SEDUTA DI GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE 1971 -...

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Atti Parlamentari 32435 — Camera dei Deputar : V LEGISLATURA -- DISCUSSIONI — SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 1971 518. SEDUTA DI GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE 197 1 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUCIFREDI INDICE PAG . PAG . Disegni di legge (Approvazione in Commis - sione) 3247 8 Disegno e proposte di legge (Seguito dell a discussione) : Riforma dell'ordinamento universitari o (approvato dal Senato) (3450) ; CASTELLUCCI e MIOTTI CARLI AMALIA : In - carichi nelle università degli studi e istituti di istruzione superiore a pre- sidi e professori di ruolo degli isti- tuti di istruzione secondaria in pos- sesso del titolo di abilitazione all a libera docenza (40) ; NANNINI : Modifiche all'ordinament o delle facoltà di magistero (252) ; GIOMO : Disposizioni transitorie per gl i assistenti volontari nelle universit à e istituti d'istruzione universitari a (611) ; GIOMo ed altri : Nuovo ordinament o dell'università (788) ; CATTANEO PETRINI GIANNINA : Estensione ai professori incaricati delle norm e contenute nell'articolo 9 della legg e 24 febbraio 1967, n . 62, concernenti il conferimento degli incarichi di in- segnamento ai professori aggregat i (1430) ; GIOMO e CASSANDRO : Abolizione del va- lore legale dei titoli di studio uni- versitari e delega al Governo per l a emanazione di norme legislative sul- la disciplina dei concorsi per post i nelle amministrazioni statali e degl i esami di Stato per l'abilitazione al - l'esercizio professionale (2364) ; MAGGIONI : Nuove norme in materia d i comandi per l'insegnamento nell e università e abrogazione dell'arti- colo 7 della legge 26 gennaio 1962 , n . 16 (2395) ; CATTANEO PETRINI GIANNINA : Bando uni- co straordinario per concorsi spe- ciali ai posti di professore univer- sitario (2861) ;

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputar:

V LEGISLATURA -- DISCUSSIONI — SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 1971

518.

SEDUTA DI GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE 1971

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUCIFREDI

INDICE PAG .

PAG .

Disegni di legge (Approvazione in Commis -sione) 3247 8

Disegno e proposte di legge (Seguito dell adiscussione) :

Riforma dell'ordinamento universitari o(approvato dal Senato) (3450) ;

CASTELLUCCI e MIOTTI CARLI AMALIA : In -carichi nelle università degli studi eistituti di istruzione superiore a pre-sidi e professori di ruolo degli isti-tuti di istruzione secondaria in pos-sesso del titolo di abilitazione all alibera docenza (40) ;

NANNINI : Modifiche all'ordinament odelle facoltà di magistero (252) ;

GIOMO : Disposizioni transitorie per gl iassistenti volontari nelle universitàe istituti d'istruzione universitaria(611) ;

GIOMo ed altri : Nuovo ordinament odell'università (788) ;

CATTANEO PETRINI GIANNINA : Estensioneai professori incaricati delle normecontenute nell'articolo 9 della legg e24 febbraio 1967, n . 62, concernentiil conferimento degli incarichi di in-segnamento ai professori aggregat i(1430) ;

GIOMO e CASSANDRO : Abolizione del va-lore legale dei titoli di studio uni-versitari e delega al Governo per l aemanazione di norme legislative sul-la disciplina dei concorsi per post inelle amministrazioni statali e degl iesami di Stato per l'abilitazione al -l'esercizio professionale (2364) ;

MAGGIONI : Nuove norme in materia d icomandi per l'insegnamento nell euniversità e abrogazione dell'arti-colo 7 della legge 26 gennaio 1962 ,n . 16 (2395) ;

CATTANEO PETRINI GIANNINA : Bando uni-co straordinario per concorsi spe-ciali ai posti di professore univer-sitario (2861) ;

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PAG .

MONACO : Provvedimenti urgenti per gliassistenti volontari universitari eospedalieri (3372) ;

SPITELLA : Provvedimenti per il perso -nale docente delle università (3448) 3243 7

PRESIDENTE 3243 7CANESTRI 32445, 3245 4D'ALEssIo 3243 7D'AQUINO 32448, 32459ELKAN, Relatore per la maggioranza 32452

32465, 32469FINELLI 32467GIANNANTONI, Relatore di minoranza 32451GIoMo 32446, 32455, 32456, 32459

32464, 32466, 32467GREGGI 32459, 32467G u I 3244 4MATTALIA 32463MAllARINO 32442, 32454MISASI, Ministro della pubblica istru -

zione 32453, 32466NAPOLI 32467NATTA 32446, 32455NIcosIA, Relatore di minoranza

3244032449, 32455, 32457, 3246432466. 32467. 32469 . 32470

PAG .

RAICICIi 32463ROMITA, Sottosegretario di Stato per

la pubblica istruzione 32470SANNA 32464SPITELLA 32464

Proposte di legge :

(Annunzio) 32437(Approvazione in Commissione) 32478(Modificazione nell'assegnazione a Com -

missione) 3247 9

Interrogazioni, interpellanze e mozione (An -nunzio) 32479

Corte dei conti (Trasmissione di relazione) 32437

Sui lavori della Camera :

PRESIDENTE 32470, 32472ANDREOTTI 32474, 3247 7BERTOLDI 32474, 32476, 32478DE MARZIO 32478INGRAO 32470, 3247 7LATTANZI 32473

Votazione segreta 32437

Ordine del giorno delle prossime sedute 32479

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La seduta comincia alle 16.

ARMANI, Segretario, legge il processoverbale della seduta di ieri .

(È approvato) .

Annunziodi proposte di legge.

PRESIDENTE. Sono state presentate all aPresidenza le seguenti proposte di legge da ideputati :

REGGIANI : « Modifica alla legge 16 di-cembre 1961, n . 1307, relativa al personal edella carriera esecutiva degli aiutanti tecni-ci di sanità » (3773) ;

BASSI ALDO : « Revisione del trattamentofiscale di alcuni tipi di vino spumante e dacquaviti .di vino e vinaccia » (3774) ;

MENICACCI ed altri : « Istituzione dell'alboe del registro per l'esercizio del trasporto d icose per conto terzi e per conto proprio co nautoveicoli, motoveicoli e rimorchi » (3775) ;

BERNARDI ed altri : « Ristrutturazione de lCorpo forestale dello Stato » (3776) ;

SPITELLA : « Contributo al centro interna-zionale magistrati " Luigi Severini ", ent emorale con sede in Perugia " » (3777) .

Saranno stampate e distribuite .

Trasmissionedalla Corte dei conti .

PRESIDENTE . Informo la Camera che i lPresidente della Corte dei conti, in adempi -mento al disposto dell'articolo 7 della legge21 marzo 1958, n. 259, ha trasmesso la deter-minazione e la relativa relazione della Cort estessa sulla gestione finanziaria del Comitat onazionale per l'energia nucleare, per gli eser -cizi 1968 e 1969 .(doc. XV, n. 24/1968-1969) .

Il documento sarà stampato e distribuito .

Seguito della discussione del disegno d ilegge: Riforma dell'ordinamento univer-sitario (approvato dal Senato) (3450) edelle concorrenti proposte di legge :Castellucci e Miotti Carli Amalia (40) ,Nannini (252), Giorno (611), Giorno edaltri (788), Cattaneo_ Petrini Giannin a(1430), Giorno e Cassandro (2364), Mag-gioni (2395), Cattaneo Petrini Giannin a(2861), Monaco (3372) e Spitella (3448) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno recail seguito della discussione del disegno d ilegge : Riforma dell'ordinamento universita-rio; e delle concorrenti proposte di legge Ca-stellucci e Miotti Carli Amalia, Nannini, Gio-rno, Giorno ed altri, Cattaneo Petrini 'Gianni-na, Giorno e Cassandro, Maggioni, Cattane oPetrini Giannina, Monaco e Spitella .

Come la Camera ricorda, la seduta d iieri è stata tolta essendosi constatata la man-canza del numero legale nella votazione perscrutinio segreto del seguente emendamentodel Governo 3. 3, sostitutivo del secondocomma dell'articolo 3 nel testo della Com-missione :

«La localizzazione di ogni università èconcentrata in un solo comune o in un insie-me di comuni viciniori, al fine di consentir ela funzionalità interdisciplinare dell'ateneo » .

Onorevole D'Alessio, insiste nella sua ri-chiesta di votazione a scrutinio segreto ?

D'ALESSIO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Domando se questa richie-sta sia appoggiata .

(E appoggiata) .

Votazione segreta.

PRESIDENTE. Indico la votazione a scru-tinio segreto sull'emendamento del Governo3. 3, accettato dalla Commissione .

(Segue la votazione) .

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Dichiaro chiusa la votazione e invito gli Cardia De Pol ionorevoli segretari a numerare i voti . Carenini de Stasio

(I deputati segretari numerano i voli) . Càrol iCarraCarta

Di Benedett oDi Giannantoni oDi LeoComunico il risultato della votazione :

CarusoCastelli

di MarinoDi Maur oPresenti e votanti

.

. 39 1Maggioranza . .

. . 196 Castellucci Di Nardo RaffaeleVoti favorevoli 194 Catella D'IppolitoVoti contrari 197 Cattanei Di Primio

(La Camera respinge) . Cattani Di PuccioCavaliereCavallari

DragoElkanHanno preso parte alla votazione:

Cebrell iCecati

EspostoFabbriAchilli Benedett i

Mcreman Bensi Ceccherini Fanell iAlboni Beragnoli Ceravolo Domenico Fasol iAldrovandi Bernardi Ceravolo Sergio Felic iAlessandrini Bertè Cervone FerrariAlessi Bertoldi Cesaroni Ferrett iAlf ano Biaggi Chinello Fibbi Giulietta

Biagin iAlini Cianca Finell iAllegri Bianchi Gerardo Ciccardini FioretAllera Bianco FlamigniAllocca Bima

CiceroneFornale

Alpino BoCingari

Foscarin iAmasio

CirilloFracanzan iBoffardi Ine s

Amodei Boldrini CocciaFracassi

Andreotti Bologna Cocco MariaFranchi

Angrisani Bonifazi ColajanniFregonese

Anselmi Tina BorghiColleselli

GalluzziAntoniozzi Borra

Colombo VittorinoGaspar i

AriostoArman iArnaudArzilliAssanteAverardi

Borraccino ConteGorghiCoronaCossigaCristofor iCucchi

Gessi NivesGiachin iGiannantoniGianniniGigliaGioia

BortotBoscoBottaBottar iBova

Azimont iAzzar oBaccalini

Bozz iBressan iBronzuto

Curt iCusumanoD'Alema

GiornoGiovanniniGirardin

Badaloni Maria Bruni D'Alessio Giraud iBadini Confalonier iBalasso

Bucciarelli Ducc iBuffone

Dall'Armellin a

D'AmbrosioGorreriGramegn a

Baldani Guerra Busetto Damico GranataBaldi Buzzi D'Angelo Granell iBallarin Cacciatore d'Aquino Grassi BertazziBarberi Caiati D'Arezzo Grazios iBarbi Caiazza D'Auria GreggiBarca Caldoro Degan Grimald iBardelli Calvetti De Laurentiis Guadalup iBardotti Calvi De Leonardis Guerrini GiorgioBaroni Canestrari Della Briotta Guerrini RodolfoBartesaghi Canestri Dell'Andro GuglielminoBartole Cantalupo De Lorenzo Ferruccio GuiBastianelli Caponi De Maria GuidiBeccaria Capra de Meo HelferBelci Caprara De Pascalis lanniello

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Ingrao Monaco Rosati SporaIotti Leonilde Monasterio Rossinovich Squicciarin iIozzelli Monti Ruffini Stell aIsgrò Morelli Russo Carlo StorciliJacazzi Moro Dino Russo Ferdinando SulloLa Bella Musotto Sabadini SulottoLaforgia Mussa Ivaldi Vercelli Sacchi Tagliaf err iLajolo Nahoum Salomone Tagliarin iLa Loggia Napoli Salvi TaniLamanna Napolitano Giorgio Sandri TantaloLami Napolitano Luigi Sangalli Tarabin iLattanzi Natali Sanna Tedesch iLattanzio Natta Santoni Tempia ValentaLavagnoli Niccolai Cesarino Scaglia Terrarol iLenti Scaini Tognon iNiccolai GiuseppeLeonardi Nicolini Scardavilla TorosLevi Arian Giorgina Nicosia Scarlato TrainaLima

Nuoci Schiavon Tripodi GirolamoLizzero

Ognibene Scianatico Trombador iLobianco Scionti TruzziLodi Adriana 011ietti

Scipioni Tuccar iLombardi Mauro Olmini

Scutari Usvard iSilvano Orili a

Longo Luigi Orlandi Sedat iSenese

VaghiValiante

PadulaLongon iLoperfido Pajetta Gian Carlo Sereni

ServadeiVassall iVecchiarell i

Luberti Pajetta GiulianoServello Venturol i

Lucchesi Palmitessa Sgarbi Bompani VespignaniMacaluso Pandolfi Luciana VetranoMaggioni Pascariello Silvestri VetroneMagri Patrini Sinesio VianelloMalfatti Francesco Pazzaglia Sisto Vicentin iMancini Vincenzo Pedini Skerk VillaMarmugi Pellizzari Sorgi Vincell iMarotta Pennacchini Spagnoli ZamberlettiMarras Perdona Specchio Zanti Tondi CarmenMartelli Pezzino Speranza ZappaMartini Maria Eletta Piccinelli Spitella Zucchini

Martoni Pietrobono

Maschiella Pintus

Masciadri Pirastu Sono in missione :

Mascolo Piscitello Bemporad Scarascia MugnozzaMattalia Pisicchio Corti VedovatoMattarelli Pisoni Galli ZagariMaulini Pistill o

Mazzarino Pochett i

Mazzola Pucci Ernesto Si

riprende la discussione.

Mengozzi Radi

Menicacci Raicich PRESIDENTE. Pongo in votazione l'arti-

Merenda Raucci colo 3 nel testo della Commissione .

Merli Rausa (È approvato) .Miceli Re Giuseppin a

Micheli Filippo Restivo Si dia lettura dell'articolo 4 .Micheli Pietro RevelliMiotti Carli Amalia Rognon iMisasi Romanato ARMANI, Segretario, legge :

Mitterdorfer Romeo « Le nuove università sono istituite o rico-Molè Romita

nosciute con la legge del programma plurien-

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naie di sviluppo delle università . La stessalegge determina i corsi di Iaurea, comunqu enon inferiori a cinque, e i corsi di diplomadi ciascuna università . Il consiglio nazionaleuniversitario indica quali dipartimenti deb-bano venire conseguentemente istituiti, fr aquelli tipici da esso fissati .

Per ogni università, con decreto del mini-stro della pubblica istruzione di concerto co nil ministro dei lavori pubblici, su propostaformulata dal Consiglio nazionale universita-rio d'intesa con la regione competente, sen-tito iI comune interessato, nonché, per le uni-versità libere, d ' intesa con gli enti promotori ,è nominato un comitato tecnico-amministra-tivo di cinque membri per le attività di primaistituzione e di insediamento territoriale .

Per ogni dipartimento, con decreto delministro della pubblica istruzione, su con-forme parere del Consiglio nazionale univer-sitario, è nominato un comitato ordinator edi tre membri, che ha il compito di provve-dere, secondo le modalità previste dalla pre-sente legge, agli adempimenti necessari all acopertura dei posti in organico del personal edocente e non docente, e all 'avvio dell'atti-vità didattica, che avrà inizio comunque no nprima che siano trascorsi sei mesi dalla no-mina dei comitati .

I membri del comitato tecnico-amministra-tivo e quelli dei comitati ordinatori di dipar-timento costituiscono provvisoriamente il con-siglio di ateneo, ne esercitano le funzioni e deleggono nel proprio seno una giunta . Aimembri del comitato tecnico-amministrativocompete una indennità ; i membri dei comi-tati ordinatori di dipartimento possono usu-fruire di comando o essere esonerati, anch ein parte, dai loro compiti di insegnamento .

Il consiglio di ateneo, così costituito in vi atransitoria, delibera uno statuto provvisorio .

Il consiglio di ateneo, una volta costituit oa norma dell 'articolo 42, delibera lo statut odefinitivo, secondo le modalità dell ' articolo 5 .

Il personale docente chiamato a far part edi un dipartimento nella nuova universitàdiviene di diritto membro del rispettivo co-mitato ordinatore . Il comitato ordinatore de-cade dopo che abbiano preso servizio i prim itre docenti, i quali entrano a far parte de lconsiglio di ateneo provvisorio .

I comitati di cui al terzo comma decadonocomunque al termine di tre anni dalla no -mina, e il ministro della pubblica istruzion eprovvede agli adempimenti mancanti su pro -posta del Consiglio nazionale universitario ,che si avvale delle competenti commission iconsultive di settore .

Entro tre anni dalla nomina, il comitatotecnico-amministrativo decade ed entrano i nfunzione gli organi ordinari di governo » .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare sul -l 'articolo 4 l'onorevole Nicosia . Ne ha facoltà .

NICOSIA. Signor Presidente, onorevolicolleghi, non è agevole intervenire sull'arti-colo 4 nell 'atmosfera determinata dal risultatodella votazione con la quale la Camera ha te-sté respinto un emendamento del Gover-no . (Commenti) . Questo voto fa seguito aduna giornata estremamente interessante, e sot-to molti punti di vista indicativa per le posi-zioni assunte : la stessa mancanza del nume-ro legale registratasi ieri sera, a quanto pare ,è anche un fatto politico di estrema importan-za. A ciò si è aggiunta, pochi minuti fa, l areiezione di un emendamento governativo .

Iniziandosi la discussione sull 'articolo 4 ,noi non possiamo non sottolineare questo fat-to, proprio perché tale articolo si pone in di -retta connessione con il secondo comma del-l ' articolo 3 . Vero è che il ministro Misasi haprecisato ieri sera che il secondo comma del -l 'articolo 3 si riferirebbe ai vecchi atenei an-ziché alle nuove università ; ma la questionenon è chiara e noi riteniamo che stia anzidiventando ancor più confusa, anche perchél 'articolo 4 è uno dei più oscuri e farraginos idi tutta la legge .

L 'articolo 4 tratta un problema già ampia -mente discusso in Commissione, e cioè quell odelle nuove università, tema che appassionatutta l'opinione pubblica . Già in occasionedell'esame dell 'articolo 3, del resto, abbiamoavuto occasione di parlare a lungo del natu-rale fenomeno della proliferazione delle sed iuniversitarie . L ' anelito alla creazione di unapropria università non può essere facilmen-te represso e vi sono conseguentemente molt ecittà, per non dire quasi tutti i capoluoghi d iprovincia che non sono sedi universitarie, ch echiedono l ' istituzione dell'università .

Con l ' articolo 4 si tende appunto a disci-plinare l'istituzione di nuove .università, rin-viando alla legge del programma pluriennal edi sviluppo degli istituti universitari . Nel casoin cui venisse approvato questo disegno d ilegge, dunque, sarà necessario, per istituirenuove università, attendere la predetta leggedel programma pluriennale di sviluppo dell euniversità di cui parla appunto il primo com-ma dell'articolo 4 . Ora noi non riusciamo pro-prio a comprendere come mai si possa far eun articolo così lungo, farraginoso, oscuro,

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complesso o meglio complicato (come vedre-mo), quando una legge successiva dovrà isti-tuire le nuove università. Le nuove univer-sità che nasceranno dal programma plurien-nale di sviluppo potranno benissimo esser ecostituite sula base della legge, così come pre-visto per lo statuto delle università . Noi noncomprendiamo il perché debba esservi unaprocedura diversa non appena viene costitui-ta una nuova università .

Non voglio soffermarmi a lungo su que-sto argomento, anche perché credo che ess oquesta sera appassionerà anche colleghi di al-tri gruppi ; perciò il mio intervento non sar àcosì lungo come quelli che mi propongo d ifare in occasione della discussione di altri ar-ticoli . Debbo precisare però alcune cose estre-mamente importanti . Non voglio parlare del -l 'università calabrese né di ,quella abruzzese .Dico soltanto che, se spetta al programma plu-riennale di sviluppo l'istituzione di nuoveuniversità, non mi rendo conto del perché s iprevedano tutti questi interventi ministerial iper la determinazione delle nuove università .

Al primo comma dell 'articolo 4 si dice :« Le nuove università sono istituite o ricono-sciute » (questo « o riconosciute è molto si-gnificativo, perché significa che il program-ma pluriennale di sviluppo potrà riconoscer ealcune università che oggi sono libere, percui sarebbe opportuno cominciare a stabilireun elenco di questi istituti di istruzione supe-riore, come dicevamo ieri sera nel corso dell adiscussione dell 'articolo 3) « con la legge de lprogramma pluriennale di sviluppo delle uni-versità » . Ma l ' articolo continua dicendo ch ela legge « determina » . Quale legge ? La leggedel programma pluriennale di sviluppo dell euniversità oppure una nuova legge ? In effet-ti, si parla della « stessa legge » . (Interruzio-ne del Sottosegretario Romita) .

Un momento, onorevole Romita . Se si trat-ta di una legge di programma e di sviluppo ,essa non può determinare in maniera rigid a« i corsi di laurea, comunque non inferior ia cinque, e i corsi di diploma di ciascuna uni-versità », considerato che l'università dovreb-be essere autonoma nello stabilire per propri ostatuto quali debbono essere i corsi di laureae i corsi di diploma. Vi è in questo un con-trosenso, una contraddizione . Ecco perchéquesta legge è oscura .

Vediamo poi come agisce il Ministero nel -l ' applicazione della legge . Il secondo commadell'articolo 4 del testo del Senato così recita :« Per ogni università, con decreto del mini-stro della pubblica istruzione di concerto co nil ministro dei lavori pubblici, su proposta del

Consiglio nazionale universitario e sentiti l aregione ed il comune interessati » (la Com-missione ha modificato questa parte in que-sto modo: « . . . d'intesa con la regione com-petente, sentito il comune interessato » : no inon riusciamo a capire il perché di tutta que-sta procedura farraginosa) « . . .è nominato un

comitato tecnico-amministrativo . . . » .

Pertanto, una volta che la legge è legge ,che la legge è quella del programma plurien-nale di sviluppo delle università, interverràpoi un decreto del ministro della pubblicaistruzione, di concerto con il ministro dei la-vori pubblici, a nominare un comitato tecni-co amministrativo su proposta del consiglio

nazionale universitario, d'intesa con la re-

gione competente e sentito il comune interes-sato. Già sappiamo che cosa significhi la for-mula: « d'intesa con la regione »; dal punto

di vista giuridico, tale formula ha sollevato

una serie di problemi. Come ho già avuto oc-casione di dire in sede di discussione del -

l'articolo 1, l'espressione : « d'intesa con laregione », dal punto di vista giuridico, dev e

essere ancora definita e la Corte costituzio-nale ha interpretato questa espressione i nparte in una maniera ed in parte in una ma-niera diversa.

Qui si dice, ripeto : « sentito il comune in-teressato » . Per esempio, ammettiamo che lalegge stabilisca di creare la « città universi-taria » in un certo comune di una regione eche il comune venga appena appena « sen-tito » : si tenga presente che il comune è te-nuto a variare in questo caso il suo piano re-golatore e a stabilire il perimetro della « cit-tà universitaria » .

Ma ci rendiamo conto, onorevoli colleghi ,

che questa legge così come è attualmente for-mulata – basta leggere il secondo comma del -l'articolo 4 – non consente di operare con : fa-cilità? Infatti non si può « sentire il pareredel comune interessato » . Il comune o ha l'ob-bligo di pronunciarsi, come accade per quan-to riguarda le zone industriali, le zone ar-cheologiche, le zone di interesse panoramicosoggette a vincolo turistico e paesaggistico ,oppure, se è semplicemente facoltizzato adesprimere un parere, deve poterlo fare nell oesercizio della sua autonomia, che deve tro-vare un suo riconoscimento anche in questalegge. Noi non possiamo stabilire che l'uni-versità nasca in un comune e che questo nonsi pronunzi perché territorialmente incom-petente . No, onorevoli colleghi, se volete sta-bilire un 'intesa con la regione, lo stesso cri-terio deve essere usato anche , per il comune .Direi anzi che il rapporto nasce dal punto di

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vista amministrativo più con il comune checon la regione . Con la regione, ripeto ancor auna volta, la Carta costituzionale stabilisc erapporti in materia di assistenza scolastica ,in materia universitaria ma non stabiliscecompetenze specifiche . Questa è la realtà, ameno che voi non abbiate già deciso che l acompetenza specifica della regione sia anchediretta a togliere ai comuni – così è avvenutoin Sicilia e in Sardegna, dove per la verit àsono stati tolti poteri non soltanto ai comun ima anche alle province – determinati poteri .

In questo caso si tratta di tutt'altro discor-so: voi seguite una vostra strada in contra-sto anche con la norma costituzionale cheparla chiaramente di enti locali autonomi eche stabilisce che tutta la legislazione dell oStato deve essere ispirata all'autonomia degl ienti locali .

Non desidero dilungarmi su questo pun-to, anche perché ritengo che altri colleghi ,anche dell'estrema sinistra, vi si sofferme-ranno. Ripeto ancora una volta che questesono le nuove università e che voi non potetesottrarle a quello che è l'impulso stesso del -le popolazioni che rappresentate. Voi qui do-vete darci anche una giustificazione . Ieri seraio ho sentito i comunisti pronunziarsi controil nostro emendamento e contro l'emenda -mento dell'onorevole Gui, fatto proprio dal -l'onorevole Giorno, relativo al secondo com-ma dell'articolo 3. Faccio rilevare che men-tre qui i comunisti parlano a favore del cen-tro unico, ad Udine essi affiggono manifestia favore della posizione decentrata dell'uni-versità .

Onorevoli colleghi, noi vogliamo che daparte dell'estrema sinistra venga chiarita laquestione. Infatti le popolazioni interessategiustamente reclamano e voi non potete man -tenere una posizione equivoca, voi dovet eadeguarvi alle vere, reali esigenze del popoloitaliano, così come si vanno manifestando intermini sempre più moderni .

Ora, non soltanto all'articolo 4 è previstoun decreto, concertato tra ministro della pub-blica istruzione e ministro dei lavori pubbli-ci, per la nomina di un comitato tecnico-am-ministrativo di cinque membri per le attivit àdi prima istituzione e di insediamento terri-toriale, ma è previsto anche un secondo de-ereto del ministro della pubblica istruzione ,da emanare su conforme parere del Consi-glio nazionale universitario, per la nominadel comitato ordinatore di ciascun diparti-mento . Quindi, noi avremo i decreti del mi-nistro della pubblica istruzione per i singol idipartimenti . I dipartimenti, dal canto lc ro,

avranno questo comitato ordinatore, mentr egli insegnanti verranno prelevati da altreuniversità, nelle quali verranno meno, datol'istituto del tempo pieno, i docenti . Il m;ni-stro avrà quindi un'ampia possibilità di ma-novra. Ad esempio, per creare tre diparti -menti in una nuova università, occorre sot-trarre nove cattedre o nove docenti di ruoload altre università . Questi docenti possonoessere impegnati nella costituzione della nuo-va università e di nuovi dipartimenti per pa-recchi anni e I'articolo 4 prevede anche un apossibilità di opzione . 1J per questo che l epossibilità di manovra del Governo sarannoampie e in contrasto con i criteri di autono-mia universitaria, dato che, sottraendo do-centi ad alcune università, si renderanno li-beri i relativi posti, che potranno a loro volt aessere messi a concorso, senza contare quell idisponibili nelle università di nuova istltu-zìone .

Onorevoli colleghi, non mi dilungo a con-siderare gli altri aspetti dell'articolo 4 . Esso ,comunque, merita un'ampia discussione; nonpuò passare sotto silenzio, anche perché h onotato che ad esso sono stati presentati moltiemendamenti . Noi non possiamo votarlo neltesto della Commissione né in quello del Se-nato, perché l'articolo si presenta complessoe farraginoso, prevedendo procedure che im-pediranno alle nuove università di essere co-stituite celermente per poter svolgere le pro-prie funzioni .

Inoltre, i compiti del personale docenteche viene chiamato a far parte dei nuovi co-mitati ordinatori appaiono estremamente com-plessi ed in contrasto con quel « tempo pie -no » che si richiede, nello stesso disegno dilegge, ai docenti universitari . Siamo in pre-senza, quindi, di una norma che già derogaad un concetto generale previsto nell 'artico -lo 27 del provvedimento .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Mazzarino . Ne ha facoltà .

MAllARINO . Signor Presidente, onore-voli colleghi, c 'è appena bisogno di rilevar el ' importanza notevole che l 'articolo 4 ha aifini di una valutazione del disegno di legg eche discutiamo. Dico subito che al nostrogruppo esso appare uno dei più significativiper illustrare ciò che di positivo nel disegn odi legge è (possiamo aggiungere, con la con-sueta nostra obiettività, anche grazie agl isforzi dell 'onorevole ministro) e ciò che, al -l'incontro, non ci sentiamo di accettare .

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Comincio con questa seconda parte ch eè, nostro malgrado, destruens . Che cosa man-ca nella formulazione dell 'articolo ? Innanz itutto, una precisazione che alcuni di voi po-tranno ritenere superflua, ma che noi invec eriteniamo necessaria . Si tratta di precisarele vie attraverso le quali si potrà evitare quel -la che i tedeschi chiamano : Ausrottung derBesten, l 'eliminazione dei migliori ; o comemeglio tradurrei in senso, per così dire, tecni-co-biologico, selezione a rovescio . Noi dicia-mo che se non si precisa che impianti e at-trezzature debbono essere esplicitamente indi-cati come premessa all ' istituzione delle nuo-ve università, si creeranno equivoci tali d afavorire nei peggiori la corsa verso quell euniversità i cui impianti sembrano corrispon-dere ad attenuate esigenze scientifiche e d icultura, laddove ci sarà l'eliminazione di fat-to dell ' elemento studentesco migliore, che do-vrà cercare zone di attività, sia pure lontan edalle sue sedi abituali di residenza, dove eimpianti e strutture siano adeguati .

Io penso ancora una. volta ad una euro-peizzazione dell ' università. Guardate ai col-leges inglesi: essi, abbandonate le vecchieforme aristocratiche che ne erano all'origi-ne, oggi attirano a sé gli studenti miglior iattraverso un funzionamento adeguato allevalutazioni didattiche più moderne. Se miè concesso esporre una mia personale espe-rienza, debbo confessare che il modello in-glese è stato per me, se proiettato su tal ebase democratica, un punto di partenza ne-cessario, quando, sia pure a costo di con -trarre un debito personale di 10 milioni d iIire, mi trovai a dover rinnovare la facolt àuniversitaria di cui mi onoro di essere pre-side; oppure, per citare un esempio mirabile ,vi farò notare la possibilità di confronto tr al ' esperienza inglese e quella del collegio Ghi-slieri di Pavia .

Orbene onorevoli colleghi, se ciò vale per'le università già esistenti, a maggior ragion edeve valere per le università nuove. C ' è unlavoro di Guderzo su Struttura e funzionedel collegio universitario, che, apparso se ianni fa, sembra a me come scritto oggi quas iad indicare la via che si dovrà battere nel-l ' istituzione delle nuove università .

La legge del programma pluriennale d isviluppo può precisare singoli punti, ma quel -lo di base, relativo agli impianti e alla strut-ture, cioè in primo luogo al problema dell aselezione attraverso i colleges, deve essere in -dicato nella legge in quella sobria ma indi-cativa maniera che il nostro emendamento a lprimo comma prevede .

Ad illustrazione del nostro punto di vista ,vi dirò che nelle università si verifica, di fat-to ciò che la legge di Thúnen prevede per l eattività sociali ed economiche in assoluto . Siadetto tra parentesi io, a costo di sembrarv ipiuttosto antiquato, credo nella validità dell alegge di Thiinen . Credo però anche nella ne-cessità di doverne superare le conseguenze .Cioè lo studente si iscrive nella sede dell'uni-versità più vicina alla residenza della sua fa -miglia e dunque dalle strutture di codestauniversità discende la sua futura attività nel -le linee che dovranno distinguerla . Perciò noiinsistiamo nell'affermare la necessità che l eattrezzature delle università nuove consentanola presenza residenziale . Se vogliamo , che lostudente scelga l'università nuova migliore eche l'università nuova scelga gli studenti mi-gliori, dobbiamo fare in modo che la legg edi Thúnen agisca il meno possibile a favor edi codeste libere scelte .

Noi non vogliamo riprendere la discussio-ne sul valore legale dei titoli di studio, perchéla maggioranza ieri ha respinto il nostro arti -colo aggiuntivo 2-bis . La nostra opposizion eè costruttiva - voi lo sapete - e, anche se con-tinuiamo a ritenere di aver ragione, sappiamobene che in casi come questi la ragione è l'artedel possibile . E abbiamo fiducia, per altro ,nel progresso delle riforme, così come le ha

t concepite l'onorevole ministro, sicché la rifor-ma della scuola secondaria avvii in futuro un abuona volta al riconoscimento del nostro punt odi vista. Ma non ci direte che, almeno in sededi discussione sull'articolo 4, non si debba ri-badire il principio che vera autonomia uni-versitaria è quella che fa l'università attivanella ricerca degli studenti più capaci per tra-scinarli, in questa selezione - come dicevo -a sé, e gli studenti a loro volta attivi nella ri-cerca .dell'università dove più snodato e vari o

e compiuto è l ' insegnamento; e più - potre iaggiungere - autorevoli sono i maestri . Imma-ginate una università nuova in una piccolacittadina di provincia, la quale riesca a in-gaggiare (perdonatemi questa orribile pa-rola) dei grandi maestri francesi o ingles io tedeschi, e così via, o nostri, e stabiliscapremi o borse di studio per gli studentiche abbiano migliore preparazione e dimo-strino più intensa partecipazione ai seminari d iricerca. Ebbene, qui avrete l'università idealedel futuro, l'università che per tradizione èstata propria dei centri, dei piccoli centri co-me Tiibingen o Erlangen . E chi di voi è stat oa Tiibingen e ha visto quelle piccole stanzedove hanno lavorato giovani che erano desti -nati a dare il loro nome al mondo sa bene che

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cosa potrebbe significare in un domani anch eprossimo una università anche nelle piccolis-sime città di provincia, ma una università fun-zionale . Una università, per esempio - dicia-molo pure - a Viterbo o ad Avellino o a Calta-girone (e non vi scandalizzate) ma degna vera-mente di Romanelli o di Francesco De Sancti so di don Sturzo . L'essenziale è che quelle atti-vità culturali in quelle piccole, piccolissim ecittà, siano anche attività agonali nel sensopiù pieno di questa parola, agone delle nuoveuniversità fra loro e con le antiche, agone de-gli studenti tra loro . Una università, insomma ,fondata non sul titolo di studio come fine ul-timo di ordine pratico ma sulla passione e sul -l ' amore per lo studio a cui quel titolo corri -sponde. E allora, in tal caso, la riforma uni-versitaria anche per altro senso inciderà inmaniera del tutto positiva sulla vita italiana .Perché come noi andiamo oggi quasi in pelle-grinaggio a vedere quei colleges in cui allafine del '700 lavorava un Hegel a Tiibingen ,così domani anche nelle piccolissime cittadin eitaliane divenute città universitarie troveret estranieri che le ammirano e le seguono . (Ap-plausi dei deputati del gruppo liberale) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l 'ono-revole Gui . Ne ha facoltà .

GUI. Desidero semplicemente porre du equesiti al ministro ed alla Commissione, nonavendo io presentato emendamenti .

AI primo comma dell ' articolo 4 si dice :le nuove università sono istituite o ricono-

sciute con la legge del programma pluriennal edi sviluppo delle università » . Non sono uncostituzionalista come lei, signor Presidente ,ma ho l ' impressione che stabilire il riconosci -mento per legge delle università libere sia con-tro la Costituzione .

Secondo la Costituzione, a mio avviso, l euniversità libere, quando hanno i requisiti pe ressere riconosciute, hanno il diritto di esser ericonosciute; ed il loro riconoscimento no npuò essere subordinato ad una legge, tant omeno ad una legge di programma, il che vuo !dire che sarebbero riconosciute soltanto se s iinquadrassero in un certo programma . Riten-go che questo sia contro la Costituzione .

Questo il primo quesito che desideravo ri-volgere alla Commissione stessa ed al mini-stro, perché fosse chiarito, se possibile i lmio dubbio. Secondo le norme della nostraCostituzione, l'arte e la scienza sono libere ,e libero ne è l'insegnamento ; la legge, nel fis-sare i diritti e gli obblighi delle scuole che

chiedono la parità, deve assicurare iI rispett odi certi principi. Ritengo che il quesito da meproposto abbia un certo fondamento .

Mi rendo conto dello spirito cui si inform ala norma in discussione, e lo posso anche ap-prezzare, ma penso che l'obiettivo non possaessere raggiunto in questo modo. Lo spirito èquello di opporsi ad una certa faciloneria, s ec ' è stata, nel riconoscimento di università li -bere; ritengo che possano esserci altri mezz iper assicurare tutto questo . Invece che attri-buire il riconoscimento al solo ministro dellapubblica istruzione, lo si può deferire al con-siglio dei ministri, con atto amministrativo .Ritengo comunque che la norma sia contro l aCostituzione .

Un altro quesito riguarda il terzo comma ,ove si dice che per ogni dipartimento, con de-creto del ministro della pubblica istruzione s uconforme parere del Consiglio nazionale uni-versitario, è nominato un comitato ordinator edi tre membri . Si tratta naturalmente dei di-partimenti delle nuove università . Al secondocomma si parla di comitati ordinatori delloateneo; e per le università libere si osservauna opportuna precauzione, poiché si dice ch equesto comitato è nominato di intesa con gl ienti promotori . Nel caso del dipartimento, pe rle università libere, non c 'è più questo riguar-do; si dice su conforme parere del consiglionazionale universitario. Se domani forze mar-xiste volessero costituire un ' università di in-dirizzo marxista, il comitato ordinatore - cheè poi quello che chiama i professori ad inse-gnare nell'università - potrebbe essere nomi -nato da un ministro democristiano . E non cre-do che questo sarebbe logico . Penso che l 'attofondamentale della chiamata dei professor inon possa che essere in linea con coloro ch epromuovono l ' istituzione di una università .Anche qui, quindi, ci vorrebbe un ' intesa conil comitato ordinatore dell'ateneo, per far esalvo il diritto dei promotori dell 'università .Spero che a questi quesiti sarà data risposta ésarò ben lieto se essi risulteranno privi di fon-damento .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Sostituire l 'articolo 4 con il seguente :

Le nuove università sono istituite con lalegge ,di attuazione programma pluriennale d isviluppo della università .

La legge che istituisce le nuove univer-sità stabilisce le lauree che questa è abili -tata a conferire ed i dipartimenti nei qual iessa è inizialmente articolata fissandoli in

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modo che sia prevista la più ampia collabora-zione scientifica e didattica tra settori diversi .La legge indica altresì gli organici iniziali de lpersonale docente e non docente, i :finanzia-menti necessari allo svolgimento delle attivit àdidattiche e di ricerca nonché quelli per l acreazione di impianti che agevolino la pre-senza residenziale degli studenti e di attrez-zature per le attività politiche sociali, cultu-rali e ricreative degli studenti e del perso-nale docente e non docente .

Alla prima organizzazione delle nuove uni-versità provvede un Comitato ordinatore arti -colato a seconda .dei dipartimenti ,di cui è pre-vista l'istituzione. Esso è nominato con de-creto del ministro della pubblica istruzioneed è composto da :

1) sette membri designati dal CNU ;2) cinque membri designati dalla Re-

gione ;3) due membri designati dalla provinci a

e due membri desigati dal comune in cui h asede l'università ;

4) cinque membri designati dalle orga-nizzazioni sindacali dei lavoratori .

Il comitato ordinatore si avvale della col-laborazione di tre membri dirigenti di ogn isettore di insegnamento di ricerca del qual eè prevista l'istituzione.

Alla prima organizzazione della nuova uni-versità il comitato deve provvedere entro du eanni .

Il comitato decade qualora non provved anei termini scaturiti dal comma precedente eviene ricostituito con le stesse modalità .

4 . 1.

Canestri, Boiardi, Ceravolo Domenico ,

Sanna.

L 'onorevole Canestri ha facoltà dì svol-gerlo.

CANESTRI. Il nostro emendamento muov eda due ragioni critiche essenziali . La primaè che l'articolo 4 del disegno di legge confe-risce, a nostro parere, troppo potere discrezio-nale al Ministero e, correlativamente, attri-buisce caratteri assai imprecisi alla legge de lprogramma pluriennale di sviluppo per l'isti-tuzione (noi qui non parliamo di riconosci-mento) delle università .

La seconda ragione è che l'articolo 4 de ldisegno di legge qualifica in senso strettamen-te tecnico-amministrativo l 'attività del comi-tato che provvede alla prima organizzazion edelle nuove università, il che è a nostro pa-rere assolutamente insostenibile .

I1 nostro emendamento corrisponde perciòalle seguenti tre esigenze : primo : forte accen-

tuazione del momento rappresentato dall alegge di programmazione pluriennale . Second onoi la legge deve prevedere, oltre che le laure e(c'è una dimenticanza nel nostro emendamen-to, ma siamo d ' accordo che il numero dei cor-si di laurea non possa essere inferiore a cin-que), i dipartimenti, garantendo la più vast ainterdisciplinarietà, ed anche gli organici ini-ziali del personale docente e non docente, non -ché i finanziamenti necessari tanto alle atti-vità didattiche e di ricerca, quanto alla co-struzione delle infrastrutture necessarie all apresenza degli studenti e alle diverse attivitàpolitiche, sociali e culturali .

Secondo: prospettare un comitato ordina-tore per la prima organizzazione delle nuoveuniversità che, almeno in parte, rispetti l econnessioni politico-sociali a cui sempre rin-viano gli insediamenti universitari . Lasciamoperdere il carattere tecnico-amministrativo,che non può esistere ; esistono invece connes-sioni profonde con le strutture economiche ,le scelte produttive, le soluzioni urbanistiche .l'organizzazione del territorio . Ecco perché noiindichiamo un comitato politico nel quale ,insieme con i membri designati dal consigli onazionale universitario e salva la possibilit àdi collaborazione di tre membri dirigenti perogni settore di insegnamento e di ricerca de lquale è prevista l ' istituzione, vi siano rappre-sentanti della regione, degli enti locali di base(comune e provincia) e rappresentanti dell eorganizzazioni sindacali dei lavoratori, per l oesercizio di quella funzione di controllo e no ncerto di cogestione subalterna a cui noi ci sia-mo richiamati nei nostri interventi durantequesto dibattito .

Terza ed ultima esigenza: ridurre al mi-nimo il tempo in cui agisce l'organismo prov-visorio . Infatti, noi proponiamo che il comi-tato debba provvedere entro due anni alla pri-ma organizzazione della nuova università . Na-turalmente su questo punto, di fronte all oemendamento del Governo 4. 11, siamo favo-revoli ad una ulteriore riduzione ad un ann odi tale termine .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

Sostituire l'articolo 4 con il seguente:

Le nuove università sono istituite con legg ee debbono essere dotate di strutture – com-prendenti anche impianti e attrezzature per l eattività culturali e sportive – che consentan ola presenza residenziale di docenti e studenti .

Alla prima organizzazione provvede un acommissione articolata a seconda dei diparti-

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menti di cui è prevista la costituzione, com- e) 3 membri designati dalla provincia eposta di membri eletti dai dipartimenti di 3 membri designati dal comune in cui ha sed eegual nome già esistenti . la nuova università;

4. 5. Mazzarino, Giorno, Badini Confalonieri, Bi-

gnardi, Bozzi, Camba, Capua, Cassandro,

Cottone, De Lorenzo Ferruccio, Ferioli,

Malagodi, Monaco.

GIOMO . Signor Presidente, ritiriamo il se-condo comma di questo emendamento. Il pri-mo comma lo riteniamo svolto dall'interventodel collega Mazzarino.

PRESIDENTE . Sta bene . Sono stati pre-sentati i seguenti emendamenti :

Al primo comma, sostituire le parole da :determina i corsi di laurea, fino alla fine de lcomma, con le parole : i titoli di studio, co-munque non inferiori a cinque, che ciascun anuova università è abilitata a conferire e idipartimenti nei quali 'essa è inizialmente ar-ticolata, tenendo presente la necessità dell apiù ampia collaborazione scientifica e didat-tica tra settori diversi . La stessa legge indic aaltresì gli organici iniziali del personale do-cente, i finanziamenti necessari allo svolgi -mento delle attività didattiche e di ricerca ,nonché quelli per la creazione di impianti ch eagevolino la presenza residenziale degli stu-denti e di attrezzature per le attività culturali ,politiche e ricreative degli studenti e del per-sonale docente e non docente .

4 . S. Granata, Natta, Giannantoni, Levi Arian

Giorgina, Loperfido, Raicich, Pascariello ,

Scionti, Tedeschi, Bini, Giudiceandrea ,

Bocchi .

Sostituire il secondo, terzo e quarto com-ma, con i seguenti:

Per le attività di prima istituzione di ogn inuova università provvede un comitato ordi-natore, nominato con decreto del ministr odella pubblica istruzione e composto da :

a) 3 docenti per ciascun dipartimentoprevisto dalla legge ed eletti dai docenti d itutti i dipartimenti dello stesso tipo ;

b) 2 ricercatori per ciascun dipartimentoprevisto dalla legge ed eletti dai ricercator idi tutti i dipartimenti dello stesso tipo ;

c) 5 rappresentanti del personale nondocente, designati dalle organizzazioni sinda-cali maggiormente rappresentative in camponazionale ;

d) 7 membri designati dalla regione i ncui ha sede la nuova università ;

f) 6 membri designati dalle organizza-zioni dei lavoratori .

I membri di cui alla lettera a) hanno i lcompito di provvedere, secondo le modalit àpreviste dalla presente legge alla coperturadei posti in organico e all 'avvio dell'attivit àdidattica, che avrà inizio comunque non pri-ma che siano trascorsi sei mesi dalla nomin adel comitato .

I membri del comitato costituiscono prov-visoriamente il consiglio di ateneo, ne eserci-tano le funzioni ed eleggono nel proprio senouna giunta e un presidente con funzioni d irettore .

4. 9 . Natta, Granata, Levi Arian Giorgina, Gian-

nantoni, Loperfido, Raicich, Pascariello ,

Tedeschi, Bini, Giudiceandrea, Bocchi,

Scionti.

Sostituire il settimo, ottavo e nono comma,con i seguenti :

Ai membri del comitato ordinatore com-pete una indennità; i membri di cui alle let-tere a), b) e c) possono usufruire di comand oo essere esonerati, anche in parte, dai lor ocompiti .

I membri di cui alle lettere a), b) e c )costituiscono provvisoriamente il consiglio d idipartimento, di cui fanno parte di diritto ,fino ai limiti previsti dal successivo articolo 45 ,il personale docente chiamato a far parte deldipartimento della nuova università, i ricer-catori e il personale non docente assunto ne -gli organici del nuovo dipartimento .

Entro tre anni dalla nomina il comitat oordinatore decade ed entrano in funzione gl iorgani ordinari di governo . Il ministro dell apubblica istruzione provvede agli adempi -menti mancanti su proposta del Consiglio na-zionale universitario, che si avvale delle com-petenti commissioni consultive di settore .

4 . 10. Natta, Granata, Levi Arian Giorgina, Gian-

nantoni, Loperfido, Raicich, Pascariello ,

Tedeschi, Bini, Giudiceandrea, Scionti.

NATTA. Chiedo di svolgerli io .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

NATTA . Desideriamo innanzi tutto sotto -lineare il rilievo e l'importanza di questo ar-ticolo 4, nonché – mi sia consenAo dirlo su-bito – la sua complessità . Infatti, se non èerrata la nostra valutazione, l'articolo prevede

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Camera dei beputah

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che il programma generale di sviluppo dell auniversità italiana debba avvenire attravers ouna legge di programmazione pluriennale ; inesso, cioè, si afferma sostanzialmente un prin-cipio e si pongono alcune norme .

Con il nostro primo emendamento noi de-sideriamo che si esca da una certa indetermi-natezza della legge ; nei commi successivi a lprimo l'articolo 4 prevede - mi sembra che an-che alcune osservazioni fatte poco fa dall'ono-revole Gui si muovano in questa direzione - icriteri di istituzione di nuove università, siastatali sia libere . Ritornerò in seguito su que-sto punto . Ora mi preme affermare che questopunto rappresenta uno dei cardini della leg-ge e ritengo che l 'esame di esso da parte del -la Camera debba essere il più possibile at-tento. Noi abbiamo ieri affermato - non credoche sia necessaria una conferma - che ritenia-mo che lo sviluppo dell'università italian adebba avvenire sulla base di una program-mazione di carattere generale . A questo pro-posito, se il Presidente me lo consente, desi-dererei dire poche parole di ulteriore chiari -mento anche per quanto riguarda la vicend adell'articdlo 3 .

Siamo favorevoli ad un programma di svi-luppo dell 'università italiana che tenga il pi ùpossibile conto anche delle esigenze delle di-verse regioni e del processo storico del nostr opaese, secondo il quale alcune regioni d'Italiasono state meno toccate dall'istruzione univer-sitaria . Noi riteniamo - e non abbiamo maisostenuto il contrario - che quando si affermauna visione unitaria ,dell'università, essa nonsi debba intendere in un senso troppo meschi-no e circoscritto anche sotto il profilo terri-toriale. Quello di cui ci siamo preoccupati eci preoccupiamo è che le nuove universitàsorgano su un fondamento di serietà (altri -menti sarebbe meglio non farle), e su un abase che tenga ben presente i fattori locali ,quello delle attrezzature, delle biblioteche, ec-cetera . Una facoltà universitaria non può sor-gere in un deserto . Ecco perché noi siamo stat iseveri critici di un certo tipo di espansion edell 'università ; lo siamo stati tanto più da lmomento in cui l'idea di un'espansione pro-grammata e dunque ordinata dell'universit àitaliana è stata accolta generalmente in que-sto Parlamento e affermata dai Governi edalle maggioranze in questo ultimo decennio .Quello che noi chiediamo, in definitiva, è ,sotto questo profilo, un minimo - non dicò

un massimo - di coerenza .Noi riteniamo che l'articolo 4, al primo

comma, giustamente affermi che lo svilupp odell'università debba avvenire sulla base di

una legge di programma pluriennale . Desi-deriamo soltanto che si abbandoni una certaindicazione formulata in termini troppo gene-rici nel primo comma ; e cioè che vi sia unaspecificazione e un impegno già in quest alegge, nel senso di prevedere anche il finan-ziamento degli organici e delle abtività didat-tiche, di ricerca e per la creazione degli im-pianti, un'indicazione che agevoli la creazio-ne - certo, non dico che si potrà realizzare i n

un fiat l'università residenziale - di un tipo d iuniversità il più possibile adeguata alle esi-genze che oggi vengono generalmente ricono-sciute .

È questo il primo dei problemi che noi po-niamo. In sede di Commissione ci è stato dett o

che si tratta di una cosa ovvia e normale,ma a me sembra opportuno che l'ovvio di -venti esplicito anche in questa formulazione ,cioè diventi una indicazione il più possibil e

tassativa .

Il secondo problema che poniamo è quellorelativo alla istituzione di nuove università ,per le quali è qui prevista una procedura perdecreti, senza cioè attendere la legge, affidan-dosi al ministro soprattutto la parte relativ aalla istituzione di università attraverso i co-mitati ordinatori .

Al riguardo noi dobbiamo muovere obie-zioni di sostanza, obiezioni serie . Mi spiacenon sia in questo momento presente l'onore-vole Misasi, il quale qualche volta ha dichia-rato di voler rinunciare ad una parte dei po-teri del Ministero della pubblica istruzion eper quanto riguarda alcuni settori, come adesempio le belle arti od altro . Io credo che i lministro farebbe bene a non rinunciare a queipoteri, mentre sarebbe forse opportuno che

rinunciasse a qualche altro potere, ad esem-pio in questo caso .

Nel corso della discussione sulle linee ge-nerali mi sono già permesso di osservare ,affrontando l'aspetto dell'autonomia dell'uni-versità, del processo di democratizzazion eanche della vita universitaria, che vi sonoalcuni settori per i quali il ministro conser-va nelle sue mani, a mio giudizio, delle leveeccessive, soprattutto nella fase - lo vedre-mo nelle norme transitorie - relativa allo svi-luppo degli organici (diciamo pure che con -serva la manovra sugli organici), come pur enel caso, altrettanto importante, della istitu-zione di nuove università e ciò attraverso icomitati ordinatori di ateneo e di diparti-

mento .Qual è il punto che ci preoccupa ? In

qualche misura posso anche concordare con

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alcune delle osservazioni che faceva poc'an-zi l'onorevole Gui . Noi riteniamo che già i nquesta fase istitutiva delle nuove universitàil ministro debba seguire, per quel che ri-guarda la nomina di comitati ordinatori, unainvestitura il più possibile democratica . Ri-teniamo, cioè, che la nomina dei 5 cornpo-nenti il comitato ordinatore per ciascun ate-neo e dei 3 membri per ogni singolo diparti -mento conferisca all'esecutivo poteri eccessi -vi, di cui non vi è alcuna necessità .

Noi siamo quindi fautori di comitati or-dinatori eletti dalle diverse componenti so-ciali che poi vengono configurate negli arti -coli successivi, ed alle quali deve essere af-fidato il governo dell'università .

Sosteniamo pertanto - d'accordo, mi sem-bra, anche con altri gruppi che hanno pre-sentato emendamenti di tenore analogo -l'esigenza di una investitura democratica deicomitati ordinatori e di una loro configura-zione meno ristretta o, se mi è consentitoil termine, meno oligarchica data la faseestremamente delicata in cui essi operano ,quella, cioè, della nascita di una nuova uni-versità . Sosteniamo, in altri termini, l'ideadi comitati ordinatori che rispecchino il piùpossibile quelli che dovranno poi essere gl iorgani democratici di governo dell'univer-sità, in modo che non sia troppo stridentela contraddizione tra questa fase costitutiva ,in cui il potere direzionale è accentrato nellemani di un numero troppo limitato di per-sone, e una fase, che sarà quella del funzio-namento normale dell'università, che invec econfigura organismi decisionali molto piùestesi, forse eccessivamente estesi, a nostroparere .

Ecco le ragioni per le quali noi nel se-condo nostro emendamento, cioè il 4 . '9, ab-biamo proposto una diversa articolazione ,una diversa composizione dei comitati ordi-natori . È chiaro che queste indicazioni cheabbiamo formulato potrebbero essere discu-tibili, e sono certamente opinabili dal punt odi vista della composizione numerica . Peròriteniamo che questo sia un punto essenziale ,un punto che può risolvere almeno uno deiproblemi sollevati dall'onorevole Gui, anchequello che riguarda l'istituzione di nuoveuniversità libere, non statali . Anche se rico-nosco che nell'articolo 4 c'è tutto un intrecci odi aspetti e di problemi, anche a quest oaspetto si potrebbe forse dare una divers aimpostazione . Comunque, l'esigenza di un ainvestitura democratica e di una composi-zione meno ristretta, meno oligarchica de icomitati ordinatori. di ateneo e di dinarti -

mento a noi sembra tale da dover esser epresa in seria considerazione .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Al primo comma, sopprimere le parole :Il Consiglio nazionale universitario indic aquali dipartimenti debbono venire conseguen-temente istituti, fra quelli tipici da esso fissati .

4. 2.

Almirante, Nicosia, De Marzio, Pazzaglia,

Roberti, d'Aquino, Romeo.

Al secondo comma, sostituire le parole :sentito il comune interessato, con le seguenti:e il comune interessato .

4. 3 . Almirante, Nicosia, De Marzio, Niccolai

Giuseppe, Menicacci, d'Aquino, Pazza -

glia, Franchi, Romeo .

Sopprimere i commi dal terzo al nono .

4. 4 .

Almirante, Nicosia, d'Aquino, Menicacci ,

Niccolai Giuseppe, Delfino, Romeo.

D'AQUINO . Chiedo di svolgerli io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

D'AQUINO. Con l'emendamento Almirante4. 2, proponiamo che si sopprimano al prim ocomma dell'articolo 4 le parole : « Il Consi-glio nazionale universitario indica quali di-partimenti debbono venire conseguentement eistituiti, fra quelli tipici da esso fissati », eciò in relazione a quanto stabilisce l'articolo 1.della legge, data la piena autonomia dell esingole sedi universitarie, e quindi dei sin-goli statuti .

Con l 'emendamento Almirante 4 . 3, noiproponiamo di sostituire al secondo commale parole « sentito il comune interessato »con le altre « e il comune interessato », per -ché a noi sembra più giusto che anche il co-mune partecipi attivamente alla formazion edel decreto ministeriale ivi previsto anch eperché è esso che dovrà ospitare i vari orga-nismi. Il comune dovrebbe essere anzi sentit oper primo ed operare di concerto con la re-gione e con il Consiglio nazionale univer-sitario .

Con l'ultimo emendamento Almirante 4 . 4 ,noi riteniamo che debbano essere soppress ii commi dal terzo al nono perché, quand odiscuteremo del dipartimento, potremo en-trare nel merito anche della istituzione dellenuove università .

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PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Sostituire il secondo comma con i seguenti:

Per ogni università, con decreto del mini-stro della pubblica istruzione, di concerto co nil ministro dei lavori pubblici, su propostaformulata dal Consiglio nazionale universita-rio, d'intesa con la regione competente, sen-tito il comune interessato, è nominato un co-mitato tecnico amministrativo di cinque mem-bri per le attività di prima istituzione e d iinsediamento territoriale .

Analoga procedura sarà seguita per le uni-versità libere prevedendosi l'intese, con gl ienti ' promotori con la esclusione dell'inter-vento del ministro dei lavori pubblici .

4. à Giorno, Mazzarino, Badiai Confalonieri ,

Bignardi, Bozzi, Camba, Capua, Cassan-

dro, Cottone, De Lorenzo Ferruccio, Fe-

rioli, Malagodi, Monaco.

Al secondo comma, sostituire le parole :d'intesa con, con la parola : sentita.

4 . 7. Giorno, Mazzarino, Badini Confalonieri, Bi-

gnardi, Bozzi, Camba, Capua, Cassandre,

Cottone, De Lorenzo Ferruccio, Ferioli,

Malagodi, Monaco.

GIOMO . Li diamo per svolti, signor Presi -dente .

PRESIDENTE. Avverto che il Governo hapresentato il seguente emendamento :

All'ottavo comma, sostituire le parole :tre anni, con le parole : un anno ; e sostituir ele parole : su proposta, con le parole : su pa-rere conforme .

4 . 11.

Governo .

NICOSIA, Relatore di minoranza . Chiedodi parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

NICOSIA, Relatore di minoranza . Gl iemendamenti all'articolo 4 si possono divider ein tre gruppi . Un primo gruppo è sostanzial-mente costituito da quelli dei colleghi del PC Ie del PSIUP; un secondo gruppo fa capo ai treemendamenti del MSI, che sono di una logic astringente ; un terzo gruppo è costituito dagl iemendamenti .dei colleghi del gruppo liberale ,che sono di notevole importanza (soprattuttoquello dell'onorevole Mazzarino 4 . 5) . Vi è po il'emendamento del Governo che modifica sol -tanto parzialmente la primitiva linea ed è in

una posizione che non interessa assolutamenteil dispositivo della legge .

L'emendamento Canestri 4 . 1 in sostanza ri-calca la tesi di fondo della sinistra, l'interpre-tazione cioè che dà della università, non sol -tanto della nuova, ma anche della vecchia ch edovrebbe diventare nuova . I colleghi di sini-stra manifestano la volontà che a creare l enuove università, come poi a reggere anche l evecchie, debbano essere dei « parlamentini » .

Si chiede che a far parte del comitatocoordinatore siano chiamati sette membri de-signati dal consiglio nazionale universitario(e un organo anche politicizzato), cinqu emembri designati dalla regione (onorevol eSanna, ella sa come procedono le region ispecialmente in Sardegna e in Sicilia e com estanno camminando nel resto d'Italia) . Perquesti cinque membri designati dalla regio-ne non si prevede nemmeno un criterio dielezione. Debbono essere eletti secondo un arappresentatività di gruppo, o secondo uncriterio di maggioranza e minoranza, e quest aultima come deve essere rappresentata ? Quell adella rappresentatività della minoranza è unaquestione molto seria che si manifesta in sed ecomunale e provinciale oltre che regional ee nazionale . Quando si dice, ad esempio, ch etre membri devono appartenere alla maggio-ranza e due alla minoranza, i due della mino-ranza a chi devono essere assegnati ? Vi son oinfatti delle minoranze che esprimono una po-sizione a sinistra e altre che la esprimono a de-stra . Non è previsto quindi nemmeno il criteri odi selezione dei cinque membri rappresentant ila regione. chiaro che questo è un organopoliticizzato, specialmente dai rappresentant idella regione . Si chiede inoltre che di questocomitato coordinatore facciano parte due mem-bri designati dalla provincia e due membri de-signati dal comune in cui ha sede l'università .

Fra rappresentanti designati dalla region ee quelli designati dalla provincia e dal . co-mune abbiamo in tutto nove membri, rispettoai sette designati dal Consiglio nazionale uni-versitario . Vi è quindi una prevalenza non d irappresentanti degli enti locali, ma di rappre-sentanti dei partiti . I rappresentanti della re-gione, per esempio, non sono rappresentant idi enti locali che hanno avuto l'idea di pro -muovere le nuove università : sono soltant orappresentanti politici e quindi di partito .

Si chiede infine che di questo comitato fac-ciano parte cinque membri designati dalle or-ganizzazioni sindacali dei lavoratori . Debboprecisare onestamente che l'onorevole Sann anon ha parlato delle organizzazioni dei lavora -tori maggiormente rappresentative (un termi-

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ne su cui ci soffermeremo quando parlerem odell 'emendamento Natta) . Si presume quind iche si tratti di membri designati da cinqu eorganizzazioni sindacali ; è considerata, quin-di, qualche rappresentanza che non sia sol -tanto di sinistra .

Ora noi non vediamo come un comitatocoordinatore siffatto possa promuovere la pri-ma organizzazione di nuove università ; nonvediamo come un comitato così ampio ma cos ìstrettamente politicizzato possa provvedere a iprimi provvedimenti necessari per la nascitadi una università. In questo parlamentinoonorevole Sanna, succederà un putiferio ! V isaranno certamente interpretazioni diverse perla localizzazione di una università e per l ascelta dei comitati che debbono orientare poii dipartimenti . Quindi siamo contrari all'emen-damento 4• . 1 .

Siamo invece favorevoli all'emendament oMazzarino 4 . 5, che è estremamente impor-tante. Anche noi avevamo pensato di trattar el'argomento, inserendolo all'articolo 1 com efatto di fondo dell'università . Le nuove uni-versità devono essere concepite con struttur emoderne, nuove, ispirate anche a criteri resi-denziali . L'onorevole Mazzarino, con la suaesperienza di docente universitario, si è ispi-rato non solo alla situazione dei paesi anglo-sassoni o di alcuni paesi latini come la Fran-cia, ma anche a situazioni che si constatan onelle università italiane . Tutte le volte che s iè pensato di creare delle città universitarie ,queste hanno avuto un grande successo : quel -la di Roma ne è l'esempio maggiore .

L'emendamento dell'onorevole Mazzarin oprevede anche che gli atenei siano dotati d iattrezzature sportive . Questo è un argomentoche viene spesso dibattuto nel mondo studen-tesco. L'attività sportiva non è un diritto degl istudenti: è lo Stato che ha il dovere di con-sentirla e favorirla . La gioventù sente la ne-cessità di unire allo studio l'attività fisica .Il concetto è antichissimo : mens sana in cor-pore sano, preparazione culturale e prepara-zione fisica .

Mi auguro pertanto che la Camera vogli aaccogliere questo concetto, affinché le nuoveuniversità costituiscano per gli studenti punt idi incontro non solo culturale, ma anche mo-rale e spirituale .

Sono invece contrario all'emendamentoGranata 4 . 8. Non vogliamo che, attraverso loarticolo 4, si imponga qualcosa all'università ,violandone l'autonomia . Se crediamo nell'au-tonomia universitaria e prevediamo nell'arti-colo 5 la possibilità che le università si attrez-zino in modo autonomo, dobbiamo lasciare

alle università la possibilità di proporre alConsiglio nazionale universitario i corsi d ilaurea e i dipartimenti che ritiene opportunocostituire . Ma non si può imporre ciò per leg-ge. Una legge pluriennale di programma d isviluppo potrebbe contemplare l'obbligo ch ein una università si tengano solo determinat icorsi di laurea, mentre potrebbe essere più op-portuno tenervene diversi. Ad esempio, ne lcaso che una università sorgesse in una zon adella Sicilia a prevalente carattere minerari oe la legge prevedesse corsi di laurea di carat-tere minerario, tutto andrebbe bene; ma nelcaso in cui la legge pluriennale non ammet-tesse questo, imponendo invece un corso distudi diverso, l'autonomia universitaria sa-rebbe intaccata . Sono quindi contrario all oemendamento Granata .

Sono ovviamente favorevole agli emenda -menti 4 . 2, 4 . 3 e 4 . 4 presentati con la primafirma dell'onorevole Almirante dal gruppo deideputati del Movimento sociale italiano e ch eappaiono ispirati a criteri di logica e di razio-nalità. Se infatti è una futura legge che dovr àdisciplinare la materia, non si vede perchési debba demandare al Consiglio nazional euniversitario il compito di indicare quali di-partimenti debbano essere istituiti . Di qui l anostra richiesta di togliere al Consiglio nazio-nale universitario il potere di imporre all enuove università quali dipartimenti devon oessere istituiti : facciamo nascere .le universit àsecondo le esigenze e le richieste che vengon opresentate, in base alle strutture che esse stes-se ritengono di potersi dare . In questa logicasi situano i vari emendamenti presentati aquesto articolo dal nostro gruppo .

Siamo poi contrari all ' emendamento Natt ae anche all'emendamento del Governo, mentresiamo favorevoli all'emendamento 4. 6 del-l'onorevole Giorno e all'emendamento 4 . 7,egualmente del gruppo liberale, subordinata-mente, però, al mancato accoglimento dei no-stri emendamenti .

A conclusione di questo mio intervento m isia consentito, signor Presidente, esprimere i lmio parere di relatore di minoranza a propo-sito della questione di costituzionalità solle-vata dall'onorevole Gui .

Il problema fu da noi già sollevato in sed edi discussione generale e successivamente aproposito dell'articolo 1 e anche dello stess oarticolo 4 . Del resto l'ordine del giorno del-l'onorevole Giorno, che chiedeva il non pas-saggio agli articoli, prospettava dubbi sull acostituzionalità della legge . Per la verità aspet-ti evidenti di incostituzionalità noi non l iabbiamo rilevati nella legge, e d'altronde lo

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stesso ordine del giorno Giorno si esprimev ain termini assai prudenti, limitandosi a par-lare di « elementi di incostituzionalità » . Laquestione ci sembra per altro debba essereripresa questa sera, alla luce delle considera-zioni, di estrema importanza, svolte dall'ono-revole Gui .

Questa legge, onorevoli colleghi, parla del -le università libere all'articolo 6, ma limitata -mente a quelle esistenti . Il problema si pon einvece per le nuove università libere che, se-condo il disposto dell 'articolo 33 della Costitu-zione (« Enti e privati hanno il diritto di isti-tuire scuole ed istituti di educazione, senz aoneri per lo Stato )>) non sembra possano es-sere condizionate all'emanazione di una legge .

Prescindendo dalle norme che attualment eregolano le scuole private esistenti, con il pri-mo comma dell'articolo 4 noi innoveremm orispetto al futuro, in quanto enti e privati no npotrebbero istituire università libere, poich él'articolo 3, già da noi approvato, stabilisc eche la denominazione di « università degl istudi » e quella di « istituto di istruzione uni-versitaria », sono riservate alle università sta -tali o a quelle riconosciute a norma di legge .

La questione è molto seria, anzi, a nostroavviso, ha una fondamentale importanza ,come d ' altra parte anche l'onorevole Natta hariconosciuto, in relazione al richiamo costitu-zionale fatto dall'onorevole Gui, del qual edeve essere tenuto conto proprio in questasede .

Sarebbe pertanto opportuno, a mio avviso ,stabilire che solo le università statali sonoistituite con i programmi pluriennali, com eprevede appunto il primo comma dell'artico -lo 4, lasciando invece impregiudicata la que-stione della creazione di nuove università li -bere, per non violare l'articolo 33 della Co-stituzione che riconosce ad enti e privati i ldiritto di istituire scuole e istituti di educa-zione. E poiché si parla di scuole e di istitut idi educazione, vengono comprese anche l euniversità e le accademie che, secondo l'ul-timo comma dell'articolo 33, sono istituzionidi alta cultura. Ma questo è un altro argo-mento .

Mi pare, comunque, che la questione si amolto seria ed estremamente importante, tan-to che potrebbe anche viziare la legge di quel-la incostituzionalità che grava su di essa si ndall'inizio della discussione sulle linee gene-rali .

Ritengo di aver così espresso il mio parere ,come relatore di minoranza, sia nei confront idegli emendamenti sia nei riguardi della que-stione sollevata dall'onorevole Gui .

GIANNANTONI, Relatore di minoranza.Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GIANNANTONI, Relatore di minoranza.Desidero esprimere parere favorevole agliemendamenti presentati dagli onorevoli Nattae Granata ed in subordine a quello presentatodall'onorevole Canestri . Vorrei però soffer-marmi in particolare sull'emendamento Maz-zarino 4 . 5 e soprattutto sull'emendamento4. 11 presentato dal Governo . Comincio daquest ' ultimo. Noi riteniamo che il fatto disostituire un periodo di tempo di un anno a duno di tre per la durata dei comitati tecnic isia senza dubbio positivo : tre anni rappre-sentano un periodo molto lungo . Del resto ,l'esperienza passata dei comitati ordinator idelle nuove facoltà e delle nuove universitàsta a dimostrare che è necessario che la legg eesprima uno stimolo più stringente quantoai limiti temporali della loro attività . Natu-ralmente, dal nostro punto di vista, conside-riamo anche positiva la sostituzione delle pa-role « su proposta » con le parole « su parereconforme », perché non v 'è dubbio che unmaggiore vincolo delle decisioni del ministr oalle deliberazioni del consiglio nazionale uni-versitario costituisca una garanzia maggioredi quanto non costituisse invece nella dizion eprecedente .

In questa valutazione, però, non dimen-tichiamo certo anche il fatto che si tratta d icambiamenti (soprattutto il secondo) che rien-trano in una logica diversa da quella ch eispira gli emendamenti svolti dall'onorevol eNatta . Il punto nodale della questione era lascelta tra il criterio di eleggibilità dei comi-tati ordinatori e dei comitati tecnici ed i lprincipio di una loro diversa formazione, di-ciamo pure la scelta tra una proposta ch evede la formazione di questi comitati com el'espressione di una volontà dal basso e laproposta che vede tale formazione comel'espressione di una volontà dall'alto, quelladel potere ministeriale o quella della decisio-ne del consiglio nazionale universitario .

Certamente, nella misura in cui il Consi-glio nazionale universitario è espressione del -l'università, il suo intervento ed il fatto cheil suo parere sia determinante sono positivi .Ma, a mio parere, sarebbe stata preferibilela scelta a favore del principio elettivo, no nsoltanto (mi sia consentito dirlo) per una affer-mazione ad un principio di carattere democra-tico, ma anche per una ragione riguardanteil merito della vita universitaria, perché il

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principio elettivo dei comitati ordinatori - ch emi pare accolto anche nell'emendamento 4 . 5dei colleghi liberali - garantisce, molto di pip ìdi quanto non faccia l ' intervento del mini-stro e del Consiglio nazionale universitario ,quella formazione di pluralità di tendenze cul-turali, di scuole, di orientamenti di ricerca ,che consideriamo importanti sempre, ma par-ticolarmente nel momento della nascita diuna nuova università. Infatti, è dall ' impron-ta che essa riceve nei suoi primi mesi ed ann idi vita che viene determinata anche la . suc-cessiva vita, almeno per molto tempo, di quel -la università .

Quindi una università che nasca con un acerta impronta precostituita faticherà molt oa liberarsene, mentre una università che na-sca già come espressione di un confronto cul-turale, di una dialettica di idee, di una plu-ralità di indirizzi di ricerca è già una uni-versità che secondo noi nasce più vitale e i ngrado di meglio rispondere ai suoi compiti .Dunque, come posizione principale, esprim oil mio parere favorevole agli emendamenti il-lustrati dall'onorevole Natta; qualora il prin-cipio della eleggibilità dei comitati ordina -tori non fosse accolto dalla Camera, riterreiopportuno accogliere le proposte di modific apresentate dal Governo .

PRESIDENTE . Qual è il parere dellaCommissione sugli emendamenti presentat iall 'articolo 4 ?

ELKAN, Relatore per la maggioranza .Circa l'emendamento Canestri 4 . 1, debbodire che esso presenta una impostazione cheè la più lontana dal testo della legge e segu ela logica che il gruppo del PSIUP ha sempreseguito e continua a proporre per questa ri-forma universitaria. Naturalmente non pos-so che esprimere parere contrario perché ap-provando tale emendamento noi altererem-mo completamente il testo al nostro esam ee soprattutto finiremmo con il fare una uni-versità che invece con questa riforma non vo-gliamo fare.

Passo ora all'emendamento Mazzarmo4. 5, limitato, se ho bene inteso, al primocomma .

PRESIDENTE. In proposito, vorrei unchiarimento dall'onorevole Giorno . Con il ri-tiro del secondo comma, il primo comma re-sterebbe sostitutivo dell'intero articolo ?

GIOMO. Sì, signor Presidente .

ELKAN, Relatore per la maggioranza .La ringrazio, signor Presidente . Sennonchénon possiamo pensare di sostituire tutto l'ar-ticolo 4 con queste cinque righe che sono &n-tetiche ma che disattendono completament ela necessità di un programma pluriennale equindi una impostazione razionale per la isti-tuzione delle nuove università . Mi dichiar oquindi contrario a questo emendamento pro-prio per la sua fragilità, anche se sono con-sapevole dell'importanza che in questo emen-damento ha la parte riguardante le struttur eche la nuova università deve possedere .

Circa l'emendamento Granata 4 . 8, biso-gna fare una distinzione fra la prima e l aseconda parte . La prima parte infatti nonpuò essere accettata perché insiste ih una ec-cessiva incidenza, in una eccessiva interfe-renza nella istituzione delle nuove universit àda parte del Consiglio nazionale universita-rio. La seconda parte - naturalmente se fossepossibile votare per divisione - potrebbe es-sere aggiunta al primo comma dell'articol o4. La seconda parte recita : « La stessa leggeindica altresì gli organici iniziali del per -sonale docente » e, fatto importante, « i fi-nanziamenti necessari allo svolgimento dell eattività didattiche e di ricerca, nonché quell iper la creazione di impianti che agevolinola presenza residenziale degli studenti e d iattrezzature per le attività culturali, politichee ricreative » - io come relatore proporreianche di inserire il termine « sportive » -« degli studenti e del personale docente e nondocente » . Accettando questa seconda part edell'emendamento 4. 8, possiamo indubbia-mente interpretare in senso ampio e precis oanche le istanze dell'emendamento 4 . 5 delgruppo liberale, integrando al tempo stess oil primo comma dell'articolo 4 .

L'emendamento Almirante 4 . 2 vorrebbetogliere al Consiglio nazionale universitari ola possibilità di indicare i dipartimenti daistituire. È un problema che abbiamo dibat-tuto (non è vero, onorevole Nicosia ?), arri-vando a determinate conclusioni . Sappiamoche i dipartimenti, prima di nascere, debbo -no essere esaminati dal Consiglio nazional euniversitario; a parte i dipartimenti tipici ,viene lasciata alle università la possibilità d iproporre dipartimenti atipici, seguendo i cri-teri e le indicazioni della legge . Pertanto ,non mi sembra che le nuove università ab-biano una eccessiva limitazione nella scelt adei loro corsi di laurea se viene chiamato incausa il consiglio nazionale universitario -organo specificamente competente in materi a- per indicare i dipartimenti tipici . I nuovi

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statuti delle costituende università potrann opromuovere i dipartimenti atipici, nonchéavanzare altre proposte.

L'emendamento Natta 4 . 9 propone, al po-sto del comitato ordinatore, una serie d irappresentanti elettivi. Onorevole Giannan-toni, mi sembra che questo sia il modopiù adatto per ritardare qualunque movi-mento di una università che si deve costi-tuire o che è appena costituita . Il comitatoordinatore espresso dal Consiglio nazional euniversitario avrebbe, secondo l'emendamen-to proposto dal Governo, soltanto la duratadi un anno: questa mi sembra la garanzi amaggiore, anche dal punto di vista democra-tico, per dare lo spazio sufficiente al fine d icostituire effettivamente questa parte dell acomunità universitaria ,e per arrivare, attra-verso l'elezione, alla designazione ,di tutte l ecomponenti che formeranno il consiglio d iateneo. Per queste ragioni, sono contrario al-l ' emendamento 4 . 9.

Esprimo parere contrario sugli emenda-menti Giorno 4 . 6 e 4. 7. Le parole « d'inte-sa » e « sentita » sono state ampiamente di-scusse in Commissione . La maggioranzadella Commissione intende chiamare in causale regioni in maniera più incisiva ; pertanto ,mentre la parola « sentita » può far pensar ead una semplice informazione da parte dell aregione, la parola « d ' intesa » ci sembra piùadatta . A tal proposito, l 'onorevole Nicosiami è sembrato avanzare implicazioni apoca-littiche ; ma egli non ha certo questo tempe-ramento (lo esprime per dovere di ufficio) .Noi crediamo di stabilire tra università e re-gione, nell'ambito del programma universi-tario, rapporti tali da fornire effettivament elo spazio consentito alle responsabilità d itutte queste nuove componenti della realtàuniversitaria .

Sono contrario all 'emendamento Almiran-te 4. 3, perchè mi sembra opportuno « sen-tire » il comune interessato .

Il mio parere sull 'emendamento Almiran-te 4. 4, inteso a sopprimere i commi dal terzoal nono, è implicito in quanto ho già affer-mato. Praticamente, si chiede la soppressio-ne di quasi tutto il testo, mentre io mi son osforzato di accogliere quegli emendament iin grado di dare ad esso la maggiore elasti-cità ed incisività possibile .

Quindi, esprimo parere contrario all'emen-damento Almirante 4 . 4 ; parere contrario an-che all'emendamento Natta 4 . 10, perchè an-che esso opera una sostituzione e precis acompiti e funzioni che nasceranno soltant odopo l'emanazione dello statuto della nuova

università e la costituzione del consiglio diateneo .

Sono invece favorevole all'emendament odel Governo 4. 11, sia per quanto riguarda l ariduzione ad un anno del sistema di deca-denza di tre anni, sia per quanto concern ela sostituzione delle parole : « su proposta »con le altre : « su parere conforme », perchèciò dà una maggiore garanzia al Consiglionazionale universitario, e anche al Parla-mento, di un minore potere decisionale (nonvoglio dire di controllo) dell'esecutivo, conla conseguenza che il Consiglio stesso avr àmaggiore possibilità di indirizzare l'attivit àiniziale delle nuove istituzioni universitarie .

PRESIDENTE. Onorevole Elkan, ritienedi poter dare una risposta al quesito postodall''onorevole Gui alla Commissione ?

ELKAN, Relatore per la maggioranza . Ilquesito è senza dubbio di importanza ecce-zionale, ma mi è parso che l'onorevole Gu isi sia rivolto all ' onorevole ministro, trascu-rando o per lo meno non chiedendo il pa-rere della Commissione . Comunque, è prefe-ribile sentire prima il parere del Governo .

PRESIDENTE . Il Governo ?

MISASI, Ministro della pubblica istru -zione. Signor Presidente, in Prelazione ai que-siti posti dall'onorevole Gui, debbo anzitutt oprecisare che, a mio avviso, non ha ragiond'essere il dubbio da lui manifestato circa l acostituzionalità del primo comma dell'arti-colo 4, là dove si prescrive che il riconosci -mento di nuove università debba avvenire co nla legge del programma pluriennale di svi-luppo delle università. Ciò in quanto la nor-ma costituzionale prevede la possibilità ch enascano università e scuole su iniziativa d iprivati, ma non anche una forma obbligatoriaattraverso la quale queste scuole e queste uni-versità debbano ottenere il riconoscimentodello Stato .

Ciò, ripeto, non è affatto stabilito dallaCostituzione; se dunque una università liberadeve essere il riconoscimento ufficiale dell oStato, non è detto che lo strumento sia obbli-gatoriamente un atto amministrativo . Potràessere anche una legge, come appunto quell adel programma pluriennale di sviluppo del -l'università .

D'altra parte, anche per le università d iStato, il sistema passato era quello del rico-noscimento in via amministrativa, sia per

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quanto riguardava le nuove facoltà, sia perquanto riguardava le nuove sedi .

Oggi il sistema viene radicalmente cam-biato perché ci riferiamo ad un concetto d iprogrammazione che evidentemente può edeve comprendere anche il riconosciment odelle università libere . Naturalmente, conl'eccezione – per le università libere – ch equando si costituisce il comitato organizzator etecnico-amministrativo, vi sia l ' effettiva intes acon gli enti promotori .

Per queste ragioni credo che non abbianoragion d'essere i dubbi che sono stati avanzati .

Per quanto riguarda il secondo quesitoposto dall'onorevole Gui, a mio avviso il pro-blema si pone in questi termini : l'organizza-zione dei comitati ordinatori, che hanno i lcompito di provvedere sostanzialmente all achiamata dei docenti per le università libere ,cioè private, sfugge alla disciplina del terzocomma di cui all ' articolo 4, purché natural-mente siano chiamati professori di ruolo . Dache cosa si deduce questo ? A mio avviso, da lfatto che le università libere hanno la possi-bilità, come afferma il successivo articolo 6 ,di darsi un proprio statuto ed è in tale statuto– approvato secondo le previste modalità –che si stabiliscono le condizioni per provve-dere al loro funzionamento didattico . Si po-trebbe chiedere perché, allora, non si proced eallo stesso modo per quanto riguarda i comi-tati tecnico-amministrativi . Ma appunto per-ché i comitati tecnico-amministrativi, dovendopresiedere ad una attività istitutiva di nuoveuniversità, non possono essere esclusi dal qua-dro generale della programmazione, ai fin idella quale è necessario ed opportuno un ri-ferimento con la politica generale di questosettore, sia pure d'intesa con gli enti promo-tori . A mio avviso, quindi, l'interpretazioneche bisogna dare all'articolo 4 è che il terzocomma non si applica alle università libere .

Detto questo, signor Presidente, vengo ra-pidamente a esprimere il mio parere sugl iemendamenti presentati all ' articolo 4, anch eperché la stringata ma, come al solito, effi-ciente ed organica motivazione data dal rela-tore mi esime ulteriori approfondimenti .

Sono contrario all'emendamento Canestr i4 . 1 .

Sono anche contrario all'emendament oMazzarino 4 . 5, soprattutto perché esso sosti-tuisce integralmente l 'articolo con poche righe ,il cui spirito condivido, essendo analoghe aquelle previste nella seconda parte del suc-cessivo emendamento Granata 4 . 8, sulla qualeanch'io, al pari del relatore e subordinata -mente alla modifica da lui proposta, esprimo

parere favorevole, mentre sono contrario allaprima parte .

Sono poi contrario agli emendamenti Al-mirante 4 . 2, 4 . 3 e 4. 4, Natta 4 . 9 e 4. 10 ,Giorno 4 . 6 e 4. 7 .

Raccomando naturalmente alla Camera l aapprovazione dell ' emendamento 4 . 11 del Go-verno e ne do brevissimamente una spiega-zione. Esso nasce dal desiderio di venire in-contro ad una delle esigenze rappresentate datutta quella serie di emendamenti sui qual iho già espresso parere contrario . Non possoaccettare l'immediata articolazione elettiva deinuovi comitati tecnici ed istitutivi, propostada questi emendamenti, per le ragioni giàespresse dal relatore, ma posso rendermi cont odell'esigenza di far presto e di ridurre – di-ciamo così – quello che è stato definito il po-tere ministeriale nella fase iniziale dell anascita delle nuove università ; perciò il Go-verno accetta di ridurre ad un anno il termin edi decadenza previsto dall'ottavo comma e direndere vincolante il parere del Consiglio na-zionale universitario . In questo modo mi sem-bra di venire incontro, almeno in parte, all ospirito che anima alcuni emendamenti, senzaaccettarne per altro la formulazione che, amio avviso, rischierebbe di allungare i tempi ,che invece vogliamo ristretti .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti . Onore-vole Canestri, mantiene il suo emendamento4. 1, non accettato dalla Commissione né da :

Governo ?

CANESTRI. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(Dopo prova, controprova e votazione perdivisione, è respinto) .

Onorevole Mazzarino, mantiene il suoemendamento 4 . 5 non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

MAllARINO . Si, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.

(È respinto) .

Onorevole Natta, ella ha udito ciò che han -no dichiarato il relatore per la maggioranz ae il ministro sull ' emendamento Granata 4 . 8,di cui ella è cofirmatario ; la Commissione ed i lGoverno accettano, come aggiuntivo al primocomma, la seconda parte dell'emendamento ,dalle parole « la stessa legge », fino alla fine ,purché alle parole : « politiche e ricreative »

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vengano sostituite le altre : « politiche, ricrea-tive e sportive », mentre non accettano la pri-ma parte dell 'emendamento stesso .

NATTA . Chiedo che l ' emendamento si aposto in votazione per divisione . Noi mante-niamo infatti anche la prima parte dell'emen-damento . Per quanto riguarda la seconda par -te, accettiamo la modifica proposta .

PRESIDENTE . Pongo in votazione la pri-ma parte dell 'emendamento Granata 4 . 8, finoalla parola « diversi », non accettata dall aCommissione né dal Governo .

(È respinta) .

Pongo in votazione la seconda parte delloemendamento Granata 4 . 8, nel testo modifi-cato, accettato dalla Commissione e dal Go-verno .

(È approvata) .

Onorevole Nicosia, mantiene l'emendamen-to Almirante 4 . 2, di cui ella è cofirmatario ,non accettato dalla Commissione né dal Go-verno ?

NICOSIA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Natta, mantiene il suo emenda -mento 4. 9, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

NATTA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Giorno, mantiene i suoi emenda-menti 4 . 6, e 4. 7, non accettati dalla Com-missione né dal Governo ?

GIOMO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emen-damento Giorno 4 . 6 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Giorno4. 7.

(È respinto) .

Onorevole Nicosia, mantiene l'emendamen-to Almirante 4 . 3, di cui ella è cofirmatario ,non accettato dalla Commissione né dal Go-verno ?

NICOSIA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Nicosia, mantiene l'emendamen-to Almirante 4 . 4, di cui ella è cofirmatario ,non accettato dalla Commissione né dal Go-verno ?

NICOSIA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Natta, mantiene il suo emenda-mento 4 . 10, non accettato dalla Commissione ,né dal Governo ?

NATTA. Lo ritiro, signor Presidente .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l ' emen-damento del Governo 4. 11, accettato dall aCommissione .

(È approvato) .

Pongo in votazione l 'articolo 4 nel su ocomplesso, con gli emendamenti approvati .

(È approvato) .

Si dia lettura dell 'articolo 5.

ARMANI, Segretario, legge :

« Ogni università ha un proprio statuto .Lo statuto determina i dipartimenti in cu i

si articola l 'ateneo, i titoli che possono essereda esso rilasciati, i dipartimenti che concor-rono all 'organizzazione di ogni corso di laureao di diploma e gli organismi interdipartimen-tali a tal fine costituiti, le altre strutture di-dattiche, di ricerca e di formazione profes-sionale, le norme generali per il loro funzio-namento, le ,modalità per il conseguimentodel dottorato di ricerca, i criteri di connes-sione fra più dipartimenti allo scopo di pro-muovere iniziative interdisciplinari, le normeche assicurano la pubblicità degli atti e del -l'attività scientifica dell'ateneo e dei diparti -

menti .Lo statuto è deliberato, con la maggio-

ranza dei suoi componenti, dal consiglio d iateneo ed entra in vigore con decreto del ret-tore da pubblicare . sulla Gazzetta ufficiale .Tale decreto• non può essere emesso se nonsiano trascorsi tre mesi dalla data di trasmis-sione al ministro della pubblica istruzione eal Consiglio nazionale universitario della de-

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liberazione di approvazione adottata dal con-siglio di ateneo .

Qualora il ministro ravvisi vizi di legit-timità, provvede entro lo stesso termine a rin-viare lo statuto al consiglio di ateneo, affinch éesso introduca le modificazioni atte a render elo statuto stesso conforme alle disposizioni d iIegge. Nel caso in cui il Consiglio nazionaleuniversitario formuli osservazioni di merito ,indica nel medesimo termine al consiglio d iateneo, con motivato parere, il suo avviso .Se il consiglio di ateneo non ritiene di acco-gliere, in tutto o in parte, le osservazioni de lConsiglio nazionale universitario, rimette aquest'ultimo motivate controdeduzioni . Ove i lConsiglio nazionale universitario non ritenga ,entro un nuovo termine di tre mesi, di condi-viderle, il consiglio di ateneo si pronuncia amaggioranza di due terzi dei suoi componenti .Scaduto il predetto termine senza la pronun-cia del consiglio di ateneo, ovvero mancandola predetta maggioranza, lo statuto vien epubblicato sulla Gazzetta ufficiale nel testodeterminato dal Consiglio nazionale univer-sitario .

Per le, modificazioni degli statuti si adot-tanto le medesime procedure » .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare sull ' ar-ticolo 5 l'onorevole Giorno . Ne ha facoltà .

GIOMO. Signor Presidente, onorevoli col -leghi, l 'articolo 5 dovrebbe essere la carti-na di tornasole in cui trovano verifica i prin-cìpi dell'autonomia universitaria. Lo stru-mento attraverso il quale l 'università dovreb-be essere libera e indipendente è rappresen-tato dal suo statuto . E infatti, il primocomma dell'articolo 5 dice : « Ogni univer-sità ha un proprio statuto » . Al secondo com-ma, però, si affermano ben nove delimitazion inella formulazione dello statuto universitario ,nove delimitazioni dettate dalla legge, nove de -limitazioni che pongono lo statuto alla mercédi elementi estranei alla stessa università .Dice, infatti, il secondo comma dell'artico -lo 5 che lo statuto determina i dipartiment iin cui articola l'ateneo, e poi ancora i titoli ch epossono essere rilasciati, i dipartimenti ch econcorrono all'organizzazione di ogni corso d ilaurea o di diploma e gli organismi interdipar-timentali (che poi non sappiamo che cosa sia-no e a che cosa servano) a tal fine costituiti ,le altre strutture didattiche, di ricerca e d iformazione professionale . Lo statuto dovrebb einteressarsi inoltre delle norme generali pe ril funzionamento dei dipartimenti, delle mo-

dalità per il conseguimento del dottorato diricerca, e dovrebbe altresì stabilire i criter idi connessione tra più dipartimenti allo scop odi promuovere iniziative interdisciplinari . In-fine, lo statuto dovrebbe definire le norme ch eassicurano la publicità degli atti e dell 'attivitàscientifica dell 'ateneo e dei dipartimenti .

A me sembra che con questo articolo prati-camente si mortifica l'autonomia universita-ria, poiché si fa riferimento in pratica ad un ostatuto-tipo che dovrebbe essere adottato d aogni università italiana. Inoltre, si dice ch elo statuto deve essere accettato dalla maggio-ranza del consiglio di ateneo, di quel consi-glio per il quale si prevedono addirittura 99membri (per un ateneo con 20 mila allievi) .Ebbi occasione di dire che per amministrarela città di Milano e la città di Roma occor-rono soltanto 80 consiglieri comunali, mentreper governare una università con 20 mila gio-vani vi è bisogno di un numero di person einferiore soltanto di una unità a quelle checompongono il senato degli Stati Uniti d'Ame-rica .

Si dice, poi, che lo statuto entra in vigorecon un decreto del rettore che deve essere pub-blicato sulla Gazzetta ufficiale; questo decret onon può essere emesso se non sono trascors itre mesi dalla data di trasmissione al Mini-stero della pubblica istruzione e al Consigli onazionale universitario della deliberazione d iapprovazione adottata dal consiglio di ateneo .Quindi, anche da questo punto di vista, l apossibilità di funzionamento, o meglio, di at-tuazione, ,di questo statuto è subordinata all aapprovazione del ministro della pubblica istru-zione e del Consiglio nazionale universitario .È tanto vera la subordinazione dello statuto aqueste autorità, che sono fuori della vita del-l'università, che al terzo comma si prevedon oanche i conflitti che possono scaturire per ef-fetto delle deliberazioni delle università in re-lazione ai rapporti con il potere esecutivo .Dice infatti il terzo comma dell'articolo 5 :« Qualora il ministro ravvisi vizi di legittimi-tà, provvede entro lo stesso termine a rinvia-re lo statuto al consiglio di ateneo, affinch éesso introduca le modificazioni atte a render elo statuto stesso conforme alle disposizioni d i

legge » . Quindi, avremo degli statuti omoge-nei in tutte le università italiane . In caso ,poi, che il Consiglio nazionale universitari oformuli delle osservazioni di merito, esso dev eindicare, entro il medesimo termine, al consi-glio di ateneo, con un parere motivato, il su oavviso ; se il consiglio di .ateneo non riterràdi accogliere, in tutto o in parte, le osserva-zioni del Consiglio nazionale universitario, ri-

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metterà a quest'ultimo altre motivate dedu-zioni .

In sostanza, sarà come giocare a ping-pong tra il consiglio ,di ateneo e quello nazio-nale universitario, al fine di giungere ad unaccordo circa la migliore formula per gover-nare l'università . Inoltre, anche nel caso ch eil Consiglio nazionale universitario non riten-ga, entro un nuovo termine di tre mesi, d icondividere queste opinioni, il consiglio d iateneo si pronuncerà a maggioranza di dueterzi dei suoi componenti .

Se c'è un articolo nel quale sono estrema-mente evidenti le ragioni delle nostre osserva-zioni e delle nostre critiche a questa legge ,definita come farraginosa e piena di norm epiù atte a far parte di un regolamento chedi un testo di legge questo è proprio l'arti-colo 5. In esso infatti manca solamente chesi dica di quanti articoli deve essere compostolo statuto; manca in sostanza che si arrivi asimili precisazioni di carattere puramente for-male. Noi riteniamo di essere di fronte ad unaparodia dell'autonomia, una parodia che ub-bidisce ad un principio collettivistico, buro-cratico e centralizzato che è proprio di unacerta mentalità socialista, la quale segue evi-dentemente una sua logica – validissima da lpunto di vista della configurazione di unauniversità di tipo marxista o di tipo colletti -vista – ma non obbedisce al principio di unalogica di un regime libero, di un regime ne lquale le autonomie istituzionali siano garanti -te, e particolarmente sia garantito quel gelososoggetto di autonomia che è l'università com ecentro propulsore di cultura ; essa, viceversa ,al suo primo atto – cioè al momento dellaformulazione del suo statuto – si vede dallapresente legge mortificata a tal punto che be nnove precisazioni vengono date perché lo sta-tuto sia formulato in una data maniera. Questostatuto, inoltre, è subordinato all'approvazion edi organi estranei all'università, ed è previstopersino un contenzioso nel caso di conflitt otra questi organi estranei all 'università equanto l 'università stessa ha approvato .

Per questi motivi siamo nettamente con-trari all'articolo 5. Proprio in tale articolo ,infatti, vediamo svilupparsi e prendere di-mensioni più ampie quella farraginosità equella pesantezza che ritroviamo in tutta lalegge, dove molto spesso la norma legislativ aè confusa con la norma regolamentare .

Soprattutto, qui noi avvertiamo la validitàdella nostra tesi secondo cui una riforma uni-versitaria agile e moderna avrebbe potuto es-sere votata dal Parlamento attraverso una leg -

ge-quadro, di pochi articoli ; addentrandocinei particolari arriviamo invece al grottescodi queste formulazioni, che certo non rappre-sentano uno snellimento delle procedure perquanto attiene al funzionamento dell'univer-sità italiana, ma soltanto il tentativo di buro-cratizzarle ed appesantirle sempre più .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l'ono-revole Nicosia . Ne ha facoltà.

NICOSIA. Signor Presidente, onorevol icolleghi, noi sviluppiamo la nostra tesi, chenon è apocalittica, onorevole Elkan, giacchémi pare che qualcosa di straordinario qui siaavvenuto fin dalla seduta di ieri . Non si trat-ta quindi di essere apocalittici, ma realistici .

Poc'anzi l'onorevole Gui ha sollevato unaquestione in merito alla quale una parte dellademocrazia cristiana non ha ritenuto di dar erisposta, neanche attraverso la Commissione ,ma mi pare che la questione sollevata dal-l'onorevole Gui costituisca uno dei punti fo-cali, o comunque fondamentali, della legge .

Già in sede di esame dell'articolo 1 noiavevamo sollevato il problema dell'autono-mia; in particolare sul penultimo comma d iquell'articolo, lievemente modificato dallaCommissione, io avevo chiesto che cosa foss equesta autonomia, come venisse concepita, s efosse autogoverno, se rispecchiasse un con-cetto di autarchia, o se invece dovesse esser eintesa. in termini regolamentari e null 'altro .

Desidero ricordare alla Camera che il pe-nultimo comma dell'articolo 1 afferma che leuniversità realizzano democraticamente – no nso cosa voglia dire « democraticamente », for-se a maggioranza e minoranza – secondo lemodalità previste dalla legge in discussione ,la propria autonomia scientifica, didattica,amministrativa e disciplinare . Noi ei siamopermessi di presentare un emendamento so-stitutivo di questo comma, che in manier apiù precisa veniva a definire il diritto dell 'uni-versità di darsi ordinamenti di autonomi aamministrativa, scientifica, didattica e disci-plinare nei limiti stabiliti dalle leggi dell oStato, e non solo « dalla presente legge » . Cipossono essere altre leggi, derivanti diretta -mente da dispositivi costituzionali, che pos-sono incidere, e incideranno certamente, nell avita universitaria .

Noi riteniamo che in sede di articolo 5 l anostra impostazione debba essere richiamata .La Costituzione dice che le università hannoil diritto di darsi ordinamenti autonomi neilimiti stabiliti dalle leggi dello Stato . Questo

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significa che era più esatta la nostra dizione .Comunque, quando nella Costituzione e poianche all 'articolo 1 di questa legge si afferm ache le università hanno il diritto di darsi sta-tuti autonomi, noi dobbiamo definire il con-cetto di autonomia, stabilendo quali sono ilimiti dell'autonomia stessa. Ma se comincia-mo a precisare – come ha rilevato poc'anzi l oonorevole Giorno – quali sono i punti in cu ilo statuto deve determinare, direi in termin iaddirittura di norme giuridiche, gli aspett iparticolari, è chiaro che non abbiamo dat oautonomia all ' università, ma le abbiamo in-dicato i mezzi, gli strumenti, i criteri, gl iorientamenti didattici, insomma tutto ; l'auto-nomia, la libertà hanno soltanto un significat opuramente e squisitamente disciplinare neirapporti tra i diversi dipartimenti. Se noi la-sciassimo libere le università di stabilire se i ldipartimento debba essere facoltativo o no ,allora noi potremmo parlare di autonomia uni-versitaria nel termine tradizionale . Ma se co-minciamo a stabilire nell 'articolo 5 (prima an-cora di determinare la struttura universitari asulla base del dipartimento, perché ne parle-remo all ' articolo 9) che « lo statuto determin ai dipartimenti in cui si articola l ' ateneo, i ti-toli che possono essere da esso rilasciati, i di-partimenti che concorrono alla organizzazionedi ogni corso di laurea o di diploma e gli or-ganismi interdipartimentali a tal fine costi-tuiti », allora non siamo più su un quadrodi autonomia nel termine tradizionale e nem-meno nel senso etimologico della parola, ch esignifica dare norme a se stesso. L'universit ànon darà più norme a se stessa, farà soltantodei regolamenti, alla stessa stregua del con-siglio comunale quando, sulla base di unalegge nazionale, cioè sulla base della leggecomunale e provinciale, e, oggi, di una leggeregionale, detterà la disciplina relativa alproprio personale, alle proprie attività ammi-nistrative, eccetera. La legge in questo casofissa il numero degli assessori per costituir ela giunta . Ma il potere che ne deriva è unpotere regolamentare, non un potere derivan-te da autonomia . La stessa questione si rilevaper alcune persone giuridiche nell'attuale or-dinamento dello Stato, oltre che per l'univer-sità . Non parlate quindi di statuto autonomo .Quando dite che ogni università ha il pro-prio statuto, certo non potete aggiungere altro ;noi aggiungiamo « un proprio speciale sta-tuto ». Voi dite « un proprio statuto » . Macosa significa questo, quando nelle linee es-senziali, addirittura nella suddivisione delloarticolato, gli statuti saranno identici per tutte

le università d'Italia ? Tanto varrebbe fareuno statuto-tipo .

Ma la cosa è più grave nei confronti dell euniversità di origine privata . Onorevole mi-nistro, desidererei richiamare la sua atten-zione su questo punto . Perché la legge Casatiè crollata ? Perché ha avuto bisogno dellalegge Gentile ? Perché è caduta nell'eccess oburocratico. Mi sembra che qui si stia ap-punto cadendo nell'eccesso burocratico . Pon-go alla sua attenzione e alla sua responsabi-lità, come ministro della pubblica istruzione ,anche in vista della cosiddetta riforma del di-castero, questo problema . La legge Casati ècaduta per eccesso burocratico in materia 'd iistruzione universitaria; la legge Gentile h acreato l'autonomia didattica, scientifica, disci-plinare .

Qui, invece, ricadiamo di nuovo in un ec-cesso di burocratizzazione .

Per quanto poi riguarda le università pri-vate, se queste hanno un valore come libereistituzioni, come si può loro imporre quant oprevisto dal secondo comma dell'articolo 5 ,quando dovrebbero essere diverse, per quest osenso di autonomia, dall'università statale ?

A mio parere, la fiscalità prevista dall'ar-ticolo 5 dovrebbe essere quanto meno corret-ta. Si potrebbe quindi semplicemente soppri-mere il secondo comma .

Comprendiamo che per quanto riguarda i

nuovi statuti possa nascere un contenziosocon il Ministero della pubblica istruzione oil Consiglio nazionale universitario .

Forse è anche giusto che nasca se lo statutodi una università non si adegua, per esempio ,a leggi dello Stato fondamentali ._ In Commis-sione, a questo riguardo, avevamo presentato

degli emendamenti : sono stati accolti . lJ pre-visto un accorciamento di tempo . Nel caso incui si dovesse continuare in una specie di al-talena tra consiglio di ateneo, Consiglio na-zionale universitario e *Ministero della pub-blica istruzione, si pubblica lo statuto accet-tato dal Ministero, salvo poi a rivederlo .

Lo statuto, secondo l'articolo 5, è deliberat odal consiglio di ateneo (del quale parlerem oall'articolo 42 quando ci arriveremo, anche seora siamo in alto mare) . Si pensi però chequesto consiglio è costituito da 36 docenti d iruolo, 24 studenti, 12 ricercatori universitar i

e assistenti del ruolo ad esaurimento, 8 appar-tenenti al personale non insegnante, 8 membr idesignati dalla regione, 4 membri designat idalla provincia e 4 designati dal comune . Inun « parlamentino » di tale portata non soquali norme statutarie verranno fuori !

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Certamente lo statuto sarà 'esaminato da lconsiglio di ateneo. Ma onestamente, onorevol icolleghi, ritenete possibile che una legge d iquesto genere possa essere applicata nel gir odi pochi anni ? Se deve essere applicata tra i l1975 e il 1995, nei prossimi 25 anni, io vi dicoche fra qualche anno questa legge sarà gi àvecchia e verrà travolta dalla realtà . Se voletefissare una disciplina che abbia effetto imme-diato non potete stabilire che gli statuti devonoessere fatti su una certa base e seguire cert ialvei . È lo stesso che dire ad una persona d inon vestirsi di abiti aventi altro colore ch eil bianco, per esempio . Se rimane solo quel co-lore, quella persona evidentemente non pu òche vestirsi di bianco . Analogamente, si im-pone una serie di condizioni per cui lo statut onon potrà essere espressione di autonomia .

Il tenore del secondo comma dell'articolo 5 ,nella sua parte iniziale, è il seguente : « Lostatuto determina i 'dipartimenti in cui si arti -cola l'ateneo, i titoli che possono essere d aesso rilasciati », eccetera. Vorrei che mi si spie-gasse qual è la differenza sostanziale tra i di-partimenti di medicina e le facoltà . Attendia-mo l'onorevole Elkan a quel famoso bivio :egli ha annunciato che le scuole di medicina ela medicina in genere saranno considerate inmodo particolare .

ELKAN, Relatore per la maggioranza . Sitrattava di un pensiero di carattere personale .Comunque questo discorso lo faremo .

NICOSIA. Ella ha detto una cosa impor-tante e responsabile: del resto, è dotato d igrande esperienza in materia didattica .

Richiamo l'attenzione dei colleghi sulla ne-cessità di riflettere seriamente sull ' articolo 5 e ,se del caso, di 'approvare qualcuno degli emen-damenti presentati .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Sostituire il primo ed il secondd commacon il seguente :

Ogni università ha un proprio statuto n equale sono indicati gli organismi e tutte l eattività 'dell 'università stessa .

5 . 5. Giorno, Mazzarino, Badini Gonfalonieri ,

Bignardi, Bozzi, Camba, Capua, Cassan-

dro, Cottone, De Lorenzo Ferruccio ,

Ferioli, Malagodi, Monaco.

L 'onorevole Giorno ha facoltà di svolgerlo .

GIOMO . Signor Presidente, l'emendamen-to ha il solo scopo di ridurre a poche parol eciò che nel testo pervenuto dal Senato è espres-so in ben 16 righe e mezzo. La formula da noiproposta comprende tutte le funzioni espost ein dettaglio nei primi due commi dell'arti-colo 5.

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Sostituire il primo comma con il seguente :

Ogni università o istituto di istruzione su-periore ha un proprio speciale statuto .

5 . 3 .

Almirante, Nicosia, De Marzio, d'Aquino,

Menicacci, Niccolai Giuseppe, Romeo .

Sopprimere il secondo comma .

5 . 4.

Almirante, Nicosia, De Marzio, d'Aquino,

Menicacci, Romea

D'AQUINO. Li consideriamo già svolti, si-gnor Presidente .

PRESIDENTE . È stato presentato il se-guente emendamento :

Sostituire il secondo comma con il se-guente :

Lo statuto determina le facoltà ìn cui s iarticola l 'ateneo, i titoli che possono essereda esso rilasciati, le altre strutture didattichedi ricerca e 'di formazione professionale, l enorme generali per il loro funzionamento, l emodalità per il conseguimento del dottoratodi ricerca, i criteri 'di connessione tra più fa-coltà allo scopo di promuovere iniziative in-terdisciplinari, le norme che assicurano l apubblicità degli atti e dell 'attività scientific adell 'ateneo e delle facoltà .

5 . 9.

Greggi.

L 'onorevole Greggi ha facoltà di svolgerlo .

GREGGI . Mi rendo conto che il mio emen-damento difficilmente potrà essere approvato,perché esso tocca un punto che è stato dichia-rato essere il punto centrale della riforma eperché contro di . esso, come ha dimostratoanche l ' andamento delle votazioni precedenti ,si formerà uno schieramento nel quale con -fluiranno in massa i voti del partito comuni -sta. Non posso tuttavia fare a meno di svol-gerlo. Esso tende a sostituire il termine « di-partimento » con l 'altro « facoltà » . Mi rendoconto che a questo punto il discorso divent aquasi polemico . Avrei voluto che si fosse tor-nati al testo originario .

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Infatti nel testo originario del disegno d ilegge si introduceva la struttura del dipar-timento, ma si mantenevano le facoltà. Indefinitiva, forse poco logicamente, si ten-deva ad una struttura che rispondesse si aalle esigenze della preparazione universitari adegli studenti sia alle esigenze della ricercascientifica da svolgere nell'ambito dell'uni-versità . Purtroppo, questi intendimenti ini-ziali del disegno di legge si ,sono comple-tamente perduti per strada ed io sento i ldovere di rilevarlo in questa sede responsa-bile. Questa evoluzione subita dal disegnodi legge, d'altra parte, non è la sola, perchémodificazioni simili sono avvenute su altr ipunti non meno importanti, così da accredi-tare l'impressione che il Governo abbia pre-sentato un disegno di legge con un 'ampiadisponibilità a lasciarlo trasformare, se nonaddirittura orientato esso stesso a sollecitaretali trasformazioni . Ora, a questo punto, nonpossiamo più parlare di un disegno di legg edel Governo, bensì di un prodotto parla-mentare che risente, ovviamente, della man-canza di una linea logica, che il Parlament oavrebbe potuto accettare o respingere, ma conla quale avrebbe comunque potuto utilment econfrontarsi .

D'altra parte, nonostante una attenta let-tura dei vari atti, dalla relazione ministerial ealle relazioni di maggioranza, sia al Senatosia alla Camera, non sono riuscito a com-prendere le ragioni per le quali si è volutodistruggere le facoltà per inserire al lor oposto i dipartimenti, con una decision edi indubbia gravità. Né da questi atti n édalla struttura del disegno di legge risultache cosa sia in concreto il dipartimen-to: poco fa un collega osservava che dall'at-tuale « facoltà di medicina » si passerà a u n« dipartimento di medicina », senza che fral'una e l'altro vi sia una sostanziale diffe-renza . Io ritengo che invece una differenzavi sarà in quanto, se le materie mediche, pe rriprendere quell'esempio, continueranno a dessere insegnate in un unico ambito, accadràche le materie affini saranno invece collocat ein altre strutture, ciò che determinerà la rot-tura dell'attuale rapporto tra materie fonda-mentali e materie affini, con il trasferiment odi queste ultime ad altri dipartimenti e conla conseguente frattura organizzativa fra set -tori di ricerca diversi, ma tuttavia affini .

Quali sono le ragioni di questo cambia-mento ? Perché si distruggono le facoltà perdar vita ai dipartimenti ? La risposta puòessere forse trovata in alcune parole pronun-ziate dall'onorevole ministro in sede di re -

plica, allorché egli ha affermato che, sosti-tuendo i dipartimenti alle facoltà, si miraa distruggere la vecchia struttura cattedra-tica monocratica . Il ministro ha detto altresì ,in un certo punto (cito dal resoconto steno-grafico immediato), che « le forze che hannoostacolato questa riforma hanno altresì fatt onascere e stimolato, per una reazione logic ache bisogna politicamente e storicamente ca-pire, una spinta che qualche volta – dicia-molo pure – ha potuto assumere .anche uncarattere, per così dire, punitivo » .

Emerge di qui quella che sembra esserela motivazione di fondo del dipartimento :non si ,dà vita al dipartimento per creare un anuova e più razionale struttura dell'univer-sità, ma per distruggere le facoltà, con spi-rito punitivo . Ecco perché ho ritenuto dove-roso, come deputato, soffermarmi su questopunto. Può anche accadere che azioni e rea-zioni si stimolino a vicenda e che, fuori d iquest'aula, alcuni gruppi politici voglian ocerti istituti o chiedano certe soluzioni i nspirito punitivo e di contrapposizione; manon è ammissibile (e non ha senso invocar eper questo una « comprensione politica estorica », secondo l'espressione dell'onore-vole ministro) che questi stati d ' animo ven-gano trasferiti in un dibattito parlamentare ,non è ammissibile che questa Assemble apossa emanare una legge per ragioni puni-tive, sia pure, se si ritiene, giustificabili oche dovrebbero essere « comprese » in sed epolitica e storica .

La funzione del Parlamento è quella d ivagliare le varie tesi e posizioni . In quest 'au-la dovremmo sempre approvare norme dell equali siamo profondamente convinti in sensopositivo .

Ebbene, questa dichiarazione del ministroè, a mio avviso, particolarmente grave . Pur-troppo, essa non è soltanto una dichiarazionefatta in sede di replica, ma una dichiarazion ealla quale poi risponde largamente una realt àcontenuta in molti articoli di questo disegnodi legge al nostro esame .

Perché allora si vogliono distruggere l efacoltà ? Credo di poterlo capire da un'altrafrase dell'onorevole ministro: si vuole di-struggere la vecchia struttura cattedratica mo-nocratica » . Ecco, questo è il mito da distrug-gere, al quale bisogna sostituire il nuovotabù dei dipartimenti . Non riesco a definir eil dipartimento altro che un nuovo tabù . Nes-suno, infatti, l 'ha spiegato : arriva, si impone ,noi dovremmo votarlo, senza sapere che cosasia e perché lo introduciamo sostituendo l efacoltà .

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Questo è perfettamente coerente con cert oculturame (scusate la parola) che, a mio giu-dizio, sta dominando oggi larga parte dell'atti-vità politica italiana e che, purtroppo, riescead avere agganci, a pesare, anche in quest aaula. Ma questo mi pare che sia fuori dell araltà, perché (mi scusino i colleghi) io credoche l 'alta cultura sia sempre stata fatalmentecattedratica e monocratica. Non può esisterel ' alta cultura collettiva. L' alta cultura puòessere collaborativa, ma non collettiva ; essaè sempre di persone che ne sono portatrici . Iprofessori universitari di valore, i veri grand iprofessori di università sono rari . L'alta cul-tura è il prodotto di una elaborazione perso-nale, sia pure fatta in modo dialettico. L'altacultura può essere aperta, deve essere aperta ,deve essere dialettica, dialogica, ma non pu òessere parlamentaristica. Non possiamo umi-liare l 'uomo di alta cultura ai defatiganti di -battiti del parlamentino che dovremmo crea-re poi con un altro articolo di questa legge .

A me pare, quindi, che proporsi l'obietti-vo di dichiarare vecchia la struttura cattedra-tica e monocratica, proporsi l'obiettivo di di -struggerla con i dipartimenti, sia qualcosafuori della realtà, fuori dell 'esperienza uma-na millenaria . Le facoltà sono sempre esisti -te; è sempre esistito un insegnamento mono-cratico di qualcuno . Le prime grandi univer-sità furono quelle di Atene, dove insegnavaqualche grande. Per questo esisteva l'univer-sità, perché vi era qualche grande che sapevainsegnare e non certo perché vi era un grup-po collettivo che faceva la ricerca scientifica .A me pare, quindi, che siamo completamentefuori strada .

Si può anche studiare una forma di coor-dinamento, ai fini scientifici, in un dipartimen-to, ma non si può fare questo per distrug-gere la struttura cattedratica e monocratica ,cioè per distruggere il professore universi-tario, l'alta cultura di cui sono portatori 'po-chi, una percentuale bassissima di personenella società .

Ripeto, si può fare anche il dipartimento ,ma non come un mito e non con questo sen-timento punitivo, ché in definitiva di questo s itratta. Ma, se mi è permesso, vorrei notare,in questo spostamento che tende a mettere i nsecondo piano la preparazione professional eper dare maggiore rilievo alla ricerca scientifi-ca, qualcosa che mi sembra sia un po ' control ' esperienza storica e anche contro le esigenz eattuali della società italiana, degli student iitaliani, dell 'università italiana .

Innanzi tutto mi pare che si debba osser-vare che è molto più facile, in presenza delle

facoltà, organizzare una ricerca scientifica, siapure collaborativa, tra più persone o più isti-tuti, che non far discendere dai dipartimenti ,strutturati con una certa mentalità, con uncerto metodo e con certi fini, quel servizio agl istudenti, quell 'opera di formazione professio-nale a livello scientifico degli studenti che m ipare sia il contenuto, non essenziale, ma for-se il più importante, dell 'università, dal pun-to di vista sociale. Questo deve sforzarsi d i

fare l'università . La ricerca scientifica è con-naturata all 'alto livello culturale dei docent iuniversitari, mentre lo sforzo che i docent idebbono compiere nell'università, per cui no iponiamo tanti vincoli di tempo e tante condi-zioni, è quello di saper trasmettere critica -mente, ma positivamente, una capacità pro-fessionale agli studenti .

A me pare che si esageri troppo l 'aspettodella ricerca scientifica, umiliando fatalmente ,

con tutte le conseguenze che ne derivano ,l'aspetto dell'alta preparazione professionaledegli studenti . Credo che sia un assurdo sto-rico questo voler distruggere le facoltà .

Onorevoli colleghi, vorrei domandare al-

l'onorevole ministro ed al Governo: l 'enormeprogresso scientifico, tecnico ed economico de lmondo contemporaneo da chi è stato prodot-to ? È stato prodotto dall 'alta cultura forma-tasi attraverso secoli nelle facoltà .

In definitiva, oggi, disprezziamo largamen-te questa scuola italiana, dopo averla mess ain crisi, questa scuola che non era perfetta ,anzi doveva essere perfezionata . Ricordo ch equando ero presidente dell 'UNURI discutem-mo appassionatamente della riforma dellascuola, e molte cose delle quali si parla qu ioggi le volevamo anche noi, mentre altre levolevamo in modo diverso, cioè volevamo cos ediverse che non sono contenute in quest alegge .

E non mi si venga a dire che sono passat iventi anni ! Eravamo già allora nel clima del -la nuova democrazia, in pieno clima, di uscit ada un sistema, da un periodo, da una logic adi dittatura, e in pieno clima di riconquistat alibertà e di sviluppo – già avviato – del no-stro paese. Anche il « miracolo economico »italiano chi l'ha fatto ? Lo hanno fatto le fa-coltà. Una scuola italiana che ha saputo espri-mere i dirigenti del miracolo economico ita-liano non è una scuola da buttar via, non èuna scuola superata, non è una scuola d adistruggere. Oggi vi è la crisi del « mira-colo economico » italiano perché nella vit apubblica del paese, anche a livello governa-tivo, hanno avuto peso sproporzionato le for-ze che sono contro le facoltà e per il dipar-

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timento, che sono state contro il latino e perl ' abbassamento culturale in generale dell ascuola italiana . C'è una profonda coerenzain questo .

GRANATA. Con le sue parole, onorevol eGreggi, ella intende dire che la crisi econo-mica è dovuta all 'abolizione dell ' insegnamen-to del latino nelle scuole medie ?

GREGGI . No, onorevole Granata, non h odetto questo. Per ora no, fra dieci anni sì .Ho detto che in definitiva la crisi è il pro-dotto dell ' opera negativa delle stesse person eche vollero umiliare il latino, che oggi nonvogliono le facoltà e che sotto il titolo di un amassificazione della scuola, la stanno vera-mente massificando, degradandone tutto il li -vello culturale e svilendo l ' impegno dellepersone che nella scuola operano . Domani l acrisi vi sarà a causa dell'abbassamento cultu-rale. Questo è certo. Ma questo avverrà fradieci-quindici anni, non ora . A questo mal enon potremo porre rimedio immediatamente .Infatti mentre ai danni della legge sulla, casa ,tra un anno, quando ci accorgeremo che no nfunziona, potremo rimediare, non potrem oporre rimedio a quelli prodotti dalla legge d iriforma universitaria, anche perché sarà dif-ficile accorgersi tra. un anno che questa nonfunziona. Dico ciò per senso di responsabi-lità, per mia convinzione profonda .

Mi pare che questo sia in contraddizionecon le esigenze attuali dell 'università italia-na. Mentre si proclama la massificazione del-l 'università, mentre si è fatto arrivare il nu-mero degli studenti universitari a 700 mil a- presto saranno 800 mila - mentre aumentala richiesta di preparazione professionale, s itrasforma l 'università e si tende a dare i nessa prevalenza, quasi totale, alla ricercascientifica . Questo è a mio giudizio un proces-so illogico. Di fronte agli 800 mila student iche arrivano all ' università è necessario infat-ti accentuare lo sforzo formativo professional edell 'università, evidentemente senza trascura .-re la ricerca scientifica . Semmai oggi bisogne-rebbe seguire il processo inverso. Se vi fosse-ro già i dipartimenti oggi si dovrebbero farele facoltà. Ma non possiamo, quando 700 milastudenti affluiscono all ' università, distruggerelo strumento che tiene conto soprattutto de -gli studenti, per esaltare lo strumento dell aricerca . scientifica . Sia chiaro che io non dicoche si debba umiliare la ricerca scientifica ecercare soltanto la preparazione professiona-le. Dico soltanto che quando 700 mila studenti

affluiscono all 'università, è necessario attrez-zare l'università in modo che possa accoglierl ipiù facilmente . Dobbiamo tener conto che in-teresse di questi studenti è di conseguire l apreparazione professionale . E questo porta, ri-peto, alla facoltà, non al dipartimento, almenosul piano logico.

Debbo fare ora un'ultima osservazion eche si ricollega a tutto il discorso preceden-te. Nelle dichiarazioni del ministro, in sed edi replica, si è sottolineato il fatto che oggisi sta realizzando una scuola di popolo e ne lpopolo, una scuola non più aristocratica . Oraanche a questo proposito vorrei osservare cheè chiaro che c'è un'esigenza sociale di fon -do, d'altra parte indicata dalla Costituzionefin dal 1948, quella cioè di permettere a tuttii capaci e meritevoli l'accesso agli alti gradidegli studi. Si parla di capaci e meritevoli ,la massificazione è tutt'altra cosa . Insommail nostro sforzo di allargare l'accesso all'uni-versità e a tutta la scuola non deve assoluta-mente - purtroppo è la prima volta che pos-siamo dire queste cose in aula - andare a sca-pito della qualità, della selezione, del rigo-re della preparazione . Dobbiamo interessar-ci di più degli studenti, mentre in definitivaquesta massificazione dell'università non f aniente altro, spostando i livelli dell'alta cul-tura universitaria al dottorato o alla ricerc ascientifica, che danneggiare gli studenti men oabbienti. Lo studente meno abbiente, chefino ad ora arrivava all 'università e si lau-reava, aveva in fondo conquistato il più alt ogrado della cultura in Italia . Quando avre-mo introdotto questa riforma, se lo student emeno abbiente non potrà dopo l'universit àstudiare per altri cinque anni per conseguireil dottorato di ricerca, risulterà danneggiato .Questo avverrà fatalmente perché lo student emeno abbiente non potrà tra i 24 e i 29 annicontinuare ad andare all 'università, e questoanche godendo di una borsa di studio di 300-400 mila lire . Egli infatti sarà spinto dall eesigenze familiari, dalle sue condizioni per -sonali ad avviarsi verso la professione . Mipreoccupo della condizione degli student imeno abbienti, che noi vogliamo favorire .Presenterò, in materia, alcuni emendament iriguardanti le borse di studio . Mi sembra chesi stia attuando un processo delicatissimo epericoloso. Si sono già svalutati i titoli dellescuole medie superiori : non esiste più il ra-gioniere o il geometra . Il ragazzo, arrivatoa 18 anni, è costretto ad andare all 'univer-sità . Con questa riforma, si svaluterà anch ela laurea universitaria . Pertanto, il giovane,arrivato a 24 anni, se vorrà emergere, dovrà

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ancora fare un passo successivo di ben cin-que anni .

Per queste considerazioni, pur non aven-do alcuna speranza che l'emendamento ven-ga accolto, ho sentito il dovere di illustrarl ocon questo intervento, i cui argomenti sper opotranno avere un peso anche in altri mo-menti della discussione sugli emendament io in altre decisioni che dovranno prenders iin merito a questa legge .

PRESIDENTE. E stato presentato il se-guente emendamento:

Al secondo comma, sostituire le parole : egli organismi interdipartimentali » con le pa-role : i consigli di corso di laurea.

5 . 10 .

Reggiani, Napoli.

Poiché i firmatari non sono presenti, s'in-tende che abbiano rinunciato allo svolgimento .

Sono stati presentati i seguenti emenda-menti :

Al secondo comma, dopo le parole : per i lloro funzionamento, inserire le parole : e per!a promozione di iniziative interdisciplinarifra più dipartimenti .

5 . 7.

Mattalia, Finelli, Grinnaldi, Orilia, Taormina .

Al secondo comma, sopprimere le parole :i criteri di connessione fra più dipartiment iallo scopo di promuovere iniziative interdisci-plinari .

5 . O.

Mattalia, Finelli, Grunaldi, Orilia, Taormina .

L'onorevole Mattalia ha facoltà di svolgerli .

MATTALIA. I due emendamenti tendonoallo stesso scopo . Alla loro presentazione m ihanno stimolato gli articoli 9, 10 e 25 del di -segno di legge, in cui si profila abbastanz achiaramente e in modo perturbante la possi-bilità di un rapporto conflittuale o, almeno ,di grave disagio tra programmazione diparti -mentale, autonomia didattica e libertà cultu-rale e anche di ricerca . Il problema posto dal-l'articolo 5 è quello del limite a cui una rego-lamentazione generale deve arrestarsi, dal-l'alto al basso ; ed è un limite che fa problema ,in ordine a un'istanza sulla cui salvaguardi atutti, certamente, siamo d ' accordo : la con-servazione dell'autonomia didattica, della li-bertà culturale e anche della libertà di ricerca .Se c'è un tema, un punto, un terreno che è ter-reno di frontiera e di ricerca, 'ed in cui non c ldevono essere intrusioni prevaricative e a dan-no dell 'autonomia di ricerca e della libertà di

ricerca, è proprio quello che è qui configurato ,cioè il problema del rapporto interdisciplinaretra le varie materie . E un problema metodo -logico che costituisce il « ponte del diavolo »(ne sono certo) che 'il dipartimento dovrà ri-solvere per incominciare a farsi operativamen-te le ossa. Il terreno di questo problema meto-dologico deve essere riservato al geloso domi-nio dell ' autonomia didattica e della libert àculturale e di ricerca degli insegnanti .

L 'espressione usata nel testo (i criteri d iconnessione tra più dipartimenti) mi dà l'im-pressione che possa costituire uno scivolo perquesta prevaricazione intrusiva, a scapito del -l'autonomia didattica e della libertà creativ adi ricerca, problema alla cui soluzione dev etendere primariamente il dipartimento per in-cominciare a farsi le ossa (mi si conceda l aripetizione) . Di qui, la modifica proposta -a parte lo spostamento - per una espression emeno pesante . I termini « criteri » e « connes-sione » suggeriscono proprio una forma di in-trusione che può essere di carattere tecnico -qualitativo, e quindi lesivo dell'autonomia di-dattica e della libertà di ricerca . Queste sono ,in breve, le ragioni della presentazione de-gli emendamenti citati .

PRESIDENTE . E stato presentato il se-guente emendamento :

Al secondo comma, sopprimere le parole :le modalità per il conseguimento del dottorat odi ricerca .5 . 6. Raicich, Giannantoni, Levi Arian Giorgina ,

Granata, Loperfido, Natta, Pascariello ,

Scionti, Tedeschi, Bini, Giudiceandrea ,

Bocchi.

L'onorevole Raicich ha facoltà di svolgerlo .

RAICICH. La questione trattata da quest oemendamento è molto importante, trattandos idelle modalità per il conseguimento del dotto-rato di ricerca, al quale è dedicato l'articolo 2 0del disegno di legge . Dai fascicoli degli emen-damenti che sono stati 'distribuiti risulta che aquell'articolo sono stati proposti, e non sol -tanto dal nostro gruppo, emendamenti sop-pressivi o comunque modificativi dell'istitut odel dottorato di ricerca, così come configuratodal provvedimento .

Se tuttavia la Presidenza ritiene che la di-scussione circa la soppressione o meno dell'ar-ticolo 20 non sia preclusa . . .

PRESIDENTE. Non è preclusa, onorevoleRaicich .

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RAICICH . In tal caso, signor Presidente ,ritiriamo questo nostro emendamento, riser-vandoci di ripresentarlo all'articolo 20 .

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Rai-cich .

È stato presentato il seguente emenda -mento :

Al quarto comma, sopprimere le parole da :scaduto il predetto termine, fino alla fine delcomma.

5 . 1.

Sauna, Amodei, Canestri, Ceravolo Dome-

nico, Passoni.

L'onorevole Sanna ha facoltà di svolgerlo .

SANNA. Il terzo comma dell 'articolo 5 con-figura due tipi di controllo sulle universit àper ciò che riguarda l'emanazione degli sta-tuti . Vi è un controllo di legittimità che com-pete al ministro e un controllo di merito ch ecompete al Consiglio nazionale universitario .Sulla natura di questi controlli si potrebb ediscutere a lungo perché l'autonomia dell'uni-versità non è sufficientemente protetta e ga-rantita sia dal controllo di legittimità, sia da lcontrollo di merito. L'eliminazione dell 'ulti-mo periodo di questo terzo comma tende ap-punto ad escludere che il Consiglio nazionaleuniversitario possa avere l'ultima parola inuna eventuale controversia con un consigli odi ateneo . Infatti, se ciò fosse, attribuiremmoal Consiglio nazionale universitario un poterepolitico che non gli compete assolutamente ,mentre invece noi sosteniamo che l'autonomi aè dell 'università, dell 'ateneo, della sede uni-versitaria innanzi tutto .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento, identico all 'emenda-mento Sanna 5. 1 :

Al quarto comma, sopprimere le paroleda: scaduto il predetto termine, fino alla finedel comma .

5 . 2.

Spitella, Biasini, Cingari, Orlandi .

L'onorevole Spitella ha facoltà di svolgerlo .

SPITELLA. La proposta di soppressione d iquesto comma, che era stato aggiunto dall aCommissione, è motivata dal fatto che co nquesto tipo di casistica si delinea una specifi-cazione di passaggi successivi, che, oltre a dessere inutile, non è neppure esattamente for-mulata . Perciò noi riteniamo che solo la re-stante parte del comma sia adeguata, essend oevidente che in seno al consiglio di ateneo

ad un certo punto si debba pur raggiunger ela maggioranza di due terzi. Se poi si dovessedeterminare una situazione di stallo, si po-trebbe provvedere in base all'articolo 61, cheriguarda appunto casi particolari di inadem-pienza degli organi dell 'ateneo .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente articolo aggiuntivo 5-b'is :

Le funzioni conferite agli organismi inter-dipartimentali sono di coordinamento su lpiano organizzativo, amministrativo e finan-ziario .

5. 0 . 1. Mazzarino, Giorno, Badini Confalonieri,

Riguardi, Bozzi, Camba, Capua, Cassan-

dro, Cottone, De Lorenzo Ferruccio,

Ferioli, Malagodi, Monaco .

GIOMO. Chiedo di illustrarlo io, signorPresidente .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIOMO. Abbiamo veduto all'articolo 5spuntare come un fungo il cosiddetto organi-smo interdipartimentale, di cui poi non è piùtraccia nella legge . Ebbene, noi con questo ar-ticolo 5-bis tentiamo di dare opportune fun-zioni a questo organismo, anche perché èchiaro che esso, così come disciplinato attual-mente, non ha alcuna ragione di esistere . Per-ciò ci siamo permessi di proporre, appunto ,ché quelle conferite agli organismi interdipar-timentali siano funzioni di coordinamento su lpiano organizzativo, amministrativo e finan-ziario .

Quindi gli organismi interdipartimental inon potranno entrare nel merito di problemiconcernenti piani di studio, la didattica, l aprogrammazione scolastica e tutte le altre ma-terie inerenti al mondo della scuola, ma do-vranno svolgere la loro funzione soltanto ne lcampo dell'organizzazione scolastica, nel cam-po amministrativo e finanziario . In tal modo c isembra di dare una certa giustificazione adun organo che è sorto quasi per caso e de lquale non si conoscevano neppure le funzioni .

NICOSIA, Relatore di minoranza . Chiedodi parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

NICOSIA, Relatore di minoranza : SignorPresidente, sono favorevole all'emendamentoGiorno 5 . 5, perché la formulazione propostaper sostituire i primi due commi dell'articolo

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è talmente chiara che non può certo far caderein equivoci di sorta . La formulazione del testodel disegno di legge ha destato, come abbiamovisto, qualche perplessità anche nell'onorevol eRaicich, che solo dopo il chiarimento del Pre-sidente ha rinviato ad altro articolo l'emen-damento che aveva presentato al secondo com-ma di questo articolo .

Sono altresì favorevole all'emendamentoAlmirante 5. 3, ma fin d'ora dichiaro che i lmio gruppo lo ritirerà qualora sia approvatol'emendamento Giorno .

Nello spirito delle dichiarazioni che hotesté fatte sono altresì favorevole all'emenda-mento Almirante 5 . 4 .

Con l ' emendamento 5 . 9, l 'onorevole Greg-gi solleva il grosso problema della facoltà :« Lo statuto determina le facoltà in cui si ar-ticola l'ateneo . . . » . Desidero innanzitutto ri-volgere_un quesito alla Presidenza : una even-tuale reiezione dell'emendamento Greggi pre-giudicherebbe una discussione all 'articolo 9per quanto riguarda il dipartimento ?

PRESIDENTE. Per lo stesso principio ac-cennato poco fa, una eventuale reiezione nonavrebbe effetto preclusivo .

NICOSIA, Relatore di minoranza . D'accor-do, signor Presidente . Dichiaro che sono favo-revole all'emendamento Greggi, il quale s ipone in linea subordinata all ' emendamentoGiorno e all'emendamento Almirante . Esso in -fatti, richiamando specificatamente la deter-minazione delle facoltà, porta - io credo - unelemento di chiarezza nella discussione, per -ché il Parlamento può pronunciarsi a favor eo contro le facoltà, ma nello stesso temp opuò decidere su un dipartimento facoltativoproprio per considerare l 'autonomia universi-taria nel modo più ampio possibile . A noisembra, onorevoli colleghi, che stabilendocome una camicia di Nesso la norma di cu ial secondo comma, si venga a limitare eccessi-vamente l 'autonomia e la libertà delle uni-versità ; lasciandole invece libere di determi-nare le facoltà ed eventualmente (cosa che po-tremmo fare con articoli successivi) i diparti -menti, consentiremmo alle università di rece-pire in piena , libertà ed autonomia tutte l eindicazioni che potranno venire almeno daquella parte di docenti, di discenti e di forz epolitiche, a quel livello e in quella determi-nata università .

Dichiaro che siamo favorevoli all'emenda-mento Reggiani 5. 10 .

Esprimo parere contrario all'emendamen-to lVIattalia 5 . 7 e parere favorevole invece a lsuccessivo emendamento Mattalia 5 . 8 .

Parere contrario agli identici emendament iSanna 5. 1 e Spitella 5 . 2 perché al quart ocomma dell'articolo è stato inserito dalla Com-missione un elemento di chiarezza . Si inter -rompe un contenzioso ; nella prima parte del -l'articolo 5 si stabiliscono determinate norm ecui devono informarsi gli statuti universitari ,e poi voi stessi chiedete la soppressione di un anorma che costituisce una garanzia perché l aprima parte dell'articolo 5 venga applicata .Con tale soppressione potrà essere varato un ostatuto in contrasto con la prima parte del -l'articolo 5 . L'emendamento, quindi,•va, a mioavviso, contro la tesi da voi stessi sostenuta.Noi siamo contrari al vostro emendament osoppressivo, perché la soppressione non è piùlogica dato il tenore dell'articolo 5. Il mini-stro ravvisa vizi ,di legittimità, rinvia al con-siglio di ateneo, il consiglio di ateneo decide ,entro certi termini, e poi trasmette il tutto alConsiglio nazionale universitario . Chi preva-le, il consiglio di ateneo o il Consiglio nazio-nale universitario ? Il garante del meccanism oprevisto dall'articolo 5 dovrebbe essere il Con-siglio nazionale universitario .

Parere favorevole esprimo invece per quan-to riguarda l'emendamento Mazzarino 5 . 0 . 1 ,

aggiuntivo .di un articolo 5-bis, che configurain qualche modo le funzioni degli organism iinterdipartimentali sul piano organizzativo ,amministrativo e finanziario . Questo ,è giusto ,perché se mancano i presupposti di un pian oorganizzativo, amministrativo e finanziario, èinutile prevedere oltre ai dipartimenti quest iorganismi interdipartimentali, che sono inver oun oggetto misterioso, ché speriamo si possaprecisare meglio nel prosieguo della discus-sione .

PRESIDENTE . Qual è il parere della Com-missione sugli emendamenti presentati all'ar-ticolo 5 ?

ELKAN, Relatore per la maggioranza . Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, l'emen-damento Giorno 5. 5, essendo di una lapida-ria brevità, potrebbe tentarci come suggeri-mento. Da parte dei colleghi liberali è statospesso fatto riferimento alla, necessità che l eleggi siano più brevi - cosa che io condivido -con un numero minore di articoli . L 'onorevoleCottone ha ricordato che una volta Giolit-t iaveva suggerito di varare un testo di soli 5articoli . Per ristabilire certe distanze, e no nper ritorsione polemica, devo ricordare a icolleghi liberali che la proposta di legge d aloro presentata consta di ben 7$ articoli ; esi tratta della proposta di un solo gruppo po-

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

litico, e non molto numeroso . Pensate quind iad un disegno di legge presentato da un Go-verno di coalizione che ha alle spalle grup-pi di grosse dimensioni ; ritengo quindi che unrichiamo di questo genere – che per altro, inun certo senso, io stesso aveva fatto in Com-missione – non possa essere accolto . Nono-stante certe suggestioni, quindi, la maggioran-za . della Commissione esprime parere contra-rio nei confronti dell ' emendamento Giorn o5. 5. L'articolo 5 non può dire soltanto cheogni università ha un proprio statuto, senzadire che cosa debba essere contenuto in que-sto statuto. Non credo che possa nuocere al -l'autonomia dello statuto il fatto di preveder ein maniera particolareggiata certe cose . D'al -tra parte abbiamo anche detto, proprio in se-guito ad interventi di autorevoli amici su lproblema dell 'autonomia da concedersi, chequesto tipo di statuto – che poi è coordinat odal Consiglio nazionale universitario – segueuna logica unitaria relativamente alle normestatutarie che si possono e si debbono dar ei consigli di ateneo. Pertanto, sono contrari oa questo emendamento.

Per quanto riguarda, l ' emendamento 5 . 3dell 'onorevole Almirante, « ogni università oistituto di istruzione superiore » è una dizio-ne già implicita in « ogni università », comeè stato precisato nel precedente articolo . Per -tanto, l'emendamento è pleonastico e sonoquindi contrario ad esso .

Per quanto riguarda l 'emendamento 5. 4dell 'onorevole Almirante, mi riferisco a quel-lo che ho già detto prima rispondendo al-l 'onorevole 'Giomo . Pertanto, sono contrario .

Sull 'emendamento 5. 9 dell ' onorevoleGreggi, non posso che esprimere parere con-trario, proprio perché in esso è mantenuto i ltermine di « facoltà », laddove si è voluto in-trodurre col dipartimento una delle note piùqualificanti della riforma . In questo emenda-mento l 'onorevole Greggi utilizza il termin edi facoltà come punto di riferimento princi-pale, quindi è ultroneo il mio parere con-trario .

Do parere contrario anche all 'emendamen-to 5. 10 dell 'onorevole Reggiani, che fra l'al-tro non è stato nemmeno svolto, forse perch éneanche i presentatori ne erano convinti .

Gli emendamenti 5 . 7 e 5. 8 dell'onorevoleMattalia hanno lo scopo di precisare ancorameglio i compiti dell 'università indicati dal-lo statuto . Nonostante io abbia detto che èimportante che ci sia questa specificazione d icompiti, non vorrei appesantire ancora di piùquesto secondo comma. Pertanto, sono con-trario .

Sono favorevole ai due identici emenda-menti 5. 1 e 5. 2 degli onorevoli Sanna e Spi-tella proprio perché, onorevole Nicosia, inCommissione abbiamo agitato questo proble-ma e ci siamo trovati, forse inavvertitamente ,a mantenere in piedi un testo che prevedevaun Consiglio nazionale universitario che im-poneva la sua volontà trasferendo alla Gaz-zetta ufficiale la propria decisione qualora i lconsiglio di ateneo non avesse adottato, conmaggioranza di due terzi, la controdelibera .Proprio per questo, il potere del Consiglio na-zionale universitario sembra eccessivo, e urtacontro l'autonomia dei consigli di ateneo ch edebbono trovare la soluzione al loro proble-ma nel proprio ambito, •attraverso la maggio-ranza dei due terzi dei componenti, previstadalla legge .

Sono contrario all 'articolo aggiuntiv o5. 0. 1 dell 'onorevole Mazzarino perché vabene che questa attività interdipartimental eper la prima volta compare qui, ma essa no nha, solo funzione di coordinamento organizza-tivo, amministrativo e finanziario, bensì an-che quella di favorire i corsi di laurea .

PRESIDENTE. Il Governo ?

MISASI, Ministro della pubblica istru-zione . Condividendo analisi, motivazioni egiudizi del relatore, sono contrario a, tutt igli emendamenti tranne gli identici Sann a5. 1 e Spitella 5 . 2; sono contrario anche al-l'articolo aggiuntivo ,

PRESIDENTE. Passiamo ai voti . Onore-vole Giorno, mantiene il suo emendamento5. 5, non accettato dalla Commissione né da lGoverno ?

GIOMO . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(£ respinto) .

Onorevole Nicosia, mantiene gli emenda-menti Almirante 5 . 3 e 5 . 4 di cui ella è co-firmatario, non accettati dalla Commission ené dal Governo ?

NICOSIA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emen-damento Almirante 5 . 3 .

(1 respinto) .

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Pongo in votazione l'emenda.mento Almi-rante 5. 4 .

(È respinto) .

Onorevole Greggi, mantiene il suo emen-damento 5 . 9 non accettato dalla Commissio-ne né dal Governo ?

GREGGI . Signor Presidente, dichiaro d iritirare il mio emendamento ; sono lieto deiriconoscimenti che esso ha avuto, ma colgol'osservazione che è stata fatta circa l'oppor-tunità di discutere questa materia in altrasede. D'altra parte, non voglio pregiudicar eassolutamente, in qualsiasi modo, emenda -menti presentati da altri colleghi sullo stessotema in altri articoli .

PRESIDENTE . Onorevole Napoli, mantie-ne l'emendamento Reggiani 5 . 10, di cui ell aè cofirmatario, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo ?

NAPOLI. No, signor Presidente .

PRESIDENTE . Onorevole Finelli, mantie-ne gli emendamenti Mattalia 5. 7 e 5. 8, d icui ella è cofirmatario, non accettati dallaCommissione né dal Governo ?

FINELLÌ . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l oemendamento Mattalia 5 . 7 .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Mat-talia 5. 8 .

(È respinto) .

Gli emendamenti Sanna 5. 1 e Spitella5. 2, accettati dalla Commissione e dal Go-verno, sono identici .

Pertanto, li pongo congiuntamente in vota-zione .

(Sono approvati) .

Pongo in votazione l'articolo 5 nel su ocomplesso con gli emendamenti approvati .

(È approvato) .

Onorevole Giorno, mantiene l'articolo ag-giuntivo Mazzarino 5. 0. 1, di cui ella è co-firmatario, non accettato dalla Commission ené dal Governo ?

GIOMO. Signor Presidente, noi ritiriamoquesto nostro emendamento spiegandone bre-vemente i motivi . P chiaro che questi organ iinterdipartimentali cadono dall'alto nell alegge ; infatti non sono state stabilite le fun-zioni di questi organi . Molti colleghi qui nonhanno le idee chiare neppure circa il signifi-cato del dipartimento . Quest'ultimo è un og-getto misterioso; oggi, abbiamo l'organo in-terdipartimentale che diventa un oggetto mi-sterioso di seconda grandezza . A questo pun-to, riteniamo che l'organismo interdiparti-mentale non sia altro che un contributo all apoca chiarezza della legge . Ciò posto, riti -riamo l'articolo aggiuntivo .

PRESIDENTE. Passiamo all'articolo 6.Se ne dia lettura.

ARMANI, Segretario, legge :

« L'autonomia delle università libere è de -terminata dai rispettivi statuti .

Gli statuti delle università libere che ri-lasciano titoli di studio legalmente ricono-sciuti saranno modificati, entro un anno dal-l'entrata in vigore della presente legge, af-finché le strutture universitarie non siano i ncontrasto coi principi informatori della leg-ge stessa.

Le università libere possono mantenere ,come organo distinto dalla giunta di ateneo ,il consiglio di amministrazione .

L'approvazione e le modificazioni degl istatuti delle università libere avvengono co nla procedura di cui ai commi terzo e quartodell'articolo 5 della presente legge .

Le deliberazioni del consiglio 'di ateneosono adottate d'intesa con il consiglio di am-ministrazione » .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare sull'ar-ticolo 6 l ' onorevole Nicosia . Ne ha facoltà .

NICOSIA. Desidero parlare su questo arti -colo, signor Presidente, sia pure brevemente ,poiché vi sono implicate anche questioni d icarattere politico . Se il Governo non avess einsistito per proseguire questa discussione ,avrebbero potuto essere presenti anche i re -pubblicani e quindi i famosi 194 voti avreb-bero potuto, ipoteticamente, diventare anche197. I repubblicani potevano anche salvar eil Governo, ma questo non si è verificato .Così, dato che la maggioranza vuoi continuarela discussione mentre è in corso un congress odi partito, noi dobbiamo continuare a par-lare, signor Presidente, anche se, ripeto, bre-vemente .

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Il primo comma dell'articolo 6 stabilisc eche l 'autonomia delle università libere è de -terminata dai rispettivi statuti . Noi riteniamol ' articolo 6 estremamente importante e desi-dererei per questo fare alcune considerazioni .Vorremmo anche avere alcuni chiarimenti daparte del Governo e della maggioranza circail significato di questa formulazione .

Evidentemente, secondo il primo comma ,le università si danno uno statuto e tale sta-tuto può contemplare determinati orientamen-ti in materia scientifica, in materia ammini-strativa, ma soprattutto in materia didattica ,che in quel momento l ' università libera deci-de debbano essere seguiti .

Il secondo comma, però, prevede che « gl istatuti delle università libere che rilascianotitoli di studio legalmente riconosciuti saran -no modificati, entro un anno dall 'entrata invigore della presente legge, affinché le strut-ture universitarie non siano in contrasto co iprincìpi informatori della legge stessa » .

Cosa vuoi dire « princìpi informatori » ?Che se, ad esempio, l ' università libera ha or-ganizzato la sua attrezzatura didattica secon-do la facoltà e non secondo il dipartimento,deve cambiare totalmente e deve orientars isecondo il dipartimento, non più secondo l afacoltà . Questa seconda disposizione è quind icompletamente in contrasto con quella del pri-mo comma .

Infatti, l ' autonomia delle università liber eo è autonomia piena, oppure è un 'autonomiamortificata dalla legge: non si tratta più d iautonomia vera e propria, ma di potestà re-golamentare sulla base di una legge . Le uni-versità, quindi, non sono più libere di svol-gere una loro attività didattica anche innova-tiva rispetto a quella sviluppata dalle univer-sità statali .

Si parla, in questo comma, di universit àlibere che rilasciano titoli di studio. A quest oproposito, onorevoli colleghi, esaminando l'ar-ticolo 3 abbiamo già osservato che è specios odire che i titoli di studio devono avere valor elegale. La Costituzione è chiarissima al ri-guardo, e l'articolo 33 di essa sancisce che èprescritto un esame di Stato per l 'ammissioneai vari ordini e gradi di scuole o per la con-clusione di essi e per l ' abilitazione all ' eserci-zio professionale .

La laurea è un titolo accademico, non havalore legale . Sono altre le leggi dello Statoche riconoscono questo valore legale . Con tuttaevidenza si desume dalla nostra legislazioneche la laurea è un titolo accademico e non u ntitolo di per sé stesso abilitante .

Si parla ancora, al secondo comma di que-sto articolo 6, di titoli di studio « legalment ericonosciuti » . Ma « legalmente riconosciuti »da chi ? Se i titoli di studio legalmente rico-nosciuti vengono disciplinati dalle norm edello statuto universitario, ciò significa ch eabbiamo dato allo statuto una potestà norma-tiva con effetti giuridici gravissimi . In lineaipotetica potrebbero esservi professioni diver-se da università a università perché i titoli le-galmente riconosciuti che saranno rilasciat idalle singole università possono avere impo-stazioni diverse da una università all 'altra .

Il principio potrebbe andar bene per l euniversità di Stato, ma non è comprensibil eper le università libere .

-Vero è che al terzo comma dell'articolo 6si cerca di distinguere le possibilità delle uni-versità libere, si cerca di distinguere la giun-ta di ateneo dal consiglio di amministrazione– e noi richiamiamo qui una giunta di ateneoquando ancora essa non è definita, perché n ediscuteremo successivamente – ma questo nonintacca minimamente il principio dell ' auto-nomia, che è stato intaccato, invece, in sededidattica e scientifica, al secondo comma.

Mi ripromettevo, onorevoli colleghi, d ifare queste brevi considerazioni, perché riten-go che il problema sia molto importante – ègià stato sollevato nel corso di questa sedut ada altre parti politiche – anche ai fini dell 'os-servanza di alcune norme costituzionali ch enoi riteniamo assolutamente cogenti .

Dopo queste considerazioni di carattere ge-nerale, vorrei, signor Presidente, illustrare i lnostro articolo aggiuntivo Almirante 6 . 0. 1 .

PRESIDENTE. Sta bene . Trattasi del se-guente articolo aggiuntivo 6-bis :

Le università libere sono soggette alleseguenti disposizioni :

1) le persone e gli enti promotori de-vono presentare un piano da cui risultan osussistere i mezzi economici necessari e suf-ficienti alle spese dell'organizzazione e deiservizi della istruzione e della ricerca;

2) il consiglio nazionale universitarioaccerta, nell'iniziativa, le necessarie garanzi eofferte perché il livello dell'insegnamento edella ricerca corrisponda a quello richiestoper gli studenti universitari ;

3) l ' ammissione degli studenti sarà con -sentita solo se essi siano in possesso dei re-quisiti previsti per l'ammissione nelle uni-versità statali ;

4) per lo svolgimento dell'attività didat-tica e di ricerca le università libere possono

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avvalersi di docenti, assistenti e ricercator iassunti per contratto e per incarico » .

6 . 0 . 1 . Almirante, Nicosia, De Marzio, d'Aquino,

Pazzaglia, Franchi, Turchi, Menicacci,

Santagati, Caradonna, Manco .

L'onorevole Nicosia ha facoltà di illu-strarlo .

NICOSIA. Con questo articolo aggiuntiv o6-bis noi proponiamo una serie di disposizio-ni per disciplinare le università libere . Questadisciplina dovrebbe essere quanto mai rigida .Oggi in Italia è infatti fin troppo facile aprireuna scuola . A seguito poi della nota sentenz adella Corte costituzionale in materia di scuol apubblica e di scuola privata, è rimasto u nvuoto che ancora non si è riusciti a colmare .Il Governo non ha pensato di dare alla nazio-ne una nuova disciplina in materia di applica-zione degli articoli 33 e 34 della Costituzion eper quanto concerne l'insegnamento pubblic oe l'insegnamento privato . Noi proponiam oquindi questo articolo aggiuntivo . Vi sono del-le università libere in Italia che sono anchegloriose e che incidono notevolmente nell apreparazione della classe dirigente italian aper quanto riguarda la cultura e la scienza .Ora, si teme da più parti, e anche da partenostra, la nascita indiscriminata di universit àlibere . Già se ne è parlato in sede di discus-sione degli articoli 3 e 4 di questo provvedi-mento . Sarebbe perciò opportuno creare un adisciplina ad hoc, che detti norme precise .Noi proponiamo anzitutto che le persone e gl ienti promotori debbano presentare un pian oda cui risultino sussistere i mezzi economic inecessari e sufficienti alle spese dell'organizza-zione e dei servizi della istruzione e della ri-cerca. Prevediamo poi che il Consiglio nazio-nale universitario accerti, nell'iniziativa, l enecessarie garanzie offerte perché il livell odell ' insegnamento e della ricerca corrispond aa quello richiesto per gli studenti delle uni-versità statali .

Proponiamo altresì che l'ammissione de-gli studenti sia consentita solo se essi siano i npossesso dei requisiti previsti per l'ammissio-ne nelle università statali, senza con ciò pre-giudicare in alcun modo la discussione sul-l'articolo 7 – che anzi ci sforzeremo di amplia -re al massimo – per quanto riguarda l'ammis-sione nelle università statali . Le università li -bere oggi, in sostanza, pretendono di esseretali nella fase della istituzione, ma successi-vamente tendono ad ottenere il riconosciment odella loro attività scientifica, didattica e di ri-

cerca. Quindi, con questo articolo aggiuntivosiamo favorevoli alle università libere, allaloro costituzione, però vogliamo evitare cheesse siano il ricettacolo di situazioni improv-visate dal punto di vista culturale e scienti -fico .

Per quanto riguarda il punto 4) del nostroarticolo aggiuntivo, noi riteniamo che si aestremamente importante che per Io svolgi -mento dell'attività didattica e di ricerca leuniversità libere possano avvalersi di docenti ,assistenti e ricercatori assunti per contrattoe per incarico . Forse questa è l'unica notadistintiva rispetto alle università statali, notadistintiva che noi riteniamo di poter conce-dere alle università libere, perché esse appun-to si distinguono dalla rigida regolamentazio-ne delle università statali e perché ad essesi dà la possibilità di offrire nuovi sbocchi a duomini di ingegno .

Con questo articolo aggiuntivo, in definiti-va, proponiamo una disciplina, sia pure innuce, delle nuove università libere, distintada quella generale contenuta nell ' articolo 4 ,la cui rigida impostazione, basata sul pro-gramma pluriennale ,di sviluppo, mal si atta-glierebbe a questi istituti universitari, ponen-dosi in contrasto con l ' articolo 33 della Co-stituzione .

PRESIDENTE . E stato presentato il seguen-te emendamento :

Sostituire l'articolo 6 con il seguente:

Le università libere riconosciute adegue-ranno i propri statuti alla presente leggeentro due anni dalla sua entrata in vigore .

6 . 1 . Giorno, Mazzarino, Badini Confalonleri,

Bignardi, Bozzi, Camba, Cagna, Cassan-

dro, Cottone, De Lorenzo Ferraccio,

Ferioli, Malagodi, Monaco.

L'onorevole Giorno ha facoltà di svolgerlo .

GIOMO. Una più approfondita riflessionesull'articolo 6 ci ha convinti che la formulazio-ne dell'articolo nel testo della Commissione ,identico a quello del Senato, sia più conform ealla nostra posizione .

Ritiriamo quindi il nostro emendamento .

PRESIDENTE . Qual è il parere della Com-missione sull'articolo aggiuntivo Almirante6.0.1 ?

ELKAN, Relatore per la maggioranza . LaCommissione è contraria . Non credo infatt iche, una volta approvato l'articolo 6 nel testo

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della Commissione sia necessario approvar equesto articolo aggiuntivo che cerca di rime-diare - anche in base alle affermazioni del-l'onorevole Nicosia - all'enunciato dell'arti-colo 4 .

Le dichiarazioni fatte dal ministro in rispo-sta al quesito postogli dall'onorevole Gui in-dicano che queste preoccupazioni non debbo -no sussistere. Il tentativo quindi di dare un asistematica alle università libere finirebbe co nl'aggravare in certo qual modo l'attuale situa-zione di pressione che invece, in un program-ma pluriennale, potrebbe essere corretta, inrapporto alle reali necessità del paese di aver enel territorio nazionale università che abbian ola possibilità di proporre liberamente temi esoprattutto discipline particolarmente impor-tanti anche per lo sviluppo culturale, social eed economico del paese .

PRESIDENTE . Il Governo ?

ROMITA, Sottosegretario di Stato per l apubblica istruzione . Il Governo è contrario perle ragioni addotte dal relatore .

PRESIDENTE . Passiamo ai voti .Pongo in votazione l'articolo 6 nel test o

della Commissione .

(E approvato) .

Onorevole Nicosia, mantiene l'articolo ag-giuntivo Almirante 6 . 0. 1, di cui ella è cofir-matario, non accettato dalla Commissione ri édal Góverno ?

NICOSIA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Il seguito del dibattito è rinviato ad altr aseduta .

Sui lavori della Camera.

INGRAO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

INGRAO . Desidero ricordare che, dopo unaserie di riunioni dei capigruppo - ella ne èa conoscenza, signor Presidente, dico ciò perspiegare la ragione che mi ha spinto a chie-dere la parola - si giunse ad un accordo su lprogramma dei lavori dell'Assemblea per tut-to il periodo antecedente le vacanze natalizie .In quella sede si stabilì un determinato iter

cronologico per taluni importanti progetti d ilegge : ad esempio, la riforma della casa, l ariforma tributaria, e la stessa riforma univer-sitaria che si sta discutendo in questi giorni .

Fu anche deciso in questo ambito, con l'ac-cordo unanime, che per il 25 novembre pros-simo l 'Assemblea avrebbe iniziato l'esame d,jvari progetti di legge per la trasformazion edella mezzadria e della colonia in affitto, asse-gnati, in sede referente, alle Commissioni riu-nite giustizia e agricoltura .

Questo fu l 'accordo nel quadro del qual enoi ci siamo mossi . Naturalmente, esso richie-deva che tutti i gruppi non solo si comportas-sero in Assemblea in modo corrispondente al -l ' accordo stesso ma, come del resto è previ-sto dal regolamento, che un comportamentoanalogo fosse tenuto anche in Commissione .Questo infatti è uno dei temi che è stato di-scusso nel corso dell ' elaborazione del nuovoregolamento . È chiaro, infatti, che il program-ma stabilito per i lavori dell 'Assemblea puòessere rispettato solo se nelle Commissioni s iprocede in un certo modo. Abbiamo dovutoinvece constatare che sia in seno alle Commis-sioni riunite, cui compete l 'esame dei progett idi legge in questione, sia, in particolare, i nseno al Comitato ristretto costituito, il gruppodella democrazia cristiana ha assunto un at-teggiamento che contraddice recisamente l'im-pegno assunto, poiché tende a rendere difficil el'approntamento di un testo che possa esser eesaminato dall'Assemblea a partire dal 25novembre prossimo.

A conferma di ciò basta notare (lo ricordoai colleghi e a lei, signor Presidente) che i lComitato ristretto (se sbaglio, i colleghi pos-sono correggermi) ha cominciato a lavorareintorno alla metà di ottobre. Oggi è 1'11 no-vembre, e questo Comitato, creato per proce-dere all ' elaborazione di un testo che dovrebbecostituire un punto di convergenza tra le di-verse proposte di legge presentate in materia ,non ha steso un solo rigo di un solo articolodel provvedimento che l'Assemblea dovrà fr abreve esaminare .

Non solo è stato assunto questo atteggia-mento da parte del gruppo della democraziacristiana, e noi • lo riteniamo grave, ma è ac-caduto anche un fatto sul quale richiamo l'at-tenzione del signor Presidente. Per noi c 'èuna responsabilità precisa, per la quale pro -testiamo, del presidente della Commission eagricoltura onorevole Truzzi, il quale (dev odirlo con senso di responsabilità e meditandole parole), a nostro giudizio, non assolve inmodo imparziale ai compiti di direzione dellaCommissione, ma troppo spesso obbedisce ad

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un orientamento di parte, come è accaduto,appunto, in questa circostanza .

Ieri è accaduto un fatto grave : nella riu-nione del Comitato ristretto, il quale finalmen-te, in base ad un preciso impegno, doveva pas-sare all ' elaborazione del testo del provvedi -mento, l ' onorevole Ceruti ha preso la parol ae a nome del gruppo della democrazia cri-stiana ha chiesto apertamente un rinvio dell adiscussione, cioè ha proposto che non si pro -cedesse più alla stesura del testo del provve-dimento e che si prendesse la decisione d inon portare in aula, il 25 novembre prossimo ,il testo elaborato sulla base delle varie pro-poste di legge presentate . È vero che vi èstato uno scontro a questo proposito; vi sonostati deputati della democrazia cristiana ch ehanno contestato il diritto dell 'onorevole Ce-ruti di parlare a nome del gruppo . Non socome stiano le cose in seno al gruppo dell ademocrazia cristiana, spero che l'onorevol eAndreotti ce lo spieghi . Non sono in grado d ivalutare i vari fatti che sono accaduti, anch eperché essi hanno portato ad un episodio piut-tosto spiacevole, ossia all 'espulsione del de-putato Mengozzi dall ' aula dove era riunitoil Comitato ristretto . Penserà l 'onorevole An-dreotti a protestare per questa espulsione, s ecrede .

Resta il fatto che l'onorevole Ceruti si èespresso nel senso sopra citato . Faccio notareche la motivazione da lui addotta per la suarichiesta è assurda : egli ha dichiarato chenon si poteva procedere oltre se prima no nsi arrivava ad un accordo tra i gruppi dell amaggioranza su un testo. Cito a memoria ,perchè ho cercato di procurarmi, tramite icolleghi del Comitato ristretto, il testo d iquesta dichiarazione - solenne, pare - res adall ' onorevole Ceruti, allegata agli atti etrasmessa al presidente, ma pare che quest otesto non si trovi . Ad ogni modo l'onorevoleCeruti ha detto che, se non vi è un accordofra le varie componenti della maggioranz anon si può andare avanti . L'onorevole Ce-ruti inoltre, non so con quanto buon gusto(questo lo lascio giudicare ai colleghi socia -listi), ha addirittura attuato una sorta di ri-catto, dicendo : « Altrimenti faremo la cris idi Governo » . Non so, compagni socialisti ,come questo sia avvenuto. Quello che tengoa sottolineare è che simili motivazioni pe rgiungere a un rinvio sono assolutamente inac-cettabili . I gruppi della maggioranza son oliberissimi di incontrarsi fra loro e di di-scutere determinati provvedimenti di legge(e se non lo hanno fatto, lo facciano : questonon ci riguarda) ; ma non è ammissibile ché

questi incontri fra i gruppi della maggioran-za possano essere addotti come motivazioneper arrestare il cammino di un provvedi-mento legislativo .

Non voglio esprimere in questa sede ,signor Presidente (non è infatti la sede op-portuna per farlo), una valutazione politic adi merito sull'orientamento, secondo noi chia-ramente e gravemente conservatore, che èstato espresso dall'onorevole Ceruti e, in ge-nerale, che si rinviene nell'atteggiamento d iuna parte rilevante dei rappresentanti dellademocrazia cristiana . Semmai, siamo rimastisorpresi per il fatto che quella presa di po-sizione sia stata assunta proprio nel giornoin cui a Roma ha avuto luogo una grandemanifestazione contadina, la cui importanzaè stata da tutti riconosciuta, diretta a solle-citare l ' approvazione di quel provvedimento ,del resto richiesto anche da componenti im-portanti dello stesso movimento contadinoche si ricollega ai coltivatori diretti e, i nparte, alla democrazia cristiana .

Su tali questioni, comunque, discuterem oallorchè entreremo nel merito del provvedi-mento. Devo, per altro, sin da ora sottoli-neare, signor Presidente, un aspetto dellaquestione al quale attribuiamo una partico-lare importanza, e cioè che con questa mossadell ' onorevole Ceruti vengono ad essere ri-messi in discussione, anzi, potremmo dire ,stracciati, gli accordi che erano stati assunt iin sede di conferenza dei capigruppo allor-ché si definì il programma dei lavori dell aCamera per questi mesi . Tale accordo è statofino ad ora rispettato, anche da parte nostra ,come del resto era doveroso . E proprio pertener fede a tale accordo noi abbiamo accet-tato, ad esempio, che per la discussione dell ariforma tributaria si seguisse un certo iter ,e abbiamo limitato ì nostri interventi s uquesta legge appunto perchè ci premeva eci preme che il 25 novembre l'Assemble ainiziasse la discussione del provvediment orelativo alla trasformazione della mezzadri ae della colonia in affitto, trattandosi di unariforma che per noi è di grande importanza ,non solo perchè riguarda rivendicazioni por -tate avanti dal mondo contadino, ma anch eperchè condiziona il tipo di sviluppo de lnostro paese .

Ebbene, signor Presidente, noi non pos-siamo accettare, e per questo sollecitiamo i lsuo intervento, che gli accordi raggiunti ven-gano disattesi . Il gruppo della democrazi acristiana, in particolare, non può atteggiars iin un modo, nella persona dell'onorevoleAndreotti, in sede di Conferenza dei capi-

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gruppo, e in un modo diverso, con la posi-zione assunta dall'onorevole Ceruti, quandosi discute in sede di Comitato ristretto . (In-terruzione del deputato Andreotti) . Noi vo-gliamo trattare con un solo gruppo della de-mocrazia cristiana, vogliamo che il gruppodi maggioranza relativa rispetti gli impegn ie che, in sede di Comitato ristretto, si com- ,porti coerentemente con gli impegni assunt inelle riunioni dei capigruppo . Altrimentitutto il funzionamento della Camera vien ecompromesso, gli accordi raggiunti vengonoprivati di ogni valore, e noi non possiamoaccettare che ciò avvenga, perchè siamo d ifronte a problemi di estrema serietà e perch èognuno di noi sa con quanta attenzione i lpaese guardi a certe disfunzioni dei lavor iparlamentari .

Per questi motivi, signor Presidente, no ieleviamo la nostra protesta per quanto è av-venuto ieri nel Comitato ristretto. Protestiamocontro l'atteggiamento assunto dal gruppo del-la democrazia cristiana nelle passate settiman ee per la richiesta avanzata ieri, a nome del suogruppo, dall'onorevole Ceruti .

Intendiamo, nello stesso tempo, sollevareuna questione generale di metodo, che riguar-da tutto iI cammino del lavoro della Camera ,perché, tengo a sottolinearlo in modo molt ochiaro, se dovessero continuare a registrars ii modi scorretti di agire di cui abbiamo avutoin questi giorni testimonianze, verrebbe postain discussione la stessa funzione della Confe-renza dei capigruppo . Si può anche non rag-giungere un accordo, ma quando a un accor-do si arriva abbiamo, ci sembra, il diritto eanche il dovere di chiedere che quelle intesesiano rispettate .

Chiediamo, pertanto, non solo la confermadella data del 25 novembre per l'inizio dell adiscussione del provvedimento sulla trasfor-mazione della mezzadria e della colonia in af-fitto, in attuazione di un impegno che non misembra possa essere contestato da alcuno, maanche una condotta da parte degli altri grupp icoerente con tale impegno . Come abbiamo pi ùvolte sottolineato in sede di Conferenza de icapigruppo (l'onorevole Andreotti certament elo ricorderà), a noi non interessa tanto l ' attua-zione di un adempimento formale, nel sens ocioè che si venga qui in aula, il 25 novembre– tanto per parlare in modó scoperto – a « fareuna mossa », a iniziare solo in senso formalela discussione del provvedimento che tende atrasformare la mezzadria e la colonia in affitto .Noi abbiamo assunto un impegno e sulla bas edi questo impegno ci siamo conseguentementecomportati, in cambio dell'impegno a lavorare

seriamente per elaborare un testo di quel prov-vedimento che l'Assemblea dovrà esaminar ealla data stabilita, libero poi in quest'aul aciascuno di noi – anche coloro che ne avrann odiscusso in sede di Commissione e di Comitat oristretto – di cambiare opinione, di chieder edi variare quel testo, di fare altre scelte e vi adicendo . L'esigenza primaria, però, era quell adi iniziare e portare avanti una discussioneseria su questo problema .

su questa base che noi ci siamo mossi ;è il rispetto di questo impegno di sostanz ache noi chiediamo. Tengo a sottolineare ch ela questione riveste carattere d 'urgenza, per-ché in questo modo, purtroppo, le cose son ogià state rese, onorevole Andreotti, molto dif-ficili . Ecco il punto sgradevole, che talvolt alo voglio dire senza rancore – può fare sospet-tare addirittura una doppiezza, una malizi a(davvero questa sarebbe la cosa peggiore) ,perché così sono andati perduti molti giorn i

e ne restano assai pochi . Di questo mi rend operfettamente conto . Proprio questo esige un acorrezione di fondo, esige che l'impegno si amantenuto nella sostanza .

Perciò, signor Presidente, noi chiediamoche sia indetta una riunione della Conferenz adei capigruppo che non solo riconfermi l ' im-pegno assunto – che cioè il 25 novembre pros-simo l'Assemblea deve iniziare l 'esame del

provvedimento sulla mezzadria – ma ristabi-lisca l'ordine in cui le cose devono andareavanti e faccia presente all'onorevole Cerut i

e a chiunque altro che se si vuole assumer e

queste posizioni, allora si deve dire chiara -mente che gli impegni relativi al programmadei lavori della Camera sono stati stracciati .Venga in questo caso qui l'onorevole Andreot-ti, ce ne spieghi le ragioni, e noi ne trarrem o

le conseguenze . Se così non è, bisogna andare

avanti in un certo modo, non solo in quest ' au -la, ma anche in sede di Comitato ristretto ein seno alle Commissioni, nell ' interesse no nsolo delle masse contadine, che noi intendia-mo tutelare, ma anche nell'interesse del dirit-to, di un corretto funzionamento di questa As-semblea e del modo reciproco di confrontarc i

e anche di scontrarci in quest' aula .

PRESIDENTE. Onorevole Ingrao, prima

di dare la parola all'onorevole Lattanzi, ch e

me ne ha fatto richiesta, debbo adempiere ,com'è mio dovere, un mandato che ho rice-vuto .

II Presidente Pertini, che era stato infor-mato dall'onorevole Ingrao del suo proposi-to di sollevare al termine di questa seduta laquestione, ha manifestato il suo rammarico

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di non poterla presiedere, perché colpito dainfluenza ed obbligato dai medici a non al-lontanarsi dalla sua abitazione. Colgo anzil'occasione per esprimere, a nome di tutt al 'Assemblea, il più fervido augurio di pron-to ristabilimento al Presidente della Camera :tanto più che l ' onorevole Pertini, con que lsenso del dovere che lo caratterizza, ha in -formato che se domani mattina si dovesse te -nere la Conferenza dei capigruppo, egli -disobbedendo ai medici - la presiederebbe .(Commenti) . Quindi, gli auguriamo a dop-pio titolo di ristabilirsi al più presto .

Il mio mandato, però, non si limita a que-sto, perché il Presidente Pertini mi ha pre-gato di riferire alla Camera il suo pensierosul problema di fondo sollevato dall'onore-vole Ingrao. Leggo testualmente ciò che egl imi ha comunicato :

1) (( Fin da quando, in sede di Confe-renza dei capigruppo, si trattò di definire i lprogramma dei lavori autunnali, il grupp odel partito comunista, riprendendo le solle-citazioni già .avanzate nel corso della sessio-ne primaverile, aveva indicato il tema dellamezzadria come prioritario ;

2) la priorità accordata agli argoment idella riforma tributaria e dell'edilizia, pri-ma, e poi all'argomento della riforma uni-versitaria, raccolse l'unanimità soltanto per -ché fin dal 30 settembre venne raggiunta l ' in-tesa che comunque il 25 novembre avrebb eavuto inizio in aula l'esame dei provvedi -menti in materia di mezzadria ;

3) era logico prevedere che, nel corsodei due mesi circa, tra fine settembre e fin enovembre, le Commissioni agricoltura e giu-stizia (i cui presidenti erano presenti alla riu-nione nella quale il programma venne con -cordato) sarebbero state in grado di appron-tare un testo ed una relazione da sottoporreall'Assemblea. Sollecitazioni in tal senso -anche scritte - sono state fatte fin'oggi piùvolte » .

Questo è quanto il Presidente Pertini m iha pregato di riferire all 'Assemblea .

Devo aggiungere ancora che io, ben com-prendendo l ' importanza politica della que-stione sollevata dall 'onorevole Ingrao, non loho interrotto nella sua esposizione . Ma noievidentemente non siamo qui per distribuir ené diplomi di benemerenza né deplorazion ia carico di presidenti di Commissione, di de-putati, di partiti . Non è in sede di dibattitosui lavori della Camera che queste deplora-zioni o questi elogi devono essere eventual-mente espressi .

In questa sede noi dobbiamo esaminar esoltanto il problema sollevato dall'onorevol eIngrao, cioè quello della realizzabilità o no nrealizzabilità dell'impegno che è stato assuntodi portare in aula il 25 novembre la question edella mezzadria . Questo mi pare sia evidente .Il regolamento della Camera parla chiaro aquesto riguardo : ricordo, infatti, che i prim itre commi dell 'articolo 23 del regolamento di-sciplinano l'organizzazione del programma de ilavori dell'Assemblea e delle Commissioni ,mentre il quarto comma dispone che « la pro-cedura prevista nei precedenti commi sì ap-plica anche per l'esame e l'approvazione d ieventuali proposte di modifica al programma ,presentate dal Governo o da un president edi gruppo » . Pertanto, per una eventuale mo-difica del programma già deliberato dovràesperirsi la procedura prevista dal regola-mento .

Preciso infine che il Presidente Pertini h aaggiunto che, se si chiederà una sollecita con-vocazione della Conferenza dei capigruppo ,data l'estrema urgenza prospettata dall'onore-vole Ingrao e ritenendo che urgenza vi sia ,egli è disposto a convocare ed a presiedere l aConferenza per domani alle 10 .

LATTANZI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

LATTANZI . Signor Presidente, onorevol i

colleghi, la puntuale cronistoria che l 'onore-vole Ingrao ha fatto della vicenda dei pro -getti di legge per la trasformazione della mez-zadria e della colonia in affitto mi esime da l

ripeterla . D'altra parte la lettura che qui poc o

fa ci ha fatto l'onorevole Presidente del mes-saggio del Presidente della Camera onorevol ePertini mì consente di essere molto breve . Insostanza il Presidente Pertini ha confermato

parola per parola la portata dell'impegno ch enella Conferenza dei capigruppo era stato as-sunto, ha confermato cioè la versione dei fatti ,della quale per altro non era da dubitare ,

fornita dall'onorevole Ingrao .Anche noi del gruppo del PSIUP, quando

alla fine, dopo ripetute istanze in diverse riu-nioni della Conferenza, si riuscì a concordareuna data per l'inizio dell'esame da parte del -l 'Assemblea del provvedimento per la trasfor-mazione della mezzadria e colonia in affitto ,pagammo per questo, se così si può dire, u nprezzo, cioè accettammo di adottare una certalinea di condotta in relazione a certe scaden-ze riguardanti importanti provvedimenti che ,per altro, stavano particolarmente a. cuore ai

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gruppi della maggioranza, cioè la riform adella casa, la riforma tributaria e la riform auniversitaria . L ' accordo raggiunto e le scaden-ze fissate per l'esame di quei progetti di leg-

ge rappresentarono il corrispettivo dell 'impe-gno assunto di portare in aula il 25 novem-bre prossimo la questione della trasformazio-

ne della mezzadria e della colonia in affitto .Come sono andate le cose in Commissione l osappiamo tutti. Ce lo ha ripetuto qui con esat-tezza l 'onorevole Ingrao. Tutto quindi induc ea ritenere che da parte di quasi tutto il grup-

po della democrazia cristiana si sia operato osi stia operando in modo tale da non con -sentire il rispetto degli impegni assunti . Tut-to ciò ha certamente un valore politico . Sia-mo tutti consapevoli di quello che c 'è dietroquesto atteggiamento, che non si configur asoltanto come una semplice inadempienza ri-spetto ad accordi assunti, ma come una pre-cisa scelta politica che si intende fare in un acerta direzione, cioè contro i mezzadri e i co-loni . Di questo, tuttavia, raccogliendo il cor-tese richiamo del Presidente, non desider oparlare oltre. Tuttavia, associandomi alla ri-chiesta avanzata dall 'onorevole Ingrao - men -tre esprimo al Presidente Pertini l 'augurioper una pronta guarigione -, ribadisco la ne-cessità della convocazione della Conferenzadei capigruppo . In tale sede potremo verifi-

care le posizioni degli altri gruppi, in partico-lare di quello della democrazia cristiana, egiungere così a un chiarimento, contestual-mente con la verifica che sarà possibile realiz-zare ora in aula attraverso questo dibattitoche è stato aperto dalla opposizione di sinistra .

PRESIDENTE. Onorevole Lattanzi, le fac-

cio presente che a' termini di regolamento l aquestione dovrà essere discussa prima dallaConferenza dei capigruppo e poi eventual-mente qui in aula.

BERTOLDI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

BERTOLDI. Non voglio entrare nel meritodei problemi, mi limito solamente a chiedere ,a nome del gruppo socialista, la convocazion e

della Conferenza dei capigruppo . Infatti, sia-mo preoccupati per l ' andamento della discus-sione della riforma universitaria e per il ri-

spetto della scadenze già concordate all 'una-nimità in seno alla suddetta Conferenza . Ri-teniamo non solo opportuna, ma necessaria ,la convocazione di detta Conferenza per do -mattina .

ANDREOTTI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ANDREOTTI . Signor Presidente, ella giu-

stamente ha limitato il campo del nostro di-

scorso in questo momento al problema speci-fico, senza dare - come ella ha detto - diplom i

di benemerenza o di « malemerenza » al pre-sidente della Commissione . Si dovrebbe par -lare, in verità, di presidenti, poiché si tratt a

di Commissioni riunite ; bisognerebbe, ne l

caso, equamente ripartire gli apprezzamenti,

oppure fare delle discriminazioni, anche posi-tive (il non parlarne sarebbe un modo di sva-lutare il ruolo del nostro collega Bucalossi) .Vorrei dire, comunque, che abbiamo un pro-

gramma concordato, e che vogliamo mante -

nere - come è doveroso - il nostro impegno .il programma fu concordato, salvo alcune ma-terie minori, per esaurire in un certo tempo

tre argomenti e per fissare, ad una data certa ,

la discussione di un quarto argomento . I tre

argomenti erano la legge sulla Cassa per i l

mezzogiorno, la riforma tributaria e la rifor-ma universitaria che stiamo discutendo. I l

quarto argomento è, per l ' appunto, l'insieme

delle leggi sulla conversione obbligatoria del -

la mezzadria e le modifiche alla legge sui fitt i

dei fondi rustici . Con una differenza qualita-tiva: che, mentre per i primi tre argoment i

noi avevamo già un testo su cui discutere, pe ril quarto argomento avevamo - se non sbaglio

- otto proposte, di cui due di nostri collegh i

democristiani . Vi era perciò la necessità d i

stabilire una piattaforma su cui svolgere po i

la discussione, eu cui raccogliere gli emenda-

menti, al fine di predisporre il testo base pe r

la discussione in aula . D 'altra parte, vi era ,per fare questo, un lasso di tempo notevole ,di alcune settimane, e dicemmo con chiarezz a

che non avevamo alcuna intenzione di « gio-care » ad un differimento più o meno furbe-sco, perché l 'esperienza anche specifica fatt ain questo campo ci dimostra che se la legge

sui fitti dei fondi rustici (che abbiamo discus-so, dopo molte attese, in un clima anche d i

tensione politica) fosse stata discussa imme-diatamente quando ci è stata trasmessa da l

Senato, probabilmente alcuni errori, che po i

non si sono potuti correggere forse propri e

per questa tensione politica, sarebbero stat i

invece, forse, corretti alcuni mesi prima .NeIIa Conferenza dei capigruppo dicemm o

altresì - e l 'onorevole Ingrao lo ricorderà cer-tamente - che avevamo due necessitàz la pri-ma, quella di cercare una linea di maggioran-za. Direi che questo è un diritto-dovere che

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non deve certamente ostacolare il calendariodei lavori della Camera, ma che serve per unacorretta nostra dialettica parlamentare . In piùdicemmo che, come democrazia cristiana, non'potevamo accettare che si discutesse quest oargomento come si era discusso l 'argomentorelativo ai fitti dei fondi rustici, cioè senz aavere nel Governo il necessario interlocutore .Questo è veramente un modo anomalo di di-scutere ; avvenne addirittura – e alcuni colle-ghi certamente lo ricordano – che su talunecircostanze di fatto come quella se il catast ofosse o non fosse aggiornato, questione cert onon opinabile, il Governo fu costretto a rimet-tersi all 'Assemblea . Come se noi dovessimoin corpo e deputazione andare al catasto pe rvedere se era aggiornato .

Dicemmo quindi che non era possibile ch euna discussione di questo genere, così incisi -va dal punto di vista giuridico, politico edanche tecnico (perché si può fare una legg esbagliata, ma poi quando le cose vanno mal ei danni ricadono sul popolo che noi qui stia-mo a rappresentare) si svolgesse in quel modo .Chiedemmo perciò al Governo di volere in -quadrare questo problema e di svolgere u ncompito di orientamento tecnico (tra l ' altro ,disponendo esso di dati che noi non abbiamomodo di avere) anche nei confronti della mag-gioranza : prima della maggioranza e poi degl ialtri .

Questo è stato in parte fatto e in parte no.La maggioranza ha tardato anche perché ognu-no dei partiti che la compongono ha molt ecose da fare, anche perché alcuni personagg iche dirigono certi uffici specifici talvolta parla -no di queste cose in termini che non sono al-trettanto semplici di quelli che noi – che nonsiamo dei tecnici – usiamo. Insomma, vi èstato un qualche ritardo; però, sia pure conritardo, questo lavoro di preparazione da par-te della maggioranza è in atto . Non è un se-greto, anzi è doveroso, a mio avviso, dire ch enella stessa giornata di oggi al Ministero del -l'agricoltura sono riuniti alcuni rappresen-tanti dei quattro partiti della maggioranza ,per cercare di vedere se gli emendamenti ch ehanno preparato i nostri colleghi socialisti ,quelli che forse hanno pronti i nostri collegh idegli altri .due partiti della coalizione di cen-tro-sinistra, e quelli che i colleghi del nostropartito hanno preparato (e che noi non abbia-mo ancora presentato) possano essere presen-tati alla Camera .

Che cosa aveva chiesto, in fondo, l'onore-vole Ceruti, sfrondando la questione di tutt ele polemiche, non pertinenti ? Che, non essen-do pronti a presentare gli emendamenti, poi -

ché si desiderava confrontare gli emendament ielaborati con quelli degli altri gruppi, li sipotesse presentare la prossima settimana . Poiil tutto si è colorito di una serie di afferma-zioni, che – mi pare – perderemmo del temp oa riecheggiare .

D'altra parte, nella presentazione che i lGoverno ha- fatto dei suoi punti di vista, senon vado errato, tre settimane fa, questo pro-blema è stato inquadrato, come è giusto ch evenga fatto, cercando di inserirlo non in u nquadro generale dei problemi dell'agricoltur a(in tal caso il tempo necessario sarebbe illi-mitato) bensì in un quadro che tenga cont osia dell'aspetto tecnico, sia di quello- sociale ,sia anche della normativa europea . Forse noinon siamo molto abituati a considerare quest iproblemi anche dal punto di vista della nor-mativa europea, tanto che a volte queste con-siderazioni ci sembrano dei pretesti furbeschi .Senonché esiste una realtà comunitaria, ed èuna cosà tanto seria che il partito comunist adedica ad essa un convegno che si svolgerànei giorni 22 e 23 di questo mese, un conve-gno molto elaborato, in cui uno dei temi èproprio relativo alla correlazione tra l'organiz-zazione agricola comunitaria e l'organizzazio-ne agricola del nostro paese, vista anche nell aprospettiva di eventuali riforme. Anzi, quan-do il 25 novembre discuteremo, i nostri col-leghi saranno arricchiti di una documentazio-ne che, attraverso quel convegno, potrann o

avere; e daranno atto che da parte nostra nonsi trattava, dunque, di trovare il modo per su-perare una determinata data .

Noi sentiamo l'esigenza di avere la guid adel Governo e di conoscere altresì il punto d ivista della maggioranza, in modo da non of-frire certi spettacoli che non sono poi tra i pi ùedificanti in fatto di moralità parlamentare .D'altra parte, già ieri, presso il « Comitato de i18 », erano depositati – senza i nostri, ma com-presi quelli comunisti – circa cento emenda -menti ; e noi abbiamo – almeno così credo -l'aspirazione a farne dei punti piuttosto essen-ziali per la nostra discussione ; quindi non saràcerto inutile per noi tutto il lavoro preparato-rio, di sfrondamento e•di concentrazione, chesarà fatto .

In sintesi, la nostra posizione è questa . Noisiamo convinti che vi è l'impegno di discuter equi il giorno 25 novembre . Ci auguriamo chedi qui a quel giorno (in fondo mancano ancor adue settimane) attraverso una concentrazion edi sforzi, una delimitazione di temi e un in-quadramento della questione anche nella nuo-va realtà europea sia possibile discutere qu iin termini concreti . Noi non rifiutiamo certa-

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mente una discussione ; quel che certament erifiuteremmo sarebbe .di fare una discussionenon guidata . E questo non è un modo di sfug-gire alle responsabilità, perché noi siamo d ifronte ad un Governo composto di parecchi eforze politiche e che deve essere posto in con -dizioni di darci un orientamento specifico . Aquesto punto debbo dichiarare che non ho nes-suna difficoltà ad aderire alla richiesta di te -nere domattina la conferenza dei capigruppo ,salvo che questo sarebbe un atto forse poc ocortese nei confronti del Presidente Pertini .Fra l'altro, ciascuno di noi dovrebbe prender emolte vitamine per evitare il contagio dell'in-fluenza . In verità, però, non vedo che cosapotremmo acquisire di più domattina rispettoa questa sera .

BERTOLDI. Vorrei fare una interruzione .Ella, onorevole Andreotti, ha parlato dell equestioni delle leggi agrarie che abbiamo i ndiscussione : esse sono molto complesse e sonod'accordo su alcune sue osservazioni, soprat-tutto sulla necessità di trovare una base co-mune nell 'ambito della maggioranza . Al Mi-nistero dell'agricoltura oggi si sta discutendodella questione, e tuttavia c'è un impegno ch eper il 25 novembre si inizi la discussione inaula. Ma lei non ha parlato della legge di ri-forma dell 'ordinamento universitario . E sia-mo solo all'articolo 6 ! Continuando di quest opasso, il giorno 24 saremo appena a met àstrada .

PRESIDENTE . Onorevole Bertoldi, la que-stione sollevata dall'onorevole Ingrao si ri-feriva soltanto alle leggi agrarie .

BERTOLDI. Ma io ho chiesto la Conferenz adei capigruppo, oltre che per discutere i pro-blemi del giorno 25 novembre, anche per di-scutere l'impegno di concludere l'esame dell alegge per la riforma universitaria entro i lgiorno 24 . (Proteste del deputato De Marzio) .

n 'AQUINO. Concluderemo se sarà possi-bile !

BERTOLDI . Anche lei ha assunto quest oimpegno, onorevole De Marzio .

DE MARZIO . Abbiamo preso l'impegno d icominciare il 25 la discussione sulla legge pe rla mezzadria anche se non sarà conclusa la di-scussione sulla legge di riforma universitaria .

PRESIDENTE . Voglia continuare, onore-vole Andreotti .

ANDREOTTI . Io credo, signor Presidente ,che una riunione dei capigruppo, dedicata a lproblema specifico di questa legge o di que-ste leggi concernenti la mezzadria ed i fitti de ifondi rustici, sarebbe più utile fosse tenutamartedì prossimo, e non domani mattina, ne lsenso che entro martedì potremmo avere degl iutili elementi, anche a seguito di quelle intes eche stanno cercando di raggiungere i nostr icolleghi al Ministero dell'agricoltura, e infin eper dare ancora del tempo al Governo (la pre-senza dei cui membri in Roma forse non èmolto elevata oggi, dato che abbiamo avuto33 ministri e sottosegretari assenti in una vo-tazione . Lo dico perché nessuno possa gloriar -si di aver messo in minoranza il Governo condue voti di differenza : caso mai, il Governo iè messo da solo in minoranza, con 33 assenze .Questo per svuotare di contenuto polemicoquello che si sta preparando nei « pastoni » d idomani) . (Applausi al centro — Commenti) .

Io credo che il Governo difficilmente do -mani mattina potrebbe venire a dire qualco-sa nella conferenza dei capigruppo ; pertanto ,ritengo che sarebbe più utile se noi facessimotale conferenza martedì prossimo .

Per quanto riguarda la riforma univer-sitaria, credo anch'io che dobbiamo fare u ngrosso sforzo per condurla avanti . Si puòessere favorevoli alla stessa o no, si può an-che essere leggermente faziosi . Non com-mento specifiche votazioni, perché sarebb econtrario ai nostri sistemi ; credo però chesu una cosa dovremmo, – non tutti, lo so –ma quasi tutti, essere concordi : cercare d iportare a conclusione la discussione su questalegge nei termini più rapidi possibili. Senoi non riusciremo a portarla avanti prim adi affrontare le altre incombenze che sovra-stano questa aula, non credo che faremo un aoperazione politicamente saggia . Ormai leposizioni sono state chiarite; possiamo sa-pere su che cosa siamo d'accordo, e su ch ecosa, con una discussione concentrata supunti essenziali, si possono eventualmentemodificare le rispettive posizioni . Sincera-mente noi ci sentiamo impegnati a far sì ch ela discussione della legge sulla riforma uni-versitaria venga portata a compimento entroquesto mese .

Il 25 novembre si affronterà l'argoment odella mezzadria e dei fitti dei fondi rustici .Se avremo già il testo elaborato completa-mente, discuteremo su quel testo; se nonavremo il testo, potremo discutere sul pro-blema. In quel momento saremo certo d ifronte a qualcosa di concreto, ad una precis apresa di posizione tecnico-politica del Go-

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verro, e saremo in condizione di risponder econ tutti gli elementi a nostra disposizion ead una attesa da noi democristiani condivisatanto che, come ho 'detto - e concludo -due dei progetti presentati su questa materiaportano la firma di deputati del nostrogruppo .

PRESIDENTE. Chiedo se i proponenti in-sistano perché la Conferenza dei capigrupp ovenga convocata domani . Io riferirò imme-diatamente queste richieste al Presidentedella Camera. Onorevole Ingrao ?

INGRAO. Signor Presidente, forse sonostato un po' disattento, ma non ho capit obene, o per lo meno fino in fondo, quale si astata la risposta dell ' onorevole Andreotti .L ' onorevole Andreotti ci ha informato d imolte esigenze che riguardano i rapporti in -terni della maggioranza, l'atteggiamento delGoverno e cose di questo genere, tutte cos emolto importanti per la democrazia cristiana ,per la maggioranza e per il Governo, ma ch einsisto a dire, onorevole Andreotti - per l acorrettezza dei rapporti reciproci - non pos-sono minimamente riguardare l'impegno re-lativo al 25 novembre ed i modi di lavoro de lComitato ristretto . Tutte queste questioni lei ,onorevole Andreotti,_ le risolverà con l'ono-revole Bertoldi e all'interno della maggio-ranza. Se poi 33, tra ministri e sottosegreta-ri, non vengono a votare, non voglio entrar eminimamente in queste faccende, perché tut-to questo non ci riguarda, ma riguarda l amaggioranza ed il partito della democraziacristiana .

Trovo nelle sue parole, onorevole An-dreotti, un punto che raccolgo, ma vorre iun'altra aggiunta . Il punto che raccolgo, eche mi trova consenziente, è la conferma -a smentita, mi permetto di dire io, dell 'ono-revole Ceruti - del fatto che noi il 25 novem-bre affronteremo qui la questione relativaalla mezzadria e dei fondi rustici . Ed affron-teremo il problema nel senso di discutere untesto, perché in ogni caso, onorevole An-dreotti, in sede di Commissione è avvenutoqualcosa per cui la discussione che iniziere-mo non sarà solo una discussione sul proble-ma; in sede di Commissione, con un sacrificionostro, è stato accettato di prendere com ebase un determinato testo, che per giunta ,poi, porta la firma dell'onorevole Truzzi . Inogni caso saremo quindi in condizione di di-scutere in aula un testo, il 25 novembre .

La seconda cosa che vorrei sapere dall oonorevole Andreotti, per dare poi una rispo-

sta a lei, signor Presidente, è se siamo d'ac-cordo sul fatto che domani venerdì - giorna-ta in cui si riunisce di nuovo il Comitato ri-stretto - questo non stia ad attendere quell oche avrà da dire il Governo o ad attendereun accordo, sia esso raggiunto o no dall amaggioranza. Se il Governo ha da dire qual -che cosa in Comitato ristretto, ha gli stru-menti per farlo . Se la maggioranza si è messad'accordo o non si è messa d'accordo, ce l ofarà sapere. Ma il Comitato ristretto conti-nuerà a riunirsi domani e finalmente passer àalla stesura dell'elaborato.

PRESIDENTE . Mi permetta un'osserva-zione, onorevole Ingrao . Siamo 630 uominiliberi e i componenti del Comitato ristrettofaranno quello che riterranno di fare senzache lo dica l'Onorevole Bertoldi o l 'onore-vole Andreotti . (Approvazioni) .

INGRAO. Assolutamente io non voglio toc-care la libertà di nessuno, ma c'è una cosache mi preme sottolineare . Mi interessa co-noscere il parere dell'onorevole Giulio An-dreotti, presidente del gruppo della democra-zia cristiana . Poi, se si manifesterà di nuovouna contraddizione, ne prenderemo atto e ciregoleremo di conseguenza nella riunione de i

capigruppo, dove anch 'io, allora, sarò liberodi dire che, se si intende prendere due diver-si atteggiamenti, non si debbono assumere de -terminati impegni . Ma lasciamo da parte que=

sto ; a me interessa che l'onorevole Andreott imi dica se è d'accordo, alla luce degli impe-gni presi, sul fatto che, senza attendere il pa-rere del Governo e il parere della maggio-ranza, proceda il lavoro del Comitato ristret-to . Se è d'accordo, il problema per noi è ri-solto, anche se purtroppo si è perduto deltempo. Io, almeno su questo argomento, no nritengo necessaria la riunione dei capigrup-po. Se però l 'onorevole Andreotti non mi ri-sponde su questo, io debbo mantenere la miarichiesta che si riunisca la conferenza dei

capigruppo .

ANDREOTTI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ANDREOTTI . Debbo dire che non pos-so mancare di riguardo al presidente dellaCommissione sostituendo il mio pensiero aquello che deve essere un suo modo di valu-tare le cose . Posso dire che i nostri colleghiandranno domattina in Commissione per con-tinuare a svolgere il loro lavoro, senza gli

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extra che ci sono stati ieri nei confronti d idue nostri colleghi . C'è un numero notevoledi emendamenti e, a prescindere da, quell iconcordabili o su cui già c 'è l 'accordo dellamaggioranza, possono essere anche esaminat inel frattempo i punti di vista delle opposi-zioni, o si può fare quello che il presidentedella Commissione riterrà più opportuno .Certamente noi democristiani non porremo inessere alcun atto di ostruzionismo .

BERTOLDI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

BERTOLDI. Credo, che l 'onorevole An-dreotti sia d 'accordo con me nel convenir eche bisogna rispettare i patti e che vi è un im-pegno comune di portare comunque in aula ,entro il 25 novembre, le proposte di legge sul-la mezzadria ed i fondi rustici, avendo accet-tato insieme la traccia dell 'onorevole Truzz icome base di discussione, e indipendentemen-te dagli accordi che io mi auguro si possanorealizzare nell 'ambito della maggioranza . Cre-do, pertanto, che su questo punto possiamo es -sere tutti d ' accordo; per lo meno, il grupp osocialista è d'accordo nel sostenere che si por-teranno in aula le varie proposte di legge, o l aproposta concordata, se nel Comitato ristret-to si arriverà a concordare una proposta uni-ca sulla materia .

Sulla questione della riforma universita-ria, io non insisto perché domani si riunisc ala Conferenza dei capigruppo . Essa può es-sere riunita anche martedì . Ma, chiedo - e s ipuò discutere di questo anche in aula - ch eda lunedì si cominci a tenere seduta la mat-tina, il pomeriggio e, se necessario, anche l asera, per accelerare i tempi di discussion edella riforma universitaria stessa . (Commentidel deputato Canestrari) .

DE MARZIO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

DE MARZIO . Signor Presidente, nella Con-ferenza dei capigruppo fu stabilito che il prov-vedimento sulla riforma universitaria sarebb estato discusso seguendo un andamento norma -le dei lavori : cioè, non facendo seduta l amattina e non tenendo seduta fino a sera inol-trata . Una decisione diversa dovrebbe cert oessere presa in sede di Conferenza dei capi -gruppo; ma è chiaro che se questa decisione

diversa dovesse essere presa, diverso diven-terebbe il comportamento dei gruppi nei con-fronti della discussione di questa legge .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, riferi-rò queste richieste al Presidente della Camera .

Approvazioni in Commissioni .

PRESIDENTE. Comunico che nelle riu-nioni di oggi delle Commissioni, in sede le-gislativa, sono stati approvati i seguentiprovvedimenti :

dalla III Commissione (Affari esteri) :

« Cooperazione tecnica, culturale, economi-ca e sociale con i paesi in via di sviluppo »(3615), con modificazioni, con il titolo : « Coo-perazione tecnica con i paesi in via di svilup-po » e con l'assorbimento della proposta dilegge BERSANI ed altri : « Norme per il ricono-scimento del servizio volontario nella coope-razione tecnica internazionale » (2360), la qua-le, pertanto, sarà cancellata dall'ordine delgiorno;

dalla IV Commissione (Giustizia) :

« Proroga dei termini per la dichiarazion edi paternità e modificazione dell'articolo 274del codice civile » (approvato in un testo uni-ficato dal Senato) (3585), con l'assorbiment odelle proposte di legge BASLINI : « Riammis-sione in termini dei figli naturali nati prim adel 1° luglio 1939,, ai fini dell'azione per l adichiarazione giudiziale di paternità » (2806) ;DI NARDO FERDINANDO : « Modifiche alle norm esui riconoscimento dei figli naturali » (2900) ;CIAMMPAGLIA : « Riapertura dei termini pe rl'azione tendente al riconoscimento della pa-ternità dei figli naturali nati' prima del 1° lu-glio 1939 » (3310), le quali, pertanto, sarannocancellate dall'ordine del giorno ;

dalla VIII Commissione (Istruzione) :

« Nuove norme per il riconoscimento dell avalidità degli studi compiuti presso l'accade -mia militare . la scuola ufficiali carabinieri el'accademia della Guardia di finanza ai fin idell'iscrizione nelle facoltà universitarie d igiurisprudenza, scienze politiche, economia ecommercio » (modificato dalla VI Commissio-ne del Senato) (1702-B) ;

« Esonero dall'insegnamento dei presidi d iscuole ed istituti di istruzione secondaria ed

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artistica » (modificato dalla VI Commission edel Senato) (2079-B) ;

AVERARDI : « Modifica all'articolo 2 dellalegge 18 febbraio 1964, n . 48, concernente l ' ar-ticolazione del collegio " Francesco Morosin idi Venezia » (3123), con modificazioni e co nl'assorbimento della proposta di legge DE

MEO :« Modifica dell'articolo 2 della legge 1 8febbraio 1964, n . 48, concernente l'istituzion edel collegio " Francesco Morosini " di Vene -zia » (2589), la quale, pertanto, sarà cancel-lata dall'ordine del giorno ;

dalla IX Commissione (Lavori pubblici) :

« Modifiche alla legge 28 febbraio 1967 ,n. 126, per il risanamento dei rioni " Sassi "di Matera » (3120), con modificazioni e co nl'assorbimento delle proposte di legge TAN-

TALO : « Modificazioni ed integrazioni alla leg-ge 28 febbraio 1967, n . 126, riguardante prov-vedimenti per completare il risanamento de irioni " Sassi " di Matera e per la loro tutel astorico-artistica » (753) ; CATALDO e SCUTARI :

Modificazioni ed integrazioni alla legge 2 8febbraio 1967, n . 126, riguardante provvedi -menti per completare il risanamento dei rion i" Sassi " di Matera e per la loro tutela sto-rico-artistica » (1241), le quali, pertanto, sa-ranno cancellate dall'ordine del giorno;

dalla XIII Commissione (Lavoro) :

« Disposizioni speciali in materia di inte-grazioni salariali per gli operai dipendenti d aaziende di escavazione e lavorazione di mate-riali lapidei » (3684), con modificazioni e l'as-sorbimento delle proposte di legge ZAPPA :

« Estensione agli operai dipendenti dall eaziende di escavazione e lavorazione di mate-

riali lapidei e di ghiaia e sabbia delle previ-denze di cui alla legge 3 febbraio 1963, n . 77 »(2181) ; BATTISTELLA ed altri : « Estensione del -le provvidenze di cui alla legge 3 febbraio1963, n. 77, ai lavoratori dipendenti da azien-de di escavazione e lavorazione di material ilapidei e di ghiaia e sabbia » (2263) ; Senator iCATELLANI, CIPELLINI e MINNOCCI : « Estensio -

ne agli operai dipendenti dalle aziende d i

escavazione e lavorazione di materiali lapide i

e di ghiaia e sabbia, delle previdenze di cu i

alla legge 3 febbraio 1963, n . 77 » (approvatodalla X Commissione del Senato) (3042), l equali, pertanto, saranno cancellate dall'ordin edel giorno;

Senatori BRUSASCA ed altri : « Istituzion edi un ente di previdenza e assistenza a favore

dei consulenti del lavoro » (approvato dallaX Commissione del Senato) (3237) .

Modificazioni nell'assegnazionedi progetti di legge a Commissioni .

PRESIDENTE. Comunico che la XIV Com-missione permanente (Sanità), ha deliberat odi chiedere che i seguenti provvedimenti, at-tualmente assegnati alla IV Commissione per-manente (Giustizia) in sede referente, sian odeferiti alle Commissioni riunite IV (Giusti-zia) e XIV (Sanità) in sede referente :

GREGGI ed altri : « Nuove norme per la re-

pressione del commercio illegale, la propa-ganda e l'uso illegittimo di stupefacenti »

(2416) ;

DE MARIA : « Provvedimenti per la repres-

sione a la prevenzione dell'abuso di sostanz e

allucinogene e stupefacenti » (2462) ;

BIGNARDI : « Nuove norme per prevenire e

reprimere il commercio e l 'uso illegittimi de -

gli stupefacenti » (2463) ;

SORGI ed altri : « Nuove norme per la re-pressione del traffico di stupefacenti e psico-

droghe e per la prevenzione e cura delle tos-sicomanie » (3203) ;

LATTANZI ed altri: « Modifica alle sanzion i

penali della legge 22 ottobre 1954, n . 1041 ,sulla disciplina della produzione, del com-mercio e dell ' impiego degli stupefacenti »(3574) .

Tenuto conto che tali provvedimenti con-tengono norme che attengono alla competenz asia della Commissione Giustizia, sia dell aCommissione Sanità, ritengo di poter acco-gliere la richiesta della XIV Commissione .

Annunzio di interrogazioni,di interpellanze e di una mozione .

ARMANI, Segretario, legge le interroga-zioni, le interpellanze e la mozione perve-nute alla Presidenza .

Ordine del giornodelle prossime sedute.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno delle prossime sedute :

Venerdì 12 novembre 1971, alle 10 :

1. — Assegnazione di progetti di legge all eCommissioni in sede legislativa .

2. — Interrogazioni,

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3. — Seguito della discussione del disegnodi legge :

Riforma, dell 'ordinamento universitario(Approvato dal Senato) (3450) ;

ministrazione e contabilità degli enti ospe-dalieri di cui all'articolo 55 della legge 12 feb-braio 1968, n . 132 (2958) ;

— Relatore : De Maria.

e delle proposte di legge :

CASTELLUCCI e MIOTTI CARLI AMALIA : In-carichi nelle Università degli studi e negl iIstituti di istruzione superiore a presidi eprofessori di ruolo degli Istituti di istruzionesecondaria in possesso del titolo di abilita-zione alla libera docenza (40) ;

NANNINI : Modifiche all'ordinamento del -le Facoltà di magistero (252) ;

Glomo: Disposizioni transitorie per gl iassistenti volontari nelle università e istitut id ' istruzione universitaria (611) ;

GIOMO ed altri : Nuovo ordinamento del-l 'università (788) ;

CATTANEO PETBINI GIANNINA : Estensioneaí professori incaricati delle norme contenut enell 'articolo 9 della legge 24 febbraio 1967 ,n. 62, concernenti il conferimento degli inca-richi di insegnamento ai professori aggregat i(1430) ;

GIoMo e CASSANORO : Abolizione del va-lore legale dei titoli di studio universitari edelega al Governo per la emanazione di nor-me legislative sulla disciplina dei concors iper posti nelle amministrazioni statali e degl iesami di Stato per l 'abilitazione all'esercizi oprofessionale (2364) ;

MAGGIONI : Nuove norme in materia d icomandi per l'insegnamento nelle universit àe abrogazione dell'articolo 7 della legge 26gennaio 1962, n . 16 (2395) ;

CATTANEO PETRINI GIANNINA : Bando un i-co straordinario per concorsi speciali ai postidi professore universitario (2861) ;

MONACO : Provvedimenti urgenti per gl iassistenti volontari universitari e ospedalier i(3372) ;

SPITELLA : Provvedimenti per il perso-nale docente delle università (3448) ;

— Relatori : Elkan, per la maggioranza;Sanna e Canestri ; Giannantoni ; Almirante eNicosia; Mazzarino e Giorno, di minoranza .

4. — Discussione del disegno di legge :

Rinnovo della delega al Governo perl'emanazione di norme fondamentali sull'am-

5. — Seguito della discussione delle mo-zioni numeri 1-00121, 1-00122, 1-00124, 1-00125sul CNEN e sulla ricerca scientifica .

6. — Discussione delle proposte di legge :

BONIFAZI ed altri : Norme per l'attivit àe il finanziamento degli enti di sviluppo (Ur-genza) (1590) ;

MARRAS ed altri : Misure per contenere i llivello dei prezzi nella distribuzione dei pro-dotti agricolo-alimentari (Urgenza) (1943) .

7. — Discussione delle proposte di leggecostituzionale :

Bozze ed altri : Modificazioni all ' istitutodell'immunità parlamentare previsto dall'ar-ticolo 68 della Costituzione (Urgenza) (120) ;

ALEssI: Modifica all 'articolo 68 dell aCostituzione (Urgenza) (594) .

8. — Discussione delle proposte di inchie-sta parlamentare :

DELLA BRIOrrA ed altri : Inchiesta parla-mentare sullo stato dell'assistenza all'infan-zia al di fuori della famiglia (761) ;

— Relatore: Foschi ;

ZANTI TONDI CARMEN ed altri : Inchiestaparlamentare sullo stato degli istituti ch eospitano bambini e adolescenti (799) ;

— Relatore: Foschi .

9. — Discussione della proposta di leggecostituzionale :

ANDREOTTI ed altri : Emendamento al ter-zo comma dell'articolo 64 della Costituzion e(3032) ;

— Relatore: Di Primio .

Lunedì 15 novembre 1971, alle 17 :

1. — Interrogazioni .

2. — Seguito della discussione del disegnodi legge: 3450 e delle proposte di legge : 40,252, 611, 788, 1430, 2364, 2395, 2861, 3372 e3448 .

3. — Discussione del disegno di legge :2958 .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat e

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4. — Seguito della discussione delle mo-zioni numeri 1-00121, 1-00122, 1-00124, 1-00125sul CNEN e sulla ricerca scientifica .

5. — Discussione delle proposte di legge :1590 e 1943.

6. — Discussione delle proposte di leggecostituzionale : i20 e 594 .

7. — Discussione delle proposte di inchie-sta parlamentare : 761 e 799 .

8. — Discussione della proposta di leggecostituzionale : 3032 .

La seduta termina alle 20,40 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONT I

Dott. MANLIO Rossi

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . ANTONIO MACCANICO

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Atti Parlamentari

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INTERROGAZIONI, INTERPELLANZ EE MOZIONE ANNUNZIATE

INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere, dinanzi al nuovosacrificio di sangue pagato dal « fior fiore »del popolo in armi della Repubblica italiana ,se ci si debba attendere l 'ormai consueta ri-sposta, e cioè che « tutto era a posto e ch ela tragedia quindi deve considerarsi un mi-stero ;

per sapere se almeno si possono tran-quillizzare gli italiani escludendo, nel modopiù tassativo, fra i motivi che possono ad-dursi come causa della tragedia, l'eventua-lità di un atto di sabotaggio, atto possibil enel clima di intimidazione in cui vivono datempo le forze armate italiane, clima recen-temente denunciato dagli stessi vertici dell eforze armate; desta, infatti, perplessità, senon viva preoccupazione il fatto che l 'aereo ,sul quale volavano i 52 giovani, drammati-camente scomparsi, era una macchina defi-nita sicura, e in secondo luogo che i « col-piti » sono proprio quei giovani che dell avita militare avevano fatto, non solo un ser-vizio che si deve, in ogni modo, rendere all anazione, ma un credo, una fede, una mis-sione .

(5-00117 )

ARZILLI, DAMICO, FLAMIGNI E MAU-LINI . — Al Presidente del Consiglio dei mini-stri e ai Ministri delle finanze e del turismoe spettacolo . — Per sapere se non ritengonoopportuno - dopo l'arresto del dottor Giuffri-da, segretario tesoriere della Lega nazional ecalcio professionistico - predisporre un precisoaccertamento al vertice del settore calcisticonazionale, al fine di fugare i dubbi e gli inter -roganti scetticismi che questo nuovo episodi oha fatto sorgere nella pubblica opinione .

A giudizio degli interroganti, detto accer-tamento si giustifica pienamente per i seguent imotivi :

1) pur augurandoci - come è già stat odichiarato - che la disavventura del Giuffrid anon abbia implicazione alcuna con la sua fun-zione di tesoriere, ma, collegando a quest ofatto quello che, nel recente passato ha coin-volto il dottor Pasquale, ex presidente dell aFedercalcio (anch'esso perseguito da mandato

di arresto emesso dalla magistratura svizzeraper crack bancario in ordine alla sua attivitàfinanziaria e commerciale), non si può igno-rare come questi personaggi debbano la lor onotorietà agli incarichi ricoperti nel settorecalcistico nazionale, e quindi suscitino nei cit-tadini dubbi e sospetti sul modo in cui cert iuomini vengano a trovarsi a tali posti d iresponsabilità ;

2) per il fatto che, secondo quanto ri-portato da vari organi di stampa, i compo-nenti la presidenza della Lega cioè i mag-giori responsabili dell'ente calcistico profes-sionistico - abbiano avvertito con sensibil eritardo il consiglio direttivo di quanto er acapitato al Giuffrida ;

3) per la non meno significativa ragion eche la stessa Federcalcio, a quanto è stato ven-tilato, si appresti ad aprire un'inchiesta su lfunzionamento della Lega in ragione anch eal comportamento assunto dalla presidenz asul caso Giuffrida ;

4) infine per i sempre più marcati sin-tomi di crisi finanziaria che sono venuti inve-stendo il settore professionistico e che ved enon poche società di serie A e B sull'orlo delfallimento, nonostante che in questi ultim ianni il numero degli spettatori non sia andatodiminuendo ed il costo di ingresso agli stad isia aumentato .

Secondo gli interroganti pertanto, a front edi quanto rilevato e nella convinzione che tal estato di cose non possa più essere ignorato ,una precisa e rigorosa inchiesta da parte de iMinistri competenti non può più essere rin-viata, anche per accertare le ragioni di cert iatti di degenerazione che domenica per do-menica si verificano negli stadi .

Inoltre gli interroganti domandano se, perla crisi che investe il più popolare spettacol osportivo nazionale e che annualmente deter-mina un giro di affari di circa 200 miliard idi lire, non si ritenga ormai opportuna - in-sieme all ' inchiesta - l ' attuazione di precise edemocratiche misure di riordino e di riform adelle strutture di questo importante settor edello sport nazionale, impostando finalment euna politica programmatica che esalti lo spor tcome servizio sociale e che abbia nelle regionil'aspetto più popolare e qualificante dellariforma.

Pertanto gli interroganti convinti che i lcaso Giuffrida debba essere considerato l a« goccia che fa traboccare il vaso » e che l'at-teggiamento dei responsabili della Lega si aquanto mai sconcertante, ritengono che i lcompito e la responsabilità di far chiarezzasulla situazione non possono essere lasciati

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solo e soltanto all'inchiesta della FIGC e all evalutazioni di un ristretto gruppo dirigenzia-le, i cui provvedimenti, poi, finirebbero pe rnon modificare affatto l'attuale stato di cose ,contribuendo così ad aggravare i sintomi disospetto e di credibilità già esistenti nella pub-blica opinione non solo rispetto a coloro ch eper troppi anni in questo settore hanno fatt oe disfatto, ma anche, sul piano politico, ne iconfronti dei Ministeri competenti e dell'in-tero Governo .

(5-00118 )

LUCCHESI . — Al Ministro della difesa .— Per sapere come mai non è stato ancor aprovveduto da parte degli uffici dell'Ordin edi Vittorio Veneto a definire le pratiche ri-guardanti i sottonotati :

Mazzinghi Giuseppe nato il 26 maggi o1890, residente a Pistoia ;

Borgucci Carlo nato il 31 gennaio 1890,residente a Camaiore ;

Chicchi Battista nato iI 3 agosto 1895 ,residente a Camaiore ;

Ori Giuseppe nato il 22 settembre 1896 ,residente a Camaiore ;

Tommasi Alfredo nato 1'11 maggio 1891 ,residente a Camaiore .

(5-00119 )

LUCCHESI . — Al Ministro della sanità .— Per sapere come mai, nonostante fosse asuo tempo pervenuta al medico provincial edi Lucca una lettera del Ministero- nella qual eera affermato, a chiare lettere, che il parroc opro tempore di Seravezza aveva diritto adessere chiamato a far parte del consiglio d iamministrazione dell'ospedale civile di dett acittadina in rappresentanza degli interess ioriginari e che in detta lettera si prescrivess eal predetto funzionario di adottare i conse-guenti provvedimenti, quest'ultimo non si èattenuto a quanto superiormente disposto eil consiglio di amministrazione in questioneè stato nominato ed insediato senza il pre-detto rappresentante.

L'interrogante ritiene pertanto che sia i lcaso che venga disposto :

1) la nomina del predetto parroco protempore di Seravezza a componente del con-siglio dell ' ospedale civile della cittadina ;

2) un'indagine a carico del medico pro-vinciale di Lucca per conoscere i motivi inbase ai quali non si è attenuto a quanto supe-riormente prescrittogli .

(5-00120)

LUCCHESI . — Al Ministro della difesa .— Per sapere come mai il signor Coluccin iLorenzo, nato il 19 ottobre 1894 a Camaioreed ivi residente in via Sterpi 21 non ha avutoi benefici dell'Ordine di Vittorio Veneto n éha ricevuto alcuna comunicazione al riguardo .

(5-00121 )

LUCCHESI . — Al Ministro della difesa .— Per sapere quando i servizi dell 'Ordine diVittorio Veneto provvederanno a definire lapratica intestata a Pieruzzini Angelo, classe1896, nato e residente nel comune di Camp onell'Elba (Livorno) .

Il predetto è deceduto . La pratica però, aifini soprattutto dell'assegno spettante, è sta-ta ripresa dalla moglie e dalla figlia che re-centemente, dopo la decisione negativa del -l'Ordine, hanno provveduto a rimettere i do-cumenti riguardanti il congiunto e la su apartecipazione al conflitto 1915-18 . (5-00122 )

LUCCHESI . — Al Ministro della difesa .— Per sapere quando i servizi dell'Ordinedi Vittorio Veneto provvederanno a emetter eil decreto concessivo dell'onorificenza e de lconseguente assegno a favore di BussagliEmilio di Volterra (Pisa) – posizionen . 072688 – al quale venne in un primo tetri-po negata per mancanza di documentazionema lo stesso ha provveduto ad inviare, tragli altri documenti, copia del modello 69 de lMinistero del tesoro ,dal quale risulta cheebbe e gode tuttora la pensione di guerra d iII categoria per una mutilazione riportat ain guerra (decreto ministeriale 14 maggio1929, n . 762276) .

(5-00123 )

LUCCHESI . — Al Ministro della difesa .— Per sapere quando i competenti uffici del -l'Ordine di Vittorio Veneto provvederanno ademettere i provvedimenti concessi di cava-liere con conseguente assegno a favore deisottonotati :

Ciampi Agostino, nato il 20 novembre1899 a Piombino ed ivi residente in via de lCoro, 7 ;

Carli Giovanni, residente a Piombino i nvia G. Bruno, 53 ;

Bussotti Oreste, classe 1883, nato e resi -dente a Sassetta (Livorno) .

Il Ciampi ha restituito la scheda dallaquale risulta chiaramente che si trova nell econdizioni per avere il riconoscimento ; la do-cumentazione del Carli era considerata ade -guata e sufficiente quando fu inoltrata ; il Bus-

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sotti ha inviato anche delle dichiarazioni d icommilitoni che furono sempre con lui e ch ehanno avuto cavalierato .ed assegno (tra que-ste quella di certo sergente maggiore Por -ciani di Cecina) .

(5-00124 )

LUBERTI, GIANNINI, IOTTI LEONILD EMALAGUGINI, PELLEGRINO E D'ALESSIO .— Al Presidente del Consiglio dei ministri eai Ministri di grazia e giustizia e dell 'agri-coltura e foreste . — Per sapere se il Governoè al corrente delle difficoltà che vengono frap-poste nella attuaiione di una serie di legg iriguardanti materie agrarie (n . 327 del 25 feb-braio 1963 ; n. 756 del 15 settembre 1964 ;n. 607 del 22 luglio 1966 ; n. 188 del 1° marzo1968; n. 1138 del 18 dicembre 1970 ; n. 590 de l26 maggio 1965) a causa soprattutto delle sco-raggianti applicazioni che .di esse ha dato lar-ga parte della magistratura italiana, non solocon l 'adottare un criterio restrittivo, ma giun-gendo, in alcuni casi, allo scoperto affossa -mento del complessivo quadro normativo, i nevidente contrasto con lo spirito riformator edi queste leggi e perfino con una lettura d iesse conforme alle espressioni letterali ed all avolontà .del legislatore . In modo particolare ,gli interroganti fanno osservare che, in ordinealla materia delle affrancazioni dei terreni en-fiteutici o ad essi assimilati, esiste tutta un atendenza al prolungamento della prima fasedel giudizio, davanti ai pretori, che riguardail mero esame delle condizioni essenziali per-ché possa essere emessa l ' ordinanza di affran-cazione, determinando, in tal modo, un ingiu-stificato intralcio e il rinvio delle legittim easpettative dei contadini aventi diritto .

Per quanto attiene, invece, alla materiadei riparti agrari, numerosissimi pronuncia -menti giudiziari si attestano su posizioni che ,in aperto contrasto con la lettera stessa dell alegge – mossa dall'intento di superare defini-tivamente l'enorme congerie dei contratti e ,delle pattuizioni atipici ed abnormi – ne va-nificano, in concreto, le finalità e finiscon oper consolidare illegali situazioni di rendit aparassitaria .

Gli interroganti richiamano inoltre l'atten-zione sul fatto che il fenomeno lamentato, a llivello di tribunali e di corti d'appello, inte-ressa quasi l ' intero territorio nazionale e se-gnatamente il Lazio, le Puglie e la Sicilia eche tale pratica giudiziaria prende corpo an-che perché tra i magistrati, chiamati a giu-dicare le vertenze agrarie, non pochi sono ess istessi proprietari terrieri o familiari di con-cedenti e quindi direttamente interessati ad

una particolare interpretazione delle leggi i nmateria, senza che a tale anormale situazion esia sempre possibile porre riparo con l'istitutodella ricusazione o con l'applicazione dove -rosa dell'istituto della astensione .

Per sapere, quindi, se non ritengono pro-fondamente lesivo del prestigio del Parlamen-to e delle istituzioni il perpetuarsi della situa-zione denunciata, che suscita sfiducia tra lemasse contadine, e se perciò non ritengano d iintervenire per valutare la consistenza del fe-nomeno denunciato, ripristinando contempo-raneamente le condizioni per la sollecita epuntuale applicazione delle riforme social inel campo agrario .

(5-00125 )

MALAGUGINI, SPAGNOLI, GUIDI, COC-CIA, LUBERTI, BENEDETTI E SABADINI .— Al Presidente del Consiglio dei ministri eMinistro ad interim di grazia e giustizia .— Per sapere ad iniziativa di chi è stata con-vocata in Roma, il giorno 8 novembre 1971 ,una riunione dei procuratori generali dell aRepubblica; quanti di tali procuratori hannopartecipato ad essa ; quali argomenti son ostati discussi e quali conclusioni sono stat etratte .

Per conoscere, ancora, se della riunionee degli argomenti trattati e delle conclusion iraggiunte sono stati informati il procurator egenerale presso la Corte di cassazione, i lConsiglio superiore della magistratura e l ostesso Ministro interessato e quali valutazion iquest'ultimo ritenga di dare dell'iniziativa ,che risulta senza precedenti .

(5-00126 )

DI MARINO E OGNIBENE. — Al Ministrodell 'agricoltura e delle foreste . — Per saperese è vero che nel piano presentato dal Go-verno all 'apposita Commissione della Comu-nità economica europea per il migliorament odella produzione e della commercializzazione ,degli agrumi, non è prevista alcuna misuraa favore della produzione dei limoni e se no nsi intenda nel caso che le indiscrezioni pub-blicate dalla stampa circa la esclusione de ilimoneti da tale piano fossero fondate rive-dere il piano stesso per tener conto dell aistanza avanzata dai produttori di limoni edalla loro organizzazione .

(5-00127 )

D'ALEMA, CERAVOLO SERGIO E BINI .— Al Ministro delle partecipazioni statali . —Per sapere se non ritenga che il Governo deb-ba intervenire perché l'impresa pubblica di

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fronte alle rivendicazioni degli operai e degl iimpiegati di molte aziende IRI di Genov aassolva ad una funzione di avanguardia ne ldeterminare una diversa e più umana orga-nizzazione del lavoro tenendo conto anche de -gli effetti dello sviluppo tecnologico che spingead esempio verso un inquadramento unico traoperai e impiegati .

Gli interroganti chiedono inoltre al Mini-stro se non ritenga che gli ostacoli che l'IRIfrappone al raggiungimento di un accordo coni sindacati non siano da attribuire ad unamancanza di volontà politica :

a) di far compiere all'azienda di Stat oun necessario passo innanzi nello sviluppo enell'ammodernamento e perciò negli investi -menti così come chiedono con le proprie ri-vendicazioni i lavoratori ;

b) di determinare chiare e concrete pro-spettive produttive che a tutt'oggi appaion oincerte proprio nelle aziende in cui la lott adei lavoratori è in corso, in particolare allo Scidi Cornigliano dove il programma d'investi-menti è stato disatteso .

(5-00128 )

PICCINELLI. — Al Ministro dei lavor ipubblici . — Per sapere se non ritenga urgenteed indispensabile promuovere un preciso pro-gramma di studi e ricerche che utilizzando l etecniche più aggiornate della moderna sedi-mentologia, costituisca la necessaria premessaper impostare, su basi scientifiche, il proble-ma della progettazione ed esecuzione di oper eper la difesa della spiaggia del golfo di Fol-lonica (Grosseto) dall'azione del mare . Ciò an-che in considerazione del fatto che :

a) tale tratto di litorale è di estrema im-portanza dal punto di vista turistico, econo-mico ed industriale e Ia conoscenza scientifi-ca dei fattori che influiscono sulle sue condi-zioni e trasformazioni appare, pertanto, di pri-mario interesse ;

b) mentre sembra che la linea di batti-gia, nei vari punti della spiaggia in parola siavariata in modo diverso, fino circa al 1911 ,con cicli di oscillazione trentennali (atti de lConsiglio nazionale delle ricerche – Le spiag-ge toscane – Roma, 1940), da quella data il fe-nomeno d'i erosione è ripreso e non sembrache sia stata osservata alcuna inversione d itendenza ;

c) tale constatazione è fonte di notevol epreoccupazione per i grossi problemi che po-tranno sorgere in avvenire ove, l'eventuale

necessità di intervento a garanzia degli attual ie futuri insediamenti, dovesse trovare gli stu-diosi ed i tecnici impreparati a prospettare so-luzioni che abbiano le maggiori probabilità disuccesso, in un campo tanto delicato e difficil equale quello della batilitologia, per la man-cata raccolta ed interpretazione di dati, osser-vazioni e sperimentazioni sui numerosi e corti -plessi fattori che interagiscono sull'equilibriodella spiaggia in questione .

(5-00129 )

PICCINELLI. — Al Ministro dei lavor ipubblici. — Per sapere se sia a conoscenz ache, da una indagine svolta dall'Ente per l aprotezione morale del fanciullo nelle scuol eelementari 'di Orbetello (Grosseto), si è potut orilevare che molti casi di disadattamento sco-lastico e di ritardo psico-fisico hanno la lor oorigine in una situazione socio-ambiental eparticolarmente grave che si è determinat anella ex caserma Umberto I e nell 'ex tribu-nale di quel comune dove, da molti anni, vi-vono, letteralmente ammucchiati, numeros inuclei familiari in condizioni di estremo disa-gio a causa della mancanza non solo di spazio ,ma anche dei più elementari servizi civili .

Per conoscere quindi se non intenda im-partire le necessarie disposizioni affinché pos-sa essere concesso un congruo finanziamentostraordinario per la costruzione di abitazioniper le predette famiglie, tenendo presente ch eogni ulteriore ritardo nella soluzione di taleproblema di rilevante carattere umano e so-ciale, potrebbe incidere dannosamente ed irre-parabilmente sull'infanzia così male ospitat ain ambienti tanto malsani .

(5-00130 )

PICCINELLI. — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale e dell'industria, commer-cio e artigianato . — Per sapere se sono a co-noscenza del grave stato di disagio dell emaestranze dello stabilimento Cartiera d iFollonica (Grosseto), a seguito della deci-sione dei proprietari di chiudere e di restrin-gere la loro attività alla cartiera che essi pos-siedono a Nembro (Bergamo) .

Per conoscere, inoltre, se non intendonointervenire per scongiurare la minacciat achiusura dell'opificio, che si ripercuoterebb enegativamente su tutta l'economia della zona ,in una provincia, come quella di Grosseto,in cui ancora esistono larghe sacche di di-soccupazione e di sottoccupazione. (5-00131)

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

MENICACCI . — Al Ministro dell'interno ,del lavoro e previdenza sociale e di grazi ae giustizia . — Per sapere se sia vero ch evincitori del concorso bandito dal comune d iCampello sul Clitunno (Perugia) retto a mag-gioranza di centro-sinistra per un posto d avigile urbano sia stato vinto da un giovaneil quale, a prescindere dalle sue capacità edalle sue necessità, al momento del concors ostesso era minorenne ;

per sapere come possa essere accadut oun fatto del genere avallato da una decisionepresa collegialmente dalla commissione pre-posta al concorso e come si concili tale de-cisione tenendo conto che a norma della leg-ge penale un vigile urbano svolge anche fun-zioni di agente di polizia giudiziaria ;

per sapere se tale illegalità abbia ca-rattere doloso, quali provvedimenti siano stat ipresi per colpire siffatto abuso che rientr ain una serie di parzialità dovute ai « tiran-nelli » locali della DC e del PSI per ragion idi potere in favore dei propri protetti, de-nunciata dall'interrogante in una precedent einterrogazione rimasta a tutt 'oggi senza ri-sposta e conseguentemente per sapere se no nritengano di intervenire per annullare i ri-sultati di tale concorso e con esso la no-mina, che ne è scaturita .

(4-20414 )

MENICACCI . — Ai Ministri della pubblic aistruzione, dell' interno e di grazia e giustizia .— Per sapere se sia vero che l'amministra-zione comunale di Perugia a maggioranz asocial-comunista abbia indetto un corso dell adurata di giorni dieci di specializzazione perle educatrici dell'infanzia da utilizzare nellescuole materne di prossima istituzione, gio -vandosi di un centro di educazione con inse-gnanti non particolarmente qualificati ed i nogni caso di chiara ispirazione marxista, alquale sono state chiamate a partecipare 23educatrici in possesso di un attestato specific oprecedentemente conseguito oltre a sette assi -stenti dell ' infanzia che prestavano la lor oopera presso l'asilo infantile Bellocchio d iPerugia, di cui è presidente l'assessore a lcomune di Perugia Giacomo Santuccì del PCI ;

se sia vero che al termine del predett ocorso venne comunicato alle candidate cheavrebbero dovuto sostenere un esame orale e

successivamente, al posto di questo, un esam esulla base di « quiz psicologici », adottandocome testo base un libro della psicologi ainglese Isaac (con titolo Da 0 a 6 anni) ;

se sia vero che successivamente soltantoad alcune candidate è stato comunicato co nestrema riservatezza che il libro sul qual edoveva approfondirsi lo studio delle esami-nande era diverso (La psicologia del bambin odai 3 agli 8 anni) ;

se sia vero che l'esame venne spostat o

dal venerdì 17 settembre al sabato 25 settem-bre (probabilmente in quanto la signora Bene-dettini Mara – moglie di un assessore comu-nista, Ettore Seppelloni, partecipante al cor-so – ha avuto un parto ritardato fino all aimmediata vigilia del predetto esame) ;

se sia vero che durante il corso prepa-ratorio delle esaminande gli insegnanti al -l'uopo incaricati hanno effettuato una vera epropria « lavanda del cervello » insistendosui triti temi dell'ideologia marxista contro l areligione, contro la proprietà privata, contr o

l ' idea di patria ;se sia vero che l'esame è stato svolto su

165 « quiz psicologici » di cui soltanto 5 eranoarticolati e motivati nel testo .indicato, mentregli altri si riferivano ad autori diversi e mai

indicati;se sia vero che al termine dell'esame è

stata affissa una graduatoria in base alla qual efra le prime otto concorrenti, ben quattro del -le stesse risultavano dirette congiunte degl iassessori e consiglieri comunali di Perugia ,o quanto meno amiche e collaboratrici, e pre-cisamente :

Loss Silvana, prima in graduatoria ,proveniente dall'asilo Bellocchio nella cui ge-stione ha interferenze l'assessore al comun edi Perugia Santucci, comunista;

Mencarelli Carla, seconda in gradua-toria, nipote dell'assessore predetto ;

Benedettini Mara, quinta in gradua-toria, moglie dell'assessore Seppelloni del PCI ;

Prescia Ida, ottava in graduatoria,moglie del consigliere comunale Valentini de l

PSDI ;se sia vero che fra le candidate bocciat e

risulti tale Bellini Orietta laureanda in psico-pedagogia che aveva superato a pieni vot il'esame fondamentale del suo corso di laure a(è arrivata ventesima), come pure se sia veroche Paola Lungarotti, specialista in materi ae con una esperienza di lunghi anni qualeassistente della dottoressa Paolini, direttric edel rinomato asilo Montessori di Perugia, èarrivata ventinovesima:

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se sia vero che quasi tutte quelle entrat ein graduatoria avevano invece al massimocompletato lo studio al terzo magistrale e sesia vero che le predette hanno terminatol 'esame in pochi minuti consegnando il com-pito per prime su domande che non potevan oconoscere perché riferite a testi non indicati eperché prive di titolo di studio specifico ;

per sapere in ogni caso in base agli ele-menti denunciati ed in base a quelli ulterior iche potranno recepirsi con una più approfon-dita indagine risultando evidente la parzialitàdi questo esame-concorso « burletta » (mem-bro della commissione esaminatrice era l ostesso assessore Santucci il quale ha correttomanualmente i compiti) non ritengano d iprovvedere ad annullare il concorso de qua ,ad accertare eventuali responsabilità ammi-nistrative e penali ed a ricondurre l ' esamestesso – per il quale è stata localmente solle-citata una Commissione di indagine – a que iprincìpi di imparzialità e di stretta osser-vanza della legge cui dovrebbe informarsiuno Stato di diritto .

(4-20415 )

MENICACCI . — Ai Ministri dei trasportie aviazione civile e del lavoro e previdenz asociale . — Per sapere come mai non si rico-nosce al signor De Dominicis Federico, nat oa Sulmona il 4 ottobre 1909 e domiciliato i nSpello (Perugia), già assuntore di stazione ,categoria A, dipendente delle ferrovie dell oStato, il diritto all'inquadramento in ruol oex articoli 5 e 16 (secondo comma) della leggedel 1969, n . 747, in quanto fu collocato a ri-poso il 1° luglio 1968 sulla base di una visit aeseguita da un solo medico dell'ispettorat osanitario di Ancona in data 22 maggio 1968e senza che gli fossero concessi i 180 giorn idi cui all 'articolo 4 della legge 6 gennai o1963, n . 13, che ha modificato la legge de l1959, n . 1236, non rientrando il caso predett oin quelli previsti dal secondo comma dell'ar-ticolo 17 della legge del 1969, n . 747 in quan-to alla data della sua entrata in vigore gi àcollocato in quiescenza e non più in attivit àdi servizio .

(4-20416 )

MENICACCI . — Ai Ministri dell'interno ,di grazia e giustizia e del lavoro e previdenzasociale e al Ministro per i problemi relativ iall'attuazione delle Regioni . — Per sapere sesiano a conoscenza del procedimento penal einstaurato contro il sindaco di Rieti, del PSI ,insieme con tutti i membri della giunta di cen-tro-sinistra (due assessori del PSI e quattroassessori della DCl oltre al sindaco comunista

di Magliano Sabina, in base all'articolo 32 4del codice penale (interesse privato in atto d iufficio) in merito all 'assunzione illegittima dialcuni dipendenti, successivamente « coman-dati » alla « Sezione decentrata di controllo »sugli atti degli enti locali della provincia diRieti .

L'interrogante, richiamandosi alla legge inbase alla quale le Regioni avrebbero dovutoreperire il personale mediante comandi di di-pendenti di enti locali ed uffici periferici del -l'amministrazione statale, è a conoscenza che ,evidentemente a seguito *di pressione di gruppipolitici desiderosi di accaparrare qualche po-sto in favore dei propri amici in virtù di que lprincipio anticostituzionale della « lottizzazio-ne del potere )) imposta dagli attuali partiti do -minanti, che l'amministrazione comunale d iRieti (a maggioranza centro-sinistra) è ricorsaal « marchingegno » di assumere il geometraGiancarlo Liorni ed il signor Giuseppe Iarus-si con mansioni *di applicato d'ordine con l agiustificazione di dover fare eseguire lavorostraordinario, per poi – dopo qualche giornosoltanto – « comandarli » presso gli uffici del-la sezione distaccata di controllo della provin-cia di Rieti alle dipendenze della Region eLazio, che – pertanto – cominciò a retribuirli .

I consiglieri comunali comunisti hann opreferito tacere – al contrario di quelli de lMSI – in quanto sanno che l'assessore del PC Idell'amministrazione frontista di Fara Sabinaè stato a sua volta assunto alle dipendenz edell'amministrazione (anch 'essa retta da unamaggioranza social-comunista) di MaglianoSabina con la stessa scusa (lavori straordinari )e con la stessa destinazione (agli uffici dell aRegione a Rieti) .

Il tutto senza neanche una pallida ombr adi bando di concorso o di esame di più doman-de, ma per chiamata diretta ed immediato ser-vizio presso gli uffici distaccati della Region ee con delibere non approvate neppure dal con-siglio comunale, ma fatte ovviamente appro-vare dalla locale sezione decentrata di con-trollo, il cui presidente è lo stesso segretarioprovinciale del PSI di Rieti .

Per sapere se sono al corrente che il sin-daco socialista di Rieti non ha sentito il do -vere di rispondere all'interrogazione avanza -tagli in merito dal gruppo consiliare del MS Ie se non siano del parere che le suddette de -libere non appaiano loro illegittime in quant ocontrastano con l'articolo 97 della Costituzio-ne e violano sia la legge 5 febbraio 1948,n. 61, che vieta l'assunzione di personale av-ventizio, sia l'articolo 284 del testo unico 3marzo 1934. n . 386. che non consente alcuna

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assunzione di spesa senza il relativo finanzia -mento in bilancio ed eludono – altresì – l'ar-ticolo 65 della legge 10 febbraio 1953, n . 62,che fa obbligo alle regioni di provvedere allaprima costituzione dei propri uffici esclusiva -mente con personale comando .

Per sapere conseguentemente se non ri-tengano censurabile l'operato delle due giunte– come pure di quella del consiglio provincia -le di Rieti a maggioranza di centro-sinistra ,che pare implicata in un altro caso analogo –indipendentemente dalle gravissime violazionidi precise norme giuridiche e, in ogni caso ,quali iniziative intendono assumere perché l esuddette violazioni vengano definitivamente acessare ed i responsabili siano puniti come l alegge esige e prescrive, ad evitare che i « regio-nalisti » italiani si abituino a farsi reciproca-mente concessioni del genere .

(4,-20417)

MENICACCI . — Ai Ministri dell'interno ,della difesa e delle poste e telecomunicazioni .— Per conoscere i motivi che hanno determi-nato l'improvviso e contemporaneo trasferi-mento della caserma dei carabinieri e del -l'ufficio postale dal centro urbano di BastiaUmbra (Perugia) in località decentrate e pe-riferiche, particolarmente fastidianti anch eai fini dell'accesso da parte dei cittadini, spe-cialmente pensionati, nonostante le reiterat eproteste della popolazione, quando i serviz imedesimi avrebbero potuto agevolmente tro-vare più appropriata sede in altre località ein altri stabili (particolarmente in piazza delMercato, dotata di ampi parcheggi con tran-sito limitato e centralissima in prossimità del-la zona industriale e artigianale e del foroboario) per di più molto più economici e al-trettanto funzionali ;

per sapere se non ritengano di disporreil trasferimento conclamato in modo più ra-zionale, particolarmente per la caserma de icarabinieri, onde garantire meglio la tempe-stività della vigilanza, sì da ovviare al disa-gio e al giustificato malcontento della popo -lazione locale .

(4-20418 )

MENICACCI . — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale, della sanità e dell'interno .— Per sapere se sia vero e come possa spie-garsi che il recente concorso bandito sull aGazzetta ufficiale dall'INAM per 100 posti d iimpiegati di concetto prevedeva come titolodi studio soltanto la maturità scientifica equella classica, con esclusione di qualsias ialtro diploma o titolo di scuola media supe-riore .

(4-20419)

TOZZI CONDIVI, LUCIFREDI E GREGGI .— Al Presidente del Consiglio dei ministri eai Ministri dell'interno e delle poste e tele-comunicazioni. — Per chiedere che cosa siintenda fare contro la pornografia dilagant ee contro – in particolare – la diffusione d istampe pornografiche tramite posta .

In particolare segnalano una circolare astampa diffusa nei primi giorni di novembrea nome di una Spet . Sechs-Show (89 Augs-burg - Germania - Karolinenstr/ 15) che di -chiara essere affiliata all'Istituto A/D-3 sem-pre della stessa città – via Lueginslandg 13 –con la quale si accompagna un catalogo d ipubblicazioni pornografiche e si chiede chel'importo della commissione venga spedito a lsuddetto indirizzo.

È da tener presente che la circolare è inbusta intestata ma spedita dall'Italia confrancobollo italiano e timbro della ferrovia

i di Trento .Gli interroganti chiedono che si indaghi –

anche tramite le autorità tedesche – su dett aditta; che si controlli la corrispondenza di -retta a detto indirizzo o da detta ditta pro -veniente .

Gli interroganti ritengono che un'energicaazione possa dare risultati, almeno evitand oche nelle case di chi nulla ha chiesto si dif -fondano tali circolari le quali invece fannoriferimento a precedenti richieste e rapporti .

(4-20420 )

DE MARZIO E NICOSIA . — Al Ministrodella pubblica istruzione . — Per sapere s esia vero che attualmente sono affidati in reg-genza a vice provveditori i provveditorat iagli studi di Matera, Teramo, Caltanissetta ,Gorizia, Trapani, Vercelli, Novara, Pistoia eGrosseto, mentre si è a conoscenza che oltr esedici provveditori titolari risultano a dispo-sizione del Ministero quasi tutti senza alcu-na effettiva funzione, pur percependo interostipendio, nonché premi in deroga e com-pensi per lavoro straordinario . (4-20421)

DEL DUCA E BOTTARI . — Al Ministrodell'industria, del commercio e dell'artigia-nato. — Per conoscere se, considerata la gra-ve situazione occupazionale a Chieti, non ri-tenga di dover sollecitare l'istituto per lo svi-luppo economico dell'Italia meridionale per-ché si decida una buona volta a definire l apratica relativa al finanziamento dello stabi -

I limento FOM-Sud di Chieti Scalo . (4-20422 )

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PAPA. — Al Ministro dell'interno . — Perconoscere se non ritiene di dover emanareurgenti disposizioni affinché siano posti adisposizione delle prefetture i fondi necessar iper la erogazione delle pensioni agli inva-lidi civili .

Invero in moltissime zone d'Italia gli EC Anon erogano le pensioni da molti mesi congrave e doloroso disagio degli invalidi .

(4-20423 )

DE MEO. — Al Ministro della difesa . —Per sapere se non ritenga opportuno dal pun-to di vista morale e sociale, estendere i be-nefici dell'articolo 8 della legge 28 luglio1971, n. 585, che prevedono l'esonero dalservizio militare dei giovani figli unici o pri-mogeniti degli invalidi di guerra di prim ae seconda categoria o di vedove di guerra ,anche ai giovani figli unici di madri vedov ee che abbiano superato l'età di anni 55.

(4-20424 )

MARINO. — Al Presidente del Consigliodei ministri e al Ministro dell' interno . — Perconoscere se, nell 'attesa dei provvediment idefinitivi a favore delle zone siciliane colpit edalle recenti alluvioni, non ritengano oppor-tuno disporre misure urgenti a favore dell eaziende sinistrate di Porto Empedocle, impor -tante centro industriale e commerciale del -l'agrigentino, particolarmente e gravement eoffeso da quella calamità .

Tali misure, a parere dell'interrogante, do-vrebbero concretarsi nella erogazione di con-grui anticipi alle predette aziende, distint efra aziende all'ingrosso e aziende al detta-glio, in modo da favorire la ripresa econo-mica della zona seriamente compromessa dal-la carenza di mezzi, dalle lungaggini buro-cratiche e dai gravissimi danni subiti . Ripre-sa che tornerebbe a vantaggio dell'intera po-polazione, nonché dell'economia della provin-cia di Agrigento, che è notoriamente fra lepiù depresse della Sicilia .

(4-20425 )

IANNIELLO. — Al Ministro della pubbli-ca istruzione. — Per sapere se è a conoscen-za del gravissimo provvedimento adottato da lpreside della scuola media statale Giovann iXXIII di Caivano di Napoli il quale ha li-cenziato per scarso rendimento il segretariodi detta scuola dopo sette anni di servizi oqualificato sempre « ottimo » .

Per sapere se è vero che il licenziament oè avvenuto per « rappresaglia sindacale » cosìcome è stato denunciato in una nota del SISMCISL di Napoli .

Il provvedimento sembra investa diretta -mente anche la responsabilità del provvedi-torato agli studi di Napoli poiché non si ètenuto conto che il licenziamento è viziatodi legittimità perché avvenuto in dispregi odelle disposizioni sullo stato giuridico de lpersonale della scuola statale decreto-legge4 aprile 1947, n . 207, e dell'articolo 7 dell oStatuto dei lavoratori .

L'interrogante chiede di conoscere qual iurgenti provvedimenti si intendono adottarenei confronti del preside e del provvedito -rato agli studi di Napoli qualora risultasseche i predetti organi si siano resi responsa -bili di tali atti prevaricatori, e quali misuresi intendono disporre per la immediata rein -tegrazione nel posto di lavoro dell'interessato .

(4-20426 )

NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Ministrodell'interno . — Per sapere se è esatto chel'amministrazione provinciale di Livorno, co ndelibere del 27 novembre 1962, n . 931 e de l4 aprile 1963, n . 1065, autorizzò l 'alienazioneal signor Gasparri di un appezzamento di ter-reno in località Procchio nell'Isola d'Elb a(Livorno) a lire 1 .500 al metro quadrato, allacondizione, stando alle dichiarazioni rilasciatedall'allora presidente dell'amministrazioneprovinciale di Livorno professor Filippell i(vedi delibera citata n . 931), che sui 3.650metri alienati si consentiva una costruzionedi 120 metri quadrati, nei cui limiti dovevan oanche computarsi le sporgenze del tetto e de -gli oggetti generici come terrazzi e altro ;

come sia stato possibile che, invece di120 metri quadrati previsti, la costruzione ,ora esistente, superi di gran lunga tale limite ;

per sapere se è esatto che per tale costru-zione è stato contratto con la Cassa per il mez-zogiorno un mutuo alberghiero di 90 milion ie sono in corso pratiche , per la richiesta d iun ulteriore mutuo, di cui si chiede l eragioni ;

per sapere se è esatto che il Gasparri èstato responsabile di zona del PCI. (4-20427 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Ministrodell'interno e al Ministro per la riforma dell apubblica amministrazione . — Per sapere seè esatto che la maggior parte del personal ein servizio presso gli uffici della regione To-

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Camera dei Deputata

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scana (giunta, consiglio e sezioni di control-lo) è costituita da dipendenti non di ruolo ;

se ciò sia legittimo ;si chiede di conoscere il numero e l a

qualifica ricoperta nell'ente di provenienz adei suddetti « avventizi », abusivamente e ar-bitrariamente accolti negli uffici regionali ;

se è esatto che tale personale è statoaddirittura comandato a prestare la sua ope-ra in uffici con mansioni superiori al titol odi studio posseduto, alle mansioni espletatee alla carriera di appartenenza, con grav edanno e pregiudizio per la pubblica ammi-nistrazione, per gli enti sottoposti a control-lo, e con lesione di interessi e di diritti d ialtro personale qualificato e di ruolo .

(4-20428 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Ministrodei lavori pubblici . — Per sapere i motiv iper i quali al Villaggio dei passi in Pisa nonsi è ancora dato inizio, utilizzando le econo-mie realizzate in esecuzione delle opere ester-ne del Villaggio, ai lavori di completamentoche prevedono, fra l'altro, l'utilizzazione de lmercato .

(4-20429 )

DE MARZIO E FRANCHI. — Al Ministrodell'interno . — Per conoscere quali provve-dimenti intenda prendere nei confronti delquestore di Treviso, il quale non ha adot-tato le misure necessarie per impedire chesquadre di attivisti della CGIL e CISL in-vadessero le aziende agricole minacciando iproprietari ed i lavoratori non scioperanti ,ad abbandonarsi ad atti di violenza contr opersone e cose .

(4-20430)

. NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Ministrodell' interno. — Per sapere :

1) la composizione del consiglio di am-ministrazione dell'EVE (Ente valorizzazion eElba) di Livorno, del consorzio acquedotti el-bano e dell'ospedale civile elbano ;

2) l'importo delle indennità percepite, aqualsiasi titolo, dai membri dei suddett iconsigli ;

3) in rappresentanza di chi o di che cos aciascun membro attuale è stato nominato ;

4) l'elenco dei dipendenti (e per ciascun oil relativo stipendio lordo annuo complessivo )dei tre organismi, nonché, per ciascun dipen-dente l ' indicazione del concorso superato perl 'assunzione;

5) l'elenco dei dipendenti degli otto co-muni elbani ; per ciascun comune le entrat ederivate da imposte comunali e la cifra annu alorda complessiva pagata, sotto qualsiasi for-ma, per i dipendenti, anche temporanei ;

6) l'elenco dei dipendenti della provinci ache lavorano all'Elba (stradini, bidelli e per-sonale di segreteria all ' istituto tecnico com-merciale G. Cerboni, Portoferraio), la cifr aannua complessiva lorda a loro pagata e s eper la loro assunzione è stato sostenuto rego-lare concorso .

' (4-20431 )

DE MARZIO . — Al Ministro dell'interno .— Per conoscere se non ritenga interessars iaffinché siano assicurati agli agenti della po-lizia ferroviaria orari di lavoro meno gravos idi quelli attuali .

(4-20432 )

SPONZIELLO . — Al Ministro della di-fesa. — Per conoscere le ragioni per le qual inon viene ancora definita la domanda inol-trata sin dal maggio 1971 del signor Bellon e

Luigi, da Taranto, con la quale l'interessat oha chiesto che gli venga riconosciuta la mi-litarizzazione per avere egli svolto attivitàlavorativa dal settembre 1944 al novembr e1945 in favore delle forze armate alleate, co nesonero della chiamata alle armi, annotat oanche sul suo foglio matricolare a ' sensi dellacircolare ministeriale n. 8057 Truppa del 1 2settembre 1944. Tale militarizzazione dovreb-be essergli riconosciuta, così come praticat oper i dipendenti dell'arsenale marittimo mi-litare, e, in conseguenza, a favore dell'inte-ressato dovrebbe operare anche il riconosci-mento per le campagne di guerra. Per la piùrapida ed opportuna decisione si precisa ch ela domanda è stata indirizzata a Lavadife de lMinistero della difesa in data 15 maggio 197 1con raccomandata n. 0973 .

(4-20433 )

CIANCA . — Ai Ministri degli affari esterie del lavoro e previdenza sociale . — Per co-noscere le ragioni per le quali non sia stat oancora presentato al Parlamento per la ratifi-ca il testo dell'accordo aggiuntivo alla con-venzione tra l 'Italia e la Svizzera, pubbli-cato sulla Gazzetta ufficiale del 17 dicembre1963, n . 326, relativo alla sicurezza sociale ,con protocollo finale e dichiarazioni comuni ,firmato il 4 luglio 1969 .

L'accordo aggiuntivo, pur presentando mol-te lacune che lasciano insoluti molti problemi,

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contiene elementi positivi che risolvono si apure parzialmente varie questioni .

Una rapida ratifica appare quindi quantomai necessaria perché consentirebbe .di far be-neficiare migliaia di lavoratori, che da temp one sono in attesa, dei miglioramenti apportat ial regime vigente, dall'accordo stesso.

(4-20434 )

CIANCA. — Ai Ministri degli affari esterie del lavoro e previdenza sociale . — Per cono-scere le ragioni per le quali ancora non vienepresentato al Parlamento per la ratifica, i ltesto della revisione della convenzione italo -svedese sulla sicurezza sociale .

La ratifica è vivamente attesa dai nostr iconnazionali emigrati i quali beneficiando de imiglioramenti contenuti nella revisione, po-trebbero tornare in Italia . (4-20435)

SGARBI BOMPANI LUCIANA. — Al Mi-nistro delle finanze. — Per sapere se è a co-noscenza della situazione di malcontento, gi àespressa pubblicamente da parte della cate-goria parrucchieri per signora dell ' EmiliaRomagna in ordine ad una misura discrimi-natoria operata nei loro confronti dagli uffic idistrettuali delle imposte dirette, seguendo ledisposizioni impartite da questo Ministero ,che hanno escluso la possibilità di realizzareaccordi di massima - come avviene per tutt igli altri settori artigiani - ai fini della defi-nizione dell'imponibile su cui applicare l'im-posta di ricchezza mobile ;

per conoscere quindi le ragioni ch ehanno consigliato il Ministero alla emana-zione di norme particolari nei _confronti de iparrucchieri, norme che elevano .gravementee in modo indiscriminato il reddito sul qualeapplicare l ' imposta di ricchezza mobile isti-tuendo un rigido meccanismo basato sul con-sumo di energia elettrica e che escluda ogn ipossibilità di concordati .

(4-20436 )

SGARBI BOMPANI LUCIANA, OGNIBE-NE E FINELLI. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere se è aconoscenza che la direzione della fabbric aCorni di Modena ad ogni sciopero articolat orisponde con la serrata, impedendo ai forn idi funzionare e rimandando a casa i lavo-ratori ;

che questa azienda ha inoltre diffidat olegalmente i segretari provinciali dei sindacat imetalmeccanici dal partecipare ad assemblee

in fabbrica, minacciandoli di denuncia pe rviolazione di domicilio » ;

che ha messo in funzione una specie d icorpo di sorveglianza che si aggira fra i re-parti per annotare tutti coloro che commetton oinadempienze e cerca di impedire ai dirigent isindacali di fabbrica di svolgere la lorofunzione ;

che la direzione della fonderia Valdevi tha comunicato al consiglio di fabbrica ch enon accetterà scioperi articolati e reagirà aquesti con la chiusura dello stabilimento ; hapromosso, inoltre, una riunione di impiegati eintermedi, invitandoli a recarsi al lavoro du-rante gli scioperi garantendo la protezionedella polizia; ha preteso pure che questi di -pendenti, con un voto palese (quello segretoaveva dato risultati diversi) si pronunciasserocontro lo sciopero ;

per sapere, quindi, come intende inter-venire contro così gravi e palesi violazioni deidiritti sanciti dallo statuto dei lavoratori, dell elibertà costituzionali e onde impedire ch equesto clima repressivo e intimidatorio rend apiù grave e acuta la lotta per la conclusion edelle vertenze sindacali rendendo necessarial'estensione dell'intervento dei lavoratori edell'opinione pubblica a difesa delle libert àdemocratiche .

(4-20437 )

D'ALESSIO, LUBERTI E LA BELLA . —Ai Ministri della sanità e dell'industria, com -mercio e artigianato . — Per conoscere gli ac -certamenti che sono stati svolti, le prescrizion iche sono state impartite e i provvedimenti ch esi intendono adottare in relazione al grave fe -nomeno dell'inquinamento delle acque su tut -ta l'area dell'agro pontino e in particolare ne lterritorio dei comuni di Pontinia, Sabaudia .Latina, specie per quanto riguarda lo scaric o- nei mesi di luglio, agosto e settembre - de imateriali di rifiuto dello zuccherificio di La -tina scalo, nel fiume Sisto, lo scarico di altr istabilimenti industriali nel canale Botte, le cu iacque sono copiosamente utilizzate per l'irri -gazione dei terreni, lo scarico di altre indu-strie nel canale Linea Pia e la mancanza di u nadeguato sistema fognante nelle cittadine indi -cate e soprattutto di impianti di depurazione .

(4-20438 )

MENICACCI . — Ai Ministri dell ' interno edi grazia e giustizia . — Per sapere se sia ver oche la mattina del 13 ottobre 1971 avanti a lliceo scientifico di Terni si è verificata un aviolenta aggressione da parte di attivisti d i

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« Potere operaio » contro gli studenti dell a« Giovane Italia » che civilmente distribuiva-no volantini al portone del liceo medesimo ,sì da determinare l ' intervento degli agenti d ipubblica sicurezza i quali, mentre gli student idella « Giovane Italia » obbedivano immedia-tamente all'ordine di sciogliersi, venivano aloro volta aggrediti dai teppisti marxisti, s ìda determinare violenti scontri al punto ch eil capo della squadra politica, dottor Mancerie iI brigadiere Piccini, rimanevano a terra inconseguenza delle percosse subite, per poi es-sere immediatamente ricoverati presso l 'ospe-dale civile di Terni ;

per conoscere quali provvedimenti sianostati presi dagli organi di polizia nei con-fronti degli aggressori, come pure nei con -fronti di altri esponenti del PCI che insieme adue consiglieri comunali e ad un vigile ur-bano, il quale aveva abbandonato il posto dilavoro durante il pomeriggio dello stesso gior-no hanno dato vita ad una manifestazione nonautorizzata dinanzi alla questura per chiederela liberazione di 5 attivisti arrestati durant ei tafferugli della mattinata, oltraggiando lapolizia stessa e fomentando gli animi perindurli ad atti di rivolta ;

per sapere come mai, nonostante gli at-tivisti marxisti si siano distinti nella città d iTerni in reiterati .atti vandalici, oltraggiosi ecriminosi contro privati cittadini e i loro beni ,come pure contro le forze di polizia, non s isia mai verificato che uno o più responsabil isiano stati processati ed esemplarmente pu-niti, come la stragrande maggioranza dei cit-tadini esige o reclama da gran tempo .

(4-20439 )

RUSSO FERDINANDO . — Ai Ministri del -la marina mercantile e dei lavori pubblici . —Per sapere perché è stato interrotto il lavor odi prolungamento del nuovo molo del port odi Mazara del Vallo ;

l ' interrogante chiede di conoscere, inparticolare, se i Ministri non ritengano di di-sporre quanto necessario per prolungare l abanchina di ponente al fine di evitare che l'at-tuale entrata del vecchio e nuovo porto, sog-getta ai venti di « traversia » da sud-ovest ,molto pericolosi, renda impossibile l'ingress odei natanti durante il periodo invernale .

Poiché si rende necessario, al fine di evi -tare tali inconvenienti e allontanare la preoc-cupazione di eventuali disastri, prolungare i lbraccio nuovo del molo di ponente, sino alpunto di cui alla progettazione della inter aopera, e successivamente procedere al comple -

tamento delle opere, l'interrogante chiede d iconoscere quali nuovi finanziamenti ritenga -no disporre per completare tali opere portual idando priorità assoluta, per i motivi esposti ,alla costruzione del nuovo tronco di molo .

(4-20440)

RUSSO FERDINANDO E VERGA. — AlMinistro degli affari esteri; — Per sapere seè a conoscenza del grave stato di disagio pro-vocato fra i lavoratori , italiani del Canton-Glarona (Svizzera) dalla decisione del Mini-stero di tenere aperto, solo il primo mercoled ìd'ogni mese, il locale ufficio di collegamentoconsolare che prima restava aperto tutti imercoledì .

Considerato che Glarona dista da Zurigo ,che è la più vicina sede consolare, ben 70chilometri e che i 5.000 italiani di Glaron adevono ricorrere a quella sede, per il disbrig oanche delle pratiche più minute, persino pe r

ottenere la riduzione IRE dei biglietti ferro -viari, gli interroganti chiedono se codestoMinistero non intenda disporre l'apertur acontinuativa dell'ufficio di Glarona, almenoper un giorno la settimana .

(4-20441 )

FANELLI. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. — Per sapere le ra-gioni che ritardano l'apertura dell'ufficio po-stale della frazione Sant ' Onofrio nel comune

di Alvito (Frosinone), da tempo regolarmenteistruita .

(4-20442 )

BASSI . — Al Ministro del tesoro . — Perconoscere i motivi per cui non è stata ancora

definita la pratica .di pensione di guerra del

signor Parrino Giuseppe, che è notoriament euno dei, pochi sopravvissuti dei campi di ster-minio tedeschi, il cui ultimo ricorso all a

Corte dei conti, rubricato al n. 667260, rimont a

al 15 settembre 1965; e se non ritiene di vo-lerne sollecitare la definizione .

(4-20443 )

FORNALE. — Ai Ministri del tesoro e del-l'interno . — Per sapere se sono a conoscenzache dal marzo 1971 non è stato ancora dat o

inizio all'applicazione dell'articolo 17 dell a

legge 30 marzo 1971, n. 118, riguardante l e« Norme in favore dei mutilati ed invalid i

civili » .Infatti detto articolo prevede un assegn o

mensile di lire 12.000 per i mutilati ed inva-lidi civili di età inferiore ai 18 anni che sian oriconosciuti non deambulanti dalle commis-

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sioni sanitarie previste dalla legge e che fre-quentino la scuola d'obbligo o corsi d'adde-stramento o centri ambulatoriali e che nonsiano ricoverati a tempo pieno .

Poiché l'attesa di moltissime famiglie ,particolarmente quelle in condizioni economi -che precarie, è assai viva e diffusa, l'interro-gante chiede ai Ministri competenti che ab-biano ad emanare sollecite disposizioni affin-ché l'assegno previsto dalla predetta leggevenga erogato al più presto a tutti coloro chehanno presentato regolare domanda corredat adalla prescritta documentazione alle commis-sioni sanitarie provinciali .

(4-20444 )

LEVI ARIAN GIORGINA E BINI. — Al Mi-nistro della pubblica istruzione . — Per cono-scere per quali motivi nell'ordinanza ministe-riale n . 295 deI 14 ottobre 1971 applicativa dell alegge n . 820 del 24 settembre 1971, si è dataun'interpretazione restrittiva del secondo com-ma dell'articolo 9 della legge, non riconoscen-do ai fini dell'assegnazione dell'incarico a tem-po indeterminato ai maestri elementari i ser-vizi prestati sotto forma diversa ma riguar-danti comunque gli stessi alunni della scuolastatale, come i doposcuola ad esempio ;

e per sapere se non ritenga opportunocorreggere il palese travisamento dello spirit odella legge n . 820, che ha dato origine ad unvivo malcontento nella categoria degli inse-gnanti elementari .

(4-20445 )

LEVI ARIAN GIORGINA E SPAGNOLI .— Al Ministro della pubblica istruzione . —Per sapere quali provvedimenti intend aprendere nei confronti del professor Enric oAndreoli, insegnante di filosofia al liceo clas-sico Cavour di Torino, recentemente condan-nato dalla pretura perché ritenuto colpevoledi volgari ingiurie rivolte in classe controsuoi studenti . Del suddetto professor An-dreoli, che sinora continua ad insegnare nel -lo stesso liceo, sono note non solo abituali _espressioni oscene e ingiuriose, ma anche di-chiarazioni fascistoidi e razzistiche e cervel-lotiche interpretazioni filosofiche .

(4-20446 )

ALDROVANDI. — Ai Ministri del lavor oe previdenza sociale e dell ' industria, commer-cio e artigianato . .— Per chiedere quali ini-ziative intendano prendere per superare l ostato di grave crisi che colpisce la Ducat ielettromeccanica di Bologna .

In questa azienda, che occupa 2.500 unitàlavorative, da circa 8 mesi sono stati mess iin cassa integrazione, con la legge n . 1115 ,800 dipendenti senza che in questo perio-do la direzione aziendale abbia preso alcu-na decisione di investimenti per la trasfor-mazione tecnologica della fabbrica necessari aal fine di superare la crisi .

In proposito circolano anzi voci molto al-larmanti : qualificati dirigenti aziendali, i nuna intervista rilasciata ad un settimanal ecittadino, indicano l'unica possibilità di ri-presa nella drastica riduzione dell'occupa-zione .

L'interrogante, in considerazione delle con-seguenze negative che la crisi della Ducat ielettromeccanica fa ricadere in primo luogosui lavoratori e più in generale sulla econo-mia della città, chiede se non intendano pren-dere le immediate misure che si impongono ,in accordo e nel quadro degli indirizzi di svi-luppo economico e sociale che la regione egli enti locali stanno portando avanti .

(4-20447)

BIONDI. — Ai Ministri dei lavori pubbli-ci e dell'interno. — Per conoscere, in rela-zione alla posizione assunta dal provvedito-rato alle opere pubbliche di Genova (proto-collo n . 20395 - 18 ottobre 1971) nei confrontidel sindaco di Loano, in ordine a licenze edi-lizie rilasciate in zone industriali, quali ini-ziative, nell'ambito delle rispettive competen-ze, intendono assumere a seguito delle graviaccuse formulate nella ricordata iniziativadel predetto provveditorato alle opere pub-bliche di Genova.

(4-20448 )

LUCCHESI . — Al Presidente del Consigliodei ministri . — Per sapere se non ritiene op-portuno, anzi necessario, promuovere, nell esedi competenti, una decisione in base all aquale la Corte dei conti, in sede giurisdizio-nale, ritenga validi i ricorsi firmati dai con -giunti dell 'avente causa, invece che degli stess iinteressati o del loro eventuale tutore legale .

accaduto ed accade che, ad esempio, i ge-nitori che hanno firmato la pratica dei figl iin sede amministrativa si vedono respinti i nmodo inspiegabile i ricorsi presentati all aCorte perché la loro firma non viene giudicat avalida e giuridicamente sufficiente in sede giu-risdizionale .

Tanto per citare due casi a conoscenza dei-l'interrogante, la Corte dei conti in sede giuri-

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sdizionale, sezione terza, sta per respingere iricorsi presentati per gli ex-militari Enzo Ghe-rardi, classe 1947, residente a Livorno e LandoCartoni, residente a Cascina .

Si tratta di giovani affetti da malattia men-tale e i genitori hanno a suo tempo firmato i nbuona fede i ricorsi senza aver prima provve-duto a farsi riconoscere tutori legali .

Sono però naturali tutori e pertanto i ricors idovrebbero essere ammessi, così come furonoammesse le precedenti domande in sede ammi-nistrativa .

( 4-20449 )

GIORDANO . — Ai Ministri dell'agricoltu-ra e foreste e dell'industria, commercio e ar-tigianato . — Per conoscere se, nel quadro del -l'azione di più attento controllo dei prezz irecentemente impostata dal Governo non in -tendano fare svolgere all'AIMA tutte le at-tività di controllo che la legge n. 268 del13 maggio 1967 prevede per lo stesso ente .

Risulta infatti all'interrogante che, mal -grado tale legge prescriva che « i controll inecessari per verificare che i prodotti sian oconformi alle norme di qualità » vengano« esercitati dall'azienda di Stato per gli inter -venti del mercato agricolo (AIMA) in colla-borazione con gli Ispettorati provinciali dell aalimentazione . . . » e che « . . . le persone in-caricate dello svolgimento delle funzioni d icontrollo hanno facoltà di accesso nei luogh iin cui sono esposti per la vendita, messi i nvendita o altrimenti posti in commercio pro-dotti soggetti alla regolamentazione qualita-tiva di cui al presente decreto. . . », tali con-trolli nelle forme suddette e da parte dei pre-detti organi non vengono di fatto esercitati .

Quando controlli vi sono, essi vengon oesercitati dagli Enti gestori dei mercati orto -frutticoli e solo nell'ambito degli stessi conpalese parziale interpretazione della normalegislativa . Questa, infatti, mentre consent el'esercizio del controllo da parte dei menzio-nati organi (Enti gestori dei mercati) specifi-ca anche che essi debbono essere eseguiti incollaborazione e per delega dell'AIMA .

Va inoltre rilevato che, in alcuni mercat iortofrutticoli, ai controlli si associa frequen-temente un'azione punitiva che all'interro-gante appare in violazione della norma dilegge e, soprattutto, contraria ad elementar iprincipi di giustizia .

Essa infatti viene unicamente svolta sucommercianti che non offrono che limitat epossibilità di verifica delle norme sulla qua-lità delle merci . Inoltre, tale azione punitiva

talora si realizza non soltanto per mezzo d isanzioni pecuniarie come espressamente pre-vede la legge (e che, al limite, potrebberoessere « girate » ai veri responsabili delleinfrazioni) ma anche con la sospensione e l arevoca della concessione dei posteggi .

Lungi dal normalizzare la situazione de imercati nel senso di determinare un precisocontrollo sul rialzo dei prezzi, tale applica-zione di leggi e regolamenti finisce per deter-minare inutili tensioni fra le stesse categori edel commercio a danno definitivo del con-sumatore .

L'interrogante chiede di sapere, pertanto ,se i Ministri su richiamati, non ritengano op-portuno inviare agli organi competenti l enecessarie istruzioni per la pratica attuazion edi tutte le norme legislative e regolamentar iriguardanti la materia e predisporre una cor-retta procedura necessaria per l'irrogazion edelle sanzioni pecuniarie e per il pagamentodi esse .

(4-20450 )

COCCIA. — Al Ministro di grazia e giu-stizia. — Per conoscere se risponda a verit àche il Ministero di grazia e giustizia, eluden-do quanto disposto dal decreto del Presiden-te della Repubblica 28 dicembre 1970, n . 1077agli articoli 8 e 27, per l'ampliamento dell'or-ganico dei coadiutori dattilografi giudiziar iinvece di disporre i concorsi esami per i pas-saggi di carriera riservati al personale ausilia-rio per 800 posti come previsto dal decreto de lPresidente della Repubblica 31 marzo 1971 ,n. 274, starebbe assumendo degli « idonei enon ammessi » del concorso a 130 posti di dat-tilografo giudiziario indetto con decreto mini-steriale 7 novembre 1967. Questo malgradoche in sede di ricorso al Consiglio di Stato ,proposto da alcuni interessati, l ' Avvocaturadello Stato, per il Ministero di grazia e giu-stizia, a domanda del presidente abbia dichia-rato che il concorso di cui al decreto ministe-riale 27 maggio 1971 è stato limitato a 400 po-sti in quanto la pubblica amministrazione hatenuto in riserva gli altri 400 posti in osser-vanza appunto delle norme sui passaggi d icarriera .

L'interrogante chiede altresì se è vero ,come riportato dallo stesso Bollettino n . 20del 31 ottobre 1971 del Ministero, che si sti aprocedendo ad assunzioni e a decreti di no -mina in violazione del decreto del Presi -dente della Repubblica 28 dicembre 1970,n. 1077, in virtù del bando di 130 posti di dat-tilografo giudiziario del decreto ministeriale

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V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

7 novembre 1967, malgrado l 'articolo 1 dell acitata legge stabilisca che « l 'eventuale rima-nenza di posti riservati per i passaggi di car-riera debba essere coperta con bandi di pub-blici concorsi » .

(4-20451 )

PIRISI. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se sia a conoscenza dell econdizioni di intransitabilità in cui versa l astrada statale n . 427 Calangianus-Sant 'Anto-nio-Arzachena soprattutto per quanto attien eil tratto Calangianus-Sant'Antonio e per co-noscere quali provvedimenti siano stati adot-tati o si intendano adottare per assicurare l aefficienza di detta strada che riveste tanta im-portanza sociale per lo sviluppo agricolo eindustriale e perché risulta la più breve ar-teria di collegamento tra l'alta Gallura e i lcomprensorio turistico della Sardegna nord-orientale .

(4-20452 )

TRIPODI GIROLAMO . — Ai Ministri del -la sanità, dell ' interno e di grazia e giustizia .— Per sapere :

aa) se siano a conoscenza del profondo

turbamento che ha provocato nell 'opinionepubblica di Polistena (Reggio Calabria) e de icentri limitrofi la situazione che si è venut aad aggravare all'interno del locale ospedal eSanta Maria degli Ungheresi, causata dall'as-surdo e deplorevole atteggiamento assuntodal dipendente, primario dottor Elio Monti-celli, il quale ha contestato il consiglio comu-nale pér la scelta dei propri componenti ne lconsiglio di amministrazione del nosocomio ,si dimostra ostile con gruppi di sanitari e d ipersonale, contro l 'attuale consiglio di ammi-nistrazione, perché tutti non si sono piegat ialla, sua concezione sopraffattrice ;

b) se siano a conoscenza che una vil eazione di sabotaggio, al fine di denigrare i lconsiglio di amministrazione e l 'amministra-zione comunale, viene condotta irresponsabil-mente all'interno dell 'ospedale con episod iteppistici e disgregatori di estrema gravitàche hanno danneggiato materialmente e mo-ralmente il nosocomio, sorto per volontà po-polare . Infatti vengono otturati i gabinetti ,rinviati gli interventi chirurgici, scompaionodegli strumenti nella sala operatoria alla vi-gilia degli interventi, non viene cambiata l abiancheria agli ammalati ricoverati, vi è di -sordine nei servizi (il cui incarico è affidat oalla consorte del primario), vengono cacciati ,dal Monticelli, dalla sala operatoria e minac-

ciati i sanitari che non vogliono fare da sup-porto all'azione che il primario conduce il-legittimamente per mantenere l'egemonia sul-l'ospedale a fini personali, calpestando cos ìnorme e princìpi che regolano i rapporti tradipendenti e amministratori ;

c) se siano a conoscenza che la mancatademocratizzazione dell'ente, ridotto a feudopersonale, ha ritardato sia la costruzione dellanuova sede sia il riconoscimento di ente ospe-daliero secondo quanto stabilito dalla vigentelegislazione ;

d) se non ritengono necessario e urgent epredisporre una inchiesta rigorosa e imme-diata sia sul piano amministrativo sia s uquello giudiziario al fine di individuare i re-sponsabili degli atti di sabotaggio e per ac-certare il ruolo avuto dal Monticelli nelle cau-se che hanno aggravato la situazione . Tale in-chiesta, e le conseguenti misure disciplinar ie giudiziarie si ritengono estremamente indi-spensabili per ridare fiducia agli ammalati eper . rendere l'ospedale al servizio esclusiv odelle popolazioni, come sostengono l 'ammini-strazione comunale, le forze politiche e le or-ganizzazioni sindacali .

Infine l'interrogante chiede di conoscerequali misure intendano mettere in atto pe relevare l ' ospedale ad Ente ospedaliero e quin-di lo stesso ad ospedale generale di zona non -ché per stanziare la somma necessaria per i lcompletamento della nuova sede la cu ispesa riconosciuta è di lire trecento milioni .

(4-20453 )

COCCIA. — Al Ministro del tesoro . — Perconoscere quali denunce per danni di guerrasubiti dai beni degli enti locali della provin-cia di Rieti risultano tuttora pendenti insod-disfatte presso l ' intendenza di finanza .

(4-20454 )

MENICACCI . — Al Ministro della sanità .— Per sapere come possa consentirsi che ungrosso comune come quello di Accumoli inprovincia di Rieti rimanga senza medico con-dotto da oltre due anni (settembre 1969), alpunto che la popolazione locale deve rivol-gersi al medico condotto (per di più oltremo-do oberato di lavoro) di altro comune, distan-te 13 chilometri da quel capoluogo ;

e per conoscere quali particolari condi-zioni ritenga di approntare e offrire perch éil posto vacante venga alfine ricoperto, nonpotendosi sopportare oltre l'attuale incre-sciosa situazione .

(4-20455)

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Atti Parlamentari

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Camera dei Disputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

MENICACCI . — Al Ministro delle post ee delle telecomunicazioni . — Per sapere s enon ritenga disporre solleciti provvediment ia che la frazione Villanova di Accumoli (Rieti )con numerosissime famiglie sia munita di ser-vizio telefonico, tanto più necessario in quantotrattasi di frazione montana, molto lontana daaltri centri dotati del predetto servizio .

(4-20456 )

PIRISI . — Al Ministro della marina mer-cantile . — Per sapere se non ritenga oppor-tuno, stante le voci che circolano in merito a ldirottamento del piroscafo alla linea Napoli -Palermo, di assicurare che la linea Olbia-Ge-nova sarà convenientemente potenziata nel -l'interesse dei necessari collegamenti dell'isol ae in particolare delle zone interne e del lor osviluppo .

(4-20457 )

DE LEONARDIS. — Al Ministro delle po-ste e delle telecomunicazioni. — Per conoscerequali sono i motivi che ritardano la normaliz-zazione funzionale dei ripetitori televisivi nel -l'ampio territorio del Gargano in provincia diFoggia al fine di permettere a quegli utenti e dai numerosi turisti la chiara ricezione dei pro -grammi del primo e secondo canale .

In particolare nel comune di Cagnano Va-rano ed in altri contermini le trasmissioni de lprimo canale sono disturbate dalle interfe-renze di emittenti straniere, mentre non si ri-cevono affatto quelle del secondo canale .

Malgrado siano state fornite, da tempo, pre-cise assicurazioni per la completa rimozionedegli inconvenienti, purtroppo non è stato an-cora provveduto, causando le giuste protest edelle popolazioni garganiche .

(4-20458 )

LETTIERI . — Al Ministro della pubblicaistruzione . — Per conoscere quali immediat iprovvedimenti intenda promuovere per impe-dire l 'ulteriore grave scempio cui da tempo èsottoposto il centro storico di Salerno, ancheper la insufficiente tutela dei competenti uffi-ci preposti alla salvaguardia di patrimoni disì inestimabile valore. In particolare l'inter-rogante si riferisce al complesso monumenta-le in cui sorgéva la chiesa della Maddalena esuccessivamente Santa Sofia dei Gesuiti, or asede del convitto nazionale « Tasso » .

Del tempio, scomparso in seguito alle con-tinue manomissioni avvenute nel passato, oggirimane assai poco e l ' amministrazione de lconvitto nazionale ha ritenuto, poco responsa -

bilmente, di abbattere una parte della faccia-ta e, a seguito di superficiali accertamenti, di-sporre più ampie demolizioni .

L 'Associazione per il risanamento del cen-tro storico di Salerno, nella persona del su opresidente, ha potuto, con accertamenti tec-nici diretti, rilevare l 'esistenza di alcunestrutture murarie di notevole importanza ne lsottosuolo della chiesa, proprio in quella par -te di essa che, nelle intenzioni dell'ammini-strazione, dovrebbe essere adibita a garage .

La sovrintendenza ai monumenti, in segui-to a sopralluogo, ha anch'essa constatato i lvalore archeologico di quanto è venuto all aluce nel vano in oggetto, ma non si è dat acura di evitare che i lavori continuassero co nmezzi meccanici (martello pneumatico) asso-lutamente inidonei alla salvaguardia degl ielementi ritrovati .

molto importante notare che i lavori, at-tualmente in via di svolgimento, non sonostati preceduti da autorizzazione alcuna, néda parte della commissione edilizia né da par -te della stessa sovrintendenza .

A tal fine si desidera, con ogni sollecitu-dine, conoscere l'impegno di codesto Mini-stero sulle seguenti necessità :

1) interruzione dei lavori, a causa d icarenza di autorizzazione delle autorità com-petenti ;

2) destinazione a Salerno di un funzio-nario della sovrintendenza di Napoli, perch épossa seguire e guidare, sotto la sua personal eresponsabilità, lavori volti a evidenziare l estrutture archeologiche venute alla luce nelconvitto nazionale, e tutti gli altri lavori d arealizzarsi nel perimetro del centro storicodella città di Salerno.

(4-20459 )

MAMME. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere quali provvedimentigli organi competenti abbiano ritenuto o ri-tengano di prendere nei riguardi di una gra-ve irregolarità edilizia che si sta verificand onel comune di Castiglione della Pescaia .

In quella località, infatti, nel centro resi-denziale di Poggio alle Trincee, sovrastanteiI paese, I ' impresa Felicioni costruttrice de l

centro, intenderebbe distrarre, e sta di fatt odistraendo, un locale adibito a posti macchi-na, vincolato a tale uso, con esplicita condi-zione posta nella licenza edilizia per la rea-lizzazione del centro quartiere, come pre-scritto dalla legge urbanistica n . 765. La di-strazione avverrebbe per trasformare il dettolocale ed adibirlo a pubblico esercizio (di-scoteca) che è dubbio sia opportuno istituire

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Atti Parlarnentanz

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

nel cuore di un centro residenziale e all'in-terno del centro-quartiere previsto per sod-disfare esigenze connesse all'insediament odella popolazione .

L'interrogante chiede ancora di conoscer equale esito abbiano avuto le intimazioni d ifermo notificate dal comune e i ricorsi all aprefettura e alla questura di Grosseto e se ri -sulti a verità che tali azioni si siano arenat eper intervento estraneo alle autorità locali .

(4-20460 )

MAMMI . Al Ministro dell'industria, de lcommercio e dell'artigianato . — Per conoscer ese non intende rettificare le tabelle merceolo-giche stabilite il 30 agosto 1971 dal Ministeroin esecuzione della nuova legge sul commercioal dettaglio, assicurando agli esercizi che ven-dono prodotti alimentari la vendita del latt ea lunga , conservazione e riservando quella de llatte fresco alle attuali latterie ed esercizi pub-blici con licenza di latteria .

L'interrogante osserva, infatti, che una ec-cessiva polverizzazione dei punti 'di vendit adel latte porrebbe le centrali municipalizzat ein grave difficoltà per l'aumento dei costi d idistribuzione ; consentendo, invece, alle azien-de produttrici private di effettuare la distri-buzione del suddetto prodotto unitamente a daltri, in modo presumibilmente non quotidia-no, con rischio di danni per la stessa salut edel consumatore .

(4-20461 )

VAGHI E SANGALLI . — Al Ministro dellapubblica istruzione . — Per conoscere gli in-tendimenti del suo Ministero nei confronti eper il potenziamento della « Scuola superio-re speciale statale di tecnologia » attualment ein atto presso l'Istituto tecnico statale « Fel-trinelli » di Milano per le tecnologie mecca-niche e presso l'Istituto « Molinari » pure d iMilano per le tecnologie chimiche ; i cors idella quale hanno visto il concorso di nume-rosissimi studenti diplomati desiderosi di ap-profondire e completare la loro preparazion eprofessionale e per essere formati ad eserci-tare mansioni direttive nell'ambito dell'orga-nizzazione tecnica ed economica della pro-duzione .

Gli interroganti chiedono se non è possi-bile ripetere quanto è stato fatto in passat oa favore dell'ISTIM, e, predisponendo un aapprofondita analisi dei programmi e dell efinalità delle « scuole speciali di tecnologia »non sia opportuno predisporre l 'affiancamen-to dei suoi corsi a quelli universitari in modo

da contribuire alla formazione .di quell'anellomancante alla catena dirigenziale industrialeche va dal tradizionale « perito », all'in-gegnere .

Gli interroganti auspicano quindi che ,sull'esempio di quanto sperimentato pe rl'ISTIM, anche per le scuole speciali di tec-nologia possa essere data la possibilità d iuna maggiore valorizzazione .

(4-20462 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Ai Ministri delladifesa e dell'interno . — Per sapere in qual icircostanze venne catturato, e poi fucilato, i lcapitano di fregata Jersy Sas Kulczycki, nell acui motivazione della medaglia al valore all amemoria si parla che « veniva arrestato sol oin seguito a delazione » ;

per sapere se è esatto che l'ammiragli oCalosi conosce i particolari della vicenda .

(4-20463 )

VAGHI . — Ai Ministri della pubblica istru-zione e del lavoro e previdenza sociale. — Perconoscere i motivi che hanno determinato loinconsueto ritardo, rispetto a pratiche del ge-nere, nella definizione del computo del ser-vizio prestato dalla professoressa Rosa Maffeo ,già preside incaricata presso la scuola Mercall idi Seregno (Milano), collocata a riposo il i° ot-tobre 1970 per raggiunti limiti d'età ; e ciò a ifini del trattamento di quiescenza e della li-quidazione dell'indennità di buonuscita ;

e per sapere inoltre se, considerata l'esi-genza di far giungere doverosamente all ' inte-ressata quanto ad essa spettante, non ritenga -no di dare le opportune disposizioni, con ca-rattere d'urgenza, affinché vengano superat ele remore burocratiche che hanno finora im-pedito la definizione delle domande presentat etempestivamente agli uffici competenti .

(4-20464)

RICCIO. — Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. — Per chiedere se inten-da emanare disposizioni per la sollecita rili-quidazione delle pensioni INPS (fondi spe-ciali) in esecuzione della legge n . 587 del1971 .

(4-20465 )

TAGLIAFERRI . — Al Ministro del te-soro . — Per conoscere quali denunce perdanni di guerra subiti dai beni degli enti lo-cali della provincia di Piacenza risultanotuttora pendenti insoddisfatte presso l'inten-denza di finanza e presso l'ufficio del geniocivile .

(4-20466)

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.fitti Parlamentari

— 32498 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

LUCCHESI . — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni . — Per sapere se no nritenga opportuno, anzi necessario, apportareuna leggera variante ai « piani di lavoro rela-tivi al quadriennio '69-'72, concordati con l adirezione della RAI-TV, in modo da metteretecnicamente in condizione gli impianti d iconsentire una ricezione « non precari a(come è da tutti riconosciuto) del secondo ca-nale TV nella zona dell'alta Garfagnana e spe-cialmente nel comune di Vagli Sotto . (4-20467 )

VECCHIARELLI . — Al Ministro dell'indu-stl'ia, del commercio e dell 'artigianato . — Perconoscere quali criteri hanno suggerito la no-mina dell'avvocato Nicandro Testa a presi -dente della camera di commercio della pro-vincia di Isernia .

Per sapere se non contraddica alla prass ied alle stesse direttive in materia emanate da lMinistero la scelta di persona che non pre-senti il requisito di vero operatore economic oin uno dei settori di cui l'ente si occupa .

Per rilevare come la mancanza di qualificaspecifica nel prescelto scoraggi e mortifich ii veri, autentici operatori economici della pro-vincia.

(4-20468 )

VECCHIARELLI . Al Ministro delle po-ste e delle telecomunicazioni. — Per conoscerequali provvedimenti intenda adottare per con -sentire finalmente una migliore e complet aricezione televisiva agli utenti di molti co-muni della provincia di Isernia quali Mon-teroduni, Longano, Sant'Agapito, Macchi ad'Isernia, Filignano, Fornelli, Montaquila ,Pizzone, Rionero Sannitico, Montenero Vai-cocchiara, Cantalupo del Sannio e Macchia-godena .

(4-20469 )

NICOLINI. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale. — Per sapere se -tenuto conto che i cantieri di lavoro, nell amaggioranza dei casi, offrono una possibilit àdi lavoro per manodopera giovanile o per per-sone a.nziane prive di occupazione ; che lapaga percepita dai prestatori d 'opera rappre-senta per essi il solo mezzo di sostentamentoe che è rimasta inalterata nel corso di tant ianni ; che nella quasi totalità dei casi iI pre-visto importo di lire 100 da corrispondersi perogni persona a carico del prestatore d 'operarimane inutilizzato, sia perché quando si trat-ta di giovani questi non hanno persone a ca.-fico, sia perché nel caso di persone anziane

si verifica la stessa situazione in quanto gl ieventuali figli hanno già trovato una loro si-stemazione ; che, in questi anni, il costo dellavita è aumentato notevolmente -

non ritenga di elevare in termini più ra-gionevoli la paga prevista per i prestatorid ' opera impegnati nei cantieri di lavoro, e co-munque in una misura non inferiore a lir e2.500 giornaliere, utilizzando magari per sif-f atto aumento, se non fosse diversamente pos -sibile, le somme attualmente previste per es-sere corrisposte ai lavoratori occupati neicantieri per ogni persona a loro carico .

(4-20470)

FELICI. — Al Ministro dei lavori pubblici .— Per sapere se a seguito della istanza inol-trata dal comune ,di Ladispoli il 21 settembre1971 all'Ufficio speciale del genio civile per i lTevere e l'agro romano di Roma per ottenerela concessione a derivare ad uso potabile litr i120 di acqua al secondo, reperita nei foss iFerriere, « La Mola » e « La Guardia » occor-rente per l'alimentazione degli acquedotti aservizio del predetto comune, siano stati adot ;tati i provvedimenti di competenza . L'impor-tanza della richiesta è data 'dal fatto di assicu-rare al comune di Ladispoli l'occorrente quan-titativo di acqua necessaria per soddisfare leesigenze dei 100.000 abitanti e villeggiant idella cittadina tirrenica .

(4-20471 )

BUCCIARELLI DUCCI . — Al Ministro del-l'agricoltura e delle foreste . — Per sapere s eè a conoscenza dello stato di grave disagio incui si trovano i titolari di aziende vivaistich eche producono e commerciano i materiali d imoltiplicazione vegetativa della vite .

Infatti, da parte del Ministero dell'agricol-tura e foreste non è stato ancora emanato ,malgrado il lungo tempo trascorso, il regola-mento di 'attuazione del decreto del President edella Repubblica 24 dicembre 1969, n . 1164 ,e gli uffici periferici dello stesso Minister onon sono in grado di dare istruzioni e di indi -

care prescrizioni a causa della carenza asso-luta di direttive che gli organi ministerial iavrebbero dovuto impartire .

L'interrogante chiede, pertanto, al Mini-stro di provvedere con urgenza alla adozionedelle necessarie iniziative per porre gli ope-ratori delle aziende vivaistiche in condizion idi ottemperare a quanto dispone il decreto delPresidente della Repubblica 24 dicembre 1969 ,n . 1164, avente per oggetto « Norme sulla pro-duzione e sul commercio dei materiali di mol-tiplicazione vegetativa della vite » . (4-20472)

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Atti Parlamentari

— 32499 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

SERVADEI . — Al Presidente del Consigli odei ministri e al Ministro dell 'agricoltura edelle foreste. — Per conoscere se risponde averità che l ' organizzazione dell ' IRVAM (isti-tuto di ricerche di mercato e valorizzazion edella produzione agricola), al quale vengon oassegnati compiti di ricerche, studi, propa-ganda alimentare, ecc ., presenta notevoli dif-ficoltà finanziarie dovute ad una cattiva ge-stione che ha provocato l ' agitazione perma-nente del personale, ed un rendimento sem-pre più criticabile delle effettive prestazion idell ' istituto in questione .

L ' interrogante chiede inoltre di conoscer ein quale veste presta la propria attività al-l'IRVAM il senatore Giulio Orlando, vice pre-sidente dell ' istituto .

(4-20473 )

D'AURIA. — Ai Ministri dei lavori pub-blici e dell ' interno. — Per sapere se non ri-tengono d ' intervenire presso l 'amministrazio-ne comunale di Napoli affinché sia eliminat ala vergogna del « pedaggio » cui sono sottopo-sti moltissimi cittadini napoletani che, pe rraggiungere il Vomero, attraversano una stra-da privata nel parco Comola, anche e soprat-tutto a causa dell ' intasamento continuo de ltraffico sulle esigue strade comunali ;

se non ritengano, altresì, che occorra agi -re, in proposito, nel senso di acquisire al de-manio comunale la detta strada del « Conte »Comola ricorrendo a provvedimento di espro-prio esistendo la necessità di provvedere a le-gittimi interessi pubblici .

(4-20474 )

PREARO, BRESSANI, VETRONE, AR-MANI, MONTI, LOBIANCO E IMPERIALE .Ai Ministri delle finanze e dell 'agricolturae foreste . — Per sapere se non ritengano, nelrispetto di un preciso impegno assuntosi, d idare le opportune istruzioni perché il mo-nopolio di Stato acquisti, nel più breve tem-po possibile, la produzione di tabacco rea-lizzata nel decorso 1970 dalle cooperative de lsettore .

Il mancato acquisto da parte del monopo-lio compromette la coltivazione dell 'annoprossimo .a.nche perché l'AIMA nonostante l eassicurazioni del Ministro dell'agricolturanon ha provveduto ai ritiri ed è in ritardonel pagamento dell ' integrazione del prezz odella comunità .

Gli interroganti, inoltre, domandano d iconoscere i criteri con i quali dovrà esser edeterminato il prezzo di acquisto del tabacco,

facendo all'uopo presente di ritenere che tal eprezzo dev'essere comprensivo : del prezzo diobiettivo per il tabacco sciolto (il quale dall ecooperative è già stato da tempo corrispost oai propri soci), degli interessi passivi matu-rati sui mutui che le cooperative hanno con-tratto per l'anticipazione ai soci del prezzod'obiettivo, delle spese incontrate dalle coo-perative per la lavorazione e la trasformazio-ne del prodotto .

Gli interroganti, infine, chiedono di sape-re se non si ritenga di dover urgentementeintervenire perché a livello comunitario ven-ga fissato il prezzo d'obiettivo anche per itabacchi in colli, riservato naturalmente allecooperative fra tabacchicoltori .

(4-20475 )

NAPOLI . — Ai Ministri della marina mer-cantile, delle finanze e della pubblica istru-zione. — Per sapere se siano a conoscenza chela spiaggia di Scalea corre il rischio di esserecompletamente deturpata a seguito dei lavor idi costruzione e di discarica effettuati negl iultimi anni, nonostante il vincolo protettiv odel decreto ministeriale del 7 agosto 1967, eper conoscere quali provvedimenti intendan oadottare per difendere una delle più bell espiagge della Calabria e forse d 'Italia .

(4-20476 )

GUGLIELMINO E PEZZINO . — .Ai Mini-stri dell'interno e della sanità . — Per saperese sono a conoscenza della decisione di chiu-dere il posto di pronto soccorso della Croc erossa italiana di via Cavalieri a Catania, at-tualmente in funzione per iniziativa del per -sonale sanitario e amministrativo che si ri-fiuta di riconoscere tale assurda decisione .

Se sono informati del vivo malcontento chela notizia ha provocato nella cittadinanza edi cui si sono fatti interpreti i sindacati de ilavoratori .

Per conoscere :a) quali iniziative riterranno di attuare

i Ministri interessati per ripristinare il rego-lare funzionamento del posto di pronto soc-corso ;

b) se non ritengano altresì di potenziareed estendere in città e nella provincia i serviz idi pronto soccorso della CRI, riservando a dessa il servizio di trasporto in ambulanza ,ivi compresa l 'autostrada Catania-Messina ela superstrada Catania-Gela, eliminando quel -li in gestione privata che praticano tariffe no-tevolmente superiori a quelle della CRI .

(4-20477)

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Atti Parlamentari

— 32500 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

GUGLIELMINO E PEZZINO. — Al Mini-stro dell'interno. — Per sapere se è a cono-scenza che da oltre nove anni l'istituto ciech iArdizzone Gioieni idi Catania si trova in re-gime di gestione commissariale . Per conosce-re quali iniziative verranno attuate per la no -mina del consiglio ,di amministrazione .

(4-20478 )

CARADONNA. — Al Ministro della difesa .— . Con precedente interrogazione a firma del-l 'onorevole Franchi del 20 maggio 1970 erastata richiamata l'attenzione del Ministro del -la difesa sulla sorte degli assegnatari di ap-partamenti « demaniali » del Villaggio Az-zurro di Ostia, a cui, in ossequio ad una nor-mativa ministeriale, era stato intimato l osfratto per aver superato il quadriennio d iutenza .

La risposta del Ministro confermava, senzaentrare nel merito, il provvedimento di sfrattoper le circa 150 famiglie di militari, limitan-dosi a comunicare la proroga di esecuzioneal 30 settembre 1970 .

Al riguardo l'interrogante deve rilevar eche l'esecuzione del provvedimento, sospesaattualmente dalla norma contenuta nella leggesulla casa, contrasta con i principi di equit àe giuridici che sovraintendono alla conces-sione ed al godimento degli alloggi INCIS odemaniali .

Si dà il caso, infatti, che gli alloggi in que-stione si ritiene doverli sottrarre agli attual iassegnatari in quanto considerati « demania-li » mentre gli alloggi INCIS insediati ugual -mente sulla stessa area non solo vengano man -tenuti ma concessi a riscatto agli utenti .

L ' iniquità di tale diverso trattamento no npuò essere giustificata dall'esistenza del de-creto ministeriale che stabiliva la provviso-rietà dell 'utenza mancando i requisiti formal idelle leggi ordinarie e dei decreti-legge chene legittimano la sostanza, e d ' altro canto ,sempre in linea puramente giuridica, si deveosservare che la natura dell'utenza non pu òscaturire dalla caratteristica demaniale o pre-sunta tale del terreno su cui sorgono le co-struzioni in argomento unitamente a quell edell'INCIS .

La caratteristica patrimoniale e non dema-niale degli alloggi in argomento si rileva an-che dall'articolo 862 e dalla lettera dell'arti-colo 826 del codice civile che, mentre collo-cano nella sfera dei beni demaniali le operedestinate direttamente alla difesa nazionale ,sottraggono tutte le altre, che pure indiretta -

mente servono allo stesso scopo, attribuendol eai beni patrimoniali dello Stato.

Appare altresì indubbia la collocazione de ibeni in argomento fra quelli patrimoniali di-sponibili in quanto hanno carattere strumen-tale e producano un reddito diversamente d aquelli indisponibili che hanno carattere final ee sono adibiti allo svolgimento di un servizi opubblico o di un fine pubblico .

Per tutte le ragioni e considerazioni espo-ste l'interrogante chiede di sapere se no nritenga di dover rivedere il provvedimento d isfratto nei riguardi degli utenti di alloggi no nINCIS del Villaggio Azzurro di Ostia-Lid o(via Baleari, 3) e di predisporre, al fine d ievitare manifeste ingiustizie, per l'applica-zione nei riguardi degli stessi delle disposi-zioni impartite dal Ministro (prot . n. 15288/AVdel 21 maggio 1970) per i militari utenti d ialloggi che non possono essere considerat idemaniali .

(4-20479)

FRACÀNZANI, GIORDANO, CARTA E

MARCHETTI. — Al Ministro della pubblicaistruzione . — Per sapere se sia a conoscen-za della situazione che si sta verificando inalcune università, in cui gli assegni di stu-dio vengono corrisposti con parecchi mesi d iritardo sulle scadenze tassativamente previ-ste dalla legge 21 aprile 1969, n. 162, ritardoinammissibile e che danneggia assai grave-mente proprio gli studenti per i quali il pre-salario è indispensabile per proseguire gl istudi ;

per conoscere ancora i motivi di tali ri-tardi e per sapere quali provvedimenti ur-genti intenda adottare in merito .

(4-20480 )

MAROTTA. — Al Ministro per la riformadella pubblica amministrazione . — Per cono-scere i motivi della mancata applicazione d aparte delle amministrazioni statali delle nor-me di cui all 'articolo 25, terzo comma, dell alegge 28 ottobre 1970, n . 775, relative al rias-setto delle carriere dei dipendenti dello Stat oed in particolare al passaggio alla categoriacorrispondente al titolo di studio posseduto edalle mansioni svolte dal personale statale d iruolo comunque assunto o denominato .

Per conoscere altresì se sono state impar-tite disposizioni per l'esatta interpretazionedella predetta norma in aderenza all'ordin edel giorno del 23 ottobre 1970, n . 11, approvat odal Senato della Repubblica ed accettato dalGoverno, e ciò al fine di evitare che il per-sonale di cui sopra si veda ingiustamente

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Atti Parlamentari

— 32501 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

scavalcato nella carriera dal personale operaiodi ruolo al quale sono state estese tali facili-tazioni in base al quinto comma dell'arti-colo 25 .

(4-20481 )

LATTANZI, SANNA E CANESTRI . — AlMinistro della pubblica istruzione . — Per sa-pere se sia a conoscenza del grave episodi overificatosi al liceo classico e scientifico « Raf-faello » di Urbino, dove cinque insegnant iiscritti ai sindacati scuola della CGIL e dell aCISL, sono stati « puniti » dal preside pro-fessor Michelangelo Marchi con un abbassa -mento del voto di qualifica per aver presoposizione all'interno dell'istituto per instau-rare rapporti democratici tra studenti e pro-fessori e tra professori e preside .

Gli interroganti chiedono se non ravvis iil Ministro in questo episodio una delle provedella volontà repressiva che sempre più chia-ramente si manifesta a livello nazionale nell ascuola come in tutto il mondo del lavoro .

Si chiede infine di sapere se il Ministr onon ritenga tale « voto di qualifica » – ch ei presidi debbono esprimere annualmente –un residuo di una scuola fondata su rapport ipuramente gerarchici e, in definitiva, un ostrumento di ricatto nelle mani di burocratidel tutto estranei alla vita della cultura .

(4-20482 )

DI MARINO . — Al Ministro dell'industria ,del .commercio e dell'artigianato . — Per sape-re se è informato dell'agitazione in corso d aoltre 10 giorni da parte del personale dipen-dente dall'Istituto sperimentale per l'industri adelle conserve alimentari – stazione di Saler-no-Pontecagnano – in relazione alla ituazio-ne critica di questo istituto e alla mancatasoluzione dei problemi posti dai dipendenti i nordine al loro stato giuridico e alla loro con-dizione salariale e quali provvedimenti si in -tendono prendere .

(4-20483 )

DI MARINO. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. — Per sapere se èinformato che a Salerno nelle ore notturn enon esiste nessun posto di telefono pubblico ,essendo stato recentemente soppresso quell opresso la SIP e se non ritiene di dover espli-care i necessari interventi perché sia ristabi-lito presso la SIP il telefono pubblico nell eore di notte, che è inammissibile non esist ain un capoluogo di provincia, che conta oltre150 mila abitanti .

(4-20484)

DI MARINO E BIAMONTE . — Ai Mini-stri del lavoro e previdenza sociale, delleposte e telecomunicazioni e dell'industria ,commercio e artigianato . — Per sapere sesono informati della recente decisione dell aditta Sele-Cavi, sorta in Battipaglia da ap-pena un anno, di ridurre l'orario di lavoro a24 ore settimanali mettendo a cassa integra-zione i suoi 152 dipendenti, se le motivazionia sostegno del provvedimento addotte dall aditta, e cioè la mancanza di commesse, sonofondate, quando è noto che vi sono pian iper un ulteriore considerevole sviluppo dellereti telefoniche ed elettriche, e se non corri -sponda la decisione ad una manovra dettatada altri fini, quali provvedimenti si inten-dono comunque prendere nella considera-zione che la Sele-Cavi è una delle pochissi-me industrie apertesi a Battipaglia dopo inoti fatti, tra le tante promesse e che unasua crisi suscita giustamente una profondaindignazione in tutta la zona così gravementedepressa .

(4-20485 )

DI MARINO E GRAMEGNA. — Al Ministrodel lavoro e della previdenza sociale . — Persapere se è informato che il malcontento" esi-stente in moltissime province italiane per iritardi con cui l'INAIL provvede alla costi-tuzione e alla liquidazione delle rendite agl iinfortunati, tecnopatici e superstiti, dopo l adefinizione dei casi, si è recentemente aggra-vato per la decisione della direzione general edell'istituto di liquidare i ratei di rendit amaturati a tutto agosto solo alla fine del 1971 ,in relazione, pare, alla ristrutturazione delsistema dei pagamenti mediante un servizi odi meccanizzazione centralizzato .

Appare evidente la inaccettabilità di tal edecisione che priva tanti lavoratori, nell'at-tuale condizione di disagio economico, eproprio nei mesi invernali, di quelle presta-zioni economiche necessarie ai loro bilancifamiliari .

Si chiede pertanto quali provvedimenti s iintendono assumere nei confronti dell'INAILper ottenere che siano al più presto liquidat ii ratei di rendita maturati a tutto agosto agl iaventi diritto .

(4-20486 )

IANNIELLO. — Al Ministro delle finanze .— Per conoscere se è vero o non è vero ch enumerosi funzionari dell'amministrazion ecentrale e delle intendenze di finanza, inqua-drati nella carriera di concetto dal 14 agosto

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Atti Parlamentari

— 32502 —

Camera dei Deputal e

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 1971.

1962 a seguito di una procedura amministra-tiva regolarissima, in quanto conforme all oesplicito preventivo parere reso dal Consi-glio di Stato e riconosciuta legittima dall aCorte dei conti in sede di esame dei relativ iatti, stiano per essere retrocessi alla carrier aesecutiva, dopo 10 anni di lodevole servizio .

E, se è vero, per conoscere se il Ministr oritenga tale provvedimento legittimo o nonpiuttosto contrario ai princìpi generali del -l'ordinamento giuridico, alle più elementar iregole poste a presidio dell'attività della pub-blica amministrazione ed al più comunebuon senso .

Per conoscere quali sarebbero gli impre-scindibili, gravissimi motivi di pubblico in-teresse che indurrebbero l'amministrazionead adottare tale brutale provvedimento, som-mamente lesivo delle posizioni giuridiche ,economiche e morali acquisite dal personal einteressato .

E, se non è vero, quali assicurazioni il Mi-nistro intende dare in questa sede, per ridaretranquillità agli interessati e alle loro fami-glie, minacciati da un provvedimento tantoassurdo quanto singolare.

(4-20487 )

BIGNARDI . — Al Presidente del Consigliodei ministri e al Ministro del tesoro . — Persapere se, in attesa che venga istituita e con-cluda i propri lavori la commissione di studi odi cui all'articolo 10 della legge 5 febbrai o1968, n. 85, competente ad esaminare i bi-lanci della Cassa per le pensioni ai dipendent idegli enti locali ai fini della formulazione d iproposte per l'aumento delle pensioni in atto ,non si ritenga opportuno prendere le inizia-tive del caso per concedere ai pensionati i nquestione un acconto sugli aumenti che la sud-detta commissione sicuramente proporrà .

Ciò si chiede in quanto i migliorament irichiesti sono giustificati dall'aumentato cost odella vita e dal raffronto con gli assegni ac-cordati al personale in servizio che, con l'av-venuto riassetto delle carriere, ha ottenut onotevoli miglioramenti, praticamente decor-renti dal febbraio 1968 .

(4-20488 )

TANTALO. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere quali provvediment iegli intende sollecitamente adòttaxe per farsì che venga subito convocata ed esamini iricorsi ad essa proposti, la commissione re-gionale per l'assegnazione di alloggi popo-lari ed economici avente sede in Potenza .

In particolare l ' interrogante segnala il ri-corso proposto il 10 novembre 1970 dal signo rGiovanni Pennacchio ed altri, di Matera, av-verso una decisione della commissione pro-vinciale .

L'interrogante confida nell'immediato edecisivo intervento del Ministro .

(4-20489 )

BIAGINI. — Al Ministro del tesoro . —Per conoscere se il dottor Raimondo Magnani ,membro del consiglio di amministrazione edel comitato esecutivo dell'Istituto di creditoper le casse rurali, è la stessa persona fisic ache ha ricoperto la carica di presidente del -l'Associazione nazionale mutilati e invalid idel lavoro nei confronti del quale il pubblicoministero in sede di requisitoria, presso i ltribunale di Roma ha chiesto cinque anni esei mesi di reclusione e 400 mila lire di multaper le gravi irregolarità compiute nell'ANMI Ltra il 1958 e il 1966 e che originarono la re-voca dall'incarico con decreto del President edella Repubblica 25 maggio 1966 in seguitoalle determinazioni n . 264 del 7 gennaio 196 4e n. 484 del 4 maggio 1965 della Corte deiconti adottate in ordine' al controllo della ge-stione della predetta associazione .

(4-20490 )

MAGGIONI. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere – pre-messo :

che l'INAM ha recentemente confer-mato che – in base ai mezzi finanziari dispo-nibili – i ricoveri dei propri mutuati degl ianni 1970 e 1971 continueranno ad essere pa-gati con l'importo delle rette del 1969, im-porto che non viene a comprendere i cospi-cui oneri dell'applicazione della prima fas edella riforma ospedaliera e del rinnovo de icontratti di lavoro del personale ospedaliero ;

che tale atteggiamento suona ad eviden-te contrasto con le stesse istruzioni 'che son ostate date dal Ministero del lavoro che ha ,seppur parzialmente, riconosciuto le nuov emisure delle rette ospedaliere;

che il credito degli ospedali, nei con-fronti dell'INAM raggiungerà – alla fine del -l'anno – i 500 miliardi ed il credito comples-sivo degli ospedali nei confronti degli ent imutualistici e dei comuni supererà, fra poch esettimane – i 700 miliardi di lire; –

quali urgenti iniziative si intendono adot-tare verso un provvedimento che andrà a davere indubbi riflessi sui livelli assistenzial ie sul regolare pagamento della tredicesim amensilità al personale ospedaliero . (4-20491)

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fitti Parlamentari

— 32503 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

BIGNARDI . — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per conoscere, attesa l'impor-tanza di conservare l'ambiente dei « gessi »(affioramenti gessosi del preappennino) mi-nacciato dall ' intensificarsi dell 'attività estrat-tiva, tenuto conto che tale ambiente presentaun eccezionale interesse dal triplice punto divista paesistico, biologico e speleologico, at-teso anche le sollecitazioni espresse in ta lsenso dalla commissione per la conservazion edella natura, dal sodalizio Italia nostra e dal -l'Unione speleologica bolognese, quali azion iintenda promuovere a tutela di una zona che ,pur sottoposta da oltre cinque anni a vincolopaesistico, rischia di essere ,irreparabilment emanomessa qualora non si attuino pront emisure di salvaguardia atte a prevenire l adistruzione di un patrimonio ambientale trai più caratteristici del bolognese .

(4-20492 )

CACCIATORE . — Ai Ministri della sanità ,dell 'agricoltura e foreste e dei lavori pubblici .— Per conoscere quali improrogabili e neces-sari provvedimenti s'intendano adottare pe revitare, con lo scarico di rifiuti, l'inquinamen-to del torrente « La Solofrana », interessant ele province di Avellino e di Salerno, nonché ,per mancato o inefficiente mantenimento degl iargini, lo straripamento delle acque negli abi-tati e nei fondi rustici adiacenti, con grave econtinuo danno alle cose ed alle persone .

(4-20493 )

BIGNARDI . — Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste . — Per conoscere se in-tenda, in vista della nuova campagna agra-ria, sollecitare l'attività del Consorzio nazio-nale canapa – nel quadro del previsto pro-gramma quinquennale – onde assicurarequella ripresa della canapicoltura nazional eche risponde alle prospettive del MEC e all eattese del mercato nonché alle esigenze degl i'agricoltori di varie zone di attuare rotazion isostitutive della barbabietola da zucchero aseguito delle forme patologiche che insidianoquest'ultima coltura .

(4-20494 )

GUIDI . — Al Ministro dell'agricoltura edelle foreste. — Per conoscere quando si prov-vederà alla corresponsione degli indennizzi, aseguito della grandinata abbattutasi in loca-lità di Otricoli e Calvi (Terni), che ha distrutt ola vite, il grano, il fieno, frutteti e ortaggi .

In considerazione della prostrazione econo-mica inferta dalla suddetta calamità, nei con -fronti, ed in ispecie, di piccoli coltivatoridiretti, si chiede che il Ministro voglia inter-venire per accelerare il corso della procedur ae gli atti esecutivi necessari alla corresponsio-ne degli indennizzi .

(4-20495)

BODRATO E FRACANZANI. — Al Mini-stro dell ' industria, del commercio e dell 'arti-gianato . — Per sapere per quale motivo ilCIP nelle riunioni del 12 maggio e del 30 giu-gno 1971, nelle quali si sono stabiliti i nuov iprezzi dei prodotti petroliferi (compreso i lprezzo del petrolio per riscaldamento dome-stico « kerosene » e quello dell'olio combu-stibile fluido per riscaldamento) non ha rite-nuto di definire anche il prezzo massimo de lgasolio per riscaldamento, il cui uso è pre-visto dalla legislazione anti-smog.

Come è noto anche a seguito della appro-vazione della legge n . 615, il consumo internodi gasolio per riscaldamento è salito con unaforte progressione, passando dalle 210 milatonnellate nei primi sei mesi del 1968, all e3 .550 mila tonnellate nei primi sei mesi 'de l1971 ; per tutto il 1971 si può calcolare un con-sumo di circa 5 milioni di tonnellate, mentr esi prevede per il 1972 un consumo di circa 8milioni di tonnellate .

Gli interroganti richiamano l'attenzionedel Ministro sul fatto che, in assenza di unaprecisa regolamentazione, dopo il novembr e1970 (periodo di rincaro del greggio all'ori-gine, per altro in seguito parzialmente ridot-tosi) mentre il prezzo effettivo di mercato del -l'olio combustibile fluido è passato da 20,7 lir eal chilogrammo del settembre 1970, a 21,25lire al chilogrammo del gennaio 1971, il prez-zo del gasolio per riscaldamento è passato da25,50 lire al litro a 31,50 lire al litro .

Gli interroganti, pure notando che siamoin presenza di diversi prodotti derivanti daun'unica materia prima e collegati quindi i nqualche modo da un sistema di prezzi con-giunti ; e pure tenendo presente l'influenzadei prezzi internazionali nel problema del -l'approvvigionamento del gasolio ritengon oche non sia giustificato un ulteriore ritard onelle decisioni del CIP, il quale farebbe gra-vare sui bilanci delle famiglie (specie dell earee metropolitane del nord) un onere valuta -bile in alcune decine di miliardi, con possi-bilità di ulteriori ingiustificati aggravi .

(4-20496)

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Atti Parlamentari

— 32504 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 1971

FELICI . — Al Ministro di grazia e giu-stizia . — Per conoscere quali provvediment isi intendano adottare per superare il grav estato di disagio in cui versa l'attività degl iufficiali giudiziari della Corte d'appello d iRoma .

Allo stato attuale gli ufficiali giudiziarisvolgono la loro attività in Iocali piccolis-simi e malandati ove il pubblico e gli stess idipendenti si pigiano in un caos indescri-vibile e in condizioni di ambiente verament emalsane .

Per sapere inoltre se non si ritenga op-portuno reperire Iocali più idonei per l'atti-vità dell'ufficio esecuzioni e notifiche dell aCorte d ' appello di Roma - tenuto conto ch etale settore costituisce una garanzia allo svol-gimento ordinato dell'attività giudiziaria -nello stesso modo in cui sono stati reperiti ,nelle sedi di piazzale Clodio e di viale GiulioCesare, i locali per l'istituzione di una agen-zia di un istituto bancario .

(4-20497)

FELICI . — Al Ministro di grazia e giu-stizia . — Per conoscere quali provvediment isiano stati adottati o si intendano adottareper risolvere stabilmente il gravoso e deli-cato problema delle sedi giudiziarie di Roma .

A distanza di oltre due anni dalle notevicende del vecchio Palazzo di giustizia gl iUfficiali giudiziari deIIa capitale hanno anco-ra una sistemazione provvisoria e, in molt icasi, inadeguata ed indecorosa.

In particolare il tribunale civile è tutt'or aalloggiato nei locali inidonei ed in alcun icasi fatiscenti delle caserme del viale Giuli oCesare, mentre non si ha notizia della prean-nunciata rapida edificazione del quarto edifi -cio della città giudiziaria al piazzale Clodio .

(4-20498 )

BINI E CERAVOLO SERGIO . — Al Mini-stro della pubblica istruzione . — Per saperese gli risulta che, a quanto dichiarano alcun istudenti, il preside dell'istituto magistral e« Lambruschini » di Genova ha affermato i ndata 30 ottobre 1971 di non consentire che allointerno dell'istituto da lui diretto si costituisc ail comitato giovanile antifascista e ha minac-ciato atti di rappresaglia contro i rappresen-tanti di classe e denunce alla polizia nel cas oche il comitato si costituisca e operi nell ascuola ;

per conoscere quali mezzi intende usareper appurare la veridicità della denuncia degli

studenti e, nel caso che essa sia accertata, com eritiene di intervenire affinché il preside dell oistituto « Lambruschini », quali che siano l esue opinioni politiche, possa comprendere ch enelle scuole della Repubblica italiana il fasci-smo dev'essere vietato, non l'antifascismo.

(4-20499 )

TANTALO. — Al Ministro del tesoro . —Per conoscere i motivi per i quali gli assegn iaccessori concessi ai mutilati per serviziodello Stato, in aggiunta alla pensione privi-legiata ordinaria, non siano stati tutti estesi ,in uguale misura, ai mutilati per servizio ti-tolari di pensione di privilegio a carico dell ecasse pensioni dipendenti enti locali ammi-nistrate dalla direzione generale degli istitut idi previdenza, e ciò malgrado le ripetuteistanze avanzate dagli interessati, individual-mente o tramite l'Unione nazionale mutilat iper servizio, che ha la rappresentanza giuri -dica della categoria .

L'interrogante si riferisce all'assegno d isuperinvalidità, a quello per la retribuzion edi un accompagnatore, a quello speciale an-nuo per i superinvalidi più gravemente col-piti, a quello complementare, a quello d icura, a quello di mancato collocamento, aquello di previdenza, a quello di integrazio-ne per i figli a carico degli invalidi di primacategoria, nonché allo speciale trattamentoriservato agli invalidi incollocabili e alle ve-dove degli invalidi di prima categoria, isti-tuiti o aumentati per i titolari di pension eprivilegiata ordinaria a carico dello Statodalla legge 25 febbraio 197i, n . 95.

L'interrogante chiede di conoscere, altresì ,se i cosiddetti bilanci tecnici delle casse pen-sioni per i dipendenti enti locali consenta -no - senza necessità di integrazione da part edello Stato - la concessione in parola, la cu ispesa non dovrebbe essere rilevante, consi-derato il numero esiguo degli aventi diritto .

(4-20500 )

BORRA. — Ai Ministri della pubblic aistruzione e del lavoro e previdenza sociale .— Per conoscere, in riferimento al caso ch esi esporrà, cosa si intende fare per corregger elungaggini e sfasature burocratiche comequella che si ritiene doveroso denunciare .

L'insegnante Priora Giuseppe di anni 67 ,in pensione INPS VO/5570877 dal settembre1964 dopo aver prestato 30 anni di servizio allaRIV di Villar Perosa, ha chiesto fin dal 1 7marzo 1970 al Ministero del tesoro, direzione

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Atti Parlamentari

— 32505 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL '11 NOVEMBRE 197 1

generale degli istituti di previdenza, la costi-tuzione, ai sensi della legge 30 aprile 1969 ,n. 153, della pensione assicurativa previst adalla legge n . 322 del 1958, relativa al servizi oprestato dal 1930 al 1935 presso il regio cors obiennale di avviamento professionale di PonteLegno (Brescia) .

La sua pratica risulta tuttora da definir eperché il provveditorato agli studi di Bresci adeve ancora versare lire 720 (diconsi settecen-toventi lire) alla sede provinciale INPS d iBrescia .

Sollecitato telefonicamente in merito dal -l ' interessato, il provveditore agli studi di Bre-scia ha risposto di non poter versare detta ci -fra (720 lire) per mancanza di fondi .

A nuovo sollecito dell ' interrogante in data4 giugno 1971 lo stesso provveditorato ha ri-sposto in data 6 luglio facendo presente d iavere inviato il 19 giugno la pratica al Mini-stero della pubblica istruzione pregandolo d ieffettuare il versamento delle 720 lire (dicons isettecentoventi) all'INPS di Brescia o di accre-ditare la somma allo stesso provveditorat operché possa operarne il versamento .

L ' interrogante è dal mese di luglio in con -tatto col Ministero della pubblica istruzion eper sollecitare tale versamento o accredito, maal momento senza risultato perché la praticanon è ancora stata trattata . Risulterebbe co-munque che per il versamento delle 720 lir e(diconsi settecentoventi) il Ministero dovr àemettere un decreto che a sua volta dovrà es-sere inviato alla Corte dei conti per la debit aautorizzazione . Dopo di che le 720 lire (di-consi settecentoventi) saranno versate all ' IN-PS di Brescia o al Provveditorato di Bresci ache penserà in un secondo tempo a versarl eall'INPS di Brescia e quindi all'INPS di To-rino che, è da sperare, definirà la pratica .

L'interrogante desidera in particolare co-noscere :

1) se sia possibile che un provvedito-rato agli studi non abbia la facoltà di dispor -re di lire 720 (diconsi settecentoventi) ;

2) come mai senza l ' intervento direttodi un parlamentare il provveditore agli stud idi Brescia, che pur aveva avuto comunica-zione dall ' INPS di Brescia in data 24 feb-braio 1971, di dover versare le 720 lire, no nsi preoccupava di definire la pratica del si-gnor Priora ;

3) qual è il costo di tutta la inconcepi-bile trafila burocratica per il versamento dell e720 lire (diconsi settecentoventi) ;

4) quando si prevede la definizione dellapratica .

Infine l'interrogante chiede di conoscere ,in considerazione che fatti dì questo gener esono a danno di anziani lavoratori che in fon-do non chiedono che di avere con una cert asollecitudine quanto spetta loro di diritto, s egli uffici competenti si sono già posti il pro-blema di come evitare sì gravi anomalie .

(4-20501 )

BIMA . — Ai Ministri dei lavori pubblic ie del bilancio e programmazione economica.— Per conoscere i motivi per cui non si pro -ceda al necessaria raddoppio dell'autostrad aTorino-Savona nel tratto Possano-Savona, rad-doppio necessario anche per ragioni di mag-gior sicurezza .

(4-20502 )

BIMA. — Al Ministro dei lavori pubblici .-- Per conoscere se non intenda intervenir etramite il provveditorato alle opere pubblich edel Piemonte onde venga completata la siste-mazione del tronco Carmagnola-Fossano dell astrada interprovinciale cosiddetta « reale » eche è concordemente ritenuta un'asse impor-tante di collegamento tra la provincia di Cu -neo e il capoluogo piemontese .

(4-20503 )

BIMA. — Ai Ministri dei lavori pubblici edel bilancio e programmazione economica . —Per conoscere i motivi per cuì la società au-tostrada dei Fiori non sia stata sinora autoriz-zata a dar l ' avvio ai lavori del tratto auto-stradale Ceva-Garessio-Albenga, necessari ocompletamento del sistema viario autostradal edella riviera di Ponente .

(4-20504 )

NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Ministro del-la difesa . — Per conoscere se l'aumento de l« soldo » ai militari, disposto dalla legge 29ottobre 1971, n . 88i, si ripercuota anche sull ecosiddette pensioni tabellari, concesse preva-lentemente ai militari e graduati di truppa eagli allievi di corpi speciali, o ai loro super-stiti, in caso di infortunio per causa di ser-vizio che ne determini l'invalidità permanenteo il decesso . E se in caso negativo si intend aprovvedere in proposito.

Varrà la pena al riguardo di ricordare chedal i° settembre 197i dette pensioni tabellar irisultano dell'importo annuo stabilito nell aseguente tabella, nella quale le otto categori ecorrispondono alla perdita dell'idoneità fisica

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Atti Parlamentari

— 32506 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

rispettivamente del 100 per cento, del 90, 80 ,70, 60, 50, 40 e 30 per cento :

Categori ee

percentuali

Caporal -maggioree caporale

Appuntatoe

soldato

Allievodi corpospecial e

1 a (

) 344.000 304 .900 328.70 02 a (90%) 309.600 274 .400 295.80 03 a (80%) 275 .200 243.900 263.0004 a (70%) 240 .800 213.400 230.1005s (60%) 206.400 182 .900 197 .2006 a (50%) 172.000 132.500 164.4007a (40%) 137.600 122.000 131.5008 a (30%) 103.200 91 .500 98 .600

L'interrogante chiede altresì se è esatto ch eil Ministero della difesa ha chiesto il consensodi quello del tesoro per modificare sostan-zialmente e definitivamente l'istituto dellapensione tabellare, concedendo a detti mili-tari uno stipendio teorico (aggirantesi intornoalle lire 600.000 annue), da utilizzare solo i ncaso di infortunio, ai fini della liquidazion edella pensione all'invalido o al superstite, co nle norme in uso per tutte le pensioni privile-giate ordinarie militari dello Stato ;

e ciò in considerazione di quanto piùvolte dichiarato in Parlamento dal rappresen-tante del Governo (recentemente in data 22settembre 1971 dal Sottosegretario di Stato perla difesa onorevole Lattanzio, presso la VI ICommissione della Camera) che « il soldo no nè un corrispettivo per le prestazioni svolte m abensì una aliquota in contanti dell'onere ch elo Stato sostiene per il mantenimento del cit-tadino durante l'espletamento del servizio mi-litare obbligatorio » ;

cosicché sembra ovvio che il trattamentodi quiescenza tenga conto non soltanto de l« soldo percepito da detti militari, ma an-che del trattamento in natura .

(4-20505 )

MENICACCI . — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per sapere se rispondaal vero che l'attuale direttore dell'accademi adi belle arti « P. Vannucci di Perugia, pa-reggiata alle accademie con decreto 25 giu-gno 1940, n . 1086, non abbia avuto confer-mata la nomina al termine del triennio, co-me stabilisce l'articolo 23 dello Statuto del -l'accademia medesima ;

per sapere altresì se sia vero che l anomina dei titolari delle cattedre principal idei corsi di pittura e scultura rispettivamen-te nelle persone dei signori Maribelli e Man-cini, già incaricati delle medesime disciplinepresso lo stesso istituto sia stata fatta su pro -

posta del consiglio accademico con verbal edel 23 giugno 1969, approvato dal corpo ac-cademico il 13 luglio successivo per « chia-mata », nonostante che tale procedura sia pre-vista dall ' articolo 53 dello statuto in via de ltutto « eccezionale », con riferimento esclu-sivo alla eccezionalità delle persone per l equali siffatta procedura viene adottata, quan-do per le persone predette non risultano po-ter vantare tale qualificazione (il Mancini ,per altro, è diplomato nel corso di pittura ,anziché in scultura e il nome di Maribell inon è reperibile nei più accreditati annuar idei pittori italiani contemporanei, quali i lComanducci, il Bolaffi-arte né tra i 500 nomidell 'annuario « Pittori e pittura contempo-ranea »), tenuto conto e della qualità del la-voro svolto, e dei premi ricevuti e delle mo-stre personali effettuate ;

per sapere se sia vero che presso l astessa accademia si usa il metodo di nomi-nare gli assistenti parte mediante concors o(come nel caso dell'addetto alla cattedra d iscultura) e parte incaricandoli senza concor-so e senza graduatoria, come verificatosi pe rgli assistenti alle cattedre di pittura ;

per sapere in virtù di quali poteri edi quali eventuali omertà a livello di con-trollo pubblico vengono adottate le richia-mate procedure e in ogni caso se, tenut oconto del fatto che l 'accademia di Belle art idi Perugia è la seconda in Italia per anti-chità (fu fondata nel XVI secolo) ed è si-tuata in una città, capoluogo di regione, chevanta un grande interesse artistico, e vant acirca duecento iscritti dei corsi normali eviene frequentata durante un apposito « corsoestivo » da numerosi allievi stranieri, non s iritenga opportuno, anzi doveroso a che le cat-tedre relative alle materie fondamentali sian oposte tutte a concorso per garantire il livellodei docenti e degli assistenti, anche in previ-sione di una futura statizzazione dell ' accade-mia stessa .

(4-20506 )

FRANCHI E NICCOLAI GIUSEPPE. — AiMinistri' dell' inJterno e della pubblica istru-zione. — Per sapere se sia a loro conoscenz ache, essendo stati approvati con deliberazion edel consiglio comunale di Sacile (Pordenone )il progetto generale di lire 586 milioni e laperizia di primo stralcio di lire 125 milioni ,redatti dall'ingegnere Roberto Gentilli e rela-tivi agli edifici scolastici dell ' istituto magi -strale di Stato e della scuola magistrale sta-tale con annessa scuola materna, da realiz-zarsi con spesa a carico dello Stato, ai sens i

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Atti Parlamentari

— 32507 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

della legge 28 luglio 1967, n . 641, e che, es-sendo stata disposta l'esecuzione del soloprimo stralcio perché l'importo ammesso a lfinanziamento statale era di sole lire 125 mi-lioni, con decreto 31 maggio 1971, n . 529, delsovrintendente scolastico regionale per i lFriuli-Venezia Giulia è stato disposto un ulte-riore finanziamento di lire 282 milioni d avalere per la realizzazione del secondo lott oed è stato dato incarico allo stesso ingegner eRoberto Gentilli di predisporre una perizi adi secondo stralcio ;

per sapere se il progettista ingegnereRoberto Gentilli è lo stesso ingegnere Robert oGentilli che è alto funzionario della RegioneFriuli-Venezia Giulia ed, in caso affermativo ,se si ritengano compatibili le funzioni eserci-tate alle dipendenze della Regione con cos ìnotevoli impegni professionali quali son oquelli adempiuti dall'ingegnere Roberto Gen-tilli ;

per conoscere come e quando il comun edi Sacile abbia conferito l'incarico professio-nale all'ingegnere Roberto Gentilli e, nel cas oche- un tanto fosse stato fatto con deliber ad'urgenza, se il provvedimento sia da rite-nersi legittimo ;

per conoscere quale sia stato l'onorariopagato ed ancora da pagare al citato profes- 'sionista-funzionario ;

per conoscere a quanto ammonta lo sti-pendio annuo netto dell'ingegnere RobertoGentilli ;

per conoscere se non si ritenga che c isiano nella Regione Friuli-Venezia Giulia li-beri professionisti del valore dell'ingegner eRoberto Gentilli .

(4-20507 )

ALESSANDRINI . — Al Ministro degl iaffari esteri . — Per sapere - premesso che . laCorte dei conti non provvede alla firma de idecreti di assunzione perché manca l'estratt odell'atto di nascita e che non è possibile pro-durlo in quanto l'interessato nato in Libia ,a seguito degli avvenimenti, non ha ancor aavuto modo di richiederne la trascrizione ne lcomune di residenza - se non si ritiene op-portuno che il Ministro degli affari esteri ri-lasci un proprio certificato in sostituzionedell'estratto richiesto e ciò fino a quando s iconcreterà la possibilità della trascrizione .Detto certificato dovrebbe essere accettatodalla Corte dei conti in deroga alle vigentinorme che regolano le nomine per il perso-nale dello Stato .

L'interrogante chiede, inoltre, di cono-scere se è vero che il governo libico abbia o

meno già provveduto al pagamento di anti-cipi al nostro Governo.

L'interrogante chiede, infine, di conoscer ese lo stesso governo libico ha tutte le docu-mentazioni di tutto quanto confiscato e s eper coloro che ne siano sprovvisti è possibil eottenerne copia.

(4-20508 )

D'ANGELO, ASSANTE, CONTE E D'AU-RIA. — Al Ministro dell'industria, del com-mercio e dell'artigianato. — Per sapere - aconoscenza che la formazione delle tariffe as-sicurative in regime di assicurazione obbliga-toria della responsabilità civile derivante dall acircolazione dei veicoli a motore, effettuata se-condo le modalità previste dall'articolo ii del -la legge 24 dicembre 1969, n . 990, ha dat oluogo a gravi sperequazioni fra provincia eprovincia (in particolare a Napoli , le tariffesono risultate di gran lunga superiori a quell edelle altre province, mentre l'indice di sini-strosità provinciale è nettamente diminuit ocon l'entrata in vigore della predetta legge) -se non ritenga di assumere concrete iniziativ eper emendare la già ripetuta legge nel sens odi evitare le sperequazioni su indicate (fra l'al-tro incostituzionali) con la massima urgenza e ,comunque, perché i dati del conto consortil esiano messi a disposizione del Ministero del -l'industria in tempo utile per Ia formazion edelle tariffe per l'anno 1972, in modo che sianoaggiornati i dati statistici per la formazion edelle tariffe stesse .

(4-20509 )

D'ANGELO. — Al Ministro della difesa .— Per conoscere - premesso che in rispost aa precedenti interrogazioni è stato comunicat oche entro iI 30 luglio 1971 sarebbero stat edefinite tutte le domande tendenti ad ottener ei benefici e i riconoscimenti previsti dall alegge 18 marzo 1968, n . 263, per gli ex com-battenti della guerra 1915-18 - a quali con-clusioni è pervenuta l'istruttoria per la do -manda inoltrata dal signor Di Leva Gugliel-mo, nato a Napoli il 18 aprile 1899, e ivi do-miciliato in Corso Secondigliano, n . 562/B, indata 24 febbraio 1968, e rubricata con posi-zione n . 8329 .

(4-20510 )

MILIA. — Al Ministro dell'interno . —Per sapere se sia a conoscenza del grave ma-lumore esistente fra il personale civile de lsuo Ministero.

Il detto personale - che trovasi da var igiorni in agitazione - lamenta che' sino ad

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Atti Parlamentari

— 32508 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 NOVEMBRE 197 1

oggi sia stato quasi del tutto- dimenticato da lcompetente Ministero così da avere oggi untrattamento economico inferiore di molto aquello dallo Stato fatto a pari gradi dell ealtre amministrazioni .

Oggi, dopo 18 anni di servizio, un dipen-dente con parametro 168, sposato con du efigli, percepisce la somma mensile di lir e139 .145 comprensiva dello stipendio e ditutte le altre voci .

I dipendenti civili lamentano che i dett istipendi non sono stati equiparati al costodella vita, che il premio di incentivazionenon viene a loro corrisposto nonostante le nu-merose promesse ricevute, che la ricostruzio-ne della carriera non è stata ancora effet-tuata .

Tutto ciò rappresenta una ingiustizia pa-lese e costituisce una differenziazione di trat-tamento non comprensibile e non sopporta -bile dagli interessati .

L'interrogante chiede di sapere se il Mi-nistro interessato intenda intervenire perch équanto sopra lamentato abbia ad essere eli-minato con provvedimenti che dimostrin oche 10 Stato è capace di dare giustizia anchea coloro che scioperano con senso di respon-sabilità e disciplina .

(4-20511 )

CATELLA . — Ai Ministri della sanità edelle finanze . — Per sapere – considerato che :

nella regione Piemonte l'ufficio dell eimposte dirette di Torino ha promosso ac-certamenti di ricchezza mobile di categoria Bnei confronti degli ospedali della città d iTorino ;

l'Ufficio distrettuale delle imposte di -rette, avvalendosi del disposto dell'articol o175, lettera A del testo unico delle impost edirette n . 645 del 29 gennaio 1958, ha messoa ruolo, ad esempio, per l'ospedale dermato-logico San Lazzaro, il 50 per cento delle som-me accertate d'ufficio per gli anni 1963, 1964 ,1965, 1966 e 1967 per importi di decine di mi-lioni e ciò malgrado siano stati interposti re-golari ricorsi non ancora pervenuti a deci-sione ;

il pagamento di tali tasse non sembradovuto in quanto gli Enti ospedalieri nonhanno come fine il lucro e non producon oreddito, ma hanno esclusivamente fini istitu-zionalmente sociali ed esplicano unicamenteattività di pubblica utilità ;

la legge 12 febbraio 1968, n . 132, all'ul -timo comma dell'articolo 3 stabilisce che gl iEnti ospedalieri sono equiparati alle ammi -

nistrazioni dello Stato agli effetti del tratta -mento tributario ;

gli eventuali avanzi di gestione non pos-sono essere considerati tali agli effetti fiscal iperché utilizzati nell'esercizio successivo pe rgli stessi fini istituzionali in luogo di nuov oincremento di spese, che analogamente vannoconsiderate le spese incrementative del pa-trimonio ;

l'azione per intanto promossa contro gl iospedali più piccoli di Torino sarà ovvia -mente estesa anche agli altri più grandi d iTorino e di altre città e che l'eventuale pa-gamento non potrebbe che dare luogo ad unulteriore pesante aumento delle rette di de-genza per il 1972, aumento che solo per-as-solvere al pagamento della tassazione si cal-cola in oltre un migliaio di lire per giornat apresenza ;

i tributi già messi a ruolo non trovanoimputazione in alcun capitolo dei bilancidell ' anno in . corso degli Enti ospedalieri inte-ressati, né possibilità di storni da altri ca-pitoli e che noli è pensabile di coprirli inaltro modo data Ia situazione di liquidabilit àdi cassa, in crisi ormai cronica e già insuffi-ciente per l'ordinaria gestione ;

è da escludere per l'anno in corso il pa-gamento di tali tributi e che l'ingiunzion eal tesoriere ed il pignoramento delle attrez-zature non farebbe che aggravare ulterior-mente la già difficile situazione economico-organizzativa ;

ove si- insistesse a sottoporre gli ospe-dali ai tributi anzidetti, altro effetto non po-trebbe derivarne che l'aggravamento dell acrisi in cui oggi gli ospedali si dibattono eciò in contrasto con l'indirizzo del Govern otendente a risolvere, con il problema del pa-gamento delle rette da parte delle mutue ,anche quello di una migliore e più efficient eorganizzazione ;

le osservazioni addotte in merito dall aIntendenza di finanza si configurano soprat-tutto nel disposto dell'articolo 8 del testounico delle imposte dirette del 29 gennaio1958, n . 645 che prevede la tassazione in bas eal bilancio senza far distinzione fra societào enti con scopo di lucro e quelli senza scop odi lucro, e che non è da escludere che, su lpiano del diritto, gli uffici finanziari pos-sano avere ragione –

se non ritengono opportuno un tempe-stivo intervento perché si chiarisca il proble-ma e perché si evitino, nell ' interesse gene-rale del paese, quelle dannose ripercussion iche si preannunciano come conseguenze dei

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provvedimenti di tassazione di ricchezza mo-bile in atto, in contrasto con lo spirito e l'in-dirizzo dati alla legge di riforma ospedalieradel 1968, n. 132 .

(4-20512 )

BARBI E LOBIANCO . — Al Ministro deilavori pubblici. — Per conoscere per qual imotivi il suo Ministero abbia ignorato peranni le insistenti richieste dell'amministra-zione democratica cristiana di Somma Vesu-viana volte ad ottenere il finanziamento dell eopere necessarie per completare la rete idri-ca e fognaria, che pure sono essenziali e ur-genti sia per le esigenze della comunità lo -cale, sia perché la vasca di epurazione gi àcostruita, non essendo utilizzata, si sta dete-riorando .

Gli interroganti desiderano conoscere ,inoltre, in base a quale criterio siano stat iconcessi recentemente ben seicento milion iper finanziare opere pubbliche che la neo-eletta amministrazione comunale socialista ,comunista e socialdemocratica non ha ancor afatto in tempo a richiedere, e di cui è assa idiscutibile non solo l'urgenza ma persino l aopportunità. Risulterebbero, infatti, stanziat icento milioni per la casa comunale, che gi àesiste, è funzionale e in buono stato ; mentrealtre opere (come la casa di riposo nel rion eCastello, gli ambulatori rionali) non sonostate neppure richieste e non hanno neanch ei progetti .

(4-20513 )

PAllAGLIA . — Al Ministro dell ' interno .— Per sapere – premesso : che la legge 27maggio 1970, n . 382 (pubblicata sulla Gaz-zetta Ufficiale n . 156 del 23 giugno 1970) di-spone che la pensione ai ciechi civili vengaerogata dalle prefetture tramite gli enti comu-nali di assistenza ;

che l'articolo 18 di detta legge prevede :« Le pensioni, l'assegno vitalizio e l'indennit àdi accompagnamento sono pagati in rate bi-mestrali scadenti il primo giorno dei mesi d ifebbraio, aprile, giugno, agosto, ottobre e di-cembre di ciascun anno » ;

che i beneficiari lamentano il ritard onella erogazione di quanto dovuto per il bi-mestre luglio-agosto ; pertanto la erogazione, èin ritardo, fino ad oggi, di oltre due mesi edè già maturato il pagamento della rata suc-cessiva del 1° ottobre ;

che l ' ingiustificato disservizio crea no-tevoli disagi ai ciechi civili della provinci adi Cagliari i quali, come è noto, non versan oin buone condizioni economiche –

se il Ministro interessato non ritenga in-tervenire per determinare le condizioni neces-sarie per il tempestivo pagamento delle citat ecompetenze .

(4-20514 )

ALFANO . — Al Ministero del lavoro e dell aprevidenza sociale . — Per sapere se è ver oche l 'amministrazione dell 'INPS (Istituto na-zionale della previdenza sociale) malgradol ' ampia chiarezza delle norme sancite dall asuccessiva legge alla 336/70, ritarda ad appli-care nei confronti dei dipendenti combattent ie mutilati le norme del secondo comma del -l'articolo 1 della stessa legge, e se non ritenga ,in considerazione dello stato d 'animo esaspe-rato degli interessati per il ritardato ricono-scimento di dover sollecitare il citato istitut operché provveda ad applicare integralmentela legge .

(4-20515 )

SISTO E TRAVERSA. — Al Ministro dell epartecipazioni statali . — Per sapere – pre-messo :

che i piani di sviluppo della siderurgi a1RI prevedono entro il 1980 investimenti del -l'ordine di 3 mila miliardi, che porteranno l aproduzione ,di acciaio Italsider dagli attual i10 milioni di tonnellate annue a circa 20 mi-lioni di tonnellate annue ;

che in tali piani non figura il completa-mento dello stabilimento Italsider di Novi Li-gure (provincia di Alessandria), già previst onel progetto iniziale e predisposto con l'attrez-zatura infrastrutturale di un'area di circa 780mila metri quadrati quando, dieci anni orsono, sorse quella divisione di laminazione afreddo ;

che con la relativamente esigua spesa d i45 miliardi si raggiungerebbe la dimension eottimale di produzione di 2,5 milioni di ton-nellate annue rispetto alle attuali 1 .100 .000 ton -nellate annue ;

considerato che gli stanziamenti in corso ,del valore di circa 4,5 miliardi, sono volti s ìa migliorare i servizi, a rinnovare le attrezza-ture e ad elevare la qualità del prodotto m anon certo ad aumentare la capacità produt-tiva massima attuale di 1 .100 .000 tonnellat eannue ;

considerato che i piani di ammoderna-mento del capitale speso sono in fase di com-pletamento e che lo stabilimento non è più ingrado, nel prossimo futuro, di conseguire ul-teriori significativi balzi di produttività e d iefficienza organizzativa, pur essendo state rea-lizzate, nel decennio dalla fondazione, le in-

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frastrutture aggiuntive per consentire il rad-doppio della produzione attuale con un'inci-denza di mano d'opera (1350-1500 nuovi ad -detti) molto inferiore a quella attuale impie-gata (2244 addetti) e con evidenti notevoli van-taggi sui costi di produzione –

se :a) il mancato finanziamento di quest i

previsti e attesi ampliamenti strutturali no nobbedisca ad un disegno di natura economic adi emarginare, nel tempo, lo stabiliment oItalsider di Novi Ligure dai quadri siderurgic iIRI ;

b) non sia opportuna un'azione del Mini-stero delle partecipazioni statali volta a pro -muovere la revisione degli stanziamenti affin-ché venga completata la fabbrica novese, tra-dizionalmente inserita nel contesto industria -le e sociale della provincia di Alessandria, enon vada così disperso il grosso patrimoni orappresentato dalla qualificazione professio-nale dei dipendenti Italsider che vantano un alunga tradizione siderurgica .

(4-20516 )

SCIANATICO . — Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno e nell ezone depresse del centro-nord e di Ministridelle partecipazioni statali e dell 'agricoltur ae foreste . — Per conoscere – considerato :

che la nuova legge sul Mezzogiorno ri-badisce le norme in tema di riserva a favor edelle imprese meridionali, contenute- nell 'ar-ticolo 80 del testo unico 30 giugno 1967, n . 1523ed estende il numero dei soggetti obbligati ,comprendendovi anche le Aziende a parteci-pazione statale, gli enti di sviluppo agricol oed i consorzi per le aree ed i nuclei di svi-luppo industriale ;

che, alla luce delle inadempienze verifi-catesi nel passato da parte delle Amministra-zioni pubbliche, degli enti pubblici e degl ialtri soggetti obbligati alla riserva, la nuov alegge sul Mezzogiorno all'articolo 7, comm asettimo, stabilisce che i decreti di approva-zione dei contratti stipulati dalle Amministra-zioni dello Stato debbono contenere le indi-cazioni relative alla quota riservata, pena l anon ammissibilità dei decreti stessi al vist oda parte delle competenti ragionerie centrali ;

che la predetta sanzione opera solo pe rle Amministrazioni dello Stato –

quali provvedimenti intendano adottare ,nell 'ambito della propria competenza, ne iconfronti dei nuovi soggetti obbligati all ariserva delle lavorazioni e forniture a favoredelle imprese meridionali, in base alla nuovalegge sul Mezzogiorno (e cioè aziende a par -

tecipazione statale, enti di sviluppo agricolo ,consorzi per le aree ed i nuclei di sviluppoindustriale), onde evitare che si verifichino l einadempienze sopra lamentate in un settorenon secondario per lo sviluppo del Mezzo-giorno .

(4-20517 )

FERRETTI E PISCITELLO . — Ai Ministridell'interno e del lavoro e previdenza sociale .— Per conoscere quali disposizioni hanno im-partito ai loro organi periferici per l'applica-zione della legge 2 aprile 1968, n . 482, e qual iprovvedimenti intendono adottare nei riguar-di degli enti locali e delle aziende pubblich e– ENEL compreso – che pur ripetutament esollecitati dall'ENS si rifiutano di disporr el'assunzione tra i propri dipendenti dell'ali-quota di sordomuti fissata dalla predett alegge .

La situazione è particolarmente grave i nSicilia ove la categoria annovera, il maggiornumero di disoccupati pur avendo essi acqui-sito una specifica preparazione e capacità ope-rativa attraverso la partecipazione ai cors isvolti dall'ENS .

(4-20518 )

RUSSO FERDINANDO, SQUICCIARINI ,MARCHETTI, AZIMONTI E SCOTTI . — AlMinistro della pubblica istruzione . — Per co-noscere –

considerato che in atto, i trasferiment idei professori vengono effettuati sulla bas edel merito e delle esigenze di famiglia, valu-tati conformemente alla tabella stabilita da ldecreto legislativo del Capo provvisorio dell oStato n. 629 del 21 aprile 1947 mentre i tra-sferimenti dei capi istituto vengono effettuat icon criteri non oggettivi, riguardo al merito ,e non tengono affatto conto delle esigenze d ifamiglia ;

al fine di evitare tale situazione che crea,annualmente, vivo malcontento fra i presidi ,costretti spesso a tenere la famiglia disgre-gata, non potendo usufruire delle stesse age-volazioni di cui godono i professori ed essen-do, inoltre, obbligati a risiedere nella sed edella scuola –

se, in occasione della nuova ordinanzaper i trasferimenti, il Ministro non ritengadi disporre che la tabella di valutazione de ititoli per i trasferimenti dei professori, pre-vista dal predetto decreto legislativo del Cap oprovvisorio dello Stato n . 629, sia integral-mente applicata per i trasferimenti del per -sonale direttivo .

(4-20519)

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INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

« Il sottoscritto chiede di interrogare i Mi-nistri degli affari esteri e dell ' interno, il Mi-nistro per i problemi relativi all'attuazionedelle Regioni e il Ministro della pubblicaistruzione, per sapere se hanno conoscenzadell'iniziativa presa dalla Giunta frontist adell'Ente regionale dell'Umbria di favorir eed appoggiare l 'organizzazione di una seri edi manifestazioni indette dalla " Associazio-ne Italia-URSS " nella città di Perugia co ltema : " Sviluppo dei rapporti culturali, po-litici ed economici fra l 'Italia e l'Unione So-vietica ", al punto da fare affiggere, a spes edello stesso Ente regionale, in tutti i centr idella regione il seguente manifesto: " LaGiunta regionale porta a conoscenza dellapopolazione dell'Umbria che nei giorni 4 ,5 e 6 novembre 1971 si terrà a Perugia -Sala dei notari - il VI Congresso nazional edell'associazione Italia-URSS .

In questo particolare momento di favo-revole sviluppo delle relazioni internazional ila Giunta auspica che possano crearsi le pi ùampie possibilità di collegamento fra il nostr opaese, la nostra regione ed i popoli dell'Unio-ne Sovietica, ai fini di una maggiore cono-scenza reciproca e di una estensione degl iscambi culturali ed economici " .

« Per sapere chi paga le spese di tali ma-nifestazioni alle quali è assicurata la presen-za dell'Ambasciatore dell'URSS in Italia ,Nikita Ryhov ed il deputato dell'URSI Nin aPopova, membro del comitato centrale e de lPCUS, oltre ai rappresentanti dei rapport iculturali con l'URSS dei paesi dell'Europ aoccidentale ed a numerosi parlamentari de lPCI, del P'SI, del PSIUP e della stessa DC ,la cui partecipazione offre la conferma che i lCongresso, di Perugia dovrebbe rappresentarel'occasione per una svolta importantissim aper quanto riguarda la vita dell'organizza-zione, la quale deve diventare - secondo l edichiarazioni rilasciate dai promotori - u npunto d'incontro, una specie di " faro " perquanti nutrono interesse per la migliore co-noscenza della nazione d'oltre cortina e pe runa intesa anche di carattere politico fra idue paesi e fra le forze partitiche operant iin Italia ;

per sapere se appaia legittimo che l espese incontrate dall'Ente regionale dell'Um-bria per le denunciate iniziative siano post ea carico anche di quanti non vedono 'quale

" collegamento " possa instaurarsi tra la' re-gione umbra ed i popoli dell'URSS e che no nabbisognano di " approfondire la propria co-noscenza della nazione d'oltre cortina " pe raverla fatta in venticinque anni di amare edolorose esperienze sulla pelle di milioni d ieuropei, schiavizzati dal più spietato impe-rialismo che la storia mondiale ricordi ;

per capire, infine, da che parte stia laGiunta social-comunista dell'Umbria (deltutto sterile sul piano delle iniziative concret evolte a migliorare le sorti di una delle re-gioni più depresse d'Italia, in via di progres-sivo impoverimento), la quale applaudel'URSS - come nel caso riferito - allorchési accinge a ricevere con tutti gli onori l'Am-basciatore sovietico, mentre ha inneggiat oalla Cina quando si è trattato - pochi giorn ior sono - di appoggiare l'ingresso all'ONUdella stessa, facendo finta di ignorare le ac-cuse di " cricca revisionista al soldo dell ' im-perialismo straniero " che i dirigenti di que idue paesi - praticamente in armi l ' uno control'altro - prediligono rilanciarsi senza solu-zione di continuità e, conseguentemente, pe rsapere se non siano dell'avviso che le ini-ziative anzidette inducano a rafforzare il con-vincimento negli uomini liberi che i partit imarxisti, e per essi gli Enti regionali cedut iin loro potere nella nostra penisola, rappre-sentano nient'altro, nel loro assieme, che l asezione italiana dei partiti comunisti sovie-tico e maoista ;

per sapere in ogni caso dove trova i fi-nanziamenti la cosiddetta " Associazione Ita-lia-URSS " per la sua intensa attività e s ela medesima è in regola con le leggi vigent iin materia di associazioni culturali, in quan-to hanno il solo scopo di far propaganda inItalia nell'interesse esclusivo di uno Statostraniero e degli asserviti in casa nostra .

(3-05444)

« MENICACCI » .

I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri per co-noscere in quale modo il Governo intendaintervenire per esprimere la solidarietà delPaese alle famiglie dei 46 paracadutisti ita-liani caduti nell 'adempimento del loro dover enella sciagura aerea verificatasi il 9 novem-bre 1971 al largo di Livorno .

(3-05445)

« SPORA, FORNALE » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i Mini-stri del bilancio e programmazione economi-

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ca, del commercio con l'estero, dell'industria ,commercio e artigianato e del lavoro e previ-denza, sociale per sapere a quale punto si tro-va l'esame della domanda inoltrata alla GEPIdalla elettrodomestici ITALCOLD di Sa nGiorgio a Cremano (Napoli) presentata indata 6 settembre 1971, tendente ad ottener el 'applicazione dei benefici contemplati nell alegge n. 184 .

« La richiesta di chiarimenti si fonda sulcomprensibile stato di agitazione nel quale vi-vono maestranze, tecnici, amministrativi (no-vecento unità circa) tutti legati alla speranzadella imminente riapertura della fabbrica .

« Riapertura che ove mai si verificasse oltr ei limiti di tempo imposti dalla numerosa clien-tela estera e scaturenti da impegni di mercatocondannerebbe la fabbrica a definitiva chiu-sura .

« Si hanno precise notizie intorno alle im-portanti commesse estere assistite da letteredi credito aperte a favore della ITALCOLD esi ha ragione di temere che gli importatori ,nella impossibilità di ottenere dalla fabbricanapoletana la gamma di modelli già reclamiz-zati ed affermati nei loro Paesi nonché l'im-pegno a produrre parti di ricambio destinateall' assistenza dei loro consumatori, revochinodefinitivamente alla fabbrica ordinativi e let-tere di credito . Ordinativi che verrebbero stor-nati verso la Spagna .

« I1 tempo limite fissato per la riaperturadella fabbrica è intorno al 15 novembre, in -fatti la richiesta della ITALCOLD per l'ap-plicazione della legge n . 1115 (Cassa integra-zione guadagni) considera il periodo dal 23agosto al 20 novembre 1971 .

Chiede, infine, se una volta ristrutturatala ITALCOLD non si ravvisi la necessità d ielaborare un progetto di sistemazione di tutt oil settore degli elettrodomestici operanti nell aCampania, programmando la concentrazionedelle imprese interessate con un concreto in-tervento pubblico in modo da rendere qualifi-cato e concorrenziale il settore stesso elimi-nando così dispersioni umane, sprechi di ca-pitali e finanziamenti derivanti da leggi spe-ciali .

(3-05446)

« LEZZI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell ' interno, per conoscere, in rela-zione alla notizia apparsa sulla stampa :

a) se sia informato che, nei confronti de lmarchese Paolo Manca di Villahermosa a se-guito della consegna da lui effettuata alle pub-bliche autorità di quattro libretti bancari per

complessive lire 100 .000.000 da utilizzare perla scoperta dei responsabili dell 'efferato omi-cidio del fratello Mario (avvenuto il 17 apri -le 1971 in vicinanza di Cagliari) o, in difetto ,per la repressione di altri fatti di criminalit àin Sardegna, siano state rivolte minacce d imorte nel caso di mancato ritiro dell a" taglia " ;

b) se sia informato che nelle adiacenzedell 'abitazione di un legale della famigliaVillahermosa, per ben due volte, siano statecollocate delle bombe ;

c) per quali presumibili motivi un al-tro legale, presente alla conferenza stampa te-nuta dal marchese di Villahermosa, per ren-dere noto il versamento dei 100 .000 .000, ab-bia ritenuto, all ' indomani, di rilasciare un adichiarazione alla stampa nella quale preci-sava di essere estraneo all'iniziativa dal su ocliente annunziata ;

d) quali misure siano state adottate atutela di chi ha assunto, con coraggio e sacri-ficio finanziario eccezionale, iniziative ch emeritano apprezzamento vivissimo specie inpresenza delle enormi difficoltà di superare l abarriera del silenzio che ancora, a distanza d isette mesi, copre tale grave delitto nonostan-te il ben noto impegno delle forze dello Stato ;

e) quali misure siano state adottate atutela- di chi collabora con la famiglia del -l'ucciso ;

f) se non ritenga che tali fatti recentis-simi rivestano estrema gravità in quanto ca-paci di determinare un clima di paura che ,ove non eliminato da tempestive iniziativedello Stato, può influire, anche in via gene-rale, sulla disponibilità dei cittadini alla col-laborazione con la giustizia per l ' accertamen-to della verità, collaborazione necessaria pe rla lotta contro la criminalità .

(3-05447)

« PAllAGLIA, FRANCHI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri, per co -noscere quali misure il Governo abbia adot-tate o intenda adottare, per rispondere, intant osul piano della emergenza, alla pressante ri -chiesta di alloggi che viene dalla massa deibaraccati e di senza-casa della città di Roma ;

se – di fronte alle drammatiche, peisma-nenti tensioni sociali, che hanno avuto unanuova manifestazione nella massiccia occupa-zione di appartamenti nei giorni scorsi e nel-l'approssimarsi della stagione invernale – nonsi intenda ricorrere alla requisizione di un aparte delle decine di migliaia di alloggi sfitt iesistenti a Roma, onde alleviare le dramma-

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tiche condizioni di vita dei cittadini della ca-pitale che sono privi di una casa decente te-nendo fede ad impegni solennemente e ripe-tutamente assunti in più occasioni, quale, adesempio, ma non solo e non ultima, quell adella celebrazione del centenario di Roma ca-pitale d'Italia .

(3-05448) « INGRAO, POCHETTI, CIANCA, GIAN-

NANTONI, TROMBADORI, CESARONI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i Mi-nistri del bilancio e programmazione econo-mica, del lavoro e previdenza sociale e del -l ' industria, commercio e artigianato, per sa-pere come possa spiegarsi che si è lasciat otrascorrere la data del 30 ottobre 1971 (ter-mine ultimo valido perché gli organismi de lpotere politico e per essi il Comitato perla programmazione economica, CIPE, dopol 'avvenuta istruzione da parte dell 'ufficio de lpiano potessero far conoscere alla societ à" I .B.P. - Buitoni " di Perugia a conclusio-ne della " contrattazione programmata " intema di investimenti decisi dalla società stes-sa e da realizzarsi od in Umbria od in terri-torio toscano per diversi miliardi di lire) sen-za che fosse stata data alcuna indicazione ,che alla data odierna ancora tarda ;

per conoscere quali siano state e sianotuttora le diverse posizioni assunte in meri-to dai due enti regionali interessati dell 'Um-bria e della Toscana ;

se sia vero che la mancata indicazion esia stata voluta proprio in quanto si è giunt i- grazie anche ad interferenze politiche a li -vello decisionale - a conclusioni sfavorevol iall'Umbria ;

se sia vero che l'Ente regionale umbroha dato il suo consenso perché fossero utiliz-zati gran parte degli investimenti previsti da l" piano " Buitoni per la ristrutturazione e loammodernamento degli stabilimenti di Sa nSepolcro, accontentandosi solo dei " residui "eventuali da impiegarsi per un futuro com-plesso vicino al lago Trasimeno ;

per conoscere in ogni caso quale sia i lpensiero del CIPE ed i motivi per i quali no nritiene di addivenire a tuttoggi - nonostant ele esplicite sollecitazioni - ad un pronuncia-mento " pubblico " in ordine al finanzia-mento ed al cennato programma, che tant esperanze e tanti significati aveva assunto pe rl 'Umbria, nelle cui liste di collocamento figu-rano attualmente iscritti oltre 20.000 disoc-cupati .

(3-05449)

« MENICACCI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare ilMinistro degli affari esteri, anche in rela-zione alle voci insistenti di questi ultimi tem-pi, per sapere se, circa il problema della zon aB, egli confermi a nome del Governo quant oebbe a dichiarare in risposta ad analoghe in-terrggazioni sullo stesso problema, che le trat-tative in corso tra Italia e Jugoslavia di cu isi parla non si concluderanno con sacrifici odei " legittimi interessi nazionali confermi ,cioè, che né le attuali, né le eventuali futur etrattative avranno come fine, o comunqu ecome conclusione, la stipulazione di accord iche sanciscano de jure la cessione del territo-rio della zona B dell'Istria e la perdita dell asovranità italiana su detto territorio .

(3-05450)

« BARBI, BARTOLE, BOLOGNA » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri dei lavori pubblici e del bilancio e pro-grammazione economica, per sapere se, con-siderata l'enorme importanza dell'opera ed i lcosto (che finirà con l'avvicinarsi ai mille mi-liardi) del collegamento fisso tra la Calabriae la Sicilia, e considerato che il Parlamentoè impegnato a discutere un disegno di leggein proposito, il Governo non ritenga opportu-no e doveroso rendere pubblici o almeno met-tere a disposizione dei parlamentari i verbal idella Commissione che sotto la . Presidenza de l

direttore generale dell 'ANAS, al tempo in-gegner Chiatante, esaminò, in un concorso d iidee, i veri progetti presentati per risolvere i lproblema di un sicuro e meno costoso colle-gamento .

(3-05451)

« GREGGI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i l

Presidente .del Consiglio dei ministri, il Mi-nistro per la ricerca scientifica e il Ministr odegli affari esteri, per sapere, con riferiment oin particolare alla notizia del fallimento de llancio del vettore per orbita geostazionaria

Europa II dalla base spaziale comunitaria diKourou, quali siano gli intendimenti del Go-verno in merito alla nostra partecipazione al -1'ELDO. In particolare se la partecipazion eitaliana alla ricerca ed alle imprese spazial ieuropee sia sempre considerata valida ed im-portante ; e ciò perché l'essere presenti nell aricerca e nelle realizzazioni della tecnica spa-ziale viene sempre ritenuto, giustamente (a ldi sopra di considerazioni di diretti vantaggi

strettamente economici) importante, perché si-

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gnifica essere presenti nello sviluppo di ungrande numero delle tecnologie più avanzat edella nostra era .

« Per sapere inoltre se non si ritenga chele gravi e confermate difficoltà che si incontra-no nella tecnica spaziale escludano una volt adi più la possibilità di affrontarli su di unpiano esclusivamente nazionale, ed anzi ch emai come in questo campo si imponga un acollaborazione europea, senza la quale apparepressoché impossibile per l'Europa il supera -mento, in questo ed in altri campi, del gaptecnologico nei confronti delle superpotenz emondiali . E se non si giudichi pertanto chequesto fallimento temporaneo della impres aspaziale europea .più importante sia una con-seguenza soprattutto dello scarso impegno co-munitario dei paesi europei, ed in specia lmodo ,dell'Itatlia, e ne consegua che si dovr àoperare, con una più impegnativa partecipa-zione italiana, nel senso di un deciso rilanciodel progetto comunitario ELDO . Si chiede in -fine se, in vista ,di quanto premesso, il Go-verno ha formulato piani di coordinamento trai programmi nazionali e quelli comunitari, i nvista sia degli attuali programmi ELDO, si aper la collaborazione con gli USA nei pro -grammi post-Apollo .

(3-05452)

« MUSSA IVALDI VERCELLI, PA-DULA » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell 'agricoltura e delle foreste, pe rsapere se sono pervenute al suo Ministero ledesignazioni, così come previsto dal nuovostatuto, per la costituzione del consiglio di am-ministrazione dell 'UNIRE e, qualora fosser opervenute, se non ritiene opportuno provve-dere urgentemente alla nomina del presiden-te e del consiglio medesimo, tenendo conto cheogni ritardo a tale adempimento comportaserie difficoltà all ' ippica italiana .

(3-05453) « SIMONACCI, BIONDI, GUNNELLA ,PIRASTU, REGGIANI, SPONZIELLO » .

a I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro del lavoro e della previdenza social ee il, Ministro per gli interventi straordinar inel Mezzogiorno e nelle zone depresse de lcentro-nord per conoscere i provvedimenti cheintendono attuare in ordine alla serrata pro -mossa in maniera addirittura provocatori adalla società Mistral di Latina. Risulta agli

interroganti che nel momento in cui erano incorso trattative su rivendicazioni avanzate da i1 .200 lavoratori, con atto unilaterale dette trat-tative venivano interrotte e attuata la serrata .Gli interroganti rilevano inoltre la situazion edi grave difficoltà in cui versano i lavorator iche non hanno percepito il salario del mes edi ottobre 1971 .

(3-05454)

« QUERCI, D ' ALESSIO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare iMinistri dell'industria, commercio e artigia-nato e del lavoro e previdenza sociale per sa-pere se di fronte ad incidenti analoghi a quell iverificatisi lunedì 8 novembre 1971 a Roma ea Genova a seguito dello scoppio di due cal-daie di impianti termici civili con perdita d ivite umane, ferimento di persone e distru-zione di beni, nonché di fronte alle reiterat etragedie che quasi giornalmente si registran onell'utilizzo delle cosiddette bombole a gas li-quido ad uso domestico, non ritengano, attra-verso appositi provvedimenti legislativi, d iinvestire l'Associazione nazionale per il con-trollo della combustione (ANCC), Ente di di -ritto pubblico, già preposto su parte della ma-teria, del compito della sicurezza degli im-pianti stessi e della tutela nei riguardi degl iutenti .

(3-05455) « ZANIBELLI, DI LISA, MUSSA IVALDIVERCELLI, QUERCI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro degli affari esteri, per sapere se il Go-verno italiano di fronte alle immani tragedi eche hanno colpito il popolo pachistano per leripetute spaventose calamità naturali e perle vicende politico-militari, che dalla sangui-nosa guerra interna portano al rischio attual edi conflitto con l'India :

1) non intenda proporre iniziative al -

l'ONU :a) per l 'urgente soluzione del conflitt o

politico-militare, basata sul principio dell 'au-todeterminazione, eliminando il pericolo d iuna soluzione bellica dei contrasti interni e

esterni ;

b) per l'urgente organizzazione di spe-ciali massicci interventi per eliminare le gra-vissime situazioni di fame, miseria e malatti ache minacciano la sopravvivenza di una po-polazione di decine di milioni di persone ;

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2) non ritenga urgente e opportuno in-tervenire anche con immediati e adeguat iaiuti diretti .

« MARCHETTI, GRANELLI, SALVI, FRA-

CANZANI, ANSELMI TINA, GALLI ,

ZAMBERLETTI, PISICCHIO, MAZ-

ZARRINO, HELFER, PISONI, MEN -

GOZZI, ARMANI, PITZALIS, IAN-

NIELLO, MATTARELLI, MONTI, PIC-

CINELLI, BARONI, BIANCO, SISTO ,

CALVETTI, PATRINI, PANDOLFI, PA-

DULA, BECCARIA, CALVI, DE PO -

LI, GIRARDIN, Russo FERDINAN-

DO, AZIMONTI, Buzzi, ROGNONI ,

SCOTTI, MAROTTA, BERNARDI, BER-

TÈ, MEUCCI, BIMA, BOTTARI ,

SQUICCIARINI, ANDREONI, VAGHI ,

SANGALLI, FORNALE, LETTIERI ,

MANCINI VINCENZO, PERDONA ,

CIAFFI, LOBIANCO, PREARO, VETRO -

NE, MERENDA, REVELLI, SCHIAVON ,

ERMINERO » .

INTERPELLANZ E

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro per la ricerca scientifica, per sapere -premesso che :

in data 15 luglio 1971. il Consiglio del-l'ESRO (organizzazione europea per le ricer-che spaziali) prese la decisione di chiudere1'ESRIN (istituto europeo di ricerche spaziali )situato a Frascati, che impiega circa 75 di -pendenti fra ricercatori, tecnici e personal eausiliario, impegnati in ricerche teoriche esperimentali di fisica e di chimica fondamen-tali nei campi che riguardano i fenomeni spa-ziali ;

tale decisione si dimostra palesementeassurda sia per il basso costo del l ' Istituto (2,5per cento del bilancio totale dell'ESRO), siaper il fatto che la chiusura si decide all'indo-mani della costruzione ex novo di edifici pe r25 mila metri cubi contenenti attrezzatur escientifiche di primissimo ordine, costruzion ied attrezzature costate circa 10 MUC, sia so-prattutto per il fatto che con la chiusura del -1'ESRIN si verrebbe a distruggere una validis-sima struttura di ricerca di base che offre oc-casione di lavoro a tecnici e ricercatori d igrande valore e contribuisce allo svilupp oscientifico di tutti i paesi interessati ;

tale decisione è stata già definita scanda-losa dalla stampa estera ed ha suscitato vivis -

sime proteste da parte degli scienziati parte-cipanti al convegno sui " plasmi cosmici "(organizzato dall'ESRIN dal 20 al 24 settem-bre 1971) e soprattutto da parte del premioNobel professor Alfén di Stoccolma ;

la decisione non viene in alcun modomotivata dal Consiglio dell'ESRO cosicchépuò dar luogo alle più varie ipotesi ;

non si indica nessuna seria alternativané per l'impiego del personale né per l'utiliz-zazione delle attrezzature scientifiche e dell ecostruzioni appena terminate ;

infine, a parere degli interpellanti la de -legazione italiana al Consiglio dell ' ESRO nonprese un'atteggiamento di energica opposizio-ne alle decisioni che riguardavano la chiusuradell ' ESRIN mentre tale atteggiamento sareb-be stato perfettamente giustificato sia dal fattoche l'Italia è al quarto posto tra i paesi finan-ziatori dell 'ESRO con un contributo pari al12,7 per cento del bilancio totale dell 'Ente, siadal fatto che il rientro complessivo per l'Italiaè solo pari al 66 per cento del suo contribut omentre la Francia gode di un rientro pari a l160 per cento del contributo versato, sia, so-prattutto, per l'alto livello scientifico e per l avalidità delle ricerche effettuate nell ' Istitutodi Frascati -

se il Governo non intenda:

a) intervenire con la massima fermezz ae rapidità sul Consiglio dell'ESRO perché l aquestione della chiusura e della futura utiliz-zazione dell'ESRIN venga riesaminata anchein relazione al programma globale dell ' ESRO ;

b) respingere ogni soluzione spuri acome quella che sarebbe stata presentata dall a

delegazione italiana al Consiglio dell'ESRO indata 22 ottobre 1971 e che prevederebbe ch euna parte degli edifici dell'ESRIN passino al-l'Italia e la rimanente parte rimanga al -

l'ESRO ;c) discutere con il Parlamento even-

tuali soluzioni alternative alla pura e semplic econtinuità della permanenza dell'ESRIN nel -

1'ESRO .

(2-00768)

« MASCHIELLA, CANESTRI, JACAllI ,

MUSSA IVALDI VERCELLI » .

« Il sottoscritto chiede di interpellare i lMinistro delle finanze per sapere quali sonogli orientamenti del Governo in materia d iriforma dell'Azienda autonoma dei monopol idi Stato, atteso che :

1) nel 1965-66 la Commissione ministe-riale, presieduta dal professor Saraceno, inizi òe terminò i propri lavori, affidando le propri e

(3-05456)

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conclusioni al Ministro, attraverso una rela-zione scritta ;

2) la suddetta relazione prevedeva lachiusura di 15 opifici su 22, concentrandotutta la produzione in soli 7 opifici e riducen-do il personale attuale a meno della metà ;

3) su tale relazione - avversata giusta-mente dai sindacati e da tutto il personale di -pendente - non fu mai possibile avere unaparola chiara da parte del Governo (l'onore-vole Valsecchì, allora sottosegretario di Statoper le finanze, si limitò a dire, nella sedutadel 23 gennaio 1967, che era solo uno studiocome tanti) ;

4) il 6 febbraio 1970 il ministro Bosc opresentò un disegno di legge al Senato (1126 )per la delega al Governo in materia di " Ordi-namento dell'Azienda autonoma dei monopol idi Stato " e con la quale si delegava il Go-verno - fra l'altro - " per l'istituzione e sop-pressione di opifici, stabilimenti ed uffici "(tale disegno di legge venne successivament eritirato perché si aveva in animo di presen-tarne un altro diverso) ;

5) il disegno di legge, che avrebbe do-vuto sostituire quello di cui si è detto al punt oprecedente, non pervenne mai alla presenta-zione delle Camere, perché, rimesso, sott oforma di " schema ", ai sindacati di categoria ,venne da questi giustamente respinto, inquanto prevedeva di fatto la " privatizzazio-ne " dell 'Azienda, con la istituzione di un afinanziaria (l ' IFIT) ed il conseguente muta -mento del rapporto d ' impiego, del personale ,da pubblico a privato ;

6) recentemente il consiglio di ammini-strazione dell 'Azienda dei monopoli di Stat o(seduta del 29 ottobre 1971), ha approvato lacostruzione di nuovi opifici a Bari e Catania ,nonché la costruzione di una fabbrica di filtr ia Mesola (Ferrara) .

(2-00769)

« MALFATTI » .

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri, per sa -pere se non ritenga opportuno - anche in re-lazione alla polemica apertasi sulla grave ten-denza alla riduzione delle testate dei quoti-diani, che evidenzia un pericolo per la plura-lità dell ' informazione la quale è una concret agaranzia della stessa libertà di informazione -riferire al Parlamento sulla reale situazione esulle prospettive della stampa quotidiana, an-che in relazione alle iniziative che il Govern osi propone di assumere .

« Gli interpellanti chiedono in particola -re di conoscere :

in quale modo il Governo intenda rea-lizzare le proposte contenute nei document ipredisposti per il piano di sviluppo 1971-75 ;

se non ritenga necessaria una regolamen-tazione del regime pubblicitario - compres ala pubblicità radiotelevisiva - per evitare l acreazione di posizioni privilegiate (dallo stes-so punto di vista pubblicitario) e per sostener ein forma corretta la pluralità della informa-zione ;

se non ritenga necessario collegare que-sti provvedimenti ad un organico compless odi iniziative relative al meccanismo di distri-buzione, alle strutture tipografiche, a normeanti-monopolistiche ed a norme che preveda -no la pubblicizzazione dei bilanci delle im-prese editoriali che beneficiano di questi prov-vedimenti ;

se non ritenga opportuno assumere ur-genti iniziative per evitare che - nelle mor edi più organici interventi - la crisi del settor egiornalistico coinvolga definitivamente altratestate, tra le quali la Gazzetta del Popolo .

(2-00770)

« BODRATO, MUSSA IVALDI VER-

CELLI » .

« I sottoscritti chiedono di interpellare i lGoverno, per avere notizie sulla gravissim acrisi finanziaria - e quindi funzionale ed or-ganizzativa - in cui si trovano gli Ospedal iitaliani, per la persistente, pesantissima mo-rosità degli Istituti mutualistici e dei comuni .

« Di tale drammatica situazione si è res aportavoce, ancora una volta, la Federazioneitaliana delle associazioni regionali degli ospe-dali - FIARO - con lettera del 9 novembre1971 (che faceva seguito ad altra del 12 ot-tobre 1971) diretta al Presidente del Consi-glio dei ministri, ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale, della sanità, del tesoro eper conoscenza a tutti gli altri Ministri .

« In tale lettera, nel denunciare la insoste-nibilità della situazione e nel paventare il to-tale arresto dell'assistenza sanitaria ospeda-liera, viene, tra l'altro, comunicato che " i ldebito complessivo di tutti gli Enti mutua-listici e dei comuni verso gli ospedali pub-blici supererà alla fine dell'anno largament ei 700 miliardi di lire " ed altresì che, com eda nota del 30 ottobre 1971 dell'INAM rego-larmente allegata, lo stesso istituto " si trov anell'impossibilità di provvedere, con gli or -dinari mezzi finanziari disponibili, all'eroga-

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zione di ulteriori acconti per le differenz erette 1970 e 1971 . . . " .

« Dinanzi alla drammatica eloquenza d iquesta denuncia e degli elementi forniti, no ncontroversi, appaiono indispensabili ed ur-genti precise e definitive decisioni del Go-verno che valgano, in attesa della riforma sa-nitaria, ad assicurare serenità e totale effi-cienza agli ospedali italiani, nell'esclusivointeresse delle popolazioni e dei lavoratori .

(2-00771) « TANTALO, FIORET, FORNALE, ERMI -

NERO, SQUICCIARINI, BIANCO, SA-

LOMONE, MAllARRINO, LIMA, DRA-

GO, SORGI, BOFFARDI INES, SISTO ,

MAGGIONI, CARENINI, CALVETTI ,

STELLA, GIRARDIN, ALLOCCA n .

« I -sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro per gli interventi straordinari del Mez-zogiorno e nelle zone depresse del centro-nord, per conoscere quali concrete determi-nazioni intenda adottare dinanzi alle indica-zioni che emergono da tutte le fonti di infor-mazioni statistiche sull ' attuale situazione eco-nomica e sociale del Mezzogiorno ed in par-ticolare della provincia di Salerno e sulle ra-gioni che hanno sino ad oggi impedito il rin-novo delle cariche, da tempo scadute sia delPresidente che del Consiglio d'amministra-zione della " Cassa " .

«La larga eco giustamente data alla favo-revole evoluzione del Mezzogiorno negli ann idecorsi, in confronto alle altre regioni de lPaese (evoluzione legata all'accumularsi d ifattori positivi connessi al periodo di intens aattività di sviluppo), non deve infatti far vel oalla situazione assai difficile determinatasi ne lcorso del corrente anno. Sia considerando i lnumero degli occupati che quello dei nuoviinvestimenti nel settore industriale, il dat odelle opere pubbliche eseguite e il numer odelle abitazioni costruite e progettate, il de-terioramento della situazione economica pre-senta infatti indici particolarmente gravi epreoccupanti .

« Pur riconoscendo l ' impegno del Governodi operare a difesa degli interessi del Mezzo -giorno - e la recente legge di proroga n . 85 3del 6 ottobre 1971 ne è responsabile conferm a- gli interpellanti desiderano sapere se son ostati convenientemente valutati, fra l'altro, idrammatici riflessi che l'attuale sostanzialecessazione di ogni attività operativa e di finan-ziamento della " Cassa " determina in tutto i lterritorio meridionale, anche per brusca e ri-

levante flessione dei ritmi di lavoro degli ent ilocali normalmente chiamati, dal predetto Isti-tuto, a realizzare le opere finanziate . Non sitratta soltanto di minore rendimento di attrez-zature faticosamente costruite, ma di cris ispesso definitiva di tali organismi, resi a lung oinoperosi per mancanza di ogni risorsa di fi-nanziamento, con perdite irreparabili di per-sonale e di esperienze preziose . Il presente gra-vissimo ristagno trasforma così quella che po-trebbe essere anche una benefica funzione an-ticongiunturale, in un fattore di accentuata de -pressione e di impoverimento del Mezzo -giorno .

« In siffatta situazione ritardi e rinvii pe rla piena ripresa degli interventi straordinari ,divengono gravemente colpevoli poiché si con -corre ad aggravare una già difficile situazionedalla quale potrebbero derivare non certo fa-vorevoli conseguenze.

(2-00772)

« LETTIERI, MANCINI VINCENZO n .

MOZION E

« La Camera,constatato che dalle stesse dichiarazion i

rese alla Camera da membri del Governo, insede di risposta ad interrogazioni, sono stat econfermate le notizie sulla esistenza di unaorganizzazione di spionaggio privato predi -sposta dalla Fiat, e sul fatto che tale organiz-zazione al di fuori e contro ogni legge e con-tro la stessa Costituzione ha svolto - e svolg etutt'ora - indagini sulle opinioni politiche, sul-l'attività sindacale, sulla vita privata, anch enei suoi aspetti più intimi, di centinaia di mi-gliaia di persone ; il che ha dato luogo ad unaattività protrattasi per molti anni, irradiatas icertamente in tutto il Piemonte, e probabil-mente anche in altre regioni d'Italia ;

constatato che il governo non ha intesosinora, neppure rispondendo ad interrogazio-ni parlamentari, fornire al Parlamento e all aopinione pubblica doverosi ragguagli e preci-sazioni circa il reperimento, nel corso del se-questro eseguito dal pretore di Torino, di do-cumenti che attestano comé la Fiat, per deli-berazioni assunte ad alto livello, abbia effet-tuato versamenti di denaro ed abbia corrispo-sto gratifiche ed emolumenti, saltuari o con-tinuativi, a dirigenti e membri degli organi edegli uffici di Torino della pubblica sicurezza ,della prefettura, dei carabinieri e del SID ; .

considerato che i fatti di cui sopra, rive -t stono notevole gravità anche a prescindere dal-

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l'aspetto penale, perché rivelano l'esistenza d iprofondi e continui legami tra il più forte mo-nopolio privato e settori delicati dell'apparat odello Stato ; legami diretti allo svolgimentodi una attività gravemente illecita e antico-stituzionale di spionaggio, per fini di perse-cuzione antidemocratica, antipopolare ed an-tisciopero : e che pertanto tali fatti costitui-scono pericolose degenerazioni, che attentanoalla struttura democratica del paese ;

rilevato che, a causa dell'attività svoltain modo così gravemente illegittimo ie lesivodi diritti fondamentali della persona umana ,decine di migliaia di lavoratori sono stat ilicenziati solo perché aderenti o simpatizzant idi partiti politici di sinistra o lettori di de -terminati giornali, o iscritti a sindacati per -seguitati dalla Fiat o perché impegnati nel -l'attività sindacale ; lavoratori che hanno su-bìto gravi danni, anche per la difficoltà d ireperire nuovo lavoro ;

considerato che, al di là ed indipen-dentemente da ogni vicenda giudiziaria, s iimpongono immediate iniziative idonee :

1) ad informare l'opinione pubblic anon solo dell'ampiezza e della estensione de lservizio di spionaggio privato alla Fiat, m aanche della eventuale esistenza di situazion iconsimili presso altre aziende o amministra-zioni private o pubbliche ;

2) ad allontanare o a sospendere dalservizio tutti i pubblici funzionari, che ri-sultano compromessi nelle attività illecite qu idenunziate, con particolare riguardo alla co-municazione di notizie di ufficio, alla colla-borazione in attività antisciopero, al percepi-mento di somme di danaro o di gratifiche daparte della Fiat o di qualsiasi ente pubblicoo privato ;

3) a chiarire i rapporti tra la Fiat e va-rie amministrazioni dello Stato in ordine all aesistenza di vantaggi, di agevolazioni, o alla

prestazione di attività amministrative non con -sentite o non previste dalla legge :

impegna il Governo :

a) a promuovere una immediata inchie-sta amministrativa, ed a riferirne le risultanzealla Camera entro due mesi, sui contenuti e l aestensione dell'attività di spionaggio privatoeffettuato dalla Fiat, sui rapporti illeciti tr aFiat e settori dell'apparato dello Stato e nonsolo relativamente ai fatti per cui è stato pro-mosso procedimento penale ; sull'esistenza at-tuale o passata di situazioni consimili press oaltre aziende pubbliche o private ;

b) ad allontanare o quanto meno a so-spendere cautelativamente dal servizio, ini-ziando procedimenti disciplinari, tutti i fun-zionari che risultino implicati e responsabil iin varia misura per i fatti di cui sopra ;

c) a considerare, per quanto attiene aqualsiasi rapporto col Governo, che la Fiat haposto in essere una attività gravemente ille-cita, profondamente lesiva dei diritti fonda-mentali di centinaia di migliaia di lavoratori ,ottenendo, sempre in modo illecito, il sostegnodi settori dell'apparato statale ;

d) ad emanare con urgenza un provve-dimento, o a sostenere quelli già proposti coniniziativa parlamentare, al fine di garantireun ristoro, almeno parziale, degli incalcolabil idanni subiti dai lavoratori licenziati dal 1948

al 1970 per rappresaglia politica o sindacalee per tributare un doveroso riconoscimento po-litico e morale alla loro lotta per l'affermazio-ne dei princìpi della Costituzione nei posti dilavoro .

(1-00164) « INGRAO, SPAGNOLI, MALAGUGINI ,

DAMICO, SULOTTO, TODROS, LEVIARIAN GIORGINA, ALLERA » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO