SEDUTA DI MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 1970 -...

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Atti Parlamentari 19803 — Camera dei Deputai t V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1970 322 . SEDUTA DI MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 197 0 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTIN I IND I DEL VICEPRESIDENTE LUZZATT O INDICE PAG . C ongedi 1980 5 Disegno di legge (Deferimento a Commis - sione) 1980 5 Disegno e proposta di legge (Seguito dell a discussione e approvazione) : Proroga del termine stabilito dall'arti- colo 10 della legge 18 marzo 1968 , n . 249, recante delega al Governo pe r il riordinamento dell'amministrazio- ne dello Stato, per il decentrament o delle funzioni e per il riassetto dell e carriere e delle retribuzioni dei di - pendenti statali (808) ; Glomo ed altri : Proroga dei termini d i cui agli articoli 1, 3, 9 ,e 10 e modifi- ca dell'articolo 11 della legge 18 mar- zo 1968, n . 249, concernente il rior- dinamento dell'Amministrazione del - lo Stato (2188) . . 1980 6 PRESIDENTE . . 19 80 6 Bozze . . 1981 5 CARUSO . . 1981 3 CAVALLARI . . 1982 4 CIAMPAGLIA . . 1982 3 DELFINO . . 1981 7 DI PRIMIO 19807, 1981 9 GASPARI, Ministro senza portafoglio . 1980 6 19807, 19808, 19809, 19813, 19826 PAG . GUNNELLA 1981 6 IANNIELLO 19808, 19810, 1982 6 LATTANZI 1982 1 MANCINI ANTONIO, Relatore . . 19807, 1880 8 19809, 19813, 1982 7 MONACO 19810, 1981 3 SALOMONE 1980 7 Proposte di legge (Annunzio) 1980 5 Proposte di legge (Riconoscimento di ur- genza) : PRESIDENTE 19805 BARCA 1980 5 Interrogazioni e interpellanze (Annunzio) 1982 9 Corte dei conti (Trasmissione di documenti) 1980 9 Per la discussione di una mozione : PRESIDENTE 19829 GIANNANTONI 1982 9 Per lo svolgimento di interpellanze e di inter - rogazioni sulla Calabria : PRESIDENTE 1981 3 Risposte scritte ad interrogazioni (Annunzio) 19805 Votazione segreta di un disegno di legge . . 1982 7 Ordine del giorno della prossima seduta . 19829

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Atti Parlamentari

— 19803 —

Camera dei Deputait

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1970

322.

SEDUTA DI MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 1970

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTINI

IND I

DEL VICEPRESIDENTE LUZZATTO

INDICEPAG .

Congedi 1980 5

Disegno di legge (Deferimento a Commis-sione) 1980 5

Disegno e proposta di legge (Seguito dell adiscussione e approvazione) :

Proroga del termine stabilito dall'arti-colo 10 della legge 18 marzo 1968 ,n. 249, recante delega al Governo pe ril riordinamento dell'amministrazio-ne dello Stato, per il decentrament odelle funzioni e per il riassetto dellecarriere e delle retribuzioni dei di-pendenti statali (808) ;

Glomo ed altri : Proroga dei termini d icui agli articoli 1, 3, 9 ,e 10 e modifi-ca dell'articolo 11 della legge 18 mar-zo 1968, n . 249, concernente il rior-dinamento dell'Amministrazione del -lo

Stato

(2188) .

. 1980 6

PRESIDENTE .

. 19 80 6Bozze .

. 1981 5CARUSO .

. 1981 3

CAVALLARI .

. 1982 4CIAMPAGLIA .

. 1982 3DELFINO .

. 1981 7DI PRIMIO 19807, 1981 9GASPARI, Ministro senza portafoglio

. 1980 619807, 19808, 19809, 19813, 19826

PAG .

GUNNELLA 1981 6IANNIELLO 19808, 19810, 1982 6LATTANZI 1982 1MANCINI ANTONIO, Relatore . . 19807, 18808

19809, 19813, 19827MONACO 19810, 19813SALOMONE 1980 7

Proposte di legge (Annunzio) 1980 5

Proposte di legge (Riconoscimento di ur-genza) :

PRESIDENTE 19805BARCA 1980 5

Interrogazioni e interpellanze (Annunzio) 1982 9

Corte dei conti (Trasmissione di documenti) 1980 9

Per la discussione di una mozione :

PRESIDENTE 19829GIANNANTONI 1982 9

Per lo svolgimento di interpellanze e di inter-rogazioni sulla Calabria :

PRESIDENTE 1981 3

Risposte scritte ad interrogazioni (Annunzio) 19805

Votazione segreta di un disegno di legge . . 1982 7

Ordine del giorno della prossima seduta .

19829

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Atti Parlamentari

— 19805 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1970

La seduta comincia alle 10,30.

DELFINO, Segretario, legge il process overbale della seduta di ieri .

(É approvato) .

Congedi .

PRESIDENTE . Hanno chiesto congedo ideputati Abbiati, Baldani Guerra, Boffard iInes, Galloni, Gioia, Guerrini Giorgio, Lezzi ,Masciadri, Michela Pietro, Miotti Carli Ama-lia, Nenni, Perdonà, Quaranta, Querci, Ric-cio, Salvatore, Servadei e Urso .

(I congedi sono concessi) .

Annunziodi proposte di legge.

PRESIDENTE . Sono state presentate all aPresidenza le seguenti proposte di legge da ideputati :

DI PRIMIO : « Determinazione dei capoluo-ghi delle regioni a statuto ordinario » (2719) ;

CATELLA : « Modificazioni agli articoli 64 ,65, 66, 68, 69 titolo V, capo I, capo II de lregio decreto 9 luglio 1939, n . 1238, sull'or-dinamento dello stato civile » (2721) ;

VASSALLI : « Modificazione degli articol i135 e 304-quater del codice di procedura pe-nale, relativamente ai colloqui tra l ' imputatodetenuto e il proprio difensore e al deposit odell ' interrogatorio dell ' imputato » (2722) ;

MARCHETTI ed altri : « Estensione dei be-nefici previsti dalla legge 24 maggio 1970 ,n . 336 a tutte le categorie combattentistiche »(2720) ;

ORLANDI ed altri : « Ristrutturazione del-l ' Ente nazionale assistenza lavoratori » (2723) .

Saranno stampate e distribuite . Le primetre, avendo gli onorevoli proponenti rinun-ciato allo svolgimento, saranno trasmesse all ecompetenti Commissioni permanenti, con ri-serva di stabilirne la sede; delle altre, che im-portano onere finanziario, sarà fissata in se-guito - a norma dell ' articolo 133 del rego-lamento

la data di svolgimento .

Deferimento a Commissioni.

PRESIDENTE . Poiché la XIII Commissio-ne permanente (Lavoro) insiste sull'emenda-mento all 'articolo unico del disegno di legg e

Aumento dei limiti minimo e massimo pre-visti dall ' articolo 2 del decreto del Presidentedella Repubblica 17 marzo 1965, n . 145, aifini della determinazione del contributo a ca-rico dell 'INAM dovuto alla cassa mutua d imalattia dell'ENEL » n . 2342, per cui la VCommissione permanente (Bilancio) ha espres-so parere contrario, ritengo, a norma dell'ot-tavo comma dell 'articolo 40 del regolamen-to, di deferire il disegno di legge n . 2342 alleCommissioni riunite V (Bilancio) e XIII (La-voro) .

Annunziodi risposte scritte ad interrogazioni .

PRESIDENTE. Sono pervenute dai compe-tenti ministeri risposte scritte a interrogazio-ni . Saranno pubblicate in allegato al resocon-to stenografico della seduta odierna .

Riconoscimento di urgenz aper una proposta di legge.

BARCA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

BARCA . Signor Presidente, ieri è stata de-cisa l'assegnazione in sede referente della pro -posta di legge presentata da me unitamentead altri colleghi e concernente la liquidazionedegli enti superflui e l'anagrafe degli enti cheusano pubblico denaro . Data la rilevanza de ltema - siamo tutti d'accordo, credo, sul fatt oche gli enti superflui in Italia sono più o men o9 mila, e che soltanto gli enti che stanno sper-perando pubblico denaro nel campo dell'edi-lizia, senza servire a nulla, sono circa 250 -vorrei chiedere l'urgenza per questa propost adi legge. È ovvio che l'urgenza da me richiest aper la mia proposta di legge, ove concessa, s iestenderà anche alla analoga proposta di leggedel collega Gunnella, con la quale esistono de ipunti di convergenza.

So che le convergenze che si realizzano i nParlamento spaventano il collega Gunnella ;

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Atti Parlamentar?

— 19806 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1970

hanno dato luogo a polemiche, infatti, interes-santi convergenze che si sono verificate ieri .È un fatto obiettivo, comunque, che ci son odei punti di convergenza tra le due propostedi legge che affrontano lo stesso tema ; e credoche il collega Gunnella concordi circa l'ur-genza del tema .

Per queste considerazioni chiedo alla Ca-mera che voglia deliberare l 'urgenza perqueste, proposte di legge .

PRESIDENTE. Pongo in votazione la ri-chiesta di urgenza per la proposta di legge :

BARCA ed altri: « Liquidazione degli ent isuperflui ed anagrafe degli enti che usan opubblico denaro » (2996) .

(È approvata) .

Seguito della discussione del disegno d ilegge: Proroga del termine stabilito dal -l'articolo 10 della legge 18 marzo 1968,n. 249, recante delega al Governo per i lriordinamento dell'amministrazione deI-lo Stato, per il decentramento delle fun-zioni e per il riassetto delle carriere edelle retribuzioni dei dipendenti statal i(808) ; e della concorrente proposta d ilegge, Giorno (2188) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno recail seguito della discussione del disegno d ilegge : Proroga del termine stabilito dall'arti-colo 10 dela legge 18 marzo 1968, n . 249, re-cante delega al Governo per il riordinamentodell'amministrazione dello Stato, per il de-centramento delle funzioni e per il riassett odelle carriere e delle retribuzioni dei dipen-denti statali (808) ; e della concorrente propo-sta di legge Giomo (2188) .

Come la Camera ricorda, nella seduta d iieri è stato approvato l'articolo 17 .

Passiamo all'articolo 18 nel testo dellaCommissione. Se ne dia lettura.

DELFINO, Segretario, legge :

« Al maggiore onere a carico del bilanciodello Stato per t'anno finanziario 1970, deri-vante dalle modifiche apportate con la presen-te legge alle norme di cui alla legge 18 marzo1968, n. 249, valutato in lire 60 miliardi ,si provvede con corrispondente riduzione de lfondo iscritto al capitolo 3523 dello stato d iprevisione della spesa del Ministero del te -soro per l 'anno medesimo .

Il ministro del tesoro è autorizzato ad ap-portare con propri decreti, al bilancio dello

Stato e ai bilanci delle Aziende autonome, levariazioni occorrenti per l'attuazione dell apresente legge » .

PRESIDENTE. Non essendo stati presen-tati emendamenti, lo pongo in votazione.

(È approvato) .

È stato presentato dalla Commissione il se-guente articolo aggiuntivo :

« Il Governo della Repubblica è delegatoad emanare entro il 30 giugno 1973, con un oo due decreti aventi valore di legge ordina-ria, due testi unici contenenti l ' uno lo statutodegli impiegati civili dello Stato e l'altro i lnuovo statuto economico degli impiegati ci-vili dello Stato, quale risulterà dalle normelegislative al momento vigenti, apportandovile sole modifiche necessarie al loro coordina -mento .

I testi unici previsti dai precedenti comm isaranno emanati con decreto del President edella Repubblica, dietro deliberazione de lConsiglio dei ministri, sulla proposta del Pre-sidente del Consiglio dei ministri, di concert ocon il ministro del tesoro, previo parere d iuna commissione composta da nove senator ie da nove deputati, in rappresentanza pro-porzionale dei gruppi parlamentari, nomi -nati dai Presidenti delle rispettive Cameresu designazione dei Presidenti dei grupp istessi . Si prescinde dal parere della commis-sione qualora questo non sia espresso entro30 giorni dalla richiesta del Governo » .

Il Governo lo accetta ?

GASPARI, Ministro senza portafoglio . Sì ,signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È approvato) .

Il seguente articolo aggiuntivo è stato pre-sentato in identico testo, ma con separat iemendamenti, dai deputati Di Primio, Bal-lardini, Salvatore, Lenoci, Bertoldi, Cusuma-no, Musotto ed Achilli (18 . 0. 3) e dalla Com-missione (18. 0. 6) :

ART . 18-bis .

« Nella prima attuazione della presente leg-ge le disposizioni contenute negli articoli 10 ,11, 13, 14 e 18 della legge 18 marzo 1968, n . 249 ,come risultano modificati dalla presente leggeed il conferimento di classi di stipendio d aattribuire per effetto delle disposizioni stessehanno efficacia ai fini giuridici ed economici

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputai ,

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a decorrere dal 1° luglio 1970 . Le promozioniconferibili per effetto delle ristrutturazionidelle dotazioni organiche previste dalla pre-sente legge hanno efficacia ai fini giuridici e deconomici a decorrere dal 1 0 luglio 1970 pe ril personale delle Amministrazioni dello Stat oe dal 1° gennaio 1971 per il personale dell eamministrazioni ed aziende autonome dell oStato » .

A questo articolo aggiuntivo - che i presen-tatori hanno rinunciato a svolgere - il Go-verno ha presentato il seguente emendamento :

« Aggiungere il seguente secondo comma:

" Le disposizioni del precedente commanon si applicano ai passaggi di carriera e d icategoria mediante concorsi per esami o pe rtitoli » " .

Qual è il parere della Commissione su que-sto emendamento del Governo ?

MANCINI ANTONIO, Relatore . La Commissione è favorevole all'emendamento go-vernativo .

PRESIDENTE. Onorevole Di Primio ?

DI PRIMIO. Anch ' io sono favorevole aquesto emendamento .

PRESIDENTE. Il Governo ?

GASPARI, Ministro senza portafoglio .Sono favorevole al testo identico dei due ar-ticoli aggiuntivi 18 . 0. 3 e 18. 0. 6, integratodal mio emendamento .

PRESIDENTE. Pongo in votazione gli ar-ticoli aggiuntivi 18 . 0. 3 e 18. 0. 6, di identicocontenuto, con la modifica proposta dal Go-verno .

(Sono approvati) .

È stato presentato il seguente articolo ag-giuntivo 18-ter :

« Ai fini dell 'applicazione dell'articolo16-ter, dovranno osservarsi le norme dettatedall 'articolo 14, ultimo comma, della legge18 marzo 1968, n . 249, nonché quelle relativealla conservazione dei trattamenti economic ie delle posizioni giuridiche conseguite, pre-viste dalla lettera l) dell'articolo 16 » .

18 . 0. 4 . Di Primio, Lattanzi, Ballardini, Galloni ,

Salvatore, Achilli, Cossiga, Cavallari, Le-

noci, Ianniello, Musotto.

L'onorevole Di Primio ha facoltà di svol-gerlo .

DI PRIMIO . Signor Presidente, il mio ar-ticolo aggiuntivo tende ad evitare una lesio-ne di diritti quesiti, che è la conseguenza d iuna affrettata stesura dell'articolo 16-ter ri-guardante le retribuzioni dei magistrati . Condetta stesura, alcuni funzionari dell 'ordinegiudiziario verrebbero a perdere posizion ieconomiche già acquisite . Di qui la necessit àdi modificare, come da me proposto, l 'artico -lo 16-ter per evitare che detta lesione - chesarebbe ingiusta sotto ogni profilo - possa es-sere consumata .

PRESIDENTE . Un identico articolo ag-giuntivo è stato presentato dai deputati Fe-lici, Salomone, Ceruti, Buffone, de Stasio ,Amadeo, Lospinoso Severini, Merenda, Bo-sco, Boldrin (18 . 0 . 9) .

SALOMONE. Rinunciamo alla illustrazio-ne, associandoci a quanto ha detto l'onore-vole Di Primio .

PRESIDENTE. Qual è il parere dell aCommissione sugli identici articoli aggiuntiv i

Di Primio 18. 0. 4 e Felici 18 . 0 . 9 ?

MANCINI ANTONIO, Relatore . La Com-missione è favorevole .

PRESIDENTE. Il Governo ?

GASPARI, Ministro senza portafoglio . I l

Governo è favorevole. In effetti si tratta diuna norma che, secondo il Governo, era giàimplicita nel testo della legge . Comunque ,poiché essa è volta a dissipare un dubbio, èopportuno che venga inserita .

PRESIDENTE . Pongo in votazione , gl iidentici articoli aggiuntivi Di Primio 18 . 0 . 4,e Felici 18 . 0. 9 .

(Sono approvati) .

Avverto che la Commissione ha presentatoil seguente articolo aggiuntivo 18-quater :

« Al personale avventizio, in servizio alladata di entrata in vigore dei provvediment i

delegati, si applicano le disposizioni di cui

all'articolo 12-bis, ultimo comma » .

L'onorevole relatore ha facoltà di illu-strarlo .

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Camera dei Deputat i

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MANCINI ANTONIO, Relatore, Probabil-mente l 'articolo aggiuntivo ha soltanto valor edi chiarimento, tuttavia, per evitare dubb iinterpretativi in merito alla sorte di una nu-merosa categoria, quale quella degli avven-tizi, la Commissione ha ritenuto di formu-lare questa proposta .

PRESIDENTE. Qual è il parere del Gover-no sull 'articolo aggiuntivo presentato dall aCommissione ?

GASPARI, Ministro senza portafoglio . I lGoverno è favorevole .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'arti-colo aggiuntivo della Commissione 18 . 0. 5 ,accettato dal Governo .

(È approvato) .

Sono stati presentati i seguenti articol iaggiuntivi :

« Il servizio comunque prestato, anterior-mente alla nomina nella carriera di apparte-nenza, anche se discontinuo o in posizione diassunto con contratto di diritto privato, è va-lutato per metà ai fini delle attribuzioni dell eclassi di stipendio o paghe nelle qualifiche ocategorie di appartenenza alla data di entratain vigore dei relativi decreti delegati .

Le anzianità eventualmente eccedenti sonoriconosciute ai fini del calcolo degli aument iperiodici di stipendio o paga da attribuirsi aciascun dipendente » .

18 . 0. 7. Ianniello, Cavallari, Russo Ferdinando, Lo-

bianco, Scotti, Mancini Vincenzo, Pisic-

chio, Bianco, Allocca, Girardin .

« In analogia a quanto previsto dal prece-dente articolo . . . in materia di esodo volon-tario per gli impiegati direttivi dello Stato ,il Governo della Repubblica provvederà, conuno o più decreti aventi valore di legge ordi-naria, da emanare entro il 30 giugno 1972 ,con analoghe norme in favore del rimanent epersonale dello Stato » .

18 . 0 . 8 . lanniello, Cavallari, Russo Ferdinando, Lo -

bianco, Bianco, Pisicchio, Allocca, Girar-

din, Scotti, Mancini Vincenzo.

L'onorevole Ianniello ha facoltà di illu-strarli .

IANNIELLO. Con l'articolo aggiuntivo 18 .0. 7 si vuole valutare, per metà, il servizioprestato prima dell ' inquadramento in ruolo ,così come è stato previsto per gran parte delle

categorie della pubblica amministrazione . Èda tener presente che nel settore della scuol aè stato interamente riconosciuto il periododi servizio pre-ruolo a tutti gli insegnanti .Analogo riconoscimento è già stato dato, ri-peto, a numerose categorie, recentementeanche al personale del Ministero degli esteri :mi pare quindi che sia opportuno estender elo stesso trattamento a tutte le altre categori eche non ne abbiano ancora beneficiato .

Anche l 'articolo aggiuntivo 18. 0. 8 vuolerendere uniforme il trattamento nell'ambit odella pubblica amministrazione . Già all ' arti-colo 10 abbiamo previsto alcune -agevolazioni ,per la verità non molto rilevanti, per color oche appartengono alla carriera direttiva e che ,con il consenso dell ' amministrazione, voglio -no effettuare l ' esodo volontario . Ritengo chequesta norma debba essere estesa anche all ealtre categorie visto che, là dove vi fosse ve-ramente scarsezza di personale, è sempre i nfacoltà dell'amministrazione di negare il con -senso alla richiesta di esodo . Si tratta quind idi estendere a tutto il restante personale del-l'amministrazione dello Stato una norma cheabbiamo già approvato per i direttivi .

PRESIDENTE. Il Governo ha presentat oil seguente emendamento all ' articolo aggiun-tivo lanniello 18 . 0. 7:

Aggiungere il seguente terzo comma : Aifini di cui ai precedenti commi non si compu-ta il servizio non di ruolo valutato per l'in-quadramento in ruolo ai sensi del decreto legi-slativo luogotenenziale 7 aprile 1948, n . 262 ,e successive modificazioni .

Qual è il parere della Commissione sugl iarticoli aggiuntivi Ianniello e sull'emenda-mento del Governo ?

MANCINI ANTONIO, Relatore. Il princi-pio di riconoscere in parte il servizio prece-dentemente prestato è ormai recepito nel no-stro ordinamento giuridico ; sennonché in ge-nerale - non credo che vi siano eccezioni - i lriconoscimento avviene in misura percentual ediversa a seconda della categoria di apparte-nenza attuale e delle categorie nell'ambitodella quale è stato prestato in precedenzaservizio. Nessuna obiezione a che il servizi oprestato nella stessa categoria in posizione d ifuori ruolo o in quella inferiore in posizionedi ruolo, sia valutato per la metà . Quandoperò vi è più di un gradino di differenza, al-lora questa valutazione dovrebbe essere o an-nullata o attenuata . Non ritengo, per esempio,

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che possa essere valutato per la metà, ai fin idella progressione economica del direttore ge-nerale, il servizio prestato come netturbino inun comune qualsiasi della nostra Repubblica .

Siccome a me pare che neppure l 'emenda-mento del Governo risponda ai principi testéindicati, forse sarebbe opportuno, signor Pre-sidente, al fine di evitare un errore tecnico ,sospendere brevemente la seduta per pote relaborare un testo unificato che conceda, sì ,questi benefici, ma in maniera razionale .

PRESIDENTE . 11 Governo ?

GASPARI, Ministro senza portafoglio .Il Governo concorda con il relatore sull 'op-portunità di una sospensione .

PRESIDENTE . Sospendo brevemente l aseduta .

La seduta, sospesa alle 10,55, è ripresaalle 11,5 .

Trasmissionedalla Corte dei conti.

PRESIDENTE. La Corte dei conti, in adem-pimento al disposto dell ' articolo 7 della legg e21 marzo 1958, n . 259, ha trasmesso i seguent idocumenti :

la determinazione e la relativa relazion esulla gestione finanziaria dell'Istituto nazio-nale per l'assicurazione contro le malattie ,per gli esercizi 1966, 1967 e 1968 (doc . XV,n . 99/1966-1968 ;

la determinazione e la relativa relazion esulla gestione finanziaria dell'Istituto nazio-nale per gli studi ed esperienze di architettu-ra navale, per gli esercizi 1966, 1967 e 1968(doc . XV, n . 100/1966-1968) .

I documenti saranno stampati e distribuiti .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE . La Commissione ha pre-sentato il seguente emendamento all'articoloaggiuntivo Ianniello 18 . O. 7 :

Al primo comma, aggiungere le parole :purché il servizio sia stato prestato nella stess acarriera. Restano in vigore le norme più fa-vorevoli .

La Commissione accetta così l'emenda -mento Ianniello ?

MANCINI ANTONIO, Relatore . Si, signorPresidente. La Commissione esprime parerefavorevole all'articolo aggiuntivo Ianniell o18 . 0. 7 modificato con il subemendament odella Commissione .

PRESIDENTE. I1 1Governo ?

GASPARI, Ministro senza portafoglio . I lGoverno ritira il suo subemendamento, si ri-mette alla Camera per quello della Commis-sione e accetta l'articolo aggiuntivo Ianniell o18 . O. 7 .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l 'emen-damento della Commissione all'articolo ag-giuntivo Ianniello 18. 0. 7, per il quale il Go-verno si è rimesso all'Assemblea .

(È approvato) .

Pongo in votazione l 'emendamento Ian-niello 18 . O. 7 nel testo modificato dall'emen-damento della Commissione testé approvato .

(È approvato) .

Qual è il parere della Commissione sul-l 'articolo aggiuntivo Ianniello 18. O. 8 ?

MANCINI ANTONIO, Relatore . La Com-missione ritiene, a maggioranza, che non s ipossa istituire un nuovo procedimento di eso-do allargato per i dipendenti dello Stato, i naggiunta ai numerosi provvedimenti del ge-nere adottati negli anni scorsi .

La Commissione ritiene infatti che soloper i funzionari direttivi si possa fare un aeccezione proprio perché tutta la legge, nelsuo complesso, tende a ridurre il numero de l

personale direttivo .Esprimo pertanto parere contrario .

PRESIDENTE. Il Governo ?

GASPARI, Ministro senza portafoglio .Il tormentato corso dell'articolo 16 e i criter iche sono stati seguiti dalla Commissione e dalComitato dei nove per la sua elaborazionehanno posto il problema di una riduzione de -gli organici dei direttivi dello Stato . Preoc-

cupata di raggiungere questo fine, la Com-missione all 'unanimità ha previsto norme d iparticolare favore per l'esodo dei direttivi .

Queste condizioni, per altro, non si riscon-trano assolutamente per le carriere inferiori .

Accettare l ' articolo aggiuntivo Ianniello .18 .

0. 8 significherebbe dunque contraddire com-

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pletamente l ' indirizzo seguito all'unanimit àdalla Commissione .

Per le carriere inferiori, del resto, esistenella legge 18 marzo 1968, n . 249, e cioè ne lprovvedimento principale che in questa sed enoi stiamo modificando, una norma che de -lega il Governo ad emanare disposizioni i nmateria di esodo del personale statale in gene -re. In quella sede potrà essere esaminato an-che il problema delle categorie inferiori .

Viceversa, trasferire norme fatte ad hoc ,nell ' equilibrio dell ' articolo 16, per favorirelo sfollamento dei direttivi, estendendole all ecarriere inferiori, significherebbe a mio av-viso tradire lo spirito col quale la Commissio-ne all'unanimità ha approvato l 'articolo 16 ,ritenendo con ciò di fare cosa utile al fin edel buon funzionamento dell'amministrazio-ne e di garantire allo Stato una migliore fun-zionalità della carriera direttiva .

PRESIDENTE . Onorevole lanniello, man -tiene il suo articolo aggiuntivo, 18 . 0. 8., nonaccettato dalla Commissione né dal Go-verno ?

IANNIELLO. Dopo le dichiarazioni dellaCommissione e quelle del Governo ritirol ' emendamento, anche per le assicurazion iche l 'onorevole minis-tro ha fornito in ordin eall 'applicazione dell 'articolo 19 della legge 1 8marzo 1968, n . 249 .

La mia proposta ad altro non tendeva s enon a dare attuazione al citato articolo 19 .Avendo il Governo confermato che, a più omeno breve scadenza, intende elaborare iprovvedimenti applicativi di quella norma ,ritiro l 'emendamento .

PRESIDENTE . Passiamo ora all'esamedegli emendamenti già riferiti ad altri articol ila cui discussione era stata rinviata, con riser-va di stabilire in sede di coordinamento l acollocazione degli emendamenti che dovesser oeventualmente essere approvati .

L 'emendamento Ianniello 7 . 31 è stato ri-tirato .

È stato presentato il seguente emenda-mento :

Dopo il secondo capoverso dell'articolo laggiungere il seguente:

Per gli impiegati dello Stato delle vari ecarriere e qualifiche in posizione di « fuor iruolo », alla data di entrata in vigore dell apresente legge, presso amministrazioni dell oStato od enti pubblici, ai sensi delle norm econtenute nel decreto del Presidente della Re -

pubblica 10 gennaio 1957, n . 3, e successivemodificazioni e integrazioni, si provvederà ,a seconda delle esigenze dei servizi, o all aloro restituzione ai ruoli di appartenenz aovvero al loro mantenimento nella posizion edi « fuori ruolo » . In quest'ultimo caso ess iavranno diritto a fruire del nuovo trattament ogiuridico ed economico stabilito, per gli im-piegati appartenenti alle stesse carriere e qua-lifiche dell'amministrazione o degli uffici d iprovenienza, dalla presente e dalle leggi de-legate .

1 . 12 .

Biondi, Rozzi, Protti, Giorno, Papa, Cottone,Monaco.

MONACO. Chiedo di svolgerlo io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MONACO . Nella seduta della Camera d imercoledì 1° luglio 1970, in sede di discussio-ne di questo disegno di legge per il riordina-mento delle carriere e delle retribuzioni de idipendenti statali, l 'onorevole Biondi illustra -va, insieme con altri colleghi, tra i quali ch iparla, l'emendamento che ora svolgo . Il mo-tivo di questo emendamento consisteva nell aesigenza di tutelare gli impiegati fuori ruol osia sul piano giuridico sia sul piano econo-mico, in modo che essi, nel passaggio dalloattuale al nuovo ordinamento, non avessero asubire danni e fossero posti in grado di avva-lersi di tutti i diritti e benefici delle nuov enorme sullo stato giuridico ed economico degl iimpiegati dello Stato .

Nello svolgere questo emendamento l'ono-revole Biondi osservava che, data la vigent enormativa che disciplina l'istituto dei fuoriruolo, sembrava « non solo equo, ma doverosotutelare ad ogni effetto la posizione di quest iimpiegati per quanto riguarda l'applicazion enei loro confronti delle norme concernenti i lnuovo stato giuridico ed economico degli im-piegati dello Stato, quale risulterà da questalegge e da quelle delegate » . Questi impiegat i- sottolineava allora l'onorevole Biondi - no navrebbero dovuto in alcun modo subire undanno dalla loro attuale posizione, determi-nata unicamente non da loro volontà, ma d aesigenze di servizio, ma dovevano essere post ialla pari dei loro colleghi del ruolo di prove-nienza . Infine l'onorevole Biondi osservava an-che, e giustamente, che l ' inserimento di que-sta proposta nel testo della legge delega s ìimponeva anche per un altro motivo, per evi -tare cioè che nelle leggi delegate si omettessedi prendere nella dovuta considerazione la po-sizione di questo personale .

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1970

Si apriva sull'argomento un'ampia discus-sione e il relatore del disegno di legge, colle-ga onorevole Mancini, riteneva che il nostr oemendamento Messe essere accolto solo pergarantire la facoltà del rientro nel ruolo d iappartenenza al personale fuori ruolo . Talescopo si sarebbe potuto raggiungere - egli di-ceva - modificando l'emendamento nel sens onon già di prevedere l'alternativa tra il man-tenimento della posizione di fuori ruolo o l arestituzione ai ruoli di provenienza del per-sonale predetto, per ragioni di servizio, ma d ilimitarsi a lasciare a quest'ultimo la facoltàdi chiedere la restituzione al ruolo di prove-nienza. Secondo la proposta dell'onorevol eMancini, l'emendamento Biondi avrebbe do-vuto essere modificato come si evince dallostampato : « All'ottavo rigo, sostituire le pa-role da: " si provvederà " fino alla fine conle parole : "sarà prevista la facoltà, a doman-da, del rientro nei ruoli di appartenenza " » .

L'onorevole Biondi replicava che era pre-feribile la formula da lui proposta che ponev al'accento sulle esigenze di servizio ai fini delladecisione circa il mantenimento della posi-zione di fuori ruolo o la restituzione al ruol od'origine, mentre ora tale accento veniva, co nla proposta della Commissione, spostato sull avolontà dell'impiegato .

Il ministro Gaspari, a nome del Governo ,si dichiarava contrario all'emendamento Bion-di affermando che la prima parte era super-flua perché tutte le norme contenute nel dise-gno di legge in esame consentivano di rag-giungere l'obiettivo che si proponeva il nostr oemendamento, mentre la seconda parte con-trastava con l'impostazione generale del prov-vedimento, che prevede la creazione di unruolo dirigenziale con livelli da stabilire at-traverso l'individuazione dei singoli uffici edelle singole funzioni . « Ora - concludeva i lministro Gaspari - prevedere che quel tratta -mento e quelle promozioni possano essere at-tribuiti anche ai dipendenti fuori ruolo con-trasta con tutta la struttura della legge » .

Il gruppo comunista si dichiarava favore-vole alla proposta di modifica dell'emenda-mento avanzata dal relatore .

L ' onorevole Andreotti, intervenuto nel di-battito, formulava a sua volta un 'altra pro-posta. Dopo avere preliminarmente osservatoche la presentazione dell 'emendamento Bion-di rappresentava l ' occasione propizia per ri-vedere, nelle leggi delegate, l ' istituto giuri-dico del « fuori ruolo » allo scopo di elimi-narne o correggerne talune deviazioni e dege-nerazioni, proponeva che l'emendamento del-l ' onorevole Biondi fosse trasferito nelle di-

sposizioni finali e transitorie della leggedelega, in quanto si riferiva agli impiegat iin posizione di « fuori ruolo » al moment odell 'entrata in vigore della legge stessa, e che ,nel frattempo, si demandasse o al relatoreo al ministro o al Comitato dei nove di fissareuna norma regolatrice ex novo dell ' istitutodel « fuori ruolo » .

L'onorevole Biondi dichiarava di accettarela proposta Andreotti, facendo giustament eosservare che « ammesso che esista una situa-zione abnorme, essa va tollerata nell'interessedi chi si trova in questa situazione e che nondeve subire, in un momento transitorio, con-seguenze negative per il proprio stato giuri-dico e personale » .

Il ministro Gaspari insisteva sulle sue ar-gomentazioni rilevando, tra l 'altro, che unapersona « distaccata presso l 'ufficio della ri-forma o presso la Presidenza del Consiglio oaltrove beneficerebbe, in contrapposizione atutti gli altri che invece non ne beneficiano ,di una promozione in soprannumero, il ch elederebbe tutto il principio della riforma » .E concludeva dicendo che « chi si trova inposizione fuori ruolo, quando entreranno i nvigore le norme delegate rientrerà nel proprioruolo e riavrà il proprio posto: se si trova incondizione di essere promosso al successivoruolo dirigenziale sarà promosso, se non s itrova in queste condizioni non sarà promosso .Se poi per alcuni determinati uffici si pon-gono esigenze di avere personale distaccato ,la legge provvede a ciò con l ' articolo 16, doveè prevista un'aggiunta alle occorrenze tabel-lari nella misura di un decimo, un ventesimoin più, proprio per sopperire ad esigenze d icarattere eccezionale » .

Anche il gruppo del movimento socialeaderiva alla proposta Andreotti, che venivaaccettata dalla Commissione mentre il Gover-no si rimetteva all 'Assemblea. Posta ai voti ,la proposta stessa risultava approvata .

Ecco il motivo per cui ora il problema ètornato in discussione e deve essere nuova-mente affrontato, anche alla luce delle consi-derazioni emerse allora nel corso del dibat-tito, di cui ho riassunto i punti principali .

Il relatore ha spostato l ' accento dalle esi-genze di servizio dell'amministrazione allavolontà degli interessati, mentre il ministroGaspari ha sostenuto che il problema nonesiste affatto in quanto l ' obiettivo che si pre-figge l'emendamento Biondi è raggiungibil emediante le norme contenute nell ' intero di-segno di legge in esame.

Ora non risulta - mi . avvio alla conclusio-ne - che nel testo del disegno di legge siano

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Camera dei De putat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1970

inserite norme specifiche che consentano d iraggiungere le stesse finalità del nostro emen-damento : probabilmente iI ministro Gaspar isi sarà riferito a tutto il complesso dell anuova normativa, la quale permetterebbe i lraggiungimento indiretto di quelle finalità .Non si scorge quindi una valida ragione pe ropporsi all'emendamento Biondi . Infatti, an-che ammesso che il ministro abbia ragione,con l 'emendamento in questione ci si limi-terebbe a confermare in modo espresso e dinequivoco un principio che avrebbe già tro-vato accoglimento nella legge delega .

L'altra obiezione che l'emendamento « con-sentirebbe ai dipendenti attualmente fuor iruolo di beneficiare del nuovo trattamentogiuridico ed economico stabilito per i dipen-denti di ruolo » e di « raggiungere i livell idirigenziali previsti nel disegno di legge »non fa che rafforzare la validità del nostr oemendamento, perché, infatti, esso tende aconsentire ai fuori ruolo di fruire di tutti ibenefici previsti dalla legge delega e quindisi ispira a motivi di equità e di giustizia ,mentre se ciò non si consentisse, come - salvoripensamento - mi sembra che vorrebbe ap-punto l ' onorevole ministro, non si farebb eopera giusta né equa, in quanto i collocatifuori ruolo, in un certo regime giuridico, nonpossono vedersi negato il diritto di chieder eche venga rivista la loro personale posizione ,sia che l ' abbiano voluta o accettata, sia - ea maggior ragione - che non l ' abbiano volutané accettata .

R noto, infatti, che, in base alle vigent inorme (e lo dice l 'articolo 58 dell 'attuale sta-tuto giuridico ed economico degli impiegat idello Stato), « al collocamento fuori ruolo s iprovvede con decreto dei ministri competenti ,di concerto con il ministro del tesoro, sentit il ' impiegato e il consiglio di amministrazio-ne ». Si sottolinea il « sentiti », per richiama-re l ' attenzione sul fatto - possibile, anche s enon molto probabile - che un impiegato poss aessere stato collocato ovvero mantenuto nellaposizione di fuori ruolo anche contro la suavolontà .

L ' eventualità, prospettata dall 'onorevoleministro, della creazione dei « soprannumero »nei ruoli dirigenziali, in modo che una per -sona (è l 'esempio appunto recato dall'onore-vole ministro), per trovarsi distaccata pressol'ufficio, ad esempio, della riforma o press ola Presidenza del Consiglio oppure altrove ,beneficerebbe di una promozione in sopran-numero, sembra - a mio avviso - molto dif-ficile da realizzarsi . È evidente che, se è giustoche i fuori ruolo siano messi in condizione di

avere tutti i diritti ed i vantaggi dei loro col-leghi del ruolo di appartenenza, è altrettantogiusto che essi non abbiano guadagni superior ia quelli ottenuti da quegli stessi colleghi . Unaqualsiasi norma cautelativa, per evitare in -giusti vantaggi per i fuori ruolo, non può per -ciò non incontrare l'unanime consenso dell aAssemblea .

Ciò premesso e considerato il fatto che nell aoriginaria formulazione del nostro emenda -mento si lasciava praticamente all'ammini-strazione il compito di decidere sul manteni-mento dell'impiegato in posizione di fuor iruolo - con la conseguenza che potrebbero ma-nifestarsi delle resistenze dell 'amministrazio-ne stessa al rientro nei ruoli del personale at-tualmente fuori ruolo e che non sarebbe cert odifficile camuffare con ragioni di servizio l adifesa di determinati interessi individual i(ecco perché insistiamo sul nostro testo e no nsulla « facoltà ») - sembrerebbe, in fondo ,preferibile accogliere la proposta del relatore ,la quale salvaguarda effettivamente la posi-zione del fuori ruolo .

Ricalcando siffatta proposta, il nostroemendamento potrebbe essere cose modificato :« Gli impiegato dello Stato delle varie carrier ee qualifiche . . . sono restituiti, a domanda, airuoli di provenienza n . Il testo della Commis-sione, ripeto, dice : « . . . sarà prevista Ia fa-coltà di essere restituiti a domanda nei ruolidi provenienza » .

Dico subito che, in via subordinata, pos-siamo accettare la formulazione proposta dal -la Commissione, ma che in via principale in-sistiamo sul nostro testo, per questa differen-za che vi è tra il diritto (« sono restituiti ») ela « facoltà », come è detto nel testo legger -mente modificato in _questo senso dalla Com-missione .

In tal modo, anche in rapporto a quell ache sarà la definitiva formulazione dei variarticoli della legge delega che per ora, ovvia-mente, non è possibile prevedere, salvo be-ninteso quanto noi diremo in sede di dichia-razione di voto, con questo emendamento s ilascia all'impiegato in posizione di fuori ruo-lo la possibilità di operare la sua scelta inmodo che tutti i suoi diritti e tutti i suoi le-gittimi interessi siano tutelati . Nel caso im-probabile che questa proposta non venga ap-provata, iI personale fuori ruolo non sarebbegarantito nei suoi diritti e nei suoi legittim iinteressi . Con la nostra proposta questa cate-goria non otterrà nulla di più di ciò che avr àil personale del ruolo di appartenenza, m aneppure - ed è proprio quello che noi ci pro -poniamo - nulla di meno .

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Camera dei Deputai :

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1970

PRESIDENTE. È stato presentato dall aCommissione il seguente emendamento al -l'emendamento Biondi 1 . 12 :

All'ottavo rigo, sostituire le parole da :si provvederà fino alla fine con le parole :sarà prevista la facoltà, a domanda, del rien-tro nei ruoli di appartenenza .

1 . 12. t.

Commissione .

L'onorevole relatore ha facoltà di illustrar equesto emendamento, esprimendo altresì i lparere della Commissione sull'emendament oBiondi 1 . 12 .

MANCINI ANTONIO, Relatore . Credo nonvi sia bisogno per questo subemendamento d iuna lunga illustrazione . L'onorevole Monac oha svolto delle dottissime argomentazioni, mala sostanza del fatto rimane quella che era :esistono dei fuori ruolo che si trovano in un aposizione anomala, sicuramente non perch écostretti, ma sempre con il loro gradimento .Nell'emendamento proposto dalla Commissio-ne all ' emendamento Biondi è prevista la pos-sibilità, per chi voglia abbandonare la posi-zione di fuori ruolo, di rientrare nell 'ammi-nistrazione e di godere conseguentemente de ibenefici di cui godono gli altri . Non mi pareinfatti che sia equo occupare un posto inruolo, specie negli sviluppi delle carriere ne igradi elevati a cui appartengono questi fuo-ri ruolo, a detrimento dell 'amministrazionee a vantaggio di enti esterni all ' amministra-zione alla quale l'impiegato appartiene .

Pregherei pertanto il collega Monaco, ch eha parlato a nome dei presentatori dell'emen-damento, di accettare il mio emendamentoall 'emendamento senza modificarlo, anch eperché non mi pare sia stato presentato unostrumento scritto attraverso cui arrivare aquesta modifica . Il mio emendamento al-l'emendamento parla di facoltà : è chiaro ch ela facoltà, esercitandosi a domanda, è una fa-coltà dell ' interessato che può chiedere e otte-nere di rientrare in ruolo . Forse la dizionepoteva anche essere migliore, ma penso ch esia in ogni caso sufficientemente chiara ; delresto al momento non esiste maniera di cor-reggerla .

PRESIDENTE . Il Governo ?

GASPARI, Ministro senza portafoglio .L'emendamento all ' emendamento propost odalla Commissione è essenziale per il Gover-no: quindi io sono favorevole all 'emenda-mento Biondi purché integrato dall ' emenda -

mento della Commissione . Le ragioni sonoevidenti e sono state egregiamente esposte da lrelatore .

PRESIDENTE. Onorevole Monaco, se ell aaccetta la modifica proposta dalla Commissio-ne all ' emendamento Biondi, io lo mettere isenz'altro ai voti modificato nel senso indicat odalla Commissione .

MONACO. Come avevo già anticipato ne lmio intervento, accetto l 'emendamento pro -posto dalla Commissione al nostro emenda -mento .

PRESIDENTE . Pongo pertanto in votazio-ne l'emendamento Biondi 1. 12 integrato co nla modifica proposta dalla Commissione .

(È approvato) .

Per lo svolgimento di interpellanzee di interrogazioni sulla Calabria.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, confor-memente a quanto è avvenuto alla Camer aper analoghi dibattiti, proporrei (anche sull abase dell ' intesa già intercorsa in merito co ni capigruppo) che nella seduta del 30 settem-bre, che sarà dedicata allo svolgimento di in-terpellanze e di interrogazioni sulla Calabria ,gli interpellanti rinuncino allo svolgimentodei rispettivi documenti, dandosi inizio al di-battito con la risposta del rappresentante de lGoverno . Naturalmente, ai presentatori dell einterpellanze sarà accordato un congruo ter-mine di tempo per le repliche .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Si dia lettura dell'artico-lo 19, ultimo del disegno di legge .

DELFINO, Segretario, legge :

« La presente legge entra in vigore il gior-no successivo a quello della sua pubblicazion enella Gazzetta ufficiale » .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare per di-chiarazione di voto sul complesso del disegnodi legge l'onorevole Caruso . Ne ha facoltà .

CARUSO. Signor Presidente, onorevole mi-nistro, onorevoli colleghi, credo si possa tran-quillamente affermare che il testo del disegno

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1970

di legge che sarà approvato dalla Camera tr aqualche momento è profondamente diversodalle iniziali proposte governative. Per con-vincersene basta raffrontare il testo elaboratodalla 'Camera con quello presentato dal Go-verno sotto forma di emendamenti all'inizi odi questo nostro dibattito dall 'allora ministroper la riforma, senatore Gatto, emendament isuccessivamente confermati dall 'attuale mini-stro della riforma, onorevole Gaspari .

All ' elaborazione e formazione del testo at-tuale noi crediamo di aver dato un determi-nante contributo e ci arroghiamo il merito d iaver fatto fallire, con la nostra battaglia e conla nostra iniziativa, il disegno di rafforza-mento delle strutture conservatrici della pub-blica amministrazione che traspariva con tutt aevidenza dalle proposte governative .

Non bisogna dimenticare, difatti, che i lGoverno, dopo aver fatto scadere tutti i ter-mini previsti nella precedente legge 18 marzo1968, n . 249, si presentava, in una situazion epolitica profondamente mutata e mentre l aCamera stava discutendo e approvando l alegge finanziaria per le regioni a statuto ordi-nario, a chiedere puramente e semplicementela proroga dei termini della delega, con il pro-posito di conservare l 'assetto amministrativ odello Stato nelle attuali sue strutture centra-lizzate ed autoritarie, per le quali nessuna pro-posta di riforma, anche la più cauta, veniv aavanzata .

Lo strumento per ottenere questo risultato ,ripeto neanche sottinteso, doveva essere l oaccordo Governo-sindacati per il riassetto dellecarriere e delle retribuzioni del personale sta -tale, adoperato come momento di pression esul Parlamento, secondo una tecnica ricatta-toria quasi consolidata, vedi il caso del dise-gno di legge sulla protezione civile, che s ivuoi far passare nell'attuale testo sotto la pres-sione della soluzione dei problemi di caratter eeconomico e di status dei vigili del fuoco .

Dobbiamo dare atto alle forze politiche de-mocratiche esistenti nell'ambito della stess amaggioranza di essersi sottratte a questo ri-catto e di avere respinto la pretesa del Go-verno, battendosi sulle posizioni da noi pro -poste e con noi formando maggioranza nell aproposizione e nel sostegno di posizioni demo-lirici della vecchia e rugginosa macchina am-ministrativa dello Stato italiano .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUZZATT O

CARUSO. Tra queste forze non possiam ocerto contare i deputati del partito repubbli-cano italiano, che pure ogni giorno propinano

agli italiani lunghe e noiose geremiadi sull aspesa pubblica e sulla inefficienza delle strut-ture pubbliche dello Stato, ma che non si sonodegnati nell'occasione di scendere ad un con-fronto diretto con le altre forze politiche pre-senti in questa Camera a dimostrazione dell abontà delle loro idee e della volontà di avvia-re una effettiva opera di riforma . Perché adimostrazione della durezza dello scontro sta ,oltre tutto, la durata di questo dibattito, ch eha occupato in Commissione prima ed in aul adopo un numero di ` sedute certo inusitato perargomenti del genere, se si pensa che la leggen . 249 del 18 marzo 1968 fu approvata in un asola seduta e con relazione orale l'ultimo gior-no della legislatura passata, e pure riguardav ala stessa materia .

Tuttavia noi non siamo sodisfatti, pur ap-prezzando i risultati conseguiti . Non ci na-scondiamo certo che l'aver riaffermato e sta-bilito, con misure e norme appropriate, il col -legamento tra l'attuazione dell'ordinament oregionale e la riforma della pubblica ammini-strazione, fino a prevedere che sui decreti de -legati che il Governo dovrà emanare, conte-stualmente al trasferimento alle regioni dell efunzioni amministrative alle stesse spettant iin base all'articolo 117 della Costituzione, i nbase al disegno di legge in discussione per i lriordinamento degli uffici centrali e periferic idello Stato, le regioni stesse dovranno espri-mere il loro parere e che le loro obiezioni ei suggerimenti dovranno essere sottoposti a lparere della Commissione per gli affari regio-nali, rappresenta una grossa affermazione diprincipio sulla via della cdstruzione di un as-setto amministrativo pubblico unitariament econsiderato senza supremazia di enti, tra mag-giori e minori, così come vuole e indica la Co-stituzione repubblicana .

Ma non ci nascondiamo parimenti che l arealizzazione di questi propositi, che hann otrovato – lo riaffermo –, un largo sostegno tr ale forze democratiche di questo Parlamento ,è affidata alla capacità e volontà realizzatric eed operativa del Governo, attraverso lo stru-mento dei decreti delegati .

Non ci sono ragioni nell'azione politic adei passati governi che ci aiutano a superar ei motivi di dubbio e di perplessità sull'argo -mento, né sulla capacità e volontà operativ ae realizzatrice di questo Governo abbiamo al -cuna fiducia anche per le prove che ha gi àdato nel corso della sua breve esistenza . Siaggiunga che ai motivi politici di fondo checi fanno fortemente temere che le determina-zioni del Parlamento possano essere tradott ein norme operative, nella specifica materia

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Camera dei Deputali

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1970

già si manifesta e si annuncia, attraverso vari evie e vari atteggiamenti, la resistenza dell'alt aburocrazia, che, avendo visto fallire il disegnocontenuto nell'accordo Governo-DIRSTAT di

privatizzazione » deLla pubblica amministra-zione, ben difficilmente accetterà di perdere l eposizioni di dominio finora mantenute .

La combinazione tra resistenze politichee resistenze burocratiche, non ci facciamomolte illusioni, sarà di ferro e ci vorrà tutt ala forza del movimento dei lavoratori pe rvincerne la capacità frenante .

Mentre dichiariamo la nostra sodisfazion eperché finalmente gli accordi sindacati-Gover-no sul trattamento economico potranno avereattuazione, la parte del disegno di legge checi vede più fortemente insodisfatti, e che peraltro ci ha lasciato molto perplessi sul co-raggio e la capacità delle stesse forze demo-cratiche che, all'interno della maggioranza ,hanno con noi combattuto per l 'affermazionedei principi che ho prima ricordato a portareavanti un discorso compiutamente riforma-tore della pubblica amministrazione, la part edel disegno di legge che ci lascia più insodi-sfatti, dicevo, è la seconda, e cioè la part enella quale abbiamo tentato invano, con l apresentazione di alcuni emendamenti, di in-trodurre alcuni criteri nuovi tendenti ad apri -re la pubblica amministrazione al controll odei cittadini e del Parlamento e a stabilir ealcune norme di comportamento della pub-blica amministrazione stessa moderate, molt omoderate; e che in altri paesi sono ormai d adecenni norme correnti : intendó riferirmialle norme sulla pubblicità degli atti e de iprocedimenti e alla connessa problematic adel segreto d 'ufficio, sotto cui si nascondonogravi inadempienze, compiacenze e compro-missioni, negligenze e inettitudini, che do-vrebbe essere interesse di ogni onesto demo-cratico vedere superate .

Abbiamo proposto anche di modificarel 'amministrazione del personale presso la Pre-sidenza del Consiglio dei ministri, soppri-mendo le direzioni generali del personale ,come premessa per l 'avvio all ' unificazion edei ruoli del personale civile dello Stato eper la migliore utilizzazione del personale, ein definitiva per il nuovo assetto della pub-blica amministrazione ; ma non ci avete se-guito .

In una parola, vi abbiamo provato, anch ein questa occasione, che noi non ci sottraiamoalla nostra responsabilità di contribuire, an-che stando all 'opposizione, alla soluzione deiproblemi del paese e che non abbiamo pauradi affrontare gli argomenti anche più spinosi

e controversi, come quello della sindacaliz-zazione di alcuni aspetti del rapporto di púb-blico impiego, di fronte ai quali invece l 'at-teggiamento del Governo, vogliamo sottoli-nearlo, è stato pavido e meschino, inteso comeera a rifiutare l 'assunzione di precise respon-sabilità .

Resta ancora molto da fare, anzi, tutto dafare, quindi, in questo settore ; già nella di-scussione generale abbiamo indicato le line edi una azione riformatrice nel settore, e qual isono i problemi emergenti per adeguar el'azione della pubblica amministrazione, an-cora ottocentesca, al nuovo assetto politico-sociale del paese .

Questi problemi intendiamo portare avantinel Parlamento e nel paese, in collegamentocon l ' azione delle masse lavoratrici, convinticome siamo che solo in questo modo la situa-zione potrà cambiare . Per intanto, non pos-siamo votare a favore di questo provvedi -mento, che pure abbiamo contribuito ad ela-borare, e annuncio la nostra astensione dalvoto finale . (Applausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare per di-chiarazione di voto l'onorevole Bozzi . Ne hafacoltà .

BOZZI . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, il gruppo liberale annuncia per miomezzo il voto contrario a questo disegno d ilegge : voto contrario che non si fonda esclu-sivamente su rilievi di carattere tecnico, essen-dovi una notevole concordanza tra i nostr ipunti di vista e gli aspetti tecnici del provve-dimento . Noi, anzi, dovremmo essere lieti chesi giunga al termine di una lunga e annosafatica .

La pubblica amministrazione non è certa -mente un aspetto che si possa dissociare daquello dello Stato : la pubblica amministra-zione è lo Stato . 2 lo Stato, possiamo dire ,nel suo momento dinamico . Oggi lo Stato nonci entusiasma . Credo che non entusiasmi nes-suno . Ci auguriamo che, attraverso questariforma, le cose possano migliorare .

Ma il nostro voto, dicevo, si fonda esclu-sivamente su ragioni politiche . La legge de-lega di per sé costituisce la manifestazion edi un atto di fiducia in un Governo che deve ,in forza dell'investitura parlamentare, farsilegislatore sui binari dei princìpi e dei criter idirettivi fissati dalla legge delega stessa . Ora,noi questa fiducia in questo Governo nonl'abbiamo, in linea generale ; vogliamo ag-giungere che, proprio per quel che attien ealla vicenda che si è ieri conclusa, la nostra

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Camera dei Deputati

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sfiducia è notevolmente aumentata. Quale Go-verno, quale maggioranza, tradurrà in att oquesta disciplina legislativa ? Sulla base d iquali criteri, sulla base di quali omogeneitàdi vedute, di concordanze, di punti di vista ?Il Governo non è legato completamente dall alegge delegante : altrimenti sarebbe inutil efare una delega . Ci sono delle ampie zone i nbianco da riempire, ma con quale volontà po-litica unitaria ? Quella che si è manifestat aieri in occasione del voto su di una norm ae che giustamente ha visto esultare i comu-nisti come i veri vincitori ?

Ieri, onorevoli colleghi, noi abbiamo vo-tato, voi avete votato, la Camera ha votato -non so se con grande consapevolezza dellacosa - un principio che può avere e certa -mente avrà delle esplicazioni politiche e costi-tuzionali di profonda incidenza trasformatri-ce - vorrei dire di eversione - sul nostro or-dinamento . E l'abbiamo votato così, quasi d isoppiatto, surrettiziamente . Abbiamo sposses-sato in maniera istituzionale il Parlamento ,violando - secondo me - la Costituzione, d iuna delle sue attribuzioni fondamentali : quel -la di disciplinare il rapporto di larga partedegli impiegati dello Stato, devolvendolo nep-pure al Governo, ma alle istituzioni sindacali ,che non hanno nel nostro paese una disci-plina legislativa, e ammettendo il principi oche il Governo, formalmente, nella realtà isindacati, possano anche abrogare leggi votat edal Parlamento (perché questo si dice nel se-condo comma dell'emendamento votato ieri) .

Così, surrettiziamente, noi abbiamo ope-rato questa sorta di rivoluzione nei confront idell'apparato dello Stato che, secondo la nor-ma della Costituzione, dovrebbe essere al ser-vizio esclusivo della nazione e quindi fuor idella tipica dinamica sindacale che, per su alogica, è e deve essere settoriale . Veramentenoi abbiamo operato una grande rivoluzione !

E che cosa abbiamo visto ? Abbiamo vistoche la maggioranza si è infranta . Io non vo-glio fare dei rimproveri all'onorevole An-dreotti, il quale naturalmente si comportasempre consapevolmente (ciò è senza alcundubbio; lo conosco troppo bene) . Se ad uncerto momento egli ha creduto - nella naviga-zione difficile - di dovere (come dire ?) ab-bandonare il naviglio colombiano (che pur eportò alla scoperta di un nuovo mondo) pe rmettersi così in barca assieme all'onorevol eGalloni, questi sono fatti suoi . Ma sono anchefatti evidenti, fatti politici . Noi abbiamo vistoche ieri questo principio fondamentale ever-sivo è passato in virtù di una convergenza d ivoti tra una parte della democrazia cristiana

e tutti i comunisti . Ripeto, non è un fatt otecnico, non è il fatto dei pompieri, che purgià era preannunciatore di una certa atmosfe-ra, diciamo così, convenzionale, in base all aquale le decisioni della Camera si concordan otra democrazia cristiana e comunisti, e tutt igli altri gruppi, anche quelli della maggio-ranza, non contano niente . C'è anche un aspet-to formale in tutto questo. Può essere chela verità sia anche questa, però c'è anche u ndecoro formale in certe cose .

Tutto questo ci preoccupa . Quindi, a qualeGoverno dimostriamo questo atto di fiducia ?A quale maggioranza ? E come potrà quest amaggioranza che non esiste - dal moment oche ne esiste una diversa da quella che do-vrebbe sorreggere ufficialmente il Governo -tradurre in atti normativi questa prova d ifiducia ?

Veramente tutto crolla !Questa è la ragione politica del voto con-

trario del gruppo liberale a questo disegn o

di legge . (Applausi dei deputati del grupp oliberale) .

PRESIDENTE. iscritto a parlare per di-chiarazione di voto l'onorevole Gunnella . Ne

ha facoltà .

GUNNELLA. Signor Presidente, onorevol icolleghi, noi riteniamo che il disegno di leg-ge che ci accingiamo a votare e sul qualeesprimiamo parere favorevole - pur con riser-ve su alcuni punti fondamentali che sonoespressione di interessi corporativi spesso re-trivi rispetto ai grandi movimenti che si ma-nifestano nella società attuale - costituisc auna affermazione della decisa volontà delGoverno di centro-sinistra di dare concretaattuazione sul piano normativo alla riformadi uno degli aspetti -fondamentali della fun-zionalità dello Stato . Di fronte a questa posi-tiva manifestazione di volontà da parte delGoverno, riteniamo di poter definire comemeramente polemiche certe interpretazion iche pure sono state date in questa sede all enorme del disegno di legge di delega, be naltro essendone lo spirito informatore .

Riteniamo pertanto che il Governo daràprova di un altissimo senso di responsabilit àse interpreterà queste norme secondo quest ospirito, che ha animato il legislatore duran-te tutto l'iter di formazione di questo tor-mentato provvedimento .

chiaro che esso comporterà tutta un anuova normazione volta a far sì che l 'am-ministrazione divenga il più possibile fun-zionale e rispondente in qualsiasi momento

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alle esigenze che la società, soprattutto su lpiano dello sviluppo economico, impone .

L 'ordinamento dello Stato, così come vie -ne a configurarsi col nuovo riassetto, non ècertamente profondamente mutato ; ma, qual -che cosa si è pur fatto in questa direzione per -ché non dobbiamo dimenticare che l 'appara-to amministrativo è l ' aspetto in cui si estrin-seca in concreto la volontà politica che loStato esprime attraverso í suoi organi costitu-zionali . Ed il nostro auspicio è che questa vo-lontà politica espressa dal Parlamento attra-verso questo provvedimento verrà dal Gover-no trasfusa nei conseguenti decreti legislativ idi attuazione .

Vogliamo sottolineare qualche cosa sullenorme di questo disegno di legge che va al d ilà di quello che è il normale iter parlamen-tare di provvedimenti del genere . Noi, cioè ,abbiamo inserito in questo progetto di legg ealcuni provvedimenti di ordine precettivo su iquali vi sono state confluenze di ordine poli-tico, e soltanto di ordine politico (non credoche vi siano state confluenze di ordine concet-tuale, sui princìpi) ; confluenze sulle quali ,naturalmente, occorrerà riflettere, perché esse ,al di là delle convinzioni, possono portare adinserire nell 'ordinamento dello Stato princip iche sono estranei non soltanto a tutta una tra -dizione giuridica, ma anche ai presupposti d iuna evoluzione democratica dello Stato, intesacome evoluzione all ' interno delle istituzion icosì come la Costituzione le ha configurat ee non all 'esterno di esse .

Naturalmente, vi è un certo deterioramentonel campo politico che ha ripercussioni anch enel campo dell'amministrazione dello Stato .E noi non vorremmo che elementi di dissolvi -mento, pur nella nobiltà dei principi enun-ciati, venissero ad inserirsi e che avveniss epertanto una maggiore frammentazione ne lcampo della contrattazione fra Governo e sin-dacati, i quali hanno acquistato, con l 'appro-vazione dell 'articolo 17-bis, un'assunzione d iresponsabilità che di fronte al paese ha sol-tanto il potere politico. Questa situazione po-trebbe portare ad un dissolvimento maggior edelle posizioni sindacali unitarie delle vari econfederazioni e quindi ad una polverizzazio-ne delle trattative, il che significherebbe l adeterminazione di interessi corporativi che, èben vero, anche in quest'aula hanno eco e ri-percussioni notevoli in quasi tutti i gruppi po-litici ; ma è chiaro che non dovrebbero poter eavere influenza nella formazione della volon-tà dello Stato, perché con la prevalenza di in-teressi particolaristici si potrebbe determinar eun'ulteriore degradazione dell'attività stessa

dello Stato e quindi delle capacità dello Stat odi realizzare in termini amministrativi la vo-lontà politica espressa dal Parlamento .

Noi riteniamo, ciò nonostante (pur con leriserve espresse di ordine politico che abbia-mo fatto, sia per quanto riguarda l 'articolo17-bis, sia per tutti gli altri articoli in cui facapolino questo concetto di ordine corporati-vo) che questo provvedimento rappresenti co-munque un grosso passo avanti . Di ciò dob-biamo dare atto alla Commissione, al relatore ,al ministro per la riforma burocratica onore-vole Gaspari, e a tutti coloro che hanno ap-portato al dibattito il loro contributo di ideee di passione. Pur con queste riserve, il grup-po repubblicano darà quindi il voto favore-vole a questo provvedimento .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare per di-chiarazione di voto l'onorevole Delfino . Ne hafacoltà .

DELFINO . Signor Presidente, onorevol i

colleghi, il testo del disegno di legge che laCamera si accinge a votare è indubbiamentemigliore di quello presentato dal Governoperché contiene una serie di modifiche parti-colarmente significative per alcune categori edei dipendenti dello Stato .

Riteniamo tuttavia che nel testo del prov-vedimento, nel corso delle sedute che hannopreceduto e seguito l'aggiornamento dei lavor idella Camera, siano stati introdotti alcun iprincipi piuttosto pericolosi e lesivi della Co-stituzione, i quali non ci consentono di dar eil nostro voto favorevole . Noi, pertanto, c iasterremo dalla votazione sul -testo così com erisulta dagli articoli approvati dalla Camera .Vorremmo richiamare ancora una volta l'at-tenzione del Parlamento - ora del Parlamento ,e poi degli organi che dovranno eventualment eessere chiamati a giudicare su questa legge- sul fatto che tra questi princìpi pericolos ie lesivi dell'ordinamento costituzionale ve n esono due che ci sembrano veramente gravi .

Il primo principio fu introdotto prima dell evacanze estive, quando c'era ancora il prece -

dente Governo Rumor ; il secondo è stato in-trodotto ieri sera . Il primo è quello che ri-guarda il problema dei direttivi, così come è

stato definito; in sostanza, non si tratta più d i

una qualifica, ma di un incarico revocabil edal Governo o dal ministro, anche con la per-dita delle condizioni economiche raggiunte e

in particolare delle indennità . Noi crediamo

in tal modo si crei, di fatto, una situazioneobiettiva, in base alla quale viene leso unprincipio stabilito dall'articolo 97 della Costi-

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tuzione, laddove si impone di assicurare l aimparzialità della pubblica amministrazione .

Onorevole ministro, in questo modo non èobiettivamente possibile assicurare in parten-za l'obiettività dell'amministrazione . Ben co-noscendo una certa metodologia - che non èsoltanto patrimonio della democrazia cristia-na, perché ormai allargata abbondantement eal partito socialista (dopo esser stata peròprima della socialdemocrazia) ed anche al par-tito repubblicano - sappiamo che quando v itrovate nelle posizioni di potere voi utilizzat ei funzionari e gli impiegati dello Stato .per ivostri fini particolari . Questa è una cosa ch esi riscontra ovunque, che è obiettivament enota a tutti .

Per quanto riguarda i direttivi, stabilen-do il principio della non qualifica, ma delloincarico, che può essere revocato, voi ponet ecerte premesse che non possiamo accettare .Dite che è una questione di costume, ma i lmalcontento è talmente noto che è inutile sot-tolinearlo ; se vogliamo, possiamo citare ca-terve di esempi di malcostume. Voi create l epremesse giuridiche per la diffusione di que-sto malcostume, che indubbiamente impedir àl 'affermazione, la tutela del principio dellaimparzialità dell 'amministrazione, perchécreerà di fatto nella realtà una amministrazio-ne che non potrà essere imparziale . Quest oè un primo principio dell'articolo 97 della Co-stituzione che viene ad essere leso .

C'è poi l'altro principio approvato ieri sera ,quello in base al quale viene chiaramente vio-lata l'altra affermazione della Costituzione chevuole l 'organizzazione dei pubblici uffici rego-lata mediante disposizioni di legge . E vera-mente non è sufficiente - come ha tentato d ifare per metterci un coperchio l'onorevole An-dreotti - aver eliminato dal testo dell'articol o17-bis il problema dello stato giuridico, per-ché indubbiamente anche le mansioni, a mepare, fanno parte dell'organizzazione degl iuffici . Abbiamo chiaramente, quindi, una le-sione dell'articolo 97 della Costituzione anch ein questo caso, essendosi sottratta alla nor-mativa legislativa la regolamentazione dei di-

, pendenti pubblici, per affidarla ad una regola-mentazione che, in definitiva, non sarebb ealtro che la trascrizione di accordi sindacali .L'onorevole Andreotti ha tentato anche inquesto caso di coprire, con divagazioni e ri-cordi, le lacune del Costituente ; ma il fattoche non si siano mai definiti i casi di appli-cabilità dei regolamenti non significa che ,in assenza di una definizione di ordine gene-rale, si possa sopperire oggi introducendo, in

un caso parziale e particolare, il principi odella disciplina per mezzo di un regolamento .

La verità è che l'introduzione surrettizi adi una simile regolamentazione non può es-sere giustificata dal punto di vista costitu-zionale e generale . Noi crediamo, invece, chela giustificazione sia un'altra e, più precisa -mente, di ordine politico. Ci dispiace doversottolineare che in questa funzione l 'onore-vole Andreotti sta ormai ricoprendo un ruo-lo che diventa storico. Vi è ormai una tec-nica consumata sulla quale si può scrivereaddirittura un manuale : gli esponenti dell asinistra democristiana escono allo scopert o(una volta mi pare che egli li abbia chiamat i« i liberi battitori » ; quando sono organizzati ,possono essere chiamati « tupamaros », o comealtro vi pare) in aula o in Commissione - e ri-cordiamo gli esempi della Commissione affar icostituzionali, quando si discuteva la leggesulle regioni - con la presentazione di emen-damenti . A questi emendamenti si aggan-ciano subito, prima i comunisti, poi i socia-listi e il PSIUP. A questo punto dovrebb euscir fuori il guardiano, il custode della si-tuazione, a ripristinare un po ' di ordine. In-vece, il guardiano diventa quello che avall anormalmente le operazioni, le nobilita e l elegalizza, in un certo qual modo, anche s epoi vi è qualche emendamento che in parte ,salvando la forma, salva anche la faccia .

Può anche darsi che sia esatta l'interpre-tazione malevola dell 'onorevole Bozzi . Ma anoi non interessano ora i giochi, i fatti d icorrente, i ricordi di agosto (« meglio no adagosto che no ad ottobre ») . Ci interessa sol -tanto sottolineare che, in sostanza, ciò che ac-cadeva in aula all'incerto governo Rumor, ' ac-cade regolarmente oggi al Governo Colom-bo. Il vernissage parlamentare del GovernoColombo ha avuto luogo ieri ; ma cosa è cam-biato rispetto a prima ? Ci siamo lasciati pri-ma delle ferie con i voti assembleari, che par-tono dalla sinistra democristiana, fino a giun-gere ai comunisti, e ci siamo ritrovati ieri nel -la stessa situazione, ancora più aggravata da ipersistenti atteggiamenti del partito repubbli-cano il quale, sin dal momento in cui si èformato il Governo, è dissenziente su tutto -sulle riforme che vanno avanti o non vann oavanti - però alla fine dà il proprio voto . Sifa una dichiarazione di voto contraria, e po isi finisce con il votare a favore .

Quindi, nulla è cambiato rispetto a prima .E allora, non solo le nostre perplessità ; ma lanostra opposizione è legittima e giusta . Per -tanto, in questa realtà, non possiamo assoluta -mente dare voto favorevole ad una delega che

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poi - siamo certi - il Governo sarà costrettoa « cucinare » ancora di più nei cediment iche ,avverranno all'interno della maggioranza ,com'è accaduto e come sicuramente accadrà .

Crediamo, dunque, che il nostro atteggia -mento sia del tutto-giustificato anche dal pun-to di vista politico . Siamo d ' accordo sul fatt oche il testo di questo provvedimento è miglio -re rispetto a quello che era stato proposto, ori-ginariamente, ma è anche indubbio che ess ocontiene tutta una serie di principi lesivi dell aCostituzione, il che è veramente indicativo d iuna volontà tesa addirittura a rompere que lfamoso patto costituzionale, di cui tanto par=late, senza avere il coraggio di dichiararlo, d iaffermarlo . Create situazioni costituzionali epolitiche che non avete il coraggio di soste-nere apertamente ; le portate avanti con ipo-crisia e, quindi, il nostro atteggiamento di op-posizione al Governo deve essere confermatoe sottolineato in questa occasione, mettendoancora di più in evidenza che nulla è cam-biato e che, anzi, peggiora tutto, anche se l epersone si danno una faccia pulita e una ver-nice di credibilità, di capacità .

Adesso il grande « mago » dell'economi afinalmente ha lasciato il tesoro ed è entratoalla Presidenza del Consiglio ; senza pensareche il grande « mago » dell'economia è statoil responsabile dell'economia italiana da al -meno 10 anni a questa parte . Si impongononuove tasse credendo così di risolverne i pro-blemi ! Comunque di ciò discuteremo a temp odebito. I problemi dell'ordine pubblico nonhanno subìto modifiche . Alla prima rivolt adi Reggio Calabria con il governo Rumor, èseguita la seconda rivolta, ancora più grave ,con il Governo Colombo. Quindi, da tutti ipunti di vista, compreso quello dell ' Assem-blea, non è cambiato nulla se non in peggio .Evidentemente , l'atteggiamento del partito co-munista, che è assurdo se giudicato dal puntodi vista degli interessi di un partito di oppo-sizione (perché concede al Governo la possi-bilità di emanare regolamenti su questo argo-mento prescindendo dalla volontà del Parla-mento), si può giustificare solamente se s iconsidera quel partito ormai inserito nell arealtà di un accordo di maggioranza ; per cui ,mentre il Governo fa finta di dire che innome della Costituzione certe cose non pu òammetterle e che quindi è contrario a cert iemendamenti, ne accetta poi il voto e spogli ail Parlamento di alcune sue prerogative . Maquando il partito comunista compie operazion idi questo genere, dal momento che -esso d itutto può essere tacciato meno che di inge-nuità. (e credo che il mondo intero sappia che

non può esservi ingenuità in una dottrina po-litica che è fondata soprattutto sulla furbizia ,sull'astuzia e sul determinismo freddo e cini-co) evidentemente lo fa perché ormai si senteinquadrato nella realtà di una nuova maggio-ranza . Vi è ormai un modus vivendi ed è perquesto motivo che il partito comunista con -sente che vengano fatte operazioni di questotipo, che noi, anche in questa occasione, all ariapertura della Camera, dobbiamo ancorauna volta denunciare, astenendoci nella vota-zione finale di questo provvedimento. (Ap-plausi a destra) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare per di-chiarazione di voto l 'onorevole Di Primio .Ne ha facoltà .

DI PRIMIO . Signor Presidente, onore-voli colleghi, il gruppo del PSI per cui hol'onore di parlare dichiara che voterà a fa-vore del disegno di legge per tre ordini d iragioni .

