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Atti Parlamentari 19215 Camera dei Deputat i X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 198 8 RESOCONTO STENOGRAFIC O 175 . SEDUTA DI GIOYEDÌ .22 SETTEMBRE 198 8 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GERARDO BIANCO IND I DEL VICEPRESIDENTE MICHELE ZOLL A E DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I INDIC E PAG. PAG . Missioni 19217, 1924 6 Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede legislativa : PRESIDENTE 19218, 1921 9 RUTELLI FRANCESCO (FE) . . . . 19218, 1921 9 Disegno di legge (Discussione e appro- vazione) : Conversione in legge, con modifica- zioni, del decreto-legge 6 agost o 1988, n . 323, recante finanziament o del contratto del personale dell a scuola, per il triennio 1988-1990, e norme per la razionalizzazione e l a riqualificazione della spesa nel set- tore della pubblica istruzion e (3102) . PRESIDENTE . . 19242, 19245, 19246, 19249 , 19251, 19253, 19255, 19256, 19257, 19261 , 19262, 19266, 19267, 19268, 19269, 19270 , 19271, 19272, 19273 , ALBORGHETTI GUIDO (PCI) 19268 ARNABOLDI PATRIZIA (DP) 19270 BASSANINI FRANCO (Sin . Ind .) 19262 CARELLI RODOLFO (DC) 19253, 19269 CARRUS NINO (DC) 19262 CASTAGNETTI GUGLIELMO (PRI) 1925 1 CORDATI ROSAIA LUIGIA (PCI) 1925 6 GALLONI GIOVANNI, Ministro della pub- blica istruzione 19245, 19269 GUERZONI LUCIANO (Sin . Ind .) . 19261, 19269 MELILLO SAVINO, Sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione 1926 1 MENSORIO CARMINE (DC) 1925 5 PAllAGLIA ALFREDO (MSI-DN) 19267

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Atti Parlamentari

— 19215 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1988

RESOCONTO STENOGRAFICO

175.

SEDUTA DI GIOYEDÌ .22 SETTEMBRE 198 8

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GERARDO BIANCO

IND I

DEL VICEPRESIDENTE MICHELE ZOLLA

E DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

INDICE

PAG.

PAG .

Missioni 19217, 19246

Assegnazione di progetti di legge aCommissioni in sede legislativa:

PRESIDENTE 19218, 1921 9RUTELLI FRANCESCO (FE) . . . . 19218, 19219

Disegno di legge (Discussione e appro-vazione) :

Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto-legge 6 agosto1988, n . 323, recante finanziament odel contratto del personale dellascuola, per il triennio 1988-1990, enorme per la razionalizzazione e l ariqualificazione della spesa nel set-tore della pubblica istruzione(3102) .

PRESIDENTE . . 19242, 19245, 19246, 19249 ,

19251, 19253, 19255, 19256, 19257, 19261 ,

19262, 19266, 19267, 19268, 19269, 19270 ,19271, 19272, 19273 ,

ALBORGHETTI GUIDO (PCI) 19268

ARNABOLDI PATRIZIA (DP) 19270

BASSANINI FRANCO (Sin. Ind.) 19262CARELLI RODOLFO (DC) 19253, 19269

CARRUS NINO (DC) 19262

CASTAGNETTI GUGLIELMO (PRI) 1925 1CORDATI ROSAIA LUIGIA (PCI) 19256

GALLONI GIOVANNI, Ministro della pub-blica istruzione 19245, 19269

GUERZONI LUCIANO (Sin. Ind.) . 19261, 19269

MELILLO SAVINO, Sottosegretario diStato per la pubblica istruzione 1926 1

MENSORIO CARMINE (DC) 1925 5PAllAGLIA ALFREDO (MSI-DN) 19267

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Atti Parlamentari

- 19216 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1988

PAG.

PORTATADINO COSTANTE (DC), Relatore 19242 ,1926 1

RALLO GIROLAMO (MSI-DN)

. .19249, 1925 1RUTELLI FRANCESCO (FE)

. . . .19266, 19267SAVINO NICOLA (PSI)

. 19253, 19267, 19269 ,19272

SOAVE SERGIO (PCI) 19248, 19271

Disegno di legge di conversione (De -liberazione, ai sensi dell'articol o96-bis, terzo comma, del regola -mento) :

Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto-legge 6 agosto1988, n . 324, recante disposizioniurgenti in materia di politica ener-getica (3103) .

PRESIDENTE . . 19231, 19232, 19233, 19234,19236, 19237

BARBIERI SILVIA (PCI) 19232

Proposte di legge:(Adesione di un deputato)(Annunzio)(Approvazione in Commissione) (Trasferimento dalla sede referente

alla sede legislativa)(Trasferimento dalla sede referente

alla sede legislativa ai sensi dell'ar-ticolo 77 del regolamento) .19219 ,

Progetto di legge (Discussione) :S . 38-526. — Senatori SAPORITO ed al -

tri ; DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DE L

GOVERNO: Utilizzo da parte della ma -rina militare di aerei imbarcati (ap-

PAG .

provato, in un testo unificato, dalSenato) (2645) .

PRESIDENTE . . 19220, 19221, 19223, 19224 ,19225, 19226, 19277, 19281, 19285, 19289 ,

19294, 19295, 19297, 1930 1ALBERINI GUIDO (PSI), Relatore 19225, 19277AUGELLO GIACOMO SEBASTIANO 19225 ,

19226FACCIO ADELE (FE) 19285LA VALLE RANIERO (Sin . Ind.) 19221, 19223 ,

19289MANNINO ANTONINO (PCI) . . . .19223, 1929 5MEOLI DELIO, Sottosegretario di Stat o

per la difesa 19277PELLEGATTA GIOVANNI (MSI-DN) 19225, 1927 7REBULLA LUCIANO (DC) 1922 4Russo FRANCO (DP) 19223, 1928 1RUTELLI FRANCESCO (FE) . . . .19221, 1929 7SALVOLDI GIANCARLO (Verde) 1922 3

Interrogazioni e interpellanze:(Annunzio) 1930 1

Ordine del giorno della seduta di do-mani 1930 1

BATTAGLIA ADOLFO, Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell'artigia -nato

DE CAROLIS STELIO (PRI), RelatoreMELLINI MAURO (FE)Russo FRANCO (DP)SCALIA MASSIMO (Verde)TIEZZI ENZO (Sin . Ind .) 19236 ,

19232 Risoluzioni :19231 (Annunzio) 1930 11923419232 Corte dei conti :19233 (Trasmissione di documento)

. . . . 1930 119237

Inversione dell'ordine del giorno:PRESIDENTE 19230, 1923 1

19218 CALDERISI GIUSEPPE (FE) 1923 1

19217 MATTIOLI GIANNI FRANCESCO (Verde)

. 1923019246

Ministro degli affari esteri :

19220 (Trasmissione di documenti)

Sull'ordine dei lavori:

1930 1

19220 PRESIDENTE 1923 1

Votazione segreta di disegno di legge 19273

Votazioni segrete 19225, 19226, 19237, 19263

/SEDUTA PRECEDENTE N . 174 — DI MERCOLEDÌ 21 SETTEMBRE 1988

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La seduta comincia alle 10 .

GIANNI LANZINGER, Segretario, legge ilprocesso verbale della seduta di ieri .

(È approvato) .

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell'articolo 46, secondo comma, del rego-lamento i deputati Marte Ferrari, Sanza eAmato sono in missione per incarico delloro ufficio.

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE. In data 21 settembre1988 sono state presentate alla Presidenzale seguenti proposte di legge dai depu-tati:

LUCCHESIed altri : «Limiti di velocità per iveicoli a motore e norme concernenti lapatente a punti e la revisione dei veicoli »(3159) ;

RUSSO RAFFAELE: «Modifiche delle co m-petenze degli uffici dei registri immobi-liari» (3160) ;

RONCHI ed altri : «Norme per la chiusuradell'ACNA di Cengio, per la bonifica e l arinascita della Val Bormida e per lo svi-luppo dei livelli occupazionali ambiental-mente compatibili» (3161) ;

CARIA ed altri: «Istituzione di una Com-missione speciale di indagine sui partit iammessi al finanziamento pubblico »(3162) ;

RIGHI : «Abolizione dell'obbligo della te-nuta del registro 101-bis da parte dei ripa -ratori di apparecchi e materiali radiotele-visivi» (3163) ;

BERSELLI ed altri: «Riconoscimento re-troattivo del diritto alla anzianità pre-gressa per il personale della scuola collo-cato a riposo tra il 1 0 giugno 1977 e il 10aprile 1979» (3164) ;

ALPINI ed altri: «Norme per la deduzionedal reddito lordo, ai fini dell'IRPEF, delcanone di locazione corrisposto per immo -bili ad uso abitativo e per l'esenzion edall 'IRPEF e dall 'ILOR per i proprietariche utilizzano direttamente le unità immo -biliari per abitazioni proprie classificat enon di lusso» (3165) ;

MITOLO e VALENSISE : «Estensione dellanormativa di cui all'articolo 31 della legge11 luglio 1980, n. 312, concernente nuovoassetto retributivo-funzionale del perso-nale civile e militare dello Stato, agli inter-preti e traduttori assunti ai sensi dell'arti -colo 9 del decreto del Presidente dellaRepubblica 3 gennaio 1960, n. 13, succes-sivamente alla data del 30 aprile 1979»

(3166) ;

CORSI ed altri: «Integrazioni e modifich ealla legge 6 ottobre 1982, n. 752, sulla poli-tica mineraria» (3167);

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TEALDI ed altri: «Riapertura dei terminiper il riconoscimento delle qualifiche deipartigiani (3168) ;

TEALDI ed altri: «Estensione agli operaiagricoli delle norme previste dall 'articolo5 del decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726,convertito, con modificazioni, dalla legg e19 dicembre 1984, n. 863, recante misureurgenti a sostegno e ad incremento deilivelli occupazionali» (3169) .

Saranno stampate e distribuite .

Adesione di un deputato ad unaproposta di legge .

PRESIDENTE . Comunico che la pro -posta di legge PETROCELLI ed altri: «Istitu-zione della provincia del "Basso Molise" edi alcuni uffici e servizi pubblici regionali »(3032) (annunziata nella seduta del 21 lu-glio 1988) è stata successivamente sotto -scritta anche dal deputato Pacetti .

Assegnazione di progetti di legge aCommissioni in sede legislativa .

PRESIDENTE . Ricordo di aver pro -posto nella seduta di ieri, a norma delcomma 1 dell'articolo 92 del regolamento,che i seguenti progetti di legge siano defe-riti alle sottoindicate Commissioni perma -nenti in sede legislativa :

VII Commissione (Cultura) :

S. 1201 — «Contributo all'Accademi anazionale dei lincei» (approvato dalla VIICommissione del Senato) (3101) (con pareredella V Commissione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

VIII Commissione (Ambiente):

S. 761-678-797-819 — PROPOSTA DI LEGG EDI INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLATOSCANA e dei senatori PIERALLI ed altri :«Interventi straordinari per la salva -

guardia del bacino del fiume Arno» (appro-vato, in un testo unificato, dalla XIII Com-missione del Senato) (3121) (con pareredella I, della V, della X e della XIII Commis-sione) .

FRANCESCO RUTELLI. Chiedo di par -lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCESCO RUTELLI. Signor Presi-dente, il gruppo federalista europeo si op-pone all'assegnazione in sede legislativadella proposta di legge n . 3121 e al conse-guente trasferimento della sede referentealla sede legislativa della proposta di leggen. 1916, provvedimenti, questi, che concer-nono un tema estremamente important equale quello della salvaguardia del bacin odell'Arno.

Signor Presidente, a parte il merito degl iargomenti in questione, riteniamo sciagu-rato continuare a legiferare in manier asettoriale su grandi emergenze ambientali .Ci sembra che i provvedimenti che fannoseguito a grandi disastri ecologici, com emagari quello della Valtellina, a terremoti ,ad alluvioni o a frane, o che viceversa fac-ciano riferimento agli effetti di una lun-ghissima situazione di incuria ambientale ,non possano essere affrontati se non attra -verso una complessiva politica ambientali -stica ed attraverso una oculata gestion edello Stato e dei suoi organi .

Siamo estremamente preoccupati, si-gnor Presidente, del fatto che in quest asede si favorisca la diffusione di legisla-zioni speciali regionali sostanzialment edegenerative, che diventano dei caravan -serragli nei quali si carica di tutto . Attual -mente la Commissione bilancio sta esami -nando un preoccupante testo legislativoche prevede erogazioni a pioggia in tutte ledirezioni per la Calabria ; pochi giorniprima delle elezioni regionali nel Friuli -Venezia Giulia si è approvata una legg especiale sulle zone di confine. Anchequesto progetto di legge sul bacin odell'Arno diventerà un «collettore» perprovvidenze specifiche, che nascono certoda una situazione peculiare, ma che non è

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più concepibile affrontare in questa ma-niera settoriale, sommando un corporati-vismo all'altro .

La stessa situazione, anche in quest ocaso in virtù di una emergenza, rischia d iprodursi a proposito dell 'Adriatico, del ba -cino del Po e dei provvedimenti connessi .Ci opponiamo all 'assegnazione in sede le-gislativa del provvedimento in questioneperché ci sembra che questo sia un mod oinaccettabile di procedere per governarele emergenze ambientali e per affermarela necessità di buon governo del territo-rio .

Noi riteniamo che bisogna dare al Go-verno gli strumenti per governare bene enon invece all'una o all 'altra Commissioneparlamentare i mezzi per compiere inter-venti settoriali a favore di questa oquell 'altra zona o area . Non è un caso, mi si aconsentito, signor Presidente, che quando i nCommissione bilancio si tratta il tema delrisanamento della Calabria siano presentitutti i deputati calabresi — anche quelli chenon hanno una particolare competenza i nquella Commissione — e non ho dubbi chequando si affronterà in sede legislativaquesto provvedimento relativo al bacinodell'Arno, anziché gli esperti in materia am-bientale dei diversi gruppi, . vi saranno inCommissione tutti deputati toscani .

Non mi sembra che questo sia un mod ocorretto di legiferare e per tale motivo c iopponiamo all 'assegnazione in sede legi-slativa della proposta di legge n . 3121 e alconseguente trasferimento dalla sede refe -rente alla sede legislativa della proposta d ilegge n. 1916 (Applausi dei deputati de lgruppo federalista europeo) .

PRESIDENTE . Avverto che, ai sensi de lprimo comma dell 'articolo 92 del regola -mento, sull'opposizione dell'onorevol eRutelli darò la parola, ove ne venga fatt arichiesta, ad un oratore contro ed a uno afavore .

Nessuno chiedendo di parlare, pongo i nvotazione la proposta della Presidenza d iassegnare la proposta di legge n . 3121 allaVIII Commissione (Ambiente) in sede legi-slativa .

(È approvata) .

FRANCESCO RUTELLI. Chiedo la contro-prova, perché siamo in pareggio : quattropari !

PRESIDENTE. Onorevole Rutelli, i se-gretari sono d'accordo sull 'esito della vo-tazione e la Presidenza, come è noto, s irimette alle loro decisioni .

Per consentire alla stessa Commission edi procedere all'abbinamento richiestodall 'articolo 77 del regolamento, è quind itrasferita in sede legislativa anche la pro -posta di legge di iniziativa dei deputatiMATULLI ed altri: «Misure per la salva -guardia di Firenze e la sistemazione delsistema imbrifero del fiume Arno» (1916) ,attualmente assegnata in sede referente evertente su materia identica a quella con -tenuta nel predetto progetto di legge n .3121 .

IX Commissione (Trasporti) :

S. 947. — «Modifiche alle leggi 11 feb-braio 1971, n . 50, 6 marzo 1976, n. 51, e 26aprile 1986, n. 193, nonché nuova disci-plina sulla nautica da diporto» (approvatodalla VIII Commissione del Senato) (3119)(con parere della I, della Il, della III, della V,della VI, della VIII e della X Commis-sione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

XI Commissione (Lavoro) :

S . 523. — Senatori MANCINO ed altri :«Modifiche ed integrazioni alla legge 28marzo 1968, n. 416, concernente l ' istitu-zione delle indennità di rischio da radia-zioni per i tecnici di radiologia medica »(approvato dalla XII Commissione del Se -nato) (3108) (con parere della V e della XIICommissione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Per consentire alla stessa Commission edi procedere all'abbinamento richiesto

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dall'articolo 77 del regolamento, è quind itrasferita in sede legislativa anche la pro -posta di legge di iniziativa dei deputat iARTIGLI ed altri : «Modifiche ed integrazion ialla legge 28 marzo 1968, n. 416, concer-nente l'istituzione delle indennità di ri-schio da radiazioni per i tecnici di radio-logia medica» (790), attualmente asse-gnata in sede referente e vertente su ma-teria identica a quella contenuta nel pre-detto progetto di legge n . 3108.

S. 556. — «Disciplina del l 'assunzione delpersonale della carriera ausiliaria del Mi-nistero di grazia e giustizia addetto al ser-vizio automezzi» (approvato dalla II Com-missione del Senato) (3132) (con pareredella II e della V Commissione);

Se non vi sono obiezioni, rimane cosìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Per consentire alla stessa Commission edi procedere all'abbinamento richiestodall'articolo 77 del regolamento, sonoquindi trasferite in sede legislativa anch ele proposte di legge di iniziativa dei depu-tati CASINI CARLO : «Ulteriore immissionenel ruolo del personale della carriera ausi -liaria degli autisti del Ministero di grazia egiustizia assunti ai sensi della legge 1 1novembre 1982, n . 861» (854) e CRESCO edaltri: «Immissione nel ruolo del personaledella carriera ausiliaria degli autisti de lMinistero di grazia e giustizia assunti a isensi della legge 11 novembre 1982, n. 861 »(1259), attualmente assegnate in sede refe -rente e vertenti su materia identica aquella contenuta nel predetto progetto d ilegge n . 3132 .

Trasferimento di proposte di leggedalla sede referente alla sede legislativa .

PRESIDENTE. Ricordo di aver comuni-cato nella seduta di ieri, a norma delcomma 6 dell'articolo 92 del regolamento,che le sottoindicate Commissioni perma-nenti hanno deliberato di chiedere il tra-sferimento in sede legislativa delle se-

guenti proposte di legge, ad esse attual-mente assegnate in sede referente :

XI Commissione (Lavoro):

MANCINI VINCENZO ed altri: «Nuove di-sposizioni in materia di ricorrenze festive»(461) ;

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

XIII Commissione (Agricoltura) :

ANIASI ed altri: «Disciplina del tratta -mento, della distribuzione e della denomi-nazione dei diversi tipi di latte alimentare »(263); MONTECCHI ed altri: «Disciplina deltrattamento e la commercializzazione dellatte alimentare» (1868) ; LOBIANCO ed altri :«Disciplina del trattamento e della com-mercializzazione del latte alimentare »(2054) (la Commissione ha procedut oall 'esame abbinato) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cosìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Discussione del progetto di legge: S. 38-526. — Senatori Saporito ed altri; Di -segno di legge di iniziativa del Governo :Utilizzo da parte della marina militaredi aerei imbarcati (approvato, in u ntesto unificato, dal Senato) (2645) .

PRESIDENTE . L 'ordine del giorno rec ala discussione del progetto di legge, giàapprovato dal Senato in un testo unificato ,di iniziativa dei senatori Saporito, Di Ste-fano, Di Lembo, De Cinque, Butini e de ldisegno di legge: Utilizzo da parte dellamarina militare di aerei imbarcati .

Avverto che sono state presentate le se-guenti questioni sospensive :

«La Camera ,

considerata la persistente ed inaccetta-bile precarietà delle attività legislative e d iindirizzo concernenti la politica di difesa esicurezza, tutte legate a provvedimenti e

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decisioni spezzettati, scoordinati, e co-munque assunti al di fuori di una coerent eprogrammazione politica nonché econo-mica ;

considerato in particolare che il disegnodi legge n . 2645 si inserisce pienamente edisgraziatamente in tale contesto, senzaaffatto risolvere i nodi della competizionee non-integrazione delle tre forze armate ,delle anacronistiche divisioni operativ etuttora esistenti, della caotica e rapsodicadispersione di risorse ;

delibera

di sospendere l 'esame del disegno dilegge n . 2645 concernente gli aerei imbar-cati per la marina militare sino all'avve-nuta discussione ed approvazione in Parla -mento di organici indirizzi al Governo con -cernenti la politica di difesa e sicurezza .

«Rutelli, Aglietta, Teodori ,d 'Amato Luigi, Faccio» ;

«La Camera ,

considerato che il Governo non ha an-cora sottoposto a discussione i propri indi -rizzi sul modello di difesa e sulla spesa perl ' ammodernamento dei mezzi delle forz earmate;

constatato che è già stato approvato a lSenato ed è in via di approvazione in sed elegislativa presso la IV Commissione (Di -fesa) della Camera il provvedimento ch edisciplina le procedure di spesa della di -fesa (atto Camera n . 2871) ;

delibera

di sospendere l'esame del disegno d ilegge n . 2645 concernente gli aerei imbar-cati per la marina militare, fino all'avve-nuta discussione ed approvazione in Parla -mento degli organici indirizzi di Governosul modello di difesa, sull'ammoderna-mento dei mezzi delle forze armate e sull eprocedure di spesa della difesa .

«Mannino Antonino, La Valle,Alborghetti, Palmieri» .

A norma del comma 5 dell'articolo 40 delregolamento, sulle questioni sospensivepresentate avrà luogo un'unica discus-sione, nella quale potranno intervenire undeputato per gruppo, compresi i propo-nenti .

RANIERO LA VALLE. Chiedo di parlaresull 'ordine dei lavori .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RANIERO LA VALLE. Sono stati convo-cati questa mattina diversi Comitati ri-stretti della Commissione difesa, tra cu iquello sull'obiezione di coscienza, dopo uncolpevole ritardo nell'approvazione di un alegge il cui iter potraeva da molt otempo .

Mi sembra inopportuno che si riuni-scano questi Comitati ristretti mentre inAssemblea si discute un importante prov-vedimento che riguarda il complesso dell adifesa del paese .

La pregherei pertanto di invitare il pre-sidente della Commissione difesa a rin-viare la riunione dei Comitati ristretti all aconclusione di questo dibattito .

PRESIDENTE. La sua raccomanda-zione è accolta dalla Presidenza. Poiché l amateria in discussione in Assemblea con-cerne la competenza della Commissionedifesa, richiameremo l 'attenzione del pre-sidente della Commissione, invitandolo asconvocare i Comitati ristretti per permet-tere la partecipazione degli onorevoli col -leghi ai nostri lavori .

L'onorevole Rutelli ha facoltà di illu-strare la sua questione sospensiva.

FRANCESCO RUTELLI. Presidente, svol-gerò la questione sospensiva che abbiamopresentato. Con interesse ascolterem oanche le considerazioni che il collega Anto-nino Mannino vorrà svolgere sulla que-stione sospensiva che anche il gruppo co-munista ha predisposto .

Vorrei innanzi tutto leggere il nostr obreve documento che recita : «La Camera ,considerata la persistente ed inaccettabil eprecarietà delle attività legislative e di indi-

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rizzo concernenti la politica di difesa esicurezza, tutte legate a provvedimenti edecisioni spezzettati, scoordinati, e co-munque assunti al di fuori di una coerenteprogrammazione politica nonché econo-mica; considerato in particolare che il di -segno di legge n. 2645» — oggi all 'ordinedel giorno — «si inserisce pienamente edisgraziatamente in tale contesto, senz aaffatto risolvere i nodi della competizionee non integrazione delle tre forze armate ,delle anacronistiche divisioni operativetuttora esistenti, della caotica e rapsodic adispersione di risorse, delibera di sospen-dere l'esame del disegno di legge n . 2645concernente gli aerei imbarcati per la ma-rina militare sino all'avvenuta discussioneed approvazione in Parlamento di organic iindirizzi al Governo concernenti la politicadi difesa e sicurezza» .

Vorrei rivolgere all 'onorevole rappre-sentante del Governo e ai colleghi dellamaggioranza un invito alla riflessione. Lofaccio senza alcuna aria di sufficienza, evi -dentemente, a nome di un gruppo che èall'opposizione e che si trova su posizionimolto diverse da quelle che oggi ci sotto -ponete.

L'invito alla riflessione in questa circo -stanza riguarda, signor Presidente, la ne -cessità di cogliere questa occasione pernon proseguire in una politica, a nostroavviso inaccettabile, di successione d ipassi scoordinati tra loro e di piccoli fatt icompiuti, privi della necessaria program-mazione nella politica di difesa .

La nostra questione sospensiva tende afar sì che l'intera problematica al nostr oesame sia esaminata soltanto all'indo-mani di quella che dovrebbe risultare l aprima discussione che, da tempo imme-morabile, si svolge in Parlamento sugl iindirizzi della politica di sicurezza e d idifesa . Signor Presidente, negli ultimianni abbiamo affrontato veementi di-scussioni sui missili Cruise, sugli F-16,sulla missione nel Golfo Persico ,sull'invio delle forze armate nel Libano ,sugli AMX o su qualche altro specific osistema d'armi . Mi dispiace che nonsiano presenti in aula il ministro dell adifesa e quello degli esteri, poiché si di -

scute di una materia alla quale non è sol -tanto interessato il ministro della di -fesa.

Inoltre il Governo non ha mai fornito ,nonostante il tentativo effettuato con laredazione del libro bianco della difesa, unquadro di riferimento credibile, né ha ma ipresentato al Parlamento una politic asulla quale chiedere un consenso menoche generico .

Debbo dar atto al collega Pellegatta ch eil gruppo del Movimento sociale italiano -destra nazionale è l'unica forza politicache, in materia di difesa (sul versante dell amaggioranza, consentitemelo!) ha una po-sizione coerente: infatti, il collega Pelle -gatta non fa semplicemente dei richiam icanonici (naturalmente li fa, per carità! )alla NATO e alla necessità di salvaguar-dare la presenza italiana nell'Alleanza e lacontinuità negli impegni assunti qua-rant'anni fa dal nostro paese. Egli rivolgeanche un appello affinché vengano au-mentati gli stanziamenti per il bilancio de lMinistero della difesa, compiendo un'ana -lisi che coincide sostanzialmente con al -cune posizioni degli stati maggiori .

Ebbene, di fronte alle dichiarazionidell'ammiraglio Porta, che prospetta la ri-duzione delle forze armate, di fronte allapossibilità che si vada ad un programma d iammodernamento dei mezzi che com-porta oneri per centomila miliardi, in pre -senza della mancata discussione sulle con-seguenze della missione nel Golfo Persic o(che ha sicuramente comportato il logora -mento dei mezzi per migliaia e migliaia d imiliardi senza che sia stata compiuta inmateria alcuna proiezione), dinanzi all'as -senza di una programmazione interforzesul piano interno e nel quadro alleato, non-ché di fronte all'assenza di una prospettiv asu che cosa significhi l'integrazione eu-ropea della politica di sicurezza, noi rite-niamo che il provvedimento al nostr oesame sia poco serio, «all'italiana», perchénon istituisce neppure l 'aviazione di ma-rina, autorizzando invece, con uno squal -lido compromesso, l'utilizzo di aerei im-barcati da parte della marina militare .

Nel merito noi certamente interver-remo. Ciò che vorrei chiedervi oggi è di

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assumervi una responsabilità formulandoscelte chiare dinanzi al Parlamento, pe rnon continuare con una politica di deci-sioni scoordinate tra loro e tra le divers eforze armate del nostro paese. Vi chie-diamo, in altri termini, di assumere un aresponsabile iniziativa aderendo oggi all aquestione sospensiva che le forze di oppo-sizione hanno presentato, non certo pe reludere il tema oggi all 'ordine del giorno ,ma per consentire di iscriverlo finalmentenel quadro di una discussione seria ed i ncui ciascuno potrà assumere le proprieresponsabilità (Applausi dei deputati delgruppo federalista europeo) .

PRESIDENTE . L'onorevole AntoninoMannino ha facoltà di illustrare la sua que -stione sospensiva .

ANTONINO MANNINO. Signor Presidente ,il nostro gruppo ha presentato una que-stione sospensiva della discussione delprovvedimento in esame, che rappresentala logica conseguenza del tipo di dibattitoche si è svolto anche in seno alla Commis-sione difesa della Camera. Dopo la presen-tazione di questo disegno di legge vi è statauna discussione nella quale il Governo siera impegnato a far sì che esso, come qual -siasi altro provvedimento di spesa per l eforze armate, fosse discusso e approvatosoltanto dopo l 'approvazione del provvedi -mento che regola le procedure di spesadella difesa, la cosiddetta legge Alberin i( l 'originario presentatore di questa famosaproposta di legge è proprio il relatore de lprogetto di legge sull 'aviazione imbarcat aoggi all'ordine del giorno) che è stata ap-provata al Senato nell 'attuale legislatura,dopo che era già stata approvata da unramo del Parlamento nella precedente legi -slatura. Tale provvedimento è in discus-sione presso la Commissione difesa in sed elegislativa, e non ci è stato possibile finoraesaminarlo poiché non è ancora pervenut oil parere della Commissione bilancio .

Noi riteniamo che questo provvedi -mento sugli aerei imbarcati, così com ealtri provvedimenti su tale materia, no ndebba essere discusso se prima non ven-gono garantite le procedure di spesa ; al

contrario, esso deve essere affrontato solodopo che il ministro della difesa, e il Go-verno nel suo complesso, abbiano presen -tato al Parlamento gli indirizzi sul modellodella difesa .

Per tali motivi il nostro gruppo ha pre-sentato la questione sospensiva (Applausidei deputati del gruppo del PCI) .

RANIERO LA VALLE. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RANIERO LA VALLE. Signor Presidente ,mi associo alle ragioni già esposte dai col -leghi intervenuti. A me sembra che si con -tinui a procedere con provvedimenti « apioggia» per quanto riguarda il settoredella difesa, senza che venga attuata nondico la minima pianificazione, ma ne-anche la minima logica complessiva di ci òche è necessario alla difesa del nostr opaese .

Siamo di fronte ad una proposta di legged'iniziativa parlamentare che non si inse-risce in un disegno organico; ritengoquindi sia importante che la sua discus-sione sia rinviata ad un momento succes-sivo in cui potremo usufruire di altri ele-menti per decidere .

FRANCO RUSSO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCO RUSSO. Signor Presidente, in-tervengo semplicemente per annunciare i lnostro voto favorevole alle questioni so-spensive proposte dal gruppo radicale e daquello comunista, perché ritengo che laCamera debba essere posta in condizion edi intervenire in modo organico su quest iproblemi drammatici che riguardano nonsolo la politica militare, ma anche la poli-tica estera del nostro paese .

GIANCARLO SALVOLDI. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIANCARLO SALVOLDI . Anch'io, a nomedel gruppo verde, desidero annunciare il

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voto favorevole nei confronti delle que-stioni sospensive presentate, perché ri-tengo indispensabile che si svolga un di -battito adeguato alla gravità dei problem iche devono essere affrontati e alle solu-zioni che dovranno essere proposte .

LUCIANO REBULLA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

LUCIANO REBULLA. Onorevole Presi -dente, onorevoli colleghi, il problema che èstato posto questa mattina al l 'Assemblea ,con la presentazione di due questioni so-spensive sulla proposta di legge al nostr oesame, a noi sembra non trovi alcun mo-tivo reale, o almeno non ci sembra che l emotivazioni addotte dai colleghi degli altr igruppi siano tali da giustificare la presen-tazione di questioni sospensive .

Indubbiamente possiamo concordar esul fatto che ci troviamo di fronte ad un asituazione, nel settore della difesa, ch erichiede un ulteriore approfondimento eun riesame. Gli stessi tagli che il Governo s iappresta ad operare in questo campo ri-tengo propongano con evidenza il pro-blema di una ristrutturazione complessivadel nostro apparato difensivo e ripropon-gano anche il problema del modello d idifesa che dobbiamo seguire per il nostr opaese .

Non si tratta solo di una questione d itagli, ma, come ribadito in altre occasioni ,si tratta di una questione attinente alla piùgenerale situazione internazionale, all apolitica di distensione che è in atto tra Stat iUniti e Unione Sovietica, all'accordo sugl ieuromissili : tutti questi aspetti compor-tano, inevitabilmente, un nuovo modellodifensivo .

Su questo piano, quindi, concordiamocon quanto sostenuto da altri colleghi i nquest'Assemblea e cioè sulla necessità d iun profondo riesame di tutta la nostrapolitica difensiva .

Riteniamo quindi che, in occasionedell 'esame del bilancio, la Commission ecompetente e la Camera debbano affron-tare il tema di una nuova strategia perquesto settore . Tutto ciò per altro non può

inficiare il progetto di legge oggi in discus -sione, che non è un provvedimento d ispesa ma semplicemente di organizza-zione di un settore .

In sostanza, con tale progetto di legg enon si autorizza né si finanzia l'acquist odegli aerei a decollo verticale, ma ci s ilimita a dare alla marina la possibilità d iavere i propri aerei . Non viene perciò pre-giudicato il discorso complessivo, fattoanche in quest'aula, relativo a tutta unaserie di interventi e di spese, quali son oindubbiamente quelli previsti dal provve-dimento in questione. Per l'acquisto deisuddetti aerei, infatti, occorre certo unasomma che non è di poco conto .

Siamo di fronte, lo ripeto, ad un provve-dimento meramente ordinamentale ,mentre in altre occasioni il Parlament oavrà la possibilità di intervenire in materi adi spesa e di controllo della stessa .

Procrastinare ulteriormente l 'esame d iun provvedimento che da tempo si tra-scina da una Camera all 'altra significhe-rebbe soltanto rinviare una soluzione cheappare necessaria, che da più parti è con -siderata indispensabile, e sulla quale cisoffermeremo ulteriormente nel corso de ldibattito, al fine di spiegare i motivi per iquali riteniamo opportuna l 'approvazionedel progetto di legge .

Queste sono le ragioni per le quali siamocontrari alle questioni sospensive propost ee riteniamo invece possibile l'approva-zione di questo progetto di legge che, comedicevo prima, ha un carattere puramenteordinamentale. Ritengo inoltre che s ipossa successivamente chiedere — e credoche il Governo si farà interprete di questaesigenza della Camera — che la Commis-sione competente e l'Assemblea affrontinoseriamente e in modo approfondito tutto i lproblema attinente al nostro sistema di-fensivo .

Ritengo che si tratti di una richiesta pie-namente giustificata, sulla quale il Go-verno non avrà alcuna obiezione da solle-vare. Sono perciò queste le ragioni che c iinducono a votare contro le due questionisospensive e a chiedere che invece si pro -segua nel dibattito fino alla votazione fi-nale del provvedimento.

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GIOVANNI PELLEGATTA . Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GIOVANNI PELLEGATTA . Signor Presi -dente, colleghi, anche il gruppo del Movi-mento sociale italiano - destra nazionale sioppone alle questioni sospensive che son ostate proposte .

Rilevo, inoltre, che queste sospensivesono un pochino anomale, perché comericordava uno dei proponenti, il collegaMannino, l'interruzione della passata legi-slatura ha impedito l'approvazione diquesto provvedimento che, altrimenti, sa-rebbe già legge dello Stato .

ANTONINO MANNINO. Io parlavo dellalegge Alberini !

GIOVANNI PELLEGATTA. Ci troviamoinoltre di fronte ad un altro fatto: il pro-getto di legge è stato già approvat odall'altro ramo del Parlamento, per cu isuscita meraviglia che la Camera ora pro-ponga questioni sospensive .

Penso, Mannino, che si giochi anche u npo' sull 'equivoco, perché il gruppo comu-nista sa perfettamente che il progetto dilegge era stato assegnato in sede legislativ aalla Commissione difesa .

La Commissione era già stata convocataper discuterlo, ma improvvisamente i lgruppo comunista ha ritirato l'assenso allasede legislativa.

Vorrei tuttavia insistere su un aspetto ,anche se non si è ancora entrati nel meritodel progetto di legge. Come ribadirò inseguito intervenendo in sede di discus-sione sulle linee generali, qui si fa confu-sione perché non viene istituita l'aviazion edi marina, ma viene solo stanziata l'esigu acifra di 2 miliardi per lo studio della mate -ria. Probabilmente vi sono quindi delleincongruenze anche da parte di quei col -leghi che sono favorevoli ad una sospen-siva, considerando che lo studio potrebbeportare a qualche risultato diverso, da lor oauspicato.

Ho voluto sottolineare la contrarietà all equestioni sospensive anche da parte del

gruppo del Movimento sociale italiano-destra nazionale . Mi auguro che la Camerarespinga quelle proposte, in modo che se-renamente ogni gruppo politico possa far ele proprie valutazioni e presentare emen-damenti (come d'altronde già è avvenuto) .Ritengo comunque che questo problemasia molto importante e di rilievo per l eforze armate. Mi riservo di spiegarne imotivi in sede di discussione sulle line egenerali, augurandomi, ripeto, ch el'esame del progetto di legge possa conti-nuare regolarmente .

PRESIDENTE. Onorevole Alberini, leiha chiesto la parola?

GUIDO ALBERINI, Relatore . Rinuncio aparlare, signor Presidente .

PRESIDENTE. Avverto che è stato ri-chiesto dal gruppo della democrazia cri-stiana lo scrutinio segreto. Poiché la vota-zione avrà luogo mediante procediment oelettronico, ai fini del decorso del terminedi preavviso previsto dal quinto comm adell'articolo 49 del regolamento, sospend ola seduta fino alle 11 .

La seduta, sospesa alle 10,35 ,è ripresa alle 11 .

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatoridella richiesta di scrutinio segreto se inten -dano mantenerla.

GIACOMO SEBASTIANO AUGELLO . Anome del gruppo della democrazia cri-stiana la mantengo, signor Presidente .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti .

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indico la votazione se-greta, mediante procedimento elettronico,sulle questioni sospensive proposte dagl ionorevoli Rutelli e Mannino Antonino edaltri .

(Segue la votazione) .

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Alborghetti GuidoAlessi AlbertoAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAmodeo Natal eAndreis SergioAndreoli Giusepp eAndreoni Giovann iAngelini GiordanoAngelini PieroAngeloni LuanaAniasi AldoAntonucci BrunoArmellin LinoArnaboldi PatriziaArtese Vital eArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAuleta FrancescoAzzolini Luciano

Baghino Francesco GiulioBalestracci NelloBarbalace FrancescoBarbera Augusto AntonioBarbieri SilviaBarzanti NedoBattaglia AdolfoBattaglia PietroBattistuzzi PaoloBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole Jan eBenedikter Johan nBernasconi Anna MariaBerselli FilippoBertoli DaniloBertone GiuseppinaBevilacqua CristinaBiafora Pasqualin oBianchi Beretta RomanaBianchini Giovann iBinelli Gian CarloBinetti VincenzoBisagno TommasoBogi GiorgioBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito MarioBortolani Franco

Dichiaro chiusa la votazione .

Poiché la Camera non è in numero legaleper deliberare, a norma del secondocomma dell'articolo 47 del regolamento ,rinvio la seduta di un 'ora.

La seduta, sospesa alle 11,5 ,è ripresa alle 12,5 .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori s emantengano la richiesta di scrutinio se-greto sulle questioni sospensive .

GIACOMO SEBASTIANO AUGELLO. Sì, si-gnor Presidente .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti .

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indico la votazione se-greta, mediante procedimento elettronico ,sulle questioni sospensive proposte dagl ionorevoli Rutelli ed altri e Mannino Anto-nino ed altri .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione:

Presenti e votanti 342Maggioranza 172

Voti favorevoli 13 2

Voti contrari 210

(La Camera respinge) .

(Presiedeva il Vicepresidente Gerard oBianco).

Hanno preso parte alla votazione :

Agrusti MichelangeloAiardi AlbertoAlberini Guido

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Botta Giusepp eBreda Robert aBrescia GiuseppeBrunetto ArnaldoBruni Francesc oBruno AntonioBruno PaoloBruzzani RiccardoBuffoni AndreaBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalderisi GiuseppeCamber GiulioCampagnoli MarioCannelonga Severino Lucan oCapacci RenatoCapanna MarioCapecchi Maria Teres aCapria NicolaCaprili MilziadeCaradonna Giuli oCardetti GiorgioCarelli RodolfoCarrus Nin oCasati Francesc oCasini Pier FerdinandoCastagnetti GuglielmoCastagnetti Pierluig iCavagna MarioCaveri Lucian oCeci Bonifazi AdrianaCellini GiulianoCerofolini FulvioChella MarioChiriano RosarioCiafardini MicheleCiccardini BartoloCicerone Francesc oCiconte Vincenz oCiliberti FrancoCiocci Carlo AlbertoCiocci LorenzoCiocia GrazianoCipriani LuigiCivita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoConti LauraCordati Rosaia LuigiaCosta Alessandro

Crescenzi Ug oCrippa GiuseppeCristofori NinoCristoni PaoloCurci FrancescoCursi Cesare

D'Acquisto MarioD 'Aimmo FlorindoDal Castello Mari oD'Alfa SalvatoreD 'Angelo GuidoDe Carli FrancescoDe Carolis StelioDe Julio SergioDel Donno OlindoDel Mese PaoloDe Michelis GianniDignani Grimaldi Vand aDi Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonati AnnaDonazzon RenatoDuce Alessandr o

Faccio Adel eFachin Schiavi SilvanaFagni EddaFarace LuigiFelissari Lino Osvald oFerrari WilmoFilippini Giovann aFilippini RosaFiori PublioForleo FrancescoFormica RinoFormigoni RobertoFornasari GiuseppeFoti LuigiFracanzani Carl oFracchia BrunoFronza Crepaz LuciaFumagalli Carulli Battistina

Galante MicheleGalli GiancarloGalloni Giovann iGaravaglia MariapiaGaravini Andrea SergioGaspari RemoGasparotto IsaiaGeremicca Andrea

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Ghezzi GiorgioGitti TarcisioGorgoni GaetanoGottardo SettimoGramaglia MariellaGrilli RenatoGrillo Luig iGrippo UgoGuarra Antoni oGuerzoni Lucian oGuidetti Serra Bianc aGunnella Aristide

Iossa Felice

Lagorio LelioLanzinger GianniLattanzio Vit oLa Valle RanieroLavorato Giusepp eLeccisi PinoLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLodi Faustini Fustini AdrianaLodigiani Orest eLucchesi Giusepp eLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMacciotta Giorgi oMaceratini GiulioMainardi Fava AnnaMalvestio PiergiovanniMammì OscarManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeMannino Antonin oMannino CalogeroMartinat UgoMasina EttoreMasini NadiaMassano Massim oMassari RenatoMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMattioli Giann iMatulli GiuseppeMazzone AntonioMazzuconi DanielaMeleleo Salvatore

Melillo SavinoMellini MauroMensorio CarmineMensurati ElioMenzietti Pietro PaoloMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini AlbertoMilani Gian StefanoMinozzi RosannaMombelli LuigiMonaci AlbertoMonello PaoloMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi ElenaMontessoro Antoni oMoroni SergioMotetta Giovann iMundo Antonio

Napoli VitoNerli FrancescoNicolini RenatoNicotra Benedetto VincenzoNonne GiovanniNovelli DiegoNucara FrancescoNucci Mauro Anna Maria

Orsenigo Dante OresteOrsini Bruno .Orsini Gianfranco

Pacetti MassimoPaganelli EttorePalmieri Ermenegild oParlato AntonioPascolat RenzoPazzaglia AlfredoPedrazzi Cipolla AnnamariaPellegatta Giovann iPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerani MarioPetrocelli Edili oPicchetti SantinoPiccoli FlaminioPietrini VincenzoPinto RobertaPiredda Matteo

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Piro FrancoPisicchio GiuseppePoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari PierluigiPortatadino CostantePoti DamianoPrandini OnelioProcacci AnnamariaProvantini Albert oPumilia Calogero

Quarta Nicol aQuercini GiulioQuercioli Elio

Rabino Giovanni BattistaRallo GirolamoRavaglia GianniRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia Vincenz oReichlin AlfredoRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRidi SilvanoRighi LucianoRinaldi Luig iRivera GiovanniRodotà StefanoRognoni VirginioRojch AngelinoRonzani Gianni WilmerRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso FrancoRutelli Francesco

Salvoldi Giancarl oSanese NicolamariaSanfilippo SalvatoreSangalli CarloSangiorgio Maria LuisaSanguineti MauroSanna AnnaSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavio GastoneSegni MariottoSenaldi Carlo

Serafini Anna Mari aSerafini MassimoSerra GiannaServello FrancescoSilvestri GiulianoSoave SergioStegagnini BrunoSterpa EgidioStrada RenatoSusi Domenico

Taddei MariaTancredi AntonioTassi CarloTassane MarioTealdi Giovanna MariaTempestini FrancescoTesini GiancarloTesta AntonioTesta EnricoTorna Mari oTorchio GiuseppeTrabacchini Quart oTravaglini Giovanni

Vairo GaetanoValensise RaffaeleVazzoler SergioVecchiarelli Brun oVesce EmilioViolante LucianoViscardi MicheleViti VincenzoVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon Brun oZampieri AmedeoZaniboni AntoninoZavettieri SaverioZolla Michel eZoso GiulianoZuech Giuseppe

Sono in missione:

Bellocchio AntonioBianchi FortunatoBoselli Milvia

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Bulleri Luig iCerutti GiuseppeCima LauraD'Addario AmedeoDel Pennino AntonioDiaz AnnalisaFacchiano Ferdinand oFerrari MarteFerrarini Giuli oFoschi FrancoGelli BiancaGelpi LucianoLauricella AngeloMancini VincenzoManzolini GiovanniMarri GermanoMartino GuidoMatarrese Antoni oMazza DinoMigliasso TeresaPallanti NovelloPoli Bortone AdrianaRais FrancescoRavasio RenatoRocelli Gian FrancoRomani Daniel aRonchi Edoard oRossi AlbertoSamà FrancescoSantoro ItalicoSanza Angelo MariaSapienza OrazioSapio FrancescoScovacricchi Martin oSeppia MauroSorice VincenzoTremaglia MirkoUmidi Sala Neide Mari aVisco Vincenzo

Inversione dell'ordine del giorno .

PRESIDENTE. Poiché vi sono numeros ideputati iscritti a parlare nella discussionedel progetto di legge n . 2645, e consideratal'opportunità che nello scorcio della mat-tinata si votino altri provvedimenti iscritt iall ' ordine del giorno, propongo all'Assem-blea una inversione dell'ordine del giorno ,nel senso di passare ora alla deliberazione ,ai sensi dell 'articolo 96-bis del regola -

mento, sul disegno di legge di conversion en . 3103, prevista dal terzo punto dell 'or-dine del giorno, e quindi alla discussion edel disegno di legge n . 3102, prevista dalquarto punto dell'ordine del giorno, perpoi riprendere la discussione del progett odi legge n. 2645 .

Su questa proposta potranno prender ela parola, ai sensi del comma 1 dell'arti-colo 41 del regolamento, un oratore a fa-vore ed uno contro per non più di cinqu eminuti ciascuno .

GIANNI FRANCESCO MATTIOLI . Chiedo d iparlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIANNI FRANCESCO MATTIOLI . SignorPresidente, mi pare che la sua proposta d iinversione di calendario non abbia giusti-ficazione e per questo chiediamo che s isegua il calendario così come è stato vo-tato .

PRESIDENTE. Onorevole Mattioli ,forse non ci siamo intesi ; non ho propostouna modifica del calendario . Non mi sa-rebbe mai passato per la mente di avan-zare una simile proposta . Si tratta soltantodi una inversione dell 'ordine del giorno,nel senso di posticipare la discussione de lprogetto di legge n . 2645 riguardante lamarina militare . E solo su questo che l 'As-semblea dovrà pronunciarsi: nel caso incui la mia proposta venga respinta, si pro -seguirà la discussione dei diversi puntinell'ordine già stabilito .

GIANNI FRANCESCO MATTIOLI. SignorPresidente, mi è chiarissimo il senso dell asua proposta, ma insisto nel dire che un ainversione dell'ordine del giorno è un avariazione di calendario (Commenti) .

PRESIDENTE. Onorevole Mattioli, m iconsenta di dirle che non si tratta di que-sto: la mia proposta è chiaramente defini-bile come «inversione dell'ordine de lgiorno» .

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GIUSEPPE CALDERISI . Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GIUSEPPE CALDERISI . Anche il gruppofederalista europeo è contrario all'inver-sione dell'ordine del giorno. Pensiamo, in -fatti, che il dibattito riguardante il provve-dimento sulla marina militare sia molt oimportante per la sua valenza politica .

In questo momento i colleghi present isono molti e sarebbe pertanto opportun osvolgere la discussione, affinché tutti pos-sano parteciparvi. Farla svolgere quandosaranno presenti magari solo cinque o seideputati non ci sembra particolarmenteopportuno.

Insistiamo quindi affinché i punti all'or-dine del giorno siano affrontati secondo lacadenza stabilita .

PRESIDENTE. Onorevole Calderisi, miconsenta di ricordarle che il dibattito co-munque si svolgerebbe nella giornata dioggi .

Poiché nessun altro chiede di parlare ,pongo in votazione la proposta di inver-sione dell'ordine del giorno da me formu-lata.

(È approvata) .

Sull'ordine dei lavori .

PRESIDENTE. Comunico che, perquanto concerne il terzo punto dell'ordinedel giorno, nessuna richiesta è pervenut aai sensi del terzo comma dell ' articolo 96 -bis del regolamento in relazione ai disegn idi legge di conversione nn . 3080, 3102,3137 e 3151 .

Poiché la Commissione affari costituzio-nali nella seduta di ieri ha espresso parerefavorevole sull 'esistenza dei presuppost irichiesti dal terzo comma dell'articolo 77della Costituzione per l'adozione dei de-creti-legge nn . 299, 323, 397 e 408 del 1988 ,la deliberazione prevista dal terzo punt odell'ordine del giorno della seduta odiern as'intende cancellata limitatamente ai di -

segni di legge di conversione nn . 3080 ,3102, 3137 e 3151 .

Procederemo, pertanto, alla delibera-zione sul decreto n . 324, di cui al disegno dilegge di conversione n. 3103 .

Deliberazione ai sensi dell'articolo 96-bis ,terzo comma, del regolamento, sul di -segno di legge: Conversione in legge ,con modificazioni, del decreto-legge 6agosto 1988, n. 324, recante disposi-zioni urgenti in materia di politicaenergetica (3103) .

PRESIDENTE. L 'ordine del giorno recala deliberazione ai sensi dell'articolo 96-bis, terzo comma, del regolamento, sul di-segno di legge: Conversione in legge, co nmodificazioni, del decreto-legge 6 agosto1988, n. 324, recante disposizioni urgent iin materia di politica energetica .

Ricordo che la Commissione affari costi -tuzionali, nella seduta del 21 settembre1988, ha espresso parere favorevolesull'esistenza dei requisiti richiesti dal se-condo comma dell'articolo 77 della Costi-tuzione per l 'adozione del decreto-legge n .324, di cui al disegno di legge di conver-sione n . 3103 .

Ha facoltà di parlare il relatore, onore-vole De Carolis .

STELIO DE CAROLIS, Relatore. SignorPresidente, con il referendum abrogativo èstata constatata la volontà popolare di no ndare risposta alle esigenze dello sviluppoenergetico mediante la costruzione ed ilpotenziamento di centrali elettronucle-ari .

Successivamente, con deliberazioni de lCIPE del 27 novembre e del 2 dicembre1987, si è provveduto alla sospensione de ilavori della centrale elettronucleare d iMontalto di Castro . Nelle dichiarazioniprogrammatiche del Presidente del Consi-glio De Mita è stato assunto poi l'impegn odi valutare la possibilità di riconversion edi tale centrale in altra a carattere poliva -lente .

Con il decreto in discussione si onoratale impegno programmatico attraverso le

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seguenti indicazioni : riconversione dell acentrale di Montalto di Castro da elettro -nucleare in policombustibile; aggiorna-mento di tutte le procedure autorizzatori eper la localizzazione e la costruzione dell ecentrali termoelettriche e delle opere con-nesse, dotazione della centrale policombu-stibile di un sistema di abbattimento dell eemissioni inquinanti in relazione all'im-patto ambientale .

La Commissione affari costituzionali ,come ella ricordava, signor Presidente, haespresso nella seduta di ieri parere favore -vole circa la sussistenza dei requisiti dinecessità e di urgenza di cui all'articolo 7 7della Costituzione .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el 'onorevole rappresentante del Governo .

ADOLFO BATTAGLIA, Ministro dell 'indu-stria, del commercio e dell'artigianato. Mirimetto alla valutazione espressa dallaCommissione affari costituzionali .

PRESIDENTE . Ricordo che può interve-nire un oratore per gruppo per non più d iquindici minuti ciascuno .

Ha chiesto di parlare l 'onorevole Bar-bieri. Ne ha facoltà.

SILVIA BARBIERI. Signor Presidente, i lgruppo comunista è sempre molto attentoalla verifica dei requisiti di necessità e d iurgenza previsti dall'articolo 77 della Co-stituzione per l'emanazione dei decreti -legge, ma proprio per questo nostro rigor ee questa nostra attenzione, che ci hannoportato molte volte a contestare la sussi-stenza di tali requisiti per decreti che nonpresentavano elementi di urgenza o peggi oancora erano stati reiterati, in questa cir-costanza non ci sentiamo di negare la sus -sistenza di tali requisiti .

Che si dovesse presentare un decreto -legge per intervenire in relazione all'eser-cizio dell'attività della centrale di Montalt odi Castro è fuori di ogni dubbio . Sul meritodel provvedimento abbiamo molte riservee molte obiezioni, ma queste non sono tal ida indurci a negare la sussistenza dei re-quisiti di necessità e di urgenza per il prov -

vedimento al nostro esame . Lo abbiamosostenuto in Commissione affari costitu-zionali, lo ribadiamo oggi in Assemblea,riservandoci ovviamente di portare avant ila necessaria battaglia per la modifica pro -fonda del decreto-legge .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Franco Russo. Ne ha facoltà.

FRANCO RUSSO. Signor Presidente, gi àieri in Commissione affari costituzionali i lgruppo di democrazia proletaria, con rife-rimento al provvedimento in esame, h anegato la sussistenza dei requisiti di neces-sità e di urgenza previsti dall'articolo 7 7della Costituzione .

Il gruppo di democrazia proletaria, inol-tre, accoglie con soddisfazione la decisionedel Governo con la quale finalmente s iprende atto dell'esito del referendum svol-tosi lo scorso anno, quando gli elettori ita-liani si sono pronunciati contro la produ-zione di energia attraverso gli impiant inucleari .

E stata una decisione importante e l aprima in Europa . Speriamo che nel 1989,

in occasione delle elezioni europee, ess adiventi il cavallo di battaglia per un 'Eu-ropa libera dal nucleare .

Come dicevo, il Governo con questo de-creto-legge prende atto dei risultati de lreferendum. Anche se noi non crediamoche un voto referendario debba essere in-terpretato, va ricordato che la Camera h adiscusso ripetutamente sull 'interpreta-zione corretta da attribuirgli e le forzeantinucleariste presenti in Parlamentohanno dovuto prestare molta attenzion eaffinché a Montalto di Castro non veniss econservato il cosiddetto «presidio nucle-are». Per fortuna, questo pericolo è statoscongiurato ed il Governo ha dovuto av-viare la riconversione della centrale d iMontalto di Castro.

Il gruppo di democrazia proletaria ,come altre forze antinucleari, si batte ogg icontro il decreto-legge in esame, negandola sussistenza dei requisiti di necessità e d iurgenza per la sua adozione . E lo fa per undoppio ordine di motivi : in primo luogo,perché il Governo propone di costruire a

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Montalto di Castro il più grande aggregatodi produzione energetica d 'Europa (eforse del mondo) ; in secondo luogo, perchési vogliono utilizzare i vecchi accordi e l eautorizzazioni a suo temppo concess edagli enti locali per l ' installazione di unacentrale elettronucleare per realizzareoggi una potentissima centrale policombu -stibile da 3.300 megawatt, che andrebbe adinserirsi nel polo di produzione energetic adi Montalto di Castro già ora di propor-zioni formidabili .

L'impatto ambientale di tale scelta risul -terebbe devastante ed ancora una volta ilGoverno darebbe dimostrazione di privile-giare in politica energetica l 'opzione deigrandi impianti, mentre occorrono deci-sioni fondamentali in favore delle fontirinnovabili e degli impianti di piccole di-mensioni (anche nel caso delle produzion ia carbone) .

Democrazia proletaria ritiene assoluta-mente errato il ricorso ad un decreto-leggeper anticipare decisioni che dovranno farparte del piano energetico nazionale e per-tanto nega che il provvedimento in esam erisponda ai requisiti di necessità ed ur-genza prescritti dalla Costituzione .

Sappiamo che il ministro del l ' industriaha presentato il piano energetico nazio-nale. Esso dovrà essere discusso dal Parla -mento e non se ne può effettuare una par -ziale anticipazione attraverso l'approva-zione di un decreto-legge .

In questa sede desidero altresì antici-pare un problema di merito, in quanto ess oattiene pur sempre ad aspetti di costituzio -nalità. Come ha già rilevato a nome delnostro gruppo il collega Cipriani, con i lricorso a vecchie autorizzazioni relative asoluzioni energetiche di tipo diverso scelt ein passato, gli enti locali vengono espro-priati di loro prerogative. In sostanza, nonsi consente ai cittadini di Montalto di Ca-stro e dei comuni circostanti di intervenir enell 'assunzione di scelte energetiche ch econcernono l 'assetto del territorio in cu ivivono .

Per questi motivi, come ho già ricordat oall ' inizio del mio intervento, il gruppo d idemocrazia proletaria ieri, in Commis-sione affari costituzionali, si è pronunciato

contro la sussistenza dei requistii di neces-sità ed urgenza ed invita ora tutti i colleghia votare in tal senso .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel 'onorevole Scalia . Ne ha facoltà .

MASSIMO SCALIA. Signor Presidente,colleghi, anche il gruppo verde prende attocon soddisfazione del fatto che con il de-creto-legge in esame si attui la definitiv amessa in mora del cantiere della central eelettronucleare di Montalto di Castro.

Come ricordava testé il collega Russo ,questa soddisfazione può inoltre essereestesa alla constatazione che la vexataquaestio circa il modo di intendere l 'esitoreferendario sembra si sia risolta non sol oin seno al Governo (stante il contenuto de ldecreto-legge), ma anche in Commission eaffari costituzionali, nel senso di consta -tare la volontà popolare di non dare ulte-rore seguito allo sviluppo energetico me-diante la costruzione o il potenziamento dicentrali elettronucleari . È questa una vi-rata di 180 gradi rispetto ad interpreta-zioni ancora correnti anche in Commis-sione attività produttive sul significato delreferendum. Portiamo a casa come risul-tato questa interpretazione, che avrà echidiretti sul dibattito che fra non molto s isvolgerà in Parlamento sul piano energe-tico nazionale .

Circa la questione della necessità edell'urgenza del decreto-legge in esame ,non vorrei qui sottolineare i punti d idubbia costituzionalità che l 'intero prov-vedimento presenta, del resto già ricordat idal collega Franco Russo, con particolar eriferimento al disinvolto superamento d itutte le procedure amministrative e dell anormativa vigente per quanto concerne ilrispetto dell 'autonomia degli enti locali .Vorrei piuttosto soffermarmi sull'urgenz areclamata, a proposito della quale credoche il Governo non abbia tenuto conto d iuna considerazione di carattere tecnicoche rende risibile affermare l 'urgenzadella materia trattata dal decreto, che —voglio ricordarlo — è relativa ad un colos-sale insediamento di impianti termoelet-trici nell'area di Montalto di Castro .

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Nel corso di una audizione informalesvoltasi presso la Commissione attivitàproduttive, il presidente dell'ENEL, Viez-zoli, ha spiegato che la base tecnica sottes aal decreto non è la realizzazione di unariconversione, come richiesto dal Parla-mento al Governo (anche su questo aspettodel provvedimento solleverò dubbi ne lprosieguo del mio intervento), ma la co-struzione ex novo di quattro sezioni da 660megawatt, oltre alla costruzione di u ngruppo di ripotenziamento da 800 mega-watt .

Secondo la precisazioni fornite dal pre-sidente Viezzoli, l'intera operazione verràcondotta a termine in un arco di temponon inferiore a 5-6 anni: si parla del 1992per la realizzazione del gruppo da 800megawatt di ripotenziamento e del 1995-1996 per l ' ultimazione delle quattro se-zioni da 660 megawatt.

Ecco allora che fa sinceramente sorri-dere il fatto che si affermi l'urgenza d iun'opera la cui realizzazione è prevista inun periodo di molti anni . Vorrei sapere dairappresentanti del Governo se la loro in-tenzione non sia piuttosto quella di antici -pare di pochi mesi una decisione da assu -mere in occasione del l 'adozione del pian oenergetico nazionale, che il Governo si èimpegnato a discutere entro l'anno e la cu iattuazione è prevista a partire dall'annoprossimo.

Vorrei inoltre sapere come fa il Governoad invocare l'urgenza per la realizzazionedi un impianto di 3 .300 megawatt, che èsottoposto alle procedure di valutazione d iimpatto ambientale ai sensi del decret oemanato il 10 agosto 1988, che recepisce ladirettiva CEE che prescrive l'attivazione d itali procedure per impianti superiori a 300megawatt .

La richiesta . . . Vorrei ricordare ai colle-ghi, che vedo distratti e chiacchierare tr adi loro, che il diritto all'ambiente, discipli-nato dalle leggi in materia ambientale ericonosciuto da più sentenze della Cortecostituzionale, è un diritto primario, cheora è anche tutelato dalla legge . Mi rife-risco — lo ricordo per l'ennesima volta —al decreto del 10 agosto 1988, che recepiscele direttive CEE sulla valutazione di im -

patto ambientale. Non è quindi accettabil eche tale diritto primario venga superato daun decreto-legge in nome dell 'urgenza .

Tale urgenza, ripeto, contrasta con undiritto primario, ma ancor più con il buon -senso. Io non sono un esperto di question igiuridiche, ma mi pare che l 'offesa albuonsenso sia più grave di quella recata a ldiritto; e si offende il buonsenso chiedend odi deliberare sull'urgenza di una realizza-zione che deve essere posta in esserenell 'arco di molti anni, considerato inoltreche il piano energetico è alle porte e ch ebasterebbe dunque aspettare di discuterequel piano, rinviando la questione di poch imesi. Non capisco quindi come si possaformulare una simile richiesta .

Per queste motivazioni di carattere pra-tico e di carattere giuridico, il grupp overde voterà contro il riconosciment odella sussistenza dei requisiti richiest idall'articolo 77 della Costituzione perl'adozione del decreto-legge n . 324.

PRESIDENTE. Vorrei pregare i colleghidi consentire agli oratori di esprimere i lloro pensiero con tranquillità .

Ha chiesto di parlare l'onorevole Mel-lini . Ne ha facoltà .

MAURO MELLINI . Signor Presidente, lasemplice lettura del decreto-legge n . 324consente di affermare non soltanto che c isi trova in un contesto estraneo ai requisit iprevisti dal secondo comma dell'articolo77 della Costituzione, ma che questo de-creto in qualche modo ne rappresenta l acaricatura .

Non si tratta di verificare se esista «ma-teria urgente», perché è sicuramente ur-gente la materia che concerne la riconver-sione di Montalto . Si tratta di vedere se siain questo caso ipotizzabile un provvedi -mento provvisorio del Governo (così lodefinisce la Costituzione) . In questo caso ,infatti, un provvedimento provvisorio ri-guarda attività di anni: attività program-matorie, previsione di interventi la cui rea -lizzazione non si deve dispiegare nell'im-mediatezza, cioè nell'arco dei 60 giornientro il quale il decreto-legge deve esser econfermato o cancellato dal voto del Par-

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lamento chiamato, appunto, a convertirloo no in legge. Gran parte del contenuto d iquesto decreto-legge, invece, produrrà ipropri effetti molto al di là del terminecostituzionale .

D'altra parte, quand 'anche alcune deter-minazioni relative ai lavori della tormen-tata centrale di Montalto dovessero esser eadottate nell'arco dei 60 giorni, il fatto chequeste siano destinate ad essere poste i nessere mediante provvedimenti, attività escelte di diverso momento (siano cioè de-stinate a spiegare i loro effetti in periodimolto successivi e lontani nel tempo) fa s ìche il provvedimento del Governo non si ain alcun modo compatibile con lo stru-mento del decreto-legge . Allora si fa ovvia-mente confusione circa l 'urgenza del de-creto-legge. E dicendo ciò mi rivolgo aicolleghi comunisti, che hanno espressoparere favorevole in ordine alla sussi-stenza del requisito dell 'urgenza perquesto decreto . Stiamo attenti, perché ri-schiamo di affermare che l'urgenza de ldecreto-legge coincide con quella di prov-vedere, non con quella di far spiegare e difar produrre gli effetti del provvedimento,incidendo materialmente all'esterno . Sitratta quindi di un'urgenza interna al Par -lamento; e ciò significa che il decreto-legg esi sostituisce alle determinazioni che laCamera, eventualmente su richiesta e s usollecitazione del Governo, e comunque inpiena libertà, deve assumere .

Affermare che il presente decreto è de-stinato ad incidere all'esterno con ur-genza, significa negare la realtà del su ocontenuto e ribadire un concetto che stra -volge totalmente quanto previsto dal terz ocomma dell 'articolo 77 della Costitu-zione .

Quanto al contenuto del decreto, quand osi parla di riconversione occorre esami-nare anche le sue modalità e i suoi effett iambientali. Lasciatemi fare, per la prim avolta dopo molti anni, un'osservazione lo-calistica. Per avventura io vivo da quell eparti, in quella zona è la mia città di ori-gine. Ebbene, con questo provvedimento sirealizzerà in quell 'area una spaventos aconcentrazione di centrali alimentate a dolio combustibile . Già a Civitavecchia, a

causa della presenza di una centrale, siregistra il gravissimo fenomeno dell epiogge acide. Il grave inquinamento atmo-sferico è in particolar modo accentuato ne iperiodi in cui il vento non disperde i fum iprodotti dalla centrale (ma disperderli no nsignifica farli scomparire) .

L 'eventuale costruzione di un'altra cen-trale, sia pure funzionante in parte ad oli ocombustibile, ma di proporzioni simili aquelle prospettate per la centrale di Mon-talto di Castro, ed ubicata a brevissimadistanza da quella, avrebbe conseguenzedel cui merito dovremo discutere . Unasimile scelta o si potrà fare in tempi suc-cessivi (e quindi non si comprende l'ur-genza del decreto-legge in esame), oppure,se dovesse essere realizzata nel breve pe-riodo (quello entro il quale si dovrà proce-dere alla discussione del decreto-legge),comporterebbe conseguenze facili da im-maginare.

Ma oltre che il requisito dell'urgenz amanca soprattutto quello della provviso-rietà. Non dimentichiamoci quest 'altroelemento, perché in sua assenza non siam onell'ambito della materia prevista dalterzo comma del l 'articolo 77 della Costitu -zione .

A tutto questo si aggiungono le graviconseguenze che deriverebbero dai diversieffetti che il provvedimento, nella sua im-mediata efficacia, finirebbe per avere .

Voglio quindi rivolgere un appello ai col -leghi perché votino contro le determina-zioni della Commissione, ed anche invitarl iad una riflessione sul precedente che taleapprovazione rappresenterebbe (se di pre-cedenti abbiamo ancora bisogno in questaperversa evoluzione e snaturamento delconcetto di decreto-legge) . Di certo oggi,con una votazione che andasse nel sensosuggerito dalla Commissione affari costi-tuzionali, daremmo un contributo ulte-riore su questa strada, seguendo la qualegià tanti guasti sono stati apportati ai line -amenti della nostra Costituzione .

Il nostro voto quindi non potrà che es-sere negativo sull'esistenza dei requisiti d iurgenza, di provvisorietà e di necessità d iquesto provvedimento nonché sulla pro-posta della Commissione .

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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Tiezzi . Ne ha facoltà .

ENZO TIEZZI . Ieri abbiamo assistito a duna discussione strozzata nella Commis-sione attività produttive la quale, in conco-mitanza con i lavori dell 'Assemblea, hatenuto seduta fino alle 14,30, nonostantelei, Presidente, avesse confermato qui i naula che le Commissioni erano state scon -vocate. Tra l'altro, non ho potuto parteci-pare personalmente ai lavori della Com-missione nel pomeriggio proprio perchéqui in aula, alle 15, ero iscritto a parlaresulla mozione relativa all'Adriatico ed alPo .

Non si capisce come mai vi sia questaurgenza improvvisa, tanto da consigliar eaddirittura una inversione dell'ordine de lgiorno: in 24 ore si vuole decidere del pro-blema di Montalto di Castro .

Ieri in Commissione, nel breve inter-vento che ho potuto svolgere nella tardamattinata, ho cercato di mettere in evi-denza al sottosegretario, al ministro e alpresidente dell'ENEL come la questione d iMontalto di Castro sia estremamente deli-cata, sia sul piano della sicurezza e dell asalute dei cittadini, per le scelte che son ostate assunte, sia ovviamente su quello tec -nologico generale .

In altre parole, in merito alla questionedell'urgenza si intrecciano problemi d iforma, legislativi e di contenuto . Non èpossibile distinguere i vari punti in unamateria così delicata e così seria. Ritengoche il problema energetico in Italia oggi si aappunto serissimo; abbiamo bisogno di se -guire una politica energetica autonomache ci consenta di dipendere meno dalleesportazioni e, nello stesso tempo, di tene rconto del l 'ambiente e della salute dei citta -dini, per non ritrovarci in un nucleare-bis .Per tali motivi penso che queste decisionivadano meditate .

Non sono per niente d'accordo conquelli che vorrei definire addirittura colp idi mano nei confronti della politica ener-getica italiana. La situazione della popola-zione di Montalto di Castro è estrema-mente delicata . Questa gente ha avutosulla testa la spada di Damocle del nu-

cleare praticamente per due decenni . Ri-cordo ancora quando nel 1967 (21 anni fa) ,di ritorno da una esperienza americana ,andai a parlare per 1a prima volta a sett epersone a Montalto' di Castro, eviden-ziando la battaglia che avevamo fatto negliStati Uniti per la chiusura della centrale d iBodega, vicino San Francisco, che aveva i ldifetto — come Montalto di Castro — d itrovarsi vicina ai centri abitati .

Da allora sono passati 21 anni e la gentedi Montalto di Castro è cresciuta: da quelleprime sette persone siamo arrivati in se-guito (i colleghi Mattioli e Scalia lo ricor-deranno) a svolgere dibattiti con migliai adi persone. Abbiamo parlato in consigli ocomunale ed abbiamo cominciato a solle-vare problemi di sicurezza, di tecnologia ,di energie alternative, di salute dei citta-dini. Bene, oggi finalmente si esce dal nu-cleare, non certo per volontà del Governo oper la politica del ministro Battaglia: siesce dal nucleare perché la gente ha dett oun «no» chiaro e preciso mediante il refe-rendum.

A questo punto, fortunatamente, perMontalto di Castro si prospetta una solu-zione alternativa, che prevede olio combu-stibile e metano . Ma ieri in Commissioneabbiamo avuto modo di parlare anche d iquesto, ed abbiamo visto che le due solu-zioni non sono per niente equivalenti . Ab-biamo discusso di asfalteidi, di radical iliberi, del rischio di cancro che gli attualitipi di olii combustibili implicano, del pro-blema dell'«effetto serra», che è quellocentrale e che il ministro Ruffolo ha defi-nito, scivendo la prefazione al Rapport ointernazionale delle Nazioni unite, come i lproblema più grave che interessa il pia-neta, come la bomba a tempo innescata piùpericolosa per le future generazioni .

Questi elementi non possono esserestrozzati in un decreto-legge deciso ne lgiro di diciotto ore, da ieri alle 14 a questamattina. Non vedo l 'urgenza né la neces-sità di approvare il decreto-legge al nostroesame. La situazione del parco elettricoitaliano, infatti, è sicuramente tranquilla :continuiamo ad importare energia chesoddisfa anche le richieste più corpose .

Conosciamo bene, ormai, la storia

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dell 'ENEL, che nel passato gonfiava lerichieste e prevedeva che si sarebbe ri-masti al buio il giorno seguente, proce-dendo addirittura a black-out program-mati. Questa storia ormai l'ha imparata amemoria anche la gente comune . Sap-piamo che l'urgenza non esiste .

Quello di cui il paese ha bisogno, se vuoiessere davvero all'altezza del l ' innovazionetecnologica e all 'avanguardia scientifica, èuna seria politica energetica, che non sirealizza con i colpi di mano, con i decreti ,ma discutendo qui il piano energetico na-zionale, istituendo in Commissione un co-mitato con la partecipazione di tutti igruppi che studi i problemi dal punto divista ambientale, da quello della salute e daquello delle rese energetiche .

Voglio citare soltanto un dato per tutti :sia il metano che l'olio combustibile emet -tono anidride carbonica, ma la produzionedi anidride carbonica del metano è di al-meno del 30 per cento (in alcuni casi del 50per cento) inferiore alla produzione di ani-dride carbonica dell'olio combustibile .Quindi, ai fini dell'«effetto serra» il di -scorso è completamente diverso .

Ho parlato molte volte con il ministroRuffolo di questi argomenti ; conosco lasua sensibilità e so che molte volte ha rico -nosciuto i pericoli esistenti . Come si può,allora, elaborare un decreto sulla base d iuna frettolosissima proposta dell'ENE Lsenza sapere quanto olio combustibile,quanto metano verranno utilizzati e come,quali siano gli studi di valutazione di im-patto ambientale?

In altre parole, veramente richiamo tuttii componenti del Parlamento a una re-sponsabilità scientifica, in questo caso,oltre che etica. Non agiamo in manieraaffrettata; non ci incanaliamo per l 'enne-sima volta in un vicolo cieco per la nostrapolitica energetica. Cerchiamo con sere-nità di dibattere nelle prossime settimane ,nei prossimi mesi, tutto lo spettro de lpiano energetico nazionale . Fra l'altro èfolle considerare la situazione di Montalt odi Castro avulsa dal resto della politicaenergetica nazionale e predisporre un acentrale da 3 .300 rnegawatt, cioè una veracattedrale nel deserto, un vero mostro, che

sputerebbe nel l 'ambiente grandi quantitàdi cancerogeni, di anidride carbonica ch ecrea l'effetto serra, di ossidi di zolfo e diazoto, che continuano ad aumentare l enostre piogge acide . . .

PRESIDENTE. Onorevole Tiezzi, m iconsenta un 'osservazione di metodo . Inquesta fase del dibattito ci stiamo occu-pando dell'esistenza dei presupposti di co-stituzionalità del decreto-legge al nostroesame. Vorrei pregarla di attenersi al temache stiamo trattando.

ENZO TIEZZI. Presidente, lei ha perfetta -mente ragione, ma è molto difficile perchi, come me, fa lo scienziato e non il poli -tico riuscire a separare i problemi di con -tenuto, di scienza, da quelli formali e costi -tuzionali . Anzi, ritengo che proprio tal itematiche dovrebbero dettarci prudenza eresponsabilità .

Concludo attenendomi al tema trattato ,come lei mi ha richiesto. Intendo rivolgereun appello: a mio giudizio non sussistonoassolutamente i requisiti di necessità e ur -genza nel decreto-legge al nostro esame ,che ritengo anzi estremamente pericoloso ,perché potrebbe costituire un presuppost oche non ci farebbe affrontare con serenitàla discussione sul piano energetico nazio-nale. Non vedo la necessità per l'Italia d irisolvere un problema in diciotto ore . Ab-biamo aspettato tutta l 'estate — avremmopotuto magari parlarne a luglio, perchéno? — e ora, improvvisamente, si scopr eche in diciotto ore dobbiamo decidere .

Per questa ragione il gruppo della sini-stra indipendente voterà contro la sussi-stenza dei requisiti di necessità e urgenzadel decreto-legge al nostro esame (Ap-plausi dei deputati dei gruppi della sinistraindipendente e verde) .

PRESIDENTE . Nessun altro chiedendodi parlare, passiamo alla votazione .

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indìco la votazione se-greta, mediante procedimento elettronico,

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Barbieri SilviaBargone AntonioBaruffi LuigiBarzanti NedoBassanini FrancoBattaglia AdolfoBattaglia PietroBattistuzzi PaoloBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole Jan eBenedikter JohannBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBerselli FilippoBertoli DaniloBertone GiuseppinaBevilacqua CristinaBiafora Pasqualin oBianchi Beretta RomanaBianchini Giovann iBiasci Mari oBinelli Gian CarloBinetti VincenzoBisagno TommasoBodrato GuidoBogi GiorgioBonetti AndreaBonferroni FrancoBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito MarioBortolani FrancoBotta GiuseppeBreda RobertaBrescia GiuseppeBrunetto ArnaldoBruni Francesc oBruni GiovanniBruno AntonioBruno PaoloBruzzani Riccard oBuffoni Andre aBuonocore Vincenz o

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalderisi GiuseppeCamber GiulioCampagnoli Mari oCannelonga Severino LucanoCapacci Renat o

(Presiedeva il Vicepresidente Gerard oBianco) .

sulla dichiarazione di esistenza dei requist irichiesti dall'articolo 77 della Costituzioneper l'adozione del decreto-legge n . 324 de l1988, di cui al disegno di legge di conver-sione n. 3103 .

Hanno preso parte alla votazione :

(Segue, la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Agrusti Michelangel oAiardi AlbertoAlagna Egidi oAlberini GuidoAlborghetti GuidoAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAndreis SergioAndreoni GiovanniAngelini Giordan oAngelini PieroAniasi AldoAntonucci BrunoArmellin LinoArnaboldi Patrizi aArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAuleta FrancescoAzzolini Luciano

Baghino Francesco GiulioBalestracci NelloBarbalace Francesc oBarbera Augusto Antonio

(La Camera approva) .

Presenti e votanti 385Maggioranza 193

Voti favorevoli 31 2Voti contrari 73

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Capecchi Maria TeresaCappiello Agata AlmaCapria NicolaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti GuglielmoCastagnetti PierluigiCastagnola LuigiCavagna MarioCaveri LucianoCeci Bonifazi AdrianaCellini GiulianoCerofolini FulvioCeruti GianluigiChella MarioCherchi Salvator eChiriano RosarioCiafardini MicheleCiaffi Adrian oCiccardini BartoloCicerone Francesc oCiconte Vincenz oCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo AlbertoCiocci LorenzoCiocia GrazianoCipriani Luig iCirino Pomicino PaoloCivita SalvatoreColombo EmilioColoni SergioColucci FrancescoConti LauraContu FeliceCordati Rosaia LuigiaCorsi UmbertoCosta Alessandr oCrescenzi UgoCresco Angelo Gaetan oCrippa GiuseppeCristofori NinoCristoni PaoloCurci FrancescoCursi Cesare

D 'Acquisto MarioD 'Aimmo Florindo

Dal Castello Mari oD'Alfa SalvatoreD 'Amato CarloD'Angelo GuidoDe Carli FrancescoDe Carolis StelioDe Julio Sergi oDel Donno OlindoDel Mese Paolode Luca StefanoDe Michelis Giann iDignani Grimaldi VandaDi Pietro Giovann iDi Prisco Elisabett aDonati AnnaDonazzon RenatoDuce Alessandr oDutto Mauro

Faccio Adel eFachin Schiavi SilvanaFagni EddaFaraguti LucianoFelissari Lino Osvald oFerrara Giovann iFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti FilippoFilippini GiovannaFilippini RosaFinocchiaro Fidelbo Anna MariaFiori PublioFiorino FilippoFormica RinoFormigoni RobertoFornasari GiuseppeFoti LuigiFracanzani Carl oFracchia BrunoFrancese AngelaFrasson MarioFronza Crepaz LuciaFumagalli Carulli Battistin a

Galante MicheleGalli GiancarloGalloni GiovanniGaravaglia MariapiaGaravini Andrea SergioGaspari RemoGasparotto IsaiaGeremicca Andrea

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Ghezzi GiorgioGitti Tarcisi oGorgoni GaetanoGottardo SettimoGramaglia MariellaGrilli RenatoGrillo Luig iGrillo SalvatoreGrippo UgoGuarra Antoni oGuerzoni Lucian oGuidetti Serra Bianc aGunnella Aristide

Iossa Felice

Labriola SilvanoLanzinger Giann iLattanzio VitoLa Valle Ranier oLavorato GiuseppeLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLodi Faustini Fustini Adrian aLodigiani OresteLoiero AgazioLo Porto GuidoLucchesi Giusepp eLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMacciotta GiorgioMaceratini Giuli oMainardi Fava AnnaMalvestio Piergiovann iMancini GiacomoManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeMannino AntoninoMannino CalogeroMarianetti Agostin oMartinazzoli Fermo Min oMasina EttoreMasini NadiaMassano Massim oMassari RenatoMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMattioli Giann iMatulli Giuseppe

Mazzuconi DanielaMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMellini MauroMensorio CarmineMensurati ElioMenzietti Pietro Paol oMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli Filipp oMichelini AlbertoMilani Gian StefanoMinozzi RosannaMinucci AdalbertoMisasi RiccardoMombelli Luig iMonaci Albert oMonello PaoloMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elen aMontessoro AntonioMotetta GiovanniMundo Antonio

Nania DomenicoNapoli VitoNappi GianfrancoNenna D'Antonio AnnaNerli Francesc oNicolini RenatoNicotra Benedetto VincenzoNonne GiovanniNovelli DiegoNucara Francesc oNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc oPacetti MassimoPaganelli EttorePalmieri Ermenegild oParlato AntonioPascolat RenzoPedrazzi Cipolla AnnamariaPellegatta Giovann iPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerani MarioPetrocelli Edilio

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Picchetti SantinoPiccoli FlaminioPietrini VincenzoPinto RobertaPiredda Matte oPiro FrancoPisicchio GiuseppePoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari PierluigiPortatadino CostantePoti DamianoPrandini OnelioProcacci Annamari aProvantini AlbertoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicol aQuercini GiulioQuercioli Elio

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRallo GirolamoRauti GiuseppeRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia VincenzoRenzulli Aldo Gabriel eRicci FrancoRicciuti Rome oRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRognoni Virgini oRojch AngelinoRomita Pier LuigiRonzani Gianni WilmerRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso Franco

Sacconi MaurizioSalvoldi Giancarl oSanese Nicolamari aSanfilippo SalvatoreSangalli Carl oSangiorgio Maria Luisa

Sanguineti Maur oSanna AnnaSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneScalia MassimoSchettini Giacomo AntonioSegni MariottoSenaldi Carl oSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerra GiannaSilvestri GiulianoSoave Sergi oStegagnini Brun oSterpa EgidioStrada RenatoSusi Domenico

Taddei MariaTaurino Giann iTancredi AntonioTassi CarloTassone MarioTealdi Giovanna Mari aTempestini Francesc oTeodori MassimoTesini GiancarloTesta AntonioTesta EnricoTiezzi EnzoTognoli CarloTorna MarioTorchio GiuseppeTrabacchi Felic eTrabacchini QuartoTravaglini Giovann i

Vairo GaetanoValensise RaffaeleVazzoler SergioVecchiarelli BrunoVesce EmilioViolante LucianoViscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVolponi Alberto

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Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZaniboni AntoninoZanone ValerioZolla MicheleZoso GiulianoZuech Giusepp e

Sono in missione :

Bellocchio AntonioBianchi FortunatoBoselli Milvi aBulleri LuigiCerutti GiuseppeCima LauraD'Addario Amede oDel Pennino Antoni oDiaz AnnalisaFacchiano FerdinandoFerrarini GiulioFoschi FrancoGelli Bianc aGelpi LucianoLauricella AngeloMancini VincenzoManzolini GiovanniMarri GermanoMartino GuidoMatarrese Antoni oMazza DinoMigliasso TeresaPallanti NovelloPoli Bortone AdrianaRais FrancescoRavasio RenatoRocelli Gian FrancoRomani Daniel aRonchi Edoard oRossi AlbertoSamà FrancescoSantoro ItalicoSanza Angelo MariaSapienza OrazioSapio FrancescoScovacricchi Martin oSeppia Mauro

Sorice VincenzoTremaglia MirkoUmidi Sala Neide Mari aVisco Vincenz o

Discussione del disegno di legge: Conver-sione in legge, con modificazioni, de ldecreto-legge 6 agosto 1988, n. 323, re-cante finanziamento del contratto de lpersonale della scuola per il triennio1988-1990, e norme per la razionalizza-zione e la riqualificazione della spes anel settore della pubblica istruzione(3102) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recala discussione del disegno di legge : Conver-sione in legge, con modificazioni, del de-creto-legge 6 agosto 1988, n. 323, recantefinanziamento del contratto del personaledella scuola per il triennio 1988-1990, enorme per la razionalizzazione e la riqua-lificazione della spesa nel settore dell apubblica istruzione .

Ricordo che nella seduta di ieri la I Com-missione (Affari costituzionali) h aespresso parere favorevole sulla esistenz adei presupposti richiesti dal secondocomma dell'articolo 77 della Costituzioneper l'adozione del decreto-legge n . 323 del1988, di cui al disegno di legge di conver-sione n . 3102 .

Dichiaro aperta la discussione sull elinee generali .

Ricordo che nella seduta di ieri la VIICommissione è stata autorizzata a riferireoralmente .

L'onorevole Portatadino ha facoltà disvolgere la sua relazione .

COSTANTE PORTATADINO, Relatore. Si-gnor Presidente, colleghi, signor ministro ,il contratto del personale della scuola sta -tale, definito la scorsa primavera e rece-pito con il decreto del Presidente dell aRepubblica 23 aprile 1988, n . 399, costi-tuisce una premessa indispensabile e fon-damentale per ogni ipotesi di svilupp oqualitativo della scuola italiana .

Nell'ambito della materia contrattuale ,il Governo ha operato per ottenere spazi di

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flessibilità e occasioni di riconoscimentoprofessionale per il personale della scuolaallo scopo di valorizzare la risorsa umanaper quello che è: pietra angolare su cui sibasa l 'attività educativa.

Rilevantissimo, a questo proposito, è l osforzo finanziario conseguente all 'obiet-tivo indicato: per il triennio di validità delcontratto (cioè per gli anni 1988-1990) essoammonta a 11 mila 281 miliardi .

Non è oggi necessario ripercorrere l ' iti-nerario operativo del contratto, tenend oconto che il tema scuola, nei suoi aspett iqualitativi, è stato recentemente ed ampia -mente trattato proprio da questo ramo de lParlamento con un dibattito in aula con-clusosi con l 'approvazione di una mozion eampia ed impegnativa.

Tuttavia il decreto di finanziamento de lcontratto del personale della scuola, ogg ial nostro esame, non si presenta alla nostraattenzione semplicemente come un attodovuto o come un'operazione contabile . I lParlamento è chiamato da una parte adapprovare nuove e maggiori entrate ,dall 'altra ad utilizzare alcune ipotesi pro -spettate dal contratto, ed in esso definite,per realizzare significative economie d ispesa .

Le maggiori entrate ammontano, per i l1988, a 976 miliardi, dei quali 299 derivant idallo stanziamento iscritto al capitolo 6856dello stato di previsione del Ministero de ltesoro («Provvidenze in favore del perso-nale della scuola»), e 677 miliardi comequota delle maggiori entrate derivant idall 'applicazione del decreto-legge 30 lu-glio 1988, n. 303 .

Per il 1989 le maggiori entrate neces-sarie ammontano a lire 4.700 miliardi, deiquali 485 derivanti dal citato accantona -mento sul fondo globale del tesoro, 3.71 1dall 'applicazione del decreto-legge n . 303 e504 dall'articolo 1, comma 9, della leggefinanziaria del 1988 .

Per il 1990 sono utilizzati i medesim icapitoli per un ammontare, nell'ordine, d i482, 4043 e 776 miliardi rispettivamente,nonché di 114 miliardi derivanti dall 'ac-cantonamento «Disposizioni finanziarieper i comuni e le province» . Per un importodi 190 miliardi la Commissione, con un

emendamento, ha disposto la sostituzionedell'originario accantonamento («Misuredi sostegno delle associazioni ed istituzionisenza scopo di lucro che perseguono fina-lità di interesse collettivo») con un altr oaccantonamento, pure facente parte delmedesimo fondo globale, iscritto nel capi-tolo 6856 dello stato di previsione del Mini-stero del tesoro.

La parte da finanziare, mediante econo-mie, sui capitoli del Ministero della pub-blica istruzione rimane perciò di lire 337miliardi per il 1989 e di lire 913 miliardiper il 1990. A ciò mirano gli articoli deldecreto-legge successivi al primo, i cui ef-fetti economici sono ampiamente docu-mentati nella relazione tecnica cui mi rife -risco.

A noi, come Parlamento, spetta piuttost oil compito di valutare gli effetti organizza-tivi ed educativi che potrebbero corrispon -dere, almeno in molti casi, ad una ver arazionalizzazione della struttura, e quind iad un miglioramento del servizio educa-tivo e culturale, piuttosto che semplice-mente alla cosiddetta logica dei tagli o de isacrifici .

Venendo ai dettagli, mi riferisco i nprimo luogo all'articolo 2 del provvedi-mento, che predispone il piano di raziona -lizzazione didattica, da definirsi entro se imesi dall 'entrata in vigore del decreto-legge . Tale articolo si fonda sull'ipotesi d iun nuovo dimensionamento delle unitàscolastiche, sulla base di 50 posti di inse-gnante per ciclo didattico, 12 classi perciascuna scuola media e 25 classi per l escuole superiori .

A questo punto è necessario chiarire ch ecosa si intenda per accorpamento; per evi -tare fraintendimenti, da cui forse qualch ecollega non è andato esente, preciso ch enon si sopprimono le scuole, non si soppri-mono gli insediamenti fisici ; al limite, i nconseguenza dell ' approvazione dell'arti-colo 2, non si sopprime nemmeno un postocattedra; ma sono semplicemente le fun-zioni di presidenza o direzione didattica e ,rispettivamente, di coordinatore ammini-strativo che vengono accorpate, secondo lalogica e i parametri indicati dall'articolo.

Questa fusione di competenze compor-

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terebbe, al massimo, la soppressione d i1919 unità di personale direttivo e altret-tante di personale amministrativo in fun-zione di coordinatore; tuttavia la stessasoppressione verrà realizzata gradual-mente, nei limiti del naturale turn over,previsto nella relazione tecnica, del 3 percento. I relativi calcoli economici sono ef-fettuati sulla base di questo turn over del 3per cento annuo, e pertanto possono rite-nersi assai prudenti .

Il quarto comma dell 'articolo 2 del de-creto-legge prescrive inoltre che a seguit odell 'accorpamento ciascuna classe se-conda e terza di scuola media non debbasuperare i 23 alunni. La Commissione haritenuto di aggiungere le parole «di re-gola» .

Inoltre, viene affidata al ministro dellapubblica istruzione la definizione annual edei criteri e il numero massimo e minimodi alunni per classe nella fase di forma-zione .

L'articolo 3 del decreto-legge al nostroesame riguarda la riorganizzazione, pre-vista nel breve periodo, delle cattedre e l eeconomie possibili, soprattutto mediantel'unificazione delle cattedre di educazion etecnica e di educazione fisica, oggi suddi-vise per gruppi, per squadre o per sesso: apartire dall'entrata in vigore dell'articol o3, l 'unica suddivisione sarà quella pe rclassi.

Anche in questo caso gli effetti econo-mici sono quelli che derivano dalle conse-guenze indotte dal blocco del turn over edalla riduzione delle supplenze, compreseanche quelle di materie differenti, nel li -mite di 10 giorni .

La Commissione cultura si è posta, altre -sì, il problema di come possano suben-trare, di fronte a sicure economie, que-stioni organizzative e politiche di una cert aportata . Credo che sia necessario, da partemia, riferire i problemi che si sono presen -tati .

Per quanto riguarda l'accorpamentodelle cattedre di educazione fisica, si veri -fica la chiusura dello sbocco occupazio-nale ai diplomati dell'ISEF per alcuni ann ia venire. In questo caso, tuttavia, vi è laprevisione di un ampliamento, ancora in

corso, dell ' insegnamento nelle scuol emedie superiori ; un trasferimentodall 'uno all 'altro grado della scuola ren-derà quindi probabilmente possibile u nrapido assorbimento dei soprannume-rari .

Per quanto riguarda gli insegnanti d ieducazione tecnica, l'eccedenza è invecepiuttosto notevole e, in questo caso, non s ipotrà far conto sul turn over per un reim-piego rapido e professionalmente digni-toso. A questo proposito ci si deve colle -gare alle norme successive del l'articolo 3 eall 'articolo 5 . La norma successiva del l 'ar -ticolo 3 presuppone che l'accorpamentosia immediato e che gli insegnanti esube-ranti restino a disposizione per le sup-plenze. Non vi è quindi alcuna forma digradualità nell ' assorbimento in que-stione .

Per quanto stabilito nell'articolo 5, lamaggior parte del personale in sovrannu-mero, proveniente dalla posizione di inse-gnante di educazione tecnica, può corret-tamente adattarsi alla funzione di opera-tore tecnologico ; più difficilmente, invece ,può adeguarsi a quella di coordinatore de iservizi di biblioteca e, ancor più difficil-mente, a quella di operatore psico-pedago-gico. In questo senso, formulo l 'auspicioche il Governo, oltre a concordare le vari eipotesi di reimpiego con le organizzazion isindacali, provveda ad informare dell estesse il Parlamento nel momento in cu iverrà predisposto un piano.

Di particolare rilievo per gli effetti eco-nomici indotti è l 'articolo 7, relativo all esupplenze del personale amministrativotecnico ed ausiliario . Questo articolo ri-duce la possibilità di conferimento dell esupplenze a tale personale, realizzand ocosì risparmi consistenti, appunto in con-seguenza di oneri molto minori per com-pensi straordinari .

L'articolo 8 è piuttosto importante inquanto risulta applicativo del decreto delPresidente della Repubblica 1° febbraio1986, n. 13 (secondo le modalità per altr ogià previste dal decreto del Presidente delConsiglio 5 agosto 1988, n. 325) . Tale arti-colo concerne l'applicazione di quellaparte del contratto relativa alla mobilità ;

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esso produce risparmi non quantificabil iin sede di previsione, che pertanto sonoesclusi dal computo delle economie previ-ste, ma che risulteranno certamente assa irilevanti in sede di consuntivo .

La Commissione ha anche preso in con -siderazione il problema della mobilità ri-guardante il personale precario . Al ri-guardo, sussiste ancora qualche dubbi oche sarà necessario chiarire successiva -mente, in sede di Comitato dei nove . Anzi ,informo fin da adesso i colleghi che ne èprevista la convocazione al termine de ilavori dì questa mattina.

In base a tali considerazioni, sollecit ol 'approvazione del decreto-legge in esameda parte dell'Assemblea .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel 'onorevole ministro della pubblica istru-zione .

GIOVANNI GALLONI, Ministro della pub-blica istruzione . Intervengo molto breve-mente, signor Presidente, per sottolinear eil significato del decreto-legge in esame,che consente l 'applicazione immediata de lcontratto relativo ai dipendenti dellascuola. Si tratta di un contratto che si èpotuto concludere proprio grazie alla co-pertura finanziaria assicurata da quest odecreto-legge .

Non intendo entrare nel merito e nel det -taglio delle singole voci di finanziament odel contratto; mi limiterò semplicement ead accennare ad alcuni aspetti che si rife-riscono al cosiddetto autofinanziament odella scuola . Più di mille miliardi derivano,infatti, da una efficace politica della scur eche, anche se dolorosa, ha consentito econsente di far fronte al contratto in que-stione. Si tratta certamente di provvedi-menti dolorosi, nonché di problemi suiquali ci soffermeremo nuovamentequando discuteremo alcuni degli emenda-menti presentati .

Faccio, però, presente fin da questo mo -mento che non posso accettare alcunemendamento che alteri la copertura dispesa, in quanto verrebbe così rimessa i ndiscussione l ' intera copertura finanziariadel contratto. Da questo punto di vista, la

posizione del Governo è, pur con rincresci -mento, estremamente rigida . Voi com-prenderete, colleghi, che il contratto èstato approvato e poi registrato dalla Cortedei conti sulla base delle previsioni dirisparmio di cui ho detto ; se esse fosseromodificate, l'intera impalcatura del con -tratto della scuola potrebbe essere mess ain discussione.

Questa è la ragione per la quale prean-nuncio già ora che il Governo, se potr àaccogliere e sollecitare tutti gli emenda-menti migliorativi, non potrà accettar equelli che alterino il quadro delineato el 'impegno a recuperare oltre mille mi-liardi attraverso misure di economia nellascuola .

Certo, alcuni dei tagli previsti, pur es-sendo duri, sono in relazione alle prossim esuccessive riforme. Se noi pensiamo all ariforma che si prospetta sull'autonomi adella scuola e all 'esigenza di dare ad ogn iunità scolastica un 'autonomia non soloteorica, ma anche concreta, attraverso i lriconoscimento della personalità giuri-dica, ne deriva come conseguenza, nell astessa prospettiva, la necessità di averedelle unità scolastiche di una certa consi-stenza. Questo obiettivo corrisponde aquello finanziario di ricondurre le unit àscolastiche ad una notevole consistenza ,pur tenendo conto che vi potranno esseresituazioni eccezionali che dovremo fron-teggiare per garantire in ogni caso il ser-vizio scolastico . Quando questa riduzione ,non delle scuole, ma dell 'organizzazionedei circoli didattici e delle presidenze dell escuole, dovesse in qualche modo compro -mettere il servizio (e ciò andrà valutatocaso per caso) probabilmente qualche de -roga sarà ammissibile, ma non credo d ipoter accogliere deroghe in linea di prin-cipio e di tipo legislativo.

Ci sono anche altri aspetti interessant inella riorganizzazione delle cattedre, so-prattutto per quanto riguarda l'educa-zione fisica. E stato accolto il principi odell 'unico insegnante di educazione fisic aper classe, anche quando si tratta di classemista. Tale misura, soprattutto per quant origuarda le scuole medie, giunge al ter-mine di larghissime sperimentazioni che

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hanno dimostrato come non solo ciò si apossibile senza inconvenienti, ma comeaddirittura sia estremamente utile mante-nere l'unità della classe durante l'insegna -mento dell 'educazione fisica .

Anche per quanto riguarda l'educazionetecnica, si supera una vecchia anomalia ; siprovvederà in seguito al recupero del per-sonale che risulterà esuberante .

Vi è un punto sul quale i fatti nuovi rela-tivi alla mobilità ci inducono ad una rifles -sione ulteriore . Vi sono, infatti, elementinuovi intervenuti subito dopo l'emana-zione del decreto-legge. Mi riferisco all 'ap-plicazione del decreto-legge sul precari-cato che non ha consentito in numeros eprovince, non solo del Nord ma anche de lCentro, la copertura di tutti i posti dispo-nibili . Mi riservo di fornire alla Camera idati consuntivi relativi all'aperturadell'anno scolastico da cui risulterà il nu-mero di posti che non sono stati ricoperti,cifra che penso superi notevolmente gli 8-10 mila posti. Ciò crea per il futuro unpericolo di riproduzione del fenomeno de lprecariato perché questi 8-10 mila post idovranno essere ricoperti con supplent iannuali, con il rischio che il fenomeno s iperpetui .

Se in sede di esame degli articoli il Comi -tato dei nove presenterà emendamenti ten -denti a superare tale situazione di difficol -tà, trasformando le graduatorie provin-ciali in graduatorie nazionali e d 'altraparte ammettendo successivamente l apossibilità di bandire concorsi a livello nonpiù nazionale ma provinciale (nelle pro -vince dove si verificheranno queste ca-renze) noi potremo fronteggiare il feno-meno dell'espandersi del precariato chealtrimenti sarebbe inevitabile visti i dat irelativi a questi giorni di apertur adell'anno scolastico.

Queste sono alcune modifiche che ri-terrei utili per eliminare tutte le forme e l ecause del precariato e per riportare il mag -gior ordine possibile nella scuola, facend ocoincidere i posti di ruolo con quelli effet-tivamente occorrenti e cioè giungendo, neilimiti del possibile, a far coincidere il co-siddetto organico di diritto coli l'organicodi fatto .

Svolte queste argomentazioni, mi ri-metto all'Assemblea, sollecitando anch'io ,come ha già fatto il relatore, l'approva-zione del decreto-legge al nostro esame .

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la di-scussione sulle linee generali.

Il dibattito proseguirà alla ripresa po-meridiana della seduta . Sospendo la se-duta sino alle 15,30 .

La seduta, sospesa alle 13,15,è ripresa alle 15,40.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, a normadell'articolo 46, secondo comma, del rego-lamento, i deputati Aniasi, Campagnoli ,Sanese e Senaldi sono in missione per inca -rico del loro ufficio .

Approvazione in Commissione .

PRESIDENTE. Comunico che nella riu-nione di oggi della X Commissione perma-nente (Attività produttive), in sede legisla-tiva, è stato approvato il seguente progettodi legge :

BIANCHINI ed altri: «Modifiche ed inte-grazioni alla legge 21 marzo 1958, n. 253,concernente la disciplina della professionedi mediatore» (519) .

Si riprende la discussion edel disegno di legge n. 3102 .

PRESIDENTE . Prima di passareall'esame dell'articolo unico del disegno d ilegge di conversione, comunico che la Pre -sidenza, ai sensi del comma 8 dell'articolo96-bis del regolamento, ritiene inammissi-bile, in quanto non strettamente attinent ealla materia disciplinata dal decreto-legge,l'articolo aggiuntivo 8.02 della Commis-sione concernente la trasformazione i nruoli provinciali dei ruoli del personal edocente, la disciplina dei concorsi ed il tra-

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sferimento ai consigli scolastici provin-ciali di alcune competenze esercitate dalconsiglio nazionale della pubblica istru-zione .

Passiamo ora all'esame dell 'articolounico del disegno di legge di conversione ,nel testo della Commissione, che è de lseguente tenore :

«1 . È convertito in legge il decreto-legge6 agosto 1988, n. 323, recante finanzia-mento del contratto del personale dell ascuola per il triennio 1988-1990 e normeper la razionalizzazione e la riqualifica-zione della spesa nel settore della pubblic aistruzione, con le seguenti modificazioni :

All 'articolo 1, comma 2, lettera b), n. 1:

le parole «Misure di sostegno delle asso-ciazioni ed istituzioni senza scopo di lucr oche perseguono finalità di interesse collet -tivo» sono sostituite con le parole «Prorogadella fiscalizzazione dei contributi di ma-lattia ivi compreso il settore del commer-cio» .

All 'articolo 2, comma 4:

le parole «con più di 23 alunni» sonosostituite con le parole «con un numero d ialunni di regola non superiore a 23» .

All 'articolo 3 aggiungere il seguent ecomma:

5 . Per le cattedre per le quali non si siapotuto provvedere alla revisione di cui a lcomma 1 si applica quanto dispost odall 'articolo 14, comma 7, del decreto delPresidente della Repubblica 23 agosto1988, n. 399, per il completamentodell'orario di insegnamento . Le relativemodalità sono stabilite con ordinanza de lMinistro della pubblica istruzione .

2. La presente legge entra in vigore i lgiorno stesso della sua pubblicazione nell aGazzetta ufficiale».

Avverto che gli emendamenti presentat isono riferiti agli articoli del decreto-legge ,nel testo della Commissione .

Avverto altresì che all'articolo 1 del de-creto-legge, nel testo modificato dalla

Commissione (come risulta dall 'articolounico del disegno di legge di conversione)non sono riferiti emendamenti .

Ricordo che l'articolo 2 del decreto -legge è del seguente tenore :

(Piano di razionalizzazione della rete sco-lastica) .

«1 . Entro sei mesi dalla data di entrata invigore del presente decreto, il ministrodella pubblica istruzione definisce unpiano di razionalizzazione delle istituzion iscolastiche .

2. Il piano dovrà tener conto, per cia-scuna provincia, del numero degli alunnifrequentanti i vari gradi e ordini di scuola ,delle sue prevedibili variazioni in relazioneall'evoluzione demografica in att onell'ambito territoriale considerato, non -ché delle specifiche esigenze socio-econo-miche in esso esistenti .

3. A partire dall'anno scolastico 1989-1990, si dovrà procedere ad un gradualeridimensionamento delle unità scolastich esulla base dei seguenti parametri : almeno50 posti di insegnamento, ivi compresiquelli relativi alle sezioni di scuola ma-terna, per i circoli didattici ; almeno 1 2classi per le scuole medie ; almeno 25 classiper gli istituti e scuole di istruzione secon -daria superiore, ivi compresi i licei artistic ie gli istituti d 'arte. Il ridimensionamentodovrà essere effettuato senza pregiudicarel'erogazione del servizio nel territorio.

4. A partire dall'anno scolastico 1989-1990, le classi successive a quelle inizial idelle scuole medie statali sono accorpate ,in modo peraltro da non costituire class icon più di 23 alunni . Resta fermo il limit enumerico previsto dall 'articolo 7, commaterzo, della legge 4 agosto 1977, n. 517. Condecreto del ministro della pubblica istru-zione, di concerto con il ministro del te -soro, sono determinati annualmente i cri-teri per la formazione delle classi dellescuole e degli istituti di ogni ordine e gradoe stabilito il numero massimo e minimo d ialunni per classe .

5. Il piano di razionalizzazione dovràprevedere le fusioni e le soppressioni ne-cessarie di unità scolastiche, determinan-done modalità e tempi sulla base delle pre-

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visioni sulle cessazioni dal servizio del per -sonale scolastico interessato . ,

6. Il piano è approvato con decreto delministro della pubblica istruzione .

7. Il piano di razionalizzazione di cui alpresente articolo è aggiornato annual-mente tenendo conto dei mutamenti inter-venuti» .

A questo articolo, nel testo modificat odalla Commissione (come risulta dall'arti-colo unico del disegno di legge di conver-sione), sono riferiti i seguenti emenda-menti :

Sopprimere l'articolo 2 .

2 . 1 .Rallo, Poli Bortone .

Al comma 3, dopo le parole : unità scola-stiche aggiungere le seguenti : ubicate incomuni con almeno 15 mila residenti e/o i ndistretti scolastici con una densità supe-riore ai 150 abitanti per chilometro qua-drato .

2 . 2 .Savino, Viti, Soave, Carelli, Buo -

nocore, Bassanini, Cafarelli .

Passiamo agli interventi sul complessodegli emendamenti riferiti all'articolo 2del decreto-legge .

Ha chiesto di parlare l 'onorevole Soave.Ne ha facoltà .

SERGIO SOAVE. Signor Presidente, con i lmio intervento farò riferimento, oltre cheagli emendamenti all 'articolo 2, anche aquelli miranti alla soppressione di altr iarticoli del decreto, di cui primo firma-tario è il collega Rallo, che sono identici a daltri emendamenti da noi presentati i nCommissione.

Il gruppo comunista voterà a favore ditali emendamenti . Infatti, intendiamo ri-marcare la nostra contrarietà sul modo dilegiferare sostanziato dal decreto inesame. Quest'ultimo avrebbe dovuto farsicarico della copertura finanziaria deglioneri derivanti dalla stipula del contratto .

Con esso, invece, si introducono disposi-zioni definite di «razionalizzazione del si-stema scolastico» mentre invece esse sonoprofondamente innovatrici del sistemamedesimo. Tali disposizioni, che non at-tengono alla materia disciplinata dal de-creto, a nostro avviso avrebbero potuto edovuto essere oggetto di disegni di legg eordinari, che a loro volta avrebbero dovut oessere presentati non solo dopo un con-fronto con le parti sociali (confronto pe-raltro molto travagliato prima della firmadel contratto e che vede già oggi, proprioin ragione della definizione non concor-data con i sindacati autonomi e non dell edisposizioni di cui si discute, l 'aprirsi difatto di una prima «ferita» del patto si-glato), ma anche dopo il necessario con-fronto in Parlamento .

Ieri in Commissione il sottosegretari oMelillo ha obiettato, rispondendo alle no-stre argomentazioni, che con gli articolidei quali noi chiedevamo la soppressione— cioè gli articoli 2, 5, 6, 7 e 8 — si ricavaun finanziamento, sia pure parziale, delmonte previsto per la copertura del con -tratto. Noi abbiamo controbiettato, e con-trobiettiarno adesso in quest'aula, che talededuzione era speciosa . Infatti, se leg-giamo il terzo comma dell'articolo 1, pos-siamo constatare che soltanto 337 miliardiper l'anno 1989 sono coperti dagli articoli2, 3, 6 e 7 del decreto .

La somma di 337 miliardi di lire avrebbepotuto essere prevista nei punti 2 e 3dell 'articolo 1 del decreto-legge ed il Par-lamento nel corso del 1989 avrebbe avutola possibilità di meglio ponderare quegl ielementi di razionalizzazione e di riorga-nizzazione del sistema necessari per u nfinanziamento diretto del contrattostesso .

Pertanto, ritenendo infondata l'obie-zione del Governo, continuiamo a soste -nere la necessità di sopprimere tali arti -coli; a seguito di tale soppression eavremmo un decreto-legge ridotto all 'es-senziale, con un articolo 1, emendato, ingrado di coprire interamente la spesa im-mediata prevista dal contratto. Avremm oinoltre la possibilità di intervenire con pi ùponderata riflessione sugli elementi di ra-

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zionalizzazione del sistema che il decreto -legge — andando oltre, a nostro parere, ilimiti specifici che al decreto stesso son oimposti dalla legge — ha invece disinvol-tamente affrontato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Rallo. Ne ha facoltà.

GIROLAMO RALLO. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, onorevole sottosegreta-rio, per far risparmiare tempo all 'Assem-blea nel corso del mio intervento farò rife-rimento a tutti gli emendamenti presentatie al decreto-legge in generale .

Secondo le dichiarazioni dello stesso mi -nistro il decreto-legge di cui ci stiamo oc-cupando consentirebbe l ' immediata appli-cazione del contratto ; affermazione in-cauta, perché tale applicazione immediat anon si è verificata. Infatti, è trascorso giàqualche mese e alla fine di settembre ab-biamo solo vaghe promesse per un con-guaglio entro ottobre, senza alcun accenn oal problema degli arretrati . Fino a questomomento il personale della scuola non haricevuto nulla e si va avanti soltanto sullabase di promesse . Si tratta di un contrattodi lavoro ottenuto dopo aspre polemiche,che ancora non è stato applicato .

Denuncio in aula tale stato di cose, ch enon può trovare alcuna giustificazione eche, anzi, è ancor più grave se pensiamo a lmodo in cui è stato presentato il decreto -legge di cui ci stiamo occupando .

Il collega Soave nel suo intervento haparlato di commistione di temi e di argo -menti; a tale proposito desidero sottoli-neare che la Presidenza ha dichiarat oinammissibile l 'articolo aggiuntivo 8.02,presentato a nome della Commissione econ l 'accordo del Governo, proprio perchéla commistione è tale da superare qualsias ilimite di accettabilità .

Ma non è soltanto di questo che desider oparlare. La commistione di materie èormai normale nei decreti-legge, perché ilGoverno inserisce in essi i temi più dispa-rati, andando contro lo spirito di questostrumento legislativo, che deve risponderea requisiti di straordinarietà ed urgenza .

In questo caso si arriva addirittura

all ' ipocrisia: l 'articolo 2 del provvedi -mento reca infatti il titolo : «Piano di razio -nalizzazione della rete scolastica». E il mi-nistro ha chiarito ai non addetti ai lavoriche il termine «razionalizzazione» si deveintendere come tendenza al risparmio, a itagli. Il ministro lo ha spiegato fin troppochiaramente . Ma allora lo si poteva affer-mare esplicitamente nel titolo, secondo u ncriterio che sarebbe stato più accettabil eda parte delle diverse forze politiche edell'opinione pubblica !

Il terzo comma dell 'articolo 2 prevedeinfatti un graduale ridimensionament odelle unità scolastiche, sulla base di para-metri fissati in almeno 50 posti di insegna -mento (ivi compresi quelli relativi alle se-zioni della scuola materna), in almeno 12classi per le scuole medie e in almeno 2 5classi per gli istituti e le scuole diistruzion esecondaria superiore.

Tutto ciò accade mentre il ministro vastrombazzando a destra e a manca di es-sere presentatore di un disegno di leggeche dovrebbe accrescere l'autonomia am-ministrativa delle varie sezioni scolastiche .Ebbene, mentre da un lato si dice di volerportare avanti tale provvedimento ,dall'altro si soffoca e si coarta l'autonomi agià esistente, mettendo in luce una chiara enetta contraddizione.

Il quarto comma dell'articolo 2 recitainoltre : « . . .le classi successive a quelle ini-ziali delle scuole medie statali sono accor -pate, in modo peraltro da non costituireclassi con più di 23 alunni». Occorre osser-vare che tale disposizione, che sembra es-sere garantista di un normale andament odidattico, vanifica essa stessa il limite di 23alunni per classe, prevedendo, nella su aparte finale che «sono determinati annual-mente i criteri per la formazione dell eclassi delle scuole e degli istituti di ogniordine e grado». Si aggiunga che il settimocomma dello stesso articolo recita : «Ilpiano di razionalizzazione» — altra ipocri -sia! — «di cui al presente articolo è aggior -nato annualmente. . .» .

Il Governo ed il relatore hanno replicatoa queste osservazioni proponendo una mo -dificazione secondo cui la stesura defini-tiva del quarto comma dell'articolo 2 risul-

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terebbe la seguente : «Le classi successive aquelle iniziali delle scuole medie statal isono accorpate, in modo peraltro da noncostituire classi con un numero di alunn idi regola non superiore a 23» . Ciò peròvanifica totalmente lo spirito e la sostanz adel comma in questione, perché, se da unaparte il testo sembra venire incontro all aesigenza didattica di non superare il nu-mero di 23 alunni per classe, dall'altra l alocuzione «di regola» può essere intesa siain senso estensivo che restrittivo .

L'interpretazione restrittiva ci trove-rébbe pienamente consenzienti ; quellaestensiva nettamente contrari . Abbiamoquindi proposto la soppressione dell'arti-colo 2 del decreto-legge .

Concordiamo inoltre con l'emenda-mento Mensorio 3 .1 soppressivo deicommi 2 e 4 dell'articolo 3 del decreto .

Colgo l 'occasione per pregare la Presi-denza di tener conto che il secondo commadell'articolo 3, che nella sua parte final erecita: « . . .il relativo insegnamento sia im-partito per classi e non per gruppi e, rispet -tivamente, per squadre e per sesso»,stando alla lingua italiana sembrerebb esignificare che l ' insegnamento deve esser eimpartito non per gruppi, ma per classi e,rispettivamente, per squadre e per sesso.Non è evidentemente questo il significat oche Governo e relatore volevano attribuir ealla norma; in sostanza, l'espressione «e,rispettivamente, per squadre e per sesso »dovrebbe essere intesa in senso negativo, ecioè «non per squadre e non per sesso».L'espressione quindi, se non è decisamentesbagliata, dà quanto meno adito a qualchedubbio interpretativo; occorre pertantoche la Presidenza individui una stesura de lcomma che in lingua italiana sia accetta -bile e comprensibile .

L'articolo 5 contiene disposizioni chesono quanto di più assurdo si possa imma -ginare, perché in esso si chiede al perso-nale docenti' di fungere da coordinatoredei servizi di biblioteca e dei servizi diorientamento scolastico, cioè di svolger efunzioni che normalmente tale personal eassolve assieme a quelle didattiche ; quisembrerebbe invece che lo debba fare i nvia alternativa, tan t 'è vero che al comma 3

l'estensore del decreto-legge si preoccupadi conservare per costoro lo stato di do-cente e di aggiungere che essi «hanno titol oal conseguente trattamento economico egiuridico». Il che dimostra con somma evi-denza l 'assurdità della proposta contenut anei commi precedenti .

La stessa considerazione vale per l'arti-colo 6, che prevede la graduale soppres-sione dei convitti nazionali, dei convitt iannessi agli istituti tecnici professionali edegli educandati femminili dello Stato cheaccolgano meno di 30 convittori e semi -convittori. Non vedo quale grande ri-sparmio lo Stato possa ricavare da unasimile norma, mentre risulta evidente lagravità della norma stessa, se teniam oconto che alcuni di questi istituti costitui-scono l'unica forma di istituzione educa-tiva nazionale .

Nell 'articolo 7 si sanziona che per i lcoordinatore amministrativo delle scuolel'assenza non dà luogo a supplenza se sia d idurata superiore a venti giorni . In linea d imassima potremmo riconoscere una cert avalidità a questa disposizione, ma va te-nuto presente che al comma 2 dello stess oarticolo si prescrive che, allorquando s itratta .del restante personale amministra-tivo, si dà luogo alla nomina del supplentesoltanto «per assenze di durata superiore atrenta giorni» e quando si verifichi «ridu-zione delle corrispondenti unità di perso-nale in servizio oltre il 50 per cento». Siafferma quindi che, se in un ufficio disegreteria vi sono due impiegati ammini-strativi e uno dei due si ammala per unperiodo anche superiore ai trenta giorni ,non è possibile nominare un supplente el'impiegato rimasto deve farsi carico ditutto il lavoro. Fortunatamente è stato pre -visto che alla sostituzione si possa proce-dere nel caso che vi sia un solo impiegatoamministrativo in servizio ; in caso contra-rio, evidentemente, si sarebbe dovuto chiu -dere l'ufficio amministrativo, cioè la se-greteria. La proposta di erogare solo 1 0miliardi per il 1989 a favore del personal enon docente che esercita tali funzioni è latestimonianza degli enormi risparmi ch econ questo articolo si intendono conse-guire.

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L'articolo 8, che concerne la mobilit àintercompartimentale, consente che il per-sonale, una volta presentata la relativ adomanda, sia trasferito nell'ambito di uf-fici della stessa amministrazione o anchedi amministrazioni diverse . Non siamo af-fatto d'accordo, e perciò ne abbiamochiesto la soppressione, con quanto di -sposto dal quarto comma dell 'articolo inquestione, perché in esso si afferma :«Dopo l'espletamento delle procedure d icui ai commi 1, 2 e 3, i trasferimenti per ilpersonale soprannumerario saranno di -sposti d'ufficio». Ciò significa che chi haacquisito da anni una titolarità la perde-rebbe in seguito ad un semplice atto d iimperio da parte del ministro, che si tro-verebbe, secondo questa norma, nella con -dizione di trasferire l ' interessato centinaiao migliaia di chilometri lontano dalla sed enella quale ha prestato fino a quel mo-mento servizio .

Vi è un ultimo argomento che mi sembradoveroso trattare, ed è quello che riguardal'articolo aggiuntivo 8 .01 della Commis-sione, che concerne le graduatorie nazio-nali per la nomina del personale preca-rio .

PRESIDENTE. Onorevole Rallo, l'av-verto che il tempo a sua disposizione è sca -duto .

GIROLAMO RALLO . Concludo subito i lmio intervento. Faccio presente che stointervenendo su tutti gli emendamenti ri-feriti agli articoli del decreto-legge .

PRESIDENTE. Le ricordo, però, che i lregolamento prescrive che non si poss aintervenire per più di quindici minuti suciascun articolo di un decreto-legge .

GIROLAMO RALLO. Signor Presidente ,terrò conto anche di questo .

Il ministro ha voluto garantire a quant iaccettano di fruire della graduatoria na-zionale la possibilità di essere nominatinella provincia di provenienza . Egli hasostenuto questo in Commissione ma nonmi pare che il testo che è stato presentato

dia quelle garanzie cui il ministro avevafatto riferimento.

Nel concludere, vorrei far presente ch eil decreto-legge n . 323 ci pone in una situa-zione di grave imbarazzo . Rinunciandoalla dichiarazione di voto finale sul di -segno di legge di conversione, annunci ofin da ora che il gruppo del MSI-destranazionale, pur ritenendo di dover votar econtro tale provvedimento, non può votar econtro un contratto dì lavoro che preved enotevoli miglioramenti per il personaledella scuola (ed è questa la sostanzial eforma di ricatto cui ha fatto ricorso i lGoverno) ; di conseguenza, voterà a favor edella conversione in legge del decreto -legge n . 323, con le ampie riserve che son ostate qui illustrate . Sottolinea tuttavia cheil Governo non può e non deve presentare ,insieme con il recepimento di un contratt odi lavoro, anche norme che non hann oniente a che vedere con lo stesso (Applaus idei deputati del gruppo del MSI-destra na-zionale) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Guglielmo Castagnetti . Ne hafacoltà.

GUGLIELMO CASTAGNETTI . Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, signor mini-stro, intervengo per dichiarare il mio votocontrario sugli emendamenti presentat idai colleghi del gruppo comunista e delgruppo del Movimento sociale italiano-destra nazionale non solo all'articolo 2 maanche agli altri articoli del decreto-legge . I lmio voto contrario nasce dalla consapevo-lezza che il decreto in questione, nei ter-mini in cui è redatto, presenta un intimocollegamento, non solo di carattere econo-mico, tra la sua prima parte, che prevedela copertura delle esigenze finanziarie de-rivate dalla sottoscrizione del contratto, egli articoli seguenti . Si tratta di un collega -mento che certamente è anche di ordin efinanziario, non possiamo nasconder -celo .

Il Governo ha fatto fronte — opportuna -mente, noi riteniamo — alle richieste de lpersonale insegnante, e ciò comporta unonere non trascurabile . A fronte di questo

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onere non trascurabile è giusto prender ein considerazione le eventuali forme dirisparmio e valutare in che modo si poss arientrare dalle spese .

L'opposizione in qualche misura contest aquesto tipo di ratio; ma a mio avviso vi èun'altra ratio che sostiene il collegamentotra il primo articolo e quelli seguenti . Seguardiamo il motivo che ha indotto il Go-verno, con il consenso di un ampio schiera -mento di forze politiche, a sottoscrivere uncontratto sostanzialmente oneroso, ci accor-giamo che si è voluta manifestare la seri avolontà di invertire una precisa tendenza daanni presente nella politica scolastica, cioèporre fine ad una politica assistenzialistic adi presenza generica e talvolta dequalificat anel mondo dell 'istruzione, per passare aduna incentivazione della professionalità edelle strutture, gratificando nel contempo ilpersonale .

A mio avviso gli articoli del decreto -legge successivi al primo svolgono quest afunzione. L 'azione di riorganizzazione ap-pena iniziata, prevista in tali articoli, s irealizza attraverso criteri meno dispen-diosi (il che è un bene), più efficienti, masoprattutto migliori sia per gli addetti ailavori, sia per i giovani che devono utiliz-zare il servizio scolastico. Ritengo sia statoun equivoco (troppo perpetrato nel pas-sato) ritenere che fosse un bene perl'alunno avere la scuola sotto casa, quandomagari la scuola stessa era composta dapochissimi alunni, si avvaleva di scarsis-sime attrezzature, nessun interscambi oculturale avveniva tra i docenti e nessunaggiornamento continuo si realizzava conle strutture più ampie .

Non avere scuole di ridotte dimensionicostituisce il primo fattore perché i capi d iistituto recuperino un'autentica logica d idirezione e non di sopravvivenza degli isti-tuti stessi .

Onorevoli colleghi, è possibile pensare ascuole ove vi sia un solo insegnante d imatematica perché vi è un solo corso? Ch etipo di stimoli, quali contatti con il mond oesterno potrà avere questa scuola? A mi oavviso nessuno: né per i docenti che vi lavo -rano né per il prodotto che va dato a idiscenti .

Quando si svolgono dibattiti di questo tiposi fa sempre l'esempio del paesino di mon-tagna con pochi abitanti. In questo caso sicercherà di intervenire adeguatamente, madobbiamo tener presente che l'Italia non ècomposta solo da piccoli paesini di monta-gna; non possiamo emanare provvediment idi carattere nazionale in funzione di qualch ecaso eccezionale. Del resto vi sono innume -revoli forme di intervento per alleviarequalche disagio. In definitiva non è assolu -tamente vero che la migliore scuola si aquella piccola ubicata possibilmente ne lpaese ove si vive. Questo discorso vale ancheper i docenti . La migliore tradizione dellanostra scuola è legata alle graduatorie nazio -nali, a professori che si spostavano dal nor dal sud al fine di creare orizzonti culturali edaggiornamenti nuovi, stimoli professional inuovi . Dobbiamo perciò uscire dall'otticasecondo la quale non si penalizzerebbel'utenza o il personale della scuola creandoclassi con pochi alunni . Non credo che l'in -segnamento ottimale sia quello individualiz -zato, che rappresenta un fatto particolare.L'insegnamento infatti deve essere rivoltoad una collegialità, ad una classe che abbiaun minimo di consistenza . Dobbiamo perci òsmetterla con le classi di cinque o sei alunni,come purtroppo in modo generalizzato si èverificato in questi anni, proprio per il benedegli allievi .

Le forme di compresenza o di division eartificiosa delle classi per impartire lezionidi educazione tecnica (bubbone che ci por-tiamo avanti da anni) sono state giusta-mente soppresse . In questo modo l'inse-gnante di educazione tecnica che credenella sua professionalità potrà finalment ecimentarsi con un gruppo omogeneo distudenti con i quali misurare la sua capa-cità professionale .

Signor Presidente, avviandomi alla con-clusione devo dire che il gruppo repubbli-cano dà una valutazione positiva del de-creto-legge in esame . Lo troviamo adegua-tamente definito nella prima parte, rela-tiva alla copertura del contratto, riteniamoanche assai positivi gli articoli successivi ,che della prima parte sono una conse-guenza non solo finanziaria ma anche di-dattica, pedagogica e formativa .

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Per tali ragioni siamo quindi contrariagli emendamenti proposti ed antici-piamo, in modo da non ripeterlo successi -vamente, la nostra dichiarazione di votofavorevole sul disegno di legge di conver-sione del decreto-legge n . 323 .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel 'onorevole Carelli . Ne ha facoltà .

RODOLFO CARELLI. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, onorevoli rappresen-tanti del Governo, nell'ultimo periodo delcomma 3 dell'articolo 2, il testo legislativosottoposto alla nostra approvazione subor -dina espressamente il ridimensionamentodelle unità scolastiche alla condizione d inon pregiudicare l'erogazione del servizionel territorio .

Sotto questo profilo mi rendo perfetta-mente conto, così come è avvenuto in Com-missione, che indicare altri parametri eprevedere una casistica particolare potev aprestarsi a quegli equivoci ed inconve-nienti che anche il collega Guglielmo Ca-stagnetti ha sottolineato . È tuttavia un datodi fatto che, soprattutto quando si tratta diservizi di base, essi non possono esser edisegnati in maniera indiscriminata pe rtutto il territorio. Questo è un grosso er-rore, e mi permetto di farlo rilevare al col -lega Castagnetti, il quale ha ragione pe rquanto riguarda la parcellizzazione, ch enon assicura la qualità del servizio, madeve anche tener presente che il dimensio -namento non è mai legato semplicement ead un problema appunto di dimensioni de lservizio, ma di efficienza dello stessonell'ambito di un assetto territoriale che vaesaminato nelle sue singole parti .

In altre leggi relative a servizi essenzial iè contenuta sempre una indicazione ch ederiva dalla ricognizione regionale . Baste-rebbe pensare, per esempio, ai distrett iscolastici, per i quali la partecipazione èessenziale per rendersi conto delle esi-genze della gente .

Io ho acceduto, assieme ad altri colleghi,alla richiesta di non presentare emenda -menti allo scopo di restare nell'ambit odello spirito generale del provvedimento eperché non si pensasse ad una volontà di

derogare ad una norma diretta a rispar-miare e a cercare di concentrare nonché dimassimizzare le risorse. Tuttavia mi per-metto di anticipare il contenuto dell'or-dine del giorno presentato insieme ad altricolleghi, il quale impegna il Governo a fa rsì che, nelle aree a bassa intensità abitativ a— pensiamo alle aree interne al Mezzo-giorno, alle isole, alle comunità montane— là dove i tempi di percorrenza tra sed iche sulla carta dovrebbero essere unificateimpediscano l'esercizio del diritto allo stu -dio, e con una qualità che deriva dalla dire -zione nei confronti del presidio scolastic oesistente, sia confermata l'autonomia delleunità scolastiche .

Ciò perché — voglio ribadirlo ai collegh ied ai rappresentanti del Governo —, so-prattutto con riferimento all'istruzionedell'obbligo, la mancanza di una presenzaqualificata del servizio non fa altro' cheincrementare forme di degrado e di abban-dono. Spero che il Governo voglia acco-gliere queste indicazioni che vanno in-contro alla necessità di specificare un afrase contenuta nel provvedimento altri-menti priva di senso, che si riferisce all'esi -genza che non sia pregiudicata l'eroga-zione del servizio sul territorio (Applaus idei deputati del gruppo della DC) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Savino. Ne ha facoltà .

NICOLA SAVINO. Signor Presidente, ono-revole ministro, intendo sottolineare chel'emendamento 2.2 da me presentato, esottoscritto anche da altri colleghi, no nintende provocare aggravi di spesa m asolo distribuire diversamente l'onere rela-tivo, in modo, cioè, che esso gravi maggior -mente sulle aree intensamente popolate ein modo minore su quelle meno abitate .Così come non ha l'intenzione di preten-dere, come potrebbe equivocarsi, una dif-fusione antieconomica del servizio scola-stico sul territorio, perché il terzo commadell'articolo 2 del decreto-legge al nostroesame, cui il mio emendamento 2.2 si rife -risce, si occupa della direzione didattica ,collega Castagnetti, o della presidenza delservizio. Esso tende quindi a razionaliz-

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zare, nel senso di sopprimere, la direzionedella scuola, non la scuola, con grave nocu-mento per l'efficienza del servizio stesso sela soppressione medesima riguard aun 'area già depressa, economicamentesvantaggiata, demograficamente debole .In quelle realtà, infatti, avremo presidipendolari tra più comuni, per le scuolemedie, e tra più distretti o su scala provin-ciale per le scuole secondarie superiori .

Il problema di una programmazione ra-zionale del servizio scolastico sul territoriova distinto tra servizi di base, dell'obbligo,e servizi secondari superiori . Questi ultimivanno concertati con le autorità regional iche forniscono i servizi e decidono l'as-setto del territorio . Diversamente non vi èuna dialettica corretta nella definizion edei processi di programmazione e si con-tinua in questo modo improprio di deci-dere su materie che sono di competenza d ipiù istituzioni ai tavoli delle trattative sin-dacali . Si espropriano le popolazioni di unprocesso di programmazione, che po icosta alla popolazione stessa in termini d iservizio. Non è indifferente, infatti, sui ser -vizi, sui trasporti, sul l 'assetto complessivodi un territorio, la ubicazione delle scuole .Ancora oggi si registra una dicotomia, unadivaricazione tra l'istituzione scolastica el'edificio scolastico, per cui vi sono anch ecasi di edifici che non coincidono con l eistituzioni . Abbiamo la più grande disarti-colazione in termini di programmazione e ,per altro, un Ministero non in grado d iprogrammare in maniera razionale .

Nel terzo comma dell'articolo 2 del de-creto-legge si perpetua una maniera im-propria di razionalizzare, senza dati, im-ponendo una camicia uniforme a un paes eche tutti dicono viaggi a più velocità . Hadifficoltà ad entrare nel nostro atteggia -mento culturale la convinzione che il paes eabbia diritto a trattamenti, a criteri ch erispettino la diversità .

Come potremmo tentare — talvolta l iponiamo in essere, molto spesso in ma-niera fallimentare — interventi per lo svi-luppo del Mezzogiorno quando poi appro-viamo criteri che possono consentire a lGoverno, anzi invitano il Governo a rispar -miare duemila posti, magari sulla presi -

denza del piccolo comune alle falde delPollino, per il quale poi vorremmo istituireil parco che dovrebbe rivitalizzar el 'area?

Non c'è coerenza con l ' impegno meri-dionalistico che questo Governo ha indi-cato come centrale, prioritario, non c 'ècoerenza con tutti i discorsi che facciamoper il Mezzogiorno. Si toglie il necessarioper puntare molto spesso al superfluo. Lastoria dell ' intervento nel Mezzogiorno èprobabilmente la seguente: si offre il su-perfluo, ma poi l'ente locale deve tentareuna saldatura tra il superfluo, l'eccezio-nale e l'ordinario .

Salvemini raccomandava un servizi oscolastico efficiente per contribuire a co-struire (meglio, a formare) una classe diri-gente meridionale capace di governare l asviluppo di quelle aree .

Si è pronti a gridare allo scandalo e aldegrado sociale nel Mezzogiorno, ma si èmolto meno attenti alla necessità di diver-sificare i criteri e di non risparmiare sulMezzogiorno .

Concludendo, non è in ballo la spesa,perché si può risparmiare maggiormentesulle aree «forti»; nello stesso comma 3dell'articolo di cui discutiamo si parla de lresto di almeno cinquanta posti di insegna-mento, di almeno dodici classi per lescuole medie, di almeno venticinque class iper gli istituti e scuole di istruzione secon -daria e superiore. Si può quindi operareuna maggiore aggregazione nelle zone in-tensamente popolate senza recare dannoall'efficienza, si può e si deve invece aggre -gare di meno in quelle deboli, nelle qual i(fino a quando non vi sarà un piano razio-nale che preveda la partecipazione dell epopolazioni locali secondo i loro diritti ,fino a quando rimarranno diffusi i serviz idi base) dovremo assicurare l'efficienzacon la presenza dei dirigenti scolastici .

Per tali motivi io mi auguro che si dia unsegno di coerenza meridionalistica; inoltre— desidero concludere con una considera -zione che mi sembra persino ovvia — sedavvero fosse in ballo la spesa, dovremmosfoltire non le piccole scuole, che sono l atrincea della democrazia nelle aree internesvantaggiate, ma i ministeri, che rappre-

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sentano momenti di spreco, di oppressionee di disfunzione di tale democrazia .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlarel 'onorevole Mensorio. Ne ha facoltà .

CARMINE MENSORIO. Signor Presi-dente, colleghi, signor ministro, come h agià fatto per altri colleghi, mi consenta d iparlare anche sugli altri articoli del de-creto-legge e, in particolare, sul mio emen-damento 3 .1 . Dirò soltanto poche parole ,anche perché il disegno di legge di conver-sione al nostro esame, sia nelle linee gene-rali sia nei contenuti, corrisponde puntual-mente alle esigenze in esso prospettate . Sitratta di un provvedimento legislativovolto da una parte a finanziare il contrattodel personale della scuola per il triennio1988-1990, dall'altra ad evitare sprechinell'ambito della spesa del compartoscuola, anche attraverso un 'articolata ra-zionalizzazione delle strutture .

Direi quindi che è molto apprezzabilel 'impegno del ministro che, in terminiprioritari, pensa al miglioramento econo-mico del personale della scuola . Altret-tanto apprezzabili sono altresì le disposi-zioni relative all ' individuazione program-mata e tempestiva delle variazioni demo-grafiche della popolazione scolastica, non-ché delle tecniche predisposte per l'imme-diato adeguamento delle strutture dell'or-ganico ai mutamenti intervenuti .

Tutavia, onorevoli colleghi, pur accet-tando il contenuto dell 'articolo 3, relativoalla riorganizzazione delle cattedre, no nposso non esprimere una preoccupata ri-flessione sulla revisione delle cattedre d ieducazione fisica e di educazione tecnica,così come disposto al comma 2 dell'arti-colo 3 .

Pertanto, la proposta di revisione delleattuali cattedre di educazione fisica e d ieducazione tecnica, in rapporto alle class ie non ai gruppi degli alunni, non corri -sponde, a mio avviso, a motivazioni d icarattere didattico, pedagogico e metodo -logico, ma più propriamente ad esigenzediverse: quelle di ridurre la spesa del Mini -stero della pubblica istruzione, senza pe raltro considerare che, in effetti, l'approva-

zione di tale disposto non genera rispar-mio, ma piuttosto l'aumento di fatto dellaspesa pubblica corrente .

Certo, il trasferimento del personale insovrannumero della scuola in altra ammi -nistrazione non determina variazioni d ispesa; tuttavia, gli eventuali conseguent iaggiornamenti cui verrebbe sottoposto i lpersonale trasferito per essere integrato i nmodo fattivo nelle nuove funzioni compor -terà probabilmente ulteriori onori finan-ziari . A parte, poi, i gravi disagi che si cree -rebbero nel settore ogranizzativo dellascuola, nel momento in cui gli operator iscolastici, stabilizzati da un punto di vistaprofessionale e familiare in un determi-nato territorio, sarebbero costretti ad emi -grare in altre zone ed in altre attività .

Onorevoli colleghi, entrando nel merit odel provvedimento, credo che nessun opossa disconoscere il fatto che le attivit àpratiche hanno bisogno di un laboratorio ,di una guida e di interventi individualizzat ie di verifiche in campo, e certamente l aformazione dei gruppi risponde meglio atali esigenze . Non bisogna dimenticare ,parimenti, che il momento formativo, cuisi riferisce l 'insegnamento dell'educazionetecnica, è delicato e determinante anch eper l'orientamento delle scelte professio-nali degli allievi .

Pertanto, una cattiva conduzione delleattività educative in tale settore può arre-care un danno irreversibile all 'orienta-mento professionale dell 'allievo.

A questo punto è superfluo ricordareche la formazione delle cattedre per classicomporta la necessità di adeguare le strut -ture di laboratorio al raddoppio degli al -lievi durante le ore di lezione, con conse-guenti enormi aggravi della spesa .

Il risultato di tutto ciò è, dunque, che l arevisione della cattedra di educazione tec-nica diventa quanto mai inopportuna e con-troproducente, come ancor più inopportun ae controproducente si dimostra la revisionedella cattedra di educazione fisica, tesa, perla sua impostazione, non solo alla forma-zione culturale degli allievi, ma anche allosviluppo armonico del corpo e della perso-nalità, nel contesto di una perfetta intera-zione tra soma e psiche.

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Di qui la convinzione che l'insegna-mento dell'educazione fisica debba essereimpartito non ad intere classi, bensì apochi allievi : soltanto in tal modo si po-trebbe ottenere un risultato ottimale sulprofitto. Le attività motorie in una palestracon 25 alunni di sesso diverso diventanoimpraticabili e incoordinabili, stante l aprecarietà delle strutture, degli attrezzi edei locali in dotazione alle scuole . L'educa-zione fisica, in tal caso, potrebbe essereridotta a mera disciplina teorica, non piùidonea a svolgere quel ruolo di fondo fina-lizzato all'integrazione formativa dell apersonalità dal punto di vista psicofi-sico .

Ebbene, onorevoli colleghi, in questo de -creto-legge l'articolo 3 prevede al second ocomma che le cattedre di educazione fisicasiano promiscue! Questo, certamente, è u nfatto del tutto nuovo ed altamente innova-tivo che non possiamo non condividere ,con l'impegno, però, che la classe no nsuperi il tetto dei 15 alunni, perché unaplatea di 25 alunni renderebbe inefficac eun corretto insegnamento dell'educazionefisica, dovendosi corrispondere conte-stualmente alle esigenze di un insegna-mento differenziato per i due sessi, oltr ealle esigenze relative ad eventuali porta -tori di handicap.

Questa tesi trova, per altro, confort oanche nelle attuali strutture scolastiche,che non potrebbero nel modo più assolut oconsentire un insegnamento funzional edell'educazione fisica ad una classe di 2 5

alunni, come previsto dal provvediment oin esame.

Di qui la necessità di una seria, adeguat ae razionale programmazione che tengaconto di tutte le esigenze.

Volendo avviarmi alla conclusione nonposso dilungarmi ulteriormente ; tengoperò ad affermare che, al di là di altremotivazioni, la presenza simultanea in pa -lestra di 25 alunni con un solo docentefinirà per ridurre inevitabilmente l'educa-zione fisica a mera attività ginnico-spor-tiva, con conseguente stravolgimento de icontenuti dei programmi e delle finalit àstesse della scuola .

In conclusione, emerge chiaramente, a

mio avviso, che le motivazioni addotte permantenere il secondo e il quarto commadell 'articolo 3 non reggono : è giusto conte -nere la spesa pubblica, ma non è giust oprivare la scuola, che già si dibatte a fatic atra mille difficoltà per adeguarsi alle inno-vazioni della moderna società, di validioperatori, aumentando nel contempo ledifficoltà di gestione didattica e metodolo-gica .

Pertanto, onorevoli colleghi, desider oconcludere preannunciando il mio vot ofavorevole, con l'auspicio che il present eprovvedimento venga rapidamente appro-vato unitamente all'emendamento 3 .1 dame presentato (Applausi) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Cordati . Ne ha facoltà .

LUIGIA CORDATI ROSAIA . Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, intervengo rapi-damente per osservare che il tipo di dibat -tito che si svolge in quest'Assemblea — eche si è svolto precedentemente nel Comi-tato dei nove — la dice lunga sul carattereche dovrebbe avere e che invece ha il prov -vedimento al nostro esame .

In realtà si trattava di dare attuazione a dun contratto, certamente con il necessarioreperimento di fondi e con le necessari eminime razionalizzazioni, che avrebberoconsentito a tale contratto di essere at-tuato. Ma che cosa è accaduto? Noi ve-diamo che l'attenzione viene realmenteconcentrata sul modo in cui si posson oridurre, per esempio, le unità scolastich eed attuare il contratto senza determinareun aggravio per lo Stato . In realtà, se pren -diamo in considerazione il contenuto d iquesto provvedimento legislativo, ci accor-giamo che si va ben al di là: quanto horilevato si sarebbe potuto realizzare co nl'articolo 1 o, al massimo, sia con l 'articolo1 che con l'articolo 2 (in questo decreto -legge però non vi sono solo due articoli, m amolti altri) .

Vi è, per esempio, l'articolo 3, nel qual esi parla di riorganizzazione delle cattedre ,stabilendo il principio (previsto dal quart ocomma) di utilizzare il personale sopran-numerario anche per le supplenze, in sosti-

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tuzione dei docenti, e al di là di qualsias iriorganizzazione didattica delle scuole . Siparla, inoltre, di individuazione di attivitàrelative alla funzione docente della scuola:in questo caso vengono addirittura inven-tate nuove figure all ' interno della scuolastessa, in barba a qualsiasi autonomia di -dattica, scolastica ed organizzativa, dell aquale si parla tanto quando vengono pro -messe leggi nuove che conferiscano auto-nomia reale alle unità scolastiche !

Si inventano, per esempio, figure comequelle del coordinatore dei servizi d iorientamento scolastico oppure dell'ope-ratore psico-pedagogico (figura che, i nquesto contesto, non ha ragione di es-sere). Mi domando quale possa essere ilsignificato dell 'autonomia organizzativae didattica all ' interno della scuola, se poicerte decisioni vengono assunte per de-creto, senza operare un minimo di revi-sione di quanto deve essere attuato nell ascuola stessa .

Si arrivano addirittura a stabilire criter idi mobilità con un sistema qual è quelloindividuato da questo decreto-legge. Ri-cordo che proprio dopo l 'articolo 8 rela-tivo alla mobilità sono stati aggiunti u narticolo 8-bis e poi un articolo 8-ter, con cuivengono ancor più definite le caratteri-stiche in base alle quali tale modalità deveemergere . All 'ultimo momento, alle 14 dioggi, quando stavamo per andare a pranz o— il che è molto significativo — è statopresentato un ulteriore emendamento ch estabilisce di trasferire compiti, a mio giu-dizio interessanti e rilevanti, dal consiglionazionale della pubblica istruzione ai con -sigli scolastici provinciali .

Lungi da me il pensiero che i compit idebbano rimanere accentrati! Mi sembr aperò veramente scorretto avviare riformesignificative concernenti la scuola senzaminimamente discutere e coinvolgere l'As -semblea. E questo ciò che sta avvenend ocon il presente decreto-legge, che va scor-rettamente molto al di là delle richiestefatte (Applausi dei deputati del gruppo delPCI) .

PRESIDENTE. Nessun altro chiedend odi parlare sugli emendamenti riferiti

all 'articolo 2, ricordo che l 'articolo 3 deldecreto-legge è del seguente tenore:

(Riorganizzazione delle cattedre) .

«I . A partire dall'anno scolastico 1989-1990, per le scuole medie e per gli istituti escuole di istruzione secondaria superiore ,ivi compresi i licei artistici e gli istitut id'arte, si dovrà procedere ad una revision edell'assetto organizzativo delle cattedre, a ifini della maggiore possibile utilizzazion edell'orario di servizio da parte dei docenti ,per adeguarle più puntualmente all'orari oobbligatorio di servizio del personale do-cente ed alle esigenze dei vari tipi di istitut ie scuole, sulla base anche di un'organicarevisione dei programmi di insegnamentoe dei relativi curricula . Alla ridetermina-zione degli orari di cattedra si dovrà prov-vedere secondo le modalità previste dall evigenti disposizioni .

2. Le cattedre di educazione tecnica e d ieducazione fisica nelle scuole medie sonocostituite in modo che il relativo insegna -mento sia impartito per classi e non pe rgruppi e, rispettivamente, per squadre eper sesso .

3. Il ministro della pubblica istruzione ,sentite le organizzazioni sindacali mag-giormente rappresentative a livello nazio-nale del personale della scuola, determina ,con propria ordinanza, i criteri di utilizza-zione del personale esuberante, nel ri-spetto di quanto stabilito dagli articoli 70 eseguenti del decreto del Presidente dell aRepubblica 31 maggio 1974, n . 417, e suc-cessive modificazioni ed integrazioni, non -ché delle norme recate, in materia, da ldecreto del Presidente della Repubblic ache recepisce l'accordo relativo al com-parto del personale della scuola, perfezio-nato in data 9 giugno 1988 .

4. Con la medesima ordinanza dovrannoessere impartite disposizioni che preve-dano espressamente la utilizzazione de lpersonale soprannumerario di educazion etecnica e di educazione fisica nelle scuol emedie, anche per le supplenze in sostitu-zione dei docenti di discipline diverse as-senti sino a dieci giorni» .

A questo articolo nel testo modificato

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dalla Commissione (come risulta dall 'arti-colo unico del disegno di legge di conver-sione) è riferito il seguente emenda-mento :

Sopprimere i commi 2 e 4 .

3 . 1 .Mensorio .

Nessuno chiedendo di parlare sul -l'emendamento riferito all'articolo 3, av-verto che all'articolo 4 non sono riferitiemendamenti . Ricordo che l'articolo 5 deldecreto-legge è del seguente tenore :

(Individuazione di nuove attività relativealla funzione docente nella scuola) .

«1 . Nei limiti del 20 per cento del perso-nale soprannumerario, dovrà essere pre-vista la graduale utilizzazione del perso-nale docente per le attività di coordinator edei servizi di biblioteca e di coordinator edei servizi di orientamento scolasticopresso gli istituti e le scuole d'istruzion esecondaria superiore, ivi compresi i lice iartistici e gli istituti d 'arte. Con le stessemodalità e nel rispetto del predetto limit epercentuale, sarà estesa, nelle scuol edel l 'obbligo, la utilizzazione del personaledocente per le attività di operatore tecno-logico e di operatore psicopedagogico .

2. I criteri per l'assegnazione dei docent iai compiti connessi con le attività di cui a lcomma 1 sono stabiliti con le ordinanzerelative all'utilizzazione del personale do-cente .

3.I docenti utilizzati ai sensi dei commi 1e 2 conservano lo stato di docente e hann otitolo al conseguente trattamento econo-mico e giuridico» .

A questo articolo, che non è stato modi-ficato dalla Commissione, è riferito il se-guente emendamento:

Sopprimere l 'articolo 5 :

5 . 1 .Rallo, Poli Bortone .

Nessuno chiedendo di parlare sul -l'emendamento riferito all'articolo 5, ri-cordo che l'articolo 6 del decreto-legge èdel seguente tenore:

(Razionalizzazione della distribuzione terri -toriale delle istituzioni educative) .

«1 . Il piano di razionalizzazione di cu iall'articolo 2 dovrà prevedere anche la gra-duale soppressione dei convitti nazionali ,dei convitti annessi agli istituti tecnici eprofessionali e degli educandati femminil idello Stato che accolgano meno di 30 con-vittori e semiconvittori .

2 . Per i criteri e le modalità si applicanole disposizioni di cui al citato articolo 2» .

A questo articolo, che non è stato modi-ficato dalla Commissione, è riferito il se-guente emendamento :

Sopprimere l 'articolo 6 .

6. 1 .Rallo, Poli Bortone .

Nessuno chiedendo di parlare sul -l'emendamento riferito all'articolo 6, ri-cordo che l 'articolo 7 del decretto-legge èdel seguente tenore:

(Supplenze del personale amministrativo,tecnico ed ausiliario) .

«1 . A decorrere dall 'anno scolastico1989-1990, nel caso di assenza del coordi-natore amministrativo delle scuole d ' ogniordine e grado, si dà luogo alla nomina delsupplente temporaneo soltanto quandol'assenza sia di durata superiore a ventigiorni e non vi sia nella scuola la possibilit àdi affidare le relative funzioni ad un colla-boratore amministrativo o la reggenza ,conferita da parte del provveditore, di ser-vizi di segreteria ad un coordinatore am-ministrativo di altra scuola viciniore .

2. Nel caso di assenze del restante perso -nale amministrativo, tecnico ed ausiliariodelle scuole di ogni ordine e grado, si dàluogo alla nomina del supplente tempo-raneo soltanto quando trattasi di sostitu-

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zione per assenze di durata superiore atrenta giorni e vi sia riduzione delle corri-spondenti unità di personale in servizi ooltre il 50 per cento. Si dovrà provvedere ,in ogni caso, alla sostituzione del personaleausiliario e tecnico anche per assenze sin oa trenta giorni, quando vi sia una sola unit àdi detto personale in servizio .

3. A decorrere dall 'anno scolastico 1989-1990 è autorizzata la spesa annua di lire 30miliardi, da iscrivere in apposito capitol odello stato di previsione del Ministero dell apubblica istruzione, da destinare all'eroga-zione di compensi a favore del personalenon docente indicato nel comma 2, chia-mato a maggiori impegni di servizio perassenza di altro personale di pari qualific afunzionale, subordinatamente all 'accerta-mento delle supplenze non conferite .

4. All 'onere derivante dall 'applicazion edel comma 3, valutato in lire 10 miliardiper l'anno 1989, si provvede mediante cor-rispondente riduzione dello stanziamentoiscritto al capitolo 1032 del suddetto statodi previsione per l'anno finanziario mede-simo e corrispondenti capitoli per gli eser -cizi successivi .

5. Il ministro del tesoro è autorizzato aprovvedere, con propri decreti, alle occor-renti variazioni di bilancio» .

A questo articolo che non è stato modi-ficato dalla Commissione, è riferito il se-guente emendamento :

Sopprimere l 'articolo 7

7. 1 .Rallo, Poli Bortone.

Nessuno chiedendo di parlare sul -l'emendamento riferito all'articolo 7, ri-cordo che l 'articolo 8 del decreto-legge èdel seguente tenore :

(Mobilità intercompartimentale) .

«1 . Ai fini della mobilità, anche obbliga-toria, di cui al decreto del Presidente dell aRepubblica 1 0 febbraio 1986, n. 13, i posti

delle singole amministrazioni pubbliche,distinti per qualifiche funzionali o cate-gorie e profili professionali che, dopo l'at-tivazione delle procedure previste dal de-creto del Presidente del Consiglio dei Mini -stri 5 agosto 1988, n. 325, sulla mobilità de lpersonale, risultino annualmente disponi -bili nelle strutture provinciali e subprovin -ciali delle medesime amministrazioni,sono comunicati, entro il mese di aprile ,dal Dipartimento della funzione pubblic aal Ministero della pubblica istruzione ,previa dichiarazione delle corrispondenzedei profili professionali alle qualifiche de lpersonale del comparto scuola .

2. I provveditori agli studi competenti ,all'uopo interessati dal Ministero dellapubblica istruzione, con proprie ordi-nanze, da portare a conoscenza del perso -nale inserito nel contingente di cui a lcomma 1 dell'articolo 22 del decreto delPresidente della Repubblica che recepiscel'accordo relativo al comparto del perso-nale della scuola, perfezionato in data 9giugno 1988, per il triennio 1988-1990, co-municano l'esistenza dei posti disponibilied invitano gli interessati a presentare do-manda di trasferimento, entro il 30 giugnodi ogni anno, all'ufficio del personale dell eamministrazioni presso le quali vi sia di-sponibilità di posti nelle strutture provin-ciali o subprovinciali.

3. I trasferiemnti vengono disposti, co neffetto dal 1 0 settembre di ogni anno, conl'osservanza delle disposizioni previste ,per la mobilità a domanda, dal decreto delPresidente del Consiglio dei ministri 5agosto 1988, n. 325, di cui al comma 1 .

4. Dopo l'espletamento delle proceduredi cui ai commi 1, 2 e 3, i trasferimenti pe ril personale soprannumerario saranno di -sposti d'ufficio, all'interno del compartodel personale della scuola, dal ministrodella pubblica istruzione secondo i criter idefiniti d'intesa con le organizzazioni sin-dacali maggiormente rappresentative a li -vello nazionale del personale dell ascuola».

A questo articolo, che non è stato modi-ficato dalla Commissione, è riferito il se-guente emendamento:

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Sopprimere il comma 4 .

8 . 1 .Rallo, Poli Bortone .

All 'articolo 8 del decreto-legge sono rife-riti i seguenti articoli aggiuntivi :

mine relative a posti e cattedre eventual-mente disponibili nella provincia di prove -nienza.

6. Per il quadriennio di cui al comma 5 laquota dei posti destinata ai trasferimenti èelevata al cento per cento dei posti va -canti .

Dopo l 'articolo 8, aggiungere il se-guente :

8.01 .

La Commissione .

Art . 8-bis

(Graduatorie nazionali per la nominadel personale precario)

1. Le graduatorie provinciali, di cuiall'articolo 17 del decreto-legge 3 maggio1988, n. 140, convertito, con modificazioni ,dalla legge 4 luglio 1988, n . 246, sono sop-presse e trasformate in graduatorie nazio -nali .

2. L'inserimento nelle graduatorie na-zionali è effettuato d'ufficio sulla base delpunteggio acquisito nelle graduatorie pro-vinciali di provenienza . Sono altresì inse-riti nelle graduatorie nazionali coloro iquali pur avendone i requisiti non sonostati iscritti nelle graduatorie provincialiper la mancata presentazione della rela-tiva domanda nei termini prescritti . A talfine gli stessi devono presentare la do-manda entro quindici giorni dalla data d ientrata in vigore della legge di conversion edel presente decreto .

3. Le nomine sono disposte in relazionealla disponibilità di posti determinata inambito nazionale . Coloro che non accet-tano la nomina sono cancellati dalla gra-duatoria nazionale cui la nomina stessa s iriferisce .

4. Si dà luogo alle nomine anche durantel'anno scolastico, con decorrenza giuri -dica dall'inizio dell 'anno scolastico incorso e con l'obbligo di assunzione del ser -vizio nella sede assegnata dall'iniziodell 'anno scolastico successivo .

5. A decorrere dall'anno scolastico 1988 -1989 e per il quadriennio successivo gl iiscritti nella graduatoria nazionale, anchese già nominati in altra provincia, hann odiritto di precedenza assoluta per le no -

Dopo l 'articolo 8, aggiungere il se-guente :

Art . 8-bis

1. I ruoli del personale docente dell escuole ed istituti di istruzione secondariadi secondo grado ed artistica, con esclu-sione dei conservatori di musica e dell eaccademie, sono trasformati in ruoli pro-vinciali .

2. I concorsi per le cattedre per i post ivacanti nei ruoli provinciali di cui alcomma 1 sono indetti dal provveditorat oagli studi; si applicano le disposizioni dicui alla legge 20 maggio 1982, n. 270, esuccessive modificazioni ed integrazioni .Nei casi in cui si abbia in ambito provin-ciale un numero limitato di cattedre o post ivacanti, i concorsi possono essere svolti alivello regionale o interregionale ; il mini-stro della pubblica istruzione, con propri aordinanza, indica i concorsi da effettuare alivello regionale o interregionale, nonché isovrintendenti ai quali ne è affidata l 'orga-nizzazione .

3. Le competenze attualmente esercitatedal consiglio nazionale della pubblic aistruzione nei riguardi del personale do-cente di cui al comma i sono trasferite a lconsiglio scolastico provinciale, nel cuiambito sono costituiti i relativi consigli didisciplina secondo le modalità previste perla costituzione dei consigli di disciplina de lpersonale docente della scuola media .

8.02.La Commissione .

Ricordo che l'articolo aggiuntivo 8.02 ègià stato dichiarato inammissibile dallaPresidenza .

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Nessuno chiedendo di parlare sul -l 'emendamento e sugli articoli aggiuntiv iriferiti all 'articolo 8, avverto che all'arti-colo 9, ultimo del decreto-legge, non son oriferiti emendamenti .

Avverto altresì che nessun emenda -mento è stato presentato al l 'articolo unicodel disegno di legge di conversione .

Avverto altresì che la Commissione bi-lancio ha espresso parere favorevole suldisegno di legge n. 3102, nel testo dellaCommissione, a condizione che sia sop-pressa la modifica apportata dalla Com-missione all 'articolo 1, secondo comma ,lettera b), n . 1 del decreto-legge . Conse-guentemente, il Governo ha presentato ilseguente emendamento all 'articolo 1 :

All'articolo 1, comma 2, lettera b), n. 1 ,sostituire le parole: proroga della fiscaliz-zazione dei contributi di malattia ivi com-preso il settore del commercio con le se-guenti : misure di sostegno delle associa-zioni ed istituzioni senza scopo di lucro ch eperseguono finalità di interesse collet-tivo .

Governo .

È così esaurita la discussione sul com-plesso degli emendamenti ed articoli ag-giuntivi riferiti agli articoli del decreto-legge .

Qual è il parere della Commissione sugl iemendamenti ed articoli aggiuntivi pre-sentati?

COSTANTE PORTATADINO, Relatore . Si-gnor Presidente, quanto all'emendament o1 .1 del Governo, devo dire che la Commis -sione non si è riunita, ma aveva comunquegià votato quella modifica . Suppongo,quindi, che il parere sia contrario . La Com -missione, infatti, ha approvato ieri, in se-duta plenaria, la suddetta modifica ,mentre il Governo ha ripristinato un test osul quale la Commissione si era espressa i nsenso contrario. Se non è obbligatorio con -vocare il Comitato dei nove affinchéesprima un nuovo parere, suppongo che il

parere della Commissione sull'emenda-mento 1 .1 del Governo sia contrario .

Quanto all 'emendamento Rallo 2.1, laCommissione esprime parere contrario ;per quanto riguarda l 'emendamento Sa-vino 2.2, la Commissione invita i propo-nenti a ritirarlo, facendone confluire i lcontenuto in un ordine del giorno .

La Commissione esprime parere con-trario sugli emendamenti Mensorio 3 .1 eRallo 5.1, 6.1, 7.1 e 8.1 .

Per quanto riguarda l 'articolo aggiun-tivo 8.01 della Commissione, devo fornireun chiarimento su un dubbio sollevato inordine alla necessità di copertura . Alle gra -duatorie nazionali infatti non corrispon-dono posti in ruolo; esse costituiscon osemplicemente un elenco, per così dire, d iaspiranti al posto in ruolo: non c 'è unaumento di posti in ruolo e conseguente-mente non vi è aumento di copertura .Credo che con questo chiarimento possan oessere sciolti tutti i dubbi avanzati al ri-guardo .

Vorrei fare un'ulteriore precisazione, si-gnor Presidente, a proposito del second ocomma dell 'articolo 3 del decreto-legge .L'onorevole Rallo ha sollevato un pro-blema di comprensibilità della parte finaledi tale comma, là dove si dice : «Le cattedredi educazione tecnica e di educazione fi-sica nelle scuole medie sono costituite i nmodo che il relativo insegnamento sia im-partito per classi e non per gruppi e, rispet -tivamente, per squadre e per sesso» . Ilsenso del comma è che tutte quelle cat-tedre sono accorpate in modo tale che l'in -segnamento sia impartito esclusivamenteper classi, quindi non per gruppi, non pe rsquadre, non per sesso . Se tale chiari-mento verrà ritenuto sufficiente, potrebbeessere evitato un emendamento che do-vrebbe semmai incidere sulle «e» o sull e«o» del testo in un modo altrettanto dub-bio .

PRESIDENTE. Il Governo ?

SAVINO MELILLO, Sottosegretario diStato per la pubblica istruzione . Il Governoè contrario agli emendamenti Rallo 2 .1 ,Savino 2.2, Mensorio 3.1 e Rallo 5.1, 6 .1, 7.1

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e 8.1 . È favorevole invece all 'articolo ag-giuntivo 8.01 della Commissione .

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedell 'emendamento 1 .1 ., del Governo sulquale è stato chiesto lo scrutinio segreto .

Ha chiesto di parlare per dichiarazion edi voto l'onorevole Guerzoni. Ne ha facol-tà.

LUCIANO GUERZONI. Il gruppo della si-nistra indipendente voterà a favore degl iemendamenti soppressivi che sono stat ipresentati mentre voterà contro l'emenda-mento 1 .1 del Governo .

Il voto a favore degli emendamenti sop-pressivi è dovuto al fatto che in un decreto -legge, che deve ottemperare alle esigenz edi dare copertura finanziaria al contratt odel personale della scuola, sono state inse -rite una serie di materie che sono presen-tate come norme per la razionalizzazione ela riqualificazione della spesa della pub-blica istruzione, ma che in realtà determi-nano incisioni e riduzioni profonde e dra-stiche del servizio. Noi non riteniamo chequesta materia possa essere regolata at-ttraverso un decreto-legge e soprattutt oattraverso questo decreto-legge. In talsenso, voteremo a favore di tutti gli emen-damenti soppressivi .

Per quanto riguarda l'emendamento 1 . 1del Governo, francamente non compren-diamo le ragioni per cui, di fronte al votoquasi unanime della Commissione, cheaveva indicato una diversa copertura fi-nanziaria, il Governo si ostini a voler pro-sciugare una modestissima somma desti -nata alla copertura finanziaria di una pro-posta di legge presentata da molti gruppidella maggioranza e dell'opposizione inmateria di associazionismo. Verrebbe diconseguenza a mancare per tale provvedi-mento la copertura finanziaria previstanella legge finanziaria del 1988 . Per que-sto, confermando il voto già espresso i nCommissione, voteremo contro l'emenda-mento 1 .1 del Governo .

NINO CARRUS. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

NINO CARRUS. Signor Presidente, il co-mitato pareri prima e la Commissione bi-lancio poi hanno espresso parere con-trario su un emendamento della VII Com-missione che recava un aggravio di 190miliardi su un capitolo diverso da quell ooriginariamente individuato dal Governo .

La Commissione bilancio, su parere con-forme del Governo, ha infatti ritenuto d iesprimere parere favorevole sul provvedi -mento, a condizione che fosse soppress oquell'emendamento della Commissione .

L'emendamento 1 .1 del Governo riport aquindi il testo all'originaria versione, per -ché il capitolo sul quale la Commissioneaveva individuato la copertura non ha ca-pienza sufficiente, in quanto la manovr aeconomica del Governo ha posto su quelcapitolo degli oneri diversi.

Pensiamo quindi che dovendosi proro-gare la fiscalizzazione degli oneri sociali ,sia pure con modalità diverse che ver-ranno individuate dai provvedimenti d iaccompagnamento, ciò non consenta difinanziare il contratto della scuola .

Per questa ragione la Commissione bi-lancio ha ritenuto di dover tornare al testooriginario del Governo . Ribadisco quindi i lparere contrario della Commissione bi-lancio sulla modifica della Commissione,chiedendo il ripristino del testo origina -rio .

PRESIDENTE. Avverto che è stata riti -rata la richiesta di scrutinio segreto .

FRANCO BASSANINI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCO BASSANINI. Presidente, chied oche l'emendamento venga votato per scru -tinio segreto e domando che si verifichi sela proposta sia appoggiata da altri capi -gruppo.

PRESIDENTE. Domando se questa ri-chiesta sia appoggiata .

(È appoggiata) .

Passiamo ai voti .

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1988

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indìco la votazione se-greta, mediante procedimento elettronico,sull 'emendamento 1 .1 del Governo, nonaccettato dalla Commissione .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico che le missioni concesse nellesedute precedenti e in quella odierna son oin numero di 47 .

Procedo all'appello dei deputati in mis-sione .

-

(Segue l'appello).

Poiché dei deputati testé chiamati 4 5risultano assenti, resta confermato il nu -mero di 45 missioni, salvo eventuali retti -fiche in base ai risultati della votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 280Maggioranza 14 1

Voti favorevoli 148Voti contrari 132

Sono in missione 45 deputati .

(La Camera approva) .

Hanno preso parte alla votazione :

Agrusti MichelangeloAiardi AlbertoAlagna EgidioAlberini GuidoAlinovi AbdonAmalfitano DomenicoAmodeo Natal eAndreoli GiuseppeAndreoni GiovanniAngelini GiordanoAntonucci BrunoArmellin LinoArnaboldi Patrizia

Artese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAuleta Francesc oAzzolini Luciano

Baghino Francesco GiulioBalestracci NelloBarbieri SilviaBargone AntonioBaruffi Luig iBassanini FrancoBattaglia PietroBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole Jan eBenedikter JohannBenevelli Luig iBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBerselli FilippoBertoli DaniloBevilacqua CristinaBianchi Beretta RomanaBianchini Giovann iBiasci MarioBinelli Gian CarloBinetti Vincenz oBisagno TommasoBogi GiorgioBonfatti Paini MarisaBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito MarioBortolani FrancoBotta GiuseppeBrescia GiuseppeBrunetto ArnaldoBruni Francesc oBruno PaoloBruzzani RiccardoBubbico MauroBuffoni AndreaBuonocore Vincenz o

Caccia Paolo Pietr oCafarelli FrancescoCalderisi GiuseppeCalvanese FloraCamber GiulioCannelonga Severino LucanoCapacci Renato

(Presiedeva il Vicepresidente GerardoBianco) .

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Capecchi Maria TeresaCapria NicolaCardetti GiorgioCarelli RodolfoCarrus NinoCasati FrancescoCastagnetti Guglielm oCastagnetti Pierluig iCavagna MarioCellini GiulianoCerofolini FulvioChella MarioChiriano Rosari oCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCicerone FrancescoCiocci Carlo AlbertoCiocci Lorenz oCipriani Luig iCirino Pomicino PaoloCivita SalvatoreColombini LedaColoni SergioColucci FrancescoCordati Rosaia Luigi aCorsi Umbert oCosta AlessandroCrescenzi UgoCresco Angelo Gaetan oCristofori NinoCursi Cesare

D'Aimmo FlorindoDal Castello MarioD'Alia SalvatoreD'Amato CarloD'Angelo GuidoDel Donno OlindoDel Mese Paol oDi Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonazzon Renat oDuce Alessandro

Faccio AdeleFachin Schiavi SilvanaFaraguti LucianoFelissari Lino Osvald oFerrandi AlbertoFerrari WilmoFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna Maria

Fiorino FilippoForleo FrancescoFracchia BrunoFrancese Angel aFrasson MarioFronza Crepaz LuciaFumagalli Carulli Battistin a

Galante MicheleGalli GiancarloGalloni Giovann iGaravaglia MariapiaGasparotto IsaiaGhezzi GiorgioGhinami AlessandroGitti Tarcisi oGorgoni GaetanoGottardo SettimoGramaglia MariellaGrilli Renato 'Grosso Maria TeresaGuerzoni LucianoGuidetti Serra BiancaGullotti Antonin o

Labriola SilvanoLanzinger GianniLa Penna GirolamoLa Valle RanieroLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLodigiani Orest eLoiero Agazi oLo Porto GuidoLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMainardi Fava Ann aMalfatti Franco Mari aMalvestio Piergiovann iMancini VincenzoMangiapane GiuseppeMartinat UgoMartuscelli PaoloMasini NadiaMassano Massim oMastrantuono RaffaeleMattarella SergioMatulli GiuseppeMazzuconi DanielaMeleleo Salvatore

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Melillo SavinoMensorio Carmin eMensurati Eli oMilani Gian StefanoMinozzi RosannaModugno DomenicoMombelli LuigiMonaci AlbertoMonello PaoloMontali SebastianoMontecchi ElenaMontessoro Antoni oMoroni SergioMotetta Giovann iMundo Antonio

Napoli VitoNappi Gianfranc oNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNucci Mauro Anna Maria

Orsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Pacetti MassimoPaganelli EttorePalmieri Ermenegild oPandolfi Filippo Mari aPascolat RenzoPedrazzi Cipolla Annamari aPellegatta GiovanniPellegatti IvanaPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerani MarioPetrocelli EdilioPicchetti Santin oPietrini Vincenz oPinto RobertaPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari Pierluig iPortatadino CostantePoti DamianoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicol a

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRallo GirolamoRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia VincenzoRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRicciuti RomeoRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRojch AngelinoRonzani Gianni Wilme rRusso FerdinandoRutelli Francesc o

Salvoldi Giancarl oSanese Nicolamari aSanfilippo SalvatoreSangalli CarloSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSantonastaso GiuseppeSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSerafini Anna Mari aSerafini MassimoSerra GiannaServello FrancescoSilvestri GiulianoSoave SergioSoddu PietroSpini ValdoStaller Elena AnnaStefanini Marcell oStegagnini BrunoStrada RenatoStrumendo Lucio

Taddei Mari aTamino GianniTassi CarloTassone MarioTealdi Giovanna MariaTesta Enrico

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Tiezzi EnzoTorna MarioTorchio GiuseppeTortorella AldoTrabacchi Felice

Vairo GaetanoVazzoler SergioVecchiarelli BrunoVesce EmilioViscardi MicheleViti Vincenzo

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon Brun oZampieri AmedeoZaniboni AntoninoZolla Michel eZoppi PietroZoso GiulianoZuech Giusepp e

Sono in missione :

Amato GiulianoAniasi Aldo

Bellocchio AntonioBianchi FortunatoBoselli Milvi aBulleri Luigi

Campagnoli Mari oCerutti GiuseppeCima Laura

D'Addario Amede oDel Pennino Antoni oDiaz Annalisa

Facchiano FerdinandoFerrari MarteFerrarini GiulioFoschi Franco

Gelli BiancaGelpi Luciano

Lauricella Angelo

Manzolini GiovanniMarri GermanoMartino GuidoMatarrese Antoni oMazza DinoMigliasso Teresa

Pallanti NovelloPoli Bortone Adriana

Rais FrancescoRavasio RenatoRocelli Gian Franc oRomani DanielaRonchi Edoard oRossi Alberto

Samà Francesc oSantoro ItalicoSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSapio Francesc oScovacricchi MartinoSenaldi CarloSeppia MauroSorice Vincenzo

Tremaglia Mirko

Umidi Sala Neide Mari a

Visco Vincenz o

Si riprende la discussione .

FRANCESCO RUTELLI. Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCESCO RUTELLI. Signor Presi-dente, in varie circostanze, sia nella pas-sata legislatura sia in quella attuale, ab-biamo chiesto che il numero dei deputat i«missionari» fosse reso noto all'inizio dellesedute o almeno nel momento in cui vienenotificata la loro assenza .

Non voglio sollevare casi personali, pe raltro sempre molto sgradevoli, ma certa-mente ciascuno dei colleghi qui presentinell'ascoltare i nomi dei deputati in mis-

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sione avrà molte cose da ridire, essendo aconoscenza di alcuni casi che difficilmentepossono essere ricondotti a missioni dicarattere parlamentare o governativo . Vo-glio citare, per esempio, il caso del mini-stro del tesoro Amato, che abbiamo vist opresente in quest'aula non più di tre ore fa ,e il cui nome è il primo, se non erro ,dell'elenco dei deputati in missione . Puòdarsi che il ministro del tesoro sia dovutopartire improvvisamente, anche se mipare che il suo nome fosse nel l 'elenco deideputati in missione fin da stamane . Potreifare altri esempi : in ogni caso, poiché sitratta di un episodio veramente poco serioper il quale si rischia, nel momento in cuisono in missione ben 42 deputati . . .

PRESIDENTE . I deputati in missionesono 45 .

FRANCESCO RUTELLI. La ringrazio perla precisazione, signor Presidente . Eb-bene, poiché si rischia di andare verso un asituazione per cui tra un po ' avremo 31 6

deputati in missione permanente, sarà suf -ficiente il voto di un singolo deputato perdichiarare valido il risultato di una delibe -razione !

Signor Presidente, vorrei proprio che v ifossero in materia regole più certe, piùgarantite nonché una maggiore corret-tezza e rigore nella loro applicazione .

MAURO MELLINI . Voto palese e mission isegrete !

PRESIDENTE . Onorevole Rutelli ,vorrei precisare che le missioni sono an-nunciate dalla Presidenza. In questo casosi tratta di missioni di Commissioni parla -mentari autorizzate dalla Presidenza a re -carsi all'estero (mi riferisco, in partico-lare, alla Commissione ambiente, terri-torio e lavori pubblici, alla Commissionelavoro che si trova negli Stati Uniti d'Ame-rica, alla Commissione affari esteri e co-munitari, alla Commissione finanze che haprogrammato un viaggio a Tokyo) . Ne con-segue che molti deputati, componenti dell eCommissioni indicate, sono in mission eper viaggi autorizzati . Per quanto riguarda

le missioni dei membri del Governo, perragioni delle loro funzioni, esse non sonocontrollabili in quanto vengono semplice -mente comunicate alla Presidenza che n eprende atto . Nel precisare che il ministroAmato non ha partecipato alla votazione,voglio rilevare che la Presidenza esaminasempre le missioni con assoluta accura-tezza.

ALFREDO PAllAGLIA. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Voglia indicarne il mo-tivo.

ALFREDO PAllAGLIA. Chiedo di parlaresulla questione delle missioni .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ALFREDO PAllAGLIA. Vorrei pregare l aPresidenza di autorizzare meno viaggi e diimporre ai parlamentari di essere presentiin aula .

PRESIDENTE. Trasmetterò questo suoinvito al Presidente della Camera .

Pongo in votazione l 'emendamentoRallo 2.1, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo.

(È respinto) .

Dobbiamo ora votare l 'emendamentoSavino 2.2 .

I presentatori di questo emendamentointendono aderire all' invito di ritirarlo ?

NICOLA SAVINO. Lo ritiriamo, signorPresidente, e ci riserviamo di trasfondern eil contenuto in un ordine del giorno ch eimpegni il Governo a confermare, con rife-rimento alle aree depresse e socialment esvantaggiate e di quelle meridionali in par -ticolare, l'autonomia di almeno una scuolamedia con non meno di 6 classi per co-mune e di ciascun tipo di istituto medi osuperiore già esistente per ogni distretto .

PRESIDENTE . Onorevole Savino,vorrei pregarla di formalizzare il testo

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dell 'ordine del giorno e di trasmetterlo all aPresidenza .

L'emendamento Savino 2 .2 è stato per-tanto ritirato .

Pongo in votazione l'emendamentoMensorio 3.1, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamentoRallo 5 .1, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo .

(È respinto) .

GUIDO ALBORGHETTI. Signor Presi-dente, chiedo la verifica della votazionemediante procedimento elettronico senzaregistrazione dei nomi .

PRESIDENTE. Onorevole Alborghetti ,entrambi i segretari concordano sull'esitodella votazione, per cui il risultato puòessere dato per acquisito.

Pongo in votazione l ' emendamentoRallo 6.1 .

FRANCESCO GIULIO BAGHINO. SignorPresidente, chiedo lo scrutinio segreto .

PRESIDENTE. Ho già indetto la vota-zione, onorevole Baghino .

FRANCESO GIULIO BAGHINO. E no! Io hochiesto prima la parola, ma lei non si èvoltato dalla mia parte .

PRESIDENTE. Ripeto che siamo già invotazione .

Pongo in votazione l'emendamentoRallo 6.1, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo .

(Segue la votazione) .

GUIDO ALBORGHETTI. Chiedo la veri -fica dell 'esito della votazione .

PRESIDENTE. Poiché i deputati segre-tari non sono d'accordo sull'esito dell avotazione e me ne hanno fatto esplicit arichiesta, ai sensi del primo commadell'articolo 53 del regolamento, dispongo

la controprova mediante procedimentoelettronico senza registrazioni di nomi .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamentoRallo 7.1, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo .

(È respinto) .

Pongo in votazione l 'emendamentoRallo 8.1, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'articolo aggiuntivo8.01 della Commissione, accettato dal Go -verno.

(È approvato) .

Il disegno di legge, che consta di un arti -colo unico, sarà direttamente votato ascrutinio segreto .

Sono stati presentati i seguenti ordini de lgiorno:

«La Camera,

preso atto che nell 'ultimo periodo delcomma 3 dell 'articolo 2, il decreto-legge indiscussione subordina espressamente il ri -dimensionamento delle unità scolastichealla condizione di non pregiudicare l'ero-gazione del servizio nel territorio ,

impegna il Governo

a confermare l'autonomia del servizio, siaa livello comunale che distrettuale, nellearee a bassa intensità abitativa (specie nelMezzogiorno e nelle comunità montane) econ tempi di percorrenza, tra sedi unifica-bili, ostativi a garantire la qualità del ser-vizio scolastico, che per sua natura è con -dizione essenziale contro forme di abban-dono e di degrado .

9/3102/1«Carelli, Buonocore, Vairo, Pro -

cacci, Soave» .

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«La Camera ,

allo scopo di attuare compiutamentel'obbligo di non pregiudicare l'erogazionedel servizio sul territorio, come specificat oal 3° comma dell'articolo 2 del decreto-legge 6 agosto 1988, n . 326,

impegna il Governo

a confermare, con riferimento alle are edepresse o socialmente svantaggiate e d iquelle meridionali in particolare, l'auto-nomia di almeno una scuola media co nnon meno di 6 classi per comune di ciascuntipo d 'istituto medio superiore già esi-stente per ogni distretto .

9/3102/2«Savino, Viti, Portatadino ,

Soave, Guerzoni, Cordati Ro -saia» .

Qual è il parere del Governo sugli ordinidel giorno presentati ?

GIOVANNI GALLONI, Ministro della pub-blica istruzione . Il Governo accetta l'ordinedel giorno Carelli n . 9/3102/1 ed accett acome raccomandazione l ' ordine delgiorno Savino n . 9/3102/2, dato che in pra-tica si tratta di un articolo di legge . Se i lGoverno dovesse assumere l'impegno ri-chiesto e non limitarsi ad accogliere l'or -dine del giorno come raccomandazione,sarebbe più logico votare l 'emendamentodal quale l 'ordine del giorno medesimodiscende .

Il Governo comunque terrà conto de iproblemi posti sia dall 'onorevole Carelli ,sia dall'onorevole Savino. Viene propost auna nuova organizzazione anche in vist adel conferimento della massima auto-nomia alla scuola e non si può pensare d idare personalità giuridica a strutture sco-lastiche di minima entità . Bisogna, però,garantire, in ogni caso, il buon funziona-mento della scuola . Si conferisce così u nminimo di discrezionalità per evitare chein certe realtà locali ci si trovi di fronte asituazioni che siano causa di reale decre-mento. Non si può quantificare in line agenerale, così come chiede il collega Sa-

vino, il cui ordine del giorno, ripeto, ac-colgo come raccomandazione .

PRESIDENTE. Dopo le dichiarazion idel Governo i presentatori insistono per l avotazione dei loro ordini del giorno?

RODOLFO CARELLI . Signor Presidente ,desidero chiarire che il mio ordine delgiorno è firmato anche dagli onorevoliBuonocore, Soave e da altri colleghi .

Comunque, signor Presidente, insist oper la votazione del mio ordine del giorn on. 9/3102/1 per confortare il Governo nell adisponibilità che ha dimostrato.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'or-dine del giorno Carelli n . 9/3102/1, accet-tato dal Governo.

(È approvato) .

NicoLA SAVINO. Signor Presidente, in-sisto per la votazione del mio ordine delgiorno n . 9/3102/2 .

Non ritengo di dover ripetere gli argo -menti che ho portato a sostegno del mioemendamento 2.2 che ho ritirato e sosti-tuito con l 'ordine del giorno, su esplicitoinvito del Governo .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'or -dine del giorno Savino n. 9/3102/2, accet -tato dal Governo come raccomanda-zione .

(È approvato) .

È così esaurita la trattazione degli ordin idel giorno.

Passiamo alle dichiarazioni di voto su ldisegno di legge nel suo complesso . Hachiesto di parlare per dichiarazione di votol'onorevole Guerzoni. Ne ha facoltà .

LUCIANO GUERZONI. Signor Presidente,signor ministro, il gruppo della sinistraindipendente voterà contro il disegno d ilegge di conversione di questo decreto -legge, ma ciò non perché riteniamo ch enon si debba dare copertura finanziaria a lcontratto del personale della scuola per iltriennio 1988-1990. Quel contratto è stato

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sottoscritto dal Governo e quindi è neces-sario dargli copertura finanziaria, ed è perquesto che ricorrono gli estremi di neces-sità e di urgenza .

Voteremo contro perché in questo de-creto-legge, che si giustifica solo per lanecessità di trovare la copertura finan-ziaria al contratto del personale dell ascuola, è stata inserita un 'accozzaglia dinorme che non ha assolutamente nulla ache fare, se non in modo artificioso e pre-testuoso, con tale copertura .

Nel provvedimento sono contenuti arti-coli che fanno riferimento, ad esempio, alpiano di razionalizzazione della rete scola-stica, alla riorganizzazione delle cattedre ,alla individuazione di nuove attività rela-tive alla funzione docente nella scuola, all arazionalizzazione della distribuzione terri-toriale delle istituzioni educative e via diseguito .

E evidente che tali materie comportanoproblemi finanziari, ma così come sonoindicate nel provvedimento determinanouna modificazione del servizio scolastico ,in quanto si tratta di norme che riformanoil sistema scolastico .

Il nostro sistema scolastico pubblico habisogno di riforme, però non riteniam oche tali interventi possano essere intro-dotti in via surrettizia con un decreto-legg econcernente la copertura finanziaria de lcontratto del personale della scuola .

Ci sembra che si tratti di una manovrascorretta da parte del Governo, perch épone una parte consistente della Cameradi fronte alla non facile scelta di mettere arischio l'approvazione di un decreto-legg edi cui riconosciamo la necessità e l'ur-genza per quanto attiene alla coperturafinanziaria del contratto del personaledella scuola, ma di cui non condividiamo lealtre norme.

Questo ricatto di fronte al quale l'Assem -blea viene posta può tuttavia risolversi,signor ministro, in un boomerang, perché,se il disegno di legge di conversione nonfosse approvato, la responsabilità rica-drebbe unicamente sul Governo, che hatentato di forzare la mano alla volontà de llegislatore. Per questo e nonostante que-sto, quindi, il gruppo della sinistra indi -

pendente esprimerà voto contrario allaconversione in legge del provvedimento .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto l 'onorevole Arna-boldi . Ne ha facoltà .

PATRIZIA ARNABOLDI . Il gruppo di de-mocrazia proletaria voterà contro il di -segno di legge di conversione in esame pe rdue motivi di fondo, relativi l'uno ai con -tenuti e l'altro alla logica che ispira i ldecreto-legge .

Va detto in primo luogo che si affronta ilproblema della copertura finanziaria delcontratto del personale della scuol aquando già in sede di discussione dei di -segni di legge finanziaria e di bilancio diquest 'anno si era fatto presente al ministroGalloni come i fondi a disposizione potes-sero a mala pena coprire l'esistente ed anz ifossero insufficienti ad assicurare il paga-mento del personale, a prescindere dalleesigenze contrattuali .

Ebbene, oggi si intende reperire i fondinecessari al finanziamento dei migliora-menti retributivi riconosciuti agli inse-gnanti attingendo perfino a stanziamentidestinati alle comunità montane . E noi cre-diamo che ciò risulti non solo ridicolo m aanche offensivo, se solo si tiene conto dell eesigenze derivanti dall'espressione di un anormale logica contrattuale e quindi senz aspingersi fino a fare il discorso dell ascuola intesa come investimento . E offen-sivo che si vadano a reperire i fondi stral-ciandoli quinci o quivi, dagli stanziament idestinati alle comunità montane a quell iper le associazioni senza fine di lucro, finoa prefigurare un ridimensionamento gene -rale per l'intero comparto del pubblicoimpiego .

Questo è per noi inaccettabile e cre-diamo costituisca una premessa assai ne -gativa per la situazione del pubblico im-piego (a partire dagli insegnanti) e per ilavoratori in generale .

La seconda ragione della nostra contra-rietà al decreto-legge in esame sta nel fatt oche in maniera surrettizia, ma non tant osotterranea, ci si serve di esso per far avan-zare la riforma della scuola . Ora compren-

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diamo bene in che consista la riforma dellascuola. Ce lo ha detto questa mattina ilministro Galloni quando in pratica ha af-fermato «ahimé siamo costretti al tagliodei rami secchi ; ahimé siamo costretti alridimensionamento»!

La riforma della scuola è quindi di fatto ,a partire da questo decreto-legge, un con-dizionare, un assemblare, un rendere com-patibile la scuola con la spesa. In tal modo ibisogni degli insegnanti, degli studenti, de ilavoratori, dei cittadini in generale ven-gono unicamente commisurati alle com-patibilità di spesa.

Desidero sottolineare inoltre alcune in-congruenze che il contenuto del decreto-legge denuncia per quanto riguarda la po-sizione del Governo e del ministro .

Ci si vanta tanto del disegno di leggesull'autonomia della scuola, che dovrebb erappresentare il segno di un suo avvicina-mento alle esigenze della popolazione at-traverso un rapporto più diretto con essa,ma poi questa autonomia si riduce agl iaccorpamenti dei distretti, cioè ad un mag-giore accentramento.

È vero che non vengono materialment edistrutti gli edifici scolastici (questo sa-rebbe eccessivo anche per l'attuale Go-verno e per l'attuale ministro della pub-blica istruzione), ma è pur vero che ven-gono accorpate alcune sedi staccate, ripro -ponendo così in maniera pesante l ' interoproblema dell'autonomia della program-mazione e degli insegnanti e della ricerc adi un più intenso legame con la realtà civilee sociale del nostro paese .

Quelli che ci fanno dire di no al provve-dimento in discussione sono motivi d ifondo, ma nello stesso tempo e con l astessa forza chiediamo che il Governo ga-rantisca gli aumenti contrattuali che lenta -mente e in maniera contraddittoria sonostati ottenuti . E di oggi, mi sembra, un acircolare del ministro in cui si precisa cheforse a fine settembre o agli inizi di ottobreverrà pagata una prima tranche degli au-menti contrattuali che spettano di dirittoal personale della scuola; di fatto, la granparte dei miglioramenti economici verr àpagata solo a gennaio .

Anche a questo proposito vorrei sottoli -

neare, a nome della forza politica cui ap-partengo e di coloro che rappresento inParlamento, che quanto abbiamo soste-nuto nel corso della discussione della legg efinanziaria per il 1988 e poi in tutta lavicenda che ha riguardato i precari dell ascuola non era il prodotto di doti di pre-veggenza, ma di una semplice analisi dell asituazione di fatto. Non c'erano allora inbilancio e non ci sono oggi i fondi necessar ia soddisfare le esigenze del mondo degliinsegnanti, sfociate nelle richieste avan-zate durante la lotta contrattuale, che èstata vasta, ampia e lungamente soffert adal personale della scuola. D'altronde,oggi il ministro viene ancora una volta asottolineare come il famigerato decreto sulprecariato non ha risolto nulla ; in propo-sito ci premureremo di chiedere al mini-stro come mai oggi in questo provvedi-mento viene riproposta la drammaticit àdel problema del precariato e dei post ivacanti e se c 'è il rischio che a giugnodell'anno prossimo saremo costretti a ride -finire un decreto in materia di preca-riato .

Non si tratta dunque — lo ripeto — d ipreveggenza, ma della semplice constata-zione che ancora una volta è intenzione de lGoverno, e in particolare del ministro dell apubblica istruzione, di tener conto nontanto delle esigenze della scuola, quantopiuttosto delle compatibilità di bilancio .

Per tali motivi di fondo il gruppo didemocrazia proletaria voterà contro laconversione in legge di questo decreto ,impegnandosi però a sostenere le richiest edei lavoratori della scuola in tutte le asso-ciazioni e in tutte le sedi in cui il dibattit oandrà avanti nell'ambito del Parlament o(Applausi dei deputati del gruppo di demo-crazia proletaria) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto l 'onorevole Soave.Ne ha facoltà .

SERGIO SOAVE. Signor Presidente, ono -revoli colleghi, intervengo brevemente pe rribadire alcune considerazioni svolte daicolleghi che mi hanno preceduto ed alcune

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osservazioni che io stesso ho fatto in Com -missione.

Si chiude la fase del contratto del perso -nale della scuola, che è stata travagliata edifficile: questo è il dato positivo che siriflette nell'articolo 1 del decreto in discus -sione e nel suo titolo . Peccato che quest afase, che ha visto un confronto duro macertamente fondato su forti motivazioni eche ha registrato per la prima volta uncumulo consistente di risorse investite nelmondo della scuola, abbia come epilogoparlamentare un decreto che approfitta diquesta grande manovra finanziaria perintrodurre innovazioni assai rilevanti, ch enon hanno niente a che fare con logica deldecreto, che è quella del finanziamento de lcontratto del personale della scuola . Daparte nostra abbiamo tentato di modifi-care il provvedimento riducendolo all'es-senzialità dell'articolo 1 e di poche altr enorme, contrastando l'obiezione del Go-verno che tutto il resto del provvedimentoserve a rendere possibili le erogazioni e pe rfar sì che complessivamente la manovrafinanziaria venisse realizzata . A parere no-stro tale obiezione è infondata, e non ab-biamo mancato di rilevarlo.

Ma c'è di più . C'è il modo in cui si èproceduto, un modo che ha sottratto d ifatto ad una serena riflessione parlamen-tare argomenti di grande rilievo . Già la col -lega Cordati poneva in rilievo come noi c isiamo trovati questa mattina ad esaminar ein coda all'articolo 8 una proposta di modi -fica estremamente rilevante, cioè un arti -colo aggiuntivo (che è stato poi dichiarat ogiustamente inammissibile dalla Presi-denza della Camera) che prevedeva la pos -sibilità di indire concorsi provinciali.Questo emendamento era giusto di per sé,ma non aveva nulla a che fare con i ldecreto; esso corrispondeva alla logic aormai consueta di utilizzare la rapidit àdello strumento del decreto-legge per tutt ociò che può venire in mente al Governo inrelazione a ritardi precedenti o contestual idella sua azione .

Nutriamo anche seri dubbi sulla coe-renza tra la relazione tecnico-finanziariaallegata al decreto e la sua fattibilità; inproposito basta citare il quarto comma

dell'articolo 2 che prevede criteri di for-mazione generale per le classi, mentre larelazione tecnica, in modo più esplicito ebrutale, parla di 6.638 classi in meno . Altroche non pregiudicare l'erogazione del ser-vizio scolastico nel territorio!

Abbiamo l'impressione che si rischi che ifondi messi in movimento con questo im-portante decreto finiscano per essere de-stinati esclusivamente agli aumenti dell eretribuzioni degli insegnanti, e che ch iguarda ai problemi della scuola da un altropunto di vista, quello della qualità del ser -vizio, riceverà una delusione perch équesta manovra avrà come esito una ridu -zione delle classi, dei distretti, dei posti d idirezione ed in generale della presenzadella scuola nel territorio italiano .

Come ultimo rilievo vorrei evidenziar eche non si può affidare all 'amministra-zione, come di fatto fa il decreto n . 323, iltimone di una manovra così complessa edimportante per la scuola italiana .

Per queste ragioni noi voteremo contr ola conversione in legge del decreto-legge n .323, non cedendo al ricatto che in quest ocaso, come in altri, ci viene fatto . Un arti-colo del decreto ha un contenuto positivo ,e lo voteremmo volentieri, ma non siamod'accordo sugli altri . Il nostro giudizio ècomplessivamente negativo e non vo-gliamo inserirci in una spirale di ipocri-sia .

Il nostro voto contrario riguard al 'azione del Governo, che ha utilizzato u ndecreto importante per la scuola italiana,che avrebbe dovuto essere snello e preve-dere un semplice finanziamento, per intro-durre altre norme che non ci trovano con-senzienti (Applausi dei deputati del gruppodel PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto l'onorevole Savino .Ne ha facoltà .

NICOLA SAVINO . Signor Presidente, conil mio intervento voglio annunciare il votofavorevole del gruppo del PSI alla conver-sione in legge del decreto-legge n . 323, madesidero anche ricordare quanto il con -tratto del personale della scuola sia stato

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contrastato, le numerose polemiche cheesso ha suscitato e le molteplici riserv eavanzate anche dall'interno della maggio-ranza .

Si è visto un sindacato fortemente diviso ,in seguito allo scatenarsi dei particolari-smi, e la danza delle cifre è durata alungo .

Credo che se il Governo avesse antici-pato le linee portanti della riforma pi ùvolte preannunciata sui temi dell 'autono-mia, del prolungamento dell 'obbligo,sull'esame di Stato e su un diverso sistemadi valutazione, vi sarebbe stata una corniceatta a ricondurre a coerenza spinte chemolto spesso hanno rifiutato ogni sintesi .

Il decreto indubbiamente si sforza dirazionalizzare e di impostare la mobilitàdel personale sul territorio, e realizz aanche un certo miglioramento economico ;ma tutto ciò nei limiti di una cornice cen-tralistica, che probabilmente non potev aconsentire di più e non ha reso possibileuna adeguata razionalizzazione del ser-vizio scolastico, perché questa si è volut arealizzare senza il supporto di un mini-stero attrezzato per programmare, su untavolo improprio, esterno al Parlamento ,eludendo i poteri locali e regionali in ma-teria di assetto sul territorio, cioè in merit oall 'ubicazione dei servizi . La razionalizza-zione proposta dal provvedimento inesame, anche se mitigata dall 'ordine delgiorno approvato poc'anzi dall 'Assemblea ,tende ad introdurre una uniformità deri-vante da un'ottica di centralismo, la qualeignora le diversità e produce danno e di-sfunzione .

E positivo che con il decreto-legge che c iaccingiamo ad approvare si sia tentato d iporre in essere la mobilità del personale;ma non può sfuggire che fino a quand onon vi sarà un ruolo unico per i pubblic idipendenti, gestito dal dipartimento dellafunzione pubblica, probabilmente sa -ranno ancora tanti i lacci ed i lacciuoli cheimpediranno di giungere ad una completamobilità . Inoltre, fino a quando non vi saràuna autonomia delle scuole che permett aloro di competere sul mercato, il migliora-mento delle condizioni degli operatori sco-lastici (obiettivo principale del contratto

della scuola) tarderà ad essere conseguito.Tale miglioramento potrà infatti essereraggiunto solo attraverso una scuola ingrado di competere sul mercato .

È per questi motivi che il gruppo socia-lista voterà a favore del decreto-legge esa-minato, seppure con molte riserve, ma co nl'augurio che finalmente si realizzino leriforme di struttura (Applausi dei deputat idel gruppo del PSI) .

PRESIDENTE. Sono così esaurite le di-chiarazioni di voto .

Prima di procedere alla votazione ascrutinio segreto del disegno di legge ,chiedo che la Presidenza sia autorizzata aprocedere al coordinamento formale de ltesto approvato .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Votazione segretadi un disegno di legge .

PRESIDENTE. Indico la votazione se-greta finale, mediante procedimento elet-tronico, sul disegno di legge n . 3102, di cuisi è testé concluso l'esame .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

«Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto-legge 6 agosto 1988, n.323, recante finanziamento del contratt odel personale della scuola, per il triennio1988-1990, e norme per la razionalizza-zione e la riqualificazione della spesa nelsettore della pubblica istruzione» (3102) .

Presenti 303Votanti 299Astenuti 4Maggioranza 150

Voti favorevoli 193Voti contrari 106

Sono in missione 45 deputati .

(La Camera approva) .

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Bisagno TommasoBogi GiorgioBonfatti Paini MarisaBorghini GianfrancescoBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBreda Robert aBrescia GiuseppeBrocca Beniamin oBrunetto ArnaldoBruni Francesc oBruno PaoloBruzzani RiccardoBubbico MauroBuffoni AndreaBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalvanese FloraCannelonga Severino Lucan oCapacci RenatoCapecchi Maria Teres aCapria NicolaCardetti GiorgioCarelli RodolfoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti GuglielmoCastagnetti PierluigiCastagnola LuigiCavagna MarioCeci Bonifazi AdrianaCellini GiulianoCerofolini FulvioChella MarioCherchi SalvatoreChiriano RosarioCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCicerone Francesc oCimmino Tancred iCiocci Carlo AlbertoCiocci LorenzoCipriani LuigiCivita SalvatoreCobellis Giovann iColombini LedaColoni Sergio

(Presiedeva il Vicepresidente GerardoBianco) .

Hanno preso parte alla votazione :

Agrusti MichelangeloAiardi AlbertoAlagna Egidi oAlberini GuidoAlborghetti GuidoAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano DomenicoAmodeo NataleAndreoli GiuseppeAndreoni GiovanniAngelini GiordanoAngelini PieroAntonucci BrunoArmellin LinoArnaboldi PatriziaArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo Sebastian oAuleta FrancescoAzzolini Luciano

Baghino Francesco Giuli oBalestracci NelloBarbalace FrancescoBarbieri SilviaBargone Antoni oBaruffi LuigiBassanini FrancoBattaglia PietroBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole JaneBenedikter JohannBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBerselli FilippoBertoli DaniloBevilacqua CristinaBiafora Pasqualin oBianchi Beretta RomanaBianchini Giovann iBiasci MarioBinelli Gian CarloBinetti Vincenzo

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Colucci FrancescoContu FeliceCordati Rosaia LuigiaCorsi UmbertoCosta AlessandroCrescenzi Ug oCresco Angelo Gaetan oCristofori NinoCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Aimmo FlorindoDal Castello Mari oD'Alfa SalvatoreD'Amato CarloD'Angelo GuidoDegennaro Giusepp eDel Donno OlindoDel Mese PaoloDiglio PasqualeDi Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonazzon Renat oDuce Alessandro

Fachin Schiavi SilvanaFagni EddaFaraguti LucianoFelissari Lino Osvald oFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari WilmoFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aFiorino FilippoFracchia BrunoFrancese Angel aFrasson MarioFronza Crepaz LuciaFumagalli Carulli Battistin a

Galante MicheleGalli GiancarloGalloni Giovann iGaravaglia MariapiaGasparotto IsaiaGhezzi GiorgioGitti Tarcisi oGorgoni GaetanoGottardo SettimoGramaglia MariellaGrilli Renato

Grippo UgoGuerzoni LucianoGuidetti Serra BiancaGullotti Antonino

Labriola SilvanoLagorio LelioLanzinger GianniLa Penna GirolamoLa Valle RanieroLevi Baldini NataliaLodigiani OresteLoiero AgazioLucchesi GiuseppeLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMainardi Fava AnnaMalfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMangiapane GiuseppeMannino AntoninoMartinat UgoMartinazzoli Fermo Min oMartuscelli PaoloMasini NadiaMassano Massim oMastella Mario Clement eMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazzuconi DanielaMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati Eli oMerolli CarloMicheli FilippoMichelini Albert oMilani Gian StefanoMinozzi RosannaMinucci AdalbertoMombelli LuigiMonaci AlbertoMonello PaoloMontali SebastianoMontecchi ElenaMontessoro Antoni oMoroni Sergio

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Motetta Giovann iMundo Antonio

Napoli VitoNappi Gianfranc oNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranco

Pacetti MassimoPaganelli EttorePalmieri ErmenegildoPandolfi Filippo MariaPascolat RenzoPazzaglia Alfred oPedrazzi Cipolla Annamari aPellegatta Giovann iPellegatti IvanaPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerani MarioPetrocelli EdilioPicchetti SantinoPietrini VincenzoPinto RobertaPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoli Gian GaetanoPolverani PierluigiPortatadino CostantePoti DamianoProvantini AlbertoPumilia Calogero

Quarta NicolaQuercioli ElioRabino Giovanni Battist aRadi LucianoRallo Girolam oRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia VincenzoRenzulli Aldo Gabriel eRicci FrancoRicciuti Romeo

Ridi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRojch AngelinoRonzani Gianni WilmerRusso Ferdinando

Sacconi Maurizi oSanese Nicolamari aSanfilippo SalvatoreSangalli CarloSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSantarelli GiulioSantonastaso GiuseppeSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSerafini Anna Mari aSerafini Massim oSerra GiannaServello Francesc oSilvestri GiulianoSoave SergioSoddu PietroSpini ValdoStegagnini Brun oStrada RenatoStrumendo Luci o

Taddei Mari aTancredi AntonioTassi CarloTassone MarioTealdi Giovanna Mari aTiezzi EnzoTorna MarioTorchio Giusepp eTrabacchini QuartoTravaglini GiovanniVairo GaetanoVazzoler SergioVecchiarelli Brun oViolante LucianoViti VincenzoVito AlfredoVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

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Zamberletti GiuseppeZambon Brun oZampieri AmedeoZaniboni Antonin oZolla Michel eZoso GiulianoZuech Giuseppe

Si sono astenuti :

Mattioli Gianni FrancescoProcacci AnnamariaSalvoldi GiancarloScalia Massimo

Sono in missione:

Amato GiulianoAniasi Aldo

Bellocchio AntonioBianchi FortunatoBoselli MilviaBulleri Luig i

Campagnoli Mari oCerutti GiuseppeCima Laura

D'Addario AmedeoDel Pennino AntonioDiaz Annalisa

Facchiano Ferdinand oFerrari MarteFerrarini GiulioFoschi Franco

Gelli Bianc aGelpi Luciano

Lauricella Angelo

Manzolini GiovanniMarri GermanoMartino GuidoMatarrese Antoni oMazza DinoMigliasso Teresa

Pallanti NovelloPoli Bortone Adriana

Rais FrancescoRavasio RenatoRocelli Gian FrancoRomani DanielaRonchi Edoard oRossi Alberto

Samà FrancescoSantoro ItalicoSanza Angelo MariaSapienza OrazioSapio FrancescoScovacricchi MartinoSenaldi CarloSeppia MauroSorice Vincenzo

Tremaglia Mirko

Umidi Sala Neide Mari a

Visco Vincenz o

Si riprende la discussion edel progetto di legge n. 2645.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la di-scussione sulle linee generali .

Informo che i presidenti dei gruppi par-lamentari di democrazia proletaria, verd ee federalista europeo ne hanno chiestol'ampliamento senza limitazione nell eiscrizioni a parlare, ai sensi del secondocomma dell'articolo 83 del regolamento .

Ha facoltà di parlare il relatore, onore-vole Alberini .

GUIDO ALBERINI, Relatore. Mi rimettoalla relazione scritta.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole rappresentante del Governo .

DELIo MEOLI, Sottosegretario di Statoper la difesa . Il Governo si riserva di inter-venire in sede di replica .

PRESIDENTE. Il primo iscritto a par-

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lare è l'onorevole Pellegatta . Ne ha facol-tà .

GIOVANNI PELLEGATTA . La ringrazio,signor Presidente, per avermi consentit odi prendere la parola con un po' più disilenzio, attendendo il tempo necessari operché si sgomberasse l'aula .

Signor Presidente, onorevoli colleghi, si-gnor sottosegretario, tengo a precisare ,all'inizio di questo mio intervento, ch estiamo parlando dell 'utilizzo da partedella marina militare di aerei imbarcati, enon, come qualcuno vuoi far credere, diaviazione di marina, che invece è cosa be ndiversa .

Detto ciò, rilevo che la proposta di leggeed il disegno di legge del Governo ci ven-gono presentati dopo essere già stati ap-provati dal Senato. Come dicevo questamattina, in occasione della dichiarazion edi voto sulla questione sospensiva, il prov -vedimento era stato assegnato in sede legi-slativa alla IV Commissione ; ma all'ultimomomento il gruppo comunista ha ritiratola sua adesione, non certo per consentireun approfondimento, ma solo per ritar-darne l 'iter. Abbiamo infatti constatato chequesta mattina, a causa della question esospensiva, si son spese inutilmente, se-condo me, due ore di tempo, che sarebberostate preziose per l 'economia dei nostrilavori e avrebbero permesso più ampi con -tributi nella discussione generale .

Il provvedimento si presenta ora sotto imigliori auspici. Infatti, mentre prima viera una certa riluttanza da parte dell'aero -nautica militare (era dovuto intervenir epersino il ministro della difesa pro temporeSpadolini per sanare una diatriba tra i lcapo di stato maggiore dell 'aeronautica equello della marina), ora queste remoresono cadute . Chi vi parla si trovava a Na-poli per la consegna al Garibaldi della ban-diera di combattimento, che doveva esser edonata proprio dall 'aeronautica militare ,su proposta del capo di stato maggiore, asignificare che i contrasti erano cessati eche dà parte dell 'aeronautica militarestessa vi era la massima disponibilità .

Desidero ricordare qui le varie tappeche, dopo l'emanazione nel lontano 1923

del regio decreto n . 645, in base al qualetutte le forze aeree militari venivano post ealle dipendenze dell'aeronautica militare ,si sono susseguite con il passare degli ann ie con il mutare dei tempi. Farò una carrel-lata, anche per informare i colleghi chenon le conoscessero, di queste varie fasi ,con le relative proposte di legge.

Nel 1956 è stata istituita l 'aviazione leg-gera dell 'esercito (osservatori per artiglie-ria, ricognizioni, eccetera) . Chi vi parla èun ufficiale di complemento, specialistadivisionale pilota . Proprio nel 1956, anchese in ritardo rispetto alle altre nazioni ch egià l'avevano, l 'Italia ha istituito l 'avia-zione leggera dell'esercito . Le altre na-zioni, già durante l'ultimo conflitto mon-diale, disponevano di tale aviazione. Faròun riferimento storico che magari non pia -cerà al mio amico Mellini : proprio i tede-schi avevano le «cicogne», durante l 'ultimoconflitto, le quali atterravano anche supiste corte, su campi erbosi o su strade; efu proprio una di esse, al comando di Ott oSkorzeny, che atterrò a Campo Impera-tore sul Gran Sasso, liberando Mussolini .

MAURO MELLINI. Non si sa mai, non s isa mai !

GIOVANNI PELLEGATTA. Ricordo an-cora gli aerei leggeri dell'aeronautica ame-ricana, che per primi scoprirono lo sposta-mento di carri armati tedeschi nella offen-siva del dicembre 1944 nelle Ardenne, con-dotta da von Runsted .

Nel 1958, con la legge n. 247, furonoadottati gli elicotteri per l'esercito e lamarina. Anche in quella occasione si eb-bero polemiche, che vennero poi superate ;ed oggi la marina dispone di una compo-nente elicotteristica dì tutto rispetto : uncentinaio di elicotteri e 400 piloti .

Arriviamo al 1982, con la legge n. 979,che predispone mezzi aerei per le capita-nerie di porto e la Guardia di finanza. Tutt inoi abbiamo visto gli elicotteri dell aGuardia di finanza in operazioni anticon-trabbando. In seguito, sempre in base allalegge n . 979, furono assegnati elicotteri i ndotazione all 'Arma dei carabinieri ed allapubblica sicurezza (così si chiamava

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prima; oggi si chiama Polizia di Stato) .Proprio recentemente abbiamo visto l'im-piego degli elicotteri dei carabinieri controla criminalità che si è andata sviluppand onell'Aspromonte, e di quelli della polizi aper l'esodo estivo .

Dal 1982 — ci avviciniamo ai giorni no-stri — si passa al 1984 . Per la prima volta viè una iniziativa legislativa di diciannov esenatori, appartenenti a più gruppi poli-tici. Perché proprio nel 1984 ?

Una rivista specializzata rende noto ch enel 1984 si è svolta la manovra NATO «Di-stant Hammer '84,» che vuoi dire «martellolontano», a significare una verifica dell ecapacità delle forze aeronavali dell'Alle-anza atlantica a operare a grande distanzadalle proprie basi. Nel corso delle manovregli F-104S del 36° stormo di Gioia del Coll esono stati chiamati a proteggere la forma-zione navale italiana, svolgendo numeros emissioni di intercettazione ad una distanzadi 180-220 miglia (che corrispondono acirca 370 chilometri) dalla propria base . Irisultati sono stati nel complesso assai de -ludenti, secondo quanto dice la NATO : gl iintercettori dell 'aeronautica militare ita-liana in alcuni casi non sono nemmen oriusciti a decollare, per le cattive condi-zioni meteorologiche . E chiaro che quand osi deve intervenire a circa 300, 350 chilo-metri di distanza, è possibile che dove visono le navi vi sia un sole splendente, emagari un temporale o un ciclone sugl iaeroporti dai quali gli aerei devono decol-lare. In più di un'occasione la permanenzadegli aerei nella zona di operazioni non hasuperato il paio di minuti .

Si è infine evidenziata la difficoltà, dat ele limitazioni della distanza, di garantir eun'efficace copertura aerea delle navi ,continua e sugli interi 360 gradi, con aere iche hanno base a terra .

Alle manovre — mi riferisco sempre allemanovre NATO del 1984 — prendevanoparte tra l'altro la portaerei americanaSaratoga e quella britannica Illustrious ,quest ' ultima dotata di Sea Harrier . Inquesto ruolo il Sea Harrier ha tempi di rea -zione nettamente più ridotti di quelli di u ncaccia terrestre, che decolla a centinaia d ichilometri di distanza .

Insomma, l 'Harrier navale è un aere ospecializzato appunto per le operazioniaeronavali. La verifica compiuta con l'ope -razione NATO del 1984 è stata molto im-portante.

Sempre nello stesso anno l'ammiragli oVittorio Cottini, in una intervista, soste-neva: «Fino a qualche anno fa le navi con imissili antiaerei di bordo (Terrier, Tartar)con portata di 50-60 chilometri avevanobuone possibilità di difesa antiaerea . Oggisi assiste ad un notevole sviluppo di missil iantinave aviolanciabili, che vengono sgan -ciati a distanze tali per cui le navi non pos -sono fare nulla e sono indifese» .

Dicevo all'inizio del mio intervento, si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, signo rsottosegretario, che si tratta di aerei im-barcati e non di aviazione di marina, inquanto tali aerei servono esclusivament eper la difesa delle navi . L'articolo 2 delprogetto di legge al nostro esame è chiar oin proposito . Spiega infatti che la difes adel suolo della patria è di competenz adell'aeronautica militare italiana . Ma si vaanche oltre: se per caso la portaerei si tro-vasse in porto (naturalmente in caso d ievento bellico), l ' impiego degli aerei im-barcati passerebbe sotto il controll odell ' aeronautica militare italiana, inquanto chiamati alla difesa del territo-rio.

Altro fatto importante, a mio avviso, èche l'articolo 3 del progetto di legge a lnostro esame prevede che gli aerei imbar-cati possano essere affidati anche a pilot idell 'aeronautica militare ; mentre con l'ar-ticolo 4 le operazioni di studio, collaudo esperimentazione avvengono con il sup-porto dell'aeronautica militare e del mini-stro della difesa .

Che cosa è successo nel corrente anno(arriviamo ai giorni nostri)? In gennaio efebbraio sono state effettuate prov e(questa volta nella massima segretezza )con velivoli AV-8B Harrier II del corpo deimarines, di produzione statunitense, im-barcati sulla portaerei Nassau . Sono veli -voli ad ala fissa — destinati ad aumentar eil potenziale difensivo, contrastando la mi -naccia portata da bombardieri navali — edi missili antinave . Il 25 aprile di

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quest'anno (l 'operazione non era più se-greta) sei velivoli britannici Sea HarrierFRS MKl, imbarcati sulla portaerei Illu-strious, hanno effettuato un test operativocon il nostro incrociatore. L 'aereo Harrierbritannico è l'unico dotato di un radar peril combattimento aria-aria che gli consentevalide capacità di superiorità aerea . Alcontrario gli AV-8B dei marines sono statirealizzati espressamente per il ruolo diassaltatori, con diretto supporto all etruppe nella zona di sbarco .. Dico questo per fugare i dubbi dei col -leghi della sinistra, dei radicali e dei col-leghi del gruppo verde, che vedono gliaerei imbarcati sul l ' incrociatore Garibaldicome un mezzo di attacco anziché di di -fesa. In questo caso si tratta della difesadelle nostre navi, così come previsto dallaCostituzione: non si è quindi assoluta-mente in contrasto con quanto essa di-spone.

Signor Presidente, signor sottosegreta-rio, con il provvedimento al nostro esamesi delineano alcuni principi e non si di-spone l'acquisto degli aerei ; per il 1989infatti viene stanziata la somma di du emiliardi da utilizzare per studi, collaudi esperimentazioni . Se gli aerei dovessero es -sere acquistati oggi, innanzi tutto non v isarebbe la copertura finanziaria; ma poi lasomma stanziata per lo studio potrebbeanche consentire, in futuro (naturalment esto facendo un 'ipotesi che prevede un di -verso sviluppo), l'uso del convertiplano:l 'elicottero-aereo, o aereo-elicottero, allostudio in questi giorni .

Di che cosa si tratta? Molti colleghi l osanno; ma se qualcuno non lo sa, lo spie-gherò brevemente. Si tratta di un elicot-tero che decolla verticalmente, cambi al'assetto delle proprie eliche (o dei propr ireattori) e si trasforma in aeroplano . In-fatti, verso la fine del mese di maggio d iquest'anno è stato presentato alla stamp ail primo convertiplano (il V-22 Osprey), adArlington-Fort Worth, nel Texas .

Questo elicottero-aereo è dotato di duegondole motrici basculanti che, con un arotazione di 45 gradi, trasformano l'elicot-tero in aereo, o viceversa . Il prototipo hagià effettuato, o sta effettuando in questi

giorni, le prove di volo . Anche la nostraAgusta è interessata e sta studiando il pro -getto .

Quanto ho ricordato è solo un esempio ,perché oggi come oggi è chiaro che l'aere oche meglio si adatta alle nostre navi è il SeaHarrier. Il convertiplano però potrà esserepreso in considerazione in futuro .

Mi dispiace di non vedere in aula il col -lega d'Amato (parlo del collega radicale, elo preciso perché i colleghi con questocognome sono due), che mi ha definito«parte attiva della maggiorazna militareche comprende il Movimento sociale ita-liano». Sarà sempre così fino a quando s itratterà dei problemi della difesa !

Quando il nostro gruppo politico, inter-venendo in occasione dei dibattiti sull alegge finanziaria e sul bilancio, sostienè aspada tratta che gli stanziamenti non sonosufficienti ; quando il nostro partito af-ferma che l'Italia spende per la difesa il 2,1per cento del prodotto interno lordo,mentre la media degli altri paesi dellaNATO è pari al 3,4 per cento, fra i colleghiche la pensano in modo diverso possonosicuramente sorgere delle perplessità . Maquesti sono dati di fatto! Noi la penserem osempre così, fino a quando si tratterà d idifendere il prestigio e l 'efficienza dellenostre forze armate, tenuto conto — e nonmi stancherò mai di ripeterlo — che il trat -tato INF ci impone di essere vigili e di no nabbassare la guardia, potenziando semma il 'armamento convenzionale .

Termino con due riferimenti storici, ch ecoloro i quali hanno la mia età o hanno icapelli bianchi ricorderanno perfetta -mente: mi riferisco a due operazioni aero -navali, una relativa all'ultimo conflitt omondiale, l'altra a quello recente tra laGran Bretagna e l'Argentina .

Il primo episodio ci riporta alla tragedi adi Capo Patapan (marzo 1941), con la per -dita, da parte italiana, di tre incrociatori(Pola, Fiume e Zara), di due cacciatorpedi -niere di circa tremila uomini e il silura-mento della corazzata Vittorio Veneto, chefu gravemente danneggiata ad opera diaerei inglesi imbarcati su una portaerei .Fu un colpo mortale per la marina italiana ,dopo la tragedia di Taranto; ma dopo qua-

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rantasette anni non è ancora cambiat onulla! Nel conflitto delle Falkland la Gra nBretagna, grazie agli aerei Sea-Harrier im-barcati, poté vincere una battaglia prima ela guerra poi .

Le forze armate di quasi tutte le nazioniche hanno un sia pur limitato interesse sulmare possiedono, oltre alla vera e propri aarma aeronautica, un'aviazione navale alservizio della flotta. Il fatto è dovuto sia allanecessità di assicurare i mezzi e i piloti ade-guati alle portaerei, sia all'esigenza che lamarina disponga di un'aliquota di velivoli dacombattimento immediatamente utilizzabil iper la difesa dei suoi convogli .

Voglio ricordare, e mi avvio alla conclu-sione, la missione italiana nel Libano, all aquale abbiamo partecipato senza la pre-vista nostra copertura aerea, mentre gl iinglesi e gli americani disponevano dellaloro. L 'ammiraglio Marulli, allora capo distato maggiore della marina, ricordò l eincertezze e le enormi difficoltà incontrat eper l'invio di pochissimi velivoli dell'aero-nautica militare a Cipro per proteggere i lnostro contingente (mentre gli inglesi e gl iamericani avevano imbarcato loro aerei) .Non solo, ma noi abbiamo dovuto ritirare i lcontingente militare con gravi rischi e co ngravi sacrifici, perché non disponevamo d ielicotteri imbarcati sulle navi, mentre i lcontingente inglese e quello american ohanno potuto effettuare una evacuazionetranquilla .

Signor Presidente, colleghi, signor sotto -segretario, concludo questo mio inter -vento sperando di aver portato un po' d ichiarezza e un contributo all'argomento i nesame, che probabilmente appassiona si achi condivide le nostre opinioni sia ch iinvece non la pensa allo stesso modo . Di -chiaro che il gruppo del Movimento so-ciale italiano-destra nazionale respinger àtutti gli emendamenti presentati volti areprimere o a cambiare il testo del pro -getto di legge .

Così come è già stato fatto al Senato, i lmio gruppo voterà a favore del provvedi -mento in esame, che rappresenta l'inizio diun iter legislativo che consentirà alla no-stra gloriosa marina di imbarcare aereisull 'incrociatore portaeromobili Gari -

baldi. È nello spirito di questa dichiara-zione che annuncio il nostro voto favore-vole, sperando che la Camera possa appro -vare il progetto di legge nel più brevetempo possibile (Applausi dei deputati de lgruppo del Msi-destra nazionale) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Franco Russo . Ne ha facoltà .

FRANCO RUSSO. Presidente, questo pro -getto di legge, già approvato dal Senato,presenta alcuni aspetti inquietanti e moltogravi . Anche chi non segue quotidiana -mente le vicende militari (al contrario de lcollega Pellegatta, il quale si è dilungato inspiegazioni di ordine tecnico) può renders iconto che il testo del provvedimento entrain profonda contraddizione — a mio av-viso — con i principi fondamentali dell anostra Carta costituzionale .

Per non farla molto lunga, mi riferisc oesplicitamente all'articolo 2 di questo pro-getto di legge, in grave contraddizione conl 'articolo 11 della nostra Costituzione .L'articolo 2 recita: «Rimangono ferme lecompetenze dell 'aeronautica militare inmateria di organizzazione, direzione, coor-dinamento e controllo di tutti i mezzi dell adifesa aerea nell 'area di interesse nazio-nale». Probabilmente questa prima part edell 'articolo 2 prevede che all 'aeronauticamilitare sia affidato il compito di difen-dere i confini dell'Italia da una aggres-sione, e quindi di impedire che il nostropaese subisca un attacco.

Continua l'articolo 2 : «ivi compresi gl iaerei imbarcati quando chiamati a concor -rere alla difesa del territorio» . A mesembra che queste ultime due righe do-vrebbero inquietarci e far sorgere pro -fondi interrogativi: secondo questo arti -colo, cioè, l'aeronautica militare ha il co-mando sugli aerei imbarcati sulle navi (lequali dipendono naturalmente dalla ma-rina), quando però siano chiamati a con-correre alla difesa del territorio. Allora ,evidentemente, l'articolo 2 del progetto d ilegge nasconde qualcosa: la marina mili-tare può agire anche quando non difende i lterritorio? E questa la domanda che ri-volgo al relatore e al Governo . Io leggo il

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dispositivo dell'articolo 2: è prevedibileche gli aerei imbarcati sulle navi possan onon concorrere alla difesa del territorio ?La nostra Costituzione definisce sacro ildovere di difendere la patria, di difenderela nazione italiana solo quando quest aviene aggredita . L 'articolo 11 della nostr aCarta costituzionale stabilisce infatti ch e«l'Italia ripudia la guerra come strument odi offesa alla libertà degli altri popoli ecome mezzo di risoluzione delle contro-versie internazionali» .

Nel corso di quest 'anno si sono avutiesempi in direzione contraria, nel sensocioè che una parte della nostra flotta èstata impegnata nel Golfo Persico no ncerto per difendere i nostri vitali interessi oil territorio italiano, bensì per contribuirea risolvere attraverso la forza una contro-versia internazionale .

Mi sembra che questa mia lettura un p o'sospettosa dell'articolo 2 contraddicaquanto sosteneva l 'onorevole Pellegatta ,cioè che tra il progetto di legge in esame el 'articolo 11 della nostra Costituzione nonvi sarebbero disarmonie né contrasti . A meinvece sembra che tali contrasti esistano, enon a caso . Infatti, non si spiegherebbe i lricorso ad aerei da imbarcare sulla nostraflotta, se il Governo italiano non avess econtemplato nei suoi piani una utilizza-zione delle forze aeronavali finalizzata agettare un peso militare nella risoluzion edelle controversie internazionali .

Vi è poi una seconda questione, che nonscaturisce da una illazione del gruppo d idemocrazia proletaria, ma emerge d aprese di posizione, da atti ufficiali e soprat -tutto dalla mobilitazione delle forze mili-tari, come è accaduto per il Golfo Per-sico .

Tutto questo dimostra che il nostro Go-verno, in sintonia con i piani dell 'Alleanzaatlantica, intende modificare alcune carat -teristiche di fondo della politica militareitaliana (in questo caso non dirò della no-stra politica di difesa), utilizzando l'appa-rato militare come strumento di politic aestera, al fine di intervenire nell 'evolu-zione degli equilibri di potere e di forz asullo scacchiere internazionale, soprat-tutto nell'area del Mediterraneo .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE

MICHELE ZOLLA

FRANCO RUSSO . Mi sembra che siaquesto il punto fondamentale: dietro lasoluzione tecnica e la scelta di dotare lamarina di una propria forza aerea imbar-cata sulle navi vi è un'opzione politica estrategica, che tende a modificare il ruolodell'Italia nell'ambito dell'Alleanza atlan-tica ed a spostare gli interessi della nostrapresenza militare verso il fianco sud dellaNATO, in particolare verso il Mediterra-neo.

D'altra parte, il senatore Spadolini (l'iterdelle proposte di legge in materia è iniziatomentre egli era ministro della difesa) findal 1987 ha affermato chiaramente che l acomponente imbarcata rappresenta un anecessità difensiva ed operativa dell aflotta, che (sono parole dello stesso Spado-lini) dovrebbe essere dotata di uno stru-mento aggiuntivo idoneo a sanare una pe-ricolosa situazione di vulnerabilità . Maquesta vulnerabilità non è tale in rapport oalla eventuale difesa dei confini dello Stat oitaliano, ma solo — e qui è Spadolini cheparla — in relazione alla accentuazion edelle esigenze di difesa nel Mediterraneo ,che avvalora l'obbligo di una più efficac eprotezione delle linee di comunicazionemarittima, dalle quali dipende la sopravvi -venza economica dell'Europa comunita-ria .

Questo è il punto nodale, ed è per talemotivo che in precedenza ho richiamat oanche il nostro intervento nel Golfo Per-sico. Per quanto riguarda la scelta politica ,di strategia, si sostiene che noi dobbiamointervenire per difendere le comunica-zioni internazionali dalle quali dipende-rebbe la sopravvivenza economica dell'Eu -ropa. Si tratta di un ragionamento molt ostrumentale, contraddetto dai fatti . Inquesta motivazione vi è, tra l'altro, del cini -smo. Vi è del cinismo, onorevoli colleghi ,perché tutti noi sappiamo molto bene che ,se vi è stato qualche disturbo nelle comu-nicazioni internazionali, questo non hacerto riguardato il nostro paese ; senza con-siderare che in un conto del dare edell'avere (che è anch'esso un po' cinico,

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ma che dobbiamo in questa sede fare ericordare), la guerra tra Iran ed Iraq, peresempio, non ha certo danneggiato econo-micamente l 'Occidente capitalistico . Ilprezzo del petrolio, infatti, in tutti quest ianni è crollato e di ciò non ultima causa èstata, appunto, la guerra del Golfo che, seha impedito a qualche petroliera di giun-gere con puntualità e precisione cronome-trica ai terminali dei porti occidentali, nonha però impedito il crollo del prezzo inquestione .

Mi sembra dunque molto strumental erifarsi al concetto di interesse strategico .Che cos'è l ' interesse strategico? Chi defi-nisce l'interesse strategico?

Noi di democrazia proletaria pensiamoche lo stare dentro la NATO sia già qual -cosa che va contro le possibilità di pace nelnostro continente ; a maggior ragione rite-niamo che l'allargamento del concetto diinteresse strategico ad altre aree de lmondo porti l'Italia e la stessa Alleanzaatlantica (come è già successo e come con -tinuerà a succedere) a fare da supporto pe rimprese quali quella del Golfo Persico . Edinfatti si parla continuamente (anche indichiarazioni ufficiali come quelle rila-sciate dal senatore Spadolini, che alloraera ministro della difesa) di difendere l evie di comunicazione e del traffico mer-cantile e di difendere le coste da ogni tipodi aggressione . Ma per difendere le cost enon abbiamo bisogno di aerei imbarcati,perché a quel punto scatterebbe la prote-zione offerta dall 'aeronautica militare.

Non si tratta quindi di difendere le costeitaliane bensì altre coste ; non si tratta di viedi comunicazione del nostro paese, s itratta di vie di comunicazione allargateall'intero Occidente, dal momento chequest 'ultimo presuppone che i suoi ap-provvigionamenti debbano essere garan-titi . E guai a chi metta in discussione tal ipossibilità di approvvigionamento! E un aconcezione eurocentrica, una concezion eche non esito a definire (anche se il ter-mine è un po' vetusto) imperialistica: l'Eu-ropa si ritiene foro di civiltà, centro delmondo e quindi la sua sopravvivenza eco-nomica non può essere messa in discus-sione da nessuno.

Consentitemi allora un 'altra considera-zione. Così facendo, abbiamo un Occident eche definisce alcuni beni economici com ebeni strategici che abbisognano di un aprotezione, anche se appartengono ad altr ipaesi. Non si tratta quindi più di esaltare i llibero mercato internazionale, nel sensoche ogni paese è padrone delle propriematerie prime e le scambia con chi vuole ;siamo invece di fronte ad una politica clas -sicamente imperialistica : le materie primesono fondamentali per lo sviluppo dell 'Oc-cidente capitalistico ed è esso che devegarantirsi con la forza la continuità diquesto flusso. È impensabile, cioè, che unpaese possa rifiutarsi di commerciare su lmercato mondiale .

PRESIDENZA DEL PRESIDENT E

LEONILDE LOTTI

FRANCO RUSSO . Insomma l'Occident ecapitalistico non può tollerare l'idea ch eun paese del terzo o del quarto mond opossa modificare radicalmente le proprierelazioni commerciali, magari commer-ciando solo all'interno del terzo e quart omondo, ipotizzando cioè un altro modell odi sviluppo.

Siamo dunque molto preoccupati anchedal punto di vista morale, in relazione a ltipo di rapporti e di relazioni internazio-nali che l'Italia vuole avere, anche perch évengono lesi dei principi sanciti dalla no-stra Carta costituzionale (e qui non ci muo -viamo più in una sfera morale). Siamoinsomma molto preoccupati per le scelt edi politica estera e militare che l'Itali aintende intraprendere ed ha già intra -preso. Il famoso fianco sud, il famosoMediterraneo è quindi la zona in cui l'Italiavuole intervenire . Non ci si dica allora ch esi vuol salvaguardare e difendere la patria .Si dica molto esplicitamente che ci si vuo ldotare di uno strumento per pesare nell erelazioni internazionali, per condizionar ela politica degli altri paesi, per garantir econ la forza gli equilibri nel Mediterra-neo .

È per questo che critichiamo il modellodi difesa che sta dietro la scelta di dotare la

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marina di aerei . Non facciamo un cert otipo di discussioni, anche se sappiamo chevi sono contrasti, gelosie tra i vari corpidell'esercito; facciamo un discorso rela-tivo al modello di difesa .

Non a caso la scelta di dotare di aerei l enostre navi (sostanzialmente la Garibaldiche, secondo quanto era stato preventi-vato, avrebbe dovuto trasportare soltantoelicotteri) per trasformarle in portaerei ,dovrebbe essere concentrata, dal punto d ivista tecnico, sui famosi Harrier che in unmare come il Mediterraneo non potreb-bero che avere una portata di natura offen-siva .

Infatti, le coste del Mediterraneo sonoabbastanza vicine (in rapporto natural -mente alla portata di questi aerei) ed i casisono quindi due: o l 'Italia, mediante l escelte del suo Governo, trasforma il suolivello di difesa, adeguandolo a quantosostiene l'articolo 11 della Costituzione,che ripudia la guerra e la forza come stru -menti da adottare nelle controversie inter -nazionali, e quindi rifiuta la politica mili-tare come strumento di relazione interna-zionale; oppure, dietro una scelta tecnica(la trasformazione della Garibaldi in unaportaerei dotata degli Harrier), trasformala politica estera in una politica, non diròdi aggressione aperta, ma certo di aggres-sione potenziale . Quest 'ultima è la posi-zione che si addice ad una politica d ipotenza .

Onorevoli colleghi, dalla documenta-zione che il nostro gruppo ha raccolto,queste scelte risultano molto chiare. Inuna rivista specializzata, che mi è stata for -nita dal gruppo, si sottolinea come in ba-cini quali il Mediterraneo sarebbe auspica -bile, in rapporto alla capacità di reazion edei potenziali avversari, «che gli attacchisviluppabili dalle forze aeree basate a terr anon raggiungano un elevato grado di in-tensità. In tal caso, infatti, gli attacchi no nsarebbero agevolmente contrastabili da ltipo di velivoli imbarcati» .

Che cosa significa? Sulla base di quest econsiderazioni, si ritiene più che legittimoavanzare dubbi sulla reale efficacia dell ecomponenti ad ala fissa da imbarcare sull aGaribaldi, perché su di essa sembrano ap-

puntarsi alcuni interrogativi . Questa effi-cacia è secondaria rispetto alla scelta fon-damentale di dotarsi di navi che possan oagire in mari lontani o a noi vicini, m asicuramente non a difesa della nostra co-sta.

Che cosa diranno i paesi rivieraschi ,quelli che si affacciano sul Mediterraneo?Da un lato, in dibattiti di politica estera odeconomica si sostiene continuamente ch el'Italia può rappresentare un ponte soprat -tutto nelle sue regioni meridionali, verso ipaesi nord-africani o del vicino oriente .Dall'altro, invece, tali rapporti di buo nvicinato dovrebbero essere garantiti d auna politica di potenza .

Non facilitiamo certo una evoluzion epositiva delle relazioni politico-diplomati-che, né di quelle economiche !

A noi pare che l'aviazione imbarcatacostituisca una scelta di politica militareed estera volta in una direzione sbagliata ,che costringerà l'Italia ad acquisire tecno-logie sempre più sofisticate in campo mili -tare e, in generale, riteniamo che ciò dan-neggi una politica estera basata non solosu buone relazioni diplomatiche, ma su unprogramma economico ed internazionaledi scambi, che finalmente tolga da unaposizione di subordinazione i paesi delterzo mondo e del quarto mondo, in specie— quel che più ci riguarda — quelli pi ùvicini a noi, con cui andrebbero allacciat erelazioni commerciali ed economiche dipari dignità. Sarebbe necessario inseriretali paesi in un circuito economico ingrado di fare dell'Italia non l'avampost odell'Occidente verso i paesi africani ma —se mi è consentito di dirlo — l'avampost odei paesi africani verso l'Occidente, per -mettendole così di svolgere veramente unafunzione di ponte in grado di trasmetteretecnologie e di sostenere ed aiutare unariconversione dei nostri modelli produttiv inonché di quelli dei paesi rivieraschi .

Viceversa, la nostra politica diventa fon-damentalmente di ordine militare i nquanto questa trasformazione, questa uti -lizzazione delle forze della marina, quest adotazione di aerei imbarcati su navi ci por -terà, giocoforza, ad intervenire, per altr ocon forme subordinate, in scacchieri lon-

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tani da quelli che naturalmente ci compe -tono (mi riferisco ai nostri confini) . In talmodo, noi saremo anche lo strumento perspostare sempre di più l'asse di interessedell'Alleanza atlantica verso un ruolo of-fensivo, così che l'Alleanza sarà chiamataad intervenire contemporaneamente sututti gli scacchieri. E dunque, come è avve -nuto nel Golfo Persico, noi non saremoaltro che una pedina nella politica militaredella NATO .

Certo, si potrà dire che democrazia pro -letaria resta in qualche modo fissata a ltema della subordinazione dell'Italia alnostro grande e potente alleato! È vero, manoi abbiamo visto con i fatti che l'Italia èsubordinata alle scelte compiute dagl iStati Uniti, il cui potere di definizione degliinteressi strategici, del quando e come in-tervenire, condiziona la politica dei paesidel l 'Alleanza atlantica. È quanto avvenut o— lo ricordiamo — nella vicenda del Golf oPersico ed in quella di Comiso per l ' instal-lazione dei missili.

Credo allora che le scelte compiute dall amarina militare non siano di sistem id 'arma di difesa . Diversamente, infatti, lamarina si sarebbe potuta accontentare diun incrociatore portaelicotteri antisom-mergibile. Ci stiamo invece dotando di unsistema d'arma offensiva capace di col -pire, al di fuori del territorio nazionale, ipaesi vicini . È dunque questo il retroterradel progetto di legge in esame, che con -sente alla marina di dotarsi di armi offen -sive .

Signor Presidente, la nostra parte poli-tica ha fatto di tutto perché non si iniziassela discussione di un provvedimento con i lquale si doterà la nostra marina di un aportaerei. Noi volevamo soprattutto che lescelte di politica estera e militare non ve-nissero effettuate in forma surrettizia, at-traverso, cioè, la discussione su una strut -tura ed uno strumento tecnico . Voglio dareatto, naturalmente, al ministro della difesaZanone, ed al senatore Spadolini che lo h apreceduto in quell'incarico, di aver parlatochiaramente nel sostenere che un paesecome il nostro, la quinta potenza indu-striale del mondo, non può sfuggire a com -piti e ad obblighi di natura militare .

Sembra quasi uno sviluppo naturale direche una grande potenza economica devesopportare dei costi militari! Noi no nsiamo di questa opinione e riteniamo, vice-versa, che una grande potenza economica ,com'é diventata l'Italia, possa svolgere u nruolo di pace, attivo e propulsivo, per cam -biare le relazioni internazionali .

Le scelte che abbiamo compiuto negl iultimi anni, nonostante l'abilità e la capa-cità del ministro Andreotti di condire co nla diplomazia le nostre missioni militari ,non nascondono questa che è una opzion edi fondo. Ma l 'Italia, con tali scelte, tra-disce l'articolo 11 della nostra Costituzion ee non fa altro che subordinarsi alle scelt eoffensive dell'Alleanza atlantica ; l ' Italia inquesto modo sceglie un modello di rela-zioni internazionali incentrato sulla forzae sulla potenza. Tutto ciò contrasta conun'ipotesi di sviluppo economico e socialediverso a livello internazionale e soprat-tutto con le scelte di pace che il Govern odovrebbe compiere e portare avanti inter-pretando i sentimenti diffusi del nostr opopolo. Che quest'ultimo nutra tali senti -menti è dimostrato dalle manifestazioni dicentinaia di migliaia di persone, dall'atten-zione profonda su questi temi cari non soloalla sinistra, in ragione del nostro desi-derio di sconfiggere una politica imperia-lista di aggressione, ma anche a settor idella popolazione di orientamento diffe-renziato, credenti e non .

Speriamo che il «popolo della pace »possa far sentire la propria voce e che il 2

ottobre prossimo, giorno della marcia Pe-rugia-Assisi, il popolo italiano in partico-lare riesca ad indurre i governanti ad u nripensamento dell'indirizzo sin qui se-guito. Se non altro, rimane il nostro au-gurio (Applausi dei deputati del gruppo d idemocrazia proletaria) .

PRESIDENTE. È iscritta a parlare l 'ono-revole Faccio. Ne ha facoltà .

ADELE FACCIO. La ringrazio, Presidente ,e subito le dico: benvenuta tra noi! Sonodavvero felice di parlare in sua presenzadel grande problema della condizionedegli armamenti in Italia .

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Anche lei, infatti, ha partecipato alla for -mazione della nostra Costituzione, ha vis-suto tutti questi anni al centro dei pro-blemi e purtroppo ricorda gli orrori e l emostruosità di una guerra della quale ci siè voluti dimenticare — e giustamente, pe rcerti aspetti — il più presto possibile . Diessa, però, nelle nostre scuole non si parlamai: questo è molto grave perché ormaipiù nessuno ricorda, salvo quelli chel'hanno duramente vissuta sulla propri apelle, che cosa orribile, mostruosa e disu-mana sia una qualunque guerra; in Europain particolare — naturalmente ciò vale pertutto il mondo, ma mi riferisco al l 'Europaperché noi qui viviamo — per le spaven-tose distruzioni compiute, per i massacri ,per le mostruosità alle quali abbiamo assi -stito .

Oggi ci troviamo, avendo dinanzi agl iocchi l 'articolo 11 della Costituzine, achiederci come mai si stia parlando d inuovo di queste cose. Purtroppo, ab-biamo dovuto già farlo quando sono stat eorganizzate le spedizioni in Libano e ne lGolfo Persico . In tali occasioni, abbiamoespresso il nostro totale dissenso daqueste manifestazioni di violenza, di pre-varicazione, di partecipazione ad un astoria che speravamo finita, ad eventi checi auguravamo non si verificassero piùper il bene sia degli esseri umani, sia de lpianeta, visti i danni anche materiali ch euna guerra ad esso arreca .

Dunque, ci troviamo qui a discutere de lfinanziamento — perché di questo si tratta— di armi micidiali, di elicotteri, di portae -rei, di cose mostruose (qualcuno prima d ime ha parlato di «aerei con le gondole»), d idiaboliche porcherie che si continuano aprodurre nel mondo per la distruzione ,dopo aver ardentemente sperato che lanon violenza, la cultura e la civiltà, fosseroentrate profondamente nello spirito deipopoli e che mai più si dovesse assistere amostruosità quali quelle rappresentate dastrumenti di guerra e di morte che nonhanno nessuna ragione di esistere se no nquella di fare «bum bum» come i bambini ,di fare del male . Oltretutto ciò che umiliaprofondamente è la stupidità della deci-sione di spendere dei soldi che non ab-

biamo. Il nostro ministro del tesoro s iaffanna nel tentativo di operare «tagli» d atutte le parti . Non si vede perché egli debb aessere costretto ad accettare la follia dellespese militari, la follia di questo gorgo i ncui si getta la fatica, il sudore, il lavoro d itutti gli italiani, qualunque professionesvolgano, a qualunque classe sociale ap-partengano . La ricchezza dello Stato è pro -dotta da questi lavoratori, dal più misere-vole spazzino (senza offesa per la catego-ria) a lei, Presidente, alle persone che piùoperano per il bene del nostro paese.

E, dunque, con il nostro lavoro, la nostr afatica, il nostro impegno che abbiamo lasperanza di fare delle cose concrete e d iprendere delle decisioni illuminate, intelli -genti, utili . Non importa se in questo mo-mento siamo pochi in quest 'aula, perchégli altri sono presenti idealmente (almen oquesta è la mia speranza) .

Oggi dobbiamo prendere decisioni con-trarie a qualunque principio di civiltà, dimorale e starei per dire persino di reli-gione. Qualunque problema della nostr avita è in contrasto con questo inutile gioc odi portare morte con strumenti di distru-zione e di massacro .

Sono certa (ne abbiamo la prova in u ninteressante documento di lavoro predi -sposto dagli uffici della Camera) che tra gl istessi ufficiali di stato maggiore della ma-rina, dell'aeronautica, dell'esercito i parer iin proposito non sono uniformi . Ci sonomoltissime persone, ad altissimo livello ,che sanno benissimo quanto sia inutil equesto gioco e quanto queste enormi spes esiano superflue, inutili o dannose per ilbene dello Stato italiano. Si tratta di undocumento predisposto — come dicevo —dagli uffici della Camera ; non offender òquindi i colleghi citandone alcune part iritenendo che tutti l'abbiano letto.

Attraverso il tentativo di imporre al no-stro paese spese folli per l'acquisizione d ioggetti inutili, dannosi, pericolosi, si escedalla realtà delle cose .

Uno dei problemi importanti di cui s iparla in questo provvedimento è quello ,evidentemente sottinteso, della portaereinata come portaelicotteri . Non si capisceper quale motivo lo Stato italiano si sia

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imbarcato in un'impresa così folle e cosìcostosa .

Una volta il nostro paese aveva impor-tanti cantieri navali, ma ormai questa re-altà non esiste più . Quindi, si potrebbe ipo-tizzare che l'allora Presidente del Consi-glio Craxi, nel tentativo di far raggiunger eal nostro paese il quinto posto tra i paesipiù industrializzati nel mondo, avesse im-maginato di avviare la realizzazione d inavi particolarmente complesse e sofisti-cate nella speranza di ricevere commesseda altri paesi . Come è noto, purtroppo, icantieri di Monfalcone e di Taranto sonoormai obsoleti e quindi non in grado d icostruire navi così sofisticate .

Quindi, non c'è più neppure questo in-centivo commerciale che in qualche modopoteva giustificare un tale disegno .

Non si tratta quindi di una question eeconomica, né di una questione commer-ciale, ma, al contrario, di una questione dispreco, di distruzione, di morte, di mas -sacro e dunque assolutamente negativa inogni suo aspetto, senza che nulla possaessere perdonato al riguardo .

Dall ' analisi del documento di cui dicevoappare inoltre come anche gli alti ufficial inon abbiano più fiducia (soprattutto allaluce di una visione internazionale dei pro -blemi militari) in questo tipo di strumenti,considerati obsoleti e pericolosi e quind iimproduttivi sia sul piano militare sia suquello commerciale . Tutt'al più la crea-zione dell 'aviazione militare potrebbe es-sere presa in considerazione per tentare d ifrenare o sopire le liti interne, sempre esi-stenti fra i diversi corpi militari .

Non si riesce a capire per quale motiv ooperazioni di questo genere debbano es-sere sostenute da un paese che non netrarrà alcun vantaggio sul piano econo-mico, su quello commerciale e — stare iper dire — su quello militare .

Uno degli aspetti peggiori evidenziati da ldocumento cui mi sto riferendo è quell odel divieto che gli strumenti in oggetto pos -sano essere adibiti al trasporto ed all'im-piego dì sistemi d 'arma dotati di testatanucleare. Il problema nucleare militaredeve essere considerato in solido con i lrifiuto di qualunque tipo di nucleare, sia

esso civile o commerciale (e quindi anch emilitare), rifiuto chiaramente espressodall'Italia a tutti i livelli .

Va respinto il tentativo di far passar eattraverso la via militare quel rischio ter-ribile che incombe sull'umanità che com-mercialmente, industrialmente e civil-mente l'Italia è in qualche modo già riu-scita quanto meno ad allontanare .

È di questi giorni la notizia dell 'esplo-sione nucleare avvenuta in Inghilterra ne l1957, che provocò una tale fuga di radia-zioni che ancora oggi nella zona colpitanascono vitelli a tre teste e la gente muor edi leucemia o è colpita da questa malattiain percentuale molto più alta rispetto adogni altra parte del paese .

Non possiamo quindi avere dubbi sulmicidiale effetto delle esplosioni e dellefughe nucleari ; non possiamo avere dubb isu quale pentola diabolica abbiamo sco-perchiato e sul fatto che sia importantis-simo evitare elusioni e tentativi di far rien-trare dalla finestra quell'industria nu-cleare che abbastanza faticosamentesiamo riusciti a cacciare dalla porta .Questa considerazione dovrebbe far riflet-tere quanti pensano di poter votare a fa-vore dell 'approvazione del progetto dilegge in discussione. Senza ombra d idubbio il rischio esiste ed è gravissimo .

Un altro elemento essenziale che affioradall'analisi del provvedimento risiede ne lfatto che tutti siamo convinti che si tratti diun falso problema sollevato dalle autorit àmilitari per prevenire il rifiuto che si sper ail Ministero del tesoro opporrà alla spes aper il rifinanziamento della marina mili-tare, dopo gli esborsi folli e lo sciupio deri -vato dalla malaugurata spedizione ne lGolfo Persico.

Contiamo anche sulle ristrettezze econo -miche che il ministro del tesoro intend eopporre per bloccare quest'altra follia ,che non vi è ragione che avvenga nel no-stro paese .

Il provvedimento in discussione sembrafavorire un aspetto mistificatorio: il mo-tivo per cui lo si vuole approvare sembraessere quello della realizzazione di pro -grammi militari pluriennali, a futuro svi-luppo finanziario, ma di grave onere per lo

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Stato e di non sicuro successo strategico . Sitratta di programmi generici e mai analiz-zati in dettaglio . Tutte le volte che si ana-lizza un progetto amministrativo com-prendente le spese militari, su tali aspetti s itende a glissare: risultano così semiclande -stine le spese più gravose per il bilanci odello Stato .

Le spese militari, per altro, impedisconolo svolgimento di altre attività civili estre-mamente utili per i cittadini . In alcuneparti del documento di lavoro si prospettache, se si dovesse eliminare la parte civiledell'aeroporto di Elmas (Cagliari), verreb-bero meno alcune importantissime attivit àche fanno capo a quell 'aeroporto: peresempio, quelle inerenti il soccorso aereo,il servizio metereologico, le campagne an-tincendio . E noi sappiamo quanto l'Italia ,che è un paese della zona temperata, in cuinon è fisicamente possibile che esplodanoincendi per autocombustione (non vi-viamo né ai tropici né all'equatore), siaafflitta dai falsi incendi per autocombu-stione !

Dunque, gli elicotteri e gli aerei predi -sposti per lo spegnimento degli incendi anoi sembrano enormemente più impor -tanti di tutti gli aerei ed elicotteri che s ipossono mettere sulla Garibaldi prima, se-conda, terza o quante sembra debbanoesserne progettate. Qualcuno sostiene in -fatti che, se esiste una Garibaldi uno, deveesistere una Garibaldi due e che, siccomequesta merce è estremamente deperibile ,ci vuole una Garibaldi tre per far sì che du epossano navigare ed una rimanere in can -tiere per continue riparazioni .

Ritengo inoltre che sia molto più impor -tante fornire al paese un efficace servizi odi assistenza al volo e di radioassistenza,veramente utile per la difesa e per la pro-tezione del suolo (ed il ministro per il coor -dinamento della protezione civile do-vrebbe difendere gli stanziamenti e i mezz iche sono stati messi a disposizione del su oMinistero, eventualmente adoperandos iperché vengano aumentati), piuttosto chelasciar correre spese pazzesche per qual -cosa il cui scopo è il contrario di quello chevogliamo: la guerra e non la pace, la distru -zione e la morte e non la salvaguardia del

territorio e delle persone che nel territori oabitano .

Dovremmo pertanto veramente fare at-tenzione alla definizione degli scopi che c iprefiggiamo e dei mezzi con i quali otte-nerli, soprattutto in considerazione delfatto che con la spedizione nel Golfo Per-sico abbiamo sopportato spese enormi eabbiamo ridotto la nostra marina in condi -zioni disastrose (pare che tutte le volte ch ele navi si muovono debbano poi esser emandate in cantiere per le riparazioni) . Inproposito è già stato annunciato chegrandi finanziamenti verranno richiest iper il recupero delle navi che sono statedanneggiate nel corso della spedizione ne lGolfo Persico. Non importa che esse nonsiano state colpite da mezzi militari, quell oche conta è che strumenti così sofisticati ,una volta adoperati, hanno immediata -mente bisogno di essere mandati in can-tiere perché siano rinnovati i motori o gl iimpianti, soprattutto per quanto riguard al'apparecchiatura scientifica, che oggi èmolto delicata .

Stanziamenti chiesti in modo molto ge-nerico ma che sembrano assolutamenteindispensabili dovrebbero servire pe rquella che una volta veniva definita «l adifesa del sacro suolo della patria» (ma,per fortuna, queste frasi hanno oggi pers osignificato) .

È certo comunque che tutto ciò non è néefficace né utile, mentre sarebbe molto pi ùutile dotare il paese di elicotteri e di aere iper evitare gli incidenti che si verificano eche molto spesso la Protezione civile no nsa come affrontare . È necessario tenereconto anche dell 'eventualità che si verifi-chino incidenti nelle centrali nucleari, ch epurtroppo esistono in Europa e che do-vremmo riuscire a chiudere .

È importante che aerei ed elicotteri ven-gano utilizzati per il soccorso dei natanti i navaria, spesso in condizioni drammatich ea seguito di uragani, guasti di motori evicende analoghe .

È opportuno tagliare le spese della ma-rina militare e di tutto il pesante bagagli oche ci portiamo dietro; è importante «ta-gliare le unghie» alla crescita esponenzial edi tali spese, perché quando si dà avvio alle

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spese militari si sa da dove si parte ma nonsi sa mai dove si arriva: anzi, non si arrivamai da nessuna parte proprio perché lasempre maggiore sofisticazione e raffina-tezza, in senso negativo, degli strument iporta ad una rapidissima obsolescenzadegli stessi . Malgrado ci si adoperi affin-ché gli strumenti siano utilizzabili a lung oe gli oggetti abbiano una lunga durata ,viviamo oggi in un 'epoca in cui si costrui-scono prodotti che durano pochissimo eche vengono buttati via per essere rinno-vati .

Viene da chiederci come sia possibile ,visti i problemi economici che esistono ne lnostro paese, votare un progetto di legge d iquesto genere, che aprirebbe un baratro ,provocando spese di nessun vantaggio outilità per la popolazione, per il territorio ,per il mare . Non servirebbe neppure a dareal nostro paese condizioni di lavoro vivi -bili . Non favorirebbe la capacità creativa ,quella capacità delle persone di creareoggetti fatti per la vita e non per la morte ,per il bene e non per il male, per dare a inostri figli e ai figli dei nostri figli possibi-lità concrete di sopravvivenza che sicura-mente non vengono consentite da quest istrumenti di morte .

Recentemente mi è stato riferito quant oè avvenuto nel corso della spedizione ne lMar Rosso. I giovani sono stati lasciati incondizioni di abbandono tali da tornare i nItalia estremamente dimagriti . Gli al-berghi rigurgitavano di turisti che si reca -vano in visita al canale di Suez, mentre a inostri giovani imbarcati sulle navi nonveniva dato cibo sufficiente per mancanzadi rifornimenti .

Questi giovani sono stati perciò abban-donati in condizioni pietose ed alcuni d iloro, che alla partenza pesavano 60-7 0chili, sono tornati a casa pensado appen a35 o 40 chili a cause della fame patita, acausa di quella «cosa» che si sperava di nonsentir più nominare.

Ancora una volta mi domando perchéove esiste un 'amministrazione militarenon si pensi mai alla salute . Mi guardobene dal parlare di benessere (mi parrebb eesagerato), ma tra quest'ultimo e la fam emi sembra ci corra molto. Vorrei perciò

che il ministro della difesa e le Commis-sioni della Camera e del Senato che si occu -pano di questi problemi si facessero caricodi quanto è accaduto a bordo delle nostrenavi .

Dobbiamo domandarci fino a che punt opossiamo impegnare il bilancio del nostropaese, il programma di vita del nostropaese. Non posso stasera pretendere chetutti gli italiani diventino non violenti e sioppongano a queste operazioni in quantomi rendo conto che fino a quando esiste -ranno i militari dovremo purtroppo sop-portare i loro impegni .

Vorrei inoltre dire che nella nostrascuola non si insegna alcuna forma diciviltà in quanto non si incitano gli student ia tendere verso una migliore condizione d ivita, di pace, di non violenza e di costru-zione . Tutti insieme dobbiamo invece lavo-rare per il bene delle persone e del pianetache ci ospita, proprio per poter viveredecentemente, così come tutti dovremm oavere il diritto di fare .

Il gruppo federalista europeo è quind icompletamente, definitivamente e decisa -mente contrario a tutto ciò che riguarda lespese militari per tutta l 'Europa e non sol-tanto per l'Italia. Dobbiamo pertanto ope-rare per la pace, il benessere, la costru-zione concreta di un 'Italia per gli italiani ,di un'Europa per gli europei e di un pia-neta per i suoi abitanti (Applausi dei depu-tati dei gruppi federalista europeo everde) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l 'ono-revole La Valle. Ne ha facoltà .

RANIERO LA VALLE. Signor Presidente ,ritengo che questo non sia un dibattitoideologico; non dobbiamo infatti decidere ,in linea di principio, se la marina debb aavere un'aviazione, se tutto ciò che vol adebba dipendere dall'aeronautica e tuttociò che galleggia (compresi i barconi deigenieri) debba invece dipendere dalla ma-rina. Non si tratta di un dibattito di carat -tere ideologico, né credo che la question eriguardi la «gloriosa marina» di cui par -lava il collega Pellegatta : il problema, amio avviso, è strettamente politico .

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La ragione della nostra contrarietà alprovvedimento in esame sta nel fatto chela scelta che si intende compiere non siinquadra minimamente in una logica d inecessità corrispondente alle finalità dell adifesa del nostro paese .

La prima ragione della nostra contra-rietà a questo provvedimento riguarda u nsuo vizio di origine: il fatto cioè che essonasce da una iniziativa parlamentare . Na-turalmente non ho nulla contro le inizia-tive parlamentari, tuttavia mi sembra chein questa circostanza, trattandosi di dotarela struttura difensiva del nostro paese diun nuovo strumento militare, ci muoviamoin un ambito strettamente legato a scelte evalutazioni proprie dell'esecutivo .

Non si tratta in questo caso di impostar eproblemi generali o di principio, si trattadi introdurre un nuovo strumento militarein un apparato la cui validità, sufficienza ecapacità di corrispondere ai suoi compit iistituzionali fa appello ad una valutazion edi preminente competenza dell'esecutivo.Si tratta infatti di una scelta operativa lacui opportunità non può essere esaminatase non all'interno di un giudizio anch emolto tecnico sullo stato della difesa de lnostro paese e sulla adeguatezza o menodello strumento militare .

Mi sembra perciò che non abbia molt osenso che sia una iniziativa parlamentare aproporre l ' introduzione di un nuovo si-stema d'arma e non ne vedo la ragione, ameno che non vi siano poi delle strane con -nessioni tra il Parlamento e chi, magari, èinteressato alla produzione ed alla molti-plicazione di nuove armi per motivi de ltutto diversi da quelli che riguardano l adifesa del paese .

Il sospetto che nasce in me già dall'ana-lisi dell'origine di questo progetto di legge ,è accentuato dalla constatazione che, indefinitiva, tutto ciò che riguarda la difesain Italia viene deciso più o meno nellostesso modo disorganico . Adottiamo unaserie di provvedimenti estemporanei, oc-casionali ed incidentali, che riguardanoora quest'arma ora un'altra, ora un si-stema di difesa, ora un sistema d'arma, a ldi fuori, non dirò di qualsiasi pianifica-zione e programmazione credibile, ma

anche di qualsiasi logica o disegno com-plessivo relativo alla difesa del nostropaese .

Mi sembra che anche il provvedimentoche ci viene proposto oggi risponda aquesto andamento rapsodico delle nostredecisioni e delle nostre spese relative all adifesa. Oggi decidiamo di imbarcare degl iaerei sulla Garibaldi, cioè ci esprimiamo afavore dell'aviazione di marina ; un'altravolta stabiliamo di costruire un aereo,come 1'AMX; un'altra volta ancora acqui-stiamo i Tornado ed accogliamo gli F-16 ,oppure deliberiamo di istituire il sistemaCatrin per l'esercito, e così via . Tutto av-viene sempre con una improvvisazione e duna sorta di avventatezza e di schizofreniadi decisioni che mi sembra contraria aquella che dovrebbe essere una valuta-zione ragionevole e razionale di ciò che ènecessario e sufficiente alla difesa de lpaese .

Credo allora che sia proprio questo i lproblema che ci dobbiamo porre . Dob-biamo cioè chiederci, prima di decidere unnuovo intervento ed una nuova acquisi-zione nella panoplia delle armi nel nostr opaese, quale sia lo stato della nostra difesa ,per capire se sia ragionevole e giusta l'in-troduzione di questo nuovo sistem ad'arma e se esso comporti una utilità ed unperfezionamento per l'apparato difensiv odel paese, oppure se anche quello in esamesia un provvedimento estemporaneo, nonrispondente ad una logica coerente .

Credo allora che se vogliamo collocarequesta decisione particolare al l 'interno delproblema militare generale, non possiam oesimerci dall'effettuare una valutazione ,un'analisi della situazione complessiv adella difesa del paese .

Se ci poniamo questa domanda, ve-diamo in realtà, proprio attenendoci allastessa logica di quanti enfatizzano e pro-pugnano la difesa armata, militare de lpaese, che essa presenta problemi di gra-vissima entità . E si pone perciò il problemapropriamente politico di quale portata, diquale estensione, di quali limiti debb aavere lo strumento difensivo in rapportoalle finalità che da esso vogliamo conse-guire .

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In effetti in questo momento tutta l anostra difesa ha bisogno di una revisioneprofonda per un fatto molto semplice : cheessa non funziona. Così come è oggi, ilnostro apparato difensivo a tutto servetranne che ad assicurare la difesa militar edel paese .

Questo, naturalmente, è molto doloroso ,perché il nostro apparato militare non èqualcosa di marginale odi accessorio nellaallocazione e nell 'uso delle risorse del no-stro paese, ma ne assorbe una grand equantità, pone problemi seri alle politich edi rientro dal disavanzo pubblico che inquesto momento il Governo vuole perse-guire, e tende ad allargare i capitali dispesa ritenuti necessari . Non si tratta ,quindi, di qualcosa che è a buon mercato ,che è irrilevante rispetto alle possibilità ealle risorse del paese .

Inoltre, dobbiamo aggiungere chequesto apparato militare ha costi molt oelevati non solamente in termini di risorse,ma in termini di sacrificio, anche di vit eumane. Vi è, purtroppo, un tributo d imorti che lo strumento militare deve pa-gare, pure in condizioni di pace . L'espe-rienza dice che lo strumento militare pur -troppo richiede — non so se inevitabil-mente — un tasso di sacrificio, un alto tri -buto di morti anche in tempo di pacesoprattutto quanto più si usano strument idi combattimento altamente sofisticati etecnologicamente assai avanzati .

Non lo dimostra solamente la sciagur aaerea di Ramstein, che è intervenuta inuna circostanza che si poteva considerarenon certamente essenziale per la difesa delpaese. Dobbiamo ricordare i sacrifici e gl iincidenti che accadono nei voli di adde-stramento normali degli F-104, dei Tor-nado. Ancora un mese fa, contemporanea-mente alla sciagura di Ramstein, un F-104si è schiantato a Villafranca e il pilota èmorto. Un altro di questi aviogetti si èschiantato a Rimini e in quel caso, fortu-natamente, senza la morte del pilota . DueTornado un mese e mezzo fa hanno ri-schiato di provocare una strage sullaspiaggia di Vieste, in Puglia, perché hannotranciato i cavi del l 'alta tensione che colle -gavano un'isola alla terra ferma .

Vi è quindi un alto prezzo di vite, di mac -chine e di risorse che viene pagato pertenere in efficienza lo strumento mili-tare .

Allora, proprio per questo ci dobbiam ochiedere se tale strumento serva al suoscopo, se corrisponda, cioè, alle funzion iistituzionali per le quali è stato creato .

Se procediamo a siffatta valutazione,vediamo che i massimi responsabili delladifesa del paese ci dicono che in realtàquesto strumento militare, così come èoggi, non serve ai suoi compiti istituzio-nali, non assicura la difesa del paese .

Ho con me una relazione del capo d iStato maggiore della difesa, l'ammiragli odi squadra Mario Porta, tenuta dinanzi all aCommissione difesa della Camera dei de-putati il 27 luglio scorso; ne citerò qualchepasso perché credo, signor Presidente, chesarebbe stato molto utile se la Camer afosse stata informata dello stato della di-fesa del paese, secondo quanto risulta daqueste dichiarazioni, prima di deliberarein merito al progetto di legge oggi al nostroesame. Dico che «sarebbe stato utile» che l aCamera ne prendesse atto, perché pur -troppo non ne verrà a conoscenza neancheora, poiché la Camera non c 'è !

OLINDO DEL DONNO. Come non c 'è?

RANIERO LA VALLE . Valutando le prin-cipali missioni interforze che sono asse-gnate alle nostre forze armate, l'ammira-glio Porta sostiene che, in realtà, nessunadi tali missioni oggi può essere assolta : ciòvale innanzi tutto per la prima mission einterforze (riguardante cioè sia la marina ,sia l 'aeronautica, sia l 'esercito): la difesadel confine nord-orientale. L'ammiraglioPorta sostiene che «se si valutano le forz edisponibili», se ne deduce che «non siano ingrado di assicurare una sufficiente capa-cità di tenuta sulle posizioni avanzate .Questo stato di cose, non rimediabile con isoli programmi in corso, comporta il ri-schio (elevato) dell 'occupazione di unaparte importante del territorio nazionale epuò porre il dilemma del ricorso all'arm anucleare» .

Dunque, la prima acquisizione è che noi

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non siamo in grado di difendere i confini eche saremmo scoperti in caso di invasionedi una parte del territorio nazionale qua-lora dovessero venire dei nemici, che pe rfortuna non verranno. Stiamo tranquilli ,signor Presidente, i nemici dell'est non ver-ranno, i cosacchi non arriveranno! Ma sedovessimo contare unicamente sulla strut-tura materiale della nostra difesa, per laquale allochiamo e spendiamo tante ri-sorse, non sarebbe possibile fermar eun'invasione .

Sarebbe possibile almeno la difesa a sud ,quella relativa alle linee di comunicazionemarittime? No, nemmeno questa sarebbepossibile! L'ammiraglio Porta rileva infatt iche noi non abbiamo mezzi sufficienti per«fronteggiare efficacemente situazioniprolungate di crisi locali». Senza l'inter-vento delle marine alleate l 'assolvimentodella missione della difesa a sud «è assicu -rato solo in parte e con il rischio di perdit erilevanti» .

È assicurata l'altra missione interforze,quella relativa alla difesa aerea? No, nem-meno questa. Il capo di stato maggior edella difesa sostiene che «la limitata dispo -nibilità quantitativa e la obsolescenzadell'attuale linea intercettori, riducon ol'efficacia dello strato più esterno delladifesa, con una rischiosa esposizionedell'intero complesso degli obiettivi nazio-nali all 'offesa aerea nemica . Le carenzeesistenti nei sistemi di difesa diretta (mis-sili superficie-aria) non consentono unaprotezione adeguata delle forze operativee degli altri obiettivi vitali dell'apparatomilitare, esposti peraltro ad una minacci aaerea più massiccia in relazione alla ri-dotta efficacia della difesa indiretta» ,quella cioè di cui abbiamo parlato prima ,degli intercettori .

Qui non si fa alcuna parola in merito alladifesa delle città; si parla solo della difesadegli obiettivi militari e, comunque, anchequest 'ultima non è possibile .

«In definitiva» — sostiene l 'ammiraglio— «l 'insoddisfacente stato del sistema in-tegrato della difesa aerea pone il paese e l esue forze operative in una situazione dipericolosa vulnerabilità, con il rischio didanni rilevanti e di conseguenze negative

anche sulla capacità di assolvimento dell ealtre missioni interforze» .

Per quanto riguarda la quarta missioneinterforze (difesa operativa del territorio )il capo di stato maggiore della difesa c iinforma che: «il comando supremo NATOin Europa ha valutato che il contributo ita -liano per il 1987 all'assolvimento delle mis-sioni difensive chiave, individuate dall'Al-leanza, è giudicato modesto nel 50 percento dei casi» .

Voglio aggiungere, signor Presidente, aqueste dichiarazioni certamente attendi -bili e autorevoli del massimo responsabilemilitare della difesa italiana, l 'esperienzache noi abbiamo vissuto direttamente, co nla Commissione difesa, nella visita che ab -biamo fatto alle basi aeree del sud nel mesedi luglio. Ebbene, abbiamo potuto rilevare ,anche discutendone con i responsabili de isingoli teatri operativi, che la nostra difes aaerea (per restare solo su questo argo-mento) presenta tre grosse lacune .

Innanzi tutto i comandi degli aeroporti ,così come anche il comando strategic odella terza regione aerea, quello di Marti-nafranca, sono allocati in ripari a prov aprobabilmente di attacchi convenzionali ,ma certamente non di attacchi nucleari ,anche minimi . Ciò vuol dire che nell'ipo-tesi di un attacco nucleare anche di bassis -sima entità, immediatamente le nostre di -fese aeree sarebbero messe fuori combat-timento .

La conseguenza diretta di ciò è moltochiara: l'interesse supremo del nostropaese è di evitare, in ogni modo, qualsiasilivello di guerra nucleare . Nei confronti d iuna minaccia nucleare anche minima,anche solo di armi nucleari tattiche,l'unica difesa possibile è quella politica ,consiste nell'evitare che vi possa essere u nattacco. L'unica difesa sta nella politica,nell'azione pacifica che il nostro paesedeve svolgere ; sta nei rapporti internazio-nali e in un complesso di altri fattori ch enon sono direttamente riferibili all'eff i-cienza dello strumento militare che, aquesto riguardo, non potrebbe risponderea nessuna sollecitazione .

La seconda lacuna riscontrata nella no-stra difesa aerea consiste nel fatto che il

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nostro sistema radar è attrezzato per avvi -stare aerei o altri oggetti volanti, (amici odostili), che arrivino in prossimità del no-stro paese, purché essi volino a più di mill emetri di altezza; sotto i mille metri dialtezza il nostro sistema radar non è infattiin grado (come del resto nessun altro si-stema radar basato a terra) di rilevare letracce degli aerei o dei vettori in arrivo .

Ciò significa, per esempio, che una ne-cessità ben più urgente di quella del l 'avia-zione di marina sarebbe, se volessimo af-frontare ragionevolmente il problem adella difesa, quella di dotarci di tre oquattro AWACS, di tre o quattro aereiradar H 24 (che volino cioè 24 ore su 24), iquali assicurino la copertura e chiudano i l«buco» tra la superficie e i mille metri dialtezza, in modo che tutto l'orizzonte cir-costante il nostro paese possa essere .osser-va'to dai radar . Ciò renderebbe utili l espese già fatte, mettendo in condizione d ifunzionare, con un minimo di sufficienza ,il sistema di avvistamento già esistente .

La terza carenza consiste nel fatto che inostri intercettori F-104 possono intercet-tare uno o al massimo due aerei alla volta ,perché sono armati solo di due missili equindi è sufficiente che un eventuale at-tacco saturi il numero di intercettori di-sponibili per rendere impossibile la difesa .Il che, di nuovo, dovrebbe suggerire dell escelte alternative riguardo al nostro appa -rato difensivo: per esempio sarebbe molt omeno utile aumentare la nostra dotazionedi Tornado (che sono cacciabombardieri d iattacco, difficilmente utilizzabili per l'in-tercettazione) incentivando semmai, per l eesigenze di difesa, le possibilità di intercet -tazione .

Se questi sono i problemi esistenti, alloradobbiamo domandarci a che cosa servan oquesti 10 o 12 aerei in più che vogliam oimbarcare sulla nave portaerei Garibaldi .Allo stato attuale della nostra difesa e dat ele vistose carenze del nostro apparato, oc -corre dimostrare che gli aerei imbarcati suuna portaerei servano effettivamente acolmare qualcuna delle lacune di cui par -lavo. In realtà, a questo non servono .

Lo stesso capo di stato maggiore dell adifesa, nell'elencare tutti gli armamenti

carenti, obsoleti, ai quali occorre provve-dere, ha parlato di tutto tranne che dellanecessità di imbarcare aerei sulle navi .Qual è allora il problema, signor Presi -dente? Possiamo anche discutere di ch ecosa serva per la difesa del paese, ma fac -ciamolo all ' interno di una ipotesi generale ;discutiamo cioè su quale sia il ruolo dell adifesa militare all'interno del generaleproblema (che è anche politico) della di -fesa del nostro paese. Ma così come stannole cose, non si può parlare di un «nuovomodello di difesa», per il semplice fatt oche la difesa non c'è .

Il problema però — voglio chiarirlo af-finché non vi siano equivoci — non con-siste nel fatto che abbiamo un apparat omilitare incompetente, una spesa militareincongrua o una incapacità professionaledi valutare le esigenze di una guerra mo-derna. Il problema è che la guerra mo-derna, con il grado di sofisticazione tecno-logica raggiunto e con le immense capa-cità offensive di cui sono dotati i mezzi d iarmamento oggi esistenti, è tale che un adifesa intesa in senso puramente material ee militare è impossibile . Non è che oggi siaimpossibile la guerra ; è possibile l'offesama non è possibile la difesa, intesa si acome autosufficienza di un solo paese, si acome autosufficienza puramente mili-tare.

È allora all ' interno di questa presa d icoscienza che noi dobbiamo valutare dinuovo e ridimensionare il tipo, la quantit àe la portata del nostro strumento militare .È chiaro infatti che, di fronte alle crescentiesigenze di una difesa che non si riuscir àmai a rendere invulnerabile, si possonopercorrere due strade .

La prima strada consiste nel puntare a duna crescita sempre più grande, esponen -ziale, di apparati, di armi e di armati ,nell'illusione di poter far fronte in modosufficiente alle esigenze difensive . Ma sitratta appunto di una illusione . Questo nonè possibile per alcun paese, tanto meno perl'Italia. Se volessimo avvicinarci i nqualche modo ad una parvenza di suffi-cienza della nostra difesa, dovremmo dedi -care a questo mito una parte molto, moltomaggiore delle nostre risorse nazionali .

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Ma poiché questa via ci è preclusa, e nonpossiamo garantire una assoluta difes amilitare, materiale, del paese, allora in Ita-lia, attraverso le scelte compiute dal Go-verno e dall'amministrazione militare, siperviene ad una seconda strada, che con-siste in una scelta di compromesso, dimediazione . Non possiamo arrivare a tuttoné soddisfare ogni esigenza di difesa ; al-lora facciamo di tutto un po ': qualcheaereo in più, qualche nave in più, qualcheintercettore in più, qualche radar in più equalche - aereo imbarcato in più! Così, tuttele spese effettuate in questo modo posson ocertamente essere considerate necessarie ,perché sono sempre al di sotto della suffi-cienza, ma risultano al tempo stesso inef-ficaci ed inutili in quanto non riescono acolmare il gap, che sarebbe necessario su-perare per garantire una difesa assoluta etotale .

Si tratta di una soluzione all'italiana ,non ragionevole né razionale, che adognuna delle tre Armi dà qualche cosa i npiù, ma non dà a nessuna la sicurezza dipoter veramente adempiere, fino in fondo ,al compito istituzionale assegnato loro da lpaese e dalla Costituzione .

E chiaro, allora, che occorre un 'altrascelta, una scelta alternativa, ponendo i lproblema della difesa del paese in u nquadro molto più generale e cioè in unquadro politico, il quadro delle relazion iinternazionali del l 'Italia. Il problema delladifesa e della politica militare non pu òessere disgiunto in nessun modo dalla poli -tica estera, dalla politica internazional edel nostro paese . La vera difesa del nostropaese consiste nella capacità di , attuareuna politica per cui non si debba arrivar eall'ultima alternativa, a quella di dovers idifendere militarmente . È dunque all'in-terno di questa concezione che si possonoconfigurare ed anche proporzionare esat-tamente e correttamente le esigenze di unmoderno strumento militare, cercando d idargli una effettiva capacità di difesa . Cos ìcom'è strutturato oggi, lo strumento mili-tare assolve a molte funzioni, che però nonsono quelle della difesa . Innanzi tutto essoadempie a una funzione di addestramento;in secondo luogo assolve al compito di

tenere in esercizio una macchina che certonon potrebbe essere improvvisata nel mo-mento di emergenza ; poi ha compiti di rap -presentanza (non voglio parlare delleacrobazie aeree, quanto del fatto che lostrumento militare viene considerato unodei modi in cui si esprime la sovranità de lpaese) ; ha poi compiti di promozione indu -striale. Lo strumento militare, quindi, as-solve a funzioni che non sono militari, manon assolve a quella che dovrebbe essere l afunzione principale e cioé la difesa .

Se noi vogliamo dargli un effettivo signi -ficato riguardo alla difesa, dobbiamo al-lora fare un'altra scelta, che è una sceltapolitica; dobbiamo pensare a una difesache è soprattutto politica, di una difesa ch eè affidata al complesso dei valori, dell ecapacità, delle iniziative, delle intrapren-denze del paese sul piano internazionale . Epoi si tratta di scegliere un livello di difesamilitare che sia commisurato a certe ipo-tesi determinate di crisi o di eventual iattacchi da cui dovessimo difenderci. Nonpossiamo pensare di poterci difendere inqualsiasi eventualità e in qualsiasi tipo d icatastrofe bellica che possa verificarsi :non possiamo illuderci e non possiam oilludere il paese che questo sia possibile . Sescoppiasse una guerra generale in cui fos -sero coinvolte tutte le potenze e investissel 'Europa la difesa italiana (e nessun'altradel resto) potrebbe mai essere sufficienteallo scopo. Si potrà contare sulla deter-renza e sulla rappresaglia, cioé su quelledottrine che adesso, fortunatamente, si st acercando di superare sul piano del rap-porto fra i blocchi, ma non ci potrà esser euna difesa militare sufficiente. Al di fuoridell ' ipotesi della catastrofe generale, sipuò allora assumere come ipotesi di la-voro. . .

PRESIDENTE. Onorevole La Valle, lericordo il tempo !

RANIERO LA VALLE. Concludo, signo rPresidente .

Dicevo che si tratta di individuare al -cune ipotesi di eventuali crisi da fronteg-giare e a tali ipotesi, esattamente configu-rate e determinate, commisurare lo stru-

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mento difensivo. All'interno di una similescelta, allora, le singole decisioni avrannola loro razionalità ed un loro fonda-mento .

Questa è la ragione per cui, signor Pre-sidente, in questa situazione di deficienzastrutturale e funzionale dell ' apparato di-fensivo italiano, mi sembra veramente ch equesto legiferare pezzetto per pezzetto ,l'aggiungere adesso un'aviazione di ma-rina, l'intervenire caso per caso, non cor-risponda ad una razionalità politica, maneppure ad una semplice razionalità sulpiano della logica e della funzionalità mili -tare .

Era questa la ragione per cui avevamochiesto stamattina la sospensione del di -battito. Non si tratta tanto di dire «no»all'aviazione di marina ; si tratta piuttost odi collocare anche questo problema all ' in-terno di una valutazione di carattere piùgenerale, una valutazione che riguardi ve-ramente ciò che corrisponde alla sicurezzadel paese e non invece ai suoi miti e alle su eillusioni, che riguardi ciò che può servir everamente a fare dell'Italia un protago-nista della vita internazionale che contri-buisca a costruire la pace nel mondo e inEuropa (Applausi dei deputati dei grupp idella sinistra indipendente, del PCI, verde edi democrazia proletaria) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l 'ono-revole Antonino Mannino. Ne ha facoltà .

ANTONINO MANNINO. Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, avremmo volut opoter discutere questo provvedimento i nun contesto più generale perché esso, anostro parere, rappresenta l 'espressionedi un modo molto abborracciato, provvi-sorio e pieno di mosse di basso profilo, checaratterizza da troppo tempo la politic adella difesa. Esso rileva una tendenza amantenere una sorta di velo burocratico ,più che un segreto militare o di Stato, sull aorganizzazione della spesa, sulle finalità,su quella che è la situazione e la realtà dellenostre strutture e delle nostre istituzion imilitari .

Nel corso degli anni precedenti, siamopassati dalla costruzione di un incrocia -

tore portaelicotteri alla costruzione di unaportaerei leggera . Tutto ciò è avvenutosenza che il Parlamento ne avesse discuss oe senza che, probabilmente, lo stesso Go-verno, almeno nel complesso delle su ecomponenti, venisse messo nelle condi-zioni di sapere di che cosa si trattasse, de lperché, delle finalità che si intendevan o'raggiungere .

Il provvedimento che oggi discutiamo ineffetti non è volto a finanziare l'acquist odegli aerei, anche perché vi è un impegno anon assumere provvedimenti promozio-nali di acquisto di sistemi d'arma com-plessi se non attraverso leggi del Parla-mento. Vi è poi anche un impegno pi ùsostanziale, quello di cominciare a rive-dere le procedure dì spesa della difesa ,sostanzialmente riformandole e co-struendo un meccanismo di trasparenza edi controllo parlamentare .

Ci siamo però trovati improvvisamentedi fronte ad una iniziativa che non è sol oparlamentare, collega La Valle, ma anch egovernativa . . .

RANIERO LA VALLE. Lo era all 'origine!

ANTONINO MANNINO. No, nella prece-dente legislatura vi era stata una iniziativ agovernativa che però non è andata avanti .In questa legislatura l'iniziativa parlamen -tare è stata contemporanea a quella gover-nativa, ma senza che vi sia stata, nono-stante i ripetuti dibattiti, le discussioni, gliimpegni e le sollecitazioni, alcuna spinta achiarire. Ciò si può anche capire, dal mo-mento che ormai la portaerei era stat acostruita !

Ricordo di essere anche andato a ve-derla; mi hanno mostrato un ponte deso-lato ed il comandante era quasi commosso :come si poteva non mettere un po' di aere isu quel ponte? Come si giustificava quell astruttura? Gli ricordai che gli americani ,che pure di portaerei ne hanno molte, netengono appena due nel Mediterraneo,perché la loro flotta ed il loro sistema diavvistamento consentono una risposta im -mediata. È tutto il sistema difensivo dellaNATO .

Tuttavia si tratta di un obiettivo così pre-

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giato e prezioso che non può essere tenut oin un mare piccolo ed angusto . Lo stessoAtlantico è considerato per le portaere iuno spazio abbastanza ristretto e quindinon sufficientemente sicuro per un mezz obellico che deve concentrare tutti i propr istrumenti difensivi ed offensivi solo pe rdifendere se stesso, e non per fare altro .

Qual è allora il senso di questa politica?È il senso di una scelta (anche di politic aestera e di collocazione nella NATO e nell ealleanze internazionali) pienamente su-bordinata — attenzione — non tanto allescelte del Governo americano ma a quelleche vengono, in qualche modo, ispiratedalle forze interessate a sviluppare un acerta politica di armamento e di approvvi-gionamenti militari ; le quali, in funzione diuna sospettosità e di una concenzione esa -sperata della sicurezza, anche in quest igiorni sono spinte a diffidare e a chiedersise Gorbaciov ce la faccia oppure no . Poi-ché non si sa che cosa succederà, si dice, i lfianco sud dovrà essere rafforzato . Eb-bene, la politica del nostro paese è incline aseguire queste tendenze e queste spinte,nella ricerca di una iniziativa in qualch emodo preventiva che, successivamente ,viene a saldarsi con altre operazioni chesiamo chiamati a compiere. Mi riferiscoalle operazioni di sminamento in un'area ,dove non a caso (pur essendo il Mar Ross oprobabilmente più «praticabile» del Medi-terraneo) gli americani non inviano nep-pure una portaerei .

Ora, con questo provvedimento il Go-verno spinge verso la direzione di sanzio-nare la decisione che vuole che il nostr opaese abbia legittimamente una aviazioneimbarcata. Tra l'altro, proprio dal punto d ivista tecnico ed ordinamentale delle istitu -zioni militari, accanto ad una aviazione dielicotteristi, ad una antisommergibile, aquella aeronautica e ai mezzi aerei dell aGuardia di finanza e dei carabinieri, i lGoverno ha dunque deciso di costituir eun'altra aviazione. Tutto ciò non è assolu-tamente concepibile, rivela un modo diprocedere ancora una volta abborracciat oe strumentale, nonché l'incapacità del Go-verno di presentarsi al Parlamento perdiscutere non solo un modello di difesa ma

anche un ruolo, una collocazione ed un afunzione del nostro paese nell'ambito delleproprie alleanze militari . Ma tutto ciò ri-vela anche un modo burocratico di conti-nuare a costruire collocazioni e funzion itecniche e militari che, se in tempo di paceappesantiscono certamente il fardello bu-rocratico e non sono affatto utili ad alcunapolitica di difesa e di sicurezza, in tempo diguerra (ipotesi che giudico, per fortuna ,non verificabile, e in ogni caso spero ch emai un'eventualità del genere possa con-cretizzarsi) sarebbero foriere di una condi -zione di confusione . Infatti, che senso ha,precisare come è scritto nel provvedi -mento, che gli aerei dipendono dalla avia-zione, quando è noto che essi debbono sot -tostare alla direzione di chi dispone de lvettore principale, cioè del mezzo di tra -sporto che, nel caso in oggetto, sarebb eappunto la portaerei? Queste considera-zioni noi abbiamo avuto modo di farle già ,molto pacatamente, nel corso del dibattit oin Commissione. Abbiamo anche cercat odi presentare alcuni emendamenti pen-sando che, se proprio il nostro paese dev edisporre di un'aviazione di marina, sa-rebbe opportuno mettere ordine, dise-gnare un quadro normativo di riferiment ovalido per tutti questi «spezzoni» aviatoriesistenti nel paese. Ci siamo però trovati difronte ad una linea assolutamente rigid adel Governo e della maggioranza .

In questo quadro non siamo ricorsi a dalcuno strumento per modificare il test oqui in aula, per cui la sola cosa che restav ada chiedere all 'Assemblea era di respin-gere in toto il provvedimento .

Il provvedimento va respinto per le ra-gioni che ho avuto modo di anticipare sta -mane. In Commissione difesa, ripetuta -mente durante l'esperienza di questa legi-slatura, ci siamo trovati di fronte ad u nministro che ha assicurato che finalment esi sarebbe discusso del modello di difesadel nostro paese. Il Senato ha approvato lalegge di regolamentazione delle procedur edi spesa della difesa ; il provvedimento oggiè all'esame della Commissione competent ein sede legislativa ed io mi auguro che mer -coledì prossimo possa essere definitiva -mente approvato, in modo da evitare che si

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ripetano casi quale quello dell ' incrocia-tore Garibaldi. Si sarebbero dunque potutiaspettare questi eventi per discutere de lprovvedimento oggi in esame con un amaggiore serenità e in un più vasto quadrodi insieme. Neppure su questo, però, ilGoverno e la maggioranza hanno mostrat ouna buona disposizione .

Pertanto, speriamo davvero che il prov-vedimento venga respinto dall'Assemble aal fine di consentire una diversa valuta-zione di tutta la politica della difesa, com-presi gli investimenti e tutto ciò che deveessere studiato per realizzare riforme eristrutturazioni del settore, tali da consen-tire una maggiore efficacia e magari mi-nori costi (Applausi dei deputati dei grupp idel PCI e della sinistra indipendente) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Rutelli . Ne ha facoltà.

FRANCESCO RUTELLI . Signor Presi -dente, noi crediamo che la maggioranzaabbia compiuto un errore nel respingere l aquestione sospensiva che stamane, as-sieme ai colleghi comunisti, abbiamo sot-toposto all 'Assemblea .

L'errore è stato politico perché, se l amaggioranza avesse accettato l ' imposta-zione prospettata in quello strumento, s isarebbe potuto realizzare un obiettivo mi-nimo: quello cioè di condizionare la deci-sione che s 'intende assumere ad una di-scussione generale sulla politica di di -fesa .

Il Governo oggi presenta alla Camera (s ideve avere l 'onestà politica di ricono-scerlo) un provvedimento di cui gli stess iambienti della NATO ridono, per la su aassoluta inadeguatezza e, appunto, visibili -tà, dal momento che rappresenta un com -promesso rispetto ad una tendenza corpo -rativa della marina militare e ad un'anticadisputa con l 'aeronautica, che viene risolta«all'italiana», non istituendo l'aviazione d imarina ma superando la famosa «leggeBalbo», autorizzando cioè la marina a di-sporre di aerei imbarcati sulle propri enavi. Per che cosa? Per le cosiddette mis-sioni di «braccio lungo» in aree o mari lon-

tani? No, per la difesa della portaereistessa.

Da un punto di vista logico tutta questacostruzione, sulla quale si sta affannandoda alcuni anni il Parlamento, se fosse veri -tiera sarebbe null'altro che ridicola. Insostanza, voi costringete il Parlamento alegiferare e ad essere impegnato per mes inell'arco di due intere legislature per con -sentire che un piccolo gruppo di aerei siaimbarcato su una portaerei per difen-derla .

Le cose non stanno in questo modo e no ici troviamo oggi di fronte ad un provvedi -mento «all'italiana», perché mentre in ma-niera subdola si avanza una determinat aproposta, senza assumerne la responsabi -lità, si apre la porta a successive decisioni ,ovverosia perché le portaerei diventino al -meno tre, o perché su questa portaerei oportaeromobili (come gentilmente è stat adenominata) invece di elicotteri addett ialla guerra antisommergibili ci siano aereia decollo verticale .

Nel progetto di legge sottoposto al no-stro esame si prevede una spesa di soli 2miliardi di lire : altra suprema ipocrisia !

Vediamo come si giunge a questa ipocri-sia: attraverso una successione di inganninei confronti del Parlamento, come hannoevidenziato i colleghi che mi hanno prece-duto.

Il Parlamento ha autorizzato, con l alegge promozionale per la marina mili-tare, con la costruzione dell ' incrociatoreGaribaldi, il varo di una portaelicotteri co nfunzione antisommergibile . A fronte ditale decisione abbiamo assistito, con unasuccessione di fatti compiuti, alla trasfor-mazione del ponte di questa nave (proget-tato per l 'atterraggio di elicotteri) per con -sentire il decollo e l'atterraggio di aerei .Quindi, il ponte si è curiosamente arric-ciato all'insù nella sua parte terminale conil cosiddetto trampolino ski-jump.

Inoltre, sono state installate a bordo, co nun evidente aggravio dei costi rispetto allaprevisione iniziale, apparecchiature elet-troniche e le strumentazioni necessarieper il decollo e l 'atterraggio di aerei. Edinfine, dalle 10 mila tonnellate stabilite edapprovate dal Parlamento nel programma

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per l'ammodernamento dei mezzi dellamarina militare, si è passati alle 13.250tonnellate di stazza .

Questa successione di inganni e di tradi -menti della volontà esplicita del Parla -mento, in ordine al programma di ammo-dernamento dei mezzi della marina, è stat abrillantemente teorizzata dal senatoreCappuzzo, il quale non è soltanto un auto-revole parlamentare del gruppo di mag-gioranza relativa, ma — come tutti sanno— ha svolto rilevanti compiti all ' internodella struttura delle forze armate ita-liane.

Concludendo questo meraviglioso itine-rario di inganni, nel suo intervento svoltoal Senato su questo provvedimento, h aaffermato: «Occorre tenere presente che lamarina è stata dotata di una moderna por-taeromobili — la Garibaldi — concepitaevidentemente per imbarcare aerei . Anulla varrebbe quindi questa sofisticatanave, se poi non le si desse lo strumento infunzione del quale essa è stata realiz-zata» .

La costruzione logica, se così la vo-gliamo definire, è compiuta: il Parlament oautorizza una portaelicotteri, questa su -bisce illecitamente la trasformazione i nportaerei ed essendo una portaerei si teo-rizza che altro non è possibile se non farlaeffettivamente essere tale .

Con l 'approvazione (che voi vorreste) d iquesto progetto di legge saremmo peròancora alla prima tappa, perché è evidenteche altre dovranno seguire. Vi sarà la fas edella ricerca e dello sviluppo dei mezzi d aimbarcare (se diamo per acquisito che essanon si sia già svolta e che i contratti, sep-pure informalmente, non siano già stat istipulati con i fornitori di questi sistemid'arma). Occorrerà studiare la maniera d ifar pagare questi aerei ai cittadini (fatt oche oggi non è assolutamente previsto,perché, come ho detto, il progetto di leggein discussione stanzia appena 2 miliardi d ilire, cioè una somma ridicola) . Bisogneràprovvedere inoltre a far sì che le portaere ida una diventino due e poi tre. Non sono ioche lo dico, naturalmente, ma il portavocedella marina militare, che, in una confe-renza stampa tenutasi a bordo dell'incro -

ciatore Garibaldi nel febbraio 1987, ha di-chiarato (anche in questo caso cito testual -mente) «che la previsione di necessità d inavi tipo Garibaldi è di due o massimotre» .

Il Governo dovrebbe avere la correttezz ae l'onestà di affermare direttamente tuttociò e di non farlo dichiarare dai rappresen -tanti delle industrie o dagli addetti stampadella marina militare, giustamente solerti ,per parte loro, nell'esercizio delle loro fun -zioni .

Potremmo continuare con questo di -scorso, ma voglio osservare che ciò che èpiù preoccupante è questo balletto di ipo-crisie che serve solo ad accontentare unalunga serie di gelosie ed ambizioni d iquesta o quella forza armata, tra l'altr ocontrastate da quelle delle altre forze ar-mate. Tutto ciò è ben lungi dal concorrere ,secondo una logica interforze, al buon fun -zionamento delle forze armate, stanti ledirettive dettate dai libri bianchi della di -fesa e quelle specificatamente impartit edai ministri che si sono succeduti . Direttiveche comunque non possiamo indicar ecome formulate in base agli indirizzi delParlamento, perché — come lei sa bene ,onorevole Lagorio — esso non ne ha maifornite, non essendosi mai svolta una di-scussione decente in materia, con assun-zione da parte di tutti delle proprie respon -sabilità (quelle della maggioranza e quelledell'opposizione) in ordine alla politica d idifesa .

La logica cui ci si è affidati è dunquequella che ho illustrato, per la quale, se u ngruppo militare-industriale spinge perl 'acquisto di un certo tipo di mezzi, quest ivengono comprati e poi si trova la giustifi-cazione teorica, oltre che operativa, perinserirli tra quelli a disposizione delle no-stre forze armate .

Gli esempi in tal senso sono infiniti : nonsi definisce una politica in funzione dell aquale decidere l'acquisto dei mezzi, ma s ichiede al Parlamento di autorizzare taleacquisto. La pressione esercitata daun'azienda porta alla messa in cantiere,che diviene ineluttabile, di un certo tipo d iapprovvigionamento; questo riceve unasuccessiva giustificazione di ordine con-

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cettuale da parte di qualche rivista specia-lizzata; l'acquisto è cosa fatta ed il Parla-mento non è neanche in grado di ratifi-carlo, ma deve prenderne atto nel cors odelle comunicazioni annuali che accompa -gnano la presentazione della tabella 12,relativa al bilancio della difesa . Analogheconsiderazioni valgono nel ripercorrer el'intera vicenda della portaeromobili Gari-baldi .

Questa logica, derivante dalla gelosia ,anziché da una programmazione inter -forze (che dovrebbe essere per di più con-siderata nel quadro dell'Alleanza e — misia consentito dirlo — di una prospettiva d iintegrazione europea del funzionament odelle nostre forze armate), rappresentapurtroppo la regola del nostro paese, e vo ioggi, avanzando questo progetto di legge ,la aggravate e la confermate, invece dimodernizzare le forze armate .

Noi abbiamo presentato un emenda-mento (sul quale desidero veramente co-noscere il parere del Governo) che pro -pone l'istituzione dell'aviazione di marina,sul modello di quella delle forze armat etedesche: un'aviazione di marina che di-spone di aerei adibiti alla lotta antisom-mergibile, delle basi aeromarittime, degl iaerei, dei mezzi e degli organismi neces-sari ad assicurarne il supporto operativo,addestrativo, tecnico e logistico.

E un emendamento «provocatorio»? No,è il tentativo di fare emergere una contrad -dizione. A voi infatti non interessa un di -segno di razionalizzazione dell 'attuale in-quadramento ed organizzazione dell eforze armate: volete piuttosto dare un con -tentino alla marina, che da troppo spingeper imbarcare questi benedetti aerei ,anche se così si lasciano totalmente insod-disfatti i problemi e non si dà alcun con -tributo al miglioramento dell'organizza-zione interforze .

Si diceva che grande è il rimpianto ne inostri stati maggiori per non aver avut oaerei imbarcati in precedenti missioni .L'esperienza — e lo hanno già rilevato altr icolleghi prima di me — dovrebbe invecefar riflettere tutti sul fatto che è stata un afortuna per il nostro paese non aver avut odavanti alle coste del Libano o nel Golfo

Persico aerei imbarcati su una portaerei .Se infatti nel Libano ciò avrebbe compor-tato per il nostro paese la possibilità didiventare, come è avvenuto per le forzearmate di altri paesi che facevano partedella forza multinazionale, bersaglio dibombardamenti e di offensive in cui sonostate lasciate sul terreno centinaia di viteumane, allo stesso modo nel Golfo Persic oabbiamo potuto constatare che il più rapi -damente possibile grandi marine, comequella americana (ben altra cosa che lanostra) o quella francese (che ha la base aGibuti, poco distante dal Golfo Persico) ,hanno provveduto ad allontanare le nav icon aerei imbarcati per la loro vulnerabi-lità, per il loro essere bersagli estrema-mente paganti dal punto di vista militare eassai difficilmente difendibili .

Non voglio richiamare qui le osserva-zioni di ordine tecnico che in altre sediabbiamo svolto, semplicemente riecheg-giando ben più autorevoli opinioni e pa-reri; mi limiterò a ricordare che moltiesperti — lo ricordava anche il collegaAntonino Mannino — giudicano il Medi-terreneo un mare talmente piccolo da fa rsì che in una fase operativa le portaerei ( ole portaelicotteri trasformate in portaerei )che volessero aggirarsi per il Mediter-raneo dovrebbero avere al seguito, a lorodisposizione, per garantire la loro incolu-mità in navigazione, un numero di mezz inavali che equivarrebbe quasi ai due terz idell'attuale consistenza operativa della no -stra marina militare; ed in caso di conflittola prima cosa che dovrebbero fare è ripa-rare immediatamente nel porto più vicinoper porsi in una posizione salvaguardatadai radar, dai sistemi di avvistamento e d idifesa antiaerea di terra. Ciò per la vici-nanza delle coste a qualunque rotta de lMediterraneo, per le caratteristiche de lfondale, per l'estrema facilità di subir eattacchi di sorpresa e per tutte le ragion iche sono state in altre circostanze adegua -tamente illustrate.

Ecco perché tutta questa operazion enon sta in piedi, tanto da assumere aspett ida una parte velleitari e dall'altra estrema -mente gravi. Nel momento in cui ci pro -spettate 2 miliardi di spesa, onorevole rap-

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presentante del Governo, dovete infatt iavere il coraggio e l 'onestà di prevederequanto costerà l'intera operazione .

Nei giorni scorsi sui giornali ho letto l edichiarazioni rilasciate dall 'ammiraglioPorta (che non ha poca responsabilità, es-sendo il capo di stato maggiore della di-fesa), il quale sostiene — mi riferisco ad unarticolo apparso sul Giornale d'Italia —che se non arrivano i finanziamenti l eforze armate saranno ridotte ; e il gridod'allarme dell 'ammiraglio Porta ha avutoeco su tutti i giornali . Altre grida d'allarm esono state lanciate un po' da tutte le parti ,sottolineando che i tagli pesanti operati nelcomparto della difesa per risanare il bi-lancio ritarderanno la modernizzazion edelle forze armate .

L'acquisto di questi aerei costerà alcunecentinaia di miliardi ; il varo di un paio d iportaerei avrà un costo, se va bene, di circ a1 .500 miliardi, cui deve essere aggiunto po iil costo dei relativi aerei, e si tratta di altr ecentinaia di miliardi . Vi sono poi da pren-dere in considerazione i costi indiretti:quelli per gli addestramenti, quelli logistic ie quelli operativi . Ci dovete dire dove pren -dere questi soldi, dato che, rispetto aquanto è già stato previsto, si annuncian odei tagli per quanto riguarda i programmidi ammodernamento della marina mili-tare, proprio perché non si riesce a farfronte agli oneri, tenuto conto delle dispo-nibilità e del fatto che si fa il passo piùlungo della gamba.

Ciò avviene, senatore Meoli, perché i nquesto paese si vuole tenere la gamba «indue staffe»: da un lato vi è un esercito checomprende più di 500 mila persone tr amilitari e civili ed è uno dei più pletorici ,burocratizzati ed elefantiaci che si cono-scano al mondo, dall'altro si pongono esi-genze di ammodernamento dei mezziestremamente costose .

Volete mantenere un esercito che è mac -china clientelare, struttura di potere,grande serbatoio di consenso e di voti ,come non a caso un ministro della difes aesperto anche da questo punto di vista ,quale l'onorevole Andreotti, aveva previ -sto, teorizzato ed organizzato, e allo stessotempo volete un esercito dotato di questi

gingilli sempre più costosi, facendo fint adi ignorare che si tratta di esigenza fra loroincompatibili . Dovete scegliere !

Non volete farlo : non volete scontentaregli stati maggiori, ma non potete neanchescontentare quanti vivono su questa realtàipertrofica, rappresentata da forze armateche non hanno alcun senso per essere tali .Per non sciogliere questa contraddizion eprocedete nel modo che vediamo. Perquesto non ci dite quanto costerà il var ooggi in Parlamento di questo disegno d ilegge. Dopo l'approvazione, rompereteuna bottiglia di champagne sulla prua deldisegno di legge Zanone ed altri! M aquando arriverà il conto ci dovrete spie -gare quanto sarà costata questa bottiglia ,perché il conto non è formato solo dai 2miliardi che vengono oggi previsti, m adalla somma di tutte le altre voci di spesa ,tutt'altro che modeste, che ho elencato eche comportano evidentemente la ridu-zione di altri investimenti . Dovrete dirci d iquali si tratta !

Onorevole sottosegretario, mi consentaun'ultima osservazione . Avete fatto unconto di quanto è costata la missione nelGolfo Persico, visto che, con le migliaia emigliaia di ore operative che essa ha com-portato, si è prodotto un invecchiamentodella nostra marina militare del tutto im-prevedibile? Dovremo perciò sostituire intempi brevissimi mezzi che si pensava sa-rebbero rimasti operativi per altri 4, 5 o 6anni .

C'è quindi anche questo piccolo detta-glio: al quadro di compatibilità o incompa -tibilità economico-finanziaria, cui ho solorapidamente accennato, si aggiunge«l'emergenza» (tra virgolette), il fattonuovo di un'improvvisa obsolescenzadell'intero parco-mezzi della marina mili-tare, a causa della missione nel Golfo Per -sico.

Ce n 'è abbastanza, mi sembra, per rite-nere che tutta questa operazione nonpossa essere sostenuta ragionevolmente eresponsabilmente, anche se l'avete pro -messo allo stato maggiore della marina .

Probabilmente dovrete rispondere alParlamento in termini più generali . Perquesto avevamo chiesto con la sospensiva

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che il nostro dibattito fosse ricondotto atali valutazioni di ordine generale prima d iadottare una decisione settoriale e sballatacome questa .

Durante l 'esame del merito del provve-dimento continueremo la nostra battaglia ,presentando emendamenti che servano ,da un lato, a far risaltare queste contrad -dizioni, dall'altro, se fosse ancora possi-bile, a farvi ripensare una decisione com equella che volete imporre al Parlamento e ,purtroppo, al paese, con i costi che ess acomporta (Applausi dei deputati del grupp ofederalista europeo) .

PRESIDENTE . Non essendovi altr iiscritti a parlare, dichiaro chiusa la discus -sione sulle linee generali .

Il seguito del dibattito è rinviato ad altraseduta .

Trasmissione della Corte dei conti .

PRESIDENTE. Il presidente della Cort edei conti, con lettera in data 15 settembre1988, ha trasmesso, in adempimento a ldisposto dell'articolo 7 della legge 2 1marzo 1958, n. 259, la determinazione e larelativa relazione sulla gestione finan-ziaria degli Automobile club locali e pro-vinciali, per gli esercizi dal 1979 al 1984(doc. XV, n . 54) .

Questo documento sarà stampato e di-stribuito .

Trasmissione dal ministrodegli affari esteri.

PRESIDENTE. Il ministro degli affariesteri, con lettera in data 15 settembre1988, ha trasmesso, in adempimento a ldisposto dell'articolo 4, della legge 11 di-cembre 1984, n. 839, gli atti internazional ifirmati dall'Italia i cui testi sono pervenuti

al Ministero degli affari esteri fino al 1 5settembre 1988 .

Questa documentazione sarà trasmess aalla Commissione competente .

Annunzio di risoluzioni .

PRESIDENTE . Sono state presentat ealla Presidenza risoluzioni. Sono pubbli-cate in allegato ai resoconti della sedut aodierna .

Annunzio di interrogazion ie di interpellanze.

PRESIDENTE. Sono state presentat ealle Presidenza interrogazioni e interpel-lanze. Sono pubblicate in allegato ai reso -conti della seduta odierna.

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine delgiorno della seduta di domani .

Venerdì 23 settembre 1988, alle 8,30 :

Interpellanze e interrogazioni .

La seduta termina alle 19,30 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIODEI RESOCONTI

DOTT. MARIO CORS O

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALEAvv . GIAN FRANCO CIAURR O

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 22 .

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RISOLUZIONI IN COMMISSIONE,INTERROGAZIONI E INTERPELLANZ E

ANNUNZIATE

RISOLUZIONI IN COMMISSIONE

La VIII e la IX Commissione ,

preso atto :

dei risultati positivi conseguiti conla decisione di imporre un limite tempo-raneo di velocità di 110 chilometri orari ;

che tale decisione oltre a determi-nare un calo del numero degli incident iha provocato una contrazione dei con-sumi energetici e un minore inquina -mento ;

della necessità di definire unanuova ed organica politica della sicurezzain grado di rimuovere gli squilibri di u nsistema di trasporti fondato sull'indiscri-minato sviluppo della motorizzazione pri-vata, un codice della strada obsoleto econtrolli inadeguati ;

della sempre più impellente esi-genza di adeguare la normativa italiana aquella esistente in quella degli altri Paes ieuropei ;

della necessità di passare dall 'at-tuale fase di sperimentazione, caratteriz-zata dalla presenza di un provvedimento ,confuso, pasticciato e persino pericolosocome il secondo decreto, ad una nuovadisciplina sui limiti di sicurezza ,

impegnano il Governo :

I) a realizzare, secondo le indica-zioni del piano generale dei trasporti si nqui contraddette o disattese, il ripartomodale del traffico limitando il trasportosu gomma, triplicando quello ferroviario ,incentivando il trasporto marittimo, flu-viale e riorganizzando il trasporto pub-blico e a destinare con la finanziaria di

quest 'anno le risorse necessarie al conse-guimento di tali obiettivi ;

2) a presentare al Parlamento entro3 mesi il disegno di legge di riforma de l

codice della strada ;

3) a realizzare un sistema di con-trolli razionali e tale da garantire il ri-spetto dei limiti di velocità . A tal fine è

pertanto necessario: a) potenziare con uo-mini e mezzi i servizi di polizia sull astrada (Polizia di Stato, carabinieri )

aumentando sensibilmente il numero

delle pattuglie in servizio, specie nei mo-menti di emergenza; b) organizzare unsistema organico di controllo del territo-rio con posti di osservazione sia fissi ch e

mobili, in particolare nei punti di mag-giore rischio e nelle stazioni di servizio

attraverso l ' impiego di mezzi adeguati edi tecnologie innovative ;

4) a differenziare i limiti di velocit àin rapporto alla cilindrata dei mezzi, co-munque entro il tetto massimo di 120

chilometri all 'ora corrispondente alla ve-locità media degli altri Paesi europei ;

5) a modificare l'attuale sistemasanzionatorio in modo da stabilire uncorretto rapporto fra la gravità dell ' infra-zione contestata e l'entità della sanzionecomminata ;

6) a rendere immediatamente obbli-gatorio l 'uso delle cinture di sicurezz asulle auto in cui le stesse sono già istal-late ;

7) a riformare per consentire untempestivo e periodico controllo de iveicoli il sistema e i metodi di revision ela cui inadeguatezza, accanto all 'eccessodi velocità e alla guida pericolosa, è trale cause che provocano incidenti . Tal icontrolli vanno affidati oltre che alla mo-torizzazione civile, che allo stato non è i ngrado di eseguirli tempestivamente, anch ea officine private, individuate sulla basedi criteri rigorosi e di apposite conven-zioni ;

8) a rivedere il sistema delle omolo-gazioni per le auto e i veicoli industrial i

individuando criteti più rigorosi nella de-

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finizione del rapporto tra peso, potenza esistemi di frenature di guida ;

9) a dotare i veicoli pesanti di si-stemi frenanti antibloccarti, di para-spruzzi, di luci di segnalazione dell amassa di ingombro e di indicazioni su lcarico massimo sull'asse ;

10) a realizzare, avvalendosi dellemoderne tecnologie di monitoraggio econtrollo del traffico sistemi di informa-zioni in tempo reale agli utenti, con l'o-biettivo di consentire l 'adeguamento de icomportamenti di guida alle condizion idella strada e del traffico ;

11) ad approntare per il sistemadelle viabilità una serie di misure volte amigliorare le condizioni di sicurezza dell estrade (pavimentazione, segnaletica, illu-minazione) con l'istallazione su tutte l estrade di barriere spartitraffico ;

12) ad adottare strumenti idonei pe ril rilievo delle prove alcolimetriche ;

13) a predisporre una nuova norma-tiva sulle scuole guida e a predisporreprogrammi e audiovisivi per l'insegna -mento dell 'educazione stradale nell ascuola attraverso i mass media .

(7-00185) « Ridi, Testa Enrico, Ronzani ,Cannelonga, Bevilacqua, Man -giapane, Petrocelli, Angelin iGiordano » .

La VIII e la IX Commissione ,

riconosciuto che le recenti iniziativ edel Governo concernenti i limiti di velo-cità hanno ottenuto risultati positivi ehanno avuto il merito di sensibilizzar el 'opinione pubblica dell ' intero paese sull aquestione centrale della sicurezza stra-dale ;

considerato che, dopo una fase d isperimentazione, occorre passare ad u nregime definitivo ;

preso atto della tendenza a livell oeuropeo che si orienta verso l'adozione d iuna velocità ridotta da applicare in tutt ii paesi ;

ribadita la necessità di affrontare i l

problema della sicurezza stradale nell'ot-tica europea, per non vanificare l ' impe-gno CEE verso l'unificazione e l 'armoniz-zazione delle norme che regolano la cir-colazione e la sicurezza sulle strade dellaComunità e per dare eguali condizioni d i

mobilità all'italiano che va all 'estero edai molti turisti che vengono in Italia ;

impegnano il Governo :

a favorire l'adozione, a livello comu-nitario, di una normativa comune pe rtutti i paesi, nell'intera problematic adella sicurezza ;

ad eliminare la differenziazione d i

velocità per giorni ;

a studiare eventuali differenziazion idi velocità sulla base della cilindrata edelle caratteristiche stradali ;

a modificare l'attuale sistema san-zionatorio meglio graduando la severità

delle sanzioni in rapporto alla gravità

delle infrazioni .

(7-00186)

« Manfredi, Savio » .

La XIII Commissione ,

premesso che

la CEE ha deliberato la sostitu-zione del piombo quale additivo altotta-Dico nella benzina a partire dal 1989 ;

l'alcool etilico assoluto provenient e

da materie prime agricole è l 'unico pro-

dotto che può essere utilizzato come car-burante -per autoveicoli ;

Io sviluppo di una politica nazio-nale dell'alcool etilico e più in generaledi colture da carboidrati risponde ad esi-genze di carattere politico strategico edambientale poiché è decisivo per il pre-sente ed il futuro del paese creare font ienergetiche nazionali alternative al petro-

lio ;

una politica delle biomasse pe ruso chimico ed energetico consente fra

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l 'altro di attivare processi di sviluppoagricolo integrato a carattere agro-indu-striale tanto più urgente in quanto l ariduzione ormai inevitabile degli aiuti co-munitari su alcune produzioni agro-ali-mentari determinerà effetti drammatic iper la nostra agricoltura ;

in Brasile l 'alcool etilico usatocome carburante riguarda il 40 per cent odel parco di autoveicoli circolanti in per-centuale del 100 per cento e il restantecon alcool etilico al 20 per cento ;

negli USA la miscela alcool-ben-zina copre il 10 per cento circa del mer-cato del carburante ;

in Francia recentemente è stat aapprovata una legge che autorizza la de -tassazione dell 'alcool-etanolo miscelat oalla benzina ;

nei restanti paesi della CEE sonoin corso provvedimenti normativi e legi-slativi atti ad agevolare l 'uso dell 'alcoo letilico come carburante ;

in Italia la soluzione ottimale estrategica va ricercata nella messa a col -tura di piante energetiche specializzat eattraverso programmi già avviati da cen-tri di sperimentazione pubblici e privat isui versanti del miglioramento genetico ,di moderne pratiche colturali, di una ag-giornata meccanizzazione e di più avan-zate tecnologie industriali ;

nell ' immediato, quale soluzionestraordinaria ed eccezionale, definita ne ltempo, possono essere utilizzati, ai fin idella produzione di alcool etilico comecarburante, 1e eccedenze di semi-lavorat idi zuccherificio (Quota C) che non hann osbocco nel mercato e l'alcool da sostanzevinose in regime AIMA che per il su ostoccaggio, lo Stato italiano e la CEEhanno sostenuto un onere di oltre 92 6miliardi di lire nel solo 1986 ;

il prospettato uso dell'MTBE (e-tere metilico tri-butilico) in sostituzionedel piombo nella benzian e in alternativaall'alcool etilico non offre soluzioni validesul piano ecologico né su quello econo-

mico generale essendo esso un derivat odel petrolio quindi non modificante la di -

pendenza dell 'Italia dai paesi produttoridi questo carburante ;

l'MTBE inoltre facilita la lisciviz-zazione del benzene, componente aroma-tico della benzina e noto agente cancero-geno ;

negli USA alcune raffinerie hannosospeso i lavori di costruzione di nuoviimpianti MTBE in quanto l 'Agenzia d iprotezione ambientale (Environmenta lProtection Agency) ha fornito preoccu-panti indicazioni sulla tossicità diretta e dindiretta di questo additivo ,

impegna il Governo :

ad assumere provvedimenti normativi ,amministrativi e fiscali, in particolare perl 'esenzione dai diritti erariali speciali edal trattamento fiscale previsto dall 'arti-colo 11 della legge 31 dicembre 1962 ,n . 1852, e successive modificazioni, alloscopo di rendere possibile e conveniente

l 'uso dell 'alcool etilico di provenienz a,agricola come carburante in miscela conla benzina per àutotrazione ;

ad attivare iniziative di sostegno perl'accelerazione dei programmi sperimen-tali di ricerca in campo agricolo e indu-striale proposti o avviati da enti pubblic ie privati allo scopo di avviare la realizza-zione di un vasto programma agro-chi-mico ed agro-energetico i cui riflessi pro-duttivi, economici, sociali ed ecologici ri-spondono alle ormai ineludibili scelte d iuna società moderna .

(7-00187)

« De Carolis » .

La XIII Commissione ,

premesso che

l 'aggravarsi negli ultimi anni, edin particolare nella scorsa estate, del fe-nomeno della fioritura algale nelle acquedell'Adriatico ripropone il preoccupante egrave problema dell 'inquinamento deicorpi idrici dell ' intero bacino padano ;

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all ' inquinamento delle falde acqui-fere, dell ' intero corso del Po e dei suoiaffluenti concorrono anche le fonti agri -cole (allevamenti zootecnici, impiego d iconcimi e fitofarmaci) ,

impegna il Governo :

a fornire al Parlamento i dati rela-tivi alla consistenza degli allevament izootecnici e all'impiego dei concimi e de ipesticidi nell'area padana ;

a prevedere incentivi per il trasferi-mento di allevamenti suini dalle zone apiù alta concentrazione zootecnica e a dalta sensibilità idro-geologica ed aree piùcompatibili ;

a partecipare con contributi a fondoperduto ai programmi di aggiornamentotecnologico (introduzione del lavaggio asecco, ricircolo dei liquami e favorire i lriutilizzo energetico, con immissione i nrete ENEL, dell 'energia prodotta dall ebiomasse, ampliamento dei lagoni) degl iallevamenti suini esistenti, previsti dall eregioni Emilia-Romagna e Lombardia ;

a sostenere, nell 'ambito dei finanzia-menti FIO 1989, la priorità dei progett ioperativi per impianti consortili fra ent ilocali e produttori finalizzati al colletta -mento, allo stoccaggio ed al trattamentodi liquami zootecnici e civili da destinarealla fertirrigazione;

a istituire nell 'area padana nuovi la-boratori di analisi dei terreni (nonché apotenziare quelli esistenti) da inserire ne l« piano nazionale coordinato per i servizi ,di sviluppo agricolo » di cui alla delibera-zione CIPE del 14 giugno 1988, allegato

C/1 lettera, g), punto 3 . Queste strutturesono indispensabili centri di supporto perprogrammi di concimazione rispettos i

dell 'impatto ambientale e di controllo

dell'impiego dei diserbanti ;

a finanziare prioritariamente i pro-grammi delle diverse istituzioni scientifi-che che hanno finalizzato (come propostodalla deliberazione CIPE del 14 giugno1988 ; allegato C/I, lettera a), punto 1), laloro ricerca sulle « tecnologie di produ-zione che riducono l 'impiego di mezz ichimici e l 'impatto negativo sull 'am-biente » ;

ad attuare, di intesa con le regioni ,gli articoli 1-bis, 1-ter, 19, 19-bis, 19-ter,del regolamento CEE 797/85 che preve-dono aiuti e premi agli operatori agricol iche nelle zone sensibili dal punto di vist aambientale riducono l 'uso dei mezzi chi -mici o decidono di sostituire le colturecon pascoli o rimboschimenti ;

ad attuare il piano nazionale dilotta fitopatologica integrata (delibera-zione CIPE del 23 aprile 1987, allegato C /I lettera b), punto 5) dando la priorità a iprogrammi delle regioni padane e finan-ziando i progetti sulla base dell 'effettivosvolgimento nei territori regionali, dell eazioni previste dal piano;

a riferire al Parlamento i progetti diutilizzazione dei 50 miliardi accantonat i

nella legge finanziaria del 1988 per « in-terventi finalizzati al conseguimento diobiettivi di agricoltura biologica » .

(7-00188) « Montecchi, Stefanini, Felissari ,Binelli, Torna, Grilli, Mai-nardi Fava, Serra, Serafin i

Massimo » .

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— 19306 —

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

CHERCHI, SANNELLA, MACCIOTTA ,STRUMENDO E MONTESSORO. — AlMinistro delle partecipazioni statali . — Persapere – premesso ch e

a) l 'Efim ha recentemente varato unprogetto di riassetto organizzativo delleaziende dell 'alluminio che, pur compren-dendo alcuni aspetti di razionalizzazione(più chiara individuazione delle responsa-bilità di trading e delle funzioni di ricercae sviluppo), propone un modello imper-niato sulla società finanziaria, cui ven-gono ora attribuite funzioni operative, gi àoggetto di rilievo critico della Corte de iconti e della V Commissione bilanci odella Camera dei deputati ;

b) il ministro interrogato ha eviden-ziato nell 'intervento del 27 luglio 1988 ,svolto nella Commissione parlamentareper i programmi delle partecipazioni sta-tali, che nell 'attuazione dell 'assetto orga-nizzativo sono state violate deliberazion idel CIPI, nonché indirizzi del Parlamento ;

c) traspare una lacuna vistosa nell aunitarietà di indirizzi di gestione dell eaziende dell 'alluminio, testimoniato anch edai contrasti pubblicamente espressi fra idirigenti delle stesse ;

d) i bilanci del 1987 contengono vi-stosi scostamenti dalle anticipazioni co-municate al Parlamento dal Presidentedell'Efim nel dicembre 1988;

e) operazioni di trading sembranoconcludersi con risultati fortemente nega-tivi ;

f) non risulta attuato il piano 'indu-striale a suo tempo approvato, né risul-tano precisati gli indirizzi e le linee ope-rative di un nuovo piano ;

g) desta forte preoccupazione una si-tuazione nella quale rischiano di esserevanificati i positivi risultati degli stabili=

menti e di non essere colte in pieno lefavorevoli opportunità di mercato – :

1) quanto ai punti 'a) e b) di cui inpremessa, le iniziative che intende adot-tare per determinare il rispetto delle deli-berazioni richiamate, adottando un mo-dello imperniato sulla società caposettoree assicurando adeguati coordinamenti perarea territoriale ;

2) i criteri di determinazione de iprezzi di trasferimento del metallo grezzoo semilavoratcb fra le società dell 'allumi-

nio nell 'attuale situazione ;

3) quanto ai punti d) ed e) dellapremessa, i più ampi elementi conoscitivicon l'esplicitazione di quelli relativi all eresponsabilità della precedente gestione ;

4) le direttive che intende impartir eperché vengano attuate le parti del pian osin qui disattese e perché vengano predi-sposte linee di aggiornamento orientat eallo sviluppo di nuove produzioni e pe rassicurare unitarietà di gestione alleaziende del settore .

(5-00916)

DE CAROLIS . — Al Ministro dell ' in-terno. — Per sapere – premess o

il grave stato in cui si trovano leamministrazioni pubbliche, ad otto annidi distanza dalla sentenza n . 5 del 1980che ha dichiarato incostituzionali lenorme della legge n . 10 del 1977 nellaparte in cui esse definivano l ' indennità d iespropriazione :

stime autorevoli valutano in circ a6 .000 miliardi l 'onere gravante sulle am-ministrazioni comunali per gli intervent ipregressi, riferita a un complesso di oltr e20 milioni di mq . di superfici oggetto d iprovvedimenti espropriativi ;

nel merito sono state ultimament epresentante alcune proposte di legge co ni seguenti contenuti :

1) affrontare subito il problemadegli indennizzi senza voler contempora-neamente risolvere il pur, necessario e an-che questo non più rinviabile problema

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Atti Parlamentari

— 19307 —

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del regime dei suoli da affrontare separa-tamente;

2) prevedere la copertura finanzia -ria a carico dello Stato per le spese con -seguenti alle pronunce di incostituziona-lità, anziché scaricare sugli enti espro-prianti ;

3) abrogare la legge 2359 del 198 5che stravolge i principi dell'ordinament ocostituzionale quale quelli che prevedon ola funzione . sociale della proprietà e l ' e-sproprio salvo indennizzo ;

4) fornire criteri convenzionali diindennizzo o non ancorati ai valori d imercato per non ricostruire rendite fon -diarie ed urbane –:

quali provvedimenti urgenti si inten -dano adottare per evitare una sicura pa -ralisi amministrativa e funzionale di gra nparte dei comuni del territorio italiano .

(5-00917)

FILIPPINI GIOVANNA, DONAllON ,GRILLI E, CAPRILI. — Al Ministro dell ' in-dustria, commercio e artigianato . — Persapere – premesso ch e

la legge 121 (interventi urgenti i nmateria di distribuzione commerciale )promulgata il 27 marzo 1987 prevedeva ,entro 3 mesi da quella data, l 'emanazion edel regolamento attuativo da parte de lMinistro dell ' industria ;

tale regolamento non è stato ancoraattuato ;

in carenza di tale regolamento l alegge non è operante ed i finanziament idi cui è dotata, pari a 240 miliardi in 3anni, non possono essere erogati ;

la Corte dei conti ha giudicato nega-tivamente la bozza di decreto predispostadal Ministero;

tale paralisi pesa negativament esulla necessità urgente e non più riman-

dabile di avviare un processo di riconver-sione in senso moderno della impresacommerciale minore attraverso la costitu-

zione dei centri di assistenza tecnica pre-visti dalla legge stessa – :

1) cosa intende fare il ministro perrendere operante a breve termine la legge121 e il suo regolamento di attuazione ;

2) se rispondono a verità le notiziesecondo cui fondi previsti dalla legge121 potrebbero essere destinati ad altriinterventi nella legge finanziaria '89 .

(5-00918)

CEDERNA, CICERONE, TESTA EN -RICO, D 'ADDARIO, TIEZZI, BASSANINI ,NICOLINI, VESCE, TAMINO, CIAFAR-DINI, DI PIETRO, TRABACCHINI, OR -LANDI. — Al Ministro per i beni cultural ied ambientali — Per sapere – premessoche

l'amministrazione comunale dell'A -quila vuole realizzare un parcheggio sot-terraneo nell'area verde che circonda l aBasilica di Collemaggio;

il territorio su cui insisterà il par-cheggio è un vegetatissimo vallone sulfianco del quale corre la strada che, dasempre, ha congiunto la monumentaleChiesa ed Abbazia di Collemaggio con l acittà (Chiesa che per essere di osservanz abenedettina richiedeva un impianto extr amoenia); tale strada costituisce un itine-rario privilegiato per la penetrazione ne lpiazzale della chiesa in quanto la strut-tura asimmetrica della facciata vieneesaltata da questo percorso;

il vallone, rimasto a verde fino a inostri giorni, costituisce una memori astorica che arricchisce non solo estetica -mente l 'Abbazia in quanto ne costituisc el 'humus ideologico tradotto in termin igeografici ; è pertanto chiaro come unaqualsiasi costruzione che risultasse evi-denziata rispetto al verde del vallone edell'area di Collemaggio porterebbe aduno stravolgimento di questi valori ;

sono questi i motivi che hanno por-tato le forze politiche e culturali dell acittà a chiedere, nel dare l'assenso all arealizzazione dell'opera, l'adozione di pre-

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Atti Parlamentari

— 19308 —

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cise garanzie di rispetto paesistico ed am-bientale dell 'area interessata dall ' insignemonumento, con la copertura a verde delparcheggio in modo da conservare i fon-damentali caratteri della zona ;

invece la giunta comunale, in di -spregio del patrimonio artistico e cultu-rale ed ignorando il preciso orientament oe le raccomandazioni del consiglio comu-nale, ha improvvisamente rilasciato l aconcessione edilizia alla società ALOSAper un progetto che prevede la realizza-zione, sul piazzale di copertura del par-cheggio, laddove dovrebbe esserci . lprato, di un'area commerciale per 2 .700metri quadrati coperti e di un 'ulteriorearea-parcheggio per autobus e per taxi ;

purtroppo questa soluzione, aber-rante sotto il profilo urbanistico, architet-tochico, ambientale e storici) perché por-terebbe a caratterizzare la zona di Colle -maggio alla stregua di una stazione pe rautobus urbani con annesso supermer-cato, ha avuto l 'avallo della soprinten-denza per i beni ambientali per l'Abruzzocon un parere favorevole al progetto ch eha sorpreso tutti per la superficiale pron-tezza con cui è stato rilasciato ;

la stessa giunta comunale ha ap-provato progetti per altri parcheggi all ' in-terno del centro storico della città ; unodi questi dovrebbe essere realizzato nellostorico quartiere di Fontesecco, a pochecentinaia di metri dalla Fontana delle 9 9Cannelle e previo sbancamento di unaparte della collina di Belvedere ; anche inquesti casi, il parere della soprintendenzaè stato positivo, fulmineo ed incondizio-nato – :

se non intenda intervenire imme-diatamente per l 'annullamento della con-cessione edilizia rilasciata dal Comunedell'Aquila alla Società ALOSA, al fine disalvaguardare il valore ambientale, archi -tettonico, artistico e storico della Basilica

decisa al di fuori di ogni studio urbani-stico e del traffico, divenga un fattore d i

devastazione di un centro storico tra i

più pregevoli del paese .

(5-00919)

BARGONE, GHEZZI, SANNELLA, CI -VITA, CECI BONIFAZI, TOMA, CANNE-LONGA E GALANTE. — Al Ministro dellavoro e previdenza sociale. — Per sapere –premesso che

con decreto in data 26 luglio 1988 ,pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n . 176del 28 luglio, il Ministro del lavoro eprevidenza sociale ha disposto la liquida-zione coatta amministrativa di 4 distille-rie ed 1 opificio di imbottigliamento, sit ein San Pancrazio S ., Acquaviva dell eFonti, Grottaglie, Corato, Barletta ;

questa decisione ha provocato il li-cenziamento di 185 dipendenti e la man-cata utilizzazione di altri 200 lavorator istagionali, impegnati annualmente indette distillerie ;

vi è stata una immediata reazioneda parte degli stessi lavoratori, delle or-ganizzazioni sindacali e degli enti local iinteressati, che hanno sottolineato la gra-vità di una decisione che ridimensiona ilivelli occupazionali e produttivi in un aregione in già grave crisi economica e doccupazionale ;

in particolare nella zona di Sa nPancrazio si è dovuta registrare la chiu-sura di altre fabbriche (Edilsud-Off . Mas-sari) e la drastica riduzione dell'occupa-zione ;

il provvedimento in questione ap-pare quanto meno intempestivo, in consi-derazione della legge approvata dalla re-gione Puglia, con la quale sono stati im-pegnati 150 miliardi per il risanamentodel settore –:

se non ritiene opportuno revocare ilprovvedimento di chiusura delle predettedistillerie;

adottare comunque i più opportuniprovvedimenti per dare garanzie occupa-zionali e retributive ai lavoratori licen-ziati .

(5-00920)

di Collemaggio ;

se non intenda altresì intervenireper impedire che la realizzazione di par-cheggi, seppur indispensabile per liberaredal traffico la città, ove frettolosamente

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Atti Parlamentari

— 19309 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1988

BARGONE, VIOLANTE, PEDRAll ICIPOLLA, FINOCCHIARO FIDELBO ,FORLEO. — Ai Ministri di grazia e giusti -zia e dell'interno. — Per sapere – pre-messo che :

1) il fenomeno della criminalità haormai assunto in Puglia dimensioni e ca-ratteristiche preoccupanti ;

2) la stessa relazione svolta dal cap odella Polizia il 28 giugno 1988 alla Ca-mera ha confermato questa valutazione,così come del resto emerge da un recentestudio del Censis sugli illeciti e da stimedel Ministero dell'interno;

3) infatti il dott . Parisi ha affermatoche i fenomeni di criminalità organizzat a

« continuano ad essere radicati nell etradizionali aree meridionali (Sicilia, Ca-labria, Campania) con spunti emergent ianche verso altre regioni (Puglia) ;

4) rispetto a questa situazione chedesta un giustificato allarme tra le popo-lazioni, l 'azione della magistratura e dell eforze dell 'ordine è condizionata negativa -mente da carenze, limiti, insufficienze ,che derivano dalle inadeguatezze, dall einadempienze del Governo sul terren odelle riforme, ma anche sul terreno dellestrutture ;

5) in particolare a Brindisi la magi-stratura inquirente e le forze dell 'ordinenon hanno alcun supporto tecnico all'al-tezza delle tecnologie più avanzate ;

6) devono fare i conti infatti con l acarenza di risorse e di strumenti, chesono il frutto della politica miope de lministro di grazia e giustizia ;

7) basti pensare che la Procura dellaRepubblica e l'Ufficio Istruzione di Brin-disi, nonostante l 'aumento del carico dilavoro in qualità ed in quantità, versan oquasi sempre in una situazione di va-canza d'organico, che frappone seri osta-coli ad una incisiva- azione di prevenzionee repressione delle attività criminali – :

quali iniziative si intende adottareper garantire la funzionalità degli uffic igiudiziari di Brindisi, assicurando, ad

esempio, che non vi sia vacanza di orga-nico in detti uffici ;

di quali strumenti intende dotare gl i

uffici giudiziari e le forze dell 'ordine perrendere più adeguata l'azione di preven-zione e repressione di una criminalità ,che anche in forza delle risorse illegali dicui dispone, appare sempre più organiz-zativamente attrezzata ;

quale è stata l'attività svolta dal Co-mitato Provinciale per la Sicurezza el 'Ordine Pubblico insediato presso il Pre-fetto e quali decisioni e iniziative sonostate adottate .

(5-00921 )

TESTA ENRICO E SERAFINI MAS -SIMO . — Al Ministro dell 'ambiente. — Pe rsapere – premesso ch e

il ministro dell 'ambiente ha recente-mente reso noto un primo elenco diaziende e di ditte smaltitrici, coinvoltenell'esportazione dei rifiuti in diversipaesi del terzo mondo;

tali aziende e società respingonoogni addebito dichiarando di disporre de iregolari permessi concessi dai Ministericompetetni e dagli altri organi preposti a lcontrollo ;

esse invece accusano i paesi de lterzo mondo di non avere rispettato ac-cordi precedentemente presi ;

tale situazione influenza e riguardaanche lo stato delle nostre relazioni contali paesi e la credibilità internazional edel nostro paese – .

qual 'è il quadro esatto delle respon-sabilità ;

quali siano esattamente le azioni le-gali intraprese dal Governo per indivi-duare le responsabilità e ottenere il risar-cimento dei danni subiti ;

se e per quale motivo siano stat irilasciati i permessi di smaltimento ne ipaesi del terzo mondo da parte delleautorità competenti ;

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— 19310 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1988

quali contatti siano intercorsi tra l'I -talia e i diversi paesi coinvolti dalleesportazioni di rifiuti ;

per quale motivo diversi paesi ab-biano contemporaneamente deciso di re -spingere i rifiuti provenienti dall 'Italia .

(5-00922)

GASPAROTTO, FACHIN SCHIAVI, PA-SCOLAT E BORDON . — Al Ministro delladifesa. — Per sapere – premesso ch e

durante le esercitazioni Display De-termination_ 88, un colpo d 'artiglieria, spa-rato dai reparti in esercitazione, dall ezone di schieramento a valle, sul poligonodel monte Ciaurlec, è esploso vicino a lcampo sportivo a 200 metri dalle case d iTravesio (PN), provocando una buca d ioltre un metro di diametro ;

fortunatamente il colpo esploso fuor idal poligono, non ha avuto conseguenz etragiche, per il signor Del Colle Alfio, i lquale riparatosi dietro un muretto ha po-tuto così evitare la pioggia delle schegge ,che si sono sparse in un ampio raggio ;

in una zona assai ristretta e diffusa-mente abitata della provincia di Porde-none, ha luogo con continuità un'intens aattività addestrativa, nel poligono aero -nautico del Dandolo, nel poligono Cellina -Meduna e nel poligono del Mont eCiaurlec, con ripetuti incidenti e diffus idisagi per la popolazione ;

le comunità locali hanno più voltechiesto radicali interventi delle autoritàgovernative per una drastica riduzionedelle complessive attività addestrative ;

il Governo, nonostante le ripetutepromesse, non ha accolto le sollecitazion idelle popolazioni della Destra Taglia-mento, ostacolando inoltre anche l 'appro-vazione della nuova legge sulle servit ùmilitar i

se non intenda assumere immediateiniziative affinché :

1) vengano sospesi i tiri, dagl ischieramenti a valle sul monte Ciaurlec ;

2) sia stabilita una data per lachiusura del poligono aeronautico delDandolo ;

3) siano assicurati i finanziament i

necessari per l 'approvazione della nuov alegge sulle servitù militari .

(5-00923 )

MANGIAPANE, RIDI, MENZIETTI E

PETROCELLI . — Al Ministro delle poste etelecomunicazioni . — Per conoscere – pre-messo che

il servizio di posta elettronica si staavviando dalla fase sperimentale ad unafase di notevole crescita che fa presumereun volume di traffico nel 1988 per in-troiti di oltre due miliardi e ciò nell epochissime città in cui tale nuova moda-lità di comunicazione si sta praticando ;

questo primo incoraggiante risultatoè dovuto, oltre alla validità della nuov atecnologia, anche all'impegno serio di u ngruppo di tecnici dipendenti dell'ammini-strazione delle poste che, appositamenteaggiornato e specializzato, ha svolto da l1° gennaio del corrente anno attività pro-mozionale e di marketing per la diffusionedei nuovi servizi postali – .

per quale ragione l 'amministrazion edelle poste sta preparando gli atti perl 'affidamento alla società ELSAG delle at-tività promozionali e di marketing, in attosvolte dal detto gruppo dipendente dell eposte, e ciò per la durata di 6 anni e perun compenso di parecchi miliardi al -l'anno ;

se non ritiene il ministro un taleaffidamento politicamente inopportun oalla vigilia della riforma del settore delleposte e delle telecomunicazioni ;

se non ritiene inoltre incoerente conla proclamata esigenza dei tagli dell aspesa pubblica e grave sotto il profil odella correttezza e oculatezza amministra-tiva affidare ad una società, che non hamai operato nel settore del marketing esarebbe autorizzata subconcedere ad altresocietà private specializzate, la detta atti-vità in atto svolta efficacemente e diretta -mente dall'amministraziorle e per un co-sto notevolmente 'nferiore di quello chesi prevede con lo schema di convenzion eche si vorrebbe stipulare con la dett asocietà ELSAG .

(5-00924)

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— 19311 —

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

FINCATO . — Al Ministro della difesa .— Per sapere – premesso ch e

il giovane Sandro Baragnolo diChioggia durante la visita medica di sele-zione ha consegnato ai medici prepost iall 'accertamento dell 'idoneità fisica tutt ala documentazione certificante l'affezion eda prolasso della mitrale con conseguent eprovocazione di ansie e accelerati battit icardiaci ;

quanto riportato al punto precedent enon fu tenuto nella dovuta considerazion etanto da dichiarare in quella stessa sed eil Baragnolo abile e non, come il casorichiedeva, rinviarlo a visite ulteriori ;

il Baragnolo dal 20 agosto 1988 è inforza alla caserma Pepe « Lagunari » d iVenezia e che attualmente è in attesa de lprocesso per direttissima, che si celebreràil 27 settembre 1988, in quanto egli hadichiarato all'arrivo all'ente di apparte-nenza di essere testimone di Geova e d iconseguenza ha rifiutato di indossare l adivisa militare ;

che il giovane nel frattempo è statosottoposto a visita medico legale ed i ri-sultati saranno- presentati attraverso il le-gale di parte al processo – :

1) come è possibile arruolare per-sona con vizio cardiaco (anche in conside-razione degli articoli 15/16), senza nean-che rinviarla ad ulteriore visita ;

2) se non ritiene il ministro, indi-pendentemente dall'ideologia del giovane ,adottare provvedimenti tali da invalidarel'arruolamento o in subordine procedere anuovi accertamenti .

(4-08537)

FINCATO. — Ai Ministri dei lavoripubblici e dei trasporti . — Per sapere –premesso che

1) il decreto 9 settembre 1988 ,n . 398 ha modificato i limiti di velocità

fissati dal decreto 21 luglio 1988, n . 284,

che a sua volta ha modificato i limit imassimi di velocità stabiliti dalla legge 8

agosto 1977, n . 631 ;

2) alla lettera c) dell 'articolo 1 deldecreto 9 settembre 1988, n . 398 è stabi-lito che la velocità prevista al punto b)(130 km/h) è ridotta a 110 km/h nei se-guenti periodi : 1) dalle zero del sabatoalle ore ventiquattro della domenica ; 2 )dalle ore zero del giovedì precedente l adomenica di Pasqua alle ore ventiquattrodel mercoledì seguente ; 3) dalle ore zerodel sabato precedente la seconda dome-nica di luglio alle ore ventiquattro dellaprima domenica di settembre ; 4) dalleore zero alle ore ventiquattro di ogni fe-stività nazionale infrasettimanale ; 5) dall eore zero del giorno 20 dicembre alle or eventiquattro del 7 gennaio ;

a) a quanto ammontano comples-sivamente le spese sostenute per il mate-riale che illustra le modifiche apportateai segnali indicativi dei limiti di velocit àcambiati per effetto dei decreti già duevolte ;

b) come avviene tecnicamente l avariazione della taratura agli impiant iautovelox predisposti per appurare le tra-sgressioni in relazione agli effetti de lpunto c) del decreto 9 settembre 1988 ,n. 398;

c) se i ministri competenti preve-dono l'unificazione delle tariffe autostra-dali poiché la scelta di una unica velocit àper tutte le cilindrate rende ingiusto u nprezzo finora differenziato a seconda dell ecilindrate .

(4-08538)

FERRARI WILMO . — Al Ministro dellefinanze. — Per sapere – premesso ch e

le liquidazioni di fine rapporto la-voro dei pubblici dipendenti fanno caricoad appositi fondi di previdenza che sonogestiti dall 'INADEL per i dipendenti deglienti locali e dall'ENPAS per i dipendent istatali :

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tali fondi, che sono obbligatori perlegge, vengono alimentati da contributi acarico delle pubbliche amministrazioniinteressate e dal personale da esse dipen-denti ;

il contributo gravante sul pubblicodipendente risulta fissato nella conse-guente misura :

1) dipendente ente locale – 2,5 0per cento della base imponibile (80 percento dello stipendio e della indennit àintegrativa speciale) ;

2) dipendente statale – 2,50 percento -della base imponibile (stipendio) .

Ciò premesso si osserva che :

a seguito di sentenza della Corte co-stituzionale n . 178 del 27 giugno 1986(pubblicata sulla G.U . n . 54 del 16 luglio1986) per i dipendenti statali l 'ammon-tare netto dell'indennità di fine rapportolavoro da assoggettare all'Irpef viene de -terminata previa detrazione di un asomma pari alla quota d 'indennità corri-spondente all'importo risultante dal con -tributo a carico del dipendente ;

tale detrazione, ora convalidata peri dipendenti statali dall'articolo 17 de ldecreto del Presidente della Repubblica22 dicembre 1986, n. 917 (testo unicodelle imposte sui redditi) è stata estes aad altri fondi di previdenza dell'area pub-blica tra cui quello gestito dall ' INADELper i dipendenti degli enti locali, con ilrecente decreto fiscale convertito conlegge 13 maggio 1988, n. 154 (vedasi arti -colo 1-3 ter) ;

quando fu pubblicata la citata sen-tenza della Corte costituzionale, il Mini-stero delle finanze con circolare dell '8agosto 1986, n . 31/8/1925, impartì agli uf-fici periferici disposizioni al riguardo an-che per quanto concerne l'applicabilit àdella sentenza stessa ai rapporti cessat iantecedentemente alla sua pubblicazione .In merito, tale circolare dispone tra l'al-tro: « Per effetto delle disposizioni dell'ar-ticolo 136 della Costituzione e dell'arti-colo 30, terzo comma, della legge 11

marzo 1953, n . 87, e secondo la consoli -data interpretazione giurisprudenziale, l asentenza spiega efficacia non solo relati-vamente ai rapporti giuridici che insor-gono a partire dalla predetta data del 1 7luglio ma anche relativamente a quell isorti anteriormente e non ancora esauriti ,i quali vengono anch'essi regolati sull abase della norma interpretata dalla pre-detta sentenza, come per altro è anch econfermato dalla dichiarata illegittimit àcostituzionale, sempre relativamente all adeterminazione della base imponibile, de lprimo e quarto comma dell'articolo 4della legge n . 482, concernente tali rap-porti . Con riferimento a quanto già dettonella precedente circolare n° 2/prot . 8/40del 5 febbraio 1986, si debbano conside-rare non esauriti :

a) i rapporti pendenti avanti l 'or-gano giurisdizionale (commissioni tributa -rie o autorità giudiziaria), di cui al primocomma dell'articolo 4 della legge n . 482 ;

b) i rapporti per i quali è statapresentata istanza di riliquidazione all'In-tendenza di Finanza, entro il 28 febbrai o1986, ai sensi del quinto comma dell ostesso articolo 4;

c) i rapporti insorti tra il 1' otto-bre 1985, data di entrata . in vigore dell alegge 482/1985, ed il 16 luglio 1'986, datidi pubblicazione della sentenza n . 178/1986, per i quali la liquidazione dell ' im-posta è già avvenuta secondo il nuovosistema impositivo.

Per i rapporti di cui alla lettera a), ledisposizioni della sentenza numero 17 8del 1986 troveranno applicazione nell'am-bito del procedimento, Per i rapporti d icui alla lettera b), gli Uffici Finanziaritenuti ad operare la riliquidazione delleistanze applicheranno direttamente, di uf-ficio, le disposizioni della sentenza, te-nendo presente, ai fini del calcolo dell'in-cidenza percentuale la quota contributiv aa carico del dipendente rispetto a quell acomplessiva, l 'anno del collocamento a ri-poso che risulta enunciato nel frontespi-zio dell'istanza presentata entro il 28 feci-

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braio 1986, in relazione alle date concer-nenti l ' inizio e la cessazione del rapport odi lavoro . Ovviamente, nell ' ipotesi di ap-plicazione delle disposizioni dell 'articolo4 della legge n . 482, dovrà procedersi a lraffronto tra la tassazione avvenuta se-condo la norma anteriore alla leggestessa e quella che risulta dall 'applica-zione della nuova disciplina assumend oquest 'ultima in conformità della sentenzadella Corte Costituzionale . Per i rapport idi cui alla lettera c), per i quali ricorrel'obbligo di dichiarare la percepita inden-nità di buonuscita nella dichiarazione de iredditi Mod . 740/S, gli Uffici Finanziari ,terranno conto d 'ufficio, all 'atto della li-quidazione delle imposte dovute in bas ealla dichiarazione ai sensi dell'articolo 36/bis del decreto del Presidente della Re -pubblica 29 settembre 1973, n . 600, delleindennità dichiarate nel quadro D deiModelli presentati entro il 31 maggio1986 (per le indennità liquidate fra il l °ottobre e il 31 dicembre 1985), ovverodelle indennità che saranno dichiarate ne lquadro D dei modelli da presentare entroil 31 maggio 1987 (per le indennità liqui-date fra il 1° gennaio ed il 16 luglio1987) » ;

la citata legge n . 154/1988 ha decor-renza dal giorno stesso della sua pubbli-cazione (13 maggio 1988) – :

se non intenda emanare, con ur-genza, le stesse disposizioni, a suo temp oimpartite per i dipendenti statali, perquanto riguarda l'applicabilità dell'arti-colo 1-3 ter della predetta legge alle in-dennità di buona uscita liquidate dagl iappositi fondi di previdenza, tra cu iquello gestito dall 'INADEL per i dipen-denti degli enti locali, nei rapporti cessat iprima dell 'entrata in vigore della leggemedesima o in alternativa ad adottar einiziative di ordine legislativo idonee aconferire validità retroattiva al comma 3 -ter, come richiesto con l'ordine del giorn odel Senato approvato 41 12 maggio 1988 .

(4-08539)

MANFREDI E FARAGUTI . — Ai Mini-stri delle finanze, dell'interno e del commer-

cio con l 'estero. — Per sapere – premes-so che

dal giugno 1986 è in funzione il ser-vizio doganale sull 'area annessa all'Auto-strada dei Fiori, denominata Autoport oRiviera dei Fiori collegata oltre che allaviabilità ordinaria, all'autostrada stessa –barriera doganale di Ventimiglia ;

che su tale area vengono espletati iservizi doganali a favore di un traffico d iveicoli soprattutto pesanti valutati i ncirca 1300-1500 automezzi al giorno ;

che la soluzione in atto, per funzio-nalità e rapidità di servizio, corrispondein pieno alle esigenze del notevole trafficocommerciale che si sviluppa giornalment ealla frontiera di Ventimiglia ;

che in base ad una convenzione in-ternazionale la Francia, quanto prima ,dovrà disporre il proprio servizio doga-nale su tale piazzale – :

se risponde al vero che la Societàtitolare di tale servizio abbia deciso, a fartempo dal 20 ottobre 1988, la chiusuradell'autoporto denunciando una serie diinadempienze di cui una parte sono ac-creditabili al Ministero delle finanze ch eda oltre due anni utilizza il piazzale etutti i servizi annessi senza aver perfezio-nato il contratto di affitto, e conseguente -mente senza aver pagato adeguati canon isalvo un indennizzo di non rilevante en-tità; ma soprattutto con la responsabilit àdi aver causato tanto ritardo per lungag-gini procedurali e contrapposizioni in -terne;

nel caso tutto ciò rispondesse a lvero, se non ritengono i ministri interes-sati di adottare tutti i provvedimenti ne-cessari per perfezionare il rapporto con-trattuale con la società interessata ; accer-tare l'eventualità dell'esistenza di respon-sabilità in merito alla vicenda, ma so-prattutto prevenire le conseguenze di un aeventuale chiusura del piazzale e relativ iservizi, che non solo potrebbero provo-care disagi incalcolabili al, traffico com-merciale, ma sicuramente seri motivi d iturbamento tale da coinvolgere l 'ordine

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pubblico, tenuto conto che l'assetto terri-toriale e urbano della città di Ventimigli anon è assolutamente in condizione di as-solvere, anche in via transitoria, alle ne-cessità che si dovessero rendere necessa-rie .

(4-08540)

RONCHI, TAMINO, SCALIA E TESTAENRICO. — Ai Ministri dell'ambiente e peril coordinamento della protezione civile . —Per conoscere – premesso che

ci viene segnalato che nella part evecchia dello stabilimento della FARMO-PLANT, quella del lato verso Massa, i ncui vi sono fabbricati non ristrutturati ,sono state interrate centinaia di tonnel-late di sostanze tossiche : arseniuri, pro-dotti a base di cianuro, sostanze organo-fosforiche, scorie radioattive e sostanzecontenenti diossina ;

inoltre nello stabilimento sia gli im-pianti che le sostanze stoccate rappresen-tano un serio pericolo perché molte d iqueste hanno reazione esoterica ed auto-combustibile e sono abbandonate in unasituazione di grave pericolo potenziale –:

quali provvedimenti intendano adot-tare per verificare la situazione di perico-losità degli impianti e delle sostanze stoc-cate alla FARMOPLANT ;

quali provvedimenti intendano inol -tre adottare per la messa in stato di sicu -rezza degli impianti e per il risanament odell'area occupata da questo stabilimento .

(4-08541 )

COLONI, PICCOLI, PORTATADINO ,AGRUSTI, BERTOLI E REBULLA . — AlMinistro degli affari esteri . — Per cono-scere – premesso che

nel bilancio dello Stato sono stan-ziati appositi fondi a sostegno delle atti-vità scolastiche e culturali della mino-ranza italiana che vive in Jugoslavia ;

finora nessuna erogazione è avve- .nuta per l 'esercizio 1988 con possibile

grave pregiudizio per l 'avvio del nuov oanno scolastico –:

quali urgenti misure intenda adot-tare per superare tale negativo stato d icose .

(4-08542)

RIGGIO, PISICCHIO, RIVERA, CILI-BERTI E CASTAGNETTI PIERLUIGI . —Al Ministro della pubblica istruzione . —Per sapere – premesso ch e

a) il decreto del Presidente della Re-pubblica 15 gennaio 1987 n : 14 « Valoreabilitante del diploma di assistente so-ciale, in attuazione del decreto del Presi -dente della Repubblica 10 marzo 1982 ,n . 162 » inibisce per il futuro l'esercizi odella professione di assistente sociale achi non sia fornito di un diploma rila-sciato dalle Scuole dirette a fini special iuniversitarie ;

b) lo stesso decreto del Presidentedella Repubblica (articolo 4) non ricono-sce alcun valore al titolo conseguito ne lprecedente ordinamento presso scuole nonuniversitarie salvaguardando solo la posi-zione di coloro che siano in servizi opresso pubbliche amministrazioni o chevi saranno chiamati in forza di concors igià banditi o espletati ;

c) per coloro che non rientrano nelleprevisioni dell'articolo 3 è ammessa l aconvalida del titolo, entro tre anni dall aentrata in vigore del decreto, mediantediscussione di una tesi e colloquio su ma-terie professionali, da sostenere esclusiva -mente presso scuole universitarie a fin ispeciali, costituite o da costituire intempo utile ;

d) le scuole universitarie sono at-tualmente sette, dislocate in tre region i(Lazio, Toscana e Umbria) e le stessehanno più volte dichiarato ufficialment edi non essere in grado di consentire laconvalida per le migliaia di diplomati de lprecedente ordinamento ;

e) vige uno stato di totale precarietànormativa che danneggia la gran partedei diplomati assistenti sociali che nel

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frattempo intendano partecipare a con-corsi inerenti la loro qualifica ;

f) sul punto non si è ancora provve-duto a fare la necessaria chiarezza dand oopportune indicazioni agli enti interes-sati ;

g) la mancanza di norme transitori eadeguate configura una grave limitazioneal diritto costituzionale al lavoro ed a lriconoscimento professionale per tutti co-loro che si siano diplomati in scuole pri-vate o gestite da enti pubblici non uni-versitari_ o che prestano servizio pressoenti o associazioni private ;

'h) questi ultimi rappresentano lastragrande maggioranza della categori a(circa 10.000) ;

i) peraltro il ministro si è più volt eimpegnato a provvedere perché tale di-scriminazione venga efficacemente ri-mossa – :

quali provvedimenti si stiano adot-tando al riguardo, in quali tempi si pre-surne che essi possano divenire efficaci ,quali strumenti si preveda di impiegar eper consentire l'ulteriore formazione d iassistenti sociali su tutto il territorio na-zionale dal momento che le universit ànon hanno ancora provveduto ad istituir enuove Scuole dirette a fini speciali .

(4-08543 )

DI PRISCO, POLI, FOLENA, BEVI-LACQUA, ORLANDI, E NAPPI . — Al Mini-stro della pubblica istruzione . — Per sa-pere – premesso ch e

lunedì 19 settembre, giorno di iniziodell 'anno scolastico studenti ed insegnant idel Liceo Fracastoro di Verona sono ve-nuti a conoscenza dell'introduzione de idoppi turni nella scuola ;

interpretando il malessere degli stu-denti e nell'intento di dare un contributoad esaminare la situazione e a fornireproposte lo studente Matteo Rebesani delV anno, rappresentante degli studenti i nConsiglio di Istituto indiva un'assemblea

di istituto, chiedendo un confronto con i lpreside ;

il preside, sottraendosi a qualsias iconfronto con gli studenti sulla difficilesituazione venuta a crearsi nella scuola ,decideva di sospendere dalle lezioni per 5giorni lo studente Rebesani – :

se il ministro non ritenga lesivo de idiritti degli studenti il provvedimento de lpreside e se non 'pensi che la scuoladebba essere luogo primario di promo-zione della discussione e del confronto enon di censura delle richieste degli stu-denti ;

se il Ministro è a conoscenza dellasituazione in cui versa il liceo Fracastoroe se non intenda svolgere una inchiest asulla discutibile gestione del preside ;

come intenda risolvere il dramma-tico problema dei doppi e tripli turni chequest'anno, più che nel passato, rischia d iimpedire, in tutta Italia, il regolare svol-gimento della vita scolastica .

(4-08544 )

PARLATO E MANNA. — Ai Ministridella pubblica istruzione, dell'interno, e digrazia e giustizia . — Per conoscere – pre-messo ch e

la giunta dell 'amministrazione pro-vinciale di Napoli ha approvato in data28 luglio 1988 la deliberazione n 2795 del28 luglio 1988 relativa alla esecuzione d iopere riguardanti nuova edilizia scola-stica in base alla legge 3 agosto 1986 n .488 un valore di oltre 200 miliardi ;

i consiglieri provinciali del MS IBruno Esposito, Antonio Tajani, GiovanniBasile, Giuseppe Totaro, Nicola Plastinaed Antonio De Marco hanno prodotto i ndata 30 settembre 1988, nei termini, ri-corso alla sezione provinciale del CO .RE.CO. per l'annullamento della delibera ,stanti le evidenti, macroscopiche illegitti-mità ivi contenute che fanno ipotizzarel'avvenuta predisposizione di meccanism iclientelari in ordine all'affidamento dell aconcessione e degli appalti ; hanno osser-vato i consiglieri provinciali del MSI

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sia nel richiamato ricorso che nelle noteillustrative del 5 settembre 1988 che « l adeliberazione de qua, pur riguardando l ' e-secuzione di opere per oltre 200 (duecen-to) miliardi di lire, è stata adottata i nguisa tale da essere inficiata, sia nellamotivazione che nel deliberato, da rile-vanti vizi di incompetenza, da violazionidi legge ed eccesso di potere . E altresìpalese che tali illegittimità e le rilevant ianomalie e- particolarità risultanti dall adelibera contrastano profondamente conogni principio di "buon andamento" d icui all 'articolo 97 della Costituzione e conogni interesse dell 'Ente deliberante che ,al contrario, avrebbe dovuto tendere all atrasparenza massima ed al più efficienteimpiego delle risorse . Tutto ciò premessoi sottoscritti rilevano che la deliberazioneè stata adottata, pur non sussistendon egli indispensabili presupposti de jure e defacto con i poteri del Consiglio, man-cando alcuna adeguata motivazione affin-ché un atto di tale importanza fosse adot-tato dall 'Organo esecutivo . Va conside-rato, in proposito, che viene soltanto af-fermato - genericamente - che è " urgentestringere i tempi per non incorrere nell adecadenza dei termini " senza precisarequali siano questi termini . L'usurpazionedei poteri consiliari è vieppiù grave ovesi rilevi il carattere onnicomprensiv odella delibera che ha inteso contestual-mente statuire su tutti gli aspetti . Circa i lcontenuto della delibera va rilevato : ri-guardo la scelta dell ' istituto della conces-sione, molto onerosa per l 'ente in quantorappresenta un costo del 15 per cento s udi un ammontare di circa 210 miliardi ,pari ad oltre 30 miliardi a carico delbilancio provinciale, essa è stata presasenza alcuna adeguata valutazione com-parativa . Viene infatti solo sostenuto –genericamente – che "occorre tenereconto dell 'attuale inadeguata struttutaamministrativa dell 'Ente ". In ogni casonon appare alcuna seria analisi circa l aconvenienza di tale sistema . Va sottoline-ato infatti che nessuna – seppur somma-ria – indagine tecnica é stata formulata ,né dagli uUffici della provincia, né d asoggetti ad hoc. Viene solo affermato

nella motivazione, che tale è l'orienta-mento della Giunta e che tale é l 'orienta-mento, a maggioranza ; .della conferenzadei capigruppo e della Commissione con-siliare alla pubblica istruzione . Il ricorsoall ' istituto della concessione è del tutt oinopportuno ed illegittimo anche per leconsiderazioni che seguono : 1) per l'eser-cizio 1986 i progetti esecutivi sono statiredatti dalla SVEI spa di Roma qualeconcessionaria della A.P. Detti progettisono stati approvati dalla Giunta con de -libera d'urgerya del 27 gennaio 1987 esuccessiva del 9 luglio 1987 resa esecu-tiva con presa atto di Codesto spettabileorganismo. 2) per l 'esercizio 1987 i pro-getti esecutivi sono stati realizzati da li-beri professionisti, sono stati tutti appro-vati, e la Giunta è stata delegata a ban-dire le relative gare di appalto . Per lequote dì mutuo a carico dell 'Ente gli Isti-tuti di credito hanno già fornito l'ade-sione di massima . Non si capisce a que-sto punto come si possa coerentementesostenere il ricorso all'istituto della con-cessione . Inoltre, l 'affidamento ad ununico soggetto, anche se di provata espe-rienza, con garanzia di affidabilità e d iprofessionalità, non fornisce alcuna assi-curazione sull'immediato decollo del pro-gramma, per i tempi tecnici che richied el'operazione relativa alla gara di sele-zione. L'Ufficio tecnico della provincia ,già " espropriato" della progettazione dell eopere, che pure poteva fornire, come ripe-tutamente affermato dalle OO .SS . azien-dali, è in grado di garantire la gestion edei lavori, visto che trattasi solo di que-sta operazione, dato che i progetti esecu-tivi ed i mutui, in via di concessione ,sono pronti per indire le gare di appalto .In realtà è proprio il ricorso alla conces-sione che con il bando di gara europeo ,l'esame da parte della Commissione dell eofferte per la preselezione delle ditte, lastipula dell 'atto definitivo, potrebbero far

- incorrere la Giunta nella decorrenza deitermini e nella decadenza dei finanzia -menti, mentre si potrebbero indire subitole gare di appalto e nelle more procedereal perfezionamento deiycontratti di mutu ocome è prassi corrente, con la certezza

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della utilizzazione dei finanziamenti . Ri-guardo al contenuto del bando va rilevatoche viene in rilievo l 'affermazione nel de -liberato, al punto 2 lettera b, seppure conl 'adozione di una formulazione ambigua ,che sussistono norme del bando contra-stanti lo schema di convenzione già ap-provato dal consiglio provinciale e giàmunito del parere favorevole del comitat otecnico regionale . In tali casi viene pale -semente affermato che prevarrebbero l enorme introdotte ex novo dall'amministra-zione provinciale, le quali non vengon oprecisate, né viene data alcuna motiva-zione alle deroghe apportate . » ;

il CO .RE.CO., con verbale 184 de-creto n. 409 nella seduta del 14 settem-bre 1988 'ha chiesto che la amministra-zione provinciale di Napoli « Chiarisca l eragioni per le quali pur essendo dotat adella progettazione esecutiva abbia ope-rato la scelta dell 'affidamento in conces-sione al luogo dell'affidamento in ap-palto; spieghi in base a quale criteriolegale l'affidamento è stato effettuato i nbase alla legge 1137 la cui applicazion enon è comunemente ammessa per l eopere degli enti locali e tanto meno i nmateria di edilizia scolastica ; la in ogn icaso congrua motivazione in ordine all ascelta operata della concessione ex lege1137 del 1929 e 584 del 1977 invece d iquella ex lege 412 del 1975 (decreto-leggesettembre 1988) e legge 80 del 1987, an-che perché appare di dubbia legittimità –alla stregua di opinioni prevalenti – l'ap-plicazione della disciplina della conces-sione di sola costruzione ex lege 584 del1977 in un'ipotesi in cui è consentito a lconcessionario l 'affidamento dei lavori inappalto; » e perché controdeduca alle as-serzioni contenute nel ricorso del MSI ;

l 'operazione appare di inaudita gra-vità e illegittimità e si colloca nella con-tinuità di un disinvolto modus operandiche già aveva visto in precedenza – e ci òè significativo – la durissima opposizion edel MSI e il netto, anche se non del tutt osoddisfacente, ridimensionamento delleiniziative clientelari della amministra -

zioni provinciale di Napoli, in sede d iaffidamento della progettazione ;

è pertanto evidente come la interavicenda – dall'affidamento della progetta-zione al tentativo, ora, di procedere pe rl'esecuzione delle opere con modalità tal iche hanno costretto prima l 'amministra-zione provinciale a ridimensionare le mo-dalità ed i contenuti dell 'affidamentodella progettazione edilizia scolastica e dora l'intervento del CO.RE.CO. perquanto riflette l'affidamento delle opere –che sono in atto pericolosi ed insistent itentativi di portare ad effetto criminos idisegni di affidamento in violazione d ilegge e volti a favorire illecitamente con -cessionari ed appaltatori delle operestesse – .

quale valutazione diano i competent iministri in ordine a questa scandalosavicenda e se non ritengano dí dover inter -venire per stroncare ogni squallido tenta-tivo di speculazione sulla emergenza sco-lastica, invitando la amministrazione pro-vinciale, pena la perdita dei benefici e l econseguenti gravi responsabilità giudizia-rie, amministrative e politiche, ad ope-rare secondo procedure assolutament ecorrette e legittime e al riguardo se in -tendano verificare anche quanto si appre-sta a fare il comune di Napoli nell astessa materia ;

se la Procura della Repubblica diNapoli abbia svolto indagini e con qualeesito .

(4-08545 )

TASSONE. — Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno. — Perconoscere lo stato di attuazione dell alegge 28 febbraio 1986, n. 44, soprattutt oin riferimento alla regione Calabria . In-fatti gli attuali risultati conseguiti sem-brano prevedere un clamoroso falliment odella normativa, vanificando gli obiettiviprefigurati dal legislatore e deludendo le-gittime e diffuse attese .

L'interrogante intende inoltre cono-scere l 'attività del Comitato apposito, chesecondo alcuni è nel contempo improdut-tiva ed occulta .

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L'interrogante chiede infine di cono-scere così come aveva fatto in una su aprecedente interpellanza del 18 dicembre1987, n . 2-00161 senza risposta, quali ini-ziative il Governo intenda assumere pe rle opportune correzioni nella fase attua-tiva della legge per meglio agevolare iprogetti .

(4-08546)

TASSONE . — Al Presidente del Consi-glio dei ministri e ai Ministri dell'agricol-tura e foreste, per il coordinamento dellaprotezione civile e per gli interventi straor-dinari nel Mezzogiorno. — Per sapere sesono a conoscenza del disastroso incendi oche il 2 settembre 1988 si è sviluppat onei comuni di San Giovanni in Fiore i nprovincia di Cosenza e di Caccuri, Castel-silano e Cerenzia in provincia di Catan-zaro, provocando ingentissimi danni . Inpoche ore, alimentato da un forte vento ,l ' incendio ha assunto proporzioni gigante-sche distruggendo centinaia di ettari diboschi, vigneti ed uliveti nonché abita-zioni rurali . Solo grazie alla tempestiv aed incessante opera dei vigili del fuoco ,della protezione civile, delle squadre ae-ree antincendio, delle guardie forestali ecomunali e di centinaia di volontari l ' in-cendio non si è propagato anche nei cen-tri abitati . Inutile dire che l'agricoltura ,unica fonte di reddito per queste popola-zioni, ha subito gravissimi e, forse, irri-mediabili danni .

A centinaia di coltivatori diretti e pic-coli imprenditori agricoli è venuta men ola risorsa primaria di ogni sostentamento .Parlare di un ulteriore e grave impoveri-mento di un altro pezzo di Calabria no nè esagerato, né retorico .

L 'interrogante chiede di conoscer equali provvedimenti urgenti intendono as-sumere a favore delle popolazioni colpit eanche prevedendo la proclamazione dell ostato di calamità naturali per simil ieventi .

(4-08547 )

FINCATO. — Ai Ministri della sanità ,di grazia e giustizia e dell ' interno. — Persapere – premesso

l 'avvenuta conferma in ruolo del dr .Vinicio Fosser a primario di oncologia

presso l'ospedale San Bartolo ULSS n . 8

« Vicenza » ;

il telegramma, sottoscritto da nume-rosi capi gruppo del consiglio comunaledi Vicenza, contenente la richiesta di pro-cedere ad ulteriori accertamenti, attuandouna sospensione momentanea del secondogiudizio da parte del Comitato di Ge-

stione ULSS n . 8, riunito, anticipata-mente rispetto alla seconda scadenzanota, su ordine del giorno recante altr i

punti (la conferma venne portata « fuor i

sacco ») ;

che è nota ed a verbale la dichiara-zione del rappresentante del PSI signorRomeo Girotto – astenutosi nelle vota-zioni – che richiedeva chiarimenti circa i

cambiamenti intervenuti nel volgere d i

poche settimane nella presentazione de l

dr. Fosser da parte del sovraintendent esanitario professor Michele Stigliano ;

non si è a conoscenza della formula-zione scritta del secondo parere sul dr .Fosser steso dal Sovraintendente ;

che in data 5 febbraio 198 8(prot . 88 – oggetto dr. Vinicio Fosser) ilSovraintendente Stigliano scriveva al Pre-sidente dell 'ULSS n. 8 « esprimere ungiudizio, per la conferma in ruolo de l

dott. Fosser, primario di Oncologia, riescealquanto difficile allo scrivente, dal mo-mento che non pochi dubbi sorgono dal -l 'esame del suo operato » ;

che, in base alle durissime dichiara-zioni scritte del prof. Stigliano, il comi-tato di gestione votava contro la con -ferma in ruolo del dottor Fosser e che

solo il dettato di legge permetteva al dot-tor Fosser di accedere ad un secondo pa-rere ;

che in questi mesi tutta questa vi-cenda ha visto l ' interessamento, oltre chedella stampa locale, anche dell 'ordinedei medici e della Procura della Repub-blica – :

se è vero che il dottor Fosser, me -dico a tempo pieno dall'agosto 1987, ab-bia o no esercitato (in modo da prevederesanzioni disciplinari ed amministrative

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peraltro mai decise, oltre che fiscali) l aprofessione privata nello studio del dotto rPluchinotta di via S . Mattia a Padova e ,senza convenzione, a Villa Berica di Vi-cenza, (come rileva al punto 3, quale mo-tivo di scorrettezza e frode il dr. Sti-gliano nella citata lettera del 5 febbrai o1988) ;

se è vero – come si legge nell 'ultimopunto della citata lettera – che il dotto rV. Fosser si sia fatto promotore di « di-scutibili iniziative » come la raccolta d ifondi per la lotta contro il cancro, anchein contrapposizione – come si dice notoin Vicenza – alle sezioni vicentine dellaLega Italiana contro i Tumori e del -1 ' A .I .R .C ;

se è vero che, il dottor Fosser hagestito offerte da parte di privati e d ienti, « in forme alquanto personali »senza segnalare preventivamente agli or-gani amministrativi dell'ULSS n . 8 lefonti e gli obiettivi degli investimenti edelle iniziative ;

se è vero come scrive il Sovrainten-dente Sanitario al punto 1 del 5 febbrai o1988, che il dottor Fosser ha sperimen-tato due farmaci (NOVALBINE, B M23014) non in commercio, sperimentali ,senza autorizzazione del Ministero dell asanità e della Direzione Sanitaria e senz achiedere il consenso informato da part edei pazienti ;

se è vero che il dottor Fosser si aresponsabile diretto o indiretto di nume-rose falsificazioni di cartelle cliniche inte-state a pazienti seguiti nel servizio d iOncologia Medica, come si afferma aper-tamente nell'ambiente dell 'Ospedale ,tanto da interessare l 'Ordine dei Medici ela Procura della Repubblica e da meri -tare (al punto 2 della lettera Stigliano 5febbraio 1988) una nota sui rapporti pococorretti da parte del Fosser ;

se è vero che, in seguito a decision idiagnostiche e terapeutiche, si sarebber overificati alcuni decessi (vedi, nella let-tera Stigliano, la nota sulle cartelle clini -che n . 390 del 1987 ; 414 del 1987 ; 19 1del 1987) :

se è vero che il dottor Fosser (punto

2 della lettera 5 febbraio 1987) ha mani-festato carenze di capacità organizzativadi lavoro all ' interno del Servizio poich ésarebbero emersi importanti dissidi co nalcuni membri medici della équipe e pureil personale paramedico avrebbe prote-stato più volte per i suoi atteggiamentidefiniti autoritaristici oltre che un rifiuto ,da parte di altri primari, di affidare ipropri malati oncologici al dr . Fosser ;

come tutte queste accuse gravi ,scritte come parere del 5 febbraio 198 8protocollo 88 dal Sovraintendente Sanita-rio, dopo qualche mese (e sulla base diquali nuove valutazioni) abbiano potutoportare alla conferma del dottor Fosser ;

se non ritengano, i Ministri interro-gati, d ' intervenire a difendere l ' immaginee di un primario e di una struttura pub-blica dalle gravi accuse del Sovrainten-

dente prof. Stigliano lanciate sul dottorFosser e coinvolgenti la struttura ed evi-dentemente destituite di fondamento se i l

dr . Stigliano, in seconda battuta, ha dato

parere positivo ;

se non ritengano d'intervenire, pe rquanto di loro competenza, in relazioneall'operato del Sovraintendente Sanitari oed eventualmente dei membri del Comi-tato di Gestione dell 'ULSS n . 8, ancheattraverso un 'inchiesta .

(4-08548)

DE CAROLIS, CASTAGNETTI GU-GLIELMO, GUNNELLA, PELLICANO E

BOGI . — Al Presidente del Consiglio de iministri, ai Ministri dei lavori pubblici, del -l'ambiente e per il coordinamento delle ini-ziative per la ricerca scientifica e tecnolo-gica. — Per sapere – premesso

che il Comitato dei ministri per Ve-nezia, nella riunione del 12 settembre, h aapprovato un piano di disinquinamentoesteso all'intero bacino idrografico tribu-tario della laguna di Venezia, nonché u nprogetto di difesa fisica della città dall e

acque alte ;

che particolare rilievo assume l'isti-tuzione di un Comitato tecnico di coordi-

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namento con lo scopo di ordinare e rac-cordare tra loro i ministri dei lavori pub-blici e dell 'ambiente e questi con il magi -strato alle acque e la regione Veneto

quali siano state le motivazioni del -l 'esclusione del comune di Venezia ch econ determinazione e con qualificati ap-porti scientifici ha sempre operato anch econ oneri finanziari, per affrontare i pro-blemi drammatici del disinquinamento edella subsidenza di tutta la zona lagu-nare ;

se non si intenda rivedere la deci-sione assunta recuperando il ruolo fattiv odel comune di Venezia .

(4-08549 )

PELLICANI E STRUMENDO . — AlPresidente del Consiglio dei ministri e a iMinistri dei lavori pubblici, dell'ambiente ,per il coordinamento delle iniziative per laricerca scientifica e tecnologica. — Per sa-pere – premesso che

nella riunione del 12 settembre 1988il Comitato dei Ministri per la città d iVenezia ha approvato un piano di disin-quinamento valido per l ' intero bacinoidrografico confluente nella laguna di Ve-nezia e il progetto di difesa fisica dell acittà dalle acque alte ;

in questo contesto si prevede l'istitu-zione di un Comitato Tecnico di coordi-namento composto dalla rappresentanz adei Ministeri dei lavori pubblici, dell'am-biente, del magistrato delle acque e dell aregione Veneto ;

in relazione alla accresciuta gravit àdelle condizioni ambientali della laguna ,si rendono necessarie nuove ed efficac iiniziative miranti al disinquinamento ;

nelle diverse, numerose ed impor-tanti fasi della elaborazione progettuale –legislativa, programmatica e operativa –relativa a Venezia alla sua salvaguardia esviluppo sempre il comune di Venezia èstato utilmente ricompreso negli organi-smi misti rappresentativi che interven-gono e si occupano della città ;

presso il succitato Comitato Tecnicodi coordinamento la presenza del comunedi Venezia è opportuna ed utile – e ciòanche a prescindere da valutazioni d imera pertinenza giuridica o da raffront icon analoghi organismi (bacino del Lam-bro, Olona, Seveso, per il quale è statoincluso il comune di Milano) – per i lconcorso di idee e di esperienze che pos-sono essere esibite dal comune di Vene-zia; che è il soggetto protagonista dellalegislazione di intervento di cui ci si oc-cupa e che sempre ha operato con quali-ficati apporti scientifici e con impegni fi-nanziari per affrontare i problemi del di-sinquinamento di tutta l 'area lagunare – :

quali siano le motivazioni che hann odeterminato la grave ed incomprensibil eesclusione del comune di Venezia dal Co-mitato Tecnico di coordinamento ;

se non intenda riconsiderare la deci-sione assunta prevedendo per il comunedi Venezia una presenza e un ruolo attiv onel citato Comitato .

(4-08550)

PROCACCI . — Ai Ministri dell 'am-biente, per i beni culturali e ambientali edei lavori pubblici . — Per sapere – pre-messo che

il consiglio comunale di Sezze h adeliberato, all'unanimità, la costruzionedi un mega-impianto sporitivo polivalentedi proprietà della VIS-SEZZE s .r .l ., in lo-calità via Montagna, a 4 Km dal centr oabitato ;

l'impianto sarebbe costituito da :

2 campi di calcio con tribune pe r800 posti ciascuno; 2 campi di tennis contribune per 300 _ posti 'ciascuno; 1 palaz-zetto dello sport per basket, pallavolo,ecc. con tribune per 3 .700 posti più il 5per cento di supercapienza ; 1 piscina co-perta per nuoto, tuffi, ecc . con tribuneper 850 posti ; spazio riservato a sportequestri con ricovero per 12 cavalli ;

le strade di accesso al centro spor-tivo, larghe circa 4 metri, sono insuffi-cienti per il passaggio agevole dei mezzi

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di trasporto; dovrà essere fatto l'allaccia-mento alla rete fognaria e a quelle elet-triche e telefoniche, nonché la perfora-zione di pozzi per l 'adduzione idrica ;

è in progetto la costruzione di un astrada, per l 'accesso agli impianti, cheattraverso boschi, oliveti, prati completa -mente privi di insediamenti e a ridoss odei boschi dei Monti Lepini, oggetto d irimboschimento negli anni '50 ;

nella zona di Longara, a poco più d i500 metri dalla zona che dovrebbe ospi-tare l'impianto, esistono insediament ipreistorici dell'età del bronzo con necro-poli, dolmen e menhir, reperti pressoch éunici (se si esclude la Puglia) nell 'Italiapeninsulare ;

è stata inserita nel Piano regolator egenerale la sottozona F7 di 82.000 mq, d iproprietà della VIS-SEZZE s .r .l . e sonostati modificati gli indici di edificabilità(da 0.01 mc/m a 2 .0 mc/mq) – :

se i ministri interrogati non riten-gano opportuno adottare provvedimentiin merito ad una delibera che non tieneconto del patrimonio storico-culturale edei vincoli posti sul territorio ai sensidella legge n . 431/85 ;

quali provvedimenti il ministro de ilavori pubblici intende adottare affinchésia esercitato un controllo sulle variant iapportate al piano regolatore .

(4-08551 )

PARLATO E MANNA. — Aì Ministridell'interno e di grazia e giustizia . — Perconoscere – premesso che

il 27 luglio 1988 l 'assessore all 'eco-nomato del comune di Napoli, SalvatoreScognamiglio, presentò alla VI commis-sione consiliare permanente uno schem adi delibera avente ad oggetto il paga -mento degli acconti sul fatturato delleditte affidatarie della fornitura e della di-stribuzione di 21 .000 pasti precucinat icaldi da somministrarsi agli alunni fre-quentanti le scuole materna, elementare emedia integrata, in forza della deliberaG.M . n . 253 del 17 marzo 1988, adottata

« con i poteri del consiglio » ed avente a doggetto la proroga dell 'affidamento gi àdisposto con altra delibera del 14 dicem-bre 1987 ;

gli importi dei quali si proponeva i lpagamento al 90 per cento ammontavan oalla cospicua somma di lire 5,090 .950.000oltre IVA, in definitiva circa 6 miliardi d ilire ;

il preventivo assenso chiesto dall 'as-sessore in ordine alla possibilità di emet-tere la delibera « con i poteri del consi-glio » veniva negato da parte del consi-gliere comunale del MSI Marcello Taglia-latela, che trascriveva il rifiuto di suopugno sulla prima pagina dello schemadi delibera, nel seguente preciso testo :« Considerata la delicatezza della materia ,non si ravvisa l'opportunità di adottare i lprovvedimento con la procedura di ur-genza e quindi si richiede la discussion ein consiglio comunale » ;

stante la procedura regolamentare inatto, la prassi e la stessa necessità avver-tita dall'assessore di sottoporre preventi-vamente alla commissione lo schema deli-berativo, avrebbe dovuto aversi – in man-canza della unanimità – senza alcun aombra di dubbio la sospensione della de-cisione e comunque della sua operativit àe quant'altro alla richiesta formulata dalconsigliere Taglialatela ;

questi, ripresa dopo le ferie l'attivitàconsiliare, ebbe ad apprendere con vivis-simo sconcerto: che la delibera, duegiorni dopo la mancata approvazionedello schema, era stata adottata il 29 lu-glio dalla giunta « con i poteri del consi-glio - esecuzione immediata » (che eranostati negati) ; che erano stati corrispost icirca 6 miliardi alle ditte AMBROSIN OBRUNO, GE .LO .GAL., G.M. ITALIA, GE-RICO, ILGA, I SAN, ME.CA., NEAPOLIS ,RICO, SELMARC, SMARA, TORTORAANTONIO, TORTORA SpA e VEGEZIO ; eche, successivamente, il CO .RE .CO . avevaannullato l'atto in questione, anche per-ché (è incredibile a cosa sia giunta l'am-ministrazione comunale di Napoli) ess aera la « figlia » della delibera « madre »

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di proroga dell 'affidamento (G .M n. 253del 17 marzo 1988, già citata) in ordinealla quale il CO.RE .CO . stesso era tuttorain attesa di chiarimenti da parte del con-siglio comunale di Napoli che non si era(né si è) mai pronunciato, ed effettuavaimmediate indagini per comprenderecome avesse potuto :

a) essere adottato uno schema de-liberativo in ordine ad un pagamento no nancora legittimato in mancanza dellaadozione di una delibera di chiarimentidel consiglio comunale, in ordine al gi àrichiamato atto n . 253 del 17 marzo1988 ;

b) lo schema deliberativo divenirela delibera n. 65 del 29 luglio 1988 ,stante il mancato parere unanime dell acommissione;

il consigliere Taglialatela scoprì cos ìche sullo schema di delibera sul quale i l27 luglio 1988 aveva proposto il propri odiniego, era stata malamente applicat auna mascherina e tratta una fotocopi a« censurata » per coprire detto suo dis-senso che avrebbe bloccato ogni disin-volta ed illecita operazione di liquida-zione del fatturato di attività non ancoralegittimate da un atto deliberativo, stant ele osservazioni e le richieste di chiari -menti del CO .RE.CO. e denunziava l 'acca-duto alla Procura della Repubblica di Na-poli mentre l'assessore si affannava a ten-tare impossibili ed inaccettabili giustifica-zioni dell 'episodio – :

quale valutazione venga data, i nsede amministrativa e ministeriale, deldisgustoso, cialtronesco episodio;

a che punto si trovino le indaginiavviate dalla Procura della Repubblica ,quali responsabilità abbiano individuato esi intendano colpire ;

se siano state effettuate (e con qual iatti, in quali date e con quale esito) l eprocedure di recupero delle somme inde-bitamente corrisposte stante la mancanz adi un atto deliberativo che ne giustifi-casse il pagamento ;

se il comune di Napoli abbia inten-tato, per i danni, azione patrimonialeverso i suoi amministratori e dipendent iresponsabili del grave illecito ;

se gli amministratori comunali, per-sonalmente responsabili, a seguito dell'an-nullamento dell'atto illegittimo, abbianorisposto in proprio stante la personal eloro responsabilità;

alla data del presente atto ed aquella della risposta, quali importi e dachi e quando siano stati restituiti .

(4-08552 )

CIMA . — Al Ministro dell'ambiente. —Per conoscere – premesso

che dal 19 settembre è stata autoriz-zata la riapertura dell 'ACNA C .O . di Cen-gio (SV) dopo la sospensione dell 'attivitàdisposta dall 'ordinanza del 29 luglio 1988e la predisposizione di un programma d iinvestimenti finalizzati al raggiungimentodella compatibilità ambientale degli im-pianti ACNA C .O . ;

che tale programma sarà completa -mente realizzato non prima del 1991 ;

che la stessa relazione del 16 luglioredatta dal Comitato tecnico scientifico ,affermava che il raggiungimento dellacompatibilità ambientale e della sicurezzadello stabilimento sono legate alla realiz-zazione di un complesso programma d iinterventi volti a modificare profonda -mente la situazione esistente ;

che, da quanto precede, si deducesenza ombra di dubbio che attualment ela compatibilità ambientale degli im-pianti ACNA C.O. non esiste –:

quali siano le ragioni per cui non hafinora applicato nei confronti dell'ACN AC .O . di Cengio quanto disposto dall 'arti-colo 1, comma 13, della legge 29 febbraio1988, n. 48, proponendo al Ministro dellavoro e della previdenza sociale la so-spensione del beneficio della fiscalizza-zione degli oneri sociali ;

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se abbia intenzione di considerare iprovvedimenti e gli accordi recenti rela-tivi alla compatibilità ambietale degli im-pianti ACNA C.O . alla stregua di una pa-lese dichiarazione di esistenza di condi-zioni di grave violazione delle norme atutela dell'ambiente, violazione costituitadalla mancanza di compatibilità ambien-tale almeno fino al completamento delprogramma di investimento che si af-ferma consentirà il raggiungimento dellastessa e, pertanto, di proporre l ' applica-zione dell 'articolo 1, comma 13, della ci -tata legge 29 febbraio 1988, in modo tal eda non costringere i cittadini a conti-nuare a finanziare un 'attività che haavuto conseguenze devastanti su una in-tera valle e sulla salute dei suoi abitant ie che continuerà certamente ad averle al -meno fino al 1991 .

(4-08553)

CIMA . — Al Ministro dell 'ambiente . —Per conoscere – premesso

che nel Programma di interventi eattività urgenti per il risanamento del-l'ACNA C.O . di Cengio (SV), sottoscritto i l5 agosto 1988, al punto 2 .2 .7, Smalti -mento rifiuti tossici e nocivi, è contenut ala seguente frase: « L'ACNA informa cheessi sono interamente esportati per losmaltimento in Paesi della Comunità Eco-nomica Europea o dell 'OCSE con le mo-dalità previste dalle vigenti disposi-zioni . » ;

che, considerata la data del suddett oaccordo, il termine « vigenti » fa evidente-mente riferimento alla legislazione prece-dente il DL 9 settembre 1988, n . 397;

che nel programma di intervent ipresentato nell 'agosto 1988 dell ' ACN AC.O . a pagina 20 è scritto che « ACN Aprecisa che nel 1988 nessun rifiato èstato inviato in Romania così come nes-sun rifiuto è stato inviato in Nigeria. » ;

che nel Rapporto del 22 luglio 1988 ,redatto dal Comitato Tecnico Scientifico ,a pagina 42, è scritto che « E stata resadisponibile al Gruppo documentazion econcernente l'autorizzazione al trasnorto

verso Paesi terzi (Romania, Inghilterra) ela richiesta di autorizzazione al conferi-mento a discarica in Nigeria. In partico-lare, verso la Romania sono state vetto-riate, circa 400 tonnellate, nell 'anno 1988 ,di rifiuti tossici e nocivi » ;

che quanto sopra contraddice esmentisce quanto scritto dall 'ACNA nelsuo documento e quanto sottoscritto dall astessa nell'accordo del 5 agosto ;

che Il Secolo XIX del 7 agosto 198 8riportava la seguente dichiarazione de lResponsabile Relazioni Esterne dell ' ACNAC.O., Elvio Bagnasco: « Non certo noi .Non abbiamo mai mandato nulla in Ni-geria. Non abbiamo mai fatto questo tipodi colonialismo ecologico . » ;

che alla obiezione del giornalista re-lativa alla richiesta di autorizzazione de l16 novembre 1987 lo stesso signor Bagna-sco rispondeva : « Ma non ce li abbiamomandati » ;

che il 20 settembre 1988 il ministrodell 'ambiente ha diffuso un elenco di im-prese che dovranno risarcire il Govern oin relazione alle loro responsabilità nell aesportazione di rifiuti che stanno attual-mente ritornando in Italia e che fra que-ste imprese figura 1'ACNA C .O . ;

che il 21 settembre l'ACNA C .O. hasmentito quanto affermato dal Ministrodell 'ambiente escludendo esportazioni inqualche modo collegabili alla vicend adelle navi che stanno rientrando in Ita-lia – .

se non ritiene opportuno renderenoti gli elementi e la documentazione i nbase alla quale è stata avviata la richie-sta di risarcimento all'ACNA C .O . ;

se, dopo la smentita dell 'ACNA C.O . ,intende confermare l'avvio della proce-dura per il risarcimento nei suoi con -fronti e, in caso affermativo, quale giudi-zio ritiene di esprimere sulla credibilitàed affidabilità dell'ACNA C .O . ;

se non ritiene necessario chiedere al-I 'ACNA C .O. di pubblicizzare tutta la do-cumentazione relativa allo smaltimento in

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Italia e all'estero dei rifiuti di sua produ-zione, in modo tale da chiarire la palesecontraddizione tra quanto è emerso dall eindagini per avviare la richiesta di risar-cimento tramite l 'Avvocatura dello Statoe le varie dichiarazioni ufficiali, fatte dal -1 ' ACNA C .O . non soltanto alla stampa maanche in documenti e accordi sottoscritt icon lo stesso Ministero ;

se non ritiene che dichiarazioni nonrispondenti al vero, se confermate, su unamateria tanto delicata non debbonoaprire una nuova fase di valutazione ditutta la questione ACNA .

(4-08554)

GASPAROTTO, FACHIN SCHIAVI, PA-SCOLAT E BORDON . — Al Ministro delladifesa. — Per sapere – premesso ch e

dalle notizie apparse sulla stamp alocale, sarebbe in corso un 'iniziativa deicomandi militari, per il raddoppio del de-posito di armi e munizioni di Ronchis -Teor in provincia di Udine, con espropri odi terreni agricoli e l 'ulteriore estensionedelle aree soggette a servitù militari ;

tale iniziativa, se corrispondente alvero, rappresenterebbe un ulteriore svi-luppo di apprestamenti militari nelFriuli-Venezia-Giulia ;

si vanificherebbero così gli impegn ipresi a suo tempo, di costruire non quat-tro, ma tre depositi di armi e -munizion ilungo la linea del Tagliamento ;

l 'eventuale costruzione contrasta conle decisioni ripetutamente assunte di ri-durre le infrastrutture militari nel Friuli -Venezia Giulia ;

non si è ritenuto necessario e dove-roso investire del problema suesposto i lParlamento ed il Comitato misto parite-tico del Friuli-Venezia Giulia – :

se non ritenFa opportuno riferire a lParlamènto, sentire il Comitato misto pa-ritetico e dare disposizioni affinché ogn iiniziativa di ampliamento del deposito d iarmi e munizioni di Ronchis - Teor siasospesa .

(4-08555)

NANIA . — Al Ministro per il coordina-mento della protezione civile . — Per saperese non ritiene opportuno dichiarare lostato di calamità naturale per la città d iComiso e le altre città interessate dallatromba d 'aria del settembre 1988 ;

per sapere in conseguenza di quantosopra, se non ritiene opportuno adottareprovvedimenti specifici tendenti a risar-cire i cittadini dei danni subiti . (4-08556)

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORALE

NAPOLITANO, CERVETTI, ZAN-GHERI E ALBORGHETTI . — Al Presidentedel Consiglio dei ministri . — Per conoscer ese non ritenga opportuna e doverosa unaconsultazione in sede parlamentare e co-munque con forze di opposizione e nonsolo tra forze di Governo, sulla sceltaormai imminente dei membri italianidella Commissione della Comunità euro-pea . Tale consultazione dovrebbe permet-tere una scelta fondata su criteri obiettivie non su convenzioni di partito ; unascelta che possa essere considerata rap-presentativa e ricevere consenso dalleforze politiche fondamentali e non sol oda quelle di maggioranza ; una scelta ch esegua cioè un metodo analogo a quell opraticato nei maggiori paesi membr idella Comunità .

(3-01103)

CAPRILI E FILIPPINI GIOVANNA . —Al Ministro del turismo e dello spettacolo .— Per sapere :

quali dati suì flussi turistici italianie stranieri siano disponibili relativamentealla stagione 1988 ;

quali elementi di valutazione si pos-sono trarre dagli andamenti dei flussi tu-ristici e quali iniziative abbia assunto odintenda assumere il ministro del turism oper aumentare la competitività delle no-stre attività turistiche anche in vista dell escadenze relative al 1992 .

(3-01104)

MATULLI, CASINI PIER FERDI-NANDO, ANGELINI PIERO, LAGORIO ,CHIRIANO, DE CAROLIS, BISAGNO ,STEGAGNINI, AGRUSTI, CASTAGNETT IPIERLUIGI, MONACI, CERUTI, BALE-STRACCI, BASSANINI, PISICCHIO, NI-COLINI, SOAVE, ROGNONI, BUONO-CORE E CASINI CARLO . — Al Ministro

per i beni culturali e ambientali . — Perconoscere – premesso che

nella Gazzetta Ufficiale del 10 set-tembre 1988, foglio delle inserzion in . 213, è apparso ùn, avviso di gara fir-mato dal Ministro per i beni culturali ,per l'affidamento « in concessione » diprogetti finalizzati al recupero ed al re-stauro dei beni culturali . Tali progett isono quelli inseriti nel programma H O1986 di cui alla delibera CIPE del 1 2maggio 1988, e sono predisposti in prose-cuzione ed a completamento dei progett iFIO 1984 e FIO 1985 in gran parte ese-guiti dalle locali Soprintendenze fino allaconcorrenza dei finanziamenti finora con-cessi : il 60 per cento per i HO 1984 ed i l50 per cento per i FIO 1985 . Prevedendole norme sul HO la. disponibilità dì pro -getti « cantierabili » entro 180 giorni dal -l'assegnazione dei finanziamenti risultache, con riferimento al finanziamento de -liberato dal CIPE nel maggio scorso, l esoprintendenze abbiano già redatto pro-getti esecutivi e perizie di spesa con i lpreciso intento di proseguire e completarei lavori avviati, tanto che risulta incom-prensibile che nell'avviso di gara si facciariferimento alla disponibilità di « progettidi massima » che se rispondesse a veritàpregiudicherebbe la già avvenuta assegna-zione di fondi ;

le caratteristiche di partecipazioneal bando di concessione , (con accorpa-menti di finanziamenti attribuiti ad operediverse anche se ubicate nella stessa loca-lità) prevedono requisiti non posseduti, d inorma, da quasi, nessuna delle ditte im-pegnate nei lavori avviati con i prece-denti finanziamenti ed ora in attesa dicompletamento ; tanto da prevedere un apressoché inevitabile soluzione di conti-nuità nella prosecuzione dei lavori, inevidente contrasto con gli obiettivi dell astessa iniziativa che ha portato all'avvis odi gara citato ; ma oltre al ritardo la pro-cedura della concessione rende molto pro-babile che, in questa circostanza, la ope-razione si traduca nella interposizione dipassaggi puramente parassitari capaci diassorbire consistenti quote di finanzia-

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mento attraverso la pratica dei subap-palti, con i risultati sulle qualità del la-voro facilmente prevedibili, perché conse-guenza della emarginazione di una strut-tura produttiva che, almeno sulle princi-pali città d'arte – e sicuramente a Fi-renze – è composta di piccole unità chevantano una esperienza ed una altissim aprofessionalità – :

le ragioni che hanno indotto il mini-stro per i beni culturali e ambientaliBono Parrino ad una iniziativa senza pre-cedenti nel settore dei beni culturali ;

le ragioni per le quali il ministr oprima ha ritenuto di sollecitare alle so-printendenze indicazioni e disponibilit àalla gestione dei fondi FIO poi ha rite-nuto di optare drasticamente per unaprocedura che sottrae alla soprintendenz ala gestione e la vigilanza su interventi dicosì cospicua entità nei territori di lor ocompetenza ;

la quantificazione dei ritardi conse-guenti alla procedura prescelta ;

la quantificazione delle somme cheanziché essere utilizzate in interventi d irestauro alimenteranno la pura rendit ada intermediazione delle imprese conces-sionarie ;

le ragioni ed il fondamento di legit-timità per cui finanziamenti per operediverse sono stati accumulati in un unicofinanziamento ;

se risponde a verità che il numerodelle imprese con le caratteristiche indi-cate e proposte è talmente limitato darendere l 'affidamento in concessione unapura operazione di spartizione fra poch igrandi operatori ;

se non ritenga, infine, per i motiv isopra esposti, di revocare immediata-mente l 'avviso di gara per una meditatavalutazione delle singole situazioni che ,escludendo drastiche generalizzazioni ,porti alla scelta più idonea, nella ricercadelle garanzie più adeguate, nella utiliz-zazione della professionalità e compe-tenza degli operatori del Ministero de ibeni culturali, e nella considerazione di

una struttura produttiva diffusa in tant epiccole imprese ricche di esperienza e d ispecifica competenza .

(3-01105)

CAPANNA E RUSSO FRANCO . — AlPresidente del Consiglio dei ministri . — Persapere – premesso che in politica di so-lito le cose hanno radici lontane e questovale anche per quanto è emerso relativa -mente al « caso Gava » in connessione a lsequestro Cirillo

con la massima urgenza se, rispond eal vero quanto segue e se il governo ne èa conoscenza:

l) se il ministro Gava è stato pre-sidente del collegio sindacale della bancaFabbrocini ;

2) se il bilancio della banca i nquestione è finito sotto inchiesta perfalso ;

3) se Antonio Gava è stato presi-dente del collegio sindacale della societ àStabia, costituita da Alfredo Fabbrocini ,Gaetano Liccardo e Luigi Acanfora, co-gnato del ministro ; -

4) se i Fabbrocini sono finiti ingalera per un crack da 207 miliardi nel-l 'ottobre 1980 ;

5) se sono intercorsi e intercorron ofitti rapporti societari e di dare-avere tragli stessi Fabbrocini e GiampasqualeGrappone, detto Ninì, il finanziere camor-rista d'assalto degli anni '70 ;

6) se il ministro Gava ha vendut onel 1978 – e per quale ammontare – l'ap-partamento, ubicato in via Petrarca 129 aNapoli, allo stesso Grappone, nel mezzodel crack della Lloyd Centauro e del Cre-dito Campano ;

7) se tutto questo risponde alvero, il Governo quali conseguenze in -tende trarre, sul piano morale e politico ,alla luce di quanto anche è emerso, ri-guardante il ministro dell'interno, dagl iatti della magistratura in connessione conil sequestro Cirillo .

(3-01106)

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DEL DONNO . — Al Ministro della sa-nità. — Per sapere :

se l'avvio economico richiesto dal-l 'architettura del decreto 109/1988, nell 'a-nalisi dell'organico per le singole specia-lità ospedaliere e per l'insieme dei ser-vizi, risalenti a quasi 75 mila nuove unitàdel personale con un costo complessivo d icirca 2 .000 miliardi annui, sarà in qual-che modo compensato dall'abolizione d itutte le indennità extra stipendiali e dall aprogressiva riduzione dei posti letto ;

se in realtà vi saranno ampi spaziper l'esercizio della libera professione deimedici ospedalieri nell'interno della strut-tura pubblica .

(3-01107 )

DEL DONNO . — Al Ministro della sa-nità. — Per sapere – premesso che lefinalità e gli obiettivi del programmamondiale di lotta all'AIDS possono esserecosì sintetizzati :

prevenire la trasmissione del viru sdell 'AIDS;

occuparsi dei soggetti che abbian ocontratto la infezione ;

unificare, in un solo contesto mon-diale, gli sforzi nazionali ed internazio-nali – :

quali programmi orientativi e orga-nizzativi sono stati predisposti per diri-gere e coordinare le iniziative politico -sanitarie ;

quali iniziative tecniche e scientifi-che sono in atto per la cooperazione in-ternazionale, per conglobare gli sforzi alivello politico, sanitario, tecnologico .

(3-01108)

FINOCCHIARO FIDELBO, VIOLANTE ,PEDRAllI CIPOLLA, BARGONE, - CI-CONTE, FORLEO, FRACCHIA, ORLANDI,TRABACCHI, TURCO, --:VACCA, GHEZZI ,BARBERA, LAVORATO, MANNINO AN-

TONINO E GEREMICCA. — Al Ministrodi grazia e giustizia . — Per sapere –

premesso che, come si apprende danotizie di stampa, confermate dallo stessoministro, è stata contestualmente pro-mossa azione disciplinare nei confront idel giudice istruttore di Napoli CarloAlemi e dei giudici Di Persia, Di Pietro ,Fontana e De Lucia, nonché, in epocaprecedente, nei confronti dei magistrat iCarlo Macrì ed Ezio Arcadi, in serviziopresso gli uffici giudiziari di Locri ;

ritenuto che il ritardo nella promo-zione dell'azione disciplinare nei confront idei magistrati Di Persia, Di Pietro, Fon-tana e De Lucia, intervenuta a notevolis-sima distanza di tempo dall'esito defini-tivo del procedimento nel corso del quale ,in fase istruttoria ed in primo grado, s isarebbero posti in essere atti e/o compor-tamenti censurabili sotto il prófilo disci-plinare, appare grave in sé, specie se rap-portato ad indicazioni di politica legisla-tiva in- materia provenienti dallo stessoministro e consacrate nel disegno di legg egovernativo n. 1996, che prevede l ' iniziodell'azione disciplinare entro un annodalla notizia del fatto ;

ritenuto altresì che la contestualità ,temporale e « topografica », della promo-zione dell'azione disciplinare nei confront idi magistrati operanti presso il tribunal edi Napoli, comunque impegnati in pro-cessi contro la criminalità organizzata ,appare inquietante, specie se rapportat aall'inerzia del' ministro nel promuovi -mento di analoga iniziativa nei confront idi magistrati degli stessi uffici la cui ter-zietà e affidabilità appare, agli occhidella collettività, compromessa dallo svol-gimento, economicamente assai vantag-gioso, di funzioni extra-giudiziarie (Com-missioni di collaudo per la valutazion edegli indennizzi post terremoto) ;

ritenuto che, con ordine del giornodel 17 dicembre 1987 a firma dei depu-tati Alagna, Buffoni, De Lorenzo, Fac-chiano, Fracchia, Maceratini, . Mellini eVairo la Camera invitava il Governo adesercitare l'azione disciplinare nei con-

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fronti dei magistrati che irritualmenteavessero rivestito o rivestissero incarich iretribuiti esterni, ed impegnava lo stessoad informare il Parlamento su tutti gl iaspetti del grave fenomeno dello svolgi -mento, da parte di alcuni magistrati, d iincarichi retribuiti estranei all'esercizi odelle funzioni giurisdizionali ;

ritenuto che non risulta che il Go-verno abbia finora onorato quell'impegno ,nonostante sia decorso il termine di se imesi previsto ;

ritenuto ancora che il promuovi-mento di azione disciplinare nei confront idei magistrati Arcadi e Macrì risulta es-sere l'unica iniziativa, tra le molte lode -voli che il ministro avrebbe potuto intra -prendere, adottata con riguardo ad unufficio, impegnato in indagini e procedi -menti nei confronti della criminalità or-ganizzata, che opera in condizioni di gra-vissime carenze di organico e strutturali ,peraltro lucidamente attestate nella rela-zione redatta dal Comitato Antimafia de lConsiglio superiore della magistratura ne l1986, sfociata poi nella relazione dell asituazione degli uffici del distretto dell aCalabria del 21 maggio 1987 e nella riso-luzione del CSM del 3 febbraio 1988 ;

ritenuto che, a quanto è dato sinor aapprendere, l'inizio di azione disciplinarenei confronti del dottor Alemi sarebb egiustificata da uno scorretto uso degl istrumenti processuali consistente nell 'a-vere espresso, nell'ordinanza istruttori aemessa nel procedimento penale riguar-dante il sequestro di Ciro Cirillo, valuta-zioni da ritenersi estranee al thema deci-dendum seppure fondate su materiale pro-batorio ritualmente assunto ;

valutato infine che appare grave l'i-niziativa disciplinare adottata nei con -fronti di undici magistrati in servizi opresso gli uffici giudiziari di Bologna ,perché rivolta a sottoporre al sindacato

disciplinare un atto di esercizio del di-ritto di libera manifestazione del pen-siero, e ritenuto altresì che non si cono-scono, tra l 'altro, quali siano le violazion idei doveri inerenti allo status di magi-strato che il ministro ha ritenuto di indi-viduare nel fatto contestato – :

quali siano specificamente le viola-zioni dei doveri inerenti allo status dimagistrato che il ministro ha ritenuto d iindividuare nei fatti singolarmente conte-stati a ciascuno dei magistrati predetti ;

quali siano le ragioni del ritardo ne lpromuovimento dell'azione disciplinarenei confronti dei magistrati Di Persia, D iPietro, Fontana e De Lucia ;

se sia stata mai esercitata azionedisciplinare nei confronti di magistrati, e ,in particolare di magistrati del distrettodi Corte d'appello di Napoli, che si fos-sero impegnati nello svolgimento delle at-tività extra giudiziarie di cui si è detto i npremessa o che avessero comunque irri-tualmente rivestito incarichi retribuit iesterni ;

quali ulteriori iniziative, oltre alpromuovimento di azione disciplinare ne iconfronti dei magistrati Macrì ed Arcadiil ministro abbia adottato per risolvere lagravissima situazione di disagio degli uf-fici giudiziari calabresi e, in particolare ,di quelli di Locri, specie a seguito delleallarmate considerazioni svolte dal CSMnei documenti sopra ricordati ;

se iI comportamento contestato algiudice Carlo Alemi, abbia determinato ,nei confronti di altri magistrati, analogheiniziative disciplinari intraprese dal mini-stro;

sulla base di quali criteri e in vist adi quale fine di interesse pubblico, il mi-nistro abbia finora fatto uso del poterediscrezionale di ' esercizio dell'azione disci-plinare nei confronti dei magistrati .

(3-01109)

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INTERPELLANZ E

I sottoscritti chiedono di interpellare i lMinistro dell ' interno, per sapere – pre-messo che

l'assassinio di un carabiniere e il fe- ,rimento di un altro in un agguato a 'Gioia Tauro dimostrano che in provinci adi Reggio Calabria la mafia ha ormai l aforza per colpire direttamente lo Stato eper tentare di piegare ogni residuo osta -colo al suo completo dominio ;

è inquietante infatti che l'azione cri-minale sia avvenuta a ridosso di una ini-ziativa delle forze dell'ordine e della ma-gistratura che ha incominciato a fare lucesui legami della mafia con le forze politi -che di Governo ;

in provincia di Reggio Calabria l asituazione è giunta a livelli di estremapericolosità per le gravi responsabilità de iGoverni che sono rimasti inerti e passiv irispetto al crescere della piaga della di-soccupazione, al collasso della giusti -zia, al dilagare dell'affarismo politico-ma-fioso –:

se non ritenga necessario ed urgent epredisporre per la provincia di ReggioCalabria interventi adeguati a fare front ealle gravi carenze delle forze dell'ordine ,alla necessità di un forte impegno dell eistituzioni alla lotta contro la mafia .

(2-00379) « Lavorato, Violante, Forleo ,Ciconte, Samà, Alborghetti » .

I sottoscritti chiedono di interpellare iMinistri dell'industria, commercio e arti-gianato e dell'ambiente, per sapere – pre-messo che nel comune di S . Filippo delMela l 'ENEL ha' programmato la conver-sione dell'attuale centrale ad olio combu-stibile di 1 .280 Megawatt in centrale acarbone;

l'impianto è allocato in un'area for-temente congestionata di insediamenti in-dustriali fra cui la raffineria Mediterraneadi Milazzo, il cementificio dell'Italcementie lo stabilimento Pirelli di Villafranca T . ,le acciaierie del Tirreno di Pace del Mel aimpianti tutti gravemente inquinanti ;

l'ENEL ha assunto nei rapporti conle rappresentanze sociali delle popolazion ie con gli enti locali comportamenti arro-ganti e prevaricatori respingendo legit-time richieste di salvaguardia della salut ee dell'ambiente e ciò anche in violazionedella normativa vigente in materia di in-quinamento atmosferico ;

l'impianto è sprovvisto dei filtri elet-trostatici in quattro sezioni della Central ee mancano dei tutto i sistemi di desolfo-razione e denitrificazione ;

contro il progetto di riconversione acarbone si è pronunziato un largo schie-ramento di forze sociali, politiche, di as-sociazioni ambientaliste e lo stesso consi-glio provinciale di Messina che ha delibe-rato l'indizione di un referendum consul-tivo orientandosi per la riconversion edella centrale a' metano – :

dal ministro dell'industria :

se non intende richiamare l 'ENELal rispetto delle norme antinquinamentoe all'applicazione immediata delle misuredi risanamento delle sezioni della cen-trale come previsto dal P .E.N. ;

se non ritiene giusto dare rispostapositiva alla richiesta delle popolazioni edegli enti locali che si oppongono allariconversione della centrale a carboneproponendo la riconversione a metano ;

r

dal ministro dell'ambiente :

se non intende disporre gli accer-tamenti opportuni per verificare la gra-vità della situazione ed eventualmenteproporre la dichiarazione di area ad altorischio ambientale .

(2-00380) « Mangiapane, Mannino Anto-nino, Lucente, Lauricella,Ma-nello ».

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Il sottoscritto chiede di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri, persapere –

premesso che a suo tempo il mini-stro delle partecipazioni statali ha as-sunto l'impegno di garantire sino a di-cembre la fornitura delle materie primeallo stabilimento siderurgico di Campi ,nonché di promuovere entro settembreuna riunione per . valutare la situazione edecidere definitivamente la sorte d iCampi ;

premesso l'incertezza delle fornitur ee il ritardo nella convocazione della ci -tata riunione ;

premesso che nei giorni scorsi i la-voratori a Genova hanno effettuato unosciopero di tre ore, riproponendo alla re-gione ed in prefettura il problema de lcitato stabilimento Italsider, nel quadrodel piano della siderurgia ;

premesso che comune, provincia eregione hanno ulteriormente avanzata l arichiesta dell'incontro col Governo ;

acclarato – come risulta dalla inter-pellanza 2-00313 e dall ' intervento in auladell'interpellante il 25 luglio ultimoscorso che « lo stabilimento di Campi èunico in Europa a produrre acciai spe-ciali di un certo spessore, in colata, i npressione, e tipi di lamiere molto richiest iin cantieristica e per le piattaforme atteall 'estrazione del petrolio », che nessunaltro stabilimento è idoneo a tale lavora-zione, per cui fatalmente l'industria ita-liana verrebbe obbligata alla importa-zione .

Di conseguenza l'interpellante è con -vinto – e lo sono soprattutto gli addett iallo stabilimento – che senza sprechi ,senza lottizzazione, senza artificiosa poli-ticizzazione, la gestione di Campi nonpuò essere antieconomica, tanto più chelo stabilimento è ultrammodernato – :

a) i veri motivi della annunciat achiusura:

h) se è vero che una parte degl iimpianti farebbe gola ad imprese fran-cesi ;

c) e specificatamente se il Govern onon intende rivedere le precedenti deci-sioni con un piano di rilancio dello stabi-limento anche per non dare luogo all'in-cremento della importazione dei laminati ,che già lo scorso anno è stata del valoredi ben tre miliardi, tenendo non solo pre-sente che la CEE dal primo luglio scorsoha liberalizzato la produzione dell'acciaio ,ma soprattutto che l'Italia è l'unica Na-zione comunitaria che ha una produzionesiderurgica inferiore alle sue effettive esi-genze .

(2-00381)

« Baghino » .

I sottoscritti chiedono di interpellare i lMinistro di grazia e giustizia, per saperequali iniziative abbia intrapreso con ri-guardo agli uffici giudiziari della Sicilia edella Calabria stante le risoluzioni de lConsiglio Superiore della Magistraturache segnalavano la necessità di :

a) provvedere ad una migliore distri-buzione sul territorio degli uffici giudi-ziari con garanzia di mirati aumenti d iorganico e di effettiva copertura dell esedi vacanti ;

b) adeguare il personale ausiliariocon la copertura dei posti scoperti in or-ganico e con un'accurata qualificazione ;

c) dotare le strutture giudiziarie d imezzi e strumenti moderni per la compu-terizzazione e informatizzazione, accom-pagnata da personale tecnico specializ-zato ;

c) introdurre strumenti di cono-scenza, diffusione, elaborazione dei dati edel materiale raccolto in sede istruttoria(Banca giudiziaria dati), nonché di stru-menti di elaborazione tecnica (centro na-zionale perizie ; laboratorio regionale d iindagini scientifiche) .

(2-00382) « Finocchiaro Fidelbo, Pedrazz iCipolla, Bargone, Ciconte ,Forleo, Fracchia, Orlandi ,Trabacchi, Vacca, Violante » .

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Atti Parlamentari

— 19331 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1988

I sottoscritti chiedono di interpellare i lMinistro di grazia . e giustizia, per sapere– premesso ch e

l 'organizzazione giudiziaria appare ,sotto il profilo delle strutture, della pro-fessionalità e della consistenza del per -sonale amministrativo, nonché sotto i lprofilo dei mezzi tecnici assolutament einadatta a garantire non solo la funziona-lità degli uffici giudiziari, ma nemmen oun regolare svolgimento della giurisdi-zione – :

se intenda riferire al Parlamento i nordine alle cause che stanno portando a lcollasso un numero sempre maggiore diuffici giudiziari, nonché sulle scelte ch eintende perseguire per garantire il funzio-namento dell'organizzazione giudiziaria e ,comunque, il diritto alla giustizia di cia-scun cittadino .

(2-00383) « Pedrazzi Cipolla, Bargone, Ci -

I sottoscritti chiedono di interpellare i lMinistro di grazia e giustizia, per sapere– premesso che

gravi preoccupazioni hanno suscitatonell 'opinione pubblica alcuni recenti cas idi esercizio dell'azione disciplinare ne iconfronti di magistrati ;

per converso, risultano gravi . omis-sioni che hanno lasciato impuniti com-portamenti gravemente lesivi della credi-bilità e dell ' indipendenza di alcuni magi -strati ;

il ministro di grazia e giustizia deverispondere al Parlamento dei modi co ncui esercita la discrezionalità politica -i nmateria disciplinare –:

se intenda riferire al Parlamento su icriteri cui si è ispirato nell 'esercizio dell apotestà di attivazione dell'azione discipli-nare nell'ultimo anno .

conte, Finocchiaro Fidelbo, (2-00384) « Fracchia,

Violante,

Pedrazz iForleo, Fracchia, Orlandi, Cipolla, Finocchiaro Fidelbo ,Trabacchi,

Vacca,

Vio- Bargone,

Forleo,

Ciconte ,lante » . Orlandi, Trabacchi, Vacca » .

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Atti Parlamentari

— 19332 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 22 SETTEMBRE 1988

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