminati .

Noi avremmo preferito un'altra strada:non camere di compensazione, nonluoghi strani, dove o si fanno esercizi inu -tili e aristocratici di concezioni istituzio-nali oppure si cerca di annacquare e poi

Page 51: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1607 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

dì andare al minimo comune denomina-tore, privo di senso e di significato poli-tico; ma il terreno dello scontro politico,in Parlamento ed altrove, proprio sull acapacità di formulare proposte, sull equali far convergere posizioni, anche tr aloro estremamente differenti in par-tenza .

Ecco, quindi, che noi abbiamo una po-sizione critica di fondo, che ci porta aribadire il nostro voto contrario sulla mo-zione presentata dall'onorevole Bozzi ;come pure ci porta a prendere le distanz epersino dalla mozione della sinistra indi -pendente, sulla quale è più probabile unnostro voto di astensione. Vedremo poiquale sarà l'iter dei documenti presentatinel corso della discussione, se vi sarannorisoluzioni, quale sarà l'ordine delle vota-zioni. In questa mozione, comunque, ap-prezziamo un capovolgimento consistent edella filosofia che ispira quell'altra, unordine delle priorità che testimonia unavisione completamente differente e certa -mente molto simile a quella che io ho cer-cato qui di delineare .

Vogliamo ancora sottolineare come, aldi là della capacità di andare alla radicedelle cause profonde del disastro istitu-zionale, della capacità di rimettere in di-scussione, nel profondo, le regole de lgioco, costruendo un terreno forte di ini-ziativa della sinistra, francamente vi si apoco spazio per camminare in modo posi-tivo, e si rischia di essere largamente al disotto delle necessità e, in fondo, anch edelle stesse aspettative che si sono mani-festate con il voto del 26 giugno. Queste ,quindi, sono le ragioni del nostro atteg-giamento nei confronti dell'attuale dibat-tito .

PRESIDENTE . Non essendovi altriiscritti a parlare, dichiaro chiusa la di-scussione sulle linee generali delle mo-zioni .

Ha facoltà di parlare l'onorevole mini-stro per i rapporti con il Parlamento

OSCAR MAMMI', Ministro senza portafo-glio . Onorevole Presidente, onorevoli col -

leghi, il Governo ritiene che il tema con-cernente le riforme istituzionali sia digrande importanza. È uno dei cinquetemi inclusi nelle dichiarazioni program-matiche del Presidente del Consigliosvolte nelle aule del Parlamento .

Negli indirizzi programmatici allegat ialle comunicazioni politiche rese oral-mente dal Presidente del Consiglio, l aquestione delle riforme istituzionali tro-vava ampio spazio, con un esplicito ac-cenno alla istituzione della Commissioneintercamerale di cui si auspicava una sol -lecita ripresa attraverso una decisionedelle due Camere .

Nella precedente legislatura, precisa-mente nei mesi di marzo ed aprile d iquest'anno, sia alla Camera sia al Senat oaffiorò un problema . Ci si chiese se i lGoverno avesse titolo ad intervenire inquesta discussione oppure se si trattass edi interna corporis delle Camere, sui qual inon era prevista una possibilità di inter -vento del Governo . La questione vennesciolta nel senso che tale intervento foss enon solo possibile, ma dovuto in relazion ealla necessità che il Governo, secondo ilregolamento, dichiari quale mozione con -divide .

A questo proposito, mi sembrano vera-mente opportune le considerazioni svolt eieri ed oggi nel dibattito circa il fatto chel'istituzione di una Commissione bicame-rale per studiare le riforme istituzional inon esclude affatto che le Camere pos-sano nel frattempo occuparsi di questionianche incluse nella risoluzione del 1 4

aprile di quest'anno.Non siamo in una fase costituente e, se

il Parlamento non si tramuta in una Costi -tuente, è evidente che, anche su tali que-stioni, sussiste il rapporto tra Governo eParlamento: in particolare su tutte le que -stioni inerenti al funzionamento delle isti -tuzioni .

Mi limito a siffatte brevissime conside-razioni, usando con grande discrezionedella decisione positiva assunta in meritoalla possibilità per il Governo di interve-nire in questa sede, anche perché si trattadi esaminare il problema sotto il profilodel metodo che, come Parlamento, stiamo

Page 52: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1608 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

seguendo e non di entrare nei temi speci-fici .

Il Governo è disponibilissimo a fornir eil proprio constributo sui singoli temi, siaalla Commissione sia al Parlamento, inrelazione ad un lavoro che può conti-nuare indipendentemente dalla Commis-sione. Mi riferisco al tema specifico de lprovvedimento legislativo sulla Presi-denza del Consiglio che il Governo in -tende rinnovare, non ritenendo di interfe-rire così nei lavori della Commissione, m asoltanto di fornire un contributo allaCommissione e al Parlamento che lo do-vrà esaminare .

Infine, dovendo precisare quale mo-zione il Governo condivida, dirò subit oche il Governo condivide la mozioneBozzi ed altri, e questo non perché ess arechi le firme dei capigruppo che sosten-gono in Parlamento il Governo oltre aquella del capogruppo comunista . Il Go-verno, infatti, è convinto che sulle que-stioni istituzioni non esiste una maggio-ranza governativa e che su questi temi ,come su tutti quelli che attengono all avita ed in qualche caso — come per l alotta al terrorismo e alla criminalità —alla sopravvivenza delle istituzioni, sia ne -cessaria la ricerca di maggioranze piùampie di quella governativa .

Il Governo non può condividere la mo-zione Almirante ed altri perché su alcunitemi in essa contenuti non vi è un 'ampiaconvergenza delle forze parlamentari . Neciterò solo due. Innanzitutto l'elezione di-retta del Presidente della Repubblica :l'ipotesi è stata avanzata da altri partiti ,ma in questo contesto può apparire com eil passaggio da una repubblica parlamen-tare ad una repubblica presidenziale . Ilsecondo tema è quello della reintrodu-zione della pena di morte, attraverso un arevisione della nostra Costituzione ch eesclude che tale pena possa entrare ne lnostro ordinamento.

Per quanto attiene all'ultima delle mo-zioni presentate, quella firmata dai colleghiRodotà, Bassanini e Ferrara, il Governo ri-tiene, come ha già rilevato il collega Gitti ,che essa presenti notevoli punti di conver -genza e di contiguità con quella approvata

il 14 aprile scorso, cui si richiama la mo-zione firmata dai gruppi della maggioranz ae da quello comunista .

Il Governo, comunque, ritiene di condi-videre la mozione firmata dal collegaBozzi e da altri .

PRESIDENTE. Avverto che i presenta-tori delle mozioni hanno comunicato all aPresidenza la loro intenzione di rinun-ziare alla replica .

Pertanto, il seguito del dibattito è rin-viato ad altra seduta.

Preannunzio della eventuale trasmis-sione dal Senato di un disegno di legg edi conversione, sua assegnazione aCommissione in sede referente ai sens idell 'articolo 96-bis del regolamento eautorizzazione di relazione orale .

PRESIDENTE. È in corso di esame,presso l'altro ramo del Parlamento, il se-guente disegno di legge :

S. 138. — «Conversione in legge deldecreto-legge 12 agosto 1983, n. 371, re-cante misure urgenti per fronteggiar eproblemi delle calamità, dell'agricolturae dell'industria» .

Nell'ipotesi che da parte del Senato s iaddivenga in tempo all'approvazione d iquesto disegno di legge, ritengo che possasin d'ora esser deferito, a norma delprimo comma dell'articolo 96-bis del re-golamento, alla V Commissione perma-nente (Bilancio) in sede referente, con i lparere della I, della VI, della IX, della XI,della XII e della XIII Commissione .

Il suddetto disegno di legge è altresìassegnato alla I Commissione perma-nente (Affari costituzionali) per il parereall'Assemblea, di cui al secondo commadell'articolo 96-bis del regolamento .

Dati i motivi di particolare urgenza,propongo altresì che la Commissione bi-lancio sia autorizzata a riferire oralment eall'Assemblea .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Page 53: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1609 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

Annunzio di interrogazion ie di interpellanze.

PRESIDENTE. Sono state presentat ealla Presidenza interrogazioni e interpel-lanze. Sono pubblicate in allegato ai reso-conti della seduta odierna.

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l 'ordine delgiorno della seduta di domani :

Mercoledì 5 ottobre 1983, alle 16,30:

1 .— Deliberazione ai sensi dell 'articolo96-bis, terzo comma, del regolamento su idisegni di legge:

S. 137. — Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 12 agosto1983, n . 372, recante misure urgenti pe rfronteggiare problemi della pubblica am-ministrazione, nonché norme sulla dimi-nuzione della imposta di fabbricazione sualcuni prodotti petroliferi (approvato da lSenato) . (573)

— Relatore : Fusaro.

S. 139. — Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 12 agost o1983, n. 370, concernente proroga di ta-lune disposizioni del decreto-legge 14 feb-braio 1981, n. 24, convertito, con modifi-cazioni, nella legge 16 aprile 1981, n. 140,ai fini dell'adeguamento dei servizi statalidell'impiego per lo sviluppo dell'occupa-zione (approvato dal Senato) . (574)

— Relatore: Vincenzi.

2. — Discussione del disegno di legge :

S. 139. — Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 12 agost o1983, n . 370, concernente proroga di ta-lune disposizioni del decreto-legge 14 feb-braio 1981, n. 24, convertito, con modifi-cazioni, nella legge 16 aprile 1981, n. 140 ,ai fini dell'adeguamento dei servizi statal idell'impiego per lo sviluppo dell'occupa-zione (approvato dal Senato) . (574)

— Relatore: Ferrari Giorgio .(Relazione orale) .

3. — Discussione del disegno di legge:

S. 137. — Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 12 agost o1983, n . 372, recante misure urgenti perfronteggiare problemi della pubblica am-ministrazione, nonché norme sulla dimi-nuzione della imposta di fabbricazione sualcuni prodotti petroliferi (approvato da lSenato) . (573)

— Relatore: Fusaro.(Relazione orale) .

La seduta termina alle 17,40.

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIODEI RESOCONTI

DOTT. CESARE BRUNELLI

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL EDOTT. MANLIO ROSS I

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 19,45 .

Page 54: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

-1610 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

INTERROGAZIONI E INTERPELLANZ EANNUNZIATE

INTERROGAZION E

A RISPOSTA IN COMMISSION E

MICELI, LO PORTO E PELLEGATTA .— Al Ministro della difesa. -- Per cono-scere – premesso che durante la liberauscita il comportamento dei giovani allearmi in abito civile va sempre più peggio-rando; premesso altresì che in tale occa-sione sugli stessi soldati in abito civilenon vengono esercitati adeguati controllipreventivi neanche in ordine all'azione diadescamento che centri delinquenziali,

eversivi e della droga possono svilupparenei loro riguardi – • se preveda di pro-muovere il riesame di tutti gli aspetti diquesto specifico problema tenendo conto,in particolare :

della perplessità che nelle città, sedidi reparti militari, viene dimostrata da icittadini di fronte al fenomeno, che peraltro incide sul prestigio delle forze ar-mate ;

delle preoccupazioni che vengono pre-sentate dalle famiglie, le quali ritengonodi affidare i giovani alla responsabilitàdello Stato;

della necessità di preservare la fun-zione educatrice delle forze armate .

(5-00123)

*

Page 55: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1611 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI.- SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

MATTEOLI. — Ai Ministri dell 'indu-stria, commercio e artigianato e delle par-tecipazioni statali. — Per sapere - pre-messo :

che la città di Pisa negli ultimi ann iha dovuto assistere alla chiusura dì nu-merose fabbriche quali : Richard Ginori ,Marzotto, Forest, Lazzeri Deta, Mugnetti ,tanto per citare le più importanti, e chela Saint Gobain, negli ultimi dieci ann iè scesa da 3 .000 a 920 dipendenti ;

che la Saint Gobain detiene circa i l30 per cento del capitale azionario dellaOlivetti SpA ed un terzo del sindacatodi controllo della società di Ivrea ;

che l 'ingegner Carlo De Benedetti ,già vice-presidente del vecchio Banco Am-brosiano di Roberto Calvi e dallo stessouscito con una operazione di 30 miliardi ,operazione tutta da chiarire anche sottoil profilo giuridico, è il presidente dell aOlivetti SpA ;

che lo stesso ingegner De Benedetti ,secondo notizie di stampa, sarebbe dispo-nibile ad investire alcune decine di mi-liardi nell'acquisto della Rizzoli . . . Corrieredella Sera;

che nonostante l'accordo stipulatotra la società Saint Gobain ed i sindacat i(accordo siglato il 9 marzo 1982 alla pre-senza degli enti locali pisani) l'azienda h apresentato un piano di ristrutturazioneaziendale che prevede la riduzione al d isotto di cinquecento del numero dei di -pendenti - :

se non ritengano ingiusto che i lavo-ratori pisani siano chiamati, indirettamen-te, a pagare l'operazione dell'acquisto de lCorriere della Sera ;

se è vero che mentre lo stabilimentopisano viene praticamente smembrato gl istabilimenti del gruppo, di Savigliano eVasto, vengono potenziati;

se è vero che i sindacati del nord edel sud sono d'accordo nel sacrificare l aazienda toscana in favore di aziende ubi-cate nelle loro zone ;

se tutto quanto sopra risponde avero, se non ritengono di far intervenir ele partecipazioni statali attraverso la SI V(Società italiana vetro) ai fini di mantene-re in vita l'ultima fabbrica importante d iPisa .

(4-00666)

CASTAGNETI . — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per conoscere l'en-tità del personale insegnante collocato neiruoli aggiuntivi e non utilizzato nella nor-male attività didattica .

L'interrogante chiede, altresì, di cono-scere quali iniziative intenda assumere perovviare al grave spreco di denaro pubbli-co derivante dalla istituzione di detti ruo-li, tenendo conto che le sedi lasciate va-canti da quegli insegnanti debbono esse-re coperte con personale supplente .

(4-00667)

CASTAGNETI . — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per conoscere i cri-teri che hanno ispirato l'ordinanza mini-steriale 22 luglio 1983 avente per oggettola regolamentazione delle scuole medie atempo prolungato a partire dall'anno sco-lastico 1984-85 .

In particolare l'interrogante chiede disapere se si siano valutati i risultati, spes-so non soddisfacenti, delle esperienze d iscuola a tempo pieno e soprattutto se s isiano valutati i notevoli aggravi di spesache potrebbero derivare allo Stato qualo-ra vi sia una richiesta ampia da part edei genitori così come è previsto dall'or-dinanza stessa .

(4-00668)

BARZANTI. — Al Ministro dei lavor ipubblici. — Per sapere sulla base di qualicriteri il Ministero dei lavori pubblic iavrebbe deciso :

1) di varare, con decreto del 20 lu-glio 1983, un piano per la viabilità che,

Page 56: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1612 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

da quanto risulta dall'esame che è statofatto in sede di regione Toscana, non tie-ne minimamente conto degli orientament ie delle richieste espresse in più occasion idagli enti locali della provincia di Gros-seto ;

2) di escludere da tale piano qual-siasi intervento finanziario per le stradestatali che collegano la provincia di Gros-seto con l'entroterra toscano ed in parti-colare per quanto riguarda la strada sta-tale n. 441, la strada statale n. 74, lastrada statale della « Val di Cornia » e dimodificare radicalmente il tracciato dellastrada dei « due mari » o meglio definitala Grosseto-Fano. L'esclusione della stradastatale n. 441 dai programmi di finanzia-mento a brevissimo tempo, è una sceltadestinata ad avere conseguenze gravissim edal momento che questa arteria collega ,come è noto, la miniera di pirite di Cam-piano con gli impianti di trasformazion ein attività nella pianura dì Scarlino-Follo-nica i quali, per essere regolarmente ali-mentati con la materia prima, necessitanodi un trasporto pesante dell'ordine di cir-ca 200 autotreni ogni 24 ore . Un similecarico di traffico non sarà possibile sul-l'attuale asse stradale e di conseguenzail rischio reale che si corre è quello d iun blocco di tutta l'attività produttiva del -le miniere e degli impianti di trasforma-zione. Grave ed immotivata è d'altra par-te anche la decisione relativa alla stradastatale n. 74 per l'importanza decisiva cheha questa arteria per l'area sud della pro-vincia di Grosseto, così come pure incom-prensibile è ogni ulteriore ritardo nel pro-cedere all'ammodernamento della stradastatale della « Val di Cornia », quale col-legamento fondamentale tra l'area indu-striale di Piombino-Follonica e l'entroterr adella Toscana ;

3) di operare scelte in materia diinfrastrutture viarie che, ancora una volta,tendono ad emarginare il territorio dellaprovincia di Grosseto, come dimostranol'intenzione di modificare il tracciato dellastrada statale Grosseto-Fano, lo stato pre-cario di tutto il sistema viario trasversaledella Maremma, i ritardi inauditi nel fi

nanziare integralmente l'ammodernamentodella strada statale Aurelia ed in partico-lare le varianti delle aree di Grosseto eLivorno, il completamento dell'autostradaCivitavecchia-Livorno, anch'essa stranamen-te incompiuta solo nel tratto che interess ail territorio della provincia di Grosseto .

L'interrogante chiede, inoltre, di saperecome ed entro quali tempi il Ministero deilavori pubblici intende operare concreta-mente intervenendo con adeguati finanziamenti per migliorare e rendere pienamenteagibile il sistema viario trasversale dellaprovincia di Grosseto e se si intende rive-dere, anche alla luce delle vive protesteche si sono manifestate e delle quali l'in-terrogante si fa interprete, le decisioniprese con il citato decreto, soprattutto perquanto riguarda la strada statale n. 441,la strada statale n. 74, la strada stataledella « Valle di Cornia », il tracciato dellastrada statale Grosseto-Fano, oltre a defi-nire tutti gli interventi che sono necessariper una rapida e completa sistemazionedella

strada

statale Aurelia in tutto

iltratto da Grosseto a Livorno. (4-00669)

LOPS. — Al Ministro della difesa. —Per sapere – premesso che la chiamataal servizio militare di Gaetano Di Tac-chio, nato ad Andria (Bari) il 20 dicem-bre 1959 ed ivi residente in viale Teve-re 5, il quale è stato fatto idoneo allaleva dal ,stretto militare di Bari, è sta-ta rinviata più volte; considerato che ilgiovane in questione è un diplomato d i24 anni e che se non assolve il servizionon può pensaré ad un inserimento pro-duttivo nella vita sociale – se intenda in-tervenire onde permettere a questo gio-vane l'assolvimento del servizio di lèvaalla prossima chiamata .

(4-00670)

BELLOCCHIO. — Al Ministro di gra-zia e giustizia. — Per conoscere se sonoiniziate le indagini da, parte dell'autoritàgiudiziaria competente cui s'erano rivolti,con regolare esposto, i consiglieri comu-nali del PCI e con cui si denunciavanovari illeciti concorsuali presso il comune

Page 57: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1613 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 'OTTOBRE 1983

di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) eper sapere, in caso positivo, se sia alcorrente, allo stato delle indagini, delleprime risultanze emerse .

(4-00671 )

BELLOCCHIO. — Al Ministro dell'in-terno. — Per conoscere quali iniziative ab-bia o intenda adottare per richiamare al -l'osservanza della legge il segretario comu-nale di Santa Maria Capua Vetere che,come denunciato nell'esposto rimesso da iconsiglieri comunali del PCI, si rifiuta d irilasciare ai medesimi copia degli atti d igiunta, relativi a concorsi espletati e a dassunzioni effettuate, atti, fra l'altro, chetrovansi depositati per la ratifica da partedel consiglio comunale e per i quali, es-sendo fondata l'ipotesi di atti illeciti, ènecessario che l'autorità giudiziaria com-petente svolga indagini .

(4-00672)

SATANASSI . — Al Ministro dei lavor ipubblici. — Per sapere - premesso chein più occasioni le assemblee elettive ro-magnole hanno avanzato la richiesta del -l'apertura di un casello autostradale al -l'incrocio della A 14 con la E 45 in loca-lità Pievesistina (area Cesena nord) ;

premesso, altresì, che :

la regione Emilia-Romagna nel pre-vedere in bilancio un apposito capitoloper l'elaborazione ed esecuzione di unprogramma per l'apertura di nuovi casel-lì, fra cui quello in parola, ha dichiarat ola propria disponibilità al concorso dell aspesa ;

la realizzazione dì questa operarenderebbe agile e funzionale il collega-mento fra due grandi infrastrutture via -rie con itinerari internazionali -

se non ritenga opportuno compieregli atti necessari per l'attivazione del ca-sello in tempi solleciti definendo con l aregione Emilia-Romagna, l 'amministrazio-ne provinciale di Forlì e gli altri entilocali interessati il programma operativo.

(4-00673)

FILIPPINI GOBBI, PIRO E CASINIPIER FERDINANDO. — Ai Ministri deilavori pubblici e per l'ecologia. — Persapere - premesso :

che numerosi focolai di fioritura al-gale manifestatisi nei mesi estivi ne han -no riproposto, in forme meno drammati-che rispetto al passato, ma pur sempreallarmanti, il problema;

il permanere di una situazione cri-tica determinata dallo sversamento inmare di enormi quantità di sostanze tos-siche (arsenico, mercurio, piombo, deter-genti anionici, idrocarburi, ecc .) ed eutro-fizzanti (fosfati, nitrati), agenti di un gra-vissimo squilibrio ecologico, con effettipalesi (fioriture algali e conseguenti mo-rìe di pesci) od ancora parzialmente oc-culti (accumulo di sostanze inquinant inegli organismi viventi, quali il mercurionei tonni ed i policlorobifenifi in partico-lare nel pesce azzurro) ;

che alla base del fenomeno eutrofi-co sta principalmente lo scarico nell'altoAdriatico di 28.000 tonnellate di fosforoper anno, pari al 48 per cento della quan-tità totale versata nei mari italiani e cheda recenti studi appare così suddiviso :11 .000 tonnellate attraverso il Po, 3 .000dalle province costiere dell'Emilia-Roma-gna, il rimanente dall'arco veneto e dal-le Marche ;

che questa situazione mette in pe-ricolo la sopravvivenza delle attività tu-ristiche, che occupano 120.000 addetti nel-la sola riviera emiliano-romagnola;

che per l'ampiezza e la complessitàdel fenomeno è necessario un diretto im-pegno del Governo, che deve assumere laquestione della salvezza dell'Adriatico co-me questione nazionale - :

quali provvedimenti intende adotta-re per far fronte alla grave situazione d iinquinamento che si manifesta nel MareAdriatico .

In particolare gli interroganti chiedo -no di sapere :

I) in quale misura siano rispettatele norme (stabilite dalla tabella C della

Page 58: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

- 1614 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

legge n. 319 del 1976, detta legge Merli )che ' definiscono i limiti di accettabilitàdegli scarichi degli insediamenti produt-tivi ;

2) se il Governo intenda proporre unadeguato rifinanziamento della legge n . 650del 1979 per la realiz7a7ione da parte d icomuni e consorzi intercomunali dei ser-vizi pubblici di acquedotto, fognature, de-purazione, ecc. (previsti dalla legge n . 31 9del 1976) dato il loro esaurimento ;

3) quale ordine di priorità è asse-gnato al progetto di risanamento dell'areapadana (per la realizzazione di opere d idepurazione), presentato dalle regioni Emi-lia-Romagna, Lombardia, Veneto e Pie -monte, per essere accolto fra gli interven-ti finanziatili tramite il Fondo investimen-ti ed occupazione ;

4) i motivi del ritardo nell'emanazio-ne del decreto atto ad autorizzare la pro-duzione di sostanze sostitutive del fosforo,necessario per consentire il rispetto deltermine del 5 marzo 1984 (fissato dall 'arti-colo 2-bis della legge n. 62 del 1982) perla riduzione al 5 per cento del tenore mas-simo di composti di fosforo nei detersiviper bucato;

5) quale sia lo stato di attuazione delle norme e degli interventi a protezionedell'ambiente marino disposti dalla legge31 dicembre 1982, n. 979.

(4-00674)

FANTÒ E AMBROGIO. — Al Ministrodell'interno. — Per sapere - premesso:

che con decreto ministeriale 7 otto-bre 1980 pubblicato sulla Gazzetta Uffi-ciale n. 290 del 22 ottobre 1980 è statoindetto il concorso per la nomina deltitolare della segreteria generale della pro-vincia di Reggio Calabria con l'indicazio-ne del 10 dicembre 1980 quale termineultimo per la presentazione della doman-da con la relativa documentazione per lapartecipazione allo stesso ;

che il concorso non si è potutosvolgere finora perché il presidente del-l'Amministrazione provinciale, facente par-te di diritto della commissione giudica-

trice, non ha partecipato a tutte le riu-nioni impedendo così che si potessero ul-timare i lavori della suddetta commissio-ne, regolarmente costituita fin dal 1980 ;

che il Ministro dell'interno, con pro-prio decreto, ha nominato, con decorren-za dal 26 settembre 1981, un segretariogenerale della provincia non partecipant eal concorso -

se e come intende intervenire perfar riunire la commissione giudicatrice perl'espletamento del concorso, diffidando icomponenti della stessa a parteciparvi ecosì permettendo finalmente di riportarela legalità in un servizio così delicato eimportante per l 'istituzione provincia .

(4-00675 )

SAMA E FITTANTE. — Al Ministro deitrasporti. — Per sapere - premesso cheda più tempo e per più volte la federa-zione comprensoriale unitaria dei traspor-ti, rendendosi giustamente interprete dell eesigenze delle popolazioni di Crotone e de lCrotoneàe, al fine di migliorare gli attual iinsufficienti e precari collegamenti ferro -viari, ha avanzato la richiesta per la isti-tuzione :

a) di un collegamento diretto traCrotone e Lamezia Terme in coincidenzacon il treno 882 per Roma-Termini, stantel'esigenza di moltissimi operatori econo-mici e di tanti cittadini interessati, co-stretti a compiere il tragitto in macchin aper mancanza di un vettore utile (è im-pensabile che un viaggiatore diretto aRoma ed oltre, interessato al treno 882 ,debba partire da Crotone alle 7,45 quandoda Lamezia Terme la partenza è alle12,07) ;

b) di carrozze-cuccette tra Crotone eRoma-Torino-Milano con i treni che assol-vono i collegamenti e pienamente utiliz-zati, cioè: 690/689, 600/601, 572/573, sod-disfacendo così le esigenze di tanti viag-giatori, tanti operatori economici, turisti ,eccetera .

Premesso, altresì, che fino ad oggi nes-suna iniziativa è stata assunta in tale di-

Page 59: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

-1615 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

rezione - quali misure intenda adottareperché si risponda positivamente alle ri-chieste avanzate e si vada incontro allegiuste attese delle popolazioni interessate .

(4-00676)

SAMA E PIERINO. — Al Ministro deilavori pubblici. — Per sapere :

come mai nel programma delle ope-re stradali che l'ANAS dovrà realizzare inCalabria per una spesa di circa 140 mi-liardi di lire, che ha avuto di recenteil parere favorevole da parte del CIPE ,non sia stata compresa la tratta dellastrada statale 106 ionica Crotone-Rossano ;

se sia a conoscenza che tale trattadiventa sempre più pericolosa per l'eleva-to numero degli incidenti stradali che visi verificano e di cui molti mortali, tantoda essere soprannominata « la strada del -la morte », essendo stretta e inadeguat aall'eccessivo volume di traffico che vi s isvolge giornalmente ;

quali iniziative intenda assumere per-ché si proceda nel più breve tempo allarealizzazione dei lavori di sistemazione eampliamento necessari così come da piùanni viene sollecitato dalle amministrazio-ni comunali e dalle popolazioni interes-sate.

(4-00677)

MARTELLOTTI. — Al Ministro dell apubblica istruzione. — Per conoscere imotivi per i quali, nonostante la disponi-bilità e l'interesse dimostrato dalle auto-rità scolastiche locali e le richieste e pres-sioni delle categorie sociali interessate, an-che per l 'anno scolastico 1983-1984 no nsia stato attivato presso l'istituto profes-sionale di Stato per l'industria e l'artigia-nato e le attività marinare « A. Volta » diFano, il corso di « padrone marittimo » .

Il fatto si è potuto ripetere, pur i npresenza di un numero di domande di fre-quenza sufficienti per la sua attivazione ,stante anche Ia possibilità della unificazio-

ne con altra sezione con la istituzione diuna unica classe di meccanici navali .

Questa decisione, se dovesse permane -re, si rivelerebbe in tutta. la sua gravitàpoiché arrecherebbe un notevole danno allepossibilità di sviluppo della marineria fa-nese, di grande tradizione e una delle piùimportanti dell'Adriatico, ostacolando l'in-serimento dì forze giovani ; alimenterebbemalessere e ulteriori e gravi problemi inun settore economico importante, per tan-ti altri motivi, già in difficoltà; porterebbedifficoltà alla vita di un Istituto che purevanta grande prestigio .

(4-00678)

MATTEOLI. — Ai Ministri del lavoroe previdenza sociale e di grazia e giustizia .— Per sapere - premesso che :

in molte parti d'Italia si registra mal -contento a seguito di una distorta ed ini-qua applicazione della legge 15 febbraio1974, n. 36, concernente norme in favoredei lavoratori dipendenti il cui rapportodi lavoro sia stato risolto per motivi po-litici o sindacali nel periodo compreso trail 1° gennaio 1948 ed il 7 agosto 1966;

la legge 19 dicembre 1979, n. 648, hapermesso la riapertura dei termini previst idalla legge n . 36 e che in relazione allariapertura dei termini di cui sopra, sonostate presentate un numero eccessivo d idomande, molte delle quali accolte, pe racquisire benefici : domande, pare, non sup-portate né corredate dagli indispensabilirequisiti previsti ;

particolarmente nell'area pratese e so-prattutto nel comune di Vaiano (Firenze)una distorta ed iniqua applicazione dellalegge ha permesso l'accoglimento di nu-merose domande di pensione;

si è probabilmente in presenza d ipensioni concesse illegalmente attraversoprocedure irregolari e che, inoltre, si ècreato un vero e proprio stato di ingiu-stizia e discriminazione, soprattutto in con-siderazione del fatto che negli anni « 50 »molte aziende, specialmente nella zonapratese, furono costrette a chiudere, ne iconfronti di chi pur avendo perso il po-

Page 60: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1616 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

sto di lavoro non ha potuto accedere a ibenefici di legge –:

quale criterio è stato usato per for-mare i comitati e le commissioni esami-natrici previste dagli articoli 5 e 6 dell asuddetta legge n . 36, con particolare rife-rimento alla zona pratese;

se ritengano opportuno un riesamecomplessivo delle pensioni erogate, sem-pre con particolare riferimento alla zon atoscana sopracitata ;

se ritengano opportuna, viste le ini-que situazioni venutesi a creare, la riaper-tura dei termini previsti dalla legge ondepermettere l'acquisizione dei benefici a chine ha effettivamente i requisiti . (4-00679)

BOCCHI . — Al Ministro del tesoro . —Per sapere se e quando sarà definita lapratica' relativa alla pensione di NandoAbbati, nato a Busseto (Parma) il 21 no-vembre 1922 e residente a Soragna (Par-ma) in frazione Castellina.

In data 22 giugno 1971 Nando Abbat iè stato sottoposto a visita dalla commis-sione medica pensioni di guerra di Bolo-gna con posizione n. 9049507. Da alloral 'interessato non ha avuto alcuna comu-nicazione in merito .

Le particolari condizioni di Nando Ab-bati sollecitano il disbrigo della praticastessa .

L'interrogante fa presente che dettapratica fu oggetto di una sua precedent einterrogazione (n . 4-19420) del 23 marz o1983, senza avere avuto alcuna rispost ada parte del Ministro .

(4-00680)

BOCCHI. — Al Ministro del tesoro . —Per sapere se e quando sarà definita lapratica relativa alla concessione del capi-tale vedovile di Elda Oppici, vedova Do-nelli, nata a Parma il 28 ottobre 1925 eresidente a Parma in via Mussini, 18 .

In data 12 gennaio 1979 inoltrò al Mi-nistero del tesoro – direzione generale pen-sioni di guerra, divisione VIII – domandadocumentata per ottenere la concessione

del capitale vedovile ai sensi dell 'articolo47 della legge 18 marzo 1968, n . 313. Finoad ora l'interessata non ha avuto alcun acomunicazione in merito .

Il lungo tempo trascorso sollecita i ldisbrigo della pratica stessa.

L'interrogante fa presente che dettapratica fu oggetto di una sua precedent einterrogazione (n. 4-19419) del 23 marzo1983, senza alcuna risposta da parte de lMinistero .

(4-00681 )

BOCCHI . — Al Ministro del tesoro . —Per sapere se e quando sarà definita lapratica della pensione di riversibilità d iLuigia Gardini in Mori, residente a Parmain via Stirone 3, collaterale e orfana d iFrancesca Martelli vedova Archimede Gar-dini deceduta il 5 febbraio 1977, già pen-sionata con posizione privilegiata n . 86542 2- iscrizione n. 1044867 .

Si precisa che la direzione provincialedel tesoro di Mantova inoltrò documentat aistanza al Ministero del tesoro - direzionegenerale pensioni di guerra in data 2 0marzo 1982 . Sino ad ora l'interessata nonha avuto alcuna comunicazione in merito .

Le particolari condizioni della signoraLuigia Gardini in Mori sollecitano il di -sbrigo della pratica stessa .

(4-00682)

BOCCHI. — Al Ministro del tesoro . —Per sapere se e quando sarà definita lapratica relativa alla pensione di riversibi -lità

di Mario Cavazzini, nato

Trecasali(Parma) il 19 agosto 1901 e residente invia Pozzolo 37 a Viarolo di Golese (Par-ma), quale collaterale e fratello di Cavaz-zini Diomede. Si precisa inoltre che talepensione fu percepita dalla madre Ermi-nia Mazzani fino alla data del suo decess ocon posizione n. 718717/1 . Si fa presenteche l'interessato fu sottoposto a visita dal-la commissione medica pensioni di guerradi Bologna in data 29 ottobre 1975 e rico-nosciuto permanentemente inabile a profi-cuo lavoro dal 1° gennaio 1975 .

Le particolari condizioni di Mario Ca-vazzini sollecitano il disbrigo della praticastessa.

(4-00683)

Page 61: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

-1617 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

BOCCHI . — Al Ministro del tesoro . —Per sapere quali siano i motivi che ritar-dano la definizione della pratica e qual isiano i provvedimenti che intende assu-mere perché venga definita la pratica dipensione di guerra inoltrata da Maria Ca-valieri, vedova Schiappa, nata il 24 no-vembre 1906 a Terenzo (Parma), collate-rale e orfana di Adelina Abelli, già pen-sionata con posizione n. 5155220 .

Detta pratica fu oggetto di una pre-cedente interrogazione (n . 4-05878) con ri-sposta scritta, protocollo n . 2893 del 1 7dicembre 1978 . Da allora l 'interessata Ma-ria Cavalieri non ha avuto alcuna comu-nicazione in merito .

Le particolari condizioni dell'interessa-ta e il lungo tempo trascorso sollecitanoil disbrigo della pratica stessa.

L'interrogante fa presente inoltre chetale pratica fu oggetto di una sua ulte-riore interrogazione (n. 4-19417) del 23marzo 1983, senza alcuna risposta da par-te del Ministro del tesoro .

(4-00684)

BOCCHI . — Al Ministro del tesoro . —Per sapere se e quando sarà definita lapratica relativa al ricorso per pensionedi guerra n. 66181/RI-GE presentato daRoberto Bondani, residente a Santa Ma-ria del Piano (Parma) .

In data 31 marzo 1981 il Ministerodel tesoro comunicava a Roberto Bondaniche « Si era provveduto a trasmettere gliatti relativi al comitato di liquidazion edelle pensioni di guerra ai sensi dell'arti-colo 115 del decreto del Presidente dell aRepubblica 23 dicembre 1978, n . 915. Performulare al Ministro del tesoro la defi-nizione del ricorso stesso ». Da allora l'in-teressato non ha avuto alcuna comunica-zione in merito .

Per conoscere quali iniziative il Mini-stro ha inteso prendere perché d'iter delricorso si concluda in tempo assai breve .

L'interrogante fa presente che dettapratica fu oggetto di una sua precedenteinterrogazione (n . 4-19415) del 23 marzo1983, senza alcuna risposta .

(4-00685)

BOCCHI . — Al Ministro del tesoro. —Per sapere se e quando sarà definita lapratica relativa alla pensione di riversi-bilità di Domenica Pazzoni, nata il 4 mag-gio 1903 a Langhirano (Parma) e' resi -dente a Parma in via Zarotto 61, colla-terale inabile e orfana di Tersilla Brasi,deceduta il 10 dicembre 1928, iscrizionen. 1354071 .

La direzione provinciale del tesoro diParma inoltrò in data 8 settembre 1978la documentata istanza al Ministro deltesoro direzione generale delle pensionidi guerra - divisione VIII . Sino ad oral'interessata non ha avuto alcuna comuni-cazione in merito .

Le particolari condizioni di DomenicaPazzoni sollecitano il disbrigo della prati-ca stessa.

(4-00686)

FANTO, BERNARDI ANTONIO, BOTTA-RI, CANNELONGA E ' SAMA. — Ai Ministridei trasporti e del lavoro e previdenzasociale . — Per sapere - premesso :

che i macchinisti delle ferrovie delloStato del compartimento di Reggio Cala-bria sono stati costretti a scioperare il 24e il 25 settembre per protestare contro iprovvedimenti aziendali tendenti a recupe-rare, con la turnificazione dei servizi in-vernali, oltre 108 agenti ;

che questi provvedimenti dell'aziendavanificano la normativa del personale dimacchina-viaggiante (decreto del Presidentedella Repubblica n . 374 del 23 giugno1983) conquistata dai lavoratori di recente;

che tali provvedimenti non tengon oconto dell'atipicità del compartimento diReggio Calabria (dislocazione degli impian-ti e formazione storica dell 'organico), nédei gravi ritardi dei treni provenienti dalnord, che verrebbero così ad aumentare acausa degli ulteriori disservizi ;

che il servizio materiale e trazionee la direzione generale delle ferrovie delloStato, in vista di uno sciopero comparti-mentale della categoria, non hanno sentitonemmeno il dovere di convocare i rappre-sentanti sindacali per tentare dì raggiun-

Page 62: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1618 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

gere un accordo e così scongiurare unosciopero sacrosanto che però ha provocatoconseguenze pesanti per l 'azienda -

se ritengono necessario, per una po-sitiva soluzione della vertenza, convocareurgentemente i rappresentanti del perso-nale, aprendo così una trattativa seriache, revocando gli attuali provvedimentiaziendali, permetta di esplorare nuove viedi aumento della produttività delle ferro-vie dello Stato accogliendo alcune propo-ste del sindacato come, per esempio, l acreazione di scuole professionali in turnoalmeno in via sperimentale .

(4-00687)

VALENSISE. — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per conoscere le ra-gioni per le quali il provveditorato agl istudi di Cosenza non ha risposto e no nrisponde alle richieste della insegnanteelementare Giovina Martire, del primo cir-colo didattico di Amantea, dirette ad ot-tenere la modifica dello stipendio che leviene corrisposto che è quello della clas-se IX/7° a.b., mentre l'interessata fin dalgiugno 1982 ha maturato il diritto all ostipendio della classe IX/8° a.b., essendodi ruolo dal l° ottobre 1955 ed avendoavuto il riconoscimento di sei anni dipre-ruolo.

(4-00688)

VALENSISE . — Al Ministro delle po-ste e delle telecomunicazioni . — Per cono-scere quali iniziative intenda assumere persollecitare la RAI-TV a provvedere con ur-genza ad istallare presso il ripetitore d iAcri (Cosenza) l 'impianto TV3 in modo daconsentire la ricezione dei programmi delterzo canale televisivo alle migliaia diutenti dell'importante città di Acri e del -l'intero territorio comunale ; per conoscere ,altresì, se l'istallazione presso l'esistent eripetitore di Acri dell'impianto TV3, checomporta una spesa certamente modica ,possa, ragionevolmente, essere compres anel completamento del programma diestensione della terza rete TV previstoentro il 1986 o addirittura, in una succes-siva fase di sviluppo, come ha dichiarat orecentemente il direttore generale della

RAI in risposta ad un ordine del giorn odel Consiglio comunale di Acri ; per cono-scere, inoltre, se il comportamento dellaRAI, di contenimento dell'estensione dell aterza rete TV, sia conforme alle previsionidella concessione che non sembra poss astabilire per la RAI il diritto di esiger edai cittadini utenti un canone uguale perservizi quantitativamente diversi, per tem-pi indeterminati e al di fuori di qualsias iconsiderazione delle esigenze degli utent ie dei doveri connessi all'esercizio del pub-blico servizio televisivo .

(4-00689)

MATTEOLI . — Al Ministro dell' interno.— Per sapere - premesso :

che nell 'anno 1971 il barone MarioOstini ha venduto all'A.I .R. (Agenzia im-mobiliare riunita) la tenuta agricola « laSterpaia » di circa 180 ettari posta nel co-mune di Piombino (Livorno) ;

che 1'A .I .R. frazionò la tenuta in tan-ti piccoli appezzamenti di terreno di am-piezza variante da 500 a 1 .500 metri qua-drati dandone notizia, con lettera racco-mandata n. 3101 del 20 settembre 1971 ,all'amministrazione comunale di Piombi-no che non ritenne di dover intervenire ;

che nella zona della « Sterpaia » oggiribattezzata Riva Verde, è sorta una co-munità di campeggiatori formata da circa2.000 famiglie ;

che la comunità di cui sopra è com-posta per 89 per cento da operai, pensio-nati, artigiani e che nei periodi estivi lazona è abitata da oltre 10 mila villeg-gianti ;

che è stato costituito il consorzioecologico Riva Verde che ha assunto mini-mo otto dipendenti : sei guardie giurate edue impiegati ;

che non appena conclusa la vendita ,dall 'A.I .R. ai campeggiatori, l 'amministra-zione comunale di Piombino con deliberan. 249 del 19 aprile 1976 disponeva unavariante del territorio « La Sterpaia » da« verde privato » a « verde pubblico » eche da allora l'amministrazione comunale

Page 63: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1619 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

stessa con cocciutaggine e spirito persecu-torio ha disposto praticamente la cancella-zione di Riva Verde –

se crede che l'amministrazione co-munale di Piombino abbia lasciato che siportasse a termine una colossale specula-zione a danno di centinaia di cittadini pe rcolpire subito dopo nel modo più ingiustoe punitivo ;

se ritene che la variante del territo-rio « La Sterpaia », da verde privato averde pubblico, avvenuta nel 1976, pratica-mente dopo cinque anni che era stato ef-fettuato il frazionamento e quindi l'inse-diamento del consorzio ecologico di Riva

Verde, miri a favorire la grossa specula-zione;

se considera assurdo il fatto che siasorto un complesso turistico, anche se sustrutture mobili o facilmente smontabili ,di grande proporzione in un comune concirca 40 mila abitanti e per di più in unarco di tempo di 12 anni senza che l'am-ministrazione comunale di Piombino abbi atrovato una soluzione che non sia quelladella cancellazione del complesso stesso;

se ritenga, infine, di dover interve-nire nel tentativo di trovare una soluzio-ne tra le parti che non vanifichi il sacri-ficio di piccoli risparmiatori .

(4-00690)

*

Page 64: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

-1620 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

FRANCHI FRANCO, BAGHINO E PEL-LEGATTA. — Al Ministro dei trasporti. —Per conoscere - premesso che:

CIVILAVIA ha disposto la sospen-sione degli esami relativi al conseguimentodei brevetti e delle abilitazioni aeronautic ipresso le scuole di pilotaggio, causa l'in-disponibilità dei fondi necessari per il pa-gamento delle missioni di viaggio al per-sonale componente le commissioni diesame;

tale provvedimento, ingiusto quan-to inatteso, comporta un gravissimo disa-gio per i numerosi allievi in attesa diesame, già esposti ai rilevanti oneri finan-ziari della scuola ;

tutti gli Aero Clubs, federati al-l'Aero Club d'Italia, ed in particolare lescuole di pilotaggio, già colpiti da unapolitica gretta e punitiva nei confrontidell'aviazione leggera e della pratica delvolo, ne subiranno altre dure conseguenzesul piano della promozione e del proseli-tismo;

i fondi necessari al pagamento del-le missioni, per una così alta scuola edu-cativa e per un così qualificato settore pro-fessionale, rappresentano entità quasi irri-levanti, per cui la mancata disponibilitàdei medesimi alla vigilia degli esami, nonpuò che ascriversi a trascuratezza e negli-genza degli organi ministeriali, se non aduna aberrante volontà politica di sabotarele scuole di pilotaggio -

quali urgenti provvedimenti intend aadottare per rimuovere l'assurda sospen-sione e riaprire subito le sessioni di esa-me per il conseguimento dei brevetti edelle abilitazioni presso le varie scuoled'Italia.

(3-00184)

FINI . — Ai Ministri degli affari esterie per il coordinamento delle iniziative pe rla ricerca scientifica e tecnologica. — Persapere - premesso che:

l'Italia aderisce dal 13 novembre 1980al trattato Antartico e che detto trattatoprevede che i paesi aderenti dimostrinoconcretamente la loro attività di ricercanel continente bianco ;

a tutt'oggi nessuna spedizione scien-tifica " in Antartide risulta essere sta-ta organizzata dallo Stato italiano, forsea causa del costosissimo progetto elabo-rato in materia dal CNR (114 miliardidi lire) -

per quali motivi sia stato vietatoalla SIRA (Società italiana ricerche an-tartiche, via Bissolati 22, Milano) di or-ganizzare autonomamente una spedizionescientifica in Antartide al fine di edifi-care una base fissa che sarebbe statasuccessivamente donata allo Stato italiano ,come del resto già avvenuto nel 1975 .

L'interrogante desidera altresì saperese ritengano che detto divieto abbia dan-neggiato lo Stato italiano impedendogli ,a causa della mancanza di una base fissa ,di partecipare allo sfruttamento del con-tinente bianco già ipotizzato da divers ipaesi aderenti al trattato Antartico .

(3-00185 )

FINI. — Al Ministro dell'interno. —Per sapere se è a conoscenza della situa-zione di tensione venutasi a creare nelcomune di Ciampino (Roma) a seguitodella grave carenza di abitazioni da af-fitto e segnatamente per ìl perdurare, daanni, dell'alloggio forzato presso l'hòtelDani di quasi cinquanta nuclei familiari,cui l'amministrazione comunale ha ingiun-to ora di pagare, a tre anni dalla deli-bera in tal senso, una quota pro capitemensile, nonché gli arretrati, a titolo d iparziale rimborso per le spese sostenutedal comune per il soggiorno pressol'hòtel Dani .

(3-00186)

Page 65: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1621 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

INTERPELLANZE

I sottoscritti chiedono di interpellareil Ministro dell'interno per conoscere -premesso che :

a) il Presidente del Consiglio affer-mò, nel corso dell'illustrazione del pro-gramma di Governo alla Camera, il 1 2agosto 1983, che « le azioni nonviolentenon possono in nessun caso subire vio-lenze, che certe forme d'intervento delleforze dell'ordine debbono costituire l'ul-tima risorsa per evitare danni più gravi ;e in questo senso saranno impartite ledirettive più opportune perché questi fat-ti non sì verifichino in una località cheprevedibilmente sarà luogo di pellegrinag-gio di molte manifestazioni di chi inten-de liberamente esprimere la propria opi-nione su una determinata tesi politica » ;

b) successivamente alla proclamazio-ne dei citati prìncipi la polizia ha fattouso della violenza per disperdere un mi-gliaio di pacifisti che bloccava simboli-camente l'accesso alla base NATO di Co-miso ;

c) il Ministro dell'interno ha vanifi-cato completamente le citate affermazioni ,di principio equiparando il manifestantenonviolento che pur viola la legge in ob-bedienza a princìpi e leggi che ritieneprevalenti e superiori, assumendosene tut-te le responsabilità e conseguenze, e che,nel caso di Comiso, « impedisce a qual-cuno l'esercizio dei propri diritti o l'a-dempimento dei propri obblighi » con ilmanifestante che si oppone con la vio-lenza alle leggi e alle istituzioni delloStato;

d) sarebbe saggio che la polizia uti-lizzasse nel confronto con manifestant ipacifici che attuano la resistenza passivae l'obiezione di coscienza le più diverseforme d'intervento escludendo tassativa-mente l'impiego della « carica » e delle

armi proprio per disinnescare la tenta-zione a possibili reazioni violente e pertestimoniare che lo Stato è capace di tu-telare gli interessi generali e di far ri-spettare la legge senza cedere a sua vol-ta alla tentazione di usare tutta la suaforza e tutti gli strumenti di coercizion ein modo assolutamente . sproporzionato,brutale e controproducente -

gli intendimenti del Governo al finedi attuare i chiari indirizzi sulla politicadell'ordine pubblico espressi nella dichia-razione programmatica e di ricondurrealla ragionevolezza e al rispetto reciprocoi rapporti fra manifestanti nonviolenti eforze dell'ordine .

(2-00086) « CICCIOMESSERE, NEGRI GIo-VANNI, MELLINI, T80DORI,

AGLIETTA, PANNELLA, CRIVEL-

*L``I N..,`T,,~ SPADACCIA, RUTELLI,

IYEDLEGA » .

I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri edi Ministri dell'interno e della difesa, persapere - in relazione alle brutali e immo-tivate cariche con cui le forze dell'ordinepresenti dinnanzi all'aeroporto militare diComiso il 26 settembre 1983 hanno dì-sperso i pacifisti che, in modo assoluta-mente non violento, manifestavano con-tro la prevista installazione dei missil iCruises

1) chi abbia avuto la responsabilitàdel gravissimo comportamento delle forzedell'ordine, che si sono accanite con cie-ca violenza anche contro i parlamentaripresenti, che si erano qualificati come tal iproprio allo scopo di evitare inutili in-cidenti ;

2) se il Governo abbia disposto unainchiesta sull'accaduto o se intendaassumersi la piena responsabilità deifatti ;

3) se, per il futuro, il Governo ri-tenga di dover confermare per la zona di

Page 66: RESOCONTO STENOGRAFICO - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenografici/...IX Commissione (Lavori pubblici): RAUTI «Norme per la tutela del patri-monio naturale e per

Atti Parlamentari

— 1622 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 1983

Comiso una sorta di « status speciale » ,dove siano interdetti i diritti costituzio-nali dei cittadini ;

4) quali disposizioni il Governo ab-bia impartito affinché la tutela dell'ordi-ne pubblico nei pressi delle più delicat einstallazioni militari non si trasformi in

arbitraria soppressione di ogni diritto d icivile e pacifica manifestazione, e com eil Governo intenda garantire il diritto d imanifestazione dei cittadini a Comiso co-me in ogni parte del paese .

(2-00087) « CASTELLINA, CRUCIANELLI, SE -

RAFINI, GIANNI » .

abete grafica s .p .a.Via Prenestina, 683

00155 Roma