SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 NOVEMBRE 1970 -...

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Atti Parlamentari 22179 — Camera dei Deputat i V LEGISLATURA — DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 197 0 361 . SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 NOVEMBRE 197 0 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOLDRINI INDI DEI VICEPRESIDENTI ZACCAGNINI E I .4T3CIFRED I E DEL PRESIDENTE PERTIN I INDICE PAG . PAG. C ongedi 2218 1 Disegni di legge : (Approvazione in Commissione) 22247 (Deferimento a Commissione) . 2221 8 Disegni e proposte di legge (Seguito dell a discussione) : Conversione in legge !del decreto-legg e 26 ottobre 1970, n . 745, concernent e provvedimenti straordinari per la ri- presa economica (2790) ; Disciplina dei rapporti giuridici sorti sulla base del decreto-legge 27 ago - sto 1970, n . 621 (2791) ; TAMBRONI ed altri : Aumento del fond o di dotazione e del fondo contribut o interessi della Cassa per il credito alle imprese artigiane e modifich e all'articolo 39 della legge 25 luglio 1952, n . 949 (1454) ; BASTIANELLI ed altri : Aumento del fon - do di dotazione e !del fondo contri- buto interessi della Cassa per il ere - dito alle imprese artigiane e mo- difiche alla legge 31 ottobre 1966 , n . 947 (1859) ; LATTANZI ed altri : Aumento del fond o di dotazione e del fondo contribut o interessi della Cassa per il credit o alle imprese artigiane e modifich e alle leggi 25 luglio 1952, n, 949, e 31 ottobre 1966, n . 947 (1928) ; RAFFAELLI ed altri : Aumento del fond o di dotazione della sezione di credit o per la cooperazione presso la Banc a nazionale del lavoro, istituita con i l decreto legislativo del Capo provvi- sorio dello Stato 15 dicembre 1947 , n . 1421, con modificazioni del mede- simo e della legge 25 novembre 1962 , n . 1679 (1962) ; Agevolazioni fiscali per gli aumenti d i capitale delle società ammesse all a quotazione di borsa (1823) ; Aumento del fondo per il concorso sta - tale nel pagamento degli interess i sulle operazioni di credito a favore delle imprese artigiane (2275) ; Assegnazione al Mediocredito central e di somme per la concessione di con - tributi sugli interessi per operazion i ordinarie (Approvat o missione permanente (2652) dalla V Com- del Senato ) . . . . . . 2218 1 PRESIDENTE 22181, 22228, 22282

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Atti Parlamentari

— 22179 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 197 0

361.

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 NOVEMBRE 197 0

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOLDRINI

INDI

DEI VICEPRESIDENTI ZACCAGNINI E I.4T3CIFREDIE DEL PRESIDENTE PERTINI

INDICE

PAG .

PAG.

C ongedi 2218 1

Disegni di legge :

(Approvazione in Commissione)

22247(Deferimento a Commissione) .

2221 8

Disegni e proposte di legge (Seguito delladiscussione) :

Conversione in legge !del decreto-legge26 ottobre 1970, n . 745, concernent eprovvedimenti straordinari per la ri-presa economica (2790) ;

Disciplina dei rapporti giuridici sortisulla base del decreto-legge 27 ago -sto 1970, n . 621 (2791) ;

TAMBRONI ed altri : Aumento del fond odi dotazione e del fondo contributointeressi della Cassa per il creditoalle imprese artigiane e modifich eall'articolo 39 della legge 25 luglio1952, n . 949 (1454) ;

BASTIANELLI ed altri : Aumento del fon-do di dotazione e !del fondo contri-buto interessi della Cassa per il ere -dito alle imprese artigiane e mo-difiche alla legge 31 ottobre 1966 ,n . 947 (1859) ;

LATTANZI ed altri : Aumento del fondodi dotazione e del fondo contributointeressi della Cassa per il creditoalle imprese artigiane e modifichealle leggi 25 luglio 1952, n, 949, e31 ottobre 1966, n . 947 (1928) ;

RAFFAELLI ed altri : Aumento del fond odi dotazione della sezione di credit oper la cooperazione presso la Banc anazionale del lavoro, istituita con i ldecreto legislativo del Capo provvi-sorio dello Stato 15 dicembre 1947 ,n. 1421, con modificazioni del mede-simo e della legge 25 novembre 1962 ,n . 1679 (1962) ;

Agevolazioni fiscali per gli aumenti d icapitale delle società ammesse allaquotazione di borsa (1823) ;

Aumento del fondo per il concorso sta -tale nel pagamento degli interess isulle operazioni di credito a favoredelle imprese artigiane (2275) ;

Assegnazione al Mediocredito centraledi somme per la concessione di con-tributi sugli interessi per operazioniordinarie (Approvatomissione

permanente(2652)

dalla V Com-del

Senato ).

.

.

.

.

. 2218 1

PRESIDENTE 22181, 22228, 22282

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PAG . PAG .

ALINI .

.

. 22278 MAllOLA 2227 1ANDREOTTI .

.

. 22188 NATOLI 22228, 72281, 2228 3AvoLIo .

.

. 22277 PASSONI

.

.

.

22271, 22277, 22278, 2227 9AllARO, Relatore per la maggioranza 22185 PRETI, Ministro delle ftnanze 2222 3

22212, 22235 RAFFAELLI 22 27 1BALDANI GUERRA .

.

. 22280 RAUCCi 22240, 2228 0BARCA .

.

. 22283 SANTAGATI, Relatore di minoranza 2221 9B ERTOLD I .

.

. 2 2 2 8 2 SCALFARI 2 2 2 8 0BOIARDI .

.

. 22277 VESPIGNANI, Relatore di minoranza

. 2222 8CANESTRARI 22272, 22274 2227 1CANESTRI .

.

. 22278 ZAMBERLETTI 2228 0CARRARA SUTOUR .

.

. 22278 ZUCCHINI 2227 7CERAVOLO DOMENICO .

.

. 2228 2

22255

Proposte di legge :

(Annunzio) 2222 8COLOMBO, Presidente del Consiglio de i

ministri 22251, 22252 ,DELLA BRIOTTA .

.

. 22279 (Approvazione in Commissione) 22247DI GIANNANTONIO 22268 (Deferimento a Commissione) 2221 8FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro

. 22216 (Modificazione nel deferimento a Com-22248, 22265 missione) 2228 3

GUNNELLA .

. .

.

. 22279Interrogazioni e interpellanza (Annunzio) 2228 4

LATTANZI .

,

, 22277 ,

LENTI .

.

. 22 280 Commissione permanente (Integrazione nellaLEPRE .

.

. 22271 costituzione) 2224 8LIBERTINI, Relatore di minoranza 2218 1

22278 Risposte scritte ad interrogazioni (Annunzio) 2222 8

LUZZATTO 22274 Votazioni segrete

22269, 22272, 2227 5MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Stato

.

.

.

.

Ordine del giorno della seduta di domani

.

. 2228 4per le ftnanze

. 22185, 22188, 22189, 22192

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La seduta comincia alle 9 .

MONTANTI, Segretario, legge il process overbale della seduta di ieri .

(È approvato) .

Congedi.

PRESIDENTE . Hanno chiesto congedo ideputati Dégan, Pedini, Querci e Zaffanella .

(I congedi sono concessi) .

Seguito della discussione dei disegni d ilegge: Conversione in legge del decreto -legge 26 ottobre 1970, n. 745, concer-nente provvedimenti straordinari per laripresa economica (2790) ; Disciplina de irapporti giuridici sorti sulla base deldecreto-Iegge 27 agosto 1970, n . 621(2791) ; delle concorrenti proposte dilegge Tambroni ed altri (1454), Bastia .nelli ed altri (1859), Lattanzi ed altri(1928), Raffaelli ed altri (1962) ; e deidisegni di legge: Agevolazioni fiscali pergli aumenti di capitale delle societ àammesse alla quotazione di borsa (1823) ,Aumento del fondo per il concorso sta-tale nel pagamento degli interessi sulleoperazioni di credito a favore delle im-prese artigiane (2275), Assegnazione a lMediocredito centrale, di somme per l aconcessione di contributi sugli interess iper operazioni ordinarie (approvato dal-la V Commissione del Senato) (2652) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca i lseguito della discussione congiunta dei disegn idi legge : Conversione in legge del decreto-legge 26 ottobre 1970, n . 745, concernente prov-vedimenti straordinari per la ripresa economi-ca ; Disciplina dei rapporti giuridici sorti sull abase del decreto-legge 27 agosto 1970, n . 621 ;e delle concorrenti proposte di legge : Tam-broni ed altri : Aumento del fondo di dotazio-ne e del fondo contributo interessi della Cassaper il credito alle imprese artigiane e modifi-che all'articolo 39 della legge 25 luglio 1952 ,n . 949; Bastianelli ed altri : Aumento del fondodi dotazione e del fondo contributo interess idella Cassa per il credito alle imprese artigia-ne e modifiche alle leggi 25 luglio 1952, n . 949 ,e 31 ottobre 1966, n . 947; Raffaelli ed altri :Aumento del fondo di dotazione della sezione

di credito per la cooperazione presso la Bancanazionale del lavoro, istituita con il decretolegislativo del Capo provvisorio dello Stato15 dicembre 1947, n. 1421, con modificazion edel medesimo e della legge 25 novembre 1962 ,n . 1679; e dei disegni di legge : Agevolazion ifiscali per gli aumenti di capitale delle societ àammesse alla quotazione di borsa; Aumentodel fondo per il concorso statale nel paga-mento degli interessi sulle operazioni di cre-dito a favore delle imprese artigiane ; Asse-gnazioni al Mediocredito centrale di somm eper la concessione di contributi sugli interess iper operazioni ordinarie .

Come la Camera ricorda, nella seduta d iieri è stata chiusa la discussione generale .Ha ora facoltà di parlare il relatore di mino-ranza onorevole Libertini .

LIBERTINI, Relatore di minoranza. Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, noi cre-diamo che giunti a questo punto, quando u ndibattito generale ampio ha consentito un aillustrazione delle posizioni di ciascun grup-po del tutto adeguata e mentre ci accingia-mo a passare all'esame del merito del prov-vedimento e quindi alla parte più ampi ae più complessa del dibattito, sia giusto- e pensiamo che la replica ne fornisca occa-sione opportuna - rendere chiari alcuni punt ioscuri . Voglio dire, signor Presidente, onore-voli colleghi, che a questo punto sia la Cameranella sua interezza, cioè l 'Assemblea, sia laopinione pubblica all 'esterno, hanno diritto d iconoscere tutto. Io ho letto ieri e questa matti-na sui giornali indiscrezioni, voci, ipotesi . Eb-bene, io credo che si debba uscire da questostato di cose e che ogni elemento della situa-zione presente debba essere reso di dominiopubblico . Noi infatti abbiamo avuto fino adoggi, diciamo a partire da lunedì scorso, undibattito che si è svolto su due binari : dauna parte abbiamo avuto un confronto qu iin aula, con un'aula ora vuota, ora un po 'meno vuota, comunque abbiamo avuto qui u ndibattito pubblico . E qui tutto è stato chiaro .

Purtroppo il dibattito qui, lo voglio regi-strare, è stato un dibattito ad una sola voce .

SERVELLO. Tra sordi .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Nontra sordi, perché io ci sento bene e anche l 'ono-revole Macchiavelli ci sente bene : soltanto che

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l'onorevole Macchiavelli, non lui, ma il Go-verno, la maggioranza, fino a questo moment o- ma non tanto il Governo, che avrà il destrooggi per rispondere, quanto la maggioranza -se ha le orecchie aperte, però non ha lingua ,non ha parlato .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Stat oper le finanze . Perché è rispettoso di quell oche dicono gli onorevoli colleghi .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Nonè vero, onorevole Macchiavelli . Mi consent adi correggerla . Noi abbiamo posto da una set-timana dei quesiti precisi cui la maggioranzaaveva il dovere di rispondere nella discussionegenerale .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Statoper le finanze . Il Governo risponderà al mo-mento giusto .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Ionon faccio un appunto al Governo, perché i lGoverno la sede per le sue risposte l'avrà nell areplica di oggi ; ma la maggioranza no ; la sedeper la maggioranza è il dibattito generale ela maggioranza non è intervenuta nella di-scussione generale ; è sfuggita al confronto .

VICENTINI, Presidente della Commissionefinanze e tesoro . Questa è un'opinione .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . E laverità: è sfuggita al confronto . Non solo, mamentre io per quel che riguarda il Govern onon debbo fare appunti, nel senso che il Go-verno replica oggi - anzi deve dire che noisiamo molto grati ad alcuni colleghi deputat iche sono membri del Governo i quali hannoprestato a noi un 'attenzione molto viva (parl odell'onorevole Macchiavelli qui presente, ch ecolgo l ' occasione per ringraziare ; parlo delsenatore Schietroma, che ora non è qui, mache ci ha ascoltato così a lungo e con tantapazienza) - debbo però rilevare, signor Presi -dente, ed è una questione che io intendo sol -levare con la massima forza, che è verament estrano, non voglio usare una parola più pe-sante, che nel corso di un dibattito general esu un decreto di questa portata, che è andatoavanti per giorni e giorni, non abbiamo avutoil bene di vedere il viso del Presidente de lConsiglio, primo autore e responsabile de lprovvedimento . Il comportamento dell 'onore-volo Colombo fin dall ' inizio si è ispirato i nrealtà ad arroganza e disprezzo del Parla -mento . Io questo voglio dirlo con forza .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Statoper le finanze . Le assicuro che è stato sempr epuntualmente tenuto informato .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Nondubito del fatto che sia stato informato, per-ché questo si deve alla diligenza dei collegh idel Governo che sono stati presenti . Ma rest ail fatto che io non ritengo normale che in undibattito generale di questo tipo non si si amai avuta, neppure oggi in sede di replica ,la presenza del Presidente del Consiglio . Que-sto non è affatto normale, e non è normal enemmeno che noi con il Presidente del Con-siglio abbiamo soltanto dei rapporti basati su isuoi ukase che leggiamo periodicamente sull astampa. Sembra che la funzione del Presi -dente del Consiglio si riduca a dare degl iultimatum : il Parlamento deve approvar eentro questo giorno, il Parlamento deve appro-vare entro quest' altro giorno. Ebbene, io cre-do che questo sia un comportamento scorrettonei riguardi del Parlamento, ispirato, lo ri-peto, ad arroganza e a 'disprezzo delle nostr efunzioni- e del confronto parlamentare.

Questo è quello che è avvenuto, dunque ,qui in quest'aula .

Questa è la parte pubblica, la parte nota .

SERVELLO. L'onorevole Andreotti pro -testa .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Inquesto dibattito si è aggiunta però un'altr avoce, quella che è venuta dall ' esterno del pa-lazzo .

Io dico subito che sono sostenitore accanit odel divorzio, ma non mi impressiona molto l apresenza di alcuni giovani fautori del divor-zio : lo reputo un fenomeno marginale . Nonmarginale è però la presenza di centinaia dipersone che vengono dalla valle del Belice ;non marginale è la presenza di uomini, donne ,contadini che vengono da zone che sono statecolpite prima del terremoto e poi dall'ab-bandono governativo. E io associo la lorovoce al dibattito, perché noi abbiamo parlatodel decreto, del Mezzogiorno . Questa è la te-stimonianza .

E colgo l ' occasione per dire che ciò ch eieri è avvenuto qui 'davanti al palazzo, cio èla violenza che la polizia ha usato sulle per-sone di quei terremotati, credo che ferisca

tutti noi ; comunque, per quel che riguard anoi del PSIUP, ci ferisce profondamente . Vor-rei dire che ferisce profondamente il nostr oonore di uomini e di parlamentari .

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Io conosco troppo bene il Presidente deltaCamera, conosco troppo bene il suo present ee il suo passato per avere il minimo dubbi o(non l'ho, voglio che resti agli atti) che i'.Presidente della Camera sia in qualche mod oimplicato in quello che è avvenuto, anzi so ch eegli vi è assolutamente estraneo ; ma questoaggrava la colpa e l 'audacia di chi ha osatosostituirsi al Presidente della Camera, perch équesto è ciò che è accaduto ieri : per provo-care una brutale, violenta carica poliziesca ,di quelle che disonorano un paese civile, sonostate scoperchiate delle tende, dove dell agente, che non ha casa, da mesi e da anni cu-cinava la minestra . Questi brano i sovversiviche stavano qui fuori . E se ci sono dei de-putati che hanno lo stomaco delicato, ebbene ,allora pensino che il problema è di provve-dere perché a quella gente venga data unacasa .

Questo è il modo con cui si evitano quest escene, non usando la violenza poliziesca.

Questa è l 'altra voce che si è intrecciat ae che ha reso chiaro di che cosa discutiam oqui oggi : non di un astratto provvedimentoeconomico, ma di questioni che riguardan ola vita, la condizione umana e sociale di mi-lioni di uomini .

Questa è la parte pubblica del nostro di -battito . Ma, accanto a questa parte pubblica ,ve n'è stata un 'altra meno pubblica, che si èsnodata attraverso alcune riunioni del Comi-tato dei 9, alcuni incontri dei capigruppo ,contatti tra i dirigenti dei partiti .

Su questo, in via preliminare, desiderofare la maggiore chiarezza possibile .

Che cosa, in sostanza, è avvenuto in que-ste altre sedi ? Abbiamo avuto una riunion edel Comitato dei 9 sabato e in quella riu-nione credevamo di poter avere un confront ogenerale; viceversa ci è stato detto (ed è, da lpunto di vista regolamentare, del tutto cor-retto) che compito del Comitato dei 9 era sol -tanto quello di esaminare gli emendament isui quali la Commissione finanze e tesoro nOnaveva deliberato e che erano stati così àccan-tonati .

VICENTINI, Presidente della Commissio-ne finanze e tesoro . Demandati al Comitat odei 9 .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . De -mandati al Comitato dei 9 . Esatto . Ho detto, r

onorevole Vicentini, proprio secondo le nor-me corrette. Non faccio obiezioni in questo .

In realtà, poi, non siamo riusciti sabat oneppure ad adempiere questo compito istitu -

zionale, perché sugli emendamenti che eranostati accantonati e demandati al Comitato de i9, ma soprattutto su uno, il più importante ,non abbiamo deciso ; anzi, per una esplicitarichiesta che ci è venuta poi da parte del Go-verni, abbiamo rimandato la decisione. IlComitato dei 9, dunque, sabato non solo nonè entrato nel merito (questo è bene che s isappia) delle questioni che affaticano la Ca-mera e interessano non solo i rapporti tramaggioranza e minoranza, ma anche i dis-sensi che noi sappiamo esistere all'internodella maggioranza e che sono testimoniat idagli ordini del giorno che abbiamo qui edagli emendamenti che sono stati depositat i

anche da membri della maggioranza ; ma nonha nemmeno assolto il suo compito istitu-ziónale .

Ieri mattina c'è stata una seconda riunio-ne del Comitato dei 9, nel corso della qual éabbiamo cercato di assolvere appunto questocompito, cioè di risolvere la questione di que-sto famoso emendamento accantonato (sull aquale poi tornerò, perché è molto grossa) ,che riguarda l'articolo 64 del decreto, e cio èil problema della proroga delle esenzioni fi-scali per l ' edilizia . In realtà ieri mattina (no nentro nel merito : lo farò dopo) abbiamo as-sistito certo ad un fatto politico di notevol erilevanza, cioè al voltafaccia del ministro de ilavori pubblici, che ha cambiato radical-mente la sua posizione a proposito di quest oemendamento. Però sta di fatto che ieri mat-tina, nonostante questo, e nonostante si fossedelineata una maggioranza (mi dispiace, ono-revole Macchiavelli : non lo dico davvero co nletizia, né con altri sentimenti del genere )che andava dal Movimento sociale al partit osocialista italiano . . .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Càpita, qualche volta .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Cà-

pila, onorevole Azzaro . Però, dicevo, neppurequella maggioranza si è concretizzata, per -ché ieri in realtà non si è arrivati ad una de-finizione della questione, ed è stata lasciatala porta aperta ad ulteriori ripensamenti ..

Quello che intendo sottolineare - e lo dicoqui pubblicamente, perché tutti lo sappiano- è che nel Comitato dei 9 non solo non ab-biamo affrontato i problemi che pendono su ldibattito (che non sono istituzionali del Co-mitato dei 9, ma per i quali questo sarebb euna sede di confronto), ma non abbiamo nep-pure risolto interamente i problemi che sonopropri di quel Comitato ; e questo non per un

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contrasto tra maggioranza e minoranza, m aper contraddizioni visibilmente emerse all'in-terno della maggioranza .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Il Comitato, però, non si è sciolto : è in vitae può riunirsi ancora .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Cer-to, onorevole Azzaro, il Comitato dei 9 nonsi è sciolto; è ancora in vita e può riunirs iancora, ed io spero che quella sarà una util esede di confronto; lo dirò dopo. Però desi-dero rilevare che poiché questa mattina tuttala grande stampa italiana (che ha avuto unavelina, di tipo confindustriale) parla di que-sta prova di forza tra maggioranza e mino-ranza, io dico che, per quel che ci riguarda ,anche se l 'espressione « prova di forza » nonci piace, noi siamo pronti ad un confronto ;però non si possono modificare le cose . Laverità è che ancora oggi non siamo entrat inel merito, perché nel dibattito generale l amaggioranza ha taciuto, perché il Comitatodei 9 ha svolto soltanto il compito limitatoche dicevo ; non abbiamo affrontato nel me -rito nessuno dei grossi problemi che riguar-dano, ripeto, non solo i rapporti tra maggio-ranza e opposizione, ma anche quelli all ' in-terno della maggioranza . Questa è la veritàdei fatti .

Non voglio certo gridare qui allo scandaloper questo : noi del PSIUP saremmo vera-mente degli uomini da poco, dei piccoli pro-pagandisti, se ci mettessimo a gridare che i lComitato dei 9 non ha lavorato, che bisogn aandare avanti, e così via . Non è così : c 'è sot-to anche un problema politico. La stampa d iparte padronale si affanna a presentare lascena politica come caratterizzata da un urt otra una maggioranza che sarebbe esitante(non si sa perché : forse per debolezza di ca-rattere) ed una pattuglia di ostruzionisti ab -barbicati ai banchi, mentre il partito comu-nista starebbe da una parte a sfogliare l amargherita, per vedere se è pronto o no adentrare nell 'area governativa .

Questo è il quadro di comodo che vienepresentato . La scena è invece completa -mente diversa . Voi vi siete trovati qui, si-gnori della maggioranza (e vorrei che i col -leghi della stampa di questo prendesser oatto), di fronte a una lotta politica che nonil PSIUP o il gruppo dei comunisti del Ma-nifesto, ma l 'opposizione di sinistra nel su oinsieme conduce contro il decreto .

Il fatto che sulla eccezione di incostitu-zionalità vi sia stato un voto non unanime di

tutta la sinistra è estremamente significa-tivo . Ma lo è ancora di più il fatto ch epunti di discussione ed il tipo di critica son ostati comuni a tutta la sinistra, anche se ,certo, all'interno della sinistra vi sono state(perché queste cose bisogna dirle) delle dif-ferenziazioni, più o meno tattiche, anche s ein questa battaglia il nostro partito all'inter-no della sinistra ha rappresentato la puntadi diamante. Non ho alcuna ragione di na-scondere questo, né di vergognarmene .

Ma, mentre abbiamo avuto questo da un aparte, dall'altra abbiamo (questo è il punto ! )una maggioranza che è profondamente di-visa, ed è divisa per motivi politici : perchéciò che è accaduto e che sta accadendo, ch eè accaduto anche ieri al Comitato dei 9, èuna sorta di tiro alla fune in cui da un capoabbiamo i socialdemocratici, alcuni membr idel partito della democrazia cristiana, soste-nuti in certe occasioni dal Movimento social eitaliano e dal partito liberale in modo diffe-renziato (non voglio mettere tutti in un sac-co), e dall 'altro capo abbiamo un ' altra part edella democrazia cristiana, il partito socia -lista (o, per lo meno, una parte del partit osocialista, perché l 'onorevole Nenni sta sca-valcando il suo partito e anche un settoredella democrazia cristiana verso destra) .

Questo tiro alla fune c ' è stato costante-mente; e l 'episodio di ieri mattina, nel qual esull'articolo 64 che riguarda le proroghe all aedilizia vi è stato praticamente un orienta-mento governativo che ha confluito sulle po-sizioni sostenute dal collega Santagati e cos ìvia, è un momento di questo tiro alla fun ein cui il partito socialista è stato trascinato- diciamo così - quasi vicino alla famosalinea bianca che nel tiro alla fune separa idue campi, separa la sconfitta dalla vittoria ,onorevole Macchiavelli . Questo è quanto èaccaduto .

E aggiungo, con molta serenità, che noi ,che in questa lotta politica agiamo secondouna visione strategica che interessa tutta lasinistra e non secondo interessi propagandi-stici di bottega, guardiamo con rispetto all avicenda attuale. Per noi sarebbe molto facileuscir fuori e dichiarare: vedete, il partitosocialista italiano, come avevamo detto, è u npartito che ha ceduto tutto, è passato dal -l'altra parte ; ecco il bollo dell'infamia ; guar-date cosa fa : ora accetta addirittura, perbocca di un suo ministro, di dare la mano ,di passare la mano agli speculatori edilizi !Perché quanto è avvenuto ieri e ciò che mi-naccia di avvenire sull'articolo 64 è grave :perché non si tratta di un dibattito parlamen-

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tare, si tratta del fatto che quando si toccala rendita fondiaria allora scocca l'elettricità .Questa è la verità . Sono caduti governi eministri sulla rendita fondiaria, e ancora oggiquesta vicenda si ripete . Ma noi non diciamoquesto. Noi ci rendiamo conto che nel par-tito socialista sta accadendo qualche cosa d inuovo .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Stat oper le finanze . Mi scusi, ma io qui rappre-sento il Governo, non il partito socialista.

LIBERTINI, Relatore di minoranza .. Lo so .Tuttavia io parlo del partito socialista ugual -mente perché non c 'è ella solo in quest 'aulae perché comunque la sua corazza governativanon potrà cancellare il suo cuore socialista ,immagino .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Statoper le finanze . Anzi. Ma, dato che ella s irivolge cortesemente a me, desideravo sotto -lineare che non posso rispondere in questomomento ed a questo proposito, perché rap-presento il Governo e non il partito al qualemi onoro di appartenere .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Com-prendo e guardo con rispetto a questo tra -vaglio . La verità è che nel partito socialista ,dopo la scissione della socialdemocrazia ,dopo questo evento così importante, si è pro -dotta una dinamica . Le cose hanno una lorologica . Quando il partito socialista decise d ientrare nel Governo di centro-sinistra no iprevedemmo che si sarebbe fuso con i social-democratici : perché quando le cose si met-tono in moto in una direzione, vanno avant iin quella direzione. Nel momento in cui launificazione socialdemocratica si è rivelata u nclamoroso - fallimento e i socialdemocratic isono usciti dal partito socialista e hanno ri-costituito il loro partito collocandosi molto adestra, a quel punto entra nel partito socia -lista una dinamica che lo riconduce a sini-stra: pensiamo alla costituzione delle giunteunitarie di sinistra in tanti luoghi e a tutt auna serie di processi, l 'ultimo dei quali i ldiscorso dell 'onorevole De Martino (da cui iodissento profondamente in molte parti, mache tuttavia rappresenta uno sforzo di ricerc adi una nuova posizione) . Il vero problema peròè quello del ritorno sulla posizione che, sola ,un partito socialista può avere, che è unaposizione di classe, da cui poi può partire pe rincontri, o scontri . Ma da quella posizione !

Il problema del partito socialista sta i nciò che c'è sotto questo dibattito sul « de-cretone » . Non è che il Governo non pong ala fiducia sul decreto, non adoperi tutti imezzi, non soffochi perché è buono di cuor eo perché è debole di cuore o perché ha pauradi usare l'energia . Non è questo . È perchéall ' interno del Governo e della maggioranzaesiste una divisione, esistono differenze poli-tiche che si riproducono qui . Questo è avve-nuto, e i ritardi derivano proprio da questo .

Ecco la situazione nella quale oggi c itroviamo. Ma io voglio dirlo subito, l'ho dettonel Comitato dei 9 e lo ripeto qui pubblica -mente perché tutti ne prendano atto : lamaggioranza non deve farsi illusioni, la mag-gioranza non deve farsi rappresentazioni d icomodo della situazione . La maggioranza hadavanti due strade : la prima è quella logica ,è quella ragionevole ; è che, avendo un prov-vedimento che ha la sua storia (certo, laCamera ha deciso sull ' incostituzionalità ; noirimaniamo della nostra opinione, l'eccezion edi incostituzionalità è stata votata da mezzaCamera, 'la cosa pesa però . Comunque vabene, c'è il voto della Camera), essendoci unprovvedimento che già è stato ucciso, a que-sto punto la maggioranza può comprendereche per fare passare questo decreto devediscuterlo realmente, non formalmente, co n

la Camera . E la discussione reale si ha non

quando si fa una discussione in cui per diecigiorni parla l ' opposizione e la maggioranzasta a passeggio, poi si va ai voti e si , vot acon la disciplina di partito senza cambiare

niente. Questa non è una reale discussione .Questo fa parte di quella linea che io dicevo ,tra l'altro, di arroganza, di disprezzo de lParlamento, che caratterizza personalmente i lPresidente del Consiglio .

AllARO, Relatore per la maggioranza . Ladiscussione diventa reale quando la maggio-ranza conviene sulle sue opinioni : forsequesto è il suo concetto di « colloquio » .

LIBERTINI, Relatore di minoranza. Scu-si, onorevole Azzaro, ma se io dicessi questodirei una sciocchezza. Se la maggioranzadovesse convenire con le mie opinioni, sacosa dovrebbe fare ? Prendere il decreto, met-terlo nel cassetto, chiedere scusa ai lavorator iitaliani di questo imbroglio e iniziare un anuova politica che porti alla socializzazion edei mezzi di produzione e di scambio e alpotere dei lavoratori nella società . Questo la

maggioranza dovrebbe fare .

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AllARO, Relatore per la maggioranza .Ma allora perché discute sul decreto ?

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Manoi non poniamo in gioco i programmi mas-simi : noi esponiamo una nostra proposta al-ternativa sul decreto . Però a questo puntola maggioranza ha dei problemi . . .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Ce li risolviamo noi .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Comeve li risolvete voi ? Ma che discorso è ? Certoche li risolvete voi, non potete certo preten-dere che ve li risolviamo noi . Però i pro-blemi sono tanto poco risolti da voi, che no isiamo in questo stallo non per l 'ostruzionismodi una piccola minoranza, ma perché esisto -no questi problemi .

E allora la maggioranza ha due strade ,torno a dire : una è quella di comprender eche deve fare i conti col Parlamento, portar eil decreto realmente in discussione, affronta-re il confronto, misurarsi sui singoli punti .E per sfuggire a ciò non vi daremo l'alibidell 'ostruzionismo meccanico, state tranquilli .Ne prendano atto tutti, non ve lo daremoquesto alibi . Noi faremo una lotta politicasenza accordo sui tempi (perché quella sa-rebbe opposizione di comodo e non potet epretendere di avere un 'opposizione che aiut ail Governo, questo non si è mai visto), manon vi daremo l'alibi di un ostruzionism ocieco e meccanico . Noi faremo una lotta po-litica a fondo perché vogliamo portarvi amisurarvi sui contenuti .

Dunque, o la maggioranza entra in quest oordine di idee, oppure l'altra strada è quelladi capire che deve rompere i ponti, di capi -re che la tesi del ministro Preti e dei social-democratici è la tesi giusta, calare la visiera ,la corazza, usare tutti i mezzi regolamentari .

Certo, tra i mezzi regolamentari da usa -re, voi potete fare la seduta-fiume, potetecercare di fare cadere alcuni emendamenti ,potete stringere i tempi . Ma state attenti ch etra i mezzi regolamentari noi non mettiam oil ricorso al voto di fiducia .

Cioè, il voto .di fiducia lo potete metter e(questo secondo me è possibile, è una deci-sione politica di cui assumete il prezzo) maad una condizione : che sia il voto di fiduci asul testo emendato dalla Commissione, quind icompresa la modificazione che riguarda i mas-simali . Se voi doveste cercare di metterela fiducia su un testo diverso da quello dell aCommissione, se arrivaste a questo, ricorda -

tevi che nella storia del Parlamento italian oc ' è un solo precedente di questo tipo : e aqualcuno può parere indifferente, ma il par-tito socialista dovrà fare i conti con la su acoscienza e con i lavoratori su questo punto .Il, solo precedente è ciò che accadde nel 1952sulla legge elettorale maggioritaria, la « leg-ge-truffa », al Senato .

Noi questo non lo consideriamo un mez-zo regolamentare, vi avvertiamo subito. Glialtri sono mezzi regolamentari . E una deci-sione politica. Decidete di marciare così ? V ene assumete il prezzo, non staremo certo aprotestare perché non siamo della gente ch efa piagnistei . Però il voto di fiducia apre unproblema politico molto più grosso .

Comunque questa è una strada . L'altra èquella di discutere . Quello che nessuno di voipuò pensare è di risolvere i problemi che c istanno davanti con la furbizia, chiedendo al -l'opposizione un aiuto gratuito al Governo ,chiedendo che noi vi aiutiamo in un modoo nell'altro, o correndo in fretta, o con unaposizione che eviti di confrontarci con vo isui punti qualificanti e faciliti il passaggiodel decreto .

Questa è una cosa assurda che non pu òcapitare e non capiterà mai .

Ecco la scelta di fronte alla quale voi v itrovate . E non potete eludere questa scelt acon nessuno dei marchingegni di cui si parl ain questi giorni nei corridoi . Si dice, io stes-so ho sentito dire da molti e in particolare da igiornalisti, che ci sarebbe una mediazione de lPresidente della Camera . Noi abbiamo ungrande rispetto per il Presidente Pertini e conlui discutiamo periodicamente accettandospesso i suoi inviti circa la lunghezza de idiscorsi, circa l'ora delle sedute, e così via .Ma qui si tratta di un problema politico . Co-me può pensare la maggioranza di scaricarl osul Presidente della Camera ? Che c'entra i lPresidente della Camera con i problemi po-litici che riguardano la condotta della mag-gioranza, i rapporti tra maggioranza e oppo-sizione o il merito dei provvedimenti ?

Altro espediente di cui si parla anche sta -mane sui giornali è quello della cosiddett apolitica del carciofo. Il partito comunista i nfondo sarebbe quasi favorevole al « decreto-ne », mentre il gruppo del PSIUP e i deputat idel Manifesto si oppongono . Però in fondo i lPSIUP sarebbe in qualche modo diviso per -ché a quanto pare Libertini la pensa in unmodo e altri la pensano in modo differente .I deputati del Manifesto in fondo sono cin-que e chi sa che tra questi cinque qualcun onon sia pienamente d'accordo .

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Questa è la logica dello sfogliamento de lcarciofo, ma è anche un modo illusorio d iuscire dalla questione . In realtà voi avete d ifronte una opposizione ferma, decisa e unita ,almeno per quanto riguarda il mio partito .Non solo, ma è chiaro che nella misura incui voi scendete sul terreno della trattativa ,della discussione, di una modifica reale deldecreto possono verificarsi differenze di ap-prezzamento, ma se voi calate la visiera l oscontro l'avrete con tutto il movimento ope-raio . Questa è la verità e a questa verità no npotete sfuggire . Questo è il dramma del par-tito socialista .

Altro marchingegno che circola in quest igiorni è quello relativo all'abbinamento dell adiscussione del « decretone » e del divorzio .Però, onorevole Andreotti non è quello cheella in questo momento, forse, pensa, poichécredo di avere interpretato bene quello cheella ha detto qualche giorno fa . Intendo ri-ferirmi al ricatto del divorzio . Il ragionamen-to nella sostanza sarebbe il seguente : se leopposizioni ritardano il decreto, la maggio-ranza fa andare il divorzio alle calende gre-che e ad un certo momento si aprirà la cris idi Governo, le Camere saranno sciolte e de ldivorzio se ne riparlerà un'altra volta .

A questo proposito debbo dire con molt afranchezza quanto segue : in primo luogo ch ei tentativi di farci carico del problema de ldivorzio sono falliti . Noi siamo per il divor-zio e vogliamo che il progetto venga appro-vato in fretta, ma non ammettiamo alcuncollegamento, che non sia quello di calenda-rio, tra i due provvedimenti . Per noi è asso-lutamente inconcepibile, addirittura offensiv oper la coscienza dei cattolici e dei laici ch esi faccia un baratto tra le due cose .

Un altro aspetto della questione riguardail partito socialista. La democrazia cristiana ,facendo magari violenza ai suoi interessi d ipiù lungo respiro, cioè scendendo su un ter-reno meschino, basso, potrebbe anche dire che ,se non si fa passare il « decretone », non pas-serà nemmeno il divorzio . Non credo che ciòconvenga alla democrazia cristiana, ma am-metto che potrebbe anche farlo. Ma il partitosocialista italiano potrebbe fare, lui, questodiscorso ? Sarebbe un discorso suicida d aparte del partito socialista italiano, che nor ,credo vi si possa in alcun modo prestare .

Vi è poi un altro argomento, che ripren-derò più dettagliatamente in prosieguo, esi riferisce alla seguente considerazione : Iravoi ci sono i realisti e quelli che hanno l atesta rivolta verso il passato. Ho sentito qu iieri sera il discorso dell'onorevole Castelli . Mi

scuso con lui (mi dispiace che egli non sia pre-sente) se durante il suo discorso ho fatto un acosa scorretta, cioè ho sorriso, talvolta, d ifronte alle sue affermazioni . Tengo a precisareche il mio sorriso era di ammirazione, perch él'onorevole Castelli sembrava veramente i lpezzo di un museo archeologico collocato qu iin Parlamento ; un cattolico del passato re -moto .

Ma come non capire – io mi domando –che, oggi, nel quadro di una politica general edella Chiesa nel mondo, questa è la prim ainteressata a che la pagina del divorzio siavoltata, salvando la sua posizione di principio ,ma non aprendo una guerra di religione ?Come non capirlo ? Lo sappiamo, che è così .

Forse che il senatore Leone la sua media-zione l'ha inventata ? Non dico che abbia presol'imbeccata ; egli si è reso interprete di unasituazione generale del mondo cattolico . Edè forse un caso che l'onorevole Andreotti – i lquale, e non se ne può dubitare, ha assuntouna posizione molto precisa da questo punt odi vista nel passato – abbia assunto oggi, al -l'interno del gruppo democristiano, per quan-to mi risulta, e comunque pubblicamente, u natteggiamento moderato (ed io dico respon-sabile) fino a questo momento ? Non è uncaso ; tutto questo rispecchia una situazion egenerale . Sì, c 'è un piccolo settore, una Van -dea arretrata, la quale pensa di attizzare que-sto fuoco ; ma badate che questo è un fuoc oche non può essere attizzato, perché manca i l

combustibile .La verità è che queste sono battaglie d i

retroguardia, sono cose del passato che ogg inon hanno più ragione d'essere .

Non ci si butti quindi tra le gambe il di-vorzio, perché questo sarebbe un gioco sba-gliato, un bluff.

Io voglio per un momento fare l'ipotesi ch edavvero si arrivi alla situazione estrema : checada il Governo, e quindi il divorzio non ven-ga approvato . Vi immaginate quale sarebbe ,allora, 1a situazione ? Altro che elezioni poli-tiche .generali : capite cosa si aprirebbe in

Italia ?La responsabilità è inutile dunque cercar e

di addossarla al PSIUP ; una cosa di questogenere pesa, sulla democrazia cristiana e su lpartito socialista . E nessuno è disposto a cor-rere questo rischio . Il giochino del divorzi oper far passare il « decretone » è una cosa d apaesello di provincia, e non è una cosa seri ache si possa portare qui alla Camera .

Se tutte queste cose sono vere, il problemareale che abbiamo davanti è questo : a menoche la maggioranza non decida di marciare

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spedita per la sua strada, a meno che il par-tito socialista non accetti di ripercorrere l astrada indicata dalle maggioranze centristedel 1953, ponendo quello stesso tipo di vot odi fiducia che fu posto sulla legge-truffa, l'al-tra strada è quella di affrontare finalmentequesto dibattito nel merito, sui nodi che pos-siamo sciogliere .

Noi non ci illudiamo certo di cambiare l asocietà ; saremmo veramente dei « cretinisti »parlamentari, se pensassimo di cambiare l asocietà qua dentro . Però, in merito ad u nprovvedimento, noi pensiamo di poter impe-dire che passi, o modificarlo profondament ein alcuni punti, in rapporto alle esigenze ch eemergono anche da certi settori della maggio-ranza .

Vediamo allora i nodi che ci sono, e ve -diamo come sono ; a proposito di alcuni di essi ,io devo fare precisazioni molto serie . Si pre-senta intanto alla nostra attenzione un proble-ma che è stato sollevato in modo inequivoca-bile dall'onorevole Luzzatto . Come possonoignorare i deputati di certi settori della mag-gioranza governativa il fatto che le Commis-sioni parlamentari si sono pronunciate pe rla modifica del provvedimento, in alcuni cas ia maggioranza, in altri all'unanimità ? Non èstato il PSIUP, non i deputati del gruppo de lManifesto, non il partito comunista a chieder equeste modifiche ; sono state le Commission iparlamentari della Camera, a maggioranza . Èquesto il caso dell'articolo 64 ; ma anche ri-guardo alle società per azioni c'è stata unapronuncia di questo tipo . Non conta niente ,tutto questo ? Onorevoli colleghi della maggio-ranza, questi vostri colleghi delle Commissio-ni cos'erano, gente con la testa nel sacco ?Volete almeno prendere in considerazione ,esaminare il senso di questi pareri delle Com-missioni ? Questo è il primo problema, cu inon si sfugge.

Entrando poi nel merito, la prima questio-ne che abbiamo dinanzi a noi è costituita da lproblema del prelievo fiscale. In proposito ,onorevole Andreotti, nel prosieguo del mio in-tervento mi riferirò a certe cifre che ella hapubblicato su Concretezza . Ella è incorso i nun errore: la cifra che ha citato su Concre-tezza è esatta, ma la conclusione che ne hatratta è errata, e glielo dimostrerò con rigor ematematico .

ANDREOTTI . Se, nel momento in cui ellaparlerà di questo, io sarò alla conferenza de icapigruppo, leggerò poi il resoconto . Chiedoscusa preventivamente per la mia eventualeassenza .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Mirendo conto dei suoi impegni, onorevole An-dreotti ; io apprezzo molto la sua presenza inquest'aula, e vedo che segue costantemente ilavori della Camera . Questo fa da contrap-punto al comportamento di altri personaggidella democrazia cristiana . Ed è certo un con-trappunto positivo .

A parte le considerazioni di carattere ge-nerale che svilupperò successivamente, rela-tive al fatto che il prelievo fiscale, in realtà ,si trova in condizioni generali diverse daquelle che furono ipotizzate al momento del -l'emanazione del decreto, devo dire che il pro-blema della benzina e delle tasse minori vo inon lo presentate chiaramente . Mi spiego su-bito, ed è bene che tutto ciò resti agli att idella Camera, perché queste cose finalment evanno dette con chiarezza. In primo luogo ,abbiamo udito iI ministro del tesoro dirci ri-petutamente, in occasione della discussion esul precedente decreto, che il Governo consi-derava nelle sue possibilità la riduzione de lprezzo della benzina nella misura di 7 lire ;si arrivò anche a prospettare il 31 dicembre1971 come data per questa riduzione.

Non 'si può, dunque, pensare che il pro-blema possa essere posto in termini 'di vol-gare ricatto . Che senso avrebbe ? Siamo fors ein una partita tra mafiosi, per cui : o mi fa ipassare il « decretane », e allora riduco il prez-zo della benzina, o non lo fai passare, e allor alo tengo alto ? Sembrerebbe che a pagare l abenzina fossimo noi del PSIUP, non i lavo-ratori italiani

In conclusione sono necessarie queste 7lire, o non sono necessarie ? Se non sono ne-cessarie, e se il ministro del tesoro ritien eche al 31 dicembre 1971 sia possibile ridurredi 7 lire il prezzo della benzina, bisogna farlo ;altrimenti saremmo di fronte ad un compor-tamento assurdo .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Stat oper le finanze_ Ella sa che sono state fatt eipotesi, ma non vi 'è stata alcuna presa d iposizione né ufficiale né ufficiosa 'da parte de lministro del tesoro preannunciante un orien-tamento del Governo a ridurre il prezzo dell abenzina o a porre un termine ; l'onorevol eFerrari Aggradi aveva preso atto e commen-tato quelle che erano le richieste che venivan oda alcuni gruppi, e in modo particolare da lei .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Ono-revole Macchiavelli, prendo atto di quello ch eella dice, però mi consenta una precisazione .Noi domandammo in Comitato dei 9, in occa-

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sione della 'discussione sul precedente « decre-tone » (quindi, non mi riferisco a contatt iprivati, ma a fatti ufficiali), se il ministr odel tesoro poteva prendere in considerazion ela riduzione del ,prezzo della benzina al 31 di-cembre 1971 . In un primo tempo si disse d ino: 7 lire, ma al 1972. Poi si disse che er auna cosa che iI Governo poteva prendere i nconsiderazione . Ciò significa che il Govern oriconosce che esistono le condizioni per farlo ;non ha deciso di farlo, ma esistono le condi-zioni per farlo .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Stat oper le finanze . Il Governo vuoi meditare at-tentamente sulle tesi che vengono prospettat edalle varie parti .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Nonci fu detto che vuoi meditare . E una cos adiversa .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Stat oper le finanze . Lo dico ora io, come interpre-tazione. Quando il Governo dice che esami-nerà il problema, compie un atto di riguard overso la tesi opposta .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Miscusi, onorevole Macchiavelli : se ella mi pro-pone di partire questa sera per Genova (citt àche amo moltissimo) potrei dirle : su questo ,voglio meditare profondamente . Ciò significache non ho ancora deciso di andarci . Ma seio dico : sì, in fondo io potrei venire a Ge-nova, stasera sarei in condizione di partire ,però ella, onorevole Macchiavelli, me lo offr eun pranzo ? Se non mi offre il pranzo, io dic oche non posso partire . La questione, comevede, è un po' diversa .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Statoper le finanze . Ma c 'è il decreto che non l oconsente !

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Loso : la benzina è un pranzo offerto ai consu-matori italiani in misura un po' più cospicuae consistente .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Stat oper le finanze . Onorevole Libertini, sono ge-novese, ma fino a un pranzo ci arrivo !

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Volev oesemplificare soltanto qual è il rapporto distrumentalità . Le gazzette padronali, che fan -no tanto chiasso in questi giorni, se fosser overi giornali di informazione - come non

sono - dovrebbero mettere in rilievo questodato (in fondo, interessa tutti) : il ministro deltesoro afferma che è possibile stabilire u ntermine per una prima riduzione del prezzo .

E allora, se è possibile, perché non lo si fa ?Perché si dice che il PSIUP è cattivo ? Per -ché bisogna mandarci a letto senza benzina ,invece che senza cena ?

Seconda questione : la maggioranza ha in-serito in tutto il 'decreto l'indicazione « finoalla riforma tributaria » .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Statoper le finanze . Fuori che in una voce, per cu i

ci è sfuggito. Ma presenteremo in propositoun emendamento, forse oggi stesso .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . In -

fatti . Però questa precisazione va fatta anche

per la benzina . C'è una logica cui non s isfugge .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Statoper le finanze . Non le dico che la prendo inconsiderazione, altrimenti ella domani affer-merà che sono d'accordo .

LIBERTINI, Relatore di minoranza. Nonvoglio che ella mi dica niente . Vorrei cheoggi mi rispondesse il ministro e vorrei final-mente poter vedere come è fatto il Presidentedel Consiglio (forse è cambiato: da quandoè Presidente del Consiglio non lo abbiamo

più visto !) . Non si può fare della demagogia ,come la si fa quando si dice : che volete ?Presto avremo la riforma tributaria !

NATOLI. E che riforma !

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Aparte che la riforma tributaria - come dirò - èallarmante per il modo in cui si configur a(e lo dice l 'onorevole Donat-Cattin, con ra-gione), se è vero che c ' è la riforma tribu-taria, non potete dire : faremo la riform atributaria, però l'imposizione sulla benzina ,

cioè le tasse di fabbricazione, le teniamo fuo-ri della riforma stessa .

Come si può fare questo ? Presenteremoun emendamento in cui chiederemo com esubordinata che la soprattassa sull'imposta d i

fabbricazione della benzina sia mantenut afino al momento dell 'entrata in vigore dell a

riforma tributaria . Cosa farà la maggioranza ?

Voterà contro ? Se lo farà affermerà che lariforma tributaria è una cosa e l ' imposta di

fabbricazione è un ' altra. Come potrà farlo

senza smascherarsi e senza implicitamentericonoscere che la riforma tributaria è una

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beffa ? E non si tratta di dieci lire, ma d ioltre 300 miliardi all 'anno .

Altra questione . Non ci si è contentati d icolpire la benzina, si è disposta una serie ditasse minori che daranno un gettito di circa147 miliardi di lire . Lo avete fatto pensandoad un certo gettito normale; siccome questogettito è molto superiore, i 147 miliardi au-menteranno e voi non siete in condizioni diindicare come li spenderete. Non sollevotuttavia la questione dell'aumento dei 147miliardi . All ' interno però di questo introitovi sono alcune tasse che sono sbagliate . Que-sto lo abbiamo sentito dire nel Comitatodei 9, dal ministro del tesoro e persino am-mettere di straf oro dal ministro delle finanz eche non ammette mai niente ; lo abbiamosentito dire un po' da tutti .

Vi è il caso delle patenti, per le quali èprevista una soprattassa fino al 31 dicembredi quest'anno. Sappiamo benissimo che alcun ecose, alle volte, costano più di quello ch enon rendono. La tassa sui cosmetici, questatassa ridicola, ad esempio, ha un gettito li-mitato e produce notevoli danni al commerci odel settore .

Voi sapete queste cose, signori del Go-verno, ma difendete le conclusioni di fun-zionari ministeriali che andrebbero invececondannati per quanto malamente hanno fat-to, questa estate, il decreto . Non è la filosofi adel decreto che in questi casi noi combat-tiamo. Questi sono problemi che riguardanola maggioranza; li volete affrontare oppu-re no ?

Altra questione . I colleghi sanno che no isiamo decisamente contrari ai privilegi fiscal iconcessi alle società per azioni ; lo abbiamospiegato e non ho nulla da aggiungere . Viè però il parere della Commissione bilancioche dice di vincolare i mezzi finanziari pre-visti come benefici per le società per azion iin investimenti per il Mezzogiorno . Potetedire che di questo vincolo non vi importa ,che la Commissione bilancio, che ha espressoquesto parere, non conta ? Non lo potete .

Inoltre, a differenza di quanto avete fattoper la benzina, in questo caso, nel testo de ldecreto è stabilito che le esenzioni sarannoin vigore « fino alla riforma tributaria » .

Voi sapete che una simile affermazion eè un inganno, in primo luogo, perché non c itroveremo di fronte ad una legge di riformatributaria, ma ad una legge-delega, che ri-chiederà l 'emanazione di decreti che dovran-no poi entrare in vigore, a loro volta . Gliarticoli in questione del decreto-legge stabi-liscono poi un meccanismo di esenzione fi-

scale che opera fino ad oltre cinque annidalla data di partenza, per cui la riform atributaria viene « sforacchiata » nei cinqueanni . Se cioè approvate questo decreto, per l abenzina ma soprattutto per le società perazioni vi sarà un 'esenzione non prevista dall ariforma tributaria che si trascinerà per cin-que anni .

Vi è un'altra questione che in sede d iComitato dei 9 non è stata risolta o lo è statanegativamente . La maggioranza ha stabilito ,su richiesta dell 'opposizione, di stanziaremezzi finanziari a favore della irrigazione pe rl 'agricoltura dell ' Italia meridionale . Questoviene fatto ignorando che le regioni non de-vono ancora essere fatte, ma già esistono .

Si tratta allora di rispettare la Costitu-zione nella parte che si riferisce alla com-petenza delle regioni . Con questo decreto, in-vece, si sottrae surrettiziamente alle regioniuna loro competenza primaria, e cioè quell ain materia di agricoltura, e si affidano all aCassa per il mezzogiorno i progetti che riguar-dano le trasformazioni zonali e l'irrigazion enell'Italia meridionale, per un periodo ch eva oltre l ' entrata in funzione degli organism iregionali . Questa sottrazione di competenze èinammissibile e il decreto va dunque anch eper questo aspetto modificato .

Un'altra serie di questioni assai impor -tanti è quella che si riferisce agli istituti mu-tualistici e alla riforma sanitaria in genere .Noi siamo contrari a tutto il meccanism omesso in opera dal Governo, ma nell'ambitogenerale di questa nostra severa critica a lGoverno noi affermiamo in particolare l ' esi-genza di evitare l 'assunzione di impegni equi -voci e ambigui . Deve essere chiaro fin da or aquali somme siano effettivamente destinatealla riforma sanitaria e alle mutue e qual ivadano invece agli ospedali o ad altre desti -nazioni .

A questo proposito vorrei richiamare l'at-tenzione della Camera, e in particolare del -l'onorevole Andreotti, sulle dichiarazioni ri-portate dalla stampa di stamane, e attribuit eal Presidente del Consiglio, sul problema de -gli ospedali . Sono dichiarazioni di fronte all equali non può mancare una replica assa idura. Mentre si afferma che gli ospedal istanno chiudendo per mancanza di fondi, s iaggiunge – con un ricatto indebito, con un apressione inammissibile e ingiustificata ne iconfronti del Parlamento – che ciò avvien eperché le Camere ritarderebbero la conver-sione in legge del decreto .

Questa tesi non ha alcun fondamento . I ldecreto-legge, infatti, ha fin da ora vigore

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di legge, fa già parte dell 'ordinamento giu-ridico italiano e quindi le disposizioni in ess ocontenute possono essere sin da ora attuate .Ora, il decreto prevede che le nuove entratesiano destinate in via prioritaria al sodisfa-cimento delle esigenze degli ospedali e, sequeste somme non sono state erogate agl iospedali, la colpa è del Governo o del mi-nistro del tesoro, non certo del Parlamentoo dell'opposizione .

Sollevare la questione degli ospedali pe rsollecitare un mutamento del nostro atteggia -mento verso questo decreto-legge non è ch euna manovra destituita di ogni fondamento .Per quel che riguarda infatti il gruppo de lPSIUP (ma penso che ciò valga anche pe rle altre forze di opposizione), ritengo di pote raffermare che, se il decreto-legge non dovess eessere convertito, siamo pronti ad approvare ,in Assemblea o in Commissione, il più rapi-damente possibile, un provvedimento ch estabilisca la effettiva destinazione di quell esomme agli ospedali .

Da parte nostra, cioè, non vi è difficolt àalcuna a fornire garanzie al riguardo . Se i lministro del tesoro ha bisogno di essere tran-quillizzato, in vista dell 'erogazione agli ospe-dali delle somme rese disponibili dal decreto ,possiamo dargli senz'altro questa garanzia .Se invece il ritardo nell ' erogazione dellesomme agli ospedali ha soltanto una funzio-ne strumentale, in quanto il Governo si ser-virebbe della crisi ospedaliera per gettare u nostacolo tra i piedi dell ' opposizione, è il Go-verno che di ciò si assume la piena e totaleresponsabilità .

Un altro punto sul quale occorre soffer-marsi è quello riguardante il noto articolo 64del decreto-legge, che riguarda la prorogadelle agevolazioni fiscali per la costruzion edi case, agevolazioni che scadrebbero il 3 1dicembre di quest'anno . E poiché la stampae l'opinione pubblica non appaiono sufficien-temente informati dei reali termini dellaquestione, vorrei fornire al riguardo alcun ichiarimenti .

Secondo un calcolo fatto dal senatore Ami-goni nel 1959, e che noi per nostra parte con-fermiamo, il complesso di queste agevola-zioni fiscali costituiva allora un contribut oindiretto pari al 31,45 per cento del valoredelle costruzioni, compreso il terreno . Il col -lega Carra, deputato della democrazia cristia-na, ha illustrato in sede di Comitato dei 9un suo calcolo in base al quale, capitalizzan-do al 9 per cento tali somme, si può valutar eche tali agevolazioni corrispondono al 40 percento del valore delle costruzioni : una cifra,

cioè, superiore a quella data dal senatoreAmigoni. Nel 1959 ciò voleva dire - do quest ecifre perché restino agli atti della Camera -un mancato introito annuo di 100 miliard iper l'erario, di 120 miliardi per i comuni edi 110 miliardi per le province . Nel comples-so, quindi, la mano pubblica, con il colpodi mano fatto dal senatore Zannier, contro l avolontà del Governo, perderebbe in un colp osolo - e sempre stando ai dati del 1959 - 33 0miliardi all 'anno . Si tratta della somma cheviene reperita aumentando il prezzo dell abenzina. Voi imponete la tassa sulla benzinae ne ricavate 300 miliardi all'anno ; contem-poraneamente, regalate agli speculatori su isuoli 330 miliardi . Vorrei capire se questo èun problema dell 'opposizione oppure dell amaggioranza.

ANDREOTTI . Il gettito dell'imposta suifabbricati quanto è adesso ? La sua afferma-zione mi pare un po ' forte .

LIBERTINI, Relatore di minoranza. Iocapisco che la cosa la colpisca, perché h acolpito anche me . Ad ogni modo, avrei avutopiacere che, per esempio, l 'onorevole Carra ,della democrazia cristiana e quindi dell amaggioranza, ma che ha dato un apportomolto costruttivo, avesse parlato di questo inaula e avesse dato delle cifre ai colleghi .

Questo è quanto vogliamo fare noi . Il pro-blema è grande .

Io apprezzo la sua reazione, onorevol eAndreotti, perché capisce come non si possavenire a dire che si ha bisogno di soldi, ch esi deve tassare tutto e poi con la stessa legge ,con la quale si prendono i soldi alla poveragente, dare 300 miliardi agli speculatori .

Tutto questo è assurdo .E per quanto riguarda le società per azio-

ni, ella, onorevole Andreotti, leader del grup-po parlamentare del partito di maggioranza ,sa che onere comporterebbero gli articoli su -gli sgravi fiscali ? Non credo. Ed allora ellavota in coscienza uno sgravio di cui non co-nosce l 'onere ?

ANDREOTTI . Non siamo ancora arrivat i

al voto .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . D'ac-cordo, infatti io pongo adesso il problema

per il futuro . Infatti l'articolo 81 della Costi-tuzione stabilisce che non si possono preve-dere nuove spese se non esiste copertura .Analogo problema sorge anche per una man-

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cata entrata. Tutto questo ella non lo sa, no nlo sa l'onorevole Macchiavelli .

ANDREOTTI . Bisogna vedere se mancal ' entrata, e se l'entrata ci sarebbe se non s idessero le agevolazioni .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Perquanto riguarda le società per azioni certa -mente, non c'è dubbio . Ella, onorevole An-dreotti, sa benissimo che le fusioni Monteca-tini ed Edison o Pirelli e Dunlop non avven-gono solo perché noi diamo le agevolazion ifiscali, bensì per altri motivi; ed i problem iche pongono sono più grandi .

Per quanto riguarda i suoli il problem apiù grave è questo : l'emendamento presentat odal democristiano Carra ed anche da altr icolleghi della maggioranza, che è diventat oparere della Commissione lavori pubblici maieri è stato reiettato dal ministro Lauricella ,che ha cambiato opinione su questo argo -mento, offriva una possibilità di esenzion ifiscali anche all'edilizia privata, ma ad un acondizione : e cioè che si trattasse di un'edi-lizia per la quale il valore del terreno avess euna incidenza ridotta . Pertanto, bocciand oquell'emendamento non si vuole facilitare l aedilizia costruttiva, bensì quella edilizia ch especula in particolare sul valore dei suoli .

Questi sono i problemi che abbiamo da-vanti ; come si può dire che sono problem idelle opposizioni ? Le opposizioni di sinistr avogliono il socialismo, una società diversa ,cambiare le cose ; mentre qui ci sono dei pro-blemi che riguardano noi, come obiettivi im-mediati, ma che riguardano anche voi .

Così la storia dell'articolo 65 sulla leggen . 167. Come si può dire, come ha fatto i lministro del tesoro : « Noi diamo la possibi-lità di rimettere in moto la 167 » ?

Si dice : vi daremo 100 miliardi ; poi s idice : non abbiamo la cifra ; poi ancora : nonpossiamo neppure dare il tasso agevolato d iinteresse ; e poi : non possiamo neppure ga-rantire la disponibilità . Allora non si dàniente ! Poi, però, vengono alcuni deputati d imaggioranza e ministri a dire che il settor eedilizio è in crisi .

Ebbene, se voi metteste i comuni in grad odi finanziare e di avviare i piani di zona d icui alla legge n. 167, vedreste che grado d ioccupazione operaia si avrebbe ! E non pe rprodurre quelle case di lusso che rimangonosfitte qui a Roma, ma si darebbero soldi percostruire, viceversa, case per i lavoratori d icui vi è tanta necessità .

Anche per questa questione, dunque, cosasi fa ? Si cancella così ? No! Questo è un pro-blema che esiste e non lo potete cancellare .

Vengo ora ad un'altra questione in discus-sione. Come vedete, non mi fermo su aspett iche riguardano la nostra linea strategica, ch eho già esposto due volte e quindi non ho bi-sogno di tornarvi sopra; mi fermo sui puntisui quali esiste dissenso e che sono aumen-tati con le modifiche concordate ieri relativa -mente all'articolo 64 . Mi fermo sulle questioniche sono sul tappeto e che riguardano anch ela maggioranza : sono questioni che, se no nsi vuole andare a una prova di forza - e an-dateci, se credete - dovete discutere e trattare .Occorre allora che i termini delle question isiano noti a tutti, non a quattro persone ap-partate in una stanza .

L'altra questione è quella relativa ai pro-dotti farmaceutici, ed è veramente pesante .

Nel decreto è stato stabilito uno sconto e- come sempre le cose sembrano « pulitis-sime » quando si leggono nelle leggi ! - si dic e

che lo sconto è del 26 per cento, ripartito traproduttori di medicinali e farmacie, e riguar-da le forniture alle mutue. Sembrerebb equindi un provvedimento molto positivo .

Vediamo però cosa vi è dietro : qualcosache bisogna conoscere .e che quindi si deve

chiarire . Con quella disposizione, sostanzial-mente, siccome in Italia si è creata una si-tuazione di fatto (non per legge) per cui certo

tipo di forniture di medicinali lo fanno l esocietà straniere e certo altro tipo lo fannole società italiane, è avvenuto che gli scont idi prezzo - giusti, che noi sosteniamo, e vogli o

ribadirlo - sono applicati soltanto o prevalen-temente ai medicinali prodotti dalle societàitaliane, mentre quelli prodotti da società stra-niere e venduti in Italia sono in pratica esent i

da questo sconto .Sapete a quanto ammonta il regalo per l e

società straniere ? Supponendo un totale d i

400 miliardi, come valore dei medicinali, è d i

circa 100 miliardi . nSi dà, cioè, alle società

straniere che operano in Italia una condizion e

preferenziale per 100 miliardi all'anno rispettoalle società italiane .

Mi pare, onorevole sottosegretario, che ella

non sia d'accordo .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Statoper le finanze . A mio parere, no, perché l esocietà straniere pagano nel momento in cu iil prodotto viene introdotto nel nostro paese .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Perònon pagano questo, quindi vi è una condi-zione di squilibrio . . .

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MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Statoper le finanze . Dimostreremo che non è così .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . . . .checi interessa, e spiego subito il nostro punto d ivista .

Noi siamo favorevoli a che si faccianosconti anche forti sui medicinali, perché rite-niamo - lo abbiamo detto tante volte - ch eil prezzo dei medicinali sia oggi indebita-mente maggiorato e debba quindi esser eridotto, e con mezzi drastici . Questo, però ,se si mettono tutte le società che vendonomedicinali sullo stesso piano . Guadagnanomolto : e allora si dà loro una « mazzata »e si costringono a guadagnare di meno sull asalute della gente . Se però questa « mazzata »la diamo soltanto ad una parte, evidentement ela parte che riceve la « mazzata » si trova i nuna condizione svantaggiata ; questo verament epotrebbe avere delle conseguenze per l'occu-pazione operaia !

Quello che noi chiediamo è che lo scontosia effettuato sulla generalità dei casi, cioèche vengano parificati gli oneri che con i ldecreto vengono imposti sulle società produt-trici di farmaceutici .

È questa la richiesta che noi avanziamo ,ed è un problema che non riguarda soltant onoi; so infatti che molti deputati della mag-gioranza sollevano questo problema e cred oche sia stato anche presentato qualche emen-damento in questo senso.

Stralcio poi tre questioni sulle quali cred oche l 'onorevole Ferrari Aggradi troverà mododi fare una dichiarazione, anche perché noigli abbiamo preparato lo strumento tecnic oper offrirgliene il modo : lo strumento tecnic o- dico subito - è l 'ordine del giorno . Prean-nuncio che noi abbiamo presentato tre ordin idel giorno : uno riguarda il problema dell arevisione del programma autostradale e i lreimpiego delle economie relative negli inve-stimenti per l'occupazione nel Mezzogiorno ;l ' altro riguarda l ' estinzione della « 614 » pe rla « Cassetta del centro-nord » ed il passag-gio dei finanziamenti alle regioni ; il terzoriguarda il « libro bianco » sulla spesa pub-blica. Le dico subito, onorevole ministro, chenoi abbiamo presentato questi tre ordini de lgiorno non per contrapporci a lei, ma peroffrire su questo terreno al Governo la pos-sibilità di una precisazione pubblica e pun-tuale. Lascio da parte, quindi, queste que-stioni, che verranno poi riprese nel corsodella discussione degli ordini del giorno, evengo all'ultima questione in sospeso, che po iper noi, come ho spiegato ed ora preciserò

in modo inequivocabile, ha valore di que-stione pregiudiziale : vale a dire la question edei massimali e degli assegni familiari .

Per la chiarezza dei colleghi, siccom equesta diventerà una questione cruciale ( edico subito che, se avverrà un rapporto di -verso tra maggioranza ed opposizione, seavremo una rottura frontale tra maggioranzae opposizione, dipenderà proprio da questo) ,allora desidero che, taluni dati di cui daròlettura, avvalendomi della collaborazione de -gli stenografi, rimangano agli atti della Ca-mera, perché ognuno si assuma la propriaresponsabilità .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Speriamo che siano esatti .

LIBERTINI, Relatore di minoranza. Lospero anch'io. Quel che vado cercando è d ifare un confronto, perché può darsi che misi dimostri che non sono questi i dati daprendere in considerazione. Allora discutere-mo sugli altri . A meno che non si vogliaporre la questione di fiducia anche sui dati ,il che sarebbe un po ' eccessivo . . .

Sappiamo benissimo da quale meccanismocontributivo noi partiamo. Noi abbiamo unmeccanismo contributivo in base al quale, inpratica, prima che il decreto fosse emanato ,le imprese pagavano il 17 per cento del mont esalari ; però, questo 17 per cento non era cal -colato sul monte salari reale, bensì su unmonte salari fittizio, convenzionale. Si stabi-liva, cioè, che il salario di un lavoratore eradi una certa cifra, anche se in effetti la cifraera superiore ; questa indicazione di limit eveniva chiamata, con una brutta espression edi gergo burocratico, massimale . Molti noncapiscono in effetti che cosa voglia dir equesta parola e hanno ragione, perché laparola « massimale » non significa niente, èsolo uno sgorbio. Comunque, massimale vuoldire questo: il limite massimo convenzional eattribuito ad una giornata di lavoro sul qualesi paga il 17 per cento di contributo . Conquesto ricavato si finanzia la Cassa assegn ifamiliari, cioè la cassa che eroga gli assegn ifamiliari ai lavoratori che ne hanno diritto .

In questo modo - intendo sottolinearlo -abbiamo assistito ad uno scandaloso privilegiodelle grandi società, perché le grandi società ,che già si avvantaggiano sotto tanti altr iprofili, si avvantaggiavano inoltre per il fattoche, essendo una giornata di lavoro press odi esse assai più remunerata che presso leaziende artigiane, per esempio, pagavano

tuttavia pressappoco secondo lo stesso livello

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di un'azienda artigiana . E questa è una cosaassolutamente assurda . Sostanzialmente i l17 per cento che la FIAT o la Montediso no la Pirelli pagavano sul monte salari nonera il 17 per cento, ma era il 4 o 5 per cento ,mentre l 'azienda artigiana pagava il 17 o i l15 per cento . Questa è la situazione da cu isiamo partiti .

Ora, è stato deciso di modificare questasituazione e di elevare il limite massimo ; èstata allargata, cioè, la quota contributivadelle grandi società attraverso le modifich eapportate al Senato e alla Camera nel pre-cedente decreto-legge . Rimane, però, unosquilibrio fondamentale . A questo punto, visono dei dati che è bene che la Camera co-nosca. Qual era la situazione della Cassa as-segni familiari, prima del decreto, sulla bas edi questo meccanismo contributivo ? Ho qu idei dati che riguardano il 1968, il 1969 e i l1970 . La situazione patrimoniale netta al -l'inizio dell 'anno dava per il 1968 un ' ecce-denza di 20 miliardi, per il 1969 un defici tdi 827 milioni e per il 1970 un deficit di 2 1miliardi . La Cassa assegni familiari, cioè, èin deficit . Le quote degli assegni familiar isono ferme dal 1965 e hanno subìto una realedecurtazione del 30 per cento perché l aCassa non è in grado di aumentarle, essendoo in pari o in deficit .

La situazione patrimoniale che ho descrittonei suoi risultati si articola nel modo seguen-te: per le entrate, i contributi della produ-zione sono pari ad 807 miliardi nel 1968, a 785miliardi nel 1969, a 815 miliardi nel 1970 . V isono poi i contributi dello Stato . A a questoriguardo devo dire che lo Stato dà tali con-tributi non per aiutare i lavoratori occupati ,ma perché la Cassa assegni familiari è statagravata di assegni familiari che vengono cor-risposti a lavoratori che non vi avrebberodiritto in quanto disoccupati e così via, eanche di altri oneri, sicché lo Stato inter -viene per una parziale copertura . A questofine ha dato 39 miliardi nel 1968, 39 miliard inel 1969, 39 miliardi nel 1970 (la cifra èfissa) . Ci sono poi altre entrate : 2 miliard inel 1968, 1 miliardo 820 milioni nel 1969, 3miliardi nel 1970 .

Le uscite sono le seguenti : per le presta-zioni (cioè praticamente per la corresponsionedegli assegni familiari), 836 miliardi nel 1968 ,806 miliardi nel 1969, 895 miliardi nel 1970 .Le spese di amministrazione sono : 15 miliar-di nel 1968, 18 miliardi nel 1969, 21 miliard inel 1970. Tra l'altro io ho posto questa do -manda, che non riguarda i Ministeri del te -soro e delle finanze, ma il Ministero del lavo -

ro, e sarei curioso di avere una risposta : comemai nel corso di tre anni, in cui le altre cifre ,quelle delle prestazioni e dei contributi son orimaste press 'a poco stabili, le spese di ammi-nistrazione della CUAF (Cassa unica assegnifamiliari) siano salite non di una bazzecola ,ma addirittura da 15 a 21 miliardi : vi so-no stati quindi 6 miliardi in più, circa unterzo in più, di spese di amministrazione . Nonso che cosa sia successo: d'accordo che è au-mentata la carta bollata, comunque la cifr ami pare sempre un po' eccessiva .

In totale le uscite sono : 870 miliardi ne l1968, 850 miliardi nel 1969, 979 miliardi ne l1970. Quindi il 'risultato netto di esercizio ècostituito da 21 miliardi in meno nel 1968, da23 miliardi in meno nel 1969, da 121 miliard iin meno nel 1970 . Intendo sottolineare chequesto passivo della cassa assegni familiari èsostanzialmente dovuto all ' evasione legalizza-ta delle grandi imprese (ecco il problema) ; elegalizzata – questo intendo porre in rilievo –con decreti, l'ultimo dei quali scadrà il 31 di-cembre 1970 ; per cui, se non interviene il de-creto economico che stiamo discutendo, al 3 1dicembre 1970 le grandi imprese devono tor-nare a pagare sul totale . Sicché anche qui i lGoverno ha fatto un'operazione sleale e scor-retta, perché ci ha presentato come modific adi un meccanismo contributivo quella che èin realtà una proroga surrettizia di una vio-lazione del meccanismo contributivo origina -rio. Questo è il punto .

Come risultato totale abbiamo una situa-zione patrimoniale netta da cui risulta un de-ficit che arriva fino a 145 miliardi nel 1970 .Però a fronte vi è un certo valore di immo-bili, eccetera .

Va anche detto che per l 'anno 1970 la va-lutazione delle entrate contributive relative a ilavoratori contribuenti, in percentuale delle re-tribuzioni, è stata effettuata adottando un tassodi sviluppo pari al 4,50 per cento, cioè legger-mente inferiore a quella che risulterebbe peril 1969, per tenere conto della presenza deimassimali di retribuzione che rende l'aumen-to del gettito contributivo sempre meno sen-sibile rispetto all'aumento dei salari . Cioè v iè anche questo elemento : che l 'aumento delmonte-salari non si riflette proporzionalmente ,perché il meccanismo dei massimali non sololimita in assoluto, offre un tetto, ma impedi-sce anche che l'aumento del monte-salari s irifletta sul meccanismo della Cassa assegnifamiliari . Quindi l ' incremento del gettito con-tributivo previsto in buona parte finisce co nl ' essere attribuito ad una tendenza all 'espan-sione della massa salariale imponibile per mi-

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nori evasioni contributive dovute ad una piùaccurata opera di vigilànza; cioè le evasion inon legali, quelle illegali (che in generale ri-guardano le imprese più piccole, non le gran -di, questo è chiaro) .

Si verifica dunque quella situazione che h oora descritta. Come è divisa l'erogazione del -le prestazioni ? Anche questo è interessantevederlo, perché riguarda la situazione delle di-verse categorie rispetto alla cassa assegni fa -miliari . È divisa così : per il 1966 noi avevamoper i lavoratori dipendenti occupati 667 mi-liardi, per i disoccupati 44 miliardi : e il totaleera di 711 miliardi di prestazioni . Nel 1967 gl iassegni ai lavoratori dipendenti occupati son osaliti a 691 miliardi, quelli ai disoccupati a46 miliardi ; sono stati introdotti assegni a icoltivatori diretti, mezzadri e coloni per 1 1miliardi, ma differenziati nella loro entità -questo è il punto, c'è una discriminazione -e infine il totale di prestazioni è stato pari a749 miliardi . Nel 1968 gli assegni ai lavoratoridipendenti occupati sono saliti ai 714 miliardi ,quelli ai lavoratori disoccupati a 42 miliardi ,quelli ai coltivatori diretti, mezzadri e colonia 29 miliardi ; il totale delle prestazioni a 785miliardi . Nel 1969, 736 miliardi ai lavoratoridipendenti occupati, 41 miliardi ai lavoratoridisoccupati, 28 miliardi ai coltivatori diretti ,mezzadri e coloni ; il totale delle prestazion i806 miliardi . Infine per il 1970 - il che eviden-temente è soltanto un conto preventivo ch eperò pare corrisponda abbastanza ai dati final i- siamo a 826 miliardi, di cui 40 ai lavorator idisoccupati, 28 ai coltivatori diretti, mezzadr ie coloni; per un totale di prestazioni di 895miliardi .

Fra le uscite previste per il 1970 figura perl ' importo di 12 miliardi l 'onere di cui al-l'articolo 45 della legge 30 aprile 1969, n . 153 .La nuova norma infatti, mentre da un lat oesclude il diritto agli assegni familiari pe rchi percepisce le quote di maggiorazione dell epensioni, dall ' altro prevede il trasferiment odalla cassa unica al fondo pensioni di un im-porto, forfettariamente calcolato, pari agli as-segni familiari non erogati dalla cassa in con-seguenza delle predette disposizioni (io sonomolto minuzioso perché questo conto del dena-ro dei lavoratori va fatto appunto in modo mi-nuzioso e deve rimanere agli atti in modo mi-nuzioso) . Di conseguenza questa voce di uscit anon incide sulle risultanze economiche di eser-cizio della cassa in quanto sostituisce l ' ana-logo onere per assegni che ad essa avrebbefatto carico in assenza di nuove disposizioni .

Nell'onere previsto per contribuzioni laparte preponderante è costituita dal contribu -

to al fondo per l'addestramento professionaledei lavoratori . Una cosa giusta, questa, mache andrebbe coperta con un'entrata pubbli-ca diversa, come i sindacati reclamano, e in-vece è addossata sempre alla cassa assegn ifamiliari, questa « mucca dalle molte mam-melle » . Poiché nessuna modifica è fin qu ipervenuta nonostante le ripetute segnalazion idel comitato speciale, nella normativa con-cernente il finanziamento della formazioneprofessionale dei lavoratori, anche per l'eser-cizio 1970 è stata preventivata una contribu-zione a tale titolo, ai sensi dell'articolo 50 de ltesto unico modificato dalla legge 12 febbraio1967, n . 36 .

Considerato l'intendimento, ripetutament emanifestato dal comitato, di non aderire a ri-chieste di aumento del contributo annuo invista dell'andamento deficitario della gestio-ne - c'è infatti anche una sollecitazione per -ché questa « mammella » venga spremuta dipiù - la somma prevista è pari a quella stan-ziata per il 1969, per un importo di 13 mi-liardi .

Gli interessi passivi, infine, che dovrebber ogravare sulla cassa nel 1970 in base alle pre-visioni sopraccennate sono stati valutati nel -l'importo di 4 miliardi 743 milioni, tenendoconto della notevole esposizione debitoria del-l ' istituto, il cui ammontare dovrebbe infatt iraggiungere al 31 dicembre 1970 f 194 mi-liardi .

Desidero sottolineare questo aspetto : laCassa assegni familiari è in deficit perché c' èuna evasione contributiva legalizzata e per -ché sopporta, per questa evasione contribu-tiva legalizzata e perché alla Cassa assegni fa-miliari si addossano oneri che non le com-petono, oneri aggiuntivi che derivano da sco-perti bancari, mutui, eccetera, con conseguen-te onere per interessi . L'ho detto altre volt ee torno a ripeterlo : se si fosse trattato dellaamministrazione di una società privata, sa-remmo tutti in galera . Questa è la verità . Noiinvece siamo tutti a piede libero . Questo èun furto . E la cosa curiosa, onorevole Buca-tossi, è questa : tutti diciamo che è vero, però ,se mi è consentita l'espressione un po' ardita ,dico : continuiamo a rubare, perché stiamoper votare un decreto che è un altro furto ,come largamente ho dimostrato e continuer òa dimostrare .

A questo punto voglio fornire, sempre aproposito della Cassa assegni familiari, degl ialtri elementi di fatto che emergono da tretabelle, assai interessanti, per giungere po iai giudizi e alle proposte . Infatti, io faròdelle proposte alla maggioranza, ma desidero

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prima dare gli elementi di fatto da cui quest eproposte partono .

La prima tabella riguarda gli assegni fa-miliari erogati ai lavoratori dipendenti occu-pati, cioè a una categoria cui spetterebberodi diritto, perché gli altri costituirebbero unaforma di solidarietà dei lavoratori occupat icon gli altri lavoratori . L'onorevole La Malfanon lo sa, ma succede questo : che i lavora-tori occupati pagano anche per gli altri . Que-sta è la verità . Si parla dell'egoismo operaio .Ma, poveri operai, pagano per sé e per gl ialtri !

Quindi, vediamo il numero di giornate edi assegni corrispondenti dal 1963 al 1969 .Questo è importante per i calcoli che faremoin rapporto alle modifiche che apporteremoo non apporteremo al decreto .

Dunque, per il 1963 abbiamo un totale d i559 miliardi di assegni familiari erogati, cal -colati su questa base di giornate : 2 miliardi(lascio i rotti) di giornate per i figli, 1 mi-liardo di giornate per i coniugi, 323 milion iper i genitori . In complesso sono 3 miliard i427 milioni .

Voglio notare la differenza perché voi sa-pete che uno dei primi problemi aperti esollevati dai sindacati, con molta forza, èquello della perequazione degli assegni . Ab-biamo un livello di assegni estremamente dif-ferenziato . Quindi il calcolo delle giornate èimportante in rapporto al calcolo per una po-tenziale perequazione . Siccome quest'ultimonoi lo faremo (sarà una delle nostre propo-ste), vogliamo chiarire da quali elementi par-tiamo.

Nel 1964 sono stati erogati complessiva-mente 564 miliardi : 2 miliardi di giornateai figli, un miliardo e più di giornate ai co-niugi, 322 milioni di giornate ai genitori .Totale : 3 miliardi 470 milioni .

Saltiamo al 1968 per avere un quadro com-plessivo : sono stati erogati complessivamenteper assegni familiari 710 miliardi sulla basedi 2 miliardi 193 milioni di giornate per ifigli, 1 miliardo 176 milioni di giornate peri coniugi, 364 milioni di giornate per i geni-tori . Totale : 3 miliardi 733 milioni di gior-nate .

Per il 1969 sono stati erogati 690 miliar-di : 2 miliardi 130 milioni di giornate per ifigli, 1 miliardo 142 milioni di giornate peri coniugi, 356 milioni di giornate per i geni-tori . Totale : 3 miliardi 629 milioni di gior-nate .

Invece, ai lavoratori disoccupati non agri -coli sono state corrisposte queste giornate d iassegni (do solo i dati relativi agli anni 1965,

1968 e 1969) . Nel 1965 : 21 miliardi di lir edi assegni : 71 milioni di giornate per i figli ,29 milioni di giornate per i coniugi, 9 mi-lioni di giornate per i genitori . Totale : 110milioni di giornate .

Nel 1968 sono stati erogati ai disoccupat inon agricoli 22 miliardi di assegni familiari ,con un numero di giornate lavorative così di-stribuite : 73 milioni ai figli, 35 milioni a iconiugi e 7 milioni ai genitori, per un total edi 116 milioni di giornate . Nel 1969, infine ,l'ultimo anno per cui abbiamo le cifre con-suntive, i miliardi erogati sono stati 19, con62 milioni di giornate lavorative ai figli, 3 0ai coniugi e 5 ai genitori, per un totale d i98 milioni di giornate .

Ai disoccupati agricoli, infine, sono stat ierògati asségni familiari nel 1966 per 9 mi-liardi, nel 1967 per 19 miliardi, nel 1968 per19 miliardi, nel 1969 per 20 miliardi; il nu-mero di giornate lavorative è rispettivamente ,nei quattro anni, per i figli 29 milioni, 6 0milioni, 64 e 67 milioni ; per i coniugi 16, 33 ,33 e 35 milioni; per i genitori 1, 3, 3 e 4 mi-lioni; i rispettivi totali sono di 47, 97, 101 e107 milioni .

È in questa situazione – che io ho descrit-to per sommi capi – che si inserisce il vot odella Commissione finanze e tesoro, con cu isi è modificato il testo governativo, si son oabbattuti i massimali, si è variata l'aliquota ,portandola al 12 per cento. Quali effetti, da lpunto di vista quantitativo, ha questo vot odella Commissione ? Non so se i miei calcol isiano esatti, perché risulta una differenza d ivalutazione anche rispetto ai dati che dav al'onorevole Tognoni. A me risulta che il Go-verno abbia chiesto all'INPS di fornire delleindicaziòni, che sarebbero le seguenti . Pri-ma del decreto il gettito era di 770 miliard i(questa cifra torna, mi sembra) .

TOGNONI. Sì, con un massimale intornoalle 4 mila lire .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Èstata poi fatta l'ipotesi di un massimale d i5 mila lire: e questo non lo capisco bene ; m isembra molto strano .

TOGNONI. Il conto poi va fatto sul mas-simale stabilito dal decreto .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Arri-verò anche a questo ; ma per il momento hoqui tutto un ventaglio di dati, e vorrei far eun ragionamento un po' complesso .

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Il massimale sarebbe dunque di 5 milalire, e l'aliquota dell'11 per cento . Si tratta ,cioè, in realtà, di aumentare il massimale edi ridurre l ' aliquota . Si dice che l ' INPS - equesto è un dato che mi colpisce e mi pon edegli interrogativi, ai quali forse potrann orispondere i molti colleghi competenti ch evedo qui presenti - valuterebbe in 30 miliar-di il maggiore gettito che si otterrebbe i nquesto caso .

È stata poi fatta l'ipotesi dell 'abolizionedei massimali e di un 'aliquota dell ' 11 percento : in questo caso la valutazione è di 29 0miliardi .

TOGNONI . Duecentonovanta miliardi d imaggiore entrata .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Que-sta valutazione, secondo me, è un po ' infe-riore alla realtà ; ad ogni modo, questa è laindicazione che è stata data. È vero che l'ali -quota è stata ridotta, ma anche tenendo contodi questo ho dei dubbi .

È stato poi fatto un altro conto (non soperché : è un conto assurdo, ma so che l'isti-tuto lo ha fatto) con l 'abolizione dei massi -mali ed una aliquota del 17 per cento. Man-tenendo l'aliquota ed eliminando i massi -mali, naturalmente, la cifra è molto alta : s iarriva infatti a 920 miliardi .

Ci sono poi altre due valutazioni . Con imassimali portati a 5 mila lire vi sarebb eun monte salari disponibile di 7.260 miliardi ,mentre abolendo i massimali la cifra sarebb edi 9 .860 miliardi . Qui c 'è una discordanza ;ma se ella osserva, onorevole Tognoni, anch enella stampa padronale ricorrono le due ci-fre ; per cui è vero che dall ' altra parte dell abarricata, e non dalla parte in cui ella ed io c itroviamo, queste due valutazioni si son ofatte . Non so se il risultato che ho detto s iottenga perché si calcola il monte salari de l1969 e non quello del 1970, e non si calco-lano gli aumenti . Ad ogni modo voglio te -nere presente che esiste questa valutazione ,di un monte salari disponibile, in caso d iabolizione dei massimali, di 9.860 miliardi .Voglio infatti essere cauto; dal momento chesono stati fatti tanti errori, viene fuori anch ela furbizia . Si parla di miliardi come se fos-sero noccioline ; vorrà dire che, se ne rimar-ranno, qualche ministro, motu proprio, fraqualche mese farà della beneficenza ai po-veri vecchi !

Ma io voglio invece che i conti si faccian obene e perciò voglio prendere in considerazio-ne tutte le cifre che sono state finora portate .

E allora dico subito : se noi prendessimo perbuona la cifra cautelativa di 9 .860 miliardi ,la decisione della Commissione finanze e te -soro, abbattendo i massimali e applicando un aaliquota del 12,50 per cento, ci porterebbe aun gettito complessivo di 1 .210 miliardi . Sic-come 770 è il dato di partenza, avremmo unaeccedenza di 440 miliardi .

TOGNONI. Poi bisogna aggiungere le som-me che lo Stato deve restituire : 30 miliardi ,mi pare .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Sì, èvero . Infatti ho citato prima questi dati . Hocioè prima descritto la situazione antecedent edella Cassa assegni familiari, con i suoi debit i(per le esposizioni dovute ad una situazion eirregolare, non a una situazione assoluta) econ i suoi crediti . Se invece valutassimo, ri-ferendoci al 1971 e calcolando in base ad u naumento del monte salari, calcolando cioè i lmonte salari in 11 .500 miliardi come alcunifanno (però io sono un po' più cauto ed evit odi fare calcoli troppo ottimistici, perché no nvorrei poi che ci si aprissero le braccia dicen-do : non era quella la cifra e resta di meno !Quindi io considero entrambe le valutazion ie vorrei che il Governo si pronunciasse co nchiarezza . L'onorevole Andreotti ha fatto pri-ma un'interruzione che mi ha fatto molto pia -cere, perché mi è parso interessato a conoscer ei dati, e infatti ha detto che prima di votar edobbiamo conoscerli : questo io lo registro eapprezzo molto, perché effettivamente qui s irischia di votare al buio) . Nel caso - dicevo -di un monte salari di 11 .500 miliardi, con laaliquota del 12 per cento e l'abbattimento de imassimali, avremmo invece un gettito di1 .450 miliardi . Siccome 770 miliardi è l'usci-ta, voi capite che andremmo oltre i 60 0miliardi di gettito maggiore . Il che vuol dire ,nel primo caso (440 miliardi, meno i 170 dell emutue), che resta una bella somma che, af-fluendo alla Cassa assegni familiari, permettedegli aumenti di assegni familiari che ora in -dicherò. Nel secondo caso, se si tolgono d a600 e rotti miliardi i 170 miliardi, avremmo ladisponibilità di oltre 400 miliardi per gli as-segni familiari . Questa è una valutazione ab-bastanza realistica .

Questo è il significato del deliberato dell aCommissione finanze e tesoro, che, dato ch equesta è materia tecnica, l'opinione pubblicanon conosce ; i giornali parlano di massimali ;ma la verità è (voglio dirlo in parole poveris-sime) che la Commissione finanze e tesorocon il suo voto ha deciso che i grandi padroni,

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che si sono sempre sottratti a questo doverecon un'evasione fiscale legalizzata, paghinofinalmente 600 miliardi ; dei quali una part epotrà andare agli ospedali e così via, mache per l'altra parte vanno alla loro destina-zione naturale, che è quella degli assegni fa-miliari, fermi dal 1965 e non più rivalutati .Questo è il problema di cui discutiamo, pro-blema molto preciso e molto concreto .

Voglio poi aggiungere che, anche se rima-nesse il testo attuale del decreto (anzi, se s ir itornasse al vecchio testo, perché quello at-tuale è quello della Commissione), anche sesi ritornasse al vecchio testo, dunque, avrem-mo un'eccedenza e in realtà (poiché il contosi fa, mi pare, su 7 .000 miliardi circa di im-ponibile, con un 'aliquota del 15 per cento )saremmo a 1 .050 miliardi circa .

TOGNONI. E alle mutue ?

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Oradirò. Avremmo 1 .050 miliardi, contro 770 delgettito prima del decreto .

Quindi c ' è un ' eccedenza : alle mutue vann o250 miliardi e ne avanzano sempre 30 o 40 ,che certo non sono spiccioli . La mia parte nonintende tornare al vecchio testo ; ci batteremoa morte per evitare il ritorno ad esso . Rite-niamo il ritorno al vecchio testo un abuso, u nsopruso nei confronti dei lavoratori e una gra-ve irregolarità anche dal punto di vista dell avita parlamentare .

Però anche in quel caso si tratta di 30 mi-liardi, e noi non accettiamo più che un mi-nistro, chiunque egli sia, di destra, di sinistra ,progressista o no, ci venga a dire : ho dispo-nibili 40 miliardi e penso di fare così . No, nondeve pensare niente ! Le somme vengono tutt edeliberate dal Parlamento, nelle entrate enelle spese ! Quindi i conti devono esser efatti chiaramente e va deciso in questa sed ecome si spende . Questo deve esser chiaro, edeve essere interesse di tutti che questo av-venga . Altrimenti, con queste somme si farà l acampagna elettorale, secondo un malcostume,onorevole Lepre, che insieme abbiamo com-battuto ma che persiste nei governi di cui i lpartito socialista oggi fa parte .

Rimane il problema del 3 per cento, per -ché è chiaro (questo punto è stato sollevato d adiversi colleghi in sede di discussione genera -le) che non si può continuare a parlare del 3per cento su una massa che è molto mag-giore. Il famoso 3 per cento che è indicat odal « decretone-bis » deve essere modificatoin rapporto alla maggiore massa su cui s iapplica. Allora andiamo a vedere l ' altra fac -

cia della medaglia . Nelle ipotesi di quest imaggiori gettiti, che cosa si potrebbe fareconcretamente ? Io potrei fare qui una casi-stica molto complessa in rapporto alle divers eipotesi; però il punto da cui debbo partir eè la deliberazione della Commissione finanz ee tesoro, che noi difendiamo : da lì si puòpartire poi per delle subordinate, perché i ovoglio dire subito che noi difendiamo il test odella Commissione finanze e tesoro ; la mag-gioranza, però, oltre che dire no, è in grad odi fare una controproposta ragionevole ?

Qui vi sono molte ipotesi. Intanto il pri-mo atto da cui noi dobbiamo partire qual è ?Noi abbiamo un livello di assegni familiariestremamente sperequato tra i figli, gli ascen-denti e i coniugi . Praticamente, mensilment enoi abbiamo, se non vado errato, 5.720 lir eper ogni figlio, 2 .340 lire per la moglie (s ipuò dire proprio che è una moglie a buonmercato questa, se costasse così) e 4 .260 peril congiunto . Il che vuole dire che una fa-miglia composta da un figlio, da un ascen-dente e da un coniuge ha 12 .320 lire di as-segni familiari .

Teniamo conto che gli assegni familiar isono fermi dal 1965 e hanno subìto una sva-lutazione in termini monetari – l'ho già ac-cennato – del 30 per cento . Io faccio degl iesempi. Un esempio è questo : vogliamo te-nere presente il Mezzogiorno, le famiglie nu-merose, il problema dei figli ? C'è il proble-ma della perequazione, ma il problema de ifigli è molto forte, è molto sentito .

Ebbene, se noi aumentassimo del doppiogli assegni familiari per i figli e dessimo perogni figlio quasi 10 mila lire (che cominci aad essere una cosa seria) l 'onere sarebbe d ipoco più di 400 miliardi . Cioè, se rimaneil testo della Commissione finanze e tesoro ,noi siamo in grado di dare quello che il Go-verno chiede alle mutue e siamo in grad odi raddoppiare gli assegni per i figli . Quest aè un'ipotesi suggestiva (vedete che non s iparla di brustolini ?) ; faccio tante ipotesi, l amassima e la minima .

Voglio fare degli esempi perché riman-gano agli atti e perché si discuta su ipotes iconcrete. C ' è un conto che possiamo discu-tere, ma ne è stato fatto un altro (questi cont inon sono stati fatti da me, io li ho rilevat ida fonti abbastanza ufficiali) .

Partiamo dal dato che dicevo prima: c'èuna svalutazione del 30 per cento degli as-segni familiari . Allora, vogliamo provare a daumentare tutti gli assegni familiari del 3 0per cento ? In questo caso noi avremmo unaspesa di 226 miliardi, cioè praticamente, dalla

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spesa attuale di 750 miliardi, andremmo a980 miliardi . Anche questo è suggestivo, per -ché vi dice che anche riducendo l'aliquota ,rimanendo i massimali abbattuti, e quind ivenendo incontro alla piccola e media im-presa, voi avreste una somma sufficiente perfare fronte alle richieste del Governo per l emutue e per aumentare gli assegni familiar idi tutti i lavoratori del 30 per cento, ripor-tandoli al livello reale del 1965 . Questa m ipare un'operazione seria, non massimalistica .Badate che una proposta di questo genere gi àaccetta una riduzione dell ' impegno stabilit odalla Commissione finanze e tesoro (vogli osottolineare) . La maggioranza dice di no an-che a una simile proposta ? E il partito so-cialista che ne pensa ?

Da questa voglio passare ad una propost aminima. Supponiamo di unificare tutti gl iassegni familiari ad un livello più alto d iquello già esistente, ad esempio di sei mil alire per tutti ; ciò vuoi dire che una famigli acomposta dai coniugi, da un ascendente e d adue figli (quattro persone in tutto, escluso i lcapo famiglia) percepirebbe 24 mila liremensili . Per le popolazioni del Mezzogiorn oquesto significherebbe qualcosa di concreto ,mentre dal punto di vista degli oneri, tutt osommato, sarebbe cosa lieve . Grosso modo c isi aggirerebbe su un onere di 60 miliardi .

POCHETTI . Saranno circa 85 miliardi .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . E sia .Ma voi comprendete che si tratta sempre d iuna cifra possibile, che si può ottenere co nun adattamento ulteriore delle aliquote . Sitratta di una possibilità minima e sarebb everamente strano che il Governo non voless econcedere nemmeno questo .

Desidero per altro mettere in guardia l amaggioranza sul fatto che noi siamo contrar i- perché sono contrari i sindacati, come hoavuto modo di accertare ieri e ieri l'altro -all ' idea che un ministro tiri, per così dire ,fuori della tasca il denaro rimasto da qualch eparte per darlo come mancia ai vecchi . Questoinfatti si intende evidentemente fare quando s ipensa di dare 10 miliardi per gli ascendenti .Questa è la strada dell'elemosina, una strad ainaccettabile . Ai vecchi si deve provveder ein altro modo, poiché è chiaro che il problem adegli assegni familiari costituisce un proble-ma profondamente diverso, essendo gli as-segni familiari niente altro che una part e

del salario .Non si può negare, onorevoli colleghi, ch e

noi abbiamo offerto al Governo tutta una

gamma di proposte ; ed io credo che quandopasseremo all'esame degli emendamenti icompagni comunisti insieme con noi sarannoin grado di allargare ulteriormente quest agamma. Come si vede, vi è una larga pos-sibilità di discussione, di trattative. Tuttodipende dalla scelta che vorrà fare il Go-verno : se scegliere, cioè, la strada della di-scussione o quella di arroccarsi in una posi-zione rigida che sarebbe una vera e propri aprepotenza in primo luogo nei confronti de ilavoratori, e poi verso le istituzioni parla-mentari .

Desidero, inoltre, mettere in guardia l amaggioranza e il Governo nell ' ipotesi che in -tendano formulare certe proposte di cui va-gamente si è sentito parlare e delle qual idesidero mettere in chiaro tutti i significat i

negativi . Si è prospettata l'ipotesi che i l

Governo potrebbe accedere da un lato all emodifiche ristabilendo tuttavia il massimal eper le grandi aziende, perché altrimenti ,

poverette loro, potrebbero fallire ! Io sonopronto a dimostrare - ed ho dimostrato di-cendolo anche all 'onorevole Ferrari Aggrad i- che i maggiori oneri dovuti all'abbatti-mento dei massimali sono coperti, ad esem-pio, dalla FIAT solo con l'aumento dei prez-zi diretti ed indiretti applicati quest 'anno .

Se consideriamo soltanto che i prezzi delle

automobili hanno subìto l'aumento dell '8,50

per cento rispetto all ' inizio dell 'anno, si può

immaginare quale sia il . fatturato . E non par-liamo dei ricambi dove gli aumenti sono stat i

anche maggiori .

Occorre poi tenere presente che quest i

aumenti si applicano su tutto il venduto ,mentre l'incremento dei costi di lavoro ri-

guarda solo il 35 per cento di tutto il fat-

turato. In realtà queste grandi aziende rien-trano completamente nelle spese. Però si

vuole qui accettare l ' ipotesi che esse si trovino

in difficoltà, fingendo di ignorare tutti i dat i

che potrebbero dimostrare il contrario .

Seguiamo il ragionamento : cerchiamo d i

aiutare le piccole imprese riducendo l'aliquot a

per facilitare tutti oppure stabiliamo il mas-simale discriminato a favore delle aziende

minori . Questa sarebbe una vera e propri a

manovra della quale voglio spiegare il senso .Se oggi come oggi votassimo il testo della

Commissione, l 'esito della votazione sarebb e

incerto, perché vi è - e parlo apertamente ,

l'ho detto - a favore del testo della Com-missione, uno schieramento di forze social i

che si riflette necessariamente a livello parla-mentare .

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Tutti gli operai, i lavoratori dipendenti ,occupati, disoccupati, agricoli e così via, rap-presentati, tra l 'altro, dalle tre grandi con -federazioni del lavoro, sono schierati a difes adell'emendamento approvato in Commission efinanze e tesoro . E questo riguarda un vast osettore del Parlamento, perché, se io penso a lsettore che corrisponde alle tre confedera-zioni, abbraccio una bella fetta di quest aAssemblea. A difesa di questa posizione, son oschierate anche le organizzazioni artigiane :e queste forze si riflettono in Parlamento .

La nostra non è una Assemblea di saggi ;qui c ' è una rappresentanza del paese, defor-mata, ma c 'è . Le associazioni dei piccoli in-dustriali, poi, sono favorevoli al testo dell aCommissione: ed anche questa posizione s iriflette qui in Parlamento .

Parliamoci chiaro, queste cose le abbiam oviste anche nella Commissione finanze e te -soro e nel Comitato idei 9 ; si vedono le forzeche si muovono. E così ieri, dietro certi di -scorsi parlamentari, abbiamo visto gli specu-latori edilizi .che parlavano qui dentro, ab-biamo visto la rendita che parlava qui dentro .E della stessa cosa ci siamo accorti in quest asituazione . 'C ' è quindi uno schieramento so-ciale, che è sostanzialmente maggioritario, adifesa del testo della Commissione finanze etesoro, e questo provoca difficoltà per il voto .

A questo punto, nasce la manovra di divi-sione, che è una manovra di divisione politic ache io comprendo, ma che dal punto di vist amorale è una manovra infame, consentitem idi dirlo. Perché infame ? Cosa si pensa d ipoter fare ? Si pensa di ristabilire il massi -male per le grandi aziende prevedendo per òfavori per le piccole e per gli artigiani . Maquesto cosa comporta ? Comporta un mino rgettito contributivo ; e quindi, per i lavoratori ,niente. Si tenta, cioè, di spezzare un front eche bene o male su questo problema si allar-ga dagli operai fino ai piccoli imprenditor ied agli artigiani, per ricostituire un bloccounitario di tutti i padroni .

Il senso 'dell 'operazione politica che s ipensa di fare è quello di pescare nelle tasch edegli operai . Questo si vuole presentare com euna concessione . Non solo non è una con-cessione, ma io dico che è una provocazione ,alla quale noi reagiremo con tutta la forzapossibile . Dico 'subito ai colleghi .della mag-gioranza di non avanzare proposte di questotipo, perché noi siamo interessati a migliora-menti 'che riguardino in questo campo spe-cifico gli artigiani ed i piccoli imprenditori ,ma non possiamo accettare che ciò avveng asulla pelle dei lavoratori .

Questa è l 'operazione che si tenta, ed èun 'operazione infame, perché dopo tutto stia-mo parlando di soldi che 'sono dei lavoratori ,di evasioni che sono pagate dai lavoratori . Aquesto, non ci stiamo ; lo dico subito, perch équalcuno parla di questa come di una pro -posta migliorativa . Vuoi dire che questo qual-cuno non ha studiato il problema o non è i nbuona fede .

A questo punto ritengo 'di aver terminat ol'esame delle questioni che hanno formatooggetto 'di contestazione, di dissenso; ritengodi avere terminato di rivelare pubblicament eil contenuto dei dibattiti, dei confronti tra ipartiti, tra le forze politiche, per saldare i ldibattito .in Assemblea con il dibattito ch esi è svolto fuori .

Proprio a questo punto, uscendo dall ' ar-gomento degli assegni familiari, io mi rend oconto delle obiezioni . Devo dare atto all'ono-revole Ferrari Aggradi che ha detto in que-sta questione degli assegni familiari una cos ache è certo una cosa seria, una cosa decisiva .Se la si assume, tuttavia, delimita un terren odi contrasto . Cosa ha detto l 'onorevole Fer-rari Aggradi, l 'altro giorno, rispondendo pro -pio a me, su queste richieste ? Ha detto cheil provvedimento ha un suo spirito, una su alogica; si possono porre problemi, avanzarerichieste che stiano 'dentro lo spirito e l alogica del provvedimento . Questi problemi ,queste richieste, il ministro ha detto di esser edisposto ad esaminarli ; non ha detto di esseredisposto ad accoglierli, ma solo ad esaminarli .Però – ha detto ancora l'onorevole Ferrar iAggradi – non si può chiedere niente che si acontro lo spirito del provvedimento .

In che cosa consiste questo spirito del prov-vedimento ? Dice che consiste nel trasferi-mento di una parte delle risorse che andrebb eai consumi all 'accumulazione, sgonfiand ocosì la domanda . Il provvedimento è conge-gnato come se avesse un freno ed un accele-ratore, per frenare il consumo ed accelerar el'accumulazione. Si effettua quindi un tra-sferimento di risorse a questi fini . L'onore-vole Ferrari Aggradi dice che non si pu òchiedere di usare il freno come acceleratore ,e I'acceleratore come freno; questo è il di -scorso che faceva l ' onorevole Ferrari Aggradi ,e che ha una sua coerenza.

Tradotto in parole povere, questo discors odice : noi trasferiamo praticamente dal con-sumo alla produzione – questo è il suo ragio-namento, onorevole ministro – una certa som-ma, diciamo 450 miliardi l'anno . Natural -mente, il discorso sugli assegni familiari èun po ' diverso, perché vengono imposti

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non sui consumi (anche se indirettamente sì ,perché vengono calcolati sul salario) . Il ragio-namento del ministro, come dicevo, è questo :trasferiamo 450 miliardi dal consumo allaproduzione (per stare alla sua terminologia) ,ma se voi aumentate gli assegni familiar i-- con contributi che vengono prelevati sul -l 'accumulazione – trasferite 400 o 500 miliardi ,a seconda del meccanismo contributivo e dell ealiquote, nella direzione opposta . Cioè, conuna mano si fa un'operazione e con l'altraun ' altra operazione .

Questo è il discorso che viene fatto, e ch erivela effettivamente il punto del problema .Allora, lasciamo da parte gli escamotages eaffrontiamo la questione .

Devo dire subito che un discorso con l ' op-posizione sulla logica e lo spirito del provve-dimento è difficile, perché da tre mesi ab-biamo spiegato in questa sede che noi noncombattiamo questo o quell ' articolo, ma l alogica del provvedimento. Quindi, nel mo-mento in cui ella ci invitava a fare propost eche stiano nella logica del provvedimento, no nconsiderava che noi non ci presentiamo ne iconfronti del provvedimento come bambin iche sull'albero di Natale vogliono trovare i lregalino, ma come gente che afferma : questoprovvedimento ha una certa logica ; noi nonpretendiamo di sopprimerlo e farne un altrocorrispondente alla nostra, perché non siam ola maggioranza e non siamo, oltre tutto, « ere -finisti parlamentari ; però vi diciamo ch edovete un po ' smorzare questa logica, perchéaltrimenti non si crea, a nostro avviso, u nterreno di incontro . Ella non può chiederc idi stare dentro lo spirito, perché in tal casoaccetteremmo una logica che invece respin-giamo .

Ma c'è di più . L'onorevole Colombo non èmai venuto qui a parlare, anche se spero ch evenga. Questa mattina ho ringraziato l'onore-vole Ferrari Aggradi, l'onorevole Macchiavel-li, I'onorevole Schietroma per la presenza chehanno dato costantemente ai lavori e per l aloro competenza ; però mi sono rammaricato,con parole anche aspre, per il fatto che no inon sappiamo neppure più come sia fatto i lPresidente del Consiglio, da tre mesi . Sappia-mo, comunque, che è stato in giro ed ha par-lato del « decretone » .

RAFFAELLI . Anche a Firenze. Ma gli èandata male !

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Pro-prio a Firenze egli ha fatto un discorso in cui ,per salvarsi dai cartelli di dimostranti ostili .

si è rifugiato in corner . E il corner e i l

PSIUP. Sapete che si è dato ad una spe-cie di discussione a distanza con noi : men-tre noi eravamo qua, egli era là. Egli

ha detto che noi siamo la retroguardia .

Ha detto : credete di fare una battaglia d iavanguardia, ma siete invece una retroguar-dia . Questo è un sistema molto comodo . Per-ché noi la retroguardia, e lui l'avanguardia ?E se io dico che egli è la retroguardia e noi

l'avanguardia, nominiamo un giurì d'onor eper vedere chi ha ragione ? Che razza di ra-gionamento è questo ? È serio da parte di unPresidente del Consiglio ? Che entri piuttost onel merito !

Molto più serio è il ragionamento dell 'ono-revole Ferrari Aggradi . Questo è il discorsoche va fatto e sul quale ci dobbiamo misurare .Sostanzialmente, il discorso che ci viene fatto(e che bisogna portare alla luce, una buonavolta, perché da esso dipende tutto il resto )è il seguente : c'è una crisi terribile, dovutaal fatto che si è gonfiato in modo smisuratoil consumo e dall'altra parte si è scoraggiat oil capitale . Le lotte operaie avrebbero pro -dotto questo . Stiamo parlando ancora del -F« autunno » : questa è la verità .

Dunque, le lotte operaie avrebbero aumen-talo i consumi oltre il dicibile e avrebber ofermato la produzione, non solo direttamentea causa degli scioperi, ma anche perché s isarebbe prodotto uno scoraggiamento del ca-pitale, che si manifesterebbe poi periferica -mente anche attraverso gli agenti di borsa ,che scioperano e si recano dall'onorevole Fer-rari Aggradi . Si dice, allora : se vogliamo sal-vare l'economia, bisogna incoraggiare nuo-vamente il capitale .

BRONZUTO. E scoraggiare i lavoratori !

LIBERTINI, Relatore di minoranza. Giu-

sto : scoraggiare i lavoratori dal chiedere uncambiamento della loro posizione nella socie-tà . Si dice : se voi non comprendete che nell asocietà siete condannati a rimanere sempr equello che siete, badate che si verifica la cris ieconomica . Questo viene minacciato da tutti ,ad ogni piè sospinto. Questa è la linea ch eviene avanti .

Ai socialisti del PSI, che sperano che quan-do avranno inghiottito l'olio di ricino del « de-cretone » staranno meglio, perché si tratta d iuna purga, dopo di che riprenderanno a man -giare (voglio dire : a mangiare riforme), desi-dero dire : badate che non è così . Quello è i lprimo bicchiere di olio di ricino, poi vengon ogli altri . Questo è il primo acconto che co-

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minciate a pagare . Voi aspettate che venga i l« semestre bianco », ma intanto avete il seme-stre nero; poi forse verrà quello bianco m acontinuo ?

CICCARDINI . Parlerà per un semestre d icontinuo ?

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Intal caso, secondo il Presidente della Camer a- è stato molto cortese - sarebbe un seme-stre luminoso . Non l'ho detto io, lo ha dettoil Presidente della Camera.

PRESIDENTE. Onorevole Ciccardini, ellaè arrivato per ultimo e comincia già ad inter -rompere !

CICCARDINI . Sono preso da tanta lumi-nosità . Entro e trovo la luce tutto il giorno .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Essen-do un ascoltatore saltuario, ella non apprezzail fatto che con un grande sforzo, che mi riem-pie di soddisfazione . . .

CICCARDINI . Tutte le cose si apprezzanoa piccole dosi . Io l'ho apprezzato la primavolta .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Se vo irispondeste nel merito delle questioni invec edi tacere, allora si parlerebbe in due; siccomeparliamo soltanto noi, siamo costretti a con-tinuare a sminuzzare e a porre i problemi .Quando voi parlerete, vi staremo a sentire ; maaspettiamo di sentirvi .

AMODEI . Sul divorzio li abbiamo ascol-tati !

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Su]divorzio parlano a lungo .

CICCARDINI . Si può parlare anche con unsì o con un no .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Que-sta è la democrazia delle palline cara al -l 'onorevole Lucifredi, che l'altro giorno fa-ceva agghiacciare la pelle anche a molti dell amaggioranza .

CICCARDINI . Non siamo per la democra-zia delle palline ma neanche per quella dei . . .palloni . A forza di parlare qui siamo tutt ipalloni .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Mavoi state zitti ! Questa è una intolleranza ti -

pica; l 'onorevole Castelli, che parlava ier isera, direbbe : intolleranza clericale .

Dicevo che i compagni socialisti, quand oavranno inghiottito questo rospo, ne dovrann osubire degli altri . Appena inghiottito il « de-cretone », infatti, arriveranno alla Camera ifondi di investimento, legge che è fatta inmodo da assicurare ancora ulteriori protezion ie privilegi alla accumulazione capitalistica . Losapete bene, tanto è vero che su questo vi sie-te battuti . Quando avrete finito di discuterequesto, arriverà la riforma tributaria .

LEPRE. La riforma tributaria verrà prima .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Non loso, credo che ella si faccia delle illusioni sul -l'ordine dei lavori ; per la riforma tributarial'onorevole Preti diventerà vecchio (second oquanto sento in giro) e non a causa nostra .

GUERRINI GIORGIO . Vi è da sceglierese mangiare prima il rospo o bere prima l'oli odi ricino.

LIBERTINI, Relatore di minoranza .proprio questa la condizione in cui voi siet emessi e da cui noi con la lotta e con la nostr aazione politica tendiamo a liberarvi, con spi-rito fraterno .

La verità è che voi sapete che cosa sta ve-nendo fuori dalla riforma tributaria . Non èche io voglia fare il solito riferimento di como-do all ' onorevole Donat-Cattin, che poi è u npersonaggio scomodo per tutti ; ma egli hadetto con molta chiarezza, in un convegnodella democrazia cristiana, che questa rifor-ma tributaria è ridotta ad un tale colabrod oche a questo punto sarebbe meglio ricomin-ciare daccapo .

LEPRE . In aula dobbiamo ancora discu-tere ed approvare gli emendamenti . Vi è quin-di tutto il tempo per parlarne .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Pren-do atto del fatto che l'onorevole Lepre m idice che il PSI, coautore della riforma, si pre-para ad emendarla nel corso del dibattito .Questo è significativo ! Vorrei che facesse l ostesso sul decreto, perché questo sarebbe u nbuon principio . Fatto l 'errore voi cercate diripararlo. Questo è un fatto molto importantee molto positivo . Spero che noi insieme cibatteremo per cambiare la riforma tributari adell'onorevole Preti, che non è un socialista ,ma un socialdemocratico, la cui opera provo-ca quindi una giusta reazione fra i socialisti .

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Voi siete di fronte ad una linea, quell asecondo cui nella società capitalistica - equesta è tale - vi è una specie di sanctasantorum intoccabile, cioè il profitto e l'ac-cumulazione . Quello è il cuore e da lì di -pende tutto. Non vi piace più, è troppogrosso questo cuore, succhia troppo sangue ?Non fa niente, si dice . Però, guardate chese volete intervenire su quello nemmeno Bar-nard riuscirebbe a modificarlo, perché se in-tervenite salta tutta la . baracca . Questo è i lragionamento che voi portate avanti !

Voglio ribadire qui un ragionamento chenon è soltanto nostro : è un ragionamento de lmovimento operaio, che, però, si allarga . Ba-date che certi presupposti teorici sono stat imessi in discussione recentemente anche dall acritica economica non marxista . I pre-supposti teorici del discorso sull'intangibilitàdel profitto, una concezione del tutto ogget-tiva della economia, del tutto indipendentedal tipo di struttura nella quale essa è inse-rita, e la stessa teoria secondo la quale il red-dito sarebbe un « dato », sono stati posti i ncrisi dalla scienza dell'economia a partire d aKeynes: tutti questi presupposti appaionooggi destituiti di fondamento. Altrettanto su-perate sono le teorie secondo cui l'economia èorganizzata secondo lo schema paretiano di u nmercato di concorrenza e in base alle qual isolo il gioco di questi meccanismi di mercat oprodurrebbe una massimizzazione assoluta ,matematicamente verificabile, dell'impieg odelle risorse rispetto alla loro utilità margina -le . È messa in crisi, cioè, la concezione secon-do la quale vi sarebbe un equilibrio .deter-minantesi per il gioco del profitto, che porte-rebbe alla massimizzazione per così dire auto-matica delle risorse, per cui qualunque al-tro intervento potrebbe tutt'al più riprodurrequesto schema di massimizzazione, non po-trebbe migliorarlo ma semmai peggiorarlo .

Ormai la critica economica moderna, no nsolo marxista, ha demolito questi presuppost iteorici, soprattutto perché ha individuato gl ierrori insiti in questo tipo di ragionamento .

Il primo errore è quello, sul quale altr avolta mi sono intrattenuto a lungo in un in-tervento che qui desidero soltanto brevementerichiamare, consistente nel rappresentare i lmercato capitalistico così come esso non è, ecioè come se fosse un -mercato di concorrenza .Il mercato capitalistico, infatti, non ha carat-tere concorrenziale, di concorrenza perfetta ,ma è semmai di concorrenza imperfetta, co nlarga tendenza ad essere oligopolistico . Loschema di un mercato di concorrenza rivel apertanto la sua inconsistenza e astrattezza .

Ora, senza addentrarmi in questioni tec-niche, devo rilevare che tutto il ragionamentosulla massimizzazione delle risorse è legato a lfatto che il mercato sia di concorrenza . Vice-versa, condizioni di quasi monopolio, di oli-gopolio, di rendita, soffocano e impediscono ,secondo gli stessi economisti classici, la mas-simizzazione dello sfruttamento delle risors erispetto ai bisogni, per cui lo schema dell'eco-nomia classica risulta di fatto inoperante .

La seconda condizione importante, neces-saria per il funzionamento dello schema clas-sico di una economia di concorrenza e per i lsodisfacimento dei bisogni, si riferisce all'esi-stenza di bisogni forniti di potere di acquisto .

PANDOLFI . Le chiederei, onorevole Liber-tini, di chiarire questo concetto .

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro .Se si chiede al relatore di minoranza di chia-rire i concetti, vi è da temere che il dibattitosi prolungherà all'infinito .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Evi-dentemente ella, onorevole ministro, non ap-prezza questa nostra discussione .

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro .Anzi, l 'ho seguita con molta attenzione .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . So cheella, onorevole ministro, segue questa discus-sione; ma, facendo parte del Governo, elladeve tenere conto di determinati vincoli (ch eavrei anch 'io, del resto, se fossi al suo posto )per cui la discussione risulta frenata . Non v isono soltanto i « persuasori occulti », ma an-che i « proibitori occulti » .

Per rispondere alla richiesta di chiarimen-to dell 'onorevole Pandolfi (ma il senso del miodiscorso mi sembra abbastanza chiaro), dev ofar rilevare che lo schema teorico di perfett ofunzionamento del meccanismo che porta all amassima valorizzazione delle risorse per il so-disfacimento dei bisogni presuppone che vi si ala possibilità di sodisfare tali bisogni . Ora inquesto schema teorico di mercato sono rappre-sentati solo i bisogni che dal punto di vist aeconomico hanno titolo per esserlo, e cio èquelli dotati di potere di acquisto. In altre pa-role, se in una società vi è, ad esempio, u nmilione di disoccupati, questi pesano poco ,perché non hanno potere di acquisto; se in -vece vi sono operai occupati, essi pesano dipiù, perché hanno un potere di acquisto. I lsodisfacimento dei bisogni è cioè in rapportoad una certa distribuzione dei redditi, dalla

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quale dipende il sodisfacimento dei bisogni .Nell'analizzare un mercato occorre dunqu etenere sempre presente questo dato del poter edi acquisto .

Ora nella realtà italiana di oggi si nota l apresenza di una massa di cittadini esclusi da lpotere di acquisto e dunque dal sodisfacimentodei loro bisogni, sicché lo stesso discorso su lprofitto che, se lasciato al suo libero corso ,finisce con l 'andare a beneficio di tutti, è sba-gliato nei suoi presupposti teorici .

Quando l 'onorevole Ferrari Aggradi affer-ma che se si introducono nel mercato deter-minati meccanismi il sistema entra in crisi ei capitali fuggono, enunzia indubbiamente unfatto reale: ciò è vero, ma per effetto di unacerta azione politica esplicata dal capitale ;non è invece vero che se si tocca il profitto ,se si tocca il capitale, l'economia va a rotoli ,perché solo il profitto garantisce il massimoimpiego delle risorse : non è vero, è falso !Ed allora, partendo di qui, desidero accenna -re ad un problema che il relatore per la mag-gioranza ha appena sfiorato ; e desidero ac-cennarvi in un modo stimolante, cioè di con-fronto . Da questo discorso nasce il corollari odella politica dei redditi . Noi abbiamo parlatotanto di politica dei redditi, però anche il de-creto costituisce un momento della politicadei redditi .

La politica dei redditi non è quella descrit-ta dall'onorevole La Malfa, ma quella che s irealizza . E come si realizza ? Questo è unodegli aspetti importanti del decreto, ed ancoranon è stato toccato .

Apparentemente la politica dei redditi s ipresenta come un contratto triangolare (l 'ono-revole La Malfa la presenta così), cioè pa-droni-lavoratori-Stato, che ha per oggetto l aregolamentazione della dinamica salariale inrapporto alla sua compatibilità con Io svilup-po della produzione ; quindi, in rapporto conlo sviluppo della produttività . Questo è i lmodo in cui si presenta, teoricamente, la poli-tica dei redditi . Però, se andiamo a ben con-siderare, ci accorgiamo che questa presenta-zione è di facciata . Intanto, c ' è un problemadi contraenti politici : è uno schema in cui l oStato è in mezzo, mentre alle due parti c isono i sindacati. che rappresentano i lavorato-ri ed i padroni . Si tratta di una visione uto-pistica, in quanto Io Stato non sta in mezzo ,ed anche perché, nella nostra società, i lavo-ratori ed i padroni non sono su uno stessopiano, in relazione al loro potere .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Resterà sempre una visione utopistica, fino

a quando non vi sarà la partecipazione de ilavoratori nella gestione dell'impresa .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Ella ,onorevole Azzaro, mi ha preceduto . La poli-tica dei redditi diventerà una cosa non utopi-stica, ma seria, e quindi da praticare, quand ovi sarà una società, che ella ha definito co nuna circonlocuzione e che io, invece, defini-sco più direttamente come una società socia -lista .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Quella non è una società socialista .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Sì, emi spiego. La condizione perché ci sia un apolitica dei redditi, non come è nella realt àma come viene presentata di facciata, è ch evi sia una società socialista . Nella presente si-tuazione esiste una condizione di disugua-glianza; in sostanza, se i sindacati accettasserodi regolamentare la dinamica salariale con ci-fre nazionali (dirò anche perché queste cifr enazionali non esistono) e firmassero un accor-do di questo tipo, il risultato sarebbe che al-l ' indomani di questo accordo i lavoratori per-derebbero l 'unico strumento che hanno a di -fesa del loro salario e delle loro condizioni d ilavoro, cioè il potere di contrattazione e d ilotta all'interno della fabbrica, mentre il pa-drone rimarrebbe con tutto quello che ha, ecioè la gestione della società, la disponibilit àdella forza-lavoro e del suo impiego . Pertanto ,in realtà, si tratterebbe non di un contratt otra uguali ai fini dello sviluppo nazionale, m adi un contratto fra disuguali, e di un mod oper disarmare i sindacati ed i lavoratori .

Ma c 'è di più : vengono fatti questi di -scorsi seducenti per- le persone che non pre-stano attenzione alle cose . Per esempio, i lCorriere della sera dice che, se la produttivit àaumenta del 10 per cento, i salari non pos-sono aumentare più del 10 per cento, perch éin caso contrario si vorrebbe u mangiare »più di quanto viene prodotto, creando un osquilibrio nell'economia che andrebbe al fal-limento .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Ed ha ragione !

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Mipermetto di fare una prima osservazione dacui si può desumere che questa ragione no nè poi tanto fondata . Lo faccio proponendo u nindovinello, una specie di sciarada, moltosemplice . Se ho due cavalli che corrono in

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un ippodromo e desidero che arrivino con-temporaneamente al traguardo, devono par-tire insieme o separatamente ?

AllARO, Relatore per la maggioranza .Dipende dalla velocità .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Bene ,onorevole Azzaro, dipende dalla velocità : èproprio quello che dico .

Rovesciamo ora la domanda : se ho duecavalli e voglio che arrivino insieme al tra -guardo, questi due cavalli devono andare all astessa velocità ?

AllARO, Relatore per la maggioranza .Se partono insieme, sì .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Di-pende se partono insieme. Ecco, siamo arri-vati al nodo della questione . Salario e pro-duttività, secondo la politica dei redditi, de-vono arrivare aI traguardo insieme e per que-sto devono camminare alla stessa velocità .Ma sono partiti insieme ? No : è partita pri-ma la produttività e dopo il salario. La dif-ferenza tra produttività e salario si chiamaprofitto, e per noi si chiama tasso di sfrutta -mento della forza-lavoro .

Stabilire che al livello attuale si blocch iil parametro che dà il rapporto tra salario eproduttività significa cristallizzare ed eterniz-zare il tasso di sfruttamento, cristallizzare e deternizzare un certo margine di profitto . Eccoil problema !

Ecco dunque cosa è in realtà la politic adei redditi : non quella che si rappresent adalle colonne dei giornali, da Sensini delCorriere della Sera, ad esempio, e da altri .È un 'altra cosa ed ha una funzione moltoprecisa .

Ma c ' è di più . Se ci volessimo verament esedere al tavolo delle trattative e fare questogrande accordo per la produttività e i salari ,vorrei sapere come potremmo fare. Dovrem-mo stabilire che, se la produttività aumenta ,in media, del 10 per cento, il salario non pu òaumentare più dell ' 8 per cento . Appena sta-bilito questo, però, sorgerebbe subito una do -manda : che cosa è questa media del 10 pe rcento riferita all 'aumento della produttività ?Non esiste ! La media è un risultato stati-stico astratto che risulta dalla sommatoria ocomunque dal computo di valori statistici di -versi .

Quando diciamo che in Italia la produtti-vità media è aumentata del 10 per cento di-ciamo qualcosa che ha valore puramente in-dicativo ma che non ha alcun riscontro nella

sostanza. Infatti è possibile perfino che quan-do la produttività media aumenta del 10 pe rcento in un anno, non vi sia alcuna impre-sa che abbia avuto un aumento del 10 pe rcento, ma tutte possono averlo avuto chi de l12, chi del 15, chi dell '8, chi del 7, chi del 6,chi del 3 per cento . E anche quando dico cheil salario deve crescere non più dell '8 percento dico qualcosa di astratto . In questocaso, forse, ci si può regolare meglio, m aanche qui è difficile perché i salari sono com-pletamente disaggregati (non esiste una me -dia salariale in astratto) .

Allora, se noi stabilissimo, ad esempio ,che tutti i salari, siccome la produttività me -dia aumenterà del 10 per cento, devono au-mentare dell'8 per cento, che risultato avrem-mo ? Che le imprese che hanno una produt-tività che cresce più del 10 per cento realiz-zerebbero un incremento del tasso di profit-to, di sfruttamento della forza lavoro, e leimprese che stanno al di sotto del 10 pe rcento si troverebbero viceversa in una con -dizione di crisi, di fallimento, di esauriment odei margini di profitto. questa, quindi, unasoluzione che non si può prospettare .

La CISL in altri tempi - oggi è cambiata -quando sosteneva la politica dei redditi - ogg inon la sostiene più - affrontò queste difficoltàe fece una proposta che però non risolvevala questione, anzi presentava pericoli mag-giori . Propose che nella determinazione dell apolitica dei redditi, anziché basarsi su de i

parametri nazionali, si avesse occhio a dei

parametri disaggregati .Tuttavia anche disaggregando i parametr i

il problema si ripropone . Nella stessa indu-stria metalmeccanica, ad esempio, che cos asignifica parlare di produttività del 10 pe rcento ? Niente. Anche lì, infatti, il 10 pe rcento può corrispondere all '8, al 9, al 7 op-pure all'11, al 12, al 13 per cento .

La stessa condizione che si verificherebb esul piano nazionale si avrebbe all'interno d iciascun settore . Non solo, ma la proposta del -la CISL avrebbe avuto anche un ' altra con-seguenza negativa . Se infatti avessimo bloc-cato salari e produttività a livello zonale eregionale - ammesso che questo fosse stat opossibile, senza tutti gli inconvenienti che h ocercato di descrivere - il risultato sarebb estato quello di consolidare, cristallizzare edaccrescere gli squilibri settoriali e territo-riali, bloccando ciascuno ai parametri d ipartenza .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Che cosa comporta questo ? Che la contrat-

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tazione sindacale a livello nazionale divent auna cosa difficile e tante volte ingiusta .

PRESIDENTE. Onorevole Azzaro, ella hala possibilità di replicare dopo .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Chiedo scusa, signor Presidente .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Allo-ra, se è vero quello che ho detto finora (aspet-to solo che venga confutato ; ascolterò la re-lazione dell'onorevole Azzaro e vedremo s elo confuterà), se è vero cioè che la politicadei redditi non è affatto un'equa mediazion etra capitale e lavoro, ma è invece un tenta-tivo di cristallizzare i rapporti tra capitale elavoro ad un certo tasso di sfruttamento, ese è vero che, in realtà, questa stessa poli-tica dei redditi, così come la si presenta, èirrealizzabile (come ho appena cercato di di -mostrare), allora vediamo cosa si cela dietrola richiesta di una politica dei redditi ; cheè il corollario del discorso sul profitto ch el'onorevole Ferrari Aggradi e il Governo c ioppongono nella questione dei massimali edegli assegni familiari .

La politica dei redditi è semplicement el'appoggio dello Stato al padronato per unariduzione del potere contrattuale dei lavora -tori e per una loro crescente subordinazion eal processo capitalistico di produzione, e nonriguarda solo la quantità del salario, ma l acondizione globale dei lavoratori nel processoproduttivo .

Né, d'altro canto, per queste stesse ragio-ni, è sufficiente un rifiuto in linea di princi-pio della politica dei redditi . I sindacati, esullo sfondo i partiti operai o che si richia-mano agli interessi operai, possono rifiutarequel contratto triangolare, ma poi scegliereuna linea rivendicativa che è, nella sostanza ,nell'ambito della politica dei redditi, perchéaccetta sostanzialmente che la valorizzazion edella forza-lavoro sia condizionata dalle esi-genze del meccanismo di accumulazione. In-fatti, partendo dal processo di produzione ,anziché dal recupero del valore del lavoroerogato, accetta la subordinazione dei lavo-ratori a quel processo di produzione .

Ancora una volta, dunque, la questionefondamentale è quella che ho più volte qu irichiamato : la struttura di classe di una so-cietà che poggia sulla proprietà privata de imezzi di produzione e sul conseguente mec-canismo di accumulazione . Fino a quandoquesti sono i rapporti di produzione, ognicontratto triangolare è pura utopia . Vi saràsempre una componente non controllabile che

viceversa determina tutte le altre : il profitto ,cui sono legate le scelte produttive di inve-stimento. I capitalisti – non il singolo capi-talista, ma i capitalisti nel loro insieme, nel -la loro realtà collettiva – utilizzano lo Stat oed il Governo per regolamentare e control-lare la componente data dalla forza-lavoro ,e non solo dal punto di vista del suo prezzoorario, bensì nel rapporto di produzione con-siderato nella sua globalità .

Una politica operaia che, partendo anchedal riconoscimento di questo dato di fatto ,intenda battere la politica dei redditi, devedunque fondarsi sul rifiuto di ogni parame-tro esterno per la determinazione del prezzodella forza-lavoro e deve tendere al recuper ointegrale del valore del lavoro . Non esiste s uquesto terreno il giusto mezzo, che è poi i lpezzo forte dei propagandisti della politic adei redditi . Lo sviluppo del processo di pro-duzione capitalistico è tale che o in esso l acondizione operaia diviene di sempre più to-tale subordinazione, oppure la rottura di que-sta subordinazione mette in discussione i lprocesso capitalistico di produzione .

questo il reale significato dello scontrointorno alla politica dei redditi . La crescitadel movimento operaio e gli sviluppi dell aprogrammazione capitalistica obbligano i ca-pitalisti ad una nuova forma più avanzatadi organizzazione dei rapporti fra capitale elavoro. E poiché questo indirizzo corrispond ea necessità obiettive, se esso viene bocciato ,nella realtà vengono meno alcune delle con-dizioni basilari per lo sviluppo di qúel tipo d iprocesso di produzione .

I teorici e i propagandisti del capitale c iricordano a volte che, anche se si avesse i lpieno recupero del valore della forza-lavoroe si sopprimesse il profitto, non verrebbe co nciò soppressa l'esigenza dell'accumulazione ,senza la quale ogni sistema economico no nsolo regredisce, ma anche declina irrimedia-bilmente . È una obiezione giusta, questa, ad-dirittura ovvia . Ma, ove si verificasse quell acondizione essenziale, non verrebbero menole esigenze dell'accumulazione, bensì la su adisponibilità e le scelte ad essa inerenti ; sa-rebbero sottratti ai proprietari privati i mez-zi di produzione e rivendicati alla collettivitàdei lavoratori . Non verrebbe meno l'accumu-lazione, ma il capitalismo .

E, in sostanza, questa la scelta di fondodinanzi alla quale si dibattono i sindacat inelle società capitalistiche avanzate, come èoggi anche quella italiana . Essi debbonoscegliere tra il divenire elementi subaltern idell ' accumulazione capitalistica, mutando la

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propria natura e trasformandosi in strument idi mediazione attraverso i quali si esercit ail dispotismo del capitale, oppure acquistareconsapevolezza di un ruolo di contestazion edel meccanismo capitalistico di accumulazione .

Ecco perché, onorevole Azzaro, dicevoprima che, nel socialismo, la politica dei red-diti non solo diventa un'altra cosa, ma di-venta una realtà, diventa obbligata . Perchéuna politica dei redditi realistica è una poli-tica che si può attuare quando vi è il con-trollo di tutte le componenti del processo d iproduzione: e questa è la programmazione .Ma una piena programmazione si ha soltantoin una società nella quale i mezzi di produ-zione fondamentali sono socializzati . Eccoperché la politica dei redditi è una cosa real ee giusta soltanto in una società socialista:perché in una società socialista non c'è ri-fiuto dell'accumulazione - non vi è societ àsenza accumulazione -, ma il problema èquello del controllo dell 'accumulazione, dell adisponibilità dell 'accumulazione, dei fini del -l 'accumulazione . Questa è la questione dadiscutere .

Del resto questa questione teorica - torn oai fatti - non è poi così teorica e così lontana ,perché ci possiamo guardare intorno e pos-siamo esemplificare il discorso che ho fatto :Mezzogiorno, squilibri sociali, cause e con-traddizioni della crisi dei trasporti, cris isociale della casa, crisi degli ospedali, cris idelle mutue, crisi della scuola . Questi aspett iche cosa sono ? Sono proprio i frutti del tipodi processo di accumulazione e di svilupp odi cui voi invocate la difesa ad ogni costo .

Ma, poi, la contestazione dell'assunto sull abase del quale l 'onorevole Ferrari Aggradi ,a nome del Governo, respinge le nostre ri-chieste in materia di massimali, assegn ifamiliari e così via, credo si possa fare, oltr eche nei termini in cui l'ho ora espressa, an-che sul terreno concreto e pratico della situa-zione economica. In questo momento l'ono-revole Andreotti non è presente perché par-tecipa alla riunione dei capigruppo, ma m iha detto che leggerà attentamente il resocont ostenografico perché gli ho preannunciato un acontestazione delle cifre che egli ha fornit osu Concretezza . Queste cose dobbiamo esa-minarle, e vorrei che su questo punto ogg iil ministro rispondesse .

Noi abbiamo il 19 ottobre (e successiva-mente) contestato che la situazione economic anell ' agosto fosse tale da giustificare le misur econtenute nel decreto. Però non vi è soloquesta questione, sulla quale non abbiam oavuto risposta (o meglio : nella maggioranza

vi sono stati gli onorevoli Riccardo Lombard ie Vittorino Colombo i quali hanno detto ch eavevamo ragione, per cui semmai abbiamoavuto dei consensi) ; ma vi è da dire anch eche la situazione attuale non è quella del -l 'agosto, è cambiata, per cui i presuppost idelle misure adottate col decreto ancor men oesistono. Qui voglio solo esaminare rapida-mente alcuni indici per dedurne qual è la si-tuazione vera, reale .

Tributi : ho qui uno schema che riguardale entrate dello Stato nei primi nove mes idell 'anno, ed è lo schema che ha tratto i ninganno l'onorevole Andreotti e gli altri re-dattori di Concretezza . Da questo schema ri-sulta che nei primi nove mesi del 1970 l eentrate tributarie dello Stato sono ammon-tate a lire 7 .484 miliardi 438 milioni 900 mila ,contro una previsione di lire 7 .763 miliard ie 463 milioni . Vi sarebbe - vedete subito -un deficit, rispetto alle previsioni, di un po 'meno di 200 miliardi ; quindi già minore dellacifra che l'onorevole Andreotti dava su Con-cretezza . Come si ripartiscono queste entrat eeffettive e previste ? Per le imposte sul patri-monio e sul reddito noi abbiamo una pre-visione di 2 .245 miliardi e 581 milioni e unaentrata di 2 .114 miliardi e 310 milioni . Vogliosottolineare che il minor gettito globale ri-spetto alle previsioni sta quasi tutto qui :imposte sul patrimonio e sul reddito . Èsignificativo !

Poi vi sono le tasse e imposte sugli affari .Qui noi abbiamo avuto un'entrata nei priminove mesi dell ' anno di 2.771 miliardi e 238milioni, leggermente superiore rispetto all aprevisione di 2.756 miliardi .

Poi vi sono le imposte sulla produzione ,sui consumi e dogane : 1 .836 miliardi, contro1 .956 miliardi di previsione. Anche qui c 'èun'entrata in meno, ma è molto ridotta . Ab-biamo poi una piccola differenza in men oper i monopoli, 598 contro 657, e una diffe-renza in più per il lotto e le lotterie : 163contro 148 .

Ora, partendo da questi dati, si può dire :vedete, ci sono delle minori entrate . Ma questasarebbe una completa mistificazione pe rparecchi motivi . In primo luogo perchéqueste entrate, così come si configurano, ri-spetto alle entrate dell ' anno precedente - an-che questo va considerato - costituiscono nonuna diminuzione ma un aumento pari all'8, 9per cento. In secondo luogo perché, come èstato lungamente detto senza che si voglian otrarre le conseguenze da questa situazione, i nrealtà vi sono stati dei fatti . anomali chehanno reso irregolare il gettito fiscale a par-

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tire dal 1° gennaio di quest 'anno. Cioè noinon abbiamo avuto un gettito che si ripar-tisse, diciamo, tra i vari mesi con una rego-larità rapportata alla congiuntura globale ,perché vi è stato lo sciopero degli esattoriali ,e perché vi sono state le interruzioni di pro-duzione, eccetera . Per cui, se noi andiamo aconsiderare il gettito per mesi, vediamo ch esiamo in una curva ascendente . Infatti il get-tito di settembre non è, come quello dei mes iprecedenti, dell'8,9 per cento superiore all'an-no prima, ma è superiore all'anno prima de l13,8, e a settembre abbiamo già un'entratatributaria che è superiore alle previsioni, serapportata mese per mese. Quando noi arri-veremo alla fine dell'anno, dunque, avrem oun'entrata tributaria che sarà superiore al -l'entrata prevista . Questo è il punto : il de-nunciato calo delle imposte non c'è .

Ma poi vi è l'altra considerazione, e cioèche non c ' è soltanto il rapporto tra le entrat etributarie effettive e le previsioni di bilancio ,ma c 'è anche il problema che il « decretone »è stato varato quando si faceva una prevision edi entrate che era inferiore alle entrate in -scritte nel preventivo del bilancio . Per cui ,quando abbiamo addirittura un gettito fiscal eche pareggia il preventivo del bilancio o v aoltre, abbiamo un gettito fiscale che è indi-scutibilmente molto superiore a quello chegli autori del decreto prevedevano . Ora se nevuole o non se ne vuole trarre la conseguenza ?Questa è una domanda molto precisa all aquale è difficile sfuggire. Senza parlare de lgettito dell'imposta di fabbricazione sulla

SANTAGATI, Relatore di minoranza. Lostesso discorso si potrebbe fare per le borse .Le borse si sono allarmate e hanno chiuso .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Se-condo me, per le borse bisogna consideraredue aspetti . In primo luogo, si sa bene chel ' allarme delle borse è un mezzo di pression ee di ricatto politico (parliamoci chiaro) cheviene usato sempre nelle situazioni difficili .

SANTAGATI, Relatore di minoranza . Que-sta è una interpretazione molto subiettiva .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . In se-condo luogo, pur non essendo allineato co ngli operatori di borsa, mi rendo conto ch equesti, quando hanno visto l 'onorevole Co -lombo Presidente del Consiglio, avranno det-to : siamo a posto, il grande tecnocrate euro-peo prende in mano l'economia e la guider àcon mano salda . Sennonché che cosa è acca-duto in questa Camera ? È accaduto com enella fiaba di Andersen nella quale solo i lbambino dice che l'imperatore è nudo, ma po itutti lo guardano e si accorgono che è effet-tivamente nudo. L'onorevole Colombo, cometecnocrate, è nudo veramente, è come l'ha fat-to mamma. Allora voi capite che, con un tal ePresidente del Consiglio, uno stato di scorag-giamento si diffonde fra gli operatori econo-mici perché essi si sentono non tutelati d alui . Questo è, poi, uno degli aspetti della cris ipolitica italiana .

benzina, che sappiamo - dato il suo consumo SANTAGATI, Relatore di minoranza. La

non solo anelastico ma addirittura elastico, cosa più grave è che l'onorevole Colombo

semmai, alla rovescia - fornisce un gettito non è nemmeno imperatore .

superiore alle

previsioni .

Non saranno 26 0miliardi all ' anno, ma di più . RAFFAELLI . Meno male che c'è l 'onore -

Per i prezzi - altro elemento della con - vole Ferrari Aggradi al tesoro .

giuntura (vedo proprio i mesi recenti) - son ovenuti fuori dati divertentissimi, anzi amar iperché sconfessano completamente il Governo .

Per i prezzi all ' ingrosso, abbiamo degl iindici forniti dall ' ISTAT. È accaduto (nonso come qualificarla questa cosa rispetto a ldecreto) che i prezzi all ' ingrosso risultanodall'aprile al luglio fermi, e in aumento dal -l 'agosto al settembre. Cioè, se si volesse sta-bilire un rapporto lineare, che io non sta-bilisco perché voglio essere più serio dellostesso Governo su questo punto, si dovrebbedire che, finché non c'era il decreto, i prezz iall'ingrosso erano stabili ; appena il decretoè intervenuto per bloccare i prezzi, i prezz iall ' ingrosso sono saliti .

SANTAGATI, Relatore di minoranza.L'onorevole Ferrari Aggradi è tutto vestito !

CAPRARA. Il fatto è che al di sopra d i

tutti c ' è il dottor Carli .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Èabbastanza interessante anche vedere le valu-tazioni che fa l'Istituto centrale di statistica ,nella sua piccola noticina (io non è che mifidi molto), di questo fenomeno dei prezzi al -l'ingrosso che finché non c ' è il decreto stan -no fermi e appena interviene il decreto sal-gono: i prezzi sono saliti perché è aumen-tato il prezzo della benzina, che dovrà esser e

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riversato sui costi ; perché è aumentato il co-sto del denaro, eccetera .

A proposito dell ' aumento del costo de ldenaro, si sono avute denunce autorevoli d aparte della maggioranza, in merito alla po-litica dissennata, avventuristica, come hadetto l ' onorevole Riccardo Lombardi, dei tas-si di interesse, autorizzata dal vero capo de lgoverno che è il dottor Carli e che il Gover-no ha seguito pedissequamente . Ma questo si adetto per inciso .

In terzo luogo, sempre secondo l'ISTAT ,l ' aumento dei prezzi all ' ingrosso sarebbe do-vuto al fatto che abbiamo avuto un aument odel prezzo di importazione dei manufatti esoprattutto dei semimanufatti di importa-zione .

Vorrei ricordare alla Camera che in pro-posito una comunicazione di questi giorni del -la Commissione delle Comunità europee dic eche, avendo esaminato lo stato delle econo-mie dei diversi paesi del Mercato comun eeuropeo e dell'Europa, in questi ultimi se imesi, trova che tutte danno preoccupazioni .salvo l'economia italiana . Cioè, il Mercato co-mune europeo dice che l'unica economia ch enon offre preoccupazioni è quella per la qua -le si ricorre al « decretone » .

L'aumento dei prezzi dei manufatti 'e de isemimanufatti importati dall'estero ha pro-prio valore di conferma. Noi abbiamo, cioè ,un aumento dei prezzi dei prodotti che vengo -no dall'estero . Questa è la verità ; ed è questol'altro problema che nella relazione inizial eio ho sottolineato a lungo, quello cioè de irapporti con il mercato internazionale e degl iinterventi su quel mercato . Altro che decreto :è tutt'altra la politica che sarebbe necessaria !

Naturalmente il fatto che i prezzi all'in-grosso si siano mossi nel senso che ho de -scritto non vuoi dire che lo stesso sia acca-duto anche per i prezzi al minuto, per i qual isi ha invece un andamento difforme . Abbiamoavuto infatti nei mesi scorsi continui aument idei prezzi al minuto ; e soprattutto abbiam oavuto delle impennate deI costo della vita ch enon corrispondono all'aumento dei prezzi al -l'ingrosso . La ragione di questa sfasatura èevidente : sono le conseguenze delle strozza-ture della società, delle contraddizioni dell asocietà. Il costo della vita aumenta perchéaumentano gli affitti delle case ; ma questi ul-timi non aumentano in conseguenza dell'au -mento dei prezzi all'ingrosso, ma bensì pertutto il nodo della speculazione edilizia, perquella politica che si vuole continuare a ri-lanciare .

Si pongono qui tutti i problemi relativ ialla struttura della società . L'analisi somma-ria dei prezzi, che ho fatto, porta cioè a con-cludere che quello dell'aumento dei prezzi ,non combattuto ma anzi aggravato dal « de-cretone », è un fenomeno che si combatt econ l'adozione di misure non anticongiuntu-rali, ma di riforma di strutture . Questo si sa-rebbe dovuto fare, e non il decreto, in quest imesi ; questo è il problema che avevamo da-vanti .

Un altro dato sul quale si è fatto tant ochiasso è quello della circolazione moneta-ria. Ho qui una tabellina in proposito . Cosaaccade per la creazione di liquidità ? Settem-bre 1969, 8 .547 miliardi ; dicembre 1969, 10 .015miliardi ; settembre 1970, 10.142 miliardi (au-mento del 18,7 per cento) . Resto del mondo(sono i conti con l'estero) : settembre 1969 ,3 .302 miliardi ; dicembre 1969, 3 .331 miliardi ;settembre 1970, 3 .019 miliardi (diminuzion edell'8,6 per cento) . Tesoro : settembre 1969 ,3 .682 miliardi ; dicembre 1969, 4 .206 miliardi ;settembre 1970, 5 .786 miliardi (più 57,1 percento) . Praticamente, cioè, abbiamo avuto(questo è il punto, e lo si vedrà dai dati suc-cessivi) un ampliamento di liquidità creat odalle operazioni del Tesoro, che è stato per òcontrobilanciato dalla deflazione bancaria .Per l'economia, infatti, i dati sono 1 .563 mi-liardi nel settembre del 1969, 2.478 miliard inel dicembre del 1969, 1 .337 miliardi nel set-tembre del 1970 (meno 14,5 per cento) .

Per la raccolta di liquidità abbiamo 3 .27 6miliardi nel settembre del 1969, 3 .915 nel di-cembre del 1969, 4 .277 nel settembre del 197 0(più 30,6 per cento) .

Depositi delle banche : 2.639 miliardi nelsettembre 1969, 3 .189 nel dicembre del 1969 ,3 .475 nel dicembre del 1970 (più 31,7 pe rcento) .

Altre operazioni : 637, 726, 802 miliard i(più 25,9 per cento) .

Vi è quindi la circolazione : 5.271 miliardinel settembre 1969, 6 .100 nel dicembre 1969 ,5 .865 nel settembre 1970 .

Da questi dati si desume che nel comples-so abbiamo avuto, da una parte, una dilata-zione delle operazioni del Tesoro, come ricor-davo, compensata dalla deflazione bancaria ;e, dall'altra, sostanzialmente, un ritorno dell acircolazione monetaria, indipendentemente da ldecreto, a livelli che sono normali . Quindianche da questo punto di vista il decreto nonha giustificazioni, non ha fondamento, non h abasi . Questi dati sono integrati da altri ch eriguardano il risparmio e il credito . Abbiamola seguente situazione in miliardi di lire : per

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i depositi a risparmio al 31 agosto 15 .922 ;per i conti correnti 16 .947 ; per i conti pub-blici 3 .205 . Totale dei depositi 36 .075 . Titol idi Stato 3.732 (sono sempre miliardi) ; obbli-gazioni e buoni del tesoro speciali 5.574 ;ENEL, ENI, IRI 1 .589 ; altri, 285 ; azioni 200 .Totale del portafoglio 11 .651 miliardi . A fron-te di questo abbiamo : impieghi a breve 21 .652miliardi, impieghi a medio 3.602 miliardi .

Dunque i depositi in Italia hanno superat oil traguardo dei 36 mila miliardi di lire all afine di agosto. Si marcia ormai ad una velo-cità di accrescimento di circa 350 miliardi almese. L'aumento però (questo è interessante )si è accentrato totalmente sui conti correnti ,mentre sono risultati in flessione i depositi arisparmio. Il fenomeno si spiega chiaramentecon una serie di considerazioni che ho avut ogià modo di svolgere e che non ripeto . Peròquesta tabella contribuisce a rafforzare l'ide ache noi siamo in una condizione di normalit àe che, semmai, abbiamo una serie di distor-sioni che riguardano il sistema bancario (pe resempio, il gonfiamento dei conti correnti ch eè legato ai tassi di interesse) e che sono colle-gate ad una politica di deflazione che vieneperseguita attualmente dalle autorità mone-tarie .

Per iconti con l'estero abbiamo una situa-zione altrettanto normalizzata (questa è la ve-rità), che si era già normalizzata . Vorrei ri-cordare qui, prima di dare qualche cifra su iconti con l'estero, che il dottor Carli, gover-natore della Banca d'Italia, fece in aprile unadichiarazione dalla quale risultava che egli s isarebbe accontentato, cioè avrebbe ritenuto in-dice normale, non oltre il livello di guardia ,un deficit annuo nella bilancia dei pagament idi 300 miliardi di lire. Non so se i colleghiricordino questa dichiarazione che fu fatta i nforma abbastanza solenne .

Ebbene, come stiamo ? Secondo i dati prov-visori rilevati dal Ministero del commercio conl'estero, la bilancia dei pagamenti si è chiu-sa nel settembre scorso con un attivo di 164, 4milioni di dollari contro un disavanzo di 428,8milioni di dollari nel settembre 1969. Il mes edi settembre è attivo dunque .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Non è esatto .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Com eno ? Io non sto dicendo « 10 mesi », dico « ilmese ». Il Ministero del commercio con l'este-ro dice così .

Questo risultato, oltre che dal normal esurplus delle partite correnti (cito testualmente

quel che dice il Ministero del commercio conl'estero), è stato determinato essenzialment edall'apporto positivo del movimento dei ca-pitali che ritornano, il cui saldo attivo di 164milioni di dollari si contrappone al deficit d i428 milioni di dollari del settembre 1969 .

Per quanto riguarda il periodo gennaio -settembre, la bilancia dei pagamenti (guard iche non si può dire che ha operato il decreto ,perché queste sono tutte cifre anteriori all'en-trata in vigore del decreto) ha accusato undisavanzo pari a 280 milioni di dollari, regi-strando quindi un notevole miglioramento ri-spetto allo stesso periodo dell'anno precedente ,che aveva presentato un deficit di 1 miliardo220 milioni di dollari . Cioè, quando la bilan-cia dei pagamenti presentava un deficit di Imiliardo 220 milioni di dollari non c'era bi-sogno del decreto, appena ridotto questo pas-sivo ad una misura fortissima (a un sesto) c' èla crisi, l'allarme : bisogna fare il decreto .

Il settore merceologico ha presentato unpassivo di 185 milioni di dollari nel settem-bre scorso e di 1 miliardo 677 milioni di dol-lari nel periodo gennaio-settembre 1970 . Leriserve valutarie alla fine di settembre am-montano a 4 miliardi 803 milioni di dollari ;una delle più alte cifre di riserva nell'are acapitalistica e nell'area mondiale in assoluto.

Secondo dati poi forniti dalla Banca d'Ita-lia, nel mese di 'settembre la posizione sul-l'estero è migliorata di 116 miliardi di lire ,quasi interamente per effetto dell'aumento del-le disponibilità in valute convertibili . Nellostesso tempo la posizione creditoria dell eaziende di credito si è ridotta di 11 miliardi .Ecco, io vorrei sapere se queste cifre sonovere o sono false e, se sono vere, come fa i lGoverno a continuare a fare un ragionamentoeconomico che prescinde completamente daqueste cifre . Questo è il punto . Intendo sotto -lineare che ciò è mancanza di rispetto anch eper il Parlamento . Io ho parlato a propositodell'onorevole Colombo, e lo ripeto ancora per -ché desidero che rimanga registrato, di u ncomportamento che è ispirato ad arroganza ea disprezzo delle istituzioni parlamentari . Emancare di prendere atto di questi dati dimo-stra questo atteggiamento, da parte del Pre-sidente del Consiglio in particolare, che ha l aresponsabilità della direzione generale de lpaese .

Se tutto questo è vero, il nodo cui è giunt oil dibattito cosa dimostra ? Che cosa la Cameradovrebbe registrare se qui ci fosse un dibat-tito reale, un confronto reale, e non ci foss eviceversa il tentativo di contrapporre dei mur idogmatici ? La Camera dovrebbe registrare

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due cose : la prima, che mancano tutti i pre-supposti di analisi economica sulla base de iquali è stato fondato il decreto ; e, secondo, chei problemi che noi in realtà abbiamo davant inon sono problemi di congiuntura, ma son oproblemi di interventi nella struttura dell'eco-nomia. Cioè dovremmo accantonare il decretoe passare viceversa ad affrontare le grosse que-stioni che vi sono sul tappeto e che riguardan ole strutture, gli squilibri, le malformazion idell'economia italiana : a cominciare dalla cri-si meridionale, della quale l'altra volta ho par -lato e sulla quale non tornerò, e che ieri anch eil compagno Gatto tornava a porre in tutt ala sua drammaticità .

Questo è il vero problema. Vi sottraete aquesto soltanto perché obbedite ad una logic ache è la logica dei partiti, è la logica degl iequilibri, non è la logica dell'economia, n édell'analisi dell'economia, né dei fatti, né de ib isogni del paese .

Da qui nasce tutta la posizione che noi ten-tiamo viceversa di portare qui dentro, perchénoi non ci limitiamo a fare la contestazionedel decreto che abbiamo fatto finora, ma all acontestazione del decreto noi affianchiamo co nmolta forza una linea di proposta molto am-pia, molto circostanziata .

Io ho difficoltà ad affrontare questa part eperché - desidero rendere pubblico anchequesto - avrei dovuto svolgere questa relazio-ne ieri sera; successivamente è stato conve-nuto di rimandarla a stamattina e questo m icomporta una limitazione del tempo : perchéaltrimenti, evidentemente, avrei parlato tuttala notte e sarei comunque arrivato a mezzo -giorno. Comunque la non regolamentazion edei tempi rimane e la mia è solo una corte -sia verso i colleghi . Del resto noi avremo mo-do, nell'esposizione degli emendamenti, di il -lustrare tutto l'arco delle nostre contropropo-ste, che nascono però dall 'analisi che fin quiho cercato di fare e di cui aspetto una qua-lunque contestazione .

Qui vi farò grazia di tutta una quantità d imateriale che ho accantonato e sul quale ritor-nerò nell'illustrazione degli emendamenti ,degli ordini del giorno e via discorrendo (sì ,abbiamo molto materiale di cui ci serviremoperché speriamo di avere questo confronto conla maggioranza che invochiamo da tantotempo), e vengo invece alla questione conclu-siva, cioè vengo alla conclusione politica ricol-legandomi alle cose che ho detto all'inizi odella mia replica .

Io sono partito dalla considerazione ch eciò che avviene oggi qui non è lo scontro trauna maggioranza che ha alcune esitazioni in -

spiegabili ed una pattuglia di ciechi ostruzioni-sti, mentre il partito comunista sta sfogliand ola margherita in un angolo; ma è uno scontrocomplesso, che si riflette nel Parlamento, d icarattere politico e sociale, e traversa la stes-sa maggioranza; scontro politico e sociale allointerno della maggioranza che ha poi un ad-dentellato nel tiro alla fune che all'internodella maggioranza avviene tra una parte delpartito socialista, da un lato, e la socialde-mocrazia e le forze di destra della democra-zia cristiana, dall'altro .

Il dilemma relativo alla proposizione del -la questione di fiducia o alla decisione di trat-tare con la minoranza o le opposizioni permodificare il decreto riflette questo scontr oall'interno della maggioranza .

A questo punto dico subito che noi non pos-siamo ignorare né vogliamo ignorare - l'altr avolta ne ho fatto cenno e questa volta occorr eche io lo sottolinei in modo più esplicito - l ecose che si agitano dietro il decreto, che iovoglio rendere esplicite . Cosa ci si dice in so-stanza, a prescindere dalle dichiarazioni uffi-ciali, che contano fino ad un certo punto ? I nprivato ci si dice di non essere impazienti :c'è un settore della maggioranza e non sol odel partito socialista il quale ci dice d iriconoscere che questo « decretone » « è unaporcheria » . Si porti pure pazienza, tanto l opagano i lavoratori . Altrimenti, se ci si impun-ta contro il decreto, ci sono forze che ne appro-fittano per fare la crisi, fare sciogliere le Came-re, mandare a monte il divorzio e attuare quelprogetto che il cosiddetto « partito dell'avven-tura » in passato aveva messo in cantiere . In -vece se c'è un po' di pazienza - questo è il di-scorso che viene fatto, lo dico apertamente -verrà un momento in cui si arriverà al « se-mestre bianco ». Per conseguenza lo sciogli -mento del Parlamento sarebbe difficile e sar àpossibile giocare una partita politica diversa .

Noi ci rendiamo conto di questo ragiona-mento, ma desidero ribadire ancora una volt ache non intendiamo affatto, mentre perseguia-mo una nostra linea politica ben definita, gio-care ai margini di questa linea con la formul adel « tanto peggio, tanto meglio » . Voglio dir eche noi in questa Camera combattiamo il « de-cretone » ma senza fare una lotta strumentale :combattiamo il decreto per il decreto. Certo, sepoi cadesse il Governo, noi che siamo opposi -tori non potremmo che prenderne atto con fa-vore . Il punto però da stabilire è che noi nonmiriamo, attraverso una manovra, a conseguir efini diversi .da quelli dichiarati apertamente .

Però, quando ci si fa il discorso di star eattenti alla crisi, di stare attenti a non provo-

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care una situazione che potrebbe avere un ri-svolto diverso da quello che ci proponiamo ,quando ci si invita ad avere pazienza perchéintanto le grandi manovre del semestre bianc opossano andare avanti, noi dobbiamo limitarcia rispondere quello che anche altre volte ab-biamo detto anche in polemica con l 'onorevoleNenni . E cioè che io non credo a questa tes idell'« uomo nero » che salta sempre fuori .Troppe volte appena c'è da fare qualche cosaviene agitato lo spettro della crisi che serv epoi a fare ingoiare tutto . Il centro-sinistrafu ingoiato dal partito socialista, al prezzo d iuna scissione nel 1964, con lo spettro del -l'« uomo nero » . Il partito socialista è statoricondotto al Governo e la sinistra democri-stiana è stata ricondotta all'osservanza di unadisciplina conservatrice, sempre con l'agita-zione dello spettro dell'« uomo nero » . E oggici si vogliono far ingoiare le esenzioni fiscal iper l'edilizia, le esenzioni per le società pe razioni, questo decreto ingiusto per i lavora-tori, sempre con lo spauracchio dell'« uomonero » .

Non basta però dire in questa sede, comealtre volte abbiamo detto, che secondo no iI'« uomo nero » esiste ma va ridimensionato eche non lo si può combattere con la teoria de lmeno peggio, perché anzi si combatte co nl 'unità e con l ' avanzata delle forze di sinistr ae con le forze favorevoli al progresso del no-stro paese . Si badi, onorevoli colleghi, a pro-posito della figura retorica da me usata, che1'« uomo nero » qualche volta . . . è bianco. Que-sta è la contraddizione della dialettica sociale .

Ma non basta dire questo, né basta ciò ch eabbiamo detto la volta precedente alla sinistr acattolica, alla sinistra socialista : e cioè che ,quando noi combattiamo con tanto accanimen-to il decreto o il Governo, non poniamo conciò in difficoltà la sinistra interna alla mag-gioranza, ma viceversa le creiamo uno spazio .Perché, se noi avessimo una posizione di col-laborazione, da parte dell'opposizione, d icomplicità con il Governo nelle sue scelte .piùconservatrici, contribuiremmo a soffocare l asinistra nell'abbraccio conservatore ; vicever-sa, la nostra lotta tende a rompere le gabbi edel centro-sinistra e dello schieramento con-servatore, tende ad aiutare, su un terreno po-sitivo e di avanzata, le forze di sinistra in-terne al centro-sinistra .

Ma queste considerazioni le ho già fatte ,e non sono sufficienti : secondo me, a questopunto, di fronte al ragionamento che vienefatto, occorre dare una risposta che vada più afondo . Noi dobbiamo seguire la realtà nei suo irisvolti, per non parlare in termini generali .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Ella ha risposto a degli anonimi, però. Ledomande cui ella risponde sono infatti di for-ze politiche anonime . Ella parla della sini-stra, di qualcuno della maggioranza, di qual-cuno di destra, di qualcuno di sinistra . Vor-remmo sentire invece un discorso che riguar-di forze politiche chiaramente individuate .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Vuoledei nomi ?

AllARO, Relatore per la maggioranza .No, i nomi non interessano ; ma parli delleforze politiche. Ciò che conta, infatti, è ladialettica tra le forze politiche in Parlamento ,non quello che dice Tizio o Caio . Altriment icadiamo nel pettegolezzo .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Leelenco tutte, se vuole, queste forze politiche ,e le do subito i nomi . Il discorso dell'« uomonero », e cioè dello spettro della crisi, viene daun settore ben preciso ; io ho citato l'onorevo-le Nenni per indicare la destra del partito so-cialista . La destra del partito socialista è quelsettore che ci addita continuamente il peri-colo della crisi . L'onorevole Nenni dicev al'altro giorno pubblicamente : io ci devo cre-dere, ali'« uomo nero », quelli della mia ge-nerazione devono crederci ; questo è il peri -colo maggiore ; rilanciamo allora il centro -sinistra .

Questo, onorevole Azzaro, è un interlocu-tore ben individuato .

Le forze politiche che viceversa ci diconodi non avere fretta, perché c 'è la crisi e pi ùavanti si vedrà, sono quelle della sinistra de-mocristiana e della sinistra del partito socia -lista .

Onorevole Azzaro, ella vuole che io indich idei nomi, ma questi sono sulle prime pagin edi tutti i giornali . Cosa significa il comitat ocentrale del partito socialista (credo le sia not oche dopo la conclusione del comitato Mancin iha dovuto tranquillizzare Colombo) ? Che cos asignificano le battute che sono circolate nelcomitato centrale, secondo cui addirittura i lgiugno del 1971 sarebbe il termine di scaden-za dell'impegno assunto dal partito socialistaverso il centro-sinistra ? Cosa significa tutt oquesto, se non che si fa questo tipo di ragio-namento ? Sono cose di cui si è parlato sututti i giornali ; non si tratta di misteri o d ipettegolezzi, ma di fatti politici ben precisi .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Mancini ha parlato del 1973, non del 1971 .

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LIBERTINI, Relatore di minoranza . Finoal 1973 ? Un impegno di legislatura ! Comun-

que, questo è il discorso che è venuto fuori .C 'è poi il discorso dell 'onorevole De Mar -

tino, che io voglio interpretare in chiave po-litica, e non in chiave . . . presidenziale : ognu-no lo interpreta come vuole . 1J un discorso chetratta dell 'apertura alla sinistra e della ri-strutturazione della sinistra ; il discorso è que-sto e dalla realtà non si può sfuggire . Larealtà ha i suoi protagonisti ; perché dobbia-mo sempre sfuggire alla realtà, e far fintache si discutano alcune cose, mentre se n ediscutono altre ? Questo è il problema di fron-te al quale siamo . A queste domande noi ab-biamo dato risposte puntuali, che io ho citat oper sommi capi .

Ma oggi, in questa sede, non posso limi -tarmi, a nome del mio partito, a risponderesoltanto in questi termini; devo andare più afondo. Noi abbiamo bisogno di guardare i lparticolare; se non guardassimo il particolare ,saremmo solo degli storici e non dei politici ,che devono vivere la lotta nelle sue congiun-ture quotidiane. Ogni tanto, tuttavia, abbia-mo bisogno di uscire da una valutazione dicronaca e guardare il panorama nel suo com-plesso .

Da questo punto di vista, dobbiamo pren-dere atto di alcuni fatti, che hanno una gran -de portata ed influenzano tutto il corsodegli avvenimenti . La prima questione ri-guarda, onorevole Azzaro, proprio il suo par-tito . La democrazia cristiana di oggi non è enon può essere né la democrazia cristiana de l1948, né quella del 1953 e neppure quella de l1959-60. E non può esserlo, non per un cam-biamento di uomini, ma perché sono cam-biate due condizioni che, per un partito ch eha le dimensioni e le radici sociali propri edella democrazia cristiana, sono determinanti .

Le due condizioni che sono mutate (e, lodico esplicitamente, sono mutate non solo ri-spetto al centrismo, ma anche rispetto al cen-tro-sinistra, rispetto al discorso di Moro a lcongresso di Napoli) sono : 1) l'orientamentomondiale della Chiesa, ossia l'orientament ogenerale della politica della Chiesa; 2) unmutamento importante nella struttura dell asocietà e nei rapporti di forza fra le classi .

Quale era la base politica, nella società ,della condotta del partito di maggioranza ven-ticinque anni fa ? Era costituita dal fatto chealle spalle del partito di maggioranza (e nonparlo di legami deteriori che non mi interes-sano e non sono cose che metto in conto, maparlo unicamente di rapporti di fondo nell asocietà) vi era la Chiesa di Pio XII, la Chie -

sa della crociata, la Chiesa dell'anno che do-

veva essere del ritorno, la Chiesa della con-trapposizione, la Chiesa che usciva dal lun-go periodo dei rapporti con i regimi totali -tari in Europa e dalla politica di concordatocon quei regimi : una pagina della storia dellaChiesa che le sue gerarchie contavano di pro-lungare nel futuro . L'anno 1948 è l ' anno diquesto stato di cose, nel quadro della guerrafredda .

Dall'altro lato, il partito democristianoaveva alle spalle una struttura della societàitaliana assai diversa dalla società attuale .Ancora non vi era stato lo sviluppo indu-striale, la società italiana era quale era uscitadalla stretta del fascismo, ancora vi erano 8milioni di contadini, ancora vi era un bloccoagrario meridionale .

L ' insieme di questi elementi spiega com ela democrazia cristiana, sul piano nazionale ,fosse arroccata su una politica centrista, che l aportò ad una rigida contrapposizione e ad un oscontro frontale con il movimento operaio ,mentre nel Mezzogiorno, diversamente dalnord – e non a caso – spostava addirittur a

l'asse di questa sua politica centrista verso i l

centro-destra. C'era il governo centrista aRoma e il centro-destra a Palermo . Era i lblocco agrario che pesava all'interno della de-mocrazia cristiana e la spingeva a convergen-ze con i monarchici e i fascisti . Vi era, dun-que, questo elemento di fondo nella società .

Rispetto a queste condizioni di fondo ch ehanno determinato allora la politica del par-tito di maggioranza, abbiamo avuto due mu-tamenti storici successivi, che riguardano en-trambe le basi della politica della democrazi a

cristiana e che nessuno può ignorare . Da essi

dobbiamo partire ; altrimenti facciamo de i

ragionamenti da cronisti parlamentari, che

possono essere rispettabili, ma non centran o

il nodo della questione.

AllARO, Relatore per la maggioranza .Parta dal XX congresso del PCUS, invece ch e

arrivarci !

LIBERTINI, Relatore di minoranza. Sepermette, devo prima arrivarci, altriment i

non posso partirne . Per chi mi ha seguito ,si tratta comunque di un ragionamento su i

fatti di oggi .La prima ondata di modifiche è consistit a

nel fatto che in Italia abbiamo avuto, tutt osommato, a partire dal 1948, un processo d i

trasformazione in paese dell 'area industriale .

Abbiamo avuto il disfacimento del blocco

agrario ed un accrescimento del peso del pro-

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fitto rispetto al peso della rendita (anche sela rendita conta, la rendita si intreccia al pro -fitto) .

Questo è il primo aspetto . Dall'altra par-te, abbiamo avuto la rottura di quella poli-tica della Chiesa ispirata da Pio XII . Neibanchi democristiani, c'è ancora qualcun oche non se ne è accorto . Ad esempio, l'onore-vole Castelli, come ha dimostrato ieri sera, èconvinto che vi sia ancora Pio XII . Sono con-vinto che egli non sa che c ' è stato papa Gio-vanni, e questo spiega tante cose. Molti altr isono convinti che sia come allora .

Badate, di persone così ce ne sono dapper-tutto. Ad- esempio, da noi qualcuno non si èaccorto che Stalin è morto, e pensa che l ecose siano sempre quelle . Invece, il mondocambia, è cambiato ; anche se ci sono dei re-sidui storici . La Chiesa ha fatto un passo .Anche qui per brevità, non approfondisco. S itratta di uno studio che ho pubblicato e checercherò di riassumere, perché è molto inte-ressante vedere questo mutamento della poli-tica della Chiesa .

Dunque il periodo storico di cui parlav oè finito per una esigenza della Chiesa che no nè italiana, ma mondiale . Ciascuno deve esseremisurato secondo la sua statura . Vi sono per-sone che parlano del divorzio come di un aquestione essenziale, ma la politica dell aChiesa, ripeto, è su scala mondiale . Il pro-blema posto negli anni '50, e che va al di l àdelle persone dei singoli Pontefici, è quellodella perdita da parte della Chiesa del con -tatto con il mondo moderno . Questo è ungrande problema, che ha delle manifestazion iche io considero periferiche, come per esem-pio la questione dei preti operai, di un certotipo di dissenso .

È un distacco della Chiesa - questo è i lprofondo problema, ripeto - che voi verifi-cate a livello, diciamo così, sociale, per i lfatto che bene o male nel mondo si è creat oun equilibrio mondiale nuovo . Nessuno pu òinfatti pensare - quello che accade in quest igiorni ci dice che il Governo ne prende att o- che la rivoluzione cinese sia qualcosa ch evenga cancellato da un giorno all'altro ; chel ' esistenza di un vasto campo socialista mon-diale sia qualche cosa di transeunte ; nessun opuò chiudere gli occhi di fronte al fatto cheun terzo e forse la metà dell'umanità, ch eera assente dal palcoscenico della storia comesoggetto (l 'Africa, l 'Asia), vi entra prepoten-temente come protagonista .

La Chiesa ha il problema del rapportocon queste forze sociali che rappresentanotanta parte dell'umanità : perché ogni chiesa

aspira ad una esigenza di universalità . Anchequando nasce, lo fa con poche persone ma co ltentativo di raccogliere il mondo intero . Nonpuò accettare dunque di stare al di qua diuno steccato mondiale (altro che steccati sto-rici italiani !) .

Tutto il problema della Chiesa, dopo l amorte di Pio XII (quindi dopo la fine dell apolitica di crociata, di contrapposizione, lascomunica dei marxisti), è quello di passar ead una politica di ricerca di rapporti con i lmondo dal punto di vista delle nuove forz estoriche emerse dalla società . Questo è ilprimo problema .

Un altro problema, di cui non mi scanda-lizzo e da cui non traggo motivo per una fa-cile polemica anticlericale (non è questo i llivello a cui intendo mettermi : il problemache pongo è un altro), è che la Chiesa non

solo si è accorta, ad un certo punto della su astoria, di aver perso il contatto con le grand iforze che si muovono nel mondo nuovo e dell equali ho parlato, ma che, anche all'interno

dell 'area nella quale è presente, il suo rap-porto col mondo è più difficile . La crisi dell evocazioni, che significa ? La deficienza de iquadri religiosi che significa ? Il fatto stessoche i progressi della scienza e della fisica ab-biano messo in contestazione alcune dell ebasi della teologia stessa obbliga la Chiesa ,se vuole vivere, a tentare di riprendere il rap-porto con il mondo. Le due cose si intrecciano .

Questo travaglio profondo (ho fatto questostudio, ma non lo espongo), con le sue contrad-dizioni, con i suoi ritorni indietro, con lo scon-tro di idee opposte, lo potremmo trovare nellastoria delle encicliche, delle riunioni, dei con-cili . Esso ha manifestazioni esterne nei viagg idel pontefice in America latina, in India e cos ìvia .

Per ricorrere ad una esemplificazione fa-cilmente comprensibile, la stessa Chiesa ch enel 1948 ha lanciato la scomunica contro co-loro che professano le teorie marxiste e ha an-nunziato l ' anno del « grande ritorno » per co-loro che si pentivano di tale eresia, è la stess aChiesa che (senza togliere quella scomunica ,perché le scomuniche rimangono . . .) ha ricono-sciuto il governo rivoluzionario di Mao Ts eTung due anni prima del governo italiano ,stabilendo già da tempo con esso rapporti di-plomatici : e se vi è uno « scomunicato », ne itermini del 1948, questi è certamente MaoTse Tung.

Questo mutamento della posizione dell aChiesa è la prima novità che si manifesta all espalle della democrazia cristiana . L'altra no-vità è il mutamento, al quale prima ho accen-

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nato, della base sociale . La democrazia cristia-na, che, in un paese che non aveva ancoraraggiunto un sufficiente livello di sviluppo in-dustriale, si era alleata con i vecchi agrari ,si è venuta a trovare in un paese divenutouna delle prime sette nazioni industriali de lmondo, con una classe operaia numerosa e con -centrata in grandi industrie, ed ha dovutoquindi, per così dire, cambiare spalla al suofucile: dal centrismo e dal rapporto con i mo-narchici e i missini essa è dovuta passare a dun rapporto con le forze del movimento ope-raio, perché le esigenze della società capitali-stica esigono un rapporto con il mondo operaio ,per integrarlo entro una certa logica di svi-luppo . In questa direzione si muove appuntoil grande capitale, il capitale più avanzato .

Ecco ciò che sta alle spalle dell ' attuale si-tuazione politica . La mancata comprensionedi questa realtà fa sì che ancora oggi, nei cor-ridoi del palazzo di Montecitorio, si possa par-lare del problema delle alleanze come se foss euna specie di gioco della roulette, per cui sipuò fare ora un governo di destra e ora unodi sinistra, a seconda degli umori del mo-mento ; mentre occorre invece tenere contodella realtà di oggi, di una realtà che non s icancella .

In questo quadro si inserisce il mutament odella linea della democrazia cristiana, inizia -tosi con l ' importante discorso dell 'onorevoleMoro al congresso di Napoli del suo partito .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Quel discorso ha battuto anche il suo recorddi durata, onorevole Libertini .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Ciò si-gnifica che i discorsi, anche se sono lunghi ,quando sono buoni valgono .

SANTAGATI, Relatore di minoranza. Sitratta di vedere se fu un buon discorso .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Sta difatto che fu un discorso importante, perché s iinserì in questo mutamento di prospettiva, inquesto travaglio di fondo al quale ho accen-nato .

Allora, in sostanza, si pensò di risolvere iproblemi che nascevano dai mutamenti soprav-venuti nel quadro politico e sociale del nostr opaese, e che ho tentato in modo sommario d idescrivere, con una politica che si limitass ea rompere il movimento operaio e a catturarn euna parte, a sostegno del sistema dominant eQuesto intento fu alla base del discorso fattoall ' indirizzo del partito socialista, che si volle

trasferire dall'area dei « cattivi » all'area de ibuoni », rompendo la sua alleanza con i l

partito comunista. Il centro-sinistra non fuun'operazione soltanto governativa, ma unaoperazione di fondo che si inseriva in un de -terminato sviluppo della nostra società .

Ecco perché noi che da sinistra combattem-mo quella operazione non lo facemmo com ese ci si trovasse di fronte ad un qualsiasi go-verno che non ci piacesse, ma lo combattem-mo nella consapevolezza che occorreva collo-carsi sul terreno nel quale quella operazion eera maturata .

Se mi è consentito riassumere, sintetica-mente, il senso che si dava allora all'avventodel centro-sinistra, potrei, semplificandolo ,esporlo nei termini seguenti : si pensava chenella società moderna vi fossero dei forti mec-canismi di contraddizione sociale (si era al -l'epoca del primo boom, delle « motorette » ,della radio, dei primi televisori e così via) ,ma che tuttavia i meccanismi di integrazione ,capaci di portare i lavoratori ad accettare i lsistema, fossero più forti dei meccanismi d icontraddizione ; si pensava che una linea d irottura del movimento operaio, con la separa-zione dei socialisti dai comunisti e l'inseri-mento dei primi nell 'area governativa, previ olo spostamento verso sinistra del vecchio assecentrista del governo, fosse sufficiente ad as-sicurare la stabilità del sistema .

Questo fu il senso della politica di centro -sinistra, questa la sostanza del discorso delloonorevole Moro, anche se esso venne condit odi tutti í necessari ingredienti culturali e d ianalisi storica.

É tuttavia accaduto che nel corso degli ann i'60 questa analisi si sia rivelata insufficiente .perché sbagliata su un punto : e cioè che i mec-canismi di contraddizione delle società capi-talistiche moderne sono in realtà più forti d iquello che non si pensasse, e non sono tal ida essere controbilanciati a sufficienza con imeccanismi sociali di integrazione .

Infatti, non abbiamo avuto soltanto che i lcentro-sinistra nel 1968 ha riportato una scon-fitta elettorale (questa sarebbe una piccol acosa) ; contemporaneamente alla sconfitta elet-torale del partito socialista e alla crisi dell aunificazione socialdemocratica, nel mondo s iè verificata una serie di avvenimenti . Vi è statol'inizio della più grande crisi sociale nell astoria del più grande paese capitalistico delmondo : gli Stati Uniti d'America. Essi trail 1961 e il 1968 hanno realizzato il recordnell'ascesa del reddito nazionale, ma, con -temporaneamente, per la prima volta nellastoria, hanno dovuto fronteggiare ribellioni

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non settoriali, ma una crisi sociale profond ache si innesta nelle contraddizioni della poli-tica capitalistica . Questa crisi è tuttora i natto .

Si è avuto, contemporaneamente, il « mag-gio » in Francia ; che poi il maggio francesesia stato battuto è un'altra questione ; a meinteressa vedere il fenomeno. Abbiamo avut ola rottura e la crisi dei meccanismi di integra-zione nella stessa società inglese, nella qual eil lungo governo laburista aveva rafforzat oquei meccanismi . Abbiamo avuto l'esplosionedi contraddizioni profonde che riguardanonella Germania il mondo studentesco in parti -colare, ma anche il mondo operaio in cert econcentrazioni .

BUCALOSSI. Ci sono anche i fenomen idell'est .

AllARO, Relatore per la maggioranza . Eabbiamo l'« agosto » in Cecoslovacchia . Va in-serito anche questo nell'argomento .

PRESIDENTE . Onorevole Libertini, vorre ipregarla di tener presente che debbono par -lare ancora tre relatori .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Cer-tamente, signor Presidente . Avevo accennat oche avrei tenuto una certa condotta, e a que-sta mi sto attenendo . Il punto non è allungareil discorso, a me interessa il confronto .

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro.Le ho già detto una volta che ad un intervent odi un'ora rispondo in mezz'ora, ad uno d isei ore rispondo in cinque minuti . È un im-pegno che ho preso già una volta, e lo man -tengo .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Que-sto, onorevole ministro, non è un metodo ch ele si addice per una ragione molto semplice :ella non risponde a me, ma al paese. Non puòcertamente dire : Libertini è cattivo ed io no nparlo. Ci mancherebbe altro che un ministr osi mettesse su questo piano : saremmo vera -mente finiti .

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro .Dopo sei ore, la testa di tutti è tale che nonpuò più percepire .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Quan-do sarò arrivato a sei ore ella me lo potràdire. Non ho nessuna intenzione di parlarecosì a lungo. Sto concludendo, ma desider oritornare un momento all'argomento che sta -

vo trattando, perché si tratta di un argomen-to serio.

L'altro giorno, un professore universitariomio amico, che si è recato negli Stati Unit ie nel Canadà per un giro di conferenze e d idibattiti, mi ha accennato alle sue impression i- che sono le mie da lontano - sulla question edegli studenti . Negli Stati Uniti la cosa è moltopiù profonda che non in Italia . Essa costitui-sce l'espressione di una crisi sociale che escedal ghetto nero e investe l'area bianca . Cioèl'arco delle contraddizioni degli anni '60 no n

è solo italiano . (Interruzioni del Relatore diminoranza Santagati e del deputato Buca-lossi) .

Dicevo che quello che è accaduto in tuttal'area capitalistica dimostra irrefutabilmente . . .(Interruzione del Relatore di minoranza San-tagati) .

Non ho difficoltà a capire perché ella, ono-revole Santagati, abbia difficoltà a seguirmi .Ella è molto gentile e cortese, ma appartien ea una forza politica la quale si trova orma istoricamente in un'altra epoca . È come neiromanzi di fantascienza . . . (Interruzione delRelatore di minoranza, Santagati) .

Dicevo quindi che la crisi del centro-sini-stra non è una crisi elettorale o parziale : èuna crisi determinata dal fatto che quell astrategia è insufficiente rispetto al prorompe-re delle forze sociali della società moderna ;per cui di fronte a queste contraddizioni e aquesti problemi la partecipazione del partit osocialista a una coalizione e l'isolamento de icomunisti rappresentano una soluzione de ltutto inadeguata rispetto agli obiettivi di sta-bilità della società capitalistica .

Questo è il problema vero e di questo -vedo qui l'onorevole Granelli - molti di vo isi sono resi conto, perché molti di voi hann oaperto un discorso nuovo, che è il nuovo di -scorso che incombe qui .

Negli ultimi anni del centrismo si parlavadel partito socialista che era fuori ; ora, ab-biamo il centro-sinistra e in realtà le vere pro-tagoniste sono forze politiche che non sono ne lcentro-sinistra, ma sono fuori . Il problema in -fatti si è aperto su di esse, vale a dire su lrapporto con il partito comunista, che domin a

tutto questo dibattito .

BUCALOSSI. Potrebbe essere la stessa il-lusione .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . È

questo il punto, è questa la conclusione poli-tica a cui voglio venire . Il problema che ella ,onorevole Bucalossi, solleva con questa bat-

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tuta è il problema vero che sta dietro anch eal decreto : ecco perché lo metto come conclu-sione politica del dibattito .

Sostanzialmente, mentre alcuni settori s iaggrappano faticosamente a questo centro-si-nistra, che non è cadavere perché ha subìt ouna sconfitta elettorale, ma lo è rispetto a lmutamento delle forze sociali, rispetto al mu-tamento del presupposto di fondo che ho in -dicato, altre forze all'interno del centro-sini-stra si aggrappano all'idea che basterebberiaprire il discorso e dal partito socialista spo-starlo verso il partito comunista per garantirela stabilità che con il solo partito socialist anon si è avuta ; e questi hanno la consapevo-lezza - lo spero, altrimenti non avrebbe sen-so - che il discorso con il partito comunist aè molto più complesso, non solo per fatti in -terni (la forza del partito comunista e cos ìvia), ma per qualcosa che va al di là : chédietro il partito comunista v'è tutto il mond ocomunista internazionale, vi sono degli Stati ;tanto è vero che attraverso questa direzione s ipassa anche per Pechino .

Devo dire con molta franchezza che per no isocialisti di unità proletaria - così vi spiegateanche la nostra collocazione in questo dibat-tito - non è che quanto avviene sia un fatto ,per così dire, rilevante che consideriamo ne-gativamente, o una manovra dell'avversario .Certo, che forze importanti all'interno dei par-titi di maggioranza, per le ragioni che h odetto, siano costrette ad andare oltre il rap-porto col partito socialista e ad andare a cer-care un rapporto con l 'opposizione operaia ,con il partito comunista (che oggi dei duepartiti dì opposizione di sinistra è il maggio -re) costituisce un fatto importante e serio e ,vorrei dire, in una certa misura positivo, da lnostro punto di vista . Mi sembra che ciò siachiaro, perché non facciamo un discorso d ibottega, ma di equilibrio di forze complessivo .

Ma il punto qual è ? A nostro avviso, èillusorio impostare la questione nei termin iin cui voi la ponete - voi settori avanzati del -la democrazia cristiana e del partito sociali -sta - perché il modo in cui la raffigurate pre-suppone l'idea che si possa giungere, nel fu -turo, a un rapporto che comprenda sostanzial-mente, sia pure naturalmente in una diversit àdialettica (l'avete ora e l'avrete a maggior ra-gione domani), tutto il partito comunista i nquanto rappresentante della classe operaia . . .(Interruzione del deputato Bucalossi) .

LIBERTINI, Relatore di minoranza. . . . etutta la democrazia cristiana .

BOZZI . Non conoscono i comunist i

LIBERTINI, Relatore di minoranza . No ,onorevole Bozzi, non è che non conoscano icomunisti - anche se questo può essere vero -ma vi è un fatto che va al di là : ed è che que-sti settori o rappresentano forze sociali o nonesistono. E, se rappresentano forze sociali, nonpotrete avere un rapporto tra tutte queste for-ze in un arco di alleanza- di Governo . Questoè impossibile, perché il problema di fondonon è il rapporto tra i partiti, ma il rapportotra le forze sociali . Il problema del rappor-to tra le forze sociali costituisce la base su cu ipoggia il rapporto delle forze politiche . Voistate perseguendo, quindi, una politica illu-soria. questa la vostra contraddizione, ono-revole Granelli (mi scusi se mi rivolgo a lei) . . .(Interruzione del deputato Castelli) .

È questa anche la contraddizione che si ri-flette nel decreto. L'atteggiamento che voi og-gi avete sul decreto è tipico di questa vostraillusione : perché voi pretendete, contempora-neamente, in questa Camera aprire un discor-so con l'opposizione e approvare il decreto ,che è l'espressione_ delle forze più retrive de lcentro-sinistra . .2 questa la contraddizione incui vi trovate e da cui dovete uscire.

E termino da dove ho cominciato . L'alter-nativa che vi si pone - cioè o trattare con laminoranza, aprire un discorso sulle modifich edel decreto, oppúre marciare con il voto d ifiducia sulla questione dei massimali, calpe-stando lo stesso regolamento della Camera ,cioè ponendovi in una posizione molto grave -non è una scelta tra due condotte parlamen-tari, ma è la scelta tra due strategie politiche ,e ci si ripresenterà puntualmente per ogni

problema. Non potrete eludere questa scelta ,né con battute propagandistiche, né con altro .

E noi cosa siamo allora ? Noi, come socia-

listi, abbiamo vissuto dal di dentro per pri-mi il travaglio di questa situazione nuova ch eha investito il partito socialista ; siamo unaforza modesta, non presuntuosa, che vuol e

operare nell 'arco unitario della sinistra, ch enon opera per il « tanto peggio, tanto me-glio », ma vuole lavorare per una crescit agenerale del movimento operaio e delle forz e

di sinistra; ma siamo nel contempo una forz ache qui pone con accanimento, perché ne h achiarezza, questo tema : cioè che di fronte all amaggioranza sta una scelta e questa scelt apassa, sì, attraverso il decreto, ma va oltre

il decreto, e si pone tra una linea di alterna-tiva a questo sistema e una linea di condizio-namento . Ma sulla linea di condizionament o

voi l'appoggio del movimento operaio, come

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tale, non riuscirete mai ad averlo e a ga-rantirlo !

Questo è il punto della questione . E per-ché ? Perché troppo forti sono le contraddi-zioni sociali . I ghetti si possono stabilire (l'hogià detto), se voi ritenete che il ghetto sia u nbel gruppo di gente che non si muove . Masiccome il problema ormai passa per la clas-se operaia, cioè per la forza motrice fonda -mentale della società, questa contraddizion eva sciolta .

Ecco come noi - ed ho finito - affrontia-mo il dibattito sul decreto, nella sua fase con-clusiva. Nessuno può rappresentarci, dopo i ldibattito che si è avuto, dopo le cose cheabbiamo detto, come un manipolo di ciech iostruzionisti( che impediscono al Parlamentodi funzionare - come dice La Stampa, il gior-nale che a Torino gli operai chiamano giu-stamente « il giornale dei bugiardi » - né, vi-ceversa, come un gruppetto che è pronto acedere, perché è diviso all ' interno. No ! Noisiamo un gruppo politico che, con la sua en-tità, opera nell'arco della sinistra e vi poneun problema che va oltre il decreto e implicauna scelta politica di fondo che non poteteeludere .

Due sono le eventualità, e non più di due .La prima è che la maggioranza apra la trat-tativa sulla modifica del decreto . Noi siamodisponibili . Stamattina sto facendo un di -scorso ampio perché, oltre la parte politica ,ho voluto analizzare le condizioni di ciò : hodato cifre, dati, ho formulato proposte . I col -leghi che non le hanno ascoltate potrann orileggersele. Queste cose sono ormai di pub-blico dominio, e non sono riservate a Comi-tati di nove, tre o ventiquattro ! Siamo pron-ti per questa trattativa, lo siamo sul serio .

L 'altra strada è quella che i giornali bor-ghesi definiscono la « prova di forza » . È que-sto che volete ? Volete schiacciare il PSIUP ?

Voi ne avete i mezzi regolamentari, e po-tete anche tentare di ricorrere a mezzi che no iriteniamo non regolamentari, come il voto d ifiducia saltando il testo della Commissione .Però badate che questa è una scelta politicache riguarda la maggioranza, non riguardanoi. Noi le due eventualità le affrontiamo se-renamente (la sola eventualità che non voglia-mo è quella dei pasticci, delle confusioni) .Perché, cari amici e compagni, noi abbiamoportato qui una lotta, con la consapevolezz ache essa non può risolversi o vincersi dentroquest ' aula, che le forze decisive per quest alotta non sono costituite dal numero dei depu-tati : le forze decisive di questa lotta son ola classe operaia, i lavoratori, i contadini .

Di fronte ad essi poniamo i problemi i nmodo chiaro e percepibile ; e, passi o non pass iil decreto-legge, noi porteremo avanti co ntutte le nostre forze la lotta nel paese reale ,nel paese che conta, a partire dal mondo dellefabbriche: quel mondo delle fabbriche, que lmondo della classe operaia, che il decreto-leg-ge e la politica del Governo cercano oggi d iricacciare oltre le conquiste dell 'autunno, mache è invece deciso ad andare avanti . (Ap-plausi dei deputati del gruppo del PSIUP —Congratulazioni) .

Deferimenti a Commissioni.

PRESIDENTE. Sciogliendo la riserva, ri-tengo che il seguente disegno di legge possaessere deferito alla I Commissione permanen-te (Affari costituzionali), in sede legislativa ,con il parere della V e della X Commissione :

« Modifiche ed integrazioni alla legge 1 8marzo 1968, n. 413, concernente la soppres-sione dell 'Ente autotrasporti merci » (già ap-provato dalla I Commissione della Camera emodificato dalla VII Commissione del Senato )(1972-B) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Tenuto conto che il disegno di leggen. 1972-B, testé deferito alla I Commissionepermanente (Affari costituzionali) in sede le-gislativa, a seguito delle modificazioni appor -tate dal Senato contiene norme analoghe aquelle della proposta di legge :

BIAGIONI ed altri : « Modificazioni alle di-sposizioni della legge 18 marzo 1968, n. 413 ,

concernente la soppressione dell ' Ente autotra-sporti merci » (1752) ,

assegnata alla I Commissione permanent e(Affari costituzionali) in sede referente, riten-go che anche la proposta di legge Biagion idebba essere trasferita in sede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

La XIII Commissione permanente (Lavo-ro) ha deliberato di chiedere che la seguent eproposta di legge :

Senatori VARALDO e Ricci : « Assistenzadell'ENAOLI in favore degli orfani dei lavo-ratori anteriormente alla entrata in vigore

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della legge 31 ottobre 1967, n . 1094 » (appro-vata dalla X Commissione permanente de lSenato) (2644) ,

ad essa assegnata in sede referente, le si adeferita in sede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlare il re-latore di minoranza onorevole Santagati .

SANTAGATI, Relatore di minoranza. Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, onorevol eministro, dopo il . . . libertinaggio oratorio delcollega che mi ha preceduto . . .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Perfortuna era solo oratorio, altrimenti l'onore-vole Castelli si sarebbe arrabbiato . (Com-menti del deputato Castelli) .

SANTAGATI, Relatore di minoranza :. . . quale relatore di minoranza del gruppo de lMovimento sociale italiano cercherò di darealla mia replica un carattere rigorosamentelogico e cronologico .

Abbiamo assistito in questi giorni ad un ospettacolo nel quale la maggioranza più volt eha dimostrato la sua incertezza, la sua inca-pacità a far valere una linea politica chiar ae decisa. Ci siamo trovati dinanzi a tentativi ,a provvisorie incertezze tramutate successiva -mente in premesse o in promesse, a dubb idiventati poi amletici, a titubanze diventateaddirittura, qualche volta, incoerenze . Tuttoquesto perché - occorre dirlo chiarament ealla conclusione di questo dibattito - il Go-verno ha sbagliato tutto in questa materia .L'onorevole Colombo, il quale credeva, forsequale seguace del suo illustre omonimo, d iessere andato alla scoperta, se non dell'Ame-rica, certamente della ripresa economica na-zionale, puntò le sue fragili caravelle nell'in-fido oceano dei decreti-legge e cercò con i lprimo « decretone » di attingere una riva chenon gli fu possibile attingere ; e la navicelladel « decretone » n . 1 naufragò . Gli è rimastala seconda navicella, che potrebbe fare la fin edella prima; e qualora affondasse anche que-sta seconda navicella (non so se sia la Nina ,la Pinta o la Santa Maria : forse è proprio laSanta Maria perché l'onorevole Colombo s iaggrapperà a qualche provvidenza divina )non so se egli possa avere la speranza di con-

tinuare ancora a navigare e, soprattutto, anaufragare.

Perché tutto questo ? Perché questo Go-verno - lo abbiamo detto fin dal primo mo-mento - ha innanzi tutto eluso il suo dovereistituzionale di presentare al Parlamento de idisegni di legge e di portarli avanti attravers ola sua maggioranza .

Ho già ricordato altre volte, e quindi nonritornerò sull'argomento, che esiste l'istitutodell'urgenza, il quale consente di abbreviar e

l'iter della formazione e dell'approvazion edelle leggi . E avrebbe potuto il Governo, s edispone di una maggioranza, far approvare ,non uno o due « decretoni », ma, consideran-do il tempo che si è perso, varie leggi ; il Go-verno avrebbe potuto far approvare varie leg-gi che, regolando materie diverse, gli avreb-bero consentito di attuare il suo programma .Ma l'aver cercato invece, come in un vaso d iPandora, di ficcar dentro in un solo decreto -legge tutti i provvedimenti di natura fiscale ,di natura economica, di natura sociale, d inatura incentivante che, a suo giudizio ,avrebbero sanato l'economia nazionale, è stat oil primo grande errore .

Non discuterò né ritornerò sugli errori tat-tici che lungo la strada il Governo ha com-messo . Parlo degli errori strategici, degli er-rori proprio di impostazione originaria, ch elungo la strada non si sono per nulla corrett ima anzi si sono aggravati .

Il Governo infatti che cosa ha fatto ? H a

detto che con il decreto-legge intendeva gua-dagnar tempo . Ora questo non è avvenuto ,perché già i primi 60 giorni se li è bruciati e ,se a questi 60 giorni già bruciati aggiungiam ogli altri 30 giorni, o quasi, che si sono con-sumati o che si stanno per consumare, arri-viamo a 90 giorni .

Quindi, se tutto andrà per il meglio, arri-veremo alla vigilia di Natale, cioè a « 120 gior-nm data », a una cambiale a 4 mesi che potreb-be anche andare in protesto . Ed allora i lGoverno ha sbagliato tutto nella impostazio-ne metodologica del suo programma, ma h asbagliato soprattutto quando, dopo il prim oerrore, ha continuato a perseverare nell'erro-re ; perché, se errare può essere umano, dia-bolico è perseverare nell'errore .

Il Governo, a parte il fatto che ha calpe-stato vari articoli della Costituzione, a part eil fatto che ha innovato in una maniera as-surda e impensata su una ormai più ch eventicinquennale prassi di questo Parlamento ,che non ha mai accettato i decreti-legge bis -

figuriamoci poi i « decretoni » ! - ha conti-

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nuato nell'errore e non ha corretto nessunodei suoi metodi .

Vogliamo fare alcuni esempi che direi la-palissiani ? Il Governo ha sbagliato la prim avolta quando ha presentato il « decretone » a lSenato sapendo che in quel ramo del Parla -mento era in discussione la proposta di leggesul divorzio ed ha sbagliato la seconda volt apresentando il « decretone-bis » alla Camerasapendo che vi si discute ancora il divorzio .Se a Plutarco fu consentito di scrivere le Viteparallele, non so se all'onorevole Andreott isarà consentito di scrivere i . . . dibattiti pa-ralleli .

Quindi anche sotto questo profilo si veri-ficano oggi delle conseguenze serie . Noi ogg iavvertiamo - ma è soprattutto il Governo ch edovrebbe avvertire questo, dato che il compit oè suo e le conseguenze ricadono su di esso -la necessità di registrare queste lacune e que-sti errori, i quali non sono stati per null acolmati .

Parliamoci chiaramente : oggi siamo al 1 8di novembre e ancora siamo alla prefazion edi questo « decretone » numero due, perché ,ammesso che la discussione generale sia ser-vita a qualche cosa, non ha però cambiatoniente, ed è quello che io appunto dirò adessoin sede di replica. Se questi giorni, gli oltr eventi giorni (23, 24 giorni) consumati, fosser oserviti per migliorare il testo, per perfezio-nare alcuni articoli, per portare a compimentoalcune intese tra diversi gruppi di opposi-zione, allora il Governo qualche cosa di buon oavrebbe fatto . Si sarebbe detto : sono passat i25 giorni, ma in effetti si sono concordati al-cuni emendamenti che consentiranno al Go-verno di irrobustire la sua maggioranza, conqualche soluzione anche precaria, anche prov-visoria, visto che in questo « decretone » c isi mette un po' di tutto .

E invece no ! Che cosa ha partorito quest atattica d'attesa della maggioranza ? Ha parto-rito il classico topolino ; o, meglio, il . . . Nico-lini : perché è stato approvato soltanto, con-tro la volontà dello stesso Governo, no t atebene, un emendamento a tal firma che poi i lGoverno, bontà sua, ha finito con l'accettar e(almeno questo ci ha fatto capire, tranne ch epoi si rimangi questo topolino) ammetten-do che tale emendamento Nicolini consent eagli ingenui contribuenti che hanno pagato ,pensando che in Italia i decreti-legge venisse-ro approvati, la tassa in più sui passaporti esulle patenti, di poter recuperare qualch ecosa. Al di là di questo, il Governo pratica-mente non ha accettato niente .

Vero è che in Commissione sono stati ap-provati diversi emendamenti ; ma come sonostati approvati ? Con una maggioranza occa-sionale, con una maggioranza che il Governopoteva anche politicamente dichiarare di ac-cettare per ragioni magari tattiche, ma che,invece, per ragioni sue altrettanto valide, h adichiarato di non accettare .

Quindi, dal 27 ottobre, vigilia della marci asu Roma (come ricordo storico), al 18 novem-bre, 35° anniversario delle sanzioni economi-che all'Italia, ci troviamo con . . .

SERVELLO . Con le sanzioni fiscali .

SANTAGATI, Relatore di minoranza .. . .un Governo che si è limitato, bontà sua, anon applicare le sanzioni su quei poveri con-tribuenti che hanno pagato le 350 lire o lemille lire in più sulle patenti e sui passaporti .Per il resto niente .

Ma come si è arrivati a questo niente ?Ecco il senso di questo dibattito, onorevoleministro Ferrari Aggradi . Mi rivolgo soprat-tutto a lei, onorevole ministro, perché è u npo' lei il deuteragonista di questo dibattito :non è protagonista, e non per colpa sua, m aperché l'onorevole Colombo è il protagonista ,anche se . . .

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro.Io sono la vostra vittima.

SANTAGATI, Relatore di minoranza . No ,per carità . Siamo noi le vittime del Governoe soprattutto lo sono i contribuenti, i contri-buenti che hanno subìto questi aumenti ch e

ella sa. Lasciamo stare, ella non è vittima ,perché poi, oltre tutto, se si sente tanto pres-sato, tanto infastidito, può anche dimettersi .Credo che l'istituto delle dimissioni dei mi-nistri non sia stato abrogato ancora . Qualchesuo illustre collega questo metodo l 'ha usato .Quindi, se proprio ella non se la sente, si di -

metta e tutto si risolve .

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro .No, io me la sento e sento mio dovere farequesta battaglia e la farò .

SANTAGATI, Relatore di minoranza . Al-lòra non è più vittima, è deuteragonista, per -ché protagonista è l'onorevole Colombo, an-che se come in tutti i drammi che si rispetta -no si mostrerà nel secondo atto . E speriamoche l'onorevole Colombo arrivi al second oatto, che per me è quello dell'esame del test odel disegno di legge . Nel primo atto l'onore-vole Colombo non l'abbiamo visto .

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Quindi, per quanto concerne il Governo ,almeno il Governo avesse avuto una sua li-nea, un suo indirizzo, almeno ella, onorevoleFerrari Aggradi, avesse detto a muso duro ,in termini perentori : ormai noi non accet-tiamo più niente, ormai noi siamo semplice -mente arroccati sul testo del Governo, punt oe basta. No, noi abbiamo sentito dire da lei ,con quel tono cortese che manifesta la suagentilezza e che tutti le riconosciamo : discu-tiamo, vediamo, cerchiamo, esaminiamo . Lostesso onorevole relatore Azzaro ha detto i nCommissione, e lo ha ripetuto qui in aul asolennemente, che il Governo, la maggioran-za, non erano chiusi agli apporti, ai contri-buti delle opposizioni .

Onorevole ministro, non mi si dica chei contributi delle opposizioni si riducono al -l'emendamento Nicolini : perché per questonon era necessaria siffatta enunciazione d ìprincipio. Noi in buona fede, in assoluta in-genuità ritenevamo che questa discussione, seera aperta, dovesse consentire di migliorareil testo .

A parte il fatto che quasi tutti gli emen-damenti del mio gruppo (ed ella potrà ve-derli quando avrà tempo e voglia di consul-tarli) sono tutti di natura tecnica o sono es-senziali, non hanno alcun carattere ostru-zionistico, non intendono assolutamente fa rperdere tempo, non sono per nulla nume-rosi, perché si aggirano su una ottantina ,sono cioè poco più di un emendamento pe rogni articolo del « decretone » (gli articol i

del « decretone » sono 66), tutto questo a checosa ha portato ? Che dopo una lunga discus-sione in Commissione, dopo una lunga discus-sione nel Comitato dei 9, siamo sempre ri-masti al punto di partenza.

Non penso che il Governo abbia volut ofare dell ' auto-ostruzionismo ; non penso ab-bia voluto che il Comitato dei 9 e la Commis-sione finanze e tesoro tenessero interminabil isedute solo per il gusto di agevolare l 'onore-vole Libertini ed il suo gruppo politico .

Io credo invece che il Governo intendess eaprire uno sbocco. Ed allora i casi sono due ,il dilemma è cornuto, non si esce da quest aalternativa : o il Governo ha tentato di apri-re un discorso con altri gruppi di opposizion e(perché con noi non ha certo cercato di farlo) ,ed il tentativo è fallito ; oppure un simile ten-tativo non è stato fatto con nessuno .

La prima ipotesi, dunque, è che il Go-verno abbia cercato di aprire un colloqui ocon altre forze di opposizione, diverse dall anostra ; e quindi semmai mi sembra che tal etentativo sia stato fatto con le sinistre e, in

maniera quasi trasparente, con i comunisti :non mi si dica infatti che i comunisti in que-sto dibattito stiano facendo una bella figura .Sembrano i caudatari della maggioranza; eil bello è che lo si dice loro in faccia ogn iminuto, ed essi fanno finta di niente . Ormaitutta la nazione, tutta l'opinione pubblica hacapito che i comunisti hanno interesse a man-tenere questo stato di continua incertezza, per -ché il « semestre bianco » si avvicina, perchéè prossima la scadenza dell'elezione del Pre-sidente della Repubblica, perché il PresidenteCòlombo ha dimostrato di essere il President epiù debole e - non vorrei usare parole grosse ,ma mi si consenta questo termine - più inef-ficiente (come uomo di governo natural -mente) che si sia avuto in questi ultimi anni

nel nostro Parlamento. Insomma, pratica-mente, la verità è che ai comunisti fa tropp ocomodo questo Governo Colombo perché ab-biano intenzione di sbaraccarlo .

È chiaro, allora, che il Governo non è riu-scito neanche a raggiungere un certo accor-do con i comunisti ; o per lo meno fòrmal-mente questo accordo non c'è, a meno ch enon sia stato raggiunto sottobanco ; ed allorala cosa sarebbe ancora più grave, perché si-gnificherebbe che siamo arrivati già alla re-pubblica conciliare, anche se formalmente s iafferma che per arrivarci bisognerà aspettar efino al 1973, secondo quanto ha dichiarat ol'onorevole Giacomo Mancini nell'ultima riu-nione del comitato centrale del suo partito .

Oppure - ed io voglio dar credito a que-sta versione, che però contraddice i risultat ie le conclusioni di questa prima fase del di -battito - il Governo aveva la seria e ferma in-tenzione (come è stato detto anche in occasio-ne della discussione dell'altro decreto, an-che se è stato detto sotto forma di escusazio-ne, e noi sappiamo che la e.xcusatio non pe-tita può essere una accusatio manifesta), dopol'infortunio del « decretone » n . 1, di ripren-dere tono, e di dare vivacità ma soprattuttorigidità e durezza al dibattito .

Ma non mi si può dire che vi siano state i neffetti rigidità e durezza ; non mi si può direche il Governo abbia mostrato di avere la

« grinta » : il Governo ha lasciato che le cos evagassero tra un'incertezza e l'altra . Abbiamofitti assistito all'episodio - poco edificanteper la maggioranza e per il Governo - di que lfamoso venerdì alla Commissione finanze e te -soro, quel pomeriggio in cui le sacre feri esi sono dimostrate più decisive di qualsias iaccordo di maggioranza, per cui il Governoera alla deriva, ed il sottoscritto si trovònella condizione più unica che. rara di essere

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l'arbitro di due contrapposti schieramenti, esolo per un senso di responsabilità si limitò afar passare alcuni emendamenti o « missini » ,o di ispirazione sociale, o vicini a quelli pre-sentati dal MSI . Questa è la realtà .

Se perciò il Governo è. colpevole di quest ecose, perché oggi ci viene a rimproverare ch el'opposizione ostacola il suo cammino ? Laverità è che il Governo si è creato da se stessogli ostacoli, ha messo a se stesso i bastoni frale ruote, si è intralciato con una maggioranzafiacca, abulica, debole, onnivaga, incerta .Questa è la verità ; dobbiamo avere il corag-gio, in quest 'aula, di mettere in evidenza que-ste cose .

Cosa vuole fare, adesso, il Governo ? I ocredo che nemmeno lo sappia . Fino a ierimattina, almeno, abbiamo assistito ad unospettacolo poco edificante : abbiamo visto unGoverno che, a proposito dell'articolo 64, sull eagevolazioni fiscali in materia edilizia, si ètrovato prima attestato su certe posizioni, ch ehanno fatto dire all'onorevole Libertini che s iera giunti ad un accordo tra la destra e la mag-gioranza (che poi è un testo – quello che i lMovimento sociale italiano invoca – uguale aquello che il Senato nella edizione del « de-cretone » numero 1, per decisione della mag-gioranza, aveva elaborato ; e, per essere ancorpiù esatti, il testo che era stato suggerito dal -l 'onorevole Zannier, socialdemocratico), e po iieri abbiamo visto che il ministro socialist adei lavori pubblici si è dichiarato, bene omale, disponibile al testo emendato o stav aper accedervi, mentre poi vi è stato l'inter-vento di un deputato democristiano (che, fr al'altro, non faceva parte del Comitato dei 9 ,ma vi partecipava in quanto presentatore del -l'emendamento : l'onorevole Carra, se non sba-glio), il quale ha rimesso in discussione tutt ol'argomento ed ha suscitato altre perplessit ànel ministro Ferrari Aggradi, il nuovo Amletodella situazione, sempre in dubbio e in con-traddizione con se stesso . Sabato egli avev adetto che, ascoltando un po' le istanze dell aopposizione, avrebbe riflettuto e lunedì avreb-be dato una risposta ; lunedì, dopo che il Co-mitato dei 9 è stato riconvocato, ha detto cheormai, praticamente, il Governo non avev aniente da dire e niente da rispondere ; ha dettoche ormai, con lunedì, si intendeva chiusa l asessione del Comitato dei 9 extra moenia, a ldi fuori cioè di quest'aula ; e poi ieri, non so s esmentendo il ministro o per quale altro cam-biamento intervenuto, abbiamo avuto l'invit oa ripresentarci al Comitato dei 9 (invito cu ivolentieri abbiamo aderito, come aderirem osempre volentieri ad altri inviti) per appro-

fondire e migliorare il testo di questo bene-detto provvedimento, qualora esso dovesse an-dare in porto .

È chiaro però che non si può procederecon questa linea a zig-zag, con questa line aspezzata, occorre procedere in linea retta : i lGoverno ad un certo momento deve sceglier ei mezzi e gli strumenti che lo stesso calendari ogli impone e che il regolamento gli sugge-risce ! È inutile fare qui ogni giorno la gere-miade : « Ah, i giorni passano, le ore corrono ,il tempo vola ! », quando poi non si studiano ,non si applicano, non si attuano i rimedi ch elo stesso regolamento vi offre come maggio-ranza ! È inutile che l'onorevole Andreotti fac-cia qui ogni tanto una capatina dando l'im-pressione che voglia accelerare i tempi e, poi ,per mezza giornata che si guadagna se ne per -dono altre 5 ! Questo è un metodo anche ela-stico, direi, anche furbesco (chiamiamol ocome vogliamo), ma non è certo un metod oche giovi al Governo per portare avanti i suo iprovvedimenti .

E noi opposizione di destra, noi opposizio-ne « missina », vi diciamo che, qualora voi in-sistiate perché questo provvedimento vada i nporto, dovete tener conto delle nostre richie-ste, dei nostri punti essenziali . Io, per amor edi brevità e per dimostrare la disponibilità adun colloquio sereno e obiettivo, avevo posto i nComitato dei 9 delle richieste essenziali, ch eavevo condensato in cinque punti appena,quei punti che però potevano servire ad aprir eun costruttivo discorso tra maggioranza e op-posizioni, quanto meno da parte nostra, delMSI . Ponevamo la questione dell'impost asulla benzina, sulla quale non mi si dica ch enoi chiedevamo l'assurdo e l'impossibile ! I nprima istanza vi chiedevamo una congrua ri-duzione, che è sempre possibile e attuabile, an-che perché abbiamo avuto gli ultimi dati delgettito fiscale conseguenziale all'intervenutoaumento, gettito che credo sia più che sodi -sfacente rispetto alle previsioni fiscali giàfatte ; e direi che quasi quasi una riduzion edel prezzo della benzina . . . (Interruzione delMinistro delle finanze Preti) .

Dicevo, signor ministro, che, essendo i lgettito della benzina più che sufficiente,l 'avere noi chiesto una riduzione, o quant omeno un termine fisso di scadenza per l'au-mento del prezzo, quasi quasi consentirebb edi riparare a quella appropriazione indebit ain cui il Governo – o meglio l 'erario – è in-corso riscotendo i primi due mesi di indebitogettito ricavato dal primo « decretone ».

Se è vero infatti che gli, effetti di un de-creto-legge non convertito cadono ex tunc e

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che si possono regolamentare i rapporti ma -turati, è anche vero che è difficile andare areperire i milioni di italiani che hanno pa-gato 22 lire in più per un litro cli benzina ,per due mesi, senza che Ioro competesse d ipagarle . Ora, una volta che il primo decret orequiescit in pacem, in base all 'articolo 77della Costituzione, ultimo comma, i contri-buenti italiani avrebbero dovuto ottenere l arestituzione di quanto pagato . Tecnicamentequesto non è possibile e allora, visto che i lGoverno per due mesi si è appropriato inde-bitamente, attraverso un aumento che è ca-duto nel nulla, una certa somma, compen-siamo con una riduzione di prezzo nel secon-do decreto .

PRETI, Ministro delle finanze . Se le en-trate dello Stato vanno male, se dobbiamofare tante spese che ci vengono chieste d atutti i partiti, e poi ella propone di ridurrequesta fonte di entrata, c'è da chiedersi s eviva nel regno della realtà o nel regno de isogni. E poi, creda, nemmeno i suoi elettor ichiedono più la diminuzione del prezzo dell abenzina (Commenti) . Come può un ministrodel tesoro fare fronte a tante domande ? E della gli vuole togliere anche i proventi del -l'aumento del prezzo della benzina .

SANTAGATI, Relatore di minoranza . Iostarò nel regno dell'iperuranio, ma ella è u npanglossiano per temperamento, perché il suoottimismo non ha limiti .

Ritornando al nostro discorso, debbo re-gistrare che questo primo punto non è stato ,non dico accettato, ma nemmeno preso i nesame .

Il secondo punto riguardava un tipo d iregolamentazione più congrua dell 'artico -lo 21, cioè dell'articolo attinente agli interess iche sono stati raddoppiati, rispetto alla legi-slazione vigente prima del « decretone » : gl iinteressi sulle imposte erariali e provinciali ,che sono passati ad una cifra esosa, rispetti-vamente dal 4,5 al 9 per cento e dal 5 al 10per cento .

Io non concepisco come il fisco possa pra-ticare interessi che si possono definire quas iusurari, anche perché non mi pare che conquesti sistemi si possano giustificare le mag-giori entrate di cui il ministro delle finanz edice che l'erario ha bisogno . E, poi, il di -scorso ci è stato fatto per un certo tipo d ipolitica economica .

Ci è stato detto che questo « decretone »serviva soltanto a sollevare l 'economia ita-

liana dalla depressione congiunturale in cu iera caduta . Quindi, non si dica ora da partedel ministro delle finanze (che però è andatovia, per cui non voglio troppo polemizzaredato che a me piace polemizzare con chi è pre-sente) che lo Stato ha bisogno di soldi ; tantopiù che proprio lo stesso ministro Preti ebb ea dire in altre occasioni, e in aula e in Com-missione finanze e tesoro, che ormai la pres-sione tributaria italiana era arrivata a tal ilivelli che non era più concepibile nessun ul-teriore inasprimento fiscale .

Quindi, o il ministro Preti è in contraddi-zione con se stesso, oppure ha finito con l ' ac-codarsi a coloro i quali vogliono trasforma -re il contribuente italiano in una specie d iecce /tomo a cui non restino più neanche gl iocchi per piangere .

questo il terzo punto che avevamo chie-sto (senza contare altre questioni che a ragio nveduta avevamo trascurate : quali l'impostadel registro, l'aumento del prezzo della cartaboIIata, il pedaggio sulle autostrade, anch eperché da noi trattate nella relazione scrittadi minoranza) .

Alle nostre richieste fu risposto che nonera possibile neanche rivedere la misura degl iinteressi . E testualmente l'onorevole Azzaro ,relatore per la maggioranza, ci disse che c'erauna fin de non-recevoir in merito alle altrenostre richieste essenziali, che erano quelle re-lative ai massimali, allo sconto dei medici-nali per le imprese che li producono e all'ar-ticolo 64, anche se il discorso su questo arti -colo va fatto in separata sede .

A parte l'articolo 64, del quale parlerò bre-vemente in prosieguo in modo più specifico ,per quattro punti su cinque il Governo h adichiarato la sua fin de non-recevoir . Ma i lGoverno ritiene, avendo respinto queste ri-chieste - anche se io non faccio lo stesso di -scorso di altre forze dell'opposizione cu igrosso modo è stata data la stessa risposta -di poter fare una prova di forza contro tutt ele opposizioni ? Questo è il quesito che no iponiamo e in merito al quale ameremmo ave -re una risposta . In altri termini, ritiene i lGoverno di avere una maggioranza così fortee omogenea da poter resistere alle pression idelle opposizioni congiunte ?

Io credo che finora il Governo non abbi aquesta possibilità, non abbia modo cioè di fa rleva su una omogenea e robusta maggioranza .

Dobbiamo perciò considerare alcuni diquesti problemi, ad esempio quelli connessi al -l'articolo 31 del decreto, relativi ai massimali .Cosa ha proposto il Governo durante la pe-

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nultima riunione del Comitato dei 9 ? Che imassimali vengano accantonati, quasi che i ldiscorso in materia fosse un discorso episodi-co, marginale, privo di sostanziale interesse .Ha aggiunto che eventualmente si sarebbe po-tuto approvare un ordine del giorno, che co-me tutti gli ordini del giorno avrebbe poi la-sciato il tempo che trova .

Di fronte a questa situazione cosa succe-derà, onorevole rappresentante del Governo ?Succederà che sui massimali in quest'aula c isarà uno scontro, e non sostenuto dal gruppoal quale ho l'onore di appartenere : perchénoi abbiamo proposto di trovare una soluzion eidonea già fin dalla discussione sul primo de-creto basata su un giusto equilibrio tra l egrandi, medie e piccole industrie, per fare i nmodo che tutta la grande famiglia industria -le possa ottenere una soluzione che consent aun certo equilibrio ed eviti il verificarsi d isquilibri tra una categoria e l'altra .

A questo proposito avevamo precisato ch eper noi il discorso non era né lessicale, né d isemantica politica,, né terminologico : il di-scorso era di essenzialità, di realismo politico ,per cui di fronte all'evenienza che fossero ri-masti i massimali diventava necessario intro-durre determinati correttivi per tutelare gl iinteressi delle varie categorie industriali, da ipiccoli ai grandi . Avevamo aggiunto che sesi fosse trovato questo correttivo attraversouna differenziazione nella distribuzione dell ealiquote sarebbe stato tanto di guadagnato ,poiché così si sarebbe potuto operare sullabase di un criterio non empirico ma specifi-co e selettivo . Perciò avevamo chiesto che i lGoverno aprisse un chiaro discorso su questoargomento, un discorso che non fosse elusivo .

Invece cos'è accaduto ? Che il Governo s iè arroccato su una posizione di non gradi -mento, di non accoglimento delle proposte .E tutto è rimasto fermo . accaduto anche -cosa ben più grave - che ora ci troviamo d ifronte ad un testo formale, quello della Com-missione, sul quale l'Assemblea sarà chia-mata a votare .

Abbiamo quindi un Governo che deve oraeffettuare una contromanovra per bloccare i ltesto che è stato approvato dalla Commissionefinanze e tesoro, e sostituirlo con il vecchi otesto del « decretone » . È una sorta di faticadi Sisifo, perché si deve ritornare al punto d ipartenza dopo che lo stesso Governo, per l asua inettitudine, non è stato capace di difen-dere il proprio testo in sede di Commissione .

Per quanto riguarda le altre categorie pi ùdeboli, e cioè gli artigiani e i commercianti ,noi avevamo detto che era necessario aiutarli,

e non a parole, come il Governo va tante volt eproclamando, ma a fatti, trovando i correttiv inecessari . A questo scopo noi avevamo presen-tato emendamenti ben precisi, sottoscritti da lcollega Servello, quale primo firmatario, d aaltri colleghi del mio gruppo e anche da me ,con i quali avevamo ottenuto in Commissione(e sosterremo quindi questi emendamenti an-che in Assemblea) l'aumento delle cifre d ibilancio necessarie per aiutare queste catego-rie, più deboli da un punto di vista economi-co . Su questo aspetto il Governo non ha dett oniente, e si è trincerato nel mutismo; o meglioha detto : il vecchio testo, e non se ne parl apiù. Il Governo, quindi, non ha chiarito nul-la, e non ha contribuito ad aprire le porteper un dialogo con le opposizioni .

Anche per quanto concerne l'articolo 32 ,relativo al prezzo dei medicinali, noi aveva-mo avanzato proposte concrete . Mi spiace cheil ministro Preti si sia allontanato dall'aula ;mi auguro comunque che il sottosegretari oMacchiavelli, così preciso e puntuale, riferisc aall'onorevole Preti le mie osservazioni . Il mi-nistro delle finanze è assetato di entrate, e diceche, se non ci saranno queste entrate, non po-tremo andare avanti .

MACCHIAVELLI, Sottosegretario di Stat oper le finanze . Riferirò al ministro ; comunqueè assetato piuttosto per le uscite . È un circolovizioso .

SANTAGATI, Relatore di minoranza . Èassetato per le uscite, ma appunto le uscit epresuppongono le entrate . Visto che il mini-stro delle finanze ha bisogno di tanti quattri-ni, diciamolo in termini spiccioli (egli per ònon ha bisogno solo degli spiccioli, purtrop-po), la prego, onorevole Macchiavelli, di ri-ferire al ministro Preti che io avevo escogitat oun congegno fiscale, in base al quale il Go-verno, nell'ipotesi più pessimistica, potrebbereperire qualche decina di miliardi in più .

Si tratta di un congegno diverso in merit oal problema di cui all'articolo 32 .

Avevo proposto che l'attuale aliquota de l19 per cento, che grava solo su una porzion edelle imprese produttrici di medicinali, ve-nisse estesa a tutte le imprese produttrici d imedicinali .

Caso strano, le categorie sarebbero lietese ciò avvenisse ; abbiamo cioè dei contri-buenti volontari, disposti a pagare purché pa-ghino tutti, purché paghi l'intera categoria, enaturalmente l'aliquota si applichi sul fattu-rato globale. Questo fatturato globale, per i l1970, sembra si aggiri, onorevole sottosegreta-

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rio, sui 900 miliardi . Se voi accettate il mi oemendamento, che propone di abbassare, sì, l osconto dal 19 al 9 per cento, ma estenden-dolo a tutto il fatturato, il Governo verrà ariscuotere 81 miliardi, e 90 miliardi se si vorràpoi aumentare l 'aliquota al 10 per cento .

Questo, in contrapposizione ai 60-70 mi-liardi che oggi il Governo verrebbe a recepir ese mantenesse il vecchio testo .

Come vedete, io suggerisco strumenti ido -nei di vera perequazione tributaria . In fondoil difetto sta proprio qui . Se in Italia la ri-forma tributaria si fa su questa base, è me-glio non farla, onorevole Macchiavelli . 0 s iarriva a colpire gli evasori, quelli evidenti, esoprattutto quelli occulti, oppure la riform anon sortirà alcun effetto .

A proposito di questo problema, c'è un agrossa manovra, che io ho già denunciat oe sulla quale è inutile insistere (« A buon in-tenditor, poche parole » e « chi ha orecchi eper intendere, intenda ») . C'è una grossa ma-novra in virtù della quale certe categorie far-maceutiche non pagano niente, neanche unalira, naturalmente perché godono di altissim eprotezioni economiche che si traducono an-che in cospicui contributi ai partiti (e Di ovoglia che si tratti solo dei partiti che sosten-gono queste richieste e queste occulte evasio-ni i) . Questa è la verità .

Il Governo, quindi, vada a cercare i fond ilì dove li può trovare . Ci sono 10 miliard iche possono entrare subito nell 'erario, e, co nl'incremento del fatturato, aumenterà poi an-che il gettito fiscale .

Andiamo all'ultimo dei cinque punti essen-ziali che avevamo sottoposto, nel Comitatodei 9, all 'attenzione del Governo : il puntorelativo all 'articolo 64 .

Come vede, onorevole sottosegretario, pernon ripetermi mi limito a considerare le cos eessenziali, quelle che dovrebbero rappresen-tare il succo di questo dibattito, ammesso ch eda esso possa uscire qualche succo : allo statoattuale delle cose siamo fermi allo stesso punt odel primo « decretone » . Per il quale prim o« decretone », come ella ricorderà, onorevoleMacchiavelli, il Governo disse che sarebbestato felice se esso avesse potuto essere miglio -rato dagli apporti delle Camere ; ora invece ,a sentir voi, il tempo stringe e quindi no npossiamo cambiare niente, cosicché questo di -scorso non reggerebbe più .

Dopo 25 giorni di approfondimenti, il Go-verno avrebbe però potuto accogliere qual -cos'altro oltre all'emendamento Nicolini eavrebbe potuto anche contrappore alle nostr etesi altre tesi .

Non è una questione corporativa, quell a

che voglio sollevare, o di spirito di contrap-posizione tra un ramo e l ' altro del Parlamen-to : ma se fu consentito al Senato di inserir enel « decretone » n. 1 altri 8 articoli aggiun-tivi - dal 2 al 9 - in cui si mise un po' tutt o(Cassa per il mezzogiorno, blocco dei fitti ,agricoltura, foreste, e chi più ne ha più nemetta), perché non dovrebbe essere possibileda parte nostra inserire nel testo del second odecreto alcune delle cose essenziali da no ichieste ?

Né mi si dica da parte dell'onorevole Fer-rari Aggradi, come mi ha detto l'altro giornonel Comitato dei 9: questo decreto ormai èun « carrozzone » . Chi lo ha fatto « carroz-zone » ? Non certo io . Io avrei preferito che s ifosse fatto un decreto-legge di un solo arti -colo: è aumentato di 22 lire il prezzo dell abenzina. Avremmo poi discusso sull'entità d iquesta cifra, e basta; Chi è stato che ha tra-sformato questo decreto in una specie di Co-rano, di Bibbia della politica economica go-vernativa ? Non certo noi, non ci si dica que-sto. E allora, che cosa volete adesso ? Se cipresentate questi cibi, noi li dobbiamo prim acontrollare, perché, se per avventura fosserotossici, non vorremmo far prendere al popoloitaliano una intossicazione generale (di natur apolitica, e soprattutto tributaria, s ' intende) .

Sappiamo che per l 'articolo 64 (che eral ' unico per il quale il Governo paresse dispo-nibile ad una risposta) è stata fatta la politi-ca del gambero : un passo in avanti e due in-dietro . Perché, questo ? Nel Comitato dei 9ieri (era presente anch'ella, onorevole Mac-chiavelli, e mi smentisca se dico cose inesatte )ad un certo momento il ministro dei lavor ipubblici, onorevole Lauricella, disse che eragiusto rinviare al provvedimento globale sul -la riforma edilizia il terzo comma dell'arti-colo 64, cioè il regolamento delle caratteri-stiche distintive tra case di lusso e case eco-nomiche e popolari .

Perché questo ? Perché la normativa at-tuale, che, come tutti sappiamo, scade il 3 1dicembre di quest'anno, ha consentito di frui-re delle agevolazioni fiscali per tutti i tipi d icase finora costruiti . Difficilmente in Italia s itrova una casa « di lusso » perché le caratte-ristiche finora fissate dalla legislazione sonotali e tante che non si riesce a farne una . Ba-sta, infatti, che uno dei famosi requisiti pre-visti non vi sia, e la casa di lusso non è piùtale. chiaro che tutti i costruttori hanno tro-vato la maniera di non « incappare » nell emaglie della normativa relativa alle case d ilusso . Ebbene. tutti abbiamo detto che erava-

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mo d'accordo che questa materia andasse ri-veduta per assicurare una certa incentivazio-ne edilizia ; tutti eravamo anche d'accordo (i lministro Lauricella ieri mattina lo era, a me -no che non abbia cambiato parere di nuovoquesta mattina) che era necessario mantener eper ora l ' attuale legislazione e, in attesa dell anuova legislazione (per la quale lo stesso mi-nistro dei lavori pubblici - e non certo noi -aveva chiesto tempo, dicendo che ancora no nera in grado di presentare un testo organico) ,era opportuno introdurre ora questa disposi-zione-ponte, questa norma di passaggio e tran-sitoria in virtù della quale si potessero man-tenere le attuali agevolazioni fiscali proro-gandole a tutto il 31 dicembre 1971 . Neanche

su questa data il gruppo del Movimento so-ciale italiano si era irrigidito .

Quando infatti in Commissione emerse u ncerto orientamento e il relatore per la mag-gioranza (ella, onorevole Macchiavelli, è sta-to presente e ha potuto ascoltare con le su eorecchie) propose la data del 31 luglio qual etermine di proroga per le agevolazioni fisca-li in questione (agevolazioni, si intende, este-se a tutta l'area attuale delle costruzioni), i oero anche orientato a recedere dalla mia ori-ginaria impostazione circa il richiamo all adata del 31 dicembre 1971 . Proposi la datadel 30 settembre o del 31 agosto . Spiegai an-che perché sarebbe stato opportuno adottarela data del 31 agosto : perché il termine è giàprevisto dalla legge Mancini, perché consent e

di dare un ulteriore incremento alle ultimenuove costruzioni, perché questa data, giac-ché consente un lasso di tempo di due ann idall'inizio della costruzione per poter portar ead ultimazione la costruzione stessa, è il ter-mine più idoneo anche per ultimare le co-

struzioni, dato che si comincia a costruire e s i

finisce meglio la costruzione in estate .Per tutte queste ragioni sembrava orma i

già raggiunto l 'accordo, quando è bastatol ' agitarsi di un deputato della maggioranza(l 'onorevole Carra) per far ritornare sulle sueposizioni il Governo e far fare marcia indie-tro ai ministri .

Se allo stato attuale questa è la maggio-ranza, come si può venire a dire che qui s ivuoi perdere tempo facendo dell 'ostruzioni-smo ? La verità è che il Governo non sa quel -lo che vuole, ancora non è riuscito a metters id'accordo al suo interno, poiché le compo-nenti della maggioranza sono tra loro dis-sociate, vanno a ruota libera e l 'onorevole Co -lombo non è riuscito a coagulare questa mag-gioranza . Sarà un ottimo ex ministro del te -soro, sarà competentissimo in materia finan -

ziaria, ma come Presidente del Consiglio h afallito : questa è la verità !

La maggioranza non c'è e non la trove-remo in questi giorni .

Questo è il tema di fondo che emerge d aquesto dibattito, tema che non voglio assolu-tamente drammatizzare, poiché mi rendo con-to anch'io di tante incertezze. È possibile ,onorevole Macchiavelli, che si sia perdutoquasi un mese per ottenere le piccole varia-zioni riguardanti il passaporto e le patent iautomobilistiche ?

Dimenticavo: vi è la faccenda della « can-na gentile » e delle banane, sempre sul pia -no fiscale . Vi siete preoccupati perché nel pri-mo « decretone » era stato tolto l'aggettivo« gentile » ; si diceva non servisse, ma, poi-ché si è scoperto che questa « gentilezza »fiscale era invece molto utile e necessa-ria, il Governo è ritornato sui suoi passi e h avoluto che la « gentilezza » della canna foss eun punto di riferimento ai fini del recuper odelle somme che, indebitamente da voi riscos-se, oggi non volete più restituire al contri-buente. In questo caso, poiché non sietenemmeno disponibili per la restituzione, bi-sogna dire che siete . . . poco gentili . Per quan-to riguarda le banane, poi, ci si è preoccu-pati di evitare che, datala divergente formu-lazione fra primo e secondo « decretone » ,talune ripetizioni di quanto indebitamente pa-gato potessero essere consentite ai contri-buenti .

Il Governo, insomma, si è preoccupato sol -tanto di mantenere anche gli introiti illeciti .Se un cittadino facesse questo sarebbe de-nunciato per appropriazione indebita, sem-plice o aggravata, a seconda dei casi . Sicco-me questo lo fa il Governo, non vi è alcuntipo di appropriazione indebita .

D'altra parte il disegno di legge n . 2791

dovrebbe avere ben altra finalità, quella cioèdi regolare i rapporti giuridici precedent i

con i poveri contribuenti .

Restituire il mal tolto : questo è lo spiritodel terzo comma dell 'articolo 77 della Costi-tuzione; voi invece, signori del Governo, aveteinterpretato la norma nel senso di non resti-tuire nulla di quanto indebitamente avete ri-scosso. Questa è la verità .

Nel grande travaglio di questo mese l amaggioranza è riuscita soltanto a dare via li-bera a pochi secondari emendamenti . Per i l

resto si è arroccata su quella specie di fetic-cio che è divenuto ormai il « decretone » . Or-mai non vi è ambiente, a cominciare dalla co-siddetta stampa ufficiale e dalla televisione pe rfinire con gli ambienti governativi, in cui non

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si affermi che, se non passerà il « decretone » ,vi sarà in Italia l'alluvione, il disastro, quasiche quel provvedimento fosse l'« apriti sesa-mo », la panacea di tutti i mali . . . Noi sappia-mo invece che non è così, e lo sapete anch evoi, signori del Governo .

,Appunto perché siete convinti di questo ,proprio perché vi rendete conto che non è pos-sibile andare avanti di questo passo, abbiat eun po ' di coraggio ! Abbiate la volontà politi-ca ,di portare a compimento questa operazion ee di farlo con il minore danno possibile per icontribuenti . Se poi volete che questo decretopassi, se volete rinsanguare la vostra anemi-ca maggioranza, dovete instaurare un dialogo ,un colloquio con le opposizioni, dovete conce-dere loro almeno le cose essenziali che vi han -no chiesto, ognuna per la sua parte politica .Qualora voi riteniate di non poterlo fare, sonomolto scettico circa la possibilità di approva-zione di questo provvedimento .

Non intendo affermare con questo che i lmio gruppo minacci l 'ostruzionismo o atteg-giamenti ,preclusivi di qualsiasi tipo. Il grup-po del Movimento sociale italiano farà solo edesclusivamente il suo dovere, il dovere che in-combe su un responsabile gruppo di minoran -za, su un qualificato gruppo di opposizione ,che deve denunziare all ' opinione pubblicaquelle che sono, se mi è consentito usare que-sta parola senza alcun significato offensivo, lemalefatte del Governo, nel senso etimologic ocii cose fatte male da un Governo il qual edeve tentare di correggere quanto più possi-bile gli errori che ha compiuto .

Ecco l 'obiettivo ,del nostro sforzo ed ecc operché presenteremo nostre proposte alterna-tive sotto forma di emendamenti . Noi siamoinfatti sulla linea di migliorare il provvedi -mento qualora esso passasse . Dubitiamo per òfortemente che questo provvedimento passi ela nostra istanza principale è di concorrerea che non passi, perché siamo convinti che ,decadendo questo decreto-legge, la situazion esi decanterà o almeno si sgombrerà il terrenoda ogni equivoco, e si elimineranno molte cos efasulle .

L 'attuale Governo si regge, per così dire ,sui trampoli . Vive soltanto perché i comunist inon hanno ancora deciso di affossarlo : il gior-no in cui i comunisti « prendessero cappello »e decidessero di mandar via l 'onorevole Co -lombo, questi dovrebbe . . . volare moltissimoe andarsene molto lontano !

Se questa è la realtà, è bene che quest ochiarimento avvenga al più presto e ritengoche l 'occasione migliore sia quella che nasce-rebbe dalla mancata approvazione di questo

provvedimento, o per decorrenza dei termin io per un voto negativo del Parlamento .

Nel caso in cui, per fortunosa ipotesi, que-sto provvedimento dovesse essere approvato ,noi opereremo per migliorarlo, per corregger -ne le storture e rimuovere le incongruenze d idi cui esso costellato .

In questa cicostanza il Governo ha subìtoin un certo senso il destino di Arlecchino :ha dovuto mettere una pezza qua e una là e iresponsabili della politica governativa son ostati costretti a turare ora questa ora quell afalla; ma state attenti, signori del Governo ,che non si ripeta la stessa situazione che de -scrive un famoso proverbio veneziano, e cioèche « è peso el tacòn del buso » . . . Può cioèaccadere che, nel tentativo di affrontare la si-tuazione economica, voi agiate in modo dapeggiorare e non da migliorare le sorti del -l'economia italiana. Voi, infatti, non aveteconseguito alcuno degli obiettivi che vi era-vate prefissi e, meno che mai, quelli che ri-tenevate ,dovessero essere gli obiettivi essen-ziali del provvedimento .

Avevate detto che l'articolo 2 del decreto-legge era quasi il perno che legava la prim ae la terza parte ,del provvedimento ; avevatesostenuto che, attraverso, da un lato, le mag-giori entrate fiscali e dall'altro le incentiva-zioni economiche intendevate soprattutto pro -cedere sulla via delle riforme . Ma quali rifor-me, onorevoli rappresentanti del Governo, po-tete voi, con questo « decretone », affrontar ee risolvere ?

Non potete certamente fare la riforma degl ienti mutualistici (lo abbiamo detto tante volte enon ci torniamo sopra) con 250 miliardi . Forsela riforma ospedaliera e sanitaria ? La prim al 'avete fallita, la seconda non la potrete ma ifare con i 320 miliardi che, attraverso il « de-cretone », vi prefiggete di poter manovrare eincassare. La riforma della casa come la fate ?Fermando l ' edilizia, perché non avendo il co-raggio di decidere, non avendo preso una net-ta posizione, nessuno appronta i nuovi pian idi costruzione. In tal modo la riforma dell acasa non solo non si avrà mai, ma avrem osempre una ulteriore recessione nell'edilizia .

Quale altra riforma allora ? Forse quell adei trasporti, la riforma tributaria, la riform aamministrativa ? Quali riforme, insomma, s enon siete stati capaci neanche di mantenere inpiedi una maggioranza di due ore, 15 o 20giorni fa in una Commissione quale la nostra ?La verità è che prima vi dovete riformare fr adi voi ; prima dovete trovare un elemento d icoesione, perché in definitiva sulla carta dispo -nete di una maggioranza discreta, notevole .

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Vi sono stati governi che hanno retto cor ipochissimi voti di maggioranza ; voi, sul pianodel cartello politico, disponete di una suffi-ciente e più che valida maggioranza. Ed allo-ra perché non la fate valere, perché non di -mostrate di avere questa maggioranza ?

Né venite a dirci che sono le opposizion iche vi contrastano il cammino ; non venite adirci che sono le opposizioni che vi contra-stano il cammino che vi siete prefissi, perchédicendo questo mentite sapendo di mentire .Volete soltanto lanciare delle cortine fumoge-ne, volete soltanto creare dei diversivi per stor-nare le vostre responsabilità, per allontanareil giudizio dell 'opinione pubblica sui vostr imacroscopici ed imperdonabili errori . Quest oè il nocciolo del nostro dibattito .

Il « decretone » non deve servire soltantoper consentire una piccola manovra che no nserve a risolvere le sorti dell'economia e, com evi è stato ampiamente dimostrato, non servecertamente ad incentivare certi settori o adisincentivarne altri . Esso non serve ad arre -stare i consumi, che voi volevate frenare e cheanzi stanno aumentando ; e meno che mai servea darvi ulteriori prospettive, non serve alle ri-forme quindi all 'agricoltura, alla Cassa per i lmezzogiorno, non serve in sostanza, a niente .

Ed allora, se volete togliervi questa capp adi piombo, o con una similitudine più esatt aquesta palla dal piede, non vi resta che un astrada : correggete questo indirizzo, e trovere-te nell'opposizione un discorso serio e respon-sabile . Se non farete ciò, noi faremo tutti gl isforzi possibili per mandare a picco quest aultima navicella del Governo Colombo ch enon rappresenta certo per noi né la scopert adi una nuova America, né la scoperta di u nnuovo destino per il popolo italiano . (Applaus ia destra) .

PRESIDENTE. Sospendo la seduta fin oalle 15,30.

La seduta, sospesa alle 13,30, è ripres aalle 15,30 .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNINI

Annunziodi una proposta di legge .

PRESIDENTE. È stata presentata alla Pre-sidenza la seguente proposta di legge dal de-putato :

Fosca-n: « Provvedimenti a favore del per -sonale sanitario profugo e rimpatriato dall aLibia » (2842) .

Sarà stampata e distribuita . Avendo l'ono-revole proponente rinunciato allo svolgimen-to, la proposta di legge sarà trasmessa allacompetente Commissione permanente, con ri-serva di stabilirne la sede .

Annunziodi risposte scritte ad interrogazioni.

PRESIDENTE. Sono pervenute alla Pre-sidenza dai competenti Ministeri rispost escritte ad interrogazioni . Saranno pubblicatein allegato al resoconto stenografico della se-duta odierna.

Si riprende la discussione.

NATOLI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . A quale titolo, onorevol eNatoli ?

NATOLI . Per avere chiarimenti in bas eall'articolo 13-bis, secondo comma, del regola -mento. Tutti sappiamo che questa mattina haavuto luogo una lunga riunione dei capigrup-po presso la Presidenza della Camera, ed ènoto che, nonostante non sia stata seguìta l aprocedura prevista dal terzo comma dello stes-so articolò, l'oggetto della riunione er aquello di compiere un tentativo di organizza -re i lavori della Camera .

Io vorrei pregarla di dare informazioniall'Assemblea circa le conclusioni di quell ariunione dei capigruppo .

PRESIDENTE. Onorevole Natoli, posso so -disfare subito la sua richiesta . Le conclusion icui è pervenuta la conferenza dei capigrupp osono le seguenti : terminare le repliche dei re -latori e quindi del Governo e passare poi, nell aseduta- odierna, alla votazione di tutti glì or-dini del giorno, compreso quello per il no npassaggio agli articoli . L'intesa raggiunta èquindi limitata alla seduta odierna .

NATOLI . Grazie, Signor Presidente .

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlare l ' ono-revole Vespignani, relatore di minoranza .

VESPIGNANI, Relatore di minoranza . Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, onorevol erappresentante del Governo, due mesi di di -battito sul decreto hanno dimostrato a nostr oavviso la validità della impostazione origina-riamente data alla discussione e al dibattitodal nostro gruppo e anche la validità dell ' im-

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postazione politica che ci ha orientati in que-sto lungo dibattito .

Il confronto non è, infatti, rimasto ristrett osoltanto ad un esame della politica economic acongiunturale, e nemmeno della politica eco-nomica nel suo complesso. Abbiamo approfon-dito con crescente concretezza le nostre posi-zioni, abbiamo portato l'attacco ai punti no-dali del rapporto tra congiuntura e riform ee del rapporto stretto fra la strategia delle ri-forme e una nuova aggregazione di forze so-ciali e politiche in grado di garantire unasvolta politica dal paese .

L'attacco da noi portato al decreto è dive-nuto così, a mano a mano che si è andat iavanti, un attacco alla politica vecchia de lcentro-sinistra, ma non per contrapporvi solouna negazione, bensì per cominciare seria -mente a costruire un dopo centro-sinistra .

Sono stati nel contempo consolidati e por-tati avanti alcuni successi ed alcune conquist eche, anche se non tengono conto in modo com-pleto e sodisfacente e in modo ampio degl iinteressi dei ceti operai, contadini e popolari ,tuttavia vanno in questa direzione . Ricordo inparticolare, anche se ritengo che non sia qu iil caso di tornare ad analizzare questi var ipunti, poiché l 'abbiamo già fatto in preceden-za : il blocco degli affitti e dei contratti dell eabitazioni (e non solo delle abitazioni) ; la ri-duzione dei massimali, o meglio la riduzion edella sperequazione basata sul principio de lmassimale, che poi si è trasformata, con u nvoto della Commissione finanze e tesoro, i nabolizione del sistema del massimale, anch ese questo evidentemente non è un dato acqui-sito, ma è un dato sul quale ci proponiamodi condurre, come dirò più avanti, un'azion eperché non sia inficiato da nuovi e gravi ri-torni ; il rilancio di una politica di investi-menti nel Mezzogiorno ed in agricoltura ; i lrilancio, per la verità ancora nebuloso, troppoevanescente, incerto, di una politica della casa .

Portando il dibattito ad investire tutti gl iaspetti di una linea di politica economica al-ternativa, cioè di una articolata politica diprofonde riforme di struttura, abbiamo con-tribuito, per quanto ci spettava, a spingere an-cora altre forze politiche legate alla maggio-ranza ad approfondire questi temi essenziali .Ne sono scaturiti interessanti confronti ch enon soltanto hanno investito i contenuti de ldecreto, cioè di una politica economica con-giunturale, ma sono andati ben oltre, indivi-duando interessanti ed urgenti nodi dell'attua-le politica economica, da rompere, da scioglie -re, per avviare una politica di programmazion eeconomica democratica. Ne è scaturita una

serie di severi attacchi ad una politica credi-tizia, ad esempio, che, pur se fuori dalla te-matica, del . « decretone », tuttavia è ad essostrettamente legata, che tende a consentire ,fuori da ogni controllo parlamentare, un cre-scente potere di manovra monetaria e credi -tizia alla Banca d'Italia e al sistema bancario ,in modo da manovrare grandi risorse, anch ein contrasto con linee programmatiche pre-cise, come è avvenuto, ad esempio, nel set-tore degli investimenti nell 'edilizia .

Il sistema bancario nell'edilizia ha finan-ziato tutto, meno che l'edilizia economica epopolare, di cui si è lamentato e si sente i lsempre più lacerante bisogno . Come ha dettoanche l'onorevole Riccardo Lombardi in u nsuo intervento di qualche settimana fa, il si-stema bancario ha i suoi crediti non solo co-perti da garanzie reali, ma incorporati anch enell'incremento dei valori delle aree, per cuile banche sono per necessità loro uno degl iostacoli più forti alla riforma del regime deisuoli urbani, con una disciplina dei valor idelle aree e dei loro prezzi di acquisto .

È questo che, in fondo, ha determinato ,anche in questo settore, la politica del cre-dito e la politica della Banca d'Italia. È perritardare questo tipo di riforma e per dilatar einvece il funzionamento, così come è avvenu-to in questo periodo, del credito all'edilizia ,che si continua, o si vorrebbe continuare daparte delle forze conservatrici, sulla vecchiastrada. È, invece, per dilatare il finanziamen-to all'edilizia economica e popolare che no ici battiamo su strade diverse . Per dilatareil vecchio sistema di finanziamento dell ' edi-lizia sono stati sacrificati e compressi, soprat-tutto in questi ultimi anni, gli investimentia medio termine alla piccola e media indu-stria, ed il credito per opere pubbliche ai co-muni e agli altri enti locali, attraverso la pa-ralisi della Cassa depositi e prestiti, la qual esoltanto nei primi dieci mesi del 1970 ha vistodecrescere Ia sottoscrizione di buoni fruttifer ipostali di oltre 180 miliardi, di fronte ad u naumento modestissimo dei depositi nei librett ia risparmio postale .

Si è praticamente sacrificato il credito pe rle opere della « 167 », bloccato a livelli de ltutto inadeguati e molto più bassi rispetto aquello che era già il plafond, precedente-mente deciso, di finanziamento da parte dellaCassa ai comuni . Sono stati bloccati i mutuiagli istituti autonomi per le case popolari e imutui alle cooperative edilizie, che a centi-naia, anzi a migliaia, si trovano prive di fi-nanziamento ed oggi sono nell'impossibilitàdi portare a termine i loro programmi in se-

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guito alla vertiginosa crescita dei tassi di in-teresse e quindi alla vertiginosa crescita de lcosiddetto scarto cartelle, del prezzo che s ipaga alla operazione del rialzo brusco e spro-porzionato dei tassi di interesse avvenuto dall afine dello scorso anno ad oggi .

Si è così in pratica riproposto un mecca-nismo il quale anche oggi esercita un ricatt oche pesa sulla crisi dell'edilizia, ricatto ch eviene di nuovo spesso riproposto da forz edi destra che chiedono misure immediate, mamisure vecchie, che vanno nella stessa strada ,in sostanza per non affrontare le riforme ne-cessarie in questo settore .

Quando noi ci siamo proposti di organiz-zare un'opposizione al decreto non frontale ,non di pura negazione, ma volta a una poli-tica di sviluppo alternativo, articolata e qua-lificata attorno ad alcuni nodi emblematic idel rilancio di una politica di riforme, abbia-mo anzitutto guardato al paese reale .

Non si è trattato - come è stato sostenutoanche qui da qualcuno - di un offuscamentodei nostri obiettivi più generali, dei nostr iobiettivi rivoluzionari, cioè degli obiettivi cherimangono davanti a noi e ai quali puntia-mo per realizzare una profonda svolta negl iindirizzi politici generali e nell 'assetto dellasocietà, nei rapporti di potere tra le classi equindi nella direzione politica dello Stato .

Abbiamo guardato e guardiamo al paesereale così come esso è e non come vorremm oche fosse; e abbiamo sentito l 'esigenza pri-maria, che scaturiva dai risultati positivi si apolitici che economici delle lotte popolari del -l'autunno e della primavera: l'esigenza, cioè ,di dare un nuovo slancio a queste lotte, m aanche di portarvi alcune correzioni essenzial iper il superamento di incertezze .e di tenden-ze al ristagno che nessuno poteva negare, edi imprimervi una nuova spinta alla ricerc adelle alleanze politiche e di classe necessari eper andare avanti e che in parte si erano of-fuscate, manifestando qualche pericolosa ten-denza ad esprimere una serie di rivendica-zioni lasciandone in ombra altre, quali adesempio quelle relative ai settori agricoli ,alla disoccupazione e ai ceti intermedi .

In questo quadro si sarebbe potuto inde-bolire il rapporto essenziale e necessario tr aclasse operaia e mondo contadino sia al nordsia al sud, fra forze operaie del nord e gran-di masse non solo contadine del Mezzogior-no, tra classe operaia e ceti medi produttivi ,ceti artigianali, del piccolo e medio commer-cio e di altre categorie . E in questo modotutta l ' avanzata della democrazia nel nostro

paese avrebbe subìto un ristagno e ne sa-rebbe stata frenata .

Il dibattito anche su queste questioni e l econcrete proposte di intervento venute dall asinistra, e non solo dalla sinistra di opposi-zione, hanno già portato - ce ne rendiamotutti conto - ad alcune modifiche important ima ancora limitate . Si tratta però di modifi-che significative, che vanno in una direzione ,tengono aperta una prospettiva ; ma soprat-tutto si tratta di modifiche e, quando modifi-che non vi sono state, di confronti su conte-nuti che hanno contribuito ad esercitare nuo-ve spinte, a stimolare nuovi interessi, ad of-frire nuovi terreni di lotta per un più accele-rato processo di trasformazione delle strut-ture di fondo della nostra società. Sarebbe in-teressante un discorso anche più approfon-dito, ritengo, per poter misurare fino in fon-do il modo in cui nelle varie direzioni e tr ai vari strati sociali la battaglia politica su l

decreto, e quindi riguardo alle linee di poli-tica economica, ha influito, e influisce tutto-ra, sullo svolgersi di una lotta articolata pe rle riforme di struttura.

E certo che la nuova spinta di lotte popo-lari ed operaie, contadine e di intere regioni ,particolarmente del Mezzogiorno, cui assistia-mo in queste settimane ed in questi ultim igiorni, rappresenta un fatto nuovo e positivo ,che dimostra come la ripresa del moviment oche parte dai problemi della fabbrica e da lrapporto immediato tra sfruttamento di fab-brica e condizione operaia si colleghi anche a desigenze di riforma che investono oggi le con -dizioni delle masse contadine, investono l econdizioni del Mezzogiorno, i problemi dell adisoccupazione, la soluzione di mali di inter eregioni, che poi si collegano strettamente an-che alla condizione operaia e alle condizion idelle regioni più progredite del nostro paese .

E certo che da questo dibattito, dai con-fronti che ne sono scaturiti, dall'impegno co ncui nel paese le varie forze politiche a livell odegli enti locali, i sindacati, le organizzazionidi categoria e del ceto medio, si sono battuteper alternative concrete ad alcune indicazion ied alla stessa logica generale del decreto, èvenuto un notevole contributo per elevare gliobiettivi del movimento articolato delle masse ,per approfondire i contenuti di una politicadi riforme, provocando così ulteriori sposta-menti nel quadro delle forze politiche e ne irapporti tra le forze politiche .

Emblematico è quanto sta accadendo i nqueste settimane e in questi giorni in materi adi riforma tributaria . A dispetto di quanti, acominciare certamente anche dal ministro

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delle finanze, pensavamo che ormai foss egiunto il momento di passare, in materia d iriforma tributaria, dal confronto in aula edalla discussione generale ai voti, per far pas-sare senza colpo ferire la linea arretrata, e pe rcerti aspetti antiriformista, in materia di fi-nanza locale e regionale, una linea che vera -mente ha un carattere di controriforma, que-sti mesi, dal settembre in poi, hanno dato un adura lezione, hanno visto rifiorire l'iniziativ adi massa,, hanno visto risorgere un interessegenerale attorno alle questioni tributarie, che ,diciamolo francamente, fino a pochi mesi f aera appena appena in embrione e forse er acliffcile prevedere che si sarebbe rapidament esviluppato in questa misura .

Il centro-sinistra, la maggioranza, ha resi-stito, direi ad oltranza, più che su qualsias ialtro punto, su qualsiasi altra parte del de-creto, sulla parte che riguarda il prelievo tri-butario .

L'onorevole La Malfa, lo abbiamo sentit otutti in quest'aula, ha minacciato fulmini s uchi si fosse arrischiato anche solo a qualchetimido approccio con le opposizioni per un alieve, modesta modifica su alcune questioni -chiave del prelievo tributario previsto dal de-creto .

Non soltanto l'onorevole La Malfa ma an-che altre forze all'interno della maggioranz ahanno dimostrato di volersi arroccare sull eposizioni già assunte, hanno dimostrato d ivoler impedire qualsiasi modifica che andass eoltre le modestissime variazioni introdotte a lSenato, non tutte, per altro, positive .

Ma oggi è già chiaro: sul piano politic onessuno che abbia gli occhi aperti può consi-derare una battaglia vinta quella che è stat acondotta con lo scopo di tenere ferme le sceltedi prelievo tributario contenute nel « decre-tone ». Avete voluto negare perfino un'impo-sta sull'acquisto delle automobili e appenapochi giorni fa la FIAT ha riempito lo spazi ovuoto che voi avete lasciato con l'aumento, i lsecondo nel giro di quest'anno, del 3,5 pe rcento dei prezzi delle autovetture .

RAFFAELLI . Ha messo l ' imposta per cont osuo .

VESPIGNANI, Relatore di minoranza . Asuo uso e consumo, effettivamente .

Questo episodio, direi, merita alcune consi-derazioni e ne vorrei fare almeno due . Inprimo luogo è tempo che si attuino intervent iche blocchino lo strapotere dei grandi mono-poli dell'automobile . Appare ridicola alla lucedi questo provvedimento la giustificazione

della vostra politica tributaria in base all aquale voi avete sostenuto che occorreva co nquesta imposta limitare e ridurre i consumidel trasporto privato. L' aumento praticatodella FIAT vi ha dimostrato che non è cert ocon la vostra operazione tributaria che s imette un freno, una zeppa alla linea di espan-sione della motorizzazione privata e che conuna azione puramente tradizionale 'non s ibloccano e non si spostano le tendenze in attonelle scelte dei consumi privati in materia d itrasporto, che occorre invece una profond apolitica alternativa, una politica di riformeche è stata già più volte dal nostro gruppotracciata e indicata e che diventa sempre pi ùurgente, se si vuole veramente imporre unamodifica di tendenza in questo settore .

In secondo luogo questa operazione ha di-mostrato come non basta ormai più una sol apolitica di manovra monetaria o soltanto ma-nifestazioni di buoni propositi per contrastar ee per controllare l'espansione dei prezzi .

Il collega onorevole Marras, illustrandoieri il nostro ordine del giorno, ha sottoli-neato le nostre proposte per ciò che riguardasoprattutto il controllo sui prezzi dei generiprodotti dall'agricoltura e destinati essenzial-mente al consumo alimentare delle grand imasse . Ma dobbiamo arrivare ad una politicadi controlli pubblici anche sui prezzi dei pro-dotti dei grandi monopoli e delle grandi azien-de, altrimenti ogni politica di controllo de iprezzi e anche ogni altra politica che vogli aincidere su un diverso rapporto tra prezzi espese della popolazione rischia di essere com-pletamente compromessa da queste iniziativ edecise al di fuori da ogni politica program-mata. Occorre investire prima di tutto i gran -di monopoli dell'automobile e dei prodotti chi -mici, nonché le aziende di Stato che produ-cono i semilavorati per l'industria, cioè tutt iquei settori di base che costituiscono, con unapolitica di incremento dei prezzi dettata esclu-sivamente dal profitto capitalistico e non dainteressi nazionali, una seria minaccia all osviluppo economico del paese .

Avete quindi resistito e avete voluto fa rpagare con il « decretone » un prezzo pesant eaí consumi di massa, ma in poche settiman eil malcontento e la protesta si sono trasformat iin un più approfondito e più generale propo-sito di attaccare a fondo, su tutto il fronte, l apolitica tributaria, come uno degli anelli chia-ve da cui far discendere e al quale collegaretutta la strategia delle riforme . E sono scesein campo aperto non tanto sulla benzina, ch eforse è ancora poca cosa, anche se è stato il 'tocco che ha fatto individuare in modo più

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preciso il vostro orientamento, sono scese i n

campo con approfondite proposte, che investo -no e attaccano tutto l'arco del sistema tribu-tario apertamente classista e antipopolare, tetre grandi centrali sindacali del nostro paese ,che con un documento di appena due giorn ifa hanno presentato insieme una precisa ri-chiesta al Governo di aprire un contatto di -retto e una trattativa su tutta la questione dell ariforma tributaria . Sono scesi in campo co nun preciso obiettivo, quello di aprire con i lGoverno un confronto diretto, quello di susci-tare nel paese un impegno di lotta precisa earticolata nei suoi contenuti ad un livello ma iraggiunto su questi grandi temi di riforma de lsistema tributario, anche gli enti locali .

I comuni e le province si preparano a un agrande assemblea a Viareggio e hanno giàrichiesto un confronto diretto con il Govern oe con il Parlamento a questo proposito . A metàdicembre si terrà tale grande assemblea nell aquale i rappresentanti degli enti locali di tutt oil paese metteranno a confronto, con una line adi sviluppo democratico e costituzionale, l ariforma tributaria in discussione .

Stanno scendendo in campo, uno dopo l'al-tro, i consigli regionali, le organizzazioni d icategoria dei ceti intermedi, le varie compo-nenti della società civile del nostro paese .Voi avete resistito. L'onorevole La Malfa, l oonorevole Preti ed altri hanno gridato al qua-drato a difesa delle vostre scelte sul « decre-tone » . Avete strappato - o potrete strappare(non è ancora detta l'ultima parola, e non èneanche detto che vi riusciate) - 360 miliard idi maggiori imposte indirette sui consumi ; maavete in parte perduto la battaglia per un'al-tra falsa riforma . Si stanno costruendo le con-dizioni nel paese - e noi lavoreremo perch ési costruiscano anche in Parlamento - perchéquella riforma acquisti il volto di una riform avera, che sposti risorse dalla rendita parassi-taria e speculativa, dal profitto monopolistico ,verso spese sociali, per affrontare e risolvere igrandi mali della nostra società : la disoccu-pazione, l'arretratezza del Mezzogiorno e d ivaste aree del centro-nord, l'arretratezza del -l'agricoltura e di altri vitali settori di base ,la carenza di servizi sociali moderni nei set -tori della sanità, della casa, della scuola e de itrasporti .

Questa ripresa, più articolata, più incisiva ,più legata a un quadro non solo quantitativo ,ma essenzialmente qualitativo di una strate-gia di riforme di struttura, noi intendiam oche debba scaturire dal paese e che debb ainvestire le istituzioni parlamentari e rappre-sentative : questo era e resta il significato

profondo della nostra impostazione che, ban-dendo ogni massimalismo e schematismo, mi-rava ai contenuti e chiamava il paese reale abattersi per contenuti concreti .

Dobbiamo pur dire che non è stata né vanané illusoria la nostra fiducia nella possibilit àdi spostare in avanti, di far pesare di più edi far riprendere in modo più incisivo la lottadi massa, collegandola a richieste immediat ema strettamente connesse con riforme che in-tacchino il fondo delle strutture, che spostinoi rapporti tra le classi ed i vecchi equilibr iesistenti .

Nella discussione che si è già svolta, e checoncludiamo oggi, la resistenza a modifich eche cambino sostanzialmente l'interna logicadel « decretone » si è mantenuta praticament eferma . La natura di classe, arretrata del prov-vedimento non è cambiata nelle sue linee difondo. Si è ancora manifestato come questaformazione di centro-sinistra sia uno strumen-to essenzialmente al servizio del potere mono-polistico e delle classi dominanti .

Anche alcune buone intenzioni, espress etimidamente, hanno trovato all'interno delGoverno ed in collegamento con forze di de-stra, resistenze e ritorni, arroccamenti su po-sizioni arretrate e neppure pallidamente ri-formatrici .

Questo dicasi, ad esempio, per il problemadella salute e dell'assistenza malattia : ognitentativo di arrivare ad un primo atto, anch ese modesto, che segni almeno una parvenz adi volontà di rompere la vecchia struttura de lsistema costruito sulle mutue è stato reso vanodalla resistenza del Governo, anche se vi èuna promessa, un impegno di garantire anzi -tutto agli ospedali il pagamento (parziale) d iquei debiti accumulati dalle mutue . Ciò av-viene però con profonda incertezza, e no nsono del tutto chiare (è anzi necessario chia-rirle meglio) le stesse formulazioni predispo-ste nelle norme che regolano anche questoaspetto soltanto marginale .

La maggioranza ha fatto quadrato, con di-chiarazioni esplicite, per tornare al vecchiotesto, non approvato in Commissione, in ma-teria di massimali .

Anche qui, di fronte alle richieste de lmondo del lavoro, dei sindacati, dell'artigia-nato, della piccola industria si è di nuovo ri-sposto con posizioni già aspramente criticate .Il massimale ha difeso e difende ancora og-gi - anche se in misura certamente più limi -tata di prima - rendite monopolistiche diffe-renziali, istituzionalizzandole, nonostante fos-se stato istituito, a suo tempo, come provve-

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dimento di durata limitata, estesa poi con suc-cessive proroghe .

A questa difesa ad oltranza il mondo con-findustriale chiama il Governo ; e l'onorevol eEmilio Colombo, del resto è stato prontissimoa dare tutte le garanzie, con dichiarazion iesplicite che il Governo sarebbe tornato alvecchio testo . Ma noi crediamo che ciò non siafacile; e soprattutto crediamo che non sia pos-sibile cancellare totalmente in aula il vot odella Commissione . Per questo continuerem oa resistere sulle posizioni più avanzate, lavo-rando per far sì che proceda sia l'abolizion edel massimale, sia il riconoscimento del di -ritto elementare di chi lavora di vedere final-mente modificati gli assegni familiari ferm ial 1964, sperequati, ingiusti, sia quantitativa -mente sia per le discriminazioni che attual-mente il sistema comporta tra le diverse ca-tegorie di lavoratori .

Un segno evidente delle manovre e dell eresistenze conservatrici, che si registrano sem-pre con particolare tenacia quando si rimettein discussione anche solo con qualche limi-tato freno alla rendita fondiaria urbana, èdato dalle questioni relative alla politica dell acasa. L 'attacco viene da destra, ma trova pron-te anche forze socialdemocratiche e democri-stiane a farsene portavoce . Lo stesso ministr oLauricella, ieri nel Comitato dei 9, non hasaputo sottrarsi a queste pressioni e non le harespinte apertamente.

Questo e non altro è il significato della re-sistenza manifestata nel Comitato dei 9 adaccogliere le posizioni espresse in modo uni-tario dalla Commissione lavori pubblici, espo-ste e sostenute da un ampio arco di forze ,dalla sinistra di opposizione al partito socia -lista italiano, ad una parte della democrazi acristiana, anche nella riunione della nostraCommissione, ma contrastate dal Governo .La questione resta aperta .

Sappiamo che stamane si è nuovament eriunita la Commissione lavori pubblici, ch eha nuovamente preso in esame la question ee che essa si propone di mantenere aperto colGoverno un discorso affinché, anche nel di -battito in aula sugli emendamenti presentati ,o su proposte che ad essi si avvicinano so-stanzialmente, sia possibile fare dei passi i navanti .

Su questo punto più che mai una resisten-za ad oltranza passerebbe attraverso i du emaggiori partiti di maggioranza . La conser-vazione del testo attuale significherebbe sem-plicemente fare slittare ancora in avanti l eesenzioni fiscali indifferenziate che sono statealla base, rappresentandone uno dei sostegni

più gravi a scapito della finanza pubblica,della distorsione negli investimenti dell'edili-zia e quindi delle conseguenti crisi periodi -che, anche con effetti sulla disoccupazione perciò che riguarda il settore dell'edilizia .

Noi, ripeto, ci auguriamo che il lavor o(che continua in Commissione lavori pubblici )possa essere positivamente portato in aula peruna soluzione accettabile . Né si può accettare- e lo ripetiamo qui - quella delega contenut anel decreto, inammissibile a nostro parere an-che sotto il profilo di una corretta interpreta-zione dell'articolo 77 della Costituzione, e chequindi va resa esplicita con norme positive ,che garantiscano una reale selettività all aesenzione fiscale e all'edilizia, norme che l'As-semblea, ancora una volta ripeto, ci auguria-mo trovi la volontà di inserire nel testo de l

decreto .

Non meno significativi, a nostro parere ,sono i tentativi che sono stati in vario modoposti in essere per rimettere in discussione lastruttura dell'articolo che riguarda il costodei medicinali pagati dalle mutue e dagli as-sistiti, e che si sono tradotti all'ultimo mo-mento in emendamenti presentati sia dalladestra, sia da alcuni colleghi della democra-zia cristiana .

Riconfermiamo il nostro proposito di bat-terci apertamente contro ogni forma di mo-difica che accolga, o che dia pretesto per ac-cogliere, la tesi di una riduzione del caric oche l ' industria farmaceutica deve accollarsi ri-ducendo i suoi enormi profitti, come prim opasso verso una profonda ristrutturazione del -

la produzione e della 'distribuzione dei far-maci di cui noi indichiamo già con nostr iemendamenti alcune linee direttrici .

Si dimostra però sempre più chiarament eche lo scontro politico investe aspetti non sol -tanto particolari e settoriali, anche se impor -tanti, ma coinvolge il futuro della direzion epolitica del paese e i suoi orientamenti .già stato sollevato qui con molta forza, co-minciando dal presidente del nostro gruppo ,il carattere nuovo che noi assegnamo al Par-lamento e il significato nuovo del lavoro dell eCamere, le quali hanno respinto l ' idea di ac-

cogliere a scatola chiusa le decisioni presentat esotto forma di decreti-legge dal Governo. Noisiamo per un lavoro delle Camere di tip onuovo che influisca sulle scelte politiche real ie che iponga in essere un nuovo rapporto tr aParlamento e Governo e non cerchiamo al-

cuna confusione di ruoli tra il Parlamento el'esecutivo, alcuna confusione dei ruoli tr ala maggioranza e l ' opposizione .

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Del resto sia qui in Assemblea sia nell eCommissioni non abbiamo mai dato alcu nmotivo per lasciare pensare che la nostra bat-taglia di opposizione non sia stata responsa-bile, precisa, presente in ogni momento . Vo-gliamo questo nuovo rapporto per fare com-piere passi in avanti ai problemi reali, perch éci siamo battuti e contro il partito dell'avven-tura e contro i pericoli derivanti da forme d iGoverno di direttorio, e contro il cosiddetto« sindacato di controllo » dei partiti di mag-gioranza che tende ad uno svuotamento del -l ' azione parlamentare, a fare ritornare il Par -lamento a puro organo notarile di registra-zione .di !decisioni prese in altra sede e fuor idi esso .

Abbiamo lavorato e lavoriamo per risol-vere i problemi concreti sollevati dalla con-dizione delle masse popolari, per fare avan-zare una prospettiva di direzione politica nuo-va e verso questa prospettiva sentiamo ogg idi potere lavorare con più ravvicinata fiducia .

Sentiamo ripetere anche in questi giorn iappelli, critiche, prediche sulla pretesa no-stra vocazione « riformistica » o sulla neces-sità di riverificare ancora per lungo tempo cer-te nostre cosiddette « disponibilità democrati-che » . Noi respingiamo questo tipo di discor-so . Le nostre credenziali per partecipare posi-tivamente ad una lotta politica in una prospet-tiva di spostamento a sinistra e di crescit adell 'unità delle sinistre, deriva dalla nostr aimpostazione programmatica, da tutta una no-stra linea avanzata, per un processo di trasfor-mazione della società che superi gli attual iequilibri e gli attuali rapporti della societ àstessa, in una visione superiore dello sviluppodel nostro paese, visione che noi abbiam ochiamata « la via italiana al socialismo » .

Il processo di avanzata di una nuova unit àa sinistra va visto però senza rinunce e senz apretendere da alcuno rinunce al proprio ruo-lo autonomo . L'autonomia di ciascuno, che ègaranzia della partecipazione di tutte le forz epolitiche di sinistra è nello stesso tempo ne-cessaria e va confermata per fare avanzarequesto processo di profonda trasformazione edi unità a sinistra .

Si è anche fatto gran chiasso su una pre-tesa nostra volontà !di inserimento nella mag-gioranza attuale, sui nostri propositi di di -segni « conciliari », di volere instaurare u n« regime assembleare » . Ancora una volt adobbiamo respingere queste interpretazion iche tendono a costruire falsi bersagli di co-modo e un'immagine deformata della linea edella politica del nostro partito . Lo diciamofrancamente ai nostri amici perché questo

modo !di porre i problemi non serve a fareavanzare un dialogo costruttivo tra tutte l esinistre laiche e cattoliche ; lo diciamo conmaggiore forza ai nostri avversari e a quant ipensano di operare per provocare un disorien-tamento delle forze operaie e lavoratrici e ascoraggiare o intimidire parti importanti dell estesse forze governative che si orientano vers ol'idea di un dialogo costruttivo con tutte l eforze !di opposizione di sinistra e con le forz edel nostro partito .

Non è su questa strada che si riuscirà afare avanzare un processo chiaro e aperto d ispostamento a sinistra del paese, anche se for-ze tenacemente legate alla conservazione con-tinuano, nonostante successive sconfitte, a pe-riodi ravvicinati i loro tentativi di spostare adestra la direzione politica del paese .

Ma di quale inserimento in questa mag-gioranza volete parlare ? Questa maggioranzal ' abbiamo combattuta e la combattiamo, noncon vuote declamazioni, non con affermazio-ni più o -meno radicali, ma costruendo tena-cemente, su ciascun problema, uno schiera -mento di forze che eserciti un 'azione concre-ta, per respingere quanto è contrario agli in-teressi popolari, per aprire la strada ad un acrisi da sinistra della politica del centro-si-nistra .

Ciò che ci preme oggi è portare avanti ne lmodo più serrato il confronto tra tutte le for-ze democratiche e di sinistra.

Una nuova maggioranza, nella visione d anoi proposta, tenderebbe a ricercare prim adi tutto una rottura all'interno dei partiti del -l 'attuale maggioranza, una rottura all'inter-no della democrazia cristiana .

È certo necessaria una lotta all ' internodella democrazia cristiana, ma non deve avve-nire necessariamente con una rottura all'in-terno della democrazia cristiana stessa . È ne-cessaria invece una lotta, perché si modifi-chino gli attuali equilibri interni ed i suo irapporti tra le sue componenti interne ; è ne-cessaria una lotta perché vengano emarginat eforze moderate e conservatrici, perché ven-gano isolati i pesanti condizionamenti di que-ste forze .

È questo un processo che va avanti, e l osentiamo, perché legato ad una nuova collo-cazione unitaria di crescenti strati di operai ,contadini, ceti medi e di parti crescenti , d iforze cattoliche, ed anche di forze organiz-zate del movimento cattolico ; e procede i navanti nel paese.

Noi vogliamo lavorare e lavoriamo quindiper instaurare fra tutte le forze di sinistraquesti nuovi rapporti, nella prospettiva di un

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effettivo spostamento a sinistra, nella dire-zione politica del paese, e di un rinnovamen-to dei rapporti di potere tra le classi social ie di tutta la vita sociale, rinnovamento fon-dato sulla partecipazione autonoma ed unita-ria di tutte le forze di sinistra, laiche e cat-toliche .

Sotto questo profilo, ed in questa prospet-tiva, anche il « decretone », per quanto grav eesso sia nei suoi contenuti, non è tutto, e nonesaurisce tutto il contenuto di uha vostra poli-tica conservatrice, né tutte le prospettive diun 'alternativa più avanzata ed innovatrice ri-spetto alla vostra linea . Anzi, andiamo versola chiusura di un confronto e di un episodi oche segna ormai un passato, e lavoriamo peraprire un'altra pagina ed un altro confronto .

Si va ad aprire una dialettica diversa, all aquale vengono partecipando in modo crescen-te, nel paese e nel Parlamento, forze che i lcentro-sinistra aveva fatto di tutto per teneredivise, chiuse nello steccato, con la strate-gia del vecchio centro-sinistra, ed anche co nla strategia di quel « nuovo centro-sinistra »che preconizza l'onorevole Mauro Ferri . Siapre la pagina di una lotta per decidere su icontenuti reali delle riforme, che sono matureoggi, non solo per esigenze oggettive, ma pe runa crescita di una coscienza unitaria di mas -sa, che investe e sposta ormai in modo cre-scente anche le forze politiche nelle regioni ,nelle province, nei comuni ed al vertice de lpaese .

Guardando avanti a questo domani, gi àcominciato, noi chiudiamo questo dibattito ri-badendo la nostra non sterile, ma incisiva op-posizione . (Applausi all 'estrema sinistra —Congratulazioni) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare i lrelatore per la maggioranza, onorevole Az-zaro .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel-l ' iniziare la replica, il relatore per la maggio-ranza non può innanzi tutto non fare riferi-mento al modo con cui si è svolta finora que-sta discussione, al tentativo, cioè, delle forz edi estrema sinistra di insabbiare il provvedi -mento al nostro esame, per impedire il veri-ficarsi degli effetti che invece noi riteniam ovitali per il paese .

Ancora una volta riteniamo necessario ri-levare la grave responsabilità che i fautoridell 'ostruzionismo stanno assumendosi . . .

RAFFAELLI . Anche quelli appartenent ialla maggioranza !

AllARO . . . .in questo dibattito di fronteal paese, su un duplice piano: sul piano dellaefficienza delle istituzioni democratiche e su lpiano del rilancio dell 'economia .

BARCA . Queste cose le lasci dire all'ono-revole La Malfa . Ella sa bene come stannoin realtà .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Onorevole Barca, mi stavo riferendo ai fau-tori dell 'ostruzionismo, tra i quali ella non èannoverato .

BARCA. Io protesto per questa critica ne iconfronti della efficienza della Camera .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Ella può anche svolgere la parte di difensored'ufficio, visto che nell'aula non v'è alcuno ,tranne l ' onorevole Canestri, degli ostruzio-nisti .

RAFFAELLI . Non vi sono ostruzionisti ,onorevole Azzaro .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Sono scomparsi . Infatti, ci prepariamo ad un adelle più dure battaglie parlamentari, propri operché gli ostruzionisti sono dei fantasmi . Iquali ostruzionisti, in questa occasione, s istanno assumendo una grave responsabilità d ifronte al paese su un duplice piano: sul pian odella efficienza delle istituzioni democratich ee sul piano del rilancio dell'economia .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . In -fatti, vi siete assunti una responsabilità pe-sante .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Onorevole Libertini, ella avrà altre occasionidi essere chiamato in causa .

Signor Presidente, per la prima volta loostruzionismo viene portato su un provvedi-mento delicato e soggetto a termini di scaden-za . Si vuole, in tal modo, impedire alla mag-gioranza di esprimersi su di esso .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Chesi esprima, la maggioranza !

AllARO, Relatore per la maggioranza. Noiriteniamo scorretto usare l 'ostruzionismo perimpedire alla maggioranza di esprimersi ; uti-lizzare le risorse regolamentari per ottener equesti scopi, secondo il nostro parere, significaforzare, anzi, snaturare il senso della Costitu-

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zione e del regolamento della Camera, significanegare alla democrazia la possibilità di espri-mersi mediante il confronto delle decision idella maggioranza e della minoranza . . .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Ellacrede forse di essere ancora nel 1948 !

AllARO, Relatore per la maggioranza .. . .significa capovolgere le cose, porre cioè laminoranza al posto della maggioranza . Code -sta è una prepotenza intollerabile e certamen-te gravida di effetti letali per le nostre isti-tuzioni .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Ma al-lora, non si può discutere la relazione ?

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, lasciateproseguire il relatore Azzaro ! Questo non è pi ùun dialogo, ma una serie di interruzion i

RAFFAELLI . Ma non è concepibile che loonorevole Azzaro dica cose senza alcun fonda -mento !

AllARO, Relatore per la maggioranza .Una prepotenza, dicevo, gravida di effetti le-tali per le nostre istituzioni, poggianti, più ch esulle norme scritte, sulla corretta accettazion edi esse da parte della nostra coscienza di de-mocratici .

Un'azione ostruzionistica di questo tipo nonlogora, signor Presidente, onorevoli colleghi ,la maggioranza, ma le istituzioni ; e se anch elogorasse la maggioranza, credo che ognunodi noi si renda conto che con questi sistemi aridursi in cenere non sarà certamente solo lamaggioranza, ma la maggioranza insieme conle istituzioni . Il paese intero è in attesa delledecisioni del Parlamento, e mentre i sindacati ,i produttori, i lavoratori, i cittadini attendonoleggi, riforme, atti politici dal Parlamento, noie il Governo siamo tenuti immobilizzati d ifronte a tutti questi compiti da un ' azione par -lamentare che presenta tutte le caratteristich edel boicottaggio e che è chiaramente al ser-vizio di una politica del « tanto peggio, tant omeglio » . Non è forse tale questo vostro mododi procedere, onorevole Libertini, che fra l oaltro impedisce o ritarda di fatto l 'erogazioneimmediata di ben cento miliardi di lire pe rl ' irrigazione del meridione, mentre i contadin idi Puglia e di Lucania stanno scioperandoproprio perché questo avvenga ?

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Que-sti miliardi li abbiamo fatti inserire noi nel

decreto ed ora voi li volete dare agli agrari ;la nostra lotta è diretta proprio a farli dare a icontadini .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Questa sua affermazione, onorevole Libertini ,mi sarà molto utile fra qualche mese .

Non ci sentiamo di considerare questi gior-ni come gloriosi per la nostra patria e pe rle nostre istituzioni ed opponendoci con l amassima energia a questa condotta delle oppo-sizioni, vogliamo ribadire la nostra ferma con -danna per questi metodi che mortificano e no nesaltano certamente la democrazia .

Chiunque pensi di utilizzare queste circo -stanze per rovesciare il Governo deve saper eche non un Governo rovescia solamente, m abrucia le possibilità di una difesa economic ain atto, provocando un tale collasso nel paes eda far prevedere giorni tristi per tutti e si-tuazioni sempre più gravi e difficili .

In un momento tanto delicato sul pian opolitico e su quello economico, non vi son omargini per operazioni intese a spostare l amaggioranza a destra o a sinistra, anche s equesto spostamento appare più realizzabil edata la precarietà della situazione . Sono gio-chi pericolosi che portano alla confusione ealla paralisi, che non fanno avanzare il paese ,ma gli estremisti, i fautori del blocco del -l'ordine o quelli della politica del « tanto peg-gio tanto meglio » .

Ci troviamo quindi di fronte ad una situa-zione ben chiara, con un Governo ed unamaggioranza che hanno offerto un bersagli oassai largo alle opposizioni, pur di presentar eun ventaglio di proposte di estrema urgenz ae di alto valore sociale ; ed una opposizion eche, pure di portare alla conclusione la poli-tica del « tanto peggio tanto meglio », è pront aad affossare tutto . Senza la conversione in leg-ge di questo decreto gli ospedali resterebber oparalizzati (già si annunzia l'impossibilità de lpagamento degli stipendi per il mese di di-cembre) ; la riforma sanitaria segnerebbe i lpasso ; il blocco dei fitti riprenderebbe l'este-nuante, incerto cammino su cui era avviat oprima di essere inserito in questo decreto ; lalegge per l'edilizia abitativa certamente man-cherebbe di uno dei presupposti fondamentali ;le piccole e medie industrie resterebbero senzagli attesi finanziamenti, così come gli artigia-ni, i commercianti certamente non avrebber oil necessario sostegno che questi provvedimen-ti promettono decisamente .

Ecco, onorevoli colleghi, il risultato fune -sto di una vittoria dell'ostruzionismo . E chiaccetterebbe di costruire su queste ceneri il

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futuro della nazione ? Certamente nessun com-ponente della maggioranza, che si accinge a duna delle più dure battaglie parlamentari co nanimo aperto e con la ferma intenzione d ivincerla, onorevoli colleghi, cioè di superar ela prova portando il provvedimento al tra -guardo finale, confermando la propria coesio-ne e la propria compattezza, resistendo e re -spingendo i ricatti e le pressioni che posson oprovenire sia da destra sia da sinistra .

L'onorevole Libertini, che si è assunto ,non sappiamo se con autorizzazione o meno ,il ruolo di mosca cocchiera dell'opposizionedi sinistra, ci ha accusato oggi di restare chiu-si su questo provvedimento, invitando la mag-gioranza, al termine della sua replica, ad u nconfronto realistico .

Noi abbiamo accettato, e lo diciamo anch eall'onorevole Santagati, un confronto aperto erealistico : quando l'onorevole Libertini, pri-ma di allontanarsi, affermava_poco fa che icento miliardi per l'irrigazione sono stat i« strappati » dall'opposizione, incorreva i nuna evidente contraddizione, perché non s ipuò menare vanto di avere ottenuto concessio-ni dalla maggioranza e sostenere nello stess otempo che non vi è stato un confronto di posi-zioni e che la maggioranza si è chiusa in sestessa !

È vero, invece, che noi abbiamo dimostratoil massimo di apertura e abbiamo accettato i lmassimo di collaborazione, il che ha potut oconsentire anche all ' onorevole Berlinguer d iscrivere sulla Pravda che è stata portat aavanti una battaglia . . .

RAFFAELLI . L'onorevole Berlinguer hachiesto il permesso a lei, onorevole Azzaro ?

AllARO, Relatore per la maggioranza .forse proibito nominare il nome dell'ono-

revole Berlinguer invano ? . . .

RAFFAELLI . Dal tono delle sue parole ,sembrava che l 'onorevole Berlinguer avess escritto l'articolo sulla Pravda perché ella gl iaveva dato il permesso .

AllARO, Relatore per la maggioranza . 1 1, permesso glielo ha dato il direttore dell aPravda, altrimenti non avrebbe certo potutopubblicare quell'articolo : l'onorevole Berlin-guer ha sempre bisogno di un permesso, noncerto mio, ma quello del direttore dell aPravda ovvero dell'ambasciatore russo i nItalia .

Se l'opposizione ha potuto menare vant odi avere strappato certe concessioni, ciò si

deve proprio all'apertura della maggioranza .Quello che invece noi non possiamo accettar eè che la nostra proposta di politica economic avenga stravolta dall'opposizione, venga modi-ficata in maniera tale da diventare non piùuna proposta politica della maggioranza m auna proposta di politica economica dell'oppo-sizione .

Ecco perché, onorevoli colleghi, riteniam odi avere le carte in regola per proseguire que-sto dibattito e per affrontare i disagi che esso ,così come si preannunzia, certamente compor-terà per tutti .

In questa occasione, onorevoli colleghi, s iè utilizzato il decreto per parlare di tutti gl iargomenti presenti nell'odierna situazione po-litica . Si è cioè utilizzato uno strumento anti-congiunturale, diretto a raggiungere obiettiv idi breve termine, per fare un esame comple-to e vastissimo della situazione economica eanche politica del nostro paese . Non è quind ipossibile dare risposte particolari e personali :mi limiterò perciò ad alcune considerazion isui punti di maggiore importanza e su quell iche più hanno interessato i colleghi che hann oparlato sui tre titoli di cui si compone il de-creto-legge in discussione .

Circa il titolo I, daI dibattito è emersa, co nmaggiore chiarezza e persuasività, l'oppor-tunità dell'utilizzazione della manovra fiscalein luogo del ricorso ad altri strumenti . Quellamanovra ha raggiunto gli scopi che si pro -poneva, cioè l'effetto del contenimento dett adomanda in un momento in cui vi era abbon-danza di offerta, cui la domanda stessa non er ain condizione di far fronte, come è dimostrat odall'andamento della bilancia dei pagamentiche certamente si chiuderà in attivo, pur s equesto non può essere considerato un motivo

di grande sodisfazione, anche perché la bi-lancia commerciale è ancora in una situazion egrave e precaria. In secondo luogo essa haevitato emorragie di denaro dal mercato finan-ziario in difficoltà, favorendo ed accrescend ogli investimenti produttivi ; in terzo luogo hadeterminato un aumento del costo della vitaminore del prevedibile e certamente in fas edi decelerazione : lo 0,6 per cento di aumentodei prezzi al consumo, del mese di settembre ,certamente costituisce la punta più alta, e no nsi può parlare, di fronte a questo dato - ri-peto, in via di decelerazione - di presenza d i

tensioni inflazionistiche, come de! resto vedre-mo tra poco per altre ragioni .

Questa manovra non è stata sostanzialmen-te criticata dalla Camera come strumento ido -neo per intervenire in una situazione econo-mica squilibrata; ciò che è stato criticato, in-

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vece, è il settore del prelievo . È stato dettoche si poteva utilizzare la manovra fiscale ,però operando diversamente ; non operando ,cioè, in un settore di consumo popolare com equello della benzina, ma, ad esempio, ne lsettore delle imposte dirette .

Ma quali sono state le effettive alternativ eche sono state offerte al Governo ? Quali pro -poste alternative sono state fatte al Governorispetto a questo importantissimo punto cheè stato criticato ? Si è detto (l'onorevole Luz-zatto ce lo ha ripetuto anche ieri) che si do-vevano imporre i diritti portuali sui panfil idei miliardari che arrivano nei nostri porti .Ma non ci è stato detto a quale gettito corri-spondeva questa manovra, e se per caso lapossibilità di raggranellare 200 o 300 milion iin. più non avrebbe determinato, di conse-guenza, una fuga di questi panfili verso l aSpagna o verso altri porti del Mediterraneopiù ospitali dei nostri . Con ciò, inoltre, il Go-verno non avrebbe risolto il problema .

Con il secondo suggerimento si indicavala possibilità di imporre una tassa sulle au-tomobili nuove. Noi abbiamo fatto dei cal -coli, anche se rapidi ed approssimativi, da iquali è risultato che, mentre il gettito dell abenzina fornisce, per lo meno 260 miliardi ,quello derivante dalla tassa sulle nuove au-tomobili avrebbe raggiunto un massimo, ap-plicando un'imposta anche sulle automobil iche provengono da oltre frontiera, di 40-5 0miliardi .

Inoltre, avremmo operato in un settore cheoggi subisce, purtroppo, una crisi che è stat adenunciata con parole estremamente chiaredal presidente della FIAT, ieri o l'altro ieri .Egli ha affermato : « Le nostre esportazion isono state insufficienti ; abbiamo appena potu-to nutrire la nostra organizzazione commer-ciale ed abbiamo perso quota in quasi tutt ii mercati nei quali stavamo procedendo connotevole successo .

Per quanto riguarda l'Italia, la nostra quo-ta percentuale è scesa ad un minimo mai pre-cedentemente toccato ; il 63 per cento ». Egl idice anche quali sono state le ragioni di que-sta crisi, che possono anche non essere condi-vise, ma che tuttavia forniscono alcuni dat i(lavanti ai quali ci troviamo per operare nel -l'interesse delle nostre industrie e quindi dell emasse operaie .

Ecco perché confermiamo in questa occa-sione la bontà, l 'opportunità della scelta ope-rata . Potevamo operare nel settore delle im-poste dirette ? Certamente no : è stato ripe-tuto svariate volte e in maniera estremamen-te esauriente dagli oratori della maggioran -

za, segnatamente dall ' onorevole Pandolfi i noccasione della discussione sul primo decre-to. Avevamo bisogno di un gettito certo e ra-pido; potevamo utilizzare un sistema tribu-tario che non era certamente nelle condizion idi assicurare questo tipo di gettito ?

Noi non intendiamo respingere, sul pian oteorico, le critiche mosse a questo tipo di pre-lievo fiscale operato mediante le imposte in -dirette, però riteniamo che tali critiche pos-sano essere accolte soltanto in presenza dell econdizioni necessarie per farlo. Quando la ri-forma tributaria in discussione in quest 'aula– ritardata proprio per questo tempo prezio-so che stiamo altrimenti utilizzando – sar àapprovata ed attuata, saremo nelle condi-zioni di operare manovre anticongiuntural ianche attraverso le imposte dirette .

E poi, onorevoli colleghi, è veramente cre-dibile che un Governo vada alla ricerca dell aimpopolarità, ove non ve ne sia l 'assoluta ne-cessità per il paese ? Proprio a questo propo-sito desideriamo invece riconfermare il no-stro vivo apprezzamento al Governo il qual eha trovato il coraggio, con il primo dei suo iatti, di presentarsi al paese con un volto dionestà, di franchezza, di consapevolezza, sfi-dando anche la impopolarità che noi ritenia-mo sicuramente momentanea .

Noi riteniamo che sia oggi il momento d iparlare al paese un linguaggio veritiero ,franco, dignitoso . È questo il linguaggiousato, attraverso il decreto, da parte del Go-verno .

Il discorso delle opposizioni, che talvoltaè stato duro, non veritiero e financo demago-gico, induce all 'errore e alla divisione. Unaopposizione di questo tipo è sterile e talvoltasfiora persino la mancanza di responsabilità .Ha ragione l'onorevole Caprara quando affer-ma che con questo tipo di opposizione i de-putati del Manifesto hanno inteso fare un usoleninista del Parlamento .

Su questo titolo, onorevoli colleghi, abbia-mo accolto con sodisfazione l 'emendamentodel deputato Nicolini, tendente a rimborsaresostanzialmente quanti avevano già corrispo-sto la maggiorazione dell'imposta di bollosulla patente, con una prontezza degna dell amigliore tradizione del cittadino italiano . Erauna riparazione che noi ritenevamo non do-vesse mancare e che certamente produrrà ef-fetti psicologici positivi .

Anche un ritocco, eventualmente in dimi-nuzione, sull'entità degli interessi per le par-tite sospese per contenzioso tributario, di cu iall'articolo 21, non ci troverebbe certament econtrari .

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Queste, onorevoli colleghi, le considera-zioni che desideravo fare sul titolo I del prov-vedimento .

Sul titolo II, invece, vi è stata una discus-sione che, apparentemente, non fa riferi-mento alla situazione economica e al suo ri-lancio; però noi riteniamo che gli argoment iche sono stati usati debbano essere ripresi eportati avanti. Ci rifacciamo alla polemica,contestuale alla formazione del Governo del -l'onorevole Colombo, circa la saldatura tr acongiuntura e riforme .

Finalmente il Governo, parlando al paes ee alle forze politiche, è riuscito ad imporsi ea rendersi credibile circa la capacità delle ri-forme di operare nel paese . Ma, nonostantel'articolo 24 contenga lo stanziamento di 320miliardi per l'avvio della riforma sanitaria ,ancora da molte parti dell 'opposizione è sta-to ritenuto che il Governo non avesse inten-zione di procedere sulla strada di queste ri-forme. Ma il fatto che qui e fuori di qui, ne icomitati centrali di alcuni partiti di opposi-zione, si stia discutendo, il fatto che nei consi -gli nazionali di questi partiti si dibattono que-ste grandi riforme, indica che il Governo h agià trovato gli interlocutori per portare avan-ti un discorso importante di questo genere .

Noi desideriamo segnalare al Parlamentoche un interlocutore per noi molto importan-te, al quale desideriamo dare una risposta an-che dalla modestia di questo banco, l 'onore-vole Berlinguer, rivolgendosi attraverso unarelazione assai articolata al suo partito, hadetto nei giorni scorsi, parlando delle rifor-me : « Forse ha qualche peso, in questa vi-sione che l 'onorevole Colombo ha delle rifor-me, la sua lunga permanenza al Ministero de ltesoro. Le riforme sono viste, cioè, solo com euna spesa » (quest 'ultima parola è sottolinea-ta) « da evitare o rinviare o anche da far econ cautela e non come un modo nuovo ediverso di formazione delle risorse, come u nmezzo, dunque, per mutare profondamentegli attuali modi di produrre e di consumare .Il Governo, quando parla di riforme, le ridu-ce così a meri impegni di spesa pubblica indeterminati campi, a condizione però che i lgenerale meccanismo economico, così com'è ,non venga in alcun modo turbato e trasfor-mato. In concreto, si tratta di sostituire pro-gressivamente alle forme e alle strutture at-tuali del consumo e della produzione altr eforme e strutture, altri modi di consumaree di produrre . In questo quadro, la question edelle risorse e della spesa necessaria ad at-tuare le riforme cambia aspetto . Risorse e

fondi possono essere recepiti liquidando pro-gressivamente le posizioni di rendita, i pa-rassitarismi, i privilegi e gli sprechi, sotto-ponendo a limitazioni e controlli l ' utilizza-zione dei profitti, condizionando sempre pi ùincisivamente ed estesamente, fino a spezzar-lo, il potere delle grandi concentrazioni mo-nopolistiche, facendo cioè sul serio una poli-tica democratica » .

Noi possiamo certamente assicurare l'ono-revole Berlinguer che non è questo che egl idescrive il modo con cui la democrazia cri-stiana, il Governo, la maggioranza intendon ooperare queste riforme. Ho qui davanti i ltesto del discorso pronunziato due mesi f adal Presidente del Consiglio onorevole Co -lombo alla XXXIV Fiera del Levante, in cu iproprio su questo tema egli prende una po-sizione precisa e dà una risposta anticipataalle insinuazioni del vice-segretario politicodel partito comunista italiano : « Le riforme- affermava l'onorevole Colombo - che no iintendiamo perciò attuare » (ed ecco il nessotra queste e la politica congiunturale) « oltr ead essere un fatto di giustizia e di ammoder-namento delle strutture civili del paese, sonoin realtà condizione essenziale perché l 'econo-mia nazionale non sia chiamata ciclicament ea sopportare gli oneri derivanti dalla caren-za nell'offerta di principali servizi di cui un asocietà moderna ha bisogno per poter compiu-tamente utilizzare i fattori produttivi dispo-nibili . Non basta, quindi, che oggi faccia-mo le riforme e ne sopportiamo il relativ ocosto - afferma ancora l'onorevole Colombo -se poi non dovessimo riuscire, attraverso un apolitica di localizzazione degli investiment ipiù decisa di quella fino ad oggi attuata, adevitare che tra un certo numero di anni ci s iripropongano gli stessi problemi di squilibri otra domanda ed offerta di servizi sociali . .Eccoperché non da oggi andiamo dicendo che l ariforma di base dell ' economia e della societàitaliana è quella che passa attraverso un rie-quilibriò sostanziale dell'economia meridio-nale rispetto alla economia delle altre regio-ni del paese. In questo senso il problema de lMezzogiorno è veramente un problema na-zionale: non quindi, come si riteneva un tem-po, uno dei problemi italiani, ma il problemacaratterizzante l 'ordinato sviluppo del paes enegli " anni settanta " » .

Noi siamo veramente sodisfatti che sia sta-to il Presidente del Consiglio a dare l'avvi oa questa discussione sul Mezzogiorno, ripres asuccessivamente dal comitato centrale del par -tito comunista e, quindi, anche dall'onorevo-le Berlinguer nella sua relazione .

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RAUCCI . Onorevole Azzaro, ella farebbebene a riferirsi non ad una semplice frase de ldiscorso pronunciato dall 'onorevole Colomb oa Bari, frase che, oltretutto, andrebbe valu-tata nel contesto . . .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Se vuole le leggo tutto il discorso, onorevoleRaucci .

RAUCCI . . . . ma al decreto che stiamo di-scutendo, perché questo decreto si colloc acome strumento di un meccanismo di svilup-po che emargina il Mezzogiorno .

Ella mi deve dimostrare che le cose stann odiversamente da come ha indicato il vicese-gretario del nostro partito . Il Presidente de lConsiglio può dire quello che vuole, ma ifatti sono questi .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Onorevole Raucci, io non ho bisogno di di -mostrare tutto questo, perché il decreto di cu ici stiamo occupando non si riferisce a quest iproblemi. Ma siccome l'opposizione pretend edi utilizzare questo decreto per risolvere il pro-blema dell'universo mondo e tutti quelli ita-liani, è evidente che noi dobbiamo dare unarisposta puntuale e precisa alle critiche che c ivengono rivolte, perché questo discorso dell eriforme l'onorevole Berlinguer lo fa parlandoproprio del decreto : infatti, anche del decretol 'onorevole Berlinguer ha parlato anziché inquesta Camera nel comitato centrale del parti-to comunista, per cui abbiamo potuto soltan-to leggere il suo discorso senza poterlo ascol-tare, mentre sarebbe diritto di ogni deputato ,quando si parla di argomenti di questo gene-re, poter conoscere in questa sede il pensierodi un oppositore .

RAUCCI . Guardi, onorevole relatore, ch ese ella si prende la briga di leggere i discors iche i comunisti hanno pronunciato sul decre-to, si accorgerà che vi è una linea coerenteche sintetizza l'esposizione dell'onorevol eBerlinguer .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Onorevole Raucci, vi faccio riferimento im-mediatamente .

Del resto, se ho fatto questo discorso sull ariforma, è stato perché anche l'onorevole Ca-prara in quest'aula, riprendendo la tematic aproposta dall'onorevole Berlinguer, ha ripe-tuto le stesse considerazioni .

Ma noi non siamo d 'accordo con le finalit àche alle riforme assegnano l'onorevole Ber-

linguer e gli oratori comunisti che hanno qu iparlato in questi ultimi giorni . Non le accet-tiamo perché riteniamo di non poter rinun-ziare al nostro fermo proposito di continuarea vivere ed operare in un regime di libertà ,ove anche l'economia sia veramente libera .Noi abbiamo avanzato anche in questa occa-sione critiche profonde all'attuale struttur aeconomica del nostro paese, auspicandone mu-tamenti anche radicali . Ma abbiamo sempretenuto ad affermare e a sottolineare che quest imutamenti dovevano restare in un quadro d ilibertà, che non consente, come invece affer-ma l'onorevole Berlinguer, di sostituire pro-gressivamente alle forme ed alle strutture at-tuali del consumo e della produzione altreforme e strutture, altri modi di consumare eprodurre .

Quanto è stato detto sulla rendita parassi-taria di cui anch'ella ha parlato poco fa, ono-revole Vespignani, sull'espropriazione de isuoli urbani di' cui l'altro ieri ha parlato lei ,onorevole Todros, sulla nazionalizzazionedella produzione e distribuzione dei medici-nali di cui anche oggi abbiamo sentito parlar e(ma su tutto ciò ha parlato anche l'onorevoleBerlinguer, riassumendo i vari argomenti ne lsuo discorso davanti al Comitato centrale) ,giustamente e legittimamente, del resto ; que-sto spiega il perché io faccia riferimento aquel suo intervento che rappresenta la pun-tualizzazione di altrettante riforme che avreb-bero un valore dirompente per l'attuale strut-tura dell'economia del nostro paese .

VESPIGNANI, Relatore di minoranza . An-che il blocco delle rendite dei suoli urbani al-lora !

AllARO, Relatore per la maggioranza .Certamente .

VESPIGNANI, Relatore di minoranza . Losapevamo, grazie della conferma .

AllARO, Relatore per la maggioranza . S itratta certamente anche di questo, onorevol eVespignani, ma di quali forze politiche vuol eavvalersi l'onorevole Berlinguer per portar eavanti tutte queste riforme ?

RAUCCI . Di quelle che sono disponibili .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Qual è chiaramente e senza confusioni quell ache l'onorevole Berlinguer chiama la « alter-nativa concreta », pesando le parole con la bi-lancia del farmacista e spaccandole col micro-

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tomo ? Ascoltate . « L ' alternativa concreta, nonparolaia e non velleitaria, non frettolosa maneppure avveniristica al centro-sinistra per farsorgere una nuova maggioranza democratica edi sinistra . . . » .

Ecco la spiegazione che il paese aspetta .Anziché rivolgere la domanda al mondo poli-tico, la rivolga a se stesso e dia questa spie-gazione che il paese aspetta da un partito ch eda qualche tempo a questa parte si autocan-dida al potere . . .

TODROS. Da cinquanta anni .

AllARO . Relatore per la maggioranza .. . . altrimenti si avvalora il sospetto che dietroquesta cortina di parole si nasconda l'incer-tezza e lo sbandamento . (Interruzione del de-putato Raucci) .

Continua l ' onorevole Berlinguer : « . . . i ltentativo in queste condizioni è di rallentareil moto, oramai inarrestabile, del partito co-munista verso il revisionismo ideologico, uti-lizzando le differenziazioni e le debolezze de -gli altri schieramenti politici per rendere con -fusa una situazione in cui le contestazioni ele lacerazioni entro lo schieramento di sini-stra sono evidentissime in questo dibattito, af-finché queste contestazioni e queste lacerazio-ni passino inosservate, senza critica e senzaconseguenze » .

RAFFAELLI . Manca la frase : « Di frontealla compattezza della maggioranza » .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Eccola la frase, gliela leggo subito . « L'unitàdelle sinistre in cui finora figura un partit ocomunista italiano intero, egemone e dilagan-te insieme ai resti e ai tronconi di altri par-titi che dovrebbero frantumarsi » . Faccio ri-ferimento, onorevole Vespignani, alle tesi cheavete approvato nel decimo congresso del par-tito comunista, in cui si dice proprio questo :è possibile l'unione attraverso la rottura dell ademocrazia cristiana .

RAFFAELLI . Si tratta del decimo o de ldodicesimo congresso ?

AllARO, Relatore per la maggioranza .Del decimo, non di quello di Bologna. Da al-lora avete fatto alcuni passi avanti . (Commen-ti all 'estrema sinistra) .

TODROS. Ma la rottura della democrazi acristiana già esisteva .

AllARO, Relatore per la maggioranza . Run sogno che non si avvererà e che comunqu enoi contrasteremo con tutto il vigore e l ' ener-gia di cui saremo capaci, opponendovi no nsolo una maggioranza ma un partito democri-stiano compatti . (Commenti) .

RAUCCI . Vorrà dire più partiti compatti .

AllARO, Relatore per la maggioranzaOnorevole Raucci, se ho raggiunto l'obiettivo ,lo scopo di divertirla sono sodisfatto anch edi questo . Ma la pregherei, nel divertirsi, d irimeditare anche su quanto ho detto .

RAUCCI .

un fatto positivo .

AllARO, Relatore per la maggioranza. Ve-rissimo, è un fatto positivo ; però la invito ameditare su quanto ha sentito, perché lo in-teressa direttamente e in prima persona .

RAFFAELLI . Faremo una riunione per di-scutere sulla relazione Berlingue r

AllARO, Relatore per la maggioranza . Hosotto gli occhi il punto della relazione ch econcerne i massimali assicurativi, onorevol eRaffaelli . (Interruzione del deputato Raffaelli) .

Onorevole Raffaelli, ella è stato eletto inuna lista del partito comunista italiano. Inquesta sede noi facciamo politica, non soltan-to tecnica o ragioneria . Noi, cioè, inquadriamoi nostri atti in un quadro politico che ancheella deve accettare .

RAFFAELLI . La ringrazio di trasformarequesta seduta in una riunione di conoscenz adei lavori del comitato centrale del partit ocomunista .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Per quanto riguarda il titolo II del decreto ,che rappresenta uno degli argomenti che c iha maggiormente appassionato, anche perch él 'opposizione, approfittando di un moment odi stanchezza dei deputati della maggio-ranza . . .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Mase siete qui soltanto da tre giorni ! Si stanca -no presto questi colleghi !

AllARO, Relatore per la maggioranza .Certo . Noi apparteniamo a un partito che s istanca presto. Mi permetta, signor Presiden-te, visto che è entrato in aula l'onorevole Li-bertini, che io gli ricordi chi siamo noi de-

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mocristiani, attraverso una citazione che Plu-tarco attribuisce a Cesare, il quale ritenev adi non doversi affatto preoccupare degli uo-mini pasciuti e tranquilli qual era, ad esem-pio, Antonio, e di doversi, invece, preoccupa -re degli uomini nervosi e pallidi come Grass oe Bruto. Noi siamo democratici cristiani . . .

RAUCCI . Pasciuti e tranquilli .

AllARO, Relatore per la maggioranza .. . .e ci stanchiamo. Onorevole Raucci, sì, sia-mo pasciuti e tranquilli, come state diventan-do pasciuti e tranquilli anche voi . Ma ci stan-chiamo perché apparteniamo a un partito ch evuole la tranquillità e la serenità del nostropaese e vuoi farlo procedere su questa via .(Interruzione del Relatore di minoranza San-tagati e dei deputati Raucci e Raffaelli) .

Tornando all ' argomento dei massimali as-sicurativi, l'opposizione su questo punto, uti-lizzandó un momento delle « sacre ferie »della maggioranza, ha ottenuto in Commissio-ne un vantaggio, cioè ha fatto passare l'emen-damento Bronzuto con l'appoggio del rappre-sentante del Movimento sociale italiano .

Questa mattina l ' onorevole Libertini accu-sava furiosamente la democrazia cristiana, aproposito delle facilitazioni fiscali sull 'edili-zia, di essersi associata alla destra liberale efascista . Eppure egli ha fatto approvare que-sto emendamento incitando l 'onorevole San-tagati, che era incerto, a votare a favore del -l ' abolizione dei massimali .

SANTAGATI, Relatore di minoranza . I lche significa che non sono né con la demo-crazia cristiana né con i comunisti .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Questo significa che ella è talvolta con la de-mocrazia e talvolta con i comunisti .

SANTAGATI, Relatore di minoranza. Lacosa vale anche per voi democratici cristiani ,che siete talvolta con noi e talvolta con i co-munisti . L'equazione è reversibile .

PRESIDENTE . Onorevole Santagati, que-sta mattina ella ha fatto una lunga replica .

AllARO, Relatore per la maggioranza. Si-gnor Presidente, mi domandavo chi di no inon si è mai trovato in difficoltà di questo ge-nere . Se lunedi scorso, quando 50 deputat idella democrazia cristiana che votarono a fa-vore di una proposta che tendeva a porre a lprimo punto dell'ordine del giorno la discus-sione di questo decreto-legge, avessero invece

votato la sospensione della discussione sul di-vorzio per 6 mesi, si sarebbe sollevato i lmondo. L 'onorevole Raucci era estremamentepreoccupato . Se la democrazia cristiana aves-se fatto questo, l'opposizione avrebbe gridat oal colpo di mano e ci avrebbe criticato spie-tatamente. Ebbene, noi diciamo che la vota-zione che ebbe luogo quel venerdì delle sacr eferie fu un colpo di mano, e come tale dev eessere considerata ; questo è il valore che le s ideve attribuire .

VESPIGNANI, Relatore di minoranza . Uncolpo di mano dei vostri, che se ne andaron oin ferie !

AllARO, Relatore per la maggioranza. Uncolpo di mano non lo fa chi se ne va, lo fachi resta .

Ma di che cosa si tratta, signor Presi -dente ? Perché la maggioranza ed il Governonon vogliono accettare l'abolizione dei mas-siruali ? Dobbiamo dire anzitutto che non sia-mo legati da un vincolo dogmatico all'attualecongegno dei massimali . Noi riconosciamo, in-sieme con gli altri, di trovarci davanti ad un afinzione giuridica, cioè ad una convenzione ,per cui si stabilisce un massimale cui si ap-plica un'aliquota del 17,50 per cento ; il rap-porto tra il massimale e l'aliquota stabilisceil contributo che il datore di lavoro versa pe rgli assegni familiari .

All'inizio di questo lungo dibattito, credoal Senato, vi fu un gran parlare dell'aboli-zione di tali massimali, una lunga discussio-ne alla quale partecipò anche il Governo, at-traverso uno dei suoi rappresentanti . Ebbene ,da quella discussione venne fuori un compro -messo, un accordo, che fu votato dal Senat oe poi anche alla Commissione finanze e tesor oin occasione dell'esame del primo decreto .Venne così stabilito un nuovo sistema : siconvenne, cioè, che anziché applicare una ali -quota del 17,50 per cento su una massa sala-riale che sfiorava i 4 mila miliardi, si appli-casse il 15 per cento (con una riduzione, quin-di, del 2,50 per cento rispetto alla preceden-te) su una massa salariale che sfiorava i 7mila miliardi .

Quali sono state, in termini quantitativi, l econseguenze di questa decisione ? Che mentreprima affluivano alla cassa degli assegni fa -miliari 700 miliardi, con il nuovo sistema, in-trodotto dal Governo col decreto, ne affluisco -no invece 1 .050 . 'Se la Camera approvasse l oemendamento che è stato approvato dai rap-presentanti dell'opposizione in Commissione ,avremmo un'aliquota del 12,50 per cento su

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una massa salariale che sfiora gli 11 .500 mi-liardi, cioè 380 miliardi in più .

TODROS . Li rendiamo ai lavoratori, a iquali li abbiamo tolti !

AllARO, Relatore per la maggioranza .Ecco che cosa accadrebbe . E chi dovrebb epagare quei 380 miliardi in più ? In granparte la grande industria, in parte minore l apiccola e la media industria.

TODROS . Sarebbe ora !

AllARO, Relatore per la maggioranza .Noi non siamo d'accordo che questi 380 mi-liardi in più vengano pagati dalla grande edalla piccola industria per le ragioni che stoper dire, di cui questa è la principale : abbia-mo accettato questa manovra anticongiuntu-rale del Governo, diretta a colmare un vuotodi offerta dovuto agli aumenti dei costi sala-riali dell'autunno del 1969, agli aumenti de lcosto del denaro ed agli aumenti del costodelle materie prime. L'apparato produttivoitaliano, cioè, ha avuto il beneficio di cui par-liamo appunto perché si trovava di fronte aquesti pesanti tre costi fondamentali . Se ag-giungessimo a tali costi i 380 miliardi, aggiun-geremmo al costo salariale (questa è la tra-duzione) l'aumento di circa il 3-3,5 per cento ,cioè aumenteremmo i costi . Se questi cost ipotessero essere assorbiti dal lavoro produt-tivo o dal profittto delle grandi industrie edelle piccole e medie industrie, nulla quae-stio : non avremmo da dire una parola. Mapoiché invece è certo che vi è un rallenta -mento della produttività, che vi è difficoltà a dassorbire i costi salariali già alti dell'autunn o1969 proprio per il prolungarsi delle agitazion isindacali, aggiungere un altro 3 per cento si-gnifica produrre questo effetto fondamentale :ripercuotere, scaricare siffatti nuovi aument isui prezzi, perché in tal caso non sarebbe pos-sibile all ' industria non operare il trasferi-mento sui prezzi anziché sulla produttività eanziché sui profitti .

TOGNONI. Ma le piccole aziende ci chie-dono di abolire i massimali .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Di ridurre al 10 per cento . Un momento, ades-so verrò alle piccole industrie . Sto parlandodelle grandi industrie .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Si ac-contentano dell'U per cento le piccole in-dustrie .

TOGNONI . Ma ella, onorevole Azzaro, hadetto : « grandi, piccole e medie industrie » .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Ho detto che pagheranno le grandi e le pic-cole industrie .

Noi riteniamo comunque che, anche se i380 miliardi dovessero riferirsi solo alle gran-di industrie, sarebbe un grave errore appli-care questo ulteriore aumento di costo ap-punto alle grandi industrie . Perché diciamoquesto ?

LIBERTINI, Relatore di minoranza . E loaumento dei prezzi ?

AllARO, Relatore per la maggioranza .Io desidero fare riferimento a dei dati stati-stici la cui autenticità credo possa essere mes-sa in dubbio fino ad un certo punto perch éprovengono dalla Mediobanca, la quale hapubblicato una tabella relativa a 500 tra lemaggiori società industriali e commerciali de lpaese che occupano, tutte insieme, i milione323 mila dipendenti e fatturano per oltre 1 6mila miliardi di lire . In questa tabella è sta-bilito un rapporto tra salari, prezzi e pro -fitti . Io non posso naturalmente commentaretutta la tabella, ma dico chè le considerazion icui mi riferisco e che riassumerò brevement eper ragioni di convenienza e di correttezz aparlamentare (anche perché non faccio l oostruzionismo) si trovano nel n . 42 di Mondoeconomico .

In questa tabella troviamo che nel 1969 i lfatturato, cioè l'introito totale lordo delle so-cietà considerate dalla tabella, ammonta a16.276 miliardi; i costi di lavoro sono stat i3.831 miliardi e gli utili, complessivamente ,60 miliardi .

TODROS . Quelli che figurano nei bilanci !

AllARO, Relatore per la maggioranza .In cifre percentuali, i costi di lavoro rappre-sentano poco meno di un quarto del fatturato .Se l'onorevole Todros può avere bilanci pi ùattendibili e più veritieri, lo prego di portarli .

TODROS . Lo sanno tutti che i bilanci nonsono veritieri .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Quando ciò mi sarà dimostrato, vuoi dire ch efarò il mio ragionamento sui bilancio che tuttisanno essere veritiero . Ma quando mi saràportato qui, non prima né dopo. Attualmenteho il dovere di riferirmi a dati che . . .

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RAFFAELLI . È stato detto dalla Commis-sione di studio per la riforma tributaria. Ellaavrà letto il Cosciani, se lo faccia spiegare .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Dicevo che in cifre percentuali i costi di la-voro rappresentano poco meno di un quart odel fatturato, mentre gli utili ne rappresen-tano appena lo 0,4 per cento .

TEMPIA VALENTA . E l ' autofinanziamen-to dove lo mette ?

AllARO, Relatore per la maggioranza .L'autofinanziamento viene dal profitto . Senon c'é il profitto, come può esserci autofi-nanziamento ? (Interruzione del deputatoTempia Valenta) .

PRESIDENTE . Onorevole Azzaro, la pregodi non raccogliere le interruzioni .

AllARO, Relatore per la maggioranza . Inaltri termini gli utili così considerati da que-sta tabella non raggiungono il 2 per cento delcosto del lavoro . Se questa è la situazione pre-sente, con la situazione di pesantezza che si èverificata alla fine del 1969 e durante il corsodei primi 6 mesi del 1970, ci troviamo davant iad un'aggravata situazione . Ecco perché no iriteniamo che l'aggravio dei costi provenient ida questo ulteriore prelevamento di 380 mi-liardi si tradurrebbe in un aumento dei prezz ial consumo. Ecco perché siamo contrari . Maquesti 380 miliardi, ove fosse approvato que-sto articolo, a chi dovrebbero andare ? Qui l eposizioni sono differenziate .

L'onorevole Libertini ci suggerisce di uti-lizzarli per l'aumento degli assegni familiari ,fermi dal 1965 . Molto più opportunament el'onorevole Tognoni ci suggerisce, invece, inprimo luogo di potere accettare una autoriz-zazione al prelievo di 380 miliardi che si tra-sferisca in opere sociali, in consumi pubblic iche compensino il mancato aumento degli as-segni familiari . Cioè con i 380 miliardi l'ono-revole Tognoni propone che si facciano gl iasili nido, le scuole materne, ed aggiung eperò che è giusto che una parte di questi asse-gni familiari venga distribuita .

Mi permetta l'onorevole Libertini di consi-derare molto più accettabile (anche se siamonel quadro della inaccettabilità) la propostadell'onorevole Tognoni, che è molto più con -creta . Quindi, se accettassimo il suggeriment odell'onorevole Libertini, noi introdurremm oancora 380 miliardi nei consumi .

Ma è possibile, signor Presidente, che unaopposizione responsabile e seria possa crede -re per un momento che il Governo e la su amaggioranza possano accettare di approvar eun articolo di questo genere, che è in contra-sto radicale con tutta l'impostazione e la ma-novra di carattere fiscale operata dal Gover-no ? Il Governo ha con questo decreto auto -rizzato la manovra fiscale appunto ai fini d icontenere la domanda poiché l'offerta non sa-rebbe stata in condizione di farvi fronte . Cosasuggerisce l'opposizione ? Di utilizzare 380 mi-liardi per fare esattamente il contrario d iquello che vuole fare il Governo con la ema-nazione di questo decreto-legge .

Ecco perché noi siamo contrari alla propo-sta, senza per questo, essere contrari natural -mente alle rivendicazioni e alle esigenze de ilavoratori . Se questo articolo fosse approvatocosì come è stato proposto dalla Commissionefinanze e tesoro si determinerebbe un aumen-to dei prezzi, che le industrie non potrebberonon trasferire sui costi di produzione con l'ef-fetto complessivamente negativo di cui h oparlato prima .

TOGNONI . Onorevole Azzaro, badi che perparificare (e questa è la proposta alternativ ache abbiano fatto assieme all'onorevole Liber-tini) gli assegni familiari a livello più alto ,la spesa è di 80 miliardi . Non ci parli quind idi 200 miliardi, basta fare i conti .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Ecco perché noi siamo contrari alla propost adi cui ho detto perché essa danneggerebbe lepiccole e medie industrie il cui rilancio inve-ce è previsto in primo luogo dal decreto chenoi chiediamo di convertire . Per altro, nonsaremmo contrari ad una proposta che discri-minasse tra grande e piccola industria, fis-sando ad esempio il massimale a 4 mila lireper la grande industria. Su questo terreno i openso che un incontro sia possibile, anche s eè evidente che non è possibile accettare il pia-no dirompente che viene proposto nell'arti-colo 31, nel testo approvato dalla Commis-sione .

Signor Presidente, sul titolo terzo, cioè i ltitolo che si riferisce agli incentivi non v isono state critiche aspre paragonabili a quell esollevate contro i due precedenti titoli . Evi-dentemente nessuno ha potuto negare l'impor-tanza della messa in moto del credito agevo-lato a favore dell'industria, dell 'agricoltura edel commercio . Evidentemente tutto ciò èstato ritenuto utile per il rilancio economicoe perché esso costituisce uno dei cardini della

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manovra anticongiunturale posta in essere da lGoverno. Del resto, io credo che questa part enon verrà sottoposta ad emendamenti, quant omeno nella stessa misura che caratterizza gl ialtri punti di cui ho parlato .

Vi è un complesso di articoli approvat idalla Commissione, durante le sacre ferie, ri-guardanti gli artigiani . Lo spostamento e i lconcentramento di somme che il Governo ave -va previsto di distribuire in un quinquennio ,è stato ridotto ad un biennio . Su questo spo-stamento non è stato possibile reperire la ne-cessaria copertura finanziaria . A noi sembraperciò più saggia la distribuzione nel tempocosì come era stata congegnata dal testo go-vernativo, nell'interesse degli stessi operator ieconomici .

Ferma e vivace però è rimasta la criticaal complesso di articoli che prevede esenzion ia favore di società che aumentino i loro capi -tali, che operino fusioni, concentrazioni e tra-sformazioni o che reinvestano le plusvalenz erealizzate .

Siamo stati criticati, ci è stato detto cheabbiamo fatto un regalo alle grosse societàNo, onorevoli colleghi, non è un regalo, è unaagevolazione, che dovrebbe produrre effetti d imaggiori investimenti di considerevole entità .

Noi comprendiamo che ciò possa impressio-nare, e comprendiamo che vi possano esser edei casi in cui la speculazione approfitti diquesto, ma certamente occorre si corra il ri-schio se si vuole rendere completa la manovraanticongiunturale . Anche se, e lo dichiaro atitolo personale, riteniamo che questa sia l aparte meno persuasiva dell'intero decreto . Maquesto titolo del decreto ha fornito spunto amolti oratori per sollevare il problema de lMezzogiorno, di cui del resto si parla moltoanche al di fuori di qui .

Il Presidente del Consiglio, in occasione de ldiscorso alla 34 a Fiera del levante ha dato i lvia ed oggi ne parlano tutti . Certo, non è que-sta la sede per fare un lungo discorso su talegrave questione. Del resto, di qui a poco, al-lorché discuteremo circa l'opportunità, o meno ,di rifinanziare la Cassa per il mezzogiorno ,avremo tutto il tempo ed il modo di approfon-dire tutta questa tematica. Diciamo solo ch enon ci sentiamo di respingere tutte le osserva-zioni che qui sono state avanzate . Ieri, ad esem-pio, l 'onorevole Gatto ha fatto alcune osserva-zioni realistiche, serie, che condivido piena -mente, anche se non mi trovo completamented ' accordo con lui sulle diagnosi e sulle terapie .

Noi riteniamo, signor Presidente, onorevol icolleghi, di aver fatto tutto quanto era possi-bile fare per il Mezzogiorno; se errori vi sono

stati, essi sono imputabili a tutti i partiti .Quando discuteremo del Mezzogiorno, avrem omodo di far emergere queste responsabilità .Tali responsabilità, del resto, sono state ac-certate anche da esimi studiosi americani, iquali sono venuti' in Italia proprio ad inter-pellare l'onorevole Napolitano il quale ha for-nito lo spunto per una critica veramente ser-rata al modo di comportarsi del partito comu-nista rispetto al mondo contadino, mondo con-tadino che certamente si sente tradito da lpartito comunista, cui aveva affidato nei primianni tutte le proprie speranze . (Commenti al -l 'estrema sinistra) .

VESPIGNANI, Relatore di minoranza. Cipensa Bonomi .

AllARO, Relatore per la maggioranza . In-sieme all'onorevole Napolitano è citato anchel'onorevole Sereni .

Noi riteniamo – dicevo – di aver fatto tuttoil possibile. in una situazione come la nostra ,per il Mezzogiorno . Bisogna meditare a lung osulla capacità di un modello di sviluppo im-postato sugli incentivi e sull'intervento statale ,come quello utilizzato per il Mezzogiorno, sul -la capacità di questo modello di produrre ef-fetti di propulsione, di accumulazione e d irisparmio.

Probabilmente, il classico modo di svilup-po utilizzato per le zone sottosviluppate nonproduce effetti positivi quando la zona sotto-sviluppata di grande estensione è parte di u nterritorio altamente sviluppato nel contestodell'intero paese . Pensiamo soltanto all'impos-sibilità di utilizzare, ad esempio, le barrier edoganali, all'impossibilità di limitare la con-correnza e così via di seguito .

La soluzione, lo abbiamo già detto, è tra-sfusa nel programma quinquennale, e sta ne lconsiderare il problema meridionale come u nproblema nazionale, che si risolve nel contestodello sviluppo nazionale. Ed ecco perché, ono-revole Gatto, guardiamo con molta attenzio-ne, ma anche con qualche perplessità, all'ini-ziativa delle regioni meridionali di riunirs iper discutere ed avanzare una proposta di so-luzione al problema .

Può darsi che il tutto si traduca in una gi-gantesca contestazione senza sbocchi, o in un amanifestazione di importanza, che renderebb epiù grave l'intera questione e ne ritarderebbela soluzione .

Presto, comunque, tutta la questione sar à

oggetto dell ' attenzione del paese e dei suo i

rappresentanti . I fermenti, le inquietudini ,le stesse manifestazioni di violenza si sono

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incaricati di dimostrare che l'emigrazione ela povertà nelle campagne e la miseria e ,talvolta, l 'abiezione di parte notevole dellepopolazioni delle città meridionali sono or -mai fenomeni intollerabili da parte di ognu-no di noi .

Ecco che andiamo all'ultimo importanteproblema di cui si è discusso in Commissio-ne, sul quale ancora non abbiamo trovato unaccordo e sul quale si sta, di conseguenza, an-cora discutendo : si tratta delle esenzioni fi-scali edilizie . Il problema della casa è stat osollevato, credo, al Senato, ed è stato accolt odal Governo il quale autonomamente, per l omeno nelle sue soluzioni e nei suoi presuppo-sti preliminari, lo ha inserito nel secondo de-creto-legge. Il fatto che il decreto contempl iil blocco dei fitti è stato ritenuto addirittur aincostituzionale anche dall'onorevole Luzzat-to, cioè materia non urgente e non necessa-ria, tale che non possa essere contenuta in u nprovvedimento del tipo di quello previstodall 'articolo 77 della Costituzione . Ebbene ,nonostante 'questo, il Governo ha introdottotale provvedimento nel secondo decreto-leg-ge. Dobbiamo partire da questo .

È inutile, onorevole Todros, dire : il bloc-co dei fitti non è niente rispetto a tutto quelloche dovrà avvenire . Il blocco dei fitti è unfatto importante e preliminare per una poli-tica della casa, e noi invitiamo questo Par -lamento a registrare che il Governo lo ha in-serito nel decreto, proponendolo per la con -versione, insieme con tutti gli altri provve-dimenti .

TODROS . È dal 1947 che è stato dispostoil primo blocco dei fitti ancora operante .Come vede, sono passati tanti anni, ma l apolitica della casa non è cambiata .

AllARO, Relatore per la maggioranza .La discussione non verte sulla questione delblocco dei fitti . La discussione che si è pro-lungata in seno al Comitato dei 9 e che si èsvolta in Commissione lavori pubblici riguar-da, invece, l'articolo 64, cioè la proroga omeno delle esenzioni fiscali nel settore edi-lizio .

Con l 'articolo 64 (che ancora non è statoapprovato dalla Commissione, la quale ne hademandato l 'approvazione al Comitato dei 9 )il Governo propone che venga prorogata laesenzione, per quei fabbricati iniziati entroil 31 dicembre 1971, fino al 31 dicembre 1973 .L'ultimo comma di detto articolo prevede ch eil ministro si riserva di emanare mediantesuo decreto, entro due mesi, i criteri per in -

dividuare gli standards di edilizia economicae popolare . A proposito di tale articolo pro -posto dal Governo la Commissione si è tro-vata di fronte ad un parere della Commissio-ne lavori pubblici - un parere articolato -che suggerisce invece la introduzione imme-diata dei criteri che dovrebbero presieder ealla esenzione e dei criteri che dovrebbero ,quindi, ricevere coloro che si trovano nell econdizioni previste dall 'articolato. Noi nonabbiamo mai avuto, signor Presidente, ono-revoli colleghi, difficoltà alcuna a ritenere inparte accettabili e comunque pienamente di-scutibili quei criteri che sono stati a mag-gioranza approvati dalla Commissione lavor ipubblici . Anzi abbiamo detto : voi siete ve-nuti incontro al Governo il quale in dat a2 ottobre ha stipulato un accordo con i sin-dacati impegnandosi di riservare le esenzion isoltanto agli standards economici e popolari .

Ebbene, la discussione su che cosa verte ?La questione è stata posta male . Da partedell'opposizione si afferma : voi volete an-cora incentivare la rendita parassitaria, larendita immobiliare. Questo non è vero, anz iè vero il contrario . È il momento in cui ognu-no deve assumere la propria responsabilità .Ci troviamo di fronte ad una crisi galoppant eche si presenta in termini drammatici .

TODROS. Sempre così : nel 1963, nel 1965e nel 1967 e nel 1969 !

AllARO, Relatore per la maggioranza .Noi dobbiamo dire al Parlamento e al paes eche la crisi edilizia che si preannunzia ne iprossimi mesi è di un'imponenza -verament e

paurosa .Di fronte a questa situazione il Governo

che dice ? Rinvio tutto ? Non faccio più l ariforma della casa, non faccio più la politicadell 'edilizia abitativa che ho stabilito ? No n

dice niente di tutto questo . Afferma soltanto :intendo e chiedo che fino al 31 dicembre 1971vengano prorogate queste agevolazioni . E

questo lo chiedo per due motivi . In primoluogo, per non trovarmi di fronte ad u nvuoto (per legge la scadenza è prevista a l31 dicembre 1970) che ci farebbe trovare i nuna situazione veramente drammatica poich énessuno potrebbe utilizzare le esenzioni ; que-sto perché intendo utilizzare i consigli ch evoi mi date e che io accetto (questa è stata in-fatti, onorevoli Libertini e Vespignani la po-sizione del Governo) per collocarli nella sed egiusta, cioè nella sede di quella elaborazion edella legge sull ' edilizia abitativa che ho quasi

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pronta e che intendo presentare al Parlamen-to nel giro di pochi mesi .

Vi è poi un'altra ragione prospettata da lGoverno. Esso dice: Se dovessi togliere que-ste agevolazioni, oltre tutto toglierei l'ulti-mo incentivo per dare la possibilità a queiprogetti o a quei costruttori che sono già nell econdizioni di poterlo fare subito di costruire ,e cioè di contenere o limitare la portata d iquesta crisi edilizia, i cui dati non leggo allaAssemblea ma che sono a disposizione di tutt iproprio per descriverne la drammaticità .

TODROS. La sera in cui è finita la discus-sione al Senato, i dati sulla crisi edilizia eran otali e quali a quelli che ella oggi denunzia .Il Governo nel suo provvedimento, agevola-zioni modifiche e proroghe non ne aveva pre-viste, poiché i problemi non si risolvono così .

AllARO, Relatore per la maggioranza .Da quel tempo, onorevole Todros, sono pas-sati due mesi e in questo spazio di tempo l asituazione è precipitata, sicché il Governo e l amaggioranza si trovano nella condizione d iporre questi termini al Parlamento italiano ,termini che sono di massima responsabilità .

SANTAGATI, Relatore di minoranza . De-sidero chiarire che la situazione è precipitataproprio per quel terzo comma dell'articolo 64 ,che ha creato confusione tra le varie categorieeconomiche, che non stanno facendo più nien-te. È colpa del Governo se avviene questo !

AllARO, Relatore per la maggioranza .Onorevoli colleghi, desidero concludere imme-diatamente e rapidamente anche perché cre-do di avere esposto i termini fondamental idella situazione e dei vari problemi che sonoemersi durante il dibattito .

La risolutezza e la compattezza che la mag-gioranza governativa ha dimostrato dalla ri-presa dei lavori parlamentari ad ora sono val-se a scongiurare gravi difficoltà economich eche avrebbero potuto produrre danni di entitàincalcolabile . Anche per i tempestivi e oppor-tuni interventi del Governo e delle autorit àmonetarie la situazione va sempre più vers ola normalità .

Dagli ultimi dati dell'inchiesta congiuntu-rale dell 'ISCO risulta che gli ordinativi e l adomanda in generale sono stati giudicati alt io normali dal 72 per cento delle imprese ;l'attività di produzione si è presentata in set-tembre su livelli normali o elevati nell'83 pe rcento delle aziende ; per quanto riguarda le

giacenze di prodotti finiti presso le aziende ,il 60 per cento delle ditte ha indicato, a fin esettembre, situazioni di normalità . Anche perla produzione, l'evoluzione nei prossimi mesidovrebbe essere caratterizzata dal prevalent e'mantenimento dei livelli attuali, mentre per iprezzi di vendita dei prodotti industriali l eattese degli operatori si orientano, nel 56 percento dei casi, nel senso della stabilità .

Il clima di opinione degli operatori indu-striali, vale a dire le loro previsioni sull'an-damento del sistema economico italiano, con-tinua a riflettere un'ancora diffusa cautelanelle valutazioni, che appaiono praticamenteeguali a quelle formulate or è un mese .

Onorevoli colleghi, il paese ha bisogno d iquesti provvedimenti . L'apparato produttivoli attende, il Governo e la maggioranza nefanno il presupposto per proseguire sulla viatracciata dal Presidente del Consiglio nell'ago-sto scorso .

Dal grado di consapevolezza della maggio-ranza, dall'assolvimento del compito vital eche ci ,è stato affidato dal paese dipende l'esitodi questa battaglia parlamentare che si prean-nunzia dura e 'difficile . Noi siamo pronti adaffrontarla . Abbiamo la risolutezza necessariaperché abbiamo la coscienza di operare nel -l'interesse dell ' intera nazione. (Applausi alcentro — Congratulazioni) .

Approvazioni in Commissioni.

PRESIDENTE. Nelle riunioni di oggi dell eCommissioni, in sede legislativa, sono stat iapprovati i seguenti provvedimenti :

dalle Commissioni riunite IV (Giustizia )e XI (Agricoltura) :

Senatori CIPOLLA ed altri ; Senatori GATTO

SIMONE ed altri : a Nuove norme in materi adi enfiteusi » (testo unificato approvato dalleCommissioni riunite II e VIII del Senato )(2563), con modificazioni e l'assorbimento del -la proposta di legge BoNOMI ed altri : « Normeintegrative della legge 22 luglio 1966, n . 607in materia di enfiteusi » (1444) ;

dalla I Commissione (Affari costituzio-nali) :

Tozzi CONDIVI : a Inquadramento del per-sonale delle amministrazioni municipali colo-niali di Tripoli ed Asmara nei medesimi coef-ficienti e con la stessa anzianità attribuiti alpersonale delle altre amministrazioni munici-pali coloniali dal decreto del Presidente della

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Repubblica 21 settembre 1961, n . 1224, recantenorme sullo stato giuridico del personale mu-nicipale ex-coloniale » (431), (con modifica-zioni) ;

(( Modifica della lettera a), punto D), del-l 'articolo 2 del decreto del Presidente dell aRepubblica 11 agosto 1959, n. 750, concernen-te modifica del titolo di studio per acceder ealla carriera di guardia di sanità » (approvatodalla XI Commissione del Senato) (1990) ;

dalla V Commissione (Bilancio e parte-cipazioni statali) :

DE MEO : « Modifica dell'articolo 332 de ltesto unico delle leggi sul Mezzogiorno appro-vato con decreto del Presidente della Repub-blica 30 giugno 1967, n . 1523 » (2270) (con mo-dificazioni) ;

dalla VIII Commissione (Istruzione) :

ROMANATO ed altri : « Sistemazione dei pre-sidi idonei » (734) ; IANNIELLO : « Norme perl ' inquadramento nei ruoli organici dei pro-fessori idonei o compresi nella graduatoria d imerito a posti di preside nei licei classici, ne ilicei scientifici e negli istituti magistral i(1052), in un testo unificato e con il titolo :« Sistemazione dei presidi idonei » (734-1052) ;

« Esonero dall'insegnamento dei presidi d iscuole ed istituti di istruzione secondaria e ar-tistica » (2079), con modificazioni e con l 'as-sorbimento delle proposte di legge : DARIDA :« Esonero dall ' insegnamento dei vicepresid idelle scuole medie » (1319) ; Glomo: « Esonerodall ' insegnamento di tutti i presidi di scuol amedia » (1377), le quali, pertanto, saranno can-cellate dall 'ordine del giorno;

dalla XI Commissione (Agricoltura) :

« Applicazione del regolamento comunita-rio n . 79 del 1965 in materia di contabilitàagraria » (approvato dalla VIII Commissionedel Senato) (2743) ;

dalla XIII Commissione (Lavoro) :

« Miglioramento dell 'assistenza ospedalieraai lavoratori disoccupati o sospesi » (appro-vato dalla X Commissione del Senato) (2493) .

Integrazione nella costituzionedi una Commissione .

PRESIDENTE. Nella riunione di oggi l aXIV Commissione (Sanità) ha proceduto all aelezione di un vicepresidente . t risultato elet-to il deputato Magliano .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'ono-revole ministro del tesoro .

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro .Signor Presidente, onorevoli colleghi, ne lprendere la parola desidero innanzitutto rivol-gere un cordiale ringraziamento ai relatori : enon dispiaccia che un ringraziamento partico-lare io rivolga al relatore per la maggioranza ,onorevole Azzaro, che con la sua opera sem-pre così appassionata e puntuale ha notevol-mente facilitato la mia azione e quella del Go-verno . Il ringraziamento va anche ai relator idi minoranza Vespignani, Santagati e Liber-tini . A quest'ultimo, in modo particolare, vor-rei far notare che l'ho ascoltato complessiva -mente per oltre dieci ore e che, mentre nellaprima e nella seconda ora l'ho seguito con in-teresse, ascoltando anche cose interessanti, nonmi è francamente stato più possibile seguirlonelle ore successive e a volte ho avuto l'im-pressione che le sue osservazioni non avesser oaltrettanto interesse . (Commenti) .

Desidero ringraziare anche il president edella Commissione finanze e tesoro, onorevol eVicentini, i membri di quella Commission ee anche delle altre che ci hanno dato un util econtributo, e così pure l'Assemblea e, in modoparticolare, il Comitato dei 9 : è inutile ch esottolinei come, in questa occasione e anchenel corso del dibattito sul primo decreto, i lComitato dei 9 ha svolto una funzione cheritengo sia stata veramente utile e costruttiva .

Il mio ringraziamento va anche a tutt iquelli che hanno partecipato a questo dibat-tito, e non solo a quanti hanno dato il con -tributo dei loro interventi e delle loro indica-zioni ma anche a coloro che, con la loro pre-senza, che è costata a volte sacrifici non lievi ,hanno dato il loro apporto allo svolgiment odi questa discussione .

Il dibattito è stato piuttosto ampio ; qual-che volta, più che parlare di questo decreto -legge, si è parlato di tutti gli aspetti della po-litica economica . Forse questa è stata un'util eoccasione : io personalmente ne ho preso nota .Credo che molti argomenti potremmo ripren-derli quando parleremo delle riforme e d ialtre questioni, mentre qualche aspetto par-ticolare potrà essere visto quando esamine-remo gli articoli del provvedimento in discus-sione. Vorrei sottolineare, fin da questo mo-mento, che il decreto-legge – l'onorevole Az-zaro lo ha detto molto bene – non vuole ri-solvere tutti i problemi che abbiamo di fronte,

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ma vuole dare alla loro soluzione un certo con -tributo ; questo è il suo vero significato .

In questo mio intervento, che, premetto ,non sarà brevissimo, ma che non vorrei nep-pure protrarre troppo a lungo, vorrei concen-trare la nostra attenzione soprattutto sugl iaspetti di struttura, sulla costruzione e sull amanovra alla quale noi stiamo dando luogoe che alcuni, anche dell'opposizione, hann ochiamato la filosofia (con un termine anglo-sassone) e cioè gli obiettivi e le finalità ch estanno alla base di questo provvedimento, de lquale io assumo per intero - e ne sono fiero -la responsabilità . Il provvedimento era statoannunciato nei mesi scorsi ed era stato indi-cato nelle sue linee fin nella dichiarazioneprogrammatica del Presidente del Consigli oColombo; ha avuto la cura particolare del -l'onorevole Giolitti, dell'onorevole Preti e mi acome ministri che più potevano avervi inte-resse. ma esso esprime anche il parere e l aazione concorde di tutti i membri del Go-verno .

La prima domanda che si pone è questa :era necessario questo provvedimento, ed eranecessario adottarlo giustificandolo con motiv idi urgenza ? Io credo che, presentando quest odecreto-legge, il Governo abbia fatto un attodi coerenza in riferimento alla politica chevuole perseguire, una politica protesa ad u nlargo sviluppo e ad una grande espansion eeconomica del nostro paese, non solo in ter-mini quantitativi, ma soprattutto nella su aespressione qualitativa, che vuol essere quali-ficata territorialmente, che vuoi essere equili-brata nei vari settori, che punta all'obiettivofondamentale della massima occupazione, ch evuole non soltanto un più alto tenore di vit adei ceti lavorativi, ma anche profonde riformeche diano una diversa struttura e che con -seni ano il sodisfacimento di esigenze che ,prima di essere individuali, sono civili e so-ciali . E vuole, altresì, favorire, in questa azio-ne, una partecipazione, la più larga possibile .(li tutte le forze vive ed in modo particolar edi tutti i lavoratori .

questo l 'obiettivo che noi abbiamo d imira in tutta la nostra azione; e quando ab-biamo preso coscienza che l'evoluzione econo-mica si discostava da questo obiettivo, nonabbiamo esitato a mettere in atto provvedi -menti che in parte possono essere anche impo-polari, ma che perseguono un fine di inte-resse profondo per il nostro paese .

Perché questo provvedimento rappresent aun atto di consapevolezza 'del Governo ? L aprima spinta ad emanarlo è stata l'evoluzion eeconomica, cioè un fatto di natura congiun -

turale. Ma congiuntura e struttura non sonol'una contro l ' altra ; spesso è la struttura ch edetermina i fatti congiunturali, come ci èstato ricordato, ma .è anche vero che la con -giuntura può determinare modificazioni im-portanti nella struttura del nostro sistema . Lastruttura è come una plastica : essa può mo-dificarsi con adattamenti continui, e da quest asua evoluzione dipende anche l'evoluzione de ifatti strutturali . Non sono le rotture brusch eche favoriscono il progresso, ma la solidit àe la continuità dello sviluppo, che garantisco -no un progresso non soltanto economico, m aanche civile e generale del nostro paese .

Come si andava manifestando questa evo-luzione ? Potrei dire che l'Italia non è sfuggit aalle tendenze che hanno caratterizzato le so-cietà del mondo occidentale in questi ultimimesi o in questi ultimi Idue anni ; anche noisiamo stati sottoposti ad una pressione infla-zionistica, e debbo dire che essa dipendeva ,prima che da fatti interni, da fatti esterni .L'aumento del prezzo delle materie prime equello dei prezzi internazionali, l'aumento, de itassi di interesse e del costo del denaro - no nvì è dubbio - si sono riflessi nel nostro paes ee forse in modo più accentuato proprio per i lfatto che questo effetto è avvenuto in ritard or i spetto agli altri . Ma vi erano anche gli squi-libri profondi - che rischiavano di turbar eprofondamente l'evoluzione economica - ch eabbiamo ricordato nella nostra relazione .

Gli indici più significativi dicono oggi chia-ramente, in modo documentato, qual era l'evo-luzione del sistema. Le caratteristiche eranoquelle di un sistema in stagnazione, dato ch el'indice della produzione industriale mostra-va che nel corso del primo semestre di que-st'anno l'attività produttiva non solo non eraaumentata ma aveva anzi mostrato una ten-denza alla contrazione, continua anche se li-mitata . Gli stessi indici mostravano un pro-fondo squilibrio nel funzionamento del siste-ma ; squilibrio che, se non fossero cessate l etensioni che lo alimentavano, avrebbe forza-tamente portato ad una brusca rottura, co ngravi conseguenze non solo per il programm adi sviluppo economico e sociale, ma ancheper l'intera vita nazionale .

Nel sistema economico si riscontravano, d ifronte alla stagnazione della produzione - ch eho ricordato in modo sintetico - una domand aper consumi elevata, in conseguenza, tra l'al-tro, degli aumentati redditi monetari, e de lpari si riscontrava una elevata domanda d iconsumi pubblici e di finanziamenti per inve-stimenti progettati, alla quale non corrispon-deva una 'sufficiente formazione di ris parmio .

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Si era, cioè, di fronte – queste, a mio av-viso, sono le caratteristiche fondamentali, ol-tre quella della tendenza all'aumento dei prez-zi – a tre vuoti : un vuoto di offerta, un vuot odi risparmio, un vuoto di struttura .

Il vuoto di offerta era determinato, fr al'altro, in modo particolare, dalla mancat apiena valorizzazione dell'apparato produttivodel nostro paese .

Circa il vuoto di risparmio, vorrei ricor-dare brevemente alcune cifre a me stesso, pro-prio per indicare la situazione che avevam odi fronte. Nei primi sette mesi del 1970 l'an-damento della finanza pubblica (e su quest oproblema dovremo ritornare), intesa nella su aaccezione più larga, aveva fatto sì che il fab-bisogno di cassa del Tesoro, unitamente all edifficoltà di collocamento dei titoli pubblici ,desse luogo ad una formazione di base mo-netaria di circa 1450 miliardi in sei mesi, cifr atripla rispetto a quella riscontrata nel 1969 ,anno nel quale questa formazione di base mo-netaria – i colleghi deputati comprendon obene che cosa ciò significhi – era stata di 526miliardi di lire .

Gli altri fattori, che di solito erano stat iriduttivi (l'estero, le aziende di credito, altrisettori), non erano stati tali da annullare que-sta influenza espansiva della base monetaria .

Tra gennaio e luglio sono stati infatti creati ,per questi motivi, 455 miliardi di base mone-taria. Per comprendere l'effetto negativo d itale creazione basterà che io ricordi che nell ostesso periodo del 1969, cioè in una fase diespansione marcata della nostra economia, siera avuto invece un assorbimento di base mo-netaria per 165 miliardi . Si passa da un as-sorbimento di 165 ad un aumento di circola-zione di 455 miliardi .

Un effetto siffatto poteva essere imputatoalla relazione con l'estero . L'assorbimento dibase monetaria per tale fattore è stato all'in-circa uguale sia nel 1969 sia nel 1970: ne sonovariate tuttavia le componenti .

Nel 1969 l'equilibrio della bilancia dei pa-gamenti era ottenuto con un surplus della bi-lancia corrente e con un disavanzo nel movi-mento dei capitali . Nel 1970, per contro, si èandata delineando una progressiva ed accen-tuata contrazione del deflusso netto dei capi -tali, in relazione anche ai notevoli prestiti ac-cesi con l'estero e nel contempo si è assistitoad un progressivo deterioramento delle partit ecorrenti, nonostante la non avvenuta espan-sione del sistema produttivo .

Onorevoli colleghi, noi parliamo ormai d ifatti passati, e ne possiamo parlare con unacerta tranquillità, Ma non posso, non voglio

nascondere che, soprattutto nella prima met àdell'agosto scorso, il fenomeno aveva già avut oalcune manifestazioni e la nostra situazione ne iconfronti dell'estero ha attraversato moment idi grave tensione. stato quello il moment onel quale all'estero e nel nostro paese si èparlato sempre più diffusamente di una im-minente svalutazione della lira, e ciò in quantoil mutamento di parità della nostra monetaveniva considerato, in assenza di altre misur edi politica economica, come l'unico rimedioper sanare i conti con l'estero dell'Italia ecome l'inevitabile conseguenza delle tendenz einflazionistiche in atto.

La Banca d'Italia era costretta a vendereingenti quantità di dollari per mantenere i lcambio al limite superiore di intervento . Finoall'agosto l'ammontare di tali vendite è stat odi 446 milioni di dollari .

Ho detto, e desidero riaffermarlo, che tutt ociò sarebbe continuato e si sarebbe aggravatoin assenza di altre misure di politica econo-mica. Occorreva pertanto intervenire con co-raggio, con decisione, con prontezza . Ed è que-sto ciò che noi abbiamo fatto con il decreto -

legge al vostro esame.Si poteva agire in modo diverso ? Io dic o

di no. Specialmente per assicurare l'auspicat aripresa economica, che è uno dei punti fonda -mentali di questo decreto-legge, non potevam o

fare diversamente. Un'espansione eccessiva difinanziamenti, nella situazione che ho descrit-to, avrebbe forse permesso un più largo finan-ziamento in termini monetari, ma avrebbe an-che inevitabilmente condotto ad una situazio-ne di eccesso di domanda, con conseguenze d iestrema gravità per quanto concerne i cont i

con l'estero e il livello dei prezzi ; avrebbe cioè

condotto, a nostro avviso, a quella situazionedi rottura alla quale mi sono già riferito .

Il decreto per il risanamento dell'econo-mia ha invece posto le premesse per uscir e

da tale precaria situazione . Non vi è dubbioche è stato merito della ferma volontà di cor-reggerli con immediate e opportune misure d ipolitica economica e fiscale, che gli squilibr ideterminatisi nel nostro sistema sono stati i nparte superati e che sono stati ottenuti rifless ipositivi sulla bilancia dei pagamenti .

Di fronte alle vendite che ho già ricordat o– culminate nella prima metà di agosto – dall aseconda metà di agosto alla prima metà d i

ottobre la Banca d'Italia è intervenuta per ac-quisti dell 'ordine di 526 milioni di dollari . Lasituazione era capovolta .

Vi è un altro punto che desidero sottoli-neare . In sede internazionale, e specie nellaComunità economica europea, i provvedi-

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polo si misura dalla motorizzazione civile enon dagli ospedali .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Que-sto lo dite voi, non noi .

menti da noi assunti e la manova che abbia-mo predisposto sono stati apprezzati e consi-derati appropriati, non solo nel quadro na-zionale, ma in quello più vasto della politicacomunitaria . Ne è derivato nei nostri confron-ti un clima fiducioso, al quale si sono anch eaccompagnate intenzioni ufficiali ed ufficios edi affiancarci, ove necessario, in questa no-stra azione. Tutto questo si è riflesso nellenostre posizioni e nei nostri rapporti co nl'estero. Sono cessati i movimenti speculativisulla lira . Il mercato dei cambi, soprattutto apartire dalla seconda meta ai agosto, è statocaratterizzato da una prevalenza di offerte d ivaluta estera, tanto che la lira è salita sui mer-cati esteri al di sopra della parità e la bilan-cia dei pagamenti si è potuta chiudere connuovi, considerevoli avanzi .

Ma, a questo punto, vorrei entrare, siapure per sintesi, nella sostanza di questo prov-vedimento. Si è detto che è un provvedimentodi puro prelievo tributario . Non è vero. I lprovvedimento costituisce una complessa ma-novra di politica economica, molto comples-sa ma organica, che, ristabilendo più corrett irapporti tra le varie componenti dello svilup-po, tende a garantire quell'equilibrio del si-stema e quell'ordinato sviluppo delle risors eche sono condizione pregiudiziale per la dife-sa dell 'occupazione, per il miglioramento del -le condizioni di vita del nostro paese, per l'at-tuazione delle riforme. È su quella analisiche noi abbiamo condotto, che abbiamo decis odi condurre questo tipo di manovra, la qual einnanzitutto tende a contenere, è vero, attra-verso la leva tributaria (dirò poi il significat odi questa manovra), alcune spinte eccessive ,specialmente in alcuni settori dei consumi pri-vati, arrivati ormai al di là dei limiti consen-titi dalle condizioni oggettive del nostro pae-se, acquisendo alla sfera pubblica una part edel potere di acquisto assorbita in preceden-za da quei consumi .

In tal modo la leva tributaria non ha vo-luto costituire uno strumento di deflazione(noi ce ne rendiamo ben conto: la deflazioneavrebbe portato ad un più basso livello d iproduzione e ad una inevitabile contrazion edell 'occupazione), ma è stata uno strumentodi trasferimento che, mantenendo fermo i lvolume totale della domanda, ne ha cambia-to la qualità e ha dilatato quei consumi, qua -le il servizio di assistenza sanitaria, che son odi alto valore umano e di maggiore importan-za rispetto ad altri, pur necessari in una so-cietà economicamente evoluta . Non mi diràl 'onorevole Libertini che la civiltà di un po-

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro .No, in questo momento noi siamo molto coe-renti .

Secondo punto : questa massa di poter ed'acquisto noi la convogliamo in un settor efondamentale di consumo civile e sociale ,e iniziando così quell'opera di risanamento edi assestamento che costituisce la premessa perun avvio della riforma sanitaria, in quant onon vi è dubbio che dando questi mezzi fi-nanziari, non soltanto abbiamo consentito u nnuovo equilibrio del settore, ma abbiamo al-tresì posto le premesse per avviare quella ri-forma che è stata approfondita e messa apunto nelle sue linee di carattere generale .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . In-tanto, però, lasciate a secco gli ospedali .

COLOMBO, Presidente del Consiglio deiministri. Se non si approva questo provvedi -mento certo che non si possono dare i mezz iagli ospedali . Ella sa bene che una delle ra-gioni per cui non si danno i mezzi agli ospe-dali è che questo provvedimento è fermo da-vanti al Parlamento . Ed ella è uno dei respon-sabili ! (Proteste dei deputati del gruppo delPSIUP) .

LIBERTINI, Relatore di minoranza. Non

è vero !

COLOMBO, Presidente del Consiglio deiministri. Non solo lo dico, ma lo confermoe lo dimostro, perché in questo modo si vacontro gli interessi del paese, ed ella, ripeto ,è uno dei responsabili di questo . (Vivi ap-

plausi al centro — Proteste dei deputati delgruppo del PSIUP) .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Nonè vero ! Ella ignora tutto quello che ho detto !

COLOMBO, Presidente del Consiglio deiministri. Gli infermieri e i medici dovrebberovenire da lei per farsi pagare ! (Proteste deideputati del gruppo del PSIUP e del depu-tato Caprara) .

BRONZUTO. A Bonomi li date i soldi, no n

agli ospedali !

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COLOMBO, Presidente del Consiglio deiministri . Cominciamo con il chiarire le re-sponsabilità dinanzi al paese, ed ognuno s iassuma le sue ! (Applausi al centro — Protestedei deputati del gruppo del PSIUP) .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Seella mi avesse ascoltato non parlerebbe così .

COLOMBO, Presidente del Consiglio deiministri . Predicate la socialità e siete dei vec-chi conservatori ! (Applausi al centro — Pro-teste dei deputati del gruppo del PSIUP) .

PRESIDENTE. Onorevole ministro Fer-rari Aggradi, la prego di voler continuare i lsuo discorso .

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro .Onorevole Libertini - se mi consente vorre ichiarire obiettivamente questo punto - i nCommissione ho già comunicato di aver de-stinato al settore della sanità, in base a un adisposizione di questo provvedimento, 14 0miliardi, che è il gettito previsto fino al di-cembre del 1970 . In base ad una disposizion eche ho introdotto nella legge, potrei antici-pare fin da adesso, tramite una manovra dell aCassa depositi e prestiti, il gettito fino al 3 1marzo 1971, perché ella sa che fino al 31 mar-zo 1971 questo gettito viene destinato, attra-verso i canali normali, al settore sanità ; dopoil 1971 viene destinato alle riforme. Come fac-cio ad adottare questo secondo provvedimento ,se non ho la certezza 'di poter contare sul get-tito dei primi tre mesi del 1971, dal moment oche una parte del Parlamento continua a mi-nacciare di non approvare il provvedimento ?Come posso chiedere agli istituti finanziari d ianticipare finanziamenti che in base alle vo-stre dichiarazioni sono da considerare non an-cora acquisiti, non ancora certi ?

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Ell aconosce gli affidamenti che ha avuto all ' una-nimità in Commissione finanze e tesoro .

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro.Comunque, non c 'è dubbio che per quantoriguarda questa parte, se il provvedimento an-drà avanti, noi ci assumeremo la responsabi-lità di anticipare anche il gettito dei primitre mesi del 1971 togliendo gli ospedali dall asituazione di grave difficoltà in cui oggi ver-sano .

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Que-sta responsabilità dovete assumervela subito !

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro.La terza manovra che emerge da questoprovvedimento è che quando noi, acquisend opotere d'acquisto dal settore del consumo pri-vato, lo abbiamo destinato al settore dei con-sumi sociali - fondamentale quello della sa-nità - abbiamo liberato il mercato finanziari oda una pressione anomala che questo settorestava esercitando su di esso, restituendo a lmercato finanziario la sua funzione natural edi sostegno dell 'attività produttiva e degli in-vestimenti . questo il terzo punto da consi-derare. Non soltanto quindi si aiuta lo svilup-po e si garantisce la tranquillità al settore del-la sanità e ai consumi civili, ma si eliminaanche un fatto assolutamente anomalo e s iconsente che il risparmio assolva una sua fun-zione, a difesa dell ' occupazione . (Interruzion edel deputato Bronzuto) . Abbia pazienza, ono-revole Bronzuto, io parlo in termini tecnici emi sforzo di evidenziare la manovra che stia-mo ponendo in atto .

Abbiamo potuto anche azionare un'altr aleva, quella del credito agevolato . Voi sapet eche il credito agevolato era ormai bloccato damolto tempo. Grazie a questa manovra e gra-zie alle somme che abbiamo destinato pro-prio ad aumento dei fondi di dotazione degl iistituti e per contributi sugli interessi passi -vi, noi abbiamo rimesso in moto tutto il mec-canismo del credito agevolato, con una spin-ta indiscutibilmente positiva per l'attività pro-duttiva e per l'occupazione . E abbiamo inse-rito in questo provvedimento norme per favo-rire gli investimenti e per la difesa di un osviluppo dell'occupazione .

Ora, non c'è dubbio che 'una manovra d iquesto tipo si inserisce in un razionale dise-gno di programmazione, che richiede, quan-do la stabilità è in pericolo, di adottare inter-venti correttivi di tale tipo, venendo così asaldare in modo concreto congiuntura e strut-tura in un'unica politica . Io ho avuto mododi dimostrare come noi non consideriamo l astabilità un obiettivo fine a se stesso . La sta-bilità per noi ha una funzione strumentale ,ma è la base indispensabile per dare certezz aallo sviluppo : infatti, senza stabilità lo svi-luppo è ingannevole e rischia di arrestarsi .E si dimostra inoltre con i fatti la nostra con-sapevolezza che recessione ed inflazione costi-tuiscono entrambe gravi pericoli da contra-stare e che il benessere collettivo è legatoalla capacità e volontà di garantire l'espansio-ne contemporaneamente all'equilibrio . Si dice :« Ma questa è una politica vecchia » . Rispon-diamo che questa non è una politica vecchia- e questo non lo dovrebbero dire . fra l'al-

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tro, coloro che in vari modi negli anni pas-sati ci hanno criticato - questa è una politic anuova che noi abbiamo, tra l'altro, discussonelle sedi internazionali e che credo ci pong aall'avanguardia . Che cosa succede nel mon-do ? Io vorrei che voi aveste presente - no idobbiamo aver presente - che l'Italia non èun paese avulso dal resto del mondo; la no-stra economia è profondamente inserita nelmercato europeo, nel sistema europeo e ne lsistema internazionale . In tutti ii paesi indu-strializzati oggi vi è il pericolo di una pres-sione inflazionistica . La pressione inflazioni-stica non esiste invece nei paesi la cui econo-mia è in fase di ristagno . Questo è un fatto

che dobbiamo sempre tener presente . E que-ste pressioni inflazionistiche diventano parti-colarmente accentuate là dove vi è una ten-denza al miglioramento delle categorie men ofavorite e quando, come accade nel nostro pae-se, si sta passando da un equilibrio ad u naltro, cosa questa che in Italia sta avvenen-do, tra l'altro, proprio in conseguenza del -l'« autunno caldo » . In questi casi le pressio-ni inflazionistiche diventano particolarment epericolose. E come si agisce per neutralizzar -le ? Vi è anzitutto la manovra monetaria, ch e

molto spesso ha avuto successo, ma entro de -terminati limiti, ed entro questi determinat ilimiti possiamo riconoscerle una funzione uti-le . Ma una manovra unicamente di tipo mo-netario non può avere un suo successo quan-do ci si trova dinanzi a un aumento dei prezz iderivante non solo da un aumento della do-manda, ma anche e soprattutto da un aumen-to dei costi. Perché quando l'aumento de iprezzi si ricollega essenzialmente all'aument odei costi la manovra monetaria non riesce aconseguire l'obiettivo di un equilibrio . Ma so-prattutto, onorevoli colleghi dell'opposizione ,la leva monetaria è silenziosa, non ci porta aconfronti e a dibattiti parlamentari, ci pon eal riparo di tante critiche ; essa però porta ine-vitabilmente al freno dello sviluppo economi-co che, se si accentua oltre determinati limiti ,determina un aumento della disoccupazione ,cosa che noì abbiamo voluto evitare .

E come si evita ciò ? Attraverso l'uso mo-derno di un 'altra leva, la leva fiscale, la qua -le, non c'è dubbio, è una leva che può essereimpopolare, una leva che noi dobbiamo ma-novrare alla luce del sole e con il confront odiretto delle opposizioni, una leva che vera -mente può determinare un equilibrio miglio -re e soprattutto può garantire che, attravers ouna diversa distribuzione delle risorse, si pos-sa attuare una più penetrante giustizia sociale

e soprattutto si possano incrementare l'atti-vità produttiva e l 'occupazione .

Ma vi diciamo anche un'altra cosa (e que-sto lo abbiamo sostenuto non solo nel nostr opaese, ma anche, per esempio, a Copenaghen ,nel confronto con gli altri paesi) : noi siamoconvinti che una manovra razionale e coordi-nata della leva monetaria e della leva tribu-taria di per se stessa non sia sufficiente ; occor-re attuare una manovra più ampia, tale da ga-rantire la partecipazione (di tutte le forze vivedel nostro paese, da costituire l ' espressionemoderna di una politica di programmazion eche, una volta propostasi determinati obiet-tivi, segua giorno per giorno l'evoluzione dell anostra economia, sì da correggere, in modotempestivo ed in modo continuativo, gli squi-libri e i turbamenti, dando a ciascuna lev ala sua funzione : ad esempio, attribuendo all aleva monetaria la sua funzione (di leva ch eagisce soprattutto per quanto attiene alle va-riazioni di prezzi determinate da squilibri ne irapporti internazionali .

Per quanto riguarda gli aspetti particolar idi questo provvedimento potete fare anch edelle critiche severe ; il Governo risponde fa-cendo presente che noi per primi abbiamoavuto dubbi se applicare questa o quell'im-posta, se adottare questa o quella misura; maper quanto riguarda la politica economica de lGoverno, quale delineata dal decreto-legge ,voi non avete il diritto di dire che noi no nsiamo moderni e all 'avanguardia, che la no-stra non è una politica avanzata che tien econto soprattutto delle esigenze dello svilup-po e del bene del nostro popolo .

CAPRARA . Con tutto questo pesante pre-lievo fiscale volete essere anche moderni ?

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro .Noi riteniamo che questo provvedimento con -tenga le linee della politica economica delGoverno .

BRONZUTO . È un provvedimento bor-bonico !

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro .Onorevole Bronzuto, le rivolgo una preghiera ;avremo molte volte occasione di confrontarc ianche vivacemente, ma in questo momentomi lasci esporre, dopo tanti giorni che vi hoascoltato con pazienza, quali sono le linee ch eci hanno ispirato in questa azione . (Interru-zione del deputato Bronzuto) . Qual è il signi-ficato che diamo al provvedimento ? Noi nonabbiamo detto che con questo provvedimento

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volevamo risolvere tutto. Certo, questo prov-vedimento ha un suo significato ; esso era giàstato esaminato durante il Governo Rumor ,ne erano state riconosciute le fondamenta e derano state fissate alcune prime linee ; lo ab-biamo poi discusso e approfondito, diciamo ,perfezionato, ma non abbiamo mai detto ch eesso rappresenta l'optimum . Di ciò abbiam oanzi dato subito la dimostrazione . Lo stessogiorno che il Consiglio dei ministri approvav aquesto decreto-legge, abbiamo stanziato 10 0miliardi per il rimborso dell'IGE, per dar ein questo modo immediatamente un po' d ispinta ai settori produttivi e abbiamo imme-diatamente dopo convocato il Comitato inter-ministeriale per il credito ed il risparmio pe runa decisione che io desidero affidare alla con-siderazione di questa Camera . Non vi è dub-bio che, come ho detto prima, la manovra de lcredito ha una rilevante importanza e che pro-prio nel momento in cui noi adottavamo que-sto atto di grande consapevolezza e responsa-bilità, potevamo, proprio perché più tranquil-li, manovrare nel senso di una maggior eapertura ed allargamento anche lo strumentocreditizio . Attraverso il Comitato che ho citatoabbiamo fatto tre cose : 1) una azione perspingere alla riduzione dei tassi, azione ch eva fatta con gradualità, con saggezza, ma ch eporteremo avanti con estrema tenacia ; 2) unaazione di allargamento quantitativo del cre-dito, autorizzando le banche ad investire unaparte delle riserve obbligatorie in titoli, ob-bligazioni di istituti finanziari e di creditoagevolato, del Consorzio delle opere pubbli-che, del Mediocredito, dell'IMI, destinandoa tal fine un primo stanziamento di 250 mi-liardi ; 3) si è così ottenuto un fatto qualita-tivo di alta funzione ed importanza : il ri-sparmiatore in Italia tende a risparmiare de-positando il proprio denaro a breve termine ;lo sviluppo economico - soprattutto quello in-dustriale - chiede invece credito a medio e alungo termine . Consentendo di investire un aparte delle riserve obbligatorie delle banch ein titoli di istituti di credito a medio e lungotermine, noi abbiamo fatto sì che il risparmioa breve diventasse buono per il credito a lun-go termine, colmando una lacuna grave de lnostro sistema e dando una spinta non soltan-to quantitativa ma anche qualitativa allo svi-luppo .

RAFFAELLI . La divisione dei pani !

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro .Inoltre, abbiamo anche affrontato con corag-gio il problema della spesa pubblica . Onore-

voli deputati, noi pubblicheremo quanto pri-ma il rapporto sulla finanza pubblica, e l oporteremo in quest'aula per discuterne am-piamente e per fare delle scelte in sede poli-tica. Nel frattempo abbiamo però adottato al -cune prime decisioni . Di questo abbiamo datoprova con il decreto-legge approvato ieri a lSenato per gli alluvionati di Genova : pren-dendo atto della situazione, non abbiamo fattoricorso né a nuove imposte né al mercato fi-nanziario, che non ne offriva là possibilit àobiettiva; ma con coraggio, affrontando anchesituazioni difficili, abbiamo deciso di tagliarealtre spese; portando all'interno del nostro bi-lancio quei criteri di priorità ai quali ci dob-biamo sempre ispirare . Ed abbiamo avviatouno studio concreto e responsabile delle ri-forme che noi consideriamo fondamentali eche dovranno, io spero, impegnare la nostr aazione nei prossimi tempi .

L 'onorevole Vespignani ha voluto ripetere ,poco ,fa, che il Governo è rimasto tetragonoad ogni apporto delle opposizioni e non hafatto alcuna concessione ; questo non lo potet edire . Riconosco - e l ' onorevole Azzaro l 'haconfermato poco fa - che la strategia, la strut-tura, la linea fondamentale di questo provve-dimento sono state da noi difese con coeren-za, ma per quanto riguarda i punti partico-lari, i congegni specifici, i modi di intervento ,noi abbiamo accettato un largo confronto, e dabbiamo cercato di migliorare in ogni modopossibile il provvedimento. Voglio ricordar ebrevemente come .

Al ,Senato la prima parte del decreto-legg eè stata completamente riconsiderata, in lun-ghe riunioni, dalla Commissione finanze e te -soro; in quella sede abbiamo modificato l ' IGE,abbiamo modificato il bollo e l ' imposta sul -l'UNIRE; abbiamo rivisto a fondo l'imposi-zione fiscale sulle banane, abbiamo modificat ol'imposta sulle utenze telefoniche, abbiamo ri-visto le norme sul contenzioso e la ritenut ad'acconto; cioè a dire abbiamo rimeditato tut-ta la materia contenuta nel provvedimento . Edio non esito a dire che, pur mantenendone l ospirito, lo abbiamo migliorato, proprio acqui-sendo una collaborazione della quale sono gra-to al presidente di quella Commissione ed a isenatori .

Per quanto riguarda il titolo II, abbiam orivisto il conto speciale, abbiamo fissato i nmodo rigido la destinazione agli ospedali de ifondi che provenivano dalla manovra che h odetto, abbiamo chiarito l'impegno per la ri-forma, abbiamo rivisto in modo sostanziale i lproblema dei massimali assicurativi, abbiamodato nuovi compiti al CIPE, specialmente in

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materia di prezzi 'dei medicinali, ci siamo im-pegnati per quanto riguarda la 'divisione dell erette e tutta la materia della gestione del set-tore sanitario .

Per il titolo III, abbiamo dato spazio a lMediocredito, che oggi funziona, abbiam odato fondi cospicui all'Artigiancassa, abbiamodato una spinta alla cooperazione, abbiamorimesso in moto il credito agevolato tramit e1'IMI, abbiamo dato spazio al credito per lemedie e piccole aziende, allargando propri oil contributo che ci ha dato il Senato ; perquanto riguarda l 'agricoltura, abbiamo accet-tato di inserire gli articoli per la legge sullamontagna, che ritarda ad essere emanata; ab-biamo inserito gli stanziamenti per gli enti d isviluppo, risolvendo problemi che da anni s idibattevano; abbiamo affrontato i problemi de lMezzogiorno, con particolare riguardo all'ir-rigazione ed inserito la proroga dei contratt idi locazione, stabilendo, in fine, una prim adisposizione per quanto riguarda la soluzion edel problema della casa .

Alla Camera, in sede di Comitato dei 9 ,nonostante vi fosse stato questo grande appro-fondimento, abbiamo accolto le richieste cheerano state avanzate sul problema dell ' IGEper gli artigiani. Ancora, abbiamo rivisto i lsettore artigianale proprio ai fini di un alleg-gerimento delle contribuzioni e abbiamo rivi -sto il meccanismo 'di finanziamento della leg-ge n. 167. Sarà stata una formulazione nongradita ma è già un notevole passo avanti .Abbiamo preso l ' impegno per una revisionedel pi'ogramma delle autostrade; abbiamo im-pegnato maggiormente il CIPE per tutto ci òche riguarda il problema delle agevolazionitributarie; dato un maggior rilievo alla fun-zione delle regioni ; trattato il problema de lMezzogiorno e degli interventi straordinari pe rle zone depresse, non decidendo in via defi-nitiva, ma pur sempre ponendo le premesseper l ' emanazione di provvedimenti che quan-to prima presenteremo al Parlamento . Soprat-tutto, abbiamo messo in moto la macchina ,perché, come ho già avuto occasione di direin Commissione, se dopo la non approvazion edel primo decreto-legge, seguendo una strad afacile, noi ci fossimo messi in una posizionedi inerzia, avremmo bloccato tutto il credit oagevolato e creato nel nostro paese situazionidi eccezionale gravità . Anche a costo di assu-mere una responsabilità personale e a volt etrovandoci in una difficile posizione nei con -fronti degli organi di controllo, non abbiam ovoluto soprassedere all'emanazione di tutt equeste misure, ma, con un atto di fiducia,abbiamo cercato di far funzionare come era

possibile questo meccanismo, questo strumen-to estremamente difficile da manovrare .

RAFFAELLI . Ma se è tutto fermo !

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro;Onorevole Raffaelli, se fosse tutto fermo ne l

nostro paese ci sarebbe un ' altra situazione !

COLOMBO, Presidente del Consiglio deiMinistri . Ad ogni modo, il decreto prevede icontributi per sbloccarlo . Approvi il decreto ,onorevole Raffaelli, e si sbloccherà anche i lcredito a medio termine e il credito per gl i

artigiani . Voi, con il vostro atteggiamento ,siete responsabili della disoccupazione nelpaese ! (Proteste all'estrema sinistra) .

CAPRARA. Nervi a posto, nervi a posto ,onorevole Colombo !

COLOMBO, Presidente del Consiglio deiministri . Sono a posto, sono a postissimo ! V idispiace solo di sapere la verità ! (Protest eall'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi !

RAFFAELLI . E il credito ai comuni, quan-do e come lo sbloccate ?

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro.Onorevoli colleghi, mi avvio alla conclusio-ne. Ma proprio alla conclusione dovrei affi-dare alla vostra valutazione quello che io con-sidero un giudizio di sintesi soprattutto i nriferimento ad alcune affermazioni che h osentito, secondo le quali il tempo è passato ,sono passati tre mesi, la situazione è cam-biata, quel provvedimento non ha più ra-gion d'essere . No, che la situazione sia muta-ta è vero soltanto in parte . Ma il mutamentoè dovuto agli effetti dell'attuazione del prov-vedimento . Si sono infatti avviati a soluzion ei problemi di struttura più impellenti, poich éè stato liberato risparmio reale per investi-menti sociali ; si è attenuata la pressionedella finanza pubblica sul risparmio, consen-tendo una più ampia possibilità finanziari aper gli investimenti ; si sono destinate mag-giori risorse agli istituti speciali di creditocon particolare riguardo alla media e piccol aindustria e all 'artigianato; è cessata, ancheper gli effetti psicologici, la pressione esterasulla nostra moneta, mentre giovamenti sen-sibili ne sono derivati alla bilancia dei pa-gamenti .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

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Alle misure di politica economica che s isono adottate si poneva come unica alterna-tiva, nella situazione in cui si è venuta a tro-vare la lira nell ' agosto, un mutamento dell aparità monetaria . Questo soltanto, onorevol ideputati, poteva sanare i nostri conti co nl'estero e sarebbe stato - senza altri inter-venti - l ' inevitabile conseguenza delle ten-denze inflazionistiche in atto .

Oggi la Camera si trova di fronte ad un ascelta : approvare o no il provvedimento pro -posto. Questo provvedimento nella sua strut-tura lascia immutata - come ho detto - ladomanda globale, poiché accanto ad una ma-novra di tipo contenitivo nei confronti deiconsumi privati ne determina una di tipoespansivo nei riguardi dei consumi pubblici ,delle riforme di struttura e degli investimentiproduttivi . Cioè non abbiamo contenuto la do-manda globale, la quale anzi si è sviluppata ,l 'abbiamo soltanto qualificata diversamente .Se il provvedimento non venisse approvato ,manterrebbe i suoi effetti la prima parte, quel -la di freno, di contenimento dei consumi pri-vati ; decadrebbe la seconda, quella volta allosviluppo dei consumi sociali e degli investi -menti, con conseguenze assai gravi sull 'occu-pazione, sul reddito e sul valore della nostramoneta . Verrebbero ad essere compromessi gl iobiettivi fondamentali di ogni politica econo-mica, le esigenze occupazionali ancora cos ìpressanti nel nostro paese e la stabilità dell amoneta, sempre necessaria per stabilire cor-retti rapporti con l 'estero . Per difendere, alposto di queste esigenze e di questi beni, qual iobiettivi ? Quello di una motorizzazione civil eeccessiva per un paese che ha invece tanti bi-sogni sociali . E meraviglia, lasciatemelo dire ,che questo obiettivo venga difeso proprio daisettori dell 'opposizione che hanno sempre de-nunciato l 'eccessiva motorizzazione come unodei segni più manifesti di squilibrio della cre-scita civile della nostra società .

SANTAGATI, Relatore di minoranza . Labenzina rientra fra i consumi privati o fra iconsumi pubblici ?

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro :Io considero mio dovere, onorevoli colleghi, ri-chiamare l ' attenzione responsabile della Ca-mera sull ' importanza della decisione da assu-mere. È una decisione che investe il funziona -mento stesso del nostro sistema economico ne isuoi riflessi interni e nei suoi riflessi estern ied io ritengo che, al di là di posizioni ovvia-mente divergenti sugli aspetti specifici, nes -

suno di noi possa restare insensibile all ' esi-genza di dare avvio a riforme destinate a so -disfare consumi pubblici, indilazionali soprat-tutto sotto l'aspetto sociale, così come ritengoche occorra non mortificare l'occupazione at-traverso la riduzione degli investimenti pro-duttivi ; così come infine sono certo che nessu-no voglia vedere compromessa la stabilità mo-netaria e la solidità della nostra lira .

Onorevoli colleghi, sono questi i motivi ch emi spingono, a nome del Governo, a chieder ealla Camera di approvare il disegno di leggedi conversione del decreto-legge al vostro esa-me . (Vivi applausi al centro e a sinistra —Congratulazioni) .

PRESIDENTE. Passiamo agli ordini de lgiorno . Se ne dia lettura .

MONTANTI, Segretario, legge :

La Camera ,

considerata la necessità di assicurar eall'Erario senza dilazioni le entrate derivant idalla imposta di fabbricazione sugli oli mi-nerali e di quella generale sull'entrata ,

impegna il Governo ,

avvalendosi dei poteri . di cui all'articolo 2della legge 28 marzo 1968, n . 393, a fissarein 30 giorni il termine massimo di dilazioneper il versamento dell'imposta riscossa dall eaziende distributrici dei prodotti petrolieri .

(1) Raffaelli, Vespignani, Cirillo, Giovannini ,

Niccolai Cesarino, Specchio, Martelli ,Borraccino, Scipioni, Lenti, Cesaroni .

La Camera ,

constatata la necessità che nel quadro d iuna azione volta a contrastare ingiustificat iaumenti dei prezzi e del costo della vita sianoemanate misure atte a contenere il livello de iprezzi dei fondamentali prodotti agricoli ali-mentari, in considerazione anche del fatto ch eda parte di numerose grandi imprese di pro-duzione e di trasformazione si stanno trasfe-rendo gli oneri tributari derivanti dall'appli-cazione del decreto-legge in esame sui consu-matori, accrescendoli di 2 e anche 3 volte co nevidenti scopi speculativi ,

impegna il Governo

affinché, in esecuzione degli articoli 4 e 5 de ldecreto legislativo luogotenenziale 19 , ottobre1944, n. 347, il Comitato interministerial eprezzi :

1) a) determini i prezzi dei fondamen-tali prodotti agricoli e zootecnici trasformati

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Camera dei Deputat i

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e conservati, nonché dei prodotti industriali edei mezzi tecnici necessari all'esercizio agri -colo ;

b) promuova i provvedimenti intes ia regolare l ' approvvigionamento e la distribu-zione delle merci di maggior consumo, nazio-nali o importate, favorendo con criteri pre-ferenziali lo sviluppo e la creazione dell acooperazione di consumo e dei dettagliant iassociati ;

2) ad istituire presso i comuni con popo-lazione superiore ai 30 mila abitanti, al fin edi controllare l'andamento dei prezzi agricolo -alimentari e di prima necessità, commission iaventi il compito di rilevare l'andamento de iprezzi medi alla produzione e la quotazioneinedia dei prezzi nei mercati generali, di veri-ficare l'andamento dei prezzi al dettaglio e d idare a dette rilevazioni la necessaria pubbli-cità ;

3) a promuovere l 'emanazione di dispo-sizioni che, in deroga a quelle vigenti dell aCEE, consentano ai ministeri dell'agricoltur ae foreste e del commercio con l 'estero, sentitoil parere dell ' AIMA, di importare ai prezz ivigenti nel mercato internazionale carne e lat-ticini, determinandone i contingenti e i pe-riodi, e di concedere le licenze di importazio-ne dei medesimi prodotti a cooperative e lor oconsorzi retti dai principi della mutualità esenza fini di speculazione privata e ad ent ipubblici, e da distribuire al dettaglio a prez-zi controllati preferibilmente attraverso gl ienti cooperativi, i dettaglianti associati e gl ienti comunali di consumo ;

4) ad attribuire un ruolo nuovo e pi ùattivo ai mercati generali ortofrutticoli anchecon la partecipazione alla loro gestione de iproduttori e consumatori associati in coope-rative e investendo le commissioni di mercat odell'azione promozionale volta a garantirneil più diretto approvvigionamento mediant eun collegamento con i mercati alla produzio-ne con le cooperative agricole e lé associazio-ni dei produttori sollecitando a questo fineanche l'azione degli enti di sviluppo .

(2) Marras, Avolio, Bo, Passoni, Vespignani ,Alini, Raffaelli, Boiardi, Finelli, Gran-zotto, Giovannini, Lattanzi, Cirillo .

La Camera ,

in relazione allo sviluppo del movi-mento cooperativo organizzato e al maggio rruolo svolto dal credito in questo particolar emomento economico e nella stessa strutturadell ' impresa cooperativa, intesa nella su aalta funzione economico-sociale, al fine di

una migliore, più feconda e più razional ecollaborazione fra il credito alla cooperazion ee le cooperative, nell'intento di accelerare itempi, ridurre i limiti di rischio, selezionareil credito,

impegna il Governo

ad assumere le iniziative necessarie perch éil comitato per il credito alla cooperazion eistituito presso la Banca nazionale del lavoro ,previsto dall 'articolo 4 del decreto legislativ odel Capo provvisorio dello Stato 15 dicem-bre 1947, n. 1421 sia integrato con i rap-presentanti designati dalle tre associazion inazionali di rappresentanza, assistenza e tu -tela del movimento cooperativo debitament ericonosciuti dal Ministero del lavoro ai sens idel decreto legislativo del Capo provvisori odello Stato 14 dicembre 1947, n . 1577 e suc-cessive integrazioni e modifiche .

(3)

Passoni, Raffaelli, Finelli.

La Camera ,

constatato che, come si è appreso da no -tizie di stampa, il Comitato interministerial eper il credito e risparmio avrebbe autorizzat ole banche ad impiegare in titoli emessi dagl iistituti di credito mobiliare le quote di riser-va obbligatorie;

rilevato che la politica creditizia rappre-senta uno strumento fondamentale ai fini d iuna programmazione diretta allo sviluppo eco-nomico e sociale ;

invita il Governo :1) ad adottare una politica creditizia ba-

sata su criteri selettivi diretti al finanziamen-to della piccola e media industria, delle azien-de artigiane e cooperative e delle impresecontadine coltivatrici e al finanziamento de -gli investimenti dell'industria di Stato ;

2) a promuovere la modifica delle deci-sioni del Comitato interministeriale per il cre-dito e risparmio del 16 settembre 1970 perpermettere l'impiego delle riserve obbligato-rie delle banche anche in obbligazioni del -

dell'ENI, e dell'EFIM ;3) a riferire al Parlamento sulle linee ,

le scelte ed i criteri selettivi adottati nel perse-guire la sua politica creditizia .

(4) Vespignani, Raffaelli, Raucci, Cirillo, Mar-telli, Lenti, Giovannini, Niccolai Cesarino,Specchio, Cesaroni, Borraccino, Scipioni.

La Camera ,

considerata l ' insufficienza dello stanzia-mento previsto all ' articolo 58 relativamente alrifinanziamento della legge 16 settembre 1960,

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Alti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

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n. 1016, e sue successive modificazioni ed in-tegrazioni, che prevede incentivi per il finan-ziamento a medio termine al commercio, inrelazione alle esigenze di una organica e de-mocratica riforma della rete distributiva e ri-tenuto che la legge predetta, così come è for-mulata, ha palesato nella sua applicazion epratica seri ostacoli per l 'accesso al credit odelle categorie interessate – particolarment eper quanto riguarda la cooperazione di con-sumo ed i dettaglianti singoli ed associati ;

invita il Govern o

a dare direttive alla competente amministra-zione affinché i limiti dì 50 milioni e di 200milioni, di cui alla predetta legge, siano rife-riti, rispettivamente, per le cooperative adogni singolo punto di vendita e per i consorz itra cooperative ad ogni singolo magazzino d ideposito o di approvvigionamento .

(5) Olmini, Finelli, Ralfaelli, Mini, Niccola iCesarino, Boiardi, Vespignani, Lenti, Gio-vannini, Bo, Amodei, Granzotto .

La Camera ,

prende atto con sodisfazione degli in-terventi predisposti a favore della montagnadall 'articolo 53 del decreto-legge 26 ottobre1970, n. 2790, pur ritenendoli non sufficient ialle esigenze della montagna da lungo tem-po abbandonata .

riconosce in essi un provvedimento pon-te in attesa della nuova legge della monta-gna, che preveda interventi organici non li-mitati alla bonifica e alla conservazione de lterritorio, ma volti a rimuovere le cause dispopolamento e di gravissima depressione d iquelle terre, interventi che, nel quadro del -le autonomie regionali, affidino alle comunitàmontanare la loro programmazione ;

fa vot i

perché il Governo si renda promotore di unacelere approvazione di detto provvedimento ,strumento indispensabile e inderogabile pe rla sopravvivenza delle comunità interessate .

(6) Lepre .

La Camera ,

impegna il Governo

ad una riduzione dei programmi di spesa pe rle autostrade e al blocco delle spese per icanali navigabili e alla qualificazione dell espese nelle ferrovie, nell ' intento di avviare

una nuova politica di trasporti fondata sull apriorità di un moderno sistema ferroviario edei trasporti pubblici urbani .

(7) Gatto, Zucchini, Lami, Passoni, Pigni, Lat-

tanzi, Libertini, Carrara Sutour, Avolio,Minasi, Boiardi, Cacciatore, Alini, Maz-zola.

La Camera ,

impegna il Govern o

a presentare annualmente al Parlamento un arelazione indicante la quantità e qualità de -gli esoneri fiscali, previsti da tutte le dispo-sizioni vigenti, concessi alle Società commer-ciali, indicando altresì, le conseguenze di essi ,in particolare quelle di natura economica ,sugli investimenti .

(8) Minasi, Passoni, Libertini, Granzotto, Car-

rara Sutour, Alini, Boiardi, Lattanzi, Pi-gni, Amodei, Canestri, Mazzola, Cac-ciatore.

La Camera ,

impegna il Governo

a predisporre provvedimenti che contem-plino l'esonero dal pagamento dell'imposta diregistro del 6 per cento, comprensiva dell'IGE ,relativamente ai contratti per la locazione d Eabitazioni popolari .

(9) Mazzola, Cacciatore, Carrara Sutour, Gran-zotto, Passoni, Minasi, Libertini, Pigni ,

Avolio, Boiardi, Amodei, Alini .

La Camera,

in sede di discussione del disegno d ilegge per la conversione del decreto-legge

impegna il Governo

a rinviare la decisione d'acquisto di carri ar-mati « Leopard » per i quali sono in cors otrattative con la Repubblica federale tedesca .

(10) Pigni, Lattanzi, Passoni, Libertini, Boiardi ,Canestri, Amodei, Carrara Sutour, Gran-

zotto, Mazzola, Alini, Cacciatore .

La Camera ,

considerato che i trattati di navigazion e

vigenti con il Panama, la Liberia ed il Li-bano rendono più agevoli le evasioni fiscal idegli effettivi possessori di natanti da diporto ,

invita il Governo

a promuovere con i governi interessati unarevisione dei trattati attualmente vigenti, ed

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 -NOVEMBRE 1970

in particolare con quello di Panama per l eclausole relative al riconoscimento della ban-diera panamense .

(11) Luzzatto, Libertini, Carrara Sutour, Gatto ,Zucchini, Lattanzi, Mazzola, Avolio, Pas-

soni, Boiardi, Amodei, Alini, Cacciatore .

La Camera ,

considerato che l'attuale elevato costo del-la giustizia accentua sempre più il caratteredi giustizia di classe, ponendo i lavoratori incondizioni di non poter adire l 'autorità giu-diziaria a difesa dei loro diritti ,

impegna il Governo

a predisporre con urgenza disposizioni dirett ea ridurre nei giudizi di competenza dell ' auto-rità giudiziaria ordinaria ed amministrativ ale tasse di bollo e di registro, le spese di no -tifica di tutti gli atti, nonché i diritti dovut iagli uffici di cancelleria ed ipotecari ed ogn ialtro diritto inerente a qualsiasi giudizio .

(12) Granzotto, Cacciatore, Carrara Sutour, Lat-tanzi, Minasi, Mazzola, Libertini, Pas-soni, Avolio, Pigni, Alini .

La Camera ,

impegna il Govern o

ad adottare entro il 31 dicembre 1970 gli op-portuni provvedimenti volti a stabilire ch ele domande a partecipare ai concorsi, statal ie non statali, ed i documenti prescritti, sianoredatti in carta libera .

(13) Boiardi, Lattanzi, Cacciatore, Granzotto ,Passoni, Mazzola, Libertini, Carrara Su -tour, Amodei, Minasi, Pigni, Alini.

La Camera ,

premesso e riconosciuto che sussistonogravi difficoltà ad ottenere dagli Istituti di cre-dito allo scopo abilitati la concessione dei mu-tui agevolati mediante concorso dello Statonel pagamento degli interessi ,

impegna il Govern o

a prendere, attraverso il Comitato intermini-steriale per il credito e il risparmio e la Bancad'Italia gli opportuni provvedimenti per ren-dere possibile agli Istituti interessati la con -cessione dei suddetti mutui, assicurando u ncriterio di priorità a favore delle società coo-perative e loro consorzi .

(14) Alini, Boiardi, Lattanzi, Cecati, Carrara Su-tour, Lami, Passoni, Pigni, Granzotto ,Avolio, Canestri, Cacciatore.

La Camera ,

considerato che alcune grandi industriedi rilievo nazionale hanno accresciuto i prezz idi vendita dei loro prodotti nel corso dell 'annoe in una misura nociva alla stabilità della lira :

impegna il Govern o

ad ottenere da queste società una riduzionedei loro prezzi al livello che avevano il i° gen-naio 1970, condizionando all 'attuazione di que-sta misura l 'utilizzazione in quella direzionedi tutti gli strumenti fiscali e creditizi, che l oStato è in condizione di manovrare.

(15) Ceravolo Domenico, Mini, Amodei, Avolio,Boiardi, Basso, Canestri, Carrara Sutour,Cecati, Passoni, Pigni, Lattanzi, Luzzatto,

Minasi, Mazzola, Vecchietti, Sauna, Zuc-chini, Libertini .

La Camera ,

considerato che la società FIAT ha pra-ticato nei giorni scorsi un nuovo aumentodei prezzi che si aggiunge a quello, consi-stente, realizzato alcuni mesi orsono ; èsami-nati i riflessi negativi di quella decisione sullivello generale dei prezzi e sulla stabilitàdella lira ;

impegna il Govern o

a utilizzare tutti i mezzi in suo potere pe rindurre la società FIAT ad annullare quest oaumento di prezzi, tornando a livello che ilistini di vendita avevano il 1° settembre 1970 .

(16) Avolio, Mini, Amodei, Canestri, Carrara Su-

tour, Cacciatore, Cecati, Pigni, Passoni ,

Lattanzi, Mazzola, Zucchini.

La Camera ,

considerato che gli Stati Uniti hann oadottato e stanno per adottare una serie d imisure restrittive delle importazioni dall'este-ro che si riflettono negativamente sulle espor-tazioni italiane ;

impegna il Governo :

1) a presentare al Parlamento entro 90giorni un rapporto sulla situazione attualesotto questo riguardo, sulle sue prospettive,sulle contromisure possibili ;

2) ad aprire negoziati con il Governo de -gli Stati Uniti allo scopo di sbloccare la critic asituazione che sta per determinarsi .

(17) Lattanzi, Pigni, Avolio, Alini, Amodei, Gran-zotto, Passoni, Zucchini, Cecati, Canestri,

Carrara Sutour, Boiardi .

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

La Camera ,

considerato che negli ultimi mesi, comegià del resto in altre precedenti occasioni ,sono state fornite dalle autorità economich einformazioni sulla situazione economica de lpaese inesatte e 'deprimenti, strumentali ri-spetto ad esigenze politiche di parte ;

impegna il Governo

a costituire entro 60 giorni un Comitato costi-tuito dal Ministro del tesoro, dal Ministrodelle finanze, dal Governatore 'della Bancad'Italia e da 15 parlamentari, ripartiti tra Ca-mera e Senato, e al quale esclusivamente spett idi comunicare semestralmente una informa-zione sintetica sul significato singolo e corre -lato 'dei più significativi indici economici . I lComitato deve essere interpellato, e fornire in -formazioni al di fuori delle scadenze seme-strali in particolari congiunture, comprese l ecrisi 'di governo .

(18)

Zucchini, Passoni, Pigni, Vecchietti, CarraraSutour, Lami, Avolio, Amodei.

La Camera,

considerato che gli assegni familiari pe ri lavoratori sono bloccati al livello che ave -vano nel 1965, e hanno pertanto subito unadecurtazione reale in rapporto alla rivaluta-zione monetaria in una misura non inferior eal 30 .per cento ; che esistono forti sperequa-zioni tra i diversi tipi di assegni ; che alcunecategorie di lavoratori sono sprovvisti di que-sto diritto ;

impegna il Governo

a non distrarre alcuna somma dalla CUAF, ea utilizzare le disponibilità che comunque s iverranno a creare per rivalutare gli assegn ifamiliari al livello reale del 1965 e unificar eil loro livello allo standard più elevato ; autilizzare le somme eccedenti questi impiegh isecondo un programma organico di serviz isociali concordati con i sindacati nelle cifre ,negli impieghi e nelle scadenze .

(19) Amodei, Lattanzi, Pigni, Mazzola, Libertini ,Avolio, Canestri, Granzotto, Alini, Cac-ciatore.

La 'Camera ,

considerato che massicci investiment irealizzati sin qui nelle costruzioni delle auto-strade hanno realizzato un serio squilibrio si aall ' interno del sistema dei trasporti sia nell edistribuzioni delle risorse nazionali tra gl iimpieghi in rapporto alle loro utilità civili ;

impegna il Govern o

a rivedere e a ridurre il programma di costru-zioni autostradali, impiegando le economi econseguenti in investimenti atti ad accrescerei livelli di occupazione e a contribuire allo svi-luppo del Mezzogiorno .

(20) Canestri, Amodei, Boiardi, Pigni, Passoni ,Mazzola, Minasi, Avolio, Alini, Gran-zotto, Carrara Sutour, Lattanzi, Gatto,

Lami, Luzzatto, Cacciatore.

La Camera ,

considerando che investimenti indu-striali nel Mezzogiorno, anche se cospicui ,non producono effetti di occupazione e di svi-luppo adeguati se concentrati in industrie d ibase ad alta intensità di capitale ;

impegna il Governo

a dare tutte le opportune direttive perché l eimprese a partecipazione statale qualifichinoil loro 'programma di investimenti nel Su dnella direzione di un forte sviluppo delle se-conde lavorazioni e di una verticalizzazion edei iprocessi produttivi in loco sino al pro -dotto finito .

(21) Cecati, Minasi, Lattanzi, Passoni, Albi, Cac-ciatore, Gatto, Avolio, Zucchini, Mazzola ,

Amodei, Pigni, Lami, Libertini, Carrara

Sutour.

La Camera ,

considerato che nei mesi scorsi si è avutauna restrizione del credito agli artigiani e all epiccole e medie imprese, le quali sono stat epoi ulteriormente danneggiate dal forte rialz odei tassi di interesse, al quale ha contribuit ouna linea di condotta non corretta delle dire-zioni degli istituti bancari ;

rilevato che ciò aggrava la tendenza ge-nerale a una discriminazione a danno dell eimprese minori, e a favore delle grandi im-prese che già godono per molti aspetti un acondizione 'di privilegio ,

impegna il Governo

a riferire in Parlamento entro 60 giorni, ein seguito periodicamente sulla linea di con -dotta della Banca d'Italia, e sulle direttive se-guite che esso abbia dato per correggere l estorture e la discriminazione anzidette .

(22) Carrara Sutour, Avolio, Passoni, Lattanzi, Pi-gni, Alini Minasi, Canestri, Boiardi, Li-bertini, Gatto, Lami, Mazzola, Amodei,

Granzotto, Cacciatore .

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Atti Parlamentari

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, Camera dei Deputati

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La Camera ,

considerato che la politica delle riform eha significato se corrisponde a un mutament onella distribuzione del reddito corrispondent ea uno spostamento delle risorse nell ' area de iconsumi sociali ,

impegna il Governo

a predisporre un finanziamento dei progett idi riforma che non gravi sulle imposte indi-rette, e ad attuare a tale scopo una imposi-zione fiscale straordinaria sui patrimoni .

(23) Basso, Avolio, Amodei, Alini, Canestri, Car-rara Sutour, Lattanzi, Passoni, Pigni, Maz-zola, Cecati, Minasi, Lami, Gatto, Boiardi .

La Camera ,

considerato che esistono vasti sprechidella spesa pubblica che riguardano le strut-ture organizzative dell'apparato statale ;

impegna il Governo

a ridurre del 50 per cento le spese annue de -dicate alle automobili dei Ministeri e alle esi-genze di servizio connesse, reimpiegando tutt oil personale in altre mansioni ; a presentareal Parlamento entro 120 giorni un rapportosulla realizzazione di questa riduzione d ìspesa .

(24) Sanna, Libertini, Canestri, Gatto, Amodei ,Cecati, Avolio, Pigni, Passoni, Carrara Su -tour, Boiardi, Lami, Minasi, Mazzola ,Zucchini, Alini, Granzotto, Lattanzi .

La Camera ,

considerato che le Regioni sono state co-stituite ed entreranno ormai nella fase ope-rativa,

impegna il Governo

a non rifinanziare la legge 22 luglio 1966 ,n. 614, in modo che essa divenga inoperanteal 31 dicembre 1971, e a garantire alle Region isinora interessate a quella legge, un finanzia -mento equivalente a quello sin qui assicu-rato alla legge 614, a prezzi costanti del 1970,e ripartito tra le Regioni in rapporto al nu-mero degli abitanti .

(25) Cacciatore, Boiardi, Canestri, Granzotto ,Gatto, Minasi, Mazzola, Pigni, Passoni ,Avolio, Carrara Sutour, Amodei.

La Camera ,

considerato che la liquidazione degl ienti pubblici inutili, avviata con le relazioni

della Corte dei conti e le decisioni assuntealcuni anni or sono dal Senato procede conestrema lentezza ,

impegna il Governo

a mettere in atto tutte le misure necessari eper procedere più celermente in quella dire-zione, e a trasmettere al Parlamento entr o120 giorni una adeguata informazione sull ostato del problema .

(26) Lami, Alini, Pigni, Amodei, Luzzatto, Cane-stri, Carrara Sutour, Passoni, Lattanzi,Boiardi, Gatto, Cacciatore, Mazzola, Mi-nasi, Granzotto, Avolio.

La Camera ,

considerato che gli strumenti tradizio-nali non permettono al Parlamento di aver eun quadro chiaro e organico sullo stato dellespese pubbliche ,

impegna il Govern o

a presentare al più presto alla Camera u nesauriente rapporto su questo argomento ne lquale, tra l 'altro, vi sia una precisa qualifi-cazione analitica e globale, delle spese pub-bliche dirette al finanziamento diretto e in -diretto delle imprese private, del minor get-tito derivante da esoneri fiscali, della quot adella spesa pubblica comunque impegnatanegli enti dei quali secondo le relazioni dell aCorte dei conti e le indicazioni del Parla -mento è urgente la soppressione .

(27) Libertini, Lattanzi, Boiardi, Minasi, Luzzatto,Lami, Gatto, Passoni, Pigni, Sanna, Zuc-chini, Carrara Sutour, Cecati, Amodei ,Avolio, Alini, Vecchietti .

La Camera ,

considerato che il decreto-legge 26 ot-tobre 1970, n. 745, è in aperta contraddizion econ la politica di riforme e innanzitutto co nla riforma tributaria ;

che ha già cagionato un sostanziale au -mento del costo della vita ;

che fa gravare sui Iavoratori il peso dell emisure anticongiunturali, mentre concede ul-teriori privilegi fiscali al grande capitale ;

che infine la situazione economica, gi ànell'agosto tale da non giustificare il ricors oa questo tipo di misure, si è sostanzialmenteriequilibrata, indipendentemente dal decret ocome risulta anche da dati ufficiali, ed ess arichiede invece misure urgenti di riformadelle strutture economiche,

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 197 0

decide

di non passare all 'esame dell'articolo unicodel disegno di legge n. 2790 e passa all'or -dine del giorno .

(28) Vecchietti, Ceravolo Domenico, Alini, Car-

rara Sutour, Amodei, Avolio, Basso ,Gatto, Granzotto, Boiardi, Cacciatore ,Canestri, Lami, Lattanzi, Luzzatto, Maz-zola, Minasi, Passoni, Zucchini, Pigri ,Sanna.

La Camera ,

nella considerazione che il momentoeconomico e la pressione fiscale sui cittadin iinducono ad eliminare ogni pubblica spesaconsiderata superflua ,

con riferimento alle ripetute decision iparlamentari e governative di questi ultim i20 anni,

impegna il Govern o

ad accelerare al massimo l'eliminazione degl ienti dichiarati inutili, per i quali fu creatoin data 4 dicembre 1956 un apposito ufficioliquidazione, la-cui attività non ha però finoa questo momento portato a risultati sodi=sfacenti .

(29)

Servadei.

La Camera ,

ritenuto che l'industria cantieristica mi-nore si è venuta a trovare in gravi difficoltàa causa della -congiuntura economica e dellesue implicazioni, che hanno comportato unanotevole riduzione del suo ritmo di lavoro ;

che questo fatto ha provocato agitazion isindacali e messo in allarme gli 80 mila di -pendenti diretti del settore e i 350 mila lavo-ratori dell'industria e attività collaterali, sot-tolineato che il settore impiega un'alta per-centuale di manodopera rispetto agli investi -menti di capitale, che il lavoro incide per i l60 per cento sul costo del prodotto finito eche, pur non avendo mai usufruito di parti-colari provvidenze, ha mostrato una notevol ecapacità competitiva sul piano internazional econtribuendo agli attivi della nostra bilanciacommerciale ;

constatato che esistono impegni di go-verno in relazione agli obiettivi del program-ma economico nazionale che assegna alla can-tieristica minore e alla nautica una specific afunzione di sviluppo nell'ambito dell'incre-mento della piccola e media industria nonchédel turismo,

invita il Governo

a provvedere affinché :1) dia sollecita attuazione ai programmi,

già da tempo finanziati, di ammodernament oe di potenziamento dei mezzi nautici legger idella marina militare, delle capitanerie di por-to, dei corpi di polizia, allo scopo di consen-tire, attraverso l'assegnazione di commess ealla cantieristica minore italiana, il supera -mento dell'attuale stasi, evitando così unaulteriore pericolosa contrazione dell ' impiegodella manodopera ;

2) tenga presenti, nella ripartizione de ifondi destinati alla piccola e media industria ,le esigenze della cantieristica minore ;

. 3) al settore siano riaperti i normali ca-nali del credito ordinario .

La Camera invita inoltre il Governo a pro -muovere le opportune iniziative per gli ap-prodi turistici che consentiranno lo svilupp odel turismo specie nel meridione .

(30)

Felici, Gunnella, Querci, Scotti, Averardi,Ballardini.

La Camera ,

considerata la grave situazione in cu iversano numerose cooperative edilizie, all equali sono venuti a mancare i necessari finan-ziamenti nella fase iniziale della realizzazio-ne di consistenti programmi di edilizia eco -nomina e popolare ;

avvertita l'opportunità di fronteggiare ipericoli e le conseguenze di un aggravamen-to della situazione nel settore delle costru-zioni, favorendo le iniziative che presentano,come quella della sana cooperazione edilizia ,caratteri di rapida attuazione ;

tenuto presente altresì che lo stanzia -mento a questo fine di contributi in annua-lità consentirebbe, con opportuni intervent isul mercato finanziario, la utilizzazione d icapitali ad adeguato livello ,

fa voto

affinché a favore della cooperazione edilizi aavente le caratteristiche di cui all'articolo 26del decreto legislativo del Capo provvisori odello Stato 14 dicembre 1947, n . 1577, veng aassicurato uno stanziamento di lire 4 miliar-di quale contributo in annualità da erogarecon i criteri di cui alla legge 18 marzo 1968,n . 422 .

(31)

Della P fotta, Lepre.

La Camera ,

ritenuto che l'articolo 62 del decreto-legge, relativo alle agevolazioni fiscali pre-viste per le plusvalenze dei titoli in portafo-

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputata

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glio di società per azioni non rientrino nell alogica ispiratrice del provvedimento non es-sendovi alcuna ragione che le predette plusva-lenze non adempiano agli obblighi tributarinormalmente prescritti ,

impegna il Governo

a presentare al più presto un provvediment odi legge che abroghi il predetto articolo 62 .

(32)

Scalfari .

La Camera ,

considerato che l'oreficeria italiana èandata acquisendo nell'ultimo decennio posi-zioni crescenti di prestigio e commerciali i nnumerosi mercati esteri, grazie alla perizia eall'impegno dei lavoratori orafi operai eartigiani ;

constatato che, anche nel quadro odiern odella flessione dell'export globale dei prodott iindustriali, l 'esportazione di oreficeria è ulte-riormente cresciuta, giocando un ruolo dop-piamente positivo in questa difficile fase con-giunturale dell'economia nazionale ;

considerando che il forte aumento del -l'IGE introdotto dall'articolo 12 del presentedecreto sulle pietre preziose, sintetiche, scien-tifiche, semi-preziose, perle naturali e colti -vate, tutte importate e oggetto di uno o pi ùpassaggi commerciali prima di essere incasto-nate sugli oggetti di oreficeria destinati all aesportazione, spinge i costi di questi manufatt ioltre la soglia di concorrenzialità nei mercat iesteri, compromettendo le posizioni acquisit ee riducendo, con prevedibile effetto immedia-to, il flusso di esportazione di questi qualifi-cati prodotti del lavoro artigianale italiano ,annullando sia l'apporto positivo che esso recaalla nostra bilancia commerciale, sia la pos-sibile funzione di compensazione parziale de -gli effetti riduttori del consumo interno d iquesti prodotti, perciò riduttori dei fattori pro-duttivi – minore occupazione nel settore edeliminazione d,i parte delle migliaia di azien-de artigiane che vi operano -

impegna il Govern o

ad estendere il diritto di rimborso IGE pe rpietre preziose, sintetiche, scientifiche, semi-preziose, perle naturali è coltivate inserite inprodotti finiti di oreficeria destinati all'espor-tazione, di produzione artigiana .

(33)

Lenti, Raffaelli, Cesaroni, Raucci .

La Camera ,

constatata la grave situazione creatasi inquesti ultimi anni nel settore dell'edilizia sov -

venzionata e particolarmente nei rapporti tral'Istituto autonomo case popolari e gli asse-gnatari a causa della sperequazione dei ca-noni di affitto, del loro ammontare fortement edifferenziato anche per alloggi aventi le stess ecaratteristiche e ricadenti nelle stesse localit àe costruiti nello stesso tempo, in conseguenz adella diversità delle quote di ammortament oe degli interessi dei mutui contratti al d ifuori della Cassa depositi e prestiti ;

considerato che gli assegnatari oltre al -l'affitto elevato su cui grava anche una spes adi gestione spesso incontrollata, debbono so-stenere oneri dì trasporto non indifferenti amotivo del decentramento degli alloggi ri-spetto ai centri urbani e debbono altresì sop-portare la carenza di servizi sociali indispen-sabili e che l'incidenza sul salario dell'af-fitto e delle spese di trasporto supera in al-cuni casi la metà del reddito di lavoro ;

constatato che per la predetta situazionenumerosi assegnatari sono costretti a corri-spondere mensilmente agli enti gestori sol oacconti sul canone con gravi conseguenze an-che sulle disponibilità finanziarie degli isti-tuti, sul loro funzionamento e sulla manuten-zione degli immobili ;

considerato che è urgente ed improroga-bile, ancor prima della preannunciata rifor-ma, provvedere alla corresponsione di nuov istanziamenti per aumentare l'aliquota de lcontributo dello Stato e abbiano quindi com econseguenza la riduzione dei canoni di affittoe la ripresa dell ' attività degli istituti anch eper quanto attiene la manutenzione degl iedifici,

impegna il Governo:

1) ad elevare la quota del contributo ea prolungare le annualità di ammortament oin modo tale da produrre una riduzione de icanoni che li unifichi e li adegui alle possi-bilità reali dei lavoratori ;

2) a stanziare una somma a fondo per-duto pari al 10 per cento del valore patrimo-niale degli alloggi costruiti prima del 196 5per provvedere alla manutenzione straordi-naria ;

3) a stanziare una somma adeguata perconcorrere con le amministrazioni comunal ialla urbanizzazione primaria e secondari adelle zone ove sorgono gli alloggi popolari ;

4) a disporre che gli Istituti case popo-lari, specialmente per quelli che operano nelMezzogiorno, sospendano le procedure legal iper lo sfratto dovuto a morosità e i relativ ipignoramenti nei riguardi degli assegnatar iche si sono trovati nella impossibilità di cor-

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Camera dei Deputat i

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rispondere l ' intiero canone e a procedere alunghe rateizzazioni delle somme che sarannodovute al netto della riduzione di canone ri-chiesta.

(34) Todros, Di Nardo Raffaele, Conte, Raucci ,Cianca, Tani, Piscitello, Vetrano, D'An-gelo, Busetto .

La Camera ,

considerati i rapporti che intercorron ofra le imprese cooperative e le casse rurali edartigiane ;

considerata la utilità che le casse rural ie artigiane debbano sviluppare la loro attivit àcreditizia verso le imprese cooperative ai fin idella loro auspicata espansione ;

impegna il Govern o

ad ammettere, fra gli istituti partecipanti a lpatrimonio della sezione speciale di creditoalla cooperazione presso la Banca Nazional edel Lavoro, in aggiunta a quelli previsti dal -l'articolo 2, primo comma del decreto legisla-tivo del Capo provvisorio dello Stato 15 dicem-bre 1947, n . 1421, l ' Istituto di credito dellecasse rurali, con una quota di conferiment odi lire 50 milioni .

(35)

Martelli, Raffaelli, Vespignani, Giovannini ,Lenti, Borraccino, Specchio, Scipioni .

La Camera ,

considerata la grave situazione in cu iversano numerose cooperative edilizie, allequali sono venuti a mancare i necessari fi-nanziamenti nella fase iniziale della realiz-zazione di consistenti programmi di edilizi aeconomica e popolare ;

avvertita l 'opportunità di fronteggiare ipericoli e le conseguenze di un aggravament odella situazione nel settore delle costruzioni ,favorendo le iniziative che presentano, comequella della sana cooperazione edilizia, carat-teri di rapida attuazione ;

tenuto presente altresì che lo stanzia -mento a questo fine di contributi in annua-lità consentirebbe con opportuni intervent isul mercato finanziario la utilizzazione di ca-pitali ad adeguato livello ;

impegna il Governo

a tener conto di tali esigenze nella sede pi ùopportuna, non esclusa la predisposizion edella normale nota di variazione al bilanci odello Stato per il 1970, ai fini di assicurare :

a) una nuova autorizzazione di spesa d ilire due miliardi, per provvedere, ai sensi del -

la legge 2 luglio 1949, n . 408, e successivemodificazioni e ferme restando, in quant ocompatibili, le disposizioni della legge 2 8marzo 1968, n. 422, alla concessione di con -tributi in annualità per la costruzione di al-loggi popolari a cura delle società cooperativeedilizie a proprietà indivisa ;

b) una nuova autorizzazione di spesa d ilire 2 miliardi per provvedere alla concession edei contributi venticinquennali previsti dal -l ' articolo 6 del decreto-legge 6 settembre 1965 ,n . 1022, convertito in legge 1° novembre 1965 ,n. 1179, limitatamente ai mutui richiesti dall epersone ed enti di cui alla lettera a) dell 'ar-ticolo 9 della legge stessa .

(37) Scipione, Raffaelli, Vespignani, Lenti, Gio-vannini, Martelli, Borraccino, Niccola iCesarino.

La Camera,

premesso :

che il decreto-legge 26 ottobre 1970 ,n. 725, all 'articolo 12 lettera g), eleva l aaliquota IGE sui profumi e sui cosmetic idal 6,4 al 15 per cento e in considerazion eche la predetta aliquota è a cascata, ne con -segue che le grandi aziende internazionali ,che vendono la gran parte, o la totalità dell aloro produzione direttamente al dettagliante ,sono assoggettate ad un solo passaggio IGEdel 15 per cento, mentre le piccole e medieaziende nazionali vendono la loro produzionetramite i grossisti, i quali, a loro volta, dif-fondono ai piccoli e medi dettaglianti, il pro -dotto, ponendoli nelle condizioni di poters irifornire con impiego di modesti capitali edando possibilità di vita ad un elevato nu-mero di lavoratori del settore specifico . Epertanto il grossista per servire tale clien-tela è costretto al secondo ed anche al terz opassaggio IGE con una incidenza del 30 o de l45 per cento .

Da quanto premesso consegue che le pic-cole e medie aziende nazionali, per l'ele-vato costo della produzione, conseguenzial eai due o tre passaggi assoggettati a IGE, son oposte in condizioni di inferiorità competitiv ae, per ragioni di sopravvivenza, spinte a l ' eva-sione fiscale . E pertanto è importante far ri-levare che la citata industria nazionale trovas iattualmente in condizioni di enorme disagio ,con scarse possibilità di poter resistere al gra-ve aumento dell ' IGE che, per l ' effetto a casca-ta, viene a colpirla. Con la conseguenza ch ela prevedibile chiusura di numerose piccol ee medie aziende, dei canali di distribuzione

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Camera dei Deputati

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(grossisti) e dei dettaglianti, provocherà laperdita di alcune decine di migliaia di post idi lavoro ;

invita il Governo

ad avvalersi dell'articolo 10 della legge istitu-tiva dell'IGE, per effettuare il prelievo fiscal ein questione in un solo passaggio, attraversol 'aliquota del 15 per cento una tantum, conl ' immediato effetto di consentire la ripres adell'attività delle industrie nazionali, in stasida quasi due mesi ; di permettere alla nostr aindustria di arrivare al 1° gennaio 1972, in cu ientrerà in vigore l'IVA, nelle stesse condi-zioni dell ' industria straniera e di evitare l 'eva-sione fiscale .

(38)

Baldani Guerra, Della Briotta, Lepre, Ama -dei, Abbiati.

La Camera ,

nell ' esclusivo intento di fugare ogni dub-bio sulla interpretazione da darsi al dispostocontenuto nel comma sesto dell 'articolo 16 de ldecreto-legge 26 ottobre 1970, n . 745 ;

invita il Governo

a confermare e a chiarire nel modo e nei ter-mini che riterrà più opportuni, che le do-mande ,per nuove concessioni richieste in so-stituzione dei decreti di autorizzazione degl iimpianti esistenti e funzionanti, già scaduti oin corso di scadenza, dovranno essere prese i nconsiderazione e potranno essere accolte, pre-vio esame dei soli requisiti soggettivi, al d ifuori ,del numero massimo delle nuove con -cessioni che, a norma del comma quinto dell ostesso articolo, il ministro dell ' industria ecommercio avrà fissato per una determinat aprovincia e per un determinato anno .

(39)

Zamberletti.

PRESIDENTE . Gli ultimi quattro ordin idel giorno sono stati presentati dopo la chiu-sura della discussione generale . Qual è il pa-rere del Governo sugli ordini del giorno pre-sentati ?

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro:Sarò sintetico sui vari ordini del giorno cer-cando però di dare ugualmente una rispost aai problemi che ognuno di essi pone .

Con il primo ordine del giorno Raffaelli edaltri, si chiede che venga limitato il termin edi dilazione per il pagamento dell'imposta d ifabbricazione sugli oli minerali . Io concordosui criteri di fondo di questa richiesta e credoche in condizioni normali dovrebbe essere ac-cettata. Sono per altro convinto che nel mo -

mento attuale noi non possiamo accettar equesto ordine del giorno, in quanto il riforni-mento dell'olio combustibile nel nostro paes esta attraversando una fase estremamente de-licata e critica per la difficoltà di reperi-mento del prodotto e per i maggiori costi ch esi sono determinati . Sarebbe, a mio avviso ,l'attuale il momento meno adatto per adottarequesto provvedimento . Per questo motivo i lGoverno non può accettare questo ordine de lgiorno, pur comprendendone il significato econdividendo, almeno in parte, i motivi che l ohanno ispirato .

Il secondo ordine del giorno Marras si ri-ferisce ad un'azione per il contenimento de iprezzi . Noi accettiamo questo ordine del gior-no molto complesso come raccomandazioneper il fatto che sentiamo viva l'esigenza d iuna politica di contenimento dei prezzi, mariteniamo che il dispositivo in esso propostonon possa essere accettato se non come indi-cazione di una linea di condotta generale :appunto ripeto, come raccomandazione .

Per quanto rigu. arda il terzo ordine de lgiorno Passoni, mirante ad integrare il Co-mitato per il credito e la cooperazione isti-tuito presso la Banca nazionale del lavoro ,noi lo accettiamo come raccomandazione e c iriserviamo di farne oggetto di esame per laassunzione di eventuali iniziative quando af-fronteremo il problema della cooperazione inmodo istituzionale .

Per quanto riguarda il quarto ordine delgiorno Vespignani, il Governo accetta il pri-mo punto, mentre respinge il secondo puntoche chiede che venga permesso l'impiegodelle riserve obbligatorie delle banche anchein obbligazioni dell'IRI, dell'ENI e del-l'EFIM: infatti il sistema creditizio deve at-tenersi a criteri obiettivi per cui l 'IRI e l ' ENIvanno finanziati in altro modo, ad esempi ocon l'aumento del fondo di dotazione e no ncon questi atti che comporterebbero turba -mento ai fini di una corretta regolazione de lmercato finanziario . Il Governo accetta in -vece il terzo punto dell'ordine del giorno ,dove è detto che esso deve riferire al Parla -mento sulle linee e le scelte adottate nel per-seguimento della sua politica creditizia: per-sonalmente poi mi dichiaro già a disposizion eper riferire, per quanto di mia competenz aal Parlamento .

Per quanto riguarda il quinto ordine de lgiorno Olmini, relativo al finanziamento pe ril commercio, il Governo lo accetta a titol odi studio, in quanto ritiene di dover appro-fondire l'argomento. Riterremmo opportunopertanto che esso non venisse votato perché

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sarebbe preferibile esaminare la materia i nmodo più approfondito a causa di dubbi an-cora esistenti, e specie perché il Governo no nvorrebbe che risultassero beneficiari dei prov-vedimenti auspicati nell 'ordine del giornosoltanto i grossi commercianti a danno d iquelli più piccoli .

Per quanto riguarda il sesto ordine de lgiorno Lepre, che sollecita l'approvazionedella nuova legge sulla montagna, debb oprima di tutto ringraziare il suo presentatoreper aver attirato l 'attenzione su questo argo -mento. Per quello che riguarda il Govern oesso è pienamente d'accordo e si associa a lvoto espresso dall'onorevole Lepre perché s igiunga ad una rapida approvazione del prov-vedimento relativo alla montagna. L'ordinedel giorno è quindi accettato .

Quanto all 'ordine del giorno Gatto n . 7esprimo il parere favorevole del Governo pe rquanto riguarda la riduzione dei programm idi spesa per le autostrade e per quanto attienealla qualificazione delle spese nelle ferrovie .Il Governo non è invece d 'accordo sul blocc odelle spese relative ai canali navigabili : ognipolitica di blocco ha infatti sempre qualchecosa di irrazionale . (Interruzione del deputat oLibertini) . Non possiamo in ogni modo legarele decisioni in questo settore all'intento d iavere una politica dei trasporti fondata sul si-stema ferroviario . Il Governo adotta le suedecisioni nel quadro della programmazionecon tutte le implicazioni che l 'adozione di que-sto metodo comporta e non ispirandole all oscopo di dare la precedenza ad un tipo di tra-sporto rispetto ad un altro . Pertanto, l 'ordinedel giorno è accettato ad eccezione delle pa-role: « e al blocco delle spese per i canali na-vigabili », nonché delle parole da : « nell'in-tento fino alla fine .

Per quanto riguarda l ' ordine del giorno Mi -nasi n. 8 che chiede che venga presentata an-nualmente al Parlamento una relazione sugl iesoneri fiscali concessi alle società commercia-li, il Governo è disposto, ove il Parlamento l odesideri, a fare un rapporto generale su tutt ele esenzioni : non c'è alcun motivo per limi-tarlo ad un solo settore . Credo inoltre che inoccasione della riforma tributaria e dell 'esamedi essa un siffatto rapporto possa essere estre-mamente utile. In questo senso l'ordine delgiorno è accettato .

Per quanto riguarda l 'ordine del giorn oMazzola n . 9 relativo all 'esonero dal pagamen-to dell ' imposta di registro per i contratti con-cernenti la locazione di abitazioni popolari ,sottolineo che, per ottenere quanto desideranoi proponenti è necessario che intervenga una

apposita norma di legge : il problema in ogn imodo sarà esaminato nel quadro della rifor-ma della casa, ma questo ordine del giorn onon è accettabile .

Per quanto riguarda l'ordine del giornoPigni n . 10 relativo all 'acquisto di carri ar-mati « Leopard », non è possibile per il Go-verno accettarlo. Ho già detto in altra sede– e lo ripeto ora – che nei limiti degli stan-ziamenti approvati la responsabilità della scel-ta sui materiali da acquistare è di competenzadel ministro della difesa . Noi con questo de-creto-legge non aumentiamo gli stanziament iin questa materia ; ma, se nella valutazione checompete agli stati maggiori è ritenuto oppor-tuno acquisire determinati strumenti bellic ipiuttosto che altri, non si può prevedere dalGoverno un impegno per bloccare una siffatt adecisione .

Circa l 'ordine del giorno Luzzatto n . 11, ilGoverno dichiara di accettarlo come raccoman-dazione . Tra l'altro, comunico che è già infase di preparazione un disegno di legge ch eriguarda il trattamento reciproco nei confron-ti degli altri paesi in merito al riconoscimentodelle bandiere: in quella sede il problema sol-levato da questo ordine del giorno sarà sicura-mente trattato .

L'ordine del giorno Granzotto n. 12, nonpuò essere accettato : esso concerne infatti un amateria che verrà discussa in occasione dell ariforma tributaria .

Ugualmente non è accettato l'ordine de lgiorno Boiardi n . 13, nel quale si chiede ch ele domande e i documenti per partecipare atutti i concorsi vengano redatti in carta libera :non è certo questo il momento per affrontar equesto problema, dal momento che siamo all avigilia della riforma tributaria .

Per quanto riguarda l'ordine del giornoAlini n. 14 che, dopo una premessa critica, af-ferma che lo Stato deve prendere gli oppor-tuni provvedimenti per rendere possibili agl iistituti di credito abilitati alla concessione d icrediti agevolati di agire e muoversi, sono del

parere che i suoi proponenti hanno dimostrato, presentandolo, una notevole disinvoltura .Gli scopi che si prefigge questo ordine del gior-no potrebbero infatti realizzarli essi stessi rac-comandando .di non intralciare l 'approvazionedi questo provvedimento con il quale il Go-verno vuole proprio tra l ' altro, dilatare il cre-dito agevolato. Quindi non soltanto il Gover-no è favorevole e accetta questo ordine delgiorno, ma la raccomandazione in esso conte-nuta la rivolge agli stessi presentatori .

Per quanto riguarda l'ordine del giornoCerovolo n. 15 e l 'ordine del giorno Avolio

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n. 16, che chiedono al Governo di agire affin-ché le aziende che hanno aumentato i prezz inel corso dell'anno annullino questi aumenti ,devo francamente dire che la manovra de iprezzi si fa a priori e non a posteriori, e s ifa con un insieme di azioni, che non consi-stono in minacce o comunque nell 'uso deimezzi ai quali in questi ordini del giorno s ifa riferimento.

LIBERTINI, Relatore di minoranza . Ella ,onorevole ministro, ha forse fatto a priori que-sta manovra dei prezzi ?

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro.Per quanto riguarda l'ordine del giorno Lat-tanzi n . 17, ove si parla delle difficoltà cheincontrerebbero le nostre esportazioni vers ogli Stati Uniti, devo dire che questa materi aè attualmente oggetto di esame in sede mul-tilaterale, nel senso cioè che l ' iniziativa è sta-ta presa dalla Comunità economica europea :il Governo ritiene che soprattutto per que ltramite la nostra azione in questa materi apossa acquistare di efficacia ed abbia una su aragione ,di essere .

Per quanto riguarda l 'ordine del giorn oZucchini n . 18 che chiede la costituzione d iun comitato misto per l'informazione sulla si-tuazione economica, devo dire che se la Ca-mera vuoi prendere iniziative di questo gene-re, le può certo prendere : il Governo infatt iritiene che nel campo dell ' informazione occor-ra riconoscere la massima libertà .

Per quanto riguarda l 'ordine del giornoAmodei ed altri n . 19, il Governo ne compren-de il significato, poiché parla di unificare i llivello degli assegni familiari allo standardpiù elevato, ma non ritiene che sia questoil momento di prendere impegni della natu-ra di quelli richiesti dai proponenti .

Quanto all'ordine del giorno Canestr in. 20, relativo alla riduzione del programmadi costruzioni autostradali, il Governo loaccetta: del resto mi sono già espresso suquesto problema precedentemente .

Per quanto riguarda l 'ordine del giorn oCecati n . 21 che impegna il Governo a qua-lificare il programma di investimenti dell epartecipazioni statali nel Mezzogiorno a lfine di ottenere il maggior numero possibil edi seconde lavorazioni e di una verticalizza-zione, in loco, dei processi produttivi, il Go-verno non può accettarne la premessa per i ltono in cui è stata stilata, ma ne accetta i ldispositivo come raccomandazione .

Per quanto riguarda l'ordine del giornoCarrara Sutour n . 22 il Governo è contrario ;in particolare devo sottolineare che il con -

trollo sulla Banca d'Italia rientra nelle com-petenze del mio dicastero e pertanto, ne ri-spondo io . Non posso accettare, che si facciauna critica al suo governatore in quanto laresponsabilità per la sua condotta è tutta mia :se avete critiche da fare è nei miei confrontiche dovete farle. Non posso accettare che sifaccia una critica ad una persona che, no nessendo tra l 'altro presente, non si potrebb enemmeno difendere . (Commenti all 'estremasinistra) .

SANTAGATI, Relatore di minoranza . Que-sto è un po esagerato. Non è l'Innominato, i lgovernatore della Banca d 'Italia, o un intoc-cabile !

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro.La politica del credito è responsabilità de iMinistro del tesoro, ed intendo rispondern ea tutti gli effetti e senza limiti e riserve . Cri-ticate quindi me, e poi discutiamo; ma nonposso certo accettare un ordine del giorno ch esi basi su queste premesse .

Per quanto riguarda l 'ordine del giorn oBasso n. 23 che richiede un'imposta straordi-nari sui patrimoni, il Governo non può accet-tare il principio cui si ispira questa richiesta .Nella riforma tributaria questa materia è trat-tata e sono state avanzate proposte formulatein modo molto moderno e interessante. Nonè dunque questo il momento di affrontare u nargomento di questo tipo .

Per quanto riguarda l'ordine del giornoSanna n. 24, che tende a ridurre del 50 percento le spese annue dedicate alle automo-bili dei vari ministeri, devo dire che il modoin cui è formulato questo ordine del giornomostra chiaramente lo spirito cui è infor-mato: esso quindi non può essere accettat odal Governo.

LIBERTINI, Relatore di minoranza. Sipotrebbero forse ridurre del- 5 per cento que-ste spese ?

FERRARI AGGRADI, Ministro del tesoro.Per quanto riguarda l 'ordine del giorno Cac-ciatore n. 25, devo ricordare che è già stat aadottata in sede di Governo la decisione d inon rifinanziare la Cassa per il Centro-Norde di fare affluire i fondi relativi direttamentealle regioni . Il Governo non può accettare, pe raltro, questo ordine del giorno, che chiede chetali fondi siano ripartiti tra le regioni in rap-porto al numero dei loro abitanti . Sono certoche i deputati della Lombardia non si dispia-ceranno se il Governo pensa che i fondi pe rgli investimenti straordinari anche per il cen-tro-nord debbano essere distribuiti in base a

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 197 0

parametri obiettivi che non siano soltantoquelli della popolazione .

Per quanto riguarda l'ordine del giorn oLami n . 26, che chiede la liquidazione degl ienti pubblici inutili, il Governo è disposto ariferire al Parlamento (anche se rifiuta l apremessa di questo ordine del giorno), per ònon entro il termine di 120 giorni, ma in oc-casione della discussione del bilancio dell oStato e ponendo, magari, in allegato al mede-simo una descrizione analitica e completa del -l'opera svolta allo scopo predetto . Pertanto ,l'ordine del giorno è accettato, ad eccezion edella premessa e delle parole : « entro 120giorni

del dispositivo .Il Governo accetta come raccomandazion e

l'ordine del giorno Libertini n . 27 : ciò per -ché, pur essendo d'accordo sulla sostanza ,esso non può certo legarsi al dispositivo che ,essendo molto analitico e rigido, potrebbe su-scitare difficoltà in sede di attuazione pratica .

Il Governo è naturalmente contrario all'or -dine del giorno Vecchietti n . 28, di non pas-saggio all'articolo unico .

Accetta invece l 'ordine del giorno Serva -dei n. 29, così come l'ordine .del giorno Felic in . 30 e Della Briotta n . 31 .

Per quanto riguarda l'ordine del giornoScalfari n . 32, riferentesi all'articolo 62 de ldecreto-legge, il Governo può accettarlo com eraccomandazione .

Passerò al collega Preti, per un esame ap-profondito, l 'ordine ,del giorno Lenti n . 33 :comunque, pur accettandolo a titolo di studio ,non si può non sottolineare come per l ' impe-gno che esso richiede al Governo non sembriproprio tempestivo, ,dal momento che siamoormai alla vigilia dell ' introduzione dell'IVA .

Per quanto riguarda gli argomenti di cu iall'ordine del giorno Todros n . 34, il Gover-no si impegna ,a farne oggetto di studio inoccasione della riforma del settore della casa :pertanto, accetta l 'ordine ,del giorno a titol odi studio.

Per quanto riguarda l'ordine del giorn oMartelli n . 35 relativo all'ammissione dell ' Isti-tuto di credito delle casse rurali fra gli istitui ipartecipanti al patrimonio della sezione spe-ciale di credito alla cooperazione presso l aBanca del lavoro, il Governo lo accetta : larichiesta infatti ha una sua giustificazion eobiettiva ed il Governo si impegna anche afavorire il suddetto inserimento .

Per quanto riguarda l'ordine del giorn oScipione n . 37 il Governo lo accetta come rac-comandazione .

Il Governo accetta anche, ,a titolo di stu-dio, l'ordine del giorno Baldani Guerra n . 38 .

Accetta infine, comme raccomandazione ,l'ordine del giorno Zamberletti n . 39, fermaperò la considerazione che non si può certochiedere al Governo ,di violare, con un attoamministrativo, la legge vigente .

PRESIDENTE. Passiamo alla votazion edell'ordine del giorno Vecchietti n . 28, di nonpassaggio all'esame dell'articolo unico .

Su questo ordine del giorno è stata chiestala votazione per appello nominale dai depu-tati Ceravolo Domenico ed altri, nel prescrittonumero .

DI GIANNANTONIO. Chiedo lo scrutini osegreto .

PRESIDENTE. Domando se questa richie-sta sia appoggiata .

(È appoggiata) .

Votazione segreta.

PRESIDENTE. Poiché la richiesta di scru-tinio segreto prevale su quella di appello no-minale, indico la votazione segreta sull 'or-dine del giorno Vecchietti n . 28, non accettatodal Governo :

« La Camera,

considerato che il decreto-legge 26 ot-tobre 1970, n . 745, è in aperta contraddizionecon la politica di riforme e innanzitutto co nla riforma tributaria ;

che ha già cagionato un sostanziale au -mento del costo della vita ;

che fa gravare sui lavoratori il peso dell emisure anticongiunturali, mentre concede ul-teriori privilegi fiscali al grande capitale ;

che infine la situazione economica, gi ànell'agosto tale da non giustificare il ricors oa questo tipo di misure, si è sostanzialmenteriequilibrata, indipendentemente dal decret ocome risulta anche da dati ufficiali, ed essarichiede invece misure urgenti di riformadelle strutture economice ,

decid e

di non passare all 'esame dell 'articolo unicodel disegno di legge n . 2790 e passa all 'or-dine del giorno » .

(Segue la votazione) .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUCIFRED I

PRESIDENTE . Dichiaro chiusa la vota-zione e invito gli onorevoli segretari a nume -rare i voti .

(I deputati segretari numerano i voti) .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 197 0

Bottari CocciaPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNINI Bova Cocco Mari a

Brandi Collesell iPRESIDENTE. Comunico il risultato del - Bressani Colombo Emilio

la votazione : Brizioli Colombo Vittorin o

Presenti e votanti .

.

513 Bronzuto Compagna

Maggioranza

. .

. .

257 Bruni Cont e

Voti favorevoli

.

.

202 Bucalossi Corà

Voti

contrari

.

.

.

311 Bucciarelli

Ducci Gorgh iBuffone Corona

(La Camera respinge) . Busetto CorteseBuzzi Corti

Hanno preso parte alla votazione : Cacciatore CossigaCaiati Cottone

Abbiati

Baroni Caiazza Cristofor iAchilli

Bartesaghi Caldoro Cucch iAlboni

Bartole Calvetti D'AlemaAldrovandi

Basso Calvi D'Alessi oAlesi

Bastianelli Gamba Dall 'ArmellinaAlessandrini

Battistella Canestrari DamicoAlessi

Beccaria Canestri D'AngeloAlini

Belci Cantalupo D'AntonioAllegri

Bemporad Caponi D'ArezzoAllera

Benedetti Capra D'AuriaAllocca

Bensi Caprara de' CocciAlpino

Beragnoli Cardia De Laurentii sAmadei Giuseppe

Bernardi Carenini Del DucaAmadei Leonetto

Bersani Caroli De Leonardi sAmadeo

Bertè Carra Della BriottaAmasio

Bertoldi Carrara Sutour Demarch iAmandola

Bertucci Carta De MariaAmodei

Biaggi Caruso De MartinoAmodio

Biagini Cascio De MeoAndreon i

Biagioni Cassandro De MitaAndreotti

Biamonte Castelli De Pol iAngrisani

Bianchi Fortunato Casteliucci De Pont iAnselmi Tina

Bianchi Gerardo Cataldo de StasioAntoniozzi

Bianco Cattanei Di Benedett oAriosto

Biasini Cattaneo Petrini Di GiannantonioArmani

Bignardi Giannina Di LeoArnaud

Bima Catt.ani Di LisaArzilli

Bini Cavaliere dì MarinoAssante

Biondi Cavallari Di Maur oAverardi

Bisaglia Cebrelli Di Nardo Raffael eAvolio

Bo Cecati D'IppolitoAzimonti

Bodrato Ceravolo Domenico Di PrimioAzzaro

Boffardi Ines Ceravolo Sergio Di PuccioBaccalini

Boiardi Ceruti Donat-Catti nBadaloni Maria

Boldrin Cervone Drag oBalasso

Boldrini Cesaroni ElkanBaldani Guerra

Bologna Chinano ErmineroBaldi

Bonifazi Ciaffi EspostoBallardini

Borghi C iampaglia Fabbr iBallarin

Borra C ianca Fasol iBarberi

Borraccino

Ciccardini Felic iBarbi

Bortot

Cicerone Feriól iBarca

Bosco

Cingari Ferrar iBardelli

Botta

Cirillo Ferrari Aggradi

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Atti Parlamentari

— 22270 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

Ferretti Iozzelli Mattarelli PerdonàFerri Giancarlo Isgrò Matteotti PezzinoFerri Mauro Jacazzi

Maulíni PicaFibbi Giulietta La Bella Mazza Piccinell iFinelIi Laforgia Mazzarrino Piccol iFioret Lajolo Mazzola PietrobonoFiumanò La Malfa Mengozzi PigniForlani Lamanna Merenda PintorFornale Lauri Merli PirastuFortuna Lattanzi Meucci Pisicchi oFoscarini Lattanzio Mezza Maria Vittoria Pison iFoschi Lavagnoli Miceli Pistill oFracanzani Lenoci Micheli Pietro Pochett iFracassi Lenti

Milani PrearoFrasca Lepre

Miroglio PretiFregonese Lettieri

Monaco PrincipeFulci Levi Arian Giorgina Monasterio Pucci ErnestoFusaro Lezzi Monsellato Quiller iGalli Libertini Montanti Racchett iGalloni Lima Monti Rad iGaspari Lizzero Morelli Raffaell iGastone Lobianco Morgana RaicichGatto Lodi Adriana Moro Dino RampaGessi Nives Lombardi Mauro Morvidi Raucc iGiachini Silvano Mosca RausaGiannantoni Lombardi Riccardo Musotto Re Giuseppin aGiannini Longo Pietro Mussa Ivaldi Vercelli Reale Giusepp eGiglia Longoni Nahoum Reale OronzoGioia Loperfido Nannini Reggian iGiolitti Lospinoso Severini Napoli ReichlinGiorno Luberti Napolitano Francesco Restiv oGiordano Lucchesi Napolitano Giorgio Revell iGiovannini Lucifredi Napolitano Luigi RiccioGirardin Luzzatto Natali Rognon iGiraudi Macaluso Natoli Romanat oGitti Macchiameli i Nonni Rosat iGiudiceandrea Maggioni Niccolai Cesarino RossinovichGonella Magliaro Niccolai Giuseppe Ruffin iGorreri Magri Nicolini RumorGramegn_a Malagugini Nicosia Russo CarloGranata Malfatti Francesco Nucci Russo FerdinandoGranelli Mancini Antonio Ognibene Russo Vincenz oGranzotto Mancini Giacomo Olmini Sabadin iGrassi Bertazzi Mancini Vincenzo Origlia SacchiGraziosi Marchetti Orilia Salizzon iGreggi Marmugi Padula SalomoneGrirnaldi Marocco Pajetta Giuliano SalvatoreGuadalup i Marotta Palmiotti Salv iGuerrini Giorgio Marraccini Palmitessa Sangall iGuerrini Rodolfo Marras Pandolfi SannaGuglielmino Martelli Pascariello Santagat iGuidi Martini

Maria Eletta Passoni Santon iGullo Martoni Patrini Sart iGunnella Maschiella Pavone SartorIanniello Mascolo Pazzaglia Savio EmanuelaImperiale Massari Pellegrino Savold iIngrao Mattalia Pellicani Scagli aIotti Leonilde Mattarella Pel lizzari Scain i

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Atti Parlamentari

— 22271 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE . Chiederò ora se, dopo ledichiarazioni del Governo, i presentatori degl ialtri ordini del giorno insistano a che i lor oordini del giorno siano posti in votazione .

RAFFAELLI . Insisto per la votazione de lmio ordine del giorno .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'ordi-ne del giorno Raffaelli, non accettato dal Go-verno :

« La Camera ,

considerata la necessità di assicurar eall'Erario senza dilazioni le entrate derivant idalla imposta di fabbricazione sugli oli mi-nerali e di quella generale sull'entrata ,

impegna il-Governo ,

avvalendosi dei poteri di cui all'articolo 2della legge 28 marzo 1968, n . 393, a fissarein 30 giorni il termine massimo di dilazioneper il versamento dell'imposta riscossa dall eaziende distributrici dei prodotti petroliferi » .

(È respinto) .

PASSONI. Non insisto per l 'ordine delgiorno Marras n . 2, di cui sono cofirmatario ,e il mio ordine del giorno n . 3, essendo stat ientrambi accettati dal Governo come racco-mandazione . Non insisto altresì per l'ordin edel giorno Gatto n . 7, di cui sono cofirmata-rio, parzialmente accettato dal Governo, e pe rl'ordine del giorno Minasi n . 8, di cui puresono cofirmatario, accettato dal Governo .

VESPIGNANI . Prendo atto che il mio or-dine del giorno n. 4 è stato parzialmente ac-cettato dal Governo e non insisto a che sia po-sto in votazione . Non insisto altresì per la vo-tazione dell'ordine del giorno Olmini n. 5, d icui sono cofirmatario, dato che il Governo loha accettato a titolo di studio, riservandos icosì di approfondire la questione .

LEPRE. Prendo atto che il mio ordine de lgiorno n. 6 è stato accettato dal Governo enon insisto a che sia posto in votazione .

MAllOLA . Insisto per il mio ordine delgiorno n . 9 .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'ordin edel giorno Mazzola n . 9, non accettato dalGoverno :

« La Camera,

impegna il Governoa predisporre provvedimenti che contem-plino l'esonero dal pagamento dell'imposta

Tedesch iTerranaTerrarol iTocc oTodrosTognoniTorosTozzi CondiviTrainaTraversaTripodi GirolamoTrombador iTruzziTuccariTurnatur iUrsoUsvard iVaghiValeggian iValor iVassall iVecch iVecchiarell iVecchiett iVedovat oVenturin iVenturol iVespignaniVetranoVianelIoVicentiniVillaVincell iVolpeZaccagniniZagar iZamberlett iZanibell iZanti Tondi CarmenZappa

(concesso nelle sedut e

Masciadr iMitterdorferPintusQuarantaS i nesioSiorch iTerranova

Scalf ar iScalfaroScarascia MugnozzaScardavill aScarlat oSchiavo nScianaticoScipioniScotoniScott iScutar iSedat iSemerar oSeneseSereniSerrentinoServadeiServelloSgarlataSilvestr iSimonacc iSistoSkerkSorgiSpadolaSpagnol iSpecchioSpecialeSperanzaSpitellaSporaSquicciarin iStell aSulloSulottoTagliaf erriTambroni Armarol iTanass iTantaloTarabin iTavian i

Sono in congedoprecedenti) :

Badini 'Gonfalonier iMonomiCarigli aCeccherin iGuiLa LoggiaLupis

(concesso nella seduta odierna) :

Degan

Querc iPedini

Zaffanella

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Atti Parlamentari

— 22272 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 197 0

di registro del 6 per cento, comprensiva del -l'IGE, relativamente ai contratti per la loca-zione di abitazioni popolari » .

(È respinto) .

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedell'ordine del giorno Pigni n . 10 .

Su questo ordine del giorno è stata chiestala votazione per appello nominale dai deputat iPassoni ed altri, nel prescritto numero .

CANESTRARI . Chiedo lo scrutinio segreto .

PRESIDENTE. Domando se questa richie-sta sia appoggiata .

( È appoggiata) .

Votazione segreta.

PRESIDENTE. Poiché la richiesta di scru-tinio segreto prevale su quella di appello no-minale, indico la votazione segreta sull 'or-dine del giorno Pigni n . 10, non accettatodal Governo :

« La Camera ,

in sede di discussione del disegno d ilegge per la conversione del decreto-legg e

impegna il Governo

a rinviare la decisione d ' acquisto di carri ar-mati " Leopard " per i quali sono in cors otrattative con la Repubblica federale tedesca » .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione e invito gl ionorevoli segretari a numerare i voti .

(I deputati segretari numerano i voti) .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTINI

PRESIDENTE . Comunico i risultati dell avotazione :

Presenti e votanti

. 479Maggioranza

.

. . 240Voti favorevoli . . . 175Voti contrari

. . . 304(La Camera respinge) .

Hanno preso parte alla votazione:

Abbiati

Alessandrin iAchilli

Aless iAlboni

AliniAldrovandi

AllegriAlesi

Allocca

AlpinoAmadei GiuseppeAmadei Leonett oAmasioAmodeiAmodioAndreon iAndreott iAnselmi Tin aAntoniozz iAriostoArman iArnaudArzill iAssant eAverard iAvolioAzimontiAzzaroBaccalin iBadaloni MariaBalassoBaldani GuerraBald iBallardin iBallarinBarber iBarbiBardell iBaron iBartoleBastianell iBattistellaBeccari aBelc iBemporadBenedett iBensiBeragnol iBernard iBersaniBertè

Bertold iBertucc iBiaggiBiagin iBiagion iBiamonteBianchi Fortunat oBianchi Gerard oBiancoBiasiniBignard iBimaBiniBisagli aBoBodrato

Boffardi Ine sBoiard iBoldrinBoldrin iBolognaBonifaziBorghiBorraBorraccinoBortotBoscoBott aBottar iBovaBrandiBressaniBrizioliBronzut oBrun iBucaloss i

Bucciarelli Ducc iBuffoneBusettoBuzz iCacciator eCaiatiCaiazzaCaldor oCalvettiCalv iGambaCanestrariCanestr iCaponi(,apraCapraraCardiaCarenin iCarraCarrara SutourCartaCascioCassandroCastell iCastellucc iCataldoCattaneiCattaneo Petrin i

GianninaCattan iCavallariCebrell iCecat iCeravolo DomenicoCeravolo SergioCerutiCervoneCesaroni

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Atti Parlamentari

— 22273 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

Chinello Erminero

Guidi Mattali a

Ciaffi Esposto

Gullo Mattarella

Ciampaglia Fabbri GunnelI a Mattarell i

Cianca Fanelli Helfer Matteott i

Ciccardíni Fasoli Ianniello Maulin i

Cicerone Felici Isgrò Mazzarrino

Cingari Ferioli Jacazzi Mazzol a

Cirillo Ferrari La Bella Mengozz i

Coccia Ferrari Aggradi Laforgia Merenda

Cocco Maria Ferretti Lamanna Merl i

Colleselli Ferri Giancarlo Lauri Meucci

Colombo Emilio Ferri Mauro

Lattanzi Mezza Maria Vittori a

Colombo Vittorino Fibbi

Giulietta

Lattanzio Micel i

Compagna Finelli

Lavagnoli Micheli Pietr o

Conte Fioret

Lenoci Milani

Corà Forlani

Lenti Miroglio

Cofghi Fornale

Lepre Monac o

Corona Fortuna

Lettieri Monasteri oCortese Foscarini

Levi Arian Giorgina Monsellato

Corti Foschi

Lezzi Montant iCossiga Fracanzani

Libertini MontiCottone Frasca

Lima Morell iCristofori Fregonese

Lizzero MorganaCuochi Fusaro Lobianco Morvid ii) Alema Galli Lodi Adriana MoscaDall'Armellina Galloni Lombardi Mauro MusottoDamico Galluzzi Silvano Mussa Ivaldi Vercell i

D'Angelo Gaspari Lombardi Riccardo Nahou mD'Antonio Gastone Longo Pietro NanniniD 'Arezzo Gatto Longoni Napol iD'Auria Gessi Nives Loperfido Napolitano

Francesc ode' Cocci Giachini Lospinoso-Severini Napolitano Luig i

De Laurentiis Giannantoni Luberti Natal i

Del Duca Giannini Lucchesi Natol i

De Leonardis Giglia Lucifredi Nenn i

Della

Briotta Gioia Luzzatto Niccolai Cesarino

Demarchi Giolitti Macaluso Niccolai Giusepp e

De Maria Giorno Macchiavelli Nicolazz i

De Martino Giordano Maggioni Nicolin i

De Meo Giovannini Magliano Nucc i

De Mita Girardin Magri Ognibene

De Poli Giraudi Malfatti Francesco Olmìni

De Ponte Gi.tti Mammì Origli a

De Stasio Giudiceandrea Mancini Antonio Orilia

Di Benedetto Gonella Mancini Giacomo Padul a

Di Giannantonio Gorreri Mancini Vincenzo Pajetta Gian CarloDi Leo Gramegna Marchetti Palmiott i

Di Lisa Granata Marmugi Pandolfi

di Marino Granelli Marocco PascarielloDi Mauro Granzotto Marotta Passoni

Di Nardo Raffaele Graziosi Marraccini Patrini

D'Ippolito Greggi Marras Pavone

Di Primio Grimaldi Martelli Pazzaglia

Di Puccio Guadalupi Martini Maria Eletta Pellegrin o

Di Vagno Guerrini Giorgio Martoni Pellican i

Donat-Cattin Guerrini Rodolfo Maschiella Pellizzar i

Drago Guglielmino Mascolo Perdona

Elkan Gui Massari Pezzino

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Atti Parlamentari

— 22274 —

Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

Zagar iZamberlett iZanibelli

Zanti Tondi CarmenZappa

, Sono in congedo (concesso nelle sedut eprecedenti) :

Badini Confalonieri

Mitterdorfe rBonomi

PintusCariglia

QuarantaCeccherini

SinesioLa Loggia

Storch iLupis

TerranovaMasciadr i

(concesso nella seduta odierna) :

Degan

Querc iPedini

Zaffanell a

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Proseguiamo con la vota-zione degli altri ordini del giorno.

LUZZATTO . Prendo atto che il mio ordinedel giorno n . 11 è stato accettato dal Govern ocome raccomandazione e non insisto a che si aposto in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazion e

dell 'ordine del giorno Granzotto n. 12 .Su questo ordine del giorno è stata chiest a

la votazione per appello nominale dai depu-tati Libertini ed altri, nel prescritto numero .

CANESTRARI . Chiedo lo scrutinio segreto .

PRESIDENTE . Domando se questa richie-sta sia appoggiata.

(È appoggiata) .

Votazione segreta.

PRESIDENTE. Poiché la richiesta di scru-tinio segreto prevale su quella di appello no-minale, indìco la votazione segreta sull'or -dine del giorno Granzotto n . 12, non accettatodal Governo :

« La Camera ,

considerato che l'attuale elevato costodella giustizia accentua sempre più il carat-tere di giustizia di classe, ponendo i lavorator iin condizioni di non poter adire l'autoritàgiudiziaria a difesa dei loro diritti ,

PicaPiccinell iPiccol iP intorPirastuPisicchioPison iPistilloPochett iPrearoPretiPrincipePucci ErnestoRacchett iRadiRaffaell iRaicichliausaRe Giuseppin aReale GiuseppeReale OronzoReggian iReichlinRestivoRevell iRognon iRomanat oRomitaRosat iRossinovichRuffin iRumorRusso CarloRusso Ferdinando

SabadiniSacchiSalizzoniSalomoneSalvatoreSalv iSangall iSannaSanton iSargentin iSartorSavio Emanuel aSavold iScagli aScain iScalf aroScarascia MugnozzaScarlat oSchiavonScianaticoScipioniScoton iScottiSedati

SemeraroSeneseSerrentinoServade iSgarlataSilvestr iSimonacc iSistoSkerkSorg iSpadol aSpagnol iSpecchioSpecialeSperanzaSpitellaSquicciarin iStellaSulloSulottoTagliaferr iTambroni Armarol iTan iTantaloTarabin iTedesch iTempia ValentaTerranaTerrarol iToccoTodrosTognon iToro sTozzi Condiv iTrainaTraversaTripodi GirolamoTrombador iTruzziTuccar iTurnatur iU rsoUsvard iVaghiValeggian iValor iVassall iVecch iVecchiarell iVecchiett iVedovat oVenturoliVergaVetranoVianell oVicentin iVill aVincelli

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Atti Parlamentari

— 22275 —

Camera dei beputatz

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE- 1970

impegna il Governo

a predisporre con urgenza disposizioni dirett ea ridurre nei giudizi di competenza dell 'auto-rità giudiziaria ordinaria ed amministrativale tasse di bollo e di registro, le spese dìnotifica di tutti gli atti, nonché i diritti do-vuti agli uffici di cancelleria ed ipotecari edogni altro diritto inerente a qualsiasi giu-dizio » .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione e invito gl ionorevoli segretari a numerare i voti .

(I deputati segretari numerano i voti) .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti

. 449

Maggioranza . .

. . 225

Voti favorevoli

. 144

Voti contrari .

. 305

(La Camera respinge) .

Hanno preso parte alla votazione:

Abbiat iAchill iAlboniAldrovand iAles iAless iAAllegriAlloccaAlpinoAmadei GiuseppeArnadei Leonett oAmade oAmasioAmode iAmodioAndreon iAndreottiAnselmi Tin aAriostoArman iArnaudArzill iAssant eAverardiAvoli oAzimont iAzzaroBaccaliniBadaloni MariaBalassoBaldani GuerraBaldi

BallarinBarber iBarbiBardell iBaron iBartesaghiBartoleBastianell iBattistellaBeccariaBelciBempora dBenedett iBens iBeragnol iBernardiBersaniBertèBertucc iBiagg iBiagin iBiagion iBiamont eBianchi FortunatoBianchi Gerard oBiancoBiasin iBignard iBimaBiniBiondiBisagliaBo

BodratoBoffardi InesBoiard iBoidrinBoldrin iBologn aBonifaz iBorgh iBorraBorraccinoBortotBoscoBottaBottar iBovaBrandiBressan iBriziol iBronzutoBruniBucciarelli Ducc iBuffon eBusett oBuzziCacciatoreCaiat iCaiazzaCaldor oCalvett iCalv iGambaCanestrariCanestr iCapon iCapraCapraraCarenin i(;arraCarrara SutourCartaCarusoCascioCassandroCastell iCastellucciCataldoCattane iCattaneo Petrin i

GianninaCavallar iCebrell iCecat iCeravolo DomenicoCeravolo Sergi oCerut iCervoneChinelloCiaffi

CiampagliaCiancaC iccardiniCiceroneCingar iCirilloCocciaCocco MariaCollesell iColombo Emili oColombo Vittorin oCompagnaConteCoràCorgh iCoronaCorteseCort iCottoneCristofor iCucchiD'AlemaDall 'ArmellinaD'AngeloD 'AntonioD 'Auriade' Cocc iDe LaurentiisDel DucaDe LeonardisDella BriottaDemarch iDe MariaDe MeoDe MitaDe Pol iDe Pont iDe StasioDi BenedettoDi GiannantonioDi LeoDi Lisadi MarinoDi MauroDi Nardo RaffaeleD'IppolitoDi PrimioDi PuccioDi Vagn oDrag oElkanErmineroEspostoFabbriFanell iFasol iFelic iFerioli

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Atti Parlamentari

— 22276 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 197 0

Ferrari Lattanzi Morelli

ReichlinFerrari Aggradi Lattanzio Moro Dino

RestivoFerretti Lavagnoli Morvidi

RevelliFerri Mauro Lenoci Mosca

RognoniFinelli Lenti Musotto

Romanat oFioret Lepre Mussa Ivaldi Vercelli Romit aFiumanò Levi Arian Giorgina Nahoum

RosatiForlani Lezzi Nannini

Rossinovic hFornale Libertini Napoli

Ruffin iFoscarini Lima Napolitano Francesco Rumo rFoschi Lobianco Napolitano Luigi Russo CarloFracanzani Lodi Adriana Natali Russo Ferdinand oFracassi Lombardi Mauro Natoli Sabadin iFrasca Silvano Nenni SacchiFregonese Lombardi Riccardo Niccolai Cesarino Salizzon iFulci Longo Pietro Nicolazzi SalvatoreFusaro Longoni Nicolini Salomon eGalli Loperfido Nuoci Salv iGalloni Lospinoso Severini Ognibene Sangall iGastone Lubert.i Olmini SannaGiachini Lucchesi Origlia Sargentin iGiannantoni Lucifredi Orilia Sart iGiannini Luzzatto Padula SartorGiglia Macchiavelli Pajetta Gian Carlo Savio EmanuelaGioia Maggioni Palmiotti Savold iGiolitti Magliano Palmitessa Scagli aGiorno Magri Pandolfi Scain iGiordano Mammì Passoni Scalf ar iGiovannini Mancini Antonio Patrini Scalf aroGirardin Mancini Giacomo Pavone Scarascia MugnozzaGiraudi Mancini Vincenzo Pellegrino Scarlat oGitti Marchetti Pellicani SchiavonGiudiceandrea Marocco Pellizzari ScianaticoGonella Marotta Perdona Scipioni

Gorreri Marraccini Pezzino Scotoni

Gramegna Marras Pica Scotti

Granata Martelli Piccinelli Sedati

Granelli Martoni Piccoli SemeraroGranzotto Maschiella Pigni SeneseGrassi

Bertazzi Mascolo Pintor SerrentinoGreggi Massari Pirastu ServadeiGrimaldi Mattalia Pisicchio SgarlataGuadalupi Mattarella Pisoni SilvestriGuerrini Giorgio Mattarelli Pistillo Simonacc i

Guerrini Rodolfo Matteotti Pochetti SistoGuglielmino Maulini Prearo Skerk

Gui Mazzarrino Principe Sorgi

Guidi Mazzola Pucci Ernesto SpadolaGullo Mengozzi Quilleri Spagnol iGunnella Merenda Racchetti SpecchioHelfer Merli Radi SpecialeIanniello Meucci Raffaelli SperanzaImperiale Mezza Maria Vittoria Raicich SpitellaIsgrò Micheli Pietro Rausa SporaJacazzi Milani Re Giuseppina Squicciarin iLa Bella Monaco Reale Giuseppe Stell aLaforgia Monasterio Reale Oronzo SulloLamanna Monti Reggiani Sulotto

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

Tambroni Armarol iTaniTantaloTarabin iTedeschiTempia Val ontaTerranaTerrarol iToccoTodrosTognoniToro sTozzi Condiv iTrainaTraversaTrombador iTruzziTuccar iTurnatur iUrsoUsvard i

Sono in congedo (concesso nelle seduteprecedenti) :

Badini Confalonier iBonomiCarigliaCeccherin iLa Loggi aLupisMasciadr i

(concesso nella seduta odierna) :

Degan

QuerciPedini k

Zaffanella

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE. Proseguiamo con la vota-zione degli altri ordini del giorno .

BOIARDI. Insisto per il mio ordine delgiorno n . 13 .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'ordi-ne del giorno Boiardi n . 13, non accettato da lGoverno :

« La Camera ,

impegna il Governo

ad adottare entro il 31 dicembre 1970 gli op-portuni provvedimenti volti a stabilire ch ele domande a partecipare ai concorsi, statal ie non statali, ed i documenti prescritti, sianoredatti in carta libera » .

(È respinto) .

PASSONI. Prendo atto che l'ordine de lgiorno Alini n . 14, di cui sono cofirmatario ,è stato accettato dal Governo e non insist oa che sia posto in votazione .

Insisto invece per l'ordine del giorno Ce-ravolo Domenico n. 15, di cui sono cofirma-tario .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'ordi-ne del giorno Ceravolo Domenico n . 15, nonaccettato dal Governo :

« La Camera ,

considerato che alcune grandi industri edi rilievo nazionale hanno accresciuto iprezzi di vendita dei loro prodotti nel cors odell'anno e in una misura nociva alla stabi-lità della lira ;

impegna il Governo

ad ottenere da queste società una riduzion edei loro prezzi al livello che avevano i l1° gennaio 1970, condizionando all'attuazion edi questa misura l'utilizzazione in quella di-rezione di tutti gli strumenti fiscali .e credi -tizi, che lo Stato è in condizione di mano-vrare » .

(È respinto )

AVOLIO. Insisto per il mio ordine del gior-no n . 16 .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'ordi-ne del giorno Avolio n . 16, non accettato da lGoverno :

« La Camera ,

considerato che la società FIAT ha pra-ticato nei giorni scorsi un nuovo aument odei prezzi che si aggiunge a quello, consi-stente, realizzato alcuni mesi orsono; esami-nati i riflessi negativi di quella decisione sullivello generale dei prezzi e sulla stabilit àdella lira ;

impegna il Govern o

a utilizzare tutti i mezzi in suo potere perindurre la società FIAT ad annullare quest oaumento di prezzi, tornando al livello che ilistini di vendita avevano il 1° settembre 1970 .

(È respinto) .

LATTANZI . Prendo atto delle dichiara-zioni del Governo e non insisto a che il mioordine del giorno n, . 17 sia posto in votazione .

ZUCCHINI . Insisto per il mio ordine de lgiorno n . 18 .

VaghiValeggian iValoriVassall iVecchiarell iVedovat oVenturol iVergaVespignaniVetranoVianell oVicentiniVillaVincell iVolp eZaccagnin iZagar iZamberlelt iZanibell i'tanti Tondi CarmenZappa

Mitterdorfe rPintusQuarantaSinesioStorch iTerranova

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'ordi-ne del giorno Zucchini n . 18, non accettatodal Governo :

« La Camera ,

considerato che negli ultimi mesi, com egià del resto in altre precedenti occasioni ,sono state fornite dalle autorità economich einformazioni sulla situazione economica delpaese inesatte e deprimenti, strumentali ri-spetto ad esigenze politiche di parte ;

impegna il Govern oa costituire entro 60 giorni un Comitato costi-tuito dal Ministro del tesoro, dal Ministrodelle finanze, dal Governatore della Bancad'Italia e da 15 parlamentari, ripartiti traCamera e Senato, e al quale esclusivamentespetti di comunicare semestralmente una in -formazione sintetica sul significato singolo ecorrelato dei più significativi indici economi -ci . Il Comitato deve essere interpellato, e for-nire informazioni al di fuori delle scadenz esemestrali in particolari congiunture, com-prese le crisi di governo » .

(È respinto) .

ALINI. Non insisto per l 'ordine del giornoAmodei n . 19, di cui sono cofirmatario, e co lsuo consenso, signor Presidente, vorrei breve-mente spiegarne i motivi .

Noi non possiamo certamente accettare l eargomentazioni che sono state addotte dal re-latore per la maggioranza oltre che dal mi-nistro del tesoro in ordine alla richiesta ch eè contenuta nel nostro ordine del giorno del -l'aumento degli assegni familiari . E questa ,indubbiamente, una materia scottante che c iha tenuti occupati parecchio tempo e che an-cora ci terrà occupati nei prossimi giorni, pe rcui non vogliamo in questa sede contestar epuntualmente le argomentazioni che sono stat eaddotte . Pertanto ritiriamo l'ordine del giornoappunto perché non vogliamo pregiudicar egli emendamenti che sull'argomento abbiam ogià presentato e sui quali la Camera sarà chia-mata a pronunciarsi .

CANESTRI . Signor Presidente, prendoatto che il mio ordine del giorno n . 20, è statoaccettato dal Governo e non insisto a che siaposto in votazione .

PASSONI. Insisto per la votazione nel suocomplesso dell'ordine del giorno ,Cecati n . 21 ,di cui sono cofirmatario .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'ordin edel giorno Cecati n . 21, di cui il Governo ha

accettato il dispositivo come raccomandazione ,respingendo . la premessa :

« La Camera ,

considerando che investimenti indu-striali nel Mezzogiorno, anche se cospicui ,non producono effetti di occupazione e di svi-luppo adeguati se concentrati in industrie d ibase ed alta intensità di capitale ;

impegna il Govern o

a dare tutte le opportune direttive perché l eimprese a partecipazione statale qualifichinoil loro programma di investimenti nel Su dnella direzione di un forte sviluppo delle se-conde lavorazioni e di una verticalizzazion edei processi produttivi in loco sino al pro-dotto finito » .

(E respinto) .

CARRARA SUTOUR. Insisto per il mio or-dine del giorno n. 22 .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'or-dine del giorno Carrara ,Sutour n . 22, nonaccettato dal Governo :

« La Camera ,

considerato che nei mesi scorsi si è avutauna restrizione del credito agli artigiani e all epiccole e medie imprese, le quali sono stat epoi ulteriormente danneggiate ,dal forte rialzodei tassi di interesse, al quale ha contribuit ouna linea di condotta non corretta delle dire-zioni degli istituti bancari ;

rilevato che ciò aggrava la tendenza ge-nerale a una discriminazione a danno dell eimprese minori, e a favore delle grandi im-prese che già godono per molti aspetti unacondizione di privilegio ,

impegna il Governo

a riferire in Parlamento entro 60 giorni, ein seguito periodicamente sulla linea di con-dotta della Banca d'Italia, e sulle direttive se-guite che esso abbia dato per correggere l estorture e la discriminazione anzidette » .

(R respinto) .

PASSONI: Non insisto per l'ordine del gior-no Basso n. 23, di cui sono cofirmatario . Trat-tasi infatti di materia che potrà essere defi-nita in modo acconcio in sede di esame dell ariforma tributaria, per cui non vogliamo pre-giudicarla oggi con una votazione .

LIBERTINI . Insisto per l'ordine del giorn oSanna n. 24, di cui sono cofirmatario .

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'ordi-ne del giorno Sanna n. 24, non accettato da lGoverno :

« La Camera ,

considerato che esistono vasti sprech idella spesa pubblica che riguardano le strut-ture organizzative dell'apparato statale ;

impegna il Govern o

a ridurre del 50 per cento le spese annue de-dicate alle automobili dei Ministeri e alle esi-genze di servizio connesse, reimpiegando tutt oil personale in altre mansioni ; a presentareal Parlamento entro 120 giorni un rapport osulla realizzazione di questa riduzione d ispesa » .

(È respinto) .

PASSONI . Non insisto per l'ordine delgiorno Cacciatore n . 25, di cui sono cofirma-tario . Non insisto altresì per gli ordini de lgiorno Lami n . 26 e Libertini n . 27, di cu ipure sono cofirmatario, essendo stato il prim oparzialmente accettato dal Governo e il se-condo accettato dal Governo come raccoman-dazione .

PRESIDENTE. Poiché l'onorevole Serva -dei non è presente, si intende che abbia ri-nunziato alla votazione del suo ordine de lgiorno n . 29 .

GUNNELLA. Insisto per l'ordine de lgiorno Felici n . 30, di cui sono cofirmatario .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'ordi-ne del giorno Felici n . 30, accettato dal Go-verno :

« La Camera,

ritenuto che l'industria cantieristica mi-nore si è venuta a trovare in gravi difficoltàa causa della congiuntura economica e dell esue implicazioni, che hanno comportato unanotevole riduzione del suo ritmo di lavoro ;

che questo fatto ha provocato agitazionisindacali e messo in allarme gli 80 mila di -pendenti diretti del settore e i 350 mila lavo-ratori dell ' industria e attività collaterali, sot-tolineato che il settore impiega un 'alta per-centuale di manodopera rispetto agli investi -menti di capitale, che il lavoro incide per i l60 per cento sul costo del prodotto finito eche, pur non avendo mai usufruito di parti -colari provvidenze, ha mostrato una notevol ecapacità competitiva sul piano internazionale

contribuendo agli attivi della nostra bilanciacommerciale ;

constatato che esistono impegni di go-verno in relazione agli obiettivi del program-ma economico nazionale che assegna alla can-tieristica minore e alla nautica una specific afunzione di sviluppo nell'ambito dell'incre-mento della piccola e media industria nonchédel turismo,

invita il Governo

a provvedere affinché :1) dia sollecita attuazione ai programmi,

già da tempo finanziati, di ammodernamentoe di potenziamento dei mezzi nautici legger idella marina militare, delle capitanerie di por-to, dei corpi di polizia, allo scopo di consen-tire, attraverso l'assegnazione di commessealla cantieristica minore italiana, il supera -mento dell ' attuale stasi, evitando così un aulteriore pericolosa contrazione dell'impiegodella manodopera ;

2) tenga presenti, nella ripartizione de ifondi destinati alla piccola e media industria ,le esigenze della cantieristica minore ;

3) al settore siano riaperti i normali ca-nali del credito ordinario .

La Camera invita inoltre il Governo a pro -muovere le opportune iniziative per gli ap-prodi turistici che consentiranno lo svilupp odel turismo specie nel meridione » .

(È approvato) .

DELLA BRIOTTA. Insisto per il mio ordi-ne del giorno n. 31 .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'ordi-ne del giorno Della Briotta n. 31, accettato da lGoverno :

« La Camera ,

considerata la grave situazione in cu iversano numerose cooperative edilizie, all equali sono venuti a mancare i necessari finan-ziamenti nella fase iniziale della realizzazio-ne di consistenti programmi di edilizia econo-mica e popolare ;

avvertita l 'opportunità di fronteggiare ipericoli e le conseguenze di un aggravamen-to della situazione nel settore delle costru-zioni, favorendo le iniziative che presentano ,come quella della sana cooperazione edilizia ,caratteri di rapida attuazione ;

tenuto presente altresì che lo stanzia-mento a questo fine di contributi in annua-lità consentirebbe, con opportuni interventisul mercato finanziario, la utilizzazione d icapitali ad adeguato livello,

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Camera dei Deputat i

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fa voto

affinché a favore della cooperazione ediliziaavente le caratteristiche di cui all 'articolo 26del decreto legislativo del Capo provvisori odello Stato 14 dicembre 1947, n . 1577 vengaassicurato uno stanziamento di lire 4 miliar-di quale contributo in annualità da erogarecon i criteri d cui alla legge 18 marzo 1968 ,n. 422 » .

(È approvato) .

SCALFARI. Prendo atto che il mio or -dine del giorno n. 32 è stato accettato dal Go-verno come raccomandazione e non insisto ache sia posto in votazione .

LENTI. Signor Presidente, noi non insi-stiamo per la votazione del mio ordine de lgiorno n. 33, accettato dal Governo a titol odi studio, e vorrei spiegarne brevemente imotivi .

Non desideriamo pregiudicare quel poco d ipositivo che emerge dalla posizione assunt adal Governo su ,di 'esso . In Commissione i lGoverno aveva dichiarato di essere favorevol ea quanto da noi proposto e ciò faceva sperarein un'accettazione integrale dell'ordine de lgiorno, dato che il Governo riteneva che i lmeccanismo da noi suggerito per fronteggiarecerti effetti già illustrati, fosse idoneo all oscopo . Questo rimborso dell'IGE da noi sug-gerito per i prodotti indicati nell'ordine de lgiorno che vengono esportati all'estero, no nfarebbe altro che rendere giustizia a un de-terminato settore produttivo, in considerazio-ne del fatto che quasi tutti gli altri prodott iitaliani destinati all'esportazione benefician odi questo vantaggio . Inoltre, tale norma avreb-be un significato strettamente congiunturale ,perché nel momento in cui l'IGE viene au-mentata considerevolmente per questi pro-dotti che si collocano sul mercato interno, s enon viene ridotta per i prodotti che vengon oesportati i due effetti, entrambi negativi, s iassommano e quindi la disoccupazione, chegià incomincia a delinearsi, si accentuerà i nmodo per ora non esattamente valutabile, m acerto in misura notevole .

Quindi il fatto che il Governo abbia accet-tato il nostro ordine del giorno a titolo di stu-dio è, sì, un fatto positivo, ma non mi esim ecerto dal chiedere che il problema venga sol -lecitamente approfondito, affinché la nostr aproposta riceva sollecita attuazione e poss acosì produrre risultati positivi .

RAUCCI . Prendo atto che l'ordine del gior-no Todros n . 34, 'di cui sono cofirmatario, è

stato accettato dal Governo a titolo di studi oe non insisto a che sia posto in votazione .

Prendo atto altresì che l'ordine del giornoMartelli n . 35, al quale mi associo, è statoaccettato dal Governo e non insisto a che si aposto in votazione .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno Scipio-ne n. 37 è assorbito a seguito dell'intervenut aapprovazione ndell'ordine del giorno DellaBriotta n. 31 .

BALDANI GUERRA . Prendo atto che i lmio ordine del giorno n . 38 è stato accettat odal Governo a titolo di studio e non insist oa che sia posto in votazione .

ZAMBERLETTI . Prendo atto che il mi oordine del giorno n . 39 è stato accettato da lGoverno come raccomandazione e non insistoa che sia posto in votazione .

PRESIDENTE . È così esaurita la trattazio-ne degli ordini del giorno .

Onorevoli colleghi, ci troviamo di front ea più di mille emendamenti e la Presidenz aritiene opportuno sottoporre all'Assemble auna razionale trattazione del loro complesso .Questa mattina già nella conferenza dei capi-gruppo è stata abbozzata una proposta . LaPresidenza ha studiato con gli uffici come or-dinare tutti questi emendamenti ai fini de lloro svolgimento e votazione . In sede di pre-cedenti conversioni di decreti-legge si è pro-ceduto allo svolgimento di tutti gli emenda-menti per poi passare alla loro votazione . Poi-ché però si tratta qui di un decreto moltocomplesso, al quale sono stati presentati circamille emendamenti, ritengo più opportunauna diversa e più razionale organizzazion edella trattazione della materia. A tal fine ri-tengo opportuno convocare nel mio ufficio im-mediatamente la conferenza dei capigruppo .

Non essendovi obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Sospendo brevemente la seduta .

La seduta, sospesa alle 20,25, è ripresaalle 21,5.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, com'èmio costume ho consultato i rappresentanti d itutti i gruppi parlamentari e ho una propostada sottoporre all'Assemblea che deciderà .

Poiché, ripeto, il decreto-legge in esame èmolto complesso e ad esso sono stati presen-

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Camera dei Deputati

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tati circa mille emendamenti, non è possibil eseguire la consueta prassi secondo la quale ,in sede di conversione di decreti-legge, ven-gono svolti tutti gli emendamenti (che son oriferiti agli articoli del decreto) e quindi ess isono votati .

In questo caso la Presidenza, con la colla-borazione preziosissima - non mi stancherò d iripeterlo - del Segretario generale e degli uf-fici, propone, con l ' accordo dei capigruppo ,di riunire tutti questi emendamenti in gruppi ,suddivisi per materia quanto meno omogenea .

Secondo questa proposta - sulla qual ehanno concordato i capigruppo - nella sedut adi domani s'inizierà lo svolgimento del primogruppo di quattrocento emendamenti, relativ iall'entrata, e cioè il maggiore -prelievo fiscal evariamente articolato . Questo primo blocco d iemendamenti, ad esempio, riguarda benzina ;spiriti ed acquaviti ; banane ; tasse di registroed ipotecarie; trasferimenti aree fabbricabili ;imposta fissa di bollo ; carta bollata : IGE ;tasse automobilistiche ; autostrade : tassa con-cessioni governative; distributori di carburan-ti; sanzioni per tasse automobilistiche ; corseippiche; telefoni; ritenuta d 'acconto sull ' im-posta complementare ; interessi per partite so -spese per contenzioso tributario .

Non è intenzione della Prsidenza (e nes-suno ne tragga illazioni arbitrarie) di prolun-gare le sedute . Finora il dibattito ha procedutoserenamente .

Voci. E le votazioni ?

PRESIDENTE. Iniziamo domani lo svolgi -mento ; le votazioni avverranno successiva -mente .

NATOLI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

NATOLI. Signor Presidente, vorrei far einnanzitutto una proposta, che in un cert osenso è pregiudiziale, che riguarda l 'ordinedei lavori per la giornata di domani . Questoperché oggi, dopo la sospensione della se-duta, alla ripresa della stessa nel pomerig-gio ho chiesto aI Presidente di turno che in -formasse l'Assemblea sulle eventuali decisio-ni prese in sede di conferenza dei capigrup-po . Il Presidente di turno, onorevole Zacca-gnini, ci ha informati che nella conferenzadei capigruppo si era discusso esclusivamen-te dei lavori dell 'Assemblea per la , giornatadi oggi e precisamente che si era deciso i ntale sede di continuare nella giornata odiern al'esame del disegno di legge di conversione

del decreto-legge : si sarebbero dovute esau-rire nella seduta odierna le repliche dei rela-tori e del Governo, per passare successiva -mente alla votazione degli ordini del giorn oed esaurirla, così come è stato fatto . Risultaquindi evidente che nella conferenza dei ca-pigruppo non si era presa in considerazion el'eventualità di continuare la discussione sul -la proposta di legge che prevede casi di scio-glimento del matrimonio .

La mia proposta è che domani, invece d itenere una seduta unica dedicata all'esam edegli emendamenti relativi al decreto ecdno-mico, si tengano due sedute : una seduta an-timeridiana, con inizio alle ore 10, dedicataall ' esame degli articoli e degli emendament ial disegno di legge sui casi di scioglimentodel matrimonio, e una seduta pomeridiana ,con inizio alle ore 16,30 in cui si passerà al -l'esame degli> emendamenti sul decreto eco-nomico .

Quanto alle modalità della discussione de -gli emendamenti a tale decreto ricordo di ave rfatto presente, nel momento in cui ella, signorPresidente, ha avanzato la proposta. di unariunione dei capigruppo, che, di fronte a quel -la sua proposta, avanzata ancora in terminiassai sommari (come era inevitabile), non er aassolutamente possibile prendere una posizion ené a favore né contro, ma che noi ci saremm oriservati di esprimere il nostro giudizio su diessa solo dopo che fossimo venuti a conoscen-za dei suoi termini concreti . Ed ora che cono -sciamo i termini di questa proposta, che ell aha brevemente illustrato, vorrei fare una os-servazione : è proprio indispensabile giungeread una discussione degli emendamenti che si adisgiunta dalle votazioni relative ? In sostan-za, infatti, il raggruppo degli emendament iper materie che ella, signor Presidente, haproposto, non fa che riprodurre , la suddivi-sione del testo che stiamo discutendo nei suo itre titoli e, per quanto il testo nel suo com-plesso sia assai eterogeneo, tuttavia bisognariconoscere che all'interno di ciascuno di que-sti titoli si riscontra pur sempre una relativaomogeneità . Quindi quello proposto è in fon-do un raggruppamento degli emendamenti ab-bastanza naturale e che corrisponde in sostan-za alla suddivisione del decreto-legge in tretitoli .

Ma non è tanto questa la considerazione ch eio intendo fare. Piuttosto vorrei sottoporre allasua attenzione un altro problema, concernentela procedura che viene proposta, cioè quell adi disgiungere la discussione degli emenda -menti dalla loro votazione, per stabilire in -vece una procedura in due tempi che veda

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prima l'illustrazione degli emendamenti, di u ncerto numero di emendamenti, e successiva -mente la loro votazione . Quando dico successi-vamente, è chiaro che sorge anche un proble-ma 'di tempo : ma questo aspetto temporaledella questione non è emerso nella propost ache ella ci ha fatto . A questo punto intendodichiarare che non potremmo in nessun mod oaccettare una proposta la quale fosse esplici-tamente o implicitamente collegata ad una in -tesa, o ad un impegno qualsiasi, circa i temp ientro i quali si dovesse giungere alla votazionedegli emendamenti dei singoli blocchi o titoli .

Vorrei quindi, signor Presidente, che ell ami chiarisse questo punto : se la proposta cheha fatto, e che a quanto pare è stata appro-vata nella riunione dei capigruppo, implic aanche delle intese o degli accordi che sian ogià intervenuti, o che dovrebbero interveniresdccessivamente, relativamente° ai tempi en-tro i quali gli emendamenti dovrebbero es-sere votati . Questo perché, se ci fosse un'in-tesa di questo genere, vorrei dichiarare si nd'ora, a nome mio e dei colleghi del Manifesto ,che non saremmo assolutamente d'accordo eche non accetteremmo una tale intesa .

PRESIDENTE . Onorevole Natoli, porròpoi in votazione la sua proposta sull'ordinedei lavori di domani . Circa l'altra questione ,le faccio osservare che ho annunciato qual èil gruppo degli emendamenti che saranno il -lustrati a partire da domattina affinché i fir-matari si preparino al loro svolgimento .

Per quanto riguarda le votazioni, nulla èstato deciso nella conferenza dei capigruppo .Io mi auguro - lo dico con tutta sincerità -che si riesca a raggiungere un accordo, siapure approssimativo, in proposito, anche pe ril buon andamento dei nostri lavori . Lunedìconvocherò nuovamente la conferenza dei ca-pigruppo e sarà mia premura riferire all'As-semblea le intese che eventualmente sarannoraggiunte in quella sede. 'E evidente che laCamera ad ogni fine seduta può decidere sul -l'ordine del giorno della seduta successiva .

NATOLI . Signor Presidente, avevo postouna terza questione, sia pure in forma interro-gativa, e cioè se la dissociazione del momen-to della discussione degli emendamenti daquello della loro votazione fosse funzional ee opportuna oppure no . La votazione, infatti ,avverrebbe dopo che tutti gli emendamentialle disposizioni del primo titolo siano stat isvolti . Perché eventualmente non procederenel senso che tutti gli emendamenti ad un ar -

ticolo vengano di volta in volta illustrati epoi votati uno dopo l'altro ?

PRESIDENTE. Onorevole Natoli, eviden-temente ella non ha seguito . Ho già detto ch eil decreto consta di numerosi articoli ai qual isono stati presentati circa mille emendamenti .La Presidenza non ha voluto seguire la pras-si di far svolgere tutti gli emendamenti equindi passare alla loro votazione ; ma, perrendere più razionale e chiara la discussione ,ha creduto opportuno raggruppare per mate -ria gli emendamenti facendoli svolgere ablocchi . La conferenza dei capigruppo h aconvenuto, ripeto, con la proposta della Pre-sidenza. Ella può formulare proposte di-vergenti .

NATOLI . Su questo punto non sollev oobiezioni, signor Presidente .

PRESIDENTE . La proposta relativa al rag-gruppamento e allo svolgimento degli emenda -menti è pertanto accolta. Dobbiamo ora vo-tare sulla proposta Natoli, di tenere domanidue sedute : alle 10, col seguito della discus-sione del divorzio ; alle 16,30 col prosieguo de ldibattito sul decreto economico .

BERTOLDI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

BERTOLDI. Il gruppo socialista, valutandol'impegno da lei assunto nella conferenza de icapigruppo per la votazione abbinata del de-creto economico e del divorzio (e su quest ovorrei chiedere conferma), non accetta la pro -posta dell'onorevole Natoli e perciò dichiaradi votare contro detta proposta .

CERAVOLO DOMENICO . Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CERAVOLO DOMENICO . Desidero ricor-dare che in ogni riunione dei capigruppo h osostenuto la tesi della simultaneità del dibat-tito sul divorzio e sul decreto economico . Èuna tesi che ho sostenuto anche questa sera ,anche se non è stata accolta dalla conferenz adei capigruppo. È per questo che io annuncioil voto favorevole del gruppo del PSIUP all aproposta dell'onorevole Natoli, in coerenza contutte le prese di posizioni a questo riguard oda noi in precedenza assunte .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

BARCA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

BARCA. Ho chiesto Ia parola per spiegarei motivi dell 'atteggiamento del gruppo del par-tito comunista italiano . Avendo ella, signo rPresidente, in sede di conferenza dei capi -gruppo, data una precisa garanzia circa l'ite rè la votazione simultanea della proposta dilegge Fortuna-Baslini e del decreto economico ,preso atto dell'assicurazione che non ci saràpertanto nessuna precedenza di tale decretosul divorzio, dichiariamo che il nostro grupp osi asterrà dalla votazione sulla proposta del -l'onorevole Natoli .

NATOLI . Chiedo 'di parlare per una preci-sazione .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

NATOLI . Signor Presidente, vorrei soltan-to osservare che questa è la prima volta ch eviene portato a conoscenza dell'Assemblea ,dalla viva voce dell'onorevole Bertoldi, il fattoche è stata presa una decisione nel senso checi deve essere una simultaneità stretta e ri-gorosa tra la discussione del decreto econo-mico e quella della proposta di legge Fortuna ,che 'devono concludersi con una votazione con-testuale . È la prima volta che in questa As-semblea l'esistenza 'di una 'decisione in ta lsenso viene affermata chiaramente . (Com-menti) . Vorrei ancora aggiungere che qual -che sera fa, avendo io fatto una richiesta pre-cisa, l'onorevole Andreotti è stato così cor-tese 'da precisare che una siffatta proposta er astata avanzata dal gruppo della democraziacristiana, in sede di conferenza dei capigrup-po ; ed avendo io chiesto all ' onorevole An-dreotti se su questo punto si era raggiunt aun'intesa formale, l'onorevole Andreotti ebbea rispondermi che non vi era stata una intes aformale, ma solo una presa d'atto da partedegli altri gruppi politici .

PRESIDENTE. L'onorevole Andreotti h adato la spiegazione più esatta .

NATOLI . Sì, signor Presidente, adesso hoavuto tutte le spiegazioni, dopo la dichiara-zione del collega Bertoldi .

PRESIDENTE . Pongo in votazione la pro -posta Natoli .

(È respinta) .

Pertanto la Camera terrà domani una se-duta unica, con all'ordine del giorno il se-guito della discussione del decreto econo-mico.

Modificazioni nel deferimento aCommissioni di proposte di legge .

PRESIDENTE. Avverto che il president edella VI Commissione permanente (Finanz ee tesoro) ha proposto il riesame dell 'assegna-zione della proposta di legge d'iniziativa de isenatori VERONESI ed altri : « Modificazionedel primo comma dell'articolo 21 della legge4 gennaio 1968, n . 15, contenente norme sull adocumentazione amministrativa e sulla lega-lizzazione ed autenticazione di firme » (ap-provata dalla I Commissione del Senato )(1307), non ravvisando più la competenza pri-maria della Commissione a seguito dei nume -rosi emendamenti presentati dal Governo .

Esaminato il contenuto di tali emenda-menti, ritengo che la competenza al riguar-do spetti alla II Commissione permanent e(Interni), alla quale risulta già assegnata l aproposta di legge d'iniziativa del deputatoCURTI : « Norme per la dotazione di apparec-chi di riproduzione di atti alla pubblica am-ministrazione » (554) .

Per un esame completo di tutta la materi aritengo che si debba trasferire alla II Com-missione permanente (Interni) anche la pro -posta di legge d'iniziativa del deputato MAG-GIONI : « Abilitazione degli ufficiali giudiziar iad autenticare firme, immagini e copie »(1900), attualmente assegnata alla IV Com-missione permanente (Giustizia) .

Pertanto, le indicate proposte sono cos ìassegnate :

alla II Commissione (Interni), in sedereferente :

Senatori VERONESI ed altri : « Modificazio-ne del primo comma dell 'articolo 21 dell alegge 4 gennaio 1968, n . 15, contenente normesulla documentazione amministrativa e sull alegalizzazione ed autenticazione di firme »(approvata dalla I Commissione del Senato )(1307) (con parere della I, della V e della VICommissione) ;

CURTI : « Norme per la dotazione di appa-recchi di riproduzione di atti della pubblicaamministrazione » (554) (con parere della l ,della V e della VI Commissione) ;

MAGGIONI : « Abilitazione degli ufficial igiudiziari ad autenticare firme, immagini ecopie » (1900) (con parere della I e della VCommissione) .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

Annunziodi interrogazioni e di una interpellanza .

MONTANTI, Segretario, legge le interro-gazioni e la interpellanza pervenute alla Pre-sidenza .

Ordine del giorn odella seduta di domani .

PRESIDENTE . Comunico l'ordine del gior-no della seduta di giovedì 19 novembre 1970 ,alle 10 :

1 . — Seguito della discussione dei disegn idi legge :

Conversione in legge del decreto-legge26 ottobre 1970, n . 745, concernente provvedi -menti straordinari per la ripresa economica(2790) ;

Disciplina dei rapporti giuridici sort isulla base del decreto-legge 27 agosto 1970 .n . 621 (2791) ;

delle proposte di legge:

TAMBRONI ed altri : Aumento del fondodi dotazione e del fondo contributo interess idella 'Cassa per il credito alle imprese arti-giane e modifiche all 'articolo 39 della legge25 luglio 1952, n . 949 (1454) ;

BASTIANELLI ed altri : Aumento del fondodi dotazione e del fondo contributo interess idella Cassa per il credito alle imprese arti-giane e modifiche alla legge 31 ottobre 1966 ,n . 947 (1859) ;

LATTANZI ed altri : Aumento del fondo d idotazione e del fondo contributo interessi dell aCassa per il credito alle imprese artigiane emodifiche alle Ieggi 25 luglio 1952, n . 949, e 3 1ottobre 1966, n . 947 (Urgenza) (1928) ;

RAFFAELLI ed altri : Aumento del Fondodi 'dotazione della sezione di credito per l acooperazione presso la Banca nazionale de llavoro, istituita con il decreto legislativo de lCapo provvisorio dello Stato 15 dicembre 1947 ,n . 1421, con modificazione del medesimo e del -la legge 25 novembre 1962, n . 1679 (Urgenza )1962) ;

e dei disegni di legge :

Agevolazioni fiscali per gli aument icapitale delle società ammesse alla quotazionedi borsa (1823) ;

Aumento del fondo per il concorso sta -tale nel 'pagamento degli interessi sulle ope-

razioni di credito a favore delle imprese arti-giane (2275) ;

Assegnazione al Mediocredito centrale d isomme per la concessione di contributi sugl iinteressi per operazioni ordinarie (Approvatodalla V Commissione permanente del Senato )(2652) ;

— Relatori : Azzaro, per la maggioranza ;Vespignani ; Santagati ; Libertini, di mino-ranza .

2 . — Seguito della discussione della propo-sta di legge :

FORTUNA ed altri : Disciplina dei casi d iscioglimento del matrimonio (Modificata dalSenato) (1-B) ;

— Relatori : Lenoci, per ;la maggioranza;Castelli e Martini Maria Eletta, di minoranza .

3 . — Seguito della discussione del disegn odi legge costituzionale :

Modificazioni e integrazioni dello Statut ospeciale per il Trentino-Alto Adige (2216) ;

e della proposta di legge costituzionale:

BALLARDINI ed altri : Modifica dell 'arti-colo 63 dello Statuto speciale della Region eTrentino-Alto Adige (277) ;

— Relatori: Ballardini, per la maggio-ranza ; Scotoni e Malagugini ; Luzzatto; Almi-rante, di minoranza.

4. — Seguito della discussione del disegn odi legge:

Delega legislativa al Governo della Re -pubblica per la riforma tributaria (1639) ;

— Relatori: Silvestri e Bima, per la mag-gioranza; Raffaelli, Vespignani e Lenti, di mi-noranza .

5. — Discussione del disegno di legge co-stituzionale:

Modifica del termine stabilito per la du-rata in carica dell'Assemblea regionale sici-liana e dei Consigli regionali della Sardegna ,

della Valle d 'Aosta, del Trentino-Alto Adige ,del Friuli-Venezia Giulia (1993) ;

e della proposta di legge costituzionale:

LIMA e SGARLATA : Modifica del termin estabilito per la durata in carica dell'Assem-blea regionale siciliana e dei 'Consigli regio-nali della Sardegna, della Valle d 'Aosta, del

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Camera dei Deputati

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Trentino-Alto Adige, ,del Friuli-Venezia Giu-lia (1258) ;

— Relatore : Bressani .

6. — Discussione delle proposte di legge:

BONIFAZI ed altri : Norme per l'attivitàe il finanziamento degli enti di sviluppo (Ur-genza) (1590) ;

MARRAS ed altri: Misure per contenere i llivello 'dei prezzi nella distribuzione dei pro -dotti agricolo-alimentari (Urgenza) (1943) .

7. — Discussione delle proposte di legge :

Senatori DE MARZI ed altri ; CIPOLLA edaltri : Nuova disciplina dell 'affitto di fondi ru-stici (Testo unificato approvato dal Senato )(2176) ;

PIRASTU ed altri: Norme per la riformadel contratto di affitto pascolo in Sardegna(117) ;

ANDREONI ed altri: Norme in materia d iaffitto di fondi rustici (2378) ;

BIGNARDI ed altri : Norme in materia d iaffitto di fondi rustici (2404) ;

— Relatori : ,Ceruti e Padula, per la mag-gioranza ; Sponziello, di minoranza .

8. — Discussione delle proposte di legg ecostituzionale :

Bozzi ed altri : Modificazioni all ' istitutodell'immunità parlamentare previsto dall'arti-colo 68 della Costituzione (Urgenza) (120) ;

ALEssI : Modifica all'articolo 68 della

Costituzione (Urgenza) (594) .

La seduta termina alle 21,25 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONT I

Dott . MANLIO Rossi

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . ANTONIO MACCANICO

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Il livello di dette retribuzioni, veramenteINTERROGAZIONI E INTERPELLANZA offensivo per la dignità dei medici (appena

ANNUNZIATElire

28 .000

mensili

stabilite

il

1° gennaio

INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

MAllOLA E GATTO . -- Al Ministro dellapubblica istruzione . — Per sapere :

se è a conoscenza del grave provvedi -mento repressivo adottato il 10 novembre1970 dai consigli dei professori del liceoscientifico e dell'istituto commerciale di Tra -pani che hanno deciso il primo, di sospender eper un giorno dalle lezioni i quasi ottocentoalunni e di dare loro sette in condotta ed i lsecondo, di dare sette in condotta e di pri-vare, come punizione, gli alunni della git atecnica di fine d'anno per avere partecipato ,unitamente agli studenti di altri istituti, aduno sciopero di solidarietà con quelli del -l ' IPSIA da oltre due mesi in sciopero pe rottenere l ' istituzione della IV classe ;

se non ritiene che tale punizione con-trasti in modo stridente con lo spirito e l alettera della Costituzione repubblicana l aquale garantisce ad ogni cittadino il diritt odi intervenire, con la propaganda e conl ' azione, per far valere i propri diritti e, ne lcaso specifico, di manifestare concretamentela propria solidarietà agli studenti dell ' IPSIAin lotta per rimuovere gli ostacoli che le auto-rità frappongono alla realizzazione del dirittoallo studio ed alla creazione delle condizion ipreviste dall 'articolo 34 della Costituzione de lnostro paese ;

quali immediati provvedimenti intend eadottare per l ' istituzione della IV classepresso l 'IPSIA e per revocare le punizion iinflitte agli studenti e garantire loro così i llibero esercizio dei diritti costituzionali .

(4-14521 )

DE LORENZO FERRUCCIO. — Al Mini-stro dell ' interno — Per sapere, a distanzadi ben otto mesi dalla risposta fornita ad un aprecedente interrogazione in materia, qual idecisioni sono state adottate a seguito dell avalutazione ritenuta opportuna dal Minister odell'interno di attuare una nuova disciplin adel servizio sanitario per il Corpo delle guar-die di pubblica sicurezza, nel cui ambito s ipossa raggiungere la necessaria rivalutazionedelle retribuzioni corrisposte ai medici civil iincaricati di tale servizio .

1962) dovrebbe indurre gli organi competent ia risolvere questo annoso problema più volt esollevato dalla rappresentanza della categori ache non ha mancato di prospettare come perla mole del lavoro svolto dai predetti sani -tari e per il decoro degli stessi, che va sal-vaguardato anche per il rispetto delle funzion isvolte a servizio dello Stato, non possa pi ùprocrastinarsi l ' emanazione di un provvedi -mento che, in attesa della preannunciata rior-ganizzazione del servizio, consenta l'imme-diato aggiornamento del compenso in que-stione all 'aumentato costo della vita .

(4=14522 )

BIAMONTE . — Al Ministro dei lavoripubblici e al Ministro per gli interventi stra-ordinari nel Mezzogiorno e nelle zone depres-se del centro-nord . — Per conoscere qual i

provvedimenti saranno adottati per renderetransitabile la rotabile Laurino-Sacco (Sa-lerno) le cui condizioni di dissesto e di total egrave abbandono la rendono pressoché in -transitabile per alcuni mesi all ' anno con i lconseguente forzato isolamento degli sfortu-nati cittadini di Laurino, Villa Laurino e

Sacco .

(4-14523 )

BIAMONTE. — Al Ministro delle poste e

delle telecomunicazioni . — Per conoscere senon ritiene dover istituire un ufficio postal enella frazione del comune di Sessa Cilentodenominata San Mango Cilento abitata d acirca 700 Iavoratori i quali per le più semplic ioperazioni postali debbono percorrere circa 2chilometri di strada impraticabile per rag-giungere il centro più vicino che è Sess aCilento .

Tale lungo percorso non è risparmiat oneanche ai vecchi pensionati i quali per ri-scuotere l'assegno di pensione debbono re-carsi almeno una volta al mese a SessaCilento .

Se è informato che l ' istituzione dell 'ufficiopostale è un problema sentito e sollecitat oda tutta la popolazione di San Mango Cilento .

(4-14524 )

FLAMIGNI. — Al Ministro dell'interno . —Per conoscere quali provvedimenti ha dispost odopo le gravissime rivelazioni pubblicate da igiornali Avanti ! e La Stampa del 28 ottobr e1970 in merito alle attività di formazioni para-militari fasciste, operanti nel territorio dell aRepubblica ;

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Camera dei Deputat e

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per sapere quali misure ha adottato ond eindividuare le centrali di direzione e di finan -ziamento ed impegnare, una buona volta, l eforze di polizia ad agire contro le attività cri -minose delle formazioni para-militari fasciste .

(4-14525 )

ALESI . — Ai Ministri del tesoro e dell'in-dustria, commercio e artigianato . — Per co-noscere se, in considerazione dell'ordine delgiorno trasmesso dal consiglio comunale d iSusegana (Treviso), che esprime vive preoc-cupazioni per le possibili modifiche dell estrutture interne dell'azienda Zoppas di Su-segana acquisita dalla società Zanussi, conconseguenti trasferimenti o licenziamenti delpersonale occupato, intendano svolgere inter-venti atti ad evitare che i finanziamenti con-cessi dall'IMI alla Zanussi, per un totale di50 miliardi di lire si concretizzino – invec eche in un ampliamento del settore commer-ciale ed industriale – mediante nuovi investi -menti tali da creare una ulteriore occupazio-ne operaia in una operazione finanziaria d iacquisizione di altre società .

(4-14526 )

FOSCHI . — Al Ministro delle partecipa-zioni statali. — Per sapere se risulti vero cheall'ingegnere Valerio della Montedison si astata liquidata una indennità di fine serviziodi lire 1 .500 milioni ; se ciò possa essere pos-sibile ed accettabile, in un paese come il no-stro dove i minimi 'di pensione sono di 12-15 mila lire mensili e dopo che la question edegli alti livelli delle liquidazioni fu solle-vata anche a proposito dei parastatali e quan-do ormai il controllo sull ' ente è largamentein mano alle partecipazioni statali . Si chiede ,pertanto, anche !di conoscere quale ruolo ab-biano svolto le partecipazioni statali nell'even-tuale approvazione della pratica .

(4-14527 )

FOSCHI . — Al Ministro delle finanze . —Per conoscere i motivi della mancata appli-cazione nei confronti degli aventi diritto, acirca un anno ,di !distanza dalla sua entrat ain vigore, del disposto del secondo comma del -l ' articolo 5 della legge 23 ottobre 1969, n . 789 .Gli interessati, appartenenti alla carriera d iconcetto esecutiva ed ausiliaria, vedono in talmodo frustrata per l ' inerzia dell 'amministra-zione la loro legittima aspettativa a migliora-menti di carattere giuridico ed economico for-malmente sanciti da una legge dello Stato .

(4-14528)

CUSUMANO. — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per sapere qúali provve-dimenti intenda adottare nei confronti dell aopposizione dell'ordine nazionale dei geo-metri e dei periti industriali e quale sia ilpensiero su questi gravi problemi che agitan oil mondo della scuola tecnica in ordine all aiscrizione nei rispettivi albi professionali deigiovani diplomati dopo la emanazione deldecreto-legge 15 febbraio 1969, n . 9, e suc-cessiva legge 2 aprile 1969, n . 118 .

Viene addotto come motivo della suddett aopposizione il fatto che dalle commissioniesaminatrici siano stati esclusi i rappresen-tanti di categoria ; mentre l'ordine dei geo-metri ha prospettato, in un suo recent ecomunicato « la possibilità di chiudere glialbi professionali se i neodiplomati non sisottoporranno ad un corso di perfezionament odopo il quale dovranno sostenere un esamedi abilitazione alla professione » .

L'interrogante fa rilevare che il comm aterzo dell 'articolo i del decreto-legge 15 feb-braio 1969, n . 9, non modificato nella suc-cessiva legge, prevede esplicitamente che i ltitolo conseguito a conclusione degli stud isvolti nell ' istituto tecnico e nell ' istituto magi -strale, abilita rispettivamente all'esercizi odella professione e all'insegnamento nell ascuola elementare .

Appare quindi assai contrastante con l alegge la posizione assunta dall'ordine dei geo-metri e sostanzialmente sostenuta dall'ordin edei periti industriali di rifiutare o sottoporr el'iscrizione dei neodiplomati a condizioni nonpreviste dalla legge.

Tale atteggiamento dei succitati ordin iprofessionali è causa di vivo allarme e con -seguente fermento tra la popolazione scola-stica degli istituti per geometri e per perit iindustriali .

(4-14529 )

CUSUMANO. — Al Ministro dell'interno .— Per sapere se è a conoscenza dei gravi in-cidenti verificatisi a Catania il 16 novembre1970 fra la polizia e gli studenti dell'istitutotecnico industriale « Archimede », a seguit odello sciopero proclamato da parte di quest iultimi che rivendicavano la validità abilitant edel titolo conseguito al termine del corso distudi negli istituti tecnici e ciò a seguito del -la opposizione dell'ordine nazionale dei pe-riti industriali alla iscrizione dei giovani di-plomati nell 'albo professionale, dopo l 'ema-nazione del decreto-legge 15 febbraio 1969 ,n . 9, e successiva legge 2 aprile 1969, n. 118 .

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

Gli studenti dopo dieci giorni di scioperoe di fronte all'assoluto assenteismo delle auto-rità competenti locali e nazionali hanno ri-tenuto di inscenare una pacifica dimostrazio-ne che li ha portati il 16 novembre 1970 a ma-nifestare la propria viva disapprovazione a lprefetto e a tutte le autorità ad esso collegate .

Mentre gli studenti si avviavano verso laprefettura, la polizia con atto premeditato edimprovviso caricava con manganelli i dimo-stranti causando fra di loro feriti e contusi ,alcuni dei quali sono stati giudicati guaribil ifra i sette e gli otto giorni .

Fra di questi, il diplomato Cataunella Gio-vanni del comitato studentesco dell'istitut otecnico « Archimede » è stato sottoposto ad unviolento pestaggio che gli ha causato grav ilesioni .

Alti funzionari della forza pubblica local ehanno ammesso che nessuno di loro avevadato disposizioni .

L'interrogante chiede altresì che si facci aluce sulle responsabilità di quanto è accadu-to e di conoscere quali provvedimenti intendaadottare nei confronti dei diretti responsabili .

(4-14530 )

LATTANZI, PIGNI, CECATI E ALINI . —Ai Ministri del lavoro e previdenza sociale edel tesoro . — Per sapere se sono a conoscenzadel grave stato di turbamento in cui versala categoria dei « mansionisti » dell'INA Mper effetto del grave ritardo frapposto allaratifica della delibera afferente il punto 10dell'accordo stipulato il 25 novembre 1969fra il Ministro del lavoro e i sindacati de lpredetto ente, adottata dal consiglio di am-ministrazione del predetto istituto sin dal 30gennaio 1970 e relativa ai « passaggi di ca-tegoria per il personale che abbia svolto man-sioni superiori » ;

se sono a conoscenza che la quasi ge-neralità delle delibere riflettenti i punti de lsuddetto accordo è già stata ratificata e ,quindi, attuata, dall'ente di che trattasi ;

se sono a conoscenza che si tratta di la-voratori sfruttati per moltissimi anni in fun-zioni di categoria superiore, il che ha consen-tito all'INAM di far fronte ai suoi obbligh iistituzionali anche in carenza di personal eadeguato ;

se non ritengano pertanto opportuno ,pur nella prospettiva del costituendo servi -zio sanitario nazionale, e quindi in previsio-ne della futura regolamentazione giuridic aed economica del personale del settore, prov -

vedere all'immediata ratifica della deliberain parola per ridare serenità a questa bene -merita categoria di lavoratori dell'INAM e dal fine di evitare il procrastinarsi di una si-tuazione di profondo malcontento degli inte-ressati che vedono misconosciuti i loro dirittie messe in forse le stesse conquiste sindacal iottenute a prezzo di lunghe lotte e di note-voli sacrifici .

(4-14531 )

PEZZINO E GUGLIELMINO. — Ai Mini-stri della pubblica istruzione e dei lavori pub-blici . — Per conoscere se e quando intendan odisporre il completamento del sottopassaggioche deve collegare al mare l'Istituto Nautic odi Catania allo scopo di risparmiare agli stu-denti e ai professori l'uscita dall'Istituto eil pericoloso attraversamento del Lungomar eArtale Alagona, ininterrottamente percors oda un traffico intenso e veloce .

(4-14532 )

PEZZINO E GUGLIELMINO . — Al Mi-nistro dei lavori pubblici. — Per conoscere :

1) se è informato dei gravissimi disag ie pericoli cui sono tuttora esposti gli abitant idi Maniaci, in territorio di Bronte (Catania )a causa della incredibile lentezza con la qua-le si trascinano, da anni, i lavori per la co-struzione di un piccolo ponte sul torrenteSaraceno, il cui mancato completamento isol amigliaia di abitanti della Ducea durante i lmaltempo e le piene del torrente ;

2) se non ritenga ormai necessario for-nire precise assicurazioni circa il più sollecitocompletamento dell ' opera, precisandone ladata .

(4-14533 )

PEZZINO E GUGLIELMINO . — Al Mi-nistro dei trasporti e dell'aviazione civile .— Per conoscere se è informato che oltre300 abitanti delle Sciare Cipollazzo, alla pe-riferia di Bronte (Catania), rivendicano giu-stamente, ma invano, da tempo :

1) il diritto e la possibilità pratica d iattraversare la linea della ferrovia Circum-etnea, attraverso un sottopassaggio o un pas-saggio sopraelevato, essendo l'attraversamen-to in superficie pericoloso e vietato dai di-rigenti della ferrovia;

2) una fermata al casello 49 .Gli interroganti chiedono di conoscere s e

e quando il Ministro interessato intenda di-sporre affinché vengano soddisfatte le giusterichieste dei cittadini di Bronte .

(4-14534)

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

NICCOLAI CESARINO, MARMUGI, BO-NIFAZI E GIOVANNINI . — Ai Ministri del-l' industria, commercio e artigianato e del -l'agricoltura e foreste. — Per sapere se è aloro conoscenza :

che la direzione dello stabilimento zuc-cherificio di Granaiolo (Firenze) del grupp oindustriale Italiana zuccheri, ha comunicat oufficialmente ai dipendenti di detta aziend ae alle organizzazioni sindacali, la decisionedi cessare, con la trascorsa campagna sacca-rifera di quest'anno ogni attività produttiva ;

che questa volontà era stata manifestat aaltre volte dalla direzione di quel grupp oindustriale negli ultimi anni ma sempreabbandonata per la decisa resistenza de ilavoratori dipendenti siano essi fissi ch estagionali, nonché delle altre centinaia d ipersone (contadini, coltivatori diretti, cet omedio, eccetera) che sono direttamente o indi-rettamente interessate alla presenza di quell aattività lavorativa che costituisce una fonte d irisorse economiche di non trascurabile riliev oper la zona ;

che la notizia ha sollevato forte preoc-cupazione non solo fra i lavoratori dipendent ima nella popolazione in generale e che son oin corso iniziative e manifestazioni che ve-dono impegnate unitariamente tutte le forz epolitiche, sindacali e amministrative in con-siderazione del fatto che detto zuccherificio ,quale industria di trasformazione, è l'unic oesistente in tutta la provincia di Firenze, èconsiderato un fatto positivo e importanteagli effetti della ristrutturazione economica edella programmazione di tutto il settore agri -colo da parte degli enti locali e dell'ente d isviluppo operante nel comprensorio del medi ovald 'Arno e della vald'Elsa nonché dellastessa regione, di cui la direzione dell 'aziendacrede di non doverne tenere di conto ;

per sapere, altresì, se abbiano valutat ol ' insostenibilità delle argomentazioni portatedai dirigenti dello stabilimento a sostegn odella loro scelta, affermando la necessità d iristrutturare l 'attività produttiva che nessun ocontesta e che anzi l ' ammodernamento dell ostabilimento costituisce una vecchia rivendi-cazione delle maestranze addette . Che lebarbabietole prodotte nella zona possono es-sere trasferite presso altri stabilimenti, argo-mento tutt ' altro che convincente anche a isoli fini della economicità. Che il personal epuò essere trasferito anch 'esso presso zucche-rifici di altre regioni, obbligandoli così aspostamenti residenziali con tutto ciò che ess icomportano, costringendo gli stagionali a far ei pendolari, altra concezione inconcepibile e

da respingere . Che sarebbe scarsa la produ-zione quando, come anzidetto, il problema èdi ristrutturare l'agricoltura della zona se .tondo i piani già elaborati che tengono cont oal riguardo delle favorevoli condizioni esi-stenti per la irrigazione e per l'alto grado d iproduttività e di resa che la zona consente ,superiore alla media nazionale ;

per sapere, infine, se non considerino i lprovvedimento dell ' Italiana zuccheri da re -spingere come atto che colpisce interess igenerali, per poi procedere ad attenta elabo-razione, con l 'ausilio delle forze più rappre-sentative interessate, dei programmi produt-tivi di tale stabilimento per il prossimo av-venire .

(4-14535 )

CATTANEO PETRINI GIANNINA, CALVI ,COLOMBO VITTORINO, SANGALLI, BER-TÈ, VAGHI E ANDREONI . — Ai Ministri dellavoro e previdenza sociale e dell' industria ,commercio e artigianato. — Per conoscer equali urgenti iniziative intendano assumere ,onde fronteggiare la difficile situazione crea-tasi presso lo stabilimento SAFFA di Magent a(Milano) a causa della intervenuta sospensio-ne delI ' attività di alcuni settori per motiv icongiunturali, con conseguente incombente ri-schio di licenziamenti di molti lavoratori .

(4-14536 )

SIMONACCI . — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per conoscere i motiv iper cui i ragazzi che frequentano la quint aelementare del primo complesso della scuol apubblica di Tor de' Cenci (quinta mista) ,sono obbligati ad iniziare le lezioni alle or e9,30 e non alle 8,30 .

Tale circostanza danneggia enormement ei genitori dei bambini i quali devono recars ial lavoro, appartenendo a ceti di lavoratori .

Esiste grave malcontento fra le famigliele quali non riescono a spiegarsi la gravecarenza. Com'è noto al Ministro, tale com-plesso è sito in borgata periferica e la sfasa-tura dell'orario turba la vita delle famigli estesse che già, a causa delle distanze dall acittà, si sobbarcano a gravi sacrifici . (4-14537 )

ARZILLI E BONIFAZI . — Al Ministro de llavoro e della previdenza sociale . — Per sa-pere se è a conoscenza che, la Cassa mutu aprovinciale malattia coltivatori diretti di Li-vorno, come risulterebbe da precisi atti deli-berativi e informativi, ha assunto in qualitàdi usciere – carriera ausiliaria – un dirigente

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periferico dell ' associazione coltivatori diretti ,facendo risalire la sua assunzione al 1° marzo1965 e il suo definitivo passaggio di ruoloe nella qualifica al 6 dicembre 1969 .

E a seguito di ciò, per domandare ancora,dato che la persona in questione non abitaa Livorno bensì a Portoferraio (isola d'Elba )- dove svolge da molti anni la funzione disegretario della sezione coltivatori diretti -come possa svolgere la sua mansione di uscie-re alla cassa mutua provinciale con sede inLivorno .

Pertanto, ove venisse accertato che dettapersona non abbia mai svolto l 'attività diusciere per la quale è stata assunta, conti-nuando a fare invece come fa da circa 20anni il dirigente della coltivatori diretti del -l ' isola d ' Elba, e non sussistendo motivo al-cuno che possa giustificare tale assunzione ,gli interroganti domandano quali provvedi -menti si intendono prendere .

Inoltre gli interroganti, a conoscenza chela cassa mutua provinciale coltivatori diretti ,per erogare l'assistenza ospedaliera, specia-listica e diagnostica a circa 11 .760 assistiti ,spende annualmente la notevole cifra di lire50.336.000 per il personale amministrativo esanitario, mentre la cassa mutua degli arti-giani, per erogare lo stesso tipo di assistenzaa circa 16.000 assistiti, spende soltanto lire23.000.000 per il personale amministrativo esanitario, chiedono al Ministro se non ritengadover disporre anche una precisa indaginein proposito, ritenendo il caso della assun-zione sopra richiamata un elemento indica-tivo e giustificativo dell'intervento richiest oonde accertare Ie responsabilità esistenti .

(4-14538 )

VAGHI E SANGALLI. — Al Ministro del-la pubblica istruzione . — Per conoscere perquali motivi a distanza di due mesi dall achiusura dei corsi

integrativi

istituiti

conlegge n . 910 del 1° dicembre 1969, citandol'istituto magistrale statale « Virgilio » di Mi-lano per esemplificazione, i presidi, il per-sonale di segreteria, i commessi di serviziooltre non essere stati ancora retribuiti nonè stato detto loro nemmeno in quale misurasarà tale retribuzione, mentre ai docenti ch eper il tempo intercorrente dall ' inizio del cor-so al giugno 1970 sono stati retribuiti con an-ticipi sul capitolo 1841, per il settembre, pe-riodo destinato ai colloqui finali, non è statadata alcuna retribuzione .

Gli interroganti, saputo che già è stato de-ciso il ripetersi di detti corsi anche per l'an-

no 1970-71 con inizio 1'1i gennaio 1971, desi-derano sapere :

a) se le modalità di organizzazione d ireclutamento degli insegnanti e il program-ma saranno ancora quelli dello scorso annoperché in caso di varianti non sarebbe ragio-nevole un ulteriore ritardo nella dovuta co-municazione ;

b) se i pagamenti per il nuovo corsosaranno ancora affidati ad improvvisazion idell'ultima ora come per il corso 1969-70 chehanno determinato gli inconvenienti sopradescritti .

(4-14539 )

GUGLIELMINO E PEZZINO. — Al Mini-stro dei lavori pubblici . — Per sapere serisulta a verità che le tre palazzine costruitedall'impresa Angelo Rizzo in territorio de lcomune di Valverde (Catania) superano lealtezze massime consentite -in quel centro d iquasi un intero piano, e che il costruttore ,compiacenti gli amministratori del comune ,per « eliminare » il grave illecito abbia sopra -elevato di alcuni metri la strada di accessoalle palazzine, arrecando gravissimo dann oa quanti abitano o sono acquirenti di appar-tamenti al piano terra .

Per conoscere quali provvedimenti saran -no adottati a carico degli eventuali respon-sabili .

(4-14540 )

MASCOLO, PISTILLO E SPECCHIO . —Al Presidente del Consiglio dei ministri e alMinistro della difesa. — Per sapere se risultaloro che nella mattinata di domenica 8 no-vembre 1970 il sottosegretario alla difesa Lat-tanzio si sia recato a San Nicandro Garganic o(Foggia), facendo uso di un elicottero mili-tare, pare dei carabinieri, che già da alcunigiorni prima andava compiendo reiterateprove di atterraggio .

Quali sono stati i motivi di Stato che giu-stificano l 'uso del mezzo militare e quali rap-porti esistono tra questa visita e l'eserciziodelle funzioni e competenze di sottosegretar idi Stato.

Se hanno conoscenza che nella stessa mat-tinata in quella località l'onorevole Lattanzi oha tenuto una conferenza politica organizzat adalla locale sezione della DC, partito di ap-partenenza del sottosegretario, annunciatoalcuni giorni prima con manifesti ed altr imezzi di propaganda .

Per conoscere i motivi che giustificano sulpiano del costume politico ed amministrativoe riconoscono valido il comportamento de l

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sottosegretario, tra l'altro in contrasto con i lgiudizio e la denuncia della Corte dei cont isull'abuso dei mezzi di trasporto di Stato .

Se infine ritengono far luce su questo epi-sodio e qualora tali circostanze dovessero ri-sultare vere, quali decisioni intendono adot-tare, giacché il fatto ha provocato segni digenerale disapprovazione da parte della po-polazione di quella cittadina .

(4-14541 )

ALESSANDRINI . — Al Ministro dellapubblica istruzione . — Per sapere, conside-rato che in seguito alla liberalizzazione degl iaccessi universitari non è stato adottato alcunprovvedimento che consentisse alle già carent ied inadeguate strutture universitarie di esser ein grado di provvedere in maniera idonea all asistemazione scolastica dei nuovi iscritti ; con-statato che in conseguenza di tale situazion esi sono ulteriormente alimentate le tension igià tese e surriscaldate di tutto il mondo uni-versitario e della cultura in genere, anch eper la mancata realizzazione della tanto attes ariforma del settore; constatato, in particolare ,che a seguito di questo stato di inefficienz ae di immobilismo si è ulteriormente appe-santita la già drammatica situazione del-l'ateneo romano che per la insufficienza e l ainadeguatezza di locali e di attrezzatur edidattiche e scientifiche si trova nella obiet-tiva impossibilità di sodisfare le esigenze diuna popolazione universitaria che ha superat ole centomila unità ; rilevato che il senato ac-cademico di detta università ha minacciat odi chiudere l'ateneo se entro il 15 dicembr e1970 non saranno adottate alcune misure d iemergenza, dallo stesso indicate, atte a fron-teggiare i più gravi problemi ; se non intendeadottare con la massima urgenza, dettatadalla natura squisitamente politico-sociale delproblema, tutte le indispensabili misure ido-nee ad evitare la crisi e la paralisi dell'atti-vità universitaria italiana, e per impedire ch esi formi quel clima di « barricata » strumen-talizzabile a fini demagogici ed eversivi neiconfronti delle istituzioni democratiche delloStato .

(4-14542 )

FRASCA . — Al Ministro dei lavori pub-blici e al Ministro per gli interventi straordi-nari nel Mezzogiorno e nelle zone depress edel centro-nord . — Per sapere se sono a co-noscenza della alluvione abbattutasi, nell ascorsa settimana, sul centro abitato di Ba-gnara Calabra, con il conseguente allagamento

di quasi tutte le strade del comune e la inon-dazione di numerose abitazioni . ,

L'interrogante fa presente che, quella diquesti ultimi giorni, è stata la seconda alluvio-ne che, nel volgere di due anni, ha subito i lsuddetto centro abitato, il quale, per la suaposizione geografica, ,è esposto sia ai pericol idelle ricorrenti alluvioni, sia a quelli dellenon meno frequenti mareggiate .

L'interrogante fa presente che, questa par-ticolare situazione del comune di Bagnara Ca-labra, è stata già oggetto di attento esame d aparte dell'amministrazione dei lavori pubbli-ci la quale, in occasione dell'alluvione de lnovembre-dicembre del 1968, ha persino pre-disposto un sopralluogo di propri tecnici, chevenne effettuato alla presenza del sottosegreta-rio per i lavori pubblici del tempo, onorevol eBrandi, ma che le conclusioni cui si è perve-nuti e i rimedi adottati non sono stati soddi-sfacenti .

Infatti, a parte che, a tutt'oggi, non èstata eseguita gran parte dei lavori di ripara-zione dei danni subiti nel 1968, gli stessi in-terventi operati, per eliminare le cause dei fre-quenti disastri, consistenti nella costruzione ,a monte dell'abitato, di alcune briglie, non -ché di viminate e fascinate, sono stati ineffi-caci .

A giudizio dell'interrogante, invece, trat-tandosi di una zona fortemente dissestata sulpiano idrogeologico, occorreva elaborare e deseguire un piano generale di difesa dell'abi-tato mediante un forte rimboschimento dell acollina, la sistemazione del corso dei torrenti ,che sono tutti di alta pendenza, la costruzion edi canali di guardia a monte dell'autostrada .Nel contempo, bisognava impedire che la im-presa costruttrice del tratto di autostrada Ba-gnara-Scilla avesse evitato il discarico del ma-teriale di riporto lungo le pendici della colli-na, al fine di evitare l'ingorgo dei torrenti e ,conseguentemente, l'aggiungersi di nuove cau-se a quelle già preesistenti .

Anche per quanto riguarda l'eliminazion edelle frequenti mareggiate, sempre a giudizi odell'interrogante, più che procedere alla co-struzione, di tanto in tanto, di alcuni tratt idi scogliera frangionde, bisognava costruir edei forti muraglioni a protezione di tutto i llungomare .

Pertanto, in conseguenza di quanto espo-sto, l'interrogante chiede di sapere quali prov-vedimenti i Ministri intendono adottare a lfine di :

una immediata riparazione dei danni ve-rificatisi ;

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una rapida realizzazione delle opere pre-viste a seguito della precedente alluvione ;

un ulteriore sollecito approfondimentodelle cause che espongono il centro abitato d iBagnara al pericolo ricorrente delle alluvion ie delle mareggiate e, quindi, di un organic oe completo piano di interventi per la elimina-zione delle predette cause ed idoneo a ridarefiducia e sicurezza alla popolazione interes-sata .

(4-14543)

FRASCA. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere quali sono gli orien-tamenti del Governo sulla riforma dell ' istru-zione secondaria statale superiore che era gi àin fase di avanzata predisposizione sin dall adecorsa legislatura ,(vedasi dichiarazioni Mi-nistro della pubblica istruzione pro tempore ,Ferrari Aggradi, alle Commissioni legislativ edella pubblica istruzione ed alla stampa), i lcui ingiustificabile ritardo provoca fra i do-centi giusto malcontento e continue agitazioniche non sarà, poi, certamente opportuno eli -minare, all'ultimo momento, con i provvedi-menti autoritari ed anticostituzionali del giu-gno 1970 con i quali si è vietato lo scioper odei docenti che era una giusta esplosione dicontinuato scontento e di bisogno e non di ca-priccio .

Se sarà rispettata la manifestata volont àdella maggior parte dei docenti, dei presidi .edell'opinione pubblica secondo cui l'ordina -mento del corso di studi di durata biennale ,cui si accede con la licenza della scuola medi aunica, non dovrà essere unitario in senso as-soluto ma con alcune materie comuni ed al -tre materie caratterizzanti differenziate (ve-dansi disegno di legge n . 2378 approvato dalSenato nella decorsa legislatura ; recente pa-rere del Consiglio superiore della pubblic aistruzione, ecc .), per accedere ad un successi-vo corso triennale superiore da differenziars iin diversi indirizzi .

Perché non si sia ancora cercato di elimi-nare le giuste cause che ebbero a determinarelo sciopero del giugno 1970 fra le quali vi son onon solo gli stipendi miseri ed inadeguati a lprestigio dei docenti (lire 140.000 mensili pe rla scuola secondaria superiore e lire 129.000mensili per la scuola media inferiore !) m aanche la mancata immissione nei ruoli d igran parte dei docenti, persino abilitati, i nservizio da tanti anni nella scuola secondari astatale e costretti a rimanere al coefficienteiniziale di stipendio con un'evidente diversit àdi trattamento con gli altri impiegati civil idello Stato (vedansi decreto-legge 7 aprile

1948, n . 262 e legge 5 giugno 1951, n. 376 ;testo unico 10 gennaio 1947, n . 3) .

Se non sia urgente disporre perché legitti-mo, intanto, che le pesanti trattenute per losciopero del giugno 1970 (a cui fa cenno la« solerte » circolare n . 313 protocollo numero11000/117/M del 12 ottobre 1970 del Ministrodella pubblica istruzione) non debbano, inve-ce, essere effettuate a causa della semplic edilazione degli scrutini e degli esami in quan-to detti adempimenti, anche se con lieve ri-tardo, sono stati, comunque, interamente com-piuti dai docenti (e non dai « cultori » !) ch ehanno dimostrato, anche in tale circostanza ,grande dignità e spirito di abnegazione evi-tando gravi incidenti .

(4-14544 )

MAROTTA. — Al Ministro del tesoro . —Per conoscere quali provvedimenti abbi aadottato o intenda adottare per sopperire all ainsufficiente circolazione di moneta spicciol ametallica (lire 5, 10, 20, 50, 100) la cui ca-renza determina non lievi inconvenienti nel -l ' esercizio del minuto commercio . (4-14545 )

MAROTTA . — Ai Ministri dei lavori pub-blici e del lavoro e previdenza sociale . — Perconoscere i motivi che hanno determinato l asospensione dei lavori di costruzione di alcu-ni alloggi GESCAL, nel rione inferiore delcómune di Lauria (Potenza) ; e per chiederese non ritengono d'intervenire per rimuoveregli assurdi ostacoli che impediscono – orma ida lungo tempo – il prosieguo delle opere ,con comprensibile, grave disagio degli asse-gnatari e con vivo risentimento della citta-dinanza .

(4-14546 )

MAROTTA. — Al Ministro delle finanze .— Per conoscere quali provvedimenti abbi aadottato o intenda adottare o promuovere i nmerito alle rivendicazioni che i gestori dellerivendite di generi di monopolio hanno d apiù tempo avanzate e che recentemente han -no ribadite in occasione della giornata di pro -testa della categoria, le cui condizioni di di -sagio – soprattutto per le più modeste azien -de – si vanno sempre più accentuando, inconseguenza dell ' inadeguato incremento de iricavi rispetto al crescente aumento dei costi .

(4-14547 )

MAROTTA. — Al Ministro dell'agricoltu-ra e delle foreste. — Per conoscere i motiv idella mancata corresponsione della promess agratifica al personale dell ' Ente di Sviluppo

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di Puglia, Lucania e Molise e della non av -venuta approvazione del regolamento organi -co del medesimo ente ; e per chiedere se nonritenga di adottare subito i relativi provvedi -menti dì sua competenza, per assolvere de -gli impegni già da tempo assunti ed evitarel 'aggravarsi di un ' agitazione sindacale i cu isviluppi potrebbero nuocere notevolmente al -l 'economia agricola delle regioni interessate .

(4-14548 )

MAROTTA — Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno e nell ezone depresse del centro-nord . — Per cono-scere se abbia preso visione del voto espres-so dai partecipanti al terzo congresso nazio-nale di studi danteschi, nella tornata svolta-si a Rionero in Vulture, perché la predettacittadinanza lucana sia dotata di un « Centr omeridionalistico di studi e ricerche » da ubi -care nel palazzo che fu di Giustino Fortunato ;

e per chiedere se non ritenga di adottar eo promuovere tutti i necessari provvediment iaffinché tale voto venga realizzato, in manierache, nella regione più rappresentativa dell aproblematica meridionalistica, trovi degn asede un centro culturale capace di raccoglie -re, esaltare ed arricchire, nel nome di Giu-stino Fortunato, quel prezioso patrimonio d istudi severi e di appassionate rivendicazion iche ha sempre caratterizzato, dal suo rive-larsi, la questione meridionale .

(4-14549 )

FRANCHI E MENICACCI . — Ai Ministridella pubblica istruzione e dell' interno . — Persapere se sia a loro conoscenza l 'avvenuta oc-cupazione, ad opera di gruppi comunisti, dellaCasa dello studente di Genova, occupazione at-tuata per motivi evidentemente e clamorosa-mente demagogici e non contrastati né dal ret-tore né dall'autorità di pubblica sicurezza ,malgrado la consumazione di numerosi reati ,tra cui quello di furto e nonostante un precisoordine di sgombero ;

per conoscere quali notizie siano in grad odi fornire sulla grottesca questione, circa l'at-teggiamento degli occupanti all ' interno della« Casa », il loro finanziamento, la utilizzazionedella mensa, lo spaccio di droga, il timore d irappresaglie da parte degli studenti ed il lor overgognoso abbandono alle prepotenze dei tep-pisti .

(4-14550 )

GASTONE E MAULINI. — Al Ministro deltesoro. — Per conoscere quali sono le ragioni ,che hanno impedito sinora alla direzione ge-

nerale degli istituti previdenziali dipendenti dacodesto Ministero di rispondere alle pressant ipremure rivolte dalla direzione provinciale del -l'ENPAS di Novara per essere autorizzata acoprire la vacanza apertasi da parecchi mes inel posto di medico addetto all'ambulatorio d iArona .

Poiché tale situazione crea grave disagio acirca 2 .000 dipendenti statali in servizio e a ri-poso residenti nella zona, ' gli interroganti s iaugurano di ricevere presto una risposta nonburocratica ma di assicurazione che si è prov-veduto tempestivamente .

(4-14551 )

GASTONE E MAULINI. — Al Ministrodei lavori pubblici. — Per sapere se è a co-noscenza che la commissione regionale delPiemonte per il valore venale degli alloggi ariscatto, da lungo tempo non è in grado d ifunzionare perché la direzione generale degl iaffari generali e del personale del Ministerodei lavori pubblici non provvede alla nomin adel nuovo presidente .

Gli interroganti desiderano altresì cono-scere quali siano le ragioni che hanno provo-cato il lamentato ritardo e se si intende prov-vedere, con l'indispensabile urgenza, a porr etermine a una situazione anomala, che lasci airrisolte centinaia di situazioni controvers enell'intera regione .

(4-14552 )

CALDORO . — Al Ministro degli affari este-ri . — Per conoscere quali siano i motivi dellamancata o ritardata erogazione, da parte de lMinistero degli affari esteri, dei fondi assegnat isul bilancio 1970 all'INCA – istituto di patro-nato della CGIL – per il potenziamento dell esue strutture all'estero e della sua attività a fa-vore dei lavoratori italiani emigrati e delleloro famiglie .

L'interrogante chiede di sapere se un tal efatto sia compatibile con precisi e documen-tati impegni assunti dal Sottosegretario agl iesteri per la emigrazione concordandoli in sedeministeriale unitariamente con i patronat iINAS, ITAL, ACLI (che hanno già percepit ole rispettive spettanze) ; se è a conoscenza chetale erogazione viene a sanare una ingiustifi-cata discriminazione attuata per anni nei con -fronti del patronato della CGIL, rispetto a daltre organizzazioni similari operanti all'ester oe che la somma relativa è stata già spesa perl'attuazione degli impegni presi dal patronat oINCA su esplicita richiesta e indicazione delSottosegretario agli esteri per l 'emigrazione.

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L'interrogante, infine, chiede di conoscerequali provvedimenti intenda prendere il Mi-nistro interessato per una sollecita definizion edella erogazione in questione .

(4-14553 )

LUCCHESI . — Al Ministro dell'industria ,del commercio e dell'artigianato . — Per sa-pere come mai non trova applicazione nell'iso-la d 'Elba quanto stabilito dal comitato provin-ciale dei prezzi e cioè che il prezzo dell'oli ocombustibile per riscaldamento non eccedaoltre la lira il prezzo stabilito e praticato sull apiazza di Livorno .

Tale maggiore spesa di una lira venne au-torizzata, dati gli oneri del trasporto, ma anch equest'anno, come già gli anni passati, si assist eal fatto che gli utenti, obbligati a servirsi dal -l'unica ditta che tiene all'Elba una specie d ioligomonopolio sui combustibili del genere ,sono obbligati a pagare 4-5 lire più che a Li-vorno il suddetto carburante . —

(4-14554 )

BALLARIN . — Al Presidente del Consigliodei ministri, ai Ministri dell 'industria, com-mercio e artigianato, delle partecipazioni sta-tali, della marina mercantile e dell 'agricol-tura e foreste e al Ministro per gli interventistraordinari nel Mezzogiorno e nelle zone de-presse del centro-nord. — Per conoscere se iMinistri interessati intendono provvedere af-finché un programma straordinario di inter -venti pubblici, sia infrastrutturali, sia diret-tamente produttivi, venga strumentato a fa-vore dei comuni del delta veneziano, Chiog-gia e Cavarzere. Ciò in considerazione cheessi, già dichiarati a zone depresse » conti-nuano a dibattersi fra enormi difficoltà, d ioccupazione a qualsiasi livello, di redditi pre-cari, di sottosalari e di condizioni socio-eco-nomiche molto al di sotto della media na-zionale .

(4-14555 )

DELLA BRIOTTA E BALDANI GUERRA .— Al Ministro del lavoro e della previdenz asociale. — Per chiedere se risponda a verit àla notizia dell'apertura di reclutamento d imanodopera per la Germania in cui viene ri-chiesta la statura non inferiore a metri uno esessantacinque centimetri da parte degli aspi-ranti della categoria manovali e se non ri-tenga che tale clausola, al di là delle giusti-ficazioni che possono essere fornite, non co-stituisca un inammissibile, ridicolo e vergo-gnoso atto di discriminazione .

(4-14556)

DELLA BRIOTTA . — Al Ministro degl iaffari esteri. — Per chiedere quali iniziativ eabbia assunto per tutelare gli interessi dei no-stri connazionali residenti in Brasile, le cu ipensioni di invalidità e vecchiaia vengono de-curtate del 25 per cento quando rientrano inItalia .

(4-14557 )

RAICICH, MARMUGI, NICCOLAI CESA-RINO E GIOVANNINI. — Ai Ministri dell'in-terno e della pubblica istruzione . — Per co-noscere, considerati i vistosi ritardi nella rea-lizzazione della legge sull'edilizia scolastic ae la conseguente necessità, di fronte allo svi-luppo della scolarizzazione, di ricorrere all ' af-fitto di locali per ospitare, in situazione diemergenza, l 'attività scolastica, in modo d icontenere doppi turni, nocivi didatticamentee igienicamente, affitto i cui oneri ricadonosugli enti locali competenti per i vari ordinidi scuole ;

quale valutazione essi danno dell'operatodella CCFL che ha restituito in questi giorn iil bilancio del 1970 dell'amministrazione pro-vinciale di Firenze, operando un pesante ta-glio che, sommandosi a quello già operato insede di giunta provinciale amministrativa ,supera il 50 per cento del bilancio e oltre acolpire settori di intervento particolarmentequalificanti (assistenza, ospedali psichiatrici ,viabilità) rende estremamente precaria la si-tuazione scolastica provinciale, attraverso lariduzione di ventotto milioni iscritti per fitt ireali di locali degli istituti - tecnici, fitti giàcontratti, ammessi dalla giunta provincial eamministrativa e che a questo punto dovreb-bero essere disdetti, con le prevedibili conse-guenze, attraverso la riduzione di duecento -ottantacinque milioni per spese di manuten-zione di locali scolastici e per la sistemazion eo l ' adattamento di nuovi locali presi in af-fitto a Empoli e a Firenze, attraverso cospi-cue riduzioni nelle spese per il trasporto de-gli alunni, l'annullamento di quelle per i lconcorso della provincia all'istituzione d iscuole materne degli enti locali, di quelle perl'orientamento scolastico, e tralasciando altr itagli attraverso il taglio persino dei due mi-lioni iscritti per noleggio di locali per assem-blee studentesche in locali extrascolastici, con -forme a quanto disposto dalla circolare n . 22del 1969 del Ministero della pubblica istru-zione ;

e infine — premesso che non è concepi-bile la chiusura di scuole che funzionano sol ograzie al sollecito intervento dell ' amministra-zione provinciale fatto d ' intesa con le auto-

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rità scolastiche locali, con una soluzione diemergenza che potrà essere abbandonata soloquando l'edilizia scolastica sarà in grado d irispondere alle pressanti esigenze della po-polazione – se non intendono perciò interve-nire perché sia modificato profondament equanto disposto dalla CCFL nei confronti de lbilancio dell'amministrazione provinciale d iFirenze .

(4-14558 )

RAICICH. — Al Ministro della pubblicaistruzione . — Per conoscere se risponde a ve-rità che in varie scuole medie superiori, ov eper la situazione dei locali, le assemblee sisvolgono in locali extra-scolastici, conformealla circolare 22 del 1969, i presidi richiedonoai ragazzi il pagamento di loro tasca dellasomma richiesta per il noleggio dei locali so-pra detti ;

se ritiene tale prassi compatibile e accet -tabile e se non ritiene di por fine ad essa .

(4-14559 )

RUSSO FERDINANDO . — Al Ministrodelle poste e delle telecomunicazioni . — Persapere se è a conoscenza delle difficoltà, i natto esistenti, in merito all'attivazione di nuo-vi impianti telefonici nell ' importante stazioneturistica di Cefalù (Palermo) e nella frazioneSant 'Ambrogio di Cefalù (Palermo) .

In particolare, l'interrogante desidera co-noscere se il Ministro non ritenga di interve-nire presso la SIP V Zona Napoli, per solle-citare l 'ampliamento della rete di Cefalù e l arealizzazione della rete telefonica urbana nel -la frazione di Sant'Ambrogio .

L'interrogante infine chiede di conoscere i lnumero di richieste inevase nel distretto d iCefalù (Palermo) .

(4-14560 )

MAGGIONI . — Ai Ministri dei lavori pub-blici e dei trasporti e aviazione civile . — Persapere quando i competenti uffici ritenganopoter porre fine, mediante la costruzione d iun soprapasso in sostituzione dell'attuale pas-saggio a livello sulla linea ferroviaria Milano -Genova, nell'abitato di Locate Triulzi, in pro-vincia di Milano, alla situazione di grave disa-gio per le migliaia di lavoratori pendolari che ,quotidianamente, sono costretti a sostare peroltre mezz'ora, quando al mattino si recan osul lavoro a Milano.

L'interrogante fa proprie le rinnovate re-centi proteste delle amministrazioni locali in-

teressate, e lamenta il grave disinteresse conil quale l'urgente problema è stato accolto da icompetenti uffici .,

(4-14561 )

MAGGIONI . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere quali sono i motivi pe ri quali l'ANAS non ha ancora preso in consi-derazione le richieste, più volte avanzate da-gli amministratori comunali della bassa mila-nese, e dalle stesse amministrazioni provin-ciali di Milano e di Pavia, a che la strada sta -tale n. 412 (che collega Milano con l'oltrep opavese ed immette, a Castel San Giovanni ,nella statale n . 10 da Voghera per Piacenza ,e che pure interessa un'ampia zona rural edepressa, dalla quale quotidianamente sono inmovimento migliaia di pendolari per raggiun-gere il lavoro nella metropoli lombarda) ven-ga opportunamente ampliata nell'attuale sed elarga non più di sei metri, o mediante la co-struzione di una più efficiente superstrada ,e ciò dopo che la recente costruzione del nuo-vo ponte sul Po a Pieve Porto Morone (in pro-vincia di Pavia) ha convogliato sulla statal en. 412 anche il traffico pesante da Milano pe rPiacenza .

(4-14562 )

MAGGIONI . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere quali sono i motivi per iquali :

il crocevia strada statale n . 35 dei Giovi ,Milano-Genova, all'altezza dell'attraversamen-to della strada provinciale San Martino Sicco-mario-Mortara (in provincia di Pavia) ;

l'incrocio della statale dei Giovi n . 35, conla strada provinciale Bressana-Codevilla-Riva-nazzano, in allacciamento con la strada statal eVoghera-Varzi (in provincia di Pavia) ;

non siano ancora stati segnalati mediant eil più volte richiesto impianto di lampade alsodio, particolarmente urgente e necessarioin questa stagione di persistente stato dinebbia .

(4-14563 )

CACCIATORE. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed al Ministro di grazia egiustizia . — Per conoscere se non ritengano ,con urgenti provvedimenti, rimuovere il gra-ve disservizio che esiste presso il tribunal edi Sala Consilina (Salerno) per mancanza digiudici e cancellieri .

Per tale increscioso stato di cose gli avvo-cati di Sala Consilina sono in sciopero da circaventi giorni, con conseguente paralisi di ognie qualsiasi attività giudiziaria .

(4-14564)

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Atti Parlamentari

— 22296 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

RUSSO FERDINANDO . — Al Ministro pergli interventi straordinari nel Mezzogiorno enelle zone depresse del centro-nord . — Per sa -pere se il Ministro non ritenga, nel quadr odelle azioni coordinate in favore dei territor idella Sicilia, colpiti dal sisma del 1968, di fi-nanziare la cantina sociale cooperativistic aEufemia di Calatafimi in provincia di Tra -pani, il cui progetto è stato rimesso all aCASMEZ nel 1969 .

L'interrogante si permette fare presente ch ela cooperativa in questione interessa oltre 23 0famiglie per lo più coltivatori diretti e mezza-dri titolari di una proprietà complessiva dicirca 1500 ettari di terreno. Tali famiglie d icoltivatori si sono inoltre impegnate a confe-rire alla cantina 70 mila quintali di uva anchese la loro produzione è di gran lunga più alta .

L'interrogante ritiene inoltre segnalare ch ein Calatafimi, in atto, risulterebbe approvatadalla Cassa soltanto la cantina Kaggera, nonsufficiente per le dimensioni produttive ad as-sorbire l'uva prodotta nel vasto territorio col-tivato dagli abitanti di Calatafimi . In tale co-mune esistono infatti oltre 6.000 ettari di ter-reno coltivato a vigneti ed una produzione d icirca 700 mila quintali di uva, mentre sononumerosi i coltivatori di Calatafimi che pos-seggono terreni in altri comuni . Mancandonella zona altre cantine, le più vicine son oquelle di Salemi e di Alcamo già sature, s iha una perdita economica conseguente per imolti produttori di uva, costretti a svenderela produzione con danni evidentissimi .

L 'interrogante pertanto, considerata l aparticolare vocazione colturale della zona, e l acrisi agricola conseguente al terremoto, chiededi conoscere se il Ministro non ritenga di ri-vedere il progetto in questione e disporne i lrelativo finanziamento ammettendo a tutti ibenefici di legge la cantina cooperativistic aEufemia .

(4-14565 )

TRIPODI GIROLAMO E FIUMANO. — AlMinistro di grazia e giustizia . — Per saper ese sia a conoscenza del carente funzionamentodella pretura di Gallina (Reggio Calabria) ch eoltre ad essere recentemente privata di uncancelliere, registra la mancanza di un ade -guato organico di personale, soprattutto pe rquanto concerne la necessità di un dattilo -grafo giudiziario e di un usciere .

'Ciò ha provocato un grave ritardo a tutt al 'attività giudiziaria della pretura non potendoessa provvedere alla redazione delle sentenzeoriginali, dei decreti penali e di citazione, non -ché a soddisfare le continue richieste dei cit-

tadini relative al rilascio di copie di atti ci -vili e penali .

Se non ritenga indispensabile provveder econ urgenza ad istituire nella pianta organi-ca, e quindi a coprire immediatamente, un po-sto di dattilografo giudiziario e uno di uscier egiudiziario .

(4-14566 )

LA BELLA, POCHETTI, VENTUROLI ,CESARONI, D'ALESSIO E MONASTERIO .— Al Ministro della sanità . — Per sapere serisponde a verità il fatto che presso il suo di-castero sono allo studio iniziative per la crea-zione di un istituto nazionale oncologico d iricerca scientifica, nel quale nuovo ente na-zionale sarebbero inglobati, tra gli altri, l'Isti-tuto Regina Elena e l'Istituto dermosifilopa-tico di Santa Maria e San Gallicano di Roma ;

se non ritenga in proposito necessarioacquisire preventivamente il parere delle re-gioni interessate, nel quadro della program-mazione ospedaliera nazionale e regionale d icui al titolo IV della legge 12 febbraio 1968 ,n. 132 e nella prospettiva della riforma sani-taria, soprattutto per quanto concerne l'ac-corpamento nel nuovo organismo di ricerc ascientifica di istituti che hanno, o potrebberoavere, diversa e più confacente collocazione re-gionale ;

in particolare, si chiede di sapere se nonritenga opportuno escludere, comunque, dal -la progettata nuova istituzione il San Galli-cano e il Regina Elena di Roma, in conside-razione :

che i due istituti possono essere van-taggiosamente classificati enti regionali ospe-dalieri specializzati in oncologia e dermosifi-lopatia, atteso che Roma e il Lazio presentanonotevoli carenze in tali settori, come già i lMinistro interessato aveva ritenuto congru oin un incontro con le rappresentanze sinda-cali avvenuto nel mese di aprire 1970 ;

che la regionalizzazione dei due noso-comi comporterebbe una netta economia d ioltre due miliardi di lire già stanziati, ma nonancora spesi, per l'ampliamento ed il poten-ziamento dell'ospedale oncologico del 'Sant oAndrea – recentemente inglobato nel Pio Isti-tuto Santo Spirito e ospedali riuniti diRoma – e per l'allestimento di due nuovi pa-diglioni all'ospedale Spallanzani per la der-matologia, oltre ché l'avvenuta classifica-zione di ente ospedaliero specializzato dell oIstituto privato-religioso Immacolata Conce-zione, Monte di Creta, di Roma a confermadella carenza di posti letto e di attrezzature

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Atti Parlamentari

— 22297 —

Camera dei Deputati

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nel settore per soddisfare le esigenze del ter-ritorio laziale ;

che la prevenzione e la ricerca scien-tifica, svolta sino ad oggi dai due istituti, co ngrande capacità tecnica ma purtroppo con in -sufficiente ampiezza data la densità demo -grafica della città e della regione cui serve -carenza destinata ad accentuarsi notevolmentein caso di trasformazione dei due istituti ,comportando ciò una diminuzione di post iletto e la cessazione del depistage di massa -non contrasta con l'attività di ente ospedalie-ro specializzato regionale, essendo tale atti-vità espressamente prevista al quarto comm adell 'articolo 2 della legge 12 febbraio 1968 ,n. 132 ;

che l'ordinamento giuridico, economic oe normativo, faticosamente raggiunto dop olunghi anni di agitazioni sindacali e di atti-vità legislativa, che parifica il personale de idue istituti a quello degli ospedali riuniti d iRoma, verrebbe di nuovo ad essere posto i ndiscussione, aprendo nuovi problemi di dif-ficile soluzione a danno dell'auspicabile in-tensa e costruttiva attività degli IFO, per l aquale attività la sicurezza e la tranquillit àeconomica del personale dipendente, medic oe non medico, è elemento essenziale . (4-14567 )

LA BELLA, POCHETTI, VENTUROLI ,CESARONI, D'ALESSIO E MONASTERIO . —Ai Ministri del lavoro e previdenza sociale edella sanità . — Per sapere se non ritengonourgente e necessario richiamare il president edegli Istituti fisioterapici ospedalieri di Roma ,professor Michele Riolo, al rispetto dei diritt idei lavoratori e ad adottare un più civile edemocratico comportamento, doveroso pe rchi eserciti pubbliche funzioni, il quale, pro-prio nel momento in cui entra in vigore loStatuto dei diritti dei lavoratori, rifiuta a irappresentanti sindacali di fornire loro qual-siasi informazione sulle decisioni del Consi-glio di amministrazione degli istituti e suiprovvedimenti amministrativi, adottati o invia di adozione, concernenti il personale di-pendente e di ritenere non necessario « sentirele organizzazioni sindacali » a proposito dell aapplicazione delle leggi delegate concernent idirettamente il personale, adducendo il « finedi una maggiore speditezza nella trattazion edell 'argomento » quando, invece, nella ap-plicazione delle predette norme delegate gl iIFO sono in ritardo di due anni ed hanno cap-ziosamente sostenuto la non applicabilità del -le norme medesime sino a quando non li ha

obbligati alla applicazione il Ministero dellasanità con espliciti atti ufficiali .

Se non ritengono, altresì, necessario chia-rire ufficialmente e autorevolmente al prefat opresidente, oltretutto ad evitare al personaleil ricorso allo sciopero per l'affermazione dielementari diritti, ed in risposta al quesit oche il nominato personaggio dice di aver po-sto ai superiori organi, dissipando una su apersonalissima e originale nonché cervello-tica interpretazione dell 'articolo 37 dello Sta-tuto dei diritti dei lavoratori, che quale legg edella Repubblica, si applica in tutti i luogh idi lavoro, compresi 'l'ospedale San Gallican oe l ' istituto Regina Elena .

(4-14568 )

SISTO, MIROGLIO E TRAVERSA. — AlMinistro della pubblica istruzione . — Per co-noscere - premesso :

che l'istituto tecnico industriale « Contar-do Ferrini », legalmente riconosciuto, funzio-na regolarmente in 'Casale Monferrato sin da l

1958, articolato in tre specializzazioni (mecca-nica, chimica industriale ed elettronica indu-striale) ;

che attualmente esso registra una popo-lazione scolastica di 400 alunni circa, i qual ivi affluiscono anche dal Basso Monferrato, dalVercellese e dalla Lomellina Pavese ;

che l'amministrazione provinciale d iAlessandria, nel suo piano programmatore d iistituti tecnici industriali, ha potuto tene rconto della presenza e dell'efficienza in Casal eMonferrato di questa scuola sì 'da esserle con-

sentito di dare la precedenza all ' istituzion edi sezioni staccate dell'ITIS del capoluogo

nelle città periferiche di Acqui Terme, Ovada ,Novi e Tortona, sollevando in tal modo s estessa e lo Stato da cospicui oneri finanziari ;

che l 'edificio e le attrezzature - specie

nel settore elettronico e chimico - dell ' istituto

« C. Ferrini » raggiungono attualmente un li-vello di avanguardia e che i suoi periti, assa iquotati, vengono immediatamente assorbit inelle industrie dei settori interessati ;

che, 'però, la situazione finanziaria de l

detto istituto si è fatta oggi insostenibile, anz idrammatica (da 5 mesi il corpo insegnant enon percepisce stipendio - il versamento de icontributi assicurativi è in forte ritardo - gros-si i debiti insoluti verso i fornitori vari - im -possibilità di pagare le rate dei mutui contrat-ti per la ristrutturazione edilizia della scuola) ;

che l ' amministrazione provinciale d iAlessandria fin dal febbraio 1970 ha inoltrat oa codesto Ministero - tramite il provveditor e

agli studi - un'apposita istanza per la statiz-

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zazione, totale o parziale, del « C . Ferrini » apartire dal 10 ottobre 1970 (consenzienti gl iorgani responsabili dell'ente) ;

che, ciononostante, il 1° ottobre 1970 laPresidenza dell'istituto Casalese ha riapert ola scuola confidando nel tempestivo accogli -mento della richiesta di statizzazione - :

a) quali sono le ragioni che hanno impe-dito l'operazione richiesta dalla provincia d iAlessandria e auspicata dal comune di Casale ,dalla dirigenza dell'istituto « C . Ferrini » edallo stesso provveditorato ;

b) quali provvedimenti codesto Ministe-ro intende adottare quando (l 'evento non pu ònon verificarsi nel prossimo futuro) il dett oistituto sarà costretto a cessare la propria at-tività con le facilmente immaginabili conse-guenze di ordine scolastico, economico e so-ciale .

(4-14569 )

GORGHI E PISTILLO. — Al Ministro degl iaffari esteri . — Per conoscere quali siano imotivi della mancata o ritardata erogazion eda parte del Ministero degli affari esteri, de ifondi assegnati sul bilancio 1970 all'INCA -Istituto di Patronato della CGIL - per il po-tenziamento delle sue strutture all'estero el'estensione della sua attività a favore dei la-voratori italiani emigrati all'estero e delle lor ofamiglie ;

se ritenga che un tale fatto sia compati-bile con precisi e documentati impegni as-sunti dal Sottosegretario agli esteri per l'emi-grazione, concordandoli in sede ministerial eunitariamente con i Patronati INAS, ITAL ,AGLI (che hanno già percepito le rispettivespettanze) ;

se è a conoscenza che tale erogazione giàviene per la prima volta a sanare una ingiu-stificata discriminazione attuata dal Minister odegli affari esteri per anni nei confronti de lPatronato della CGIL, rispetto ad altre orga-nizzazioni similari, operate all'estero ; e che lasomma relativa è stata già spesa per l 'attua-zione degli impegni presi dal Patronato INCAsu esplicita richiesta e indicazione del Sotto-segretario agli esteri per l'emigrazione .

(4-14570 )

LUCCHESI. — Al Ministro della sanità . —Per sapere se e quando sarà possibile accoglie -re la tante volte ripetuta istanza del comitatolivornese di assistenza intesa ad ottenere u nsostanziale aumento della retta per i ragazz iricoverati presso il preventorio di Castelnuov odella Misericordia (Livorno) .

Il suddetto ente morale ha fatto present eche l'attuale retta di lire mille giornaliere èveramente inadeguata (occorrerebbero almen oaltre 500 lire al giorno) e che se l'opera nonsarà aiutata sarà costretta a chiudere riman-dando i ragazzi al loro ambiente, soprattutto« le baracche » livornesi, dove sarebbero pri-vi di ogni assistenza morale e materiale .

(4-14571 )

LUCCHESI . — Ai Ministri della pubblic aistruzione e dei lavori pubblici . — Per sa-pere se non intendano chiarire con una circo -lare comune agli uffici periferici dipendentila portata precisa dell'articolo 68, comma pri-mo, della legge n . 444 del 1968 relativament ealle opere di ristrutturazione e di completa -mento delle scuole materne .

Alcuni provveditorati agli studi, infatti in-terpretano tale norma in senso restrittivo men -tre gli uffici del genio civile sostengono ch el'interpretazione deve essere invece nel sens opiù ampio .

(4-14572 )

LUCCHESI . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se sarà accolta la richiest adel comune di Sillano per il finanziament osulla legge n . 589 del 1949 e seguenti per l'im-porto di lire 45 milioni per la costruzione d iun'area di parcheggio nel centro abitato .

Il comune ha grave ed urgente necessitàdi realizzare la predetta opera, dato il traffi-co automobilistico che si addensa nel centro ,specialmente nel periodo estivo .

D'altra parte, trattandosi di comune mon-tano, non ha assolutamente la possibilità d irealizzare l'opera con mezzi propri o con mu-tui onerosi .

(4-14573 )

QUILLERI. — Al Presidente del Consigli odei ministri . — Per sapere se è a conoscenzadelle gravi accuse che si vanno muovendo al -l'onorevole Giacomo Mancini, in relazione allasua attività di ministro dei lavori pubblici ,attraverso gli articoli pubblicati su un notosettimanale ; articoli nei quali si parla chiara-mente di aste truccate e di appalti concordat ipreventivamente, mediante versamento di co-spicue tangenti ;

per sapere per quali ragioni il procura-tore della Repubblica di Roma, pur essendoin possesso di una denuncia circostanziata nonha finora ritenuto di promuovere un'accurat aindagine .

(4-14574)

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— 22299 —

Camera dei Deputata

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BUSETTO, CERAVOLO DOMENICO, BER-TOLDI, BORTOT, GRANZOTTO E LIZZERO .— Al Ministro di grazia e giustizia . — Per sa-pere se, essendosi celebrato il processo d'ap-pello per la immane sciagura del Vajont econcluso con sentenza emessa il 3 ottobre 197 0nei cui confronti sono stati avanzati ricors ipresso la Corte di cassazione, iI Ministro nonritenga opportuno adoprarsi nell 'ambito de ipoteri costituzionali a lui attribuiti, perch ésiano rispettati i termini ordinatori previsti da lcodice di rito per il deposito della sentenz adi appello attesa la natura del giudizio, l atutela dei rilevanti interessi morali e mate-riali ad essa collegata, e, nello stesso tempo ,per evitare che nelle more operi la prescri-zione a favore degli imputati, il che vanifi-cherebbe l'attesa più che legittima al compi-mento pieno della giustizia dei superstiti edelle popolazioni colpite .

(4-14575 )

BERNARDI . — Al Ministro per gli inter -venti straordinari nel Mezzogiorno e nellezone depresse del centro-nord . — Per saperese non ritenga utile ed opportuno dare di-sposizioni al FORMEZ di coordinare la pro-pria attività culturale con le istituzioni pub-bliche locali aventi i medesimi caratter ie finalità, naturalmente là dove esistono ,onde meglio si raggiunga lo scopo di un aformazione civica delle popolazioni e s ievitino duplicazioni o vuoti, che rappresen-tano solo un maggiore sforzo finanziario e dun minore rendimento sociale .

In particolare l'interrogante si riferisce aLatina, ove opera da tempo un Centro di ser-vizi culturali dipendente dal FORMEZ, m adove è stato costituito recentemente un Con-sorzio per i servizi culturali tra l'Amministra-zione provinciale ed il comune di Latina ,aperto a tutti i comuni della provincia .

Ad avviso dell'interrogante la caratteri-stica di straordinarietà degli interventi dellaCassa, dovrebbe consigliare una politica d ipotenziamento del Consorzio espresso daglienti locali, cosicché questo sia in grado al piùpresto di svolgere un'opera incisiva di pro-mozione culturale, collaborato organicament edal Centro dipendente dal FORMEZ .

L'interrogante chiede se il Ministro inte-ressato non ritenga di stanziare i fondi neces-sari per la costruzione di una biblioteca eCasa di cultura, dove unificare le varie ini-ziative, dotando la giovane provincia di Latin adi una infrastruttura veramente idonea a lprogresso culturale della popolazione.

(4-14576)

TRIPODI GIROLAMO E FIUMANÒ. — AiMinistri dell ' interno e di grazia e giustizia . —Per sapere, premesso che vi è in atto un pro -fondo malcontento tra i dipendenti, se corri -sponde a verità che l'Amministrazione provin-ciale di Reggio Calabria abbia deliberato degl iscandalosi e illegali « cambi di qualifica » d inatura squisitamente elettorale, tenendo contoche alcune delle suddette deliberazioni son ostate rese esecutive malgrado il parere nega-tivo delle autorità tutorie . Trattasi delle se-guenti deliberazioni :

delibera n . 1446 del 30 aprile 1970 a fa-vore di Donato Augusto (annullata dalla pre-fettura) ;

delibera n . 1357 del 22 novembre 1970 afavore di Ligato Cristoforo (annullata dall aprefettura) ;

delibera n. 295 del 13 gennaio 1970 a f a-vore di Panagia Salvatore (annullata dallaprefettura) ;

delibera n . 1180 del 13 aprile 1970 a fa-vore di Prochilo Montagnese Iole (resa esecu-tiva per decorrenza di termine) ;

deliberà n . 1462 del 30 aprile 1970 a fa-vore di Lucisano Giuseppe (resa esecutiva perdecorrenza di termine) ;

delibera n. 1584 dell'U maggio 1970 a fa-vore di Colella Maria in Briganti (resa esecu-tiva per decorrenza di termine) .

Qualora quanto sopra dovesse risultare ve-ritiero, dopo una rigorosa inchiesta sull'ope-rato del presidente e degli altri responsabil idell'Amministrazione provinciale, gli interro-ganti chiedono di conoscere quali provvedi -menti amministrativi e penali intendono met-tere in atto per colpire i responsabili degl iabusi di potere, degli illeciti, del malcostume edella vergognosa azione di corruzione, portat iavanti ai danni dell'ente locale e della mag-gioranza dei lavoratori dipendenti . (4-14577 )

ESPOSTO E CICERONE. — Ai Ministridell'interno e di grazia e giustizia . — Per sa -pere se risponde a verità il fatto che l'attual esede della clinica privata « Immacolata Con-cezione » del comune di Celano (Aquila) d iproprietà dell'Ente Morale Provincia Bernar-diniana, è quella stessa che fu costruita co nil finanziamento pubblico dell'Ente Fucino –ora Ente regionale di sviluppo agricolo pe rl'Abruzzo – per essere adibita a sede di u norfanotrofio destinato ad accogliere gli orfan idegli assegnatari del Fucino ;

per sapere quali provvedimenti si inten-dono adottare per l'accertamento di eventuali

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responsabilità e per procedere alla restituzio-ne dell'immobile alla funzione ed all'uso pe ri quali è stato finanziato e costruito . (4-14578 )

MAGGIONI . — Al Ministro della pubblic aistruzione. — Per conoscere se non ritenganecessario ed urgente intervenire affinchévenga compiuto un atto riparatorio nei con -fronti del professore Giorgio Marconi, abili-tato all'insegnamento di educazione artisticanelle classi differenziali, il quale è stato dan-neggiato dal provveditore agli studi di Genova .

Il suddetto insegnante, infatti, venne nomi -nato dal provveditore con incarico triennalenell'anno scolastico 1968-69 ai sensi della leg-ge n . 831 ; dopo un anno lo stesso provvedi-tore, uniformandosi ad un parere espress odalla Commissione ricorsi su di un gravameinoltrato fuori termine da terzi e quindi inac-coglibile, ha annullato la qualifica di ex trien-nalista cui il professore Marconi aveva diritto ,con danno morale ed economico rilevante, es-sendogli state decurtate le ore di insegnamen-to settimanale e conseguentemente lo stipen-dio, ridotto della metà .

(4-14579 )

MAGGIONI. — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale, dell'interna e dell ' indu-stria, commercio e artigianato . — Per sapereper quale motivo il Magistrato del Po d iParma, anche dopo le inondazioni provocatedal fiume Sesia nel 1968 – straripamenti chehanno causato gravi danni alle colture ed agl iedifici pubblici e privati nei comuni di Lan-gosco, Candia e Breme, in provincia di Pavia ,ed in altre località in provincia di Vercelli –non ha ritenuto necessario aprire la luce de itre arconi, riempiti di terra e di materiale va -rio, del Ponte di Candia, in riva sinistra, osta -colo al naturale scorrere delle acque e motiv odi grande pericolo in caso di eventuale ingros-samento del fiume ; per sapere, inoltre, qualesicurezza e difesa offra, in caso di eventualeingrossamento del Sesia, il tratto arginale d imetri 800, sulla sinistra del fiume, in zon afrazione Terrasa (comune di Candia) tratt oche nel 1968 ed anche in precedenza vennerotto dall ' impeto delle acque, causando alla-gamenti e danni nelle zone finitime ; e perconoscere, infine, per quale motivo non son ostati ancora risarciti i comuni ed i privat idella provincia di Pavia colpiti dalle inonda-zioni del Sesia del 1968, mentre si è già di -sposto in favore dei danneggiati della provin-cia di Vercelli .

(4-14580)

MAGGIONI . — Ai Ministri delle finanzee dell ' interno. — Per sapere quali misur eabbiano predisposto per consentire alle am-ministrazioni provinciali di far fronte allapesante situazione finanziaria in cui si ver-ranno a trovare per effetto della cessazione ,a decorrere dal primo gennaio 1971, delle in-tegrazioni statali alle addizionali un temporiconosciute agli enti locali sull ' imposta era-riale per i redditi agrari . Infatti, con l'arti-colo 15 della legge 16 settembre 1960, n . 1014tali addizionali vennero abolite, mentre co nil successivo articolo 16 della stessa legge,modificato dall'articolo 7 della legge 3 feb-braio 1963, n . 56, .si stabilì che lo Stato avreb-be provveduto a compensare i mancati in-troiti limitatamente al periodo 1° gennaio-3 1dicembre 1970 .

(4-14581 )

MAGGIONI . — Ai Ministri della pubblicaistruzione, dei lavori pubblici e dei trasportie aviazione civile . — Per sapere se sia a lor oconoscenza che a Pavia funziona il a Centrodidattico automobilistico Rossi » con anness oparco scuola in viale Cremona 296, sorto a diniziativa di privati e frequentato da circa300 alunni dai 6 ai 15 anni, le cui finalità son ostate riconosciute meritevoli di considerazio-ne dal provveditorato agli studi e dall'ispet-torato della motorizzazione civile ; e se, con-siderata la funzione altamente educativa svol-ta da quell 'organizzazione, non ritengano ne-cessario, in accoglimento delle apposite istan-ze presentate ai rispettivi dicasteri, disporr e

per la concessione di un contributo nell e

spese di gestione .A tale proposito l'interrogante fa rilevare

che il problema sociale costituito dall'incre-mento del traffico motorizzato richiede nonsoltanto campagne pubblicitarie a mezzostampa, televisione o documentari cinemato-grafici, ma anche e soprattutto l'affrancamentoalle suddette iniziative di corsi didattici com-plementari agli insegnamenti scolastici sullenorme di circolazione e di guida, attravers o

esperimenti pratici, com 'è nel caso del centro

automobilistico in questione .

(4-14582 )

CAPRARA E BRONZUTO . — Al Ministro

dell'interno. — Sulla scandalosa impunità ac-cordata ad elementi fascisti negli incidenti a lliceo Sannazaro di Napoli il 17 novembre

1970 .

(4-14583)

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— 22301 —

Camera dei Deputat a

V LEGISLATURA

DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

FIUMANÒ E TRIPODI GIROLAMO . — A lMinistro della pubblica istruzione . — Pe rsapere :

1) in base a quali non note competenz especifiche e criteri obiettivi è. stato nominatocommissario presso l ' istituto tecnico industria-le di Roccella Jonica il signor Misaggi, datoche quest'ultimo, dipendente dell'ente di svi-luppo agricolo (ex Opera valorizzazione Sila) ,non è conosciuto come particolarmente esper-to nel campo scolastico ;

2) se sia a conoscenza che il suddettocommissario in occasione dell'assunzione delpersonale di segreteria, degli applicati, bidel-li . magazzinieri, ecc., non abbia tenuto alcuncriterio obiettivo di scelta (titoli, capacità ,condizioni economiche, situazione familiare ,età, ecc .) che non fosse quello discriminatori odell'appartenenza al partito della democrazi acristiana, di cui il Misaggi è esponente lo -cale ;

3 se non ritenga opportuno disporre in-dagini e porre riparo alla nomina in quant oingiustificata e alle irregolarità delle assun-zioni .

(4-14584 )

BUZZI . — Al Ministro della pubblica istru-zione. — Per conoscere il motivo delle rile-vanti trattenute disposte dall'Amministrazionescolastica sullo stipendio degli insegnanti d iscuola secondaria con incarico a tempo inde-terminato .

Allo scopo di consentire il « riscatto », a ifini previdenziali, degli anni di servizio peri quali sono stati versati dai suddetti inse-gnanti i contributi all 'Istituto nazionale dellaprevidenza sociale si sarebbe potuto operarein modo meno oneroso per il personale in -segnante operando, per gli anni riscattabili ,semplici trattenute a conguaglio della diffe-renza esistente tra la trattenuta precedente gi àpraticata a favore dell'INPS e quella attual ea favore del tesoro restando da compiere, peril resto, un'operazione di trasferimento di fbn-di dall'Istituto al tesoro .

L'interrogante chiede di conoscere se nonsi ritenga di adottare tale procedura che oltread essere più rapida risulta meno onerosa pe ril personale interessato .

(4-14585 )

FIUMANÒ E TRIPODI GIROLAMO . — AlMinistro dei lavori pubblici . — Per saperequali misure pratiche intenda adottare, affin-ché le centinaia di contratti di cessione di al-loggi a riscatto di proprietà INCIS, IACP e de lpatrimonio del comune di Reggio Calabria,

giacenti presso gli uffici del provveditorat oalle opere pubbliche di Catanzaro, possano es-sere perfezionati ai sensi dell'articolo 7 dell alegge 30 marzo 1965, n . 225 .

Gli interroganti fanno presente il gravestato di malcontento esistente tra gli inquilin iaventi diritto al riscatto, i quali non si pos -sono rendere conto e non giustificano gli in -tralci burocratici che impediscono la realizza -zione dell'annosa aspirazione al riscatto degl ialloggi e la formazione dei condominii nell ointeresse tanto degli inquilini quanto delle am -ministrazioni interessati alle gestioni attuali .

(4-14586 )

FIUMANO E TRIPODI GIROLAMO . —Ai Ministri dei lavori pubblici, dell'interno edi grazia e giustizia e al Ministro per gli in-terventi straordinari nel Mezzogiorno e nell ezone depresse del centro-nord . — Per saper e- di fronte ai gravi danni provocati dal feno-meno alluvionale, abbattutosi nell 'abitato diBagnara Calabra, nella nottata tra il 14 e 1 5novembre 1970 e che è sopravvenuto quandoancora non erano state rimarginate le ferit eprodotte dal nubifragio del novembre 1968 - :

1) se le cause dei gravi danni sono da ri-condursi ai lavori autostradali che hanno mes-so in forse l'equilibrio idrogeologico dell a

-zona soprastante l'abitato di Bagnara Calabr ae che la minacciano ormai di frana ;

2) se corrisponde a vero che il materialemelmoso riversatosi nell'abitato in occasionedella prima e seconda manifestazione alluvio-nale corrisponda a quello di risulta dei lavor iautostradali, così come è di pubblica opi-nione ;

3) i risultati delle indagini tecniche de lMinistero dei lavori pubblici dopo l ' alluvionedel 1968, delle denunzie all'autorità giudizia-ria sulle responsabilità delle ditte appaltatri-ci e dell 'ordinanza del sindaco nei confront idelle ditte suddette e del ricorso relativo allaautorità giudiziaria da parte di queste ultime ;

4) se esiste un programma di intervent iorganici per i bacini ricadenti nelle zone tr aBagnara e ,Stilla, dove fenomeni di frana s ivanno verificando dopo l'inizio dei lavori au-tostradali e quali lavori di sistemazione idro-geologica montana e valliva sono previsti equali realizzati ;

5) quali provvedimenti di carattere im-mediato e a medio termine si propongono diadottare, anche in vista dei nuovi provvedi -menti legislativi a favore delle zone, popola-zioni e aziende colpite da fenomeni alluvio-nali recenti (Genova, ecc .) .

(4-14587)

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Atti Parlamentari

- 22302 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI = SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

« Il sottoscritto chiede cli interrogare i lMinistro del tesoro, per conoscere quali prov-vedimenti intenda adottare circa il funziona -mento della " Sezione autonoma di creditocomunale e provinciale " istituita con legge22 dicembre 1969, n. 964 per la coperturadei disavanzi economici dei bilanci di previ-sione dei comuni e delle province medianteemissione di cartelle e della " Sezione auto-noma per il Credito a medio termine " pe ranticipazioni da assumere a copertura dei di-savanzi economici nei bilanci di previsionenelle more dell'autorizzazione dei mutui stes-si, considerato che per l 'anno in corso son ostati erogati anticipi ai comuni che non pre-sentano mutui a pareggio di bilancio supe-riori ai 100 milioni .

(3-03856)

« FOSCHI

« I sottoscritti chiedono d'interrogare i Mi-nistri del lavoro e previdenza sociale e del te -soro, per sapere - premesso che :

risulta notoria la voce secondo la qual eil complesso Zanussi avrebbe rilevato gli sta-bilimenti della ditta Triplex di Gerenzano ,provincia di Varese ;

che la operazione di che trattasi, sarebb estata ideata dalla compratrice al solo scopo d itogliere dal mercato produttivo, degli elettro -domestici, una concorrente ;

che tale operazione oltre che essere di na -tura spregiudicatamente antisociale, sarebbealtresì in netto contrasto con i precisi impegn iassunti dalla Zanussi a seguito dell'otteni -mento di un finanziamento IMI di 50 miliard idi lire per ampliamento degli impianti di pro -duzione e non per eliminare quelli esistenti -

se sono a conoscenza della manovra espo -sta in premessa e in caso contrario se non siritiene urgente assumere dirette e precise in -formazioni in merito, dopo di che quali prov -vedimenti si intendono adottare per stroncar ela palese speculazione e garantire la occupa -zione dei lavoratori dipendenti della Triplex ;

per sapere se la operazione Zanussi Tri -plex per il modo in cui è stata congegnata eper i fini tipicamente speculativi cui è desti -nata è compatibile con le disposizioni vigent iin materia di finanziamenti a privati da partedi istituti finanziari a carattere pubblico o co -

munque di preminente interesse nazionale equali provvedimenti si intendono adottare neiconfronti degli eventuali responsabili .

(3-03857)

« AZIMONTI, MARCHETTI, GALLI ,ZAMBERLETTI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri ed i lMinistro di grazia e giustizia per conoscer egli esatti termini del giudizio di legittimitàcostituzionale e delle tesi sostenute dai sosti-tuti avvocati generali dello Stato Francesc oAgrò e Vito Cavalli, che hanno provocato ilnoto esposto alla procura della Repubblic adi due parlamentari .

« Gli interroganti ritengono necessario edoveroso un ampio chiarimento del Governosulla questione, che ha trovato assai largaeco sulla stampa italiana e che ha provocat ouna denuncia penale nei confronti di valoros ied onesti professionisti al servizio dello Stato ,pur in una situazione che, salvo non si vo-glia pensare ad altra, prefabbricata iniziativ apropagandistica, non offriva certamente mo-tivo e ragione di tanto rumore .

(3-03858) « TANTALO, CARENINI, ZAMBERLETTI ,

AMADEO, BOLDRIN, RADI, SEDATI ,DE PONTI, NUOCI, VILLA, GREG-GI, SPERANZA, FORNALE, TRAVER-SA, LOSPINOSO SEVERINI, BAR-TOLE, LOBIANCO, MERENDA, GRASSIBERTAllI, SCIANATICO, MAROTTA ,CAROLI, BUFFONE, SCARASCIA MU-GNOZZA, Bosco, LIMA, PISIC-CHIO, SPADOLA, MAGGIONI, PA-

VONE, SGARLATA, DI LEO, PREARO ,

BOTTARI, SPITELLA, SQUICCIA-

RINI, MAllARRINO, ARMANI, CRI-STOFORI, BOVA, CASTELLUCCI, DESTASIO, LAFORGIA, VAGHI, NAPO-LITANO FRANCESCO, TAMBRON I

ARMAROLI, SANGALLI, ALLOCCA ,FELICI » ,

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri dei trasporti e aviazione civile, dell amarina mercantile e dell'interno, per sapere :

1) le ragioni per cui ancora non è statadata attuazione agli impegni assunti dal Go-verno, con gli ordini del giorno accolti a con-clusione del dibattito sui bilanci finanziari d iprevisione dei Trasporti e della Marina mer-cantile per l'esercizio 1970 . Con gli ordini de lgiorno il Governo è stato impegnato: a pre -disporre tutte le misure per revocare entro

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Atti Parlamentari

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Camera dei Dcputat t

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

breve tempo le concessioni del servizio di tra-.ghettamento alle società private " Carontee Tourist Ferrj Boats; a requisire le loroattrezzature e ad assorbire nell'organico del -l'azienda delle ferrovie dello Stato i lavora -tori dipendenti dalle due società . Tutto ciò

per porre fine all'azione di spogliazione de llegittimo diritto di tutto il servizio di tra-ghettamento dei viaggiatori, di automezzi edi merci sullo stretto di Messina, che è d iesclusiva spettanza delle ferrovie dello Stato ,per eliminare lo scandaloso arricchiment odelle società private (oltre 6 miliardi di liredi incasso) e al conseguente grave danno pe rl'azienda pubblica, che per quel servizio h avisto ridurre le proprie entrate dell'ottant aper cento ;

2) se corrispondono a verità le voci i nbase alle quali l'armatore Amedeo Matacena ,proprietario della società Caronte e compar-tecipante della Tourist Ferrj Boats, distinto-si nel condurre indisturbato il criminoso at-tacco alle istituzioni democratiche e all'unit àdella Calabria, durante i recenti moti di Reg-gio, con la utilizzazione di ingenti mezzi fi-nanziari che lo Stato illegittimamente gli h apermesso di realizzare mantenendo a suo fa-vore la concessione del servizio di traghetta-mento, godrebbe di alte protezioni presso iMinisteri interessati ;

3) se non ritengano urgente, anche all aluce dei recenti fatti adottare i provvediment iche scaturiscono dagli impegni assunti, re-stituendo alle ferrovie dello Stato il propri odiritto e liquidando una vergognosa specula-zione ai danni della collettività .

(3-03859) « TRIPODI GIROLAMO, FIUMANÒ, GU-GLIELMINO, LAMANNA, SCUTARI ,

GULLO, MICELI, GIUDICEANDREA ,

CERAVOLO SERGIO, DAMICO

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri dei lavori pubblici, dell'interno e d igrazia e giustizia e il Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno e nelle zon edepresse del centro-nord, allo scopo di cono-scere :

a) l'entità dei danni provocati dal feno-meno alluvionale abbattutosi su Bagnara Ca-labra nella nottata fra il 14 e 15 novembre1970 ;

b) le cause per cui piogge anche di bre-ve durata e di non eccezionale portata possan oprovocare così rilevante danno al centro abi-tato, tenuto anche conto di quanto avvenut oin occasione del fenomeno alluvionale del no-vembre 1968, nello stesso comune ;

c) quali opere di natura idrogeologica esistematoria montana e valliva siano state rea-lizzate dopo l 'alluvione del 1968 nei bacinidella zona e se esiste un piano organico d idifesa del suolo nel quadro di applicazion edella legge speciale per la Calabria ;

d) quali ulteriori misure intendano adot-tare a favore della zona, delle popolazioni edegli enti locali colpiti dai danni alluvionali ,anche nel quadro degli imminenti provvedi -menti legislativi a favore di altre zone allu-vionate del Paese, in atto di fronte al Parla -mento ;

e) i risultati delle indagini amministra-tive, delle inchieste giudiziarie, dell 'ordinan-za del sindaco e del relativo ricorso alla au-torità giudiziaria da parte delle ditte appalta-trici dei lavori autostradali, in relazione a idanni alluvionali del novembre 1968 .

(3-03860)

« FIUMANò, TRIPODI GIROLAMO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro della marina mercantile, per sapere s egli sia noto il grave malcontento che si è svi-luppato a Porto Torres e nell'intera provinci adi Sassari per la mancata entrata in eserci-zio della linea marittima Genova-Porto Torres -Civitavecchia, malcontento recepito dallo stes-so consiglio comunale di Porto Torres che h adiscusso del problema ed ha votato un docu-mento di vibrata protesta nei confronti dell eautorità che hanno impedito l'entrata in eser-cizio della linea in argomento .

« Per sapere infine se – tenuto conto ch edetta linea era stata studiata appositament eper il collegamento diretto di tutto l'entroter-ra della provincia di Sassari e dell'Oristanes econ le regioni del centro-nord e del nord i nmodo da offrire un rapido sbocco alle merci ,passeggeri ed automezzi dei citati centri ,e che la mancata attuazione della linea s ipalesa di conseguenza come un danno gravis-simo per gli interessi sopra menzionati – i lMinistro competente non creda opportuno rie-saminare il problema e risolverlo nel sens oadditato dalle popolazioni interessate .

(3-03861)

« Tocco » .

INTERPELLANZ A

« Il sottoscritto chiede di interpellare i Mi-nistri del bilancio e programmazione econo-mica, delle partecipazioni statali e dell ' indu-stria, commercio e artigianato e il Ministroper gli interventi straordinari nel Mezzogior-

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Atti Parlamentari

- 22304 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1970

no e nelle zone depresse del centro-nord, pe rsapere se, essendo loro nota la situazione d igrave inferiorità in cui versa l ' industria chi -mica nazionale a fronte di quella del restod'Europa, argomento alla base di altre ana-loghe interpellanze rimaste per altro senz arisposta; essendo altresì nota ai Ministri inte-ressati la grave crisi direzionale in cui è ve-nuta a trovarsi la Montedison di recente, essinon ritengano utile ed indifferibile promuo-vere in Parlamento una larga discussione sul -

l'argomento onde si possa giungere al piùpresto alla stesura di un piano nazionale d isviluppo dell'industria chimica e si chiari-scano nel contempo i compiti e le finalità chela mano pubblica presente nella Montedisonintende portare avanti all'interno di quell aazienda .

(2-00573)

« Tocco » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO