SEDUTA DI LUNEDI 5 MAGGIO 196 9 -...

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Atti Parlamentari 7487 — Camera dei Deputat i V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MAGGIO 1969 121 . SEDUTA DI LUNEDI 5 MAGGIO 196 9 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUCIFREDI INDICE PAG . PAG . COSSIGA, Sottosegretario di Stato per 750 3 la difesa 7500 , D'ALESSIO 750 2 Congedi . . 7489 LEZZI 750 9 Proposte di legge : PAllAGLIA 750 4 PISCITELLO 749 8 (Annunzio) . . 7489 R A UCCI 749 1 (Svolgimento) . . 7489 SALIZZONI, Sottosegretario di Stato pe r (Trasmissione dal Senato) . . 7489 l'interno 7503, 7506, 7509 Interrogazioni, interpellanza e mozione (An - SAMMARTINO, Sottosegretario di Stato 749 5 per i trasporti e l'aviazione civile . nunzio) : 7498, 7500 SANNA 751 0 PRESIDENTE . . 7511 Tonos, Sottosegretario di Stato per il la - PAllAGLIA . . 7511 voro e la previdenza sociale . . . 749 0 7491, 749 2 Interrogazioni (Svolgimento) : PRESIDENTE . . 7489 Domanda di autorizzazione a procedere in giu - dizio (Annunzio) 751 1 ALBONI . . 7497 . . . . . . . . BECCARIA . . 7495 Risposte scritte ad interrogazioni (Annunzio) . 748 9 CARRARA SUTOUR . . 749 0 CICERONE . . 7493 Ordine del giorno della seduta di domani . . 7511

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MAGGIO 1969

121.

SEDUTA DI LUNEDI 5 MAGGIO 196 9

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUCIFREDI

INDICE

PAG .

PAG .COSSIGA,

Sottosegretario

di

Stato

per750 3la difesa 7500 ,

D'ALESSIO 7502Congedi .

. 7489LEZZI 750 9

Proposte di legge : PAllAGLIA 7504

PISCITELLO 7498(Annunzio) .

. 7489 R A UCCI 7491(Svolgimento) .

. 7489 SALIZZONI, Sottosegretario di Stato pe r(Trasmissione dal Senato) .

. 7489 l'interno 7503, 7506, 7509

Interrogazioni,

interpellanza

e

mozione (An -SAMMARTINO,

Sottosegretario

di

Stato7495per i trasporti e l'aviazione civile

.nunzio) : 7498, 7500

SANNA 7510PRESIDENTE .

. 7511Tonos, Sottosegretario di Stato per il la -PAllAGLIA .

. 7511 voro e la previdenza sociale

. .

. 7490

7491, 749 2Interrogazioni (Svolgimento) :

PRESIDENTE .

. 7489 Domanda di autorizzazione a procedere in giu -dizio

(Annunzio) 751 1ALBONI .

. 7497.

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BECCARIA .

. 7495 Risposte scritte ad interrogazioni (Annunzio)

. 7489CARRARA SUTOUR .

. 749 0CICERONE .

. 7493 Ordine del giorno della seduta di domani

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. 7511

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La seduta comincia alle 17 .

PIGNI, Segretario, legge il processo ver-bale della seduta del 28 aprile 1969 .

(È approvato) .

Congedi .

PRESIDENTE . Hanno chiesto congedo ideputati Averardi, Bersani, Borghi, Cantalu-po, Corà, Girardin, Schiavon e Vedovato .

(I congedi sono concessi) .

Annunzio di proposte di legge.

PRESIDENTE. Sono state presentate pro -poste di legge dai deputati :

EVANGELISTI ed altri : « Comando in ser-vizio presso il Comitato olimpico nazional eitaliano di insegnanti di educazione fisica »(1403) ;

TANTALO ed altri : « Immissione nei ruol idegli istituti professionali di Stato del perso-

nale direttivo, insegnante e insegnante tecnico -pratico, in possesso di particolari requisiti »(1404) ;

TANTALO ed altri : « Provvedimenti in fa-vore dei titolari di pensione privilegiata ordi-naria di cui alla legge 15 luglio 1950, n . 539 »(1405) .

Saranno stampate e distribuite . Le primedue, avendo i proponenti rinunciato allo svol-gimento, saranno trasmesse alle Commissionicompetenti, con riserva di stabilirne la sede ;dell 'altra, che importa onere finanziario, saràfissata in seguito la data di svolgimento .

Trasmissione dal Senato.

PRESIDENTE . Il Senato ha trasmesso laseguente proposta di legge, approvata da quel-la VI Commissione :

Senatori SPIGAROLI ed altri : « Conferi-mento degli incarichi e delle supplenze negl iistituti di istruzione secondaria » (1402) .

Sarà stampata, distribuita e trasmessa all aCommissione competente, con riserva di sta-bilirne la sede .

Annunziodi risposte .scritte ad interrogazioni.

PRESIDENTE. Sono pervenute dai com-petenti ministeri risposte scritte ad interroga-zioni .

Saranno pubblicate in allegato al resocon-to stenografico della seduta odierna .

Svolgimento di una proposta di legge .

La Camera accorda la presa in considera-zione alla seguente proposta di legge, per laquale i presentatori si rimettono alla relazio-ne scritta e il Governo, con le consuete riser-ve, non si oppone :

NICOLAllI e GIORDANO : « Iscrizione ne l

ruolo B degli insegnanti tecnico-pratici degl iistituti tecnici e professionali » (995) .

Svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE . L ' ordine del giorno reca :Interrogazioni .

Cominciamo da quella degli onorevol iCarrara Sutour, Amodei e Libertini, ai mini-stri del lavoro e previdenza sociale, dell ' in-dustria, commercio e artigianato e dell ' inter-no, « per conoscere se sono informati circa l asituazione drammatica dei dipendenti dellasartoria s .p.a. Toscano, con sede in Roma ,piazza Santi Apostoli, 70. Dopo cinque mesidi trattative per la costituzione della com-missione interna e dopo le tergiversazioni ele minacce dell 'avvocato Bilanzone, presi -dente della società, mentre si era in discus-sione presso l ' ispettorato regionale, il dettoBilanzone ha fatto sgomberare il laboratori oalle 18,30 dello stesso giorno (27 settembre1968) . Il 28 settembre 1968, all'orario di ini-zio del lavoro, i lavoratori trovano il portonedel laboratorio sbarrato da quattro guardie eun brigadiere del cosiddetto " Corpo vigilan-za notturna dell'Urbe " i quali fanno da brac-cio agli ordini di un ragioniere della ditta cheimpedisce l'ingresso agli iscritti al sindacat oCGIL. Quindi ai tredici lavoratori in questio-ne vengono notificati, con atto a mezzo d iufficiale giudiziario, i licenziamenti motivat icon le solite argomentazioni padronali d idifficoltà tecnico-commerciali-finanziarie, ecc .Si chiede quindi se i ministri non intendan ointervenire attivamente : a) per scongiurare

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questo nuovo episodio di attacco all 'occupa-zione e di discriminazione contro la class elavoratrice romana; b) per sindacare il me-todo odioso usato dal Bilanzone che si serve ,tra l'altro, del Corpo vigili notturni come d iun gruppo di " bravi " di seicentesca memo-ria, cosa che secondo il comando di detto cor-po sarebbe del tutto corrispondente ai com-piti e fini di istituto e che invece, a parer edegli interroganti, è aberrante . Tra l 'altro leguardie notturne sono intervenute la mattinadel 28 settembre 1968 per eseguire disposizio-ni illegittime sotto ogni profilo, tendenti a dimpedire l'ingresso nel laboratorio dei lavo-ratori » (3-00410) .

L'onorevole sottosegretario di Stato per i llavoro e la previdenza sociale ha facoltà dirispondere .

TOROS, Sottosegretario di Stato per il la-voro e la previdenza sociale . Rispondo anchea nome del ministro dell'interno e del mi-nistro dell ' industria .

Per quanto riguarda i licenziamenti ope-rati nel settembre dello scorso anno da partedella società Toscano con sede in Roma ne iconfronti dei tredici lavoratori menzionat inell ' interrogazione, la questione è da ritener -si superata essendo stata bonariamente defi-nita l'11 ottobre 1968 presso la sede dell'uf-ficio regionale del lavoro di Roma, mediantela stipulazione di un accordo in base al qual ela società medesima si è impegnata a corri-spondere ai licenziati e ad altri quattro la-voratori dimissionari una liquidazione extra -contrattuale ammontante complessivamente asette milioni di lire, in aggiunta alle nor-mali competenze previste dalle norme in vi -gore .

A seguito del raggiungimento dell 'accor-do è cessata l'agitazione delle maestranze e dè stata ripristinata la normale attività pro-duttiva .

Per ciò che concerne, poi, la richiesta d icostituzione della commissione interna, in -formo che l 'attuale consistenza numerica deidipendenti della società di cui trattasi nonconsente, ai sensi dell ' apposito accordo inter-confederale vigente, la costituzione di tale or-ganismo, ma può soltanto determinare la no-mina di un delegato d ' impresa, nomina che ,per altro, non è stata ancora richiesta e per l aquale risulta, comunque, che la ditta Tosca-no non frapporrebbe eccezioni di sorta .

Preciso, infine, che, secondo quanto co-municato dal Ministero dell ' interno, la so-cietà di cui trattasi, durante l'ultima fase del -l ' agitazione dei suoi dipendenti, si è servita

dell 'opera di alcuni elementi del Corpo di vi-gilanza notturna dell'Urbe, i quali, però ,sono rimasti, con incarichi di vigilanza, nel -l'interno dei locali aziendali .

PRESIDENTE. L' onorevole Carrara Su-tour ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

CARRARA SUTOUR . Non posso dichia-rarmi sodisfatto, innanzitutto perché, comein tante altre occasioni, si è seguito anchein questa il solito metodo di rispondere adistanza di mesi e mesi, quando le situazion isono ormai superate dai fatti ; e, in secondoluogo, perché non vi è stata una vera e pro-pria risposta alla sostanza della mia interro-gazione .

Prendo atto di quanto ha dichiarato i lrappresentante del Governo, del fatto cioèche, invece di rioccupare il personale licen-ziato, la società Toscano ha ritenuto di fareuna regalia, pagando una liquidazione mag-giorata. Questo, però, non risolve il problem adella difesa dell 'occupazione nella regionelaziale, occupazione alla quale si è sferratoun attacco in questa come in tante altre pre-cedenti occasioni .

Vi è poi un aspetto estremamente grav edella questione, sul quale la nostra interro-gazione ha attirato l'attenzione del Governo ,formulando specifici rilievi . È infatti avve-nuto che il presidente della società ha fatt osgomberare il laboratorio proprio nel giorn oin cui si stava discutendo della costituzionedella commissione interna, e cioè alle ore 18,3 0del giorno 27 settembre 1968 . Oggi indubbia-mente non è più possibile costituire la com-missione interna perché buona parte del per-sonale è stato licenziato e troppo pochi sonoi lavoratori attualmente dipendenti dalla so-cietà ; allora, però, la questione era ancoraaperta e da parte dell 'azienda venne oppostoun netto rifiuto alla costituzione di dettacommissione .

Va inoltre sottolineato che, quando gl ioperai si sono recati al lavoro, l'indomani ,hanno trovato la porta del laboratorio sbar-rata da guardie del Corpo di vigilanza not-turna dell'Urbe, in divisa . Costoro non eranoall'interno dello stabilimento, come ha soste-nuto l'onorevole sottosegretario, ma si trova -vano all 'esterno, come posso personalmenteattestare io stesso essendomi recato sul luogo .Così ho potuto constatare che quelle guardi enotturne svolgevano mansioni che nel test odella mia interrogazione ho specificato esser esimili a quelle dei « bravi » secenteschi, alservizio della società in questione .

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Va fra l'altro notato che, quella mattina, ilavoratori che sono stati poi allontanati dal -l'azienda non erano stati ancora licenziati ,per cui non si comprende come si potess evietare loro l ' ingresso al laboratorio. È inol-tra sintomatico il fatto che l'accesso veniss enegato ai lavoratori appartenenti alla CGIL ,proprio in concomitanza con le discussion iin atto sulla costituzione della commissioneinterna .

Deve essere comunque considerato deltutto illegittimo il comportamento di quest isignori che si permettevano, indivia, di so-stare all'esterno del laboratorio per impedirel ' accesso ai lavoratori .

Su questo punto dell ' interrogazione nonho avuto risposta dal Governo, mentre si trat-ta di una questione di estrema gravità . Se in-fatti le cose dovessero continuare a proceder ein questo modo, il Parlamento si dovrà oc-cupare non soltanto dei poteri della polizia d iStato, ma addirittura di quelli di una po-lizia privata ingaggiata ed utilizzata a finiveramente odiosi, come è avvenuto appuntoad opera della società Toscano .

Su questi elementi, sull ' atteggiamento te-nuto dalla società e su quello tenuto dall eguardie del Corpo di vigilanza notturna del-l'Urbe noi avevamo basato la nostra interro-gazione; ma è proprio su questi elementi ch eil Governo non ha dato risposta . Il Governo ,in modo particolare, non ci ha detto null ain ordine all'atteggiamento delle citate guar-die, cioè non ci ha fatto conoscere, se quell eguardie potessero essere ingaggiate per quell oscopo e se i compiti da esse svolte in quell aoccasione corrispondessero ai compiti per iquali quel corpo di guardie è stato autoriz-zato. Secondo noi, quel tipo di intervento ,svolto all'esterno del laboratorio, non potevaessere attuato .

Questi elementi posti alla base della no-stra interrogazione rivestono un carattere diindubbia gravità, Non posso che constatar eche non vi è stata una risposta da parte de lGoverno, e pertanto – ripeto – sono del tutt oinsodisfatto .

PRESIDENTE . Segue l'interrogazione de-gli onorevoli Raucci e Jacazzi, al ministro dellavoro e della previdenza sociale e al ministroper gli interventi straordinari nel Mezzogiorn oe nelle zone depresse del centro-nord, « perconoscere se siano informati della grave si-tuazione esistente presso il cotonificio Manco -ne e Tedeschi di Caserta ove da più giorn iè in corso una aspra lotta sindacale; se ri-tengano di dover intervenire immediatamente

nei confronti della direzione dell'azienda ch epratica una condizione di inumano sfrutta -mento dei lavoratori e delle lavoratrici ; in par-ticolare quali provvedimenti urgenti intendanoadottare contro i titolari Mancone e Tedesch iche impongono turni notturni a ragazze e adapprendisti in violazione delle leggi sul lavor ofemminile e suIl 'apprendistato, che violan ole leggi sull 'assicurazione obbligatoria e sulcollocamento e la legge n. 717 per la normache attiene al rispetto dei contratti di lavoro »(3-00448) .

Il sottosegretario di Stato per il lavoro ela previdenza sociale ha facoltà di rispondere .

TOROS, Sottosegretario di Stato per il la-voro e la previdenza sociale . Lo stabiliment odella ditta Mancone e Tedeschi, esercente l atessitura e la filatura del cotone, ubicato inCaserta, località Palciano, occupa complessi-vamente 128 dipendenti tra operai, appren-disti ed impiegati .

Dagli accertamenti esperiti dal competen-te ispettorato del lavoro, sono emerse infra-zioni alla vigente normativa sul collocamen-to, sul libretto di lavoro, sul riposo domeni-cale e settimanale e sull ' apprendistato . Sonostate altresì riscontrate violazioni in materi adi assicurazioni sociali e di contrattazione col-lettiva. Non sono risultate, peraltro, infra-zioni al divieto del lavoro notturno delledonne .

Per le citate inadempienze l'organo ispet-tivo ha adottato nei confronti dell'azienda i nquestione i provvedimenti di competenza .

Per quanto riguarda, inoltre, la vertenzasindacale insorta tra la ditta ed i lavorator idipendenti, informo che essa è stata compost ail 25 ottobre ultimo scorso, presso la local eprefettura .

Comunque, assicuro che l'ispettorato dellavoro continuerà, anche per l 'avvenire, asvolgere la sua azione di vigilanza ai fini delrispetto delle norme che tutelano i lavoratori .

PRESIDENTE . L'onorevole Raucci ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

RAUCCI . Desidero prendere lo spunto d aquesta assicurazione, di cui prendo atto, perdire al sottosegretario per il lavoro e la pre-videnza sociale che varrebbe la pena di ve-rificare nuovamente la situazione esistent eall'interno dello stabilimento in questione,perché le notizie che sono in mio possessomi portano ad affermare che ci si trova an-cora di fronte a violazioni di norme di legge .L'onorevole sottosegretario ha affermato chenon sono state riscontrate violazioni per

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quanto riguarda il lavoro notturno . Io possodirle, onorevole Toros, che nel corso dell'oc-cupazione della fabbrica ho parlato diretta -mente con alcune operaie, le quali facevan oi turni di notte (ed ella sa che la legge tas-sativamente lo vieta) .

Prendo atto del fatto che sono state rile-vate numerose inadempienze da parte di que-sta azienda, e vorrei farle rilevare che l'agi-tazione, la dichiarazione dello sciopero e lasuccessiva occupazione della fabbrica son oavvenute a seguito di una battaglia sindacal eche non soltanto poneva problemi relativi a lsalario (in questa azienda, come ella sapr àcertamente, si praticava il sottosalario), maponeva problemi di applicazione delle norm evigenti sull'assunzione, sull 'assicurazione ob-bligatoria, sull'apprendistato e così via . Lacosa veramente strana, onorevole sottosegreta-rio, è che nel momento in cui inizia una lottasindacale con questa impostazione non si de -termini immediatamente un intervento dell oispettorato del lavoro . Nel caso di specie s itrattava, appunto, di verificare la validit àdelle richieste avanzate dai lavoratori, cheerano dirette ad ottenere l'applicazione d inorme di legge . Ho già detto in altra occasio-ne, onorevole Toros, che purtroppo nell anostra provincia si deve lamentare, a livell odelle piccole e medie aziende, tutta una serie ,estremamente diffusa, di violazioni di normedi legge sul collocamento, sull'apprendistato ,sull 'assicurazione obbligatoria e così via ;purtroppo, dobbiamo rilevare l'incapacit àdell'ispettorato del lavoro di intervenire percolpire queste inadempienze che si verificanoin maniera così diffusa . Esse emergono sol -tanto attraverso la lotta dei lavoratori : solo .allora vengono adottati i provvedimenti ch ela legge prescrive .

Perciò vorrei concludere con l'invito for-male all ' onorevole Toros di intervenire pres-so l'ispettorato del lavoro di Caserta per ve-rificare, intanto, se vi sia una deficienza d ipersonale ispettivo, e quindi se si debba prov-vedere al rafforzamento di detto ufficio, macomunque per sottolineare l'esigenza di uncontrollo più frequente e diretto sulle aziend eindustriali della nostra provincia .

PRESIDENTE. Segue l'interrogazione del -l ' onorevole Cacciatore, al Presidente del Con-siglio dei ministri, « per conoscere i motiv iper i quali è rimasta fino ad oggi inattuatala legge n. 482, contenente disposizioni perl 'avviamento al lavoro degli invalidi civili :legge che avrebbe dovuto avere applicazion efin dal 1° luglio 1968 . Per sapere ancora se

tempestivamente si ritenga opportuno prov-vedere alla copertura per il 1969 e seguent idegli oneri derivanti dalla applicazione dell alegge n. 625 : assegno vitalizio agli invalid icivili . Per conoscere infine i motivi per iquali non sono stati fino ad oggi utilizzati ifondi previsti per l 'assistenza sanitaria agl iinvalidi civili : tre miliardi ed ottocentomil alire. L'interrogante rileva che le inadempienzedi cui innanzi denotano soltanto, da parte del -l 'attuale Governo, disprezzo per una catego-ria, che, invece, merita comprensione ed aiut oda parte di chi ha giurato rispetto alla Costi-tuzione (articolo 38) » (3-00640) .

Poiché l'onorevole Cacciatore non è pre-sente, a questa interrogazione sarà data ri-sposta scritta .

Segue l'interrogazione degli onorevoliCicerone, Di Mauro, Esposto e Scipioni, a lministro del lavoro e della previdenza sociale ,« per sapere se sia a conoscenza che nei can-tieri dell'autostrada L'Aquila-Roma, a caus adegli infernali ritmi di lavoro imposti e dell escarsissime misure di sicurezza adottate agaranzia della incolumità dei lavoratori, ne lpassato si è verificata una larghissima quan-tità di infortuni di cui cinque mortali . Allesciagure precedenti, il 20 ottobre 1968 si ag-giungeva la più grave nella quale tre opera itrovavano la morte ed altri tre rimanevanogravemente feriti . Gli interroganti chiedon oinoltre al ministro di sapere quali misuresiano state prese per accertare le caus edella sciagura e le eventuali responsabilità »(3-00670) .

L 'onorevole sottosegretario di Stato per i llavoro e la previdenza sociale ha facoltà d irispondere .

TOROS, Sottosegretario di Stato per illavoro e la previdenza sociale . In relazioneall ' infortunio, di cui è cenno nella interro-gazione, si informa che esso è avvenuto du-rante i lavori per la realizzazione del lotton. 5-bis del tratto Torano-L ' Aquila dell 'auto-strada L'Aquila-Roma. Mentre era in corsola posa in opera di una trave di cementoarmato precompresso e dell ' armatura metal-lica di una nuova trave sul viadotto Vacca-rini, la trave in cemento armato rovinava avalle, investendo la centinatura metallicadella trave in costruzione, sulla quale si tro-vavano sei dei nove operai occupati al lavoro .Per quattro di essi la caduta aveva purtroppoesito mortale .

L ' ispettorato del lavoro, immediatamenteintervenuto per svolgere le indagini di com-petenza, ha inviato all'autorità giudiziaria

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un circostanziato rapporto sulla dinamicadell'infortunio, ponendo in evidenza la viola-zione da parte della ditta appaltatrice dei la-vori di specifiche disposizioni del decretopresidenziale 27 aprile 1955, n . 547, conte-nente norme per la prevenzione degli infor-tuni sul lavoro in generale, e del decreto pre-sidenziale 7 gennaio 1956, n. 164, concernentela prevenzione degli infortuni sul lavoro nellecostruzioni .

Nel corso di un 'ulteriore visita ispettiva ,effettuata il 14 e 15 gennaio scorsi, l 'organoispettivo ha nuovamente contestato alla ditt aappaltatrice altre contravvenzioni in materi adi prevenzione di infortuni e per l ' infrazionedi altre leggi sul lavoro .

Con l 'occasione, prescrizioni e contrav-venzioni sono state adottate anche nei con -fronti di altre aziende sulla cui attività l ' ispet-torato dell ' Aquila continuerà a vigilare ancheper il futuro con particolare cura .

PRESIDENTE. L'onorevole Cicerone hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

CICERONE. Le condizioni di lavoro de idipendenti del settore edile nella provinci adell 'Aquila sono divenute veramente dram-matiche . Le imprese adottano scarsissim emisure di sicurezza per garantire l ' incolumitàdei lavoratori, non vengono rispettati gl iorari e i contratti di lavoro e si effettuano cot -timi capestro, si sfruttano i lavoratori in mododisumano, i ritmi di lavoro sono estenuanti ,la prevenzione antinfortunistica è scarsa, anz iinadeguata .

Se si pensa che, in alta montagna, all oscoperto, si consente di lavorare a temperatu-re di 10-12 gradi sotto zero, ci si può rendereconto a quali ingiustificate difficoltà vengon osottoposti i lavoratori . Un elemento che con-tribuisce ad inasprire lo sfruttamento dei la-voratori è dato dalla pratica illegale del sub-appalto, contro il quale sino ad oggi non ri-sulta sia stato effettuato alcun intervento ten-dente ad impedirne l'abuso . I subappaltatori ,per pagare la tangente camorristica agli ap-paltatori, sono portati ad accrescere forte -mente il già pesante ritmo di lavoro . Le im-prese, nella fretta di ultimare i lavori, co-stringono i lavoratori a pagare un alto prezzodi sangue per sodisfare la loro sete di sempr epiù alti profitti .

II 26 settembre, al fine di richiamare l'at-tenzione degli organi competenti per metterefine a questa situazione anomala, i sindacat iproclamarono uno sciopero unitario per i lrispetto dei contratti di lavoro e delle norme

sulla prevenzione degli infortuni, tendente adottenere la sospensione dei lavori durante imesi invernali e la messa sotto cassa inte-grazione degli operai .

Tutti i lavoratori dell'autostrada L'Aquila-Roma accolsero l'invito ed attuarono lo scio -pero, che fu quindi unanime . Ma il Governo ,gli organi regionali e provinciali rimaser osordi alla protesta. Se la richiesta dei sinda-cati fosse stata accolta, certamente non si sa-rebbe verificata la sciagura di cui alla miainterrogazione .

A seguito della morte dei lavoratori Ug oFederici, Mario Petricca, Paolo Fusari e a lferimento grave di altri tre lavoratori, di cu iuno deceduto successivamente, le organizza-zioni sindacali proclamarono un nuovo scio-pero contro gli infortuni e gli omicidi « bian-chi ». Ma ancora una volta senza esito . Nellaprovincia di L'Aquila, nel settore industriale ,lavorano circa 19 mila dipendenti, di cui oltr e10 mila nel settore dell'edilizia . La situazion einfortunistica in questa provincia è disa-strosa. Nel 1966 gli infortuni sono stati 3 .370 ,di cui 16 mortali; nel 1967, 4 .019, di cui 21

mortali ; nei primi 11 mesi del 1968, 4.381, d icui 14 mortali . Gli infortuni riguardano quas itotalmente gli addetti all'industria edilizia ;mentre il numero degli occupati diminuisc ein Abruzzo quello degli infortuni, a causadel sempre maggiore intensificarsi dellosfruttamento, aumenta . Nel 1968, nei cantier idi cui alla mia interrogazione, su 700 dipen-denti circa della società costruttrice l'auto -strada si sono avuti 147 infortuni, di cui 8mortali . In percentuale ciò significa che ne lcorso di 11 mesi, su 700 operai, si è avutooltre l'1 per cento di morti e il 20 per centodi infortuni, di cui molti gravissimi .

Da ciò risulta che quasi nulla viene fatt oper evitare gli infortuni, in quanto non si im-pone ai padroni il rispetto della legge e de icontratti, non si tengono nel debito conto l eproposte dei sindacati e dei lavoratori e s ipermettono ingiustificati subappalti . Ciò ac-cade perché l'attività di controllo svolta dagl iispettorati del lavoro è inadeguata, non gi àper incapacità, ma a causa dello scarsissimonumero degli ispettori .

Desidero far rilevare che nell'ispettorat oprovinciale del lavoro di L'Aquila vi sono so-lamente 5 operai . Questo logicamente lasciaun notevole margine a coloro i quali voglion oinfrangere la legge . Pertanto, mi dichiaro in-sodisf atto della risposta del Governo e pro -pongo una accurata indagine da parte del Mi-nistero del lavoro e della previdenza social esulle cause della grave situazione infortuni-

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stica esistente nella provincia dell'Aquila all oscopo di ovviare ad essa ; propongo inoltre chevenga fatta una indagine in ordine alle vio-lazioni verificatesi nell'applicazione dei con-tratti di lavoro, nonché un rafforzamento del-l'azione dell'ispettorato del lavoro, in mod oda creare condizioni più idonee per una azion epreventiva contro gli infortuni sul lavoro .

Inoltre vorrei pregare l'onorevole sottose-gretario di Stato per il lavoro e la previdenz asociale di voler effettuare un'inchiesta, a tu -tela dei lavoratori, sui subappalti e sui con -tratti speculativi praticati nella costruzion edell'autostrada L 'Aquila-Roma .

Solo quando questi inconvenienti - ch edipendono in parte anche da una scarsa azio-ne preventiva contro gli infortuni - verran-no eliminati e, di conseguenza, verranno mi-gliorate le condizioni di vita dei lavoratori ,potremo dichiararci sodisfatti .

PRESIDENTE. Segue l'interrogazione del-l 'onorevole Coccia, ai ministri dei trasporti eaviazione civile e dell ' interno, « per conoscer ese siano stati informati della giusta protestaavutasi il 12 novembre 1968 da parte di oltr e300 studenti di Rieti, provenienti da tutte l elocalità del comprensorio del Velino ad es tdella città, da Antrodoco, Castel Sant'An-gelo, Borgo Velino, Cotilia e Cittaducale ch eda tempo richiedevano un idoneo aumentodelle vetture della linea Terni-Rieti-L'Aquila -Sulmona ed in particolare del treno AT 417delle 13,30, corsa che dovrebbe assicurare i lrientro degli studenti alle loro abitazioni eche disponeva di solo due vetture, che viag-giano alla velocità di 20 chilometri l'ora, co nil risultato che sovente per l 'affollamento ven-gono fatti scendere o respinti dagli agenti de ltreno, per ragioni di sicurezza, pur essend oregolarmente abbonati . Di fronte alla inerziae alla sordità delle autorità e dell 'Amministra-zione ferroviaria gli studenti hanno dato luogoad una civile manifestazione di resistenz apassiva per richiamare l 'attenzione dei pub-blici poteri, che veniva repressa dalla poliziacon violenze agli studenti . Il che conducevaal fermo di dieci di essi, che venivano amma-nettati e caricati brutalmente. L'interrogantechiede in particolare al ministro dei trasport icome sia potuto permanere questo stato dicose, malgrado le reiterate sollecitazioni edi rapporti ricevuti, ed al ministro dell'intern ocome possa giustificarsi la violenza degli agen-ti e quali misure verranno prese per punire i lcommissario responsabile . In particolare s ichiede se non ritenga il ministro dei trasport ialla luce di quanto è avvenuto di dotare i con-

vogli in questione di almeno due vetture i naggiunta a quelle esistenti per consentir eun'agevole ricettività degli studenti e degl ioperai interessati . Più in generale l ' interro-gante desidera chiedere al ministro se alla luc edel crescente bisogno della zona di agevoli erapide comunicazioni lungo l 'asse Terni-Rieti -L 'Aquila-Sulmona, non ritenga doverosamen-te di abrogare la decisione ministeriale di sop-pressione di questo importante tronco ferro-viario, infrastruttura essenziale e per lo svi-luppo industriale e per la popolazione stu-dentesca, giudicato assurdamente dal Mini-stero sino ad oggi ramo secco » (3-00665) .

Poiché l 'onorevole Coccia non è presente ,a questa interrogazione sarà data rispost ascritta .

Le seguenti interrogazioni che trattano l ostesso argomento, ambedue dirette al mini-stro dei trasporti e dell 'aviazione civile, sa-ranno svolte congiuntamente :

Beccaria, Granelli, Andreoni, Bertè, Cal -vi, Carenini, Vaghi, Cattaneo Petrini Gianni-na, Origlia, Rognoni, Sangalli e Verga, (( pe rconoscere quali provvedimenti urgenti si ri-tenga di prendere al fine di evitare il gravedisagio nel quale versano da tempo i 15 milalavoratori lodigiani che viaggiano quotidiana -mente sulla linea ferroviaria Milano-Piacen-za. Gli interroganti fanno presente l ' insuffi-cienza delle corse previste, la lunghezza de itempi di percorrenza, nonché la inadeguatez-za del materiale fisso e mobile. Gli interro-ganti ritengono che ai citati inconvenienti s ipotrebbe ovviare mediante : a) l ' aumento delnumero delle corse nelle due direzioni durant ele fasce riservate ai pendolari onde eliminarela notevole percentuale di lavoratori che si-stematicamente è costretta a viaggiare in pie-di ; b) l 'organizzazione delle corse riservateai pendolari in modo di accelerare i tempi d ipercorrenza ed evitare i ritardi che pregiu-dicano la situazione di questi lavoratori pressoi rispettivi stabilimenti ; c) il miglioramentodel materiale fisso e dei mezzi di locomozioneal fine di rendere il servizio più sicuro e con-fortevole ; d) la costruzione di un terzo e quar-to binario sul tratto Milano-Piacenza . Soltan-to in questo modo si potrà risolvere contem-poraneamente l'annoso ed assillante problem ainteressante il comprensorio del lodigiano e l acrescente esigenza del traffico nazionale ed in-ternazionale che si verifica sulla linea ferro -viaria Milano-Roma-Lecce » (3-00906) ;

Alboni, « per conoscere i provvediment iurgenti che ritiene di adottare, onde superar ela grave situazione di disagio che colpisce da

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anni oltre quindicimila viaggiatori pendolar idel lodigiano, costretti a servirsi del treno fer-roviario Piacenza-Milano per motivi di lavoro ;per sapere in particolare, se non consideri in -dispensabile dare precise direttive ai dirigen-ti responsabili del compartimento di Milanodelle ferrovie dello Stato, intese al consegui -mento di un immediato sostanziale migliora-mento del servizio di trasporto pendolare ne ltronco suddetto sotto tutti i profili (numer odelle corse nei due sensi, accelerazione deitempi di percorrenza, miglioramento del ma-teriale fisso e mobile) ; per sapere infine senon consideri che la soluzione integrale de lproblema può trovare attuazione solo nell'isti-tuzione di un terzo e quarto binario nel tratt oMilano-Piacenza » (3-00908) .

L'onorevole sottosegretario di Stato peri trasporti e l 'aviazione civile ha facoltà d irispondere .

SAMMARTINO, Sottosegretario di Statoper i trasporti e l ' aviazione civile . Rispondoagli onorevoli interroganti precisando che pe ril trasporto dei lavoratori « pendolari » sull alinea Milano-Piacenza vengono attualment eeffettuati 25 treni giornalieri .

Un aumento del numero di tali corse èreso oltremodo difficile dalla necessità di sodi-sfare contemporaneamente anche le altre esi-genze dei viaggiatori locali a medio e largoraggio, per cui non è possibile riservare i norario « fasce » ad uso esclusivo dei treni peri « pendolari », ma bisogna invece coordinar eed armonizzare la circolazione con quella de -gli altri convogli aventi caratteristiche e fun-zioni diverse .

Tuttavia, per andare incontro alle esigenz esegnalate, si è provveduto ad istituire, già da l1° febbraio del corrente anno, un nuovo tren oin partenza da Lodi per Milano alle ore 7 .

Inoltre il nuovo orario in vigore dal 1° giu-gno prossimo prevede : l'acceleramento di cir-ca 40 minuti della coppia di treni n . 422 en . 429 Mantova-Milano e viceversa (con fer-mata a Codogno) ; l'istituzione di due nuov itreni, uno in partenza da Piacenza alle 7,26ed arrivo a Milano alle 8,53, l'altro in par-tenza da Milano alle 18,55 ed arrivo a Pia-cenza alle 20,01 . Questi due treni sostituiran-no per il servizio locale su detto tratto i tren in . 422 e n . 429 .

Si fa anche presente che già con l'entrat ain funzione del nuovo materiale rotabile, ap-positamente concepito per le esigenze dei traf-fici vicinali di massa, si sono realizzati acce -

leramenti compresi fra i 5 ed i 20 minuti nell ecomunicazioni locali della Piacenza-Milano .

D'altra parte le percorrenze dei treni i nparola sono, come è noto, fortemente influen-zate dalle indispensabili fermate intermedie .

Molti dei ritardi, cui fanno cenno gli ono-revoli interroganti, sono da porre in relazionea fatti accidentali ed a condizioni atmosferi-che eccezionalmente avverse .

Per ovviare a quelli determinati invece d adifettoso funzionamento di alcuni organi dell enuove vetture, si è provveduto e si sta prov-vedendo alle rettifiche del caso .

Sulla Milano-Piacenza sono anche in cors olavori di potenziamento che prevedono, fral'altro, l'impianto del blocco automatico (gi àattuato sul tratto Casalpusterlengo-Santo Ste-fano Lodigiano), la centralizzazione dei piaz-zali e l'attivazione del sistema di ripetizionesegnali in macchina . Con ciò verrà sensibil-mente migliorata l'efficienza della linea confavorevoli ripercussioni sulla velocità di mar-cia dei treni .

Posso comunicare infine che, in considera-zione della notevole espansione dei traffici vi-cinali di massa, verificatasi negli ultimi tempiin prossimità dei maggiori centri industrial i

e commerciali del paese, si sta provvedendo

alla elaborazione di apposito programma or-ganico degli interventi da adottare in futuroin questo settore, compresi naturalmente quel -li che interessano la linea Milano-Piacenza .

PRESIDENTE. L'onorevole Beccaria ha

facoltà di dichiarare se sia sodisf atto .

BECCARIA. Ringrazio l'onorevole sottose-gretario per le notizie date sui migliorament i

già apportati, nonché su quelli futuri, all alinea ferroviaria Milano-Piacenza, che inte-ressa circa 20 mila lavoratori del lodigiano e

del piacentino i quali quotidianamente si ser-vono di essa per recarsi nella metropoli lom-barda a lavorare. Anzi, in proposito debbo ri-conoscere che da parte della direzione, com-partimentale delle ferrovie dello Stato di Mi-lano è stato compiuto il massimo sforzo pe rcercare di migliorare la situazione di quest oservizio oltre che di altre linee ferroviarie

esistenti nel vasto quadrilatero che ha le sue

radici a Milano, Piacenza, Mantova e Brescia ,

la cosiddetta « bassa » padana ; sforzo che ha

migliorato e facilitato i movimenti di parec-chie decine di migliaia di viaggiatori pendo -lari sulle linee ferroviarie Brescia-Milano ,

Piacenza-Milano, Mantova-Cremona-Milano ,

Mantova-Pavia, Cremona-Parma, Cremona -

Brescia e Mantova-Parma. Effettivamente,

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onorevole sottosegretario, questi miglioramen-ti, come ella ha detto giustamente poco fa ,sono quelli che sostanziano le innovazioni pre-viste nel nuovo orario che andrà in vigor edal 10 di giugno, con la riduzione dei temp idi percorrenza l'istituzione di nuovi treni pe ri « pendolari », nonché il potenziamento e l oammodernamento degli impianti fissi e mo-bili . Ma tutto ciò non risolve questo annosoe spinoso problema che investe una delle piùcongestionate zone del nostro paese non dicoradicalmente ma neppure in relazione alleesigenze più impellenti di questa grand emassa di lavoratori pendolari della regionelombarda .

Dobbiamo, sì, riconoscere che qualch ecosa si è mosso e siamo pure convinti che imiglioramenti adottati rappresentino per l eferrovie il massimo sforzo che esse possan ofare in questo momento con i mezzi di cui at-tualmente dispongono . Tuttavia, per quantoconcerne la situazione della linea Milano -Piacenza, che ha formato oggetto della nostrainterrogazione, in un recentissimo convegnopromosso dal comitato dei « pendolari » dellodigiano, pur avendo gli intervenuti datoatto alle ferrovie dello Stato della compren-sione dimostrata verso le loro richieste, essihanno ravvisato che il servizio, per risponde -re pienamente alle esigenze, necessita di ul-teriori provvedimenti particolari .

Dai lavori di questo convegno è scaturitoun ordine del giorno nel quale viene affer-mato che i miglioramenti apportati, pur ri-ducendo in parte il numero e la gravità de iproblemi dei trasporti pendolari sulla line aMilano-Piacenza, sono ben lontani dal ri-muovere le cause del malcontento che hann oprovocato nel passato e anche recentementedelle dimostrazioni vivaci e massicce .

Ma la conclusione di fondo dei lavori de lcomitato dei « pendolari » del lodigiano in-dica che il problema dei trasporti locali sull alinea Milano-Piacenza non può essere risolt ose non con interventi straordinari che porti -no alla separazione del traffico locale da ltraffico nazionale e delle merci, in poche pa-role alla costruzione della terza e della quar-ta rotaia sul tratto Milano-Piacenza .

Onorevole sottosegretario, il problema deltrasporto dei « pendolari », che si va facendosempre più pesante e che preoccupa fortemen-te le amministrazioni pubbliche locali, si po-trà risolvere solamente realizzando una ret eindipendente a carattere regionale, collegat aalla rete nazionale in stazioni di interscam-bio, da un lato, e alla rete metropolitan acittadina dall ' altro. Ma per poter attuare

questi programmi, onorevole sottosegretario,occorre, evidentemente, che nelle prevision idei programmi nazionali che tendono al po-tenziamento e all 'ammodernamento delle fer-rovie dello Stato, programmi che prevedonouno stanziamento di 1 .200 miliardi, si con-templi, oltre al raddoppio, al potenziamentoe all'ammodernamento delle linee a lunga per-correnza, anche il potenziamento di quelle amedia percorrenza, tra le quali la Milano-Piacenza rappresenta il caso limite per la no-tevolissima mole di traffico che deve ospitare .

Il dato più eloquente e significativo del di-sagio in cui versano questi lavoratori su u npercorso di 70-80 chilometri si identifica nelfatto che il 30 per cento di essi viaggia sistema-ticamente in piedi, per non parlare degli altr i

inconvenienti, tra i quali non va sottovalutat oil problema dei ritardi . Esso ha fatto sì ch ealcuni complessi industriali milanesi abbiano

opposto difficoltà all 'assunzione di lavoratori

provenienti da questa zona a sud di Milano .A tutto ciò va aggiunto il fatto che questi 20mila lavoratori vivono in una zona che, pu r

essendo ubicata nella provincia in cui si re-gistra il più alto reddito medio pro capit ed'Italia - la provincia di Milano - è stata ri-conosciuta economicamente depressa, al pun-to che 40 comuni sui 66 della zona sono stat iricompresi in siffatta categoria dalla legge

n. 635 per le zone del centro-nord .Vorrei inoltre ricordare all 'onorevole sot-

tosegretario che la proposta della costruzion edel terzo e quarto binario, o almeno del di-simpegno del traffico locale da quello nazio-nale e delle merci, non è una novità richiestadai « pendolari », bensì una proposta che vie -ne sollevata da moltissimi anni da parte dell eamministrazioni provinciali di Milano e diPiacenza e da parte delle amministrazioni co-munali interessate alla linea, oltre che da lconsorzio provinciale per lo sviluppo socio -economico del lodigiano, nonché dal pianointercomunale milanese .

Comunque, nel concludere questa miabrevissima replica alla risposta del sottose-gretario alla nostra interrogazione sulla situa-zione della linea ferroviaria Milano-Piacenza ,dichiaro che mi ritengo sodisfatto solo par-zialmente per quanto è stato predisposto i nsede compartimentale per cercare di esaudirele richieste più urgenti dei « pendolari », eche mi potrò ritenere completamente sodisfat-to - e con me i « pendolari » e le popolazion idel lodigiano e del piacentino - quando il Mi-nistero competente deciderà di affrontare que-sto annoso e grave problema che investe nonsoltanto la linea Milano-Piacenza, ma tutta

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la Lombardia, e lo affronterà nella forma pi ùradicale .

PRESIDENTE . L'onorevole Alboni ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

ALBONI. Dopo la riunione svoltasi mer-coledì scorso al municipio di Lodi fra gli am-ministratori comunali, i dirigenti del com-partimento di Milano delle ferrovie dell oStato e una delegazione di lavoratori « pen-dolari » utenti del servizio ferroviario, i la-voratori in questione del Lodigiano si son oriuniti in assemblea per un esame e un giu-dizio sulle proposte avanzate per un miglio-ramento tecnico del servizio stesso, da attuar econ l 'entrata in vigore del nuovo orario fer-roviario. L ' assemblea, esprimendosi a nom edi tutti i quindicimila utenti, ha dichiarat ouna' sua parzialissima sodisfazione per losforzo compiuto dai dirigenti compartimen-tali delle ferrovie dello Stato per venire in-contro il più possibile alle esigenze vivament esentite ed energicamente sostenute dalla ca-tegoria . In particolare, l'istituzione del nuov otreno in partenza dalla stazione centrale d iMilano dopo le ore 22 a far tempo dal 1° giu-gno potrà consentire ad alcune centinaia d ilavoratori « turnisti » di rientrare alle lor oabitazioni senza perdere altro preziosissim otempo di riposo .

Dato atto quindi di questa manifestazion edi buona volontà, che segue a breve distanz ale misure tecniche introdotte dal 1° febbrai odi quest'anno e che riguardano sia l'istituzio-ne di un convoglio in partenza da Lodi all e7 del mattino (sostitutivo per altro di altr otreno proveniente da Piacenza), sia il miglio-ramento del funzionamento meccanico de iconvogli, occorre aggiungere subito (come de lresto ha dichiarato il collega Beccaria, i lquale segue anch'egli con passione questo pro-blema) che siamo ancora ben lontani dalla so-luzione razionale ed organica del problem adei « pendolari » . L ' automazione dei blocchi ,cui ella, onorevole sottosegretario, ha accen-nato, l'accelerazione dei convogli, il migliora -mento dei servizi nelle stazioni ferroviarie ,l ' introduzione di materiale rotabile più mo-derno sono certamente fattori positivi : e no ici meravigliamo che si siano lasciati passar etanti anni per introdurli nel servizio ; ma ess ipossono soltanto attenuare l'acutezza deiproblemi dei trasporti « pendolari », non l ipossono risolvere completamente .

E il motivo di fondo consiste nel fatto ch esu una linea a percorso veloce ed estrema -mente sovraccarica, quale la Milano-Bologna,

non è possibile, se non entro certi limiti pre-cari, la coesistenza con i trasporti operai e« pendolari » . I tecnici, per quanto siano va -lidi e preparati, certamente non possono fa rmiracoli da questo punto di vista .

Il discorso, allora, cessa di essere di na-tura tecnica, e diventa politico ; chiama incausa, cioè, la politica dei trasporti opera iattuata dai Governi passati e da quello pre-sente . Questa politica - mi si consenta - haignorato quasi totalmente i problemi de i« pendolari », la loro connessione con gli im-pegni della programmazione nazionale e re-gionale, il loro collegamento con la rete de itrasporti metropolitani, la prospettiva di in-vertire il crescente fenomeno della « pendo-larità » attorno ai grossi centri industrializ-zati come Milano ed altri dell'Italia settentrio-nale, mediante un più organico e general epiano di inquadramento degli insediament iresidenziali e produttivi .

Non per niente, in tale visione delle cose ,noi insistiamo nel chiedere una linea che d aPiacenza a Milano e viceversa serva soltantoil trasporto operaio, dei « pendolari » ; nonper niente ci siamo battuti e ci battiamo an-cora affinché il potenziamento dell'intera ret edei servizi ferroviari sia attuato in strettissi-ma connessione con un piano di potenzia-mento di tutti i trasporti operai, destinando aquest'ultimo i necessari mezzi di finanzia-

mento .Concludendo, onorevole sottosegretario ,

mi dichiaro insodisfatto della sua risposta ,completamente carente sotto il profilo dell epredette esigenze di carattere generale che ri-chiedono di essere affrontate in maniera pi ùorganica ed effettivamente risolutiva .

PRESIDENTE. Segue l'interrogazione de-gli onorevoli Piscitello, Colajanni, Tuccari ,

Guglielmino e Traina, al ministro dei tra -sporti e dell ' aviazione civile e al ministro pe rgli interventi straordinari nel Mezzogiorno enelle zone depresse del centro-nord, « per sa -pere se intendano smentire o confermare l agrave notizia - che tanto allarme ed appren-sione ha suscitato in tutti gli ambienti dell aprovincia di Siracusa e nelle province vici-niori di Catania e Ragusa - secondo cui nel -

l ' attuazione del " piano decennale di declas-samento e potenziamento della rete ferrovia -ria " non sarebbe previsto il raddoppio del bi-nario nel tratto di strada ferrata Catania-Sira-cusa. Gli interroganti, nella deprecabile ipo-tesi che tale notizia risponda a verità, chie-dono di conoscere le esatte valutazioni social ied economiche che sarebbero state a base di

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tale decisione. Ad organi responsabili non do-vrebbe sfuggire infatti che lo sviluppo eco-nomico, che ha investito la provincia di Sira-cusa nei settori fondamentali dell ' industria ,dell 'agricoltura, del commercio e del turismo ,incontra già oggi una pesante strozzatura nel -la mancanza di un razionale ed efficiente si-stema viario e di comunicazioni, che si ri-percuote negativamente su tutta l'economiasiciliana. Gli interroganti chiedono inoltre d isapere - sempre che tale ipotesi venga con-fermata - se rientra nell 'orientamento del Go-verno e del dicastero responsabile proceder eanche al declassamento della stazione ferro -viaria di Siracusa al ruolo di capolinea isolat oe di binario morto . Voci ricorrenti ed alcun enotizie di stampa - che hanno trovato pur -troppo conferma presso il compartimento del-le ferrovie di Palermo - farebbero temere in-fatti che, nella prospettiva di attivazione del-la strada ferrata Gela-Caltagirone-Catania (d iper sé quanto mai urgente e necessaria !), s ivoglia considerare " ramo secco " l 'attualeferrovia Siracusa-Gela e si pensi già alla su asoppressione. Il triangolo Gela-Ragusa-Siracu-sa, che rappresenta - pur con le sue grav icontraddizioni - la zona economicamente pi ùsviluppata della Sicilia, per il volume degl iinsediamenti industriali, per la notevole tra-sformazione dall 'agricoltura a prevalenti col-ture pregiate, e che fa registrare i più alt iindici isolani per l ' andamento del reddito ee per i livelli di occupazione, subirebbe cos ìla pericolosa rottura di ogni collegamento ,mentre, per gli elementi di omogeneità che ca-ratterizzano la sua economia (industria chi -mica e petrolchimica con rilevante presenzadelle partecipazioni statali, agricoltura di altoreddito, turismo estivo-balneare) e per le pos-sibilità di una sua ulteriore espansione, si im-porrebbero serie misure di coordinamento edi integrazione, che presuppongono, con unpiù intenso sviluppo delle comunicazioni edei traffici, collegamenti ferroviari più rapid ied efficienti » (3-00983) .

L 'onorevole sottosegretario di Stato per itrasporti e l 'aviazione civile ha facoltà di ri-spondere .

SAMMARTINO, Sottosegretario di Statoper i trasporti e l'aviazione civile . Sono liet odi poter smentire subito che la ferrovia Mes-sina-Catania-Bicocca-Siracusa sia compres anel piano delle ferrovie da declassare . Il gra-duale raddoppio del binario di tale linea èsoltanto diviso in due tempi . In un primotempo si provvede al raddoppio della lineaMessina-Catania-Bicocca, interessata, specie

in alcuni periodi dell'anno, da elevate puntedi traffico : e questo graduale raddoppio è sen-z'altro incluso nei programmi delle opere fer-roviarie da realizzare .

Se per il momento non si procede con par iurgenza al raddoppio del successivo tratto Bi-cocca-Siracusa, è solo perché la potenzialit àdi circolazione dei treni disponibile col bi-nario semplice in questo residuo tratto con -sente di far fronte all ' impegno di un traffic odi entità anche superiore a quella presente .

Infatti, di fronte alla potenzialità di 80treni giornalieri utilizzabile sull ' intera rela-zione Bicocca-Siracusa, si registra un impegn omassimo di 65 treni tra Bicocca e Valsavoi a(tratto comune alla linea per Siracusa e all adiramazione per Caltagirone) e di soli 47 tre-ni, sempre quale massimo, sulla Valsavoia-Siracusa .

Faccio inoltre presente che le nòtizie cir-ca il declassamento della stazione di Siracu-sa-Gela sono prive di qualsiasi fondamento .Anzi, per tale linea è prevista la conversion eal sistema Diesel dei relativi servizi . Saràcosì possibile aumentare la velocità e le pre-stazioni dei treni per viaggiatori e per merci ,ponendo la linea stessa in condizioni di farfronte molto più adeguatamente non soltantoal traffico in atto, ma anche a quello preve-dibile a medio termine. Sanno gli onorevol iinterroganti che è in corso di costruzione l alinea ferroviaria Gela-Caltagirone, ed il Mi-nistero dei trasporti e dell 'aviazione civile s ache sensibili benefici nelle comunicazion iferroviarie interessanti la zona compresa ne ltriangolo Gela-Ragusa-Siracusa si consegui -ranno con l 'entrata in esercizio del nuovotronco, che ci auguriamo quanto più rapidapossibile .

Assicuro infine che ove in avvenire, a se-guito della progressiva industrializzazione dé lcomprensorio, si venissero a manifestare ul-teriori e tangibili incrementi di traffico, i lMinistero non mancherà di adottare con ladovuta tempestività provvedimenti di poten-ziamento delle attuali strutture ferroviarie .

PRESIDENTE. L'onorevole Piscitello hafacoltà di dichiarare se sia sodisf atto .

PISCITELLO. Prendo atto della smentit ariguardante il pericolo della soppressione ,quale ramo secco, del tratto ferroviario Gela-Siracusa . Per le altre comunicazioni date dal -l'onorevole sottosegretario devo però dichia-rare senz'altro la mia insodisfazione .

L'interrogazione non poneva certament equestioni di campanile, ma partiva da con-

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siderazioni più generali relative allo svilup-po economico di una zona importante delMezzogiorno, cogliendo alcune gravi contrad-dizioni dell'azione del Governo. La provinciadi Siracusa, infatti, pur con le sue lacerant icontraddizioni (non a caso è la provincia cu iappartiene Avola) rimane, secondo l'imposta-zione governativa della questione meridionale ,un modello di quel determinato sviluppo eco-nomico « per poli » che è vagheggiato da lGoverno di centro-sinistra .

Nella relazione al piano territoriale perl 'area di sviluppo industriale di Siracusa èposta, come una delle condizioni essenzial iper l'ulteriore espansione dell 'economia inquella provincia, l 'esigenza del raddoppio delbinario ferroviario del tratto Catania-Siracusa ,indipendentemente dallo stesso provvedimentogenerale del piano decennale di riclassamentoe potenziamento della rete ferroviaria . Infatti ,da Caltanissetta, Enna, Catania fino a Sira-cusa si verifica frequentemente - si legge nell amenzionata relazione - un intasamento di traf-fico, da cui conseguono gravi difficoltà perquanto concerne le comunicazioni . Se a que-sto traffico di minerali dal centro della Si-cilia verso la zona delle industrie chimich edi Siracusa, si aggiunge quello derivante daltrasporto di « primaticci » da Pachino a dAvola, da Siracusa a Lentini, da dove partono180-200 vagoni ferroviari al giorno, ci si rend econto delle difficoltà che si vengono a crearein una provincia la quale, pur tra gravi con-traddizioni, è stata investita da uno svilupp otumultuoso, caotico in tutti i settori dell'at-tività economica .

Nella conferenza dei servizi recentementeindetta dalla giunta di centro-sinistra di Si-racusa, gli urbanisti incaricati della redazion edel piano regolatore, hanno posto come con-dizione primaria per lo sviluppo economic oprevisto dal « piano », l'eliminazione di questagrave strozzatura e due giorni fa il ministroTaviani ha dichiarato che, senza dubbio, sipongono già oggi problemi di collegamento tr aSiracusa, Catania e il resto della Sicilia conla penisola e tra Siracusa, Ragusa e Gela .necessario - ha aggiunto il ministro Taviani -stabilire opportuni raccordi per favorire l osviluppo di quell ' importante triangolo d iespansione economica nel contesto di una re-gione generalmente depressa .

Sennonché, insieme con queste affermazio-ni, nel corso della stessa conferenza, il capodel compartimento ferroviario di Palermo di-chiarava, in netto contrasto con l'esigenz aunitariamente espressa da più parti, che al -meno per quanto riguardava i piani e gli

orientamenti delle ferrovie dello Stato, si do-veva pensare al mantenimento, anche in pro-spettiva, di un solo binario nel tratto Catania-Siracusa e al pericolo imminente di consi-derare « ramo secco » Ia Gela-Siracusa in con-siderazione della prossima entrata in funzion edella linea Gela-Vittoria-Catania .

Ora, onorevole sottosegretario, ella h asmentito che il tratto Gela-Siracusa sia consi-derato un « ramo secco », ma non ha dat oalcuna assicurazione in ordine al raddoppiodel binario sulla linea Catania-Siracusa, dapiù parti richiesto per favorire lo sviluppoeconomico della zona .

Non va dimenticato che il problema de itrasporti ha assunto in Sicilia dimensioni ve-ramente drammatiche, come hanno conferma-to i fatti estremamente gravi degli ultimi gior-ni. Negli scali di Messina, Catania e Acireale ,

si , sono verificati paurosi intasamenti per l aincapacità delle ferrovie di accogliere e di tra-ghettare i vagoni carichi di primaticci desti -

nati ai mercati del nord. Questi ritardi hann oassunto, come spesso avviene nel Mezzogior-no, le dimensioni di una sciagura, perch é

gravissimo è stato il danno che ne è derivato

ai produttori, ai lavoratori, agli operatori eco-nomici in generale . Non era questo, è vero,l'oggetto specifico della mia interrogazione ,ma ritengo di non discostarmi dal tema sot-tolineando l'esigenza di affrontare con mag-giore impegno il problema dei trasporti tra l a

Sicilia e il continente .Il progetto di costruzione di un ponte sullo

stretto di Messina ha fatto naufragio, almen o

in una prospettiva più o meno ravvicinata ,

e si è rivelato soltanto una promessa dema-gogica . Si tratta dunque di approntare solu-zioni valide per i prossimi anni, evitando ch eabbiano a ripetersi in avvenire i fatti avve-nuti in queste settimane e che hanno provo-cato all'economia siciliana danni di miliardi ,

incidendo oltre tutto sul livello dell'occupa-zione perché molti lavoratori sono stati licen-ziati appunto per l'impossibilità delle aziend e

di collocare sul mercato i loro prodotti agri -

coli .Occorre dunque che si venga incontro all e

istanze prospettate non soltanto dal nostrogruppo politico ma da tutte le organizzazion i

sindacali siciliane e dagli stessi operatori eco-nomici, i quali sollecitano l'apprestamento d i

una rete di comunicazione che consenta all emerci siciliane di trovare rapidi sbocchi verso

le altre zone della penisola .Poiché tuttavia nessun concreto impegn o

in tal senso è stato assunto e la situazion erimane, almeno in prospettiva, estremamente

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grave, non mi resta che esprimere la mia in-sodisfazione per la risposta data dall'onore-vole sottosegretario .

SAMMARTINO, Sottosegretario di Statoper i trasporti e l 'aviazione civile . Chiedo d iparlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SAMMARTINO, Sottosegretario di Statoper i trasporti e l'aviazione civile . L 'onorevolePiscitello ha detto, se ho ben compreso, ch eil ponte sullo stretto di Messina rappresentauna prospettiva soltanto demagogica .

PISCITELLO. Almeno finora .

SAMMARTINO, Sottosegretario di Statoper i trasporti e l 'aviazione civile . Devo ricor-dare innanzitutto che il Parlamento nazional emolto solennemente ha assunto l ' impegno le-gislativo di provvedere alla costruzione de lponte, che rappresenta certamente un proble-ma nazionale. evidente però che sul pianotecnico non si tratta certo di un 'opera sempli-ce e facile . La parola è ora appunto soltantoai tecnici . I due Ministeri interessati - quell odei trasporti e quello dei lavori pubblici -stanno predisponendo quanto è necessario perla gara dei progetti; e posso anticipare che loStato attualmente dispone di progetti, com epure di tecnici di altissimo e riconosciuto va-lore, per la realizzazione di quest'opera ch e- ripeto - è considerata problema di caratter eed importanza nazionale .

Quanto all ' ingorgo del traffico che in que-sti giorni si è dovuto lamentare a causa delcarico degli ortaggi e degli agrumi tra Siracu-sa e Messina, devo ricordare che il Ministerodei trasporti ha mandato sul posto suoi fun-zionari per disciplinare il traffico e che le navi -traghetto in quei giorni hanno lavorato in con-tinuazione, giorno e notte . Anche in quest ecircostanze, onorevoli colleghi, è questione d itecnica e di geografia .

PISCITELLO . . . .e di previsione .

SAMMARTINO, Sottosegretario di Statoper i trasporti e l'aviazione civile . R questioneanche di arredare il materiale rotabile dell eferrovie dello Stato con i mezzi sufficienti . I lpiano decennale delle ferrovie dello Stato, ch eonora il Parlamento italiano, ,è in atto, ma itempi tecnici necessari per le forniture, d aparte delle industrie, del materiale commesso,

mandano le cose a rilento, al di là e al di so-pra della volontà degli uomini e dei governi .

PRESIDENTE . Segue l'interrogazione de-gli onorevoli Boldrini, D 'Alessio, D'Ippolito eFasoli, al ministro della difesa, « per conosce -re quali le ragioni per cui il capo di stat omaggiore della difesa, generale Vedovato, pu ressendo passato a disposizione, viene tratte-nuto nell ' attuale incarico, quando per altr iufficiali generali che si sono venuti a trovarenelle stesse condizioni si è provveduto all aloro sostituzione per una normale rotazionedei quadri, senza trattamenti di favore(3-00970) .

L 'onorevole sottosegretario di Stato per l adifesa ha facoltà di rispondere .

COSSIGA, Sottosegretario di Stato per ladifesa . Trattandosi di una interrogazione ch eriguarda il vertice della nostra organizzazion etecnico-militare, il signor Presidente, gli ono-revoli interroganti e gli onorevoli colleghi vor-ranno perdonarmi se su di essa mi soffermeròforse più di quanto non avvenga di solito pe rlo svolgimento di un'interrogazione .

Non mi sembra in primo luogo che si pos-sa parlare, come è scritto nella interrogazio-ne, di una « normale rotazione dei quadri »con riferimento ad altri ufficiali generali che ,venutisi a trovare nelle stesse condizioni, son ostati sostituiti . Alla rotazione dei quadri, in-fatti, si provvede o indipendentemente dall ostato giuridico, con atto discrezionale del -l 'amministrazione, oppure - come è avvenutodi recente - con un atto che ha dato luogo(come gli interroganti senza dubbio ricorde-ranno) ad una discussione in quest 'aula e chediscende da precise disposizioni di legge, ri-guardanti gli ufficiali in servizio permanente(non in servizio permanente effettivo, bens ìa disposizione) i quali possono essere impie-gati in posti di comando esclusivamente quan-do non vi sia disponibilità di ufficiali par igrado .

In questo caso, non si è trattato di unanormale rotazione dei quadri - cosa che sem-bra implicare un certo grado di discreziona-lità da parte dell 'autorità politico-ammini-strativa - ma di un provvedimento adottatodall'amministrazione, in applicazione di unaprecisa disposizione di legge, conformement eall'interpretazione che di essa è stata data da lConsiglio di Stato attraverso una sua deci-sione espressa in sede giurisdizionale, dop oche l'amministrazione non aveva ritenuto d iconformarsi al parere espresso dal Consiglio

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di Stato in sede consultiva . Quindi ci si è at-tenuti, così come prescrivono le norme sull agiustizia amministrativa, ad una precisa de-cisione del Consiglio di Stato .

Vorrei poi chiarire che l ' impiego degli uf-ficiali generali o non generali è disciplinat odalla legge sullo stato giuridico degli ufficiali ,e precisamente dall'articolo 20, la quale pre-vede la categoria degli ufficiali a disposizione ,ossia di quegli ufficiali che continuano a ri-manere in servizio permanente, cioè conti-nuano ad essere legati da un rapporto conti-nuativo di impiego con l ' amministrazione mi-litare, ma che per effetto della legge di avan-zamento vengono a essere collocati nella par-ticolare posizione della disposizione .

Tale posizione è differente per quanto ri-guarda gli ufficiali generali e gli altri ufficia-li, perché per gli ufficiali generali dei gradisommi l ' andare a disposizione deriva da lmeccanismo della vacanza obbligatoria, men -tre per gli ufficiali generali non delle mas-sime gerarchie la posizione della disposizioneè una conseguenza della mancata scelta, an-che se l'ufficiale è stato giudicato idoneo all apromozione.

La norma dell 'articolo 20 che ho citato sta-bilisce, come ho già detto, che l 'ufficiale adisposizione possa essere impiegato nelle ca-riche previste per gli ufficiali in servizio per-manente effettivo quando occorra sopperire adeficienze organiche di ufficiali di pari grad odi tale posizione. Ne discende alla luce diuna semplice interpretazione letterale che ,quando trattasi di una carica prevista dall 'or-dinamento e quando tale carica esige l'impie-go di un ufficiale in servizio permanente effet-tivo, come normalmente è previsto dalla leg-ge, l'ufficiale a disposizione possa essere utiliz-zato per ricoprire tale carica solo se vi sia ca-renza di ufficiali di pari grado in servizio ef-fettivo .

Tale non è invece la situazione per il cap odi stato maggiore della difesa e anche per icapi di stato maggiore delle tre armi . Nei de-creti legislativi che in materia furono emà-nati sulla base di una delega conferita al Go-verno dal Parlamento e previo il parere d iuna Commissione parlamentare (parere che ,su tutto il complesso della normativa delegat ae su queste disposizioni in particolare, no ntrovò discordi i rappresentanti politici che fa -cevano parte della Commissione) venne sta-bilito, in deroga al principio generale del-l'articolo 20 dello stato giuridico degli uffi-ciali, che per le cariche di capo di stato mag-giore dell'esercito, della marina e dell'aero-nautica non fosse necessaria non solo la po-

sizione in servizio permanente effettivo, m aneanche la posizione in servizio permanente .Talché, per ipotesi, legittima sarebbe la no -mina a tali cariche anche di un ufficiale ch efosse, non dico nell 'ausiliaria, ma in congedoassoluto .

Infatti , la legislazione sullo stato maggio -re dice espressamente che il capo di statomaggiore della difesa è scelto tra i general idi corpo d 'armata o tra gli ammiragli di squa-dra o tra i generali di squadra aerea (grad iequivalenti nelle tre armi), mentre per quantoriguarda il segretario generale del Ministerodella difesa (carica istituita con gli stessi de-creti delegati) e i sottocapi di stato maggior edella difesa, dell ' esercito, della marina e del -l 'aeronautica, con disposizione contenuta nel -l'identico testo legislativo si dice espressa-mente che essi debbono essere scelti tra gl iufficiali generali, con rango di generale d icorpo d 'armata, di generale di squadraaerea o di ammiraglio di squadra, in servizi opermanente effettivo.

Da ciò appare evidente che la legge, stabi-lendo che la scelta del capo di stato maggio-re della difesa non sia vincolata dalla catego-ria di appartenenza, consente anche che l 'uf-ficiale generale collocato a disposizione men -tre è in carica possa continuare nella caricastessa: e questo è il caso del generale Vedo-vato. Ma v'è di più. Per pura ipotesi, il ge-nerale Vedovato potrebbe domani essere le-gittimamente sostituito da un generale, no ndico dell 'ausiliaria, ma addirittura in con-gedo assoluto .

Giova soggiungere che questo è previsto ,come ho già detto, per i capi di stato mag-giore della difesa e di forza armata, mentreper i sottocapi di stato maggiore della di -fesa (articolo 6) e di forza armata è richiestal ' appartenenza alla categoria degli ufficiali i nservizio permanente effettivo .

Del resto il criterio sancito dal decreto le-gislativo n. 1477 era stato già accolto nellaprecedente legislazione, e non sono stati in -frequenti, sia prima sia dopo l ' emanazionedel suddetto decreto, casi di ufficiali che han -no continuato a rivestire la carica di capo d istato maggiore pur trovandosi in posizione di-versa da quella del servizio permanente effet-tivo .

In sostanza, il criterio seguito dal legisla-tore è stato quello di sottrarre le cariche chesi trovano al vertice dell ' organizzazione tec-nico-militare delle nostre forze armate all enorme dell 'automatismo, del succedersi dell eposizioni di stato peculiari del personale mi-litare; e ciò proprio per il rapporto fiduciario

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esistente tra l 'autorità politica e coloro i qual ivengono investiti di questa carica : tanto chealla nomina si provvede al di fuori di ogn imeccanismo di carattere tecnico-militare, co ndeliberazione del Consiglio dei ministri chetrova poi espressione formale in un decretodel Presidente della Repubblica .

Pertanto, niente non solo di non legale ,ma neppure che non sia stato sancito da un aprecedente prassi è da rilevare circa la per-manenza nella carica del generale Vedovato ,il quale è tuttora in servizio permanente, an-che se, per effetto delle norme sulle vacanz eobbligatorie, egli è stato posto nella partico-lare posizione « a disposizione », che non h aper altro fatto venir meno il suo rapporto d iimpiego continuativo con l'amministrazion edello Stato .

PRESIDENTE . L'onorevole D'Alessio, co-firmatario dell'interrogazione Boldrini, ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

D'ALESSIO. Dichiaro, anche a nome de -gli altri firmatari, completa insodisfazion eper la risposta data dal Governo a questanostra interrogazione . In realtà, si è elusa l asostanza del problema su cui noi abbiamo –mi pare, con giusta e necessaria insistenza –richiamato l ' attenzione delle autorità mini-steriali .

Noi non abbiamo posto un problema d icarattere giuridico o amministrativo ; abbia-mo posto un problema politico, abbiamo chie-sto al Governo di far conoscere quali sian ole valutazioni politiche su cui si basa la de-cisione di conservare nel suo posto il cap odi stato maggiore della difesa .

COSSIGA, Sottosegretario di Stato per l adifesa . Dica meglio : la decisione di non de-stituire il capo di stato maggiore della difesa .

D 'ALESSIO . Onorevole sottosegretario, ab-biamo chiesto precisamente che il Govern odica al Parlamento per quali ragioni politi-che abbia ritenuto di non applicare in quest ocaso una prassi costante : quella di sollevaredall ' incarico di capo di stato maggiore delladifesa o di ciascuna delle tre armi quegli uf-ficiali generali che si trovassero nella posi-zione « a disposizione » . Ci eravamo sempr etrovati di fronte ad una prassi in questo senso .Ricordo i casi del generale Manes e del gene-rale Aloja . Se non erro, il generale Aloj acessò dall ' incarico di capo di stato maggior edella difesa nel momento in cui si venne atrovare nella condizione in cui si trova oggi

il generale Vedovato . E, per quanto ricordo ,questa è sempre stata la prassi . Del resto ,l 'onorevole sottosegretario conferma che no nvi è alcun obbligo giuridico per il Governo d iricorrere alla deroga e che si tratta, in ogn icaso, di una valutazione politica, di un giu-dizio sull 'opportunità di conservare o no i nquesto incarico, che sappiamo molto delicatoe di notevole importanza, gli ufficiali general iche lo ricoprono . Infatti mi sembra che ell aabbia detto sostanzialmente che il Governo ,non essendo obbligato a procedere diversa -mente da alcuna disposizione di legge e trat-tandosi di un rapporto fiduciario, ha ritenutodi conservare il generale Vedovato in questoincarico. Noi le abbiamo fatto osservare i nquesta interrogazione la difformità di tratta -mento tra questo e precedenti casi, chiedendodi conoscere – ripeto – le ragioni della deci-sione da voi presa in questa occasione. Ellanon ci ha detto quali siano tali ragioni, madevo ritenere che siano di carattere politico ,poiché non vedo quali altri motivi possanoaver suggerito questa decisione del Governo .

Ella ha citato poco fa il dibattito in occa-sione della legge di delegazione per la rifor-ma dello stato maggiore . Io credo di ricor-dare – può darsi che la memoria mi facciadifetto – che effettivamente si discusse in taleoccasione se fosse opportuno o no fissare de itermini rigidi per la scadenza dagli incarichiin questione. E si concluse di riservare al-l'autorità di Governo una possibilità di an-dare oltre certe regole e certe procedure, oper lo meno di andare oltre certe prassi sta-bilite, nella considerazione che se ci doves-simo trovare di fronte ad ufficiali general idi grande valore politico, grandi strateghi ,grandi organizzatori delle forze armate, no inon dovremmo privarci dell 'apporto di que-sti ufficiali generali anche nel caso in cui s isuperassero certe scadenze amministrative ogiuridiche .

questo il caso ? Il generale Vedovato ècosì grande stratega, così grande organizza-tore delle forze armate, che ci si debba ne lsuo caso comportare diversamente da comeci si è comportati con gli altri ufficiali chehanno ricoperto questo incarico ? A noi que-sto non sembra . Ci pare invece che una seriedi considerazioni politiche (ricordo breve -mente l'ultimo episodio : le dichiarazioni cheil generale Vedovato rese a proposito de lservizio di difesa civile, che hanno format ooggetto di un 'altra interrogazione alla qual evorrei pregare l'onorevole sottosegretario Cos-siga di rispondere opportunamente e tempe-stivamente) dovrebbero indurre il Governo,

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se vuole essere coerente con una determinat apolitica di democratizzazione delle forze ar-mate, a procedere così come si è comportat onegli altri casi, e quindi a nominare un nuov ocapo di stato maggiore della difesa, pren-dendo atto che il generale Vedovato è ogg i« a disposizione » .

COSSIGA, Sottosegretario di Stato per ladifesa . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

COSSIGA, Sottosegretario di Stato per ladifesa . Vorrei chiarire un punto, signor Pre-sidente . L'interrogazione fa riferimento aduna prassi osservata in casi analoghi e dall aquale il Governo si sarebbe discostato nel cas odel generale Vedovato . L'onorevole D'Alessi oha voluto citare il caso del generale Manes ,il quale, pervenuto in base alle norme d ilegge, alla posizione « a disposizione », èstato sollevato - è un termine tecnico che no nvuole avere niente di offensivo - dalla caric adi vicecomandante generale dell'arma dei ca-rabinieri .

Il regolamento organico dell'arma dei ca-rabinieri dice che il vicecomandante general edeve essere un ufficiale in servizio perma-nente . L'amministrazione interpretò la nor-ma riferita nel senso che gli ufficiali in servi -zio permanente, ma non effettivo, potesseroricoprire tale carica : e di conseguenza no nritenne di procedere alla sostituzione del ge-nerale Manes . Ciò anche dopo che il Consi-glio di Stato in sede consultiva ebbe manife-stato contrario avviso .

L'ufficiale che aspirava alla successione -il generale Celi - inoltrò ricorso al Consigli odi Stato in sede giurisdizionale : e la supremamagistratura amministrativa risolse la deli-cata questione d'interpretazione affermandoche « gli ufficiali che non siano in serviziopermanente effettivo non possono ricoprir ela carica di vicecomandante dell'arma deicarabinieri . La carica di capo di stato mag-giore della difesa, come quelle di capo d istato maggiore dell'esercito, della marina edell'aeronautica, può invece essere ricopert ada qualsiasi generale di corpo d'armata, qua-lunque sia la posizione di stato » .

Non esiste poi una prassi contraria all asoluzione adottata per il caso Vedovato . Esi-ste invece una prassi per cui l'ufficiale gene-rale lascia la carica di capo di stato maggioredella difesa o di capo di stato maggiore d iforza armata non già quando viene messonella posizione « a disposizione », ma quan -

do viene messo nella posizione « in ausilia-ria », posizione che interrompe il rapport ocontinuativo di impiego tra l'amministrazionedello Stato e l'ufficiale . L'onorevole D'Alessi opotrebbe presentare a tempo debito un'altr ainterrogazione qualora, essendo il generaleVedovato transitato nella posizione « in ausi-liaria », il Governo lo trattenesse ulterior-mente nella carica e potrebbe in quel casochiedere al Governo il motivo per il quale s isia discostato dalla prassi usata negli altr i

casi . Ma in questo caso noi ci siamo unifor-mati alla legge e alla prassi .

PRESIDENTE . Segue l'interrogazionedegli onorevoli Pazzaglia, Franchi, Alfano ed'Aquino, ai ministri dell'interno e della sa-nità, « per conoscere : se abbiano avuto occa-sione di rilevare il contrasto con la legge dell enorme del decreto del Presidente della Re -pubblica 7 agosto 1968, n . 1116, cioè del rego-lamento di attuazione della legge 23 aprile1965, n . 458, attribuente personalità giuridicapubblica all'Associazione nazionale mutilat ied invalidi civili, contrasto fatto rilevare, d aun componente del comitato centrale del-l'ANMIC, nella riunione che il detto comi-tato ha tenuto il 26 novembre 1968 ed al qual eè stato proposto con ordine del giorno di porreurgente rimedio attraverso apposito strumentomodificativo del citato regolamento, di ini-ziativa dei competenti ministri; quale deci-sione intendano assumere i ministri interes-sati in ordine a tali contrasti con la legge isti-tutiva dell'ente e, quindi, in ordine alla il-legittimità del regolamento stesso » (3-00730) .

L'onorevole sottosegretario di Stato perl'interno ha facoltà di rispondere .

SALIZZONI, Sottosegretario di Stato perl 'interno . Signor Presidente, onorevoli colle-ghi, la legge 23 aprile 1965, n . 458, nel trac-ciare i lineamenti essenziali dell'ordinamentodell'ANMIC, ha esplicitamente previsto un anormativa secondaria che ne deve disciplina -re l'organico assetto, e cioè il regolament o

per l 'attuazione della legge stessa e lo sta-tuto del sodalizio .

Nel regolamento, approvato con decret opresidenziale del 7 agosto 1968, n . 1116, pre-vio il rituale parere del Consiglio di Statoin adunanza generale, non si ravvisano ele-menti di divergenza dalle linee direttive se-gnate dalla legge n. 458 per l'organizzazion edell'associazione. Il provvedimento è stato so-stanzialmente ispirato al criterio di pervenir ealla formazione degli organi sociali attravers olibere elezioni, con la rappresentanza negli

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organi stessi delle quattro categorie di mino-razione che integrano il concetto dell'invalidi-tà civile e nelle quali, quindi, gli invalidi ci -vili possono raggrupparsi .

Il regolamento di cui si tratta, pertanto ,reca disposizioni di contenuto organizzativoche rispondono alla duplice esigenza di disci-plinare, da un lato, l'attività degli organi del -l 'Associazione nonché l 'esercizio dei controll ie, dall'altro, di consentire la prima iscrizion edei soci e le prime assemblee ed elezioni, dal -le quali dovrà scaturire la costituzione degl iorgani ordinari, centrali e periferici, e la con-seguente cessazione della provvisoria reggen-za del sodalizio, prevista dall ' articolo 19 del -la legge .

L 'ordinamento dell 'associazione sarà com-pletato dallo statuto che la legge, all 'articoloi, dispone sia deliberato dall 'assemblea gene-rale dei soci ed approvato, di concerto, dalleamministrazioni vigilanti .

Lo statuto, quindi, promanerà dalla prim aassemblea generale, giusta quanto preved el ' articolo 24 del regolamento e dovrà conte-nere, secondo le indicazioni dettate dall 'arti-colo 3, primo comma, del regolamento me-desimo, tutte le disposizioni che il corpo so-ciale dell 'ente, nella sua autonomia, riterràoccorrenti ai fini della disciplina associativa .

Per l 'applicazione delle disposizioni ema-nate con il regolamento, sono state già dira-mate, a cura del Ministero dell ' interno, oppor-tune istruzioni agli organi che reggono protempore l ' associazione e ai prefetti, di tal chepossano essere agevolmente compiuti gli adem-pimenti inerenti alla iscrizione dei soci e all osvolgimento delle operazioni elettorali .

Ciò posto, si è dell 'avviso che dovendosi ,nella presente fase, concretare l 'attuazionedelle norme regolamentari per la costituzion edegli organi ordinari e non essendo ancora ,ovviamente, intervenuta la disciplina statu-taria dell 'Associazione, il Ministero dell'in-terno non debba promuovere alcun ulterior eprovvedimento normativo .

In prosieguo di tempo, per altro, una volt ache l 'ente, nel suo normale assetto, abbia av-viato la propria piena funzionalità, si potran-no, sulla base dell 'esperienza operativa, valu-tare e prospettare eventuali modificazioni ointegrazioni delle norme vigenti .

Quanto, infine, alle doglianze mosse da uncomponente del comitato centrale direttiv odell'ANMIC nella riunione che lo stesso co-mitato ha tenuto il 26 novembre 1968, si fapresente che questo Ministero ha già provve-duto a fornire esaurienti chiarimenti sia al -l 'Associazione nazionale mutilati e invalidi

civili con lettere n . 25285/29, rispettivamentedel 18 dicembre 1968 e 8 gennaio 1969, siaall'Opera nazionale mutilati ed invalidi civil i– di cui l ' autore delle citate doglianze è pre-sidente – con nota n . 25285/29 del 13 gennai oscorso .

Desidero in ogni modo assicurare gli ono-revoli interroganti che l'Amministrazione ch eho l'onore di rappresentare sarà sempre liet adi intraprendere tutte quelle iniziative che ,compatibilmente con le norme vigenti, potran-no rendere sempre più agevole l 'azione a van-taggio delle benemerite categorie dei muti -lati e invalidi civili .

PRESIDENTE. L' onorevole Pazzaglia hafacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

PAllAGLIA . Prendo atto della disponi-bilità del Ministero a considerare tutte le sol-lecitazioni che possano pervenirgli per u nmigliore regolamento della materia che riguar-da gli invalidi civili . Nel corso di questa re -plica mi permetterò di sottoporre all 'onore-vole sottosegretario alcune considerazion iche, fra l 'altro, sono emerse successivament ealla presentazione dell ' interrogazione, ch ehanno un carattere d 'urgenza, e che attengonoalla materia delle elezioni in questione .

Mi pare di non dover condividere, anzi-tutto, la risposta che il sottosegretario ha dat oin ordine alla possibilità di eliminare, attra-verso l 'emanazione di uno statuto, le even-tuali divergenze o le lacune che si rilevano ne lregolamento . Nell ' interrogazione noi abbia-mo fatto un riferimento generico, ma in so-stanza sufficientemente chiaro, al contrastoesistente tra gli articoli 7 e 11 della legge de l1965 e gli articoli 11 e 14 del regolament oemanato con decreto del Presidente della Re -pubblica 7 agosto 1968, n. 1116. Infatti, mentr ela legge prevede che il comitato centrale e i lconsiglio provinciale siano composti da un de-terminato numero di membri (10 elettivi, pi ùalcuni di nomina ministeriale, per il comi-tato centrale, e 7 elettivi, più altri designat idagli organi periferici dei ministeri, per iconsigli provinciali) , le norme del regola-mento prevedono, agli articoli 11 e 14, la de-cadenza dei membri che non si presentinoalle sedute, senza che gli stessi organi pos-sano essere ricostituiti ricorrendo all ' elezion edi nuovi membri in sostituzione di quelli de -caduti . Ciò comporterebbe, in pratica, com econseguenza diretta e immediata, che gli or-gani elettivi non potrebbero essere ricostituit ianche quando la consistenza numerica de iloro componenti sia divenuta inferiore a quel-

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la prevista dalla legge . Ma a questo non sipuò ovviare con lo statuto, perché le norm esulle elezioni di questi organi devono - pe rla legge del 1965 - essere dettate attraversoil regolamento che è stato emesso e che è la-cunoso e in contrasto con le norme stesse . Ma ,mentre ci troviamo di fronte a questa carenzae a questo difetto del regolamento, si sta an-dando avanti verso le elezioni .

La legge avrebbe dovuto porre fine a que-sta grave situazione esistente nell ' ambito de -gli invalidi civili . Fu istituita con la leggedel 1965 l'Associazione nazionale mutilati einvalidi civili, ente pubblico ; dopo di che, d iquesto ente pubblico è stato nominato presi -dente un certo signor Lambrilli Alvido, ch elo è tuttora ; e il Lambrilli Alvido è anchepresidente della LANMIC, associazione di di -ritto privato che è componente di questo ente .Il 21 aprile ultimo scorso sono state indette ,dopo che Lambrilli si era dimesso, le elezion idi tutti questi organi, secondo quelle normeregolamentari che io mi permetto di conside-rare - nonostante il diverso avviso del mini-stero dell'interno - incomplete .

Ma questo sarebbe niente : perché il si-gnor Lambrilli Alvido (e spero che il sottose-gretario tenga immediatamente fede alla pro-messa che egli ha fatto di attuare immediata -mente i suggerimenti e le segnalazioni ch epossano venire al ministero medesimo) i l22 aprile, cioè il giorno dopo le sue dimis-sioni, che il ministero non ha accettato, pre-sentate insieme con ben sei membri su dieci econ altri sei membri su dieci dell'ente pub-blico, con sentenza istruttoria del giudic eistruttore (questo è dunque, il presidente ch eè stato nominato dal ministero dell ' interno) ,è stato rinviato a giudizio per alcuni gravis-simi reati che io debbo per chiarezza indi-care (ho qui la sentenza di rinvio a giudizio) :delitto di cui all'articolo 324 del codice pe-nale perché, valendosi della confusione tr ala sua qualità di presidente della LANMIC edi presidente dell'ente pubblico, il signorLambrilli (che chiamo signore perché no nvoglio io attribuirgli un titolo che vedrem onon gli spetta) aveva locato all 'ente pubblico ,contro un canone di lire 125 mila mensili, u nlocale di corso Rinascimento 81, Roma, d iproprietà del comune di Roma, che l 'orga-nizzazione di diritto privato aveva avuto inconduzione per un canone mensile di lir e8 mila, configurandosi in tal modo un inte-resse privato in atti dell'ente pubblico .

E questo sarebbe niente, perché in realt àle elezioni che si stanno svolgendo sono stat eindette da questo presidente, il quale è an-

che imputato del reato di cui all ' articolo 319del codice penale perché, abusando della su aqualità di presidente dell ' ente di diritto pub-blico ANMIC, stipulava con le associazioni tr agli industriali della Intersind e della Confin-dustria un accordo in base al quale, contr opromessa del versamento di 550 milioni (55 0milioni, onorevole sottosegretario !), si impe-gnava a fare in modo che da parte delle as-sociazioni tra invalidi si arrivasse ad una in-terpretazione più favorevole ai datori di la-voro della legge sul collocamento obbligato -rio degli invalidi civili (ometto tutto il rest odella rubrica) .

Di più, egli è imputato - ecco perché l'h ochiamato « signore » - del delitto di cui agl iarticoli 81 e 498 del codice penale, per essersi ,in più occasioni ed in esecuzione di un mede-simo disegno criminoso, arrogato abusiva -

mente il titolo di « professore » .Siamo a questo punto : che la sentenza

istruttoria ha anche disposto - visti gli arti -coli 140 del codice penale e 301 del codice d iprocedura penale - che il Lambrilli Alvido

venga provvisoriamente sospeso dalla caric a

di presidente dell 'ente pubblico ANMIC .Con questo regolamento e con questa situa-

zione, 1'11 maggio 1969 si dovrebbero tener e

le elezioni, senza che siano state osservate lenorme del regolamento circa il tesseramento :su circa 3 milioni di invalidi civili, infatti, i

tesserati con diritto a partecipare a queste ele-zioni sarebbero appena 25 mila, ed è noto ch eil regolamento, appunto, prescrive che entro

5 mesi dalla data di pubblicazione nella Gaz-zetta ufficiale - anzi, più esattamente, dall adata di entrata in vigore della legge - venga

promossa l ' iscrizione degli invalidi civili . In

questa situazione, dicevo, 1'11 maggio dovreb-bero aver luogo le elezioni dei comitati pro-vinciali, che sono state largamente manovrat e

dallo stesso Lambrilli .Io ho qui la parte della sentenza che con -

tiene il proscioglimento perché il fatto non co-stituisce reato, ed in quanto manca uno degl i

elementi del reato di truffa . Dice la senten-

za: « Vi è in atti tutta una serie di circolari ,

manifesti, comunicati stampa ed altri emess i

dai dirigenti delle sedi provinciali dell aLANMIC con i quali si dà ad intendere che

questa è stata eretta in ente pubblico e che

I'iscrizione alla stessa si rende necessaria pe r

potere beneficiare della legge sul collocament o

obbligatorio al lavoro dei mutilati ed invalid i

civili, nonché di altri diritti » .La sua risposta, onorevole sottosegretario ,

che riguarda formalmente - ed io non possoche dargliene atto - quell'argomento specifico

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del contrasto tra il regolamento e la legge, no nmi sodisfa perché l'interpretazione che vien edata non è conforme ai princìpi che regolanola competenza nella emanazione delle norm egiuridiche. Ma soprattutto io le chiedo, a que-sto punto, di volere dare assicurazioni, non ame, ma al Parlamento e a tutti coloro che han -no un interesse a vedere finalmente regolat ala situazione degli invalidi civili, che questeelezioni, fatte in regime di truffa (perché que-sto dice la sentenza istruttoria), vengano so -spese con provvedimento che il ministro puòadottare e che è urgente che adotti di frontea fatti così gravi come quelli che io le ho ci-tato, non sulla base di mie notizie, ma sull abase di un accertamento che viene dal giu-dice penale .

PRESIDENTE . Per accordo intervenutotra interrogante e Governo, lo svolgiment odella interrogazione Manco (3-00686) è rinvia-to ad altra seduta .

Segue l ' interrogazione dell'onorevole Lezzi ,ai ministri dell'interno e del lavoro e pre-videnza sociale, « per conoscere i provvedi -menti che sono stati adottati dal Governo i ncarica e da quelli precedenti nel comune d iSant'Antonio Abate " perduto nella nebbi adel medio evo ", come scrive Il Mattino de l13 novembre 1968, e nel quale vi sono " grup-pi di persone disposti ad appoggiare con l apersuasione delle armi il loro punto di vist apolitico " e dove " la gente davanti al magi-strato si rimangia tutto nel timore di veder etramutate in realtà le minacce che l'hann oindotta a cambiar bandiera " e dove " la cam-pagna elettorale rischia di diventare non u nconfronto di idee ma una prova di grinta " .Tutto ciò a soli 30 chilometri da Napoli ne lcollegio elettorale di Castellammare di Sta-bia . L'interrogante in base alla denuncia d eIl Mattino del 13 novembre chiede di cono-scere il comportamento della prefettura e dell aquestura di Napoli nel corso dell'ultimo de-cennio nonché del medico provinciale e dell oispettorato del lavoro dato che al grave clim adi prepotenza e di camorra a servizio talvolt adi ben noti personaggi politici si accompa-gnava lo sfruttamento di bambini " che la-vorano per paghe di fame ", " il fenomen odi lavoratori forniti di libretto di lavoro agri -colo che poi operano per poco tempo, senzagaranzie sociali, in alcune industrie, dato chetrovano troppo lungo e difficile cambiare sol oper un limitato periodo il libretto di lavoro " ," mancanza di fognature, di strade, di ret eidrica " sicché tra l'altro il paese in quest iultimi anni è stato colpito da epidemie di tifo

e di difterite. L'interrogante chiede altresì d iconoscere se risponda al vero che fino al 1964tali signori Abagnole, che ha grossi interessinei comuni di Castellammare di Stabia, e Ro-sanova, attualmente detenuto nelle carceri d iPoggioreale, erano uniti nel sostegno politicodella locale sezione della democrazia cristia-na come possono del resto ben riferire i local icomandi e quelli di Castellammare dell'armadei carabinieri . Se ritengano, infine, di inva-lidare sin da questo momento le elezioni am-ministrative per assicurare, attraverso una ri-gorosa opera di salute pubblica che colpiscaresponsabilità dirette e non, politiche e non,la convivenza civile e il rispetto della legg e(3-00685) .

L'onorevole sottosegretario di Stato perl'interno ha facoltà di rispondere .

SALIZZONI, Sottosegretario di Stato perl ' interno . Nel comune di Sant 'Antonio Abat ei contrasti politici, nei quali sono impegnatefamiglie per lo più in lite tra loro anche pe rmotivi di interesse privato, hanno spesso mi-nacciato di degenerare in tentativi di sopraf-fazione tra i vari gruppi .

Fino al 1964, essendo in vigore nel predett ocomune il sistema elettorale maggioritario ,il potere amministrativo locale fu sempre de -tenuto da esponenti della democrazia cristia-na e, non esistendo praticamente àlcuna va-lida forma di opposizione, non esploserogrossi contrasti .

I fratelli Abagnole ed i fratelli Rosanova ,citati dall'onorevole interrogante, erano effet-tivamente sostenitori della democrazia cristia-na, ma, pure essendo legati da vincoli di pa-rentela, non operavano di comune intesa per-ché in contrasto tra loro per interessi pri-vati .

Per altro, alle elezioni amministrative del

novembre 1964 i Rosanova, non avendo rag-giunto un accordo con i responsabili local idel loro partito, sostennero una lista di « cat-tolici indipendenti » . A seguito di intese trai consiglieri delle liste « cattolici liberi », de lpartito socialista italiano, « cattolici indipen-denti », del partito comunista italiano venn eeletto sindaco il dottor Domenico Mascolo ,dei « cattolici indipendenti » . Tale coalizione ,alquanto instabile ed eterogenea, si consolidò ,poi, col passaggio nel gruppo di maggioran-za di un consigliere democristiano ed assunseun aspetto più omogeneo per la confluenz anel partito socialista dei « cattolici indipen-denti » .

Tuttavia la lotta politica, rinfocolata dal-la partecipazione di esponenti dei vari schie-

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ramenti venutisi a formare per effetto dell aprima applicazione, nel predetto comune, de lsistema elettorale proporzionale, diede prest oadito a dissidi praticamente mai più sopiti ,con tentativi di rovesciamento della maggio-ranza e di assorbimento di consiglieri di altr ischieramenti da parte dei vari gruppi .

Uno dei fratelli Rosanova, a nome Alfon-so, assunse la carica di segretario della local esezione del partito socialista italiano .

Tale situazione creò malumori e contrast ianche fra i componenti della stessa maggio-ranza consiliare, alcuni dei quali concorda-rono con quelli della opposizione un'azion ecomune intesa a provocare lo scioglimento de lconsiglio .

Si ebbero, così, nei primi giorni del no-vembre 1967, le dimissioni dei consiglieri de-mocristiani, dei « cattolici liberi » (tra cui unassessore), dei comunisti (di cui un assessore )e del vice sindaco socialista .

Il Rosanova, nella circostanza, cercò d iscongiurare la crisi ed ottenne che i treassessori e due consiglieri ritirassero le di -missioni ; gli Abagnole, invece, che erano ri-masti fermi sulle loro precedenti posizion ipolitiche, si adoperarono perché le dimissio-ni fossero mantenute .

Si determinarono, perciò, nel paese du ecorrenti : la prima favorevole all 'avvento diun commissario prefettizio, la seconda favo-revole al mantenimento dell'amministrazionein carica, con conseguenti inviti ai dimissio-nari perché confermassero o rivedessero lapropria posizione .

Vi furono, quindi, reciproche accuse di il -lecite pressioni, di violenze e di minacce, pe rcui la questura, per prevenire eventuali epi-sodi di intolleranza, provvide ad inviare su lposto propri funzionari, con rinforzi di guar-die di pubblica sicurezza, affinché, in collabo-razione con i carabinieri del posto, venisse as-sicurato il mantenimento dell'ordine pubbli-co e le indagini in ordine alle cennate denun-zie fossero portate a termine con tempestivitàe completezza .

Nel corso degli accertamenti effettuati dal -la polizia giudiziaria, i fatti lamentati furo-no chiariti dagli stessi interessati che, a ver-bale, negarono di essere stati oggetto di vio-lenze, o minacce, precisando di aver ricevutosoltanto inviti a schierarsi dall 'una o dall 'al-tra parte .

Su tali avvenimenti il comando compa-gnia carabinieri di Castellammare di Stabiariferì in data 16 novembre 1967 alla procuradella Repubblica di Napoli, che affidò l'istrut-

toria al sostituto procuratore dottor Ferri, i lquale, sul posto, raccolse analoghe dichiara-zioni .

La vicenda stessa, come è noto, portò all oscioglimento del consiglio comunale ed all anomina di un commissario prefettizio che h aretto quella amministrazione fino alle recent ielezioni .

Nell'ultima campagna elettorale, svoltasi i noccasione della consultazione del 17 novem-bre 1968, non si sono verificati incidenti d isorta, anche se non sono mancate le polemi-che di carattere prettamente elettorale . L 'or-dine pubblico è stato pienamente assicuratodal competente comando dell 'Arma, dotato dirinforzi e opportunamente sensibilizzato dal -la questura, che ha provveduto ad inviare su lposto, nei momenti più delicati, anche propriopersonale .

Per quanto riguarda, inoltre, la posizion edegli Abagnole e dei Rosanova, effettivamentenoti per i loro trascorsi giudiziari, si precisache l 'attività degli stessi è stata costantemen-te seguita dagli organi di polizia per i prov-vedimenti del caso . Infatti, il cennato Alfons oRosanova venne diffidato nel maggio 1961 a isensi dell ' articolo 1 della legge 27 dicembr e

1956, n . 1423 ; e, per reati comuni commess inel 1963, è stato da alcuni mesi associato all elocali carceri giudiziarie .

Ciò premesso, si rappresenta che Sant'An-tonio Abate è un tipico comune meridionaledepresso, ad economia prevalentemente agri -cola, con difficoltà ad inserirsi nel processo d iindustrializzazione e di sviluppo regionale .Non sono mancate, d'altra parte, provviden-ze, anche se temporanee e contingenti, qual icantieri scuola, opere pubbliche (costruzione

dell ' edificio scolastico, riparazione di alcun e

strade interne, ecc .) e, per ultimo, un'integra-zione di circa 25 milioni del deficitario bilan-cio comunale .

Costante è sempre stata, da parte della pre-fettura e degli altri organi periferici dell 'am-ministrazione dello Stato, l ' azione di control-lo e di vigilanza in ordine all ' attività ammi-nistrativa del predetto comune .

Il centro in parola è totalmente sprovvi-sto di rete fognaria . Solo in alcune strade esi-stono piccoli fognoli che incanalano le acque

raccolte nelle cunette che corrono allo sco-perto, lungo la strada provinciale « Scafati » .

La gestione commissariale, cessata in se-guito all ' insediamento in carica dell'ammini-strazione ordinaria nominata il 31 dicembre1968, ha più volte interessato l'amministrazio-ne provinciale perché provveda almeno all a

copertura delle cunette .

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La situazione è resa ancora più grave dall apresenza nel comune di numerose industri eper la lavorazione del pomodoro le quali sca-ricano le acque di risulta ed i residui della la-vorazione in aperta campagna, provocando l aformazione di acquitrini con conseguenti cas idi malaria o di tifo che, nel comune, ha unandamento endemico, peraltro pienamentecontrollato dai competenti organi sanitari lo -cali e provinciali . La rete idrica interna è ve-tusta e del tutto insufficiente agli accresciut ibisogni della popolazione per cui, anche nellascorsa estate, alcune località sono rimaste tal -volta prive di acqua . Inoltre, anche a causadell ' indiscriminata e disordinata espansion edell ' abitato, numerose zone sono completa -mente sprovviste di rete idrica e si provved econ autobotti al rifornimento delle popola-zioni .

La gestione commissariale è riuscita ad ot-tenere dalla Cassa per il mezzogiorno alcun econdotte di avvicinamento, la cui installazion edovrebbe apportare un certo miglioramentoalla situazione .

Le strade comunali sono in gran parte i nterra battuta ed in condizioni di manutenzion eprecaria . Esiste, in pratica, una sola stradaidoneamente pavimentata, quella provinciale ,che attraversa il comune in tutta la sua lun-ghezza . Tale strada, per la sua angustia, èdel tutto insufficiente a smaltire l'intenso traf-fico che ivi si svolge, per cui si verificanointasamenti ed intralci nella circolazione . Laamministrazione commissariale è riuscita a dottenere un contributo di lire 15 milioni perdanni alluvionali, con i quali ha potuto prov-vedere alla parziale sistemazione di alcun itratti interni .

Si fa presente che l'ispettorato del lavor odi Napoli ha informato di aver ispezionato ,nello scorso anno, tutte le aziende esercent ila lavorazione del pomodoro nel comune diSant'Antonio Abate . Dette aziende, 15 appar-tenenti al settore industriale ed urta a quell oagricolo, hanno occupato complessivamente -secondo quanto è risultato dagli accertament ieffettuati - 1560 dipendenti, quasi tutti inter-rogati nel corso dei sopralluoghi, come risult ada regolari verbali .

A seguito di tali ispezioni, nei confront idei titolari delle 16 ditte sopra citate sonostate contestate 38 contravvenzioni, per viola-zione delle norme sul collocamento (legge 2 9aprile 1949, n . 264), sul libretto di lavoro(legge 10 gennaio 1935, n. 112), sulla tuteladel lavoro dei fanciulli e degli adolescent i(legge 17 ottobre 1967, n . 977), sulla tutela

del lavoro delle donne e dei fanciulli (legge26 aprile 1934, n . 653), sull'obbligo della cor-responsione del salario mediante prospett opaga (legge 5 gennaio 1953, n . 4), sull'igienedel lavoro (decreto del Presidente della Re -pubblica 19 marzo 1956, n. 903), nonché perla mancata osservanza del contratto collettiv odi lavoro di categoria recepito con decreto de lPresidente della Repubblica n . 804 del 9 mag-gio 1961 .

In particolare, le aziende alle quali sonostate contestate violazioni della legge n . 97 7del 1967 sono state cinque ed i lavoratori in-teressati 23, di cui sette fanciulli e sedici ado-lescenti .

Comunque, si informa che il Ministero de llavoro e della previdenza sociale dispone ogn ianno un particolare servizio di vigilanza, me-diante il temporaneo distacco di elementi ispet-tivi d'altre regioni, per il controllo sull'appli-cazione delle norme di tutela e previdenzada parte dei datori di lavoro esercenti indu-strie conserviere nelle province di Napoli edi Salerno .

Per la parte di sua competenza il Mini-stero della pubblica istruzione, dopo aver pre-cisato che l'attività delle industrie per le con -serve alimentari si svolge nei mesi di luglioe di agosto, quando le scuole sono chiuse, hafatto presente che nel comune di Sant'AntonioAbate gli evasori dell'obbligo scolastico sonostati soltanto cinque, di cui quattro in età su-periore ai dodici anni ed una ragazza malatadi estiomielite .

Per quanto concerne infine la possibilità ,prospettata nell'ultima parte dell ' interroga-zione, di invalidare le elezioni svoltesi recen-temente in quel comune per il rinnovo de lconsiglio comunale, va rilevato che non sus-sistono validi motivi per promuovere, nell ecompetenti sedi, l'annullamento delle predet-te elezioni, sia perché nella campagna elet-torale non vi è stato alcun turbamento, si aperché le elezioni stesse si sono svolte rego-larmente .

Si aggiunge che nella seduta del 31 dicem-bre scorso il consiglio comunale ha procedut oalla elezione del sindaco e della giunta mu-nicipale .

In ogni modo, di fronte alle risultanze dellenostre indagini, pare evidente che sia estre-mamente necessario che il Ministero dell'in-terno provveda con la massima urgenza ; e per -tanto sono state date istruzioni agli organi di -pendenti perché seguano con tutta l'attenzion enecessaria le vicende di questo disgraziat o

I comune .

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PRESIDENTE . L'onorevole Lezzi ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

LEZZI . La ringrazio vivamente, onorevol esottosegretario, perché ritengo che con que-sta sua ampia ed esauriente risposta ella e dil Governo abbiano arrecato un grande con -tributo alla causa della democrazia nel mez-zogiorno d ' Italia, dando una informazioneche - mi sia consentito di dire - onora il Par-lamento .

Vorrei formulare l'augurio che da questadenuncia - quale traspare dalla sua ampia edocumentata esposizione, estremamente obiet-tiva e per certi aspetti anche accorata - il Go-verno possa trarre tutto l'impegno necessarioper fronteggiare la grave situazione esistent ea pochi chilometri da Napoli e - affermazion equesta che non vuole essere né apparire po-lemica - in un collegio elettorale, quello diCastellammare di Stabia, che ha l 'onore diesprimere uno dei più autorevoli esponent idella democrazia cristiana e un uomo di Go-verno, il senatore Silvio Gava . A me premeva- ed ella, a nome del Governo, mi ha datola possibilità di sincerare l 'opinione pubbli-ca sulla validità di un certo assunto di part esocialista - che si chiarisse fra l'altro, che fin oal 1964 la conduzione del comune non appar-teneva al partito socialista né alle forze de lcentro-sinistra bensì alla democrazia cristia-na. Per lunghi anni la situazione denunciataè stata trascurata; vi sono delle responsabilitàpolitiche sulle quali, a mio parere, non è ne-cessario insistere perché sin troppo evidenti .Quello che preme ora è affrontare e risolver ei problemi di questo comune . Nella polemicache si svolse a suo tempo con gli esponent idella democrazia cristiana nell ' imminenzadella consultazione elettorale amministrativa ,non avemmo difficoltà a prendere atto degl iorientamenti nuovi e dei buoni propositi ma-nifestatisi nel partito democristiano a Napol i- dando un ' impostazione diversa alla lotta po-litica - in ordine ai problemi del comune d iSant 'Antonio Abate . Il Mattino, che coraggio-samente ha denunciato questa situazione, h aarrecato il suo contributo allo sviluppo e a lconsolidamento della democrazia nella pro-vincia di Napoli e nel Mezzogiorno . Pertanto ,onorevole sottosegretario, la ringrazio e m idichiaro sodisfatto .

PRESIDENTE . Segue l'interrogazione del -l 'onorevole Sanna, al ministro dell'interno ,

per conoscere la sua opinione in merito a lgravissimo comportamento della polizia in oc -

casione dello sciopero dei dipendenti del -l'UPIM di Sassari . La polizia infatti ha di -mostrato con l 'atteggiamento dei suoi diri-genti d 'intervenire a sostegno del padronatoe del crumiraggio che esso tentava di orga-nizzare . Nella carica che il vice-questore h aordinato contro gli scioperanti, radunati inuna manifestazione di protesta, i lavorator isono stati selvaggiamente percossi tanto chedue sindacalisti, Luciano Mastino e Tommas oPoddighe, sono stati ricoverati in ospedale ingravi condizioni. L'interrogante chiede per -tanto di sapere se il Governo non concordi ne lrilevare che simile impiego della polizia rap-presenta una sfida ed un tentativo di sopraf-fazione nei confronti di chi legittimament elotta per difendere i propri interessi vitali ; d isapere inoltre se non ritenga di dover allon-tanare da Sassari il vicequestore responsabil edi questo inaudito episodio di violenza »(3-00760) .

L ' onorevole sottosegretario di Stato per l ointerno ha facoltà di rispondere .

SALIZZONI, Sottosegretario di Stato perl ' interno . In relazione aIl'interrogazione delloonorevole Sanna faccio presente quanto se-gue. Il 21 e 22 dicembre scorso ebbe luog ouno sciopero nazionale dei dipendenti de igrandi magazzini, che interessò anche l'UPI Mdi Sassari . Mentre nella prima giornata diastensione dal lavoro non si avevano rifless isull 'ordine pubblico, nella giornata successi -va gli scioperanti entravano in fermento, aseguito dell'arrivo del personale straordinari odell ' UPIM fatto affluire dalle sedi di Cagliari ,Oristano ed Alghero .

Verso le ore 16,30 gli scioperanti, dop oavere inutilmente reclamato la estromission edel predetto personale, davano inizio ad azion iillegali impedendo la circolazione dei mezz ipubblici e privati sulla piazza, abbassand ole serrande dei più vicini negozi, insultandoi non aderenti allo sciopero ed il pubblicoche si avvicinava agli ingressi, nonché ten-tando di rovesciare le auto in sosta .

Le forze dell'ordine, intervenute al sol oscopo di evitare il verificarsi di incident inonché per tutelare la libertà di lavoro, doporipetuti vani avvertimenti attuavano un ' azio-ne di semplice contenimento, alla quale op-ponevano resistenza attiva i sindacalisti pre-senti e gli attivisti, con lanci di corpi enn-tundenti, sassi e grida oltraggiose . Ne segui -vano brevi e limitati tafferugli, al termin edei quali i dirigenti della camera del lavoroLuciano Mastino e Tommaso Poddighe ripor-tavano lesioni guaribili rispettivamente in 8

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e 4 giorni ; il vicequestore dirigente il serviziod'ordine, un capitano e tre guardie di pub-blica sicurezza riportavano ferite varie, gua-ribili da 3 a 5 giorni .

I responsabili delle illegalità sono stat ideferiti all 'autorità giudiziaria .

Dalle indagini perseguite è risultato ch eil comportamento tenuto dalle forze dell ' or -dine, lungi dal configurare alcun proposit odi interferenza nella agitazione sindacale, èstato improntato nella circostanza a valuta-zioni equilibrate e prudenti, pur nell 'adem-pimento dell ' incontestabile dovere di fronteg-giare, come la circostanza stessa richiedeva ,forme di condotta apertamente illegali, chenon potevano essere tollerate in quanto de ltutto incompatibili con i princìpi sui qual isi fonda la libera e civile convivenza in un oStato democratico .

Sotto tale profilo si è dovuto constatareche l'azione del vicequestore e delle forze d ipolizia è stata adeguata alle esigenze del mo-mento e scevra da ogni caratterizzazione per-sonalistica .

PRESIDENTE. L'onorevole Sanna ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

SANNA. Dirò molto brevemente le ragion iper le quali sono totalmente insodisfatto dell arisposta del sottosegretario, onorevole Saliz-zoni . Devo premettere una considerazione d iordine generale . Essa si riferisce all ' atteggia-mento preoccupante che le forze di polizi avengono assumendo in Sardegna da quando ,con la scusa del banditismo, è invalsa l 'usan-za di infierire inopportunamente sulle popo-lazioni e sui lavoratori . Questo riguarda so-prattutto la questura di Sassari i cui funzio-nari, come è noto, sono stati già fatti oggett odi severe critiche, tanto che vi sono state dell eazioni giudiziarie a tutti note, sfociate ne lfamoso processo di Perugia . Ma relativamenteal fatto che ho sollevato nell ' interrogazione ,devo dolermi del fatto che le mie informa-zioni non corrispondono affatto a quelle del -l 'onorevole Salizzoni, cioè del Ministero del -l'interno .

Il personale dell'UPIM, come è stato ri-cordato, era in sciopero in tutta Italia . Co-loro che sono stati fatti affluire a Sassari, eu-femisticamente definiti « personale straordi-nario », ma che nel linguaggio comune s ichiamano crumiri, turbavano chiarament el 'andamento della lotta e i lavoratori ne eranomolto irritati . Ma non si era verificato alcu nincidente . La popolazione solidarizzava con

i dipendenti dell 'UPIM che stazionavan ofuori dei locali . Pochissimi acquirenti entra-vano nei negozi . Quello che ad un certo puntoè apparso veramente strano ed ha spinto apensare che la polizia fosse intervenuta a so-stegno della direzione dell'UPIM, è che i lmenzionato vicequestore si è recato negli uf-fici della direzione e, dopo aver parlato co nil direttore dei magazzini UPIM di Sassari ,è sceso e ha ordinato una carica selvaggia ne iconfronti dei lavoratori e della popolazione ,a cui i sindacalisti giustamente hanno cercat odi opporsi . I sindacalisti sono intervenuti perimpedire che si verificasse il solito pestaggi oche avviene in queste circostanze. Essi nonavevano fatto niente che potesse giustificarequanto poi è avvenuto. Sono stati malmenat iessi stessi e pestati selvaggiamente dalla po-lizia, buttati a terra e lasciati lì per un lung operiodo, tant'è che, tramortiti, sono stati tra -sportati in ospedale e giudicati guaribili i nalcuni giorni .

Nella mia interrogazione avevo chiesto a lministro (ed ecco un ulteriore motivo dell amia insodisfazione) se intendeva trasferir equesto vicequestore, il quale, onorevole Sa -tizzoni, è lo stesso funzionario che si rese pro-tagonista dei fatti di Olbia, per i quali h opresentato un'altra interrogazione, fatti neiquali per poco non si ebbe, in circostanzeidentiche, una vittima .

Non conosco questo signore e non so ch eattitudini abbia . Quando un funzionario s icomporta in questo modo, prima che alle su eideologie e alla sua formazione, io penso all esue capacità professionali . Evidentemente èun dirigente che non sa fare il suo mestiere ,perché anche nella polizia vi sono i capaci egli incapaci . Recentemente, a Roma, un altrofunzionario di polizia è stato visto, in occa-sione di una manifestazione tenutasi ne ipressi di piazza Colonna, cercare di impedir eai suoi dipendenti, ai poliziotti, di pestareselvaggiamente i dimostranti, come stavanogià facendo; e siccome i poliziotti non vole-vano dargli retta, egli stesso ha indossato lasciarpa tricolore per ordinare agli agenti d ismetterla .

Evidentemente c'è modo e modo di far eil proprio dovere . E questo è il caso di un fun-zionario che non sa fare il proprio dovere ,perché non è la prima volta, ripeto, che i lvicequestore di Sassari si comporta in quest omodo; infatti, egli è stato protagonista di altr igravi episodi verificatisi un po ' dovunqu enella provincia di Sassari .

Per queste ragioni mi dichiaro insodisfatt odella risposta del Governo .

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PRESIDENTE . È così esaurito lo svolgi -mento delle interrogazioni all ' ordine de lgiorno .

Annunzio di una domandadi autorizzazione a procedere in giudizio.

PRESIDENTE . Comunico che il ministrodi grazia e giustizia ha trasmesso una do -manda di autorizzazione a procedere in giu-dizio contro il deputato Manco, per il reatodi cui all'articolo 343, prima parte, del co-dice penale (oltraggio a un magistrato inudienza) (doc. IV, n. 63) .

Annunzio di interrogazioni,di una interpellanza e di una mozione .

PIGNI, Segretario, legge le interrogazioni ,l ' interpellanza e la mozione pervenute allaPresidenza.

PAllAGLIA . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PAllAGLIA . Desidero sollecitare la ri-sposta a due interrogazioni . La prima, pre-sentata il 21 dicembre 1968 dagli onorevol iAlmirante, Caradonna, Turchi e da me, ri-guarda il traffico aereo dell'aeroporto di Fiu-micino, lamentandone i ritardi e chiedendomisure idonee ad evitare soprattutto l ' aggra-varsi di questi ritardi . Oggi l ' aggravio si èverificato e chiunque di noi ha occasione d itransitare da Fiumicino se ne rende conto .Ritengo, pertanto, che il Governo, soprattuttoin relazione alle voci correnti - io mi auguroche non siano vere - che imputano il ritardoal mancato . pagamento di un radar, dovrebbeesporre al più presto al Parlamento qual isono le misure che esso intende adottare pe rovviare a questo inconveniente .

L'altra interrogazione da me presentata èben più remota - risale addirittura al 25 lu-glio 1968 - e concerne la costruzione a Ca-gliari di un porto per lo smistamento de ícontainers .

Il Governo, dal 25 luglio in poi, sta ren-dendo numerose dichiarazioni alla stampa m anon ha ritenuto di rispondere in Parlament ocirca i provvedimenti che intende adottare .

Anche per questo motivo, oltre che per l'ur-genza che riveste ormai il problema, chiedol'intervento della Presidenza perché a questainterrogazione si dia sollecitamente risposta .

PRESIDENTE . La Presidenza interesserài ministri competenti .

Ordine del giorno della seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno della seduta di martedì 6 maggio 1969 ,alle 15 :

1. — Svolgimento delle proposte di legge :

BARCA ed altri: Costituzione di un fondo

presso il Ministero del tesoro per il paga-

mento dei danni causati da persone assicu-rate presso imprese che si trovino in stato di

liquidazione coatta con dichiarazione di in-

solvenza (652) ;

MANCINI ANTONIO : Norme per l 'inqua-

dramento del personale della carriera esecu-

tiva dell 'Ispettorato generale dell'aviazion e

civile nei ruoli della carriera di concetto della

stessa amministrazione (1105) ;

VICENTINI ed altri: Assoggettamento a d

imposta dell'assegno vitalizio spettante ai par-lamentari cessati dal mandato (1269) .

2. — Svolgimento delle mozioni Sgarlata(1-00036), Santagati (1-00043), Macalus o(1-00047) e Mazzarino (1-00049) sulla crisiagrumicola ed ortofrutticola

3. — Discussione del disegno di legge :

Delega legislativa al Governo della Re -pubblica per la riforma del Codice di proce-dura penale (380) ;

— Relatori: Valiante e Fortuna, per lamaggioranza; Granzotto; Manco; Guidi, diminoranza .

La seduta termina alle 19,5.

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Dott . MANLIO Ross i

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . ANTONIO MACCANICO

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INTERROGAZIONI, INTERPELLANZAE MOZIONE ANNUNZIAT E

INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

DURAND DE LA PENNE . — Al Presidentedel Consiglio dei ministri . — Per sapere seè a conoscenza del commento fatto dall aRAI-TV in occasione della trasmissione de lfilm Alfa Tau .

L'interrogante segnala tale comment ocome il fatto più offensivo osato nei con -fronti della Marina militare e di tutti i com-battenti dell'ultima guerra .

In esso vi è solo odio, falsità, viltà . E spre-gevole nello spirito e nella sostanza .

Spregevole chi l'ha ispirato perché osa of-fendere i morti, i mutilati e tutti coloro ch ehanno sofferto e ancora soffrono .

Infame è il tentativo del commentatore d ifare apparire la Marina composta da uomin isuperficiali e pronti a tradire .

L ' interrogante vuole ricordare al Presi -dente del Consiglio che sulle nostre navi af-fondate in guerra trovarono fine gloriosa i l100 per cento degli ammiragli, il 70 per centodei comandanti, il 50 per cento degli ufficial ied il 30 per cento degli equipaggi .

Il fatto è ancora più ripugnante quando s iricordi che il protagonista del film, coman-dante Bruno Zelik, è scomparso in mare contutto il suo equipaggio al comando del som-mergibile Scirè in una azione di mezzi d 'as-salto .

L'interrogante, nell 'esprimere la sua ama-rezza su una così facile viltà, chiede ancorache siano finalmente lasciati in pace i mortied i vivi che allora hanno fatto il loro dovere .

L ' interrogante dichiara, avendo combattu-to anche dopo 1'8 settembre, di respinger econ indignazione ogni parola di tale indegnocommento .

Quale giudizio e quali provvedimenti egl ied il suo Governo intendano adottare verso idirigenti della RAI-TV che hanno autorizzat otale commento .

(4-05628 )

ALMIRANTE. — Al Ministro della difesa .— Per conoscere se sia al corrente del fattoche il distretto militare di Trieste, nel rila-sciare documenti ufficiali (fogli matricolari) ,indica la città di Capodistria come « Jugo-

slavia » : indicazione che non risulta esser efinora mai apparsa in atti ufficiali e che, com eil Ministro ben sa, contrasta con la situazion edi diritto internazionale determinata dal trat-tato di pace, in base al quale Capodistria ap-partiene tuttora alla zona B, posta sott osovranità italiana, anche se amministrat adallo Stato jugoslavo ;

e se intende dare immediate disposizion ia tutti i distretti militari, affinché errori de lgenere non vengano ripetuti .

(4-05629 )

ALMIRANTE. — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per conoscere se sia alcorrente delle manifeste e numerose illegalit àche hanno contrassegnato, clamorosamente, l aeffettuazione in Bari, il 1° marzo 1969, dell aprova scritta di francese per gli esami d iabilitazione riservata per la scuola media ;

e se abbia di conseguenza disposto, a se-guito di necessaria inchiesta, l ' invalidazionedi tale prova di esame e la sua ripetizione indata da destinarsi al più presto .

(4-05630 )

FERIOLI . — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere se sia a conoscenzadello stato di abbandono in cui si trovan opraticamente, da più anni, gli scavi archeo-logici dell'importante centro antico di Val-leja Romana, in provincia di Piacenza .

Sottolineato il fatto che tale stato di ab-bandono per quanto si riferisce anche allasemplice manutenzione ordinaria (ciò cu inon provvede, ovviamente, il personale disola sorveglianza attualmente assegnato agl iscavi di Velleja) è tale da compromettere – egià se ne vedono i segni, con disfacimentodi muretti, ecc . – le ricerche ed i lavori com-piuti a suo tempo ed anche negli ultimi anni ,l'interrogante chiede se il Ministro non in -tenda – oltre che provvedere alla conserva-zione di quanto già messo in luce, ed inquali modi – riprendere altresì gli scavi pe rla valorizzazione della restante parte dell'abi-tato, e così redigere un adeguato piano an-nuale di interventi opportunamente finan-ziati .

(4-05631 )

FERIOLI. — Al Ministro dei trasporti edell'aviazione civile . — Per sapere quale sial 'orientamento del Ministero (ed, eventual-mente, se siano stati compiuti, o siano incorso, studi in argomento) in ordine all acreazione di un grande complesso aeropor-tuale intercontinentale ubicato nella pianura

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padana con collegamenti rapidi con i princi-pali centri del triangolo industriale .

In particolare, se non ritenga che all oscopo l 'attenzione degli organi competent idebba concentrarsi sulla provincia di Pia-cenza, ove già esiste un aeroporto ad usomilitare e che si trova al centro di un ampiosistema di comunicazioni stradali, autostra-dali e ferroviarie. In particolare, ancora, s ela presenza in provincia di Piacenza di taleampio sistema di infrastrutture terrestri d icollegamento con i grandi centri non debb aportare a lasciar cadere l 'opportunità - perfini finanziari - di pensare, in alternativa a lprogetto di cui sopra e come adombrato da lMinistro in una dichiarazione al giornaleL'Automobile, al potenziamento dell 'aeropor-to di Genova, che già oggi svolge una funzion esussidiaria ed alternativa agli aeroporti d iMilano e Torino, specie nella stagione inver-nale, a causa delle condizioni climatiche edatmosferiche che gli stessi presentano .

(4-05632 )

IOZZELLI . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere se si aa conoscenza che l'Istituto nazionale dell aprevidenza sociale sta sottoponendo a revisio-ne in tutto il territorio nazionale le pension idi invalidità già concesse procedendo a siste-matiche revoche senza che sia sopravvenut oun miglioramento nelle condizioni psicofisi-che del pensionato, ma assumendo indiscri-minatamente il riadattamento economico de -gli interessati in quanto la loro capacità d iguadagno avrebbe cessato di essere inferioreai limiti di legge; per conoscere se sia a co-noscenza che provvedimenti di revoca, comesopra motivati, vengano presi anche nei con -fronti di pensionati obbligatoriamente av-viati al lavoro in virtù di leggi speciali ,quando la più autorevole giurisprudenza èconcorde nel ritenere che l 'assunzione obbli-gatoria al lavoro non costituisce utile prov adel possesso, da parte degli interessati, de lripristino di una capacità di guadagno no nridotta ai sensi di legge ; se non ritenga op-portuno prendere l ' iniziativa per regolare di-versamente la concessione delle pensioni d iinvalidità e correggere le attuali norme chein contrasto con gli impegni presi nell 'ambitodella Comunità economica europea per l 'ar-monizzazione dei sistemi previdenziali de ipaesi aderenti - hanno fatto scorrere fium id'inchiostro dando luogo non solo a grand iperplessità dottrinali, ma ad un contenzios oimpressionante con evidente disagio dei lavo -

ratori interessati; ad un preoccupante rallen-tamento delle procedure ed un cospicuo ag-gravio economico per l ' Istituto erogatore .

(4-05633 )

COVELLI . — Al Presidente del Consigliodei ministri e di Ministri dell ' interno e dellavoro e previdenza sociale . — Per conoscerequali urgenti provvedimenti intendano adot-tare per rendere finalmente operante la leg-ge 2 aprile 1968, n . 482 che disciplina le as-sunzioni obbligatorie presso le pubbliche am-ministrazioni e le aziende private degli inva-lidi di guerra, militari e civili, degli invalidiper servizio, degli invalidi del lavoro, degl iinvalidi civili, dei ciechi, dei sordomuti, degl iorfani e delle vedove dei caduti in guerra oper servizio o sul lavoro, degli ex tubercolo-tici e dei profughi, legge che, salvo poche ec-cezioni, è rimasta praticamente inapplicata .

Numerosi infatti sono gli enti pubblici e gl iistituti soggetti a vigilanza governativa non -ché le amministrazioni ad ordinamento auto -nomo, i quali, malgrado i continui, pressan-ti solleciti delle commissioni provinciali peril collocamento, trascurano l'osservanza del-la legge . In tal modo si ritarda la soluzion edi un problema serio ed importante, quale èquello di assicurare un lavoro e, quindi, i lreinserimento nella società produttiva di sfor-tunati cittadini per i quali l'appartenere all acategoria degli invalidi sembra tradursi in un aspietata beffa che si aggiunge alla amarezz adelle loro minorazioni .

Tale situazione, data la scarsa sensibilit àdegli enti pubblici e di quelli locali territo-riali alle legittime istanze della categoria, h agenerato ovunque e particolarmente a Firenz euno stato di incontenibile esasperazione ch eminaccia di sfociare in una aperta agitazion econ possibile grave turbamento del funziona-mento delle attività statali e parastatali, dap-poiché gli interessati, stanchi di attendere ,già parlano di concrete azioni dimostrative ,con oécupazione dei pubblici uffici .

L'interrogante chiede infine di conoscer ei motivi per i quali da parte degli organi cen-trali responsabili non siano state prese tutt ele necessarie misure per rendere operante unalegge di così alto contenuto morale e social eche il Parlamento ha approvato da oltre u nanno per conferire piena efficacia alle norm edel collocamento obbligatorio delle varie ca-tegorie di invalidi e minorati .

(4-05634 )

COVELLI . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere quali provvediment isono stati presi, o intenda adottare per la cit-

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tà di Nizza Monferrato (Asti), recentementecolpita da un violento nubifragio, che ha cau-sato nuovi danni in aggiunta a quelli gravis-simi subiti nel novembre 1968 e per i qual inessun intervento si è avuto finora, pur dop oi sopraluoghi del Capo dello Stato e dei com-petenti organi centrali che poterono consta -tare la disastrosa situazione della zona .

Poiché le recenti abbondanti piogge fannotemere il ripetersi di altre gravi calamità ,l ' interrogante chiede di sapere quali disposi-zioni siano state impartite al Provveditoratoalle opere pubbliche del Piemonte per la ese-cuzione dei lavori di ripristino dei canali efossati, di regolazione dei corsi d'acqua de lBelbo e della Nizza, di allargamento del pon-te della ferrovia Nizza-Alessandria, e di tutt equelle altre opere necessarie, che valgano arassicurare la popolazione giustamente al-larmata .

(4-05635 )

COVELLI. — Al Ministro delle finanze . —Per conoscere i motivi in base ai quali no nha fino ad oggi ritenuto di estendere ad un anumerosa parte di contribuenti, i quali no nsvolgono un ' attività imprenditoriale, comead esempio professionisti, agricoltori, pro-prietari di fabbricati, ecc ., colpiti duramentedalle tragiche calamità del novembre de l1966, i benefici previsti dalla legge 12 feb-braio 1969, n . 6, operante dal 15 febbraio 1969 ,Ia quale consente appunto ad alcune catego-rie di contribuenti, non tassati in base al bi-lancio, di suddividere e detrarre in cinqueanni nelle denunce dei redditi le perdite su-bite a causa delle alluvioni del novembre 1966 .

Al riguardo l ' interrogante fa rilevare chesarebbe una palese ingiustizia escludere dett icontribuenti dai citati benefici, mentre altr ecategorie, e cioè quelli delle zone colpite dal-le alluvioni dell 'autunno 1968, sono state benagevolate col menzionato provvedimento le-gislativo .

(4-05636 )

COVELLI. — Al Ministro dell ' interno . —Per conoscere se sia informato del diffusomalcontento che da tempo serpeggia fra icittadini della frazione Memmo del comun edi Collio (Brescia) contro l'attuale ammini-strazione comunale :

1) per il disinteresse nella sistemazion estradale, e principalmente del tronco che al -laccia quella frazione al capoluogo ;

2) per il mancato intervento nella zon amontana dell'alta Val Trombia ;

3) per gli ingiusti criteri con i quali èstata applicata l ' imposta di famiglia ;

4) per l ' abbandono in cui è lasciato i lmonumento ai Caduti, sul quale nella ricor-renza del 4 novembre gli amministratorilocali hanno trascurato persino di deporre l arituale corona, quale omaggio ai valorosi con-cittadini immolatisi per la patria .

In relazione a quanto sopra l'interrogant echiede quali provvedimenti ritenga adottar eper venire incontro alle segnalate esigenze diquella popolazione .

(4-05637 )

COVELLI . — Ai Ministri delle finanze edel lavoro e previdenza sociale . — Per cono-scere se intendano intervenire con ogni pos-sibile urgenza presso la Società per azion ifabbriche fiammiferi ed affini (SAFFA) e danche presso il Consorzio industrie fiammife-ri per tutelare i diritti del personale impiega-tizio addetto al ramo fiammiferi, consideratogenere di monopolio, in quanto detta società ,in violazione alle disposizioni del regolamen-to in vigore, sta mettendo in quiescenza i pro-pri dipendenti al raggiungimento del 60° ann odi età, mentre quelli dei monopoli e del Con-sorzio industrie fiammiferi rimangono in ser-vizio sino al 65° anno di età .

Un tale trattamento discriminatorio appa-re, non soltanto irregolare, ma ingiusto i n

quanto la SAFFA è l'azienda più important edel consorzio, tanto che il presidente dellasocietà è anche presidente del consorzio, men -

tre il direttore generale del consorzio è a l

tempo stesso direttore dell'ufficio SAFFA d i

Roma .Al riguardo si fa rilevare che :

con regio decreto-legge 5 aprile 1925 ,

n. 396, tuttora vigente, i fiammiferi ven-nero assimilati ai generi di monopolio contutte le conseguenze normative ed economicheconcernenti le aziende interessate ;

con l'arbitraria messa in quiescenza de l

personale addetto al ramo fiammiferi, l aSAFFA viene a creare una grave sperequa-zione fra gli addetti ai generi di monopolio, l aqual cosa potrebbe arrecare riflessi dannosi ,con agitazioni e scioperi, e renderebbe pi ù

difficile l'accertamento del costo effettivo de i

fiammiferi, nell'interesse sia dell'erario e si a

dei consumatori : accertamento che, come ènoto, non è effettuato dal CIP, ma è affidat oad una cosiddetta « commissione tecnico-am-ministrativa » prevista dall'articolo 10 del de-creto legislativo 17 aprile 1948, n . 525 con i l

quale furono rinnovate le convenzioni fr aStato e consorzio industriale fiammiferi .

(4-05638)

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TOCCO. — Al Ministro dell'industria, delcommercio e dell'artigianato . — Per sapere- premesso che all'atto della nazionalizzazio-ne delle fonti di energia, il comune di Sini-scola veniva espropriato, a favore dell'ENE Ldella propria azienda elettrica; che la mede-sima veniva consegnata all'Ente il 25 gennaio1966 ; che l'ENEL, oltre a prendere possessodegli impianti, ha ereditato 35 milioni in con -tanti ed altri 17 milioni in bollette pronte all ariscossione che ha poi direttamente incassato ,senza che peraltro abbia finora provveduto aliquidare al comune di Siniscola l'indennitàdovutagli per l ' esproprio ; considerato che l acontinua espansione del comune di Siniscol apone con urgenza la necessità di ampliar el'impianto di illuminazione pubblica e ch el'ENEL, nonostante sia debitore del comunechiede per gli ampliamenti in questione d iessere pagato anticipatamente, creando unasituazione paradossale, aggravata anche dall aassoluta mancanza di fondi in cui versa ilcomune - quali motivi ancora ostino acchél'ENEL provveda alla liquidazione dovuta alcomune di Siniscola, e quali misure egli in-tenda adottare per costringere l'ENEL ad as-solvere sollecitamente a questo suo dovere .

(4-05639)

TOCCO. — Al Ministro delle poste e delletelecomunicazioni . — Per conoscere - pre-messo che la città di Porto Torres (Sassari )ha subìto negli ultimi anni un rapido e mas-sivo incremento di popolazione, legato al su osviluppo industriale, e che parallelamentesono enormemente aumentate le necessità de iservizi pubblici e tra di essi, in modo pre-minente, il servizio postale nelle sue variearticolazioni ; che il tutto avrebbe consigliatocome prima misura la istituzione di almen ouna succursale nel rione di San Gavino ;

preso atto che a fronte di un centro cit-tadino che avanza e che tutto fa presumereessere destinato ad ampliarsi sempre di più ,corrispondono attrezzature per i servizi po-stali assolutamente inadeguate, largamentesuperate e travolte dallo sviluppo demogra-fico, industriale ed economico-sociale di PortoTorres ;

tenuto conto della disfuzione che da tutt ociò deriva e che si sostanzia nella ritardatadistribuzione della corrispondenza (che nonesce dall 'ufficio postale mai prima delle dieci) ;nella ritardata consegna dei pacchi, nonchénelle lunghe defatiganti attese dei cittadin iagli sportelli ;

rilevato che tutto quanto sopra è daascrivere alla assoluta inadeguatezza e irra-

zionalità dei locali, oltreché alla carenza dipersonale numericamente adeguato alle esi-genze del servizio ed alla mancanza anche diquel minimo di attrezzature moderne e d imeccanizzazione dei servizi in dotazione i naltri uffici postali, perfino di minore impor-tanza -

che cosa, tutto ciò essendogli noto, egl iabbia disposto o intenda disporre a favore de iservizi

postali

di Porto Torres . (4-05640 )

PICCINELLI . — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per sapere se è a conoscenza de lvivo malcontento che serpeggia tra le popo-lazioni interessate, a seguito del grave statodi disagio oltre che del notevole nocument oeconomico conseguente alla sempre più diffi-cile transitabilità del tratto della strada sta-tale n . 439 « Sarzanese-Valdera », compres otra bivio Niccioleta-bivio Rondelli e Follonica .

Per conoscere quindi se nel programm apoliennale dell'ANAS sono state tenute be npresenti solo indilazionabili esigenze e quan-do si prevede possano essere approntati i pro-getti ed iniziati i lavori relativi .

(4-05641 )

MASSARI. — Al Presidente del Consigliodei ministri e ai Ministri del tesoro e dell ' in-dustria, commercio e artigianato. — Per co-noscere se corrisponde al vero :

1) che l'emanazione del regolamento

tipo, previsto dalla legge n . 125 del 23 feb-braio 1968 per il personale delle Camere d icommercio nel termine di sei mesi dalla su aentrata in vigore, non è ancora avvenuta;

2) che dopo mesi di lunga trattativa frasindacati e Ministero dell'industria, commer-cio e artigianato fino al raggiungimento del-l'accordo su un testo di regolamento, il Mi-nistero del tesoro, il cui assenso costituisc el'unica residua condizione per l 'approvazionedella normativa citata, ha ignorato la bozz adefinitiva di regolamento, esprimendo il pro-prio parere su una bozza precedente, nonconcordata con i sindacati e superata dall ostesso Ministero dell ' industria ;

3) che, mentre il Ministero dell'industri aha rispettato la procedura di collaborazion econ le forze sindacali (sancita dalla suddett alegge), il Ministero del tesoro ignorando i ltesto concordato ha inteso escludere ogn i

dialogo con le forze sindacali.Per sapere, inoltre, quali urgenti inizia-

tive e misure si intendano prendere consta-tato che :

a) l'emanazione del suddetto regola-mento tipo non comporta alcun onere finan-

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ziario aggiuntivo ai bilanci delle Camere d icommercio ;

b) le manifestazioni di sciopero in attodel personale dipendente delle Camere d icommercio provocano gravi disagi agli ope-ratori economici della nazione ;

c) la mancata emanazione della suddet-ta normativa annulla i benefici sanciti dallalegge n. 125 del 23 febbraio 1968 a favor edei dipendenti delle Camere di commercio .

(4-05642 )

FLAMIGNI . — Al Governo. — Per sa -pere se è a conoscenza del malcontento cau-sato tra i lavoratori della provincia di Forl ìdalla decisione del Comitato provinciale prez-zi di aumentare il prezzo del pane di lireventi il chilogrammo e proprio per le « pez-zature » di maggior consumo popolare .

L'interrogante fa rilevare che una precisatradizione e motivi di carattere economico-so-ciale hanno imposto, in provincia di Forlì ,un contenimento particolare del prezzo delpane, il cui aumento appare oggi tanto piùingiustificato a seguito della diminuzione de iprezzi del grano e della farina verificatisi ne -gli ultimi anni .

Per sapere se non ritenga intervenire edisporre la revoca del provvedimento ancheper evitare conseguenze di ulteriori rincar idel costo della vita .

(4-05643 )

SERVADEI . — Al Governo. — Per cono-scere quali provvedimenti intende assumerein ordine agli atti vandalici compiuti in que-sti giorni nel cimitero ebraico di Ferrara, iquali costituiscono l'ultima grave provoca-zione, in ordine di tempo, espressa da alcunimesi a questa parte in molte località de lpaese, nei confronti degli ebrei e delle loroistituzioni, con metodi di pretta marca na-zista .

L ' interrogante sottolinea la preoccupazion eper il ritorno a manifestazioni di intolleranz arazziale, contrarie alle nostre istituzioni de-mocratiche e che riportano Ia nostra memori adirettamente ad una delle più brutte pagin edella storia dell'umanità .

(4-05644 )

RAICICH . — Al Ministro della pubblicaistruzione . — Per conoscere se non ritengaopportuno dare disposizioni perché i vincitor idi borse di studio per laureati del Ministerodella pubblica istruzione, eventualmente im-pegnati o in incarichi di insegnamento o in

altri lavori retribuiti, non siano costretti a la-sciare il lavoro all'atto della notifica dellaloro condizione di vincitori ma al momentodell'effettiva percezione della prima rata del -la borsa attesoché spesso tra l'uno e l'altromomento, dato l'intralcio burocratico dellaCorte dei conti, intercorrono cinque mesi eche non si può supporre che in questo frat-tempo il ricercatore (e la sua famiglia) nonsi nutra e non debba sostenere spese di sussi-stenza e di ricerca, magari ricorrendo a for-me di prestito non per tutti agevolmente re-peribili e se nel contempo non intenda proce-dere a un più sollecito disbrigo di tutte l epratiche in merito .

(4-05645 )

MONACO. — Ai Ministri dell ' interno, del -la sanità e di grazia e giustizia . — In merit oai gravi fatti avvenuti nel centro clinic opsichiatrico di Colle Cesarano in Tivoli .

I1 18 aprile 1969 una suora caposala sor-prendeva, alle ore 6 del mattino, un portan-tino (Domenico Malatesta) mentre colpiv acon uno schiaffo un ammalato anziano, affett oda demenza presenile, mentre un altro por -tantino (Satrini Paolo) lo reggeva . I duestavano vestendo il malato incapace e riottoso .

La suora riferiva alla direzione la qual eprendeva i seguenti provvedimenti : licenzia -mento in tronco del portantino Malatesta ,sospensione per sei giorni del portantin oSatrini e dell'infermiere (Giuseppe Vallone) ,in servizio nel reparto al momento del fatto .Non veniva, come di consueto, consultata l acommissione interna per l 'ovvietà della colp ae del provvedimento .

In data 21 aprile 1969 il sindacato FISO-CISL minacciava, con fonogramma, uno scio -pero e si incontrava con la direzione il giorn osuccessivo, chiedendo la revoca totale de lprovvedimento di sospensione dei due minor iresponsabili e del licenziamento del Malatestada sostituire con una sospensione . Al rifiutodella direzione di accettare queste imposizion isia per principio sia perché presentate sott ouna minaccia di sciopero, indicevano a partiredal 23 aprile 1969 uno sciopero per quattr ogiorni, protrattosi poi per sette giorni .

Durante lo sciopero i dipendenti si ab-bandonavano a numerosi atti di illegalità :tentativo di blocco dei viveri (latte, prove -niente dalla retrostante fattoria, annessa allaclinica), blocco delle comunicazioni fra fat-toria e clinica, tentativi di impedire l'access oall'ospedale dei familiari dei malati, divietodi accesso al sacerdote che assiste spiritual -mente i malati, minaccia di impedire l'en-

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Irata dei medici, minaccia di invadere l'ospe-dale, eccetera .

La prefettura, informata, ,rispondeva i nun primo momento di non volersi intromet-tere in vertenze sindacali .

La pubblica sicurezza nella persona de lcommissario di Tivoli (dottor Capasso) mini-mizzava i fatti, cercando soltanto di evitareincidenti . I carabinieri di Tivoli (capitan oPappa) tenevano identico atteggiamento, no ngarantendo in modo efficace la libertà di ac-cesso all'istituto e i suoi rifornimenti .

L 'ufficio del medico provinciale, investit odella cosa, pregava (fonogramma del 24 april e1969) il sindacato CISL di sospendere lo scio -pero in attesa di una inchiesta (svolta poi i l29 aprile 1969) . Tale richiesta veniva comple-tamente ignorata dal sindacato .

Infine, il prefetto di Roma, con una azion epersonale, interveniva il 29 aprile 1969 pressola centrale sindacale CISL di Roma prospet-tando la enormità della situazione e dell amotivazione dello sciopero ed otteneva cos ìche il sindacato addivenisse ad un accord obasato sulla riassunzione del portantino Mala -testa, sia pure con mansioni diverse e comun-que tali da tenerlo fuori del contatto coi ma-lati e la riduzione delle sanzioni ai dueminori responsabili . Tale accordo, stilato l asera del 29 aprile 1969, poneva fine allaagitazione .

Del fatto intanto veniva, ovviamente, in -formata la procura della Repubblica di Rom anella persona del professor Velotti, in dat a23 aprile 1969 .

Della cosa hanno largamente parlato tutt ii giornali, di Roma e molti altri quotidian inazionali (Corriere della Sera, La Stampa ,La Notte, La Nazione, eccetera) .

L'interrogante, rilevato il prepotente at-teggiamento di un sindacato che, forte del su opotere, non si limita ad intervenire in que-stioni puramente sindacali, ma fa pesare l asua forza in questioni disciplinari e profes-sionali, esautorando così di fatto la direzionesanitaria di un ospedale ;

constatato che con uno sciopero di settegiorni che ha messo in grave disagio ben 30 0malati, è stato sostenuto il principio che u ndipendente può percuotere un malato mental eanziano senza incorrere che in sanzioni teo-riche, e ciò in contrasto con quanto sostenut oper scopi politici dalla stessa CISL in libr ibianchi sui maltrattamenti ai ricoverati neimanicomi ;

rilevato altresì l 'assoluto assenteismodelle autorità dello Stato (prefettura, medic oprovinciale, eccetera) che invece di tutelare

alcuni fondamentali diritti dei cittadini, s isono dimostrate impotenti a farli rispettar edalle forze dell 'ordine che avrebbero dovutoassicurare la libertà di lavoro e il riforni-mento dei viveri mentre hanno semplicement ecercato (e non si può, nel clima attuale, darloro torto) di evitare incidenti ,

chiede :

a) come mai fatti tanto gravi e cos ìlargamente pubblicizzati non abbiano attiratola loro attenzione e determinato un loro in-tervento ;

b) se, respingendo il principio second oil quale un portantino può percuotere unricoverato mentale senza dover subire san-zioni, pena scioperi rovinosi e violenti, no nintendano prendere gli opportuni provvedi-menti ;

c) se i fatti non costituiscano reato com-portante l'incriminazione dei responsabili ose ritengano che portantini e infermieri soloperché iscritti alla CISL abbiano il diritto diprendere a schiaffi gli ammalati di mente .

(4-05646 )

MAMMI . — Al Ministro dell'interno . —Per conoscere lo stato degli atti relativi al -l'approvazione tutoria della deliberazion en . 2238 adottata all'unanimità del consigli ocomunale di Roma il 10 dicembre 1968 con-cernente la ristrutturazione della carriera am-ministrativa di gruppo « A » e le relative nor-me di progressione .

Sembra, infatti, all'interrogante quant omai urgente l'approvazione di tale delibera-zione che prevede una ristrutturazione degl iorganici dirigenziali e che sblocca la situa-zione indubbiamente anomala creatasi nel -l'amministrazione capitolina dove, da oltredieci anni, non vengono effettuate promozio-ni al grado di capo divisione e dove di con-seguenza si verifica che molti funzionari svol-gano mansioni e responsabilità superiori aquelle previste dalla propria qualifica .

(4-05647 )

MAMMI. — Al Ministro dei lavori pub-blici. — Per conoscere se è stato fissato i ltracciato dell 'autostrada Roma-L'Aquila inprossimità della città di L 'Aquila e come nel -la scelta in questione sia stato tenuto cont odelle esigenze del piano regolatore della citt àe di quelle delle connessioni con il sistem astradale della zona; esigenze che appaionopiù razionalmente soddisfacibili con il cosid-detto « tracciato sud » .

(4-05648)

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Alti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MAGGIO 1969

DI NARDO FERDINANDO . — Ai Ministridei trasporti e aviazione civile e della marinamercantile . — Per sapere se sono a conoscen-za che nei trasporti, particolarmente esibit ial fatto turistico, fra Napoli e Capri le societàconcessionarie adibiscono le peggiori navi d iantica costruzione e spesso in cattivo stato d imanutenzione e organizzano orari, in concor-renza fra loro, non del tutto utili al fatto tu-ristico e del tutto inutili all'uso della popo-lazione caprese o di napoletani che gli uni daCapri a Napoli e ritorno e gli altri da Napol ia Capri e ritorno hanno occorrenza di usu-fruire del viaggio .

È il caso di rilevare che gli orari praticat inelle dette corse sono i meno idonei a consen-tire una sufficiente permanenza nell ' isola a ituristi, onde ciò provoca un notevole dann oagli operatori commerciali di Capri . (4-05649 )

DI NARDO FERDINANDO . — Al Ministrodeì trasporti e , dell'aviazione civile . — Persapere se è a conoscenza della situazione del -l'aero club d 'Italia ed in particolare dell 'aeroclub di Roma che appaiono travagliati dacrisi direzionali interne non giovevoli ai dett isodalizi, tali crisi con riflessi esterni a dett ienti essendosi giunti dall 'una parte e dall 'al -tra a denunzie, querele, esposti al magistrato .

Se non sia il caso di provvedere ad un aamministrazione straordinaria diversa di tal isodalizi .

(4-05650 )

CINGARI . — Al Ministro dei lavori pub-blici e al Ministro per gli interventi straordi-nari nel Mezzogiorno e nelle zone depresse de lcentro-nord . — Per conoscere quali urgent iprovved i menti si intendono adottare in ordi-ne all'aggravarsi dello stato del « paese vec-chio » di Melito Porto Salvo (Reggio Cala-bria) dove si è di recente verificato un mot ofranoso interessante l 'acquedotto del « Tuc-cio » e talune abitazioni circostanti, le qual ipresentano visibili lesioni ; e per sapere s enon ritengono di far compiere dagli uffici tec-nici competenti un approfondito esame del-l'intera zona per la predisposizione di un pia -no d'interventi, quale lo sgombero eventual edi alcune abitazioni e, ove se ne ravvisi la ne-cessità, il trasferimento dell ' abitato . (4-05651 )

CINGARI. — Ai Ministri dell' interno edella difesa . — Per conoscere le responsabilitàeventualmente emerse in ordine alla recenteserie di attentati contro alcune sedi di partiti

politici in provincia di Reggio Calabria e i nparticolare contro la sede del Partito Socialist aItaliano di Taurianova ; e per sapere, in ri-ferimento a quest 'ultimo episodio, se è vero- e nel caso affermativo quali giustificazion isi possono addurre per il fatto - che i dirigent idell 'Arma dei carabinieri di Taurianovahanno effettuato interrogatori solo in una di-rezione, cioè nei confronti di taluni qualificat idirigenti della sezione che ha subito l'atten-tato, attribuendo credito a notizie giornali-stiche interessate e manifestamente motivat eda contrasti locali ben noti alla popolazione ,e pertanto trascurando quanto sarebbe ne-cessario fare per l ' individuazione dei ver iresponsabili .

(4-05652 )

BARTOLE. — Ai Ministri della sanità edell 'agricoltura e foreste . — Per sapere se non

ritengano giunto il momento che si addivengaalla unificazione dei procedimenti di prelievodei campioni di prodotti alimentari destinat iai necessari accertamenti analitici di genui-nità..

L'interrogante tiene a sottolineare che, per -durando le attuali disparità di procedura cu igli organi preposti al controllo sono tenut iad uniformarsi in quanto il Servizio repres-sione frodi dipende dal Ministero dell ' agri-coltura e foreste (ed applica quindi la leggeagraria 15 ottobre 1925, n . 2033, e relativoregolamento 10 luglio 1926, n . 1631), mentregli organi comunque dipendenti dal Ministero

della sanità si richiamano invece alle leggi

30 aprile 1962, n . 283, e 26 febbraio 1963 ,n. 441, derivano in sede pratica non infre-quenti pregiudizievoli confusioni, che no nsoltanto portano alla moltiplicazione dei cas idì contenziosità ma soprattutto determinanouna indebita subordinazione di ogni preva-lente aspetto sanitario a fattori spesso de l

tutto economici .

(4-05653 )

PICCINELLI . — Al Ministro della sanità .— Per conoscere se non ritenga opportun ointervenire affinché - in idonea zona e all edipendenze dell'ospedale provinciale di Gros-seto - venga creato un centro di cura per af-fetti da silicosi .

Ciò in considerazione non solo delle cre-scenti richieste in tal senso dei lavoratori ap-partenenti alle categorie professionali colpit eda questa tecnopatia e dei medici curanti, main particolare :

a) che la silicosi riveste oggi caratteri-stiche nuove sia dal punto di vista etopato-

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Camera dei Deputal i

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logico sia da quello diagnostico, evolutivo ecurativo ;

b) che i colpiti da tale malattia necessi-tano di cure particolari atte, sia a prevenir ele complicazioni specie dell 'apparato respira -torio e circolatorio, sia ad evitare ricadute edaggravamenti, i quali discendono frequente -mente dalla impossibilità di effettuare a do-micilio idonee terapie ;

c) dal numero particolarmente elevatodi lavoratori colpiti da tale tecnopatia, resi -denti nella provincia di Grosseto ed in quell evicine .

(4-05654 )

SERVADEI. — Al Governo. — Per cono-scere come intende mettere in grado gli ospe-dali italiani di realizzare con sollecitudine icrediti maturati con le varie organizzazionimutualistiche i quali - stando alle recent idichiarazioni della FIARO - superano i 200miliardi di lire, e determinano una situazio-ne di quasi paralisi dell ' intera rete ospeda-liera nazionale .

Per conoscere, ancora, se la citata situa-zione - la quale viene dopo una erogazion estraordinaria statale di qualche tempo fa d iben 470 miliardi che non ha risolto nulla -non costituisca un ulteriore motivo per acce-lerare il passaggio al sistema della sicurezzasociale e del servizio sanitario nazionale .

(4-05655 )

CAROLI . — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per conoscere quali provvedi -menti intenda adottare per rivalutare i com-pensi che vengono corrisposti ai direttori e a icollaboratori dei gruppi sportivi studentesch iper l'attività sportiva da essi prestata, e perdisporre l 'obbligatorietà dell ' assicurazionecontro gli infortuni per tutti gli student inelle ore normali di educazione fisica e inquelle di attività sportiva svolti dai grupp isopradetti .

I compensi corrisposti ai direttori e ai col -laboratori in parola sono di entità modestis-sima, per cui, a parere dell'interrogante, s idovrebbe procedere ad una loro rivalutazioneequiparandoli ai compensi corrisposti per leore normali di lezione .

La obbligatorietà dell'assicurazione contr ogli infortuni, infine, corrisponde ad una esi-genza obiettivamente valida per porre al ri-paro da preoccupazioni sia i docenti sia i di-scenti in ordine ai rischi che hanno largomargine di probabilità .

(4-05656)

GAMBA. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere se non ritenga op-portuno, anche in considerazione dello scio -pero svoltosi nei giorni scorsi da parte delpersonale non insegnante delle università ,sentire i rappresentanti sindacali della cate-goria affinché gli espongano le propri eistanze .

L'interrogante chiede, inoltre, se è anch e

allo studio, sia pure nel rispetto dell ' autono-mia universitaria, una ristrutturazione de iservizi tecnici e amministrativi e un nuovostato giuridico ed economico del personal enon insegnante delle università .

(4-05657 )

GAMBA. — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per conoscere se, come da ri-chiesta dalla Facoltà medica di Cagliari indata 29 aprile 1969, sia possibile anticipar ela data di inizio del tirocinio pratico dei lau-reandi in medicina e chirurgia al primo giu-gno anziché al primo luglio. Ciò perché pos-sano maturare i termini che consentano lor odi adire all'esame di Stato fissato per il prim odicembre .

(4-05658 )

DE LORENZO FERRUCCIO . — Al Mini-stro della sanità . — Per sapere, in relazionealla risposta scritta fornita alla precedenteinterrogazione n. 4-02466, se ritiene am-missibile che uno Stato di diritto qual'è i l

nostro non sia in grado di adottare gli op-portuni e dovuti interventi presso gli ent i

pubblici - sottoposti, per altro, a controll odegli organi statuali - che risultano inadem-pienti a precise disposizioni di legge ed evi -tare che le inadempienze di detti enti com-promettano il funzionamento di determinat iservizi, con grave danno della collettività ed ,in particolare, della pubblica salute .

Per sapere, conseguentemente, se non ri-tenga di dover promuovere con la massimaurgenza i prescritti provvedimenti sostitutiv inei confronti dei comuni della provincia d iCampobasso che, non avendo ancora proce-duto all'accreditamento dei fondi necessar iper fronteggiare le spese concorsuali, hann oreso praticamente inefficaci i decreti del me-dico provinciale di Campobasso del 6 maggi o1966, n . 2843, del 29 novembre 1967, n . 7925 ,e del 20 settembre 1968, n . 60999, con i qual isi sono indetti i concorsi per la copertura d iposti di medico condotto vacanti in quellaprovincia rispettivamente alle date del 30 no-vembre 1965, 30 novembre 1966 e 30 novem-bre 1967 .

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Atti Par!amentan

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MAGGIO 1969

Se non ritenga, infine, necessario l'accer-tamento delle responsabilità degli ammini-stratori o dei funzionari che non intervenen-do per l'eliminazione di tali inadempienz ehanno consentito che tanto lungamente servi-zi essenziali per l'igiene e la salute pubblic avenissero svolti non in ossequio alle disposi-zioni di legge che disciplinano Ia materia.

(4-05659 )

MASCHIELLA . — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per sapere se è a conoscenza del -le ripetute istanze inoltrate dalla presidenzadell'Associazione costruttori edili di Perugiaal Ministero dei lavori pubblici e alla dire-zione generale dell'ANAS allo scopo di otte-nere un frazionamento dell 'appalto dei lavoristradali in modo che ne risultino lotti ch enon superino la spesa di 1 miliardo di lire .Tale richiesta infatti (che, ad una prima e

superficiale analisi potrebbe apparire irrazio-nale o comunque sembrerebbe cozzare concriteri di pura efficienza), in realtà rispond ea precise esigenze di carattere economico esociale e, concretamente, alla esigenza d imettere in condizione le piccole e medie im-prese edili che sono, appunto, caratteristichein una zona depressa come l'Umbria, di po-ter partecipare alle aste ed eventualmente ese-guire i lavori .

Un criterio pari a quello seguito fino aquesto momento infatti, servirebbe a favorir esolo le imprese più grandi che generalment erisiedono fuori della regione e che, quindi ,non sono portate a reinvestire nella region estessa i capitali accumulati .

Per sapere quali misure intenda prendereil Ministro per venire incontro alla richiest adell'Associazione costruttori edili di Perugia .

(4-05660)

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat a

V . LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MAGGIO 1969

INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri del bilancio e programmazione eco-nomica, dell ' industria, commercio e artigia-nato e delle partecipazioni statali, per sapere :

1) se essi sono a conoscenza della smo-bilitazione imminente dello stabilimentoDIPA-Azoto di Novara, nel quale sono occu-pati 750 lavoratori ; smobilitazione conness aa un ridimensionamento di tutto il grupp onovarese di industrie Montedison ;

2) se essi sono altresì a conoscenza dell atendenza manifestatasi da tempo a una ridu-zione del settore industriale novarese e cheha avuto il più recente episodio nella crisidella Scotti e Brioschi, bloccata unicament edalla lotta dei lavoratori ;

3) quale giudizio diano i Ministri com-petenti sulla evidente contraddizione che esi-ste tra questa tendenza alla smobilitazione ealla dequalificazione industriale e le indica-zioni della programmazione che stabilivano aNovara un polo di sviluppo e un centro diforza della economia piemontese ;

4) se i Ministri competenti, e in modoparticolare il Ministro delle partecipazion istatali, intendono agire perché l ' industria pub-blica presente nel sindacato di controllo dell aMontedison operi allo scopo di bloccare l osmantellamento della fabbrica DIPA-Azoto ei programmi della Montedison che concorronoa ridurre l 'apparato industriale novarese ;

5) quali misure il Governo più in gene-rale intenda adottare per rovesciare le negati -ve tendenze della industria novarese, che i nogni caso saranno combattute dalla lotta uni-taria e decisa dei lavoratori .

(3-01375)

« LIBERTINI, AMODEI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri ed i IMinistro delle poste e delle telecomunicazion iper conoscere se siano tollerabili trasmission itelevisive come quelle I giorni della storiadiffuse nei giorni 8 e 10 aprile 1969 che han-no provocato le generali giuste proteste dell aopinione pubblica a causa delle inqualifica-bili deformazioni storiche con cui sono stat ipresentati gli avvenimenti che precedettero ,accompagnarono e seguirono la giornata de l25 luglio ed il processo di Verona, nonchégli arbitrari commenti dei presentatori, iquali si sono abbandonati ad apprezzamenti

offensivi nei riguardi di re Vittorio Emanue-le III, del principe ereditario e di altri pro-tagonisti del drammatico momento della sto-ria d'Italia .

« Di fronte al dilagare di trasmissioni im-prontate ad evidente faziosità politica, congrossolane distorsioni della verità di impor -tanti eventi storici, l'interrogante chied equali provvedimenti il Governo intenda adot-tare affinché un pubblico servizio d'informa-zioni, come quello della RAI-TV, assolva alsuo dovere con assoluta obiettività, imparzia-lità e soprattutto rispetto alla memoria d iquanti servirono la patria con nobiltà di in-tenti e sacrifici .

(3-01376)

« COVELLI » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri dell ' industria, commercio e artigianatoe del tesoro e il Ministro per gli inter -venti straordinari nel Mezzogiorno e nellezone depresse del centro-nord, per saper equali provvedimenti urgenti si intendano con-cretamente adottare per venire incontro all enecessità di numerose piccole e medie azien-de sorte nell'Italia meridionale che versan oin notevoli difficoltà finanziaria a causa del -l ' avversa congiuntura degli anni scorsi, del -l'onerosità delle garanzie richieste da istitut ifinanziatori anche pubblici e dalla impossi-bilità di adire il credito ordinario e che per -tanto rischiano di non poter ulteriormenterimanere in vita con pregiudizio gravissim odel processo di sviluppo economico faticosa -mente avviato .

(3-01377)

« CASSANDRO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro del lavoro e della previdenza social eper sapere se sia a conoscenza dell'occupa-zione della sede INPS di Milano, effettuat adai dipendenti il 28 aprile 1969 e prevista pe rgiorni tre .

« Considerato che il motivo della sospen-sione dell 'attività lavorativa è da ricercars inella mancata discussione da parte del consi-glio di amministrazione dell'Istituto di alcu-ne richieste di miglioramenti economici ;

ritenuto che il danno conseguente colpi-sce soprattutto la categoria di cittadini ch emaggiormente versa in condizioni disagiate ,costituita da circa 300 .000 persone ;

atteso che queste, ove la vertenza si ina-sprisse, rischierebbero di non poter riscuoter ela rata bimestrale in pagamento il 13 maggio1969 ;

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MAGGIO 1969

poiché questo episodio indica in modoinequivocabile come la sede di Milano sia ca-rente di personale ed il ricorso alle presta-zioni straordinarie non possa garantire unnormale e corretto funzionamento, sino a lpunto di assicurare l'espletamento dei com-piti istituzionali ;

in previsione che l'entrata in vigore dell anuova legge sulle pensioni produrrà ulterioreaggravio di lavoro e sottoporrà gli uffici com-petenti ad uno sforzo intenso, cui oggi non s iintravede come possano far fronte ;

tutto ciò premesso, l'interrogante chie-de se non si ritenga opportuno impartire di-sposizioni urgenti atte a far cessare l'occupa-zione e ripristinare lo stato di normalità nel-l'istituto, nonché ad adottare adeguati prov-vedimenti per prevenire ogni ulteriore di-sfunzione che potrebbe impedire ai cittadin idi ottenere quei futuri benefici che la nuovalegge ad essi attribuisce .

« Infine chiede che in difetto del raggiun-gimento di un accordo per la soluzione dell avertenza in atto, sia valutata l'opportunità d iadottare provvedimenti :

per l'erogazione delle pensioni da part edegli istituti a ciò abilitati (banche o uffici po-stali) sulla scorta dei mandati di pagament odella precedente rata bimestrale ;

per l'assistenza di coloro che debbon oessere ricoverati in sanatorio e per i qual il'emissione di impegnativa da parte dell'isti-tuto è condizione inderogabile .

(3-01378)

« VERGA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro dell 'agricoltura e delle foreste, pe rconoscere, dinanzi alla progrediente crisi de lsettore agrumario che toccherà aspetti gravis-simi secondo le previsioni del MEC, già ne l1975, se è stata esaminata la possibilità d iistituire un grande Ente nazionale agrumari osecondo che eminenti tecnici hanno caldeggiatoe se egli pensa che attraverso tale istituzion esia possibile, in una visione programmata el 'adeguamento delle strutture e dei mezzi ,conseguire risultati che diano alla nostr aproduzione la possibilità non solo di essereutilmente collocata ma di resistere al surplusche la concorrenza mondiale a quella dataavrà determinato sul mercato .

(3-01379)

« REALE GIUSEPPE » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per conoscere qualimisure il Governo intenda prendere per assi -curare i diritti di libertà che ad ogni cittadino

e ad ogni partito politico la nostra Costitu-zione, la nostra storia e il nostro costum ecivile garantiscono, e ciò in vista del fatto ch ea Reggio Emilia, il 1° maggio 1969, una mostradi cartelloni propagandistici a favore dell'uni-tà europea e della solidarietà atlantica orga-nizzata dal PLI è stata distrutta dalla reiterat aviolenza di gruppi inquadrati politicament eed organizzativamente da partiti di estremasinistra, i quali hanno altresì aggredito unparlamentare, l 'onorevole Alberto Ferioli ,vicepresidente nazionale del PLI, il quale nonassoggettandosi alla imposizione di allonta-narsi dalla piazza rivoltagli dai dimostranti ,stava al proprio posto con un piccolo gruppodi amici mentre gli venivano rivolte volgar ioffese e minacce di morte .(3-01380) « BADINI CONFALONIERI, MALAGODI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri della pubblica istruzione e dei la-vori pubblici, per sapere se siano a cono-scenza dell ' assurda situazione venutasi acreare a Scano Montiferro (Nuoro) dove l aamministrazione comunale ha unanimement edeciso di vendere il caseggiato scolastico nonessendo in grado di far fronte alla scadenz adel mutuo ventennale di 80 milioni a suotempo contratto per la sua costruzione e nonavendo trovato comprensione presso le auto-rità competenti ;

se siano a conoscenza che nell'eventua-lità che tale vendita si effettuasse non potreb-bero più funzionare né la scuola elementar ené la media che usufruiscono degli stess i

locali ;se non ritengano infine di dover inter -

venire perché al comune di Scano Montiferr osiano accordate tutte le facilitazioni per risol-vere questo problema di cui ha parlato tuttala stampa nazionale e che da solo denunciala grave situazione esistente in Sardegna .

(3-01381)

« SANNA, PIGNI, AMODEI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno per conoscere qual iprovvedimenti si intendano adottare nei con-fronti di coloro che hanno autorizzato il ra-duno fascista che ha avuto luogo a Roma i npiazza della Repubblica il 3 maggio 1969 ,nonché la marcia che avrebbe dovuto averluogo nella stessa giornata per le vie dell acapitale, impedita all'ultimo momento sol ograzie alla mobilitazione delle forze antifa-sciste e democratiche .

« Si chiede altresì di sapere come il Go-verno intenda conciliare le dichiarazioni e le

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MAGGIO 1969

celebrazioni del 25 aprile giorno della libe-razione dal fascismo, con l'atteggiamento as-sunto in occasione di questa squallida dimo-strazione di apologia fascista.

(3-01382)

« LATTANZI, PASSONI, BOIARDI ,PIGNI » ,

INTERPELLANZ A

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri, i Mini-stri del lavoro e previdenza sociale e del tesor oe il Ministro per la riforma della pubblicaamministrazione, per conoscere :

1) gli orientamenti del Governo in ordin éalla riforma della struttura degli enti previ-denziali ed assistenziali ed al conseguent eriassetto del trattamento giuridico ed econo-mico del personale dipendente e quale è i ltermine entro il quale il Governo stesso ritien edi poter definire la materia ;

2) se, nell 'attesa, il Governo non ritengadi dover sollecitare presso i consigli di am-ministrazione degli istituti previdenziali e dassistenziali l 'applicazione della nota leggen. 337 in materia di trattamento economico,che seppure insodisfacente migliorerebbe lecondizioni della quasi totalità dei previ-denziali ;

3) se non ritenga che gli accordi inter-corsi fra l ' amministrazione dell ' INPS ed isindacati nazionali di categoria con il place tdel Ministro del lavoro, ove attuati, avrebber oevitato lo sciopero ad oltranza tuttora in atto ,e il conseguente differimento dell'applica-zione della legge sulla riforma delle pensioni ,differimento che crea estremo disagio in tutt ii pensionati italiani .

(2-00265) « ROBERTI, ALMIRANTE, PAllAGLIA ,MARINO, ABELLI, DELFINO, SAN-TAGATI, D 'AQUINO » .

MOZION E

« La Camera ,

considerato che la crisi del settore agru-micolo è andata sempre più progredendo inquesti ultimi anni, talché alle conseguenze d iordine economico si aggiungono gravi conse-guenze d'ordine sociale ;

constatato che alla politica di incentiva-zione per gli impianti di nuovi agrumeti no nha corrisposto una idonea difesa dei nostr iprodotti sui mercati esteri ed, in particolare ,su quelli dei Paesi del Mercato Comune e che

non si è riusciti finora a far rispettare ne iconfronti dei nostri agrumi il regime prefe-renziale stabilito dal trattato di Roma e da iregolamenti CEE n. 23 del 1967 e n . 159del 1966 ;

considerato che il Governo italiano si èimpegnato a rendere irrigui un numero rile-vantissimo di ettari nel nostro meridione eche, nei confronti dei medesimi, non si ved ealtra utilizzazione che quella ad agrumicol-tura, essendo questa l'unica possibile colturanon eccedentaria rispetto ai bisogni del Mer-cato Comune ;

atteso che le resistenze opposte e le dif-ficoltà riscontrate per il collocamento dei no-stri agrumi nei Paesi della CEE appaiono tant opiù sorprendenti ed ingiustificate se si pens ache di fronte ad un consumo medio di agru-mi della Comunità che si aggira annualmentesui quaranta milioni di prodotto la produzio-ne italiana si limita a circa diciotto milion idi quintali ;

ritenuto che anche i suddetti regolament iCEE del 1966 e del 1967 si dimostrano inade-guati ad una reale difesa dei nostri agrumi neiPaesi del Mercato Comune ;

constatato che il Governo ha mancatodi utilizzare, per gli scopi cui erano specifi-camente destinati – tra cui il miglioramentostrutturale degli agrumeti – i 28 miliardi d i

lire messi a disposizione dell 'Italia con rego-lamento del 26 luglio 1966, n . 130, per ricon-versioni nei settori della ortofrutticoltura odell'olivicoltura quale compenso per il ritar-do nell'adozione dei relativi regolamenti d imercato ;

constatato :a) che alla riunione del Consiglio dell a

CEE del 25 marzo 1969, nella quale venne fis-sata la tariffa preferenziale per l'ingresso - de iprodotti agrumicoli di alcuni Paesi mediter-ranei da associare alla Comunità (riduzionesulla tariffa comune esterna del 40 per centoa favore dei prodotti provenienti da Israele,Spagna e Turchia e dell'80 per cento a favor edi quelli provenienti dalla Tunisia e dal Ma-rocco), nessun ministro italiano era present ea difendere gli interessi della nostra agrumi -coltura, che ne è risultata fortemente dan-neggiata ;

b) che le decisioni di cui al punto a )furono prese nonostante che il Governo foss e

stato già messo sull'avviso con interrogazionied interpellanze di varie parti politiche sullagravità delle stesse e nonostante che l'adesio-ne italiana fosse determinante per deciderecirca le riduzioni da apportare alla tariff acomune esterna ;

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MAGGIO 1969

c) che il sistema previsto dagli accor-di suddetti per garantire il prezzo di entratadegli agrumi provenienti da questi Paesi èunanimemente giudicato inidoneo a raggiun-gere lo scopo, stante anche la presenza di or-ganizzazioni monopolistiche di esportazione inquesti Paesi e la facilità di eludere nei prezz ireali i prezzi dichiarati in fattura e che . neiprossimi anni, questi Paesi avranno una fort eeccedenza agrumicola che li porterà a river-sare, a qualsiasi condizione, la loro produ-zione nel Mercato Comune con grave dann odella produzione italiana ;

d) che le decisioni stesse – per quant orisulterebbe – erano già state in linea di mas-sima ufficiosamente e segretamente concorda -te, con intervento di rappresentanti governa-tivi italiani, anche prima del 25 marzo 196 9e contemporaneamente alle assicurazioni d istrenua difesa degli interessi degli agrumicol-tori in sede CEE che il nostro Governo venivafornendo in sede parlamentare alle categori einteressate ;

considerato che i benefici di cui alle re-centi misure di intervento straordinario co-munitario in favore dell'agrumicoltura italia-na e di cui ai relativi finanziamenti AIMA ,nonché i benefici di cui agli interventi regio-nali in Sicilia hanno avuto carattere pura-mente transitorio e si sono realizzati, in grat iparte, senza la necessaria organicità ;

constatato :

a) che manca una efficiente organizza-zione commerciale per il collocamento dei no-stri prodotti all'estero ; che i pochi centri d iraccolta e di distribuzione esistenti appaion otecnicamente superati ; che non è stata datasufficiente incentivazione per la costituzion edi associazioni e consorzi di produttori ;

b) che le tariffe ferroviarie attualment eapplicate per il trasporto degli agrumi – ta-riffe che la Comunità vorrebbe vedere dimi-nuite – si rivelano pesanti stante l'eccentricit àdei luoghi di produzione e che sullo strettodi Messina si riscontrano ingorghi che com-promettono la fluidità del trasporto dei me-desimi ;

ritenuto che la percentuale di succhi d iagrumi stabilita per l'utilizzazione industrial enelle bibite potrebbe essere aumentata e chepotrebbe essere concordata, nel contempo, un agiusta garanzia preferenziale alle nostre bibit ea base di agrumi sui mercati comunitari ;

constatato :a) che, di fronte ad un ordinamento

agrumicolo-produttivo con caratteristiche dielevata frammentazione, manca un piano di

ristrutturazione che, pur lasciando al produt-tore la più larga libertà di scelta, tenda a lmiglioramento qualitativo del prodotto ;

b) che esiste una gravissima situazionedebitoria degli agrumicoltori meridionali ;

c) che mancano strumenti idonei pe rcombattere nei mercati esteri la subdola e dabile propaganda degli altri paesi esportator idi agrumi nostri concorrenti ;

d) che i benefici previsti per la ricon-versione delle colture agrumarie vengono con -cessi per la sostituzione intera dei vecchi connuovi impianti e non anche per ogni formadi sostituzione graduale degli stessi in mododa consentire agli agricoltori di non rinun-ciare completamente e per molti anni ad u nreddito indispensabile al loro sostentamento ;

considerato :

a) che la tardiva fissazione annual edei prezzi minimi di intervento della CE Eper i prodotti agrumari pone spesso i produt-tori meridionali, costretti dal bisogno, a ven-dite precoci di frutti ancora pendenti, nell acondizione di dover soggiacere a contratt iiugulatori ;

b) che nell'applicazione del « pianoverde » n . 2 non si è ritenuto di dare la ne-cessaria importanza alla concessione di con-tributi per la disinfestazione degli agrumeti ;

impegna il Governo :

1) ad una più vigile ed attenta difesa de-gli interessi agrumicoli in sede CEE e ad unarevisione dei regolamenti sugli ortofrutticol idi guisa che i prodotti in oggetto venganoposti sullo stesso piano degli altri prodott iagricoli e sia resa valida in fatto, e non sola -mente sulla carta, la preferenza per i nostr iprodotti agrumicoli in seno alla Comunità .In particolare il Governo è impegnato ad ot-tenere, in occasione della prossima revisionedella regolamentazione ortofrutticola (che ,come è noto, scade il 31 dicembre 1969) :

a) un sistema automatico di adozionedelle tasse compensative alle importazioni ag-ganciate ad una percentuale del prezzo in-terno del mercato degli agrumi nella CEE ;

b) l'adozione, come misura di salva-guardia, nel caso di notevole diminuzione de iprezzi interni, dell'obbligo di subordinare l eimportazioni dai Paesi terzi all'esportazionedi un uguale quantitativo di prodotto comu-nitario (sistema dell'abbinamento) ;

c) l'adozione di un prezzo di orienta -mento per gli agrumi che, sulla base dell amedia dei corsi dell'ultimo triennio, sia ne-goziato dal Consiglio dei ministri ad un livel-

Page 39: SEDUTA DI LUNEDI 5 MAGGIO 196 9 - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg05/lavori/stenografici/sed0121/sed0121.pdfta di una questione di estrema gravità. Se in-fatti le cose dovessero

Atti Parlamentari

- 7525 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MAGGIO 1969

lo che consenta di garantire ai produttori unreddito equo ;

2) ad evitare per l'avvenire che abbiaa ripetersi il caso che decisioni vitali per i lsettore vengano prese senza l'intervento dinostri Ministri e trascurando di accedere pre-ventivamente alle richieste di una ampia di-scussione in Parlamento sull'atteggiamento datenere in merito alle decisioni medesime ;

3) a promuovere una revisione degl iaccordi CEE con i Paesi del Mediterraneo d aassociare alla Comunità in relazione alle ta-riffe preferenziali da applicare sugli agrum ida essi esportati nella Comunità, di guisa ch el'applicazione delle tariffe non rischi di ren-dere vana la preferenza stabilita dal Trattatodi Roma e dai regolamenti per i nostri pro -dotti agrumicoli sui mercati comunitari ;

4) a porre a disposizione dell'agrumi-coltura le somme concesse all'Italia con deci-sione della Comunità del 17 ottobre 1950, inaggiunta a quelle normali di cui alle vari eleggi interne di sostegno, in particolare aquelle di cui al « piano verde » n . 2 ;

5) a studiare, per il futuro, accurata-mente i piani per gli interventi a carico dell aComunità, dell'AIMA od altri, in maniera tal eche non abbiano più a ripetersi i fenomenidi disorganicità recentemente verificatisi ;

6) a curare la commercializzazione de lprodotto mediante la promozione di modern icentri di raccolta e di vendita altamente qua-lificati e attrezzati al fine di rendere, tra l'al-tro, possibile l'applicazione di criteri omo-genei di cernita, di confezione e di tipizza-zione dei prodotti agrumicoli ;

8) ad ottenere dalla CEE l'applicazion edi tariffe ferroviarie preferenziali per i nostr iprodotti ;

9) a migliorare il sistema dei trasport iferroviari interni degli agrumi mediante lamessa a disposizione di appositi carri frigo-riferi e l'adozione di idonee misure per faci -

litare ed accelerare il loro traffico sulle nostr elinee ferroviarie ;

10) a promuovere, in sede CEE, una di-sciplina comunitaria per il settore delle bi-bite a base di succhi di frutta che rispond aalle nostre esigenze nazionali e comunque u ntrattamento preferenziale alla nostra produ-zione di bibite a base di agrumi adeguand ocontemporaneamente la percentuale obbliga-toria di succhi di frutta nelle bibite stesse ;

11) a studiare, anche in sede di pro-grammazione economica, una politica del set-tore agrumicolo che, pur lasciando al produt-tore la più ampia libertà di scelta, tenga con-to delle necessità di una ristrutturazione de lsettore medesimo tendente, tra l'altro, al mi-glioramento qualitativo del prodotto ;

12) ad organizzare una forte campagn apubblicitaria dei prodotti agrumicoli italian ie delle bibite a base di agrumi di produzion eitaliana sia all'interno sia all'estero ;

13) ad estendere i benefici previsti pe rle riconversioni qualitative degli agrumet ianche per ogni forma di riconversione gra-duale ;

14) a sollecitare annualmente i compe-tenti organi della CEE a fissare tempestiva -mente, e cioè prima che avvengano i contratt isui frutti pendenti, i prezzi minimi di inter -vento per i prodotti agrumari ;

15) a concedere, in applicazione de l« piano verde » n . 2, anche contributi per l a

disinfestazione degli agrumeti ;

16) a studiare e porre in atto opportuneforme di sostegno del settore – di natura cre-ditizia, fiscale e previdenziale – che possan o

utili al superamento dell'attual e

« MAllARINO, FULCI, COTTONE, CA-PUA, BONEA, CASSANDRO, GAMBA ,PAPA, DE LORENZO FERRUCCIO ,

MONACO, ALESSANDRINI, BIGNARDI ,

BOZzI, CANTALUPO, MALAGODI ,GI0M0 » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMB O

7) a promuovere la costituzione di con- risultaresorzi

ed

associazioni

tra

gli

agrumicoltori, crisi .anche per la tipicizzazione del prodotto, con-cedendo adeguati aiuti ;

(1-00049)