SEDUTA POMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 196...

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Atti Parlamentari 11669 — Camera dei Deputal i V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 29 OTTOBRE 196 9 193. SEDUTA POMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 196 9 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTINI IND I DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNIN I INDICE PAG . Congedi 1167 1 Disegni di legge (Approvazione in Commis - sione) 1171 8 Proposte di legge : (Annunzio) 1167 1 (Approvazione in Commissione) 1171 8 (Deferimento a Commissione) . . 1167 1 (Svolgimento) 1167 5 Interrogazioni e interpellanza (Annunzio) 1171 8 Mozione (Seguito della discussione), inter- pellanze e interrogazioni (Seguito dell o svolgimento) sulla situazione urbanistic a ed edilizia di Napoli : PRESIDENTE 1167 5 A CHI LLI 1171 4 ALFANO 11697 PAG. AvoLIo 1170 0 BARCA 1171 7 CALDORO 1170 8 CAPRARA 11689 CIAMPAGLIA 1170 7 COMPAGNA 1169 5 COVELLI 1171 2 DE LORENZO FERRUCCIO 1170 5 MEZZA MARIA VITTORIA 1171 0 NATALI, Ministro dei lavori pubblici 1167 6 11693, 1171 7 Riccio 11704 SCOTTI 1170 8 ZANIBELLI 1171 6 Commemorazione del deputato Giulio Pastore: PRESIDENTE 1167 1 RUMOR, Presidente del Consiglio dei ministri 1167 4 Ordine del giorno della seduta di domani 11719

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Camera dei Deputal i

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193.

SEDUTA POMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 196 9

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTINI

IND I

DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNINI

INDICEPAG .

Congedi 1167 1

Disegni di legge (Approvazione in Commis -sione) 1171 8

Proposte di legge:

(Annunzio) 1167 1(Approvazione in Commissione)

1171 8(Deferimento a Commissione) . .

1167 1(Svolgimento) 1167 5

Interrogazioni e interpellanza (Annunzio) 1171 8

Mozione (Seguito della discussione), inter-pellanze e interrogazioni (Seguito dell osvolgimento) sulla situazione urbanistic aed edilizia di Napoli :

PRESIDENTE 11675A CHI LLI 1171 4ALFANO 11697

PAG.

AvoLIo 1170 0BARCA 1171 7CALDORO 1170 8CAPRARA 11689CIAMPAGLIA 1170 7COMPAGNA 1169 5COVELLI 1171 2DE LORENZO FERRUCCIO 11705MEZZA MARIA VITTORIA 11710NATALI, Ministro dei lavori pubblici 11676

11693, 1171 7Riccio 11704SCOTTI 1170 8ZANIBELLI 1171 6

Commemorazione del deputato Giulio Pastore:

PRESIDENTE 1167 1RUMOR, Presidente del Consiglio dei

ministri 1167 4

Ordine del giorno della seduta di domani 11719

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La seduta comincia alle 16.

BIGNARDI, Segretario, legge il process overbale della seduta pomeridiana di ieri .

(I' approvato) .

Congedi .

PRESIDENTE. Hanno chiesto congedo ideputati Terranova, Urso e Vassalli .

(I congedi sono concessi) .

Annunziodi una proposta di legge.

PRESIDENTE. È stata presentata all aPresidenza la seguente proposta di legge da ideputati :

PISICCHIO e IANNIELLO : « Proroga dell alegge 12 marzo 1968, n . 334, recante normeper l 'accertamento dei lavoratori agricol iaventi diritto alle prestazioni previdenziali eper l 'accertamento dei contributi unificati inagricoltura » (1964) .

Sarà stampata e distribuita . Avendo gl ionorevoli proponenti rinunciato allo svolgi-mento, la proposta di legge sarà trasmessaalla competente Commissione permanente ,con riserva di stabilirne la sede.

Deferimenti a Commissioni.

PRESIDENTE . La IV Commissione per-manente (Giustizia) ha deliberato di chieder eche la proposta di legge d ' iniziativa dei sena-tori DAL CANTON MARIA PIA ed altri : « Mo-difica all 'articolo 97 del codice civile, concer-nente i documenti per le pubblicazioni ma-trimoniali » (Approvata dal Senato) (1585) ,ad essa assegnata in sede referente, le si adeferita in sede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

La VI Commissione permanente (Finanzee tesoro) ha deliberato di chiedere che la pro -posta di legge d'iniziativa dei deputati AzI-MONTI ed altri : « Modifiche alla legge 29 no-vembre 1965, n . 1323, riguardante norme perla sistemazione del rapporto finanziario esi-

stente tra lo Stato e la cooperativa marinar a" Garibaldi " » (1393), ad essa assegnata insede referente, le sia deferita in sede legisla-tiva .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

La XIV Commissione permanente (Sani-tà) ha deliberato di chiedere che la propost adi legge d'iniziativa del deputato DE MARIA :

« Integrazione della composizione del Consi-glio provinciale di sanità, di cui all ' artico-lo 12 del decreto legislativo 11 febbraio 1961 ,n . 257 » (1267), ad essa assegnata in sede re -ferente, le sia deferita in sede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Commemorazion edel deputato Giulio Pastore .

PRESIDENTE . (Si leva in piedi, e con lu ii deputati e i membri del Governo) .

Onorevoli colleghi, sono trascorsi poch igiorni da quando ci siamo raccolti nel ricord odi Fernando Santi . Ed oggi dobbiamo ricor-dare un altro esponente del movimento ope-raio di recente scomparso : Giulio Pastore .

Le figure di questi sindacalisti che ci han -no lasciato in questi ultimi mesi – GiacomoBrodolini, Renato Bitossi, Fernando Santi eadesso Giulio Pastore – avevano alcune carat-teristiche in comune, dall'estrazione social ealla formazione politica, dall'immediata oppo-sizione al fascismo alla partecipazione all aResistenza e alla manifestazione completadella loro personalità nel primo dopoguerra .Tuttavia esse ci si presentano con una loroprecisa e ben definita individualità .

L'individualità di Giulio Pastore è d iquelle che non si possono confondere e di-menticare . Egli ha lasciato una impronta pre-cisa in tutta la sua azione di protagonista delsindacalismo italiano, di parlamentare e diuomo di governo . Lo stesso volto esprimevail suo temperamento : coraggio, energia, te-nacia . Non impropriamente fu definito ungiorno « un mastino che lottava per gli altri ,a testa bassa » .

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Ma un'altra definizione, che risale ad oltremezzo secolo fa, mette in luce l'inizio dell asua esistenza fatta di stenti, di rinunzie .

A soli dodici anni, in seguito alla mortedel padre, un lattoniere novarese, Giulio Pa-store cominciò a lavorare come manovale i nuno stabilimento di Borgosesia . E nell'am-biente, fu da tutti indicato come il « fanciullo -operaio » .

A quindici anni si era trasferito in un afabbrica di Varallo Sesia e già si distinguev acome sindacalista precoce . Ma fu tre ann idopo che egli visse un avvenimento fonda -mentale per lui . e per tutto il sindacato cat-tolico : l'incontro con Achille Grandi, che n eintuì l'intelligenza e l'ardore .

Questi particolari della prima parte dellasua vita confermano quello che già dissi inoccasione della commemorazione di FernandoSanti . Quei giovani contestavano con i fatti ,in modo positivo, guidati da una fede e mi-rando a fini ben determinati . Ancora adole-scenti si dimostravano già pronti ad affron-tare gli impegni difficili e direi drammatic iche il destino del nostro paese stava tessendoper gli uomini della mia generazione .

E il primo impegno fu la resistenza alfascismo, finché questa fu possibile, e cio èfino ai primi del 1927, quando fu violente-mente soppresso il settimanale cattolico chePastore dirigeva a Monza .

Egli ricominciò tutto da capo. Lavorò com efattorino in una banca e operò nei movi-menti cattolici . Nel 1942 fa già parte delladirezione clandestina della democrazia cri-stiana ; . alla caduta del fascismo si incontr acon Di Vittorio e Lizzadri . Dopo 1'8 settem-bre è l'anima del movimento clandestino sin-dacale e organizza il grande sciopero gene-rale di protesta a Roma . La manifestazion eprovoca l'arresto e la detenzione a ReginaCoeli dove rimane fino alla liberazione, sfug-gendo per un puro caso alla fucilazione insie-me a Bruno Buozzi, ucciso alla Storta .

L'impegno di Pastore nei primi anni dell arinascita e della ricostruzione democratic adel paese fu totale e rivelò in pieno la vi-talità dell'uomo e la sua completa dedizionealla missione prefissa . Era padre di novefigli e li amava quanto il suo grande cuorepoteva, ma soleva dire che in quel moment oegli doveva preoccuparsi anche di un'altragrande famiglia, quella di tutti i lavorator iitaliani e quindi non doveva concedersi nessu-na sosta . Tanto più che i problemi delle class ilavoratrici erano pressanti e si moltiplicavan overtiginosamente in quel periodo di rapid imutamenti sociali .

È forse stato proprio il ritmo incessant edi quella sua milizia sindacale ad antici-parne la fine ; forse il suo cuore cominciò alogorarsi proprio in quegli anni convulsi edifficili nei quali egli assolse gravi e storic icompiti .

In momenti difficili successe - dopo Giusep-pe Rapelli - al suo amico e maestro, l'indi-menticabile Achille Grandi, quale segretari ogenerale della CGIL, nella quale recò u unsupplemento d'anima » . Fondò le ACLI, d icui fu anche il primo segretario generale, pre-cisandone compiti e programmi. Quindi dettevita alla CISL, che guidò per oltre un decen-nio, in dure battaglie in difesa dei lavoratori .

Si preoccupò sempre di una « scuola » pe rcoloro che dovevano battersi per la class eoperaia e formò una équipe di giovani sinda-calisti, che oggi sono in prima linea nel sin-

dacalismo italiano .

Era un combattente nato, severo e critic ofino all'asprezza, con gli avversari, con gl iamici, ma prima di tutto con se stesso . Pre-cisamente per questo era stimato anche dachi egli si trovava occasionalmente a contra-stare. Profonda era la stima che di lui avevaGiuseppe Di Vittorio . Militavano su spondediverse e tuttavia erano animati da comun ipropositi : il riscatto della classe operaia efare la politica con le mani pulite .

Non amava i compromessi, le debolezze ,i cedimenti . Dieci anni fa, in una situazion esindacalmente « calda », disse durante un di -

scorso: « La giovane democrazia italiana, an-ziché attardarsi in vecchie stantie polemich eche la dividono, deve buttarsi coraggiosa-mente sulla strada delle riforme » .

Pure indotto, dalla dialettica politica ch econtrassegnò la nostra storia di venti anni fa ,a determinate decisioni, egli ebbe sempre ne lcuore l'unità dei sindacati e questo sogno col-tivò anche quando le varie vicende sembra -vano averlo definitivamente smentito .

D ' altra parte aveva un suo preciso con-cetto dell'autonomia del sindacato. In undiscorso di ventidue anni fa disse : « Conti-nuerò a battermi contro la strumentalizzazio-ne politica del sindacato . I sindacati sono unacosa, i partiti un 'altra » .

Ispirandosi a questi criteri, egli svolse l asua azione sindacale nell'esclusivo interess edei lavoratori che egli considerava presenti ,non solo nell'opera quotidiana dei campi edelle officine, ma anche in quella più ampi ae responsabile della costruzione dello Stat odemocratico . Egli voleva cioè che sempre pi ùi lavoratori partecipassero alle decisioni fon-

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damentali del paese e diventassero « da ogget-to a soggetto della vita nazionale » . A quest aconvinzione egli non venne mai meno ; ad essainformò tutti i suoi atteggiamenti ; da essanacquero certe sue iniziative fondamentali ,che si possono riassumere in alcuni punti fon-damentali .

Egli si batté per lo sganciamento delle in-dustrie di Stato dalla Confindustria . Da luipartì la prima proposta di scala mobile pe rgarantire ai lavoratori il potere d'acquisto de isalari . Insisté sempre per una definizione delcarattere « sindacale » dellé confederazioni ,quale presupposto per una nuova più genuinaunità di tutti i lavoratori . Infine dette l'avvioall ' azione meridionalista dello Stato italiano .

Con l'inizio dell'impegno meridionalist acomincia un altro periodo della vita di Giuli oPastore. Nominato ministro per il Mezzo-giorno e per le aree depresse, egli, che nonaveva mai dimenticato l ' amara esperienz afatta fra i contadini e gli operai sin dall'in-fanzia, si trovò ad affrontare un compito par-ticolarmente congeniale, quello cioè di risol-vere i problemi strutturali della società con-tadina del sud .

Il figlio del lattoniere novarese, il mano -vale dodicenne, l'ex fattorino di banca ch eaveva sempre lavorato e operato nel nord, co namore e trepidazione (sentimenti pudica -mente celati in una scorza di « duro » ligur ecresciuto nel forte Piemonte), con animo d ivero cristiano si accostò ai fratelli lavorator idel meridione, si occupò delle loro question igenerali e particolari e spesso anche personal ie visse una delle pagine più belle della su aesistenza.

Le visite di Pastore nel sud potrebbero fa rscrivere un libro di aneddoti ricchi di inse-gnamenti umani .

Ma egli non era uomo di troppo lungh iindugi sentimentali, era un realista e soffo-cava la commozione e l'ardore applicando lasua lucida intelligenza e i principi di un adottrina che era scaturita dall'esperienza pra-tica e da diligenti studi .

Intorno ai problemi del Mezzogiorno egl isuscitò infatti, oltreché premure e interessa -menti, una attenzione sociologica nuova, ch einvestiva la politica più generale di tutte learee depresse . Nel Mezzogiorno, insomma ,trovò spazio per l 'applicazione di nuove mo-derne teorie di sviluppo e di riscatto dell eclassi diseredate .

Nel Parlamento e nel Governo egli nondimenticò mai la sua origine e la sua naturadi sindacalista e la sua vocazione di meridio -

nalista . Quale deputato ispirò la sua azione aduna coerenza e ad una concretezza che nes-suno di noi, che l 'abbiamo visto in quest aaula fino a poco tempa fa, potrà mai dimenti-care. La carica di ministro non offuscò maila sua coerenza di uomo di fede .

Giulio Pastore era uomo pronto a rinun-ciare a qualsiasi carica pur di sentirsi in pac econ la propria coscienza di galantuomo e d i

uomo libero . E lo dimostrò con i fatti . Que-sto nobile modo di sentire lo si trova mirabil-mente espresso in queste sue parole, che suo -nano di ammonimento per tutti : « Non re-puto in alcun modo positivo per il paese i lperpetuarsi di incoerenti comportamenti quan-do si partecipa a posti di responsabilità nellaguida politica del paese » .

Così poteva pensare e scrivere Giulio Pa-store perché la sua vera ambizione era quelladi servire solo la classe lavoratrice e la

nazione .

L ' aspirazione più profonda che Giulio Pa-store recava nel suo animo era questa : trasfe-rire all'interno della classe politica una, sen-sibilità e un costume nuovi, sensibiltà e co-stume che egli riteneva potessero essere offert iprevalentemente dalla classe lavoratrice, asuo avviso chiamata ad essere l'artefice d i

uno Stato nuovo. Uno Stato nel quale la giu-stizia sociale dovesse avere come condizion iprimarie la tutela della dignità e il rispetto

della persona umana .Nel continuo richiamarsi a queste condi-

zioni, Giulio Pastore si riferiva anche a queiprincipi religiosi e morali che osservò con l astessa fedeltà con la quale servì il sindacat o

e il suo partito .

Onorevoli colleghi, Giulio Pastore c'è stat o

strappato in modo repentino . Io ebbi mododi visitarlo all 'ospedale poco dopo l ' improv-visa operazione, ma non tornai in questo pa-lazzo con la previsione della sua fine . Quan-do la notizia di questa mi giunse, il dolore f u

acuto . Improvvisamente essa spegneva nel -l'animo mio la speranza che l'amico caris-simo potesse superare il male che l'aveva col-pito .

Ma, nonostante la crudele repentinità del -la sua morte, non è sembrato a nessuno ch eGiulio Pastore lasciasse qualcosa di incom-piuto. Era infaticabile e ordinato e al terminedella sua giornata, come il servo della para-bola cristiana, poteva presentarsi a tutti dimo-strando di avere concluso il suo lavoro, d i

avere assolto con scrupolo il suo compito .Uomo al servizio dell'uomo, lavoratore per ilavoratori, è scomparso d'improvviso, lascian-

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duci nel dolore, ma dopo averci arricchito d idoni fino all 'ultimo .

Questa consapevolezza avrà confortato cer-tamente la moglie e i nove figli, che dal padrehanno ereditato l ' esempio di una vita onesta ,tutta dedicata ad una nobile e grande causa .

Alla famiglia di Giulio Pastore e agli ami -ci del gruppo democristiano rinnovo qui, oggi ,il nostro vivo cordoglio . (Segni di general econsentimento) .

RUMOR, Presidente del Consiglio dei mi-nistri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

RUMOR, Presidente del Consiglio dei mi-nistri . Signor Presidente, onorevoli colleghi ,spontanea e sentita è l'adesione del Governo emia personale alle nobilissime parole con cu iella, signor Presidente, ha commemoratol'amico e collega Giulio Pastore .

Ella ha detto parole toccanti e vere, signo rPresidente, che hanno messo in luce come inlui, alle doti di cuore e di umanità, si unisseuna severa coscienza morale ed un'alta co-scienza politica, una schiettezza di giudizi otemperata da una visione comprensiva dellecose e degli uomini, una fermezza ed una coe-renza mai venute meno .

Io credo che l 'omaggio più vero chepossiamo rivolgere alla sua memoria è ap-punto - come ella ha fatto - ricordare la su aumanità .

Figlio del popolo, operaio, la sua prim avocazione è il sindacalismo che lo colloca gio-vanissimo e appena ventenne vicino ad Achill eGrandi a Monza. Da qui - siamo nel cuore de lcattolicesimo sociale - ha inizio la lunga, co-raggiosa attività di Pastore, che lo vedrà inprima fila nella vita sindacale e pubblicisticacattolica, poi nella Resistenza romana vicin oa De Gasperi, e quindi protagonista di prim opiano in tutti i più significativi avveniment idella nostra vita democratica .

Al di là degli episodi, due caratteristicheè possibile cogliere in questa lunga milizia :la molteplicità dei campi d ' impegno e, nell ostesso tempo, la sua sostanziale unitarietà .Dal settore dell'impegno religioso e dell'apo-stolato sociale a quello dell ' attività sindacal evera e propria, a quello, infine, dell'azion epolitica di partito, in Parlamento e al Governo ,è in Giulio Pastore uno sviluppo ed un pas-saggio coerente, un approfondimento e ma iun abbandono dei primi slanci e delle prime

convinzioni ideali . Il suo è, sì, e tale resta ,prima di tutto un contatto sostanziale con gl iumili, con i ceti che chiedono giustizia ; maesso non si ferma ad una solidarietà certo ge-nuina ma come avulsa dalle condizioni real iche possono rendere possibile, sul piano ge-nerale, una società più giusta .

Cogliamo in Giulio Pastore quasi una fi-gura del lento maturare nel movimento catto-lico della coscienza sociale in coscienza sinda-cale e, quindi, in coscienza politica .

Un passaggio che egli delineò, nella su aconcezione e nella sua attività di sindacalista ,rimasta centrale nella sua esperienza, comeesigenza di trasformazione e di rinnovament odella società civile e che sottolineava semprecome il problema fondamentale della class elavoratrice fosse innanzi tutto un problem adi autoelevazione . Si sentiva in questo lo spi-rito dell'autodidatta, una delle poche cose dicui era giustamente fiero ; ma in senso benpreciso, e cioè come la sfida che sta dinanz ialla classe lavoratrice di dimostrare a se stess ala propria capacità di assumere responsabi-lità di classe dirigente .

un pensiero fondamentale nella sua con-cezione che ebbe modo di esprimere più voltee in modo particolare all'atto dell'assunzionedi un incarico di Governo particolarmente si-gnificativo .

Per quello che ci riguarda da vicino -ebbe occasione di dire - il movimento sinda-cale cui abbiamo dato vita si presenta ap-punto col carattere di novità, rispetto all eesperienze passate, soprattutto per il seguen-te motivo : per noi il problema della class elavoratrice italiana . . . si pone prima di tuttocome problema di acquisto di consapevolezz adella propria posizione e della propria fun-zione nell'ambito dell 'attuale situazione sto-rica del nostro Paese » . « Da tale premessa- proseguiva Pastore - scaturisce una serie d iconseguenze pratiche di notevole importan-za : nuova impostazione del rapporto partito-sindacato sul piano del rispetto reciproco, del -l'autonomia di ciascuno ; nuovo atteggiament odelle classi lavoratrici rispetto allo Stato e a ldiritto . . . ; nuovo modo di proporre la solu-zione dei problemi della classe lavoratricenella riaffermazione dell'intima connession etra progresso economico e progresso so-ciale . . . » .

Era una visione matura della funzione de lsindacato che riaffermò all'atto di assumer eil ministero vedendo nel suo passaggio al Go-verno, come egli stesso ebbe a dire, « un alinea di continuità » .

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Dell'amico Pastore, dunque, al di là deimeriti indiscutibili che egli si è acquisito alservizio del paese, e in particolare del Mezzo-giorno, cui dedicò tutte le sue energie, quest oricorderemo come lascito morale e politico . Ecioè questa lezione di coerenza e di intelli-genza; questo contributo all'esaltazione realedel sindacato come forma responsabile di pro-gresso non solo settoriale, ma generale, qualecomponente cioè della classe dirigente de lpaese che sente il dovere e l'interesse di guar-dare al di là dei traguardi parziali, al rinno-vamento democratico nel segno della giusti -zia e del progresso di tutta intera la comu-nità nazionale .

E di lui ricorderemo la passione, la natur aschietta e leale, quel suo trasferire lo spiritogenuinamente popolare" nella vita politica ,fatto di semplicità e di umanità .

È avendo questa immagine di lui dinanz iagli occhi della nostra memoria, che deside-ro, con la gratitudine per l ' insegnamento cheegli ci lascia, rinnovare alla vedova, ai figl ied ai familiari, nonché a lei, signor Presi -dente, e alla Camera dei deputati, l'espressio-ne del commosso cordoglio e le condoglianz epiù sentite del Governo e mie personali perla scomparsa di Giulio Pastore : una graveperdita per tutti noi .

Svolgimentodi proposte di legge.

La Camera accorda la presa in considera-zione alle seguenti proposte di legge, per l equali i presentatori si rimettono alle relazioniscritte ed alle quali il Governo, con le con-suete riserve, non si oppone:

BIAGIONI, PICCINELLI e CERUTI : « Modifi -cazioni alle disposizioni della legge 18 marz o1968, n. 413, concernente la soppressione del -l'Ente autotrasporti merci » (1752) ;

DURANO DE LA PENNE : « Modifiche alla leg -ge 12 novembre 1955, n . 1137, per quanto con-cerne l ' avanzamento dei tenenti di vascellodel ruolo speciale e dei capitani del ruolo spe-ciale dei Corpi del genio navale e di commis-sariato della marina militare » (1737) ;

MANCINI VINCENZO, BELLI, ANSELMI TINA ,

ERMINERO, BRESSANI e BOFFARDI INES : « Rili -quidazione delle pensioni di invalidità condecorrenza anteriore al i° maggio 1968 a fa-vore dei pensionati che hanno continuato aprestare opera retribuita alle dipendenze d iterzi » (1907) .

Seguito della discussione di una mozionee dello svolgimento di interpellanze edi interrogazioni sulla situazione urba-nistica ed edilizia di Napoli.

PRESIDENTE . L'ordine del giorno recail seguito della discussione della mozione Ca-prara e dello svolgimento delle congiunte in-terpellanze e interrogazioni sulla situazioneurbanistica ed edilizia di Napoli .

Come la Camera ricorda, nella seduta po-meridiana di ieri è stata chiusa la discussio-ne generale sulla mozione .

L'onorevole ministro dei lavori pubblic iha facoltà di parlare. La prego di risponder eanche alla seguente altra interrogazione frat-tanto presentata sull'argomento oggetto delpresente dibattito :

Conte, al ministro dei lavori pubblici ,« per conoscere se sia informato : che con pun-tuale frequenza negli ultimi decenni si sonoverificati fenomeni franosi, interessanti la fa -scia periferica prima e la parte centrale po i(gennaio 1969) del " rione Terra " (quartier econ settemila abitanti) del comune di Poz-zuoli, che minacciano la pubblica incolumitàe danni irreparabili ad opere di inestimabil evalore archeologico esistenti nella zona; che ,nonostante nel 1966 le autorità comunali eprovinciali con il richiesto aiuto dei tecnic idel Ministero dei lavori pubblici e del servizi ogeologico del Ministero dell ' industria e com-mercio abbiano individuato i pericoli deter-minati dal mare che frange ai piedi del pro-montorio ; dai fenomeni di bradisismo; dal-

l'esistenza di gallerie che s'intrecciano nel

sottosuolo, delle quali non si conoscono la sta-bilità e il percorso; dell ' azione degli scarichisia di acque meteoriche sia nere che infiltran-dosi nelle fessurazioni createsi nel sottosuol ofavoriscono il fenomeno di disgregazione del -

la massa tufacea; niente è stato fatto se non :

a) la rifioritura di una scogliera che protegge

parzialmente il promontorio; b) lo sgomberodi alcune abitazioni senza per altro garantir eun alloggio ai cittadini interessati ; c) l 'appro-vazione da parte del comune di un progettodi fogne che da circa due anni attende ancor a

l'approvazione ed il finanziamento degli or-gani superiori competenti . L'interrogante chie-de, inoltre, di sapere se non ritenga oppor-tuno, congiuntamente ai ministri dell'indu-stria e commercio e della pubblica istruzione ,

incaricare una commissione per un esame pi ù

approfondito della situazione perché, sull abase delle risultanze, anche se solo confer-massero quanto nel passato accertato, si uti-

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lizzino le norme vigenti per : 1) garantire l apubblica incolumità con la realizzazione dell eopere necessarie ; 2) garantire la difesa dei a -lori culturali della zona ; 3) costruire un ade -guato numero di alloggi per gli abitanti sgom-brati e per quelli eventualmente da sgombra -re ; 4) assicurare il risarcimento dei danni a icittadini proprietari » (3-02167) .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNINI

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .L'opinione pubblica è stata colpita da event idolorosi che hanno rappresentato il triste ri-sultato di una crescita urbana caotica, spess ocondotta in spregio delle più elementari nor-me che devono costantemente presiedere all osviluppo delle città .

La città di Napoli è oppressa non soltant oda quello che per molte metropoli è uno de ipiù gravosi problemi da risolvere, e cioè l'esi-genza di rendere l 'assetto urbanistico e terri-toriale più razionale, equilibrato e maggior -mente adeguato alle nuove dimensioni urbane .Essa vede compromesse, in assenza di decisiv iinterventi risanatori, anche le stesse fonda -menta su cui poggia il tessuto urbano, per l egravi carenze che presenta la situazione delsuolo in alcune zone deteriorate dagli inter -venti speculativi del passato e con infrastrut-ture fognarie del tutto vetuste ed insufficienti .

Gli organi governativi, e tra questi il Mi-nistero dei lavori pubblici, nella cui compe-tenza rientrano molti dei difficili problemi ch esi sono indicati, hanno da tempo ben present ela situazione e sono consapevoli della neces-sità e dell'urgenza di decisivi interventi .

Certo i problemi di una città come Napol inon sono soltanto urbanistici, ma riguardan oanche la vasta tematica dello sviluppo econo-mico e della crescita dei vari settori produt-tivi, in particolare di quello industriale, il soloche può assicurare un elevato e stabile livell odi occupazione .

Sui problemi di sviluppo economico, su lsignificato delle scelte compiute ai diversi li -velli, sulle iniziative in corso, il Governo h agià ampiamente riferito attraverso le esau-rienti dichiarazioni rese al Senato dal sotto -segretario di Stato per il bilancio, onorevol eBarbi, rispondendo alla interpellanza del se-natore FermarielIo. In questa sede il Governointende affrontare specificamente i problem iconnessi con l ' assetto urbanistico, con l'atti-vità edilizia, con le esigenze di salvaguardi adella sicurezza del suolo e del sottosuolo . Pro-blemi di grande importanza, soprattutto in

una situazione gravemente compromessa com equella di Napoli, in quanto la loro risoluzion econdiziona anche l'ordinato sviluppo delle at-tività economiche in generale .

Tali problemi, pur riguardando in modoparticolare la città di Napoli, investono l acomplessa realtà dell 'area metropolitana pro-prio perché, al di là dei confini amministra-tivi, le condizioni e le prospettive di Napolimal si prestano a essere considerate al di fuor idel complessivo quadro territoriale .

Esaminando gli aspetti di più generale in-teresse e riservandomi anche di illustrare, inoccasione dei singoli punti trattati, i temi d iportata più circoscritta toccati dagli onorevol icolleghi, certamente possiamo affermare chein questo quadro importanza fondamentale ri-veste la situazione urbanistica di Napoli .

Occorre a tale proposito mettere prelimi-narmente in rilievo che nel dopoguerra il di -sordine urbanistico-edilizio ha investito in ma-niera progressiva praticamente l ' intero terri-torio nazionale, manifestandosi in modo par-ticolarmente accentuato nelle zone in cui s iè verificato un processo accelerato di svilupp ourbanistico, anche per effetto dei moviment imigratori dovuti alla trasformazione indu-striale del paese. I motivi per i quali tale fe-nomeno ha potuto raggiungere proporzion icosì notevoli sono da ricercare essenzialment enella mancanza di strumenti urbanistici e nel -Ia inadeguatezza e nella frequente inosservan-za di quelli esistenti, nel fenomeno delle lot-tizzazioni divenute negli ultimi anni, in as-senza di qualsiasi disciplina urbanistica nell amaggior parte dei nostri comuni, l 'unico stru-mento di attuazione di iniziative edilizie d inotevole rilevanza .

Di fronte a questa situazione, fino all 'entra-ta in vigore della legge-ponte le possibilità d iintervento dell'Amministrazione dei lavor ipubblici, cui è affidato il controllo sull'attivit àurbanistica e costruttiva del paese, sono statelimitate dalla carenza di norme atte a consen-tire un 'efficace ed incisiva azione nel camp odegli interventi sia sostitutivi sia repressivi .Infatti, soltanto con la legge-ponte, che h atra l 'altro vietato le lottizzazioni in mancanz adi strumenti urbanistici, sono stati notevol-mente ampliati i poteri degli organi statali ne iconfronti, sia delle costruzioni abusive no nperseguite dai comuni, sia di quelle illegitti-mamente autorizzate . E a tale riguardo, com eè noto, significativi sono gli articoli 6 e 7 dell astessa legge. Per altro, nei comuni sprovvistidi strumenti urbanistici l'attività edilizia an-teriore alla legge-ponte era suscettibile di con-

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trollo soltanto se in contrasto con i regola-menti edilizi, quando e dove esistevano .

In attesa di una nuova disciplina urbani-stica – che personalmente, come ho già ripe-tutamente dichiarato, reputo necessaria ed ur-gente, e che sarà utile nella misura in cui s iispiri al sodisfacimento di concrete ed orga-niche esigenze, al di fuori di qualsiasi astratt aradicalizzazione – il Ministero dei lavori pub-blici ha dovuto, data la situazione, limitars iagli interventi possibili in base all'ordinamen-to vigente, sollecitando inoltre il senso di re-sponsabilità delle amministrazioni comunal icui spetta, in questo settore, ogni potere pri-mario .

Nel contesto sopra accennato va inquadrat ala si tuazione di Napoli, pur se occorre rico-noscere che essa presenta caratteristiche par-ticolari sia per la rilevanza del fenomeno, siaper la spinta degli operatori e dei costruttori ,esaltati dalla lievitazione dei prezzi dei ter-reni, sia perché l'abnorme sviluppo edilizioha inciso sul tessuto di una città particolar-mente ricca di eccezionali valori paesistici, ar-tistici ed ambientali .

Anche nel caso di Napoli, onorevole Ca-prara, la causa determinante dell'espansionecaotica e del disordine va ricercata nella man-canza di un adeguato piano regolatore gene-rale, il quale soltanto avrebbe potuto inter-rompere la spirale del disordine, recuperar esituazioni parzialmente compromesse, dotar ela città dei servizi e del verde indispensabil ie, in definitiva, assicurare un ordinato svi-luppo dell'attività edilizia .

Si è detto « mancanza » o, meglio, caren-za del piano regolatore generale . In effetti l acittà di Napoli non ha avuto un piano rispon-dente alle sue esigenze, in quanto quello de l1939 si è rivelato assolutamente inadeguat orispetto alle necessità di sviluppo della città ,in relazione all'impetuosa espansione verifi-catasi nel dopoguerra . D'altra parte, è notoche il piano, fino al 1958, non è stato appli-cato a motivo di una singolare interpretazio-ne, per altro sorretta dalla giurisprudenza ,di alcune norme della legge di approvazione .Successivamente, quando l'amministrazion ecomunale, in seguito al mutato orientament ogiurisprudenziale, decise di applicarlo, la suaosservanza è risultata problematica per l adiscordanza esistente tra le planimetrie, pe rla difficoltà interpretative dovute alla scolo -ritura o alterazione di alcune di esse, per laimprecisione di diverse norme e prescrizioni .

In merito a dette alterazioni, il Minister odei lavori pubblici dispose i primi accerta-menti fin dal febbraio 1959 ; in seguito è inter -

venuta la stessa magistratura, al cui esam eil caso si trova tuttora .

In tale situazione il Ministero non ha, pe raltro, mancato di sollecitare costantemente ereiteratamente l'amministrazione comunale adotarsi di un più valido strumento di disci-plina urbanistica . È ben vero che il comune ,nel novembre 1958, adottò, con deliberazion ecommissariale, un nuovo piano, ma questovenne restituito non approvato, in quanto im-postato in maniera inattuabile, come osser-vato dal Consiglio superiore dei lavori pub-blici nell'assemblea generale del 12 april e1962 .

Va ora dato atto all'attuale amministrazio-ne di centro-sinistra di avere impostato la so-luzione del problema urbanistico dell'interoterritorio comunale . Il nuovo piano regola-tore è stato già materialmente redatto, ed or ail problema urgente, e di carattere assoluta -mente prioritario, è quello che esso vengaadottato, in modo che possano entrare imme-diatamente in vigore, come ha ricordato l'ono-revole Compagna nel suo intervento, quell enorme di salvaguardia che nell'attuale mo-mento potranno rappresentare il fondamen-tale e più efficace strumento giuridico per im-pedire l'ulteriore compromissione della situa-zione urbanistica, edilizia e del sottosuolo .

Inoltre, l'adozione del nuovo piano per -metterà di sviluppare, secondo le direttiveche da esso saranno previste, quei program-mi di opere pubbliche a largo respiro di cu ila città necessita .

È mio fermo convincimento che uno stru-mento di tale importanza per la città di Na -poli debba essere vagliato, dibattuto ed adot-tato nella sua sede naturale, ossia presso i lconsiglio comunale, che è l'organo rappre-sentativo delle istanze cittadine . Per altro, all aluce proprio di quelle esigenze di urgenza ch esopra ho richiamato, e data l'assoluta neces-sità di non dilazionare oltre l'adozione de lpiano regolatore, ho formalmente dispost oche, qualora la convocazione del consiglio no navvenga entro un breve termine, tale convo-cazione sia promossa dal prefetto, ai sens idell'articolo 1 della legge 31 agosto 1967 ,n. 765, anche ai fini degli ulteriori provvedi -menti sostitutivi ivi previsti . In altri termini ,mi sembra ovvio che, stante la situazione ch eattraverso tutti gli interventi è stata cos ìdrammaticamente esposta, la delibera di ado-zione del piano regolatore non possa esser eprocrastinata .

Quanto poi a contenuti del piano e all'esa-me di merito circa la sua impostazione, io

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non posso discuterne in questa sede, poichédeve intervenire la deliberazione dell'organ ocompetente .

Non penso che l'onorevole Avolio (che m idispiace di non veder presente) sia convintodell'ardita tesi giuridica enunciata ieri sull aincompetenza dell'attuale consiglio comunale ,né ritengo che l'onorevole Avolio, l'onorevol eCaprara e l'onorevole Napolitano abbiano vo-luto teorizzare o auspicare una spoliazion edegli organi democratici dei loro diritti o l asottrazione degli stessi a loro precise respon-sabilità . Sono sicuro che il consiglio comu-nale della città valuterà responsabilmente lescelte da fare . L'apporto collaborativo dei cit-tadini, attraverso le osservazioni previste dal -la legge e l'esame degli organi tecnici del mi oe di altri dicasteri, metterà in grado l'auto-rità centrale di adottare (non dimentichiam ole possibilità previste dalla legge n . 765 del1967 di introdurre nei piani modifiche d'uf-ficio) un provvedimento che valga a dotarefinalmente la città di un efficace strumentodi disciplina urbanistica . Dico finalmente per-ché Napoli non può più attendere che attra-verso bizantinismi di vecchio e nuovo coni osi protragga all ' infinito una scelta che va fattasubito per arrestare il degradamento urban oe sociale che l'affligge . Ciò non vuol dire ch ele autorità competenti, in attesa dell 'adozionedel piano regolatore, siano rimaste inerti . In-fatti, è in corso di definitiva approvazione l avariante al piano del 1939 concernente l agrande viabilità, Ia quale consente la realiz-zazione di grandi infrastrutture di fondamen-tale importanza per il nuovo assetto dell'areametropolitana, quali la « tangenziale » già inatto, l'asse Doganella-Circonvallazione pro-vinciale, di supporto al quartiere « 167 » diSecondigliano, l'asse porto-autostrade, lo svin-colo autostradale di Barra, l'asse Poggioreale-Ponticelli . Un'altra variante interessante ilcentro direzionale del nuovo palazzo di giu-stizia trovasi all ' esame del Consiglio superioredei lavori pubblici .

Riprendendo ora il discorso sull 'attivit àsvolta dall 'amministrazione dei lavori pub-blici in presenza di violazioni, che purtropp osi sono verificate, di natura urbanistico-edili-zia, ritengo di dover fare presente che i lMinistero è intervenuto d'ufficio e in tutti icasi in cui, su denuncia di privati o segnala-zioni della stampa, siano state rappresentat esituazioni illegittime ed abusive . Ha effettua-to indagini in casi di particolare importanza ,quale, ad esempio, quello delle costruzion iautorizzate dal comune nell 'area di Vill aMaio, destinata a parco, denunciando i re-

sponsabili all'autorità giudiziaria . Occorre peraltro riconoscere che gli interventi, in parti -colare quelli repressivi, non sempre raggiun-gono risultati apprezzabili, e ciò per ragion iindipendenti dall'attività del Ministero de ilavori pubblici ed essenzialmente di caratte-re generale : la complessità e l ' eccessiva lun-ghezza delle procedure, la difficoltà di dimo-strare l'esistenza della lesione di pubblici in-teressi, specifici, concreti ed attuali, come ri-chiede la giurisprudenza del Consiglio d iStato agli effetti dell'annullamento d'ufficiodelle licenze, la resistenza da parte dei pro-prietari, basata sovente su cavilli procedural ie su eccezioni di carattere formale, ed infin ele difficoltà pressocché insuperabili di attuareil giudicato .

Possono citarsi diversi procedimenti re-pressivi portati a conclusione che sono rimast ilettera morta per l'impossibilità della loro at-tuazione . Un test interessante per misurare ledifficoltà ed i limiti degli interventi del mi-nistero per la repressione delle illegittimitàe degli abusi è costituito dal famoso caso dellademolizione parziale dell ' edificio sito in Na-poli, in via Martucci 35 . Per attuare la demo-lizione dei due piani eseguiti illegittimamen-te, nonostante l'impegno del Ministero dei la-vori pubblici, è stato necessario, per le ragio-ni sopra accennate, il tempo di ben 12 annidal rilascio della licenza edilizia e di _8 ann idal l 'annullamento della stessa, ed è stata, spe -sa la somma di oltre 90 milioni di lire . Senzadire poi che i funzionari che hanno dato ese-cuzione al decreto ministeriale di demolizionehanno subìto un procedimento penale per l aattività da loro svolta in esecuzione del prov-vedimento, pur riconosciuto legittimo dalConsiglio di Stato.

Come vede, onorevole Caprara, quei fun-zionari del Genio civile che vengono accusat id'inerzia e che si vorrebbe perseguire per re-sponsabilità amministrative hanno corso il ri-schio di essere puniti per avere adempiutocon diligenza e senso del dovere la esecu-zione di un ordine di demolizione di opereabusive .

CAPRARA. Onorevole ministro, lei sa cheio non mi riferisco affatto a quel caso .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Vorrei vedere che si riferisse a quel caso !

CAPRARA. Anzi, in quel caso vi sono stat iun intervento ed anche una iniziativa . I fun-zionari hanno agito e hanno agito bene, com enel caso dell'ingegner Sgarello .

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NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Ma sarebbe stato opportuno che lo avesseanche citato questo caso, onorevole Caprara.

CAPRARA. Noi ci riferivamo a casi bendiversi, onorevole ministro .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Vengono richiesti ora provvedimenti a caricodei responsabili degli organi tecnici locali ,per non avere esercitato in modo penetrant ei compiti di vigilanza sull 'attività costruttiva .In proposito va osservato che la vigilanza sutale attività è esercitata dalla sezione urbani-stica regionale, la quale svolge svariati e com-plessi compiti in tutto il territorio della Cam-pania, anche al di fuori dell'ambito di appli-cazione della legge urbanistica . Per quantoriguarda l 'attività edilizia del comune di Na-poli, il suddetto organo è intervenuto in nu-merosissimi casi e talvolta, di fronte all'iner-zia dell 'amministrazione comunale, ha solle-citato l ' intervento dell ' autorità tutoria . Moltointensa è stata poi l ' attività del Ministero perquanto concerne le irregolarità verificatesi ne icomuni della provincia. Infatti il provvedito-rato alle opere pubbliche con una tempestivaindagine completa ed accurata ha acquisit otutti gli elementi necessari a definire l 'entitàdel fenomeno e ne ha denunciato la gravit àanche in sede di presentazione delle propostedi assetto territoriale, avvenuta nello scors ofebbraio al Comitato regionale per la pro-grammazione economica . Nell'intera regionerisuAtano autorizzati nel periodo 1° settembr e1967-31 agosto 1968 complessivamente 763 .203vani, quasi il quadruplo del numero dei vani ,203.253, progettati nell'anno 1966 . Per alcun icomuni della zona adiacente la città di Napol iil fenomeno ha assunto proporzioni inusitate ,fino a raggiungere un numero di vani, autoriz-zati in 12 mesi, pari a tre volte il numero de-gli abitanti (Casoria 52 .133 vani, Arzano 44 .869vani, San Giorgio a Cremano 28 .386 vani, Po-migliano d'Arco 20 .994 vani, Portici 21 .978vani) .

CAPRARA. Si tratta dell'amministrazionedi centro-sinistra, se vogliamo dire la verità !

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Onorevole Caprara, vede la differenza che c' ètra lei e me, se mi permette ? Ella ha sotta-ciuto un elogio che doveva fare ad alcuni fun-zionari del Genio civile, io enuncio tutto quel -lo che la Camera mi richiede senza badare aquello che è il colore degli amministratori .

CAPRARA. Guardi che sono anni che stia-mo denunciando certi casi, che né lei né altr ihanno voluto perseguire .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici . Nonè esatto, onorevole Caprara . Mi dimostri qual isono questi casi .

CAPRARA. Lo domandi al direttore gene-rale dell'urbanistica, che ha tutte le nostredocumentazioni .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici . Èstata esplicata dalla sezione urbanistica regio-nale, di intesa con le prefetture, sin dai prim i

mesi successivi all ' agosto 1968, un ' intensa at-tività volta alla verifica della legittimità dell eautorizzazioni concesse, attività che in talun icasi ha interessato la totalità delle licenze ri-lasciate dalle amministrazioni comunali : 1 .010licenze contestate . L'inesistenza' di strument iurbanistici operanti nella quasi totalità dei co-muni della regione ha però limitato l'interven-to alla sola verifica di legittimità, ai sensi del -l'articolo 8 della legge 765, in rapporto cioèal carattere di lottizzazione delle iniziative edi-lizie, non contemplando la vigente normativ aurbanistica in tali circostanze altri poteri d iintervento da parte delle amministrazioni sta -tali . Per le licenze in questione, già a partiredai primi di quest'anno è stato contestato a icomuni della provincia il carattere di lottiz-zazione, invitandoli nel contempo ad adottarei provvedimenti di revoca. Le amministrazio-ni comunali hanno quasi sempre opposto mo-tivi di dissenso alle indicazioni dei nostri uf-fici e tentato di dimostrare la legittimità de lloro operato . Si citano in particolare alcuneindagini già effettuate nei comuni di Casoria ,San Giorgio a Cremano, Portici, Sorrento, Gra-gnano, Arzano ed altri, che hanno dato luog oa rilievi di notevole gravità, specie in rappor-to al carattere di lottizzazione riconosciuto pe rnumerose licenze singole rilasciate dai comu-ni, e ai quali tali irregolarità sono state, com eho detto, anche ripetutamente contestate peroltre 1.000 casi . Sono di questi giorni i prov-vedimenti ministeriali di sospensione di lavor inell'ambito di 'lottizzazioni illegittime nell acala di Mitigliano in comune di Massalubren-se e nella città di Sorrento . Rilevante anche lointervento per la delimitazione del centro abi-tato di Capri che il Provveditorato alle operepubbliche ha ritenuto doversi far coincider econ il centro storico . Tale provvedimento, ov-viamente, costituisce efficacissima misura d isalvaguardia del patrimonio ambientale . AdAnacapri – è questo un problema posto nel-

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l ' interrogazione dell 'onorevole Lezzi - è statonominato un commissario ad acta per l 'ado-zione del piano regolatore, mentre per i co-muni dell'isola d'Ischia sta operando una com-missione ministeriale che presenterà quant oprima la relazione sulle risultanze dell'inda-gine. D'altra parte, va anche sottolineato ch ela sezione urbanistica, con il personale a di-sposizione, non poteva intervenire in manierapiù massiccia, specialmente per quanto ri-guarda le singole situazioni costruttive, sullequali del resto la vigilanza primaria spett aall 'amministrazione comunale, ciò senza esclu-dere ovviamente che vi possa essere stata qual -che lacuna. Ma quel che preme mettere in ri-lievo è che ipotizzare una responsabilità degl iorgani del Ministero dei lavori pubblici pe rnon avere effettuato una vigilanza continua,generale e penetrante, significa non tener econto della realtà organizzativa dei servizi re-lativi . E qui il discorso necessariamente s iestende a tutta l ' amministrazione dei lavor ipubblici la quale, sia a livello centrale sia alivello periferico, con le attuali strutture or-ganizzative e con il personale di cui allo stat odispone, non è sempre in grado di far front ein modo puntuale ai numerosi e importantis-simi compiti che le leggi vigenti le attribui-scono, segnatamente nel settore urbanistico .Si tratta di un problema ben noto da tempo ,prospettato anche dalla stampa e dal Parla -mento, sulla cui gravità i vari ministri dei la-vori pubblici che si sono succeduti in quest oultimo decennio hanno più volte avuto occa-sione di richiamare l ' attenzione dell 'opinionepubblica e del Parlamento . Numerose traccedi questi interventi si trovano negli atti rela-tivi alla discussione dei bilanci del Minister odei lavori pubblici .

Tutto quanto è stato detto non significa ov-viamente che il mio Ministero intenda assu-mere un atteggiamento passivo nei confront idella situazione di Napoli e provincia che i nquest ' ultimo periodo ha mostrato sintomi al-larmanti anche per i dissesti che si sono veri-ficati nel sottosuolo . Il Ministero dei lavor ipubblici è convinto infatti della necessità d iindagare, di intervenire con provvediment irepressivi e in qualsiasi altro modo la situa-zione richieda e tale volontà è dimostrata dal -la nomina effettuata recentemente - il 29 set-tembre 1969 - di una commissione con l'inca-rico di svolgere indagini sulla situazione ur-banistico-edilizia di Napoli e dei comuni d iSorrento, Portici, San Giorgio a Cremano ,Casavatore e Pomigliano d ' Arco. Altre inda-gini per i comuni di Bacoli, Ischia e il gi àricordato Arzano erano state dis poste. E desi -

dero assicurare che sarà estesa l ' indagine aquei comuni per cui si riscontrassero esigen-ze di intervento, così come richiesto nell'ordi-ne del giorno degli onorevoli Zanibelli e D iPrimio. Il fatto stesso che si sia assegnato all acommissione un termine breve per la conclu-sione dell'indagine, conferma l ' intendimentodel ministero di agire con decisione, energi ae tempestività . Non solo èè stato fissato un ter-mine breve per le indagini, ma queste - de-sidero dichiararlo espressamente - si svilup-peranno senza limitazione di arco temporale .Confermo in proposito che accetto la richiest acontenuta nell'ordine del giorno Zanibelli-D iPrimio ed altri, che invita il Governo a ren-dere edotto il Parlamento dei risultati dell ' in-dagine .

BARCA. La stessa cosa chiede l 'ordine de lgiorno Caprara .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici. Ioho detto : desidero confermare. Lei che è cos ìattento, onorevole Barca, dovrebbe sapere ch equeste dichiarazioni io le ho già rese al Se-nato sull ' ordine del giorno presentato dal se-natore Fermariello .

BARCA. C ' è un equivoco fra noi : poichélei ha fatto riferimento all 'ordine del giornoZanibelli, le facevo presente che la stessa ri-chiesta era contenuta nell'ordine del giornoCaprara . Correttezza vuole che si dica : ordi-ne del giorno Caprara e ordine del giorno Za-nibelli .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Benissimo, ma la sostanza è che accetto la ri-chiesta. Del resto, facendo riferimento all'or -dine del giorno Zanibelli-Di Primio ed altri . . .

BARCA. Faccia riferimento, per favore ,all 'ordine del giorno della Camera .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici . Al-lora : confermo in proposito che accetto la ri-chiesta che il Governo renda edotto il Par -lamento dei risultati dell ' indagine. Devo peraltro precisare che il compito affidato all acommissione di -effettuare una accurata inda-gine sulla situazione urbanistico-edilizia de inoti comuni, comporta principalmente il rile-vamento, nei suoi elementi essenziali, del fe-nomeno dell 'abusivismo edilizio e delle caren-ze della normativa urbanistico-edilizia che l ohanno consentito, affinché il Governo si amesso in grado di adottare i provvediment iidonei a dotare i comuni di strumenti effi-

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caci oltre che ad incidere sulle iniziative i natto al fine di eliminare eventuali irregola-rità attraverso annullamenti di licenze e so-spensioni di lavori . È evidente che le respon-sabilità che eventualmente dovessero emer-gere dalla risultanza di questa generalizzat aindagine saranno perseguite rigorosamente anorma di legge .

Per quanto riguarda l ' indagine sulle li-cenze, debbo per altro ricordare che la stessaamministrazione comunale di Napoli ha rite-nuto responsabilmente di procedere a u nriesame di tutte le autorizzazioni edilizie, no-minando un' apposita commissione costituitada membri della giunta .

Detta commissione ha già presentato un aprima relazione, in cui propone la revoca d iun certo numero di licenze edilizie, tra lequali figurano alcune lottizzazioni di rile-vante peso insediativo . In correlazione a tal eattività, e tenendo presenti tali risultati, lacommissione ministeriale sta procedendo an-ch 'essa ad un esame approfondito di dett eautorizzazioni e, aggiungo, non mancherà, d isegnalarmi, anche prima del completament odelle indagini, quegli ulteriori casi che ri-chiedano un immediato intervento, approfon-dendo soprattutto gli aspetti relativi al feno-meno delle lottizzazioni in atto nel comun edi Napoli e in altri comuni .

Doloroso e urgente problema, strettamen-te connesso con quello generale urbanistic oed edilizio, è quello del sottosuolo di Napoli .Occorre in proposito ricordare che sin da lmese di dicembre 1967, il ministro dei lavor ipubblici diede incarico ad una commissioneministeriale presieduta dal presidente delConsiglio superiore, ingegner Franco, di coor-dinare e rendere più spedita l 'azione degl ienti interessati alla realizzazione delle operepubbliche nel territorio di quel comune . Lagravità della situazione creatasi nella citt àper effetto di crolli e dissesti, assumeva infat-ti carattere di eccezionalità e richiedeva quin-di il responsabile intervento dell 'autorità cen-trale in collaborazione con l 'amministrazio-ne locale e senza sovrapporsi ad essa, pe rconferire organicità e tempestività agli inter -venti che i diversi uffici avevano in corso d iesecuzione o di programmazione .

Prima di far riferimento, per altro, all 'at-tività svolta dalla commissione ministeriale ,va ricordato che, nel dicembre 1967, venn ereso pubblico il testo della relazione dell acommissione incaricata dalla giunta munici-pale di effettuare lo studio del sottosuolo cit-tadino allo scopo di rilevarne la genesi, l anatura e la consistenza . Ad essa portarono

il loro contributo di esperienze, di studi e d iricerche, oltre a rappresentanti. dell'ammini-strazione comunale e statale, illustri docent iuniversitari e qualificati professionisti . A se-guito di approfondite indagini, la menzionat acommissione comunale terminava i suoi la-vori alla fine del 1967, rilevando la possibilitàdi trarre sicure conclusioni circa le causeprincipali dei grandi e piccoli dissesti ediliz ie stradali (ivi compresi quelli dei sottoservizi )e circa il loro evolversi nel tempo e nell ospazio . Veniva, in definitiva, affermato chefra tutte le cause che sono intervenute negl iultimi 80 anni a modificare l 'ambiente e chesi potrebbero invocare per spiegare lo stat odi dissesto dei fabbricati, delle strade e de isottoservizi della città, quella che ha fatto ri-sentire notevolmente il suo effetto è la costru-zione della rete di distribuzione idrica e dell efogne, mentre le altre hanno interferito ne lfenomeno solo come concause . Infatti, nellamaggior parte dei casi, la ragione prima degl isprofondamenti e dei crolli va ricercata in in -filtrazioni di acque nel sottosuolo, e lo spro-fondamento e il crollo rappresentano l ' ultimodi tutta una serie di episodi precedenti che ,se pur non hanno dato luogo a dissesti ap-prezzabili all ' esterno, hanno comunque creatole condizioni perché lo sprofondamento e i lcrollo più facilmente si determinino. Nonresta altra via , pertanto, come si sottolineanella relazione stessa, che quella di risanaregli strati più superficiali del terreno, creandoun efficace drenaggio tra il piano stradale e l efogne, in maniera da intercettare e convo-gliare le acque di infiltrazione in queste ul-time .

Considerazioni diverse sono da farsi invec eper le zone in cui la città si è andata espan-dendo negli ultimi anni, e in particolare perquelle che si adagiano sulle pendici di part edelle colline del Vomero e di Posillipo . Qui l ecaratteristiche morfologiche e la natura de iterreni sono analoghe a quelle di altre zon edella città interessate dai fenomeni di dissest o(quartieri Stella, Avvocata, Montecalvario eSan Ferdinando, eccetera), ma la rapida e dintensa costruzione, da parte dell'iniziativaprivata, di nuovi quartieri che -hanno con-dotto a sistemazione dei terreni con sbanca-menti e rilevati di altezze solo eccezional-mente raggiunte nei vecchi quartieri, ha im-pedito, nella massima parte dei casi, che lainiziativa pubblica realizzasse tempestiva-mente un 'ordinata sistemazione della viabili-tà e della rete di fogne . Tale stato di cose hadeterminato il deterioramento superficial edella rete stradale, delle fogne nuove (per di-

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fetto dì dimensionamento) e di quelle vecchie(per l ' affluire di portate maggiori che per i lpassato) , il moltiplicarsi di rotture della ret eidrica con il conseguente fenomeno dei not idissesti . Sulla base delle suindicate indagin ie considerazioni la commissione comunale for-mulava raccomandazioni di carattere gene-rale, normativo e particolare, concernenti si ala formazione dei nuovi piani urbanistici, si ail rilascio di licenze edilizie e il contenimentodell'espansione edilizia in alcune zone, sia in -fine l 'elaborazione di apposita disciplina re-golamentare per la progettazione, costruzion ee collaudo dei lavori di scavo, tagli, rinterri ,rilevati, riporti, eccetera .

Passando ora all'attività della commission eministeriale per il sottosuolo, segnalo che itemi che hanno formato oggetto di discus-sione sin dalle prime riunioni sono stati quell irelativi agli adempimenti comunali di carat-tere urbanistico-edilizio, al problema del fi-nanziamento sia delle opere prioritarie sia d iquelle necessarie per un globale riassetto de lsottosuolo, al coordinamento dei lavori gi àin corso a cura del comune e della Cassa per i lmezzogiorno . Ip ordine al primo punto la com-missione , pur individuando una connession etra il problema del sottosuolo e quello pi ùgenerale della ristrutturazione urbanistic adella città, ha ritenuto che la soluzione de lprimo non potesse essere condizionata al se-condo. Ha riconosciuto pertanto l'opportunitàdi contemperare le due esigenze essenziali av-viando l 'attuazione di opere urgenti e neces-sarie per il risanamento del sottosuolo, ma noncontrastanti con le scelte urbanistiche in ela-borazione .

In base alle su indicate considerazioni, l acommissione ha seguito con particolare atten-zione, e sollecitato, l'iter di approvazionedelle varianti al piano per l ' edilizia econo-mica e popolare che consentano l ' insedia-mento dei nuovi moderni quartieri di Secon-digliano e Ponticelli e della variante al pian oregolatore generale vigente per la grande via-bilità.

Per quanto concerne più propriamente l aattività edilizia, va ricordato che l'ammini-strazione comunale ha dettato, con ordinanzedel sindaco del novembre 1967 e del marz o1968, una nuova disciplina nell ' istruttoria d ilicenze edilizie, il cui rilascio viene opportu-namente subordinato a certificazioni e ac-certamenti sulla natura dei terreni da edifi-care e sull 'adeguatezza delle fogne esistenti ,come è stato suggerito dalla commission ecomunale .

Una puntuale e rigorosa applicazione d itale normativa può ritenersi idonea a garan-tire la sicurezza delle nuove costruzioni .

Oggetto di attenzione da parte della com-missione del sottosuolo è stata anche l ' attivitàedilizia nel comprensorio SPEME, attivit àche, interrotta con provvedimento della giunt amunicipale nel novembre 1967 ratificato dalconsiglio comunale, risulta, come già detto ,tuttora sospesa a seguito delle proroghe de l15 maggio 1968 e 2 agosto 1968, in quanto tuttele licenze pendenti sono state respinte dal sin-daco anche contro il parere della commissioneedilizia .

Il problema che è stato più attentament econsiderato da parte della commissione mini-steriale è stato quello relativo al finanziamentodelle opere necessarie per il risanamento delsottosuolo, per la cui esecuzione l'ammini-strazione comunale aveva deliberato un pianostraordinario di intervento ammontante ad ol-tre 70 miliardi . Al finanziamento di tali oper el'amministrazione proponeva di far fronte conl'utilizzazione di parte dei fondi (circa 18 mi-liardi) stanziati dalla legge speciale per Na-poli, richiedendo per la differenza l ' interventodiretto dello Stato . Veniva posta in evidenzaper altro l'impossibilità di attingere cospicu ifondi dalla legge speciale n . 7 rielaborandoneprofondamente i programmi, anche perché irelativi princìpi informatori, volti a risolver ein modo integrale altri annosi problemi dell acittà, ne sarebbero risultati snaturati . Di fron-te a tale imponente mole di opere, la commis-sione ministeriale ha ritenuto in via prelimi-nare di indicare i mezzi per reperire a brevescadenza i fondi necessari all'esecuzione dell eopere prioritarie, sollecitando l'immediato in-tervento di questo Ministero, intervento con-cretatosi con finanziamenti già concessi al co-mune di Napoli per circa 2 miliardi ; in via de-finitiva, di proporre l ' emanazione di un prov-vedimento legislativo, che in una visione glo-bale ed unitaria del problema preveda l 'esecu-zione a totale carico dello Stato delle oper e

necessarie .A questo punto ritengo di dover dare conto

agli onorevoli colleghi di quanto è stato finoraavviato per la ristrutturazione del sistema fo-gnario di Napoli . A tale riguardo è da tene rpresente che il progetto della parte più anticadell ' attuale rete fognante risalente al 1888 ven-ne impostato secondo criteri tecnici avanza-tissimi per quell 'epoca e redatto in manier a

organica . Il Consiglio superiore dei lavori pub-blici lo approvò nel 1889 . Da una pubblica-zione del 1915 si evince che a quella data l eopere contemplate nel cennato progetto erano

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state ultimate . Fino al 1953 la rete fognantenon ha subìto interventi importanti . Dal 1953in poi è intervenuta la Cassa per il mezzogior-no, che ha ravvisato necessario operare sull abase di precise indicazioni tecniche. A talescopo venne costituita nel 1955 un'apposit acommissione, la quale concluse i suoi lavor inel 1957 e ne diede ragguaglio mediante un arelazione. Nel frattempo, la Cassa per il mezzo-giorno svolse ugualmente i suoi interventi at-tenendosi ai suggerimenti dati dalla commis-sione stessa. Successivamente, gli intervent idella Cassa hanno avuto carattere organico esi sono svolti prevalentemente nelle zone pe-riferiche di Napoli, seguendo le previsioni de lpiano regolatore predisposto dall' amministra-zione comunale . A seguito dell 'attuazione de lpiano regolatore generale degli acquedotti edelle fognature e dell 'emanazione delle normeper l 'attuazione del piano stesso, onorevol eRiccio, è ora finalmente possibile per il Mi-nistero dei lavori pubblici prescindere dal li -mite di popolazione (150 .000 abitanti) indi-cato nella legge n . 589 per la realizzazione d iacquedotti e fognature, purché previsti ne lpiano; il che consentirà finalmente la possi-bilità al ministero stesso di intervenire anchea favore di Napoli .

Su dirette indicazioni del Ministero dei la-vori pubblici, a seguito delle indagini dell apredetta commissione presieduta dall'ingegne rFranco, il comune di Napoli, con domanda i ndata 11 aprile 1969, ha richiesto il contribut oper la costruzione di un ulteriore tronco dell afognatura cittadina sulla complessiva spes adi lire 25 miliardi, specificando in lire 8 mi-liardi la somma da ammettere ai benefici de lcontributo in capitale e in 17 miliardi quelladel contributo trentacinquennale . Nel pro-gramma quinquennale che sarà formulato a isens' degli articoli 17 e 20 del citato decretodel Presidente della Repubblica, coordinatocon interventi di competenza della Cassa pe ril mezzogiorno, sarà certamente compres oanche il finanziamento delle fognature d iNapoli .

Il ruolo che la città partenopea ha nell avita sociale ed economica del Mezzogiorno edel paese intero, impone per altro una ancorpiù accentuata presa di coscienza dell'autorit àcentrale che, con la elaborazione di un prov-vedimento generale e articolato nei vari settor iche necessitano di interventi, possa consentir eil risanamento e la ristrutturazione del terri-torio comunale . R per tale considerazione che ,a seguito dei lavori di una commissione pre-sieduta dal sottosegretario onorevole Russo, èstato elaborato uno schema di provvedimento

legislativo che prevede l'incisivo impegno del-lo Stato per i seguenti interventi : esecuzionedi opere occorrenti per la bonifica, il prosciu-gamento e risanamento del sottosuolo ; la re-gimazione delle acque superficiali e sotterra-nee; la normalizzazione dei servizi di fogna-tura e di acquedotto, compreso il ripristino de irelativi allacciamenti pubblici o privati allarete urbana, nonché la sistemazione e pavi-mentazione della rete stradale centrale e mar-ginale dell 'abitato; esecuzione di opere di con-solidamento e restauro degli edifici demanial idi Napoli, compresi quelli monumentali ; re-dazione della carta del sottosuolo della città .Nel disegno di legge sono previste inoltre nor-me agevolative per l'esecuzione delle opere diurbanizzazione dei piani di zona e norme att ea rendere più rapida la realizzazione degli in-terventi . In tale complesso si inserisce la -co-stituzione di un apposito ufficio speciale de lgenio civile presso il quale troveranno unità ecoordinamento tutti gli interventi in atto e d aeseguire nella città di Napoli, compresi quell iautorizzati con la legge n. 7. Ovviamente, i lcomplesso delle opere già finanziate con lalegge di Napoli e quelle che ci si propone d ifinanziare con il provvedimento cui ho accen-nato richiedono dei tempi tecnici per la pro-gettazione e l'esecuzione . Confido però ch el ' attuazione degli ingenti interventi predett iconseguirà il risultato di eliminare definitiva-mente gli inconvenienti e i pericoli verifica-misi ed incombenti sulla città di Napoli .

In relazione al tema del sottosuolo, è statorichiesto da più parti l'intervento del Mini-stero dei lavori pubblici, inteso a bloccar el'edificazione nelle zone ritenute soggette adissesto dalla commissione comunale sopracitata attraverso la sospensione delle licenz eedilizie . Un provvedimento di tale genere ,che sia fondato esclusivamente sulle indica-zioni di una commissione di studio, indipen-dentemente dalle prescrizioni degli strument iurbanistici ora vigenti e dall'accurato accerta -mento caso per caso della effettiva situazione ,desta gravi perplessità circa la sua legitti-mità. Non siamo infatti in presenza di un asituazione analoga a quella verificatasi adAgrigento, onorevole Caldoro, dove l'ordina .-mento consentiva di intervenire ai sensi dell eleggi sul consolidamento degli abitati, no napplicabili a Napoli .

La pubblica amministrazione si darà co-munque immediatamente carico di operare l eopportune verifiche ai fini della redazion edelle misure urgenti . Ho dato pertanto man-dato alla commissione d'indagine ministeria-le di effettuare, con carattere prioritario e in

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brevissimo periodo, accertamenti sugli inter -venti edilizi in corso nei comprensori indivi-duati dalla commissione comunale, segnalan-do i casi in cui non sia stata puntualmenteosservata la procedura prescritta dalla ordi-nanza sindacale del dicembre 1967 anche i nrelazione al disposto dell'articolo 10 dellalegge 31 agosto 1967, n . 765. Dopo di che as-sicuro che si interverrà energicamente ed im-mediatamente con tutti i mezzi che la legisla-zione vigente pone a disposizione della pub-blica amministrazione .

Per quanto riguarda le altre zone dellaprovincia di Napoli, anch'esse interessate dafenomeni di dissesto del suolo, il Minister odei lavori pubblici non ha mancato né man-cherà di adottare i provvedimenti idonei d iintesa con le amministrazioni comunali . Atitolo di esempio segnalo la situazione di Er -colano e del rione Terra di Pozzuoli . Per que lche concerne il comune di Ercolano, si tratt adi notevoli infiltrazioni d'acqua negli scanti-nati di numerosi fabbricati popolari della vi aOrtola. Il comune, affiancato da tecnici de lgenio civile, ha provveduto a mantenere sott ocontrollo la situazione, adottando i provve-dimenti di sgombero necessari per la tutel adella pubblica e privata incolumità e per l asistemazione delle famiglie rimaste senzatetto . Inoltre è allo studio la possibilità di .unintervento dell'Istituto autonomo case popo-lari di Napoli per la realizzazione di un ade -guato programma edilizio . Per quanto riguar-da invece il rione Terra, nel comune d iPozzuoli, il servizio geologico d ' Italia, in-teressato a suo tempo dall 'ufficio del geniocivile di Napoli, ha ritenuto che il prov-vedimento più idoneo sia quello di proceder eal trasferimento in altra zona di una part edeI rione stesso . Informo che, d ' intesa con i lcomune, sono in corso i provvedimenti neces-sari per la declaratoria di classifica delle zon eda trasferire, ai sensi della legge n . 445 e perla individuazione dell'area sulla quale rea-lizzare i nuovi fabbricati . Nel frattempo s ista provvedendo sollecitamente agli adempi -menti necessari per l'approvazione del pian odi zona, di cui alla legge 18 aprile 1962,n . 167 .

Taluni dissesti si sono verificati anche ne icomuni di Grumo Nevano, Crispano, Casoria ,Afragola, Arzano nei quali, come per Napoli ,l'inadeguatezza delle opere di smaltimentodelle acque appare la causa essenziale de idissesti che per alcuni comuni, come si è po-tuto verificare per Grumo e Arzano, è conco-mitante con la presenza di vecchie grotte pre-senti nel sottosuolo. Trattasi comunque di co -

muni adiacenti alla città di Napoli, lo svilup-po dei quali, a prescindere dalle considerazio-ni di carattere tecnico di cui sopra, devono ,nel quadro di un assetto del territorio, segui -re la linea di una più accorta politica urba-nistica .

Di tali esigenze dirò, con riferimento a iproblemi più generali dell'assetto territorial enel quale è da collocarsi il ruolo stesso dell acittà di Napoli, come componente fondamen-tale di un nuovo organico disegno metropoli-tano . Per alcuni centri della provincia è statasegnalata la soggiacenza a fenomeni di carat-tere alluvionale per l'inadeguatezza della ret eidrografica . Trattasi essenzialmente di du eproblemi, uno relativo ai comuni posti lung ole falde del Vesuvio e soprattutto lungo il li-torale, interessati da alvei che ormai pe rl'espansione edilizia sono interni ai centr iabitati, trasformati in veri e propri fognoni ,per i quali intensi sono stati gli intervent idell'amministrazione dei lavori pubblici, eche indubbiamente richiedono adeguata re-golamentazione per le nuove funzioni cui as-solvono e congrui finanziamenti per una de-finitiva sistemazione .

I1 secondo problema riguarda invece i co-muni della plaga interna i cui territori sonoserviti idraulicamente dai Regi Lagni . L' ina-deguatezza di questa antica canalizzazione ,che non risponde ormai ai requisiti di un am-modernamento e potenziamento dell'agricol-tura, e tanto meno a quelli richiesti da un aesaltazione, ormai in pieno atto, . della utiliz-zazione del territorio a fini industriali e resi-denziali, impone radicali interventi già pre-visti in progetti che il provveditorato all eopere pubbliche ha predisposto .

Nel quadro degli interventi che sarà possi-bile attuare per la difesa della conservazionedel suolo, anche questo problema troverà un adefinitiva soluzione .

Strettamente connesso alla sistemazioneurbanistica e alle esigenze di sviluppo di Na -poli, è certamente il problema degli intervent inel settore dell'edilizia popolare. Limitand oil discorso ai soli programmi di recente o d iprossima realizzazione, il Ministero del la-vori pubblici, in applicazione delle leggi vi -genti, ha disposto finanziamenti che consen-tono la realizzazione di un programma co-struttivo per circa 33 miliardi . Attualmente ,risultano già costruiti ed assegnati 3 .123 allog-gi per 16 miliardi e 934 milioni ; mentre sonoin corso di - costruzione 483 alloggi per 4 mi-liardi circa e di prossima realizzazione 1 .347alloggi per oltre 12 miliardi . Per il program-ma GESCAL (primo e secondo triennio) . sono

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stati realizzati 1 .322 alloggi per 9 miliardi e618 milioni, mentre sono in corso di costru-zione 1 .226 alloggi per 9 miliardi e 150 milio-ni ed in fase di progettazione 1 .420 allogg iper 10 miliardi e 800 milioni . Il recentissim oprogramma straordinario GESCAL prevedeinfine stanziamenti per 70 miliardi . Dal cant osuo l'INCIS ha impostato un programma co-struttivo per circa 9 miliardi . Risultano gi àrealizzati 863 alloggi per una spesa di circ a6 miliardi e 500 milioni .

Per quanto concerne poi il problema de icanoni di locazione degli alloggi di propriet àdell'istituto case popolari di Napoli, precis oche, con decreto interministeriale 5 marzo1969, n . 5606, venne approvato un piano d iadeguamento per provvedere alla parziale si-stemazione del bilancio dell'ente, in relazio-ne soprattutto alle aumentate spese di gestionee di manutenzione degli stabili . Su talepiano espresse il proprio parere favorevolela commissione provinciale per l 'assegnazionedegli alloggi popolari nella seduta del 4 lu-glio 1968, alla quale parteciparono anche irappresentanti delle organizzazioni sindacal idella CGIL, CISL e UIL . Per altro, l ' applica-zione del piano in parola, come è noto, èstata sospesa per interessamento del Mini-stero dei lavori pubblici a seguito delle not emanifestazioni da parte degli inquilini .

Quanto all'allontanamento, richiesto nell amozione Caprara - poi non ne abbiamo sen-tito più alcuna eco nel corso della discussione- del presidente dell'Istituto delle case popo-lari di Napoli, osservo che nessun concreto especifico elemento è stato portato a sostegnodell'asserita incapacità ed insensibilità dimo-strata dal presidente stesso .

Infine, per la richiesta trasformazione de lconsiglio di amministrazione dell'Istitutodelle case popolari di Napoli, è da osservareche trattasi di un problema che non può es-sere circoscritto ad un solo istituto, ma checoinvolge l'intero ordinamento che regola l aattività di tali enti .

Per quanto riguarda poi il quartiere coor -dinato Cep-Traiano

(mi riferisco

particolar -mente all'interpellanza dell'onorevole Com -pagna), il piano relativo approvato nel 1958prevedeva la costruzione di 26 .500 vani, corri-spondenti a circa 5 .000 alloggi . Tale program-ma risulta completamente attuato, così comerisultano ultimate le opere di urbanizzazionepreviste nel programma stesso : rete stradaleinterna, rete fognante, acquedotto e centrocommerciale. Con i fondi di cui alla leggespeciale per Napoli, dovranno essere attuatele seguenti opere di urbanizzazione : 600 mi-

lioni per assicurare i collegamenti e la fun-zionalità del quartiere ; 900 milioni per oper esociali varie ; 200 milioni- per l'impianto d ipubblica illuminazione ; 600 milioni per l acostruzione di tre chiese . Questi interventi, pe-raltro, non appaiono sufficienti ad avviare asoluzione definitiva il problema dell'edilizi apopolare in una città come Napoli . Al fine diintegrare l'attuale normativa, il disegno dilegge sopra citato prevede, per la sistemazio-ne territoriale di Napoli, anche un massicciointervento nell'ambito dell'edilizia abitativa ,che si aggiunge a quello dei normali pro-grammi . Inoltre, come è noto agli onorevol icolleghi, il Ministero dei lavori pubblici hapredisposto uno schema di disegno di legg erelativo ad un intervento speciale ed urgent eper l'edilizia popolare su piano nazionale, darealizzare con un programma triennale, ba-sato sul limite di impegno di 13 miliardiannui, dal 1970 al 1972 . Tale intervento con-sentirà investimenti complessivi per circa700 miliardi . Gli elementi che caratterizzanoil provvedimento sono noti e su di esso saràal più presto portata l'attenzione del Parla-mento . Comunque ho inteso richiamarlo per -ché di esso verrà sicuramente a beneficiar eanche la situazione dell'edilizia popolare d i

Napoli . stato anche indicato nell'interroga-zione dell'onorevole Scotti un tema più circo-scritto, ma di grande rilievo, per lo sviluppodell'area napoletana : quello del porto di Na-

poli . A questo riguardo segnalo che, sui fond i

di cui alla legge 27 ottobre 1965, n. 1200, è

stata stanziata per Napoli la somma di 12 mi-liardi . Finora sono stati approvati progettiper un importo complessivo di 9 miliardi edi relativi lavori sono in gran parte in corsoo di prossimo inizio . Per la differenza di 2 mi-liardi, i relativi progetti sono in fase di ela-borazione a cura dell'ufficio del genio civil eper le opere marittime di Napoli . Sui fondia carico della Cassa per il mezzogiorno è stat a

stanziata la somma di 8 miliardi . Alla datadel 30 settembre sono stati approvati progett i

per un importo complessivo di 4 miliardi e

408 milioni, mentre per la differenza i relativ iprogetti sono in corso di redazione a cura delsopra citato ufficio del genio civile di Na-poli . Non risulta che parte dei citati stanzia-menti, disposti dalla Cassa per il mezzogior-no, siano stati stornati a favore di altri scal i

marittimi nazionali .Per ciò che riguarda i trasporti urbani e

suburbani della città e della provincia di Na-poli, l'intero problema è attualmente all'ap-profondito studio del Ministero dei trasport i

e dell'aviazione civile .

ovvio che, ai fin i

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della razionalizzazione e del potenziamento d itali fondamentali infrastrutture, non si potrànon tener conto delle esigenze più general idell'assetto territoriale e dello sviluppo dell aregione .

Al termine di questo mio intervento, m isia consentito di rilevare che il tema che h aformato oggetto del presente dibattito, al d ilà dei singoli episodi e delle varie carenzedenunciate, riguarda, come giustamente rile-vato anche da alcuni degli onorevoli interpel-lanti, le ragioni profonde dell'attuale situa-zione di Napoli e del suo Hinterland . Il pro-blema, per essere affrontato razionalmente ,presuppone infatti il suo inserimento in u ncontesto più ampio, in cui siano valutate e de -finite le componenti economiche, sociali edambientali dell'attuale crisi, con riguardo al -l'assetto in genere del territorio campano edel suo sviluppo economico . L'amministrazio-ne dei lavori pubblici già da tempo va svol-gendo una decisa azione, che nel febbraioscorso si è concretata nella presentazione a lcomitato regionale della programmazione eco-nomica del disegno di legge per l'assetto ter-ritoriale della regione campana . Si è potutoregistrare su questo disegno di legge, in tutt igli ambienti, un largo interesse che ha datovita ad un approfondimento dei problemi ,non solo nell ' ambito del Comitato regional eper la programmazione economica – che altermine di un serio ed attento dibattito si ap-presta a formulare il proprio parere secondola propria istituzionale competenza – ma an-che in incontri con le rappresentanze dell ecomunità locali ; indice, questo, di una indi-scutibilmente valida presa di coscienza pe runa definizione democratica delle linee di as-setto e di sviluppo della regione .

Linee di forza del disegno di legge son ola rivitalizzazione delle zone interne e l adecompressione, con conseguente ristruttura-zione, della fascia costiera, in uno sforzo d iriequilibramento del sistema regionale basat osulla inversione della tendenza in atto che h adato luogo ai noti fenomeni, contrapposti eirrazionali, di spopolamento e di congestione .

GUARRA. Quali sono gli strumenti ?

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Arriverò anche a questo, onorevole Guarra .

In questo disegno di legge si è tenuta pre-sente l'esigenza di imperniare il processo diristrutturazione del territorio sulla creazion edi consistenti valori urbani nelle zone inter -ne, cui attribuire compiti di riequilibrio del

sistema residenziale e produttivo, nella con-sapevolezza che solo un consistente « effetto-città » può dar luogo al salto di qualità ri-chiesto da un modo di vivere civile .

Non va in proposito trascurata l'esistenza ,in specie nella provincia di Napoli, accantoalla conurbazione del capoluogo, di una co-stellazione di centri abitati, caratterizzati d auna inadeguatezza strutturale in termini d iattrezzature e servizi e da una tipologia edi-lizia del tutto carente di organizzazione urba-nistica .

Proprio in vista della presenza sul terri-torio di preesistenti e solidi valori comunita-ri, che possono rivelarsi insostituibili nel pro-cesso di ristrutturazione, si è ricercata unametodologia che ne promuova la confluenzain organismi urbani integrati e di consisten-za appropriata, nell'ambito dei quali si rive -la possibile la riqualificazione della realtàesistente e la strutturazione ad un elevato li-vello sociale ed economico .

Per l'area napoletana, in particolare, potràin tal modo determinarsi un sistema che uti-lizzi validamente le irripetibili ed insostitui-bili componenti tradizionali, storiche e asso-ciative dei valori in atto, inserendole in unastruttura policentrica che gradualmente sielevi a dignità metropolitana .

In questo sistema potranno anche esser efornite accettabili alternative residenziali edi lavoro alla popolazione del comune di Na-poli nel quadro della ristrutturazione dellacittà, nell'ambito dell'autolimitazione demo-grafica che l'amministrazione comunale hapreso a base dello studio di piano regolatore .

Non di espulsione di popolazione deve par-larsi, onorevole Caprara, bensì di ricerca diuna consistente elevazione degli indici di at-trazione delle zone interne, in concomitanzaai processi di ristrutturazione delle zone co-stiere .

L'ampio e vivace dibattito, sviluppatos iin seno al comitato regionale per la program-mazione economica ed allargato – con la con-sultazione degli amministratori comunali del -l'intera regione – anche al di là dei limiti d irappresentatività del comitato stesso . . .

AVOLIO. Non si può parlare di rappre-sentatività .

-

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Quando io le ho risposto, onorevole Avolio,ella non era presente in aula, ma adesso tro-va modo di interrompermi su un problem ache ella non mi aveva posto .

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AVOLIO . Ella sa che vi è lo sciopero ge-nerale e che io avevo anche il dovere diessere presente . Dicevo che il comitato non èabbastanza rappresentativo poiché molte for-ze importanti non vi sono rappresentate .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Ella è una specie di contestatore, poiché pri-ma ha contestato la possibilità per il consi-glio comunale di Napoli di approvare o d idiscutere il piano regolatore . . .

AVOLIO. E lo confermo .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .. . . e qualche maligno mi ha sussurrato ch ediceva questo perché il suo partito non hauna rappresentanza nel consiglio comunaledi Napoli .

AVOLIO. Ho spiegato anche le ragioni po-litiche . Il consiglio comunale non è rappre-sentativo .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Onorevole Avolio, le ho già risposto; se ellanon era presente, non posso farci nulla !Adesso mi contesta il comitato regionale perla programmazione economica . Ella, però ,contesta un istituto esistente – almeno fino aquando non sarà superato dalla istituzionedella regione – le cui considerazioni:e propo-ste, pertanto, almeno per quello che mi ri-guarda, mi sembra sia buona norma tener ein debito conto .

AVOLIO. Ella non deve dire che è rappre-sentativo .

PRESIDENTE . Onorevole Avolio, ella pre-tende di suggerire al ministro quello che deveaffermare. Ella esprime la sua opinione, i lministro ne esprime un'altra . Comunque, ono-revole Avolio, ella avrà poi il diritto di par-lare come presentatore di una interpellanza .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Dicevo che l'ampio e vivace dibattito, svilup-patosi in seno al comitato regionale per laprogrammazione economica ed allargato –con la consultazione degli amministratori co-munali dell'intera regione – anche al di làdei limiti di rappresentatività del comitatostesso (ella vede, onorevole Avolio, che s efosse stato più attento avrebbe trovato la' ri-sposta che attendeva), va rivelando (Interru-zione del deputato D'Auria — Richiami del

Presidente) un sostanziale assenso delle po-polazioni sulle linee della proposta formulata ,che potrà essere utilmente sviluppata conl'apporto delle indicazioni emerse nel quadr opiù generale della programmazione.

Per l'area napoletana, è in via di comple-tamento la proposta di assetto su scala com-prensoriale e il provveditorato alle opere pub-bliche conta, entro il prossimo mese di no-vembre, di sottoporla all'esame delle rappre-sentanze dei comuni interessati, cui spett aprioritariamente ogni decisione in un quadrodi democratica individuazione delle esigenz ee qualificazione delle scelte . Una volta cos ìpervenuti, speriamo rapidamente, ad un di-segno-quadro di suggerimenti a livello com-prensoriale, resterà affidata alle strumenta-zioni urbanistiche comunali la regolamenta-zione operativa della utilizzazione del terri-torio .

Sarà valido ausilio alle amministrazion icomunali, in tale fase, la normativa di cu ialla legge 18 aprile 1962, n . 167, di cui s iauspica il pronto rilancio con semplificazioniprocedurali e agevolazioni finanziarie ; in pro-posito va ricordata l'iniziativa del Ministerodei lavori pubblici, che ha rivolto formal einvito a tutti i comuni compresi nell'area d isviluppo industriale della provincia di Na-poli di consorziarsi per un coordinamentodelle attività in materia, demandando al prov-veditorato alle opere pubbliche le iniziativenecessarie per tale coordinamento.

Sul piano economico è opportuno far_ rife-rimento alle numerose iniziative di ogni gra-do e dimensione, con particolare riguardo aquelle degli enti inquadrati nel sistema dell epartecipazioni statali . Si tratterà, innanzitutto, di promuovere, mediante nuove inizia-tive e nuovi opportuni incentivi localizzati ,lo sviluppo economico della regione ai fin idell'elevazione del tenore di vita e delle con-dizioni sociali e civili della popolazione . E inquesto senso il Governo ha agito ed agisc eincisivamente .

Non ignoro che l'attuazione di questo pro-gramma non potrà che avvenire gradualment ee in un tempo non breve, mentre molti de iproblemi prospettati sono urgenti e indilazio-nabili . È evidente che, per un malinteso per-fezionismo, non si può attendere il comple-tamento del più vasto disegno programma-tico per cominciare a provvedere alle neces-sità immediate . L'importante è che quest iprovvedimenti urgenti vengano sempre at-tuati con una sana visione organica dell ' in-tera problematica metropolitana e regionale ,quale negli ultimi tempi è venuta chiara-

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mente a delinearsi tra le popolazioni e ne ipubblici poteri .

Signor Presidente, onorevoli colleghi, de-sidero scusarmi della lunghezza di questomio intervento ; esso ha voluto essere adegua-to non solo all ' ampiezza del dibattito ma an-che all ' importanza delle questioni sollevate e ,soprattutto, all ' impegno del Governo di ac-certare carenze, di individuare manchevo-lezze, di perseguire responsabilità, ma anchedi avviare a concreta soluzione i problemidella vita e del futuro di Napoli e del Mezzo -giorno d' Italia . (Applausi al centro) .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti ordini del giorno :

La Camera ,

informata della crisi drammatica ch einveste la città e la provincia di Napoli pe reffetto del tipo di sviluppo economico distort oche è stato imposto, al Mezzogiorno come a lnord del paese, dal sistema dominato dallalegge del massimo profitto capitalistico e dall apolitica del capitale monopolistico di Stato, eper il fallimento di ipotesi di programma-zione burocraticamente fondate su espedient itecnocratici che lasciano inalterato il mecca-nismo di potere ;

constatato che tale situazione material-mente si rispecchia nella disgregazione fisicadella città, aggravata dalla furia edilizia sca-tenata, senza rispetto di vincoli e di prescri-zioni di sicurezza, soprattutto dalle grand iimmobiliari i cui interessi sono stati sostenut idalle amministrazioni centrali e locali, dai par-titi della maggioranza, dagli apparati tecnic ie bancari che ne hanno finanziato l ' attività ;

rilevato nell 'attuale situazione edilizi auno dei maggiori e più incombenti fattori d ipericolo e di sfruttamento a carico della po-polazione lavoratrice, costretta a vivere i ncondizioni ambientali inadeguate, a pagarefitti comunque eccessivi, a subire lo sprec odi energie imposto da una rete inefficiente d ipubblici trasporti ,

impegna il Governo :

1) a promuovere sanzioni a carico dei re-sponsabili dell 'amministrazione pubblica pernon aver utilizzato tutti i mezzi di legge alloscopo di impedire che venissero disattese l eallarmate prescrizioni della commissione peril sottosuolo ;

2) ad informare la Camera sugli svi-luppi e sulle conclusioni della indagine mi-nisteriale che deve estendersi alle licenze ri-lasciate prima e dopo l ' agosto 1968 e svolgersi

pubblicamente, facendo affidamento non sull eamministrazioni poste sotto accusa ma facendoappello al contributo dei protagonisti dell alotta che nella città si conduce per un nuovoassetto civile e sociale ;

3) ad indire, in tempi brevi, una confe-renza per l 'edilizia pubblica e per i trasportidi Napoli – con la partecipazione dei sinda-cati, dei comitati unitari per la casa, dell ecommissioni interne, delle fòrze culturali epolitiche democratiche – allo scopo di varare

un piano di grandi infrastrutture sociali edi residenze attrezzate, di riqualificazione de iquartieri periferici e delle zone di edilizi apubblica, di sviluppo regionale dei pubblic i

trasporti ;4) ad utilizzare le risultanze di tale con-

ferenza come contenuto di base di un nuovopiano regolatore pluricomunale in una di-mensione regionale ;

5) a promuovere una drastica riduzion e

dei fitti degli alloggi popolari e della GESCALsostenendo, inoltre, il blocco e la riduzion e

dei contratti privati ;

6) a sospendere ogni lottizzazione e li-cenza nelle zone dichiarate esposte a pericol o

dalla commissione d 'indagine per il sotto-

suolo, eseguendo opere di contenimento, raf-forzamento e ristrutturazione sia nella zona

collinare che in tutto il centro storico ;

7) ad elaborare, d'intesa con i sindacati ,

un piano di collocazione della manodoper a

edilizia e di incremento degli organici delle

aziende di trasporto .

Caprara, Avolio, Napolitano Giorgio, Barca ,

Passoni, Reichlin, Cacciatore, Conte,

D'Auria, D'Angelo, Macciocchi Maria

Antonietta, Bronzuto.

La Camera

impegna il Governo:

1) a riferire, appena depositata la rela-

zione dell ' apposita commissione ministeriale ,

sulle risultanze dell'indagine relativa ai de-nunciati abusi edilizi nel napoletano, indagineche deve essere estesa sia ad altri comuni de l

territorio che sono stati teatro di gravi im-prese speculative, sia ai periodi precedenti e

successivi all'agosto del 1968 ;

2) a predisporre, per quanto riguarda l a

città di Napoli, e in attesa delle conclusioni

cui perverrà la commissione di indagine, ade-guate misure cautelative con immediati prov-vedimenti di sospensione delle costruzioni i n

corso, e delle licenze concesse, per le zone d imaggior pericolo principalmente nella fasciacollinare ;

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3) a predisporre urgenti ed adeguat iprovvedimenti finanziari di carattere straordi-nario, modificando procedure e metodi di ese-cuzione delle opere, al fine di realizzare un acompleta sistemazione idrogeologica delle col-line in rapporto ai due versanti, nonché quell edel sistema fognario e di approvvigionament oidrico ;

4) a eseguire, in attuazione dei piani del -la GESCAL e in generale per l'edilizia eco-nomica e popolare, un programma di case ,concentrato in una zona esterna alla cintaurbana al fine di favorire un processo di de -congestione della città .

Zanibelli, Di Primio, Mezza Maria Vittoria ,

Bucalossi, Riccio, Scotti, Bosco, Allocca ,

Cortese, Mazza, Foschini, Ianniello ,

D'Antonio, De Stasio, Lobianco, Mancini

Vincenzo, Napolitano Francesco, Caldoro ,

Di Nardo Raffaele, Ciampaglia, Com-

pagna.

Se gli onorevoli proponenti della mozione ,delle interpellanze e delle interrogazioni l oconsentono, le loro repliche saranno compren-sive anche delle dichiarazioni di voto .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

CAPRARA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CAPRARA. Signor Presidente, la mia re -plica sarà assai breve e conterrà anche le mo-tivazioni del nostro voto sugli ordini de lgiorno .

Come ella sa, si è svolto in quest 'aula undibattito impegnato e diffuso ; e il drammadi Napoli – oppure, per uscire fuori di reto-rica, il suo sfasciume fisico e materiale – èapparso in questo dibattito in tutta la sua ag-gressiva verità .

Si è tentato, è vero, anche stavolta, da par -te di rappresentanti della conservazione de-mocristiana, il ricorso alla retorica partenopeadella città martire e dell ' unione sacra per sal-varla .

Si è fatto ricorso, anche stavolta, all'elen-co delle richieste caritative, generiche e no nselezionate . A questo abbraccio conciliatore, aquesto invito paralizzante, però, noi ci rifiu-tiamo, impegnati come siamo e come dob-biamo essere, secondo la nostra concezione ,nella ricerca di nuove strade e non già di

una innaturale solidarietà civica e interclas-sista che sarebbe quasi un lenzuolo funebresteso sui fatti e tale da accomunare insieme l evittime e i carnefici ; le vittime della disgre-gazione di Napoli, i beneficiari-carnefici de lsuo patrimonio culturale e naturale, del suolavoro, della sua potenzialità materiale e dumana .

Ci rifiutiamo, signor Presidente, perch ésiamo impegnati a battere l'unica strada checi sembra percorribile, l 'unica via di salvez-za oggi possibile, che consiste nella precisa ,nella documentata, nella riflessiva ricerca edenunzia di massa del meccanismo social eche ha determinato e consente i presenti com e

gli antichi casi di Napoli ; I'unica via di sal-vezza, che sta nel contrastare, nell ' isolare, ne lbattere (questo, sì, in modo unitario e i n

forma unitaria !) con la lotta il meccanism osociale e la sua concreta articolazione politic ae istituzionale .

I mali e i casi di Napoli altro non sono ,come già abbiamo rilevato, che il segno e

la bruciante testimonianza di una città ridot-ta a documento e a modello delle classi che

l'hanno governata e che la opprimono ; il se-gno di una crisi che investe questa città pe r

effetto del tipo di sviluppo economico che èstato imposto al nord come al Mezzogiorn odal sistema dominante della legge del mas-simo profitto capitalistico e dalla politica de l

capitale monopolistico di Stato .questa matrice profonda che impone a

Napoli, investita da un tumultuoso svilupp o

capitalistico, l 'attuale morfologia urbana ,

classista e discriminante, che impone l 'uso

delle sue risorse per una edilizia spericolat ae di rapina, verso la quale vengono fatti con -fluire capitali che invece non si trovano pe rla creazione di grandi infrastrutture pub-bliche, di opere di garanzia, per il sodisfa-cimento di esigenze sociali da inserire in u norganico sistema dei consumi collettivi ; ed

è questo stesso sistema che impone invece i l

caos inconcepibile dei traffici urbani e metro-politani .

Non si comprende nulla, a mio parere ,

della Napoli degli anni '70, se non risalendo

a queste responsabilità e organizzando i mez-zi e le forze per battere le resistenze del pas-sato e per andare avanti .

Ciò che ci ha separato e tuttora ci separa

in questo dibattito, onorevole Compagna, non

è soltanto la disputa sulla Napoli città ter-ziaria o quaternaria, sulla Napoli come centrodirezionale, né la disputa su altri pseudocon-cetti di geografia del territorio . Così stando

le cose (ed anche se l 'onorevole ministro ha

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voluto fare riferimento all 'argomento dellapianificazione del territorio), questa disput aappare astratta, si risolve in una controversi ascolastica del tutto gratuita, perfino cultural-mente in ritardo . Si rimane, cioè, nell ' ambi-to di soluzioni ormai superate, oppure si ri-corre, come ha fatto l'onorevole Compagna ,alla battuta sull ' industria in piazza San Fer-dinando: ed ella sa, onorevole Compagna, chenon si tratta di questo .

Anche ammesso che questo concetto dell acittà terziaria direzionale sia urbanistica-mente valido, rispetto a quale disegno meri-dionale e a quale disegno regionale voi, col -leghi della maggioranza, valutate la funzion edella città di Napoli ? In quale contesto l acollocate ?

Noi non crediamo, onorevole Compagna ,al mito di una urbanistica come scienza neu-tra, che deve soltanto limitarsi a realizzarein modo indifferente i piani del programma-tore economico oppure i piani del mediator epolitico, qualunque e comunque essi siano . Ciimporta, invece, e ci interessa stabilire i nnome di quali interessi si pianifichi e si pro-grammi a Napoli e nel nostro paese ; ci im-porta e ci interessa stabilire in nome di qual iclassi o ceti si compia la mediazione politica ,in nome di quali protagonisti di quella insa-nabile contraddizione sociale che scinde l acittà, come è scissa la società, divisa in classi .

Io desidero essere concreto, onorevol eCompagna . Ella, anche in questo dibattito, s iè riferito garbatamente alle posizioni dell anostra parte; si è riferito alla questione dire-zionale e all'occasione - come ella ha detto -metropolitana di Napoli . Ebbene, vogliamovedere insieme che cosa significano in pratic aquesta dimensione e questa occasione metro-politana per Napoli ? Vogliamo vedere checosa significa in pratica il vero centenuto diquesto piano regolatore al quale ella si rife-risce ? Vogliamo parlare, per esempio, de lgrande progetto di centro direzionale che do-vrebbe sostituire l'attuale attrezzatura, certa-mente insufficiente e degradata, centro che do-vrebbe essere costruito nel cuore di Napoli ,di questa città convulsa, che è ai limiti dell ' in-farto urbanistico ? Vogliamo vedere in con-creto il significato di questa città direzionale ?Ebbene, si tratta - noi lo sappiamo - di collo -care tra il fascio dei binari ferroviari, tra viaMalta e via Nuova Poggioreale (dove del rest oesiste ancora un brulicare di abitazioni e d iindustrie anche pubbliche, piccole e medie at-tività, residenze private o anche dell 'ediliziapubblica), un mostruoso insediamento direzio-nale e commerciale. Facciamo i conti. que-

sto progetto dovrebbe interessare un milion ee mezzo di metri quadrati, un volume edifi-cabile di 7 milioni e 200 mila metri cubi, uncosto per vano di 3 milioni e mezzo-4 milioni ,un importo complessivo dell'affare di 300 o400 miliardi di lire. Vogliamo vedere qualisono gli interessi di questo tipo di Napoli di-rezionale e terziaria ? Vogliamo leggere l 'elen-co delle forze interessate ? La Beni stabili, leCondotte d ' acqua, la Immobiliare generale, l aMetedil . E badate: questi suoli sono stati ac-quistati nel 1962 per oltre 40 miliardi di lire .Nella relazione del consiglio d ' amministra-zione della società, chi proponeva l'acquistodi tali suoli affermava trattarsi di un buoninvestimento, di un investimento importante ,perché nella zona considerata vi sarebbe statoun centro direzionale . Così è stato. Il centro-sinistra ha in questa zona pilotato il nuovo pa-lazzo dì giustizia, in essa l 'amministrazione d icentro-sinistra ha praticamente scaricato leattrezzature collettive ; le ha scaricate sui suol i

di proprietà comunale, quindi esentando l aproprietà privata dal pagamento di ciò che adessa spetta per le convenzioni che si potreb-bero concludere . E non solo questo, ma il Con-siglio superiore dei lavori pubblici, il 14 mar-zo 1968, con il proprio voto ha autorizzato lavariante - è bene dirlo - anche se con alcuneprescrizioni e alcune proposte di convenzion iche l ' amministrazione comunale, per la verit àsi è guardata bene dal fare e dal sodisfare .

Ecco dunque la vostra urbanistica, com escienza tecnico-amministrativa di ratifica d iscelte del grande capitale monopolistico . Eccodavvero la programmazione della rendita e de lprofitto . Ecco che cosa noi intendiamo dir equando per esempio contestiamo il piano re-golatore (l 'onorevole ministro ha rilevato ch espetterà al consiglio comunale, si vedrà poiquale) o progetto di piano regolatore (l'ono-revole Caldoro ci ha poi parlato di un pro-getto soltanto dell 'assessore all'urbanistica, ene prendiamo atto); ecco che cosa significa lalotta nostra per un piano regolatore che cer-tamente non è quello che ci viene qui pre-sentato .

-Onorevole Compagna, ella ci accusa di cri-ticare questo piano e addirittura, come hascritto, di congiurare contro questo piano pe run difetto che sarebbe nostro .

COMPAGNA. Ella ha la coda di paglia .Non ho accusato voi. Nella sinistra perfezio-nista vi possono essere degli architetti del ge-nere di quelli cui si riferiva il senatore Chia-romonte su Rinascita,

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CAPRARA. Sarà perché noi ci riteniamouna parte non secondaria della sinistra, ch erispondiamo .

COMPAGNA. Non è detto che siate la si-nistra perfezionista .

CAPRARA. Certo, certo . Ma ella sa ben eche allude a noi e anche a nostri scritti, quan-do ci accusa - ripeto - di avanzare criticheper questo « difetto » di perfezionismo ch enoi avremmo, o che avrebbe la sinistra, s evuole, onorevole Compagna . vero, noi ab-biamo questo difetto, come ella lo chiama ,questo gusto della pulizia morale e civile ,questo sdegno di fronte a episodi come quell oche ella ha citato della variante del centrodirezionale di Poggioreale e di via Malta . Sì ,noi abbiamo questo difetto di pulizia moral ee politica . Però, vorrei rassicurarla, onorevol eCompagna : l'unico perfezionamento che la si-nistra considera possibile rispetto all ' attualesocietà è quello di organizzare il suo rovescia-mento, cioè il rovesciamento della piramid edi classe che incarna questa società .

Il suo piano della Napoli direzionale, quin-di, si presenta nei fatti come la forma tecni-camente e politicamente aggiornata della tra-dizionale politica urbanistica di rapina di Na -poli, come la forma, aggiornata tecnicamentee politicamente, dell ' intreccio tra rendita eprofitto nella nostra città e nel piano cheella difende . Aggiornata, badate, perché que-sta forma, questo modello della Napoli dire-zionale supera le impostazioni dello schemavecchio, semiartigianale, culturalmente vol-gare, a proposito del quale - per intenderci -l 'onorevole Compagna ha parlato giustamentedi misfatti dell'edilizia napoletana degli ann i'50, nel tempo in cui hanno governato Napol igli Ottieri e i Lauro. Certo non siamo a quel-la fase, siamo in una fase diversa . E voglioanche dire, onorevole Compagna, che quest iOttieri, questi Lauro e queste altre forze dell avecchia impostazione di rapina dell 'urbani-stica napoletana sono ancora petulanti e peri-colose . Lo si vede da quello che accade aMassalubrense e a Sorrento con quello scem-pio incredibile del progetto di Lauro degl iagrumeti e dei limoneti che degradano vers oil mare e che l 'onorevole ministro ha bloc-cato . Certamente io non sottovaluto questeforze e non sottovaluto neanche il fatto cheun minisiro democristiano, ella, onorevole Na -tali, sia stato questa volta costretto a interve-nire dall'indignata protesta dell 'opinione pub-blica - mi consenta di dirlo - e delle forze,

in questa occasione non solo nostre, che si son omosse in questa vicenda .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici . Avostro giudizio, siamo sempre costretti !

CAPRARA. Aggiungo, onorevole ministro ,onorevole Compagna, che fermarsi soltantoa questi episodi, voglio dire ai fatti che ho ci-tato, a queste propaggini della vecchia e bat-tuta impostazione di rapina, ripeto, dell'ur-banistica napoletana, significa davvero fer-marsi a sia pur pesanti scaramucce di retro -guardia ; significa, a nostro parere, rimanereindietro, assai indietro rispetto a quello ch ec'è oggi nel meccanismo che determina i lcontenuto del piano regolatore e che vieneutilizzato dalle forze che questo piano regola-tore vorrebbero. Significa, per Napoli, rima-nere indietro di qualche lustro :

Non è soltanto nelle mani di una consorte-ria di armatori e di appaltatori oggi il gover-no della città, ma nelle mani di un gruppo d iinteressi di grandi compagnie immobiliari, d igrandi banche che le finanziano, mediati da l

gruppo democristiano. Questo gruppo demo-cristiano è cioè mediatore di un blocco di po-tere capitalistico che vede oggi in primo pia-no - ecco la cosa sulla quale bisogna riflet-tere - i grandi monopoli del nord, e in prim apersona la Fiat, la Mobiloil, onorevole Cal -doro, cioè una delle grandi sette sorelle delpetrolio, che intervengono direttamente, i nprimo piano, assieme al capitale monopoli-stico di Stato, nell'organizzazione della città

e della sua gestione ; e intervengono nella ela-borazione, oggi e per l'immediato, delle for-mule di questo più aggiornato intervento d iNapoli città direzionale e di Napoli città ter-ziaria .

Questa è quindi la questione . E non è sol -tanto la formula che io contesto, ma è il si-gnificato concreto e corposo che viene dat oall'ipotesi di una programmazione che lasc iinalterato il meccanismo di potere, che lasc iintangibili i suoi operatori ed i suoi bene-ficiari .

Se vogliamo ricondurre la discussione s udi un binario di chiarezza e di lealtà (ed è u nbinario che certamente esiste), questo è i lpunto da trattare. Mi pare che non si possaoggi a Napoli rimanere, per così dire, stati-camente seduti a vedere o a riandare agli ann i

del film Le mani sulla città, agli anni certa -mente eroici e generosi della lotta popolare- della lotta popolare, onorevole Covelli, con-tro di lei e contro i suoi - che certamente

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ebbe le sue luci e le sue sconfitte, ma che ebbeanche la sua grande funzione di rimodella -mento morale della città .

COVELLI . Infatti, onorevole Caprara, u nassessore dell 'amministrazione attuale, cheella tanto censura, viene dalle liste del su opartito I

CAPRARA. Capisco, onorevole Covelli, chequesto è il livello al quale ella vorrebbe scen-dere in questo dibattito, ed io certamente no nho mezzi per costringerla a capire di che cos anoi invece parliamo .

COVELLI . Ella è l'ultimo a poterci dar elezioni in materia . Quando le battaglie si fa-cevano sul serio, ella scappava !

CAPRARA. Questa è una questione sull aquale, invece, le cose sono assai diverse e dialtro tono . Ella sa benissimo che qui non c'en-tra questa vicenda: non c 'entra e non c ' è en-trata . Perché ciò che noi stiamo dicendo, in -vece, è che anche le vostre forze, anche i pro-tagonisti che, usciti da voi, attorno agli ann i'50, hanno rovinato Napoli e creato le pre-messe dello sfasciume attuale, ebbene, alcun edi quelle figure sociali oggi sono state cacciatedalla scena politica della nostra città e de lMezzogiorno; sono state emarginate, sono ri-maste soltanto protagoniste della reazione esono ormai scomparse . Sono stati spostati pi ùavanti i termini e i traguardi della lotta e s iè affermato un protagonista diverso, il mon-do operaio, che ha una consapevolezza pi ùmatura, più organica, più profonda del fattoche il nemico sta oggi nel sistema autoritarioche lo opprime in fabbrica ed è lo stesso ch e-manovra il meccanismo di sfruttamento del -l 'organizzazione padronale e della gestion edella città .

In tal modo, quindi, la difesa del pianoregolatore di Napoli assolve ad un ruolo og-gettivo di copertura e di sostegno, illuminat ofinché volete, ma comunque di sostegno com-plice, di una linea che intende aggiornare isistemi della vecchia speculazione edilizia e dil vecchio sistema imprenditoriale napoletano .E direi che come questa difesa assolve ad unruolo oggettivo di copertura, così ci sono sem-brate velleitarie, disarmate e del tutto inco-lori le proteste di accusa di qualche settore de lpartito socialista ; ci sono sembrate persino pa-tetiche, nella loro espressione come di un sen-timento di rimorso tardivo . Tardivo com estato il discorso dell 'onorevole Caldoro, così

serio del resto, così negativamente serio nell asua incapacità di rompere con il presente e d ivedere il nuovo . Tutto il suo discorso, onore-vole Caldoro, e le sue perplessità sul pian oregolatore, che senso hanno, quando ella nonha poi una parola concreta da dire sulla fun-zione vostra a Napoli, sul centro-sinistr acome forma del distacco socialista dal filon eunitario operaio e proletario del Mezzogiorno ;non ha una parola nuova da dire su quest aorganizzazione e realizzazione della catturasocialista con funzioni di servizio, a Napoli, d iquel moderno blocco di potere meridionale incui il profitto oggi interviene in prima perso-na per controllare e per gestire l'arretratezza ,cioè le posizioni della rendita fondiaria e del -la rendita parassitaria nelle città e nell ' agri-

coltura ?Qui tutta la vostra denuncia, onorevol e

Caldoro, si sfrangia, e si spalanca il vuoto d icredibilità che inghiotte le vostre parole, ch eappaiono veramente un alibi contraddetto da ifatti . Evidente e clamorosa è, in questo ter-reno e su questa strada, la carenza di una vo-stra analisi, l'impraticabilità di una vostraproposta politica che sia in grado come nonlo è di fatto, di rompere le collaborazioni d i

oggi e di aprire davvero una pagina nuov adiversa, capace di mettere in discussione i lmeccanismo e l ' apparecchio sociale che i lcentro-sinistra, più o meno pulito, vuole in-vece conservare a Napoli e nel nostro paese .

L'onorevole Caldoro ha parlato di riform aurbanistica da togliere dai cassetti . Ed io col-go il fatto, onorevole Caldoro, che il ministroinvece a questo argomento non abbia dedicato ,a me pare, che una generica allusione di sfug-gita, generica davvero, se non addirittura ine-sistente . Ed ella sa, onorevole ministro, ch e

questo problema è invece il tema di fondo va -i lido anche per Napoli . Ma anche su un altro

argomento, quello della sospensione delle lot-tizzazioni e delle licenze, l'onorevole ministr oè stati) impreciso ed allusivo . Possono testi-moniarlo tutti i colleghi che lo hanno ascol-tato .

Che cosa intende fare specificatamente ,

onorevole ministro, in ordine alla richiestadi sospensione delle lottizzazioni e delle li-cenze edilizie nelle zone che sono state di -chiarate esposte al pericolo di smottamenti, d ifrane e di dissesti, sia in base alle risultanze

dei lavori della commissione d ' indagine de lsottosuolo, sia in base a vecchie norme d i

legge ?

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Mi dica quali sono queste norme di legge,

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CAPRARA. Le norme sulle zone franose ,come ella sa .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Non esistono . Me le citi espressamente, se èin grado di farlo .

CAPRARA. Mi meraviglio che me lo chie-da proprio lei . Non vorrà che io venga qui co nla Gazzetta ufficiale ! Io ho fiducia nel mini-stro, che dovrebbe conoscere le norme ch eregolano gli interventi del suo dicastero . Evi-dentemente, però, mi sbaglio anche su questo .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Onorevole Caprara, questa è una battuta . Ellanon ha posto attenzione al mio discorso. Ioho già risposto, in analogia con quello che èavvenuto ad Agrigento, dove esisteva una cer-ta regolamentazione che non esiste invece aNapoli . Le ripeto che io sono a disposizione ,se ella riesce a trovare una norma di legg eche mi permetta di fare quello che ella richie-de. Questa è una dichiarazione precisa echiara .

CAPRARA. Prendo atto di quello che elladice, onorevole ministro, ma le faccio presen-te che la domanda si riferiva all 'ordine de lgiorno presentato dalla sua maggioranza, ch efra qualche momento ella sarà chiamato a giu-dicare. La risposta oche ella ha dato si rife-riva ai nostri interrogativi e non alla richie-sta contenuta in quell'ordine del giorno .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici . Hogià risposto chiaramente su questo punto .

CAPRARA. Ha risposto negativamente .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici . Nonè esatto. Ella non può interpretare a mod osuo le mie dichiarazioni . Non posso accettar eche si dicano cose inesatte, soprattutto con u ntono così patetico come quello che ella st ausando in questo momento .

CAPRARA. La prego di lasciare che io de-cida da solo se debba usare o meno un tonopatetico. Ella decide il tono da usare quand oparla, io decido il mio. Mi dispiace che ell anon si renda conto che da qui ad un moment osu questo problema dovrà dire qualcosa d ipiù di quello che ha detto, cioè quando si tro-verà di fronte ad un ordine del giorno nelquale le si chiede esplicitamente di sospen-dere le lottizzazioni e quindi le licenze edilizie

in quelle zone che sono state designate zon epericolose .

Ella che cosa risponde ? Che non ha l alegge per farlo ? Dica che la sua maggioran-za si regolerà anche sulla base dell'ordine delgiorno che ha presentato . Perché allora dav-vero da questo dibattito emergerà almeno u nargomento di chiarezza, che cioè il Governonon ritiene di poter fare cose sulle quali cre-do si potrebbe persino trovare l'unanimità ,cioè il blocco di una situazione che rappre-senta pericolo per l'intera città . Come vede ,c'è possibilità senz'altro di chiarire anchequesto punto ed ella, onorevole ministro, lopotrà fare, anche con calma, senza eccita-zione e senza censure al tono di chi interlo-quisce con lei . Ma quello che mi interessa ,onorevole ministro, è stabilire anche qui l'ar-co delle differenze che, per esempio, separala richiesta socialista dalle vostre posizioni .Mi consenta anche di dirle, onorevole mini-stro, – e vorrei che non si eccitasse per que-sto – che la risposta che ella ha dato mi èsembrata insodisfacente, evasiva, di cronaca ,tecnicistica . Il Ministero dei lavori pubblici ,è vero, è un ministero tecnico, ma quali sonole sue scelte politiche, le sue scelte program-matiche ? Dove fonda la sua azione ? Che cos aintende realizzare e con quali forze ; vuoleoggi realizzare a Napoli una svolta per l acittà ? All'appuntamento ci andate, onorevoleministro, rifiutando anche la sospensione del -le licenze e delle lottizzazioni, con le forz edella conservazione sociale e del profitto, chetireranno un respiro di sollievo, onorevole mi-nistro, per le cose che ella dice in quest 'aulae che gli Atti Parlamentari renderanno pub-bliche; tireranno un respiro di sollievo per-ché avete parlato equivocamente di sospensio-ne di licenze, quella stessa sospensione che ,mi pare, vi è stata chiesta dall'onorevole Cal -doro, dall'onorevole Compagna e dall'onore-vole Scotti . E prendiamo atto che ella vorr àrendere edotto il Parlamento anche dell'in-chiesta, della quale ella ha parlato. Ma nonbasta soltanto questo, onorevole Natali . Noiabbiamo scritto nel nostro ordine del giorno ,nell'ordine del giorno del quale chiederem ola votazione, che è del partito comunista, m ache è anche del partito socialista di unità pro-letaria, abbiamo scritto, dicevo, a proposit odell'indagine, – chiamiamola così – che que-sta dovrebbe essere fatta, secondo noi, no ninterpellando soltanto le amministrazion isotto accusa, gli uffici sui quali si indaga ,ma facendo aperto riferimento ed appello all eorganizzazioni sociali e politiche, ai protago-nisti della battaglia che a Napoli si conduce

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per un nuovo assetto sociale come premess aper una città nuova, che ne sia appunto spec-chio e condizione . Altrimenti, oggettivamente ,l'inchiesta sarà un fatto burocratico . Anchel'ordine del giorno che è stato presentato dal -la maggioranza dovrebbe precisare che i lmodo di condurre l'inchiesta non può pre-scindere da una presa di contatto con gli in-terlocutori degli inquirenti, non può prescin-dere dalla necessità di fare in modo che nonci si limiti solo alla sospensione delle licenze ,alla conduzione dell'inchiesta o ad un pian odi incremento dei lavori pubblici . Questo èquanto noi troviamo nell'ordine del giorn odella maggioranza. A noi sembra che ess osia privo di una seria motivazione – e m irendo conto che sulla motivazione possiam oessere divisi, come siamo – e privo anche d iun'indicazione completa di fatti, di opere, d imisure, di un'indicazione cioè che sia gi àoggi indirizzata ad una svolta politica, priv ocioè di una sostanziale concretezza ; un ordinedel giorno in merito al quale sembra che si aprevalsa invece la necessità di fare un ten-tativo per tenere insieme una maggioranza evoltare pagina .

So bene che si tratta di grossi problemi ;so bene che si tratta di qualcosa che dovreb-be essere discusso meglio e in maniera pi ùapprofondita, ma si tratta anche di affermarequi una posizione nostra che non consenteoggi di . voltar pagina a Napoli se non dop oaver affrontato i temi del corso sociale di que-sta città, i temi cioè della condizione operaia ,del corso civile, urbanistico di Napoli, o, perintenderci, i problemi del fitto, dell'occupa-zione, della scuola ed in definitiva, del fun-zionamento della democrazia . Perché, se nonsi affrontano questi problemi, difficile è dav-vero rendere incisive e innovatrici le enun-ciazioni che la maggioranza fa nel suo ordinedel giorno, ed è difficile dare a queste enun-ciazioni la necessaria carica di rottura e disvolta, che è oggi necessaria a Napoli com eal nostro paese. Non si tratta, onorevole Scot-ti, di una nostra corsa al rialzo, a chieder edi più, ma si tratta di contenuti e di moda-lità diversi, certo, di modalità radicalmentediverse dal modo tradizionale di porre la que-stione della partecipazione delle masse all edecisioni e alle scelte, di un modo diverso d iporre i problemi del rapporto con il poteree con le assemblee elettive . Ella avrà lettonel nostro ordine del giorno che noi avan-ziamo qui la proposta di una conferenza pub-blica a Napoli sui trasporti e sull'edilizia ,sull ' edilizia soprattutto pubblica, e chiediamoche siano invitati a parteciparvi i sindacati,

le commissioni interne, i comitati unitari, icomitati di base, i gruppi studenteschi, l eforze politiche e culturali ; e pensiamo a que-sta conferenza pubblica per l'edilizia e peri trasporti a Napoli come alla sede per l ' ela-borazione, per la gestione e per il controllo d iuna nuova disciplina urbanistica e costrutti-va, di una disciplina urbanistica che, per es-sere efficace, deve essere ormai elaborata egestita dal basso .

Di qui, dunque, la proposta che noi avan-ziamo, di fare delle risultanze di questa con-ferenza il contenuto di base di una nuovapianificazione urbanistica pluricomunale, I nuna dimensione regionale . Come ella vede,quindi, una linea nuova, radicalmente divers ada quella del passato, che a noi sembra inci-siva e positiva, una linea che sembra a no il'unica strada da percorrere se si vuole dav-vero che questo grosso problema della situa-zione di Napoli sia non soltanto limitata all ' in-chiesta, o indagine ministeriale, degli uffic iburocratici, sia discusso soltanto in una o pi ùsedute della Camera, ma sia invece post onella realtà di fronte alle masse in modo per-manente, chiamandole a modificare e a gesti -re questa azione di rinnovamento e di modifi-ca dei rapporti sociali e di classe .

I compagni socialisti hanno parlato qui efuori di qui di un clima nuovo da realizzareper un piano regolatore, che dovrebbe esser eesaminato responsabilmente, aperto a modi -fiche e a correzioni . Ebbene, ecco allora unmodo concreto con il quale noi pensiamo ch eil piano regolatore di Napoli possa davveroaffrontarsi e farsi ; ecco, cioè, un piano con-creto per fare in modo che queste elaborazionisiano elaborazioni di base e di' massa, cos ìcome è nécessario oggi nella nostra città enel nostro paese. Affidiamo proprio a questotipo di elaborazione la fiducia e tutto l'impe-gno nostro, perché bisogna comprendere (lodico particolarmente – mi si consenta – a icompagni socialisti) che una azione del ge-nere, quando non voglia essere un'azione vel-leitaria, non può non mettere in discussion ela collocazione politica delle forze, la colloca-zione politica del partito socialista sul pianonazionale e locale, non può non mettere indiscussione il rapporto socialista con le lott edelle masse che ne sono protagoniste, il vo-stro stesso modo di essere, compagni socia -listi, come organizzazione di classe .

L'onorevole Caldoro ha citato una part edella piattaforma unitaria dello sciopero ge-nerale. È certamente un fatto importante, esalutiamo il successo unitario dello scioperogenerale di oggi a Napoli, non solo citandone

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la piattaforma, come pure è utile, ma com erichiesta che viene oggi dalla lotta di class everso organici sbocchi di democrazia e di po-tere, verso un nuovo rapporto fra le classi ch epromana da queste lotte, che si annuncianella autonoma maturazione e nella crescit apolitica di esse, sul terreno civile, sociale equindi sulla condizione urbana di Napoli ,come necessità di chiudere la forbice tra mo-vimento che si qualifica e soluzioni politichearretrate e paludose. A questo movimento ,alla sua estensione diamo il contributo nostro ,il nostro impegno, non con l'ottimismo dellecose, onorevole Scotti, ma con l'ottimism odella volontà nostra e della volontà delle forz edi sinistra, per la sua avanzata e per la su avittoria . (Applausi all'estrema sinistra) .

Non raccoglierò, dunque, gli spunti pole-mici cui ha dato luogo il mio intervento d ivenerdì; e non li raccoglierò, dicevo, perchévorrei contenere questa replica entro limit idi ragionevole ed esemplare brevità . E inoltreperché, onorevoli colleghi, avremo tempo emodo di polemizzare ancora e spesso tra no i

che viviamo e soffriamo i problemi napole-tani e meridionali, magari da diversi punt idi vista, ma con eguale intensità di passion e

civile e disinteresse personale . Né ho diffi-coltà a professarmi altrettanto illuminista d iquanto l'onorevole Avolio è populista (ne lsenso più nobile della parola, beninteso) .

AVOLIO . Populista nel senso di « legatoal popolo » .

COMPAGNA . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

COMPAGNA . Signor Presidente, onore-voli colleghi, questa è una replica e allo stess otempo una dichiarazione di voto ; quindi nonraccoglierò gli spunti polemici cui ha dat oluogo, nel corso del dibattito, il mio interven-to di venerdì scorso . Non raccoglierò nemme-no l'occasione di un ulteriore approfondimen-to della mia polemica con l'onorevole Capra-ra sull'« occasione metropolitana » di Napoli .Di essa parleremo in altre occasioni, che no nmancheranno di presentarsi in questa Camera .Anzi, mi auguro che al più presto si present ila possibilità di avviare un'ampia e documen-tata discussione del « progetto 80 » ; e nel suoambito esamineremo quale strategia dello svi-luppo metropolitano si addice al nostro paese ;e nell'ambito della discussione su questa stra-tegia, vaglieremo l 'occasione metropolitan adi Napoli .

Mi limiterò soltanto a precisare all'ono-revole Caprara, se me lo consente, che mi èrimasto il dubbio che, quando egli ha par-lato di « pseudoconcetti » della geografia eco-nomica, intendesse atteggiarsi come quei so-ciologi, o magari geografi, o magari medici ,o biologi, che sono rimasti offesi e risentit inei confronti di Benedetto Croce, perché egl idisse che i loro erano pseudoconcetti . Perquanto mi riguarda, so che quelli della geo-grafia economica sono pseudoconcetti ; e nonmi ritengo offeso . Pseudoconcetti, beninteso ,nel senso crociano della parola, nel senso at-tribuito alla parola da quel Croce che l'ono-revole Caprara ha letto quanto, come, e forseanche prima di me .

COMPAGNA . Ho detto : nel senso più no-bile della parola . Come illuminista, ho, na-turalmente, assai meno fiducia di quanta-no n

ne abbia l 'onorevole Caprara nelle virtù rin-novatrici e più o meno rivoluzionarie dell e

masse operaie e studentesche ; e, d'altra parte ,ho anche assai meno fiducia di quanta nonne abbia l 'onorevole Riccio nelle virtù civi-che delle tradizionali élites napoletane . Restofermo, comunq-ue, nella mia affermazione

(rendendomi perfettamente conto della suagravità) circa la situazione amministrativa ,economica e politica della città di Napoli : chenon può essere rigenerata dal di dentro, nonpuò essere rigenerata senza risoluti intervent i

dal di fuori e, se volete, dall 'alto, sempre chedal di fuori e dall 'alto ci sia la volontà politicadi rovesciare la tendenza onde la terza città

d 'Italia è stata devastata da un malgoverno

troppo corrivo a subire il condizionamentodegli speculatori sui suoli pubblici .

Ora mi domando : è affiorata o no da que-sto dibattito la volontà politica di forzare i l

passaggio dalla denuncia delle imprese spe-culative agli interventi operativi, così preven-tivi come punitivi ? un passaggio che – lo

dicevo l ' altro giorno – le componenti più sen-sibili e più combattive del centro-sinistra na-poletano non riescono a forzare da sole . Dire iche dal nostro dibattito, onorevoli colleghi ,è emersa con una certa chiarezza la necessit àdi forzare questo passaggio . E, una volta ri-conosciuta questa necessità, se ne devono trar -re le conseguenze in termini di volontà po-litica .

Mi dichiaro sodisfatto della replica de lministro dei lavori pubblici . Magari potre iaggettivarla, questa sodisfazione : una sodi-sfazione interlocutoria . Perché interlocuto-ria ? Il ministro me lo consentirà : io resterò

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sodisfatto fino al momento in cui le risultanz edell ' inchiesta ministeriale potranno essere di-scusse dalla Camera . Io attenderò di cono-scere queste risultanze . Ma, nel frattempo,la mia sodisfazione di oggi sarà messa all aprova anche da quelle adeguate misure chesaranno direttamente o indirettamente predi-sposte - e tempestivamente - dal Minister oper sospendere le costruzioni e le licenze nell ezone pericolose .

Do atto volentieri, d'altra parte, al mini-stro Natali della mia sodisfazione per le ri-sposte che egli ha dato alle questioni ch eavevo posto nella mia interpellanza e nel mi ointervento a svolgimento dell'interpellanzastessa. Nel corso di quell ' intervento avevodetto che avrei già dovuto ritenermi sodisfat-to, prima ancora di avere la risposta forma-le del ministro ; e questo perché nell'interpel-lanza avevo chiesto che fosse predisposta un aindagine per accertare le responsabilità e pe rprevenire i rischi . Il ministro ha predispostol ' indagine e quindi ha dato una risposta og-gettivamente positiva alla mia richiesta . Per-manevano dei dubbi, dicevo : dubbi che po iho illustrato nel discorso e ho chiesto a lministro di chiarirmi ; dubbi anzitutto sul -l ' estensione territoriale e sull'estensione tem-porale dell ' inchiesta. Prendo atto delle di-chiarazioni fatte dal ministro a propositodi questa nostra richiesta di estendere in sensoterritoriale e in senso temporale l'indagineda lui già predisposta . Ricordo soltanto, per-ché mi pare che il ministro non lo abbiarilevato, quell 'altro mio suggerimento (e forsel 'onorevole Natali non poteva rilevarlo) : cioèche, per particolari ragioni, alla commission ed'indagine fossero aggiunti . rappresentant idel Ministero della pubblica istruzione, per l eloro specifiche competenze .

Prendo atto pure di quanto il ministro hadichiarato circa la questione dei provvedi -menti finanziari che si vogliono adottare i nvia ordinaria e straordinaria per la sistema-zione idrogeologica delle colline napoletane eper adeguare alle esigenze di sicurezza, chesi sono fatte pressanti, il sistema fognario eil sistema di approvvigionamento idrico. Cosìpure prendo atto dell ' impegno per l'edilizi aeconomica e popolare. E raccomanderei, si-gnor ministro, che i mezzi disponibili sian odestinati tutti - e non dispersi - alla realiz-zazione d'un programma di case concentrat ein una zona esterna alla tradizionale cinta ur-bana, e ciò al fine di contribuire alla decom-pressione, alla decongestione di Napoli . Quici soccorre la lezione del rione Traiano :perché questa lezione ci dice che dobbiamo

essere - secondo indicazioni recentementevenuteci anche dal presidente dell'ISES -assai più previdenti in materia di infrastrut-ture civili a servizio di quartieri che si vo-gliono integrati nel senso pieno della parola .

Avevo posto, infine, a conclusione del miointervento, due questioni pregiudiziali . Laprima era relativa alla pubblicità delle risul-tanze dell ' inchiesta : soprattutto, ho chiest ol'impegno a portare in Parlamento queste ri-sultanze. L'impegno c 'è stato . Non è un im-pegno datato. Poteva esserlo sulla base de ]termine di tre mesi che molto opportunamenteil ministro stesso ha fissato per la conclusionedell ' indagine. Ma noi stessi abbiamo chiesto

un'estensione della zona d'indagine eun'estensione del periodo d'indagine . Di quiforse la necessità che i mesi diventino quat-tro, o al massimo cinque, non sei, perché intal caso ci troveremmo nel clima delle ele-zioni amministrative e non vorrei che ne l

clima elettorale venissero compromessi oquanto meno alterati il senso, il significat o

e il risultato stesso della discussione che c iripromettiamo di fare quando le risultanzedell'indagine ministeriale saranno portate i n

Parlamento : una discussione che vorrei l apiù serena, obiettiva e costruttiva possibile .

La seconda questione pregiudiziale, ed an-che urgente, che avevo sollevato nel mio in-tervento, e che anche altri colleghi hanno sol -

levato, era quella della immediata sospensio-ne delle costruzioni e delle licenze nelle zone

pericolose. Avevo chiesto l'impegno del Go-verno in proposito . Ci è stato domandato come ,mediante quali strumenti giuridici, sia pos-sibile sospendere le costruzioni e le licenze .Un collega di parte socialista, l'onorevol eAchilli, mi ha fatto presente stamattina ch ec'è, per esempio, l'articolo 4 della legge

n . 1684 del 1962, recante norme per l'edilizia ,

con particolare riguardo alle zone sismiche .

L'articolo 4 di questa legge si riferisce infatt i

a tutto il territorio nazionale e dispone che s i

possono vietare le costruzioni in tutte le zon e

dove si manifestino fenomeni di frane in att o

o potenziali . C'è, come si vede, un ampi omargine di discrezionalità, nel quale certa-mente possono rientrare, io credo, i casi di

Napoli, dove i fenomeni di frana sono in att o

e non sono soltanto potenziali .

Comunque sia, anche se si dovesse far euna legge, e farla subito, con le procedure pi ù

urgenti, non è questa una difficoltà insupera-bile, la situazione napoletana è tale da richie-dere misure di sicurezza e di prevenzione ne i

confronti di costruzioni e licenze che potreb-

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bero aggravare la condizione di pericolosit àin talune zone. Se domani si dovesse verifi-care un altro sinistro come quelli che si son ogià verificati, noi politici non potremmo dir eche i giuristi non hanno saputo suggerirc icome sospendere le costruzioni, quando gl iingegneri ci hanno già detto che era ed èpericoloso costruire (e per lo meno gli inge-gneri e gli esperti che hanno fatto parte dell acommissione di indagine del sottosuolo, que-sto lo hanno detto) .

Io confido nel ministro perché con i suo icollaboratori egli voglia e sappia trovare i lmodo di garantirci . Badi, onorevole ministro :garantirci da coloro che sono capaci di lavo -rare giorno e notte, soprattutto la notte, pertradurre in fatti compiuti i loro programm ispeculativi; giorno e notte, in attesa che ipubblici poteri accertino il grado di illegit-timità o il grado di pericolosità di questi lor oprogrammi di speculazione .

Io richiamo su questa mia preoccupazion el 'attenzione del ministro e non mi resta d aaggiungere altro, se non l 'augurio che daquesto nostro dibattito possa datare per lamia città l'inizio di un tempo nuovo, di si apur aspra, difficile, risalita dal buio dell adecadenza in cui la mia città è caduta, allaluce di un risorgimento cui pure aspirano imiei concittadini .

ALFANO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

ALFANO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, onorevole ministro, dopo quello ch eil ministro ci ha detto e promesso a nome de lGoverno, mi limiterò ad alcune precisazion isugli argomenti svolti da alcuni colleghi chemi hanno preceduto . Non mi porrò, quindi ,nella posizione di accusatore dell ' onorevoleCompagna, che ha pure asserito di avere sem-pre parlato male di Napoli e dei napoletani .Egli, evidentemente, trascura il periodo elet-torale e dimentica di rappresentare in questaCamera Napoli e i napoletani, prima ancorache il partito repubblicano italiano .

Né mi porrò nella posizione dell'onorevoleRiccio, difensore dei suoi amici napoletani ,né assumerò un atteggiamento di autodifes aricordandogli quello che aveva in animo d ifare ma che poi non ha fatto nella veste d iuomo di Governo . L'onorevole Riccio ci h aaltresì informato che, in un giudizio intentatonei confronti di un suo cliente, i magistratiassolsero con formula piena l ' imputato, con

una sentenza, cioè, che dimostrava l ' ingiusti-zia dell ' accusa . Onorevole Riccio, nonostantela sua magistrale difesa e la forbita esposizio-ne, per Napoli il risultato è diverso, il risul-tato è di condanna per tutta la classe diri-gente napoletana. Basta un esempio : l'inter-

vento contraddittorio dell 'onorevole Caldoro i lquale, se il signor Presidente me lo consente ,a Napoli viene chiamato il « guastafeste » . Ilmio intervento, onorevole ministro, present a

anche un altro aspetto ; sento il dovere di in -formarla su alcuni dati tecnici e di porre al-cuni interrogativi, ai quali spero ella avrà lacompiacenza di rispondere. Prima ancora d ime, sono i napoletani ad attendere da lei parol echiare ; anzi, opere concrete da realizzare :sono sicuro che ella non vorrà deluderne l ' at-tesa, e la ringrazio, quindi, anticipatamente .Io l'ho conosciuta come ministro del turismoe conosco quindi i suoi sentimenti verso Na -poli e i napoletani .

Onorevoli colleghi, con vivo compiacimen-to ho registrato una nota positiva nell ' inter-vento del collega Compagna, per avere eglirecitato il mea culpa ; egli ha affermato ch eoggi a Napoli è indispensabile un severo esa-me di coscienza da parte della classe dirigent enapoletana sui gravissimi errori da essa stessacommessi . Questo esame di coscienza è ne-cessario, ma ad esso deve anche contribuir equella viva reazione della coscienza civile ,onorevole Compagna, che voi, componenti delcomatoso centro-sinistra, avete voluto soffo-care rinviando le elezioni amministrative .Dopo averla sentita recitare il mea culpa inquest'aula, onorevole Compagna, mi aspetta-vo che il partito repubblicano a Napoli decli-nasse le sue corresponsabilità nella gestionedella contraddittoria amministrazione comu-nale di Napoli . E questo per cominciare adimprimere quella decisiva svolta, da lei, ono-revole Compagna, recitata, ma non realmenteauspicata, per un cambiamento dei costumi .A quando, onorevole Compagna, l'inizio de l

suo esame di coscienza, e di quello dei suoiamici del centrosinistra ?

L'onorevole Riccio, nel corso del suo in-tervento, ha invocato la rinascita di Napoli ,riconoscendo, così, che essa è una città morta ;ma per farla rinascere mancano le premesse .Con tutta la sua buona volontà, onorevole Ric-cio, manca la volontà politica; manca, nell aamministrazione comunale di Napoli, l'indi-rizzo unitario indispensabile per poter rea-lizzare la sia pur minima cosa . Quand ' anchevenissero le provvidenze annunciate dal Go-verno, nulla si farà; e per comprendere que-sto, basta pensare alle cose che da anni atten-

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dono di essere realizzate . Questa è la veritàdi Napoli, onorevoli colleghi, perché a Napol inulla si realizza ; e questo ella, onorevole mi-nistro, ha potuto constatarlo anche dagli in-terventi di coloro che hanno partecipato aldibattito e che rappresentano la classe diri-gente di Napoli. Tra i componenti di questaclasse dirigente - e questo ella deve saperlo ,onorevole ministro - non corre buon sangue ;i rapporti sono ai ferri corti, e non certo daoggi, ma da sempre . Fino ad oggi le discor-danze erano sempre rimaste nell ' ambito deIIesegreterie provinciali dei partiti di centro-si-nistra, ma oggi sono esplose in pieno consigliocomunale . Dal capogruppo democristiano e daquello socialista sono state rivolte pesanti cri-tiche all 'amministrazione comunale, ed ess ihanno votato a favore del bilancio soltanto pe rdisciplina di partito . Il sindaco, nel corso de lsuo intervento di replica, ha detto che la que-stione non era affatto chiusa, e che sarebb estata ripresa nell ' ambito dei partiti della coa-lizione. Come se tutto ciò non fosse sufficiente ,i colleghi facenti parte della classe dirigentenapoletana, dimenticando il loro svisceratoamore per la loro e per la nostra Napoli, in -vestono il Parlamento, ed informano il Go-verno affinché intervenga presso gli incapac iamministratori di Napoli, dimenticando di es-sere essi stessi gli attori principali di una com-media che, dal prologo buffo, tende ad averesviluppi e conclusioni da tragedia. L'ammi-nistrazione comunale di Napoli è una contrad-dittoria compagine che trova la sua ragionedi esistere in una bene disorganizzata orche-strazione di demolizioni di portata elefantiaca,poiché a Napoli tutto si distrugge affinchénulla rinasca .

È questa una verità che torna a demerit odi coloro che oggi si discolpano, mentre fin oa ieri si erano prodigati nell'ordire congiureche hanno portato Napoli ad una situazioneestremamente pericolosa . Andando di quest opasso, mi domando come si farà a varare i lpiano regolatore di Napoli . Ella, onorevol eministro, tiene tanto a che questo piano rego-latore venga varato . Il 22 gennaio, nel miointervento sul bilancio del ministero dell'in-terno, ho affermato che il piano regolatorenon ci sarebbe stato ; le dico oggi che non c isarà; ci sarà soltanto se sarà mandato u ncommissario .

Qui si è parlato di tante cose . Desiderotrattare un problema scottante e prioritario :quello delle fognature . Non a caso - lo dic onon per demagogia e neppure in odio del di-verso sentimento politico di coloro che deten-gono e hanno detenuto le sorti del comune di

Napoli - bisogna individuare innanzi tutto leresponsabilità morali e penali .

Quanto meno, bisogna stabilire se vi èstata o vi è buona fede nella dimostrata inca-pacità degli amministratori di ieri e di ogg idel comune di Napoli, nell'affrontare i lamen-tati problemi . questa, però, un'attenuant etroppo comoda per essere accettata, quandoè a conoscenza di tutti, anche del cittadino pi ùall'oscuro dei problemi napoletani, che la fo-gnatura di Napoli (del resto, onorevole mi-nistro, ella lo ha detto) è quella di circa unsecolo fa ; fognatura che deve sostenere l'av-venuto abnorme incremento urbanistico .

Altre responsabilità saltano fuori quand oci riferiamo ai 100 miliardi della legge spe-ciale per Napoli . Quanti ne sono stati spes idal 1962 a oggi ? Pochi : saranno 5, 7 o, sevogliamo essere generosi, 10 miliardi . Spie-ghiamoci come e perché non sono stati spes igli altri 90 miliardi. Responsabilità comunal ie corresponsabilità governative ? Responsabi-lità governative e corresponsabilità comu-nali ?

Mi spiego meglio . La legge speciale pe rNapoli impone un iter amministrativo tortuo-so e pazzesco . Sono infatti innumerevoli gl iadempimenti amministratvi e le autorizzazio-ni che ogni provvedimento richiede, affinchél'opera possa essere iniziata. Il Ministero de ltesoro e il Ministero dei lavori pubblici inter -vengono per ogni piccola variazione al pro-gramma della legge speciale . Inoltre si devonoattendere 6-10 mesi - se non addirittura unanno o un anno e mezzo - prima che il prov-

vedimento raggiunga la dovuta esecutività .È doveroso da parte mia - poiché si tratt a

di denunce e di accuse gravi - non fermarm ial generico, ma evidenziare le singole respon-sabilità degli organi interessati alla realiz-zazione delle opere . Ho parlato di responsa-bilità delle varie amministrazioni del centro-sinistra del comune di Napoli . Nella leggespeciale del 1962 erano previsti 56 miliard iper l'adeguamento della rete delle fognature .

Ci domandiamo : quanti miliardi sono stat i

spesi fino a questo momento ? Ella, onorevol eministro, ha parlato di 2 miliardi. Mi per -metterò di essere più preciso, signor mini-

stro, poiché non dimentico di essere stato con-sigliere comunale di Napoli .

NATALI, Ministro dei lavori pubblici.Probabilmente ella non mi ha seguito, poich éi due miliardi si riferivano ad un ' altra cosa .

ALFANO . Onorevole ministro, la sua espo-sizione è stata condotta a ritmo garibaldino

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e per di più in alcuni punti è stata interrott adall 'onorevole Avolio : è probabile che qual -che volta, per queste due circostanze, si siaingenerata un po' di confusione . (Interruzion edel deputato Scotti) .

Poiché finora hanno parlato soltanto rap-presentanti della maggioranza, vorrei pregar el 'onorevole Scotti di consentire che anche i lMovimento sociale italiano esponga la suaopinione . D'altra parte, in questo momentonon ci soffermiamo sui grandi problemi ; ci ac-contentiamo di soffermarci sulle piccole cose ,purché Napoli non muoia . Ma anche tra i pic-coli problemi – piccoli se rapportati al resto –ne esiste uno di primaria importanza : quellorappresentato dalle fognature . Perciò ne par-liamo subito, anche perché a Napoli si sonoavute vittime solo e semplicemente a caus adelle fognature .

noto che opere per 577 milioni sono stat egià realizzate : ne diamo atto al comune e a lGoverno ma, onorevole Riccio, si tratta pursempre di soli 577 milioni . Sono poi in cors odi esecuzione lavori per una spesa di 857 mi-lioni e, in corso di appalto, lavori per altr i903 milioni . A parte, sono in corso di proget-tazione altri lavori per una spesa di 17 mi-liardi e 230 milioni, e ne mancano, onorevol eNatali, da progettare ancora per un miliard oe mezzo, oltre ai 19 miliardi per opere di ade-guamento della rete di fognature e sottoser-vizi in base alla legge n . 167, occorrenti pe ril nuovo inserimento urbanistico di Secondi-gliano .

Se la matematica non è un'opinione – e aparte il fatto che delle somme descritte sol -tanto 2 miliardi e 400 milioni sono stati impe-gnati per opere in corso – dobbiamo constatareche a tale risultato siamo pervenuti dopo ben7 anni, dal 1962 al 1969. Non credo che perfar questo fossero necessarie provvidenze de lGoverno; diamo atto al Governo di avere, finodal 1962, messo 56 miliardi a disposizione del-l 'amministrazione comunale di Napoli . E dal1962 al 1969, onorevole Compagna e onorevol eCaldoro, che eravate amministratori comu-nali di Napoli, che cosa avete fatto ? Avet espeso soltanto 2 miliardi e 400 milioni . Ora ,se in 7 anni sono state realizzate, e non deltutto, opere per soli 2 miliardi e 400 milioni ,di questo passo, per spendere tutta la somm amessa a disposizione dell ' amministrazione co-munale, quanti altri anni dovremo attendere ?Però sia ben chiaro che le opere effettiva -mente realizzate con questi 2 miliardi e 400milioni ammontano ad appena 577 milioni .Quindi dovremmo anche tener conto della sva-lutazione monetaria .

Ma poiché le opere descritte erano solo par-zialmente sufficienti a ristrutturare alcune ar-terie delle fognature a Napoli e rispondevanoad un primo lotto di interventi prioritari, si èsentita l'urgenza di progettare opere per altr i30 miliardi . Ma allora, onorevole ministro, da lmomento che anche questi 30 miliardi sono adisposizione dell'amministrazione comunaledi Napoli, che cosa aspetta l'ufficio tecnico d iquel comune a progettare queste opere ?

Non sono certo i fondi che mancano, ono-revole ministro . Perché dal 1962 ad oggi que-ste ingenti somme sono congelate ? Perché s icorre il rischio di veder saltare la città, di ve-dere distrutte opere precedentemente attuate ?

La soluzione di questo problema, che tantosta a cuore ai napoletani, ha carattere global ee non particolare. Non dobbiamo considerar esolo la via Aniello Falcone, ma occorre aver epresenti anche vico Acitillo, via Cilea, Capo -dichino, via Michele Tenore, via Giacinto Gi-gante, Stadera a Poggioreale, le Fontanelle ,via Caracciolo, via Abate Montecassino aMater Dei , via San Sebastiano Veniero, vial eUmberto Maddalena, Fuorigrotta, corso Vitto-rio Emanuele (anche qui l'anno scorso siebbe un morto !), viale Maria Cristina di Sa-voia, ove si registra un primato di dissesti ,se si considera che nello spazio di due anni sisono registrati ben quattro avvallamenti . Mapiù che intervenire su questa o su quellastrada è necessario preoccuparsi per la solu-zione del problema sul piano generale, affin-ché Napoli non venga del tutto inghiottita .

Vi è poi un altro aspetto, onorevole mi-nistro, sul quale desidero richiamare la suaattenzione, anche perché di tale problema s i

sta occupando largamente la stampa napole-tana e nazionale . Mi riferisco al fatto che i lcomune di Napoli, come è noto, ha un carent eservizio tecnico, con personale insufficiente adaffrontare perfino lavori di ordinaria ammini-strazione. Altre responsabilità emergono, inol-tre, quando tutti sanno che il personale ad-detto alle fognature è insufficiente sia per l 'or-dinaria sia per la straordinaria manutenzione

e quando è noto che tale personale è inidone oanche fisicamente . Basta considerare che unoperaio, all'età di sessant 'anni e oltre, è tenut oa portarsi alla profondità di 70 o di 80 metri ,in un continuo contatto con materiale putrido

e maleodorante, certamente nocivo alla su a

salute spesso cagionevole .Passiamo ora ad esaminare le responsabi-

lità governative . Vi sono, prima di tutto, quel -le del Ministero del tesoro, che non è solle-cito nel rendere operante la legge speciale. per

il Mezzogiorno e non ha autorizzato- l'emissio-

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ne di titoli obbligazionari a favore del comunedi Napoli . Al momento, e a singhiozzo, ne son oin circolazione soltanto 30 miliardi su cento .

Sono poi da lamentare ritardi anche da par-te di altri ministeri, specie per quanto con-cerne l 'adozione dei provvedimenti ammini-strativi intesi a dare esecuzione alle variazion iapportate alla legge speciale per le fognature .

Vi sono inoltre le responsabilità del Mini-stero dei lavori pubblici, che, in luogo de i6 miliardi promessi per opere varie, ha ero-gato a tutt 'oggi soltanto un miliardo e 400 mi-lioni . Su questo punto desidero in particolarerichiamare la sua attenzione, onorevole mini-stro, perché nel suo intervento ella ha de ltutto sorvolato su questo aspetto dell'attivit àdel suo Ministero .

Vi sono poi altri aspetti del problema datenere presenti, e cioè quelli giuridici . L'av-venuto decesso del dottore Alfredo Cerrato ele circostanze in cui lo sventurato è rimast oucciso stanno formando oggetto di un ' inchie-sta giudiziaria e restiamo pertanto in fiducios aattesa del responso della magistratura napo-letana .

In conclusione, nell ' interesse non di questoo quel quartiere, ma dell ' intera città di Na -poli, la soluzione del problema delle fogna-ture non può essere ulteriormente procrasti-nata. La città crolla, non solamente nelle suestrade e nei suoi edifici, ma in tutte le su eattività, in tutti i settori della vita ammini-strativa .

A voi, uomini responsabili del Governo ,sono affidate le sorti del popolo di Napoli, d iquella Napoli tanto generosa quanto credul ache ha partorito una classe dirigente la qual esembra faccia a gara per declassare la citt àdal suo ruolo . Se è vero che Roma è la ca-pitale d ' Italia e Milano la capitale del mond odel lavoro, è ben vero che Napoli è la capital edel Mezzogiorno : a meno che, in segno d iriconoscenza per l 'onorevole Moro, per la su anuova strategia di politica estera, non si vo-glia riconoscere in Bari la capitale del Mez-zogiorno !

Noi, poiché non crediamo alle promess edi intervento del Governo, né all'amministra-zione comunale di Napoli, che pure dovrebb eessere la naturale portatrice delle istanze del -la città, voteremo contro ambedue gli ordin idel giorno presentati .

AVOLIO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

AVOLIO. Signor Presidente, onorevoli col -leghi, onorevole ministro, sarò molto breve e

stringato nella mia replica, che è al tempostesso dichiarazione di voto .

Desidero subito dire che nella mia espo-sizione di ieri e nelle mie frequenti interru-zioni non c'era – come non c'è adesso – al -cuna nota di animosità personale nei riguard idel ministro Natali o degli altri colleghi dell amaggioranza parlamentare . Io sono militantedi un partito che si batte per dei princìpi ,che conduce nel paese una lotta ideale, e sonopronto a riconoscere che anche nelle altreformazioni politiche vi sono dei galantuomi-ni, così come ve ne sono nel Governo, nell ademocrazia cristiana e nel partito socialistaitaliano; quando noi li combattiamo, lo - fac-ciamo perché riteniamo che i princìpi ai qual iessi ispirano la propria azione politica nonsiano collimanti con gli interessi fondamen-tali dello Stato italiano, secondo il nostro pun-to di vista . Desidero dunque ribadire che nonc ' è nelle mie parole, nei miei atteggiament ie nella mia esposizione alcun carattere d ianimosità personale ; v'è un certo tono, uncerto calore, una certa asprezza, anche, nell apolemica : ed è questo che mi ha valso pocofa da parte del collega Compagna la qualific adi populista. Ma io non me ne dolgo, perché ,come ho detto al collega medesimo nella in-terruzione, ritengo questa definizione un ap-prezzamento, per il legame che personalment eho con la popolazione napoletana e che i lmio partito, più in generale, ha con la classelavoratrice del nostro paese . In questo senso ,noi siamo i portatori più autentici delle esi-genze reali, fondamentali di rinnovamentoespresse dalla classe lavoratrice italiana . Laasprezza della denuncia, tra l'altro, nascedalla drammaticità – anzi, per molti aspetti ,dalla tragicità – della situazione napoletana .

A Napoli noi non ci troviamo soltanto d ifronte a dissesti, cedimenti di terreno e croll idi edifici, ma anche a perdite di vite umane :cioè a un dramma al tempo stesso urbani-stico e umano, che ci deve impegnare total-mente nella ricerca delle soluzioni idonee adeliminare questi pericoli e a dare alla cittàdi Napoli una prospettiva sicura di rinnova -mento. L'asprezza della polemica nasce d aquesta drammatica realtà . Del resto – mi si apermesso, onorevole ministro e onorevoli col -leghi – non ci troviamo qui in un parlatori o

di . educande, ma alla Camera dei deputat i

della Repubblica italiana. Potrei citare, seme ne cogliesse vaghezza e se volessi abu-sare della cortese attenzione dei colleghi, il-lustrissimi precedenti di dibattiti aspri e duri ,soprattutto quando essi si riferivano alla que-stione meridionale . Potrei ricordare qui, per

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esempio, la polemica di Salvemini con Gio-litti, nel corso della quale si giunse ad espres-sioni non soltanto dure e aspre, ma per molt iaspetti anche ingiuriose . La definizione d i

presidente della malavita » non è certo dol-ce o pacata, o senza conseguenze sul pian omorale . Tuttavia quegli uomini sapevano sta -re a tale schermaglia, a tale polemica, pro-prio perché si rendevano anch'essi conto ch ei mali della nostra società vanno affrontatimolte volte anche con l'esser capaci di coglie -re gli elementi necessari per una drammatic adenuncia . Certo, io mi rendo conto di nonessere Gaetano Salvemini, onorevole Natali ;ma neanche ella - mi permetta - è Giolitti .Quindi, siamo più o meno alla pari . Comun-que, fatte queste considerazioni, che mi sem-bravano anche doverose per eliminare equi -voci che si sono potuti ingenerare nello svi-luppo del dibattito svoltosi in queste tre gior-nate nella nostra Assemblea, desidero qu idichiarare il nostro pensiero a conclusione d iquesta discussione .

Onorevoli colleghi, debbo riconfermar epienamente, totalmente, parola per parola, l econsiderazioni generali che ho svolto nel miointervento di ieri . Devo riconfermare cioè l anostra analisi, che non è stata smentita, anz i- posso dire - ha trovato elementi di con-ferma sia nell'esposizione dei rappresentant idella democrazia cristiana sia in quella de irappresentanti del partito socialista italiano eanche, per la parte che ho potuto ascoltare -mi sono già scusato personalmente per nonaver presenziato a tutto quel discorso - nell ostesso discorso del ministro dei lavori pub-blici . Riconfermiamo che la tragica realtà diNapoli esige un impegno generale; che que-sta realtà è tragica non soltanto sul piano ur-banistico, ma anche su quello economico esociale ; e che per questa ragione essa rappre-senta un atto di accusa contro tutta la class edirigente, cittadina e nazionale, la quale èresponsabile di una politica di aperto soste-gno di quei gruppi di comando della nostraeconomia ai quali va imputata la crescita squi-librata del paese e quindi le condizioni d iarretratezza e di sottosviluppo economico esociale in cui versa Napoli e in generale tuttoil Mezzogiorno .

Noi ribadiamo perciò, onorevoli colleghi ,il doveroso significato di protesta che abbia-mo inteso dare alla nostra posizione ; e riba-diamo il nostro impegno politico a collegarcisempre più strettamente all'azione di lotta ch ei lavoratori napoletani stanno conducendo perliberarsi da questa realtà, per uscire da que-sta strettoia, per imporre all'attenzione della

maggioranza il problema di Napoli e quellopiù in generale del Mezzogiorno come unaquestione nazionale che può trovare la suasoluzione soltanto se si determinano le condi-zioni per poter incidere sul meccanismo disviluppo economico in atto nel paese : mecca-nismo che genera situazioni di arretratezzae di squilibrio, e quindi è il responsabil eprincipale della situazione in cui ci troviamo .

Dobbiamo inoltre riconfermare che è no-stro dovere condurre un'azione incalzante ne iriguardi di questo Governo e della maggio-ranza che lo sostiene, la quale conduce unapolitica economica ispirata alla logica capita-listica del profitto . Soltanto con questa azion enoi possiamo battere l'attuale prepotere pa-dronale fondato sulla repressione e sul ri-formismo, e determinare nuove e più favore-voli condizioni per i lavoratori in un contestodinamico che possa contrastare ogni tentativ odi rinvio dei problemi che urgono e che vannorisolti .

L'Intollerabile situazione economica e so-cia.e in cui versa Napoli, onorevoli colleghi ,potrà essere sanata, a nostro giudizio, solo at-traverso scelte politiche coraggiose, quali son orichieste oggi dal movimento operaio : scelteche contraddicano la logica del profitto capi-talistico entro la quale si muove invece questoGoverno e si muovono le forze che lo sosten-gono .

Devo dire a questo punto che non possiam onon rilevare le incongruità, le contraddizion iche manifestano alcune forze dell'attual emaggioranza. Ho ascoltato ieri con molta at-tenzione le parole del collega Caldoro . Vi hotrovato uno sforzo, che non esito a definiresincero, di stabilire un collegamento dirett otra la posizione che il suo partito sostiene el'azione dei lavoratori, soprattutto a Napoli ;ma lo sforzo che egli ha compiuto non ha po-maio ottenere risultati positivi, perché tropp olampante è la contraddizione e non valgono l efatiche dell'onorevole Caldoro per poter col -mare questo vuoto, per poter saldare quest idue elementi che sono in netto contrasto tr adi loro .

Credo che non sia questa l'occasione pe rriprendere questi elementi . Il nostro dibattit onon si conclude in realtà oggi, signor mini-siro, eri è mia opinione che il nostro grupp onon si debba ancora pronunciare né in u nsenso né in un altro sui propositi qui enun-ciati dal Governo ; esso deve attendere con -crete misure ed iniziative da parte governa-tiva, che possano essere veramente probant idella volontà di andare fino in fondo . Soltan-to quando potremo conoscere le risultanze

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delle commissioni d'inchiesta, quando potre-mo discutere queste risultanze e conoscereanche, in quella sede, che cosa il Governo pro -ponga, che cosa si Impegni a fare e dove ri-tenga di poter arrivare : soltanto allora fors epotremo veramente concludere il nostro di -battito . Considero quella di oggi una fase in-terlocutoria e confermo, perciò, tutte le va-lutazioni negative che noi abbiamo espress onella prima parte del dibattito .

Ma ancora alcune precisazioni mi corr el'obbligo di fare su determinati punti del no-stro dibattito . La prime riguarda il piano re-golatore. Si è avuta una polemica a questoriguardo: ieri, onorevole ministro, ella hacercato di dimostrare che non sarebbe quest ala sede nella quale si può fare una discussio-ne approfondita sulle linee che ispirano i lnuovo piano regolatore della città di Napoli .La smentita a questa sua presa di posizioneè venuta dai fatti stessi : tutti i colleghi no nhanno potuto evitare di far riferimento aquesta ipotesi di sviluppo della città di Na -poli ; ed hanno tutti confermato che non pos-siamo prescindere da questo modello che vie -ne indicato come quello in base al quale s idovrebbe sviluppare la città stessa.

Il nuovo piano regolatore progettato rap-presenta, per il nostro partito, una sanatori adei misfatti già compiuti ; per questa ragionenoi lo consideriamo assolutamente negativo elo respingiamo. Chiameremo i lavoratori e icittadini tutti di Napoli ad organizzare unaferma protesta contro questa nuova truff ache si intende compiere ai danni della città .

Credo anche, onorevole ministro, di do -vere una spiegazione circa il giudizio che ier iho dato sul consiglio comunale di Napoli, ri-tenendolo non abilitato ad approvare quest opiano regolatore . Questa nostra posizione nonè quella che si è voluto adombrare, anch enella sua interruzione. Sarebbero troppo me-schine tali ragioni, se dovessimo considerarl evalide ! Noi affermiamo che il consiglio co-munale di Napoli è giunto ormai alla suascadenza di legge : rimane in carica unica-mente perché vi è stato un provvedimento d icarattere assolutamente eccezionale, dato che ,dovendosi svolgere in concomitanza con le ele-zioni amministrative anche le elezioni regio-nali, tutti i consigli comunali, compreso quellodi Napoli, hanno avuto un prolungamentodella loro vita fino al mese di maggio de l1970 . (Interruzione del deputato Nannini) .

Credo, onorevole ministro, di dover ricon-fermare la considerazione che abbiamo fattoieri : il consiglio comunale di Napoli non è ingrado di svolgere altra attività se non l'ordi -

naria amministrazione, proprio perché il su omandato è scaduto . Riteniamo che questa siauna considerazione politica non trascurabile ;bisogna tenerne conto, perché l'oggetto di di-scussione al consiglio comunale di Napoli nonè di secondaria importanza : si tratta del pianoregolatore, cioè di un documento, di una piat-taforma politica che impegnerà l'avvenire del -la città per molti anni . Non possiamo pensar eche un consiglio comunale già giunto al ter-mine del suo mandato, e che tra l ' altro hacambiato volto rispetto a come si era format oall'inizio, possa prendere -questa decisione ,possa cioè esprimere in modo veramente com-piuto la volontà autentica della maggioranz adella cittadinanza napoletana . È questa la cri-tica di fondo che noi facciamo, onorevoli col -leghi e signor ministro .

Per queste considerazioni, riteniamo di es-sere nel giusto quando affermiamo che dovran-no essere i cittadini napoletani a pronunciars isul piano regolatore . Dovrà dunque essere i lnuovo consiglio comunale a decidere su que-sto documento, anche confortato dalla volont àe dal giudizio espressi attraverso il voto dellacittadinanza napoletana ; dovrà essere il nuov oconsiglio comunale ad esprimere il suo avvis osul piano regolatore e a portare poi avant iin concreto le sue linee di sviluppo . Su que-sto punto si potrà anche polemizzare, ma nonsi può negare la validità politica di questa no-stra posizione .

Trascuro di riprendere la polemica, ch equi è stata ampiamente riecheggiata, sul me-rito delle scelte che questo piano regolator eopera tra la funzione di Napoli come città a dattività economica precipuamente terziaria edi servizi e la prevalente destinazione dell 'areametropolitana ad attività terziarie e quaterna-rie: anche se debbo ricordare all ' onorevoleCompagna, il quale conosce meglio di me que-sti problemi, che le attività quaternarie sonosoltanto un'ipotesi molto lontana per Napoli ,la quale manca oggi di centri editoriali, d icircoli di cultura, di una attività intellettual eadeguata ad una città moderna .

Come possiamo ipotizzare una funzion equaternaria del centro cittadino e metropoli-tano, quando ci troviamo in presenza di gra-vissime carenze in questo settore ? Certe affer-mazioni restano meramente teoriche e non s itraducono poi in concrete indicazioni di ca-rattere politico ; anzi, nella realtà assistiamoallo smembramento dell ' università di Napol ie quindi alla privazione della funzione princi-pale di questo centro : quella cioè di utilizza-zione della « materia grigia «, per usare laespressione adoperata dall ' onorevole Compa-

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gna; e che dire del fatto che anche centri cul-turali importanti, come era il FORMEZ, hann odovuto abbandonare la nostra città e trasferir ei loro uffici a Roma `?

Sono ipotesi astratte che possono interes-sare uomini illuminati, come l 'onorevole Com-pagna; ma sono anche obiettivi talmente lon-tani dai problemi concreti e dalle questionidrammaticamente aperte nel corpo sociale del -la città di Napoli, che riteniamo, appunto ,non possano essere prese in considerazione .

Per queste ragioni restano valide tutte l enostre valutazioni, soprattutto quelle che ab-biamo fatto intorno alla questione della ca-pacità e della forza della nostra città, nel su ocomplesso, di provvedere a risolvere i suo iproblemi . Non è vero che Napoli sia una citt àassente ed abulica. Queste sono cose che pos-sono essere scritte solo sul Corriere della ser ao su altri quotidiani o rotocalchi, onorevol icolleghi : perché i giornalisti che le scrivono ,anche se molto autorevoli e ben pagati, disco-noscono una realtà a cui non prendono parte ,ed ignorano il clima nuovo che si è creatonella nostra città. Non può comprendere que-sto clima chi non partecipa dell ' ansia di rin-novamento che scuote oggi la classe operaia ,soprattutto nei grandi centri industriali de lnostro Mezzogiorno in armonia con ciò cheavviene in tutto il paese .

A Napoli vi sono le forze per cambiare lasituazione, per imporre scelte che incidano su lmeccanismo di accumulazione e quindi si pon-gano come una soluzione alternativa al pro -cesso di sviluppo in atto, riuscendo a far di-ventare la società italiana più equilibrata emeno irta di contraddizioni (il nord avanzat oe il sud arretrato) . Queste forze esistono : esono la classe operaia, gli studenti, i conta-dini . Ad esse intendiamo collegarci e su d iesse puntiamo per un 'opera di rinnovamentogenerale della nostra città .

Noi non chiediamo un intervento esterno ,pur se non disconosciamo una certa utilità ,come elemento di raccordo con le iniziativ eautonome della città . Ma sappiamo che esisto -no le forze interne idonee, quelle appunto dellaclasse operaia – che noi qui rappresentiamo –delle nuove generazioni studentesche, del mo-vimento contadino della provincia di Napol ie di tutto il Mezzogiorno . Tutte queste com-ponenti sociali si risvegliano ormai ai temp inuovi e vogliono impegnarsi in una lotta poli-tica di rinnovamento della nostra società .

Non ho che da riconfermare queste no-stre considerazioni, onorevoli colleghi ; ma, av-viandomi rapidamente alla conclusione, desi-dero richiamare l 'attenzione dell 'onorevole

ministro soltanto su altri due aspetti che for-mano oggetto di nostre precise richieste . Noiabbiamo invocato, onorevole ministro, l ' allar-gamento dell'indagine della commissione ; ab-biamo chiesto, cioè, che la commissione no nlimiti l ' esame della situazione edilizia napo-letana soltanto al 1968, ma vada oltre que lperiodo, indagando anche sulle situazioni pre-cedenti a partire – come abbiamo precisato nel-la nostra interpellanza – dal dopoguerra . Noiannettiamo a questa nostra proposta un signi-ficato politico molto preciso : quello cioè d itestimoniare la nostra convinzione che con l arecente polemica nel consiglio comunale enella città di Napoli sugli scandali edilizi d iquest'ultimo periodo (e su quel vero scandalonello scandalo che è stata la concessione dell elicenze edilizie nel mese di agosto del 1968 )non si è toccato il vero nocciolo dei mali diNapoli . Noi vogliamo sfatare questa credenzache si sta diffondendo nel paese e a Napoli

stessa. I fatti ultimi hanno radici molto piùlontane . Per questo riconfermiamo la neces-sità che l'indagine della commissione invest atutta la vicenda edilizia di questo dopoguerr a

a Napoli . Esistono responsabilità che potreb-bero sfuggire e che viceversa debbono essererigorosamente colpite, anche se sono diverseda quelle che si riferiscono a quest 'ultimo pe-riodo .

L'altra nostra richiesta che voglio metter ein primo piano è quella – che mi pare abbi atrovato il consenso di tutti i gruppi – che sia-no sospesi i lavori in corso nelle zone dichia-rate pericolanti e revocate, eventualmente, l elicenze che fossero già state concesse .

Onorevole ministro, ella, interrompendopoco fa l'onorevole Caprara, ha detto che l alegge non le conferisce i poteri per interve-nire comunque e in tutte le occasioni . Ed ioposso anche comprendere, pur non essendo u n

esperto, che ella possa trovarsi in queste con-dizioni di difficoltà . Infatti non risulta nean-che a me che vi sia una legge che consent aalla pubblica amministrazione di negare i l

permesso di costruire in zone ove non esi-stono precisi motivi per giustificare il divieto .Ma mi sembra, da semplice parlamentare, ch esi possa invocare un principio di carattere

generale : quello della sicurezza e incolumit à

pubblica . R questo un principio generale nel-

la nostra legislazione, nel nostro ordinament o

giuridico . In base ad esso le pubbliche auto-rità possono intervenire per evitare disastri :e tale è il caso specifico di Napoli, dove uffici

pubblici, sia comunali sia statali, hanno in-

dicato che in alcune zone circoscritte sonopresenti tutti gli elementi (frane, sprofonda-

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menti, voragini, ecc .) che giustificano unintervento dello Stato a tutela della pubblic aincolumità .

Se neanche questo fosse possibile fare, ono -revole ministro, si potrebbe allora accettar el ' indicazione che poco fa forniva il collegaCompagna: cioè applicare l 'articolo 4 dellalegge n . 1684 del 1962 sulle zone sismiche, i lche potrebbe permettere al Governo di inter -venire per revocare le licenze eventualmentegià concesse e per sospendere immediata -mente i lavori che fossero già in corso.

E nell ' ipotesi che neanche quell'articolopotesse essere applicato - mi rendo conto in -fatti che le grandi imprese costruttrici napo-letane che hanno operato nelle zone perico-lanti, avendo realizzato guadagni favolosi ,possono permettersi il lusso di pagarsi buon iavvocati per trovare tutti i cavilli che la leggepuò offrire per impedire un intervento pub-blico efficace - si faccia allora una legge ap-posita. Il Governo, se la vorrà fare, trover àanche da parte nostra tutto l 'appoggio neces-sario, il che consentirà di approvare nel tempopiù breve uno strumento legislativo che di afinalmente alla pubblica amministrazion el'arma per intervenire ad evitare disastri com equelli che la nostra città ha già sperimentato .

Questo desideravo dire a conclusione deldibattito . Riconfermiamo parola per parol atutte le accuse che abbiamo mosso alla class edirigente napoletana e nazionale e ripropo-niamo il problema di Napoli e del Mezzogior-no tutto come problema nazionale . R questol'obiettivo da raggiungere, anche per mezzodi questo dibattito: far sì cioè che cresca l aconsapevolezza del fatto che i problemi d iNapoli e del Mezzogiorno in generale non s i

risolveranno mai con interventi di caratter estraordinario o con leggi speciali, ma soltant oquando avremo la forza di farli diventare pro-blemi condizionatori dello sviluppo economic o

di tutto il paese . (Applausi all'estrema si-nistra) .

RICCIO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RICCIO . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, mi sia permesso di ringraziare l'ono-revole ministro Natali per le sue dichiarazion ie per gli impegni assunti per la nostra Na -poli e per le nostre genti .

Io ho svolto la mia interpellanza, affron-tando i vari problemi . Ora replico brevemen-te per esprimere i motivi di sodisfazione eper rilevare una perplessità che mi è rimasta .

Sono motivi di sodisfazione l ' elevatezza

e la dignità del dibattito svoltosi in questi tregiorni . Diciamo con gioia che tutti gli inter -venti hanno mostrato passione e slancio co-struttivo per la nostra Napoli . Ne siamo lieti ;è un elemento positivo per il domani della no-stra città .

È motivo di sodisfazione l'impegno riaf-fermato dall'onorevole ministro per l'indu-sfria,lizzazione del Mezzogiorno e della Cam-pania con il richiamo al dibattito che si èsvolto al Senato ; l'analisi fatta della situazio-ne di Napoli e l'affermazione che lo svilupp ocaotico ha trovato soprattutto una causa : l amancanza del piano regolatore . Va sostenutala necessità di un assetto urbanistico razional esu un piano regolatore che deve essere ap-provato con ogni urgenza . Crediamo anchenoi che si possano sospendere i lavori auto-rizzati illegittimamente e si possano sospen-dere i lavori ed il rilascio delle licenze edi-lizie nelle zone pericolose . Si troveranno imezzi ; si vedrà se dovrà essere il sindaco o sedebba intervenire il ministro dei lavori pub-blici ; ma io credo che anche nell'ambito del -l'attuale sistema, se risulta l'illegittimità o s erisulta un pericolo effettivo e concreto, s ipossa e si debba intervenire per la sospen-sione .

Ecco perché anche su questo tema la di-chiarazione dell'onorevole ministro che ac-cettava tale punto - che è fondamentale -dell'ordine del giorno nostro, mi trova con -senziente .

motivo di sodisfazione altresì l'impe-gno di presentare al più presto al Parlamentole conclusioni della commissione di indagin ein modo da poter raggiungere una condizio-ne di chiarezza e, quindi, da evitare contrac-colpi negativi sull'attività edilizia nella nostr aprovincia e nella nostra regione .

Ancora : l'impegno per la sistemazionegeologica e idrologica del sottosuolo a vall ee nella zona collinare è di grande rilievo .L'acqua del sottosuolo e l'acqua che scorr enon incanalata, dalle colline su Napoli e su icomuni di Pozzuoli, di Marano, di Villaricca ,di Grumo Nevano, di Frattamaggiore, di Afra-gola, di Cardito sono la causa principale dell erovine. L'impegno assunto al riguardo, co nla spesa a totale carico dello Stato, è una con-quista importante. Attendiamo che sia pre-sentato, con l'urgenza che il caso esige, que-sto disegno di legge .

L'impegno assunto dal ministro per la si-stemazione dell'intera rete fognaria e dell econdotte idriche è altro motivo, che mi port aa dichiararmi sodisfatto . Il problema - è vero

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- dura dal 1915, e vi è stata nel 1955 un acommissione che ha fornito le necessarie in-dicazioni, ma quanto si è verificato in quest iultimi tempi impone che si agisca con ur-genza assoluta . Noi ancora una volta ringra-ziamo l'onorevole ministro per l'impegno as-sunto che dovrà essere però mantenuto e at-tuato al più presto .

Sottolineo inoltre l'impegno per il supera-mento del limite contenuto nella legge cosid-detta « Tupini » . Le città che abbiano popo-lazione superiore a 150 mila abitanti no npossono essere ammesse al contributo . Accet-tiamo l'impegno annunziato dal ministr operché la città di Napoli possa accedere aicontributi per le opere di competenza localee di importanza locale . L'impegno per le ope-re monumentali, per il rinnovo dell'edilizi avetusta e l'istituzione dell 'ufficio del genio ci -vile per la città di Napoli, è un'altra indica-zione positiva che noi raccogliamo . Si trattadi giungere ad altre due leggi di grande im-portanza . Il richiamo ai comuni che costitui-scono la cintura di Napoli, alla eliminazionedelle infiltrazioni di acqua ad Ercolano, adun programma di sistemazione per la stessaErcolano e per le zone adiacenti ; il trasferi-mento ad altra zona più sicura del rion e« Terra » di Pozzuoli ; il richiamo alle grott edi Grumo Nevano, di Casoria, di Afragola ,di Arzano, di Frattamaggiore ; sono accenn iche confermano la nostra affermazione che s itratta di un problema complesso, che passaper Napoli e per le altre cittadine che oggi ,sostanzialmente, costituiscono con Napoli un aunità funzionale .

Ci è di conforto l'impegno per l'ediliziapopolare e per la partecipazione al pian oGESCAL in maniera massiccia, così come èstato annunciato . Lo sviluppo di Napoli dev eessere programmato non già solo per i serviz i- e in particolare per i trasporti - ma anch ee soprattutto per la ristrutturazione del terri-torio . Il sistema metropolitano auspicato da lministro risponde ad una esigenza di svilup-po economico ; e le linee indicate dal program-ma regionale economico possono essere d ibase per una decisione definitiva assunta inarmonia con le amministrazioni locali .

Ho trovato un solo motivo di perplessità ,onorevole ministro, e mi sia consentito espri-merlo, di fronte a tante altre esigenze ch esono state prospettate e che ritengo debbanogiungere a far comprendere come Napoli deb-ba veramente essere al centro della politicameridionale. Avrei desiderato che il ministr oavesse assunto un impegno per il raddoppi o

dell ' autostrada Napoli-Pompei-Salerno, per la

costruzione della seconda « Sorrentina » edella via di collegamento con la costiera amal-fitana, per l ' ampliamento della Domiziana ,per la costruzione delI 'aeroporto internazio-nale, per l'opera di risanamento igienico dell emarine del golfo, con l'eliminazione degl iscoli delle fogne di Napoli e di altre fogne aLucrino, a Pozzuoli e a Sorrento . Avrei de-siderato una parola sul problema dei « bas-si », su cui ho tanto insistito . Ritengo cheuna indagine debba essere condotta per giun-gere all 'elevazione sociale della nostra Na-poli e che postula l 'eliminazione del « bas-so », antigienico, privo di sole e di aria.

Termino, assumendo un impegno per i lmio gruppo e per il partito democratico cri-stiano al quale appartengo, e auspicando chegli altri gruppi e gli altri partiti abbiano araccogliere la nostra sfida democratica . Noivogliamo l'elevazione culturale e il rinnova -mento ambientale e urbanistico della città d iNapoli . Ci batteremo in ogni modo per rag-giungere la piena occupazione a Napoli, nell aprovincia e nella nostra regione . Raccolganoi colleghi la nostra sfida che non è solo di po-litica urbanistica e di opere pubbliche, maumana e sociale . Saremo orgogliosi di pote rfare di Napoli una comunità autenticament edemocratica, di uomini liberi che vivono inun clima e in un ambiente degni della di-gnità dell ' uomo . (Applausi al centro — Con-gratulazioni) .

DE LORENZO ' FERRUCCIO . Chiedo d iparlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

DE LORENZO FERRUCCIO. Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, signor ministro ,il dibattito che sta per concludersi in que-st 'aula sulla situazione edilizia e urbanistic adi Napoli è stato veramente ampio e molt oapprofondito. Da esso è scaturito un quadrodi questa città quanto mai critico e grave ,soprattutto sul piano del costume politico .Tutti i gruppi parlamentari, per voce dei sin-goli colleghi, hanno riconosciuto la gravit àdel problema napoletano : tutti, anche se, fo-calizzando la discussione sul tema specificodel dibattito, non abbiamo potuto fare a men odi travalicare i limiti dell'argomento per toc-care altri problemi, contribuendo così all acostruzione di un vasto panorama . Ciò dimo-stra che il problema napoletano è ampio ecomplesso, ed è un problema che non è pos-sibile scomporre, per le evidenti interdipen-denze e connessioni tra problemi specifici eproblemi settoriali . Ciò dimostra, in partico-

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lare, che le responsabilità vanno ricercate nel -la conduzione politica e amministrativa dell acittà da circa venti anni ad oggi .

Non è il caso di ripetere quanto è stat ooggetto del mio intervento precedente, che ri-tengo - anche dopo le dichiarazioni del mi-nistro - interamente valido e che, almen onegli intendimenti, voleva essere un contri-buto positivo alla discussione . Ma devo no-tare come tutti gli interventi abbiano avutoin comune il carattere fortemente critico, si apure nella diversità delle motivazioni e dell eargomentazioni e nella disparità degli obiet-tivi, e l ' intendimento di risolvere il problemacon proposte concrete .

Dunque, unanimemente è stato riconosciu-to, dalla maggioranza e dall 'opposizione, chela situazione è grave . Ma il discorso sulle re-sponsabilità non è stato altrettanto chiaro . Se-gno che queste responsabilità vanno ricercat ein maniera diversa : e cioè, certamente attra-verso l ' inchiesta amministrativa disposta da lministro per quanto concerne gli aspetti tec-nici della questione, ma anche attraverso un ainchiesta parlamentare che individui le pre-cise responsabilità politiche come da me ri-chiesto .

Perciò, le dichiarazioni del ministro, pu rcontenendo elementi indubbiamente positivi ,sono deludenti . Le misure annunciate hannocarattere soltanto settoriale ; comunque, no nrisolvono il problema nella misura che pro-prio alla luce di questo dibattito era legitti-mo aspettare . I provvedimenti annunciatisono infatti quelli più urgenti e necessari, d iordinaria amministrazione, ma non tengonoconto delle indicazioni politiche precise emer-se da questo dibattito parlamentare : essi in -fatti si riferiscono agli aspetti tecnici dell aquestione (fognature, sottosuolo, edilizia po-polare, ecc .), ma non a quelli politici . A lcontrario, una Commissione parlamentared ' inchiesta potrebbe analizzare il problem anella sua globalità e nelle sue specificazioni ,nelle sue implicazioni tecniche e nelle su emotivazioni politiche, per individuare e ap-prestare poi organicamente gli strumenti adat-ti per una soluzione radicale .

La rinascita di Napoli è legata a questotipo di intervento, a qualcosa cioè che romp ala spirale di interessi speculativi e la logic adell ' immobilismo politico . Essa è legata mol-to meno agli interventi straordinari e alle leg-gi speciali, come oltre cento anni di esperien-za dimostrano. In questo senso va inteso l oscetticismo sulla capacità autonoma di Na -poli di rimettersi in cammino sulla via giu-sta . La rottura del viluppo di interessi che

l'hanno immobilizzata nelle sue forze pi ùvive, portandola al decadimento e alla degra-dazione, deve avvenire dall'esterno, così com eè stato anche chiesto da altri colleghi in que-st'aula, e deve avvenire proprio ad opera de lParlamento italiano . Solo allora le forze vi -tali di Napoli si faranno avanti e saranno Ingrado - una volta partecipi responsabili dell avita della città - di assicurare la giusta di-mensione e il giusto ritmo a questa metropol idel Mezzogiorno .

Concordiamo con l'onorevole ministro aproposito del piano regolatore di Napoli .I termini del problema sono chiari : la man-canza di un nuovo piano regolatore e di u nmoderno regolamento edilizio ha consentit ole speculazioni (e l ' abbiamo analizzato ì nquesto dibattito), o, più esattamente, ha for-nito alle amministrazioni comunali succedu-tesi negli ultimi anni l 'alibi più comodo pe rle illegalità commesse .

Il nuovo piano predisposto indubbiament epresenta gravi carenze (sono state rilevate d atutti oltre che dal mio intervento) ; carenze ,quindi, difetti, impostazioni discutibili . Maè necessario che questo piano venga esami -nato con obiettività e competenza ed anche a l

più presto - siamo d ' accordo - nella sed enaturale, in consiglio comunale e, dopo ch esia stato migliorato, venga poi approvato .Tutto ciò non può avvenire in un mese, ono-revole ministro; ma neppure è ammissibil esostenere l'impossibilità dell ' approvazionenello scorcio di tempo che ci separa dalle ele-zioni amministrative .

Se a Napoli perderemo questa grande oc-casione per impostare da capo tutto il discor-so urbanistico ed edilizio, non resterà ch ebloccare ogni iniziativa sia pubblica sia pri-vata. Ma ciò significherebbe altra disoccupa-zione, altra miseria che provocherebbe l'ulte-riore degradazione della città .

Noi non vogliamo che Napoli si fermi . Noivogliamo che Napoli vada avanti, sulla vi agiusta però. E ciò non sarà possibile finchél'incertezza degli amministratori, l ' incapacitàdella classe politica, l'interesse dei gruppi d ipotere potranno evitare che la città abbia l ostrumento essenziale per la normale attivit àedilizia : il piano regolatore .

Dubitiamo però che il centro-sinistra a Na -poli, con i suoi discorsi rivelatisi anche i nquesto dibattito - e discorsi non soltant ofra i partiti che lo compongono, ma anch etra le varie correnti dei singoli partiti - pos-sa portare all'approvazione del piano; cosìcome dubitiamo - ce lo censenta l'onorevol eministro - dell 'attuazione di tutte le misure e

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di tutti quei provvedimenti, per i » quali ioper altro rivolgo anche un ringraziamentoal ministro, che sono stati qui enunciati, per-ché non abbiamo fiducia in questo Governo .

Nel dichiararmi perciò insodisf atto della ri-sposta dell 'onorevole ministro, annunci ol 'astensione del gruppo liberale sull 'ordinedel giorno della maggioranza, pur condivi-dendo queste richieste contenute nel mio in-tervento e il voto contrario a quello comuni -sta . Il primo, infatti, si limita a chiedere prov-vediinenti settoriali che non sono comunqu eadeguati alla situazione, mentre quello comu-nista non può essere condiviso soprattutt oper l ' impostazione rigidamente ideologica eclassista data all'analisi delle cause della cris iurbanistica ed edilizia di Napoli . (Applausi) .

CIAMPAGLIA . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CIAMPAGLIA . Signor Presidente, onore -voli colleghi, onorevole ministro, nel mio in-tervento di ieri fui brevissimo; oggi cercheròdi essere telegrafico nel dichiararmi sodisfattoo meno della risposta dell 'onorevole mini-stro. Sarò telegrafico perché il dibattito èstato ampio ed è stato possibile portare finoin fondo le denunce, le tesi e le richieste .Un dibattito che ha riconfermato la necessitàdi affrontare seriamente il problema del rin-novamento di Napoli, un dibattito che, senzasottintesi, ha messo a nudo piccole e grandi re-sponsabilità della classe politica dirigente na-poletana, le nostre responsabilità di uomin idi Napoli .

Sono qui anche a dire che noi non voglia-mo, come ha affermato l 'onorevole Caprara,tentare di coprire i problemi di Napoli con u npatetico e confuso appello all 'unità, che nonconsentirebbe di ben chiarire le prospettive d iquesta nostra Napoli che vogliamo seriament eavviare sulla strada della rinascita e dell aemancipazione, in una visione di contesto so-ciale ed economico moderno che la colloch iquale centro e motore di una area metropoli -tana ad alto sviluppo industriale .

A conclusione di questo dibattito, resta l'in-terrogativo se vi è un ' uscita per risolvere lagrave crisi di Napoli . A mio parere, l ' unicosbocco possibile di questa crisi si può trovaresoltanto sul piano della volontà politica ed èrappresentato da un sereno esame di coscien-za in tutti i settori, nessuno escluso, poich éè indiscutibile che soltanto se si parte da tal ipremesse si potrà giungere a quell'accerta-mento delle responsabilità che hanno creat otante sventure per Napoli e che tuttavia han -

rio le cause più remote in decenni di gestion edella città, gestione che a dir poco è da giu-dicare disinvolta .

Se non ci decidiamo a cambiare strada ,quali risultati si avranno ? Che tutti i pro -getti di espansione dell'area metropolitana, d i

potenziamento dell ' apparato industriale, d isviluppo della rete di servizi ed infrastrutture ,di investimenti massicci volti a rianimare laoccupazione e il ciclo vitale produttivo di Na -poli , troveranno clamorosa smentita nel grav estato di abbandono e di paralisi di Napoli ,che non solo è deturpata esteticamente (cosaquesta per Napoli già gravissima), ma è col-pita nelle sue stesse possibilità di sopravvi-venza .

Siamo dunque ad un punto limite . I prov-vedimenti di intervento speciale per la ret e

delle fognature, per il sottosuolo, per gli al-loggi popolari, invocati nel dibattito, sono in-dilazionabili, come pure indilazionabile è l adefinizione del piano regolatore . Vorrei ag-giungere a tal proposito che, oltre la mera ac-cademia perfezionistica, ,è pur necessario tro-vare un punto di incontro che faccia salve l ereali esigenze di sviluppo della città e che l e

sottragga comunque ad ogni interesse parti -

colare .Onorevole ministro, lo sbocco della cris i

di Napoli è già nella sua risposta, la quale m idà la conferma che qualche cosa di serio pe r

Napoli si può ancora fare . Ecco il motivo pe ril quale mi dichiaro sodisfatto, ma se non co nqualche riserva, con qualche perplessità, co n

qualche incredulità . La sua risposta ha rece-pito tutte le denunce, le attese, le richieste .

Ella non ha scontentato nessuno, per lo men ocoloro che come me restano ancorati alla terr ae che richiedono provvedimenti concreti : in-chieste rigorose, interventi straordinari, mi-sure atte a fermare, dove è possibile, le ini-ziative irregolari che potrebbero compromet-tere ancora di più la situazione di alcune zone

di Napoli . Io credo alla sua relazione, ma

ella mi deve consentire, onorevole ministro ,che questa sua relazione io la porti con me ,in ogni occasione in cui mi troverò a dibat-tere i problemi di Napoli, per confrontarla con

le iniziative, gli impegni e le opere che, com eella ha riconosciuto, premono, a noi come atutti, nell'interesse di Napoli .

Nel darle atto del sùo atteggiamento deciso ,

del suo modo di seguire questo dibattito, mi

auguro che esso possa contribuire appunto ,con l'impegno assunto e che senz ' altro ellamanterrà, ad interrompere quella spiral edella crisi di fiducia che finora ha avvilito e

mortificato i napoletani .

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CALDORO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CALDORO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, la dichiarazione di voto per il grup-po del partito socialista italiano sarà svoltadall ' onorevole Achilli, membro del direttivodel nostro gruppo . Quindi a me corre l'ob-bligo di riferire brevemente le impressionisul dibattito per quanto riguarda la nostraparte e soprattutto per esprimere un giudizi osulle dichiarazioni che sono state rese dal -l 'onorevole ministro dei lavori pubblici . Noici attendiamo dai fatti la conferma delle po-sizioni che abbiamo qui esposto, e sulle qual iil ministro ha replicato poco fa . Sentiamo l anecessità di ottenere dimostrazioni concrete ,con i fatti che dovranno seguire agli impegn iassunti da parte del ministro dei lavori pub-blici e da parte del Governo tutto . Gli im-pegni potranno tradursi in fatti nei prossim igiorni, e noi così avremo una prima dimo-strazione della nuova volontà politica chedeve animare, circa i problemi di Napoli, l aclasse politica napoletana e nazionale . La con-ferma sarà data soprattutto dal modo con i lquale si intenderà procedere, e noi speria-mo rapidamente, sul punto più qualificant edel dibattito, e cioè quello relativo alla so-spensione dei lavori di costruzione e alla so-spensione delle licenze edilizie, almeno per l ezone più pericolose della città, ed in partico-lare per quelle collinari . Nei prossimi giorni ,quindi, avremo modo di rispondere sostan-zialmente se possiamo ritenerci sodisfatti, omeno, delle dichiarazioni del ministro ; oggiabbiamo solo la possibilità di prendere attodi una dimostrazione di buona volontà, e sol onei prossimi giorni, ripeto ancora una volta ,potremo verificare se tale buona volontà s itradurrà in atti concreti . E noi abbiamo mo-tivo di mantenere i nostri dubbi – mi con-senta di dirlo, onorevole ministro, senza al -cuna volontà di accendere una discussion eche sul merito è già stata ampia – ancheperché nel passato è spesso accaduto che pro-ponimenti espressamente manifestati non ab-biano poi trovato pratica attuazione per le dif-ficoltà incontrate nella situazione napoletana .Ed è sufficiente fare un solo esempio : tutt isanno che precedentemente il ministro dei la-vori pubblici aveva dato alcune indicazionial comune di Napoli aI fine di attuare rapi-damente una variante per impedire che lostorico colle di San Martino fosse deturpatoda nuove costruzioni edilizie, ma, purtroppo ,a Napoli questa indicazione del ministro è

stata disattesa . Devo ritenere, quindi, che soloi fatti potranno dimostrare la volontà concre-ta di operare nella situazione drammatica chesi è creata nella nostra città . Con questi inten-dimenti e con queste riserve, prendiamo att odella risposta che è stata fornita dall ' onore-vole ministro .

SCOTTI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SCOTTI, Signor Presidente, onorevoli col-leghi, onorevole ministro, penso di pote rsgomberare subito il campo da una question epregiudiziale : è infatti, a mio parere, posi-tivo l'impegno che il ministro ha assunto d ifar concludere in tempi brevi l'inchiesta mi-nisteriale sulla concessione delle licenze edi-lizie, estendendola sia ad altri comuni, si aad un arco temporale diverso . Credo sia an-che opportuno sottolineare che l'inchiesta no ndeve limitarsi ad una verifica della corret-tezza formale della procedura seguita nell aconcessione delle licenze, perché noi sappia-mo che oltre i casi di concessioni illegittimedi licenze si sono verificati anche casi di con -cessione di licenze nelle zone per le quali l acommissione d'indagine per il sottosuolo ave-va imposto una preventiva indagine geogno-stica, e per le quali il sindaco, con propria or-dinanza, aveva stabilito alcune ,clausole essen-ziali e preliminari alla concessione delle li-cenze . In questi casi, forse, noi potremmo tro-varci di fronte a fattispecie nelle quali si ri-scontra la correttezza formale della proceduraseguita : ma questo potrà non essere suffi-ciente, dal momento che è essenziale, in quest i

- casi, effettuare una indagine di natura tecni-ca circa la validità delle affermazioni conte-nute nei documenti esibiti . Per questo, si-gnor ministro, noi le chiediamo di integrarela commissione di indagine amministrativa d alei nominata con alcuni componenti tecniciche procedano anche, almeno in prima ap-prossimazione, ad accertare questi fatti, pe rmettere poi in moto eventuali procedimenti ,anche penali, nei confronti di coloro che aves-sero firmato dichiarazioni infondate. Allostesso modo chiediamo che si accerti la corri-spondenza al vero di quanto i competenti uf-fici tecnici hanno sottoscritto in ordine all aregolarità ed alle possibilità del sistema fo-gnante .

Naturalmente ci sono anche altre iniziativ eda prendere, anche in relazione agli event iluttuosi verificatisi, e mi riferisco alla ado-zione di provvedimenti di sospensione, sulle

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modalità dei quali si è discusso ampiament eanche in questa sede. Io credo che non si apiù il caso di parlare di dati, di richiamar ela attuale situazione napoletana poiché ess aè stata ampiamente delineata nel dibattito, m acredo sia opportuno far rilevare la gravità ela pericolosità della situazione che si è venut aa determinare, per cui nella città di Napoli ,con il verificarsi di precipitazioni temporale-sche anche di limitata portata, le caverne ch esi sono già aperte (e noi non sappiamo quant ealtre ne esistano nel sottosuolo di Napoli )possono determinare, grazie proprio alle fort ipendenze dei pendii della collina, nuove vi ed'acqua sotterranee e quindi nuovi dissesti sta-tici che un triste giorno, ad una ennesim apioggia, potrebbero causare ulteriori pi ùgravi crolli .

È questa la motivazione per la quale noichiediamo di adottare misure urgenti di so-spensione delle costruzioni nelle zone pi ùesposte al pericolo dei crolli ; per queste ragio-ni è stato fatto qui il richiamo all'articolo 4della legge n . 1684 del 1962, e non dovremofare riferimento soltanto alla normativa dell alegge urbanistica .

Dobbiamo quindi evitare che altri disastr icompromettano ulteriormente la situazione eche noi, come classe politica, ci si venga a tro-vare sul banco degli accusati, non avendo oggipreso quelle decisioni che potevamo prender enell'ambito della legislazione vigente e deimezzi a nostra disposizione : data la gravitàdella situazione comprendo pèrtanto l'atteg-giamento attento ed accorto dell'onorevole mi-nistro .

Con il nostro operato abbiamo finora postoin essere solo una parte degli interventi chela difficile situazione napoletana richiede : bi-sogna che ora si proceda oltre, al di là dell ainchiesta e dei provvedimenti di sospension edelle costruzioni . Occorre provvedere d 'urgen-za in due direzioni : da un lato, da un puntodi vista strettamente tecnico, bisogna costrui-re opere urgenti di difesa idrogeologica egiungere ad un rifacimento della rete fognariadi Napoli ; dall 'altro lato, da un punto di vistapiù generale, di politica economica (su cui s iè soffermato anche il collega Caprara), occorr ericonsiderare tutto il problema dello sviluppoeconomico e sociale a Napoli .

Sul primo punto, il ministro ha annunziatotutta una serie di provvedimenti ulteriori estraordinari ; ora vorrei chiedergli che nellapredisposizione di questi si tenga conto dellaesperienza di questi anni, che ha posto in luc ela lentezza di una macchina burocratica e d iun meccanismo di spesa incapace di affrontare

e risolvere problemi urgenti. Sono, questi ,aspetti di carattere generale che riguardan otutta la spesa pubblica nel nostro paese ; manel momento in cui ci apprestiamo ad adot-tare provvedimenti straordinari urgenti perfronteggiare una situazione grave come quel -

la di Napoli, l 'assegnazione di fondi senz amodificare metodi e procedure sarebbe inu-tile . Credo per altro che gli accenni chiari fat-ti dal ministro in questa direzione sianoquanto mai tranquillizzanti .

Vi è un altro punto che richiederebbe u ndiscorso ampio ed approfondito : è quello del-la accelerazione del processo di industrializza-zione di Napoli come condizione essenzial e(mi sembra che l'abbia detto anche l'onorevol eCompagna nella illustrazione della sua inter-pellanza) per rompere quel tipo di svilupp oeconomico fondato sulla edilizia, che è diven-tata l'attività motrice di altri settori e il tradi-zionale sbocco della manodopera .

Soprattutto se decideremo di adottare prov-vedimenti limitativi delle costruzioni nell acittà, occorre che ci preoccupiamo di accele-rare il processo di sviluppo industriale . Noisappiamo benissimo che l'edilizia è stata con-siderata, all'atto pratico, il settore di attivit àpiù facile e più conveniente da sviluppare ,dal momento che il suo incremento acconten-tava contemporaneamente gli interessi di forzeeconomiche e clientelari locali, le conclamateesigenze di socialità che si ponevano comeobiettivo fittizio il porre rimedio alla situazio-ne di sovraffollamento, le esigenze degli isti-tuti bancari nazionali e locali di trovare u nimpiego conveniente al risparmio disponibil eed anche, nello stesso tempo, era idoneo atranquillizzare un po ' tutti sul manteniment oa Napoli di un livello minimo di vita e d iconsumo. Sarebbe questo, come dicevamo, u ndiscorso ampio che non è opportuno in quest asede sviluppare ; ma noi dobbiamo averlo pre-sente : ed esso è da ricollegare a quella poli-tica di sviluppo industriale a cui si è fatt ocenno quando si è parlato della localizzazion edi un'industria motrice nell'area napoletana ,localizzazione alla quale non si potrà perve-nire se non attraverso un'organica politica d ipromozione di industrie indotte, nella qual esiano impegnati tutti gli strumenti disponibili ,sia in sede governativa che a Napoli, di po-litica economica e soprattutto di politica fi-nanziaria .

Ma il discorso sullo sviluppo industriale c iriporta a un discorso di distribuzione degl iinsediamenti produttivi e urbani non solo aNapoli, bensì in tutta l ' area napoletana. È

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evidente che la situazione drammatica dellaquale abbiamo discusso in questi giorni po-stula un decentramento degli insediament iproduttivi e residenziali al difuori dell 'areanapoletana . Se c ' è un punto fermo della fu -tura regolamentazione della materia rispettoal quale non si può discutere e dissentire, ame sembra sia quello del limite posto all aespansione urbana della città di Napoli equello di legare l 'espansione urbana dellacittà di Napoli a uno sviluppo che sia colle-gato alle zone interne : noi infatti ci troviamooggi di fronte a un fenomeno di congestionenella città e ad un pericoloso impoveriment odelle zone interne . Noi abbiamo perso un ' oc-casione, dobbiamo dirlo chiaramente: quandosi è decisa la localizzazione dello stabiliment odell 'Alfa-Sud abbiamo perso un 'occasione po-litica importante per aiutare una ristruttura-zione del territorio, per operare una deconge-stione : infatti abbiamo localizzato troppo vi-cino alla città l ' impianto, accentuando cos ìfenomeni di congestione urbana già esistent ie creandone di nuovi .

A questo punto si pone il problema dell apolitica dell 'edilizia economica e popolare, ri-spetto alla quale bisogna avere il coraggio no ndi disperdere su troppo vasto territorio gli in-terventi, ma di operarli in modo concentrato .A questo proposito il ministro ha parlato d i38 miliardi, a cui potrebbero aggiungersi i 70miliardi di cui si è parlato a proposito dell aGESCAL; questi stanziamenti costituiscono u nvolano capace di determinare una alternativ aresidenziale rispetto alla città di Napoli equindi consentono di dare un contenuto con-creto alle ipotesi del piano territoriale di coor-dinamento ; ma il piano territoriale di coordi-namento è un'ipotesi per la realizzazione dell aquale occorrono nuovi strumenti ed una de-cisa volontà unitaria del Governo nel portarl oavanti .

Signor ministro, io credo che quello di ef-fettuare un coordinamento territoriale di tutt igli strumenti nelle mani dell'amministrazion edello Stato, evitando così di procedere me-diante interventi che sono profondamente con-traddittori, sia un problema aperto di naturagenerale, in quanto correlato all 'attuazionedella legge urbanistica . Per tornare all'are anapoletana, un caso eclatante di questa con -fusione e contraddittorietà di interventi si hanel settore dei trasporti : come si vuole decon-gestionarla con l'attuale sistema dei trasporti ,con la confusione oggi esistente nell'ambit odi esso ? Occorre avere il coraggio di giunger ead una gestione unificata di tutto questo set-tore: è evidente che, in questo modo, ci si

potrà scontrare con gruppi di potere e clien-telari napoletani, ma questa è la strada- ch edobbiamo intraprendere, perché altriment inon saremmo in grado di dare alle ipotes iavanzate dal piano territoriale di coordina -mento concretezza e realtà .

C ' è un ultimo punto su cui vorrei soffer-marmi; e riguarda una divergenza che è emer-sa in questa discussione tra la opinione del -l'onorevole Compagna e la nostra . Certamenteio non credo agli interventi dall'alto; io cred oinvece nella capacità delle forze innovatric iche esistono a Napoli di poter progredire nell amisura in cui sapremo rompere il circolo vi-zioso che ha portato a fare della speculazion eedilizia il centro, il fulcro del potere econo-mico, finanziario e politico cittadino attravers oun rapido sviluppo industriale, una divers apolitica delle partecipazioni statali, una diver-sa politica dell ' impiego di mezzi finanziari de-stinati a Napoli . Solo in questo modo quell eforze innovatrici che oggi si esprimono ne lmovimento operaio, che non possono esserestrumentalizzate a fini di partito da parte d i

nessuno e che costituiscono un elemento nuov omolto importante nella battaglia che oggi aNapoli si conduce da parte dei lavoratori no nsolo su temi rivendicativi aziendali, ma so-prattutto su temi riguardanti lo sviluppo dell acittà, potranno trovare elementi di confort oe di stimolo a portare avanti la loro azione .Solo così si potrà vincere questa battaglia po-litica, che vede le forze dell'innovazione af-frontare decisamente, al di là di preoccupa-zioni moralistiche, che si limitino a conside-rare solo eventuali infrazioni alle leggi, que iproblemi la cui soluzione ritengo fondamen-tale per porre rimedio all'attuale critica si-tuazione dell'intera area napoletana .

Io credo dunque nella validità dell'inchie-

sta e nell 'opportunità della sospensione dell e

licenze ; ma torno a dire, signor ministro, chesarebbe un tragico errore svolgere la nostr aazione soltanto in questa direzione, senza col -pire il male alle radici e senza rimuovere l eragioni di fondo che sono alla base del feno-meno del sottoproletariato napoletano e de l

particolare tipo di sviluppo edilizio che sí re-gistra nella città di Napoli . (Applausi a lcentro) .

MEZZA MARIA VITTORIA. Chiedo d i

parlare .

-

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MEZZA MARIA VITTORIA . Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, signor ministro,

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sottoscrivendo l'ordine del giorno che ci ac-cingiamo a votare e formulando in quest omomento, attraverso la mia persona, la suadichiarazione di voto, il gruppo del partit osocialista unitario intende recare un ricono-scimento di valore nazionale al dibattito ch esi è svolto su un tema tanto importante nelcorso di queste giornate, consapevole che sa-rebbe veramente un imperdonabile errore col -locare il problema di Napoli in un'orbita dicarattere locale, senza puntualizzarne gl iaspetti di ordine generale .

Ciò è tanto più vero in quanto, malaugu-ratamente per il nostro paese, per la nostrasocietà, per la nostra economia, molte dell ecose che sono state dette in quest'aula con ri-ferimento a Napoli si potrebbero applicare adaltre città italiane, ad altre comunità che conritmo sempre più accelerato stanno trasfor-mandosi in quello che un sociologo ha definit oil « deserto urbano » .

Come spesso accade, noi ci troviamo pur-troppo ad affrontare una situazione anomal aquando essa è già scoppiata, quando ormaiessa ha dilatato la sua gravità a proporzioniche, evidentemente, non ci esimono da qual-siasi intervento, ma che anzi sono tali da farc iimpegnare in modo serio affinché questo in-tervento sia il più incisivo, il più efficace, i lpiù tempestivo possibile .

Questa è la ragione per la quale l ' interogruppo dei deputati del partito socialista uni-tario, che ha sottoscritto e voterà l'ordine delgiorno della maggioranza, intende impegnar-si, onorevole ministro, ad affiancare il suosincero sforzo affinché tutti i punti concor-dati, tutti gli impegni formulati (non facilida portare a realizzazione, ce ne rendiamoperfettamente conto, in un giusto e meditatoarco di tempo) vengano portati nel modo pi ùrapido possibile ad attuazione .

Mi preme di richiamare l'attenzione del -I'onorevole ministro, come deI resto hann ofatto il collega Ciampaglia e altri deputati in-tervenuti in questo dibattito, su alcuni punt iche a me sembrano estremamente importanti ,come la sospensione delle costruzioni e dell elicenze nelle zone pericolose, perché esse con-trastano con le esigenze di quella che vorreb-be essere una grande civiltà urbana . Mi siconsenta a questo proposito di citare ancoraun sociologo, il quale ha osservato che l egrandi civiltà urbane furono create da col-lettività che imponevano spontaneamente u nlimite all'arbitrio dei singoli ; appunto occor-re procedere su questa linea .

Questo è anche, a mio giudizio, il sens oprofondo, ampio e non contingente, dei prov -

vedimenti immediati ed urgenti richiesti ne lsecondo punto dell'ordine del giorno, prov-vedimenti che noi interpretiamo non soltantocome misure di emergenza, ma come espres-sione di una volontà politica : questa nondeve guardare, per l 'oggi e per il futuro, sol -tanto alla tragica situazione di Napoli, m aanche un ampio impegno rivolto ad affrontaree a risolvere la situazione edilizia ed urbani-stica del nostro paese, che purtroppo sta tra -sformando in una vuota e triste affermazioneretorica il richiamo a questa nostra Itali acome « giardino d'Europa » .

Per quanto tempo, onorevoli colleghi, vi-vremo del ricordo del passato, delle bellezz enaturali che abbiamo distrutto con tanta leg-gerezza, del paesaggio che abbiamo snaturat oconcedendolo pezzo per pezzo alle avide fauc idella speculazione urbanistica ? Io credo ch eil Parlamento italiano debba profondamentemeditare questi problemi . Ed io, nel dichia-rare il voto favorevole del mio gruppo a que-sto ordine del giorno e il nostro impegno po-litico perché i problemi possano essere portat ia soluzione, voglio concludere con un apprez-zamento contenuto in un recente pamphletche riguarda anche la situazione urbanisticadel nostro paese, e che è un apprezzament omalauguratamente assai pertinente alla con -dizione umana, urbanistica e sociologica del -la quale abbiamo trattato relativamente a Na -poli nel corso di queste giornate di intens odibattito . Dice il sociologo Mitscherlich d iFrancoforte, che si interessa di problemi urba-nistici, che oggi in questa nostra Europa e ,

aggiunge, particolarmente in Italia, nella bel -

la Italia, non c ' è che da volgere lo sguard oa quegli agglomerati in espansione che u ntempo furono città per accorgersi di quant o

essi assomiglino ad una persona divorata d a

proliferanti tumori metastatici . Ogni parola ,ogni valutazione espressa in quest ' aula nel

corso del dibattito ha suonato come un campa -

nello d 'allarme e ci ha riproposto con estrem a

drammaticità il problema. Io mi voglio augu-rare che, procedendo a realizzare gli impegn icontenuti in questo ordine del giorno - ch e

noi abbiamo sottoscritto con la piena volon-tà politica di svolgere la nostra funzione af-finché essi siano realizzati - la questione no nsi fermi soltanto al problema di Napoli ,

perché se è vero, come è vero, che Napoli è

un problema nazionale, nazionale e general e

è il tragico problema della devastazione dell e

nostre città e dell'abbandono di tanta part edelle nostre bellezze naturali, paesistiche ed

urbanistiche, alla speculazione privata ch e

veramente, ribadisco, ha condotto oggi tutti

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noi a ricordare la esaltazione delle bellezzedel nostro sole come una frase retorica, ch esuona invecchiata di fronte alla condizion ereale del nostro tempo .

quindi con queste valutazioni, con que-sti impegni e, aggiungo, con queste preoccu-pazioni, accompagnate però da una decisa vo-lontà, che il gruppo del partito socialista uni-tario si accinge a votare questo ordine de lgiorno, consapevole della sua importanza perNapoli, ma anche della sua validità come in-dicazione per una azione di Governo nei con -fronti di analoghe situazioni che malaugura-tamente danneggiano il nostro paese, la suaeconomia e il suo prestigio anche di front ealle altre nazioni europee .

COVELLI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

COVELLI. Signor Presidente, onorevoli _colleghi, onorevole ministro, desidero faresolo una breve dichiarazione affinché risult iestremamente chiara la posizione della partepolitica che qui mi onoro di rappresentarein un dibattito in cui, a volta a volta da idiversi settori, ad essa è stato fatto cenno ,tirando in ballo anche nomi di persone ch equesta parte ha avuto come rappresentant inell'amministrazione comunale di Napoli .

Noi non possiamo ovviamente accettarel ' impostazione demagogica di taluni « solo-ni » i quali, avendo a Napoli in momenti an-che più drammatici di quello attuale chiestosempre il giusto e il contrario del giusto van -no ora lievitando rancori e divisioni .

Respingiamo talune affermazioni gratuit erese qui con lo stesso effetto con cui si pre-senta il titolo di un film scandalistico ; respin-giamo taluni superficiali giudizi di rappre-sentanti della maggioranza, ai quali vorrem-mo ricordare che quelle amministrazioni cu isi riferiscono interessano periodi in cui Na -poli ha registrato fatti concreti, e non parole ,in ordine al suo sviluppo e al suo progresso .Né possiamo certamente accettare il sempli-cismo o il cinismo con cui, onorevoli colle-ghi, si è qui tentato di aprire la bagarre elet-toralistica dinanzi ad una platea certament eemotiva come è quella del corpo elettoral enapoletano. È cominciata oggi la campagn aelettorale per Napoli !

Al repubblicano onorevole Compagna che ,molto serenamente - gliene diamo atto - h achiesto che l'inchiesta abbia un limite d itempo tale da non interferire neanche psico -

logicamente nelle prossime elezioni, noi vo-gliamo rispondere che è questo un modo sin-golare di interpretare la democrazia : avendola fortuna, come il ministro si è impegnato ,di poter investire il Parlamento in ordine aresponsabilità oggettive dirette e indirett esulle quali certamente ci dovrà essere un giu-dizio, bisognerà portare questo giudizio in-nanzi al popolo napoletano. E poiché questopotrà essere convocato per le elezioni ammi-nistrative, quale migliore occasione si pu òavere per far diventare efficace un giudizio ,potendosi su di esso pronunziare il corp oelettorale ?

Ho raccolto ieri la battuta polemica pro-nunziata dall'onorevole Caldoro, con il qual ein definitiva io concordo, rafforzando la su aistanza per una indagine più approfondita .Se fosse vero quello che egli dice, che cioèil corpo elettorale o una parte di esso avrebb elasciato il personaggio e il partito da lui in -dicato a conferma di una condanna del si-stema, la contraddizione sarebbe evidente .O questa « camorra organizzata » - come èstato detto - esisteva in quel momento, i nquel clima, nell'ambito di quella amministra-zione : e allora - creda a me, onorevole Cal-doro - quella camorra sarebbe rimasta co nchi l'aveva alimentata . 0 quella camorra or-ganizzata è trasmigrata ad altri lidi politici ,come ha detto l'onorevole Caprara : e allorachi ha raccolto l'eredità dei suoi voti dovràpur rispondere delle ragioni della trasmigra-zione e dei guasti consumati . Tertium nondatar .

Noi siamo, onorevoli colleghi, per un ac-certamento preciso, assoluto, approfonditodelle responsabilità . E vorremmo esortarel'onorevole ministro a non lasciarsi incantar edalla demagogia comiziale, che qui pure hafatto capolino, intesa ad investire di colpa lapubblica amministrazione, i funzionari, gl iorgani tecnici . Io vorrei suggerire al ministrodi garantire l'assoluta indipendenza degli in-quirenti : perché solo così potremmo certa-mente arrivare alla definizione di precise re-sponsabilità. Se invece interferiranno (Dionon voglia), con la pesantezza a cui orma isi è abituati a Napoli, poteri o gruppi di po-teri politici, certamente anche questo dibatti-to con tutte le richieste che sono state avan-zate sarebbe giudicato soltanto il prologo d iuna farsa .

Non daremo prova di tanto cattivo gusto ,da ritorcere con nomi le accuse o le invettiveche sono state qui lanciate corredate di nomi ;è, anche questa nostra, una manifestazion ecorretta di rispetto ai valori della democrazia .

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Se si è tutti d'accordo sul fatto che quest ainchiesta deve essere condotta, riserviamo inostri giudizi - perché di giudizi si tratterà -a quando ne conosceremo le conclusioni ; lesanzioni verranno dopo e non saranno presedal Parlamento, ma adottate dal potere giu-diziario .

Aspettiamo dunque serenamente le con-clusioni di questa commissione, la quale - in-sisto nella preghiera - dovrà essere preser-vata da qualsiasi interferenza di caratter epolitico .

Vorremmo - se i colleghi lo ritengono giu-sto - che questa inchiesta potesse portare di-nanzi al Parlamento elementi precisi anch ein ordine al tempo in cui sarebbero state ri-lasciate le licenze edilizie che avrebbero dat oluogo alla speculazione . Non vorremmo ch esi confondessero le speculazioni che si son overificate durante una determinata ammini-strazione con licenze concesse nelle prece -denti amministrazioni ; così come non vorrem-mo che lo stesso errore accadesse per i period isuccessivi . Bisognerà qui portare fatti rela-tivi alle singole amministrazioni, con i nomi-nativi dei beneficiari delle concessioni di li-cenza edilizia .

Non temiamo di affrontare e giudicare, s edovessero risultare, responsabilita interessan-ti la mia parte : saremo molto più severi de inostri avversari .

Vorremmo aggiungere, a titolo soltantodi anticipazione, che una volta che il Parla-mento sarà investito dei risultati di questainchiesta prima delle elezioni amministrati -ve - noi non ci preoccuperemo, come si èpreoccupato l'onorevole Compagna, del fattoche si arrivi con le conclusioni giusto in tem-po con l'inizio della campagna per le elezion iamministrative - adiremo la sede dell'inchie-sta parlamentare per l'accertamento dell eresponsabilità politiche .

Agli onorevoli colleghi di parte comunista ,che hanno approfittato del pretesto delle di-sgrazie di Napoli per inserire il motivo del -l'ingiustizia della situazione del Mezzogior-no, si può rispondere che ne sappiamo abba-stanza anche noi, che stiamo « sbraitando »da un pezzo per ottenere provvidenze delloStato a ristoro di calamità naturali che hann ocolpito zone a sud di Napoli . Ma noi non ap-profittiamo dei momenti delicati in cui l oStato si trova, per aggiungere lievitazioni alievitazioni di scontento, in un frangente par-ticolarmente difficile .

Sempre ai colleghi comunisti diciamo che ,per scopi nettamente contrari a quelli ch eessi perseguono, proprio per dare fiducia nei

poteri dello Stato ai cittadini ingannati e de-lusi, investiremo il Parlamento perché que-sto con i più idonei strumenti vada al fond odelle responsabilità . Questo non facciam ooggi, perché potremmo essere accusati di vo-ler frapporre indugi alla necessità di una in-chiesta amministrativa che naturalmente sa-rebbe assorbita dall'inchiesta parlamentare .

Noi chiederemo - ne assumiamo impegno –l ' inchiesta parlamentare ; e come per il passatoda questa parte gli impegni assunti non sonostati mai disattesi, così non mancheremo nep-pure a questo . Attenderemo, allora, all ' appun-tamento molti di coloro che si sono oggi mo-strati desiderosi di verità .

Onorevole ministro, è stato ripetuto da tut-te le parti – e noi non ci dissociamo dall 'an-siosa attesa di tutti - che è necessario fre-nare, revocare e sospendere i lavori nelle zon edichiarate di pericolo. Applichi la legge, ono-revole ministro, e non si lasci assolutament eincantare dalla sirena di coloro i quali, di-nanzi ad un provvedimento di sospensione dal -l ' oggi al domani, potrebbero essi stessi fo-mentare l 'agitazione degli operai e portarl ia piazza Plebiscito per chiedere l'impiccagio-ne del ministro che avesse ordinato la sospen-sione e avesse così buttato sul lastrico massedi lavoratori, che invece protestano e sciope-rano per bisogni assolutamente contrari aquelli di cui qui si è parlato .

Nell'ordine del giorno presentato dai co-munisti è evidente lo scopo che essi si prefig-gono. Del resto, esercitano il loro mestiere ,che è sempre lo stesso : più danno c'è, piùscontento c 'è, più malumore c 'è, più bisognoc'è e più può lievitare il ribellismo che - chis-sà ! - può diventare anche ribellione . Vorre idire ai colleghi di parte comunista che a Na -poli non hanno mai avuto vita facile su quest oterreno. Potranno avere avuto dei voti, perchésono stati in questo aiutati dagli attuali giu-dici della maggioranza, quando davano ad -dosso ad una parte politica che aveva rappre-sentato un punto di speranza per l'avanzat adi Napoli e dei napoletani .

In ogni caso, onorevole ministro, applich ila legge, sospenda quello che può sospender ee faccia presto, nei limiti delle sue competen-ze, ciò che è necessario perché i napoletan inon abbiano più ad essere sfruttati nelle lor odisgrazie !

Quanto alla nostra posizione sul terrenostrettamente politico, voteremo a favore del -l 'ordine del giorno della maggioranza, con l aprecisazione di rigore che, se vi fosse stato undocumento contenente maggiori richieste, no ilo avremmo approvato più volentieri . Avrem-

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mo votato anche l'ordine del giorno comuni -sta, se non avessimo visto in esso l 'evident emira di creare delle premesse di nuovo di -sordine .

L 'ordine del giorno Zanibelli è Io stru-mento più valido che oggi ci si presenta e ,dopo le dichiarazioni dell'onorevole ministro ,che ho letto attentamente, ci sembra anche i lprimo onesto e serio tentativo di accertare re-sponsabilità e soprattutto di prevenire altr epericolose conseguenze del tipo di quelle ch egià sono avvenute .

E concludo ricordando a chi ha la memo-ria corta, a chi fa accoppiamenti gratuiti dinomi con le speculazioni edilizie a Napoli, ch equella di Lauro – tanto per parlare chiara -mente – era una amministrazione dell 'opposi-zione; e Lauro è stato portato – io non intend odifendere Lauro, tanto più che non ha biso-gno di essere difeso – dinanzi alla magi-stratura perché, nientedimeno, una sua mac-china privata era stata rifornita di benzin adel comune. Figurarsi se vi fossero stati ele-menti per trascinarlo nella responsabilità del -la .speculazione edilizia ! Il magistrato dovet-te assolvere con formula piena, coprendo cos ìdi ridicolo coloro che sotto banco avevan ofomentato una denuncia che, naturalmente ,dato l'uomo e la sua posizione, non avev asenso .

Onorevole ministro, le siamo grati intant oper iI tono serio con il quale ella ha volut oconcludere il dibattito . Chiediamo scusa s eabbiamo dovuto portare anche noi una not ache, forse, per essere polemica, è in contrast ocon la nostra premessa . Era però necessariò ,perché le posizioni chiare nascono dai con -fronti : e i confronti determinano polemiche .Io rendo grazie a coloro i quali hanno parlat odel Mezzogiorno e di Napoli, per l 'accento ch ehanno usato in quest'aula . Mi prenderò il gu-sto, onorevole Compagna, onorevole Caldoro,nella prossima competizione elettorale, di ve-nirvi un poco dappresso per ascoltarvi nell anuova maniera, quella con la quale vi pre-senterete al corpo elettorale ; e soprattutto v isolleciterò a fare il confronto tra quelle am-ministrazioni, nelle quali voi dite « si costitu ìl 'organizzazione della rapina », e le ammini-strazioni che le precedettero o che le hann oseguite : confronto nel numero dei danni ar-recati a Napoli, nella estensione di tali danni ,nel costume di cui tanto avete parlato . Vichiederemo questo . E chissà che il corpo elet-torale non abbia a recuperare la coscienza ela consapevolezza necessarie per costituire ve-ramente un argine che possa preservare l oStato, oggi debole e inerte, dall'aggressione

di coloro i quali vogliono il male per il male ,perché sanno che solo sprofondando lo Stat onel male possono avere il premio di un suc-cesso politico .

ACHILLI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

ACHILLI. Signor Presidente, onorevol icolleghi, il partito socialista italiano attri-buisce al dibattito politico sui fatti di Napol irilevanza nazionale e perciò vuoi far seguireall ' ampio dibattito che si è svolto una dichia-razione di voto per tentare di estrarre dal di -battito stesso alcune considerazioni di carat-tere generale . Siamo convinti, infatti, chequanto sta avvenendo a Napoli, che solo pa-role in libertà possono attribuire a « disgra-zie », sia da addebitare a responsabilità pre-cise di una classe politica che deve mutar eil proprio orientamento specialmente sull aurbanistica : altrimenti le gravi vicende ch ela città di Napoli sta vivendo possono doman iripercuotersi e diffondersi in tutto il territo-rio nazionale .

L'ampio dibattito, dicevo, e l'ampia re -plica del ministro, dimostrano una precisavolontà di riprendere quello che è il tema fon-damentale, a nostro parere, del possibile ri-sanamento della città di Napoli e della su aeconomia, che non può non basarsi su unaprogrammazione di carattere regionale o an-che comprensoriale, che riguardi il settor eurbanistico come settore di una più ampi aristrutturazione di carattere economico .

Quindi, le indicazioni di pianificazioneterritoriale, i nuovi criteri di rilancio dell a« 167 » che il ministro ha annunciato questasera, e che abbiamo ascoltato con favore, ri-guardano un più ampio e nuovo intervent odello Stato nel controllo dell 'uso del terri-torio, perché ogni ragionamento che noi fac-ciamo, sia di sviluppo economico sia di svi-luppo urbanistico, si riconduce a questa sem-plice considerazione che, se disattesa, non puòportare che ad ulteriori e più gravi delusioni .

Una politica economica diversa, dicevo ,che dia maggiore spazio agli investiment ipubblici e incrementi i consumi collettivi, inmodo da evitare la distorsione economica chesi è avuta negli ultimi venti anni in conse-guenza del favore della politica governativ averso i consumi privati . Dobbiamo però insi-stere su una questione che noi riteniamo fon-damentale, già sottolineata nell'interventodell ' onorevole Caldoro dell'altro giorno, quel -la che si riferisce alle cautele da adottare con

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assoluta urgenza . Non ci riteniamo infatt icompletamente sodisfatti della risposta de lministro, poiché non possiamo insieme veder -ne il significato positivo e quindi sostanziarlain una serie di indicazioni, che certamenteil ministro conoscerà, ma che ribadite ancor ada questi banchi servono a chiarire ancoral 'orientamento politico del nostro gruppo .

Si diceva : sospensione dei lavori nelle co-struzioni in corso nelle zone collinari, soprat-tutto nelle zone dichiarate franose dalla com-missione d ' indagine nominata dal consigliocomunale ; sospensione della emissione d inuove licenze e soprattutto sospensione diautorizzazioni a nuove lottizzazioni, in quan-to è indispensabile che si arrivi a conoscereprima i risultati dell ' indagine promossa da lministro. Ma soprattutto è necessario sospen-dere ogni nuova attività edilizia fintantochéil piano regolatore generale non verrà adot-tato . Noi crediamo che l ' unico strumento ef-fettivo per muovere un consiglio comunale ,una maggioranza che non ha ancora dimo-strato piena volontà di adempiere il suo com-pito fondamentale, alla sua prima responsa-bilità, sia l 'adozione di uno strumento urba-nistico, occorre porre a base questi due fatti :concessioni delle indagini ministeriali e ado-zione del piano regolatore generale per il ri-lascio di nuove licenze edilizie per evitar edi perpetuare, nonostante le buone intenzioniche ci animano in questo dibattito, una situa-zione intollerabile .

Allora, da questo punto di vista hanno sen-so i richiami agli articoli 7 e 10 della leggen . 765 del 1967, così come hanno valore i ri-chiami fatti all 'articolo 4 della legge n . 168 4del 1962 . Sappiamo benissimo che questa leg-ge presenta alcune imprecisioni, perché nonsi basa su un 'analisi esatta del territorio na-zionale, ma si limita a dare indicazioni valideper impedire costruzioni abusive su tutto i lterritorio , per vietare costruzioni su terren isedi di frane in atto o potenziali . Ma è evi -dente che da questo punto di vista il mini-stro può servirsi di questi strumenti legisla-tivi, e in parte forse, per quel che vale, anch edel decreto legislativo n. 1010 ciel 1948 cheautorizza il ministero a provvedere in casi par-ticolari determinati da eventi calamitosi qualiscosse di terremoto, eruzioni, frane, allu-vioni, a particolari- lavori e anche a sgom-beri (quindi, lo sgombero di un cantiere edil eequivale di fatto ad una sospensione di lavori) .

È evidente che ognuna di queste norme ,presa a sé, non può risolvere il problema ch eabbiamo di fronte ; però è altrettanto evidenteche esistono precedenti legislativi tali da con -

sentire al Governo, che dimostrerebbe la su avolontà politica, di procedere in una certadirezione e risolvere il problema . Quindi, amio parere, la definizione delle .zone franosedi cui all'articolo 4 della legge n . 1684 del1962 può venire anche con un puro e semplicedecreto ministeriale , qualora si ravvisasse ch equesta norma non fosse sufficiente . Anche i ldecreto-legge che si deve emanare in casi d ieccezionale gravità dovrà essere utilizzato pe rrisolvere certe situazioni . Non è un caso ch enell'ordine del giorno sia contenuta l 'espres-sione « sospensione cautelativa » . Infatti, que-sto è l ' unico provvedimento immediato di cu iil Governo e il Parlamento dispongono pe rgarantire i cittadini e difenderli dalla furi aedilizia che si è sviluppata proprio nelle zon edi maggiore pericolosità .

Il problema, dunque, è di volontà politica .Non dimentichi, signor ministro, quanto st afacendo, pur con scarsi mezzi a disposizione ,il sindaco di un comune della cintura mila-nese, appartenente al suo partito, che ha di -mostrato come, quando si vogliono far rispet-tare leggi e regolamenti, sia sufficiente un avolontà netta ; e si può anche essere minacciat idi morte dai costruttori interessati, si può an-che procedere all 'abbattimento di palazzi abu-sivi con la scorta di 300 carabinieri (perch éaltrimenti le « condizioni esterne », diciam ocosì, non avrebbero permesso di assolvere aquesto compito imposto dalla legge urbani-stica) .

Esistono, dunque, precedenti di onesti am-ministratori che dimostrano come, quando s ivogliono colpire gli abusi edilizi, quest 'operapossa essere fatta . Sappiamo, d ' altra parte, equesto è un discorso che deriva naturalment edal dibattito, che con gli attuali organici i lMinistero dei lavori pubblici non può farfronte a tutte le obiettive necessità e a tutt ii nuovi compiti che le leggi continuamente at-tribuiscono alla responsabilità degli uffici pe-riferici . E fuor di dubbio che anche noi dob-biamo rendere atto della solerzia dei funzio-nari addetti ; però dobbiamo anche essere con-sapevoli del fatto che, se non si arriverà molt opresto a potenziare tali organici, la funzionedi controllo che il Ministero deve esercitar ea norma della legge-ponte per riportare il no-stro paese ad un clima di maggior correttezzanell'uso del territorio non potrà essere attuata .

Un'altra considerazione può essere trattadal dibattito odierno: un' osservazione di ca-rattere generale, ma che trova in questo di -battito una conferma sulla sua necessità . Fin-tantoché Parlamento e Governo non arrive-ranno ad una riforma completa del regime di

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proprietà dei suoli, casi come questo non po-tranno essere evitati, cioè la soluzione dev eessere data a priori, dobbiamo togliere gli ar-gomenti e le ragioni economiche che determi-nano la spinta alla speculazione . Altriment iil rimedio a posteriori non potrà essere cheparziale e non sempre giungerà a buon fine .Quindi, quando si dice di avocare alla collet-tività il diritto di edificazione sottraendolo a ldiritto di proprietà del suolo, diciamo ch edobbiamo operare una riforma che non è pi ùrinviabile ; e se non ci colleghiamo con legrandi lotte di massa, con lo sciopero propriodi oggi dei lavoratori napoletani, e alla matu-razione dell 'opinione pubblica in questo set-tore per attuare codesta riforma in questimesi, nel prossimo anno mancheremmo a dun appuntamento che si rivela quanto mai ur-gente. Non c'è dibattito che avvenga in questaaula - da quello sugli affitti a quello di ogg isulla situazione napoletana, ad altri che ver-ranno - che non parta da una premessa :quella della sostanziale necessità d 'una rifor-ma del regime di proprietà dei suoli, che èelemento di disturbo del sistema economico ,cioè di premio ad una rendita parassitaria chein questi ultimi venti anni ha fatto già ma nbassa di gran parte delle risorse nazionali .

È quindi per questo che il gruppo socia-lista, sottoscrivendo l ' ordine del giorno Zani-belli, intende su di esso attirare l 'attenzione ,giacché esso vuole toccare tutti i problemi chenascono dalla discussione e sottolineare so-prattutto il fatto che si chiedono adeguate mi-sure cautelative per le ragioni che ho elencatoprecedentemente .

Per le stesse ragioni il gruppo socialista ,pur condividendo le motivazioni dell'ordinedel giorno presentato dal gruppo comunista ,non lo può votare interamente . Tuttavia, ne lcaso di votazione per divisione, condividendo -ne - ripeto - i motivi di fondo, ne voterebb ei punti 2, 6 e 7, che di fatto sono coincidenticon le richieste che la maggioranza con il su oordine del giorno ha presentato .

ZANIBELLI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ZANIBELLI . Annuncio, signor Presidente ,il voto favorevole del gruppo della democra-zia cristiana all'ordine del giorno che ho avutol'onore di presentare con altri colleghi dell amaggioranza. La mia dichiarazione sarà mol-to breve, non perché io intenda svuotare odare scarso rilievo alle indicazioni contenut enell 'ordine del giorno o al problema oggetto

di questo giustamente vasto dibattito; ma per-ché alcuni colleghi del mio gruppo hanno gi àavuto modo sia di illustrare il contenuto del -l'ordine del giorno sia di intervenire con suf-ficiente ampiezza nel dibattito .

Il nostro voto vuoi essere innanzitutto l aconferma di un impegno politico che il grup-po della democrazia cristiana ha sempre con-cretamente dimostrato per la città di Napoli ;e vuoi essere anche un incoraggiamento poli-tico al Governo perché usi la necessaria fer-mezza nel dare attuazione all'ordine del gior-no, per tutte le indicazioni in esso contenute .

In qualche aspetto l 'ordine del giorno po-trebbe apparire generico : come quando si in-vocano, al secondo punto, « adeguate misur ecautelative » o « immediati provvedimenti » ,specie per quel che riguarda la sospension edelle costruzioni in corso . Ma vorremmo chein materia fosse chiaro che questa nostra ge-nericità non significa desiderio di sfuggire al -l'esigenza di provvedimenti concreti, bens ìscrupolo di lasciare impregiudicata l 'ampiez-za - che noi suggeriamo al Governo massima- dell ' intervento da attuarsi . Elencare tassa-tivamente le misure da prendere avrebbe po-tuto precludere altre strade, in ipotesi megli orispondenti allo scopo prefissato . Domandia-mo quindi che si usi fermezza, intransigent efermezza accompagnata da un giusto senso d imisura e di responsabilità . Non ci si lasci at-trarre da grandi e ambiziosi progetti tecnici ,ma si badi soprattutto, davanti a problem icosì delicati, a meglio conoscere e a intelli-gentemente adattarsi alla natura propria d iquei terreni . Non si tema di determinare qual -che disagio oggi, se è inevitabile per evitar edisastri domani .

Giunga dunque da parte del Governo u nintervento tempestivo, un intervento che partadalle indicazioni che ci auguriamo costruttiv ee positive della commissione ministeriale d iindagine .

Nel terzo punto dell'ordine del giorno ven-gono indicati anche alcuni provvedimenti s ucui si sono precedentemente soffermati altr ioratori : in particolare, riguardo alla sistema-zione del sistema fognario . È questa una mi-sura che è giudicata dal nostro gruppo indi-spensabile ai fini di una sistemazione futur adella città .

Così pure, nel quarto ed ultimo punto del -l 'ordine del giorno, viene menzionata l'esi-genza di interventi opportuni nel campo dell aedilizia popolare. Credo che il problema piùgrosso, come giustamente ha messo in luceil collega onorevole Scotti, sia quello di fa-vorire un vero processo di decongestione del-

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la città . Questo il vero problema che noi ab-biamo dinanzi, grave non soltanto sotto il pro -filo tecnico, ma anche per i suoi aspetti uma-ni e sociali . In questo spirito, dunque, occor-rerà operare con energia e coerenza .

Noi intendiamo con questo nostro voto in-coraggiare il Governo a svolgere un'attivit àamministrativa e legislativa intensa, tale ch ei gravi problemi della città di Napoli, che inquesti giorni di dibattito sono stati abbondan-temente illustrati, trovino finalmente la lor osoluzione . (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti sulla mo-zione Caprara . Onorevole Caprara, insiste pe rla votazione ?

CAPRARA. No, signor Presidente .

PRESIDENTE. Passiamo allora agli ordi-ni del giorno presentati . Qual è il parere de lGoverno ?

NATALI, Ministro dei lavori pubblici .Il Governo accetta l'ordine del giorno Zani-belli . A questo proposito mi incombe l'obbli-go di precisare che le indicazioni contenute ne lpunto 2 (« a predisporre, per quanto riguardala città di Napoli, e in attesa delle conclusio-ni cui perverrà la commissione d'indagine ,adeguate misure cautelative con immediat iprovvedimenti di sospensione delle costruzion iin corso e delle licenze concesse, per le zon edi maggior pericolo principalmente nella fa-scia collinare ») non sono assolutamente i ncontrasto con le dichiarazioni che io ho avutomodo di rendere nel corso del mio intervento .L'onorevole Achilli ha citato gli articoli 7 e 1 0della « legge-ponte » : erano gli stessi articol iche avevo citato io ; il medesimo deputato h apoi citato l ' articolo 4 della legge n . 1684 de l1962 : conosco perfettamente anche quell'arti-colo. L 'onorevole Achilli, però, sa che unacosa è intervenire indiscriminatamente, altr acosa è che per ogni licenza di costruzione visia una dichiarazione : in questo ultimo casoogni provvedimento deve essere singolarmenteconsiderato. Erano proprio queste le linee cheavevo enunciato nel mio intervento parland odi accertamenti per interventi che fossero le-gittimi alla luce delle disposizioni legislativeattualmente esistenti .

Con queste precisazioni che ho ritenuto d idover premettere, per sgombrare il terren oda eventuali equivoci che potessero interve-nire, dichiaro di accettare l'ordine del giorn oZanibelli .

Per quanto riguarda l'ordine dél giorno Ca-prara, evidentemente alcuni punti sono ana-loghi a quelli dell'ordine del giorno Zanibelli :per esempio il punto 2, con la richiesta di ri-ferire al Parlamento sulle conclusioni dell acommissione d'indagine e di non limitare al -

l'agosto 1968 l'arco temporale dell'indagin e

stessa, che corrisponde al punto i dell'ordin e

del giorno Zanibelli . Su questo ho già dat o

assicurazioni .Debbo rilevare, per quanto riguarda i l

punto 6 dell'ordine del giorno Caprara, che l a

formulazione è per lo meno imprecisa. Se il

punto suddetto viene interpretato come il pun-

to 2 dell'ordine del giorno Zanibelli, non h o

nessuna difficoltà ad accettarlo . In caso con-

trario, non posso accettarlo .

BARCA. Chiedo di parlare per chieder ela votazione per divisione .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

BARCA. L'onorevole Achilli ha dichiarat oche, nel caso si votasse per divisione l'ordine

del giorno Caprara, il gruppo del PSI vote-rebbe a favore dei suoi punti 2, 6 e 7. Tenuto

conto di questa interessante posizione politic aespressa dall'onorevole Achilli, chiedo che

l'ordine del giorno Caprara sia votato per di-

visione del testo, nel senso di votare prima i

punti 2, 6 e 7, e successivamente la restant e

parte .

PRESIDENTE . Sta bene . Passiamo ai voti .Pongo in votazione i punti 2, 6 e 7 dell'or-

dine del giorno Caprara; .

(Sono approvati) .

Pongo in votazione la restante parte del-

l'ordine del giorno Caprara .

(È respinta) .

Passiamo all'ordine del giorno Zanibelli .

BARCA. Chiedo di parlare per chiederela votazione per divisione .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

BARCA. Signor Presidente, poiché i punt i1 e 2 dell'ordine del giorno Zanibelli sonoanaloghi rispettivamente ai punti 2 e 6 del -l'ordine del giorno Caprara, testé approvati ,il gruppo comunista sente la necessità di dif-ferenziare il proprio atteggiamento su tal ipunti dell'ordine del giorno Zanibelli rispetto

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alla rimanente parte dell'ordine del giornostesso. Non abbiamo motivo di irrigidirci sudivergenze di mera formulazione, quali si ri-scontrano tra il testo Caprara e quello Zani-belli ; e d'altra parte non siamo affatto preoc-cupati - a differenza di quanto ha dimostratodi essere il gruppo democristiano - di espri-mere con voto positivo una convergenza real eche si è espressa in quest'aula .

Per altro, abbiamo manifestato chiaramen-te, attraverso le parole del collega Caprara ,quale sia il nostro giudizio sui limiti dell'or-dine del giorno presentato dalla maggioran-za : limiti che si identificano nel non aversaputo esprimere, per voler tenere unite forz ediverse, un giudizio politico complessivo sull evicende oggetto di questo dibattito . Noi con-fermiamo quel giudizio, e pertanto non po-tremo approvare i punti 3 e 4 dell'ordine delgiorno Zanibelli .

In donclusione, signor Presidente - ameno che non si ritengano assorbiti, per ef-fetto dell'approvazione dei numeri 2 e 6 del-l'ordine del giorno Caprara, i primi due puntidell'ordine del giorno Zanibelli - noi chiedia-

mo la votazione per divisione dell'ordine delgiorno Zanibelli, nel senso di votare prima inumeri 1 e 2 (ai quali daremo voto favore-

vole) e successivamente la rimanente part e(sulla quale ci asterremo) .

PRESIDENTE. Sta bene . Passiamo ai voti .Pongo in votazione i punti 1 e 2 dell'or-

dine del giorno Zanibelli .

(Sono approvati) .

Pongo in votazione la restante parte del -l'ordine del giorno Zanibelli .

(É approvata) .

Sono così esauriti la discussione della mo-zione e lo svolgimento delle interpellanze edelle interrogazioni sulla situazione urbani-stica ed edilizia di Napoli .

Approvazioni in Commissione .

PRESIDENTE. Nelle riunioni di oggi deI -le Commissioni, in sede legislativa, sono stat iapprovati i seguenti provvedimenti :

dalla l Commissione (Affari costituzio-nali) :

« Variazioni alla tabella del personale de -gli uffici di corrispondenza regionali e inter -regionali dell'Istituto centrale di statistica »(1518), con modificazioni ;

dalla II Commissione (Interni) :

Modifiche alle leggi 21 dicembre 1955 ,n . 1311 e 2 giugno 1961, n . 477, concernent iprovvidenze per la diffusione della cultur a

italiana all ' estero » (1541), con modificazioni ;

dalla IV Commissione (Giustizia) :

Modifica dell'articolo 8 della legge 23ottobre 1960, n. 1196, e dell 'articolo 1 dell alegge 13 luglio 1967, n . 566 » (1538) ;

dalla VIII Commissione (Istruzione) :

BRONZUTO ed altri : « Proroga dell 'incaricotriennale per l ' anno scolastico 1969-70 » (1485) ;BORGHI e BADALONI MARIA : « Proroga degli in -

carichi triennali di insegnamento nelle scuo-le elementari per gli anni scolastici 1969-70e 1970-71 » (1650), in un testo unificato e conil titolo : « Proroga degli incarichi triennali d iinsegnamento nelle scuole elementari per gl ianni scolastici 1969-70 e 1970-71 » (1485-1650) ;

Senatori TORELLI ed altri : « Interpretazio-

ne autentica dell 'articolo 2, primo comma, del -

la legge 2 dicembre 1967, n . 1215, recante nor -me integrative al testo unico 5 febbraio 1928 ,

n . 577, concernente il personale insegnante

nelle scuole reggimentali » (approvata dalla VICommissione permanente del Senato) (1439) ;

dalla X Commissione (Trasporti) :

« Proroga del contributo annuo a favor edell 'Ente autonomo del porto di Palermo pre-visto dalla legge 14 novembre 1961, n . 1268 »

(1691), con modificazioni ;BELLI : « Modifica dell ' ultimo comma del -

l'articolo 24 della legge 9 luglio 1967, n . 589 ,riguardante il trattamento economico e lo stat o

giuridico del personale dell'Ente porto d i

Trieste » (1801) ;

dalla XI Commissione (Agricoltura) :

Finanziamento delle indagini campiona -rie sulla consistenza del patrimonio suinico-lo » (1542), con modificazioni ;

dalla XIII Commissione (Lavoro) :

Senatore -VALSECCHI PASQUALE : « Normetransitorie per la regolamentazione dei rap-

porti previdenziali e assistenziali nel territo-rio di Campione d ' Italia » (approvata dal Se-nato) (1625), con modificazioni.

Annunzio di interrogazion ie di una interpellanza.

BIGNARDI, Segretario, legge le interroga-zioni e la interpellanza pervenute alla Pre-sidenza .

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Ordine del giorn odella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine delgiorno della seduta di domani, giovedì 30ottobre 1969, alle 9 :

1 . — Seguito della discussione dei disegnidi legge:

Conversione in legge del decreto-legge30 settembre 1969, n . 646, recante provvidenzea favore delle aziende agricole danneggiate d acalamità naturali o da eccezionali avversit àatmosferiche (1843) ;

— Relatore : De Leonardis ;

Conversione in legge del decreto-legg e30 settembre 1969, n . 645, recante norme re-lative all ' integrazione di prezzo per il granoduro e all'attuazione di regolamenti comuni -tari concernenti il settore agricolo (1844) ;

— Relatore : De Leonardis ;Istituzione nello stato di previsione dell a

spesa del Ministero dell'interno di un capitol ocon un fondo a disposizione per sopperire all eeventuali deficienze di alcuni capitoli relativ i

all'Amministrazione della pubblica sicurezz a(438) ;

— Relatore : Zamberletti .

2 . — Votazione a scrutinio segreto dei di -segni di legge:

Modificazione dell'articolo 389 del codicedi procedura penale (Approvato dal Senato )(980) ;

Istituzione nello stato di previsione dell aspesa del Ministero dell'interno del capitolo

.< Fondo scorta » per il personale del Corponazionale dei vigili del fuoco (609) ;

Sistemazione in bilancio dell'onere pe rtutte le competenze spettanti al personale del -l ' Ispettorato tecnico dell' industria (593) .

3. — Seguito della discussione delle pro-poste di legge:

FORTUNA ed altri : Casi di scioglimentodel matrimonio (1) ;

BASLINI ed altri : Disciplina dei casi didivorzio (467) ;

— Relatori: Lenoci, per la maggioranza;Castelli e Martini Maria Eletta, di minoranza .

4. — Discussione delle proposte di legge:

RAFFAELLI ed altri : Modifiche alle nor-me relative all'imposta sui redditi di ricchezzamobile e alla imposta complementare pro-gressiva sul reddito complessivo derivanti dalavoro dipendente e da lavoro autonomo (505) ;

ABELLI ed altri : Modifiche alle disposi-zioni relative all'imposta sui redditi di ric-chezza mobile (162) ;

ROBERTI ed altri : Regolamentazione del-

la tassa dei redditi di lavoro per l'impostacomplementare (358) ;

— Relatore: De Ponti .

La seduta termina alle 20,45.

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Dott . MANLIO Ross i

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

Dott . ANTONIO MACCANICO

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Camera dei Deputati

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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZAANNUNZIATE

INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

BARTOLE. — Al Ministro del tesoro . —Per sapere se, nell ' attesa dell 'approvazionedei provvedimenti inerenti la disciplina gene-rale delle borse e delle società per azioni, no nritiene necessario procedere alla istituzionedi un organismo del tipo della Securitie sExange Commission statunitense, atto ad evi -tare i gravi inconvenienti che si verificano ne lmercato azionario italiano e nelle operazion idi incetta di capitali da investirsi nei cosid-detti fondi comuni .

Infatti gli organi di controllo attuali dimo-strano di non essere in grado di impedire ra-strellamenti di titoli e scalate, diretti all'im-possessamento di maggioranze attraverso me-todi irregolari, comunque dannosi per il ri-sparmiatore .

Lo sfrenato sistema di acquisizione di quotedi fondi di investimento col metodo « da port aa porta », già vietato negli USA dalla sud -detta Securities Exange Commission, fa cor-rere al risparmiatore italiano – il che in ognicaso è da prevenire – il rischio di trovars iimplicato in un secondo caso Giuffrè . (4-08667 )

BENOCCI . — Al Ministro dell'agricolturae delle foreste . — Per sapere se è a conoscenzache molti produttori di grano duro della pro-vincia di Grosseto e di altre parti d ' Italia, per-deranno il pagamento della prevista integra-zione in quanto non hanno fatto in tempo apresentare le denuncie di semina del suddettoprodotto entro il 30 aprile e molti altri, a giu-dicare dalle denuncie finora pervenute agl iispettorati dell 'alimentazione, non faranno i ntempo a denunciare entro il 30 ottobre 1969 laproduzione di grano duro per la corrente an-nata agraria .

Ciò premesso, l ' interrogante domandainoltre di sapere se il Ministro non possa in-tervenire affinché attraverso opportune dispo-sizioni gli ispettorati dell ' alimentazione pos-sano accogliere, fuori dei termini finora fis-sati, le denuncie di semina non fatte in tempoe quelle di raccolto che non fossero presentat eentro il 30 ottobre 1969 per poter consentirea tutti i produttori di grano duro di avere lastabilita integrazione .

(4-08668)

GASTONE . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere quali sono le ragioni percui, malgrado che da tempo siano ultimati ilavori sulla statale n . 229, variante Borgoma-nero-Fontaneto-Cressa, tale utilissima arteriaresti inspiegabilmente chiusa al traffico .

Poiché è voce corrente che l'apertura dellavariante è subordinata agli impegni di unapersonalità di Governo che dovrebbe inaugu-rarla, si desidera conoscere se tale ipotesi èfondata e, in caso positivo, se il Ministro in -tenda o meno disporre invece per l'immedia-ta entrata in esercizio della strada senza ul-teriori ritardi ed inutili formalità coreo-grafiche.

(4-08669 )

FLAMIGNI . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale. — Per conoscere –premesso che il 29 marzo 1969 la Cameradei deputati approvò il seguente ordine de lgiorno:

« La Camera ,

considerando la necessità di riordinare ,con criteri di omogeneità e di equità ed i nrapporto con le condizioni generali dellagrande massa dei pensionati, la questione del -le alte pensioni di ogni tipo regolate dall alegge ;

impegna il Govern oa completare l ' indagine sulle alte pension imaturate e maturande che per decisione go-vernativa fu iniziata nel 1967 ed a presen-tare, entro tre mesi, al Parlamento i risultat icon l'indicazione delle iniziative che possonoessere assunte al riguardo »

1) i motivi per i quali dopo sette mes inon sono ancora stati comunicati al Parla -mento le attese conclusioni ;

2) a che punto sono i lavori per il com-pletamento della indagine iniziata nel 1967;

3) quando ritiene possa essere in gradodi riferire al Parlamento .

(4-08670 )

MATTARELLI . — Al Ministro del lavoroe della previdenza sociale . — Per saperequali provvedimenti intende adottare a favor edei pensionati che non possono far valere nelquinquennio precedente l'accertamento dell amalattia specifica almeno un anno di contri-buzione nell'assicurazione contro la tuberco-losi, per cui molto spesso l'onere delle speda-lità viene addossato ai comuni, che sono nell econdizioni di dissesto a tutti note .

(4-08671 )

MATTARELLI . — Al Ministro del tesoro .— Per sapere se non ritenga ingiusta la decor-renza ai miglioramenti di cui alla legge 5 feb-

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braio 1968, n . 85, fissata al 1° gennaio 1967 ,ignorando che le sperequazioni venutesi a crea -re fra le vecchie e le nuove pensioni succes-sivamente all ' emanazione della legge 26 lugli o1965, n . 965, risalgono al 1° luglio 1965, tant opiù che il lasso di tempo intercorso fra il 1°luglio 1965 ed il 31 dicembre 1966 non è stat oconsiderato per il ritardo, circa un anno, concui venne nominata, e quindi convocata, l aCommissione ministeriale di cui all ' articolo 49della legge 379/1955, che protrasse la presen-tazione delle conclusioni dei suoi lavori al Mi-nistro del tesoro ai primi del giugno 1967 eche altro ritardo interpose il Ministro del te -soro alla formulazione del disegno di legge edalla sua presentazione al Parlamento, avvenu-ta alla fine del novembre 1967 .

L'interrogante confida in un riesame dell asituazione che valga a cancellare una intolle-rabile ingiustizia, restituendo ai pensionati de -gli Enti locali ciò che fu loro tolto fissando unadata di decorrenza non conforme al logico evol-versi degli avvenimenti che furono il motivoispiratore della legge 85/1968, tenendo contoche la situazione finanziaria della Cassa pen-sioni dipendenti enti locali è tale da affrontareagevolmente il non grave peso della varianterivendicata .

(4-08672 )

MATTARELLI . — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per sapere come intend eprovvedere alle esigenze dei trasporti scola-stici in provincia di Forlì, dato che la somm aall 'uopo stanziata dal Ministero non coprenemmeno il 50 per cento del totale dei pre-ventivi presentati, data la configurazione ter-ritoriale della provincia e l 'esigenza di unamiriade di piccoli centri collinari e montani .

Consta all'interrogante che per risponder ealle esigenze degli alunni e permettere lorol 'assolvimento dell'obbligo scolastico, i sin-goli patronati hanno affrontato nei decors ianni scolastici spese rilevantissime e tali d aprovocare non solo la cessazione di ogni altr aforma di attività assistenziale, ma anche si-tuazioni deficitarie insostenibili, mentre l agran parte delle amministrazioni comunali s ivedono sistematicamente ridurre dagli organidi tutela le somme stanziate per integrare, aifini dei trasporti scolastici, gli insufficient icontributi ministeriali .

L ' interrogante confida in una adeguata in-tegrazione del contributo per evitare la depre-cabile e grave necessità di sospendere il ser-vizio dei trasporti scolastici nel momento i ncui i fondi di finanziamento si esaurirannotanto più che le famiglie delle zone servite

dai trasporti scolastici non sono in grado, perle condizioni depresse dell'economia locale, d icontribuire al servizio .

(4-08673 )

MATTARELLI . — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per- sapere quali provve-dimenti intende adottare allo scopo di inte-grare lo stanziamento per le attività di dopo -scuola nella provincia di Forlì essendo as-solutamente inadeguata la somma di lir e32.200 .000 assegnate per il corrente anno sco-lastico .

Consta all'interrogante che le richieste d iistituzioni di doposcuola in provincia ammon-tano a n. 263, già di gran lunga inferiori a lnumero delle sezioni funzionanti lo scorsoanno, mentre con la somma stanziata si pos-sono finanziare solamente n . 130 sezioni didoposcuola .

L'interrogante confida che il Ministro vo -glia riesaminare il quantum assegnato allaprovincia di Forlì per i doposcuola e chedetto contributo venga integrato secondo levere necessità ed esigenze avanzate con ap -posita richiesta al provveditorato agli studi .

(4-08674 )

TRIPODI ANTONINO . — Al Presidentedel Consiglio dei ministri . — Per conoscer ese non ritenga di intervenire sui competent iorgani di Governo al fine di evitare la spe-requazione esistente tra i dipendenti statal ia causa della mancanza di alloggi di Stato ch eli soddisfino nella loro integralità . Avvieneinfatti che, tra i dipendenti pubblici, chi è as-segnatario di un alloggio di Stato paga pi-gioni relativamente modeste, mentre, chi nonlo è, è costretto a canoni di affitto rilevanti ,così sperequandosi la scala retributiva ch edovrebbe essere uguale per tutti .

L'interrogante chiede inoltre di conoscer ese, in attesa della risoluzione integrale di untale problema, il Governo non intenda corri-spondere ai dipendenti statali che non sianotitolari di immobili urbani o costruiti col con -tributo dello Stato, e nemmeno assegnatar idi alloggi pubblici in affitto, una indennità dialloggio in relazione allo stipendio, graduatasecondo la residenza nei maggiori o nei minoricentri urbani, fatta eccezione per coloro ch egodono di stipendi superiori a determinat ealiquote di vertice .

(4-08675 )

PIRASTU. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se sia a conoscenza de lfatto che, dal giorno 26 ottobre 1969, la strada

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 29 OTTOBRE 1969

Nuoro-Siniscola che collega il capoluogo d iprovincia al porto di Olbia, è stata chiusa a ltraffico per la condizione di pericolo in cu iè stato posto, dalle intense piogge, il pontesul rio « Sa Trecca » a circa 5 chilometri dal -l ' abitato di Siniscola ; i lavori di riparazionesono stati iniziati soltanto tre giorni dopo lachiusura del traffico, si ignora quanto essi du-reranno fino alla completa sistemazione, si èomesso di istituire un servizio di vigilanz adurante la notte ;

per sapere se, in considerazione dell ' im-portanza fondamentale che la strada Sini-scola-Olbia riveste per il traffico dell ' interaprovincia di Nuoro e del fatto che la sua in-terruzione impone un prolungamento del per -corso di circa 30 chilometri da Nuoro a Olbia ,non ritenga necessario intervenire con urgen-za per ottenere il ripristino più sollecito pos-sibile del traffico lungo la Nuoro-Siniscola .

(4-08676 )

BIGNARDI . — Ai Ministri dei lavori pub -blici, della marina mercantile e del turismoe spettacolo . — Per conoscere - date le fort ipreoccupazioni che il progressivo fenomen odi erosione del litorale adriatico, dalla foc edel fiume Savio al porto-canale di Cesenatico ,suscita nelle locali popolazioni e considerand ol ' essenziale rilievo dell 'attività turistica nell azona indicata - a quali opere intendano darcorso sia per contenere gli effetti dell'erosion esia per eliminare le cause, al fine di garan-tire l 'equilibrio di un arco di spiaggia su cu iinsistono insediamenti di inestimabile valore .

(4-08677 )

TRIPODI ANTONINO . — Ai Ministri deilavori pubblici e del tesoro. — Per sapere senon intendano intervenire di concerto, con l atempestività e l'urgenza che il caso richiede ,per porre fine al grave malcontento venutos ia creare tra i 4.000 nuclei familiari degli exinquilini delle case già di proprietà del co-mune di Reggio Calabria, oltre a un centinaiodi ex inquilini dell'INCIS della medesimacittà, i quali soffrono l'immobilizzo dei con -tratti di riscatto degli alloggi che abitano d apiù di venti anni, e ciò a causa di capziosedifficoltà burocratiche ostacolanti l ' attuazionedella legge e la definitiva soluzione del pro-blema .

In particolare il provveditorato regional ealle opere pubbliche di Catanzaro, anzichéconcedere - essendo ormai in possesso di tutt ala documentazione necessaria - i decreti diapprovazione per la completa attuazione delriscatto, ha inviato i decreti stessi alla ragio -

neria regionale dello Stato, la quale li ha re-stituiti senza alcun visto, chiedendo una ulte-riore documentazione per riscontri contabili .Sta invece in fatto e in diritto che la dett aragioneria non ha alcuna competenza a vi -stare i decreti di approvazione, cosa per cu isi sta perdendo inutilmente un lungo temp oelusivo dei fini sociali del riscatto e frustane odell'adempimento voluto dalla legge in vi -gore .

L'interrogante chiede pertanto se, in viaspecifica, il Ministro del tesoro non vogli asubito intervenire sulla dipendente ragioneriaregionale di Catanzaro perché rinunci al sud-detto riscontro contabile, e il Ministro dei la-vori pubblici non ritenga di intervenire su lprovveditorato di Catanzaro perché emettasenza altre remore i decreti di approvazione ,indipendentemente dal visto della suddettaragioneria del tutto incompetente . (4-08678)

PUCCI DI BARSENTO. — Al President edel Consiglio dei ministri e al Ministro del -l ' interno. — Per sapere - premesso che gene-ralmente a Pisa si ritiene che quanto avve-nuto in questi giorni sia opera di squadre d iteppisti specialmente attrezzati alla rivolu-zione e che essi operino in base a precisi or-dini e ad un piano preordinato - se non in-tendano disporre immediatamente un 'indagi-ne approfondita ed urgente ed informarnel ' opinione pubblica .

L'interrogante chiede anche che qualor asia accertata la verità di quanto sopra espo-sto si provveda con energia necessaria ad at-tuare tutte quelle misure atte a difendere l ademocrazia italiana e la libertà dei cittadin idemocratici messi in pericolo dalle forze ever-sive che attentano le libere istituzioni che i lpopolo italiano con il Risorgimento e la Re-sistenza si è duramente guadagnate . (4-08679 )

TOCCO. — Al Ministro della pubblic aistruzione. — Per sapere se gli sia noto ch efino a qualche giorno fa nel liceo scientificodi Olbia si sono tenute le lezioni a giorni al -terni per mancanza di locali sufficienti e ch eil liceo, privo di sede propria, è ospitato d asvariati anni nella Casa dell'emigrante, lungoil molo, in una ubicazione infelice e in zonaassolutamente periferica .

Inoltre più volte l'istituto ha avuto l osfratto dall'ente proprietario dello stabile, ot-tenendo proroghe peraltro difficilmente ripe-tibili ,

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Per sapere inoltre se sia noto al Ministr oche la pratica relativa alla costruzione de lnuovo istituto è giacente presso il provvedito-rato alle opere pubbliche di Cagliari, e no nsi comprendono le ragioni per le quali non s idia inizio alla realizzazione di una così ur-gente opera, tenuto anche conto che esiste-rebbe uno stanziamento a tal proposito di 200milioni e l'area per la costruzione sarebbestata messa a disposizione . .

Per sapere infine se, tutto ciò essendo not oal Ministro, egli non ritenga di dover inter-porre il suo autorevole intervento per rimuo-vere gli ostacoli che finora hanno impedit oche si desse alla realizzazione dell'opera .

(k-08680 )

TOCCO . — Al Ministro dei trasporti e del -l 'aviazione civile . — Per sapere se sia a cono-scenza che ad Ozieri (Sassari) è stato sospes oil servizio di revisione periodica degli auto -mezzi e del conseguente grave disagio che talemisura ha arrecato agli automobilisti di Ozie-ri e dei numerosi centri vicini, costretti a re-carsi per la revisione a Sassari o a Tempio.

Se gli sia altresì noto che si è costituitoad Ozieri un comitato di protesta degli inte-ressati, divenuta più pressante e vibrata dop oche, nei giorni scorsi, un autonoleggiatore chesi recava appunto a Tempio per le operazion idi revisione del proprio automezzo, è rimast oucciso in un incidente stradale .

Per sapere infine se, tutto ciò essendo not oal Ministro, egli non creda opportuno ripri-stinare le operazioni di revisione degli auto -veicoli nella città di Ozieri, accogliendo in ta lmodo una richiesta legittima e di generale in-teresse .

(4-08681 )

TOCCO. — Ai Ministri delle partecipa-zioni statali e del bilancio e programmazioneeconomica. — Per sapere se sia loro noto ch ein Sardegna i tre cementifici esistenti (Ca-gliari, Sassari, Porto Torres) sono ormai chia-ramente insufficienti a soddisfare le necessitàisolane di cemento .

Infatti, soprattutto negli ultimi tempi ,gravi rallentamenti si sono verificati nell econsegne del cemento ai consumatori, soprat-tutto ai più modesti .

Ciò è accaduto in genere per tutte le zon edella Sardegna, in particolare nel Sulcis-Igle-siente .

In misura ancora più grave ha riguardat ozone interne dell'isola, ad esempio Galtell ì(Nuoro), dove operai e categorie interessate

sono scesi in sciopero ed in pubbliche manife-stazioni contro la grave crisi del cemento ch esta determinando una paralisi dell 'edilizia .

L ' interrogante chiede altresì di sapere s ei Ministri interessati non credano opportunopredisporre i necessari studi conoscitivi perla creazione in Sardegna di un nuovo cemen-tificio ad iniziativa pubblica che colmi l 'evi-dente vuoto produttivo oggi così clamorosa-mente venuto alla luce .

(4-08682 )

PISICCHIO . — Ail Ministro delle finanze .— Per conoscere le ragioni che hanno finor aimpedito di prendere in considerazione le giu-ste richieste, peraltro già concordate, del per -sonale dipendente dall 'Azienda dei monopol idi Stato e se il Ministro , non ritenga urgent edi dover assicurare precise garanzie ai sin-dacati per soddisfare le aspettative dei lavora-

i tori e evitare l'aggravarsi dell'azione sinda-cale, che provoca enormi danni sia alle cate-gorie in sciopero sia ai cittadini .

(4-08683 )

PISICCHIO . — Ai Ministri della sanità ,dell'interno e del tesoro . — Per conoscere imotivi che hanno determinato il notevole ri-tardo all'emanazione del decreto previsto dal-l'articolo 5 della legge 18 marzo 1968, n. 431 ,per la definizione degli stipendi-tipo di ogn icategoria del personale dipendente dagli ospe-dali psichiatrici e delle indennità a caratter econtinuativo ordinariamente corrisposte agl istessi dipendenti .

Se si tiene conto che fin dal luglio 1969 ,le organizzazioni sindacali di categoria hann oconcordato i minimi e i parametri retributivi ,legittime e giustificate risultano le azioni d isciopero proclamate dai sindacati .

(4-08684 )

PISICCHIO. — Ai Ministri del tesoro edel lavoro e previdenza sociale . — Per cono-scere i motivi che hanno finora impedito, no-nostante sia trascorso un notevole lasso d itempo, l'approvazione dei regolamenti delpersonale sanitario, medico a non medico de icentri traumatologici dell ' INAIL .

Già nel mese di marzo 1969, l'interrogant epresentava altra interrogazione per chiederel'acceleramento dell 'esame dei suddetti rego-lamenti, rimasta peraltro senza risposta .

Tale vana attesa, ha costretto il personal einteressato a proclamare azioni di sciopero ch estanno causando gravi disagi ai degenti e agl istessi lavoratori,

(4-08685)

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TOCCO. — Al Ministro delle poste e dell etelecomunicaziòni. — Per sapere se gli sianoto che nell'antico e popoloso rione di SanPietro di Nuoro l 'ufficio postale distaccato ef-fettua l 'orario unico (8-14) che non può sodi-sfare le esigenze di quella popolosa zona poi -ché mette in difficoltà operai e impiegati oc-cupati nelle stesse ore ed oltre l 'orario d iapertura dell'ufficio postale .

Per sapere se il Ministro interessato no nritenga opportuno disporre perché anche ne lrione popolare in argomento, come avvienenegli uffici postali centrali, venga adottat ol ' orario spezzato .

(4-08686 )

TOCCO. — Al Ministro della pubblic aistruzione. — Per sapere se sia a conoscenzadello stato di grave disagio in cui versa l apopolazione scolastica di Ilbono (Nuoro) .

Infatti in quel centro le lezioni ai bambin idelle elementari sono effettuate oltreché ne lcaseggiato scolastico anche in due stanze d ifortuna del municipio piccole, scomode, umi-de . Inoltre tre aule, sebbene finite da lungotempo, non possono essere utilizzate perchénon ancora collaudate .

Tale situazione ha determinato la necessi-tà di tenere lezioni in due turni .

L'interrogante, ciò chiarito, chiede di co-noscere se il Ministro non creda opportunoun suo sollecito intervento atto ad eliminare ilamentati inconvenienti .

(4-08687 )

MALAGODI E GIOMO. — Al Ministro del -la pubblica istruzione . — Per sapere - pre-messo :

1) che è da ritenere probabile che la ri-forma universitaria, oggetto del disegno d ilegge governativo, n . 612, non trovi applica-zione, nella migliore delle ipotesi, prima de l1970 come, del resto, lo stesso Ministro ha ri-conosciuto ;

2) che frattanto le improrogabili e be nnote esigenze dell ' insegnamento universitari oimporrebbero di coprire tutte le cattedre va -canti ;

3) che mentre è stato deciso il blocco de iconcorsi per la copertura della generalità del-le cattedre prive di titolari, il Ministro, i ncontrasto con alcuni principi generali della ri-forma universitaria da lui stesso presentata h aritenuto invece di dare corso ai bandi di con -corso a posti di professore aggregato e di fir-mare i decreti relativi allo svolgimento degl iesami di abilitazione per le libere docenzeconcernenti discipline fondamentali e comple -

mentari mentre dal loro canto, le universit àhanno regolarmente proceduto a bandire i con -corsi per assistente universitario di ruolo -

quali motivi inducano il Ministro a per-sistere nella sua determinazione di non dar ecorso ai bandi di concorso per la maggior par -te delle cattedre universitarie vacanti essen-dosi sinora limitato a firmare i decreti relativisolo ai bandi di concorso di alcune di tali cat-tedre che sono state perciò definite « privile-giate » .

(4-08688 )

GIOMO . — Al Ministro delle poste e dell etelecomunicazioni. — Per conoscere se nonritenga di dover intervenire perché venga ag-giornato e reso più" aderente alle modern enecessità il regolamento delle ex aziende tele -foniche, ora raggruppate sotto la SIP, che ri-sale al lontano 1'930 .

Risulta infatti all'interrogante che in basea detto superato regolamento la SIP non ètenuta in certi casi ad avvertire l'utente d iogni provvedimento che essa intenda pren-dere (sospensione del servizio, cessione de lnumero telefonico ad altre persone) ; che perottenere i cartellini delle conversazioni inte-rurbane occorra attendere mesi (pare che tuttoil servizio sia concentrato a Roma) .

L'interrogante chiede infine se non sia pos-sibile, così come già da tempo avviene in altr iPaesi, risolvere una volta per tutte il proble-ma dei contatori a domicilio onde dare mag-giori garanzie agli utenti anche in riferiment oalla possibilità di controllo, delle telefonateinterurbane effettuate a mezzo della telesele-zione . Ciò si rivela tanto più importante da lmomento che la teleselezione stessa sarà tr abreve estesa a tutta la rete nazionale ed i nmolti casi, come già è in vigore per la Sviz-zera e la Germania, ad altre nazioni estere .

(4-08689 )

MILANI . — Ai Ministri del lavoro e pre-videnza sociale, della sanità e dell ' interno . —Per sapere, premesso che il presidente del -l 'Ospedale Maggiore di Bergamo ha comuni-cato all'interrogante e a tutte le autorità, lagrave situazione dell'ente da lui diretto in se-guito agli elevati crediti vantati nei confront idei vari enti mutualistici e che in ordine atale fatto è messa in forse la possibilità di af-frontare i normali compiti di istituto, se sonoa conoscenza di detta situazione e quali sian ogli interventi che si hanno in animo di di-sporre per ovviare ai gravi lamentati incon-venienti .

(4-08690)

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GIORDANO . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere se si aal corrente del fatto che molto frequentemen-te, nei fallimenti e nei concordati fallimen-tari, le aziende risultano in arretrato nel pa-gamento dei contributi previdenziali INPS eINAIL, tanto che in caso di situazioni dif-ficili (infortuni, pensioni di invalidità e vec-chiaia) i danneggiati sono sempre i lavoratori ;

per sapere se sia al corrente che com-portamenti di questo genere si sono avuti ne ivari stabilimenti del « Valle Susa » e « ValleTicino » e che chiari indizi esistono per ri-tenere che analogo comportamen fjo sia tenutoanche dalla ditta che è subentrata al Vall eSusa nello stabilimento di Trecate ;

per sapere se non ritenga opportuno stu-diare ed operare interventi idonei ad ottener eche le aziende siano obbligate a fare i versa -menti previsti dalla legge all'INPS o all oINAIL, o, in caso di necessari provvediment iderogatori, ad ottenere che, comunque, nondebbano mai essere i lavoratori a pagare pergli omessi versamenti delle ditte ;

per sapere quali provvedimenti intend aadottare perché tutte le aziende siano semprein regola coi documenti assicurativi e no nsoltanto le piccole e medie industrie . (4-08691 )

GIORDANO . — Al Ministro dei trasporti edell 'aviazione civile . — Per sapere se intendaporre attenzione ai collegamenti ferroviari tr aNovara e Domodossola, i quali risultano scars ie non idonei a garantire la possibilità per tutt ii cittadini di usufruire del mezzo ferroviari oper trasferirsi al capoluogo della provincia eritornare in giornata alla propria abitazione ;

in particolare se non intenda far rive-dere i tempi di percorso del treno 1314, i lquale oltre ad essere il primo treno in parten-za da Novara (ore 14,23) che consente il ri-torno dal capoluogo, ha anche l ' inconvenientedi marciare ad una velocità di 25 chilometr iorari, e di essere costretto a ritardi anche peruna inutile coincidenza a Borgomanero con i ltreno proveniente da Torino, via Santhià ;

se non intenda, in base alle suddette con-siderazioni, sostituire il treno suddetto a lent omovimento, con altro treno che, pur partendoda Novara alla stessa ora, abbia le caratteristi -che della maggiore velocità e svincolo da coin-cidenze e da precedenze diverse in modo d aconsentire viaggi sopportabili anche ai citta-dini delle vallate alpine che debbono comuni -care con il capoluogo di-provincia .

(4-08692)

BRUNI. — Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale . — Per sapere se è a cono-scenza del fatto che dal 1963 presso la sedeINPS di Pesaro si è tralasciato di calcolar ee, conseguentemente, di pagare gli interess isulle pensioni liquidate a seguito di sentenzee tutto ciò senza comunicare alcunché agl iinteressati e ai patronati di assistenza ; se ri-tenga plausibile - stante la gravità del fatto -la giustificazione addotta dall'Ufficio ragio-neria a seguito delle reiterate rimostranze de isingoli e dei patronati e che cioè tale carenz asi sarebbe verificata per non ben precisat eragioni tecniche .

Si chiede altresì di conoscere quali disposi-zioni urgenti il Ministero intenda emanar eper provvedere sollecitamente a sanare tal esituazione che in ultima analisi è un modoillecito dell'ente in oggetto di lucrare somm eingenti a danno di centinaia di pensionati e s enon ritenga opportuno procedere ad un ac-certamento delle responsabilità .

(4-08693 )

BADINI CONFALONIERI . — Al Ministrodei lavori pubblici . — Per conoscere -

premesso che sin dal 1965 l'Amministra-zione dell'ospedale civile di Saluzzo (Cuneo )si è trovata nella necessità di porre allo studi oil problema della sistemazione delle degenzedata la ristrettezza dello spazio disponibile ,la vetustà dei locali e l'arretratezza delle at-trezzature ;

che nel luglio 1967 è stato adottato dalConsiglio comunale di Saluzzo il piano rego-latore generale della città e che quindi il pro -getto dianzi preparato per l'ampliamento del-l'ospedale suddetto doveva tenere conto dell anuova realtà urbanistica e che quindi dove-vano essere abbandonate soluzioni di ripiegoo di minore impegno economico a causa dellaloro incompatibilità con le norme comportat edal piano regolatore generale prevedendo per -tanto la costruzione ex novo di tutti i local idestinati alla degenza, con una capacità ricet-tiva di n. 420 posti letto, valutati appena ade -guati alle esigenze della città e del suo Hinter-land nell 'arco di un ragionevole spazio d i

tempo ;che l'onere finanziario connesso alla rea-

lizzazione della nuova opera è da prevedersi

nell 'entità di lire 900 milioni, mentre un pri-mo stralcio funzionante e capace di risolver eradicalmente i primi problemi di sistemazion eper almeno 300 posti letto richiederà una spes adi lire 600 milioni ;

che nel programma di interventi pubbli-cato nella Gazzetta Ufficiale n . 142 del 5 giu-

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gno 1968 si rileva che il Ministro dei lavoripubblici ha concesso il contributo per il fi-nanziamento di opere dell'importo di lire 120milioni + lire 50 milioni; se non ritiene ur-gente ed opportuno, specie in una contingenz apolitica in cui il problema ospedaliero è tr ai più generalmente sentiti, di provvedere af-finché sia concesso all' ospedale civile di Sa-luzzo l'ulteriore fabbisogno indicato nella ci -fra di lire 354 milioni .

(4-08694 )

TOCCO. — Al Ministro della sanità . — Per'sapere se gli sia nota la gravissima situazion eesistente negli ospedali nei quali risultanomancanti almeno 51 .000 infermiere professio-nali, con quali conseguenze per l ' assistenzasanitaria nel suo complesso, è facile intuire .

Se gli sia altresì noto che nel nostro Paes eil rapporto attuale è di 3 infermiere ogni10.000 abitanti, contro le 32 della Danimarcao le 48 dell 'Inghilterra, ed il rapporto con isanitari è in Italia di 4 medici per ogni infer-miera, mentre ad ogni sanitario dovrebbe cor-rispondere una infermiera, così come avvie-ne in quasi tutti i Paesi europei : in Svezia c isono addirittura 5 sister per ogni medico .

Infine l ' interrogante chiede ancora di sa-pere quali azioni il Ministro creda opportunosviluppare per ottenere che l ' esercizio dellaprofessione di infermiere venga esteso ancheagli uomini, e per favorire comunque la ra-pida costituzione in Italia di un corpo infer-mieristico adeguato per qualità e numero de isuoi membri alle moderne e civili esigenze de lsettore .

(4-08695 )

BRANDI E QUARANTA. — Ai Ministridei lavori pubblici e della pubblica istruzione .— Per sapere quali provvedimenti intendon oadottare in merito alla rigorosa inchiesta, sol-lecitata alle loro Amministrazioni il 23 otto-bre 1969 dal gruppo consiliare del PSI d iAvellino, con la quale – oltre a mettere in evi-denza il caos edilizio del capoluogo alla dat adel 1° settembre 1969, termine ultimo dell elicenze rilasciato in difformità dall ' articolo 17della legge 6 agosto 1967, n . 765, Gazzettaufficiale n . 218, sino al 31 agosto 1968 – sonostate denunciate numerose licenze, i cui pro -getti, in parte già eseguiti, hanno compromes-so la realizzazione di strade, zone di rispett ostradale, centri storici, verde attrezzato, cen-tri scolastici e centri parrocchiali, previst idal piano regolatore generale, adottato dalconsiglio comunale 1'8 febbraio 1969. (4-08696)

BOFFARDI INES . — Al Ministro dellapubblica istruzione . — Per sapere se è a co-noscenza della preoccupante situazione de lbilancio preventivo 1969-70 del consiglio d iamministrazione del patronato scolastico d iGenova. Il contributo per l'assistenza gene-rale concesso dal Ministero della pubblic aistruzione nella misura di lire 37 .590 .000, èassolutamente inadeguato alle esigenze che s iprospettano per il corrente anno scolastic osia per il notevole aumento di alunni nell escuole medie ed elementari, sia per il conti-nuo indice di aumento dei prezzi di prim anecessità; per sapere, altresì, se il Ministeroha allo studio la possibilità di elevare il con-tributo statale, ciò per fare in modo che i lpatronato scolastico non sia obbligato a no-tevoli contrazioni nell'assistenza generale edevitare il popolare malcontento già manife-statosi in maniera grave in varie recenti oc-casioni .

(4-08697)

GIRAUDI. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere se è a conoscenzadell'inquietudine viva nel personale inse-gnante in assegnazione quinquennale a normadella legge 2 dicembre 1967, n . 1213, a se-guito del mancato accoglimento della loroaspirazione di avere riconosciuto il diritto d ichiedere lo spostamento di sede, anche fuoriprovincia di titolarità, per lo stesso tipo d iattività cui il posto richiesto e disponibile siriferisce, e per conoscere quali provvedimentiintende prendere al fine di venire incontroa tale legittima richiesta, che non comportaaggravio per lo Stato e che, in definitiva, sirisolve in un miglioramento del servizio qual elogica conseguenza delle più idonee condizion idi lavoro del personale interessato . (4-08698 )

GIRAUDI . — Ai Ministri del lavoro e pre-videnza sociale e del tesoro . —. Per sapere serisultano vere le notizie apparse sulla stamp anazionale secondo le quali il Governo si ap-presterebbe ad approvare un provvedimentodiretto a finanziare la costruzione di caseGESCAL per un totale di 400 miliardi, di cu i76 destinati ad alcune città del Piemonte ; eper conoscere i criteri che sono stati seguit inel ripartire tali disponibilità e che, second ologica, avrebbero dovuto ispirarsi ad una glo-bale considerazione delle carenze nell'are apiemontese e soprattutto delle zone immedia-tamente prossime a Torino, come Asti, che, i nquesti ultimi anni ha avuto un notevole in-cremento demografico e soffre di penuria di

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alloggi popolari, tanto da dovere utilizzareun'inospitale caserma per quasi 300 famigli esoprattutto di immigrati e da trovarsi in si-tuazione di crescente disagio per effetto de ldecentramento industriale in atto dal capo -luogo di regione . Ed in ordine a questo statodi cose, per sapere quali provvedimenti s iintende prendere perché l'attuale lodevole ini-ziativa non risulti disarmonica, squilibrata eperciò inefficace a risolvere il problema dellacasa nella suddetta area che non meno dellealtre è investita dal fenomeno della urbaniz-zazione e della industrializzazione, con gravedisagio di chi vive esclusivamente del pro-vento del proprio lavoro .

(4-08699)

BIAMONTE, MASCOLO E GRAMEGNA .— Al Ministro della pubblica istruzione . —Per conoscere quali iniziative intende intra -prendere allo scopo di sollecitare l ' emissio-ne dei decreti per il passaggio dalla categori adi straordinari a quella di ordinari delle mi-gliaia di professori che di tale decreto sono i nattesa da diversi anni .

Gli interroganti fanno notare che gli in -giustificati e ingiustificabili ritardi oltretutt ocomportano disagi economici agli interessat ie questi legittimamente sono in agitazione atutto grave danno della scuola .

(4-08700 )

BIAMONTE E DI MARINO . — Al Ministrodei lavori pubblici . — Per conoscere :

i finanziamenti concessi e da conceder eper il costruendo porto industriale in Salerno ;

come sarà collegata la ferrovia al port oin considerazione che l 'unica strada esistent eè insufficiente per la normale viabilità urbana .

(4-08701 )

GRAMEGNA, GESSI NIVES, REICHLIN ,SGARBI BOMPANI LUCIANA, TOGNONI ,ARZILLI, CAPONI, VENTUROLI, BIAMON-TE, MASCOLO, MARRAS E TRIPODI GIRO-LAMO. — Al Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale . — Per sapere - premesso ch egli scorsi anni il decreto del Presidente dellaRepubblica 27 novembre 1960, n . 1894, rela-tivo al collocamento e all'assistenza dell amano d'opera addetta alla raccolta delle olivenon ha trovato integrale applicazione e che ,quindi, pochi comitati comunali e provincial ihanno assolto al compito del controllo del-l 'avviamento al lavoro e predisposto misur edi assistenza a favore delle raccoglitrici e dei

loro figli - quali misure ha predisposto o in -tende predisporre con urgenza affinché :

si istituiscano e si rendano effettivamen-te funzionanti i comitati provinciali e comu-nali di cui agli articoli 7 ed 8 della leggen . 1894 ;

si intensifichino la vigilanza e l'inter-vento degli uffici di collocamento e degli ispet-torati del lavoro per colpire e stroncare ogniforma di intermediazione e di « caporalato »nelle assunzioni al lavoro ;

per stanziare adeguati fondi da ripar-tirsi ai comitati provinciali sia per la distri-buzione di indumenti protettivi alle lavoratri-ci sia per l'assistenza ai loro figli (asili nido ,scuole materne, refezioni calde e doposcuol aper i bambini dai 6 ai 14 anni) ;

per la istituzione di asili nido e di scuol ematerne da finanziarsi sulla base dell'arti-colo 11 della legge n . 860 sulla tutela dell amaternità e da contributi prelevabili anchesull'integrazione comunitaria del prezzo del-l'olio di oliva, con esclusione dei coltivator idiretti ;

per il funzionamento dei centri per l alotta contro l'anchilostomiasi e l'obbligo deidatori di lavoro di disinfestare i terreni ;

per il rispetto della legislazione sanita-ria per i dormitori e le mense di cui dovreb-bero fruire le lavoratrici migranti ; il controlloda parte dell'ENPI delle scale impiegate nell eaziende dove la raccolta è eseguita con il si-stema della brucatura ;

per conoscere, infine, se non ritenga ur-gente affrontare con i sindacati dei lavorator iagricoli un dibattito per pervenire all'adozio-ne di tutte quelle misure che si rendono ne-cessarie per la tutela di tanta parte dei lavo-ratori e delle lavoratrici agricoli impegnat i

nella campagna olearia .

(4-08702)

MAllOLA. — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per sapere se è a conoscenzadello stato di agitazione degli studenti dell oIstituto professionale di Stato - ad indirizz oagricolo - di Mazzarino (Caltanissetta) i qual idal 21 ottobre 1969 sono in sciopero per re-clamare l'istituzione in quel comune del II Icorso sperimentale ;

se non ritiene opportuno, - in considera-zione del carattere prettamente agricolo dell azona, dell ' esistenza ín loco di locali scolastic ie di una azienda agricola idonei all'insegna -mento teorico e pratico -, procedere alla isti-tuzione del III corso sperimentale di cui trat-tasi ;

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quali urgenti provvedimenti intendeadottare per sodisfare le aspirazioni degli stu-denti interessati i quali, attraverso l ' istituzion edel III corso, potrebbero completare la propri apreparazione professionale necessaria allo svi-luppo agricolo della zona .

(4-08703 )

SANGALLI . — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per conoscere i motivi ch ehanno finora impedito di liquidare il tratta-mento pensionistico alla professoressa Giusep-pina Pomello residente a Milano in viale Vit-torio Veneto n . 2 (pratica n . 39175), collocataa riposo il 1° ottobre 1968; e se, considerat oche l'interessata versa in precarie condizion ieconomiche e di salute, non ritenga urgent edisporre affinché gli atti siano al più prestodefiniti con l 'emissione del relativo provvedi -mento .

(4-08704 )

LA BELLA, DI MAURO, ZANTI TONDICARMEN, MORELLI E ALBONI . — Ai Mi-nistri della sanità e dell'interno . — Per sa-pere se non ritengano opportuno e necessa-rio ordinare una inchiesta sui fatti che hannopreceduto e provocato la morte del bambinoCorrado Darida di anni nove, ospite del col-legio San Giuseppe in Bagnoregio (Viterbo) ;in particolare per accertare :

1) per quali motivi si sono attesi quat-tro giorni prima di provvedere al trasferimen-to del piccolo infermo all'ospedale di Bagno -regio, ove il bambino è deceduto il giorno suc-cessivo al ricovero ;

2) quale è stata la diagnosi formulat adai sanitari del nosocomio al momento del ri-covero e le cure praticate sino al decesso ;

3) per quali ragioni i genitori del defun-to non sono stati avvertiti dell'insorgere de lmale ma messi al corrente soltanto dopo laconclusione letale della malattia .

Infine, se non ritengano necessario e ur-gente richiedere all ' autorità giudiziaria che si apraticata l'autopsia - già reclamata senza esi-to dai genitori del defunto - al fine di fugareogni dubbio di mancata, tempestiva, corri-spondente terapia e assistenza da parte de lpersonale sanitario sia del collegio sia del-l 'ospedale .

(4-08705 )

FIUMANO, SULLO, GIUDICEANDREA,LAMANNA E TRIPODI GIROLAMO . — AlMinistro della pubblica istruzione . — Per sa-pere se non ritenga opportuno urgentement eintervenire per accogliere le rivendicazionidegli studenti dell ' Istituto tecnico commer -

ciale, sezione staccata di San Giovanni inFiore (Cosenza), tendenti ad ottenere :

a) l'autonomia dell'istituto ;b) l ' applicazione della circolare ministe-

riale n . 306 e quindi l 'assunzione in serviziodei professori che hanno prestato servizionell'anno scolastico 1968-69, dato che in attoinsegnano solo 5 docenti per 6 classi di studio .

Gli interroganti sottolineano che per lagiornata di domani 30 ottobre 1969, è stataindetta una giornata di protesta, cui hannoaderito gli studenti degli altri istituti del luo-go, dei genitori degli studenti interessati edella cittadinanza .

(4-08706 )

SERVADEI. — Ai Ministri della marinamercantile e 'dei lavori pubblici . — Per cono-scere i loro intendimenti circa la sollecit aclassificazione del porto di Goro (Ferrara) ela relativa « sacca », dall 'attuale classe quart adella seconda categoria dei porti nazionali, a« porto rifugio » .

L'interrogante fa presente che :

la popolazione del comune di Goro, d icirca 4000 abitanti, vive per 1'80 per cent osulla pesca e sulle attività relative ;

il pescato è passato da quintali 16 .24 4nel 1959 (per un valore commerciale di lir e340 .885.415) a quintali 22.577 nel 1968 (valorecommerciale di lire 767.328.900), inducend ol'amministrazione comunale a dotarsi di un aattrezzato mercato ittico all'ingrosso, dalquale attingono i maggiori mercati di consu-mo nazionali (Milano, Torino, Roma, ec-cetera) ;

mentre i natanti a remo-vela nel 1959erano 544 con una stazza di 800 tonnellate, nel1968 sono scesi a 266 con un tonnellaggio di302 . Contemporaneamente le motobarche d a123 sono salite a 379, ed il tonnellaggio rela-tivo da 330 a 939 unità ;

l 'ulteriore sviluppo peschereccio, turi-stico, industriale e commerciale del porto edell'entroterra - possibilissimo per la posi-zione che Goro è venuta ad assumere ancherispetto a grandi arterie nazionali - è impe-dito esclusivamente dai bassi fondali, rispettoai quali il bilancio dell 'amministrazione co-munale non è assolutamente in grado di af-frontare alcun onere. Alle varie difficoltà fi-nanziarie degli enti locali, per Goro si aggiun-ge il fatto che il comune è divenuto autonomosoltanto nel 1963 , dovendo affrontare imme-diatamente spese ingenti anche di primo im-pianto ;

Goro costituisce, infine, l'unico possibil eporto-rifugio nell'ampio arco adriatico che va

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Atti Parlamentari

— 11729 —

Camera dei Deputat i

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da Chioggia a Cesenatico, in quanto natural -mente protetto dal vento e dal mare ondoso .

L ' interrogante ritiene pertanto che l ' aspi-razione della citata località, espressa da docu-mentate domande del comune, trascendend oper importanza i pur rilevanti interessi locali ,vada considerata favorevolmente e debba in -durre lo Stato ad assumere gli oneri miglio-rativi e manutentivi, rompendo il circolo vi-zioso di un 'attività che non si espande ulte-riormente soltanto per la mancanza di ade-guate infrastrutture e di infrastrutture ch enon si potrebbero fare perché il moviment odel porto non avrebbe raggiunto determinat iobiettivi .

L'interrogante ritiene, infine, che tutte l econsiderazioni sopra esposte costituiscano un agaranzia di economicità e di redditività degl iinterventi pubblici necessari, e che si inqua-drino nella politica portuale nazionale in att o(con riferimento anche ai porticcioli turistici) ,trattandosi di aiutare una evoluzione naturaleed impetuosa e non di operare semplici ten-tativi .

(4-08707 )

SERVADEI. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se risponde a verità ch efino a questo momento la legge urbanistic aha avuto applicazione sul piano nazional enei seguenti termini :

su 885 comuni obbligati al Piano regola-tore generale, soltanto 120 risultano adem-pienti (il 13 per cento circa) ;

su 7.150 comuni obbligati al Piano d ifabbricazione, solo 734 (il 10 per cento circa )hanno ottemperato a tale obbligo, ed 82, no nobbligati, si sono forniti di piano regolator egenerale ;

nessun piano intercomunale e nessunpiano territoriale di coordinamento è statoapprovato .

Per conoscere, ancora, se è vero che nel -l'anno di moratoria della legge ponte, sareb-bero state concesse illegittimamente circa20 mila licenze edilizie, con ulteriore grav escempio dell ' ambiente paesistico .

L ' interrogante ritiene i citati dati, qualorarispondenti a verità, di una gravità eccezio-nale, e desidera conoscere, oltreché le ragion idi tale stato di cose, quali provvedimenti in -tende assumere per superarlo urgentement ee definitivamente .

(4-08708 )

SERVADEI. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere quali provvediment iurgenti intende assumere per aumentare ade-guatamente il ruolo degli urbanisti dipendenti

dal suo Ministero, i quali risultano di appena70 unità, vale a dire la metà circa degli ur-banisti che si interessano del settore nell asola città di Londra.

L'interrogante ritiene che questo stato d icose concorra di fatto a mantenere il caosurbanistico nel paese con danni incalcolabil idi ogni genere e con possibilità di speculazio-ni generalizzate e continuate nell'intero ter-ritorio nazionale .

L'interrogante ritiene, ancora, che la col-laborazione esterna praticata da qualche tem-po non abbia risolto il problema, il quale ap-partiene al Ministero ed alle sue strutture ,e che l'esigenza di allargare gli organici nonpossa legarsi agli aspetti generali della rifor-ma burocratica, in quanto la posta in giocoè troppo alta per perdere altro tempo pre-zioso .

(4-08709 )

MAGGIONI E VALEGGIANI. — Ai Mini-stri dell'agricoltura e foreste, del tesoro e del-le finanze . — Per sapere se - a conoscenza de lgrave ritardo con il quale vengono pagate « l erestituzioni » spettanti agli operatori indu-striali e commerciali per i quantitativi di ris oesportati in Paesi terzi, ritardo che costitui-sce, indubbiamente, il più serio ostacolo all osviluppo delle nostre vendite all'estero, il ch ecomporta considerevoli danni economici enon solo agli esportatori ma prima, agli stess iproduttori risieri delle provincie a grandissi-ma coltura come quelle di Novara, Pavia eVercelli - non ritengano opportuno ed urgent eemanare i necessari e concordati provvedi-menti, come sono stati ancora sollecitati ne lConvegno nazionale della risicoltura tenutos ia Vercelli il 25-27 settembre e nella tavola ro-tonda sui problemi del riso tenutasi a Bolo-gna il 4 ottobre 1969 onde sveltire le prati-che procedurali inerenti alle operazioni dicontrollo, di analisi, di computo dell ' ammon-tare delle « restituzioni » per una più solle-cita liquidazione delle restituzioni stesse ;

quali iniziative sono state prese dopo ladenuncia avanzata dalla CEE all 'Alta cortedi giustizia avverso le nostre autorità agri -cole, stante la inadempienza degli obbligh iche ci derivano in materia, dai regolamentidella CEE .

(4-08710 )

MAllOLA . — Ai Ministri dell'interno edel lavoro e previdenza sociale . — Per saperese sono a conoscenza dello stato di schiavismo ,indegno di un paese civile, in cui vengon omantenuti i dipendenti dell 'Istituto di Poli-

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— 11730 —

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zia privata « Il Piave » con sede in Palermo ,via Dante, 44 .

All ' interrogante risulta che il direttore de lsuddetto istituto - certo Basile Luciano - datempo fa il bello e il cattivo tempo nell'isti-tuto sottoponendo i dipendenti ad uno statoinumano di supersfruttamento, di sottosala-rio, di ritmi insostenibili di lavoro .

Infatti un dipendente percepisce un salari odi lire 1772 giornaliere per un numero di or elavorative largamente superiore a quantoprevisto dal codice civile, è costretto ad ac-quistare in proprio quanto gli occorre per di-simpegnare il servizio comprese la divisa e l apistola; ogni dipendente è sottoposto ad ogn isorta di angherie e di minacce che dimostran onel Basile atteggiamenti violenti e mafiosi .

All ' interrogante risulta inoltre che i di -pendenti vengono costretti ad espletare ser-vizi che nulla hanno a che vedere con i com-piti dell ' istituto e che dell 'organico fannoparte persone ultrasessantacinquenni e in di -versi casi ultrasettantenni, incapaci di assol-vere ai compiti loro assegnati e, perciò, trat-tati ancora peggio ed esposti a rischi supe-riori alle loro forze .

Sembra all ' interrogante che il responsabiledi tale incivile e bestiale trattamento goda d icerta inammissibile protezione dal moment oche si ha l ' impressione che le autorità locali ,da tempo avvertite della cosa, non riescono aporre termine a tale scandalosa situazione .

Vivamente preoccupato dagli sviluppi chela gravissima situazione può avere, l ' interro-gante chiede di conoscere dai ministri interes-sati quali provvedimenti urgentissimi inten-dano adottare per normalizzare la situazione egarantire ai lavoratori dipendenti condizion idi vita umane e civili .

(4-08711 )

PROTTI. — Al Ministro per la riform adella pubblica amministrazione . — Per cono-scere quali provvedimenti intenda adottarenell 'ambito della legge 18 marzo 1968, n. 249 ,per risolvere i particolari problemi dei tecni-ci del Ministero dei lavori pubblici .

Al riguardo l'interrogante rileva che l etrattative tra la Unione sindacale tecnici lavo-ri pubblici e la Amministrazione dei lavoripubblici si sono concluse con un accordo d imassima il 4 ottobre 1969 e che tale accordonon è stato ancora preso in esame a livellogovernativo malgrado i ripetuti solleciti dell ecategorie interessate .

Allo scopo di evitare la paralisi totale de lsettore e quindi gravissimi danni alla econo-mia nazionale, verificatisi già nel maggio del

corrente anno per lo sciopero di 28 giorni degli ingegneri, architetti, geometri, ufficialiidraulici, disegnatori e assistenti, l'interroga nte chiede se da parte del Ministro esiston opreclusioni di fondo sul problema dei tecnici del Ministero dei lavori pubblici o se tal eatteggiamento non sia da imputare ad un pi ùampio e riposto disegno governativo di esautoramento del Ministero stesso .

(4-08712

SANGALLI, VAGHI E MAGGIONI . — AMinistro delle poste e delle telecomunicazioni— Per sapere se non ritenga opportuno d isporre, con carattere d'urgenza, per una nu ova sistemazione dell'ufficio postale di Melegnano (Milano), situato in uno scantinato a ntigienico ove 18 dipendenti sono costretti asvolgere le proprie mansioni in condizioni dassoluta precarietà .

In proposito gli interroganti fanno rilevareche il locale, i .cui servizi igienici sono pri vdi areazione, non ha ottenuto il nulla ost adall'ufficio sanitario .

(4-08713

FRASCA. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere se è a conoscenzadello stato di agitazione esistente tra gli studenti dell'istituto tecnico commerciale di Sa nGiovanni in Fiore con i quali solidarizza pealtro tutta la popolazione di quel comun eper il fatto che non è stata concessa l'autonomia all'istituto stesso e per la mancanza dprofessori ; e per sapere quali conseguen tprovvedimenti intenda adottare .

(4-08714

FRASCA . — Al Ministro della sanità . —Per sapere - premesso che il decreto min isteriale 6 dicembre 1968 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 settembre 1969, n . 24 6comprende tra gli aventi diritto al ,« tratt amento economico del personale medico druolo in servizio presso le istituzioni psichi a

triche dipendenti da enti pubblici, i mediedei centri di igiene mentale - per quali ragio-ni i medici ed i chimici dei laboratori digiene e profilassi, che svolgono mansioni an aloghe a quelle dei colleghi dei centri di igi ene mentale, tant'è vero che dipendono dal lstesse amministrazioni, sono stati esclusi dabenefici di cui al suddetto nuovo trattamenteconomico ;

e per sapere quali provvedimenti di conseguenza intenda adottare al fine di supera runa cosiffatta discriminazione .

(4-08715

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— 11731 —

Camera dei Deputali

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FELICI E CARENINI . — Ai Ministri deilavori pubblici, del turismo e spettacolo e del -l'interno . — Per sapere se sono a conoscenzache a Riccione in via Ponchielli è stato ulti-mato ed ha iniziato regolare attività alber-ghiera il Ber's Hotel ; e ciò malgrado il Con-siglio di Stato, con decreto 114/69 del 16 apri-le 1969, avesse annullato per illegittimità l alicenza rilasciata dal locale comune avendoper giunta constatato che l'edificio di se ipiani, oltre ad essere stato realizzato vigent ela legge ponte » in zona destinata a villini ,era caratterizzato anche in maniera difform edalla licenza del comune di Riccione con vo-lume superiore e con strutture architettonich ee destinazione affatto diverse . L'albergo inquestione, malgrado numerosi esposti inol-trati al prefetto ed al questore di Forlì, è stat oultimato (ottenendo persino la licenza com-merciale) abusivamente, senza licenza di co-struzione ed in mancanza per giunta del di -rettore dei lavori richiesto dalla legge, com ese la decisione del Consiglio di Stato non aves-se alcun valore legale in Italia .

In considerazione di ciò gli interrogant ichiedono quali iniziative intendano adottar eper porre fine ad una situazione paradossal ee di così aperta illegalità che, oltre a pregiu-dicare una stazione balneare d ' importanza na-zionale, investe gravi problemi di principio inrelazione all'articolo 26 della legge urbani -

stica la quale prevede la demolizione dell eopere costruite in dispregio delle leggi .

(4-08716 )

BRESSANI . — Al Ministro della difesa .— Per sapere – premesso :

che la legge 8 marzo 1968, n . 180, dispo-ne la corresponsione di un indennizzo ai pro-prietari dei fondi vincolati dalle servitù mi-litari indicate nell ' articolo 2 della legge 20dicembre 1932, n . 1849 ;

che la stessa legge fa obbligo all'Ammi-nistrazione di procedere a periodiche revisio-ni dei vincoli imposti a tale titolo ;

che per le servitù costituite anteriormen-te alla data di entrata in vigore della citatalegge n. 180 il Ministero della difesa è tenut oad effettuare la revisione nel termine di treanni dalla data stessa –

nei confronti di quante ditte, per qual esuperficie e per quale importo complessiv isiano stati liquidati o siano in corso di liqui-dazione gli indennizzi ;

nei confronti di quante ditte e per qualesuperficie complessiva l'Amministrazione ab-bia proceduto alla revisione delle servitù co-stituite anteriormente al 16 aprile 1968 .

L'interrogante chiede inoltre di conoscerele risultanze di cui sopra, specificate per sin -gole province, con riferimento alle provincedi Gorizia, Pordenone ed Udine .

(4-08717)

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Atti parlamentari

- 11732 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 29 OTTOBRE 1969

INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro della sanità, per sapere se è infor-mato che nel comune di Auletta (Salerno) s isono verificati, di recente, ben dieci casi d iepatite virale .

« Quali provvedimenti profilattici e igie-nici saranno adottati per eliminare le caus edella infezione .

(3-02205)

BIAMONTE » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro delle finanze, per conoscere quali ini-ziative saranno prese allo scopo di discuter eed approvare, con urgenza, la nuova ristrut-turazione dell ' istituto sperimentale tabacch ie se, in attesa del nuovo regolamento orga-nico non sia un fatto democratico superare ,con provvedimento ministeriale, l ' articolo 3del vigente regolamento .

« Infine si chiede di conoscere perché i lvasto complesso dell'istituto sperimentale ta-bacchi di Scafati (Salerno), per la cui costru-zione sono state sperperate diverse centinai adi milioni, è rimasto abbandonato ed inutiliz-zato .

(3-02206)

« BIAMONTE » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri della sanità e del lavoro e previdenz asociale, per conoscere il loro pensiero ed iloro concreti intendimenti in ordine alla sin-golare posizione giuridica e tecnico-organiz-zativa dell 'ospedale del Bambin Gesù inRoma e alle responsabilità che ne conseguon osotto il profilo dell 'assistenza sanitaria all apopolazione infantile della capitale e dell aregione laziale e del trattamento giuridico,economico e morale riservato al personale me-dico e non medico in servizio presso il sud-detto istituto .

« Premesso che l'ospedale del BambinGesù, come si evince dal dispositivo della de-cisione adottata il 3 novembre 1967 dal Consi-glio di Stato in sede giurisdizionale sul ri-corso presentato da un ex-dipendente dell oospedale, è una entità patrimoniale dell aSanta Sede, ubicata e operante in territoriodello Stato italiano ;

che non ha personalità giuridica pub-blica in assenza di un formale riconosci -

mento dell 'autorità dello Stato italiano a ci òpreposta e che si configura pertanto com e" mero ente di fatto " esplicante una attivitàdi natura privatistica ;

che è soggetto alla giurisdizione italianain materia di controlli tecnico-sanitari e d irapporto di lavoro dei dipendenti, svolgend oattività che esula dai fini propri ed essenzial idello Stato straniero che opera in territori osoggetto alla sovranità italiana ;

premesso ancora che, in relazione aquanto è previsto dai commi 4 e 5 dell ' articolo1 e dall'articolo 19 della legge 12 febbraio1968, n . 132, è del tutto abusiva la classifica-zione di ospedale di prima categoria attribui-tasi dall 'ospedale del Bambin Gesù in assenz adei requisiti e del riconoscimento previsti e i npresenza, invece, di un rivendicato e confer-mato carattere privato dei rapporti di lavorodel personale sanitario e amministrativo di -pendente, gli interroganti chiedono ai Mini-stri interessati :

1) se non considerino di estrema gra-vità il fatto che la capitale e l'intera region elaziale, con una popolazione che supera cin-que milioni di persone, non possiedano u nospedale specialistico per bambini e siano co-strette a soddisfare i bisogni sanitari ospeda-lieri della loro popolazione infantile rivolgen-dosi ad un presidio ospedaliero straniero che ,per la sua natura privata, è estraneo alla disci-plina interna dei servizi ospedalieri e allo sta-to giuridico dei dipendenti propri degli ospe-dali italiani ;

2) se non giudichino inaccettabile, pe rla sua implicita precarietà e pericolosità, laassurda situazione dei servizi interni del -

l 'ospedale del Bambin Gesù che, malgrado lacomplessità dei problemi connessi all 'assi-stenza specialistica per oltre 600 ricoverati ,non dispone di locali separati per l ' isolamentoe la cura degli ammalati di forme diffusive ,di adeguati servizi speciali di radiologia eanalisi, di servizi speciali di trasfusione, ane-stesia e rianimazione, di servizi di pronto soc-corso con adeguati mezzi di trasporto, di unasufficiente dotazione organica di medici spe-cialisti e di personale sanitario non medico ;

3) se non considerino immorale e in -degno il trattamento economico e previden-ziale riservato al personale medico e non me -dico in servizio all'ospedale del Bambin Gesù ,vincolato da contratti a termine di sei mesi ,assoggettato al permanente ricatto del licen-ziamento, privato degli inalienabili diritti as-sicurativi e previdenziali, frustrato nella su adignità umana e professionale ;

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Atti parlamentari

— 11733 —

Camera dei Deputati

l, LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 29 OTTOBRE 1969

4) se non avvertano l ' incoerenza e lacontraddittorietà nel comportamento del Mi-nistero della sanità e del lavoro e della previ-denza sociale, gravemente lesivo degli inte-ressi sanitari dei bambini affidati alle curedell ' ospedale del Bambin Gesù, i quali mentredalle case di cura private pretendono giusta -mente garanzie precise di ordine igienico-sa-nitario, ai fini anche dell'autorizzazione all astipula di convenzioni con gli enti o istitutimutualistici e assicurativi, tali garanzie nonsono chieste e imposte al suddetto ospedaleprivato e ciò malgrado il fatto che la totalit àdei bambini ricoverati sia di nazionalità ita-liana e che i singoli ricoveri siano protetti daregolari convenzioni con gli enti o istituti mu-tualistici e assicurativi ;

5) se non giudichino inammissibile ,ingiustificato, moralmente e politicamente de-precabile che il Ministero della sanità abbi aerogato delle sovvenzioni ad un istituto pri-vato quale è l 'ospedale del Bambin Gesù eche addirittura lo abbia finanziato per l ' isti-tuzione di una scuola per vigilatrici di infan-zia, abilitata a rilasciare, non si sa a qualetitolo, diplomi aventi valore legale (!) .

« Gli interroganti, in relazione ai fatti de-nunciati la cui gravità e delicatezza non pu òsfuggire a nessuno, chiedono ai Ministri dell asanità e del lavoro e della previdenza sociale ,se non ritengano di intervenire immediata -mente e con energia per ottenere che :

l ' ospedale del Bambin Gesù si mett anella condizione tecnico-organizzativa e fun-zionale idonea ad assolvere ai suoi compit iistituzionali e a rispettare rigorosamente l eresponsabilità e gli impegni derivantigli dall econvenzioni stipulate con gli enti e istitut imutualistici e assicurativi ;

l ' ospedale del Bambin Gesù garantisca lapresenza in servizio di personale medico e no nmedico altamente specializzato, in numer osufficiente alle necessità di una assistenz aospedaliera pediatrica moderna e qualificata ,assicurando a detto personale la sicurezza de lrapporto di lavoro e un trattamento econo-mico, assicurativo e previdenziale pari aquello praticato negli ospedali italiani ;

vengano create tutte le premesse per l'ur-gente finanziamento e costruzione in Roma diun ospedale specializzato per bambini , capacedi assolvere compiutamente agli obblighi eai bisogni sanitari della popolazione infantil edell ' intera regione .

(3-02207) « ALBONI, ZANTI TONDI CARMEN ,OGNIBENE, LA BELLA, D ' ALESSIO ,CIANCA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro per gli interventi straordinari ne lMezzogiorno e nelle zone depresse del centro -nord, per conoscere le cause che hanno deter-minato la Cassa' del Mezzogiorno a dare di-sposizioni alla commissione provinciale pe rl'artigianato – Camera di commercio di Agri-gento – di accantonare le numerose richiest edi contributi a favore degli artigiani, di cu iall'articolo 17 della legge 26 giugno 1965 ,

n . 717, presentate dopo il 12 ottobre 1967 ; e senon ritenga di intervenire affinché tale dispo-sizione sia revocata, accreditando- nel con -tempo i relativi fondi per il pagamento de icontributi il cui esame è stato di già portat oa termine, e ciò al fine di sanare una situa-zione di grave disagio fra i numerosi artigia-ni, che si vedono negata, senza loro colpa, laapplicazione di norme legislative già dispost ein loro favore .

(3-02208)

« DI LEO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro del turismo e dello spettacolo, per sa-pere se è a conoscenza della grave situazion edel settore regionale calcio in Calabria e inparticolare dei casi verificatisi a Reggio Ca-labria in seguito a recenti decisioni della legacalcio Calabria con sede a Catanzaro in vio-lazione delle norme federali, peraltro ripetu-tamente disattese in varie circostanze dai di-rigenti responsabili della ricordata lega ; e perconoscere le sue determinazioni per una ra-pida normalizzazione della situazione .

L'interrogante più specificatamente se-gnala che, con comunicato dell'8 ottobre 1969,

la commissione disciplinare ha adottato prov-vedimenti gravi a carico di quattro societàcalcistiche dilettanti (Matteotti, Bovese, Atle-tico Reggio, Diamante), radiate dai ranghi fe-derali per una presunta responsabilità ogget-tiva conseguente al comportamento da partedi un dirigente delle singole società colpite ,comportamento definito dalla suddetta com-missione disciplinare di " particolare gravi-tà " ; e ricorda che detto comportamento " d iparticolare gravità " si sarebbe evidenziat ola sera del 1° settembre 1969 in seguito allaprotesta dei dirigenti di un numero cospicuodi società nella sede del comitato calcio d iReggio Calabria per il mancato provvedimen-to di sostituzione dei componenti del suddet-to comitato, sostituzione già deliberata nelluglio 1969 dal consiglio direttivo del comitatoregionale calcio e poi, in violazione di precis enorme regolamentari, dallo stesso revocata .

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Atti Parlamentari

- 11734 —

Camera dei Deputata

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI

SEDUTA POMERIDIANA DEL 29 OTTOBRE 1969

L'interrogante si permette di chiedere d iaccertare se le società radiate dai ranghi fe-derali sono tra quelle che nell'assemblea ge-nerale delle società calabresi dilettantistich etenutasi in Catanzaro il 20 luglio 1969, discu-tendosi il bilancio e le relazioni dell'anno cal-cistico 1968-69, hanno denunziato varie e qua-lificate irregolarità, le quali peraltro sonostate notificate con regolare denuncia alla pre-sidenza federale della Federazione italianagioco calcio, se ancora è vero che uno deidirigenti squalificati, e precisamente quell odella Società Atletico Reggio, è lo stesso cheha denunziato le irregolarità commesse nel -l'assemblea citata alla corte federale ; e se èvero che il citato procedimento disciplinaresi è svolto in violazione delle norme regola-mentari e in particolare è stato negato ai di-rigenti squalificati il diritto incontrovertibil edi conoscere in via formale le relative accuse .

« L'interrogante infine si permette di chie-dere se risponde al vero che l'instaurato pro -cesso disciplinare è stato motivato dall 'obbiet-tivo di colpire un dirigente federale notoria -mente sensibile alle richieste delle società efortemente critico nei confronti della gestioneclientelare del comitato regionale calabro .

(3-02209)

« CINGARI » .

« Il sottoscritto chiede d ' interrogare il Pre-sidente del Consiglio dei ministri e i Ministr idell'interno e del lavoro e previdenza sociale ,per sapere quali provvedimenti ed intervent iintendono promuovere in ordine alla " serra-ta " che proditoriamente è stata attuata dall aditta Annunziata nel suo stabilimento di Lec-cano .

« Risulta all'interrogante che nei giorn iscorsi, nel momento in cui lavoratori e sin-dacato si accingevano alla elezione della com-missione interna, il proprietario ha posto i natto una gravissima rappresaglia trasferend oi lavoratori candidati alla commissione in -terna .

« In seguito a questo grave atto veniva pro-clamato uno sciopero di quarantotto ore .

« Come ulteriore rappresaglia l'Annunzia-ta, prendendo a pretesto la necessità di proce-dere alla manutenzione e alla riparazione de-gli impianti, ha comunicato la decisione dichiudere per dieci giorni la fabbrica, attuan-do quindi di fatto la serrata .

« L ' interrogante mentre fa presente la gra-ve situazione che si è venuta a determinare ,ricorda anche gli incidenti che nel 1962 si ve-rificarono nel corso di una lotta sindacale nel -

la stessa azienda e gli atteggiamenti repressiv ie intimidatori adottati contro i lavoratori daquell 'epoca ad oggi .

(3-02210)

« QUERCI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell ' interno, per conoscere se è statoinformato di quanto si è verificato il giorn o28 ottobre 1969 a Pavia dove elementi comuni-sti hanno tentato di penetrare a viva forzanella sede della Federazione provinciale de lMSI ed hanno, con lanci di sassi, chiodi edaltri oggetti contundenti, infranto i vetri dell efinestre, danneggiato gli infissi e ferito l'uni-co giovane che, in quel momento, si trovav anei locali .

« Tutto ciò si è verificato senza che le for-ze dell 'ordine, pure presenti, intervenissero afrenare la furia devastatrice e senza che ope-rassero nemmeno un fermo fra i responsabil idi questo atto vandalico che, del resto era sta-to preceduto giorni fa da un 'altra manifesta-zione teppistica, avente per obbiettivo la stes-sa sede del MSI .

« Di fronte a questi atti di violenza preor-dinata che seguono quelli che ormai si verifi-cano quotidianamente in varie zone d'Italia ,gli interroganti chiedono di sapere se il Mi-nistro non ritenga di dare disposizioni all eforze dell 'ordine di uscire dalla posizione d ipassività assunta di fronte alle manifestazio-ni di violenza organizzata .

(3-02211)

« R0ME0, SERVELLO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro del tesoro, per sapere quale svilup-po abbia assunto negli ultimi anni il turism oitaliano verso la Jugoslavia e quale sia l'inci-denza annuale del trasferimento di valuta ita-liana verso la vicina repubblica sia per l eattività turistiche sia per il crescente interes-se dei nostri cacciatori alle " battute " nell eriserve propagandate e organizzate da appo-site agenzie straniere .

(3-02212)

« SERVELLO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro degli affari esteri, per sapere se i lGoverno abbia accertato le ragioni che hannoindotto le autorità della Repubblica del Por-togallo ad espellere un deputato ed altri espo-nenti socialisti italiani e per sapere se inizia-tive simili a quella condotta nel Portogallo d aelementi di una parte politica non siano più

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Atti Parlamentari

— 11735 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 29 OTTOBRE 196 9

responsabilmente da assumere in seno al-l'Unione interparlamentare, con criterio esten-sivo e tale da accertare le caratteristiche, l emodalità e lo svolgimento delle elezioni anch enei paesi dell'est europeo .

(3-02213)

« SERVELLO, DE MARZIO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare ilMinistro dei lavori pubblici, il Ministro pergli interventi straordinari nel Mezzogiorno enelle zone depresse del Centro-nord e i Mi-nistri dell'interno e dell 'agricoltura e foreste ,per sapere quali giudizi esprimono in ordin ealla grave denuncia contenuta in una recent enota dell 'associazione " Italia nostra " sullasituazione urbanistica delle zone di interess eturistico del Gargano .

« Quali provvedimenti intendono adottar eper porre termine a tali devastazioni, per evi -tare ulteriori deturpamenti e nel contempo ga-rantire un ordinato sviluppo turistico ed u nprocesso di insediamento nella salvaguardia enel pieno rispetto dei valori paesistici e dell ebellezze naturali esistenti nella zona .

« Sulla base delle documentate indicazion idella citata " Italia nostra ", che segnala tr al'altro anche le zone maggiormente compro-messe, se non ritengono disporre un'inchiest ae denunciare alla autorità giudiziaria gli even-tuali responsabili e quegli amministratori co-munali direttamente interessati al disordin eedilizio ed alle speculazioni in atto o coinvolt ida illegittimi interessi privati .

« Quali urgenti provvedimenti ed iniziati-ve, infine, i Ministri, di concerto, intendon oassumere per lo sviluppo e la valorizzazion edella zona ed in particolare quello dell 'agri-coltura e foreste anche in ordine alla propostadella predetta associazione di revisione di tut-to il regime proprietario dei suoli da part edel commissariato degli usi civici .

(3-02214)

« MASCOLO, PISTILLO, SPECCHIO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro dell ' interno, per conoscere i motivi ole sollecitazioni per le quali il Ministro del -l'interno nelle sue dichiarazioni al Sena-to nella seduta del 28 ottobre sugli increscios ifatti di Pisa, ha affermato che " il giorno 24gli avvenimenti a Pisa erano precipitati pe run manifesto fatto affiggere dalla CISNAL egiudicato provocatorio dai partiti di estremasinistra » .

« Gli interroganti chiedono di conoscerein particolare chi abbia fornito al Ministr odell'interno tale menzognera informazione ,che, fatta propria dal Ministro e proclamat anel Parlamento, costituisce una deformazio-ne della verità ed un tentativo di coprire oscagionare i teppisti autori del delittuos oassalto e devastazione della sede dell aCISNAL di Pisa . Ciò dal momento che risul-ta incontrovertibile - ed è stato accertato an-che dalla questura di Pisa - che la CISNALnon aveva affisso o fatto affiggere alcun mani-festo ; ne aveva pronto uno dal titolo " ma-scalzoni " che si riferiva a ignoti che avevanoinfranto nei giorni precedenti la targa dell aCISNAL all ' ingresso degli uffici ; ma tale ma-nifesto, pur già stampato, era rimasto negl i

uffici della CISNAL come ha potuto consta -tare la questura di Pisa operando la valuta-zione dei danni e come risulta dall'ufficio d ipubblicità di Pisa, presso il quale dovrebbeesistere - e non esiste - la documentazione d i

una eventuale affissione di manifesti da part edella CISNAL nel periodo in oggetto .

(3-02215)

« ROBERTI, PAllAGLIA, FRANCHI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i l

Ministro dell ' interno, per conoscere, in rela-zione agli incidenti verificatisi a Latina du-rante lo sciopero generale del 28 ottobre 1969

ad opera di elementi estremisti maoisti e neo-fascisti, quali provvedimenti intenda adottareil Governo per garantire l'ordinato svolgi -mento di manifestazioni sindacali che negl i

ultimi tempi troppo spesso sono degenerate ,ad opera di elementi provocatori in genereestranei allo stesso ambiente interessato all emanifestazioni, in tumulti sanguinosi checreano un clima di guerriglia, creano panic onelle popolazioni interessate, danneggiano gl istessi interessi dei lavoratori indebolend o

l'autorità sindacale e in definitiva turban oprofondamente la ancora giovane democra-zia italiana .

(3-02216)

« BERNARDI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro dell'interno, per sapere se gli risult iche le autorità di pubblica sicurezza di Ber-gamo abbiano disposto un permanente servi -zio d'ordine davanti alla sede centrale dell aItalcementi, alla casa dell'ingegner Perenti ,alla sede del Giornale di Bergamo e nel casoaffermativo per quali ragioni tale servizio siastato predisposto .

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« In particolare per sapere se non riteng ache tali misure rappresentino un tentativo d irendere veritiere certe versioni degli episodiavvenuti nel corso dello sciopero generale d imartedì 21 ottobre 1969 ,

(3-02217)

« MILANI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro delle poste e delle telecomunicazioni ,per conoscere i motivi per i quali il Ministr odelle poste e delle telecomunicazioni non h aritenuto di dover esaminare con i rappresen-tanti sindacali i problemi che hanno dato ori-gine all'ultima grave manifestazione di scio -pero del personale postelegrafonico e che ten-gono ancora in agitazione il personale medesi-mo, minacciando di paralizzare a tempo in -definito l'intero servizio del recapito della cor-rispondenza, giacente in quantitativi impres-sionanti presso tutti gli uffici postali della Re -pubblica .

« In particolare gli interroganti sottolinea -no le seguenti questioni, la cui mancata solu-zione costituisce oggetto di vivo malcontent odelle categorie interessate :

revoca della decurtazione delle indennit àper il lavoro straordinario e per il lavoro not-turno ;

concessione di una indennità di collabo-razione al personale autista ;

nuova regolamentazione dei turni di la-voro del personale portalettere .

« Gli interroganti chiedono di conoscere pe rquali ragioni proprio le suddette questionisono state escluse dall ' esame svoltosi al Mi-nistero, malgrado che per esse fossero stat eavanzate dai rappresentanti sindacali delle ca-tegorie interessate specifiche richieste .

(3-02218)

« ROBERTI, PAllAGLIA, CARADONNA ,

MARINO » .

« I sottoscritti chiedono di_ interrogare iMinistri della pubblica istruzione, dell ' in-terno e di grazia e giustizia per sapere se son oa conoscenza del malcontento e delle protest edegli studenti e della opinione pubblica del-la provincia di Grosseto per l ' intervento dell eforze di polizia che hanno estromesso con laforza, dall ' edificio scolastico, gli studenti del-l'istituto professionale per il commercio d iGrosseto che avevano proceduto all'occupa-zione dell ' istituto medesimo .

« Gli interroganti fanno presente che tal eoccupazione è stata determinata dal fatto che

ad un mese dall'inizio dell 'anno scolasticogli studenti del quarto anno di tale istitutonon possono iniziare gli studi perché si è i nattesa della pubblicazione sulla Gazzetta uffi-ciale della legge istitutiva delle classi 4a e 5ae che prevede l ' accesso all 'università, recen-temente approvata dal Parlamento, e degl iatti amministrativi che devono essere emess idal Ministero della pubblica istruzione .

« Gli interroganti fanno presente altres ìche l ' ordine di sgombero dell ' istituto sarebbestato emesso dal procuratore generale pressola Corte di appello di Firenze cioè la stess aautorità che ha provveduto a denunciare allamagistratura centinaia di lavoratori di Orbe-tello, della Amiata e di Grosseto per l'azion esindacale da questi compiuta in occasione d irecenti lotte aziendali .

« Gli interroganti domandano, anche i nconsiderazione delle proteste che tali denun-cie e tali azioni hanno sollevato in tutta laprovincia di Grosseto, se i Ministri interes-sati non intendano intervenire per dare sodi-sfazione alle legittime richieste degli student idel predetto istituto e per far sì che ogn iazione intimidatoria nei confronti dei lavo-ratori e degli studenti sia stroncata .

(3-02219)

« TOGNONI, BENOCCI, BONIFAZI ,

GUERRINI RODOLFO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell ' interno, per sapere se è informa-to dei gravi episodi avvenuti il 26 ottobre 1969

a Battipaglia (Salerno) .

« In occasione della festa dell ' Unità, orga-nizzata dalla sezione comunista e regolar -mente autorizzata, un gruppo di facinorosi d iestrema destra si recavano nelle prime ore po-meridiane nella piazza dove si doveva tener ela manifestazione e cominciavano a strappar ecartelli, manifesti e mostre di propaganda ,profittando dell'ingiustificabile assenza diagenti della forza pubblica .

« Il giovane Della Corte, addetto alla vigi-lanza degli stands per conto del partito comu-nista, interveniva per opporsi alle oltraggios emanifestazioni di vandalismo e di provoca-zione fascista .

« Il giovane veniva allora aggredito e per-cosso, riportando lesioni guaribili in 10 gior-ni e quindi trasportato a viva forza nella ca-serma dei carabinieri .

« Tale episodio di violenza fa seguito a daltre provocazioni dei gruppi fascisti nei con -fronti delle organizzazioni democratiche e i nparticolare del partito comunista a Battipa-

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glia, già segnalate alla locale questura, senz aper altro che venissero prese adeguate misure .

« Gli interroganti chiedono quali provvedi -menti si intendono assumere da parte del Mi-nistero per far cessare queste attività crimi-nose dei gruppi fascisti, per garantire il liber oesercizio dei diritti democratici, infine per in-dividuare e denunziare i responsabili dell'ul-tima aggressione, tenendo conto della viva in-dignazione della popolazione di Battipagliae delle proteste dei partiti democratici .

(3-02220) « DI MARINO, BIAMONTE, VETRANO ,CIRILLO » .

sicurezza non ha funzionato in maniera sod-disfacente e per quale motivo ciò si sia veri-ficato ;

quali misure e provvedimenti, non sol odi natura repressiva, il Governo si riproponedi adottare, di fronte alla vistosità e pericolo-sità del fenomeno mafioso, sempre più dimo-strate sotto il profilo della criminalità e, so-prattutto, nel campo socio-economico e nel co-stume dell'intera provincia di Reggio Calabria .

(3-02222)

« FIUMANÒ, TRIPODI GIROLAMO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro di grazia e giustizia, per sapere se son oa conoscenza che cinque cittadini appartenen-ti al movimento anarchico sono in carcere aMilano dal 26 aprile 1969 sotto pesantissimeaccuse (associazione a delinquere e tentatastrage) a seguito di un attentato dinamitardoad opera di ignoti alla fiera campionaria, sen-za che tali accuse siano state provate e senzache si tenda a celebrare in un tempo ragione-vole il regolare processo, come insistentemen-te richiesto dagli stessi interessati .

« L' interrogante desidera, in particolare ,sapere se in tale stato di cose non si esprimala volontà di punire duramente prima di giu-dicare, contrariamente a quanto stabilisconole norme costituzionali e penali, e non si cad anell 'atteggiamento tipico degli ordinament iantidemocratici, che è quello di considerar erilevanti e prevalenti - sugli stessi fatti - icosiddetti reati di opinione .

(3-02221)

« SERVADEI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno allo scopo di conoscere :

le cause che hanno impedito alle forz edi pubblica sicurezza di giungere all ' arrestodella stragrande maggioranza degli esponent idella mafia della provincia di Reggio Calabri aintervenuti al convegno sull 'Aspromonte nelnumero di circa 130, non potendosi accettareassolutamente per buona la versione che lacausa è da addebitarsi alla circostanza del con-temporaneo impiego degli agenti disponibil iper altro servizio di polizia, in occasione dellamanifestazione neofascista tentata, sabato25 ottobre 1969, nella città di Reggio Calabria ,da parte del cosiddetto Fronte Nazionale ;

se corrisponde a vero la notizia che i lcoordinamento fra le varie forze di pubblica

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per conoscere :

1) la posizione del Governo di fronte a igravi incidenti avvenuti a Reggio Calabria ,sabato 25 ottobre 1969, a causa di inammissi-bili provocazioni fasciste organizzate dal co-siddetto " fronte nazionale " capeggiato d aValerio Borghese, incidenti che hanno datoluogo a parecchie decine di feriti, a dann iad edifici pubblici e a mezzi di trasporto pub-blici e privati e a grave turbamento dell'or-dine pubblico ;

2) quali misure e provvedimenti il Go-verno si ripropone di adottare dopo questaennesima manifestazione neofascista, dato ch eè risultato :

a) che, nello scontro con le forze dipubblica sicurezza, gli organizzatori e i par-tecipanti alla manifestazione stessa sono in-tervenuti con premeditata intenzione, com estanno a dimostrare i mezzi adoperati (bom-be molotov, petardi, pistole, catene, manga-nelli e bastoni) ;

b) che l'obiettivo politico degli orga-nizzatori risiede nel tentativo di sovvertire l eistituzioni repubblicane e antifasciste, cos ìcome hanno correttamente interpretato tutt ii partiti e movimenti giovanili democratici ei sindacati dei lavoratori CGIL, CISL e UIL ,nell ' occasione riunitisi per denunziare ed op-porsi a tale tentativo di eversione anticostitu-zionale .

(3-02223)

« TRIPODI GIROLAMO, FIUMANÒ » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri, per co-noscere la situazione in ordine alle scadenzedella proprietà e della direzione de Il Cor-riere di Napoli e de Il Mattino .

(3-02224)

« Scorri » .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA POMERIDIANA DEL 29 OTTOBRE 1969

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Pre-sidente del Consiglio dei ministri e il Ministrodel tesoro, sulla situazione della stampa napo-letana e, in particolare, per conoscere se son oin grado di informare il Parlamento sulla na-tura dei rapporti che intercorrono tra il Banc odi Napoli (proprietario della testata e degl iimpianti del giornale quotidiano Il Mattino )e la società editrice « CEN il Mattino », all aquale ne è affidata la gestione ;

per sapere, altresì, se ritengano compa-tibile con i fini istituzionali dell'Ente la de-cisione di intervenire nel campo editoriale e ,in caso affermativo, se stimino che l'attual egestione contribuisca veramente alla salva -guardia della libertà di informazione e di stam-pa in una situazione particolarmente difficil ee delicata come quella napoletana e meridio-nale ;

per sapere, infine, trovandoci di frontealla scadenza delle convenzioni, se non riten-gano di dover favorire la costituzione di unanuova gestione editoriale, capace di render eIl Mattino un giornale effettivamente al servi -zio degli interessi delle popolazioni di Napol ie del Mezzogiorno che, in definitiva, ne sop-portano le spese .

(3-02225)

« AvoLlo » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consigio dei ministri e il Mi-nistro del tesoro, per sapere se sono a cono-scenza che da tempo sono scaduti gli organ iamministrativi della CEN partecipazione de lBanco di Napoli, editrice dei quotidiani IlMattino e il Corriere di Napoli e le conven-zioni esistenti ;

quali iniziative intendono assumere pe rassicurare la continuità della pubblicazion edei due quotidiani ed un regime amministra-tivo che solleciti e garantisca l'apporto di tut-te le forze politiche, poiché trattasi di quoti-diani finanziati con pubblico denaro, e d iquanti hanno a cuore la democrazia e lo svi-luppo economico e sociale delle regioni meri-dionali .

(3-02226)

« LEZZI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per conoscere l'atteg-giamento tenuto di fronte alle ripetute provo-cazioni di gruppi fascisti e di agenti dei co-

lonnelli greci, a Pisa, che le autorità local idi Governo hanno tollerato troppo a lung o

per sapere quali misure ha adottato pe rperseguire i responsabili dei gravi episodi ch esono costati la vita del giovane studente Ce-sare Pardini e il ferimento di numerosi cit-tadini che hanno protestato legittimament econtro le provocazioni ;

per sapere come intende accertare le re-sponsabilità delle forze di polizia e del pre-fetto di Pisa .(3-02227) « RAFFAELLI, INGRAO, MARMUGI ,

BARCA, DI PUCGIO, RAICICH, AR -

ZILLI, T0GNONI, GIACHINI, LOM-BARDI MAURO SILVANO, MALFATTIFRANCESCO » .

INTERPELLANZ A

« Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro dei lavori pubblici, per conoscer equali sono gli intendimenti del Governo rela-tivamente alla ricostruzione dei paesi terre-motati della Sicilia occidentale ;

per conoscere inoltre se intenda o nosfruttare, al fine di ridare, nel più brev etempo possibile, una casa ai terremotati tut-tora baraccati, il sistema di costruzione del-l'inventore israeliano architetto Haim Heifetz ;l'interpellante, nel giugno 1969, si è recatoin visita in Israele per rendersi conto di tal einvenzione e delle sue applicazioni, e su su arichiesta, accolta dal ministro del tempo, s iè fatto accompagnare dall'ispettore general edel Ministero dei lavori pubblici, ingegner eLuigi Giangrossi .

« L'interpellante chiede di conoscere la re-lazione presentata sull'argomento dall'altofunzionario, al ritorno dalla sua missione ,giudicando che in detta relazione siano con -tenuti elementi tecnici relativi ai tempi mi-nimi di costruzione delle case, al loro cost o(inferiore per metro quadrato al costo dellestesse baracche) e alle loro caratteristiche an-tisismiche accertate da molteplici esperiment igià eseguiti in vari laboratori scientifici ; ele-menti questi tutti validi a potere orientareGoverno e Parlamento verso la sollecita so-luzione, col sistema suddetto, dell'angoscios oproblema della casa ai terremotati siciliani .

(2-00381)

« COTTONE » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO