SEDUTA DI VENERDÌ 19 NOVEMBRE 197...

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Atti Parlamentari — 32791 — Camera dei Deputati V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1 525. SEDUTA DI VENERDÌ 19 NOVEMBRE 197 1 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCA .O NIN I IND I DEI VICEPRESIDENTI LUCIFREDI, BOLDRIN I E DEL PRESIDENTE PERTINI INDICE PAG , PAG . Missioni 32793 Assegnazione di progetti di legge alle Commis - sioni in sede legislativa 32793 Disegni di legge : (Approvazione in Commissione) 3282 5 (Presentazione) 32825 (Trasmissione dal Senato) 3279 3 Disegno e proposte di legge (Seguito dell a discussione) : Riforma dell'ordinamento universitari o (approvato dal Senato) (3450) ; CASTELLUCCI e MIOTTI CARLI AMALIA : In - carichi nelle università degli studi e istituti di istruzione superiore a pre- sidi e professori di ruolo degli isti- tuti di istruzione secondaria in pos- sesso del titolo di abilitazione all a libera docenza (40) ; NANNINI : Modifiche all'ordinament o delle facoltà di magistero (252) ; GIOMO : Disposizioni transitorie per gl i assistenti volontari nelle universit à e istituti d'istruzione universitari a (611) ; GIoMo ed altri : Nuovo ordinament o dell'università (788) ; CATTANEO PETRINI GIANNINA : Estensione ai professori incaricati delle norm e contenute nell'articolo 9 della legg e 24 febbraio 1967, n . 62, concernenti il conferimento degli incarichi di in- segnamento ai professori aggregati (1430) ; GIoMo e CASSANDRO : Abolizione del va- lore legale dei titoli di studio uni- versitari e delega al Governo per l a emanazione di norme legislative sul - la disciplina dei concorsi per post i nelle amministrazioni statali e degl i esami di Stato per l'abilitazione al - l'esercizio professionale (2364) ; MAGGIONI : Nuove norme in materia di comandi per l'insegnamento nell e università e abrogazione dell'arti- colo 7 della legge 26 gennaio 1962 , n . 16 (2395) ;

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Atti Parlamentari

— 32791 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

525.

SEDUTA DI VENERDÌ 19 NOVEMBRE 197 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCA.O NINIIND I

DEI VICEPRESIDENTI LUCIFREDI, BOLDRINIE DEL PRESIDENTE PERTINI

INDICE

PAG ,

PAG .

Missioni 32793

Assegnazione di progetti di legge alle Commis -sioni in sede legislativa 32793

Disegni di legge :

(Approvazione in Commissione)

3282 5(Presentazione) 32825(Trasmissione dal Senato) 3279 3

Disegno e proposte di legge (Seguito delladiscussione) :

Riforma dell'ordinamento universitario(approvato dal Senato) (3450) ;

CASTELLUCCI e MIOTTI CARLI AMALIA : In -carichi nelle università degli studi eistituti di istruzione superiore a pre-sidi e professori di ruolo degli isti-tuti di istruzione secondaria in pos-sesso del titolo di abilitazione allalibera docenza (40) ;

NANNINI : Modifiche all'ordinamentodelle facoltà di magistero (252) ;

GIOMO : Disposizioni transitorie per gliassistenti volontari nelle universitàe istituti d'istruzione universitari a(611) ;

GIoMo ed altri : Nuovo ordinamentodell'università (788) ;

CATTANEO PETRINI GIANNINA : Estensioneai professori incaricati delle norm econtenute nell'articolo 9 della legge24 febbraio 1967, n . 62, concernentiil conferimento degli incarichi di in-segnamento ai professori aggregati(1430) ;

GIoMo e CASSANDRO : Abolizione del va-lore legale dei titoli di studio uni-versitari e delega al Governo per laemanazione di norme legislative sul -la disciplina dei concorsi per post inelle amministrazioni statali e degliesami di Stato per l'abilitazione al -l'esercizio professionale (2364) ;

MAGGIONI : Nuove norme in materia dicomandi per l'insegnamento nell euniversità e abrogazione dell'arti-colo 7 della legge 26 gennaio 1962 ,n . 16 (2395) ;

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PAG . PAG .

CATTANEO PETRINI GIANNINA : Bando uni - NICOSIA, Relatore di minoranza

. 32796, 32801co

straordinario

per concorsi spe - 32804, 32818, 3282 5ciali ai posti di professore univer - PAllAGLIA .

. 3282 1sitario (2861) ;

MONACO : Provvedimenti urgenti per gliROMITA,

Sottosegretario di Stat ola pubblica istruzione

per32802, 32820

assistenti

volontari

universitari

e TERRANA 32816, 32820ospedalieri (3372) ;

SPITELLA : Provvedimenti per il perso-32794

Proposte di legge :

(Annunzio) .

. 3279 3nale docente delle università (3448)

PRESIDENTE .

. 32794 (Approvazione in Commissione)

. . 32825

ALMIRANTE .

. 32824 (Modificazione nell'assegnazione a Com -missione)

. 32825BADALONI MARIA .

. 32816 .

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BINI 32815, 3282 1.

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. Interrogazioni (Annunzio) .

. 32826D ' AQUINO 32794, 3281 1

ELEAN, Relatore per la maggioranza . 32801 Corte costituzionale (Annunzio di sentenze) 3279 33281 9

Glorio 32795, 32810, 32822 Sui lavori della Camera:GREGGI 32798, 32802, 32813, 32822.

.

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.PRESIDENTE .

. 32825MATTALIA 32799, 3281 5

MAllARINO, Relatore di minoranza 32801 Votazioni segrete 32802, 3282 332817, 3282 5

MONACO .

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. 32800 Ordine del giorno delle prossime sedute ,

. 32826

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La seduta comincia alle 16 .

CARRA, Segretario, legge il processo ver-bale della seduta di ieri .

(E approvato) .

Missioni .

PRESIDENTE . Comunico a norma dell 'ar-ticolo 46, secondo comma, del regolamento ,che i deputati Belci, Cacciatore, Cocco Maria ,Macchiavelli, Padula ., Pellegrino e Salizzon isono in missione per incarico del loro ufficio .

Annunziodi proposte di legge .

PRESIDENTE. Sono state presentate all aPresidenza le seguenti proposte 'di legge da ideputati :

SIMONACCI : « Riapertura dei termini per i lriconoscimento della qualifica 'di profugo »(3801) ;

BUFFONE ed altri : « Modifiche alle tabel-le 1 e 4 annesse alla legge 12 novembre 1955 ,n. 1137, e successive modificazioni, per l aparte relativa al ruolo dell'Arma dei carabi-nieri » (3802) ;

DE LEONARDIS ed altri : « Abolizione del -l'imposta di fabbricazione sull'olio di oliva »(3803) .

Saranno stampate e 'distribuite.

Trasmissione dal Senato.

PRESIDENTE. Il Presidente del Senatoha trasmesso alla Presidenza il seguente di -segno di legge approvato da quel Consesso :

« Nuove norme sulla esportazione dell ecose di interesse artistico ed archivistico d icui alla legge 1° giugno 1939, n . 1089, e a ldecreto del Presidente della Repubblica . 30 set-tembre 1963, n. 1409 » (3800) .

Sarà stampato e distribuito.

Annunzio di sentenzedella Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Comunico che a norma del -l 'articolo 30, secondo comma, 'della leggei1 marzo 1953, n . 87, il Presidente della Cortecostituzionale ha trasmesso con lettere in data17 novembre 1971 copia delle sentenze nn . 177e 179 della Corte stessa, depositate in pari dat ain cancelleria, con la quale la Corte ha di-chiarato :

« l'illegittimità costituzionale dell'artico-lo 515, quarto comma, del codice di procedur apenale » (doc . VII, n. 185) ;

« l ' illegittimità costituzionale dell 'arti-colo 1, comma terzo, della legge 30 april e1962, n . 283 '(contenente disposizioni sull a" disciplina igienica della produzione e 'dell avendita delle sostanze alimentari e delle be-vande "), limitatamente alla parte in cu iesclude l'obbligo della comunicazione dell ' esi-to dell'analisi anche a quei soggetti che i nbase agli atti 'di polizia giudiziaria già com-piuti risultino indiziati di reato » (doc . VII ,n . 187) .

I documenti saranno stampati e distribuiti .

Assegnazione di un progetto di legg ea Commissione in sede legislativa .

PRESIDENTE . A norma del primo com-ma dell'articolo 92 del regolamento, propon-go che il seguente provvedimento sia defe-rito alla. IX Commissione permanente (Lavor ipubblici), in sede legislativa, con il parer edella I, della IV, della V, della VI e dellaVIII Commissione :

« Trasferimento del rione " Addolorata "di Agrigento, ricostruzione degli edifici diculto e di interesse storico, monumentale, ar-tistico e culturale danneggiati dal moviment ofranoso del 19 luglio 1966 e concessione deicontributi di cui all'articolo 5-bis della legge28 settembre 1966, n . 749 » (approvato dallaVIII Commissione del Senato) (3761) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

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Seguito della discussione del disegno dilegge: Riforma dell'ordinamento univer-sitario (approvato dal Senato) (3450) edelle concorrenti proposte di legge :Castellucci e Miotti Carli Amalia (40) ,Nannini (252), Giorno (611), Giorno e daltri (788), Cattaneo Petrini Giannina(1430), Giorno e Cassandro (2364), Mag-gioni (2395), Cattaneo Petrini Giannin a(2861), Monaco (3372) e Spitella (3448) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca i lseguito della discussione del disegno di legge :Riforma dell 'ordinamento universitario; e del -le concorrenti proposte di legge Castellucci eMiotti Carli Amalia, Nannini, Giomo, Giorn oed altri, Cattaneo Petrini Giannina, Giorno eCassandro, Maggioni, Cattaneo Petrini Gian-nina, Monaco e Spitella .

Come la Camera ricorda, nella seduta d iieri è stato approvato l 'articolo 16 .

Si dia lettura dell'articolo 17 .

CARRA, Segretario, legge :

Ogni università, d ' intesa con la regionecompetente, in collaborazione con le organiz-zazioni sindacali dei lavoratori, con le forz edella produzione e con gli ordini professio-nali, istituisce un servizio per fornire agl istudenti che ne facciano richiesta indicazion iai fini dell'inserimento dei giovani nelle at-tività professionali e produttive .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare sull'ar-ticolo 17 l 'onorevole d 'Aquino. Ne ha facoltà .

D ' AQUINO . Signor Presidente, onorevol icolleghi, onorevole rappresentante del Gover-no, leggendo il testo dell ' articolo 17 mi è ve-nuto alla memoria quanto il CNEL, richiestodel parere, sosteneva a proposito del disegnodi legge di riforma universitaria, cioè che i lprovvedimento non è idoneo a ricreare unacoerenza tra attività universitaria e società ,perché da esso si delinea una istituzione scola-stica strutturalmente più ampia e più capac edi assorbire l'incremento della popolazion estudentesca, ma non idonea a sodisfare qua-litativamente la nuova domanda di cultura ch eemerge dallo sviluppo sociale e ad assolver eefficacemente il servizio di ricerca e quell odi formazione . Il tipo di università delineatodal provvedimento al nostro esame sarebbe ,cioè, una istituzione atta a monopolizzare l acultura ma non capace di trasferire l ' egemo-nia culturale nella carne viva della società .

L'articolo 17 ricalca in certo qual senso l eosservazioni del CNEL, non assorbendo però

la parte critica del giudizio espresso, ma an-dando avanti senza aver appreso dalle consi-derazioni degli altri almeno qualcosa da im-mettere per rinnovare ed organizzare sul seri ola nuova università italiana.

Che cosa dice l'articolo 17 ? Dice che ogn iuniversità, d'intesa con la regione competente ,in collaborazione fisica e di concetto con leorganizzazioni sindacali dei lavoratori, dell eforze della produzione e con gli ordini pro-fessionali, deve cercare di istituire un servizi ocapace di orientare i giovani circa il loro in-serimento nelle attività professionali e pro-duttive .

A me pare che il compito e gli scopi pre-visti nell 'articolo 17 non siano facilmente tra-ducibili in realtà . Sono infatti previsti de icomitati che soltanto in sede universitariaadempirebbero a questo servizio di orienta -mento professionale, senza però approfondir ei loro contatti col mondo reale della produ-zione e con quello degli enti pubblici . Questoraccordo vero e proprio è carente soprattuttoper difficoltà di ordine quantitativo .

Soprattutto nel meridione d ' Italia – lo sap-piamo tutti – vi è una disoccupazione profes-sionale notevolissima . È un fenomeno, questo ,che va visto globalmente secondo una vision e

nazionale, ma che aumenta progressivamente .Ora, l'articolo 17 vorrebbe venire incontro aqueste necessità, ma in maniera insufficient e

già oggi, figuriamoci domani quando si avr àla completa liberalizzazione delle iscrizion i

all'università, la quale, d 'altra parte, deve

essere regolamentata, come abbiamo più voltesottolineato . Essa però, d 'altra parte, farà s ì

che il fenomeno lamentato della disoccupa-zione professionale si aggravi ancora . Eccoquindi che si deve tenere conto della realtà

produttiva sia pubblica che privata .

In un articolo di stampa una giornalist aparlamentare chiedeva : dove si andrà a stu-diare ? Questa domanda è giudiziosa, però c ene dobbiamo porre un'altra . Dopo la boccia-

tura dell'articolo 10, il quale, entro certi limiti ,stabiliva i compiti del docente nell'ambito

dell ' oggetto misterioso rappresentato dal di-partimento, ci si deve chiedere : dove andran-no i giovani ? Quella giornalista ha fatto esem-pi di figli di parlamentari e di ministri ch e

sono andati a studiare all'estero . Si tengaconto di quanto sta avvenendo : liberalizzazio-

ne nell ' ammissione all ' università, insodisfa-zione nell 'ambiente universitario per la no n

possibilità di esemplificare la didattica el'esperimento. In sostanza rimane la vecchi astruttura di una casa piccola, mentre, come

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se l'ateneo fosse diventato una grande piazza ,si è aperto l ' ingresso a decine e decine di mi-gliaia di nuovi studenti .

Ci si pone la domanda su dove andrannoa studiare i nostri giovani, ma l 'articolo 17tende a rispondere con una soluzione no nsodisfacente . Non è infatti istituendo un or-ganismo che comprenda rappresentanti dell eorganizzazioni sindacali visti come raccordotra il mondo della cultura e quello dell'ini-ziativa privata e pubblica che si può ovviar eal grave problema della disoccupazione esi-stente nel mondo della cultura . I compila-tori dell'articolo 17 tentano di affrontare l asituazione che si creerà con l'approvazione ,che io spero non avvenga, della legge in esa-me, e con l'ingresso di tanti studenti in que-ste università aperte a tutti ; ma non è inquesto modo che si risolve questo problema .

PRESIDENTE. ]J iscritto a parlare l'ono-revole Giorno . Ne ha facoltà .

GIOMO. Signor Presidente, onorevoli col -leghi, noi accettiamo sostanzialmente l'arti-colo 17, ma ci sembra necessario fare alcuneosservazioni di carattere filologico . L'artico -lo, infatti, recita : « Ogni università, d ' intesacon la regione competente », eccetera. Nonso cosa significhi « regione competente » ne iriguardi di una università : forse si intendedire « la regione in cui ha sede l ' università » .Comunque l ' espressione usata è impropria .

L 'articolo prosegue: « in collaborazion econ le organizzazioni sindacali dei lavoratori ,con le forze della produzione e con gli or-dini professionali, istituisce un servizio perfornire agli studenti che ne facciano richie-sta indicazioni ai fini dell'inserimento deigiovani nelle attività professionali e produt-tive » . Questa mi pare una norma assai im-portante, utile e, direi, necessaria per la gio-ventù . Ci pare tuttavia che il problema sa-rebbe stato forse risolto meglio nell'ambitodi una riforma degli ultimi anni della scuo-la media superiore. L'indiscriminato accessoalle università, questa lotteria dell'iscrizion eall'università, per cui ogni giovane può iscri-versi senza avere una preparazione o unorientamento professionale e per cui questoorientamento gli viene dato a posteriori, nonso quale successo possa avere . La soluzioneda noi liberali suggerita con la nostra pro -posta di legge n . 788 era forse più felice epiù consona agli interessi dei giovani. Noi ,infatti, abbiamo considerato il delicato pro-blema dell 'accesso alle facoltà, della se]ezio-

ne e dell'orientamento, ma abbiamo dovutorilevare che esso non è risolvibile isolata-mente in sede universitaria, come si vorrebbefare con l'articolo 17.

In sede di esame ,di tale problema, soprat-tutto, si percepisce acutamente e dolorosa-mente quali conseguenze derivino dalla man-canza di interventi tempestivi e di adeguat iprovvedimenti nel settore della scuola media ,specialmente in un campo nel quale il nostr oParlamento non si è ancora impegnato. In-tendo riferirmi al problema dell'istruzioneprofessionale, tema assai grave e urgente, aproposito del quale abbiamo doveri da assol-vere non soltanto nei riguardi dei nostri gio-vani, ma anche nei confronti della Comunit àeconomica europea . Lo sforzo idi ricostruirel'università incontra insuperabili limiti quan-do sia effettuato, come avviene oggi, nel vuo-to e nel disordine imperversanti . Oggi vi èressa alle porte di alcune facoltà . Tale feno-meno, prevedibilmente, diminuirebbe notevol-mente di intensità se si riordinasse il settoredelle scuole tecniche e professionali . Ogniproblema universitario si aggrava in conse-guenza e per effetto .del perdurante disordine ;ma quello dell ' accesso, della selezione e del-l'orientamento diverrà ad un certo momento ,secondo noi, insolubile se non si adotterann ogli opportuni provvedimenti .

Tale problema non è affrontato in modosodisfacente dal presente disegno di legge ein particolare dall 'articolo 17, pur nell 'eviden-za della crisi determinata .dal sovraffollamen-to di alcune facoltà. Il fenomeno è destinatoad aggravarsi a, seguito della possibilità ,diaccedere all 'università anche da parte di per-sone che non abbiano conseguito il titolo distudio di scuola superiore . Si dirà che si trat-ta di un atto di fiducia, come tale non esenteda rischi, ma vi è il pericolo, in questo modo ,di distruggere quello che ancora rimane del -l'università e non già di ricostruire su nuovebasi l'università italiana. Del resto, non viè possibilità di scelta tra soluzioni rischiosee non rischiose, ma esclusivamente tra solu-zioni che comportano rischi maggiori o mi-nori, tra rischi meritevoli di essere affrontati ,perché sono i rischi della libertà e del corag-gio, ed altri che vanno invece rifiutati, per-ché sono i rischi della mancanza di fiduci anella libertà e del timore .

Un 'altra soluzione rischiosa è, per esem-pio, quella 'dell' istituzione dei corsi serali perlavoratori . Anche su questo punto ci siamopermessi nella nostra proposta di legge d iformulare alcuni orientamenti a nostro avvi-so estremamente validi . Abbiamo anche pro-

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spettato la possibilità di istituire presso il Mi-nistero della pubblica istruzione un centronazionale di orientamento per la raccolta ela divulgazione di dati relativi alle professio-ni, nonché per lo studio e l 'attuazione di spe-ciali iniziative intese ad assistere i giovan inella scelta degli studi e delle professioni . Atale centro nazionale dovrebbero corrispon-dere nelle università centri di orientament oche collaborino con i consigli di dipartimento .Inoltre, sempre secondo la nostra proposta ,è data al Ministero della pubblica istruzionela potestà di distribuire annualmente le varieprovvidenze predisposte a favore degli stu-denti meritevoli secondo criteri che tengan oconto delle situazioni esistenti e delle prospet-tive prevedibili nei vari rami delle profes-sioni .

Sotto questo aspetto giudichiamo estrema -mente valida la collaborazione di forze estra-nee al mondo universitario, come i sindacati ,gli ordini professionali ; le forze della pro-duzione . In questo campo tale collaborazionedi carattere tecnico è estremamente valida a lfine della soluzione di tali problemi .

Un altro aspetto nuovo della funzione del-l'università del nostro tempo è quello che s iricollega alla tendenza degli atenei a, costi-tuirsi come centri di educazione permanente .Si tratta di un aspetto non sufficientement etenuto presente dal disegno ,di legge, essendostato sostanzialmente lasciato da parte il pro-blema dell ' educazione permanente, partico-larmente di quella scientifica . A nostro avviso ,l'università non deve chiudersi definitiva -mente dietro le spalle di coloro ai quali con -cede i suoi titoli, riducendo la sua funzion ea quella di semplice produttrice di titoli, m adovrebbe assistere questi giovani anche dop oil completamento del corso di studi, propri oper favorire il loro inserimento nelle pro-fessioni .

Anche sotto questo aspetto sentiamo quind il'esigenza di una programmazione . Per noiliberali il problema della programmazion euniversitaria, della programmazione dell'indi-rizzo orientativo di un giovane verso la pro-fessione, è preminente per la sua formazione ,affinché il giovane non sia poi frustrato da si-tuazioni sociali abnormi, per le quali – com esta avvenendo particolarmente nell'Italia me-ridionale – molti laureati sono costretti a far eil concorso per netturbino o per conduttor edi tram .

È per questo motivo che noi sentiamo l aesigenza dell'approvazione di questo artico-lo 17, anche se per certi aspetti lo riteniamocarente . Noi vorremmo che questi centri di

orientamento avessero un carattere nazional ee fossero istituiti dal Ministero della pubblicaistruzione, ma vorremmo soprattutto – è que-sto il nostro auspicio – che essi fossero consi-derati con maggiore forza nella riforma dellascuola media superiore .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Nicosia . Ne ha facoltà .

NICOSIA. Signor Presidente, onorevol icolleghi, l'articolo 17 introduce un elementoassolutamente nuovo nella vita universitaria .Vero è che nella vecchia struttura universita-ria e nella legge attualmente in vigore sonoprevisti servizi universitari particolari ch emettono l'università in contatto con il mondoesterno, con il mondo non strettamente inte-ressato alla vita universitaria e alla vita cul-turale in genere, ma è altrettanto vero che co nl'articolo 17 si cerca di attribuire all'univer-sità un compito del tutto nuovo che non sap-piamo se le università saranno in grado d iadempiere .

L'articolo 17 riguarda i servizi di orienta-mento professionale . Tali servizi sono estre-mamente interessanti sul piano della scuol asecondaria, della scuola media superiore edell'istruzione professionale . È a livello uni-versitario invece che non riusciamo a com-prenderne l'importanza, a meno che essi no nsiano meglio qualificati . Se si tratta di cors iparticolari (come ad esempio quelli di dottri-na fascista fatti durante il fascismo), allorapossiamo anche comprendere che possa esiste -re un interesse verso di essi (ne parleremopoi), ma se l'istituzione di servizi di orienta-mento professionale equivale a tenere confe-renze, come quelle, ad esempio, che divulgail terzo programma della RAI-TV, allora nonriusciamo a comprenderne l'utilità, anche per-ché i compiti assegnati all'università e al do-cente universitario, sul piano concreto, sonotanti e tali che il docente non può assumersen ealtri . Se si tratta invece di servizi professio-nali chiesti dai sindacati o dal mondo indu-striale e che l'università deve istituire, allor aessi hanno origine e caratteristiche ben di-verse .

Ma il servizio che l'università è chiamataad istituire presuppone l'esistenza di una at-trezzatura e di una organizzazione, anche dalpunto di vista dei docenti, che onestamentenon riusciamo a vedere come compito speci-fico dell'università . Può essere un compitocollaterale che le università hanno sempresvolto e che non è necessario inserire nell alegge. Nella legge viene inserito un elemento

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che, a nostro giudizio, capovolge la situazion ee può portare a spinte eversive, che appaion ooggi favorevoli a tesi di sinistra, ma che pos-sono domani favorire speculazioni di carat-tere politico o di qualsiasi natura, non appe-na un gruppo riuscirà ad impossessarsi de lpotere per lungo tempo .

Nell 'articolo 17 si dice : « Ogni università ,d ' intesa con la regione competente, in collabo-razione con le organizzazioni sindacali dei la-voratori, con le forze della produzione e congli ordini professionali, istituisce un servizi oper fornire agli studenti che ne facciano ri-chiesta indicazioni ai fini dell'inserimentodei giovani nelle attività professionali e pro-duttive D . Si parla dunque di « servizio », atutti gli effetti ; si parla di « servizio » contutto ciò che questo comporta : apparecchia-ture, cervelli elettronici, conferenze, corsi, di -spense, editoria, pubblicistica, biblioteca . Ser-vizio significa tutto, onorevoli colleghi . L'uni-versità è in grado di poterlo svolgere ? Of-frono le sue strutture edilizie la capacità ricet-tiva necessaria per un servizio di questo ge-nere ? Ha l'università la capacità di svolger eun servizio ai fini anche di conferenze e d ideterminati rapporti con il mondo extrauni-versitario di cui si parla all ' articolo 17 ? Ecc operché è assurdo questo articolo ! Porta l ' uni-versità ad una funzione completamente a dessa estranea .

Gran parte della polemica in questi ultimi25 anni si è riferita, per esempio, a una certainiziativa presa dall 'università di Bologna a ltempo del fascismo quando furono svolti cors idi storia e dottrina del fascismo (questo s iè verificato nell ' università di Bologna neglianni tra il 1925 e il 1932) . Tutta la polemicain periodo fascista fu condotta perché nell auniversità venne inserito un elemento estraneo .Voi in questo periodo irnperniate tutta la pole-mica sull 'università docente, che deve inse-gnare, che deve dare soltanto scienza, cultura ,che deve essere libera nel dare questa cultur ae questa scienza, nell 'attrezzarsi autonoma-mente per la didattica .

Ora voi con questo articolo 17 inserite u nqualche cosa che è in collegamento con l aregione e che sfugge all'attività propria dell auniversità . Se una regione qualsiasi chiede -e teniamo presente che la regione, oltre tutto ,per statuto e per la Costituzione non è tenutaa dare fondi - che in una università sia sta-bilito un servizio perché gli studenti sian óragguagliati, per esempio, sulla legislazion eregionale, in pratica si vengono a sottrarr ecompiti specifici ai servizi della regione pe rattribuirli all 'università. Questo si consente da

parte vostra. Come può l'università svolger etale compito ? Quale altro articolo dell 'attualelegge si riferisce a questi corsi, dando le di-sponibilità finanziarie per poterli tenere ? Vo ipotete programmare tutto nella legge, onore-voli colleghi, ma non, ad esempio, i rapport icon le forze sindacali, che già ci sono, che gi àesistono, sia con il personale non docente, siacon il personale docente .

Inoltre le forze sindacali, con le quali s ivorrebbero instaurare tali rapporti, sono avul-se dalla realtà giuridica del paese, perché ri-fiutano di avere, attraverso l'applicazione del -l'articolo 39 della Costituzione, il riconosci-mento giuridico . Voi compite un atto di so-praffazione riconoscendo sindacati che giuri-dicamente non sono riconosciuti : in tal modo ,sol perché in alcune regioni determinate forzepolitiche hanno la maggioranza, esse potrannoescludere dal dialogo determinate forze sinda-cali, discriminando arbitrariamente fra esse eprescindendo dalla effettiva rappresentatività

di ciascuna forza : così avviene, ed è veramen-te qualche cosa di camorristico e di autentica -mente mafioso l'esclusione di sindacati so l

perché fanno capo alla CLSNAL o sono auto-

nomi. E le tre confederazioni hanno il corag-gio di continuare a rifiutare il riconosciment o

giuridico che pure l'onorevole Di Vittorio ave-va chiesto con una proposta di legge del 1953 .

Onorevoli colleghi, il Governo ci deve direchiaramente quali sono le implicazioni ch e

nascono dall'articolo 17. Voi, onorevoli colle-ghi, volete inserire il prepotere e la camorr a

sindacale nelle università perché le universitàcostituiscono dei servizi ad orientamento uni-co . Questa è la verità . Chi potrà resistere ?Quale rettore potrà resistere ? Quale sarà que lcapo di dipartimento che potrà resistere, qua-le docente, quando si chiederà di avere un ser-vizio di informazione su particolari attivit àlegislative che interessano un certo mondo no n

sindacale, ma politico ? Perciò noi siamo con-vinti che questo articolo 17 debba restare al d i

fuori della legge perché esso non rientra nel -

lo spirito di questa legge; le sue disposizion i

non possono essere in nessun modo intese in

funzione universitaria . Se mai potrebbero es-sere comprese in un'altra legge che stabiliscadelle convenzioni con le università .

Onorevole Elkan, in tal caso il discorso po-trebbe ritornare sull'articolo 10 . Se le orga-nizzazioni sindacali vogliono un servizio dal -le università, lo paghino, e poiché con l'arti-colo 10 è sorta la questione delle convenzion i

con gli enti interessati, se i sindacati son oenti e chiedono un servizio alle università, ègiusto che lo paghino, poiché i sindacati per-

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cepiscono i contributi dal Ministero del lavo-ro, riscuotono contributi dalle amministrazio-ni regionali, riscuotono contributi nella misu-ra di molte e molte centinaia di milioni, s enon di miliardi, dalle regioni a statuto specia-le come la Sicilia e la Sardegna .

Non è stato mai precisato dove vanno afinire questi soldi, non lo abbiamo mai sa-puto . Ma se i sindacati non sono enti giuridi-camente riconosciuti, se non sono enti di di -ritto pubblico, come possono pretendere ch el'università, la quale possiede una personalitàgiuridica, con una sua autonomia, con un su ostatuto, che è vincolata alla legge, debba es-sere tenuta a fornire un servizio gratuito adun organismo che poi non vuole essere rico-nosciuto dallo Stato sfuggendo a qualsiasi con-trollo ?

Onorevoli colleghi, la questione è moltoseria, perché secondo noi l 'articolo 17 apreuna smagliatura gravissima . Se l 'articolo 10sulla funzione del dipartimento non è stato ap •provato ciò significa, onorevole Elkan, secon-do noi, che è crollata anche la possibilità d istabilire rapporti tra le università ed enti ch enon hanno niente a che fare con esse . La solu-zione c 'è, ed è una soluzione normale: l'uni-versità faccia autonomamente dei corsi ch epossano servire all 'attività e alla qualifica-zione anche professionale di giovani studen-ti, anche non universitari . Però, secondo noi ,questo è un compito della scuola secondarianon dell ' università. È la scuola secondaria cheha il compito di contribuire alla qualificazio-ne professionale dei giovani. Secondo la Costi-tuzione, l ' istruzione professionale appartienein modo specifico alle regioni e sono le region iche devono agire in questo campo, come l aregione lombarda che comincia a creare isti-tuti di carattere professionale . Facciano per-ciò le regioni gli istituti medi a carattere pro-fessionale ; e poi si potrà chiedere ad un ent ecome l 'università di contribuire mediante unsuo servizio particolare .

Onorevoli colleghi, noi non riusciamo a ca-pire perché con l 'articolo 17 si includa que-sto servizio nel capitolo relativo alla struttur adella ricerca e dell ' insegnamento. Se l 'uni-versità era tenuta, secondo questo progetto d ilegge, a rendere questo servizio tramite il di-partimento, bisogna riconoscere che tale prin-cipio ormai deve essere considerato caduto .Esso può rimanere in vita – cosa che vedrem oal momento opportuno – se il servizio vien esvolto per volontà dell 'ateneo, che si esprim etramite il consiglio di ateneo . Solo, però se v isono i mezzi e le possibilità.

Onorevoli colleghi, non mi attarderò adanalizzare ulteriormente questo articolo 17 .Noi dichiariamo soltanto che l'articolo 17 nonpuò essere compreso in questa legge e quind ivoteremo contro . Ma soprattutto, onorevol icolleghi, solleveremo una questione ben pre-cisa relativa all'articolo 17 quando si tratter àdi discutere il bilancio universitario, perch ése non è compresa alcuna voce come contri-buto da parte degli enti interessati, e com ecorrispettivo per questo servizio, la univer-sità non ha la possibilità finanziaria né didat-tica di impiegare docenti per far svolgere unservizio di questa natura, che è estraneo all asua funzione .

D'altra parte, onorevoli colleghi, l'univer-sità è aperta a tutti, ed i corsi sono frequen-tabili da tutti, anche dagli analfabeti e da co-loro che non sono iscritti . Nessuno ha ma ifatto una questione fiscale – così possiam ochiamarla – all ' ingresso di una lezione uni-versitaria : i corsi universitari, per propria na-tura, sono qualificanti nel senso della forma-zione professionale . Se c 'è qualche giovaneche vuole avere particolari informazioni i nmateria di matematica, vada a frequentare i lcorso di matematica ; e così per il diritto ci -vile, per l'economia politica, per l 'elettrotec-nica o per qualsiasi altra materia . L ' univer-sità è aperta a tutti, e per il semplice fattoche esplica la sua funzione rappresenta giàun servizio sociale ed un servizio professional edi grande rilievo, e soprattutto di grand eorientamento .

Questa, onorevoli colleghi, è la question eche noi abbiamo voluto sollevare all'artico-lo 17, sottoponendo all'attenzione della mag-gioranza e delle forze politiche responsabil ila gravità della sua formulazione .

PRESIDENTE .

stato presentato il se -guente emendamento :

Sostituire le parole da : Ogni università ,fino alle parole : ordini professionali, con leparole : Ogni università in collaborazione co nla regione, con gli ordini professionali, con l eforze della produzione e con le organizzazio-ni sindacali dei lavoratori .

Subordinatamente, ripristinare il testo de lSenato .17. 4 .

Greggi .

L'onorevole Greggi ha facoltà di svolgerlo .

GREGGI . Signor Presidente, onorevoli col-leghi, questo articolo 17 non è evidentement eil più importante del provvedimento, ma è si-gnificativo per la sua impostazione . A mio giu-

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dizio, è un'idea buona quella di predisporr eun qualche servizio che possa aiutare gli stu-denti nell'orientamento della professione ; maè un'idea, a quanto risulta dal testo, malamen-te attuata. Personalmente sono favorevole aduna parte di questo testo, perché per la prima,e mi pare unica volta, è fatta menzione i nquesto testo di riforma universitaria, degl iordini professionali . Mentre più volte si f ariferimento alle regioni ed ai sindacati — pre-cisando che si tratta di quelli dei lavoratori —per la prima volta si fa qui riferimento agl iordini professionali ; mi sembra tuttavia chela collocazione degli ordini professionali al -l 'ultimo posto sia in contrasto con il titolo stes-so dell'articolo, in cui si parla di servizi d iorientamento professionale . Gli unici organi-smi competenti #,etnicamente in questa mate -ria, gli ordini professionali, e egli unici ent iesterni all'università verso i quali dovrà po irivolgersi l'attività degli studenti, e cioè quell iche qui sono definiti le forze della produzione ,risultano — stranamente direi, e questo fors eè significativo — all'ultimo posto, mentre a lprimo posto si parla delle regioni e delle orga-nizzazioni sindacali dei lavoratori . Non voglioripetere quanto ho già avuto occasione di dir eper quanto riguarda le organizzazioni sinda-cali dei lavoratori ; non valendo i sindacati il ri-conoscimento richiesto dalla Costituzione, pu rrestando lo Stato aperto ad ogni dialogo e a dogni scambio di informazione con i sindacati ,con la massima sensibilità, non si può poi cer-care di inserire ad ogni passo i sindacati negl iorgani statali, negli enti che amministrano po-teri o servizi dello Stato .

Il mio emendamento è molto semplice, per -ché tende a ristabilire una graduatoria che m isembra più consona all'intitolazione stessadell'articolo, o per lo meno a ripristinare i ltesto del Senato . Perché parlo di ripristinar eil testo del Senato ? Perché nel passaggio da ltesto deI Senato a quello in discussione, m isembra che l'articolo abbia subito un peggio-ramento, in direzione contraria a quella da meauspicata . Infatti, mentre nel testo del Senatosi diceva che ogni università poteva organiz-zare questi servizi in collaborazione con l eregioni, nel testo in discussione si dice « d'in-tesa con la regione » . Se il cambiamento ha u nsignificato, tale significato dovrebbe essere in-terpretato nel senso che la presenza della re-gione all ' università non è soltanto di consu-lenza, di stimolo, di rappresentazione di inte-ressi locali o di interessi sociali, ma è una pre-senza di competenza, di potere di interventonell'organizzazione dell'università, a par igrado con gli organi dell'università . Nel nuo -

vo testo è stato introdotto l'aggettivo « compe-tente », del quale non si capiscono le ragioni .Che cosa significa « d'intesa con la region ecompetente »? Se si tratta di una competenzadi carattere territoriale, questa era implicit anel testo' precedente; ma se si voleva riferiread una competenza istituzionale delle regioniin questa materia, mi pare che si sia incors iin un grosso equivoco. Infatti, la competenz ache la Costituzione dà alle regioni in materi ascolastica non ha alcun riferimento con l'uni-versità . Quando l ' articolo 117 della Costitu-zione parla dell ' istruzione artigiana e pro-fessionale e assistenza scolastica, si riferisc eall ' istruzione che si dà nelle scuole me-die inferiori o superiori, che magari noi di -struggeremmo se facessimo domani la scuol amedia superiore unica. Quindi, l'aggettiv o« professionale » non significa scuola medi aprofessionale . Pertanto le regioni, in base all aCostituzione, non hanno nessuna competenz aper quanto riguarda l'università, in partico-lare non hanno competenza neanche per quan-to riguarda la preparazione professionale o iservizi di orientamento professionale che l euniversità domani potranno istituire .

Anche qui siamo in presenza di un proces-so un po ' strano, in base al quale le regioniritornano ad ogni passo anche in materie chenon hanno assolutamente alcuna relazione conle competenze ad esse attribuite dalla Costi-tuzione .

L'emendamento da me presentato tend epertanto a chiarire questi equivoci, a Iasciarel'articolo nel suo valore positivo e a discipli-nare il futuro di questo servizio in un mod opiù consono alle esigenze reali, dando rilievoinnanzitutto agli ordini professionali e alleforze produttive .

Se questo emendamento non dovesse essereaccolto, subordinatamente propongo di ripri-stinare il testo del Senato, il quale evita conse-guenze che, a mio giudizio, non solo non son ofacilmente accettabili, ma vanno anche chia-ramente oltre la Costituzione .

PRESIDENTE .

stato presentato il se -guente emendamento :

Sostituire le parole : per fornire agli stu-denti che ne facciano richiesta indicazioni ,

con le parole : di informazione e orienta -mento .17. 3 .

Mattalia, Finelli, Grimaldi, Orilia, Taormina.

L'onorevole Mattalia ha facoltà di svol-gerlo .

MATTALIA. Il mio emendamento suonariconoscimento sostanziale dell'utilità di

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questo servizio, ma segna anche quella ch eè la badialità della formulazione e l'inutileparticolarizzazione, che sembra quasi buro-cratizzante, in quella aggiunta « agli studentiche ne facciano richiesta » . Che cosa signifi-ca ? Che ci debbono essere dei giovani ch evanno a chiedere ? E con che mezzo ci van-no ? Per corrispondenza ? Sono cose perfet-tamente inutili ; sono ovvie, sonò un po' co-miche - direi - inserite in questo articolo .Resti la generalità dell'indicazione della fun-zione e, nell'ambito di questa indicazionegenerale, ogni università farà, secondo l eproprie possibilità e secondo il proprio im-pegno, le cose più o meno bene . Il servizioè essenziale che ci sia .

PRESIDENTE .

stato presentato il se -guente emendamento :

Dopo le parole : fornire agli studenti, ag-giungere le parole : ed alle loro famiglie .

17 2. De Lorenzo Ferraccio, Monaco, Cassandro,Giorno, Mazzarino, Badini Confalonieri ,Bignardi, Bozzi, Camba, Capua, Cottone ,Ferioli, Malagodi.

MONACO. Chiedo di svolgerlo io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MONACO . E stato notato che non semprela scelta del corso di studi universitari d aparte degli studenti avviene dopo un attent oesame delle proprie attitudini e della propri apreparazione di base, né tanto meno in re-lazione alla possibilità di inserimento nel -l'attività lavorativa al momento del conse-guimento della laurea. Questo produce in-dubbiamente delle gravi conseguenze pertutti i vari settori professionali e produttiv ie, in generale, per l 'economia del paese .

Ma ancora più importanti sono i rifless inegativi per quanto riguarda il settore dell amedicina, là dove una inflazione di laureati ,con la conseguente sottoccupazione o addirit-tura disoccupazione di un gran numero d iquesti, costringerebbe i giovani medici so-prattutto a svolgere compiti che in altri pae-si sono propri del personale sanitario ausi-liario . Si tratta di una situazione che noi me -dici, specialmente se abbiamo certe responsa-bilità, constatiamo che si va estendendo ; al-cuni colleghi, specialmente i più giovani ,sono costretti a svolgere alcune mansioni ch eanche per legge sono affidate, ripeto, al per -sonale sanitario ausiliario.

Va inoltre considerato che i medici (s itratta di una osservazione che occorre fare

a proposito di questo articolo e del relativ oemendamento che ho l'onore di sottoporr eall'approvazione della Camera), diversamen-te dai laureati in altre facoltà, non hann oattività parallele alle quali dedicarsi . Per ov-viare almeno in parte a questi inconvenienti ,che incidono, oltre che sul destino di molt igiovani che entrano nell'università, anch eglobalmente sull'economia del paese - nonbisogna infatti dimenticare che la prepara-zione di ognuno di questi giovani, fino alconseguimento del titolo di studio e all'abi-litazione, costa una ingente somma di denaroallo Stato - sarebbe stato opportuno pro-grammare le iscrizioni ai vari corsi di studio ,in relazione alle previsioni di impiego . In-trodurre, cioè, quel famoso « numero pro-grammato » come viene fatto in tanti altr i

paesi a regime sia socialista sia capitalista .Ora, noi abbiamo escluso per diverse giust econsiderazioni questa programmazione del nu-mero delle iscrizioni ai vari corsi di studi o

a seconda delle necessità ; abbiamo esclusouna soluzione così drastica (vi risparmio inquesto momento un mio giudizio su quest asoluzione), ma mi sembra che nostro strettodovere sia oggi quello di provvedere affinch éla situazione ricettiva dei vari dipartimenti ,e in particolare dei dipartimenti che riguar-dano il corso di laurea in medicina e chi-rurgia, nonché le possibilità di inserimentonell 'ambito professionale, siano ampiament e

pubblicizzate . Ecco il perchè, io penso, dell aformulazione di questo articolo, che preved ela istituzione di questo servizio di orienta -mento professionale il quale dovrebbe for-nire agli studenti, che ne facciano richiesta ,indicazioni appunto ai fini dell'inseriment onelle attività professionali e produttive .

Ho detto dovrebbe, e il condizionale ègiustificato dal fatto che in realtà la formu-lazione dell 'articolo non ritengo risponda all efinalità per le quali era stato proposto . Del

resto, ciò è stato anche affermato dai collegh iche mi hanno preceduto, e quindi non ripe-terò quanto già detto .

Il nostro emendamento a questo articol osi propone di estendere anche ai familiar idegli studenti il diritto di richiedere tali in-dicazioni, e ciò al fine appunto di allargarela diffusione di notizie che possano indiriz-zare i giovani verso settori nei quali saràpoi più facile inserirli in attività lavorative .Questo ampliamento alle famiglie non m isembra in alcun modo che possa ledere l'au-tonomia di giudizio dei giovani . Noi tutt isappiamo che molte volte i giovani possono

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essere guidati, anche se non costretti auto-ritariamente, dai consigli che possono venir eloro forniti dai genitori, che indubbiament ehanno una esperienza maggiore e che quin-di sono in grado di illustrare meglio ai lor ofigli quali sono le possibilità, quali sono gl isbocchi, quali sono gli studi che posson omeglio rispondere alle attitudini .

Non mi sembra che questo sia un emen-damento che possa rivestire un carattere, co-me' oggi si usa dire, paternalistico o autori-tario ; tutt'altro: serve a dare ai giovani u nquadro più completo della situazione, infor-mandoli meglio per quanto riguarda le lorodecisioni . È per questo che ho l'onore di rac-comandare alla Camera l'approvazione del -l 'emendamento .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

Sopprimere le parole : che ne facciano ri-chiesta .17. 1 .

Spitella, Reggiani, Cingari, Biasimi.

Poiché i firmatari non sono presenti, s iintende che abbiano rinunziato a svolgerlo .

MAllARINO, Relatore di minoranza .Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MAllARINO, Relatore di minoranza ,Signor Presidente, onorevoli colleghi, essend oi servizi di orientamento rivolti soprattutto aifini sociali di una preparazione professionale ,riteniamo che essi vadano intesi, di volta involta, nell ' ambito di quei 15 gruppi profes-sionali di cui, con riferimento alle conclusion idel Bureau international du travail, tratteròparticolarmente a proposito dell ' articolo 18 .

Mi limiterò ora,

e

assai brevemente, adesemplificare, osservando che chi si avvia afar parte, a mo' d 'esempio, del primo grupp o(architetti) o del secondo gruppo (ingegneri )trova interessata alla relativa riduzione d icosti in primo luogo la sua famiglia, eventual-mente già preparata all 'avvio del discente i nquesto senso. Di qui la precisazione che no iproponiamo all 'articolo 17, con l 'emenda-mento De Lorenzo Ferruccio 17 . 2 .

Concordo, per altro, con l 'emendament oMattalia 17. 3 nonché con l 'emendamento Spi-tella 17. 1, in quanto trovo assolutamente su-perflua l ' indicazione « studenti che ne faccia-no richiesta », dovendo il detto servizio esserenecessario e sufficiente per tutti gli studenti,

non solo per alcuni di essi, giacché la pre-parazione professionale non va contrappost aa quella caratteristica di studio-ricerca che èpropria, nell 'università, di tutti i futuri ap-partenenti ai 15 gruppi di cui ho fatto cennoe di cui tratterò in seguito a proposito del-l 'articolo 18 .

NICOSIA, Relatore di minoranza . Chiedodi parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

NICOSIA, Relatore di minoranza . Siamocontrari all'emendamento Greggi 17 . 4 che, anostro avviso, non apporta una sostanzialemodifica all 'articolo 17. Può essere accolto, enoi siamo favorevoli, l 'emendamento Matta-lia, 17. 3, che mi sembra precisi il testo . Sia-mo anche d 'accordo sugli emendamenti DeLorenzo Ferruccio 17 . 2 e Spitella 17. 1 .

PRESIDENTE. Qual è il parere della Com-missione sugli emendamenti presentati all 'ar-

ticolo 17 ?

ELKAN, Relatore per la maggioranza . Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, ritengoche questo articolo 17 abbia avuto l 'onore d iuna discussione che ne ha allargato i confin ie indubbiamente ne ha travisato le finalitàe la esatta collocazione nel corpo della legge .

La Commissione non ritiene accoglibili l eproposte presentate dall 'onorevole Greggi, siala principale sia la subordinata, perché l 'os-servazione che riguarda la regione non tienepresente che non si tratta della competenzadella regione, ma della regione nel cui am-bito si trova l'università che, d'intesa conla regione, agisce e interagisce per questo ser-vizio di orientamento . Così, anche la colloca-zione delle varie forze che partecipano all'or-ganizzazione e realizzazione del servizio è stu-diata in modo da dare a ciascuna la sua giust acollocazione per l ' impegno che esse debbon oprendere nella realizzazione del servizio stes-so. La Commissione è quindi contraria al -l'emendamento Greggi 17. 4. È favorevole in -vece all'emendamento 17 . 3 dell 'onorevoleMattalia, ma devo precisare anche ai colleghidi minoranza che sono intervenuti che, acco-gliendo l 'emendamento 17. 3, non si può darecontemporaneamente parere favorevole agl ialtri due emendamenti De Lorenzo Ferruccio17 . 2 e Spitella 17. 1, che risulterebbero pre-clusi in seguito all 'accoglimento dell ' emenda-mento Mattalia .

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PRESIDENTE . Il Governo ?

ROMITA, Sottosegretario di Stato per l apubblica istruzione . Condivido le osservazion idel relatore per la maggioranza e quindi son ocontrario all 'emendamento Greggi 17 . 4, favo-revole all 'emendamento Mattalia 17. 3 e, perconseguenza, contrario agli emendamenti D eLorenzo Ferruccio 17 . 2 e Spitella 17. 1 chesono assorbiti, a mio parere, dall 'emenda-mento Mattalia .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti . Onore-vole Greggi, mantiene il suo emendament o17. 4, non accettato dalla Commissione né da lGoverno ?

GREGGI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

GREGGI . Chiedo di parlare per dichiara-zione di voto sull'emendamento Mattalia 17 . 3 .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GREGGI . Voterò contro questo emenda -mento perché noi, sopprimendo dal test ol'inciso « che ne facciano richiesta », trasfor-miamo completamente il carattere del servi -zio, in piena coerenza con il resto del testo .Si aprirebbe la via ad un servizio obbliga-torio e quindi ad un intervento obbligatori osui giovani per il loro orientamento profes-sionale . L'inciso « che ne facciano richiesta »costituisce invece una larga garanzia per igiovani e per noi, nel senso che questo ser-vizio non possa diventare un servizio in qual -che modo impositivo per i giovani, ma debb aessere rispettoso pienamente delle loro liber-tà di orientamento professionale .

Per queste ragioni mi pare che si debbaessere contrari all 'emendamento Mattalia17. 3, nonostante il diverso parere della Com-missione e del Governo .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'emen-damento Mattalia 17 . 3 accettato dalla Com-missione e dal Governo .

(È approvato) .

Gli emendamenti De Lorenzo Ferrucci o17. 2 e Spitella 17 . 1 sono preclusi .

Sull 'articolo 17 nel suo complesso, con l amodifica testé approvata, è stata chiesta l avotazione per scrutinio segreto dal presiden-te del gruppo del Movimento sociale italiano .

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indìco la votazione a scru-tinio segreto sull'articolo 17 nel testo dell aCommissione con l 'emendamento testé ap-provato .

(Segue la votazione) .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUCIFREDI

PRESIDENTE . Dichiaro chiusa la vota-zione e invito gli onorevoli segretari a nu-merare i voti .

(1 deputati segretari numerano i voti) .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti

. 220

Maggioranza

.

. . 111

Voti favorevoli .

194

Voti contrari

.

26

Hanno dichiarato di astenersi 143 de-putati .

(La Camera approva) .

parte alla votazione :

Bianchi Fortunat oBianchi Gerard oBiancoBisagliaBodratoBoffardi InesBoldrinBorraBoscoBottaBottar iBovaBrand iBressan iBriziol iBuffoneBuzz iCaiat iCaiazzaCaldoroCalvett iCalv iCanestrar iCa.radonnaCarenin iCarraCarta

Hanno preso

Achill iAless iAlfanoAndreon iAndreott iAngrisan iAnselmi TinaAntoniozz iArmaniArnaudAzimont iAzzaroBadaloni MariaBaldani GuerraBald iBarberiBarbiBardott iBaroniBartoleBass iBeccariaBens iBersaniBert èBertoldiBertucci

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Cascio Lauricella

Rosati SulloCastellucci Lenoci

Ruffini TantaloCattani Lepre

Russo Carlo Tarabin iCavallari Lezzi Russo Ferdinando Tavian iCeccherini Lima Salomone TerranaCeruti Lobianco Salvi Tocc oCervone Longoni

Sangalli Tozzi Condiv iCiaf Lucifredi

Sarti TraversaCiampaglia Maggioni

Scaglia TruzziColleselli Magri

Scalf ari Turnatur iCclombo Emilio Mancini Vincenzo

Scalf aro UrsoCompagna Mariani

Scardavilla UsvardiCorà Mariotti Scarlato VaghiCorona Marocco

Schiavon Valeggian iCristofori Marraccini

Scianatico Vecchiarell iDall 'Armellina Martini Maria Eletta

Sedati Venturin iD 'Ambrosio Masciadri

Semeraro VergaD 'Antonio 111attalia

Senese VetroneD 'Arezzo 1\'lattarelli

Servadei Vicentin iDel Duca Mazzarino

Sgarlata VillaDella Briotta Mengozzi Simonacci Vincell iDell'Andro Merenda Sinesio VolpeDe Lorenzo Giovanni Merli Sisto ZaccagniniDe Maria Meucci Sorgi ZaffanellaDe Mita Micheli Pietro Spadola Zagar ide Stasio Miotti Carli Amalia Speranza Zamberlett iDi Giannantonio Miroglio Squicciarini Zanibell iDi Leo Misasi

Stell aDi Lisa Mont iDi Primio Moro DinoDrago Mosca Si sono astenuti:Elkan MusottoErminero Mussa Ivaldi Vercelli Alboni Cardia

Evangelisti Nannini Aldrovandi Caruso

Fabbri Nicolini Allora Cataldo

Felici Nicosia Amandola Cebrell i

Ferrari Orlandi Arzilli Ceravolo Domenico

Ferrari Aggradi Palmitessa Assante Ceravolo Sergio

Fioret Patrini Avolio Cesaron i

Fornaie Pellicani

Baccalini Chinello

Foschi Perdonà Ballarin Cianca

Fracassi Piccinelli Barca Cicerone

Franchi Piccoli Bardelli Cirillo

Gaspari Pisoni Bartesaghi Gocci a

Giglia Pitzalis

Bastianelli Colaj ann i

Gioia Pucci Ernesto

Battistella Conte

Giolitti Querci

Benedetti D'Alessi o

Giorno Racchetti

Beragnoli Damico

Gonella Radi

Biagini D'Angelo

Granelli Rampa Biamonte De Laurentiis

Graziosi Rausa Bini Di Benedett o

Greggi Reale Giuseppe Bo di Marino

Guerrini Giorgio Restivo Bonifazi Di Mauro

lanniello Revelli Borraccino D'Ippolito

Iozzelli Riccio Bortot Di Puccio

Isgrò Rognoni Busetto Esposto

Laforgia Romanato Canestri Fasol i

La Loggia Romita Caponi Ferretti

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Napolitano LuigiNattaNiccolai CesarinoOgnibeneOlmin iPascariell oPasin iPellizzar iPezzinoPietrobonoPisci tell oPochettiRaicichRaucc iRe Giuseppin aRossinovic hSabadin iSacchiSandr iSanton iScain iSciont iScipion iScutar iSereniSgarbi Bompan i

LucianaSkerkSpagnol iSpecchi oSpecial eSulottoTagliaferr iTaniTedesch iTempia ValentaTerrarol iTodrosTognon iTrombador iTuccariValor iVenturol iVetranoVianelloZanti Tondi CarmenZucchin i

Macchiavell iPadulaPedin iPellegrin oPintusSalizzoriiScarascia Mugnozza

Sono in missione:

Fibbi GiuliettaFlamign iFoscarin iFregoneseGessi NivesGiachin iGiannantoniGiannin iGiovannin iGiudiceandreaGorrer iGramegnaGranataGranzott oGuerrini RodolfoGuglielminoGulloIngraolotti LeonildeJacazz iLa BellaLam iLavagnol iLent iLevi Arian GiorginaLizzeroLodi AdrianaLombardi Mauro

Silvan oLoperfid oLubert iMacalusoMacciocchi Mari a

Antoniett aMalaguginiMalfatt iMarrasMartell iMaschiellaMascol oMaulin iMazzolaMicel iMonasterioMorell iNahoumNapolitano Giorgi o

Belc iCacciator eCocco MariaColombo VittorinoCurtiFanell iGall iGirardin

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Si dia lettura dell'artico-o 18 .

CARRA, Segretario, legge :

L 'università organizza, secondo i cri-teri di cui al terzo comma dell 'articolo 1, cor-si universitari e postuniversitari di prepara-zione, di specializzazione, di orientamento e d iaggiornamento professionale . I relativi atte -stati vengono rilasciati dall ' università .

In vista dello svolgimento degli esami d iStato per l'abilitazione all'esercizio professio-nale, le università organizzano corsi di prepa-razione e di orientamento professionale, chepossono essere frequentati dagli iscritti al -l'ultimo anno del corso di laurea o di diplomae dai laureati o diplomati da non oltre tr eanni .

Per i piani di studio dei corsi, di cui aiprecedenti commi, che si concludano con ilconseguimento di una qualifica professionale ,il Consiglio nazionale universitario indica gl iinsegnamenti che vi sono obbligatoriament ecompresi .

PRESIDENTE . lJ iscritto a parlare sull'ar-ticolo 18 l'onorevole Nicosia . Ne ha facoltà .

NICOSIA. Signor Presidente, onorevoli col-leghi, signor ministro, l'articolo 18 tende aconferire alle università una generica facolt àdi organizzare corsi universitari e postuniver-sitari di preparazione, specializzazione, orien-tamento e aggiornamento professionale . Il testoperò non appare chiaro, dal momento che l acaduta dell'articolo 10 ha impresso al diparti-mento una struttura diversa da quella conce-pita in origine. In questa occasione sorge d inuovo la questione dell'esame di Stato e dell aabilitazione professionale . Cosa significa in-fatti che « l'università organizza, secondo icriteri di cui al terzo comma dell'articolo 1 » ?Quel comma stabilisce semplicemente che « l euniversità elaborano e trasmettono criticamen-te le conoscenze scientifiche, promovendo eorganizzando la riceroa e curando la formazio-ne culturale e la preparazione professional edegli studenti » . Cosa significa « corsi univer-sitari e postuniversitari » ? L'università e l escuole di specializzazione hanno la funzion edi preparare i giovani all'esercizio degli « uf-fici » come si diceva nella legge Casati, e dell eprofessioni, in quanto istituti di istruzione su-periore a norma della Costituzione .

Alti Parlamentari

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNIN I

NICOSIA. Secondo l'interpretazione ch enoi ne diamo, l'articolo 18 sottrae al diparti -mento in quanto tale la possibilità di organiz-zare specifici corsi ai fini della preparazione especializzazione professionale . Infatti, secondonoi, una volta caduto l'articolo 10, e venut ameno quindi la possibilità di programmazion etra i docenti e tra le singole discipline ai fin idella didattica e della metodologia, i corsi d ipreparazione e di specializzazione professio-nale rientrano nella vecchia struttura univer-sitaria . Questa nostra interpretazione è coe-rente con quanto stabilito dagli articoli 13, 14 ,15 e 16. L'espressione « l'università organiz-za » sta a significare che tutto è demandat oallo statuto universitario e tutto rientra nell enorme della legge prevista dall'articolo 14 . Ildipartimento in quanto tale, quindi, viene ariassumere la funzione ,dei vecchi seminari .

A nessuno può sfuggire che, dopo la di-scussione sinora avvenuta e a seguito dellamancata modifica dell'articolo 10, l'unica in-terpretazione possibile di questa legge è che i ldipartimento non esiste più . Esso non fa altroche sostituire il vecchio seminario, onorevol eMazzarino . Rivive dunque la facoltà, in ter-mini di corsi universitari .

Chi approva l'articolo 18 approva implicita -mente il principio secondo il quale gli inse-gnamenti vengono impartiti nelle vecchie fa-coltà . Quando poi si parla di corsi postuni-versitari di specializzazione e di aggiorna-mento professionale, di altro non si tratta chedei corsi e delle scuole di specializzazione pre-visti dalle leggi attualmente in vigore .

Noi siamo dunque favorevoli al primo com-ma dell'articolo 18 perché esso ripete la strut-tura dell'università così come essa attualmen-te è. Essendo caduto l'articolo 10, l'universitàrinasce nella sua struttura antica e il diparti-mento assume sostanzialmente i compiti de iseminari . Rinascono conseguentemente anchei vecchi istituti, sia per quanto riguarda icorsi di laurea, sia per ciò che concerne i cors ipostuniversitari . Quando infatti si afferma chei relativi attestati « vengono rilasciati dall'uni-versità » altro non si fa che ripetere la formu-lazione dell'attuale testo unico sull'istruzion euniversitaria del 1931 .

A questo punto, onorevoli colleghi, cadut ol'articolo 10, non è più possibile reinserir enella legge la figura del dipartimento ; e ciòè tanto più evidente se sarà approvato l'arti-colo 18, nella sua attuale formulazione . Seinfatti gli attestati di specializzazione vengc -

no rilasciati direttamente dall ' università, èchiaro che l'università non può far altro ch edemandare tale compito agli istituti e non a idipartimenti . I corsi universitari e postuni-versitari continueranno dunque ad essere or-ganizzati dalle facoltà .

Noi riteniamo pertanto che la formulazio-ne dell'articolo 18, in connessione con il terzocomma dell'articolo 1, altro non faccia ch eripetere l'attuale struttura dell'università, da lmomento che sono le università, e non i di-partimenti, che « elaborano e trasmettono cri-ticamente le conoscenze scientifiche, pro -muovendo ed organizzando la ricerca e cu-rando la formazione culturale e la prepara-zione professionale degli studenti, nonché l aformazione dei docenti », come appunto sta-bilisce l'articolo 1 . Questa trasmissione de lsapere avviene attraverso i corsi universitar iche alcuni colleghi avevano pensato di di -struggere attraverso la formula del diparti -mento .

Qui rientriamo nel concetto di corso post-universitario che alcuni colleghi avevano pen-sato di distruggere attraverso la disciplina in-terdipartimentale ; siamo cioè al concetto diattestato rilasciato dall'università attravers oil corso universitario o postuniversitario .

Ma al secondo comma, in riferimento agl iesami di Stato per l'abilitazione all'esercizi oprofessionale, nasce un problema di indubbiarilevanza. Recita infatti il secondo comma :« In vista dello svolgimento degli esami d iStato per l'abilitazione all'esercizio professio-nale, le università organizzano corsi di pre-parazione e di orientamento professionale, chepossono essere frequentati dagli iscritti al -l'ultimo anno del corso di laurea o di diplo-ma e dai laureati o diplomati da non oltre tr e

anni » .Questa formulazione ci trova parzialment e

dissenzienti . Fino a questo momento, in for-za della legge attualmente esistente, le univer-sità rilasciano titoli accademici e, successi-vamente, attestati di abilitazione, dopo un ti-rocinio previsto dalla legge per alcune pro-fessioni (per altre professioni il tirocinio no nsi svolge presso gli istituti universitari, mapresso privati, come avviene per esempio pe r

la professione di procuratore legale), dell adurata generalmente di sei mesi (ad esem-pio per i medici, gli ingegneri, i farmacist ie i chimici), o anche più (ad esempio, per i

procuratori legali) .Secondo l'articolo 18, invece, le università

possono rilasciare l 'attestato di abilitazioneall'esercizio professionale dopo la frequenz adi corsi di preparazione e di orientamento

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professionale. Questo è un punto assoluta-mente oscuro . Infatti, avendo voi sancito agl iarticoli 3, 4, 13 e 14 la cosiddetta validit àlegale del titolo di studio (su cui noi siamod'accordo), non riusciamo a comprender ecome mai oggi solleviate un nuovo problemaper quanto riguarda l ' esercizio professionale ,dando all'esame di laurea il valore di esam edi Stato .

Finora l'esame cli laurea non è stato maiconsiderato esame di Stato. L'articolo 33della Costituzione è abbastanza esplicito alriguardo, allorché afferma al quinto comma :« È prescritto un esame di Stato per l'am-missione ai vari ordini e gradi di scuole oper la conclusione di essi e per l'abilitazion eall ' esercizio professionale » . L ' esame di Sta-to, in sostanza, ha fin qui abilitato all'eser-cizio professionale i possessori di titoli acca-demici . Voi invece avete disposto agli arti -coli 13 e 14 la validità legale del titolo rila-sciato dall 'università prima dell ' abilitazioneall ' esercizio professionale . Ma mentre attual-mente per sostenere l 'esame di Stato e quin-di per conseguire l ' abilitazione all ' esercizioprofessionale è richiesto un periodo di tiro-cinio (che non significa « corso postuniversi-tario »), in questo articolo 18 imponete in -vece alle università l'organizzazione di cors idi preparazione e di orientamento professio-nale che possono essere frequentati dagl iiscritti all'ultimo anno del corso di laurea odi diploma e dai laureati o diplomati da nonoltre tre anni .

Da questa disposizione nascono due ordi-ni di questioni . Innanzi tutto voi non preve-dete più per la laurea la frequenza all 'atti-vità del dipartimento; voi qui prevedete l aiscrizione e la frequenza all 'ultimo anno d icorso di laurea. Va benissimo, onorevoli col -leghi ! Addirittura diventa obbligatorio . Percui la obbligatorietà che voi pensavate di no nfar rivivere attraverso il dipartimento, rina-sce attraverso il secondo comma dell 'artico-lo 18. In questa seconda parte del second ocomma – noi siamo d'accordo – rinasce i lcriterio di frequenza, rinasce l ' iscrizione aun anno di corso di laurea . Quindi deve es-sere definito il numero dei corsi di laurea ,deve essere definito il numero di anni per i lconseguimento di un diploma o di una lau-rea. Nonostante ciò, io ancora non riesco acapire perché la facoltà non debba continua-re a chiamarsi così e il dipartimento no ndebba assumere le funzioni, così come l alegge praticamente gliele sta riconoscendo ,del vecchio seminario previsto nel testo unico31 agosto 1931 .

Onorevoli colleghi, la questione non è sem-plice come voi credete. Io ho letto l 'altrogiorno l 'articolo del senatore Codignola sul-l'Avanti ! in riferimento ad un emendament odell'onorevole Gui che la Camera ha appro-vato, riguardante determinati corsi di specia-lizzazione previsti nell ' articolo 9 . Il senatoreCodignola, con una abilità che tutti gli rico-nosciamo ha rimproverato alla Camera, a lParlamento, ,alle forze parlamentari, di ave rapprovato con l ' emendamento Gui la rinascit adelle scuole di specializzazione . Ma che sensohanno le parole del senatore Codignola ? I nmancanza dell ' articolo 10 il dipartimento no nè più il dipartimento da lui voluto ma un'al -tra cosa, è la vecchia facoltà . La vecchia fa-coltà è rinata e il dipartimento è diventat ofacoltativo. La vecchia facoltà, ripeto, è ri-nata e non appena voi porterete questa leggenelle università ricominceranno – onorevol eMusotto, ella che è docente universitario l ocomprende benissimo – i corsi di laurea al -l'antica, il numero di materie all'antica . (per -ché è previsto un numero di materie all ' an-tica, ciò che tra l'altro è giusto) la frequenz aobbligatoria, dopo di che per la specializza-zione e per l'esercizio professionale sarà ri-chiesto lo stesso tempo che intercorre nell 'at-tuale sistema. Dunque voi non avete innovatoniente. Avete soltanto innovato nella que-stione del corso, e cioè che il corso può esser efrequentato, per esempio, da uno studente i nmedicina al sesto anno . Invece che conseguiredirettamente la laurea, ci si iscrive al cors odi orientamento professionale per conseguirequell 'abilitazione professionale che è distint adalla laurea. Allora non vi è più il principiodella laurea abilitante . Neanche questa no-vità avete introdotto ! La laurea, non è pi ùabilitante, è la vecchia laurea che si consegu emediante la presentazione di un elaborato ,indicato e predisposto con l 'ausilio del do-cente . Abbiamo dunque la tesi, la laurea epoi l 'esercizio professionale . Ditemi dunquein che cosa consiste la riforma . L'articolo 10sì che modificava ! L 'articolo 10 elaboravauna programmazione, dava la, possibilità a idipartimenti di fare le convenzioni direttecon le altre università e con altri dipartimenti ,al di fuori dell 'ateneo. L'articolo 10 addirit-tura dava la possibilità di spostamento pe run docente da. un dipartimento all'altro dell astessa università. Il dipartimento era l ' ateneonell'ateneo, l 'autonomia nell'autonomia. Il di-partimento poteva riordinare in senso inter -dipartimentale diverse disciplina . Ora tuttoquesto non è più possibile essendo cadutol 'articolo 10 .

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Per il tirocinio previsto dalla legge de l1931 uno studente in medicina era tenuto afrequentare per sei mesi dopo la laurea l ediverse cliniche, come l ' ingegnere era tenut oa compiere un determinato tirocinio in deter-minati istituti o corsi in politecnici . Così ifarmacisti, i chimici .

Qui invece si prevede – ecco in che cos aconsiste la diversità – che un corso special epossa iniziare prima ,del conseguimento dell alaurea. Ma poiché questo corso di orienta -mento e preparazione professionale può assu-mere un aspetto di novità con una legger amodifica, rispetto al vecchio tirocinio, noi pro -poniamo con l 'emendamento Almirante 18 . 2che almeno per l ' organizzazione di tali cors ile università chiedano la collaborazione degl iordini professionali . Cioè che ci sia un con -tatto e un rapporto tra l 'università e l ' ordineprofessionale. Così come per il procuratorelegale è richiesta la frequenza di uno studi olegale, così come per l'esercizio della profes-sione di notaio è obbligatoria la frequenz ain uno studio, così come (e lo leggiamo anch eneIl 'articolo 19) si chiede la specializzazioneper gli insegnanti, è chiaro che dobbiamo an-che qui stabilire un rapporto con l ' ordin eprofessionale che è poi la cosa più logica eseria che si possa proporre . Infatti, qualorasi trattasse del vecchio tirocinio, non vi sa-rebbe bisogno di nessun rapporto con un aqualsiasi organizzazione esterna, all 'univer-sità, ma se invece si tratta di una novità, fac-ciamola questa novità, collegandola agli or-dini professionali perché gli ordini professio-nali possono offrire all ' università, proprioperché si tratta, di un ordine postuniversitari oo comunque extrauniversitario, elementi util iai fini del tirocinio . L'ultimo anno di fre-quenza per un corso di laurea, lo studente l opuò passare seguendo un corso speciale al difuori della stessa università, in collegamentocon l 'ordine professionale .

Onorevoli colleghi, in questo articolo 18ritroviamo in sostanza la struttura della vec-chia università, quella università che vive evivrà sempre non perché sia stata creata ne l1931 (nel 1931 ci si è limitati ad ordinare i nun testo unico le norme esistenti) o perchésia stata creata nel 1923 o nel 1859, quandofu riordinata dalla legge Casati : l'universit àha una tradizione secolare . Quando Federi-co II volle riconoscere la prima scuola me -dica, quella di Salerno, la riconobbe perchéla scuola medica di Salerno era già impor -tante indipendentemente dal riconoscimentodi Federico II . Perché ? Perché i medici da

tutta l'Europa andavano alla scuola medicadi Salerno, empirica per quanto si voglia ,ma a quel tempo importantissima . Così lascuola di Bologna o quella di Padova ne lcampo della medicina erano importanti pri-ma ancora di ricevere il riconoscimentolegale .

È evidente che in seguito lo Stato ha do-vuto riconoscere le università perché avevabisogno dell'apporto professionale degli uo-mini che ivi si specializzavano . Ora, che ri-nascesse attraverso l ' articolo 18 questo vec-chio concetto dell'università, era fatale . Ed

io vi aspettavo proprio qui, al traguardo del -l'articolo 18, e anche al prossimo traguard o

dell'articolo 19, quando si tratterà di discu-tere il problema degli insegnanti della scuola

secondaria .

La verità è, onorevoli colleghi, che l oStato, la società, ha bisogno di uomini ch e

sappiano esercitare non tanto una professio-ne o un mestiere, bensì che contribuiscano

allo sviluppo della vita sociale, che sianospecializzati . Quindi è chiaro che la societàdeve difendere questo suo interesse, e perci ò

era fatale il risorgere del concetto di abilita-zione professionale . E in questo quadro è

anche del tutto evidente che l'abilitazion eprofessionale deve essere riconosciuta dallo

Stato a tutti gli effetti .

Si tratta di una vecchia questione : certo

c ' è un determinato gruppo di deputati i qual iritengono che l'abilitazione professionale no n

debba essere un esame di Stato ; ma ciò è

sancito dalla Costituzione . O si modifica laCostituzione o è inevitabile che lo Stato deb-ba riconoscere legalmente le attività profes-sionali . Riconoscendosi le attività professio-nali, la qualifica, la specializzazione vien e

precisata attraverso una regola e non attra-verso la consuetudine, attraverso una legg eche stabilisce che una persona, per ottenere

una certa qualifica professionale, deve se-guire una certa strada .

Siamo così giunti, onorevole Elkan, all auniversità docente, e non più ricercante, all auniversità che dà i titoli, e non all'universit àaleatoria, che serve solo ad alcuni matti (m aforse non si tratta neanche di matti, bens ìdi persone che anticipano, in un certo senso ,il futuro) .

ELKAN, Relatore per la maggioranza .Allora ella è contento !

NICOSIA. Se questa interpretazione è va-lida, onorevole Elkan, voi non potete peri-

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sare di reinserire nella legge il principio del -l'articolo 10, perché non può più essere rein-serito .

ELKAN, Relatore per la maggioranza .Lo ritroveremo .

NICOSIA. E come ? Questa rimane l'uni-ca interpretazione; io sto dando la sola inter-pretazione possibile dell 'articolo 18. Perchénon parlano i colleghi ? Dicano come voglio -no interpretare il corso di laurea, cosa si-gnifica corso universitario o post-universita-rio; che si svolgono nell 'università ? Ed al-lora la competenza è dello statuto, dell ' ate-neo, e non più dei regolamenti interni di cu iall 'articolo 12 .

Ieri, in sede di « Comitato dei 9 », hodetto che, secondo il nostro modesto avvi-so, esistono giuridicamente 14 preclusioni ,che non permettono l ' inclusione nel disegnodì legge dell'articolo 10, neanche se frantu-mato o sparpagliato . Vorrò vedere cosa fa-ranno i colleghi di sinistra quando vorrannofar rivivere il dipartimento e la disciplin ainterdipartimentale; è caduta, questa disci-plina, onorevole Raicich, onorevoli collegh idella sinistra . Vi hanno in qualche modo co-stretto, o vi costringeranno, ad accettare unaformula diversa che riporta l'università a lvecchio tipo ; e questa è una interpretazioneche nessuno può negare . Quando voi affidatecerte cose allo statuto universitario, lo fat enon più secondo le condizioni preesistenti .Ed io sono contento, onorevole Elkan, pe rquanto riguarda questo primo comma, per -ché rientriamo nel campo dell'autonomia uni-versitaria, di quella autonomia per cui — se-condo la nostra interpretazione — si dà al -l'università la possibilità di avere una strut-tura tutta sua, indipendentemente dalla ca-micia di Nesso che si può stabilire con unalegge. Nell'ultima parte del primo comma ,si dice che i relativi attestati vengono rila-sciati dall ' università, e non dal dipartimento ,onorevole Elkan . La questione dell'articol o10, quindi, è totalmente spostata .

Desidero ancora precisare che questo pri-mo comma dell'articolo 18 viene a definir ein maniera precisa la prima parte dell'arti-colo 16, in cui si dice che « gli studi neces-sari per il conseguimento della laurea e de ldiploma formano oggetto di piani alternativ iindicati dall'organismo interdipartimentale d icui all'articolo 5 » . Quando poi diciamo chei corsi universitari e postuniversitari, ai fin idella preparazione, della specializzaz ione ,dell 'orientamento e dell 'aggiornamento pro -

fessionale, vengono definiti dall'università, èchiaro che la disciplina interdipartimentalenon vale; vale per i piani di studio . Ma col-leghiamo allora l'articolo 16 all'ultima part edell'articolo 18, in cui si dice che « per ipiani di studio dei corsi » (di cui ai prece -denti commi) « che si concludano con il con-seguimento di una qualifica professionale, i lConsiglio nazionale universitario indica gl iinsegnamenti che vi sono obbligatoriament ecompresi » . A questo punto, onorevole Elkan ,non capiamo perché vi siate espressi in que lmodo al primo e al secondo comma .

Che significa fare intervenire il Consiglionazionale universitario quando è previsto i nquesta legge che una nuova legge deve defi-nire — vedi l'articolo 14 — i titoli e le lauree ?Che competenza può avere il Consiglio na-zionale universitario ? Ai fini della qualific aprofessionale ? Il Consiglio nazionale univer-sitario ha competenza in materia universita-ria, non in materia di qualifica professiona-le. La qualifica professionale è un compitodello Stato, non del Consiglio nazionale uni-versitario, quindi è Ia legge che Io deve de -finire. Il Consiglio nazionale universitario nonpuò interferire: può diventare un organo po-litico, ma non può interferire .

Dice il terzo comma dell'articolo 18 : « Peri piani di studio dei corsi che si concludan ocon il conseguimento di una qualifica profes-sionale. . . » ; ma quale sarebbe questa qualifi-ca professionale ? Quella di infermiere? S edeve essere istituito un corso universitari oper la qualifica di infermiere, il problemaè diverso. Se volete creare la profession eodontotecnica a livello universitario, la cos aè diversa. Ma allora dovete precisare chel'articolo 18 non si riferisce all'attività pro-fessionale come oggi comunemente s'intende .Altrimenti, vuoi dire che volete inserire nel -l'università anche attività professionali ch efino a questo momento sono state al di fuor ie al di là dell'attività universitaria stessa .

Ora, i piani di studio possono essere per òpreparati per coloro che possono entrare nel-l 'università. E coloro che possono entrare nel -l 'università — l ' abbiamo visto all 'articolo 7 —sono i diplomati degli istituti d ' istruzionesecondaria e coloro che abbiano compiuto i lventicinquesimo anno di età, anche se sprov-visti dei diploma d 'istruzione media seconda-ria, o di altra certificazione di studi, previ oaccertamento del livello di preparazione cultu-rale e dell 'attitudine agli studi universitari .Questo accertamento avviene con un esame d iStato speciale . Noi siamo stati contrari aquesta norma, perché l 'esame di Stato spe-

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ciale è assurdo . Chi voleva entrare all'univer-sità poteva seguire una strada normale, con i lconseguimento di un diploma di scuola medi asuperiore .

Ora, se col terzo comma dell 'articolo 18 ,voi vi riferite a tutti gli studenti che si iscri-vono all'università, i piani di studio sono pre-visti già negli articoli precedenti e non s icapisce perché questi piani di studio debban oessere ulteriormente legati ad una decision edel Consigliò nazionale universitario . La miapreoccupazione, onorevole Elkan, è stata an-che quella della Commissione; infatti, laCommissione ha modificato il testo pervenu-toci dal Senato togliendo, al terzo comma, i lriferimento all 'articolo 9.

Pertanto, onorevoli colleghi, consideratoche esiste un equivoco e che è necessario eli -minarlo, noi diciamo che, per quanto riguard al 'articolo 18, si può essere favorevoli al primocomma, ma non ci risulta certamente chiaroil secondo comma. Infatti, è stato eliminato i lvalore abilitante della laurea, reinserita l'abi-litazione all 'esercizio professionale, accorciat io allungati i tempi del tirocinio – ancora no nè stato precisato nulla a questo proposito –non sappiamo se questo articolo ha una qual -che relazione con l 'articolo 14 che, diversa -mente dal testo in esame, che non fa alcu nriferimento a leggi, prevede invece una leggeper iI rilascio dei diplomi e degli attestat idi laurea, nonché i diplomi per quanto con-cerne determinate attività professionali . Atutto questo è da aggiungere che non riuscia-mo a comprendere il terzo comma perché i nesso viene stabilita di nuovo una competenz adel Consiglio nazionale universitario che do-vrebbe indicare gli insegnamenti obbligato-riamente compresi .

Onorevoli colleghi, sarebbe opportuno far euna legge più chiara . L'altra sera ho avutola possibilità di dire a qualche collega che c 'èun modo di uscire da questa situazione di con -fusione esistente anche nella legge di riformadell ' ordinamento universitario. Si tratterebbedi dividere questo provvedimento in tre oquattro: una legge generale di riordinamentoper le strutture universitarie, una che riguard il 'attività dei docenti, una concernente le pro-fessioni e i titoli rilasciati dalle università ,ed una che riguardi tutta la questione dellaorganizzazione studentesca . Con quattro prov-vedimenti di questo genere, che discussi sepa-ratamente darebbero la possibilità di proce-dere anche più celermente, voi, onorevoli col -leghi, potreste risolvere in qualche manier aquesto problema che oggi si pone in manier adrammatica .

Infatti, io non credo che tutta quanta lanormativa che noi stiamo adesso discutendopossa essere assorbita dalle università ; nondimentichiamo che l'università non è statain grado di assorbire neanche le norme ri-guardanti il tirocinio (problema concepito sindai tempi di Benedetto Croce), figuriamoci s epotrà ben assorbire il concetto di corso di pre-parazione professionale . È stato detto chequesta riforma viene attuata anche allo scop odi una maggiore preparazione dei giovani, inquanto fino ad oggi sono usciti dalle univer-sità degli spostati; ma, onorevoli colleghi, conquesta riforma usciranno dalle università de i

pazzi . Infatti, quando voi avete fatto una nett adistinzione tra quanto l'università può daree quello che invece richiede (secondo e terz ocomma dell'articolo), non avete fatto altro che

creare una polverizzazione di orientament iprofessionali che, non essendo stati definit iper legge, vengono delegati agli statuti, op-pure ad un ' altra legge .

Tutto questo non è corretto ; prendiamo, adesempio, le vecchie leggi . La legge Casati de l

1859 prevede un elenco delle attività professio-nali, così come viene previsto dalla legge at-tuale, ancora vigente, che prevede e definisce

le professioni . Volete far vivere questo « mal-loppo » ? Precisate alcuni elementi, con oppor-tuni allegati, altrimenti saremo costretti, tr a

qualche anno, a decidere ancora non sull a

nuova struttura dell'università, ma sulle di-sposizioni di cui all'articolo 14 e fare una nuo-va legge sui nuovi titoli e sulle nuove lauree ,perché in caso contrario questo provvedimentonon potrà andare avanti . Ma come possono gli

statuti universitari – ammesso e non concessoche questo provvedimento diventi legge entr o

il 31 dicembre – essere modificati se non ab-biamo dato ancora le nuove indicazioni de i

titoli di diploma e di laurea ? Poiché noi nonforniamo queste indicazioni, è evidente che gl istatuti devono recepire la vecchia posizione .

Ecco perché questa legge è assurda. E quiritorniamo ad un vecchio discorso : questa leg-ge è importante, praticamente, per gli artico-li 66, 67 e seguenti, per fare i cavalieri, perfare cioè i nuovi docenti universitari, che da

3.500 devono diventare assolutamente 22 mil a

in 5 anni . Ma allora, onorevoli colleghi, fat e

uno stralcio e portatelo avanti: così possiam o

comprenderci !

Se invece con l'articolo 18 voi volete crear eil nuovo concetto di specializzazione, ebbene ,io vi ho dimostrato che non create alcun nuovoconcetto di specializzazione o di attività pro-fessionale . E non create più nulla anche per-

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ché è crollata la concezione dei dipartiment idi cui all'articolo 10.

Questa, in termini succinti, la interpreta-zione che noi diamo all'articolo 18 . Noi chie-deremo, signor Presidente, se possibile, l avotazione dell'articolo per parti separate, peril primo, per il secondo e per il terzo com-ma. Ci pronunzieremo, infatti, favorevolment esoltanto per qualche punto dell'articolo che ,come ho detto, non possiamo condividere pe rintero .

Ho così svolto, signor Presidente, anchel 'emendamento Almirante 18 . 2 .

PRESIDENTE . Sta bene . Trattasi del se-guente emendamento :

Al secondo comma, aggiungere, in fine, l eparole : Per la organizzazione di tali corsi leuniversità chiederanno la collaborazione degl iordini professionali .

18. 2 .

Almirante, Nicosia, De Marzio, d'Aquino,Pazzaglia, Franchi, Santagati.

iscritto a parlare l 'onorevole Giorno . Neha facoltà .

GIOMO. Molto brevemente, signor Presi -dente. A noi l 'articolo 18 sembra, nel su ocontesto, un articolo positivo, e molto pi ùnella formulazione della Commissione che no nnel testo trasmesso dal Senato .

questo l 'unico articolo nel quale si pre-vede, sostanzialmente, una assistenza al gio-vane che si prepara alla laurea o che è gi àlaureato, per la sua preparazione specifica ne lcampo della specializzazione, dell ' aggiorna-mento e dell'orientamento professionale .

Siamo anche d'accordo, dato che non èstato accettato il principio dell ' abolizione delvalore legale del titolo di studio, che l'uni-versità rilasci degli attestati ai giovani ch efrequentano questi corsi . Siamo pure favore-voli a che, per l'abilitazione all ' esercizio pro-fesionale, le università organizzino corsi d ipreparazione e di orientamento professionale ,che debbano – noi riteniamo più giusto dir e« debbono », anziché « possono » – essere fre-quentati dagli iscritti all'ultimo anno del cor-so di laurea (il che permetterebbe a quest igiovani di guadagnare un anno nella lor opreparazione) o dai diplomati . E al riguardoci permetteremo di presentare un emenda -mento, perché ci sembra assurdo che possan ofrequentare questi corsi solo coloro che hann oconseguito la laurea da non oltre tre anni .Su questo punto, comunque, il collega Maz-zarino potrà meglio approfondire il concetto .

Per quanto riguarda i piani di studio de icorsi, che si concludono con il conseguimentodi una qualifica professionale, siamo anch efavorevoli a che il Consiglio nazionale uni-versitario indichi gli insegnamenti che son oobbligatoriamente compresi, così che possaesservi una uniformità, in tutte le universit àdella penisola, nel dare questo titolo di abili-tazione alla professione .

Vi è però una cosa che ci preoccupa, an-che perché sappiamo ciò che spesso avvien ein questo campo. Abbiamo avuto, ultimamen-te, l'esperienza della legge per le lauree abi-litanti, e abbiamo visto che, in fin dei conti ,si è tentato, anche con la legge-ponte, di isti-tuire corsi di 15-20 giorni attraverso i qual imettere a posto giovani che non avevano otte-nuto la sufficienza nella sessione estiva .

Nella sostanza facciamo presente cioè ch enon vorremmo che questi corsi fossero cors iburletta, puramente formali, che non desseroai giovani quella preparazione che noi rite-niamo utile che un giovane oggi abbia . Nondimentichiamo che questa legge interessa de igiovani i quali opereranno nel campo dell acultura, della dottrina, delle professioni, no nin un ambito puramente nazionale : questigiovani saranno in competizione con gli altrigiovani dell 'area del mercato comune euro-peo. Questa realtà europea, anche nel mondodella cultura e della dottrina, non dobbiamo

mai dimenticarla .Ed è per questo che noi ci preoccupiamo

perché, anche in questo campo, l'abilitazion eall'insegnamento sia veramente idonea a di -mostrare la capacità di questi giovani di es-sere all'altezza dei tempi, delle esigenze de itempi . Non siamo soltanto – come affermavaieri qualche collega – preoccupati di una cert apedagogia facilistica trionfante nel paese etrionfante oggi, perché arriva in ritardo di

cinquant'anni rispetto ad altri paesi d 'Europanei quali è fallita . Noi siamo preoccupati ch equesta Italia, povera di risorse materiali, m aricca di ingegni, possa portare questi ingegnial massimo delle loro possibilità, perché no nsolo sul piano nazionale, ma sul piano dellacooperazione e del progresso internazionale ,possano dare tutto il contributo che l'Europ a

ed il mondo attendono da noi .Sotto questo profilo vi è in noi solo la

preoccupazione che questi corsi di formazion epedagogica e didattica di abilitazione all'eser-cizio professionale siano corsi seri, degni d iuna preparazione moderna, a livello europeo .

con questo auspicio che noi siamo sostan-zialmente d'accordo sull'enunciato dell'arti-colo 18.

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PRESIDENTE . E iscritto a parlare l'ono-revole d'Aquino . Ne ha facoltà .

D'AQUINO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, onorevole rappresentante del Gover-no, l'articolo 18 recita : « L'università organiz-za, secondo i criteri di cui al terzo comm adell'articolo 1, corsi universitari e postuniver-sitari di preparazione, di specializzazione, d iorientamento e di aggiornamento professiona-le. I relativi attestati vengono rilasciati dal-l 'università » .

In verità, l'articolo i al terzo comma tratt adelle università che elaborano e trasmetton ocriticamente le conoscenze scientifiche, pro-muovendo ed organizzando ricerche e curan-do la formazione culturale e la preparazion eprofessionale degli studenti, nonché la forma-zione per i docenti . Potrebbe essere conside-rato, questo terzo comma dell' articolo 1, comenorma di indirizzo che poi viene ripresa nell oarticolo 18 specificando una funzione partico-lare dell'università : quella appunto dei cors idi preparazione, di specializzazione e di orien-tamento professionale .

Noi riteniamo che questo debba essere fat-to, ma debba essere fatto attraverso una di-versa organizzazione ed una diversa imposta-zione del pur giusto e complesso problema .Tutto ciò io rilevo dalla lettura del secondocomma dell'articolo 18, là dove si afferm aesplicitamente che « in vista dello svolgimen-to degli esami di Stato per l'abilitazione all oesercizio professionale, le università organiz-zano corsi di preparazione e di orientament oprofessionale, che possono essere frequentat idagli iscritti all'ultimo anno del corso di lau-rea o di diploma e dai laureati o diplomati d anon oltre tre anni » .

Ma lo si evince ancora dall'ultimo comm adell'articolo che recita : « Per i piani di studi odei corsi, di cui ai precedenti commi, che s iconcludano con il conseguimento di una qua-lifica professionale . . . » .

Onorevole rappresentante del Governo, èquesto un punto su cui vorrei intrattenermiun momento per esaminare in quale manier ain definitiva è articolata questa università . Viè il corso di laurea che conferisce il titolo d istudio, cioè la laurea . Si parla, come negli ar-ticoli precedenti, di laurea e, di diplomi, inmodo generico ; si parla poi molto più ampia-mente - e lo vedremo in seguito - del dottoratodi ricerca . Nell 'articolo 18, si tratta di un ti-tolo che può essere interpretato come titolo d iqualificazione, come si evince dall'interpreta-zione dell'ultimo comma del detto articolo, la

quale però è vista in relazione allo svolgimentodegli esami di Stato .

A me pare che non siano chiariti gli aspett iessenziali di quello che dovrà pur essere i Icorso di studi universitari e, in relazione a ciò ,vorrei porre a me stesso una domanda : laqualificazione si può conseguire soltanto infunzione dello svolgimento degli esami di Sta-to o viceversa essa è necessaria per la conti-nuazione degli studi, per il conseguimento ,dopo altri quattro anni, del dottorato di ricer-ca ? Non mi pare che siano chiariti i limiti ,anche se devo onestamente ammettere chemaggiore qualificazione significhi maggior epartecipazione allo studio, che è poi quell ache, a mio giudizio, si deve cercare di otteneredal nuovo ordinamento universitario .

Non mi pare però che siano messi a post oi quattro tempi della preparazione universi-taria: il corso di laurea, il corso di qualifica-zione, l'esame di Stato (che metterebbe incondizione di essere abilitato 'all'esercizio pro-fessionale) e infine il dottorato di ricerca . Eallora, pur dicendo che obiettivamente quest otipo di qualificazione non può che trovare l oappoggio generico della nostra parte politica ,devo rilevare che globalmente l'articolo 18 s ipresta a interpretazioni incongruenti . Infatti ,il corso di qualificazione può essere inteso i ndue modi . Esso potrebbe essere realmente u ncorso di aggiornamento e di maggiore contatt oper coloro che hanno conseguito la laurea ostanno per conseguirla : per esempio, perquanto riguarda la medicina, un corso di qua-lificazione può portare i laureati o coloro ch estanno per laurearsi più vicino alle varie cli-niche : medica, pediatrica, ostetrica, ecc ., e ciòcostituisce indubbiamente un punto di cu idobbiamo compiacerci . Ma allora il corso d iqualificazione non può essere interpretato co-me un corso libero, cui si può accedere o no i nvista dello svolgimento dell'esame di Stato :altrimenti non avrebbe senso . Se questo corsodi qualificazione non è obbligatorio per l'esamedi Stato per l'abilitazione professionale, ma loè per chi voglia continuare la vita universi-taria e aspirare al dottorato di ricerca, alloraquesto secondo caso deve essere introdott ospecificamente nella legge con apposito emen-damento. In questo modo, seriamente, si por-terebbe avanti un discorso sulla validità dell ostudio e della ricerca .

Ci si potrebbe obiettare che questo corso d iqualificazione senza esame deve essere inter-pretato come necessario soltanto (successiva-mente agli studi del corso di laurea) per esser eammessi agli esami di Stato per l'abilitazion eall'esercizio professionale . Questo mi sembra

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esagerato, incongruo e soprattutto contraddit-torio perché metterebbe sullo stesso piano, alfine di ottenere I ' abilitazione, coloro che han-no frequentato un corso di qualificazione e co-loro che invece non Io hanno frequentato .

Quindi, o il corso di qualificazione è obbli-gatorio soltanto per gli esami di Stato per l aabilitazione all 'esercizio della libera professio-ne, e allora non può che essere obbligatori oper tutti ; oppure, se questo corso di qualifica-zione è rimesso alla libera scelta di ciascunoal fine di arrivare a questi esami di Stato co nuna maggiore preparazione, allora non ha sen-so se non è obbligatorio per coloro i quali vo-gliono continuare la carriera scientifica di ri-cercatori per conseguire il dottorato di ricerca .

In definitiva se questo corso di qualifi-cazione fosse meglio identificato migliorereb-be, se possibile, questa parte dell'articolo 1 8che vuole mettere in condizioni gli student ie i neolaureati di aggiornarsi e di megli ospecializzarsi nel loro orientamento profes-sionale .

All'ultimo comma dell'articolo 18 inoltr esi dice : « Il Consiglio nazionale universitari oindica gli insegnamenti che vi » (cioè ne ipiani di studio) « sono obbligatoriamente com-presi » .

A nostro parere, questo lo deve fare per òcon un organigramma relativamente ai cors idi laurea, alle materie date e scelte . Non s ipuò ammettere l'autonomia di un corso d ilaurea predisposto per un dipartimento d ìun determinato ateneo e poi fare un corsodi qualificazione, stabilito dal consiglio na-zionale universitario, in senso generale, pe rtutti gli atenei . Altrimenti non esistono auto-nomie di statuto . Quindi questa funzione es -'senziale dell'autonomia di statuto nella nuovaregolamentazione del corso di studi univer-sitari non è che una pura e semplice enun-ciazione, non potendo essere in pratica rea-lizzabile .

Non si possono fare corsi di qualificazion ei cui insegnamenti sono indicati dal Consi-glio nazionale universitario (insegnamenti chedevono valere per tutte le università sia pureper i singoli corsi di laurea), non si posso -no ammettere quando c'è uno statuto che èstato accettato anche dal Consiglio nazionaleuniversitario, che lascia al dipartimento un acerta autonomia e che ha dato luogo ad u nprogramma di esami per il corso di laurea .

Se tutti si devono qualificare, là dove, a desempio, vi è come qualificazione la clinic aortopedica mi pare strano che si faccia se-guire tale corso di qualificazione a chi è statoammesso al corso di laurea di un determi-

nato dipartimento nel quale non si è studiatala clinica ortopedica .

L'enunciazione dell'articolo è pertantosemplicistica . Non è vero che noi siamo con-trari per principio : lo siamo perché consta-tiamo queste incongruenze . Non è colpa cer-tamente dei politici che hanno cercato di ar-rivare ad una formulazione accettata, sia pur econ molte riserve, dalla maggioranza . Le in -congruenze sono dovute al fatto che non s isono accettati i consigli disinteressati e obiet-tivi di coloro che vivono la vita universitaria .Queste argomentazioni, forse male espresseda parte mia e che possono essere conside-rate ostruzionistiche, sono in realtà il pro -dotto di considerazioni obiettive . La qualifi-cazione fatta per enunciazione non è niente ;la qualificazione fatta invece con senso d iresponsabilità è giusta .

L'articolo 18 in sostanza contiene incon-gruenze che vanno ad aggiungersi a quelleche costellano l'intero provvedimento . dun-que errata la concezione della qualificazion elibera vista come preparazione all'esame d iStato : sarebbe molto più seria, invece, sefosse vista come propedeutica alla continuitànella carriera universitaria verso il dottoratodi ricerca. Comunque, non può essere rego-lata senza tenere conto dei corsi che hann oportato alla laurea e che porteranno agli esa-mi di Stato .

Come saranno fatti gli esami di Stato ?Con quali criteri saranno regolati gli esamidi Stato nel caso che, per esempio, vi sian oorientamenti globali per tutte le università ?Si porrebbero i giovani nella sgradevole con-dizione di dover sostenere un esame di Stat osu materie che non erano previste nel pianodi libero corso da essi stessi scelto .

Ecco perché vi invitiamo, onorevoli col -leghi, a riflettere sulle nostre considerazion iche, se voi le esaminerete senza preconcett ipolitici o partitici, non potranno non essereda voi condivise, almeno nell'intimo dell avostra coscienza .

Questa legge determinerà gravi disagi peri giovani laureati che vogliono immetters inelle attività professionali . Vi è infatti daritenere che i corsi di studio previsti dal -l'articolo 18 non consentiranno ai giovani d iacquisire la necessaria specializzazione e, perquanto riguarda specificamente le facoltà me-diche, non permetteranno il necessario con-tatto con il malato e con la clinica . Così que-sta riforma universitaria, che avrebbe dovu-to favorire la specializzazione dei giovani ,finirà con l'avere effetti negativi e si rive-lerà una riforma sbagliata non solo per l 'uni-

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versità e per la ricerca - scientifica ma ancheper il paese e si ritorcerà dunque a dann odi tutta la società, delle cui sorti noi tutt ici dobbiamo preoccupare .

Abbiamo voluto esternarvi, onorevoli col -leghi, questi nostri timori e vi invitiamo nuo-vamente a riflettere sulle conseguenze chederiverebbero dall'eventuale approvazione d iquesto articolo, così come di altre norme d iquesta legge. La nostra, torno a ripeterlo ,non è un'opposizione preconcetta ma si fon -da su un'analisi critica dei contenuti dell enorme proposte . Abbiamo detto, e sottolineia-mo ancora una volta, che noi non neghiamola necessità di ammodernare le nostre strut-ture universitarie ; ma la via da seguire è bendiversa da quella indicata dalla legge . Eccoperché, a nome del gruppo del Movimentosociale, abbiamo desiderato intrattenerci an-che su questo articolo e chiedere una modifi-ca del suo contenuto, come del resto farem oanche per le altre norme della legge, propri oper coerenza con la posizione di responsa-bilità che abbiamo assunto e nella consape-volezza del nostro dovere di difendere l esorti della cultura, della scienza e della vit astessa della società italiana .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Greggi, il quale svolgerà anche il se-guente emendamento :

Al secondo comma, sopprimere le parole :dagli iscritti all'ultimo anno del corso di lau-rea o di diploma .18 . 8.

Greggi.

GREGGI . L'articolo 18, al quale fa riferi-mento l'emendamento da me presentato, me-rita un apprezzamento positivo, ma appar emeritevole di alcune precisazioni .

senz 'altro da accogliere il principio se-condo il quale le università possono tener ecorsi di specializzazione e di orientament oprofessionale; non si riesce però a compren-dere che senso abbia la doppia dizione, con-tenuta nel primo comma dell'articolo, di cors iuniversitari e corsi postuniversitari . Che s itengano corsi di specializzazione per i giovan ilaureati, lo si comprende agevolmente ; ma checosa significano corsi universitari di prepara-zione professionale ? Non si segue forse u ncorso di Iaurea per acquisire una preparazion eattraverso i corsi normali, senza dover esserecostretti a seguire parallelamente corsi di pre-parazione professionale ?

Un'altra interpretazione di questa norma èquella che intende questi corsi come « univer -

sitari » perché organizzati dalle università eattuati nel loro interno, ma con riferiment onon agli studenti bensì a tutti i cittadini, an-che se sprovvisti del titolo di accesso all'uni-versità, trattandosi di corsi che non dovreb-bero concludersi con il rilascio di un titoloavente valore legale, bensì con un sempliceattestato di frequenza e di profitto .

Desidererei pertanto, a tale riguardo, ch ei relatori volessero fornire precisazioni sulsignificato del primo comma dell'articolo .

Quanto al secondo comma, esso viene in-contro ad un'esigenza profondamente sentitadagli studenti e avanzata già molti anni ad -dietro . Ricordo che circa venti anni fa, quan-do mi interessavo all'attività degli organism irappresentativi, uno dei temi maggiormenteapprofonditi in sede UNURI fu la richiest adi corsi gratuiti per giovani laureati alfine di agevolare la loro preparazione agl iesami di Stato e quindi l'accesso alla pro-fessione .

Notavamo allora (il rilievo ha un valoresociale di attualità) che in definitiva risulta-vano svantaggiati i giovani di famiglie menoabbienti, meno introdotte socialmente in cert isettori, mentre il giovane (per esempio iscrittoalla facoltà di ingegneria) che appartenevaad una famiglia di costruttori poteva arrivar ea questo esame di abilitazione professional e

più preparato, sia per l'ambiente in cui eracresciuto, sia per l'esperienza facilmente ac-quisita, rispetto ad un giovane, magari pi ù

preparato dal punto di vista culturale ed in-tellettuale, che non avesse però la possibilit àdi fare un'adeguata preparazione fra l'esamedi laurea e l'esame di Stato .

Considero pertanto positivamente la crea-zione di questi corsi per giovani studenti . Maanche qui forse c'è qualche parola un po'

equivoca. Infatti, il secondo comma dell'arti-colo 18 così recita: « In vista dello svolgi -mento degli esami di Stato per l'abilitazioneall'esercizio professionale » (cioè in vista d i

un fine molto preciso) « le università organiz-zano corsi di preparazione e di orientamentoprofessionale . . . » . Non capisco a questo puntoil concetto di « preparazione professionale » .Mi pare che la preparazione professional edovrebbe essere insita già nel corso di laurea .E non riesco a comprendere nemmeno il con-cetto di « orientamento professionale » . Il gio-vane, una volta laureato, ha bisogno di cors i

specializzati molto precisi, ricapitolativi e danche estensivi delle materie già studiate, cheIo mettano in condizione di affrontare con un a

preparazione idonea l'esame di Stato .

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Che significato ha a questo punto la di-zione « corsi di orientamento professionale » ?Il giovane laureato in ingegneria civile o elet-trotecnica deve fare l'esame di Stato nell amateria della sua specializzazione ; ha biso-gno quindi di qualcosa di molto preciso : nonha bisogno di un orientamento professionale ,bensì di essere aiutato in una più precisapreparazione professionale .

Il mio emendamento riguarda la parte de lsecondo comma che afferma che questi cors idi preparazione e di orientamento professio-nale « possono essere frequentati » (evidente-mente sono liberi) « dagli iscritti all 'ultimoanno del corso di laurea o di diploma e da ilaureati o diplomati da non oltre tre anni » .Mi pare che alcuni colleghi abbiano presen-tato un emendamento tendente a sopprimer el ' inciso : « da non oltre tre anni » . Su que-sto sono d ' accordo anch'io . Non sono inveced'accordo con il testo in esame, che permettela frequenza ai corsi anche agli iscritti all 'ul-timo anno del corso di laurea. Mi pare dav-vero che stiamo organizzando la « confusio-ne » nell 'università .

Se l 'ultimo anno del corso di laurea è or-ganizzato seriamente, il giovane che dovrà es-sere impegnato (me lo auguro), anche nell ' uni-versità di domani che venisse fuori da quest alegge, totalmente, per tutto l'anno, a seguir eun intenso corso di laurea (ricordo i corsi d iingegneria, ma credo che lo stesso avvenisse ,e mi auguro che avvenga ancora, nel cors odi laurea in medicina o in qualsiasi altra fa-coltà) non potrà contemporaneamente seguir eun corso di preparazione professionale . Noi ,offrendogli questa preparazione, finiamo noncon l 'aiutarlo, ma con il danneggiarlo, perch éil giovane finisce con il non fare seriament eneanche il lavoro che dovrebbe normalment efare come studente .

Mi pare quindi che sarebbe molto più pro-ducente riservare questi corsi ai laureati odiplomati, cioè a coloro che debbono effetti-vamente dopo qualche mese sostenere l 'esamedi abilitazione all 'esercizio professionale . Ten-go a sottolineare, comunque, che la richiestadi questi corsi tenuti dall 'università, sostan-zialmente gratuiti, tenuti magari in ore seral iper aiutare anche gli studenti che già lavo-rino, corrisponde ad una esigenza sentit aventi anni fa come è sentita anche oggi .

Vorrei rivolgere una domanda ai relatori ,ai colleghi che hanno seguito da vicino l'iterdi questa legge, e al Governo : su questa leg-ge sono state interpellate (non capisco in qua-le modo ciò sarebbe potuto avvenire, perché

non esistono) le organizzazioni rappresentativedegli studenti ? Se fossero state interpellate ,forse taluni istituti nuovi, come l 'attuale, sa-rebbero stati presentati senz'altro in modo pi ùpreciso e più funzionale .

Vorrei fare un 'ultima osservazione pe rquanto riguarda il terzo comma dell 'artico-lo 18, secondo cui « il Consiglio nazional euniversitario indica gli insegnamenti » ch esono obbligatoriamente compresi nei corsi d ispecializzazione . A me pare che, se vi è unamateria nella quale conviene lasciare pienalibertà alle università, nel senso che in quest icorsi è chiaro l ' interesse degli studenti a davere il massimo di rendimento dal propriocorso, è proprio questa . Noi dovremmo ren-dere obbligatori quei corsi, o parte di que icorsi, che danno accesso al titolo legale costi-tuito dalla laurea . Lo Stato, o comunque unorgano statale, ha il dovere di imporre l'ob-bligatorietà per molti corsi, a mio giudizio ,mentre per quanto riguarda questi corsi d ispecializzazione, che possono essere i più var ie possono essere, a Milano, per esempio, le-gati a certe esigenze particolari, a Bari adaltre esigenze e via dicendo, mi pare dovrem-mo veramente lasciare la massima libertà all euniversità, a meno che non pensiamo di far eattribuire poi un valore legale « pesante » a idiplomi e alle attestazioni rilasciate dopo que-sti corsi . Io sono decisamente contrario a lvalore legale pesante . Questi corsi a mio giu-dizio devono essere intesi come un aiuto datoai giovani laureati o a qualsiasi altro cittadinoitaliano per acquistare liberamente, in bas ealla propria capacità personale, una maggiorecapacità professionale . Quindi in questa ma-teria non ci dovrebbe essere niente di obbli-gatorio e tutto dovrebbe essere lasciato all alibera iniziativa e alla sensibilità dell 'univer-sità, secondo le diverse esigenze delle vari euniversità e secondo le diverse esigenze local io regionali .

Io non ho presentato un emendamento s uquesto terzo comma. Affido però la question eo ad emendamenti di altri colleghi o al « Co-mitato dei 9 » . Mi pare comunque che nonsia il caso di imporre vincoli obbligatori . Perquanto riguarda il secondo comma, insisterònella votazione del mio emendamento che perchiarezza, e nell ' interesse degli studenti ,dice che normalmente non sono ammessi a icorsi di preparazione all 'esame di abilitazio-ne professionale gli studenti che non sianolaureati . Infatti ammettere gli studenti nonlaureati significa in definitiva non avvantag-giare gli studenti, ma creare per loro illu-sioni, disguidi e contrattempi .

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PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Al primo comma, dopo le parole : L'uni-versità organizza, inserire le parole : d ' intesacon le regioni .

18 . 6. Bini, Raicich, Giannantoni, Natta, Granata ,Tedeschi, Levi Arian Giorgina, Scionti,Pascariello, Loperfido, Giudiceandrea.

Al secondo comma, dopo le parole : le uni-versità organizzano, inserire le parole : d'in-tesa con le regioni .

18. 7. Bini, Raicich, Giannantoni, Natta, Granata ,Tedeschi, Levi Arian Giorgina, Scionti,Pascariello, Loperfido, Giudiceandrea .

L'onorevole Bini ha facoltà di svolgerli .

BINI. Questi emendamenti riguardan odue punti in cui il disegno di legge – com egià nell'articolo precedente – o interviene ne lcampo della formazione professionale, intesain uno dei suoi due aspetti che è quello dell apreparazione terminale di più o meno brevemomento (che deve essere ovviamente suc-cessiva alla conclusione del curriculum distudi, durante il quale avviene invece l aparte fondamentale della preparazione pro-fessionale, quella più generale), o intervie-ne – ed è il caso del secondo comma delloemendamento 18 .7 – anche in modo conte-stuale alla fase ultima di quel curriculumdi studi che dà la formazione generale : perquanto cioè riguarda la preparazione degl iesami di abilitazione all'esercizio profes-sionale.

Non c'è bisogno naturalmente di insister esul fatto che secondo il noto articolo dellaCostituzione la formazione professionale èaffidata alla regione come suo compito spe-cifico ed istituzionale . Il nostro emendamentotende ad evitare che questo compito della re-gione venga diminuito nella sua portata, ri-dotto agli aspetti parziali e limitato, peresempio, alla formazione della forza-lavoroesecutiva, cioè sia resa settoriale .

Questi emendamenti tendono ad impedir eche il disegno di legge finisca col fare dell auniversità un centro che opera nel medesim ocampo in cui opera la regione, senza colle-gare però le proprie iniziative con le inizia-tive regionali . Senza questo collegamento, l auniversità agirebbe in modo dispersivo e co neffetti che ribadirebbero gli indirizzi centra-listici, ai danni della impostazione che è ne-cessario dare all'opera degli enti locali e

delle forze sociali che sono espressione di -retta della forza-lavoro nel campo decisivodella preparazione, dell'aggiornamento, dell aqualificazione della forza-lavoro globalmenteintesa (come maestranze, tecnici intermedi e

tecnici superiori) .

Questo tema della formazione professio-nale implica naturalmente un discorso moltopiù ampio e complesso di quello che si pu òfare nell'illustrazione di un emendamento .Qui noi ci limitiamo a sottolineare la neces-sità che in tutte le sedi in cui si affronta queltema si faccia un discorso omogeneo, privo

di contraddizioni .

Ci è parso di dovere introdurre queste ar-gomentazioni a sostegno di una richiesta chepoi di per sé è molto semplice: che, comesu analoga materia all'articolo 17, anche nel-l ' articolo 18 si faccia menzione di un inter-

vento della competenza regionale. Le regioni

decideranno poi come dar luogo al loro inter-vento in questa formazione professionale ter-minale e a quali forze appoggiarsi nell'im-postarla e nello svilupparla .

Qui noi possiamo e vogliamo soltanto af-fermare che riconfermiamo con questo emen-damento – e speriamo che lo riconfermi l aCamera – il diritto della regione d'interve-nire e collaborare con l'università in uncampo che è comune alle due istituzioni erichiede perciò cooperazione piena .

PRESIDENTE .

stato presentato il se-guente emendamento :

Al primo comma, sostituire le parole : se-

condo i criteri di cui al terzo comma, con le

parole : ai sensi del terzo comma .

18 . 5.

Mattaiia, Orilia, Grimaidi.

L'onorevole Mattalia ha facoltà di svol-gerlo.

MATTALIA. Si tratta di cosa da poco ,signor Presidente, ma il rinvio all'articolo 1contenuto nell'articolo 18 ripropone la vec-chia e forse un po' banale considerazion eche le pagine migliori di un libro sono mol-to raramente le prime, proprio per il fattodi essere state le prime ad essere scritte ;mentre avrebbero, per contenere in preludiotutte le virtù di un libro, dovuto essere le

ultime. Proprio quanto è accaduto all'arti-colo 1, che non è mai uscito dal suo boz-zolo, che ha avuto una nascita stentata, stra-scinato fuori della matrice col forcipe e con

molte mani pronte a turare la bocca al neo-

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nascente perché non gridasse cose tropp oimpegnative o pericolose .

E così, pur essendosi moderatamente di-sarticolato, è rimasto tuttavia qualche cos adi sostanziale . Mi ricordo di aver sottopostoun emendamento all'attenzione della Com-missione dichiarando che si potevano esten-dere, ampliare, aumentare le indicazioni del -l'articolo 1 proprio richiamandolo da punt ivari della legge. Ecco che a questo puntola legge fa rimando all'articolo 1 facendogl idire quanto in sostanza l'articolo 1 non dice :perché l'articolo 1, nel punto a cui si farimando, non stabilisce assolutamente alcuncriterio . Enuncia una norma generica e l'uni-ca parola che potrebbe suggerire il criteri oè l'avverbio « democraticamente », salvo ch epoi « democraticamente » fa rimando a punt iparticolari della legge : e quindi mi pare cheil rimando potrebbe essere anche turbante ,nel senso di generare un contenzioso inter-pretativo dell'articolo 1 .

Da questo punto di vista a me pare ch esia meglio, più opportuno e semplice formu-lare il rinvio come da me proposto .

PRESIDENTE . E stato presentato il se-guente emendamento :

Al primo comma, sostituire le parole : irelativi attestati vengono rilasciati dall'uni-versità, con le parole : e rilascia i relativi at-testati .

18 . I.

Spitella, Biasini, Cingari, Orlandi.

BADALONI MARIA . Signor Presidente ,mi associo a questo emendamento e lo man -tengo. Si tratta più che altro di un emen-damento formale, che non ha bisogno di ec-cessive illustrazioni .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti, che s'intendono giàsvolti in sede di discussione dell'articolo :

Al secondo comma, sopprimere le parole :da non oltre tre anni .

18. 3. Giorno, Mazzarino, Badini Confalonieri, Bi-

gnardi, Rozzi, Camba, Capua, Cassandro ,Cottone, De Lorenzo Ferraccio, Ferioli,Malagodi, Monaco.

Sopprimere il terzo comma .

18 . 4. Mazzarino, Giorno, Badini Confalonieri, Bi-

gnardi, Bozzi, Camba, Capua, Cassandro,Cottone, De Lorenzo Ferruccio, Ferioli ,Malagodi, Monaco.

È stato presentato il seguente emenda -mento :

All'ultimo comma, dopo la parola : conse-guimento, inserire le parole : mediante esam idi Stato disciplinati con decreto del ministrodi grazia e giustizia, d 'intesa con il ministr odella pubblica istruzione .

18. 9 .

Biasini, Bucalossi, Compagna, Terrana.

TERRANA. Chiedo di svolgerlo io .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

TERRANA. Molto brevemente, signor Pre-sidente . Il nostro emendamento riguarda u naspetto particolare 'di questo articolo ed i nsostanza rappresenta una precisazione che ri-teniamo utile e forse necessaria, per evitareinterpretazioni sbagliate od equivoche del -l ' articolo, ed in particolare dell 'ultimo com-ma. Tale comma prevede, nel quadro di que-sti corsi di preparazione professionale, l 'esi-stenza di corsi che si concludono con il con-seguimento di una qualifica professionale .Noi chiediamo sia precisato che questa qua-lifica professionale possa essere conferita sol -tanto mediante esami di Stato disciplinati condecreto del ministro di grazia e giustizia d'in-tesa con il ministro della pubblica istruzione .

Facciamo riferimento, oltre che al mini-stro della pubblica istruzione, anche al mini-stro di grazia e giustizia perché a questoministro fanno capo gli ordini, i collegi e gl ialbi professionali in genere .

Ci sembra che l'emendamento possa es-sere accolto sia con riferimento ad alcuniaspetti pratici, sia con riferimento ad alcuniaspetti di carattere teorico e, 'se volete, anch ecostituzionali . Le scuole attuali di specializ-zazione, infatti, per restare sul piano pratico ,non hanno fatto una prova molto brillant eproprio per la mancanza, noi crediamo, d iun controllo finale esterno .

Qualche collega ha parlato poco fa dell aserietà di questi corsi ; orbene, noi crediamoche il prevedere l'esame di Stato possa costi-tuire un qualche rimedio per ottenere queltanto di serietà necessaria . Naturalmentel'emendamento si ispira anche ,al principi ocostituzionale per il quale i titoli cultural isono distinti : ad esempio, la laurea è distint adall'esame di Stato per l'abilitazione all'eser-cizio delle professioni . Quindi, come 'si vede ,l'emendamento risponde anche ad uno scru-polo di carattere costituzionale .

Voglio sottolineare che anche la soluzioneraggiunta in sede di Commissione per quanto

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riguarda i corsi (anch'essi di carattere pro-fessionale, organizzati presso i dipartimenti )di scelte educative in vista dell'abilitazion eall'insegnamento prevedono che questa abi-litazione venga anch'essa conferita medianteun esame di Stato da parte di apposite com-missioni statali e regionali, e non quindi dall euniversità. Mi sembra pertanto opportuno chetitoli che hanno valore professionale, e talor aattribuiscono la facoltà di esercitare deter-minate professioni, vengano attribuiti da . or-gani statali .

MAllARINO, Relatore di minoranza .Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MAllARINO, Relatore di minoranza . Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, per quan-to riguarda i corsi di preparazione, di specia-lizzazione e di orientamento professionale, i ldisegno di legge ci trova in moltissimi punt id 'accordo, salvo alcune precisazioni e libera-lizzazioni necessarie . Perché l ' accordo ? Eperché quelle precisazioni ? Noi ispiriamo l anostra concezione per questa parte alle con-clusioni che derivano dal calcolo di previ-sione di quelle professioni che vennero defi-nite nella classification internatinnale del Bu-reau international du travail nel numero di 1 5gruppi, e cioè : 1) architetti ; 2) ingegneri ;3) fisico-matematici ; 4) biologi, veterinari ,agronomi ; 5) medici; 6) professori universi-tari di materie scientifiche ; 7) professori discuole secondarie di materie scientifiche ; 8 )direttori e « quadri » amministrativi; 9) pro-fessori universitari di lettere ; 10) professoridi scuole secondarie di lettere ; 11) altri pro-fessori, escluse le elementari ; 12) economist ie studiosi di statistica; 13) specialisti di scien-ze sociali non economisti ; 14) pittori, scultori ,romanzieri, poeti e simili ; 15) altre professio-ni di categoria A. Sono questi i 15 grupp iatti alla formazione delle classi dirigenti co nattività professionali indicate in quella clas-sification come della categoria A ; poiché infatt iquesti 15 gruppi rappresentano un numer oabbastanza elevato, quasi il 50 per cento, deigruppi professionali della classification pre-vista dal Bureau international du travail . Que-sto calcolo ha 33 gruppi, di cui appunto que i15 costituiscono la categoria A .

Ci sembra necessario considerare il pro-blema dell 'orientamento e della selezioneprofessionale in un quadro ben diverso d aquello consueto, anche in considerazione de irisultati della XXVI Conférence internazionale

de l ' istruction publique, pubblicati nel 1963 .Se infatti combiniamo questi risultati con idati statistici relativi all 'Italia, secondo unamedia che tenga conto delle esperienze, gros-so modo, degli ultimi 10 anni, potremo con-cludere che sono realizzabili determinate eco-nomie nella spesa per la formazione dei dett i

quadri » riferibili ai 15 gruppi indicati nel

prospetto del Bureau international du travail .Queste economie riguardano il tempo no n

degli studi, ma della preparazione professio-nale. Nell 'ambito di tutti e 15 i suddetti grup-pi, possiamo per altro riscontrare in Italiauna percentuale di studenti che non chiudonola carriera universitaria entro gli anni pre-scritti (i cosiddetti fuori-corso o quelli che ad -dirittura rinunciano) di gran lunga maggior eche nei paesi anglosassoni .

Ecco perché dicevo che sono realizzabil i

e desiderabili economie che riducano razio-nalmente queste perdite con costi maggiori ,dunque, nella preparazione alle profession idei 15 gruppi .

L'articolo 18 ci trova consenzienti, in li-nea di massima, per lo spirito che lo anima,e concordiamo con l'opportunità, ai fini dell aprecisazione, di aggiungere ad esso il primocomma mancante nell'originario progetto ap-provato dal Senato . Così come concordiamocon il secondo comma, l'originario primocomma del disegno di legge approvato da lSenato, salvo a ritenere opportuna la soppres-sione, alla fine di esso, della limitazione « danon oltre tre anni », per la seguente ragione .Con la frequenza dei corsi di preparazione edi orientamento da parte degli iscritti all ' ul-timo anno, noi realizziamo già precise econo-mie nella preparazione di futuri partecipi de i

15 gruppi elencati dal Bureau international

du travail, quelle economie che dicevo neces-sarie - e possiamo aggiungere sufficienti - a ifini di equilibrare lo squilibrio dei costi inconfronto dei paesi anglosassoni . Quanto peròai già laureati o diplomati, tali economie nonhanno più senso essendo esse implicite neirisultati che a più riprese ho già avuto modo

di illustrare .Sarà bene insistere sempre sulla necessit à

di liberalizzare in questo come in altri cam-pi . Diciamo che i costi della preparazione a i15 gruppi indicati dal Bureau sono tanto mi-nori quanto più spazio lasceremo alla liber ainiziativa di docenti e di discenti .

Per questa ragione proponiamo altresì l asoppressione dell ' intero ultimo comma di det-to articolo 18, essendo esso una ulteriore limi-tazione di quell 'autonomia dell ' insegnamentosu cui la stessa maggioranza concorda .

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 1971

Circa l ' emendamento 18. 1 - come diceval 'onorevole Badaloni, puramente formale -non capisco perché si debba cambiare la for-ma che troviamo nel testo della Commissio-ne. Inoltre il soggetto - l 'università - mi par eche sia un po ' troppo lontano. Non abbiamobisogno della forma attiva e ritengo quind ipiù esatta la dizione della Commissione . (In-terruzione del deputato Moro Dino) .

Sono d 'accordo con l 'emendamento 18 . 2dell'onorevole Almirante .

NICOSIA, Relatore di minoranza . Chiedodi parlare.

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

NICOSIA, Relatore di minoranza . Siamocontrari all ' emendamento Bini 18 . 6: i mo-tivi sono diversi . In particolare vi è un moti-vo che noi facciamo risalire direttamente all aCostituzione; inoltre, riteniamo che questoemendamento debba considerarsi precluso ,perché l 'università non può organizzare, d iintesa con le regioni, corsi universitari epost-universitari ai fini di preparazione, dispecializzazione, di orientamento e di aggior-namento professionale . La regione non haqueste competenze . La regione a statuto or-dinario non ce l'ha certamente: è sufficienteleggere l 'articolo 117; inoltre, queste compe-tenze non le sono state demandate con leggiapprovate dalla Camera . La regione ha com-petenza in materia di istruzione artigianal ee professionale e di assistenza scolastica ; nonha competenza in altra materia comunque ri-feribile alla vita universitaria . Non solo, laregione viene chiamata in causa in quest alegge sin dall'articolo 1 (al terzo comma) ,ma per motivi completamente diversi daquelli riferibili all ' articolo 18 .

Inoltre noi, pur votando contro l 'artico -lo 17, non abbiamo presentato alcun emen-damento soppressivo, in quanto la collabora-zione con le regioni poteva anche avere un asua validità . Ciò anche perché, come ho det-to, il terzo comma dell'articolo 1 così recita :« Le università collaborano e trasmetton ocriticamente le conoscenze scientifiche, pro -muovendo ed organizzando la ricerca e cu-rando la preparazione culturale e professio-nale degli studenti nonché la formazione de idocenti . Concorrono, mediante il libero con-fronto culturale, allo sviluppo scientifico ,tecnico ed economico del paese promuovendoforme di collaborazione con centri anchestranieri di cultura e di ricerca. con le re -

gioni, le province, i comuni e con le forz esociali e produttive del territorio » .

È evidente che si tratta di finalità divers eda quelle previste nell'articolo 18 . Il riferi-mento alle regioni poteva, come ho detto,avere una sua validità all ' articolo 17, i nquanto in questo articolo si prevedono i ser-vizi di orientamento professionale .

Pertanto, è logico che vi sia un'intesa co nla regione in quanto esiste anche una colla-borazione con organizzazioni professionali esindacali ; ma tutto ciò non è previsto all'ar-ticolo 18. Infatti, i corsi universitari e post-universitari ,di preparazione, di specializza-zione, di orientamento e di aggiornament oprofessionale, previsti in questo articolo, son ocompiti esclusivi dell'università .

Quindi noi riteniamo che l'emendament oBini 18. 6 non possa essere messo in vota-zione, anche perché mentre il servizio d iorientamento professionale può rientrare ne l

criterio dell 'assistenza scolastica e può essereincluso in un più vasto criterio concernent el'istruzione professionale o artigianale, d i

cui all 'articolo 117 della Costituzione, noncosì si può affermare per tutto il resto . Nelmomento in cui l'università rilascia titoli dispecializzazione aventi valore legale, perl'esercizio professionale, la regione non c'en-tra, perché essa rappresenta già una discri-minazione e determina una polverizzazion edel valore del titolo .

Ecco perché ripetiamo che l'emendamen-to 18. 6 non può, a nostro avviso, essere po-sto in votazione; lasciamo comunque la de-cisione alla Presidenza e non intendo, pe rquanto mi riguarda come relatore, sollevar eun incidente .

Siamo contrari all'emendamento Mattali a18. 5, in quanto propone una modifica a lterzo comma dell 'articolo, comma al qual enoi siamo contrari .

Ci dichiariamo anche contrari all'emenda-mento Spitella 1'8 .1 per gli stessi motiv iespressi dall'onorevole Mazzarino . E non cre-do che c 'entri la grammatica, onorevole MoroDino. Qui c 'è un punto, che separa due pe-riodi : conclude un pensiero e ne inizia un

altro. Si poteva anche pensare, onorevol eMoro, che l'università organizzava i corsi, ei titoli potevano essere rilasciati da uno degl iistituti dipendenti dall'università . Invece èl 'università che rilascia i titoli, non il dipar-timento. Ecco perché il rilievo da me fatt oall'inizio della discussione aveva un suo fon-damento. Noi siamo d'accordo che sia l'uni-versità a rilasciare i titoli .

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

Esprimiamo parere contrario all'emenda-mento Bini 18. 7, in quanto esso reinserisceil concetto « di intesa con le regioni » al se-condo comma .

Qui l ' intesa con le regioni non è possi-bile, perché si tratta di esami di Stato perl'abilitazione all'esercizio professionale . Cosac' entra l ' intesa con le regioni ? assurda, èassolutamente inaccettabile .

Per quanto riguarda il primo comma diquesto articolo – ecco perché non abbiamo sol -levato incidenti – voi potreste anche pensaredi organizzare corsi di orientamento o di ag-giornamento professionale con la concorrenz adella regione ai fini dell'assistenza scolastica ;ma al secondo comma si tratta di esame diStato, di abilitazione all'esercizio professiona-le, del rilascio di un titolo qualificato ai fin idella professione (professione derivata ex ar-ticolo 14) .

Su questo punto, onorevoli colleghi, siam oconvinti di avere ragione, non si tratta di esse-re antiregionalisti . Non abbiamo sollevato i lproblema all'articolo 17 o in altri articoli, mal'intesa con le regioni in materia di esame d iStato e di abilitazione all'esercizio professio-nale non è concepibile : neanche per la regionea statuto speciale della Sardegna, che specifi-catamente può intervenire in materia univer-sitaria, ma non in senso didattico, bensì i nrelazione alle attrezzature scientifiche . Così ,la regione siciliana ha contribuito alla forma-zione di laboratori scientifici o alla creazion edi determinati istituti, ma come un qualsias iente che partecipi in forma consortile per lanascita di un istituto universitario .

Ma il voler stabilire l'intesa con le region iper l 'abilitazione all'esercizio professionale, è ,a nostro avviso, assurdo, inconcepibile e anch eincostituzionale .

Siamo poi favorevoli all 'emendament oGreggi 18. 8, tendente ia sopprimere la limita-zione « dagli iscritti all'ultimo anno del cors odi laurea o di diploma » .

Gli studenti devono essere innanzitutt oorientati a conseguire il diploma o la laure ae successivamente possono andare al corso d ispecializzazione o al corso che li può orienta-re all'esercizio della professione : è il cosiddet-to vecchio tirocinio, è una esercitazione suc-cessiva alla laurea o al diploma .

Concordiamo pure con l 'emendamentoGiorno 18 . 3, il quale mira a sopprimere la li-mitazione dei tre anni . A questo proposito, rin-grazio i colleghi liberali per aver sollevatoquesto problema .

All'articolo 7 è stato stabilito che a 25 annidi età si può accedere all'università indipen-

dentemente dal possesso di determinati diplo-mi . Con questo articolo 18, invece, si vorrebb etogliere il diritto, a un individuo che ha con-seguito la laurea, di frequentare un corso d ispecializzazione o di qualificazione per l'abili-tazione all'esercizio professionale se siano tra-scorsi più di tre anni .

follia pura, è una limitazione gravissi-ma, perché si può essere anche impediti perragioni di malattia ; si può essere impediti per

un cumulo di motivi, si può anche andare al-l'estero . Indubbiamente l'emendamento delloonorevole Giorno è migliorativo rispetto al te-sto della legge. « Da non oltre tre anni », checosa significa ? R una costruzione eccessiva efiscale assurda. Questo principio non è valsoneppure in periodo di guerra : quanti sonopartiti per la guerra, sono ritornati, hannoottenuto l'abilitazione ! Non è possibile che inuna legge come questa voi, onorevoli collegh idella maggioranza, aboliate il valore legale de ltitolo se entro tre anni non sarà frequentatoil corso di abilitazione professionale . Noi ,quindi, invitiamo ad accogliere all'unanimit àl'emendamento Giorno . Non si tratta di proble-ma politico, ma di un problema sostanziale ,importante, che riguarda tutti e di tutte l eparti .

A questo punto noi chiediamo che sia in-serita la collaborazione degli ordini professio-nali ; insistiamo su questa che ci sembra un arichiesta seria, anche se non ci illudiamo chela maggioranza presti interesse a una nostraproposta .

Siamo d'accordo sull'emendamento Maz-zarino 18 . 4, che chiede la soppressione de lterzo comma e, ovviamente, sull'emendamen-to Almirante 18 . 2 .

PRESIDENTE. Qual è il parere della Com-missione sugli emendamenti presentati all 'ar-ticolo 18 ?

ELKAN, Relatore per la maggioranza . LaCommissione è contraria agli emendamentiBini 18 . 6 e 18. 7, perché in altre parti d iquesta legge si tratta ampiamente di intesa ecollaborazione fra università e regioni nellosvolgimento di compiti che interessano conte-stualmente l'organizzazione fra università eregioni. Per quanto riguarda i corsi cui faspecifico riferimento l'articolo 18 la region enon può intervenire con nessun atto di intesa .Essendo la collaborazione stabilita da altre di-sposizioni della legge non è il caso qui diriferirci alle regioni, soprattutto con la dizio-ne « d'intesa con le regioni » .

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

Sono favorevole all'emendamento Mattalia18 . 5 : in effetti qui si fa riferimento « ai sen-si » di un terzo comma e non a « criteri » ch enon sono fissati .

Sono favorevole all 'emendamento Spitella18. 1, dato che non capisco perché si debbainterrompere un periodo che scorre bene conun soggetto all ' inizio che è l 'università, l aquale rilascia i relativi attestati con un punto .Il ripetere il soggetto « l 'università » par equasi un omaggio all'università stessa, con i ltimore che questa dimensione sfugga al le-gislatore .

Quanto all ' emendamento Greggi 18 . 8, nonlo accetto perché (e faccio riferimento ancheall ' emendamento Giorno 18. 3) questi corsidi cui al secondo comma di questo articol onon sono obbligatori e favoriscono i giovaninella loro preparazione a sostenere l ' esamedi Stato : è opportuno perciò che si rivolganoe a coloro che frequentano l 'ultimo anno delcorso di laurea, perché già si predispongan oa quella che sarà una loro preparazione im-pegnativa per l 'esame di Stato, e a quelli ch ehanno ottenuto la laurea, almeno per treanni .

Non credo sia opportuno estendere i ter-mini, poiché affaticheremmo con un numeroeccessivo di studenti o di laureati l 'univer-sità per dei corsi che sono soltanto facolta-tivi ad adiuvandum .

Sono quindi di parere contrario all ' emen-damento Greggi 18. 8 e all 'emendamentoGiorno 18 . 3 e anche all 'emendamento Almi-rante 18 . 2, per le ragioni già esposte relativeall' intesa con le regioni : anche la collabora-zione degli ordini professionali sarà stabilitanell 'organizzazione di questi corsi senza chela legge lo debba imporre e nell 'autonomiadi questa organizzazione che le stesse univer-sità si daranno .

Sono contrario anche all'emendamentoMazzarino 18. 4, inteso a sopprimere il terzotorma, per il fatto che attraverso l ' indica-zione contenuta nel terzo comma si conclu-dono delle attività di studio che portano aqualifiche professionali . Perciò sono favore-vole, proprio come conseguenza logica, alloaccoglimento dell 'emendamento Biasini 18. 9 ,perché effettivamente questa qualifica profes-sionale sarà ottenuta con esami di Stato di-sciplinati con decreto del ministro di grazi ae giustizia d ' intesa con il ministro della pub-blica istruzione, perché così la legge vuoleper quanto riguarda le qualifiche professionali .

PRESIDENTE. Il Governo ?

ROMITA, Sottosegretario di Stato per l apubblica istruzione . Sono contrario all'emen-damento Bini 18. 6 per le motivazioni testéesposte dal relatore per la maggioranza ; sonofavorevole agli emendamenti Mattalia 18 . 5 eSpitella 18 . 1, sempre associandomi alle con-siderazioni dell'onorevole Elkan ; sono contra-rio ancora agli emendamento Bini 18 . 7, Greg-gi 18. 8, Giorno 18. 3. In sostanza il second ocomma dell'articolo, come è stato rilevato ,vuoi dare un primo contributo a una divers aorganizzazione e preparazione degli esami d iStato. È chiaro che chi ha conseguito la laure ada oltre tre anni probabilmente ha avuto altr eforme di esperienza professionale e perciò intal caso non si richiede la frequenza di quest i

corsi . Vorrei anche chiarire che con quest alimitazione di tre anni non si toglie a nessun oil diritto a ottenere l'abilitazione professionale ,come ha erroneamente sostenuto l ' onorevoleNicosia : si toglie solamente la possibilità d ìfrequentare questi corsi .

Sono contrario agli emendamenti Almi-rante 18. 2 e Mazzarino 18 . 4, perché, d ' ac-cordo con il relatore, ritengo perfettament egiusto che il Consiglio nazionale universitario ,come fissa delle materie caratterizzanti per icorsi di laurea normali, così fissi a maggiorragione delle materie precise per questi cors i

che danno luogo a una qualificazione profes-sionale .

Sono favorevole all'emendamento Biasin i18 . 9 .

Vorrei fare un'osservazione di carattere for-male, signor Presidente: mi pare che l ' inse-rimento dopo la parola « conseguimento »dell'emendamento Biasini, per cui le parol e« di una qualifica professionale » succedonodopo una così lunga formulazione, grammati-calmente non sia molto scorrevole . Sarebbebene inserire l'emendamento dopo le parole :« conseguimento di una qualifica professio-nale » . È una correzione puramente formale ,ma mi pare che così il periodo grammatical-mente sia più corretto .

PRESIDENTE. Onorevole Terrana, ella .come cofirmatario dell'emendamento Biasini ,accetta il suggerimento del Governo ? Comun-que, mi pare un problema che si studierà insede di coordinamento .

TERRANA. D'accordo, signor Presidente .

PRESIDENTE. Passiamo alla votazion edell'emendamento Bini 18 . 6 .

L 'onorevole Nicosia, senza farne una que-stione formale, ha sollevato una preclusione

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

per motivi di costituzionalità relativamente aquesto emendamento : ha posto cioè una que-stione pregiudiziale . Senza entrare nel meritodella questione, faccio presente che per il terzocomma dell'articolo 85 del regolamento dell aCamera, rispetto a uno o più emendamenti ,non è ammessa la questione pregiudiziale osospensiva .

Onorevole Bini, mantiene il suo emenda -mento 18 . 6, non accettato dalla Commissionené dal Governo ?

BINI. Sì, signor Presidente .

PAllAGLIA . Chiedo di parlare per di-chiarazione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PAllAGLIA . Signor Presidente, non in -tendo certamente mettere in discussione quan-to ella ha testé affermato in ordine alla pro-ponibilità di una questione pregiudiziale d icarattere costituzionale circa uno o più emen-damenti . Richiamandomi a quanto ha gi àfatto presente l 'onorevole Nicosia, desiderosoltanto confermare le ragioni del nostro vot ocontrario, che si fondano non soltanto su mo-tivi di opportunità ma anche di caratterepolitico-costituzionale .

Attraverso i due emendamenti Bini 18 . 6•e 18 . 7 – la mia dichiarazione di voto si rife-risce ad entrambi questi emendamenti con l emedesime motivazioni – si vogliono attribuir edei poteri decisionali alle regioni in materiauniversitaria. I coIIeghi mi insegnano che l acompetenza delle regioni è regolata dall'arti-colo 117 della Costituzione, in base al qual ele regioni, per quanto riguarda l ' istruzione ,hanno soltanto competenza in materia d i« istruzione artigiana e professionale e assi-stenza scolastica » . Anche intendendo l'istru-zione professionale nel senso più ampio, no nsi può nemmeno ritenere che le regioni pos-sano partecipare a scelte di carattere decisio-nale in concorso con le università .

Gli emendamenti Bini 18 . 6 e 18 . 7, nellaIoro formulazione, consentono di attribuir ealle regioni .dei poteri decisionali in materiadi istruzione universitaria, poiché il termin e« d'intesa », nell'interpretazione che ne da-rebbe domani chiunque dovesse applicarlo ,non potrebbe che significare la necessità de lconcorso delle due volontà, quella dell 'uni-versità e quella della regione .

I colleghi che hanno presentato l'emenda-mento nell'illustrarlo hanno indicato che con

la proposta, in fondo, intendevano soltantoconfermare la loro volontà di vedere le re-gioni collaborare con l'università nel campogenerale .della competenza universitaria . Inrealtà invece vogliono introdurre di soppiatt ouna competenza che alle regioni non spetta .

Mi sia permesso di estendere la 'dichiara-zione di voto all 'emendamento Giorno 18. 3,sul quale si è pronunciato in senso contrariol'onorevole relatore per la maggioranza, con-tro il parere del relatore di minoranza ono-revole Nicosia . L 'onorevole Nicosia aveva fattouna considerazione estremamente semplice .Egli aveva detto : nel seconda comma dell 'ar-ticolo 18 si prevede che, in vista dello svolgi -mento degli esami di Stato per l'abilitazion eall'esercizio professionale, le università orga-nizzino corsi di preparazione e di orienta-mento professionale ; dovendo questi corsi ri-tenersi utili (se il Governo propone una for-mula di questo genere evidentemente li ri-tiene utili), non si comprende perché l'utilitàdi questi corsi non venga riconosciuta percoloro i quali abbiano terminato i corsi d ilaurea da oltre tre anni . Vi potrebbero, in-fatti, essere casi in cui persone che hannoconcluso l'università da più di tre anni rite-nessero necessario, o almeno utile, parteci-pare ai corsi professionali . L'onorevole Elka nrisponde con una argomentazione che no nconvince .

ELKAN, Relatore per la maggioranza . Nonsono corsi di abilitazione ; sono corsi istituit iper aiutare coloro che intendono sostener el'esame di Stato.

PAllAGLIA. Ho interpretato perfetta-mente le sue parole e non intendo attribuirl eopinioni che ella non ha espresso . Ella hasostenuto, sì, che non si tratta di corsi abili -tanti o di orientamento professionale, e chenon sono obbligatori ; pertanto – ella h adetto – non si vede il motivo per cui, trattan-dosi di corsi che non rilasciano un titolo eche sono facoltativi, si debba concedere a co-loro che siano laureati o diplomati da più d itre anni di frequentarli .

Sulla base di quanto ella ha detto mi con-senta di fare alcune considerazioni . Ritieneutili questi corsi ? Certamente sì, perché seella, con la maggioranza, e il Governo, non liritenesse utili, non li proporrebbe . Noi possia-mo, invece, accettarli con riserva . Voi seconsiderate i corsi utili, non potete esclu-dere questa utilità anche per coloro che han-no conseguito la laurea da più di tre anni .

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 1971

Le considerazioni }del relatore per la mag-gioranza non ci convincono a votare control'emendamento presentato dai colleghi libe-rali . Non si tratta di una tesi di parte : lanostra tesi ci pare conforme all'interesse dicoloro che si diplomano o si laureano . Pro-prio perché non vorrei che in questo caso ra-gioni di disciplina di gruppo o di maggio-ranza imponessero la votazione nei termini incui la propone l'onorevole Elkan, cioè di reie-zione dell'emendamento, chiedo che su que-sto emendamento si voti a scrutinio segreto .(Applausi a destra) .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emen-damento Bini 18 . 6 .

(E respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Mat-talia 18. 5, .accettato dalla Commissione edal Governo .

(E approvato) .

Pongo in votazione l'emendamento Spitel-la 18 . 1, accettato dalla Commissione e da lGoverno.

(E approvato) .

L'emendamento Bini 18 . 7 è precluso aseguito della votazione intervenuta sull'emen-damento 18. 6 .

Onorevole Greggi, mantiene il suo emen-damento 18. 8, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

GREGGI . }Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(E respinto) .

Onorevole Giorno, mantiene il suo emen-damento 18. 3, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo?

gretario Romita che il limite di tre anni po-sto dall'articolo 18 non preclude ai giovan ila possibilità di adire gli esami di abilita-zione professionale ; rimane però aperto i lproblema della loro partecipazione o no aquesti corsi di preparazione .

Opportunamente l'articolo 18 sancisce l afacoltà per l'università di indire corsi di pre-parazione agli esami professionali ; ma nonsi comprende perché a tali corsi non pos-sano partecipare i giovani che abbiano con -seguito la laurea da oltre tre anni . Può in -fatti accadere che un giovane non sosteng agli esami di abilitazione perché s'è orientat overso un altro campo d'attività o perché h arisolto i propri problemi di vita; ma puòdarsi anche il caso di giovani che nei prim itre anni dopo la laurea non abbiano avutola possibilità di sostenere gli esami di abi-litazione. Ora non si vede perché a costorosi debba precludere la partecipazione ai cors idi preparazione .

Si potrebbe obiettare che chi s'è laureatoda oltre tre anni ha perduto un poco dellafreschezza della preparazione universitaria ;ma questa è una ragione che sembra piutto-sto militare a favore dell'ammissione di que-sti giovani ai corsi, perché evidentement emaggiori sono allora le loro esigenze . Si po-trebbe anzi sostenere che, se vi è un cas oin cui l'università è particolarmente interes-sata a che i giovani seguano i corsi di pre-parazione, questo ricorre proprio nei riguard idei giovani che si sono laureati da oltre treanni .

Per queste ragioni invito i colleghi a ri-flettere seriamente su un emendamento ch enon ha significato politico, ma purament etecnico, e sul quale non dovrebbe essere im-possibile trovare un accordo .

GIOMO. Chiedo di parlare per dichiara-zione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .GIOMO. Sì, signor Presidente .

GREGGI . Chiedo di parlare per dichiara-zione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GREGGI . Desidero richiamare l'attenzion edella Camera sul fatto che il problema a lnostro esame è eminentemente tecnico e chesu di esso, una volta chiariti i termini dell aquestione, è possibile raggiungere un accor-do .

stato giustamente rilevato dal sottose-

GIOMO. Nel momento in cui la Camer asi accinge a votare a scrutinio segreto su u nnostro emendamento, desideriamo esortare icolleghi a riflettere sul fatto che la nostr aproposta tende a favorire proprio i giovan imeno abbienti, i quali talora sono costrett iad iniziare l'attività lavorativa subito dop ola laurea e non possono pertanto preparars isubito agli esami di abilitazione. Occorreinoltre tenere conto di chi non abbia potutosostenere gli esami per causa di malattia .In considerazione di questi giovani noi chie-

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

diamo uno spazio di tempo più ampio al fin edella loro partecipazione ai corsi .

Poiché tanto si accentua, da parte dell amaggioranza, il carattere sociale di quest ariforma, l'approvazione del nostro emenda-mento dovrebbe essere considerata una coe-rente prova di solidarietà con coloro che,avendo studiato e non disponendo di mezzi ,hanno pure diritto a beneficiare della possi-bilità di seguire, anche trascorsi tre annidalla laurea, corsi che consentano anche aloro di prepararsi a conseguire l'abilitazioneprofessionale .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOLDRIN I

(Segue la votazione) .

Hanno preso

Abell iAchill iAlbon iAldrovand iAlessandrin iAless iAlfanoAlleraAndreon iAndreottiAnselmi Tin aAntoniozz iAriostoArman iArnaud

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la vota-zione e invito gli onorevoli segretari a nume -rare i voti .

(I deputati segretari numerano i voti) .

Votazione segreta .

PRESIDENTE . Ricordo che sull'emenda-mento Giomo 18 . 3 è stata chiesta la vota-zione per scrutinio segreto dal deputato Paz-zaglia, a nome del gruppo del MSI .

Indico pertanto la votazione segreta .

PRESIDENTE . Comunico il risultato dell avotazione segreta :

Presenti e votanti

. 334

Maggioranza . .

. . 168

Voti favorevoli

. 12 1

Voti contrari .

. 213

(La Camera respinge) .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTINI

parte alla votazione :

Arzill iAssant eAvolioAzimont iAzzaroBaccalin iBadaloni MariaBadini Confalonier iBaldani GuerraBaldiBallarinBarber iBardell iBardott iBaroni

BartesaghiBartoleBass iBastianell iBattistell aBeccariaBenedettiBens iBeragnol iBernardiBertèBertucc iBiagin iBiamonteBianchi Fortunat oBiancoBimaBin iBoBodratoBoldrinBoldrin iBologn aBonifaz iBorraBorraccin oBorto tBottaBottar iBovaBrandiBressan iBusettoBuzz iCaiazzaCaldor oC alvettiCalv iGambaCanestrar iCanestr iCapon iCardiaCarenin iCuraCartaCarusoCastellucc iCataldoCatellaCebrell iCeravolo Sergi oCerut iCervoneCesaroniChinelloCiaffiC iampaglia

CiancaCiccardin iCiceron eCirilloCocciaColaj anniColleselliColombo Emili oCompagnaConteCoràD'AlessioDall 'ArmellinaD'AmbrosioDamicoD'AngeloD'Antoniod'AquinoD'ArezzoD'AuriaDe Laurentii sDel DucaDella BriottaDell'Andr oDe Lorenzo FerruccioDe MariaDe Martinode StasioDi GiannantonioDi Lisadi MarinoDi MauroD'IppolitoDi PrimioDi PuccioDonat-Catti nElkanErmineroEspostoEvangelistiFabbr iFasol iFeliciFerrar iFerrari-AggradiFibbi GiuliettaFinell iFioretFiumanòFlamign iFornaleFosch iFregoneseFulc iGallon iGalluzz iGaspariGessi Nives

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 1971.

Giachini Maulini

Russo Ferdinando Tambroni Armarol iGiannanton i Mazzarino Sabadini Tanass iGiannini Merenda Sacchi TaniGiglia Merli Salvi TantaloGiolitti Meucci Sandri TaorminaGiorno Miceli Sangalli TarabiniGiovannini Micheli Pietro Santagati TavianiGorreri Miroglio Santoni Tedesch iGramegna Misasi Sargentini Tempia ValentaGranelli Molè Sarti Terratia

Graziosi Monaco Scaglia Terrarol i

Greggi Monasterio Scaini Todros

Guadalupi Monti Scalfari Tognoni

Guerrini Giorgio Morelli Scalfaro Tozzi Condiv i

Guerrini Rodolfo Moro Aldo Scarlato Traversa

Guglielmino Moro Dino Schiavon Trornbador i

Ianniello Mussa Ivaldi Vercelli Scianatico Turch i

Iotti Leonilde Nahoum Scipioni Vaghi

Isgrd Nannini Scutari VaIeggian i

Jacazzi Napolitano Giorgio Sedati Valor i

La Bella Napolitano Luigi Semeraro V ecchiarell i

La Loggia Natali Senese Venturin i

Lami Natta Sereni Venturol i

Lauricella Niccolai Cesarino Servadei Verga

Lavagnoli Nicolini Sgarbi Bompani Vetrano

Lenti Ognibene Luciana Vetrone

Lepre Olmini Sinesio Vianell o

Levi Arian Giorgina Orlandi Sisto Vicentin i

Lizzero Pasini Skerk Vincell i

Lobianco Patrini Sorgi Zaccagnin i

Lodi Adriana Pazzaglia Specchio Zaffanell a

Lombardi Mauro Pellizzari Speranza Zagar i

Silvano Perdona Squicciarini Zamberlett i

Longoni Pezzino Stella Zanibell i

Luberti Piccinelli Sullo Zanti Tondi Carrnen

Lucchesi Piccoli Sulotto Zucchini

Lucifredi Pietrobono Tagliaf err i

Macciocchi Maria Pison i

Antonietta Pitzalis Sono in missione:Maggioni Pochetti Belci Macchiavell iMagri Pucci Ernesto Cacciatore PadulaMalagugini Querci Cocco Maria Pedin iMalfatti Racchetti Colombo Vittorino Pellegrin oMancini Vincenzo Raicich Curti PintusMarino Rampa Fanelli SalizzoniMariotti Raucci Galli Scarascia MugnozzaMarniugi Re Giuseppina GirardinMarocco Reale Giusepp eMarotta Reichlin Si riprende la discussione .Maraccini Restiv oMarras Revelli PRESIDENTE. Onorevole Almirante, man-Martelli Riccio tiene il suo emendamento 18. 2, non accettatoMartini Maria Eletta Rognoni dalla Commissione né dal Governo ?Maschiella Romanat oMasciadri Romita ALMIRANTE. Sì, signor Presidente .Mascolo Rosat iMattalia Rossinovich PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

Mati areni Russo Carlo (È respinto) .

atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

Onorevole Mazzarino, mantiene il suoemendamento 18 . 4, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

MAllARINO . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'eniendamenio Bia-sini 18 . 9, accettato dalla Commissione e da lGoverno .

(È approvato) .

NICOSIA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . A che titolo ?

NICOSIA. Signor Presidente, chiedo ch el'articolo 18 sia votalo per divisione, nel sen-so di votare il primo comma, che è da no icondiviso, e quindi gli altri due .

PRESIDENTE . Sta bene . Pongo in vota-zione il primo comma dell'articolo 18 .

(È approvato) .

Pongo in votazione gli altri due commi .

(Sono approvati) .

Pongo in votazione l'articolo 18 nel su ocomplesso, nel testo modificato con gli emen-damenti approvati .

(È approvato) .

Il seguito della discussione è rinviato a daltra seduta .

Sui lavori della Camera .

PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, pro -pongo che la Camera prosegua domattina, all e10,30, l 'esame della legge di riforma univer-sitaria, con Io svolgimento di emendamenti ,riprendendo poi i suoi lavori martedì all e16,30, con votazioni sul provvedimento in og-getto .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Presentazionedi disegni di legge.

RESTIVO, Ministro dell'interno . Chiedo d iparlare per la presentazione di disegni d ilegge .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RESTIVO, Ministro dell'interno . Mi onoropresentare i disegni di legge :

« Concessione di un contributo annuo all aAssociazione nazionale delle guardie di pub-blica sicurezza » ;

Anticipazione, da parte dello Stato, dell erette di spedalità dovute dai comuni agli ospe-dali e alle cliniche universitarie » .

PRESIDENTE . Do atto della presentazion edi questi disegni di legge, che saranno stam-pati, distribuiti e trasmessi alle Commission icompetenti, con riserva di stabilirne la sede .

Modificazioni nell'assegnazion ea Commissioni di progetti di legge .

PRESIDENTE . Su segnalazione della VII ICommissione permanente (Istruzione) ho rie-saminato l'assegnazione, ai fini della compe-tenza, delle sottoindicate proposte di leggeconcernenti l'arte sanitaria ausiliaria dei tera-pisti della riabilitazione .

Tenuto conto della materia, ritengo che ta-li proposte possano essere trasferite alla XIVCommissione permanente (Sanità) in sede re-ferente, con gli indicati pareri :

DE MARIA e CAROLI : « Disciplina della pro-fessione dell'arte sanitaria ausiliaria di fisio-chinesiterapista » (183) (con parere della IV ,della V, della VIII e della XII Commissione) ;

MASSARI e REGGIANI : « Ordinamento dell aprofessione dei chinesiologi » (1070) (con pa-rere della IV, della VIII e della XII Commis-sione) ;

Cocco MARIA ed altri : « Norme per il fun-zionamento delle scuole e per la regolamenta-zione della professione di terapisti della riabi-litazione » (1238) (con parere della IV, dellaV, della VIII e della XII Commissione) ;

IOZZELLI : « Estensione delle norme dell eregistrazioni concernenti le professioni sani-tarie ausiliarie ai terapisti della riabilitazio-ne » (1470) (con parere della IV, della V, dellaVIII e della XII Commissione) .

Approvazioni in Commissione.

PRESIDENTE. Comunico che la II Com-missione (Interni) nella riunione di oggi, insede legislativa, ha approvato i seguenti pro -getti di legge :

Senatori CASTELLACCIO ed altri: « Prorogadel termine previsto dall 'articolo 4 della legge

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

27 ottobre 1969, n . 755, istitutiva della Com-missione parlamentare d 'inchiesta sui feno-meni di criminalità in Sardegna, prorogato

con legge 20 novembre 1970, n . 951 » (appro-vato dalla I Commissione del Senato) (3782) ,con l'assorbimento della proposta di leggeZAPPA ed altri : « Proroga del termine previstodall'articolo 4 della legge 27 ottobre 1969 ,n . 755, istitutiva della Commissione parlamen-tare di inchiesta sui fenomeni di criminalit àin Sardegna, prorogato con legge 20 novembre1970, n . 951 » (3719), la quale, pertanto, verr àcancellata dall'ordine del giorno ;

« Concessione di uri contributo statale a lcomune di Gorizia per la spesa relativa a lrifornimento idrico del comune medesimo »(3681) .

Annunzio di interrogazioni .

CARRA, Segretario, legge le interrogazion ipervenute alla Presidenza .

GIOMO e CASSANDRO : Abolizione del va -lore legale dei titoli di studio universitari edelega al Governo per la emanazione di nor-me legislative sulla disciplina dei concorsi

per posti nelle Amministrazioni statali e de -gli esami di Stato per l 'abilitazione all ' eser-cizio professionale (2364) ;

MAGGIONI : Nuove norme in materia d icomandi per l ' insegnamento nelle universitàe abrogazione dell'articolo 7 della legge 26

gennaio 1962, n . 16 (2395) ;

CATTANEO PETRINI GIANNINA : Bando uni-co straordinario per concorsi speciali ai post idi professore universitario (2861) ;

MONACO : Provvedimenti urgenti per gl iassistenti volontari universitari e ospedalier i(3372) ;

SPITELLA : Provvedimenti per il perso-nale docente delle università (3448) ;

— Relatori: Elkan, per la maggioranza;Sanna e Canestri ; Giannantoni ; Almirante eNicosia ; Mazzarino e Giorno, di minoranza .

Ordine del giorn odelle prossime sedute.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno delle prossime sedute :

Sabato 20 novembre 1971, alle 10,30 :

1 . — Seguito della discussione del disegnodi legge:

Riforma dell 'ordinamento universitari o(Approvato dal Senato) (3450) ;

e delle proposte di legge:

,CASTELLUCCI e MIOTTI CARLI AMALIA :Incarichi nelle Università degli studi e negl iIstituti di istruzione superiore a presidi eprofessori di ruolo degli Istituti di istruzion esecondaria in possesso del titolo di abilita-zione alla libera docenza (40) ;

NANNINI : Modifiche all'ordinamento del -le Facoltà di magistero (252) ;

GIOMO : Disposizioni transitorie per gl iassistenti volontari nelle università e istitut id ' istruzione universitaria (611) ;

GIOMO ed altri : Nuovo ordinamento del -l'università (788) ;

CATTANEO PETRINI GIANNINA : Estensioneai professori incaricati delle norme contenut enell'articolo 9 della legge 24 febbraio 1967 ,n. 62, concernenti il conferimento degli inca-richi di insegnamento ai professori aggregat i(1430) ;

2. — Discussione della proposta di legge:

GALLONI e GRANELLI : Interpretazione au-tentica dell'articolo 5 della legge 17 febbraio1968, n . 108, concernente casi di ineleggibilitàa consigliere regionale (Modificata dal Se-nato) (2761-B) ;

— Relatore: Ballardini .

3 . — Discussione del disegno di legge:

Rinnovo della delega al Governo perl ' emanazione di norme fondamentali sull 'am-ministrazione e contabilità degli enti ospeda-lieri di cui all ' articolo 55 della legge 12 feb-braio 1968, n. 132 (2958) ;

— Relatore : De Maria .

4. — Seguito della discussione delle mo-zioni numeri 1-00121, 1-00122, 1-00124, 1-00125sul CNEN e sulla ricerca scientifica .

5. — Discussione delle proposte di legge :

BONIFAZI ed altri : Norme per l'attività ee il finanziamento degli enti di sviluppo (Ur-genza) (1590) ;

MARRAS ed altri : Misure per contenere i llivello dei prezzi nella distribuzione dei pro -dotti agricolo-alimentari (Urgenza) (1943) .

6. — Discussione delle proposte di leggecostituzionale :

Bozze ed altri : Modificazioni all'istitut odell'immunità parlamentare previsto dall ' ar-ticolo 68 della Costituzione (Urgenza) (120) ;

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V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

ALEssI : Modifica all'articolo 68 della Co-stituzione (Urgenza) (594) .

7 . — Discussione delle proposte di inchie-sta parlamentare :

DELLA BRIOTTA ed altri : Inchiesta parla-mentare sullo stato dell 'assistenza all'infanzi aal di fuori della famiglia (761) ;

Relatore : Foschi ;

ZANTI TONDI CARMEN ed altri : Inchiestaparlamentare sullo stato degli istituti cheospitano ba.mbini e adolescenti (799) ;

— Relatore: Foschi .

Martedì 23 novembre 1971, alle 16,30 :

1. — Seguito della discussione del disegnodi legge : 3450 e delle proposte di legge : 40,252, 611, 788, 1430, 2364, 2395, 2861, 3372 e3448 .

2. — Discussione della proposta di legge :2761-B .

3. — Discussione del disegno di legge:2958 .

4. — Seguito della discussione delle mo-zioni numeri 1-00121, 1-00122, 1-00124, 1-00125sul CNEN e sulla ricerca scientifica .

5. — Discussione delle proposte di legge :1590 e 1943 .

6. — Discussione delle proposte di leggecostituzionale : 120 e 594 .

7. — Discussione delle proposte di inchie-sta parlamentare : 761 e 799 .

La seduta termina alle 20,15.

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Dott . MANLIO Rossi

L'ESTENSORE DEL PROCESSO FERRAL E

Dott . ANTONIO MACCANICO

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

INTERROGAZIONI ANNUNZIAT E

INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

LUCCHESI . — Al Ministro della difesa . —Per sapere come mai non è stata ancora defi-nita la pratica, posizione n . 1045627, intestataa Zollo Ciro, nato il 23 novembre 1892, resi -dente nel comune Colle Salvetti, frazione Vi-carello, via Mortaiolo, 18 .

L'ultima sua istanza è del 3 luglio 1971 .In essa lo Zollo allegando la copia de l

foglio matricolare, ha documentato che fu acontatto con il nemico, in Cirenaica con il 43 °reggimento fanteria, dal 1913 al 1919 .

(5-00138 )

LUCCHESI. — Al Ministro della difesa . —Per sapere quando il Consiglio dell'ordine d iVittorio Veneto provvederà ad inviare alla Di-rezione provinciale del tesoro di Massa, la pra-tica per la riscossione dell'assegno, legato all aconcessione dell'onorificenza, intestato a Pi -lati Virgilio, classe 1899, residente a Colored oDi Zeri .

(5-00139)

SANTONI, SACCHI, ROSSINOVICH, BAC-CALINI E MALAGUGINI . — Al Presidentedel Consiglio dei ministri e ai Ministri di gra-zia e giustizia, del lavoro e previdenza socialee delle partecipazioni statali . — Per cono-scere :

se sono a conoscenza che la società Si tSiemens di Milano – azienda a partecipazionestatale – persiste nel suo assurdo atteggiamen-to non attuando quanto disposto nella sen-tenza emessa dalla pretura di Milano in dat a12 gennaio 1971, che ordina la riassunzionein fabbrica del lavoratore Giuseppe Bonora ,membro di commissione interna, ingiustamen-te licenziato dalla direzione .

se sono a conoscenza che un'altra ana-loga ordinanza, di alcuni giorni fa emessadalla stessa pretura di Milano, riguardanteil rientro in fabbrica di un altro attivista

sindacale anch ' esso ingiustamente licenziatodalla direzione della Sit Siemens, è stata im-mediatamente eseguita dalla direzione reinte-grando il lavoratore al proprio posto di lavoro ;

se non ravvisano in questo diverso atteg-giamento della direzione nei confronti di du eidentiche ordinanze che stabiliscono il rientr oin fabbrica di due lavoratori il tentativo d icreare un precedente per la interpretazion eunilaterale e restrittiva dello Statuto dei lavo-ratori e il preciso disegno volto a dimostrar eper intimidire i lavoratori, che la direzion eaziendale può non tener conto delle legg idello Stato né delle sentenze di magistra-tura ;

se sono a conoscenza che questo inam-missibile comportamento della direzione hasollevato e solleva tuttora una forte indigna-zione nella pubblica opinione e tra i lavora-tori della fabbrica, i quali hanno espresso ri-petutamente il proprio sdegno con vari scio-peri aziendali .

Gli interroganti chiedono di conoscere qua -li misure i Ministri interessati intendonoadottare per imporre alla direzione della Si tSiemens il rispetto dei diritti dei lavoratori ,l'attuazione e il rispetto delle leggi della Re-pubblica e delle sentenze di magistratura .

(5-00140 )

SANTONI, SACCHI, ROSSINOVICH, BAC-CALINI E MALAGUGINI . — Al Ministro del-le partecipazioni statali . — Per sapere se èa conoscenza dei gravi fatti avvenuti allo sta-bilimento Alfa Borneo di Arese il giorno 1 7novembre 1971 dove i lavoratori sono stat isottoposti da parte della direzione aziendal ee di alcuni dirigenti a ripetuti atti provoca -tori, quali la mancata corresponsione dei sa -lari arretrati maturati e la falsa denuncia d iprelese violenze operate dai lavoratori, all oscopo di creare diversioni e provocare inter-venti esterni in una vertenza di squisita na-tura sindacale .

Gli interroganti chiedono inoltre quali ini-ziative il Ministro intende assumere per porretermine a simili provocazioni e favorire unita -mente alla conclusione positiva della vertenzain atto, quel clima oli serenità necessario peril buon andamento dell'azienda,

(5-00141)

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Camera dei Deputai ,

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Ministro del-l'interno . — Per sapere se è esatto che l'Am-ministrazione degli Istituti ospedalieri di Vol-terra (Pisa) non mette a concorso i posti d iprimo segretario, vice ragioniere capo, capo se-zione segreteria e vice economo, in quanto siè in attesa che vengano modificate le norm edi concorso per consentire, a chi attualment ericopre quei « posti », senza averne i titoli, d iprendere pieno e assoluto possesso ;

per sapere se è esatto che risultano an-cora scoperti i posti di ingegnere capo, di cap osezione ragioneria generale, di ragioniere capo ,di capo servizio e di due dattilografe ;

per sapere se è esatto che nell'anno 1970sono stati liquidati ai membri della Commis-sione per i concorsi 16 milioni ;

per sapere se è esatto che sui muri d iVolterra fanno bella mostra di sé i manifest idi avviso di vendita all'asta di beni pignorat iall'Amministrazione degli ospedali . (4-20668 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Ministrodella pubblica istruzione . — Per sapere qual iassicurazioni, e di che « tipo », può dar eché sia assicurata la continuità della scuo-la di Servizio sociale di Pisa, gestita dal -l'ONARMO, con la direzione della professo-ressa Luisa Folorni, docente di psicologiadella facoltà di lettere e filosofia dell'univer-sità di Pisa ;

per conoscere, in particolare, i motiviper i quali le forze politiche pisane, malgrad oqualche debole interessamento, si sono com-portate perché la scuola cessi ogni attività .

(4-20669 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Ministro deltesoro. — Per sapere quali motivi abbian oconcorso a far emanare dal Ministero l'incre-dibile decreto del 5 ottobre 1971, con il qual esi nomina vice presidente della Cassa di ri-sparmio di Pisa persona che, contro ogni nor-ma, non fa parte del corpo sociale e i cui sol imeriti sono quelli di essere in possesso dell atessera del PSI;

per sapere quali organi dello Stato hannofatto scrivere al Ministro che la persona in -dicala viene nominata per le sue « capacitàimprenditoriali », quando tutti i pisani sanno

che l'unica attività imprenditoriale del vic epresidente della Cassa di risparmio di Pis asi è collaudata ai tavoli del bridge e del ra-mino.

(4-20670 )

NICCOLAI GIUSEPPE. — Ai Ministridella difesa e dell'interno . — Per sapere s eè esatto che una grande scritta (ora ricoperta )del seguente tenore : « 46 parà morti = 46

sporchi fascisti di meno », faceva bella mostr adi sé sul muro dello stadio comunale di Li-vorno ;

per sapere se è esatto che, in Livorno ,sono stati distribuiti, da parte dei militanti d iLotta Continua volantini, in cui è detto che iparacadutisti, tragicamente scomparsi dinan-zi alle acque della Meloria, sono morti, no nper la Patria, ma per un « Governo fascista »e « per i padroni » e che nessun ideale, se nonquello del denaro, li aveva spinti ad indossar ela divisa che già fu dei soldati della Folgore ;

se è esatto che il giornale Il Manifesto hascritto che i paracadutisti caduti nelle acqu edavanti a Livorno, « addestrati ad una visioneeroica e fascista della vita », non sono mort iper la libertà, ma per gli sporchi interessi de ipadroni ;

quali determinazioni traggano, dinanz iad episodi così significativi che denotano, or -mai apertamente, un disegno ben preciso, cioèquello di disarmare la nazione, moralmente ematerialmente, in nome di una società che ,dall'esaltazione dei delinquenti e degli assas-sini che rapinano « per la rivoluzione » e di-ventano « eroi », fino ad arrivare alla porno -grafia la più bestiale e in quanto bestiale vio-lenta, dovrebbe sboccare in quella società incui i « carri armati » riportano ordine ancheperché in quelle società si muore di fame ;

per sapere cosa intendono fare per con-trastare questo piano eversivo che investe l ecaserme fino all'esaltazione della tragica mor-te di soldati che certamente non rubavano ,non assaltavano banche, non rapinavano, nonuccidevano, ma, semplicemente, così come laCostituzione detta, rendevano alla Patria i lservizio che ogni cittadino le deve, in quant ouna patria senza forze armate perde, pe rsempre, la sua libertà .

(4-20671 )

SKERK. — Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro dell'interno . — Persapere se siano a conoscenza di un'ennesim adiscriminazione ai danni della minoranza na-zionale slovena del Friuli-Venezia Giulia edin particolare nei riguardi degli sloveni della

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

provincia di Trieste durante lo svolgiment odelle operazioni relative all 'undicesimo censi-mento della popolazione, le disposizioni pe rle quali, secondo l'affermazione dell'ispettor eregionale dell'ISTAT, furono impartite diret-tamente dalla Presidenza del Consiglio dei mi-nistri . In base a informazioni raccolte l'inter-rogante ha rilevato fino a che punto venneattuato un disegno volto a negare agli sloven iíl diritto di esprimersi nella propria linguafornendo le informazioni richieste per il cen-simento sui moduli, in lingua slovena, distri-buiti dagli organi competenti, e contrassegnat icon l'emblema della Repubblica ed il numerodi codice ISTAT – CI-1 – TS . È noto infatt iche questi moduli vennero distribuiti, a ch ine facesse esplicitamente richiesta, e spess odopo una serie di vessazioni e tentativi di in-timidazione. In tutta una serie di casi è stat orichiesto ai cittadini appartenenti alla mino-ranza slovena di rinunciare a questo diritto odi recarsi negli uffici rionali competenti perottenere un modulo che avrebbero dovuto ri-cevere a domicilio dalle mani dei rilevator istessi .

Molti sloveni hanno fornito le informazion irichieste sul modulo in lingua slovena chevenne però rifiutato durante l'operazione d iraccolta effettuata dal 24 ottobre al 10 no-vembre 1971 . Si tratta, per la precisione, de icasi rilevati nel territorio del comune di Trie-ste, mentre nei comuni del circondario dett imoduli venivano tranquillamente accettati ecodificati a cura dei competenti uffici comu-nali . Soltanto 1'11 novembre anche le autorit àdel comune di Trieste procedettero alla rac-colta dei moduli sloveni « contestati » .

L ' interrogante inoltre chiede di avere un aprecisa risposta anche per quel che riguard al'atteggiamento della commissione provincialeper il censimento, presieduta dal prefetto d iTrieste dottor Abbrescia, che tramite il suosegretario dottor Steinbach – dopo aver defini-to « provocata volutamente ed in malafede d aben individuati settori ed ambienti » la deci-sione degli sloveni di servirsi dei propri di -ritti sanciti dalla Costituzione e da precisi ac-cordi internazionali, nonché attuati pratica-mente anche in altre regioni italiane abitat eda consistenti minoranze nazionali – minaccia-va i sindaci della provincia di Trieste ed isegretari comunali assieme ai « renitenti » slo-veni, rei di aver ottemperato alla legge e daver fornito le informazioni necessarie nell apropria madre lingua, di sanzioni e denuncea carattere giudiziario . In questo senso chiedese non si ritenga necessario accertare tutte l eresponsabilità dell'accaduto, anche personali

e prendere gli opportuni provvedimenti pe rimpedire che in uffici tanto importanti de ifunzionari possano mantenere un atteggia -mento che denota una mentalità inconcepibilee di chiara marca fascista .

Chiede inoltre per quale motivo si sia pro -ceduto al censimento di parte della minoran-za slovena in Italia mediante un censiment oche esclude la presenza di sloveni nelle pro -vince di Gorizia ed Udine e viene effettuat oin condizioni di mancata attuazione dei prin-cipi di uguaglianza e tutela giuridica, sancit idalla Costituzione, dallo statuto speciale dell aregione e da precisi obblighi internazionali ,che sono – 'del resto – le uniche basi per un aobbiettiva rilevazione statistica .

(4-20672 )

NICCOLAI CESARINO, GIOVANNINI ,MARMUGI, TANI E BIAGINI . -- Ai Ministridei lavori pubblici e dell'agricoltura e foreste .— Per sapere se è a loro conoscenza, che l astrada Fossato-Tabernacolo di Gavigno-Gavi-gno nel comune di Cantagallo (Firenze), ch edovrebbe congiungere il versante del Ren ocon quello del Bisenzio, i cui primi progettirisalgono al 1952, non è stata ancora realiz-zata malgrado le insistenti richieste delle po-polazioni e degli amministratori degli ent i

locali interessati .Che qualche mese fa, nel versante del

Reno (comune di Cantagallo) il Consorzio d ibonifica montana dell 'Alto bacino del Reno ,ha iniziato la costruzione del tratto di strad aFossato-Tabernacolo di Gavigno e che i lavor isaranno sospesi a metà dell 'opera intrapresaper mancanza di finanziamento che si aggir a

sui sessantacinque milioni . Mentre resta inso-luto anche il tratto del versante del Bisenzi oda Tabernacolo a Gavigno .

Che a causa di quanto sopra, i cittadin idelle frazioni di Fossato e di Acqua nel co-mune di Cantagallo, per recarsi al capoluogocomunale devono compiere attualmente unpercorso di cento chilometri fra l ' andata e i lritorno e che le popolazioni della Valle del Li-mentra gravitano per ragioni economiche sul -la valle del Bisenzio e su Prato, con tutte leconseguenze per quei cittadini che sorgon odalla mancanza dei tratti stradali suddetti .

Gli interroganti chiedono di sapere, altre -sì, se siano a conoscenza e cosa intendano fare ,di fronte alla esasperazione di quelle popo-lazioni che proprio in questi giorni hann oaccompagnato una loro rinnovata richiestaagli organismi, personalità e autorità locali, enazionali, da una petizione sottoscritta d atrecentoquattordici famiglie .

(4-20673)

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 1971

LIZZERO. — Al Ministro della difesa . —Per conoscere :

sia le ragioni misteriose, del caso incre-dibile di lentocrazia, del ritardo di anni pe rla soluzione della pratica di concessione dell acroce di Vittorio Veneto e dell'assegno vitali-zio in favore del signor Giovanni Ferro, nat oa Mortegliano (Udine), nel 1877 ; pratica pre-sentata tra le prime del Friuli senza ottenererisposta se non dopo anni di richieste ; rispostache indicava essere stato compiuto un error eda parte di uffici, errori poi corretti con un anuova pratica da parecchio tempo presentata ;

sia pure, ricordando che il Ferro ha gi àcompiuto 95 anni e che ha partecipato a 4anni della guerra 1915-18, per conoscere quan-do sarà possibile a questo ex combattente ot-tenere il riconoscimento al quale ha pieno di -ritto .

(4-20674)

TERRAROLI. — Al Ministro dell'interno .— Per sapere se è stato informato che nell anotte tra 1'11 e il 12 novembre 1971 un con-tingente di carabinieri, al comando del capi-tano Ferrara, è stato impiegato in una opera-zione anti-sciopero contro un esiguo picchett odi operai che presidiavano i cancelli del -l ' azienda « Jolly-Polli » di Lallio (Bergamo) ,provocando numerosi contusi tra gli sciope-ranti e procedendo ad arresti immotivati .

L 'interrogante chiede che venga dispost aun ' inchiesta per accertare le responsabilità de irispettivi comandi sia per quanto riguarda l edirettive dell 'operazione sia per quanto riguar-da loro esecuzione .

(4-20675 )

TERRAROLI. — Al Ministro dell'interno .— Per sapere se è stato informato che mer-coledì 3 novembre 1971 il Comandante dell astazione dei carabinieri di Rudiano (Brescia )ha ordinato l'arresto del segretario provin-ciale della FABI, Alberto Orsoni, e del se-gretario provinciale della FIB-CISL, AngeloBoniotti, « sorpresi » a svolgere azione d i

picchettaggio all'ingresso della « Cassa Ru-rale » di Roccafranca nel corso di uno scio-pero di protesta contro il licenziamento per

rappresaglia di un dipendente di quell abanca .

L'interrogante chiede che si dispongan ole misure necessarie per accertare sia le mo-tivazioni dell'arresto sia la condotta del sot-tufficiale nei confronti degli arrestati .

(4-20676)

TERRAROLI. — Al Ministro della sanità .— Per sapere se è stato informato che mer-coledì 10 novembre 1971 il signor Francesc oGrandi, degente in conseguenza di un infor-tunio sul lavoro presso il reparto di trauma-tologia degli Spedali civili di Brescia, è ri-corso allo « sciopero della fame » per chie-dere di essere operato (come le sue condizion iurgentemente richiedevano sin dal momentodell'infortunio, avvenuto venti giorni prima) .

L'interrogante fa presente che i medici-anestesisti, secondo l'organico degli Spedal icivili, dovrebbero essere dodici ; che fino aun mese fa solo cinque posti dell'organicoerano coperti ; che da due settimane un altromedico-anestesista ha dato le dimissioni .

L'interrogante chiede di conoscere qual imisure sono state adottate o si intendonoadottare per porre fine a una situazione tantoassurda quanto drammatica .

(4-20677)

TERRAROLI. — Al Ministro dei trasportie dell'aviazione civile . — Per sapere se è statoinformato che la Società Nazionale Ferrovie eTranvie, esercente in concessione la linea fer-roviaria Brescia-Iseo-Edolo, ha ripristinato i lservizio di trasporto-merci sulla tratta Cede-golo-Forno di Allione, interrotta da una franail 3 settembre 1971, ma non ha ancora ripri-stinato il servizio di trasporto-passeggeri, co-stringendo gli utenti a trasbordi (ferrovia-au-tocorriera e viceversa) disagevoli e precari .

L'interrogante fa presente che detta societ àsi è fino ad oggi rifiutata di ripristinare i lservizio di trasporto-passeggeri coprendosi conl'alibi di frane incombenti sulla tratta citata ,ma ha provveduto solo in questi giorni a pre-disporre una perizia geologica sul luogo, dop oche le popolazioni e le amministrazioni comu-nali della zona avevano, in vario modo, fatt osentire la loro protesta .

L ' interrogante chiede che vengano adottat etutte le misure necessarie per impegnare dett asocietà a ripristinare immediatamente il ser-vizio di trasporto-passeggeri .

(4-20678 )

CATALDO E SCUTARI . — Al Ministro del-le finanze . — Per sapere :

se risponde a verità la notizia secondo l aquale gli uffici finanziari di Pisticci, importan-te centro della provincia di Matera, verreb-bero trasferiti nel capoluogo di provincia, ecomunque soppressi ;

se è a conoscenza della presa di posizio-ne unanime del consiglio comunale controogni eventuale soppressione o trasferimento

Atti Parlamentar:

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Cameradei Deputai :

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 NOVEMBRE 197 1

degli uffici medesimi, cosa che oltretutto cree-rebbe difficoltà enormi alla maggioranza de icittadini della provincia già serviti da dett iuffici finanziari, anche per la difficoltà enor-me delle comunicazioni, l 'ampiezza del ter-ritorio ed il numero dei cittadini interessati ;

se non ritiene opportuno dare tempesti -ve assicurazioni al consiglio comunale diPisticci che gli attuali uffici finanziari colàubicati, pur in vista dell ' applicazione dellanuova legge tributaria, non saranno soppres-si o trasferiti, e ciò anche alla luce della posi-zione geografica del comune nell'intera zon adel Metaponto .

(4-20679 )

DEL DUCA . — Ai Ministri di grazia e giu-stizia e dell ' interno . — Per sapere se :

a) abbiano avuto notizia che nella primaquindicina dello scorso maggio la maggioran-za faro-comunista al comune di Vasto (Chieti )è venuta a mancare con il passaggio alla mi-noranza dei consiglieri comunali Zappacosta eBontempo ;

b) che in seguito a tale circostanza i lgruppo di minoranza richiese in data 21 mag-gio la convocazione a norma di legge e nei 10giorni, del consiglio comunale per rovesciareil sindaco e la giunta ed eleggere un nuov osindaco ed una nuova giunta, espressione deI -la nuova maggioranza ;

c) se sappiano che il vice sindaco reggen-te (il sindaco era stato sospeso ope legis) si-gnor Pomponio per evitare la sua caduta equella dei suoi colleghi di giunta non prov-vide a fissare nei termini di legge il consigli ocomunale che addirittura ebbe luogo dop ooltre due mesi cioè il 24 luglio ;

d) se sappiano che detto periodo è ser-vito al Pomponio ed ai suoi colleghi per recu-perare i due consiglieri Zappacosta e Bontem-po per ricostituire la maggioranza ;

e) se sappiano della incredibile sentenz aemessa dal pretore di Vasto, che sembra no nsia stata impugnata dal procuratore della Re -pubblica di Vasto, con la quale il Pomponio ,che per fini personali e di parte ha palese -mente omesso di applicare norme precise d ilegge commettendo il reato di omissione d iatti d 'ufficio e di interesse privato in atti d'uf-ficio, è stato assolto con formula piena per-ché il fatto non costituisce reato ;

f) per sapere quali provvedimenti po-tranno essere adottati dopo tale incredibil esentenza per garantire alle minoranze il fon-damentale diritto di richiesta di convocazion ee di decisione del consiglio comunale per di -

scutere nei modi e nelle forme di legge, argo-menti di pubblico interesse .

Infatti le attuali disposzioni, se la tesi de lpretore di Vasto risulta fondata, sono del tut-to vanificate ove cessi l'obbligo per la mag-gioranza consiliare di disporre la convoca-zione del consiglio, nei termini previsti dal -l'attuale testo unico della legge comunale eprovinciale e la grave omissione non sia pu-nita dal codice penale .

(4-20680 )

LEVI ARIAN GIORGINA E BINI. — Al

Ministro della pubblica istruzione . — Persapere se è a conoscenza della circolare n . 386datata 8 ottobre 1971 del provveditore agl istudi di Torino relativa ali'« Attività di orien-tamento degli alunni della scuola secondari aper l'anno scolastico 1971-72 », nella quale ,dopo alcune dichiarazioni che si riferisconoa concetti di pedagogia e di psicologia, s iinvitano i presidi di scuola media di Torinoe provincia ad organizzare interventi di ca-rattere psicologico e inerenti alla scelta pro-fessionale, il cui scopo dovrebbe essere d irisolvere casi di difficoltà scolastica presen-tati dagli alunni, di dare indicazioni sul -

l'orientamento professionale o sul curriculumdi studi secondari superiori, e di intrattener ele famiglie sui medesimi argomenti . La cir-colare prosegue suggerendo che in ogni scuo-la si scelga un insegnante « preparato e suf-ficientemente informato nel settore dell escienze psicologiche e sociali, e, soprattuttodisposto a ascoltare e a capire gli alunni, non -ché ad avvertire la rilevanza di certi fattor iambientali, familiari ed economici, che a vol-te possono influire negativamente sulle scelt ee sui rendimenti scolastici » e gli si assegnin oil titolo e i compiti di « consulente scola-stico » .

Gli interroganti, del tutto scettici sull'effi -cacia e sull'opportunità stessa di una simil eimpostazione del lavoro psicologico e di ser -vizio sociale nella scuola, si limitano in que -sta sede a chiedere se l'iniziativa è limitat aal provveditore di Torino o è estesa a altreprovince; quali criteri sono stati indicati pe rla scelta degli insegnanti (( preparati e suffi -cientemente informati » ; quale si prevede ch esia la loro posizione normativa e retributiva .

(4-20681 )

QUERCI . — Al Ministro del lavoro e del -la previdenza sociale . — Per conoscere i mo-tivi che hanno determinato il sollevament odall ' incarico di direttore del CAP INIASA d iFoggia del ragionier Michele Basanini, so-

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stituito con un elemento estraneo al dettoistituto, nonostante che le disposizioni inter-ne dell ' INIASA, attualmente vigenti, preve-dono la scelta dei direttori dei CAP tra i lpersonale insegnante dell'istituto .

Risulta all ' interrogante che a seguito d iforti proteste delle associazioni sindacali, i lcommissario straordinario dell'INIASA h arevocato il provvedimento ma non ha rein-tegrato il ragionier Basanini al posto prece-dentemente occupato, esponendo il suddett oa possibili trasferimenti in altre sedi in vist adel passaggio delle attività dell'INIASA alleregioni .

(4-20682 )

BIAGINI . — Ai Ministri della difesa e de ltesoro. — Per conoscere - premesso che inrisposta a precedenti interrogazioni era statadata assicurazione che entro il 30 giugno 197 1sarebbero state definite tutte le domande ten-denti ad ottenere i benefici e riconosciment iprevisti dalla legge 18 marzo 1968, n . 263per gli ex combattenti della guerra 1915-1 8e precedenti - a quali conclusioni è pervenutal ' istruttoria per le domande avanzate da :

Bucciantini Giulio, classe 1890, domici-liato a Pistoia ;

Bruschi Didaco, classe 1890, domiciliatoa Marliana (Pistoia) ;

Luzi Giacomo, classe 1884, domiciliatoa Agliana (Pistoia) ;

Dini Anelito, domiciliato a Pistoia .(4-20683 )

QUERCI E BRIZIOLI. — Al Ministro delturismo e dello spettacolo' . — Per conoscere icriteri in base ai quali l'Ente teatrale italia-no decide quali compagnie accogliere nei tea-tri che esso gestisce; e i criteri in base ai qual il'ente stabilisce l'apporto finanziario da dar ea ciascuna compagnia, se cioè corrisponder ead essa un contributo fisso a titolo di assicu-razione o una percentuale sugli incassi, e l amisura del contributo o della percentuale cor-risposti .

Gli interroganti desiderano inoltre cono-scere se risponde a verità la notizia, apparsasulla stampa, che più commedie del presiden-le dell'Ente, Diego Fabbri, vengono rappre-sentate da compagnie diverse nel circuito tea-trale dell'ETI .

In caso affermativo, gli interroganti chie-dono di conoscere l'entità e la natura dei con -tributi a qualsiasi titolo corrisposti dall'ETIalle compagnie che rappresentano opere de lsuo presidente .

(4-20684)

BIAGINI . — Ai Ministri della difesa e deltesoro . — Per conoscere - premesso che i nrisposta a precedenti interrogazioni è statoassicurato che entro il 30 giugno 1971 sareb-bero state definite tutte le domande tendent iad ottenere i benefici e riconoscimenti previst idalla legge 18 marzo 1968, n . 263, per gli excombattenti della guerra 1915-18 e precedent i- a quali conclusioni è pervenuta l ' istruttori aper le domande avanzate tramite il comunedi Pistoia dai signori :

Barontini Guido protocollo n . 16668 de l17 luglio 1968 ;

Boari Evdo protocollo n. 15160 del 26giugno 1968 ;

Borri Alfonso protocollo n . .17163 del 24luglio 1968 ;

Barone Giuseppe protocollo n . 15055 del25 giugno 1968;

Bottari Angelo protocollo n . 16668 del 16luglio 1968 ;

Begliomini Marino protocollo n . 15054del 25 giugno 1968 ;

Daghini Primo protocollo n . 15679 del'i luglio 1968 ;

Dini Donato protocollo n . 15540 del 3 lu-glio 1968 ;

Frosini Alfredo protocollo n . 15160 de l26 giugno 1968;

Fedi Arrigo protocollo n . 22124 del 2 8settembre 1968 ;

Fondi Alfredo 1968 ;Gualtieri Emilio protocollo n . 17721 de l

6 luglio 1968 ;Giannoni Ottavio protocollo n . 14683 de l

21 giugno 1968;Galigani Ezelino protocollo n . 24940 de l

29 ottobre 1968 ;Lucarelli Guglielmo protocollo n . 18072

del 6 agosto 1968 ;Lombardi Alfredo protocollo n . 14681 de l

22 giugno 1968 ;Maltinti Vittorio protocollo n . 14681 de l

22 giugno 1968;Michelozzi Giulio protocollo n . 15415 de l

2 luglio 1968;Micheli Virgilio protocollo n . 15950 del

70 luglio 1968 ;Mascii Luigi 1968 ;Neri Modesto protocollo n . 15160 del 2 6

giugno 1968 ;Palandri Agostino protocollo n . 15053 de l

25 giugno 1968 ;Paoli Secondo protocollo n . 14682 del 20

giugno 1968 ;Priami Giovanni protocollo n. 1278 del

13 gennaio 1971 ;

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Tesi Giulio protocollo n. 15064 del 26giugno 1968 ;

Pacilli Clilo protocollo n . 16903 del 1 9luglio 1968 ;

Vannucci Marsilio protocollo n . 15950 de l10 luglio 1968 .

(4-20685 )

ALINI. — Al Ministro del .lavoro e dellaprevidenza sociale . — Per sapere, in riferi-mento all ' infortunio sul lavoro occorso il 15novembre 1971 all 'operaio Giacomo Massim idella SNIA di Collef erro, incidente dovuto all amancanza di misure di sicurezza, se non ri-tenga di dover intervenire presso la dire-zione dell 'azienda perché vengano tutelate l asalute e l ' incolumità dei lavoratori, attual-mente messe quotidianamente in pericolo dal-la nocività dell 'ambiente di lavoro e dai ritm itroppo intensi .

(4-20686 )

FREGONESE. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed al Ministro del tesoro .— Per sapere se sono a conoscenza che, con-trariamente a quanto disposto dall'artico -lo 47 della legge n . 249 del 18 marzo 1968 e da quanto anche disposto dalla Presidenza de lConsiglio con apposito fonogramma, non èstato permesso ad un delegato della Federa-zione provinciale degli statali di Venezia ,ragioniere Arena Salvatore in servizio pres-so la locale direzione provinciale del Tesoro ,di intervenire al Congresso nazionale dellaFederazione nazionale statali della CGIL ;

per sapere, premesso che regolare per-messo sindacale è stato concesso al delegat olocale del Sindacato autonomo del Tesoro i noccasione del congresso svoltosi a Senigalli ae considerata la motivazione addotta per ne-gare il richiesto permesso al delegato dell aCGIL (« eccezionali ed inderogabili esigenz edi servizio » e (i non appartenenza agli orga-ni statutari permanenti della organizzazio-ne » - come se il congresso non avesse fra isuoi compiti anche quello di verificare e rin-novare tali organi), se non ravvisino in tal eatteggiamento un intento discriminatorio peraltro inconcepibile da parte del dottor Pa-squale De Masi - direttore della Direzioneprovinciale del Tesoro - il quale per altr opartecipa regolarmente a riunioni nazional idella Dirstat ;

per conoscere i provvedimenti che inten-dono adottare al fine di ricondurre il diretto -re della direzione del Tesoro di Venezia a lrispetto dei diritti sindacali del personale po-sto alle sue dipendenze .

(4-20687)

ACHILLI. — Al Ministro dei trasporti edell'aviazione civile. — Per conoscere qual iprovvedimenti voglia adottare onde consenti -re, attraverso la revoca della concessione d iuna linea automobilistica privata, la istitu-zione da parte della azienda trasporti mila-nesi della linea interurbana Milano-Oper aPieve Emanuele .

Questa nuova linea risponde a urgenti epressanti necessità dei nuovi nuclei residen-ziali e industriali che si sono accresciuti oformati ex novo in questi ultimi anni lungola strada statale n. 412 e la strada provin-ciale « vigentina » .

In particolare gli abitati di Opera, di Pie-ve Emanuele e il nuovo insediamento resi-denziale creato dall 'INCIS necessitano di ra-pidi e frequenti collegamenti con la città d iMilano che solo un 'azienda di pubblico tra-sporto può garantire .

D'altro canto l 'azienda trasporti milanes iha già deliberato e di recente riaffermato, l aistituzione di questa nuova linea .

Si rende pertanto necessaria la revocadella concessione ai privati onde consentir el'attuazione di questo servizio .

(4-20688 )

BUSETTO . — Al Ministro della pubblicaistruzione . — Per sapere se, venuto a cono-scenza dell'apertura di una inchiesta ammi-nistrativa promossa dal rettore dell'univer-sità di Padova sino dal 1970 su gravi irre-golarità amministrative che si sarebbero ve-rificate presso l'istituto di anatomia e istolo-gia patologica della stessa università, direttodal professor Italo Rizzi e della successiv aindagine giudiziaria promossa dalla procur adella Repubblica di Padova a carico dell ostesso professore indiziato per gravi accus edi falso ideologico, di truffa continuata e ag-gravata ai danni dell'amministrazione dell oStato - come del resto ne hanno data ampianotizia quotidiani nazionali e locali ;

sia potuto accadere che il professor Riz-zi dopo essere stato sospeso dallo svolgi -mento delle attività accademiche, abbia po-tuto successivamente esserne reintegrato men -tre non è chiusa l'indagine giudiziaria pro -mossa a suo carico ;

per sapere in base a quali norme ci òsia potuto avvenire e in particolare se sia sta-to questo il modo più idoneo sotto divers iprofili, di dare una risposta positiva alle pi ùvolte manifestate richieste di indagini, di ac-certamenti e insieme di porre ordine nell ecliniche universitarie, espresse dall'associa-

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zione degli assistenti e degli incaricati e dal -le organizzazioni sindacali dell'università all equali aderiscono i dipendenti non docenti .

(4-20689 )

DI PRIM10 . — Al Ministro dell'interno .— Per conoscere in quale modo intenda ri-solvere la vertenza che interessa il personaledel predetto Dicastero in merito alla corre-sponsione della indennità mensile ormai per-cepita dalla maggior parte del personale sta-tale, dopo che nell'incontro avvenuto il 24marzo 1971 con le organizzazioni sindacali de lMinistero aveva assunto precisi impegni ; te-nuto conto che l 'agitazione comporta notevol idisagi ai cittadini che si vedono privati de iservizi svolti dalle Prefetture si chiede inoltredi conoscere - con l 'urgenza che il caso com-porta - se l 'Amministrazione ha esperitotutti i tentativi utili a portare a soluzione l avertenza in corso e, quindi, se ha convocatole organizzazioni sindacali per riferire in me-rito ed evitare, perciò, il proseguimento del -l 'agitazione e dello sciopero .

(4-20690 )

TROMBADORI . — Al Presidente del Con-siglio dei ministri e al Ministro della pubblic aistruzione . — Per conoscere :

1) se corrisponde a verità che la decim aedizione della Esposizione quadriennale d'ar-te moderna in Roma dovrebbe svolgersi in tr etempi distinti presentando di volta in volt asoltanto autori invitati da tre diverse commis-sioni con le tre diverse rubricazioni di « astrat-tisti », « sperimentali » e « figurativi » ;

2) se, nel caso che queste rubricazion isiano state a tal fine effettivamente utilizzatenon ravvisino in esse una diseducativa corru-zione della lingua italiana la quale in nessunmodo può tollerare d'essere sconvolta al punt odi negare che un autore il quale predilige i llinguaggio « astratto » è egli stesso portatored'una specifica « figuratività », che un autoreil quale predilige il linguaggio della « rappre-sentazione oggettiva » è egli stesso portatore d iuna specifica « astrazione », e, infine, che gl iuni e gli altri, sono portatori di (( sperimenta-zioni » non meno audaci, se non di più, d iquelle realizzate da coloro che professano l o« sperimentalismo » come ideologia ;

3) se, poiché il corretto impiego dell alingua italiana dovrebbe presumersi ben not oa coloro che l 'avrebbero in tal modo disatteso ,non sia da ravvisarsi dietro quelle rubricazion idi comodo la deliberata volontà di determinati

gruppi di critici, di artisti, di funzionari e d imercanti, di imporre al pubblico, che dell eopere d'arte dovrebbe il più possibile esser elibero fruitore, una Ioro personale prefigura-zione o, peggio, di pretendere di far valere unasimile prefigurazione al solo scopo di consoli -dare anche attraverso i pubblici istituti di cul-tura la loro funzione di dispensatori della ve-rità artistica ;

4) se corrisponde a verità che, a sarca-stica conferma di quanto sopra, è già avve-nuto il fatto che un certo numero di autor isono stati dalle tre diverse commissioni ordi-natrici rubricati, all'insaputa l'una dell'altra ,ora come « astrattisti », ora .come « figurativi » ,ora come « sperimentali », ciò che era inevita-bile nel caso di autori di una certa qualità oanche soltanto d'una certa rinomanza ;

5) se non si ritenga di dover chiedere a lpresidente dell'Ente autonomo quadriennal edi Roma di annullare tutte le decisioni finor aprese in modo così grossolano e irrispettos odello sviluppo della cultura artistica, non gi àper limitare, mediante l'intervento dell'esecu-tivo, l'autonomia di un ente di cultura, m aper impedire che ogni autonomia venga tra -volta da patteggiamenti e compromessi fr agruppi di esperti trasformatisi in gruppi d ipotere ;

6) se, infine, non si ritenga di dover ri-chiamare il segretario generale dell'Ente au-tonomo quadriennale nazionale d'arte di Ro-ma, funzionario permanente del medesimo, al -

l'ufficio che dovrebbe ipso jure competergli d ifarsi custode dell'autonomia dell'important emanifestazione garantendo in primo luogo agl iartisti italiani di qualunque ideologia o ten-denza di non dover sottostare a preventive ru-bricazioni, per giunta strumentali e false ,come condizione obbligata per stabilire il lor ocontatto col pubblico .

(4-20691 )

LA BELLA. — Ai Ministri della sanità edel lavoro e previdenza sociale . — Per saperese ritengano opportuno e necessario interve-nire mediante i loro organi periferici (medicoprovinciale e ispettorato provinciale del la-voro) per porre fine alle attività, in continu aespansione, della impresa WISIL, fabbrica-zione di protesi dentarie, installata nel semi -interrato e in due appartamenti dello stabil esito in Roma, via Luigi Ronzoni, 41, impresagestita dai signori Bozzacchi Bruno, Polverin iEmilio e Cosma Teodoro in considerazioneche le denunce degli inquilini, più volte inol-trate nel corso degli ultimi 8 anni a tutte l eautorità locali, compreso il magistrato penale,

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sono rimaste senza risposta veruna malgradoche :

tale attività, in un edificio di civile abita-zione ove sono allocate oltre 30 famiglie, èda considerare tra quelle comprese nell'elenc odelle industrie insalubri di cui al decret oministeriale 12 febbraio 1971, emanato da lMinistro della sanità a norma dell'articolo 26 1del testo unico delle leggi sanitarie 27 lugli o1935, n . 1265, ai nn . 25 e 182 delle industrieclassificate di prima classe, in quanto vengon ousate per la fabbricazione delle protesi acri -lati e resine sintetiche emananti fetore insop-portabile di fumi e gas ad azione riconosciut acancerogena e che, di conseguenza, « debbon oessere isolate nelle campagne e tenute lontanedalle abitazioni » a norma delle citate dispo-sizioni ;

viola gli articoli 1 e 20 della legge 13luglio 1966, n . 615, e relativo regolamento ,recanti provvedimenti contro l'inquinament oatmosferico ;

nel comportamento della WISIL si rea-lizzano le ipotesi di cui agli articoli 659 e 67 4del codice penale, oltreché dell ' articolo 844del codice civile e 33 del regolamento di poli -zia urbana del comune di Roma ;

nel concentrare gli oltre 40 operai addett ialle lavorazioni in uno scantinato e in du eappartamenti si configura violazione dell enorme sull'igiene del lavoro e la prevenzion edegli infortuni e delle malattie professional iessendo la cubatura, gli impianti di aerazionee la illuminazione naturale difformi da quell iprevisti dalla legge .

(4-20692)

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INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro di grazia e giustizia, per conoscere aquale punto siano giunte le indagini relativealla nota vicenda giudiziaria relativa a bennote personalità politiche e ministeriali ed a icollegamenti tra questa vicenda e l'attività de imagistrati competenti .

« Se non si ritenga opportuno sollecitareil Consiglio superiore della magistratura ch eda tempo ormai è impegnato nella istruttori aregolamentare affinché venga tranquillizzat ala attesa della pubblica opinione .

(3-05497)

« MANCO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri eMinistro ad interim di grazia e giustizia ,per sapere, dopo la dichiarazione di nett adissociazione dalle strane proposte intese aintervenire autoritariamente nel riparto dell apubblicità o dei relativi gettiti e con ciò afalsare il gioco della libera competizione tragli organi di stampa, se non ritenga di dove rverificare come e in qual misura sia effet-tiva nel paese la libertà di stampa, dellaquale tutti a parole si fanno fautori e tutori .

« In proposito, premesso che il problem adella libertà di stampa è ben più vasto ediverso da quello della stabile occupazionedei giornalisti, si chiede se il mantenimentoe l ' ampliamento di provvidenze a favor edell'editoria, alla quale in tal modo si ri-conosce una funzione di interesse generale ,non debbano essere collegati, come conse-guenza di quella funzione, a una libertà pi ù" aperta " e ad un onesto " dovere di cro-naca ", specie per quanto riguarda le atti-vità e i dibattiti delle Camere e di tutte leassemblee e gli istituti in cui si articola l avita democratica del paese .

« La conclamata " libertà di informa-zione " non può essere un diritto a sens ounico, ma deve tradursi in un " dovere "d'informazione, da svolgere con imparzialitàe completezza, senza discriminazioni nei fatt itra " buoni " e " cattivi ", salvo ovviamentepiena libertà di commento e di critica secondola linea di ciascun organo di stampa .

(3-05498)

« ALPINO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro dell'interno, per sapere, in rapport oai nuovi gravi episodi di violenza verifica -tisi all'Alfa Romeo di Arese a danno di du edirigenti dello stabilimento :

se si rendono conto che la libertà di la-voro, sancita nella Costituzione e solo occa-sionalmente e neppure univocamente con -fermata dal Governo, è di fatto inesistente eciò soprattutto a causa della prassi di indul-gente lassismo prescritta, anche in tema d iosservanza di precise norme vigenti, all eforze dell'ordine ;

se e come giudicano la posizione di que isindacati che, dopo aver disinvoltamente sor-volato e virtualmente smentito l'accadut oparlando di " speciose polemiche ", ammetto -no di aver disposto picchetti e azioni atti isti-tuzionalmente a generare intimidazioni eviolenze .

(3-05499)

« ALPINO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro della pubblica istruzione per saper ese gli è pervenuta la notizia che, con prov-vedimento in data 9 novembre 1971, il prov-

veditore agli studi di Belluno ha cautelar -

mente sospeso dal servizio il professor An-tonio Zamengo, insegnante a tempo indeter-

minato di lingua e letteratura inglese press o

l'istituto tecnico industriale statale di Feltre ,

avendo ritenuto che le contestazioni sul com-

portamento di detto insegnante nell'esercizi o

delle sue funzioni avanzate dal preside del -

l'istituto rivestissero carattere di gravità e d i

urgenza; e quindi per sapere se si propong adi intervenire immediatamente al fine di re-

vocare il provvedimento emesso contro i l

professor Zamengo, fondato su di un odios o

e partigianato pettegolezzo, smentito dall e

testimonianze degli studenti dell'istituto che ,

fra l'altro, in numero di duecento circ a

hanno sottoscritto una dichiarazione in cu i

definiscono calunniose le accuse ed esprimo -

no completa solidarietà con l ' insegnante in -giustamente colpito dalla grave misura di-

sciplinare, e che hanno nella giornata d i

mercoledì 17 novembre effettuato una asten-sione dalle lezioni in segno di solidarietà e dinviato una loro delegazione a conferire co l

provveditore .« Tale solidarietà ha tanto più significat o

per il fatto che con il provvedimento " di-sciplinare " si tenta di colpire un insegnan-te che si è dimostrato attivo per richiamare

Atti Parlamentari

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l 'attenzione delle autorità scolastiche e dell aamministrazione provinciale nonché dell aopinione pubblica in generale sulle misere -voli condizioni dell'istituto, non solo privodi aule, di laboratori, di attrezzature, di pa-lestre, ma addirittura pericoloso dato il su ostato attuale e la mancanza di manutenzione .Le azioni dirette a proporre con decision eil problema dell ' istituto e a premere per l asua soluzione hanno creato una compatta econsapevole forza degli studenti, contro iquali si è sviluppata in questi 15 giorni unareazione provocatoria e repressiva aventeapertamente lo scopo di intimidire la mass astudentesca ed a isolare gli elementi più qua-lificati, anche tra gli insegnanti impegnati ne lmovimento .

« Dalla provocazione contro alcuni student iche distribuivano volantini nella giornata; de l4 novembre, arrestati per reati prefabbricati ,all'offensiva dei fascisti, dalle denunce e inti-midazioni di ogni sorta alla pubblicazione d iun manifesto da parte di un gruppo di geni -tori cosiddetti benpensanti, dal sabotaggi odelle assemblee studentesche alle pressioni e dora ai provvedimenti disciplinari verso alcun iinsegnanti, è un susseguirsi di fatti che evi-denziano l ' intento repressivo che li ispira .

« In questo quadro si colloca il fatto spe-cifico all ' inizio descritto, fonte di una anco rpiù viva inquietudine tra gli studenti feltrin ie l 'opinione pubblica democratica.

(3-05500)

« GRANZOTTO, CANESTRI, BORTOT » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro dei trasporti e dell'aviazione civil eper sapere quali provvedimenti intende adot-tare per rendere regolari i viaggi nazional idella compagnia di bandiera Alitalia, l aquale da alcuni mesi non riesce quasi ma ia rispettare l'orario di partenza e di arrivodei propri aerei su tutti i tratti di percor-renza, in particolare sulla Venezia-Roma eviceversa, ove si sono registrati ritardi anchedi un'ora e mezza .

« L'interrogante ritiene superfluo sottoli-neare la gravità dei fatti denunciati e dell eloro conseguenze per i viaggiatori che fidu-ciosamente ritengono di potersi valere per i ldisbrigo dei loro affari dei servizi dell'Ali-t.alia e vedono ricompensata la loro fiduci acon un disservizio generale e persistente, dafar pensare ad una incapacità del gruppo di-rigente della compagnia di bandiera di assol-vere alle proprie funzioni .

(3-05501)

« MoRo DINO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro per gli interventi straordinari ne lMezzogiorno e nelle zone depresse del centro -nord per conoscere se l ' azienda di confezion iGRACI ha ricevuto finanziamenti agevolat iper la costruzione dello stabilimento d iSant'Arpino (Caserta) ;

se risulta al Ministro che la direzion eha deciso la smobilitazione dell 'azienda edha già iniziato il trasferimento di una part edel macchinario e se non ritenga di dover eimmediatamente intervenire per bloccare ifinanziamenti ;

per sapere quali provvedimenti intendaadottare perché sia garantita la difesa dell aoccupazione delle 120 operaie minacciate d ilicenziamento .

(3-05502)

« JACAllI, RAUCCI » .

« Il sottoscritto chiede - di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro dell'interno per sapere se sono a cono-scenza della grave azione di strumentalizza-zione politica del recente censimento avve-nuta a Milano .

Più precisamente se corrisponde a verit àche due terzi dei rilevatori sono stati assuntiattraverso una organizzazione studentesca d isinistra senza che l'amministrazione comunal eabbia dato alcuna ragione plausibile di tal epreferenza ; che i rilevatori appartenenti acodesta organizzazione hanno praticamentecompiuto un censimento segreto all'internodel censimento ùfficiale, poiché ciascuno d iessi era in possesso di un questionario ciclo-stilato dal significativo titolo " Guida perraccogliere i dati utili all'uso politico del cen-simento " e contenente i seguenti dati da ac-certare :

1) livello dell'analisi complessiva dell esituazioni specifiche di quartiere . Segnala-zione di :

a) zone controllate da grossi proprie-tari (immobiliari) ;

b) grandi processi di abbattimento ,sostituzione, ecc . sia massiccia sia capillaredi caseggiati a fini speculativi ;

c) eliminazione di fabbriche con riu-tilizzo speculativo dei suoli ;

d) gravi carenze di servizi general i(scuola, asili, verde) ;

e) forti disagi per quanto riguarda itrasporti (zone isolate con pochi mezzi d itrasporto) ;

f) concentramento di case vecchie efatiscenti con tipologie inadeguate ;

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2) livello di disagio nei singoli caseg-giati . Segnalazione di :

a) affitti e spese elevate e di eventua-li aumenti di entrambi negli ultimi anni ;

b) situazione in cui le spese non ven-gono documentate dal padrone di casa ;

c) carichi di spese per eventuali ma-nutenzioni attribuiti agli inquilini ;

d) alloggi vuoti ;

e) disdette e sfratti 'in corso o minac-ciati (controllare se è un fenomeno diffuso) ;

f) fenomeni di piccole vendite frazio-nale con espulsione degli inquilini ;

3) livello di Iotta :

a) situazione di disagio con reazion isoggettive ;

b) volontà esplicita di lotta ;

c) forme spontanee di lotta isolate ecollettive (sciopero dell'affitto, autoriduzionedello stesso, sciopero delle spese) ;

d) collegamento con lotte generali econ gruppi che operano nel quartiere .

« Poiché è evidente che l'abuso configuraun grave illecito penalmente perseguibile, l'in-terrogante chiede se non sia logico e urgentecompiere una inchiesta per appurare l 'equi-voca attività dei suindicati rilevatori ; peridentificare gli ispiratori del rilevamento abu-sivo; per accertare le eventuali responsabilit àdegli uffici pubblici preposti all'assunzionedel personale di censimento e garanti del lor ocorretto comportamento .

(3-05503)

« GREGGI » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO