RESOCONTO STENOGRAFICO -...

96
Atti Parlamentari — 26205 — Camera dei Deputat i IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5 RESOCONTO STENOGRAFIC O 285. SEDUTA DI MER,COLEDI' 20 MARZO 198 5 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALDO ANIAS I IND I DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI E DEL VICEPRESIDENTE VITO LATTANZI O INDIC E PAG. PAG . Missioni 26222 dell'11 febbraio 1929, tra la Repub - blica italiana e la Santa Sede (appro- Assegnazione di progetti di legge a vato dal Senato) (2021) . Commissioni in sede legislativa: PRESIDENTE . . 26225, 26230, 26239 , PRESIDENTE 26223, 26224 26242, 26243, 26245, 26246, 26248 , LABRIOLA SILVANO (PSI) 26224 26250, 26252, 26254, 26256, 26257 , AMATO GIULIANO, Sottosegretario d i Disegni di legge : Stato alla Presidenza del Consigli o (Approvazione in Commissione) . . . 26266 dei ministri (Autorizzazione di relazione orale) . 26223 Bozze ALDO (PLI) Disegno di legge (Seguito della discus- sione e approvazione) : S . 848 — Ratifica ed esecuzion e dell ' accordo, con protocollo addi- zionale, firmato' a Roma il 18 feb- braio 1984, che apporta modifica- zioni al Concordato lateranense 26241 , 26249 , 2625 8 2624 1 2624 5 CIFARELLI MICHELE (PRI) 2624 9 COLOMBO EMILIO (DC), Relatore 2622 5 CRAXI BETTINO, Presidente del Consigli o dei ministri 2623 0 GUERZONI LUCIANO (Sin . Ind.) 2624 6 LABRIOLA SILVANO (PSI) 2625 2 MELEGA GIANLUIGI (PR) 2625 7 NAPOLIRANO GIORGIO (PCI) ; 2625 4

Transcript of RESOCONTO STENOGRAFICO -...

Atti Parlamentari

— 26205 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

RESOCONTO STENOGRAFICO

285.

SEDUTA DI MER,COLEDI' 20 MARZO 1985

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALDO ANIASI

INDI

DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI E DEL VICEPRESIDENTE VITO LATTANZI O

INDICE

PAG.

PAG .

Missioni 26222 dell'11 febbraio 1929, tra la Repub-blica italiana e la Santa Sede (appro-

Assegnazione di progetti di legge a vato dal Senato) (2021) .Commissioni in sede legislativa: PRESIDENTE

. . 26225, 26230, 26239 ,PRESIDENTE 26223, 26224 26242, 26243, 26245, 26246, 26248 ,LABRIOLA SILVANO (PSI) 26224 26250, 26252, 26254, 26256, 26257 ,

AMATO GIULIANO, Sottosegretario d iDisegni di legge : Stato alla Presidenza del Consigli o

(Approvazione in Commissione) . . . 26266 dei ministri(Autorizzazione di relazione orale)

. 26223 Bozze ALDO (PLI)

Disegno di legge (Seguito della discus-sione e approvazione) :

S. 848 — Ratifica ed esecuzion edell 'accordo, con protocollo addi-zionale, firmato' a Roma il 18 feb-braio 1984, che apporta modifica-zioni al Concordato lateranense

26241 ,26249 ,26258

2624 126245

CIFARELLI MICHELE (PRI) 26249COLOMBO EMILIO (DC), Relatore 26225CRAXI BETTINO, Presidente del Consiglio

dei ministri 26230GUERZONI LUCIANO (Sin. Ind.) 26246LABRIOLA SILVANO (PSI) 26252

MELEGA GIANLUIGI (PR) 26257NAPOLIRANO GIORGIO (PCI) ; 26254

Atti Parlamentari

— 26206 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

PAG.

PAllAGLIA ALFREDO (MSI-DN) 26250RIz ROLAND (Misto-SVP) 2624 1ROGNONI VIRGINIO (DC) 26256Russo FRANCO (DP) 26242SCOVACRICCHI MARTINO (PSDI) 26248TEODORI MASSIMO (PR) 26243

Proposte di legge :(Annunzio) 26223(Approvazione in Commissione) 26266(Trasferimento dalla sede referent e

alla sede legislativa) 26224

Interrogazioni, interpellanze e una mo-zione:

(Annunzio) 26267

Risoluzione :(Annunzio) 26267

Interrogazioni a risposta immediata :(Svolgimento) :

PRESIDENTE . . 26207, 26208, 26209, 26210 ,26211, 26212, 26213, 26214, 26215, 26216 ,26217, 26218, 26219, 26220, 26221, 26222

ALPINI RENATO (MSI-DN) 2621 0BAMBI MORENO (DC) 2621 5BERSELLI FILIPPO (MSI-DN) 2621 5BOETTI VILLANIS AUDIFREDI LUDOVICO

(MSI-DN) 2622 1BRUNI FRANCESCO GIUSEPPE (DC) 2621 1COCCO MARIA (PCI) 2621 1CRISTOFORI NINO (D C ) 26209, 2621 7DIGLIO PASQUALE (P S I ) 26210, 2621 6FITTANTE COSTANTINO (PCI) 2621 5ZANNI GUIDO (PCI) 26212LODIGIANI ORESTE (PSI) 26208MARTINO GUIDO (P R I ) 26208, 2621 5MUSCARDINI PALLI CRISTIANA (MSI-DN) 26208NEBBIA GIORGIO (Sin. Ind.) 26220

PAG.

NICOTRA BENEDETTO VINCENZO (DC) . . 2621 3PANDOLFI FILIPPO MARIA, Ministro

dell'agricoltura e delle foreste . . .26207,26209, 26211, 26212, 26213, 26214, 26216 ,

26217, 26219, 26220, 2622 2PATUELLI ANTONIO (PLI) 2621 8PELLEGATTA GIOVANNI (MSI-DN) 2621 3PIRO FRANCO (PSI) 2622 1POLI GIAN GAETANO (PCI) 2621 9RABINO GIOVANNI BATTISTA (DC) 26220RONCHI EDOARDO (DP) 26210, 26213, 26215,

26218SACCONI MAURIZIO (PSI) 26219TAMINO GIANNI (DP) 26208, 2622 1TASSI CARLO (MSI-DN) 26218TOMA MARIO (PCI) 2622 1

Approvazione di modifiche al calen-dario dei lavori dell'Assemblea peri1 periodo 18-22 marzo 1985 e delcalendario dei lavori dell'Assem-blea per il periodo 25-29 marzo1985 :

PRESIDENTE . . 26263, 26264, 26265, 26266RUTELLI FRANCESCO (PR) 26264

Per lo svolgimento di una interroga-zione :

PRESIDENTE 26266SANNELLA BENEDETTO (PCI) 2626 6

Richiesta ministeriale di parere parla -mentare ai sensi dell'articolo 1della legge n. 14 del 1978

. . . . . 2622 3

Votazione segretalegge

di un disegno.

.

.

.

.

. . .

. .d i. . 26258

Ordine del giorno della seduta di do -mani 26267

SEDUTA PRECEDENTE N . 284 — DI MARTEDÌ 19 MARZO 1985

Atti Parlamentari

— 26207 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

La seduta comincia alle 16.

PIETRO ZOPPI, Segretario, legge il pro-cesso verbale della seduta del 18 marzo1985 .

(È approvato) .

Svolgimento di interrogazionia risposta immediata .

PRESIDENTE. L 'ordine del giorn oreca lo svolgimento di interrogazioni arisposta immediata ex articolo 135-bis delregolamento.

Do lettura della prima interrogazione :

TAMINO, RONCHI e GORLA, al Mini-stro dell 'agricoltura e delle foreste : Qualiiniziative intende assumere per arrivaread un maggior controllo nella produ-zione, vendita e uso di sostanze chimich edestinate all'agricoltura e se non riteng adi dover vietare la produzione e vendita dicomposti sicuramente mutageni, terato-geni e cancerogeni e nel contempo av-viare un'indagine che porti all'elimina-zione di quei composti che, a parità d ieffetti positivi, comportino maggiore tos-sicità per l 'ambiente o per l 'uomo .RI-301740 .

L 'onorevole ministro ha facoltà di ri-spondere .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministro

dell 'agricoltura e delle foreste . Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, l'interroga-zione degli onorevoli Tamino ed altritocca una questione di rilevante impor-tanza nella superficie di tangenza tra i lmondo agricolo e la popolazione de lpaese: è la questione dell 'uso di pesticidiin agricoltura.

Io vorrei indicare sinteticamente treelementi nella mia risposta. In primoluogo, abbiamo considerato il risultato ditalune analisi che sono state compiute, e din modo particolare quella del novembr e1982, effettuata da una unità sanitari alocale, la n . 38, della provincia di Forlì, econdotta su lavoratori che utilizzano gliantiparassitari .

Il Ministero sta seguendo altre analis iche vengono condotte anche utilizzand ometodiche nuove, perché il problema èsenza dubbio di grande rilevanza .

In secondo luogo, ho potuto controllar ele norme che riguardano nel nostro paesel'introduzione di nuovi antiparassitari .Sono norme piuttosto rigorose, devo dire,anche se risalgono al 1968. Sono essen-zialmente le norme stabilite dal decret odel Presidente della Repubblica 3 agosto1968, n. 1255. Si tratta di disposizioni ch eprevedono per la registrazione dei fitofar-maci una serie di esami preliminari, volt ia garantire non tanto o non soltanto l'ef-ficacia agronomica delle sostanze, quantosoprattutto la massima sicurezza dell 'uti-lizzatore, ma anche dell'intero ambientecircostante, dal punto di vista sanitario .

Atti Parlamentari

— 26208 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

Non ho ragione di ritenere, per il mo-mento, che questa normativa debba es-sere modificata.

Il terzo elemento che desidero indicar eè che spetta alle regioni, in base alla legg en. 833, che ha introdotto la riforma sani-taria, il controllo sulla produzione, la de-tenzione e l 'impiego di tali sostanze .Posso comunque assicurare agli onorevoliinterroganti che la questione è molto pre-sente al Ministero dell 'agricoltura, e cheogni sforzo sarà fatto per intensificare icontrolli ai fini della difesa della salute .

PRESIDENTE . L 'onorevole Tamino hafacoltà di replicare .

GIANNI TAMINO. Io ringrazio il mini-stro, ma non credo che egli abbia comple-tamente risposto alla mia domanda. Co-noscendo la normativa in vigore, io m iriferivo, evidentemente, a un dato d ifatto, e cioè che esistono in Italia compo-sti, usati in agricoltura, sicuramente can-cerogeni e mutageni . Alcuni di quest icomposti — e mi riferisco anche ad un ainterrogazione presentata in passato su lcaso del paraquat — sono già stati vietat ida altri paesi . Recentemente il paraquat èstato vietato anche in Germania, e pens oche il ministro lo sappia . Credo che ci sial 'opportunità perché il Governo, in parti -colare il Ministero dell'agricoltura e dell eforeste, si faccia carico di una revision edei prodotti in commercio, e chiedo ch ealmeno quelli mutageni, teratogeni e can-cerogeni vengano eliminati e che i com-posti sicuramente, a parità di effetto, pi ùnocivi possano non trovare spazio nell anormale vendita, data la rilevante conse-guenza che abbiamo in termini della co-siddetta «chimica nel piatto», nel sensoche non solo, e il ministro lo sa, vi sonocentinaia di addetti all'agricoltura chemuoiono per colpa degli antiparassitari edei pesticidi in genere, ma anche che iresidui arrivano sulla tavola di tutti i cit-tadini .

PRESIDENTE. Passiamo alle richiest edi precisazione al Governo da parte dideputati di altri gruppi .

L'onorevole Muscardini Palli ha facoltàdi parlare.

CRISTIANA MUSCARDINI PALLI. Signorministro, oltre al problema delle sostanz ecancerogene, presenti in maniera mas-siccia negli anticrittogamici o in altri pro -dotti per uso agricolo, vogliamo ricordar ecome vi sia il problema dei conservanti .Tanto per fare un esempio, ricordo che l epatate, per evitare che germoglino, spessosono immerse in un bagno. Questo impe-disce alle patate appunto di germogliarema queste diventano nocive nel momentoin cui si fanno bollire .

Chiediamo perché non esiste una circo -lare che rende impossibile l'uso degli an-ticrittogamici per le piante da frutta dopoche inizia la fioritura .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel 'onorevole Lodigiani .

ORESTE LODIGIANI. Signor ministro ,lei ricorderà che quattro anni fa i nSpagna 350 persone sono morte a caus adi una grave intossicazione alimentare .Fu data la colpa all'olio di colza . Succes-sivamente alcuni epidemiologi spagnoli ,Clavera e Martinez, che hanno fatto partedi una commissione governativa, avreb-bero invece individuato la responsabilit àdell'accaduto in un pesticida, il menacourdella Bayer, che viene usato normalmentein agricoltura, ed io penso anche in Italia ,per uccidere i parassiti e i vermi che ag-grediscono le radici delle piante .

Il problema, dunque, è di conoscerequale indagine ha fatto il Ministerodell'agricoltura per evitare che fenomen imolto gravi possano avvenire anche ne lnostro paese .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el'onorevole Martino .

GUIDO MARTINO . Signor ministro, inrelazione anche ad una recente risolu-zione approvata in sede di Commission eagricoltura sull'uso degli ormoni per l'in-grasso degli animali, non intende ella, d iconcerto con il ministro della sanità, inve-

Atti Parlamentari

— 26209 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

stire delle ricerche e degli studi necessar il'Istituto superiore di sanità, organo dicerta competenza e di indubbia capaci-tà?

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel 'onorevole Cristofori .

NINO CRISTOFORI . Signor ministro,vorrei sapere se, oltre ai rigorosi controlliai quali ella ha fatto riferimento, il Mini-stero si preoccupa dei controlli che de-vono essere fatti sugli scarichi dell'indu-stria nei fiumi, che sono fortemente in-quinati e che determinano effetti negativ isull 'ambiente, sull'uomo, proprio nell eaziende agricole che adducono le acqu eda questi canali .

PRESIDENTE . L'onorevole ministro hafacoltà di parlare per fornire le ulterior iprecisazioni richieste.

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell'agricoltura e delle foreste . All 'onore-vole Tamino che mi ha invitato a comple-tare la mia risposta, devo dire che ha per-fettamente ragione. Ho qui un elenco diprodotti la cui nocività è certamente og-getto di attenzioni . La letteratura — edanche le disposizioni della CEE o di altr ipaesi — non è univoca su tutti questi pro -dotti. Posso dare assicurazione che perquelli per i quali si rilevassero fondat iindizi circa il carattere nocivo alla salute ,soprattutto dal punto di vista degli effett imutageni, teratogeni e cancerogeni, nonmancherà un 'azione diretta da parte de lMinistero dell'agricoltura, si intende d'ac-cordo con il Ministero della sanità, che h auna competenza più diretta in materia .

Do assicurazione alla onorevole Mu-scardini Palli che anche questo specific oaspetto più propriamente agricolo è at-tentamente osservato in sede comunita-ria. Non sono disposizioni nazionali, macomunitarie . C'è anche qualche contrast odi interesse; assicuro, però, che ci ispi-riamo costantemente al principio delladifesa della salute .

Il campo investito dall ' interrogazione èstato ulteriormente allargato sia dall 'ono-

revole Lodigiani, che ha richiamato u npunto che ho già toccato nella rispostaagli onorevoli interroganti del gruppo d idemocrazia proletaria, sia dall 'onorevoleMartino al quale dico che la questionedegli estrogeni è diventata di grande at-tualità e che io sono pronto a difenderegli interessi degli agricoltori italiani pro-duttori di carne bovina rispetto alle in-sidie provenienti da diversa normativ astraniera .

Il problema posto dall'onorevole Cristo -f ori rappresenta una vexata quaestio. Ve-nendo dall'Emilia Romagna, egli conosc ebene la vecchia questione della eutrofiz-zazione dell 'Adriatico a proposito dell aquale si è verificato un rimpallo di re-sponsabilità tra agricoltura ed industria ,soprattutto per quel che riguarda il con-tenuto di fosforo di certo materiale ch edefluisce in tale mare . Penso, comunque ,di potergli dare ragione quando dice chele responsabilità debbano essere equa -mente divise tra i due settori produttivi ,aggiungendo che probabilmente molte d ipiù sono addebitabili all 'industria chenon all 'agricoltura .

PRESIDENTE . Passiamo alla succes-siva interrogazione. Ne do lettura :

DIGLIO — Al Ministro dell 'agricoltura edelle foreste. — Premesso che la praticadegli accordi interprofessionali ha ri-preso particolare vigore in queste ultim esettimane; quali iniziative — di quale na-tura, con quali contenuti e in che temp i— intende prendere per favorire la ri-presa del dibattito sugli accordi interpro-fessionali e l'approvazione della relativadisciplina legislativa (RI-301741) .

L'onorevole ministro ha facoltà di ri-spondere .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell 'agricoltura e delle foreste . Rispondovolentieri, onorevole Presidente, onore -voli colleghi, all'interrogazione dell'ono-revole Diglio perché, in qualche modo, èil frutto di una attualità vivissima nel set-tore dell 'agricoltura .

Non ho esitazione a dire che, da quando

Atti Parlamentari

— 26210 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

sono ministro dell'agricoltura, le mag-giori gratificazioni mi sono venute dall aconclusione di tre fondamentali accord iinterprofessionali : quello bieticolo-sacca-rifero del 17 gennaio 1985; quello cheriguarda il pomodoro trasformato, sotto-scritto tra il 9 ed il 18 febbraio dellostesso anno e quello più recente, riguar-dante gli agrumi, del 18 marzo scorso .

Si tratta di tre accordi la cui impor-tanza mi sembra determinante . Le carteitaliane a Bruxelles, per il pacchettoprezzi e le misure connesse (mi riferiscoalla «maratona» dei prezzi di fine marzo )sarebbero certamente, sia per la difesadei prodotti ortofrutticoli sia per lo zuc-chero, molto meno credibili se non aves-sero alle spalle questi accordi, il cui me-rito va fondamentalmente alle grand iunioni di associazioni di produttori agri -coli da un lato, alle cooperative ed all eassociazioni di categoria e di industrialidall'altro .

Il Governo ha fatto, per così dire, dacatalizzatore . Voglio ricordare ancorauna volta l 'accordo del pomodoronell 'ambito del quale, per la prima voltanel nostro paese, le parti si sono accor-date per ridurre la produzione da 56 a 36

milioni di quintali per far fronte ad unacrisi di mercato che sarebbe stata gravis-sima in assenza di una determinazion eispirata a grande senso di responsabili-tà .

Allora, onorevole Diglio, diventa de ltutto naturale che ci si ponga il quesito s ucome sancire per legge le disposizioni pe rgli accordi interprofessionali . Sulla basedel testo unificato, che risulta dalle tr eproposte di legge, presentate dagli onore-voli Cocco, Lobianco e da lei stesso, allaluce anche dell 'esperienza recentement ematurata, il Governo si impegna a pro -muovere un iter parlamentare il più ra-pido possibile . Mi sembra, però, giustoricordare che sarà più facile legiferare i nquesta materia, disponendo di una espe-rienza che ha colmato una lacuna, inqualche caso pluriennale .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicarel'onorevole Diglio .

PASQUALE DIGLIO. Ringrazio il ministroper le parole che ci ha detto e contempo-raneamente sottolineo l'opportunità digiungere quanto prima alla definizione d iun provvedimento di legge che regoli i lsettore nel suo complesso e consenta dievitare la stipula di accordi che possan opoi diventare di difficile e dubbia inter-pretazione . Ritengo che la nuova norma-tiva debba prefigurare la possibilità d iintervento del Governo, in considerazionedella necessità di disegnare un quadrocomplessivo delle responsabilità . È, in-fatti, giusto individuare le specifich ecompetenze delle associazioni dei produt-tori e degli industriali e contemporanea -mente assicurare il contributo delle altr eorganizzazioni nell'ambito della concerta-zione.

PRESIDENTE. Passiamo ora alle ri-chieste di precisazione al Governo daparte di deputati di altri gruppi .

Ha facoltà di parlare l 'onorevole Ron-chi .

EDOARDO RONCHI. Signor ministro, at-tualmente gli accordi interprofessional iriguardano le bietole, i pomodori e gl iagrumi; e mi pare, in sede regionale ,anche il latte .

Nel dibattito sulla legge-quadro da al -cune parti viene avanzata l'ipotesi di unaestensione degli uffici di prodotto, che ,sul modello francese, a nostro parere do-vrebbero, in questa ipotesi, riunire in unsolo organismo rappresentanti dei pro-duttori agricoli, dei commercianti e degl iindustriali operanti nel settore . Si da-rebbe così vita ad un superorganism oneocorporativo, che schiaccerebbe l 'auto-nomia contrattuale e spingerebbe vers ouna centralizzazione della contrattazion eed anche della politica agricola .

Vorrei sapere che cosa pensa il mini-stro di questi uffici di prodotto .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el'onorevole Alpini .

RENATO ALPINI. Onorevole ministro, i nlinea di massima non abbiamo obiezione

Atti Parlamentari

— 26211 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

da muovere sugli accordi interprofessio-nali; rileviamo semplicemente che quell odegli agrumi, dei pomodori e delle bietol enon è un settore che in Italia ha un felicesbocco, anzi tutt 'altro, in base ad accord icomunitari . Pensiamo che questi settor iverseranno in condizioni ancora più diffi-cili nel momento in cui nella CEE entre-ranno la Grecia, la Spagna ed il Porto -gallo .

Gradirei sapere, signor ministro, se l'al-largamento della Comunità europea avr àriflessi negativi su settori così important idella nostra agricoltura .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el'onorevole Cocco .

MARIA COCCO. Signor ministro, la di -scussione sulla legge-quadro è bloccata inCommissione dalla questione degli uffic idi prodotto; questione che non è present enel testo-base, né nel testo coordinato da lComitato ristretto, ma è presente nell aproposta del Governo sul piano agricol onazionale e nella proposta della Coldi-retti .

Riteniamo che sia più opportuno legaregli uffici di prodotto alla ristrutturazionedel Ministero dell 'agricoltura e lasciareinvece la contrattazione libera da «ca-micie di forza» di strutture burocrati -che .

Vorremmo sapere se non ritenga utileoperare lo stralcio di questa parte dell aproposta della democrazia cristiana .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole Bruni.

FRANCESCO GIUSEPPE BRUNI. Signor mi -nistro, vorrei sapere se non ritenga utile ,proprio perché gli accordi professional irientrano in una logica complessiva dell apolitica agricola, che abbiano a parteci-pare alla loro formulazione anche le or-ganizzazioni a titolo generale, evitand ocosì che si arrivi ad una compartimenta-lizzazione al l ' interno del l 'agricoltura, cheimpedisca il coinvolgimento del quadr ocomplessivo della produzione .

Vorrei sapere, inoltre, se non ritenga

che per questo scopo sia fondamentale unpunto di incontro reale fra le parti indu-striale ed agricola, attraverso uffici d iprodotto o strutture analoghe .

PRESIDENTE . L 'onorevole ministro hafacoltà di parlare per fornire le ulterior iprecisazioni richieste .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell'agricoltura e delle foreste . Credo chesia stato facilmente intuibile che la que-stione degli uffici di prodotto è stata evo-cata come uno dei punti che possono con -trastare il desiderio espresso dall 'onore-vole Diglio nel l ' interrogare il Governo, ecioè di un rapido iter legislativo delle pro -poste di legge in materia di accordi inter -professionali .

Rilevo semplicemente che gli accord iinterprofessionali hanno una loro parti -colare disciplina ed un loro particolar ecampo di applicazione . La mia impres-sione è che si può concludere la discus-sione del provvedimento sugli accordi in -terprofessionali senza necessariamentecoinvolgere una questione che ha unpeso, ma che credo debba essere piuttost ovista là dove si tratta di questioni che toc -cano le unioni di associazioni di produt-tori, e da ultimo la riforma del Minister odell'agricoltura e delle foreste .

Dico agli onorevoli Ronchi e Cocco —che hanno evocato la questione degli uf-fici di prodotto — che il Governo h aesposto una sua visione abbastanza equi -librata del problema : mi pare che si possaanche, con qualche spiegazione analitica ,dissipare i dubbi sorti sull'argomento.Personalmente credo che sia indispensa-bile avere un referente amministrativ o(che sarà previsto nella riforma del Mini-stero) per il mondo interprofessionale ch eruota attorno agli interessi vitali dell'agri -coltura. La forma tecnica da scegliere(uffici di prodotto sul modello francese oqualcosa di analogo) potrà con un mi-nimo di pazienza essere individuata nell eopportune sedi parlamentari . Ma nonvorrei che questo problema fosse tale d aimpedire il raggiungimento del risultatoche è alla nostra portata, cioè quello di

Atti Parlamentari-

- 26212 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

avere rapidamente una legge sugli ac-cordi interprofessionali .

All 'onorevole Alpini devo dire che l'au-spicabile ampliamento della Comunit àalla Spagna e al Portogallo certamentepone i problemi che ha indicato . Credoperò che siano già state prese le neces-sarie precauzioni nell'ambito degli ac-cordi per il trattato di adesione.

All'onorevole Bruni, infine, voglio dir eche le grandi organizzazioni a vocazion egenerale penso che possano e debban o(nel nostro paese così come negli altri)avere un ruolo anche in materia di ac-cordi interprofessionali .

PRESIDENTE. Passiamo alla succes-siva interrogazione. Ne do lettura :

IANNI, BARCA, FITTANTE e COCCO .— Al Ministro dell'agricoltura e delle fore-ste. — Quali provvedimenti, anche di or-dine finanziario, intende adottare per uti-lizzare le risorse comunitarie (seppurelargamente insufficienti) a favore del rin-novamento e rafforzamento delle strut-ture agricole italiane, se la riduzion edell'intervento del FEOGA per le zone sfa-vorite comporta per l 'Italia un interventoaggiuntivo per 750-800 miliardi, e qual ecredibilità ha l 'azione dell 'Italia verso laComunità per il finanziamento dei pro-grammi integrati mediterranei, dal mo-mento che il Governo non ha previstoalcuna quota corrispondente di impegn onella legge finanziaria .RI-301742

L'onorevole ministro ha facoltà di ri-spondere .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell'agricoltura e delle foreste . Signor Pre-sidente, anche in questo caso si tratta diuna questione di vivissima attualità . Nellaultima sessione del Consiglio dei ministr idell'agricoltura della CEE è• stato appro-vato, come è noto, il cosiddetto «pac-chetto strutture» . Si tratta di misure daattuarsi in vari campi (fondamentalment ein quello del miglioramento dell 'effi-cienza delle strutture agricole ma anch ein quello della trasformazione e commer -

cializzazione dei prodotti agricoli) pe r5,250 miliardi di ECU, nel quinquennio .

Un commento sulla cifra : è vero, non sitratta esattamente dei 5,997 miliardi d iECU previsti dalla proposta della Com-missione ma si tratta sicuramente d imolto di più della cifra che, in assenza d iaccordo, avremmo avuto disponibile ne iprossimi cinque anni (3,5 miliardi d iECU). D'altra parte la riduzione rispettoalla proposta della Commissione è attri-buibile al fatto che, avendo abolito misur epenalizzanti, si è ridotta anche la cifr aper indennizzare i penalizzati (vedasi l aquestione della limitazione del diritto d ireimpianto).

Che cosa dobbiamo allora fare in Italia ?Io ho qui l'elenco delle somme disponi -bili . Nel bilancio pluriennale 1985-1987 èiscritta la cifra di 406 miliardi come partenazionale per le strutture. Vi è in più unaquota interessante dei 300 miliardi an-cora disponibili sulla vecchia legge n . 153 .Aggiungo che è impegno del Governo chein occasione della nuova legge plurien-nale di spesa non soltanto si abbia tutta l anecessaria finanza di completamento, m aanche si aboliscano alcune sciocchezzeche sono state introdotte in passato ne ivari meccanismi di contabilità e .di proce -dura parlamentare per l'ottenimento d iqueste cifre .

In altre parole, l 'Italia affronta un testdi credibilità non soltanto quando s itratta di difendere gli interessi italian inelle misure strutturali ma anche quandosi tratta di trovare, per la parte che c icompete, la finanza necessaria e rapid isistemi per l'applicazione della quota na-zionale prevista dai regolamenti comuni -tari .

Quanto ai BIM, una cosa è certa : non l iavremo per il 1985 e ci battiamo perch éesistano dal 1986 . La legge pluriennale ela legge finanziaria recheranno i neces-sari stanziamenti .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicarel'onorevole Ianni.

GUIDO IANNI. Signor ministro, io con -servo forti preoccupazioni, dal momento

Atti Parlamentari

— 26213 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

che rimangono in piedi tutte le perples-sità circa le disponibilità che lo Stato ita-liano è pronto ad impiegare per il recepi-mento e l'attuazione dei provvediment icomunitari .

Lei ha fornito una cifra, signor mini-stro, ma, probabilmente, ha considerat onell'ammontare di essa tutto il fondostanziato con la legge n . 863 del 1977, chesi riferisce indistintamente sia ad inter -venti comunitari di carattere agricolo si aad interventi comunitari di caratter eextra agricolo .

Esprimo perplessità, in considerazion edel fatto che nella legge finanziaria del1985 è previsto uno stanziamento di 128miliardi per il recepimento e l 'attuazionedi ben tre direttive comunitarie, tra lequali figura ,quella concernente le areesvantaggiate. Mi domando, infatti, comefaremo, ad esempio, a fronteggiare l 'esi-genza di misure in favore dei giovani ,quando non esistono i relativi stanzia -menti nel bilancio dello Stato .

PRESIDENTE. Passiamo alle richiest edi precisazione al Governo da parte dideputati di altri gruppi .

Ha facoltà di parlare l 'onorevole Nico-tra .

BENEDETTO VINCENZO NICOTRA. SignorPresidente, desidero chiedere al ministr ose intenda operare a livello comunitarioaffinché venga modificata la filosofi adell ' intervento AIMA. Pur ritenendo va-lidi alcuni principi e presupposti che sonoalla base di tale intervento, mi chiedo senon sia ormai da scartare l'ipotesi dell adistruzione del prodotto, potendosi in-vece, sul versante comunitario, intrapren-dere iniziative efficaci di penetrazione neimercati esteri, offrendo come compensa =zione ai nostri agricoltori i medesimi be-nefici che la Comunità eroga attraverso1 'AIMA .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole Ronchi .

EDOARDO RONCHI. Nel 1984 l ' Italia haricevuto dalla CEE circa 5800 miliardi . di

cui ben 5500 destinati al sostegno de iprezzi, mentre solo 300 sono stati utiliz-zati per interventi di carattere strutturale .Ciò ha comportato due conseguenze: gliaiuti comunitari destinati al sostegno de iprezzi vanno soprattutto ai grandi agrar ied alle industrie alimentari, mentre re -stano penalizzate le piccole aziende, ch erappresentano circa il 70 per cento de lsettore; si trascurano, in secondo luogo ,gli interventi strutturali, nonostante ch ein Italia si perdano ogni anno 100 mil aettari di terra fertile e vi siano circa 5milioni di ettari di terre incolte o mal col-tivate .

Chiedo al ministro, stante tale situa-zione, quali interventi intenda promuo-vere, anche in sede comunitaria, per unapiù incisiva tutela delle terre fertili e pe ril recupero delle terre abbandonate, valo-rizzando a tal fine anche la cooperazion egiovanile.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole Pellegatta .

GIOVANNI PELLEGATTA. Signor mini-stro, ella è conosciuta solo come ministrodell 'agricoltura: molti dimenticano com eil dicastero di cui è alla guida sia quellodell 'agricoltura e delle foreste . Appro-fitto, pertanto, di questa occasione —prendendola un pochino alla larga — perchiederle se, considerati i danni determi-nati dagli incendi dei boschi e dallepiogge acide, abbia in previsione inter -venti di rimboschimento e preveda qual -cosa per restituire al nostro paese le fo-reste che il fuoco e le piogge acide c istanno togliendo .

PRESIDENTE. Il ministro ha facoltà diparlare per fornire le ulteriori precisa-zioni richieste .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell'agricoltura e delle foreste . Desiderosubito tranquillizzare l 'onorevole Ianni ,dicendo che stiamo traendo, dagli stan-ziamenti previsti dalla legge n . 863 del1977, 200 miliardi (sarà presto pronto i lrelativo decreto del Presidente della Re-

Atti Parlamentari

- 26214 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

pubblica), senza che tali fondi incidanosulla somma cui avevo fatto riferi-mento.

Come ha rilevato l 'onorevole Ianni, tut-tavia, esiste la necessità di disporre di unmeccanismo unico, che consenta di otte-nere con celeri procedure le somme desti -nate alla quota nazionale in base ai rego-lamenti comunitari .

All'onorevole Nicotra voglio dire che lasua domanda esula, in parte, dalla ma-teria oggetto dell'interrogazione cui h orisposto. Sono però totalmente d'accordocon lui e mi batterò a Bruxelles affinché isostegni comunitari siano soprattutto fi-nalizzati agli aiuti al mercato . Il miomotto è: non un'agricoltura abbandonataal mercato — sarebbe troppo —, ma un aagricoltura orientata al mercato .

Circa l 'intervento dell 'onorevole Ron-chi, devo dire che non è esatto che i 5800miliardi in questione vadano agli agrari ,in quanto una notevole parte di essi vieneconferita alle imprese coltivatrici dirette .Posso dare, inoltre, assicurazione all'ono-revole Ronchi che, per quanto riguarda l apolitica delle strutture, per la prima volt asi è operato in favore dei giovani agricol-tori, essendo precedentemente assenti mi-sure in tal senso, sia nella legislazione ita-liana sia in quella comunitaria .

All'onorevole Pellegatta vorrei dire chequest'anno non è andata male sul front edelle foreste. Gli incendi hanno interes-sato circa 35 mila ettari di bosco, rispett oai circa 80 mila degli anni passati . Ab-biamo fruito di un certo favore della sta-gione, ma soprattutto è migliorata l'effi-cienza delle nostre strutture ; mi riferisc oin particolar modo all'utilizzo degli aereiCL 215 e G 222 ed alle guardie forestal iche sono state dislocate in particola rmodo in Sardegna. Aggiungo inoltre che ,per quanto riguarda il fenomeno dell eacid rain, il 95 per cento dei boschi ita-liani risulta indenne: questo è certamenteun buon risultato .

PRESIDENTE. Passiamo alla succes-siva interrogazione. Ne do lettura:

BERSELLI. — Al Ministro dell 'agricol-

tura e delle foreste. — Premesso chenell 'inverno 1984-1985 i danni provocatial settore agricolo dal gelo e dalla nev eammontano a molte migliaia di miliardi ;quali somme siano state stanziate per farfronte a questa vera e propria calamità ,con criteri di oggettiva destinazione agl ieffettivi aventi diritto, evitando le ricor-renti discriminazioni locali da parte dell eregioni .RI-301743

L'onorevole ministro ha facoltà di ri-spondere .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell'agricoltura e delle foreste . Signor Pre-sidente, in ordine alle calamità natural iavvenute nel 1985 il Parlamento si st arendendo protagonista in un'important eazione che può essere utilmente conside-rata dal Governo . Non con un decreto-legge, bensì con un disegno di leggestiamo portando a compimento un impor -tante testo legislativo che assicura 300miliardi, in aggiunta a quelli già previ-sti,per fronteggiare le molteplici calamit àche hanno colpito l 'agricoltura in questaprima parte dell 'anno .

Vorrei far presente all 'onorevole inter-rogante che abbiamo reperito 100 mi-liardi in più del previsto e che sono statiintrodotti necessari, giusti ed opportuniadattamenti alla tipologia dei danni subit idall'agricoltura . Segnalo alla sua atten-zione in particolar modo il nuovo articolo10 del testo licenziato dal Senato e colgol'occasione per rammentare che probabil-mente la prossima settimana la Commis-sione agricoltura della Camera esamineràin sede legislativa questo provvedi-mento .

Aggiungo infine che la competenz aoperativa è regionale anche se il mio Mi-nistero, devo dire con grande prontezza ,ha subito provveduto all'emanazione deidecreti di eccezionalità per le avversità ele calamità naturali verificatesi in Pie -monte, in Lombardia, nel Friuli VeneziaGiulia, in Toscana, nel Lazio, in Sicilia e din Sardegna. Siamo pronti a fare tutto ciòche sarà necessario anche in ordine

Atti Parlamentari

— 26215 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

all 'accreditamento delle somme, non ap-pena saranno state esperite le necessari eistruttorie a livello regionale . Faremoanche in modo che si evitino le paventatediscriminazioni di cui all ' interrogazion ein oggetto .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicarel 'onorevole Berselli .

FILIPPO BERSELLI. Signor Presidente ,abbiamo qualche preoccupazione, nono-stante le dichiarazioni del ministro, i nquanto sappiamo che a livello regionale v isono figli e figliastri . I 300 miliardi pre-visti per l 'agricoltura sono molto pochi: sipensi solo che per l'Emilia Romagna idanni derivanti dal gelo e dalla neve sonostati pari a 1 .082 miliardi ed hanno inte-ressato 30 mila ettari di frutteto. Per resti-tuire produttività ad un frutteto l 'agricol-tore spende mediamente dai 20 ai 40 mi-lioni per ettaro . Prima che esso dia i suoifrutti bisogna attendere circa 5 anni e ne lfrattempo l 'Italia sarà sommersa dalleimportazioni di prodotti provenienti dallaGrecia e dalla Spagna. Dal 10 gennaio1985 sono state elevate le tariffe di estim odi circa il 100 per cento, mentre per ifrutteti tali tariffe sono lievitate fino al300 per cento. In questo quadro m isembra che per l 'agricoltura, danneggiatadal gelo e dalla neve, si stia facend otroppo poco.

PRESIDENTE . Passiamo alle richiest edi precisazione al Governo da parte dideputati di altri gruppi . Ha facoltà di par-lare l 'onorevole Bambi .

MORENO BAMBI. Signor ministro, in re-lazione ai gravi danni provocati dalle ca-lamità atmosferiche nel dicembre 1984 enel gennaio 1985 il Parlamento, come leiha ricordato, sta procedendo alla messa apunto di un provvedimento che fa pern osulla legge n . 590, includendo alcune mo-difiche per meglio adeguare lo strument olegislativo esistente alle esigenze derivantidalle gravi calamità .

Vi sono dei comparti della nostra agri-coltura completamente dissestati dalle ca -

lamità 1984-1985, quali il vivaismo, la flo-ricoltura e l 'olivicoltura . Ritiene suffi-ciente, signor ministro, il provvedimentocongiunturale di cui alla legge n . 590, oravvisa la necessità di mettere a punt ospecifici piani organici di settore sia per i lvivaismo sia per la floricoltura sia perl 'olivicoltura?

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el'onorevole Ronchi .

EDOARDO RONCHI. Il bilancio preved efondi per l 'agricoltura soltanto per 2.500miliardi, altri 400 sono previsti dallalegge n . 590 per il fondo di solidarietà perle calamità naturali . Non ritiene il mini-stro che si debbano aumentare questifondi, che sono comunque scarsi, datoche in alcune regioni ancora non si son ovisti i soldi stanziati nel 1983 per la sicci-tà? Non ritiene il ministro di dover svel-tire ed accelerare le procedure per il pa-gamento di questi indennizzi, anche per-ché questi servano al ripristino delle atti-vità agricole?

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el 'onorevole Martino .

GUIDO MARTINO. Ella sa, signor mini-stro, che vi è un pregresso non sanato i nrelazione a precedenti calamità ch ehanno investito l'agricoltura del nostrapaese (ricordo quella siciliana). Ritieneella che ad altro capitolo di bilancio sipossa far ricorso, o ad altra legge, perpoter sanare il pregresso, e come ?

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el'onorevole Fittante .

COSTANTINO FITTANTE. Per le calamitàlo stesso aumento di 300 miliardi non rap-presenta una grande somma, onorevol eministro. L'olivicoltura meridionale ri-schia la distruzione e comunque la dra-stica riduzione delle rese per gli effett icombinati della siccità dell'anno 1983 edelle gelate dell'anno 1984 .

Il ripristino e la ristrutturazione dell ecolture richiede efficaci e sostanziosi in-

Atti Parlamentari

— 26216 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

terventi anche di natura finanziaria. Ilministro ha intenzione di recuperare ,all'interno del piano agricolo nazionale, i lprogetto speciale olivicolo elaboratodall'ex Cassa per il mezzogiorno, finan-ziandolo adeguatamente ?

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel 'onorevole Diglio .

PASQUALE DIGLIO. Signor ministro, fuconvenuto da più parti, al momento in cuisi verificano i danni provocati dal mal -tempo, di operare nel senso di chiederealle regioni delle relazioni dettagliate i nordine ai danni subiti . Vorrei chiederle s equeste relazioni siano pervenute e se ess eriguardino — ma ciò non si rileva ne lprovvedimento approvato dal Senato —interventi mirati a carattere territoriale eproduttivo. Si ritiene opportuno utilizzar etali relazioni per qualche piano di inter-vento particolare rispetto a determinat eproduzioni o a qualche ambito territo-riale specifico?

PRESIDENTE. l'onorevole ministro hafacoltà di parlare per fornire le ulterioriprecisazioni richieste .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell'agricoltura e delle foreste. Vorrei far eun'osservazione di carattere generale . Lacifra di 300 miliardi non va considerat acome uno stanziamento a fondo perduto ,ma contiene fortunatamente un suo mol-tiplicatore finanziario . Si tratta di unaparte notevole della quota che è prevista acarico dello Stato per l'erogazione de imutui a tasso estremamente agevolato neiconfronti delle produzioni colpite . Questoè il caso, onorevole Berselli, al quale le iha fatto riferimento per le distruzioni ch eriguardano la sua regione .

MARIO POCHETTI . Ma i mutui chi liconcede ai cittadini, se non hanno pi ùnulla?

FRANCO PIRO. C 'è anche la pesca !

PRESIDENTE . Onorevole ministro,

non raccolga le interruzioni, perchéqueste non sono consentite !

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell'agricoltura e delle foreste . Ho dettoche in aggiunta ai contributi a fondo per-duto ve ne sono altri con un notevole mol -tiplicatore finanziario .

All 'onorevole Bambi devo dire che co-nosco perfettamente i danni subiti dal vi-vaismo nella regione toscana o dalle col-ture floricole nella regione ligure. Mi èstato chiesto (anche dall'onorevole Ron-chi) se ritengo che la cifra che è stat astanziata sia sufficiente . A tale proposito,devo dire che tale cifra rappresenta unprimo intervento di emergenza. Posso as-sicurare alla Camera che, qualora si ren-desse necessario stanziare una somm apiù ingente, il Governo si impegna sin d aora ad impiegare nuovi fondi .

All 'onorevole Martino devo dire che persanare il pregresso occorre un finanzia -mento, che sia eventualmente superiore aquello previsto dalla legge n . 590.

All'onorevole Fittante devo dire che co-nosco il progetto speciale olivicolo dell aCassa per il mezzogiorno. La Cassa è stat arifinanziata con 20 mila miliardi in treanni e devo dichiarare che abbiamo co-minciato ad avere anche un qualche in-terscambio tra Ministero dell'agricolturae Cassa per il mezzogiorno, che speriamosia più proficuo di quelli del passato . Co-munque dedicherò alla questione l 'atten-zione che merita, soprattutto dopo il ri-chiamo dell'onorevole Fittante .

Al l 'onorevole Diglio devo dire che le re -gioni ci hanno mandato — non tutte con lastessa prontezza e precisione — relazion ianalitiche su quanto è avvenuto, ma devoanche dire che aspetto le regioni al pass osuccessivo: quello delle richieste motivate edocumentate di finanziamento . E evident eche successivamente le procedure sarann oassolutamente rapide.

MARIO POCHETTI . Insomma non saràloro concesso niente !

PRESIDENTE . Passiamo alla succes-siva interrogazione. Ne do lettura :

Atti Parlamentari

— 26217 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

CRISTOFORI . Al Ministro dell 'agricol-tura e delle foreste. — Quali siano gl iorientamenti diretti ad avviare ad attua-zione il piano nazionale bieticolo-saccari-fero ed in particolare le iniziative per ri-solvere la destinazione imprenditorialedegli stabilimenti dell'ex gruppo Marald ie dell 'ex gruppo Montesi, con particolareriferimento alle proposte avanzate dall aCity-Bank e all'entrata nel settore saccari-fero della Finanziaria italo-iberica spa .

RI-301744

L'onorevole ministro ha facoltà di ri-spondere .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell 'agricoltura e delle foreste . Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, la questionetoccata dall'interrogazione dell'onorevoleCristofori è certamente delle più com-plesse . Si tratta dell 'attuazione del pianobieticolo-saccarifero e si domanda, nellasostanza, quale sia lo stato d'avanza-mento del piano, in relazione ai due mag-giori gruppi del Nord ad amministrazion estraordinaria, cioè il gruppo saccariferoveneto Montesi e il gruppo Maraldi .Vorrei però sinteticamente dire alla Ca-mera che abbiamo compiuto cinque ope-razioni preliminari, in vista di quest opasso ultimo di cui riferisco .

Abbiamo fatto pagare i debiti non sod-disfatti nei confronti dei bieticoltori (tra150 e 200 miliardi) ; con assunzione di -retta di responsabilità del ministrodell'agricoltura si è applicata la legg eProdi al gruppo Montesi ; il ministrodell'agricoltura, assumendosi una respon-sabilità diretta nei confronti della CEE —ma cercheremo il modo per trovare unasanatoria — ha isolato momentanea -mente il mercato italiano dello zuccheroda quello comunitario (49 miliardi dipremio straordinario alla produzione na-zionale rispetto alla produzione comuni-taria) ; abbiamo stipulato l'accordo inter -professionale a gennaio e non ad ottobre ,come talvolta accadeva ; infine, perquanto riguarda il Mezzogiorno, abbiam oraggiunto l'accordo per il pomodoro, ch econsentirà ai produttori di orientarsi

anche verso la barbatietola da zucchero .Ricordo, tra l'altro, che il prezzo per i lsud è di 8 .700 lire al quintale, rispetto alle8.100 del nord .

Per quanto riguarda il piano, devo direche ho riferito molto analiticamente a lSenato circa il suo stato d'attuazione ne lMezzogiorno; ricordo che sono orma ipronte le iniziative per gli stabilimenti d iCelano e di Strongoli, mentre i quattr ostabilimenti dell 'area molisana, pugliese elucana hanno ormai formato oggetto d iun piano, con l 'accordo delle regioni econ i necessari finanziamenti . Rimane i lnord . A questo proposito devo dire chesono stati avanzati alcuni: schemi di of-ferta: uno è quello della City-Bank, unaltro è quello della Lega delle coopera-tive, un altro è quello anticipato dallacosiddetta cordata veneta. Il Governo, fin -ché non avrà in mano degli elementi piùsicuri, che potrà avere soltanto tra 15-20giorni, è vincolato, anche per ragioni d icarattere industriale, al completo riserbo .Posso però dare assicurazione — lo potròdire meglio in sede di replica, se mi saràfatta qualche domanda di specie — che laquestione è seguita con attenzione dal Mi -nistero, che, avendo varato il piano sacca-rifero ed avendo promosso la LIBS, è i lprimo interessato al successo di questainiziativa di ristrutturazione .

PRESIDENTE . L'onorevole Cristoforiha facoltà di replicare .

NINO CRISTOFORI . Signor ministro ,prendo atto di quanto il Governo ha fatt oin questo settore, anche se la mia do-manda era più specificamente rivolt aall'attuazione del piano, tenendo present eche siamo in pieno periodo di semina pe ril settore bieticolo . Pertanto, se fosse stat asufficientemente tempestiva una deci-sione in merito alla ristrutturazione delleaziende del nord, forse avremmo potutoottenere qualche risultato maggiore. A meinteressa capire bene quale sia la linea cuiil Ministero si atterrà. Conosco le pro-poste della City-Bank, della Lega e dell afinanziaria italo-iberica e dico che a m einteresserebbe sapere se il Governo in-

Atti Parlamentari

— 26218 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

tenda difendere il pluralismo imprendito-riale .

Come lei sa, la,proposta della City-Ban ktende, in sostanza, a mettere tutto il set-tore sotto un unico gruppo industriale .

FRANCO PIRO. Questa è la questione !

NINO CRISTOFORI . Personalmentesono favorevole (ed anche il mio grupp olo è) ad organismi interprofessionali dicollaborazione tra industria e produttori .Ma questi organismi devono essere tali daconsentire effettivamente ai bieticoltori dimantenere una reale capacità contrat-tuale nel mercato .

PRESIDENTE. Passiamo alle richiestedi precisazioni da parte di deputati dialtri gruppi .

Ha facoltà di parlare l'onorevol eTassi .

CARLO TASSI. Signor ministro, visto cheella è felice dell'accordo interprofessio-nale che diminuisce, in indice, da 50 a 36la produzione del pomodoro ; visto che èsoddisfatto degli incendi che sono 35 in-vece che 80 in numero indice (quindi ,quando sarà bruciata l 'ultima pianta, gliincendi avranno l'indice zero) ; visto che èper lei di grossa soddisfazione che i 300miliardi servano come interessi e, quindi ,come moltiplicatore, quando si tratte-rebbe di risarcimento del danno e si do-vrebbe parlare di somme capitale, vorreisapere, signor ministro, se alla luce d iquesta logica sia contento anche del fattoche sarà chiuso la zuccherifico di Creval-core .

Inoltre vorrei sapere che cosa intend afare per la questione degli zuccherifici diComacchio e di Mezzano dove, in unaguerra tra poveri, si sta litigando a pro-posito della chiusura dell 'uno o dell'al-tro.

Infine, le chiedo se sia informato chel 'unica regione con vocazione bieticola èla nostra Emilia Romagna, dove si arriv aad un indice saccarometrico che è para-gonabile a quello delle grandi agricoltur edel nord Europa.

PRESIDENTE . Onorevole Tassi, devofarle presente di avere largamente supe-rato il tempo a sua disposizione .

CARLO TASSI. È una compensazionecon quanto è accaduto l 'ultima volta !

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel 'onorevole Ronchi .

EDOARDO RONCHI. Signor ministro, nel1984 la produzione di zucchero in Italia èstata di 12,8 milioni di quintali . Il con-sumo è stato, invece, di 17 milioni di quin -tali . La CEE ci impone quote di produ-zione inferiori al fabbisogno, mentre altr ipaesi europei producono più di quant oconsumino . L'Italia, pertanto, deve im-portare ciò che potrebbe produrre .

Ciò va bene per l'Eridania che nel 1984ha conseguito un utile netto di 20 mi-liardi, ma non va bene per la nostra agri -coltura. Che cosa intende fare il ministr oper riformare questa politica dellaCEE?

Che cosa pensa, inoltre, il ministr odella possibilità di utilizzare sia i sotto -prodotti dell'agricoltura sia le eccedenzesia produzioni ad hoc, per avere unaquantità adeguata di alcool etilico da im-piegare come additivo nelle benzine ,anche in sostituzione del piombo che ,come è noto, è altamente tossico?

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlarel'onorevole Patuelli .

ANTONIO PATUELLI. Signor Presidente ,vorrei sapere in quali tempi si preveda larevisione del piano bieticolo-saccarifero ,sulla base dei parametri più aggiornatiforniti dall'antecedente campagna del1984, che penso possa dare dei contribut ideterminanti per rivedere un piano bieti-colo-saccarifero che oggi è ormai diven-tato anacronistico a seguito della matura-zione della logica di mercato conse-guente, appunto, alla campagna dell 'annoscorso .

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlar el'onorevole Poli .

Atti Parlamentari

— 26219 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

GIAN GAETANO POLI. Anch'io, signor mi -nistro, vorrei capire se la linea di fondodel Governo sia quella di contrastare l etendenze monopolistiche già in atto ne lsettore (l'Eridania è già oltre il 45 percento della produzione di zucchero), e s eintenda contrastarli anche nel senso indi-cato dall'interrogazione dell 'onorevoleCristofori, muovendosi cioè in direzionediversa rispetto ad alcune operazioni ch esi prefigurano.

La lotta contro le tendenze monopoli-stiche è una lotta che deve impedire ten-denze in atto che sono pericolosissime ,come l 'abbandono della bieticoltura ne lMezzogiorno, come le ristrutturazioni ir-razionali al centro (vedi la Toscana) e alnord (vedi il Veneto e l 'Emilia).

Quindi, in sostanza, vorrei sapere qual erisposta il ministro intenda dare alle ri-chieste, alle indicazioni, alle propostedelle due centrali cooperative nazionali edelle associazioni dei bieticoltori .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el'onorevole Sacconi .

MAURIZIO SACCONI. Signor ministro ,vorrei chiederle quale sia lo stato dell eannunciate iniziative atte a promuovereattività alternative in sostituzione d iquelle degli zuccherifici di cui si prevedela chiusura, e quali siano, in particolare ,le produzioni individuate e la loro localiz -zazione .

PRESIDENTE. L'onorevole ministro hafacoltà di parlare per fornire le ulterior iprecisazioni richieste.

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell 'agricoltura e delle foreste . All 'onore-vole Cristofori, ma anche all'onorevol ePoli, devo dire, quanto alla linea del Go-verno, che io ho ereditato il monopoli opuro, perché le amministrazioni straordi-narie non sono imprese in bonis . Losforzo del Governo, comunque, è dirett oad evitare il monopolio puro. E questa èla linea che il Governo intende perse-guire .

Circa il caso del nord Italia, ritengo che

nessuna delle proposte presentate, pres ada sola, possa costituire la base per unaristrutturazione valida del settore. Proba-bilmente occorrerà combinare divers emisure, perché soltanto così sarà possi-bile assicurare un 'ordinata ristruttura-zione al nord .

Per quanto riguarda i bieticoltori, il Go-verno ha fatto tutto quello che potevaaffinché nascesse la FIN-Bieticola (e mi s idice che la sua costituzione è imminente) .Il primo ad esserne interessato è proprioil Governo che, per la prima volta, realiz-zerà l 'obiettivo del piano che vuole il capi -tale dei bieticoltori dentro le imprese sac-carifere nazionali .

Onorevole Tassi, lei pensa al miglior edei mondi possibili, mentre io, purtroppo ,sono su questa terra, dove ci sono in-cendi, calamità, ed altro . Le posso solodire che non ho nulla da aggiungere all eprevisioni contenute nel piano bipticolo-saccarifero .

Onorevole Ronchi, ci batteremo certa -mente in sede CEE per correggere alcunestorture che abbiamo ereditato dal pas-sato. Voglio dirle anche che mi trova to-talmente d'accordo il suo accenno all aquestione dell'etanolo. Come lei sa, il Go-verno italiano è tra i più fortemente impe -gnati, a livello europeo, in questa dire-zione. E spero di poter presto riferire allaCamera sull'argomento .

Onorevole Patuelli, io non prenderei i l1984 come base di riferimento, perché èstato un anno di transizione . Pensiamoche nel sud, ad esempio, il 1985 sarà, perfortuna, molto diverso dal 1984 . Quantoalle correzioni necessarie, non dubiti ch eterremo conto anche delle indicazioni de lmercato .

Infine vorrei dire all 'onorevole Sacconiche fino ad oggi non abbiamo avuto bi-sogno di moltissime iniziative sostitutive .Abbiamo messo in cantiere la legge n . 46,sull ' innovazione tecnologica, che ora siapplica anche all'industria . Arriveremopresto alla delibera del CIPI sulle tipo-logie di intervento, e credo che per lo sta-bilimento che le sta a cuore, onorevol eSacconi, ci possa essere qualche novitàimportante.

Atti Parlamentari

— 26220 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

PRESIDENTE. Passiamo alla succes-siva interrogazione. Ne do lettura :

NEBBIA. — Al Ministro dell'agricolturae delle foreste. — Premesso che vengon oattuate frodi nel commercio dei prodott ialimentari e dei prodotti agricoli, e che icentri di controllo contro le frodi son oinsufficienti ; quali iniziative intende in-traprendere per coordinare e potenziare iservizi di repressione delle frodi alimen-tari ed agricole .RI-301745

L'onorevole ministro ha facoltà di ri-spondere .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell 'agricoltura e delle foreste . La que-stione richiamata dall ' interrogazionedell'onorevole Nebbia è di grandissimaimportanza . Voglio dunque coglierequesta occasione per dire che ho ritenuto ,in modo pragmatico, di affrontare diret-tamente la questione nell'ambito del di -segno di legge di riassetto del Ministerodell 'agricoltura e delle foreste. Sono vera-mente fiducioso che il Consiglio dei mini-stri, nella giornata di venerdì prossimo ,possa approvare tale provvedimento, af-finché esso venga sottoposto quantoprima all 'esame del Parlamento .

Nel disegno di legge in questione vi è ilpotenziamento del servizio repressionefrodi dal punto di vista qualitativo e'quantitativo. Mi limito a segnalare che siprevede di impegnare 900 persone anzi -ché 418, e di adeguare le strutture perife-riche anche attraverso un particolaremeccanismo di formazione della profes-sionalità .

In secondo luogo il servizio viene in-quadrato nell 'ambito dell'ispettorato cen-trale del Ministero, poiché la repressionedelle frodi non può essere disgiunta d aun'azione più ampia che comprenda, a desempio, i controlli di qualità e tutt oquello che ne consegue.

Su questo punto in particolare è chiar oche la normativa comunitaria affida dell eresponsabilità alle associazioni dei pro-duttori . Mi auguro che, attraverso

qualche passo recente, che ha avvaloratola presenza in Italia delle associazioni de iproduttori e delle loro unioni, nonché at-traverso un dialogo (che, devo dire, è di-ventato più intenso e più produttivo) tr aGoverno ed associazioni stesse, quest ocompito fondamentale possa essere espli-cato anche al di là delle responsabil,ltà pi ùdirette del Governo in materia di repres- 'sione delle frodi .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicarel'onorevole Nebbia .

GIORGIO NEBBIA. Verificheremo se i ltesto che ci sarà presentato risponde real-mente alle esigenze del paese . Infatti ,anche se se ne parla ben poco nei grand imezzi di informazione, le frodi nella pro-duzione agricola e alimentare sono nume -rose e diffuse e riguardano il commerci odella carne (per la presenza di ormon ivietati), del pan'e (eccesso di acqua), dellepaste alimentari, del miele (aggiunta d iglucosio), del vino (aggiunta di zuccher oo di isoglucosio per aumentare fraudolen-temente la gradazione alcolica), degli oli edei grassi . Alla lotta contro le frodi, comelei ben sa, signor ministro, provvedon otroppo numerosi laboratori, che fann ocapo a diversi ministeri e non sono coor-dinati tra loro; mancano inoltre rivistemerceologiche che diffondano i metodi d ianalisi più aggiornati . La lotta, insomma,è impari e soccombono i consumatori e isettori sani dell'agricoltura . Al Ministerodell'agricoltura dovrebbe essere affidat oil compito di un efficace coordinamento edi un potenziamento dei laboratori e dellaricerca scientifica finalizzata all'identifi-cazione della frode .

PRESIDENTE . Passiamo alle richiestedi precisazione al Governo, da parte d ideputati di altri gruppi .

Ha facoltà di parlare l'onorevole Ra-bino .

GIOVANNI BATTISTA RASINO. Debboesprimere alcune perplessità in meritoalla risposta del ministro, a causa dei ri-tardi con cui il Governo provvede ad af-

Atti Parlamentari

— 26221 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

frontare il problema. Ormai da tutte leparti si chiede un intervento rapido edefficace per affrontare, incrementand ogli organici degli enti preposti, il pro-blema delle frodi e delle sofisticazioni .

Chiedo pertanto — anzi, si tratta di unarichiesta già avanzata in sede di Commis-sione agricoltura — che, in attesa dellariforma dell 'organo addetto alla repres-sione delle frodi, il Governo adotti u nprovvedimento-stralcio con carattere d iurgenza al fine di incrementare gli orga-nici del servizio repressione frodi e d iapportare le necessarie modifiche alla vi -gente legislazione in materia di sofistica-zioni: strumento necessario per dare fi-ducia e garanzia ai produttori onesti, i nparticolare nel settore vitivinicolo .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole Tamino.

GIANNI TAMINO. Come lei ha ricordato,signor ministro, esistono già delle leggi i nmateria. Lei ha preannunciato un ulte-riore provvedimento, che sarà presentatodal Governo. Tutto sommato, potremmoaccontentarci della struttura legislativavigente; in realtà, però sappiamo che lapresenza di leggi in vigore non soddisf aalle necessità, in quanto se mancano lestrutture, come ricordava poc 'anzi il col -lega Nebbia, non si può far fronte ai pro-blemi . Vorrei far presente, a titolo d iesempio, che attualmente alcuni com-posti sono vietati, o comunque ne è vie-tato l'uso al di là di certi limiti : come ilDDT, gli estrogeni ed i pesticidi usati nell eserre, specialmente per la produzionedelle fragole. Eppure i controlli, nellamaggior parte dei casi, non vengono ef-fettuati . Richiamo in particolar modo ilproblema degli estrogeni — già sollevat oin precedenti interrogazioni — in rap-porto alla macellazione privata .

PRESIDENTE. Onorevole Tamino, leiha già parlato per un tempo doppio d iquello consentito dal regolamento !

GIANNI TAMINO. Se i macelli sono pri-

vati e mancano i controlli, non si vedecome si possa risolvere il problema .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el'onorevole Boetti Villanis Audifredi .

LUDOVICO BOETTI VILLANIS AUDI-FREDI. Il problema delle frodi nel com-mercio dei prodotti alimentari e agricoli èestremamente vasto e — se mi si consente— contraddittorio . La mia, più che un adomanda, è una raccomandazione, e l aprenda per tale, signor ministro. Io lechiedo quale sia lo stato di avanzamentodella normativa in materia di denomina-zione di origine controllata, relativamenteal settore vinicolo, e quali siano le inten-zioni del Governo in ordine alla revisionedella normativa stessa, ma anche dell eclassificazioni e dei sistemi di controllo .Che ciò anche per potenziare, se possibile ,la penetrazione dei nostri prodotti e l aloro commercializzazione dei mercat iesteri .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole Toma.

MARIO TOMA. Chiedo al ministro per -ché non sia stato ancora presentato dalGoverno il disegno di legge sulla repres-sione delle frodi vitivinicole . Ricordo chenella passata legislatura l'allora ministr odell'agricoltura Bartolomei aveva presen-tato un provvedimento in tal senso . Nellalegislatura in corso ripetutamente l 'ono-revole Pandolfi si è impegnato a presen-tare analogo provvedimento, sollecitat oin ciò dal gruppo comunista, mentre inCommissione da più parti si ostacola l arapida approvazione di una proposta d ilegge in tale materia. E ben noto, però ,che ostacoli e ritardi sono amici potent idei sofisticatori e degli autori di frodi .Cosa ha da dirci a tal riguardo il mini-stro?

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole Piro .

FRANCO PIRO . L'onorevole Nebbia hagià ricordato qui la natura delle princi-

Atti Parlamentari

- 26222 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

pali frodi, ma io vorrei ricordarneun'altra estremamente grande, signor mi-nistro: quella che riguarda l'ambiente eche deriva dall 'uso sconsiderato dei pesti-cidi e di tutte quelle altre sostanze cheoggi pongono tante volte i contadinicontro coloro che difendono l'ambiente.Le chiedo cosa il suo Ministero intendafare per prevenire questa ennesima egrave frode .

PRESIDENTE. L'onorevole ministroPandolfi ha facoltà di parlare per fornir ele ulteriori précisazioni richieste .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell'agricoltura e foreste. All'onorevoleNebbia che, con sapienza di merceologo ,ci ha ricordato una sintetica tipologiadelle principali frodi, e all'onorevole Ta -mino desidero precisare che quello primarichiamato non è il solito disegno d ilegge, bensì un provvedimento estrema -mente pragmatico e tutto rivolto allestrutture .

Per questa ragione, onorevole Rabino ,spero che questa volta la voglia di far ebene ed in fretta si eserciti simultanea -mente sia per il potenziamento del ser-vizio repressione frodi sia per quello delMinistero . Il disegno di legge in questioneè estremamente semplice e vi è il mas-simo ricorso alla tecnica della delegifica-zione, per cui ritengo fondata la speranz adi conseguire simultaneamente tutte edue gli obiettivi ora ricordati .

All'onorevole Torna, che ha accennatoall'esigenza di un disegno di legge per evi -tare le frodi nel settore vitivinicolo, debboprecisare che parecchi sono i fronti an-cora, diciamo, da aggiustare in termini dinormativa . In particolare verificheremola possibilità di una «corsia preferenziale »per il provvedimento in questione, te-nendo anche presente che il problema sicollega alla considerazione svoltadall'onorevole Boetti Villanis Audifred icon particolare riferimento alla norma-tiva sulla qualità, che va aggiustata so-prattutto ai fini della classificazione deisistemi di controllo e del sostegno allacommercializzazione ed alla esporta -

zione. Vedremo di affrontare contestual-mente tutti questi problemi in una sortadi «minipacchetto» vitivinicolo, anche all aluce di quanto dovremo fare per le re-centi deliberazioni di carattere comunita-rio .

All 'onorevole Piro desidero far rilevar eche la prima interrogazione oggi all 'or-dine del giorno aveva appunto per og-getto . . .

FRANCO PIRO. La risposta, però, non èstata sufficiente, signor ministro .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell 'agricoltura e foreste. D'accordo, ono-revole Piro, cercherò di approfondire i lproblema in qualche altra sede, accen-nando ad esempio al progetto dell 'eta-nolo, che mi sembra uno strumento estre-mamente concreto rispetto al quale c istiamo impegnando a fondo. . .

FRANCO PIRO. Lei sa, signor ministro ,quanto io mi sia impegnato .

FILIPPO MARIA PANDOLFI, Ministrodell'agricoltura e foreste . . . .proprio percercare di rendere l 'agricoltura partecip edi questa grande battaglia a difesadell'ambiente. Credo che l'agricolturaabbia le carte in regola ; forse vi è qualchepiccolo difetto da correggere, ma vi son osoprattutto grandi potenzialità da colti -vare.

PRESIDENTE. La ringrazio, signor mi-nistro, anche perché ha scrupolosament erispettato i tempi previsti dal regola -mento .

E così esaurito lo svolgimento delle in-terrogazioni a risposta immediata iscritteall'ordine del giorno .

Missioni .

PRESIDENTE . Comunico che, a normadell'articolo 46, secondo comma, .del re-golamento, i deputati Amalfitano, Amo-deo, Andreoni, Andreotti, Balzamo ,Biondi, Capria, Dell'Unto, Foti, Roberto,

Atti Parlamentari

— 26223 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

Franchi, Manca Enrico, Meleleo, Mundo ,Pellizzari, Ravaglia, Romita, Ruffolo ,Sangalli, Sarti Adolfo, Scàlf aro e Vizzin isono in missione per incarico del lor oufficio.

Annunzio di proposte di legge.

PRESIDENTE. In data 19 marzo 1985sono state presentate alla Presidenza l eseguenti proposte di legge dai deputati :

TIRABOSCHI: «Vendita al comune di An -cona della "Mole Vanvitelliana"» (2688) ;

ZARRO : «Norme per la sistemazione delpersonale precario delle Conservatori edei registri immobiliari» (2689) ;

ZARRO : «Nuove norme per l 'estensionedei benefici di cui alle leggi 20 maggio1982, n. 270, e 16 luglio 1984, n. 326, aiprecari della scuola rimasti esclusi dall apredetta normativa» (2690);

BASLINI: «Istituzione di un sistema elet -torale maggioritario basato su collegi uni -nominali con l'elezione in due turni de ideputati e dei senatori» (2691);

ARTIGLI ed altri: «Istituzione del pro-gramma nazionale per il coordinamentoed il potenziamento della lotta contro itumori» (2692) .

In data odierna, inoltre, è stata presen-tata la seguente proposta di legge del de-putato :

CACCIA : «Modificazione dell 'articolo 61della legge 10 aprile 1954, n. 113, relativaalla cessazione della categoria di comple-mento per gli ufficiali delle Forze ar-mate» (2693).

Saranno stampate e distribuite .

Richiesta ministeriale di un parere par-lamentare ai sensi dell'articolo 1 dellalegge n. 14 del 1978 .

PRESIDENTE. Il ministro del tesoro ha

inviato, a ' termini dell 'articolo 1 dellalegge 24 gennaio 1978, n. 14, la richiestadi parere parlamentare sulla proposta d inomina del dottor Mario Sarcinelli a pre-sidente del comitato amministrativo de lFondo centrale di garanzia.

Tale richiesta, a' termini del quartocomma dell'articolo 143 del regolamento ,è deferita alla VI Commissione perma-nente (Finanze e tesoro).

Autorizzazione di relazione orale .

PRESIDENTE . Le Commissioni riuniteV (Bilancio) e IX (Lavori pubblici) hannodeliberato di chiedere l 'autorizzazione ariferire oralmente all'Assemblea sul se-guente disegno di legge :

S. 1151 — «Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 1 0 feb-braio 1985, n. 9, recante provvedimenti i nfavore della popolazione di Zafferan aEtnea ed altre disposizioni in materia d icalamità naturali» (approvato dal Senato)(2636) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Assegnazione di progetti di legg ea Commissioni in sede legislativa .

PRESIDENTE. Ricordo di aver pro-posto ieri, a norma del primo commadell'articolo 92 del regolamento, che i se-guenti progetti di legge siano deferiti allesottoindicate Commissioni permanenti insede legislativa :

II Commissione (Interni):

S. 1111 — «Nuova disciplina degli inter -venti dello Stato a favore dello spetta -colo» (già approvato dalla Il Commissionedella Camera e modificato dalla VII Com-missione del Senato) (2222-B) (con pareredella V e della VI Commissione) .

Atti Parlamentari

— 26224 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

SILVANO LABRIOLA. Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SILVANO LABRIOLA. Signor Presidente ,ho chiesto di parlare non per fare oppo-sizione all'assegnazione in sede legislativ aora proposta, che anzi personalmente ac-colgo con vivo piacere, bensì per fare unasegnalazione alla Presidenza .

Se non sono male informato, infatti, ilprovvedimento in questione contien enorme in materia di organizzazione delloStato e del pubblico impiego. Riterrei ,quindi, indispensabile il parere della ICommissione .

PRESIDENTE. La sua proposta è ac-colta, onorevole Labriola .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito.

(Così rimane stabilito) .

IV Commissione (Giustizia):

CASINI CARLO ; CRESCO ed altri : «Immis-sione nel ruolo del personale della car-riera ausiliara degli autisti del Ministerodi grazia e giustizia assunti ai sensi dell alegge 11 novembre 1982, n. 861», (testounificato già approvato dalla IV Commis-sione della Camera e modificato dalla IICommissione del Senato) (1804-2026-B)(con parere della I e della V Commis-sione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

XI Commissione (Agricoltura) :

S. nn. 1155-502-1116-1149 : «Intervent iper i danni causati dalle eccezionali cala-mità naturali ed avversità atmosferichenei mesi di dicembre 1984 e gennaio 1985 .Nuova disciplina per la riscossione agevo -lata dei contributi agricoli di cui all alegge 15 ottobre 1981, n. 590» (testo unifi-cato di un disegno di legge e delle propostedi legge d'iniziativa dei senatori Diana ed

altri; Baldi ed altri; De Toffol ed altri ap-provato dalla IX Commissione del Senato)(2682) (con parere della I, della V, della VI,della IX, della XII e della XIII Commis-sione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Per consentire alla stessa Commis-sione di procedere all'abbinamento ri-chiesto dell'articolo 77 del regolamento,sono quindi trasferite in sede legislativ ale proposte di legge d'iniziativa dei de-putati Lobianco ed altri : «Interventi peri danni causati dal maltempo in agricol-tura» (2446) ; Barca ed altri : «Intervent istraordinari in agricoltura per fronteg-giare i danni provocati dalle eccezional icalamità» (2476) ; del consiglio regional edella Puglia : «Interventi per fronteg-giare i danni derivanti dalle nevicate edalle gelate del gennaio 1985» (2545) ,attualmente assegnate in sede referentee vertenti su materie identiche a quell acontenuta nel predetto progetto di leggen . 2682.

Trasferimento di una proposta di leggedalla sede referente alla sede legisla-tiva .

PRESIDENTE. Ricordo di aver comu-nicato ieri, a norma del sesto comm adell'articolo 92 del regolamento, che l aXII Commissione permanente (Industria)ha deliberato di chiedere il trasferimentoin sede legislativa della seguente propost adi legge, ad 'essa attualmente assegnata i nsede referente :

CITARISTI ed altri: «Integrazione allalegge 17 febbraio 1982, n. 46, concernenteinterventi per i settori dell 'economia dirilevanza nazionale» (1311) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Atti Parlamentari

— 26225 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

Seguito della discussione del disegno d ilegge: S. 848 — Ratifica ed esecuzion edell'accordo, con protocollo addizio-nale, firmato a Roma il 18 febbraio1984, che apporta modificazioni alConcordato lateranense dell' 11 feb-braio 1929, tra la Repubblica italian ae la Santa Sede (approvato dal Senato )(2021) .

PRESIDENTE . L 'ordine del giornoreca il seguito della discussione del di -segno di legge: Ratifica ed esecuzion edell 'accordo, con protocollo addizionale ,firmato a Roma il 18 febbraio 1984, cheapporta modificazioni al Concordato late-ranense dell' 11 febbraio 1929, tra la Re -pubblica italiana e la Santa Sede, già ap-provato dal Senato.

Come la Camera ricorda nella seduta d iieri è stata conclusa la discussione sull elinee generali . Passiamo, quindi, alle re -pliche del relatore e del Governo.

Ha facoltà di replicare l'onorevole rela-tore .

EMILIO COLOMBO, Relatore . SignorPresidente, onorevoli colleghi, onorevol erappresentante del Governo, la discus-sione serrata ed intesa intervenuta tra l agiornata di lunedì e quella di ieri ha fattoemergere in questa Assemblea una vastis-sima maggioranza a favore delle norm edi revisione concordatarie che sono a lnostro esame .

Questa vasta maggioranza abbracci atutti i gruppi che sostengono l 'attuale Go-verno, tranne quello liberale che siastiene, in nome di una rispettabile e ri-spettata tradizione riaffermata quidall 'onorevole Patuelli, che ringrazio perla serenità e l'obiettività con cui h aesposto il punto di vista del suo gruppo eper il riconoscimento che egli ha fatt odella positività delle modifiche contenutenel nuovo Concordato che si muovono indirezione dei principi di libertà . Egli, con -trariamente a quanto altri hanno rite-nuto, ha sottolineato la validità del carat-tere di accordo-quadro, o cornice, de lnuovo testo concordatario, e la sua diver-sità dell 'accordo del 1929 .

Nel suo intervento l 'onorevole Patuell iha ricordato il giudizio de La civiltà cat-tolica che i concordati non sono necessa-riamente lo strumento, nè unico né prin-cipale, per la regolamentazione dei rap-porti tra gli Stati e la Chiesa, come èdimostrato, ad esempio, dall 'esperienzadegli Stati Uniti .

Condivido questo giudizio. Sostenendola via concordataria per il nostro paese ,noi teniamo conto delle peculiarità cultu-rali e storico-politiche che fanno ritener etale via la più consona alla situazion edell ' Italia, più efficace per lo Stato, nonsolo per la Chiesa.

Ho ricordato nella mia relazione, pro-prio al fine di sottolineare queste peculia-rità culturali e storico-politiche, che nell eistruzioni date a Passaglia per le prim etrattative Cavour osserva: «Il popolo ita-liano è profondamente cattolico. Lastoria dimostra che niun scisma poté maimetter vaste radici in Italia, e il numerodegli acattolici nella penisola è così in-fimo che l 'articolo 1 dello Statuto chedefinisce la religione cattolica, apostolicae romana la sola religione dello Stato pro-clama una verità di fatto» .

Certo la situazione di allora non è de ltutto comparabile con quella di oggi ; maè certo, che, allora come ora, i rapportifra lo Stato e la Chiesa costituiscono u ndato imprescindibile della nostra storianazionale . E per questo che io ritengo ch el'aver riproposto questo rapporto sull astrada della cooperazione, pure in pre-senza di mutate condizioni dello Stato ita -liano e della Chiesa cattolica, rappresent iuna scelta conforme agli interessi delledue parti contraenti, e quindi delloStato .

Ma questa scelta non si lega, come haaffermato l'onorevole Roccella, con i lpeggiore integralismo che avrebbe gene -rato l'articolo 7 della Costituzione : né in-tegralismi del passato né integralismi in-sorgenti . Questa scelta si colloca salda -mente, per quanto ci riguarda, nella con-cezione liberaldemocratica della politic ae dello Stato .

Tanto vorrei assicurare anche all 'ono-revole Biasini, che a questi temi ha fatto

Atti Parlamentari

— 26226 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

cenno nel suo coerente ed appassionat ointervento di ieri .

Tra i consensi è stato confermat oquello del partito comunista italiano, at-traverso la voce autorevole dell'onorevoleSpagnoli. Il suo intervento non è statoesente da critiche su alcuni aspetti proce-durali, ed anche su alcuni aspetti sostan-ziali; ma egli ha ricordato la soddisfa-zione già manifestata dal gruppo comu-nista nel dibattito che si svolse un anno f asulle comunicazioni del Governo pe rl 'avvio a conclusione della vicenda con-cordataria .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTELEONILDE IOTTI

EMILIO COLOMBO, Relatore . Questa suadichiarazione mi dà modo di riaffermarequi, ancora una volta — proprio perchéquesto aspetto é stato più volte messo i ndubbio nella discussione — il coinvolgi-mento del Parlamento, a più riprese, intutto il corso del negoziato concordatario ,tant'è che oggi non siamo qui a ratificarecose ignote o problemi discussi e magaricompromessi dai negoziatori o dai go-verni nelle segrete stanze, ovattate e di-screte, della diplomazia, ma temi che ,come ho già ricordato, sono stati affron-tati in Parlamento il 26 ed il 27 ottobre del1967; il 7 aprile del 1971 (discussione se-guita poi da una consultazione del Go-verno con i rappresentanti dei singol igruppi parlamentari) ; il 27 novembre1976 sulla base delle prime conclusion idei negoziatori, nel dicembre 1978 sullabase di una seconda e terza bozza e poiancora nel gennaio 1979 . Il 25, 26 e 27ottobre una vasta maggioranza parlamen-tare dà il placet della Camera e del Senatoalla conclusione del negoziato .

In questo iter va riconosciuto il giustoposto anche agli approfondimenti com-piuti dalla Commissione Caianiello .

In questa ultima fase l 'onorevole Crax iha dato il suo apporto conclusivo a quest avicenda. Io ho sentito una certa ironi afatta su questa presenza dell'onorevol eCraxi, del Presidente del Consiglio, ma

credo che questa ironia sia fuori luogo . Infondo, Craxi giunge a questo appunta -mento dopo un lunghissimo itinerario cheha visto coinvolti, nel bene e nel male ,tanti che sono stati Presidenti del Consi-glio e membri del Governo in questo pe-riodo, ed egli ha il merito di averlo por-tato a conclusione .

L'onorevole Spagnoli lamenta u nminor coinvolgimento parlamentare equalche insufficienza procedurale pe rquanto riguarda le conclusioni della Com -missione paritetica sulla complessa ma-teria degli enti e beni ecclesiastici . Lostesso hanno lamentato l'onorevole Ro-dotà, l'onorevole Tremaglia ed anchemolti altri, che mi scuso di non ricordare .È vero questo ; ma non si può, per altro ,sottovalutare che alcuni principi rego-lanti la materia erano già contenuti neltesto di revisione concordataria e che unaconsultazione parlamentare non superfi-ciale avvenne il 2 agosto 1984 al Senato .Credo sia ingiusto attribuire al Govern ol'intenzione di volere per questa part etener nascoste le cose, perché non ve n eerano le ragioni . Il Governo potrà diremeglio come si sono svolte le cose . In ognicaso la Camera dei deputati ha oggi da -vanti a sé, prima di votare le intese con-cordatarie, anche i testi degli altri accord ie può dare una valutazione complessiva .

L'onorevole Spagnoli ha valutato il ri-sultato complessivo come veramente im-portante nell ' interesse della Repubblica .Egli ha anche affermato che lo Stato ita-liano conferma in questo modo il propriocarattere di laicità, di pluralismo reli-gioso, riflettendo le tendenze che sonoemerse nella società . I principi della no-stra Costituzione — egli ha detto —hanno delineato un punto di riferiment oineludibile. Ciò è esatto e questo è il puntodi partenza, il fondamento degli accordi .Credo di poter dire per tutti coloro ch esono presenti in quest'aula e in ogni casoper me, per la mia parte politica, difronte a valutazioni spesso unilaterali e apolemiche talvolta anche aggressive, ch enoi ci siamo avvicinati a questa compless amateria con l 'atteggiamento che De Ga-speri esprimeva nella sua dichiarazione

Atti Parlamentari

— 26227 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

di voto sull 'articolo 7 della Costituzione :«Sento» — egli diceva — «che questo, s ucui votiamo, è un argomento intimamentelegato alla nostra personale concezione divita .

Ora, se io sapessi o sentissi, di fronte a itesti che sono sottoposti alla nostra rati -fica, che essi toccano la libertà o feri-scono la coscienza di altri cittadini ita-liani, di altri compatrioti, la mia respon-sabilità di cittadino e la mia coscienza d icredente mi suggerirebbero di sconsi-gliarne il voto . Sono invece convinto ch eabbiamo compiuto dei passi importantiproprio verso una maggiore libertà, ab-biamo eliminato tanto i residui di confes-sionalismo quanto i residui di giurisdizio-nalismo». Questa convinzione mi è sem-brato di cogliere sia nell'intervento de lcollega Scovacricchi, quanto nell 'artico -lato ed anche appassionato interventodell 'onorevole Testa per il gruppo sociali -sta .

È inutile dire quanto e quale sia il me-rito dell 'onorevole Bressani che, con i lsuo discorso, ha confermato la coerenteposizione della democrazia cristiana i nmateria di revisione concordataria, so -stanziando la nostra comune convinzionecon argomenti e valutazioni di grande ri-lievo etico, politico e giuridico .

Dall'altra parte dello schieramento po-litico, gli onorevoli Del Donno e Trema -glia hanno preannunciato un'astensione .L'onorevole Tremaglia la giustifica soste-nendo di non poter votare a favore d iquesto «pacchetto anomalo e farragi-noso», se ho trascritto bene, altrimenti m ene scuso.

MIRKO TREMAGLIA. E contradditto-rio .

EMILIO COLOMBO, Relatore. Un altroaggettivo fa bene . Egli mi è sembratofermo alla realtà concordataria del 1929 ememore dei consensi che essa riscoss eanche se nel suo intervento sono conte-nuti alcuni giudizi in contraddizione co nquella realtà. Nella mia relazione, onore-vole Tremaglia, non ho negato il signifi-cato che ebbe per l'Italia la chiusura della

«questione romana», soprattutto pe rquanto riguarda il Trattato, sulle cui sort imi pare si sia interrogato l 'onorevole Pan -nella. Posso assicurargli, se questa è l asua preoccupazione, che non viene toc-cato.

Tornando all 'intervento dell 'onorevoleTremaglia, ricordo ancora che la chiu-sura di una vicenda decennale, alla qual eavevano posto mano Cavour, Crispi, Or-lando ed altri, assumeva in quel moment ouna connotazione politica a sostegno econsolidamento di un regime che avevasegnato la fine delle libertà democratichein Italia. Anche il Concordato, in quell arealtà politica, assumeva un significatodiverso da quello che è davanti a noi; unsignificato di garanzia più che di coope-razione, di garanzia minata nel fondo d acontraddizioni che, come ho dimostratonella mia relazione introduttiva, non tar-darono ad emergere . Per me, per la let-tura che io do di quel periodo storico eper l 'esperienza che ho vissuto, quest econtraddizioni emersero beneficament eperché contribuirono a stimolare le co-scienze ed a preparare nuove realt à(Commenti del deputato Tremaglia) .

Le correnti separatiste, abrogazionistee, quindi, anticoncordatarie, si son oespresse particolarmente attraverso igruppi della sinistra indipendente, radi -cale e di democrazia proletaria . Non riu-scirò — e me ne dispiaccio — in quest areplica a riprendere, per confutarle echiarirle, tutte le loro argomentazioni. Mipreme, comunque, rilevare le fondamen-tali critiche mosse all'accordo . Afferma,ad esempio, l'onorevole Bassanini : «Il Go -verno ha dato per acquisito il metod oconcordatario» . Poi aggiunge: «L 'articolo7 della Costituzione non impone il metodoconcordatario, ma quello pattizio», ed aquesto punto comincio a non capiremolto bene .

FRANCO BASSANINI . C'è il Trattato e c'èil Concordato .

EMILIO COLOMBO, Relatore. Sì, ma èl 'insieme dei rapporti che è regolato da

Atti Parlamentari

— 26228 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

un negoziato bilaterale . Il criterio pattiziovale per l 'uno e vale per l 'altro .

FRANCO BASSANINI . Se lo Stato foss eaddivenuto all'abrogazione del Concor-dato ed alla revisione del Trattato, sa-remmo rimasti nell 'ambito dell 'articolo7 .

EMILIO COLOMBO, Relatore . Non credo .L'onorevole Teodori rivendica la conti-nuità della posizione abrogazionista de iradicali e così fa anche l 'onorevole Pan -nella. L'onorevole Rodotà considera vio-lato il principio della reciproca indipen-denza e sovranità delle due parti attra-verso quello della collaborazione: si viole-rebbe, cioè, il principio della separazion eattraverso quello della collaborazione .

Vorrei ricordare che noi ci muoviamo ,relativamente alla scelta concordataria ,nell 'ambito dell 'articolo 7 della Costitu-zione. Tale articolo non ha inteso costitu-zionalizzare le norme concordatarie, m aha voluto senza dubbio attribuire ai Patt ilateranensi forza passiva di legge costitu-zionale. La regolamentazione pattizia de irapporti tra Stato e Chiesa, in forz adell 'articolo 7, non può essere sostituitacon uno strumento diverso da una legg eformalmente costituzionale di revisione .

E stata prevista altresì espressamente ,al medesimo articolo 7, l ' ipotesi della mo -dificazione dei Patti stessi attraverso l'ac-cordo delle due parti, con il successiv oricorso alla legge ordinaria di ratifica e d iesecuzione .

L'articolo 7 dunque ha sancito il prin-cipio della disciplina pattizia per la rego-lamentazione dei rapporti tra Stato eChiesa cattolica : ciascuno, nel proprio or -dine, indipendente e sovrano . Ma indipen -dente e sovrano non già in senso separa-tista, atteso che il concetto di «ordine pro-prio» esprime la necessità di concordarela disciplina normativa delle materie mi-ste .

In questo senso si sono espressi no npochi costituenti . Ho già avuto modo d icitare l'onorevole Dossetti ; egli affermavail 21 marzo 1947 : «Se il contatto è inevi-tabile, e se esso deve implicare reciproco

riconoscimento fra Stato e Chiesa catto-lica come ordinamento primario, ess onon può altro che avvenire attraverso u nnegoziato bilaterale di diritto esterno tr aordinamenti originari . Ove invece esso av-venga al di fuori dell'atto bilaterale, peratto unilaterale interno di uno dei due, odello Stato o della Chiesa, allora si h asempre disconoscimento totale o parziale :dello Stato alla Chiesa, e quindi un regimeparzialmente teocratico; oppure assogget-tamento totale o parziale della Chiesa alloStato, e quindi un regime parzialment egiurisdizionale . Il sistema democraticonon è compatibile né con l'uno né conl 'altro dei due regimi» .

Pertanto il Governo non poteva muo-versi, in applicazione dell'articolo 7 dell aCostituzione, che attraverso la revisionenegoziale, e così ha fatto .

Un diverso tipo di rapporti, anzi di si-stemazione giuridica, in chiave separa-tista ed abrogazionista avrebbe richiest oun processo di revisione costituzionale ,ma ciò non avrebbe certamente corri -sposto alle peculiari esigenze storico-poli -tiche della società italiana, che sono inter-pretate da una vastissima maggioranza inquest'aula .

Tanto il preambolo che l'articolo 1dell 'accordo di revisione sottolineano i lsignificato politico e sociale della collabo -razione fra Stato e Chiesa cattolica, cheviene a costituire nuovo e sostanziale mo-tivo conduttore della norma concordata -ria. Tale collaborazione non può ricon-dursi tout court al concetto di libertà reli-giosa (coloro che si sono ricondotti aquesto significato della collaborazion ehanno negato il significato ed il valore de lConcordato, ritenendo che questi sianogià riconosciuti dal testo costituzionale) ,ma si espande nell'ambito anche della li-bertas ecclesiae, nonché in quello dellacontestuale incidenza delle due autorità ,civile e religiosa, in ambiti di comune rile -vanza, come l'ordinamento ecclesiasticonel territorio dello Stato, il matrimonio ,la scuola, l'assistenza, la beneficenza .

Proprio per evitare contese e sconfina -menti reciproci, è opportuno che su talimaterie Stato e Chiesa raggiungano intese

Atti Parlamentari

— 26229 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

ed accordi con valore obbligante per ledue parti. Ma sarebbe senza dubbio limi-tativo interpretare lo strumento concor-datario solo in chiave di delimitazione de iconfini, atteso che la particolare situa-zione sociale e culturale del nostro paesepuò richiedere l'impegno concorde e fat-tivo delle due parti al fine di affrontareed avviare a soluzione i sempre numeros ie non di rado gravi problemi della societ àitaliana. L'articolo 1 dell 'accordo recita :«La Repubblica italiana e la Santa Sederiaffermano che lo Stato e la Chiesa cat-tolica sono, ciascuno nel proprio ordine ,indipendenti e sovrani, impegnandosi a lpieno rispetto di tale principio nei lor orapporti ed alla reciproca collaborazioneper la promozione del l 'uomo e il bene delpaese» .

Questo articolo va letto alla luce de lpreambolo che acompagna il test odell 'accordo e non si vede perché il ri-chiamo alla collaborazione, che non puòche essere la risultante di un libero atto d ivolontà delle due parti contraenti, possaincrinare — come è stato sostenuto daalcuno — il principio dell ' indipendenza edella sovranità dello Stato o di ciascunadelle due parti .

Non potrebbe ciò dirsi, pur nelle diffe-renze che pure sussistono, di qualsiasiintesa o accordo di natura internazionale .Il richiamo alla collaborazione per la pro -mozione del l 'uomo e per il bene del paes eha evocato — particolarmente nell 'onore-vole Codrignani ma anche in altri colleghi— lo spettro dello Stato etico .

Il primato della persona umana, invece,evoca nella stessa impostazione norma-tiva il grande significato e valore dell'ar-ticolo 2 della Carta costituzionale, cosìcome — d'altra parte — le molteplici af-fermazioni del magistero pontificio in di -fesa della dignità della persona umana edella sua libertà . Lo Stato che pone alprimo posto della sua attività normativa ,dei suoi rapporti sociali, delle stesse pro-grammazioni economiche l'uomo, la per -sona umana, non è certamente Statoetico, giacché non impone né subdola -mente suggerisce un modello di umanit àcon caratteristiche discriminatorie: è

Stato laico, se per laicità si intende, però,la capacità di mutare da se stesso i para-metri di riferimento per tale cammino edi affermazione di umanità, senza pre-concettualmente rifiutare la collabora-zione di chi, per secolare esperienza e nelrispetto della coscienza di tutti, apport aelementi di solida costruzione di una so-cietà migliore .

Ma non vanno forse in questo senso, ne lsenso cioè di questo apporto, di questocontributo che la Chiesa può dare allavalorizzazione del l 'uomo, la già citata MitBrennender Sorge di Pio XI, che con -dannò il nazismo e il razzismo? Il gridocontro l'inutile strage di Benedetto XV ?La Pacem in terris di Giovanni XXIII? LaPopulorum progressio di Paolo VI, ilquale, quando volle trovare una defini-zione della Chiesa, la definì «esperta d iumanità»? L 'enciclica sull 'uomo di Gio-vanni Paolo II e l'insieme, il contesto de lConcilio Vaticano II ?

Il carattere di Concordato-quadro o d iimpostazione dinamica del Concordato, l apossibilità prevista di nuove intese hann opreoccupato alcuni colleghi . Si è parlat odi «accordo-omnibus», di «delegifica =zione», di una «modificazione del sistemadelle fonti normative dell'ordinament oitaliano». Si è parlato perfino, con un or-ribile neologismo, di «cogoverno» . La po-lemica mi pare che abbia preso molto l amano.

Il limite a queste intese è fissato dall'ar-ticolo 13 e cioè — leggo — dal «manife-starsi della esigenza di collaborazione trala Chiesa cattolica e lo Stato» . Questo ,dunque — lo Stato — mantiene intatto i lsuo potere sia di promuovere, sia di con -dividere, sia di non condividere le materi ee le forme di collaborazione. E il Parla-mento mantiene intatto il suo potere dicontrollo sul Governo nell'esercizio diquesta facoltà .

Quanto alle forme, non credo poss aparlarsi di mutamento delle fonti . Il casodelle cosiddette leggi rinforzate non puòprevedersi che per il caso di accordi ch eabbiano la natura e la portata di intese tr adue soggetti di natura internazionale eper materie che le giustifichino . In ogni

Atti Parlamentari

— 26230 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

caso, premessa di tali leggi è la ratific adell'accordo da parte del Parlamento .

Quando si tratti di intese di altra natura— ad esempio, con la Conferenza episco-pale, che appare, in questo nuovo testoconcordatario, come una delle istituzion icon cui si stabiliscono dei rapporti — nonsi può pensare che intese che tocchin ol'ordinamento e cioè materie disciplinat eper legge possano essere delegificate at-traverso una intesa . È necessario venir ein Parlamento, il quale conserva il su opotere di decisione e di controllo .

Quando si tratti di materie amministra-tive, su queste intese — pure possibili — esugli atti della amministrazione che l etraducono in essere, resterebbero e re -stano intatti i controlli previsti dal nostr oordinamento ed, in ultima istanza, anchedel Parlamento sul Governo e della Cortecostituzionale .

Onorevoli colleghi, so che avrei dovuto,nella mia replica, chiarire dubbi su punt ispecifici che sono stati sollevati . Nemanca il tempo e, del resto, di tutta lamateria dei beni e degli enti ecclesiastic ipotremmo tornarne a parlare in sede pro-pria, quindi domani .

Quello che mi sento di riaffermare qu iè che l ' intesa che noi stiamo per appro-vare è l 'approdo positivo di lunghi anni d iriflessione e di negoziato . E il frutto d ivaste correnti di pensiero e dell'elabora-zione di forze politiche, che hanno voluto,non solo conservare e rafforzare quell ache normalmente si suole definire la pacereligiosa, ma progredire verso i principidi libertà e di uguaglianza che sono all abase del nostro ordinamento.

Queste correnti culturali e politiche ,inoltre, hanno anche voluto favorire un acollaborazione fra Stato e Chiesa di cui l oStato, senza che vengano lese la sua indi -pendenza e la sua sovranità, potrà certa -mente anche esso beneficiare (Applausi) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicarel'onorevole Presidente del Consiglio de iministri .

BETTINO CRAXI, Presidente del Consigliodei ministri . Signor Presidente, onorevoli

deputati, la riforma del Concordato segn asolennemente il corso di questa legisla-tura ed anche l'azione del Governo che hol'onore di presiedere . Essa mette fine allacoabitazione forzata tra garanzie costitu-zionali e privilegi lateranensi e realizz aaspirazioni profonde della democraziaitaliana. Ma realizza anche un largo mu-tamento di sistema circa i rapporti traStato e confessioni religiose sanciti dall aCostituzione, che stabiliva che tali rap-porti dovessero essere fondati su un si-stema politico ed istituzionale di coordi-namento.

Il principio di alterità, enunciato da lprimo comma dell'articolo 7, non impedi -sce, infatti, che, in quegli ambiti nei qual isi ponga concretamente il problema dell arilevanza delle attività della Chiesa inquanto operante nell 'ordine dello Stato ,venga stabilita pattiziamente una disci-plina speciale, differenziata rispetto al di-ritto politico, e venga riconosciuta effi-cacia civile ad atti propri della Chiesastessa .

Si tratta di un principio ulteriore, va -lido sia per la Chiesa cattolica sia pe rtutte le confessioni religiose, nel rispettodella uguale libertà ad esse garantita,dell 'uguaglianza senza distinzioni reli-giose a tutti assicurata dalla Carta costi-tuzionale, non potendosi giustificare di-sparità di trattamento tra i cittadini sullabase dell'appartenenza o della credenz areligiosa .

La specialità delle discipline pattiziedeve, quindi, essere giustificata sulla basedelle speciali condizioni o esigenze pro-prie delle diverse confessioni religios eoperanti in Italia e della finalità, costitu-zionalmente protetta, di garantire il sod-disfacimento dell'interesse religioso de icittadini, dell 'effettiva libertà delle con-fessioni stesse di perseguire i propri ,spesso diversi, scopi. Gli accordi e le di-sposizioni legislative sottoposte alla vo-stra approvazione vogliono eliminare, ne lloro complesso, il divario oggi esistent etra i valori costituzionali di libertà reli-giosa, che prefigurano una società laica epluralistica, ed una legislazione — come .quella di derivazione lateranense — che

Atti Parlamentari

— 26231 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

enuncia, impone o favorisce indirizzi di-vergenti o contrapposti rispetto a tali va -lori .

Come già ho avuto occasione di sottoli-neare nel corso del precedente dibattito a lSenato, la peculiarità delle concrete situa-zioni storico-sociali non ha consentit ouna sistemazione dei rapporti Stato -Chiesa che superasse, in piena concordia,le forme pattizie, come del resto è ap-parso chiaro da tutti i dibattiti parlamen-tari sull 'argomento. Gli accordi del 1 8febbraio e del 15 novembre contengonosegni importanti di nuove e più duttil imodalità tecnico-giuridiche tra le due so-cietà che consentiranno di sperimentare,nell'articolato sistema di intese che dovràinstaurarsi, la tendenza verso la sostitu-zione integrale dei meccanismi concorda -tari classici .

Nel nostro ordinamento giuridicoquesta tendenza ha già espressionenell ' articolo 8 della Costituzione, il qualeimpone, perché le confessioni religios epossano realizzarsi compiutamente, ch ela regolamentazione dei loro rapporti conlo Stato venga in ogni caso concordataattraverso le intese previste . Va ripetutoche la Costituzione, accogliendo piena -mente il pluralismo confessionale, haposto a garanzia di esso il principio dellabilateralità della produzione normativa inmateria religiosa . Il nuovo sistema di re-lazioni dello Stato con le confessioni reli-giose deve trovare un assestamento ne ltempo ed una complessiva armonizza-zione normativa nelle forme che si mani-festeranno più opportune .

Onorevoli colleghi, i contenuti degli ac-cordi e delle disposizioni sono illustrati edefiniti nelle relazioni governative ai di -segni di legge in discussione. Essi sonostati oggetto del vostro approfondit oesame e dei vostri numerosi e pertinentiinterventi . Credo anzitutto che si debb adar atto della piena rispondenza degli ac-cordi di Villa Madama ai capisaldi dell anuova regolamentazione dei rapporti tr ala Repubblica e la Chiesa cattolica ,esposti al Senato ed alla Camera nel gen-naio e nell 'agosto 1984, in relazione aiquali il Parlamento incoraggiò il Governo

ad impostare e concludere i negoziati conla Santa Sede e successivamente ad invi-tare la Commissione paritetica a formu-lare norme rispondenti ai principi da ess apreliminarmente stabiliti .

Vorrei, a nome del Governo, dare an-cora atto alla Santa Sede, ed in partico-lare al segretario di Stato, cardinale Ago-stino Casaroli, dello spirito costruttivo edella leale collaborazione che hanno ca-ratterizzato i negoziati nella fase decisiva .Vorrei darne atto ricordando le allocu-zioni con le quali il cardinale Casaroli ,rispondendo alle mie dichiarazioni in oc-casione della firma dell 'accordo di feb-braio e del protocollo del novembre 1984 ,manifestò tutto l 'apprezzamento dell aSanta Sede per l'opera del Governo e diquelli che lo hanno preceduto e per irisultati ottenuti dalla Commissione pari-tetica.

Con gli accordi di Villa Madama e co nl 'intesa del 21 febbraio 1984, l 'Italia hapienamente adeguato il suo ordinament opolitico e giuridico a quei principi di li-bertà religiosa che la convenzione eu-ropea del 1950 ed i numerosi atti dell eNazioni unite sui diritti dell 'uomo hannoconsacrato in una dimensione europea e duniversale. Con questi accordi e con l enorme che la Commissione paritetica pe rgli enti ecclesiastici ha predisposto ,l'Italia si è allineata alle più avanzate legi-slazioni dell'Europa occidentale e si è po-sta, anzi, all'avanguardia dei sistemi i nvigore sotto più di un profilo essenziale ,come la rinuncia ad ogni controllo sull avita ecclesiastica e sulle nomine dei ve -scovi, parroci e titolari di uffici; la pienalibertà di scelta in materia di istruzionereligiosa ; la definizione delle attività direligione e di culto, e l 'originale sistemadi sostentamento del clero .

La qualificazione formale dello Stato i nmateria di religione, come Stato laico eaconfessionale, si realizza negli accordi enelle disposizioni sugli enti ecclesiastici ,come presupposto del sistema di relazion icon la Chiesa e come principio direttivoin riferimento alle diverse materie, dall alibertà della Chiesa all 'istruzione reli-giosa, dal regime matrimoniale a quello

Atti Parlamentari

— 26232 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

degli enti, del patrimonio ecclesiastico edel sostentamento del clero .

Le medesime disposizioni garantisconola tutela della libertà e volontarietà de icomportamenti individuali in materia re-ligiosa e della correlativa reversibilità efuggibilità dei medesimi . Il quadro delleintese espressamente previste non esau-risce l'operatività della disciplina pattizia ,ma favorisce l 'utilizzazione di un pro -cesso aperto di rapporti tra Stato e Chies aper dare attuazione ad alcune disposi-zioni, per meglio definire impegni assunt isul piano generale o, ancora, per predi-sporre ulteriori normative in vista di un aloro traduzione, con il previsto procedi -mento di approvazione da parte del Par -lamento, in testi legislativi dello Stato .

L'utilità del nuovo sistema di rapporti èdimostrata ampiamente dai risultati posi-tivi conseguiti dalla Commissione parite-tica, che, nei sei mesi di tempo posti a suadisposizione, è riuscita a risolvere conforte spirito innovatore la complessa ma-teria relativa alla disciplina degli enti ebeni ecclesiastici, agli impegni finanziarie a interventi dello Stato nella gestion epatrimoniale.

Onorevoli colleghi, come ho già accen-nato, i contenuti degli accordi e dellalegge per gli enti e beni ecclesiastici sonoampiamente illustrati nelle relazioni de irispettivi disegni di legge . Mi soffermeròpertanto soprattutto su quei punti che i lParlamento stesso ebbe a definire «i nod idel Concordato», menzionandoli espressa-mente nella risoluzione del 7 dicembre1978 del Senato; vale a dire i temidell 'istruzione religiosa, del matrimoni ocanonico con effetti civili, degli enti ebeni ecclesiastici e del sostentamento de lclero cattolico .

Con l 'articolo 9 dell 'accordo del 18 feb-braio 1984 si è voluto innanzitutto speci-ficare, in riferimento alla Chiesa catto-lica, il principio dell'articolo 33 della Co -stituzione. Lo Stato non può abdicare a ldovere di dare a tutti i cittadini la mi-gliore scuola possibile, garantend osempre peraltro il diritto di enti e privati ,e quindi delle confessioni religiose, d iconcorrere con le scuole statali . La scuola

deve essere aperta non solo a tutti, ma atutte le fedi, vagliate e dibattute in unlibero confronto senza preclusioni o con -formismi . La laicità dello Stato non signi -fica imposizione alla scuola di un cred olaico, ma convivenza in esso di ogni cre -denza, religiosa e non .

Noi condividiamo l 'auspicio di chi vor-rebbe il confluire nella scuola di tutte lecorrenti del pensiero per una sfida paci-fica e creativa. Il rimedio ai mali dellascuola non è la fuga dallo Stato, la cu icentralità per ciò che attiene al problem adell'istituzione è sancita costituzional-mente, ma semmai la sua riforma e il su orinvigorimento.

Con la medesima norma, inoltre, è stat osuperato il modello confessionalista gen -tiliano e lateranense, caratterizzato dall aespressa subordinazione di tutto il pro -cesso formativo ai valori della cattolic areligione di Stato . Sul punto non è neces -sario soffermarsi lungamente, ma non s ipuò considerarlo scontato o ovvia . Tuttoil lungo e complesso itinerario della ri-forma dei Patti lateranensi — dal prim oprogetto governativo del 1979 alla «sestabozza» bilaterale del 1983 — sta a dimo-strare che il traguardo della facoltatività ,che simboleggia al più alto livello il mo-dello pluralista, è stato la risultante d iuna trattativa sofferta, piena di contrast ie di svolte, raggiunto con l 'ultima bozzadel 1984 .

È stato quindi escluso, quanto men ocome ipotesi alternativa, l ' impegno delloStato ad istituire insegnamenti pubblici d istoria o di cultura religiosa in sostituzion edi insegnamenti confessionali, mentre èstato affermato l'interesse dello Statostesso ad una presenza istituzionale dell aChiesa nella scuola, perché partecipi, nelquadro delle finalità previste dal l 'ordina-mento, al progetto educativo complessivocon un suo specifico apporto; è un inte-resse che si fonda sul riconoscimento delvalore della cultura religiosa nella forma-zione dei giovani, sulla ovvia constata-zione che i principi del cattolicesimofanno parte del patrimonio storico de lnostro paese e sull'obiettivo di fare dell ascuola pubblica un centro di promozione

Atti Parlamentari

— 26233 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

culturale, sociale e civile, aperto agli ap-porti di tutte le componenti della socie-tà.

Con le riforme in discussione, quindi ,l'ordinamento giuridico riconnette u nruolo ed una funzione normativa positiv ialla circolazione delle idee in materia reli -giosa ed ai valori che tali idee presuppon-gono e promuovono . Si apre concreta -mente, in tal modo, una fase di libero con -fronto fra i vari orientamenti, religiosi enon religiosi, nell 'ambito delle struttur escolastiche pubbliche, nel rispetto dellalibertà di coscienza dei destinatari e delleistanze della libera formazione della per-sonalità dei giovani, senza escludere l ' im-pegno della scuola statale di fornire ele-menti di coscienza e discussione cultural ereligiosa all'interno dei programmi dellediverse materie pertinenti, in armoniacon il pluralismo della società civile edell 'ordinamento costituzionale della Re -pubblica .

Sulla materia matrimoniale possiam odefinire simmetricamente opposte l elinee sulle quali operò il legislatore late-ranense e le scelte del nuovo accordo. Nel1929 fu nel senso di riavvicinare o unifor-mare la disciplina del matrimonio civile aquella del matrimonio religioso . Oggi l atendenza al l 'uniformità si muove in sensocontrario, cioè verso il matrimonio civile .Si potrebbe dire che dal regime di unioneimperfetta, alla quale aveva dato luogo ilsistema lateranense, si è passati ad unregime matrimoniale di separazione im-perfetta, che supera non solo la norma-tiva del 1929, ma anche il rigido sistemagiurisprudenziale della Corte di cassa-zione.

Sottolineerei anche il superamento, nelnuovo accordo, di riferimenti all'inten-zione del legislatore ed al carattere sacra -mentale del vincolo e, con essi, quindi, d iquelle tesi che, argomentando dalla qua-lifica di atto religioso del matrimonio e d isacramento indissolubile, avevano rite-nuto di poter sostenere l'incompatibilità,nell'ordine dello Stato, tra tale atto e lalegge sul divorzio .

Ma l'aspetto più decisamente riforma-tore della nuova disposizione riguarda i

rapporti tra giurisdizione ecclesiastica egiurisdizione statuale . È ben noto al Par-lamento che già la quarta bozza, siglat adalle delegazioni italiana e vaticana ne l1979, non conteneva nessun riconosci-mento della giurisdizione ecclesiasticacome la sola competente a giudicare delmatrimonio religioso trascritto .

Inoltre la disposizione di cui alla letteraB del numero 2 di tale bozza, subordi-nando la dichiarazione di efficacia dellasentenza canonica alla circostanza ch enon fosse pendente davanti ad un giudiceitaliano un giudizio per il medesimo og-getto e tra le stesse parti, istituito prim adel passaggio in giudicato della sentenz astraniera, dimostrava altrettanto esplici-tamente che in materia, secondo le ipotes idi accordo, la giurisdizione della Chiesa edello Stato érano concorrenti .

Le previsioni accolte nell'accordo de l1984 erano già enunciate nella seconda ,nella quarta e nella quinta bozza, mentrenella terza bozza erano richiamate co nformula analoga a quella adottata neltesto definitivo. Del resto la stessa delega -zione italiana che aveva siglato la terzabozza nel 1978, nel presentarla al Presi -dente del Consiglio, onorevole Andreotti ,che espressamente ne fece stato nella suareplica al Senato, affermava che nella suanuova disposizione sul matrimonio era ri-masto fermo il venir meno del l 'esclusivitàdella giurisdizione ecclesiastica ed eran orimaste immutate le condizioni per la di-chiarazione di efficacia nella Repubblica ,attraverso un giudizio di delibazione dell esentenze dei tribunali ecclesiastici di nul-lità dei matrimoni concordati, sintetizzat ein una formula di rinvio alle condizion irichieste dalla legge italiana per l'effi-cacia delle sentenze straniere .

Questo principio è stato coerentement eribadito nel testo ora sottoposto alla rati -fica parlàmentare, come ha sottolineato i lrelatore, onorevole Colombo, con le di-sposizioni interpretative dettate nel proto -collo addizionale e adeguando il regimeanche alla sentenza della Corte costituzio -nale n. 18 del 1982 .

Lo Stato, quindi, si limita a riconoscere ,come osserva la dottrina giuridica, alle

Atti Parlamentari

- 26234 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

sentenze ecclesiastiche l 'effetto di pro-durre la nullità del matrimonio concorda-tario, così come nelle citate norme de lcodice di procedura civile si limita a rico-noscere l'efficacia nel proprio ordina-mento delle sentenze straniere .

Equiparate le sentenze ecclesiastiche dinullità del matrimonio concordatario all esentenze emanate dal giudice straniero ,nel giudizio sulla validità del vincolo vi èconcorso tra la giurisdizione dello Stato ela giurisdizione della Chiesa . È questa ca-ratteristica che sottolinea la separazion etra i due ordinamenti, il cui collegament oper l'efficacia civile delle sentenze eccle-siastiche ha luogo solo in presenza de irequisiti previsti dal nuovo accordo epone in risalto la profonda differenza esi-stente tra l'odierno modo di concepire l agiurisdizione ecclesiastica sul matrimoni oe quello proprio del Concordato de l1929.

L'accordo del 1984, tra la mutata posi-zione reciproca dello Stato e della Chiesa ,disciplina l ' istituto del matrimonio nel ri-spetto dell 'indipendenza dei due ordina -menti e soprattutto impegnando le part ialla reciproca collaborazione per la pro -mozione dell'uomo ed il bene del paese .Questa è la norma fondamentale per un acorretta interpretazione dell 'accordo e, i nparticolare, essa è rilevante per intendererettamente l 'articolo 8 dell'accordostesso .

Il concorso delle due giurisdizioni nelgiudizio sulla validità del matrimonioconcordatario importa, infatti, una colla-borazione dello Stato e della Chiesa nell aconcreta realizzazione di un importanteaspetto della libertà religiosa .

Onorevoli deputati, vengo infine allavasta materia degli enti e dei beni eccle-siastici, nonché del sostentamento delclero cattolico che presta servizio nell ediocesi italiane.

La questione della proprietà ecclesia-stica fu e restò nel ,primo cinquantenniopostunitario uno dei grandi problemi irri-solti . Basti pensare al numero di progett iregolarmente presentati al Parlamento e dalla ricchissima letteratura politica e giu-ridica su un tema che, nella stessa legisla -

zione lateranense del 1929, ebbe soluzion isostanzialmente transitorie .

Anche nel complesso procedimento direvisione del Concordato giunto ora all aratifica del Parlamento, la questione si ècosì segnalata tra quelle di più difficil eregolamentazione .

Se la Commissione paritetica, alla qualesono lieto di rinnovare l 'apprezzamentovivissimo del Governo e mio personale, h aportato a termine con rara tempestività isuoi lavori, predisponendo 1 '8 agosto 1984le norme regolatrici della materia deglienti e beni ecclesiatici, il Governo, daparte sua, ha assolto l'impegno assunto i l18 febbraio ed il 15 novembre, presen-tando al Parlamento, con separato prov-vedimento, la legge di approvazione dell enorme concernenti la materia stessa .

Tale legge entrerà in vigore con le mo-dalità indicate dall 'articolo 76, dopo lasua approvazione, con gli strumenti giuri -dici propri, rispettivamente, dell 'ordina-mento italiano e di quello della Chiesa ,come stabilito dall 'articolo 4 del proto -collo del 15 novembre 1984 .

Dalle norme formulate dalla Commis-sione italo-vaticana emergono i capisald idi una riforma profonda ed organica de lsistema lateranense, che coinvolge conte-stualmente la disciplina legislativa di tutt igli enti e beni ecclesiastici e della loroorganizzazione e amministrazione, i lnuovo assetto patrimoniale ecclesiastic oquale scaturito dal codice di diritto cano-nico del 1983, la revisione degli impegnifinanziari dello Stato verso la Chiesa e i lproblema del sostentamento del clero ch epresta il suo servizio nelle diocesi in fa-vore dei fedeli .

Esse sottolineano, in primo luogo, unafisionomia degli enti ecclesiastici rispon-dente ai prcincìpi contenuti negli articol i7, 8 e 20 della Costituzione, cioè una con -dizione non discriminatoria rispetto aquella delle altre persone giuridiche pri-vate ed insieme non privilegiata nei ri-guardi degli enti di altre confessioni reli-giose, e tengono conto delle innovazion iintrodotte dal codice di diritto canonic odel 1983, cercando anche di risolvere al-cuni dei problemi interpretativi più rile-

Atti Parlamentari

— 26235 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

vanti rimasti aperti in sede di applica-zione della legislazione concordataria del1929 .

Sulla scorta di queste esigenze, l anuova disciplina è fondata su alcuni prin-cipi essenziali, tra i quali sono di partico-lare rilevanza quelli relativi alle finalità ,alle attività e al riconoscimento degli ent iecclesiatici .

La nuova impostazione della problema-tica del riconoscimento degli enti eccle-siatici potrà evitare, naturalmente nei li -miti del possibile, incertezze interpreta-tive in ordine alle finalità degli enti eccle-siastici e, insieme, fornire alle autorit àstatali ed a quelle ecclesiastiche strument ipiù sicuri per la distinzione fra le attivit àdegli enti .

Il secondo titolo della legge, relativo a ibeni ecclesiastici e al sostentamento de lclero, introduce e disciplina, invece, l ariforma più rilevante che il nuovo sistem aprevede, e cioè la riforma del regime be-neficiale e l 'avvio di un sistema generaledi sostentamento del clero che concern etutti gli ecclesiastici che prestano servizi oin favore della diocesi e non più, com' èattualmente, i soli ecclesiastici titolari de ibenefici .

Fulcro del nuovo sistema è l 'istitutodiocesano per il sostentamento del clero ,che verrà eletto entro il 30 settembre 1986in ogni diocesi, mentre si prevede ch epossano essere costituiti istituti a carat-tere interdiocesano mediante accordi tra ivescovi interessati .

La nascita degli istituti diocesani com-porta l'abolizione dei benefìci ecclesiatic ie la generale ridefinizione degli enti terri-toriali della Chiesa .

Come sottolinea la relazione al disegn odi legge, gli articoli che introducono ilnuovo sistema di 'finanziamento dellaChiesa, con particolare destinazione al so-stentainento del clero (fin qui assicuratodai redditi dei benefici, integrati dai sup-plenti congrua concessi dallo Stato) ,disegnano un moderno sistema attraversoil quale, anche alla luce delle più avanzat eesperienze giuridiche straniere, vieneagevolata la libera contribuzione dei citta-dini, nel pieno rispetto delle loro scelte,

attraverso il previsto meccanismo ne lquale le indicazioni dei medesimi son oveicolate con il concorso della pubblic aamministrazione .

Dal periodo di imposta 1989 lo Statoammetterà pertanto a deduzione fiscal ele erogazioni liberali in denaro delle per-sone fisiche destinate al sostentamentodel clero. Tali erogazioni, centralizzatepresso l'istituto per il sostentamento de lclero, saranno gestite secondo i criter istabiliti dalla legge . Dall 'anno finanziari o1990, inoltre, i contribuenti potranno de-stinare 1 '8 per mille del l 'IRPEF a scopi diinteresse sociale ed umanitario a gestionestatale o a scopi di carattere religioso agestione ecclesiastica, operando le rela-tive scelte in sede di dichiarazione an-nuale dei redditi . Le somme raccolte do-vranno essere utilizzate rispettivament edallo Stato e dalla Chiesa, nell 'ambitodegli scopi individuati dall 'articolo 48.Nell'ordinamento italiano, sarà la legg efinanziaria a stabilire le ulteriori determi-nazioni .

Come è precisato nel verbale di firm adella Commissione paritetica e com etengo a confermare in questa sede, tal esistema di finanziamento è ovviament eestendibile a tutte le confessioni religios einteressate che, 'in sede di intesa con loStato, desiderino usufruirne .

Per assicurare un concreto avvio de lnuovo sistema, lo Stato corrisponder àalla Conferenza episcopale italiana, nelprimo triennio di applicazione (ann i1990-1992), un anticipo pari al contribut oversato dallo Stato per il 1989, ultimoanno del periodo transitorio iniziato conil 1987, in base alle disposizioni dell'arti-colo 50, che prevedono anche il manteni-mento in via transitoria del regime vi -gente per gli anni 1985 e 1986 . Nel 1986— anno in cui si potranno realisticamenteconoscere i dati relativi al primo trienniodi operatività — si procederà al congua-glio complessivo. Per gli anni successivi a l1993, si procederà al conguaglio degli an-ticipi entro il gennaio del terzo periodo d iimposta successiva .

Il titolo terzo del provvedimento defi-nisce infine il riassetto amministrativo di

Atti Parlamentari

- 26236 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

quei particolari, antichi enti, denominat i«aziende», che inseriti nella struttura delMinistero dell'interno, curano la gestionedei beni coinvolti dalle leggi post-unitari ee successivamente non retrocessi e trasfe-riti alle provincie ed ai comuni, e quindidi proprietà dello Stato .

La decisione della Repubblica e dellaSanta Sede, sanzionata dall'accordo de l18 febbraio 1984, di procedere alla revi-sione della complessa materia degli enti ebeni ecclesiastici e degli interventi finan-ziari dello Stato, affidando la formula-zione della relativa normativa ad unaCommissione paritetica, è venuta a coin-cidere con un periodo di profonde tra-sformazioni istituzionali, che ha impost ouna prospettiva assai ampia e di lung operiodo. Il nuovo codice di diritto cano-nico, proprio in questa materia, ha realiz-zato una delle più impegnative riformedell'assetto patrimoniale della Chiesa, su-perando l'antico e tradizionale sistemadel beneficio ecclesiastico .

In questa duplice prospettiva, la Com-missione paritetica ha operato, in pien aconsapevolezza, scelte profondamente in -novatrici, che vengono ad attuare una ra-dicale riforma, in uno dei settori più deli-cati dell 'intero assetto delle relazioni traStato italiano e Chiesa cattolica, in totalecoerenza con i princìpi fondamental idell'ordinamento canonico e di quello sta-tuale: princìpi che in questo settor ehanno messo in evidenza, da un lato, l'au-tonomia della società religiosa e la libertàdi essa di organizzarsi attraverso strut-ture operative senza ombre discriminato -rie, dall 'altro la neutralità della societàcivile e le garanzie di uguaglianza e li-bertà religiosa dei cittadini, senza discri-minazioni confessioniste o giurisdiziona-liste .

Sono scelte politiche e istituzionali diportata storica, che — giova sottolinearl o— sono dovute anche alla validità dellesoluzioni tecniche operate dalla Commis-sione paritetica che, nelle due compo-nenti, italiana e vaticana, ha affrontat oproblemi ardui, in maniera nuova, pu rsenza il conforto di una precedente elabo-razione, dato che tutti i progetti di revi-

sione del Concordato avevano evitato d iaffrontare quella che costituiva una dell ematerie più spinose di tutta la riform aconcordataria .

Il Governo prende atto con soddisfa-zione della generale positiva accoglienzariservata dall 'opinione pubblica alla ri-forma degli atti e del patrimonio ecclesia-stico. Anche il mondo cattolico ed eccle-siastico, nella base e nei vertici episcopali ,ha reagito in maniera positiva e costrut-tiva ad una riforma che pure rimette i ndiscussione abitudini secolari, mentalit àtradizionali ed anche torpori istituzio-nali . ,

Oorevoli colleghi, ringrazio vivament egli intervenuti per le osservazioni e glispecifici apporti al dibattitto su question idi così grande rilevanza. In particolareringrazio il relatore, onorevole Emilio Co -lombo, del . quale vorrei qui ricordar el'azione impegnata svolta all'inizio degl ianni '70 in favore di una revisione con-cordataria che coinvolgesse direttament ele forze parlamentari .

All 'onorevole Codrignani vorrei far os-servare che è lo stesso dibattitto, così se-reno e costruttivo, con poche ed isolat eeccezioni, a replicare al suo pessimism osul superamento delle polemiche e sulcontenzioso istituzionale tra Stato eChiesa, nella ovvia libertà di confront osociale . Debbo inoltre precisare che lacollega ha confuso nel suo intervento laratifica parlamentare con lo scambi odelle ratifiche .

Nel pieno rispetto delle tesi e delle aspi -razioni abrogazioniste del l 'onorevole Teo -dori, che potrebbero trovare miglior esbocco in una prospettiva di revisione co-stituzionale, osservo al collega che se ,come lui assume, gli unici scritti critic idel nuovo accordo vengono da cattolic icredenti, sarebbe opportuno che quest iautori svolgessero un'azione coerente ecostruttiva ma nelle sedi ecclesiali compe -tenti .

Per quanto concerne il problema degl iarticoli 13 e 14 dell 'accordo non possonoche rinviare ai chiarimenti già dati da lGoverno alla Camera, nel gennaio 1984,ed al Senato nell 'agosto dello stesso anno,

Atti Parlamentari

— 26237 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

sottolineando ancora una volta che i lmeccanismo della regolazione bilateral edella materia religiosa non è una scelt adel Governo, ma un'obbligo imposto dagl iarticoli 7 ed 8 della Costituzione dellaRepubblica.

Anche all 'onorevole Del Donno che la -menta l 'uguaglianza delle confessioni re-ligiose dei cittadini, senza distinzione d iappartenenza religiosa, non posso chesuggerire una rilettura dei principi costi-tuzionali, prendendo atto della sua sim-patia per il regime lateranense, ma sotto-lineando — come lui stesso ha dovutoriconoscere — che il nuovo accordo è u npatto di libertà .

Quanto ai rilievi dell 'onorevole Nebbiain ordine alla disposizione sul patrimoni oculturale e di interesse religioso, riba-disco che tale norma non comporta al -cuna limitazione della sovranità, che lamateria resta di integrale pertinenzadell 'ordine dello Stato e che si tratta sem-plicemente di applicare a tale patrimoni ola legislazione statale, con l 'ausilio distrumenti applicativi concordati tra gliorgani amministrativi dello Stato e dell aChiesa. Non ritengo che il riferimento all egiuste esigenze religiose, che sono innan-zitutto quelle dei cittadini, possa costi-tuire ampliamento delle esigenze di cultogià previste dalla legge vigente .

Prendo atto, onorevole Franco Russo ,della contrarietà di democrazia proletari aalla ratifica degli accordi, ma per la su acritica al sistema pattizio non possonoche rinviare a quanto già detto poco fa i nproposito rispondendo all'onorevole Teo -dori .

Debbo correggere, invece, l ' interpreta-zione data dall'onorevole Rodotà, se-condo il quale la scelta lasciata ai citta-dini sulla destinazione di una quota an-nuale dell'IRPEF violerebbe il diritto all ariservatezza delle opinioni religiose e ad-dirittura sarebbe in contrasto con l'evolu-zione della legislazione a livello europeosulle banche-dati . In realtà la scelta de icittadini nel nostro sistema non è legat aalla appartenenza confessionale, ma è la -sciata alla totale volontà dei singoli, che s idetermina e si modifica come e quando

crede. Quindi, nessuna schedatura enessun censimento .

Mi sia consentita solo una riflessioneun po' amara per coloro i quali hann oaffermato che per alcuni, pochi o moltiaspetti, era preferibile il Concordato de l1929 . Lascio a costoro tale singolare pre-ferenza. Ai Patti del 1929 io preferisco unlibero accordo tra la Repubblica e laSanta Sede, fondato sui diritti di libertàdei cittadini e dei gruppi e liberament eapprovato e sottoscritto dal Parlamento edal Governo della Repubblica .

La coerente posizione astensionisticadel gruppo liberale ci è ben nota, onore-vole Patuelli, e le sono molto grato peraver sottolineato che con i nuovi accordisi compiono importanti passi avanti nelladirezione separatista, propria di altre de-mocrazie, con il capovolgimento della lo-gica del 1929 .

Ringrazio anche l 'onorevole Bressaniper il vivo apprezzamento delle novità dicui è portatrice la riforma che stiamo esa-minando, dello spirito profondamente di-verso da quello del 1929, cristallizzato nel1947, della rispondenza degli accordi edelle norme ai principi fondamentali dilibertà religiosa ed ecclesiastica. Egli haanche sottolineato l'attenzione con cu ideve essere attuato il principio dellascelta di avvalersi o di non avvalers idell'istruzione religiosa . Tengo ad assicu-rarlo che sarà cura del Governo seguire ilprocesso di applicazione di una normacosì importante e che innova profonda -mente la situazione vigente.

L'onorevole Roccella ritiene che la bila-teralità in materia religiosa non ha sens oin uno Stato democratico. Può forse ave rragione in linea di teoria, ma con i nuoviaccordi, che sono di libertà e di coopera-zione, riteniamo di aver aperto la strad aad una nuova collaborazione, ad un apiena utilizzazione di tutte le forze cultu-rali e spirituali presenti nella società ita-liana per la costruzione di una comunit àpiù civile, più avanzata e migliore, quindi ,sotto ogni punto di vista . Pensiamo checiò sia un vantaggio e non una limita-zione .-.'onorevole Spagnoli ha ;_ confermato

Atti Parlamentari

— 26238 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

con il suo impegnato intervento l 'atten-zione e il contributo da sempre prestat idal suo gruppo alla questione concordata -ria. Ho apprezzato l 'equilibrio con cu iegli ha voluto far risaltare il significat ostorico e positivo dell'odierna riforma.Assicuro l'onorevole Spagnoli che il Go-verno proseguirà sulla strada del coinvol-gimento pieno del Parlamento nell'attua-zione della riforma della legislazione ec-clesiastica a cominciare dalle prossimeintese e dalle leggi di attuazione che risul-teranno necessarie sulla base delle norm econcordatarie .

All 'onorevole Gorla, che ringrazi oanche per la citazione della bella pagin adi Arturo Carlo Jemolo, tratta dall 'opu-scolo Per la pace religiosa, dico che con gl iattuali accordi ai quali proprio Jemolo hadato per molti anni il suo alto e direttoapporto si vengono a realizzare e a supe-rare quelle così profonde aspirazioni d ilibertà che nel difficile momento di pas-saggio dal fascismo alla democrazia no ntrovarono ascolto, se non nelle forze poli-tiche che non votarono l'articolo 7 .

Ho molto apprezzato l'adesione sin-cera, motivata ma anche preoccupat adell 'onorevole Biasini che ha richiamatotradizioni culturali e politiche che anch ea noi sono care e gli sono grato per ave rsottolineato l'opera di ridimensionamentodella materia concordataria, l'importanz adel rispetto integrale della volontariet àdel comportamento individuale in ma-teria di istruzione che, come egli afferma ,non può essere violata in sede di riform adella scuola e di matrimonio .

Tengo anche ad assicurarlo che il re-gime della destinazione della quot aIRPEF non sarà solo esteso a tutte le con-fessioni religiose che in sede di intesa sidichiareranno interessate, ma sarà at-tuato in modo da garantire la scrupolos aosservanza dei principi costituzionali .

Prendiamo atto anche del dissenso d iopposto segno dell'onorevole Tremaglia edelle profonde aspirazioni di riforma ec-clesiale avanzate dall'onorevole Masinache apprezziamo ma che in questo Parla -mento non siamo in grado né di valutare ,né di esaudire .

Sottolineiamo, comunque, che la Con-ferenza episcopale, cui egli si è richia-mato, ha assunto con i nuovi accordi econ la legge sugli enti un ruolo nuovo edecisivo nelle relazioni Stato e Chiesa .

Sono grato all'onorevole Testa per averripercorso con attenzione l 'iter culturale epolitico dei socialisti italiani, per aver ri-chiamato la posizione socialista alla Costi -tuente, per aver sottolineato la portat adell'articolo 7 della Costituzione e gli ele-menti di profonda novità della riformaattuata che garantisce nella realtà le li-bertà costituzionali senza in alcun modotravalicarne i termini .

Voglio sottolineare la rilevanza delle os-servazioni formulate dall'onorevole Sco-vacricchi che ha richiamato il combinatodisposto dei princìpi costituzionali dellaseparazione degli ordini e della regola-mentazione bilaterale delle materie con-cordatarie e culturali in relazione all aspecialità delle condizioni ed esigenz edelle diverse confessioni religiose . SignorPresidente, onorevoli deputati, prima d iconcludere questa replica a un dibattitocosì importante e di così alto tenore, vo-glio informare il Parlamento che stannoper riprendere i rapporti con l 'Unionedelle comunità israelitiche, in vista dell astipulazione di un testo di intesa che con -senta di superare con una nuova legge l anormativa del periodo fascista, sino adora modificata solo per quanto riguardagli iniqui aspetti della discriminazionerazziale .

Altre confessioni religiose si sono gi àrivolte alla Presidenza del Consiglio pe rstabilire contatti che possano indurre, ne lrispetto dell 'articolo 8 della Costituzione ,a rinnovare integralmente la legislazioneecclesiastica italiana . Sono lieto, in propo -sito, di comunicare al Parlamento che hoincaricato il sottosegretario alla Presi-denza del Consiglio, onorevole Amato, d imantenere i contatti per condurre le trat-tative con le rappresentanze delle confes-sioni interessate, sulla base del parere d iuna commissione tecnica .

Credo che, al termine di questo ampi odibattito, si possa dire che i nuovi accord iconsentono non solo di superare la di-

Atti Parlamentari

— 26239 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

mensione concordataria, ma di avviare irapporti Stato-Chiesa in un armonios ocammino verso un definitivo supera-mento di quella che venne definita «l'er adel Concordato». Si è operata non un arevisione restauratrice, ma una vera ri-fondazione normativa, che risponde all eesigenze di un momento di evoluzion ecome il presente, garantendo alla Chiesa eai credenti libertà effettive, nel quadrodelle generali garanzie formali di libert àper tutti i cittadini ed i gruppi, e che con-tiene in sè i germi del suo superamento :una revisione-processo, anziché una revi-sione-atto, che, partendo dalla situazioneattuale, risolve i maggiori problem idell 'adeguamento all 'ordine giuridicodella Repubblica e pone le premesse pe rla maturazione di questioni non ancor apronte, con la possibilità di diluirle neltempo, di suddividerle nella materia, e d iconsentire quindi scelte meditate ed ag-giornate. Scelte sulle quali la parola deci-siva spetta e rimane al Parlamento ita-liano, al quale nulla sottraggono le dispo-sizioni finali dell 'accordo del 18 feb-braio.

Libertà e cooperazione: la ricchezza, lavitalità, la crescita della società debbon opotersi esprimere nelle molte forme che ladiversità degli interessi e delle esperienzerichiede; confronti fecondi, non scontro ,ma collaborazione per l'accresciment odella società . La vera garanzia delle libertàdi religione e delle stesse libertà ecclesiasti -che, sia in definitiva, nella società stessa,nell 'ampliamento della sua pluralità e di-versità, nella crescita morale, civile e spiri -tuale dei cittadini . Ed è su questa via fe-conda che, penso, con questi accordi c isiamo incamminati . (Vivi applausi a sini-stra e al centro).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevolePresidente del Consiglio .

Passiamo ora agli articoli, nel testo ap-provato dal Senato .

Do lettura dell 'articolo 1 che, nessunochiedendo di parlare, porrò direttamentein votazione :

«Il Presidente della Repubblica è auto -rizzato a ratificare l 'accordo, con proto -

collo addizionale, firmato a Roma il 1 8febbraio 1984, che apporta modificazion ial Concordato lateranense dell' 11 feb-braio 1929, tra la Repubblica italiana e l aSanta Sede» .

(È approvato) .

Do lettura dell 'articolo 2 che, nessunochiedendo di parlare, porrò direttamentein votazione .

«Piena e intera esecuzione è data all'ac-cordo con protocollo addizionale di cuiall'articolo precedente a decorrere dall asua entrata in vigore in conformità all'ar-ticolo 13, n. 1, dell'accordo stesso» .

(È approvato) .

Passiamo agli ordini del giorno presen-tati .

Devo dire, con mio rammarico, chel 'ordine del giorno presentato dai depu-tati del gruppo di democrazia proletaria èritenuto dalla Presidenza inammissibile ,perché si pone in contrasto con l'autoriz-zazione alla ratifica che costituisce il con -tenuto del disegno di legge in discussione,del quale abbiamo appena votato gli arti -coli .

Penso, per altro, che se ne debba con -sentire la pubblicazione perché ne rest itraccia negli Atti Parlamentari .

MASSIMO GORLA. La ringrazio, signorPresidente .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno èdel seguente tenore :

La Camera,

consapevole che i rapporti tra lo Statoe la Chiesa sono un elemento importanteper il progresso e la crescita democratic adella società italiana qualora non sianopiù fondati sulla continuazione della si-tuazione di privilegio stabilita dai Patt ilateranensi, che nuoce alla laicità delloStato ed alla stessa credibilità della pro -posta religiosa della Chiesa ;

constatato che negli ultimi qua-

Atti Parlamentari

— 26240 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

rant 'anni questi rapporti hanno avutomomenti patologici quali la prolungata ediretta invadenza della Chiesa nella vit apolitica italiana, gli scontri referendaridel 1974 e del 1981 e lo stesso intrecciotra finanza vaticana e intrighi mafiosi emassonici che, all'ombra del trattato, h aconsentito lo scandalo IOR-Banco Ambro-siano che ha offeso la dignità e gli inte-ressi della Repubblica ;

valutando, di conseguenza, anche inrelazione a queste vicende, che sia oppor-tuno considerare l'opportunità di un amodifica del sistema di rapporti previst odai Patti e confermato dagli accordi diVilla Madama ;

convinta che la pace religiosa sia utilealle istituzioni ed alla società qualora no nsia fondata su un rapporto pattizio tra l oStato e la Chiesa che preveda il privilegi odi quest'ultima, ma sulla reciproca sepa-razione garantita e vissuta nel rifiuto diposizione antireligiose o vetero-anticleri-cali da parte delle forze di ispirazionelaica e marxista e nell'accettazione con-vinta e leale da parte delle forze di ispi-razione cristiana e delle strutture dell aChiesa cattolica del gioco democratico ga-rantito dalla Costituzione repubblicana edella religiosa laicità dello Stato senza l arichiesta di condizioni di favore e senz apraticare posizioni integraliste ;

prendendo atto che, nella direzione diuna separazione tra lo Stato e la Chies afondata sul rifiuto sia del privilegio ch edelle discriminazioni, si sono create negl iultimi anni le condizioni nella società ita-liana;

constatando in particolare ; 1) che lenorme soppresse dal Concordato del 1929con gli accordi di Villa Madama sono d iscarsa importanza perché si limitano adeliminare norme palesemente incostitu-zionali o giustamente cadute in desuetu-dine ed a prendere atto di modifiche gi àintervenute in conseguenza del refe-rendum del 1974 o di sentenze della magi -stratura; 2) che non è sostanzialmentecambiata la precedente struttura dell'in-segnamento della religione cattolica nelle

scuole pagato dallo Stato con docenti de-signati dalla Chiesa, mentre è invece au-spicabile che nell'ordinamento scolastic osia prevista la cultura religiosa non con-fessionale e invece solo a domanda, senzaoneri per lo Stato, siano previste lezion ida parte di docenti designati dall 'autoritàecclesiastica, sul modello di quanto pre-vede l'articolo 10 delle intese con la Ta -vola valdese-metodista ; 3) che le nuovenorme sui rapporti economici siglate il 1 5

novembre continuano, in forme più mo-derne ed efficienti, a garantire alla Chiesacattolica un flusso di risorse economich eprobabilmente non inferiore a quello at-tuale, e che inoltre ciò avviene mediant eun intreccio stretto tra la pubblica ammi-nistrazione dello Stato e le nuove strut-ture della Chiesa per la gestione dei fondiecclesiastici fondato sull'accentramentonella gestione e sul potere vastissimo ediscrezionale dei singoli vescovi e dellaCEI,

invita il Governo

a proporre alla Santa Sede la riapertur adi trattative per addivenire a modifichedel Concordato che aboliscano ogni con -dizione di particolare favore della Chiesacattolica e che ne vincolino le attività allenorme del diritto comune;

esprime infine

la necessità di porre con sollecitudineall'ordine del giorno del proprio dibattitola già presentata proposta di legge costi-tuzionale di modifica degli articoli 7 e 8

della Costituzione .

9/2021/1

GORLA, CALAMIDA, CAPANNA, POL-LICE, RONCHI, Russo FRANCO ,

TAMINO . '

È stato altresì presentato il seguenteordine del giorno :

La Camera,in relazione alle disposizioni conte-

Atti Parlamentari

— 26241 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

nute nell'accordo firmato a Roma, il 18febbraio 1984, che apporta modificazion ial Concordato lateranense, e in ispeciealle disposizioni che rinviano a successiv eintese fra parti contraenti o tra organ idello Stato e la Conferenza episcopale ita -liana la disciplina di rapporti o materi enon direttamente regolate dal Concordat oo da esso regolate solo in via di princi-pio,

impegna il Governo

ferma restando la competenza delle Ca-mere a deliberare su ogni materia riser-vata alla legge o comunque regolata dall alegge, a sottoporre preventivamente alParlamento ogni proposta o ipotesi di in -tesa concernente nuove materie o l'attua-zione di principi sanciti dall'accordo con-cordatario, al fine di consentire alle Ca-mere di esercitare in tempo utile i propr ipoteri di indirizzo .

9/2021/2«SPAGNOLI, BASSANINI, PATUELLI ,

FORMICA, GUNNELLA, REG-GIANI, GITTI» .

Qual è il parere del Governo sul l 'ordinedel giorno Spagnoli ed altri n . 9/2021/2?

GIULIANO AMATO, Sottosegretario diStato alla Presidenza del Consiglio dei mi-nistri . Il Governo può accettare questoordine del giorno prendendo alla letteraquello che esso chiede, in particolare all afine, ove si dice: «al fine di consentire all eCamere di esercitare in tempo utile ipropri poteri di indirizzo» . Preciso chequi debbono intendersi i poteri di indi -rizzo di cui le Camere dispongono costi-tuzionalmente, e non altri .

PRESIDENTE. Dopo le dichiarazionidel Governo i presentatori insistono per lavotazione del loro ordine del giorno?-

UGO SPAGNOLI. Non insistiamo, signo rPresidente.

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiara-zioni di voto sul disegno di legge nel su ocomplesso. Avverto che da questo mo-mento decorre il termine di preavvis oprevisto dal quinto comma dell'articolo49 del regolamento, per le votazioni ascrutinio segreto mediante procediment oelettronico.

Ha chiesto di parlare per dichiarazion edi voto l'onorevole Riz . Ne ha facoltà .

ROLAND RIZ. Signor Presidente, onore -voli colleghi, esprimo il voto favorevol edei deputati del mio partito alla ratific adegli accordi con la Santa Sede. Perquanto riguarda le ragioni del nostr ovoto, non intendo ritornare sugli argo -menti di merito che ci inducono a dare i lnostro assenso . Le ragioni sono state gi àampiamente e varie volte illustrate i nquest'aula, esse si basano soprattuttosulla natura collaborativa e sul caratteredi garanzia che l'accordo comporta per l oStato e per la Chiesa, che comunque re-stano entità indipendenti ed autonom enei rispettivi campi di competenza . Leragioni, inoltre, si basano sul riconosci-mento di quel pluralismo che sta alla basedell'accordo, che trova la sua espression eanche nelle regole che disciplinerannol'insegnamento della religione nelle zon edi confine .

Del resto, il voto favorevole che ci ap-prestiamo a dare è coerente con l'assensoche, nel corso degli ultimi vent'anni, ab-biamo dato in quest'aula e nell'altro ramodel Parlamento alle sei bozze di accordoche erano il frutto di profonde medita-zioni e lunghe trattative per trovare unasoluzione alle questioni sorte in merito a lConcordato del 1929 .

A questo punto va ricordato che nell 'As-semblea costituente le forze politiche ave -vano chiesto che la revisione concorda-taria seguisse la via delle intese bilateral itra lo Stato e la Santa Sede e che questavolontà dei padri costituenti trovò la suaespressione nel chiaro testo dell'articolo 7della Costituzione . Successivamente allaentrata in vigore di quest 'ultima, era statada tutti ripetutamente sostenuta l'esi-genza di trovare quell'intesa che doveva

Atti Parlamentari

— 26242 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

segnare i capisaldi della nuova regola-mentazione nei rapporti tra Stato eChiesa .

Nel momento in cui questo accordo èstato faticosamente raggiunto, alcuneparti politiche contestano il suo conte-nuto; eccepiscono l'inammissibilità dell aprocedura; tentano, in sostanza, di negarevalidità alle soluzioni raggiunte . È unmodo di procedere, questo, che noi no nintendiamo seguire.

Concludendo, onorevoli colleghi, rite-niamo doveroso ribadire la nostra appro-vazione per l'opera svolta dai governi e desprimere il nostro voto convinto per l aratifica degli accordi (Applausi dei depu-tati della Sùdtiroler Volkspartei) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlar el'onorevole Franco Russo . Ne ha facol-tà.

FRANCO RUSSO . Il gruppo di demo-crazia proletaria voterà contro la ratific adell'accordo tra la Santa Sede e lo Statoitaliano, firmato da Craxi e da Casaroli .Lo farà perché esso rinsalda i privilegidella Chiesa-istituzione, rafforza il su opotere ed offende l 'eguaglianza e la li-bertà dei cittadini. Fa sì che i credentidebbano avere uno spazio garantito e pro-tetto dallo Stato per poter esercitare l aloro libertà religiosa .

In verità già nella nostra Costituzion esono contenuti i princìpi-cardine che di -fendono la libertà di tutti ad esprimere i lproprio pensiero e, quindi, a manifestar ele proprie credenze religiose . L'accordo ,pertanto, non salvaguarda i credenti, co-loro che vogliono manifestare la propriafede religiosa perché — giova ripeterlo —sancisce soltanto i privilegi del poteretemporale della Chiesa. Purtroppo la bat-taglia condotta contro tale accordo si èsvolta nella più completa solitudine di ch iha rotto il fronte dei sì, cioè democrazi aproletaria, la sinistra indipendente ed iradicali, con la preannunciata astensionedei liberali .

Al di fuori di quest 'aula non si è, però,creato un analogo «fronte del silenzio» .Soprattutto da parte dei credenti, da

parte cioè di coloro i quali si sono sentit ioffesi dalle garanzie contenute nell'ac-cordo di revisione del Concordato, si son olevate voci — e voci alte — affinchè i lParlamento non lo ratificasse . Penso apadre Balducci, alla rivista Testimo-nianza, a Colella, a Piero Bellini profes-sore di diritto canonico ed a tanti e tant ialtri, a coloro che non si sono potut iesprimere (cristiani per il socialismo, co-munità di base) o che non vogliono vedergarantito attraverso un accordo pattiziocon la Chiesa cattolica il proprio diritto amanifestare liberamente le proprie con-vinzioni religiose .

Noi manomettiamo il carattere laic odello Stato, mentre l'apparato pubblic odovrebbe essere imparziale (non vogli odire indifferente) ai fatti di coscienza. In -vece, questo carattere laico è stato mano -messo, per il semplice motivo che nell'ar-ticolo 1 di questo accordo di revisione ècontenuto un riferimento alla collabora-zione tra lo Stato e la Chiesa per la pro -mozione del bene comune; come se talepromozione non fosse già garantita ne lnostro Stato dalla Carta costituzionale .

La manomissione del carattere laic odello Stato è operata anche dalla disci-plina del matrimonio. Infatti, se è veroche viene recepito il sistema di deliba-zione contenuto nel codice di proceduracivile, è anche vero che si esclude l'arti-colo 798 del codice di procedura civile ,che permette al giudice italiano di inter -venire nel merito di sentenze emesse d aun tribunale straniero .

Questo accordo sancisce, in sostanza ,un nuovo legittimismo concordatario, enon consente affatto — come ha soste-nuto Acquaviva — di andare verso unaChiesa di san Paolo e di sant'Agostino ,cioè verso una Chiesa che concentra il su ointeresse soprattutto nell'interiorità. Inrealtà questa revisione sancisce esclusiva -mente lo sforzo che alcune forze politichein Italia compiono, a cominciare dal par-tito socialista, per legittimarsi nei con -fronti della Santa Sede come nuovo inter-locutore .

Stupisce, però — e lo abbiamo dett oanche ieri —, che il partito comunista,

Atti Parlamentari

— 26243 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

non ripensando alla lezione più profonda .della sua tradizione, non abbia colt oquesta occasione per dissociarsi dall'as-senso al legittimismo concordatario . Hogià detto ieri che non è assolutamentevero che Togliatti fosse fin dall ' inizio con -vinto dell'opportunità di recepire nellaCostituzione i Patti lateranensi : fu sempli-cemente l 'aut-aut di De Gasperi a spin-gerlo ad un atto di realismo politico . Maoggi questo Stato, che si presenta comedemocratico, pluralista, proteso a salva -guardare gli spazi di libertà, non ha asso-lutamente bisogno di intervenire a prote-zione della manifestazione del pensieroreligioso e della fede .

È grave, per altro, quanto contenutonell'accordo siglato dallo Stato italiano i nrelazione all ' insegnamento religioso, per -ché si sancisce ancora una volta che ne lpatrimonio storico-culturale dell 'Italia c'èl'insegnamento cattolico; ed ancora piùgrave è il fatto che tale insegnamentovenga considerato come parte integrantedel curriculum scolastico.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENT E

VITO LATTANZI O

FRANCO RUSSO. Ricordo che abbiam odato il nostro assenso al l ' intesa votata conla Tavola valdese; faccio questo riferi-mento perché ritengo che lo Stato italian oavrebbe dovuto farsi promotore di unalegge costituzionale per abrogare l'arti-colo 7 della Costituzione e per addivenir ead una intesa con la Santa Sede nellestesse modalità previste dall 'articolo 8della Costituzione .

Onorevoli colleghi, nell'intesa con laTavola valdese avevamo una chiara ,schietta, lineare possibilità di giungere a dun accordo che non rompesse la pac ereligiosa. Ad esempio, all'articolo 3dell 'intesa, la Tavola valdese rinuncia«alle spese fisse relative all'assegno per-petuo per il mantenimento del culto val-dese»; e all'articolo 4 si afferma che «laTavola valdese, ritenendo che la fede nonnecessiti di tutela penale diretta, riaf-ferma il principio che la tutela penale in

materia religiosa deve essere attuata sola -mente attraverso la protezione dell'eser-cizio dei diritti di libertà», cioè a dire ch ela Tavola valdese si riconosce nel dirittocomune. E si dice anche, in quell'accordo,che la Tavola valdese «non richiede d isvolgere, nelle scuole gestite dallo Stato oda enti pubblici, attraverso gli apparte-nenti alle chiese da essa rappresentat ealcun insegnamento di catechesi o di dot-trina religiosa» .

Come si vede, tutto l 'opposto di quantoè sancito in questo accordo di revision edel Concordato. Dunque una possibilitàc'era, e non è utopica la nostra propost adi andare oltre il regime pattizio e con-cordatario, per addivenire ad un'intes acon la Chiesa cattolica che seguisse l oschema indicato dall'articolo 8 della Co-stituzione .

Onorevoli colleghi, il mio capogrupp oGorla richiamava ieri giustamente questoproblema: dove vuole andare il mondocattolico italiano? Noi guardiamo co nmolta preoccupazione alle scelte fatt edalla gerarchia cattolica nel tentativo d iriaffermare il proprio potere temporale, ipropri privilegi all 'interno dello Stato ita-liano e anche di altri Stati. Siamo preoc-cupati per le riserve mentali della Sant aSede che hanno accompagnato la sigla d iquesto accordo, perché troppo importantisono le questioni (dalla beneficenza all afame nel mondo, ai problemi dellascuola) che vengono lasciate al divenire d inuove intese . E riteniamo che questo ac-cordo, che è dinamico, finirà con l 'allar-gare ulteriormente l'area concordataria ,venendo meno al principio di laicità cuidovrebbe sempre ispirarsi lo Stato ita-liano (Applausi dei deputati dei gruppi didemocrazia proletaria e della sinistra indi -pendente) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Teodori . Ne ha facoltà .

MASSIMO TEODORI. Signor Presidente ,noi radicali non onoreremo neppure conil voto contrario questo Concordatotruffa. Una truffa che offende la laicit àdello Stato, la libertà e l 'uguaglianza dei

Atti Parlamentari

— 26244 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

cittadini e che offende anche la fede deivari credenti che vogliono liberarsi dall einiquità del potere temporale e del poter evaticano .

Questo accordo fra il Presidente delConsiglio Craxi e monsignor Casaroli èpeggiore dell'accordo fra il cavaliere Be-nito Mussolini e il cardinal Gasparri de l1929 . Il Presidente del Consiglio Craxi ,socialista, avrebbe dovuto lasciare questainiqua incombenza all'onorevole An-dreotti, il più clericale e cinico dei leaderdemocristiani, ed al partito comunista, i lpiù concordatario fra i partiti italiani, in -vece che andare a firmare un. accordo ch erinnova l 'offesa dell 'articolo 7 .

Quello che era ormai un vecchio arnes ein disuso, il Concordato del 1929, regala-toci dall'accordo fra clericali e comunistisull'articolo 7 della Costituzione (di cu isempre bisogna ricordare il biasimo), etenuto in vita con respirazione artificiale ,bocca a bocca, dalla cogestione clerico-comunista per 35 anni, è stato oggi raf-forzato, rinnovato .

Il partito vaticano, che ha le sue cor-renti nella democrazia cristiana, nel par-tito comunista e non solo nella Chiesa, h avinto ancora contro la laicità, contro l alibertà, contro l'autonomia dello Stato maanche contro la fede dei credenti .

I Concordati sono sempre stati lo stru-mento della Chiesa rispetto ai regimi au-toritari e voi avete, con questa nuovafirma, confessato che questo regime ita-liano è autoritario, perché ha bisogno d iun Concordato .

C'era una cosa che un nuovo accordofra lo Stato e il Vaticano avrebbe dovutofare ed era di mettere fine, freno e limit ealla criminalità finanziaria della banc avaticana, dell'IOR, che grazie al Concor-dato ha potuto commettere e far commet-tere molti crimini finanziari ai danni deicittadini italiani e dello Stato, con i Mar-chinkus, con i Sindona, con i Calvi, con iGelli, ma in tutto il nuovo accordo e negl ialtri apparati non vi è una sola parola s uquesto problema .

Avete dato e seguitate a dare libertà d icrimine finanziario al Vaticano e all abanca vaticana contro lo Stato italiano,

contro i cittadini italiani . Il nuovo ac-cordo rafforza, modernizza, estende i lConcordato del 1929, con il quale lo Statofascista si inginocchiò di fronte allaChiesa, in realtà in cambio di quell 'ap-poggio che il regime fascista avevachiesto ed ottenne .

Non è vero che si tratti di un Concor-dato di quadro e di principi . Non è vero ,avete detto il falso, perché si tratta di u naccordo e di un Concordato omnibus, chenon solo contiene i vecchi temi dell ascuola, del matrimonio, dell'assistenza ,dei beni ecclesiastici, con i privilegi dell aChiesa e delle sue istituzioni, ma allarga anuovi temi ed estende a nuove materie .Ed ancor più inciderà questa estensionein virtù dei successivi accordi che stat efacendo e che continuerete a fare, pro-prio grazie al nuovo Concordato .

Nella scuola, il testo del nuovo Concor-dato rafforza la dipendenza dalla Chiesadell'insegnamento della religione com estrumento di potere. L'insegnamento èdottrinale e catechistico, alla faccia dell oStato laico ed alla faccia delle stesse esi-genze dei vari credenti .

In ordine al matrimonio, dopo l agrande vittoria civile del divorzio, del re-ferendum, con cui veniva spazzata l'inge-renza della Chiesa ed il potere della Sacr aRota, con il nuovo accordo si riafferma l aequiparazione di un ordinamento eccle-siale e delle sue ingiustizie ad un ordina -mento statuale paritario a quello ita-liano .

Con le nuove norme per la sovvenzion eal clero ed alle istituzioni cattoliche, attra -verso l ' IRPEF e attraverso gli altri mecca -nismi, vi è quella che giustamente è stat adefinita una lotizzazione delle coscienze ;sicché i cittadini italiani, anche se nondevolveranno con un'autonoma sottoscri-zione una parte delle loro imposte allaChiesa, per estensione, attraverso il mec-canismo che avete creato, saranno tassat iin nome e per conto dei credenti e de icattolici che vogliono finanziare le loroistituzioni .

Nuove ed ulteriori materie saranno sot-toposte al potere della Chiesa ed alla sualegislazione. Basti ricordarne una conte-

Atti Parlamentari

— 26245 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

nuta nell'accordo, quella dei beni cultu-rali ed ambientali, esclusi dal Concordat odel 1929 e che oggi sono sottoposti allacogestione degli organismi vaticani ed ec-clesiali .

Questo accordo apre la strada alle leggidi attuazione attraverso cui passerannoaltre capitolazioni dello Stato laico edell'autonomia dello Stato, in favore dell acleralizzazione e del potere temporaledella Chiesa. Quanto più lo spirito cleri-cale perde terreno nello spirito e nell acultura del nostro paese, tanto più ha bi-sogno di questi strumenti da parte dell oStato e da parte della Chiesa per affer-marsi .

Noi radicali diciamo no, noi che siamostati sempre abrogazionisti, per la separa-zione dello Stato e della Chiesa e per l'au-tonomia. Lo diciamo in nome della libertàe della laicità dello Stato, ma anche innome dei veri credenti e dei veri catto-lici .

Non solo, lo diciamo in continuità d ipensiero laico con i nostri grandi maestri ,Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi, PieroCalamandrei, in continuità con il pensier odi Bissolati e di quei socialisti di cui i lPresidente del Consiglio troppo si è di-menticato, con le loro mozioni all'iniziodel secolo, ma anche in continuità con i lpensiero dei senatori Albertini, Ruffini eCroce, che seppero, nel Senato fascista ,alzarsi ed, in nome della loro cultura ma-gari liberale e conservatrice, dire di no alConcordato del 1929, riprendendo lagrande tradizione della libera Chiesa i nlibero Stato di Cavour, di Minghetti, d iRicasoli e di Spaventa .

Noi ripeteremo qui quello che Benedett oCroce disse nel 1929 : «Parigi non vale unamessa». La ragione di Stato, la ragione de lbasso intrigo politico e della bassa conve -nienza politica ci fa dire no ed è per questoche diremo no e seguiteremo a testimo-niare — noi laici insieme ai veri credenti —la nostra posizione in difesa della libertà,della laicità, della vera fede (Applausi de ideputati del gruppo radicale) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlar el'onorevole Bozzi. Ne ha facoltà .

ALDO BOZZI. Signor Presidente, onore -voli colleghi, onorevole rappresentantedel Governo, il gruppo liberale si asterràdal voto. Già molte volte in quest 'aula iliberali hanno manifestato — ultimol'onorevole Patuelli nel suo intervento d iieri — il loro dissenso dallo strumentoconcordatario come atto idoneo a disci-plinare, nel regime di libertà, i rapport itra Stato e Chiesa. È una coerenza libe-rale che risale, per fermarci ad alcun inomi, a Cavour, a Ruffini, a Croce . Laseparazione alla quale noi guardiamo è l amigliore guarentigia della sovranità dell oStato e della Chiesa, intesa come istitu-zione, nonché della religione come fatt odella coscienza individuale .

La nostra — come è stata definita da lrelatore onorevole Colombo — è una po-sizione rispettata e rispettabile ed è danotare che, in molti settori dell'apparat oecclesiale, l'idea della separazione è vist afavorevolmente ; da ultimo ricordo un ar-ticolo apparso su La civiltà cattolica . Iregimi concordatari sono tipici degli Stat idittatoriali, in quanto mirano o ad otte-nere favoritismi e privilegi, o a stabilir egaranzie. Così fu per il Concordato del1929 tra il regime fascista e la Chiesa cat-tolica. I tempi sono però profondament emutati ; ci troviamo adesso di fronte ad u ntesto e dobbiamo riconoscere, pur co nriserve sulle quali mi intratterrò breve -mente tra qualche istante, che esso si di -stacca notevolmente da quello del 1929 . Eutile che questa modificazione sia stat aapportata perché mantenere il testo de l1929, sia pure con le modificazioni e le«potature» apportatevi dalla giurispru-denza della Corte costituzionale, rappre-sentava un'anomalia, ed un anacronismonel nostro sistema costituzionale, nellanostra società civile nella stessa Chiesacattolica postconciliare.

Parlavo prima di alcune nostre riserve .Non è che il nuovo testo — lo ha dettoanche ieri il collega Patuelli — ci entu-siasmi al cento per cento, in quanto peralcuni versi contiene delle cose superfluee per altri rinvia a intese future . Non vi èdubbio che le intese future per alcun ematerie, le cosiddette res mixtae, siano

Atti Parlamentari

— 26246 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

necessarie ed indispensabili, ma qui forsesi esagera. Si esagera negli articoli 1, 12 e13, e quindi sotto questo profilo manife-stiamo preoccupazioni perché si potrebb edar luogo, nel corso delle intese, a diffi-coltà di interpretazione, a conflitti traStato e Chiesa che nessuno vuole per l apace religiosa a cui tutti aspiriamo, adaffievolimento della sovranità statale .

Però, fatta una valutazione di insieme ,nonostante tali riserve, abbiamo sicura -mente compiuto un passo avanti, ci siamocioè lasciati alle spalle il Concordato de l1929 e va sempre più maturando la co-scienza verso un regime separatistico .Tale maturazione è in qualche misura at-testata anche dal disegno di legge di rati -fica che ci apprestiamo a votare. È perqueste considerazioni, e soprattutto per i lfatto che siamo ancora lontani dal regimeseparatistico, al quale guardiamo convivo interesse, che il gruppo liberale s iasterrà dal voto come ho già annunziato(Applausi dei deputati del gruppo libe-rale) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlar el 'onorevole Guerzoni . Ne ha facoltà .

LUCIANO GUERZONI. Signor Presidente ,colleghi, signor rappresentante del Go-verno, il gruppo parlamentare della sini-stra indipendente voterà contro la leggedi autorizzazione alla ratifica dell'ac-cordo di revisione del Concordato de l1929 tra lo Stato italiano e la Chiesa cat-tolica .

Come abbiamo sostenuto nei numeros iinterventi, che hanno visto impegnato i lnostro gruppo, più di ogni altro, nel di -battito parlamentare di questi giorni —pur nel disinteresse dei gruppi della su amaggioranza e pur nella sordità del Go-verno ai nostri documentati argomenti —il nuovo accordo tiene in vita e comples-sivamente peggiora il Concordato fascist adel 1929. E questo è tanto più grave solose si pensa che ciò avviene a quasi ses-sant'anni dall 'accordo del 1929, ad oltrequarant 'anni dalla caduta della dittatur afascista, ad oltre trentacinque anni da lvaro della Costituzione democratica e re-

pubblicana . E avviene nel 1985, in questoanno in cui si celebra il ventennale dellaconclusione di quel grande evento che fu ,non solo per i credenti, il Concilio Vati-cano II .

1929-1985 : tutto è radicalmente cam-biato in questo paese . Sono cambiati, l oStato, la Chiesa, le istituzioni della vitacollettiva, l'economia e la struttura so-ciale, i rapporti e i comportamenti fami-liari e interpersonali, il costume e i mod idi vita, i bisogni e i problemi della gente ,il sentire concreto di milioni di donne, d iuomini, di giovani ; è mutata la nostracoscienza di persone, credenti e non cre-denti . Tutto è cambiato e sta ancor piùprofondamente cambiando . Eppure vienechiesto al Parlamento (pensate, alle sogli edel 2000, nell'irrompere della terza rivo-luzione industriale, in un paese che cont aancora sei milioni di poveri e quasi tr emilioni di disoccupati!) di votare un ac-cordo che tiene in vita e — ripetiamo —complessivamente peggiora il Concordat ocon la Chiesa voluto da Mussolini . Conl'aggravante che oggi esso interviene no ntra lo Stato totalitario e la Chiesa del Vati-cano I, ma tra lo Stato democratico e l aChiesa uscita dal Concilio ; e con l'enor-mità che a volerlo, a dargli impulso e afirmàrlo è oggi, per l'Italia, un President edel Consiglio sosialista, il rappresentantedel primo Governo a direzione socialist adella storia repubblicana .

Ma, ancor più, la manifesta mediocritàdei risultati raggiunti con la pluridecen-nale operazione di revisione del Concor-dato — in cui si sono cimentate maggio-ranze e governi diversi — la miseria e dinsieme la pericolosità istituzionale e co-stituzionale di questo Concordato cosid-detto «nuovo», sono lì a dimostrare no nsolo il fallimento degli obiettivi dichiarat idella revisione, ma la vecchiezza cultu-rale ed etica, prima ancora che politica ,della prospettiva concordataria in quant otale .

Non è un caso che nelle migliaia d ipagine dei documenti del Concilio Vati -vano la parola stessa «concordato» nonricorra mai, neppure una sola volta . Èinvece lo Stato italiano, la maggioranza,

Atti Parlamentari

— 26247 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

la stragrande maggioranza del Parla-mento, ad attardarsi ancor oggi sull 'ar-caico tabù del concordato, su questo mo-dello medioevale e sulla sua pesante bar -datura, per cui — persino negli strument ilegislativi formali adottati — lo Stato s irapporta alla Chiesa cattolica come s eessa fosse a sua volta uno Stato .

Ma questo urta il sentire comune, of-fende la coscienza dei cittadini credenti ,apre inevitabilmente contrasti e collu-sioni insanabili con la Costituzione dellanostra Repubblica ; quella Costituzioneche vuole tutti i cittadini, credenti e noncredenti, e tutte le confessioni religiose, d imaggioranza e di minoranza, libere edeguali nello Stato democratico . Sappiamobene che in una parte, in una autorevoleparte della gerarchia ecclesiastica catto-lica, tendono oggi a riprendere vigore ,contro l'ispirazione ed il magistero delConcilio, modelli di segno integrista eneotemporalista . E certo non è cosaquesta che riguardi lo Stato, ci manche-rebbe! Ma ci domandiamo, e vi doman-diamo, domandiamo al Governo ed all amaggioranza che sta per votare questocosiddetto «nuovo» Concordato, quandomai il Governo della Repubblica italian asi sia presentato alla controparte con un aposizione propria, e prospettando ad ess aipotesi e modalità di rapporto con laChiesa nuove e diverse . Ipotesi e modalit àdi rapporto nuove e diverse, al di là diquelle concordatarie, prospettate da un aRepubblica, e da un Governo che quest aRepubblica rappresenta, forte delle con -dizioni di autentica libertà religiosa ga-rantita a tutti dalla nostra Carta costitu-zionale e comprovata dalla sua pratica ,pluridecennale applicazione !

Ma se così non è, se questa posizione èmancata da parte italiana — come in ef-fetti è mancata — allora vuol dire che l oStato italiano, nel perseguire il Concor-dato, questo Concordato, di fatto sceglie eappoggia con privilegi e benefìci, onore-vole Presidente del Consiglio, un determi -nato assetto di Chiesa, indirizzi e part iben precise della Chiesa e con quest estringe un patto . Altro che la laica asten-sione dall 'interferire negli autonomi

orientamenti ecclesiastici! Un patto ch eviene stretto fra una Chiesa, percors acerto alla sua base da una straordinari aricchezza di fermenti e di vitalità nuove ,ma insieme erosa al suo vertice da ldubbio dell 'emarginazione, ed uno Statoche, abdicando alla propria identità laic aed al proprio ruolo civile, mendìca dall aChiesa la donazione di un po' di senso peril vivere collettivo e per le sue istitu-zioni!

Per raggiungere questo risultato il Go-verno non ha esitato a frodare il Parla-mento delle sue funzioni e prerogative . Seinfatti oggi, onorevoli colleghi, vien echiesto alla Camera di votare la cosid-detta «cornice» del nuovo Concordato ,l'accordo cioè del febbraio 1984, domanistesso ci verrà chiesto di votare il «qua-dro», vale a dire quel pacchetto di misurefinanziarie, patrimoniali ed amministra-tive — la vera sostanza del Concordato«nuovo» — che mai, prima della su afirma, è stato sottoposto al vaglio d iquesto ramo del Parlamento e che, in-sieme al protocollo oggi in votazione ,segna un abisso tra i valori costituzionali ,a cui la revisione pur doveva adeguare ilConcordato fascista ed i contenuti degliodierni accordi fra Stato e Chiesa catto-lica. E questo abisso è attestato, no nfoss'altro, dal fatto che, in palese viola-zione del principio costituzionale su -premo di separazione tra l'ordine civile el'ordine religioso, gli accordi odierni am-pliano illimitatamente l'ambito della pat-tuizione concordataria e della conse-guente commistione fra i due ordini, i lreligioso e il civile .

Per questi motivi etici, culturali e poli-tici di fondo, per questi motivi di metodo ,per le molte, specifiche e puntuali argo-mentazioni di merito che abbiam oesposto nei nostri interventi durante ladiscussione sulle linee generali, noi dellasinistra indipendente voteremo «no» e vo-gliamo anche sperare che da questa Ca-mera, almeno, non venga un voto trionfa-listico in favore di una operazione tant oambigua e tanto arretrata (Applausi de ideputati del gruppo della sinistra indipen-dente) .

Atti Parlamentari

— 26248 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l 'onorevole Sco-vacricchi. Ne ha facoltà .

MARTINO SCOVACRICCHI . Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, onorevole Pre-sidente del Consiglio, si cita BenedettoCroce per coonestare un atteggiamento ,che qualcuno oggi considererebbe coe-rentemente ribadito in questa circo -stanza, di opposizione al Concordato ; maCroce stesso aveva detto — ed il colleg aPatuelli lo confermava ieri anticipandol'astensione del gruppo liberale — ch eera «quel» tipo di Conciliazione da respin-gere, per il modo con cui era stata attuatae per le particolari convenzioni che l aaccompagnavano. Non'è, dunque, il prin-cipio separatista che Croce sposa in asso-luto. Ci chiediamo perciò oggi se il grand efilosofo voterebbe a favore di questa rati-fica. Vediamo insieme, onorevoli colleghi ,perché, a nostro avviso, egli potrebbetranquillamente farlo . Innanzitutto, le di-stanze tra il testo vecchio e il nuovo son ochiare e profonde. Piuttosto, viene d achiedersi come mai si sia aspettato tanto ,quasi 40 anni, per un adempimento cosìovvio e necessario e quanto si sarebb eatteso ancora se non ci fosse stata unaPresidenza del Consiglio laica .

È vero che insofferenze e perplessità s imanifestarono alla Costituente sull 'arti-colo 7 nella stessa maggioranza, (penso aMoro e a Dossetti) ma non ebbero seguito.Pigrizia, impossibilità pratica di un ac-cordo bilaterale extra Parlamento, irrigi-dimento del Vaticano? Non lo so . Né pote -vano essere sfuggite ai padri costituent icerte anacronistiche e assurde prescri-zioni, come quella di assecondare il po-tere politico o di pregare per il re ,(quale?) da parte degli ecclesiastici, (comed'altra parte avviene oggi nelle Chiese ro-mene, dove, con il pretesto della religion enazionale e del pacifismo internaziona-lista del comunismo, si prega per Ceause-scu!) o altre amenità del genere . . .

Spiriti religiosi illuminati come De Ga -speri e Sturzo capirono che, nonostante lapromozione dei governi democratici, iPatti avrebbero finito per fare il gioco del

fascismo, il cui duce li aveva sotto -scritti .

E pur vero che in questo dopoguerra ,fin dagli anni '50, Nenni e La Malfa lan-ciarono l'idea della riforma . È vero chenel 1965 Mauro Ferri è Lelio Basso pro-posero la revisione bilaterale dei Patti .Nel 1967 fu istituita una commissione mi-nisteriale ad hoc presieduta da Guido Go-nella. Con il Governo Moro-La Malfa f uattivato il nostro ambasciatore presso l aSanta Sede. Andreotti, capo del Governo ,nel 1976 istituì una delegazione governa-tiva di giuristi che elaborò con quella vati-cana schemi di modifica. E ben vero, in -fine, che i Governi Spadolini e Fanfan i

. continuarono su quella via, finché si ar-rivò al testo del 1983, base su cui- potélavorare Craxi una volta giunto alla Pre-sidenza del Consiglio, per portare il pro-blema alla sua fase conclusiva attuale .

Chi potrà discuterne il merito? Il su opartito ed il mio alla Costituente votaron ocontro l'articolo 7 . Ma non è una contrad-dizione avere oggi entrambi operato di-versamente . Ricordo le felici argomenta-zioni del collega Testa, che ieri, sul mo-dello comportamentale di Carlo Artur oJemolo, ha spiegato questa evoluzione d ipensiero e di atteggiamento .

E la Chiesa, onorevoli colleghi, che ècambiata decisamente . È il Concilio Vati -vano II che ha creato grandi aperture .Sono stati la Gaudium et spes, il decretoDignitatis humanae ed il magistero degl iultimi Pontefici, sempre più estranei a ltemporale e più ecumenicamente vicini a isentimenti ed alle attese delle moltitudinia determinare le condizioni dell 'ac-cordo.

Concludendo, se l'attuale solidarietàdelle parti politiche è riuscita ad ade-guare un sistema di antica tradizione con-fessionistica e giurisdizionalista al nuovoassetto istituzionale italiano, se l 'accordotrae la sua ragion d'essere dalla liberavitalità delle due sfere civile e religiosa, d icui vengono esaltate le identità senza sta-tuire privilegi ad una confessione d iStato, che dal privilegio viene più morti-ficata che alimentata, diversamente d auna istituzione che persegua fini terreni,

Atti Parlamentari

— 26249 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

se è legislativamente consacrata, mi s iconsenta il paradosso, la laicità che il Ri-sorgimento fermamente perseguì, se s igarantiscono giusti spazi di libertà pe rtutte le confessioni, se tutto ciò vale aporre una pietra definitiva sull'annos apiaga della questione romana, che altr icivilissimi paesi cristiani e cattolici no nconobbero, precedendoci ovviamentenell'intesa, formale o meno, con la Chies ae con le Chiese, se dopo tante lacerazion iera maturato il momento della compren-sione, dell 'accordo, della pace per loStato e per una religione che, come di-ceva prima il relatore, è di tutti gli ita-liani, ebbene, diciamo che BenedettoCroce oggi avrebbe votato con noi che ,ben volentieri, con cuore di italiani e re-sponsabilità di legislatori, esprimiamo ilconsenso al provvedimento di ratifica e d iesecuzione dell'accordo di modifica delConcordato lateranense del 1929 (Ap-plausi dei deputati del gruppo del PSDI —Congratulazioni) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlarel'onorevole Cifarelli. Ne ha facoltà .

MICHELE CIFARELLI . Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, pur senza indul -gere in trionfalismi e senza scomodare l astoria, dobbiamo riconoscere che siamochiamati ad un voto importante e signifi-cativo. Il gruppo repubblicano, a nomedel quale parlo, voterà a favore della rati -fica del nuovo Concordato e lo farà nell aconvinzione che in questo modo viene aconcludersi un difficile compito di revi-sione che trova anzitutto la sua basenell'intento di attuare pienamente la Co-stituzione della Repubblica ed anche d idare soddisfazione normativa ad un in-sieme di nuove posizioni e di nuove esi-genze che sono nel corpo sociale .

Questa nostra posizione non disconosc eaffatto (lo ha ribadito ieri l'amico onore-vole Biasini nella discussione sulle line egenerali) le nostre storiche impostazion iseparatiste e laiche, per le quali ci richia-miamo alla scuola democratica del Risor-gimento.

Ma, con il senso di responsabilità che

ha caratterizzato la nostra opera in tutt iquesti anni, noi, anche in relazione allarevisione del Concordato, non ci siamosottratti al difficile e complesso compit odi contribuire al superamento di que lConcordato dell' 11 febbraio 1929 che se-gnò il desolante incontro tra la Chiesa cat -tolica non ancora rinnovata dal Concili oVaticano II e lo Stato italiano, che ver-sava in un momento tristissimo della su astoria, nel quale erano annullate le libert àpolitiche e compressi i diritti dei citta-dini.

La revisione sottoposta all'esame de lParlamento si sostanzia non soltanto ne lrispetto delle norme della Costituzione ,ma anche in una concezione giuridica e ,direi, etico-politica nuova, per la quale s iparla — e lo ha ripetuto testé il Presi -dente del Consiglio — di Concordato-pro -cesso più che di Concordato-atto.

Si tratta cioè di uno strumento che s ipone in itinere e che, al di là della fissa-zione di principi generali, tende a realiz-zarsi nella previsione di graduali solu-zioni dei problemi che si faranno maturi ,via via nel tempo, fra lo Stato e l aChiesa .

È stato ripetuto dal Presidente del Con-siglio che questo si farà costantemente i nfunzione della libertà e dei diritti delloStato italiano e di una moderna conce-zione di cooperazione. Noi ne prendiamoatto, ma sottolineiamo che proprio unConcordato-processo, cioè un qualcosache si articola e si sviluppa nel tempo,esige da parte delle forze politiche (e noirivendichiamo il nostro posto di massimaresponsabilità al riguardo) una assiduavigilanza democratica per la costruttiva ecostante salvaguardia e riaffermazion edei diritti, delle prerogative, dei compitidi indirizzo e normativi del Parlamento .

A questo fine abbiamo sottoscritto l'or-dine del giorno che è stato poco fa sotto -posto all'approvazione dell'Assemblea .

Noi, con l'ampio discorso dell'amic oBiasini, abbiamo preso posizione sui variaspetti della sistemazione giuridica chesarà operata dal nuovo Concordato, so-prattutto in relazione a problemi u ntempo oltremodo scottanti . Mi riferisco al

Atti Parlamentari

— 26250 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

diritto matrimoniale ; mi riferisco allascuola ed ai connessi problemi della li-bertà dell 'insegnamento, anche religioso ;mi riferisco ai problemi attinenti all'inci-denza del gettito delle imposte e del fun-zionamento in un nuovo sistema ; mi rife-risco infine alla salvaguardia ed alla curadei beni culturali, che sono l'orgoglio de lnostro paese, che per tanta parte rica-dono sotto la responsabilità storica —moderna e comune — dello Stato e dell aChiesa e che sono, soprattutto, fruttodella civiltà italiana di origine cristiana edi esplicazione moderna, nei secoli . Noiabbiamo espresso preoccupazioni suquesti punti, soprattutto per quanto ri-guarda l'articolo 12 e i beni culturali. Ledichiarazioni del Presidente del Consigliodettagliate e meditate, sono venute in -contro alle nostre preoccupazioni, e n eprendiamo atto; nessuno, però, si stupiràse, nell'esprimere il proprio «sì», i lgruppo repubblicano ribadisce la propriaconvinzione di dover essere assiduament evigile per la migliore attuazione di quant ooggi si stabilisce e di quanto in avvenire, amano a mano, sarà realizzato (Applaus idei deputati del gruppo del PRI) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlarel 'onorevole Pazzaglia . Ne ha facoltà .

ALFREDO PAllAGLIA. Confermo innan -zitutto che i deputati del Movimento so-ciale italiano-destra nazionale si aster -ranno dal voto sul disegno di legge di rati -fica degli accordi che modificano il Con -cordato. Il Movimento sociale italiano-de -stra nazionale ha sempre ritenuto irri-nunziabile il regime concordatario, pe rvari motivi, tra i quali sono fondamental ila conservazione della pace religiosa, i lcarattere preminente della religione cat-tolica all'interno dello Stato italiano ed i lcarattere di strumento difensivo dell eprerogative dello Stato che, nella situa-zione italiana, ha il Concordato stesso . Matale difesa non ha significato per no imancata considerazione degli eventi ch ehanno reso utile non ritenere intangibileil Concordato del 1929 : tra i quali, nonultima, la legislazione divorzista italiana e

l'esistenza di una disponibilità dell aChiesa postconciliare a nuovi atteggia-menti del tipo di quelli posti a base de iconcordati con Spagna, Portogallo e Co-lumbia, paesi eminentemente cattolici .

Abbiamo quindi dato — lo testimonia i ldibattito svoltosi alla Camera alla fine de lmese di novembre del 1976, nel qualel 'onorevole Tripodi pronunziò un magi -strale intervento: quei concetti furono ri-baditi, nel dibattito del gennaio 1984, dalcompianto onorevole Zanfagna — il no-stro assenso a nuove trattative, dirette amodificare il testo del 1929, che fu stabi-lito per libero accordo tra Stato e Chiesa ,e non certo per imposizione di alcunadelle due parti; aggiungendo però che l emodifiche dovevano intervenire sull abase di precisi indirizzi, contenuti nei do-cumenti da noi elaborati e presentati eche sarebbe ora troppo lungo richiamar enei particolari. Il discorso di oggi, per-tanto, riguarderà prevalentemente il me -rito delle modifiche al Concordato, piut-tosto che la revisione in sé, posto che unamodifica consensuale del Concordato s icolloca, quanto agli effetti fondamentali ,nella logica del mantenimento del regimeconcordatario .

Ribadisco — concludendo questa part ee sintetizzando l'opinione espressa — ch eil Movimento sociale italiano-destra na-zionale è stato convinto assertore dellanecessità di intese concordatarie, e nonsoltanto di quelle storiche del 1929, chechiusero un lungo periodo di rottura deirapporti tra Stato e Chiesa, ma anche dieventuali nuove intese, rese opportun edalle esperienze e imposte dal nuovo ch eesisteva in Italia e nella Chiesa, nell'inte-resse dello Stato e dei suoi cittadini. Ta-lune novità, taluni nuovi contenuti de irapporti tra Stato e Chiesa, introdotti nelfebbraio 1984, danneggiano l 'una e l 'altraparte contraente . Le nostre riserve ,quindi, riguardano soprattutto le conse-guenze dei nuovi accordi e sono stateesposte nel corso di vari dibattiti. Taliriserve sono state già egregiamente ri-chiamate dall 'onorevole Tremaglia nelcorso del dibattito, tanto che io qui m ilimito a denunciare quelle fondamentali .

Atti Parlamentari

— 26251 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

L 'automatismo della trascrizione del ma-trimonio religioso nei registri dello stat ocivile, ma soprattutto le disposizioni i nmateria di nullità del matrimonio reli-gioso si scontrano con l 'unità della giuri-sdizione e costituiscono, negli effetti pra-tici, un privilegio per i contraenti il matri-monio religioso . L'insegnamento religiosoa richiesta non è la garanzia della libertàreligiosa, ma l'avvio ad una situazione d inessun insegnamento religioso e può es-sere il pericoloso avvio verso quella di u nnessun insegnamento morale . E indi-scusso, infatti, anche per i non credenti ,che quella cattolica è la morale della no-stra civiltà, a cui si rifà larga parte delnostro diritto e di quello di molti paesieuropei ed extraeuropei di cultura cri-stiana o cattolica .

Con l'articolo 2 degli accordi di cui oggisi chiede la ratifica Roma ha per la cat-tolicità soltanto un «particolare signifi-cato» e niente più . Colpisce i sentimentidei cattolici la soppressione del riconosci -mento della sacralità, che è ben di più de l«particolare significato» della città d iRoma. Tale valore viene dalla storia diquesta città e lo Stato e la Chiesa hann ointeresse a tutelarlo. È inutile affermareche quella cattolica è una religione comele altre dal momento che essa è stata ed èla religione della maggioranza dei citta-dini italiani.

Determina pericoli di interferenza nell apolitica italiana la eliminazione per gl iecclesiastici del divieto di iscrizione a ipartiti politici, mentre con le innovazion iche vengono qui introdotte si va verso l aeliminazione della assistenza spiritual ealle forze armate .

Onorevoli colleghi, queste riserve chenon sono né di ispirazione confessional ené laica, bensì frutto di una serena valu-tazione, sono sufficienti per giustificar euna posizione di non sostegno delle modi -fiche introdotte al Concordato del 1929 ,pur nella convinzione che era necessari oregolare diversamente alcune materie ec-clesiastiche di comune interesse, me-diante reciproche concessioni fra Stato eChiesa .

L ' impegno reciproco ad assumere di -

versi atteggiamenti e ad emanare nuovenorme per disciplinare quella porzion edella Chiesa cattolica che vive ed oper anell 'ordinamento dello Stato italianoavrebbe dovuto, per noi, essere diverso ,così come abbiamo indicato nei nostri do-cumenti e nei nostri interventi in Parla -mento. L'esistenza poi nella materia fi-scale e beneficiale di eccessiva discrezio-nalità, di alcune insufficienze — se nonaddirittura di vere e proprie mancanze —e differenziazioni porrà molti interroga-tivi e determinerà confusione .

Sul piano squisitamente politico ag-giungerò che uno Stato che rinunzia aqualunque vigilanza, controllo o coordi-namento delle nomine, delle sedi e dellecircoscrizioni religiose non realizza un anetta separazione tra interessi dello Statoe quelli della Chiesa, ma semplicementerinunzia nel territorio nazionale alla tu -tela dei propri interessi, eventualmente infuturo in conflitto con quelli dellaChiesa .

Tutto ciò spiega il nostro atteggiament oin ordine alla ratifica dell 'accordo de l1984 che modifica il Concordato . Un at-teggiamento prudente che rifiuta la as-sunzione di responsabilità di questanuova pattuizione, ma che non la re -spinge totalmente come indesiderabil eper il nostro ordinamento.

I rapporti tra lo Stato e la Chiesa son oda tempo improntati alla pace ed all amassima serenità e positivo è il fatto chesi prosegua sulla via dei rapporti pattizi ,su quella via che, percorsa nell 'ormai lon-tano 1929, ha garantito la pace religiosa enormalmente la massima distensione ne irapporti tra lo Stato e la Chiesa, pur nell edifficoltà dei tempi e nelle drammatichevicende della guerra .

Non condividiamo il trionfalismo dell aparte iniziale della replica svolta poco f adal Presidente del Consiglio, né quell adella sua maggioranza relativamente agliaccordi del 1984, certamente non parago-nabili, onorevoli colleghi, a quelli del1929, per rilevanza, contenuto e signifi-cato storico . Si tratta di qualcosa di validoper quanto riguarda la scelta dello stru-mento degli accordi, ma anche ed al

Atti Parlamentari

- 26252 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

tempo stesso di qualcosa di non valid oper quanto riguarda alcuni contenuti . Daquesto equilibrio di giudizi deriva per -tanto l'astensione sull'intero e non emen-dabile disegno di legge al nostro esame .

Lo facciamo anche per esprimere unauspicio: quello che l'Italia non debbamai più conoscere quanto seguì alla con-quista di Roma, irrinunciabile allora, ogg ie sempre capitale d'Italia, ma che nondebba neanche più conoscere fatti di so -stanziale sudditanza ad interessi estrane iquali sono stati quelli del clero rispetto aquelli dello Stato e dei suoi cittadini .

Con la ratifica certa del nuovo accord odi modifica consensuale del Concordat olateranense non si chiude la discussione,né l'esame del Parlamento su detto nuovoaccordo. Ci sarà ancora occasione di valu -tare le conseguenze e noi auspichiamo ,anche se temiamo fondatamente di no,che esse possano avere effetti positiv inell'interesse dello Stato italiano, dei suo icittadini e della Chiesa cattolica (Applaus ia destra — Congratulazioni) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlarel'onorevole Labriola. Ne ha facoltà .

SILVANO LABRIOLA. Signor Presidente ,onorevole rappresentante del Governo . . .(Commenti del deputato Marte Ferrari) .

Ha ragione l 'onorevole Marte Ferrari .L'onorevole sottosegretario potrebbe al -meno stare seduto al banco del Governo .Mi riferisco al sottosegretario impegnatoin questo momento in una conversa-zione.

PRESIDENTE. Molti colleghi sono im-pegnati in conversazione .

SILVANO LABRIOLA. Ha ragione, Presi-dente, ma è l 'unico rappresentante delGoverno in questo momento.

PRESIDENTE. Al momento sono due irappresentanti del Governo .

SILVANO LABRIOLA. Nell'annunciare i lvoto favorevole del gruppo socialista m isarà consentito, signor Presidente, pre -

mettere alcune considerazioni di carat-tere generale, oltre alle argomentazionicosì puntuali che ha svolto il collega Test anella discussione generale, per megliomotivare la nostra adesione al disegno dilegge di autorizzazione alla ratifica .

Indubbiamente — questa è la primaquestione emersa nella discussione —non può non essere apprezzata, dal lat oteorico e dei princìpi, l 'opinione di quantisostengono (se ne è avuta l 'eco in questadiscussione, ed io penso di potermi anno-verare tra di essi), che la condizione mi-gliore, più avanzata e più moderna neirapporti tra Stato e Chiesa è quella ch enon esige l'esistenza di un mezzo concor-datario. Si tratta di una posizione apprez-zabile e verso la quale sembrava che sipotesse orientare, in qualche modo, laChiesa cattolica a giudicare da alcuneespressioni di speranza e di aspettativaemerse nel Concilio Vaticano II .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE

LEONILDE IOTTI.

SILVANO LABRIOLA. Tali prospettivenon hanno avuto grande successo, anzi ,dobbiamo dire che nello sviluppo del pe n-siero della Chiesa ufficiale le posizioniprima ricordate non sembrano essere cre-sciute dal Concilio ad oggi, mentre ab-biamo dovuto constatare in questa discus -sione che l'opinione largamente preva-lente della Camera e del Senato — ch emai come in questa occasione sono stat ipiù volte consultati ed hanno potuto libe-ramente manifestare il loro indirizzo — ènel senso della utilità e dell 'opportunitàdel mantenimento del mezzo concordata -rio. In questo quadro si colloca il giudizi opositivo che il gruppo socialista mani -festa sul risultato di una larga trattativache ha impegnato vari governi e che si èconclusa con la stipulazione del nuovoConcordato da parte del Governo presie-duto dall'onorevole Craxi .

La valutazione della preferenza nett ache la grande maggioranza delle forz eparlamentari fa del mezzo concordatario ,come strumento di regolazione dei rap-

Atti Parlamentari

— 26253 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

porti tra Stato e Chiesa in Italia, ha du ecomponenti che in qualche modo si son oavvertite nella relazione e, soprattutto ,nella replica dell 'onorevole Colombo: daun lato il fatto che il patrimonio storic odel nostro paese si nutre largamente d iuna parte derivante dal pensiero cultu-rale e filosofico che si richiama alla reli-gione cattolica, e dall'altro la constata-zione del magistero morale e civile ch etuttora la Chiesa, in larga misura, con-tinua ad esercitare nell'opinione pub-blica, nella collettività e nella comunit ànazionale .

Sulla prima questione non possono es-servi dubbi: basta ricordare le parole diBenedetto Croce — che parlava contro i lConcordato del 1929 — per richiamarsiad un pulpito non sospetto di inclinazionifavorevoli nei confronti di questi princìpie, quindi, ad un'onesta ammissione di un aconstatazione storiografica puntuale eprecisa del valore della componente cat-tolica nel patrimonio culturale che hafatto del nostro paese una nazione ed unoStato.

Sulla seconda questione io penso che s idovranno approfondire alcune valuta-zioni, che sono emerse nella discussione eche si sono avvertite nella replica del rela -tore. Il relatore ha fatto una citazione delconte di Cavour che, per la verità, an-drebbe più circostanziata sul piano sto-rico, perché quella frase era stata pro-nunciata da Cavour per facilitare e solle-citare la regolazione pacifica dei rapport ifra Stato e Chiesa, e non già per enun-ciare una diversa dottrina cavouriana su irapporti tra Stato e Chiesa. Ma, a part equeste citazioni, la constatazione che no idobbiamo fare, onorevole Presidente, èquella relativa ad un accenno, che io vo-glio porre in evidenza anche per fornirealla Camera la chiave di lettura che i lgruppo socialista dà del nuovo Concor-dato e dello sviluppo che esso dovrà assu-mere, nell ' immediato futuro, nel dibattit oistituzionale, culturale e politico del no-stro paese. Parlo dell'accenno che hafatto il Presidente del Consiglio — che anoi sembra molto convincente e che vo-glio sottolineare in modo particolare —

all 'importanza della collaborazione fraStato e Chiesa per lo sviluppo di partico-lari iniziative e valori di interesse co-mune.

In questa collaborazione, però — bi-sogna essere chiari su questo punto — v iè un'autonomia sovrana dello Statonell'identificazione dei valori su cui possafondarsi, e nella misura in cui possa fon -darsi, questa collaborazione . Non è possi-bile cioè — e questo è il punto su cui forseavrei voluto parole più chiare da parte de lrelatore (ma nel futuro avremo occasionedi confrontarci ulteriormente e di discu-tere su tale questione) — che nella colla-borazione fra Stato e Chiesa, cui poi èaffidato lo sviluppo creativo del nuov ostrumento concordatario, vi sia inqualche modo una rinuncia, sia pure par-ziale, da parte dello Stato, all'identifica-zione dei suoi valori, dei valori di questacomunità nazionale ai quali è vincolat al'azione dei poteri sovrani . I valori aiquali lo Stato può utilmente richiamare l acollaborazione con la Chiesa li fissa loStato, e solo lo Stato li può fissare ,nell'autonomo esercizio delle scelte de-mocratiche sovrane della collettività na-zionale.

Questo è un punto di grande impor-tanza. Non mi voglio spingere a dire ch esia un'interpretazione autentica de lnuovo Concordato; sicuramente, però, èparte fondamentale della motivazione de lnostro voto favorevole, ed è anche un cri-terio di condotta che guiderà l'azione so-cialista, il giorno dopo la definizione dell aratifica dei Patti lateranensi. Se così nonfosse, avrebbe pregio una riserva che èaffiorata nel dibattito, e che forse nell areplica del relatore è stata un po' troppofrettolosamente liquidata, sul rischio diarrivare — sia pure in modo surrettizio ,magari involontario — a una sorta di no-zione di Stato etico, il quale è vincolato alrispetto di valori permanenti, obiettivi ,fissati da altre parti, o d'intesa con altr eparti, mentre questo evidentemente no npuò in nessun caso avvenire . Il nostro nonè uno Stato etico, non vuole essere unoStato etico, non deve essere uno Statoetico; ma i suoi valori li assume dal libero

Atti Parlamentari

— 26254 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

confronto al quale tutte le forze collettive ,spiritualmente ed intellettualmente ap-prezzabili e rilevanti, devono cooperare .

Da questa indagine, da questa prospet-tazione interna dei nostri valori sorge l acollaborazione — certo molto elevata —con la Chiesa cattolica, ma non solo conla Chiesa cattolica: l'intero insieme dell erelazioni internazionali dello Stato, la su aazione di promozione dello sviluppo dellaconvivenza tra gli Stati è legata a questagelosa autonomia nell'identificazione de ivalori che devono guidare il comporta-mento degli organi dello Stato, e quindi l ecollaborazioni a cui questi organi chia-mano chiunque abbia interesse e possibi-lità di dare il proprio contributo . Noi ap-proviamo una legge della Repubblica eduna legge della Repubblica non può cherichiamarsi a valori autonomi e rigorosa -mente, esclusivamente selezionati dalla li -bera volontà e scelta delle nostre forz enazionali e della nostra comunità so-ciale .

Sui singoli punti del Concordato notocon soddisfazione la soluzione data a lproblema dell 'insegnamento della reli-gione, che rimuove una condizione ingiu-stamente diversificata . Per quanto ri-guarda tale questione, mi pare di poterdire al collega Pazzaglia che se avessimoanche soppresso la rilevanza civile de lmatrimonio concordatario avremmo can-cellato, almeno per questa parte, il mi-nimo concordatario esistente in una ma-teria, mentre per gli enti esprimiamo l 'au-spicio che le parole e lo spirito che hann oanimato la replica del Presidente del Con-siglio assistano in modo rigoroso e coe-rente l 'ulteriore applicazione degli att iche dovranno integrare la definizione ,oggi nelle linee solo generali e di princi-pio, fissata nel Concordato (Applausi de ideputati del gruppo del PSI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Na-politano. Ne ha facoltà .

GIORGIO NAPOLITANO. Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, il gruppo comu-nista voterà a favore della ratifica dell'ac -

cordo intervenuto fra la Repubblica ita-liana e la Santa Sede per la revisione de lConcordato: voteremo a favore essendostati in ogni fase, nel corso di tutti questianni, protagonisti di primo piano del di -battito parlamentare su una così rilevantee significativa questione e della ricerca d isoluzioni valide, che fossero corrispon-denti ai princìpi della Costituzione repub-blicana e alle esigenze della libertà e dellapace religiosa . Da questa grande linea chesi espresse nel nostro voto favorevol eall'articolo 7 della Costituzione, non c isiamo mai discostati, sicuri di interpre-tare sentimenti diffusi nel nostro popolo einteressi fondamentali della democrazi aitaliana, che ha bisogno di un libero svi-luppo, del confronto tra diverse posizion ipolitiche, sociali, culturali, e non di divi-sioni fuorvianti, di lacerazioni e contes efra cattolici e non cattolici, tra Stato eChiesa .

Non ci siamo mai allontanati da questagrande linea nel corso di decenni, perquanto potessero variare il clima politic oe gli stessi atteggiamenti della gerarchi aecclesiastica, prima e dopo la svolta con -ciliare. Non ci siamo mai discostati d aquesta linea, qualunque fosse il Governoin carica e la nostra collocazione nei con -fronti di esso, e ne abbiamo dato provanel periodo più recente, dinanzi all'im-pegno del Governo presieduto dall'onore-vole Craxi per la conclusione del lungonegoziato .

Ciò non significa che non abbiamo d aesprimere oggi una serie di considera-zioni critiche. Lo ha fatto ieri il collegaSpagnoli, soprattutto in riferimento a lmodo in cui si è svolta l 'ultima fase delnegoziato tra il Governo e la Santa sede .Siamo critici anche e in particolare — m aavremo modo di parlarne più diffusa-mente nei prossimi giorni — sulla form ain cui è stato sottoposto alla ratifica de lParlamento il protocollo relativo alla di-sciplina della materia degli enti e ben iecclesiastici, accompagnandolo con undisegno di legge estremamente minu-zioso, recante disposizioni attuative diquel protocollo, ma senza allegarvi i ltesto approvato dalla Commissione pari-

Atti Parlamentari

— 26255 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

tetica ed essendosi, invece, il Governo di -scostato da quel testo mediante modifich econcordate con la Santa Sede successiva-mente alle conclusioni unanimi dellaCommissione paritetica. Per quel che ri-guarda il disegno di legge che stiamo pe rvotare oggi, le nostre considerazioni cri-tiche si appuntano in particolare sull 'arti-colo 13 del nuovo accordo concordatario ,per l ' indeterminatezza delle ulteriori ma-terie su cui si fa riserva di nuovi accorditra le due parti e per la previsione diintese tra le competenti autorità dell oStato e la Conferenza episcopale italiana ,che potrebbero assumere carattere ammi-nistrativo, e dunque immediatamente ese-cutivo, senza alcun coinvolgimento, népreventivo né successivo, del Parlamento .Il rischio, come ha osservato ieri il collegaSpagnoli, è quello di estendere le guaren-tigie dell 'articolo 7 oltre l'ambito che gli èproprio, che è quello dei Patti .

Prendiamo positivamente atto delle as-sicurazioni forniteci dal Presidente de lConsiglio, nel suo intervento di oggi, aquesto riguardo e chiediamo, tuttavia, ga-ranzie — attraverso un ordine del giornodi cui è primo firmatario il collega Spa-gnoli e che ha ottenuto l 'adesione di altrigruppi parlamentari — circa una tempe-stiva consultazione del Parlamento ch edeve essere chiamato ad esprimere pre-cisi indirizzi ogni volta che si porrannoproblemi di ulteriori intese, specie in ma-terie che non abbiano connessione dirett acon altre regolate nel Concordato-qua-dro.

Più in generale, chiediamo che il Parla -mento possa esprimersi anche primadella emanazione di norme non legisla-tive di particolare rilievo, rivolte ad at-tuare le intese già raggiunte e sottopost ein questi giorni alla ratifica del Parla -mento.

Nel merito delle conclusioni cui si ègiunti su alcuni punti delicati dell'ac-cordo concordatario, abbiamo espress oapprezzamenti per il chiaro accoglimentodel principio della facoltatività del diritt odi scegliere se avvalersi oppure no dell'in -segnamento della religione cattolica nell escuole pubbliche non universitarie, ed

anche per la riaffermazione della sovra-nità della legge italiana per la tutel adell'intero patrimonio storico ed artistico ,pur dovendosi ancora vigilare per la con -creta salvaguardia della autonomia degliorgani di tutela dei beni culturali .

Riserve abbiamo, invece, manifestatosu altri punti, quale quello relativo allagiurisdizione sulla nullità del matrimo-nio. Tali riserve, e le critiche da me primarichiamate, sono coerenti con preoccupa-zioni e sollecitazioni da noi espresse i nfasi precedenti del confronto, in ambedu ei rami del Parlamento sul negoziato per larevisione del Concordato . In questo spi-rito, abbiamo voluto ribadirle, anche persoddisfare la curiosità manifestata i nquesto senso dal collega Rodotà . Esse,inoltre, coincidono in varia misura conquelle formulate da altri gruppi parla-mentari, sia favorevoli, sia non favorevol ialla ratifica. Non possono, comunque ,oscurare la storica portata delle novità d iprincipio introdotte nel Concordato ed in-ficiare le ragioni di fondo della nostraadesione alla scelta che si è compiuta edall 'accordo cui si è giunti .

Tali novità, che tra l 'altro sanciscon osolennemente un indirizzo di laicità dell oStato e di pluralismo religioso, sono state ,a nostro avviso, frettolosamente relegat esullo sfondo da alcuni colleghi dei qual ipur rispettiamo il pregiudiziale orienta -mento anticoncordatario . Ci è sembrata ,inoltre, insostenibile la contrapposizion eistituita — concordo con le osservazion ifatte dal relatore, onorevole Colombo ,poco fa a questo proposito — tra il prin-cipio costituzionale della reciproca indi -pendenza e sovranità dello Stato e dellaChiesa cattolica ed il metodo della ricercadi intese, la pratica di forme di collabora-zione, purché si collochino entro la cor-nice e gli indirizzi segnati dal Parla -mento.

In conclusione, onorevoli colleghi, i lnostro è un voto meditato e convinto ,schiettamente accompagnato da puntual iobiezioni e riserve . Non è dettato da alcuncalcolo politico particolare, ma esprime i lsenso dello Stato e degli interessi nazio-nali proprio del partito comunista; la no-

Atti Parlamentari

— 26256 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

stra immutata volontà di ricercare solu-zioni fondate sul più ampio consenso pe rproblemi di tanto alta rilevanza costitu-zionale, così come per tutte le esigenze d iriforme istituzionali .

Il nostro voto esprime oggi anche l 'au-spicio che si rifletta, dov'è opportuno ,sulla necessità che nulla intervenga a tur-bare nel paese lo svolgimento di una auto -noma e corretta dialettica politica demo-cratica, nella reciproca indipendenza e din un affettivo reciproco rispetto tra Statoe Chiesa cattolica (Applausi all 'estrema si-nistra) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Rognoni . Ne ha facoltà .

VIRGINIO ROGNONI. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, il voto che la Camera èchiamata ad esprimere chiude il lungocammino della revisione del Concordato edel complessivo aggiornamento della legi -slazione ecclesiastica .

Ieri, l 'onorevole Bressani nella discus-sione generale ha spiegato con lucidità ericchezza di argomenti la posizione de lnostro gruppo . Non si tratta di porre finead una stagione di conflitti, per raggiun-gere o mantenere quella che, con termin iforti, è stata detta «pace religiosa». Unapace da tempo acquisita e matura nell acoscienza del popolo italiano, consolidatanelle relazioni tra Stato e Chiesa, impron-tata al rispetto della reciproca indipen-denza e sovranità nei rispettivi ambiti .

La novità dei nuovi accordi prende l emosse proprio da questa premessa : non l asoluzione di un conflitto tra poteri o isti-tuzioni rivali, con la puntigliosa defini-zione dell'ambito, ed il sospettoso ritagli odei confini delle rispettive competenze ,ma la premessa per una leale collabora-zione nel rispetto del ruolo di ciascunadelle due parti . La prospettiva non èdunque quella di porre fine transattiva -mente a reciproche rivendicazioni, co ncedimenti o con cessioni di privilegi, madi rendere efficace e fecondo un sistem adi collaborazioni ispirate ai principi dell aCostituzione e del Concilio .

Per la democrazia cristiana è di parti -

colare soddisfazione che il principio pat-tizio nella disciplina dei rapporti tra Statoe Chiesa, enunciato nell'articolo 7 qualeuno dei principi fondamentali della Costi-tuzione, trovi ora così larghi e general iconsensi . Si prefigurava sin dall'Assem-blea costituente, nell'affermare l'opportu-nità, ed anzi la necessità, dell'inseriment onella Costituzione di questo principio, i lcorretto itinerario della revisione del Con-cordato; e questo itinerario è ora com-piuto. La democrazia cristiana consideradunque, in piena consonanza con la pro-pria tradizione politica e conforme al si-stema qual è configurato dalla Costitu-zione, il raggiungimento degli accordicon la Santa Sede, accordi sui quali ora l aCamera è chiamata ad esprimersi con i lproprio voto .

Al raggiungimento dell 'odierno risul-tato la democrazia cristiana ha dato undeterminante contributo di iniziativa e d iimpegno: ve ne è traccia evidente — e l oha ricordato nella sua esemplare rela-zione l'onorevole Colombo — negli att idei governi che si sono succeduti e nelleripetute discussioni che si sono avute inParlamento. Non si tratta di una scelt aepisodica e contingente, ma di una scelt acoerente con la cultura della nostra espe-rienza politica e civile, con la sua radic edemocratica e popolare .

Lo scenario è quello di uno Stato ch eassicuri, con la libertà di coscienza, l adimensione religiosa della persona e l alibertà delle istituzioni ecclesiastiche, i nun contesto di autentico pluralismo . L'ac-cordo di Villa Madama, nella prospettivadi un testo concordatario profondament erinnovato ed inserito nella garanzi adell 'articolo 7 della Costituzione, offrel'esempio di un Concordato moderno cpnuno Stato pienamente democratico . Nerisulta un rafforzamento ed una specifi-cazione della libertà religiosa nella con-cretezza del suo atteggiarsi . Anche ma-terie come quella matrimoniale sono di-sciplinate nella prospettiva della libertà .Il rilievo del matrimonio canonico ap-pare, infatti, come il risultato di unascelta dei cittadini che, contraendo matri-monio religioso con effetti civili, fanno

Atti Parlamentari

— 26257 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

propria la disciplina canonica, accet-tando perciò di sottoporre il matrimoni oalla giurisdizione ecclesiastica .

Parimenti ad uno spirito di libertà èispirato il mantenimento dell ' insegna -mento della religione nelle scuole pubbli-che. Si accresce il riconoscimento del po-tere e della responsabilità educativa de igenitori, ai quali è sostanzialmente ri-messa la scelta se avvalersi o non avva-lersi di detto insegnamento .

Anche le norme in materia di enti e d ibeni ecclesiastici approvate con il proto -collo del 15 novembre (del quale pure ciaccingiamo ad autorizzare, domani, la ra-tifica) determinano, sempre nel quadr odell 'articolo 7 della Costituzione, un signi-ficativo ammode;namento della legisla-zione ecclesiastica, che si integra nel com -plessivo contesto concordatario .

L 'attività educativa e missionaria dell aChiesa, in adempimento del suo magi-stero pastorale e dì evangelizzazione, ga-rantito dall'accordo di revisione del Con -cordato, trova adeguate espressioni orga-nizzative per svolgere liberamente quelruolo di promozione del l 'uomo che, in unquadro di reciproca e prevista collabora-zione con lo Stato, può far maturare con-sistenti e positivi frutti per il paese .

Apprezzamento riteniamo di manife-stare per il nuovo sistema di sostenta -mento del clero, reso tra l'altro neces-sario dal superamento dei benefici eccle-siastici previsto dal nuovo codice di di -ritto canonico . In questo settore, le corag-giose innovazioni introdotte trovan opiena rispondenza nel modello di Stat odemocratico di ispirazione pluralista cheasseconda le scelte dei cittadini, anch equelle riferibili alle loro opzioni reli-giose .

Spetta ora ai cittadini, diventati prota-gonisti anche in questo settore, valutar el 'attività religiosa e sociale del clero e, selo vorranno, sostenerne l'opera, secondotradizioni non sradicate dalla coscienzapopolare. Per contro, spetta al clero ren-dere apprezzabile la sua presenza, esser einterlocutore ricercato e ascoltato .

Ci accingiamo dunque ad esprimerecon il voto favorevole un giudizio positivo

sull'opera e sugli atti di revisione concor-dataria, nella consapevolezza che co nquesto voto non solo si chiude una lungae complessa vicenda ma si aprono pro-spettive nuove di raccordo e di collabora-zione tra società civile e società religiosa ,tra istituzioni statali ed istituzioni eccle-siastiche, in uno spirito di operosa colla-borazione che costituisce la sostanza pi ùprofonda di questi accordi (Applausi a lcentro) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Melega . Ne ha facoltà .

GIANLUIGI MELEGA. Signor Presidente ,a differenza della maggioranza del miogruppo, intendo esprimere con il mio«no» la mia opposizione alla ratifica dellariforma del Concordato del 1929 e, sind'ora, anche ai disegni di legge che già laintegrano .

A quanto detto dal collega e compagnoTeodori ho poco da aggiungere, per moti -vare il mio dissenso. Si tratta del rinver-dimento di un accordo di potere tra l agerarchia vaticana, che governa il poteretemporale della Chiesa, e un governo ita-liano che per spregiudicatezza e cinism ocerca nell 'appoggio del potere vaticanoquel consenso politico che sente mancar enel paese. Là dove si poteva sperare che i ltesto obsoleto del 1929 cadesse da solo indesuetudine, il nuovo testo apre un capi-tolo nuovo, dalle gravissime implicazion ipolitiche e giurisdizionali . Oltre tuttosiamo, nei fatti, di fronte ad un finanzia -mento forzato della gerarchia cattolica,simile al finanziamento pubblico dei par-titi politici e foriero, come quello, di disa-stri a venire nel nostro paese .

Noi radicali non possiamo non essere inquesto momento a fianco di quei cittadin ie di quei credenti che vedono nel raffor-zamento di una concezione burocratico-autoritaria dell 'esercizio della propri afede religiosa un peggioramento dell econdizioni dell 'esercizio, appunto, dellafede religiosa in Italia .

Per questo, onorevoli colleghi, dico su-bito che per noi radicali con il potere tem -porale della Chiesa, con la Chiesa dello

Atti Parlamentari

— 26258 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

IOR, con la Chiesa del Sant'Uffizio, con l aChiesa dell ' indice dei libri proibiti, con l aChiesa delle esenzioni doganali, dell aSacra Rota, con la Chiesa delle societ àimmobiliari, dei traffici e dei mercanti ,dei Cippico ieri e dei Marcinkus oggi c 'èun solo rapporto possibile, ed è quello d iPorta Pia . Perciò, motivando il mio no a lConcordato di oggi, dico: «Viva la liber aChiesa nel libero Stato! Viva il 20 settem-bre!» .

PRESIDENTE. Sono così esaurite le di-chiarazioni di voto .

Il disegno di legge sarà subito votato ascrutinio segreto.

Votazione segret adi un disegno di legge.

PRESIDENTE. Indico la votazione se-greta finale, mediante procedimento elet-tronico, sul disegno di legge n . 2021, dicui si è testè concluso l'esame.

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

S. 848. — «Ratifica ed esecuzionedell'accordo, con protocollo addizionale ,firmato a Roma il 18 febbraio 1984, cheapporta modificazioni al Concordato late-ranense dell' 11 febbraio 1929, tra la Re -pubblica italiana e la Santa Sede» (appro-vato dal Senato) (2021) .

Presenti 464Votanti 425Astenuti 39Maggioranza 21 3

Voti favorevoli 350Voti contrari 75

(La Camera approva) .

Hanno preso parte alla votazione :

Abete GiancarloAiardi Alberto

Alagna EgidioAlasia Giovann iAlborghetti GuidoAmadei Ferretti MalgariAmato Giulian oAmbrogio FrancoAndò SalvatoreAndreoni Giovann iAngelini PieroAngelini VitoAniasi AldoAnselmi TinaAntonellis Silvi oAntoni Vares eArisio Luig iArmato BaldassareArmellin Lin oArtese Vital eArtioli RossellaAstori GianfrancoAugello GiacomoAuleta Francesc oAzzaro Giuseppe

Badesi Polverini Lici aBalbo Ceccarelli LauraBalestracci NelloBalzardi Piero AngeloBambi MorenoBaracetti ArnaldoBarbalace FrancescoBarbato AndreaBarbera AugustoBarontini RobertoBassanini FrancoBattaglia AdolfoBecchetti ItaloBelardi Merlo EriaseBellini GiulioBellocchio AntonioBelluscio Costantin oBenedikter JohannBernardi AntonioBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchi di Lavagna Vincenz oBianchini Giovann iBianco Gerard oBinelli Gian CarloBirardi MarioBisagno TommasoBocchi Fausto

Atti Parlamentari

— 26259 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

Bochicchio Schelotto Giovann aBodrato GuidoBonalumi Gilbert oBoncompagni LivioBonetti Mattinzoli PieraBonfiglio Angel oBorgoglio Felic eBorri AndreaBortolani FrancoBosco BrunoBoselli Anna detta MilviaBosi Maramotti Giovann aBotta GiuseppeBressani Piergiorgi oBriccola ItaloBrina Alfi oBrocca BeniaminoBruni FrancescoBruzzani RiccardoBulleri Luig i

Caccia PaoloCafiero LucaCalamida Franc oCalonaci VascoCalvanese Flor aCampagnoli MarioCannelonga Severin oCapanna MarioCapecchi Pallini Maria TeresaCaprili Milziade SilvioCardinale EmanueleCarelli RodolfoCarlotto NataleCaroli GiuseppeCarpino AntonioCarrus NinoCasalinuovo MarioCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnola Luig iCattanei FrancescoCavagna Mari oCavigliasso PaolaCazora BenitoCeci Bonifazi Adrian aCerquetti EneaCerrina Feroni Gian LucaChella MarioCherchi SalvatoreCiafardini Michele

Ciampaglia Albert oCiancio AntonioCifarelli MicheleCiocci LorenzoCirino Pomicino PaoloCitaristi Severin oCobellis GiovanniCocco MariaCodrignani GiancarlaColombini Led aColombo EmilioColoni SergioColucci FrancescoColumba Mari oColzi Ottavian oCominato LuciaComis Alfred oConte AntonioConte Carmel oConti PietroContu Felic eCorder MarinoCorsi UmbertoCosta RaffaeleCraxi Benedetto detto Bettin oCrippa GiuseppeCristofori AdolfoCrivellini MarcelloCrucianelli FamianoCuojati GiovanniCurci Francesc oCurcio Rocco

D 'Acquisto MarioD'Aimmo FlorindoDal Castello Mari oDal Maso Giusepp eDanini FerruccioDardini Sergi oDarida ClelioDe Carli FrancescoDell 'Andro RenatoDel Mese PaoloDemitry GiuseppeDi Giovanni ArnaldoDiglio Pasqual eDignani Grimaldi Vand aDi Re CarloDonazzon RenatoDrago Antonino

Ebner Michael

Atti Parlamentari

— 26260 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

Fabbri OrlandoFagni EddaFalcier Lucian oFantò VincenzoFaraguti Lucian oFausti FrancoFelisetti Luigi DinoFerrara GiovanniFerrari BrunoFerrari MarteFerrari SilvestroFerrarini Giuli oFerri FrancoFiandrotti FilippoFilippini GiovannaFincato Grigoletto Laur aFiori PublioFiorino FilippoFittante CostantinoFontana GiovanniForlani ArnaldoFormica RinoFracchia Bruno

Gabbuggiani Eli oGalasso GiuseppeGaravaglia Maria Pi aGaspari RemoGasparotto IsaiaGatti GiuseppeGenova SalvatoreGeremicca AndreaGhinami AlessandroGiadresco GiovanniGiovagnoli Sposetti AngelaGiovannini ElioGitti Tarcisi oGorgoni GaetanoGorla Massim oGradi Giulian oGraduata MicheleGranati Caruso Maria TeresaGrassucci LelioGrippo UgoGrottola GiovanniGualandi EnricoGuerrini Paol oGuerzoni LucianoGullotti Antonin oGunnella Aristid e

Ianni GuidoIanniello Mauro

Jovannitti Alvar o

Labriola SilvanoLa Ganga Giusepp eLanfranchi Cordioli ValentinaLa Penna GirolamoLa Russa Vincenz oLattanzio VitoLenoci ClaudioLevi Baldini Ginzburg Natali aLigato Lodovic oLo Bello ConcettoLobianco ArcangeloLoda FrancescoLodigiani OresteLombardo AntoninoLops PasqualeLussignoli Francesco Pietro

Macciotta Giorgi oMacis Francesc oMagri LucioMainardi Fava AnnaMalfatti Franco MariaMalvestio PiergiovanniMammì OscarManca NicolaManchinu Albert oMancini VincenzoMancuso AngeloManfredi ManfredoMannino AntoninoMannino CalogeroMannuzzu SalvatoreMarianetti AgostinoMarrucci EnricoMartellotti Lambert oMartino GuidoMarzo Biagi oMasina EttoreMassari RenatoMastella Clement eMatarrese AntonioMattarella SergioMazzotti Robert oMelega GianluigiMemmi Luig iMeneghetti GiacchinoMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli Filipp oMigliasso Teresa

Atti Parlamentari

— 26261 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

Minervini GustavoMinozzi RosannaMongiello GiovanniMontanari Fornari Nand aMontessoro AntonioMora GiampaoloMoro Paolo EnricoMotetta Giovanni

Napoli VitoNapolitano GiorgioNatta AlessandroNebbia GiorgioNenna D'Antonio AnnaNicotra BenedettoNonne GiovanniNucci Mauro Anna Mari a

Occhetto Achill eOlivi MauroOrsenigo Dante OresteOrsini Gianfranco

Paganelli EttorePajetta Gian CarloPallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPalmini Lattanzi Rosell aPalopoli FulvioPasqualin Valentin oPastore AldoPatria RenzoPedrazzi Cipolla Anna Mari aPellicanò Gerolam oPernice GiuseppePerrone Antonin oPerugini Pasqual ePetrocelli Edili oPetruccioli Claudi oPicano Angel oPicchetti SantinoPierino GiuseppePiermartini GabrielePillitteri GiampaoloPiro FrancescoPisani LucioPisanu GiuseppePochetti MarioPoggiolini Danil oPolidori EnzoPollice GuidoPontello Claudio

Portatadino CostantePoti DamianoPreti LuigiProietti FrancoProvantini AlbertoPumilia Calogero

Quarta NicolaQuieti Giusepp e

Rabino Giovann iRadi LucianoRaffaelli MarioRavasio Renat oRebulla Lucian oReggiani Alessandr oReichlin AlfredoReina GiuseppeRicciuti RomeoRicotti FedericoRidi SilvanoRighi LucianoRinaldi LuigiRindone Salvator eRiz RolandRizzo AldoRocchi RolandoRocelli GianfrancoRodotà StefanoRognoni Virgini oRomano DomenicoRonchi EdoardoRonzani Gianni VilmerRosini GiacomoRossattini Stefan oRossi di Montelera Luig iRossino GiovanniRubbi AntonioRubino RaffaelloRuffini Attili oRusso FerdinandoRusso FrancescoRusso GiuseppeRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sacconi MaurizioSalerno GabrieleSamà FrancescoSandirocco LuigiSanese NicolaSanfilippo SalvatoreSanguineti Mauro Angelo

Atti Parlamentari

— 26262 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

Sanlorenzo BernardoSannella Benedett oSantarelli GiulioSantini Renz oSanza Angelo MariaSaretta Giusepp eSarti ArmandoSastro EdmondoSatanassi AngeloSavio Gaston eScaglione Nicol aScaiola AlessandroScaramucci Guaitini Alb aScarlato GuglielmoScotti VincenzoScovacricchi MartinoSegni MariottoSenaldi CarloSeppia MauroSerafini MassimoSignorile ClaudioSilvestri GiulianoSoave SergioSodano Giampaol oSoddu PietroSorice VincenzoSpagnoli Ug oSpataro AgostinoStegagnini BrunoStrumendo LucioSullo FiorentinoSusi Domenic o

Tagliabue Gianfranc oTamino GianniTancredi AntonioTassone MarioTedeschi Nadi rTempestini Francesc oTesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi AngeloTorna Mari oTorelli GiuseppeTortorella AldoTrabacchi FeliceTramarin AchilleTrebbi IvanneTriva Rubes

Umidi Sala Neide Maria

Urso SalvatoreUsellini Mario

Vecchiarelli BrunoVentre Antoni oVignola GiuseppeVincenzi BrunoVirgili BiagioViscardi MicheleVisco Vincenzo AlfonsoViti Vincenzo

Zamberletti Giusepp eZambon BrunoZampieri AmedeoZaniboni AntoninoZanini PaoloZarro Giovann iZolla MicheleZoppetti FrancescoZoppi PietroZoso Giulian oZuech GiuseppeZurlo Giuseppe

Si sono astenuti:

Aloi Fortunat oAlpini Renat oBaghino FrancescoBaslini AntonioBattistuzzi Paol oBerselli FilippoBoetti Villanis Audifred iBozzi AldoCaradonna GiulioDe Lorenzo FrancescoFacchetti GiuseppeFerrari GiorgioFini GianfrancoFlorino MicheleFranchi FrancoGuarra AntonioLo Porto GuidoMacaluso Antonin oMaceratini Giuli oMatteoli AlteroMelillo SavinoMiceli Vit oMuscardini Palli Cristian aParlato Antonio

Atti Parlamentari

- 26263 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

Patuelli AntonioPazzaglia AlfredoPellegatta GiovanniPoli Bortone AdrianaRallo GirolamoSerrentino Pietr oSospiri NinoStaiti di Cuddia delle ChiuseSterpa EgidioTassi CarloTrantino VincenzoTrappoli FrancoTremaglia Pierantonio MirkoTringali PaoloZanone Valerio

Sono in missione:

Amalfitano Domenic oArnodeo NataleAndreotti GiulioBalzamo Vincenz oBiondi Alfredo PaoloCapria NicolaCiccardini Bartol oCorti BrunoDell'Unto Pari sFioret MarioFoschi FrancoFoti LuigiFranchi RobertoManca EnricoMartinazzoli MinoMeleleo SalvatoreMundo AntonioPellizzari GianmarioRauti GiuseppeRavaglia Giann iRomita Pier Luig iRuffolo GiorgioSangalli Carl oSarti AdolfoScàlfaro Oscar Luig iSinesio GiuseppeVizzini Carlo Michele

Approvazione di modifiche al calendari odei lavori dell 'Assemblea per il pe-

riodo 18-22 marzo 1985 e del calen-dario dei lavori dell 'Assemblea per i lperiodo 25-29 marzo 1985 .

PRESIDENTE. Comunico che la Confe-renza dei presidenti di gruppo, riunitas imartedì 19 marzo 1985 con l ' interventodel rappresentante del Governo, non h araggiunto un accordo unanime su alcunemodifiche al calendario per il periodo 18 -22 marzo 1985, già approvato nella se-duta della Conferenza dei presidenti d igruppo del 12 marzo 1985 ; pertanto, sullabase degli orientamenti prevalenti, pro -pongo le seguenti modifiche al suddett ocalendario:

Giovedì 21 marzo (antimeridiana e pome-ridiana) :

Esame e votazione finale dei disegni d ilegge nn. 2336 e 2337, sugli enti ecclesia-stici .

Venerdì 22 marzo :

ca285

Discussione sulle linee generali dei di -segni di legge di conversione dei decreti -legge:ca285

n. 9 del 1985, concernente ZafferanaEtnea (2636) (approvato dal Senato) —scadenza 2 aprile);ca285

n. 23 del 1985, sull ' industria ed il com-mercio (2584) (da inviare al Senato — sca-denza 23 aprile) .

Resta peraltro inteso che, se necessario ,alla conclusione dell 'esame e alla vota-zione finale dei disegni di legge nn . 2336 e2337 sarà dedicata anche la seduta dimercoledì 27 marzo .

Comunico altresì che la Conferenza de ipresidenti di gruppo non ha raggiunto u naccordo unanime sul calendario dei la-vori dell 'Assemblea; pertanto, sulla basedegli orientamenti emersi, propongo, ai

Atti Parlamentari

- 26264 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

sensi del terzo comma dell 'articolo 24 delregolamento, il seguente calendario per i lperiodo 25-29 marzo 1985 :

Lunedì 25 marzo (seduta pomeridiana) emartedì 26 marzo :

Discussione sulle linee generali del di -segno di legge di conversione del decreto -legge n . 12 del 1985, sugli sfratti (2676)(approvato dal Senato — scadenza 9aprile) .

Mercoledì 27 marzo:

Interrogazioni ex articolo 135-bis delregolamento;

Esame e votazione finale del disegno d ilegge n . 2522, di ratifica dell 'accordo suilegni tropicali (approvato dal Senato) ;

Seguito dell'esame e votazione final edei disegni di legge di conversione de idecreti-legge:

n . 9 del 1985, concernente Zafferan aEtnea (2636) (approvato dal Senato — sca-denza 2 aprile) ;

n . 23 del 1985, sull ' industria ed il com-mercio (2584) (da inviare al Senato — sca-denza 23 aprile) ;

n. 12 del 1985, sugli sfratti (2676) (ap-provato dal Senato — scadenza 9 aprile) .

Giovedì 28 marzo:

Interpellanze ed interrogazioni sul ver-tice europeo .

Venerdì 29 marzo:

Interpellanze e interrogazioni .

Su queste proposte, ai sensi del terz ocomma e del quinto dell'articolo 24 delregolamento, potranno parlare un ora-tore per gruppo per non più di cinqu eminuti ciascuno .

FRANCESCO RUTELLI. Chiedo di par-lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCESCO RUTELLI. Signora Presi-

dente, colleghi, lo scandalo della loggiamassonica P2 vede, nella nostra Camera,nascere uno scandalo che, a nostro av-viso, rischia di essere più grave : la volontàdi insabbiare e quindi di non tenere i ldibattito sulle conclusioni alle quali è per -venuta la Commissione di inchiesta sull aloggia massonica P2.

Per questo, nel sollecitare un po' d 'at-tenzione da parte dei colleghi, quelli ch ehanno l 'interesee di ascoltare un inter-vento molto breve, che riguarda question imolto importanti, vorrei assumere, anome del gruppo radicale, la responsabi-lità di proporre all'Assemblea, ed in par-ticolare ai gruppi, come quello comuni -sta, che su questo argomento mostranouna singolare ritrosia, un calendario al-ternativo per la prossima settimana .

In altri termini, vorrei proporre allaCamera di affrontare, nel corso dellaprossima settimana, la questione dellaloggia massonica P2. Non è la nostra unaproposta avventata, avventurosa o im-provvisata; essa nasce da mesi di dilazion ie prese in giro che abbiamo dovuto ri-scontrare in seno alla Conferenza dei ca-pigruppo, a dispetto di impegni formal ipiù volte assunti .

Colleghi, mi permetto di riepilogarequesta vicenda . Per mesi ci è stato dett oche non si poteva affrontare il dibattitosulle conclusioni della Commissione d'in-chiesta sulla loggia P2 in quanto manca -vano i documenti finali . Com'è noto, tuttociò non è vero : da molti mesi infatti sonostati pubblicati decine di volumi che sonostati inoltre distribuiti ai parlamentari .

A questo pretesto si è aggiunta nelle set-timane successive, quando già emersel'orientamento favorevole per un dibat-tito entro il mese di marzo, la non pre-sunta, debbo ritenere, ma reale indisponi-bilità del presidente, onorevole Anselmi apartecipare a quel dibattito . In una suc-cessiva Conferenza dei presidenti d igruppo unanimemente, si è assunto u nimpegno a fissare il dibattito sulla loggi aP2 in una delle due ultime settimane de lmese di marzo, alternativamente con i ldibattito sul Concordato .

Il mese di marzo è finito . Dopo che i

Atti Parlamentari

— 26265 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

capigruppo della maggioranza hanno ela-borato una linea in base alla quale d iloggia P2 non si deve parlare (come non s ideve parlare di altri temi, che tra brevedirò), il Presidente della Camera ha as-sunto in Conferenza dei presidenti d igruppo l 'impegno a proporre, nella Con-ferenza che si è poi svolta ieri, una data,un tempo prefissato, perché questo dibat-tito si svolga, seppure dopo le elezion iamministrative, perché non si vorrebbeinfluire, su queste ultime, e non si vor-rebbe, da qualche parte, strumentaliz-zarle (tesi abbastanza curiosa) . Ma ha do-vuto constatare il Presidente, non giun-gendo neppure, quindi, alla formalizza-zione di questa proposta, che non vi son oi margini politici o non vi sarebbero imargini politici, neppure per tenerequesto dibattito all'indomani delle ele-zioni amministrative .

Colleghi, voi sapete questo cosa signi-fica: che di loggia P2 non si parlerà nelmese di maggio, non si parlerà nel mesedi giugno perché vi sono le elezioni per laPresidenza della Repubblica, non si par-lerà nel corso dell 'estate perché c 'è lachiusura estiva . Dobbiamo quindi rin-viare ad una «collezione autunno-in-verno» ipotetica il dibattito su questotema vitale per la nostra democrazia, vi -tale per il nostro Parlamento .

Per questo io chiedo ai gruppi, che son oancora qui presenti, ed all 'Assemblea divoler respingere questa proposta di calen-dario, e di indurre il Presidente della Ca-mera ad inserire nel corso della prossimasettimana il dibattito sulla loggia P2. Citroviamo chiaramente dinanzi ad un di -segno politico: non si discutano le risul-tanze della Commissione di inchiestasulla P2; si insabbino le proposte circa l aCommissione di inchiesta sui fondi neridell 'IRI, come è già stato fatto in Com-missione; non si mettano neppure all 'or-dine del giorno le proposte relative all aCommissione di inchiesta sul caso Cirill o(cosa che con incredibile insolenza istitu-zionale sta facendo il presidente dell aCommissione interni, nonostante sollecitiformali ricevuti da parte della Presidenz adella Camera) .

Chiedo che i gruppi si pronuncino s uquesto. Domando che in particolare i lgruppo comunista si sottragga alla re-sponsabilità di concorrere all'insabbia-mento ed al rinvio del dibattito sulla P2(comprendo che il partito comunista, pe rle alleanze che ha e per i problemi che h aalla vigilia delle elezioni per la Presidenz adella Repubblica, abbia piacere co-munque a rinviare quel dibattito) .

Se oggi venisse respinta la nostra ri-chiesta, come è stata respinta per mes i(noi con pazienza ci siamo presentati i nConferenza dei capigruppo, da luglioquando si sono conclusi i lavori dell aCommissione sulla loggia P2; e da settem-bre, ottobre, novembre, dicèmbre, gen-naio, febbraio e in questo mese di marz oabbiamo ripetutamente riproposto quest odibattito), vuol dire che questo dibattit onon si vuole fare. Si è ammaestrat idall 'esperienza del dibattito sulle risul-tanze della Commissione d 'inchiesta su lcaso Sindona, e si vuole evitare quest amina che si riterrebbe collocata sotto i lParlamento .

Non di una mina si tratta, ma di unmomento di verità e di un momento ne-cessario di confronto politico ed istituzio-nale, al quale sarebbe gravissimo se si sot -traessero i gruppi ed in particolare i lmaggiore partito d 'opposizione .

PRESIDENTE. Onorevole Rutelli, le ri-cordo innanzitutto che un calendario al-ternativo, come quello da lei proposto ,può essere esaminato dall 'Assemblea sol -tanto se il calendario formulato sulla bas edegli orientamenti emersi nella Confe-renza dei presidenti di gruppo e propostodal Presidente, viene respinto .

In secondo luogo vorrei farle osservare ,per precisione, che non ho detto ieri ,nella riunione della Conferenza dei presi -denti di gruppo, che non vi sono le con -dizioni politiche per discutere delle risul-tanze della Commissione d'inchiesta sullaloggia massonica P2 dopo le elezioni am-ministrative; questo io non l'ho mai affer-mato; ho detto, invece, che non vi sono l econdizioni politiche per inserire questadiscussione nel calendario della prossima

Atti Parlamentari

— 26266 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

settimana . Ho voluto fare questa precisa-zione, perché quanto da lei ricordato ,onorevole Rutelli, non era ciò che ioavevo dichiarato ieri nella Conferenza de ipresidenti di gruppo .

FRANCESCO RUTELLI. Signor Presi -dente, se mi consente vorrei fare, telegra-ficamente, una brevissima precisazione .

PRESIDENTE. No, non possiamo an-dare avanti con le precisazioni . Mi scusi ,ma io so bene quello che ho detto .

FRANCESCO RUTELLI . Dieci secondi !

PRESIDENTE. La prego di non insi-stere, onorevole Rutelli !

Passiamo ai voti .Pongo in votazione le modifiche al ca-

lendario per la giornata di domani, gio-vedì 21 marzo, e di dopodomani, venerd ì22 marzo, nonché il calendario per laprossima settimana.

(Sono approvati) .

Per lo svolgimentodi una interrogazione .

BENEDETTO SANNELLA. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

BENEDETTO SANNELLA. Desidero solle -citare un'interrogazione presentata, lasera del drammatico evento di Castella-neta, in provincia di Taranto, il 7 feb-braio, da me, dall'onorevole Napolitano eda altri deputati, alla quale, fino ad oggi ,non è stata data alcuna risposta, nono -stante essa sia stata da noi sollecitata u npaio di settimane fa .

Voglio ricordare che a Castellaneta vi-vono ancora oltre cento famiglie in un asituazione abbastanza precaria, ma che ,oltre alle promesse, fino a questo mo-

mento, non si sono avuti interventi con-creti a loro favore .

Il fatto che non sia intervenuta un arisposta, così come l'evento avrebbe ri-chiesto, ci porta ad una deduzione molt osemplice e cioè che non vi è molta sensi-bilità, da parte del Governo, verso l'acca-duto e verso la gente che vive in una situa -zione tanto difficile. Mi auguro che il Pre -sidente possa sollecitare il Governo a ri-spondere a questa interrogazione .

PRESIDENTE. La Presidenza solleci-terà nuovamente il Governo perché ri-sponda al più presto a questa interroga-zione, che davvero mi sembra urgente .

Approvazioni in Commissioni .

PRESIDENTE. Comunico che nelle riu-nioni di oggi delle Commissioni perma-nenti, in sede legislativa, sono stati appro-vati i seguenti progetti di legge :

dalla III Commissione (Affari esteri) :

Bozze ed altri : «Concessione di un con-tributo al Servizio sociale internazional e— sezione italiana — con sede in Roma »(2238) ;

dalla IV Commissione (Giustizia) :

«Proroga del contributo a favore delcentro nazionale di prevenzione e difes asociale di Milano» (Approvato dalla IICommissione del Senato) (2551) ;

«Determinazione delle sanzioni ammi-nistrative conseguenti alla violazion edegli obblighi derivanti dall 'applicazionedei regolamenti CEE n . 2967/76 e n.2785/80 recanti norme comuni relative altenore d'acqua dei galli, galline e poll icongelati o surgelati» (2037) ;

dalla VII Commissione (Difesa) :

«Ammodernamento e rinnovamento delservizio dei fari e del segnalamento marit -timo» (2441) .

Atti Parlamentari

- 26267 —

Camera .dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

Annunzio di interrogazioni ,interpellanze e di una mozione.

PRESIDENTE. Sono state presentat ealla Presidenza interrogazioni, interpel-lanze e una mozione . Sono pubblicate inallegato ai resoconti della sedutaodierna .

Annunzio di una risoluzione .

PRESIDENTE. È stata presentata allaPresidenza una risoluzione. E pubblicatain allegato ai resoconti della sedutaodierna .

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l 'ordine de lgiorno della seduta di domani :

Giovedì 21 marzo 1985, alle 9,30:

1 . — Discussione dei disegni di legge :

Ratifica ed esecuzione del protocollo ,firmato a Roma il 15 novembre 1984, cheapprova le norme per la disciplina dell amateria degli enti e beni ecclesiastici for-mulate dalla Commissione paritetica isti-tuita dall 'articolo 7, n. 6, dell 'accordo,con protocollo addizionale, del 18 feb-braio 1984 che ha apportato modifica -

zioni al Concordato lateranense del 1929tra lo Stato italiano e la Santa Sed e(2336) .

— Relatori : Balestracci e Colombo .

Disposizioni sugli enti e beni ecclesia-stici in Italia e per il sostentamento de lclero cattolico in servizio nelle diocesi(2337) .

— Relatori : Balestracci e Colombo .

2. — Deliberazione ai sensi dell'articolo96-bis, terzo comma, del regolamento suldisegno di legge:

S. 1174 — Conversione in legge, co nmodificazioni, del decreto-legge 7 feb-braio 1985, n. 12, recante misure finan-ziarie in favore delle aree ad alta tension eabitativa. Regolamentazione degli atti edei rapporti giuridici pregressi (Appro-vato dal Senato) (2676) .

— Relatore: Scaglione .

La seduta termina alle 20,20 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIODEI RESOCONTIDOTT . MARIO CORS O

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALEAvv . GIAN FRANCO CIAURR O

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 22,15 .

Atti Parlamentari

— 26268 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE ,INTERROGAZIONI, INTERPELLANZE

E MOZIONE ANNUNZIATE

RISOLUZIONE IN COMMISSION E

La VIII Commissione ,

rilevata l ' importanza per il processoformativo individuale e collettivo del buo nfunzionamento e della rinnovata organiz-zazione anche delle strutture didattiche edelle istituzioni operanti nel campo dell acultura, della ricerca artistica e scientifica;

considerato, pertanto, che in questocontesto s 'impone di riconsiderare la si-tuazione in cui si trova l'accademia dibelle arti « Pietro Varinucci » di Perugia ,importante istituzione di antichissima sto-ria e tradizione;

sottolineato, infatti, che, al fine d ipoter disporre concretamente di una strut-tura e di un servizio culturale che oltrea garantire i normali diritti dell 'utenzapossa rendere fattibile anche una nuovariqualificazione, un ampliamento e svilup-po della realtà didattica, si rende sempre

più urgente ed indispensabile avviare ilprocesso della sua statizzazione, anche alfine di realizzare una salvaguardia dai li -miti, attualmente presenti e talvolta anch epesanti, di una gestione privatistica ;

rilevato, inoltre, che l'avvio di dettoprocesso comporterebbe anche il supera -mento del problema della revisione dellostatuto dell'accademia in questione, il qua-le risale al 1916 e che, non a caso, con -sente una gestione verticistica che nongarantisce, per troppi aspetti, un assett odemocratico dell'istituzione, la quale nonpuò che rivestire grande importanza e ri-lievo nella realtà culturale dell'Umbria;

ricordato, infine, che è ancora apertoil dibattito per un nuovo assetto e funzio-namento dei dipartimenti universitari ,

impegna il Governo:

ad esaminare, attentamente, alla lucedelle suddette considerazioni la specific asituazione dell'accademia di belle art i« Pietro Vannucci » di Perugia ;

a contribuire ad avviare il relativo pro-cesso di statizzazione, in attesa di unnuovo assetto, ordinamento e funziona -mento dei dipartimenti universitari .

(7-00163) « SCARAMUCCI GUAITINI, FERRI ,

CONTI, PROVANTINI, BosI MA-

RAMOTTI » .

*

Atti Parlamentari

— 26269 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

INTERROGAZION IA RISPOSTA IN COMMISSION E

PASTORE. — Al Ministro dei traspor-ti. — Per sapere :

se risponde a verità la notizia secon-do la quale il ministro dei trasporti sta-rebbe per procedere alla chiusura del de-posito personale viaggiante della stazioneferroviaria di San Giuseppe di Cairo (Sa-vona), per far posto ad analoga struttur apresso la stazione ferroviaria di AcquiTerme;

il parere, espresso al riguardo, dal-l'azienda delle ferrovie dello Stato e dalleorganizzazioni sindacali ;

le motivazioni che avrebbero indott oil ministro ad assumere tale decisione, at-teso che, a giudizio dell'interrogante, ladisposizione ipotizzata dal Governo ver-rebbe a creare gravi difficoltà logisticheed operative al personale attualmente inforza presso il deposito personale viag-giante di San Giuseppe di Cairo.

(5-01612 )

FERRARI MARTE : — Ai Ministri deilavori pubblici, e per gli affari regionali.— Per conoscere - premesso che :

i responsabili del consiglio di am-ministrazione dell 'IACP di Como in un in-contro con la stampa' hanno denunciatoil permanere della « vacanza » delle com-missioni per la determinazione delle ara-duatorie per l 'assegnazione dei circa 1 .000alloggi in via di completamento in pro-vincia di Como ;

la commissione o le commissioni so -no di nomina della regione Lombardia ;

i richiedenti per l'assegnazione deglialloggi IACP sono oltre 5.464 ed in rela-zione a tale entità emerge l'urgenza d iuna rapida tempestiva costituzione di taleo tali commissioni per la determinazionedelle graduatorie e che ogni ritardo creagravi problemi;

già nel passato i ritardi di assegna-zione hanno permesso occupazioni « abu-sive » o danno per i richiedenti cheavessero per graduatorie diritto di asse-gnazione ;

tali ritardi di costituzione delle com-missioni si verificano anche in altre pro-vince - :

quali interventi nel tempo breve siintendono svolgere affinché le commissioniper la determinazione delle graduatoriepossano essere costituite rapidamente ein tempo breve siano espletati tutti inecessari controlli per evitare abusi ofavoritismi .

(5-01613)

TAMINO, GRASSUCCI E GIOVANNI-NI. — Al Ministro dell'industria, commer-cio ed artigianato. — Per sapere - tenutoconto che:

la società Italconsult in data 4 apri-le 1980 è stata posta in gestione commis-sariale, in base alla « legge Prodi », conla nomina a commissario di Gianni Zan-dano;

in data 16 luglio 1981 è stato nomi-nato commissario Luigi Cappugi, che haposto il 2 novembre 1981 173 lavorator iin cassa integrazione guadagni a zero ore;

il 15 settembre 1982 altri 43 addettidell'Italconsult e tutti i 35 addetti dellaconsociata CMP (posta di conseguenza inliquidazione) sono stati posti in cassa in-tegrazione guadagni a zero ore ;

il 5 dicembre 1983 circa 30 lavorato-ri della Italconsult sono stati posti incassa integrazione guadagni a zero ore ,mentre la consociata « Italiana Lavorato-ri » è stata posta in liquidazione ;

il 25 giugno 1984 è stata istituita l aNuova Italconsult spa (con azionisti laDanieli spa e Mediobanca), con liquida-tore sempre Luigi Cappugi - ;

se -risponde al vero che il liquidato-re Cappugi abbia pagato debiti senza ri-spettare le priorità di pagamento previstedalla « legge Prodi » e quali iniziative il

Atti Parlamentari

— 26270 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

ministro, prendendo atto della sentenzan. 10302 del tribunale civile di Roma, se-zione fallimenti, che nell 'udienza del 7 lu-glio 1984 obbligava il liquidatore a pa-gare prioritariamente i dipendenti, inten-da assumere perché ai lavoratori dellaItalconsult siano pagati stipendi e liqui-dazioni corrispondenti agli ultimi mes i'80 (prima cioè che la società fosse po-sta in gestione commissariale) . (5-01614)

DANINI, BINELLI E ZOPPETTI. — AlMinistro dell'agricoltura e foreste. — Perconoscere - premesso che la legge dell' 8marzo 1968, n. 399 prevede all'articolo 1 7che « è vietato vendere, mettere altrimen-ti in commercio e preparare per contoterzi o, comunque per la distribuzione peril consumo prodotti adulterati, sofisti-cati o comunque tali da risultare dan-nosi al bestiame » al capoverso b) la leg-ge prevede il divieto di aggiungere so-stanze inerti alla olla del riso e infineil divieto di detenere tali sostanze neiluoghi di produzione dei mangimi ;

è altresì necessario ricordare chedette norme sono comprese in direttivedella CEE ;

con una lettera del Ministero del -l 'agricoltura e foreste, Direzione general eil 7 dicembre 1984, inviata all'Unione ita-liana industria risiera, registrata con nu-mero 423/84/RC e con protocollo A/14375 ,con oggetto « carbonato di calcio nell apula di riso » firmata dal dirigente supe-riore delegato si afferma tra l'altro : « i lmangime semplice di pila dì riso pu òcontenere quantità di carbonato di calcio ,derivante sia dall'impiego di sale comecoadiuvante tecnologico in quantità parial 2 per cento e nel limite del 12 percento in ceneri ;

questa iniziativa assunta dal Ministe-ro è di eccezionale gravità in quanto vio-la la normativa legislativa vigente - :

quale tipo di iniziative urgenti in-tende adottare perché sia rispettata l alegge e se non ritiene opportuno intra-prendere iniziative di carattere ministe-

riale per conoscere le ragioni che hann ospinto un alto funzionario del Minister ointraprendere iniziative in totale contra-sto con le norme di legge vigenti .

(5-01615 )

MIGLIASSO, BADESI POLVERINI, MI-NOZZI, COLOMBINI E DIGNANI GRI-MALDI . — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere - considera-to che:

il decreto ministeriale 10 dicembre1984, trasmesso con CN n. 386 del 13dicembre 1984, può consentire ai consigl idi classe la non ammissione agli esami dilicenza media degli alunni handicappat iche non abbiano acquisito « un livello dimaturazione e di apprendimento ricondu-cibile agli obiettivi e alle finalità dell ascuola media » ;

la frequenza di scuole comuni d aparte di ragazzi handicappati non può im-plicare il raggiungimento di mete educa-tive e culturali comuni;

per i portatori di handicap, pur in-seriti nelle scuole comuni, vengono adot-tati particolari metodi didattici e program-mi differenziati, anche in sostituzione par-ziale di alcune discipline e quindi divers edai generali programmi della scuola ;

il diploma di licenza media è indi-spensabile ai portatori di handicap peraccedere al lavoro anche in mansioni ditipo generico - :

i motivi per cui si è ritenuto neces-sario modificare con il decreto ministe-riale 10 dicembre 1984 il precedente de-creto ministeriale 26 agosto 1981 che pre-vedeva la sostituzione parziale o totaledi alcune discipline, con attività integrati -ve e di sostegno e che suggeriva « provedi esame differenziate coerenti con gl iinsegnamenti impartiti ed idonee a va-lutare il progresso dell 'allievo in rapport oalle sue potenziali attitudini e al livellodi partenza » ;

se non ritiene opportuno intervenirecon una circolare esplicativa più rispetto -sa dei diritti e della diversità del porta-tore di handicap .

(5-01616)

Atti Parlamentari

— 26271 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

TORELLI, SCARAMUCCI GUAITINI,GUALANDI, FILIPPINI E COLOMBINI . —Al Ministro dell'interno. — Per sapere -premesso che :

i lavoratori si stanno, battendo controil tentativo della Gaumont di svendere im-portanti strutture, quali sale cinematogra-fiche e il centro di produzione televisiv oSafa-Palatino (20.000 metri quadrati, i lpiù grande e moderno d 'Europa) ;

l'intransigenza della Gaumont e del-la Cannon (una società multinazionale) ,sorde a ogni proposta dei lavoratori, ab-bia stravolto le normali relazioni sinda-cali ;

se gli obiettivi della Gaumont e dell aCannon andassero a compimento, moltiposti di lavoro sarebbero persi e lo stes-so cinema italiano subirebbe un gravecolpo:

per quale motivo la polizia è stataautorizzata a far irruzione nella sala delcinema Metropolitan in via del Corso mar-tedi 19 marzo, durante un'assemblea per-manente dei lavoratori, proprio mentreerano in corso all'Anica trattative tra leorganizzazioni sindacali e la Gaumont, e ,fatto assai grave, quattro lavoratori son ostati fermati e condotti al primo distrettodi polizia ;

se non ritiene grave aver permessoripetuti interventi delle forze di polizia (lascorsa settimana erano intervenute per farsgomberare il cinema Fiamma in via Bis-solati) nell'ambito di una vertenza sinda-cale, a favore della controparte dei lavo-ratori, un atteggiamento che certament einasprendo la tensione sindacale non favo-risce la soluzione della vertenza stessa .

(5-01617)

STRUMENDO, FALCIER E SACCONI.— Al Ministro dell'agricoltura e foreste.— Per sapere - premesso che

il piano bieticolo-saccarifero, di cuialla legge n. 546 del 1983, prevede la chiu-sura dello stabilimento Eridania di Ceggia

(Venezia), ma altresì l 'ipotesi di scorrimen-to delle decorrenze e di una sua modifi-cazione in relazione al variare delle con-dizioni di contesto ;

non pochi dei parametri, indici e dobiettivi previsti per l 'anno 1984 dal pianonon si sono realizzati o hanno avuto esit idiversi da quelli preventivati ; e fra quest ivi è quello del positivo trend produttivodi barbabietole nel bacino del Venetoorientale e del Friuli occidentale, unico ba-cino bieticolo senza impianto di trasfor-mazione ;

in più circostanze sono stati espressied assunti impegni dal ministro, in rela-zione alla salvaguardia dei livelli occupa-zionali dei dipendenti dello stabilimentoe alla definizione di « valide iniziative so-stitutive » ;

i recenti autorevoli interventi espres-si in queste settimane sul problema adopera delle due Giunte regionali del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto - collegial-mente riunite il 3 marzo 1985 a Porto-gruaro - e dell'onorevole Bettino Craxi ,Presidente del Consiglio dei ministri -.Venezia 16 marzo 1985 .

Valutati i seguenti punti :

la necessità di garantire a Ceggia unaattività di trasformazione agro-industrialetale da assicurare l'equilibrio agronomicodei terreni ;

l'esigenza di continuare l'attività del-l'impianto fino all'avvio della « attività so-stitutiva » ;

l'opportunità di accelerare la decisio-ne politica per la « benzina pulita » e diavviare a Ceggia un impianto pilota dietanolo avendo a riferimento anche la tra-sformazione delle eccedenze agricole -:

con particolare riferimento ai suindi-cati punti quali impegni, iniziative, scaden-ze e progetti abbia assunto o intenda as-sumere per rendere praticabili operativi edefficaci gli obiettivi sopraindicati .

(5-01618)

Atti Parlamentari

- 26272 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

GRASSUCCI E PICCHETTI. — Ai Mi-nistri per i beni culturali ed ambientali edella difesa. — Per sapere se sono a co-noscenza delle iniziative in corso volte a dacquisire al demanio civile il Castello An-gioino e gli immobili ed il territorio con-nessi, allo scopo di destinarli, ad uso pub-blico .

Ricordando come nel recente passato ,su richiesta del comune di Gaeta, nonchédelle forze politiche e sociali, il ministrodella difesa abbia promesso la chiusuradel carcere militare e la destinazione a duso civile del predetto Castello Angioinosi chiede altresì di sapere se si ritengaurgente :

promuovere un incontro preliminarecon il comune di Gaeta, l'amministrazio-ne provinciale di Latina e la regione La -zio allo scopo di concordare le decisioniopportune per il passaggio al demanio ci-vile dei beni ricordati ;

favorire l 'utilizzazione della strutturaricordata come centro permanente di ini-ziative per la ricerca e l'innovazione e d iformazione postuniversitaria a favore del-l'apparato produttivo c della pubblica am-ministrazione .

(5-01619)

GRASSUCCI E PICCHETTI. — Al Mi-nistro della marina mercantile . — Per sa-pere :

i motivi per cui nel compartimentomarittimo di Roma non è stata aggiorna-ta la delimitazione delle aree demanial imarittime, la cui ultima definizione risal eal 1905 ;

il numero delle costruzioni o manu -fatti realizzati in area demaniale della fa -scia costiera della provincia di Latina, ar-ticolato comune per costruire ;

quali iniziative intenda adottare co nurgenza allo scopo di definire i nuovi con-

fini demaniali e di evitare che le ammi-nistrazioni comunali applichino il condo-no edilizio a costruzioni che a seguit odelle nuove delimitazioni ricadrebbero inarea del demanio marittimo ;

se ritiene corretto infine che analo-ghe attività turistiche, al nord vengano ri-gorosamente assoggettate ai canoni di leg-ge ed al centro-sud,' a causa del mancatoaggiornamento della delimitazione, restinoesclusi da ogni gravame .

(5-01620)

GRASSUCCI E PICCHETTI . — Al Mi-nistro dell ' industria, commercio e artigia-nato. — Per sapere se ritenga legittimo:

che funzionari delle CCIAA, peraltroresponsabili del REC, partecipino quali in-segnanti ai corsi REC promossi e gestit ida associazioni di categoria presso i lo-cali delle camere di commercio ;

che funzionari delle CCIAA, prepo-sti al REC, svolgano funzioni di insegnan-te ai corsi REC, organizzati da associa-zioni di categoria, e facciano poi part edelle relative commissioni di esame perla iscrizione al REC .

(5-01621 )

GRASSUCCI E PICCHETTI . — Al Mini-stro dell'industria, commercio e artigia-nato. — Per sapere :

in quali camere di commercio son oospitate associazioni di categoria ;

quali e quante sono le associazion iospitate nelle varie sedi delle camere d icommercio e da quando;

l 'ammontare dei canoni di affitt omensili da esse corrisposti ;

la data di inizio e di scadenza dei re-lativi contratti di locazione,

(5-01622)

*

Atti Parlamentari

— 26273 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

FIORINO, BARBALACE, ALAGNA, AMO-DEO E ANDÒ. — Ai Ministri per i beniculturali e ambientali, del turismo e spet-tacolo e per gli interventi straordinari nelMezzogiorno. — Per sapere - premessoche:

il parco archeologico di Selinunteesteso 270 ettari, costituisce esempio uni-co per estensione di parco archeologicoche tutela, salvaguarda e valorizza unadelle più importanti zone archeologichedel Mediterraneo ;

va considerato l 'interesse che già ilparco di Selinunte ha suscitato, si puòaffermare senza esagerazione, in tutto ilmondo ;

i lavori per la funzionalità del parc ostanno per essere eseguiti con fondi del-la Cassa per il mezzogiorno e dell 'asses-sorato al turismo della regione siciliana;

bisogna prevedere e provvedere i ntempo a fare svolgere pienamente al par-co archeologico di Selinunte la sua fun-zione per la cultura e per l'economia dellaSicilia –

quali interventi siano stati program-mati o si intendano programmare per do -tare il parco della necessaria attrezzaturaturistico-culturale, affinché l'investiment oin corso sortisca la più ampia produtti-vità sia nel settore culturale che in quel -lo dell'economia turistica .

(4-08715)

FIORINO E BARBALACE. — Al Mini-stro dell'agricoltura e foreste . — Per sa-pere – premesso che:

il servizio repressione frodi- di Pa-lermo è affidato all'istituto tecnico indu-striale Vittorio Emanuele II,I ad indirizz omeccanico ed elettronico, cioè un istituto

che non ha - alcun collegamento funzionaleo professionale con i compiti del servizio ;

il fenomeno della sofisticazione vini-cola danneggia notevolmente il settore vi-tivinicolo della provincia di Palermo e che,per la sua repressione, appare non rile-vante ed incisiva l'azione del servizio re -pressioni frodi di Palermo, del Ministerodell'agricoltura;

gli stessi lavoratori dipendenti, tra-mite la loro organizzazione sindacale, han-no denunciato la scarsa efficienza del ser-vizio, ottenendo in contraccambio atteg-giamenti discriminatori da parte di ch iha la responsabilità del servizio, con l aconseguenza che il personale che lamental'inefficienza viene sottratto ai compiti d ivigilanza e repressione ed impiegato 'inlavori interni -

se, in attesa della riforma del servi -zio, di cui auspica una sollecita definizio-ne, non ritenga opportuno affidarne lefunzioni ad un istituto regionale, in_ con-siderazione, tra l'altro, che dal 1° gennaio1985 il servizio in questione repression ifrodi, istituito con legge della regione si-ciliana 9 maggio 1984, n . 26. .

(4-08716)

RONCHI . — Al Ministro della difesa .— Per sapere – premesso che sui quoti-diani di Modena già dalla fine del 1984viene riferita la notizia della chiusura del -la locale caserma dell'VIII campale e del -lo scioglimento e spostamento del II reg-gimento di artiglieria - :

se ciò corrisponde al vero e in qual itempi dovrebbe essere attuato ;

se le autorità militari hanno infor-mato di tali intenzioni le locali autoritàcivili ;

se le autorità militari intendono ce-dere al locale comune di Modena il ter-reno e gli immobili dell'VIII campale, vi -sto che questi sono di grande interesseper la città per la collocazione della ca-serma e in particolare per il progettatoparco urbano attiguo a tale area e agliedifici .

(4-08717)

Atti Parlamentari

— 26274 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

PELLEGATTA. — Al Ministro della di-fesa. — Per sapere quale corso è statodato o si intenda dare alla domanda delsignor Malara Domenico residente a Mar -nate (Varese) in viale Kennedy 391 che ,avendo dall'ottobre 1984, contemporanea-mente due figli sotto le armi (Giuseppepresso l 'aeroporto Dal Molin di Vicenzae Demetrio presso il battaglione Edolo diMerano) chiede che almeno uno dei du evenga avvicinato . La richiesta è motivatadalle precarie condizioni di salute dei ge-nitori, così come si evince dai certificatimedici allegati; la vicinanza di uno deifigli potrebbe essere molto di aiuto e con-forto, legittima è pertanto l'attesa . dell'in-teressato (data della richiesta 27 novembre1984) .

(4-08718)

ZANONE. — Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno . — Perconoscere - premesso che

il consorzio di bonifica-cassa del Mez-zogiorno, circa dieci anni fa, ha appalta-to i lavori di costruzione della strada in-terpoderale che collega Cittanova a Scro-forio, i cui lavori, relativi al primo lotto ,sono stati subito compiuti ;

restano, però, ancora da ultima-re due chilometri per il completamentodefinitivo dei lavori che sonio stati datempo interrotti ;

la reali77n7.ione della suddetta via dicomunicazione è di rilevante importanzaeconomica, date le numerose imprese agri-cole e industriali che operano nella zon ainteressata, attualmente costrette a farfronte a gravi oneri di spese per i tra-sporti e a notevoli disagi - :

i motivi dell'interruzione dei suddettilavori e i tempi entro i quali si intenderàcompletarli .

(4-08719)

BATTISTUZZI . — Al Ministro del la-voro e previdenza sociale. — Per sape-re - considerato :

il perdurare dell'agitazione che ne lsettore dell'informazione si è tradotta in

mancate uscite, onerose astensioni dal la-voro, riduzione delle tirature e incertezzenella programmazione editoriale;

l'esigenza dell'opinione pubblica, par-ticolarmente in un momento delicato co-me l'attuale, di disporre di una infor-mazione continua e completa - :

se non ritenga, senza entrare nelmerito della vartenza la cui conclusionedeve rimanere nell'ambito della liberatrattativa tra le parti, convocare presso i lMinistero i rappresentanti degli editori ,dei giornalisti dei poligrafici per consen-tire la ripresa di un dialogo interrottoda tempo.

(4-08720)

CRISTOFORI. — Al Ministro delle po-ste e telecomunicazioni. — Per sapere :

se è a conoscenza che l'amministra-zione provinciale delle poste di Forlì in-tende chiudere l 'ufficio postale di Onfer-no in provincia di Forlì, dove già è pre-cario il servizio pubblico, essendo statosoppresso il servizio di portalettere ;

se si è valutata la negativa conse-guenza, in una zona montana impervia ,per 800 cittadini che dovrebbero percor-rere 20 chilometri tra andata e ritornoper riscuotere la pensione, pagare le bol-lette dei servizi pubblici o fare una sem-plice raccomandata ;

se intenda pertanto revocare tale de-cisione .

(4-08721)

GUARRA. — Ai Ministri della pubblicaistruzione e per la funzione pubblica . —Per conoscere quali provvedimenti intenda -no adottare per il riconoscimento, al finedella partecipazione ai concorsi indetti daenti locali, istituti bancari, enti pubbliciin generale, per posti della carriera di con-cetto, del diploma di maturità professio-nale per « segretario amministrazione »e per « analista contabile », cosiddetto di-ploma di maturità post-qualifica, dato ch efino ad ora i candidati in possesso di tal ediploma vengono esclusi dai concorsi aiquali vengono invece ammessi coloro chesono in possesso del diploma . di- maturità

Atti Parlamentari

— 26275 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

tecnica commerciale (ragionieri e perit icommerciali), venendosi così a creare unaingiusta discriminazione tra i due titoliche invece hanno la stessa parità sostan-ziale di studi, si accoglierebbero in tal mo-do le accorate proteste provenienti da var iistituti professionali per il commercio edin particolare quelle provenienti dall'istitu-to professionale di Stato per il commercio« Alfonso Fortunati » di Salerno. (4-08722)

FERRARI MARTE. — Ai Ministri del-l'industria, commercio e artigianato, dell epartecipazioni statali e della sanità. — Perconoscere, atteso che :

in questi ultimi anni, ed in partico-lare nel 1984 ed in questi primi mesi del-1'85, si sono verificati molti incidenti an-che gravi, causati da fughe di gas e daesplosione di bombole a gas ;

i vigili del fuoco sono intervenuti inpiù occasioni evitando con la loro tempe-stiva attività ed iniziativa il determinar-si di più « consistenti danni » alle coseed ai cittadini -:

se già vi sono stati interventi pres-so le case « venditrici di bombole a gas »e le aziende private e pubbliche distribu-trici di « gas », affinché venga data pie-na attuazione alle norme di previsionemediante controlli più concreti, e affinchéla qualità dei materiali utilizzati e la strut-tura degli impianti sia compatibile con l econdizioni di massima sicurezza per i la-voratori addetti e per gli utenti ;

quali sono stati i risultati di taliinterventi e le direttive più costantemen-te evidenziate nei rapporti che sono stat iconcretizzati .

(4-08723)

CARADONNA. — Al Ministro dell 'indu-stria, commercio e artigianato. — Per sa-pere - premesso che :

la CEE ` ha emanato la direttivan. 85/10 che riammette sino al 31 di-cembre 1985 alcuni contenitori volume-trici di vini doc e da tavola già dichiarati -

fuori uso e pertanto vengono riammessele bottiglie da 72 centilitri che il consu-matore è portato a scambiare per conte -nitori da 75 centilitri ;

in virtù della predetta direttiva so-no state altresì riammesse le bottiglie da95 centilitri, comunemente scambiate dal

_ consumatore per quelle da un litro;

in assenza di un provvedimento le-gislativo che accolga la nuova direttivaCEE sono in vigore le disposizioni pre-cedenti, che però non vengono fatte ri-spettare, come dimostra la consueta cir-colazione in Italia dei contenitori fuor ilegge -:

come viene giustificata la permissi-vità che consente la violazione delle nor-me ancora in vigore e se si intende pro-cedere affinché la direttiva CEE - mani-festamente lesiva degli interessi dei con-sumatori - venga recepita dall'ordinamen-to italiano.

(4-08724)

CARADONNA. — Al Ministro del te-soro. — Per conoscere - premesso che

la ABANCO, una associazione di 199banche private e sette consorzi, si staadoperando per ottenere la revoca di al-cune agevolazioni fiscali e finanziarie (que-ste ultime relative all'obbligo di riserva)di cui godono le Casse rurali e artigia-ne, e che le stesse istanze vengono consi-derate dalla Associazione bancaria italia-na (ABI) ;

le predette agevolazioni discendonodirettamente dall'articolo 45 della Cartacostituzionale che statuisce di promuove-re e favorire la cooperazione ;

l'incidenza delle Casse rurali ed arti-giane sui meccanismi concorrenziali delladomanda e dell'offerta di credito è al-quanto modesta, non superando il 4 percento rispetto al sistema bancario nel suocomplesso - :

se non ritenga che le richieste del-l 'ABANCO non possono essere accolte, ein tal caso di manifestare in tempi brevi

Atti Parlamentari

— 26276 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

tale orientamento onde evitare che un aprolungata incertezza possa compromette -re l'operatività sociale delle Casse rural ied artigiane .

(4-08725 )

ALPINI . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale. — Per sapere -premesso che

la legge n. 155 del 23 aprile 1981 esuccessive modificazioni di cui alla leggen. 193 del 31 maggio 1984 detta norm ein materia 'di prepensionamento anticipat oa cinquant'anni per i dipendenti di azien-de del settore siderurgico con riferiment oai dipendenti in cassa integrazione a zeroore, ai dipendenti di aziende che hannocessato l'attività o che siano state costret-te a ridurre il personale ;

i benefici della norma sono previstianche a favore di quei dipendenti, tito-lari di pensione, licenziati, per i motiviindicati nella norma stessa, successivamen-te al 23 aprile 1981 -:

i motivi per i quali sono stati esclu-si dai benefici previsti dalla citata normaquei dipendenti che su invito delle rispet-tive aziende in crisi, motivato, tra l'altro ,da un eventuale licenziamento per dimi-nuzione del personale e con la promessadi una maggiore indennità di liquidazione ,con fondi CEE, presentarono la domandadi dimissioni e vennero così definitivamen-te liquidati ;

se non ritiene giusto che detta « ri-cattatoria » procedura debba essere con-siderata come un vero e proprio licenzia-mento da parte dell'azienda e che, cometale, anche a quei làvoratori siano con-cessi i benefici previsti dalla legge n. 193del 31 maggio 1984 ;

se a tal fine non ravvisa l'urgenz adi elaborare un apposito provvedimentolegislativo che preveda 'l'inserimento dell eagevolazioni per il prepensionamento d icui alla legge n . 193 del 31 maggio 198 4anche a favore di quei lavoratori che ven-nero invitati a dimettersi nei modi e ter-mini sopra indicati .

(4-08726)

SOAVE. — Ai Ministri del lavoro e pre-videnza sociale e del bilancio e program-mazione economica. — Per sapere - pre-messo :

che l 'azienda FISSORE s.a.s. di Fis-sore Eraldo e C. con sede in Savigliano(Cuneo) e stabilimento in Savigliano hapresentato domanda di proroga di cassaintegrazione per crisi aziendale per i pe-riodi 26 marzo 1984/26 giugno 1984 ; 26giugno 1984/25 settembre 1984 ; 26 s ttem-bre 1984/24 dicembre 1984 ;

che i lavoratori di detta azienda, an-che per il ritardo di precedenti erogazio-ni, da parecchi mesi non ricevono quantoloro dovuto per legge -:

quale sia il motivo del ritardo delleproroghe e se non ritengano di sollecitarei propri uffici all'espletamento delle pra-tiche necessarie alla ormai troppo ritar-data approvazione dei provvedimenti d icui sopra .

(4-08727)

ABBATANGELO, FLORINO E MAllO-NE. — Al Ministro dell 'interno. — Persapere - premesso che :

in Italia da diversi anni si sono sta-biliti anche senza fissa dimora divers igruppi etnici, in maggioranza composti daafricani e da sud-americani, di cui moltis-simi sprovvisti di permesso di soggiornoo addirittura con passaporto falso, e che,dagli ultimi episodi susseguenti ad opera-zioni di polizia si è evidenziato ciò cheda troppi anni si tollerava con il silenziocompiacente delle autorità preposte -:

se intende dare disposizioni urgentis-sime alle questure ed in special modo aquella di Napoli per un accertamento im-mediato del numero certo dei resident istranieri in Italia;

per un rimpatrio immediato con fo-glio di via obbligatorio di tutti coloroche non dovessero trovarsi in regola conle disposizioni di legge che fissano il sog-giorno degli stranieri in Italia ; per ún at-tento esame delle posizioni, dei recapiti,

Atti Parlamentari

— 26277 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

delle residenze, e delle organizzazioni ch ecurano i rapporti tra stranieri ed autori-tà locali ed in special modo le varie agen-zie preposte al collocamento del personalenei servizi a domicilio, anche alla lucedell'ultimo episodio che vede coinvolti cit-tadini stranieri in operazioni di smerci odi droga per acquisto di armi atte a dalimentare la guerriglia nei propri paesi ;un richiamo ufficiale alle autorità diplo-matiche responsabili di quegli straniericoinvolti in attività delinquenziali .

Il tutto anche per evitare discrimina-zioni ed eventuali persecuzioni nei riguar-di di cittadini stranieri che sono in re -gola con la legge e che solo attraversoil lavoro stanno dando dimostrazione d iriconoscenza verso il paese che li ospitacon tanta generosità .

(4-08728)

COLUMBU. — Ai Ministri dei lavoripubblici, dell'interno e dei trasporti .Per sapere – premesso che :

da circa una decina di giorni è sta-to chiuso al traffico pesante il ponte su lfiume Flumendosa, tra Villaputzu e Mu-ravera (Cagliari), dopo che nel viadott osi è aperta una grossa buca di circa unmetro di diametro ;

dopo oltre una settimana dalla in-dividuazione della buca sul ponte nullaè stato fatto per dar corso ai lavori chesono della massima urgenza, in quanto l achiusura al traffico pesante del viadottosulla statale n. 125 ha determinato il to-tale isolamento dell 'Ogliastra e anche deipaesi del Serrabus, in particolare di. Vil-laputzu e la borgata di Quirra, e causatoun danno economico che viene calcolatodalla cartiera di Arbatax e dalle cantinesociali di Jerzu e Tortoli in circa duemiliardi la settimana –.

se intende attraverso procedured'urgenza dar il via subito ai lavori, prov-vedendo altresì ad un accurato sòpral -luogo su tutto il viadotto in modo chesia accertata la stabilità -o meno del itìà-dotto stesso .

(4-08729)

FERRARI MARTE . — Al Ministro de-gli affari esteri . — Per conoscere, pre-messo che:

su La Prealpina di Varese del 24febbraio 1985 pagina 9 è stata evidenzia-ta, sia pur per sunti, un'interrogazionedel deputato ticinese (Svizzera) signorAgostino Bianda con il titolo « frontaliericon paghe da fame » ;

tale interrogazione evidenzia che l a« preoccupazione non è tanto per i postidi lavoro », ma per la « gestione del fron-talierato » e, fra l 'altro, afferma il de-putato signor Bianda, « ci sono operato-ri che compensano le prestazioni ricevut econ emolumenti che nulla hanno a chevedere con quanto comunemente viene de-finito mercede » ;

si afferma altresì che « un murator eitaliano è pagato con 1 .200 franchi almese, un 'operaia di lavanderia ne ricevemensilmente 1 .000 e una lavoratrice comu-ne di 19 anni ne riceve 400 mensilmente ;

si evidenzia che in genere il salarioal sud delle Alpi è inferiore di un 20per cento alla media svizzera, L mentre peri lavoratori frontalieri questa diversità s ispinge sino al 40 ed anche al 50 percento in meno rispetto ai salari medi cor-risposti oltre il Gottardo

se non intenda disporre concreteiniziative per un esame di tale situazioneanche mediante la convocazione dell acommissione mista Italia-Svizzera ;

se da parte delle nostre , autorit àconsolari e dell 'Ambasciata in Svizzera visiano stati rapporti ed iniziative su tal e« denunciata situazione » e quali le ini-ziative svolte per tutelare in concreto idiritti economici e previdenziali ai nostr ilavoratori emigrati frontalieri .

(4-08730)

CARADONNÀ . — Ai Ministri dell'indu-stria, commercio e artigianato e delle fi-nanze. — Per. . sapere_ premesso che

le imprese petrolifere hanno subitonel 1984 un passivo dell'ordine di millemiliardi (I7 'Mila lire per tonnellata' di

Atti Parlamentari

— 26278 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

prodotto raffinato) e che questo danno di-scende largamente sia dal capriccioso ade-guamento dei prezzi alle fluttuazioni deldollaro, sia dalla mancata ristrutturazionedella rete di distribuzione, i cui punti d ivendita sono stati ridotti del 51 per cen-to nella Repubblica federale di Germania ,del 30 per cento in Francia, ma in Italiasolo dell'8 per cento dal 1975, sicché lanostra rete di distribuzione è la più inef-ficiente d 'Europa, come è dimostrato da lfatto che la quantità di carburante ven-duta da ciascun distributore è la più bas-sa della CEE e la produttività dei punt idi vendita è penalizzata da orari di lavororidotti ;

su lire L300 pagate dall 'automobili-sta per un litro di benzina super, 857 lire(65 per cento) vengono assorbite dal fisco ,mentre gli importatori, raffinatori e distri-butori debbono dividere fra loro 443 lire ,con margini irrisori e spesso inesistentidi utile - :

se si intende sanare questa situazionetenendo conto da un lato della necessit àdi conservare una pluralità di fornitoriaffidabili e dall'altro della opportunità d icontenere l'imposizione fiscale sul carbu-rante, il cui prezzo di vendita condizion ain misura incisiva lo sviluppo del paese .Ad avviso dell'interrogante il compiaci -mento ufficiale con cui è stato accoltol'ingresso sul nostro mercato di alcun ecompagnie arabe (ad esempio la KuwaitPetroleum International e la First Arabia nCorporation) subentrate a più credibil icompagnie occidentali, non è fondato, nonoffrendo i nuovi ricchi le garanzie anchepolitiche che altri davano .

(4-08731 )

SOAVE . — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale e del bilancio- e prq-grammazione economica . — Per sapere -premesso

che l'azienda Lamital spa, con sed ein Savigliano (Cuneo) e stabilimento inCentallo (Cuneo), ha presentato domandadi proroga di cassa integrazione per crisi

aziendale per i

periodi

1° marzo 1984-27maggio 1984 ; 27 maggio 1984-28 agosto1984; 28 agosto 1984-27 novembre 1984;

che i lavoratori di detta azienda, an-che per il ritardo delle precedenti eroga-zioni, da parecchi mesi non ricevono quan-to loro dovuto per legge - :

quale sia il motivo del ritardo delleproroghe e se non ritengano di sollecitarei propri uffici all'espletamento delle pra-tiche necessarie alla ormai troppo ritar-data approvazione dei provvedimenti d icui sopra.

(4-08732)

SOAVE. — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale e del bilancio e pro-grammazione economica. — Per sapere -premesso :

che l'azienda « Costruzioni Meccani-che Braidesi » spa con sede in Bra (Cu-neo) e stabilimento in Bra, ha presentat odomanda di proroga di cassa integrazioneper crisi aziendale per i periodi 26 marzo1984/25 giugno 1984; 26 giugno 1984/2 5settembre 1984 ; 25 settembre 1984/24 mar-zo 1985 ;

che i lavoratori di detta azienda, an-che per il ritardo delle precedenti eroga-zioni, da circa un anno non ricevonoquanto loro dovuto per legge - .

quale sia il motivo del ritardo delleproroghe e se non ritengano di sollecitar ei propri uffici all'espletamento delle pra-tiche necessarie alla ormai troppo ritarda-ta approvazione dei provvedimenti di cuisopra.

(4-08733)

BOZZI, SERRENTINO E STERPA . —Al Ministro della sanità. — Per saperequali iniziative di ordine sia legislativoche amministrativo intende urgentement eadottare al fine di ovviare ai gravi disser-vizi e ai notevoli sprechi di molte USL ,recentemente denunciati dalla Corte deiconti, dalla UIL e dalla stampa. (4-08734)

Atti Parlamentari

— 26279 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

CARADONNA. — Al Ministro delle par-tecipazioni statali . — Per conoscere – pre-messo che un diretto collaboratore del mi-nistro, Alberto Spinaci, ha assunto la pre-sidenza della Ponteggi Dalmine del gruppoFinsider e pertanto non può non possede-re la preparazione e le esperienze mana-geriali che lo qualificano a svolgere il nuo-vo ruolo - il curriculum di studi e pro-fessionale del dottor Alberto Spinaci af-finché anche l'interrogante possa compia-cersi della scelta .

(4-08735)

FINCATO GRIGOLETTO. — Al Mini-stro della pubblica istruzione . — Per sa-pere :

in base a quali criteri i laureati i nlingue con frequenza di corso biennale ,intesa come seconda specializzazione, ab-biano la possibilità di precedere, nell'in-segnamento dovuto a nomina in base agraduatoria provinciale, i laureati con fre-quenza di corso quadriennale ;

se non è pensabile una strutturazio-ne che distingua, con punteggio differen-te, quanti concorrono per un insegnamen-to in base alla frequenza di una facolt ào di un corso all'interno di una facoltà(ad esempio l 'insegnante laureato in let-tere che, con corso di lingua stranierabiennale può concorrere alla cattedra dilingua, mentre il contrario non è pos-sibile) .

(4-08736)

SOAVE. — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale e del bilancio e pro-grammazione economica. — Per saperepremesso:

che l'azienda Dilam sas con sede estabilimento in Bra (Cuneo) ha presen-tato il 10 ottobre 1983 prima istanza d icassa integrazione per crisi aziendale esuccessivamente ha presentato le necessa-rie proroghe, con approvazione dell'uffici oregionale del lavoro e della massima occu-pazione ;

che i lavoratori di detta azienda aacirca un anno e mezzo non percepisconoquanto loro dovuto per legge – .

quale sia il motivo del ritardo e s enon ritengano di sollecitare i propri uf-fici all 'espletamento delle pratiche necessa-rie alla ormai troppo ritardata approva-zione dei provvedimenti di cui sopra .

(4-08737)

TAGLIABUE, PISANI E FERRARI MAR-TE . — Al Ministro della pubblica istru-zione. — Per sapere – premesso che

da notizie di stampa del quotidianolocale La Provincia del 12 febbraio 1985e dal settimanale Il Corriere della Provin-cia dell'11 febbraio 1985 si apprende cheall'assistenza degli handicappati, soprat-tutto audiolesi e ciechi per numero 31 i ncomuni della provincia di Como ha finoraprovveduto l'amministrazione provincial edi Como e ciò nonostante non vi sia un anorma in tal senso da osservare ;

l 'amministrazione provinciale di Co-mo ha altresì preparato e aggiornato per-sonale insegnante che ha operato in di -versi comuni e presso diverse scuole ;

non potendo più l'amministrazioneprovinciale di Como osservare un impegn odi competenza non istituzionale, l'associa-zione famiglie audiolesi con l'aiuto di qual-che comune ha dovuto assumersi l'impe-gno economico per il prosieguo dell'ini-ziativa;

l'amministrazione provinciale di Co-mo ai fini di evitare l'abbandono totaleagli assistiti continua ad erogare un con-tributo all'associazione famiglie audiolesi ;

stupisce l'assenza dell'unico organoche è chiamato istituzionalmente all'inter-vento e cioè lo Stato e in ispecie il Mini-stero della pubblica istruzione - :

se e in quale forma, in presenza diuna situazione sociale così drammatica, i lMinistero della pubblica istruzione vogli aintervenire evitando un abbandono dellaassistenza agli handicappati nell'ambito

Atti Parlamentari

— 26280 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

scolastico e soprattutto ripristinando un asituazione istituzionalmente corretta pe revitare girandole di interventi da parte d ienti e di associazioni che non sono tenutia tali interventi .

(4-08738)

PARLATO, ALMIRANTE, PAllAGLIA ,ABBATANGELO, AGOSTINACCHIO, ALOI ,DEL DONNO, FLORINO, GUARRA, LOPORTO, MANCUSO, MANNA, MAllONE ,MENNITTI, POLI BORTONE, RALLO, SO -SPIRI, TATARELLA, TRANTINO, TRIN-GALI E VALENSISE . — Ai Ministri del -l'interno, della difesa, per la funzione pub-blica, delle finanze, di grazia e giustizia .— Per conoscere :

la esatta dimensione del singolare fe-nomeno della « immigrazione di Stato » digiovani meridionali che, vincitori di con-corsi nella pubblica amministrazione, ar-ruolati nell'esercito, nella Guardia di fi-nanza, nella polizia di Stato, nei carabi-nieri o nel corpo degli agenti di custodi anon possono svolgere la loro attività la-vorativa nel Mezzogiorno, ma vengono co-stantemente dislocati in lontane regioni ,sradicati brutalmente dalle loro terre edai loro affetti, con danno ancora più gra-ve per i giovani di leva inutilmente tra-sferiti a dispetto delle loro condizioni fa-miliari, degli studi da completare nel luo-go di origine, delle attività che vi svol-gono, quando potrebbero ben svolgere i nloco il servizio militare ;

se la dimensione del fenomeno ch etogliendo braccia ed intelligenza al Mez-zogiorno lo depaupera nelle sue risors eumane, non meriti una decisa inversion edi rotta che consenta un riequilibrio del-la presenza di centinaia di migliaia d igiovani lavoratori se non nel comune, al -meno nella provincia o nelle regioni diorigine, anche considerato che il dirittodi trasferimento, pur riconosciuto formal-mente, viene nella sostanza costantement edisatteso, assumendosi - senza eccezion i- sempre Ia stessa scusante : vacanze d iorganico che non consentono la sostitu-zione e che invece esplicita da un latolà inadeguatezza della politica del perso -

naie posta in essere dal governo e dai di-casteri competenti e, dall'altro, la graveresponsabilità sociale per la deportazionedi Stato che ne costituisce l 'effetto ;

se intendano esaminare in profon-dità oltre che, come sopra richiesto, l aestensione del fenomeno, anche le causedirette ed indirette di tale squilibrio d idislocazione geografica che concentra ne lcentro-nord tanta parte della popolazionemeridionale senza che si assista al feno-meno inverso e si facciano derivare d atale esame anche le scelte sostanziali ca-paci di operare in tempi brevi una nett ainversione di tendenza atta a restituire a lMezzogiorno le energie che gli apparten-gono .

(4-08739)

PETROCELLI, MACIS E CRUCIANELLI .— Al Ministro di grazia e giustizia.Per sapere - rilevato che

il comune di Palata (Campobasso) ,centro di mandamento di altri cinque co-muni molisani, ha denunciato di recent ela situazione di estrema precarietà in cuiversa la pretura, per la mancata copertur adei posti in organico (pretore, cancelliere ,segretario, dattilografo, ufficiale giudizia-rio), la quale, nonostante l'impegno de lpretore e dei funzionari comunali che svol-gono azione di supplenza, alcuni giorni nonriesce nemmeno a tenere aperto l'uffici oal pubblico ;

per effetto della mancanza di per-sonale, nella suddetta pretura si svolgon osolo udienze penali, mentre quelle in ma-teria civile non possono essere trattate ,alimentando un • diffuso malcontento nellapopolazione e sfiducia nella giustizia ;

tale stato di cose è destinato ad ag-gravarsi in conseguenza dell 'applicazionedella legge n. 399 del 30 aprile 1984 laquale delega nuove competenze alle pre-ture

quali iniziative sono state prese o s iintendano prendere per dare adeguata so -luzione ai problemi richiamati, tenuto con -to che tale pretura, per il ruolo che essasvolge, andrebbe forse anche potenziata .

(4-08740)

Atti Parlamentari

— 26281 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE . —Al Ministro di grazia e giustizia. — Perconoscere - premesso che:

il 9 marzo 1985 la stampa ha ripor-tato la notizia di una denuncia penale pre-sentata contro tre magistrati del tribu-nale di Milano i quali, commettendo var ireati, avrebbero insabbiato un procedi-mento penale ;

notizie su irregolarità avvenute du-rante la gestione di questo procedimentopenale erano apparse sulla stampa già nelmarzo 1984 ;

la denuncia penale nei confronti deitre magistrati -era stata preceduta da un aistanza presentata -al procurato general edella repubblica presso la Corte di cassa-zione e da un esposto presentato al Con-siglio superiore della magistratura ;

l'esposto al Consiglio superiore dellamagistratura è stato compilato dal profes-sor Guido Neppi-Modona mentre la de-nuncia nei confronti dei tre magistrati èstata redatta dall'avvocato Bonifacio Giu-diceandrea;

alcuni degli imputati del procedimen-to penale prima, evidentemente, di sco-prire che questo poteva essere insabbiato ,probabilmente preoccupati delle conseguen-ze dei gravissimi illeciti, hanno loro stessiammesso in più occasioni gran parte deireati e dei comportamenti illeciti posti i nessere;

al di là delle eventuali buone ragion idel denunciante, è preoccupante come nonsembrino interessare - ai magistrati reati eilleciti come la falsificazione di bilancio ,la truffa aggravata per falsa prospettazio-Pe -della redditività aziendale e della com-posizione - azionaria, l'appropriazione inde-bita, che hanno danneggiato e continue-ranno a danneggiare lo Stato fino a quan-do l 'autorità giudiziaria non interverrà ;

alla base dell'eventuale disegno cri-minoso posto in essere dagli imputati, eche da una parte sarebbe continuato fi-no _al 1983 e dall'altra continuerebbe an-cor oggi attraverso - i reati continuati epermanenti, stanno dodici anni di bilanci

e conti economici falsificati dell'Istitutofarmaceutico De Angeli di Milano e l'ille-cita costituzione di capitali all'estero at-traverso il mancato rientro in Italia dellagran parte dei 30 miliardi costituenti ilricavato della cessione delle azioni del -l'Istituto De Angeli stesso all'industria chi-mico farmaceutica tedesca Boehringer In-gelhein;

un'industria farmaceutica come l ' Isti-tuto De Angeli vende ai malati o diretta-mente o attraverso lo Stato specialità me-dicinali il cui prezzo è autorizzato dal CI Psulla base di complessi calcoli, dei qual ii costi di produzione rappresentano lacomponente principale e che propria at-traverso la falsificazione dei costi di pro-duzione l'Istituto De Angeli falsificherebb ei conti economici ed -i bilanci (cosa que-sta documentata agli atti e dalle ammis-sioni fatte in interrogatorio da due_ degliimputati) ;

l'Istituto De Angeli avrebbe vendutoe continuerebbe a vendere allo Stato : edai consumatori decine di specialità me-dicinali con il prezzo gonfiato ed ottenutodal CIP attraverso le prestazioni di docu-mentazione falsa ;

il comportamento dei magistrati cheda anni sarebbero a conoscenza dell ' ille-cita costituzione di capitali . all'estero- edella truffa ai danni dello Stato e delconsumatore senza intervenire appare« sconcertante » ;

è da rammentare l'inquietante pre-senza tra gli imputati ed i professionist idell'Istituto De Angeli di persona coinvol-ta in gravi fatti di mafia (operazione co-siddetta di San - Valentino ed operazion ecosiddetta dei casinò) e che hanno anch eparte determinante nella vicenda la Ban-ca privata finanziaria di Sindona, i1 dotto rMario Olivero (ricercato con mandato d icattura internazionale perché coinvolto nel -le vicende sindoniane), la -Finabank di-Mi-chele Sindona - :

quali iniziative intende assumere _nel -l'ambito della sua competenza per chiari -re questa sconcertante vicenda' in un mo-mento nel quale il prestigio della magi-

Atti Parlamentari

— 26282 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

stratura è scosso da avvenimenti che han -no colpito l'opinione pubblica, e che ri-chiede immediati provvedimenti di puli-zia per ridare fiducia ai cittadini nei con-fronti della giustizia.

(4-08741 )

ZANONE. — Al Ministro dei lavoripubblici. — Per conoscere - premesso che :

la strada statale 111 che congiungeCittanova a Locri, attraverso le piane dell oZomaro, è attualmente la più breve via d icomunicazione tra il mar Ionio ed il marTirreno, oltre a rappresentare un impor-tante punto di raccordo con l'autostradaSalerno-Reggio Calabria all'altezza di Gioi aTauro ;

la suddetta strada è attualmente poc opraticabile ed insicura per la circolazio-ne, tanto da indurre l'ANAS, lo scorsoanno, a predisporre alcuni stanziamentiper realizzare i lavori di manutenzione pi ùurgenti ;

i suddetti lavori non sono ancora ini-ziati, né si hanno notizie di eventuali pro -grammi futuri - :

i motivi di tale ritardo e quali ini-ziative si intendano adottare per realizza-re in tempi brevi le opere necessarie all aristrutturazione di quest'importante via dicomunicazione .

(4-08742)

CARLOTTO. — Al Ministro dell ' inter-no. — Per conoscere - premesso che

gli articoli 40 e 41 della legge 8 giu-gno 1961, n. 604, disciplinano la riparti-zione e liquidazione dei diritti di segrete -ria riscossi dai segretari comunali e pro-vinciali ;

l 'articolo 8 della legge 23 marzo 1981 ,n. 93, abilita i segretari delle comunit àmontane a rogare gli atti e i contratt idi cui all 'articolo 87 del testo unico del -la legge comunale e provinciale del 3marzo 1934, n . 383 ;

per effetto dell'ultimo comma dell'ar-ticolo 25 del decreto-legge 22 dicembre

1981, n . 786 (convertito in legge 26 feb-braio 1982, n. 51) le comunità predetteversano il 10 per cento del provento de idiritti di segreteria riscossi al fondo, ge-stito dal Ministero dell ' interno (di cui al-l 'articolo 42 della citata legge n . 604) ;

manca, invece, un preciso riferimen-to legislativo che autorizzi specificatamen-te la corresponsione ai segretari delle co-munità montane, della quota parte de idiritti di segreteria riscossi ;

ciò crea disparità di interpretazionida parte delle comunità montane mede-sime - :

se non ritiene opportuno diramareuna apposita circolare precisante inequi-vocabilmente se i segretari delle comu -nità montane possono legittimamente per-cepire la quota-parte dei diritti di segre-teria riscossi in analogia a quanto dispo-sto per i segretari comunali e provinciali .

(4-08743)

NUCARA, PUJIA E ZAVETTIERI . —Ai Ministri delle poste e telecomunica-zioni e di grazia e giustizia. — Persapere se è a sua conoscenza il contenu-to di due articoli apparsi uno, sul gior-nale il Dibattito, anno V n. 14 del 16novembre 1983, periodico quindicinale po-litico sindacale con direzione, amministra-zione e redazione a Reggio Calabria da ltitolo: « Posti d'oro al Compartimento d iReggio ? » e sottotitolo : « Si parla di bu-starelle da 7 a 10 milioni. A Reggio unispettore generale ed il sottosegretarioReina ? » l'altro, su L'Avanti ! di sabato 1 9novembre 1983, dal titolo : « Opere di uncandidato DC a Reggio Calabria . Lo sfre-nato clientelismo contrabbandato come" politica occupazionale" », di DomenicoLabate, in cui si denunciano una serie d iabusi e di illeciti nel campo dei con-corsi compartimentali PT, negli appalti enei goncorsi interni PT

se non ritenga, in conseguenza, difar piena luce in ordine a quanto pub-blicamente evidenziato, a mezzo di inda-gini ;

Atti Parlamentari

— 26283 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

se non reputi, infine, necessario pre-venire e controllare azioni tendenti a gon-fiare esigenze organiche di alcuni ufficidi movimento postale, sul tipo di Reggioferrovia, miranti a crescite fittizie di po-sti, utili a trasferimenti clientelari di per -sonale da una provincia ad una altra ;nonché ad ulteriori assunzioni preeletto-rali di idonei a concorsi già appaltati insede compartimentale PT ;

se intende far luce su quanto ap-parso sul giornale La Gazzetta del Suddel 24 febbraio 1985, circa il centro d imeccanizzazione postale di Lamezia Ter-me, la cui realizzazione è costata all'erari osvariati miliardi ed i cui programmi, fi-nalizzati alla razionalizzazione dei serviz idi corrispondenze, stampe e pacchi e a lloro rapido smistamento, rischiano d inon essere realizzati .

(4-08744 )

DANINI, DIGNANI GRIMALDI E GA-SPAROTTO. — Al Ministro del lavoro eprevidenza sociale . — Per sapere – pre-messo che :

presso la commissione provincialeper il collocamento di Novara, il diret-tore dell 'ufficio provinciale del lavoro edella massima occupazione dottor Gaeta-no Licari si rifiuta, malgrado le reiterat erichieste dei componenti la commission edi portare a conoscenza i dati riguardan-ti Ia copertura di posti riservati agli in -validi presso le aziende private, così co-me è previsto dalla legge ;

le motivazioni addotte dal direttoredell'ufficio del lavoro sono perlomeno sin-golari, quali : il segreto d 'ufficio sui dati ;o l 'affermazione che queste informazion ipossono essere portate a conoscenza del-la commissione solo tramite l 'autorizza-zione del ministro del lavoro ;

non si può non denunciare com etale atteggiamento sia assolutamente ille-gale, in dispregio alla legge n. 482 del 2aprile 1968, articolo 2, in quanto non s imette la commissione in condizione di co -

noscere se le aziende rispettino o men ole disposizioni legislative –:

quali interventi urgenti intende in-traprendere affinché siano messi a dispo-sizione della commissione i dati riguar-danti le percentuali di invalidi- occupat ipresso le aziende private, al fine di da -re applicazione alla legge n. 482, anchealla luce del ripristino dello scorrimentostabilito da recenti provvedimenti appro-vati in sede parlamentare ;

quali provvedimenti si intenda pro-muovere affinché il direttore dell 'ufficioprovinciale del lavoro di Novara, abbiaun comportamento non in contrasto conuna efficace applicazione della legge, maal contrario favorisca (con il rispetto del -la legge) l 'inserimento dei cittadini inva-lidi nei luoghi di lavoro.

(4-08745)

CARLOTTO. — Al Ministro per i beniculturali ed arnbientedi . — Per conoscere– premesso che :

con decreto ministeriale del 21 set-tembre 1984, avente per oggetto : « Dichia-razione di notevole interesse pubblico deiterritori costieri, dei territori • contermin iai laghi, dei fiumi, dei torrenti, dei corsid 'acqua, delle montagne, dei ghiacciai, de icirchi glaciali, dei parchi, delle riserve, de iboschi, delle foreste, delle aree assegnatealle Università agrarie e delle zone gravat eda usi civici », ha sottoposto a vincol opaesistico ai sensi della legge 29 giugno1939, n . 1497, per vastissima parte il ter-ritorio del Piemonte e pertanto si presu-me in ugual misura quello delle altre re •stanti regioni ;

detto decreto limita sensibilmente i ldiritto di proprietà senza alcun corrispet-tivo o indennizzo per i proprietari e para -lizza l 'attività delle varie categorie pro-duttive per le inevitabili pastoie burocra-tiche necessarie per le autorizzazioni econcessioni ;

l 'attuale dotazione degli organici del -le Sovrintendenze competenti aggrava cer-tamente la situazione per carenza di per-

Atti Parlamentari

— 26284 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

sonale sufficiente a provvedere adeguata-mente e sollecitamente in ordine alla tu-tela delle parti dichiarate vincolate e all eistruttorie delle pratiche relative alle con -cessioni e autorizzazioni che - numero-sissime - verranno presentate ;

. il decreto citato, risulta essere gi àstato impugnato davanti alla Corte costi-tuzionale ed ad alcuni Tar e sono presu-mibili altre future impugnazioni ;

sarebbe stato opportuno evitare l amassificazione della tutela, adeguando lacitata legge 29 giugno 1939, n . 1497, anchenel quadro dei poteri attribuiti alle regio-ni per l 'individuazione dei beni meritevolidi tutela, dettando altresì più precisi cri-teri per l'individuazione di tali beni - :

le motivazioni che hanno indotto i lministro alla formulazione ed emanazio-ne del decreto citato senza tener contodei motivi sopra elencati e delle grav iconseguenze che da ciò deriveranno e perconoscere come ritiene di porre rimedioa quanto sopra .

(4-08746 )

• PARLATO . _ — Ai Ministri dell ' interno ,dei lavori pubblici e di grazia e giustizia .-- Per conoscere - premesso che :

}1 comune di Pomigliano d'Arco eb-be a stipulare con la cooperativa azien-dale « Alfa Romeo spa » una convenzioneil 19 novembre 1976, al n . 3718/2 conla quale la cooperativa stessa, oltre I eopere edilizie relative alle costruende abi-tazioni, avrebbe dovuto contemporanea-mente realizzare le opere di urbanizza-zione;

l 'articolo 12 della predetta conven-zione saggiamente prevede, anzi, che nelcaso di violazione di detto obbligo il sin-daco del comune di Pomigliano d'Arc odebba emettere ordinanza di sospensionedei lavori di costruzione degli alloggi ;

la cooperativa invece ha presso checompletato dette opere edilizie senza por-re • minimamente mano- -alle opere di ur-banizzazione mentre il comune di Pomi-gliano d 'Arco finge di non vedere che è

in atto l 'ennesimo processo di speculazio-ne selvaggia che ha creato tutte le pre-messe dell 'assoluta invivibilità ed inabilit àcivile dell'area non urbanizzata, mancandoi servizi essenziali e non ha sospeso ilavori ;

ciò, nonostante che l 'articolo 12 del -la detta convenzione faccia persino carico

.alla cooperativa di far fronte con suo pre-finanziamento alle opere di urbanizzazio-ne ove. il comune, prima della realizzazio-ne degli edifici, non abbia ottenuto i fi-nanziamenti ;

che la grave, compiacente omission edell'amministrazione comunale di Pomi-gliano d'Arco è stata oggetto : a) di unainterrogazione del consigliere comunaledel MSI-destra nazionale, Guglielmo Giun-toli ; b) di un esposto dei contadini espro-priati al sindaco di Pomigliano d'Arco edad altre autorità municipali, in data 23febbraio 1985; c) di una denuncia presen-tata il 27 gennaio 1985 al comando deicarabinieri di Pomigliano d 'Arco per omis-sione di atti di ufficio contro il sindaco - :

quali siano le responsabilità ammini-strative e penali rilevabili nella oscura vi-cenda e se esse siano state individuate ocolpite o si preferisca forse attendere ch elo scandaloso , comportamento dell'ammi-nistrazione comunale di Pomigliano d'Arc ovenga censurato solo dopo le prossimeelezioni amministrative per non « turba -re » l'elettorato e non « disturbare » i ma-novratori della disinvolta speculazione .

(4-08747)

DL GIOVANNI E SANDIROCCO. -- AlMinistro di grazia e giustizia . Per sa-pere - premesso che:

in ' data 24 ottobre 1984 gli interro-ganti con interrogazione n . 4-06216 hannodenunciato un preoccupante deterioramen-to delle strutture giudiziarie in Abruzzoche non consente di far fronte alle esi-genze dell 'amministrazione della giustizia ;

tale deterioramento si manifesta ne lgrave scoperto degli organici dei magistra-ti, cancellieri, segretari e coadiutori ;

Atti Parlamentari

— 26285 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

per quanto riguarda la provincia diTeramo la situazione si è ulteriorment eappesantita per il fatto che nel tribunalesono rimasti in servizio solo cinque ma-gistrati su un organico previsto di ottomagistrati e che due di questi sono inattesa di trasferimento mentre rimane va-cante il posto di magistrato del lavoro;che solo dopo il 15 settembre prossimosaranno destinati al tribunale di Teramodue uditori giudiziari; che il cancellieredella pretura di Montorio al Vomano eil cancelliere della pretura di Giulianovahanno lasciato il servizio per dimissioni ;

detta situazione rischia di produrreconseguenze gravissime in ordine alla ca-pacità _degli organi giudiziari di svolger ela loro attività, tenuto anche conto chela pendenza penale riguarda oltre 2000procedimenti, quella civile oltre 5800 pro-cedimenti cui si aggiungono circa 380 pro-cedure fallimentari ;

se è a conoscenza dei nuovi dati del -la condizione in cui versa l'amministra-zione della giustizia a Teramo -:

quali iniziative intenda assumere pergarantire la copertura immediata dei po-sti vacanti in organico.

(4-08748 )

PERRONE — Al Ministro della pubbli-ca istruzione. — Per sapere:

se non ritiene di dover modificarel'orientamento tendente ad escludere i pre-sidi delle - scuole medie, abilitati ed idonei ,dai concorsi a cattedre per l'insegnamen-to nella scuola secondaria di secondo gra-do, dalle commissioni di maturità ;

se non intende considerare che trat-tasi peraltro di docenti di istituti medisuperiori, i quali hanno anche svolto permolti anni e con competenza le funzion idi commissari negli esami di maturità ;

gli effettivi motivi per i quali i pre-detti presidi, idonei per la direzione de iconcorsi a cattedra, non debbo- no-esserevalutati idonei per la presidenza degli esa-mi di maturità.

(4-08749)

BADESI POLVERINI . — Al Mini-stro della pubblica istruzione . — Per sa-pere - premesso che:

lo schema di decreto presidenzialeproposto dalla commissione di studio no -minata per la revisione degli ordinamen-ti delle scuole dirette a fini speciali uni-versitarie per assistenti sociali e per edu-catori professionali provoca di fatto unadiscriminazione tra tali scuole e le ana-loghe scuole regionali ;

in particolare il diploma rilasciatodalle scuole dirette a fini speciali univer-sitarie costituirebbe, secondo l'articolo 2di tale schema, l'unico titolo -abilitante pe rl'esercizio di assistente sociale e per l'ac-cesso alle pubbliche amministrazioni ;

il meccanismo proposto circa la con -valida dei titoli rilasciati dalle scuole re-gionali non solo creerebbe pesanti dispa-rità tra queste scuole e quelle dirette afini speciali universitarie, ma ne creereb-be altresì tra diplomati delle scuole regio-nali che saranno in servizio alla data d ientrata in vigore del decreto e diplomat idelle stesse scuole che non hanno ancoratrovato lavoro, i quali dovrebbero sotto-porsi a=.uEeriori . prove -di esami ;

tutto questo porterebbe alla grave de-qualificazione delle scuole regionali o ad-dirittura ne determinerebbe la soppressio-ne di fatto;

è particolarmente preoccupante chepossono subire questa sorte istituti comela scuola regionale per operatori ed edu-catori del comune di Milano, istituita inbase alla legge regionale 7 giugno _1980,n.. 95, frequentata da alunni provenientidalle province di Milano, Como, Sondrio,Varese, Pavia, Bergamo

se è stata valutata la legittimità del-le norme relative alla convalida dei diplo-mi, in quanto colpiscono in modo retro-attivo e penalizzante gli studenti ché s isono iscritti alle scuole regionali ed hannogià conseguito un diploma, senza saper eche alla fine del triennio avrebbero dovu--to sostenere un'-ulteriore tesi e colloquiopresso le scuole universitarie abilitate;

Atti Parlamentari

— 26286 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO -1985

se non ritiene necessario prendere inconsiderazione la situazione particolar edelle scuole pubbliche programmate in ba-se a leggi regionali e quindi introdurrenorme che garantiscano il loro convenzio-namento con le università, al fine nonsolo di utilizzare le strutture, ma anche i lpersonale docente, che in anni di lavoroha maturato la professionalità indispensa-bile per collegare l'insegnamento alla poli-tica socio-sanitaria attuata dagli enti local ie dalle USL .

(4-08750)

ARMELLJN. — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per sapere - pre-messo :

che si è opportunamente provvedu-to a ristrutturare il corso di laurea inpsicologia ;

la particolare delicatezza della fun-zione psicoterapeutica per la quale è in -dispensabile allo psicologo un'ulte -iore ,specifica qualificante formazione -dopo i lcorso di laurea - :

se non intenda avviare al più prestole procedure per stabilire i contenuti ele modalità necessarie alla idonea forma-zione psicoterapeutica di quegli psicolog iche intenderanno svolgere questo tipo d iattività e per individuare le strutture di-dattiche pubbliche e private da conside-rarsi idonee a tale formazione .

(4-08751 )

GIADRESCO, SOAVE, SANLORENZ OE PETRUCCIOLI. — Al Ministro degli af-fari esteri. — Per sapere se risulta vero :

che circa 600 lavoratori italiani, dicui più di 450 nella zona di Bandar Abbas ,chiedono di rientrare dall'Iran ;

che per essi sarebbe stata previst auna possibilità di sgombero via mareBandar Abbas - Dubai che comporta 12Dre di traghetto nel Golfo Persico, in con-iizioni di estremo rischio ;

che, nonostante reiterate richiestelell 'ambasciata italiana, il Governo non

avrebbe impartito le necessarie, perento-rie disposizioni ;

che non sarebbe stata data rispost aa un'offerta delI'URSS per uno sgomberovia Baku, molto più sicuro per l'incolu-mità fisica dei nostri lavoratori ;

che, infine, il rientro via terra ri-sulta assolutamente impraticabile .

Si chiede altresì al Governo di met-tere in atto immediate iniziative, per sal-vaguardare la vita dei nostri connaziona-li garantendo con urgenza e celèrità illoro rientro in patria.

(4-08752)

FABBRI. — Al Ministro del tesoro. —Per conoscere lo stato di ricorso gerar-chico n . 54456 della pratica quale vittimapolitica n . 19237 intestata a Cavina Aldonato a Marradi il 19 luglio 1911 e resi -dente a Prato, via del Purgatorio, nu-mero 48.

(4-08753)

FITTANTE. — Al Ministro dei lavoripubblici. — Per sapere :

se ha notizia del fenomeno franosoche interessa la suggestiva e turisticament eimportante cittadina di Tropea (Catanza-ro) e che ha già compromesso la stabilitàdel centro abitato ed alcuni complessi edi-lizi di interesse storico ;

quali iniziative intende assumere per-ché il problema del necessario consolida -mento venga affrontato in maniera rapid aed efficace;

se ritiene opportuno assicurare - co-me è avvenuto per altre località del pae-se - un adeguato stanziamento per inter-venti programmati di consolidamento del-la rupe, il risanamento e recupero de lcentro storico e dei complessi edilizi sog-getti a degrado .

(4-08754)

FITTANTE. — Al Ministro dell'interno .— Per sapere :

se ha notizia delle prime conclusion icui sono pervenute le indagini sui falsi

Atti Parlamentari

— 26287 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

ciechi (circa 100) fatti votare nel comunedi San Marco D 'Aquino (Catanzaro) conaccompagnatore in occasione delle elezion iamministrative del 1983 ;

se è vero che gli accertamenti medi -ci hanno confermato il falso peraltro gi àemerso durante le operazioni elettorali pe rle elezioni europee del 1984, quando glistessi elettori, già dichiarati non vedenti ,hanno regolarmente e personalmenteespresso il voto ;

quali sono le sue valutazioni sull avicenda - nella quale sono implicati di-versi amministratori locali fra i quali l'at-tuale assessore provinciale alla pubblicaistruzione - e se non ritiene che si sianoverificate una grave limitazione della liberaespressione del voto e la conseguente di-storsione dello stesso risultato elettorale;

quali sono le iniziative che intend eassumere per contribuire al ripristino del -la legalità nel comune citato e per con -sentire la formazione di una amministra -zione frutto di elezioni non « truccate » .

(4-08755 )

NUCCI MAURO E NENNA D 'ANTONIO.— Al Ministro di grazia e giustizia. — Persapere - premesso che una recente sen-tenza della Corte di cassazione riconosceche il coniuge, che non adempie all'ob-bligo di corrispondere uno degli assegni ,che periodicamente è tenuto a versare al-l'ex coniuge, da cui è divorziato, non com-mette reato, ma solo un illecito di naturacivile :

se abbia allo studio iniziative legi-slative dirette ad estendere la norma pe-nale, che ora riguarda solo i separati, an-che a tutela del coniuge divorziato, alfine di garantirlo neglio sotto il profiloeconomico .

(4-08756)

RUSSO RAFFAELE. — Al Ministro peril coordinamento delle iniziative per laricerca scientifica e tecnologica, per il coor-dinamento della protezione civile, per l'e-cologia, dell'industria, commercio e artigia -

nato e della sanità . — Per sapere - pre-messo che:

a Mendrisio, località del cantone Ti-cino, alcuni mesi fa a causa di una er-rata manovra della valvola di scarico delgrande serbatoio della nafta interrato difronte allo storico palazzo Pretorio, i 19mila litri di nafta contenuti finirono tuttisparsi nel sottosuolo ;

il grave problema determinatosi, cherischiava di provocare un autentico di-sastro ecologico (c'era persino il rischi odi avvelenare l'acquedotto della cittadinasvizzera), fu risolto in maniera sempliceed al tempo stesso rivoluzionaria : infattifu immessa nel terreno inquinato una so-spensione acquosa di batteri affamati dipetrolio. Di batteri, cioè, in grado di di-vorare il petrolio dopo averlo raggiuntoall'interno delle rocce in cui si era anni -dato e che, una volta esaurito il compi-to, sarebbero morti per fame senza crea-re alcun problema ecologico. Quanto èavvenuto a Mendrisio è, dunque, uno de-gli episodi più interessanti dell'uso deibatteri appositamente selezionati per ladepurazione ;

l'importantissima scoperta ha avut oorigine negli Stati Uniti con nuovi meto-di d'ingegneria genetica attraverso i qua-li si è riusciti a modificare ceppi di bat-teri rendendoli adatti a nutrirsi di resi-dui petroliferi e di altre sostanze ad altoindice d'inquinamento;

alcuni paesi europei sulla scorta del -le scoperte e delle esperienze statunitensi ,si stanno attrezzando per la produzionedi batteri, proprio per fronteggiare situa-zioni di rischio collegate ad episodi di in-quinamenti, molti dei quali causati da ri-baltamenti di autocisterne ed affonda-menti di navi cisterne;

nel nostro- paese molti episodi do-vuti ad incidenti terrestri e marittimi han-no provocato inquinamenti di intere areee tratti di coste, senza contare gli in-calcolabili danni economici che ancora s ilamentano - quali iniziative intendanoadottare, tenuto conto che batteri del ge-

Atti Parlamentari

— 26288 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

nere esistono solo a livello di semplicee scarsa commercializzazione, affinché an-che nel nostro paese venga avviata laproduzione di tali batteri in grado dineutralizzare gli effetti inquinanti di re-sidui petroliferi, di cascami di grassi, dicellulosa, di amidi e di liquami di mat-tatoi, caseifici e concerie, di laboratoriprivati ed ospedalieri che, come è noto ,vengono versati nelle fogne .

(4-08757)

PELLEGATTA. — Al Ministro del te-soro. — Per sapere quali motivi ritardanola definizione della pratica di ricongiunzio-ne dei periodi assicurativi, ai sensi dellalegge n. 29 del 1979, intestata a Picozz iCesare nato a Busto Arsizio il 10 ottobre1931 ed ivi residente in via Bettolo nu-mero 13-bis .

L'interessato è \un ex dipendente del-l'Ospedale di Circolo di Busto Arsizio (oraUSL n. 8) in pensione dal 1° settem-bre 1984, è già - in possesso del modell oTRC/01-bis dell 'INPS di Varese, la richie-sta è stata effettuata in data 7 gennaio1981 ; il Picozzi è in attesa del decret odi trattamento definitivo di quiescenza

(4-08758 )

PELLEGATTA. — Al Ministro del te-soro. — Per sapere quali motivi ritardan ola definizione della pratica di ricongiunzio-ne dei periodi assicurativi, ai sensi dell alegge n. 29 del 1979, intestata a Carnagh iGiordano nato a Busto Arsizio il 22 mag-gio 1937 e residente a Galliate (Novara) ,via Quintino Sella, 62.

L 'interessato è un ex dipendente del -l'Ospedale di Circolo di Busto Arsizio (oraUSL n . 8) in pensione dal 1° agosto1983, è gia in possesso del modello TRC/01-bis dell'INPS di Varese (posizione nu-mero 532807) ; il Carnaghi è in attesa de ldecreto di trattamento definitivo di qui--scenza.

(4-08759)

ROSSI .DI MONTELERA. — Al Mini-stro della pubblica istruzione. — Per sa-pere. - premesso che l'articolo 3 del decre-

to del Presidente della Repubblica 31 mag-gio 1974, n . 419, ha stabilito come organiproponenti progetti di sperimentazione sco-lastica e didattica i collegi docenti, i con -sigli di circolo e di istituto, i consigli sco-lastici distrettuali, gli IRRSAE, il consi-glio scolastico nazionale e il centro euro-peo di educazione - :

se è a conoscenza che :

a Torino la sperimentazione nell ascuola elementare è stata proposta da al-cuni ispettori -tecnici (unici a non averetitolo, in base all'articolo 3 del decret odel Presidente della Repubblica 31 maggi o1974, n . 419, per proporre sperimentazioni)tramite i direttori didattici ai collegi do-centi ;

è stata raccomandata in modo pe-rentorio e provocatorio come unica pro -posta quella esplicitamente bocciata dalministro della pubblica istruzione nell apresentazione dei nuovi programmi ;

la documentazione relativa alla spe-rimentazione non è stata preparata da idocenti sperimentatori i quali, dopo averrichiesto i pareri degli organi collegiali edei genitori, hanno fatto riferimento aduna unica documentazione preparata d aun gruppo anonimo ;

gli insegnanti che hanno scelto dipresentare progetti di sperimentazione inlinea con i nuovi programmi e le propo-ste del Ministero della pubblica istruzionehanno dovuto preparare ampia documen-tazione non esistendo un punto di con-fluenza e di appoggio tecnico fornito in -vece alla sperimentazione delle 30 ore set-timanali, attuando così una inaccettabil ediscriminazione .

Si chiede altresì di sapere :

se il ministro della pubblica istruzio-ne intende autorizzare una sperimentazion eche ha come principale finalità quella d iovviare alla carenza di posti ;

chi e con quali, criteri valuterà l'ef-fettiva capacità di sperimentare di quegliinsegnanti che non hanno presentato al-cun tipo di documentazione personale;

Atti Parlamentari

- 26289 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

se I 'IRRSAE del Piemonte è stato ef-fettivamente interpellato nella messa apunto dei progetti di sperimentazione .

(4-08760)

PELLEGATTA. — Al Ministro del te-soro. — Per sapere quali motivi ritarda -no la definizione della pratica di ricon-giunzione dei periodi assicurativi, ai sens idella legge n. 29 del 1979, intestata aGianduia Mario nato ad Olgiate Olona(Varese) il 15 maggio 1929 ed ivi resi-dente in viale Diaz 77 . L'interessato è unex dipendente dell'Ospedale di Circolo diBusto Arsizio (ora unità sanitaria localen. 8) in pensione dal 1° luglio 1980, ègià in possesso del modello TRC/01-bi sdell'INPS di Varese; il Gianduia è in at-tesa del decreto di trattamento definitiv odi quiescenza .

(4-08761 )

POLI BORTONE. — Ai- Ministri dellapubblica istruzione, per il coordinamentodelle iniziative per la ricerca scientificae tecnologica e dell'interno. — Per sapere- premesso che:

in data 2 dicembre 1984 veniva in-viata ai parlamentari una circolare d aparte dell 'Associazione italiana di sociolo-gia con cui si dava notizie della nascit adella sezione « politica sociale » e dell aelezione degli organi direttivi ;

fra i punti programmatici esposti, fi-gura « una particolare attenzione . . . ai pro-blemi inerenti l 'affidamento e l'utilizzazio-ne delle ricerche sociologiche da parte de-gli enti governativi, ai livelli centrali elocali, per rapporto anche a sedi rilevant idi ricerca come l 'ISTAT e il CNR, non-ché alle nuove reti informative » ed an-cora nel documento è detto « La sezionedi " Politica sociale " dell'AIS, si proponequale interlocutore scientifico-universitari oper tutti i soggetti ed enti che sono re-sponsabili delle politiche sociali o cheoperano in relazione a questo campo : inprimo luogo i policy makers e delle isti-tuzioni pubbliche, private e di privatosociale che operano sia a livello interna-

zionale che nazionale, regionale e locale,e tutti i livelli dell'azione politico-ammi-nistrativa » -

se non ritengano di dover invitarele regioni, gli enti locali, le amministra-zioni eventualmente interessate e il CNR ,in particolare, a valtitare il grado di scien-tificità dell 'offerta e di modalità di inter-vento, per evitare ogni fine speculativo efar sì che una apparente offerta di servizisi tramuti poi in una inutile quanto one-rosa teorizzazione di princìpi poco rispon-denti alle velleitarie premesse del docu-mento .

(4-08762)

PARLATO. — Al Ministro del lavoroe della previdenza sociale. — Per cono-scere :

se sia informato del grave pericoloin essere, relativo alla continuità occupa-zionale e lavorativa dei consulenti e deidipendenti della Previdenza spa e dell aOTC, a causa della perdurante stasi, inattesa della definizione da parte dell aCONSOB e di quanto al riguardo facciacarico al Ministro dell 'industria, della rin-novata attività fiduciaria e finanziaria del-le dette aziende; se, in relazione all'altonumero di addetti - oltre 2 .000 perso-ne - ritenga di svolgere con urgenza quel -le iniziative che si appaleseranno oppor-tune in ordine alla garanzia della conti-nuità e della stabilità del posto di lavoroche rischiano, a causa delle conseguenzedella inattività aziendale, di essere defini-tivamente compromesse .

(4-08763 )

BOCCHI. — Al Ministro del tesoro .— Per sapere se e quando sarà definita ,la pratica della riversibilità di pensionedel signor Granelli . Antonio, nato a Bor-go Val di Taro (Parma) 1'11 maggi o1911 ed ivi residente in via Zanrè 16,quale collaterale fratello di Granelli Gia-como, nato nel 1913 e caduto durantela guerra 1940-45. Si fa presente -che ilsignor Granelli Antonio, inoltrò domandaal Ministero del tesoro Direzione gene-rale pensioni di guerra in data 19 feb-

Atti Parlamentari

— 26290 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

braio 1976 e che fino ad ora l'interessat onon ha avuto alcuna comunicazione i nmerito. Si precisa inoltre che detto trat-tamnto è stato goduto dal padre Valen-tino Granelli sino alla data del suo de -cesso avvenuto il 26 ottobre 1958. Leparticolari condizioni del signor Granell iAntonio sollecitano il disbrigo della pra-tica stessa .

(4-08764)

BOCCHI . Al Ministro del tesoro . —Per sapere se e quando sarà definita lapratica della riversibilità di pensione dellasignora Signorini Marcellina, nata a BorgoVal di Taro (PR)

il 25 marzo 1922 edivi residente in via P. Bracchi 5, qualecollaterale e orfana di Signorini Angelo(nato il 2 novembre 1886 e deceduto il 3agosto 1982) già titolare di pensione n .897882 e n . 5276776. Si precisa che la si-gnora Signorini Marcellina inoltrò doman-da al Ministero del tesoro - Direzione ge-nerale pensioni di guerra, in data 19 ago-sto 1982 e fino ad ora non ha avuto al-cuna comunicazione in merito . Le partico-lari condizioni dell'interessata sollecitano i ldisbrigo della pratica stessa .

(4-08765 )

PARLATO. — Ai Ministri della sanitàe per gli affari regionali. — Per sapere -premesso che

la popolazione di Quarto (Napoli) èpriva di una qualunque efficiente struttu-ra sanitaria non potendo certamente qua-lificarsi tale il locale presidio ,di guardiamedica che oltre a non funzionare, com einvece previsto, dalle 22 di sera alle 7del mattino, non dispone nemmeno di li-mitati strumenti chirurgici o di siringh ee medicine per interventi di urgenza an-che a livello di banalissimi interventi d ipronto soccorso ;

non esiste, nonostante la estesa po-polazione locale, una sola autoambulanzaper percorrere il lungo tragitto di alcun edecine di chilometri verso strutture ospe-daliere esistenti in altri comuni;

per le medicine urgenti prescritt edopo le ore 20, orario di chiusura delledue farmacie locali, occorre anche avven-turarsi in altri comuni dove è possibile,se fortunati, trovare farmacie aperte - :

quali urgenti interventi si intendanodisporre dinanzi alla cinica indifferenz adell'USL competente per territorio e del-l'assessorato alla sanità della regione Cam-pania, imputabili di una vera e propriaomissione di soccorso nei confronti degl iammalati ed infortunati di Quarto.

(4-08766)

MUSCARDINI PALLI . — Al Ministrodella sanità. — Per sapere - in conside-razione del continuo aumento di casi diAIDS e delle ricerche di un vaccino adat-to che si compiono negli Stati Uniti, allaluce anche delle precedenti interrogazion igià presentate in merito al problemaAIDS e alla mancanza di risposta da par-te del ministro :

quali studi sono portati avanti da iricercatori italiani in merito al problem aAIDS, quali contatti esistano con i ricer-catori americani, quali misure preventivesono state adottate .

(4-08767 )

CARLOTTO. — Al Ministro delle fi-nanze. — Per conoscere - premesso che :

l'articolo 21 e seguenti della legge22 dicembre 1957, n. 1293, disciplinanol'istituzione e l'organizzazione delle riven-dite dei generi di monopolio ;

tali rivendite nelle zone disagiatemontane, lontane dai centri abitati, co-stituiscono un vero e proprio essenzialeservizio pubblico per cui deve esserne ga-rantita la presenza nell'interesse delle po-polazioni delle zone circostanti ;

spesso, sono gestite da titolari d iesercizi commerciali e pubblici di scarsis-simo reddito (commestibili, osterie e si-mili) e che detti titolari sono indotti arinunciare alle rivendite dei predetti ge-neri di monopolio a fronte delle richie-ste di canoni e sovraccanoni esosi d a

Atti Parlamentari

— 26291 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

parte della Direzione dei monopoli diStato, con conseguente danno gravissimoper gli abitanti dei casolari sparsi, gra-vitanti su dette rivendite ;

appare di pubblico interesse mante -nere tali rivendite, le quali - come sopradetto - costituiscono un vero e proprioservizio pubblico - :

quali iniziative anche di ordine le-gislativo abbia allo studio per stabilirei criteri di assegnazione delle rivendit eda concedersi a titolo gratuito senza cor-responsione di canoni e sovraccanoni .

(4-08768)

PIRO. — Al Ministro di grazia e giu-stizia. — Per sapere - premesso che

con la legge n 400 del 31 lugli o1984, si stabilisce la competenza dellacorte d'appello a giudicare su tutti gliappelli delle sentenze penali emesse nonsolo dal tribunale, ma anche da tutte l epreture del distretto per i processi rela-tivi ai reati commessi dopo il 1° dicem-bre 1984 ;

tale modifica procedurale creerà gra-vissimi problemi alla corte d'appello diBologna, già oberata da circa diecimilaprocedimenti pendenti, infatti ad essa per-verranno gli appelli dei nove tribunali del -la regione e quelli provenienti da oltrequaranta preture; si allungheranno così itempi dei processi in maniera neppureprevedibile e vi sarà un notevdle aggraviodi spese per i cittadini, i quali dovrann oricorrere alla corte d'appello anche per iprocessi di modesta entità, mentre vi sa-ranno difficoltà per la definizione celeredi processi veramente impegnativi - :

se si debba ovviare a tale situazionecon la creazione di nuovi distretti di corted'appello o, gtiantomeno la creazione disezioni distaccate;

se ritenga opportuno istituire nel di-stretto dell'Emilia-Romagna una corte d iappello per la Romagna comprendente itribunali di Forlì, Ravenna e Rimini .

- (4-08769)

GORLA, MASINA E CODRIGNANI . —Al Ministro degli affari esteri . — Persapere - premesso che :

recentemente l'agenzia di stampa En-foprensa ha riportato dichiarazioni delministro delle finanze guatemalteco, colon-nello Leonardo Figueroa Villate, in meri.to ad un prestito che « Austria, Italia eBanca mondiale forniranno al governo mi-litare del Guatemala, per un ammontaredi 87,9 milioni di dollari, che sarannoinvestiti essenzialmente per i programmimilitari nelle campagne » ;

circa 18 milioni di dollari sarebber oforniti dall'Italia ;

il Governo guatemalteco è stato piùvolte condannato da tribunali e assisi in-ternazionali e dalla stessa ONU, per vio-lazioni dei diritti civili e umani, nonchéper il vero e proprio genocidio attuato aidanni delle popolazioni civili e degli op-positori - :

se il prestito è stato effettivamenteconcesso dal nostro paese e di quale en-tità esso è;

per quali finalità è stato concesso ;

quali forme di controllo il Governointende mettere in atto affinché tale fi-nanziamento sia effettivamente usato pe rscopi civili e umanitari e non per raffor-zare il regime militare al potere . (4-08770 )

POLI BORTONE. — Al Ministro dellapubblica istruzione . Per sapere - pre-messo che:

in base ad un parere del Consigliodi Stato, erano stati depennati docent idi religione, abilitati in altre materie, cheavrebbero potuto usufruire della riserv aper l'immissione in ruolo prevista dall oarticolo 38 della legge n. 270 del 1982 ;

nei giorni scorsi il TAR di Lecce haaccolto due ricorsi proposti da altrettan-ti sacerdoti, già insegnanti di religione e dabilitati in educazione tecnica l'uno, initaliano storia, ed educazione civical'altro ;

Atti Parlamentari

— 26292 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

la sentenza del TAR di Lecce ripro-pone in termini reali il discorso dellaimmissione in ruolo, non solo per i duedocenti leccesi, ma anche per circa 2 .500insegnanti di religione, in tutta Italia ,dichiarati idonei nei concorsi ed avent ititoli alla riserva, ma esclusi in seguitoal parere del consiglio di Stato - :

se ritenga necessario intervenire su-bito con una opportuna circolare esplica-tiva per evitare ulteriore contenzioso ri-stabilendo nei riguardi dei docenti di re-ligione, in possesso dell'abilitazione, lacertezza del diritto in base ad una inter-pretazione corretta dell'articolo 38 dellalegge n. 270 del 1982, conforme ai prin-cipi costituzionali ed alla normativa con-cordataria .

(4-08771 )

PARLATO, ALMIRANTE, PAllAGLIA ,ABBATANGELO, AGOSTINACCHIO, ALOI ,DEL DONNO, FLORINO, GUARRA, LOPORTO, MACALUSO, MANNA, MAllONE ,MENNITTI, POLI BORTONE, RALLO, SO -SPIRI, TATARELLA, TRANTINO, TRIN-GALI E VALENSISE. — Al Ministro pe rgli interventi straordinari nel Mezzogior-no. — Per conoscere quali criteri selettiv idei quotidiani di informazione e di partitosegua lo IASM che edita il periodicoIastn notizie con la funzione di seleziona -re articoli di stampa sul Mezzogiorno . Ri-sulta infatti che la selezione è del tuttoconformistica ed omette di segnalare levalutazioni critiche sull 'operato del mini-stro per gli interventi straordinari nelMezzogiorno e sulle carenze di quel dica-stero come degli altri preposti all ' inter-vento ordinario, mentre tra i quotidianidi partito presi in esame manca proprioe solo quello del MSI-destra nazionale ,nonostante che amplissima sia sul Secolodi Italia la presenza di articoli e di ana-lisi di proposta sulle problematiche delMezzogiorno - :

come si intende ovviare alla singola -re omissione dovendosi richiamare l 'atten-zione sulla circostanza che lo IASM èfinanziato con denaro pubblicò e non co noblazioni volontarie del Governo e dei par-titi di regime, PCI compreso .

(4-08772)

POLI BORTONE . — Al Ministro deilavori pubblici. — Per sapere se ritengadi dover intervenire subito nei modi enelle forme opportune per sollecitare laregione Puglia per l'approvazione del pia-no regolatore generale di Lecce, giacenteda un anno presso gli uffici regionali, co ngrave danno dell'economia leccese e delsettore edilizio in particolare .

(4-08773)

PARLATO E ALPINI. — Ai Ministri del-l 'ecologia, dell 'industria, commercio ed ar-tigianato e delle partecipazioni statali . —Per conoscere - premesso che la realizza-zione del metanodotto algerino riguard aun 'area di 42 chilometri quadrati, trattan-dosi di una trincea larga 30 metri e lun-ga nel territorio italiano 1 .400 chilometriche risulta attraversare e sconvolgere in-teri territori, pregiate colture agricole, ri-gogliose foreste ed intatti ambienti natu-rali, con pericolo di frane e smottament ie con il sostanziale attentato al patrimo-nio ecologico, senza che nemmeno il neces-sario ed adeguato inerbimento della inter-minabile ferita inferta al territorio sia sta-to effettuato - :

se sia stata a suo tempo svolta dalloSNAM ed esaminata dal Governo, una va-lutazione dell 'impatto ambientale derivant edalla struttura ed in quali termini ;

in caso negativo perché sia stato per -messo impunemente allo SNAM un sac-cheggio lungo 1.400 chilometri largo 30metri ed ampio 42 chilometri quadrati ;

perché non sono state seguite diversemodalità per la realizzazione del metano -dotto ;

quali iniziative si intendano assume -re per recuperare quanto possibile dell'am-biente così violentato ;

quale sia il costo dell'opera, con qua -le risorsa essa sia stata realizzata, se s ipensi e come di recuperare, ed in qual itempi ed attraverso quali balzelli il sicu-ramente spaventoso onere .

(4-08774)

Atti Parlamentari

- 26293 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

POLI BORTONE, RALLO E ALOI. — Al .Ministro della pubblica istruzione . — Persapere - premesso che

l'articolo 1 della legge 22 dicembre1980, n. 928, che detta le norme in vi-gore sull'accesso ai posti direttivi nell escuole, prevede che possano essere messia concorso i posti risultati vacanti e di-sponibili nell'arco di « almeno 18 mesi »intercorrenti fra l'indizione dei concors istessi e l'inizio dell'anno scolastico suc-cessivo ;

i decreti ministeriali con cui sonostati indetti gli ultimi concorsi a presiderisalgono al maggio 1984 e sono stati pub-blicati nel luglio dello stesso anno ;

« gli almeno 18 mesi » si compiononel novembre 1985 a contare dalla datadi emanazione, e nel gennaio 1986 a con-tare dalla data della loro pubblicazione;

in entrambi i casi, i posti che legit-timamente competono ai nuovi concorsisono quelli resisi vacanti e disponibili dal10 settembre 1986, non già dal 10 set-tembre 1985 - :

se ritenga che vada chiarito con cir-colare il dettato dell 'articolo 1 della leg-ge n. 928/80 precisando che i posti d ipreside vacanti e disponibili nelle scuolesecondarie superiori fino al 9 settembre1986 spettano agli inclusi nelle gradua-torie non ancora esaurite dei concorsi or-dinari di cui all 'ultimo comma di dettolegge n. 928/80;

se ritenga, altresì, che con tale pre-cisazione, venendo a restituire agli idoneinei concorsi ordinari indetti nel 1979, po-sti loro sottratti a vantaggio dei parte -cipanti al successivo concorso, si vadaa riparare, almeno in parte, ad un tort operpetrato ai danni di seri professionisti .

(4-08775)

PIERMARTINI. — Al Presidente delConsiglio dei ministri . — Per conoscerese gli è noto che:

presso alcune amministrazioni ed inparticolare presso l'amministrazione del-

le finanze si verifica un abnorme affol-lamento dei ruoli ad esaurimento in con-seguenza della restrittiva politica del per -sonale adottata fin dal 1973 (previsionedi limitati organici dirigenziali, mancatoricorso alle promozioni « a catena » lar-gamente effettuate in altre amministrazioniche si sono avvalse anche di « leggine po-steriori ») ;

per ovviare all'assoluta mancanza diogni prospettiva di carriera e per valoriz-zare in qualche modo le delicate funzionisvolte dai quadri intermedi (reggenti didivisioni e di uffici di livello dirigenziale ,capi di uffici e di reparti, ispettori ecc.)era stato varato per le finanze il disegnodi legge atto Senato 433 che, nonostantel 'appoggio del Ministro - cui certo nonsfuggono le distinzioni del proprio dica-stero -, è- stato poi sacrificato in nomedi una astratta uniformità di disciplinadell'accesso alla dirigenza;

infatti la legge 301 del 1984 nel-l 'adQttare il sistema dei concorsi, pur es-sendosi doverosamente fatta carico di sot-trarre ad ulteriori e superflue prove d iesame i funzionari ad esaurimento in con-siderazione della loro anzianità di servi-zio e della qualificata esperienza acquisitaha previsto una tutela così limitata (ri-serva una tantum del 50 per cento de isoli posti vacanti al 1983 da attribuir eper merito comparativo ai funzionari a desaurimento) che, se può ritenersi adegua-ta per le amministrazioni con ridottissimepresenze nei ruoli ad esaurimento, è de ltutto insufficiente ed anzi gravemente di-scriminatoria fra amministrazioni e fun-zionari della stessa Amministrazione, lad-dove esiste una grave sprorzione tra dispo-nibilità di posti e numero di aspiranti ;

esemplare ancora una volta è il ca-so delle finanze dove, presso i ruoli cen-trali a fronte di oltre 170 ispettori gene-rali e direttori di divisione ad esaurimen-to di cui circa. 40 già con effettive fun-zioni e responsabilità dirigenziali, si èpotuto avvalere della residua promozioneper merito comparativo di un esiguo grup-po di 19 funzionari e la situazione si pre-senta assai più grave nei ruoli periferici

fitti Parlamentari

— 26294 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

dove a fronte di circa 300 posti disponi -bili i funzionari ad esaurimento superanole duemila unità ;

in tale situazione gli effetti dell alegge n. 301 sono abnormi rispetto all'in-tendimento dello stesso legislatore e talida configurare, per la discriminazione ch eproducono, seri dubbi di costituzionalità :si verificherà infatti che la stragrand emaggioranza dei funzionari con elevataanzianità di servizio (mediamente 25-30anni) ormai esperti dei servizi e quind igià ben conosciuti e vagliati dall'ammini-strazione dovrà affrontare un inutile edassurda ulteriore prova concorsuale nondissimile da quella tradizionale di accessoin carriera, senza peraltro poter disporre- stante la posizione di responsabilità edi coinvolgimento nei servizi - del tempoe delle energie necessarie per riacquistar euna preparazione di carattere scolastico ;

tale trattamento appare tanto piùiniquo se si considera che colleghi di pa-ri e spesso di minore anzianità in ser-vizio presso altre Amministrazioni (Ragio-neria generale, Interno, Sanità, Pubblicaistruzione) sono già da gran tempo nell adirigenza (per cui in tali settori sarannoassoggettati a concorso soltanto giovan ifunzionari) ;

a ciò è da aggiungere la mancataprevisione nella legge n . 301 di un qual-siasi sistema che assicuri una gradualitàdi ammissione al concorso speciale per te-ner conto delle diversità delle qualifiche edelle anzianità di servizio possedute daisingoli aspiranti ed evitare così la quasicompleta vanificazione delle differenziazio-ni acquisite nel corso di 25 o 30 annidi servizio: esigenza questa che era sta-ta chiaramente avvertita e riconosciut agià dall 'articolo 22 del decreto del Pre-sidente della Repubblica n . 748 del 1972istitutivo della dirigenza ;

peraltro il concorso speciale così co-me disciplinato della legge 301, oltre avanificare posizioni acquisite a seguito d iuna lunga esperienza di servizio di cu il 'amministrazione fa attualmente pienoaffidamento, non ha nemmeno il pregio di

assicurare una selezione obiettiva. Infatt iil carattere scolastico delle materie di esa-me, la nebulosità della valutazione unita -ria della prova orale e dei titoli di ser-vizio ivi compreso il giudizio del tuttodiscrezionale sull'attribuzione al grado su-periore fanno ritenere che tale sistema of-fra garanzia di gran lunga minore anch esul piano contenzioso, rispetto allo scruti-nio per merito comparativo tenuto cont oche in quest'ultimo sistema le valutazion ierano effettuate da un più ampio e piùinformato collegio (il Consiglio di Ammi-nistrazione è presieduto dal Ministro ecomposto dai direttori generali e dai rap-presentanti sindacali) e non da una com-missione di soli tre elementi (un magistra-to e due funzionari) .

Li relazione a quanto sopra illustrat oe tenuto conto della situazione di estremaurgenza determinata dalla pubblicazion edei bandi unici per gli scrutini ed i con-corsi, l ' interrogante chiede di conoscerese si intenda esaminare attentamente l aquestione, e sospendere, quantomeno nel -l 'Amministrazione finanziaria, che presentauna situazione insostenibile, i bandi inattesa dell 'esito del ricorso collettivo, pre-sentato al TAR da oltre 100 funzionar idell 'amministrazione avverso i bandi d iconcorso anche per illegittimità costituzio-nale della legge, e per consentire al Go-verno di riesaminare attentamente il pro-blema per l'adozione di nonne specifich eche in sostanziale armonia con gli inten-dimenti del legislatore tengano adeguat oconto della peculiarità delle situazioni de -scritte non assoggettabili, senza distor-sioni e disparità di trattamento, ad un adisciplina uniforme come quella della leg-ge n. 301 del 1984 .

(4-08776)

MATTEOLI . — Ai Ministri del lavoroe previdenza sociale e dei lavori pubblici.— Per sapere - premesso che:

gli immobili di proprietà dell ' INAILubicati nel comune di Livorno hanno ne-cessità di notevoli e dispendiosi interven-ti di ripristino o manutenzione;

Atti Parlamentari

— 26295 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

la redditività attuale delle propriet àimmobiliari dell 'Istituto nella zona di Li-vorno è praticamente nulla ;

i locatari hanno manifestato l'inten-zione di acquisire in proprietà gli allog-gi di cui sopra - :

quali iniziative intendano intrapren -dere per consentire il trasferimento d iproprietà degli immobili e l 'obbligatorioreinvestimento degli importi incassati a lfine, anche, di incrementare l'attività edile .

(4-08777)

PERRONE. — Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste. — Per sapere se ri-tiene opportuno, nella particolare congiun-tura che vede il Ministro italiano allaPresidenza del Consiglio dei ministri del-l'agricoltura, farsi promotore di una ini-ziativa nell'ambito della CEE tendente afar valere nei confronti della nostra pro-duzione di noccioleticoltura le clausol epreferenziali previste dal trattato di Roma .

Tale azione servirebbe da salvaguardia ,atteso che i privilegi per la Turchia ri-schiano di cancellare l'economia di interearee collinari e montane della Sicilia. Nelmentre, infatti, , si insiste caparbiamenteper la realizzazione del poligono di tironella zona dei Nebrodi, dichiarando chetutte le regioni debbono contribuire a sop-portare il peso delle servitù militari, evi-dentemente, non si ritiene di dover tenerconto che sull'altare degli accordi politi-co-militari tra la NATO e la Turchia sista sacrificando la noccioleticultura sici-liana, una delle culture minori dell'isola ,ma che si estende su 17 mila ettari, pre-valentemente in 47 comuni dell'area deiNebrodi, delle falde etnee, oltre che invaste zone di Piazza Armerina e di Polizz iGenerosa, consentendo solo nella provin-cia di Messina 305 mila giornate di lavo-ro l'anno, 130 mila delle quali interessan ola manodopera femminile .

Ciò avviene permettendo ,alla Turchiadi fare entrare ogni anno nella Comunitàeuropea, in barba a tutti i divieti previstidal trattato di Roma, 250 mila quintali d iprodotto, senza pagare alcun dazio mentre

per altri quantitativi sono previste tass eparticolarmente agevolate .

L'interrogante chiede di conoscere, inol-tre, se il Ministro preso atto della diffi-coltà in cui versa il settore della noccio-leticultura ritiene di intervenire con l amassima sollecitudine affinché nell'ambit ocomunitario venga garantita la preferenzadel collocamento del prodotto italiano eche venga emanato un regolamento, comeaviene per le altre produzioni, tendenti atutelare la frutta secca, con appositi mec-canismi di garanzia, stabilendo, partico-larmente, un « prezzo soglia » per la pro-duzione italiana.

(4-08778)

FINI, RAUTI E MACERATINI. — AlMinistro dell'agricoltura e foreste . — Persapere :

se è a conoscenza del recente inter -vento del commissario per gli usi civic idi Roma tendente a bloccare la pubblica-zione del provvedimento dell'assessoratoagli usi civici della regione Lazio riguar-dante la proposta di legittimazione dell aporzione di terreno adibito ad uso civicosito nel comune di San Felice Circeo(Latina) ;

se è a conoscenza che detto inter-vento ha creato nella cittadinanza e nel-le forze politiche di San Felice profondoturbamento e malcontento ;

se ritenga di accogliere con la mas-sima sollecitudine possibile la richiest aavanzata ufficialmente dal sindaco di SanFelice Circeo di promuovere un incontrotra il Ministero, il comune di San Fe-lice, il presidente della Giunta regionaledel Lazio, gli assessorati agli enti pubbli-ci e agli usi civici della regione Lazio ,il commissario ad acta per gli usi civicidi San Felice Circeo e il commissarioagli usi civici di Roma, alfine di rimuo-vere la cause del conflitto ed avviare asoluzione il problema .

(4-08779)

FINI . — Al Ministro dell' interno . —Per sapere - premesso che

il 28 marzo verranno sfrattate, stan-do a quanto pubblicato da numerosi quo-

Atti Parlamentari

— 26296 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

tidiani, oltre cento famiglie alloggiateprovvisoriamente dal comune di Roma in92 appartamenti di due fabbricati di viaCatullo a Pomezia ;

a tale situazione si è giunti a caus adel fatto che la società IMMOBILCAP,proprietaria degli immobili, ha ottenutoin data 26 gennaio 1983 dal tribunale cheil comune di Roma, cui erano stati affit-tati nel 1976 92 appartamenti da desti-narsi a famiglie sfrattate, rendesse liberigli appartamenti per finita locazione eper morosità in forza del diniego oppostodal comune alla richiesta della societ àIMMOBILCAP di adeguare ai sensi di leg-ge il canone di affitto –:

se corrisponde al vero che non èstato possibile giungere ad una soluzioneche impedisca un nuovo, forzato esodo

delle cento famiglie alloggiate negli appar-tamenti di cui sopra perché i rappresen-tanti dell'assessorato al patrimonio del co-mune di Roma hanno cercato di specu-lare sulla vicenda proponendo ai legalidella società IMMOBILCAP di acquistarei due fabbricati di via Catullo a prezzi no-tevolmente inferiori a quelli di mercatoin forza del fatto che gli appartamenti so-no affittati e non liberi ;

qualora , ciò corrisponda al vero, qua-li passi o provvedimenti intenda adotta-re per porre rimedio alla grave situazio-ne in cui sono venuti a trovarsi numeros icittadini che rischiano, per la seconda vol -ta in dieci anni, di trovarsi « in mezzo aduna strada » anche a causa dell 'irresponsa-bile comportamento del comune di Roma .

(4-08780)

Atti Parlamentari

— 26297 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

MELEGA. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri. — Per conoscere :

se risponde a verità che il recent eviaggio del Presidente del Consiglio inUruguay e negli Stati Uniti è stato com-piuto a bordo di un aereo speciale no-leggiato per la somma di un miliardo e200 milioni ;

a quale società appartenga l'aereo ;

perché non si sia fatto uso degl iaerei normalmente adibiti ai viaggi dellaPresidenza del Consiglio ;

l'elenco degli invitati a bordo .(3-01749)

PASTORE. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri. — Per sapere - premes-so che :

in data 8 marzo 1985 il ministrodella marina mercantile Carta ha affer-mato alla Camera dei Deputati che : « Perquanto riguarda Pietra Ligure, recente-mente abbiamo avuto un incontro con l aGEPI, al fine di prospettare un avvenireche consenta di acquisire l'autonomia diquei cantieri, Si sono prospettate ipotesi ,ora alla verifica nostra e delle organizza-zioni sindacali » ;

in data 9 marzo 1985 la GEPI, sog-getta al controllo del Ministero dell'in-dustria, ha assunto unilateralmente la de-cisione di far cessare ogni attività com-merciale ed industriale dello stabilimen-to dei Nuovi Cantieri di Pietra Ligure ,atto che prelude inevitabilmente alla chiu-sura di questa valida attività produttiva - ;

il parere del Governo « in solido » sulproblema descritto in premessa, attesoche le difformi e contrastanti posizion idei ministri interessati all'argomento ma-le si conciliano con l'esigenza di rigore e

serietà che una compagine governativ adovrebbe possedere ;

se, nel frattempo, ed in attesa diuna opportuna chiarificazione all'internodel ' Governo, intenda intervenire per ad -divenire alla revoca immediata della deci-sione della GEPI, affinché il problem apossa venir affrontato e possa trovare so-luzione nell 'ambito di una politica indu-striale di riassetto e di rilancio dell'ar-mamento pubblico .

(3-01750)

PIRO, SACCONI, FINCATO GRIGO-LETTO, ALBERINI E SODANO. — AlPresidente del Consiglio dei ministri . —Per sapere - _ considerato che l 'organizza-zione « Opus Dei » oltre ai fini dichiarat ie pienamente accettabili di apostolato edi testimonianza di fede pare avere queicaratteri di solidarietà fra i suoi membrisecondo meccanismi di riservatezza chehanno spesso viziato la necessaria tra-sparenza delle regole della democrazia ita-liana - :

se non ritenga opportuna la pubbli-cità dell'elenco degli aderenti all'associa-zione denominata « Opus Dei » in consi-derazione del fatto che pare che alcunidi essi occupino incarichi pubblici_ o sia-no ad essi candidati .

(3-01751 )

STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE. —Al Presidente del Consiglio dei ministri eal Ministro del tesoro. — Per sapere -premesso che

innanzi alla 1° sezione della Corte d iappello di Roma le difese della Banc ad'Italia e dell'IMI sostengono che no nspetta a tali enti il controllo della auten-ticità dei titoli mobiliari che passano at-traverso le stanze di compensazione an-nesse alle borse valori ;

gli articoli 25 e 100 del regolamentodelle stanze di compensazione stabiliscono ,fra l'altro, che alla Banca d'Italia, present enelle stanze di compensazione, spetta con-trollare la « qualità e quantità » dei titol iscambiati nelle borse valori ;

Atti Parlamentari

— 26298 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 1985

la Banca d'Italia, in netto contrastocon la stessa dizione letterale del regola-mento, sostiene che per « qualità » sia daintendere la specie del titolo e, pertanto,non compie nessuna verifica di autenticitàsu azioni ed obbligazioni ;

l'IMI al pari di quasi tutti i sogget-ti emittenti azioni ed obbligazioni, nonrende possibile da parte degli interessat ialcun controllo, diffondendo dei fac similea grandezza ridotta e privi del timbro asecco;

infatti nessun cassiere della Bancad'Italia, o di qualsiasi altra Banca, è ingrado di distinguere l'autenticità dei titoliobbligazionari ed azionari in circolazione ;

. ciò costituisce un fatto gravissimo, ingrado di destabilizzare lo stesso sistem aeconomico politico vigente in Italia e si-gnificativamente riconducibile, attravers ol'episodio « Vitalone », al crack del BancoAmbrosiano

se non ritenga sia suo dovere fornireun'interpretazione autentica del richiamat oregolamento, stabilendo che per « quali-tà » dei titoli azionari ed obbligazionari

sia da intendersi anche, e soprattutto, laloro autenticità ; in caso contrario chi siapreposto in Italia al controllo dell 'auten-ticità dei valori mobiliari scambiati nell eborse valori .

(3-01752 )

FERRARA, BELLOCCHIO E GEREMIC-CA. — Al Presidente del Consiglio dei mi-nistri e al Ministro dell'interno. — Per sa-pere :

quali valutazioni esprimono sulla ma-nifestazione fascista svoltasi in Sant'Ange-lo in Formis (Caserta) in presenza di Vit-torio Mussolini con discorsi commemorati -vi esaltanti la nefasta esperienza della re-pubblica di Salò ;

se ritengono che detta manfestazionecostituisca grave provocazione antidemo-cratica che viola la legge sulla repression edelle attività esaltanti il regime fascista ;

quali iniziative sono state adottat eper investire l'autorità giudiziaria denun-ziando il carattere apologetico del fasci-smo assunto dalla manifestazione .

(3-01753)

* * *

Atti Parlamentari

— 26299 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

INTERPELLANZ E

La sottoscritta chiede di interpellareil Ministro dell 'agricoltura e delle foresteper sapere - premesso

che in data 19 febbraio 1985 al TA Rdel Lazio è stato presentato un ricorsocontro l'ingegner Gloria Pieroni e la dot-toressa agronoma Renata Sangiorgi, « col-pevoli » di aver partecipato al concorsoa 64 posti nella VII qualifica funzionalenel ruolo tecnico superiore forestale delCorpo forestale dello Stato, pubblicat osulla Gazzetta Ufficiale del 22 dicembre1984 - ;

se non intenda ribadire con vigorela validità del decreto ministeriale 27 ago-sto 1984 con cui veniva ammesso il ban-do di concorso in oggetto e segnatamentel 'aspetto concernente la partecipazione alconcorso de quo di aspiranti di sessofemminile ;

se non ritenga che si debba respin-gere ogni. tentativo di rendere vani i con-tenuti degli articoli 3, 51 e 52 della Co-stituzione che stabiliscono « l'uguaglianz a((indipendentemente dal sesso) dei citta-

dini davanti alla legge » e sanciscono ildiritto della donna ad accedere agli im-pieghi pubblici .

(2-00631)

« POLI BORTONE ».

Il sottoscritto chiede di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri ei Ministri per gli affari regionali e dellapubblica istruzione per conoscere i mo-tivi per i quali, nonostante l 'approvazio-ne, decisa dalla commissione paritetica ,come previsto dallo Statuto speciale dellaregione siciliana, non siano state appro-vate dal Consiglio dei ministri le normedi attuazione pertinenti alla materia del -la pubblica istruzione, come previsto da -gli articoli 14 e seguenti dello Statuto ;e se non ritiene di normalizzare, nellaforma più sollecita possibile, dopo ben38 anni di pesanti incertezze e resistenzedi carattere costituzionale e giuridico eburocratico, uno dei settori più rilevantie significativi, quale è quello delle isti-tuzioni scolastiche che operano, con l eloro attività, ordinamenti e funzioni, nel -l'ambito della vita culturale, educativaed amministrativa del territorio della re-gione siciliana.

(2-00632)

« RUSSO GIUSEPPE ».

* * *

Atti Parlamentari

— 26300 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 20 MARZO 198 5

MOZION E

La Camera ,

premesso che il 21 marzo è la gior-nata dedicata dalle Nazioni Unite al pro-blema dell 'apartheid e che, come in moltipaesi del mondo, il comitato italiano perla lotta contro l'apartheid, in sintonia conil comitato contro l 'apartheid delle Na-zioni Unite e con la solidarietà dei prin-cipali partiti, sindacati, organismi non go-vernativi di cooperazione con il Terzomondo e numerose associazioni culturali ereligiose, ha indetto una settimana di im-pegno contro la segregazione razziale ;

tenuto conto che la discriminazionerazziale si integra con l 'emarginazione eco-nomica e politica e fa sì che in Sudafricaquattro milioni di bianchi controllino esfruttino sia le risorse del paese sia laforza lavoro contro i diritti prioritari dioltre ventitré milioni di neri ;

tenuto conto altresì della minacci adi una più grave oppressione sulla mag-gioranza nera contenuta nella nuova poli-tica del Governo sudafricano che da unlato come concede a meticci e a indian idi avere una loro rappresentanza separataper ricattarne il consenso, così estendela pratica della deportazione segregazioni-sta nei batustans, mentre dall 'altro esten-de la presenza delle forze armate fino arealizzare un'autentica militarizzazione delterritorio ;

nel quadro fortemente perturbato delsud del continente africano, in cui si pro-trae in Namibia la guerra del Sudafricacontro la SWAPO, l 'organizzazione del po-polo africano riconosciuta dalle NazioniUnite, la presenza di migliaia di soldatidell'esercito di Pretoria in Angola e la spe-ranza del governo sudafricano di racco-gliere tutti i frutti di quell 'accordo di

Nkomati che rappresenta per il Mozam-bico il primo passo formale verso una ca-pitolazione davanti al nemico-alleato e chelo stesso ministro Botha ha riconosciut oinapplicato ,

impegna il Governo a

sostenere in ogni sede internazionaleche l 'apartheid è crimine contro l 'umanità;

elevare ferma protesta per le repres-sioni che quest 'anno hanno già prodottooltre 200 morti ;

confermare il dissenso del nostro pae-se rispetto all 'attuale linea del Governosudafricano che, con pretestuose dichiara-zioni di liberalità, viene estendendo nonsolo la discriminazione razziale, ma an-che la soggezione economica e culturaledi un popolo che non riesce a vedere ri-spettato il diritto all 'autodeterminazioneche gli è stato riconosciuto sempre dalleNazioni Unite e da ogni consesso civile ereligioso ;

condannare fermamente il progetto d ielevare una barriera percorsa da correntead alta tensione fra Sudafrica e Zimbabwe;

denunciare gli interventi che destabi-lizzano o tentano di destabilizzare l'areacon un chiaro impegno diplomatico d aparte del nostro paese e con l'aiuto dicooperazione ai Governi e alle rappresen-tanze legittime dei popoli ;

controllare rigorosamente (in attesa d iuna legge che regoli la materia) che nes-sun invio di armi violi l 'impegno all 'em-bargo a suo tempo sottoscritto dal nostr opaese ;

impegnarsi per la liberazione di NelsonMandela, leader dell 'ANC.

(1-00113) « CODRIGNANI, MASINA, RODOTA ,

LEVI BALDINI, NEBBIA, MINER-

VINI, GIOVANNINI, FERRARA,

MANNUZZU, PISANI, GUERZo-NI, MANCUSO, BALBO CECCA-

RELLI, BASSANINI » .

abete grafica s .p .a . - Via Prenestina, 683 - 00155 Roma