Le soluzioni date al problema fondamen-tale dell ' ordinamento della pubblica ammi-nistrazione, da quella del riassetto delle fun-zioni e delle retribuzioni, a quella della isti-tuzione della dirigenza, sono conformi all aCostituzione e rispondono a esigenze di effi-cienza e razionalità . Per quanto concerne i lriassetto delle carriere e delle retribuzioni ab-biamo avuto già modo di ricordare come loonorevole Lama, attuale segretario ,generaledella CGIL, parlando in quest 'aula sul dise-gno di legge che poi è diventata la legge

18 marzo 1968, n . 249, ebbe a definire questaparte del provvedimento come « quella più

nuova e più significativa » e che . . . « in defi-nitiva dà l'impronta all'intero disegno d i

legge » . D'altra parte è incontestabile che l ariduzione delle qualifiche, la determinazion e

delle retribuzioni sulla base delle funzion i

effettivamente svolte, risponde non soltanto aragioni di razionalità ma anche di efficienza ,essendo questa subordinata all ' impegno de i

dipendenti della pubblica amministrazione ,il quale, a sua volta, trae alimento dalla cor-retta impostazione e soluzione delle question irelative al trattamento economico e giuridico .

Per quanto riguarda la modifica dell'arti-colo 16 della legge 18 marzo 1968, n . 249, i lgruppo del PSI vede con sodisf azione che l e

ragioni che lo indussero a prendere posizion e

contro le prime formulazioni dei relativ i

emendamenti, sono state quasi interament eaccolte nel testo approvato da questa Camera .Quelle formulazioni, infatti, non rispettava-no compiutamente i princìpi dell'articolo 97

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della Costituzione, in quanto vaga e generic aera la determinazione delle competenze e at-tribuzioni degli uffici e inadeguata la carat-terizzazione della responsabilità dei funzio-nari . Inoltre esse creavano al vertice dell oStato una casta di funzionari chiusa e avuls adal resto della pubblica amministrazione, at-tribuendo le funzioni dirigenziali a tutta l aattuale carriera direttiva .

Infine quelle formulazioni avrebbero res odifficile, se non impossibile, armonizzare l ariforma della pubblica amministrazione co nl 'attuazione dell ' ordinamento regionale . Lacristallizzazione della carriera direttiva i n

una casta chiusa di funzionari privilegiati ,posta al vertice dello Stato, avrebbe raffor-zato le spinte centralizzatrici esistenti già ne lcorpo della pubblica amministrazione .

Il nostro gruppo è consapevole che anch eil testo approvato non esaurisce completa-mente tutta la problematica connessa con lacreazione di una categoria dirigenziale, ch efinisce con il mortificare quella parte di fun-zionari della carriera direttiva che non pos-sono accedere alle funzioni dirigenziali . Lenorme transitorie approvate sono soltantouna modesta valvola di sfogo, per il mo-mento. Per l'avvenire occorre battere lastrada coraggiosa della soppressione dell acarriera direttiva, creando una apposita car-riera propedeutica, accessibile non soltanto a ilaureati ma anche ai non laureati, purchédimostrino, con appositi strumenti di con-trollo, di possedere qualità culturali e moral iper lo svolgimento delle funzioni dirigen-ziali .

L'altro ordine di considerazioni, per cu iil gruppo del partito socialista italiano dà lasua adesione, trae la sua ragion d 'essere dalmodo come si è giunti alla formulazione pi ùcorretta di questo disegno di legge . Essa in -fatti è il frutto di un confronto fra le posizio-ni del Governo e quelle delle minoranze edelle confederazioni sindacali . Le grandi con -federazioni sindacali hanno dimostrato ne l

corso della trattativa di saper valutare gli in-teressi settoriali nel quadro di quelli general ie di saper subordinare anzi gli interessi par-ticolari degli associati a quello generale de lrazionale ed efficiente funzionamento dellapubblica amministrazione . La norma con cu isi stabilisce che le mansioni e il trattament oeconomico delle categorie ausiliarie, esecutivee di concetto possono essere disciplinati co nregolamento, in attuazione di accordi sinda-cali, ha suscitato alcuni dubbi di correttezz acostituzionale .

Pur non condividendo pienamente questeperplessità, riteniamo che la materia merit iun più approfondito esame . Tuttavia, la ne-cessità di sottrarre la disciplina di alcun iaspetti del rapporto di pubblico impiego all espinte corporative e di settore e di mantenerlacostantemente sul piano della corretta rispon-denza alle esigenze del buon funzionament odella pubblica amministrazione non potrà tro-vare piena sodisfazione se non assecondand ola disposizione in atto dei sindacati a conside-rare gli interessi dei loro associati nel quadr odi quelli generali della società e attraverso larealizzazione di una corretta dialettica tra l eforze parlamentari, per cui maggioranza edopposizioni trovano nel confronto delle lor oreciproche posizioni ampi margini di conver-genza, specie per quanto concerne il corrett ofunzionamento delle nostre istituzioni .

L'altro ordine di motivi per cui il grupp odel partito socialista italiano vota a favore d iquesto disegno di legge deriva dalla constata-zione che le fasi di attuazione della riformadella pubblica amministrazione sono coordi-nate con quelle dell'attuazione dell'ordina-mento regionale . Si è voluto, con questa coin-cidenza, sottolineare il fatto che la riform adella pubblica amministrazione, in senso no nsoltanto efficientistico, per rispondere a crite-ri di razionalità e funzionalità, ma anche de-mocratico, postula un decentramento che nonpuò essere solo amministrativo, ma deve es-sere politico . E ciò non soltanto perché l'attua-zione dell'ordinamento regionale importa losmantellamento della struttura accentrata eautoritaria dell 'attuale ordinamento della pub-blica amministrazione, ma anche nel senso ch eun nuovo spirito deve presiedere al funziona-mento degli organi della pubblica ammini-strazione.

I principi dell'articolo 97 della Costituzio-ne postulano che l'amministrazione sia al ser-vizio del cittadino e del bene pubblico, le cuiesigenze potranno essere sodisf atte non sol oadeguando i suoi meccanismi di funzionamen-to alle esigenze di una efficiente gestione de ipubblici uffici e servizi, ma anche aprendol ial controllo e alla gestione degli interessati .È a questa esigenza di partecipazione, che ca-ratterizza i nostri tempi, che tendono l'attua-zione dell'ordinamento regionale, il decentra -mento politico e amministrativo delle strut-ture della pubblica amministrazione, l'avvici-namento cioè dei centri decisionali agli inte-ressati e il controllo e la gestione popolaredei pubblici uffici e dei pubblici servizi .

Sappiamo che occorre andare avanti ap-provando, in conformità dell'ultimo comma

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dell'articolo 95 della Costituzione, la legg esull'ordinamento della Presidenza del consi-glio . Ma non è sufficiente lo sforzo legislativo .Sappiamo per esperienza a quante delusion iporta questa fiducia quasi illuministica nell eforze creative della legge . Per non ripeterevecchi errori, per non cadere nelle vecchie il-lusioni e delusioni, occorre che la volontà po-litica di rinnovamento conservi la sua tension eanche e soprattutto nella fase di attuazion edelle leggi .

Per questo, il gruppo socialista consideraessenziale all'attuazione di questa grande ri-forma il concorso di tutte le forze politiche ,culturali e sindacali, che, traendo la loro le-gittimazione dalla natura popolare e progres-siva degli interessi che rappresentano, sonochiamate, pur nella diversità e contrapposizio-ne delle loro posizioni ideologiche e politiche ,a contribuire al rinnovamento del paese . (Ap-plausi a sinistra) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare per di-chiarazione di voto l 'onorevole Lattanzi . Neha facoltà .

LATTANZI. Signor Presidente, onorevolicolleghi, al momento della presentazione deldisegno di legge governativo, la nostra predi-sposizione era per un voto negativo . Questavalutazione si fondava su una architettura deldisegno di legge che accoglieva una serie d irichieste e di rivendicazioni avanzate, sopra-tutto relativamente ai direttivi, dalla DIR-STAT e che per di più erano intese e vist ein termini di casta e di corporazione, di « no-bile » ed « alta » corporazione .

Anche oggi, dopo le lunghe e laboriose di-scussioni svoltesi sia in Commissione sia i naula, permane una serie di valutazioni nega-tive che enunzierò schematicamente e si ri-feriscono ad alcuni aspetti che riguardanoquella riforma vera e completa della pubblicaamministrazione che era legittimo pretender ea distanza di tanti anni dalla Costituzionerepubblicana e dalla formazione di uno Statonuovo, fondato su basi sociali e politiche di-verse da quelle -dello Stato prefascista o fa-scista . che ci ha tramandato l'ordinamentoattuale della pubblica amministrazione.

Sotto questo aspetto noi riteniamo lacunosoe manchevole anche il disegno di legge ch ela Camera sta per varare . Vi sono indubbia-mente dei punti acquisiti (la rappresentanzaelettiva nei consigli di amministrazione, il ri-ferimento all'ordinamento regionale, la defi-nizione delle unità organiche) ma il tema del -la riforma è stato eluso nella sua completezza,

nonostante il fatto che questo aspetto dell aquestione doveva pure essere presente all ' at-tenzione e alla sensibilità della maggioranzae del Governo .

Come ricordava il collega Caruso, ogn ivolta che da parte dell 'opposizione comunistae anche nostra si è voluto tentare di intro-durre alcuni criteri innovativi relativament eagli atti amministrativi e al comportamentodello Stato rispetto al cittadino e ai suoi di -ritti, ci siamo sentiti dire dal ministro Ga-spari che questi argomenti sarebbero stat iaffrontati in avvenire, quando si fosse trat-tato dell'ordinamento della Presidenza delconsiglio o della regolazione dell ' azione am-ministrativa. Si è cioè sfuggiti ad uno de inodi più importanti ed essenziali di ogni ri-forma realmente democratica e si è volutosoltanto rendere più moderno l ' ordinamentodella pubblica amministrazione .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTIN I

LATTANZI . Sotto il profilo più stretta-mente sindacale, e cioè dal punto di vista deilavoratori del settore pubblico, esistono ne ldisegno di legge aspetti profondamente nega-tivi, a cominciare dal trattamento veramenteignobile riservato ai pensionati . Ancora unavolta sono andati disattesi i diritti di questilavoratori sacrificando a necessità finanziari eo di bilancio o di riduzione della spesa la de-correnza delle pensioni . Infatti, dopo aver dif-ferenziato le decorrenze tra personale in ser-vizio e personale in quiescenza da sei mesi ,senza alcuna giustificazione di merito, masolo sulla base di valutazioni di copertura, i lGoverno, rinnegando questo già non favore-vole compromesso intervenuto con le organiz-zazioni sindacali, ha ulteriormente spostat odi due mesi questo termine di decorrenza .

Alcuni rilievi non positivi riguardanol'ormai notissimo articolo 16. vero che laCamera ha sventato l'intendimento del Gover-no di realizzare una disciplina per i direttiv idel tutto svincolata da ogni riferimento congli altri impiegati dello Stato, e in questo dev eessere dato atto della positività dell'intervent odella Camera sia in Commissione sia in aula .Ma è pur vero che, fallito questo tentativo,l'articolo 16, così come è formulato, perpetu ala sussistenza di una carriera direttiva chenon è dirigenziale, che tuttavia continua aconferire condizioni specifiche di favore a van-taggio di impiegati magari solo perché lau-reati . E qui giustamente il collega Di Primi oponeva in prospettiva l'esigenza di valutare la

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soppressione della carriera cosiddetta direttiv acosì come finora concepita .

Ma a fronte di queste valutazioni negativee ad altre che ancora si potrebbero fare esi-stono valutazioni positive, frutto, ripeto, dell abattaglia proficua che si è sviluppata qui all aCamera. Enuncio alcuni aspetti che mi sem-brano importanti : un primo avvio per la qua-lificazione funzionale, contenuto nella legge -delega; una riduzione sensibile del numer odelle qualifiche ; una sanzione dello sgancia -mento della carriera economica da quella giu-ridica ; il superamento della tradizionale co-struzione piramidale delle carriere attravers ola ristrutturazione delle rotazioni organichein coerenza con il principio della qualific afunzionale; una revisione degli -organici i nsenso funzionale e in rapporto con le istituen-de burocrazie regionali . Fatto questo politi-camente rilevante che ci aveva indotti in sededi discussione generale, proprio di fronte all aassenza di questa considerazione di fondo ne ldisegno di legge governativo, a chiedere lostralcio del famoso articolo 16 per la discus-sione soltanto del trattamento economico e de lriassetto delle carriere .

Questo principio è stato introdotto anch ese a fatica e dobbiamo oggi constatare l'aspet-to positivo a cui si è poi giunti .

Altri aspetti positivi sono : il principiodella mobilità del personale tra le ammini-strazioni ; l'introduzione dei diritti sindacal inella pubblica amministrazione con specificoriguardo al diritto di assemblea .

Lo stesso principio della delegificazione d ialcuni aspetti del rapporto giuridico ed eco-nomico di pubblico impiego rientra, a nostr oparere, in una visione nuova ed importantedel ruolo del sindacato e della collocazioneche il pubblico dipendente ha rispetto al di-pendente privato . È caduto in questo modo, amio parere, il crinale classico che voleva porrei pubblici dipendenti in una condizione di mi-norazione sul piano dei diritti sindacali e del -l'esercizio di questi diritti rispetto al dipen-dente privato, per cui si discuteva e si è di-scusso molto in passato sulla bontà e sullalegittimità del diritto di sciopero da parte delpubblico dipendente .

Con questa « sindacalizzazione », come co ntermine improprio si è voluta definire da al-cuni la delegificazione che è passata ieri all aCamera, si è introdotto un principio per cu iil lavoratore pubblico dipendente è sullo stes-so piano del lavoratore privato, in relazion eal diritto costituzionale dell'associazione, dell alibertà sindacale, dell 'esercizio del diritto d isciopero .

Così è positiva la riduzione dell'orario d ilavoro per il personale operaio e per i vigil idel fuoco, sia pure con l'accorgimento, chenoi abbiamo approvato ieri, dello stralcio qua-lora nei quindici giorni successivi ad oggi l aCommissione interni non fosse in grado d ivarare la legge sulla difesa civile, compren-siva oggi del nuovo organico dei vigili de lfuoco .

quindi chiara la conclusione cui il no-stro gruppo perviene di fronte a queste valu-tazioni negative che permangono e che ci im-pegnano come gruppo, in Parlamento e ne lpaese, a condurre avanti in termini energic iil discorso per la riforma completa, per l'at-tuazione, in sede di leggi delegate, di prin-cìpi interpretativi che portino avanti e no narrestino questo processo di modificazione, d ieffettiva riforma della pubblica amministra-zione .

Permangono dunque queste perplessità ,queste valutazioni negative, questo impegnonostro di lotta energica e coerente, in colle-gamento con tutte quelle forze che qui, anch ein Parlamento, sono riuscite a trovare un mo-mento unitario, un momento di intesa ch epositivamente si è poi risolto in un passo i navanti reale verso la riforma della pubblicaamministrazione .

Siamo anche consapevoli dei limiti di que-sto provvedimento, anche se consideriamo ch e

, lo Stato non si compone soltanto dell ' ammini-

strazione centrale . Esiste infatti il grosso pro-blema delle amministrazioni periferiche, degl ienti locali e autarchici, i quali hanno neces-sità evidente di nuova regolamentazione inconseguenza dell ' affermazione di una loro ef-fettiva autonomia nel raccordo con le regioni ,nella capacità finanziaria indispensabile peresprimere questa autonomia ed assolvere i lnuovo ruolo che viene ad essere accordato al -l'ente locale, in particolare al comune . .

Sul piano della riforma dello Stato c ' èquindi ancora molto da fare. Noi tuttavia, sul -la base delle valutazioni positive prima enun-ciate, sul piano anche di uno schierament odeterminatosi in quest ' aula e contro il qual esi sono scagliate, non a caso, forze della de-stra parlamentare, proprio in relazione all adimostrazione che si può, con un serio impe-gno, arrivare a creare uno schieramento piùlargo, più aperto e proiettato verso soluzion iavanzate, annunciamo un voto di astension eche vuole appunto rappresentare un moment odi partenza in relazione a possibili schiera -menti nuovi che sono in grado di determinars isui problemi e che possono veramente aprirela strada a una dialettica politica diversa, sul

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piano parlamentare e sul piano esterno, ne irapporti tra le forze aggregate sindacalmente ,politicamente, socialmente . (Applausi all'estre-ma sinistra) .

PRESIDENTE . A iscritto a parlare per di-chiarazione di . voto l'onorevole Ciampaglia .Ne ha facoltà .

CIAMPAGLIA . Signor Presidente, onore -voli colleghi, con la conclusione di questo di -battito si avvia al termine una delle fasipiù importanti dell'azione per il riassetto dellecarriere e per la riforma dell'amministrazionepubblica . Il disegno di legge n . 808, che ini-zialmente doveva riguardare soltanto la pro -roga di alcune scadenze, ha fatto invece riesa-minare e ha riportato in aula e nelle Commis-sioni tutti i problemi della pubblica ammini-strazione che da anni attendevano una solu-zione e ai quali abbiamo cercato di dare u ncontributo nel tentativo di ridare forza e pre-stigio e riordinare effettivamente la pubblic aamministrazione .

Abbiamo affrontato (e credo che sia u natto qualificante per questa Assemblea) il pro-blema della dirigenza dell'amministrazionestatale, problema che ha sollevato molte cri-tiche, perché noi abbiamo dovuto porre riparoad una situazione assurda, considerato ch euna serie di leggi e leggine avevano gonfiat oin modo eccessivo alcuni settori e alcuni ruol idell'amministrazione . Comprendiamo che for-se vi sono dei sacrificati (e ce ne dispiace) eche vi sono categorie che hanno visto disat-tese le prospettive di carriera, ma era pur ne-cessario portare avanti il processo di rinno-vamento dell'amministrazione statale .

Sono convinto che, nel complesso, abbiam ofatto un buon lavoro, anche se abbiamo do-vuto (ieri l'onorevole Bozzi ha detto che ab-biamo finito con il raffazzonare una serie d iprovvedimenti) tener presente tutti gli aspett iparticolari che, come dicevo poc'anzi, per un aserie di leggi e leggine, avevano creato nell apubblica amministrazione problemi che spe-riamo di avere, almeno in parte, risolto .

A conclusione di questo dibattito e nell oesprimere il voto favorevole del gruppo de lPSU, vorrei far presente che questo avvi odeIIa riforma della pubblica amministrazion epotrà avere risultati positivi nella misura i ncui vi sia l'impegno del Governo e del Parla -mento di portare avanti con decisione le legg idelegate e di insistere in modo particolare pe rlo snellimento delle procedure dell'azione am-ministrativa, per la meccanizzazione e l'auto-matizzazione dei servizi statali, per l 'ammo-

dernamento degli uffici, al fine di renderli ri-cettivi al pubblico e nello stesso tempo effi-cienti ai fini funzionali .

_Vorrei fare un brevissimo accenno ad u n

argomento dibattuto ieri sera in quest'aula . I lnostro gruppo è favorevole al principio dell adelegiferazione . Avremmo preferito, però, "chequesto importantissimo argomento, che alcu-ni di noi hanno portato avanti anche in altr eocccasioni, quello cioè relativo all ' attribuzion eal Governo della effettiva possibilità di ammi-nistrare i pubblici dipendenti, specialmentedeterminate categorie (i dipendenti delle car-riere esecutive e di concetto, gli operai e isalariati), fosse più approfondito . Esso dovevaessere maggiormente approfondito anche per -ché si è venuta a creare una nuova situazion especie nei rapporti tra Governo e sindacati ,tra organi pubblici e sindacati, che noi dell anostra parte politica non respingiamo affatto ,ma che richiede una precisa e responsabil e

definizione .Nel concludere, signor Presidente, onore-

vole ministro, voglio dire che a mio avvis oil problema del rinnovamento, del riordina-mento della pubblica amministrazione non èsoltanto un fatto di leggi, di provvedimenti :

si tratta anche di dare coscienza ai dipendent i

pubblici .Con questo provvedimento noi oggi ab-

biamo attuato dei princìpi fondamentali pe r

la partecipazione dei dipendenti pubblici all avita delle proprie amministrazioni : sonostate perfezionate le norme che riguardan oIa presenza dei lavoratori nei consigli di am-ministrazione, fissando delle garanzie demo-cratiche attraverso il sistema dell'elezione, esi è prevista la possibilità di tenere assem- '

blee nei propri uffici . Ma un altro impegno

il Parlamento deve assumere. Io ritengo che

i gruppi parlamentari debbano prendere l ainiziativa per cercare di estendere anche a i

lavoratori dello Stato, ai dipendenti pubbli-ci ciò che è sancito nello statuto dei lavo-ratori .

È un nostro impegno quello di portar eavanti questo discorso, perché solo in que-sto modo noi renderemo i dipendenti dell oStato coscienti e partecipi della vita stessadella pubblica amministrazione . Con questadichiarazione confermo il voto favorevole a ldisegno di legge del partito socialista uni-tario .

CAVALLARI . Chiedo di parlare per di-chiarazione di voto .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

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CAVALLARI . Signor Presidente, onore-voli colleghi, onorevole ministro, nell'annun-ciare a nome del gruppo della democraziacristiana il voto favorevole a questo disegn odì legge, mi preme soprattutto mettere i nevidenza alcuni punti, perché noi riteniam odi aver fatto un buon lavoro. Nulla di uma-no è perfetto e tutto è perfettibile, ma in co-scienza crediamo, soprattutto chi vi parla locrede, che la Camera stia compiendo un attodi notevole importanza che forse passerà all astoria. A nessuno può sfuggire il valore d iquesto provvedimento per il suo contenutoinnovatore .

Per la prima volta in questa aula abbiamocercato una ragione all ' essere funzionariodello Stato, abbiamo valutato l'importanzadel servizio che esso svolge verso il cittadino ,ma soprattutto abbiamo cercato di dare aquesto funzionario dello Stato le sue respon-sabilità, stabilendo che quando sbaglia pagaanche di persona. Credo che l 'opinione pub-blica non possa non rendersi conto della vo-lontà, che il Parlamento cerca di tradurre innorma legislativa . di far sì che , attraverso l ostrumento di questa legge la pubblica ammi-nistrazione renda un servizio più pronto, pi ùidoneo, più adeguato alle esigenze del paese .

Se poi teniamo conto del momento parti -colare nel quale è stato presentato alla Ca-mera e quindi portato all 'esame delle Com-missioni il disegno di legge, possiamo megli ocomprendere l ' importanza del provvedimento .Infatti noi altre volte ci siamo trovati a di-scutere provvedimenti per i dipendenti pub-blici, ma va ricordato che il disegno di leggeè stato portato davanti alla I Commissione af-fari costituzionali nel momento in cui si tro-vava all'esame del Parlamento la legge istitu-tiva delle regioni a statuto ordinario ed esi-stevano nel paese delle pressioni sindacali ,settoriali e spesso corporative che si eserci-tavano anche su noi parlamentari, lo voles-simo o no .

Il mantenersi fuori della mischia, il re -stare coerenti con quanto stavamo facend oper l ' attuazione delle regioni a statuto ordi-nario ha costituito un motivo di più di ri-cerca, di ripensamento e di collaborazion eper tutti i partecipanti sia ai lavori dell aCommissione affari costituzionali, sia ai la-vori del Comitato dei 9 .

Ed è un fatto positivo - non credo nega-tivo, onorevoli colleghi che avete parlat ocontro questi incontri politici, contro le con-vergenze nelle votazioni che si sono verificat ein questo Parlamento, che non ha discrimi-nato maggioranze e minoranze - che il Par -

lamento in questa veste abbia trovato una su alibertà di partecipazione, di espressione eanche di critica nei confronti del Governo .

Chi parla, nel suo intervento fatto in aula ,è stato uno dei più feroci critici del disegn odi legge che era stato presentato . E non vadoerrato se dico che in sede di Commissione piùministri sono venuti a giustificare certe cosedelle quali non ci rendevamo conto, che noncomprendevamo, per cui si rendeva difficile ,almeno per chi vi parla, la possibilità di vo-tare a favore . È evidente che nei confronti d iuna problematica così controversa, che no npuò essere esaurita dalla ideologia politica d iuna parte, quale quella che riguarda la ri-forma delle strutture dello Stato, il servizi overso i cittadini, le strutture stesse della no-stra democrazia, non potevano non verifi-carsi posizioni diverse tra noi ed altri grupp ie tra noi dello stesso gruppo della democrazi acristiana per il quale ho l'onore di parlare .

Perciò non deve essere sorpresa per alcun ose chi parla, anche con durezza ha sostenutole sue tesi . Ed io non posso non ringraziar eil Governo . Infatti più volte i ministri sonointervenuti e, debbo dire, si sono manifestat idisponibili ad un discorso diverso da quell oche era stato proposto con gli originari dise-gni di legge più volte modificati, perché ave-vamo avuto crisi di Governo, perché i termin iscadevano, perché evidentemente le cose ma-turavano, ma soprattutto perché sempre pi ùmaturava la coscienza dei cittadini nel richie-dere che il servizio dello Stato fosse sollecitoe preciso sempre e non soltanto quando s itrattava di far valere diritti nei confronti de lcittadino.

Ed è per ciò che io debbo rivolgere quest oringraziamento ai ministri ; al ministro Ga-spari, il quale è stato con noi sempre in Com-missione, al ministro Colombo, allora mini-stro del tesoro, e al ministro degli interni eaì numerosi sottosegretari che sono più volt eintervenuti perché consapevoli che la Com-missione affari costituzionali in particolar enon poteva accettare certe tesi e impostazioni .La Commissione affari costituzionali ha fatt opesare il suo punto di vista : voleva verament ela creazione di strutture diverse, un decentra-mento amministrativo effettivo e non soltantoa parole, si voleva cioè creare finalment eun'alta dirigenza che era stata avversata dall astessa categoria dei dirigenti . È ovvio infatt iche essere in 40.000 dirigenti del servizio pub-blico dà maggior potere .

Si voleva invece creare un 'alta dirigenzacon responsabilità personali e ridurre inveceil potere in mano all'alta burocrazia, facendo

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pagare anche con l ' allontanamento dal servi-zio chi eventualmente venisse meno ai propr idoveri .

Questo, ripeto, ci pare un atto positivo ;e noi l 'abbiamo compiuto contro tutto ciò ch eaccadeva nel nostro paese . Ecco il fatto posi-tivo che noi rileviamo da questo disegno dilegge .

E poi la collaborazione. Ma, onorevoli col -leghi, è evidente che quando abbiamo comin-ciato noi per primi a chiedere lo stralcio – epoi è stato giusto respingere lo stralcio dellaparte riguardante i problemi economici e iproblemi normativi del personale – noi lochiedevamo perché sapevamo che avremmoimpiegato troppo tempo ad attuare questo di-segno di legge come volevamo attuarlo ; e perprimi chiedemmo lo stralcio in Commission eproprio perché si voleva dare subito una so-luzione ai problemi economici da molti anniattesa dai lavoratori, per poi passare allariforma della pubblica amministrazione perpoterci meditare bene . È stato utile invececollegare le due cose ; e lo abbiamo fatto, ei tempi che sono passati non sono stati troppolunghi . Tutti ci siamo messi d ' impegno e laprima Commissione affari costituzionali e i lComitato dei nove. E noi abbiamo evidente-mente il dovere di ringraziare tutti coloro ch ehanno collaborato e lavorato in questo senso .Per primo ringraziamo il relatore onorevol eMancini il quale giustamente ieri sera mi di-ceva : « Sono stordito, non ci capisco piùniente » . Infatti numerosissimi sono stati gl iemendamenti, moltissime le tesi contrastant ie le posizioni, anche diversificate, tra mag-gioranza e Governo. Ma queste cose sono fatt ipositivi che manifestano la dinamica internadi questo Parlamento . E non è giusto che avolte certe discipline di gruppo impediscanoal singolo parlamentare di dire ciò che pensae di fare la propria scelta . Evidentemente s ipone al giudizio del paese, il quale deve giu-dicare non soltanto i gruppi parlamentari equesto o quel ministro .

Perciò, a mio avviso, è stato positivo questodibattito e sono stati positivi i risultati ch eabbiamo conseguito . Mi permetterò di richia-marne solo alcuni . Con il decentramento am-ministrativo dei servizi e del personale, adesempio, abbiamo determinato la condizion eaffinché le cose scritte nella Costituzione ab-biano a tradursi in realtà .

Ciò abbiamo fatto affidando la responsabi-lità diretta agli addetti ai vari uffici, creandol'alta dirigenza e recependo gli accordi sin-dacali, dando ad essi la esatta interpretazione .E dobbiamo riconoscere che tutte le organiz-

zazioni sindacali, dalla DIRSTAT al sindacat oautonomo, hanno collaborato con noi . E ch iparla è stato più volte avvicinato o ha rice-vuto delle memorie . In democrazia questa par-tecipazione e questa collaborazione sono util iper il servizio del paese, per il bene della co-munità e non per interessi corporativi o d icasta o di classe o di gruppi che già hannoottenuto vantaggi che a nostro avviso posson oessere considerati anche eccessivi .

Abbiamo abolito i vari rapporti di lavorospurio che esistevano nella pubblica ammini-strazione: avventizi, giornalieri, contrattisti .Ma abbiamo sancito l'assunzione di questi la-voratori solo attraverso il concorso, salvo esi-genze particolari, ed in questo caso il con -tratto è a termine ed è regolato da legge .

Abbiamo ridotto l ' orario di lavoro degl ioperai dello Stato . Non era giusta la discrimi-nante tra le aziende autonome, che hanno lapossibilità di soluzioni rapide, e le altre am-ministrazioni. Abbiamo poi attuato un princi-pio democratico all'interno della pubblica am-ministrazione per il quale si eleggono i rap-presentanti dei lavoratori in tutti i consigli d iamministrazione dei ministeri . E mi pare ch equi c 'è veramente un riconoscimento dell afunzione di partecipazione di responsabilitàdel lavoratore . Da tempo si diceva che ognuno ,al proprio posto, debba adempiere le propri efunzioni assumendone le relative responsabi-lità. I sindacati sempre più stanno assumendoquesto ruolo di responsabilità verso lo Stato,verso il paese e non soltanto nel singolo rap-porto di lavoro .

I temi di fondo del paese, quindi della co-munità italiana, sempre più diventano oggettodi dibattito all'interno delle organizzazioni sin-dacali . Noi come Parlamento dobbiamo attuar ela democrazia politica, o fare le leggi, ma l ademocrazia economica, quella per la qual enessuno deve restare senza lavoro, senza pan ee senza casa, spetta al mondo del lavoro . I sin-dacati hanno questa coscienza . Noi pensiamoche con la elezione dei consigli di amministra-zione nel settore del pubblico impiego abbia-mo attuato un altro principio, collegato a ltanto discusso emendamento Cossiga-Galloni .

Mi sia permesso di dire che il principi odel recepimento attraverso delega al Governodegli accordi sindacali stipulati da organizza-zioni sindacali accreditate attraverso la rap-presentanza eletta dai lavoratori non cozzacontro norme costituzionali . Questo principi oè estremamente importante e non possono es-sere accettate le affermazioni in contrario fatt eda rappresentanti di altri gruppi .

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Ci rendiamo conto che lo stesso disegno d ilegge di delega recepisce accordi che risalgonoa tre anni fa ? Ci rendiamo conto che quandosi fa un contratto o un accordo Io si dev esubito applicare se si vuole evitare che si pon-gano in essere richieste intese ad ottenere d ipiù attraverso la pressione politica in sede par -lamentare e la pressione sindacale ? Un ac-cordo deve trovare immediata applicazione ,anche per le attesé che esso ha suscitato, so-prattutto se esso è costato ai lavoratori scio-peri, manifestazioni, e magari anni di tratta-tive . Il tempo, infatti, lavora sempre a dann odel lavoratore, se l 'accordo stipulato vieneapplicato dopo anni, tanto più che i più furbi ,quelli che avanzano sempre ulteriori richieste ,le vedono facilmente sodisfatte, mentre l amassa è sempre più danneggiata .

Crediamo che le poche cose che ho dett odimostrino la validità e l ' importanza del prov-vedimento che ci accingiamo a votare . Abbia-mo affermato il diritto di assemblea dei la-voratori, abbiamo cercato di risolvere il pro-blema di coloro che lavoravano da anni e no nerano stati sistemati in ruolo . Noi riteniamodi aver fatto un 'opera giusta .

Il gruppo della democrazia cristiana voter àa favore di questo provvedimento . Ìl Parla-mento ha lavorato sodo e, crediamo, bene, a lservizio del paese . Grazie . (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'arti-colo 19, ultimo del disegno di legge, nel test odella Commissione, al quale non sono stat ipresentati emendamenti .

(il approvato) .

Avverto che il Governo ha presentato ilseguente emendamento modificativo del titolodel provvedimento :

« Modifiche e integrazioni alla legge 1 8marzo 1968, n . 249 » .

IANNIELLO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

- IANNIELLO . Signor Presidente, ho chiest ola parola su questo emendamento relativo a ltitolo, ma per la verità la mia è una richiest adi chiarimenti che, ricollegandosi al titolo, ri-guarda tutta la legge nel suo complesso, ed èrivolta al Governo. Con le nuove' norme ch eabbiamo approvato a modifica dell'articolo 7della legge n. 249 abbiamo praticamente sta-bilito nuovi criteri per la elezione dei consi-gli di amministrazione ; in particolare abbia-mo dato mandato al Governo di emanare ap -

posite norme per procedere all'elezione deirappresentanti dei lavoratori nei consigli d iamministrazione. Poiché nell'agosto scorso èscaduto il primo biennio dei consigli di am-ministrazione stessi, vorremmo sapere checosa il Governo intende fare : in particolarese esso non ritenga di tenere in vita i- prece -denti consigli di amministrazione fintanto ch enon sia possibile eleggere i nuovi secondo l anormativa che abbiamo appróvato .

GASPARI, Ministro senza portafoglio .Chiedo dì parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GASPARI, Ministro senza portafoglio . M isembra che la soluzione più logica, anche s emeritevole di approfondimento giuridico, si aquella della prorogatio . Poiché sono in gesta-zione nuove norme che incideranno profonda-mente sulle rappresentanze sindacali, è evi -dente che effettuare in questo momento l arinnovazione mentre sono in corso di elabora-zione queste nuove norme significherebbe ri-tardare di oltre due anni l'approvazione e l aapplicazione delle norme stesse . Quindi, pens oche il Governo debba ricorrere all'istitut odella prorogatio, provvedendo il più rapida -mente possibile ad emanare i provvediment idelegati circa la composizione e la elezion edei consigli di amministrazione delle ammi-nistrazioni dello Stato .

Il provvedimento è particolarmente urgen-te perché questo disegno di legge prevede an-che l'introduzione delle rappresentanze deilavoratori in consigli di amministrazione dov eoggi essi non sono rappresentati . Quindi, an-che sotto questo profilo vi è un motivo di ur-genza che il Governo non può non tene r

presente .

PRESIDENTE. Avverto che il Governo, a isensi dell'articolo 91 del regolamento dellaCamera, propone le seguenti modificazioni al

testo del provvedimento :

« All'articolo 6 del testo approvato dallaCamera, sostituire le parole : entro il 15 ot-

tobre 1970, con le seguenti : entro il 31 dicem-bre 1970 » ;

« All'articolo 10 del testo approvato dallaCamera, nel primo comma dell'articolo 16-ter(nuovo testo dell'articolo

16 della legge 10marzo 1968, n.

249),

sostituire

le parole :entro il 30 novembre 1970, con le seguenti :entro il 31 dicembre 1970 » .

Qual è il parere della Commissione ?

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MANCINI ANTONIO, Relatore . La Com-missione è favorevole alla proposta del Go-verno.

PRESIDENTE . Pongo in votazione le mo-dificazioni proposte dal Governo .

(Sono approvate) .

Se non vi sono obiezioni, s'intende che l aPresidenza è autorizzata a procedere al coor-dinamento del disegno di legge .

(Così rimane stabilito) .

Comunico il risultato della votazione ascrutinio segreto :

Presenti 371Votanti 235Astenuti 136Maggioranza 118

Voti favorevoli . . . 215Voti contrari . . . .

20

(La Camera approva) .

Dichiaro assorbita la concorrente propost adi legge Giorno ed altri, n . 2188 .

Hanno preso, parte alla votazione :

Prima di passare alla votazione del prov-vedimento a scrutinio segreto, desidero unir-mi all 'onorevole Cavallari nel riconosciment odel fatto che questa discussione si è svoltaliberamente e che tutti coloro che sono inter -venuti, al di sopra delle divisioni politiche ,senza rimanere chiusi nei loro steccati, hann ocercato di contribuire al perfezionamento de ldisegno di legge . Dobbiamo tutti altresì rico-noscere la diligenza e l'impegno del ministr oGaspari, che è sempre stato presente alla no-stra discussione .

'I1 provvedimento avrebbe potuto essere vo-tato, come previsto, il 23 luglio. Se ciò , non èaccaduto, la colpa non è nostra : il ritardo èstato dovuto ad avvenimenti che si sono ve-rificati, ancora una volta, fuori di quest emura.

Un plauso sincero desidero rivolgere a lrelatore, onorevole Antonio Mancini, e al Co-mitato dei nove che, come ha affermato giu-stamente l'onorevole Cavallari, si sono trovat idi fronte a moltissimi emendamenti, hann olavorato con impegno e diligenza e hannocercato di accelerare l'iter della discussione.La promessa che avevo fatto in luglio, ono-revole Mancini, sarà mantenuta . (Vivi ap-plausi) .

Votazione segretadi un disegno di legge.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazionedel disegno di legge n . 808 oggi esaminato .

Indìco la votazione .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione e invito gl ionorevoli segretari a numerare i voti .

(I deputati segretari numerano i voti) .

Achill iAless iAllegr iAlloccaAmadei LeonettoAmadeoAmodioAndreon iAndreott iAnselmi Tin aAntoniozz iArman iArnaudAzimont iAzzaroBadaloni MariaBalassoBald iBallardin iBarber iBarbiBardott iBaron iBeccariaBelc iBertèBertold iBiagioniBianchi FortunatoBianchi Gerard oBimaBisagIi aBodratoBoffardi InesBoldrinBologn aBonom iBorghiBorraBoscoBott aBottar iBozzi

Bressan iBucciarelli Ducc iBuzziCaiatiCaiazzaCalvett iCalviCanestrar iCapraCarenin iCàrol iCarraCascioCastell iCastelIucciCattarl iCavallar iCeccherin iCerut iCervoneCiampagliaCiccardin iCingar iCocco Mari aCollesell iColombo EmilioCompagnaCoronaCorteseCort iCossigaCottoneCovell iCraxiCristofor iCucch iCurt iCusumanoDagninoDall'Armellin aDamicoDeganDel Duca

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De Leonardis Mattarella Sedati TorosDella Briotta Mattarelli Semeraro Tozzi CondiviDell'Andro Mazza Senese TraversaDe Lorenzo Giovanni Mengozzi Serrentino TruzziDe Maria Merenda Sgarlata Usvard iDe Meo Merli Simonacci VaghiDe Ponti Meucci Sinesio ValeggianiDe Stasio Mezza Maria Vittoria Sisto Vassall iDi Lisa Micheli Filippo Sorgi Vecchiarell iDi Nardo Raffaele Micheli Pietro Speranza VetroneDi Primio Miotti Carli Amalia Spitella Vicentin iDrago Miroglio Squicciarini Vincell iE1kan Monaco Stella VolpeErminero Monsellato Storchi Zaccagnin iFabbri Monti Sullo Zaffanell aFelici Musotto Tantalo Zamberlett iFerrari Mussa Ivaldi Vercelli Terrana Zanibell iFioret NanniniForlani Napoli Si sono astenuti:Fornale Napolitano FrancescoFortuna Nenni Abelli GocciaFracanzani Nicolini Alboni Conte

Fracassi Palmiotti Aldrovandi Corgh i

Franchi Pandolfi Al f ano D'Alessio

Frasca Patrini Alini D'AngeloFulci Pennacchini Allera D'Aquino

Fusaro Piccinelli Almirante De Laurentii s

Galli Piccoli Amasio Delfin o

Gaspari Pisicchio Amodei di Marino

Gioia Pisoni Arzilli Di MauroGiorno Pitzalis Assante D' Ippolito

Girardin Polotti Avolio Di Puccio

Giraudi Prearo Baccalini Fasol i

Gitti Preti Ballarin Finell i

Gonella Protti Barca Flamign i

Granelli Pucci Ernesto Bardelli Fregonese

Grassi Bertazzi Racchetti Basso Gastone

Graziosi Radi Benedetti Gatt o

Greggi Reale Giuseppe Beragnoli Gessi Nives

Guadalupi Restivo Biagini Giannanton i

Gui Riz Biamonte Giovannin i

Gullotti Rognoni Bini Gorrer i

Gunnella Rosati Bo Gramegna

Helfer Ruffini Boldrini Granata

Ianniello Rumor Borraccino Granzotto

Imperiale Russo Carlo Bortot Grimald iIozzelli Russo Ferdinando Bruni Guarra

Lattanzio Russo Vincenzo Caponi Guid i

Lettieri Salvi Cardia lotti Leonilde

Lima Sangalli Carrara Sutour J acazz i

Lobianco Santi Caruso La Bella

Longoni Sarti Cebrelli Lattanz i

Lucchesi Savio Emanuela Ceravolo Domenico Lavagnol i

Lucifredi Scaglia Ceravolo Sergio Levi Arian Giorgina

Mancini Antonio Scardavilla Cesaroni Lizzero

Marchetti Scarlato Cianca Lodi Adriana

Marocco Schiavon Cicerone Lombardi Mauro

Marotta Scianatico Cirillo Silvano

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Atti Parlamentari

— 19829 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 197 0

RomeoRomualdiSabadin iSacchiSalomon eSantagat iSanton iScain iScipion iScoton iSeren iServon oSpagnol iSpecchioSpecialeSponziell oSulottoTagliaferriTaniTerrarol iTodrosTognon iTrombador iTuccar iTurch iValor iVenturol iVespignaniVianell oZucchin i

Loperfid oLubert iLuzzatt oMal agugin iMarinoMarmug iMarrasMaschiellaMascol oMattaliaMaulin iMazzolaMenicacc iMicel iMonasteri oMorell iNiccolai CesarinoOriliaPascariell oPassoniPazzagli aPellegrinoPellizzariPietrobonoPigniPiscitell oPochettiR aicichRaucc iRe Giuseppin aRoberti

scorso una mozione sull'Università di Rom ae sugli aspetti preoccupanti della crisi concui si è chiuso l'anno accademico . Riteniamoche sia necessario giungere alla discussion edi quella mozione prima dell'inizio del pros-simo anno accademico come prova dell'inte-ressamento per l'Università di Roma (la qualeha un numero di studenti abnorme rispettoa tutte le altre università italiane) e per quel -lo che essa rappresenta in tutto l'assetto del -l'istruzione universitaria italiana .

D'altra parte, noi non riteniamo che ladiscussione di questa mozione possa in alcunmodo interferire sui lavori dell'altro ramodel Parlamento, già impegnato sul tema dell ariforma universitaria. Raccomandiamo per-tanto alla sua sensibilità, signor Presidente ,di volere far sì che si discuta al più prestoquesta mozione .

PRESIDENTE . Onorevole Giahnantoni, mirenderò interprete della sua richiesta, cheritengo fondata, presso il Governo, perché diauna sollecita risposta .

Annunziodi interrogazioni e di interpellanze.

DELFINO, Segretario, legge le interroga-zioni e le interpellanze pervenute alla Presi-denza .

Sono in congedo (concesso nelle seduteprecedenti) : Ordine del giorno

Bartole Martini Maria Eletta della prossima seduta.

Bova PicaDe Poli Pintus PRESIDENTE .

Comunico

l 'ordine

de l

Di Giannantonio Rausa giorno della seduta di mercoledì, 30 settem-

Fanelli Romanato bre 1970, alle 17 :

Isgrò Scarascia Mugnozza 1 . — Interrogazioni .Laforgia TerranovaMagliano 2 .

Seguito della discussione del disegnodi legge :

(concesso

nella seduta odierna) :Delega legislativa al Governo della Re-

Abbiati Quaranta pubblica per la riforma tributaria (1639) ;Baldani Guerra Querc iGalloni Riccio — Relatori : Silvestri e Bima, per la mag-

Guerrini

Giorgio Salvatore gioranza ;

Raffaelli,

Vespignani

e

Lenti,

di

Lezzi Servadei minoranza .

Masciadri UrsoLa seduta termina alle 13,25.

Perdonà

Per la discussione di una mozione .

GIANNANTONI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GIANNANTONI. Signor Presidente, i lgruppo comunista ha presentato nel luglio

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONT I

Dott . MANLIO ROSS I

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . ANTONIO MACCANICO

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Atti Parlamentari

— 19830 —

Camera dei Deputa i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 197 0

INTERROGAZIONI E INTERPELLANZEANNUNZIATE

INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

TAGLIAFERRI. — Al Ministro della sa-nità . — Per sapere quali sono i motivi per iquali a tutt'oggi gli ospizi civili di Piacenz anon sono ancora stati classificati in ente ospe-daliero.

(4-13429 )

DI MARINO. — Al Ministro della pubblicaistruzione . — Per sapere se è informato delgrave pericolo per la zona di interesse storic oe monumentale circostante l'Abbazia di Sa nBenedetto nell'area della reggia normanna nelcentro storico di Salerno determinatosi in se-guito a costruzioni abusive e comunque con-trastanti con il decreto del Ministro dellapubblica istruzione del 1957 per la tutela delpatrimonio storico e artistico di quella zona .

L'interrogante chiede di sapere quali prov-vedimenti e interventi siano previsti per porr etermine a simili inammissibili azioni di spe-culazione e di violazioni di legge . (4-13430 )

JACAllI . — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale e dell'interno . — Per cono-scere se siano informati di quanto commess odal signor Riccio Filippo, collocatore comu-nale di Alvignano (Caserta) che, non nuov oad episodi del genere, nella notte tra il 22 edil 23 giugno 1970 si introduceva nell'abita-zione del signor Berici Ferdinando, dipenden-te della ditta SAIL, con l'intenzione di otte-nere, forse ritenendo ciò doverosa ricompens aper avere avviato al lavoro il suddetto operaio ,i favori della moglie, signora Terribile Maria .Il sopraggiungere del marito determinava unaviolenta lite, finita con una coltellata vibrat adal collocatore al signor Berici . Le successiveindignate manifestazioni e le vibrate letteredi protesta di numerosi cittadini sono testimo-nianza del vivo malcontento esistente nel pae-se verso questo indegno funzionario dell oStato, abituato a simili imprese.

L'interrogante chiede di' conoscere a ch epunto sia l ' istruttoria della formale denunci apresentata dai coniugi Berici ai carabinieri delluogo e se vi sia stato perlomeno un provve-dimento di sospensione cautelativa da part edel Ministero del lavoro .

(4-13431)

JACAllI . — Ai Ministri del lavoro e pr evidenza sociale e delle finanze. — Per cono-scere quali interventi intendano operare a f avore dei finanziari di Napoli, assegnata rdegli alloggi Gescal di via Mariano D'Amelion . 75 - cantiere 19251 . Detti dipendenti del Mi-nistero delle finanze hanno avanzato doman-da, in data 10 giugno 1970, al comitato cen-trale Gescal a norma degli articoli 15, n. 229, 32, 37 della legge 14 febbraio 1963, n . 60 ,chiedendo che la durata dell'ammortament odegli alloggi venga fissata in 30 annualità econ la decorrenza del 1° maggio 1968, in con-siderazione del fatto che gli assegnatari sononell'impossibilità di sostenere il versamentodegli attuali importi mensili e di quanto ri-chiesto per le rate arretrate dell'ammorta-mento.

(4-13432 )

BALLARIN. — Ai Ministri del tesoro edella marina mercantile . — Per sapere se nonritengano assolutamente ingiustificato l'oner eche i comuni di Chioggia, Dolo, Meolo, Mira ,Musile di Piave, Portogruaro, San Donà d iPiave, San Stino di Livenza, Quarto d'Altino ,Venezia e da dieci province (quelle venete eFerrara, Mantova, Udine) sostengono in appli-cazione del decreto-legge 30 luglio 1888 ,n . 5629, relativo alle spese per il « Porto La-guna di Venezia » .

Sono passati ben 82 anni dall 'emanazionedel decreto e ancor oggi le spese vengonò an-nualmente sopportate, accanto allo Stato daicitati Enti locali (le cui condizioni economich esono ben note), mentre nel frattempo si è ve-rificato un enorme e radicale mutamento dellarealtà del porto stesso con l'insediamento d iimponenti complessi industriali e nello svi-luppo dei traffici marittimi e terrestri .

L'interrogante fa presente che in virtù del -l ' articolo 7 .del regolamento approvato con re-gio decreto 26 settembre 1904, n. 713, il citatodecreto n . 5629 doveva essere rivisto ogniqual-volta lo avessero richiesto le mutate ragion idi fatto, e pertanto chiede l'immediata so-spensione del pagamento dei contributi daparte dei comuni e delle province interessat ein attesa d 'una nuova e più coerente colloca-zione del problema stesso .

(4-13433 )

TOZZI CONDIVI . — Al Ministro dell'agri-coltura e delle foreste. — Per conoscere se nonravvisi la opportunità di definire la materi adell 'assistenza in favore dei profughi libici .

Poiché tra essi moltissimi saranno gli agri -coltori e poiché esistono molti terreni, con

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Atti Parlamentari

— 19831 —

Camera dei Deputata

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 197 0

case coloniche in buono stato, abbandonati ,l'interrogante chiede che - attraverso i var iispettorati agrari - si giunga alla concession eo in fitto o in proprietà di dette terre, o co naltra forma di conduzione agraria, conceden-do ai profughi che accettino di coltivare detteterre le necessarie spese di impianto e di av-viamento .

Così facendo si verrebbe concretamente in -contro ai bisogni ed alle possibilità di siste-mazione di questi nostri compatrioti profugh ie si eviterebbe che terreni buoni restino in -fruttuosi .

(4-13434)

PELLEGRINO . — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per chiedere se non riten-ga di intervenire perché siano tutelati i di -ritti degli insegnanti delI'istituto magistrale d iRavanusa (Agrigento) al momento della sta-tizzazione di esso istituto ; in particolare s ichiede la riapertura dei termini per la pre-sentazione delle domande da parte dei sud-detti insegnanti aventi diritto alla inclusion enelle graduatorie provinciali di Agrigento ; i ltrasferimento delle domande presso il Prov-veditorato agli studi di Agrigento degli inse-gnanti che hanno presentato domanda di gra-duatorie di altre province, ai sensi dell'arti-colo 37 dell 'ordinanza ministeriale 25 feb-braio 1970; il rispetto delle graduatorie ap-prontate dall 'attuale ente gestore dell ' istitutomagistrale di Ravanusa .

(4-13435 )

COMPAGNA . — Al Ministro dei lavor ipubblici . — Per sapere quali misure intendatempestivamente predisporre per accelerare itempi della progettazione ed esecuzione di al -cune opere e della dotazione di alcune attrez-zature meccaniche che sono indispensabili peril porto di Napoli e per le quali i fondi rela-tivi sono stati stanziati fin dal 1966 .

In particolare, l'interrogante fa notare ch etali fondi - a valere sugli 8 miliardi destinat idalla Cassa per il Mezzogiorno all'ammoder-namento del porto di Napoli - potrebbero, inseguito ad ulteriori ritardi, risultare del tuttoinsufficienti rispetto a perizie che risalgonoal 1967.

Infine l'interrogante richiama la necessitàdi recuperare il ritardo già accumulato anch eper evitare che il porto di Napoli risulti ina-deguato - specialmente nella sua dotazion edi attrezzature meccaniche - nel momento incui, per le esigenze di nuovi stabilimenti in-dustriali, dovrà essere in grado di smaltire acosti competitivi un maggiore traffico di merc iallo sbarco ed all'imbarco .

(4-13436)

FASOLI, D'ALESSIO E PIETROBONO. —Al Ministro della difesa. — Per conoscere ilnumero delle vetture berlina che fanno part edegli autoreparti esistenti nella capitale e aquanto ammonta il parco vetture berlina esi-stente sulla scala nazionale, suddiviso pe rforza armata ;

per conoscere altresì, considerati i rilie-vi mossi per la forte incidenza della spesa an-nuale di esercizio, valutata intorno ai 60 mi-liardi, per il trasporto di funzionari civili, te-nuto conto che nella sola città di Roma circo-lano migliaia di autovetture berlina militar iper il trasporto degli ufficiali di grado ele-vato e dei loro familiari e che l'ufficio serviz idello stato maggiore costantemente sostituisc ele suddette vetture inviandole non appena in-vecchiano e previa revisione agli enti perife-rici, quali provvedimenti sono stati adottat iper eliminare sperperi inammissibili e no ngiustificabili condizioni di privilegio .

(4-13437 )

FLAMIGNI E PAGLIARANI. — Al Mini-stro dell 'agricoltura e delle foreste . — Perconoscere quali provvedimenti intenda pren-dere per aiutare i contadini della zona del

riminese, particolarmente della valle de l

Conca, e dei comuni di Borghi e Ronco-freddo (Forlì), gravemente colpiti da cala-mità naturali, specie dalla violentissima

grandinata del 24 agosto 1970, che hanno se-riamente danneggiato il bilancio economic o

delle aziende contadine .L'interrogante sottolinea la necessità d i

soccorrere tempestivamente i lavoratori col-piti con l'applicazione della legge sul fondodi solidarietà, concedendo il risarcimento dei ,danni subiti senza alcuna restrizione per -quanto riguarda le colture orticole, forag-gere, cerealicole e con l'inclusione delle col-ture promiscue .

L'interrogante rende noto, inoltre, di

provvedere allo snellimento delle procedur eburocratiche al fine di giungere alla conces-sione dei benefici fiscali, assistenziali, credi -

tizi nel più breve tempo possibile . (4-13438)

FLAMIGNI. — Ai Ministri delle poste etelecomunicazioni, delle partecipazioni sta-tali e del lavoro e previdenza sociale . — Per

sapere se sono a conoscenza dello stato di di-sagio e vivo malcontento suscitato nelle mae-

ranze della SIP - società italiana per l 'eser-cizio telefonico - a seguito del programma pre-disposto per l'attuazione del sistema teleselet-tivo integrale con relativa chiusura di una se-

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Alti Parlamentari

- 19832 —

Camera dei Deputati

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rie di centrali di commutazione minori, tra l equali Forlì e Cesena, con il trasferimento o i llicenziamento di un gran numero di dipen-denti ;

per conoscere se non intendano interve-nire per far recedere la SIP dalle- decisioni d iprocedere ai programmati licenziamenti checolpirebbero numerose famiglie, licenziamen-ti tanto più ingiustificati nel momento in cu ila SIP persegue una politica di massim aespansione ;

per sapere se non intendano intervenireonde disporre che il programma della ristrut-turazione dei servizi telefonici sia materia d iregolamentazione contrattata e risolto in ac-cordo con i rappresentanti dei lavoratori edelle amministrazioni comunali .

L ' interrogante sottolinea la gravità dei mi-nacciati provvedimenti che colpirebbero l'eco-nomia di Forlì e di Cesena già duramente pro-vata da altri licenziamenti, e avrebbero comeconseguenza un vivace stato di agitazione eresistenza cittadina da parte non solo dell eorganizzazioni sindacali, ma delle stesse am-ministrazioni comunali e delle organizzazion isociali cittadine .

(4-13439 )

DE MEO E DE LEONARDIS . — Al Ministrodell'agricoltura e delle foreste . — Per saperequali sono le ragioni che ritardano l'emana-zione delle disposizioni esecutive della legge25 maggio 1970, n . 364 e che impediscono l aconcessione delle provvidenze previste da lFondo di solidarietà nazionale .

Nei giorni scorsi violente alluvioni hannodanneggiato o distrutto le colture pregiate e l estrutture aziendali di vasti territori delle pro -vince di Bari e di Foggia, e particolarment edei comuni di Trinitapoli, Manfredonia, Ceri-gnola, Margherita di Savoia, San Ferdinand odi Puglia, Canosa, Barletta e di numerosi altr icomuni .

La mancanza delle precitate disposizioni haimpedito il « pronto intervento », previsto dal -l ' articolo 3 della citata legge n . 364, con irre-parabile pregiudizio della consistenza e dell aproduttività delle aziende colpite .

Gli interroganti insistono perché le dispo-sizioni esecutive siano emanate con tutta ur-genza .

(4-13440 )

BIANCHI GERARDO. — Al Ministro de lturismo e dello spettacolo . — Per sapere -premesso che :

in data 27 marzo 1970 l'allora ministr odel turismo, onorevole Scaglia, con sua let -

tera 1240/GE. 1/62/2/1, comunicava al signo rMarte Barghini di Pistoia di aver provveduto ,con decreto in corso, a nominarlo president edell'Ente provinciale per il turismo di quell acittà ;

in data 31 marzo 1970, il prefetto di Pi-stoia, dottor Chiesi, con foglio n . 1117/18.1 in-viava all'Ente provinciale per il turismo diPistoia la notizia del decreto ministeriale d inomina a presidente del citato signor Bar-ghini, in sostituzione del signor Torello Bel-landi ;

e nella stessa data, il prefetto di Pistoi ainviava pure la medesima notizia al signorMarte Barghini ;

e rilevato che :

dopo tali comunicazioni il signor MarteBarghini e l'Ente provinciale per il turismo d iPistoia non ricevevano altre notizie ufficiali ;

e che alla vigilia del Ferragosto 197 0giungeva invece notizia ufficiale da parte de lMinistro del turismo, onorevole Matteotti ,della nomina a presidente dell'Ente provin-ciale del turismo di Pistoia del professor Ario-dante Francesco, in sostituzione del signo rTorello Bellandi - :

a) se il Ministro interrogato era a cono-scenza del provvedimento preso dal suo pre-decessore onorevole Scaglia ;

b) se - nel caso che ne fosse a conoscen-za - per quale motivo ha annullato ogni prov-vedimento del ministro suo predecessore ne iconfronti del signor Barghini, senza dare al-cun cenno all'interessato e soprattutto facend ofare le consegne al professor Ariodante da lsignor Bellandi ;

c) se infine - nell'ipotesi che la cos afosse ignorata dal Ministro Matteotti, e tenen-do presente che tutte le persone sopraricor-date sono persone degne della massimastima -, quali provvedimenti egli intend eprendere contro i funzionari del Minister oche lo hanno male informato ed, in preceden-za, hanno commesso la gravissima irregola-rità di non dare normale corso ad un decret oministeriale, anche se emesso da un prece -dente ministro .

(4-13441 )

BIANCHI GERARDO . — Al Ministro dell efinanze. — Per sapere se è a conoscenza diquanto pubblicato dalla stampa circa le de-nunce effettuate dall 'Ufficio imposte dirett edi Bolzano, come evasori fiscali, contro il si-gnor Vittorio Girotti di professione muratore ,e il signor Claudio Rebeschini, di professionepiastrellista, nonché le denunce contro un im-

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Atti Parlamentari

— 19833 —

Camera dei Deputati

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bianchino ed un maestro elementare, tutti col-pevoli di aver omessa la compilazione di u nmodulo di informazioni, mentre non avreb-be provveduto ad alcun accertamento e all arelativa rettifica nei ' confronti di altri cittadi-ni in floride condizioni economiche, verso un odei quali ha provveduto d 'ufficio la procur adella Repubblica rilevando un reddito di cir-ca quindici volte superiore a quello denún-ciato ;

e per sapere quali provvedimenti son ostati disposti in merito .

(4-13442 )

BORRACCINO, GIANNINI, GRAMEGNAE SCIONTI . — Al Presidente del Consigli odei ministri e al Ministro dell 'agricoltura edelle foreste. — Per sapere se sono a cono-scenza che in vaste zone della provincia d iBari la produzione agricola è stata gravementecompromessa e in certi punti totalmente di -strutta a causa della prolungata siccità e po iper i forti nubifragi abbattutisi su quell 'areaparticolarmente nei giorni 17, 18 e 19 set-tembre 1970 ;

per conoscere quali urgenti ed indilazio-nabili provvedimenti sono stati adottati perfar fronte alle urgenti necessità della disoc-cupazione prodottasi, ai casi dí immediataassistenza, al risarcimento per danni prodott io raccolti perduti ;

per sapere, infine, quali opportune edurgenti disposizioni sono state impartite af-finché gli organi competenti e l'Ispettorat odell 'agricoltura provvedano agli accertament ie ai provvedimenti economici a favore dellapopolazione agricola colpita .

(4-13443 )

SISTO E TRAVERSA. — Ai Ministri dellaagricoltura e foreste e della sanità . — Persapere :

1) se sono a conoscenza del grave stat odi tensione esistente in una zona viticola eorticola del Monferrato casalese (emerso l aprima volta in un convegno tenutosi il 28 ago-sto 1970 presso il municipio di Casale Mon-ferrato con la partecipazione dei comuni d iCamino, Gabiano, Pontestura, Moncestino eSan Giorgio) a causa della allarmante situa-zione psicologica verificatasi nella suddett azona in conseguenza dell'uso nelle risaie adia-centi del diserbante « 2, 4, 5 TP » espressa-mente indicato in etichetta (i dannoso ai vi-gneti » ;

2) quali iniziative intendano promuover eal fine di proibire l'uso di un prodotto com eil « 2 , 4, 5 TP » il quale, oltre a distruggere

il prodotto dell'anno, sembra danneggiare se-riamente le piante anche per gli anni venturi ,privando i viticoltori e gli orticoltori del luog odi essenziali fonti di reddito .

(4-13444)

DI NARDO FERDINANDO . — Al Ministrodella pubblica istruzione . — Per sapere la ra-gione in base alla quale gli istituti dipendent imancano di applicare la legge 24 maggi o

1970, n . 336 ;per sapere inoltre se è vero che il Mini-

stero, con sua circolare, ha disposto la non ap-plicazione della legge in parola ; e, nel caso larisposta al quesito precedente sia affermativa ,se non ritenga illegittimo eludere l'applica-zione di una legge cogente che non contieneriserva di regolamento, con una circolare mi-nisteriale .

(4-13445 )

FRANCHI E PAllAGLIA . — Al Presi-dente del Consiglio dei ministri e al Ministrodel lavoro e della previdenza sociale . — Perconoscere quali iniziative intendano adottar eaffinché i diritti dei 1266 lavoratori occupatifino alla fine del maggio 1945 presso il silu-rificio di Fiume della Whitehead, oggi consede a Livorno, vengano integralmente rispet-tati attraverso il pagamento giusto e total edella liquidazione loro spettante per cessazio-ne di lavoro e ciò tenendo anche conto che l elettere individuali di licenziamento sono stat einviate solo nel maggio del 1953 .

(4-13446 )

PITZALIS . — Ai Ministri degli affariesteri e della pubblica istruzione . — Per co-noscere il loro pensiero sulla seguente que-stione :

Da diversi anni funzionano nelle localitàdi Vucht e Waterschei nel Limburgo belga ,scuole elementari, istituite dal Consolat oitaliano .

La scuola elementare di Vucht, nel vol-gente anno scolastico, ha ospitato 120 bam-bini figli di emigrati .

Tenuto conto della esigenza di adeguar el ' insegnamento obbligatorio delle scuole ita-liane all'estero, le autorità consolari italianehanno istituito con funzionamento 1969-70 laprima media, nell'attesa che il Ministero de-gli affari esteri approvasse il progetto di un ascuola media a Genk, dove far convergere ibambini provenienti da Vucht e Waterschei .

Sembra però che il progetto anzidettonon possa aver corso per mancanza di fondi .

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— 19834 —

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Di conseguenza le scuole anzidette sarebber onuovamente ridotte a scuole elementari, sen-za possibilità di sviluppo ulteriore e con ri-levante danno per i figli dei lavoratori ita-liani, che nel Limburgo belga sono circ a17 .000 . Non è da escludere inoltre la possibi-lità che anche le scuole elementari di Vuchte di Waterschei possano essere chiuse co nincalcolabile disagio per le famiglie di quellacomunità italiana .

Tutto ciò premesso, l'interrogante, espres-sa la più viva meraviglia che a questioni de lgenere delicate ed importanti non sia rivoltala più sensibile attenzione e la cura più sol -lecita per adottare soluzioni intese esclusiva-

mente a tutelare -gli interessi scolastici de ifigli dei lavoratori italiani, desidera puntua-lizzare l'esigenza che le scuole elementari d iWaterschei e di Vucht, vengano ulterior-mente potenziate, evitando possibili declassa -menti, provvedendo anzi a completarle conuna scuola media statale a Genk e curandodi tutelarne il funzionamento nelle attual isedi per assicurare ai bambini figli di italian iemigrati il servizio scolastico obbligatorio .

Altre soluzioni difficili da realizzarsi e daconcretarsi tempestivamente, porrebbero leiniziative scolastiche di cui sopra in una si-tuazione talmente precaria da determinarequasi certamente la loro fine .

(4-13447)

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- 19835 —

Camera dei Deputat i

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INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

« I sottoscritti chiedono di interrogare i Mi-nistri dal lavoro e previdenza sociale, dell'in-dustria, commercio e artigianato e delle par-tecipazioni statali, sulla grave situazione chesi è determinata alla Rhodiatoce di Verbania,ove è in atto un vasto e organico tentativ odella direzione di spezzare l'unità e la forzadegli operai e di calpestare i loro diritti .

« Alle giuste rivendicazioni dei lavorator iper la parità tra operai e impiegati nel trat-tamento malattia e . infortuni, per l'applica-zione del contratto di lavoro, e per il mante-nimento dell'impegno sul miglioramento del-le condizioni ambientali, la direzione dell aRhodiatoce ha risposto con la serrata, con i lrifiuto di una seria trattativa, ed esercitand oil ricatto della fame contro 4 .500 lavoratori .È evidente, al di là dei contenuti sindacal idella vertenza, l'obiettivo politico che i pa-droni della Rhodiatoce perseguono nel qua-dro più ampio di un disegno del padronatoitaliano : cogliere questa occasione per inde-bolire e rompere la coscienza e l'unità che ilavoratori hanno conquistato attraverso annidi esperienza e di lotte .

« Il perdurare della vertenza minaccia d ifar precipitare gli avvenimenti verso mo-menti drammatici e gravi, e in ogni caso hadure conseguenze per tutta una zona popo-lare che vive intorno alla Rhodia .

« Gli interroganti chiedono che il Governointervenga immediatamente per indurre laRhodiatoce a trattare con i lavoratori e ad ac-cogliere le loro giuste richieste ; ricordano che ,a causa della larga partecipazione pubblicanel gruppo Montedison, il quale controlla l aRhodiatoce, il Governo non ha in questo casosolo poteri di mediazione, ma poteri di inter-vento. Tali poteri possono non essere eserci-tati solo se manca la volontà politica, e vi èpertanto una aperta complicità con il dise-gno repressivo dei padroni .

(3-03543) « LIBERTINI, CERAVOLO DOMENICO, _AMODEI, CANESTRI, ALINI, CARRA-RA SUTOUR, PIGNI, PASSONI, ZUC-CHINI, AVOLIO » .

« I sottoscritti chiedono di in errogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro dell ' interno per sapere – partecipi dellaviva preoccupazione che investe, con la po-polazione calabrese, l'intera opinione demo -

cratica nazionale circa il perdurare della si-tuazione di grave tensione e di paralisi a Reg-gia Calabria ; sensibili, inoltre, alla negativainfluenza che quei fatti hanno esercitato su iproblemi dei collegamenti e dei riforniment ida e per la Sicilia, con gravi ripercussion isul carovita -e sull'attività di numerosissim epiccole aziende – se il Governo intenda alfin eassumere una chiara linea di condotta ispi-rata alla piena valorizzazione dell 'attività delConsiglio regionale della Calabria, alla con -trattazione di misure idonee a promuovere i lreale progresso di quella Regione, alla ado-zione di un fermo atteggiamento nei confront idelle forze e degli uomini che tuttora operan oper distorcere la profonda sete di giustizi adei lavoratori e dell ' intera popolazione cala-brese .

(3-03544) « TUCCARI, SPECIALE, PISCITELLO ,GUGLIELMINO, GRANATA, PELLE -GRINO, GRIMALDI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro dell'interno, per essere dettagliata-mente informato sulle incredibili ed assurdevicende di Reggio Calabria, distinguendocon chiarezza le aspirazioni cittadine – ma-gari sproporzionatamente impostate – dallaazione delittuosa di, sobillatori, di agitatorie di persone che mirano al discredito del ge-neroso popolo calabrese .

(3-03545)

« ANDREOTTI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare iMinistri dei lavori pubblici, dell'agricoltura

e foreste e dell'interno per conoscere qual ipróvvedimenti abbiano predisposto e messoin atto e quali misure intendano proporr eper affrontare in modo adeguato i problem idei gravissimi danni subiti da centinaia difamiglie, oltre le perdite umane, nel'edilizia ,nell'agricoltura, nelle attrezzature pubblich ee turistiche in seguito alla tromba d'aria del-1'11 settembre che ha devastato provinc evenete e in modo particolare Venezia, Ca ' Sa-vio, Fusina, Camponogara, Mira .

(3-03546)

« VIANELLO » .

Il sottoscritto chiede di interrogare iMinistri delle finanze e di grazia e giustizia,per sapere se, pendente la inchiesta da part edel Ministero del lavoro e della previdenza so-

Page 34: SEDUTA DI MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 1970 - legislature.camera.itlegislature.camera.it/_dati/leg05/lavori/stenografici/sed0322/sed... · lardini, Salvatore, Lenoci, Bertoldi, Cusuma-no,

Atti Parlamentari

— 19836 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1970

ciale - non intendano indagare - per le ri-spettive competenze - se per gli stipendi pre-si a base dall ' INPS per liquidare la pension edell ' onorevole Longo - e sembra di altri par-lamentari - in misura sempre sensibile, si si apagata la ricchezza mobile, se siano stati de-nunciati per la complementare, ecc . ;

se i documenti presentati all'INPS sian ostati dolosamente approntati e se penalmenterisulti regolare la procedura seguita dal -l'INPS .

« Il caso è di tale gravità che merita unaattenta indagine .

(3-03547)

« Tozzi CONDIVI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Go-verno per conoscere quali urgenti provvedi -menti intenda adottare per restituire alla citt àdi Reggio Calabria l'ordine democratico e latranquillità turbati dal senso di frustrazion edella popolazione, determinato dalla depres-sione esistente nella regione, che ha provo-cato tragici eventi che sono costati la vitaa numerosi cittadini e hanno ingenerato pro -fondo allarme nelle coscienze di tutti i de-mocratici .

(3-03548)

« ORLANDI » .

INTERPELLANZ E

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i Mi-nistri dell'interno e del bilancio e program-mazione economica, sui tragici fatti di Reg-gio Calabria che sono costati la vita a citta-dini italiani, sulle cause che hanno portat oalla sparatoria della polizia ed a questo nuov ospargimento di sangue, e sulle pesanti respon-sabilità della democrazia cristiana (locale e danche nazionale) e di altri .partiti di Gover-no, che hanno coperto ed avallato le azion iprovocatrici di gruppi di tipo fascista lascian-do ad essi mano libera, che hanno scatenat ol'attacco alla Regione calabrese e - per bassi

scopi di potere - hanno consapevolmente im-pedito al Consiglio regionale calabrese d iadempiere alle sue funzioni e di esprimere etutelare le esigenze delle masse popolari ca-labresi .

« E inoltre sulle misure necessarie percambiare la sciagurata politica antimeridiona-lista che si è espressa anche nel recente de-creto governativo anticongiunturale ; politicache ha dissanguato la Calabria e la città d iReggio e che è alla origine del profondissim omalcontento delle popolazioni di quella Re-gione, su cui è innestata l 'azione dei grupp iterroristici di destra .

(2-00534) « INGRAO, REICHLIN, AMENDOLA ,

FIUMANÒ, TRIPODI GIROLAMO ,

NAPOLITANO GIORGIO, BARCA, I0T-

TI LEONILDE, GULLO, LAMANNA ,

MICELI, GIUDICEANDREA » .

« Il sottoscritto chiede di interpellare i lGoverno in merito agli intendimenti che n eguidano l'azione sulla situazione calabrese ein particolare sul problema di Reggio Cala-bria dove altro sangue è stato sparso e altr ilutti sono avvenuti ; in particolare :

1) perché non si è creduto prima di que-st'ultima settimana di corrispondere con as-surdo silenzio all'incompreso popolo regginoche implorava giustizia ;

2) perché si è insistito dal luglio ad ogginell'irrigidire la situazione con spiegamenti diforze di polizia di tale portata da trasformar ela città in uno stato d'assedio ;

3) quando si vorranno affrontare in ter-mini di chiarezza politica e di obiettiva con -creta volontà di soluzione i problemi dell acittà nel contesto calabrese, di là delle impo-sizioni o dei calcoli particolaristici, in' una vi-sione penosa soltanto delle aspirazioni ver ee delle attese legittime delle popolazioni .

(2-00535)

« REALE GIUSEPPE » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO