SEDUTA DI LUNEDI 9 GIUGNO 1969 -...

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Atti Parlamentari — 8743 — Camera dei Deputat i V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 9 GIUGNO 1969 140 . SEDUTA DI LUNEDI 9 GIUGNO 196 9 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUZZATT O IND I DEL PRESIDENTE PERTIN I INDICE PAG . PAG . Congedi 8745 Disegni di legge : (Annunzio) 8746. (Deferimento a Commissione) 8746, 878 3 (Presentazione) 8771, 879 1 (Trasmissione dal Senato) 874 5 Proposte di legge : (Annunzio) 874 5 (Approvazione in Commissione) 8750 (Deferimento a Commissione) . 8746, 878 3 (Trasmissione dal Senato) 874 5 Proposte di legge (Seguito della discussione) : FORTUNA ed altri : Casi di sciogliment o del matrimonio (1) ; BASLINI ed altri : Disciplina dei casi d i divorzio (467) 875 1 PRESIDENTE 8751 DELFINO 878 3 MARTINI MARIA ELETTA 875 1 MORVIDI 877 1 Proposta di inchiesta parlamentare (Annunzio) 874 5 Commemorazione dei lavoratori italiani caduti nel Biafra : PRESIDENTE 879 1 Corte costituzionale (Annunzio di trasmis - sione di atti) 8750 Corte dei conti (Trasmissione di relazioni) 875 0 Domande di autorizzazione a procedere in giu - dizio (Annunzio) 875 0 Interrogazioni e interpellanza (Annunzio) 879 2 Risposte scritte ad interrogazioni (Annunzio) 875 0 Ordine del giorno della seduta di domani 8792

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 9 GIUGNO 1969

140.

SEDUTA DI LUNEDI 9 GIUGNO 196 9

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUZZATTO

IND I

DEL PRESIDENTE PERTINI

INDICE PAG .

PAG .

Congedi 8745

Disegni di legge :

(Annunzio) 8746.(Deferimento a Commissione)

8746, 878 3(Presentazione) 8771, 879 1(Trasmissione dal Senato) 874 5

Proposte di legge :(Annunzio) 874 5(Approvazione in Commissione) 8750(Deferimento a Commissione)

. 8746, 878 3(Trasmissione dal Senato) 8745

Proposte di legge (Seguito della discussione) :

FORTUNA ed altri : Casi di sciogliment odel matrimonio (1) ;

BASLINI ed altri : Disciplina dei casi d idivorzio (467) 875 1

PRESIDENTE 8751

DELFINO 878 3MARTINI MARIA ELETTA 875 1MORVIDI 877 1

Proposta di inchiesta parlamentare (Annunzio) 874 5

Commemorazione dei lavoratori italiani cadutinel Biafra :

PRESIDENTE 879 1

Corte costituzionale (Annunzio di trasmis -sione di atti) 8750

Corte dei conti (Trasmissione di relazioni) 8750

Domande di autorizzazione a procedere in giu -dizio (Annunzio) 875 0

Interrogazioni e interpellanza (Annunzio) 879 2

Risposte scritte ad interrogazioni (Annunzio) 875 0

Ordine del giorno della seduta di domani 8792

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La seduta comincia alle 16,30.

ARMANI, Segretario, legge il processo ver-bale della seduta del 29 maggio 1969 .

(E' approvato) .

Congedi .

PRESIDENTE. Hanno chiesto congedo ideputati Bensi, Brandi, De Leonardis, Ferr iMauro, Micheli Pietro, Monti, Napoli, Pintus ,Preti, Rampa e Vedovato .

(I congedi sono concessi) .

Annunziodi proposte di legge .

PRESIDENTE. Sono state presentate all aPresidenza le seguenti proposte di legge daideputati :

SERVADEI : « Modifica dell'articolo 43 dellalegge 12 febbraio 1968, n . 132, concernent egli esami di idoneità per direttori e vice di -rettori sanitari » (1543) ;

DARIDA : « Elevazione da tre a quattro de lnumero minimo dei membri da nominare, inrappresentanza del personale, nei Consigli d iAmministrazione dei Ministeri » (1545) ;

AMADEI GIUSEPPE e SERVADEI : « Attribu-zione ai messi comunali e provinciali dell aqualifica impiegatizia » (1556) ;

LENOCI ed altri : « Modifica dell'articolo 1 6della legge 16 novembre 1962, n . 1622, sulriordinamento dei ruoli degli ufficiali in ser-vizio permanente effettivo dell'Esercito »(1557) ;

SERVELLO : « Modifiche alla legge 14 feb-braio 1963, n. 161, concernente la disciplin adell ' attività di barbiere, parrucchiere ed at-tività affini » (1559) .

Saranno stampate e distribuite . Avendo glionorevoli proponenti rinunciato allo svolgi-mento, le proposte di legge saranno trasmes-se alle competenti Commissioni permanenti ,con riserva di stabilirne la sede .

Sono state presentate, altresì, le seguent iproposte di legge dai deputati :

DI PRIMIO ed altri : « Estensione delle nor-me contenute nella legge 27 luglio 1967, n . 662 ,ad altre categorie di impiegati dell'Ammini-strazione centrale e periferica della pubblic aistruzione » (1558) ;

DURAND DE LA PENNE : « Modifiche alla leg-ge 27 luglio 1967, n . 658, sul " Riordinamentodella previdenza marinara " » (1560) .

Saranno stampate e distribuite . Poiché ess eimportano onere finanziario, ne sarà fissat ain seguito - a norma dell ' articolo 133 del Re-golamento - la data di svolgimento .

Annunzio di una propost adi inchiesta parlamentare.

PRESIDENTE. stata presentata alla Pre-sidenza la seguente proposta di inchiesta par -lamentare dai deputati :

PELLEGRINO ed altri : « Inchiesta parlamen-tare sullo stato delle zone terremotate sicilian edelle province di Trapani, Agrigento, Paler-mo, Messina ed Enna e sull 'applicazione dell eleggi di pronto intervento e per la ricostruzio-ne e ripresa economica di dette zone » (1544) .

Sarà stampata e distribuita . Sarà fissatain seguito la data di svolgimento .

Trasmissioni dal Senato.

PRESIDENTE. Il Presidente del Senato hatrasmesso alla Presidenza i seguenti provve-dimenti :

Senatori LOMBARDI ed altri : « Modificazio-ni ed integrazioni della legge 25 luglio 1952 ,n. 1009, e del relativo regolamento sulla fe-condazione artificiale degli animali » (Appro-vato da quella VIII Commissione permanente )(1546) ;

Senatore SCHIAVONE : « Norme integrativedella legge 20 dicembre 1961, n. 1345, rela-tiva alla Corte dei conti » (Approvato da quel -la I Commissione permanente) (1547) ;

« Proroga della durata in carica degli or-gani elettivi dell 'artigianato » (Approvato daquella IX Commissione permanente) (1548) ;

Senatori PERRINO e MORANDI : « Disciplinadelle elezioni dei comitati centrali delle fe-derazioni degli ordini sanitari » (Approvato daquella XI Commissione permanente) (1549) ;

Senatori VENTURI GIOVANNI, FALCUCCI FRAN-

CA e BERNARDINETTI : « Integrazione delle di-sposizioni contenute nella legge 12 novembre1955, n . 1137, per l'avanzamento dei capitan ianziani dell'Arma dei carabinieri » (Appro-vato da quel Consesso) (1554) ;

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Disposizioni concernenti la costruzione el ' esercizio di ferrovie metropolitane » (Testounificato approvato da quel Consesso) (1555) .

Saranno stampati, distribuiti e trasmess ialle competenti Commissioni permanenti, co nriserva di stabilirne la sede .

Annunziodi disegni di legge.

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti disegni di legge :

dal Ministro del Bilancio e della Pro-grammazione Economica :

Aumento del contributo ordinario in fa-vore dell ' Istituto nazionale per lo studio dell acongiuntura (ISCO) » (1550) ;

dal Ministro della Difesa :Consiglio di amministrazione degli im-

piegati civili del Ministero della Difesa »(1551) ;

« Sovvenzioni alle Associazioni d 'Arma »(1552) ;

dal Ministro dei Lavori Pubblici :Autorizzazione di spesa per la prosecu-

zione dei lavori di costruzione della nuovalinea ferroviaria Cosenza-Paola » (1553) ;

dal Ministro delle Poste e delle Teleco-municazioni :

Norme in materia di esonero dal paga-mento del canone di concessione e dall'ob-bligo della costituzione del deposito cauzio-nale per la cessione da parte dell'Ammini-strazione delle poste e delle telecomunica-zioni di collegamenti telegrafici ad uso pri-vato » (1561) .

Saranno stampati, distribuiti e trasmessialle competenti Commissioni permanenti, co nriserva di stabilirne la sede .

Il Ministro di grazia e giustizia in dat a7 giugno 1969 ha presentato in base all'arti-colo 77 della Costituzione il seguente disegnodi legge :

« Conversione in legge del decreto-legge29 maggio 1969, n . 257, concernente normetransitorie per il funzionamento di determi-nate Corti di Assise e Corti di Assise di Ap-pello » (1562) .

Sarà stampato, distribuito e trasmesso all acompetente Commissione permanente, in sed ereferente .

Deferimenti a Commissioni .

PRESIDENTE. Sciogliendo la riserva, ri-tengo che i seguenti provvedimenti possanoessere deferiti alle sottoindicate Commission ipermanenti, in sede legislativa :

alla VII Commissione (Difesa) :LUCIFREDI e MILZA : « Conferimento di un a

promozione onorifica agli ufficiali, ai sottuffi-ciali, ed ai graduati, combattenti della guerr a1914-18 » (modificato dalla IV Commissionepermanente del Senato) (588-682-B) ;

Rivalutazione dei compensi per allogg iforniti dai comuni alle truppe di passaggioo in precaria residenza » (approvato dal Se-nato) (1513) (con parere della Il e della VCommissione) ;

alla IX Commissione (Lavori pubblici) :« Norme per la disciplina per le opere d i

conglomerato cementizio armato, normale eprecompresso » (approvato dal Senato) (1493 )(con parere della IV Commissione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

I seguenti altri provvedimenti sono, in-vece, deferiti alle sottoindicate Commission ipermanenti, in sede referente :

alla I Commissione (Affari costituzio-nali) :

FRANCHI ed altri : « Norme integrative del-la legge 3 novembre 1961, n . 1255, concer-nente la revisione dei ruoli organici del per-sonale non insegnante delle università » (152 )(con parere della V e della VIII Commis-sione) ;

MENICACCI ed altri : « Trasferimento alloStato delle biblioteche che ricevono per leggeil terzo esemplare d'obbligo di ogni stampatoe pubblicazione e organizzazione del servizionazionale di lettura » (749) (con parere dellaIl, della V e della VIII Commissione) ;

BENOCCI ed altri : « Integrazioni e modifi-che al testo unico delle leggi per la composi-zione e la elezione degli organi delle ammi-nistrazioni comunali, approvato con decretodel Presidente della Repubblica 16 maggio1960, n . 570 » (789) (con parere della V Com-missione) ;

STORTI e ScALIA : « Estensione delle norm epreviste per gli operai dipendenti dalle Am-ministrazioni della difesa, degli affari esteri ,dei lavori pubblici, del tesoro, servizi di zec-

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ca, dell 'agricoltura e foreste, Corpo forestale ,adibiti con carattere permanente a mansion idi natura non salariale, agli operai dipen-denti dalle altre amministrazioni dello Stato ,adibiti alle stesse mansioni » (1416) (con pa -rere della V Commissione) ;

I0zzELLI : « Sistemazione del personale ope-raio addetto ad enti del Ministero della di -fesa » (1452) (con parere della V Commis-sione) ;

SPINELLI : « Modifica all'articolo 2 dellalegge 5 gennaio 1957, n . 33, che determina l acomposizione del Consiglio nazionale dell 'eco-nomia e del lavoro » (1457) (con parere dellaXIV Commissione) ;

alla Il Commissione (Interni) :

DE LORENZO FERRUCCIO e CATTANEO PETRI -

NI GIANNINA : « Trattamento previdenziale edassistenziale del personale didattico di ruol odelle scuole materne dipendenti da enti local ie del personale insegnante di ruolo delle scuo-le elementari parificate, già a sgravio, di-pendenti da enti morali » (568) (con pareredella V e della VIII Commissione) ;

MATTARELLI ed altri : a Norme concernen-ti la carriera degli appuntati di pubblica si-curezza provenienti dai sottufficiali assunti i nservizio temporaneo di polizia ai sensi del de-creto legislativo 20 gennaio 1948, n . 15 » (848 )(con parere della V Commissione) ;

ROBERTI ed altri : « Estensione al personal eausiliario richiamato od assunto in serviziotemporaneo di polizia, delle disposizioni d icui all 'articolo 1 del decreto del President edella Repubblica 11 gennaio 1956, n . 19 »(1062) (con parere della V e della VI Com-missione) ;

FELici ed altri : « Costituzione in comuneautonomo della frazione di Ladispoli nel co-mune di Cerveteri in provincia di Roma conla denominazione di Ladispoli » (1471) ;

alla III Commissione (Esteri) :

Senatori GRONCHI ed altri : « Interpretazio-ne dell 'articolo 78 del Trattato di pace tral'Italia e le Potenze Alleate ed Associate, fir-mato a Parigi il 10 febbraio 1947 e reso esecu-tivo con decreto legislativo 28 novembre 1947 ,n . 1430, concernente i cittadini italiani di ori-gine ebraica » (1491) (con parere della V edella VI Commissione) (approvato dalla II ICommissione del Senato) :

« Ratifica ed esecuz ione del Protocollo pe runa nuova proroga dell 'Accordo internaziona-le sullo zucchero del 1958, adottato a Londra

il 14 novembre 1966 » (approvato dal Senato)(1495) (con parere della V, della XI e XI ICommissione) ;

« Approvazione ed esecuzione dell ' accor-do tra il Governo italiano e l'Istituto inter-nazionale per l 'unificazione del diritto priva-to sui privilegi e le immunità dell'Istituto ,concluso a Roma il 20 luglio 1967 » (approva-to dal Senato) (1496) (con parere della I VCommissione) ;

alla IV Commissione (Giustizia) :SPONZIELLO ed altri : « Modificazione al te -

sto dell'articolo 525 del codice di procedur acivile approvato con regio decreto 28 ottobr e

1940, n. 1443, coordinato con il codice civil e

con regio decreto 20 aprile 1942, n . 504, mo-dificato con decreto legislativo 5 maggio 1948 ,

n. 483, ratificato con legge 14 luglio 1950 ,

n. 581 » (1351) ;MICHELI PIETRO ed altri : « Disposizioni in

materia di protesti cambiari » (1384) (con pa -rere della VI Commissione) ;

Senatori MARIS ed altri : « Modificazion i

dell'articolo 281 del codice di procedura pe-nale sulla facoltà di impugnazione delle ordi-nanze sulla libertà provvisoria » (approvat odal Senato) (1494) ;

alla V Commissione (Bilancio) :SCOTTI ed altri : « Modifica al testo unic o

delle leggi sul Mezzogiorno » (1373) (con pa-rere della II e della IX Commissione) ;

alla VI Commissione (Finanze e tesoro) :

ABELLI ed altri : « Modifiche degli artico-

li 4 e 9 della legge 20 marzo 1954, n. 72, sul

trattamento di quiescenza degli appartenent i

alla disciolta Milizia volontaria per la sicurez-za nazionale e sue specialità » (149) (con pa -rere della V e della VII Commissione) ;

LUCIFREDI ed altri : « Integrazione dell a

legge 29 novembre 1962, n . 1698, con agevola-zioni per la municipalizzazione, da parte de l

comune di Genova, del servizio dei trasport i

urbani gestito dalla società per azioni UITE »

(509) (con parere della Il e della V Commis-sione) ;

GIOMO ed altri : « Modifiche alla legge 18

marzo 1968, n. 263, riguardante il riconosci -

mento in favore dei partecipanti alla guerra

1914-18 ed alle guerre precedenti » (587) (conparere della V e della VII Commissione) ;

ZAFFANELLA : « Modifiche alle norme di cu i

alla legge 18 marzo 1968 n . 263, per la con-

cessione dell'onorificenza dell'ordine di Vitto -

rio Veneto » (1184) (con parere della V e del-la VII Commissione) ;

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Glomo : « Interpretazione autentica dell ' ar-ticolo 15 della legge 9 ottobre 1957, n. 976 ,concernente provvedimenti per la salvaguar-dia del carattere storico, monumentale e arti-stico della città e del territorio di Assisi non -ché per conseguenti opere di interesse igie-nico e turistico » (1317) (con parere della VCommissione) ;

AzIMONTI ed altri : « Modifiche alla legge29 novembre 1965, n . 1323, riguardante nor-me per la sistemazione del rapporto finanzia-rio esistente tra lo Stato e la cooperativa ma-rinara " Garibaldi " » (1393) (con parer edella V e della XIII Commissione) ;

PRorrI : « Provvidenze in favore dell ' isti-tuto romano per i ciechi di guerra » (1414) ;

MAROCCO ed altri : « Estensione delle dispo-sizioni della legge 6 ottobre 1950, n . 835, mo-dificata dall ' articolo 16 della legge 26 giugn o1965, n . 717, concernente interventi per lo svi-luppo del Mezzogiorno » (1418) ;

DI NARDO RAFFAELE : « Estensione ai pen-sionati degli istituti di previdenza per gli ent ilocali della legge 28 aprile 1967, n . 264, per ipensionati statali » (1421) (con parere della VCommissione) ;

BELLI : « Autorizzazione al comune d iTrieste a rilasciare delegazioni sui tributi co-munali, in deroga all ' articolo 94 del testo uni-co sulla finanza locale 14 settembre 1931 ,n. 1175, e successive modificazioni, e all 'arti-colo 8 della legge 8 giugno 1962, n . 855, inmisura eccedente i quattro quinti » (1422 )(con parere della II Commissione) ;

ISGRÒ ed altri : « Modificazioni all 'artico-Io 6 della legge 22 novembre 1962, n. 1646 ,concernente gli istituti di previdenza press oil Ministero del tesoro » (1463) (con pareredella V Commissione) ;

DE MEO : « Modifiche al testo unico dell eleggi sul Mezzogiorno approvato con decretodel Presidente della Repubblica 30 giugn o1967, n . 1523 » (1477) (con parere della Ile della V Commissione) ;

Modificazioni al regolamento per l acoltivazione indigena del tabacco, approvatocon regio decreto 12 ottobre 1924, n . 1590, esuccessive modificazioni » (1510) (con pareredella XI Commissione) ;

alla VII Commissione (Difesa) :MICHELINI ed altri : « Estensione dei bene-

fici di guerra ai militari e ai militarizzati cheappartennero alle forze armate della Repub-blica sociale italiana » (155) (con parere dellaV Commissione) ;

MICHELINI ed altri : « Estensione dell enorme della legge 27 giugno 1961, n . 550, agl iappartenenti alla disciolta Milizia volontari asicurezza nazionale e sue specialità » (156)(con parere della V Commissione) ;

ALMIRANTE ed altri : « Ripristino di deco-razioni al valor militare per i combattenti del -la guerra di Spagna » (159) (con parere dellaV Commissione) ;

BERNARDI ed altri : « Nuova disciplina del -l'immissione nei ruoli dei servizi tecnici del -l'esercito dei giovani laureati di cui all'arti-colo 15 lettera d) della legge 18 dicembr e1964, n. 1414 » (1355) (con parere della VCommissione) ;

DE MEO : « Modifica dell'articolo 4 dell alegge 8 novembre 1956, n . 1327, concernentele norme per la concessione della medagli aMauriziana agli ufficiali e ai sottufficiali dell eforze armate » (1388) (con parere della VCommissione) ;

DE ' GOCCI e MAGGIONI : « Aggiornament odelle norme legislative per la concessione del -la medaglia Mauriziana » (1468) (con parer edella V Commissione) ;

alla Vili Commissione (Istruzione) :

BONEA e Glomo : « Inquadramento d'ufficiodei professori di ruolo B, forniti di abilitazio-ne di secondo grado, in servizio nei bienni de iginnasi, magistrali, scientifici, prime e secon-de classi degli istituti tecnici di ogni tipo' »(1224) (con parere della V Commissione) ;

BRONZUTO ed altri : « Norme integrativ ealla legge 2 aprile 1968, n . 468, recante norm esulla immissione degli insegnanti abilitati ne iruoli delle scuole secondarie di secondogrado » (1293) (con parere della V Commis-sione) ;

GIORDANO ed altri : « Nuove norme per laabilitazione all'insegnamento e l'ammission ein ruolo negli istituti e nelle scuole di istru-zione secondaria » (1380) (con parere della VCommissione) ;

AzIMONTI ed altri : « Interpretazione au-tentica del primo comma dell'articolo 1 dell alegge 2 aprile 1968, n . 468, relativa all'immis-sione degli insegnanti abilitati nei ruoli dell escuole secondarie di secondo grado » (1415 )(con parere della V Commissione) ;

PAVONE ed altri : « Immissione degli inse-gnanti nei ruoli della scuola media » (1431 )(con parere della V Commissione) ;

FOSCHI : « Provvedimenti a favore degli in -segnanti ciechi civili » (1448) (con parere dellaI e della V Commissione) ;

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FODERARO ed altri : « Modifica della legg e20 marzo 1913, n . 268, per la unificazione dell e

denominazioni delle discipline di matematic agenerale e matematica finanziaria in seno all efacoltà di economia e commercio » (1460) ;

VALLANTE : « Norme sul funzionamento de iconsigli di amministrazione degli istituti escuole di istruzione tecnica e professionale »(1462) (con parere della I Commissione) ;

IOZZELLI : « Estensione delle norme dell eregistrazioni concernenti le professioni sani-tarie ausiliarie ai terapisti della riabilitazio-

ne » (1470) (con parere della V e della XI VCommissione) ;

ZACCAGNINI ed altri : « Estensione dell'ap-

plicazione delle norme previste dalla legge28 marzo 1968, n . 359, concernente l'immis-sione nei ruoli degli istituti statali di istru-

zione artistica degli insegnanti non di ruol oin possesso di particolari requisiti » (14751 ;

CAIAllA ed altri : « Ordinamento dellescuole interne degli educandati femminili sta -tali » (1481) (con parere della I e della V Com-missione) ;

CAIAllA ed altri : « Validità del concors o

e del servizio di maestra istitutrice negli edu-candati femminili dello Stato » (1482) ;

alla IX Commissione (Lavori pubblici) :

PAllAGLIA e NICCOLAI GIUSEPPE : « Mo-difica alla disciplina della cessione in pro-prietà degli alloggi di tipo popolare ed eco-

nomico dell'Istituto per le case popolari dell aSocietà carbonifera sarda » (317) ;

GIORDANO ed altri : « Ulteriori provvedi-menti in favore delle zone del Piemonte colpi -

te dalle alluvioni nel novembre 1968 in ag-giunta a quelli previsti dalla legge 12 febbraio

1969, n. 7 » (1329) (con parere della V Com-missione) ;

Senatori ZUGNO ed altri: « Estensione a ilavoratori agricoli autonomi delle provvi-

denze della legge 30 dicembre 1960, n . 1676 ,prorogata con la legge 12 marzo 1968, n . 260 ,

recante norme per la costruzione di abitazion iper lavoratori agricoli dipendenti » (appro-vato dal Senato) (1492) (con parere della V ,della VI e della XI Commissione) ;

alla X Commissione (Trasporti) :

SANGALLI e VAGHI : « Modifiche dell'arti-colo 15 della legge 30 dicembre 1959, n . 1236 ,relativa al trattamento giuridico ed economic odegli assuntori dell ' azienda autonoma delleferrovie dello Stato » (1420) ;

alla XI Commissione (Agricoltura) :

NICCOLAI GIUSEPPE : « Istituzione del Parco

nazionale di San Rossore-Migliarino » (95 )(con parere della Il, della IV, della V, dell aVI e della VIII Commissione) ;

TANTALO : « Modificazioni e integrazion i

alla legge 28 marzo 1968, n . 395, concernent eautorizzazione all 'Ente di sviluppo di Puglia ,Lucania e Molise, ad alienare terreni al co-

mune di Policoro » ( 757) (con parere della Ve della VI Commissione) ;

BoNomI ed altri : « Norme integrative dell alegge 22 luglio 1966, n . 607, in materia di en -

fiteusi » (1444) (con parere della IV Commis-sione) ;

NICCOLAI GIUSEPPE : « Modificazioni ed in-

tegrazioni alla legge 20 marzo 1968, n . 433 ,concernente nuove norme in materia di licenz adi pesca nelle acque interne » (1461) ;

DE' Coccl e MAGGIONI : « Integrazione del-

l ' articolo 4 della legge 26 maggio 1968, n . 377 ,

concernente provvedimenti per favorire l o

sviluppo della tecnica in agricoltura » (1469) ;

alla XII Commissione (Industria) :

MAGLIANO : « Modifiche ed integrazioni

dell 'articolo 4, punto quinto, della legge

6 dicembre 1962, n . 1643, concernente l ' isti-

tuzione dell'Ente nazionale per l'energia elet-trica e il trasferimento ad esso delle impres eesercenti le industrie elettriche » (1336)

(con parere della IV Commissione) ;ALPINO ed altri : « Riforma e decentra-

mento del sistema elettrico italiano, attribu-zione di un congruo capitale di dotazione e

partecipazione del risparmio privato al capi -tale medesimo e alla gestione delle relative

imprese » (1346) (con parere della V Commis-sione) ;

alla XIII Commissione (Lavoro) :

DE LORENZO FERRUCCIO : « Abrogazione

del Capo i) dell'articolo 3 e del terzo comm a

dell'articolo 5 della legge 21 luglio 1965 ,

n . 903, concernente i trattamenti di pensione

della previdenza sociale » (472') (con parer edella V Commissione) ;

MOSCA : « Modifica dell 'articolo 6 della

legge 2 aprile 1968, n . 482, relativa alla di-

sciplina delle assunzioni obbligatorie press o

le pubbliche amministrazioni e aziende pri-

vate » (1045) (con parere della I e della VCommissione) ;

PROTTI : « Modifiche alla legge 2 aprile

1968, n . 482, sulla disciplina generale dell e

assunzioni obbligatorie presso le pubbliche

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 196 9

amministrazioni e le aziende private » (1126) ,

la determinazione e la relativa relazione(con parere della I, della II, della IV, della sulla gestione finanziaria del Comitato nazio -V e della X Commissione) ; nale

per

l ' energia

nucleare, per

l 'esercizio

BERTOLDI ed altri :

« Modifiche alla legge 1967 (doc. XV, n . 24/1967) .2 aprile 1968, n . 482, sulla disciplina general edelle assunzioni obbligatorie presso le pub-bliche amministrazioni e le aziende private »(1143) (con parere della I, della II, della IV ,della V e della X Commissione) ;

Foscm ed altri: « Provvidenze in favoredei lavoratori della piccola pesca marittima edelle acque interne » (1364) (con parere dellaV, della X e della XI Commissione) ;

alla XIV Commissione (Sanità) :

MASCOLO ed altri : « Modifiche degli arti -coli 4 e 8 della legge 23 gennaio 1968, n . 34 ,concernente provvedimenti per la profilass idella peste bovina, della pleuro-polmonitecontagiosa dei bovini, dell ' afta epizootica ,della morva, della peste equina, della pestesuina classica e africana, della febbre catar-rale degli ovini e di altre malattie esotiche »(1288) (con parere della V Commissione) .

L ' onorevole Bonomi per la sua propost adi legge n . 1444, testé deferita alla XI Com-missione permanente (Agricoltura), in sed ereferente, ha chiesto la procedura d 'urgenza .

Se non vi sono obiezioni, così rimane sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Trasmission idalla Corte dei conti.

PRESIDENTE. Informo la Camera che i lPresidente della Corte dei conti, in adempi -mento al disposto dell ' articolo 7 della legge21 marzo 1958, n . 259, ha trasmesso i seguentidocumenti :

la determinazione e la relativa relazion esulla gestione finanziaria della Cassa nazio-nale di previdenza ed assistenza a favore de -gli ingegneri ed architetti, per l'esercizio1967 (doc . XV, n . 68/1967) ;

la determinazione e la relativa relazion esulla gestione finanziaria della Cassa nazio-nale di previdenza e assistenza a favore de iragionieri e periti commerciali, per l'esercizi o1967 (doc. XV, n . 69/1967) ;

la determinazione e la relativa relazion esulla gestione finanziaria dell'Ente nazional edi assistenza per gli agenti e rappresentant idi commercio, per gli esercizi 1965, 1966 e1967 (doc . XV, n . 70/1965-1967) ;

I documenti saranno stampati e distribuiti .

Annunzio di domandedi autorizzazione a procedere in giudizio .

PRESIDENTE . I] ministro

di grazia

egiustizia ha trasmesso le seguenti domandedi autorizzazione a procedere in giudizio :

contro il deputato Scalfari Eugenio, pe ril reato di cui agli articoli 595, primo e secon-do capoverso, 81 capoverso, 61, n . 10, 62-bi sdel codice penale e 13 della legge 8 febbraio1948, n . 47 (diffamazione continuata e aggra-vata a mezzo della stampa) (doc. IV, n. 70) ;

contro i deputati Caradonna e Alfano ,per il reato di cui all 'articolo 654 del codic epenale (grida e manifestazioni sediziose) (doc .IV, n . 71) .

Saranno stampate, distribuite e trasmessealla Giunta competente .

Annunzio di trasmissione di attialla Corte costituzionale .

PRESIDENTE. Nel mese di maggio 1969sono pervenute ordinanze emesse da autorit àgiurisdizionali per la trasmissione alla Cort ecostituzionale di atti relativi a giudizi di legit-timità costituzionale .

Tali ordinanze sono depositate presso gl iuffici del segretariato generale a disposizion edei deputati .

Approvazione in Commissione .

PRESIDENTE . La VIII Commissione(Istruzione) nella seduta di venerdì 30 mag-gio 1969, in sede legislativa, ha approvatoil seguente provvedimento :

Senatori SPIGAROLI ed altri: « Conferi-mento degli incarichi e delle supplenze negl iistituti di istruzione secondaria » (Approvatadalla VI Commissione permanente del Senato )

(1402), con modificazioni .

Annunziodi risposte scritte ad interrogazioni .

PRESIDENTE. Sono pervenute alla Pre-sidenza dai competenti Ministeri rispost escritte ad interrogazioni .

Saranno pubblicate in allegato al reso-conto stenografico della seduta odierna .

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Seguito della discussione delle proposte dilegge Fortuna ed altri : Casi di sciogli-mento del matrimonio (1) ; Baslini edaltri : Disciplina dei casi di divorzio(467) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca i lseguito della discussione delle proposte d ilegge Fortuna ed altri : Casi di sciogliment odel matrimonio ; Baslini ed altri : Disciplinadei casi di divorzio .

iscritta a parlare l'onorevole MariaEletta Martini . Ne ha facoltà .

MARTINI MARIA ELETTA . Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi ; siamo ormai en-trati, dopo il voto espresso a maggioranz adalla Camera sulla costituzionalità della leg-ge per l'introduzione del divorzio nel nostr opaese, nel merito di questo problema che èstato posto, dal 1878 in poi, ben dodici volt eall ' attenzione del Parlamento italiano, susci-tando ogni volta reazioni positive e negativ enel paese. vero che delle dodici propostedi legge, cinque non furono discusse e sett efurono respinte da maggioranze parlamentar inon cattoliche; e ciò è significativo per quant osto per dire . Ma, mentre l 'opinione pubblicaaccolse con prudenza, nell 'ultimo dopoguer-ra, il primo progetto che l 'onorevole Sansonedefinì « piccolo divorzio », in questi ultim ianni, dal 1966 ad oggi in modo particolare ,il problema ha investito Parlamento e paesein misura notevole, anche se i « sì » o i « no »al divorzio non sempre sono sostenuti daampiezza ed esattezza di informazione .

Forse possiamo registrare che l 'uno el'altro atteggiamento spesso sono sostenuti pi ùda ragioni emotive che da ragioni razionali ,più da pregiudiziali religiose o laiciste ch ehanno finito per snaturare lo spirito con i lquale credo che, invece, ci si debba rispetto-samente avvicinare a questo problema . Nonsi è sempre tenuto conto che, al di là dell aquestione giuridica, il divario è fra due mod idi concepire la vita . Tocca la profondità dell acoscienza, è vero, ma dobbiamo evitare - enoi cercheremo di farlo da ogni parte - d icontribuire a riedificare steccati ; dobbiamoevitare di troncare dialoghi; dobbiamo evi -tare di separare due modi di interpretar el'esistenza, ehe sono invece destinati ad arric-chirsi reciprocamente, per via di incontro ri-spettoso e continuo . Si tratta, in conclusione ,di evitare da ogni parte il permanere dell astorica contrapposizione tra quello che, contermine inadeguato anche se consueto, di-ciamo « mondo clericale », e quello che, con

termine non meno infelice, chiamiamo « mon-do laicista ». Per questo auspichiamo, e pe rnostra parte ci adopereremo perché ciò av-venga, che la questione sia vista nei suoi ter-mini e nella rispettosa obbedienza ad un alogica giuridica, convinti come siamo chenessuno sia in questa Camera chiuso al di -battito e per pregiudizio non disponibile a dun confronto di idee e di posizioni . Quelloche infatti noi qui decideremo è destinato a davere conseguenze nel nostro paese e ci ègrato pensare che ognuno di noi, al di là dell oschieramento politico cui appartiene, vorràresponsabilmente e in coscienza fare la sceltache ritiene essere il vero bene del paese .

Nella- relazione della Commissione giusti -zia della XXI legislatura, Salandra poneva ,mi sembra, in modo corretto questo problema .

Diceva Salandra : « Bisogna innanzitutto ch ela questione del divorzio sia messa e mante-nuta nei suoi termini veri . Troppo spesso eda più parti si è tentato e si tenta, per sin -cero impulso di passione o per meditato arti-ficio di polemica, di spostarla . Ma noi nonpossiamo lasciare che i nostri propositi ven-gano fraintesi, che lo spirito pubblico venga

deviato, si tramuti in politica o religiosa unaquestione che è e deve rimanere soltanto

giuridica e sociale . Tendono specialmente a

travisarla coloro che la presentano come unaagitazione clericale all'insurrezione di tantaparte della coscienza nazionale contro la mi-nacciata riforma dell'ordinamento della fa-

miglia italiana, coloro che riguardano l ' oppo-sizione al divorzio come una preparata ri-scossa del clericalismo, coloro che vedono nel-

l'istituto del divorzio la suprema rivendica-zione dell'autorità dello Stato e della potestà

del legislatore laico sull'ordinatore della fa -

miglia. La Camera » (è ancora Salandra ch e

parla, e siamo d 'accordo) « deve deliberar e

su questa grave controversia, libera da pre-giudizi religiosi come da pregiudizi antireli-giosi, e senza lasciarsi governare da nessun

altro interesse che non sia quello della so-cietà e quello dello Stato » .

Dunque, la scelta che noi faremo (e non

a caso ho citato Salandra), nel senso o dell a

indissolubilità del matrimonio (come noi de-sideriamo) o del divorzio, dovrà essere com-piuta sulla base di una consapevole rifles-sione sulla realtà del nostro paese, anch e

tenendo presenti alcuni fondamentali prin-cìpi che sono destinati per loro natura o

quando siano applicati a far evolvere la realt k

in senso positivo ; e noi potremo esimerci dal -

l'esaminare le conseguenze che l'introduzione

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del divorzio ha prodotto negli altri paesi de lmondo. È difficile giudicare se tale esperienz asia stata costruttiva ai fini di un ordinat oe giusto vivere civile in cui sia riconosciutoad ogni persona il doveroso rispetto e la irri-nunciabile dignità .

Non mi sembra che sia giusto, come d aalcuni si vorrebbe, porre il problema in ter-mini di libertà religiosa o libertà di coscienza .La scelta fra indissolubilità e divorzio infat-ti non deve essere fatta con l'intento di far erecepire dallo Stato una concezione del matri-monio e della famiglia propria di una spe-cifica confessione religiosa . Se così fosse, l oStato dovrebbe recepire nel suo ordinament ogiuridico le concezioni che del matrimonio edella famiglia hanno tutte le confessioni reli-giose cui aderiscono i singoli cittadini . Ciòin forza dell ' articolo 3 della Costituzione chegarantisce pari dignità sociale ed uguaglianzadinanzi alla legge di tutti i cittadini, senzadistinzione di sesso, di razza, di lingua, d ireligione e di pubbliche opinioni, di condi-zioni personali e sociali ; e più ancora in forzadell'articolo 8, che afferma esplicitamente chetutte le confessioni religiose sono ugualment elibere di fronte alla legge .

È vero che i rapporti con la Chiesa catto-lica, a cui aderisce la grande maggioranzadegli italiani, sono regolati dai Patti liatera-nensi, recepiti nell'articolo 7 della Costitu-zione, per i quali al matrimonio religioso cat-tolico si riconoscono gli effetti civili ; ma que-sto non delimita la libertà di scelta e di eser-cizio di altre confessioni religiose .

Se lo Stato recepisse soltanto le varie eti-che religiose, si troverebbe ad avere una plu-ralità di ordinamenti giuridici concernent iuno stesso atto. Ma ogni Stato - e doverosa-mente - legifera in proprio sul matrimonioe la famiglia, non presumendo di vincolar ele coscienze e le convinzioni religiose di cia-scuno, ma operando una scelta sulla base no nsolo di fatti e di esperienze che esistono nell asocietà - manifestazioni ad un tempo e despressioni della comunità intera - ma anch esulla base di valori che sono ritenuti carat-terizzanti o comunque capaci di qualificar eun orientamento che potremmo dire di civiltà .

Il legislatore ci sembra che abbia il com-pito e il dovere di interpretare le realtà delproprio paese e di tradurre poi le esigenze ele legittime aspirazioni in altrettante norm ecosì da armonizzarle tra di loro . In questascelta, che può essere anche drammatica ne lcaso di contrasto fra valori diversi, lo Stat odeve stabilirne la priorità tenendo conto ch ela libertà del singolo e il bene comune sono

due valori in apparenza di difficile concilia-zione, ma in realtà inscindibili tra di loro .

Di fronte al valore famiglia, come ad ognialtro valore che la nostra Costituzione rico-nosce, c'è un preciso impegno da parte delloStato: il suo riconoscimento e la tutela de lsuo ordinato sviluppo . Ora, la nostra Costi-tuzione, circa la famiglia, ha già compiutouna scelta precisa quando l'ha presentata inuna visione personalistica e comunitaria ; noi ,dunque, dobbiamo, nella scelta tra indissolu-bilità e divorzio, cercare quale sia il miglio rbene per le persone, la famiglia, la societ àitaliana. E il miglior bene, poi, non si iden-tifica sempre con il bene dei più, ma con ivalori che meglio consentono la possibilità d iuna convivenza sociale, di realizzare il pro-prio destino e la propria funzione nella storia .

Per questi motivi noi ci limitiamo a pren-dere in esame ed a discutere il problema so-ciale e giuridico che Ia proposta dell ' intro-duzione del divorzio presenta ; non parliamo ,in questa sede, del matrimonio considerat onel suo aspetto sacramentale . Il sacramento ,per il credente, ha in sè tale efficacia e vali-dità spirituale che sarebbe sminuirlo nell asua grandezza porlo sotto tutela della legge .E non vorremmo, come legislatori cattolici ,imporre con una legge un valore quale quellosacramentale a chi, non condividendo la fed ereligiosa, non solo non ne capirebbe il signi-ficato, ma avrebbe anche ragione di non ac-cettarlo . Certo, siamo profondamente consa-pevoli delle implicazioni che il matrimonioreligioso, come sacramento, ha nella comunitàfamiliare degli uomini, ma distinguiamo ri-gorosamente i doveri ed i diritti che i cri-stiani hanno come membri della Chiesa da idoveri e diritti che hanno come cittadini .

I valori religiosi e morali sono per noi d iuna importanza primaria, anche per il buo ngoverno del paese, ma essi non influenzanole nostre decisioni se non nella misura incui coincidono con il bene comune, giacch énon siamo alla ricerca del bene di un grupp oconfessionale, ma del bene della società ita-liana. La Chiesa, del resto, non domanda a icattolici impegnati in politica di usare stru-menti politici per imporre la sua dottrina ;essa non pone la sua speranza nei privileg iofferti dall'autorità civile (è scritto chiara -mente nei decreti conciliari) . L'atto di fedeè espressione di una scelta interiore, è u natto di libera adesione alla dottrina, e no nchiede tutele secolari .

Ogni politico, di fatto, si trova ad ispirarela sua azione ad una specifica ideologia, ch e

i lo caratterizza ; il marxista la ispirerà alla

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ideologia marxista, il liberale all'ideologia li-berale. Ora è vero che il cristianesimo es-sendo una religione è perciò trascendente larealtà ; non è una ideologia, ma poiché essoillumina il significato della vita umana e dil suo essere nella storia, per questo stessooffre criteri di giudizio per l'interpretazion eanche della realtà storica. E mentre di per s éi principi cristiani non determinano univoch einterpretazioni della realtà, quando si tratt adella persona umana, della sua dignità, dell asua libertà, che sono elementi intrinseci a iprincìpi stessi, il politico cattolico non pu òprescindere da essi . Per quello tiene conto d iciò che pensa la Chiesa di matrimonio e fa -miglia; ma quando si oppone al divorzio i nquesta sede non lo fa per difendere, comedice taluno, la sacralità del matrimonio ch ela Chiesa con ben altri mezzi deve difen-dere, ma perché ritiene che l'indissolubilit àsia il miglior bene per il patrimonio, la fa -miglia e l ' intera società, ispirandosi alla con-cezione personalista e comunitaria che la Co-stituzione ha dato .

E se ci domandiamo perché la Costituzioneha fatto questa scelta e non altre, ricordiam oche ogni popolo ha la sua eticità ; e la nostra ,pure trovando conferma nella visione reli-giosa, è patrimonio comune anche di tant iche questa fede religiosa non hanno . E diquesta eticità che anima la vita individual ee sociale, che si esprime nel costume, cherappresenta la concreta realtà italiana, no iteniamo conto da politici responsabili nel pro-porvi - speriamo con chiarezza e con la fi-ducia di essere ascoltati - i motivi a favoredella indissolubilità che riteniamo validi pe rtutti gli uomini, credenti o no, per ogni ma-trimonio, religioso o civile .

Qualcuno propose di distinguere matrimo-nio religioso da matrimonio civile . Fummoproprio noi in Commissione giustizia, nell apassata legislatura, a respingere la propostadi chi ci invitava a sanzionare con la leggedella indissolubilità il matrimonio religioso-cattolico e a stabilire il divorzio per il ma-trimonio civile . La facemmo perché riteniam oche si debba parlare di una sola legge cheriguarda, come del resto è quella che ci vien eproposta, e giustamente, nello stesso modo idue tipi di matrimonio esistenti oggi in Ita-lia : il matrimonio civile e il matrimonio re-ligioso-cattolico come è regolato dalla legge

concordataria .Anzitutto, perché riteniamo che lo Stat o

non debba legiferare in modo diverso per l o

stesso atto . Ci sembra infatti che introdurr euna doppia legislazione matrimoniale sarebbe

un grave fatto per la società italiana ; e talelo riteniamo sia come cittadini, sia come cat-tolici . Per questo motiviamo la nostra oppo-sizione con argomenti non di carattere reli-gioso, ma sociale, civile e politico . E comecattolici non chiediamo alla legge la tuteladi alcuni valori religiosi e morali che pur eriteniamo essenziali alla crescita della società.civile ; non reclamiamo tutele giuridiche allanostra fede religiosa, che sappiamo essere undono di Dio affidato alla coscienza di cia-scuno .

È vero che una doppia legislazione sul ma-trimonio - da qualcuno ventilata - non vio-lerebbe il principio dell 'uguaglianza dei cit-tadini di fronte alla legge, perché la legg esanzionerebbe, senza imporla, rispettandolainvece, una diversa scelta che nella loro auto-nomia i singoli cittadini hanno . Ma noi non

vogliamo che la doppia legislazione introduc anel paese una discriminazione la quale - vo-lere o no - passerebbe tra cattolici e non cat-tolici . Senza complessi di inferiorità o supe-riorità, discutiamo con tutti, alla pari di tutti ,con argomenti che sono certamente opinabil ima che devono escludere il carattere di con-fessionalità dal nostro dibattito . Del resto l'in-

dissolubilità del matrimonio, che è sancita

dall ' articolo 149 del codice civile, fu inse-rita nel 1865, quando lo Stato italiano nonpoteva essere accusato di cedimenti alla

Chiesa . Nel 1870, Roma veniva restituita all o

Stato ; in quegli stessi anni furono emanat ele note leggi contro il latifondo ecclesiastico ,eppure i giuristi e i politici del tempo, ch eavevano alto il concetto dello Stato, non te-mettero di essere accusati di clericalismo op-ponendosi con decisione al divorzio anche

dopo aver introdotto nel primo codice ita-liano il matrimonio indissolubile . Quando si

sostiene che da quella generazione è passato

un secolo, si trascura il fatto che i discors i

dei maggiori giuristi di allora - il Polacco ,il Gabba, il Flomusi Guelfi, il Salandra, i l

Pisanelli - trovavano puntuale conferma negl i

studi dei sociologi moderni che pongono all a

nostra attenzione le conseguenze del divorzi o

nella società .I discorsi dei divorzisti attuali qualch e

volta rimangono ancorati alle stesse aspet-

tative utopistiche dell '800, e il nostro di -

battito non può rimanere indietro di un se-

colo .Prima di decidere, esaminiamo le espe-

rienze in merito che da decenni si registran o

nei vari paesi del mondo che hanno istituito

il divorzio . Il primo insegnamento del diritto

comparato in questo campo è che il divorzio

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è una macchina senza freni . Lo leggiamo i nun recente dibattito francese, che il divorzioera una volta provocato da gravi cause e ogg ila gente divorzia soprattutto - cito da Comba tdel 21 marzo 1969 - per indifferenza o pe rottenere mezzi di sussistenza per un nuovolegame . In Francia - dice ancora Combat del -la stessa data - si divorzia sempre di più (no nsono parole mie, le ho riportate) . In Inghil-terra (e riprendo ancora le parole della Com-missione Reale sul matrimonio e divorzio ne lrapporto ufficiale del 1966) si esprime la spe-ranza (cito testualmente) che un forte im-pulso del lavoro di educazione, di istruzion eprematrimoniale, di assistenza e di concilia-zione postmatrimoniale, possa frenare la ten-denza di ricorrere troppo spesso e troppo leg-germente al divorzio. E sappiamo che il di-vorzio non ha eliminato in questi paesi l ecarenze o le deformazioni sociali che in Itali avengono addebitate all ' indissolubilità del ma-trimonio. Non ha eliminato l'adulterio, no nha eliminato la criminalità sessuale né le na-scite di figli illegittimi, e neppure il coniu-gicidio . Non solo, ma non ha ridotto alcun adi quelle piaghe sociali che in Italia ci si il-lude di ridurre con il divorzio . Alla provadei fatti, in parecchie nazioni il divorzio o hafatto rincrudire quelle piaghe o, per lo meno ,ha camminato di pari passo con il loro ag-gravamento . Nei paesi a più alta percentual edi divorzisti, iI progresso industriale ed il be-nessere economico possono aver raggiunto li -velli altissimi, ma anche il senso di corro-sione, di instabilità, di insicurezza del rap-porto affettivo che qualsiasi essere uman osente il bisogno di avere tende a crescere conripercussioni individuali, familiari e social iincalcolabili, anche a causa di un facile slit-tamento che la possibilità di divorzio com-porta per sua natura.

Una osservazione oggettiva ci mostra chele ragioni addotte in favore del divorzio son osempre meno motivate in questi paesi e son oinvece riconducibili spesso ad una genericaspontaneità e libertà, ad un non meno gene-rico bisogno di comportarsi al di fuori e con-tro quelli che si definiscono i vecchi schemi .Il desiderio del nuovo previene spesso di fat-to la riflessione in favore di un impulso istin-tivo ed immediato . Si crede, nei paesi cosid-detti del benessere, che nessuna legge, né in-teriore né esterna, abbia il potere di frenareil bisogno individuale e spesso occasional edi felicità . Ma giacché molti divorzisti dico -no di voler risolvere con le loro proposte d ilegge il problema dei figli illegittimi, è in -dubbio (e non cito le statistiche facilmente

recepibili e, in questo senso almeno, cred oprobanti) che nei paesi dove è ammessa l aindissolubilità del vincolo il numero dei figl iillegittimi, anziché diminuire, è in aumento .L'accresciuto numero dei figli illegittimi nonè legato certamente solo al divorzio . legatoad un diverso modo di concepire la vita, a duna diversa concezione delle relazioni inter-personali . Vi gioca da una parte la riduzionedi una autodisciplina interiore, dall'altra i lmaggiore e più difficile controllo di sé, ch eperò anche l'introduzione del divorzio nonha eliminato ; anzi, forse ne è la concausa ,non l 'unica, ma una concausa . Né con il di-vorzio diminuirebbe il numero dei figli adul-terini : tale problema infatti è anche - l osappiamo - grave nei paesi divorzisti, ed èinvece risolvibile indipendentemente, attra-verso altre norme giuridiche che non preve-dono il divorzio .

Con il divorzio, dove è stato introdotto ,non si è riusciti neppure a ridurre le union iillegittime. È il rapporto ufficiale della Came-ra dei Comuni che, in data 9 febbraio 1968 ,afferma che sussistono in Inghilterra, dove i ldivorzio esiste, decine di migliaia di union iillegittime. E ci sembra anche significativ oil rilievo che alcuni sociologi hanno compiu-to in America, constatando che la maggio rparte dei divorziati non si ferma al primodivorzio . Le statistiche dimostrano che se ipersone divorziate su sette contraggono nuo-vo matrimonio, due su cinque finiscono perdivorziare una seconda volta : tra queste,quelle che non si rassegnano e cercano di spo-sarsi ancora sono generalmente persone ne-gate per il matrimonio; otto su dieci divor-ziano per la terza volta . Non sono parole mie ,ma cito dall'inchiesta riportata in Panoramadel 25 maggio 1967 .

Vediamo allora il divorzio per l'Italia.Credo che un altro compito del legislatore siaquello di fare una legge tenendo presente i lproprio paese, cioè la realtà culturale, sociale ,politica, religiosa ed economica e, aggiunge -rei, tenendo conto dei valori della tradizione ,del costume e della mentalità dei suoi abi-tanti . Purtroppo - è doveroso riconoscerlo :siamo in molti a convenirne - manca unostudio serio sulle condizioni effettive della fa-miglia italiana e sui mali che la affliggono ; eciò è tanto più grave nel momento in cui sipropone questa terapia .

Il rischio che la terapia sia inadeguata senon proprio controproducente non è un ri-schio teorico . Si pensi alla Gran Bretagna, a desempio, dove per apportare riforme al di-ritto di famiglia è stata nominata una com-

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missione di studio, la famosa commission ereale che ha lavorato cinque anni, dal 195 1al 1955 . Nulla di simile è avvenuto nel nostropaese. Neppure è possibile identificare un amaggioranza, o minoranza, parlamentare co nla maggioranza dei cittadini favorevoli o con-trari al divorzio . Tutti sappiamo che l'ade-sione o l'opposizione al nuovo istituto giuri -dico non sono mediate dai partiti, anzi pas-sano attraverso i partiti .

Qualcuno reclama questa legge in nom edel diritto delle minoranze . È un po ' difficilein regime democratico, dove gli istituti dell avita civile sono regolati secondo il rapport omaggioranza-minoranza, far capire com equesto rapporto possa essere ora invocato orarespinto .

Se poi si parla di diritti delle persone datutelare, non ultimo diritto ci pare quello de lconiuge contrario al divorzio che è costretto ,secondo questa legge, a subire la pretesa del -l ' altro .

Ma c'è di più : nell'ipotesi di introduzionedel divorzio, nessun cittadino ha di front ealla legge la facoltà di pronunciare per sé eper l ' altro un « sì » definitivo e vincolante ,perché la presenza di una legge del genere nonlo consiglia . E quando si afferma che nessu-no sarà obbligato al divorzio, se non lo vuole- ed è vero -, si immagina di salvare le re-gole della democrazia, ma si confonde il fattocon il diritto . E vero che in uno Stato divor-zista i coniugi possono vivere di fatto un ma-trimonio indissolubile, ma è vero che il legi-slatore non riconosce giuridicamente questoloro diritto .

Ho detto che parliamo del nostro paese .Non mi pare si tratti solo di decidere se i ldivorzio sia o no, in sé, soluzione possibiledi tutti i mali. È vero - non è mancato ch ilo ha sottolineato - che oggi si tende versomodelli di comportamento sempre più am-piamente diffusi . Questo processo è ancora inatto: non si è quindi concluso, e - quel chepiù conta - non si vede perché non si debba -no piuttosto ricercare i mezzi di resistenza aduna pressione che da psicologica tende a tra-sformarsi in morale, chiamando in causa va -lori il cui pregio e significato non sono quell idi essere tradizionali, ma sono quelli di es-sere valori autentici, che trovano nel dive-nire storico e nel progresso sociale forme emodalità diverse di applicazione, conservan-do tuttavia la loro ricchezza .

Pensiamo alla famiglia di oggi . Tra que-sti valori che devono sopravvivere non ulti -mi, certo, sono da considerare - e mi par eche su questo punto siamo tutti d'accordo -

i valori della famiglia vista come comunit àdi persone strette da un vincolo, impegna-tivo e responsabile, di reciproco amore e d ireciproca donazione.

Esiste, certamente, un innegabile rappor-to, una correlazione tra fatto e norma, tra l arealtà sociale nel suo evolversi e nel suo di -venire e la creazione di strutture giuridich enuove. vero che le norme giuridiche, perloro natura rigide e definite, possono rallen-tare o contenere il progresso sociale o, co-munque, dal progresso sociale possono esser esuperate : ma non è meno vero che, quandosi ispirano ad una chiara visione di un mon-do che si vuole costruire e a coerenti prin-cìpi innovatori, contribuiscono esse stesse, ein modo efficace, all 'evoluzione delle strut-ture sociali .

In Italia, non ignorando i fatti della realt àesistente, si vuole tendere a promuoverla e amodificarla, così come si vuole tendere a cor-reggere i limiti di un costume o a sostenern egli aspetti positivi . Anche per quanto riguar-da i rapporti tra diritto e costume, vale i lprincipio della reciproca efficacia o, come s idice, della « reazione a catena aperta » .

Se il costume, evolvendosi, rende necessa-rio l ' adeguamento del diritto alla mutatasensibilità e ai nuovi modelli e criteri di giu-dizio, il giudizio a sua volta è in grado - anz ideve mirare a ciò - di correggere e orientareil costume .

evidente, per esempio, la tendenza, i nquesti ultimi anni assai cresciuta, a ricono-scere maggiore importanza agli aspetti sog-gettivi e affettivi del matrimonio e a spostareil fondamento della stabilità, dagli element iistituzionali, all'armonia coniugale . Le stessetrasformazioni interiori della famiglia, con -seguenti a quelle a cui va soggetta la società ,hanno inciso, e non poco, sul costume e su lcomportamento, fino a conferirgli una certaprecedenza sul diritto .

A me sembra che l'istituzione giuridica de ldivorzio che si vuole introdurre, poiché met-te in crisi la concezione stessa della famiglia ,è di fatto una messa in questione del modo d iintendere la comunità familiare e del suo ruo-lo nella società civile ; e non solo per quantoafferma la nostra Costituzione, ma perché l areciproca donazione che due persone fann odi sé nel matrimonio è per sua natura qual -cosa che supera i limiti di quello che nor-malmente diciamo contratto, essa pone in es-sere una società sui generis, una comunion edi spirito e di corpo destinata a realizzarequella unità nell'essere che è di per sé ragio-ne di indissolubilità .

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Il rapporto che viene a crearsi tra le du epersone è un rapporto fittizio . La loro stessacrescita ne è reciprocamente condizionata : lafamiglia, cioè, non è tanto o non è solo centrodi affetti e di sentimenti, come qualcuno, ci-tando Gramsci, ama definirla, accentuandon ecosì il concetto psicologico ; la famiglia è mol-to di più, coinvolge tutta la vita dei coniugi ,con tutti i valori di cui la vita è ricca e chela comunità familiare è chiamata, per su aparte, a promuovere .

In nome della libertà del consenso dei co-niugi, si sostiene da parte di alcuno che i lconsenso non deve essere tale solo al moment odella costituzione del vincolo, ma deve per-manere in ogni istante della vita, e, nel casoin cui venga meno e non permanga – si so-stiene – deve essere consentita la rottura .

D'accordo sul libero consenso, necessarioa dar vita al matrimonio; d'accordo anche chequesto consenso deve costantemente essere ,almeno a livello interiore, rinnovato e arric-chito; non più d'accordo quando dal perma-nere o meno di esso si fa dipendere il per-manere o meno del vincolo contratto . Ci sem-bra che, sotto tale modo di ragionare, stia un aconcezione della famiglia e del matrimoni oche è una concezione individualistica, no nuna concezione sociale .

Ma se dal reciproco consenso degli spos inasce una comunità che non è la somma d idue volontà e di due persone, ma è addirit-tura una entità nuova, allora è chiaro chequella realtà non può essere infranta . Il di-vorzio, infatti, non è problema di singole per-sone, ma è problema dell'intera comunità fa -miliare, e la stabilità della famiglia fondat asull ' indissolubilità del matrimonio è essen-ziale per lo svolgimento dei suoi compiti isti-tuzionali .

Oggi, ci troviamo di fronte ad una fami-glia che è profondamente trasformata ed èincapace, perciò, di assolvere ai compiti cu iieri assolveva da sola ; e ha perso le caratteri-stiche di unità economica e di ambiente d ilavoro, proprie della struttura socio-economi-ca agricola ed artigiana, che ne costituivan oper il passato uno degli elementi di coesione .Si regge, oggi, la famiglia su una autonomiadi vita e di lavoro dei suoi componenti ch el 'organizzazione moderna sociale consente eal tempo stesso impone . E non solo, ma la fa -miglia oggi tende a rendersi sempre più au-tonoma dal resto della parentela, si crea un apiù responsabile scelta a due, il lavoro ogg isembra disperdere la famiglia e disperde in -fatti genitori e figli che si trovano ad operar ein ambienti diversi l'uno dall'altro .

Una famiglia può vivere nei modi più di -sparati : può essere comunità di lavoro e d ieconomia, può essere composta di persone cheoperano in ambienti diversi, può essere nu-merosa o ridotta a due o tre persone, può es-sere tradizionalmente unita per tutto il gior-no o veder ridotte al minimo le sue ore diintimità, ma questi sono tutti modi di viver eche possono incidere, sì, sul modo della fa-miglia, ma sono i prodotti delle epoche sto-riche, dell'economia, dell'assetto sociale e de lcostume di un paese . È vero che le condizioniesterne che potevano favorire questa unit àieri, stanno oggi, sotto la spinta delle trasfor-mazioni sociali, scomparendo, ma è anchevero che le condizioni esterne che potevan ofavorire questa unità, ieri, stanno oggi, sottola spinta delle trasformazioni sociali, scom-parendo, ma è anche vero che, fra tante e cos ìradicali trasformazioni, la famiglia ha risco-perto, proprio ad opera dei giovani, la sua'essenziale funzione : quella di essere non un aunità economica, non una unità di lavoro ,ma una comunità, anzi una essenziale unità .

Ancora una volta, oggi il costume ha anti-cipato e supera la norma giuridica : per que-sto si rende necessaria una riforma legislativ ache, per un verso, interpreti questi aspett inuovi, positivi del costume e, per l'altro, n efavorisca lo sviluppo . Una riforma che sappi aassumere e sostenere in modo equo ed efficace ,oltre che meglio illuminare, quei valori ch e

la coscienza moderna va acquisendo, quali i lrispetto e la tutela della persona, la sua di-gnità, la parità di tutte le persone, non sol onella società civile ma anche in questa prim ae spontanea espressione della natura social edella persona umana che è la famiglia .

Appunto perché sono caduti i miti del-l'autoritarismo e della preminenza maschil ecome unici garanti dell 'educazione e del -l ' unità familiare nel matrimonio inteso com esistemazione economica e di prestigio dell adonna o come chiusura della famiglia ad ogn iinfluenza esterna e della famiglia patriarcal ecome unità di produzione, appunto per que-sto, oggi, è stato più facile riscoprire alcunivalori fondamentali che vanno reinseriti com eessenziali nella vita familiare .

A certi valori, a questi valori si deve an-corare ogni riforma legislativa, considerandocome suo logico substrato la riscoperta dell afamiglia come comunità di amore e quindila piena responsabilizzazione della personanei suoi atti e nelle sue libere scelte .

Ora, sostenere la introduzione del divorzi oin Italia significa essere pessimisti sulla ca-

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pacità della famiglia italiana, la quale proprioperché ha riscoperto questi grandi valori èin grado di costruire su essi una famigliache abbia caratteri di stabilità e che poggiasulla forza coesiva dell'unità familiare, ch eè un interiore valore morale, certo, ma ch el'intera società ha il dovere di tutelare, quan-do c'è, riconoscendo il diritto all'esistenzadella comunità familiare che si è costruita sulmatrimonio e che non è solo registrazion edi una reciproca volontà scambiata tra le par -ti, e come tale affidata al loro arbitrio .

Il diritto all'esistenza della comunità fa-miliare e alla sua unità supera la stessa per-sonale libertà di coloro che l'hanno costituita .Ecco perché parliamo di matrimonio indisso-lubile a base della comunità familiare . E tal eè in realtà il matrimonio per gli sposi ne lmomento in cui lo contraggono, proprio per-ché la sincera, completa donazione reciproc adi due persone non sopporta la prospettivadi un termine nel tempo . Lo è perché la sceltadefinitiva e irrevocabile è la più alta qualitàdell ' amore. Infatti, alla possibilità di scio-gliere il vincolo del matrimonio si pensa no nquando la famiglia si crea, celebrando il ma-trimonio, ma quando le oggettive difficolt àdi una vita in comune esigono autodisciplina ,comprensione reciproca, capacità di amar epiù la comunità che si è costituita che nonse stessi . E mentre è opinione largament ediffusa che il matrimonio indissolubile siala forma di matrimonio più favorevole allacomunità familiare, è meno facile pensare ch elo sia anche ai coniugi quando manchi laforza dell'amore che li unisce .

Fra i diritti di un individuo e quelli dell afamiglia, nella generalità dei casi compost aanche da figli che solo in essa hanno il loronaturale ambiente di esistenza e di sviluppo ,la scelta del prevalente valore della famigliapuò essere una scelta difficile ; ma se chied esacrifici, li chiede per il bene di tutti . Noisiamo normalmente portati non solo ad ac-cettare, ma a sostenere che in alcuni casi lasalvaguardia di un bene reale ed effettivorichiede qualche sacrificio e qualche rinuncia .Ma ciò, se lo riconosciamo normalmente inogni comunità umana, perché non deve va-lere anche per la comunità familiare, che pe rsua stessa vocazione è chiamata a vincer eogni richiamo dell ' egoismo, e nella quale i lbene vero è il bene di tutti i suoi membri ?

Ecco perché non si può parlare del di-vorzio come di un valore : valore è piuttostola comunità che scaturisce dal matrimonio, ela perplessità sul divorzio ne consegue natu-ralmente.

Ma una fiducia per la vita futura dellefamiglie italiane scaturisce anche dall 'osser-vazione di due fenomeni dei nostri tempi, as-sai importanti: il progressivo svilupparsi ,con l'emancipazione della donna, di un nuo-vo tipo di rapporto coniugale e la crescit aculturale del nostro paese.

A prima vista, l'emancipazione della don-na apparirebbe addirittura come un element oche contribuisce ad allentare i vincoli fami-liari ; ma, invece, la graduale elevazione dell asua condizione economica e sociale, la su aconseguente maturazione culturale, intellet-tuale, psicologica favoriscono anche, in mod oben più ampio e definitivo, la possibilità d i

avere, come forse mai nel passato, un dialog ointenso, una comunione completa, tali da

consentire con l 'uomo, nella reciproca com-prensione delle rispettive attività, l 'afferma-zione di una totale comunione di anime ch e

diventa davvero un consortium omnis vitae .Il secondo fenomeno che giustifica la no-

stra speranza in questo senso è che, mentr ecresce il livello medio di istruzione dei cit-tadini, analogamente un sempre maggior nu-mero di persone prenderà coscienza del ruol ofondamentale che ciascuno dei genitori ha ne iconfronti dei figli, dell'importanza determi-nante del rapporto con i figli di entrambi i

genitori . Ne conseguirà la consapevolezza chel'unione coniugale deve essere non solo desi-derata, ma ricercata e voluta come bene in -

dispensabile, per sé e per i figli, da conqui-stare ogni giorno anche a costo di sacrific i

e di rinunzie. Ecco perché, se si accetta ch ela famiglia non sta affatto avviandosi ad un

necessario processo di disgregazione – com equalcuno sembra sostenere –, diventa eviden-te la necessità di procedere con estrema cau-tela prima di introdurre il divorzio che èdestinato ad incidere profondamente sulla con-cezione del matrimonio che lo Stato prospett a

ai cittadini . Essa sarebbe non più vocazionea scelta definitiva, preordinata alla realizza-zione del compito più alto che possa toccare

all 'uomo, quello della generazione, ma a sem-plice episodio suscettibile di dar luogo ad al -tre, successive, analoghe esperienze .

Vi è poi il rapporto fra la famiglia e la

società . Per tutti è evidente questa, correla-zione, nel senso non solo che la famiglia èla cellula della società, ma anche nel sensoche la società non può ignorare la realtà dell a

famiglia . E non è senza significato che in ogn ipaese, indipendentemente dal regime politic o

con cui questo si regge, si è legiferato e s i

legifera sulla famiglia. Perché, è vero, la fa-miglia si costruisce spontaneamente, è prio-

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ritaria rispetto allo Stato, ma quando esist eormai una comunità sociale, la famiglia, tal econgiunzione non diventa più un affare pri-vato. Il matrimonio diventa così una compo-nente della realtà sociale, e lo Stato ha de idoveri verso di essa. vero che esiste unprimario rapporto cittadino-Stato, ma l oStato democratico che la nostra Costituzion edelinea non si esaurisce in un rapport opersonale .

Infatti, la nostra Costituzione individuanelle società intermedie che stanno tra il cit-tadino e lo Stato gli strumenti più efficac idella dinamica sociale ; perciò ne garantiscel ' esistenza, riconoscendo in essi gli organi-smi attraverso i quali il cittadino esprimenormalmente la sua partecipazione alla vit ademocratica. Pensiamo agli enti locali, alleassociazioni, ai sindacati, ai partiti, ma no npossiamo dimenticare che al primo posto, pe rla natura stessa dell 'uomo cittadino, tra que-ste società prioritarie rispetto allo Stato emediatrici tra l 'uomo e la società intera, st ala famiglia . Il problema, dunque, è ancoraquello dello Stato . Quando si è costituita un acomunità e di questa comunità Io Stato ri-conosce i diritti, per ciò stesso lo Stato nonpuò rimanere estraneo al fatto che qualcunone minacci l'esistenza o l'esplicazione de idiritti o dei diritti delle singole persone chela compongono .

Certo, la forza coesiva della comunit àfamiliare, come ogni valore morale, non s icrea con la legge, ma la legge la deve tute -lare. Vi sono persone che hanno dato vitaa una famiglia e hanno dei diritti personali .Lo Stato deve certo garantirli, ma deve in-sieme garantire i diritti della comunità ch esi è costituita .

E passiamo all 'esame della legge in di-scussione . Esiste un diritto alla libertà de lsingolo che i divorzisti reclamano, ma esist eanche il diritto dell ' altro coniuge ad esser erispettato ed esiste anche il diritto dei figl ia vivere amati e assistiti nell'ambito più con-sono per la loro educazione, della famigli anella sua interezza. Ebbene, di questi altr ila legge in esame non si preoccupa . Eppure ,i diritti esistono ; e poiché la famiglia non èun fatto privato, lo Stato, nel caso che i diritt idei singoli o gruppi siano in contrasto tr aloro, non può rimanere agnostico, ma dev efare una scelta prioritaria fra i diritt iesistenti .

Noi sappiamo che non esiste mai una legg egiusta per ciascuna persona . Il legislatore hail compito di scoprire e armonizzare i ben ida tutelare per giungere a una legge giusta .

Ci chiediamo a questo punto se sia da consi-derarsi giusta la legge cui la proposta in di-scussione tende . La conosciamo tutti : unelenco di casi oggettivamente penosi che son operò assorbiti da quello essenziale : la pre-visione di dissolubilità del vincolo decorsoun periodo di separazione personale .

Jemolo, che non è certo prevenuto versoi fautori del divorzio, riscontra nella impo-stazione sottoposta al nostro esame (è una su aaffermazione) « il tentativo di varare il divor-zio consensuale » . Ammettere il divorziodopo cinque anni o più di separazione è auto -rizzare il divorzio ad libitum . Basta atten-dere alcuni anni fra la decisione di separars ie la pronuncia formale di scioglimento delvincolo. E, in sostanza, l 'applicazione dell aprocedura adottata nei paesi a divorzio con -sensuale, dove quasi sempre si impone unapausa di meditazione prima della decision eirrevocabile . E non mi pare corretto, in pre-senza di questo caso, parlare di scioglimentblimitato a casi particolari . D'altro canto ,l'esperienza dei paesi divorzisti dimostracome il divorzio, anche ammesso per cas ilimitati, sia divenuto nella giurisprudenza enel costume praticamente illimitato sia pe rla modifica della legge, sia per la interfe-renza dei tribunali, sia per l'iniziativa dell eparti .

Il principio da cui parte la legge che stia-mo esaminando è la dichiarata impossibilitàdi mantenere in vita il vincolo coniugale . Difronte a questo, o si interviene negando, permotivazioni di carattere estraneo alle du epersone (i figli, ad esempio), o non è am-missibile che si pretenda di giudicare in bas ea canoni astratti e aprioristici, se questo fal-limento si sia effettivamente verificato . Nonè possibile misurare attraverso criteri obiet-tivi la capacità di odio, di antipatia, di ran-core che il logorio della vita quotidiana puòaver fatto accumulare nell'animo dell'uno odell 'altro coniuge, indipendentemente daquegli eventi drammatici, come l'adulterio ,le percosse, la condanna penale, che sono ag-giunte come giustificative di una richiesta d idivorzio .

Ogni limitazione della facoltà dei coniugiinsodisfatti di richiedere lo scioglimento de lvincolo è una contraddizione con la premes-sa secondo cui il mantenimento del vincol oconiugale è ingiustificato soltanto quando èvenuta a cessare la comunione spirituale ch esola può sostenerne il perdurare .

E allora, bisogna scegliere : o crediamoche vi sia un interesse politico e sociale almantenimento della legge dell'indissolubilità

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assoluta del matrimonio civile, e allora que-sto principio non può essere' derogato, spe-cialmente con norme di legge che sono sem-pre astratte o generiche; o non v'è questo in-teresse generale della società, e allora non èpoliticamente e umanamente giusto porre u nlimite al divorzio, quando il vincolo è di fatt ointollerabile ai coniugi, o anche ad uno sol odi essi .

O tutti, per un bene che trascende l'inte-resse dei due uniti in matrimonio (il bene de ifigli, la saldezza della società politica, che s ifonda su quella coniugale), devono sottostar eall ' indissolubilità di un vincolo liberamenteassunto; oppure ognuno, in ogni caso, quantevolte vuole, anche se questo interesse supe-riore non esiste, ha diritto di recedere da lvincolo .

L ' indissolubilità relativa è un non sensogiuridico. Già Salandra diceva: « L'indisso-lubilità è un ideale che non ammette tempe-ramenti, perché ogni temperamento o lo negao Io distrugge . L'eccezione non conferma, maabbatte la regola » . E dice ancora Salandra :« Un dilemma inesorabile si impone: o con-servare l'indissolubilità, o ammettere il di-vorzio. E a questo dilemma non si può sfug-gire con dei giuochi di parole » .

Soluzioni compromissorie, dunque, nonsono possibili. E allora è apprezzabile lalealtà e la coerenza di quelli tra i divorzist iche ammettono di proporre il divorzio e nonil « piccolo divorzio » . Essi avvertono, da giu-risti, l ' assurdo di soluzioni non identificabili ,e pongono il dilemma nella sua drasticità .

Ho già detto che l'obiettivo della leggenon può essere il vantaggio immediato di al-cune persone, ma il bene e il progresso ditutto l'aggregato sociale . Piuttosto, la leggedeve preoccuparsi di rimediare nella misuradel possibile agli inconvenienti che dalla suaapplicazione possono derivare a danno degl iincolpevoli . E questo vale per gli inconve-nienti del divorzio e dell'indissolubilità, per -ché ambedue hanno inconvenienti : si trattadi vedere quali sono gli inconvenienti peg-giori .

E guardiamo alle conseguenze . Questalegge, che si presenta come una sanatoria peril passato, è soprattutto una disposizione pe ril futuro. Ecco perché bisogna esaminare l epossibili conseguenze sulla vita dei figli, de lconiuge incolpevole e del costume . Anchequi non procediamo per astrazioni, ma ve -diamo anzitutto come ciò sia stato tenuto pre-sente in altri paesi . Mi riferisco, in partico-lare, tanto per citarne una, alla legge 25 feb-

braio 1964 della repubblica popolare polac-ca . Vi leggiamo infatti all'articolo 56 : « Sefra i coniugi avviene una separazione com-pleta e permanente della vita coniugale, ognu-no di essi può chiedere che il tribunale sciol-ga il matrimonio mediante il divorzio » . Ma,al secondo comma, la legge polacca aggiunge :« Tuttavia il divorzio non è ammesso se, no-nostante la separazione completa e perma-nente della vita matrimoniale, esso risult ipregiudizievole agl ' interessi dei figli mino-renni nati dal matrimonio o se, per altre ra-gioni, la sentenza di divorzio sia in contrastocon i principi della convivenza sociale » . Eancora l'articolo 58 della legislazione polaccasulla famiglia dispone: « Nel verdetto chestabilisce il divorzio il tribunale decide dellapatria potestà sui figli minori nati dal matri-monio dei due coniugi e decide in quale mi-sura ognuno dei due è tenuto a contribuir ealle spese relative al mantenimento e all'edu-cazione dei figli . Il tribunale può affidare lapatria potestà a uno dei coniugi, limitandola ,per quanto concerne l 'altro coniuge, a deter-minati doveri e diritti neì confronti dell apersonalità del bambino » .

Ho citato di proposito la legislazione dell arepubblica popolare polacca perché non sitacci di clericalismo anche la repubblica po-polare polacca. Importante è il testo, ma più

importante ancora è la motivazione. I figl ivengono considerati dal codice polacco all'in-terno della famiglia quali segni e realtà vi -venti di una unità che non può essere spez-zata senza loro danno . Non occorre che an-diamo alla ricerca dei motivi che sono all'ori-gine di una tale norma, tanto i motivi sem-brano evidenti sol che riconsideriamo conocchio più attento il problema .

Desidero citare il parere di uno studiosoautorevole, il senatore comunista Ossicini ,docente di psicologia dell'età evolutiva all auniversità di Roma . Afferma Ossicini : «Qual-siasi disunione dei genitori è grave per i figli ,specie per quelli piccoli . Questo è così evi-dente che può apparire banale. Se col divor-zio aumenterà il numero delle famiglie disu-nite, non so dirlo . Ma come psicologo debbodire che, se aumentasse, da questo punto divista sarebbe dannoso. Se fosse introdotto ,bisognerebbe consigliare tutti gli accorgimentiper limitarne gli effetti sui figli . Questi nonsono qualcosa di cui i genitori possono deci-dere come fosse materiale a loro disposizione .Nessuno li obbliga a metterli al mondo, ma ,se si hanno figli, si assumono delle respon-sabilità . E la responsabilità fondamentale –è ancora Ossicini – è che i ragazzi non deb-

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bono subire contraccolpi patologici per colp adei genitori ; e quindi, divorzio o non divor-zio, i coniugi debbono organizzare la loro esi-stenza in modo che i figli non siano usati ,come spesso accade, per le loro polemiche » .Dice ancora Ossicini : « Per me è terrificantevedere come spesso i figli sono usati per di-vidersi » . « Negli psicologi e negli psichiatri ,anche in quelli che per la loro formazion eideologica sono favorevoli al divorzio, lei tro-verà - era una intervista - delle grosse per-plessità perché c 'è in tutti, laici o cattolici ,divorzisti o antidivorzisti, la preoccupazionedi non supplire con uno strumento giuridic oa quello che è il problema psicologico. C'èinsomma la preoccupazione di non arrenders i- prosegue ancora Ossicini - di non toglier ela fiducia all 'uomo, ma di invitarlo e aiutarl oa superare i problemi della vita e non a elu-derli . Come psicologo in sostanza - concludeOssicini - tengo a dire questo : che la disso-luzione della famiglia non è principalment eun fatto giuridico, o un fatto socio-economi-co, ma è prevalentemente un fatto psicologico .E bisogna evitare che accada . Io penso chedovremmo lavorare molto al riguardo, co nl ' igiene mentale, con l'igiene prematrimo-niale, con l 'analisi psicologica » . Finisce quila dichiarazione del senatore comunista pro-fessor Ossicini .

Questa citazione, di per sé autorevole, perl ' autorevolezza del docente di psicologia evo-lutiva all 'università di Roma, rende superfluoaffermare che certi squilibri, addirittura certenevrosi finora considerate di tipo costituzio-nale, sono piuttosto legate a carenze di vitaaffettiva o comunque a grosse disarmonie fa -miliari e alla divisione dei coniugi .

Così, un certo tipo di insicurezza psico-logica che pesa per tutta la vita soprattutt onei momenti più delicati ed impegnativi ,quali sono quelli decisionali, è da collegars icon la lacerazione della unità familiare . Anzi ,in una accurata ed attenta analisi di alcuneforme di ribellismo giovanile, più di un so-ciologo ha indicato nella difficile e traumatic aesperienza familiare, la causa prima anche s eremota. E non vale dire che il divorzio san-zionerebbe una divisione già in atto, intant operché è vero solo in parte e poi perché ,essendo esso legato alla discrezionalità de isingoli senza coinvolgere l'intera comunit àfamiliare, finisce piuttosto col provocare e daccrescere divisioni e non senza lesioni odanno di altri membri della famiglia . Nonsembra inoltre vero che una soluzione di frat-tura o di separazione tra i coniugi costituisc asempre, in ordine ai figli, una situazione dan-

rosa; ed in questi casi può sovvenire il rime -dio, anche se doloroso, della separazione tr ai coniugi . Ma non sono identici, divorzio eseparazione, per quanto riguarda i riflessi su ifigli sui quali, infatti, il divorzio crea u ndisorientamento maggiore, perché li immett ein una nuova famiglia legalmente e formal-mente costituita, pur essendo tuttora vivent ii genitori naturali . Si pensi alla possibilità d iun matrimonio tra due divorziati, ciascunocon prole nata dai precedenti matrimoni, all aquale si aggiungano altri figli nati dal matri-monio tra i due. Avrebbero tutti, sì, ugual -mente, uno stato giuridico di figli legittimi ;ma è vero anche quello che dice il senator eOssicini, e cioè che non si può supplire conuno strumento giuridico a quello che è ungrave problema psicologico . Nella separazio-ne legale, invece, pur dolorosa, il rapport odiretto tra i figli e ciascuno dei due genitor iviene conservato ; i coniugi, falliti come tali ,possono nella separazione tentare di non fal-lire almeno come genitori, e possono respon-sabilmente accettare, nell'interesse dei figli ,i sacrifici che ciò impone . Questo, con il di-vorzio, è molto più difficilmente realizzabile .

In queste prospettive, però, vorrei ancheconsiderare con più attenzione e con più uma-no rispetto, la condizione del coniuge non col-pevole, e le conseguenze che il divorzio h asulla sua vita . Dico di proposito coniuge no ncolpevole, non la donna, anche se per ragion iparticolari legate al costume, ed alle condi-zioni socioeconomiche del nostro paese, l acondizione più grave, e forse più drammatica ,finirebbe con l ' essere quella della donna . Que-sto progetto di legge, che stiamo esaminando ,prevede l'iniziativa unilaterale per lo scio-glimento del matrimonio; non prevede perciò,per renderlo esecutivo, il consenso dell 'altroconiuge, e questo sia per i casi pietosi elen-cati nella proposta, sia anche per il passaggioda separazione a divorzio dopo un certo nu-mero di anni . E questo senza tenere conto d icome è avvenuta l ' iniziale separazione, se percolpa di uno dei due coniugi o consensual-mente, rifiutando perciò anche l 'assunzionedi un giudizio sul fatto che è a monte deldivorzio, e conseguentemente non prendendominimamente in esame la possibilità di giun-gere a negare la concessione del divorzio s el'altro coniuge vi si oppone, come invece èprevisto dalla sistematica procedurale in att oin molti paesi divorzisti . Vorrei continuar ela citazione, in merito a questi problemi, delcodice polacco ; l 'articolo 58 recita : « Il di-vorzio non è ammesso se viene richiesto dalconiuge esclusivamente responsabile della se-

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parazione coniugale, a meno che l ' altro nondia il consenso al divorzio, o se rifiuta il suoconsenso sia, in circostanze date, in contrastocon i princìpi della convivenza sociale » . Ditutto questo nella legge che stiamo esami-nando non vi è cenno .

Sempre nel codice polacco è detto : « Pro-nunciando il divorzio il tribunale stabilisc eanche se e quale dei coniugi è colpevole dell aseparazione matrimoniale ». E ancora (arti-colo 60) : « Il coniuge divorziato, che non siastato riconosciuto esclusivamente colpevol edella separazione matrimoniale e che si trov iin stato di indigenza, può richiedere all'al-tro coniuge divorziato di fornirgli i mezzi d isussistenza secondo adeguati bisogni giustifi-cati e secondo le possibilità di reddito e pa-trimoniali del coniuge che è tenuto a prov-vedere al mantenimento » . E ancora : « Se unodei coniugi è stato riconosciuto unico respon-sabile della separazione matrimoniale e il di-vorzio ha come conseguenza un reale peg-gioramento della situazione materiale del co-niuge non colpevole, il tribunale, su richiest adi quest'ultimo, può decidere che il coniug ecolpevole sia tenuto a contribuire, in modoadeguato, a sodisfare giustificate esigenze de lconiuge innocente anche se questo non si tro-va in stato di indigenza » . Di tutto questonella legge che stiamo esaminando non si tro-va traccia .

Siamo di fronte alla totale indifferenza ri-guardo al problema di chi abbia la respon-sabilità del fallimento del matrimonio . Lalegge non si domanda da quale delle due par-ti stia la colpa. Basta che il giudice accert iuna cosa sola : che non esiste più la comu-nione spirituale e materiale di vita propri adel matrimonio .

La legge si preoccupa solo, dunque, di ga-rantire la libera iniziativa di uno dei due co-niugi, non tenendo conto dell 'offesa che que-sto atto può costituire per l'altro coniuge, ch epotrebbe, e giustamente, rivendicare, lui, i ldiritto e la libertà di non trovarsi nella con -dizione di divorziato, non soltanto senza aver -lo voluto ma anche senza averlo accettato .A parte le ingiuste conseguenze che da que-sto potranno derivare, questo caso di divor-zio apre evidentemente una strada agevol ee piana per ogni possibile esperimento di ma-trimonio .

Il progetto di legge in discussione è poicarente per, quanto riguarda la regolamenta-zione delle posizioni dei singoli coniugi dop ola sentenza di divorzio ; si prevede solo seentrambi perdono, nei loro reciproci rappor-ti, ogni diritto e ogni dovere . Non è difficile

immaginare come si possano registrare abus ied evidenti ingiustizie anche sul piano patri-moniale, oltre quello morale e sociale, pro-prio a danno del coniuge che non abbia al -cuna responsabilità delle condizioni di fatt oche hanno portato allo scioglimento del ma-trimonio. E se le norme che regolano il post -divorzio sono quelle attualmente in vigore pe rla separazione, mentre su questo istituto e l asua normativa si appuntano le critiche d imolti, sembra un errore che le si applichinoal nuovo istituto previsto che sarebbe appun-to il divorzio .

Costantino Mortati rileva (ne l'Astrolabiodi qualche settimana fa) che, per quanto ri-guarda le conseguenze - e cito una valuta-zione che è certamente molto più autorevoledella mia - manca una precisa conoscenz adelle esperienze vissute dagli altri paesi, chenon può esaurirsi nel puro e semplice riferi-mento al numero di quelli che hanno adot-tato l'istituto del divorzio, dovendosi invec eestendere alla valutazione dei risultati in que ipaesi conseguiti .

E Costantino Mortati lo citerò anche pi ùoltre, perché su quel numero de l'Astrolabioaveva fatto un'altra riflessione sulla quale no iinsistiamo decisamente .

Ma una particolare attenzione sembra ch esia da rivolgere alla posizione - dopo ave rdetto del coniuge non colpevole - della donn adopo il divorzio. Io ho letto in questi giorn iun comunicato dell'UDI, il quale sembra af-fermare che chi si oppone al divorzio ha i nmente una donna retrograda, che non ha nes-suna conoscenza della realtà presente . Ma iovorrei invitare a pensare all'esempio di quel -lo che succede nei paesi dove i processi di re -visione alle leggi di divorzio - e sappiamoquanti ne esistano - sono soprattutto susci-tati dalle sfavorevoli conseguenze della nor-mativa giuridica sulle donne divorziste i nquei paesi . L 'ultimo è proprio quello inglese .È piuttosto utopistico puntare ottimisticamen-te anche in Italia sull'emancipazione femmi-nile, che pure ritengo invece - ho detto pri-ma - essere un dato di fatto che può renderepiù stabile il matrimonio . Per essere realisti ,attualmente bisogna tener conto di una ra-dicata e niente affatto superata, anche se ri-provevole, mentalità maschile, secondo l aquale - salvo naturalmente le eccezioni - l adonna italiana divorziata potrebbe venire asoffrire nella sua dignità personale perchénon più considerata in tutto pari alle altre .Che la donna italiana sia emancipata e av-viata ad una più matura coscienza della pro-pria dignità e dei propri diritti è un fatto,

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ed è lodevole ; ma a questo non corrispond e- diciamocelo chiaro, e la cronaca lo registratutti i giorni - una analoga presa di coscienzadegli uomini . Non solo ; ma occorre che pen-siamo a come la disciplina che regola il di-vorzio possa inserirsi in un contesto legisla-tivo che, per quanto riguarda la famiglia ,è assai antiquato e per quanto riguarda l adonna è spesse volte addirittura ingiusto : nonsolo, cioè, non corrispondente alla sua nuovaposizione nella società, ma addirittura tal -volta lesivo dei suoi diritti . Ecco perché piùvolte abbiamo detto che il problema del di-vorzio si doveva porre dopo la soluzione de iproblemi generali riguardanti la famiglia enon prima.

La proposta di legge che stiamo esami-nando non si preoccupa nemmeno di crear euna apposita normativa per l ' introduzion edel divorzio nel nostro ordinamento per quan-to riguarda specificamente le provvidenze giu-ridiche e sociali che regolino la situazioneeconomica della donna . E non possiamo di-menticare che la legislazione attuale non n etutela i diritti, non prevedendo la comunion edei beni tra i coniugi né la tutela adeguatadei diritti della donna sul patrimonio fami-liare. Il divorzio, in questo contesto legisla-tivo, ridurrebbe la donna di ceto medio e an-cor più quella del ceto piccolo-borghese e doperaio ad una condizione economica quantomai disagevole, senza parlare della condizio-ne morale di cui ho parlato prima. In con-clusione, per la situazione oggettiva del no-stro paese, che indubbiamente va modificata(ma dobbiamo vederla come è attualmente ,nella nostra realtà), la donna italiana, soprat-tutto quella non più giovane, dovrebbe subir egran parte dei danni provocati dal divorzio .

Ma vorrei parlare delle conseguenze chequesta legge di divorzio può avere sul co-stume, e non - anche qui - in astratto, m arapportandole all ' esempio degli altri paesi . Lapresente legge incombe ora sul costume i nun'epoca, come la nostra, nella quale tutti ivalori sembrano messi in discussione . Siamoin una società in trasformazione e, in quant otale, difficilmente capace di distinguere le for-me tradizionali dai loro contenuti veri . Noitutti vogliamo, penso, che il benessere si amaggiormente diffuso nel nostro paese; manello stesso tempo penso che ci rifiutiam odi ritenerlo l'unico ideale della nostra azion epolitica. Anzi, rifiutiamo il modello di un asocietà che, in nome del benessere, appiatti-sca ogni valore umano, culturale, sociale espirituale. questo un tema largament ediffuso. D' altra parte, è da ritenere larga-

mente superata l 'equazione « società del be-nessere = società divorzista » . Anzitutto, lescienze sociali hanno superato lo stadio ele-mentare nel quale in ogni correlazione di duefenomeni si intravveda, per ciò stesso, unnesso di dipendenza . Bisogna piuttosto pren-dere in considerazione tutte le variabili ch ecaratterizzano l'uno o l'altro fenomeno . tmolto difficile caratterizzare anche quella chechiamiamo società del benessere . R certo peròche per tale non si intende quella contrad-distinta dal benessere di fatto per tutti, mada una tendenza al benessere . Molti valor isono impliciti in questa società : l'autonomia ,il successo, la cultura intesa come insieme d iabitudini, di costumi, di atteggiamenti e mo-delli di vita . Ecco perché il divorzio diventaun problema di opportunità sociale e morale .Penso che diversa sarebbe la nostra posizione ,almeno la mia (contraria al divorzio), se ci s iproponesse di modificare, alla luce delle espe-rienze, una legge già esistente . Io, almeno,in quel caso, anche ritenendo il divorzio u ndanno, mi adopererei per diminuirne gli ef-fetti nocivi e forse non ne chiederei sic etsimpliciter l'abolizione . Ma l'introduzione d iun nuovo istituto giuridico che radicalmenterovescia la normativa finora esistente ha bi-sogno di essere ampiamente dibattutto da lpaese per trarne serenamente le conseguenze .

Invece noi non sappiamo, perché le rea-zioni sono purtroppo superficiali, perchél'opinione pubblica, nonostante i notevol ipassi compiuti, non è bene informata, qualelacerazione potrebbe comportare nel tessutosociale della nostra società l'introduzione de ldivorzio. Temiamo, sulla scorta delle espe-rienze straniere e per la conoscenza del no-stro paese, che in Italia l ' introduzione diquesta legge significhi una ulteriore manife-stazione di quell'edonismo che tutti depre-chiamo; e che da questo fatto, e per ciò ch esignifica e per l'ampiezza dei casi in cui èpossibile ottenerlo e per il modo con il qual eviene presentato (liberazione da un impegnoritenuto pesante), potrebbe ricevere un acce-lerato processo di accentuazione .

Sembra strano che una legge che riven-dica i diritti del singolo contro quelli dell acomunità, in nome di un disimpegno moral everso responsabilità liberamente assunte, ven-ga proposta proprio in uno Stato sociale, com eil nostro moralmente si definisce e come so-prattutto si auspica possa diventare . E se giàallo stato attuale delle cose, cioè con il ma-trimonio indissolubile, ci si sposa sovent econ leggerezza, non è difficile pensare comel'introduzione del divorzio potrebbe anche fa-

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cilitare un atteggiamento più superficiale, eper ciò meno consapevole e responsabile, dell epersone nei confronti di scelte, quale la for-mazione della famiglia, che per loro naturasono molto impegnative e vincolanti, inci-dendo così non poco sul costume, sulla men-talità, e non certamente in senso costruttivo .

La semplice possibilità di divorzio rend einfatti più gravi le inevitabili difficoltà d iconvivenza e agisce come forza centrifuga i nogni famiglia, anche nella meglio ordinata ,perché ogni vita matrimoniale incontra, co nmaggiore o minore frequenza ostacoli e dif-ficoltà, momenti di incomprensione e paus edi insofferenza. Anche l'amore più genuinoconosce momenti di crisi, di stanchezza, didubbio . La coscienza, anche inavvertita, cheil matrimonio è necessariamente duraturo eche la donazione nel matrimonio è irripeti-bile aiuta a ritrovare in sé la forza di reagirealle tentazioni evasive, di superare i conflitti ,di comprendere la posizione degli altri, d icostruire un 'armonia essenziale alla vita, d iperdonare gli errori e i difetti dell 'altro; mala possibilità del divorzio, invece, costituisceun incoscio stimolo ad acuire il contrasto, arendere definitiva ed insanabile la divergenza ,a scoraggiare ogni volontà di perdonare .

R un assurdo psicologico la supposizion edi coloro che pensano che l'abolizione dell'ob-bligo di fedeltà perpetua, rendendo libero i lrinnovo dell'atto di amore, lo renderebbe pi ùprofondo, duraturo e felice, perché la cer-tezza della indissolubilità è una spinta co-stante alla mutua tolleranza senza la qual enessuna associazione di individui può durarea lungo in pace ; e la possibilità, che divent anelle ore di crisi speranza, della dissoluzion ecrea un sospetto permanente, è una caus acontinuamente operante per l ' inasprirsi deicontrasti .

Nessun sociologo serio contesta che neipaesi divorzisti il rischio del fallimento dellavita coniugale aumenta .

Ma noi ci opponiamo soltanto a quest alegge di divorzio ? No, la nostra opposizion enon si esaurisce in un rifiuto ad una propost aparlamentare esistente e nemmeno si sottrae aprendere in esame i casi drammatici di ma-trimoni in crisi . Nella società italiana sap-piamo esistere oggi una differenza tra i cas idi nullità previsti per i matrimoni contratt icon il rito religioso cattolico, e i cui effett icivili sono riconosciuti dallo Stato, sia per l aloro pattuizione sia per le sentenze di nullit àdella Sacra rota, e le cause di nullità del co-dice civile. Le prime (quelle della Sacra rota )sono assai più numerose delle seconde (quel -

le del codice civile) ; con il risultato che i ma-trimoni concordatari trovano più larga com-prensione dei matrimoni contratti solo civil-mente .

Noi riteniamo sia giusto ampliare i casi d inullità nel codice civile. Non si tratta di in-trodurre per altra via il divorzio in Italia sen-za avere il coraggio di dirlo, ma piuttosto del -la necessità di colmare una carenza riscontra-ta nell'ordinamento civile .

Alcune indicazioni risolutive in questo sen-so sono previste in un progetto di legge di re -visione del diritto di famiglia che con il col -lega Ruffini ho presentato nel novembre scor-so alla Camera. E nemmeno si tratta di rece-pire nel codice civile i casi di nullità previst i

dal diritto canonico . Troppo diversi sono traloro i due ordinamenti e quindi i due tri-bunali per l 'oggetto del giudizio (la consta-tazione oggettiva dei fatti compiuti e i pro-blemi di coscienza del singolo) e per il carat-tere stesso dell'organo giudicante . Ma è cert oche nel codice civile dobbiamo richieder emaggiori requisiti per un matrimonio valido ;e, se scopriamo che questi non c'erano al mo-mento della celebrazione, non dobbiamo esi-tare ad eliminare retroattivamente il vincolo .Questo non significa attribuire alla dichiara-zione di nullità una funzione vicaria o sur-rogatoria rispetto al divorzio . Certo, è neces-sario avere chiari i limiti della riforma ch eproponiamo . Se essa non riguardasse solo ivizi costitutivi dell'atto potrebbe risultare, ol-tre che equivoca, anche socialmente dannosa ,ponendo in condizioni di privilegio color oche, magari dolosamente ma consapevolmen-te, precostituiscono al momento della celebra-zione del matrimonio elementi di prova di-retti ad ottenere poi la dichiarazione di nul-lità .

Ma poiché la società familiare, con i suo iconnotati fisici, è originata, secondo la Co-stituzione, esclusivamente dal matrimonio ,non si può incidere sulla disciplina di quest omodificando il minimum degli elementi co-stitutivi necessari per la sua individuazion egiuridica . Per la esistenza del matrimonio ,cioè, non si possono chiedere elementi che d ifatto toglierebbero alla famiglia il suo poter edi autosufficienza come nucleo, indipenden-temente da quella che possa essere stata l asoggettiva inclinazione dei coniugi al momen-to della stipulazione del vincolo .

Bisogna anche in questo caso dare l'asso-luta prevalenza alla individuale libera since-rità del volere e non solo fermarsi alla con-siderazione che ormai la famiglia esiste, an-che se è vero che in quella unità si ravvisa il

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fine superiore giuridicamente rilevante . An-che rispettando questo limite insuperabile, v iè però molto da modificare nel codice civile ,soprattutto in materia di consenso . È daescludere la rilevanza di un errore sulla qua-lità dell'altro coniuge, esclusivamente inten-dendolo come vizio di valutazione, ma biso-gna piuttosto considerare l'oggettiva capacitàdi questo errore di incidere sul modo di in-tendere, volere ed attuare rettamente il rap-porto coniugale .

Non è ammissibile che, in un mornentoevolutivo della giurisprudenza, nel quale s itende a tutelare la libertà e la spontaneità del -la persona, conferendo rilievo soprattutto acerte condizioni, alle riserve mentali, alle pre-supposizioni, alla stessa ignoranza di effett igiuridici o pratici, tali princìpi si applichin oa tutti i contratti e non a quello sui generische è il matrimonio . Né vale l'obiezione ch eil matrimonio è troppo importante perché s ipossa annullarlo . Il problema è piuttosto quel -lo di garantirsi dalle frodi processuali, perchénon si contrabbandi per annullamento quel -lo che nella realtà sarebbe un divorzio .

Non si possono non individuare i difetti d iconsenso al momento della celebrazione de lmatrimonio, quando è necessario che entram-bi i coniugi siano in grado di intendere suf-ficientemente il significato e di volere gli ef-fetti, pur tenendo conto della loro personalitàe cultura . Non vi deve essere per questa ne-cessità nemmeno una difficoltà transitoria .Così non può essere ritenuto valido il con-senso simulato o il consenso accompagnatodal rifiuto di assumere uno o più degli ob-blighi essenziali del matrimonio : la coabita-zione, la fedeltà, l ' assistenza materiale emorale .

Il nostro diritto civile ha storicamente mu-tuato dal diritto canonico la concezione del -l 'errore sulla personalità dei nubendi . Esso ècausa di nullità del matrimonio quando l'er-rore sulla qualità dell'altro coniuge si risol-ve di fatto in errore sull ' identità della per -sona . Il codice di diritto canonico ammette ,per esempio, fra le cause di nullità, quella d iun coniuge che abbia creduto che l'altro fosselibero invece che schiavo. Si tratta di un aipotesi storicamente superata, ma indica co-me si ebbe a ritenere giuridicamente il ter-mine di « identità della persona » .

Ecco perché noi pensiamo che caso ana-logo può essere quello in cui l ' errore riguardal ' individuazione di una personalità morale re-sasi evidente dopo il matrimonio come radi-calmente diversa da quella che si era cre-duta . Tali i casi di una doppia vita o di una

doppia personalità, l'aver contratto uno de iconiugi vincolo matrimoniale, anche se no nfornito di effetti civili, l'aver subìto una con -danna che reiteratamente ha prodotto una per-sonalità alterata nei confronti della moralitàpubblica, del costume, della prostituzione .Sono tutti casi di non piccolo conto ai fin idi un giudizio completo su una personalit àche ignorando i fatti è invece apparsa libera ,sana e di corretto comportamento . Né è pos-sibile dire all ' altro coniuge che l 'errore d ipersona è stato irrilevante e che il vincolo èvalido, ma naturalmente si tratta di vedere l econdizioni prioritarie alla costituzione del vin -colo, non createsi dopo la costituzione del vin -colo stesso . E neppure basta la norma di nul-lità attualmente prevista dal codice civile peril quale si riconosce il matrimonio invalidoquando il consenso è estorto con violenza fi-sica o morale . Rientra nella violenza anch eun certo tipo di costante e pressante insistenz aambientale che non disdegna di strumenta-lizzare affetti, autorità, devozione, per giun-gere, dopo aver provocato una minore resi-stenza della volontà, a carpire di fatto i lconsenso . Reale causa di violenza sembra si ada ritenersi anche il (( timore reverenziale »e come tale da elevare a motivo di nullità ,perché non sfugge a nessuno – penso – com eper questa via possano essere risolti casi ve-ramente pietosi che, così come sono elencat inella legge che stiamo esaminando, non co-stituiscono che un alibi per nascondere l avera portata della introduzione del divorzioautomatico previsto dalle alinea f) e g) del-l'articolo 2 .

Sappiamo che c 'è una polemica in attocontro il procedimento giuridico delle dichia-razioni di nullità, ma il divorzio non è un si-stema giuridico scientificamente costruito : sideve riconoscere che, almeno nelle intenzioni ,esso dovrebbe tendere a risolvere tutte le pos-sibili occasioni di crisi coniugali . una ri-prova di questo il fatto che il divorzio è pro-nunciato sia, a causa dei 47 motivi di di-vorzio indicati, negli Stati Uniti d 'America ,sia nell 'URSS, dove la legislazione non cit anemmeno un motivo di divorzio, esistendo ,quale condizione obiettiva riconosciuta, sol ola constatazione che l'unione coniugale no nesiste più . Tutto è dunque affidato alla con-statazione di questo fatto oggettivo .

Ci sembra di poter concludere che, mentr e

il divorzio nella maggioranza dei casi non èun vero e proprio processo, ma si limita aprendere atto di una situazione sostanzial-mente già decisa dai coniugi o addirittura dauno solo di essi, la dichiarazione di nullità

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invece è un processo vero con prove, inchie-ste, discussioni, con la sentenza motivata ela possibilità per tutte le parti di tutelare ipropri interessi : in più consente al magistrat onel pubblico interesse di intervenire a con-trollare e frenare gli arbitri dei privati . Ladichiarazione di nullità già oggi ha radic iprofonde nella scienza giuridica, è stata ar-ricchita ed affinata dalla giurisprudenza se-colare : si tratta di perfezionarla e non peroffrire – ripeto – una soluzione vicaria al di-vorzio, ma per indicare la tecnica giuridicamigliore per una soluzione scientificament evalida nei casi oggettivamente gravi .

Ma per risolvere il problema di alcunimatrimoni in crisi non ci si può limitare nem-meno all ' ampliamento dei casi in cui può es-sere dichiarata la nullità secondo il codic ecivile . Il problema è un altro : si tratta diaiutare a superare il disagio dei coniugiquando sopravvengono delle difficoltà, di for-nire un'adeguata preparazione al matrimonioe di essere anche elemento di utile sussidioper i matrimoni che si reggono serenamentesul reciproco amore, perché tali permangano .

Si è detto e si ripete più volte che a ipartiti di maggioranza, in modo specifico all ademocrazia cristiana, si deve attribuire la re-sponsabilità di non aver operato efficacement esul piano sociale, giuridico, morale e poli-tico per prevenire, per quanto possibile, i lfallimento delle unioni 'coniugali che un alegge di divorzio oggi avrebbe il compito disancire giuridicamente .

Certamente, abbiamo delle responsabilità ,prima fra tutte quella di non aver fatto unapolitica organica della famiglia . Ma anchel 'opposizione, che pure ha un suo ruolo nell adialettica parlamentare e nella vita del paese ,non ha proposto soluzioni organiche del pro-blema, che è tale da non consentire soluzion iframmentarie e magari fra loro contrastanti .Questo – il frammentarismo – di fatto costi-tuisce un danno in più nei confronti dell afamiglia, che per sua natura ha bisogno diinterventi che interessino la globalità dei suo iproblemi .

La prima proposta organica di revision edel diritto di famiglia presentata dal partit ocomunista italiano venne nella passata legi-slatura, dopo quella del Governo . E le pro-poste che l 'opposizione ha fornito sul terrenoeconomico e sociale che riguardano diretta -mente la famiglia sono state presentate inconcomitanza con nostre iniziative . Per quantoriguarda, invece, il problema della politic ain generale, i colleghi dell'opposizione credoconverranno con me nel ritenere che le ri -

percussioni positive o negative di questa po-litica non avevano per oggetto la famiglia mao le persone individualmente considerate op-pure le classi sociali . Maggioranza e opposi-zione hanno avuto il torto di proporre solu-zioni che non superavano mai il rapporto cit-tadino-Stato .

Di fatto la famiglia nella sua entità co-munitaria non ha trovato posto che in indi-cazioni parziali .

Ecco perché le responsabilità del passat osono di tutti, e, evitando polemiche, ci sem-bra più utile non ignorare le proposte con-crete di soluzioni che sul piano sociale, poli-tico e giuridico abbiano presentato e presen-tiamo, e non vagamente ma con precise ini-ziative parlamentari . Il nostro invito all'op-posizione è di collaborare perché queste pro -poste arrivino alla loro soluzione .

E iniziamo da quella che i sociologi indi-cano come la strada più efficace e più moderna

per la cura, la preparazione e l'aiuto allefamiglie (ne ho parlato nella proposta checon il collega Ruffini ho presentato) : si trattadei consultori familiari, che operino con

l'utile e prezioso sussidio di specialisti, ch econ la loro varia competenza, attraverso u npaziente lavoro, tendono a prevenire e a cu-rare le crisi familiari . Uno Stato moderno

deve aiutare i cittadini a superare la tristepiaga della superficialità e dell'ignoranza d imolti che contraggono le nozze privi di ide echiare e precise sull'importanza del matri-monio, sugli orientamenti e i mezzi utili ad

una sua impostazione armonica e durevole ,

sugli impegni giuridici, etici e sociali che del

matrimonio sono própri . Nei paesi del mondodove i consultori sono molto diffusi sappia-mo che si sono ottenuti risultati molto cla-morosi . Così si esprime il rappórto dellacommissione reale inglese per la riforma

della legge sul divorzio del 1966 : « Noi sia-mo impressionati dal lavoro svolto dai con-sultori matrimoniali e speriamo che sarann oposti in condizione di estendere la scala del -

le loro operazioni . Se più matrimoni sarann osollevati dal fallimento, noi crediamo che l amedicina di preparazione al matrimonio el'aiuto durante il matrimonio dovranno mi-gliorare i risultati dei tentativi di cura dopoche il fallimento è avvenuto » . Così la com-missione reale inglese del 1966 .

E ancora l 'esperienza dei paesi divorzist ia dirci però che, di fronte ai metodi di pre-venzione e di cura delle crisi familiari, pro-prio il divorzio incide negativamente sul co-stume sociale . E difficile, infatti, l 'opera d ipreparazione dei gióvani ad una scelta ma-

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trimoniale matura e responsabile quando gl iadulti si liberano con tanta facilità del ma-trimonio attraverso il divorzio . Ed è altret-tanto difficile convincere i coniugi a sotto -porsi a pazienti e lunghi colloqui con gl ispecialisti dei consultori quando sanno cheil giudice rapidamente li potrà liberare dalvincolo coniugale per loro diventato oneroso .Anche in Italia non si può più tardare a pro -muovere e ad aumentare il numero degli isti-tuti idonei a fornire ai giovani le opportun econoscenze degli aspetti e dei problemi dell avita matrimoniale, da quelli di natura me -dica a quelli di ordine giuridico . Tutto que-sto sta a monte della formazione della fami-glia ed è per tutti utile . E riteniamo anchèche, oltre a questo, lo Stato debba prevedereopportuni interventi economici per sostener ee favorire le iniziative private altamente spe-cializzate, che già operano sia per la prepa-razione sia per la cura del matrimonio .

Un altro strumento di intervento per aiu-tare i matrimoni in crisi e prevenire la dis-soluzione ci sembra essere il tribunale dell afamiglia che in molti da tempo auspichiamo ,giacché per sua stessa natura la comunità fa-miliare ha una fisionomia precisa ed implicauna serie di problemi, anche specifici, che

esigono una particolare attenzione : può dareorigine al suo interno a controversie e persi -no a contrasti, ma certamente questi megli opossono essere compresi, affrontati e risolt ida un organo giudiziario che sia compostooltre che da magistrati, da giudici volontari ,forniti di particolari doti umane che sono ri-chieste in questo campo e che, occupandos idei rapporti familiari, costituiscono indi-spensabili sussidi . Si tratta di assistenti so-ciali, medici, psicologi e psichiatri .

Non giova, infatti, ad una adeguata com-prensione dei problemi familiari che toccan ol'intimità delle coscienze e la sfera tanto de-licata dei sentimenti, la pluralità degli or-gani giudiziari oggi competenti in materi a(tribunale civile, corte d'appello, giudice tu-telare, tribunale per i minori) . Non è questo

un giudizio sulle capacità di persone, ma èuna valutazione di fatto, perché tutti sann ocome i conflitti di competenza, difetto di spe-cializzazione dei giudici, in particolare perquanto attiene agli aspetti sociologici e psi-cologici dei problemi, siano spesso causa d i

ritardo negli interventi che, proprio al finedi una vera efficacia, dovrebbero essere i lpiù possibile tempestivi . Per di più, la stess adelicatezza della materia da trattare esig euna procedura non solo più snella e adegua-ta, ma anche più idonea all'accertamento

dei fatti e alla loro comprensione. La diffi-coltà di istituire il tribunale della famiglia ,definendone strutture e compiti, sappiam otutti (ne abbiamo parlato più volte almenoin Commissione giustizia) è data, oltre ch edalla delicatezza dei problemi che dovrà af-frontare, dalle implicanze con l'intero ordi-namento giudiziario che tutti sappiamo esse -re problema di non facile soluzione, ma ch eper molti motivi non può più tardare ad es-sere proposto e risolto . Una cosa è certa : cheil tribunale della famiglia non dovrebbe es-sere ridotto ad una sezione specializzata de ltribunale ordinario, dovrebbe avere compe-tenza su tutte le controversie civili e penal iche interessano la famiglia e, oltre ai nor-mali poteri di decisione, dovrebbe averequelli non meno importanti di carattere con-ciliativo e di chiarificazione in ordine a si-tuazioni familiari patologiche e comunqu edifficili .

Il tribunale della famiglia poi diviene in -dispensabile se saranno approvate le propo-ste di riforma del diritto familiare che sonoora all ' esame del Parlamento . Questo tribu-nale dovrà anche divenire uno strumento d ipromozione e di sostegno della graduale ac-quisizione della nuova auspicata visione del-la famiglia, nel senso di un progresso uman oe civile .

Un altro settore dell ' intervento del tribu-nale della famiglia dovrebbe essere quellorelativo al bene dei minori quando la loro sa-lute, la loro educazione, la loro moralità sia -no compromessi . Appare, quindi, evident eche la proposta di istituire questo nuovo or-gano giudiziario trova la sua ragion d'esser enel bene sociale costituito dall'unità e dall aintegrità della famiglia : e aiuterà a sostituir enella pubblica opinione all ' immagine de lgiudice, immagine alla quale quasi per istin-to si associa quella di colpa, di processo, dipena, quella di un operatore sociale chiamatoa concorrere al progresso comune verso unasocietà nella quale ci sia sempre più pienorispetto per ogni persona e tutela per i di -ritti di ognuno. Ma non basta : il nostro at-teggiamento non può limitarsi alla ricerca d irimedi per i matrimoni in crisi . La Costitu-zione repubblicana, riconoscendo il caratter eoriginario e autonomo della società familiare ,ha impegnato lo Stato ad agevolare, con mi-sure economiche e altre provvidenze, la for-mazione della famiglia e l'adempimento de icompiti relativi, e a proteggere la maternità ,l'infanzia e la gioventù favorendo gli istitut inecessari a tale scopo (articolo (31) . Ritenia-mo, perciò, urgente e doverosa l'attuazione

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di una politica per la famiglia da parte d itutte le forze politiche che, perché democra-tiche, sono consapevoli che i valori della li-bertà e dignità umana sorso fondamental-mente univoci e che, se devono essere difes ia qualsiasi livello, particolarmente devon oesserlo a quello della famiglia, nella qual erisiedono le sorgenti stesse dell'educazione edella formazione della persona .

Noi, insistendo su ciò che ci divide (il di-vorzio) perdiamo l'occasione di portare avant ila soluzione dei problemi sui quali invec epossiamo essere tutti uniti, e che per la fa-miglia sono molti e urgenti .

Ma criterio fondamentalmente ispirativ odell'azione politica deve essere la volontà d irealizzare un tipo di società che permetta unaautonoma crescita della persona, liberandol adai vari condizionamenti, in modo da favo-rire uno sviluppo della vita familiare che l asottragga alle sollecitazioni di un sistema so-ciale che, se non opportunamente corretto ,può disumanizzarla . Per questo ogni indivi-duo - come ogni nucleo familiare - deve esser eposto ad un punto di partenza al di sopra de ilimiti minimi del bisogno, per consentire .all apersona e alla famiglia di essere soggett iattivi di un processo di crescita in un conte -sto sociale che tuteli e favorisca la matura-zione della coscienza morale dei singoli e dell afamiglia . E perché è importante che i poter ipubblici, il Parlamento, il Governo, i co-muni, le province, le regioni, gli enti pub-blici in genere si impegnino in una politicanon solo per gli individui, ma per la fami-glia, ci pare necessario che alla famiglia s iriconoscano democraticamente i diritti com ecomunità, sollecitandone e favorendone i ntutti i modi possibili la partecipazione e l'in-serimento nell ' organizzazione sociale, e so-prattutto associandola alla responsabilità dell escelte e delle decisioni nei vari settori, a tutt ii livelli . Ad esempio, senza una politica ur-banistica che garantisca alla famiglia , nonsolo case adeguate, ma infrastrutture social iaccessibili e funzionali, essa non può Viver euna vita pienamente umana e di relazion iadeguata al tipo moderno di convivenza so-ciale. Bisogna che i sindacati e gli enti lo -cali, in relazione alle diverse situazioni am-bientali, rendano possibile una graduale ri-duzione e armonizzazione degli orari di la-voro con quelli scolastici e dei servizi sociali ,culturali, economici, sanitari, commerciali ,cosicché la famiglia possa usare del temp olibero a integrazione e unione di tutti i suo imembri, consentendone perciò uno svilupp ocomunitario. Urge una legislazione nuova per

gli assegni familiari, poiché le soluzioni at-tuate e rivedute recentemente non sodisf an ocompletamente le esigenze della famiglia ; eparticolare attenzione si deve ad ogni solu-zione legislativa e sindacale che consent al'armonizzazione degli impegni della donn aavente responsabilità familiari con quelli pro-fessionali, nel rispetto della sua libera scelt aper ogni tipo di attività ;' senza dimenticar ei problemi connessi a tipi di lavoro partico-lari, come lavoro a domicilio, artigianale ,agricolo .

Indispensabile e urgente è anche la crea-zione di servizi sociali e il miglioramento d iquelli esistenti, che non si pongano in sosti-tuzione o in alternativa alla famiglia, m al 'aiutino nell'esplicazione del suo ruolo e ne lraggiungimento dei suoi fini . Ciò presuppone ,nel quadro di un sistema di sicurezza sociale ,una riforma organica e globale dell'assistenzache tenga conto della dimensione familiar ee sia rispettosa dei diritti e doveri del citta-dino nelle società intermedie e nella comu-nità politica . Tra questi servizi da realizzar esu tutto il territorio nazionale non è più di-lazionabile la creazione di quelli che più fa-cilitano la vita familiare . In particolare l ' isti-tuzione di asili-nido, almeno in quel numeroprevisto dal piano, nonché la sistemazion egiuridica e istituzionale di tutta la scuol amaterna d'iniziativa statale e non statale . E ,tra i servizi nuovi di particolare rilevanzaperché più rispondenti alle mutate esigenzedella famiglia, assumono rilievo l'assistenzasanitaria familiare, l'istituzione di un servi -zio sociale familiare a fianco di un tribunaledella famiglia, visto più come servizio pre-legale, che tenti di dirimere le tensioni pi ùo meno gravi prima che vengano portate su lpiano più strettamente giudiziario .

Altro problema di vitale importanza pe rlo sviluppo della persona e che di conseguenzatocca la famiglia è quello della scuola, dell aquale è universalmente avvertita la necessit àdi un profondo rinnovamento e adeguamentoalle esigenze nuove della persona e della so-cietà . In particolare, deve essere garantito d ifatto il diritto allo studio, ed è nocivo riman-dare al futuro la riforma della scuola pe rquanto riguarda contenuti, strutture e me-todi, perché occorre che sia effettivament erispondente alle trasformazioni sociologich ee culturali che caratterizzano la nostra epoca .Una struttura scolastica che assicuri uno sboc-co lavorativo adeguato alle capacità dei sin-goli e alle risorse del mercato è indispensa-bile per la creazione delle nuove famiglie ,come per le attuali è indispensabile integrare

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l'attività scolastica con le iniziative educativ ee ricreative . La famiglia deve essere in mod odel tutto particolare associata alle scelte eall'applicazione e alle conseguenti attuazion iche la scuola fa e farà .

Sono queste solo alcune linee di una po-litica per la famiglia . Ad esse vanno aggiunt equelle di carattere fiscale, la revisione dell enorme successorie, gli interventi di natur aeconomica, ad esempio i prestiti prematrimo-niali e quelli per momenti di maggiore diffi-coltà, come è indispensabile sollecitare un aparticolare cura per la somma dei problemieconomici, morali, di abitazione e di lavoroincombenti sugli emigrati e sulle loro fami-glie, avvenga l'emigrazione dentro od oltre ilimiti del territorio nazionale .

Non è 'questa pur breve indicazione di po-litica familiare una evasione dal tema . È losforzo di indicare alcuni dei modi attravers oi quali noi riteniamo che lo Stato debba im-pegnarsi per la sua parte a favorire l'unitàfamiliare, e dei coniugi in particolare, primadi limitarsi a sancire la struttura. E poiché ,come ho detto, intorno a questi temi esist euna larga convergenza di forze politiche, èsenz'altro presumibile che ad essa aderisc ala grande maggioranza della coscienza popo-lare, il che non può dirsi per il divorzio ch erischia di diventare nel paese un anacroni-stico steccato .

Ma un capitolo particolare di un'adeguatapolitica per la famiglia è quello che più davicino riguarda la sistematica giuridica ne lcontesto della quale è indispensabile porre i lproblema del divorzio, e cito qui il parereautorevole di Costantino Mortati . ScrivevaMortati sull'Astrolabio del 24 aprile ultimoscorso : « Degna di nota ed assai significativaè la constatazione che, sulla necessità pro-spettata di una considerazione integrale su lproblema della famiglia e sull ' adozione d imolte delle misure prima esemplificate, con-cordano due proposte di iniziativa parlamen-tare, una di parte comunista presentata all aCamera nella quarta legislatura (la 3900), l'al -tra di parte democristiana nell'attuale legi-slatura (la 703), a tacere poi del più limitatodisegno di legge governativo presentato da lministro Reale . Ed è ragione di sorpresa » èancora Mortati che scrive « la constatazion eche nella discussione in corso sul progetto del -l'onorevole Fortuna, questa necessità così vi-vamente avvertita nell 'opinione pubblica si adel tutto ignorata . Non sarebbe fondato » èancora Mortati « assegnare all'invito di am-pliare i termini del dibattito il significato d iun espediente per rinviare sine die la soluzio-

ne del problema . Non si può convenire sul-l'urgenza di pervenirvi e sembra che ormai ,dopo venti anni dalla Costituzione che ha po-sto i principi direttivi di rinnovamento del -l'istituto familiare, sia il momento di per -venire ad una conclusione che sodisfi all eesigenze del paese e questo prima del di-vorzio » .

È infatti concorde e diffusa opinione ch etutta la legislazione familiare debba esser erivista e riformata come non corrispondent epiù – date le profonde trasformazioni avve-nute nella vita sociale e di conseguenza nell acomune mentalità – ad una effettiva realtà .« In cielo – diceva Newmann – non è così ,ma qui in terra vivere è cambiare, ed esser eperfetti significa aver cambiato spesso », il ch enon vuol dire che dobbiamo cambiare i prin-cìpi essenziali ed i valori fondamentali, m ache devono cadere quelle incrostazioni che i ltempo spesso accumula su uomini e cose, eche devono essere riviste .

Esistono in Parlamento, lo ripeto, tre di-verse proposte di legge per la revisione de ldiritto di famiglia, che scaturiscono dalla con-vinzione che in modo nuovo deve regolars ila vita della famiglia . Queste proposte di leg-ge sono diversamente ispirate, e dunque pro-pongono soluzioni tra loro diverse, ma è in-teressante osservare come tutte e tre quest eproposte, la comunista, la nostra e la repub-blicana, abbiano alcuni problemi comuni.L'essere Ia famiglia una comunità tra pari ,parità che ha il suo fondamento sulla ugual edignità di una persona, che la nostra Costi-tuzione definisce uguaglianza morale e giuri -dica dei coniugi, richiede che ogni decision e(la comune residenza, il criterio e la condu-zione della vita familiare, l'esercizio della po-testà sui figli) sia presa in comune, nel ri-spetto cioè dell'originale e positivo contribut oche ambedue i coniugi danno mediante u nsereno confronto ed un dialogo aperto .

In questa prospettiva si indebolisce, com eè evidente, la concezione dell'uomo capo del -la famiglia, l'attuale normativa della patri apotestà, e comunque la preminenza maschil eritenuta finora elemento essenziale per la coe-sione del nucleo . Ma al principio della po-testà di uno, ed a rafforzare questo, si sosti-tuisce la collaborazione dei coniugi ; e questonon solo per quel segno dei tempi nuovi ch eè l'emancipazione della donna, ma per un mo-tivo più profondo, che si radica sula comun ee pari dignità delle persone, che ha fonda -mento nel loro stesso essere e si esprime ne lcontesto sociale e familiare .

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L'intervento del giudice nei casi in cu il ' accordo tra i coniugi non sia raggiungibile ,e perciò provochi un grave pregiudizio perl ' interesse dei figli, è delicato, ma tende no na tutelare un equilibrio tra contrasti, bensìsalvaguarda il principio etico irrinunciabil edella stessa dignità e parità delle persone ,strumento contemporaneamente di una unitàche non sia formale ed esteriore, ma che siadavvero autentica e sostanziale .

Nella logica della famiglia come comunitàfra pari è da prevedere una nuova regola-mentazione del regime patrimoniale che sifondi sulla comunità dei beni ; nessun aumen-to di patrimonio, infatti, una volta formatasila famiglia, può considerarsi opera di unosolo dei coniugi . Tutti e due vi partecipano ,con un comune lavoro, in esso compreso i llavoro domestico della donna . E sempre perlo stesso principio si dovranno altresì stabi-lire nuove norme per la successione, in modoche, con la morte di uno dei due coniugi ,non accada che l'altro, se non proprio estro -messo, resti ai margini di quella comunitàdi beni alla cui formazione ha concorso . Daciò conseguirà la limitazione dei diritti de iparenti a vantaggio del coniuge superstite edei figli, con opportune facilitazioni fiscali .

Altro problema è quello di garantire chela famiglia abbia origine da un consapevole ,libero e mutuo consenso, premessa alla suasolidità e sanità . In questa prospettiva si im-pone una revisione dell 'età necessaria pe rcontrarre un matrimonio (questa propost acomunista l 'abbiamo già votata nella passat alegislatura in modo unanime e la ripropo-niamo anche questa volta), ed assumerne l econseguenti responsabilità . L 'età minima oggiprevista dalla legge non può dare questa ga-ranzia, senza dire poi della riduzione dei li -miti di età previsti . Oggi c'è, è vero, unaprecocità nello sviluppo e nella maturazionedei giovani ; non si può però dimenticare chemolti matrimoni sono in crisi proprio perchécontratti in età troppo giovane .

Avvalora la tesi dell'aumento del limiteminimo di età il passaggio, che oggi si re-gistra, dalla famiglia patriarcale a quell amononucleare, ciò che priva i giovani coniug idegli apporti di consiglio e di aiuto da part edegli anziani . D'altro canto, per atti di minorpeso o importanza del matrimonio, si ritien eche la capacità giuridica si raggiunga a 2 1anni. Non si comprende perciò come si poss aconsiderare una persona di 14 anni matur aper il matrimonio, che è una delle scelte piùimpegnative per la vita propria e dei figl iche verranno .

Condizione di maturità per garantire l asanità della famiglia fin dal suo sorgere nonè solo la maggiore età : lo Stato deve concor-rere ad eliminare l'ignoranza e la irresponsa-bilità con la quale ci si avvicina talvolta a lmatrimonio, non tenendo conto di gravi fat-tori patologici (ereditari o non) destinati fa -talmente a pregiudicare, fin dalla partenza ,la serenità e la durata della vita coniugale .

Si deve esigere perciò che, attraverso lavisita pre-matrimoniale (è il progetto dell 'ono-revole Ruffini e mio che lo propone) ogn iindividuo che desidera sposarsi sia messo d ifronte alla realtà ed alla responsabilità dell econdizioni di salute e di quelle fisico-psichichesue e dell'altro nubendo, per quanto pu òriguardare anche la futura prole . Per quest olo Stato può e deve esigere, senza entrarenel merito, nel quadro degli accertament id 'uso per la celebrazione del matrimonio, uncertificato attestante che ciascuno dei due nu-bendi abbia provveduto ad un adeguato con-trollo medico del suo stato di salute fisic ae mentale e che dei risultati di questo ambe-due siano a conoscenza .

Lo Stato, ripeto, non deve intervenire ne lmerito per giudicare della opportunità o men odel matrimonio, ma deve soltanto costringere– anche se la parola è brutta – i due coniug ia conoscersi meglio, anche da questo punto'di vista, prima di sposarsi . Nessuno deve po-tersi creare l 'alibi di avere ignorato la pro-pria malattia, la sua gravità, le sue conse-guenze, o essere stato all 'oscuro delle condi-zioni dell'altro coniuge .

Un altro grave problema affrontato, siapure in modo diverso, dalle tre proposte d iriforma del diritto di famiglia, è quello dell atutela degli illegittimi e dei figli adulterini .Non è vero, l'abbiamo già detto, che il divor-zio lo risolverà; lo ammettono gli stessi di-vorzisti più esperti (Luzzati, in Epoca del -1'11 maggio 1969) .

Come si sa, diversi sono i due problemi :per gli illegittimi si tratta di una difesa de iloro diritti, sia in ordine all'ampliamento de icasi di ricerca della paternità, sia in ordin ealla doverosa cura della loro educazione oltr eche del loro giusto mantenimento . Per gl iadulterini il problema è più difficile e com-plesso : si cerca di conciliare, da una parte ,la tutela doverosa dell 'unità familiare e, dal -l'altra, i diritti dei propri figli; i progetti d ilegge di cui parlo propongono soluzioni di-verse, ma tuttavia risolvono il problema degl iadulterini al di fuori del divorzio .

Naturalmente, la necessità di riforme ne ldiritto familiare si estende anche al codice

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penale : anzitutto, deve essere ritenuto reatoil contrarre matrimonio ponendo dolosamentecondizioni tali da rendere nullo o comunqu eannullabile il matrimonio stesso. Chi agiscein tal modo viola gravemente i princìpi etic ifondamentali ispiratori della condotta umana ,arrecando grave danno all 'altro coniuge e a ifigli .

In nome dello stesso principio appare evi -dente la necessità di sopprimere le norme ch eprevedono la estinzione di reati - quali la vio-lenza carnale, gli atti di libidine, il ratto, l acorruzione di minorenne - con un successivomatrimonio contratto tra l'autore del reato ela persona offesa. Tali norme, lesive di un asana concezione della famiglia, in ogni casorappresentano una mancanza al rispetto e all aintegrità dei singoli mambri che Ia compon-gono. Di particolare gravità in questo sensoè certamente il reato di incesto che deve esser epunibile sempre, e non solo, come nell'attual elegislazione, quando da esso derivi un pub-blico scandalo .

Il concetto di pubblico scandalo tiene pre-sente solo il rapporto famiglia-società, e no nquello, prioritario, tra i membri della fami-glia che vengono in tal caso profondamentelesi, così come ferito e violato è il caratter ecomunitario della famiglia .

Sono pure da considerare le proposte d iabolizione delle attenuanti giustificate da mo-tivi di onore proprio o del congiunto, in tutt ii delitti di aborto, di infanticidio, di omicidi oe di altre lesioni personali .

Argomento importante è quello che riguar-da l'adulterio ; soprattutto ora che la Cort ecostituzionale ha sancito la doverosa parità ,anche in questo caso, fra marito e moglie .

£ significativo rilevare, a documentazion edel sostanziale accordo che esiste sul criteri odella parità tra le varie forze politiche, cometutte le proposte esistenti, pur affacciand odiverse soluzioni, ad esso si richiamano. Eccoperché diciamo che la strada della riform adel diritto di famiglia deve essere percors ae in molti casi, anzi, può esserlo in modounitario .

Onorevoli colleghi, a me pare che, insie-me con la doverosa preoccupazione di risol-vere i problemi posti dai matrimoni falliti, isostenitori del divorzio non riflettano suffi-cientemente sulla previsione delle conseguen-ze che dalla normativa che introduce il divor-zio discendono e che dunque si rischi, pe revitare i denunciati inconvenienti della indis-solubilità, di provocarne altri, e molto pi ùgravi .

Con questo intervento ho voluto solo ri-chiamare il senso di responsabilità dei colle-ghi della Camera per valutare, prima di deci-dere sulla legge in esame, cosa potrà, signi-ficare, per le future generazioni, l'adesionealla proposta di divorzio . Credo di aver espo-sto con serenità e personale convinzione ( ealtri colleghi lo faranno meglio di me) i mo-tivi della nostra opposizione alla legge chestiamo esaminando ; una opposizione che è, adoggi, una minoranza isolata in Parlamento :né a voi né a noi è dato di sapere ora, co ncertezza, se siamo degli isolati nel paese . Ne lsostenere queste nostre tesi noi siamo con -vinti, ed è per questo che lo facciamo, di cer-care il bene non solo di una parte del paese ,di quella che la pensa come noi, ma il ben edi tutte le famiglie italiane .

Si dice che la famiglia è in crisi, ma an-che il divorzio, in tutto il mondo, è in crisi ;io almeno sono ottimista sul positivo supera -mento della crisi della famiglia soltanto co nleggi o con ricorso ai tribunali . Certo, la leg-ge, anche la migliore, non può bastare; le ri-forme passano per le vie del costume e dell acomunità sociale dove la biografia » di ogn iuomo, per dirla con Wright Mills, si incontrae si incrocia con la storia dell ' intera società ,con l'intera epoca, con l'intera forza di unacultura .

Dire « no » al divorzio, promuovere an-che una adeguata politica familiare signific aancora poco se ciascuno non inette in gioco ,per l'affermazione dei valori in cui crede, lasua personale responsabilità . Se sapremo in-terpretare i valori che il tempo moderno h ariscoperto : quelli della libertà e dei suoi nuo-vi contenuti ; quelli della responsabilità e de lsuo esercizio al di fuori dei miti e delle vec-chie strutture; quello della capacità di trova -re, oltre le diversità, i motivi di unione e d icollaborazione con tutti ; quello del supera -mento degli egoismi di settore per incontrarc icon gli uomini di cultura, di storia, di paesi ,di fede diversa, avremo davvero la capacitàdi costruire ed edificare una società nuova d icui la comunità familiare diverrà l'elementofondamentale per la sua crescita ed il suo svi-luppo.

E questo tipo di famiglia nella società nuo-va non potrà che essere stabile e duraturo ,capace di superare da se stesso, e per la su aforza interiore, ogni tentazione distruttric edi sé .

Per questo, perché crediamo in una societàmigliore, e in una famiglia in essa rinnovat ae ricca di valori che esistono latenti o pales inel mondo moderno, noi crediamo che la fa-

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miglia di domani sia, nella sua essenzialità ,capace di trovare in sé la forza di rigenerars iin ogni giorno nella indissolubilità . E tro-viamo perciò nella legge che sancisce quest ovalore la formula giuridica che ne è la in-terpretazione più vera . (Applausi al centro —Molte congratulazioni) .

Presentazion edi un disegno di legge.

RUSSO, Ministro senza portafoglio . Chie-do di parlare per la presentazione di u ndisegno di legge .

Debbo una premessa e una dichiarazione .Come premessa devo dire che nel libro d iFranco Liggi Divorzio - Dibattito all' italiana ,edito dalla CEDAM nel 1968, libro molto chia-ro ed elegante tipograficamente, si legge apagina 28: « L 'impostazione attuale del di-vorzio è invece di tono anticlericale, come s esi volesse il divorzio per fare un dispetto all aChiesa » .

Il Liggi non si è accorto che l'afferma-zione può facilmente essere capovolta : « Laimpostazione attuale contro il divorzio è d itono clericale, come se si volesse fare undispetto alla Repubblica italiana » .

'PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RUSSO, Ministro senza portafoglio . Mionoro presentare, a nome del ministro del -l'agricoltura e delle foreste, il disegno d ilegge :

« Conversione in legge del decreto-legge6 giugno 1969, n . 261, concernente il program-ma per il miglioramento delle strutture d iproduzione e commercializzazione del tabaccogreggio in applicazione dell'articolo 12 de lregolamento n. 130 del 26 luglio 1966 del Con-siglio dei ministri della Comunità economicaeuropea » .

PRESIDENTE. Do atto della presentazion edi questo disegno di legge, che sarà stampato ,distribuito e trasmesso alla Commissione com-petente, in sede referente .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Morvidi . Ne ha facoltà .

MORVIDI. Signor Presidente, onorevol icolleghi, rendo omaggio non tanto per dover equanto per intimo convincimento di conside-razione e di rispetto alla gentile collega av-versaria dalla cui bocca la favella toscana èdiscesa non con « mesto accento », ma conaffermazioni decise, drastiche, talvolta assio-matiche, talaltra - me lo perdoni - imprecise ,e - mi perdoni anche questo e i colleghi miscusino l 'espressione - dando l ' impression edi « gettar sassi in piccionaia » .

MARTINI MARIA ELETTA . Se è neces-sario !

MORVIDI . Vuol dire che la situazione ètale per cui ella non poteva fare a meno d igettare questi sassi .

PENNACCHINI . Ella non ha ascoltato inostri interventi in Commissione !

MORVIDI . Vi rincresce questo capovolgi -mento, ma non vi rincresceva l 'affermazion edel Liggi .

MARTINI MARIA ELETTA . Allora è sta-to inutile parlare per due ore !

PENNACCHINI . Il capovolgimento è sem-plicemente errato .

MORVIDI . Per mio conto sono sicuro d iesaminare la questione obiettivamente, col ri-spetto di tutte le opinioni, la qual cosa pre-suppone che venga rispettata anche la mia .Non si confonda perciò una certa vivacità d iespressione alla quale difficilmente riesco 'sottrarmi - è l'unica cosa di vivo che mi ri-mane e non posso rinunciarvi - con una qual-siasi anche più tenue irrispettosità; il che nonimplica che io mi astenga dal dire pane a lpane e vino al vino .

La dichiarazione che desidero fare - e viprego di consentirmela per mia intima sodi-sfazione, anche perché potrà avere una cert aimportanza nella materia che ora trattiam o- è questa: ho l'orgoglio di affermare che da46 anni appartengo alla categoria dei legit-timi concubini e spero di giungere a celebrar eil « concubinato d 'oro », con niente oro, s'in-tende, e moltissimo concubinato, insieme na-turalmente con la mia carissima concubina ,che è la mia legittima e carissima moglie .

Non si offendano le ben costrutte orecchi edi alcuni colleghi, di quelli cioè - se ce n esono - i quali, partendo dalla dogmatica pre-messa che solo il matrimonio cattolico apo-stolico romano, il matrimonio canonico, si ail vero e legittimo matrimonio, ritengonoperciò che soltanto Ie famiglie costruite conil matrimonio canonico siano legittime e na-

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turali, non esitando a considerare degne d idisconoscimento, di rovina, di annullamento ,tutte le famiglie che non abbiano base su lmatrimonio da essi non soltanto preferito, m ariconosciuto come il solo legittimo e merite-vole di rispetto . Non si offendano : ricordia-moci del vescovo di Prato, signor Fiordell i(poco signore, in verità, direi), allorquandoqualificò concubini due coniugi che si eranolegati in matrimonio con vincolo puramentecivile . Ricordiamocene, perché questo ci sve-lerà tutte le riposte intenzioni di tanti « se-polcri imbiancati » . (Proteste al centro) . Viè qualcuno che si risente, come se lo avess itoccato : non avevo intenzione di toccare al-cuno .

CASTELLI . un linguaggio da ABC.

MORVIDI . Dicevo che questo ci sveleràtutte le riposte intenzioni di tanti « sepolcr iimbiancati » che osano atteggiarsi, in ogn iluogo e con la più grande delle sicumere, adifensori della famiglia, a paladini della fa-miglia, a tutori gelosi dell'unità familiare ,ossequiosi e devoti fedeli di quella societànaturale, e, più che società, comunità natu-rale, che è la famiglia, ma che poi all 'attopratico ne riconoscono una sola, quella bene -detta dal parroco.

Codesta e nessun'altra è la società natu-rale fondata sul matrimonio, come dice l aCarta costituzionale ? Codesta e nessun'altr aè la comunità familiare naturale, come amat edire voi antidivorzisti ?

CALVETTI . Ma allora non ha sentit oniente

CASTELLI . Come don Chisciotte ella com-batte contro i mulini a vento .

MARTINI MARIA ELETTA. Noi non siamovescovi, siamo legislatori .

MORVIDI . Ne prendo atto con piacere .Però, cari amici e colleghi avversari, qui vo isostenete questo : ma tutto il movimento chevi sostiene, e che non ha la responsabilit àche voi avete e rispettate, parla proprio ne lsenso che io rimprovero e critico .

MARTINI MARIA ELETTA . Allora si ri-volga ad altri, non a noi .

MORVIDI . Va bene, mi rivolgerò a loro ,stia tranquilla; ma intanto voi, che avete più

diretto contatto con costoro, fatemi la cortesi adi riferire questo, se volete .

PENNACCHINI . Noi non siamo interme-diari .

MORVIDI . Dicevo : codesta e nessun'altraè la comunità familiare naturale, come amat edire voi antidivorzisti, della quale deve es-sere rispettata e non toccata l'integrità e l apersistenza per omnia saecula saeculorum,anche quando la sua integrità non esiste più ,anche quando la sua persistenza è sparita ela sua eternità è svanita, come i famosi sogn idorati della gioventù che tanto spesso e cos ìpresto svaniscono ?

Se la società o comunità naturale è, comeamate conclamare voi democristiani, sottrattaper ciò stesso all'arbitrio dei singoli, comemai, per volontà di uno qualsiasi dei coniugisposati con rito esclusivamente civile, i vostricuratori e salvatori di anime autorizzano larottura della società, lo smembramento dellacomunità, e favoriscono la formazione d iun'altra società e comunità naturale soltantoperché questa seconda riceve i crismi dell avostra religione ?

Vi dico francamente che per me non h aimportanza che la famiglia debba essere con-siderata una società o una comunità, o, comesostiene qualche giurista, una associazione, eche essa debba essere ritenuta naturale op-pure no. Io sono disposto a concedervi tutt osu questo argomento, ma non posso astenerm idal rilevare un punto essenziale . Allorquandocoloro che la pensano – oserei dire – religio-samente come voi, o allorquando voi la pen-sate religiosamente come la maggioranza de icattolici e affermate che coloro che sono spo-sati come sono sposato io, cioè con vincol opuramente civile, sono dei concubini, che vi-vono in concubinato e che la loro famigli aè una società di concubini, una comunione di

concubini ; quando non avete nulla in contra-rio a che questi coniugi sciolgano la lorounione, la loro società, la loro comunione ,e anzi favorite codesto scioglimento, legitti-mandolo senza nemmeno il ricorso all'auto-rità giudiziaria, facendo addirittura licito i llibito, a tal punto da benedire la volontariadisunione purché ci sia il passaggio a nuov enozze con persona diversa dal coniuge con -cubino (si intende che tali nozze debbono es-sere cattolicamente sacramentate) ; quandoconsentite e favorite questo, voi non difen-dete la famiglia come tale, ma solo quella fa -miglia formata secondo le vostre idee, la fa-miglia a vostro uso e consumo .

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Si discopre, dunque, subito che cosa na-sconda o meglio in che cosa consista il co-siddetto diritto naturale sul quale voi – ri-cordo la sapiente disquisizione che ebbe asvolgere in Commissione giustizia il valen-tissimo e serenissimo onorevole professorDell'Andro – fondate tutti i vostri argoment iessenzialmente tautologici, sulla specie del -l'esempio esposto dal Molière : Cur opiumfacit dormire? Opium facit dormire quiahabet virtutem dormitivam .

Sì, lo so che voi mi rispondete esserel'aggettivo « naturale » usato dalla stessa Co-stituzione della Repubblica . « La Repub-blica » – dice l'articolo 29 – « riconosce i di -ritti della famiglia come società naturale fon -data sul matrimonio » . Intanto è precisato ch ela società naturale della quale la Repubblicariconosce i diritti è quella fondata sul ma-trimonio, e nessuno può sostenere che debbaessere riconosciuta come società naturale unafamiglia che non sia fondata sul matrimonio ;il che implica che la naturalità della societàfamiliare è una espressione di significato pernulla affatto o quanto meno non necessaria-mente dipendente dal cosiddetto diritto na-turale .

Del suddetto diritto, che gli antidivorzist itrattano come un vero e proprio loro cavallodi battaglia, puntandovi le loro poste più do -viziose, io non indugerò a trattare, neppur esuccintamente, di proposito . Dirò soltantoche voi, novelli e sempiterni assertori del di -ritto naturale, voi democristiani cattolici ecanonicisti (mi rivolgo naturalmente a color oche sono globalmente tali), non vi accorgeteo non vi volete accorgere che in realtà il di -ritto naturale che volete far valere ora, inquesto momento, come spesso in altri, è inrealtà un diritto positivo, il diritto positiv odella Chiesa, quello che la Chiesa ha codifi-cato e che codifica, senza mai preoccupars ise sia in contrasto con quello dello Stato ita-liano e fino al punto di autorizzare i suoimassimi esponenti ad assumere atteggia -menti di vero e proprio dispregio delle leggidello Stato italiano, come è il caso appuntodel matrimonio puramente civile, da vo ipersistentemente considerato concubinato . Misi consenta a questo proposito una breve pa-rentesi che per altro non è estranea all 'argo-mento, anzi lo vivifica con una considerazio-ne personale di particolare rilievo . E me laconsenta soprattutto l 'onorevole Dell 'Andro ,sottosegretario per la giustizia, valoroso e fin estudioso . Egli non ha potuto fare a meno d irecare il suo contributo personale alla discus-sione in sede di Commissione, mentre in

omaggio alla neutralità del Governo che egl irappresentava (e a solo titolo di rappresen-tante del Governo della Commissione facev aparte) avrebbe forse dovuto ritenere oppor-tuno di tacere, dopo aver detto, come era su odovere, che il Governo è agnostico sull ' argo -mento . Quale differenza con il senatore Gava ,ministro di grazia e giustizia ! In quanto mi-nistro, ne verbum quidem, né in Commis-sione né in aula; ma fuori, nel suo collegio ,a Castellammare di Stabia, di cui è cittadinoe soprattutto senatore di elezione, apriti ciel oe spalancati terra ! Lì ha potuto dare sfogo ,la sera del 18 marzo 1968, su iniziativa de lpresidente della giunta diocesana dell 'Azionecattolica, di quella Azione cattolica che, se-condo l'articolo 43 del Concordato, dovrebbeastenersi dallo svolgere azione politica, hapotuto dare sfogo – dicevo – a tutti i suo isentimenti antidivorzisti : e noi gliene siamodoppiamente grati perché ha rispettato laneutralità del Governo, del quale fa parte au-torevolmente, e perché, senza volerlo, anz icontro la sua volontà, ha portato acqua almulino divorzista . E lasciamo andare la que-stione dei cosiddetti – dal senatore Gava enon soltanto da lui – diritti primari sui qual isono stati fatti scherzosi commenti . Qui bast isottolineare la seguente espressione che s ilegge a pagina 19 della pubblicazione del se-natore Gava intitolata Il divorzio: « Che i ldivorzio risolva i casi infelici e dia pace si -cura alla nuova famiglia può essere vero incasi eccezionali, ma non in via generale » .Proprio così, carissimo e amabilissimo ono-revole Gava, e speriamo che sulle ali de lvento le vengano portate direttamente que-ste mie affettuose espressioni . Proprio così :il divorzio deve concepirsi come caso ecce-zionale diretto a risolvere casi eccezionali, ri-gorosamente delimitati e non estensibili peranalogia, come deve avvenire per ogni ecce-zione .

Quanto poi al pensiero che avrebbe espres-so Benedetto Croce in sede di Costituente, ecioè che chi divorzia la prima volta divorzi aanche la seconda, si tratta, con tutto il ri-spetto e l'omaggio per il grande filosofo, di

fantasiose ipotesi alle quali il sentimento hadato aspetto di realtà .

Prego di scusare la digressione : la colpanon è dell'amico carissimo senatore Gava ,ma dell'avversario irriducibile, il quale, per

la sua autorità e il suo drastico atteggiamen-to antidivorzista, mi ci ha costretto .

Ritorno all'onorevole Dell'Andro . Egli ne lsuo intervento in Commissione, molto casti-gato e strettamente scientifico, almeno in ap-

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parenza, me lo perdoni, ha esposto argo-menti giuridici che egli stesso, su una mi aosservazione, ha riconosciuto potersi rove-sciare e poter servire anche alla tesi avver-saria, dimostrando così come la questione ri-manga squisitamente politica .

A parte questo, che pure ha un ' impor-tanza formidabile, tenendo soprattutto cont odella fonte autorevole da cui promana, l ' ono-revole Dell'Andro, a sostegno della sua tes icirca la pregiudizialità – come dire ? – sta-tica e immutabile delle norme del diritto na-turale, o almeno di alcune di esso – e, se ri-cordo male, l'onorevole Dell'Andro mi scus ie mi corregga – ha invocato l'aiuto decisiv odel libro di Norberto Bobbio, Giusnaturali-smo e positivismo giuridico . Per la verità ,non sono riuscito a trovare nel libro citat ociò che l 'onorevole Dell 'Andro ha sostenuto .Naturalmente, ciò dipende solo ed esclusiva-mente dal fatto che non ho compreso io quel -lo che l 'onorevole Dell 'Andro ha affermat oné quello che nel libro sono riuscito a leg-gere. Non è improbabile che mi sia sfuggit oproprio quello che l 'onorevole Dell 'Andro hacitato, per modo che non posso esimermi da lchiedere scusa sia all'onorevole Dell'Andr osia a Norberto Bobbio, colposamente da m enon conosciuto in un punto tanto important ecome quello dall'onorevole Dell'Andro citato .

Ho però trovato a pagina 139 del mede-simo libro questo che ora leggo : « Tra lebraccia protettrici del diritto naturale hantrovato rifugio di volta in volta, secondo itempi e le occasioni, le morali più diverse ,tanto una morale dell ' autorità, quanto unamorale della libertà . Sono state proclamat etanto l 'eguaglianza di tutti gli uomini quant ola necessità del regime di schiavitù ; tantol 'eccellenza della proprietà individuale quantol 'eccellenza della comunità dei beni ; tanto i ldiritto di resistenza quanto il dovere di obbe-dienza » . E ancora, a pagina 168: « Per ca-pire che cosa significa per un diritto esserenaturale bisognerebbe prima di tutto met-tersi d ' accordo sul significato del termine na-tura. Purtroppo, natura è uno dei termin ipiù ambigui in cui sia dato imbattersi nell astoria della filosofia » . E ancora, a pagina 169 :« Bisogna confessare che, se 'uno degli ideal idi una società giuridicamente costituita è l acertezza, una convivenza sul principio del di -ritto naturale è quella su cui regna la mas-sima incertezza . Se caratteristica di un re-gime tirannico è l 'arbitrio, quello eretto da ldiritto naturale è il più tirannico, perch équesto gran libro della natura non fornisce

criteri generali di valutazione, ma ognunolo legge a suo modo » .

Citazioni di questo genere potrebbero con-tinuare con piena sodisfazione (negativa, i openso) dell'onorevole collega Dell'Andro, ch eha attinto proprio dal libro di Norberto Bob-bio il suo vino naturalistico, mentre una so-disfazione positiva ne avrà il collega onore-vole Cervone che, da vero e profondo filosofo ,ha tratto il diritto naturale dal suo esclusiv opensiero e ha tenuto ad escluderne ogni con-fessionalismo di comodo, tanto anacronistic oquanto, spesse volte (sono parole dell'onore-vole Cervone), sterile e controproducente .

Ma farò un 'ultima citazione che diretta -mente attiene all'argomento che ci interessa .Si legge a pagina 170 (sempre, s ' intende, dellibro del Bobbio) : « Anche il regime del ma-trimonio, questo istituto fondamentale dell asocietas ndturalis per eccellenza, della fami-glia, diede luogo a famose dispute . La poli -gamia, ad esempio, era di diritto naturale ?Lo stesso Lutfzendorf, dopo avere esposto l eragioni pro e contro la poligamia, si limitòa dire che il matrimonio monogamico era piùvantaggioso e più onesto ; tanto che non glimancarono accuse d ' essere fautore della poli -gamia, da cui si dovette difendere per nonpassare per empio . Non basta: il celebreframmento di Ulpiano sul diritto naturale er aandato tanto oltre da considerare come istitut otipico del diritto naturale nientemeno che l aconiugatio maris et foeminae n .

E così siamo arrivati alla famosa espres-sione contenuta nell 'articolo 29 della Costi-tuzione : la famiglia come società natural efondata sul matrimonio . Di quale società na-turale si tratta ? Non importa che si usi i ltermine « comunità » piuttosto che « società » ,o anche quello di « associazione », come vor-rebbero altri e forse a maggior ragione . Diquale società, o comunità, o associazione s itratta ? Si pretenderà di collegarla e fon -darla sul cosiddetto diritto naturale ? E suquale diritto naturale ? Su quello attico, s uquello preromano, su quello cristiano, suquello romano, su quello cattolico, su quell omaomettano, e così via ? 0 infine, per ren-derlo il non plus ultra del vetusto (seguendol ' insegnamento del libro sulla famiglia, l'en-ciclopedia dei genitori e degli sposi cristiani ,diretta dal padre Franco Gualtieri, edita aNapoli recentemente e recensita dall 'Osserva-tore romano dell'8 corrente a pagina 2) i ldiritto naturale dovrà fondarsi addirittura suquello biblico, per il quale il matrimonio f unecessariamente e tipicamente per lunga pezz aincestuoso ?

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Scelta ce n'è a iosa, ma è superfluo in-dagare ed è inutile scegliere . La Costituzion estessa ce lo dice : si tratta della società natu-rale fondata sul matrimonio . E si potrà maipensare che si tratti di un matrimonio diversoda quello italiano ? A questo punto mi par edi vedere e di sentire « buttarsi a pesce » inostri bravi, egregi, valorosi e simpaticis-simi antidivorzisti . Ecco, ecco – essi dicon oe gridano – ecco i tre punti da non dimenti-carsi : il Concordato, e quindi la sua costitu-zionalizzazione, e il matrimonio canonico ,che è anche – essi dicono – matrimonio ita-liano. Ma la « buttata a pesce » fa cilecc acome una qualsiasi bombarda con la polver ebagnata dalla eccessiva dose di acqua, più omeno benedetta, che ci avete voluto buttar esopra .

Sì, non dimentichiamo il Concordato e i lsuo articolo 34, come soprattutto non dimen-tichiamo l'articolo 7 della Costituzione, il mal-famato, per tante anime candide, articolo 7 .

Non sarà male a questo riguardo ricordareun commento di Franco Rodano comparso i nun numero di Rinascita del 1947 ed una notadi Palmiro Togliatti in un altro numero dell astessa rivista del 1957. Rodano appartiene aquella categoria di uomini politici che, se s idovessero inquadrare con una precisione u npo' diversa da quella con la quale l'onorevol eMaria Eletta Martini ha inquadrato altri, s idovrebbero ricomprendere tra i cosiddett icristiano-sociali . Scriveva Rodano : « In realtàall'invadenza politica clericale, che ritenta pe-rennemente l'assalto alla sovranità dello Sta-to, si può resistere vittoriosamente in duemodi soli, o attraverso l'unità di tutte le for-ze laiche, o attraverso l'unità di tutte le forzepopolari . La prima può " costringere " laChiesa ad accettare le leggi dello Stato, la se-conda può " convincere " la Chiesa che le ènecessario uniformarsi alle esigenze democra-tiche volute da tutto il popolo, e cioè anch eda quella parte che in lei riconosce la propriaguida religiosa ». Ed ancora Franco Rodanoscriveva : « Ora, in sostanza, votare i Patt ilateranensi, e votarli insieme con i democraticicristiani, ma votarli nell'ambito di una Costi-tuzione repubblicana e democratica, volut aanche dai democristiani, significa appunto du ecose : accettare i Patti per quel che di reli-gioso essi rappresentano, e quindi per quelloche stanno veramente a cuore alle grand imasse cattoliche, ma contemporaneamente ,nell'atto stesso, prospettare la necessità di fat-to della loro revisione, per quel che di lesivocontengono rispetto ai valori della democrazi ae della sovranità dello Stato » .

Palmiro Togliatti, dieci anni dopo, sostan-zialmente concludeva : « La nostra tesi fon-damentale, dunque, è che la clericalizzazion edello Stato, quale si è realizzata dal 1947-194 8in poi, non può considerarsi conseguenza del -l'approvazione del Concordato da parte dell aAssemblea costituente, ma è da mettere in re-lazione con tutta l'involuzione della democra-zia italiana, quale in questo periodo si è at-tuata, sotto la direzione dei democristiani, rd acon la collaborazione attiva dei partiti cosid-detti laici, e spesso di quegli stessi uomin iche oggi levano così fiere ma disperate pro-teste » .

Casi passati, direte, quelli denunciati d aTogliatti, ed io sarei disposto a concordare ,ma non totalmente; direi, piuttosto, casi ch esi avviano ad essere relegati nella passata sto-ria politica italiana, ma a condizione che que-sto schieramento laico che si è verificato su lproblema del divorzio non sia destinato adessere qualcosa di simile ad uno scoppiettant efuoco di paglia destinato ad essere soffocatodalla densa cortina di fumo che sùbito gl isuccede, ma sia invece destinato a trasfor-marsi e slargarsi in un vasto schierament opopolare (nell'unità di tutte le forze popolari ,come ha scritto Rodano) che, senza costrin-gerla, convinca la Chiesa ad accettare le legg idello Stato .

Rimangono ancora da risolvere numeros ie grandi problemi : della famiglia in com-plesso (oltre questo del divorzio), del Concor-dato, del referendum, così come si minacciadi impostarlo praticamente dai suoi sosteni-tori in tesi prioritaria e indubbiamente nonrispettosa delle funzioni parlamentari, come,se non erro, il collega onorevole Bozzi ha di-chiarato in una intervista. Rimangono tant ialtri problemi che lungo sarebbe, e fuor d iluogo, enunciare ora .

Non dimentichiamo – come avevo inco-minciato a dire – l'articolo 7, del quale nonbisogna tenere presente soltanto il capovers o(come sembra facciano gli antidivorzisti pe rla pelle) ma soprattutto la prima parte : « LoStato e la Chiesa cattolica sono ciascuno ne lproprio ordine » (o, come vorrebbe lo Jemolo :ambito) « sovrani » .

Solo tenendo presente questa affermazio-ne basilare si può comprendere il significatoe la portata del capoverso che tutti sanno amemoria : & I Ioro rapporti » (cioè i rapport ifra Stato e Chiesa) « sono regolati dai Patt i

Lateranensi . Le modificazioni dei Patti, ac-cettate dalle due parti, non richiedono proce-dimento di revisione costituzionale » .

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Lo richiederanno le modificazioni accettat edalle due parti ? La questione, posta così sem-plicisticamente, non ha senso, o ha un sensoincerto ed equivoco, come, a ben riguardare ,è equivoco il secondo comma dell'articolo 7anche in quanto norma strumentale .

indubbiamente vero che le modificazio-ni dei Patti accettate dalle due parti non ri-chiedono procedimenti di revisione costituzio-nale, ma dove è detto che ogni e qualsias imodificazione di quanto è contenuto nei Patt idebba formare oggetto di revisione costitu-zionale, anche se si tratta di argomento ch eattiene non ai rapporti fra i due Stati, m aall 'esplicazione dell'indipendenza e della so-vranità di ciascuno di essi ? D'altronde, l aquestione è stata lungamente dibattuta s utrattati, su riviste e su giornali, ed è stat aper due volte affrontata e risolta univocamen-te dalla Commissione affari costituzionali ein ultimo da questa Camera : non devo per-ciò occuparmene .

Però, i nostri carissimi colleghi antidivor-zisti ostentano una sicurezza veramente am-mirevole circa la loro tesi costituzionalista .Essi preconizzano infatti che il problema del -la incostituzionalità verrà sollevato come nonmanifestamente infondato dal primo giudic eal quale verrà sottoposta la questione giudi-ziaria del divorzio (e per questo noi incomin-ciamo fin d'ora a ringraziare i nostri avver-sari per la sicurezza che ci preannuncianocirca l'inevitabile approvazione della propo-sta Fortuna-Spagnoli-Baslini, tanto alla Ca-mera quanto al Senato) ; e che, una volta di -chiarata non manifestamente infondata dalprimo giudice, l'eccezione di incostituzionalitàverrà risolta favorevolmente dalla Corte co-stituzionale . Codesti bellicosi propositi, accop-piati e sostenuti dalla certezza della vittoria ,confesso che mi darebbero molto da pensarefino a farmi addirittura tremare come una fo-glia, se non mi confortasse l'idea, che è in-sieme una speranza - via, carissimi antidi-vorzisti, mettete in moto il vostro meccani-smo di cristiana carità, non ci fate soffrirein questa attesa e confermate la nostra spe-ranza - che certi vostri propositi di guerr aad oltranza a lancia e spada - onorevoli col -leghi, a lancia e spada il Barbarossa in cam-po - non siano che mezzi - mezzi, dico, nonmezzucci - di quella che suol chiamarsi, al-meno fra le grandi potenze, guerra fredda ; laquale nella nostra questione si è singolarmen-te manifestata da parte di un organo dell oStato, preziosissimo e purissimo quale un aperla, come in questi giorni si sta dimostran-do, mediante il divieto, poi revocato - non

volete notare quale e quanta sensibile obiet-tività ? - della manifestazione pro-divorzio apiazza Navona . Ciò, senza considerare (e v idomando scusa della valutazione che mi per -metto di farne) che i mezzi, le affermazioni ,i pronostici con i quali si conduce certa guer-ra fredda contro noi divorzisti infirmano i lprestigio dei magistrati italiani e quello dellaCorte costituzionale, prestigio che per fortun aviene contemporaneamente ristabilito, si apure in modo dubitativo, allorquando i no-stri spasmodici antidivorzisti proclamano ,confermano quello che già tutti avevano ca-pito, quando il Governo nel suo programmaha annunciato come provvedimento priorita-rio - simpatico neologismo, che si ricollegaal vecchio « priore » - la presentazione de ldisegno di legge sul referendum, già infatt iapprovato dall 'altro ramo del Parlamento . Ilreferendum naturalmente dovrebbe servireper far dichiarare, mediante la mobilitazion edi tutti i preti, i frati e le monache, di tutt ele organizzazioni religiose, a cominciare dal -l'Azione cattolica, l'abolizione della legge su ldivorzio : mezzo come un altro, quello di cer-ta mobilitazione, farisaico quant 'altri mai, d iviolare quei Patti lateranensi che si vorreb-bero in toto inseriti nella Costituzione .

Ma, ritornando alla prima parte - la part efondamentale - dell 'articolo 7, che stabilisceche lo Stato e la Chiesa sono, ciascuno ne lproprio ordine, indipendenti e sovrani, occor-

re rilevare che quando la Chiesa ha modifi-cato, non solo processualmente, ma anche so -stanzialmente - sia pure in modo limitato -le norme del diritto canonico relative al ma-trimonio, per quanto riguarda i cattolici d i

tipo orientale, quali, ad esempio, gli italo -greci, ai quali pure si applica il Concordato ,con motu proprio crebre allate, lo Stato ita-liano non si è risentito, e ha fatto bene ; vo iperò scommetto che sareste propensi a dir e

che ha fatto male, e peggio per la Repubblic aitaliana se non si è risentita .

Ma veniamo alla sostanza della questione .Ometterò di citare tutti quegli Stati in cui icittadini sono in maggioranza cattolici, ne iquali vige il divorzio . Dirò solo che nove Stat iin tutto il mondo non lo ammettono : An-dorra, con 6 mila abitanti; il Brasile, con 65

milioni di abitanti ; il Cile, con 8 milioni; laColombia, con 14 milioni, l'Irlanda, con 3milioni; l'Italia, con 52 milioni ; il Paraguay ,con 2 milioni ; San Marino, con 16 mila; laSpagna, con 32 milioni. Totale : 176 milion ie 22 mila abitanti. Quanti abitanti ha il mon-

do ? Fate voi il conto. In Spagna il divorzio ,

era stato introdotto con la legge 2 marzo 1932,

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che venne poi abrogata nel 1939 . Effetti dellavittoria di quel « difensore di Dio », il gene-rale Franco, che ora, e non da ora soltanto ,sta facendo arrestare e condannare non poch isacerdoti cattolici .

Singolare è la situazione di San Marinodove se uno acquista la cittadinanza può di-vorziare, mentre i sanmarinesi di nascita nonpossono fare altrettanto .

Considerate la composizione sociale e reli-giosa degli altri paesi divorzisti e vedrete che ,anche là dove la popolazione è in maggio-ranza cattolica, il divorzio esiste; la qual cosanon può non farci pensare con una certa tri-stezza alla situazione di questa nostra Italia ,dove molti cattolici, a cominciare dai più au-torevoli, sono così intransigentemente con-trari al divorzio come se nel diritto canonicocasi di . . . (stavo per dire, di divorzio, ma nonlo dico per non offendere troppo ben costrutt eleggi), come se – dicevo – nel diritto. canonicocasi di dispensa, cioè a dire di scioglimentodel matrimonio non esistessero . Pensate alladispensa dal matrimonio rato e non consu-mato; pensate al privilegio paolino ; pensatea quello petrino.

Io domando perché mai codesto diversoatteggiamento dei cattolici e della loro Chiesariguardo al divorzio, in diverse nazioni cat-tolicissime . Basterebbe pensare all ' Austria ,non solo odierna, ma a quella dell ' imperator eFrancesco Giuseppe, che comprendeva la cat-tolicissima Ungheria, e all ' Italia. Perché inquella sì e in questa no ?

Io non mi intendo di diritto canonico etanto meno dei particolari, prcifondi ed ele-ganti « distinguo » troppo spesso più appari-scenti che reali, più formali che sostanziali ,pertanto vi apparirò forse presuntuoso se osoprendere lume dalla mia logica . Forse nonha torto Cronin quando nel suo romanzo Lechiavi del regno fa dire a padre Chisholm ,rivolto a suor Clotilde che si tormentava pe ressere stata curata da un pastore protestante :« Figliola mia, non tormentare la tua fede .Dio ha certo risposto alle tue preghiere . Nonsiamo altro che strumenti . Non dimenticareciò che un giorno ha detto il vecchio Lao-Tsu :" Le religioni sono molte, ma la ragione èuna. Siamo tutti fratelli " » .

Vi prego comunque di consentire a me ,che in fatto di religione intesa nel senso co-mune zoppico molto, qualche considerazion eche affronta la questione un po ' alla larga ,ma in definitiva tutt'altro che illogica .

Quando leggo nel Concordato, e proprionel capoverso dell ' articolo 1, che in conside-razione del carattere sacro della città eterna,

sede vescovile del Sommo Pontefice, centr odel mondo cattolico e meta di pellegrinaggi ,il Governo italiano avrà cura di impedire inRoma tutto ciò che possa essere in contrast ocon detto carattere, per cui si è giunti ne l1965 a vietare, con ordinanza prefettizia, per-fino una rappresentazione privata de Il Vica-rio di Hochhuth, io mi domando se. logica-mente questo capoverso dell 'articolo 1 de lConcordato non sia anticattolico.

Se è vero che il Sommo Pontefice rap-presenta Dio in terra e se è vero che Dio èin terra, in cielo e in ogni luogo, tutta l aterra e non soltanto Roma dovrebbe esser econsiderata di carattere sacro; altrimenti s iverrebbe a limitare illecitamente, o quant omeno illogicamente, la sacertà proveniente da

Dio. « Magari ! », diranno molti . Sì, ma ipiù avveduti sanno che quando tutto è sacro

nulla lo è .Comunque, questo concetto strano ed illo-

gico, consacrato nell'articolo 1 del Concorda-to, dobbiamo ritenere che sia informatore delsentimento e della mentalità di molti uomin i

anche colti ed intelligenti .Quando le elezioni politiche si tenevan o

con il sistema del collegio uninominale esubito dopo il patto Gentiloni, che Giolitt istipulò per essere sicuro, attraverso il suf-fragio universale, di ottenere, appoggiato da i

cattolici, una certa maggioranza, appunto u ncattolico, che si atteggiava come indipendent eda ogni fazione religiosa e politica e avev a

sempre tenuto a occhieggiare con i cosiddetti

sovversivi, venne sollecitato dai partiti di si-nistra o quasi (socialisti, repubblicani radi -cali) affinché accettasse la candidatura in u n

collegio di Roma. Rifiutò inorridito perch é

accettare avrebbe costituito un segno di irri-verenza verso la santità del Vicario di Crist oche in Roma ha la sua sacra sede . Accettòperò la candidatura in un collegio già facent e

parte come territorio dello Stato pontificio, e

venne eletto; per cui qualche maligno ritenn eche i suoi scrupoli dipendessero soltanto dal-

la insicurezza elettorale del collegio di Roma .

Ma l'obiettivo e sereno osservatore – anch e

se non proprio osservatore romano – non pu ò

non rilevare che, pur se eletto fuori Roma ,proprio a Roma il sofistico candidato, po i

eletto, avrebbe dovuto esercitare il suo man -

dato di parlamentare, mandato che non mi

son preso la briga dí accertare come sia stato

svolto nei quattro anni della legislatura (al-lora durava tanto la legislatura) .

Dunque, questa era la mentalità, ma sol -

tanto la mentalità . In Austria, cattolica, in

Francia, arcicattolica, in Messico, nella re-

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pubblica argentina, ecc ., nazioni cattoliche ,arcicattoliche, il divorzio è ammesso ; in Ita-lia, no. Ma perché ? Rispondo, come la can-zonetta : perché no !

Anche se l ' introduzione del divorzio i naltri Stati non ha attirato proteste, a quel cheio sappia, della Chiesa, certo è che il Papa -non saprei con quanto rispetto verso l 'Italiae le sue istituzioni - è giunto recentemente afare di ogni erba un fascio, parificando, leoffese ai valori fondamentali della famiglia ,l 'apologia del divorzio all 'erotismo, alla vio-lenza, agli atteggiamenti antisociali . Si leggail messaggio inviato dal Papa in occasion edella III giornata mondiale delle comunica-zioni sociali, riportato da Il Tempo del 14maggio 1969 .

Ma, non foss'altro che per ristabilire l'im-pero della logica e dell 'equità e per lo stessosignificato delle parole cattolico, cattolicità ,cattolicesimo, indipendentemente dai « di-stinguo » e « sottodistinguo » di certe elucu-brazioni fideistiche, credo che sia necessari ala introduzione del divorzio . Quello del di-vorzio è indubbiamente un problema grave ,ma l'introduzione di tale istituto risponde a dun principio logico e molte sono le ragioniche giocano a favore di tale introduzione .Certo, se qualcuno osasse affermare che il di-vorzio è un bene, farebbe - a mio avviso -una affermazione contraria alla verità, cos ìcome se osasse affermare che è un male . Eallora, come si risolve la questione ? Fors eun esempio ci condurrà alla risposta .

Un muratore, che lavorava al terzo pian oin una casa in costruzione, cadde dall ' impal-catura sulla strada e si ruppe una gamba .Non appena si riebbe, spedì subito sua mo-glie ad accendere un bel cero di ringrazia -mento alla Madonna. Ma come, osservò lamoglie, ti sei rotto una gamba e ringrazi l aMadonna ? Sfido - rispose il muratore - avre ipotuto rompermele tutte e due !

Trovate pure, magari con un po' di buonavolontà, per non mescolare il profano col sa-cro, l 'analogia fra questo esempio e la que-stione del divorzio: il divorzio è Ia rotturadi una gamba, anziché di tutte e due ; è, inaltri termini, un male minore, un bene re-lativo. Riconosco - e lo riconosco io che viv oin sempiterno, umano e legittimo concubi-nato - con tutto il cuore e con piena coscien-za che il matrimonio che non si scioglie s enon con la morte, il consortium omnis vitae ,divini - per chi ci crede - et umani iuriscommunicatio, secondo la definizione del giu-reconsulto Modestino, il matrimonio in code -sta guisa concepito ed attuato è l 'optimum

bonum, l'ottimo bene ; ma quando la società ,la comunità familiare non esiste più se noncome società o comunità di cani e gatti ; quan-do il consorzio di tutta la vita, quando l acommunicatio del divino - per chi ci crede -

e dell ' umano diritto se ne è andata a fars ibenedire, quando i figli, se ci sono, debbon oassistere giorno e notte alle liti dei genitor i

e vedersi trascurati dall 'uno e dall'altro per -ché la madre ha l 'amante da una parte edil padre dall'altra ; quando il padre è in ga-lera e la madre è costretta a fare « la vita »per necessità economiche o per bisogno fisio-logico, come ebbe a notare una volta padre

Semeria ; quando il marito, dopo éssere stat oqualche anno in guerra, come sovente è ac-caduto dopo la grande guerra 1915-1918 edopo quella terminata nel 1945, ritorna a cas a

e trova la famiglia accresciuta di qualch eunità senza sua colpa né peccato, me lo sa-pete dire voi antidivorzisti qual è la fami-glia che vorreste conservare, tutelare, e san-tificare ? E una famiglia concreta, viva, unasocietà, una comunità effettiva o invece unafamiglia astratta come una categoria filosofi-ca o come un dogma religioso che esiste solonella nuvolaglia delle aspirazioni e dell esperanze perdute ? Si ha l ' impressione chevoi, tanto decisi antidivorzisti, vogliate tute -lare proprio la parvenza, il nome, la catego-ria astratta, la affermazione dogmatica dellafamiglia e non la famiglia affettiva .

Quando ho sentito in Commissione affer-mare, e non una volta sola, che il matrimo-nio sul quale la famiglia si basa non è uncontratto che si possa sciogliere ad libitumda parte di coloro che con il loro consenso lohanno posto in essere, io, in linea di massi -ma, sono stato, nel mio intimo, d'accordo, aparte certe riserve di carattere giuridico ch equi sarebbe superfluo esprimere . Il matrimo-nio civile non è un contratto, quello cano-nico lo è, perché tale lo dichiara il codice d idiritto canonico, pur essendo esso un sacra -mento. Ma è proprio vero che per il fatto ch eè regolato anche da norme di ordine pubblicoquae privatorum, pactis mutari non possun til matrimonio debba essere indissolubil ecome ha affermato in Commissione l 'onore-vole La Loggia ? Certo, se noi pretendessim oche oggi due coniugi possano disporre de lloro vincolo matrimoniale per ritornare li=beri dal vincolo stesso, pretenderemmo cosagiuridicamente impossibile . Ma noi non di-scutiamo di codesta attuale possibilità . Noinon discutiamo come parti né come giu-dici : noi discutiamo in qualità di legislator iper modificare alcune norme di ordine pub-

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blico allo scopo di rendere possibile, con l edovute cautele, con i dovuti limiti e in basea precise condizioni quello che oggi non ègiuridicamente possibile.

Chi ce lo potrà impedire ? È una mòdific adell'ordinamento giuridico ? Ma nell'ordina-mento giuridico vi sono state sempre norm edi ordine pubblico e norme di ordine priva-to, e il potere legislativo è sempre stato legit-timamente competente a modificare le une ele altre .

D 'altronde, i nostri antidivorzisti - s umolti dei quali sarò costretto tra poco a dir echiaro e tondo il mio deferente, remissivo, s evolete, ma deciso pensiero - i nostri antidi-vorzisti, vista perduta la loro battaglia inParlamento, non hanno esitato a trasferirlanel paese sotto la suprema e palese direzion edel Pontefice .

Abbiamo accennato al « discorso zibaldo-ne » di Sua Santità Paolo VI, tutt'altro che

deferente e rispettoso per noi che abbiam otitolo, non foss 'altro in quanto cittadini ita-liani, a rispetto e deferenza da parte d i

chiunque . Ora dobbiamo notare non tanto i l

fatto che il cardinal Dell'Acqua ha benedett ouna croce d'acciaio alta 16 metri in costru-zione sul monte Cerano, dominante la zonadella bassa Ossola e del Verbano, che - l oha dichiarato il professor Gedda, president enazionale dei comitati civici - viene eretta pe riniziativa del CEDAF cioè del Centro difes aassistenza famiglie (simbolo più adatto d i

una croce per l ' assistenza delle famiglie no n

c 'era) allo scopo di invocare la protezion edivina sulla famiglia italiana minacciata da l

divorzio ; non tanto questo vogliamo notare ,che dopo tutto, croce più croce meno, il mon-do resta tale e quale ; quello che intendiamo

sottolineare è l ' atteggiamento decisamente d acrociata, con o senza croci di 16 metri, ch el ' autorità religiosa firmataria del Concordat oha cominciato a scatenare in Italia senza esclu-sione di colpi, atteggiamento tale da suscitar ee legittimare la nostra reazione .

Ecco, l'Osservatore romano del 30 maggioche, analogamente allo scrittore che ho citatoall'inizio di questo intervento, addebita a noidivorzisti nientemeno che l'intenzione di di-chiarare una guerra di religione, e non s iperita di estrarre dal « discorso zibaldone »del Santo Padre l ' elemento più suggestivo econturbante, quello della pornografia, diven-tata un 'industria in Italia, nel cui contest oentrerebbe, secondo l ' organo vaticanesco, i ldivorzio . E quando l'Avanti ! ha criticato tal ecollegamento l'Osservatore si è affrettato a

rispondere con una nota nel numero del 3 1maggio, dove - dopo aver premesso : « fors enon ci siamo spiegati bene » - ha dichiarat oche in realtà si erano spiegati benissimo . Se-gue nell'Osservatore romano del i° giugno ladichiarazione del presidente dell 'azione catto-lica, professor Bachelet, contro il divorzio e ,nel numero del 2-3 giugno, la analoga pres adi posizione dei presidenti diocesani degli

uomini di Azione cattolica. Siamo dunque, i nsostanza, in presenza di un attacco squisita-mente politico, contro il Parlamento che h aassunto, sul problema del divorzio, un at-teggiamento altrettanto squisitamente politico ,nell'esercizio delle proprie funzioni istituzio-nali . Si constata cioè, ancora una volta, comela Chiesa e tutti gli enti' e le associazioni chene dipendono se ne infischiano del Concordatoproprio nel momento in cui ne reclamano

il rispetto ; se ne infischiano senza alcuna re-

mora né riguardo, come se l ' articolo 43 de lConcordato non esistesse, quando pretendonodi imporre, con una vera e propria azione d iintonazione e sapore crociateschi, la loro in-terpretazione parziale e unilaterale del Con-

cordato stesso .In definitiva lo Stato italiano ha ricono-

sciuto le organizzazioni dipendenti dall'Azio-ne cattolica italiana a condizione che ess esvolgano la loro attività al di fuori di ognipartito politico e alle immediate dipenden-ze della gerarchia ecclesiastica per la diffu-sione e l'attuazione dei princìpi cattolici . Soquello che mi si potrebbe obiettare : e cioè che

anche l'indissolubilità del matrimonio è u n

principio cattolico . E non discuto . Noi però

non ci interessiamo del matrimonio canonic o

in quanto tale. È vostro, è dei cattolici, e nes-suno lo tocca. A noi interessa il matrimonio

concordatario, il quale ha effetti civili, cio è

gli effetti stabiliti dallo Stato italiano e non

dalla Chiesa. A noi non interessa se il Pap a

dispensa dal voto di castità qualche monsi-gnore e l'autorizza a sposarsi : è cosa che ri-guarda la Chiesa la revisione dei santi e l a

loro epurazione . Ma che sul matrimonio e su i

suoi effetti stabiliti dalla legge italiana, la cu i

modifica e variazione è di competenza del po-tere legislativo italiano, possano o debban omettere bocca anche coloro che non hann omai vissuto e non vivono il matrimonio, co-loro che solo da giovani hanno vissuto i n

famiglia e poi se ne sono distaccati, è

cosa difficile da concepire . Ciò, natural-

mente, in linea di fatto . Giuridicament enon si può vietare ad alcuno di dire la sua su

ogni argomento, purché non si tratti di per-sone sul genere di quelle che reclamano le

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libertà democratiche per cercare di affossar ela democrazia . Non possiamo permettere, inaltri termini, che si reclami da noi, che affer-miamo il diritto della Repubblica ad esplicar ela sua indipendenza, la sua autonomia, la su asovranità legislativa, l'osservanza di una nor-ma del Concordato la quale per altro - giovaribadirlo - non limita ma anzi riafferma l asovranità dello Stato italiano in materia ma-trimoniale, quando dall 'opposto schierament onon si esita a violare senza ritegno clausol eben chiare dello stesso Concordato .

Onorevoli colleghi, io mi permetto di ri-volgermi a tutti coloro che hanno un profon-do e vivo sentimento cattolico e cristiano . Io ,che non mi sento per nulla affatto cattolicoma che non mi sottraggo a certi influssi de lcristianesimo, pur non essendo praticante n écredente, mi permetto alcune elementari eovvie considerazioni . Da una parte e dall 'al -tra, in Commissione prima, in aula poi, cos ìcome in libri, riviste, giornali, conferenze ,dibattiti, si è fatto largo uso (io mi permet-terei di chiamarlo sciupio) di statistiche nazio-nali e straniere, tratte in parte da dati effet-tivi, realistici, pressoché indiscutibili e in par -te da sondaggi condotti in modo più o menoserio, sodisfacente e attendibile . Consentit eche io non mi attardi sull'esame di codestidati e senza completamente prescinderne otrascurarli, io ragioni su basi (come dire ? )generiche e tuttavia realistiche . Vi sono nu-merose situazioni di fatto in tema di vita co-niugale e familiare, aspirazioni, sentimenti ,speranze . esigenze, appunto materiali e spi-rituali, fisiche e morali, che esigono l'istitu-zione del divorzio . Che tali situazioni sianostatisticamente in numero maggiore o in nu-mero minore interessa in modo assai relativo ;l'essenziale è che vi siano e ciò è indubbi oe indiscutibile . La loro esistenza impone un adisciplina, una normativa, una soluzione .Certo, non una normativa a carattere impera-tivo : su questo occorre essere ben chiari, af-finché una propaganda interessata non riescaa distorcere le idee in proposito . Non si pens iche il divorzio, diretto a risolvere i disgra-ziati casi di famiglie disunite . straziate da in -terni dissidi e rivalità, non più di fatto esi-stenti, possa disciplinarsi come un obbligo ,nel senso che l'uno o l'altro dei coniugi debb afarvi ricorso. Forse che è un obbligo richie-dere la dispensa dal matrimonio rato e no nconsumato ? Vi è anche la facoltà, per l'un oo per l'altro coniuge, o per tutti e due . d ichiedere la dispensa; e dopo chiesta si svol-ge il processo dinanzi al tribunale ecclesia-stico, il quale l'ammette o la nega in modo

che - se erro correggetemi - il Papa la con -ceda o la rifiuti .

Che cosa vi è di diverso per il divorzio ?Facoltà dei coniugi di richiederlo ; processodinanzi ai tribunali italiani, che accertano s ene ricorrano le condizioni e poi ne dichiaranoo ne respingono l'istanza, senza necessità d ilasciare ad altri l'ultima parola, il decisiv ogiudizio . Osservava poco fa la collega Mari aEletta Martini che introdurre il divorzio si-gnifica introdurre una doppia legislazione ma-trimoniale in Italia . Ma che forse non c 'è giàla doppia legislazione matrimoniale in Italia ?Forse non c 'è il matrimonio concordatario ,disciplinato, quanto all'annullamento, dal co-dice canonico ? E non c'è il matrimonio civile ,disciplinato esclusivamente dal diritto civile ?Ecco le due legislazioni alle quali si potrebb eaggiungere anche una terza, che ha dell'un ae dell'altra : la legislazione per il matrimoniodei culti ammessi .

Quindi, niente di strano . Non sarebb equalche cosa di aggiunto, ma sarebbe, sem-mai, una estensione di ciò che già esiste . Sia-mo d'accordo, onorevoli colleghi - e mi ri-volgo soprattutto ai colleghi dell'altra sponda- che il matrimonio ideale, tutti i matrimoni ,anche quelli che i cattolici « beghini » di qua-lunque rango non esitano a disprezzare conl'epiteto di « concubinati » ; siamo d'accordo ,ripeto e insisto, che ogni matrimonio, unavolta celebrato, debba durare fino alla morte .Ma il suo perdurare fino alla morte è un fat-to umano, che presuppone l'affetto reciprocodei coniugi, la loro consuetudine coniugale ,l'intimità più ancora che il consorzio di tutt ala vita, intendendola in modo qualitativo, ol-tre che quantitativo .

Siamo d'accordo che i coniugi debban otrovare in se stessi la forza di eliminare ogn ieventuale urto che possa dividerli e di a p -pianare ogni dissenso capace di oscurare o d iadombrare la loro serenità di rapporti ; e mag-giormente devono trovare codesta forza al-lorquando hanno figli . Tutte cose sante, san-tissime, affinché la società o – come volet evoi - la comunità familiare persista e si per-petui. D'accordo . D'accordo anche che quan-do si promette - pur senza il giuramento -eterna fede, eterno amore, si dovrebbe man -tenere la promessa : promissio boni viri es tobligatio . La promessa del galantuomo (e val eanche per la donna) costituisce obbligo d imantenerla . Ma Ia natura, voi che invocatesempre e ad ogni piè sospinto, specie in que-sta discussione, la natura che forma il fon-damento, l'oggetto, il contenuto del diritt onaturale, la natura dove la mettete ? Naturam

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expelles furca, tamen usque recurret : anchese scacci la natura con la forca, essa ritor-nerà continuamente . Pur se lo ha detto i lgrande poeta latino Orazio Fiacco, seguacedell'epicureismo, pagano, amico di Virgilio edi Mecenate, qualche decina d'anni prima del -la nascita di Cristo, non per questo l'afferma-zione è men vera . L'ha confermata recente -mente quel monsignore di alto rango nell aChiesa cattolica che è stato costretto appuntodalla forza della natura, a dimenticare il vot odi castità, a divorziare dalla Chiesa - e, que lche più conta, con l'autorizzazione papale -per sposare una gentile e immacolata vedov adi ricche promesse affettuose apportatrice . Laconfermano frequentemente codesta irrefre-nabile forza della natura tutti quei sacerdot icattolici, e perfino rivestiti di dignità episco-pale, che, pur avendo anch'essi pronunciat ovoto di castità, reclamano l'autorizzazione aprender moglie. Senza considerare quelli chegià l'hanno presa . E dategliela, anzi fateglie-la prendere, questa moglie, ché sarà anch eun grande atto di lealtà sociale !

Ecco dunque la forza della natura che fainfrangere i legami familiari costituiti, com equelli religiosi, e li fa infrangere per unainfinità di ragioni ; tra le quali c'è anchequella che fece dire al confessore di non s isa bene se Enrico IV o Luigi XIV, al qualeper vari giorni di seguito furono servite apranzo delle pernici : Ma insomma, toujoursdes perdrix, toujours des perdrix? E il re :« Toujours reine? Toujours reine ? » Semprela regina ? Sempre la regina ? Ho detto : frale quali ragioni c'è anche quella che ho ac-cennato con spirito piuttosto ironico .

Ma quando, onorevoli colleghi, la politic adel Governo non si è preoccupata adeguata-mente delle condizioni economiche delle mas-se lavoratrici in Italia, sì da favorire, fin dal-l'epoca dell'onorevole De Gasperi, la loro emi-grazione in terra straniera, potete escluder eche codesta politica sia stata anche incentiv oalla disunione di molte famiglie ? Quant iuomini all 'estero hanno trovato, insieme conil lavoro, una donna con la quale, costituit auna nuova famiglia, hanno dimenticato l'an-tica ? Le vedove bianche non sono poche i nItalia e la loro triste condizione non può es-sere trascurata . Certo gli uni hanno dimenti-cato i doveri coniugali, le altre sono stateforse costrette a fare ugualmente . Ma la cau-sa di codeste disunioni, la causa di codest ipiù o meni clamorosi sfaceli del matrimoni oindissolubile si potrà credere di eliminarl acon provvedimenti di polizia ? Se si trattasse

di bische e di loro tenutarie si troverebbe si-curamente un qualche Sciré disposto a salva -guardare certi matrimoni. Ma chi darebbe a iconiugi, e soprattutto alle mogli abbandona-te, i danari per pagare certi « scirateschi »interventi ?

In conclusione, onorevoli colleghi, noi con-sideriamo il divorzio come un male minore ;minore di una situazione insostenibile nell aquale c'è solo il vincolo -giuridico matrimo-niale, ma è sparita l'affectio, è sparito l'amo-re, è sparita la pace, è sparita la tranquil-lità, è sparito il rispetto, è sparita la serenità ,è sparito tutto, permettendo l'intromission edell'odio, delle liti, della violenza, delle . of-fese, delle ingiurie sempre più gravi, dell'in-ganno, del tradimento, dell'adulterio e spessodei figli adulterini .

E poi, onorevoli avversari e quasi, in cert iargomenti, nemici, ma sempre carissimi, vo iche vi richiamate al sancta sanctorum del di-ritto naturale, non potete rifiutare di consi-derare come facente parte della natura, e siapure di un diritto naturale alla rovescia, l asituazione nella quale, per la colpa dell'un oo dell'altro coniuge, o per la colpa di tutti edue, la società o la comunità familiare si de-compone, si altera, si spezza, si sfascia, coin-volgendo e trascinando nella rovina, insiem econ i coniugi, i loro figli, coloro che non n ehanno di regola alcuna colpa e che subisco -no le più gravi conseguenze della colpa deígenitori .

Voi dite che l'intangibilità, l'indissolubi-lità del vincolo permettono di sperare che ungiorno o l'altro i coniugi si riuniscano e ri-compongano la famiglia ; codesta speranza sipuò ricollegare all ' istituto della separazione,in quanto i coniugi in dissenso dovrebbero se -pararsi con la speranza di riunirsi eventual-mente in futuro . Vi pare plausibile, onorevolicolleghi, un ragionamento di questo genere ?Tanto varrebbe dire che si divorzia con laprospettiva di risposarsi . Del resto, come c isono coniugi separati che si riuniscono, cisono anche coniugi che, dopo aver divorziato ,si risposano. Le cronache, anche recenti, c elo hanno fatto sapere ; purtroppo i casi si adegli uni, sia degli altri sono molto pochi .

La questione dei figli e della loro situa-zione, onorevoli colleghi, è proprio quella che ,a differenza di quanto pretendono i nostri av-versari, giustifica il divorzio, senza che que-sto possa ritenersi sostituibile dalla separa-zione personale . So che anche su codesto ar-gomento si è cominciato a dare il via ad un asequela di frasi fatte, dall'intonazione più o

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meno drammatica, che chiaramente vengonoconiate e diffuse, attraverso l 'Azione cattolic ae i comitati civici, proprio da quegli ambient idove figli legittimi non possono venir pro -creati, ma dove, per la verità, numerosi figl ialtrui vengono sapientemente istruiti (più omeno), assistiti (ma non tanto) e sempre, que-sto sì, cattolicamente educati .

La società o comunità familiare, divenutaun inferno per i coniugi, è, a maggiore ra-gione, un inferno per i figli, costretti ad as-sistere alle liti, alle ingiurie, alle percosse re-ciproche, agli adulteri, talvolta perfino osten-tati sia dall'uno sia dall'altro coniuge, adul-teri che, se commessi dalla moglie, rischianodi dare ai figli legittimi la compagnia de ifigli adulterini, dei figli che hanno due padr ie non ne hanno alcuno .

In definitiva, a corto evidentemente di ar-gomenti che non trovino la loro base in pre-giudiziali religiose, tanto più esistenti, quant opiù frequentemente ed espressamente negatedagli antidivorzisti all'inizio delle loro filip-piche, gli antidivorzisti stessi sembrano ar-roccarsi su queste due poderose e inconsistent iosservazioni : 1) l'approvazione del divorziocostituirà l'apertura di una porta destinatasempre più ad allargarsi, fino a lasciare vi alibera allo scioglimento del matrimonio pe resclusiva libera volontà dei coniugi ; 2) attra-verso l'interpretazione della legge del divor-zio, l'autorità giudiziaria troverà il modo d iampliare, fin dal primo momento dell'entrat ain vigore della legge stessa, la portata dellenorme, facendo rientrare di contrabbandonella loro previsione anche certe situazioni co-niugali che a rigore dovrebbero invece esserneescluse .

Quanto a codesta seconda osservazionesembra che essa contenga una vera e propri amanifesta e non legittima ma riprovevolemancanza di fiducia verso l 'autorità giudi-ziaria : sfiducia che è manifestazione di que ldiscredito che certi elementi, per fortun aestranei al Parlamento (dove ogni parlamen-tare ha il senso preciso del limite nell'espli-cazione delle proprie critiche e nella valuta-zione delle pubbliche istituzioni), tuttora ani-mati da un certo spirito che esisteva acut oe assorbente subito dopo il 1870 e anche dop oil 1946, non esitano a sporgere contro le isti-tuzioni democratiche . Comunque, onorevol icolleghi, sarà nostro compito approvare un alegge non suscettibile dei paventati contrab-bandi .

Quanto alla prima osservazione dirò che i ltimore che essa rappresenti l'inizio dell'ab -

battimento di ogni ostacolo e di ogni remoraal libero e incontrollato scioglimento del vin -colo coniugale, è argomento che anzitutto s iritorce contro noi stessi parlamentari e inve-ste i parlamentari futuri . Ma, a parte questaconsiderazione, che pure ha una sua impor-tanza tutt'altro che trascurabile, non esito adire che la suesposta osservazione è addirit-tura puerile e non degna di ulteriore consi-derazione .

Dobbiamo discutere e approvare un di -segno di legge che risponda ad esigenze so-ciali diffuse e sentite e che rispetta, tutela egarantisce i diritti e gli interessi di tutti esoprattutto non lede in alcun modo interessi ,diritti, aspirazioni, sentimenti di tutti queicattolici che considerano il loro matrimonioun sacramento non vulnerabile da alcunalegge dello Stato e particolarmente da questache introdurrà il divorzio . Non vulnerabile ,onorevoli colleghi (mi pare l'abbia accennatoanche la collega Maria Eletta Martini), perchi nutre profondi e sicuri sentimenti catto-lici, perché nessun cattolico potrà sentirsi at-tratto dall'infernale divorzia e, se anche ne isuoi confronti la ricorrente natura tenterà erealizzerà il dissidio, ponendo fra moglie emarito il suo diabolico dito, potrà seguire ilconsiglio che Armando Guidetti (credo si amonsignore, e se non lo è merita di esserlo )fornisce a pagina 192 del suo libro : Perchéno il divorzio, edito nel 1965 a Milano da« Nuova Accademia Editrice », con tripliceimprimatur . Scrive dunque il Guidetti : « Aicaso dolorosi, sempre più frequenti, dei ma-trimoni male assortiti o comunque diventat iinsopportabili tra i battezzati non resta ch eun'alternativa : o dimostrare che il matrimo-nio è nullo, inesistente fin dall'inizio, peruna delle molteplici cause prevedute dal co-dice di diritto canonico » (cosa non sempr efacile ma in alcuni casi possibile : GuglielmoMarconi - annoto io - insegni, poiché ot-tenne l'annullamento del matrimonio quandogià aveva le figlie grandi) « o la separazione » .E aggiunge, a pagina 192 : « La separazionetiene fede all'imperativo di Cristo di non se-parare ciò che Dio ha unito, perché il vincolorimane » .

Proprio così : la separazione per non se-pararsi, la separazione sì, ma la separa-zione no !

Quanto siamo più chiari, più semplici, piùleali, più religiosi - sì, anche se non catto-lici e non credenti, più religiosi - noi con i lnostro divorzio ! (Applausi all'estrema si-nistra) .

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Deferimenti a Commissioni.

PRESIDENTE. La VI Commissione perma-nente (Finanze e tesoro), ha deliberato di chie-dere che la proposta di legge d'iniziativa deldeputato Alesi : « Norme interpretative ed in-tegrative dell 'articolo 5 del regio decreto 3 0dicembre 1923, n . 3270, recante approvazion edel testo di legge tributaria sulle successioni ,in materia di ammissione al passivo dei debit iper saldi passivi di conti correnti bancari »(297), ad essa assegnata in sede referente, l esia deferita in sede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

La IX Commissione permanente (Lavor ipubblici), ha deliberato di chiedere che i se-guenti provvedimenti :

LOBIANCO ed altri : « Costruzione di un ba-cino di carenaggio nel porto di Napoli » (666) ;

CATTANEI ed altri : « Costruzione di un ba-cino di carenaggio nel porto di Genova »(1101) ;

Costruzione di un bacino di carenaggi onel porto di Napoli » (approvato del Senato )(1209) ,

ad essa assegnati in sede referente, le sian odeferiti in sede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

La XIII Commissione permanente (Lavo-ro), ha deliberato di chiedere che la propostadi legge d'iniziativa dei senatori Bermani edaltri : « Abrogazione della legge 23 febbraio1928, n. 439, riguardante la disciplina de llavoro nei panifici di notevole potenzialità conforni a regime continuo » (1440), ad essa as-segnata in sede referente, le sia deferita insede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Sciogliendo la riserva, ritengo che i se-guenti provvedimenti possano essere deferit ialla X Commissione permanente (Trasporti) ,in sede legislativa :

« Perequazione del trattamento economicodel personale dipendente da imprese appalta-trici di opere e di servizi ferroviari al tratta-mento del personale dell 'azienda autonoma

delle ferrovie dello Stato » (1529) (con pareredella V e della X111 Commissione) ;

« Disposizioni per la concessione di sussid iintegrativi di esercizio a favore della ferrovi aDomodossola-confine svizzero, in deroga al -l 'articolo 4 della legge 2 agosto 1952, n . 1221 »

(1530) (con parere della V Commissione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

I seguenti altri provvedimenti sono, invece ,deferiti alle sottoindicate Commissioni perma-nenti in sede referente :

Alla Il Commissione (Interni) :

Bozza: « Costituzione in comune autono-mo delle frazioni di Grotte Santo Stefano eMagugnano del comune di Viterbo » (1515) ;

Alla VIII Commissione (Istruzione) :

BRONZUTO ed altri : « Proroga dellincaricotriennale per l'anno scolastico 1969-70 » (1485) .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Delfino . Ne ha facoltà.

DELFINO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, dopo la seduta di giovedì 29 maggioscorso, al termine della quale la composit amaggioranza « divorzista » respinse con i vot iliberali e comunisti, socialisti e socialprole-tari nonché repubblicani le eccezioni di costi-tuzionalità presentate, sostenute e votate dall ademocrazia cristiana, dal MSI e dal PDIUM ,una « novità » per quanto tardiva è stata re-gistrata, in proposito, dalle cronache poli-tiche .

Mi riferisco alla riunione della direzion enazionale della democrazia cristiana tenutas imercoledì 4 giugno su sollecitazione dell'ono-revole Gonella, immediatamente seguita dauna formale richiesta dello stesso president edel Consiglio, onorevole Rumor .

È un evento politicamente importante de lquale non mi sembra proprio il caso di sot-tacere il significato e la portata anche se da lpunto di vista procedurale non può certa-mente determinare un ripensamento dell aCamera su un voto già espresso .

Ma prima ancora di sottolineare tale signi-ficato politico, mi sia consentito di avanzareil dubbio, almeno il dubbio, che se la dichia-razione dell'onorevole Gonella alla direzione

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del suo partito fosse stata pronunciata appen apochi giorni prima e non dal suo scranno diex segretario del partito bensì dal seggio cheegli occupa in quest ' aula, la votazione cheha respinto le eccezioni di incostituzionalit àavrebbe potuto avere un esito diverso .

Non mi si addebiti, in proposito, un ecces-so di ingenuità . Anche se sono ormai alla miaterza legislatura, la mia ultradecennale espe-rienza di deputato non mi ha reso « scettico »sulla capacità dei singoli parlamentari di as-sumere atteggiamenti diversi da quelli deri-vanti dai così detti (( ordini di scuderia » a lpunto da essere certo che un discorso comequello rivolto ai componenti della direzion edella democrazia cristiana dall'onorevole Go-nella avrebbe trovato questa Assemblea, i ntutti i suoi settori, compreso il banco del Go-verno del tutto sorda ed irreattiva .

Perché l 'onorevole Gonella, onorevoli col -leghi, è il presidente della commissione no -minata dal Governo Leone e confermata da lGoverno in carica per studiare le prospettat erevisioni del Concordato che la Camera pres ein considerazione proprio quando ministroguardasigilli era l ' onorevole Gonella .

Ebbene, dal testo integrale della dichiara-zione dell 'onorevole Gonella - integralmenteriprodotta sul quotidiano ufficiale della demo-crazia cristiana soltanto venerdì 6 giugno, an-che se in una pagina interna e sotto unatestatina quanto mai equivoca, quella di « tri-buna congressuale - soltanto troppo tardi eda una fonte che persino ai parlamentari de-mocristiani può sfuggire, si è appreso : 1) cheil presidente in carica della commissione d istudio per la revisione del Concordato è tas-sativamente convinto che il progetto di leggein esame rappresenta « una violazione de lConcordato » ; 2) che lo studio demandato all acommissione in questione - a detta del su opresidente - (( è pressocché compiuto » .

Ora mi chiedo : se l 'onorevole Gonell aavesse dato tempestiva nozione alla Cameradell'uno come dell 'altro di questi due sol ielementi, la seduta del 29 maggio avrebb eavuto lo svolgimento e l 'esito che è consegnat oagli Atti parlamentari ?

Perché così fosse, la Camera avrebbe do-vuto: a) non tener conto della radicata con-vinzione che l ' onorevole Gonella traeva, evi-dentemente, oltre che dai qualificati e recen-tissimi approfondimenti dell ' apposita com-missione, anche da aggiornati, pur se uffi-ciosi, sondaggi presso l 'altra parte contraent edei patti lateranensi ; b) dimostrare così scar-so rispetto per la commissione - nominatadal Governo su espressa sollecitazione di due-

sta stessa Assemblea parlamentare - da nontener conto che lo studio ad essa demandato

è pressocché compiuto » .

Forse la ben più lunga ed autorevole espe-rienza parlamentare dell'onorevole Gonell agli ha impedito di avere anche il nostro sem-plice dubbio sull 'esito di un suo tempestivointervento in questa sede . Ma in tal caso nonè facilmente comprensibile il motivo che l oha spinto a parlare ugualmente, ma in ritar-do e fuori di questa sede .

Siamo, perciò, indotti a ritenere che finoall 'ultimo egli abbia nutrito un eccessivo ot-timismo, che si è dimostrato del tutto infón-dato, sull'esito di una votazione pregiudizial ecui il « fronte divorzista » è giunto - nonavrebbe dovuto dimenticarlo né l 'onorevoleGonella né lo stesso quotidiano del Vatican o- dopo una lunga vigilia durante la quale ivari settori convergenti nel « fronte » avevan oavuto tutto il tempo per galvanizzarsi a vi-cenda, al punto da impedire qualsiasi neppu rparziale marcia indietro o semplice battut ad'arresto.

Solo a dibattito iniziato, infatti, l'Osser-vatore romano, che in precedenza si era limi-tato a cauti e prudenti ammonimenti, h aparlato di « guerra religiosa » . E in un con-testo che l'onorevole Gonella ha ritenuto d ichiosare con questo interrogativo : « credeteche si improvvisino frasi di questo genere ? » .

Ed ecco la frase testuale ripresa dall ' ono-revole Gonella sull'Osservatore romano de l30 giugno scorso : « Dobbiamo prendere atto ,che questa guerra religiosa, a parole da tutt ideplorata, è stata ieri dichiarata non solo sul -la sostanza del grave problema in discussione ,ma anche sui modi prescelti per risolverlo » .

La critica, accorata ma - ripetiamo - tar-diva ed extra parlamentare, dell ' onorevoleGonella investe direttamente il Governo, an-che in termini che prospettano immediate edirette conseguenze . Come questa, ad esem-pio: « Sono caduti dei governi per i patt i

agrari . Qui vi sono in gioco ben altri patti :

i patti matrimoniali . Altro che soluzione ir-reversibile ! Questo dell'irreversibilità è unfatalismo che conduce al suicidio, quandonon serve per fare i propri comodi ! » .

Sennonché l'onorevole Gonella nel corsodella sua dichiarazione è incorso in « con-cessioni » dialettiche e in ripiegamenti tat-tici che avrebbero, forse, avuto una propri aragion d ' essere - troppo machiavellica, però ,per un cattolico della sua cultura e della su adirittura - se almeno la direzione democri-stiana si fosse conclusa con una votazione

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unanime sulle direttive da lui indicate . In-vece l 'onorevole Gonella ha finito col risul-tare del tutto isolato in una « astensione »che, date le premesse, risulta addirittur asconcertante. E che comunque toglie moltodel suo vigore alla ultimativa richiesta, cheè un vero e proprio ripiegamento, con cu il ' onorevole Gonella ha concluso la sua di-chiarazione. E che testualmente citiamo da lquotidiano democristiano: « Prego quindi l adirezione di chiedere al Governo che, in oc-casione della discussione dell'articolo 2 dell alegge Fortuna si pronunci contro le viola-zioni della Costituzione e del Concordato, i nmodo da evitare che si debba ricorrere adaltri mezzi nel legittimo esercizio delle fa-coltà parlamentari » .

Cosa può intendersi con questo delineatoripiegamento sull'articolo 2 che estende a lmatrimonio celebrato con rito religioso gl ieffetti dello scioglimento del matrimoniocontratto a norma del codice civile ? Che i l« fronte divorzista », o almeno una parte d iesso, potrebbe sottrarre il « matrimonio con-cordatario » dall'attentato alla indissolubilit àe dalla possibilità di scioglimento ? Per lecoppie già sposate, e « divorziande », quest osi ridurrebbe, evidentemente, ad una vera epropria beffa .

Ma ben più grave danno ne deriverebbe ,per il futuro, all'istituto matrimoniale e atutto lo spirito concordatario con l'insorgeredi una grottesca « concorrenza » fra il ma-trimonio « civile », che risulterebbe apertoalla prospettiva del divorzio, e quello « civile -religioso », e cioè « concordatario », che re-sterebbe indissolubile tanto per Cesare cheper Pietro .

Non è una prospettiva auspicabile, questa ,per ,chi - come me – sente gravare il proble-ma in discussione sulla propria coscienza d icattolico quanto sulla propria coscienza dicittadino .

Come cattolico posso concordare senz'altr ocon l'onorevole Cervone quando dice : « Peril cattolico non vi è problema. Egli se è talesa che in America, in Francia, in Russia oin Italia non può, non deve, divorziare . Ac-cettiamo la nostra fede così, perché così c ipiace e così la vogliamo » . Ma anche com ecattolico non posso, certamente, auspicar eche si determini una condizione di disparitàtanto grave fra due « tipi » di matrimonio, atutto svantaggio per il matrimonio concorda-tario. E senza che, per altro, si eviti neppurein parte il danno che già questo semplice di -battito , con la vigilia che l 'ha preparato, rap-presenta per la nostra società civile .

Ed a questo punto mi consenta l 'onore-vole Gonella di rilevare, con sincero ramma-rico, quanto del suo discorso mi è sembratodi poter qualificare come concessione dia-lettica », inutile, superflua, e a mio avvisoanche priva di effettiva validità .

Dice, ad esempio, l'onorevole Gonella :« Il PSI vota con i comunisti (che sono de-terminanti della maggioranza) . Con noi vota -no i missini, ai quali nessuno ha chiesto nul-la . . . » . Risuona in queste parole l'eco dei vot i

non richiesti e non graditi » che per alcu-ni anni consentì alla democrazia cristiana d iformare governi e di sostenerli in Parlamen-to. Non richiesti . . . E ancora da dimostrare, enon solo per Pella, Segni, Tambroni, ma an-che per il De Gasperi che nel 1953 invitò ladestra a far passare il tempo per conoscers imeglio di quanto non avesse consentito i lquinquennio centrista, e persino per il pri-mo governo Fanfani che non mancò di la-sciare aperto il colloquio proprio a destra ,verso « tutta » la destra . Ma in questo caso ,poi, come può dire l 'onorevole Gonella ch esiano ì « missini » a votare « con » i demo -cristiani ?

Dalle stesse parole dell'onorevole Gonella ,semmai, potremmo trarre argomenti per so-stenere che in effetti sono i democristiani avotare « con noi » che da sempre indichiamonel socialismo una posizione inconciliabil econ i nostri ideali cattolici e nazionali . Dice ,infatti, l'onorevole Gonella : « socialismo edivorzismo sono sinonimi da sempre » .

Per quanto, poi, riguarda l' « operazion eSturzo », ci sembra che l ' onorevole Gonell ala richiami in termini addirittura sibillini, eintrinsecamente incomprensibili quando af-ferma : « Quanto all'operazione Sturzo chepure è stata riscavata devo dire che mi vant odi aver combattuto (naturalmente assieme adon Sturzo) la cosiddetta operazione Sturzoche proprio per la nostra opposizione nonpoté aver vita . La storia è tutta documentata ,se non vi disturba leggerla » .

Non cì disturba, affatto . Tant'è vero cheancora abbastanza di recente abbiamo lett oquanto ne ha scritto l'onorevole Andreotti su lquindicinale Concretezza da lui diretto, « do-cumentando » l'ultimatum che contro 1'« ope-razione Sturzo » pose a De Gasperi il partitorepubblicano che allora aveva il propri oleader nell'onorevole Pacciardi .

Quanto poi a « vantarsi », proprio in que-sta circostanza l'onorevole Gonella si vante-rebbe di aver contribuito a porre le premess eper giungere al punto di sintetizzare la dram-maticilà della scelta che incombe su di lui in

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questi termini : « Penso che molti come me,sarebbero disposti alla rinuncia ad altre no-stre rivendicazioni, purché si salvi l'unità del -la famiglia italiana e cristiana, già così se-riamente minacciata per altri versi » .

L'argomento è troppo delicato perché c isi possa consentire qualsiasi ipotesi sulle « ri-nunce » alle quali l'onorevole Gonella sarebbe

disposto » . Ma non sembra dubitabile chesi tratterebbe di « rinunce » assai simili aquelle che in tutto questo dopoguerra hann oportato l'Italia come « società civile » al pun-to in cui essa è pervenuta e che vede l'unit àdella famiglia già seriamente minacciata - eanche peggio - prima ancora che si realizz ila legge divorzista .

Proprio poche settimane or sono in un con-vegno sulla cosiddetta « contestazione giovani-le » tenuto a Montecatini, un insigne maestrodi pedagogia come il professor Luigi Volpi-celli è giunto ad affermare che « I giovan isono soli e noi non possiamo aiutarli . Il dia -logo è impossibile . Le nostre chiacchiere no nservono, i nostri esempi sono troppo contrad-dittori . Che cosa succederà ? » .

Lo stesso Volpicelli a questa angosciosa e dangosciata dichiarazione di impotenza - chenoi non condividiamo - perviene osservand oche questa gioventù, questi giovani « non pio-vono dal cielo, ma sono cresciuti nel mond oche noi abbiamo costruito » . E che è stato co-struito anche, onorevole Gonella, con cert e« rinunce » a suo tempo patteggiate e che han -no punteggiato una continua ritirata nei cori -fronti di astrazioni materialistiche e di utopi edemagogiche che hanno finito con il determi-nare un vuoto di ideali e di valori senza con-trapporne altri, neppure parzialmente validi .

In quella stessa sede un filosofo, Ugo Spi-rito, si allineava sulle amare ed irreattive po-sizioni del Volpicelli, affermando che « i ldramma di oggi è il dramma dell'autorità, l aobbedienza non esiste più, il mondo dell'au-torità è finito, perché per credere all'autoritàbisogna confidare che essa abbia un fonda-mento ed oggi questo fondamento non c'è . I Ivecchio discorso del ' più esperienza ' nonvale perché viviamo un mondo che per il ver-tiginoso mutare della tecnica è in continua tra-sformazione . Gli adulti sono senza armi » .

Respingiamo questo pessimismo, questapassività che non è neppure fatalistica, ma c ichiediamo, la società « disarmata » non è pro-prio la società costruita con i compromess iche hanno svuotato la famiglia, la continuitàstorica, la coesione nazionale ?

Quale alternativa si offre alla società del -l'uomo se non l'oppressione collettivistica co -

struita sull'utopia anarcoide e sulla demago-gia egualitaristica, ovvero l'inumano dispo-tismo della cosiddetta tecnocrazia ?

Nessun dibattito, forse, può più di questosul divorzio offrire alle nostre coscienze d icittadini, e alla nostra responsabilità di legi-slatori, l'occasione per fare il punto sui con-tenuti, sul costume, sulle prospettive dell acomunità nazionale, sul momento civile ch eattraversa il nostro Stato .

Ma perché questo dibattito si realizzi è ne-cessario sgombrare il campo da certe machia-velliche tentazioni che sul quotidiano dirett oda un nostro ex collega - che occupò nell'al -tra legislatura un banco del settore democri-stiano - proprio nel numero di ieri che ha vi-sto la luce durante lo sciopero dei poligrafic ivenivano configurate in questi, testuali, ter-mini : « verosimile che, ove il Governo s ifosse impegnato a portare in Parlamento l alegge finanziaria regionale, l'estrema destr anon avrebbe, per reazione, fatto blocco conla DC nelle eccezioni politiche e costituzional iche furono invano sollevate contro il di-vorzio » .

Oltre tutto, il citato ex collega per aino rdi tesi dimostra di non essere stato molto at-tento alle vicende della legislatura che lo vid edeputato, e nel corso della quale l'onorevoleAlmirante pose per primo e continuò a soste -nere proprio le tesi di incostituzionalità sull equali la democrazia cristiana si è allineat anelle pregiudiziali votate il 29 scorso .

Ma a parte questo, e a parte anche la lun-ga coerenza dimostrata da questo settore ne lrespingere ogni tentazione a legiferare a « di -spetto », a certo deteriore machiavellismo riaf-fiorante in più d'un ambiente democristian ovogliamo contrapporre un monito di ispira-zione cattolica che perviene proprio dal citat oconvegno di Montecatini sulla contestazion egiovanile . Nel corso di esso, infatti, il teologogesuita padre Lener ha, fra l'altro, esclamato :« Si può fare una tattica senza strategia, manon si può fare una tattica senza princìpi » .

Ed in questi tempi di « crisi delle ideolo-gie », in questi tempi di crisi dello Stato, i nquesti tempi di crisi del sociale e dell'umano ,ci sembrerebbe giunto finalmente il moment odi uscire dalle paratie stagne delle fazioni ,dalla rigidità delle etichettature nominalisti -che, per guardare finalmente ai contenuti del -l'azione politica, e al loro collocamento nell acontinuità del pensiero politico nazionale .

Per fermare, e non soltanto casualmente ,una prima, essenziale, verità storica, e cio èche l'indissolubilità del matrimonio appar-tiene alla nostra tradizione giuridica, morale

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e sociologica fin da tempi precedenti non sol ola Conciliazione ma anche il particolare cli-ma politico che. consentì la realizzazione delConcordato .

Si eviterà così la grottesca palingenesi d iun dualismo assurdo ed anacronistico fra u nneoguelfismo fine a se stesso al quale altr oghibellinismo non si potrebbe, oggi, contrap-porre che non sia quello che vede il nuovo im-peratore anonimamente incarnato dall'oligar-chia che domina al Cremlino .

E si eviterà, soprattutto, di rendere l'im-meritato « omaggio » reso dal collega Di Pri-mio ai colleghi del partito liberale per tradi-zioni che non sono quelle risorgimentali m aquelle « frammassoniche », che il conciliazio-nista Cantalupo ha respinto con isolato acco-ramento .

Il partito liberale di oggi, il partito « ma-lagodiano » per - intenderci, anche in quest asua vocazione divorzista si pone, infatti, nelsolco che fu di Zanardelli prima che di Gio-litti .

Ma il progetto « divorzista » presentato ne l1902 dal Governo Zanardelli fu respinto dallamaggioranza « liberale » della Commissioneparlamentare, e a nome della Commissionela relazione « antidivorzista » fu presentat aall'Assemblea da un liberale risorgimentaleche si chiamava Antonio Salandra . Che dellastoria d'Italia doveva essere ancora una volt aprotagonista, alcuni anni dopo, presiedend oil Governo che preparò l'intervento dell'Italiain quella che doveva essere considerata l aquarta ed ultima guerra d'indipendenza na-zionale, contro le mene filoasburgiche dei gio-littiani, e il disfattismo socialista .

R questa la tradizione veramente risorgi -mentale del liberalismo italiano, alla qual esi ricollegava Giovanni Gentile scrivendo ne l1923: « Liberale per profonda e salda con-vinzione . . . in questi mesi mi sono dovuto per-suadere che il liberalismo com'io l'intendoe come lo intendevano gli uomini della glo-riosa Destra che guidò l'Italia del Risorgi -mento, il liberalismo della libertà nella legg ee perciò nello Stato forte e nello Stato conce-pito come una realtà etica, non è oggi rappre-sentato in Italia dai liberali . . . » .

Da queste proposizioni – dettate al Gentil eda una coscienza che egli poteva qualificar edi liberale autentico « che sdegni gli equivoc ie ami stare al suo posto » – risulta evident eche la posizione di Gentile era la stessa ch eispirava Salandra a scrivere nella sua rela-zione antidivorzista le seguenti parole :

« Non è questo il luogo per ricordare imolti nomi di illustri e insospettabili libe -

rali, di giuristi scevri di ogni preconcetto re-ligioso e tenaci propugnatori dell 'autorità dell oStato, di filosofi e storici, razionalisti e positi-visti, cattolici ed acattolici, che furono e sono ,in Italia e fuori, difensori della indissolubi-lità . Ma giova protestare, in nome e nell'in-teresse del liberalismo italiano, contro il ten-tativo di annoverare tra le schiere dei nemic idello Stato tutti coloro i quali vogliono ch ela famiglia rimanga costituita qual è delle

leggi vigenti .

« Del pari non è esatto attribuire a defi-ciente concetto dell'autorità dello Stato, o apregiudizi o paure di qualsiasi genere, l amancanza del divorzio nelle leggi civili ita-liane .

« Ben altre e più aspre lotte avevano affron-tate e superate, ben altre rivendicazioni del -l'autorità laica contro l'ecclesiastica avevanoosato e saputo compiere gli uomini, cui fuaffidato il compito di dotare il nuovo Stato

di leggi degne di un popolo civile e progres-sivo. Erano essi il fiore di quella nobile scuol adi giuristi italiani, nei quali anteriore anche

alla fede nelle istituzioni liberali era pre-valsa la secolare tendenza a riconquistare all oStato la suprema direzione delle società uma-ne, ed a riassumere in esso ogni facoltà legi-slativa e giurisdizionale » .

E successivamente afferma : « L'istituto del

matrimonio, quale è organizzato dal nostro

codice sulla base dell'indissolubilità assoluta ,

non fu una invenzione del legislatore; fu un

ideale trasmessogli dalla coscienza del paes e

per una lunga tradizione di secoli . Molti sen-

timenti popolari si sono dipoi trasformati e

mutati, ma rimane saldo quello dell ' indisso-

lubilità del vincolo coniugale . Di fronte a

questa, per noi incontestabile, verità di fatto ,

l'intrapresa di contrariare la coscienza pub-blica e di sovvertire una forma essenzial e

dell'istituto, sul quale si adagia la base de l

nostro ordine sociale, potrebbe giustificars i

solamente se fosse inoppugnabilmente dimo-strato che sì tratta di effettuare un grande e

sincero progresso giuridico non solo, ma an-

che sociale; di guisa che risultasse imperios o

dovere del legislatore imporre un tale pro-gresso al paese riluttante .

L 'obbligo di tale dimostrazione, spetta ,

per necessità logica, giuridica e politica, a

chi propugna la riforma legislativa . Noi non

crediamo che essa sia stata conseguita ; cre-

diamo anzi che, perlomeno, vi siano gravi

ragioni di dubitare che l'introduzione del di-vorzio in Italia riesca pregiudizievole alla

felicità e alla moralità del popolo nostro » .

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Vorrei a questo proposito invitare tutti ideputati che non inseguono chimere sovver-sive a considerare in quale cornice si collocala « battaglia divorzista » .

L'organo ufficiale di questa « battaglia » èda tempo un rotocalco che da mesi può no-bilitare i suoi sommari con una intera pagin aredatta dallo stesso presentatore del progett odivorzista e cioè dell 'onorevole Fortuna. Maquesta impegnativa e qualificata collaborazio-ne non ha dirottato tale rotocalco dalle su evocazioni pornografiche, dalle sue rubrich esessuologiche, dalle pagine dedicate agli an-nunci di chi offre o chiede compagnia, anch ea coppie, non soltanto all'altro sesso, ma an-che al suo stesso sesso . E di tanto in tant onon si perita neppure di pubblicare I'abc de lterrorismo, come possono considerarsi l eistruzioni per fabbricare artigianalmente bom-be Molotov .

E i « raduni » divorzisti sono contrasse-gnati da una chiara intonazione « frontista » ,e vedono al centro di ogni passerella la co-stante, anche se volutamente non ostentata ,presenza di almeno un rappresentante comu-nista. La tematica, poi, oltre che grossolana-mente pressappochista, è tutta un inno alladissoluzione della famiglia, più che non all oscioglimento dei matrimoni .

Ebbene, onorevoli colleghi, già questa« cornice » basterebbe a rendere ripugnante i lquadro divorzista . Qualificandolo per quell oche è, e cioè non per un rimedio ad un mal emarginale bensì come fonte d ' incentivazioneper mali sempre peggiori .

Certo, nessuno nega la necessità di un ade -guato aggiornamento di tutta la normativ ache costituisce il diritto di famiglia . Ma talenecessità è legata prima e soprattutto all'esi-genza di richiamare, più di quanto non fac-cia la normativa vigente, la responsabilità cheun uomo ed una donna si assumono nel mo-mento in cui si uniscono per dar vita ad un afamiglia, per procreare figli al cui svilupp omorale e intellettuale è indispensabile uncontesto familiare fatto di serenità, di fiducia ,di stima .

Proprio al contrario di quanto si dovreb-be, perciò, fare, il progetto divorzista alimen-ta invece un nuovo motivo d'irresponsabilit àuna nuova fonte di squilibrio psicologico de ifigli . Affermare, oggi, che il motivo princi-pale del matrimonio è la sodisfazione de lsesso, è grottesco, ridicolo, ipocrita . Oggi i lmatrimonio ha, più che mai, Io scopo anch eimmediato di costituire la base per una con-vivenza familiare .

Non è un contratto rescindibile a volont àdei contraenti, perché nell'atto stesso in cu iesso viene posto in essere dà vita, e non figu-rativamente, ad altri « soggetti » che per lun-ghi anni non potranno che essere danneggiat imaterialmente e moralmente da una risolu-zione del contratto cui originariamente furo-no estranei .

Gli studiosi di quella modernissima bran-ca che è la psicologia dell'età evolutiva, inuna cosa, almeno, concordano unanimemen-te : sugli squilibri neuropsichiatrici che nell osviluppo dei figli determina una atmosferafamiliare non adeguata alle loro esigenze spi-rituali oltre che materiali .

Ebbene, con il divorzio questa atmosferafamiliare diverrebbe istituzionalmente preca-ria. Sempre sottoposta, cioè, alla prospettiv adi essere dissolta .

E quali speciali provvidenze vengono, poi ,previste per i figli di genitori divorziati ?Quali garanzie si delineano per il coniuge pi ù

povero ?Il divorzio sarà un « lusso », e chi se lo

vorrà concedere senza averne i mezzi paghe-rà sempre infinitamente meno del prezzo chesaranno chiamati a pagare i figli . Con la pro-spettiva di un « istituto di rieducazione » ametà fra un orfanotrofio - senza lagrime per

genitori che morti non sono - e un riforma -torio per colpe non commesse, esclusa quell a

di essere nati .

Sfrondiamo il divorzio dalla facile dema-gogia di una casistica che non è mai edifi-cante . E cominciamo, anzi : ricominciamo, aparlare di « doveri » oltre che di « diritti »matrimoniali !

In un ambiente politico in cui si esalta co-me progressismo l'uso di antifecondativi dal-l'incertissima incidenza sulla salute di ch il'adopera, continuare nel pianto ipocrita su-gli « illegittimi » è grottesco, assurdo, ridicolo .

Quanti figli legittimi si troveranno, col di-vorzio, in condizioni peggiori degli illegitti-mi ? Quale incentivo ne trarranno i matrimon i

sbagliati » ?

L'annuario demografico dell'ONU ci hafornito nel 1965 dati statistici veramente demi-stificatori : la percentuale di illegittimi su inati nei vari anni dal 1955 al 1964 vedeva sem-pre in testa gli Stati « divorzisti » . E non d ipoco .

Nel 1964, ad esempio, in Danimarca su122 .664 nati gli illegittimi erano ben 16 .117,pari cioè al 13,1 per cento. In Italia su960.336 solo 20 .698, cioè il 2,2 per cento . E inSpagna, altro paese antidivorzista, 12 .217 su

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688.708, cioè 1'1,8 per cento . E questo rap-porto è costante . Dimostrando, cioè, che il di-vorzio non è una remora ma al contrario unincentivo ai rapporti extraconiugali, e allaprocreazione di figli di ignoto .

In effetti, vi sono situazioni « patologiche »che la società ha il dovere di diagnosticare edi circoscrivere per evitare che diventino epi-demiche.

La condizione dei « senza famiglia » – cos ìcome quella dei coniugi « separati » – appar-tiene, appunto, alla patologia sociale . Con i ldivorzio, come con tutta la demagogica im-postazione che si dà ai problemi della con-vivenza da certo asserito « progressismo », S i

tende proprio a rendere epidemici i mali chesi dovrebbero circoscrivere .

L'ipocrisia insita nel progetto Fortuna-Ba-slini, si rivela in tutta la sua evidenza sesi considera che elevando la separazione fr ai coniugi a motivo di per se stesso sufficientead ottenere il divorzio non si affronta il pro-blema dei « separati », e quello dei loro figli ,se non con un ulteriore incentivo alla sepa-razione. Non si « responsabilizza » il matri-monio, ma si incita a realizzarlo con ancor amaggiore leggerezza .

Ma non sono soltanto questi i motivi checi portano ad opporci alla introduzione de ldivorzio in Italia .

La storia degli uomini sta oggi attraver-sando una svolta fondamentale . Viviamo inun momento di rivoluzione tecnologico-indu-striale senza precedenti, che determina nell asocietà accelerati e implacabili sconvolgi -menti .

Vengono sempre meno le certezze su cu il'individuo poteva contare . Oggi, per l'uomoè sempre più difficile riconoscersi, ritrovarela propria identità . Le comunicazioni di massae le produzioni di massa, che pure dovreb-bero unirci negli stessi consumi, invece d icreare una coscienza comunitaria stann ocreando una folla di anonimi individui senzavolto . Nella « società » di massa, « società »non significa più « comunità » ; la comunitàoggi non esiste : esiste quella che è stata de -finita « una folla solitaria » .

Questa angosciosa condizione in cui l'uomosi dibatte (perché ne sente e ne soffre tuttala « disumanità ») invece di confermare l'al-lucinante astrazione razionalistica dell 'uomo-atomo ne denuncia tutta l'infondatezza, po-nendo l'uomo-concretezza di fronte alla pro-pria immanente socialità .

Ma l'uomo realtà-sociale deve concretiz-zarsi nel tempo e nello spazio . Nel tempo, at -

traverso la continuità « consapevole » dell egenerazioni; nello spazio, attraverso i cerch iconcentrici in cui la sua socialità si deter-mina e realizza. E la famiglia è il primo fratutti i rapporti interumani in cui l'uomo s isente e si fa socius, si sente alter, prende co-scienza del suo essere sociale .

L'umanesimo è perciò inconcepibile fuoridi un concetto etico-giuridico della famigliache risponda alla logica stessa della sua fu-sione . L'indissolubilità del matrimonio nasc edalla inscindibilità della famiglia .

Significativo in proposito lo stesso ripensa-mento registrato nell'Unione Sovietica ri-spetto al postulato del cosiddetto « liberoamore » e la problematica che si pone ne ipaesi divorzisti per reintegrare il valore e l a

funzione della famiglia .

Tanto più si pone poi questa tematica nellanostra Italia dove ai motivi giù generali d iuna crisi dell'uomo determinata dallo svi-luppo della società industriale altri se ne ag-giungono a causa della restaurazione mecca-nica di istituti e strutture sorpassati dalla di-namica della storia, e dell'assalto sovversiv o– favorito dal complesso di inferiorità di molti ,troppi, ambienti verso i comunisti – al va-lore « uomo », come entità spirituale, e al va-lore Stato, come entità storica e morale .

Assistiamo in Italia alla distruzione siste-matica di ogni valore che rende la vita degn a

di essere vissuta .In un'orgia sistematica di svuotamento e

di raschiamento di valori, di miti, di fun-zioni e di ideali, la letteratura, il cinema, l atelevisione, le aule scolastiche, gli atenei son odivenuti gli strumenti abituali e il campo d imanovra di ogni sovversione e di tutte l e

eversione, tese a travolgere pudore, senso d iresponsabilità, onore individuale, familiare enazionale, coscienza del dovere, senso dell amisura nella valutazione delle proprie capa-cità e facoltà di credere e orgoglio di aver euna fede religiosa .

A tutto questo s 'opponeva, pur sempr emeno adeguatamente, il baluardo elevato in -

torno all 'uomo dalla propria famiglia .

Minata la fiducia dei figli verso i genitori ,svuotata l'autorità di questi, per la stessa sfi-ducia inculcata loro verso le proprie capacità ,la famiglia restava pur sempre l'ultimo osta -

colo, per la definitiva vittoria dell'allucinant eilluministica e dell'aberrante demagogia ma-terialistica : il divorzio deve servire a rimuo-vere quest'ultimo, ingombrante ostacolo .

Per questo il progetto di legge divorzist aimplica un discorso sui principi che la demo-

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crazia cristiana non può pensare di eludere .Anche perché non si può ignorare che le con-vergenze del fronte divorzista di oggi nonsono assolutamente occasionali . Esse hannoorigini lontane e ben identificate .

Nel suo Contratto sociale, Rousseau affer-mava: « La famiglia è la più antica di tutt ele società e l'unica naturale, benché i figl 'restino col padre soltanto fino a che ne hannobisogno per conservarsi . Quando tale bisognofinisce, il legame naturale si spezza . I figliliberati dall ' obbedienza al padre e il padredalle cure per i figli, ritornano tutti egual -mente indipendenti. Se l 'unione continua ,essa non è più naturale, ma volontaria, e l afamiglia stessa tiene soltanto per conven-zione » .

Su questo piano « contrattualistico si al-lineava il Manifesto di Marx ed Engels nel 'sancire che il socialismo scientifico « aboli-sce le verità, esterne, abolisce la religione, l amorale, invece di trasformarle; quindi s imette in contraddizione con tutti gli svolgi -menti storici » .

Da questi postulati trae origine il divor-zismo . Lo rilevò Antonio Salandra nella su acitata relazione, affermando : « Fra i popol idi civiltà cristiana e di famiglia monoga-mica - i soli le cui istituzioni abbiano per no iinteresse positivo e possibilità di compara-zione - il divorzio o perdurò come nell aChiesa orientale, perché l ' indissolubilità asso-luta non riuscì a prevalervi, o fu introdotto ,in via di reazione contro la dottrina cattolica ,nei paesi che aderirono alla Riforma. Fra ipopoli latini e cattolici l ' indissolubilità ri-mase intatta fino alle leggi della Rivoluzion efrancese ; fu allora che, per effetto del potent eimpulso antireligioso combinato con le dot-trine filosofiche e giuridiche prevalenti ne lsecolo XVIII, il divorzio fu accolto a un tratto ,con grande larghezza, nelle leggi » .

A due secoli dalle enunciazioni illumini-stiche, a centoventi anni dal manifesto marxi-sta il « fronte divorzista » ha la presunzionedi bollare di « antiprogressista » tutto ciò ch esi oppone all ' idolatria verso i tabù di dottrin eche non riescono a puntellare i regimi e l esocietà che ad esse si ispirano, e che comun-que sono del tutto estranee alla formazion edella nostra comunità nazionale .

L'incommensurabile patrimonio rappre-sentato dalla continuità nazionale, nell ' evolu-zione del pensiero e nel divenire della stori a(e cioè l ' eredità cui per cieca faziosità l'Itali adi questo dopoguerra rinunciò, senza « bene-ficio d ' inventario ») attraverso la « teoria del-

la circolazione del pensiero »• formulata dalloSpaventa e ripresa dal Gentile ci consent eoggi di vedere in una ininterrotta evoluzion edi convinzioni e di pensiero la genesi delnostro Stato nazionale, ed insieme le prospet-tive che s 'aprono al suo avvenire .

Infatti, nel far risalire agli albori del Ri-nascimento italiano le premesse della « gran -de filosofia moderna » successivamente legat aai nomi di Kant e di Hegel, la teoria stori-grafica di Bertrando Spaventa centra la su aattenzione sul periodo fra il 1300 e i prim idel 1400, in cui primeggiano in Italia e intutta Europa i nomi di Dante Alighieri e d iFrancesco Petrarca, ai quali risalgono le pri-me manifestazioni di quella coscienza nazio-nale unitaria che - ci dirà poi Gentile - costi-tuisce di per se stessa base etica per l'esister edi uno Stato . L'Italia nazione era già viva ,

dunque, nella coscienza e nei sentimenti digrandi italiani molti e molti secoli prima ch e

la riscossa risorgimentale la realizzasse inStato unitario .

E la continuità del pensiero italiano po-teva riconoscersi, grazie allo Spaventa, ancheattraverso i filtri stranieri, e pur sempre co-munque europei, attraverso i quali la culturarinascimentale e il pensiero di Vico giunge -

vano all'Alfieri, a Foscolo, a Mazzini, a Gio-berti, e a tutta l ' Italia risorgimentale attra-verso il romanticismo e l'idealismo . Rifug-gendo dal riconoscersi, invece, nel materia-lismo raziocinante ma astratto dell'illumi-nismo .

Il nostro « no )) al divorzio non lo diciam oquindi solo nel rispetto dei patti lateranensi ,

ma nel solco della continuità di tutto il pen-siero politico italiano che ha generato, ali-mentato e formato la nostra comunità che è

inscindibilmente nazionale e cattolica .

Speriamo che anche gli altri « no » al di-vorzio siano altrettanto chiari e ne traggan o

le necessarie conseguenze di ordine morale e

di ordine politico . (Applausi a destra) .

PRESIDENTE. Il seguito della discussio-

ne è rinviato ad altra seduta .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTINI

Commemorazione dei lavoratori italianicaduti nel Biafra .

PRESIDENTE. (Si leva in piedi, e con lu ii deputati e i membri del Governo) . Onorevol i

colleghi, adesso possiamo parlare senza il ti-

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more che le nostre parole provochino reazioni .Possiamo dire il nostro dolore e la nostra co-sternazione per la morte crudele inferta nelBiafra a dieci nostri connazionali .

Cerchiamo di intuire le ore di angosciasofferte da queste povere vittime innocenti ,vittime di una cieca furia . Erano andati nell ainquieta Africa a recare il contributo del lor olavoro e della loro intelligenza, un contributo ,quindi, di civiltà . Vi erano andati per veder emigliorata la condizione umana delle loro fa-miglie. Necessità che spinge tuttora molti ita-liani a recarsi in terra straniera per cercar equella sorgente di lavoro e di benessere ch edovrebbero poter trovare qui, in Italia . As-surda ingiustizia sociale, di cui soffre da sem-pre la nostra gente .

Ore di angoscia, dico, debbono aver vis-suto questi lavoratori italiani lontani dall eloro famiglie, dalla patria, in un paese stra-niero in balla della guerra .

Alla notte e all 'alba di ogni giorno, quan-do l'uomo è solo con se stesso, con i suo iaffetti, con le sue preoccupazioni e con l esue speranze, il loro pensiero, ne siamo certi ,correva alle loro famiglie; e avranno sentit olancinante il desiderio di lasciare quell aterra, ove imperversa un conflitto impla-cabile, per fare ritorno alla pace della lorocasa e sentire così nuovamente intorno a s éil calore degli affetti familiari . E forse conansia attendevano che l 'ordine di ripartirearrivasse .

Sono stati, invece, trucidati questi sven-turati lavoratori italiani . E questo eccidio su-scita in noi dolore e sdegno. L'unica serenitàderiva al nostro animo dal ritorno in patriadegli altri quattordici italiani e dalla consta-tazione che il popolo italiano ed il Parla-mento, al di sopra d'ogni barriera politica ,si sono sentiti uniti nel comune dolore per l afine dei dieci lavoratori .

Si è osato parlare di atto di « clemenza »per i quattordici sopravvissuti ! Quale delitt oquesti nostri connazionali hanno mai com-messo, perché fossero processati, condannat ia morte e quindi « graziati » ?

Grottesco e ingiurioso tutto questo . Nonun atto di « clemenza », ma un doveroso att odi giustizia è stato compiuto nei confronti d iuomini andati in Africa soltanto per pacifi-camente lavorare .

Si è osato anche affermare che noi ci sia-mo commossi per la morte di dieci uomini ,mentre restiamo indifferenti di fronte all asorte di migliaia di biafrani che ogni giorn omuoiono di fame .

È falso questo . Il popolo italiano, sempreumano e generoso e che sa porsi al di sopradei confini degli Stati e che non ha mai ac-cettato discriminazioni di razza o di colore ,ha manifestato la sua comprensione e la suapietà per le vittime biafrane e ha cercato d i

alleviare le pene di quel popolo . Qui, in que-sta Assemblea, si sono levate parole di soli-darietà per la gente che sta morendo di fam enel Biafra e chi in questo momento parla s iè adoperato, ma invano, perché la situazion etragica creatasi in quel paese fosse esaminatadalle Nazioni Unite. Nessuna attenuante ,quindi, per il mostruoso delitto, perché d idelitto si tratta .

E la nostra solidarietà al popolo biafranol'abbiamo manifestata, inviando viveri e me-dicinali, non armi . Perché io, personalmente ,ritengo che commettano una grave colp aquelle nazioni che, pur essendo civili e pu rproclamandosi fautrici della pace, invianoarmi a questo o quel contendente, alimentan-do conflitti e focolai che, oltre ad accumu-lare cadaveri sul cammino dell 'umanità, co-stituiscono una permanente minaccia allapace del mondo intero .

Onorevoli colleghi, gli uomini si appre-stano a conquistare pianeti. Ma quando gl iuomini riusciranno finalmente a conquistar esul nostro tormentato pianeta il senso dellasolidarietà umana ?

Noi, per quanto ci riguarda, onorevoli col-leghi, crediamo che il modo più degno dionorare la memoria delle dieci vittime inno-centi sia quello di impegnarci perché gli ita-Iiani, qui, in patria, trovino lavoro e sorgent i

di benessere senza essere costretti ad andarerandagi per il mondo e perché l'umanit àtutta conosca finalmente la pace . (Segni digenerale consentimento) .

Presentazion edi un disegno di legge.

RUSSO, Ministro senza portafoglio . Chie-do di parlare per la presentazione di u n

disegno di legge .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RUSSO, Ministro senza portafoglio, M ionoro presentare, a nome del ministro de l

tesoro, il disegno di legge :

« Utilizzo dell'assegnazione straordinaria

di fondi per il rimborso di spese sostenut edalla gestione ARAR in liquidazione » .

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PRESIDENTE . Do atto della presentazion edi questo disegno di legge, che sarà stampato ,distribuito e trasmesso alla Commissione com-petente, con riserva di stabilirne la sede .

Annunziodi interrogazioni e di una interpellanza .

ARMANI, Segretario, legge le interroga-zioni e l ' interpellanza pervenute alla Presi-denza .

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno della seduta di martedì 10 giugno 1969 ,

alle 15,30 :

1 . — Interrogazioni .

2. — Seguito della discussione delle pro-poste di legge :

FORTUNA ed altri : Casi di sciogliment odel matrimonio (1) ;

BASLINI ed altri : Disciplina dei casi d idivorzio (467) ;

— Relatori: Lenoci, per la maggioranza ;Castelli e Martini Maria Eletta, di minoranza .

La seduta termina alle 20,40 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Dott . MANLIO Rossi

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

Dott . ANTONIO MACCANICO

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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZAANNUNZIATE

INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

BARDOTTI . — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per sapere se è a conoscenzadelle perplessità suscitate dalla interpretazionedelle norme contenute nell'ordinanza mini-steriale n . 3436 del 24 aprile 1969 avente peroggetto gli « Esami per l'ammissione alla fre-quenza di istituti tecnici degli alunni prove-nienti dagli istituti professionali » .

In particolare risulta che alcuni capi d iistituto ritengono che l'ordinanza (che adott ail termine « frequenza » anziché « passaggio »o « accesso » come nelle precedenti ordinan-ze) imponga, agli allievi che avranno a su otempo superato le prove di esame previste, l afrequenza della classe alla quale saranno di-chiarati ammessi .

Questo obbligo costringerebbe questi gio-vani, molti dei quali già occupati, a rinun-ciare agli esami stessi in quanto non sarebbe-ro in grado di garantire una regolare frequen-za alla scuola, mentre potrebbero, come priva-tisti (se diciottenni) presentarsi successiva -mente a sostenere gli esami finali di abilita-zione .

L'interrogante chiede di sapere quali ini-ziative il Ministero ritenga di dover adottareallo scopo di eliminare le perplessità denun-ciate, in quanto il loro permanere provoche-rebbe uno stato di grave disagio in tanti gio-vani volonterosi impossibilitati a frequentareregolarmente per ragioni di lavoro .

(4-06267 )

BARDOTTI . — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per sapere se è a conoscenza de lmalcontento esistente tra i laureati in mate-matica che aspirano ad ottenere incarichi d iinsegnamento, per la suddetta disciplina, nel -le scuole medie statali, in quanto, pur essend oforniti di un titolo di studio specifico, si tro-vano, ai fini dell'insegnamento della suddett adisciplina, nelle graduatorie provinciali pe rgli incarichi e le supplenze, a parità di pun-teggio con altri laureati in farmacia, veteri-naria, geologia, ecc .

L'interrogante chiede di sapere se il Mini-stero non ritenga opportuno prevedere l'at-tribuzione agli aspiranti in possesso del sud -detto titolo di studio e per l'insegnamento spe -

cifico della matematica, un punteggio aggiun-tivo, in analogia di quanto previsto per i lau-reati in lingue che aspirano all'insegnamentodella lingua straniera nelle scuole medie .

Poiché non sembrano sussistere, per i lau-reati in matematica, quelle difficoltà, esistent iper altri, di individuazione della corri-spondenza fra titolo e insegnamento da im-partire, l'interrogante chiede di conoscer equali provvedimenti il Ministero ritenga d idover adottare al fine di eliminare una pales eingiustizia .

(4-06268 )

BARDOTTI . — Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste . — Per sapere se è a cono-scenza delle difficoltà incontrate dai comitat iprovinciali della caccia a seguito delle con-trastanti interpretazioni circa l'applicazionedell'articolo 64 della legge 2 agosto 1967 ,n . 799, la quale prevede la realizzazione d icorridoi fra riserve di caccia confinanti .

Poiché risulta che il Consiglio di Statoha espresso un suo motivato parere a seguitodi quesiti proposti da molti comitati provin-ciali, l'interrogante chiede di conoscere qual iprovvedimenti il Ministero ritenga opportunoadottare allo scopo di porre gli organi sud-detti nelle condizioni di adempiere i com-piti loro attribuiti dalla legge citata e sanarecosì definitivamente le situazioni rimaste insospeso .

L'interrogante fa presente la necessità d iassumere iniziative in meritò prima dellaapertura della stagione venatoria .

(4-06269 )

BARDOTTI . — Ai Ministri dell'agricol-tura e foreste e dell'interno . — Per sapere sesono a conoscenza dei notevoli danni che laeccezionale nevicata del febbraio 1969 ha ar-recato alle colture arboree esistenti nel ter-ritorio del comune di Monticiano (Siena) .

Considerato inoltre che tali calamità atmo-sferiche hanno provocato anche ingenti dannialle attrezzature dei servizi comunali (im-pianti elettrici ed acquedotti), l'interrogant echiede se i Ministri non ritengano di adot-tare provvedimenti di intervento mediant eaiuti straordinari diretti a sollevare una situa-zione particolarmente critica ed accogliendocosì anche le richieste avanzate dal consigliocomunale .

(4-06270)

BARDOTTI . — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per sapere se è a conoscenza del -le condizioni in cui si trova la strada statal en . 439, che unisce Siena con Follonica (Gros-

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seto), il cui fondo stradale, per l ' intensità de ltraffico, è ridotto in condizioni di estrema pre-carietà ed è reso in alcuni tratti pressoché in-transitabile ed estremamente pericoloso per l astessa incolumità fisica degli utenti .

L'interrogante chiede se il Ministero ,mentre dovrà sollecitare l 'ANAS ad eseguir ei più urgenti lavori di riattamento del pianoviabile, non ritenga opportuno intervenire de-cisamente affinché il problema del collega -mento fra Siena e Follonica debba essere ra-dicalmente affrontato e sollecitamente risoltoattraverso la costruzione di una moderna ar-teria in grado di soddisfare le crescenti esi-genze di collegamento rapido della fascia lito-ranea grossetana con tutto l 'entroterra inte-ressato .

In particolare chiede di sapere quali ini-ziative il Ministero intenda assumere allo sco-po di incoraggiare e sollecitare l'azione lode-vole già intrapresa da enti interessati (Mont edei Paschi di Siena, Montedison) e diretta all apredisposizione del progetto relativo alla co-struenda arteria .

(4-06271 )

VAGHI E SANGALLI. — Al Ministro delladifesa . — Per conoscere i motivi che hannoindotto la competente commissione di appelload esprimere parere negativo sul ricorso pre-sentato in data 4 marzo 1969, tramite l ' ufficioleva di Monza, dal signor Gelindo Turati, av-verso la decisione del consiglio di leva diComo dell'11 gennaio 1969 con la quale venn erespinta la domanda di dispensa dal serviziomilitare del giovane Dionigi Luigi Signo ,nato il 3 giugno 1949 e residente a Seveso(Milano) in via Farga n. 8, nipote del ricor-rente.

Gli interroganti, rendendosi interpreti deldiffuso stato di disagio e di profonda sfidu-cia che si determina in più occasioni a caus adell ' interpretazione rigidamente restrittivadell'articolo 91, n . 6 del decreto del Presiden-te della Repubblica 14 febbraio 1964, n . 237 ,non possono esimersi dal rilevare che spessole valutazioni sugli indici di reddito dei nu-clei familiari presi in esame, non tengonoconto della effettiva realtà economico-sociale ,né delle esigenze di reciproca assistenza ch efanno parte integrante del mutualistico sacri-ficio dei componenti delle famiglie, special -mente quando, come nella fattispecie, ci s itrova di fronte a persone anziane, bisognos edi ogni conforto .

Il ricorrente, infatti, ha 83 anni, non god edi alcun reddito proprio, è del tutto inabilee non può certamente far carico al figlio, mo-

desto operaio, il quale, con i proventi del suosolo lavoro, riesce con molti sforzi a provve-dere alla moglie ed ai due figli minori . Per-tanto, l'unica possibilità del Turani di trar -re mezzi di sostentamento consisteva, finora ,nell'aiuto del nipote .

Ciò premesso si chiede se non si ritengaurgente disporre per un supplemento d'istrut-toria, tramite l'Arma dei carabinieri, incari-candola di compiere, in sede locale, più ap-profonditi accertamenti circa la reale sussi-stenza dei requisiti previsti dalle disposizion iin vigore, che, se non dovessero trovare inlinea di principio applicazione estensiva sul -la base di criteri equitativi, perderebbero d isignificato, disattendendo in modo palese l avolontà e le intenzioni del legislatore .

(4-06272 )

CATTANEI. — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale e della marina mercantile .— Per conoscere i motivi in base ai quali nonsi è ancora provveduto a riconoscere paritàdi trattamento tra i pensionati marittimi equelli terrestri, nonché parità di contribu-zione tra le aziende ed i lavoratori marittimie quelli terrestri .

Come è noto, per i pensionati marittimi l aretribuzione pensionabile è costituita tuttor adal 65 per cento della media aritmetica degl istipendi percepiti durante l'intera vita lavora-tiva, rappresentando una condizione di graveingiustizia rispetto ai lavoratori la cui pen-sione è calcolata con riferimento ai tre ann idi contribuzione migliore scelti tra gli ultim icinque o dieci anni di lavoro . La situazion edei pensionati marittimi poi è tanto più in -giusta in quanto gli oneri previdenziali ch efanno loro carico, sono più pesanti di quell iche gravano su altre categorie di lavoratori .

(4-06273 )

DE LORENZO FERRUCCIO. — Ai Mini-stri dell ' interno e delle poste e telecomuni-cazioni . — Per sapere se sono stati informat idel grave ed intollerabile atto di teppismo ,ampiamente riportato dalla stampa cittadin ae che ha scosso profondamente la pubblicaopinione, verificatosi il 22 maggio 1969 aNapoli nel corso di un corteo sindacale du-rante il quale un gruppo di 4 facinorosi, stac-catisi dagli altri manifestanti, hanno aggre-dito un portalettere che procedeva alla con -segna della corrispondenza, colpendolo eferendolo al capo con una bottiglia e distrug-gendo tutta la corrispondenza che questi stavaper distribuire .

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L'interrogante chiede di sapere – poichéil gravissimo episodio dimostra largamenteche durante tale manifestazione, oltre a com-mettersi un atto di violenza personale ne iconfronti di un lavoratore che dissentiva dal -l ' impostazione data nella circostanza all alotta sindacale da una particolare organizza-zione in contrasto con altre organizzazion isindacali le quali già avevano raggiunto u naccordo con il Governo, non si è assicuratal 'efficienza del servizio né la conservazionedel materiale postale affidato dai privati all apubblica amministrazione né, infine, si è tute -lata la libertà di lavoro – quali urgenti prov-vedimenti si intendono adottare per evitar eche simili episodi possano ripetersi . (4-06274 )

CATTANEI. — Al Presidente del Consigli odei ministri e al Ministro delle finanze . —Per conoscere se il Governo è informato dell asituazione di grave disagio che si è deter-minata nel porto di Genova a seguito de lpressoché totale disfunzionamento dei serviz idoganali che di fatto ha provocato uno scon-certante rallentamento delle operazioni por-tuali, con notevole danno non solo per l agià provata economia genovese, ma per quell aitaliana (infatti proprio a seguito della situa-zione sopra esposta, molti carichi in arriv oper l'imbarco al porto di Genova sono stat idirottati verso Amburgo ed altri scali an-seatici) .

Si chiede altresì di sapere quali urgentiprovvedimenti il Governo intenda adottar eper porre rimedio alla preoccupante situazio-ne in atto e per evitare che la rigida e buro-cratica applicazione della legge doganale del1896 conduca alla progressiva paralisi de lporto di Genova .

(4-06275 )

MALFATTI FRANCESCO, RAFFAELLIE DI PUCCIO. — Al Ministro dei trasportie dell 'aviazione civile . — Per sapere :

1) i risultati degli « studi e rilevamentid ' inventario dei beni immobili (della ex line aferroviaria Lucca-Pontedera) ed accertament isui valori degli stessi, delle possibilità d isfruttamento e sulle eventuali destinazion ipreviste dai piani regolatori cittadini », a su otempo disposti dal Ministero dei trasporti edell 'aviazione civile ;

2) quale procedura è stata adottata pe rla vendita degli immobili anzidetti, e, ne lcaso in cui fosse stata adottata « la procedur adella vendita a trattativa privata multipla »,

quali sono state le ditte invitate, le offert efatte ed il ricavato totale lordo della vendita ;

3) se fu provveduto a trattare diretta-mente con gli enti locali interessati e con iproprietari frontisti, « per scopi di pubblic ointeresse » dei primi e di « particolari cas idi legittime aspettative » dei secondi e, se f uprovveduto, a quale esito condusse la trat-tativa .

(4-06276 )

SILVESTRI . — Al Ministro dei lavoripubblici. — Per conoscere i motivi del ritard odei lavori relativi all'autostrada Bologna-Padova e come intende intervenire per acce -lerare i lavori stessi, onde rendere definital'intera rete viaria entro la primavera del1970, come previsto nel primitivo programma .

(4-06277 )

VENTUROLI . — Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste . — Per conoscere i motiv idella ritardata approvazione del finanzia-mento dei lavori di sistemazione della franadi Codrignano, in località Nola, in destra del

Santerno (Imola) .

Mentre all'interrogante risulta che gli or-gani tecnici competenti hanno da tempo pre-disposto un preventivo di spesa per 100 mi-lioni, di cui 50 milioni di competenza de lconsorzio della bonifica renana e 50 milion iper lavori di regimazione idraulica sarebberoeseguiti direttamente dal genio civile, a tut-t ' oggi il Ministero dell 'agricoltura e dell eforeste non si è preoccupato dei danni e dell econseguenze che ricadono sulle popolazioni el'economia della zona .

(4-06278 )

TOZZI CONDIVI . — Al Presidente de lConsiglio dei ministri e al Ministro per la ri-cerca scientifica . — Per chiedere se rispondaa verità quanto la stampa ha pubblicato e

cioè che le Marche sarebbero state prescelt e

per l'apertura eventuale di un « cimitero ato-mico » ; così che mentre ad altre regioni ven-gono riservati laboratori e centrali atomich ea noi verrebbe affidata la pericolosa raccoltadei rifiuti con la « desertizzazione » di un a

vasta zona del nostro territorio e con relativoinquinamento delle zone sorgive che alimen-tano gran parte dei nostri acquedotti e dell esorgenti ancora non captate per i nostri sem-pre maggiori bisogni di acqua potabile .

L'interrogante chiede assicurazioni in pro-posito .

(4-06279)

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Atti Parlamentari

— 8796 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 1969

NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Ministrodella pubblica istruzione . — Per sapere se èa conoscenza che la Commissione incaricat adi espletare il concorso per l'assunzione d iun applicato presso la scuola media statale« Malaspina » di Massa, non solo non h atenuto di conto, nel punteggio dei titoli, delladocumentazione presentata dal candidato De lMonte, del suo servizio militare, del suo stat odi famiglia, del suo titolo di studio, dei suo iprecedenti lavorativi, ma ha dichiarato vin-citore certo Riccardi Silvio, recentemente ar-restato dai carabinieri ed associato alle car-ceri locali per essere entrato 1'11 aprile 196 9nella redazione del giornale La Nazione diMassa, devastandola ;

per sapere se, in ordine a quanto espo-sto, fra i « titoli preferenziali », da valere s ututti gli altri, ci sia quello di devastare l esedi dei giornali in nome di Mao . (4-06280)

NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Ministrodella pubblica istruzione . — Per conoscer ei motivi per quali il liceo scientifico di Pon-tedera (Pisa), che già conta 296 alunni e 10classi, è ancora retto come « sezione » annessaal liceo classico ;

per sapere se è a conoscenza che detta« sezione » si avvia ad avere una popolazionescolastica che, entro i prossimi anni, supe-rerà i 500 alunni ;

per conoscere i motivi per cui si negaancora l'autonomia a detto liceo scientificoche, fra l 'altro, manca di insegnanti di ruolo ,carente come è del relativo organico ;

cosa intenda fare perché il liceo scien-tifico di Pontedera ottenga la sua autonomia ,venga potenziato e si dia mano alla costru-zione del nuovo edificio che dovrebbe ospi-tarlo, così come è nei voti del piano dell ' edi-lizia scolastica .

(4-06281 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Ai Ministri de-gli affari esteri e dell'industria, commercioe artigianato . — Per sapere se è esatto quant oriferisce l ' agenzia O.P. e cioè che la BritishAtomic Energy Commission ha stipulato conil governo ellenico un accordo per la costru-zione, in Grecia, di una centrale nucleare ,che a detta importante iniziativa era interes-sata anche la FIAT ma che è stata « scartata »a causa della politica ostile, nei confronti del -la Grecia, perseguita dalla Farnesina .

(4-06282)

CUSUMANO . — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per sapere quali interventi finan-ziari s'intendano predisporre per il porto d iTrapani, il quale, ancora una volta, è rimastoescluso dall'ultimo finanziamento del pianod'intervento statale per i porti .

Tale esclusione ha provocato malcontentoe legittime reazioni fra i lavoratori del port oe fra gli operatori marittimi .

All 'ammodernamento ed al potenziamentodel porto di Trapani è legato lo sviluppo so-cio-economico del trapanese e del vasto entro -terra; e per l ' incremento dei traffici marit-timi, dell'attività cantieristica e per . la lineadi collegamento a mezzo di traghetti con Tu-nisi e Livorno in corso di realizzazione .

(4-06283 )

MEUCCI. — Al Ministro dell ' interno . —Per conoscere la verità su quanto è accadut onella città di Volterra il giorno 29 maggi o1969, in occasione di un pubblico dibattito su ltema della contestazione giovanile, tenuto da ldirettore de La Nazione, su invito del circolo« Dante Alighieri », nel palazzo dei Priori ,con particolare riferimento alla documenta-zione fotografica apparsa sulla stampa de l1° e 2 giugno 1969 .

Se la versione dell 'episodio corrispondea verità, l ' interrogante chiede di conoscer equali direttive si intendono dare al fine dievitare il ripetersi di simili, incresciosi epi-sodi di inciviltà, intesi, con macroscopica evi-denza, ad attentare al democratico eserciziodella libertà, a vanificare il prestigio dei tu -tori dell'ordine e delle legittime autorità e da mettere in discredito gli stessi istituti ch esono a fondamento della democrazia, e noncerto ad esprimere un legittimo dissenso s uopinioni non condivise, né tanto meno adesercitare una civile protesta contro una ine-sistente situazione di disagio o contro lamassiccia presenza delle forze del pubblic oordine.

Infine chiede di essere informato dei prov-vedimenti che si intendono adottare, nell ' am-bito delle leggi in vigore, nei confronti degl iautori, spesso professionisti, di tali episodi ,da configurarsi in atti di deplorevole teppi-smo, che calpestano e offendono i princip ielementari di uno Stato democratico e conessi il senso di dignità di popolazioni, com equella volterrana, gelosa custode di alte e no -bili tradizioni di costume, di cultura e d iciviltà .

(4-06284)

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 1969

FODERARO . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per conoscerequali provvedimenti si intendano adottare ,con la necessaria urgenza, per evitare ch evenga attuata dai farmacisti della provinciadi Catanzaro la preannunciata completa asten-sione dell'erogazione dei medicinali agli assi-stiti dell'INAM, a causa della mancata corre-sponsione da parte di tale istituto degli arre-trati per la fornitura dei medicinali . L'INAM ,infatti, ha corrisposto i « saldi » solo fino a lsettembre 1968 e l'acconto fino al febbrai o1969 .

(4-06285 )

MONACO. — Al Presidente del Consigliodei ministri e al Ministro per la riforma dellapubblica amministrazione . — Per conoscere imotivi per cui non hanno ritenuto di doverinvitare ai colloqui per il riassetto della car-riera del personale amministrativo della Cort edei conti, un rappresentante della « Liber aassociazione fra il personale amministrativodella Corte dei conti » nonostante che in talsenso fossero stati sollecitati dagli organi diri-genti di detta associazione.

Così agendo oltre ad aver operato una in-giusta discriminazione nei confronti di un aorganizzazione sindacale si è altresì trascu-rato l'apporto che la suindicata associazioneavrebbe potuto dare alla soluzione dei pro-blemi della categoria che rappresenta .

(4-06286 )

MILIA . — Al Ministro dell'interno . — Persapere se sia a conoscenza del grave malu-more che regna fra le guardie di pubblicasicurezza e i carabinieri di stanza in Sardegn aper il fatto che – in occasione delle orma iprossime elezioni regionali – sarà a loro corri -sposta la modica somma di lire tremila per i lservizio di vigilanza ai seggi elettorali, servi-zio che richiede quattro giorni circa di inin-terrotto e gravoso lavoro .

Per lo stesso straordinario lavoro ai vigil iurbani, guardie giurate e barracelli sarà in -vece corrisposta la somma di lire dodicimila :e detto differente trattamento si appalesa an-cora di più illogico e ingiusto quando si ten-ga presente che è proprio sulle guardie d ipubblica sicurezza, di finanza e sui carabi-nieri che principalmente ricade la responsa-bilità della vigilanza esterna ed interna de iseggi .

Detta somma di lire tremila fu stabilita i noccasione del Referendum nel 1946 ma è trop-po evidente che differente 'è la potenzialità

di acquisto della lira a distanza di 23 anni ,tanto che, in occasione delle elezioni politichesvoltesi nel 1968, fu stabilito dal Governo d icorrispondere a tutti gli appartenenti alle for-ze dell'ordine lire settemila oltre a lire tre-mila per coloro che avrebbero prestato ser-vizio presso i seggi elettorali .

Detta situazione è lesiva dei diritti e dell easpettative dei tutori dell'ordine se si appa-lesa profondamente ingiusta sia in senso as-soluto sia se raffrontata al trattamento riser-vato ad altre categorie per l'eguale lavoroma con minore responsabilità .

per questo che l'interrogante chiede d i

sapere se il Ministro interessato ritenga do-veroso intervenire con sollecitudine perch équanto sopra lamentato abbia una equa riso-luzione e perché a tutti gli appartenenti all eforze dell'ordine in Sardegna sia riservat o– in occasione delle elezioni regionali – l ostesso trattamento economico a loro fatto i n

occasione delle elezioni politiche del 1968 .

(4-06287 )

SPADOLA. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. — Per conoscere senon ritenga opportuno intervenire affinché s i

proceda all'installazione di un posto telefo-nico pubblico in contrada Punta Braccetto de lcomune di Ragusa, in considerazione del fat-to che la detta contrada è popolatissima spe-cie durante la stagione balneare e nel period odi raccolta dei primaticci, essendo tutta l a

fascia costiera utilizzata per le serre .(4-06288)

LOMBARDI RICCARDO, ACHILLI E ZAP-

PA. — Al Ministro delle finanze . — Per sa-pere, premesso che da parecchi anni la Salin adi Lungro di trova in palese stato di crisi si a

per la sensibile riduzione della manodoper aivi occupata sia per carenza di personale tec-nico adeguato sia per le condizioni di arretra-tezza degli impianti (fra l'altro è stato smobi-litato l'impianto di raffineria del minerale) ;che le popolazioni interessate si trovavano in

evidente stato di disagio e di tensione specie

a seguito dei risultati negativi cui è pervenut ala commissione di studio ministeriale nomi -nata con decreto del 31 maggio 1961 dal sena-tore Trabucchi, all'epoca Ministro delle fi-nanze; considerato che tale stato di disagiosi è espresso in questi ultimi tempi in forma

di manifestazioni di piazza ; che a seguito d i

tali manifestazioni l'attuale Ministro dell efinanze ha dato luogo alla costituzione di una

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nuova commissione di studio la quale ha gi àintrapreso il proprio lavoro di indagine, gl iinterroganti, anche allo scopo di chiariment ocirca i termini del problema, chiedono di sa -pere :

1) se il mandato affidato a tale commis-sione di studio attiene solo alle condizioni del -la miniera ed alle tecniche di sfruttament oivi adottate o se esso riguarda anche la pos-sibilità di espansione della miniera stessa ;

2) se le autorità competenti non riten-gano opportuno dare luogo, correlativament eai lavori della commissione, a sondaggi eprospezioni tecniche al fine di accertare l aentità e la natura del giacimento ;

3) se non si ritenga opportuno autoriz-zare la partecipazione dei sindacati e di rap-presentanti delle popolazioni interessate all eoperazioni di indagine della commissione ;

4) se non si ritenga utile e necessario ,in via immediata, adottare tutte quelle misur eatte a garantire la sicurezza fisica degli opera iattualmente occupati nella miniera, e, pi ùin particolare, di destinare alla medesima al-tro personale tecnico ad alto livello, data lainsufficienza di quello attualmente in servizio .

(4-06289 )

MAMMI . — Al Ministro dell'agricoltura edelle foreste. — Per conoscere se risponde averità che è stato approntato uno schema d iregolamento nazionale per l'istituzione dell acaccia controllata in contrasto con gli arti -coli 8, 12, 12-bis e 67 del testo unico .

Sembra, infatti, all'interrogante che taleschema di regolamento se dovesse essere tra -sformato in provvedimento definitivo, oltrea contrastare con la legislazione venatoria ,comporterebbe una pesante discriminazione ,anche economica, tra i cacciatori ; provocan-do, fra l'altro, gravi ripercussioni per le mi-gliaia di dipendenti dei settori industriali ,commerciali ed artigianali interessati all acaccia .

(4-06290 )

LATTANZI E GRANZOTTO . — Ai Mini-stri dell'interno e di grazia e giustizia . —Per sapere se siano a conoscenza che la mat-tina del 26 maggio 1969 il prefetto di Ascol iPiceno è direttamente intervenuto su quel tri-bunale, mentre era in corso un'udienza dibat-timentale del noto processo per la sofistica-zione dei vini, per chiedere che i magistrat ivietassero riprese televisive del processo me-desimo ; se non ritengano che l'inspiegabile

comportamento del prefetto non rappresent iindebita interferenza sullo svolgimento delprocesso ; di per sé delicato anche per i gross iinteressi coinvolti e per il quale quindi, com edel resto per il normale svolgimento dellafunzione giudiziaria, va evitata ogni possibil eturbativa.

(4-06291 )

STORCHI . — Al Ministro del tesoro . —Per sapere a quale categoria sia stato asse-gnato il campo di Saint-Michael im Lungau(Salisburgo) denominato Katschberglager, a ifini dell'applicazione del decreto del Presi-dente della Repubblica 6 ottobre 1963, n . 2043 .

Chiede cioè come sia stato classificato det-to campo e per quali motivazioni .

(4-06292 )

GIOMO. — Al Ministro delle finanze . —Per conoscere se non ritenga opportuno diffe-rire, almeno fino a quando non si sarà prov-veduto ad una nuova conveniente sistemazio-ne, lo sfratto fissato per il 20 giugno 1969alla benemerita università popolare di Mila -no che ha alle sue spalle un patrimonio di 70anni di attività culturale .

(4-06293 )

GIOMO . — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per conoscere se non ritiene didover revocare la circolare, diramata in que-sti giorni ai Provveditorati agli studi, in bas ealla quale a decorrere dall'anno scolastico incorso non possono essere ammessi agli esam idi idoneità per la seconda classe elementar egli alunni che non abbiano compiuto i 7 anni ,gli 8 per gli esami di terza e così via . Ilprovvedimento appare infatti ingiusto soprat-tutto verso quei genitori che hanno già spes odanaro, pazienza e speranze per l'avvenirescolastico dei loro figli e verso tanti bambin iche, costretti a ripetere l 'anno, si troverebber o

in condizioni di frustrazione psicologica . Taledisposizione, palesemente lesiva della libert àindividuale, appare inoltre assurda dal mo-mento che nella passata legislatura 1'VII ICommissione istruzione della Camera h arespinto una proposta di legge che tentav adi imporre gli stessi limiti di età nell ' iterscolastico degli alunni . Sorprende infin etanta intransigenza in questo settore, s esi pensa alla estrema debolezza dimostrat adal Governo in altri e ben più gravi casi ch ehanno tormentato la scuola superiore e uni-versitaria in questi ultimi tempi .

(4-06294)

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MERLI. — Al Ministro del tesoro . — Perconoscere i criteri in base ai quali la depu-tazione del Monte dei Paschi di Siena h aprovveduto a designare i componenti del Con-siglio d'amministrazione della Banca Toscan adella quale il predetto Istituto di diritto pub-blico detiene la maggioranza azionaria .

(4-06295 )

MERLI. — Al Ministro dell ' interno . —Per conoscere se rispondono a verità i reso -conti della stampa e segnatamente la docu-mentazione fotografica riguardante i fatti egli atti svoltisi a Volterra la sera di giovedì29 maggio in occasione di una pubblica con-ferenza in luogo chiuso tenuta dal direttorede La Nazione e, qualora essi risultino esatti ,per sapere quali istruzioni intende impartire :per prevenire il ripetersi di un genere di ma-nifestazioni che, per non avere motivazion ein specifiche situazioni di disagio, non si con-cretano in una forma moderna e ragionevol edi protesta collettiva, tollerabile in un regim edemocratico, ma attentano alla stessa libert àdi espressione e di dibattito, e mirano a di -screditare gli istituti democratici, le forze del -l'ordine, le autorità cittadine ; e per assicurarealla giustizia quei « professionisti » di questotipo di manifestazione i quali, spostandosi daun luogo ad un altro (e così pare sia avvenutoa Volterra), vorrebbero ingenerare nell'opi-nione pubblica nazionale idee false e distortesulla maturità di popolazioni di alta tradi-zione civile e democratica .

(4-06296 )

LEPRE E FORTUNA. — Ai Ministri dellavoro e previdenza sociale e dell'industria ,commercio e artigianato . — Per conoscerequali urgenti provvidenze intendano provo -care al fine di garantire la tranquillità di la-voro agli operai tessili della Cascami Bulfon sdi Tarcento (Udine), da quindici giorni insciopero articolato e reclamanti le 200 ore permancato cottimo, l'assemblea di fabbrica, l ariduzione dell'orario di lavoro a 40 ore setti-manali e altro, anche in considerazione ch equesti lavoratori operano in una zona estre-mamente depressa, da tempo smantellata d itradizionali opifici che hanno trasferito altro -ve la loro attività e che la paga media degl istessi si aggira sulle 40-60 mila lire mensili ,insufficienti ad una loro minima esigenza d ivita .

(4-06297 )

DE LORENZO FERRUCCIO. — Al Mini-stro della pubblica istruzione . — Per sapere imotivi per i quali con una recentissima cir-

colare si è vietato a migliaia di bambini pro -venienti da scuole materne o private o ch ehanno seguito i regolari corsi delle scuole pub-bliche in qualità di uditori di sostenere gl iesami di idoneità alla seconda classe elemen-tare con un anno di anticipo, in contrast ocon quanto disposto con precedente circolaredel 2 maggio del corrente anno con cui si er aautorizzata l'ammissione di detti bambini atali esami .

Se non ritenga di poter rimandare all'ini-zio del prossimo anno scolastico l'efficacia del -le nuove disposizioni, allo scopo di evitareil danno che deriverà a tanti bambini, anch edi carattere psicologico, per i quali, in virt ùdella richiamata precedente circolare, eranogià state presentate dai genitori le domandedi ammissione agli esami .

(4•-06298 )

QUARANTA. — Al Ministro dei trasportie dell'aviazione civile . — Per conoscere s eè vero che tale Francesco Filardi, dipendent eamministrativo dell'Ufficio della motorizza-zione civile di Salerno, bocciato egli stessoagli esami, sottopone alle prove orali i can-didati che si presentano per il rilascio dell apatente di guida omettendo logicamente d ifirmare gli schedini .

(4-06299 )

GIOMO E COTTONE. — Al Ministro del-la pubblica istruzione. — Per conoscere perquali motivi nell'ordinanza ministeriale su-gli esami di idoneità del 9 maggio 1969 no nè stato precisato che i giovani diciottenni ch eabbiano assolto l'obbligo scolastico possanoessere ammessi a sostenere esami di idoneitàa qualsiasi classe di scuola media superiore .Gli interroganti ritengono che sia fuori discus-sione tale possibilità, quale preciso diritto eper le seguenti considerazioni :

1) se qualsiasi cittadino diciottenne cheabbia assolto l'obbligo scolastico può esser eammesso a sostenere, in qualità di candidat oprivatista, gli esami di maturità (articolo 3 ,legge 5 aprile 1969, n . 119), a maggior ana-logica ragione esso candidato può sostener eun esame di grado inferiore . Se così non foss everrebbe inficiato il principio costituzional eche garantisce la parità di trattamento de i

cittadini ;2) in linea di fatto e di diritto tale facoltà

viene già ad essere attuata considerata l adisposizione prevista dall'ultimo comma del -l'articolo 8 della legge 5 aprile 1969, n . 119 ,che prevede l ' ammissione all'ultimo anno discuola media superiore del candidato priva-

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tista (e quindi anche del diciottenne) respint oall 'esame di maturità .

Gli interroganti ritengono che quant osopra debba essere chiaramente indicato ond eevitare che, alla vigilia degli esami stessi ,possano sorgere delle interpretazioni no nunivoche che andrebbero a danno soprattutt odei lavoratori studenti che sono anche i piùdiretti interessati in quanto, molti di loro ,si trovano aI di fuori della regolare carrier ascolastica .

(4-06300 )

CATELLA. — Al Ministro della sanità . —Per sapere se :

in considerazione della concessione d iun contributo annuo di lire 150 milioni cia-scuno fatta agli istituti per lo studio e la curadel cancro di Milano, Roma e Napoli : in forzadella proposta di legge n . 582 approvata i l21 maggio 1969, in via definitiva, dall ' XICommissione del Senato ;

tenuto presente che la regione piemon-tese è quella che fa registrare la più altapercentuale di casi di cancro ;

che l 'Istituto di oncologia presso l 'ospe-dale San Giovanni di Torino è, per generalericonoscimento, all 'avanguardia in Italia esta conducendo ricerche apprezzate in tuttoil mondo ;

che Torino è sede dell ' unica cattedra ,in Italia, di « Oncologia clinica » ;

non ritenga doveroso promuovere ana-loga iniziativa a favore del predetto Istitut odi oncologia di Torino .

(4-06301 )

ROBERTI, PAllAGLIA E D'AQUINO . —Ai Ministri della sanità e del lavoro e previ-denza sociale . — Per conoscere se siano in-formati sui ripetuti rifiuti da parte dellaamministrazione dell 'Ospedale di Lucca d iindire le elezioni della commissione interna ,di applicare gli accordi FIARO, di disporr ela sistemazione nei ruoli del personale; se nonritengano di intervenire con la massima ur-genza al fine di far cessare tali illegalità ,nell ' interesse di tutti i dipendenti ospedalieri .

(4-06302 )

CORTI. — Ai Ministri del tesoro e del -l'interno . — Per conoscere se sia esatto ch eda vari anni il Ministero dell'interno abbi asollecitato quello del tesoro per la concession edi un congruo aumento del contributo statal eannuo a favore dell'Unione nazionale muti -lati per servizio, la quale – come è noto, oltre

ad avere la propria organizzazione in continu ocostante sviluppo – rappresenta ed assiste no nsolo i mutilati e gli invalidi per servizio mi-litare e civile dello 'Stato e degli Enti locali ,ma anche i familiari dei caduti per causa d iservizio; e se corrisponde a verità, che le pas -sate richieste del Ministero dell'interno sian ostate accolte solo in parte, con l'elevazionedel contributo concesso alla predetta Unionea soli 100 milioni annui, disposta con la legge23' febbraio 1968, n . 103 ; e se sia noto cometale contributo sia del tutto insufficiente, an -che alla luce del costante aumento degl iiscritti e delle nuove funzioni affidate alla pre -detta Unione dalla legge 2 aprile 1968, n . 482 ,con la conseguenza di onerosi compiti su lpiano dell'avviamento al lavoro : ad esempi oquello di visionare in modo continuo la si -tuazione esistente presso centinaia di mi-gliaia di aziende pubbliche e private, al finedi stabilire il relativo obbligo di assunzion idi mutilati per servizio, di vedove e di orfan idi caduti per servizio nonché di procedere all erelative impugnative, in via giurisdizionale ,nei confronti delle Amministrazioni delloStato e degli enti pubblici che non rispettanole disposizioni contenute nella legge citata .

(4-06303 )

COTTONE. — Al Ministro dell'agricolturae delle foreste . — Per conoscere quali prov-vedimenti immediati intenda adottare a pro-posito delle importazioni di mangime per usozootecnico, contenente il 96 per cento di zuc-chero e fruente dell'esenzione di imposta difabbricazione ; sembra infatti che tale man-gime venga destinato in minima parte agl iallevamenti zootecnici e in massima parte all afermentazione per la produzione di vino so-fisticato, cosa che avrebbe provocato in que-ste ultime settimane una sensibile caduta dellequotazioni dei vini e la giustificata protest adei viticoltori .

(4-06304 )

MALAGUGINI . — Al Ministro di graziae giustizia . — Per sapere se risponda a veritàla notizia, pubblicata dalla stampa, per cui l aprocura della Repubblica di Genova avrebb epromosso azione penale nei confronti di u navvocato del foro di Milano, difensore degl iantifascisti di quella città, nel processo con-cluso il 3 giugno 1969, ipotizzando gli estre-mi del delitto di oltraggio nella domanda dalui correttamente sottoposta al presidente de lcollegio giudicante, perché venisse rivolta adun testimone, funzionario di pubblica sicu-rezza .

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Nell'ipotesi affermativa, ritenuto il carat-tere aberrante, oggettivamente intimidatorioe lesivo dei diritti della difesa di una siffattaazione, l'interrogante chiede di conoscere s ee quali iniziative il Ministro intenda assu-mere o proporre a tutela della libertà di patro-cinio .

(4-06305 )

CAPONI. — Al Ministro dell' interno . —Per conoscere quali impedimenti abbianoostacolato la definitiva approvazione dell adelibera dell'amministrazione del comune d iPerugia di trasformare 4 posti di applicat idattilografi in altrettanti di applicati . La pre-detta delibera risale al 10 settembre 1964 ,porta il n . 417 del consiglio comunale d iPerugia e risulta che due anni orsono si tro-vava presso la competente divisione del Mini-stero dell'interno istruita e pronta per esseresottoposta all'approvazione dell'apposita com-missione ministeriale .

L'interrogante chiede, altresì, di conoscer ese il Ministero dell'interno ritiene che siadato corso o meno alla predetta delibera .

(4-06306 )

PICCINELLI . — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per conoscere i motivi peri quali la commissione provinciale ha rite-nuto di relegare al 38° posto della gradua-toria, compilata in attuazione della legge28 luglio 1967, n . 641, l ' istanza del comunedi Magliano in Toscana (Grosseto) diretta a dottenere il finanziamento del progetto, del -l'importo di 160 milioni, per la costruzion edi un edificio da adibire a scuola media ne lcapoluogo .

Per sapere inoltre :se sia a conoscenza che il sindaco del

predetto comune ha dichiarato di non pote rin alcun modo garantire l'apertura dellascuola media in oggetto per il prossimo annoscolastico a causa dello stato di pericolosit àe di grave carenza igienica dell'edificio ch eattualmente la ospita;

se non ritenga opportuno disporre la con -cessione di un contributo straordinario al fin edi consentire un immediato intervento per i lripristino nella stagione estiva almeno dell eparti pericolanti dell'attuale edificio . (4-06307)

ALESSANDRINI. — Al Ministro dellapubblica istruzione . — Per conoscere se ri-sponde a verità che a decorrere dall 'anno sco-lastico in corso non potranno essere ammess iagli esami di idoneità per la seconda classe

elementare alunni che non abbiano compiutoi sette anni ; analogamente, i candidati agl iesami di terza dovranno aver compiuto gl iotto anni, e così via; cioè, in ultima analisi ,i nati in gennaio non potranno più - come fa -cevano in buona percentuale finora - « rigua-dagnare l'anno », in certo senso « perduto » acausa della data di nascita, iscrivendosi diret-tamente alla seconda classe, o « saltando » unadelle classi successive .

In caso affermativo, in base a quali con-siderazioni si è ritenuto di dover introdurreun criterio di rigidità a un livello di studi oin cui, per molte ragioni, era finora sembratoopportuno adottare un criterio di flessibilità .

E se infine non si debba tener conto, co-munque, del fatto che l'emanazione di tale di-sposizione alla fine dell'anno scolastico colpi-sce in solido tutti quei genitori che hanno giàspeso il denaro delle domande, e nel moral etutti quei ragazzi che si erano già preparat i

agli esami .

(4-06308 )

CALDORO . — Al Ministro delle poste e del-le telecomunicazioni . — Per conoscere se gl irisulta la situazione relativa al riscatto dellecase economiche dell'Azienda di Stato serviz itelefonici ubicate in via Domenico Fontana, 4 5di Napoli ;

se in particolare è a conoscenza che gl iassegnatari hanno presentato ricorso alll'appo-sita commissione regionale contro il prezzodi riscatto ritenendo il costo medio per van onon rispondente alle caratteristiche di un al-loggio economico e popolare ;

se quindi, ciò premesso, non ritenga ch e

gli assegnatari ai fini di garantirsi l'eserciziodel diritto di ricorso non debbano avere laconoscenza precisa di tutti gli elementi deicosti relativi alla costruzione dei fabbricati e

all ' acquisto del suolo, determinati nel 1957 ,conoscenza che dall'Azienda stessa viene ne-gata alle stesse Organizzazioni sindacali ;

se non ritenga infine opportuno disporr eun accertamento delle cause della sperequa-zione che si è verificata tra i costi dall 'ediliziaprivata realizzata nella stessa epoca e quell idei fabbricati dell'Azienda di Stato per i Ser-vizi telefonici di via Domenico Fontana ch evengono dall'Azienda stessa offerti al costomedio (si ripete nel 1957) di circa lire i mi-lione 72.000 al vano .

(4-06309 )

SERVADEI. — Al Governo. — Per cono-scere quali iniziative intende assumere pe rdare un inquadramento uniforme, ai fini assi-stenziali e previdenziali dei dipendenti, alle

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aziende che manipolano e commerciano i pro-do!'! agricoli e zootecnici .

. ' interrogante rileva come le attuali situa-zioni di notevole disparità, ad esempio nel set -tore degli allevamenti avicoli, sia ad un temp omotivo di ingiustizia per i lavoratori occupat i(i quali a prestazioni uguali non ricevon ouguali trattamenti) che per le imprese, i cu icosti di produzione, per l'importante aspett odella manodopera, sono notevolmente diversi .

(4-06310 )

SERVADEI . — Al Ministro della difesa . —Per conoscere Ia situazione alla quale è giunt ala liquidazione delle pratiche per l'assegno vi-talizio ai vecchi combattenti bisognosi, tra -dotta in termini numerici .

L'interrogante rappresenta il grave disagi odella benemerita categoria, derivante dall'or -mai lunga attesa, situazione comprensibilissi-ma se si considera l 'età media dei richiedent ie la loro condizione economica .

(4-06311 )

SERVADEI. — Al Ministro della difesa . —Per conoscere lo stato della liquidazione dell epratiche per l ' assegno vitalizio riguardanti ivecchi combattenti bisognosi delle province d iForlì e Ravenna, fra i quali la lunga attesadetermina vivo e comprensibile malcontento .

(4-06312 )

SERVADEI . — Al Governo . — Per cono-scere i suoi intendimenti circa le rivendicazio-ni poste dai tecnici dipendenti dal Minister odei lavori pubblici, motivo di un 'agitazione atempo indeterminato tuttora in atto .

L ' interrogante ritiene che il problema vad aaffrontato sollecitamente e realisticamente ,sulla base anche della grave tendenza all'im-poverimento da parte della pubblica ammini-strazione di tali funzionari, e delle relative no-tevoli responsabilità professionali .

(4-06313 )

LIZZERO, SCAINI E SKERK. — Ai Mini-stri del lavoro e previdenza sociale e dell'in-dustria, commercio e artigianato . — Per co-noscere se siano a conoscenza della grave si-tuazione in cui versano gli operai e le operai edel cascamificio Bulfons di Tarcento (Udi-ne), da molti giorni .

Gli interroganti fanno presente che i lavo-ratori della Cascami Bulfons sono in sciope-ro articolato da oltre 15 giorni e con la !or olotta pienamente unitaria chiedono : le 200

ore per mancato cottimo ; l'assemblea di fab-brica ; la riduzione dell'orario di lavoro a 4 0ore settimanali ed alcune altre rivendicazion idi carattere sindacale .

Gli interroganti fanno altresì presente ch equesti lavoratori in sciopero vivono in u nmandamento, quello di Tarcento, profonda-mente depresso dove sono state smantellatefabbriche e iniziative economiche ed indu-striali sono state in altre zone trasferite, edove, proprio in considerazione della general edepressione economica, i salari dei lavorator ie delle lavoratrici della Cascami Bulfons no nva oltre le 45-60 mila lire mensili, che sonoassdlutamente al di sotto delle esigenze an-che minime di vita delle loro famiglie .

Gli interroganti chiedono di conoscer equali urgenti provvedimenti i Ministri inten-dano adottare al fine di dare soddisfazionealle giuste rivendicazioni di quei lavorator ie tranquillità ad un comune e ad una zon adepressa che assiste con profonda preoccupa-zione al crescere della piaga dell'emigrazion ee dell 'arretramento economico e sociale .

(4-06314 )

CAROLI . — Al Ministro della pubblic aistruzione. — Per conoscere se non riteng aopportuno di apportare sostanziali modifich ealla tabella che sarà allegata alla emanandaordinanza sui trasferimenti dei direttori didat-tici, per inserirvi criteri più giusti di valu-tazione rispetto a quelli contemplati nell'ul-tima ordinanza ministeriale, che tengono inconsiderazione quasi esclusivamente le esigen-ze di famiglia dei direttori didattici .

A parere dell'interrogante sarebbe oppor-tuno che si tenga conto, ai fini di una valu-tazione più equa e più aderente agli interess idella categoria :

1) del servizio prestato in qualunquesede secondo la durata e secondo la qualità ;

2) della permanenza in sede oltre i lbiennio ;

3) del servizio di reggenza prestato i ntutte le sedi .

Tali criteri, in aggiunta a quelli che nelpassato hanno ispirato la disciplina dei tra-sferimenti, si crede, rispondano all'esigenz adi una valutazione comprensiva di tutti gl iaspetti dell'argomento in parola .

(4-06315 )

SERVADEI . — Al Ministro del tesoro . —Per conoscere le ragioni per le quali il Cre-dito agrario regionale di Bologna si trova in

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una situazione di grave indisponibilità finan-ziaria, e non in grado di far fronte ai compit idi istituto .

Per conoscere, ancora, come intende toglie -re il citato organismo dalle presenti difficolt ào, comunque, di permettere che le operazion iassistite dal contributo statale in campo agra -rio nell'Emilia-Romagna, possano avere nor-male corso valendosi anche della collaborazio-ne delle Casse di risparmio a ciò autorizzatedalla legge e dalle norme statutarie . (4-06316)

AVERARDI, GUERRINI GIORGIO E LE -NOCI. — Al Presidente del Consiglio dei mi-nistri . — Per sapere se - di fronte alle mi-nacce dei sindacati dei professori delle scuolesecondarie, dalla media unica ai ginnasi, da ilicei agli istituti tecnici e magistrali, di « bloc-care » gli scrutini e gli esami di fine d 'anno -non intenda convocare appositamente il Con-siglio dei ministri per giungere ad una intes afra Governo e rappresentanti degli insegnant ientro le prossime ventiquattro ore .

Il fatto che il provvedimento del bloccodegli scrutini veda schierati su di un front eunico tutti i sindacati della scuola, quelli ade-renti alle confederazioni del lavoro e quell iautonomi, e che dietro le rivendicazioni de iprofessori si muova la comprensione dell aopinione pubblica e la solidarietà degli alunn ie dei genitori sembra non abbia dischiuso l aporta ad una intesa che accogliesse le istanzedei docenti, né abbia « ammorbidito » la po-sizione dei Ministri del tesoro, per la riform adella pubblica amministrazione e della pub-blica istruzione .

Gli interroganti domandano ancora al Pre-sidente del Consiglio dei ministri quale uti-lità e quale prestigio il Governo intenda trarr eda una prova di forza che coinvolge centinai adi migliaia di ragazzi, milioni di famigli eitaliane e che rischia di far ricadere sull'in-tero Paese conseguenze ineliminabili ; qual iiniziative concrete il Governo intenda pren-dere - nella sua collegialità - per evitare ch ela scuola italiana cada in un caos senza pre-cedenti .

(4-06317 )

MAMMI. — Al Ministro della sanità . - -Per conoscere i motivi che inducono il medi-co provinciale di Latina a trattenere per lun-do tempo le delibere dell 'ospedale di Latin ao ad annullarle entrando nel merito in mod oda menomare grendemente l'efficienza dell aamministrazione del predetto ente e la suaautonomia .

(4-06318)

MAMMI . — Ai Ministri dell'interno edell ' industria, commercio e artigianato . —Per conoscere :

1) come sia possibile in una città comeRoma, all'inizio del periodo del più intens oafflusso turistico, disporre la chiusura di tutt ii distributori di benzina dalle 19 al mattino ;

2) se non si ritenga più opportuno sta-bilire un sistema di turni di facilissima ap-plicazione, considerato il gran numero di di-stributori installati nella città ;

3) con quale coerenza si prendono prov-vedimenti come quello in questione e si re-siste alla chiusura a turno dei « bar » la do-menica, adducendo la esistenza di eserciz ipubblici di interesse turistico .

(4-06319 )

MALAGODI E GIOMO. — Al Ministro perla riforma delta pubblica amministrazione .— Per conoscere se negli studi che codestodicastero sta conducendo per una riformadella pubblica amministrazione si sia tenutoconto delle differenze esistenti tra le vari eIntendenze di finanza dipendente dalla quan-tità, dalle condizioni di lavoro e dalla respon-sabilità connessa .

Gli interroganti chiedono, inoltre, di co-noscere se non si sia ritenuto opportuno pren-dere in considerazione le suddette differenz eai fini di un miglior adeguamento delle strut-ture alle funzioni e, di conseguenza, di undiverso inquadramento nell 'organico e di uncorrispondente trattamento economico dei ti-tolari .

(4-06320 )

CARADONNA. — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per conoscere se non ritenga op-portuno concedere al comune di Subiaco, conpriorità assoluta, il finanziamento per il se-condo lotto di lavori dell 'ospedale locale, cos ache permetterebbe di alleviare le condizion idi disoccupazione di tanti operai e porterebb ealla urgente soluzione del grosso problem aigienico-sanitario di Subiaco e dei vari comun idella zona .

(4-06321 )

CARADONNA. — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per conoscere se non si aopportuno che nella città di Subiaco, gross ocentro di tutta la zona sublacense, munito d itutte le scuole di ordine e grado, venga di -sposta anche la istituzione del liceo classic ocosì da colmare una lacuna sentita dalla massadi studenti che vogliono prendere tale indi -

rizzo di studio .

(4-06322)

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BIAMONTE, MASCOLO, VETRANO E

GRAMEGNA. — Al Governo. — Per cono-scere se è a conoscenza dell 'agitazione in att odei dipendenti dei centri alberghieri ENALC ,agitazione dovuta alle precarie condizionieconomiche dei lavoratori fra i quali, fral'altro, esiste disparità di trattamento dovutoa metodi discriminatori di cui la direzion eabusa .

Gli interroganti chiedono quali provvedi -menti saranno adottati perché così come pe ri centri commerciali e come per il perso-nale delle direzioni regionali e generale del -l'ENALC anche al personale che lavora ne icentri alberghieri vengano corrisposti la 15 &mensilità e l'assegno integrativo .

E inoltre quali iniziative verranno prese :per favorire lo sviluppo della carriera a tutt oil personale allo scopo di impedire che co ncriteri discutibili venga assunto del perso-nale con la qualifica di « funzionario » ; perconsentire a tutto il personale dell 'ENALC d ipoter frequentare il corso di qualificazioneistituito in Ascoli Piceno al quale corso vien eammesso personale estraneo all ' ente con laprospettiva di poter diventare dirigente de lcentro alberghiero solo dopo tre mesi di fre-quenza del corso stesso .

(4-06323 )

PIRASTU, CARDIA E MARRAS. — AiMinistri della difesa e dell 'agricoltura e fo-reste e al Ministro per gli interventi straordi-nari nel Mezzogiorno e nelle zone depress edel centro-nord. — Per sapere se sia fondat ala notizia concernente la decisione di trasfor-mare in caserma permanente e di utilizzarecome centro di poligono di tiro per manovremilitari il villaggio di Pratobello che fu co-struito tra il paese di Mamoiada e il pass odi Corr'e Boi (Nuoro) per l'insediamento d ipastori e contadini in un vasto comprensori oagro-pastorale da avviare a trasformazione ;

per sapere se siano al corrente dell agrave preoccupazione che la notizia ha susci-tato nelle popolazioni di Orgosolo, Mamoiad ae Fonni che vedrebbero sottratti al pascol oterreni che oggi alimentano circa 40 mila cap idi bestiame, che paventano la sospensione delpiano di trasformazione dei terreni comunal ie che sono allarmate dalla prospettiva di es-sere esposti ai gravi pericoli conseguenti all emanovre militari ;

per sapere se, in considerazione del tur-bamento profondo che una tale scelta deter-minerebbe nella economia, nella vita civilee nella stessa coscienza di popolazioni che

già oggi vivono in uno stato di estrema ten-sione, non ritengano necessario intervenir eper far revocare la decisione di istituire un azona militare proprio nei terreni nei qual ilo Stato e la Regione si sono impegnati, i nbase alle norme della legge 588 sul piano d irinascita, a compiere le opere di trasforma-zione e di sviluppo della pastorizia e dell ' agri-coltura .

(4-06324 )

MILIA. — Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale . — Per conoscere i motiv iche hanno determinato la soppressione del -l'ufficio collocamento della frazione di Tergu,facente capo a ben 3 comuni (Osilo, Nulvi eCastelsardo) dai quali dista dai 15 ai 30 chi-lometri . La frazione di Tergu è collegata co nOsilo e Castelsardo da una sola corsa auto-mobilistica giornaliera mentre con Nulvi nonesiste alcun collegamento per cui enormi sonoi disagi ed il danno economico che il dettoprovvedimento ha cagionato e cagiona ai la-voratori della zona che debbono perdere spes-so più di una giornata (oltre alle spese d iviaggio) per richiedere un qualunque docu-mento .

L'interrogante chiede di sapere se il Mi-nistro ritenga giusto ed opportuno disporre lariapertura dell'ufficio collocamento in Terguin considerazione della eccezionale situazion egeografica e giuridica in cui si trovano i suoiabitanti dipendenti da ben tre comuni .

(4-06325 )

TRIPODI ANTONINO. — Ai Ministri deilavori pubblici e dei trasporti e aviazione ci-vile ., — Per sapere se non intendano disporr epiù efficaci e persuasivi strumenti per preve-nire e reprimere l'assordante frastuono dell emotoleggere che, abusando dei segnali acusti-ci e dello scappamento, mettono a dura provala pazienza dei cittadini e danneggiano anch el'afflusso turistico nella nostra nazione, rite-nuta la più rumorosa d'Europa .

(4-06326 )

TRIPODI ANTONINO. — Al Ministro del -la pubblica istruzione . — Per sapere se nonritiene di dare immediate disposizioni perché ,in via eccezionale e transitoria, e per l'ann oin corso, i provveditorati agli studi autoriz-zino gli esami dei ragazzi-uditori dalla prim aalla seconda classe elementare, considerand oche la grande maggioranza di essi solo perqualche mese non raggiunge l'età prescrittadalle nuove disposizioni di legge .

(4-06327)

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TRIPODI ANTONINO . — Al Ministrodella pubblica istruzione. — Per sapere se ,in osservanza alle norme vigenti, intende omeno provvedere, con urgenza richiesta da lcaso, al bando di concorso per l 'abilitazion ealle libere docenze per l'anno 1969 . (4-06328 )

NICCOLAI CESARINO, MARMUGI E

GIOVANNINI . — Al Ministro dell'agricolturae delle foreste . -- Per sapere :

1) se è a conoscenza che i provvedimenticon i quali il Ministro dell 'agricoltura harecentemente accolto i ricorsi dei concessio-nari delle riserve di caccia «Roveta »(Fir . 196), il « Leccio » (Fir. 12), « Mugel-lana » (Fir . 78) hanno provocato l'energicaprotesta dei cacciatori espressa con una im-ponente assemblea tenuta a Scandicci (Fi-renze) il 30 maggio 1969 e con la raccolta dioltre duemila firme in calce alla petizione ch echiede la revoca del provvedimento ministe-riale per la riserva « Roveta » ;

2) che i cacciatori fiorentini - con as-semblee, riunioni e molteplici altre iniziative- hanno chiaramente espresso la ferma vo-lontà di difendere le decisioni del Comitatoprovinciale della caccia in materia di riserv ee di condanna dell'atteggiamento ministe-riale ritenuto di aperto favoritismo verso gl iinteressi riservistici ;

3) se, in conseguenza di quanto sopra,non ritenga dovere riesaminare il provvedi -mento che accoglie i ricorsi presentati rispet-tivamente dai concessionari delle riserve d icaccia « Roveta », il « Leccio » e « Mugella-na » alla luce dei fatti nuovi e dello stato diprofondo malcontento suscitato fra migliai adi cacciatori della provincia di Firenze .

(4-06329 )

NICCOLAI CESARINO E MARMUGI . —Al Ministro delle finanze . — Per sapere :

1) per quali ragioni non sono state ac-colte le domande dì acquisto dei locali dell'excasa del fascio ora demanio dello Stato, postinelle frazioni di Avane e Pagnana nel comu-ne di Empoli . Le domande furono inoltrat ein base alle vigenti disposizioni di legge ne llontano 1959 alla Intendenza di finanza di Fi-renze dai presidenti delle associazioni ricrea-tive e culturali delle suddette frazioni le qual ieplicano le loro attività in detti locali interes-sando centinaia di persone ;

2) perché sono rimaste inevase le solle-citazioni e le richieste di notizie al riguard oavanzate dai consigli direttivi dalle anzidette

associazioni e dagli interroganti formulat e- quest'ultime - prima telefonicamente e po icon lettera del 22 gennaio 1960 all'Intendenzadi finanza di Firenze e in data 12 aprile 1969al Ministero delle finanze ;

3) se non ritenga giustificato il disappun-to dei dirigenti di quelle associazioni che co npassione e disinteresse dedicano un notevol eimpegno alla funzionalità di quei sodalizi a lsolo scopo di soddisfare le esigenze ricreativ ee culturali di quelle popolazioni che stannoalla base dell'avanzata richiesta di acquistodei locali summenzionati, senza vedersi ono-rati nemmeno di un cenno di risposta .

Se non ritenga altresì doveroso provvederea rimuovere gli ostacoli che hanno prodott oquesta incresciosa lunga attesa, accogliendole richieste in parola, onde consentire a quell eassociazioni dì esplicare più compiutament ela loro attività .

(4-06330 )

LA BELLA E nMORVIDI. — Ai Ministri del-le partecipazioni statali, dell ' industria, com-mercio e artigianato e delle finanze . — Perconoscere a quali concreti risultati è perve-nuta la trattativa per l'acquisto da parte dell asocietà stabilimenti industriali Recoaro, a par-tecipazione statale, dell'azienda Mineral-Neridi Capranica (Viterbo), azienda che pur es-sendo economicamente redditizia e con unavasta e attiva rete di distribuzione è stat acoinvolta nel dissesto della Società finanziariaitaliana che della Mineral-Neri è proprietaria ;

se non ritengano, in considerazione del -l'approssimarsi della stagione di maggio rsmercio, dell'inefficienza imprenditoriale del -l'attuale gestione provvisoria e per tranquil-lizzare le maestranze, accelerare e concludereentro breve termine l'operazione di acquist oche, oltre tutto, rientra nel programma diespansione della società stabilimenti dema-niali Recoaro come si evince dalla lettura dell atabella 18, annesso 6, del bilancio dello Statoper l 'anno 1968, ove si legge a pag. 179 : «inoltre allo studio la costruzione di altri sta-bilimenti industriali di media capacità si anell'Italia settentrionale sia nell 'Italia centro-meridionale » ;

se, in adempimento degli impegni pres icon le maestranze, i sindacati e l'amministra-zione comunale, di acquisto dello stabilimen-to in questione, non ritengono intervenire im-mediatamente per far sospendere l 'esecuzion edell'asta pubblica di vendita dei macchinar idell'azienda indetta dall'intendenza di finanz adi Roma per il recupero di IGE arretrata ,vendita che se effettuata impedirebbe allo sta-

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bilimento di continuare a funzionare con l aconseguente subitanea disoccupazione dell emaestranze e aggravamento della già insoste-nibile situazione economica dell ' intiera pro-vincia viterbese ;

se, infine, non ritengano aderire pron -tamente all ' incontro diretto di tutte le part iinteressate proposto dai sindacati e dall 'ammi-nistrazione comunale di Capranica affinché -una volta per tutte – si sappia da chi e d ache cosa dipende il ritardo e le lungaggin ifrapposte alla realizzazione degli impegni tan -to autorevolmente e solennemente assunti pe ril passaggio della Mineral-Neri alla Recoaro .

(4-06331 )

LENOCI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, ai Ministri del bilancio e pro-grammazione economica, delle partecipazion istatali e dell'industria, commercio e artigia-nato e al Ministro per gli interventi straordi-nari nel Mezzogiorno e nelle zone depress edel centro-nord . — Per sapere se siano a co-noscenza della gravissima agitazione esistent ein Puglia e che ha condotto allo sciopero ge-nerale di 24 ore indetto unitariamente dall etre organizzazioni sindacali della CGIL, CIS Le UIL per il 10 giugno 1969 .

Una tale rivendicazione trae origine dall ostato di esasperazione in cui versano i 400 .000disoccupati pugliesi, qual'è emerso dalle lottepopolari in corso nella zona metanifera de lfoggiano (con l'occupazione dei pozzi), i nquelle della Murgia barese, di Gallipoli, de lcomprensorio del Gargano e di Barletta, piùvolte richiamate dall ' interrogante nel recentedibattito parlamentare dedicato ai problem idel Mezzogiorno, e, in conseguenza, riafferm al'urgente necessità che il Governo provveda ,con assoluta priorità :

1) al finanziamento del piano di irriga-zione ;

2) alla realizzazione dei piani zonali d isviluppo agricolo, nel quadro di una ricon-siderazione legislativa e finanziaria delle fun-zioni e dei poteri degli enti di sviluppo ;

3) all'accelerazione delle opere di com-pletamento delle grandi infrastrutture ;

4) all'immediato impegno delle parteci-pazioni statali per una effettiva industrializ-zazione della Puglia realizzata attraversoblocchi di investimento nei settori alimentare ,meccanico, chimico ed elettronico e per l'uti-lizzazione in loco delle risorse energetiche ,minerarie e dei semilavorati ;

5) all'impegno di adottare criteri di se-lettività nella concessione degli incentivi a lfine di favorire la nascita di industrie ad altoassorbimento di mano d 'opera;

6) ad adottare tutte le altre provvidenz enecessarie per il Mezzogiorno, quali lo snel-limento delle procedure per il finanziament oe la realizzazione degli investimenti social ie la creazione di un'area di ricerca intorno a lnucleo di attività di ricerca scientifica già esi-stente in Puglia .

Siffatte prioritarie opzioni, alcune dellequali del resto già approvate in precisi ordin idel giorno nel corso del richiamato dibattit oparlamentare ed accettate dal Governo, son ostate oggetto di una mozione conclusiva dell aConferenza regionale sull'occupazione, riu-nitasi a Bari il 23 maggio 1969 con la parteci-pazione dei componenti il Comitato regionaledi programmazione, parlamentari, rappre-sentanti dei sindacati dei lavoratori, degl ioperatori economici e degli enti locali, son ostate richiamate dal sindaco di Bari in u nmanifesto fatto affiggere sui muri della citt àil 4 giugno 1969, sono sostenute dall'unanimeconsenso di tutte le popolazioni pugliesi in-teressate e non possono, pertanto, essere ulte-riormente disattese .

L'interrogante chiede, in particolare, sei Ministri non ritengano di intervenire perch égli organi del CIPE e della Commissione in-terministeriale per la programmazione econo-mica fissino un immediato incontro con l aCommissione regionale per l'occupazione, co-stituitasi nel corso della richiamata Confe-renza regionale, per potersi rendere diretta -mente conto dello stato in cui versano le po-polazioni pugliesi, che non è meno grave, in -dubbiamente, di quello che ha condotto, ne lMezzogiorno d'Italia, ai recenti luttuosi av-venimenti dei mesi scorsi .

(4-06332 )

CATALDO. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se non ritenga adeguata-mente intervenire anche presso gli uffici pe-riferici perché al più presto venga dato ini-zio ai lavori di sostegno di via Paisiello del -

l'abitato di Pisticci . Infatti la frana che asuo tempo interessò detta via ha praticamen-te reso inaccessibile un intero rione abitatoda migliaia di cittadini, per i quali i disagi

aumentano col passare del tempo . D' altraparte trattasi di opere obiettivamente urgen-tissime anche sotto il profilo della pubblic aincolumità .

(4-06333)

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SCIPIONI, ESPOSTO, DI MAURO E CI -CERONE. — Ai Ministri dell 'agricoltura e fo-reste, dell ' interno, delle finanze e del lavoroe previdenza sociale . — Per sapere - premessoche il giorno 6 giugno 1969 una fittissim agrandinata si è abbattuta, con estrema vio-lenza, in numerose zone delle province d iTeramo e di Chieti, investendo particolar-mente i comuni di Notaresco, Morrodoro, Ro-seto degli Abruzzi, Castellalto, Montorio a lVomano, Tossicia, Francavilla a mare, Tor-revecchia Teatina, provocando la distruzion etotale dei raccolti e mettendo di conseguenz anumerose famiglie contadine nella impossibi-lità di disporre del frutto del loro lavoro ne-cessario per vivere - :

1) la esatta entità dei danni subiti dall aproduzione e dalle strutture agrarie ;

2) quali misure e provvedimenti urgent isi intendono adottare per recare gli indispen-sabili aiuti alle numerosissime famiglie d imezzadri e coltivatori diretti così gravement edanneggiati ed in molti casi gettati in un ostato di vera disperazione ;

3) se non si ritiene necessario ed al tem-po stesso urgente accogliere le istanze conta -dine intese ad ottenere l'indennizzo dei dann iprovocati dagli eventi calamitosi verificatis iin più parti del paese negli ultimi tempi .

(4-06334 )

CATTANEI. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. — Per conoscere l eragioni per le quali, malgrado le notizie se-condo cui la RAI-TV avrebbe provveduto acoprire il 96 per cento del territorio nazional econ il primo programma televisivo ed il 90 percento con il secondo programma, vaste ed este-se zone della Liguria, situate a pochissimi chi-lometri di distanza dalla costa e valutabil iin circa il 70 per cento del territorio regionale ,non ricevano le trasmissioni del secondo pro-gramma ed in molti casi neppure quelle de lprimo .

Si chiede altresì di conoscere con precisio-ne quali concreti programmi la RAI-TV abbi aconcordato con l ' amministrazione concedent eper pervenire all ' integrale ed effettiva coper-tura del territorio nazionale, di quello ligure ,per la ricezione di entrambi i programmi edin quali tempi detti programmi saranno rea-lizzati .

(4-06335 )

OGNIBENE . — Al Ministro dell'agricoltu-ra e delle foreste . — Per conoscere - premess oche risultano presso l'Ispettorato agrario pro-vinciale di Modena 125 domande di coltiva -

tori per ottenere mutui quarantennali per l 'ac-quisto di terreni in base alla legge n . 590 perla formazione della proprietà coltivatrice - inominativi, la residenza dei suddetti coltiva-tori e i terreni che hanno chiesto di acqui -stare, al fine di seguire il processo di forma -zione della proprietà contadina nella provin -cia, la sua localizzazione e caratterizzazione .

(4-06336 )

MORELLI . — Ai Ministri della sanità edell'interno . — Per sapere se sono a cono-scenza del lager scoperto nell ' istituto per sub-normali Santa Rita di Grottaf errata, dove 1 5bambini denutriti e coperti di ecchimosi sonostati trovati incatenati ai loro lettini, mentrealtri 13 vivevano in una sola stanza in condi-zioni disumane .

Questo nuovo episodio, che si affianca aquello dei Celestini di Prato, impone unavolta per sempre che si faccia luce sul mondodell'infanzia « handicappata » .

Iniziative private di ogni genere sotto de-nominazioni di « Pii » istituti compiono gior-nalmente indegne speculazioni, a cui si pre-stano persone interessate appartenenti anch e

ad organi dello Stato, riuscendo ad ottener ericonoscimenti ufficiali, fondi consistenti, fa-cilitazioni notevoli .

L'interrogante chiede :quali sono le ragioni che hanno impe-

dito la chiusura di questo lager diretto dall aex suora Maria Diletta Pagliuca, ancora qual -che anno fa, quando vi erano già stati espost i

e denunce ;perché circa 2 mesi fa un'operazione d i

polizia era andata a vuoto per una « soffiata » ;quali persone hanno contribuito a soste-

nere questo sporco affare, la cui matrice èsolo bramosia di guadagno;

perché le prefetture, la magistratura ela polizia riescono a mettere le mani sull e« prove » solo in circostanze del tutto ecce-zionali .

L'interrogante chiede inoltre al Ministrodella sanità che venga compiuta un ' ampia ,rigorosa e definitiva inchiesta in questo set-tore al fine di giungere alle trasformazion i

strutturali necessarie per mettere lo Stato egli enti locali in condizione di assistere di -rettamente i bambini che ne hanno bisogno ,sottraendoli alle speculazioni e iniziative pri-vate .

(4-06337 )

MAULINI E GASTONE . — Al Ministro del -l'interno . — Per sapere se intende intervenireper porre fine alla gestione commissariale

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presso l ' asilo infantile di Mergozzo (Novara) ,che data dal 4 ottobre 1968, ed essendo orma iscaduti i termini di legge .

Detta gestione straordinaria crea grave di-sappunto tra i soci azionisti che si vedono pri-vati dei loro diritti nei confronti di un istitu-zione di cui sono tradizionalmente gelosi cu-stodi, in quanto sorta per volontà della popo-lazione locale sin dal secolo scorso . (4-06338 )

GIOMO. — Al Ministro dell 'agricoltura edelle foreste . — Per conoscere per quali mo-tivi all'ispettorato provinciale dell'agricolturadi Pavia in sei anni sono stati sostituiti trecapi-ispettorato .

Non è pensabile infatti che in una provin-cia come quella di Pavia dove esistono pro-blemi zootecnici e agricoli di notevole com-plessità, venga cambiato in media ogni dueanni l'ispettore responsabile, impedendo cos ìallo stesso di approfondire lo studio e di cer-care le soluzioni più idonee di tali problemi .

(4-06339)

D'ANGELO. — Ai Ministri dei trasporti eaviazione civile, del turismo e spettacolo edelle partecipazioni statali . — Per sapere senon intendano intervenire con urgenza pe rottenere che le ultime corse della funivia Ca-stellammare-Monte Faito, della SFSM Circum-vesuviana, Napoli, siano fissate, almeno pe rla stagione estiva, in coincidenza con l'ulti-mo arrivo della ferrovia Circumvesuviana all astazione di Castellammare (ore 22,22) col su-peramento, da parte della menzionata socie-tà, di orientamenti limitativi che, oltre a dottenere risultati di lieve entità sul piano del-le economie aziendali, non si addicono al ca-rattere pubblico del servizio .

Gli attuali orari delle ultime partenze del-la funivia, fissati alle ore 18,15 per i giorn ifestivi e alle ore 17,30 per i giorni feriali, oltread essere un « non senso » con l 'orario le-gale festivo, limitano fortemente la possibi-lità di escursioni sulla rinomata località mon-tana, tra l ' altro con ripercussioni negative pe rle attività turistiche di Monte Faito e dell astessa città di Castellammare .

(4-06340)

MANCINI VINCENZO . — Al Ministro del-la difesa. — Per conoscere se è a conoscenzache a tutt'oggi non ha ancora trovato appli-cazione, con evidente, notevole disagio deidipendenti interessati, la legge 9 luglio 1967 ,n . 563 nei confronti di una parte almeno del

personale militare e civile in servizio press otaluni Enti centrali e periferici dell 'esercito ,della marina e dell'aeronautica, per cui no nsi è provveduto ad attribuire l ' indennità d irischio prevista dalla legge stessa; per saperese ritenga, in relazione a ciò, d 'impartire l eopportune istruzioni perché la disposizionetrovi sollecita, pratica applicazione, specie i nrelazione ai casi ritenuti dubbi e che, a giu-dizio dell ' interrogante, trovano chiara indi-cazione negli articoli 1 e 2 della richiamatalegge n . 563/1967 e soprattutto nel decretointerministeriale 5 febbraio 1968 che determi-na le sostanze pericolose, il grado di rischioad esse connesse, nonché le operazioni da con-siderare ai fini della corresponsione delle pre-viste indennità e che, evidentemente, vannoriferite non solo alla manipolazione, al tra-sporto, all ' immagazzinamento ed alla conser-vazione delle sostanze pericolose, ma anche aquelle che comunque si svolgono negli stabi-limenti di produzione e di lavorazione, non -ché nei depositi e magazzini delle sostanze pe-ricolose stesse, assumendo rilevanza, aí finidella concessione dell ' indennità, il rischio de-rivante dalla « presenza » nei predetti stabi-limenti, depositi e magazzini .

(4-06341 )

ALMIRANTE . — Al Ministro delle finan-ze. — Per conoscere se sia al corrente de lfatto che in taluni casi gli uffici distrettual idelle imposte (per esempio, l'ufficio distret-tuale delle imposte di Tivoli, in provincia d iRoma) chiedono il pagamento di una sommada parte dei cittadini che domandano la pre-scritta certificazione per ottenere la pension esociale ; mentre l 'articolo 26 della legge 30aprile 1969, n . 153, dice che la certificazion ein parola deve essere rilasciata « senza spese » ;

e per conoscere se intenda dare sollecit edisposizioni affinché la legge in questionevenga rispettata .

(4-06342 )

ALINI . Al Ministro della pubblica istru-zione. — Per conoscere i motivi in base aiquali è stata emanata in data 17 maggio 196 9una circolare con la quale si stabilisce che adecorrere dall'anno in corso non possano es-sere ammessi agli esami di idoneità per la se-conda classe elementare alunni che non ab-biano compiuto i sette anni di età .

Tale circolare emanata a meno di un mes edagli esami, danneggia gravemente, anchesul piano economico, tutte quelle famigli eche avevano già portato a termine la prepa-razione dei propri figli, oltre a rischiare di

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provocare nei bimbi stessi un trauma psico-logico .

L'interrogante, tenuto conto del vivo mal-contento suscitato da tale disposizione, comeriportato anche dalla stampa, chiede di sape-re se non si ritenga necessario sospender ed'ufficio il provvedimento disponendo un su oeventuale riesame con l'inizio del prossimoanno scolastico .

(4-06343 )

FLAMIGNI. — Ai Ministri delle finanze edel tesoro. — Per conoscere il loro parere inmerito alla richiesta contenuta nell'ordine delgiorno votato dal consiglio comunale di Gat-teo (Forlì) nella seduta del 9 maggio 1969, ri-volto ad ottenere il ripiano della perdita deri -vante particolarmente ai bilanci dei comunituristici, a seguito dell'abrogazione dell'im-posta di licenza e quella sulle macchine dacaffè, disposta con legge 1° marzo 1968, n . 174 .

(4-06344 )

GIOMO. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per conoscere le ragioni per l equali, disattendendo il preciso disposto dell anorma di cui all'ultimo comma dell 'articolo 2della legge 30 dicembre 1958, n. 1175, nonabbia emanato il decreto con cui viene indet-ta la sessione di esami per l'abilitazione allelibere docenze, decreto che avrebbe dovutoessere pubblicato nella Gazzetta ufficiale del -la Repubblica nel mese di maggio del cor-rente anno .

L'inosservanza di una precisa norma, d ilegge non può trovare giustificazione alcun ané nella presentazione del disegno governa-tivo concernente « Riforma dell'ordinamentouniversitario » (atto Senato 612) che prevedetra l'altro l'abolizione degli esami alla liber adocenza né tanto meno nella presentazion edi un disegno di legge al Senato di iniziativaparlamentare (atto Senato 677) con cui si so-spende l'efficacia delle disposizioni concernen-ti concorsi a cattedre universitarie e ad esamidi libera docenza .

Essa, perciò, confligge apertamente con u nprincipio fondamentale dello stato di dirittoper il quale una legge può essere abrogat asolo da una legge successiva né, naturalmen-te, può essere invocata la circostanza che di-sposizioni abrogative di quella stessa legg esiano contenute in provvedimenti legislativ isui quali è appena iniziato o deve ancora ini-ziare il dibattito in sede parlamentare .

Né sono da sottovalutare le conseguenz enegative derivanti da siffatta situazione nei

confronti di quanti vedono eluse le loro legit-time aspettative a partecipare ai concorsi perle libere docenze nell'anno in corso e vani-ficato l'impegno posto nel prepararvisi .

(4-06345 )

LUCCHESI . — Al Ministro dell'interno .— Per sapere quali provvedimenti si abbi aintenzione di adottare non solo per reprimereo contenere ma, soprattutto, per prevenireatti di inciviltà e di teppismo organizzat ocome quelli verificatisi a Volterra la sera de l29 maggio 1969, in occasione della conferenz atenuta all'Associazione culturale Dante Ali-ghieri dal dottore Enrico Mattei, direttoredella Nazione.

Chiede altresì di sapere se si ritiene com-patibile con le funzioni che la legge gli at-tribuisce quale ufficiale di Governo, l'espres-sione usata dal sindaco di Volterra verso i tu -tori dell'ordine che erano andati a chiedergl idi intervenire in quella sua specifica vest epresso i dimostranti : prima permettete ch evenga a parlare quel fascistaccio di Mattei epoi avete bisogno di me . Intanto ritirate dallapiazza le forze dell'ordine, poi io intervengo .

I cittadini non si accontentano più ormaidi tirare un sospiro di sollievo, a posteriori ,perché non si è verificato il fattaccio, ma pre-tendono che lo Stato prevenga e stronchi su lnascere queste manifestazioni che nulla hannoa che fare con l'esercizio della libertà e dell ademocrazia ed offendono soltanto i valori d iciviltà delle nostre città e delle nostre con-trade .

(4-06346 )

ALBONI. — Al Ministro dei trasporti edell'aviazione civile . — Per sapere se nonconsideri legittima la richiesta dei lavorator idi Secugnago e dei paesi circonvicini, utentidel servizio di trasporto ferroviario, che laomonima stazione ferroviaria sia dotata diuna sala di attesa più decorosa e confortevoledell'attuale, costituita di un locale angusto edeprimente, totalmente inadeguato alle esi-genze di un servizio di attesa, reso più neces-sario e importante dall 'accresciuto numerodegli utenti .

(4-06347 )

ALBONI. — Al Ministro della sanità . —Per sapere se è a conoscenza che numeroseistituzioni ospedaliere della Lombardia no nhanno ancora ottenuto il riconoscimento giu-ridico previsto dalla legge 12 febbraio 1968 ,n . 132, con grave pregiudizio per l'ordina-

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mento interno dei servizi ospedalieri e per lostato giuridico dei dipendenti ospedalieri ;

per conoscere le misure che ritiene d iadottare per ovviare al più presto al ritard olamentato .

(4-06348 )

LOMBARDI MAURO SILVANO E ZUC-CHINI . — Al Ministro dei lavori pubblici . --Per conoscere se rispondono alle direttive de lMinistro dei lavori pubblici o dell'ANAS icriteri messi in atto dalla società per azion iAutocamionabile della CISA nell 'esproprio enegli indennizzi di quei cittadini, coltivator idiretti in modo particolare, che dal passaggi odella predetta autostrada vengono completa-mente o parzialmente danneggiati ;

se rientra nelle disposizioni del Mini-stro dei lavori pubblici o dell'ANAS valutar ei terreni che vengono espropriati e le abita-zioni che vengono abbattute in misura note-volmente inferiore ai prezzi di mercato perle rispettive zone e comunque tali da no npermettere alle famiglie colpite di ricostruir el ' abitazione o di riacquistare i terreni o l eaziende agricole nella zona di eguali caratte-ristiche e capaci di fornire lo stesso reddito ;

se è a conoscenza del malcontento e del -Io stato di agitazione che esiste fra i cittadin idei comuni della provincia di Massa-Carrara(Pontremoli, Mulazzo, Tresana, Aulla) ch eper questo stato di cose e per il fatto che d aparte della società concessionaria si proced ead occupare i terreni e ad iniziare i lavor isenza avere, in via preventiva, concordato iprezzi e le modalità di pagamento ;

se non ritiene, infine, estremamente ne-gativa, sotto il profilo sociale ed economico ,una simile linea di condotta che colpisce i nmaniera ingiusta e assurda, nei loro diritti ,numerose famiglie le quali a costo di note-voli sacrifici, pur vivendo ed operando in unazona depressa che ha visto nell'arco di que-sti ultimi decenni emigrare oltre 20 mila per-sone, sono riusciti a trarre dai loro poder iredditi da poter vivere .

(4-06319 )

ARZILLI, GIACHINI, MARMUGI E DIPUCCIO . — Ai Ministri dell'industria, rom-mercio e artigianato e del lavoro e previdenz asociale . — Per sapere se, a seguito dell'azio-ne intrapresa dalla Società Boussois (BSN )alla borsa di Parigi per l 'acquisto di titol iazionari della Saint-Gobain, sono state pres emisure valide a salvaguardare gli interessieconomici del nostro paese e i livelli di occu -

pazione delle fabbriche Saint-Gobain in Itali aconsiderando :

1) che dal 1960 la Saint-Gobain nel no-stro paese non è più l'unica dominatrice de lmercato del vetro piano, essendo intervenut ialtri gruppi industriali finanziati dal capita -le americano (stabilimenti di Salerno e Va -sto cui è presente anche il capitale pubblico )e dal capitale belga (stabilimento di Trieste) ;

2) che il capitale estero controlla in Ita-lia 1'80 per cento dell'industria del vetro pia-no contro il solo 20 per cento del capitale na-zionale ;

3) che la lotta concorrenziale apertas iormai da tempo nel nostro paese, costringen-do il gruppo Saint-Gobain ad avviare un'azio-ne di ristrutturazione delle proprie attività ea rinnovare il processo produttivo, ha provo-cato per conseguenza la cessazione di alcu-ne unità produttive ritenute « non recupera-bili » e « antieconomiche », riducendo cos ìl'occupazione di circa 2 .000 unità e la chiu-sura di due fabbriche - Roma e Milano -provocando una forte tensione di lotta per l adifesa del salario, del posto di lavoro e cori-tro i licenziamenti, come testimoniano i fatt idi Milano, Roma, Napoli, Pisa e Livorno .

Alla vetreria Balzaretti e Modigliani d iLivorno (associate Saint-Gobain), l'occupa-zione - dal 1965 al 1968 - è diminuita di ol-tre 350 unità e, causa la non effettuazionedi nuove assunzioni, l'età media degli attua -li occupati è molto elevata rimanendo cos ìaperto il pericolo di ulteriori riduzioni dell aoccupazione, anche a causa dei recenti prov-vedimenti attuati dalla società Balzaretti co nlo spegnimento di un forno a « lastre » dovelavoravano circa 400 unità, e impiantando u nnuovo forno per il vetro (cavo-meccanico) cherichiede invece solo 150 unità .

Nel contempo non può essere ignoratal'aggravante rappresentata dal fatto che l aBSN, oltre non essere presente con propricapitali nel nostro paese (mentre lo è in Fran-cia ed in Germania), sembra aver impostatola campagna finanziaria per l'acquisto dell eazioni Saint-Gobain con l'obiettivo dell acreazione della più grande industria vetrariafrancese del mondo in funzione monopolisti-ca, con impianti ad altissima produttività econ bassi livelli di occupazione .

Pertanto, gli interroganti richiedono i ldoveroso intervento dei Ministri competenti ,sottolineando che ove ciò non si verificass etempestivamente, il Governo si assumerebb euna grave responsabilità politica e sociale .

(4-06350)

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ARZILLI E GIACHINI. — Ai Ministri del -l ' industria, commercio e artigianato e de llavoro e previdenza sociale . — Per sapere sesono a conoscenza del comportamento anti-democratico della direzione aziendale dell afabbrica Richard Ginori di Livorno, volto adimpedire l 'esercizio del diritto di sciopero ri-correndo continuamente al metodo dell ' inti-midazione multando i lavoratori che invecetale diritto intendono esercitare .

Nel 1956, dopo il trasferimento di 50 unitàin altre aziende del gruppo, la direzione azien-dale, operando in modo discriminato, multai lavoratori che partecipano agli scioperi ; nel1961, licenzia un lavoratore membro dellacommissione interna e dirigente provincial edel sindacato; nel 1968 (agosto) dopo aver ri-fiutato la richiesta unitaria delle maestranz edi effettuare una fermata di cinque minut iin memoria del senatore Robert Kennedy bar-baramente assassinato, la direzione aziendal einfligge una multa ad oltre il 95 per centodei lavoratori che per reazione attuarono dueore di sciopero; nel 1968, a seguito dei lut-tuosi fatti di Avola, i lavoratori vengono mul-tati per aver effettuato, nell 'ambito dell osciopero nazionale dichiarato unitariamentedalle tre organizzazioni sindacali, CISL-CGIL-UIL, un'ora di fermata ; nel dicembre 1968 ,in conseguenza della sparatoria messa in att oda provocatori appartenenti al MSI contr ogiovani dell 'estrema sinistra, le organizza-zioni sindacali, in modo unitario, dichiara-rono uno sciopero di mezz 'ora per protestae la direzione aziendale della Richard Ginor iinfligge ai propri dipendenti che vi parteci-parono mezz'ora di multa .

Gli interroganti, in presenza di un tal eirresponsabile atteggiamento, che, oltre amortificare il diritto allo sciopero e la stessaCostituzione, tende ad inasprire e far aumen-tare il malcontento e la collera delle mae-stranze, chiedono quali provvedimenti i Mi-nistri interessati intendono prendere per evi -tare che la direzione aziendale della RichardGinori di Livorno continui impunemente inquesto suo scandaloso e condannabile atteg-giamento antidemocratico .

(4-06351 )

GIRARDIN. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere quali iniziative urgentiintende prendere per comporre la vertenzarelativa ai funzionari, ingegneri, geometri eassistenti del genio civile che dal 27 maggio1969 sono in sciopero per rivendicazioni sin-dacali .

L'interrogante nel far presente che l'agi-tazione determina grave disagio all'attivit àedile e alle amministrazioni pubbliche, aven-do provocato la paralisi nell'attività degli uf-fici del genio civile e quindi l'impossibilitàdi provvedere a tutti gli adempimenti tecnicied amministrativi previsti dalle leggi, do-manda al Ministro se abbia avuto in propo-sito incontri con le organizzazioni sindacal icompetenti e quali siano i termini reali dell acontroversia .

(4-06352 )

FREGONESE. — Al Ministro dell 'agricol-tura e delle foreste . — Per conoscere qualiprovvedimenti siano stati adottati o si inten-dano adottare nei confronti degli agricoltor iresidenti nei comuni di Codognè, Gaiarine ,Mansuè, Fontanelle, Portobuffolè (Treviso) ,che a causa di una violenta grandinata, veri-ficatasi il 26 maggio, hanno subito la perditatotale del raccolto, vedendo compromessa an-che la produzione della prossima annata e senon ritenga, di fronte al ripetersi di tali cala-mità, necessaria ed urgente la istituzione de lfondo nazionale di solidarietà .

(4-06353 )

GRAMEGNA, LAMANNA E GIANNINI .— Al Ministro dell'agricoltura e delle foreste .— Per sapere quali siano i criteri con i qual isi sostituiscono i direttori delle Stazioni agra -rie sperimentali che sono collocati a riposo .

In particolare, gli interroganti chiedono d iconoscere quali siano stati i criteri seguiti perla nomina del nuovo titolare della Stazion eagraria di Catanzaro e se non si ritiene che ,date le funzioni di ricerca e sperimentazionedelle stazioni, alla loro direzione vadano po-sti, di preferenza, laureati con competenzaspecifica .

(4-06354 )

PAGLIARANI. — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per sapere i motivi pe ri quali, malgrado che fin dal 14 febbraio1968 la pratica fosse formalmente completasecondo le disposizioni vigenti in materia, nonè ancora stato emesso il decreto relativo alladelimitazione della zona del centro storicodel comune di S . Arcangelo di Romagna, daassoggettarsi a vincolo paesaggistico, e qual iprovvedimenti intenda prendere in merito .

(4-06355 )

CAIAllA . — Al Presidente del Consigliodei ministri e ai Ministri della pubblica istru-zione e del turismo e spettacolo . — Per sa -pere :

1) se siano a conoscenza che è in atto ,nella fascia collinare a nord-est della città di

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— 8812 —

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Prato, la costruzione di un elettrodotto che ,pur se necessario, per le dimensioni, il nu-mero e l'ubicazione dei suoi tralicci metal-lici è destinato ad arrecare grave pregiudizi oai valori naturali, ambientali e panoramic idella zona ;

2) se ritengano la costruzione stessacompatibile con la situazione determinata daldecreto ministeriale dell'8 aprile 1958, co lquale la suddetta fascia collinare venne clas-sificata « di notevole interesse pubblico » esottoposta, quindi, ai vincoli della tutel apaesistica, ai sensi delle leggi 29 giugno 1939,n. 1497 e 3 giugno 1940, n . 1357, e dal de-creto ministeriale 27 febbraio 1963 col qualel'intero territorio del comune di Prato, cu ila suddetta zona collinare appartiene, venn ericonosciuto stazione di turismo .

L'interrogante chiede inoltre di sapere :a) in qual modo l'intrusione di un a

così pesante, antiestetica infrastruttura in unpaesaggio morfologicamente assai delicato,

possa conciliarsi con la salvaguardia dell ebellezze naturali e con la politica d'incenti-vazione del turismo, dato che la zona consi-derata rappresenta, per iI suo precipuo ca-rattere di balconata panoramica affacciata s uPrato e Firenze, un potenziale elemento d iattrattiva turistica d'interesse comprenso-riale ;

b) quali provvedimenti intendano adot-tare al fine di evitare, o quanto meno di ri-durne l'entità, i danni derivanti dalla mo-struosa costruzione della linea elettrica, cos ìda tutelare il pubblico interesse e da rassi-curare la cittadinanza pratese, la quale h agià manifestato la sua disapprovazione pe rla deturpazione del paesaggio effettuata dal -la costruzione dell'elettrodotto, come si ri-leva dalla stampa locale, dalle proteste de icittadini e dalle posizioni assunte dal Consi-glio comunale, dall'Azienda autonoma di tu-rismo e dalla sezione « Italia Nostra » d iPrato .

(4-06356)

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri della difesa e del tesoro, per conosce-re quali urgenti provvedimenti intendan oadottare al fine di accelerare il pagament odell'assegno vitalizio agli ex combattenti del-la guerra 1915-18 .

« Gli interroganti fanno presente che, finoad oggi, le pratiche liquidate ammontano ameno del 5 per cento di quelle presentate eche se non si provvede urgentemente a modi-ficare l'attuale stato di cose e ad accelerare ilritmo dei lavori necessari alla definizion edelle pratiche stesse, molte di esse potrebber odecadere causa la scomparsa dei titolari aven-ti diritto

« Gli interroganti chiedono inoltre che s iprovveda a porre rimedio alle assurde diffi-coltà che si fanno attualmente in ordine all epratiche presentate da parte dei combattent iex austro-ungarici del Friuli-Venezia Giuli ae del Trentino Alto Adige .

'(3-01560) « LIZZERO, SCOTONI, BORTOT,VIANELLO, LOPERFIDO, SKERK ,SCAINI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri dei lavori pubblici e delle finanze ,per conoscere, per quanto di loro competen-za, se siano a conoscenza del profondo mal -contento esistente tra le popolazioni di molt icomuni della Carnia e, in particolare, d iquelli della Valle di Gorto, a causa delle gra-vi difficoltà che sorgono nel Valico di MonteCroce Carnico .

« Gli interroganti ricordano di aver già in-terrogato i Ministri in ordine ai gravi impe-dimenti che attualmente esistono per lo svi-luppo del traffico turistico sul Passo di Mon-te Croce Carnico, a causa dei numerosi in-cidenti stradali che si verificano sull'estre-mo tratto della strada n . 51-bis . Ricordanoaltresì che su tale strada sì sono iniziati la-vori, spendendo centinaia di milioni, ch esono stati distrutti, per l ' insipienza di chi l iha progettati nel punto di confluenza di du efiumi, dalle ripetute piene alluvionali de lMoscardo e del Bùt, così come era del tutt oprevedibile ed anche previsto, dalla ammini-strazione comunale di Paluzza ed anche da -gli stessi interroganti .

« Gli interroganti chiedono di conoscerequali provvedimenti i Ministri intendano

adottare al fine di attuare, con pochissimaspesa, come più volte è stato proposto, all arettifica di alcune curve della strada n . 51-bise al raddoppio del ponte Baylei sul Moscar-do e, inoltre, per istituire sul confine del Pas-so di Monte Croce Carnico, un posto di do-gana che consenta lo sviluppo del traffico dimerci, il che accrescerebbe notevolmente lepossibilità di lavoro locale, specie in certi set -tori .

(3-01561)

« LIZZERO, SCAINI, SKERK » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri del lavoro e previdenza sociale, dellepartecipazioni statali e dei lavori pubblici eil Ministro per gli interventi straordinari ne lMezzogiorno e nelle zone depresse del centro-nord, per conoscere quali urgenti iniziativeritengono di promuovere e quali immediat iprovvedimenti ritengono di adottare per ripor -tare la serenità fra i lavoratori e la popola-zione dei comuni dell 'agro nolano (Napoli) ;serenità seriamente compromessa dalle grav itensioni sociali provocate dai preannunciat ilicenziamenti nei cantieri impegnati per lacostruzione del complesso dell 'Alfa Sud .

« La decisione della SCAI – impresa a par-tecipazione statale del gruppo ISA – di licen-ziare 34 operai e la minaccia di procedere adulteriori 400 licenziamenti nelle prossime set-timane, sollevano responsabilità che investo -no direttamente le partecipazioni statali e l aCassa per il Mezzogiorno, oltre alle impres eappaltatrici .

« Si ripropongono infatti, da un lato, gl iimpegni assunti in ordine ai tempi di attua-zione dello stabilimento, che finiranno pe rsubire ulteriori inevitabili ritardi rispetto all einiziali scadenze programmate; e, dall 'altro ,l ' operato della Cassa per il Mezzogiorno, lacui azione costituirà la causa di ulteriori in -tralci aggiuntivi, se non saranno tempestiva -mente sincronizzate e coordinate le attivit àad essa devolute per la realizzazione del -l 'opera .

« L'occupazione del cantiere da parte del-le maestranze e la protesta espressa nelle re-centi manifestazioni di Acerra e di Pomi-gliano, stanno a denunciare insieme la delu-sione dei lavoratori circa l'aspettativa di tro-vare finalmente una stabile occupazione e ,soprattutto, la preoccupazione per quant oconcerne il modo con il quale si portan oavanti le iniziative della selezione del perso-nale e della preparazione professionale .

In particolare gli interroganti chiedon o

se non si ritenga opportuno ed urgente pro-

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Atti Parlamentari

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 196 9

muovere un 'azione di concerto fra i Mini-steri interessati, sulla scorta delle indicazion idelle organizzazioni sindacali, per definire :

1) le varie fasi di attuazione dell'AlfaSud, sincronizzando le operazioni di finan-ziamento, di appalto e di esecuzione dei la-vori, in modo da assicurare la continuità del -l 'occupazione alle maestranze ;

2) l 'avvio rapido delle opere infrastrut-turali del consorzio per l ' area industriale edelle altre opere pubbliche, in modo da evi -tare ritardi ed intralci, anche indiretti, a lprevisto inizio delle attività produttive ;

3) il piano di formazione professional edelle maestranze, di intesa con le organizza-zioni sindacali locali, utilizzando le attrezza-ture ed i centri di addestramento esistenti ,senza discriminazioni pregiudiziali, che no nsiano tecnicamente motivate ;

4) la costituzione di apposite commis-sioni comunali, tra le organizzazioni sinda-cali e gli uffici di collocamento, per la ge-stione ed il controllo delle operazioni di sele-zione e di avviamento al lavoro, in attes adella modifica della normativa esistente inmateria.

(3-01562)

« IANNIELLO, ALLOCCA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare I lPresidente del Consiglio dei ministri e i Mi-nistri dell ' industria, commercio e artigianatoe delle partecipazioni statali e il Ministro pergli interventi straordinari nel Mezzogiorno enelle zone depresse del centro-nord, per sa-pere se siano a conoscenza dell ' imponentemanifestazione popolare in corso nel sub ap-pennino dauno, promossa con iniziativa spon-tanea e in termini unitari dai comitati de icomuni di Accadia, Ascoli, Candela, Deliceto ,Rocchetta e Sant ' Agata, che ha condotto i l16 maggio 1969 all 'occupazione, ancora inatto, di tutti i pozzi compresi tra i suddett ipaesi del " poligono metanifero " ed è sfo-ciata il 23 successivo in una grande marci adi protesta su Foggia di decine di migliai atra operai e studenti, braccianti e disoccupati .

« La gravissima agitazione, a cui non s ipuò imputare alcun sospetto di speculazion epolitica, denuncia, in un comune discredito ,gli operatori economici e la classe politicaper una serie di inganni sino ad oggi perpe-trati a danno delle popolazioni interessate ,che si sono viste smistare altrove, a favore d ialtre province e regioni, le risorse metani-fere che si sarebbero potute più conveniente -mente utilizzare in loco . E con la insultante,

paradossale conseguenza di una ulterior espinta all'emigrazione e di un più preoccu-pante aumento della disoccupazione in un mo-mento in cui la creazione di questa sacca me-tanifera (che con i suoi 50 miliardi di metr i

cubi è la seconda d ' Europa) si poteva risol-vere in un centro di propulsione per il real edecollo di una zona tanto depressa qual è

quella del sub appennino dauno .L'interrogante, convinto che alla pro-

vincia di Foggia spetti un ruolo important enel quadro dello sviluppo programmato dell aPuglia e del Mezzogiorno, chiede se i Mini-stri interessati, accogliendo le istanze di quel -le popolazioni, non ritengano di intervenir eurgentemente, di concerto con gli organi re-gionali della programmazione economica, pe rassicurare :

1) un piano di sviluppo economico e so-ciale dell'intero comprensorio ;

2) gli insediamenti necessari per utiliz-zare il metano nell'ambito del poligono me-tanifero e attraverso i metanodotti già av-viati ;

3) gli interventi urgenti per un pianodi immediata occupazione di quelle popola-zioni .

« Sono queste le scelte di fondo indifferi-bili che si . impongono alla classe politica, nongià e non più il palliativo falsamente rassi-curante di qualche telegramma governativo ,per quanto autorevole, che assumerebbe, nel -le condizioni attuali, il significato di unabeffa e determinerebbe nelle popolazionidaune una esasperazione ben più grave d iquelle che hanno condotto ai recenti, luttuos iavvenimenti di Avola e Battipaglia .

(3-01563)

« LENOCI » .

« Il sottoscritto chiede d 'interrogare il Mi-nistro dell'interno, per conoscere quali ini-ziative siano state assunte per accertare l eresponsabilità della gravissima manifestazion edi intolleranza e di intimidazione che h aavuto luogo a Volterra in occasione di un aconferenza del direttore del giornale La Na-zione, Enrico Mattei, con forme di sopraffa-zione e di violenza, di tipica impronta squa-dristica, dirette contro la persona di Matte ie dei partecipanti al dibattito. Tali fatti con-cretando un delittuoso attentato alla libert àdei cittadini e, in particolare, al diritto d iriunione e di libera espressione del pensiero ,rappresentano un ulteriore preoccupante sin-tomo della inammissibile situazione che siinquadra in un contesto di sopraffazione e di

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violenza favorito da eccessive tolleranze, de -terminando un grave turbamento della vitacivile e democratica del paese .

(3-01564)

« BIONDI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per conoscere i motiviche hanno indotto la questura di Roma a dassumere una serie di misure di polizia, con-cretatesi in piantonamenti di abitazioni pri-vate, di sedi di partiti, in fermi preventivi ,allo scopo di impedire una pacifica manife-stazione di dissenso, in senso antimilitarista ,contro la NATO e per la pace, in occasion edella parata militare del 2 giugno 1969 ;

per conoscere, altresì, se egli non ritengache l ' adozione di tali misure " preventive "non comporti una grave limitazione dei di -ritti di libertà dei cittadini, previsti dallaCostituzione, configurando addirittura in unreato, l 'opinione dissenziente e la sua espres-sione democratica .

(3-01565)

« NATOLI, POCHETTI, CIANCA » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri del turismo e spettacolo e delle parte-cipazioni statali, per chiedere notizie più pre-cise sul piano di riorganizzazione dell 'Entegestione cinema annunziato in una recenteintervista del Ministro dello spettacolo, e d icui tuttora si ignora il contenuto .

« In particolare si chiede di conoscere l ' im-porto dei nuovi fondi stanziati a favore dell etre società gestite dal predetto ente, e se son ostati rispettati i criteri, a suo tempo illustratidal Ministro delle partecipazioni statali, d ieconomicità e di integrazione dell ' iniziativaprivata . Sono infatti sorti timori che gli stan-ziamenti in atto possono rendere ancora piùgrave la situazione di netta inferiorità degl istabilimenti dell ' industria privata nei con-fronti di quelli di Cinecittà e del LUCE. Sichiede inoltre se rispondano a verità le noti -zie, pure annunziate dal Ministro dello spet-tacolo alla stampa, relative ad un programmadi produzione cinematografica di Stato d aparte dell ' Italnoleggio, nonostante le espe-rienze negative del passato e nonostante l eforti perdite dei primi tre anni di gestion edi quella società .

Si chiede infine se siano esatte le infor-mazioni relative alla imminente nomina d inuovi amministratori delle tre società gestit edall'Ente gestione cinema, che verrebber oscelti in base a criteri strettamente politici enon a criteri di competenza e di esperienza .

(3-01566)

« BARZINI » .

I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dei lavori pubblici, per conoscer equali provvedimenti intende adottare affinchéla strada statale 94 del Verbano Orientale an-cora una volta interrotta da una frana, ch eper puro fortunato caso non ha provocato vit-time pur colpendo e distruggendo un autobu sdi linea, si riapra al più presto al traffico i ncondizioni di sicurezza e' di continuità, evi-tando rischi e pericoli a coloro che vi transi-tano per ragioni di vita, di lavoro, di turismo ,evitando danni economici gravissimi – che s iaggiungono a quelli degli anni trascorsi – atutte le località rivierasche, pericoli e dann iche giustamente esasperano autorità locali ecittadini che da anni sollecitano invano al Mi-nistero e all'ANAS di affrontare con i progett ie i fondi necessari la risoluzione di un proble-ma pregiudiziale per la vita della zona orien-tale del Lago Maggiore .

(3-01567)

« MARCHETTI, GALLI, AZIMONTI ,

ZAMBERLETTI » .

Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro dei lavori pubblici e il Ministro pe rgli interventi straordinari nel Mezzogiorno enelle zone depresse del centro-nord, per cono-scere quali provvedimenti urgenti intendon oadottare per evitare il continuo e fastidios odisagio arrecato a tutta la popolazione de lcomune di Vallelunga Pratameno, in provin-cia di Caltanissetta, costretta a rimanere pe rlunghi periodi di tempo priva di qualsias isomministrazione idrica, a causa dei frequen-ti e oramai intollerabili inconvenienti e dis-sesti che da un decennio a questa parte s iverificano presso l'Acquedotto delle MadonieEst con diramazione Landro-Villalba .

La popolazione vive in stato di compren-sibile esasperazione .

(3-01568)

« ALESSI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro dell'interno sul gravissimo episodioche ha avuto luogo nei giorni scorsi a Vol-terra, in cui la forza pubblica per salvaguar-dare la incolumità personale del direttore de lquotidiano La Nazione, invitato a tenere unaconferenza in quel centro in un pubblico lo -cale, è stata praticamente costretta a tenereprigioniero per alcune ore il valoroso giorna-lista .

Minacciando e tentando di colpire il dottorEnrico Mattei si è, in sostanza, voluto minac-ciare e tentare di colpire la libertà di stampa

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e di espressione del pensiero . garantita solen-nemente dalla Costituzione .

« L ' interrogante chiede al Ministro dell'in-terno di voler esporre in Parlamento le pre-cise circostanze in cui si è svolto il tentativ odi aggressione di Volterra e di far conoscer eanche alla pubblica opinione, sempre più fon-datamente inquieta, con quali mezzi il Go-verno intende tutelare la libertà di stampa eproteggere la sicurezza dei cittadini che vo-gliono esercitare questo fondamentale diritt osenza cedimenti a nessuna minaccia da qua-lunque parte provenga .

(3-01569)

« MALAGODI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro delle poste e delle telecomunicazioni ,per sapere - premesso che, ad onta delle as-sicurazioni ottimistiche, non corrispondent ialla realtà delle cose, fornite dal Ministro dell eposte, il disordine del servizio postale per -dura e si aggrava soprattutto nelle città mag-giori a cominciare da Roma - se essi abbianovalutato e valutino l'effettiva entità del dann oche l'anzidetto disordine arreca a tutte le at-tività produttive della Nazione, pubbliche eprivate .

« Molte piccole aziende commerciali, con-dizionate dal rapido funzionamento del servi -zio postale, si trovano infatti in serie difficolt àper il caos intervenuto nelle consegne e nell eordinazioni . Alcune di tali piccole aziende gi àprevedono di dover licenziare una parte de lloro personale . Perciò il persistente disordinepostale incide anche sull'occupazione dei la-voratori .

« Gli interroganti chiedono al Presidentedel Consiglio e al Ministro delle poste d ivoler portare di nuovo in Parlamento l'in-quietante problema per una discussione chefinalmente riesca ad imboccare la strada peruna sua pronta ed effettiva risoluzione .

(3-01570) « MALAGODI, ALESI, ALESSANDRINI ,BozzI, COTTONE, DEMARCHI, GIo -MO, MONACO » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il Pre-sidente del Consiglio dei ministri e i Ministr idell'interno e di grazia e giustizia, per sapere- premesso che il 25 maggio 1969, nel comunedi Corigliano Calabro, durante un comizio in-detto dal Movimento sociale, nel corso de lquale sono stati espressi giudizi fortement eapologetici del disciolto partito fascista e for-

mulate ingiurie nei confronti del mondo anti-fascista e, perfino, di taluni uomini dell'at-tuale Governo, sono avvenuti dei tafferugli -se sono a conoscenza che, a seguito di tal ifatti, la notte del 2 giugno 1969 sono stati ar-restati, su ordine di cattura del Procuratoredella Repubblica di Rossano Calabro, 13 anti-fascisti tra i quali : 2 assessori comunali so-cialisti, un membro dell'esecutivo della Fe-derazione socialista di Cosenza, il segretariodella locale UIL, il segretario della sezione de lPartito comunista di Corigliano Calabro .

« Più particolarmente, l'interrogante desi-dera conoscere : per quali motivi le forze del -l'ordine e lo stesso Procuratore della Repub-blica, presenti al comizio neofascista de l25 maggio, non sono intervenuti per impe-dire la continua apologia del fascismo nell aquale incorreva l'oratore, la formazione, per-fino, di un corteo non autorizzato, le percosseche sono state date ad un giovanissimo lavo-ratore che tra la folla, si era permesso d igridare appena appena : « Basta con tutto que-sto ! ! » ; o per quali altri reati la stessa forzadi polizia e lo stesso Procuratore della Repub-blica non abbiano accertato fino a questo mo-mento una benché minima responsabilità delMSI e di tutti i neofascisti presenti a Cori-gliano Calabro ; quali passi intendano muo-vere presso gli organi competenti per verifi-care il comportamento del Procuratore dell aRepubblica di Rossano, il quale avrebbeemesso l'ordine di cattura a carico degli anti-fascisti sulla base del solo verbale dei cara-binieri di Corigliano Calabro, ordinando l'ar-resto, perfino, di persone che non erano pre-senti ai fatti e la cui imputazione ha deter-minato la contestazione dei reati ascritti, ren-dendo obbligatorio lo stesso ordine di cat-tura; se ritengano conforme allo spirito edalla lettera della Costituzione Repubblicana i lcomportamento dei carabinieri di CoriglianoCalabro, il cui comandante si è sempre di -stinto nella persecuzione dei dirigenti socia -listi, i quali hanno proceduto all'arresto degl iimputati, nel corso della notte del 2 giugnocon un imponente spiegamento di forze e po-nendo il comune in uno stato d'assedio, quas i

a voler mortificare i valori della Resistenzada cui è nata la Repubblica, che, quel giornosi accingeva a festeggiare anche la pacificacittadina di Corigliano Calabro ; se non riten-gano opportuno promuovere i necessari passipresso il Consiglio superiore della magistra -tura perché venga disposta una severa in-chiesta a carico del Procuratore della Repub-blica, il quale - secondo voci raccolte - osten-terebbe la sua simpatia per il MSI, comunque

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non ottempererebbe ai suoi doveri di ufficio ,se è vero, come è vero, quello che si dicenegli ambienti giudiziari di Rossano e cio èche egli presterebbe servizio presso la Pro-cura della Repubblica di Rossano soltanto tr eo quattro giorni al mese, mentre per il restodei giorni se ne starebbe a Napoli, sua cittàdi residenza ; quali provvedimenti intendanoadottare perché al più presto siano ristabilit ela calma e la serenità nella cittadina di Cori-gliano Calabro ed in tutta la zona Ionica dellaprovincia di Cosenza rimaste profondamenteturbate per i fatti verificatisi .

(3-01571)

« FRASCA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare Mi-nistro di grazia e giustizia, per sapere se è aconoscenza che a seguito della sua interroga-zione in data 26 maggio 1969 l'interrogante èstato pubblicamente attaccato in udienza de ltribunale di Ascoli con rinvio della interroga-zione e degli atti al pubblico ministero per l eazioni del caso e quali provvedimenti intend eadottare .

(3-01572)

« TOZZI CONDIVI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per conoscere se esi-stono e quali sono le connessioni fra l'arrest odell'ex vice questore di Roma dottor Nicol aScirè, la denuncia del racket delle bischeclandestine nella capitale della Repubblica ,e i recenti successivi trasferimenti di alti fun-zionari della Pubblica sicurezza ivi compres oquello del vice capo della polizia dottor D iLoreto del quale sono state annunciate le di -missioni dall'importante incarico .

« Per conoscere inoltre se il Governo nonritenga, oltre che necessario, urgentementedoveroso dare una ampia e rassicurante spie-gazione al Parlamento e all'opinione pubblic ain ordine ad avvenimenti i quali hanno inflitt oun ulteriore colpo al rapporto fiduciario fr acittadini e istituzioni di polizia, essendo stat oaperto un pesante interrogativo sul requisitofondamentale di forze che sono chiamate avigilare sulla legalità costituzionale e sull apubblica moralità ; quello di non doversi ma itrovare nelle condizioni di esser giudicati re idai reati stessi alla cui prevenzione e repres-sione li impegna la loro responsabilità di pub-blici ufficiali .

(3-01573) « TROMBADORI, CAPRARA, POCHETTI ,LUBERTI, FLAMIGNI, CARUSO » .

Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro della pubblica istruzione per sapere conquali criteri sono state formulate le disposi-zioni contenute nella circolare ministerialeprot . n. 1677 del 16 maggio 1969.

« Senza voler entrare nel merito di essa ,sembra che il metodo delle circolari e una de-cisione presa in tale data, quando cioè le fa-miglie hanno già da tempo provveduto all apreparazione dei propri figli per gli esami ,siano a dir poco discutibili .

Si vuole pertanto sapere dal Ministro s enon intenda intervenire per evitare l'inconve-niente surriferito .

(3-01574)

« SKERK » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per conoscere - in rela-zione allo scandalo delle case da gioco clande-stine che ha provocato tra l'altro l'arresto d iun vicequestore, mentre sempre più persisten-ti ricorrono voci di trasferimenti e dimission idi alti funzionari di pubblica sicurezza e dicollusioni tra questi ultimi ed ambienti dell amalavita interessati nel racket delle bische -se non ritenga dover informare il Parlamentoe l'opinione pubblica circa la reale portata d itali avvenimenti .

(3-01575)

« LATTANZI, MINASI, GRANZOTTO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i Mi-nistri dei lavori pubblici e dell'interno perconoscere sulla base di quali criteri di ordin etecnico e giuridico sia stata disposta da part edel provveditorato alle opere pubbliche d iAncona autorizzazione con la quale veniva ap-provato il progetto per la costruzione di u nospedale in Fermo, progetto precedentement ebocciato da tutti gli uffici competenti, com-preso quello dianzi citato .

« Di conoscere ancora se l'esproprio di po-chissima quantità di terreno in danno de lconvento Madonna della Misericordia dei pa-dri agostiniani scalzi con sede in Fermo nonrisolva il problema della convenienza e de lreale ampliamento di un ospedale civile ch everamente si rispetti e che realmente vogli aottemperare alle sue istituzionali funzioni, co nnotevole danno nei confronti di una organiz-zazione religiosa la quale ha pur essa fun-zioni istituzionali di pedagogia, di cura e d iassistenza .

Chiede di conoscere infine se non si ri-tenga revocare urgentemente le autorizzazion iconcesse sì da consentire la progettazione e

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quindi l'istituzione di un nuovo ospedale ci -vile in Fermo che possa raggiungere le fina-lità proprie dell'ente ospedaliero ed al con -tempo se non si ritenga non efficiare il diritt odei padri agostiniani a conservare per le pro-prie attività quel modesto spazio di terren oche è parte integrante di vecchie e storicheproprietà .

(3-01576)

« MANCO » .

I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i lMinistro per la ricerca scientifica, per saperese sono a conoscenza del grave arbitrio com-piuto dal direttore uscente del LIGB di Na-poli, A. Buzzati Traverso, contro quattroborsisti ai quali è stata comunicata, il 28maggio 1969, la revoca di ogni rapporto conil laboratorio, come atto di rappresaglia peraver partecipato, insieme alla grande mag-gioranza del personale dipendente, alla oc-cupazione del LIGB . Altrettanto illegalmenteè stata decurtata, di una quota del 20 percento, la borsa di studio degli altri borsist ioccupanti, senza spiegazioni di sorta .

« Si fa notare che non esiste alcuna moti-vazione per tali licenziamenti e per tali misur eamministrative in ordine al regolamento delCNR e al regolamento interno del laboratorioche reggono le borse di studio e che sull areale natura delle decisioni adottate dal diret-tore uscente si è chiaramente pronunziat oanche il gruppo dei dipendenti " non occu-panti " con un comunicato stampa che dice :" Il licenziamento dei quattro borsisti su fals ebasi scientifiche è un provvedimento repres-sivo verso quattro membri del personale ch epartecipa alla occupazione, atto deciso arbi-trariamente da Buzzati Traverso ancora un avolta in disaccordo con l 'opinione espressa a lCNR dal personale non occupante " .

« Gli interroganti si rivolgono dunque a lPresidente del Consiglio dei ministri e a lMinistro per la ricerca scientifica perché vo-gliano intervenire immediatamente presso i lCNR al fine di far revocare il provvediment orepressivo, tanto più che il professor Buzzat iTraverso, firmatario in data 28 maggio dell elettere di licenziamento e di decurtazionedelle borse, è stato sostituito in data 30 mag-gio con il professor Carlo Arnaudi nel su oincarico di direttore del LIGB ;

e anche in considerazione del fatto chenel corso degli incontri svoltisi il 27 maggi ofra una delegazione degli occupanti del LIG Be il nresidente del CNR, e tra la stessa dele -

gazione e il Vicepresidente del Consiglio deiministri, era stato garantito che nessun amisura punitiva sarebbe stata presa contr ogli occupanti .

(3-01577) « NAPOLITANO GIORGIO, LEZZI, MAC-

CIOCCHI MARIA ANTONIETTA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro dell'interno, per sapere se sia in -formato sui fatti accaduti durante la mani-festazione fascista di sabato 31 maggio aUdine e sul comportamento delle forze del -l 'ordine in quella circostanza .

« L ' interrogante fa presente che i fascistidel MSI e delle sue organizzazioni giovanili ,hanno fatto confluire il 31 maggio in Udinealcune centinaia di giovani capeggiati da not isquadristi provenienti da tutta la regione pe rtenere una manifestazione nella sala Aiace ,sita nel palazzo del comune di Udine, doveè posta la lapide che ripete la motivazion edella medaglia d ' oro al Friuli, per i suoi 3.643caduti e dispersi nella Resistenza . Sala con-cessa, con imperdonabile insulto alla Resi-stenza friulana (alla cui memoria, il 25 lugli o1968, il Presidente del Consiglio ha inaugurat oil monumento), dalla minoranza della giuntacomunale, in aperto contrasto con la volont àdegli assessori socialisti .

L'interrogante ricorda altresì che i lgiorno precedente, una delegazione compostadai rappresentanti del PRI, del PSI, delPSIUP, del PCI, del MSA, delle Federazion igiovanili di questi partiti e della DC, del -l'ANPI, dell'APO, della CGIL, dell 'AlleanzaColtivatori, del Movimento studentesco, h afatto presente alla prefettura il carattere pro-vocatorio della manifestazione fascista cheera ben noto a tutti, sottolineando i pericol iper l'ordine pubblico che ne sarebbero deri-vati, che la cittadinanza non intendeva tolle-rare. Ricorda che la prefettura, trinceratadietro la concessione della sala da parte delcomune, ha dato assicurazioni e garanzie ch ela manifestazione « si sarebbe svolta solo al-l'interno della sala e sciolta alla spicciolata ,senza cortei, né simboli, né cartelli, né ban-diere, o altro » . Ricorda che lo stesso prefett oBevino ha tenuto lo stesso atteggiamento e hadato le stesse assicurazioni all ' interrogante ,la mattina del giorno della manifestazione .

a Ma, come era previsto e prevedibile, ifatti si sono svolti diversamente .

I fascisti, dopo aver commesso, davant i

alle forze dell'ordine, in sala, apologia di fa-scismo e vari reati previsti dalle vigenti leggi ,usciti hanno organizzato in piazza Libertà un

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corteo con corona d'alloro, bandiere ornat eda fasci repubblichini, cartelli ed altri sim-boli, si sono diretti al Tempietto, aggredend osubito, proditoriamente, con pugni di ferro ,bastoni ed altro, i giovani antifascisti che pro-testavano, sotto gli occhi e con la protezion edelle forze dell'ordine, con estrema violenzatanto che alcune persone sono state seria-mente ferite .

« L'interrogante fa presente che solo dop ol'aggressione fascista gli antifascisti hann ogiustamente reagito, come era loro dovere ediritto . Fa presente ancora che, qualifican-dosi come parlamentare, ha richiamato il co-mandante dei carabinieri, della polizia e u ncommissario, al rispetto delle disposizioni de lprefetto, mentre sotto i loro occhi le forz edell 'ordine proteggevano una manifestazioneesterna vietata e, in alcuni momenti dei di-sordini sulla piazza, spalleggiavano i fascist idandosi da fare per strappare le bandiererosse e non quelle col fascio littorio e aggre-dendo gli antifascisti .

« L ' interrogante chiede di conoscere qual iprovvedimenti il Ministro intenda adottareverso le autorità e i comandanti delle forzedell 'ordine che hanno tollerato reati previst idalle leggi, la violenza dei fascisti e hann odimostrato di non aver compreso che la no-stra è la Repubblica italiana nata dalla Resi-stenza della cui legalità le forze dell'ordinesono tutrici .

(3-01578)

« LIZZERO » .

I sottoscritti chiedono di interrogare ilMinistro della pubblica istruzione per sa-pere :

se sia a conoscenza dell'avvenuta chiu-sura a tempo indeterminato della facoltà d iarchitettura di Torino, decisa dal Senato ac-cademico ed attuata, alle ore 20,30 del 3 giu-gno 1969 mediante l ' improvvisa irruzionedella polizia, chiamata dal Rettore col pre-ciso compito di allontanare tutti gli student ipresenti in facoltà, e di come, essendo la fa-coltà deserta, la polizia si sia installata a lsuo esterno per impedirne l'accesso anche Dlmattino seguente ;

se non pensi che il provvedimento s iinquadri in un disegno di difesa a tutti icosti delle proprie posizioni di potere da par -te della frazione più reazionaria del Consigliodi facoltà, in risposta ad una prassi, democra-ticamente sviluppata dal movimento studen-tesco d ' architettura, di dialogo continuo ecostruttivo cogli organici degli Istituti, a lfine di decidere una finalizzazione di detti

Istituti ad una linea di vera politica culturale ,alla cui definizione gli studenti stavano di -mostrando di poter concorrere come compo-nente essenziale ;

se sia a conoscenza delle inammissibil ipressioni esercitate da detta frazione reazio-naria del Consiglio di facoltà su alcuni do-centi, membri del Consiglio stesso, che ave -vano accettato questo dialogo cogli studenti ,nell'ambito dei rispettivi istituti ;

se, anche alla luce dei casi di nepotismoe di abuso di potere, di cui ad una precedent einterrogazione presentata già dagli interro-ganti - per ora senza risposta - da parte de lpreside prof. Pugno e di altri docenti, nonritenga che la chiusura a tempo indetermi-nato della facoltà si configuri come una ver aprovocazione nei riguardi sia degli studentiche dei docenti ad essi solidali, tesa a perpe-tuare un costume autoritario e repressivo in-teso come unico baluardo di una posizione dipotere indebitamente acquisita ;

quali provvedimenti urgenti e drastic iintenda adottare per porre fine a questi abusi .

(3-01579) « AMODEI, LEVI ARIAN GIORGINA ,

CANESTRI, DAMICO, LIBERTINI ,

SPAGNOLI, SULOTTO, TODROS » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare iMinistri dell'interno e di grazia e giustizia ,per conoscere se nell'attuale situazione che èvenuta a crearsi nelle cariche e nelle respon-sabilità direttive della polizia italiana a se-guito della ben nota e clamorosa procedur apenale promossa dalla Magistratura di Rom anei confronti di noti dirigenti della questurain stato di detenzione, ritengano compatibil ela permanenza nell'alto incarico di capo dell apolizia, l'attuale persona che sovraintende acosì prestigiosa ed alta funzione .

« Chiede di conoscere ancora, in partico-lare, quali siano gli estremi della eventual eresponsabilità amministrativa, disciplinare ocomunque in materia di assoluta carenza d iogni controllo, che possano configurarsi ne lcomportamento veramente strano e che deter-mina notevoli perplessità, del prefetto ancoraoggi capo della polizia italiana .

(3-01580)

« MANCO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare iMinistri di grazia e giustizia e della difesa,per conoscere quale sia la esatta situazion edisciplinare e giudiziaria e quali siano i real itermini delle individuali o collettive respon-

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sabilità, in rapporto a quanto la stampa e l atelevisione italiana hanno diffuso relativa-mente ad episodi di corruzione verificatis ipresso uffici e settori dipendenti dal Ministerodella difesa, per i quali episodi è in cors oistruttoria penale .

« Chiede infine di conoscere i motivi peri quali si è potuto giungere attraverso le ini-ziative delittuose di alcuni, alla consumazio-ne di fatti di notevole gravità, senza che i ne-cessari e dovuti controlli gerarchici e mini-steriali avessero potuto prevenire e quind iimpedire la commissione di fatti tanto gravi .

(3-01581)

« MANCO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro degli affari esteri per sapere se rispon-de a verità che, nel momento in cui le tratta-tive per il rilascio dei 18 lavoratori catturat ie condannati a morte dai biafrani, erano i nuna fase critica, decisivo è risultato l 'inter-vento del governo portoghese che fece sapereai biafrani che, se i tecnici petroliferi no nfossero stati rimessi in libertà senza indugi ,il Portogallo avrebbe adottato tre contromi-sure :

1) immediata sospensione dell'agibilitàdegli aeroporti che dal territorio portoghesehanno fatto partire armi, munizioni e gener idi prima necessità per il Biafra ;

2) espulsione dei biafrani dall'isola d iSao Tomè, nella quale fanno scalo tutte, oquasi, le spedizioni di soccorso per il Biafra ;

3) chiusura della missione del Biafra aLisbona che è la più importante rappresen-tanza diplomatica della regione secessionist ain Europa;

per sapere se è esatto che proprio di-nanzi a queste precise minacce, il governodel Biafra decise l ' invocato provvedimento d iclemenza e, se così stanno le cose, conoscer ei motivi per i quali i rappresentanti del Go-verno italiano, la " statale " RAI-TV hann otaciuto l'episodio .

(3-01582)

« NICCOLAI GIUSEPPE » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i Mi-nistri del lavoro e previdenza sociale, dell' in-dustria, commercio e artigianato e del tesoroe iI Ministro per gli interventi straordinar inel Mezzogiorno e nelle zone depresse delcentro-nord per sapere se è a loro conoscenzache il 4 giugno 1969 gli operai della SAVASdi Siracusa dopo quattro mesi di occupazion edello stabilimento, esasperati dalle lentezze

burocratiche che hanno reso impossibile fin oad oggi la loro iscrizione alla Cassa integra-zione guadagni hanno effettuato un bloccosui binari della ferrovia Siracusa-Catania ren-dendo impossibile il transito dei convogli fer-roviari per richiamare in qualche modo l ' at-

tenzione delle autorità sulla loro sorte .

« L'interrogante, richiama l'attenzione deiMinistri responsabili e condividendo le giustepreoccupazioni degli operai, chiede di cono-scere per quali motivi non si sia ancora prov-veduto ad emanare il decreto per la esten-sione agli operai SAVAS delle provvidenz edella Cassa integrazione guadagni, e comun-que quali urgentissimi provvedimenti si in -tendono adottare per risolvere una question eche interessa direttamente circa 100 famiglie ,prima che altre manifestazioni dettate dallaesasperazione abbiano a ripetersi .

(3-01583)

« SGARLATA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro della pubblica istruzione, per saperese sia a conoscenza del grave disagio in cu iversano numerosissime famiglie italiane a cau-sa della nota ministeriale del 16 maggio 1969 ,

n . 1677, diffusa il 26 maggio 1969, con la qual e

si limita l'ammissione agli esami di idoneit à

alle classi seconda, quarta e quinta elemen-tari, nonché a quelli di compimento del prim oe secondo ciclo didattico agli alunni prove-

nienti da scuola privata o materna che abbia-

no compiuto o compiano nell ' anno solare in

cui sostengono gli esami, rispettivamente : 7 ,9, 10, 8 e 11 anni di età .

« Infatti, tale nota è venuta a conoscenzadelle famiglie interessate solo pochi giorni pri-ma dell'inizio degli esami .

« L' interrogante desidera conoscere pertan-to quali motivi abbiano indotto il Ministro adiffondere una tale disposizione solo all'ul-timo momento e non all'inizio dell 'anno scola-stico quando si potevano evitare alle famiglienotevoli danni economici, ed agli alunni l aincomprensibile situazione di non poter so-stenere gli esami a cui erano anche psicolo-gicamente ormai preparati .

« Ed in particolare se allo stato delle cosenon si reputi opportuno ed urgente ritornaresulla decisione ed estendere anche per il cor-rente anno scolastico le disposizioni che eranoin vigore per l ' anno 1967-68, adottate con cir-

colare ministeriale 6 agosto 1968 su conforme

parere del Consiglio di Stato .

(3-01584)

« SGARLATA » .

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Atti Parlamentari

— 8821 —

Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 1969

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro degli affari esteri, per conoscere, i nseguito al feroce massacro di un gruppo d ilavoratori italiani nel Biafra e della durissim aodissea vissuta da altri lavoratori, scampat iall ' eccidio solo in grazia di interventi stra-nieri :

se intendano rapidamente ricercare edenunziare le responsabilità di ordine ammi-nistrativo, aziendale e personale degli uffici ,enti e persone che, in violazione dei loro do -veri istituzionali e delle norme vigenti, hannodeterminato o concorso a determinare le lut-tuose conseguenze del massacro del Biafra ;

se intendano disporre l'immediato rien-tro in Italia di tutti i lavoratori italiani, spe-cie se alle dipendenze di enti di Stato o diimprese a partecipazione statale, che si tro-vino in territori africani o asiatici che sianocomunque teatro di operazioni militari rego-lari o irregolari o che non presentino le ga-ranzie formali e sostanziali richieste per l aincolumità dei cittadini e lavoratori italian iin essi residenti .

(3-01585) « ROBERTI, DE MARZIO, ALMIRANTE ,

DELFINO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro degli affari esteri, per conoscere, i nseguito al feroce massacro di un gruppo d ilavoratori italiani nel Biafra e della durissim aodissea vissuta da altri lavoratori, scampat iall'eccidio solo in grazia di interventi stra-nieri :

quali siano state, e con quale tempesti-vità siano state adottate, le iniziative diploma-tiche del Governo italiano per la salvezza de ilavoratori italiani nel Biafra ;

quali governi stranieri siano stati solle-citati ad intervenire e quali interventi diplo-matici stranieri siano stati effettivamente svolt iin favore dei lavoratori italiani e siano risul-tati determinanti per salvarne una parte ;

quali misure di tutela e di rappresagli ail Governo italiano abbia sollecitato o intendasollecitare presso le Nazioni Unite, in riferi-mento ad analoghe misure che vengono mess ein opera abitualmente per situazioni interna-zionali meno gravi di quelle da cui è scaturit oil massacro nel Biafra .

(3-01586) « DE MARZIO, ROBERTI, ALMIRANTE ,

DELFINO » .

I sottoscritti chiedono d'interrogare i lMinistro della difesa, per sapere se sia a co-noscenza che sembra essere in atto un traf-fico di " fogli di viaggio " tra il Minister odella difesa ed i Distretti militari o i Coman-di di zona che consente a ufficiali o militari ,simulando come avvenuti viaggi invece no neffettuati, di fruire illecitamente di rimborsi

e di diarie ;

se non ritenga di disporre una immedia-ta rigorosa inchiesta, a cominciare magari da iDistretti compresi nell'8° Commiliter (Ascol iPiceno, Chieti, Macerata, Perugia e Teramo) ,per accertare l'esistenza e la consistenza de lsegnalato " traffico ", nonché di quanto po-trebbe accadere nel vasto campo delle forni-ture militari, e quindi assumere tutti i prov-

vedimenti del caso, con eventuale denunci aall'autorità giudiziaria, riferendone al Par -

lamento .

(3-01587)

« LATTANZI, PIGNI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i Mi-nistri dell'interno e dell'agricoltura e foreste ,

in merito agli episodi di particolare gravitàavvenuti a Casal di Principe e nei vicini co-muni agricoli del Casertano in data 29 maggi o1969, devastazioni, incendi ed atti di vanda-lismo sfociati nell 'appiccare il fuoco ad alcune

porte della casa comunale e all 'ufficio dell e

imposte . Detti episodi rappresentano le de-precabili conseguenze di un grave stato di di-sagio e di indigenza esistente nella zona inquestione, onde le giuste rivendicazioni degl i

operai e dei contadini .

« I dimostranti chiedevano una sollecita

soluzione dei vari problemi che riguardavano

la loro zona, a partire dalla riscossione deicontributi per i danni alluvionali sofferti nelloscorso dicembre a seguito dello straripamentodel fiume Volturno .

« Si chiede di conoscere quali provvedi-

menti abbiano preso o contino di prendere iMinistri competenti per risolvere la grave que-stione in atto ad evitare che in futuro possan oripetersi i gravi episodi oggi accaduti, depre-cabili nella loro essenza e nella loro estrinse-cazione ma causati da effettive rivendica-zioni .

« Inoltre chiede di conoscere che determi-nazione intenda il Governo esprimere per ga-rantire, in ogni caso di sciopero e protesta ,il normale svolgersi del servizio ferroviario .

(3-01588)

« DI NARDO FERDINANDO » .

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Atti Parlamentari

— 8822 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 1969

Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro del lavoro e della previdenza socialeper sapere se sia a conoscenza che è stat ooccupato il municipio di Acerra da cinquant aoperai della SCAI, società che sta eseguend onella zona una serie di lavori per l'Alfa Sud .Considerando il fatto che fra qualche giorn osi sarebbe dovuto procedere a ben 35 licen-ziamenti da parte della ditta . Detta occupa-zione è stata fortunatamente " bianca " cio èsenza disordini né incendi e danneggiamenti .I paventati licenziamenti butterebbero sul la-strico ben 35 famiglie che andrebbero a infol-tire il gran numero di disoccupati esistent inella zona . Si chiede di conoscere quali prov-vedimenti abbia preso o abbia intenzione d iprendere il Ministro competente per impe-dire questa grave situazione ed i minacciat ilicenziamenti, ad evitare che questa occupa-zione per ora " incruenta " e nell 'ordine, di -venti anch 'essa, purtroppo, causa di lutti esciagure .

(3-01589)

« DI NARDO FERDINANDO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro dell'interno per conoscere quali prov-vedimenti intenda prendere nei confronti de lsindaco di Camerino, professor Polzonetti i lquale in occasione di un pubblico comizi odel MSI ha diffuso alla cittadinanza un ma-nifesto violentemente polemico pubblicato eaffisso a spese del comune e ha arbitraria -mente disposto la chiusura di tutti i negoziin segno di protesta contro una pubblica ma-nifestazione debitamente autorizzata dall eautorità di pubblica sicurezza .

« L ' interrogante fa presente che il compor-tamento del sindaco di Camerino è stato tal eda eccitare irresponsabilmente gli animi dell acittadinanza rischiando di determinare inci-denti che non si sono verificati proprio perchéla cittadinanza si è dimostrata più responsa-bile del primo cittadino .

(3-01590)

« CARADONNA » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per sapere se sia a co-noscenza dell 'aggressione fascista avvenut anella serata di mercoledì 28 maggio 1969 aSan Severino Marche (Macerata) dove quattrocittadini sono stati feriti e malmenati da al-cuni teppisti .

« Tale fatto, avvenuto al termine di un co-mizio tenuto dal MSI nel vicino comune d iCamerino - ed autorizzato dal prefetto nono -

stante le proteste della cittadinanza e dei par-titi antifascisti -, è tanto più grave in quantoha messo ancora una volta in evidenza l ' iner-zia e la tolleranza delle forze di polizia ne iconfronti di queste squallide bravate . Difatt iil gruppo degli aggressori (circa 70 persone )ha potuto tranquillamente scorazzare per l evie di San Severino Marche, nonostante cara-binieri e polizia, peraltro già al corrente dell aloro provocatoria presenza in quella città, fos-sero stati più volte sollecitati ad intervenire .

« Per sapere infine se i teppisti resisi col-pevoli dell 'aggressione siano già stati identi-ficati o, in caso contrario, a che punto sian ole indagini per la loro identificazione .

(3-01591)

LATTANZI, MINASI, CARRARA SU-

TOUR, GRANZOTTO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro dell'industria, del commercio e dell'ar-tigianato, per sapere se risponde a verità l anotizia secondo cui lo stabilimento Montedi-son di Barletta ha in animo di ridurre ancorauna volta la manodopera già notevolmente as-sottigliata da precedenti licenziamenti e sesia rispondente al vero che le ricorrenti ri-duzioni di personale preludono alla definitivachiusura dello stabilimento entro breve ter-mine .

(3-01592)

« CASSANDRO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro di grazia e giustizia, per sapere -premesso che la decisione di trasferire i nSardegna numerosi detenuti distintisi nelleagitazioni avvenute di recente nelle maggior icarceri della penisola, ha creato gravissim iproblemi in relazione alle condizioni degli sta-bilimenti dell'isola ed al ridottissimo orga-nico del personale di custodia, accentuand oi disagi degli altri detenuti, sottoposti ora apiù rigorosa sorveglianza ed esposti ai risch idi ribellioni da loro non volute - se non ri-tenga opportuno, superato lo stato di emergen-za, destinare ad altre regioni del paese i de-tenuti da poco trasferiti in Sardegna e pe rconoscere quali misure nel frattempo intend eadottare onde garantire la sicurezza senza ag-gravare i disagi degli altri detenuti, non cert oresponsabili delle rivolte di Milano, Torino ,eccetera .

L'interrogante, infine, chiede di conosce-re i motivi che ritardano l'occupazione de lnuovo carcere di Nuoro, ormai finito in ogn isua parte e che, per l'intelligente concezione

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Atti Parlamentari

- 8823 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 196 9

che ne ha ispirato il progetto, concilia esi-genze di sicurezza con quelle di trattament odei detenuti, civile e rispettoso degli inalie-nabili diritti della persona umana .

(3-01593)

« CARTA » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro della pubblica istruzione per cono-scere, con urgenza, se di fronte alla grav etensione in atto nella scuola che è sfociata nel-la proclamazione dello sciopero dal 10 al 14giugno da parte dei sindacati aderenti allaCGIL, CISL e UIL nonché dello Snafni edell'Intesa, non ritiene doveroso uscire da unostato interlocutorio per esprimere una chiaravolontà politica per la soluzione dei divers iproblemi oggetto dell'agitazione in corso .

« Gli interroganti richiamano soprattutt ol 'attenzione del Ministro sulla necessità d idare una chiara e urgente risposta in ordine aiproblemi della ristrutturazione delle carriereche tenga conto della funzione docente, all aformazione e alla sistemazione dei fuori ruol oe di tutto il personale docente, allo stato giu-ridico, al diritto di assemblee nella scuolaancor oggi sottoposto ad assurde limitazioni ,al miglioramento delle retribuzioni, ad unaprofonda trasformazione democratica di tutt ol'ordinamento scolastico tale da promuovereed assicurare l'effettiva partecipazione di tut-te le componenti della scuola al suo governoed al suo funzionamento .

« Gli interroganti chiedono al Ministr oquali provvedimenti immediati intende pren-dere per affrontare le giuste rivendicazioniposte dal personale docente, tenendo presentel'urgenza che il caso richiede anche per l ostato di grave disagio della categoria docente ,degli studenti e delle loro famiglie .

(3-01594)

« SCIONTI, RAICICH, TEDESCHI,BRONZUTO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare iMinistri dell'agricoltura e foreste e dell'indu-stria, commercio e artigianato, per sapere sesono a conoscenza dell'ordine del giorno ap-provato all'unanimità dal Consiglio comu-nale di Rovigo nella seduta del 26 maggio1969 riguardante la situazione bieticolo-sac-carifera della provincia di Rovigo, forte -mente interessata a questo problema .

« Notevoli preoccupazioni sono sorte ne isettori economici-politici-sindacali della pro-vincia di Rovigo per il persistere della vo-lontà dell'Asso-zucchero polesana al ristrut-turare gli impianti al di fuori della program-

mazione economica nazionale e al di fuor idelle scelte per gli investimenti creando cos ìun grave danno per i produttori agricoli, pe ri dipendenti del settore che verranno licen-ziati in parte e in parte trasferiti ; per la pro-spettiva di chiusura degli stabilimenti di Ca 'Venier, Cavanella, Arquà Polesine, Badia Po -lesine e Lendinara .

« L ' interrogante chiede ai Ministri interes-sati se non ritengano opportuno:

1) convocare la conferenza nazionale de lsettore già programmata alla quale parteci-pino, oltre agli industriali, i rappresentant idei produttori, delle cooperative del settoree i lavoratori ;

2) adoperarsi affinché le bietole dellaimminente campagna saccarifera siano pa-gate a prezzo pieno e non differenziato ;

3) non prendere provvedimenti per even-tuale aumento del prezzo dello zucchero ;

4) apportare le modifiche necessarie a ldecreto del Ministro dell'industria per asse-gnare il contingente zucchero ad ogni fab-brica e non alle società, con preferenza all ecooperative agricole promosse dai produttori ;

5) emanare provvedimenti che preveda -no il riferimento alla produzione di zuccheroper ettaro di superficie e non sulla polariz-zazione in saccarosio per quintale prodotto .

(3-01595)

« MORELLI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri del lavoro e previdenza sociale, del -l'industria, commercio e artigianato e dell epartecipazioni statali, per sapere se sono aconoscenza dello stato di acuta tensione esi-stente nell'Amiata (Grosseto) per l ' inasprirs idella vertenza tra la Società mercurifera ita-liana ed i minatori dipendenti i quali d acirca tre settimane occupano i cantieri dell aminiera per rivendicare un trattamento d icottimo analogo a quello esistente nelle altr eminiere ;

e per sapere se non intendano interve-nire - anche in considerazione del fatto ch el 'azienda giustifica il rifiuto ad accogliere lerichieste dei lavoratori con la limitatezza de igiacimenti di cui è concessionaria, e tenendopresente che nella stessa zona operano aziend edi Stato - per revocare la concessione mine-raria alla SMI e affidare la concessione mede-sima alla Società Monte Amiata anche i naccoglimento di richieste in tal senso avanzat edalle rappresentanze delle popolazioni amia-tine .

(3-01596)

« T0GN0NI, BENOCCI, BONIFAZI ,

GUERRINI RODOLFO » .

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Atti Parlamentari

— 8824 —

Camera dei Deputali

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 1969

11 sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro dell ' agricoltura e delle foreste, per sa-pere se sia informato della eccezionale alacritàa senso unico dimostrata dall ' ispettorato fore-stale di Messina . Infatti detto ufficio, mentrenon ha ancora proceduto a corrispondere agl iallevatori colpiti dalla siccità i contributi fis-sati dalla legge regionale 6 agosto 1968, n . 26 ,

superando ogni precedente in materia di mas-sicci interventi repressivi ha notificato ne igiorni scorsi ad alcune decine di pastori de icomuni di Capizzi, Tortorici, San Fratello ,Longi e Castel di Lucio contravvenzioni pe rl'ammontare di una somma complessiva d iben 11 miliardi (diconsi undici miliardi !) .Al pastore Lupica Picciotto Salvatore, di Lon-gi, proprietario di quattro vacche, è statainflitta la contravvenzione di 484 milioni (di-consi quattrocento-ottanta-quattro milioni !) .

« L 'interrogante chiede se l'incredibileoperazione vessatoria non si presti ad essereunicamente interpretata come il tentativo d irecuperare alla amministrazione le ingent isomme spese per rimboschimenti male effet-tuati ; e se pertanto tali ripetuti saggi di ope-rosità negativa non richiedano una approfon-dita inchiesta sull ' indirizzo dell'attività d iquello ispettorato .

(3-01597)

« TUCCARI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dei lavori pubblici, per sapere seintende dare una tempestiva e rassicurante ri-sposta, fondata su precise scelte politiche, a itecnici dipendenti del genio civile, costrett ia scendere in sciopero nei diversi centri de lpaese, non solo per difendere una situazioneoccupazionale e professionale oggi fragile eposta in pericolo, ma, soprattutto, per pro-spettare al Governo, al Parlamento e all'opi-nione pubblica l 'esigenza di fondo della ri-forma più generale delle strutture statali, ch eè quella di rendere omogeneo ad uno Stat omoderno, sempre più impegnato nello svilup-po economico e sociale e nella programma-zione, un corpo di tecnici statali preparato ,all 'altezza delle diverse responsabilità che gl icompetono, giustamente retribuito e adegua-tamente valorizzato per le prestazioni cui as-solve e i compiti sempre crescenti cui deveattendere ;

per sapere se il Ministro dei lavori pub-blici intende cogliere il complesso delle occa-sioni e delle esigenze che investono il su oufficio, e, più precisamente, l 'elaborazionedel programma di sviluppo economico per il

decennio 1970-80, i risultati del lavoro com-piuto dalla commissione De Marchi per ladifesa del suolo, l'indagine conoscitiva cheè in corso sulla stessa materia presso le Com-missioni senatoriali riunite dell 'agricoltura edei lavori pubblici, i progetti e le idee rela-tive al riordinamento della legislazione sul -l'edilizia economica e popolare e alla riuni-ficazione degli enti a ciò preposti, nonché ipropositi di integrazione e di migliorament odella legge n . 167 e della legge n. 765, perimpostare un discorso organico e globale sul -l'intera ristrutturazione del corpo del geni ocivile, per il suo potenziamento quantitativoe qualitativo, per l 'aggiornamento delle strut-ture tecniche dello Stato, per il riordinament odei ruoli e delle carriere nel contesto del rias-setto generale dell ' impiego dello Stato, per lavalorizzazione delle capacità tecniche, ammi-nistrative e professionali, avendo particolareriguardo al sorgere delle nuove regioni a sta-tuto ordinario e quindi alla forma fonda -mentale di decentramento dello Stato previst odalla Costituzione .

(3-01598) « BUSETTO, TODROS, BERAGNOLI ,

CIANCA, CICERONE, FERRETTI, FIU -MANÒ, VETRANO, GIANNINI, NAPO -LITANO, TAGLIAFERRI, TERRAROLI ,

AMENDOLA PIETRO, BORTOT, RAF -FAELLI, BARCA, BASTIANELLI, VEN -TUROLI, PIRASTU, CARDIA, SCO -TONI, LIZZERO, SCUTARI, RE

GIUSEPPINA, D'ALESSIO, RAUCCI ,

MASCHIELLA, VI ANELLO, MARTELLI ,

GRIMALDI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri ed i lMinistro degli affari esteri, per conoscere, an-che in relazione al doloroso episodio che hatanto gravemente colpito i nostri lavoratoriin Biafra e nel clima di giustificata emotivitàdeterminata da tale fatto, quale atteggiamen-to intenda assumere il Governo rispetto all atesi avanzata da talune parti circa la mess ain discussione della stessa opportunità dell apresenza del lavoro italiano nei paesi del ter-zo mondo e, in particolare, della presenz adell'Ente di Stato, e ciò soprattutto in or -dine :

a) alla necessità che imprese nazionali ,siano esse pubbliche o private, operino co nintenti nettamente pacifici e a fini di coope-razione allo sviluppo nei predetti paesi, dovesvolgono la loro attività tutti i più qualificatioperatori delle nazioni più progredite ;

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Atti Parlamentari

— 8825 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 1969

b) all'importanza del lavoro svolto al -l'estero perché il nostro paese consegua il ne-cessario margine di autonomia negli approv-vigionamenti energetici nel quadro del pian oeconomico nazionale e sulla base delle diret-tive del governo che, in questa materia, s iriferiscono ad un esplicito mandato del Par -lamento ;

c) all'esigenza che anche il nostro paes econcorra, nei limiti delle possibilità di cu idispone, a creare nelle predette nazioni pre-supposti di collaborazione per uno sviluppoeconomico che solo può assicurare a quellepopolazioni condizioni di vita più umane nel -la faticosa conquista della propria indipen-denza .

« Il chiarimento richiesto corrisponde allanecessità di riaffermare le finalità di carat-tere economico e di collaborazione interna-zionale di una politica generale cui un paesedemocratico, pacifico e ad alto indice di in-dustrializzazione, come l'Italia, non può ri-nunciare .

(3-01599)

« GRANELLI, ARNAUD, SCOTTI, ZAM -BERLETTI, MENGOZZI, PADULA ,VAGHI, BOLOGNA, MERLI, BIAN-CO, ANDREONI, MARCHETTI, SAN-GALLI, DE POLI, GIORDANO » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri dell'interno e dell'agricoltura e foreste ,per sapere quali interventi a carattere di ur-genza e successivi si abbia intenzione di di-sporre a favore delle popolazioni rurali el-bane, specialmente della zona centrale ed i nparticolare del territorio dei comuni di Porto-ferraio-Capoliveri-Porto Azzurro, colpite d auna grandinata di eccezionale violenza e du-rata nella notte tra il 4 ed il 5 giugno 1969.

« Tale grandinata ha distrutto quasi total-mente i raccolti della corrente annata agraria ,devastando i vigneti, i frutteti, i campi a ce -reali, ogni altra cultura .

Da un primo sommario sopraluogo, fatt oanche di persona dall'interrogante, si calcol ache i danni arrecati rasentino il miliardo ,cifra davvero enorme per la modesta agri-coltura isolana, già provata da tante altre sfa-vorevoli condizioni .

« I lavoratori dei campi dell'intera isola etutta la popolazione hanno assistito sbigottit ie sgomenti a tale eccezionale devastazione edattendono con fiducia l'intervento dello Stat oe di tutti gli altri enti pubblici interessati .

(3-01600)

« LUCCHESI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro del lavoro e della previdenza so-ciale, per sapere :

se è a conoscenza che la direzione de lCantiere navale di Palermo, sabato 8 giugn o1969, ha proceduto alla serrata dello stabili -mento determinando un ulteriore aggrava -mento della vertenza che, da oltre due mesi ,vede i lavoratori dipendenti impegnati in unadura battaglia per il miglioramento delle pro-prie condizioni di vita e per un effettivo po-tere contrattuale all'interno dell'azienda ;

i motivi per i quali non ha ritenuto diintervenire a seguito dei gravi provvedimentidi rappresaglia (licenziamenti e sospensioni )adottati dalla direzione stessa e che hannocostituito oggetto di una precedente interro-gazione degli onorevoli Mazzola e Speciale

rimasta senza risposta ;quali provvedimenti urgenti intende

adottare per costringere la cosiddetta Fonda-zione Piaggio a revocare immediatamente l aserrata e i precedenti provvedimenti di licen-ziamento e di sospensione di alcune centinai adi lavoratori ;

se non ritiene, alla luce degli ultim iavvenimenti, di intervenire tempestivament eed autorevolmente onde smussare la dura in-transigenza padronale e avviare a soluzione lagrave vertenza che rischia, ormai, di deter-minare situazioni pericolose .

(3-01601)

« MAllOLA, GATTO » .

« Il sottoscritto chiede d ' interrogare il Mi-nistro dell ' interno, per sapere se, di front ealle sconcertanti notizie sullo scandalo dell ebische, che hanno rivelato una situazione d igravissimo marasma e di corruzione nei grad ipiù alti della polizia, non ritenga di sosti-tuire il capo della polizia e di disporre un asevera inchiesta che rassicuri l'opinione pub-blica, sgomenta di vedere – e non per l aprima volta – coloro che dovrebbero repri-mere i delitti colludere invece con i loro au-tori e ripartire con essi il ricavato delle azion icriminose .

(3-01602)

« SCALFARI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro degli affari esteri, per conoscere :

1) quali passi diplomatici siano stati in-trapresi dai competenti organi di Governo i nrapporto ai gravi avvenimenti che hann ocoinvolto la sorte di tecnici e lavoratori ne l

Biafra ;

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Atti Parlamentari

— 8826 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 1969

2) se l'ENI abbia assolto a tutte le sueincombenze per garantire la incolumità de inostri connazionali ;

3) come il Governo sia intervenuto ne i

modi e nei tempi utili per salvaguardare tal eincolumità .

(3-01603) « BUCALOSSI, MAMMÌ, GUNNELLA » .

(( Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri, il Mini-stro dell'interno e il Ministro per gli inter -venti straordinari nel Mezzogiorno e nell ezone depresse del centro-nord, per conoscer ese corrisponde a verità :

1) che ben tre volte tecnici del Consor-zio Tirreno per il nucleo di industrializza-zione della provincia di Messina sono stat iimpediti dall'espletare ì propri compiti di ac-certamenti tecnici per una eventuale espropri aper motivi di pubblica utilità, compiti cu ierano preposti in forza di un decreto prefet-tizio, dall'opposizione di un privato cittadino ,proprietario dei fondi oggetto dell'esproprio ;

2) che nell'ultimo tentativo, operato nelmaggio 1969 dai predetti tecnici, all 'atto diprevaricazione del privato, nei confronti dell alegge, hanno assistito, senza intervenire, rap-presentanti della forza pubblica, cui, per pre-vidente richiesta del presidente del consorzio ,era stato demandato il compito di assicurarel 'esecuzione forzosa del decreto prefettizio d iaccesso ;

3) che, in pressoché simili circostanzedi fatto, nell 'area industriale di Termini Ime-rese sia stata assicurata, dalla forza pubblica ,l 'esecuzione del decreto di accesso malgrad ol'opposizione del proprietario del fondo . Laespropria di Termini Imerese sarebbe, secon-do le informazioni dell'interrogante, a favor edi iniziative industriali concorrenziali co nquella per cui sono state iniziate, in base all evigenti leggi della industrializzazione de lMezzogiorno, le procedure di esproprio de lnucleo di Milazzo .

« Tutto sopra premesso desidera conoscerecome il Presidente del Consiglio e i Ministr idell'interno e della Cassa per il mezzogiornointendano assicurare il rispetto della leggee della autorità dello Stato, senza intollerabil idifferenziazioni, verso chiunque, in tutte l eparti del territorio della Repubblica Italiana .

(3-01604)

« PAVONE » .

« I sottoscritti chiedono d ' interrogare il Mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale ,per sapere se intenda procedere al ripri-

stino, entro il 1969, degli organi direttiv inormali dell'ANMIL, ricordando che il de-creto del Presidente della Repubblica del 25

maggio 1966, precisava che la gestione com-missariale non dovesse durare oltre un anno .

« Gli interroganti, considerando che orma isono già trascorsi oltre due anni ; che i no-vanta presidenti provinciali nella riunionedel 23 giugno 1968 hanno richiesto il ritorn oagli organi normali di direzione ; che lo stess oattuale commissario governativo, professoreFausto Annunziata, ha riconosciuto che oranulla impedisce che l'ANMIL ritorni alla ge-stione democratica, ritengono che la questio-ne del superamento della gestione commissa-riale non possa essere ulteriormente pro-crastinata e perciò risolvibile entro il 1969 ,disponendo, com'è necessario e come dall 'as-sociazione e dallo stesso commissario gover-nativo è stato richiesto, per la sollecita convo-cazione del consiglio nazionale dell 'ANMIL .

(3-01605)

« ARZILLI, NICCOLAI CESARINO » .

INTERPELLANZ A

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri, i Mi-nistri del bilancio e programmazione econo-mica e delle partecipazioni statali e il Mini-stro per gli interventi straordinari nel Mez-zogiorno e nelle zone depresse del centro-nord ,in merito alla grave situazione economica esociale esistente nel sub-appennino dauno, ch ecomprende oltre 30 comuni, dove sono in cor-so da oltre due settimane vasti movimenti edagitazioni, che impegnano decine di migliai adi cittadini di tutte le condizioni sociali, con -sigli comunali, sindaci, l ' intero consiglio pro-vinciale .

(( Tutte le forze impegnate nella zona chie-dono, attraverso i comitati cittadini unitari ,un piano di sviluppo economico del compren-sorio sulla base :

a) della utilizzazione del metano, da par-te delle partecipazioni statali e dell'insedia-mento nelle località più idonee del compren-sorio di industrie di trasformazioni dei pro -dotti agricoli, chimiche, meccaniche, del le-gname, dei prefabbricati, ecc ., utilizzando an-che i possibili rifornimenti di materie prim ee di semilavorati del costruendo petrolchimic odi Manfredonia e del siderurgico di Taranto ;

b) della utilizzazione delle acque dei tor-renti a fini irrigui e trasformazioni agrarie ;

c) del rimboschimento, realizzato dall oStato, per tutte le zone non suscettibili di altre

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 9 GIUGNO 196 9

coltivazioni ; un rimboschimento qualitativo,economicamente produttivo, in funzione dellosviluppo di un'industria collaterale (del legno ,del turismo, di mangimi proteici per lazootecnia), oltre che ai fini di una sistemazio-ne idro-geologica, per la difesa del suolo mon-tano e della sottostante pianura (risulta, negl iultimi anni, alluvionata la grande maggio-ranzaí dei comuni della provincia di Foggia) ;

d) degli insediamenti civili e social i(strade, scuole, elettrificazione, ospedali, at-trezzature sportive, ricreative e culturali) ;

e) del diritto di iniziativa da assicurar eai lavoratori e ai coltivatori diretti per le tra-sformazioni agrarie e degli aiuti agli stess iper associarsi e progredire ed agli artigiani eagli altri ceti medi, tramite l ' intervento pub-blico .

« Gli interpellanti ritengono che il Gover-no debba, sulle giuste rivendicazioni espress edalle popolazioni della zona, tenuto conto de lfatto che le stesse non sono più disposte alasciarsi ingannare da promesse e manovre d icarattere elettoralistico, assumere i necessariimpegni, precisi e concreti e predisporre i re-lativi finanziamenti per dare una soluzione a duna situazione di tensione e di lotta che no nha precedenti e che fino ad oggi non ha avut otragici sviluppi solo per il senso di responsa-bilità, di misura e di ordine dimostrati dall emasse e dai comitati unitari che dirigono l alotta .

« Gli interpellanti ritengono altresì che iproblemi della provincia di Foggia non pos-sono risolversi con la costruzione di isolate in-dustrie per la produzione di materie prime edi semilavorati destinati alla esportazione, m aattraverso la creazione di un complesso or-ganico di industrie che partendo dallo sfrut-tamento del metano arrivi fino ai prodotti fi-niti, chimici e tessili, opportunamente dislo-cati sul territorio dell ' intera provincia oltr eai necessari provvedimenti per una seria tra-sformazione agraria e fondiaria della provin-cia e per lo sviluppo delle infrastrutture e deiservizi .

« I sindacati unitariamente hanno espressola volontà di appoggiare e sostenere fino infondo la lotta delle popolazioni . L 'Ente di ir-rigazione ha deciso, con esplicito richiamo allasituazione della zona metanifera, di appron-tare le necessarie opere per un immediato ap-provvigionamento idrico e di più ampia pro-spettiva. Il consiglio provinciale e i consigl icomunali appoggiano e sostengono le neces-sità espresse dai comitati unitari . A giudiziodegli interpellanti, il Governo in nessun casopuò sottrarsi alle responsabilità che ne deri-vano .

(2-00287)

« PISTILLO, REICHLIN, MASCOLO ,

SPECCHIO » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO